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di LOListheway
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** To share ***
Capitolo 2: *** To bake a cake ***
Capitolo 3: *** To make you happy ***
Capitolo 4: *** To be emotional ***
Capitolo 5: *** To defang ***



Capitolo 1
*** To share ***


Cinque drabble Larry tutte ambientate a casa Stylinson. Ho cercato di 'fotografare' cinque scene di vita quotidiana per delineare un veloce ritratto della loro vita di coppia.
Enjoy :)




«Ancora un altro scatolone di roba da sistemare e sarei morto» si lamentò Louis buttandosi pesantemente sul nuovissimo divano di pelle nera e lucida. Harry mugugnò in risposta lanciandosi al fianco del più grande,  che aveva il viso stravolto e teneva gli occhi chiusi.
«Quando hanno detto che ci consegnano gli altri mobili del salone?» aggiunse il riccio accoccolandosi al suo ragazzo.
«Domani mattina, verso le nove»
«Molto bene. Quindi possiamo riposarci per ben –guardò l’orologio – quattro ore e mezzo!» esclamò sarcastico il piccolo e Louis accennò una risatina in risposta.
«Harreh» lo chiamò dopo un po’ interrompendo il silenzio.
«Si Boo?»
«Benvenuto a casa»  

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Capitolo 2
*** To bake a cake ***


«Montala meglio quella panna, Louis!» rimproverò il riccio intento a versare l’impasto della base della torna nella teglia. «Ehi riccio stai molto calmo! È questo sbattitore che non vuole proprio funzionare» si difese il più grande. «Ah, lascia fare a me!» sbottò Harry dopo aver infornato la torta vedendo che l’altro ancora non ci era riuscito. Cinque minuti più tardi il piccolo si ritrovò a fissare accigliato quel composto che in teoria doveva essere bello e spumoso. «Te l’avevo detto che era lo sbattitore che non andava» sussurrò Louis «Che ne facciamo di questa roba ora? Non vorrai mica buttarla vero» Il riccio si voltò a fissare il ragazzo con un ghigno malizioso dipinto in volto. «Bhè – gli soffiò nell’orecchio – potremmo sempre usarla in un altro modo» Più tardi si ritrovarono a combattere contro il fumo e l’odore di bruciato: avevano dimenticato di avere la torta in forno.

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Capitolo 3
*** To make you happy ***


Il sole era sempre una bella novità nella grigia e piovosa città di Londra quindi tutti approfittavano senza ripensamenti di quegli sporadici raggi che la illuminavano di tanto in tanto. Louis Tomlinson, grande fan della tintarella, non era da meno: quando c’era da spalmarsi al sole lui era sempre tra i primi a mettersi comodo.
In quella domenica di fine Luglio che aveva portato una ventata estiva dopo settimane di nuvoloni grigi e strade bagnate Louis se ne stava steso su un lettino a righe bianche e blu nel giardino di casa mentre Harry si lasciava cullare dolcemente dal venticello sulla sua amaca verde.
«Sai cosa mi piace più di starmene sdraiato al sole?» chiese il più grande interrompendo la tranquillità.
«Cosa?» rispose l’altro curioso.
«Sentirti urlare in preda al piacere» lo provocò.
Con un salto il riccio abbandonò la sua posizione per avvicinarsi a Louis e buttarsi a capofitto sul suo collo.
«Bhè allora dovremmo rimediare. Sai che voglio che tu sia sempre felice»

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Capitolo 4
*** To be emotional ***


«..perchè il nostro amore è come il vento: non lo vedo, ma lo percepisco.» recitò Louis tra un singhiozzo e l’altro insieme al protagonista del film.
Harry vedendolo così sconvolto gli passò un braccio intorno alle spalle e lo tirò più vicino a sé sotto al plaid rosso che condividevano.
«Oddio Harreh!» sussurrò il grande disperato tuffandosi con il volto nel petto del riccio «è una storia così struggente!»
Harry ridacchiò della reazione di Louis, ma alla fine dopo un anno e mezzo di convivenza si era abituato a quelle scene.
«Jamie non doveva morire! Dovevano salvarla!» continuò l’altro con tono melodrammatico.
«E povero Landon…»
Il riccio non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere allontanandolo un po’ dal suo petto e passandogli un pacco di kleenex profumanti al mentolo.
«Che ragazzina che sei, Boo!»

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Capitolo 5
*** To defang ***


Le lenzuola giacevano stropicciate e arrotolate ai piedi del letto, alcuni cuscini perdevano piume che andavano poi a depositarsi sul letto o ancora sul pavimento, le ante dell’armadio erano aperte a metà e due paia di calzini si trovavano sparpagliati vicino allo scendiletto.
«Harry!» esclamò Louis ormai senza forze.
«Abbiamo quasi fatto Boo» rispose il riccio in un sussurro roco
«Non ce la faccio più, basta ti prego!» il cigolio delle molle del letto riempiva la stanza. Ogni spinta era un graffio, ogni gemito una maledizione.
«Harry, la prossima volta c’è da tagliare le unghie al gatto ricordami di dirti che ho da fare. »

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