Biche e fanoje di Pichichi (/viewuser.php?uid=79680)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Legame ***
Capitolo 2: *** Fumare ***
Capitolo 3: *** Terza classe ***
Capitolo 4: *** Comunismo ***
Capitolo 5: *** Cura ***
Capitolo 6: *** Un cretino ***
Capitolo 7: *** Tango ***
Capitolo 8: *** Un segreto ***
Capitolo 9: *** Innocenza ***
Capitolo 10: *** Cortesia ***
Capitolo 11: *** La palude ***
Capitolo 12: *** Un rinoceronte ***
Capitolo 13: *** La luna ***
Capitolo 14: *** Due ***
Capitolo 15: *** Semplicità (non gli aeroplani) ***
Capitolo 1 *** Legame ***
Genere:
Introspettivo, Sentimentale
Parole:
100
LEGAME
Stringere
un legame significa costruire
un ponte; imparare a parlare, chiamarsi “imbecille”
per averla delusa, inventarsi
un linguaggio tutto segreto, restare vicine tra la folla
all’uscita del teatro,
accogliere un ingenuo «Andrà tutto
bene», abbassare la voce anche se si è sole nella
stanza, preoccuparsi dell’assenza senza darlo a vedere,
tornare a casa insieme
su una Punto color ferro, darsi appuntamento ed essere puntuali,
credere in sé
perché lei ci ha creduto, avere qualcosa per cui sorridere
in silenzio quando
intorno non ci sono che urla e litigi, vincere la vergogna per dire:
«Io vi
voglio bene, lo sapete questo?»
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Capitolo 2 *** Fumare ***
Genere:
Introspettivo
Parole:
100
FUMARE
Per una
sigaretta nel cortile, di notte,
bisogna inerpicarsi sulla ringhiera e badare che la cenere non finisca
sulla
camicia da notte. Ora è chiaro che la cinta di separazione
dal campo sportivo non
è altro che un muretto assediato dall’edera, il
ceppo del pino l’ha seppellito
la rena, manca la bombola di metano e le scritte sul muro –
Miriam ama Ciro B.
– sono sbiadite. Le volute di fumo espirate contro
l’aria afosa sono le stesse
di qualche anno fa, ma i compagni sono come i gatti: passeggiano senza
fermarsi. Gettare il filtro inservibile a terra vuol dire: tutto finito!
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Capitolo 3 *** Terza classe ***
Genere: Romantico
Parole: 104
TERZA
CLASSE
La
terza fila delle poltroncine era la
nostra camera da letto e un toast al prosciutto la mia cena solitaria.
Stavamo
io a destra e tu a sinistra, opponendoci le schiene, e nel mezzo il
borsone con
gli indumenti; questo perché avevamo litigato.
Ho
passato la notte a correre su e giù
per il ponte e tremare di fronte al mare tutto nero e violento. Ho
desiderato
una cabina finché, intenerita, non sei venuta a farmi
compagnia, un letto
finché non ho chiuso gli occhi sulla tua spalla. Al mio
risveglio il mare non
faceva più paura. E noi? Abbiamo aspettato insieme
l’alba.
Messaggio ai posteri:
mai
mangiare pesante (ma è meglio non mangiare proprio, va')
prima di affrontare un viaggio via nave e mai fidarsi
del mare, che alle dieci e trenta appare calmo e alle due di notte
scatena l'inferno.
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Capitolo 4 *** Comunismo ***
Genere: Romantico
Avvertimenti: Femslash,
Threesome
Parole: 103
COMUNISMO
Tina fa un respiro contro il collo
di
Lele, che fissa le pagine del libro; il bacio non la smuove.
«Non ti ci porto
alla mostra, fa troppo
caldo. Chiedilo a Luci.»
«Dorme!»
«Finge. Si alza
prestissimo, fa
colazione e torna nel letto.»
«È
sempre così disordinata.»
Tina abbraccia Luci, che ha
scomposto le
lenzuola e monopolizzato un cuscino.
«Mi
accompagni?»
Il mugugno che ne viene
fuori suona
come: «Non so guidare.»
Lele ride, Tina prova con
le carezze ma
viene respinta.
«Insomma, vi
siete coalizzate? Se fate
così divento…»
«Ah-ah, attenta
Tina.»
Qui gelosia è
una parola che non si può
dire.
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Capitolo 5 *** Cura ***
Genere:
Generale, Malinconico
Parole:
110
CURA
Estate
dalla nonna, senza genitori. «Mi
divertirò da matti!»
Secondo
giorno di permanenza, impressioni:
-
Si deve tornare a casa presto,
perché nonna mi aspetta sveglia
-
Si devono tener chiuse le
finestre di notte e usare con moderazione l’aria condizionata
-
Si devono mangiare verdure e
brodaglie
Ottavo
giorno di permanenza, promemoria “La nonna ha bisogno
di”:
-
Mollica di pane e cibi mollicci,
perché non si rompa la dentiera
-
Pomata lenitiva sulle vene
varicose
-
Parlare, parlare, parlare («Chi
è
questo con la fisarmonica, nella foto?» «Mio
fratello, emigrato in Australia
con mio padre. Non lo vedo da quando tenevo dieci anni.»)
-
Una pensione più alta
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Capitolo 6 *** Un cretino ***
Genere:
Generale
Parole:
110
UN
CRETINO
Trent’anni passati ad
imbiancare pareti
e rimestare zolle per cosa?
«L’università delle figlie»
rispondeva lui a
chiunque, «e la macchina nuova.»
Tutte fregnate
o quasi, pensava, mentre gli tremavano le mani alla firma
del documento che gli consegnava quel pezzo di terra.
«Sei stato anni a zappare
la terra degli
altri per metterti a zappare ancora? Ma sei un cretino!»
l’aveva apostrofato la
moglie. Lui faceva spallucce, non gli importava. Lì si
scordava di tutto.
«Finalmente torni a casa!
Dove stavi?
Ero preoccupata.»
«Ah, mannaggia»
aveva sorriso lui,
presagendo la sgridata «stavo al bosco e non mi sono accorto
dell’ora.»
«Un cretino ho sposato,
un cretino!»
Ma cosa capiva, quella?
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Capitolo 7 *** Tango ***
Genere: Introspettivo
Parole: 106
Annotazioni:
Tango è il nome del pallone da calcio utilizzato durante i
mondiali del 1978.
TANGO
Quel
giorno imparai che cosa
significasse avere le palle. Lo sapevano tutti
che Carmelo era
proprio scarso nel gioco del calcio e nessuno gli passava la palla;
poverino,
trotterellava a centrocampo rincorrendoci. Mi fece pena e gli diedi una
possibilità.
Sbagliai:
tirò una sventola scoordinata
e potente che andò dritta contro una finestra. Il tempo di
udire il crash del vetro
ed erano già tutti corsi
via, lasciandomi lì come uno scemo. Mi tremavano le gambe e
forse per questo
non scappai. Mi beccai le urla e assistetti alla barbara scuoiatura del
pallone, ma che importava? Ero rimasto lì, a prendermi la
colpa. Praticamente
un eroe.
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Capitolo 8 *** Un segreto ***
Genere:
Introspettivo
Parole: 110
UN SEGRETO
Durante
il tragitto verso la residenza
di mamma e papà lui non dice una parola e lei lo osserva
preoccupata; infine
non si trattiene più e domanda:
«Sei
proprio sicuro?»
«Hai
alternative?»
Lei
sa che quella fermezza cela soltanto
delusione.
«A
me non importa nulla se sei il
direttore dell’azienda o un semplice manovale, lo
sai?»
Nemmeno
la sincerità lo smuove.
«Ai
miei sì, però. Hai intenzione di
fare la spia?» domanda, colto da un presentimento.
«No.»
«So
che pensi, non dovrei mentire. Ma
non ne parliamo più.»
Lei
ammutolisce, sconfitta; a un tratto
sporge la testa fuori dal finestrino e grida:
«Mio
marito fa l’agricoltore, va bene?
Ridete? Chissenefrega!»
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Capitolo 9 *** Innocenza ***
Genere:
Introspettivo
Parole:
109
INNOCENZA
Martina
oltrepassa il cancello del
liceo, vede le sue compagne ridere, strette attorno a qualcosa.
«Che
cos’è?»
Ignorando
le risatine che scoppiano si
sporge e riconosce la confezione di un preservativo.
«Ce
l’ha dato la rappresentante
d’istituto.»
Allora
Martina capisce il motivo di
tutti quei garruli gruppetti che animano il cortile. Riesce a cogliere
qualche battuta:
«Ma non si vergogna? Non sono illegali?»
Durante
le lezioni osserva pensierosa le
altre che ne scartano uno dopo l’altro, arrossendo e ridendo
mentre ci infilano
le dita dentro e ne saggiano la resistenza.
«Ne
vuoi uno?» la rappresentante la
bracca all’uscita. «Sai come si mette?»
«No,
grazie. A me non serve più.»
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Capitolo 10 *** Cortesia ***
Genere:
Romantico
Parole:
103
Avvertimenti:
Femslash
CORTESIA
La
cortigiana domandò all’ancella per
quale motivo stesse piangendo.
«È
per il cavaliere.»
Mentre
ascoltava la storia della
seduzione, dell’idillio e dell’abbandono, la
cortigiana si trovò ad inspirare
il profumo delicato dell’altra; era capace di coprire anche
la puzza di vino
che aveva addosso. Lasciò che le parlasse ogni sera dei
fiori di cui si
prendeva cura finché non conquistò il permesso di
venirle più vicino. L’ancella
si stupì dei suoi occhi grandi e limpidi; non li notava mai
nessuno.
«Dimentica
il cavaliere. È solo un
presuntuoso.»
Il giorno
stesso in cui si scambiarono
il primo bacio comparvero due nuove orchidee nel giardino.
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Capitolo 11 *** La palude ***
Genere: Generale
Parole: 107
LA PALUDE
Alle
tre del pomeriggio Matteo passa
davanti al bivio dello scalone. Fa molto caldo e in giro non
c’è nessuno se non
si conta zio Pietrino, che sta sempre seduto lì.
«Zi’
Pietrino, che fate?»
«Niente.»
«Aspettate
qualcuno?»
«Forse
passa la corriera. Io controllo e
se si ferma ti chiamo.»
Matteo
compie la stessa strada a ritroso
ogni sera per tornare a casa.
«Zi’
Pietrino, che fate?»
«Niente.»
«È
passata la corriera?»
«Eh,
no. Mi sono addormentato e non l’ho
vista. Domani, quando passa, ti chiamo.»
Matteo
non ha mai capito come abbia
potuto anche solo immaginare il passaggio di un autobus attraverso una
via così
piccola.
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Capitolo 12 *** Un rinoceronte ***
Genere:
Generale
Parole: 110
UN RINOCERONTE
Il
rinoceronte porta il suo cucciolo ad
abbeverarsi lungo il fiume. Nell’avvicinarsi
all’acqua il piccolo nota la
presenza di un elefante anziano, un altro vigoroso ed un ultimo
più piccolo. È
felice: ama molto la loro compagnia.
«Dove
stai andando?»
«Buonasera!»
lo accoglie l’elefante più
baldanzoso.
Il
cucciolo si volta a metà strada fra
suo padre e il gruppo di elefanti. Il rinoceronte lo guarda fisso.
«Quello
è tuo padre? Perché è
arrabbiato?» s’informa il piccolo elefante.
«Non
lo so.»
Il
cucciolo è ricondotto indietro dalla
collera di quello sguardo. Insieme tornano alla loro prateria. Il
silenzio del
genitore non va commentato: pare che si tratti di qualche antico
screzio.
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Capitolo 13 *** La luna ***
Genere:
Introspettivo
Parole:
100
LA LUNA
Due persone stanno guardando la
luna
nello stesso momento.
A lei sembra la
più adatta a raccogliere
il suo dolore, più femminile e riservata rispetto
all’astro diurno; le sembra
che possa comprendere, ma non motivare, l’incessante
tormento che
le infligge un uomo che non ama più.
A lui la luna sembra
perfetta e
bellissima, la compagna di tante notti; e come la ragazza dagli occhi
scuri e
le gambe lunghe, si fa ammirare da tutti e a tutti si mostra amica, ma
rimane
sempre lontana e non è di nessuno.
Due persone guardano la
luna insieme e
non s’incontreranno mai.
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Capitolo 14 *** Due ***
Genere:
Introspettivo
Parole: 103
DUE
Se
c‘è una cosa che la fa andare fuori
di testa è sentire la sua presenza lì, sulla
poltrona, mentre finisce di lavare
i piatti. Le fremono le mani, non sopporta che la guardi mentre cucina
o sparecchia,
cogliendo l’occasione per spizzicare qualcosa.
Lui
la sbircia e tiene il conto di
quante stoviglie le restano da sciacquare. Vorrebbe dirle di lasciarlo
da solo,
di non rompergli la testa con la storia degli spuntini che fanno
ingrassare e
aumentano il colesterolo e tutta quella roba, di piantarla di
criticarlo
sempre.
«Sono
stanco, vado a riposare un po’.»
«Va
bene, caro.»
Un duplice
sospiro sollevato.
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Capitolo 15 *** Semplicità (non gli aeroplani) ***
Genere:
Romantico
Parole:
110
Avvertimenti:
Femslash
SEMPLICITÀ
(NON GLI AEROPLANI)
«Sei
così difficile, certe volte.»
«Cerca
di capire…»
«Ma
l’hai lasciata, cos’hai da decidere?
Ora… possiamo?»
Nessuna
risposta. Quella ragazza mi faceva
impazzire.
Quando
la rividi, pensai che si fosse
decisa. Mi posò un libro fra le mani.
«Leggilo,
è importante.»
Ero
diffidente: credevo mi stesse
mettendo alla prova. Lo terminai e capii che forse non era quello il
modo di
affrontarla. Mi facevo domande su cose poco importanti, come gli
aeroplani. Ci rincontrammo,
aveva il terrore negli occhi.
«Hai
letto?»
«Sì.
Ho capito.»
Sorrise,
la paura era svanita. Feci per
restituirglielo, ma lo rifiutò.
«È
tuo.»
«Mio?»
«Sì.
A casa ne ho un altro. Aspettavo qualcuno
a cui darlo.»
Annotazioni:
dopo quindici esperimenti direi che va bene così.
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