Not in love

di ChiakiAkito
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I.Mental Power ***
Capitolo 2: *** II. Still a Bastard ***



Capitolo 1
*** I.Mental Power ***


Non era innamorato

NdA: ... EBBENE SI’, SONO UFFICIALMENTE UNA FAN DEL ROYED X°D E ho anche scoperto che scrivere di un adolescente in preda alle crisi ormonali è molto divertente XD. Ditemi com’è.

Disclaimer: Ragazzi, questa è una FanFiction. FANfiction. Capito? FAN.

NOT IN LOVE

Non era innamorato.

Non era assolutamente innamorato.

Quello era solo uno stupido scherzo dei suoi ormoni, sì! Non poteva essere altro, era un adolescente e per quanto amasse farsi trattare da adulto la pubertà colpiva anche lui.

Anzi, ripensandoci non erano solo gli ormoni. Era tutta colpa di quel maledetto colonnello, sì, del colonnello e del suo modo di fare così seducente... Aspetta, aveva appena usato la parola ‘seducente’ per descrivere il bastardo? Quello non era lui, probabilmente il dannato aveva strani poteri che gli permettevano di insinuarsi nella mente altrui e di installarci quel suo grande, gigantesco, ENORME ego. Sì, era quella la spiegazione!

-A cosa pensi Fullmetal?- Voce bassa e sensuale, dannatamente attraente e... NO! Di nuovo il controllo mentale di Mustang, avrebbero dovuto portarlo in un laboratorio e studiare quella sua incredibile capacità.

Ma non potè fare a meno di arrossire. Che stava facendo il maledetto? Perchè si era piegato in avanti sulla scrivania e lo guardava con quel mezzo sorrisetto compiaciuto che gli faceva venire voglia di prenderlo a pugni? Cercò di superare quell’imbarazzo immotivato che il bastardo gli aveva impiantato nella testa con i suoi poteri sovrumani.

-... A quanto è borioso, colonnello di merda!- E quell’idiota con un gesto teatrale si portò una mano sul cuore e fece un’espressione addolorata.

-Così mi ferisci, Fullmetal.-

-La pianti con le buffonate, perchè mi ha chiamato? Ero in biblioteca, avevo appena trovato delle informazioni interessanti e arriva Havoc a interrompermi e dirmi che devo venire qua! Cosa diavolo vuole da me? Che corra a riportarle un bastoncino? Su, avanti, un ordine e mi metto a scodinzolare!- Sbattè le mani sul piano della scrivania, arrabbiato. Tutto alla normalità. Altro che innamorato. Mustang era lo stesso di sempre, il solito stupido idiota pervertito, era impossibile amare uno così, andiamo.

Il suo superiore sorrise divertito. –Ma guarda quanta energia in un cuccioletto...-

-MI STA FORSE DANDO DELL’ESSERINO MICROSCOPICO CHE NON POTREBBE DISTINGUERE DA UN CAGNOLINO APPENA NATO PER QUANTO E’ MINUSCOLO? EH?-

-Che impeto, piccolo.-

-IO LA AMMAZZO! LA AMMAZZO, TROVO LA PIETRA FILOSOFALE, LA RISUSCITO E LA RIAMMAZZO FINCHE’ NON CI SARANNO ALMENO UN MILIONE DI ROY MUSTANG MORTI A TERRA!- Mustang rispose con un’altro dei suoi famosi sorrisi sarcastici. Lui lo afferrò per il colletto della divisa e lo trascinò fino a pochi centimetri dal suo volto.

Mossa sbagliata. Dopo pochi secondi sentì la rabbia sbollire e si accorse che erano vicini, molto vicini, troppo vicini. Arrossendo lasciò la presa. Roy –no, non Roy, il colonnello- non si mosse.

-... E se avessi solo avuto voglia di vederti?- Il respiro dell’uomo gli raggiungeva la bocca, tanto erano vicini. Dannato lui e dannata la sua voce. Solo il sentirla lo eccitava... Oh, NO. Di nuovo. Chissà se quel controllo mentale lo sapeva usare dalla nascita o aveva imparato a sfruttarlo dopo anni e anni di allenamento.

-L... Le ho detto di piantarla con le buffonate...- La voce incerta e le guance ancora più rosse.

Mustang ridacchiò e iniziò a tirarsi indietro, e l’altro per istinto andò in avanti, seguendo la sua bocca. Non riusciva nemmeno a capire cosa succedeva. Aveva lo sguardo concentrato sulle labbra del colonnello, gli occhi socchiusi.

Roy sorrise divertito. –Capisco di essere sexy, Fullmetal, ma siamo in pubblico.-

Il ragazzo tornò cosciente e si accorse della posizione un tantino ‘equivoca’: lui allungato sulla scrivania, che cercava di raggiungere la bocca dell’altro. Arrossì di botto e si rimise dritto. L’altro sembrava sempre più compiaciuto dalla situazione. Che si divertisse a metterlo in imbarazzo? E non dimentichiamoci che è tutto successo per colpa dei suoi dannati poteri, e della febbre che mi è sicuramente venuta.

-Tieni, firma queste. Congedato.- Gli mise tra le braccia una pila di documenti. In quel momento Ed avrebbe tanto voluto ficcarglieli in quel posto, ma essendo la persona fine e composta che conosciamo tutti si limitò a fare un gesto molto peculiare con la mano sinistra, che consisteva nel pugno chiuso levato in aria dal quale si erigeva solitario il dito medio.

***

Una piccola furia vestita di rosso entrò nella stanza del dormitorio con passo svelto. –Al, eccomi!-

-Fratellone! Cosa voleva il colonnello?- L’armatura alzò la testa dal volume che aveva fra le mani per posarsi su Ed.

-Il bastardo mi ha dato altro lavoro, come se non fossi già impegnato!-

-Non dovresti chiamarlo così, ha fatto tanto per noi...-

-Quell’idiota non ha fatto un bel niente! Ci ha solo resi i suoi piccoli cagnolini pronti a riparare i danni che lui e quel suo esercito di merda combinano!- Gettò i documenti sul tavolo e si mise alla furiosa ricerca di una penna. Una volta trovata, cominciò a firmare le scartoffie una dopo l’altra, leggendo a malapena quello che c’era scritto. Nella camera regnò il silenzio per alcuni minuti, interrotto solo dal lieve cigolio dell’armatura di Al e dai borbottii irritati di Ed. Dopo un po’ quest’ultimo decise di continuare il suo sfogo.

–E poi, da quando il dannato ha poteri sovrannaturali? Non è che sta controllando la tua mente per spiarmi, vero?- L’alchimista guardò sospettoso il fratellino, socchiudendo gli occhi.

-Poteri... sovrannaturali?- Era incredibile come Al riuscisse a sembrare sconcertato anche essendo un’armatura. Il loro sguardo si incontrò e Ed annuì lentamente.

-Poteri sovrannaturali.- Ormai il minore ne era certo, suo fratello era pazzo.

-Il colonnello non ha nessun potere sovrannaturale. Se lo avesse ti comporteresti molto più gentilmente.-

-...-

-E... Perchè pensavi li avesse, fratellone?- Ed arrossì. Se al posto dell’elmo ci fosse stata una faccia, sicuramente avrebbe avuto uno di quei sorrisi divertiti che gli ricordavano tanto quelli del bastardo. Traditore di un fratello.

-Hai di nuovo pensato che è sexy?- Quel ragazzino era troppo perspicace.

-Io... non ho mai pensato che fosse sexy!- Divenne ancora più rosso e tornò a concentrarsi sui documenti da firmare. Un avviso sulle regole di comportamento... no, non gli interessava. Lo firmò e passò a quello successivo, tentando di ignorare lo sguardo divertito del fratello minore.

-Fratellone, se vuoi nascondermi queste cose devi smetterla di parlare da solo.- Dannazione.

-Va bene, una volta l’ho pensato, e allora? Non ho una cotta per lui. Lo odio!-

Al sospirò. Quando si intestardiva così non c’era niente da fare. Lasciò perdere e tornò alla sua lettura. Ed finì in fretta di firmare il resto delle scartoffie.

-Vado a riportarle al colonnello, appena torno andiamo in biblioteca!- Uscì senza aspettare una risposta, i fogli fra le braccia. Sulla strada ripensò a quello che aveva detto. Lo odiava veramente?

Certo che sì! Lo odio, lui e quel suo modo di fare come se gli appartenesse il mondo intero!

Ma... Forse non era solo per quello. Forse non odiava Mustang, odiava il fatto che Mustang non avrebbe mai potuto innamorarsi di un ragazzino, e...

No. Pensieri idioti. Lo odio, lo odio e basta!

Mise la mano sulla maniglia dell’ufficio del colonnello, ma si fermò sentendo la voce dall’altra parte. Era la voce bassa e seducente, quella che il bastardo usava per flirtare con questa o quella donna...

-Ci vediamo stasera, allora... ti passo a prendere alle sette.-

Lasciò andare il pomello, lo sguardo abbassato.

Non era innamorato.

Ma allora perchè fa così male?

---

NdA: A_A EBBENE SI’! sono crudele e vi lascio di merda, Roy non ricambia, MUHAHAHAHAHA!

... Ok. Chiunque mi conosca sa che ODIO l’amore non corrisposto U_U; quindi sì, ci sarà un seguito. MA SOLO SE RICEVERO’ ALMENO 5 COMMENTI! A_A

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Capitolo 2
*** II. Still a Bastard ***


NdA:

NdA: ... Dovevo scrivere 10 XD’’ pensavo di potermi prendere almeno qualche giorno di riposo, e invece in una sera mi fate non 5, ma OTTO commenti. Rispondiamo, và XD

---

Asuna: Maggrassie shò ;_; ... Il pezzo con Al è ilmio preferito XDD ridevo troppo a scriverlo... (maccome, mi odi il RoyAi e ti piace il RoyEd? Ò_ò strana la vita.)

Seiko: Grazie mille, mi fa piacere che ti sia piaciuta (AAARGH! Ripetizione XD)... Eeeeh, lo so che per Ed non inizia troppo bene, ma prometto che ora andrà meglio XD

Meryl Stryfe: XD sono contenta di aver azzeccato il carattere dei personaggi, una delle mie paure di solito è proprio farli OOC °-°; probabilmente in questo pezzo lo saranno tutti e due, non lo so, ditemi voi ò_ò sto impazzendo!

Jacky_dragon: Eeeeeeh, i fratellini fanno girare il mondo XD Comunque sono onorata che piaccia anche a chi non ama il RoyEd (e io fino a un mese fa lo odiavo con tutto il cuore, eh XD) ... E scrivere di adolescenti complessati è troppo divertente XDDDDD

Neko_tensai: Vai che in questo capitolo finisce bene XD Comunque sono contenta che ti sia piaciuto il finale, sinceramente io ero un pò dubbiosa, avevo paura che fosse troppo clichè... Meglio così XD

Kimmalfoy: ... accontentata XD

Angel Loki: Maledetti, lasciatemi un po’ di riposo XDDD Eccolo qua il seguito, contenta?

Setsuka: Muahahahahaha A_A mi sono convertita, adesso non potrete più fermarmi! E comunque se tu avessi il mio contatto MSN non sarebbe così inaspettata, visto che rompo le scatole a tutti quelli che sanno cosa sia FMA con le RoyEd che leggo XD Con questo capitolo credo di averti accontentata...

NOT IN LOVE

Deglutì, cercando di combattere l’improvviso dolore nel petto. Quello era un comportamento da idiota.

È andato a centinaia di appuntamenti, smettila di fare la ragazzina gelosa! E soprattutto, lo vuoi capire che è stupido? Non sei innamorato... Ma c’era un’altra voce nella sua testa, che gli diceva qualcosa di diverso.

Non mentire a te stesso, se non ti piacesse perchè sei così geloso? Dio, la vocina sembrava Al.

Non sono geloso! È solo che mi dà sui nervi il suo comportamento da playboy!

Perchè vorresti che per una volta non guardasse le ragazze, ma te.

È un uomo!

E allora? Tu, tra tutti, non sai accettare una cosa simile? Hai un’armatura come fratello e non puoi amare un uomo?

Ha il doppio della mia età!

Non amavi farti trattare da adulto?

C’è una regola che vieta la fraternizzazione!

Da quando ti importa delle regole? Ed abbassò lo sguardo, triste.

...Non ricambierà mai.

La voce rimase in silenzio.

***

Si accorse di essere rimasto davanti alla porta dell’ufficio di Mustang per chissà quanto tempo. Guardò i documenti. Avrebbe potuto tornare indietro, chiedere ad Al di portarli e...

No. Non fare il codardo, sei o non sei il grande Fullmetal Alchemist?

Mise di nuovo la mano sul legno scuro e bussò. Dall’altra parte il colonnello borbottò un ‘avanti’. Deglutì di nuovo, si fece coraggio e varcò la soglia. Mustang alzò la testa e sorrise divertito.

-Ce ne hai messo di tempo, Fullmetal. Ti eri perso in quella gigantesca pila di scartoffie?- Stranamente, non sentì la rabbia montare come al solito. Si limitò a gettare un’occhiataccia al pavimento – non osava guardare il dannato – e avanzò verso la scrivania. L’altro sembrò decisamente colpito – se non preoccupato... no, probabilmente se lo stava immaginando, Mustang preoccupato per lui? Impossibile! – dalla sua freddezza.

-Cosa c’è che non va?- Aspetta, che cos’era quel tono? Sembrava dolce, sembrava appartenere a una persona a cui importava di lui. Di sicuro era frutto della sua fantasia.

-Assolutamente niente, signore. Ho firmato tutti i documenti, ecco.- Li posò sul tavolo, senza guardarlo, e continuò con un tono completamente inespressivo. –Domani le porterò il rapporto sulla missione di settimana scorsa.- Si mise sull’attenti e fece il saluto militare, non la sua solita imitazione, un vero saluto, la mano tesa e ben ferma di fianco alla fronte.

Mustang ovviamente sapeva che qualcosa non andava. Cos’erano quella disciplina, quelle buone maniere, quella freddezza? Il ragazzo aveva sempre, sempre una qualche emozione, che tendeva a dimostrare nel modo più rumoroso possibile. L’improvvisa apatia lo spaventava. Dio, non aveva nemmeno reagito a un commento sulla sua altezza!

-Aspetta. Siediti e parliamone. Cos’hai?- Ed sorrise gelido e gli rispose esattamente come prima.

-Assolutamente niente, signore. È meglio che vada, non vorrei farla arrivare in ritardo al suo appuntamento...- La veemenza con cui aveva pronunciato l’ultima parola fu insieme un sollievo – il ragazzo era ancora in grado di esprimere quello che provava – e un’ennesima prova che qualcosa non andava. Dal suo tono sembrava - era... possibile che... no, non poteva essere.

Non fece in tempo a parlare che l’altro si era girato e stava andando verso l’uscita. –Fullmetal... a cosa devo questa improvvisa freddezza? Sei per caso geloso?- Sperava con tutto il cuore che gli rispondesse con un secco ‘no’, una risata e magari qualche insulto, come avrebbe fatto poche ore prima. Ma il ragazzo smise di avanzare, senza girarsi, e rimase in silenzio.

-...-

Scoprì che vedere Fullmetal – No, Edward – in quello stato gli faceva male. Lo prendeva sempre in giro, si approfittava di lui, delle sue speranze, dei suoi sogni, di quanto fosse generoso sotto quella maschera da ragazzino testardo... ma dopotutto gli si era affezionato. In quei tre anni durante i quali lo aveva comandato a destra e a manca pensava di aver conosciuto tutto del giovane, e ormai provava affetto per lui, quasi come fosse un figlio –Anzi, non un figlio. Gli piaceva credere che per lui fosse semplicemente quello... però non poteva, non poteva fingere per sempre. Era impossibile ignorare quei sogni, quelli che lo facevano svegliare con una strana sensazione nel basso ventre, dopo i quali si doveva chiudere in bagno, solo lui e la sua mano destra. Anche dopo un appuntamento, sempre, sempre si ritrovava a pensare a Ed. Non importava quante donne vedeva, per tentare di ignorare quei sentimenti che non avrebbe dovuto provare, lui tornava sempre. Aveva finito per nasconderli dietro una maschera di sarcasmo e ironia. Farlo arrabbiare era l’unico modo che aveva per suscitargli una qualche reazione. Meglio accontentarsi, no?

E ora, quella gelosia improvvisa e immotivata. O meglio, un motivo c’era, ma si rifiutava di crederci. Si alzò e andò verso di lui, meccanicamente, come se non avesse controllo del suo corpo.

-Colonnello, cosa sta...- Ed non potè finire la frase, si ritrovò stretto all’altro. All’inizio si irrigidì, tentò di fuggire, ma l’abbraccio rimase. Dopo un po’ si arrese, circondò la vita di Roy -Sì, lo stava abbracciando, ora poteva chiamarlo per nome- con le proprie braccia, e appoggiò la testa al suo petto. Era caldo, lì. Chiuse gli occhi. Sentiva le mani dell’altro tra i suoi capelli, mentre cercavano di sciogliere la treccia per poterli accarezzare. Non sapeva il perchè di quel gesto. Forse era un’altra presa in giro del colonnello, forse era semplicemente un segno di amicizia... sperava solo che fosse qualcosa di più.

-Edward...- Gli sembrava un sogno. Quella voce, la voce di Roy, lo chiamava per nome. Riaprì gli occhi e sorrise all’uomo.

Dopo di quello, non capì molto. Ricordava il viso del colonnello che sfiorava il suo, stavolta senza l’ombra di sorrisi sarcastici. Ricordava le sue labbra toccare quelle dell’altro, una lingua sfiorare la propria, invitandolo in un gioco di passione. Ricordava gli occhi di Mustang quando avevano rotto il bacio. Ricordava di essersi appoggiato a lui, ora sul divano dell’ufficio –Come ci era arrivato lì?-, e di aver guardato l’orologio appeso al muro.

-Sono le sette...-

-Mi dispiace per Julie, ma credo che per stasera non si farà niente... ho un appuntamento col mio fagiolino.-

... Innamorato o no, Mustang rimaneva sempre un bastardo.

---

NdA: ...è già finita? ;_; mi stavo divertendo, uffa! XD’’ non sono mai stata brava a scrivere fluff, perdonatemi se il pezzo finale suona male... XDD almeno mi sono liberata di un altro peso... Commentate, se lo fate Ed vi dà bacetto °O°! (E chi lo dice? NdEd) (Io A_A NdA) (ù_ù* maledetta autrice NdEd)

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