I gemelli del destino

di LisaAngius
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 capitolo ***
Capitolo 3: *** 1 capitolo ***
Capitolo 4: *** 2 Capitolo ***
Capitolo 5: *** Nuova Grifondoro ***
Capitolo 6: *** Papà...sono a grifondoro! ***
Capitolo 7: *** Vacanze in casa Malfoy ***
Capitolo 8: *** A spasso con Hermione ***
Capitolo 9: *** regali di natale ***
Capitolo 10: *** Ritorno dalle vacanze ***
Capitolo 11: *** Sento qualcosa... ***
Capitolo 12: *** Sono al sicuro? ***
Capitolo 13: *** Ma non poteva restare bambina? ***
Capitolo 14: *** Domande serie ***
Capitolo 15: *** Contratto di matrimonio ***
Capitolo 16: *** Matrimoni ***
Capitolo 17: *** Discorsi origliati ***
Capitolo 18: *** Chi porta i pantaloni? ***
Capitolo 19: *** Cambiamenti ***
Capitolo 20: *** La guerra comincia ***
Capitolo 21: *** Fuggire ***
Capitolo 22: *** Attesa ***
Capitolo 23: *** La lotta ha inizio ***
Capitolo 24: *** Ricerche ***
Capitolo 25: *** La missione comincia ***
Capitolo 26: *** Uno a zero...e ora si comincia ***
Capitolo 27: *** Notte e giorno ***
Capitolo 28: *** La grotta ***
Capitolo 29: *** Liberazione ***
Capitolo 30: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

Neanche la pioggia sembrava poter scalfire quella sagoma avvolta dal pesante mantello nero che stava tranquillamente in piedi davanti alla finestra di una villetta, senza preoccuparsi minimamente di essere bagnato fino alle ossa. E non c’erano dubbi che. qualsiasi mago avesse visto quell’essere, non avrebbe esitato a dire che non era più abbastanza umano per preoccuparsi di una sciocchezza come la pioggia.

Ma, sfortunatamente, non c’era nessuno del  mondo della magia  nei paraggi. Nemmeno la famigliola che stava all’interno della casa che tanto interessava quell’essere. Colui che i suoi seguaci chiamavano l’Oscuro Signore ghignò,erano così indifesi quei piccoli babbani, a cominciare dalla piccola bambolina riccia che saltellava allegra sulle ginocchia della madre incurante del suo destino. E che destino! Pensò, aggrottando la fronte perplesso, com’era possibile che proprio lei fosse destinata a essere la creatura che, unica e sola, doveva avere il potere di distruggerlo? Ma distruggerlo come? Che cosa aveva di pericoloso quel batuffolo? Come se non bastasse era pure figlia di babbani. Forse non era un caso, forse era il segno che doveva sterminare fino all’ultimo quei dannati babbani che gli portavano solo problemi. Per primo suo padre che aveva osato abbandonare una strega purosangue…

Scosse la testa distogliendosi da quei pensieri. Non aveva nessuna importanza tanto ormai le restava poco da vivere.

Entrò dentro la casa con un semplice incantesimo alla porta, era troppo facile. I due insulsi esseri si misero a correre per la casa cercando di portar via la bambina, pochi secondi e caddero a terra tutti e due. Era davvero, davvero, troppo facile.

La bambina era rimasta sola nel divano e lo osservava curiosa, strano, si disse, non aveva la minima paura.

“Non piangi piccoletta?”. Fece ironico

Macchè quella impertinente creaturina sembrava solo educatamente interessata…quasi quasi gli ricordava l’altra sua spina nel fianco: Albus Silente

L’idea lo fece arrabbiare togliendogli ogni voglia di impiegare il suo tempo per studiarla. Sollevò la bacchetta con aria disgustata.

“Avada Kedavra!”

Qualcosa che non aveva previsto accadde in quel momento. Il fascio di luce della sua maledizione rimbalzò indietro e mentre guardava la sua stessa magia dirigersi verso di se, ricordò una frase della profezia a cui non aveva fatto caso. Una cosa insignificante, aveva pensato mentre l’uomo torturato la declamava, era più interessato alla parte dove diceva che era l’unica persona che avrebbe potuto fermarlo. Ora si rendeva conto che avrebbe dovuto ascoltare tutto con la stessa attenzione

 

Creatura salvata dal suo stesso destino…

Ed ecco che il destino aveva bussato puntuale, ecco che si era salvata. A sue spese.

L’urlo di rabbia si perse nel silenzio quando la maledizione lo raggiunse.

 

Quando poche ore dopo, l’onniscente Albus Silente, informato di un possibile attacco di Voldemort a dei babbani arrivò nella casa trovò solo i corpi dei coniugi Granger e la piccola che piangeva per la fame. Sgranò gli occhi allibito, ne aveva sentito parlare ma mai avrebbe creduto fosse vero

“Beh signorina avrai una vita intensa”. Mormorò prendendola in braccio

Tre giorni dopo…

Narcissa Balck in Malfoy guardava preoccupata il marito. Non era per nulla sicura che la sua idea fosse buona

“Lucius sei sicuro?”

Lucius Malfoy sorrise soddisfatto di se

“Ma certo Cissy è una idea stupenda…pensaci, sai bene che le…hm..attività della nostra famiglia al momento sono scandagliate…ma chi potrebbe non credere alla nostra innocenza se chiediamo di adottare proprio la causa di questa situazione?”

“Mmh questo si…”

“E se per caso il Signore Oscuro tornasse potremmo offrirgliela e allora come potrebbe dire che non gli siamo fedeli? Non capisci sarebbe una copertura perfetta comunque si evolvano gli eventi”

Ecco era proprio quella la parte del piano che non le piaceva, il pensiero che se il Signore Oscuro fosse tornato gliel’avrebbero offerta. Che sarebbe successo se lei nel frattempo si fosse affezionata alla bambina? Avrebbe avuto il coraggio di vedere suo marito che la portava via?

“Non lo so Lucius…”

“Fidati cara…non ci diranno di no e andrà tutto bene”

La previsione era esatta. A dover decidere della bambina era Caramel e lui fu subito pronto a concedere l’adozione a una famiglia generosa come i Malfoy

 

 

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Capitolo 2
*** 1 capitolo ***


 

1 Capitolo

 

“Io quella non la voglio qui!”

Lo strillo petulante era stato emesso da un bambino biondo sui cinque anni. Era l’ennesima volta che quella antipatica riceveva un regalo dal padre come lui, non era giusto! Perché a lei dovevano essere fatti regali? Non era manco una della famiglia, perché doveva avere le stesse cose che aveva lui? Non era giusto! Non era assolutamente giusto!

“Draco è solo una bambola non c’è bisogno di fare questo chiasso”. Rise la madre cercando di consolare la bambina che li guardava costernata

“Si invece! Perché lei deve avere le stesse cose che ho io?”. Sbuffò il bambino

“E perché non dovrebbe?”

“Perché lei non è come noi…lei è una mezzosangue!”

La madre lo guardò male

“Ehy non insultarla! Hermione è una Malfoy dal momento in cui l’abbiamo adottata!”

“Non è vero! Non è vostra figlia è una sudicia figlia di babbani”.

L’aveva detto con tutte le intenzioni di fare del male a quella specie di intrusa, anche se sapeva che la madre lo avrebbe sgridato fino alla nausea.

E infatti quando lei se andò con tutta l’aria di avere voglia di farsi un bel pianto, sua madre lo fulminò immediatamente

“Draco!”

“Perché ti interessi tanto di lei? Papà non si arrabbia per ogni suo piagnisteo..”

“Papà è papà e io sono io ora smettila o te le suono!”.

Un modo semplice semplice per spiegare che, mentre Lucius fingeva solamente di essere interessato alla bambina in caso un giorno gli potesse tornare utile, lei si era realmente presa a cuore quella piccola creaturina sola al mondo. E perché non avrebbe dovuto dopotutto? In fondo lei aveva sempre voluto una figlia femmina e a quanto pare il destino coi suoi buffi raggiri gliene aveva data una nonostante suo marito non volesse altri figli dopo Draco

“Ora vai in camera tua!”. Ordinò al figlio

Il bimbo si diresse in camera imbronciato come se avesse subito una terribile offesa. Davvero non capiva perché sua madre se la fosse presa tanto, in fondo non aveva fatto altro che dire la pura e semplice verità. Suo padre glielo ripeteva sempre che non avrebbe dovuto fraternizzare  troppo con lei perché era una figlia di babbani allora perché sua madre si ostinava a cercare di sostenere che era una Malfoy?

Si sistemò in camera sua pensando che era meglio non farsi vedere in giro per un’oretta, sua madre non lo aveva mai punito in vita sua ma la prudenza non è mai troppa.

Fortuna che aveva un sacco di giochi a cui dedicarsi, si disse per consolarsi mentre si sedeva sul letto radunando le sue cose. C’era però un piccolo inconveniente in quella situazione: era pieno di giochi costosi e bellissimi ma dopo qualche tempo giocare da solo cominciava a farsi noioso. Si guardò intorno, il nuovo gioco lo aveva già stancato dopo l’ennesima volta che ci giocava e gli altri li aveva usati almeno centinaia di volte a testa, non lo ispiravano per nulla, ma proprio per nulla. E dunque che cosa poteva fare per distrarsi? Gli venne in mente all’improvviso che il gioco che gli aveva regalato suo padre poteva fare un doppio fortissimo con quello di Hermione.  Rimase un attimo perplesso a riflettere sull’idea. Suo padre gli aveva detto di non fraternizzarci ma del resto a cosa serviva un’intrusa per casa se non poteva nemmeno giocarci quando si annoiava? Massì almeno a qualcosa doveva servire, decise alzandosi, avrebbe almeno potuto andare a vedere cosa stava combinando così avrebbe anche fatto contenta sua madre.

Stava trotterellando per il corridoio in cerca di quella catastrofe coi ricciolini quando fu attirato dal rumore di un pianto. Si diresse nella direzione da cui venivano i lamenti e trovò Hermione appallottolata che piangeva

“Ehy che hai?”. Chiese curioso

Non capiva quale potesse essere il problema di una bambina così fortunata da essere adottata dalla sua famiglia.

La bambina scosse la testa asciugando le lacrime

“Non ho nulla”. piagnucolò

Draco alzò gli occhi al cielo

“Femmina stupida! Come se non notassi che stai piangendo!”

“Ma che cosa ti interessa? Tanto tu qui non mi vuoi!”

“Beh non sei molto utile...almeno sapessi giocare a Quidditch”

La bambina pianse ancora più forte costringendolo a tapparsi le orecchie e a desiderare di essere stato meno sincero

“Voglio tornare a casa mia!”. Gemette la bambina

Draco alzò gli occhi di colpo interessato

“Mmh? Vuoi tornare a casa tua? E perché?”

Per quale insano motivo voleva tornare nella casa babbana da cui veniva? Non ci poteva essere nulla di bello là, lui se la immaginava sporca, puzzolente e decrepita proprio un luogo da cui desiderare di scappare non di tornare

“Perché è casa mia!”. Sibilò irritata la piccola

“E allora? Anche questa lo è no?”

“No! Qui non c’è la mia famiglia”

“Ma…hai la mia mamma…”

“Hai detto bene..la TUA mamma”

“Si ma…”

Beh ma sua madre si era affezionata a Hermione….non era come avere la sua mamma?

“Non è la stessa cosa..io voglio la mia famiglia non la tua”

“Ma…la mia mamma ti tratta come sua figlia…”. Fece perplesso “E anche papà ti fa gli stessi regali che fa a me”

La bambina lo guardò seria

“Se i tuoi genitori morissero tu saresti contento di avere delle ricchezze in cambio?”

Il bambino scosse la testa perplesso

“No…certo che no”

“Ecco allora capisci”

Già strano a dirsi, trattandosi di una persona con cui lui non aveva mai avuto amicizia, ma la capiva.

“Mmh credo di si ma vedi…non è che hai scelte..insomma…i tuoi non…non puoi riaverli”

La bambina annuì

“Oh lo so…è che qui apparte tua madre non mi vuole nessuno…”

Draco riflettè un momento

“Beh…potrebbe farmi comodo qualcuno con cui giocare”

“Assì? Ma io sono una mezzosangue”

Draco prese uno spillone dalla bambola di Hermione e si punse

“Dammi il tuo dito”. Ordinò convinto

“Ma…”

La bambina lo studiò un momento perplessa poi decise di fidarsi e lo accontentò, la spilla punse anche lei

“Ecco…ora sei una Malfoy sul serio, abbiamo lo stesso sangue!”. Esultò allegro il bambino premendo il suo dito su quello dell’amica

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 1 capitolo ***


 

1 Capitolo

 

“Io quella non la voglio qui!”

Lo strillo petulante era stato emesso da un bambino biondo sui cinque anni. Era l’ennesima volta che quella antipatica riceveva un regalo dal padre come lui, non era giusto! Perché a lei dovevano essere fatti regali? Non era manco una della famiglia, perché doveva avere le stesse cose che aveva lui? Non era giusto! Non era assolutamente giusto!

“Draco è solo una bambola non c’è bisogno di fare questo chiasso”. Rise la madre cercando di consolare la bambina che li guardava costernata

“Si invece! Perché lei deve avere le stesse cose che ho io?”. Sbuffò il bambino

“E perché non dovrebbe?”

“Perché lei non è come noi…lei è una mezzosangue!”

La madre lo guardò male

“Ehy non insultarla! Hermione è una Malfoy dal momento in cui l’abbiamo adottata!”

“Non è vero! Non è vostra figlia è una sudicia figlia di babbani”.

L’aveva detto con tutte le intenzioni di fare del male a quella specie di intrusa, anche se sapeva che la madre lo avrebbe sgridato fino alla nausea.

E infatti quando lei se andò con tutta l’aria di avere voglia di farsi un bel pianto, sua madre lo fulminò immediatamente

“Draco!”

“Perché ti interessi tanto di lei? Papà non si arrabbia per ogni suo piagnisteo..”

“Papà è papà e io sono io ora smettila o te le suono!”.

Un modo semplice semplice per spiegare che, mentre Lucius fingeva solamente di essere interessato alla bambina in caso un giorno gli potesse tornare utile, lei si era realmente presa a cuore quella piccola creaturina sola al mondo. E perché non avrebbe dovuto dopotutto? In fondo lei aveva sempre voluto una figlia femmina e a quanto pare il destino coi suoi buffi raggiri gliene aveva data una nonostante suo marito non volesse altri figli dopo Draco

“Ora vai in camera tua!”. Ordinò al figlio

Il bimbo si diresse in camera imbronciato come se avesse subito una terribile offesa. Davvero non capiva perché sua madre se la fosse presa tanto, in fondo non aveva fatto altro che dire la pura e semplice verità. Suo padre glielo ripeteva sempre che non avrebbe dovuto fraternizzare  troppo con lei perché era una figlia di babbani allora perché sua madre si ostinava a cercare di sostenere che era una Malfoy?

Si sistemò in camera sua pensando che era meglio non farsi vedere in giro per un’oretta, sua madre non lo aveva mai punito in vita sua ma la prudenza non è mai troppa.

Fortuna che aveva un sacco di giochi a cui dedicarsi, si disse per consolarsi mentre si sedeva sul letto radunando le sue cose. C’era però un piccolo inconveniente in quella situazione: era pieno di giochi costosi e bellissimi ma dopo qualche tempo giocare da solo cominciava a farsi noioso. Si guardò intorno, il nuovo gioco lo aveva già stancato dopo l’ennesima volta che ci giocava e gli altri li aveva usati almeno centinaia di volte a testa, non lo ispiravano per nulla, ma proprio per nulla. E dunque che cosa poteva fare per distrarsi? Gli venne in mente all’improvviso che il gioco che gli aveva regalato suo padre poteva fare un doppio fortissimo con quello di Hermione.  Rimase un attimo perplesso a riflettere sull’idea. Suo padre gli aveva detto di non fraternizzarci ma del resto a cosa serviva un’intrusa per casa se non poteva nemmeno giocarci quando si annoiava? Massì almeno a qualcosa doveva servire, decise alzandosi, avrebbe almeno potuto andare a vedere cosa stava combinando così avrebbe anche fatto contenta sua madre.

Stava trotterellando per il corridoio in cerca di quella catastrofe coi ricciolini quando fu attirato dal rumore di un pianto. Si diresse nella direzione da cui venivano i lamenti e trovò Hermione appallottolata che piangeva

“Ehy che hai?”. Chiese curioso

Non capiva quale potesse essere il problema di una bambina così fortunata da essere adottata dalla sua famiglia.

La bambina scosse la testa asciugando le lacrime

“Non ho nulla”. piagnucolò

Draco alzò gli occhi al cielo

“Femmina stupida! Come se non notassi che stai piangendo!”

“Ma che cosa ti interessa? Tanto tu qui non mi vuoi!”

“Beh non sei molto utile...almeno sapessi giocare a Quidditch”

La bambina pianse ancora più forte costringendolo a tapparsi le orecchie e a desiderare di essere stato meno sincero

“Voglio tornare a casa mia!”. Gemette la bambina

Draco alzò gli occhi di colpo interessato

“Mmh? Vuoi tornare a casa tua? E perché?”

Per quale insano motivo voleva tornare nella casa babbana da cui veniva? Non ci poteva essere nulla di bello là, lui se la immaginava sporca, puzzolente e decrepita proprio un luogo da cui desiderare di scappare non di tornare

“Perché è casa mia!”. Sibilò irritata la piccola

“E allora? Anche questa lo è no?”

“No! Qui non c’è la mia famiglia”

“Ma…hai la mia mamma…”

“Hai detto bene..la TUA mamma”

“Si ma…”

Beh ma sua madre si era affezionata a Hermione….non era come avere la sua mamma?

“Non è la stessa cosa..io voglio la mia famiglia non la tua”

“Ma…la mia mamma ti tratta come sua figlia…”. Fece perplesso “E anche papà ti fa gli stessi regali che fa a me”

La bambina lo guardò seria

“Se i tuoi genitori morissero tu saresti contento di avere delle ricchezze in cambio?”

Il bambino scosse la testa perplesso

“No…certo che no”

“Ecco allora capisci”

Già strano a dirsi, trattandosi di una persona con cui lui non aveva mai avuto amicizia, ma la capiva.

“Mmh credo di si ma vedi…non è che hai scelte..insomma…i tuoi non…non puoi riaverli”

La bambina annuì

“Oh lo so…è che qui apparte tua madre non mi vuole nessuno…”

Draco riflettè un momento

“Beh…potrebbe farmi comodo qualcuno con cui giocare”

“Assì? Ma io sono una mezzosangue”

Draco prese uno spillone dalla bambola di Hermione e si punse

“Dammi il tuo dito”. Ordinò convinto

“Ma…”

La bambina lo studiò un momento perplessa poi decise di fidarsi e lo accontentò, la spilla punse anche lei

“Ecco…ora sei una Malfoy sul serio, abbiamo lo stesso sangue!”. Esultò allegro il bambino premendo il suo dito su quello dell’amica

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** 2 Capitolo ***


Lo smistamento

Un ragazzino pallido e biondo era mollemente adagiato sul suo sedile, nello scompartimento con lui una ragazzina della stessa età con folti capelli ricci e occhioni dorati

“Non ce li voglio qui Tiger e Goyle!”. Sbuffò la ragazza

“Andiamo sorella! Sai benissimo che a nostro padre piacciono!”

“E anche a te visto che ti servono come due cani ammaestrati”

Il biondino ghignò

“Si e allora? Che c’è di male?”

“Non lo trovo carino, insomma sono amici mica i tuoi valletti!”

Draco sbuffò insofferente, erano alle solite. Da quando aveva deciso di accettare che Hermione facesse parte della famiglia, aveva passato la vita a farsi fare la predica da lei. Non che la cosa avesse una qualche utilità dal momento che la ignorava costantemente, ma dato che lei si divertiva perché mettersi a diatribare quando poteva comodamente rilassarsi e vagare con la mente mentre lei parlava al muro

“Lo so Hermione”

“E allora perché ti ostini a trattarli così”

Il giovane ridacchiò

“Tu hai detto che non è carino trattare così degli amici esatto?”

Hermione annuì

“Bene ma loro non sono degli amici”

La giovane lo guardò perplessa

“E allora che cosa sono?”

“Gente che rispetta la nostra famiglia e di conseguenza anche noi Hermione, semplicemente…”

Hermione storse il naso

“Non è…triste?”

Draco rise divertito

“No sorella, è la natura, la nostra famiglia incute rispetto e noi ne usufruiamo”

“Ma…non lo so Draco…”

Il giovane le diede un colpetto indulgente sulla spalla

“Oh è una cosa nuova per te, tu non ci sei nata del resto…ma ti ci abiuterai…”

“Non lo so non mi piace tanto avere dei servi Draco, trovo sia infinitamente meglio avere degli amici”

“Ma noi abbiamo degli amici!”. Protestò indignato il giovane

“Oh e chi? Non ti ho mai visto trattare nessuno alla pari”

“Come no! E Blaise e Theo?”

“Solo perché nostro padre tratta così i loro genitori sennò a Nott non rivolgeresti manco un saluto”

Draco ghignò

“Che esagerata! Su Hermione magari non è molto sveglio…”

“Oh Draco per favore! È intelligente come la Parkinson e ho detto tutto!”

Draco ridacchiò

“Si in effetti…va bene, va bene…che c’è di male se mi fido di nostro padre?”

“Che dovresti farti delle opinioni tue! Con la tua  testa”

Il giovane ghignò

“Lo dici perché le opinioni sue non ti piacciono”

“Beh le trovo abbastanza discutibili che c’è di male a pensarla diversamente?”

“Nulla…fino a che non lo scopre lui”. Rise il biondo

“Si lo so Draco..”

“A proposito..mi raccomando ti conviene essere una serpeverde!”

Hermione sbuffò infastidita

“Oh è inutile che sbuffi signorina, sai bene che mio padre ti uccide se ci mandi all’aria la tradizione di famiglia”

La ragazzina scoppiò a ridere

“Oh che esagerato! E comunque a guardare bene la casata più prestigiosa è Grifondoro”

Draco la fissò serio

“Hermione ti proibisco di essere una di quei perdenti!”

“Che ci sarebbe di mare…ha sfornato ottimi maghi quella casa”

“Certo..ed è piena di mezzosangue e traditori…”

“Oh no eh! Sai bene che non voglio sentire questi discorsi”

“Suvvia nostro padre ce li fa tutti i giorni”

“Ecco appunto! Devo proprio sorbirmeli anche da te?”

“Beh è vero!”

“Draco finiscila tanto non ti do corda io non sono d’accordo sui Nati babbani!”

“Ma…”

“DRACO I-MIEI-ERANO-BABBANI!”. Sibilò la giovane

“Si lo so lo so”. Borbottò il ragazzo

Sapeva per esperienza che era meglio chiudere la questione quando Hermione adottava quel tono. Perché significava una sicura fattura in arrivo in tempi brevi e, per sua fortuna, l’arrivo di Pansy, Tiger, Golye, Blaise e Theo mise fine definitiva alla discussione.

Quando arrivarono al castello, Hermione divenne via via più pallida man mano che si avvicinava il momento dello Smistamento

“Tu credi che nostro padre si arrabbierà davvero se non divento Serpeverde?”

Il giovane restò indeciso qualche istante. Dirle la verità o mentirle? Mmh il fatto era che la risposta sincera sarebbe stata assolutamente si ma..conoscendo la ragazza le avrebbe causato un immediato attacco di panico dandole quella risposta. Dunque avrebbe dovuto dirle una bugia pietosa? Massì almeno non si sarebbe dovuto stancare cercando di calmarle i nervi!

“No, assolutamente no!”

Quando fu il suo turno, il Cappello Parlante sentì subito il suo desiderio e lo mandò a Serpeverde ma quando dopo di lui toccò a Hermione…

“Grifondoro!”

Draco gemette

E adesso come avrebbe fatto con suo padre? Come impediva a Hermione di farsi ammazzare dal genitore adottivo?

Ma perché non le aveva detto la verità? Perché le aveva detto che suo padre non si sarebbe arrabbiato se non fosse stata una Serpeverde?

 

 

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Capitolo 5
*** Nuova Grifondoro ***


Nuova Grifondoro

 

Hermione Jane Malfoy, nuovo acquisto della casa di Godric Grifondoro, guardava preoccupata il fratello seduto nell’altra tavolata. L’espressione tenebrosa non era un buon segno, pensò costernata, avrebbe fatto bene ad andarci a parlare subito appena possibile.

“Ehy tutto bene?”

Un giovane dai capelli rosso fiamma, viso lentigginoso e occhi azzurrissimi la stava guardando sorridendo gentilmente in attesa della risposta

“Si..bene…”

“Non mi pare di averti mai vista..vieni dal mondo babbano?”. Chiese il rosso curioso

Chissà come mai quella ragazzina sembrava così scontenta, normalmente in una del primo anno appena smistata avrebbe  pensato non gradisse la Casa…ma perché una smistata a Grifondoro non avrebbe dovuto gradire?

“Si..cioè no…non esattamente”

Non sapeva se era o no del mondo babbano? Quella forse non aveva tutte le rotelle apposto…

“Ehm…scusa…non esattamente?”

“Beh ecco sono figlia di babbani ma…mi hanno adottata dei maghi..”

L’interesse del rosso si svegliò immediatamente. Una figlia di babbani adottata da maghi? Mmh…era una cosa strana..a meno che..

“Beh io mi chiamo Ron Weasley, piacere..”.

La giovane sorrise e strinse la mano che gli stava tendendo

“Hermione”

Gli occhi azzurri del giovane si piantarono di colpo sui suoi

Quella Hermione? “

“Prego?”

“Massì! Tu sei Hermione Granger no?”

“Oh si…sono io…”

Ron fece un basso fischio

“Ma certo chi altri potevi essere…figlia di babbani adottata da maghi ci sei solo tu…”

“Boh credo di si…”

“E dimmi è vero che vivi coi Malfoy?”. Chiese il rosso interessato

“Oh…beh ecco io..si…”

Ora tornava tutto, si disse Ron, ecco perché non doveva essere felice del suo Smistamento

“Al caro Lucius non piacerà questa cosa eh? Non gli andrà che tu sia Grifodoro…tuo fratello è a Serpeverde..”

Hermione sbuffò

“Che se ne vada al diavolo! Mio padre e tutte le sue idee!”

Il giovane la guardò ammirato

“Parleresti così anche con lui di fronte?”

Un sorriso impertinente illuminò il viso di Hermione

“Oh si lui c’è abituato”

“Wow! Da come ne parla mio padre non sembra il tipo che si fa rispondere così dai figli”

“Oh ecco..lo mando al diavolo in maniera educata..”

E di solito suo fratello le parava la schiena per impedire che si facesse ammazzare con la sua schiettezza

Ron scoppiò a ridere

“Uuh complimenti allora…”

L’arrivo delle cibarie distrasse completamente il giovane che si fiondò a divorare tutto quello che gli compariva davanti sotto lo sguardo mezzo allibito e mezzo divertito di Hermione. Alla fine della cena entrambi i ragazzi si affrettarono a seguire i Prefetti per sapere la parola d’ordine ma..

“Sorella ti posso parlare?”

Normalmente Draco teneva sempre un tono di voce privo di emozioni ma stavolta era persino peggio del solito, era da far venire i brividi tanto era gelido. Hermione instaurò un cipiglio fiero e si voltò a osservarlo, era pronta alla lotta.

“Draco non ora prima devo sapere qual’è la parola d’ordine…”

“Sono certo che qualcuno dei tuoi compagni sarà felice di aspettarti per farti entrare!”. Asserì il biondo trascinandola via

La giovane cercò di opporsi ma fisicamente il fratello era avvantaggiato e, oltrettutto, lei non voleva fare scenate perciò non poteva opporre una resistenza davvero efficace

“Draco ma…anche tu non dovresti seguire i prefetti per scoprire quale cavolo è la parola d’ordine vostra?”. Chiese corrucciata quando lui le permise di fermarsi

“Oh ci stanno pensando Tiger e Goyle”

La ragazzina sbuffò infastidita

“Si, si lo so non sparare una delle tue menate su come dovrei trattare gli altri..allora signorina hai combinato un bel casino..”

Hermione sbuffò insofferente

“Draco tu avrai capito come funziona..il cappello sapeva che non volevo stare a Serpeverde…”

“Sorella…”

“Eddai fratello lasciami godere il primo giorno di scuola”

La guardò un attimo in silenzio. Beh tanto il padre avrebbe avuto fino  alle vacanze di Natale per smaltire la rabbia…perché aggiungercene anche lui?

“Va bene piccola hai vinto ti lascio tranquilla..vorrà dire che andrò a scrivere  a nostro padre per informarlo…”

Hermione sorride e gli scoccò un bacio sulla guancia

“Grazie fratello!”

Draco fece una faccia disgustata pulendosi la guancia

“Che schifo! Rifallo  e giuro che se ti arriva una strillettera da nostro padre ti faccio prendere in giro a vita”

Hermione rise e si avviò saltellando verso la torre di Grifondoro

“Hey tu!”. La richiamò Draco7

“Si?”

“Devi proprio fare amicizia con un Weasley?”

Sguardo omicida

“Draco non osare pronunciare la frase che penso!”

“Ma…”

“Taci! Tu non sei nostro padre perciò smettila di ripetere  a pappagallo le sue scemenze o giuro che appena imparo come si fa ti affatturo!”

Il biondino sbuffò guardandola allontanarsi. Certo che con quel carattere un matrimonio decente sarebbe stato difficile, pensò ridacchiando.

 

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Capitolo 6
*** Papà...sono a grifondoro! ***


Papà sono a Grifondoro!

 

Chi avesse conosciuto la figurina raggomitolata a studiare sulla poltroncina vicino al fuoco avrebbe pensato che Hermione Jane Granger fosse tanto drogata di studio da essersi messa a calcolare la posizione del sole per poter scegliere con precisione la posizione che sarebbe stata illuminata dal sole. E infatti, l’ultimo raggio coraggioso che era riuscito a toccare la torre di Gryffindor, toccava con precisione millimetrica la poltrona dove sedeva la giovane.  Ronald Weasley, il nuovo amico della piccola grifondoro, osservava curioso la sua compagna di casa. Aveva sentito tante volte suo padre parlare di Lucius Malfoy e pensava che in quella famiglia fossero tutti terribili, ma Hermione smentiva in pieno questa sua teoria, lei non somigliava proprio a una Malfoy. Forse era vero che buon sangue non mente, magari Hermione somigliava troppo ai suoi genitori per essere plagiata dai Malfoy.  Certo, qualsiasi fosse la causa della sua diversità, Hermione doveva sentirsi come un pesce fuor d’acqua in quella famiglia, insomma, in quei mesi aveva imparato a conoscerla e certo con le sue idee sull’uguaglianza tra i maghi e le sue pazzie sulla libertà degli elfi domestici certo non doveva trovare molta comprensione nella casa dove viveva.

“Ehi, Hermione?”

La ragazza sollevò un tantino seccata il viso dal libro che stava leggendo e guardò impazziente il rossino intento a comporre pigramente un castello di carte

“Si Ron cosa c’è?”

Ron la guardò un attimo circospetto. Non era per niente sicuro che la sua amica avrebbe gradito l’argomento su cui si stava interrogando

“Posso farti una domanda?”

Hermione alzò un sopraciglio guardandolo interrogativa

“Ma certo che puoi, dimmi tutto!”

“Mi chiedevo..com’è vivere coi Malfoy?”

La giovane soppesò un attimo la risposta prima di parlare. In effetti non poteva dire che ci stesse male, si il problema di fondo permaneva: i Malfoy continuavano a non essere la sua famiglia. Ma in fondo avevano cominciato a essere se non una famiglia vera qualcosa di molto simile. Narcissa, come le aveva chiesto di chiamarla perché, a detta sua, il più formale signora Malfoy la invecchiava ingiustamente, la trattava come se fosse una mamma e anche Draco non era male. Certo con suo fratello aveva avuto bisogno di più tempo per legare, avevano dovuto abituarsi piano piano l’uno all’altra. Ma alla fine  ne era valsa la pena! Era bello sapere di avere qualcuno della sua età con cui divertirsi, scambiare due chiacchiere..e che gli dava una mano col padre quando lo faceva infuriare.

“Beh a dire la verità io non amo particolarmente il signor Malfoy ma Narcissa e Draco non sono poi così male!”

Ron la guardò allibito

“Malfoy? L’idiota borioso che ti ritrovi come fratello adottivo non è male?”

Hermione scoppiò a ridere. Si, Draco sapeva spacciarsi a meraviglia per un pallone gonfiato freddo e insensibile…e forse lo era anche. Però con lei era leggermente diverso, quando era in vena. Spesso, da quando i loro rapporti erano migliorati, suo fratello l’aveva fatta ridere, aveva giocato con lei facendola sentire meno sola, aveva ascoltato i suoi sfoghi, anche se a volte mimando potenti conati di vomito.

“Draco è arrogante e insopportabile in genere ma quando è in vena sa essere..un pochino migliore di quello che mostra..”

Ron rise

“Certo come no! Sentiamo quando rientra a casa si mette a regalare fiori e dolcetti?”

La giovane grifoncina lo guardò divertita

“Beh ora non esagerare…solo che in famiglia è meno..freddo,ecco! Sai nostro padre non ama tanto le manifestazioni di affetto così ha insegnato a Draco che non è roba da uomini e mio fratello si adegua”

“Mi sembra un modo di vivere un tantino…triste..”

Hermione sorrise annuendo vigorosamente

“E’ triste infatti, per questo io non ho mai voluto seguirlo”

“Tuo padre non si..lamenta per il fatto che non segui “i dettami di famiglia”?”

La giovane ridacchiò divertita mentre gli occhi dorati furono attraversati da un guizzo malizioso

“Si ma sai..sono poco malleabile”

Ron sogghignò

“Il caro Lucius non riesce a piegarti?”

Hermione fissò il fuoco con sorrisino

“Oh beh non che ci provi in maniera seria..insomma mica mi può picchiare..”

Anche se non ci avrebbe messo niente a farlo se solo lei non fosse stata abbastanza famosa da rendere la cosa poco attuabile.  Non poteva permettere che nel mondo magico si diffondesse la voce che era un violento

Ron la guardò scettico

“Se lo dici tu..io credo che imbracci con piacere la frusta da come me lo descrive mio padre”

Oh con la servitù di sicuro! E il povero Dobby ne sapeva qualcosina! Per fortuna che lei si era messa in mezzo quasi subito per proteggerlo. A volte coinvolgeva anche suo fratello anche se era un tantino recalcitrante, bastava essere abbastanza abile da fargliela passare per una sorta di prova di coraggio.

“Oh beh di sicuro non è uno molto dolce ma non è neanche uno che picchia i membri della famiglia”

Il giovane sorrise rassicurato. Era già qualcosa, almeno sapeva che non la picchiava o cose simili.

“Beh meno male Herm..dimmi..torni a casa per le vacanze?”

La giovane grifoncina sentì un brivido lungo la schiena

“Ehm…si, si torno a casa”

Il giovane Weasley sogghignò sarcastico

“Bene che bel Natale!”

E pochi giorni dopo, Hermione non potè che pensare che il suo amico aveva proprio visto giusto

“Spiegati”. Ordinò gelido Lucius Malfoy appena varcarono la soglia di casa

Hermione lo guardò un attimo intimidita. Avrebbe voluto che ci fosse Narcissa ma al momento la madre adottiva era scesa nelle cucine  a impartire direttiva per il pranzo.

“Ecco io..”. balbettò incerta

Come gli spiegava che l’idea di andare a Serpeverde la faceva stare male?

“Si ragazza?”. La esortò il genitore

“Io..”

“E’ stata colpa mia!” intervenne una voce fredda e strascicata.

Hermione si voltò di colpo. Che diavolo voleva fare suo fratello?

“Draco? Che vuoi dire?”. Chiese Lucius perplesso

“Le ho detto che a Serpeverde non trattano bene i mezzosangue..e lei si è spaventata così tanto che il cappello lo ha percepito”

Lucius sorrise soddisfatto. Suo figlio aveva capito tutto!

“Beh…in effetti è stato meglio per lei..bene scompari dalla mia vista grifondoro!”.

La giovane sospirò di sollievo appena uscita dallo studio del padre adottivo

“Grazie Draco” sussurrò al fratello

Draco storse il naso

“Di che? Non amo le femmine che frignano tutto qua!”

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Capitolo 7
*** Vacanze in casa Malfoy ***


 

Vacanze in casa Malfoy

 

Hermione osservava triste gli addobbi natalizi inesistenti pensando con rimpianto alle luci scintillanti della sala comune che aveva lasciato a Hogwarts. I colori della sala da pranzo dei Malfoy, dominata dal bianco delle pareti e dal nero ebano dei mobili  e della tappezzeria, non erano per niente caldi, e l’effetto era ancora più macroscopico da vedere a Natale, persino gli elfi domestici erano più inclini al clima natalizio di suo padre, nonostante loro non avessero nulla da festeggiare.

“La signorina ha forse qualche pensiero triste?” squittì una vocina da qualche parte nella zona dei suoi piedi

Hermione sorrise dolcemente

“No Dobby non ho nulla!”

Ecco chi accoglieva degnamente le feste! Pensò con un sorriso osservando il berrettino natalizio di Dobby

“Bel berretto Dobby”. Ridacchiò

Il piccolo elfo spalancò gli occhi per il terrore

“Oh signorina, lei non dice niente a padron Lucius vero? Dobby ha trovato questo per strada ma a Dobby piaceva tanto e allora Dobby lo ha preso..”

“Dobby, Dobby rilassati non dirò nulla  a mio padre!” . lo assicurò tappandogli la bocca con una mano

Dobby sospirò sollevato

“La signorina è davvero la ragazza più gentile, più generosa, più adorabile..”

“Grazie Dobby ho capito…ti ringrazio ma se continui a farmi i complimenti finirò per montarmi la testa peggio di mio fratello!”. Ridacchiò Hermione

Dobby rise

“La signorina è troppo umile per assomigliare al padroncino…”

L’istinto affinato negli anni portò Hermione a sollevare la mano afferrando il piccolo elfo giusto un secondo prima che cominciasse a prendere  a testate lo spigolo del tavolo

“Dobby ti proibisco di punirti!”. Sibilò allibita

Era così terribile che quel povero elfo dovesse rompersi qualcosa a forza di picchiarsi ogni volta che diceva qualcosa di lontanamente insultante verso i padroni.

“Grazie signorina, Dobby ha ancora bisogno di un pochino di esercizio, signorina”

Hermione ridacchiò. Il piccolo Dobby era davvero buffo! Non era come gli altri domestici, era molto più allegro e molto meno servizievole degli altri. Forse lui poteva ancora salvarlo

“Ti ci abituerai Dobby, devi solo ricordare che non ti devi punire se mio padre non sa che hai fatto o detto qualcosa di..particolare…e nemmeno allora subirai punizioni se riesco a evitartelo!”

Dobby sorrise allegro

“La signorina è così buona con Dobby”

“Beh tu sei buono con me Dobby!”. Rise la ragazzina

“Oh ma non è la stessa cosa”. Affermò Dobby scuotendo la testa tanto da fare sbattacchiare le orecchie “La signorina ha portato un raggio di sole in questa casa, persino il padroncino Draco è cambiato in meglio”

Hermione scoppiò  a ridere

“Oh ma lui ha solo bisogno di un pochino di incoraggiamento”

Dobby scosse la testa divertito. La signorina Hermione era decisamente una strana ragazza! Chissà forse i maghi che nascevano tra i babbani erano così…beh in tal caso avrebbe preso in seria considerazione l’idea di stare tra i babbani se mai avesse lasciato i Malfoy

“La signorina ha aiutato molto lui e la signorina ha anche fatto felice la padrona!”. Proclamò con un sorriso estasiato

Hermione arrossì di botto. Beh si era nella norma che gli elfi domestici facessero complimenti…però santo cielo che imbarazzo!

“Dobby basta mi farai arrossire”

L’elfo la guardò timoroso di averla contrariata

“Dobby non voleva far arrabbiare la signorina”

“Non mi hai fatta arrabbiare Dobby, va tutto bene!”

Dobby sorrise sollevato

“La signorina è forse triste? Dobby ha notato che la signorina sembrava avere brutti penisieri!”

Hermione scosse la testa sorridendo dolcemente

“Oh non preoccuparti Dobby!”

Dobby le afferrò la mano

“Dobby sarebbe onorato di fare qualcosa per la signorina, se la signorina si volesse sfogare…”

“Oh è una cosa sciocca Dobby!”

“La signorina è troppo intelligente per dire cose sciocche!”

Hermione rise allegra

“Hai vinto…sento solo la mancanza degli addobbi natalizi!”

Dobby annuì comprensivo

“Ai ragazzi piacciono sempre gli addobbi è un peccato per la signorina e il signorino Draco che  padron Lucius sia così poco amante del natale”. Sussurrò l’elfo, preoccupato di essere sentito a fare una velata critica per il padrone

Hermione annuì tristemente

“Già è vero Dobby!”

L’elfo si illuminò all’istante

“Ma la signorina potrebbe fare un giro a Diagon Halley! Là è tutto illuminato!”

Hermione sorrise

“Si è una buona idea! Magari mi mette di buon umore!”

L’elfo sorrise deliziato di essere stato utile

“Si e anche al signorino Draco farebbe bene!”

Hermione sorrise malvagia

“Si! Gli farebbe bene!

Fu una fortuna per il piccolo elfo che nessuno avesse assistito a quella conversazione perché quando dieci minuti dopo Hermione piombò in camera di Draco annunciando che era tempo di compere, Draco avrebbe volentieri torto il collo dell’incauta creatura che aveva messo in testa quell’idea alla so

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Capitolo 8
*** A spasso con Hermione ***


 

A spasso con Hermione

 

La porta di solido legno si aprì con un colpo entusiasta e una massa di ricci fece capolino nella stanza dove Draco era impegnato, si fa per dire, a leggere l’ultimo numero del suo fumetto preferito.

“Draco?”

Il biondino si voltò spaventato. Non era una buona cosa che Hermione piombasse così in camera sua. Osservò attentamente il suo viso ma non trovò ne rabbia, ne paura, ne timore e tornò a respirare. Meno male forse non ne aveva combinata una della sue

“Si Herm? Che è successo stavolta?”

La ragazzina sorrise con entusiasmo

“Oh nulla di che Draco…volevo solo chiederti un piacere”

Gli occhi argentati si ridussero a due fessure. Oh Santo Salazar e ora cosa stava macchinando quella piccola scriteriata?

“No!”. Esclamò secco

Il faccino della ragazza si contorse in una smorfia delusa

“Ma non sai nemmeno cosa ti voglio chiedere”

Draco si alzò dal letto

“Qualunque cosa sia  non intendo partecipare alle tue pazzie su comitati per la salvezza degli elfi domestici, gruppi di super studio pre-pre-pre-esami e cose simili!”

La ragazzina sgranò gli occhi

“A proposito! Hai fatto i compiti per le vacanze?”

Dannazione! Perché riusciva sempre a fregarlo? Perche!?

“Ehm dovevi chiedermi qualcosa Herm?”

Hermione fece un sorriso allegro

“Solo se vuoi venire con me a fare compere per Natale”

Draco storse il naso. Ecco qualunque idea facesse illuminare gli occhi di sua sorella in quel modo non poteva che essere o pericolosa, o folle, o ridicola. Figurarsi! Lui che faceva le compere di Natale, Natale! Che scemenza! Era solo una scusa per la gente di aspettarsi regali costosi dagli altri, suo padre glielo diceva sempre. Quella è roba per bambini e per gente che non poteva permettersi quello che voleva. E lui era un uomo e poteva soddisfare qualunque capriccio solo chiedendo a suo padre, non aveva bisogno del Natale.

“Hermione! Perché dovrei venire a fare compere io non ho regali da fare a nessuno!”

Hermione mise il broncio delusa

“Eddai Draco! Vieni almeno per farmi compagnia, no?”

Il biondo storse il naso roteando gli occhi

“Perché io! Prenditi Pansy e Daphne no?”

Stavolta fu il turno di Hermione di fare un’espressione come se stesse contemplando dello sporco sulle sue scarpe

“ Non se ne parla proprio! Sai quanto io e loro andiamo d’accordo!”

“Si lo so, lo so ma potresti fare un sacrificio…non parli sempre di dare una possibilità agli altri?”

“IO do una possibilità agli altri sono loro due a non voler dare possibilità a una sangue-sporco!”

Draco storse il viso orripilato

“Non dire fesserie tu non sei una sangue-sporco, tu sei una Malfoy!”

“Si beh spiegalo alle due galline”

Il biondino aggrottò la fronte confuso

“Ma…non mi pare ti abbiano mai insultata…”

“Non davanti a te Draco perché temono la nostra famiglia ma sono abilissime nel farmi capire che non sono gradita e ti dirò non mi importa che due galline senza cervello non mi considerino loro pari! Anzi, ne sono orgogliosa!”

Draco rise

“Il tuo problema è che fai troppo la difficile..insomma non saranno il massimo dell’intelligenza ma…”

“Ma sono bravissime ad adularti vero Draco?”

Il ragazzo ghignò divertito

“Oh per me non ci vuole bravura, basta la verità!”

La ragazza sbuffò esasperata. Voleva bene a Draco ma non sopportava quando faceva lo sbruffone

“Senti uomo straordinario..dal momento che non intendo chiedere aiuto a loro mi accompagni tu?”

“Ehm…non hai un’amica di scuola a cui chiedere?”. Tentò il biondo speranzoso

Hermione scosse la testa ridacchiando

“Abitano tutte lontane…”

Lo sguardo del Serpeverde si fece serio

“A proposito…se nostro padre scopre che hai fatto amicizia con Ronald Weasley…”

“Mi cava la pelle a frustate, si lo so, lo so Draco”

“Allora perché cavolo hai fatto comunque amicizia con quel pezzente?”

Uno scappellotto ben assestato lo colpì dritto alla nuca

“Non ripeterlo!”. Sibilò furiosa la moretta

Draco sbuffò

“Ma…Herm…”

“Sai che non amo le tue frequentazioni perciò diciamo che tu non critichi i miei amici e io non critico i tuoi!”

“E se lo dicessi a nostro padre?”

Un secondo mal rovescio arrivò con precisione letale

“Non oseresti! Non essere così..verme!”

Mmh no in effetti non lo avrebbe fatto, non gli piaceva l’idea che la sorella potesse essere picchiata per colpa sua.

“E va bene! Va bene ma non dargli troppa confidenza, ok?”

Un idea perfida attraversò il cervello della moretta che si portò una mano al cuore con aria afflitta

“Come puoi parlare così del ragazzo che amo!”

Il Serpeverde, dotato di scarso senso dell’umorismo sbiancò fin quasi ad avere un viso di un pallore equivalente a quello dei suoi capelli

“No! No!”. Gemette

Oh no una Malfoy innamorata di un Weasley..non poteva essere, non doveva essere! E poi che cavolo quel  pezzente non era neanche degno di respirare l’aria di sua sorella figurarsi stare con lei. No! No! Era categoricamente escluso!

La risata argentina della ragazza spinse il Serpeverde ad alzare la testa

“No dico…dovresti vedere la tua espressione Draco”

Il ragazzo scoppiò a ridere comprendendo la presa in giro

“Piccola impertinente come ti permetti di deridere tuo fratello!”

Le saltò addosso facendole il solletico e dopo cinque minuti avevano le lacrime agli occhi dalle risate entrambi.

“Ti arrendi?”. Rise Draco

“Va bene ma merito un premio per la tortura!”

Oh no!

Il tempo di mettere il giubbotto e i due ragazzi si ritrovarono in Diaggon Halley piena di luci e decorazioni con Hermione che correva da un negozio all’altro e Draco che la seguiva maledicendosi a ogni passo.

“Davvero non so come hai fatto a convincermi”

La riccia rise allegra

“Sono una donna noi sappiamo sempre come convincervi!”

Si fermò all’improvviso davanti a una vetrina fissando un ciondolino dorato a forma di serpente con gli occhi di rubini

“Ehi è come sono io ascendenza Serpeverde ma sono una rosso-dorata”

Draco guardò l’espressione della sorella mentre contemplava quel ciondolo. Beh Natale è una sciocchezza per bambini e pezzenti ma…che male c’è a fare un regalo? Il fatto che per caso quel regalo fosse dato a Natale era un dettaglio, si disse prendendo nota del negozio.

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Capitolo 9
*** regali di natale ***


 

Regali di Natale

 

 

Hermione si alzò decisamente allegra quella mattina, dopotutto perché non esserlo, era Natale!

La prima cosa che vide al suo risveglio furono un paio di occhioni a palla verdi che la fissavano. I primi Natali quell’abitudine del piccolo elfo di comparirle in camera all’improvviso le aveva fatto prendere degli solenni spaventi, ma dopo anni ormai cominciava a farci il callo.

“Buongiorno Dobby, buon Natale!”. Augurò sorridendo

L’elfo fece un inchino profondo

“Buon Natale a lei signorina”. Strillò l’elfo sorridendo

Hermione lo guardò ridacchiando

“Da quanto eri qui?”

“Oh non da tanto signorina, Dobby era qui da mezz’ora”

La ragazzina scosse la testa divertita

“Dobby potevi svegliarmi”

L’elfo la guardò allibito

“Svegliarla? Mai signorina! Non sarebbe cortese!”

Niente da fare aveva provato anni e anni a convincere Dobby a svegliarla semplicemente quando doveva andare da lei per un qualche motivo e la trovava addormentata ma non c’era stato nulla da fare l’elfo continuava a essere terrorizzato dall’idea di compiere una tale blasfemia.

“Come preferisci Dobby”. Rise Hermione rassegnata

Il piccolo elfo saltellò allegro

“Dobby ha portato i suoi regali signorina”

Gli occhi dorati della ragazza si illuminarono

“regali?”

L’elfo annuì felice porgendole dei pacchetti

“Dunque questo è della padrona, questo è della signorina Patil..e…”. Le porse un pacchettino più piccolo con aria cospiratoria “Questo è del signorino Weasley..Dobby lo ha fatto sparire prima che qualcuno lo vede e dice a padron Lucius signorina”

Hermione sobbalzò. Dannazione come aveva potuto essere così idiota! Non avrebbe dovuto permettere che Ron le scrivesse mettendo il suo nome! avrebbe dovuto avvertirlo e in realtà ci aveva anche pensato solo che…come avrebbe potuto spiegargli che la sua famiglia non avrebbe gradito che facesse amicizia con un Weasley?

“Grazie Dobby sei stato davvero grande!”. Esclamò sollevata

Doveva trovare un modo di spiegare la cosa a Ron, la prossima volta magari Dobby non sarebbe stato così veloce nel far sparire la sua posta

“Anche Dobby ha un regalo per la signorina!”. Sottolineò l’elfo

La ragazzina lo guardò con un sorriso di tenerezza. Quell’elfo aveva sempre dei pensieri carini per lei, quel genere di pensieri che ti scaldano il cuore con poco.

“Grazie Dobby!”. Esclamò allegramente scartando un paio di graziose francesine “sei sempre gentile…ho anche io qualcosa per te!”

Prese un pacchettino e lo porse all’elfo che cominciò a squittire di gioia appena scoprì una graziosa coperta in lana

“Oh la signorina non doveva è troppo per Dobby!”

La ragazzina scoppiò a ridere

“Dobby non dire sciocchezze è una cosa ridicola! Se potessi fare da me ti avrei regalato un maglioncino o qualcosa del genere…ma Lucius non vuole che tu abbia vestiti…”

L’elfo scosse la testa

“Padron Lucius crede che Dobby se ne andrebbe ma si sbaglia Dobby non abbandonerebbe mai la padroncina!”

Hermione l’abbracciò commossa

“Ti voglio bene!”. Esclamò con le lacrime agli occhi

“Oh no signorina non pianga, Dobby non voleva, Dobby non dice più!”. Squittì l’elfo costernato per aver fatto piangere la padroncina

Hermione scoppiò a ridere

“Dobby sono felice di quello che hai detto!”

L’elfo la guardò confuso

“Ma la signorina piange…”

“Oh beh sai Dobby a volte si piange di gioia…”. Spiegò la ragazza

L’elfo inclinò la testa studiandola curioso

“Davvero?”

La ragazzina annuì

“Immagino che tu abbia poca esperienza..”

“Di piangere signorina?”

“No di gioia”

L’elfo scosse la testa facendo sbatacchiare le orecchie

“Dobby è spesso felice signorina, quando sta con la signorina, quando la padrona dice che Dobby ha fatto un buon lavoro…”

“Quando mio frarello non viene a sporcare dove hai appena pulito per il solo gusto di romperti le scatole…”. Completò la ragazzina facendo ridacchiare l’elfo

“Il signorino Malfoy è molto migliorato ultimamente”. Fece l’elfo annuendo convinto

Hermione scoppiò a ridere

“Oh possiamo fare di meglio Dobby..c’è ancora da lavorare!”. Scherzò

Improvvisamente, l’elfo sobbalzò tirando fuori dalla tasca un pacchettino

“Signorina Dobby quasi dimenticava, ci sarebbe anche questo”. Spiegò porgendolo alla ragazza

Hermione lo guardò curiosa, non c’era nessun nome

“Ma da chi viene?”

L’elfo scosse la testa con aria desolata

“Dobby non lo sa signorina non c’era nulla assieme al pacchetto”

La ragazza aprì il pacchetto con uno strappo secco e qualcosa di leggero le cadde in grembo, abbassò lo sguardo e si trovò a fissare un serpentello dorato con gli occhi di rubino. Poteva non esserci nessun biglietto ma lei sapeva che solo una persona poteva essere artefice di quel regalo…

Dieci minuti dopo, Draco era sdraiato in camera sua a scartare allegramente i suoi regali quando la porta si spalancò di colpo e sua sorella fece irruzione in camicia da notte, col viso rosso di eccitazione e un sorriso raggiante.

“Draco oh mio dio grazie!”. Urlò correndo ad abbracciarlo

Draco finse una smorfia disgustata

“Se avessi saputo di dovermi sorbire queste smancerie non lo avrei fatto!”

La ragazzina scoppiò a ridere

“Dai Draco non ti crede nessuno smettila di fare il duro!”

Il Sepreverde le scoccò un’occhiataccia

“Io non faccio il duro io sono duro!...comunque lieto che ti sia piaciuto il regalo”

Hermione fece un ghigno divertito

“Draco fa i regali di Natale! Draco fa i regali di natale!”. Cantilenò

“La vuoi smettere razza di peste? Io non faccio regali di Natale mi andava di farti un regalo, il fatto che per caso sia capitato a Natale è del tutto irrilevante!”

La moretta gli diede un scappellotto ridendo

“Sei impossibile!”

“Si bello e impossibile è il mio secondo nome!” (Autrice: E ci credo Q__________ )

Hermione gli fece una linguaccia

“Ma guardalo se ti gonfi ancora un pochino di boria finirai per esplodere!”

I due ragazzi si guardarono scoppiando a ridere

“Grazie Draco”

“Oh era una cosina così” 

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Capitolo 10
*** Ritorno dalle vacanze ***


Ritorno dalle vacanze

 

Hermione entrò allegra nella sua sala comune correndo ad abbracciare il suo amico

“Ehi Ron grazie per quel libro lo volevo leggere da tanto!”. Esclamò allegra

Ron rise imbarazzato e compiaciuto

“Oh di nulla…grazie a te delle Ciccorane!”

La ragazzina sorrise allegra

“Oh erano una scemenza!”. Fece sedendosi sul accanto al fuoco seguita dall’amico

“Oh si invece….meglio del maglione a maglia di mia mamma”

Hermione alzò uno sguardo curioso giocherellando con il ciondolo che le aveva dato Draco

“Maglione a maglia?”

Le orecchie del giovane Weasley divennero color gamberone

“Immagino tu sia abituata a ben altro…”

“Li fa  a mano la tua mamma?”

Ron annuì

“Che bello ne vorrei uno anche io solo che non ce la vedo la signora Malfoy che lavora i golfini a maglia…”

“Si immagino che lei ne comprerebbe uno di quelli costosissimi…”

“Ma vuoi mettere farlo con le proprie mani? Insomma è intimo, è dolce…prima o poi imparerà anche io a lavorare a maglia così anche io farò un maglione ai miei figli!”

Ron scoppiò a ridere

“Che ridi pensi che non ne sia capace?”. Chiese Hermione offesa

“Oh invece sono certo che tu lo sapresti fare!”. Garantì il rosso

Era la pura verità, era più che convinto che Hermione fosse in grado di fare qualunque cosa si fosse messa in testa, subito e meglio di chiunque altro

“E allora perché ridi?”. Insistette l’amica imbronciata

“Perché  non è nobile!”. Rise Ron

Hermione storse il naso con aria quasi schifata

“Chissene importa a me piace!”. Esclamò facendo ridere Ron

“Come vuoi!”. Si arrese il ragazzo

“E poi se è per quello manco io sono nobile!”

Ron le scompigliò i capelli

“Oh suvvia dipende da quali canoni usi..se usi quelli dei Malfoy magari non lo sei”

Hermione fissò le fiamme pensierosa tornando a giocare con il ciondolo

“Oh dipende”

“Dipende?”. Fece il moro scettico

“Secondo i canoni di mio padre non lo sono…ma secondo mio fratello si”

“Frena! Cerchi di farmi bere che Malfoy ti considera una sua pari?”

Hermione annuì convinta

“Si esatto! Secondo lui sono adottata quindi sono una Malfoy”

Ron scoppiò  a ridere

“Veramente? Che teoria ammirevole!”

“Diciamo che l’ha coniata quando eravamo piccoli perché doveva conciliare gli insegnamenti del padre con l’idea di giocare con una mezzosangue”

Ron storse il naso

“Non usare quel termine non mi piace”

“Oh non infiocchettiamo le cose che mi chiami figlia di babbani o mezzosangue la sostanza non cambia dipende dalla mente che pronuncia il termine non dal termine in se”

Ron la guardò perplesso

“Sei strana sai?”

La ragazzina ridacchiò alzando le spalle tranquilla

“No sono abituata a vedere persone che indossano una maschera, nascondono le loro idee ma sotto sotto…”

Ron annuì

“Tuo padre?”

“Prova a fargli ammettere che non gli piacciono i figli di babbani se ci riesci”

Ron rise sarcastico

“Come si ci fosse bisogno che lo dicesse”

“Beh diciamo che fino a quando non manifesta apertamente certi pareri può fingere di essere una persona assolutamente posata, un cittadino modello…”

“Che fa tante tante donazioni per cause ammirevoli”. Completò Ron facendola ridere

“Beh si…immagino che tuo padre ti abbia detto qualcosa…lui conosce bene mio padre a quanto so”

Ron annuì timidamente

“Un pochino”

La ragazzina sorrise incoraggiante

“Non metterti problemi posso immaginare che a tuo padre non vada molto giù il modo in cui il vecchio Lucius blocca i suoi provvedimenti per la protezione dei babbani”

“Nah in effetti non gli va molto giù…manco a tuo padre le leggi che il mio propone per incastrarlo immagino”

I due ragazzi si guardarono scoppiando a ridere

“Che coppia uno sogna di vedere l’altro dietro le sbarre…”

“E  l’altro sogna di vederlo cacciato dal ministero!”

“Che coppia! Ah Hermione che dici ci avviamo a cena? Io ho fame!”

Hermione scosse la testa divertita

“Si ci avviamo se vuoi”

Sempre il solito! Quando lo stomaco chiama Ronald Weasley sente solo quella voce!

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Capitolo 11
*** Sento qualcosa... ***


 

Sento qualcosa…

 

Autrice: abbiate pazienza fa schifo ma mi laureo mercoledì sono troppo nervosa per scrivere bene

4 anni dopo…

 

Hermione Jeane Malfoy si svegliò di soprassalto nel cuore della notte, l’aveva sognato di nuovo, continuava a sognare quell’ombra che incombeva su di lei, sapeva che era qualcuno da temere, sapeva che voleva farle del male e infatti continuava a cercare di muovere le gambe, e una parte di lei, quella a cui aveva accesso solo nei sogni, lo riconosceva anche…si chiamava Voldemort!

La sua domanda ora era…perché continuava a sognarlo da un mese quasi ogni notte? Era solo la sua immaginazione che proiettava una sua angoscia del presente nelle immagini passate di quel sogno? O era un avvertimento?

Forse era la sua preoccupazione per suo padre, era da quando erano tornati dalle vacanze estive dopo avere finito il quarto anno di scuola che lei e Draco si erano accorti che suo padre aveva qualcosa di strano. Faceva  tardi accampando scusa improbabili, riceveva visite misteriose più spesso quanto fosse mai stato solito…lei cominciava a temere che ci fosse di mezzo qualche “distrazione”, come le chiamavano nell’alta società. Forse era solo quello il problema, forse era solo nervosa per quella storia. Eppure dentro di lei qualcosa le gridava di stare attenta.

E se invece non fosse stato come pensava lei? Se le stranezze di suo padre non avessero avuto nulla a che fare con una donna ma fossero dipese da qualcosa di più oscuro?

Si alzò cautamente uscendo dalla stanza, tanto valeva a questo punto sfogarsi così poi si sarebbe messa l’anima in pace

“Draco?”. Sussurrò entrando nella camera del fratello

Un  lamento le rispose nel buio

“Draco , sono Hermione”

Draco si tirò a sedere sul letto borbottando mezzo intontito

“Che  cavolo vuoi Hermione!?”

Accidenti a lui che aveva abituato la sorella che non chiudeva mai la sua camera la notte! Si disse furioso

La ragazzina si sedette sul suo letto

“Devo parlarti di una cosa…”

Il biondino roteò gli occhi esasperato

“Hermione è proprio una questione di vita o di morte?”

Hermione annuì convinta

“Davvero? Non poteva aspettare domani mattina?”

“No Draco sono preoccupata!”

“Va bene dimmi”. Cedette il ragazzo che ormai cominciava a preoccuparsi a sua volta

“Ok è un mese  che faccio sogni strani…”

“Sogni strani?”

“Esattamente!”

Ok non doveva schiantarla, doveva cercare di mantenere la calma, Hermione era strana ma aveva un certo cervello, se era venuta a svegliarlo in piena notte perché faceva dei sogni strani quei sogni dovevamo avere qualcosa di importante

“Che genere di sogni strani?”

“Dunque…c’è un ombra che mi segue, io cerco di scappare ma non ci riesco e…”

“Hermione questo è un classico sogno che facciamo tutti quanti spessissimo!”. La interruppe il biondo seccato

“Si ma non tutti quell’ombra la chiamano Voldemort credo”

Draco sobbalzò sentendo quel nome poi tornò a guardare la sorella

“Senti Hermione capisco che a scuola ti abbiano messo una certa pressione con tutta questa storia della Prescelta, la Bambina-che-è-sopravvissuta e queste cose qui… ma tu devi stare tranquilla..voglio dire il Signore Oscuro non c’è più…”

“Draco?”

“Si?”

“Prima di tutto non chiamarlo Signore Oscuro, fa impressione quello è un nome che usano solo i Mangiamorte e secondo…come fai a essere certo che lui se n’è andato per sempre? Voglio dire…nessuno sa cosa successe realmente quando lui cercò di uccidermi quindi per quanto ne sappiamo potrebbe…che so…essere stato ferito o indebolito e aver avuto bisogno di tempo!”

“Oh andiamo Hermione non sarebbe scomparso così se fosse vivo!”

La riccia lo guardò scettica

“Beh se aveva, poniamo, perso i suoi poteri o era fisicamente indebolito forse non poteva esporsi, penso che gli auror non aspettassero altro che trovarlo quando era vulnerabile!”

“Eddai Hermione avrebbe ricontattato i suoi fedeli”

Hermione sbuffò impaziente

“Oh dai Draco! Era uno che manteneva il suo potere perché i suoi lo temevano ti pare che avrebbe rischiato di farsi vedere debole?”

Draco la guardò un attimo in silenzio

“Allora…tu stai facendo tutto questo giro per sostenere che il Signore Oscuro sta tornando?”

Hermione annuì

“Si caro esattamente!”

“E tutto questo perché…l’hai sognato un paio di volte? Donna gli ormoni ti stanno friggendo il cervello!”

La ragazzina gli allungò uno scappellotto

“Draco non essere scemo! Insomma non può essere un caso quando faccio lo stesso sogno da un mese no?”

Draco sospirò esasperato

“Dai Hermione i sogni sono solo sogni! Non vorrai fare come quel vecchio gufo della     Cooman”

“Ma questa è una cosa diversa Draco, me lo sento”

Il serpeverde la fissò perplesso

“Sorella non è da te preoccuparti dei sogni ne pensare di predire il futuro”

“Appunto Draco questo dovrebbe darti l’idea che se lo affermo ci deve essere un motivo no?”

“Tu credi davvero che lui stia tornando?”

La bella moretta scosse la testa

“Non ne ho la più pallida idea…però non poi così assurdo pensarlo…”

“Se lo dici tu…”. Rise Draco

Un secondo scappellotto preciso lo centrò alla nuca

“Draco sii serio”

“Eddai era solo per sdrammatizzare…”. Borbottò il Serpeverde offeso

“Senti…se lui tornasse…”

“Sei al sicuro Hermione non entrerà a Hogwarts”

“A Hogwarts no ma se lui tornasse…qui sarei al sicuro?”

I due ragazzi si guardarono rabbrividendo 

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Capitolo 12
*** Sono al sicuro? ***


Sono al sicuro?

Autrice: Mie careeee. Mi sono laureata con 93 e il primo esame della seconda laurea è andato alla grande sono di ottimo umore XD

 

 

Hermione sospirò di sollievo quando varcò la soglia della stazione di King’s Kross. Finalmente stava per riprendere l’Hogwarts Exspres, sarebbe tornata a Hogarts, sarebbe stata al sicuro!

“Allora sei felice?” chiese Draco

Felice? Molto più che felice! Era come se finalmente tornasse a vivere. Dopo tre mesi trascorsi a fissare ogni angolo buio chiedendosi se dietro potesse nascondersi Voldemort, tornare in un posto dove sapeva che nessuno le avrebbe fatto del male era una vera boccata d’aria fresca!

“Si Draco sono contenta”

“Sai forse adesso finiranno anche quei sogni…”

“Ammesso che fossero semplici sogni!”

Draco sospirò. Anche lui cominciava a pensare che se sua sorella continuava da mesi a ripetere lo stesso incubo non poteva essere casuale

“Oh dai Herm ne abbiamo parlato, anche se così fosse non possiamo fare nulla”

Hermione sbuffò frustrata

“E’ assurdo! Che senso ha che io lo veda se non posso fare nulla per impedirlo!”

Il biondino aprì la bocca ma la richiuse subito scuotendo la testa scoraggiato

“Non lo so Hermione io proprio non lo so, come fai a impedirlo finchè vedi solo un ombra che ti insegue? Ammesso che sia un avvertimento non sai come, non sai quando e non sai dove dovrebbe accadere tutto questo!”

La ragazzina abbassò il viso fissando pensierosa le lucide mattonelle

“E se parlassi con Silente?”

“Per digli cosa Hermione”. Sbuffò frustrato Draco “Cosa vuoi che possa fare Silente, girare per il mondo a cercarlo? Non lo hanno trovato gli Auror in anni se lui fosse vivo pensi che si farebbe trovare da Silente?”

Narcissa Malfoy si diresse verso i due ragazzi appena attraversata la barriera

“Hei state discutendo?”

Era così orgogliosa che Draco e Hermione avessero un buon rapporto. Aveva temuto, quando erano ancora piccoli che suo figlio potesse farsi influenzare dalle idee di suo marito, non che in linea di massima anche lei non condividesse un certo disprezzo per i mezzosangue ma Hermione..era arrivata nella sua casa che era solo un cosettino piccolo e pieno di boccoli, come pensare che fosse una creatura da disprezzare! Aveva sempre voluto una figlia femmina e quella creaturina così sola, così bisognosa di lei, quando l’aveva guardata si era sentita come se gliel’avessero mandata a realizzare il suo desiderio

“No mamma non stiamo litigando”. Si affrettò a tranquillizzarla Hermione

Narcissa sorrise intenerita dalla sollecitudine della ragazzina

“Molto bene e ora filate sul treno!”

Draco la guardò deluso

“Ma come papà non viene?”

La signora Malfoy scosse il capo desolata. Sapeva quanto Draco tenesse a quel piccolo rito, una delle poche cose in cui suo padre era sempre stato presente perché normalmente era troppo occupato con i suoi affari per pensare alla famiglia

“No mi spiace caro, papà è impegnato a parlare col ministro”

“Oh capisco…”

Hermione sfiorò delicatamente la spalla del fratello

“Dray dobbiamo andare!”

Il ragazzino fece un sorriso forzato annuendo

“Sia mai che la studentessa più brillante della scuola arrivi in ritardo!”

Narcissa rise e baciò sulle guance Hermione facendo poi un sorriso e un cenno di saluto a Draco, che, chiaramente da vero uomo, non avrebbe mai accettato di farsi baciare dalla mamma

“Non combinate guai!”. Si raccomandò

Draco scoppiò a ridere sporgendosi dal finestrino

“Non preoccuparti mamma c’è Hermione che è responsabile per entrambi!”

La ragazzina si voltò a guardarlo scandalizzata

“Draco! Sei un prefetto devi dare il buon esempio”

Il ragazzino ghignò

“Lo so Hermione me lo hai ripetuto tutta l’estate!”

“Non ti è entrato abbastanza bene in testa a quanto vedo!”. Ringhiò Hermione mentre manteneva intatto il sorriso per salutare la madre

Il treno corse facendo sparire presto la piattaforma dalla vista ma lo sguardo dorato della ragazzina rimase perso verso il finestrino

“Che c’è Hermione?”. Chiese Draco preoccupato

“Che cosa credi stia facendo nostro padre ora?”. Chiese cauta la ragazzina

Il biondino inarcò un sopraciglio perplesso

“Beh…hai sentito mamma no? È a un colloquio con Caramel”

La bella riccia emise un profondo sospiro e decise di liberarsi del dubbio che la assillava da mesi

“E se non fosse vero?”

“Che intendi?”

“E se stesse facendo qualcosa di losco?”

Draco ghignò

“Intendi più losco del solito?”

“Si Draco…intendo qualcosa che abbia a che fare con quello che sto sognando!”

Draco scosse la testa

“Herm so che le idee di nostro padre e i suoi trascorsi non sono limpidi…”

“E sappiamo che nostro padre non era per nulla sotto Imperius anzi va fiero di quello che ha fatto!”

“Si ma Hermi insomma..”

Le dita affusolate della ragazzina accarezzarono il bordo polveroso della finestra mentre fingeva di essere interessata a contemplare un insetto che percorreva la distesa davanti a loro

“Tu pensi che farebbe ancora il Mangiamorte?”

“Beh io…”

Si! La risposta sincera era si ma come faceva a dirlo a sua sorella?

“Non so Hermione onestamente non lo so proprio”

La moretta tolse gli occhi dal finestrino e li puntò dritti in quelli del fratello

“Se lui gli chiedesse me come prova di fedeltà? Quanto sarebbe disposto a dare per essere il suo braccio destro?”

Draco scosse le testa. No era escluso! Lei era cresciuta come una di loro! Non l’avrebbe mai consegnata al Signore Oscuro…o si? Suo padre avrebbe detto di no al Signore Oscuro? Hermione sarebbe stata un dono prezioso per lui e suo padre lo sapeva….

Aprì e chiuse la volta un paio di volte senza sapere cosa rispondere. Non riusciva a dirle che suo padre l’avrebbe protetta ma non accettava di dirle che l’avrebbe offerta come un animale da macello

“Ehi Hermione!”

Draco alzò gli occhi al cielo sospirando e per una volta fu felice di vedere Ronald Weasley

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Capitolo 13
*** Ma non poteva restare bambina? ***


 

Ma non poteva rimanere bambina?

 

Hermione sorrise allegra mentre si voltava a salutare il suo amico Ron

“Ehi Ron com’è andata l’estate?”. Chiese allegra

Il giovane Weasley ricambiò entusiasta il saluto e si affrettò a prendere qualcosa dalla borsa. Erano due settimane che pregustava quel momento! Non vedeva l’ora di dare a Hermione la notizia che gli era giunta con la posta da Hogwarts

“A meraviglia!”. Esclamò mettendole in mano una spilla

La ragazzina la guardò un momento e poi abbracciò l’amico allegra

“Ero sicura che l’avessi ricevuta anche tu!”. Esclamò

Ron ridacchiò divertito

“Sicura? Davvero sicura?”

La moretta gli diede uno scappellotto guardandolo storto

“Ma certo che si! Ho sempre avuto molta fiducia in te!”

Il biondino che osservava la scena storse il naso disgustato

“Se lo dici tu sorella….”

Aveva davvero ringraziato mentalmente Weasley per la sua comparsa pochi minuti prima? Ebbene se l’aveva fatto si rimangiava tutto!

Detestava quel pezzente! Detestava tutto di lui! Dai maglioni infeltriti che gli faceva sua madre a Natale e che aveva sempre addosso quando non doveva usare la divisa, alle sue dannate lentiggini…per non parlare di come guardava sua sorella! Ma si poteva guardare una ragazza come se fosse una fetta di torta? Era semplicemente ridicolo! Mancava poco che gli uscisse la bava dalla bocca! Patetico essere!

Certo, riflettè, in effetti Weasley non era l’unico ragazzo che guardava la sorella in quel modo. Erano parecchi gli studenti di Hogwarts che si giravano a osservarla.

Si fermò un attimo a osservare Hermione. Beh non era una di quelle bellezze che ti saltano agli occhi però…aveva un suo fascino doveva ammetterlo. Aveva un viso grazioso per quanto non facesse nulla per migliorarlo col trucco e i genitori avevano avuto un colpo di genio a farle sistemare i denti con la magia e anche fisicamente…massì aveva le curve al suo posto!

A essere obbiettivo, poteva capire perché tutti quei ragazzi si girassero a osservarla…ma dovevano proprio divorarsela con gli occhi? Maledizione!

“Draco!”. Ruggì Hermione infuriata

“Sorella, so benissimo come la pensi ma non mi convincerai mai che Weasley merita di essere un prefetto!”

Ron lo trucidò con lo sguardo avvicinandosi. Eccolo! Erano quattro anni che Hermione cercava di convincerlo che il fratello maggiore non era tanto male…ma era una causa persa, per lui quel ragazzino altro non era che un pallone gonfiato straricco e straviziato. Per altro non perdeva occasione per rinfacciargli che,  a differenza sua, lui poteva permettersi tutto quello che voleva e oltre.

“Beh evidentemente non conta quello di cui sei convinto tu Malfoy, vedi chi decide in questo non sei ne tu ne il tuo caro paparino…è Silente e…”. gli sventolò sotto il naso la spilla “Sembra proprio che Silente creda che io sia in grado di fare il prefetto”

Draco sogghignò divertito dalla sua aria di trionfo. Commovente come quel pezzente potesse pensare di batterlo

“Ho sempre pensato che quel vecchiaccio fosse matto da legare infatti….per fortuna quando ha scelto i prefetti deve aver avuto un lampo di lucidità il tanto necessario da…”. Sventolò la sua spilla sotto il naso di Ron come aveva fatto lui poco prima “Scegliere me come prefetto di serpeverde”

L’espressione trionfante di Ron sparì completamente dal suo viso. Uno a zero! Esultò, Draco divertito

“L’ondata di lucidità non doveva essere particolarmente forte Draco se l’altro prefetto è la Parkinsòn”. Intervenne Hermione sprezzante

“Beh dai Hermione di testa pensante ne basta una…lo dimostra l’aver accoppiato te e Weasley!”. ghignò il biondino

Il rosso stava per saltargli addosso ma fu bloccato da Hermione che lo afferrò per un braccio

“Oh falla finita Draco!”. Sibilò offesa “Silente ha riconosciuto quelli della casa che funzionano meglio in coppia”

La frase era formulata con le intenzioni più innocenti ma instillò un terribile dubbio nella mente del biondino. Come sarebbe a dire che i prefetti scelti da Silente funzionavano bene come coppia? Lui e Pansy facevano una buona coppia in una sola particolare circostanza….e sperava ardentemente per Weasley che non ci si avvicinasse nemmeno a una tale circostanza con sua sorella

“Che intendi Hermione?”. Sibilò sull’orlo di un colpo apoplettico

La grifoncina si soffio tranquillamente sulla mano con molta nochalanse. Si, era una grifondoro ma non puoi stare a contatto con Draco Malfoy senza ricavarne un pizzico di sadismo

“Voglio dire che Silente ha fatto in modo che i prefetti scelti fossero persone che funzionano bene assieme…è ovvio no?”

“No che non è ovvio! Io e Pansy per esempio NON funzioniamo bene assieme!”

Hermione ridacchiò. Essì aveva trovato il tasto dolente, ora doveva solo batterci quel tanto necessario a fargli imparare che era meglio non provocarla

“Mmh davvero?”. Chiese con aria ingenua “E’ buffo perché…Pansy dice tutto l’opposto”

Il ragazzo sbarrò gli occhi allarmato

“Oh e cosa dice esattamente?”

La ragazzina si produsse in una risata imbarazzata degna di un Oscar

“Beh dai sono confidenze tra donne!”

“Da quando tu e Pansy vi scambiate un qualsiasi tipo di parola che non sia un insulto?”

“Infatti non ne stava parlando con me…solo che lo dice a voce parecchio alta per essere sicura di essere sentita nel raggio di qualche chilometro”

“Comunque questo non c’entra con la scelta di accoppiare te e Weasley come prefetti”

Ooooh ma che bravo pesciolino si era gettato l’amo da solo!

“Beh io e Ron funzioniamo altrettanto bene assieme…”. Fece calcando leggermente sull’ “altrettanto”

“Co-come sarebbe a dire altrettanto?”. Balbettò il serpeverde

Ed ecco che aveva abboccato con meravigliosa naturalezza!

“Sarebbe altrettanto, Draco ripassati il vocabolario!”. Fece laconica la grifoncina allontandosi seguita dal suo migliore amico, che della conversazione non aveva capito un  accidente

Draco rimase a fissare il corridoio come un ebete, ci mise cinque minuti buoni a scuotersi quel tanto che bastava per decidere di prendere la sua roba e avviarsi verso uno scompartimento.

I serpeverde del suo anno erano quasi tutti riuniti quando entrò

“Ehi Draco fatte buone vacanze?”. Chiese allegramente Blaise

Il serpeverde annuì seccamente. Era di umore talmente tempestoso che tutti capirono che era meglio stargli alla larga…beh quasi tutti!

“Tesoro siediti vicino a me”. Flautò Pansy Parkinson

Draco la fissò distrattamente per un secondo e….una vena cominciò a pulsargli sulla tempia mentre si chiedeva se nel frattempo una scena simile si stava svolgendo tra Hermione e Weasley.

No assolutamente no! Hermione non era tipa da fare la sdolcinata…o si? Infondo era pur sempre una ragazza

Maledizione! Perché era cresciuta!

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Capitolo 14
*** Domande serie ***


Domande serie

 

Il ragazzino biondo osservò la sorella adottiva seduta a studiare vicino a lui. Quello era uno di quei rari momenti che si concedevano di passare assieme durante la giornata, dopodiché ciascuno dei due tornava alla sua sala comune coi suoi compagni di casa. Non che comunque Hermione fosse particolarmente di compagnia, pensò il ragazzo divertito, era sempre china su qualche libro, invasa dalla frenesia di sapere il maggior numero di cose di qualunque argomento, però qualche raro momento in cui alzava la testa dal libro e chiacchierava con lui c’era per fortuna, solo che era pericoloso rivolgerle la parola quando era fuori da quei momenti, aveva imparato da tempo che Hermione non amava particolarmente essere interrotta durante lo studio.

Però….però voleva discutere di una cosa e non poteva rischiare che si facesse tardi senza aver affrontato quell’argomento

“Hermione?”. Chiese cautamente

La ragazzina aggrottò le sopraciglia perplessa ma non alzò gli occhi dal libro

“Dimmi”

Cosa saltava in mente a suo fratello di disturbarla mentre si preparava per l’interrogazione di Trasfigurazione? Si chiese preoccupata, di solito suo fratello non la interrompeva quando la vedeva assorta

“Ecco, riguardo quello che abbiamo detto l’altro giorno…”

La ragazzina sbuffò seccata. Non era possibile! La stava distraendo per cosa? Per lo scherzo che gli aveva fatto il giorno prima! Però….forse aveva colpito più a fondo del necessario

“Dimmi Draco…”

Alzò un’occhiata di sbieco e per poco non scoppiò a ridere. Beh valeva la pena di perdere dieci minuti di studio per vedere suo fratello rosso come un semaforo che annaspava alla ricerca di un modo con cui chiederle se stava con Ron

“Beh sai quello che dicevamo a proposito delle coppie…”

“Si, il discorso su te  e la Parkinson e me e Ron”

Avrebbe voluto che la sua voce fosse assolutamente neutra ma un motto di fastidio emerse chiaramente a pronunciare il nome di Pansy. Era più forte di lei, la odiava! La odiava e odiava il fatto che suo fratello non si facesse nessun problema a usarla come un giocattolino.

“Si quello…ecco…dicevi la verità?”

La ragazzina finse di non aver capito

“Mmh? La verità?”

Insomma avrebbe potuto rendergli i giochi facili e dirgli direttamente che lei e Ron erano solo amici ma non ne aveva voglia. La divertiva immensamente sapere che si disperava a cercare di capire se lei e il suo amico stavano assieme

“Si la verità su te e il tuo amico!”

“Vuoi dire se stiamo assieme?”

Il ragazzo annuì silenziosamente

“Mmh sono piuttosto gelosa della mia vita privata, se non ti dispiace preferisco non rispondere..,”

Draco la fissò spaesato. Che significava? Sua sorella NON aveva una vita privata…o si?

“Hermione si che mi dispiace…ci sarà un motivo se te l’ho chiesto no?”

La ragazzina lo fissò negli occhi

“Bella osservazione! E qual è?”

“Qual’è cosa?”. Chiese confuso il ragazzo

“Il motivo per cui mi hai chiesto se io e Ron stiamo assieme”

Oh oh bellissima domanda! Per quale motivo si era interrogato fino alla nausea su quella storia? In fin dei conti che gliene fregava se Hermione stava con quel tizio? Beh prima di tutto a lui forse non doveva fregargliene…ma suo padre si sarebbe interessato alla cosa eccome!

E poi…e poi Hermione era un tipa con delle doti, era sprecata con Weasley

“Beh….non voglio che tu abbia problemi”

Meglio che non accennasse al fatto che secondo lui quel pezzente non la meritava…quella furia era capacissima di ucciderlo se le avesse criticato l’amico

Hermione ridacchiò alzando la testa con fierezza

“Non vuoi che io abbia problemi? Se ti riferisci a nostro padre posso assicurarti che non me ne importa nulla”

Il ragazzino sbuffò

“Eddai Hermione sii ragionevole! Sai che nostro padre ti chiuderebbe nelle segrete per una cosa del genere!”

La ragazzina lo osservò con un ghigno cattivo

“Può darsi che ne valga la pena”

Il biondino passò rapidamente dal rosso gambero al bianco cadavere

Calma, non puoi farti venire un colpo apoplettico!

“P-per  q-quel c-coso?”. Balbettò

Forse avrebbe dovuto dirgli che stava scherzando, si disse la ragazzina, prima che il ragazzo si prendesse un infarto

“Lo trovi strano?”. Rise divertita

Massì infondo poteva tormentarlo ancora un pochino

“Strano? È ridicolo! Cos’ha quel coso che possa valere la pena di mettersi contro la famiglia?”

Hermione scosse la testa

“Per me non esiste nessuna famiglia, voglio bene a te e a Narcissa ma la cosa finisce qui!”

Il ragazzo sospirò sconsolato. Sapeva quale era il punto di vista di Hermione, lei non si era mai sentita una Malfoy, il ricatto che avrebbe funzionato alla perfezione con lui, con lei non aveva nessun effetto.

“Fallo per mia madre e me se davvero ci vuoi bene”

Gli occhi dorati si fissarono in quelli grigi del serpeverde

“Perché tu seguiresti tuo padre e non mi parleresti più se scegliessi  Ron?”

“Stai scherzando vero? Ti sei messa davvero con quel pezzente?!”

La ragazzina sbuffò irritata

“Draco rispondi! Smetteresti di parlarmi?”

Il ragazzino fissò il prato davanti a lui. Avrebbe smesso di parlare con Hermione se suo padre gliel’avesse chiesto? No, si rispose immediatamente, non ci sarebbe riuscito, non riusciva neanche a immaginare di farlo

“No, non lo farei”

“Grazie”. Sussurrò la ragazzina con un sorriso radioso

Aveva avuto il cuore che schizzava in gola fino a trenta secondi prima, temeva che Draco le dicesse che avrebbe seguito gli eventuali ordini del padre lasciandola sola

“Ciò non toglie che rischieresti! Nostro padre ti butterebbe fuori di casa..e allora come ti manterresti?”

Hermione rise e alzò le spalle

“Aiuterei Fred e George nel negozio!”

“Bah! Se pensi davvero che potresti accontentarti di uno stupido negozio scherzi…”

“Eddai smettila era una battuta!”

“Non mi hai risposto comunque, tu e Weasley state assieme?”

Hermione lo osservò divertita

“Non lo saprai mai”. Cantilenò dandogli un bacio sulla guancia e sparendo verso il castello

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Capitolo 15
*** Contratto di matrimonio ***


Contratto di matrimonio

 

Draco rientrò in sala comune stendendosi mollemente sul divano, sua sorella lo aveva letteralmente fatto imbestialire, e conoscendo quella maledetta ne era perfettamente consapevole.

“Ehi Draco ti posso parlare?”

Alzò lentamente gli occhi senza troppa curiosità, difficilmente qualcosa che avesse potuto dirgli Theodore Nott sarebbe stata interessante.

“Si dimmi Theo”

“Sai per caso se Hermione è già fidanzata?”

Draco rischiò di farsi venire un colpo apoplettico. Ma che cos’era una persecuzione? Anche Nott ci si metteva ora?

“Ehm non ne abbiamo mai parlato Theo perché?”

Nott si sedette vicino a lui

“Beh perché sono interessato”

La bocca del biondino rischiò di precipitare sul pavimento

“A chi saresti interessato scusa?”

Il moro roteò gli occhi

“A tua sorella no?”

Cosa? Quella specie di microcefalo, rozzo e per altro molto poco dotato di charme con le fanciulle con Herm? Quel troglodita con la sua intelligentissima e raffinata sorella adottiva?

Avrebbe dovuto passare sul suo cadavere!

“Ehm Theo…sei sicuro che mia sorella fa per te?”

Lo fissò confuso

“In che senso scusa?”

“Ecco…Herm parla tanto, ti annoieresti…”

Oppure avrebbe rischiato che le nozioni che avrebbe potuto impartirgli Herm gli friggessero il cervello…

Nott emise una risata simile a quella di un troll

“Oh c’è sempre un modo per fare stare zitta una ragazza”

Il respiro del biondino accellerò istantaneamente mentre il viso si tingeva di chiazze rosse

“Prego?”

“Beh…ci siamo capiti, su!”

Ok, Draco respira, se lo ammazzi non hai un posto dove nascondere il corpo e magari Silente scopre che sei stato tu. Coraggio non lo puoi uccidere compromettendo il tuo roseo futuro anche se sta immaginando di mettere le sue dannate zampe su Herm

E se immaginare che le zampe sulla sorella adottiva le potesse mettere Weasley era un incubo..Nott era molto, molto peggio

“Ehm…ah si che scemo...è che sai…pensare a certe cose su mia sorella…”

“Oh mica difficile! Ha un corpicino…”

Ok ora basta

“Ehm devo andare di là a…”

Corse in camera sua sbattendo la porta mettendosi in salvo dalla tentazione di prendere la bacchetta e si lasciò cadere esausto sul letto.

Che giornataccia! Prima la discussione su Weasley con Herm, poi Nott che se non aveva capito male si era messo in testa di chiedere la mano della sorella…bah!

Forse doveva rassegnarsi all’idea che Herm era cresciuta e quelle cose sarebbero state all’ordine del giorno. Non che non si fosse accorto già da prima che si era fatta una ragazza decisamente interessante…

Il fatto era che nessuno di quelli che gli ronzava attorno sarebbe stato sufficiente per sua sorella a suo parere. Weasley, oltre a essere un pezzente era anche un debole, non avrebbe saputo tenere testa al carattere forte della sorella e lei si sarebbe stufata. Nott poi…meglio che a quello non ci pensasse!

Nah per Hermione ci sarebbe voluto qualcuno di forte abbastanza da tenerle testa, ovviamente però uno che la trattasse anche con il dovuto rispetto, uno che si prendesse cura di lei come si deve e poi, beh con tanti soldi per darle tutto quello che desiderasse perché lei se lo meritava e poi uno passionale perché lei aveva un caratterino di fuoco e che fosse di buona famiglia, che avesse un buon senso dell’umorismo perché a volte era necessario impedirle di essere troppo seria…insomma serviva uno in gamba..uno come…uno come lui!

Scosse la testa alzandosi di scatto dal letto

Che diavolo gli era venuto in mente! C’erano altri mille ragazzi che rispondevano a quella descrizione…certo magari lui era il migliore sulla piazza…ma questi erano dettagli!

Scosse di nuovo la  testa. Mah meglio che si concentrasse su altro, pensò ributtandosi nel letto con un sospiro.

Chissà se Nott aveva davvero avuto l’idea che credeva lui, voleva davvero chiedere la mano di sua sorella?

Per un momento rischiò di strozzarsi a causa di un eccesso di risa quando immaginò la risposta di Hermione.

Un momento. E se invece non fosse stato così idiota? Se avesse mandato suo padre a parlare con il loro?

Lucius avrebbe visto di ottimo occhio una possibile unione delle loro casate…e se avesse accettato? In fondo lui sapeva che di solito non veniva chiesto il parere della sposa in questi casi.

Gemette spaventato alzandosi dal letto e avviandosi alla porta

Se suo padre avesse avuto la bella trovata di firmare un contratto di matrimonio o di darne per scontata la firma senza il parere di Hermione sarebbe scoppiato l’inferno!

Meglio avvertire sua sorella prima che ammazzasse il padre in uno scoppio d’ira istintivo.

Si appostò davanti alla sala comune di Grifondoro e attese. Finalmente affianco a lui passò la Brown che lui sapeva essere dell’anno di Herm

“Hem scusa?”. Fece con un sorriso affascinante

“Si?”. Chiese la ragazza arrossendo

“Ecco..saresti così gentile da farmi entrare? Dovrei parlare con Hermione”

“Ooooh ma certo!”. Flautò la ragazza pronunciando la parola d’ordine

Draco entrò di corsa a cercare la sorella dopo avere rivolto un altro sorriso ammaliante alla ragazza, non si sapeva mai, poteva tornargli di nuovo utile.

“Hermione?”. La ragazza sobbalzò sorpresa

“Draco?”

“Che ci fai Malfoy?”. Scattò Weasley

Draco lo ignorò bellamente prendendo la sorella per un braccio e trascinandola fuori

“Dobbiamo parlare”. Borbottò

La ragazzina lo fissò preoccupata

“Di cosa?”

“Del tuo matrimonio”

“Cosa? Matrimonio con chi? Oh Draco non avrai mica creduto che dicessi davvero..io e Ron non stiamo assieme..”

“Non parlo di Weasley…”

“E di chi?”. Chiese Hermione confusa

“Di Nott, ha idee su di te…”

La ragazzina scoppiò a ridere

“Draco? Nott??? Oddio ahahahaha!”

Draco la fissò serio

“Nostro padre non riderebbe”

Hermione smise di ridere all’istante

“Oh andiamo non lo prenderebbe in considerazione..o si?”

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Capitolo 16
*** Matrimoni ***


 

Matrimoni

 

Draco fissava la sorella preoccupato e pensieroso. Se davvero Nott avesse proseguito con la sua idea disastrosa Hermione rischiava di farsi cacciare di casa con un rifiuto. D’altra parte non poteva certo in coscienza suggerirle di sposare quella sottospecie di verme. E allora?

“Che vuoi fare Herm?”

La ragazzina rise

“Che voglio fare non ne ho idea Draco ma so per certo cosa non voglio fare…sposare Nott!”

Il biondino si grattò il mento pensieroso

“E se….”

“Si?”. Chiese con impazienza la ragazzina

Beh forse sua sorella l’avrebbe trucidato ma non vedeva un’altra via d’uscita

“E se battessimo nostro padre sul tempo?”

Hermione aggrottò le sopraciglia

“Cioè?”

“Gli proponiamo un partito vantaggioso quando Nott, così tu saresti salva senza farti cacciare di casa!”

Gli occhi dorati della ragazzina lampeggiarono

“Ovvero dalla padella alla brace?”

Il biondino tentò un sorriso conciliante

“Suvvia non è poi così male sorella!”

Un risolino sarcastico sfuggì dalle labbra della bella moretta

“A no?”

“Beh ci sono tanti ragazzi interessanti…”

Hermione sbuffò insofferente

“Fammi un nome avanti!”

Il serpeverde ci pensò un attimo

“Blaise!”

Beh si, si disse, il giovane Zabini andava più che bene. Era un ragazzo intelligente, spiritoso, di ottima famiglia e che avrebbe trattato con rispetto e gentilezza Hermione. Certo la perfezione non esiste…ecco perché anche prendendo in considerazione il suo migliore amico non riusciva proprio a conciliare l’idea di sua sorella che andava a letto con qualunque essere maschile. Ma insomma una donna sposata ci si doveva pur aspettare che non rimanesse vergine a vita no?

Sbuffò seccato. Se la doveva far passare questa stupida idea che sua sorella non dovesse avere una vita intima, non l’avrebbe certo aiutata così!

Hermione si morse le labbra. Non aveva nulla contro Blaise, anzi era anche uno dei pochi amici di suo fratello con cui avesse una specie di sintonia, però….però non l’attraeva proprio come ragazzo e lei non voleva semplicemente prendersi il “meno spiacevole”, lei voleva un rapporto d’amore vero, voleva qualcuno capace di farle battere il cuore con una parola o uno sguardo.

“Nah non va bene!”

Draco la guardò perplesso

“Cos’ha che non va Blaise?”

“Nulla! È un ragazzo stupendo ma non mi attrae!”

Draco sbuffò

“Oh via Hermione!”

La ragazzina gli puntò gli occhi dorati addosso

“Senti un pochino è così che ragionerai quando dovrai sceglierti una moglie?”

Il colorito del serpeverde si fece più pallido del normale

“Oh sono ancora giovane non ci voglio pensare!”

“Invece io devo prendere quello che passa il convento giusto?”. Sibilò la ragazzina irritata

“Beh tu sei….”

Si morse le labbra appena in tempo, stava per dire “Tu se una donna” e sapeva  per certo che sua sorella avrebbe bruciato all’istante come un pezzo di paglia se lo avesse fatto

“Tu sei in difficoltà al momento”. Finì più opportunamente

La riccia inarcò un sopraciglio

“Io eh? E dimmi cosa impedirebbe a nostro padre di accettare una proposta per te?”

La mano diafana del ragazzo corse alla cravatta allentandone il nodo

“Sono i maschi a chiedere non le donne e comunque non vedo che fretta…”

“TU devi dare un erede tesoro, prima ti sposi, prima lo fai”

E che cavolo possibile che d’improvviso l’aria fosse così soffocante?

“Beh non sono io quello che ha ricevuto le proposte”

“Per ora, potrebbe avere qualche idea la Parkinson!”

Draco storse il naso

“Ma sei matta? Nooo quella gallina no! Voglio una che mi tenga testa, con cui poter parlare e scherzare sapendo che capisce…una come…”

Una come Hermione…e, vedi caso, aveva anche la convinzione che lui sarebbe stato perfetto per lei

Scosse la testa. Così non avrebbe cavato un ragno dal buco!

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Capitolo 17
*** Discorsi origliati ***


Discorsi origliati….

 

Hermione camminava annoiata per le sale della grande villa dove era cresciuta. Eppure nulla in quel posto la faceva sentire a casa propria, forse era una sua mera suggestione, perché non si era mai sentita davvero a casa là, forse era che semplicemente quel luogo austero dove il lusso forzato regnava sovrano non si adattava per nulla ai suoi gusti semplici e luminosi, fatto stava  che non era mai riuscita a sentirsi a casa là.

Sospirò rassegnata, doveva farsi coraggio, in fondo non era mica una prigione! E poi non era sola, c’era Narcissa e c’era Draco…che chissà dove accidenti si era andato a cacciare in quel momento…

Passò davanti allo studio del padre e si fermò un momento curiosa. Il regno del grande Lucius Malfoy che lei e Draco non avevano mai potuto vedere. Chissà cosa ci combinava quello là dentro, si chiese curiosa.

Una risata e poi l’impressione di sentire il suo nome sussurrato attirarono la sua attenzione spingendola ad accostarsi.

Era una cosa assolutamente folle, le disse il suo cervello sempre ligio alla razionalità, sa malauguratamente suo padre l’avesse sorpresa le avrebbe fatto provare le pene dell’inferno. Ma se non l’avesse scoperta non sarebbe successo nulla no? Era quello il punto, bastava solo non farsi scoprire, facile!

E poi..e poi c’era quel dubbio che suo padre sapesse qualcosa che aveva a che fare con gli incubi che la tormentavano…

 

“Hermione ha un carattere….deciso…tuo figlio avrà un bel daffare”. Stava dicendo la voce di Lucius Malfoy

“Oh si gliel’ho spiegato, ma che vuoi Lucius dice che si divertirà a domarla”

La risata fredda, così simile a quella di Draco, tagliò le orecchie della ragazzina che origliava fuori dalla porta

“Amante delle sfide eh?”

La ragazzina riuscì quasi a immaginare Stephan Nott che alzava le spalle con sguardo complice, come a dire “che vuoi farci?”

“Amico mio lo sai come sono i giovani”

Di nuovo Malfoy rise

“Beh si insomma non è che anche Narcissa abbia un caratterino docile e remissivo…anche adesso…”

“Ti fa ballare eh?”. Ridacchiò Nott

Di nuovo la ragazzina, potè immaginare l’espressione dei due uomini senza vederla, il biondo che ridacchiava compiaciuto della forza di sua moglie e il moro che lo guardava con aria di presa in giro

“Vedrai quando le dirò che cosa ho scelto per Hermione! Farà fuoco te lo dico io! Ma alla fine si farà quello che voglio io”

“Mi pare più che giusto, in fondo sei tu il padrone qui!”

“Esatto sono io il padrone qui!”

Il tono di Lucius era talmente soddisfatto da far chiaramente intendere che ci credeva veramente

“Certo dover sempre combattere con la consorte quando decidi una cosa…”

Lucius scoppiò a ridere

“Oh non mi dispiace! Amo i caratteri passionali e del resto meglio così almeno so con chi ho che fare! Certe donne fanno tanto le remissive ma poi sotto sotto…i pantaloni li portano loro”

I due uomini dovevano sicuramente essersi scambiati un’occhiata complice

“Qualcuno in particolare?”. Chiese Nott con la voce che grondava sarcasmo

“Beh prendi quel deficiente di Parkinson, è convinto di decidere lui e invece la moglie se lo gira attorno a un dito”

La risata fragorosa di Nott inondò la stanza

“Ma figurati quel cretino non si accorge nemmeno di quante corna ha in testa”

Di nuovo, il ghigno stampato sulla faccia di Malfoy era perfettamente immaginabile

“Io modestamente ho validamente contribuito”

“Oh cielo Lucius”. Tuonò Nott trattenendo a stento le risate “Passi me che sono vedovo ma tu…”

“Non fare tanto il santarellino Nott, scommetterei che anche tu hai messo un piede nel talamo di Parkinson”

“Giusto appena appena…ma tu amico mio..sei un padre di famiglia”

Malfoy rise del finto rimprovero

“Beh come si dice…ciò che mia moglie non sa non può ferirla no?”

L’amico rise con lui

“Oh beh..questo è vero…”

“Ma torniamo a noi…diciamo che questo contratto andrà verso un matrimonio quando finirà la scuola?”

Nott doveva avere annuito perché Malfoy continuò in tono soddisfatto

“Beh è la scelta più logica…non è tanto per l’istruzione di Hermione che mi preoccupo fosse solo lei, si sarebbero potuti sposare anche subito…”

“Oh Lucius vergognati! Dai così poca importanza all’istruzione di tua figlia?”. Ridacchiò Nott

“Beh il necessario l’ha imparato poi figurati…una mezzosangue..”

“Mmmh già! Ma con una generosa dote!”

“Amico mio io SONO generoso!”

 

 

“Hermione è tutto ok?”. Chiese una voce dietro la ragazzina

La moretta si voltò trovandosi faccia a faccia con la madre adottiva

“Io non voglio sposare Theodore”

La donna aggrottò la fronte

“Di che parli cara?”

Gli occhi della ragazzina saettarono verso la porta in un gesto inequivocabile. La donna annuì ed entrò dentro la stanza con un’aria talmente determinata da avere praticamente scritto in fronte: LOTTA

Era il momento di vedere chi portava i pantaloni in casa Malfoy

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Capitolo 18
*** Chi porta i pantaloni? ***


Chi porta i pantaloni?

 

“No!”

La voce secca di Narcissa Malfoy risuonò dalla soglia facendo voltare i due uomini che stavano discutendo

Lucius si voltò con la massima tranquillità, per nulla impensierito dal fatto che palesemente sua moglie avesse sentito tutto

“Buonasera mia cara, cosa ti contraria?”

La donna inarcò un sopraciglio.

“Non fare finta di nulla ho sentito cosa stavate dicendo”

Per un attimo la sicurezza dell’uomo vacillò. Che sua moglie avesse sentito tutto, ma proprio tutto? Beh non era un tragedia, in fondo le distrazioni coniugali erano una cosa normale nel loro ambiente…però non aveva voglia di farsi venire le emicranie per la lite che senz’altro sua moglie avrebbe scatenato per questo

“Tutto cosa Narcisa?”

“Stai accettando una proposta di matrimonio per Hermione”

La ragazzina in questione si accostò alla porta con aria speranzosa, forse sua madre l’avrebbe salvata

“Si, sto accettando una proposta, ottima oserei direi”

La donna incrociò le braccia sul petto per nulla soddisfatta

“Io credo che sia Hermione a dover dire se è davvero così ottima”

Nott sibilò oltraggiato

“Lucius! Non le permetterai di offendere mio figlio!”

“Credimi Stephen non chiedo permesso per fare le cose da quando avevo..cinque anni su per giù”

“Narcissa”. Insorse Lucius

“Tu non costringerai quella ragazzina a un matrimonio combinato”. Sibilò la donna

“Oh se permetti questo lo decido io!”

La donna inarcò un sopraciglio

“Tu desideri dormire nel tuo letto stanotte vero caro?”. Chiese con un sorriso amabile

“Narcissa!”. Sibilò di nuovo Lucius

“No perché mi sembra che tu nutra un inspiegabile desiderio di passare la notte con gli elfi domestici”

L’uomo la guardò inorridito

“Oh smettila non oseresti”

“Non metterla alla prova”. Rise Nott

“Stephan taci”. Ringhiò l’uomo a denti stretti

“Segui il consiglio del tuo amico Lucius”. Flautò Narcissa

Lucius la fissò furente

“Oh basta con queste sciocchezze Narcissa! Ho preso la decisione, Hermione sposerà Nott alla fine della scuola”

“Non se ne parla minimamente”

“Qual’è il problema mia cara? È un partito più che accettabile mi sembra”

“Te lo spiego io il problema: Hermione non lo vuole!”

“Lo accetterà”

“E se non lo facesse?”

“Non avrà altra scelta”

Narcissa lo guardò allibita

“Non puoi decidere per lei una cosa così importante”

“Mi pare che alla fine tua sorella Bella non abbia problemi con Rodolphus, eppure sappiamo che il loro non era proprio un matrimonio d’amore”

Sorella, pessima parola in quel caso

“No! Non se ne parla!”

Aveva visto l’altra sua sorella, Andromeda, scappare di casa perché  i loro genitori avevano tentato di fare quello che ora stava facendo Lucius e non avrebbe permesso che Hermione seguisse la stessa sorte

“Narcissa…”

“Ho detto no Lucius passerai sul mio corpo prima che io permetta una cosa simile!”

La donna uscì furiosa sbattendo la porta seguita dalle risate di Stephan Nott

“Dicevi quanto a chi porta i pantaloni Lucius?”

Malfoy lo guardò storto

“Taci Nott, taci”

Fuori dalla porta, Narcissa trovò Hermione con un faccino ricco di sensi di colpa

“Narcissa non volevo”. Sussurrò triste

La donna le fece una carezza sui capelli

“Oh non hai fatto nulla di male cara”

“Non volevo che litigassi con il Signor…ehm con Lucius”

La donna scosse la testa

“Vieni in cucina dai ci facciamo una cioccolata

La ragazzina la segui perplessa lasciando che preparasse una tazza di liquido caldo sistemandogliela davanti e sedendosi vicino a lei con la sua porzione

“Usanza antiquata quella dei matrimoni combinati, non trovi cara?”

La ragazzina la guardò titubante

“Bhe..si”

“Portano guai più di quanto portino vantaggi se vuoi sapere come la penso

Hermione la fissò curiosa

“D-davvero lo pensi?”

La donna annuì tranquilla

“Si…trovi che io sbagli?”

La ragazzina inclinò leggermente il capo pensierosa

“Anche tu…”

La donna si sciolse in una risata argentina intuendo la domanda

“No, no cara il matrimonio mio e di Lucius è stato per amore!”

“Ah!”

Beh si forse…forse anche Lucius Malfoy sapeva amare, ogni tanto…

“Ma..le mie sorelle non sono state così fortunate”

“Davvero?”

Sapeva poco delle sorelle di Narcissa non le si nominava mai in casa

“Bella, Bella si è adattata e non so se questo sia positivo…Dromeda…”

“Che è successo a lei?”

“Non ha accettato il marito che i nostri genitori le avevano scelto ed è scappata con l’uomo che amava davvero”

“Oh e sono ancora assieme?”

Narcissa rise

“Si, che io sappia si”

“Molto romantico”

“Lo so, ma mi manca”

“Non l’hai più rivista?”

La donna scosse la testa triste

“No, per colpa mia credo, non ho avuto il coraggio di schierarmi dalla sua parte quindi mi sembrava di cattivo gusto tornare da lei dopo”

“Capisco”

“Non voglio che tu sia costretta alla stessa scelta”

La ragazzina la abbracciò forte

“Grazie Narcissa”

“Ti voglio bene piccola”

 

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Capitolo 19
*** Cambiamenti ***


Cambiamenti

 

Il biondino seduto sul letto del dormitorio femminile di Grifondoro guardava la sorella adottiva con gli occhi grigi pieni di preoccupazione

“Hermione devi fare qualcosa”

La fanciulla interessata gli rivolse uno sguardo ingenuo

“A che proposito Draco?”

Tremenda menzogna, sapeva già che cosa voleva discutere Draco quando aveva bussato alla finestra del suo dormitorio

“Voglio sperare per te che sia qualcosa di molto serio in ogni caso perché se non c’è un buon motivo per cui tu ti sia permesso di volare fino a qua giuro che chiamo la McGranitt”. Aggiunse

Draco roteò gli occhi

“Hermione sai benissimo di che parlo, che vuoi fare per la faccenda di Nott?”

Hermione sospirò seccata, aveva sperato di poter dimenticare quanto prima quella vicenda antipatica

“Non farò assolutamente nulla Draco, lascerò che sia nostra madre a pensarci”

Gli occhi grigi del ragazzo saettarono verso l’alto in un gesto esasperato

“Sei davvero così ingenua? Nostra madre non lo convincerà a fare come vuole”

“A me sembrava piuttosto in grado di gestire la situazione”. Osservò la ragazza con una risatina

“Oh andiamo nostro padre non le permetterà di rovinargli la festa”

“Che intendi?”

“Apri le orecchie, nostro padre non sperava certo di riuscire a concludere due ottime alleanze, lui pensava che nessuno della nostra cerchia ti avrebbe accettata”. Si sporse in avanti verso di lei “E’ troppo bella per farsela scappare la proposta di Nott”

La ragazzina lo fissò preoccupata

“Pensi che mi costringerà comunque a sposarmi con Nott?”

Il ragazzo annuì

“Ma certamente! Hermione lo conosciamo, lui sarà convinto che tanto prima o poi farà sbollire la rabbia a nostra madre”

La ragazzina scosse la testa con foga

“Manco sotto imperius mi convincerà a prendermi quello schifoso come marito, è stupido, è rozzo, è un maschilista…”

“Lo so Hermione, io lo so è a nostro padre che non importerà nulla di tutto ciò”

“Beh nulla mi obbliga a obbedirgli posso benissimo andarmene di casa”

Ecco, pensò il biondino, proprio quello che temeva. Sapeva che Hermione era abbastanza ostinata da non mollare neanche davanti alla minaccia di buttarla fuori di casa e lui non voleva che succedesse, avrebbe dovuto lasciare la scuola e non era giusto che rinunciasse a uno studio che gli piaceva tanto

“Non voglio che si arrivi a questo”

“Non ripropormi di sposare Blaise”. Lo avvertì la  ragazza

In realtà non aveva poi tanta voglia di spingerla a sposare qualcun altro…chissà come mai ultimamente si comportava come uno stupido fratello maggiore geloso della sorellina e  non combinava nulla di buono…beh in effetti lui era un fratello maggiore…eppure lo infastidiva anche l’idea di considerarsi un fratello…che bella fregatura essere fratello di una ragazza così carina…

Scosse la testa. Che accidenti stava pensando!

“Che altro pensi di poter fare?”

La ragazzina lo guardò in silenzio.  Non le andava proprio giù l’idea di usare Blaise come ripiego, non era giusto togliergli la possibilità di stare con una donna che lo amasse veramente. E poi Blaise non era proprio il tipo che ci voleva per lei, apparte la mancanza di attrazione era un tipo troppo tranquillo non avrebbe saputo tenerle testa e lei aveva bisogno di qualcuno che le tenesse testa, che fosse in grado di farla divertire durante un battibecco..ecco Draco era il tipo giusto! Con lui non si sarebbe annoiata mai! E inoltre, si disse sforzandosi di non arrossire, era anche abbastanza affascinante da attrarla

“Non lo so Draco, davvero non ne ho idea”

Il ragazzo sospirò nervoso

“Hermione dobbiamo toglierti da questa situazione”

“Te l’ho già detto, non ho bisogno di aiuto, insomma non può fare di peggio che cacciarmi di casa e io non ho paura di questo”

“Oh certo fai pure la fine di zia Andromeda!”. Ringhiò il serpeverde

Hermione alzò le spalle tranquilla

“Beh sta con l’uomo che ama, è sposata felicemente da tanti anni e hanno una figlia sana e che fa l’Auror…ti sembra una brutta fine?”

Draco roteò gli occhi

“Pensi che la sua vita sia stata facile?”

Hermione scosse la testa

“No ma di sicuro è stata felice”

“Tu credi? Pensa di dover lasciare la scuola per esempio”

“C’è di peggio”

Il ragazzo la fissò a bocca aperta

“COSAAA?????”

Hermione che sosteneva che c’è di peggio che non finire la scuola? Il mondo s’era per caso capovolto senza che lui se ne accorgesse?

La ragazzina annuì seria

“Si, c’è di peggio”

“Per esempio?” Chiese Draco confuso

Un angolo della bocca della giovane cominciò a tremolare

“Dividere il letto con Nott”

Draco scoppiò a ridere. Sempre la solita anche nel momento più serio doveva trovare il lato divertente per stemperare la tensione

“Oh beh c’è di peggio anche di questo”

La ragazzina inarcò un sopraciglio

“Si? Dividerlo con la Parkinson?”

Draco ghignò divertito

“Naaah Pansy ci sa anche fare in quel campo…”

Uno scappellotto in piena nuca atterrò con precisione micidiale

“Draco!”. Sibilò la grifoncina rossa come il fuoco

“Che c’è? È la verità”

“Si ma evita di rendermi partecipe!”

“Perché? Magari impari qualcosa di utile”

“Draco!”

“Ok, ok la smetto….comunque intendevo parlare di Tiger e Goyle!”

La ragazzina storse il naso disgustata

“Finirà che avrò gli incubi stanotte!”

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Capitolo 20
*** La guerra comincia ***


La guerra comincia

 

La ragazzina si avviò verso i suoi genitori adottivi con l’aria di un condannato a morte

“Su con la vita Hermione non è morto il gatto!”. Le sussurrò il fratello

“Oh sta zitto”. Ringhiò la ragazzina

Draco scoppiò  a ridere

“Dov’è finita tutta la tua sicurezza piccola Hermione?”

Uno scappellotto atterrò sulla nuca del ragazzo

“Ho detto finiscila!”

“Siamo nervosette?”. Chiese sarcastico il giovane, massaggiando la parte lesa

La ragazzina lo guardò storto

“Oh già, tu saresti tranquillo al mio posto!”

Draco ghignò

“Senza dubbio lo affronterei con più classe”

Un ringhio sommesso lo avvertì che la battuta non aveva riscosso successo

“Ovviamente”

Il ragazzino le scompigliò i capelli

“Coraggio Herm in fondo non sei sola hai me e mamma dalla tua”

Un lieve calore salì al cuore della ragazza. Non era sola, era una bella sensazione, ed era vero, lei non era sola aveva Draco e aveva Narcissa, non erano la sua famiglia ma erano le persone più care che aveva assieme ai suoi amici

“Lo so Draco, lo so”. Sussurrò con un sorriso grato

Il biondino storse il naso fingendo disgusto

“Non metterti a frignare ti prego!”

Hermione lo guardò divertita

“Frignare? Draco Malfoy mi hai preso forse per una delle oche che frequenti?”

Mmh prenderla in giro o resistere alla tentazione? Mannooo perché privarsi di uno dei piaceri della vita?

“Credimi non ci somigli per nulla!”

Hermione sorrise compiaciuta

“Grazie”

“Loro sono sexy!”. Affondò il ragazzo cominciando a correre

La ragazzina gli corse dietro furente pronta a riempirlo di colpi

“Razza di maleducato!”

“Sono solo sincero!”. Rise il biondino

“Te lo do io il sincero asino!”

“E’ colpa mia se tu non hai nulla di eccitante?”

Bugia, tremenda bugia! Sua sorella adottiva era più interessante di tutte le sue “amiche” messe assieme

“Beh manco tu se è per quello rispetto ai grifondoro”

COSA?????

Il ragazzo inchiodò di colpo

“Che hai detto?”

“Che i grifondoro..Ron per esempio..sono più sexy di te”

Gli occhi grigi lampeggiarono di rabbia

“Hermione..”

“Ragazzi che cosa state combinando?”. Chiese una delicata voce femminile

I due litiganti si voltarono trovandosi davanti Narcissa Malfoy, raggiunta poco dopo dal marito

“Oh nulla scherzavamo..”. Fece Draco evasivo

Narcissa inarcò un sopraciglio squadrandoli

“Scherzavate?”

Draco annuì vigorosamente

“Si, si madre scherzavamo”

Narcissa sospirò

“Ho capito, tanto per cambiare stavi facendo impazzire questa povera ragazza!”

Draco negò mentre dietro di lui Hermione annuiva

“Lascia stare Narcissa ci sono abituata”. Rise Hermione

Le due donne si guardarono ridacchiando con complicità7

“Lo so cara, lo so”

Lucius scosse la testa guardando il figlio

“Dovresti essere più gentile con tua sorella”

Tre paia di occhi preplessi si puntarono su di lui

“D-dici  papà?”. Balbettò Draco

Da quando suo padre raccomandava tanta gentilezza verso quella ragazzina?

“Certamente, ormai sei grande dovresti aver imparato a smetterla coi dispettucci”

Pure? Lo riprendeva anche? Contro di lei?

Guardò Narcissa. Forse sua madre gli aveva fatto un confundus per tenerli buono

“Ehm grazie papà…”. Sussurrò Hermione

Si avvicinò a Draco per sussurrargli all’orecchio

“Ma che diavolo gli è preso?”

Draco alzò le spalle sorpeso come e più di lei

“Bah…imperius?”

“Oppure hanno litigato e Narcissa lo ha picchiato in testa”

La sorpresa della ragazzina aumentò quando, quella sera, Lucius venne a trovarla in camera sua

“Disturbo Hermione?”. Chiese con fare noncurante

La ragazzina scosse la testa confusa

“No…è..è successo qualcosa?”

Un sorriso mellifluo increspò le labbra dell’uomo

“No Hermione nient’affatto”

La ragazzina strinse gli occhi mentre un  sospetto si fece strada nella sua mente

“Non sposerò Nott, non mi puoi costringere”

Di nuovo lo stesso sorriso

“No Hermione non corri questo rischio!”

Stava per aprire la bocca e replicare quando la sua mente fu invasa dal buio.

Al suo risveglio sentì un brusio di voci, buoio e un uomo davanti a lei

“Bene Lucius, mi hai davvero portato un dono prezioso”. Fece una voce sibilante

Una persona si avvicinò al cono di luce

“Dovere, mio Signore”

 

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Capitolo 21
*** Fuggire ***


Fuggire

 

Hermione cercò di alzarsi ma si rese conto di essere bloccata da robusti legami. I suoi occhi cominciarono a distinguere le figure attorno a lei e quando l’uomo che le stava davanti si girò lei tremò di paura e prese a strattonare le corde in un gesto disperato che non ottenne altro risultato che far ridere i presenti

“Sembra che tua figlia non apprezzi la mia ospitalità Lucius”

La ragazzina aveva le lacrime agli occhi, sapeva che non poteva sperare di essere salvata e la consapevolezza di stare per morire senza aver ancora avuto il tempo di fare nulla nella vita la scosse fino quasi a farle perdere i sensi, non aveva nemmeno cominciato a viverla quella vita, c’erano tante cose che ancora non aveva assaggiato, doveva terminare al scuola, non aveva provato le gioie dell’amore. Senza sapere perché in quel momento le venne in mente Draco, voleva dirgli tante cose, che gli voleva bene, per esempio, una cosa che non aveva mai potuto fare perché a Villa Malfoy i sentimenti sono banditi e poi..tante cose, tanti desideri che non riusciva ancora a definire.

Non aveva mai nemmeno dato il primo bacio, si disse in un impeto di panico irrazionale, non era giusto aveva sempre sentito Draco vantarsi delle sue esperienze e lei non aveva fatta manco una..chissà se poi diceva la verità, chissà se davvero se la cavava così bene…

Un mare di pensieri deliranti la travolse finchè non ne emerse uno, freddo e duro, come una lama di ghiacchio infilata nella mente.

Stava per morire per colpa dell’uomo che l’aveva adottata. Lui l’aveva portata via dalla loro casa e l’aveva consegnata al Signore Oscuro senza esitazione, con un agnello portato al macero dopo essere stato allevato.

Lucius rise per la battuta del suo signore

“Oh chiedo perdono, non è abituata a certi ambienti”

“Tu! Sei uno schifoso! Sei un verme! Come hai potuto farlo! Con che faccia guarderai Narcissa e Draco fingendo di non sapere che fine ho fatto”

L’uomo ghignò

“Proprio con la faccia che ho ora mia cara..oh ti assicuro che ti cercheremo e saremo tutti distrutti dal dolore quando troveranno il tuo cadavere!”

La ragazzina sputò in terra

“Mi fai schifo”. Sibilò disgustata

Voldemort scoppiò a ridere

“Oh hai cresciuto una ragazzina davvero piena di grinta Lucius”

Malfoy annuì

“Temo abbia frequentato molto mia moglie, mio Signore”

L’uomo si avvicinò alla ragazza guardandola curioso e le poggiò una mano sotto il mento facendole alzare il viso

“Forse…Così questa è la creaturina che mi ha creato tanti danni, quella che molti, voi compresi, hanno creduto più potente di me…”

I Mangiamorte rumoreggiarono quasi offesi e si mossero nervosi

“Mio Signore vi assicuro che…”. Sussurrò Malfoy allarmato

Voldemort lo zittì con un cenno secco

“No comprendo Lucius, credimi, io comprendo la vostra curiosità, insomma una bambina in fasce che non solo riesce a sopravvivere ma persino mi mette fuorigioco per un pezzo…davvero singolare e mi chiedo…come ci sia riuscita”. Sussurrò assorto riportando lo sguardo su Hermione

La ragazzina scosse la testa spaventata. Lei non aveva mai capito, e a dire il vero non ci aveva mai provato perché era troppo doloroso, quello che era successo quella notte.

“Non lo sai piccolina?”. Chiese Voldemort che sembrava esilarato “Nemmeno tu sai che cosa mi hai fatto?”

La ragazzina scosse di nuovo il capo disperata. L’avrebbe torturata ora, pensando che avesse qualcosa da rivelargli su quella notte?

Un espressione di disappunto comparve sul viso dell’uomo mentre scuoteva la testa seguendo i movimenti della ragazzina

“Peccato, speravo in una spiegazione, vorrà dire che ti dovrò uccidere senza che tu mi abbia detto nulla, pazienza continuerò a non capire cosa..”

“Ci sono tante cose che tu non capisci Tom!”. Fece una voce fredda e serena

I Mangiamorte sguainarono le bacchette ma Voldemort li fermò guardando con intensa soddisfazione l’uomo davanti a lui

“Ma che meravigliosa sorpresa Silente, stanotte è la mia notte fortunata, mi libero di due spine nel fianco in una volta!”

“Oh io non credo!”. Fece allegramente Silente

Altre persone affiorarono alle spalle dei Mangiamorte, con le bacchette puntate, nel giro di pochi istanti i due gruppi si frammentarono in decine di combattimenti

“Vedo che non sei venuto solo Silente”. Rise Voldemort

Silente sorrise tranquillo

“Non avrai creduto che io sia così incosciente da venire qui solo vero Tom?”

Voldemort rise

“No, bene non importa basto io ad ucciderti”

Gli incantesimi cominciarono a volare tra i due maghi illuminando il viso terrorizzato della ragazzina, quella era la sua unica speranza, se Silente non fosse riuscito a portarla via da lì sarebbe morta.

Uno schiantesimo lanciato da un Mangiamorte volò in direzione di una delle persone che erano intervenute assieme a Silente e quando questo lo evitò colpì in pieno la ragazzina che svenne.

“Hermione?”

La voce che la chiamava era familiare, molto familiare, ma lei aveva sonno voleva stare ancora là…

“Hermione, bambina svegliati”

No, non ne aveva voglia, pensò infastidita. Perché sua madre la svegliava adesso che non c’era più scuola?

Poi gli ultimi fatti accaduti affiorarono nella mente della ragazzina e lei si sollevò di scatto

“Narcissa”. Urlò abbraciandola

“Piano Mezzosangue!”. La ammonì una voce alla sua destra

Si girò trovandosi a fissare dritto negli occhi Draco. Scoppiò a ridere euforica abbraciandolo

“Bah! Falla finita con queste schifose smancerie!”. Protestò il ragazzo, senza però minimamente cercare di allontanarla

“Che ci fate qui che è successo?”

“Chi credi che abbia avvertito Silente?”. Chiese Draco che ancora la stringeva

Hermione lo fissò perplessa

“Voi?”

“Certo che s!”

“E come…”

“Dobby ha sentito qualcosa di strano in camera tua ed è andato a chiamare Draco”. Spiegò Narcissa

“Io ho avvertito mia madre e assieme abbiamo avvertito Silente!”. Finì Draco

La ragazzina li fissò

“Lucius…”

“Non ce ne importa un accidente al momento! Non potevamo lasciare che ti portasse al macello”. Fece Draco deciso

“Ora che farete?”

“Quello che faranno gli altri  mezzosangue, cercare di salvarti le penne!”

 

 

 

 

 

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Capitolo 22
*** Attesa ***


Attesa

 

Hermione bussò delicatamente alla stanza affianco alla sua

“Vieni Hermione”. Fece la voce strascicata del proprietario

Il ragazzo biondo era steso sul letto a contemplare la finestra, lei che lo conosceva sapeva che quello era il suo modo di non pensare

“Draco mi dispiace”. Sussurrò sedendosi affianco a lui

Il ragazzino la fissò perplesso

“Che? Ti dispiace di cosa?”

“Di quello che è accaduto oggi!”

Draco roteò gli occhi

“E’ a me che deve dispiacere!”

Stavolta lo sguardo perplesso toccò a Hermione

“Perché?”

“Per quello che ti ha fatto mio padre”

Ancora non ci poteva credere. Quando Dobby era venuto a riferirgli che aveva sentito delle cose strane in camera di Hermione e che lei e il padrone di casa erano scomparsi non aveva voluto credere che fosse arrivato a tanto. Certamente sapeva che suo padre era ambizioso e per questo seguiva Voldemort, si era detto più volte che la tentazione di consegnargli Hermione avrebbe potuto essere forte, del resto sapeva che lui non avrebbe avuto nessun problema a uccidere una qualunque mezzosangue. Ma il problema era proprio quello che lì non si trattava di una mezzosangue qualsiasi, quella era Hermione, era cresciuta con loro, era una di loro tutti gli erano affezionati….come aveva potuto!

Hermione scosse la testa come se avesse intuito i suoi pensieri

“Draco ne avevamo parlato, sapevamo che Lucius lo avrebbe fatto se lui fosse tornato”

Il biondino scosse la testa

“No tu lo sapevi Hermione! Io non pensavo che arrivasse a tanto…certo non ci avrei messo la mano sul fuoco ma…come ha potuto guardarti in faccia e schiantarti e portarti da lui io…”

“Come avrebbe fatto con qualunque mezzosangue”. Fece la ragazza con un sorriso triste

Il biondino ebbe un gesto infastidito

Sciocchezze! Lei non era una qualunque mezzosangue! Lei era Hermione! Quella con cui giocava da piccolo, quella  che lo capiva sempre e che lui capiva, quella a cui aveva parato i colpi almeno un centinaio di volte perché non venisse sgridata. Lei non era una qualunque

“Tu non sei una mezzosangue!”

“Draco parliamo chiaro, non conta chi mi ha adottata io sono e rimango una figlia di babbani!”

E che diavolo gliene importava! No, un momento! Si bloccò il ragazzo, avrebbe dovuto importargliene invece…

“Non è vero”

“Perché dovrei essere diversa?”

“Perché beh..tu sei tu…”. Balbettò il ragazzino

Hermione sorrise

“E’ il tuo contorto modo di dire che mi vuoi bene?”

Il ragazzino storse il naso

“Nooo io e mia madre ci siamo ammazzati per salvarti la pelle così, perché non avevamo di meglio da fare!”

La ragazzina rise ma un filo di delusione si infilò nella sua allegria. Era solo quello? Era affezionato a lei come a una sorella?

Per un momento rimase allibita dal suo pensiero. Che altro accidenti ci sarebbe dovuto essere?

Beh c’era che, volendo essere totalmente onesta, ora iniziava a elaborare quei confusi desideri che l’avevano assalita durante l’incontro con Voldemort. Lei non voleva essere una sorella per lui voleva essere una donna!

Quella risposta la lasciò sconvolta. Che diavolo aveva combinato! Si era innamorata del suo fratello adottivo!

“Hermione?”

Alzò lo sguardo trovandosi davanti gli occhi preoccupati del bel biondino

“Ti senti bene?”

La ragazzina sorrise debolmente

“Si..s-stavo solo pensando”

“Sei preoccupata per Voldemort?

“No, cioè..si”

“Si o no?”. Chiese confuso il ragazzo

“Ecco non solo…”

“Spiegati meglio..”

No che non poteva spiegare!

“Ecco io…sono preoccupata per te e Narcissa…”

Beh non aveva mentito di fatto, era veramente preoccupata anche per quello

Draco annuì

“Capisco…beh mettila così piccola…lo abbiamo scelto!”

“Per colpa mia!”

“Hermione…”

“Hai perso praticamente tuo padre per colpa mia e Narcissa suo marito!”

“Oserei affermare che uno così è meglio perderlo che trovarlo a questo punto..”

“Draco…”

Il ragazzino gli diede un buffetto sulla guancia

“Su ora basta piccola abbiamo fatto la nostra scelta non è stata colpa tua!”

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Capitolo 23
*** La lotta ha inizio ***


La lotta ha inizio

 

Un leggero bussare alla porta attirò l’attenzione della ragazzina affacciata alla finestra della sua camera. Alzò appena la testa dando per scontato che dovesse trattarsi di suo fratello o di Narcissa

“Avanti”

Un uomo alto con barba e capelli bianchi entrò nella stanza fermandosi a fissare la ragazzina con i suoi penetranti occhi azzurri

“Buonasera mia cara”. La salutò cortesemente

Hermione fissava a bocca aperta il nuovo venuto, che ci faceva Albus Silente in camera sua?

“Buonasera Signore”

Silente rise divertito dall’aria cauta della ragazzina

“Immagino ti starai chiedendo perché ti disturbo”

Hermione piegò la testa fissandolo indecisa. Sarebbe stato maleducato confermare?

“Ehm ecco io…”

“Non preoccuparti ne hai tutti i motivi, ora…se posso chiederti qualche minuto del tuo tempo ti spiegherò tutto”

La ragazzina fece un cenno verso la sedia della scrivania

“Ma certo sedetevi”

Silente si accomodò nella sedia indicata mentre lei si sedeva davanti a lui sul letto. L’anziano mago prese un lungo respiro portando le lunghe dita unite davanti agli occhi

“Mi trovo nella necessità di assegnarti un compito piuttosto  rischioso”

Hermione si raddrizzò meglio fissandolo curiosa

“A me?”

“Si, se potessi manderei qualcuno di più adulto ma…ecco ho come la sensazione che lo debba fare tu”

“Di che si tratta?”

“Voglio che tu trovi un oggetto che credo possa essere utile contro Voldemort”

La ragazzina si inclinò leggermente verso di lui, il suo sguardo si accese di una luce quasi avida

“Di che si tratta?”

“Andiamo con ordine…per cominciare, tu sai perché Voldemort non è morto?”

Scosse la testa confusa

“No, credo che nessuno lo sappia”

“Permettimi di contraddirti mia cara…io lo so”

La bocca delicata e ben fatta della ragazzina si spalancò per la sorpresa

“Dice sul serio?”

“Si, ha  ancorato la sua anima a un oggetto”

“Co…è davvero possibile farlo?”

“Si…è un processo disgustoso che non sto qui a spiegarti ma ti basti sapere che chiaramente una volta eseguito fa in modo che ovviamente tu non possa morire finchè quell’oggetto è intero”

“Ma…è innaturale!”

L’uomo annuì con vigore puntando un dito contro di lei

“Considerazione molto logica e infatti la cosa ha le sue conseguenze diversamente chiunque lo farebbe”

Hermione inclinò il viso. Il suo cervello sempre assetato di cose nuove da imparare era impaziente di sapere di più su questa cosa

“Quali?”

“Tanto per cominciare la dannazione…”

“Ma non ha importanza sinchè quell’oggetto ti rende immortale dico bene signore?”

L’uomo scoppiò  a ridere. Quella ragazzina aveva un cervello effervescente

“Si ma c’è dell’altro”

“E cioè?”

“Se l’anima si riunisce rimane comunque un anima mutilata e questo ti rende debole”

Una spiegazione cominciò a delinearsi nella mente della ragazzina

“E come si può fare?”

Silente fissò il soffitto

“Beh una leggenda dice che c’era una bacchetta che funzionava all’inverso e invece di fare incantesimi li disfava”

“E disferebbe anche quello che serve per fare il processo che mi diceva?”

“Diciamo che ci scommetterei una bella sommetta”

“E serve che io trovi quell’oggetto?”

“E’ pericoloso bada bene…”. Sussurrò l’uomo

“E’ necessario che lo faccia!”

“E non sarà sola!”. Fece una voce decisa

I due si girarono verso la porta. La persona che aveva parlato era a braccia conserte che fissava entrambi

“Draco!”

Maledizione perché Silente si era dimenticato la porta aperta! Pensò Hermione irritata

Sbagliato! Albus Silente non dimentica mai nulla

Silente guardò soddisfatto il ragazzo

“Sei sicuro?”

“Avete offerto protezione a me e a mia madre devo ricambiare il favore…e mi darebbe una certa soffisfazione aver contribuito a uccidere Voldemort”

Il vecchio professore annuì

“E’ deciso”

“No!”. Urlò Hermione

Silente le posò un braccio sulla spalla

“La scelta è sua mia cara”

 

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Capitolo 24
*** Ricerche ***


Ricerca

 

 

Hermione Jeane Granger guardava il suo fratello maggiore con gli occhi fuori dalle orbite. Cosa era venuto in mente a quell’idiota di ficcarsi in una situazione del genere!

“Draco santo cielo sei impazzito? Accettare una misione per l’Ordine…”

“Non è ne più e ne meno quello che fanno tutti quanti qui!”. Rispose il ragazzino con aria fintamente annoiata

“Tu non sei uno dell’Ordine!”

“Cosa mi impedisce di diventarlo? Perché io non posso esserlo?”

“Perché…non l’hai mai voluto…”

“Ora lo voglio! I Weasley lo fanno tutti hai forse fatto una scenata al tuo amichetto?”. Chiese il ragazzino con aria di sfida

Oh sapeva benissimo che lui per sua sorella era una sorta di cucciolo imbranato che non aveva mai davvero conosciuto avversità nella sua vita ma non avrebbe permesso che lo facesse stare nelle retrovie, era vero non aveva mai voluto fare parte dell’Ordine e gli altri membri non lo volevano in mezzo ai piedi. Ma non poteva chiudere gli occhi mentre quella ragazzina folle rischiava la vita, ormai c’era dentro e avrebbe fatto vedere a tutti chi era, non avrebbe permesso che Weasleuccio lo deridesse dicendo che si rintanava in casa

“Ma questo che c’entra per Ron è diverso!”

Una nota di fastidio si insinuò nella mente del biondino. Oh certo per Weasley era diverso! Lui era quello coraggioso perciò lasciamogli fare l’eroe mentre lui stava a frignare dietro le gonne di mamma, Col cavolo! Non avrebbe mai permesso una cosa simile!

“Prego? Apparte la classe che mi contraddistingue perché io sono diverso da Weasley?”

“Beh ecco Ron…”

“Si?”

“Lui…la sua famiglia è sempre stata dalla parte dell’Ordine…”

“E allora? Una persona non può cambiare idea? Mi deludi Hermione pensavo che tu fossi convinta del dovere di dare una possibilità a tutti!”

La ragazzina lo guardò confusa

“Si ma io..”

Oh ma perché la metteva in difficoltà in quel modo! Lei voleva solo che stesse lontano dal pericolo!

“Diciamolo tu pensi che io non ne sia capace!”

Oh! Oh! Questo si che era un guaio! Se suo fratello pensava che si trattasse di dimostrare qualcosa non avrebbe mai ceduto

“Non è questo è solo che è pericoloso…”

“E per te non lo è?”

Hermione sbuffò

“Fratello caro non so se ti è chiaro che tanto sono in pericolo comunque, Voldemort mi vuole morta!”

Dentro di se Draco ghignò. Aveva sbagliato strategia

“E io no?”

La ragazzina sbarrò gli occhi

“Di che parli?”

La guardò compassionevole

“Hermione! Pensi che mio padre non avrà capito che cosa è successo?”

La ragazzina lo guardò turbata

“Lui non…lui…”

“Il Signore Oscuro si chiederà se non abbia fatto la spia, non può non dirglielo e comunque lui glielo leggerà nella mente”

La bocca della bella riccia si spalancò in una smorfia di orrore

“Oh no!””Non cominciare a dare di matto”. La ammonì Draco

La ragazzina lo fissò in preda al panico

“E come faccio! Vi ho messi in pericolo più di quando ho creduto!”

Il ragazzino roteò gli occhi esasperato

“Hermione per l’ultima volta io e mia madre sapevamo a cosa stavamo andando in contro, era una nostra libera scelta!”

“Ma…ma…”

“Comunque il punto è che noi due siamo alla pari mia cara”

Hermione scosse la testa

“Tu puoi stare nascosto, io verrei trovata comunque prima o poi!”

“Oh falla finita!”. Ruggì il serpeverde infuriato “Tu vuoi solo tenermi al sicuro, ebbene mammina ho una notizia per te: non ho più l’età per stare nascosto, sono un uomo io!”

Peggio di quanto avesse pensato, si disse sconfortata la ragazzina

“Draco io…”

“Non c’è nessun ma Hermione ho deciso!”

“Mi preoccupo solo per te….”. balbettò Hermione

Un pizzico di tenerezza si fece largo negli occhi del ragazzo

“Anche io! Per questo non voglio che tu vai da sola!”

Hermione sospirò, non c’era modo di convincerlo

“Non pensare che il problema sia che non ti ritenga capace…”

Il biondino ghignò

“Oh ne sono sicuro nessuno potrebbe credere incapace di qualcosa un Malfoy”

La moretta lasciò andare una risatina acquosa

“Ovviamente!”

Il silenzio avvolse i due ragazzi finchè Hermione non ebbe un pensiero improvviso

“Draco lo dici tu a Narcissa?”

Il  biondino ebbe un sussulto. Oh cielo e come l’avrebbe fatta digerire a sua madre?

Dieci minuti dopo entrambi i ragazzi si trovavano davanti a Narcissa Malfoy e gli avevano spiegato la situazione

“No!”. Fu la secca risposta della donna

“Madre…”. Tentò debolmente Draco

Narcissa lo fissò seria

“No!”. Ripetè “Non voglio che siate messi in pericolo e tutti e due per giunta!”

“Narcissa…”

“Parlerò immediatamente con Silente! È un’idea folle!”. Borbottò la donna

“Mi devi dire qualcosa Narcissa?”. Chiese una voce dalla soglia

Albus Silente avanzò nella stanza

“Si, i ragazzi non vanno da nessuna parte!”

Silente sospirò

“Lasciateci soli”

Draco e Hermione si fissarono per un secondo e si affrettarono immediatamente a dileguarsi

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** La missione comincia ***


La missione ha inizio

 

 

Due ragazzi, lui biondo alto e con gli occhi grigi lei mora, piccola e con gli occhioni dorati diedero i loro documenti d’identità alla hostes da cui risultavano essere i fratelli Morgan.

“Dobbiamo proprio?”. Chiese Draco accomodandosi al fianco della ragazzina

Hermione arricciò il naso. Quante altre volte glielo avrebbe chiesto?

“Si Draco si! Non possiamo usare i mezzi magici quindi a meno che tu non ti voglia fare il viaggio in nave non rompere le scatole!”

Draco incrociò le braccia con una smorfia di disappunto sul viso

“Continua a non piacermi”. Puntualizzò

La ragazzina sbuffò

“Santo cielo che bambino!  Ron non avrebbe protestato al massimo mi avrebbe subissata di domande

Un ghigno cattivo incurvò le labbra del bel serpeverde

“Almeno con me non rischi che fugga abbandonandoti in mezzo a un branco di Mangiamorte per aver visto uno stupido ragnetto!”

Hermione lo fulminò con un’occhiataccia

“Falla finita Draco! Ognuno di noi ha le su fobie…tu puoi forse affermare di non avere paura di nulla?”

Draco scosse la testa. E ti pareva che non difendesse Weasley! cos’aveva mai fatto poi quel pezzente per meritare di essere difeso a quel modo. Mah!

“No ma io almeno le controllo!”

“Anche Ron!”. Lo difese la ragazzina incrociando le braccia

Il biondino scoppiò a ridere

“Non dire fesserie mi ricordo perfettamente quando ha visto il Molliccio trasformarsi in un’Acromantula! Per poco non se la fa sotto”

“Sei veramente una carogna a prenderlo in giro così! Insomma tutti si sono spaventati quella volta!”

“Già ma quanti sono stati lì lì per piangere?”

La ragazzina sbuffò esasperata

“Sei impossibile!”

“E comunque non ti illudere se il tuo caro Wealsey salisse quassù avrebbe anche lui paura di precipitare”

Un ghigno degno di una serpeverde increspò le labbra della bella mora

“Assì? Paura del vuoto Malfoy?”

“Non dire sciocchezze io gioco a Quidditch! Caso mai sei tu quella che dovrebbe preoccuparsi”

E già alla moretta in questione non era mai piaciuto salire troppo in alto

“Io non ho nessuna paura…comunque la buona notizia è che secondo le statistiche ci sono più probabilità che moriamo in un incidente su un taxy che non su questo coso”

“Se lo dici tu…”. Borbottò il serpeverde imbronciato

Una hostes con lunghi capelli rossi e un bel fisico si avvicinò ai due ragazzi

“Desiderate qualcosa?”. Chiese con un sorriso particolarmente caloroso per il biondino

“No grazie!”. Sbuffò Hermione innervosita

Eccola ci mancava soltanto un’altra conquista di Draco. Pensò seccata la ragazzina, e quella era persino più grande di loro! Ma c’era una dannata donna in grado di resistere a quel ragazzo? (Autrice: (saltellando con la mano in alto): Io! Io! Io!  Draco (ghigno made in Malfoy): Bugiarda! ma proprio tu parli!? Autrice: uffaaaa lasciami fare la toga almeno nella mia ff L )

Il biondino fissò allibito la sorella

“Ehi! Se permetti io so decidere da solo!”

La ragazzina digrignò i denti vedendo il sorriso soddisfatto della hostes. Di bene in meglio!

“E va bene fa quello che ti pare”

Rischiava pure di metterli in imbarazzo quel deficiente dato che, a differenza sua che del mondo babbano sapeva tutto, non aveva la più pallida idea di cosa si ordinasse su un aereo.

Il ragazzo si guardò attorno ascoltando le ordinazioni degli altri

“Io prendo un panino grazie”

L’hostes annuì con un sorriso gentile e si allontanò

“Sicuro che non preferivi ordinare lei?”. Mugugnò Hermione immusonita

Il ragazzo la osservò un momento in silenzio. Mica era gelosa, vero? O si?

Certo che….dando un’occhiata a quella rossa…doveva ammettere che l’avrebbe ordinata volentieri

“Mmh si un pensierino ce l’avrei fatto in effetti”. Rise

Hermione gli diede uno scappellotto

“Draco! Rimetti gli occhi nelle orbite che mi fai fare una figuraccia!”

“Ahia!”. Sibilò il serpeverde massaggiandosi la nuca “Ma insomma che ho fatto di male?”

“Sei un maniaco ecco cos’hai fatto!”

“Oh ma per favore! Voi donne siete delle ipocrite! Se un uomo guarda una donna è un maniaco se una donna guarda un uomo è tutto regolare!”

La ragazza arricciò il naso disgustata

“Non mi risulta di aver mai visto una donna guardare un uomo praticamente con la lingua a penzoloni come fate voi”

Il biondino ghignò

“A no? Perché quella là come mi stava guardando?”

La ragazzina arrossì di botto

“Oh falla finita non è vero!”

“Oh si che è vero Hermione! Mi stava letteralmente spogliando con lo sguardo!”

Il guaio era, pensò Hermione che aveva proprio ragione! Ma si sarebbe più che volentieri tagliata una falange prima di ammetterlo

“Oh non dire sciocchezze Draco!”

“Fidati mia casta e ingenua fanciulla ero rimasto in boxer nella sua mente….forse manco quelli!”

La ragazzina si tappò le orecchie allibita (e purtoppo, almeno dal suo punto di vista, anche incuriosita) dall’immagine che le aveva suggerito il biondino

All’arrivo lo trascinò quasi per le orecchie giù dalla scaletta e lo portò su un coso giallo

“Che è sta cosa?”. Le sussurrò il ragazzo

“Un taxy”

Il viso del bindino divenne cereo

“Quella cosa su cui ho più possibilità di morire che sul trabbicolo volante?”

 

Hermione ghignò. Vendetta! Oh si tremenda vendetta!

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Capitolo 26
*** Uno a zero...e ora si comincia ***


Uno pari…e ora si comincia

 

Quando il taxy si fermò Draco era pallido e talmente stravolto da sembrare che stesse per vomitare da un momento all’altro. Scese dall’auto barcollando e si affiancò alla sorella che stava pagando ilc conducente

“Tutto bene signorina? Non è che il suo accompagnatore si sta sentendo male?”

La ragazzina diede uno sguardo a Draco…beh c’era quasi probabilmente!

“Oh no non si preoccupi”. Assicurò con un sorriso sereno

Ben gli stava a quella speci di seduttore da strapazzo se avesse rimesso lo stomaco intero ne sarebbe stata solo felice!

L’uomo diede un’ulteriore occhiata al ragazzo

“Mah se lo dice lei signorina…”

Hermione diede un colpetto sul braccio al ragazzo

“Su andiamo”

Il biondino si riscosse immediatamente

“Oh si!”. Esclamò cominciando a camminare

“Draco?”. Chiamò Hermione con voce flautata

Il ragazzino si girò inarcando un sopraciglio con aria interrogativa

“Si? Che c’è?”

La bella riccia indicò le due valige

“E queste?”

Alzò le spalle con aria non curante

“Chiama un elfo no?”

La ragazza sussultò guardandosi attorno

“Draco!”. Sibilò con un’occhiata severa “Non ci sono gli elfi qui!”

Il ragazzo la fissò perplesso

“Davvero? E come se la cavano i babbani?”

Un pizzicotto sul braccio lo avvertì che aveva commesso un grave errore

“Non usare quel termine!”. Ringhiò la moretta

“Ah già!...ma comunque come si fa qui?”

“Si usano le braccia!”. Ringhiò la ragazzina ficcandogli le valige in mano

“Scherzi vero? Mi stai dicendo che non c’è servitù?”

“No c’è del personale d’aiuto e non sono dei servi, non è giusto far portare la roba a loro!”

Beeee in realtà c’erano i valletti ma perché rivelarglielo  così presto? Si disse in un impeto di sadismo.

Si avviò tranquilla verso l’albergo ma poco dopo si accorse di non essere seguita

“Che fai?”. Chiese girandosi verso il fratello adottivo

Draco la fissò un momento

“Mi spieghi per quale motivo dovrei portare le tue valige?”

La ragazzina ghignò con aria ovvia

“Beh ma perché tu sei un gentiluomo!”. Sussurrò con voce flautata

Il ragazzo sollevò le valige maledicendo la sua perfida compagna d’infanzia. Maledetta! Non aveva pietà manco del suo stato palesemente non buono!

Entrò nell’albergo che Silente gli aveva prenotato guardandosi attorno con aria critica. Massì dai non era male questi babbani tutto sommato si trattavano bene.

Una frazione di secondo più tardi si rese conto che non vedeva sua sorella e si guardò freneticamente attorno. Ok doveva ammettere che senza di lei non aveva la più pallida idea di come cavarsela nel mondo babbano

“Draco?”. Fece una voce dietro di lui

Il ragazzino si voltò di scatto tornando a respirare sollevato. Oh merlino fosse ringraziato eccola!

“Non andartene in giro!”. Lo ammonì la ragazza

“Non sono un bambino”. Fece il ragazzo imbronciato

Hermione roteò gli occhi

“No ma sei uno che rischia di perdersi”

Ok, era maledettamente vero senza di lei non avrebbe saputo dove mettere i piedi ma non glielo avrebbe mai detto!

“Il fatto che io non sia…della zona…non implica che non mi sappia orientare!”

La ragazzina ridacchiò

“Se non stai zitto ti mollo da solo e vediamo!”

Si avviò a passo deciso verso la reception e il ragazzo ritenne saggio non provocarla ulteriormente. Ma comunque non le aveva dato ragione quindi l’aveva avuta vinta, tentò di convincersi

La ragazza toccò il campanellino argentato che stava sul bancone e un ragazzo di appena qualche anno più grande di loro si avvicinò al bancone

“Si signorina?”. Chiese osservando la bella mora con un luccichio di apprezzamento

Hermione sorrise gentilmente

“Buonasera, io  e mio fratello vorremo una stanza”

Il ragazzo annuì  con aria professionale e prese il registro per controllare quali stanze fossero libere.

Draco studiò il ragazzo serio, non gli piaceva per nulla il breve sorriso compiaciuto che si era lasciato sfuggire il tipo alla parola fratello

“Allora…potrei darvi la diciassette e la venti…hanno una bellissima vista e…”

“E sono distanti!”. Completò Draco intuendo il giochino del tipo

Lui non ne sapeva molto di alberghi babbani ma era abbastanza sicuro che due camere con tre numeri di differenza dovessero essere lontanucce

Il ragazzo lo guardò confuso

“Beh si…”. Articolò lentamente “Ma…è un problema?”

Hermione lo fissò interdetta. Che diavolo gli stava prendendo?

“No che non è un problema va…”

“Si è un problema cos’altro ha?”. La interruppe il biondo lasciandola ulteriormente interdetta.

Il ragazzo mise insieme un’aria desolata

“Non c’è nulla di più vicino signore….”

“Allora prendiamo una doppia!”

Non ci pensava neppure di lasciare il campo libero a quell’avvoltoio ci avrebbe scommesso qualunque cosa che aveva tentato di dargli camere separare per poter sgattaiolare da Hermione.

Se il ragazzo aveva in mente di obbiettare, lo sguardo omicida del biondino lo mise a tacere all’istante, prese i loro nomi e gli diede le chiavi congedandoli

“Ma che accidenti ti è preso!”. Esplose Hermione quando furono soli

“Povera ingenua non ti sei accorta che quello ti sbranava con gli occhi? Ti stavo solo aiutando!”

“Non t’è venuto in mente che forse non volevo essere salvata da un bel ragazzo?”

Bello? Draco la fissò a bocca aperta. Forse quel taxy le aveva fatto male. Molto male!

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Capitolo 27
*** Notte e giorno ***


Notte e giorno!

 

“Ehi Herm e ora cosa facciamo?”

La moretta comodamente accomodata a leggere sul divano alzò lentamente lo sguardo sul ragazzo appena uscito dalla doccia. Accidenti doveva ammettere che Draco aveva un suo perché specialmente con i capelli ancora sgocciolanti e la camicia non del tutto allacciata

“Che intendi con “cosa facciamo”?”

“Beh dobbiamo cominciare la nostra missione no?”. Chiese il ragazzo con aria ovvia sentendosi affianco a lei

“Non ancora, dobbiamo aspettare domani mattina per poter andare in biblioteca”

Il biondino roteò gli occhi. Ti pareva che Hermione non andasse in biblioteca

“Come fai a essere così sicura che sia là il posto in cui cercare?”

“Beh intanto dobbiamo trovare delle notizie no?”

Dannazione! Detestava quando aveva ragione!

“Ok hai vinto…e intanto che si fa?”

“Intanto si scende a mangiare e poi…boh poi fai quello che ti pare”

Il fatto era che dopo cena arriva l’ora della nanna e….

“Abbiamo un letto solo!”. Squittì con orrore la ragazza quando rientrarono per andare a letto

Draco alzò gli occhi al cielo divertito

“Buongiorno signorina!”

Ma la ragazzina non era per nulla in vena di scherzi, maledizione non aveva manco pensato di guardare il letto

“E ora?”. Chiese allibita

“Ora che? Andiamo a dormire no?”

“A-assieme????”

Il ragazzino ridacchiò

“No uno alla volta comincio io, svegliami fra un paio d’ore che ti cedo il posto!”

La moretta gli mollò un pizzicotto sul braccio

“Non fare l’idiota dai Draco sono seria!”

“Qual è il tuo problema Hermione? Abbiamo dormito assieme un sacco di volte mi pare!”

“Si ma era…diverso…”

Il fatto era che adesso sentiva che affianco a lei c’era un ragazzo, non suo fratello, un ragazzo

“Cosa vuoi che metta la bacchetta in mezzo come facevano i cavalieri con le spade così il tuo onore è salvo?”

Hermione sbuffò infastidita

“Piantala di dire stupidaggini Draco!”

Il biondino si buttò allegramente nel letto sistemandosi comodo

“Guarda che le stai dicendo tu le fesserie! Dai vieni ti prometto che non racconto a nessuno che abbiamo diviso il letto contenta?”

No sarebbe stata la sincera risposta

“Uffa sei insopportabile!”. Sibilò la ragazzina ormai rassegnata mentre entrava nel letto

Il biondino ghignò divertito dandole le spalle

“Mai quanto te mia cara”

“Io non sono insopportabile”. Protestò la fanciulla

“Oh si che lo sei e Weasley mi darebbe ragione!”

“Non è vero!”

Una risatina bassa e trattenuta arrivò dalla parte del ragazzo

“E’ leviosaaa non leviosà”. Canticchiò

Hermione gli allungò un colpo sulla spalla

“Piantala! Ron mi trova adorabile non come te che sei un maleducato!”

Draco si immobilizzò stringendo gli occhi

Adorabile quanto?

“A si?”

“Si!”. Rispose la grifondoro con una chiara voce da broncio

“E te l’ha detto lui?”

Se quel pezzente si era messo a fare lo smanceroso con Hermione appena fosse tornato l’avrebbe acconciato lui! Va bene che ora erano dalla stessa parte ma c’è un limite a tutto!

“Draco?”

“Si?”

“Stai zitto e dormi!”

“Ma….”

“Ho detto zitto e dormi!”

Rassegnato, al serpeverde non restò che chiudere gli occhi e cercare di rilassarsi. Dall’altra parte del letto arrivava il profumo di lavanda che usava sua sorella. Mmh da quando usava profumi così seducenti? Beh a pensarci bene lo usava da sempre era lui a non averci mai fatto molto caso. E ora arrivavano  i dolori e si trovava a dover gestire frotte di pretendenti usciti fuori all’improvviso come il tipo giù alla reception. Seccatori! Non avrebbe mai permesso a Hermione di uscire con uno come lui o come Weasley lei meritava di meglio, uno come lui ad esempio sarebbe stato perfetto, si disse una frazione di secondo prima di addormentarsi.

La mattina dopo il ragazzo fu svegliato dalla voce squillante della sua compagna di stanza

“Alzati poltrone!”

“No, torna fra cinque minuti…o cinque anni!”

La ragazzina scoppiò a ridere

“Alzati o ti affatturo!”

E siccome Hermione era un tipino molto determinato nel giro di venti minuti il Serpeverde si dovette lavare e nutrire e fu trascinato nella biblioteca più vicina.

Sfortunatamente, dopo una giornata in mezzo ai libri i due fanciulli non avevano concluso un bel niente e il ragazzino si era dato alla fuga bighellonando in mezzo ai libri, un’occupazione più consona a sua sorella che a lui ma era l’unica disponibile in quel momento dato che se si fosse spostato più lontano lei sicuramente l’avrebbe riacciuffato e gli avrebbe tirato una ramanzina coi fiocchi.

Si guardò attorno annoiando chiedendosi come mai i libri delle biblioteche dovessero avere un’aria così noiosa. Anche nella loro biblioteca erano degli scoraggianti mattoni ricoperti di polvere che solo Hermione o gente disperata dall’ansia pre-esame poteva ardire di sfiorare.

La sua attenzione fu catturata da un gruppo di libri dall’aria molto più nuova degli altri e con le copertine molto più colorate. Ne sfogliò velocemente uno scoprendo che si trattava di una fiaba e cominciò a leggerla curioso.

Qualche minuto dopo il biondino comparve davanti a sua sorella con il libro in mano e lo sguardo acceso.

“Ho trovato qualcosa”

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Capitolo 28
*** La grotta ***


La grotta

 

La ragazzina alzò gli occhi speranzosa

“Che cosa? Che cosa?”

Il ragazzino le mise sotto il naso un libro di fiabe

“Guarda!”

Hermione dopo un’occhiata al libricino colorato dal titolo Il dio alla rovescia decise che forse lo avrebbe ammazzato a scappellotti per farlo tornare serio

“Ti pare il momento di leggere fiabe?”

“Si! Leggi!”. Ordinò il ragazzo

Dieci minuti dopo la sorella lo fissava con gli occhi accesi

“Oh mio dio tu pensi che lo scettro del dio imbranato potrebbe essere…”

“La bacchetta! Pensaci Hermione se non sbaglio questo scettro eseguiva i comandi al contrario e gli permetteva di coprire la sua imbranataggine dato che lui di per se sbagliava e faceva sempre l’opposto di quello che voleva fare giusto?”

“Giusto!”

“Bene allora…tu mi hai detto che spesso i babbani dicono cose giuste ma traviandole…e se lo scettro fosse stato in realtà una bacchetta?”

La ragazzina annuì pensierosa

“E’ plausibile”

“Vale la pena seguire la pista, no?”

I due ragazzini presero un taxi (per somma gioia di Draco che non vedeva l’ora di rifare l’eccitante esperienza) e corsero dove si trovavano le grotte che secondo la leggenda il dio imbranato aveva trovato il suo scettro. Hermione osservò perplessa il fratello adottivo che aveva preso un’espressione strana

“Che c’è?”.

“Stavo pensando…secondo Silente con questa Voldemort sarebbe eliminabile?”

La ragazzina annuì

“Esattamente

“E da chi?”

La ragazzina evitò il suo sguardo

“Non lo so”

Draco roteò gli occhi seccato

“Hermione è con me che parli ricordi? Sono perfettamente in grado di capire quando menti”

“La profezia dice che devo farlo io”

“Cosa??”. Ruggì il ragazzo impallidendo

“Draco abbassa la voce”. Sibilò Hermione spaventata

“Vecchio pazzo rimbambito!!”. Ringhiò Draco fregandosene nobilmente delle implorazioni della sorella “Non ha chiesto un arma per se…lui vuole che tu la usi”

“Non lo so Draco, insomma la profezia dice che devo essere io ma…”

“Me ne strafotto della profezia Hermione! Hai sedici anni non puoi competere contro il Signore Oscuro!”

“Ci devo provare Draco!”

Il ragazzo scosse la testa

“No! Ci deve essere un altro modo”

“Non c’è Draco non c’è! Credi che se ci fosse non sarei ben felice di farmi da parte? Non ho fretta di andare all’altro mondo ma…”

“Ma cosa?”

“Beh sono la sola speranza a quanto pare…”

“E se tu muori che fine fa la speranza?”

“Beh ecco…”

Draco si mise immediatamente in allarme notando l’espressione della sorella a quel sussurro

“Che cosa?”

“C’è una parte della profezia che lui non conosce”

“E dice?”

“Beh parla di salvezza del proprio sangue…è molto confusa ma sembrerebbe indicare che se lui mi uccide me lo porto con me nella tomba”

Un lungo brivido scosse il ragazzo quando capì quali erano le estreme conseguenze a cui una stupida profezia avrebbe potuto portare

“No!”. Ruggì “Non ci pensare Hermione, non ci pensare nemmeno!”

“Non capisci? Se ci fosse uno “scontro finale”…beh il mondo magico sarebbe salvo comunque insomma se io vinco lui e morto se perdo…lui muore con me?”

Già il mondo magico sarebbe stato salvo, pensò Draco masticando amaro, e Hermione sarebbe stata tre metri sotto terra!

Scosse la testa, no non l’avrebbe accettato! Non poteva accettare che quella ragazza che si era visto attorno per tutta la sua infanzia o quasi, che aveva salvato dalle punizioni e che lo aveva salvato, che gli rompeva le scatole finchè non aveva finito tutti i compiti, che aveva un sorriso contagioso in grado di illuminare l’intero viso, potesse scomparire, semplicemente. Non avrebbe mai accettato che andasse a buttarsi volontariamente nella tomba per salvare il mondo magico! Certo loro sarebbero stati salvi ma che se ne faceva della salvezza del dannato mondo magico se Hermione non era con lui a festeggiare la cosa? Se non avrebbe più avuto il gusto dei loro battibecchi?

E allora una consapevolezza si  propagò nella mente del ragazzo come un fulmine improvviso, quello che stava facendo lo stava facendo per lei, non gliene fregava un accidente di salvare il mondo magico o di dimostrare a quelli dell’Ordine che era una persona diversa da quello che pensavano, lui voleva mostrare a Hermione che era degno di lei?

Di nuovo il corpo del ragazzino fu scosso dai brividi. Si era veramente innamorato della sua sorella adottiva? Oh si! Ecco come mai ultimamente aveva un pochino troppa consapevolezza del suo essersi fatta grande, ecco come mai ora notava che era una bella ragazza, ecco come mai aveva iniziato ad avere desideri che non avrebbe dovuto avere su di lei

“Draco?”

La voce di Hermione lo strappò ai suoi pensieri

“Si, ci sono”

“E’ inutile che ci rimuggini su ora non puoi fare nulla, non sappiamo nemmeno veramente quali siano le intenzioni di Silente”

Già, forse era un pochino presto per friggersi il cervello

“Su andiamo avanti, prima troviamo la bacchetta e poi pensiamo al resto, un problema alla volta ok?”. Lo esortò la moretta dolcemente prendendolo per mano per farlo andare avanti

Il ragazzo annuì e mano nella mano si incamminarono nella grotta, ignari che, dal momento esatto in cui avevano varcato le soglie di pietra qualcuno aveva iniziato a venire verso di loro.

Mentre avanzavano Hermione notò un segno sulla roccia, sembravano solo dei graffi e a chiunque sarebbero sfuggiti, ma lei aveva visto qualcosa che somigliava molto alla forma che componevano quei graffi

“Ti ricorda nulla?”. Chiese con gli occhi larghi per l’eccitazione

Draco annuì

“Lo abbiamo visto nella figura del libro”

I due ragazzi si precipitarono in quel punto. Scavarono fino ad avere le mani ridotte a un cumulo di piaghe perché non osavano usare la magia per paura di essere rintracciati ma alla fine Hermione si sollevò con la bacchetta fra le mani

“L’abbiamo trovata!”

Una risata folle giunse alle loro spalle

“Bravissimi miei cari, ora potete morire felici”

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Capitolo 29
*** Liberazione ***


Liberazione

 

Il nuovo venuto osservò divertito i due ragazzi che istintivamente si erano stretti l’uno all’altra

“Ma guarda guarda….”. sussurrò girandogli attorno “Il figlio di Lucius…tuo padre non ne sarà per nulla contento quando glielo dirò”

Draco digrignò i denti frustrato, non era possibile, non potevano aver lottato tanto solo per finire così

“Beh puoi dirgli da parte mia di andarsene all’inferno assieme a te possibilmente!”. Sputò furente

L’essere rise

“E’ così che mi parli? Avrei giurato che almeno a te fosse stato insegnato a rispettarmi”

“Devo avere saltato quella lezione”

“Draco!”. Sibilò Hermione disperata

Il cervello della giovane grifoncina girava alla disperata ricerca di una soluzione che li tirasse fuori di là sani e salvi…quanto meno Draco, non voleva che lui morisse per averla seguita

Voldemort rise di nuovo

“Anche in punto di morte pretendi che sia educato?”

Hermione lo fissò supplichevole

“Lascialo andare, è me che vuoi, ti prego lascialo andare”

Le sue suppliche avevano il solo effetto di farlo divertire ulteriormente

“Mi spiace tanto ragazzina ma temo debba pagare per avermi tradito”

Hermione strinse i denti disperata. Non c’era via di uscita di là, solo passando da dove erano entrati si andava fuori dalla grotta e Voldemort ci stava proprio davanti, non aveva modo di fare scappare Draco. La disperazione la sommerse, sarebbe morta e avrebbe trascinato con se Draco proprio quando stava iniziando scegliere la sua strada nella vita.

E poi un’idea giunse, c’era solo un modo per salvare Draco e tutti gli altri abitanti del mondo magico…esattamente quella che lui l’aveva implorata di non adottare

“Comincia da me!”. Ringhiò prendendo la bacchetta

Il volto del biondino si fece cadaverico

“Che diavolo fai sei impazzita?”

Voldemort inarcò un sopraciglio divertito

“Vuoi farmi la bua ragazzina?”. Rise

Hermione annuì prendendo la mira

“Diciamo che ci provo!”

Le bacchette scagliarono due incantesimi quasi nello stesso momento, Voldemort schivò con facilità l’incantesimo della giovane avversaria mentre Hermione dovette buttarsi in terra per non essere colpita

“Non sei abbastanza veloce piccolina!”

Un colpo inaspettato gli procurò un taglio nel braccio

“Forse, ma imparo in fretta”. Sussurrò la ragazzina rialzandosi

 Voldemort si guardò inferocito. Come era riuscita a scalfirlo quella dannata piccola peste? Eppure era convinto di aver evitato il suo colpo. E poi il suo sguardo cadde sul ragazzino che stava indietro e capì

“Piccolo verme!”. Tuonò

Hermione aveva pensato di aver colpito lei Voldemort  e rimase spiazzata quando capì che non era la persona verso cui aveva indirizzato la sua rabbia. Seguì lo sguardo del mago e vide Draco con la bacchetta in mano.  Per poco non lo schiantò per la rabbia. Dannato idiota! Si stava facendo uccidere pur di farlo andare via e lui si metteva a fare l’eroe?

“Scusa Herm, non vorrei che ti prendessi tutto il divertimento tu!”

Fece appena in tempo a gettarsi di lato prima di essere preso in pieno da una cruciatus

Hermione cercò di spostarsi davanti al fratello ma dovette arretrare per via dell’ennesimo incantesimo lanciato da Voldemort. E allora gli tornò in mente quella parte della profezia che poco prima aveva accennato a Draco: la salvezza che veniva dal proprio sangue. Draco non aveva il suo stesso sangue ma era suo fratello adottivo…questo poteva significare qualcosa? Era mai possibile che la profezia non stessa parlando del suo sacrificio ma di quello di lui?

Quando la sua attenzione tornò al combattimento  il serpeverde stava per essere colpito da un incantesimo che non era riuscito a schivare. Hermione urlò e lanciò un Incantesimo Scudo, era troppo poco per fermare Voldemort lo sapeva, aveva la piena consapevolezza che sarebbe stato inutile ma doveva provarci, non aveva il tempo di fare altro e qualcosa doveva farla.

E qualcosa accadde infatti. Teoricamente quell’incantesimo non poteva bloccare un Anatema mortale eppure lo fece, la barriera non solo resse ma rimandò a Voldemort il suo stesso incantesimo..e lui non era pronto per quella eventualità.

“Co-cosa?”. Balbettò Draco guardandosi attorno

Hermione si avvicinò di qualche passo

“Oh..oh mio Dio”. Sussurrò indicando il corpo davanti a lei

“Non è vero!”. Sussurrò Draco

La ragazzina annuì

“Oh si sembra vero invece!”. Sussurrò toccando il corpo dell’uomo cautamente

Draco le si affiancò

“E’…E’ morto davvero?”

Hermione alzò le spalle

“Così pare”

“E i suoi Horcux?”

la riccia sobbalzò. Se ne era dimenticata

“Non lo so che cosa ne facciamo?”

Draco guardò concetrato la bacchetta

“Mmh vediamo…chiamiamo il vecchio forse lui saprà cosa dirci…”

La ragazzina annuì correndo a mandare un messaggio a Silente che nel giro di dieci minuti arrivò con i membri dell’Ordine e Narcissa Malfoy

Mentre il vecchio preside eseguiva una serie di incantesimi sul corpo del mago oscuro, i due ragazzi erano sommersi da una folla di gente che voleva abbracciarli

“E’ morto sul serio?”. Chiese la ragazzina incredula

Albus Silente annuì

“Si anche gli Horcux non lo salveranno stavolta…siete andati oltre le mie più rosee aspettative”

I due ragazzi si abbracciarono felici

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Capitolo 30
*** Epilogo ***


Epilogo

 

Dieci anni dopo

 

La giovane donna preparava allegramente la colazione per la famiglia, erano passati sette anni da quando Draco le aveva, parole sue, concesso l’onore di chiederla in moglie e in quei sette anni..beh c’erano state delle novità…due per la precisione che rispondevano al nome di Hiperyon e Elisabeth

Il trillo del campanello ruppe la quiete domestica

“Vado io”

Draco la guardò con gratitudine da sopra il giornale

“Grazie Herm”

Beh poteva anche essere clemente, si disse la donna, dopotutto era il suo unico giorno libero da un mese. Sospirò amava suo marito ma certe volte lo avrebbe volentieri picchiato per la decisione di diventare Auror (ebbene si ci aveva preso gusto a uccidere maghi oscuri).

Quando aprì la porta rimase congelata

“Mezzosangue, mi riconosci vero?”

Lucius Malfoy stava in piedi davanti a lei con una inconfondibile espressione di disgusto. Draco si avvicinò alla porta, o per meglio dire si precipitò, appena capì chi c’era

“Cosa ci fai qui?”

“Via, via Draco è questo il modo di parlare a tuo padre dopo sei anni?”

“Oh già…vuoi che ti inviti a prendere il the?”. Chiese con ironia “Immagino non ci sia bisogno che ti presenti mia moglie…”. Frecciò il ragazzo con ironia

“Oh no temo di conoscerla fin troppo, più di quanto mi piacerebbe”

“Sono sicuro ti sarà dispiaciuto di non essere venuto al matrimonio…magari avresti potuto accompagnare la sposa all’altare…sai Hermione è orfana…oh no forse non avrebbe gradito temo ti serbi rancore per aver cercato di ucciderla”. Ringhiò a denti Draco

“Fossi in te darei un’occhiata a queste”

Quando vide che cosa gli stava porgendo per poco non gliele tirò addosso: carte di divorzio

“Non me ne faccio nulla”

“Guardale meglio se non vuoi essere diseredato!”

“Padre?”

“Si?”

Il ragazzo lo guardò con un ghigno furbo e gli rimise in mano le carte

“Credo che queste le voglia far firmare a te mamma..buona giornata…o forse no…”

Fece ciao ciao con la mano e chiuse la porta appoggiandocisi

“Come stai?”. Chiese Hermione preoccupata

Draco sorrise

“Sto bene piccola..meglio di lui fra poco …mamma non è molto entusiasta di suo marito”

“Oh al contrario di me!”

“Certo quale donna non sarebbe entusiasta di avere il sottoscritto come marito?”. Rise Draco

“Mi dispiace…”. Sussurrò la donna

“A me  no!”

“Ma…”

“Che me ne faccio dei suoi soldi? Abbiamo un buon lavoro entrambi, i bambini e i nostri amici non mi manca nulla direi”

I due piccolini scesero in cucina proprio in quel momento assediando i genitori. Si non gli mancava nulla…beh eccetto una tata!

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