5 volte in cui Stiles ha provato a sedurre Derek, e la prima (di molte) in cui c'è riuscito

di DumbledoreFan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** #1: Clothes ***
Capitolo 3: *** #2: Nude ***
Capitolo 4: *** #3: Food ***
Capitolo 5: *** #4: Dirty Talk ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Questa storia è dedicata a tutto il mio branco di FB,
in particolare al gruppo Sterek "Oh-my-God"
e, ovviamente, a Ilaria,
la Stiles del mio Derek <3












5 volte in cui Stiles ha provato a sedurre Derek
e la prima (di molte) in cui c'è riuscito.

 











Come tutti gli adolescenti del mondo, prede inermi e impotenti dei propri ormoni e istinti che dichiaravano prontamente guerra alle funzioni cerebrali e razionali, Stiles pensava spesso al sesso. Forse un po’ troppo spesso, specialmente da quando era passato dalla fase “utopia” mischiata ad “autoerotismo”, alla fase “posso averne un assaggio”. A quel punto, non poteva negarlo, il sesso era diventato l’assillante protagonista dei suoi pensieri, ed era rimasto piacevolmente sbigottito di come, in generale, le cose fossero cambiate così in fretta.

Da quando aveva davvero capito da cosa fossero provocate quelle strane e nuove sensazioni e reazioni del suo corpo, le sue fantasie erano state dominate abbastanza dittatorialmente dalla ragazza per cui aveva una cotta dalla terza elementare, e nonostante lei non lo degnasse di una minima attenzione, lui non si dava per vinto, né nella realtà né nella fantasia. Ma quando, negli ultimi tempi, la situazione aveva subito un brusco cambio di rotta, Stiles era rimasto abbastanza sconvolto e attonito da se stesso.

Non tanto perché i suoi pensieri erotici erano virati verso un ragazzo (sinceramente, nel ventunesimo secolo le persone si facevano ancora certi problemi? L’amore è amore), ma perché quel ragazzo non era proprio uno qualunque.

Era un ragazzo per cui aveva provato una vasta varietà di sentimenti anche molto intensi, ma che spaziavano dal terrore, alla rabbia, e all’irritazione.

Mai, mai si sarebbe immaginato di provare interesse sentimentale e sessuale verso Derek Hale.

Andiamo, Derek Hale.

Il misterioso grande lupo “cattivo” (che poi cattivo non era mai stato) che minacciava ad ogni passo di squarciargli la gola.
Con i denti.

Avrebbe capito se gli fosse piaciuto Danny, Danny era un bel ragazzo, carino, intelligente, che non uccideva le persone e non si trasformava in una pericolosa creatura della notte.

Derek era…scontroso, violento, sarcastico, impenetrabile, e per di più non sembravano avere assolutamente niente in comune. E Stiles odiava i cliché come “gli opposti si attraggono”, perché loro erano persone, non magneti, e non rispondevano alle leggi della fisica.

E allora per quale assurda legge della natura adesso era tutto diverso?

Beh, forse semplicemente si sbagliava. Non era vero che lui e Derek non avevano niente in comune.

Entrambi si impegnavano il più possibile per aiutare le persone a cui erano legate, anche se ogni tanto i loro tentavi potevano essere imprecisi e avventati.
Entrambi erano determinati e decisi a non arrendersi di fronte al pericolo, ma ad affrontarlo nonostante tutto.
Entrambi volevano proteggere Scott.

E per quanto non si fossero mai accorti, o forse per quanto l’avessero semplicemente ignorato, esisteva fra di loro un’insolita quanto inspiegabile chimica.

Un’inspiegabile chimica che un bel giorno aveva fatto notare a Stiles una cosa in realtà molto, troppo ovvia.

Derek era sexy. Specialmente quando lo trovava senza maglia a fare le flessioni, i muscoli della schiena perfettamente delineati e tesi, le braccia che spingevano e le vene ben visibili, sintomo dello sforzo.

Non si ricordava quando precisamente aveva iniziato a pensarlo, ma ad un certo punto aveva cominciato a chiedersi come sarebbe stato sentirsi preso e stretto in quelle braccia, come sarebbe stato se Derek avesse incanalato la sua forza non per minacciarlo ma per ben altro, e soprattutto, come sarebbe stato vedersi rivolgere uno di quei suoi sorrisi inaspettatamente raggianti e sensuali che solo un paio di volte aveva avuto il piacere di ammirare.

Il peggio (se così si poteva definire) arrivò quando non furono solo puramente carnali i pensieri che avevano Derek come protagonista. Quando iniziò a domandarsi quanto dovesse aver sofferto per la perdita della sua famiglia, come si doveva sentire solo, e se avesse potuto fare qualcosa per farlo sentire meglio, capì che la situazione si faceva davvero seria.

Stiles si preoccupava per Derek, si chiedeva come faceva a vivere nella sua casa semi-distrutta in cui lo trovava sempre, si chiedeva dov’era e cosa faceva, si chiedeva se fosse in pericolo, e un agghiacciante brivido lo percorreva se gli saltava in mente che, mentre lui era al sicuro nel suo letto, un cacciatore o un altro lupo avrebbero potuto tentare di uccidere Derek.

E nonostante sapesse bene che era abbastanza normale e logico avere una certa connessione e interesse per una persona che ti aveva effettivamente salvato la vita in svariate occasioni, Stiles si era immediatamente reso conto di essere innamorato di Derek, in un modo assurdo e un po’ malsano, ma così era.

D’altronde era la storia della sua vita, innamorarsi di persone che mai, mai l’avrebbero ricambiato.

Ora, era proprio qui il punto in cui la storia si faceva davvero interessante.
Perché a quanto pareva, in un modo altrettanto assurdo e malsano, Darek ricambiava Stiles, e il momento in cui quest’ultimo l’aveva scoperto era ben scolpito nella sua mente.

Era corso a casa Hale con un bruttissimo presentimento, uno di quelli che ti si avvinghiava allo stomaco e non ti faceva dormire finché non ci si era assicurati che fosse tutto a posto. Un presentimento abbastanza infondato dato che Stiles aveva trovato Derek tranquillo e sereno steso sul divano, e lui non solo si era dovuto ricredere sul suo sesto senso, ma anche sulle sue doti di attore, dato che non era stato in grado di trovare una scusa convincente per giustificare l’incursione improvvisa a casa sua in piena notte senza nessun motivo apparente. Alla fine, dato che mentire ad un lupo mannaro era tecnicamente impossibile, aveva optato per la verità.

“Mi preoccupo per te”

Anche se non lo aveva dato a vedere, quelle parole avevano colpito Derek.
Non si ricordava che qualcuno gliel’avesse mai detto. Chi avrebbe potuto farlo, d’altronde?
Certo però, l’orgoglio di un’alfa non era proprio così semplice da scalfire.

“Non ho bisogno che un ragazzino si preoccupi per me, posso cavarmela benissimo da solo” aveva ringhiato Derek distogliendo lo sguardo dall’altro.

“Certo che ne hai bisogno! Tutti ne hanno bisogno! Potrai essere anche un grande lupo cattivo, ma nessuno può stare da solo. Nessuno dovrebbe stare da solo”
Dopo quelle parole c’era stato un lungo silenzio e un lunghissimo sguardo tra Stiles e Derek, finché quest’ultimo non aveva deciso di avvicinarsi lentamente all’altro.
A quel punto l’espressione di Stiles si fece preoccupata, non tanto perché avesse paura, ma perché il battito del suo cuore aveva cominciato a diventare sempre più forte e irregolare.

E Derek l’aveva sentito. Aveva sentito il suo cuore accelerare vistosamente e il suo respiro farsi più profondo, accorgendosi subito che non erano sintomi di timore ma di ben altro. Per questo, una volta arrivato ad appena qualche spanna da Stiles, Derek si era sporto per baciarlo. Un bacio intenso ma non irruente, che durò a lungo, come se nessuno dei due avesse voluto staccarsi per fare i conti con la realtà.

Che cosa avrebbe significato?

Che cosa avrebbero fatto dopo?

*

“Te l’ho già detto Stiles, non faremo sesso finché non avrai 18 anni!”

Il ragazzo sbuffò sonoramente e incrociò le braccia al petto con fare indignato, lanciando un’occhiataccia al moro steso sul letto di fianco a lui.

Erano ormai giorni che Stiles, dopo ben più di un mese che lui e Derek avevano deciso di stare insieme (o quello che era), tentava di convincerlo a “approfondire” la loro intimità.

Era stufo di doversi fermare ogni volta sopra la cintura, specialmente quando il suo ragazzo era bello e sexy in una maniera assolutamente insopportabile, e non gli importava niente dell’età o di tutto il resto: lui lo voleva, e lo voleva subito, come tutti gli adolescenti in preda agli ormoni e impaziente di sperimentare il sesso.

“Ma non ha senso, io lo voglio fare adesso, io ho dei bisogni! Ho degli ormoni che mi stanno facendo impazzire! Ma tu non li hai mai avuti 16 anni?” si lamentò Stiles con tono cantilenante, osservando esasperato l’altro.

“Sì, ma non ero il figlio dello sceriffo e non stavo con un ragazzo molto più grande di me che avrebbero potuto arrestare se avessero scoperto la nostra relazione” replicò Derek con decisione e uno sguardo eloquente, mentre Stiles continuava a sbuffare infastidito.

“Ma questo è assurdo, io sono consenziente! Secondo te vado a testimoniare contro di te?” ribatté girandosi del tutto verso il moro, che gli lanciò un’occhiata scettica.

“E se tuo padre ci scopre?” gli domandò Derek inarcando entrambe le sopracciglia, facendo rabbrividire Stiles da capo a piedi alla sola idea di qualcosa di tanto agghiacciante. Non aveva ancora trovato l’occasione di dire a suo padre che aveva un ragazzo, se lo avesse trovato a letto avvinghiato a Derek Hale (lo stesso Derek Hale che aveva arrestato lui stesso per omicidio) non solo gli sarebbe venuto un infarto, ma avrebbe probabilmente ucciso Derek senza bisogno di proiettili d’aconito. Il che era davvero terrificante.

“Staremo attenti…possiamo non farlo qui, possiamo andare da qualche altra parte. Mi va bene anche nel bosco, molto in stile “Cappuccetto Rosso e il lupo”, però facciamolo, ti prego, io non ce la faccio più” disse Stiles con tono quasi disperato, sporgendosi verso Derek e poggiandogli entrambe le mani sulle spalle, mentre lui continuava ad osservarlo con impassibilità mista a sufficienza. Rimasero qualche secondo immobili a squadrarsi, finché non fu Derek a rompere il silenzio.

“No”

Stiles grugnì spazientito e si accasciò sul petto del moro, artigliandogli la maglia e sospirando rumorosamente, mentre lui gli posava una mano sulla schiena, accarezzandolo appena. Stiles dopo diversi momenti in cui si crogiolò nella rassegnazione, decise che non era proprio da lui darsi per vinto e si tirò su di colpo, mettendosi a cavalcioni sopra Derek e cingendogli il collo con le braccia, gettandosi avidamente sulla sua bocca per baciarlo con passione. Il moro sussultò appena ma non lo scansò, posandogli d’istinto le mani sui fianchi e socchiudendo la bocca per approfondire il bacio, incontrando la lingua dell’altro. Stiles sorrise leggermente sulle sue labbra umide e cominciò a ruotare lentamente il bacino, premendosi su quello di Derek per stuzzicarlo, mano a mano con più forza. Quando l’altro si accorse che i suoi movimenti non erano istintivi e disinteressati, ma ben mirati a farlo eccitare, strinse la presa sulla sua vita fino a farlo fermare e si staccò dalla sua bocca.

“Non ci provare nemmeno” gli disse con fermezza, fissandolo dritto negli occhi, e Stiles dopo qualche istante, si accasciò di nuovo sconfitto accanto a lui, con in volto dipinta un’espressione sconsolata.

“Tu non mi vuoi” piagnucolò il ragazzo con voce un po’ troppo disperata per risultare credibile, ma Derek si avvicinò a lui lo stesso, lasciandosi andare ad un breve sospiro e accarezzandogli le spalle.

“Lo sai che non è vero. L’hai sentito che non è vero. Solo ancora non possiamo” rispose posandogli poi un bacio sul collo. Stiles piagnucolò ancora ma si strinse a Derek, posandogli una mano sul ventre e respirando forte il suo profumo.

Doveva trovare una soluzione il prima possibile, o sarebbe impazzito.

*

“Senti Stiles, io ti voglio davvero tanto bene, sei il mio migliore amico, ma non credo di essere pronto a parlare della tua vita sessuale con Derek” disse Scott grattandosi imbarazzato la nuca, mentre l’altro spalancava occhi e bocca teatralmente indignato, facendo sobbalzare subito l’amico.

“Non è perché è un ragazzo, chiariamoci, non ho nessunissimo problema con questo, affatto…solo che non è un ragazzo qualunque, è Derek! Ancora quando lo vedo che ti da un bacio ho l’istinto di buttarmi in mezzo per paura che ti sbrani” si giustificò subito mettendo le mani avanti e beccandosi comunque un’occhiataccia dal suo migliore amico.

“Beh adesso ti dovrai abituare, perché ho un problema e ho bisogno di te!” ribatté Stiles con aria quasi stizzita, addentando poi una patatina con una certa violenza.

“E ti ho appena detto che non abbiamo una vita sessuale!” ringhiò infilzando lo stufato con la stessa veemenza con cui avrebbe accoltellato il suo peggior nemico.

“E io sinceramente non so che consigliarti…insomma, non ho mai dovuto convincere Allison e comunque sarebbe stata una cosa diversa, per di più non ho mai voluto non fare sesso, perciò…non ho davvero idea” rispose sinceramente Scott storcendo la bocca, e Stiles sospirò con rassegnazione.

“Forse dovresti parlare con lei! Magari una ragazza capisce meglio questo…punto di vista” esclamò Scott girandosi di scatto per cercare la sua fidanzata in mezzo alla folla, e sbracciandosi per attirare la sua attenzione. Quando Allison li raggiunse al tavolo, si sedette di fianco a Scott domandando quale fosse il problema.

“Stiles ha bisogno del tuo aiuto” replicò quest’ultimo indicando l’amico di fronte a lui.

“Sì, tuo padre può procurarmi un po’ di strozzalupo per caso?” bofonchiò Stiles con espressione accigliata, facendo inclinare il capo ad Allison con aria confusa.

“Strozzalupo?” chiese senza capire.

“Sì, e anche un po’ delle catene che usava tua zia, così posso stordire Derek, legarlo e stuprarlo” spiegò Stiles interdetto, mentre la ragazza si voltava stupita verso Scott e quest’ultimo scrollava le spalle.

“Derek non vuole fare sesso finché Stiles non avrà 18 anni” chiarì Scott a bassa voce.

“Io non posso aspettare tutto questo tempo, non ce la faccio! Non resisto! Lui è così…bello, e…sexy, con quei muscoli, e quegli occhi, e quel sorriso…” mugolò Stiles avvilito per poi affondare la testa fra le braccia, mentre Scott lo osservava un po’ sconvolto e Allison con compassione. La ragazza infatti dopo qualche istante si sporse per posare una mano sulla spalla dell’amico e confortarlo.

“Dai non fare così…non esistono uomini abbastanza forti per resistere così a lungo al sesso, anche Derek” lo consolò Allison, facendogli alzare il capo di scatto per incrociare il suo sguardo.

“Come dici?”

La ragazza ridacchiò e si allungò un po’ sul tavolo per avvicinarsi a lui con fare complice.

“Derek può fare il duro e il razionale quanto vuole, ma ci sono degli istinti a cui nessun uomo può resistere…per di più Derek è un lupo mannaro di nascita, e certe pulsioni sono ancora più innate in lui…basta solo saperle…stuzzicare” spiegò Allison facendogli l’occhiolino.

“Sì ma ho già provato a strusciarmi e tutto e lui mi ha fermato” rispose sconsolato Stiles, mentre la ragazza roteava gli occhi.

“Roma non si è fatta in un giorno…di certo un tentativo non è sufficiente…ma puoi portarlo allo sfinimento, e anche relativamente in fretta…” replicò lei annuendo poi con il capo.

“Ma prima di tutto…dopo scuola andiamo a fare shopping insieme”












Spazio dell'Autrice.


 

Salve a tutti :3

Per chi mi conosce, avrà notato che questa è una mia storia "classica", ovvero proprio nel mio stile: stupida e tendente allo smut in sè per sè (perchè lo smut è bello :3)
Per chi non mi conosce, penserà che ho dei gravi problemi mentali, ed è vero xD Però vi chiedo di darmi almeno una possibilità ç___ç Giuro che non ne rimarrete delusi, soddisfatti o rimborsati *wink*

Come avrete capito, la storia è molto semplice e ruota intorno a questo: Stiles e Derek stanno insieme (il mio cuoreee **), ma Derek non vuole fare sesso prima che Stiles compia la maggiore età, e quest'ultimo non è molto d'accordo e cerca di farlo cedere in tutti i modi, o almeno in 6 xD

E, come avrete altrettanto capito dal titolo, l'ultimo capitolo sarà smut, quindi il raiting, ovviamente, diventerà rosso.

Spigazioni sulla storia o sul capitolo non ne ho, quindi vi lascio sperando che vi sia piaciuto quest'epilogo e continuerete a segurmi!
Mi scuso in anticipo se ci metterò un po' a scrivere questa fic (che doveva essere una OS LOOOL), perchè nella sezione Glee/Cast Glee ho tipo 7 long aperte xD (lo so, faccio schifo, offendetemi, me lo merito).

Grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui, spero di sentirvi presto! 

Un bacione <3

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Capitolo 2
*** #1: Clothes ***







Capitolo 2: #1: Clothes







“Allison…non mi sento più le gambe”

Stiles si accarezzò le cosce strettamente fasciate da un paio di jeans bianchi talmente attillati che per toglierli avrebbe dovuto tagliarli con le forbici, e lanciò un’occhiata incerta allo specchio del negozio in cui vedeva la sua immagine, osservando l’effetto dei vestiti che si era appena provato.

“Non ti lamentare, sennò ti faccio mettere i tacchi…questo non è niente in confronto a tutti i dolori che si subiscono per apparire belli e sexy” lo rimproverò la mora affiancandolo senza smettere di guardare il loro riflesso con una visibile soddisfazione. Rimasero entrambi in silenzio per diversi istanti, continuando a scrutare attentamente gli abiti che aveva addosso Stiles, finché quest’ultimo non ruppe il silenzio con un altro sospiro pensieroso.

“Sembro Kurt Hummel” commentò inclinando appena il capo con aria incerta e stringendo appena le labbra.

“Beh, Kurt Hummel ha un gran bel ragazzo, e sai come se lo tiene stretto? Con questi pantaloni” rispose Allison puntando l’indice contro lo specchio e inarcando le sopracciglia, mentre l’altro si arrendeva abbassando le spalle.

“Dici che dei vestiti nuovi bastino per far cedere Derek?” domandò un po’ scoraggiato il ragazzo, continuando a fissarsi con una punta di scetticismo. Allison sogghignò appena e gli poggiò una mano sul braccio.

“Se sai come usarli”


*

 
Stiles osservò per l’ennesima volta l’ora in alto a destra nello schermo del suo Mac, continuando a battere per terra il piede con impazienza mista ad un pizzico d’ansia. Derek era solito apparire dal nulla in camera sua non appena tornava da scuola, ma quel giorno ancora non si era fatto vedere, e stava cominciando a calare il sole, il che non era affatto divertente, non solo per l’insofferenza che cresceva, ma soprattutto per la circolazione alle gambe che lo stava effettivamente abbandonando.

Per di più, era un po’ preoccupato per come avrebbe dovuto atteggiarsi: Stiles non aveva mai mostrato alcuna forma di sex-appeal in tutto la sua vita, e ora avrebbe dovuto provocare Derek non solo in modo efficace, ma con fare del tutto naturale e indifferente, come se non lo avesse fatto di proposito.

Insomma, era un po’ teso, ma lo scopo finale valeva più di ogni timore, per questo era allo stesso tempo anche determinato e motivato al massimo.
“Che stai facendo?”

Stiles ormai si era abituato alle apparizioni inaspettate, e dopo diversi infarti mancati per un pelo, aveva raggiunto uno stadio di collaudo tale da non battere nemmeno ciglio quando compariva Derek alle sue spalle, ma in quel momento era talmente assorto nei suoi pensieri che sobbalzò sulla sedia.

“Mi…mi stavo chiedendo dove fossi finito” rispose Stiles con voce appena spezzata, mentre si voltava e incrociava gli occhi chiari e brillanti di Derek, in piedi di fronte alla finestra con le mani infilate nella giacca di pelle e lo sguardo apparentemente imperturbabile.

“Questioni di branco” si giustificò il moro, la cui espressione si fece di colpo stranita quando Stiles si alzò in piedi, parandoglisi davanti.
Il ragazzo infatti, invece dei suoi soliti vestiti, stava indossando un paio di pantaloni bianchi tanto stretti da sembrare leggins e una camicia nera a maniche corte con il colletto e le rifiniture grigio scuro. Derek aggrottò la fronte gli rivolse un’occhiata scettica, muovendo un passo verso di lui senza smettere di squadrarlo.

“Come ti sei vestito?” domandò dubbioso tornando ad incrociare gli occhi di Stiles, il quale sospirò portandosi una mano sulla nuca.

“Hai presente che…beh, devo dire a mio padre, prima o poi, che sto con un ragazzo? Tralasciando ovviamente il fatto che il ragazzo in questione sei tu…solo perché ti ha giusto arrestato lui per omicidio, non per altro” rispose Stiles alzando le mani alla fine della frase.

“Beh…è stato lui a dirmi che non potevo essere gay per come mi vestivo, quindi…ho pensato che avrei potuto cominciare da questo, per…dargli un indizio, magari, e non fargli cadere la cosa tra capo e collo” continuò a spiegare con fare quasi ingenuo, aprendo le braccia e abbassando gli occhi per guardarsi addosso, mentre l’altro continuava ad osservarlo incerto.

“Che poi è una cosa un po’ offensiva, insomma, Danny è gay e si veste assolutamente normale…” borbottò Stiles quasi tra sé e sé.

“E tu non sei gay” disse Derek con la stessa espressione un po’ stranita, come se in tutto il quadro non gli tornasse qualcosa, facendo sbuffare un po’ l’altro.

“Certo, perché pomiciare con te, che sei un ragazzo, è tipicamente etero” ribatté con sarcasmo, roteando gli occhi mentre Derek storceva la bocca quasi infastidito.

“Sai cosa intendo” ribatté il moro con fare un po’ spazientito e guardando l’altro eloquente, e i due si fissarono negli occhi per diversi istanti, senza dire niente, finché Stiles non ruppe il silenzio con un sospiro.

“Lo so, ma è troppo…complesso, non l’ho capito neanche io, quindi…meglio cominciare con qualcosa di più semplice” rispose il ragazzo stringendosi nelle spalle. Derek non disse niente, ma si limitò ad osservarlo con il suo solito sguardo penetrante che aveva sempre messo Stiles un po’ in soggezione. Per quello, decise che non poteva rimanere lì impalato a farsi trafiggere con gli occhi e che forse era arrivato il momento di agire un po’, come Allison gli aveva saggiamente suggerito.

Così il ragazzo tornò alla scrivania e poggiò una mano accanto al suo portatile, sporgendosi verso lo schermo e piegandosi attentamente in modo che Derek avesse una panoramica perfetta di quello che riuscivano a fare quei pantaloni.

“Ho fatto le ricerche di cui avevamo parlato, ma è quasi tutto il latino” commentò Stiles tenendo lo sguardo fisso sul computer, ma sapendo benissimo di avere ancora gli occhi del moro ben puntati addosso.

“Ho passato tutto a Scott, che lo passerà a Allison, che lo passerà a Lydia, e forse capiremo qualcosa” continuò Stiles cominciando a giocherellare con una penna lì di fianco al pc, e facendola dopo poco scivolare prontamente in fondo alla scrivania, così che con un veloce scatto potesse stendersi del tutto per recuperarla, e accentuare maggiormente la posizione. Quando si tirò su e si voltò di nuovo verso Derek, questi era rimasto fermo nell’esatta posizione di prima, e continuava a fissarlo con il solito sguardo assorto e un po’ interdetto.

“Che c’è?” chiese Stiles pregando interiormente che l’altro l’avesse notato, ma lui non rispose ancora, così il ragazzo decise di farsi avanti.

“Non ti piaccio?” chiese stendendo le braccia e infilandosi le mani in tasca, mentre lo guardava dal basso con aria fintamente innocente.

“Ti si vede tutto” commentò Derek dopo qualche secondo con tono un po’ cupo, cosa che fece sogghignare divertito e un po’ malizioso Stiles.

“E questo non è di tuo gradimento?” gli domandò lanciandogli un’occhiata lasciva, mentre inarcava le sopracciglia e non la smetteva di ghignare. Lo sguardo di Derek si fece più intenso, e senza dire niente, si avvicinò all’altro ed iniziò a girargli intorno lentamente, squadrandolo con attenzione neanche fosse uno squalo che accerchiava la sua preda.

Pardon, un lupo.

Stiles aggrottò la fronte perplesso ma non si mosse, in fondo era la prima regola rimanere immobili quando ci si trovava davanti a degli animali feroci, ed aspettò pazientemente che Derek finisse di studiarlo, finché quest’ultimo non gli piombò letteralmente addosso.

Lo afferrò saldamente per la vita, cingendogli del tutto i fianchi e tirandolo a sé, facendo aderire la sua schiena al proprio torace, e affondando il viso nell’incavo della sua spalla. Stiles sobbalzò con forza per la sorpresa, ma immediatamente coprì le mani di Derek con le sue e buttò indietro la testa, dando all’altro libero accesso al suo collo.

Il moro fece aderire perfettamente le loro sagome e strusciò le labbra e i denti sulla sua pelle, mentre Stiles sospirava appena e mentalmente benediva Allison per le sue idee geniale. Le avrebbe fatto arrivare un gigantesco mazzo di fiori a casa.

“Sai già la risposta” mormorò Derek vicino al suo orecchio, lasciando che il suo respiro caldo s’infrangesse sul collo del ragazzo.

“Sapevi già cosa stavo pensando appena ti ho visto” continuò il moro facendo scivolare le mani che aveva intorno alla sua vita, giù per cosce strettamente fasciate, mentre un brivido di pura eccitazione attraversava Stiles da capo a piedi, scuotendolo e spingendolo a farsi ancora più vicino, anche se non era fisicamente possibile.

“Sai che sono un lupo di nascita, Stiles…che ho degli istinti che sono radicati in me” sussurrò Derek con voce ancora più bassa e roca, facendo guizzare appena la lingua nella conchiglia del suo orecchio, continuando ad accarezzargli lentamente le gambe e a premersi contro di lui, mentre il ragazzo tratteneva il respiro di tanto in tanto e si crogiolava in quella piacevole sensazione di eccitazione, desiderando più che mai di voltarsi e saltargli addosso per mettere fine una volta per tutte a quella ridicola frustrazione sessuale.

“Sai che sono un alfa, e che sono molto…protettivo nei confronti del mio branco” andò avanti il moro addentandogli delicatamente il lobo dell’orecchio, mentre una mano si insinuava lentamente sotto la sua camicia per sfiorargli la pelle calda e liscia del ventre. Stiles sospirò con più forza e buttò indietro un braccio, affondando una mano nei capelli di Derek, mentre con l’altra gli accarezzava il braccio senza sosta, bramando il momento in cui finalmente quella piacevole tortura sarebbe finita.

“E soprattutto sai…che non cambierò idea riguardo al sesso”

Derek si staccò tanto velocemente che Stiles sentì una vera e proprio ventata di freddo avvolgerlo, la quale però fu velocemente sopraffatta dalla calda irritazione che gli salì nel petto fino al naso, quasi volesse sputare fumo dalle narici.

“Dio, ti odio!” sbottò Stiles stringendo i pugni e battendo un piede a terra, mentre Derek sogghignava divertito e si sedeva sul letto con fare vagamente soddisfatto di sé.

“Non è vero” ribatté allegro levandosi la giacca di pelle e buttandola sulla sedia lì accanto.

“Ma perché?!” sbraitò Stiles aprendo le braccia in un gesto esasperato, voltandosi per fronteggiare il moro.

“Perché un po’ mi piace fare il grande lupo cattivo” confessò senza abbandonare quel sorrisino sghembo tra il divertito e il compiaciuto.

“Beh, invece a me non piace per niente fare Cappuccetto Rosso…” borbottò stizzito il ragazzo, incrociando le braccia al petto e guardando l’altro imbronciato.

“Eddai, guardami! Non hai voglia nemmeno un po’?” continuò girando su se stesso con fare un po’ esagerato, mentre Derek sospirava e alzava gli occhi al cielo.

“Stiles, te l’ho già spiegato e so bene che tu sei intelligente e le cose le capisci subito…non è che non ti voglio, è che non posso. Ci sono delle priorità” spiegò con decisione, incrociando lo sguardo dell’altro senza esitazione.

“Fanculo le priorità!” esclamò Stiles avvicinandosi al letto e buttandosi letteralmente sulla bocca del moro, facendolo inevitabilmente stendere sotto di lui. Derek assecondò il suo bacio per diversi istanti, poi ribaltò veloce le posizioni e immobilizzò Stiles afferrandogli entrambi i polsi.

“Sul serio? Vuoi prendermi con la forza? Sono un lupo mannaro alfa” disse il moro inarcando un sopracciglio scettico, e il ragazzo ringhiò infastidito.

“Alfa, beta, gamma, delta…quando ti ho stordito con lo strozzalupo e legato con le catene poi ne riparliamo” replicò Stiles con fare quasi minaccioso. Derek aggrottò la fronte e gli lanciò un’occhiata perplessa.

“Hai seriamente considerato l’opzione di stuprarmi?” chiese sbigottito il moro.

“Nei momenti di massimo buio sì, e puoi biasimarmi? Ma ti sei mai visto?!” ribatté Stiles con ovvietà, ammiccando visibilmente verso la sua figura. Derek rimase per un attimo immobile ad assimilare quello che in effetti era un complimento, poi si abbassò di nuovo verso il viso dell’altro per baciarlo profondamente, facendo scivolare la lingua tra le sua labbra per assaporarlo del tutto. Stiles tentò di cingergli il collo e la vita per abbarbicarsi a lui e strusciarsi un po’, ma Derek lo tenne ben stretto e dopo un po’ si allontanò.

“Devo andare” mormorò ad un soffio dalla bocca del ragazzo, guardandolo poi dritto negli occhi macchiati di lussuria.

“Devi scappare, per essere precisi” tentò di provocarlo Stiles, ma il moro non si scompose, anzi, lo fissò con puro scetticismo.

“Rimarrei anche tutta la notte con te, tanto non riusciresti a farmi cedere comunque” rispose con una certa soddisfazione Derek, facendo sbuffare di nuovo Stiles.

“Ti odio!”

 













Spazio dell'Autrice.

 

Buona sera a tutti miei amati <3
Com'è andato l'inizio della scuola? Il mio per niente traumatico fortunatamente **
Eccoci con il secondo capitolo di questa follia xD

Il primo passo di Stiles, secondo il consiglio di Allison, è sfruttare l'abbigliamento come arma di seduzione, e Stiles potrebbe anche quasi riuscirci...se Derek non fosse così convinto!

Oh ma andiamo sourwolf! E rilassati un po' .-. No, niente, irremovibile, anche quando Stiles gli salta letteralmente addosso o dice di volerlo stuprare, niente, non si smuove...ma è troppo presto per lui per cantare vittoria ** Stiles ha ancora diversi assi nella manica!

Il riferimento a inizio capitolo è naturalmente su Kurt e Blaine di Glee (scusate, deformazione professionale xD).

Spero che anche questo secondo capitolo vi sia piaciuto! <3

Ringrazio di cuore Concetta che mi ha gentilmente betato il capitolo, e tutto il mio branco che mi supporta sempre e mi riempie di amore <3 Vi amo **

Grazie infinitamente alle bellissime persone che hanno recensito lo scorso capitolo, a tutti quelli che mi hanno messo nelle preferite/seguite/ricordate, e a tutti quelli che hanno letto!!

Buona notte a tutti <3 

Ps: per chi volesse contattarmi per chiedermi...no so, che droghe prendo o cose simili, aggiungetemi pure su fb, il mio nome è Alexa Cooper Dominici :D Oppure, ancora meglio, se non vi interessano i miei scleri ma solo le notizie sulle mie FF e simili, ecco qui la mia pagina autore: http://www.facebook.com/pages/Some-dudes-are-straight-Until-they-meet-the-right-guy-DumbledoreFans-FF/247446328619609

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Capitolo 3
*** #2: Nude ***






Capitolo 3: #2 Nude











“Non ha avuto il minimo cedimento? Niente di niente?” domandò delusa Allison, aprendo entrambe le mani in un gesto indignato.

“Me l’ha fatto credere! E io c’avevo sperato davvero! Mi aveva stretto, e poi aveva cominciato a sussurrarmi e accarezzarmi finché BAM! Si è staccato di punto in bianco, tutto divertito e compiaciuto, dicendomi che non avrebbe cambiato idea e lasciandomi lì come un totale idiota!” ribattè Stiles frustrato nascondendo il viso tra le mani per coprire un grugnito deluso. Se ancora ripensava al pomeriggio precedente gli veniva voglia di battere la testa contro il muro fino a perdere i sensi.

“Derek è la persona più orgogliosa e testarda che conosca. Se ha detto di no, dubito che cederà” disse Scott quasi con un sospiro rassegnato, beccandosi un’occhiataccia da Allison.

“Beh si da il caso che io sia la persona più intelligente e determinata che tu conosca, quindi non mi darò certo per vinto! La guerra è appena cominciata” replicò il suo migliore amico con tono combattivo.

“Sarà testardo quanto vuole, ma è un uomo…tutti ad un certo punto smettete di pensare con il cervello ed iniziate a pensare con ben altro” rispose la ragazza roteando gli occhi verso il cielo, mentre Scott apriva un attimo la bocca come per ribattere, decidendo poi saggiamente di lasciar perdere perché Allison non aveva proprio tutti i torti.

“Quindi adesso che dovrei fare secondo te?” chiese Stiles all’amica, sporgendosi leggermente verso di lei con aria speranzosa. La ragazza si prese qualche istante di silenzio per pensare, finché un ghignetto soddisfatto non le increspò le labbra.

“Beh, visto che con i vestiti non ha funzionato…dovremmo provare senza”


*


Stiles tentava disperatamente di fingere che il libro che teneva sulle ginocchia fosse una lettura abbastanza coinvolgente da farlo concentrare, ma la verità era che non riusciva a pensare ad altro che a Derek e al momento in cui si sarebbe arrampicato dalla sua dannata finestra. Anche quel giorno per tutto il pomeriggio non si era fatto vedere, mandandogli solo un breve sms con scritto che sarebbe arrivato più tardi, e già la cosa di per sé infastidiva Stiles.

Le visite di Derek nella sua stanza erano il segnale più distintivo della loro relazione, dato che le uscite pubbliche erano assolutamente vietate, e che quando erano con il branco non riuscivano neanche a scambiarsi uno sguardo senza qualche battuta o commento. Da quando si erano baciati per la prima volta, quegli incontri nella sua stanza erano stati il cambiamento più radicale nella loro routine, e c’erano sempre stati. Stiles si ricordava ancora con un certo brivido lungo la spina dorsale il pomeriggio in cui, dopo la fatidica notte a casa Hale, Derek si era presentato nella sua stanza con l’espressione più vulnerabile e umana che gli avesse mai visto dipinta in faccia.

Si ricordava ancora l’alone di imbarazzo nel tono della sua voce e l’indecisione su cosa dire e come dirlo; non era certo uno abituato a parlare dei suoi sentimenti, tanto meno di quelli che aveva scoperto di provare per un ragazzino sarcastico e iperattivo. Si ricordava ancora la prima cosa che aveva sentito uscire dalla sua bocca: “non voglio ferirti”. Quello era stato il primo pensiero di Derek, e la cosa aveva spezzato il cuore a Stiles, dato che era riuscito a vedere chiaro come non mai quanto Derek credesse che stando vicino a qualcuno gli avrebbe provocato solo dolore. Stiles a quel punto gli aveva ribadito che non doveva stare solo, perché nessuno meritava di stare solo, e che lui era disposto a stare al suo fianco, nonostante tutto. E Derek non era riuscito a dire niente, non era riuscito a confessare a parole che aveva capito di provare per Stiles qualcosa di particolare, un’attenzione premurosa e una stima sincera, che se avesse avuto 16 anni avrebbe chiamato cotta. Derek non aveva detto altro, ma si era avvicinato al ragazzo e lo aveva baciato di nuovo, sancendo quel legame appena nato. Da quel momento, il lupo appariva in camera di Stiles ogni giorno, e restava quanto poteva a chiacchierare, coccolarlo, o semplicemente stare in silenzio con lui. Derek andava da Stiles per imparare a non stare da solo.

Per questo, quando Derek aveva qualche imprevisto o contrattempo, e non riusciva ad intrufolarsi in camera sua, Stiles aveva come la sensazione che qualcosa non andasse, che ci fosse qualche problema, o che semplicemente fosse tornato indietro nel tempo, quando l’idea che gli piacesse Derek lo tormentava insieme alla convinzione che l’altro non l’avrebbe mai ricambiato. E se si univa questo al fatto che quel giorno Stiles dovesse anche attuare il nuovo piano per cercare finalmente di far cedere Derek e arrivare all’obiettivo tanto agognato, si poteva benissimo capire come mai il ragazzo si stesse consumando dall’agitazione.

Doveva calmarsi, doveva rilassarsi e mostrarsi del tutto normale, anche perché un lupo mannaro sapeva accorgersi subito degli stati d’animo di un umano.

Riusciva ad annusarli.

Stiles controllò per l’ennesima volta l’ora e si rimise a leggere, o meglio a far finta di leggere, fino a quando non sentì la finestra aprirsi e al rumore sussultò appena.
Derek entrò nella sua stanza con un balzo leggero, e Stiles scattò in piedi, abbandonando il libro sul letto e raggiungendo il ragazzo con solo un paio di falcate.

“C’hai messo tantissimo” gli disse con tono quasi esausto, buttandosi senza esitazione fra le sue braccia e facendo sobbalzare l’altro impercettibilmente. Derek non si sarebbe mai abituato al modo in cui Stiles si gettava su di lui come se fosse l’unico posto in cui si sentiva davvero al sicuro.

“Scusa, avevo delle faccende da sbrigare” si giustificò il lupo mannaro, scostandosi quanto bastava per raggiungere le labbra di Stiles e posarci sopra un bacio leggero.

“Se pensi che questo sia abbastanza per farti perdonare ti sbagli di grosso” rispose il ragazzo non appena Derek si fu allontanato dalla sua bocca, sogghignando divertito mentre l’altro inarcava un sopracciglio scettico, per poi afferrargli la vita con entrambe le mani e trascinarlo a sé in un bacio più passionale. Stiles gli cinse immediatamente il collo, facendosi il più vicino possibile, mentre le loro lingue si accarezzavano languidamente e i loro respiri si mischiavano. Avrebbe passato tutta la sua vita a baciare Derek, se avesse potuto.

Quando si staccarono, Stiles sorrise compiaciuto.

“Ok, sei perdonato” acconsentì lasciandogli un ultimo bacio a fior di labbra.

“Ottimo” rispose Derek sorridendo con aria vagamente divertita, e a quel punto il ragazzo si staccò un po’ da lui.

“Senti, ti dispiace se vado un attimo a farmi la doccia? Contavo che tu arrivassi prima…” chiese Stiles con tono fintamente casuale, sperando che il suo cuore già accelerato per l’arrivo di Derek non facesse strani sbalzi o si facesse ancora più veloce per l’ansia da prestazione.

“Certo che no, vai pure” acconsentì Derek con un cenno affermativo del capo, e Stiles si morse appena il labbro inferiore poggiandogli maliziosamente una mano sul petto.

“Non vuoi venire con me? Potresti insaponarmi la schiena come si deve” replicò il ragazzo sorridendo lascivo ma con una nota divertita, sapendo di non avere davvero una chance, ma alla fine che gli costava tentare?

Derek ridacchiò sotto i baffi e si sporse per poggiargli un bacio sulla guancia.

“Ti aspetto qui…fai presto” rispose con un sorrisino divertito andando poi a sedersi sul letto, mentre Stiles roteava gli occhi al cielo.

“E va bene…tu stai pure qui mentre io sarò di là, tutto nudo e bagnato che mi lavo e mi accarezzo delicatamente tutto il corpo…stai qui e rifletti su quello che ti stai perdendo”  ribattè Stiles sollevando il mento con fare fintamente offeso, e prima che uscisse dalla stanza sentì Derek ridere ancora.

In quei momenti e con quegli atteggiamenti, Stiles gli faceva tenerezza nel vero senso della parola, perché erano i rari istanti in cui dimostrava davvero l’età che aveva, e nonostante questa fosse una delle più grandi problematiche nella loro relazione, in realtà Derek amava l’essere adolescente di Stiles.

Quell’impulsività, quell’istinto, quella passione, quell’emotività e soprattutto quell’essere…incorrotto, ancora un po’ ingenuo rispetto alla vita. Non stupido certo, Stiles era la persona più sveglia e intelligente che conoscesse. Ma la sua speranza fanciullesca verso il mondo lo affascinava, anche perché Derek aveva perso molto presto la sua.

Per l’altra maggior parte dei momenti però, Stiles lo faceva dannare.

Già per un uomo giovane senza nessuna dote particolare, era molto difficile reprimere i desideri sessuali, ma per un lupo mannaro, i cui istinti erano ancora più sviluppati era davvero un’impresa notevole. Forse ancora più dura del controllarsi durante la luna piena, perché almeno in quelle occasioni a trattenerlo c’era la paura di ferire degli innocenti, mentre invece dal fermarlo a sbattere Stiles sulla prima superficie disponibile c’era solo il suo buon senso.

Stiles era ancora minorenne, figlio dello sceriffo della città, e completamente inesperto, per questo Derek si sentiva addosso una certa responsabilità e non voleva bruciare le tappe così frettolosamente, ma voleva che Stiles fosse davvero consapevole di cosa volesse dire condividere l’intimità e che fosse qualcosa di…giusto.
In più, era solo un mese che i due si frequentavano, se così poteva dire. Derek non poteva neanche garantirgli una relazione normale come meritava ogni adolescente, che cosa poteva fargli credere di essere in grado di dare a Stiles un buon approccio con il sesso? Un ragazzo parecchio più grande, che fino a poco prima credeva di essere etero (o almeno non si era mai posto il problema), e che per di più era un pericoloso lupo mannaro? Forse in poco tempo Stiles si sarebbe reso conto che meritava qualcosa di più sereno, tranquillo, un amorevole relazione tra due persone normali che potevano tenersi per mano al parco o andare a fare una passeggiata nei boschi senza la paura di essere attaccati da qualche creatura strana. Forse in poco tempo Stiles avrebbe voluto qualcosa di diverso da Derek, e si sarebbe pentito di aver sprecato così la sua prima volta. O forse no, forse Stiles avrebbe voluto solo Derek, ma in entrambi casi era saggio aspettare, per esserne sicuri, non poteva correre un tale rischio.

E quando era solo e rilassato, era facile per Derek ripensare a tutti quei motivi ed essere sicuro al cento per cento che non avrebbe ceduto, che aspettare era l’unica cosa giusta da fare. Ma quando era con Stiles, e questo tentava in tutti i modi di fargli cambiare idea, ogni sua certezza vacillava, il suo raziocinio umano faceva a cazzotti con l’istinto animale, e sapeva bene che il primo a lungo andare non poteva uscirne vittorioso. Gli era necessario tutto il suo autocontrollo e una buona dose di distrazioni poco sexy quando Stiles tentava di convincerlo, e doveva cercare di sembrare il più categorico possibile sperando che l’altro si arrendesse subito. Ma se un po’ conosceva Stiles, sapeva che non avrebbe mollato la presa fino all’ultimo.

“Eccomi!”

La porta della stanza si aprì e Derek venne bruscamente trascinato dalla dimensione ovattata dei suoi pensieri alla realtà, la quale lo stordì peggio di un colpo tra capo e collo. Stiles era appena tornato dal bagno, e aveva in dosso soltanto un asciugamano bianco precariamente annodato in vita, i capelli umidi e il petto ancora bagnato. Tutto il suo corpo pallido e ben delineato era percorso da gocce d’acqua che gli solcavano le linee del torso e della schiena quasi volessero metterle in evidenza ancora di più, e Derek imprecò mentalmente perché tutti i suoi bei discorsi si erano infranti nell’immagine che aveva appena avuto di lui che si alzava e trascinava Stiles a letto.

Dio se lo faceva dannare!

“Ho fatto il più veloce possibile” esclamò il ragazzo passandosi un paio di volte la mano fra i capelli umidi per cercare di sistemarli in qualche modo mentre si avvicinava all’armadio. Rivolse le spalle a Derek e aprì le ante frettolosamente, poi con una nonchalance disarmante si tolse l’asciugamano che lo copriva per asciugarsi meglio il petto e i capelli, lanciandolo subito dopo a terra. L’alfa spalancò la bocca in un gesto involontario ringraziando che l’altro fosse di spalle e non potesse vederlo, e soprattutto che lui non potesse vedere Stiles dato che era completamente nudo di fronte a lui senza un minimo di pudore. Derek non riuscì a fermarsi e squadrò da capo a piedi la figura del ragazzo mentre un familiare calore gli montava nel ventre, combattuto tra lo scappare o sbatterlo all’armadio. Preso dal suo conflitto interiore e dallo sforzo di non farsi venire un’erezione rimase immobile, mentre Stiles finalmente apriva un cassetto per prendere un paio di boxer celesti e infilarseli con tranquillità, chiudendo poi l’armadio e girandosi verso Derek, che lo stava sempre guardando con aria persa.

“Sono tutto tuo!” esclamò alzando appena le braccia e buttandosi sul letto di fianco a lui, senza esitare un secondo dal baciarlo con trasporto. Derek ricambiò il bacio quasi per inerzia, dato che era ancora sconvolto dalla visione e soprattutto dalla tranquillità di quel gesto, dal modo in cui Stiles non aveva paura di farsi vedere con l’aspetto più vulnerabile da lui, e da quanto fosse determinato a farlo cedere. Oh sì, perché quella era una provocazione con i fiocchi, più audace di quanto si sarebbe mai aspettato, ma non di certo fatta in modo disinteressato.

Beh, si era spogliato davanti a lui, le sue intenzioni erano più che chiare.

Dopo qualche secondo Derek si allontanò lentamente dalla sua bocca.

“Stiles, devi ancora vestirti” gli fece notare come se l’avesse dimenticato.

“Oh, a che proposito se poi devi togliermeli? Ti risparmio un po’ di fatica” rispose l’altro sogghignando appena prima di baciarlo di nuovo, tirandoselo addosso mentre si sdraiava del tutto, ma Derek si fece forza sulle braccia e si tirò un po’ su, allontanandosi di nuovo.

“Stiles” lo chiamò con tono accusatorio e un’occhiata un po’ severa, avvertendolo che sapeva perfettamente dove voleva arrivare e che la risposta era ancora “no”.

“Derek” ribatté Stiles come se non avesse capito, catturando di nuovo le sue labbra e cingendogli il collo per stringerlo a sé. Derek fece molta fatica a staccarsi di nuovo, perché la bocca di Stiles era così morbida, e la sua pelle così liscia e ce n’era talmente tanta esposta che cominciava a sentirsi un po’ inebriato.

“Stiles, devo ripetertelo ancora? Non possiamo, e ti ho anche già spiegato perché…” replicò Derek quasi stesse ammonendo se stesso.

“Ma infatti non voglio fare sesso, solo coccolarci un po’…è così bello sentire la tua pelle contro la mia, sei così caldo” rispose con tono innocente Stiles, così stridente con le sue parole e il modo in cui stava sollevando la maglietta di Derek per sentirlo contro di sé.

“Infatti ti sei spogliato davanti a me perché non vuoi fare sesso” lo prese in giro l’alfa inarcando esageratamente un sopracciglio, e l’altro sbuffò appena.

“Ok, rettifico: io voglio fare sesso, ma se tu non vuoi, possiamo solo coccolarci un po’ pelle contro pelle…è così piacevole!” mugugnò il ragazzo strusciando quanto poteva il ventre contro quello di Derek.

“Non è che non voglio, è che…” specificò quest’ultimo, ma l’altro lo anticipò annoiato.

“Sì sì certo, è che non puoi, già l’ho sentita questa storia…ma visto che io ti ho pregato in tutti i modi e ancora tu mi dici di no, sarebbe almeno educato qualche coccola in più per consolarmi dal fatto che il mio ragazzo non vuole…ehm intendevo non può fare l’amore con me!” ribatté Stiles determinato, finendo per assaltare le labbra di Derek in un gesto che non ammetteva repliche, né tanto meno che il ragazzo si staccasse di nuovo per parlare.

E in effetti non lo fece. Si staccò solo un paio di istanti per sfilarsi veloce la maglietta e tornare a baciare Stiles, sdraiandosi delicatamente sopra di lui e accarezzandogli il collo mentre il bacio si faceva più profondo. Stiles non provava nemmeno a trattenere i piccoli gemiti di piacere che gli sfuggivano dalla gola, e cinse con forza il collo di Derek per far aderire ogni parte del loro corpo, sentendo la propria pelle andare in fiamme a contatto con quella del ragazzo. Quando il bacio diventò più intenso, più bramoso, Stiles affondò una mano fra i capelli di Derek e tirò appena, facendo gemere l’altro che involontariamente si spinse di più contro di lui, andando a far scontrare i loro bacini. Stiles non si fece scappare l’occasione e avvolse le gambe intorno alla vita di Derek, premendosi contro di lui più che poteva mentre le loro erezioni crescevano evidentemente, e senza smettere di tirare di quando in quando i capelli di Derek, cosa che sembrava piacergli molto, o che almeno lo distraeva dal fatto che la cosa si stava spingendo decisamente sotto la cintura.

Forse se continuavano così, in un moto di passione e di istinto lupesco, Derek avrebbe mandato tutto al diavolo e avrebbe finalmente ceduto.
Quando quest’ultimo si staccò dalle labbra arrossate di Stiles, questo non perse tempo e si gettò sul suo collo, succhiando un punto particolarmente sensibile sotto il mento, mordicchiandolo di tanto in tanto, e un gemito definito uscì senza remore dalla bocca di Derek.

“Stiles, Stiles, rallenta…non possiamo andare avanti così” sussurrò cercando di stare fermo il più possibile con il bacino, facendo forza per fermare anche il ragazzo che continuava a strusciarsi contro di lui.

“Perché no? Paura di non resistere? Paura che la voglia di mandare al diavolo tutto e cedere finalmente diventi inarrestabile?” chiese con malizia direttamente al suo orecchio, tornando poi a leccarlo e succhiarlo proprio lì sotto, mentre l’altro a quelle parole sentì una fitta decisa al cavallo dei pantaloni. L’erezione contenuta nei jeans si faceva decisamente fastidiosa, e lui sapeva che avrebbe dovuto fermarsi esattamente in quel momento, ma la pelle di Stiles contro la sua era una sensazione deliziosa, e i suoi baci erano perfetti, forse proprio per quell’ingenua passionalità che solo un adolescente poteva avere.

Stiles riprese a baciarlo sulla bocca, intrecciando le loro lingue con quei movimenti così familiari, e quando tentò di farlo rotolare su un fianco Derek non oppose resistenza, finendo sdraiato di schiena con Stiles a cavalcioni sopra di lui. Il lupo mannaro non esitò a tenerlo saldamente per i fianchi, ma non lo immobilizzò del tutto, lasciandogli abbastanza capacità di manovra per fargli ruotare languidamente il bacino sopra il suo, e Dio solo sa se dopo un altro po’ di quella tortura Derek non avrebbe davvero ceduto, se solo non avesse sentito l’auto dello Sceriffo Stilinski parcheggiare nel vialetto davanti casa.

Derek a quel rumore si tirò su tanto velocemente e con tanta forza che Stiles cadde dal letto con brontolio indignato e dolorante, ma non ebbe il tempo di sbraitare contro il ragazzo.

“E’ appena arrivato tuo padre! Vestiti immediatamente!” gli disse cercando di tenere la voce più bassa possibile per paura di essere sentito, gettandosi poi a raccogliere la sua maglietta e rivestirsi a sua volta. Stiles saltò in piedi preso dal panico e si mise addosso i primi jeans e la prima t-shirt che trovò, dovendo un po’ lottare con l’erezione ancora pulsante nelle sue mutande.

“Te l’avevo detto che è pericoloso!” gli disse Derek prima di arrampicarsi cautamente fuori dalla finestra, e Stiles sospirò frustrato.

Questa a suo padre non gliel’avrebbe perdonata. 













Spazio dell'Autrice.

 

E questa è ufficialmente la prima cosa che pubblico da MATURATA *O*

Non ci sono parole per scusarmi per il ritardo, ma ahimé quest'anno a scuola è stata dura, e con le altre FF in corsa questa era slittata ultima nella lista delle priorità! Ma adesso sono libera come l'aria e Teen Wolf è ricominciato, risvegliando tutta la mia ispirazione, quindi siete fortunati!

Un altro capitolo che in certi punti ha perso l'atmosfera demenziale per qualcosa di più introspettivo/romantico/malinconico, spero vi sia piaciuto lo stesso **

E sì, dovete dannare per lo smut, sorry <3

Ringrazio tutte le persone che fino a qui mi hanno letta e recensita, siete davvero tantissimi e io vi adoro dal primo all'ultimo ç___ç 

Un bacione e buona nott...ehm, buon giorno! <3

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Capitolo 4
*** #3: Food ***


Ed ecco anche il quarto capitolo! Altri tre e poi questa storiella giungerà alla fine! Spero vi piaccia <3
Enjoy!










#3: Food








“Questa storia sta diventando come la saga di Mission Impossible” commentò Scott appena Stiles terminò con un sospiro il racconto dell’ennesimo fallimento con Derek, mentre Allison si passava una mano fra i capelli con fare interdetto.

“Beh ma se non fosse arrivato tuo padre…” cominciò a dire la ragazza, ma venne bruscamente interrotta da un frustrato Stiles.

“Sì ma è successo e adesso non solo siamo al punto di partenza, ma siamo tornati indietro, perché abbiamo appena rischiato di essere scoperti da mio padre, la sua più grande preoccupazione, quindi probabilmente non si azzarderà quasi a baciarmi più quando è da me…sapete com’è Derek, è una drama queen quando ci si mette” ribatté il ragazzo indignato, afflosciandosi sul tavolo della mensa avvilito.

“Dai non è così tragico secondo me, basta escludere casa tua come prossimo luogo di attacco” rispose Allison appoggiando una mano sulla spalla dell’amico per confortarlo un po’.

“Casa mia è decisamente esclusa, dovrò fargli qualche imboscata al suo loft” commentò Stiles senza sollevare il capo dalle sue braccia stese.

“Perché queste facce depresse? Chi è morto?” fece Lydia appena arrivata sedendosi di fianco all’amica e notando l’atmosfera di generale sconforto che regnava tra tutti.

“La possibilità che Derek me lo infili in culo prima che io compia 18 anni!” esclamò disperato Stiles affondando poi il viso fra le braccia mentre Scott sputava l’acqua che stava bevendo e Allison spalancava gli occhi per quanto esplicito era stato l’amico. Lydia invece non batté ciglio ma semplicemente si fece un po’ più pensierosa.

“E per quale ragione il tuo ragazzo fa tanto il prezioso?” chiese la rossa con una certa curiosità.

“Perché non possiamo farlo prima che io sia maggiorenne, sono il figlio dello sceriffo, potrebbero arrestarlo, e se poi me ne pento, non è abbastanza tempo che stiamo insieme, se poi non lo voglio più, e tutte queste menate idiote qui. Lo odio” bofonchiò frustrato Stiles cominciando a battere la testa contro il tavolo. Lydia rimase in silenzio qualche istante, con l’espressione di qualcuno che stava seriamente rimuginando, poi fece spallucce e tornò a concentrarsi sul suo pasto.

“Beh, sì sa, uomo o lupo che sia, c’è un solo modo per conquistarlo” disse con ovvietà, facendo scattare immediatamente Stiles e catturando l’attenzione di tutti gli altri.

“E sarebbe?” chiese l’amico impaziente, come se fosse in attesa del segreto del santo Graal. Lydia sogghignò e prese una fragola dal piccolo piatto di frutta che aveva sul vassoio, portandosela alla bocca con un gesto malizioso.

“Passando per il suo stomaco”

 
 
*


 
Derek sentì i passi fuori dalla sua porta prima ancora di udire il bussare. Era abituato a tenere le orecchie ben aperte quando era solo, dato che le visite spiacevoli erano quasi all’ordine del giorno a casa Hale, ma in quel caso la visita era tutt’altro che spiacevole. Quando aprì la porta gli si parò davanti Stiles, sorriso smagliante e due enormi buste della spesa in mano.

“Sono venuto a farmi perdonare!” esclamò con tono tra il dolce e l’entusiasta, facendo inarcare leggermente un sopracciglio a Derek.

“Farti perdonare?” chiese l’alfa con fare interrogativo, e l’altro abbassò appena lo sguardo quasi colpevole.

“Sì, per l’altro giorno” rispose con tono flebile e un alone di vergogna, riferendosi chiaramente alla sessione di coccole che aveva rischiato di finire in tragedia. Derek sospirò e si passò una mano sulla fronte in un gesto dispiaciuto.

“Non hai niente da farti perdonare Stiles, non hai fatto niente di male…” rispose il moro incrociando gli occhi nocciola del ragazzo, il quale si aprì in un’espressione sconsolata.

“Ma abbiamo litigato prima! E non voglio che tu sia arrabbiato con me!” ribatté lamentoso Stiles. Il pomeriggio Derek era ovviamente apparso in camera sua, più agitato di quanto non volesse ammettere, e avevano un po’ discusso su quello che era successo il giorno precedente, o più precisamente avevano un po’ sclerato l’uno contro l’altro, Derek sostenendo come al solito che non potevano rischiare e che non avrebbero dovuto, mentre Stiles ribadiva quanto la cosa lo facesse impazzire. Il confronto ovviamente non era andato a finire nei migliori dei modi, e il ragazzo aveva colto l’occasione al balzo per attuare il consiglio suggeritogli da Lydia.

“Ma io non sono arrabbiato con te! E’ solo che sono davvero preoccupato per questa storia…” replicò Derek con un altro sospiro, scostandosi dalla porta per lasciare entrare l’altro, il quale passò la soglia e poggiò velocemente le buste per terra.

“Allora perché te ne sei andato senza neanche darmi un bacio?” fece Stiles mettendo su un broncio infantile che fece sorridere intenerito Derek, il quale si affrettò a chiudere le distanze tra di loro e posargli un languido bacio sulla bocca.

“Stiles, te lo giuro che non sono arrabbiato con te…io capisco benissimo quello che provi, ma non penso che tu capisca davvero quello che provo io…sono terrorizzato dal timore di…rovinare tutto, ok?” spiegò Derek una volta allontanatosi dalle labbra dell’altro quanto bastava per parlare.

“Giuro che mi sforzerò di capire” rispose Stiles sporgendosi di nuovo per un bacio veloce. In realtà si stava quasi sentendo in colpa del fatto che quella visita fosse un ennesimo tentativo di sedurre Derek una volta per tutte, ma il punto era che Stiles in realtà aveva capito benissimo che cosa provasse l’altro, e proprio perché l’aveva capito così bene che insisteva. Le paure di Derek erano completamente infondate, non si sarebbe mai pentito di aver perso la verginità con lui anche se la loro storia fosse finita malissimo, perché quello che davvero contava era il presente, e in quel momento Stiles era innamorato di Derek ed era certo che fosse la cosa giusta da fare. Le insicurezze dell’altro venivano dalle delusioni continue che la vita gli aveva servito, una dopo l’altra senza eccezione, e ormai non si fidava né degli altri, né tanto meno di se stesso. Ma Stiles si fidava di lui, e si fidava di loro due insieme.

“Nel mentre però mi farò perdonare del fatto che ancora non ci riesco, ok?” andò avanti facendogli l’occhiolino e allontanandosi del tutto, riprendendo le borse della spesa sotto lo sguardo curioso di Derek.

“E cos’hai in mente?” chiese lasciandosi andare ad un sorrisino compiaciuto.

“Pensavo di prepararti la cena, che dici? Da quando siamo io e mio padre soli ho imparato a cucinare abbastanza bene, specie per evitare che mangiasse troppe schifezze, in più visto che non possiamo andare ad un vero…appuntamento, ce lo facciamo in casa” spiegò allegro il ragazzo tirando fuori dalle buste tutto ciò di cui aveva bisogno. Derek si lasciò scappare un sospiro quasi rassegnato e si avvicinò al bancone, affiancando Stiles.

“Lo vedi di cosa parlo? Non possiamo avere nemmeno una relazione normale” commentò con tono vagamente affranto, beccandosi un’occhiata in tralice dal ragazzo al suo fianco.

“Prima di tutto, il concetto di normale è altamente sopravvalutato, non vedo cosa ci sia di tanto bello nell’avere qualcosa di normale. Secondo, le relazioni normali, come le chiami tu, non esistono, perché coinvolgono persone, e ogni persona è diversa dall’altra. Stare insieme a qualcuno non è come fare una reazione chimica, non devi fare per forza determinati passaggi in un ordine preciso sennò non funziona, non c’è un metodo standard, ogni coppia trova il suo equilibrio e il suo modo di funzionare. Non m’interessa andare al cinema con te o a fare picnic sul lago o che so altro…può andare bene per altre persone, ma non per Stiles e Derek, e non c’è niente di sbagliato in questo. Per Stiles e Derek funziona andare in giro per il bosco con il branco, stare da soli in camera mia, o andare ad uccidere mostri cattivi, e nessuno può permettersi di dire che non va bene”

La risposta di Stiles fu spontanea e sentita e nel dirla non abbandonò nemmeno per un istante gli occhi di Derek, il quale si ritrovò per un po’ senza parole. L’ingenua saggezza di quel ragazzo lo spiazzava giorno dopo giorno, avrebbe potuto passare il resto dei suoi giorni con Stiles e fino alla fine avrebbe imparato qualcosa di nuovo da lui, era semplicemente sbalorditivo, nonché la cosa che più l’aveva colpito di lui. Per un attimo aveva avuto paura che la differenza di età fosse una minaccia per il loro rapporto, ma la verità era che Stiles dell’adolescente aveva solo le sembianze e nient’altro, e non rimanere affascinati da quel concentrato di intelligenza pura era impossibile.
Dopo qualche istante in cui Derek riuscì a metabolizzare quella risposta, abbasso leggermente il capo sorridendo fra sé e sé, e si avvicinò a Stiles quanto bastava per posargli con gentilezza una mano dietro la nuca e baciarlo sulla guancia.

“Grazie di ricordarmi che, nonostante possa sembrare, non mi sono preso una sbandata per un ragazzino.” gli disse con dolcezza macchiata da un po’ di ironia, e Stiles ridacchiò lusingato, aprendosi poi in un’espressione compiaciuta.

“Lo so, sono eccezionale. Adesso basta distrarmi che devo prepararti la cena, spero tu abbia fame.” rispose Stiles allontanando il ragazzo con una mano senza però smettere di sorridere, e Derek si arrese facendo qualche passo indietro.

“Va bene, va bene…starò qui sul divano buono buono e mi limiterò a guardarti senza darti fastidio mentre sei all’opera…e a proposito, non avevo idea che tu sapessi cucinare” commentò allontanandosi dalla zona cucina per sedersi poco più lontano, mentre Stiles cominciava a tirare fuori tutte le pentole di cui aveva bisogno.

“Da quando mamma non c’è più, e mio padre lavora così tanto, avevo due possibilità: o diventare una balena ambulante a forza di fastfood, o imparare a cucinare…sai come si dice, necessità fa virtù.” replicò con tranquillità, senza distogliere lo sguardo da ciò che stava facendo, e nonostante l’ironia che aveva inserito nelle sue parole, Derek evitò accuratamente di chiedere altro. Sapeva fin troppo bene quanto fosse spiacevole parlare di ciò che si era perso per sempre. Così cambiò elegantemente discorso, chiedendo che cosa aveva in mente per il menù e che cosa aveva fatto a scuola, chiacchierando con lui placidamente fino a che la cena non fu pronta. Derek aiutò Stiles ad apparecchiare, accese un paio di candele sotto richiesta del ragazzo, e si sedette con lui al tavolo, dove cominciarono a mangiare dopo un brindisi che fece ridere entrambi. Non erano proprio fatti per cose del genere, ma era divertente provarci, e aiutava Derek a distrarsi per un po’. Spesso si sentiva come se la sua mente fosse sul punto di esplodere per il frenetico macchinare e per tutte le cose di cui si incolpava…a volte credeva che non facesse una sola cosa giusta, ed era spaventato. Stiles lo aiutava anche in quello, più ci stava insieme, più pensava che il ragazzo fosse l’unica cosa giusta nella sua vita.

“Beh, sei pronto per il dessert?” fece d’un tratto Stiles, alzandosi in piedi per dirigersi verso la cucina.

“Hai fatto anche il dolce?” chiese stupito Derek, che non si ricordava di aver visto Stiles armeggiare per il dessert.

“Quello non può proprio mancare…ma dobbiamo spostarci a mangiarlo sul divano” rispose quest’ultimo facendo segno all’altro di spostarsi verso il salotto, dove lo raggiunse poco dopo con due scodelle in mano, una più grande riempita di fragole, e una più piccola con dentro del cioccolato fuso. Derek sollevò un sopracciglio tra l’interrogativo e il divertito, osservando attentamente il ragazzo che si sedeva di fianco a lui con una luce soddisfatta negli occhi.

“Fragole e cioccolato?” domandò con un sorriso Derek, cercando lo sguardo di Stiles che lo ricambiò all’istante.

“In realtà fragole e nutella fusa, ti piacciono no?” chiese a sua volta sperando vivamente in una risposta affermativa, sennò il suo piano era rovinato.

“Certo ma…come le mangiamo?” fece Derek osservando dubbioso le due scodelle. Fu in quel momento che il sorriso di Stiles si trasformò da divertito a malizioso, diventando praticamente un ghigno mentre lanciava un’occhiata esplicita a Derek prima di prendere con le dita l’estremità di una fragola, intingerla a metà nella nutella, e portarsela alla bocca. Il ragazzo chiuse le labbra intorno al frutto, succhiando per qualche secondo la cioccolata sulla punta, poi l’addentò con decisione e se lo trascinò in bocca, masticando lentamente e facendo sgusciare di tanto in tanto la lingua per leccare ciò che restava della nutella sulle sue labbra; tutto questo staccando gli occhi da Derek solo il necessario per socchiudergli appena in segno di godimento.
Il ragazzo seduto accanto a lui si guardò un attimo intorno chiedendosi come mai la temperatura fosse misteriosamente salita, ma era chiaro che il mistero non sussisteva proprio: l’immagine di Stiles che succhiava la fragola era stata sufficiente per fargli venir voglia di aprire la finestra e tirarsi il colletto della maglia.

Derek tentò di far finta di niente, rimanendo impassibile e sorridendo leggermente prima di prendere a sua volta una fragola e mangiarla, mentre Stiles continuava con quella sensuale tortura. Ogni fragola che mangiava succhiava la cioccolata più avidamente e più a lungo, un paio di volte tirò addirittura fuori la lingua per leccarla via direttamente, e Derek cercò di non guardarlo con aria troppo famelica, impresa per niente facile, ma finché si teneva ad una certa distanza il suo autocontrollo riusciva a persistere. Peccato che ad un certo punto Stiles ridacchiò e puntò un indice verso la sua bocca, facendosi più vicino.

“Sei tutto sporco di cioccolata” commentò allegro osservando attentamente le strisce di nutella che segnavano il mento del ragazzo, il quale fece per pulirsi con la mano, ma venne bloccato prontamente da Stiles.

“Lascio, faccio io” sussurrò quest’ultimo, con voce troppo roca per risultare innocente, e Derek avrebbe dovuto sfruttare meglio i suoi istinti di sopravvivenza da lupo per percepire il pericolo, ma invece rimase immobile mentre Stiles si sporgeva verso di lui e lo baciava sotto la bocca, portando via con la lingua i residui di cioccolata. In quel momento, mentre la lingua del ragazzo costeggiava sensualmente il contorno della sua bocca, Derek trattenne il respiro e non si mosse di un centimetro, pregando che appena Stiles avesse finito con la sua provocazione, sarebbe tornato a posto e avrebbe ripreso a parlare con tranquillità, ma ovviamente si sbagliava. Infatti il ragazzo si allontanò solo di qualche centimetro, quanto bastava per soffiargli sulla bocca.

“Non credevo che la nutella potesse essere più buona di così, ma su di te è…irresistibile”

A quelle parole il cuore di Derek mancò un battito, e il tono di Stiles lo distrasse a tal punto che non si rese conto che il ragazzo aveva affondato due dita nella nutella e che le stava passando sul suo collo; se ne accorse veramente solo quando Stiles si gettò avidamente sulla sua pelle, leccandogli via la cioccolata senza esitazione. Derek chiuse gli occhi di colpo e trattenne un gemito mentre l’altro succhiava bramoso appena sotto il mento, spostandosi verso un punto particolarmente sensibile e mettendoci più forza che poteva, mordicchiandolo anche di tanto in tanto e tentando di far affiorare un succhiotto che sapeva sarebbe guarito subito, ma faceva sempre piacere vedere cosa riusciva a fare sull’altro. Derek allungò d’istinto il collo e si appoggiò con il gomito sullo schienale del divano, per evitare di cadere sotto il peso di Stiles che si stava praticamente sdraiando su di lui.

“Delizioso” mormorò il ragazzo sotto il suo orecchio, spalmando un altro dito di cioccolata sulla sua pelle e continuando a leccarlo senza pietà. Con la mano che non aveva sporcato si fece strada sotto la maglietta di Derek e cominciò ad accarezzargli il ventre con le dita, cercando le linee scolpite degli addominali e delle fossette, senza staccare neanche un secondo la bocca dal suo collo.

“Stiles” mugugnò Derek cercando di avere il tono più ammonitore possibile, ma gli uscì come una specie di gemito dato che Stiles stava succhiando con smania un punto vicino all’attaccatura con la spalla, e nel mentre continuava ad accarezzarlo sotto la maglia facendolo rabbrividire di tanto in tanto.

“Mmmh” rispose solamente l’altro posizionandosi meglio fra le gambe di Derek per farsi più vicino, allungando di più la mano sotto la t-shirt per tirarla su più che poteva.

“Che stai facendo?” chiese Derek con il fiato corto, cercando di non lasciarsi andare troppo alle attenzioni lascive del suo ragazzo.

“Voglio mangiarti…posso?” domandò Stiles allontanandosi un po’ e rivolgendogli uno sguardo prima malizioso e poi innocente che destabilizzò l’altro non poco, il quale rimase a fissarlo incerto finché il ragazzo non si portò alle labbra le due dita sporche di nutella e le succhiò per pulirle, infilandosele quasi del tutto in bocca e socchiudendo gli occhi con gusto. Derek spalancò gli occhi e prese un bel respiro, mentre sentiva chiaramente qualcosa muoversi nel cavallo dei pantaloni, e si odiò per l’immagine di Stiles che si era formata nella sua testa, abbassato in mezzo alle sue gambe che succhiava tutt’altro che le sue dita, ma non poté proprio evitarlo. Per essere vergine sapeva essere davvero un provocatore in prima regola, o forse era proprio quell’idea di inesperienza e di aspettativa che eccitava ancor di più Derek. Stava di fatto che, qualunque cosa fosse, l’alfa si fece sfilare la maglietta e stendere sul divano, mentre Stiles a cavalcioni su di lui prendeva la scodella con la nutella e cominciava a disegnare con quella delle linee sul torso nudo di Derek.

Sapeva che avrebbe dovuto non farlo nemmeno cominciare, sapeva che quella cosa non sarebbe andata a finire assolutamente bene, ma Derek era un uomo dopotutto, e il suo ragazzo l’aveva distratto con maestria e attaccato con velocità. Stiles sarebbe stato un ottimo lupo mannaro, non c’erano dubbi. Comunque l’alfa mentre guardava l’altro che disegnava su di lui con la cioccolata si riscosse un po’ e provò a tirarsi su, perché non poteva un minuto prima dirgli che non avrebbero fatto sesso e poi permettergli di leccargli via la nutella di dosso, ma non appena provò a muoversi Stiles si abbassò e con la lingua leccò da dove cominciavano gli addominali fino alla linea che divideva i pettorali, tutto in una volta, e Derek si ributtò giù trattenendo un mugolio. Ok, forse per un pochino poteva lasciarlo giocare, infondo se lo meritava.

Stiles d’altro canto sorrise soddisfatto contro la pelle dell’altro e continuò imperterrito a leccarlo seguendo la nutella, soffermandosi ogni tanto per succhiare un punto in particolare, e quando decise di dedicarsi ai suoi capezzoli sentì Derek gemere a denti stretti e sogghignò di nuovo. In più, abbassandosi sul bacino dell’altro, sentì chiaramente la sua erezione stretta nei jeans, e nella sua mente già assaporava il momento in cui gli avrebbe finalmente levato i pantaloni.

“Stiles…Stiles forse dovremmo smetterla” mugugnò Derek la cui parte razionale cercava di prevalere sul piacevole calore che si era creato nel suo ventre. Stiles in tutta risposta si abbassò per leccare lentamente fra gli addominali del ragazzo, gemendo contro la sua pelle mentre si godeva il sapore della cioccolata mischiato a quello della pelle di Derek, facendosi sempre più vicino ai suoi pantaloni.

“Stiles…non si può, te l’ho spiegato anche prima, per favore…”

A quelle parole il più giovane rischiò di venire intoccato, perché Dio Derek lo stava pregando, e non era proprio abituato a sentirsi in una posizione di potere rispetto al grande lupo cattivo. Stiles non si fermò, anzi scese ancor di più e iniziò ad accarezzarlo sui fianchi con le mani.

“No no aspetta” tentò di nuovo di fermarlo Derek, ma lui si mise a leccare le fossette sotto gli addominali, mordicchiandolo e succhiando mentre le sue mani scendevano verso il bordo dei suoi jeans.

Derek aveva il fiato un po’ corto e sentiva caldo ovunque, specialmente sotto la cintura, e mentre guardava Stiles abbassato su di lui, così vicino alla sua erezione, la situazione nei suoi pantaloni peggiorava a dismisura. La sua mente gli stava praticamente urlando contro di fermare il ragazzo e mettere più distanza possibile tra loro due, ma il suo istinto non era di certo d’accordo.

Stiles sollevò lo sguardo dalla pelle dell’altro per fissarlo dritto negli occhi con malizia, e quando vide i suoi occhi più lucidi e rossi sogghignò vittorioso, lanciandosi il più veloce che poteva a sganciargli i pantaloni. Glieli tirò giù quanto bastava per poter riuscire ad abbassargli anche i boxer, ma appena afferrò l’elastico e già sentiva il sapore della vittoria in bocca (e forse non solo quello), si sentì brutalmente spostare dall’altra parte del divano. Quando risollevò gli occhi vide Derek in piedi che si riallacciava i pantaloni e lo sguardo abbastanza sconvolto mentre cominciava a fare su e giù.

“Che cazzo Derek, mi hai lanciato via!” si lamentò Stiles aprendo le braccia indignato.

“Mi stavi abbassando le mutande!” ribatté Derek sbigottito, passandosi una mano sulla fronte.

“Bastava che mi dicessi di fermarmi!” sbottò Stiles pulendosi il mento sporco con la mano.

“Te l’ho ripetuto non so quante volte e tu non la smettevi” replicò l’altro con una nota di panico nella voce.

“Forse perché non eri abbastanza convincente, perché forse non volevi che smettessi…Derek, tutte le tue preoccupazioni o paure sono infondate! Io ti voglio, ti voglio ora, non m’importa di quello che succederà, in questo momento sono qui e voglio te, ti prego dimmi che anche tu mi vuoi…” ribatté Stiles alzandosi in piedi a sua volta e facendo un passo verso l’altro.

“Io ti voglio Stiles, mi pare molto evidente, ma non è il momento giusto, e se fai così non fai che peggiorare la situazione!” esclamò Derek con tono più deciso.

“Non è questione di peggiorare, è questione di convincerti che tutto questo non ha senso, che non c’è nessun pericolo e che a quest’ora invece di litigare potremmo passare il nostro tempo a fare qualcosa di decisamente più piacevole!” sbraitò Stiles esasperato.

“Beh forse per te non avrà senso, ma per me ce l’ha, per me è importante!” rispose Derek con tono quasi offeso.

“Oh e quindi conta solo quello che pensi tu? Quello che penso io non conta niente?!”

Derek stava per ribattere, ma venne interrotto dal suono sordo della porta del suo loft che si apriva di colpo, ed entrambi si voltarono di scatto verso l’entrata dell’appartamento.

“Ok ragazzi, è un po’ che sono in ascolto e pensavo che la cosa si facesse interessante, invece siamo sfociati nel patetico quindi ho deciso di mettere fine a questo strazio proprio ora”

Peter entrò placidamente nella casa sotto lo sguardo completamente attonito dei due ragazzi.

“Tu…tu ci stavi spiando?!” chiese sconvolto Stiles indicandolo con fare accusatorio, e facendogli roteare gli occhi.

“Non di proposito, ovviamente. Ero venuto qui per parlare con Derek quando ho sentito che era impegnato a fare ben altro…o meglio, credevo che fosse impegnato a fare ben altro, ma a quanto pare mio nipote tiene davvero alla tua dote” rispose lo zio lanciando un’occhiata in tralice a Derek.

“Ci tiene molto di più di quanto ci tenga io…infatti stavo quasi pensando di darla a qualcun altro, almeno potrebbe smettere di preoccuparsene” replicò Stiles facendo una smorfia verso il suo ragazzo, il quale lo guardò accigliato. Non doveva nemmeno scherzare su una cosa del genere.

“Beh, se hai bisogno di una mano” ribatté Peter facendogli l’occhiolino, e beccandosi un’occhiata decisamente inquieta da Stiles e una che avrebbe potuto incenerirlo da Derek.

“Peter, vuoi che ti tagli la gola e ti dia fuoco un’altra volta?” ringhiò quest’ultimo per niente divertito, e lo zio sbuffò.

“Quanto siamo suscettibili…” lo prese un po’ in giro alzando gli occhi al cielo.

“Dio, qual è il problema di questa famiglia?! E soprattutto, qual è il mio problema che mi ci sono immischiato!” sbottò Stiles prendendo le chiavi della macchina che aveva lasciato sul bancone e andandosene sbattendo rumorosamente la porta.

“Stiles! STILES!” lo chiamò Derek invano, e quando non ottenne risposta, si girò a guardare in cagnesco lo zio, che aprì le mani dubbioso.

“Ehi, sei tu che hai rovinato il momento, non io”













Spazio dell'Autrice.

 

...io amo Peter AHAHAHAHAHAHHA Mi immagino troppo la faccia di Stiles e Derek quando lo vedono entrare AHAHAHAHA e poi la battuta creepy non poteva mancare...d'altronde è sempre lo zio perv xD
Anche in questo capitolo c'è un pezzo più introspettivo e serio, non ci posso far niente, in questa coppia c'è troppo angst per passarci sopra ç__ç Però non manca la parte più smut e più divertente...

Che dire, specie che vi sia piaciuto e che non stiate soffrendo troppo...credetemi, fa più male a me che a voi!

Grazie per tutte le bellissime recensioni, siete meravigliosi ç___ç Io vi amo tutti!

Un bacione gigante!

Alexa

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Capitolo 5
*** #4: Dirty Talk ***


Buon San Valentino con tanto amore Sterek <3 








Capitolo 5: #4: Dirty Talk











Stiles sapeva che quel giorno Derek sarebbe arrivato il prima possibile, e infatti ebbe a malapena il tempo di chiudere la porta della sua stanza e posare lo zaino vicino alla scrivania che la finestra dietro di lui si aprì. Non ci fu bisogno di voltarsi per sapere che Derek era appena entrato nella sua camera dopo essersi arrampicato, e si prese tutto il tempo del mondo per sfilarsi la giacca e appoggiarla delicatamente allo schienale della sedia prima di girarsi verso di lui. Era in piedi di fronte la finestra, con entrambe le mani giunte davanti che tenevano ben stretto un sacchetto di carta bianca dall’aria unta e un’espressione tra l’incerto e il colpevole; sembrava quasi un cane che guardava il padrone dopo aver sporcato il pavimento, ed era veramente insolito vederlo così. Stiles non disse una parola, si limitò ad osservarlo in silenzio senza abbandonare per un secondo la sua aria offesa, e Derek a quel punto sospirò arrendevole e sollevò il sacchetto.

“Sono venuto a farmi perdonare.” disse ripetendo le esatte parole che aveva usato Stiles il giorno prima, accennando un lieve sorriso per tentare di addolcire l’altro, invano.

“Non hai niente di cui farti perdonare.” rispose stizzito Stiles, mettendo una forte enfasi nella parola “niente” e arricciando le labbra con indignazione. Senza aggiungere altro, si girò verso la scrivania per accendere il computer e controllare le sue cose proprio come se Derek non fosse lì.

Stiles sapeva che si stava comportando in modo infantile, ma era frustrato fino all’inverosimile, e nonostante Derek l’avesse assicurato del contrario, non poteva fare a meno di sentirsi brutalmente rifiutato. D’altronde, era sempre stato così, perché la situazione sarebbe dovuta cambiare proprio adesso? La sua “vita amorosa”, se così poteva chiamarla, era un interminabile susseguirsi di rifiuti.

In più, la derisione di Peter gli aveva dato il definitivo colpo di grazia. Derek poteva aver ragione, poteva essere lui quello nel torto per non essere comprensivo e tutto quanto, ma in quel momento aveva semplicemente voglia di essere offeso.

Derek non risposte alla sarcastica accusa di Stiles, ma mosse qualche passo verso di lui, fino alla scrivania, dove poggiò il sacchetto accanto al suo computer. Stiles non ebbe bisogno di aprirlo per capire cosa conteneva: dall’odore si accorse subito che dovevano essere delle patatine fritte arrotolate, le sue preferite, e la tentazione di aprirlo e mangiarle tutte fu fortissima, ma l’orgoglio prevalse e Stiles si limitò ad un’occhiata affamata e niente di più.

“Beh, te ne sei andato senza darmi neanche un bacio” disse Derek sorridendo un po’ incerto, ripetendo ancora una volta le stesse parole usate da Stiles il giorno prima. Per sua sfortuna, non ricevette lo stesso trattamento che gli aveva riservato lui. Stiles non si sporse affatto per baciarlo, anzi, rimase completamente in silenzio senza neanche guardarlo, strappando un sospiro all’altro.

“Ascolta Stiles, mi dispiace ok? Mi dispiace che questa situazione non sia delle migliori, mi dispiace che tu ci stia male, e mi dispiace dell’insensibilità senza precedenti di Peter ma…io credo davvero che sia la cosa migliore per noi, perché non ti fidi di me?”
Derek si avvicinò di un altro passo a Stiles mentre parlava, ma il ragazzo si tirò indietro e si voltò di colpo per fronteggiarlo.

“E quello che penso io non conta? Quello che vorrei io non conta? Decidi tu e basta? Bella considerazione che hai di me!” ribattè Stiles indignato, incrociando le braccia al petto. Derek si avvicinò di nuovo a lui e gli posò entrambe le mani sulle spalle, con tutta la determinazione necessaria a far ragionare il suo ragazzo.

“Stiles, ascoltami, ma ascoltami davvero: tu sei di gran lunga la persona più intelligente che conosca. E io mi fido di te, ho imparato a mio discapito a fidarmi di te e del tuo intuito, mi hai letteralmente salvato la vita più di una volta. Ma questa è l’unica situazione in cui non siamo due adulti, ma un adulto ed un adolescente, e so che la tua tempesta ormonale non aiuta a ragionare. Devi fidarti di me se ti dico che è meglio così, e ti ho già spiegato perché.” replicò Derek fissando Stiles dritto negli occhi, ma il ragazzo dopo qualche istante sbuffò e distolse lo sguardo.

“Bene, ricapitoliamo queste meravigliose spiegazioni: sono minorenne. E penso di essere uno degli ultimi vergini della scuola, anche quelli del primo anno sono sessualmente più attivi di me, in più siamo nel ventunesimo secolo, per l’amor del cielo! Mio padre potrebbe arrestarti? Ci sono un miliardo di posti in cui possiamo farlo al sicuro da mio padre, che comunque non farebbe niente se gli dicessi quanto tengo a te. E’ troppo poco che stiamo insieme e potrei pentirmene? Questo discorso non ha il minimo senso! Io ora voglio te, sono sicuro di te adesso, e anche dovessimo lasciarci un giorno non mi pentirei mai di averlo fatto con te perché ora sono felice con te. E poi smettila di trattarmi come una ragazza, non me ne importa niente della mia verginità, non me ne importa niente della prima volta perfetta con il principe azzurro, le candele, i petali e tutte queste cose smielate.” replicò il ragazzo interdetto.

“Ma tu te la meriteresti Stiles! Ti meriti la prima volta perfetta, perché non ti tratto come una ragazza, ma come il ragazzo sensibile che sei. Non voglio mandare a puttane niente con te.” rispose Derek altrettanto indignato che Stiles potesse pensare una cosa del genere.

“Derek, ho sedici anni ed un ragazzo bellissimo a cui tengo da morire, letteralmente, non puoi mandare niente a puttane!” sbottò l’altro aprendo le braccia alterato.

“Oh no, proprio per questo posso mandare tutto a puttane! Perché ti è così difficile pensare che io sia un po’ in ansia, e che a causa delle circostanze più che particolari, preferisca aspettare, andarci piano?” ribattè Derek a sua volta, cercando di domare la testardaggine dell’altro.

“Perché sto impazzendo da quanto ti voglio, e mi sento come se tu invece non mi volessi affatto.” disse Stiles abbassando le spalle con aria sconfitta, quasi rifiutata, e Derek in un secondo si avvicinò a lui per afferrargli entrambe le mani e tirarlo a sé, stringendolo senza la minima esitazione.

“La vuoi piantare con questa storia? Lo sai che non è vero, l’hai sentito che non è vero, non puoi dire il contrario, non puoi essere serio…io ti voglio Stiles, a volte è insopportabile il modo in cui ti voglio, ma questa cosa è importante e voglio fare tutto come si deve, con calma.” replicò Derek con il tono più convincente che riuscisse ad avere, e infatti Stiles aprì bocca all’istante per ribattere, ma non gli venne niente da dire, così la richiuse e mise su il broncio più pronunciato del suo repertorio, per poi staccarsi e sedersi al bordo del letto. Derek gli lanciò un’occhiata sfinita e sospirò arrendevole.

“Stiles ti prego non fare così.” lo supplicò il lupo sedendosi al suo fianco.

“Visto che mi dice sempre quanto sono maturo, per una volta voglio fare il bambino, quindi lasciami in pace.” borbottò Stiles cingendosi il petto con le braccia con fare cocciuto. Derek restò qualche secondo in silenzio, limitandosi a fissare il ragazzo e a valutare mentalmente tutto quello che aveva detto e che poteva dire per convincerlo, finché non si rese conto che continuando a parlare non avrebbero risolto niente. Così, grazie ad un’illuminazione improvvisa sollevò una mano con uno scatto repentino ed iniziò a massaggiargli dietro la nuca con lentezza ma allo stesso tempo con una certa forza, sentendo inevitabilmente un po’ di tensione allentarsi.

“Non vuoi un po’ delle patatine che ti ho comprato? Sono quelle deluxe.” disse Derek con voce molto più roca del normale, cosa che fece scorrere un brivido lungo la schiena di Stiles, che però non cedette.

“Non ho fame.” bofonchiò mentendo spudoratamente. Stiles aveva sempre fame, ma era determinato a farla pagare a Derek almeno un po’. L’alfa trattenne una risatina scettica e con la mano cominciò ad accarezzare un’area più grande, passando per i suoi capelli morbidi fino ad attraversare tutte le spalle, e Stiles dové trattenersi dal buttare la testa indietro in apprezzamento.

“Per quanto hai intenzione di tenermi il muso?” continuò Derek sempre con lo stesso tono basso e un po’ strascicato.

“Tu per quanto hai intenzione di rimanere nel club della castità?” lo prese in giro Stiles, anche se la sua voce si stava decisamente addolcendo rispetto al tono indignato di poco prima. Il ghigno di Derek si ampliò visibilmente e dopo qualche secondo si sporse verso il collo di Stiles, cominciando a lasciare qualche bacio leggero mentre il ragazzo sussultava appena e socchiudeva gli occhi.

L’alfa avvolse la vita dell’altro con un braccio e lo strinse a sé, lasciando una scia di baci più fitta dalla gola a sotto l’orecchio, fermandosi di tanto in tanto a succhiare delicatamente qualche porzione di pelle, stando attento a non lasciare segni. Stiles sospirò rumorosamente e strinse con una certa frustrazione il braccio di Derek, mentre buttava indietro la testa per dare libero accesso all’altro, godendosi l’alito caldo e il leggero sfregare della barba sul suo collo.

“Non ti farai perdonare facendo così.” sussurrò Stiles con tono non molto deciso, e infatti sentì la bocca di Derek stirarsi in un sorriso contro la sua pelle, mentre con una mano lo spingeva a stendersi sul letto, sdraiandosi poi sopra di lui stando attento a non pesargli addosso.

“Beh, tentar non nuoce.” rispose Derek con un sorrisino malizioso, sporgendosi poi per baciare Stiles sulle labbra con fare languido, dolce, senza fretta, godendosi le labbra morbide del ragazzo che si muovevano in sincronia con le sue, mentre piano piano le loro lingue facevano capolino e iniziavano ad accarezzarsi con delicatezza.

Era così rilassante baciare Stiles, così spontaneo e naturale, come se i due fossero nati con l’unico scopo di baciarsi per il resto delle loro vite. Il più giovane affondò una mano nei capelli scuri di Derek e cominciò a muovere le sue lunghe dita seguendo il ritmo del loro bacio. L’alfa d’altro canto gli passò una mano sotto la schiena e lo strinse forte a lui, così che potesse sentire i loro cuori battere veloci uno sopra l’altro.

“Non è abbastanza questo per te?” gli sussurrò Derek staccandosi dopo aver completamente perso la concezione del tempo, e sorridendogli felice.

“E’ abbastanza questo per te?” gli rispose Stiles inarcando un sopracciglio, al quale l’altro rispose stringendosi appena nelle spalle senza smettere di sorridere.

“Per ora.”

Il sorrisino che gli rivolse Stiles fu quasi malefico.

“Per ora.”
 


 

Alla fine Stiles non era riuscito a tenere il broncio a Derek per più di cinque minuti consecutivi, quindi dopo la loro lunga e rilassante sessione di baci in camera sua, i due avevano mangiato le patatine insieme e avevano chiacchierato più o meno allegramente, e Stiles con il broncio ancora fresco era riuscito a convincere Derek ad organizzare una serata a casa sua con tutto il branco, una specie di festa in cui tutti avrebbero mangiato schifezze, bevuto, ascoltato la musica e magari avrebbero pure guardato un film stupido insieme.

Derek non aveva avuto scelta se non di dire di sì, anche se con molta riluttanza. Non era propriamente il suo genere di cose, ma considerando la recentissima litigata, non poteva assolutamente dire di no al suo ragazzo. E così il sabato sera dopo, alle sette in punto, il loft di Derek era decisamente più affollato del solito, e la cosa lo avrebbe di certo infastidito a condizioni normali, se non fosse stato troppo impegnato a preoccuparsi di qualcos’altro.

Stiles era arrivato in perfetto orario insieme a Scott e Allison, e quando aveva aperto la porta del loft a Derek era servito qualche istante per connettere tutte le sue sinapsi che si erano improvvisamente bruciate; infatti il ragazzo si era presentato con addosso un paio di pantaloni rossi assurdamente stretti, tanto che sembravano quasi dipinti direttamente sulle sue gambe, una canottiera molto attillata bianca con le strisce e le rifiniture argentate e luccicanti, e sopra una camicia a quadri rossa e grigia tenuta strategicamente aperta.
Insomma, se fosse venuto nudo avrebbe risparmiato una certa fatica e avrebbe avuto lo stesso identico risultato.

“Nipotino io ti avverto, se non ti sbrighi a prendere un boccone di quel ben di Dio, lo farà qualcun altro. E quel qualcun altro potrei essere io.” commentò sottovoce Peter passando accanto a Derek che guardava Stiles salutare gli altri prima di dirigersi a grandi passi senza di lui. Se non fosse stato troppo conquistato dal modo assolutamente illegale in cui quei pantaloni rossi avvolgevano le gambe del suo ragazzo, Derek avrebbe probabilmente preso a pugni lo zio, ma adesso aveva cose più importanti a cui pensare.

“Ehi Brontolo, ti serve una mano o hai già sistemato tutto?” gli chiese Stiles non appena lo raggiunse, posandogli una mano sul braccio e sorridendogli allegro. I due cercavano di evitare di baciarsi quando erano insieme agli altri, era ancora un piccolo trauma per qualcuno (Scott in particolare).
Derek sembrò riscuotersi tutto d’un tratto e poggiò a sua volta una mano sulla spalla di Stiles.

“E’ tutto pronto, come avevo promesso.” rispose senza riuscire a trattenersi dal guardarlo dall’alto in basso, aggrottando appena la fronte per cercare di apparire dubbioso e non eccitato.

“Sei passato in un locale gay prima di venire qui per caso?” gli chiese indicando con un cenno la canottiera appariscente, e in tutta risposta il ragazzo ridacchiò e scosse ancora il capo.

“Questo è il mio piano coming out, non ricordi?” replicò Stiles lanciandogli un’occhiata eloquente, alla quale Derek rispose inarcando un sopracciglio.
“Non era il tuo piano per sedurmi?” gli disse con una piccola nota accusatoria nel tono divertito, e Stiles sogghignò malizioso per poi sporgersi verso il suo orecchio.

“Ci sto riuscendo?” gli sussurrò con fare lascivo e, senza dargli la possibilità di rispondere, si voltò e si allontanò da lui, permettendogli di ammirare il suo fondoschiena perfettamente avvolto in quei pantaloni assassini. Peter fu costretto a mettere una mano sotto il mento di Derek per chiudergli la bocca.

“Tic tac nipotino, tic tac.” gli disse ,fuggendo prima che Derek riacquistasse l’uso delle sue capacità psico-fisiche e lo picchiasse.

Alla fine, Stiles aveva insistito per guardare un film, così tutti i lupi -e non- trovarono presto un posto a sedere davanti la tv. Stiles si posizionò di fianco a Derek, appoggiando le proprie gambe sulle sue mentre l’altro gli posava discretamente una mano sulla schiena, e per tutto il tempo del film i ragazzi non fecero altro che chiacchierare, commentare e ridere divertiti, mentre facevano avanti e indietro dalla cucina per rifornirsi di birra.

A quanto pareva tutti i lupi adolescenti presenti nella stanza si stavano divertendo in uno dei loro nuovi passatempi preferiti: rifornire Stiles della stessa quantità di alcool che bevevano loro e scommettere su quando avrebbe ceduto; in pratica, visto che loro non potevano più ubriacarsi, si divertivano a far ubriacare lui.

Arrivati alla fine del film Stiles aveva una fila di bottiglie vuote appoggiate per terra vicino a lui, un’inclinazione sospetta a ridere ad ogni cosa che veniva detta, e una tendenza ad essere molto più tenero del normale. Non era ancora, però, veramente ubriaco, così Isaac suggerì di mettere un po’ di musica mentre andava alla ricerca di altra birra. Derek sospirò appena e si fece strada tra Lydia ed Allison per andare a cercare il telecomando dell’impianto stereo, e quando si girò per sapere se la musica andava bene si accorse che Stiles non era più nei paraggi. Si guardò un po’ intorno prima di aggirare i ragazzi che avevano cominciato a ballare per andare in cucina, dove per suo sommo disappunto trovò il suo ragazzo che buttava giù uno shot di rum insieme a Peter. In mezzo secondo netto, Derek si era fiondato in mezzo ai due, guardando lo zio con aria minacciosa e mettendo d’istinto un braccio intorno alla vita di Stiles.

“Che stai facendo?” gli ringhiò contro, e Peter sollevò le mani.

“Stai tranquillo nipotino, non sto facendo niente di male, sto solo facendo provare a Stiles qualcosa di davvero buono da bere, invece che quella scadente birra. Un altro giro?” spiegò per poi rivolgersi al ragazzo stretto nella presa di Derek, che sollevò il pugno entusiasta.

“Anche due!” esclamò allegro, e questa volta fu lui a beccarsi un’occhiata incerta.

“Tu non dovresti smettere di bere? Direi che gli altri si sono divertiti abbastanza, e che non è il caso che ti ubriachi.” disse Derek storcendo la bocca scontento, facendo sbuffare rumorosamente Stiles.

“Sei proprio intenzionato a togliermi tutti i piaceri della vita, eh? Te l’ha mai detto nessuno che sei un guastafeste Derek?” ribatté il ragazzo vagamente imbronciato.

“Io glielo ripeto da quando è nato in pratica.” borbottò Peter facendo poi l’occhiolino a Stiles, cosa che non sfuggì a Derek, il quale lo fulminò con lo sguardo prima di tornare a guardare il suo ragazzo e posargli delicatamente due dita sotto il mento.

“Bevi pure quanto vuoi, ma se ti azzardi a vomitarmi in qualunque posto che non sia il water giuro che ti squarcio la gola con i denti.” disse l’alfa con tono autoritario. Stiles lo guardò dritto negli occhi per poi passargli una mano sul petto e sussurrargli all’orecchio con voce strascicata.

“Dio mi hanno sempre fatto eccitare da morire le tue minacce.”

Derek deglutì a vuoto mentre osservava la silouette di Stiles e cercò di ignorare il calore che aveva sentito nel ventre, allontanandosi dall’altro con un sorrisino incerto.

“Se tra due minuti non tornate di là, ti do fuoco un’altra volta Peter.” disse Derek puntando un dito contro lo zio, per poi uscire dalla stanza e cercare un po’ d’aria.
Non appena arrivò in salotto, l’alfa venne afferrato da Isaac, il quale stava discutendo con Lydia di alcune antiche leggende sui lupi mannari, su cosa era vero e cosa era solo superstizione. Alla diatriba si aggiunse immediatamente anche Scott e, dopo un po’  di confusione, Derek perse inevitabilmente il filo del discorso decidendo di limitarsi ad annuire in silenzio e fingere di ascoltarli. Nonostante tutto, quella discussione fu tanto avvincente che, quando si ricordò di controllare che Stiles fosse tornato lì con loro, erano passati molti più di due minuti.

Appena se ne rese conto, si distaccò di colpo dal gruppo per cercare con lo sguardo il suo ragazzo, il quale stava barcollando in mezzo alla sala in maniera decisamente molto instabile con la bottiglia di rum in mano. Appena lo vide, Derek ebbe l’impulso di togliergli la bottiglia di mano, ma poi si soffermò ad osservarlo più attentamente e decise che Stiles in fondo aveva ragione: non poteva privarlo di tutti i piaceri della vita, in più doveva ammettere che da ubriaco diventava un vero e proprio intrattenimento comico. Così rimase un po’ distante a guardarlo che cercava di ballare con Erica, mentre rideva sempre più rumorosamente e faceva dei passi sempre più imbarazzanti, fino a che Peter non cominciò a farsi un po’ troppo vicino e Derek decise che era arrivato il momento di intervenire. Si fece avanti e in un attimo arrivò da Stiles, gli afferrò i fianchi ed iniziò ad ondeggiare insieme a lui, che non la smetteva di ridere. Quando ormai il rum nella sua bottiglia cominciava a scarseggiare, e lui camminava sempre peggio e rideva sempre più forte, biascicando e strusciandosi a lui come un gatto, Derek avvolse completamente la sua vita e lo tenne ben stretto.

“Ehi Stiles, ti porto su a stenderti un po’, che dici?” gli chiese a bassa voce, e visto che come risposta ottenne solo altre risatine, si abbassò appena per passargli un braccio dietro le ginocchia e tirarlo su di peso.

“E anche per stasera lo Stiles Show è finito, lo porto a sdraiarsi.” disse Derek rivolgendosi al branco prima di avviarsi verso la camera da letto.

“Notte capo…prenditi cura di lui!” gli urlò dietro Scott.

Derek scosse appena il capo ed iniziò a salire le scale delicatamente, facendo attenzione a non far picchiare la testa a Stiles, che intanto stava continuando a ridere di quello che aveva detto il suo migliore amico.

“Ok Stiles, riesci a stare in piedi, vero?” gli domandò Derek prima di metterlo a terra per aprire la porta.

“Certo, sto in tuuutte le posizioni che vuoi.” biascicò Stiles accarezzando il braccio dell’altro, il quale inarcò le sopracciglia ma non disse niente.
Stiles era andato ormai, aveva bisogno di sdraiarsi e farsi una bella dormita, poi alla sbornia c’avrebbero pensato la mattina dopo. Derek gli prese la mano e lo trascinò delicatamente verso il suo letto, ma le intenzioni dell’altro non erano innocenti come le sue. Non appena Derek tentò di scostare le coperte per farlo stendere, Stiles lo spinse senza esitazione sul letto prendendolo di sorpresa, e gli montò a cavalcioni senza pensarci due volte.

“Ma ciao.” bofonchiò Stiles sogghignando a pochi centimetri dal suo viso, passandogli le mani sulle spalle e sul collo prima di gettarsi sulla sua bocca in un bacio confusionario e un po’ scoordinato. Derek ricambiò il bacio all’istante, tenendo le mani sulla vita di Stiles senza fare troppa pressione, ma dopo un po’ si staccò con delicatezza.

“Sei ubriaco, devi dormire.” gli disse con un sorriso intenerito, mentre l’altro gli accarezzava il petto.

“Sei sexy, devi spogliarti.” rispose Stiles passandosi la lingua sulle labbra mentre guardava l’alfa con occhi quasi famelici.

“Sei molto ubriaco!” ribatté Derek scuotendo il capo.

“Sei molto sexy!” replicò l’altro, sporgendosi di colpo per attaccare il suo collo, iniziando a baciarlo, succhiarlo, addirittura morderlo di tanto in tanto, cosa che fece sussultare Derek, il quale si aggrappò più saldamente ai suoi fianchi, cercando di mantenere un certo controllo e di non muoversi troppo.
Stiles gli leccava la gola e lo baciava sotto l’orecchio, godendosi i piccoli sospiri sempre più frequenti di Derek, mentre con una mano gli toccava il braccio scoperto e con l’altra gli accarezzava i capelli.

“Stiles…” tentò di richiamarlo l’alfa, ma non appena finì di pronunciare il suo nome il ragazzo si gettò sulle sue labbra, baciandolo senza nessuna remora, con trasporto e passione, mentre con i fianchi cominciava a muoversi e strusciare il bacino contro quello di Derek, l’eccitazione che cresceva in entrambi.

“Stiles, calma…” gli disse toccandogli la nuca con delicatezza e allontanandosi dalle sue labbra.

“Ma sono così eccitato!” rispose il ragazzo con tono quasi infantile, per poi riprendere a dargli tanti piccoli baci umidi intorno all’orecchio.

“Ce l’ho così duro, lo senti Derek? Sono settimane che è così.” continuò strusciandosi un po’ contro l’altro che cercò di strozzare un gemito.

“Sono settimane che chiudo gli occhi e mi immagino la tua bella bocca intorno al mio cazzo, o te che mi scopi senza pietà.” gli sussurrò con voce assurdamente bassa, e Derek senza neanche rendersene conto affondò le dita nei fianchi di Stiles, stringendolo con forza, come se si stesse trattenendo da spostare le mani altrove.

“Sai in quanti posti potresti scoparmi? In quanti modi?” andò avanti, ruotando il bacino più forte contro di lui.

“Nella doccia, sul pavimento, sulla scrivania, in macchina, contro il muro, in cucina, sul tavolo…” cominciò ad elencare mentre una serie di immagini decisamente sconvenienti scorrevano nella mente di Derek.

“Potremmo farlo a scuola…o in camera di mio padre…” insistette Stiles, e l’alfa per un istante si dimenticò come si respirava, mentre la sua situazione nei pantaloni si faceva decisamente stretta.

“Dio ti prego scopami…aprimi in due, che non possa mettermi a sedere per una settimana.” gli sussurrò con tono di supplica, con disperazione.

“Non vedo l’ora che tu mi sbatta da qualche parte, che tu mi faccia piegare, mettere a quattro zampe, buttarmi contro il muro, e che tu me lo faccia prendere, senza pietà, senza delicatezza.”

Derek senza nemmeno rendersene conto afferrò il fondoschiena di Stiles con entrambe le mani, accarezzando la stoffa di quei pantaloni che lo fasciavano così strettamente.

“Devi farmi urlare Derek, finché non mi brucia la gola…per gli urli e perché mi hai scopato anche quella.” gli disse per poi morderlo proprio sotto l’orecchio, cosa che fece gemere l’alfa, il quale si stava sempre aggrappando a lui con forza, cercando di convincersi a prendere di peso il ragazzo, toglierselo di dosso, infilarlo a letto e mettergli un bel cerotto su quella bocca particolarmente ispirata grazie all’alcohol. Sentirlo parlare in quel modo gli stava facendo letteralmente perdere il contatto con la realtà, non si sentiva in grado di comporre una frase di senso compiuto e il suo cervello sembrava completamente impotente rispetto a quello che aveva nei pantaloni. Ma doveva fermarlo, dovevano fermarsi, Stiles era ubriaco marcio e Derek doveva fare qualcosa che non fosse estremamente stupido ed estremamente avventato.

“Stiles…” cominciò a dire, ma venne di nuovo interrotto dall’altro.

“Pensa a quando gli altri potranno sentire che l’abbiamo fatto…quando potranno sentire precisamente dove mi sei venuto…” continuò iniziando a spingersi su di lui seguendo un ritmo più ordinato e cadenzato, anche se sempre molto lento.

“Derek ti prego scopami, non ce la faccio, non resisto.” lo scongiurò, soffermandosi a baciarlo languidamente nell’incavo della spalla, fermandosi ogni tanto per annusarlo.

“Senti quanto sono eccitato.” disse lasciandosi cadere del tutto su di lui, facendo aderire i loro corpi, e Derek mugolò sentendo l’erezione di Stiles premergli sulla coscia.

“Stiles non posso farlo, non così, non esiste che la tua prima volta tu sia ubriaco fradicio, te la devi almeno ricordare.” riuscì finalmente a dire Derek, riagganciando un paio di sinapsi, mentre però i suoi pantaloni erano ormai dolorosamente stretti e stavano gridando pietà in tutte le lingue esistenti.
Anche Derek era all’orlo della sopportazione, vedere Stiles in quel modo, che si strusciava a lui senza pietà, che gli parlava senza la minima vergogna o pudore, si sentiva bruciare ovunque.

“Però magari posso…darti una mano?” si lasciò finalmente sfuggire dalla labbra, e sapeva che se ne sarebbe pentito, ma gli uomini erano esseri deboli dopotutto.
Derek rimase per qualche secondo così preso dal rimproverarsi mentalmente, che non si era reso conto che l’altro non lo aveva degnato di risposta, né aveva fatto il minimo movimento.

“Stiles?”

Gli scostò appena il viso per vedere che il ragazzo gli era letteralmente collassato addosso, svenuto di colpo come ogni sbronza degna di questo nome richiede.
Derek sospirò e si concesse per qualche minuto di ascoltare il respiro regolare di Stiles per riprendere il controllo del suo corpo, poi lo sollevò delicatamente e lo mise sotto le coperte, lasciandolo a dormire rilassato. Che si godesse questi momenti di incoscienza prima della batosta che lo avrebbe aspettato la mattina.
Derek si sdraiò al suo fianco e provò a prendere sonno in tutti modi, ma alla fine dové alzarsi innervosito e andare in bagno.

Stiles non era l’unico a cui serviva una mano.








 
Spazio dell'Autrice 



Devo ammettere che rileggendo quello che avevo scritto mi sono letteralmente vergognata, e considerando tutte le cose che ho scritto in vita mia, è una cosa grave AHAHAHAHAHAHHAHAHAHAAHAHHA

Il povero Derek sta dando segni di cedimenti ormai, e come biasimarlo se Stiles si presenta vestito in stile Kurt Hummelv NC17 version, si ubriaca e gli sussurra tutte quelle cose all'orecchio...Derek poveraccio non sa proprio dove aggrapparsi (o forse sì *wink*) per fermarsi dal violentarlo xD
Comunque anche questa volta va a finire male, quindi a Stiles rimane solo un colpo in canna per far cedere Derek...che cosa si inventerà questa volta il nostro malefico protagonista? *coff coff*
Come sempre vorrei fare una menzione d'onore allo Zio Peter che rimane il più bello AHAHAHAHAAHHAHAHAHA come faremmo senza il nostro caro zio perv?

A questo punto ringrazio la mia bellissima beta TheShippinator che mi ha betato al volo il capitolo (ti adoro tesoro <3) e tutti voi che avete letto e recensito questa piccola follia, vi amo da morire <3

Passate un ottimo San Valentino pieno di tanto amore (real o fictional non importa) e soprattutto con tanta Sterek!

Non dimenticate di continuare a votare la nostra OTP nel sondaggio di San Valentino, dove siamo testa a testa con la Destiel: http://thegeekiary.com/valentines-shipping-poll-round-2/6404

Un bacione <3

Alexa

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