For it is plain as anyone can see, we're simply meant to be

di Little_Lotte
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day 1- Cooper/Klaine. The Groom's Worse Man ***
Capitolo 2: *** Day 2- Roomates!Klaine: Enigma ***
Capitolo 3: *** Day 3 - Heroes!Klaine: I can be your hero ***
Capitolo 4: *** Day 4 - Skank/Nerd: Purple ***
Capitolo 5: *** Day 5- Photographer/Model: Dreams ***
Capitolo 6: *** Day 6 - Dalton: Guardian Angel ***
Capitolo 7: *** Day 7- Winter in New York: From Now On ***



Capitolo 1
*** Day 1- Cooper/Klaine. The Groom's Worse Man ***


Day One:
The Groom's Worse Man









<< Cooper, no... è inutile che insisti, tanto la nostra risposta è sempre la stessa: Niente ballerine brasiliane! >> 

Cooper sbuffò pesantemente e guardò di traverso Kurt e Blaine, comodamente seduti l'uno di fianco all'altro,  sull'enorme divano del suo salotto; avevano un'espressione così dannatamente severa, proprio quel genere di espressione che l' attore detestava veder rivolgersi contro, specialmente quando si trattava di suo fratello e del suo fidanzato.

<< Ragazzi, perchè non provate a fidarvi di me per una volta?! >> protestò Cooper, piegando le labbra a mo di broncio << Io so perfettamente ciò che faccio! >>

<< Oh, come per il mio compleanno, Coop?! >> replicò astiosamente Blaine << Ricordi, quando ti dissi che avrei voluto qualcosa di sobrio?! Non leggo il dizionario da un po' di tempo, ma l'ultima vola che ho controllato, non mi sembrava che il termine "sobrio" significasse : " Organizziamo una festa con statue di ghiaccio, un coro alpino e una torta a ventiquattro piani". >>

Cooper scrollò le spalle.

<< Beh, ho scelto tanti piani quanto gli anni che avevi compiuto. >> rispose << Mi era sembrata un' idea carina, come le statue ti ghiaccio a tua immagine e somiglianza! E poi sai che potevo permettermi tutte le spese senza alcun problema. >>

<< Se posso intromettermi, quelle sculture erano inquietanti. >> intervenne Kurt, storcendo il naso << Ed è un episodio che non si ripeterà una seconda volta, almeno non per il nostro matrimonio! >>

Cooper sbuffò nuovamente.

Attendeva il matrimonio di Kurt e Blaine praticamente da sempre - in fin dei conti, stavano insieme da oltre sette anni - e adesso che finalmente stava per arrivare, non aveva alcuna intenzione di tenere a freno tutto il suo estro e la sua fantasia; dopo tutto, era pur sempre il testimone di nozze!

<< Ragazzi, questo dovrà essere il giorno più bello della vostra vita! >> esclamò Cooper, sforzandosi di essere il più persuasivo possibile << E dovrete ricordare tutto di questi momenti, persino il vostro addio al celibato! >>

<< Appunto, hai detto bene! >> fece eco Kurt, esasperato << Ed è proprio questa la ragione per cui non abbiamo alcuna intenzione di affidare a te l'organizzazione! Sai, vorremmo avere bei ricordi di questa esperienza! >> 

Cooper, a quel punto, si lasciò cadere sulla poltrona di fianco al divano e sbuffò con tutto il fiato che aveva in corpo, incronciando le braccia al petto e arricciando le labbra in un broncio pronunciato.

<< Vi odio. >> sentenziò << Siete ingiusti, io sto solamente cercando di rendere il vostro matrimonio memorabile! >>

<< Cooper, ti prego! >> lo implorò suo fratello << E' il mio matrimonio - il nostro matrimonio - e non voglio che qualcosa vada storto! Per il mio compleanno ho chiuso un occhio, ma stavolta vorrei che fosse veramente tutto perfetto. Sei mio fratello, ovviamente non mi sognerei mai di escluderti da tutto questo, ma preferirei che fosse tutto un tantino meno...beh, da te. >> 

Cooper si morse un labbro e abbassò mestamente lo sguardo, storcendo il naso.

<< Oh! >> esclamò, in tono chiaramente risentito << Quindi... state cercando di escludermi. >>

<< Ma no, certo che no! >> si affrettò a rispondere Blaine << Nessuno ha mai pensato di escluderti, Coop, sei il testimone di nozze! >>

<< Vogliamo che tu faccia parte di tutto questo, Cooper, ma preferiremmo che non fossi tu ad organizzare le cose. >> fece eco Kurt, sforzandosi di suonare il più gentile possibile << Sai, giusto per evitare eccessive complicazioni! >>

Blaine fece segno di sì con la testa, guardando il fratello maggiore con occhi colmi di conforto; sperava che non l'avrebbe presa troppo sul personale, ma a giudicare dall'espressione cupa che ancora offuscava il suo sguardo, doveva trattarsi di una speranza del tutto vana.

Del resto, l'egocentrismo e la suscettibilità erano fra i caratteri più spiccati della famiglia Anderson.

<< Va bene, va bene...ho capito. >> replicò Cooper, con un filo di voce << Del resto siete voi gli sposi, non posso certo costringervi a farmi fare le cose di testa mia, se non è questo ciò che volete! Mi sta bene, insomma...è pur sempre il vostro matrimonio, mi limiterò a fare ciò che mi ordinerete voi, senza ulteriori pretese. >>

Blaine guardò suo fratello sospettosamente, non del tutto persuaso dalle sue parole.

<< Cooper... dici sul serio? >> chiese.

Cooper fece segno di sì con la testa, continuando a mordersi il labbro inferiore; Blaine non ne era del tutto certo, ma sembrava quasi che una lacrimuccia quasi impercettibile stesse scivolando lungo la sua guancia sinistra.

<<  Tranquilli, me ne farò una ragione. >> rispose con voce mesta << Del resto, che cosa volete che sia? Si tratta solamente del matrimonio di mio fratello - il mio unico fratello - con il grande amore della sua vita, queste occasioni capitano praticamente ogni giorno! >>

Kurt storse il naso in una smorfia di disappunto, disturbato dall'evidente sarcasmo presente nelle parole di Cooper; se conosceva bene il suo futuro cognato - e credeva ormai di conoscerlo come le sue tasche - doveva esserci qualcosa di decisamente sospetto in quel suo atteggiamento, soprattutto in quelle lacrime che, a guardarle bene e da vicino, non sembravano essere poi così sincere.

<< Ma non importa, davvero! >> proseguì Cooper, in un tono talmente patetico da sembrare quasi teatrale << E' il vostro matrimonio, volete che sia assolutamente perfetto e preferite essere voi stessi ad accertarvi che ogni cosa vada come deve andare, è del tutto comprensibile! Io mi limiterò a fare il mio lavoro di testimone senza troppe pretese: scorterò la damigella, porgerò gli anelli, proporrò il brindisi finale...le solite, banalissime attività da testimone di serie C. >>

Blaine rivolse a suo fratello uno sguardo contrito, ricco di senso di colpa. Non aveva realizzato quanto potesse essere importante per Cooper organizzare quel matrimonio, e all'improvviso si sentì un vero e proprio egoista a privarlo di una simile opportunità, solamente per paura che il suo modo di fare troppo eccentrico potesse in un qualche modo turbare i piani fatti da lui e Kurt; in fin dei conti, che cosa avrebbe mai potuto fare di così terribile?!

<< K-Kurt, stavo pensando... >> disse ad un tratto il moro, rivolgendosi timidamente al proprio fidanzato << ... In fin dei conti, non ci sarebbe niente di male se lasciassimo che fosse Cooper ad occuparsi dei preparativi; non trovi? >>

Il volto di Cooper si illuminò di colpo, mentre quello di Kurt venne immediatamente offuscato da una tetra nube di disappunto.

<< Prego?! >> domandò quest'ultimo, alzandosi di scatto.

<< Kurt, ascoltami. >> replicò Blaine con voce sussurrata, alzandosi a sua volta e prendendo l'altro sottobraccio, allontanandosi di pochi passi da suo fratello << Cooper ci tiene così tanto, progetta questo momento sin dal nostro fidanzamento! Non credi che, magari, potremmo chiudere un occhio per questa volta?! >>

Kurt sospirò, alzando gli occhi al cielo e facendo una smorfia di disappunto.

<< Blaine, stiamo parlando di tuo fratello. >> osservò << Tuo fratello, l'uomo più inopportuno e fastidioso del mondo! Sarebbe persino capace di seguirci in viaggio di nozze, tu credi veramente che potrebbe organizzare il nostro matrimonio senza combinare uno dei suoi soliti, irreparabili disastri?! >>

<< Eddai, Kurt! >> insistette Blaine, in tono supplichevole e con gli occhi completamente spalancati, a mo' di cucciolo << Sono il suo unico fratello, questa è la sua unica occasione per organizzare un matrimonio per qualcuno che ama! Insomma, credi davvero che qualcun altro potrebbe mai essere altrettanto folle da permetterglielo?! >>

Kurt guardò il proprio fidanzato di traverso, sollevando il sopracciglio in un'espressione che sembrava voler chiaramente dire " No, e non credo neanche che tu debba esserne poi così sorpreso ". Blaine sospirò profondamente, voltandosi rapidamente verso suo fratello e poi nuovamente verso Kurt.

<< Ti prego! >> implorò << E' così importante per lui. >>

Kurt roteò gli occhi e sbuffò, gettando poi il proprio sguardo sulla figura di Cooper, il quale se ne stava ancora accovacciato sulla sua poltrona, gli occhi spalancati in un'espressione colma di aspettativa, quasi come quella di un bambino alla disperata ricerca di approvazione da parte dei propri genitori; c'era qualcosa di estremamente subdolo in quello sguardo - Kurt non potè fare a meno di notarlo - ma al tempo stesso emanava una strana energia persuasiva, quasi come se vi fosse qualcosa di magico ed ipnotico negli occhi di Cooper, talmente intenso e violento da non poter essere in alcun modo ignorato o contrastato.

<< Beh, io... >>

Poi lo sguardo di Kurt incrociò quello puerile e supplichevole di Blaine, e a quel punto il controtenore dovette definitivamente arrendersi ad accettare senza remore il proprio destino.

<< E sia. >> cedette << Cooper, puoi essere tu ad organizzare il nostro matrimonio. >>

<< Evvai! >> Cooper saltò giù dalla poltrona e si precipitò a rotta di collo fra le braccia di Kurt e Blaine, stringendo entrambi in una presa talmente salda da rischiare quasi di far mancare loro il respiro << Oh, Kurt...grazie, grazie, grazie! Prometto che non te ne pentirai! >>

" A dire il vero me ne sto già pentendo! " pensò Kurt, divincolandosi fra le braccia di Cooper, mentre Blaine faceva lo stesso.

<< Coop, ti prego... >> ansimò quest'ultimo, ormai quasi del tutto senza fiato << ... lasciaci andare, altrimenti non avremo più nessun matrimonio da organizzare! >>

Cooper liberò i due dalla stretta e rivolse loro un enorme, devotissimo sorriso smagliante, dondolandosi avanti e indietro sulle punte dei piedi, come un ragazzino gioioso appena svegliatosi la mattina di Natale.

<< Sarà una cerimonia sensazionale, ve lo prometto! >> cinguettò allegramente << Ricorderete questo meraviglioso momento per il resto delle vostre vite, ne sono più che certo! >>

<< Purchè si tratti di un ricordo felice, Cooper. >> lo ammonì Kurt, guardandolo severamente << Ho acconsentito a lasciarti organizzare il nostro matrimonio perchè so che per Blaine è molto importante e perchè stavi incominciando a farmi piuttosto pena, ma se credi di poter fare come ti pare e piace, allora ti sbagli di grosso! Ci sono una serie di tabù che devono essere rispettati, vale a dire: niente statue di ghiaccio, niente torte che superino il mezzo metro di altezza, niente cori alpini con tanto di cantori vestiti da Pinocchio e con una ridicola piuma d'aquila sulla testa, niente animali e - soprattutto - niente sorprese alla Cooper Anderson...siamo intesi?! >> 

Cooper inarcò lievemente il sopracciglio sinistro, sollevando appenda l'angolo della bocca.

<< Neanche qualche cigno selvatico? >> azzardò.

<< Cooper! >> lo fulminò nuovamente Kurt, irremovibile.

<< Neppure un piccolo anatroccolo?! >>

<< COOPER! >> 

<< Ok, ok, ok....ho capito! >> esclamò Cooper, alzando le braccia al cielo con rassegnazione << La festa è la vostra, se volete rinunciare a tutta questa magnificenza, allora peggio per voi! >>

Kurt si morse un labbro per trattenere quel velato insulto che gli si era bloccato in gola, mentre Blaine ridacchiava sommessamente e gli si avvicinava per cingergli la vita con un braccio, avvinghiandosi a lui dolcemente e in segno di conforto.

<< Cooper, non abbiamo bisogno di tutte queste "magnificenze". >> spiegò il moro, rivolgendosi a suo fratello con espressione serena e sorridente << Io e Kurt ci amiamo, tutto ciò che desideriamo è semplicemente poter coronare il nostro sogno e sposarci come abbiamo sempre sognato sin da quando ci siamo trasferiti insieme a New York, se non persino da prima. Non occorre un matrimonio in grande stile, sarà sufficiente essere circondati dalle persone che amiamo. >>

Kurt inarcò un sopraccigliò, lanciando al fidanzato una vera e propria occhiata omicida.

<< " Non occorre un matrimonio in grande stile "?! >> ripetè incredulo, con una - non troppo - velata punta di acidume << Vuoi per caso che ci sposiamo nel giardino di casa nostra, Blaine? >>

<< No, certo che no! >> rispose questi, trattenendo un sospiro esasperato << Kurt, sai bene che apprezzo molto la tua creatività - e non ti priverei mai della possibilità di dare un tocco di classe al nostro matrimonio - ma non credi che, tutto sommato, non sia il lusso ciò di cui abbiamo bisogno per rendere questo giorno il più perfetto della nostra vita?! >>

Kurt rimase in silenzio per qualche istante, pensieroso, per poi cedere definitivamente di fronte allo sguardo sognante e innamorato del proprio fidanzato, che continuava a fissarlo dolcemente come se in quella stanza non vi fosse nient'altro degno di essere guardato.

<< Ok, hai vinto tu. >> disse, sospirando profondamente e plasmando poi un tenero sorrisetto di rassegnazione << Ma se Cooper si azzarda a combinare uno dei suoi soliti casini, sappi che non sarò assolutamente disposto a fargliela passare liscia, chiaro?! Non nel giorno del nostro matrimonio! >>

Cooper sorrise ampiamente, facendo segno di sì con la testa.

<< Rilassati, Kurt! >> esclamò allegramente << So esattamente quello che faccio, non dovete preoccuparvi di niente! >> 

<< Sai, è proprio il fatto che tu sappia esattamente ciò che fai a preoccuparmi. >> replicò Kurt, con una smorfia << Temo proprio che finirò col pentirmi di averti affidato questo incarico. >>

Blaine guardò il proprio fidanzato dolcemente e sorrise.

<< Non preoccuparti, amore mio. >> lo rassicurò, prima di posare un rapido bacio sulla sua guancia << Andrà tutto benissimo, vedrai! Ci sposeremo, Kurt, niente e nessuno potrà mai rovinare questo magico momento; neanche Cooper. >> 

Kurt sorrise a sua volta e, in risposta, si abbandonò ad un sospiro beato, posando comodamente la testa sulla spalla di Blaine e stingendosi a lui in un tenero abbraccio. 

<< Mi arrendo. >> disse infine, a metà tra il rassegnato e il divertito.

Cooper allargò ulteriormente il proprio sorriso, gongolando tra sè e sè per l'eccitazione.

<< Bene ragazzi, visto che siete così felici in questo momento... >> disse << ...non è che per caso avete cambiato idea riguardo a quelle ballerine brasiliane?! >>

<< COOPER! >>
 
 

*
 


<< Cinquecento colombe?! Chi diavolo ha avuto la stupida idea di... COOPER! >>

Cooper accorse immediatamente in sala da pranzo, dove trovò Kurt seduto al tavolo ed intento ad esaminare una serie di documenti e scartoffie relativi all'organizzazione del matrimonio, con un'espressione tutt'altro che soddisfatta sul volto.

<< Kurt, ma che diavolo succede? >> protestò l'attore, i capelli completamente arruffati e la voce impastata dal sonno << Perchè mi hai svegliato dal mio pisolino di bellezza, lo sai che devo dormire almeno due ore al giorno, dopo pranzo, se voglio mantenere la mia pelle distesa e rilassata! >>

<< Cooper, ti giuro che se non mi spieghi immediatamente che cosa accidenti stai combinando con il mio matrimonio, io ti farò fuori con le mie stesse mani! >> ringhiò il controtenore, stringendo con forza un pezzo di carte fra le mani << Così avrà tutta l'eternità per dormire, altro che il tuo pisolino di bellezza! >>

Cooper alzò gli occhi al cielo e sospirò, esasperato.

<< Che cosa avrei combinato, adesso? >> domandò in tono irritato.

Kurt si morse energicamente il labbro inferiore e contò mentalmente fino a venti, per impedirsi di saltare giù dalla sedia ed avventarsi violentemente sul collo di Cooper, stringendolo con tutta la forza che aveva in corpo fino a fargli esalare l'ultimo respiro.

<< Tu. >> tuonò con fare minaccioso << Perchè diamine hai ordinato cinquecento colombe bianche per la cerimonia?! Chi ha mai parlato di volere delle colombe, razza di idiota che non sei altro?! >> 

<< Hey, piano con le parole! >> protestò Cooper, indispettito << Sono pur sempre tuo cognato, sangue del tuo sangue! >>

<< No che non lo sei! >> ribattè Kurt, sempre più esasperato.

Cooper lo guardò confusamente, per poi scrollare rapidamente le spalle.

<< Beh, comunque lo sarò dopo il matrimonio. >> concluse << E per la cronaca, ho semplicemente pensato che le colombe potessero essere un'idea carina. >>

<< Cinquecento?! >> sbottò Kurt, alzandosi in piedi in uno slancio di rabbia << Ti ha dato di volta il cervello?! E vogliamo parlare dell'ufficiante vestito da Batman?! Perchè mai dovrei farmi sposare da un tizio vestito da idiota?! >>

Cooper fece spallucce.

<< Quest'anno si celebra il trentacinquesimo anniversario dell'uscita del primo grande film di Batman. >> spiegò << Credo sia doveroso da parte nostra celebrare l'evento, non trovi? >>

<< NON AL MIO MATRIMONIO! >> strillò Kurt a pieni polmoni << Cooper, dannazione, non avevamo detto "niente stranezze"?! Non avevamo forse detto che avresti dovuto seguire le linee direttive che io e Blaine ti abbiamo dato?! >> 

<< Oh, ma era tutto così noioso! >> replicò l'altro, storcendo il naso << Seriamente, Kurt, da te mi sarei aspettato qualcosa di un tantino più creativo! Posso capire quel broccolo di mio fratello, ma tu sei il direttore di Vogue.Com! >>

<< Oh, non lo sarò per molto di questo passo! >> ringhiò Kurt a denti stretti, completamente rosso in volto per la rabbia << Almeno, non dopo essere stato incarcerato a vita per il tuo omicidio! >> 

Cooper roteò gli occhi e sospirò, allargando le braccia con fare sconsolato.

<< La stai facendo troppo lunga, Kurt! >> disse << E' il tuo matrimonio, dovresti essere felice! Tu e mio fratello state insieme da anni, vi amate ancora come il primo giorno e presto sarete... beh, marito e marito. Non credi che tutto questo sia un motivo più che valido per sorridere e smetterla di preoccuparti inutilmente?! >>

<< Sei tu che mi fai passare la voglia di sorridere, Cooper! >> bofonchiò Kurt, guardandolo di traverso << Tu e le tue stupide idee fuori dal mondo! Oh, santi numi, ma perchè non abbiamo assunto un vero organizzatore di matrimoni?! O perchè non l'ho fatto io stesso, sarebbe stato tutto molto più semplice! >>

Il controtenore si lasciò cadere nuovamente sulla sedia, prendendosi la testa fra le mani ed emettendo un lungo gemito lamentoso, dal profondo della gola. Cooper lo guardò con aria intenerita e sorrise, avvicinandosi a lui e posandogli gentilmente una mano sulla spalla, in segno di conforto.

<< Kurt, ti vedo un tantino stressato. >> disse << Perchè non vai un po' a distenderti sul letto e non ti riposi per un paio d'ore? >>

<< Tu sarai ancora qui al mio ritorno? >> chiese l'altro, in tono lagnoso.

Cooper sorrise: << Ovvio. >>

<< No, grazie, allora non ci tengo! >>

Cooper sospirò profondamente, scuotendo la testa con un sorrisetto beffardo.

<< Su, adesso lascia fare a me. >> disse, facendo segno a Kurt di alzarsi dalla sedia e fare posto a lui << Ti prometto che organizzerò il matrimonio più bello di tutti i tempi, i giornali ne parleranno per mesi e mesi! E se non vuoi le colombe e il costume di Batman, allora mi limiterò a seguire il programma che tu e Blaine avete preparato. >>

Kurt sollevò leggermente un sopracciglio, ancora piuttosto scettico.

<< Me lo prometti? >>

<< Assolutamente sì. >>

Cooper si portò una mano all'altezza del cuore, annuendo con fare solenne, e a quel punto Kurt non potè fare altro che sventolare bandiera bianca.

<< E sia. >> cedette quest'ultimo, alzandosi lentamente dalla sedia e dirigendosi verso la camera da letto, mentre Cooper prendeva il suo posto fra le scartoffie.

Il controtenore sospirò profondamente, con rassegnazione; in fin dei conti, per una volta, avrebbe anche potuto provare a dare un po' di fiducia a Cooper, tanto per cambiare.

<< Hem...Kurt? >> fece eco la voce di Cooper, prima ancora che lui avesse il tempo di abbandonare la stanza << Da uno a dieci, quanto ti disturberebbe se invece di ordinare un centinaio di rose rosse per la cerimonia, io ne avessi ordinate... beh, diciamo un milione?! >> 

<< COOPER! >>
 
 

*
 
 

A discapito di quanto avesse temuto Kurt, il matrimonio andò nel migliore dei modi: la cerimonia fu perfetta, l'orto botanico addobbato esattamente come avrebbe voluto Kurt e, nonostante i suoi numerosi tentativi di fare di testa propria, nessuna delle assurde bizzarrie di Cooper riuscì a dare i propri frutti.

Esattamente come Kurt e Blaine avevano sperato, quello fu il matrimonio più bello e grandioso di tutti i tempi.

<< Hey, ascoltatemi tutti... per favore, fate un po' di silenzio. >>

Cooper, seduto assieme al resto della famiglia Hummel- Hudson- Berry in qualità di unico rappresentante del ramo Anderson, si alzò in piedi battendo con forza la propria forchetta contro il bicchiere, intimando tutti i presenti di abbassare la voce e voltandosi orgogliosamente verso il tavolo degli sposi.

<< Kurt, Blaine... so che in queste ultime settimane sono stato una spina nel fianco per voi due, e che non vedete l'ora di partire per il viaggio di nozze così da liberarvi di me per un bel po'. >> disse l'attore, suscitando le risate di tutto l'uditorio << Ma se non avete nulla in contrario, vorrei dire qualcosa per celebrare questo vostro giorno speciale; non sono mai stato particolarmente bravo con le parole, ma immagino che anche questo faccia parte dei miei compiti di testimone di nozze, dico bene? >>

Kurt e Blaine si guardarono e sorrisero, facendo rapidamente segno di sì con la testa.

<< Mi sembra una richiesta ragionevole. >> commentò il primo, ridacchiando sommessamente ed intrecciando le dita con quelle di suo marito.

Cooper rivolse loro un sorrisone affettuoso e, dopo aver preso un bel respiro di incoraggiamento, sollevò il bicchiere sopra la propria testa e iniziò a parlare.

<< Vorrei proporre un bel brindisi per Kurt e Blaine: sono passati anni dal loro primo incontro, e se oggi siamo qui a celebrare il loro matrimonio, è perchè in tutto questo tempo non hanno mai smesso di amarsi come il primo giorno. >>

Kurt e Blaine sorrisero nuovamente, scambiandosi un ennesimo sguardo colmo di amore.

<< Sapete, io non sono stato un fratello maggiore molto presente. >> proseguì Cooper, incupendo lievemente il proprio sorriso << Me ne sono andato di casa quando Blaine era poco più che un ragazzino e, in generale, non mi sono mai comportato con lui come un vero fratello maggiore dovrebbe fare. >>

S'interruppe per qualche istante, giusto il tempo per rivolgere a Blaine un profondo, sincero sguardo colmo di affetto. 

<< Ho sempre amato mio fratello Blaine, più di ogni altra cosa al mondo. >> disse ancora, con voce rotta dall'emozione << Ma in tanti anni di vita e di convivenza non ho mai avuto la capacità di dimostrarglielo come avrei dovuto, e più di una volta ho seriamente rischiato di perderlo definitivamente, a causa del mio stupido comportamento egoista e superficiale. Devo ringraziare Kurt per avermi fatto riavvicinare a lui e, a dire il vero, credo di doverlo ringraziare per un milione di altre cose, prima di tutte l'essere riuscito a dare nuovamente un senso alla vita di Blaine, persino quando tutto sembrava aver perso completamente di colore e di sapore. >> 

Fece un ennesima paura, per dare a sè il tempo di riprendersi dalla commozione e dalle lacrime che, lentamente, avevano iniziato ad offuscare i suoi occhi.

<< Sapete, Kurt e Blaine non hanno sempre avuto vita facile: hanno dovuto sopportare anni ed anni di bullismo ed odio gratuito, hanno lottato insieme contro la cattiveria della gente, hanno affrontato un lungo periodo di lontananza e, un paio di volte, il loro amore ha persino rischiato di non sopravvivere alla troppa pressione e a tutte quelle pretenziose aspettative. >>

Blaine abbassò vergognosamente lo sguardo, cercando di non ricordare lo stupido errore commesso circa cinque anni prima, quando ancora lui e Kurt non vivevano insieme a New York e lui era ancora fin troppo fragile e stupido per poter affrontare quella storia d'amore senza troppa paura e senza preoccupazioni.

Cooper ampliò notevolmente il proprio sorriso, guardando i due giovani sposi con espressione beata.

<< Ma se c'è una cosa che ho imparato grazie a loro due, è che il vero amore è in grado di superare tutti i maggiori ostacoli. >> disse con voce morbida, mentre una piccola lacrima scivolava rapidamente lungo la sua guancia sinistra << La storia di Kurt e Blaine non è mai stata semplice, ma in fin dei conti quale storia d'amore lo è veramente?! Alla luce della mia esperienza come attore di successo - e vi assicuro che ne ho parecchia - posso affermare con assoluta certezza che sono proprio le storie d'amore più difficili e tormentate a trasmettere i sentimenti più intensi e profondi, e che il vero amore non è quello che non incontra mai problemi, bensì quello che riesce a superarli e a rinascere dalle proprie ceneri come una fenice, ancora più forte, più vero e più sincero che mai. Per Kurt e Blaine è stato così, e il fatto che oggi ci troviamo tutti qui a festeggiare la loro unione in matrimonio è la prova pura e semplice che niente e nessuno sarai mai abbastanza forte da distruggere tutto ciò che nutrono l'uno per l'altro. >>

Kurt e Blaine non riuscirono a trattenere qualche lacrima di commozione, mentre tutti i presenti ascoltavano il discorso di Cooper con rapimento, deliziati e allo stesso tempo piuttosto sorpresi dalla disarmante dolcezza di quelle parole. 

Cooper sollevò ulteriormente il proprio calice, inclinando lievemente la testa in direzione dei due sposi.

<< Non ho mai avuto un vero amore in vita mia, ma se mai un giorno dovessi averne uno... beh, mi auguro semplicemente che possa essere come quello di Kurt e Blaine. >> concluse, rivolgendo loro un ennesimo sorriso festoso mentre tutti intorno a lui scoppiavano in un applauso
fragoroso << Congratulazioni ragazzi, vi voglio infinitamente bene. >> 

Gli invitati brindarono assieme agli sposi e al testimone e, pochi minuti dopo, venne finalmente servita la torta: un'enorme pan di spagna alla crema e al cioccolato, guarnito da fragole e frutti di bosco, la cui altezza soddisfaceva pienamente i requisiti prestabiliti da Kurt. 

Poi, finalmente, arrivò per gli sposi il momento di aprire le danze.

<< Allora, signor Hummel-Anderson, mi concederebbe l'onore di questo ballo? >>

Kurt ridacchiò sommessamente, mentre Blaine allungava una mano verso di lui e lo conduceva gentilmente verso la pista da ballo, l'orchestra che soffusamente intonava le prime note di una versione strumentale e particolarmente emotiva di " Teenage Dream", la loro canzone.

<< Wow.. >> mormorò Kurt, avvinghiandosi al corpo di Blaine e posando la testa sulla sua spalla, ondeggiando a tempo di musica << Decisamente un'ottima scelta! Scommetto che è stata una tua idea, dico bene? >>

Blaine rise, intrecciando le dita con quelle del proprio marito e continuando a muoversi insieme a lui a tempo di musica, i loro corpi talmente stretti l'uno all'altro da farli sembrare praticamente un unico individuo.

<< Ti sbagli, amore mio. >> rispose << Stavolta io non c'entro niente, il merito è tutto di Cooper. >>

Kurt sospirò profondamente, socchiudendo gli occhi e rilassando i muscoli del viso in un ampio sorriso beato.

<< Devo ammetterlo, ha fatto veramente un ottimo lavoro con questo matrimonio. >> disse << E io che neanche volevo affidargli questo incarico! >>

<< Beh, ma Cooper è fatto così! >> replicò Blaine, con fare divertito << Ama sorprendere tutti, ed è per questo che noi lo amiamo! >>

Kurt fece segno di sì con la testa, tirando un ennesimo sospiro beato e stringendosi maggiormente al corpo del proprio marito.

<< Già. >> concordò << E chissà che, finalmente, non decida di mettere del tutto la testa apposto. >>

<< Hey, Kurt...Blaine! >>

La voce di Rachel echeggiò minacciosamente alle loro spalle, e appena pochi istanti dopo la ragazza si precipitò dinnanzi a loro, con le guance completamente rosse ed un'espressione visibilmente preoccupata stampata in fronte.

<< Ragazzi, mi duole interrompervi proprio adesso... >> farfugliò << ...ma è appena arrivato un gruppo di ballerine brasiliane domandando se sono ancora in tempo per la festa, e io non so davvero che cosa devo rispondere! Voi due per caso ne sapete qualcosa?! >>

Kurt e Blaine interruppero le loro danze e si guardarono disperatamente negli occhi, esclamando all'unisono e a chiare lettere la stessa, espasperante parola.

<< COOPER! >>







N.d.A: Felice Klaine Week a tutti quanti! *O*

Non vedevo l'ora che arrivasse questa settimana meravigliosa, dopo la botta d'angst della 4x4 ci voleva proprio, soprattutto per quei klainers tenaci che, come me, non smetteranno mai di sperare e di amare la nostra stupenda coppia come abbiamo sempre fatto. :)

Ci tengo a dirvi che non troverete neanche un po' di angst in questa mia raccolta: solamente amore, tanto fluff, un po' di sesso - che non guasta mai - e anche qualche risata, che spero di essere già riuscita a strapparvi con questo primo racconto. Oh, sì...io amo Cooper Anderson! **

Felice Klaine Week a tutti e... beh, corriamo tutti a leggere! :)

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Capitolo 2
*** Day 2- Roomates!Klaine: Enigma ***


Day Two:
Enigma





<< Kurt Hummel, ti presento Blaine Anderson: Blaine sarà il tuo co-capitano durante le gare di enigmistica, nonchè il tuo compagno di stanza per i prossimi due giorni. >>

Merda.

Vi prego, ditemi che non è vero! Ditemi che sto sognando, ditemi che tutto questo non sta succedendo veramente! Ditemi - vi supplico - che quello non è veramente Blaine Anderson, il ragazzo più bello ed affascinante di tutta la scuola, capitano del club di recitazione, vincitore dello scorso rodeo annuale di enigmistica dello Stato, unico studente del terzo anno ad aver mai preso una A+ alla fine del corso di matematica avanzato della professoressa Steenek,
detta " L'Arpia". 

Non il Blaine Anderson di cui sono follemente, irrimediabilmente innamorato sin dal mio primo anno di liceo.

<< Kurt, ma certo! >> mi dice lui, allungando una mano verso di me e stringendo la mia talmente forte da farmi letteralmente sussultare << Fai parte dei Cheerios, dico bene? E non sei tu lo studente che l'anno scorso, durante la settimana scientifica della scuola, mi ha quasi battuto con il suo progetto sull'uso dell'energia solare in agricoltura? >>

Arrossisco violentemente e faccio lentamente segno di sì con la testa, irrigidendomi di colpo come un ciocco di legno; bene, a quanto pare si ricorda di me.

Merda.

Il professor Spencer - insegnante di fisica e nostro accompagnatore ufficiale per il rodeo di enigmistica dello Stato - sorride ampiamente, guardando prima me e poi Blaine con un'espressione visibilmente soddisfatta sul volto, espressione che - in tutta onestà - mi mette un tantino in soggezione.

<< Bene, visto che andate già così d'accordo non dovrebbe essere un problema per voi condividere la stessa stanza! >> esclama allegramente << Dico bene?! >>

Blaine annuisce con entusiasmo, rivolgendomi poi un enorme sorriso smagliante, che mi fa letteralmente ribollire il sangue nelle vene per l'emozione.

Dio, ancora non riesco a crederci: io e Blaine Anderson, compagni di stanza.

Se qualcuno me lo avesse detto qualche mese fa, di certo non ci avrei creduto! Mai nella vita avrei potuto sperare di essere benedetto da un simile evento, eppure eccomi qua, rinchiuso in un minuscolo albergo di terza categoria nel bel mezzo dell'Ohio, a dover condividere una stanza con il ragazzo del quale sono pazzamente innamorato da più di due anni e mezzo.

Una fortuna sfacciata, come si suol dire!

<< D'accordo, allora direi che a questo punto potete anche ritirarvi nella vostra stanza. >> fa a quel punto il professor Spencer, consegnando a Blaine una grossa chiave di metallo, attaccata ad uno dei portachiavi più pacchiani che io abbia mai visto in vita mia << Avrete bisogno di riposarvi, domani vi voglio in splendida forma per la finale: mi raccomando, date il meglio di voi e porteremo a casa quel magnifico trofeo! >> 

Sospiro profondamente, mentre il professore si allontana verso la sua stanza e Blaine ed io ci incamminiamo silenziosamente per un lungo corridoio, fino a raggiungere una porta di colore giallo sbiadito, proprio alla fine di esso.

<< Wow, siamo stati rilegati nei meandri più oscuri di questo albergo! >> commenta scherzosamente Blaine, emettendo quella che dovrebbe essere una semplice risata, ma che alle mie orecchie suona più come una specie di melodiosa filastrocca musicale, una sinfonia eterea di flauti e di violini.

Io faccio timidamente segno di sì con la testa, ridacchiando impacciatamente, e lui mi rivolge un altro di quei suoi meravigliosi sorrisi smaglianti.

" Kurt, no...ti prego, trattieniti! " mi ammonisco mentalmente, tentando in tutti i modi di placare le mie pulsioni.  In fin dei conti, non sarebbe carino se svenissi proprio nel bel mezzo del corridoio, tanto meno se provassi a saltare addosso a Blaine senza troppe cerimonie o alcun tipo di spiegazione.

Almeno per il momento, farei bene a mantenere ancora un po' del mio sangue freddo.

<< Hey, ma questa stanza è enorme! >> esclama Blaine con una certa sorpresa, dopo essere riuscito - non senza qualche difficoltà - ad aprire la serratura e a farci entrare in camera << Devo ammettere che non me lo aspettavo, visto lo squallore generale di questo albergo. Guarda, abbiamo persino la televisione! >>

Io mi guardo intorno curiosamente, lasciando cadere il mio bagaglio a terra e richiudendomi la porta alle spalle: in effetti la stanza è piuttosto grande, sebbene un po' spoglia, e se non altro io e Blaine avremo spazio a sufficienza per convivere senza darci troppo addosso.

Blaine si getta a colpo sicuro su uno dei due letti che abbiamo a disposizione, mentre io preferisco dedicarmi all'esplorazione del bagno; non è poi così male, tutto sommato, anche se dovrò comunque utilizzare le mie tovagliette igieniche, tanto per essere sicuro di non correre qualche spiacevole rischio.

<< Allora, che cosa ne pensi? >> domanda ad un tratto Blaine, intento a testare il livello di comodità del proprio letto << Fico, vero? >>

Io non rispondo, soffermandomi per qualche istante ad ammirare la sua splendida figura, facendo ovviamente molta attenzione a non farmi beccare. 

Sono innamorato di Blaine sin dalla prima volta che ci siamo incontrati: era il primo giorno di liceo, ed io e lui frequentavamo lo stesso corso d'inglese; non fu esattamente un incontro come quelli dei film, a dire il vero per la prima ora e mezzo neanche mi accorsi di lui! Poi, quando alla fine delle lezioni mi alzai per raggiungere l'aula di scienze, venni letteralmente travolto da un grosso energumeno che non avevo mai visto prima di allora, e Blaine - senza pensarci troppo su - prese immediatamente le mie difese.

Senza neanche sapere chi fossi.

Mi rivolse uno dei suoi meravigliosi sorrise, guardandomi con aria di rassicurazione, e in quel momento capii che innamorarmi di lui sarebbe stata l'unica cosa veramente sensata da fare, per quanto non vi fosse assolutamente niente di sensato in quell'inaspettata situazione.

Da quel giorno non ho mai smesso di pensare a lui.

Ci ho provato, a dire il vero, ma non è mai servito a niente; nonostante tutti i miei sforzi, non sono mai riuscito a togliermi dalla testa il suo sorriso, i suoi occhi color caramello, la sua risata cristallina e il tono caldo e rassicurante della sua voce. Ho trascorso notti e giorni interi a sognare di lui, a immaginare di perdermi in quel suo sguardo dolce e riflessivo, di far scorrere le dita fra i suoi riccioli neri e di assaporare lentamente le sue labbra carnose, così da scoprire finalmente se fossero così meravigliosamente morbide come avevo sempre immaginato. 

Lo amo in silenzio per più di due anni, celando a chiunque il mio interesse per lui, illudendo persino me stesso che i miei sentimenti non avessero alcuna importanza; non potevo permettermi di innamorarmi di lui, non quando tutto mi faceva credere che non fossimo fatti per stare assieme: Blaine era fin troppo bello e popolare, ed io ero solamente uno stupido ragazzino sognatore, pieno di speranze e di desideri, troppo diverso da chiunque altro per meritare di essere accettato da tutti in quella scuola. 

Non sapevo se fosse gay come me - e ancora continuo a domandarmelo - ma ero perfettamente conscio del fatto che niente al mondo avrebbe mai potuto unirci; io e Blaine apparteniamo a due mondi diversi, due rette parallele destinate a non incontrarsi mai, universi talmente dissimili da non poter essere conciliati in alcun modo.

Sfortunatamente per me, il mio è un amore molto più che impossibile; ma in fin dei conti, mi è pur sempre concesso sognare, dico bene?!

<< Kurt... va tutto bene? >>

La voce di Blaine mi distoglie dai miei pensieri, facendomi sussultare.

<< Sì, tutto ok. >> balbetto, tentando di riacquistare una minima parvenza di dignità << Ero solo un tantino...sovrappensiero. >>

Blaine ride di gusto e ancora una volta le mie ginocchia tremano al suono di quella melodia; devo decisamente imparare a controllarmi, sto diventando davvero ridicolo! 

<< Beh, sei pronto per domani? >> mi domanda ad un tratto Blaine, sorridendo come solo lui sa fare << Spero tanto che tu lo sia, perchè voglio portare a casa quel trofeo anche quest'anno! >>

Rido, facendo allegramente segno di sì con la testa.

<< Non temere. >> lo rassicuro << Non ti farò perdere la dignità di fronte a tutti i tuoi amici, ti aiuterò a vincere quel premio. >>

Blaine amplia ulteriormente il proprio sorriso, guardandomi con una tale dolcezza ed intensità da farmi completamente squagliare come neve al sole.

<< Oh, di questo ne sono assolutamente certo. >> risponde << Del resto, ho un sacco di sensazioni positive riguardo a te, Kurt. >>

Arrossisco di colpo, completamente annebbiato da quella sua ultima affermazione, e il cuore incomincia a battermi all'impazzata, mentre un fastidioso groppo mi si forma in gola. Sensazioni positive, riguardo a me? Veramente?! E che genere di sensazioni positive?

Muoio dalla voglia di chiederglielo, ma riesco chissà come a trattenermi, abbassando lo sguardo e limitandomi ad abbozzare una specie di sorrisetto impacciato.

<< G-grazie. >> rispondo semplicemente, senza distogliere lo sguardo da terra.

Solo dopo pochi istanti mi decido finalmente a riportare la mia attenzione su di lui, accorgendomi che mi sta ancora guardando, con quel suo placido sorriso sulle labbra e quella sua tenera espressione da cucciolo stranito. 

Lo guardo negli occhi, e mentre mi perdo in quel color nocciola cangiante, mi rendo conto di quanto Blaine Anderson rappresenti un enigma per me, tanto assurdo ed intricato quanto inspiegabilmente curioso ed affascinante. Lui mi fa l'occhiolino, il suo splendido sorriso ormai così vasto e smagliante da poter irradiare completamente l'intera stanza.

<< Ma ti pare. >> ribatte << Sarà un vero piacere collaborare con te. >>

Io sorrido ed arrossisco maggiormente, abbassando una seconda volta lo sguardo con timidezza.

Eh sì, Blaine Anderson è un vero e proprio enigma! E mi domando se, un giorno o l'altro, sarò mai in grado di risolverlo del tutto.
 



*
 
 


<< Allora...sei nervoso? >>

Chiudo gli occhi e sospiro profondamente, provando a rilassare tutti i muscoli del mio corpo, che in questo momento sembrano essere tesi come corde di violino.

E' il giorno della finale di enigmistica, e io sono talmente impegnato a pensare a Blaine da non riuscire a concentrarmi su quello che dovrebbe essere il mio reale obiettivo, ossia la vittoria; sarà bene che mi dia una calmata, se non voglio rischiare di mandare all'aria tutto il lavoro che la mia squadra ha fatto nell'arco di tutti questi mesi.

Inoltre, se mai dovessimo perdere a causa mia, Blaine potrebbe decidere di non rivolgermi la parola per il resto delle nostre vite.

<< Terrorizzato. >> rispondo, con voce tremolante.

Blaine ride, avvicinandosi lentamente a me e posando poi una mano sulla mia spalla, in segno di conforto.

<< Hey, rilassati! >> mi ammonisce gentilmente, rivolgendomi uno dei suoi soliti sorrisi radiosi << Ho fiducia nella squadra, sono certo che andremo alla grande! E poi, se anche dovessimo commettere qualche errore, non sarebbe certo la fine del mondo! >>

Lo guardo confusamente, sollevando leggermente un sopracciglio con fare perplesso.

<< Davvero? >> chiedo.

<< Ma certo! >> replica lui, con una risatina << E poi, comunque vadano le cose, io ho già vinto. >>

Sollevo anche l'altro sopracciglio, sempre più perplesso.

<< Sul serio? E in che modo, scusa? >> 

Lui scrolla le spalle distrattamente le spalle, con un sorrisetto sornione.

<< Beh... >> risponde << ... mi sono fatto un nuovo amico. >>

Wow.

Diretto e meravigliosamente sincero.

Oh, Blaine Anderson, mi spieghi come diavolo faccio a smetterla di pensare a te? In questo momento provare a toglierti dalla mia testa è decisamente l'ultimo dei miei desideri. 

<< D-dobbiamo sbrigarci. >> osservo << Tra poco ci chiameranno sul palco, dobbiamo raggiungere gli altri. >>

<< Sì, buona idea! Dai, muoviamoci: la vittoria ci aspetta! >>

Mi afferra per un braccio e mi trascina dietro le quinte, dove ad aspettarci ci sono i nostri compagni di squadra, in attesa di essere chiamai sul palco per dare inizio alle gare; trattengo il fiato e tento disperatamente di non collassare, mentre Blaine mi guida fino alla nostra destinazione, le sue dita così delicatamente strette attorno al mio polso, come una calorosa, rassicurante prigione.

E di colpo, la vittoria diventa decisamente l'ultimo dei miei pensieri.
 
 


*
 
 



<< Evvai...McKinley regna, siamo i campioni del mondo...Woooah! >>

Alzo gli occhi al cielo e sospiro, esasperato, cercando di non fare troppo caso alle urla disumane proveniente dai corridoi, inevitabile colonna sonora della nostra vittoria anche per questo campionato statale di enigmistica.

Assurdo: la mia squadra ha appena vinto una delle più importanti gare dello Stato e io, invece di festeggiare, me ne sto qui in camera mia, ad ingozzarmi di biscotti facendo zapping alla tv, intrappolato in un orrendo pigiama di cotone a righe celesti.

L'aspetto positivo, se non altro, è che anche Blaine sembra non essere particolarmente in vena di festeggiare; infatti, se ne sta seduto sul suo letto a leggere un vecchio numero di "Spiderman", lanciandomi di tanto in tanto qualche occhiata furtiva, sperando che io non mi accorga di niente.

Anche se, riguardo a quest'ultimo punto, probabilmente è solo la mia immaginazione a parlare.

<< Accidenti, certo che fanno davvero un gran casino! >> esclama ad un tratto Blaine, distogliendo lo sguardo dal suo fumetto << Hanno l'aria di divertirsi parecchio, sicuro di non voler partecipare ai festeggiamenti? >>

Faccio segno di no con la testa.

<< Sto molto meglio qui. >> rispondo << A dire il vero, non sono il tipo da questo genere di feste. >>

Blaine mi sorride dolcemente - Dio, devo ancora abituarmi a tutta questa magnificenza!

<< Beh, neanche io. >> ribatte << Non vorrei proprio ritrovarmi domattina con un terribile mal di testa, lo stomaco in subbuglio e i ricordi completamente offuscati! >>

Ridacchio, continuando a premere a caso i tasti del telecomando alla ricerca di qualcosa di interessante da guardare in Tv, fino a che finalmente non riesco a trovarlo: " Funny Girl", con Barbra Straisand.

Mi mordo il labbro inferiore con forza, per impedirmi di strillare.

No, non possono trasmettere il mio film preferito proprio stasera, non adesso che sono in compagnia del ragazzo più bello, dolce e meraviglioso del mondo, che potrebbe tranquillamente essere etero e depennarmi definitivamente dalle sue amicizie se scoprisse della mia maniacale e patologica venerazione per Barbra Streisand! Oh, vorrei tanto poter profondare!

Faccio per cambiare canale prima che Blaine se ne accorga, ma agisco troppo tardi: il suo sguardo è già curiosamente puntato verso lo schermo della Tv.

Con mia somma incredulità, però, la sua reazione non è esattamente come me l'ero immaginata.

<< Oh santo cielo, " Funny Girl" ! Non lo vedo da un sacco di tempo, sembra essere passato un secolo! Ti prego, Kurt, alza il volume! >>

Io mi limito ad eseguire l'ordine, in silenzio, inarcando in maniera impercettibile il sopracciglio sinistro in segno di perplessità.

Bene: a Blaine Anderson piace Barbra Streisand, il che lo rende un potenziale omosessuale, un artista dall'animo sensibile ed un ineccepibile gusto musicale, oppure un ragazzo con una strana passione per le donne dagli occhi lievemente strabici e il nasone; o molto più semplicemente, una via di mezzo fra tutte e tre le cose.

<< Hey, siamo fortunati! >> esclama nuovamente Blaine, mettendo definitivamente da parte il suo fumetto e sporgendosi verso la televisione << Dovrebbe essere iniziato da pochi minuti, non rischio di perdermi la scena di " The Greatest Star! ". >>

Trattengo un ennesimo sospiro, roteando gli occhi verso il cielo: decisamente, palesemente omosessuale.

<< Sai, Blaine... >> azzardo, sperando di non sembrare troppo sfacciato << ...non sapevo che ti piacesse Barbra Streisand! >>

<< Beh, piace praticamente a tutti i ragazzi gay dell'universo! >> esclama lui, ridacchiando sommessamente << E io sono fiero di poter confermare la regola, senza dover rappresentare un'eccezione. >>

Mi mordo nuovamente il labbro inferiore, cercando di nascondere il sorrisetto compiaciuto che lentamente si sta plasmando sul mio volto; il cuore incomincia a battermi all'impazzata, più di quanto avesse mai fatto fino ad ora, e per una qualche assurda ragione inizio a pensare che - forse - tutte le mie assurde paranoie riguardo al mio essere innamorato di Blaine, non avevano poi alcun fondamento.

<< Sembra quasi che tu ne sia sorpreso. >> aggiunge Blaine, guardandomi curiosamente << Che c'è, non dirmi che non lo avevi capito?! >>

<< Beh, onestamente no. >> confesso, mentre le mie guance si tingono leggermente di rosso << Confesso di averci sperato più volte, ma non ho mai... >>

Mi blocco.

Merda. Non posso averlo detto sul serio; non posso aver praticamente rivelato a Blaine Anderson di avere una tremenda cotta per lui, non posso avere fatto una simile, colossale, vergognosamente ridicola stupidaggine!Blaine mi guarda con espressione palesemente divertita, e si sento il rossore sulle mie guance farsi ancora più intenso, quasi insostenibile.

<< Grandioso. >> biascico << Un bell' A+ per la mia meravigliosa, colossale figuraccia! >> 

<< Sei adorabile. >> mi sorprende Blaine, con inaspettata quanto genuina sincerità.

Io mi volto rapidamente verso di lui, guardandolo sempre più confusamente.

<< C-cosa? >>

<< Sei adorabile, Kurt Hummel. >> ripete lui, guardandomi dritto negli occhi, uno sguardo di puro rapimento sul volto << E sei il ragazzo più dolce e divertente che io abbia mai conosciuto! Sei intelligente, spiritoso, hai uno spiccato senso dell'ironia e della moda, e sei semplicemente una delle persone più generose e comprensive che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita! >>

Abbasso nuovamente lo sguardo, abbozzando un ennesimo sorrisetto impacciato.

<< M-mi conosci solamente da un paio di giorni. >> commento.

Blaine ridacchia dolcemente, un leggero scampanellio che mi accarezza delicatamente le orecchie.

<< Beh, a dire il vero a scuola tutti conoscono Kurt Hummel. >> risponde << Mi ricordo ancora la tua favolosa performance di " Fergalicious" con i Cheerios, il secondo anno di liceo; e poi, credi davvero che io mi sia dimenticato del nostro primo incontro, quando ti salvai da Richy "BigBoy" Burns, durante la nostra prima lezione di inglese? >>

Il cuore mi balza in gola per l'emozione; non posso credere che si ricordi veramente di quell'episodio, è una meraviglia del tutto inaspettata! A questo punto, mi chiedo se non posso persino sperare in qualcosa di più, da questa fortuita coincidenza.

<< Beh... >> balbettò timidamente << Sono cambiate tante cose da allora. >>

<< Sì, ma non è detto che questo debba essere per forza un male! >> rilancia immediatamente Blaine, guardandomi con aria di sfida.

Io rispondo con una specie di ridicola smorfia e Blaine scoppia a ridere, continuando a guardarmi con quella sua espressione magnetica, così da lasciare che io mi perda ancora una volta nel colore intenso e sfolgorante dei suoi occhi; c'è qualcosa di incredibilmente misterioso in questo ragazzo e per una ragione che ancora non sono perfettamente in grado di spiegarmi, tutto ciò mi piace da impazzire.

<< Sei strano, Blaine Anderson. >> sentenzio, rivolgendomi a lui con fare lievemente divertito.

Blaine risponde al mio sorriso con uno ancora più ampio e radioso.

<< E questo per te è un bene o un male? >> domanda.

Io ridacchio, scrollando distrattamente le spalle.

<< Beh, questo ancora devo deciderlo. >> rispondo.

<< Oh, ma c'è alcuna fretta; abbiamo tutto il tempo di questo mondo per scoprirlo! >> ribatte lui, in tono beffardo << Intanto, che ne diresti se continuassimo a guardare il film? >>

Io faccio segno di sì con la testa e sospiro, accoccolandomi al cuscino ed indirizzando nuovamente la mia attenzione sullo schermo della tv. Ci vogliono appena pochi secondi prima che Blaine si volti nuovamente verso di me, guardandomi con espressione sbarazzina e sorridendo come un bambino sovraeccitato la mattina di Natale.

<< Sai, Kurt... >> mi dice briosamente << ...dal mio letto la televisione si vede molto meglio. >>

Io rido di nuovo e, senza troppa esitazione, emigrò dal mio letto a quello di Blaine, accomodandomi al suo fianco e poggiando comodamente la testa sulla sua spalla, senza preoccuparmi di sembrare troppo sfacciato; Blaine sospira beatamente e, con disinvoltura, lascia scivolare un braccio attorno alle mie spalle.

Io sospiro a mia volta, rilassandomi fra le sue braccia.

Eh sì, Blaine Anderson è decisamente un enorme, intricatissimo enigma; ed io, in cuor mio, sento di avere in mano la chiave perfetta per riuscire a risolverlo.









N.d.A: Secondo Giorno, seconda Shot: Roomates Klaine!

Devo essere sincera, non ero del tutto convinta di voler scrivere in prima persona e al presente, ma mentre scrivevo la cosa si è praticamente decisa da sola, per cui spero tanto di essere riuscita a rendere comunque l'effetto che speravo. Per altro, non mi capita mai di scrivere dal punto di vista di Kurt ( tutti sanno che sono molto più affine a Blaine ), per cui anche questo è stato un esperimento molto interessante. :D

Beh, ringrazio tutti coloro che stanno seguendo questa mia Klaine Week e che stanno scrivendo altrettante perle durante questa settimana di festeggiamenti, dal momento che è proprio di tirarci su che abbiamo bisogno! Ricordate, ragazzi, la Klaine è eterna. 

Un bacione e a domani con il prossimo Prompt. :)

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Capitolo 3
*** Day 3 - Heroes!Klaine: I can be your hero ***


Day Three:
I Can Be Your Hero








In un mondo caotico e pieno di paura come quello in cui viviamo, essere un Supereroe non è per niente semplice: bisogna essere sempre pronti a qualsiasi evenienza, pronti a lottare contro qualunque nemico, a mettere da parte l'orgoglio e i propri sentimenti per adoperarsi esclusivamente a favore dell'umanità.

Essere un Supereroe significa dimenticarsi di se stessi - o almeno, dei propri bisogni e desideri - e avere la forza e il coraggio di mettersi continuamente in gioco, di combattere ogni giorno per il Bene Comune, per quella profetica pace che tutti, nel mondo, sognano di poter realizzare.

Sì, essere un Supereroe non è per niente facile, oggi giorno, ma vi è qualcosa di ancora più complicato e terribilmente difficile da dover accettare: essere un giovane Supereroe adolescente, ancora alle prese con il proprio addestramento.

Kurt Hummel aveva solamente sedici anni, frequentava il liceo McKinley - la scuola di addestramento per giovani Supereroi - da poco più di un anno, e già provava l'irrefrenabile desiderio di fuggire dal proprio destino; sapeva di aver ricevuto un grande e prezioso dono - se l'era sentito ripetere almeno un milione di volte, sin da quando era bambino -  ma dentro di sè temeva di non essere affatto all'altezza di quel compito.

In fin dei conti, non era certo stato lui a domandare di ricevere quel dono! E se non fosse stato abbastanza bravo a maneggiare i propri poteri, se non fosse stato così coraggioso da combattere contro il male come tutti si aspettavano che facesse? Aveva solamente sedici anni, dannazione! Come poteva pensare, in un'età in cui i ragazzi dovrebbero essere semplicemente liberi di godersi i propri sogni, che un giorno il suo unico compito sarebbe stato quello di garantire la pace e la serenità nel mondo? 

Se solo fosse stato possibile, Kurt avrebbe solamente voluto essere un ragazzino normale, proprio come tutti gli altri.

Era una venerdì pomeriggio, le lezioni della settimana si erano appena concluse e Kurt aveva deciso di rifugiarsi per un po' sulla terrazza del dormitorio, così da poter dedicare un po' di tempo a se stesso, per pensare; gli piaceva stare lì, era il solo luogo in quell'enorme scuola nel quale si sentisse realmente al sicuro, il solo luogo in cui non avesse paura di rimanere solo.

Anche se, quel giorno, Kurt scoprì di non essere esattamente solo.

<< Hey, sapevo che ti avrei trovato qui! >> esclamò una voce alle sue spalle, interrompendo i suoi pensieri.

Kurt sussultò e si voltò in fretta, sospirando profondamente ed abbozzando un tenero sorrisetto a metà fra il divertito e l'impacciato. Non aveva bisogno di ulteriori conferme per capire a chi appartenesse quella voce: il calore e la dolcezza tipici di quei toni baritonali risuonavano costantemente nel suo cuore e nella sua mente, come una morbida, soave melodia.

<< Blaine. >> mormorò il giovane Hummel, ampliando di colpo il proprio sorriso nel momento in cui i suoi occhi azzurri incrociarono quelli nocciola del suo migliore amico.

Blaine Anderson sorrise a sua volta, facendogli un rapido occhiolino.

<< E' la terza volta questa settimana. >> disse << Dopo le lezioni scappi sempre qui sopra, come se volessi fuggire da tutto ciò che ti circonda! Sto seriamente incominciando a pensare che tu stia semplicemente cercando di evitarmi. >>

Kurt fece segno di no con la testa, abbozzando un sorrisetto quasi impercettibile.

<< No, Blaine. >> rispose in un sussurro << E' da me che sto cercando di scappare, a dire il vero; da me e da tutte queste maledette responsabilità. >>

Blaine si avvicinò lentamente al suo amico ed andò a sedersi di fianco a lui, poggiando comodamente la testa sulla sua spalla.

<< Ti capisco, la lezione di oggi è stata particolarmente faticosa. >> commentò << Shuester ci è andato giù pesante, nessuno di noi ha dato veramente il massimo! Hai visto, persino Rachel non è riuscita a smaterializzarsi come avrebbe voluto! >> 

Kurt sbuffò.

<< Non si tratta solo di questo, Blaine. >> replicò nervosamente << E'... è tutta questa faccenda dei Supereroi che mi manda fuori di testa! >>

Si alzò di scatto ed incominciò a deambulare lungo la terrazza, sotto lo sguardo attonito e semi-divertito di Blaine.

<< Non è così che dovremmo vivere, Blaine, siamo ancora troppo giovani! I ragazzi della nostra età si preoccupano di cosa indossare per uscire il venerdì sera, di prendere un voto decente al compito di matematica, di quale scusa inventare con i propri genitori per giustificare il fatto di non essere rimasti a casa quando erano stati messi in punizione; noi, invece, dobbiamo imparare a combattere contro i malviventi, contro mostri e pazzi psicopatici che attentano alla salvezza del mondo, dobbiamo convivere con qualcosa di molto più grande di noi! E io... beh, i-io non credo di farcela! >>

Blaine fece per interromperlo, ma prima ancora che ne ebbe modo, Kurt ricominciò nuovamente a parlare a macchinetta.

<< La verità è che io non credo di esserne capace! Ma mi hai visto, sono praticamente pelle e ossa! E ancora non sono in grado di controllare i miei poteri, si può praticamente dire che sia il ghiaccio a comandare me, non il contrario! E poi, non sono neanche sicuro di essere abbastanza coraggioso da affrontare il pericolo a sangue freddo; in tutta onestà, Blaine, credo proprio non avere minimamente la stoffa per fare il super eroe! >>

Blaine sospirò profondamente, scuotendo la testa con fare divertito.

<< Hai finito? >> domandò a quel punto, rivolgendo a Kurt uno sguardo rassicurante e colmo di adorazione.

Kurt annuì appena appena: << Sì...credo. >>

Il giovane Anderson fece lui segno di tornare a sedersi e questi non se lo lasciò ripetere una seconda volta, accucciandosi nuovamente di fianco all'amico; Blaine cinse le spalle di Kurt con un braccio e sospirò nuovamente, guardando il ragazzo con aria di conforto.

<< So come ti senti, Kurt. >> gli rispose con voce morbida << Frequento questa scuola da un anno in più rispetto a te, e so benissimo che cosa significa avere paura di non essere abbastanza, o desiderare di essere semplicemente un ragazzo normale, come tutti gli altri! Ma non siamo stati noi a scegliere questo destino: ci è stato semplicemente assegnato, e non possiamo fare assolutamente niente per cambiare le cose, anche se quello di combattere per l'umanità sembra essere decisamente l'ultimo dei nostri desideri. Siamo nati in questo modo, Kurt, e dobbiamo semplicemente accettare la nostra realtà. >>

Kurt fece una smorfia, mordendosi con forza il labbro inferiore.

<< Tu la fai sembrare così facile, Blaine! >> commentò << Ma non siamo tutti forti e coraggiosi come te. >>

<< Hey, io non sono sempre stato così! >> lo interruppe Blaine << Anzi, avresti dovuto vedermi al mio primo anno qui a scuola, ero un vero e proprio pesce fuor d'acqua! Mi sentivo esattamente come ti senti tu adesso, avevo la netta sensazione che la mia vita fosse solamente un grosso errore, che tutto fosse sbagliato e che non fosse realmente questo il mio posto nel mondo. >>

Kurt lo guardò curiosamente.

<< E come hai fatto ha capire che era questo il tuo destino? >> chiese.

<< Beh, Shuester mi ha dato una mano. >> replicò l'altro, con una scrollata di spalle << Mi è stato vicino, ha capito quali erano le mie paure e, con il passare del tempo, mi ha aiutato ad accettare il mio destino. Certo, non è stato facile - e su questo non voglio assolutamente mentirti - ma alla fine ho capito che, se ho ricevuto in dono questi poteri, allora il mio scopo non può essere altro che utilizzarli per il bene dell'Umanità! Lo stesso vale anche per te, Kurt, tu sei nato per essere un Supereroe: prima lo accetterai, prima capirai che niente al mondo potrà mai far sì che tu ti sottrragga al tuo destino. >>

Kurt rimase in silezio per qualche istante, lasciandosi poi sfuggire un enorme, sospiro profondo.

<< Mi sento così vuoto. >> disse << Così stanco, così impaurito e fuori controllo! Ho paura di non riuscire a farcela da solo. >>

A quel punto, Blaine allungò lentamente una mano ed andò ad afferrare quella di Kurt, stringendola dolcemente e con fare rassicurante.

<< Ma tu non sei solo, Kurt. >> mormorò << Ci sono io con te. >>

Kurt sorrise tristemente, abbassando timidamente lo sguardo e mordendosi ancora una volta il labbro inferiore. 

<< Vorrei che non fosse tutto così complicato. >> rispose.

Blaine aggrottò leggermente la fronte, guardando il ragazzo con aria perplessa.

<< Stai ancora parlando della scuola, Kurt? >> chiese, in tono quasi severo << O questa volta si tratta di noi? >> 

Kurt non rispose, limitandosi semplicemente ad abbassare ulteriormente lo sguardo, emettendo dal profondo della gola una specie di gemito lamentoso.

Con Blaine non era davvero possibile far finta di niente; non era possibile dimenticare che ciò che li univa non era minimamente paragonabile ad una semplice amicizia, che vi era un " Noi" con il quale dover fare i conti, che il sentimento che entrambi nutrivano l'uno per l'altro era più forte di qualsiasi altra cosa al mondo, persino più forte di tutti i poteri degli studenti del McKinley messi insieme.

A volte avrebbe voluto poter considerare Blaine solamente come il proprio migliore amico; sarebbe stato doloroso, certo, ma sotto certi punti di vista avrebbe reso le cose infinitamente meno complicate.

<< Ne abbiamo già parlato, Blaine. >> parlò a quel punto il giovane Hummel, sollevando leggermente lo sguardo, ma non abbastanza da permettere all'altro di guardarlo dritto negli occhi << E' tutto troppo difficile, noi...noi non possiamo far funzionare questa storia. >>

<< E perchè no? >> saltò su Blaine, costringendolo nuovamente a guardarlo in faccia << Kurt, che cosa c'è di così difficile?! E' per quella stupida cosa che ha detto l'altro giorno Santana riguardo al fatto che sei ancora troppo acerbo e che non meriti di essere considerato alla nostra altezza?! Perchè se è così, allora non ha davvero alcun senso! Sai che non mi importa niente di ciò che pensa Santana, per me tu vali molto di più di quanto tu stesso creda. >>

<< Blaine, non è per Santana. >> rispose frettolosamente Kurt, tentando di lasciar cadere l'argomento << Blaine, ti prego... >>

<< Kurt, per favore! >> lo supplicò l'altro, posando anche l'altra mano su quella dell' amico e rafforzando ulteriormente la presa << Capisco che sei confuso, che ti senti oppresso da tutte queste responsabilità e dai tuoi doveri, ma non capisci che è proprio questo l'unico modo che abbiamo per farci forza in mezzo a tutto questo caos?! >>

<< Oh, e tu non capisci che tutto questo mi terrorizza?! >> rilanciò ancora una volta Kurt, alzandosi di nuovo in piedi ed allontanandosi di qualche passo da Blaine << Ho il terrore di fare la cosa sbagliata, di fare una scelta che potrebbe rovinarmi per sempre l'esistenza! Ho il terrore di perderti, Blaine, e so che potrebbe succedere un giorno, se mai dovesse capitare qualcosa ad uno dei due durante un combattimento! >>

Blaine ammutolì, mettendo a tacere i propri istinti e lasciando semplicemente che Kurt esponesse lui le proprie ragioni; sapeva già in partenza che non ne avrebbe condiviso neanche la metà, ma voleva accertarsi di comprendere fino in fondo per quale motivo il ragazzo che amava avesse così tanta paura di abbandonarsi completamente ai propri sentimenti.

<< Non siamo stati noi a scegliere di condurre questa vita. >> proseguì Kurt, con voce rotta << Ma è ciò che dobbiamo fare, e vi sono una serie di doveri ai quali non possiamo sottrarci! Ricordi che cosa disse Shuester riguardo ai sentimenti? Che sono dannosi per un Supereroe, che vivere seguendo ciò che suggerisce il cuore equivale ad una forma di autodistruzione, di indebolimento; possiamo creare una nostra comunità e sforzarci di andare d'accordo, ma abbandonarci completamente ai nostri sentimenti... questo equivarrebbe ad un vero e proprio suicidio! >>

<< Oh, quindi tu pensi che sia giusto rinunciare all'amore e a qualsiasi altro genere di sentimento, solamente perchè Shuester la pensa così?! >> rispose a quel punto Blaine, ormai incapace di rimanere in silenzio << Kurt, queste sono tutte stronzate! Shuester non ha mai avuto il coraggio di amare qualcuno, ed è sempre rimasto solo come un cane! Non ha nessun altro, a parte i suoi studenti, neanche sa che cosa significhi amare veramente una persona. Tu pensi davvero che valga la pena rinunciare a tutto questo, solamente perchè credi alle parole di un uomo troppo vigliacco per cedere all'amore? >>

Kurt tirò su col naso, lasciando che una rapida lacrima di dolore scivolasse lungo il suo viso.

<< I-io ti amo, Blaine. >> gemette, voltandosi dall'altro lato per non permettere al giovane Anderson di vedere la sua espressione affranta << Ti amo più di ogni altra cosa al mondo, e tutto questo mi spaventa da morire! Hai idea di che cosa significhi svegliarsi ogni giorno con la consapevolezza che, comunque vadano le cose, varrà comunque la pena di esistere, solamente perchè tu fai parte della mia vita? Sai che cosa significa non riuscire neanche respirare senza te al mio fianco, sentirmi letteralmente morire ogni volta che te ne vai, ogni volta che sento il tuo corpo lontano dal mio?! Passo tutto il mio tempo a chiedermi se la mia vita avrebbe lo stesso sapore senza di te, e ogni volta mi rispondo che probabilmente non esisterei neanche se tu non ci fossi. >>

S'interruppe bruscamente, scoppiando in un inarrestabile pianto a dirotto; le lacrime scendevano a fiotti lungo le sue guance e i singhiozzi erano così frequenti da non dargli in alcun modo la possibilità di parlare.

<< La verità, Blaine. >> aggiunse infine, dopo essere riuscito almeno in parte a placare il suo pianto << E' che io non vivo senza di te: La tua voce, il tuo sorriso, il tuo meraviglioso cuore puro, sono tutto ciò che mi mantiene ancora in vita, che giorno dopo giorno mi da la forza di andare avanti. Vorrei amarti, giurarti eterna fedeltà, essere tuo per sempre... oh, se lo vorrei! Ma come potrei sopravvivere ogni giorno, sapendo che la tua vita potrebbe essere spezzata da un momento all'altro, durante una rapina, un combattimento, o un qualche violento scontro mortale?! E come potrò essere un bravo Supereroe, adempiere perfettamente ai miei doveri, se sono completamente consumato dal mio immenso ed incontrollabile amore per te?! E' tutto sbagliato, Blaine... è tutto così maledettamente, fottutamente sbagliato. >>

Blaine rimase ancora una volta in silenzio, osservando Kurt mentre scoppiava nuovamente in lacrime, il suo volto completamente sprofondato fra le mani; indugiò appena pochi istanti, poi si alzò lentamente in piedi e, con passo deciso, raggiunse il suo innamorato ed andò ad abbracciarlo da dietro, posando qualche tenero bacio sul retro del suo collo, mentre questi continuava a piangere rumorosamente, senza sottrarsi alle sue cure.

<< Ti amo. >> bisbigliò il giovane Anderson, contro la sua pelle << Ti amo più di quanto le parole, la musica, o un singolo gesto possano mai spiegare! Ti amo come amo la vita stessa, ti amo con ogni fibra del mio essere e so per certo che continuerò ad amarti per il resto della mia esistenza. So che hai paura, che tutto questo ti mette ancora di più in soggezione e che credi che sia tutto terribilmente sbagliato... ma non credi che, invece, quello che abbiamo sia fin troppo giusto per non essere vissuto? >> 

Kurt non disse niente e si voltò finalmente verso Blaine, gli occhi ancora colmi di lacrime ed un'espressione chiaramente terrorizzata sul volto; a tratti, però, il giovane Anderson riusciva a cogliere in quello sguardo incerto e spaventato tutto l'amore che Kurt nutriva per lui, un amore così profondo da non poter essere celato in nessun modo.

Un amore talmente forte e vivo, da non poter essere sacrificato inutilmente.

<< Fa paura anche a me, Kurt. >> disse ancora Blaine, afferrando dolcemente il viso di Kurt fra le mani << E sì, so che cosa significa amare una persona in maniera così estenuante, perchè è esattamente ciò che sento io per te! La nostra vita non è semplice, è vero, ma questo non significa certo che sia sbagliato amare! Sì, non sarà come per tutte le coppie normali...e sì, anche io vivo nel terrore che possa accaderti qualcosa di male durante un combattimento, ma rimarrò sempre al tuo fianco per accertarmi che questo non succeda mai; combatteremo sempre assieme, Kurt, lotteremo l'uno al fianco dell'altro, faremo tutto il possibile affinchè niente di male possa accaderci, affinchè niente e nessuno possa mai separarci. >>

Kurt si abbandonò finalmente ad un sorriso, sebbene talmente forzato da risultare quasi impercettibile.

<< L'amore non è mai sbagliato, Kurt. >> proseguì Blaine, carezzando dolcemente il viso dell'innamorato con il dorso della mano << E noi insieme possiamo farcela: possiamo essere felici, possiamo diventare l'uno la forza dell'altro, aiutarci a diventare persone migliori...eroi migliori! Shuester pensa che l'amore sia la distruzione di un Supereroe, io invece credo che contribuisca a rafforzarne la grandezza; il valore di un eroe non si misura dall'epicità della sua gesta, Kurt, ma dalla grandezza del suo cuore. >>

Kurt tirò su col naso e fece segno di sì con la testa, restituendo finalmente un po' di luce al proprio sorriso; non sapeva se fosse merito delle parole di Blaine o del fatto che le sue braccia adesso lo stavano cullando dolcemente, ma all'improvviso tutto quanto sembrava non fargli più così tanta paura.

<< Non sono ancora del tutto sicuro di essere davvero all'altezza dei miei compiti. >> confessò, con voce ancora piuttosto flebile.

Blaine sorrise dolcemente, scostando un piccolo ciuffo ribelle dalla fronte di Kurt.

<< Nessuno ha detto che tu debba esserlo per forza. >> rispose morbidamente << Almeno, non subito; hai ancora un sacco di tempo. >>

<< E tu rimarrai con me? >> domandò immediatamente Kurt, i suoi enormi occhi azzurri spalancati in un'espressione quasi implorante.

Blaine fece segno di sì con la testa, poggiando con delicatezza la fronte contro quella dell'altro ragazzo.

<< Sempre. >> promise << Io rimarrò con te per sempre. >>

Kurt chiuse gli occhi e sospirò beatamente, sfiorando appena appena il naso di Blaine con il proprio, poggiando in maniera del tutto impercettibile le labbra contro quelle del giovane Anderson, senza però decidersi a posarvi sopra un vero e proprio bacio.

<< Non sarà per niente facile. >> bisbigliò << Lo sai, vero? >>

<< Uh-uh. >> replicò l'altro, sporgendo ulteriormente le labbra verso le sue ad elemosinare un bacio.

<< E dovremo fare molta attenzione a non lasciarci sopraffare dai nostri sentimenti. >> aggiunse Kurt, la sua bocca sempre più vicina a quella di
Blaine << Soprattutto nei momenti meno opportuni. >>

<< Uh-uh. >>

<< Passeremo un sacco di guai, Anderson! E se per caso...  >>

<< Kurt, ti prego. >> lo interruppe a quel punto Blaine, implorante << Basta parlare. >>

Kurt non se lo lasciò ripetere una seconda volta e catturò le labbra di Blaine in un bacio appassionato, intenso ed affamato, dettato dall'urgenza e dal bisogno impellente che entrambi avvertivano l'uno dell'altro; Blaine avvolse vigorosamente la vita di Kurt con le proprie braccia, mentre questi affondava le mani fra i suoi capelli, giocherellando con i suoi riccioli spettinati, aggrappandosi ad essi come per paura di poter essere strappato da quell'abbraccio da un momento all'altro, le loro lingue che si contorcevano, i loro corpi così saldamente stretti l'uno all'altro da provocar loro un dolore atroce alla sola idea di doversi prima o poi separare.

Quando alla fine, esausti, i due innamorati posero fine a quel bacio, rimasero comunque avvinghiati l'uno all'altro, le loro fronti dolcemente poggiate l'una contro l'altra, così che entrambi avessero la possibilità di guardarsi dritto negli occhi, completamente persi l'uno nello sguardo dell'altro.

<< Strano. >> commentò ad un certo punto Kurt, con un sorriso radioso << Ho sempre creduto che il ghiaccio e il fuoco non potessero mai andare d'accordo! >>

Blaine rise di gusto e, senza liberarsi del tutto dall'abbraccio, sollevò una mano per aria e mosse velocemente il dito indice in senso antiorario, sprigionando da esso una rapida fiammella vivace, che si librò nel vento disegnando la forma di piccolo un cuore.

<< Beh... >> rispose in un sussurro, sporgendosi ulteriormente verso Kurt a domandare un secondo bacio << Ad essere sincero, io ho sempre pensato che gli opposti si attraessero! >>

Poi, senza aggiungere altro, premette ancora una volta la propria bocca su quella di Kurt e ricominciò a baciarlo dolcemente, mentre questi si arrendeva definitivamente alla grandezza dei loro sentimenti; il giovane Hummel si perse nuovamente fra le labbra e le braccia del suo innamorato, e tutto - in quel momento - divenne finalmente così chiaro e limpido, persino per lui.

Chissà, forse essere un Supereroe sarebbe stato sempre tremendamente complicato, soprattutto per una persona come Kurt; ma esserlo al fianco della persona amata, lo avrebbe reso sicuramente molto più semplice.









N.d.A:  Ancora felice Klaine Week, per il terzo prompt: Heroes Klaine.

Confesso che era da una vita che avevo in testa una storia di questo tipo, con la scuola dei Supereroi e tutto il resto, e sono davvero contenta di aver avuto la possibilità di svilupparla per questo evento meraviglioso che è la settimama della Klaine. Certo, tempo fa io speravo di poter scrivere una long, ma diciamo che questa one shot potrebbe essere un interessante punto di partenza. :)

Vi rigrazio tanto per continuare a leggermi, seguirmi e supportarmi ...e grazie anche per tutte le parole dolcissime che mi avete riservato, alle quali prometto di rispondere appena avrò un attimo di respiro! xD Sono piuttosto indaffarata per il prompt di domani, che mi sta creando non poche difficoltà... spero di riuscire ad estrarne qualcosa di sensato, anche se... beh, credo che i toni saranno un tantino diversi stavolta. xD

Un bacione a tutti.

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Capitolo 4
*** Day 4 - Skank/Nerd: Purple ***


Day Four:
 Purple

 



Avviso: OOC Grande come una casa, soprattutto per Kurt.
           
Cambiamento di rating, dal verde all'arancione.





 



<< Kurt Hummel, in punizione! >>

Kurt roteò gli occhi al cielo e sbuffò pesantemente, alzandosi in piedi di scatto e sbattendo con forza entrambe le mani sul proprio banco. 

Dio, ancora! 

Ogni mercoledì era sempre la stessa, dannatissima storia; non era certo colpa sua se la signorina Dewey, insegnante di geometria, aveva un senso dell'umorismo così scarsamente sviluppato e non riusciva ad apprezzare il fascino goliardico delle sue battute! Insomma, i suoi compagni di classe le trovavano dannatamente divertenti, per quale motivo lei doveva rappresentare quell'unica eccezione?!

Che poi, definirla "Signorina" era decisamente un eufemismo: aveva più di cinquant'anni suonati, una faccia rugosa da rinoceronte e non uno straccio di compagno al proprio fianco - e Kurt, a dire il vero, pensava che mandasse avanti la sua inutile esistenza in compagnia di un branco di gatti selvatici e che traesse nutrimento esclusivamente dal suo sadismo e nella gioia che provava nell'assegnare ai suoi studenti compiti di una tale difficoltà che neanche il più grande genio matematico del mondo sarebbe mai riuscito a risolvere.

Conducendo una vita così squallida, era solito pensare Kurt, farsi una bella risata di tanto in tanto non avrebbe potuto che farle bene!

<< Hummel, mi hai sentito?! Ho detto in punizione, immediatamente! Prendi la tua roba e fila, tanto ormai conosci bene la strada! >>

Kurt afferrò la sua borsa a tracolla da terra - non si era neanche preso la briga di estrarre penna e quaderno -  e si diresse svogliatamente fuori dall'aula, camminando a testa alta per i corridoi fino a raggiungere l'aula delle punizioni, dall'altro lato dell'edificio; una volta arrivato, trovò la classe completamente deserta, fatta eccezione per il professor James - responsabile della sorveglianza - e il suo fedele braccio destro Blaine Anderson, studente del terzo anno.

Non appena lo vide varcare la soglia, il professor James alzò gli occhi al cielo e sospirò profondamente, con fare esasperato.

<< Hummel, non è possibile! >> esclamò nervosamente << Sei ancora qui?! Dio, prima o poi mi farai venire un esaurimento nervoso! >>

Kurt fece una smorfia e si gettò a peso morto sulla prima seggiola che incontrò lungo il suo cammino, lasciando cadere a terra la propria borsa con un gesto secco.

<< Io non mi diverto davvero a stare qui! >> replicò astiosamente, allungando i piedi in avanti e mettendosi comodo << E' una vera e propria palla, io e le altre Skanks dovevamo imbrattare il muro della palestra con un ritratto a grandezza naturale del Preside Figgins, ovviamente visto dal suo enorme lato B! Mi creda, professor Jay, stare qui è decisamente l'ultimo dei miei desideri! >>

Il professor James scosse la testa con fare sconsolato, mentre Blaine si limitò a guardare il giovane Hummel di traverso, con un'espressione piuttosto confusa e smarrita, da dietro i suoi enormi occhiali tondi; Kurt non potè fare a meno di notarlo e, immediatamente, non perse tempo a prendersi gioco di lui come al suo solito.

<< Hey, Anderson! >> esclamò in tono provocatorio << Hai perso la lingua, per caso?! Tutti quei conti e quelle formule chimiche ti hanno annebbiato il cervello a tal punto da non riuscire più a distinguere i numeri dalle parole?! >>

<< Hummel, dovresti smetterla di trattare il tuo compagno con tanto disprezzo! >> lo ammonì il professor James, lanciandogli un'occhiataccia << Anzi, a dire il vero, credo che potrebbe esserti davvero utile prendere esempio dal suo comportamento! >>

Kurt scoppiò a ridere fragorosamente.

<< E diventare uno di quei noiosissimi secchioncelli sfigati, che si vestono come mio nonno e hanno un paio di enormi fondi di bottiglia al posto degli occhi?! >> commentò << No, grazie; sto bene così come sto. >>

Il professor James sbuffò sonoramente e lanciò poi una rapida occhiata al suo orologio, sussultando nel momento esatto in cui realizzò di essere tremendamente in ritardo.

<< Santo cielo, devo sbrigarmi! >> esclamò ansiosamente, raccogliendo velocemente la sua roba e ficcandola disordinatamente nella propria cartella << Ho promesso alla signorina Smith di aiutarla con i progetti di scienze, se arrivo in ritardo rischio la fucilazione! >>

Si alzò così velocemente da rischiare quasi di inciampare e cadere a terra, cosa che provocò una reazione di risa nel giovane Hummel; l'uomo rivolse al ragazzo un ennesimo sguardo truce e si ricompose rapidamente, come se niente fosse accaduto.

<< Blaine, te lo affido. >> si raccomandò il professor James, avviandosi verso l'uscita << Fai in modo che non lasci quest'aula per nessuna ragione al mondo, io cercherò di essere di ritorno entro la fine dell'ora. >>

<< Lo...lo terrò sotto controllo. >> rispose immediatamente Blaine, con voce tremolante << Non si preoccupi. >>

Il professor James annuì con soddisfazione e lasciò finalmente l'aula, richiudendosi educatamente la porta alle spalle; furono sufficienti appena pochi secondi prima che Kurt, ormai del tutto incapace di trattenersi oltre, scoppiò in una risata fragorosa, talmente forte da provocargli una serie di dolorosi spasmi allo stomaco.

<< Oddio, non ce la faccio... tutto questo è troppo divertente! >> ululò << Tu mi terrai sotto controllo?! E' una minaccia, per caso?! Brr...accidenti, che paura! Il poliziotto Anderson è davvero cattivo, mi picchierà talmente forte da farmi venire la bua! >>

Blaine si morse il labbro inferiore ed incrociò le braccia la petto, rivolgendo al giovane skank uno sguardo profondamente risentito.

<< N-non è divertente. >> farfugliò << Guarda che faccio sul serio, Kurt, non ho alcuna intenzione di finire nei guai con il professor James per colpa tua! >>

<< Hey, ma chi ha mai parlato di guai?! >> rispose immediatamente Kurt, sogghignando << Guarda che non c'è alcun bisogno che tu mi metta un paio di manette ai polsi, io non avevo nessuna intenzione di fuggire da qui; figuriamoci se mi perdo l'occasione di trascorrere un po' di tempo con un fastidioso, petulante ed insignificante secchione sfigato del tuo calibro! >>

Blaine abbassò timidamente lo sguardo, ulteriormente indispettito da quelle affermazioni.

<< D-dovresti cercare di essere più gentile con le persone, Kurt. >> bubbolò << Soprattutto con me. >>

Kurt, a quel punto, sollevò lo sguardo in direzione del giovane Anderson ed inarcò entrambe le sopracciglia con aria di superiorità, quasi infastidito da quel suo improvviso slancio di coraggio; rimase in silenzio per qualche secondo, semplicemente ad osservare quell'espressione timorosa ed al tempo stesso sfacciata che si era andata a dipingere sul volto di Blaine, e poi -  molto lentamente - si alzò dalla sua postazione e si diresse a piccoli passi verso di lui, mantenendo come sempre il suo solito portamento austero.

<< Mi stai provocando, Anderson? >> domandò con fare minaccioso, i suoi occhi color acquamarina che brillavano furiosamente come frammenti di
cristallo << Per caso stai cercando di fare il furbo con me?! >>

Blaine deglutì.

Non potè fare a meno di pensare a quanto Kurt lo spaventasse, nonostante i lineamenti delicati e dai tratti rassicuranti del suo volto; probabilmente era il colore così innaturale dei suoi capelli a renderlo tanto inquietante ai suoi occhi, oltre al piercing al naso, quello strano tatuaggio dalla forma indefinibile sull'avambraccio e l'espressione costantemente accigliata che era solita solcare il suo viso. Per non parlare poi del modo in cui arrochiva la propria voce, sforzandosi di farla sembrare molto più bassa di quanto fosse in realtà e spostando tutti i toni all'ottava inferiore, quasi si vergognasse di quel suo timbro chiaro e cristallino, che Blaine aveva avuto l'occasione di udire solamente un paio di volte, quando Kurt - certo che nessuno lo stesse ascoltando - si era messo a canticchiare un allegro motivetto musicale, con una perfetta intonazione da controtenore.

Non vi erano dubbi sul fatto che Kurt Hummel fosse uno dei ragazzi più rozzi, incivili e fuori controllo di tutto il liceo McKinley, eppure Blaine sentiva - nel profondo dentro di sè - che vi era qualcosa di più dietro a quei capelli viola e alla sua espressione da duro; sentiva, molto chiaramente, che il vero Kurt Hummel non aveva niente a che fare con tutto ciò che mostrava al suo esterno, e moriva dalla voglia di comprendere che cosa vi fosse realmente custodito all'interno di quella corazza.

<< Non rispondi, sfigato? Il gatto ti ha mangiato la lingua? >> 

Blaine si alzò in piedi di scatto, arretrando nervosamente fino a che la sua schiena non si scontrò con la parete, e rimase semplicemente in silenzio ad osservare le reazioni del giovane teppista, il quale scoppiò in un'ennesima, fragorosa risata, quasi si sentisse particolarmente soddisfatto e deliziato di incutere tutto quel timore.

<< Rendi tutto troppo facile, Anderson. >> commentò << Non c'è gusto a prendersela con quelli come te, ve la fate sotto troppo in fretta! >>

<< A-allora perchè continui ad insistere con me? >> chiese lagnosamente l'altro, con voce rotta e tremolante.

Kurt si morse energicamente il labbro inferiore, sfoderando poi uno dei suoi sorrisi più beffardi.

<< Oh, ma lo sai Anderson! >> rispose a mezza voce << Io ho un debole per i secchioni sfigati. >>

Blaine fece per replicare, ma prima ancora che ne avesse l'occasione Kurt si avventò su di lui, premendolo con forza contro il muro ed accanendosi ferocemente sulle sue labbra, con fare quasi animalesco; il giovane Anderson non osò protestare e si limitò molto semplicemente a ricambiare il bacio, sebbene con minore intensità dell'altro - ma comunque abbastanza da soddisfare le sue esigenze.

Le loro lingue incominciarono a tormentarsi avidamente, in una sorta di scontro corpo a corpo, mentre la mano di Kurt andava a posarsi a colpo sicuro sopra l'inguine di Blaine, senza troppe cerimonie, proprio all'altezza del suo membro; sentì l'erezione di Blaine farsi a poco a poco sempre più evidente, provocando in lui una deliziosa sensazione di piacere ed appagamento. Blaine emise un gemito strozzato, che divenne un vero e proprio mugolio nel momento in cui Kurt andò a fare una leggera pressione sulla sua erezione, le loro bocche ancora saldamente premute l'una contro l' altra.

" Mio Dio.. "

La mente di Blaine era completamente offuscata; non riusciva a pensare a niente, se non al fatto che la mano di Kurt adesso si stava facendo strada verso l'orlo dei suoi pantaloni, sganciando con abilità i due bottoni che ne delimitavano l'accesso e dirigendosi rapidamente verso la sua erezione, che pochi istanti dopo abbandonò la soffocante prigione dei suo boxer per quella meno angusta - e decisamente più piacevole - delle dita di Kurt.

Blaine si staccò dalle labbra di Kurt e chinò le testa all'indietro, accelerando notevolmente il ritmo del proprio respiro mentre la mano dello skank si muoveva con destrezza attorno al suo pene, provocandogli una serie di intense scariche di piacere; non aveva certo chiesto lui di ritrovarsi in una simile situazione, ma dal momento che c'era, tanto valeva godersi fino in fondo il prezzo del biglietto.

<< Anderson, hai ancora troppa roba addosso. >> sussurrò Kurt lascivo, mordicchiando il lobo di Blaine con le labbra << E neanche questi occhiali mi sembrano particolarmente adatti all'occasione. >>

Blaine non si azzardò neanche a proferire parola, ben sapendo che qualsiasi cosa avesse detto non sarebbe stata comunque ascoltata; era perfettamente conscio, dovendo avere a che fare con uno come Kurt Hummel, di non avere minimamente voce in capitolo.

Kurt interruppe la sua piacevole tortura ed afferrò Blaine per il colletto della camicia, spingendolo violentemente contro la cattedra e lasciando che vi si sdraiasse il più comodamente possibile, la sua eccitazione adesso così evidente e pulsante da provocargli persino dolore. Il giovane Hummel sorrise con soddisfazione, chinandosi su di lui e sfilandogli gentilmente gli occhiali, che mise da parte su uno dei banchi lì vicino, per accertarsi che non si rompessero nel bel mezzo della foga.

<< Ecco, così mi piaci. >> sussurrò con insolita dolcezza, accarezzando il viso di Blaine con il dorso della mano << Adesso posso finalmente guardarti negli occhi come si deve. >>

Blaine deglutì, mentre una violenta scarica di piacere gli attraversava il corpo; sentiva la sua erezione pulsare insistentemente, quasi implorante, e sperava che quella tortura non si sarebbe protratta per troppo a lungo.

Fortunatamente per lui, la fretta giocava dalla loro parte.

<< Ti vesti proprio come mio nonno, Anderson. >> commentò in tono sprezzante Kurt, slacciando velocemente il cravattino di Blaine ed aprendo ad uno ad uno tutti i bottoni della sua camicia << Ma devo ammettere che spogliarti è particolarmente divertente, sai? >>

Blaine si morse un labbro e sospirò profondamente, chiudendo gli occhi e rilassandosi completamente al tocco delle mani di Kurt sul suo torace; adesso che la sua pelle era finalmente libera da quelle vesti, gli sembrava di poter finalmente respirare a pieni polmoni un'aria pura ed incontaminata, sebbene niente in quel giovane ragazzo che si muoveva sopra di lui potesse essere definito "puro" o "incontaminato".

Blaine riaprì gli occhi, appena in tempo vedere Kurt spogliarsi a sua volta, privandosi rapidamente di una maglietta cenciosa e dei suoi jeans sbrindellati, restando con indosso solamente un paio di minuscoli slip, dai quali si intravedeva perfettamente la sua prepotente erezione; il giovane Anderson non potè fare a meno di gongolare e sorridere con soddisfazione, al pensiero che fosse stato proprio lui a suscitare in Kurt una simile reazione. Per quanto strano e assurdo potesse sembrare agli occhi di qualsiasi essere umano normale, Kurt voleva Blaine.

E tutti quanti sapevano che Kurt Hummel otteneva sempre tutto ciò che voleva.

Dopo essersi disfatto anche degli slip ed aver finalmente liberato il proprio membro, Kurt si sdraiò interamente sul corpo di Blaine, ricominciando a baciare voracemente la sua bocca e facendo sfregare più e più volte le loro erezioni, facendo così sussultare entrambi dal piacere; istintivamente, Blaine gettò le braccia attorno alla vita di Kurt e si strinse a lui con forza, mentre questi continuava a spingersi contro di lui, facendo scivolare le proprie labbra lungo sul collo e ricoprendo la sua pelle delicata di teneri baci e piccoli morsi.

Probabilmente, pensò Blaine, quella sera si sarebbe ritrovato completamente ricoperto di segni rossi e violaceei.

<< Oh, Anderson... >> mormorò Kurt, in tono carico di erotismo, allungando nuovamente una mano verso il pene di Blaine ed avvolgendolo con le proprie dita << ... Dio, quanto mi fai impazzire! >>

Blaine si morse con forza il labbro inferiore ed ansimò, mentre le dita affusolate di Kurt continuavano ad infliggergli quella piacevole tortura. Dio, se il professor James avesse visto quello che stava succedendo! Inutile dire che non ne sarebbe stato per niente soddisfatto.

Kurt accelerò il ritmo dei propri movimenti, facendo poi scivolare le labbra lungo il petto di Blaine e succhiandone avidamente i capezzoli, facendolo gemere sommessamente; Blaine, a quel punto, pensò bene di ricambiare il favore ed allungò una mano verso l'inguine di Kurt, il quale però lo bloccò prima ancora che avesse il tempo di fare qualsiasi cosa.

<< No.. >> lo freddò  << ... non ancora. Per il momento voglio che ci concentriamo su di te. >>

Blaine non osò protestare e si abbandonò nuovamente alle cure di Kurt, il quale ricominciò a stuzzicare con le labbra e con i denti i suoi capezzoli, muovendo rapidamente il polso avanti e indietro fra i gemiti di piacere di entrambi; poi, inaspettatamente, Kurt liberò l'erezione di Blaine e fece scivolare le mani lungo i suoi fianchi, le labbra ancora intente ad esplorarne la zona superiore.

Blaine emise un sonoro mugolio gutturale, mentre le labbra di Kurt percorrevano con una lentezza estenuante il lungo percorso che andava dal suo petto fino all'inguine, per poi soffermarsi dolcemente sul suo membro, indugiandovi per qualche secondo.

<< Ecco.. >> bisbigliò lo skank, sollevando leggermente lo sguardo e lanciando a Blaine un'occhiata colma di lussuria << ... adesso lasciati andare. >>

Blaine si lasciò sfuggire un sospiro profondo ed eseguì gli ordini, abbandonandosi del tutto alla mercè di Kurt, il quale al momento stava baciando il membro eretto del giovane Anderson per tutta la sua lunghezza, con una malizia ed una vivacità disarmanti.

Poi, lentamente, Kurt prese il pene di Blaine fra le labbra e lo succhiò dolcemente, con gusto, mentre l'altro si contorceva dal piacere, intrappolato nella sua morsa.

<< Buono... >> lo ammonì gentilmente Kurt, con il suo membro ancora fra le labbra << ... stai buono. >>

Blaine annuì silenziosamente e provò a rilassarsi, chinando appena appena la testa all'indietro mentre Kurt continuava a succhiare la sua erezione con veemenza, facendola sprofondare sempre di più dentro la sua gola. 

Blaine ebbe un fremito.

Oh, quello sì che era un ottimo modo per tenere Kurt sotto controllo!

La lingua di Kurt continuava a muoversi lungo l'erezione di Blaine, le labbra lavoravano alacremente attorno al suo glande e le sue mani tracciavano un lento percorso di morbide carezze lungo tutto il suo corpo. Blaine si morse il labbro con maggiore intensità e si aggrappò con forza agli spigoli della cattedra; si sentiva già mostruosamente vicino all'orgasmo, ed istintivamente iniziò a muovere il bacino in su e in giù, assecondando i movimenti del giovane Hummel.

" Dio! " fu la sola cosa che riuscì a pensare in quel momento, il suo corpo interamente pervao da una violenta ondata di piacere.

Furono sufficienti appena pochi secondi, poi il suo ventre esplose e il giovane Anderson venne fra le labbra di Kurt, con un lungo gemito gutturale. Kurt si sollevò lentamente dall'inguine di Blaine ed inghiottì di colpo il suo sperma, leccandosi poi appetitosamente le labbra, con un ghignetto compiaciuto sul volto.

<< Mmm.. >> fu il suo commento deliziato, che fece arrossire vistosamente il povero Blaine, intimidito da quel suo modo tanto spudorato di dimostrare la propria soddisfazione.

Blaine ebbe a malapena il tempo di riprendersi, perchè lo skank si distese immediatamente sopra di lui e ricominciò a baciarlo senza sosta, afferrandolo per il polso ed indirizzando la sua mano verso la propria erezione pulsante.

<< Su, Anderson.. >> mormorò fra le sue labbra << ... adesso fammi vedere di cosa sei capace tu. >>

Blaine sospirò profondamente e, dopo essersi staccato dalle labbra di Kurt ed aver dirottato il proprio interesse sul suo collo, ne accolse il membro fra le dita ed incominciò a masaggiarlo lentamente e con cura; Kurt sussultò, rilassando i muscoli del viso in un placido sorriso, beandosi del suono del suo stesso respiro e dei movimenti lenti ed accurati di Blaine.

<< Sì... bravo... >> approvò << ... continua così, ti prego. >>

Blaine accelerò il ritmo dei suoi movimenti ed afferrò il lobo sinistro di Kurt con i denti, mordicchiandolo e leccandolo senza sosta, facendolo così gemere rumorosamente.

<< Sì, Anderson... così... >>

Kurt chiuse gli occhi e sospirò profondamente, le dita affusolate di Blaine che lavoravano con maestrìa attorno al suo pene, il suo corpo che fremeva al solo contatto con il proprio, in una specie di tumultuoso vortice di piacere e sensualità. Il resto avvenne così rapidamente che Blaine fece a malapena in tempo a realizzare; la sua bocca incontrò nuovamente qulla di Kurt e, pochi istanti dopo, il giovane Hummel venne a sua volta, esclamando a gran voce e a chiare lettere un eloquentissimo ed enfatico: << Cazzo, Anderson! >>

Blaine tirò un ennesimo sospiro liberatorio, mentre Kurt si accasciava addosso a lui e riprendeva lentamente fiato, esausto ma con un'aria particolarmente allegra e soddisfatta.

<< Beh... >> disse quest'ultimo, sollevando lo sguardo e rivolgendo a Blaine uno dei suoi soliti sorrisetti sghembi << Grazie per aver reso un po' più sopportabile anche questa punizione. >>  

Blaine abbozzò un sorrisetto impacciato, arrossendo vistosamente.

I due recuperarono in fretta i loro indumenti e, dopo essersi dati una rapida ripulita, si rivestirono prima che qualcuno potesse entrare nella stanza e sorprenderli in flagranza di reato.

<< Dannazione, Kurt, oggi sei stato più impetuoso del solito! >> bubbolò vergognosamente Blaine, allacciandosi il cravattino << Ho le labbra completamente in fiamme! >>

Kurt ridacchiò orgogliosamente, sistemandosi alla bell'e meglio il ciuffo e rivolgendo al giovane Anderson un ennesimo sguardo di compiacimento.

<< Dovresti sentirti onorato, Anderson. >> rispose << Ora hai addosso il mio marchio, un sacco di persone ucciderebbero per essere al posto tuo! >>

Blaine non rispose e si limitò a scrollare le spalle con indifferenza, raddrizzandosi il cravattino e lisciando accuratamentre le pieghe della camicia.

<< Sai, Kurt... >> disse ad un tratto, inforcando nuovamente i suoi enormi occhiali da vista << ... ancora non riesco a capire perchè lo fai. >>

Kurt lo guardò curiosamente, inarcando lentamente il sopracciglio sinistro.

<< Beh, mi diverto. >> rispose semplicemente << E' il mio modo per rilassarmi, e mi è sembrato di notare che neanche a te dispiacesse! >>

<< Sì, no... >> Blaine arrossì di colpo ed abbassò timidamente lo sguardo << Questo lo capisco, l'unica cosa che ancora non mi è chiara è... perchè proprio io? >>

Kurt, a quel punto, ampliò notevolmente il proprio sorriso e dedicò a Blaine uno sguardo raggiante, sereno, ben diverso da quelli che era solito rivolgere a qualunque altro essere umano che avesse la sventura di incontrarlo lungo il proprio cammino.

<< Beh, te l'ho detto. >> rispose << Io ho un debole per i secchioni sfigati, soprattutto quelli che si vestono come mio nonno e che hanno un paio di enormi fondi di bottiglia al posto degli occhi. >>











N.d.A: Happy Klaine Week, prompt Skank/Nerd.

Se siete arrivati alla fine della lettura con un enorme fumetto che recita un bel WTF sulla testa, vi capisco perfettamente! xD
Ok, me ne rendo conto: io sono una delle persone più fluffose dal mondo, vivo per le scene di amore e dolcezza fra Kurt e Blaine, sono una delle persone più vergognosamente smielate del mondo...e poi mi abbasso a scrivere simili scempiaggini! xD

Lo so, potevo scervellarmi in qualcosa di un pochino più decente e meno squallido di uno pseudo porno senza trama, ma vi giuro che non mi era venuto in mente niente di meglio per la trama! Ci ho provato, ma alla fine il porn ha avuto la meglio su di me - e comunque non sono neanche una grande scrittrice di smutt, se fossi molto più brava ed esperta avrei potuto scrivere ben di peggio! -  e in ogni caso, ci tenevo davvero a scrivere una shot per ogni giornata.

Detto questo, se non avete deciso di mandarci a quel paese dopo questo prompt, prometto che mi rifarò con il fluff dei prossimi giorni, in particolar modo con l'ultimo. :)

Un bacione a tutti, ancora felice Klaine Week e.. beh, Buon Compleanno a Matthew Bomer! xD

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Capitolo 5
*** Day 5- Photographer/Model: Dreams ***


Day Five:
Dreams


 


Blaine Anderson aveva solamente otto anni quando, nel bel mezzo di uno dei suoi tipici deliri di onnipotenza infantile, decise che da grande sarebbe diventato una persona famosa: all'inizio aveva optato per una carriera da attore cinematografico, per poi passare alla fase del cantante e musicista, del pittore, del giocatore di football, dello scrittore e persino dell'astronauta. Infine, dopo numerosi scervellamenti e cambiamenti di programma, Blaine era finalmente giunto alla conclusione di voler diventare un celebre fotografo professionista, stimato e conosciuto in ogni parte del mondo.

La sua famiglia, naturalmente, supportava pienamente ogni sua decisione e pur sapendo che niente di tutto ciò che Blaine avrebbe scelto per sè a quell'età si sarebbe mai realizzato - in fin dei conti, nessuno sa veramente che cosa desidera dalla propria vita, quando ha solamente otto anni - aveva intenzione di aiutare il più possibile il bambino a realizzare tutti i suoi sogni, almeno fino a quando essi non sarebbero cambiati.

Così un bel giorno, quando Blaine fece ritorno a casa da scuola, trovò una meravigliosa sorpresa ad aspettarlo: una piccola, semplicissima macchina fotografica istantanea, che suo fratello Cooper aveva trovato al centro commerciale ad un prezzo decisamente conveniente. Non appena il bimbo si ritrovò quello splendido trofeo fra le mani, il suo volto si illuminò di colpo, a tal punto da riuscire persino ad irradiare la stanza ed accecare del tutto la luce del sole.

<< Coop, è bellissima! >> esclamò gioiosamente Blaine, incapace di contenere il proprio entusiasmo << Grazie, grazie, grazie...sei miticissimo! >>

Cooper sorrise ampiamente, con soddisfazione; non era certo da tutti i fratelli maggiori poter essere definiti "miticissimo" dal proprio fratellino di otto anni.

<< Il commesso mi ha detto che è molto semplice da usare. >> spiegò, chinandosi all'altezza di Blaine per mostrare lui il funzionamento dell'apparecchio << Vedi, devi solamente premere questo pulsante, poi la macchina farà tutto il resto. >>

<< Posso usarla subito? >> domandò il piccolo, quasi febbricitante << Posso farla vedere a Kurt? >>

<< Ma certo! >> rispose allegramente suo fratello << Te l'ho comprata apposta per questo, no? Vai pure, ma ricordati che devi tornare a casa in tempo per cena, d'accordo?! Non fare arrabbiare mamma e papà. >>

<< Ok Coop, promesso! >> Blaine posò un rapido bacio sulla guancia di Cooper e corse via, dirigendosi verso i giardinetti dove, il giorno prima, si era dato appuntamento con il suo migliore amico.

Cooper sospirò beatamente, guardando con espressione adorante il piccolo Blaine che si allontanava quasi a passo di danza, stringendo gelosamente la sua preziosissima macchina fotografica fra le mani. Chissà, forse suo fratello non sarebbe mai diventato un fotografo professionista - e nel giro di un paio d'anni avrebbe ritrovato quella macchina fotografica sepolta fra le vecchie carabattole in soffitta, ricoperta da decine e decine di strati di polvere - ma era comunque bello sapere che, comunque fossero andate le cose, il piccolo Blaine non avrebbe mai spesso, neanche per istante, di credere nei propri sogni.
 
 


*
 
 


<< Hey, Kurt... Kurt! Kurt, guarda che cosa ho qui! >>

Kurt Hummel, seduto compostamente su di una panchina dei giardinetti, si voltò di scatto non appena udì la voce del suo migliore amico chiamarlo a pieni polmoni, i suoi enormi occhi azzurri che s' illuminarono di colpo alla vista del bambino che correva a perdifiato nella sua direzione.

<< Blaine, finalmente! >> esclamò impazientemente Kurt, saltando giù dalla panchina << Perchè ci hai messo così tanto?! >> 

Blaine sorrise ampiamente, mostrando orgogliosamente la sua nuova macchina fotografica all'amico.

<< Ti piace?! >> domandò con entusiasmo << Me l'ha regalata Coop, così posso esercitarmi per quando diventerò un grande fotografo professionista! >>

Kurt sollevò lievemente il sopracciglio sinistro, in segno di perplessità.

<< Tu vuoi fare il fotografo? >> chiese, con fare scettico << E da quando?! La settimana scorsa volevi fare il supereroe! >>

<< Appunto, la settimana scorsa. >> puntualizzò Blaine, continuando a sorridere con entusiasmo e mostrando una piccola fessura nell'arcata superiore, dovuta al suo dente incisivo mancante << Ora ho capito che voglio diventare un fotografo, per questo Coop mi ha comprato questa macchina fotografica, così posso esercitarmi fino a quando non diventerò abbastanza bravo da poterlo fare come mestiere! >>

Kurt aggrottò la fronte, sempre più perplesso.

<< Non sono sicuro che funzioni proprio così. >> disse, allungando poi una mano verso la macchina fotografica di Blaine << Comunque è davvero bella, sì. >>

<< Hey, non toccare! >> saltò su l'altro, stringendosi la macchinetta al petto per proteggerla << E' mia, tu non devi toccarla; la potresti rompere! >>

Kurt sbuffò, storcendo il naso in segno di disappunto.

<< Di solito non sono io quello che rompe i giocattoli degli altri. >> bubbolò << Ma almeno sai come funziona? >>

<< Beh, no... >> ammise Blaine, abbassando vergognosamente lo sguardo << Però Coop ha detto che è molto facile, devo solo schiacciare il bottone! E poi, abbiamo il resto del pomeriggio per imparare a usarla. >>

<< Me la farai toccare? >> chiese a quel punto Kurt, speranzoso.

Blaine scosse solennemente la testa.

<< No. >> lo freddò << E' mia e la uso io. >>

Kurt alzò gli occhi al cielo e rivolse al suo amico una linguaccia, alla quale questi non fece minimamente caso, tanto era preso dal suo nuovo "giocattolo".

<< Voglio fare un sacco di foto. >>  disse << Fotografare tuuuutto quello che vedo! >>

Kurt sospirò profondamente, con esasperazione.

<< Secondo me non sai neanche da dove cominciare. >> sentenziò, in tono di superiorità << Credo proprio che combinerai un sacco di pasticci, Blaine! >>

<< Oh, smettila di rovinarmi tutto il divertimento! >> bofonchiò l'altro, piegando il labbro inferiore in una specie di piccolo broncio << Scommetto che sei solamente geloso perchè io ho una macchina fotografica tutta mia e da grande diventerò un bravissimo e famosissimo fotografo! >>

Kurt sbuffò nuovamente, sempre più esasperato.

<< Va bene signor Sapientino, allora mettiamoci subito all'opera. >> biascicò nervosamente << Dunque, da dove incominciamo?! >>

Blaine si guardò curiosamente intorno, in cerca di ispirazione.

<< Beh... >> mormorò << A dire il vero, non ne ho idea! >>

Kurt si battè una mano contro la fronte e cacciò un ennesimo sospiro, scuotendo la testa con fare sconsolato; aveva la netta sensazione che quella sarebbe stata una giornata molto, molto lunga.
 
 


*
 
 


<< Kurt, dai... prova a fermare quello scoiattolo, voglio fotografarlo! >>

<< Blaine, ma come piffero faccio?! Non posso mica saltare sull'albero! >>

<< Eddai, Kurt...potresti almeno provare ad acchiapparlo! >>

Kurt allargò le braccia con fare sconsolato e sospirò profondamente, scuotendo la testa.

<< Blaine, lascia stare! >> esclamò con esasperazione << Tanto è inutile, quello scoiattolo non si farà mai fotografare da te! >>

L'espressione di Blaine s'incupì bruscamente, passando in un nanosecondo dall'entusiastico all'imbronciato.

<< Uffa! >> bubbolò il piccolo Anderson, in tono terribilmente lagnoso << Non è giusto, io volevo fargli una foto! >>

<< Beh, puoi fotografare qualche altra cosa. >> osservò saggiamente Kurt, dando una rapida occhiata intorno a sè << Ci sono tantissime cose in questo parco, troverai sicuramente qualcosa di interessante. >>

Blaine sospirò profondamente, indispettito.

Poi, ad un tratto, la sua attenzione venne catturata da un piccolo pettirosso che, molto delicatamente, si stava appollaiando su uno dei rami di quello stesso albero dentro al quale, pochi istanti prima, era andato a nascondersi lo scoiattolo.

<< Hey, un pettirosso! >> strillò Blaine a pieni polmoni, così a gran voce da far volar via il povero uccellino,  prima ancora di avere il tempo di mettere a fuoco l'obiettivo per immortalarlo in una fotografia.

Kurt alzò gli occhi al cielo, sempre più sconsolato.

<< Blaine! >> gemette << Non puoi metterti a urlare in questo modo, così spaventerai tutti gli animali del parco! >>

<< Ma io voglio fare delle foto! >> piagnucolò l'altro bambino, battendo con forza i piedi per terra << Non è giusto, tutti gli animali scappano via! >>

Kurt tirò un ennesimo sospiro esasperato, continuando a scuotere la testa con disperazione; Blaine era più giovane di appena un anno, eppure certe volte il piccolo Hummel aveva la sensazione di essere avanti a lui di almeno cinque anni, in quanto a maturità.

Forse perchè, come gli diceva sempre suo padre, in realtà Kurt era nato già adulto.

<< Ok Blaine, adesso calmati. >> lo ammonì gentilmente, avvicinandosi a lui e poggiando una mano sulla sua testa in segno di conforto - era alto almeno cinque centimetri in più di lui, cosa che provocava sempre un notevole imbarazzo nel più piccolo, ormai costretto da anni a convivere con il fastidioso epiteto di " Frodo Anderson, della contea di Westerville" << Troveremo qualcosa da fotografare, non preoccuparti. >>

Blaine spalancò i suoi espressivi occhi color nocciola, guardando il suo migliore amico con somma adorazione.

<< Dici davvero?! >> domandò.

Kurt fece segno di sì con la testa, sorridendo dolcemente di fronte all' espressione così pura e genuina del suo migliore amico; il più delle volte Blaine si comportava davvero come un bambino immaturo e sprovveduto, ma il piccolo Hummel non poteva fare altro che adorarlo per quel suo modo di fare così tenero ed ingenuo.

<< Su, andiamo! >> esclamò Kurt, afferrando Blaine per un braccio e trascinandolo verso il laghetto delle anatre << Troveremo qualcosa da farti fotografare, te lo prometto! >>

<< Evviva! >> 

Blaine esultò con incontenibile entusiasmo e i due bambini si diressero verso la loro nuova meta, Kurt che non potè fare a meno di sorridere di fronte all' irrefrenabile esuberanza del piccolo Anderson; era abbastanza sicuro del fatto che Blaine fosse un pessimo aspirante fotografo, ma il sorriso radioso che in quel momento illuminava con tanta dolcezza il volto del suo migliore amico era una ragione sufficientemente valida per continuare a rimanere al suo fianco, in qualsiasi momento della loro vita.

Anche se il prezzo da pagare era dover sopportare persino le più assurde ed immaginabili follie.

 
 

*
 
 


<< Uffa, non diventerò mai un bravo fotografo. >> 

Si erano ormai fatte le sei del pomeriggio e, dopo una lunga serie di fallimentari tentativi di rendere Blaine un piccolo ed esperto fotografo in erba, i due migliori amici avevano deciso di fare ritorno a casa, prima che facesse troppo buio e che i loro genitori iniziassero a preoccuparsi inutilmente della loro assenza.

<< Dai, Blaine, questo non è vero! >> esclamò Kurt in tono di conforto, mettendo un braccio intorno alle spalle del suo amico nel tentativo - vano - di rassicurarlo << Sai, mio papà dice sempre che nessuno nasce con il proprio mestiere in mano; io non so bene che cosa significhi, ma immagino che il senso sia che sei ancora troppo piccolo per sapere già adesso come fare il tuo lavoro. Prova ad avere pazienza, magari fra cinque giorni avrai già cambiato idea e vorrai diventare di nuovo un supereroe! >>

Blaine sbuffò pesantemente e fece segno di no con la testa, con convinzione.

<< No, no, no. >> piagnucolò << Io sono uno schifo di fotografo, non sono neanche capace di fare una foto ad un pettirosso senza farlo scappare, o ad un gruppo di anatre senza farmi rincorrere da loro! >>

Kurt si morse il labbro inferiore, roteando gli occhi e abbozzando una specie di smorfia; sì, in effetti dover salvare Blaine da quello stormo di anatre che sembrava non aver apprezzato particolarmente il suo tentativo di fare di esse il perfetto soggetto per una delle sue fotografie, non era stato esattamente il momento più entusiasmante della giornata.

<< Beh... >> farfugliò il bambino dagli occhi chiari, alla disperata ricerca di una qualche parola di conforto << ... la foto che hai fatto a quella coccinella sopra quella bellissima rosa rossa ti era venuta molto bene! Cioè, sarebbe venuta bene se tu non avessi continuato a mettere il dito davanti all'obbiettivo. >>

<< Ecco, lo vedi! >> protestò Blaine, quasi sull'orlo delle lacrime << Non sono capace, combino solamente pasticci! Uffa, e io che non vedevo l'ora di far vedere a
te e a Coop tutte le foto che avrei scattato! >>

Kurt sospirò tristemente, guardando il proprio migliore amico con espressione visibilmente contrita.

Detestava vederlo soffrire in questo modo! Certo, era decisamente un pessimo fotografo - e probabilmente nel giro di un paio di settimane avrebbe trovato un nuovo sogno da voler realizzare - ma era pur sempre un bambino di otto anni, pieno di desideri, speranze e buona volontà; se vi era qualcuno al mondo che meritasse di essere veramente, ma veramente felice, quello era di sicuro Blaine, senza alcuna ombra di dubbio.

Ad un tratto, mentre camminavano in silenzio verso casa, Kurt venne colto da un'improvvisa illuminazione: il sole, ormai stanco, era già sulla via del tramonto e il cielo si stava lentamente dipingendo di rosa ed arancio, le sue mille sfumature che rendevano l'atmosfera incredibilmente leggiadra ed infinitamente romantica; era un momento magico, il momento del dì che Kurt preferiva in assoluto, quel momento in cui tutti i dispiaceri e i momenti brutti della giornata perdevano completamente di significato, di fronte a quella magnifica distesa di colori caldi e rassicuranti.

Un momento che, pensò Kurt, doveva essere assolutamente immortalato in una fotografia.

<< Hey, Blaine, mi è venuta un'idea! >> esclamò briosamente, fermandosi nel bel mezzo di un piccolo prato isolato << Scattami una foto, dai! >>

Blaine replicò a quella richiesta con una smorfia, sbuffando pesantemente.

<< Lascia stare, Kurt. >> bofonchiò << Tanto non ci riesco. >>

<< Blaine, non mi interessano le tue lamentele! >> ribattè Kurt, lievemente alterato << Voglio una foto di me al tramonto, e siccome non c'è nessuno a cui posso chiederlo dovrai essere tu a farmela! Hai capito?! >>

Blaine fece segno di sì con la testa, rigirandosi nervosamente la macchina fotografica fra le mani.

<< E se combino un altro dei miei pasticci? >> 

<< Blaine, tu provaci lo stesso! Eddai, che cosa ti costa?! >>

Blaine si lasciò sfuggire un profondo sospiro di incoraggiamento e, dopo aver indugiato per qualche secondo, si decise finalmente ad eseguire gli ordini di Kurt.

<< Ok, mettiti in posa. >>

Kurt sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi e si appoggiò con il gomito sinistro ad un albero, l'altra mano delicatamente posata sul fianco e il vento che gli scopigliava leggermente i capelli, conferendogli un'aria ancora più buffa e sbarazzina.

<< Su, scatta! >> cinquettò allegramente, con una risata cristallina.

Blaine mise a fuoco l'obiettivo e scattò una rapida istantanea, sorridendo ampiamente nel vedere il suo amico Kurt in una versione così inaspettatamente vanesia ed egocentrica.

<< Fatto! >> esclamò poi il piccolo Anderson, aspettando che la macchina fotografica stampasse il proprio operato << Ma sono sicuro che sarà venuta
malissimo! >>

<< Beh, prima fammela vedere! >> replicò Kurt, afferrando la fotografia prima ancora che Blaine avesse il tempo di fare altrettando << Lo dico io se è brutta o no! >>

Kurt si allontanò di qualche passo, agitando la fotografia per aria in attesa che fosse completamente sviluppata; poi, pochi istanti dopo, trovò finalmente il coraggio di guardarla e, con sua somma sorpresa, il risultato non fu poi così sgradevole come i precedenti.

<< Hey, è venuta proprio bene! >> osservò con entusiasmo, il suo sorriso già raggiante che si ampliò a tal punto da fargli quasi scomparire il resto del volto << Mi piace moltissimo! >>

<< Vedere, vedere...fammi vedere! >>

Blaine gli strappò la foto dalle mani e se l'avvicinò al viso, per controllare personalmente il proprio lavoro; conosceva Kurt abbastanza bene da sapere che sarebbe stato disposto a mentire spudoratamente pur di vederlo felice, e non voleva certo fare ancora una volta la figura del bambino dai sogni infranti, per il quale non si può fare altro che provare un'inevitabile sentimento di tenerezza, per non dire di vera e propria pena.

Eppure, per una volta, le cose non stavano affatto come lui temeva.

<< Hey... è vero. >> mormorò incredulo, continuando a scrutare l'immagine di Kurt alla ricerca di un qualche difetto, una minima imperfezione che confermasse ancora una volta la sua totale ed irreparabile inettitudine nel campo della fotografia.

Ma era tutto assolutamente, meravigliosamente perfetto.

<< Wow! >> esclamò il piccolo Anderson a mezza voce << E' la foto più bella che io abbia mai visto! >>

Kurt sorrise ampiamente, gonfiando orgogliosamente il petto.

<< Hai visto?! >> disse con fierezza << Tu non sei un cattivo fotografo; avevi solo bisogno del modello giusto! >>

Blaine annuì felicemente, ammirando ancora una volta la sua stupenda creazione: la foto più bella che avesse mai visto...ed era stato proprio lui a scattarla, con le sue mani! Forse, tutto sommato, non era ancora arrivato il momento di arrendersi definitivamente, rinunciando a tutti i suoi sogni e a i suoi desideri.

<< Beh...tieni Kurt. >> disse poi Blaine, porgendo la fotografia al suo amico << Questa è tua. >>

Ma Kurt fece segno di no con la testa, afferrando l'altro bambino per un polso e bloccandolo gentilmente.

<< No, Blaine, tienila tu. >> rispose con voce morbida << E' tua. >>

<< Ma ci sei tu in questa foto! >> ribattè Blaine, con una certa insistenza << Devi averla tu, non io. >>

A quel punto, Kurt ampliò ulteriormente il proprio sorriso e rivolse al suo migliore amico una tenera espressione affettuosa, colma di adorazione.

<< Ma l'hai scattata tu. >> osservò dolcemente, afferrando la mano di Blaine e stringendola forte nella sua << E devi tenerla tu, così potrai ricordarti per sempre di me e di questa bellissima giornata passata insieme! >>

Lo sguardo di Blaine s'illuminò di colpo e i suoi occhi presero a brillare intensamente, quasi fossero costellati da un'infinita serie di minuscole pepite dorate.

<< Senti, Kurt... >> domandò timidamente, le guance rosse e la voce che tremava leggermente << ...secondo te, un giorno, riuscirò veramente a diventare un grande fotografo, famoso in tutto il mondo?! 

Kurt intrecciò ad una ad una tutte le dita con quelle di Blaine e rivolse lui un ennesimo sorriso adorante.

<< Io credo di sì, Blaine. >> rispose solennemente << Ma per il momento, sono contento di averti semplicemente come migliore amico. >>

A quelle parole, Blaine rispose con un sorriso ancora più ampio e, dopo aver rafforzato ulteriormente la presa della mano di Kurt, si diresse finalmente assieme a lui verso casa, in silenzio, beandosi esclusivamente dei suoni della natura. Non sapeva realmente se, un giorno, sarebbe riuscito a realizzare il suo sogno e a diventare un fotografo di grande fama e stimato in tutto il mondo, ma di una cosa era assolutamente certo: finchè avrebbe avuto Kurt al suo fianco, sarebbe stato sempre in grado di fare qualsiasi cosa.








N.d.A: Happy Klaine Week, Photographer/Model.

Sono andata decisamente fuori dai tipici canoni del modello e del fotografo, lo so...ma non mi andava di inventare qualcosa di troppo banale e scontato, e dopo mille scervellamenti sono riuscita a partorire questa fic, che spero vi sia piaciuta quanto a me è piaciuto scriverla! :)

Lo so, Kurt è un tantino troppo maturo per avere solamente nove anni, ma come ho detto nella one shot, mi piace immaginarmelo come un bambino molto saggio e responsabile, "nato già adulto" come direbbe Burt; proprio come adoro immaginarmi il piccolo Blaine come un cucciolo insicuro e piagnucoloso, entusiasta come un cagnolino di pochi mesi alle prese con i suoi nuovi giocattoli - che paragone, eh?! xD -

Insomma, come avevo detto nella scorsa shot - non mi avete ancora mandato a quel paese, vero? xD - adesso mi concentrerò un po' sul fluff, e a parte la shot di domani che sarà un tantino malinconica - ma niente angst, promesso - il finale sarà un esplosione di zuccheri, ve lo assicuro. :)

Beh, adesso torno a leggere/scrivere...a domani! <3


Ps: Ci credereste che, all'inizio, l'Anderbros non era voluto? Al posto di Cooper doveva esserci il padre di Blaine, ma quando stavo arrivando alla fine della fic sono tornata indietro e ho cambiato idea! xD Niente, mi sa che sono da ricovero...

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Capitolo 6
*** Day 6 - Dalton: Guardian Angel ***


Day Six:
Guardian Angel

 

Erano trascorse appena quattro settimane da quando Kurt aveva lasciato il liceo McKinley per trasferirsi alla Dalton.

Quattro lunghissime, dolorosissime settimane.

Era strano dover pensare alla Dalton come alla sua nuova scuola; una parte di lui continuava a sentirsi ancora incredibilmente legato al McKinley, nonostante tutte le terribili esperienze che aveva dovuto affrontare fra quelle quattro mura: il bullismo, l'indifferenza delle persone, quella costante sensazione di sentirsi invisibile ed indesiderato, un dolore lancinante all'altezza del petto che lo martoriava in continuazione, ogni maledettissima volta che i suoi piedi calpestavano quei lunghi, affollatissimi corridoi.

Erano tutti ricordi terrificanti, così aspri e pungenti da fargli mancare completamente il fiato al solo riportarli alla mente, ma il McKinley non era solamente un luogo di dolore e di paura; in mezzo a quelle memorie sparse, a quei tristi cimeli di odio ed indifferenza, Kurt avvertiva ancora la presenza di un qualcosa di speciale, qualcosa che per tanto tempo era riuscito a farlo sentire a casa, quel qualcosa di magico e speciale che dava ogni giorno un senso alla sua vita, anche quando - nei momenti più bui - lui stesso faceva ancora fatica a credere che ve ne fosse realmente uno.

Quel qualcosa di unico ed insostituibile chiamato Glee Club.

Kurt era felice di essersi trasferito in luogo tanto accogliente e sicuro come la Dalton, ma la verità era che le Nuove Direzioni gli mancavano da morire: gli mancava quello stupidone di Finn, gli mancavano la dolcezza e la premura della sua migliore amica Mercedes, le battute pungenti di Santana, il caratteraccio di Puckerman... gli mancava persino quella fastidiosa e petulante prima donna che era Rachel Berry! Non era facile vivere lontano da loro e se sottrarsi alle continue torture di Karofsky era stata un'infinita fonte di sollievo per lui, non si poteva certo dire lo stesso dell'aver abbandonato così su due piedi i suoi compagni di squadra, soprattutto con le Provinciali alle porte. 

Ricordava ancora l'espressione sconvolta dei suoi amici e del professor Shuester, quando aveva comunicato loro che si sarebbe trasferito in un'altra scuola, lontano da loro e tutto ciò che, per ben due anni, il McKinley aveva rappresentato per lui; ricordava quel senso di vuoto ed il terribile magone allo stomaco avvertito nel momento in cui, guardando fra il pubblico, aveva visto i suoi vecchi compagni di squadra seduti dall'altro lato dell'auditorium, con indosso costumi colorati e sgargianti, ben diversi dalla sobria ed elegante divisa della Dalton, nella quale si sentiva così inesorabilmente intrappolato; ricordava come quella sensazione di ansietà si fosse trasformata in un vero e proprio sentimento di angoscia, quando il presentatore aveva rivelato che entrambi i Glee Club avrebbero partecipato alle Regionali, cosa che - almeno per Kurt - non avrebbe fatto altro che accentuare ulteriormente quella tremenda, dolorosissima agonia.

Lui e le Nuove Direzioni non dovevano essere rivali, non aveva alcun senso.

Sarebbe stato molto più semplice se fossero stati i Warblers i suoi sfidanti, in un certo senso Kurt lo avrebbe trovato molto più logico e ragionevole. Non che si trovasse male con i suoi nuovi compagni di scuola, tutt'altro: i ragazzi della Dalton erano tutti fantastici, gentili, comprensivi e divertenti, nessuno di loro si sarebbe mai sognato di farlo a sentire a disagio o mettere in discussione i suoi gusti sessuali, come invece era solito accadere al McKiley.

Ma essere un Warbler non era per niente semplice.

Non si trattava solamente di quelle divise così maledettamente rigorose che non lasciavano alcuno spazio alla creatività di Kurt, nè il fatto che gli orari della Dalton fossero molto più faticosi di quelli del McKinley; era semplicemente tutto troppo diverso, tutto troppo serio e fiscale, troppo formale, troppo... troppo.
Le riunioni, il consiglio, gli ordini del giorno, il non poter intervenire senza aver prima domandato il diritto parola... Kurt si domandava se sarebbe mai riuscito a ad abituarsi a tutto questo.

<< Disturbo? >> 

Kurt sussultò.

Era talmente preso dai suoi pensieri da non essersi minimante accorto del fatto che Blaine, quasi di soppiatto, si era appena introdotto nella sala comune del dormitorio, dove il giovane Hummel era andato a rifugiarsi per poter trascorrere un po' di tempo da solo a pensare, approfittando del fatto che tutti gli altri studenti erano al momento intenti ad organizzare un piccolo torneo di basket nel cortile della Dalton.

<< Hey! >> esclamò allegramente Kurt, arrossendo leggermente << Che cosa ci fai tu qui? Pensavo che fossi andato a giocare a basket con gli altri. >>

Blaine ridacchiò sommessamente, andando a sedersi di fianco a lui su uno dei divanetti della stanza.

<< Beh, a dire il vero il mio intento era quello. >> rispose << Ma a quanto pare c'erano dei giocatori in eccesso, e dal momento che la mia statura non mi rende esattamente un ottimo giocatore di basket, i ragazzi hanno preferito escludermi dal torneo. >>

<< Oh! >> fu il commento dispiaciuto di Kurt << Accidenti, che scortesi! >>

<< Nah, non poi così tanto! >> replicò l'altro, con un ampio sorriso sulle labbra << A dire il vero, speravo che mi buttassero fuori! Sai, non sono mai stato un ottimo giocatore di basket, vado molto più forte con il football! >>

A quell'affermazione, Kurt riuscì a stento a trattenere una risata.

<< Tu, un giocatore di football?! >> domandò, con voce strozzata << Scusami tanto, ma non riesco proprio ad immaginarmelo! >>

<< Hey, non prendermi in giro! >> protestò Blaine, visibilmente offeso << E' molto meno assurdo di quanto tu possa immaginare, sai?! Ero un ottimo kicker, nella mia vecchia scuola ero considerato un vero e proprio talento del football! >>

Kurt continuò a ridere, guardando il suo amico con espressione sbarazzina.

<< Ok, faccio ancora fatica ad immaginarlo! >> disse << Ma, in fin dei conti, non è poi così strano; anche io ho giocato da kicker, durante il mio secondo anno di liceo. >>

<< Che cosa?! >> esclamò Blaine incredulo, guardando Kurt come se dalla sua bocca fosse appena uscita chissà quale assurda follia << Tu, un giocatore di football? E ti stupivi così tanto che potessi esserlo io?! >>

<< Beh, ma che c'entra? Tu sei un caso a parte, Blaine, sei troppo educato e composto per perderti in mezzo a tutti quei caschi, le divise puzzolenti e i compagni di squadra che caricano come bisonti! >>

<< E tu, scusa?! >>

<< Ma io non sono di questo pianeta, lo sai! >>

I due ragazzi scoppiarono a ridere di gusto, così forte che Kurt dovette portarsi entrambe le mani allo stomaco per contenere i dolori spasmi provocati da tutte quelle risa; ci vollero diversi minuti prima che entrambi si ricomponessero e, a quel punto, Blaine non potè fare a meno di rivolgere al suo amico un intenso e profondo sguardo di adorazione.

<< E' bello vederti ridere. >> disse, con voce morbida << Ultimamente non capita spesso. >>

L'espressione sul volto di Kurt rabbuiò di colpo e il giovane Hummel si morse con forza il labbro inferiore, abbassando tristemente lo sguardo.

<< Beh, io... >> farfugliò vergognosamente << ... diciamo che... >>

<< ... ti manca il McKinley. >> concluse Blaine al posto suo, abbozzando un tenero sorrisetto comprensivo << Lo so, ti capisco; anche a me mancava da morire la mia vecchia scuola, quando mi trasferii qui alla Dalton. >>

<< Sì, ma come è possibile?! >>  saltò su immediatamente Kurt, incapace di razionalizzare << Voglio dire, sono venuto qui perchè sopravvivere in quella scuola era diventato impossibile, sono scappato dalle minacce di Karofsky e da tutto ciò che mi dava il tormento, non credi che dovrei essere semplicemente felice di essere fuggito da un luogo simile?! >>

Blaine si morse il labbro inferiore, contraendo leggermente il proprio sorriso.

<< Beh, non si tratta solo di questo. >> ribattè << Sai, quando lasciai il liceo Jefferson per trasferirmi qui, credetti inizialmente che sarebbe stato tutto molto più semplice: niente più bulli, niente più scritte offensive sull'armadietto, spintoni per i corridoi, insulti, umiliazioni pubbliche. Sapevo che alla Dalton non avrei dovuto sopportare niente di tutto ciò, e mi sentivo incredibilmente sollevato! Ma, dopo un paio di giorni, mi accorsi che le cose non erano così facili come avevo sperato; nonostante tutto, nonostante i momenti grigi che avevo trascorso in quella maledetta scuola...beh, io ne sentivo inevitabilmente la mancanza. >>

<< Sì, ma per quale motivo? >> insistette Kurt, sempre più confuso << Insomma, ti hanno fatto del male! Come potevi sentire la mancanza di qualcosa che ti ha fatto soffrire a tal punto da volertene andare? >>

Blaine fece spallucce.

<< E' stata casa mia. >> rispose semplicemente << Per più di un anno è stato il mio rifugio speciale, un luogo in cui credevo che niente e nessuno avrebbe mai potuto ferirmi. Avevo tutto ciò che un ragazzo della mia età potesse desiderare: amici, ottimi voci, popolarità...ero rispettato da tutti in quella scuola! Certo, dopo il mio coming out le cose erano profondamente cambiate, ma non ho mai cancellato da memoria tutti i bei momenti che ho vissuto prima di allora; in un certo senso, trasferirmi qui è stato un po' come accettare che niente sarebbe più stato come prima, e forse - inconsciamente - mi sono aggrappato a quei ricordi nella speranza di riuscire a rendere il distacco un po' più...sopportabile. >>

Kurt annuì silenziosamente, ascoltando le parole di Blaine con attenzione ed interesse; non sapeva se fosse a causa del tono caldo e baritonale della sua voce o del modo in cui i suo occhi brillavano ogni volta che si rivolgeva a lui, ma il giovane Hummel avrebbe giurato di poter tranquillamente trascorrere giornate intere in silenzio, solamente ad ascoltarlo.

<< I Warblers sono stati la mia ancora di salvezza. >> disse ancora Blaine, restituendo nuovamente luminosità al proprio sorriso << Mi hanno accolto a braccia aperte, mi hanno aiutato a superare uno dei momenti più difficili della mia vita senza domandare nulla in cambio, senza mai chiedere spiegazioni. Sono stato - e sono tutt'ora - la mia famiglia, più di quanto lo siano mai stati i miei vecchi compagni di scuola, persino prima del mio coming out. >>

Kurt sorrise ampiamente, intenerito da quello sguardo placido e spontaneo, del tutto libero da ogni genere di paura o preoccupazione.

<< Sono curioso. >> disse ad un tratto il controtenore, sporgendosi leggermente verso il suo amico << Come è stato il tuo primo incontro con i Warblers? >>

<< Oh, è stato a dir poco grandioso! >> rispose l'altro, con incontenibile entusiasmo; i suoi occhi brillavano come diamanti, a tal punto da poter offuscare persino la luce della luna di tutti i rimanenti astri del cielo << Sai, ricordo ancora tutto come fosse ieri: mia mamma mi aveva portato alla Dalton per una prima visita informativa, e la preside mi aveva affidato alle cure di Wes, che all'epoca faceva già parte del Glee Club; ricordo che i Warblers avevano preparato un'esibizione straordinaria - proprio come quando tu venisti a spiarci, Kurt - e Wes pensò bene che il modo migliore per farmi acclimatare fosse quello di portarmi con sè a vedere lo spettacolo. >>

S'interruppe per qualche istante, pensieroso, lasciando che i ricordi affluissero liberamente.

<< Cantarono " How to save a life", dei The Fray*. >> proseguì poi, con velata malinconia << E quella canzone fu come un segno mandato dal cielo: capii che era quello il posto dove dovevo stare, il luogo che mi avrebbe accolto e protetto dalle mie paure, il rifugio perfetto per sfuggire al dolore. >>

<< E non hai mai avuto alcun dubbio al riguardo? >> chiese Kurt, con maggiore curiosità.

Blaine replicò con un lieve cenno del capo.

<< Sì, certo. >> disse << Ma immagino che sia normale, quando sei costretto a ricominciare la tua vita praticamente da zero! La cosa importante, però, è riuscire a trovare dentro di sè il coraggio necessario di cambiare. >>

<< E tu l'hai trovato! >> echeggiò Kurt, plasmando un sorrisetto malinconico << Ma non sono come te, Blaine, onestamente non credo proprio di riuscirci! Qui è tutto troppo diverso, io mi sento come un pesce fuor d'acqua! >>

Blaine lo guardò confusamente.

<< Ti riferisci al Glee Club? >> chiese << So che le regole dei Warblers sono un tantino severe e che in questo momento ti senti tremendamente ignorato, ma non sarà sempre così! I primi tempi sono stati difficili anche per me, eppure guarda dove sono arrivato adesso: sono il solista del gruppo! >>

A quell'ultima affermazione, Kurt non potè che rispondere con un profondo, laconico sospiro.

Solista del gruppo.

Avrebbe dato chissà cosa per esserlo almeno una volta e permettere alla propria stella di brillare come era giusto che fosse, senza quella maledetta egocentrica della Berry a mettergli continuamente i bastoni fra le ruote.

<< Sarebbe bello se un giorno anche io potessi sentirmi così. >> mormorò << Esattamente come ti senti tu adesso, Blaine. >>

<< Hey, non darti troppa fretta! >> lo tranquillizzò Blaine, allugando un braccio verso di lui ed afferrando calorosamente la sua mano.

Kurt sussultò, al tocco delle dita morbide di Blaine a contatto con la propria pelle, il cuore che prese a galoppare furiosamente dentro al suo petto.

<< Ricordi ciò che ti ho detto l'altro giorno riguardo a Pavarotti? >> chiese il moro, con voce vellutata << Quando mi avevi scritto quell'sms impanicato, perchè avevi paura che stesse male. >>

Kurt riportò la mente a qualche giorno prima, quando Blaine lo aveva profondamente rassicurato riguardo allo stato di salute del suo canarino, spiegandogli che nel periodo della muta il silenzio e la perdita delle piume erano una cosa del tutto normale, niente per il quale valesse effettivamente la pena di agitarsi tanto.

<< S-sì. >> rispose, mentre le sue guance si tinsero lievemente di rosso << Ma questo che cosa c'entra con me? >> 

Blaine sospirò profondamente, ampliando ulteriormente il proprio sorriso.

<< Tu sei esattamente come Pavarotti. >> rivelò << In questo momento sei molto fragile e non riesci ancora ad essere al massimo delle tue forze, ma presto le cose cambieranno: presto riavrai la tua voce, Kurt. E comunque, ogni volta che ti sentirai solo o avrai bisogno di qualcuno con cui parlare, potrai sempre contare sulla mia presenza. >>

Kurt avvertì una violenta fitta al petto, proprio all'altezza del cuore.

<< T-tu ci sarai sempre, vero? >> domandò con voce tremolante, non potendo impedire alle sue guance di farsi ancora più rosse << Mi proteggerai, e veglierai su di me come hai sempre fatto fino ad ora? >>

Blaine diede maggior vigore alla stretta di mano.

<< Ma certo che sì. >> promise solennemente << Io veglierò su di te sempre, proprio come farebbe un vero angelo custode. >>

Kurt sorrise con beatitudine, ripetendo all'infinito quelle ultime due parole nella propria testa.

Un angelo custode.

Il suo angelo custode.

<< Beh, sarà meglio che vada adesso. >> disse ad un certo punto Blaine, dopo aver dato una rapida occhiata al suo orologio << Devo finire una ricerca di scienze per domani e non sono neanche a metà! Ci vediamo più tardi, Kurt, e se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi, ok? >>

<< Ok, ricevuto. >>

Blaine sorrise nuovamente e salutò il suo amico con un'affettuosa pacca sulla spalla, precipitandosi poi fuori dall'aula a rotta di collo; prima di andarsene definitivamente, però, indugiò sulla soglia per qualche istante, osservando Kurt con uno dei suoi tipici e rassicuranti sorrisi ammalianti.

<< Kurt... >> disse << ... cerca di non dimenticare mai queste parole: l'unica persona al mondo veramente in grado di fermarti, sei solamente tu. >>

E con questo si allontanò definitivamente, lasciando Kurt ancora una volta da solo in quell'enorme stanza, la mente un po' più sgombra dai pensieri ma il cuore stranamente appesantito.

<< Blaine... >> mormorò il giovane Hummel, quasi senza fiato, portandosi una mano al petto per ascoltare il ritmo irregolare del suo battito cardiaco.

Sì, Blaine aveva ragione: non poteva pretendere di avere tutto e subito, doveva essere paziente. 

Un passo alla volta, con molta calma, e presto o tardi Kurt avrebbe ricominciato nuovamente a cantare, proprio come Pavarotti! 

Proprio come aveva detto Blaine.

Del resto, Kurt sapeva di potersi fidare ciecamente di lui: era il suo migliore amico, un confidente prezioso e di vitale importanza, il suo angelo custode, la sola ed unica persona che - in quello strano, assurdo mondo - sembrava essere veramente in grado di capirlo, anche solo grazie ad uno sguardo.

Kurt sapeva - ne era assolutamente certo - che niente e nessuno avrebbe mai potuto ferirlo, fintanto che Blaine fosse rimasto al suo fianco, pronto a proteggerlo e a supportarlo; e, in cuor suo, sapeva già di esserne ormai totalmente, incondizionatamente innamorato.

Ma questo, al momento, era decisamente un altro paio di maniche.








N.d.A:  * La canzone in questione è questa: http://www.youtube.com/watch?v=DF0zefuJ4Ys
Questa scena- il primo incontro di Blaine coi Warblers - esiste davvero nella mia testa, più precisamente esiste nel capitolo 10 della mia prima long su Blaine " Blaine's Turn". Mi sembrava giusto cercare di essere coerente con ciò che avevo scritto in passato. :)

Klaine Week, prompt Dalton. Essì, siamo quasi alla fine e mi sento davvero piena di malinconia. :(

Devo dire che questo prompt mi ha portato un po' di nostalgia per i vecchi momenti Klaine, la Klaine della seconda stagione che ci dava tante soddisfazioni in più, e anche se ora come ora sono dell'idea che Blaine debba restare al McKinley, mi mancano un po' i blazer, quelle cravatte a righe e le chiacchierate fra quelle quattro mura.  

Quando uscì questo prompt pensai immediatamente ad un missing moment della seconda stagione e, in particolare, a qualcosa che legasse Kurt e Blaine durante i primi periodi alla Dalton, quando Kurt si sentiva ancora triste e solitario, e Blaine rappresentava praticamente la sua unica ancora di salvezza.

Ritengo, senza alcuna ombra di dubbio, che Kurt e Blaine si completino e che sin da quei primi momenti, entrambi avessero già trovato l'uno nell'altro la propria anima gemella. Solo che ancora non lo avevano capito.


A domani, con l'ultimo - aimè - prompt della settimana. 


 

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Capitolo 7
*** Day 7- Winter in New York: From Now On ***


Day Seven:
From Now On















<< Kurt, dai... muoviti! Faremo tardi in aeroporto! >>

<< Sì, sì... un attimo, sto arrivando! >>

Blaine sospirò profondamente, allargando le braccia con fare sconsolato ed appoggiandosi svogliatamente ad uno dei pilastri dell'ingresso. Sapeva che, in genere, il suo ragazzo era un tipo decisamente puntuale e che solo di tanto in tanto si concedeva il lusso di farlo attendere un po' più del solito, ma - dannazione - doveva scegliere proprio quel giorno per essere così in ritardo?! 

<< Kurt! >> ripetè ancora una volta Blaine, con insistenza << Sbrigati, l'aereo atterrerà fra meno di un'ora, non possiamo permetterci di arrivare tardi! >>

<< Solo un minuto, Blaine, per favore! >>

Blaine alzò gli occhi al cielo e sbuffo, ormai del tutto rassegnato; nel linguaggio segreto di Kurt Hummel - che solamente loro due erano in grado di comprendere e parlare correttamente - un minuto equivaleva esattamente ad un quarto d'ora, e non vi era assolutamente niente che lui potesse fare per accelerare il processo.

Del resto, aveva imparato a farci l'abitudine, dopo quasi cinque anni di convivenza a New York.

Il giovane Anderson si ritrovò inevitabilmente a sorridere, al pensiero di tutti quei mesi trascorsi a stretto contatto con Kurt, giorno dopo giorno, senza mai averne abbastanza l'uno dell'altro; i due avevano sempre saputo di essere anime gemelle, destinate a trascorrere insieme il resto delle loro vite - nonostante, di tanto in tanto, avessero avuto qualche sgradito ed inaspettato incidente di percorso - ma adesso che si trovavano assieme in quell'enorme città, abbastanza adulti e responsabili da poter prendere in mano il proprio destino, tutto acquisiva finalmente un senso, tutto sembrava infinitamente più vero, più reale.

Il loro futuro era ormai così chiaro e perfettamente definito, che Blaine avrebbe potuto benissimo allungare una mano per palparne la solida, stabile consistenza.

<< Eccomi! >>

Circa quindici minuti dopo, Kurt comparve finalmente nell'ingresso, sorridendo così ampiamente da poter completamente illuminare la stanza solamente con la luce del proprio sorriso, senza neanche il bisogno di dover accendere l'interruttore; indossava un paio di morbidi pantaloni neri ed un coloratissimo poncho di lana, portato sopra un semplicissimo lupetto grigio e perfettamente abbinato con un piccolo basco di colore blu scuro, tenuto leggermente storto sul capo.

Tutti indumenti che provenivano dalla sua nuova collezione invernale.

<< Wow! >> esclamò Blaine, letteralmente senza fiato << Sei... bellissimo. >>

Per un attimo si sentì un tantino fuori luogo, imprigionato in un paio di banalissimi pantaloni marroni ed un vecchio maglioncino color panna, con sopra disegnata una piccola renna natalizia; inutile dire che, nonostante i continui sforzi di Kurt nell'aiutarlo a migliorare il proprio stile, i suoi gusti in fatto di abbigliamento non erano affatto cambiati.

Kurt arrossì lievemente, lusingato dagli apprezzamenti dell'innamorato.

<< Oh, ti ringrazio! >> rispose, facendo una rapida piroetta su se stesso << In effetti, trovo che questo completo mi doni moltissimo. >>

<< Sì, però adesso non pavoneggiarti troppo! >> lo canzonò Blaine, ridacchiando sommessamente << Non vorrei che Cooper pensasse che stai facendo tutto questo per lui. >>

<< Beh, ma è ovvio che lo faccio per lui! >> esclamò scherzosamente Kurt << Insomma, quando mai mi ricapiterà l'occasione di avere Cooper Anderson come ospite nella mia umile dimora? >>

I due scoppiarono in una risata fragorosa.

Ultimamente Cooper sembrava passarsela bene a Los Angeles, tra film e serie televisive, ma non si poteva certo dire che Kurt e Blaine non fossero alla sua altezza: Kurt lavorava ormai a tempo pieno da Vogue.com - aveva già realizzato le sue prime linee di abbigliamento - e Blaine era alle prese con il suo primo ruolo da protagonista a Broadway. Si poteva dire, senzal alcuna ombra di dubbio, che entrambi avessero realizzato pienamente i loro sogni, anche se le cose non erano andate esattamente nel modo in cui le avevano programmate sin dall'inizio; in ogni caso, alla fine, tutto era comunque andato secondo i piani e Kurt e Blaine erano di nuovo insieme, a New York, felici ed irrimediabilmente innamorati l'uno dell'altro, proprio come il primo giorno.

<< Beh, sarà meglio che Cooper tenga le mani apposto. >> commentò Blaine, avvicinandosi a Kurt e posando gentilmente le mani sui suoi fianchi << Perchè io non ho nessuna intenzione di codividerti con lui! >>

Kurt ridacchiò, gettando le braccia al collo del proprio innamorato e strofinando dolcemente il naso con il suo.

<< Di' un po', Anderson... >> mormorò maliziosamente << ... non avevi detto che dovevamo sbrigarci, se non volevamo rischiare di arrivare in ritardo all' aereoporto? >>

<< Beh, Cooper aspetterà. >> replicò sfacciatamente Blaine, colmando la distanza fra i loro corpi << E poi, con tutta probabilità, verrà assalito da un'orda inferocita di fan scalmanate non appena metterà piede a terra; credimi, non avrà neanche il tempo per accorgersi della nostra assenza! >>
 
Kurt scoppiò a ridere e, senza aggiungere altro, si sporse vero Blaine per catturare le sue labbra in un tenero bacio, stringendosi a lui più che poteva ed affondando entrambe le mani nei suoi capelli corvini; amava il fatto che il suo ragazzo avesse smesso da tempo di impiastricciarsi la chioma con tutta quella robaccia chimica, finalmente aveva la possibilità di giocherellare con quei meravigliosi riccioli morbidi, cosa che lo appagava e deliziava più di ogni altra cosa al mondo.

A parte, naturalmente, fare l'amore con lui.

Le loro bocche continuarono a torturarsi piacevolmente per diversi minuti, fino a che Blaine - preso forse da un improvviso rimorso di coscienza - non pose fine al bacio, adducendo come motivazione il fatto che, dopo tutto, non era poi così carino da parte loro fare attendere Cooper troppo a lungo.

<< Beh, sei pronto? >> domandò briosamente Blaine, afferrando il suo cappotto e quello di Kurt dall'attaccapanni << L'operazione " Cooper a New York" sta per avere ufficialmente inizio! >> 

Kurt rise di gusto.

<< Dio, spero che non vada a finire come l'ultima volta a Lima. >> disse, afferrando il proprio soprabito << Te lo ricordi il Ringraziamento di due anni fa? Accidenti, fu proprio come dover fare da baby sitter ad un bambino di cinque anni! Pensi che questa volta le cose andranno un po' meglio? >>

Blaine abbozzò un sorrisetto sghembo, facendo segno di no con la testa.

<< Cooper ha compiuto trentadueanni a ottobre. >> rispose, con una risatina sommesa  << Il che significa che sarà esattamente come dover fare da baby sitter a due bambini di cinque anni! Mi dispiace, Kurt, ma se pensi davvero che mio fratello acquisisca maturità con il trascorrere degli anni, allora sei decisamente fuori strada. >>

Kurt si battè una mano contro la fronte e scosse la testa con fare sconsolato, seppur lievemente divertito.

<< Beh, credo di poter sopravvivere anche questa volta. >> disse, rivolgendo poi al proprio ragazzo uno sguardo profondamente innamorato << Del resto, se questo è il prezzo da pagare per avere te nella mia vita, sono disposto a tollerare anche quel pazzo scatenato di tuo fratello, purchè non diventi un' abitudine! >>

Blaine sorrise ampiamente, accogliendo ancora una volta Kurt fra le proprie braccia e posando un rapido bacio sulle sue labbra.

<< Non lo diventerà. >> rispose dolcemente, le sue labbra che ancora sfioravano delicatamente quelle del controtenore << Del resto, te l'ho detto anche prima: non ho alcuna intenzione di condividerti con lui, amore mio. >>

Kurt semprò essere particolarmente soddisfatto da quella risposta e, dopo aver lasciato un secondo bacio sulle labbra di Blaine, si decise finalmente a trascinarsi fuori di casa insieme a lui, pronto ad affrontare quello che - ne era abbastanza certo - sarebbe stato senza alcuna ombra di dubbio il Natale più insolito e divertente di tutta la sua vita.
 
 



*
 
 


Cooper non era cambiato di una sola virgola dall'ultima volta che Kurt e Blaine lo avevano visto, appena due anni prima: per essere un uomo di oltre trent'anni ne dimostrava a malapena ventisette, il suo sorriso era sempre smagliante e seducente come quando era ragazzo e persino il suo fisico, nonostante l'avanzare dell'età, si manteneva ancora perfettamente asciutto e prestante, merito sicuramente di tutte quelle ore trascorse in compagnia del suo massaggiatore e del personal trainer.

Quanto al suo carattere e al suo tipico atteggiamento da Divo... beh, quelli difficilmente sarebbero mai potuti cambiare.

<< Kurt, Blaine...oh, ragazzi, è davvero meraviglioso vedervi! >>

Il giovane attore abbandonò senza troppe preoccupazioni un gruppo di febbricitanti ragazzine in adorazione, per precipitarsi a rotta di collo fra le braccia dei due ragazzi, i quali per un pelo non rischiarono seriamente di lasciarci le penne, risucchiati da quel violento ed impetuoso uragano di esuberanza chiamato Cooper Anderson.

<< Wow, ma state benissimo! >> esclamò con entusiasmo Cooper, guardando prima Kurt e poi Blaine con fare inquisitorio << Vi mantenete ancora in splendida forma! Beh, a dire il vero Schizzetto mi sembra un po' ingrassatello dall'ultima volta che ci siamo visti. Di' la verità, Kurt, continui a rimpinzarlo di biscotti al cioccolato? Sai che non gli fa bene, Blaine ha la tendenza ad ingrassare facilmente, al contrario di me; non vorrai mica ritrovarti con un fidanzato cicciotello e affetto da una grave dipendenza da glucosio?! >> 

Kurt soffocò una risata, facendo bene attenzione a non farsi notare da Blaine, mentre quest'ultimo rivolgeva a suo fratello un'occhiata assassina.

<< Ciao Cooper, ma quanto sei gentile! >> replicò con sarcasmo << Sì, anche io sono felice di vederti. >>

Cooper sorrise ampiamente, quasi non avesse colto la palese ironia nelle parole del fratello.

<< Beh, ovvio che lo sei. >> disse, gonfiando orgogliosamente il petto << In fin dei conti, sono o non sono il tuo fratellone preferito?! >>

Blaine si battè una mano contro la fronte, sconsolato, mentre Kurt scoppiò in una risata fragorosa, incapace di trattenere ancora a lungo le proprie reazioni.

" Eh sì! " pensò il giovane Hummel, sempre più divertito " Il nostro Cooper non cambierà mai! "

<< Aaah, che meraviglia essere qui a New York con voi! >> cinquettò allegramente Cooper, sgranchedosi le braccia e le gambe << E' tutto assolutamente stupendo: c'è la neve, ci siete voi, i bagels più buoni del mondo e le fan più affettuose e calorose che abbia mai incontrato in vita mia! Accidenti, alcune di loro stavano quasi per spogliarmi, e forse ci sarebbero anche riuscite se qui non facesse così freddo e non mi fossi letteralmente aggrappato al mio nuovo cappotto di marca. >>

Blaine sollevò un sopracciglio, rivolgendo a suo fratello l'ennesimo sguardo perplesso; perchè, si domandò, suo Cooper non poteva essere una persona normale, esattamente come tutti gli altri? Non si trattava solamente del fatto che fosse un attore, Blaine ne aveva conosciuti altri nella sua vita, ma nessuno di essi si era mai rivelato così borioso, eccentrico e maledettamente fuori di testa come suo fratello.

Probabilmente, pensò, doveva essere caduto dal seggiolone quando era piccolo. 

<< Beh, Coop, come è andato il volo? >> domandò curiosamente Kurt, prendendo l'attore sotto braccio << Hai viaggiato bene? >>

<< Oh, meravigliosamente! >> rispose briosamente l'altro, passandosi una mano fra i capelli con fare vanesio << Di solito preferisco viaggiare in Business Class, ma di tanto in tanto è divertente anche imbarcarsi con la comune plebe, tanto per divertirsi un po' ad osservare le reazioni della gente quando mi vede. >>

Blaine alzò gli occhi al cielo, sospirando con esasperazione.

Sì, decisamente suo fratello doveva essere caduto dal seggiolone quando era piccolo.

<< Inoltre, ragazzi, credo proprio di essermi innamorato. >> aggiunse poi, con voce sognante << Ho conosciuto sul mio aereo la ragazza più bella e meravigliosa del mondo, seduta proprio nel posto di fianco al mio! Credo che fosse un segno del destino! >>

Blaine, al suono di quelle parole, drizzò immediatamente le antenne, incredulo; suo fratello Cooper, innamorato? No, non riusciva davvero a credere che fosse possibile. Che avesse battuto la testa anche in aereo, oltre che da piccolo?!

<< C-Cooper, ma è fantastico! >> esclamò a gran voce Kurt, con molto più entusiasmo del fidanzato << E' davvero meraviglioso, stento quasi a crederci! Dai, parlaci un po' di lei. >>

Cooper sospirò beatamente, gli occhi che brillavano come quelli di un giovane studende liceale alle prese con il suo primo amore; e, in un certo senso, per lui era veramente così.

<< Abita qui a New York, era a Los Angeles in vacanza. >> raccontò << Il suo nome è Faith, ha ventitrè anni e da pochi mesi ha ottenuto il suo primo incarico come supplente in una scuola elementare di Manhattan. >>

<< Ventitrè anni? >> domandò Blaine, sollevando un sopracciglio con diffidenza << Non è un tantino giovane per te, Coop? >>

<< Oh, smettila Blaine! >> lo ammonì Kurt, continuando a guardare Cooper con sguardo ammaliato. Nonostante avesse ormai superato i vent'anni, continuava ad essere un irrimediabile romantico e non si sarebbe mai lasciato sfuggire l'occasione di farsi raccontare tutti i dettagli di quella inaspettata storia d'amore ad alta quota, dal primo all'ultimo << L'amore non ha età, questo lo sai benissimo anche tu! Avanti, Coop, continua. >>

Cooper tirò un ennesimo sospiro, sempre più estasiato

<< E' la ragazza più bella del mondo. >> dichiarò << Ha i capelli biondi, due enormi occhi color acquamarina, un sorriso dolce come il miele e la voce più soave e cristallina che io abbia mai udito in vita mia! Abbiamo trascorso praticamente tutto il viaggio a parlare, sei ore senza mai zittirsi neanche per un istante; pensate che non sono neanche andato in bagno! >>

Blaine inarcò entrambe le sopracciglia, sempre più sorpreso. Sei ore intere, senza mai zittirsi? Strano che la ragazza non si fosse buttata giù dall'aereo in volo dopo solamente i primi quindici minuti di chiacchiere.

<< Non ho mai conosciuto una persona così. >> disse ancora Cooper, con rapimento << In genere le mie fan sono sempre tutte uguali, tutte meraviglisamente assillanti e maledettamente devote, lei invece non si è scomposta minimamente quanto ha scoperto di essere seduta al mio fianco! Pensate che, all'inizio, ha persino finto di non ricordare il mio nome! >>

<< Ma non mi dire! >> echeggiò Blaine, prendendosi palesemente gioco di lui << Che burlona, eh?! >>

Kurt lo fulminò con lo sguardo, mimandogli con le labbra di non prendere in giro suo fratello così scortesemente. Blaine sbuffò pesantemente e Kurt insistette affinchè Cooper andasse avanti con il suo racconto.

<< Ci siamo scambiati i numeri di telefono. >> disse l'attore, con un enorme sorriso che gli attraversava il volto da parte a parte << E lei ha promesso che ci vedremo presto, magari persino domani! Quando ha saputo che sarei rimasto a New York fino a gennaio ha fatto letteralmente i salti di gioia, scommetto che non vede l'ora di passare un po' di tempo con me per le romantiche vie della città. >>

Kurt ridacchiò sommessamente, guardando Cooper con adorazione; aveva un'aria così tenera ed adorabile, faceva quasi venire voglia di prenderlo fra le braccia e spupazzarlo come si farebbe con un orsacchiotto di peluche.

<< Insomma, quindi passerai tutto il tuo tempo libero con lei anzichè con noi. >> bubbolò Blaine, visibilmente irritato da una simile ipotesi << Grandioso, e io che speravo di invitarti a teatro a vedere il mio musical. >> 

<< Oh, ma ci verrò Schizzetto! >> rilanciò suo fratello, senza perdere neanche un grammo del suo entusiasmo iniziale << Solo che, probabilmente, non sarò da solo! >>

Blaine si arrese definitivamente, spalancando le braccia e sospirando con fare sconsolato. Aveva finalmente scoperto che cosa potesse esserci al mondo peggio di avere un fratello come Cooper: avere un fratello come Cooper, irrimediabilmente innamorato.

<< Sono sicuro che andrà benissimo fra voi due. >> disse a quel punto Kurt, dando a Cooper un'affettuosa pacca sulla spalla << Insomma, se è riuscita a sopportarti per pù di cinque ore di fila senza mai mandarti a quel paese, allora deve essere sicuramente la donna della tua vita! >>

Cooper annuì felicemente, mentre Blaine replicò a quell'affermazione con una risatina sommessa; l'aspetto divertente di tutta quell'assurda situazione, se non altro, era che avrebbe potuto continuare a prendere in giro suo fratello all'infinito, tanto non si sarebbe mai accorto di niente.

<< Beh, vogliamo andare? >>  domandò ad un tratto Kurt, cambiando decisamente argomento << Possiamo posare subito a casa il tuo bagaglio, tanto è dietro l'angolo, e poi faremo tutto quello che vuoi! E' ancora piuttosto presto e fortunatamente per noi, oggi non sta neanche nevicando. >>

<< Oh, è ancora aperto quel meraviglioso ristorantino del Rockfeller Centre? >> ribattè Cooper, sovraeccitato << Ho una fame da lupi e mi piacerebbe farci un salto. >> 

Kurt sorrise ampiamente, facendo segno di sì con la testa.

<< E Rockfeller Centre sia! >> approvò << Tu sei d'accordo, Blaine? >>

<< Sì, certo. >> sospirò Blaine, con fare accondiscendente << Ma solamente a patto che Cooper non dica una sola parola riguardo a ciò che mangerò. >>

Cooper rise di gusto.

<< Tranquillo, Schizzo, tanto tu a Kurt piaci esattamente così come sei. >> lo rassicurò << Anche quel filino di pacetta in più! >>

Poi si diresse trotterellando verso l'uscita dell'aeroporto, lasciandosi alle spalle un Blaine sempre più attonito e un Kurt ancora visibilmente divertito.

<< Sono senza parole. >> bisbigliò Blaine, con voce rotta << Mio fratello è un deficiente. >>

Kurt rise.

<< Beh, senza offesa per tuo fratello... >> disse, cingendo la vita di Blaine con un braccio << ... ma questa non mi sembra esattamente una novità. >>

<< Sì, Kurt, ma sta peggiorando! >> ribattè il moro, sempre più sconvolto << Avevo la netta sensazione che invecchiando non sarebbe diventato più intelligente, ma così è decisamente troppo! Sarà come dover fare da baby sitter ad un'intera scuola materna! >> 

La sospirò profondamente e sorrise.

<< Bene, allora muoviamoci! >> ordinò << Non vogliamo certo rischiare che il nostro pargolo si perda proprio il suo primo giorno qui a New York! Sennò, poi, chi la sente Faith?! >>

Blaine ridacchiò e fece segno di sì con la testa, stringendo dolcemente la mano di Kurt e dirigendosi assieme a lui verso l'uscita dell'aereoporto.

<< Ah, giusto per la cronaca... >> disse ad un tratto Kurt, guardando l'altro con adorazione << Cooper ha assolutamente ragione: tu mi piaci esattamente così come se, Blaine, anche con quel filino di pancetta in più. >>

Blaine sorrise ampiamente, per poi posare un rapido bacio sulle labbra del suo ragazzo e correre velocemente fuori dall'aeroporto, per recuperare suo fratello prima che avesse il tempo di ficcarsi in qualche guaio.

Fortuna, pensò, che c'era Kurt insieme a lui.

Senza l'amore della sua vita, non sarebbe mai riuscito a sopportare l'eccessiva esuberanza e le continue assurdità di quel pazzoide di suo fratello Cooper; e, a dire il vero, senza l'amore della sua vita, Blaine non sarebbe mai stato capace di sopportare neanche la sua stessa esistenza.
 



*
 
 


<< Cooper... santo cielo, vuoi spegnere quell'affare?! Vorrei ricordarti che sei venuto a New York per stare con noi, non per amoreggiare al telefono! >> 

<< Schizzo, non rompere: E' una telefonata importante e tu hai comunque Kurt a farti compagnia; lasciami respirare! >>

Blaine sbuffò pesantemente e si lasciò cadere a peso morto su una delle panchine del Rockfeller Centre, di fianco a Kurt, mentre suo fratello - a diversi metri di distanza da loro - continuava a parlare fitto fitto al cellulare con la sua nuova fiamma Faith, la quale sembrava essere stranamente interessata a tutto ciò che l'attore aveva da dirle.

<< Accidenti, guardalo! >> bubbolò il giovane Anderson, indicando suo fratello con un cenno del capo << E' a dir poco ridicolo: ha trent'anni suonati e si comporta come un adolescente in preda agli ormoni, non ha un briciolo di dignità! >>

<< Blaine, è semplicemente innamorato! >> replicò Kurt, guardando in direzione di Cooper con espressione sognante << Personalmente, io lo trovo adorabile. >>

Blaine sollevò lentamente il sopracciglio sinistro, in segno di perplessità.

<< Adorabile?! >> ripetè, storcendo il naso << Kurt, stai scherzando?! Insomma, guardalo: ha completamente perso il cervello! Più del solito, intendo. >>

<< Oh, Blaine... ma non ti ricordi come eri tu all'inizio della nostra relazione?! >> domandò a quel punto Kurt, con un sorrisetto particolarmente beffardo sulle labbra << Le ore passate al telefono, i bigliettini amorosi, tutte quelle chiacchierate romantiche sotto le stelle o davanti al caminetto della Dalton? >>

Blaine arrossì bruscamente.

<< B-beh, ma che c'entra?! >> farfugliò << Io avevo diciassette anni, a quell'età è normale perdere un po' la bussola per amore. >>

<< Sì, ma chi l'ha detto che deve esserci per forza un'età precisa per perdere la bussola? >> gli rispose Kurt dolcemente << Magari Cooper sarà un po' grandicello per comportarsi come un ragazzino di diciassette anni, ma non trovi che sia stupendo vederlo finalmente così felice ed innamorato?! >>

Blaine tirò un sospiro profondo, voltandosi ancora una volta verso suo fratello: Cooper stava camminando avanti e indietro per la piazza, il telefono ancora all'orecchio e le guance visibilmente in fiamme, parlando di chissà cosa con la sua nuova fiamma, un enorme sorriso raggiante che gli illuminava il viso persino da quella distanza. In quel momento, di fronte a quella visione, non potè fare a meno di sorridere dolcemente, avvertendo un'improvviso senso di calore al petto.

<< Beh... >> mormorò il giovane Anderson, con voce morbida << ... devo ammettere che non lo vedevo così da un sacco di tempo. >>

Kurt andò ad abbracciare il suo ragazzo da dietro, incastrando il mento nell'incavo della sua spalla.

<< E non ti sembra una cosa meravigliosa? >> chiese << Sì, forse è un tantino ridicolo visto da fuori - insomma, ha pur sempre la sua età! - ma che importa?! E' felice, questo basta. >>

Blaine ampliò il proprio sorriso, facendo segno di sì con la testa.

<< Sai, credo che tu abbia ragione. >> disse dolcemente << In fin dei conti, che importa se ha più di trent'anni e se si è innamorato dopo solamente sei ore di chiacchiere su di un volo di linea?! L' amore, dopo tutto, è una sorpresa continua; insomma, tu avresti mai detto, il giorno in cui ci siamo incontrati per la prima volta, che saremmo arrivati fino a questo punto?! >>

Kurt sorrise ampiamente.

<< Intendi seduti nel bel mezzo del Rockfeller Centre, a dicembre inoltrato, a chiacchierare della nuova ed inaspettata storia d'amore di tuo fratello? >> domandò scherzosamente.

Blaine rise.

<< Sì, beh...anche questo! >> roteò leggermente il busto, così da poter accogliere con maggior facilità il giovane Hummel fra le proprie braccia << Stiamo insieme da sette anni, Kurt, te ne rendi conto? Sette lunghissimi, splendidi, meravigliosi anni. E abbiamo avuto i nostri brutti momenti, abbiamo rischiato di precipitare più di una volta, eppure - alla fine - siamo sempre riusciti a rimettere tutto apposto; anche nei momenti più bui, siamo sempre ritornati l'uno fra le braccia dell'altro. >>

Kurt arrossì lievemente, poggiando la fronte contro quella di Blaine e rivolgendo lui un tenero sorrisetto innamorato.

<< Perchè ci amiamo, Blaine. >> rispose semplicemente << E quando due persone si amano, non esiste niente al mondo veramente capace di tenerle separate. >>

<< Oh, ma non è solo questo. >> Blaine dissentì, avvinghiandosi ulteriormente al corpo del suo innamorato, come se avvertisse tremendamente la mancanza del suo contatto << Non si tratta solo di amore, Kurt: io e te eravamo predestinati. Ti capita mai di pensare che cosa sarebbe successo se, quel giorno alla Dalton, tu avessi domandato indicazioni a qualcun altro invece che a me? >>

Kurt rimase in silenzio, facendo segno di no con la testa; Blaine sorrise nuovamente.

<< Io ci penso in continuazione. >> disse << E penso che quell'incontro fosse voluto dal destino; voglio dire, hai idea di quanti ragazzi ci fossero quel giorno alla Dalton, tutti vestiti in maniera assolutamente identica?! Eppure, in mezzo a tutte quelle divise uguali, tu hai scelto me. >>

Blaine allungò una mano verso quella di Kurt e la strinse forte.

<< Non smetterò mai di credere che quello è stato il giorno in cui ho incontrato l'amore della mia vita. >> proseguì, i suoi occhi così colmi di amore e devozione che brillavano come stelle durante una placida notte d'estate << Ci ho messo un po' a rendermene conto, ma sin dal momento in cui ho realizzato di voler stare insieme a te, ho capito che sarebbe stato per sempre. E in tutti questi anni abbiamo avuto i nostri problemi, siamo stati spesso sul punto di cedere...e io ho fatto delle cose mostruose, cose delle quali mi vergogno da morire solamente al pensiero. >>

<< Hey, smettila di torturarti per questa storia. >> lo interruppe Kurt, allungando una mano verso di lui e carezzandone dolcemente il volto << Ne abbiamo parlato un milione di volte, è arrivato il momento che tu dimentichi tutto! Ti ho detestato per ciò che hai fatto, è vero, ma non ho mai smesso di amarti! E ti ho perdonato, cosa della quale non mi pento affatto; non mi pentirò mai di averti dato una seconda occasione, Blaine, perchè so che la mia vita non avrebbe avuto alcun senso senza di te. >>

Blaine si morse con forza il labbro inferiore, sforzandosi - invano - di trattenere le lacrime.

Faceva ancora fatica a perdonarsi quello stupido tradimento, quella ridicola sbandata dettata esclusivamente dalla sua insicurezza e dall'incontrollabile paura di non essere più abbastanza, ma il fatto che Kurt avesse ormai completamente dimenticato l'accaduto lo faceva sentire in pace con se stesso e rendeva quell'inevitabile senso di colpa molto più leggero e sopportabile. In fin dei conti, l'odio che Blaine aveva provato per se stesso per tutti quei mesi era stato una punizione più che sufficiente, così come l'amore che lui e Kurt nutrivano l'uno per l'altro era stata una ragione più che valida per darsi ancora una volta la possibilità di ricominciare da zero.

Dopo tutti quegli anni, nessuno dei due aveva mai rimpianto di averne avuto il coraggio.

<< Vivere senza di te sarebbe stato impossibile. >> disse ancora Kurt, continuando ad accarezzare con dolcezza le guance ormai rigate dalle lacrime del giovane Anderson << Anche io sono stato stupido, ti ho dato per scontato, non mi sono mai realmente accorto di ciò che fosse veramente importante per me. Tu vali più di qualsiasi altra cosa, Blaine: vali più del mio lavoro, più della fama che potrò mai raggiungere e dei soldi che riuscirò a guadagnare, più di una prima pagina su di una qualsiasi rivista di moda e di tutto il resto! Ho sempre pensato che la mia vita ruotasse esclusivamente intorno al mio successo e al senso di riscatto, ma non è così: la mia vita sei tu. Se non posso avere te, allora non mi interessa nient'altro. >>

Blaine tirò su col naso, guardando il suo compagno con espressione di puro rapimento, gli occhi lucidi ed un enorme, innamoratissimo sorriso sulle labbra.

<< Ti amo, Kurt. >> dichiarò << Ti amo da morire, non ho mai smesso di farlo e so per certo che non smetterò mai! Io non ero niente, prima di conoscere te: tutti pensavano di conoscere il vero Blaine Anderson, ma la verità è che nessuno sapeva realmente come fosse fatto; tu sei stato il primo ad avvicinarsi a lui e mi ha dato il coraggio necessario per farlo uscire finalmente allo scoperto, mi hai aiutato ad abbattere quell'enorme muro che mi separava dal resto del mondo. Tu mi hai dato la forza di tornare ad essere me stesso, Kurt. >>

Kurt sorrise impacciatamente, le guance che si fecero ancora più rosse.

<< E' stato un piacere. >> disse << In fin dei conti, è stato proprio quando mi hai rivelato il vero Blaine Anderson che ho capito di volerlo al mio fianco per il resto della mia vita. >>

<< E io non ti ringrazierò mai abbastanza per questo. >> replicò immediatamente Blaine, posando anche l'altra mano su quella del controtenore << Tu mi hai salvato, Kurt: dai fantasmi del mio passato, da una vita che aveva già deciso di voltarmi le spalle e, soprattutto, da me stesso. Sei il mio migliore amico, la mia anima gemella, il solo ed unico che desidero avere al mio fianco e... >>

S'interruppe.

Come se fosse stato appena colpito da un fulmine, un'improvvisa scarica elettrica che attraversò interamente le sue membra, rendendo di colpo tutto più chiaro e limpido; Blaine sorrise ampiamente, il cuore che prese a battere all' impazzata e il fiato che per un pelo non venne a mancare.

Sì, adesso.

<< Dio, Kurt... sposami. >> disse, inaspettatamente e con genuina spontaneità.

Kurt quasi non si strozzò con la sua stessa saliva.

<< C-che cosa?! >> domandò incredulo, gli occhi spalancati in un'espressione di puro stupore.

Le sue orecchie erano certe di aver compreso perfettamente le parole di Blaine, ma il suo cuore e la sua mente sentivano il bisogno di udirle una seconda volta; o, più semplicemente, volevano ascoltare nuovamente il suono di quell'improvvisa, meravigliosa parola.

<< Sposami, Kurt. >> ripetè il giovane Anderson, sorridendo ulteriormente << I-io voglio sposarti! Lo so che detto così all'improvviso può sembrarti una richiesta azzardata e senza senso, ma in fondo stiamo insieme da sette anni, abbiamo ormai una carriera lavorativa avviata e fra un paio di mesi la casa diventerà ufficialmente nostra! Non abbiamo più niente che ci trattenga dal fare il grande passo, nessun ostacolo o impedimento, per cui te lo domanderò ancora una volta, Kurt: Mi vuoi sposare? >>

Kurt si portò entrambe le mani alla bocca, nascondendo quel tenero sorriso commosso che, lentamente, si stava facendo strada lungo le sue labbra; per quanto fosse tutto così perfettamente chiaro e lampante, sembrava ancora incredibilmente difficile riuscire a credere che stesse succedendo davvero.

<< T-tu vuoi veramente sposarmi, Blaine? >> osò chiedere timidamente, come se davvero potessero esserci dubbi al riguardo.

Come se, nel profondo del suo cuore, non conoscesse già la risposta a quella domanda.

<< Kurt. >> rispose a quel punto Blaine, con un'intensità ed una dolcezza disarmanti << Ti amo così tanto che, se potessi, ti sposerei seduta stante e chiederei persino a Cooper di officiare la cerimonia! >>

Kurt rise e si scoprì nuovamente, non potendo più trattenere il suo evidente stato di commozione.

<< Beh, in quel caso credo che avrebbe più validità un matrimonio celebrato a Las Vegas da un sosia di Elvis! >> commentò scherzosamente.

Blaine ridacchiò sommessamente e, dopo aver asciugato qualche lacrima raminga dal volto di Kurt, si inginocchiò dinnanzi a lui, afferrandogli entrambe le mani e stringendole gentilmente fra le proprie.

<< Kurt Hummel. >> pronunciò << Amico speciale, mia anima gemella, mio solo ed unico compagno di vita...vuoi farmi l'onore di diventare mio marito? Di sposarmi, onorarmi, ed essere mio per sempre, permettendo a me di fare lo stesso? Vuoi essere il padre dei miei figli, invecchiare con me, vivere insieme a me ogni istante della nostra vita, ogni sogno, ogni dubbio o litigata, ogni sguardo e ogni sorriso, ogni singolo minuto delle nostre giornate fino a che morte non... >>

<< Shhh, Blaine smettila. >> lo interruppe Kurt, afferrando il suo viso fra le mani e guardandolo con occhi colmi di lacrime e devozione << Ti prego; mi avevi già convinto al " Kurt Hummel". >>

Blaine sorrise ampiamente e, prima ancora che avesse il tempo di aggiungere qualcosa, Kurt si era già precipitato sulle sue labbra, baciandole senza sosta e voracemente, quasi avesse deciso di volersi cibare di lui; Blaine avvolse il suo corpo fra le braccia e lo strinse forte, ricambiando il bacio con lo stesso impeto del giovane Hummel, incurante degli sguardi curiosi e fin troppo sfacciati dei passanti.

Che cosa poteva importargliene di quelli sguardi, adesso che l'uomo della sua vita gli aveva promesso di essere suo in eterno, in ricchezza e povertà, in salute e malattia, fino alla fine dei loro giorni? Era così felice, così meravigliosamente sereno ed in pace con il mondo, che niente e nessuno avrebbe mai potuto rovinare quel magico momento.

<< Hey Kurt...Blaine! Ragazziiiii! >>

Beh...quasi niente e nessuno.

I due innamorati interruppero il bacio di malavoglia, restando comunque saldamente avvinghiati l'uno all'altro, mentre Cooper correva allegramente verso di loro, brandendo il telefono cellulare come se fosse una specie di bacchetta magica o un preziosissimo trofeo.

<< Ragazzi, non potete immaginare quanto sia felice! >> esclamò gioiosamente, giungendo al loro cospetto << Faith ha accettato il mio invito a cena per domani sera, vi rendete conto?! Le piaccio davvero e non solo come attore di Hollywood e stella internazionale del piccolo e grande schermo... insomma, le piace il vero me! >> 

<< Il che la rende irrimediabilmente pazza o particolarmente coraggiosa. >> commentò allegramente Blaine, con un sorrisetto sornione sulle labbra << E mi auguro tanto per te che non si tratti della prima opzione. >>

Kurt ridacchiò e Cooper storse il naso, rivolgendo a suo fratello un'occhiata visibilmente offesa.

<< Sei solamente geloso di me, Schizzo. >> replicò quest'ultimo, in tono di supponenza << Perchè nonostante abbia quasi dieci anni più di te mi mantengo ancora in splendida forma e... hey, ma che cosa è successo a Kurt? Perchè sta piangendo? >>

Blaine si voltò verso il suo ragazzo, ancora avvolto fra le sue braccia e con gli occhi colmi di lacrime, lacrime di gioia che - nonostante i suoi sforzi - non era riuscito a contenere.

<< Beh, Coop... >> rispose timidamente il controtenore, con voce flebile << ... ci sono delle interessanti novità di cui dovremmo parlarti. >>

Cooper sbattè più volte le palpebre, guardando prima Kurt e poi Blaine confusamente.

<< Che cosa succede? >> chiese curiosamente << E' qualcosa per cui devo preoccuparmi, oppure... >>

<< Ho appena chiesto a Kurt di sposarmi. >> tagliò corto Blaine, in preda all'entusiasmo << E Kurt ha accettato la mia proposta. >>

Kurt fece segno di sì con la testa, stringendosi maggiormente nell'abbraccio del suo compagno mentre Cooper, letteralmente spiazzato, reagì a quella notizia con una specie di gridolino acuto e disumano.

<< Ossantissimocieloilmiofratellinosisposa! >> strillò l'attore tutto d'un fiato, mettendosi quasi a ballare per l'eccitazione << Non posso crederci, è la notizia più bella che io abbia mai ricevuto da quanto sono stato nominato per gli Emmy, due anni fa! E' fantastico, sono così felice per voi...avete già fissato la data?! >>

<< Hem...Cooper, a dire il vero è successo tutto piuttosto all'improvviso. >> rispose Kurt, abbozzando un sorrisetto divertito << Non abbiamo ancora avuto il tempo di... >>

<< Oh, ma che importa...penserò a tutto io! >> lo interruppe Cooper, sempre più in fibrillazione per quella notizia << Il matrimonio perfetto deve essere organizzato con mesi e mesi di anticipo, e vi assicuro che il vostro sarà un matrimonio più che perfetto! Oh, accidenti, devo telefonare subito a Faith per darle la bella notizia! >>

Prima ancora che Kurt e Blaine avessero il tempo di protestare, Cooper stava già parlando al telefono con la sua nuova ragazza, blaterando di cerimonie nuziali, fiori, colombe e viaggi di nozze; i due innamorati sorrisero divertiti, per voi voltarsi ancora una volta l'uno verso l'altro e rivolgendosi lo stesso tenero sguardo adorante.

<< Allora... per sempre? >> domandò timidamente Kurt, avvicinando ulteriomente il proprio volto a quello di Blaine, le loro labbra così vicine da potersi praticamente sfiorare.

Blaine fece segno di sì con la testa, facendo scorrere con dolcezza il dorso della propria mano lungo la guancia sinistra di Kurt, ancora lievemente segnata dalle lacrime.

<< Per sempre. >> echeggiò << E persino oltre. >>

Kurt sorrise ampiamente e poi, pochi istanti dopo, tutto si perse in un bacio: un bacio lento ed appassionato, pieno di ricordi e di belle speranze, di sogni infranti e nuovamente ricostruiti, di amore, musica e promesse sincere, a tratti sbiadite ma mai realmente tradite.

Il primo vero bacio di quelle nuova vita insieme.










N.d.A:  Ultimo giorno della Klaine Week, Winter in NY.

Lo so, scommetto che ve lo aspettavate tutti...vero? In fin dei conti, quale migliore occasione per una proposta di matrimonio se non d' inverno a New York? Lo ammetto, sono stata poco originale...ma, se non altro, nessuno si aspettava che le cose andassero in questo modo, vero? :)

Che dire... non c'è niente riguardo a Kurt e Blaine che io non abbia già detto, per bocca dell'uno o dell'altro, dalla prima all'ultima one shot di questa raccolta; con quest'ultimo capitolo, volevo solamente dare loro il lieto fine più perfetto e, da brava fan Anderbros che sono, ho voluto includere anche Cooper in questo evento.

Niente anelli, niente proposte sofisticate, cene a lume di candele, niente discorsi preparati con settimane e settimane di anticipo.

Solo Kurt, Blaine e New York sotto Natale.

Perchè, in fin dei conti, che cosa c'è di più romantico del puro e semplice vero amore?

Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa meravigliosa settimana e coloro che hanno percorso questo meraviglioso cammino insieme a me, leggendo e scrivendo fino allo sfinimento. Ero una grande Klainer, un tempo. Adesso, dopo queste emozioni, mi sento forse fra le Klainers più grandi del mondo.

Ed è solamente merito vostro.




 

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