Dirge of devil fox

di GexeTheNemesi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La volpe e lo zaffiro ***
Capitolo 2: *** La fine dell'akatsuky ***
Capitolo 3: *** Rosso e Azzurro ***
Capitolo 4: *** La Volpe e lo Zibellino ***



Capitolo 1
*** La volpe e lo zaffiro ***




Un esperimento che probabilmente non andrà a buon fine…

E se i personaggi di un certo videogioco(Final Fantasy VII Dirge of Cerberus) venissero a complicare ancora di più la vita di un certo ninja con un demone volpe dentro di sé?
E’ la prima fanfic che scrivo, non siate crudeli nei commenti…
Piccoli spoiler per chi non ha visto gli episodi fino al 204.

DIRGE OF DEVIL FOX




Cap 1 La foglia e lo zaffiro.


“Allora, ti vuoi decidere?” Chiese scocciata Ino da dietro il bancone del negozio di fiori dei suoi genitori

“Un attimo!” Tenten stava osservando da quasi mezz’ora dei bellissimi fiori dei quali ignorava il nome, quel giorno era un giorno speciale: era il compleanno del suo compagno di squadra Rock Lee, e come regalo aveva pensato di prendergli qualche fiore.

“Perché non mi dici per chi sono, così magari posso darti una mano”

La ragazza si voltò verso Ino.

“Per Rock Lee, è il suo compleanno” spiegò

“Ah, fagli gli auguri da parte mia appena lo vedi, ti suggerisco io una combinazione carina se vuoi”

Tenten spalancò gli occhi felice.

“Davvero? Grazie, mi faresti un grosso favore”

La konoichi bionda scelse con cura dei fiori dai colori sgargianti, e ne fece un piccolo mazzo.

“Mi hai salvata Ino, quanto ti devo?”

“Ma scherzi? Non faccio pagare le mie amiche! Se lo venisse a sapere mia mamma, mi farebbe una predica sull’amicizia così barbosa da far sembrare spassosi i discorsi di Gai-Sensei sulla giovinezza” scherzò lei.

“Ne dubito fortemente, comunque, grazie ti devo un favore”

Così dicendo, uscì dal negozio dirigendosi a passo veloce verso il dojo del suo amico; ultimamente, non si muoveva mai da lì…


(Nda: ALT! Io seguo gli episodi che trovo su google e per chi non lo sapesse in questi Rock Lee si è costruito un dojo per trovare avversari forti più facilmente)

“Konoha Sempou!” Rock Lee si scagliò contro il suo avversario, ma all’altro bastò solo una mano per bloccare il calcio del genin.

“Fammi indovinare: tu sei l’allievo di Gai che sa usare solo il Taijtsu, vero?”

Lo sconosciuto con velocità incredibile prese Rock Lee per il collo.

“Dovrai portare un messaggio per la mia cara figlia, non ti dispiace vero?”



Tenten era a metà strada per il dojo di Lee, quanto si sentì chiamare.

“Tenten!”

L’interessata si voltò.

“Oh, Neji, stai andando anche tu da Lee?” Chiese.

Neji aveva una strana espressione, come se fosse preoccupato.

“Perché dovrei?”

Tenten scosse la testa, a volte non capiva proprio il suo compagno di squadra.

“Forse per il fatto che oggi sia il suo compleanno?” suggerì ironica lei.

Neji scosse la testa.

“Tenten…”

“Non vorrai ricominciare con il solito ritornello e dirmi di non perdere tempo e di allenarmi?” cominciò Tenten adirandosi subito.

“…il compleanno di Lee…”

“Sai perfettamente che mi alleno quanto te, è troppo chiedere una pausa per svagarsi?”

“…era ieri”

“E non venirmi a dire che…” Tenten sbiancò all’improvviso.

“Ieri?” Esalò.

Neji sospirò.

“Lee ti ha aspettato per due ore fuori dal dojo, ma tu non arrivavi” spiegò semplicemente.

La povera Tenten si senti sprofondare nel terreno; forse supplicando perdono, Lee gli avrebbe ancora rivolto qualche parola durante le missioni, o forse neanche quello…

I pensieri apocalittici della ragazza furono interrotti dalla risata sommessa di Neji, e Tenten capì all’istante perché stava ridendo (intuito femminile… Nda).

“Non farmi mai più una scherzo simile!!!”

La risata del compagno si fece più fragorosa.

“Avresti dovuto vedere la tua faccia! ahahahahah, troppo buffa!”

Un momento… Neji che scherza?… Neji che ride?…Ma in che mondo siamo finiti?

Ci fu uno sbuffo di fumo e Neji si rivelò essere in realtà un Naruto piegato in due dalle risate.

“Ahahahahah, se lo venisse a sapere il Sopracciglione che non sei nemmeno sicura della data del suo compleanno, scommetto che si arrabbierebbe parecchio! Ahahahah! Non ho mai riso tanto in vita mia!”

Il volto della ragazza divenne rosso di rabbia e di vergogna.

“Non oseresti!”

“Vogliamo scommettere?” La sfidò.

All’improvviso un ninja apparve alle spalle di Naruto.

“Naruto” lo chiamò glaciale il nuovo arrivo.

L’interessato si voltò lentamente, riconoscendo al volo la voce.

“ah, c-ciao Neji… bel tempo, vero?”

Gli occhi bianchi e glaciali dello Yuuga si posarono su quelli azzurri di Naruto.

“Non farlo mai più”

Il biondo deglutì a vuoto.

“C-certo… in fondo… era solo uno scherzo innocente” tentò di difendersi

“Di un po’, Naruto” incominciò Neji.

“tu lo sai quand’è il compleanno di Sakura-san, non è vero?”

L’espressione terrorizzata di Naruto a quella domanda fu una risposta sufficiente; nella mente del povero biondino appare una Sakura gigante e mostruosa con gli occhi fiammeggianti che gli gridava contro: “E tu vorresti essere il mio fidanzato?! Come puoi se non sai neanche quando sono nata?!”

“o quello di Kakashi-sensei?”

Naruto si sfregò convulsamente le mani, mentre un Kakashi immaginario infuriato nero gli stava lanciando contro il Chidori urlando: “E io dovrei insegnare delle nuove tecniche a una testa quadra che non sa ricordarsi un paio di numeri!?”

“o quella di Tsunade-sama?”

Questa volta il ragazzo sentì venirgli la tremarella alle gambe: “E tu vorresti diventare Hokage?! Bene, allora dimmi quanti anni ho! Ma bada: sbaglia anche di un solo zero che ti spedisco sulla luna, chiaro?!”

“Vado ad allenarmi!” buttò lì per tirarsi fuori dai guai, e corse via.

Tenten sospirò di sollievo vedendo Naruto allontanarsi.

“Grazie Neji” disse Tenten.

Neji fece un annoiato cenno con la testa.

“Non dire a Rock Lee che non sono sicura sul suo compleanno, per favore”

“Mi pare ovvio” rispose semplicemente.

Per buona parte del tragitto non parlarono, ma verso la fine Tenten prese coraggio.

“Senti Neji, ehm… quand’è il tuo di compleanno?” Chiese titubante.

Lui alzò leggermente un sopracciglio, e la ragazza si sentì nuovamente invadere da un grosso imbarazzo.

“Tre due settimane esatte” rispose.

Tenten si sentì sollevata, aveva risposto subito senza nessun sotterfugio: buon segno, era di buon umore. Ma prima che Tenten potesse fargli un’altra domanda, lui la precedette.

“Non voglio niente per allora, odio quel giorno”

Con quella risposta dubbia che ancora gli rimbombava nella mente, Tenten finalmente intravide il dojo di Lee.

“Finalmente siamo arrivati”

“Ti aspetto qui”

La ragazza aprì allegramente la porta scorrevole e entrò nella palestra del suo amico.

“Lee, sono io, ho por…”

La giovane konoichi si paralizzò, ma non riuscì a trattenere un grido terrorizzato.

Neji arrivò accorse subito.

“Cos’è successo?”

Non era necessario spiegare: Lee era al centro del dojo in una pozza di sangue.

Sulla pareti c’era un messaggio lasciato con il sangue del ragazzo: “Presto la volpe intonerà il suo canto”

Tenten corse verso il corpo di Lee e si chinò su di esso, gli prese una mano e si accorse che era gelida. Sembrava morto.

“Dimmi… dimmi che è ancora vivo” supplicò Tenten

“Byakugan!” attorno agli occhi di Neji apparvero delle vene pulsanti.

“E’ ridotto male, ha bisogno della squadra medica”

Udirono dei passi veloci entrare nella palestra, e Neji scattò subito sulla difensiva.

“Chi sei?” Chiese

“Sono un ninja medico, posso aiutare il vostro amico”

Il ninja appena arrivato non era del villaggio della foglia, aveva un coprifronte senza simbolo

.

Era giovane, con i lunghi capelli d’argento che gli arrivavano fino alla schiena, al fianco portava una masamune, una spada che solo un grande spadaccino avrebbe potuto brandire: era forse uno dei sette ninja spadaccini di cui si sentiva tanto spesso parlare?

Il ninja della nebbia si chinò e mise entrambe le mani sul torace del ragazzo, dove un enorme lacerazione stava facendo sgorgare sangue a fiumi.

“Cos’è successo?” Chiese, mentre dalle sue mani cominciò a fuoriuscire un chakra di colore verde.

Tenten non sembrava essere in grado di proferir parola tanto era sconvolta, così fu Neji a rispondere.

“Non lo sappiamo, lo abbiamo trovato così”

Lee emise un leggere gemito e socchiuse gli occhi.

“Lee!” Tenten strinse più forte la mano del suo compagno.

Dopo qualche minuto, Rock Lee smise di perdere sangue, ma non riprese conoscenza.

“Tra poco dovrebbe svegliarsi” disse rialzandosi il ninja della nebbia. Diede un’occhiata alla pareti del dojo e alla scritta col sangue.

“Immagino che voi non sappiate cosa significhi questa scritta” chiese ai due Genin.

Neji scosse la testa e, dopo aver dato un ultima occhiata al ragazzo a terra, il ninja della nebbia si diresse all’uscita.

“Grazie per aver salvato Lee” disse Tenten.

“E’ stato un piacere” rispose sorridendo.

Neji sembrava preoccupato, gli sembrava di aver già visto quel ninja nella lista dei ricercati.

“Chi sei?” Chiese brusco.

“Mi chiamo Sephiroth, spero di incontrarvi di nuovo giovani ninja”

Così dicendo sparì in uno sbuffo di fumo.




Oltre che alla prima fan fic che scrivo è anche la prima volta che uso html, se notate errori che mi sono sfuggiti o avete consigli sono tutt'orecchi!

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Capitolo 2
*** La fine dell'akatsuky ***



Secondo capitolo, eccolo!!!

Cap 2 La fine dell’Akatsuky




“Come al solito non capisci mai quando tiri troppo la corda, Naruto” lo riprese Sakura.
“Sarà, ma la faccia di Tenten era impagabile!” Lei scosse testa arresa.
“Sei senza speranze” sentenziò.
Il biondino rise e anche Sakura sorrise; in fondo, il carattere irresponsabile di Naruto la divertiva molto.
“Ammettilo che sei innamorata di questa parte di me” la stuzzicò.
Sulla fronte spaziosa di Sakura cominciò a pulsare una vena.
“BAKA!!!” Gridò dopo aver scaraventato Naruto contro un muro con un pugno degno di Tsunade.
“Tsè! Se vuoi davvero avere qualche speranza che ti prenda in considerazione, devi dimostrare di essere il più forte”
Naruto si rialzò all’istante: aveva sentito bene?.
“Tu sei così gracile, Rock Lee invece…” Battè un paio di volte le ciglia e assunse una faccia sognate.
“E’ forte, muscoloso… solo Gaara è riuscito a batterlo”
“Io a Gaara gli fatto mangiare tutta la sabbia che aveva nella giara durante l’esame dei Chunin!”
“Da quel che ho sentito io è stato un certo Gamabunta, tu ti sei limitato a stargli in groppa e a goderti lo spettacolo”
“Non è assolutamente vero!”
“Beh, dovresti dimostrarlo davanti a me” suggerì la rosa.
“D’accordo andiamo al dojo del Sopracciglione e ti farò vedere io!”
“Scherzi? Adesso devo allenarmi con Tsunade, dunque… domani sono da Ino… dopo ho una missione D per Konohamaru, dopo ancora… di nuovo allenamento…”
“Sei crudele Sakura-chan…” esalò Naruto capendo solo allora che l’amica lo stava prendendo in giro.
Lei sorrise vittoriosa.
“Non è una bella cosa essere presi in giro”
“Ci mancava solo la morale” sussurrò disegnando i cerchi per terra
Sakura scosse la testa e per caso il suo sguardo cadde sul collo di Naruto
“Naruto, non portavi sempre un ciondolo con te?” Chiese la ragazza, notando che il suo amico non portava la solita gemma attorno al collo.
Il ragazzo si bloccò e istintivamente si porto una mano al collo: il medaglione che gli aveva regalato Tsunade era sparito!
“Cosa? Come? No! Non posso averlo perso! Non lo levo neanche quando faccio il bagno! Dov’è?! Dov’è?!” “Se la vecchia lo viene a sapere…”
“Scusa Sakura ma non ti posso accompagnare da Tsunade, devo ritrovare il mio medaglione, a costo di rivoltare Konoha come un calzino!” Così dicendo fece un sigillo con le mani.
“Taju Kage Bushin no jutsu!” Decine e decine di copie di Naruto andarono in tutte le direzione.
Piuttosto arrabbiata per essere stata lasciata da sola, Sakura si avviò nuovamente verso il palazzo dell’ hokage per proseguire il suo allenamento.
Giunta a destinazione, varcò la soglia del palazzo e si diresse verso l’ufficio della sua insegnante, fuori da esso c’era Shizune; sembrava che la stesse aspettando.
“Buongiorno Shizune-san” la salutò Sakura.
“Ciao Sakura, Tsunade adesso è occupata, ti assisterò io nell’allenamento”
Sakura guardò l’amica in modo strano.
“E’ successo qualcosa, per caso?” Chiese
“No, assolutamente niente, iniziamo?” Mentì spudoratamente Shizune.
Incerta della sincerità di Shizune, Sakura cominciò comunque ad allenarsi con lei.


Lentamente, Rock Lee riprese i sensi e quando riaprì gli occhi si accorse che davanti a lui c’era una persona.
“Lee!” Gridò Tenten abbracciando il suo compagno.
“Ahi” si lamentò lui.
La ragazza liberò subito Lee dal suo abbraccio.
“Scusa, ti ho fatto male?”
“No… ma che succede qui?”
“Speravo ce lo potessi dire tu” disse Neji
Il ragazzo alzò lo sguardo.
“Neji?”
Lo Yuuga osservò severo il compagno.
“Lee, chi ti ha ridotto così?”
Rock Lee scosse la testa.
“Non mi ha detto come si chiamava, ma dal coprifronte doveva essere un traditore della Tuono”
Neji era preoccupato, il villaggio della Foglia e quello del Tuono aveva firmato un trattato di pace anni prima, se lo ricordava bene, e il suo defunto padre se lo ricordava ancora meglio.
“Vado ad avvertire Gai-sensei”
Così dicendo corse fuori dal dojo, lasciando soli Lee e Tenten.
Il ragazzo tentò di alzarsi ma l’amica lo bloccò.
“Non ci provare! Tu resti giù fino a quando non arriva la squadra medica!”
“Ero ferito, vero?” Chiese
“Sì, molto gravemente, poi è arrivato un ninja e ti ha curato, forse era un Ambu”
Lee si portò una mano all’addome.
“Aveva con se una katana, il ninja che contro cui ho combattuto” cominciò a ricordare.
“ha detto… che dovevo portare un messaggio a sua figlia”
Inevitabilmente, il suo sguardo cadde sulle mura della sua palestra e sulla scritta insanguinata.



Nel frattempo, nei sotterranei del palazzo del Hokage, si stava tenendo una riunione straordinaria con tutti i Jonin e gli Ambu del villaggio, a presiedere l’assemblea c’era Tsunade.
“E’ vera la voce che sono certa sia giunta anche a voi” cominciò.
“L’Akatsuky è stata sterminata, soltanto Itachi sembra essersi salvato”
“Sterminata?!” Chiese sconvolto Iruka.
“signora Hokage, siamo certi che la notizia sia vera?”
Tsunade fece cenno di assenso.
“Sì, sono stata io stessa a constatare la novità: la settimana scorsa abbiamo ricevuto una lettera anonima con il compenso per una missione di livello S, le istruzioni dicevano di andare a perlustrare una grotta nel cuore del paese del fuoco e verificare se lì si radunava un organizzazione criminale; sbadatamente, il nostro anonimo amico non si è degnato di sottolineare che l’associazione criminale in questione era proprio l’Akatsuky. Comunque sia, la squadra Ambu che ho mandato è tornata dicendo di aver trovato alcuni cadaveri, inutile dirvi a chi appartenevano; successivamente, sono andata io stessa a verificare se effettivamente erano proprio i veri cadaveri o se era solo un illusione, e vi assicuro che tutta l’associazione e stata uccisa, ma il cadavere di Itachi mancava all’appello”
“Ma allora…” sussurrò Ebisu.
“significa… che è stato Itachi a sterminarla”
“Non dire idiozie, Ebisu! Neppure Yondaime avrebbe potuto fare una cosa del genere!” Esplose Kurenai, ma solo qualche secondo dopo realizzò quello che aveva appena detto, anche se era un dato di fatto: chiunque fosse stato a distruggere l’associazione, doveva essere anche più forte del quarto Hokage.
“Non saltiamo a conclusioni affrettate” disse Kakashi.
“forse è riuscito a salvarsi, o forse non era affatto presente in quel momento. Comunque potrebbe anche essere stato un gruppo e non una persona sola”
“Fantastico!” Gridò Asuma.
“Quindi c’è un gruppo in circolazione di gran lunga più potente e pericoloso dell’Akatsuky di cui non sappiamo assolutamente niente, bella prospettiva!”
“Qualcuno ha rivendicato l’accaduto?” Chiese Gai.
Tsunade scosse la testa.
“Nessuno per ora, anche se un cosa in particolare mi spaventa” disse.
I brusii nella sala cessarono all’istante.
“scritto col sangue delle vittime, sulle pareti della grotta c’era un messaggio che non lascia spazio a equivoci: “Quando la volpe intonerà il suo canto, la foglia brucerà”.
Tutti i presenti rimasero zittiti dallo sconcerto.
“Per “la volpe” non intenderà per caso…” iniziò Iruka.
“Kyubi? E’ probabile” completò Tsunade.
“Cos’ ha intenzione di fare a riguardo?” chiese ancora Iruka.
“Assolutamente niente, riguardo a Naruto almeno, per il resto manterrò tutte le squadre speciali in stato di allerta, ho anche chiesto aiuti militari al Kazekage Gaara, entro fine settimana dovrebbero essere alle porte del villaggio”
“E Jiraya? Non pensa sia il caso di andarlo a cercare?” Chiese Anko.
“Se quel vecchio demente decide di non farsi trovare, stai pur certa che non si farà vedere” rispose irritata Tsunade, certa che quel vecchio pervertito in quel momento stesse spiando nel bagno delle donne per “cercare ispirazione” per il suo libro “Kiss kiss paradise” (il paradiso della pomiciata: Nda.).
“Inutile dirvi che sarà essenziale che i civili, i Genin e i giovani Chunin dovranno rimanere all’oscuro di tutto per evitare il panico”
“Nemmeno Naruto?” Chiese quasi supplichevole Iruka.
“Specialmente Naruto; voglio che venga tenuto d’occhio costantemente, quindi Kakashi: niente missioni fino a nuovo ordine, dovrai essere l’angelo custode di quella testa quadra, chiaro?”
“Vado” rispose l’interessato sparendo.
“Voi altri tornate ai vostri posti, voglio che ogni ninja straniero nel raggio di dieci chilometri da Konoha sia fermato e ispezionato e…”
Tsunade non ebbe il tempo di finire la frase che un Ambu con una maschera da coniglio apparve al suo fianco sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
“Cosa?” l’ Hokage sembrava scossa dalla notizia che gli aveva detto l’Ambu.
“Forse è troppo tardi… mi segnalano un aggressione nei pressi delle mura del villaggio, la squadra speciale e quella medica si stanno già mobilitando”
“Aggressione?” Chiese Gai.
La donna sospirò.
“Mi dispiace Gai, ma sembra essere un tuo allievo la vittima dell’aggressione: Rock Lee è stato trovato ferito nella sua palestra”
Il Jonin rimase paralizzato e barcollò pericolosamente, ma Anko e Ebisu lo sorressero.
“Come… come sta?”
“Neji è proprio qua sopra, puoi andare a parlarci se lo desideri”
Molto lentamente, Gai si trascinò verso la porta del sotterraneo e se la chiuse alle spalle.
“Merda!” Imprecò Ibiki, l’esaminatore Chunin.



“Dov’è?! Dov’è?!” ormai Naruto aveva esaurito tutto il chakra a furia di fare copie (senza alcun risultato), e stava cercando il medaglione di Tsunade in ogni angolo di Konoha, ma non lo aveva ancora trovato.
Dopo aver perlustrato addirittura i volti di pietra dei precedenti Hokage, si concesse di riposare sopra la testa dello Yondaime.
“Ma perché capitano tutte a me!? Che ho fatto di male!?” Gridò rialzandosi subito in piedi di scatto.
Stava per andarsene, quando percepì chiaramente l’avvicinarsi di qualcuno, ma quando si voltò non poté trattenersi dal sospirare arreso: Konohamaru era intento a mimetizzarsi in maniera talmente ovvia che sembrava facesse apposta a volersi far scoprire.
“Konohamaru… mi spieghi come potrebbe passare inosservato un albero su uno dei volti di pietra?”
“Complimenti capo! Sei proprio degno di essere il mio insegnate!” detto questo, l’albero esplose con delle colonne di fumo multicolori.
“Coff!Coff! Ancora ho usato troppa polvere da sparo”
Naruto scosse la testa.
“Non ho tempo di giocare con te, ho problemi molto più grossi”
“Come sarebbe capo?! Ma tu sei l’unico che mi può aiutare!”
“Fatti aiutare da quel porcellone di Ebisu, non ho proprio il tempo adesso”
“Ma Ebisu non è un maestro nella Bushin no jutsu! Ti prego, per domani devo riuscire a moltiplicarmi almeno una volta, altrimenti Iruka-sensei mi farà ripetere l’anno!”
Le orecchi di Naruto si drizzarono: “maestro nella Bushin no jutsu?” Konohamaru ormai sapeva come trattare con lui.
“Va bene: ti concedo un ora del mio preziosissimo tempo, se non riesci in quest’arco di tempo a moltiplicarti almeno una volta dovrai arrangiarti, chiaro?”
“Sì!” Rispose Konohamaru mettendosi sull’attenti.
“Bene, qui va benissimo: fammi vedere cosa riesci a fare”
“Subito: Bushin no jutsu!”
Accanto al bambino comparve una massa gelatinosa con dei capelli che ricordavano vagamente quelli di Konohamaru.
“Non va bene per niente!” Esplose Naruto.
“devi mettere molto più chakra! Impegnati!”
“Bushin no jutsu!”
Questa volta i capelli della copia erano uguali all’originale e comparve anche il paio di occhiali che portava sempre, ma rimaneva comunque una massa gelatinosa informe.
“No! Dagli forma! Deve avere forma, maledizione!”
“Bushin no jutsu!”
Dopo quasi un ora, il risultato finale del bambino fu un manichino senza volto con dei vestiti sbiaditi, tutt’altro che sufficiente per passare l’esame di Iruka.
“Insomma, è poi Iruka diceva che la testa quadra sono io! Devi mettere tutto il chakra che hai come se dipendesse della tua vita!”
“E’ facile per te che hai tre anni più di me!”
“Smettila di lamentarti è provaci di nuovo!”
Si scambiarono saette dagl’occhi, ma poi il bambino portò di nuovo le mani in posizione per i sigilli della tecnica.
“Bushin no…”
Konohamaru barcollò e cadde all’indietro, svenuto
“Vuoi vedere che…” pensò Naruto mentre dietro la testa spuntava il classico gocciolone manga.
“questo bamboccio ha già esaurito tutto il suo chakra?”
Il ragazzo si coprì il volto con una mano, sconcertato.
“Non ha nessun talento”
Si ritrovò a ricordare gli allenamenti con Jiraya, tutti gli insuccessi e le sfuriate perché non riusciva a tirare fuori niente di meglio di un girino.
Con il ricordo di quel bestione di Gamabunta in mente, Naruto si caricò il bambino in groppa, deciso a fare quattro chiacchiere con Iruka.

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Capitolo 3
*** Rosso e Azzurro ***




Terzo capitolo, forza ragazzi, recensite please!!!

Cap 3 Rosso e Azzurro




Dopo aver lasciato il bambino a casa sua, Naruto si sbrigò a trovare il maestro Iruka, ma sembrava essere sparito nel nulla, come anche tutti i Jonin che conosceva.
“Se non fosse impossibile, direi che sono tutti in missione” ragionò.
“va bene che ultimamente ci sono molte più richieste di missioni di alto livello, ma adesso si esagera”
Decise di tornare ad allenarsi: avrebbe cercato più tardi il maestro Iruka.
“Da solo non posso migliorare più di molto” pensò triste il biondo.
“pervertito di un eremita, dove diavolo ti sei cacciato?”
Si diresse al solito luogo d’allenamento, si sarebbe allenato un po’ sul controllo del chakra e magari anche con il rasengan.
Ma appena arrivò, scoprì di non essere il solo che aveva deciso di allenarsi proprio lì: Hinata stava combattendo contro Kiba e Akamaru, mentre Shino li osservava paziente.
“Gatsuga!” Kiba e Akamaru attaccarono la loro compagna con la loro tecnica preferita, gli artigli dilanianti.
“Takken!” Con due pugni gentili ben assestati, Hinata bloccò l’attacco dei suoi avversari, Akamaru fini a terra mentre Kiba venne sbalzato in aria. Poi al ragazza cambiò posizione d’attacco: a Naruto quella posizione gli sembrava famigliare… possibile che fosse proprio…
“Stile Yuuga delle 64 chiusure!”
Ora la Yuuga stava colpendo a velocità incredibile i fori di uscita del chakra di Kiba, mettendolo fuori combattimento.
Il ragazzo venne sbattuto contro il tronco di un albero.
“Ugh…” gemette.
“Tentare un attacco frontale con un avversario come Hinata è molto stupido, Kiba” Lo riprese Shino.
L’altro sorrise.
“Lo terrò a mente, ottimo lavoro Hinata” Si complimentò Kiba con la compagna di squadra.
Lei però aveva lo sguardo basso e deluso.
“No… non è affatto ottimo; sono riuscita a bloccare solo dodici fori di uscita, non riesco ancora a gestire la velocità di questa tecnica… è troppo complicata per una perdente come me”
Naruto si sentì ribollire il sangue e decise di mostrarsi.
“Ma che cavolate dici?!” gridò.
Hinata si voltò verso la voce e scorgendo Naruto arrossì violentemente.
“se perfino quel brocco di Neji ci riesce, non vedo perché una grande ninja come te non possa riuscirci!”
La ragazza era sicura che sarebbe svenuta per l’ennesima volta: succedeva sempre se Naruto si avvicinava troppo a lei, ma miracolosamente, non successe.
“Grande ninja…” pensò Hinata “Naruto… sei così gentile, grazie”
“Hinata senti, avevo intenzione di allenarmi un po’ anch’io: che ne dici se ci alleniamo assieme? Con la mia Kage Bushin potresti fare molta più pratica che su quel poveretto di Kiba”
L’interessato alzò lo sguardo.
“Poveretto a chi?”
“Allora?” Chiese Naruto attendendo una risposta.
Hinata era a dir poco sconvolta! Suonava tanto come un appuntamento da come aveva parlato il biondo!
“V-va bene, Naruto” balbettò in un sussurrò appena percettibile.


“Sephiroth-sensei, lo avete trovato?” Chiese un ragazzo giovane con dei capelli d’argento tenuti a caschetto; somigliava molto al suo maestro, come anche i suoi due compagni di squadra: Loz e Yazoo. Si distinguevano gli uni dagli altri solo dal taglio di capelli: quelli di Loz era dritti e corti, mentre quelli di Yazoo gli cadevano sulle spalle.
“No Kadaj, l’ ho mancato di pochi minuti, non ho potuto seguirlo perché aveva ferito un ninja del villaggio”
“Vigliacco! Deve averlo fatto apposta!” Esplose Yazoo.
“Senza ombra di dubbio. Avete notizie degli Tsviet?”
“No maestro, dopo l’assalto al covo dell’Akatsuky sembrano essersi volatilizzati, ma le truppe DeepGround non si sono ancora mobilitate, questo significa che non sono ancora riusciti a trovare la Kyubi” lo informò Loz
“Una buona notizia, la situazione nel Suna com’è?”
“Gaara ha preso la cosa molto sul serio, oserei dire addirittura sul personale: non solo verrà lui stesso a Konoha, ma ha mobilitato tutta la squadra marionettistica e metà dei ninja del suo villaggio, tutti Jonin e Ambu, compresi i suoi fratelli” rispose Kadaj
“Ottimo, se falliamo, Konoha avrà almeno la possibilità di difendersi. Fate rapporto a Rufus e ditegli di mandare qui i Turks, in quattro non possiamo fare niente di più”
Detto questo, i tre allievi scomparvero.
“Se quel pazzo di Hojo mette le mani sulla Kyubi e sugli Tsviet, per il pianeta è la fine”



“Kage Bushin no jutsu!”
Naruto creò cinque copie.
“Pronta?”
“Pronta!” rispose Hinata, meravigliandosi di se stessa per tutto quello spirito combattivo che stava emergendo in lei.
Le cinque copie di Naruto si scagliarono contro la ragazza, che pronta al combattimento si era già messa in posizione.
“Stile Yuuga delle 64 chiusure!”
I colpi di Hinata si dimostrarono molto più precisi e potenti di quando si allenava con i suoi compagni: probabilmente era la vicinanza di Naruto che gli dava la carica necessaria.
Le cinque copie vennero sconfitte nel giro di qualche secondo: Hinata sembrava scatenata.
“Quante chiusure ai centrato?” Chiese Naruto.
“Ventisette in ogni copia” ripose
“Cerca di arrivare almeno a trentadue, di nuovo: Kage Bushin no jutsu!”
Il tempo sembrò volare, sia per Hinata che per Naruto e entrambi notarono i frutti di quell’allenamento: il biondo usava una quantità minima di chakra ma riusciva a creare ben otto copie, la sua abilità nell’impastare il chakra sembrava improvvisamente migliorata, mentre la Yuuga si destreggiava con una sicurezza e una naturalezza che non le appartenevano e dopo qualche ora di allenamento riuscì a usare correttamente lo stile Yuuga delle 64 chiusure.
“Bene” disse il ragazzo.
“ora basta con le copie, adesso…”
Sul volto del biondo apparve uno strano sorriso, Hinata intuì quello che Naruto aveva intenzione di fare.
“te la dovrai vedere con l’originale!” dissi indicandosi con il pollice.
Estrasse un kunai dal suo marsupio e si scagliò contro la ragazza.
I colpi della Yuuga era paragonabili a quelli del cugino rispetto a forza e precisione e Naruto ebbe non poche difficoltà a evitare i suoi pugni gentili, ma utilizzando diligentemente la Kage Bushin evitò di rimetterci qualche organo.
I colpi di entrambi erano violentissimi, quasi nessun albero nei paraggi era rimasto in piedi, fino a quando…
“Hakkeshou Kaiten!”
Naruto finì scaraventato a una ventina di metri di distanza, ferendosi alla mano destra: da quando Hinata sapeva usare la rotazione suprema?
Dannazione! Con questa mano non posso più usare né il Rasengan né altre tecniche.
Barcollante e col fiato corto, il ragazzo si rialzò.
“Sei diventata bravissima, Hinata” si congratulò il biondo nascondendo dietro la schiena la mano ferita.
“non credevo sapessi usare la rotazione in maniera così distruttiva”
Hinata ebbe appena il tempo di arrossire e poi svenne, sia per l’imbarazzo sia per il fatto che non aveva più una sola goccia di chakra.
“Hinata!” Urlò Naruto spaventato.
Corse verso di lei e le si inginocchiò al fianco.
“Ehi, Hinata, non fare certi scherzi!”
Gli mise una mano sulla fronte: per fortuna non aveva febbre, ma ci misi un po’ per capire che era stato lo sforzo dell’allenamento a farle perdere i sensi dalla stanchezza.
Quasi senza volerlo, si soffermo sul suo viso.
Non avevo notato quanto fosse bella…
Arrossì in maniera identica alla sua compagna a fianco non appena questo pensiero gli passò per la mente.
Ma che sto pensando?!?!?!!?!?!? A me piece Sakura!Sakura!Sakura!…Dio, quanto è bella quando ha gli occhi chiusi… ahhhhh!!!!
Il biondo cominciò a prendersi a pugni in testa per tentare di riportare ordine nella mente.
Decise di caricarsi in spalla Hinata e di portarla a casa sua (Ma che è? Un lavoro, per caso? Servizio “riporta a casa gli svenuti Uzumaki S.p.A”???:Nda), quando però per puro errore la mano di Naruto fini sul sedere di lei cominciò a pensare che la passata vicinanza con l’ero-sennin gli avesse fatto molto male…

“Hai visto che roba, Rosso?” Chiese un uomo di statura enorme, di sicuro più di due metri, con del lunghi capelli azzurri che gli arrivavano fin dietro la schiena.
“Sì” rispose la sua compagna con un ghigno sinistro, ragazza dai capelli rosso vestita con un armatura della stesso colore, era bellissima, una bellezza agghiacciante.
“sembra che ci sarà da divertirsi, caro Azul” commentò con un altro ghigno.
“Perché, vuoi forse dire che con Kakuzu non ti sei divertita?” Chiese Azul
Lei alzò le spalle sbadigliando.
“Ho dovuto ricorrere appena al 65% delle mie possibilità per tagliarlo in due, mi sono divertita di più con il tipo con quella stana falce”
Azul scosse la testa provando pena per la sua compagna, ricorrere a più della metà delle proprie forze per uccidere simili perdenti…
Il volto di Rosso si trasformò in una smorfia di rabbia, gli occhi ridotte a fessure.
“Hai qualcosa da dire, Azul il Ceruleo?”
“Devi contenerti, guarda Shelke per esempio: ha fatto fuori Akasuna e Deidara con solo il 35% delle sue capacità, io mi sono sbarazzato di quella pianta a due facce con il 25% e Nero a sistemato l’Uchiha e il pesce lesso con una quantità minima di energia, e Weiss ha sistemato gli altri due con un gesto di mano”
“Sono lusingata, mi paragoni addirittura con il grande Hail Weiss adesso? Da quando la tuo considerazione di me è salita così tanto?” Chiese Rosso prendendo in giro il suo compagno; lui grugnì e spostò nuovamente lo sguardo sul ragazzo biondo che si stava allontanando.
“Sai che tutto andrà a monte se lo zio della forza portante dovesse scoprirci?” Le chiese Azul.
“Quando accadrà avremo già la Kyubi, non c’è da preoccuparsi”


Tanti ringraziamenti a Killkenny! Con questo cap ho risposto alla sua domanda, al prossimo cap ci sarà l’incontro tra Sephiroth e Naruto, spero che qualcun altro metta una recensione… la sezione Crossover non mi sembra molto frequentata…

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Capitolo 4
*** La Volpe e lo Zibellino ***


Ringrazio nuovamente Killkenny, e mi scuso per un piccolo errore di calcolo: probabilmente sarà nel prossimo che Naruto incontrerà Sephiroth-sama.


Cap 4 La volpe e lo Zibellino



“Gai-sensei, sto bene, davvero” si lamentò Lee, finalmente libero dall’abbraccio del suo maestro.
“Lee, ora che stai bene puoi dirci con precisione cosa è successo?” Chiese Tenten; per tutto il tempo aveva tenuto Rock Lee per mano e Neji stava cominciando a chiedersi come mai ogni volta che gli capitava l’occhio sulle loro mani congiunte gli veniva quello stano impulso di strozzare il suo compagno di squadra.
“Ero nel dojo ad aspettare che venisse qualche avversario a sfidarmi, quando è entrato quel tipo” Cominciò.
“era forte, molto forte”
Strinse i pugni per la rabbia, ma quando si accorse della mano della sua compagna si calmò subito.
“molto più di me… non ho neppure fatto in tempo a vedere il suo attacco”
“Sapresti descriverlo?” Chiese Neji.
Lui scosse la testa.
“No, ricordo solo che aveva i capelli neri a coda di cavallo e doveva essere almeno sui quaranta, mi dispiace”
“Avevo detto niente domande!” Li riprese l’infermiera appena entrata nella stanza.
“Deve riposare, con il tutto sangue che ha perso è un miracolo che sia ancora vivo, quello che ti ha curato doveva essere senza dubbio un ninja medico di livello pari a Tsunade-sama, sei stato dannatamente fortunato” disse.
Lui fece un sorriso amaro.
“Bene, Lee” disse Gai mettendosi nella posa del “young and cool boy”
“troverò chi ti ha fatto questo e lo gonfierò così tanto da farlo sembrare un rospo!”
Dalla finestra apparve una figura appesa a testa in giù con del lunghi capelli bianchi.
“Hei, hai qualcosa contro i rospi per caso?”
Gai si volto subito.
“Maestro Jiraya!” disse.
“Già, lo dicono tutti quando mi vedono” scherzò lui.
“devo vedere Tsunade, ma nel suo ufficio no c’è…”
“Vi ci porto io; Neji, torna al dojo e usa il Byakugan per trovare qualcosa che ci potrebbe servire a identificare l’aggressore; Tenten, resta con Lee e non perderlo d’occhio”


Naruto era a metà strada per casa Yuga, quando Hinata riprese i sensi.
“Ah, ti sei svegliata, mi hai fatto prendere un bello spavento, sai?”
Accorgendosi di essere in spalla al suo Naruto arrossì violentemente e rischiò di svenire di nuovo.
“S-scusami, Naruto-kun” sussurrò.
“E di cosa? Comunque Hinata, hai fatto veramente passi da gigante, mi hai colto di sorpresa con quella Hakkeshou”
Lei abbasso lo sguardo e fisso il disegno rosso a spirale sulla maglio del biondo.
“Sì, non avrei mai immaginato che… che un giorno avrei potuto combattere alla pari con te, Naruto”
Lui voltò la testa verso di lei e esibì uno dei suoi soliti sorrisi a trentadue denti. “Veramente sei l’unica che fino ad ora mi ha battuto qui al villaggio” disse ricacciando indietro il pensiero di Sasuke.
“Ma non è vero, ti ho solo respinto, non sono riuscita a batterti” ribatté di nuovo rossa come un pomodoro.
“Beh, a dire il vero” cominciò lui.
“mi hai anche messo fuori uso la mano destra, e così mal ridotta non avrei potuto fare nessun sigillo; quindi, direi che la vincitrice dello scontro sei stata tu”
Lei sorrise dolcemente, ma Naruto non la vide.
“Grazie” disse.
Ormai erano quasi attivati, e Hinata stava per fare qualcosa che avrebbe stravolto la sua esistenza…
Devo… devo dirglielo, non c’è neppure nessuno che conosco in giro e non penso che avrò un'altra occasione: devo farcela, per te Naruto. Per dimostrarti che sono degna del tuo rispetto e… spero… anche del tuo amore.
“Naruto… puoi fermarti per favore?”
Il biondo si arrestò subito.
“Stai male di nuovo?” Chiese
“No, No”rispose subito.
“Io… volevo dirti una cosa…”
Silenzio…
“Cosa?” Incitò Naruto.
“Io… Tu…”
Inspirò profondamente.
“Tu mi…mi…mi piaci tantissimo”
I due arrossirono all’unisono e Hinata era talmente rossa che sembrava stesse per scoppiare, poi però fu come essersi tolti un peso per la Yuga.
“Beh… grazie” Idiota! Una frase più idiota non potevi tirarla fuori!
Cadde un silenzio imbarazzante, poi a Naruto venne un idea, anche se forse era troppo audace…
“Senti Hinata… domani sei libera per caso?”
“Sì!” rispose subito, per Kiba e Shino si sarebbe inventata una scusa il giorno dopo.
“Ti va… ecco, di venire al cinema con me?”
“Sì,sì,sì” rispose ancora incredula.
Si sentì le forze tornare e decise di scendere da Naruto.
“Sicura di farcela?” Chiese premuroso.
“Sì, tranquillo”
Rimasero in silenzio l’uno davanti all’altra per qualche imbarazzante minuto. “Hinata” disse infine
Lei alzò lo sguardo su di lui e prima che potesse accorgersene le loro labbra si sfiorarono: un bacio timido, insicuro, il primo, per entrambi.
Si separarono, entrambi ancora rossi in volto.
“Anche tu mi piaci Hinata” disse Naruto


Dall’alto della sua posizione un figura con lunghi capelli d’argento osservava la giovane coppia.
Tale padre, tale figlio: entrambi con esperienza pari a zero sulle ragazze pensò Sephiroth; poi sorrise, non avrebbe mai immaginato che Naruto somigliasse così tanto a suo fratello.
Vene strappato dai suoi ricordi per colpa di un movimento sull’albero di fronte a Naruto e la ragazza.
Finalmente ha deciso di farsi vedere.


Percorsero mano nella mano il tragitto che rimaneva per arrivare a villa Yuga, sulla soglia, si salutarono con un altro bacio.
“A domani” disse Naruto
“A domani” rispose Hinata.
Felice come non lo era mai stata prima di allora, Hinata entrò quasi danzando a villa Yuga, per fortuna non la vide nessuno altrimenti avrebbe fatto una figura non proprio bella…
Mentre si dirigeva verso camera sua incontrò suo padre, Hiashi, che vedendo la figlia così allegra quasi non la riconobbe.
“Oggi ti vedo particolarmente felice Hinata” disse Hiashi.
“Sì, padre” disse con un largo sorriso.
“sono davvero felice”
Il padre non poté fare a meno di sorridere di rimando, da quanto tempo non vedeva sua figlia così raggiante?
“E a cosa è dovuta la tua felicità? Sono proprio curioso di saperlo”
Se possibile il sorriso di Hinata si allargò ancora di più.
“Domani… ho un appuntamento con un ragazzo” rispose.
Hiashi sciolse il suo volto di granito e mostrò un sorriso dolce.
“Sono davvero contento per te, Hinata. Chi è il fortunato?”
“Naruto” rispose fiondandosi in camera sua.
“Naruto Uzumaki”
Così dicendo saluto il padre e si distese sul letto fantasticando su cosa gli sarebbe aspettata il giorno dopo.
Hiashi rimase interdetto: era appena tornato dalla riunione dell’ hokage, in quanto Jonin della foglia, e si promise che per nulla al mondo avrebbe permesso a quella volpe mostruosa di mettere le mani su sua figlia.


Felice come una pasqua, Naruto si incamminò verso casa sua, ma a metà strada percepì un pericolo e si gettò a terra appena in tempo per schivare una grandine di kunai che per poco non lo ridussero in un punta spilli.
“Oh, hai schivato l’attacco nonostante venisse da un punto cieco, Konoha vanta davvero degli ottimi elementi”
Naruto alzò lo sguardo, sulla punta di un albero in perfetto equilibrio stava un uomo che aveva un aspetto terrificante.
Sul volto una maschera fatta di fasce lasciano intravedere solo gli occhi glaciali e le guance, aveva una strana tuta completamente nera, braccia incrociate con mani che si tenevano le spalle e la cosa che più spaventava nasuto erano il paio di ali di metallo completamente nere che gli spuntavano dalla schiena.
“Chi sei tu?” Urlò Naruto.
“Nero” si presentò lo sconosciuto.
“Nero lo Zibellino, degli Tsviet”
“Tsviet?” Chiese Naruto.
“Siamo la squadra speciale del villaggio segreto di Omega; tu invece sei Naruto Uzumaki, ne sono sicuro”
Hei fottutissima volpe, dammi un po’ del tuo chakra se no qui rischiamo di finire male.
Il solito maleducato” fu l’unico commento della volpe, prima che Naruto si sentisse nuovamente carico di energie.
“Consegnami la Kyubi e ti ucciderò in maniera quasi indolore” disse Nero.
Naruto venne pervaso dal chakra della volpe, più forte del solito, forse aveva percepito un pericolo in pericolo in Nero?
“Posso solo darti questo: Taju Kage bushin no Jutsu!”
Tutta la stradicciola si riempì di copie di Naruto.
“Ah sì” disse Nero con l’aria di uno che casca dalle nuvole.
“il mio amato fratello me ne aveva parlato, la Kage Bushin: la tecnica preferita di Naruto Uzumaki”
Rise maligno.
“Voglio darti una brutta sorpresa”
Abbasso le braccia e fece un unico sigillo con le mani: Naruto conosceva bene quel sigillo, quante volte lo aveva usato negli ultimi anni?
“La differenza fra te e me è enorme Naruto Uzumaki, ora guarda l’enorme potere di Nero lo Zibellino: Nissen Taju Kage Bushin no Jutsu!”
E per la prima volta dopo tanto tempo, Naruto ebbe paura del proprio avversario.



A Killkenny e ai quattro gatti che per caso sono finiti su questa pagina Web, il prossimo cap lo voglio fare abbastanza lungo quindi mi ci vorrà almeno una settimana buona, quindi non credetemi disperso e ora un piccolo anticipo. Ci saranno i seguenti scontri: Naruto VS Nero, Gaara VS Nero e Sephiroth VS Nero.
Al prossimo cap! Ciao, ciao!

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