La malerba di 9Pepe4 (/viewuser.php?uid=55513)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** # Gomitolo di pelo ***
Capitolo 2: *** # A prima vista ***
Capitolo 3: *** # Solo e affamato ***
Capitolo 4: *** # Il sogno ***
Capitolo 5: *** # Crescite ***
Capitolo 6: *** # Una voce familiare ***
Capitolo 7: *** # Pietre calde ***
Capitolo 8: *** # Lœdhingr ***
Capitolo 9: *** # La luna ***
Capitolo 10: *** # Controllo ***
Capitolo 11: *** # Il predatore ***
Capitolo 12: *** # Drómi ***
Capitolo 13: *** # Sorella ***
Capitolo 14: *** # Cambiamenti ***
Capitolo 15: *** # Gleipnir ***
Capitolo 16: *** # La mano ***
Capitolo 17: *** # Tradimento ***
Capitolo 18: *** # Rancore ***
Capitolo 19: *** # Il Fato ***
Capitolo 20: *** # Spettatore ***
Capitolo 21: *** # Fratellastro ***
Capitolo 22: *** # Ingenuità ***
Capitolo 23: *** # Pianto ***
Capitolo 24: *** # Parassita ***
Capitolo 25: *** # Ritorni ***
Capitolo 26: *** # La punizione di Loki ***
Capitolo 27: *** # Dipartita ***
Capitolo 28: *** # Dettagli ***
Capitolo 29: *** # Spina nella zampa ***
Capitolo 30: *** # Diverso ma familiare ***
Capitolo 31: *** # Legami fraterni ***
Capitolo 32: *** # Lupo ***
Capitolo 33: *** # Caccia ***
Capitolo 34: *** # Alterazioni ***
Capitolo 35: *** # Legami spezzati ***
Capitolo 36: *** # Residuo ***
Capitolo 37: *** # Uno ***
Capitolo 38: *** # Tre inverni ***
Capitolo 39: *** # Hati ***
Capitolo 40: *** # Riunione ***
Capitolo 1 *** # Gomitolo di pelo ***
La
malerba
01 # Gomitolo di pelo
Il
lupetto è un gomitolo di pelo nero, arruffato.
«Potrei schiacciarti la testa con
un piede» lo
motteggia Loki, e il cucciolo gli addenta un dito con le sue minuscole
zanne.
«Ma non sarà
così per molto»
aggiunge il dio, a mezza voce, misurando contro il proprio palmo una
delle zampe della bestiola.
Il lupetto si dimena, poiché non
gli piace essere bloccato
in quel modo, così Loki lo lascia ai suoi compagni di gioco:
un serpente venefico e una bambina con metà volto cadaverico.
Sua sorella gli afferra la coda, gridando
trionfante, e Fenrir protesta
con un sonoro guaito.
Note:
I pargoletti di Loki mi perseguiteranno fino alla morte XD
Scherzi a parte, l’immagine di Fenrir come gomitolo di pelo
mi ha artigliato il cuore, e ha rifiutato di lasciarlo
finché non ho buttato giù questa drabble.
Riguardo al gesto del dio di misurare la zampa del figlio…
Grossomodo, dalle dimensioni delle zampe dei cani, si riesce a capire
se cresceranno molto oppure no ^^
E a proposito della crescita di Fenrir, è un argomento che
verrà reiterato più volte, vi avverto!
La prossima drabble, comunque, sarà pubblicata
lunedì prossimo (12 novembre)… |
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Capitolo 2 *** # A prima vista ***
02
# A prima vista
Quando
gli Asi vengono a prenderli, il lupo è già
cresciuto di almeno tre spanne.
Digrigna i denti, oltraggiato, quando gli
passano una cordicella
attorno al collo.
«Fenrir il lupo,
Iörmungandr il serpente e la torva
Hel: ecco, grande Ódhinn, la progenie di Loki
maledetta!»
Fenrir alza il muso e lo vede per la prima
volta.
L’Allfödhr, il
più grande degli Asi, il
potente Ódhinn, che getta Iörmungandr nel mare e fa
di Hel la padrona dei morti.
Riconoscendolo istintivamente come nemico,
Fenrir sente i peli del
collo rizzarsi; alza le labbra nere, scoprendo le zanne affilate. E
ringhia.
Note:
Come non avevo detto alla fine della scorsa drabble (mea culpa), questa
è sì segnalata come una raccolta, ma non so se lo
sia esattamente, dato che ogni capitolo non è proprio
proprio una storia a sé stante.
Niente, mi sentivo in dovere di puntualizzarlo. (Waitamoment. Ho appena visto che non è segnalata come una raccolta. Oddio, il mio cervello è andato.)
A lunedì prossimo (il 19 novembre),
intanto mi auguro che questa vi
sia piaciuta…
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Capitolo 3 *** # Solo e affamato ***
03
# Solo e affamato
Il
lupo non era mai stato solo. Ora lo è.
Vive tra gli Asi, ma alla sua stazza si
sono aggiunti peso e grandezza,
e tutti lo temono.
Fenrir li disprezza di un disprezzo aspro,
profondo, e gode nel vederli
rimpicciolire davanti alla sua rinnovata ferocia.
Ma ciò non può
ovviare alla sua solitudine, e
tantomeno alla sua fame.
Quando un guerriero giunge da lui,
offrendogli del cibo, il lupo ne
è sopraffatto.
Corre dallo sconosciuto, uggiolando di
gratitudine e leccandogli tutte
le dita. Sono dita callose, indurite dall’utilizzo delle armi.
«Il mio nome è
Týr, Fenrir il
lupo».
Note:
Da dove sia nata l’idea di descrivere in modo simile
l’incontro tra Fenrir e Týr non lo so…
So solo che è spuntata fuori contemporaneamente a quella di
Fenrir come cucciolo. E fortunatamente mi sono liberata
dell’immagine di Týr che indossa un grembiule con
una tasca gigantesca nella quale si porta in giro il lupacchiotto.
Sì, lo so. È terrificante.
Ma bando alle ciance!
Il prossimo aggiornamento sarà lunedì 26 novembre
^^
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Capitolo 4 *** # Il sogno ***
04
# Il sogno
Soddisfatto
e con la pancia piena, Fenrir sogna.
Si ritrova in Iötunheimr, dove
è stato cucciolo. Ha
di nuovo accanto una serpe acciambellata e una bambina dispettosa che
lo usa come guanciale.
Fenrir prova a scrollarsela di dosso, ma
lei ha dita come artigli,
saldamente conficcate nel costato del lupo.
«Questi miei poveri, poveri
figli…»
mormora una voce nel buio.
Fenrir solleva il capo, le orecchie
appiattite contro il cranio.
Ringhia contro la sagoma massiccia di Ódhinn,
un’intimazione a lasciarlo in pace in quel consueto nido di
membra insonnolite.
Poi si sveglia, ed è di nuovo
solo ad Ásgardhr.
Note:
Odino ha molti appellativi. E sarà sì
Hrjótr, “terribile” (I miti
nordici di
Gianna Chiesa Isnardi docet), ma è anche
l’Allfödhr.
O forse il sogno è solo un sogno.
A lunedì prossimo (il 3 novembre)!
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Capitolo 5 *** # Crescite ***
05
# Crescite
«Mi
è giunta voce che anche Iörmungandr
tuo fratello sia cresciuto a dismisura, laggiù nel mare di
Midhdgardhr» racconta Týr, accigliato, guardando
Fenrir divorare la sua porzione di cibo. «Ormai, egli
può circondare tutta la terra con le proprie
spire».
Il lupo emette un brontolio di
soddisfazione, compiaciuto dal cibo e
dalle notizie che gli ha portato la voce conosciuta del guerriero.
Si lecca con cura una zampa, disinvolto e
niente affatto turbato.
In fondo, è pur sempre stato il
cuore di una gigantessa
– mezzo cotto e annerito dal fuoco, rinvenuto tra cenere e
carbone – a ingravidare Loki loro padre…
Note:
Okay. Nella sua Edda, Snorri non ne fa cenno, e non sono riuscita a
trovarlo nemmeno sfogliando un po’ i libri che ho sulla
mitologia nordica, però sono sicura che ci fosse una
versione del mito secondo la quale la gigantessa Angrbodha sarebbe
stata bruciata in un rogo e Loki ne avrebbe raccolto il cuore, per poi
mangiarlo e restarne ingravidato (solo a lui può succedere
una cosa del genere, SOLO a lui! xD). Spero di non ricordare
male…
Comunque sia, a lunedì
10 dicembre!
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Capitolo 6 *** # Una voce familiare ***
06
# Una voce familiare
«Dubito
che ora il mio piede potrebbe farti del
male».
Le orecchie di Fenrir sussultano, al suono
di quella voce familiare che
non udiva da tanto tempo; il lupo drizza il muso.
«Invero, adesso sarebbe la tua zampa a potermi
fracassare il
cranio».
Fenrir osserva Loki avanzare verso di lui,
con un accenno di scherno
sulle labbra e lo sguardo più serio che gli abbia mai visto
sfoggiare.
«Stai crescendo, figlio
mio» commenta il dio
dell’inganno. «Continui a crescere ogni
giorno». Fa una smorfia e indurisce la propria voce:
«Gli Asi pensano che, in futuro, questo porterà
loro danno».
Note:
Il ritorno di Loki… Ho sempre paura di combinare disastri,
quando scrivo di lui.
Niente da dire, appuntamento a lunedì 17 dicembre!
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Capitolo 7 *** # Pietre calde ***
07
# Pietre calde
Il
pavimento è fatto di pietre levigate.
Sono calde, nei dintorni del focolare.
Fenrir è lì e sta
sonnecchiando, languido come un
vecchio gatto dal pelo muschiato.
Quando Týr si avvicina per
dargli da mangiare, il lupo apre
pigramente un occhio, restio a liberarsi del torpore che lo pervade sin
dentro le ossa, oramai avvezzo alla presenza dell’Ase.
Týr avvicina la mano al suo
collo, e Fenrir alza il muso.
Allora, per un istante, si guardano negli
occhi.
Si scrutano, il lupo e l’Ase
– il mostro e il
guerriero – fermi in una tregua che suona insolita ad
entrambi.
Note:
È solo che Fenrir e Týr mi sembrano molto lontani
dalla pace… Mi interessava, descriverli in un momento di
calma.
A lunedì 24 dicembre (se non finisce il mondo XD)!
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Capitolo 8 *** # Lœdhingr ***
08
# Lœdhingr
«Questa
è Lœdhingr» annuncia
il portavoce del gruppo d’Asi giunto al suo cospetto,
mostrando una catena robustissima. «Prova la tua forza su un
simile vincolo, Fenrir figlio di Loki».
Il lupo flette i muscoli sotto il pelo nero
e folto, sentendosi
percorrere dall’eccitazione… E dal compatimento.
Gli Asi, poveri stolti, gli propongono
davvero una sfida indegna di
questo nome!
Ma quando la catena viene spezzata dalla
sua forza – cosa che
accade quasi immediatamente –, Fenrir decide che è
valsa la pena di prestarsi ad una simile farsa, così da
poter deridere in silenzio le facce sconvolte degli dèi!
Note:
Okay, vorrei dedicare questa drabble a Enide, che
ha compiuto gli anni
di recente (lo so che non è un granché come
regalo, e me ne scuso ;_;).
Del resto, prima o poi, le famose catene con le quali gli Asi cercano
di legare Fenrir dovevano arrivare ;)
Buona Vigilia a tutti e buon Natale!
A lunedì 31 dicembre ^^
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Capitolo 9 *** # La luna ***
09
# La luna
Superbo
e accaldato, Fenrir emerge da una fitta boscaglia.
Alza al cielo il muso, e vede la falce di
luna, bianca e splendente in
mezzo alle nubi e al buio.
L’Allfödhr
dev’essere davvero orgoglioso
di quel gioiello celeste…
Ci sono cose, però, che sfuggono
persino al suo sguardo
onniveggente: così, proprio nel cuore di quella foresta, una
vecchia cresce la progenie di Fenrir.
Ora, il lupo immagina suo figlio affondare
i denti nel carro di
Máni, e strappare un brandello perlaceo dopo
l’altro.
Allora scopre le zanne, nella sua naturale
e spaventosa versione di un
ghigno affilato.
Note:
Buon 2013 a tutti!
E sì, avrei dovuto aggiornare ieri, ma tra una cosa e
l’altra non ci sono proprio riuscita D:
Per figlio di Fenrir intendo Hati, il lupo destinato a divorare la luna.
In quanto alla vecchia, è quella citata nella
Voluspá (“La vecchia siede ad oriente in
Járniviodhr e laggiù nutre la stirpe di
Fenrir”). In realtà, mi pare che in quel
passaggio, per “stirpe di Fenrir”,
s’intendano più i lupi in generale, ma qui ho
voluto interpretarlo più alla lettera…
Di nuovo, spero di non aver fatto pasticci.
A lunedì 7
gennaio!
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Capitolo 10 *** # Controllo ***
10
# Controllo
Ódhinn
ha guance ruvide, il mento coperto da una barba
crespa.
Crespa e ingrigita, ma la figura
dell’Allfödhr
è imponente, massiccia.
Accarezza con lo sguardo il proprio regno,
lo contempla con fierezza
mentre la sua mano si stringe sullo scettro.
Controllo, questo
esprime.
Fenrir ricorda le parole di Týr
– «Si
vocifera» gli ha detto il guerriero, «che potresti
abbattere Bifröst con una zampata» – e
spera che tale voce sia giunta sino al sovrano degli Asi.
È tempo che anche il grande
Ódhinn impari a
tremare – oh, come si contorceva Iörmungandr, quando
la sua mano l’ha sollevato in alto!
Note:
Uff… Questa è stata un bel lavoraccio, spero ne
sia uscito qualcosa di decente.
Appuntamento a lunedì 14 gennaio :)
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Capitolo 11 *** # Il predatore ***
11
# Il predatore
Fenrir perlustra le cento miglia di larghezza di quella pianura,
sentendosi più simile che mai agli odiati Asi.
In fondo anch’essi sono cacciatori, per quanto si definiscano
guerrieri. L’unica differenza è che loro usano le
armi, lui le proprie zanne.
Improvvisamente, il vento gli porta un odore sgradito e una voce
detestata.
«Ecco Fenrir, il bestiale figlio di Loki. Pare proprio sia
cresciuto di giorno in giorno, dall’ultima volta in cui lo
vidi».
«È così, Allfödhr. Ed egli
è temibile e maligno».
Fenrir pensa che sia vero.
Gli Asi sono cacciatori… Ma lui li trasformerà in
prede.
Note:
Drabble poco interessante, temo, ma sentivo di aver bisogno di un
passaggio in più prima di passare alla prossima.
La pianura in cui si svolge la scena dovrebbe essere
Vígrídhr,
ovvero il luogo in cui
avverrà la battaglia finale tra gli dèi. Di essa,
se non ricordo male, viene detto che misura cento miglia in tutte le
direzioni…
A lunedì 21 gennaio!
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Capitolo 12 *** # Drómi ***
12
# Drómi
«Questa
è Drómi, Fenrir figlio di Loki.
Acquisterai gran fama per la tua forza, spezzando un tal
capolavoro».
Un orecchio su e uno giù, Fenrir
valuta la sfida.
Poi decide di prestarsi
all’esperimento, lasciandosi legare
con la nuova catena.
Si dimena di qua, strattona di
là, e infine Drómi
si spezza con gran fragore.
Per la seconda volta, il lupo gode dei visi
atterriti degli Asi, ma poi
sente una voce che guasta la sua esultanza, ghiacciandogli il sangue
nelle venne.
«Skírnir»
ordina Ódhinn,
piano, «recati nel paese degli elfi oscuri, e fa’
preparare ai nani un nuovo laccio».
Note:
Ahi-ahi, Fenrir! Ci stai prendendo troppo gusto, a spezzar
catene… E Odino corre ai ripari.
Come al solito, spero che il capitolo vi sia piaciuto
(perché come al solito ho i miei grossi dubbi), e vi do
appuntamento a lunedì 28 gennaio!
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Capitolo 13 *** # Sorella ***
13
# Sorella
Hel
si presenta da lui vestita come una regina, accompagnata da una
sbrindellata servitrice di nome Ganglöt.
Riconoscendola senza indugio, Fenrir lascia
che Hel lo accarezzi e gli
passi le dita attorno alle orecchie.
«Sono la sovrana dei
morti» esordisce lei, con
grande calma, «e i morti conoscono innumerevoli
verità… Molte profezie ti predestinano alla
rovina degli Asi, caro fratello».
Fenrir frusta l’aria con la coda,
spazientito, ed Hel sorride.
«Un tempo ti utilizzai come
guanciale» ricorda,
senza emozione, «ora superi in grandezza il mio
giaciglio… Letto di morte, lo chiamo, e non ho mai fatto
sogni tanto dolci».
Note:
Eh, Hel, sai come si dice! La malerba cresce in fretta :P
Appuntamento (c’è bisogno di dirlo?) a
lunedì prossimo, il 4 febbraio!
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Capitolo 14 *** # Cambiamenti ***
14
# Cambiamenti
Fenrir
si accanisce furiosamente sul cespuglio, tra turbinii di foglie
strappate e i fischi allarmati dei merli.
E proprio lì, ansante e
compiaciuto, si accorge
improvvisamente che il mondo sta cambiando.
Gli uccelli hanno smesso di sputare, e il
lupo si ritrae con un
brontolio nervoso.
«I passi di gatto non fanno
più rumore, le donne
non hanno più barba» dice Týr quella
sera, più cupo che mai. «Sono svanite persino le
radici dei monti».
Sì, il mondo sta cambiando, e
Fenrir muta
l’inquietudine in tracotanza.
Quelle trasformazioni, si dice, non possono
che annunciare la fine
prossima degli Asi.
Note:
Ricordate? Due capitoli fa, Odino ha ordinato a Skírnir di
recarsi dai nani, e far preparare loro un nuovo laccio.
Secondo la mitologia, questo laccio sarà fatto di sputo di
uccello, rumore di passi di gatto, barba di donna, radici di
monti… Per questo – sempre secondo la mitologia
– gli uccelli non sputano più, i passi di gatto
non fanno più rumore, le donne non hanno barba e i monti
radici…
Quindi altro che tracotante, caro il mio Fenrir! Gli Asi stanno
fabbricando una nuova catena, dovresti iniziare a preoccuparti!
Appuntamento a lunedì 11 febbraio…
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Capitolo 15 *** # Gleipnir ***
15
# Gleipnir
Sull’isola
Lyngvi, gli Asi gli mostrano una corda che
– per morbidezza e spessore – pare un nastro di
seta.
«È più
robusta di quanto
sembri» dicono loro, disinvolti, «ma certamente tu
potrai spezzarla».
Invero, pare così semplice che
Fenrir
s’insospettisce e schiude le fauci: non si
sottoporrà alla sfida, se non riceverà una
garanzia.
L’agitazione e il nervosismo
serpeggiano tra gli
dèi. Fenrir inizia a rilassarsi, compiaciuto,
quando…
«Lo farò io!»
Il lupo si irrigidisce, impreparato come un
cucciolo. Prova una
sgradevole sensazione di tradimento, nel momento in cui Týr
pone la propria mano tra le sue zanne.
Note:
Scusate il ritardo, ieri il mio computer ha dato i numeri.
E aspettatevi almeno altre due drabble, su questo episodio…
Tra Týr e Fenrir c’è così
tanto da dire che sono terrorizzata.
Appuntamento a lunedì 18 febbraio.
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Capitolo 16 *** # La mano ***
16
# La mano
Così,
mentre lui fissa il guerriero, gli Asi lo legano con
Gleipnir.
Fenrir punta le zampe e fa forza sul
laccio, ma il laccio non si spezza.
Týr freme.
Il lupo guaisce, sorpreso, e dà
uno strattone più
convinto, ma ottiene soltanto che Gleipnir incida dolorosamente il suo
corpo.
Allora è colpito da un panico
improvviso ed istintivo; prova
con più foga, ma non può risolvere nulla.
Infine si arrende tra la polvere,
stremato… Gli Asi
esultano, ma Týr si fa di un pallore mortale.
E Fenrir – in un ultimo scatto
furioso, disperato –
strappa la mano che lo ha nutrito.
Note:
Eccomi qui…
Mi scuso immensamente per la posticipazione
dell’aggiornamento.
Avevo l’influenza e non riuscivo a scrivere niente di senso
compiuto…
A lunedì 25
febbraio!
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Capitolo 17 *** # Tradimento ***
17
# Tradimento
Týr
lo guarda, tenendo la mano sinistra serrata sul
moncherino.
Fenrir mostra i denti: questo non basta per
punire il tradimento.
Il tradimento dell’Ase che gli ha
portato del cibo, che gli
ha riferito tante voci e ha condiviso il suo cupo silenzio…
Già, il guerriero ha fatto tanto
per lui, ma
Fenrir… Fisso nell’obiettivo di vendicarsi di
Ódhinn, non ha mai fatto nulla per Týr. Gli ha
solo dimostrato di essere una minaccia per il suo popolo.
L’Ase si tampona la ferita, e
Fenrir dà un
brontolio nervoso.
Alla fine dei conti, il traditore chi
è?
Note:
Eccomi!
Scusate l’ora tarda… Appena tornata a casa, ho
pranzato, poi ho dormito, ho fatto la doccia, e infine sono andata ad
un rosario… Morale della favola: mi sono messa al computer
solo adesso.
Oh, be’, spero ardentemente che la drabble vi sia piaciuta.
Appuntamento a lunedì 4 marzo!
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Capitolo 18 *** # Rancore ***
18
# Rancore
Prigioniero
sull’isola Lyngvi, Fenrir è immobile.
Il laccio stringe, mentre lui nutre il
proprio rancore.
Non rievoca l’ultimo sguardo
lanciatogli da Týr
– muto in mezzo alle acclamazioni e alle risate degli altri
Asi.
Sotto il suo pelo folto, sotto i suoi
muscoli da predatore,
è presente solo la memoria di Ódhinn, implacabile
supervisore dell’imprigionamento.
La direttiva per costruire una nuova catena
è stata
dell’Allfödhr, e sempre
l’Allfödhr l’aveva strappato dal ghiaccio
di Iötunheimr e dai suoi fratelli.
Fenrir schiude le possenti mascelle, mentre
il suo petto si tende in un
respiro pieno d’odio.
Note:
Allora, innanzitutto ringrazio tutti quelli che recensiscono,
preferiscono, ricordano, seguono o anche solo leggono questa
raccolta… Non sapete quanto vi sono grata. Mi fate
felicissima!
Per il resto, spero che vi sia piaciuta anche questa drabble,
e… Ah, sì.
Lunedì prossimo sarò in Francia,
perciò anticipo l’aggiornamento a questo sabato,
il 9 marzo.
Au revoir!
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Capitolo 19 *** # Il Fato ***
19
# Il Fato
«Sei
il figlio di un ingannatore e non hai saputo vedere un
tale imbroglio».
Loki è lì, e lo
guarda scuotendo la testa. Lo sta
commiserando?
Fenrir ringhia al suo indirizzo. Se ha
iniziato a sottoporsi a quelle
prove, è perché sperava, con la sua forza, di
raggiungere una fama simile a quella che Loki s’è
conquistato con l’astuzia – ma più
lusinghiera.
«Le vette che
raggiungiamo» ribatte Loki,
«non vengono decise dalla nostra volontà, ma
esclusivamente dal nostro Fato».
Gli poggia una mano sul dorso, e Fenrir non
si sottrae: se non altro,
hanno un nemico in comune.
Note:
Loki sì che sa rigirare il coltello nella piaga.
Idiozie a parte, credo che il Fato sia un concetto molto presente,
nella mitologia norrena (come in quella greca, del resto, no?).
Insomma, tizio è predestinato a far questo, caio
è predestinato a far quello, sempronio… Ci siamo
capiti.
Perciò niente, mi sembrava giusto che in una drabble se ne
parlasse.
Spero vi sia piaciuta.
A lunedì 18 col prossimo aggiornamento!
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Capitolo 20 *** # Spettatore ***
20
# Spettatore
I
giorni scorrono senza che nulla accada.
Fenrir chiude i denti sul laccio che lo
imprigiona, cercando di
romperlo, ma non riesce neanche a rovinarlo.
Con un mugolio frustrato, alza il muso.
Scorgendo una figura lontana, si fa
improvvisamente attento.
Dopo un istante, la riconosce: è
Frigg, la moglie di
Ódhinn, e vaga per Lyngvi, chinandosi a parlare con le
creature ed i germogli.
Fenrir ringhia, ma la dea non gli si
avvicina né gli presta
attenzione, mentre fa promettere agli elementi del creato che nessuno
di loro danneggerà suo figlio Baldr, il più
giusto e buono tra gli Asi.
Note:
Buondì!
Okay, dopo questa drabble credo di dover spiegare molte cose.
Come già detto, Frigg è la sposa di
Ódhinn. Baldr è uno dei loro figli, ed
è un dio buono, saggio e giusto.
Ad un certo punto, Baldr inizia a fare dei brutti sogni che preoccupano
tutti. Ódhinn va ad interrogare un’indovina, che
(la faccio un po’ breve) gli dice che Baldr morirà.
Allora Frigg, Ódhinn e credo anche altri dei, vanno in giro
a far promettere a tutte le cose dell’universo che non
faranno del male a Baldr, così da renderlo invulnerabile.
Se non avete capito qualcosa di questa spiegazione (temo mi sia venuta
un po’ incasinata) chiedete pure ^^
Io vi do appuntamento a lunedì
prossimo, il 25
marzo!
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Capitolo 21 *** # Fratellastro ***
21
# Fratellastro
Appena
fuori dalla sua portata, siede un bambino.
È il ritratto di Loki
– lineamenti aguzzi e pelle
eburnea.
«Sono Vali» afferma,
con gli occhi puntati sul
lupo. «Mi hanno detto che sei mio fratello».
Fenrir si tende verso di lui, e il
ragazzino esita.
Poi parla, e nelle sue parole
c’è un candore che
certamente non ha ereditato da Loki.
«Gli Asi hanno dimenticato di far
giurare una piantina, mi ha
detto mio padre, e mi ha vietato di informarli». Aggrotta la
fronte, ansioso. «Ma andrà tutto bene,
vero?»
Dato che c’è di mezzo
Loki, Fenrir ne dubita.
Note:
In linea generale, la prole di Loki è maligna.
Fanno eccezione Narfi e Vali, i due figli che Loki ha avuto da sua
moglie Sigyn, la dea della fedeltà (ebbene sì,
Loki è sposato!).
Immagino che qualcuno avesse sospetti in proposito, e non si
è sbagliato: gli Asi non sono stati molto scrupolosi,
ahi-noi.
Alla prossima drabble per la reazione di Fenrir alla notizia (e magari
per qualche parola in più su Vali…). A
lunedì
1° aprile!
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Capitolo 22 *** # Ingenuità ***
22
# Ingenuità
Dopo
un saluto mormorato, Vali scappa via.
Il suo odore, però, rimane fermo
nell’aria, nelle
narici del lupo.
Fenrir batte la coda sul terreno,
frustrato… Non sa
perché il bambino sia venuto da lui, e vorrebbe sapere di
che piantina parlava.
Che Vali sperasse che lui, in qualche modo,
potesse riuscire a mettere
in guardia gli Asi?
Uno sbuffo incredulo esce dalla gola del
lupo.
Per essere figlio di Loki, Vali
è decisamente ingenuo.
Mentre strattona inutilmente la catena,
Fenrir sa che non avvertirebbe mai gli Asi del pericolo che Baldr sta
correndo. Per nessun motivo al mondo.
Note:
Scusate la posticipazione dell’aggiornamento.
Tra una cosa e l’altra, mi sono ritrovata a lavorare su
questa drabble alle dieci di sera, ed ero stanca e poco ispirata,
così ho pensato fosse meglio rimandare, piuttosto che tirare
fuori qualcosa di troppo forzato.
E be’, spero che il risultato finale sia almeno decente.
A lunedì 8 aprile!
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Capitolo 23 *** # Pianto ***
23
# Pianto
I
nove regni del cosmo stanno piangendo.
Dal cielo plumbeo cade una pioggia sottile,
che sulla lingua a
penzoloni del lupo ha un sapore stranamente salato.
Persino la corteccia dei vecchi alberi,
nodosa e spaccata, sembra
stillare lacrime anziché resina viscosa.
Fenrir sa cosa significa: da qualche parte,
Baldr dev’essere
morto.
Il lupo ringhia, in qualche modo offeso dal
dolore che lo circonda.
Anche Týr deve essere in lutto, pensa, in lutto come non
è stato quando l’ha tradito.
E forse, alle gocce scroscianti e salmastre
che gli inzuppano il pelo,
si aggiunge qualche lacrima crudele e ferina.
Note:
Nella cosmologia norrena esistono nove mondi.
E mitologia vuole che tutti (tranne quel disgraziato di Loki) abbiano
pianto la fine di Baldr… E dato che non sembrava molto
plausibile che anche Fenrir fosse addolorato per la morte
dell’Ase, sono giunta a un compromesso: l’ho fatto
piangere sì, ma per i fatti suoi.
Sulla morte/uccisione di Baldr saprete di più nella prossima
drabble ;)
A lunedì 15 aprile!
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Capitolo 24 *** # Parassita ***
24
# Parassita
Le
ore divengono prima giorni, poi settimane.
Infine, però, le notizie
giungono anche alle orecchie di
Fenrir.
Gli Asi hanno compreso che la morte di
Baldr non è stata
accidentale, ma ideata ad arte.
L’ha ucciso il vischio, il
parassita degli alberi, e dietro
la trama si cela Loki, il parassita degli dèi.
Gli Asi cercano di stanare suo padre, e
Fenrir riconosce sui loro volti
un’espressione troppo familiare: un dolore che reclama
vendetta.
Il lupo raspa il terreno a quella
comparazione sgradita.
Se fosse nella sua natura, temerebbe per
Loki, perché sa che
la caccia è aperta.
Note:
Nel caso vi interessasse qualche dettaglio in più sulla
morte di Baldr…
Dopo aver fatto giurare a tutto il creato di non far danno al dio, gli
altri Asi si sono messi a festeggiare, e hanno ideato un bel modo di
passare il tempo: colpire Baldr con tutto quello che passava loro
sottomano, giusto per rallegrarsi vedendo come niente lo feriva.
Tutto va al meglio, almeno sinché Loki non ci mette lo
zampino. Prende un bel rametto di vischio e lo dà in mano a
Hödhr (un altro figlio di Odino, cieco), invitandolo a
scagliarlo contro Baldr.
Morale della favola: Baldr muore.
Riguardo il vischio “parassita delle
piante”… Se non erro, il vischio cresce su vari
alberi, nutrendosi della loro linfa… E un tale epiteto
poteva creare un paragone interessante con Loki.
So che in questa drabble non c’è molto del nostro
lupo preferito, ma era necessaria per lo sviluppo della storia.
Spero vi sia piaciuta! A lunedì 22 aprile!
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Capitolo 25 *** # Ritorni ***
25
# Ritorni
«Fenrir».
È sufficiente una sola parola, e
quella voce –
bassa e profonda – fa scorrere un brivido sotto la carne del
lupo, toccando tendini e muscoli come nient’altro riesce a
fare.
È accompagnata da un odore
inconfondibile, un odore di pelle
e cuoio.
Un odore familiare.
Fenrir, però, mostra
minacciosamente i denti,
poiché molte cose sono conosciute alla progenie di Loki, ma
tra queste non si annovera il perdono.
Týr – è
davanti a lui, è
lì per davvero, reale e concreto – lo guarda a
lungo, prima di parlare.
«Thórr ha catturato
Loki presso la cascata di
Fránangr. Pensavo dovessi saperlo».
Note:
Sono stata ore e ore a rimuginare come Fenrir potesse venire a sapere
della cattura di Loki.
Poi ho pensato: Týr!
Spero di non aver scritto niente di vergognoso.
A lunedì prossimo, il 29 aprile! =)
E gioite: il nostro guerriero senza mano ci farà compagnia
ancora per qualche capitolo!
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Capitolo 26 *** # La punizione di Loki ***
26
# La punizione di Loki
Un
istante: Fenrir raggela.
«Gli Asi l’hanno
condotto in una grotta»
prosegue piano Týr. «Hanno preso i suoi figli Vali
e Narfi, e lui ha dovuto guardare come Vali veniva tramutato in un lupo
e spinto a divorare Narfi suo fratello».
Un ricordo: un bambino dai tratti aguzzi
che lo guarda con
curiosità.
«Coi visceri di Narfi, hanno
legato Loki a tre pietre. Su di
lui è affisso un serpente, il cui veleno gli bagna il volto.
Sua moglie Sigyn è rimasta al suo fianco: allevia la sua
pena, per quanto le è possibile».
Andrà
tutto bene, vero?
Ingenuità.
Note:
Ed eccomi qui.
Lo so, c’è poco della reazione di Fenrir e
Týr… Per narrare come volevo la punizione di
Loki, ho avuto bisogno di spazio…
Vali e Narfi ç____ç
Okay, scusate. Comunque, “Andrà tutto bene,
vero?” era la domanda che Vali aveva rivolto a Fenrir quando
gli aveva confidato il fatto che una piantina non aveva prestato
giuramento.
A lunedì 6 maggio!
P. S. Comunque, per alleviare la pena di Loki, Sigyn regge un bacile
tra il veleno e il viso del suo sposo… Peccato che, quando
esso è pieno, lei debba allontanarsi per
svuotarlo… E allora il veleno cade sul volto del dio.
Qui,
se può interessarvi,
una fanfiction su Loki e Sigyn (e la punizione di Loki) che adoro con tutta me stessa.
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Capitolo 27 *** # Dipartita ***
27
# Dipartita
Fenrir
scatta in avanti senza preavviso.
Se Týr non avesse riflessi tanto
pronti, e la catena non
facesse il suo dovere, ora il guerriero si ritroverebbe le zanne del
lupo nel braccio.
«Fenrir…»
tenta l’Ase, alzando
la mano sinistra.
Un laccio e un moncherino: a questo ha
portato la loro convivenza.
Con un ringhio, Fenrir cerca di morderlo
una seconda volta.
Il messaggio è chiaro:
Týr deve andarsene, se non
vuole che il lupo gli strappi anche l’altra mano.
Dopo un tempo insopportabilmente lungo,
Týr si arrende.
Lentamente, dà le spalle a Fenrir, per poi allontanarsi da
lui.
Note:
Qualcosa mi dice che Fenrir non abbia mai sentito dire:
“Perdonate settanta volte sette” (in effetti, non vedo perché avrebbe dovuto, però è una frase che mi piace tanto, dal momento che il sette è il mio numero preferito… Ma tralasciamo i miei
feticismi…).
A lunedì 13
maggio!
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Capitolo 28 *** # Dettagli ***
28
# Dettagli
C’era
un tempo, quando Fenrir era un cucciolo, in cui poteva
affidarsi a Týr.
In cui poteva permettergli di avvicinarsi e
di accarezzarlo; in cui
poteva concedersi di compensarlo con qualche languida leccata alle sue
mani callose.
Perché, al di là dei
dettagli, il guerriero era
una sorta di compagno.
Adesso, i ruoli sono più
definiti: Fenrir è il
figlio di Loki, e Týr è un Ase.
Fenrir fa parte della famiglia dannata che
è stata braccata
e imprigionata; Týr fa parte di coloro che l’hanno
incarcerata.
Può darsi che siano solo
dettagli, ma sono impossibili da
dimenticare.
Note:
Questa drabble non era prevista. Spero di non aver fatto un errore, a
scriverla.
Appuntamento a lunedì 20 maggio!
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Capitolo 29 *** # Spina nella zampa ***
29
# Spina nella zampa
Una
spina nella zampa può scatenare tanto.
Dolore. Rabbia.
È Týr la sua spina
nella zampa, ora. Non
può liberarsene, perciò gli rivolge il proprio
odio… Anche se non tutto, certo – una parte di
esso è dedicata ad Ódhinn.
L’Allfödhr
l’ha strappato a
Iötunheimr, gli ha portato via Hel e Iörmungandr.
Lo ha umiliato e imprigionato; ha
condannato i suoi innocenti
fratellastri – divinità nate
dall’ingannatore, ma prive della sua perversione –
secondo le colpe del loro padre.
Le spine nella zampa di Fenrir sono
tante… E lui
può diventare molto bravo, a serbare rancore.
Bravo quasi quanto Loki.
Note:
Odio questa drabble ç_ç
L’ho smontata, rimessa insieme, allungata di qui, accorciata
di là… Spero solo che ne sia valsa la pena.
Ah, scusate la posticipazione dell’aggiornamento: ieri ho
avuto un pomeriggio piuttosto impegnato, e la sera ero davvero esausta
(non se ne parlava proprio, di comporre e ricomporre delle
drabbles…).
A lunedì 27 maggio!
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Capitolo 30 *** # Diverso ma familiare ***
30
# Diverso ma familiare
A
svegliarlo, quella mattina, è un odore acre.
L’odore di un predatore.
In un lampo nero, Fenrir è sulle
proprie zampe, le orecchie
appiattite contro il cranio, i denti scoperti in un ringhio…
L’istante successivo, quel suono minaccioso si spegne in un
mugolio perplesso.
A fronteggiarlo, è un lupo
piccolo, dal pelo chiaro e gli
occhi limpidi.
E il suo odore è diverso,
sì, ma familiare.
Esitante, remissivo, il lupetto si
avvicina, e Fenrir scorge il sangue
incrostato sulla sua pelliccia, sotto la gola.
Con estrema cautela, spinge il muso in
avanti e lecca via ogni goccia.
Note:
Scusate per le posticipazioni, negli ultimi giorni mi sono dedicata
interamente allo studio…
Spero che questa drabble vi sia piaciuta, e vi do appuntamento a
lunedì 17
giugno!
(Oddio. Questa è la trentesima drabble?!
E dire che, secondo il progetto originale, avrebbero dovuto essere solo
quindici...)
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Capitolo 31 *** # Legami fraterni ***
31
# Legami fraterni
Il
lupetto è sfinito.
Esausto e sottomesso, privo della ferocia
che l’ha spinto a
sbranare suo fratello… ma non è una sorpresa.
Quell’ira non nasceva da un cuore bestiale, ma dalla magia
dei maledetti Asi.
Quando il lupetto si addormenta contro di
lui, Fenrir vorrebbe
ringhiare.
Quel calore, però, risveglia un
ricordo mai dimenticato.
Le stagioni sono passate. Fenrir ha perso
il pelo morbido dei cuccioli,
rivestendosi di quello pungente dei predatori, ma non
scorderà mai il calore di Hel e Iörmungandr che gli
dormivano accanto.
Così rilassa i muscoli, Fenrir,
e spia silenziosamente il
sonno di Vali.
Note:
Scusate. Scusate il ritardo, ma tra il computer che faceva i capricci e
il caldo… stavo decisamente impazzendo.
Spero che la drabble vi sia piaciuta!
A lunedì 24 giugno (si spera)!
AVVISO del 3 luglio:
Per ora, nessuna nuova drabble. Il motivo è presto detto: mancanza di tempo e mancanza d’ispirazione – una combinazione fatale D:
Però prometto che per lunedì 8 luglio riuscirò a scrivere il prossimo capitolo.
Mi scuso per la posticipazione della posticipazione della posticipazione… |
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Capitolo 32 *** # Lupo ***
32
# Lupo
Per
certi versi, ora Vali è più lupo di Fenrir.
Non somiglia ad un bambino che cerca
conforto nel fratello, ma un
cucciolo che cerca protezione presso un animale più esperto.
A farlo giungere sino a Fenrir, non sono
state elaborate
riflessioni… È stato il suo naso, che lo ha
condotto verso un odore familiare e sicuro.
Mentre il lupetto gli spinge il muso contro
il fianco, Fenrir
è certo che non abbia alcun pensiero che possa portarlo al
rancore o all’odio.
L’unica scintilla divina
– umana – che
conserva, è un inusuale dolore sul fondo dei suoi occhi
chiari.
Note:
Perché ho la sensazione di aver appena
scritto la drabble
più noiosa del secolo?
Sia come sia, volevo chiarire la mia idea di ciò che gli Asi
hanno fatto al povero Vali: non trasformarlo in un dio con le sembianze
di un lupo (come Fenrir), ma in un animale vero e proprio.
Insomma, spero che il risultato non siano dei blateramenti inutili.
A lunedì 15 luglio!
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Capitolo 33 *** # Caccia ***
33
# Caccia
Dopo
essersi riposato a sufficienza, Vali prova a cacciare.
È inesperto, però, e
goffo come tutti i cuccioli.
Fenrir lo osserva, dando al laccio alcuni
strattoni cauti ed
innervositi, e dopo un po’ comincia a ringhiare. Se ad
infastidirlo sia l’inettitudine del lupetto o il fatto di non
poter correre a sua volta… Ecco, questo neppure lui lo sa.
Sa solo che, quando un coniglio spaventato
da Vali finisce dritto tra
le sue zampe, l’irritazione si trasforma presto in
compiacimento.
Fenrir si concede il piacere di sventrare
la bestiola, ma poi cede al
fratellastro il resto della preda.
Note:
Scusatemi la posticipazione!
Ieri, tra una cosa e l’altra, mi sono trovata a mezzanotte
con la drabble ancora sotto forma di bozza…
perciò ho deciso di rimandare a oggi (e l’orario
vi fa capire quanto siano scadenti le mie capacità
organizzative).
Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto!
A proposito del prossimo aggiornamento, sarà
martedì 30 luglio, perché la
settimana prossima
vado in montagna…
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Capitolo 34 *** # Alterazioni ***
34
# Alterazioni
Vali
impara velocemente.
Forse grazie all’istinto, forse
ai brontolii minacciosi che
Fenrir emette ogni qualvolta lui si comporta da cucciolo sgraziato.
Il grosso lupo, cresciuto tra le spire
fredde di Iörmungandr e
i perseveranti tormenti di Hel, non ha mai avuto a che fare con un
fratello così mansueto.
Anche quando il figlio di Loki e Sigyn
comincia a cacciare come un
pericoloso predatore, continua a conservare una mitezza che ricorda
più una preda.
E a Fenrir, che trova la debolezza tanto
fastidiosa, non pare che la
docilità di Vali – distorsione
dell’ingenuità di un tempo – sia troppo
seccante.
Note:
Okay, scusate per la posticipazione.
Alla fine sono tornata mercoledì anziché
lunedì, ed ero convinta di aver rimandato
l’aggiornamento a questa settimana… E con
‘sto caldo, la mia ispirazione ha subito un calo avvilente.
Comunque sia, ora ecco qui la nuova drabble. Spero non sia un disastro.
Per il prossimo aggiornamento, si va a lunedì 2
settembre,
visto che questo mese ho una miriade di impegni…
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Capitolo 35 *** # Legami spezzati ***
35
# Legami spezzati
Vali
è intraprendente ed ha acquisito più
sicurezza.
Ben presto, i confini a cui Fenrir
è relegato iniziano a
sembrargli troppo ristretti.
Esplora l’isola Lyngvi, si spinge
oltre… I periodi
di lontananza si fanno sempre più lunghi – e ora,
se Fenrir gli ringhia contro, Vali ricambia a zanne scoperte.
Un mattino, il lupetto mordicchia il collo
del fratellastro per
invogliarlo al gioco… Poi, drizzando le orecchie, corre via.
E Fenrir sa, prima che il cielo si oscuri,
che stavolta Vali non
tornerà.
Strattona, sino a guaire, Gleipnir,
l’unico legame della sua
esistenza che non si sia ancora spezzato.
Note:
E finalmente eccomi qui.
Spero che la drabble non vi abbia fatto venir voglia di usarmi come
bersaglio di un tiro di pomodori (?), e vi do appuntamento a
lunedì 9 settembre.
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Capitolo 36 *** # Residuo ***
36
# Residuo
Fenrir
non prova risentimento per l’addio di Vali…
Il ricordo delle zampe e dei denti del fratellastro che lo stuzzicano,
però, lo riempie ancora di uno strano fastidio.
Giace da solo sulle foglie secche, e ha
unghie troppo affilate, denti
troppo poco consumati.
Una preda incauta non è
sufficiente a soddisfarlo;
l’uso a cui sono destinate le sue grinfie e le sue fauci
è un altro.
E mentre il tempo lo trascina
inevitabilmente verso il suo fato, Fenrir
si ferma un istante, sentendo l’odore residuo di Vali sulla
propria pelliccia.
In fondo, i lupi vivono in branco.
Note:
Devo dirlo? Questa drabble non mi convince.
Spero tanto di sbagliarmi.
A lunedì 23 settembre!
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Capitolo 37 *** # Uno ***
37
# Uno
Loki
non aveva favole, ma solo enigmi e simbolismi.
Sul numero tre, aveva detto un giorno, si
fondava l’ordine
del cosmo: Yggdrasill, l’albero del mondo, ha tre radici.
Il numero due, Fenrir l’ha
imparato da Vali, garantisce
equilibrio. Luce e oscurità, freddo e caldo…
esistono l’uno in funzione dell’altro.
Ma il numero uno?
Il fianco di Fenrir contro cui dormiva Vali
è freddo, e il
lupo capisce.
Uno significa essere scomodo la notte,
passare il giorno a mordere una
corda impossibile da rompere.
Uno significa solitudine, il rimedio
è sempre lo stesso.
Lasciar crescere la rabbia.
Note:
Il tema di questa drabble sarà ripreso più
avanti, ma non dico di più…
Per ora, mi limito a sperare di non avervi deluso… E vi do
appuntamento a lunedì 30 settembre!
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Capitolo 38 *** # Tre inverni ***
38
# Tre inverni
Il
gelo brucia la terra; l’erba sbianca e muore.
Giunge la brina, poi una neve sempre
più fitta e fredda.
Mentre i giorni si susseguono tra bufere e
tormente, la pelliccia nera
di Fenrir si imperla di cristalli di ghiaccio, e Gleipnir quasi
scompare sotto un velo bianco.
Il freddo imperversa anche quando i fiori
dovrebbero tornare a
sbocciare, anche quando gli alberi dovrebbero offrire frutti polposi.
Fenrir osserva tre inverni avvicendarsi
senza il tepore di una
primavera… Che quello stravolgimento –
più gelido e tagliente di una stalattite di ghiaccio
– sfregi il cuore di Ódhinn sino a farlo
sanguinare!
Note:
Il Ragnarök si avvicina… Intanto, spero di non aver
fatto un brutto lavoro con questa drabble :)
A lunedì 14 ottobre!
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Capitolo 39 *** # Hati ***
39
# Hati
Il
mondo vibra per le guerre degli uomini; la terra è
imbevuta di sangue; le stelle più luminose sono svanite dal
cielo.
Nella notte, Máni continua a
guidare il carro della luna,
sempre più rapido… inseguito da Hati.
Hati è un figlio di cui Fenrir
non ha mai sentito la
mancanza. Un figlio cresciuto lontano, ma che ha nel sangue
l’odio della stirpe di Loki.
Ora, relegato su Lyngvi, Fenrir assiste
alla caccia.
Lo invade una soddisfazione feroce, quando
finalmente Hati divora la
luna.
Fenrir ha ottenuto il primo assaggio della
vendetta, e ciò
fa aumentare la sua fame.
Note:
Ad Hati si era accennato nella drabble 9
# La luna.
E anche se in questa raccolta Fenrir non ha un gran legame col figlio,
la fine della povera luna non poteva mancare (almeno credo).
A lunedì 4 novembre!
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Capitolo 40 *** # Riunione ***
40
# Riunione
Infine,
giunge il giorno in cui tutti i legami si spezzano.
Gleipnir si rompe come uno stelo
secco, ma Fenrir non ha il
tempo di capacitarsene… Senza alcun preavviso,
un’onda si abbatte su Lyngvi.
Si ritira rapidamente, sradicando alberi e
riducendo l’isola
a una massa di fango.
L’acqua salata scorre tra le
zampe di Fenrir; lui ha occhi
soltanto per il mostro marino che gli striscia incontro.
Si fronteggiano, poi Fenrir posa la testa
contro quella di
Iörmungandr.
Pelo contro squame.
Il lupo getta indietro il muso in un
ululato terrificante.
Sono pronti per distruggere il mondo.
Note:
Lo so, sono secoli che non aggiorno.
Le ultime settimane sono state infernali, ho avuto poco tempo e in
più questa drabble mi ha dato molto filo da
torcere… Comunque, spero possiate perdonarmi, e che il
risultato non sia da buttare…
A lunedì 9 dicembre (si spera)!
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