L'unica situazione in cui non ti resta altro che dirgli Addio.

di __insanity
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -intro.- ***
Capitolo 2: *** -Due anni, tre mesi, e dodici giorni.- ***
Capitolo 3: *** -Non ti basta sapere che ti amerò per tutta la vita?- ***
Capitolo 4: *** ...and then the dark. ***



Capitolo 1
*** -intro.- ***


-intro.-




Momenti.
Sono solo quelli che completano la nostra vita. Le ore, i minuti e i secondi, non sono nient'altro che numeri.
Ci sono quei piccoli istanti, capaci di cambiarci la vita, e di stravolgerci completamente.
Nel migliore dei casi: in positivo, e nel peggiore... in negativo.
Quelli sono diversi.
Quelli negativi danno un cambiamento radicale alla nostra vita e al nostro modo di essere... Ma adesso parliamo di 'amore'.
Mi riferisco a qualsiasi tipo di amore. L'amore per il tuo ragazzo, l'amore per il tuo migliore amico, per la tua famiglia, e tutto il resto. Ogni tipo di persona è capace di ricevere e di ricambiare questi tipi di amore.
E se parliamo di 'fan'?
Quello è senz'altro un differente modo di amare, e sopratutto raro.
Sono sicura che anche tu hai un idolo, ne hai avuto uno, oppure ne avrai qualcuno. E se ancora non ne hai avuto, non puoi comprendere milioni di ragazze che... non posso dire nient'altro.
Ma andiamo sul più semplice.
Hai mai amato qualcuno?
Immagina semplicemente di perderlo... in un istante.

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Capitolo 2
*** -Due anni, tre mesi, e dodici giorni.- ***


-Due anni, tre mesi, e dodici giorni.-




-Sophie, andiamo, non crederai davvero a ciò che ti ha detto Louis?- ribattè Harry cercando di mettersi al mio passo.
-É tuo amico, non vedo motivo per cui avrebbe dovuto dire una cazzata!-
-Stava scherzando, era tutto ironico. Diamine amore, ce l'hai almeno un po di umorismo?-
-Non si tratta di umorismo, la cosa è diversa. Allora dov'è che te ne vai ogni volta da solo dopo le registrazioni? Avanti, dimmelo!- dissi girandomi di scatto verso di lui facendolo sobbalzare.
-Io...-
-Vedi? VEDI? Adesso capisci perchè credo a ciò che ha detto Louis?-
Tornai a camminare, mentre quei tacchi che avevo ai piedi mi facevano sembrare un elefante sulle punte.
-È troppo lunga da spiegare ed è complicato!-
-Hai tutto il tempo che vuoi per spiegarmelo, il problema è che non hai il coraggio di confessare la schifosa verità che mi nascondi. Dopo più o meno due anni che stiamo insieme è ovvio che ti sia stancato e che adesso ci sia un'altra.-
-Più o meno due anni? PIÚ O MENO DUE ANNI? Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?-
Abbassai lo sguardo restando con il fiato sospeso, comprendendo il mio essere schifoso. Avevo dimenticato completamente da quanto tempo io e Harry stessimo insieme, mi facevo schifo.
-Due anni, tre mesi, e dodici giorni. Quello che deve sentirsi preso per il culo sono io Sophie, non tu, sono io.-
Sussurrò per poi girarsi e camminare verso tutt'altra direzione.
-Se ti sei stancato di me dimmelo, e la finiamo quà.- urlai mentre la voce cominciò a tremarmi.
Harry continuò a camminare senza pormi un minimo di attenzioni.
-Harry rispondimi!- urlai ancora mentre ero immobile e vedevo la sua figura allontanarsi sempre di più.
Leggere lacrime incominciarono ad uscir fuori, lasciandomi una scia bagnata sulla mia guancia.
Ripresi la strada per tornare a casa e mi resi conto che avrei dovuto accellerare il passo, ricordandomi che erano pur sempre le undici di sera e che mi ritrovavo nel bel mezzo di Londra.

Mi aveva davvero lasciato andare?
Mi aveva davvero ignorato quando gli ho chiesto se fosse stanco di me?
Perchè?
Perchè l'aveva fatto?
Voleva davvero mettere fine a tutto questo?
Mi resi conto del mio non essere perfetta.
Lui lo era, e lo era nel vero senso della parola. Milioni e milioni di ragazze desideravano essere al mio posto, e io non lo meritavo.
Avevo da offrirgli solo il mio amore, avevo bisogno di lui per vivere, avevo il terrore di poterlo perdere ogni fottuta volta che andavamo in giro, perchè lui potesse innamorarsi di qualcun'altra migliore di me. E infine... la cosa più orrenda che potesse esserci...
-Quand'è che la smetteremo?-
... è che lui non mi amasse più.

Mi girai immediatamente nell'aver sentito la sua voce e lo vidi seduto su una scalinata comune a testa bassa.
-Non c'è nessun'altra all'infuori di te, dovresti mettertelo in testa...-
Continuavo a fissarlo mentre lui era ancora a testa bassa.
-Harry io non vo... - incominciai, ma mi bloccai immediatamente vedendolo alzarsi in piedi e avvicinarsi a me.
Mi alzò delicatamente il mento mettendo la mia bocca all'altezza della sua. Per poi spostare tutte due le sue mani mettendole sul mio viso. Mi fissò per due o tre secondi le labbra, per poi stampare le mie con le sue. All'inizio sembrò un semplice bacio, ma quando poi chiese con la sua lingua di poter entrare nella mia bocca, socchiusi le labbra e le nostre lingue incominciarono ad intrecciarsi delicatamente nel modo più meraviglioso che potesse esserci.
Tra non molto mi sarei ritrovata svenuta a terra.
Ogni volta con lui sembrava sempre la prima, e non c'era ragazzo che potesse farmi rabbrividire in quel modo solo dandomi un bacio. Ci staccammo delicatamente e incominciai a sentire le famose farfalle nello stomaco... ma altro che farfalle, mi sembrava di avere mammut che si ammassacravano.
-Mi ami?- mi chiese distante da me un centimetro al massimo.
-Troppo...-
Attorcigliai le mie braccia al suo collo, e affondai la testa nell'incavo del suo collo sentendomi ancora le lacrime agli occhi. Non avrei mai avuto il coraggio di dirgli che avevo paura che un giorno lui potesse svegliarsi e dirmi "Non ti amo più." avevo paura che lui potesse andare via da me e innamorarsi di un'altra. Erano mesi ormai in cui l'unica cosa che facevamo era 'litigare, litigare e litigare.' Sembravamo quarantenni in via del divorzio, mentre invece non avevamo raggiunto nemmeno i venti anni, e sopratutto io, che non ero neanche maggiorenne. Il punto è che a volte ti innamori talmente tanto da non riuscire più di farne a meno.

Tornammo a casa verso mezzanotte e il resto dei ragazzi erano tutti ancora svegli, che probabilmente attendevano il nostro ritorno.
-Okay, mi sento in colpa... stavo scherzando, non dicevo sul serio!- disse Louis appena superammo la soglia della porta.
-Tranquillo Louis, va tutto bene!- gli dissi abbozzando un sorriso sincero mentre la mia mano era ancora intrecciata a quella di Harry.
-Ragazzi noi andiamo a dormire... notte.- Harry frettoloso mi trascinò sulle scale per dirigerci al piano di sopra.
-Seh... A DORMIRE.- puntualizzò Zayn ironicamente.
Incominciai a capire ciò che desiderava Harry vedendolo così frettoloso di andare in camera.
-Harry... vuoi...-
-Assolutamente no, voglio solo restare nel leto insieme a te a farci le coccole.-
-Sei il ragazzo più dolce del mondo.-
Dissi sedendomi ai piedi del letto mentre Harry si toglieva il cappotto e riposava le chiavi e il resto sul mobile.
-Però magari... pensandoci...- sussurrò avvicinandosi a me con fare malizioso. Appoggió le sue braccia sulle mie gambe e si morse il labbro, lasciandomi fare la figura della cogliona.
-Sei un emerito coglione.-
Scoppiò a ridere, e poi mi lasciò un leggero bacio sulla guancia.
-Tranquilla... sto scherzando.-
Si allontanò di nuovo per spogliarsi e io feci lo stesso. L'unica differenza è che lui sarebbe rimasto in boxer, mentre io avrei ovviamente indossato un pantaloncino corto ed una felpa... di Harry.
-Vado in bagno.-
avvisai Harry, e dopo quindici minuti circa tornai in camera.
-Dovevi aspettarmi!- urlai quasi nel vedere Harry che si era gia messo a dormire.
-Ho molto sonno...- ansimò con un filo di voce.
-Ma avevi detto che ci saremo fatti li coccole!- urlai ancora di più salendo in piedi nel letto.
-Ma ho molto sonno...- sussurrò ancora.
-Stronzo!- sbottai fredda infilandomi sotto le coperte rivolta dall'altro lato.
Rimasi col broncio, e dopo neanche 2/3 minuti Harry si girò sul mio stesso lato avvicinandosi di più e mettendo la sua mano sul mio fianco.
-Sophie...-
-HO MOLTO SONNO.- dissi scandendo lettera per lettera.
-No, tu non hai sonno...- ridacchiò divertito.
-Taci.-
-E va bene...- si girò di nuovo dal lato opposto mentre io speravo con tutta me stessa che non l'avrebbe fatto.
Restammo in silenzio per qualche secondo, fin quando poi mollai la presa e mi sedetti sul letto a gambe incrociate con il piumone sotto di me.
-Harry...-
Mi ignorò.
-Haaarry...-
Mi ignorò ancora, e lì capii che stava aspettava una mia supplica.
-Haaarryyyyyyy...- dissi ancora, e lui senza dire una parola si girò mettendosi a pancia in giù e con l'indice mi fece segno di avvicinarmi a lui. Mi avvicinai, e come avevo immaginato, avrei dovuto dargli un bacio.
Non fu uno di quei baci piccoli, e senza neanche accorgermene mi trovai distesa su di lui.
Colse l'occasione per invertire la situazione, così si giro trovandosi su di me, e io sotto di lui. Le nostre labbra non si staccarono nemmeno per un solo secondo e all'improvviso sentemmo la porta della camera aprirsi: -Harry ce l'hai tu il mio... OH DIO.- Louis sgranò gli occhi e poi richiuse immediatamente la porta e lo sentii dire qualcosa del tipo: -oh santissimo benedettissimo. Stavano scopando. Che gran figura di merda.-
Io scoppiai a ridere e Harry lo chiamò: -Louuuee.-
-Harry la prossima volta ricordati di chiudere a chiave la porta.-
-Louis puoi entrare.-
-Buonanotte Harry.-
Louis si allontanò e io e Harry scoppiammo a ridere.
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Guuuuuuuuyyysssssssssss,
ecco il secondo capitolo, molto più PARTICOLARE, e lungo
Ed insomma... avete conosciuto la coppia protagonista, o meglio 'Harry e Sophie.'
aaaaaaaakjadhja quanto amo questa coppietta.! **
AVVISOOO, A CHI HA LETTO GIA' IL PRIMO CAPITOLO, LO VADA A RILEGGERE, PERCHE' L'HO MODIFICATO! c:
Beh... è todos, alla prossima! c:

P.s. Se volete seguirmi su twitter, mi chiamo:
@x_neverlosehope

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Capitolo 3
*** -Non ti basta sapere che ti amerò per tutta la vita?- ***


-Non ti basta sapere che ti amerò per tutta la vita?-


-A chi arriva prima?- sussurrai quasi con la testa ancora sul cuscino.
-Tripla porzione di cereali per premio.- disse di rimando lui.
-Al mio via?-
-No, al mio... VIA.-
Harry sbalzò dal letto gettando le coperte per l'aria, facendomi incagliare.
-ASPETTA HARRY!- urlai spostando con rapidità tutto ciò che mi trovavo davanti, mentre lui probabilmente era già arrivato nel corridoio.
-Hey guardami, sto andando molto lento... molto lento... anzi moltissimo...- disse sulla soglia della porta.
Scesi dal letto dopo numerose sconfitte, e lo raggiunsi, ma lui immediatamente ripartì e corse verso le scale.
Ebbi giusto il tempo di aggrapparmi alle sue spalle, ed impedirgli di scendere le scale.
Se l'avrebbe fatto, probabilmente ci saremmo ammazzati entrambi, e senza nessuno che potesse dare alcuna versione al nostro 'suicidio'.
L'unica versione sarebbe stata: 'I due ragazzi si alzarono la mattina facendo a gara su chi sarebbe arrivato prima in cucina, e chi avrebbe ottenuto tripla porzione di cereali, ma la ragazza si aggrappò a lui, lui non se ne accorse, caddero dalle scale, si ruppero le ossa. E adesso riposano in pace in cielo.'
Amen.
-Dai, Sophie!- mi implorò.
-Sei partito prima, adesso ti fotti.- scesi dalle sue spalle in un modo incredibile.
Mi appoggiai con le mani sulla ringhiera, e passai col busto per sopra alla sua testa.
Senza neanche il tempo di rendermene conto, che in quel momento io stavo scivolando per la ringhiera delle scale.
-Gesù Cristo, la Madonna, San Giuseppe, il Bue e l'Asinello, la capanna, gli angioletti e la stella cometa. HARRY!- prolungai quel 'Harry' per chissà quanti minuti.
Arrivai in quasi un batter d'occhio al piano di sotto, e dalla paura feci un profondo respiro. Mi sembrò seriamente di aver sfiorato la morte per un capello.
-Harry, adesso puoi scendere.-
-Buongiorno amore mio.- sobbalzai e immediatamente mi voltai verso il tavolo in cui si trovava Harry munito già dei cereali, e la tazza che a momenti avrebbe riempito di latte.
Scuotè la scatola dei cereali, e sorrise facendo apparire sul suo viso quelle fossette che sembravano sfondargli la guancia.
La sua graziosa divisa, meglio specificata come: boxer neri, lo rendeva qualcosa di... di... non lo so.
Sembrava tanto uno di quei fighetti che nelle discoteche sono disposti a fare spogliarelli per ragazzi e ragazze.
Ignorando la mortale discesa per la ringhiera, la sua divisa, e la sua somiglianza ad auno spogliarellista, fu dura da ammetterlo, ma la tripla porzione di cereali toccò a lui.
-Guarda amore mio, ti ho preparato la tazza.- si allontanò prendendo dal mobile di legno, una tazza su cui era disegnata un porcellino insieme ad una mucca.
Mai vista una cosa del genere.
-Ohw, la tazza... che cosa dolce.- feci il ghigno.
Andai a sedermi anche io, sbuffando sonoramente.
-E adesso ti metto anche il latte, amore mio.- mi raggiunse, e dal pentolino fece cadere nella mia tazza cinque litri e mezzo di latte, per dire.
-Guarda! Lo metto anche a me, amore mio.- continuò, aggiungendo ad ogni frase 'amore mio'.
Mi stava letteralmente prendendo per il culo.
-E adesso mi metto i cereali, amore mio.-
Mise la scatola in posizione obliqua, e lasciò scorrere talmente tanti cereali che riempirono l'intera tazza.
-Ovviamente i cereali anche a te, amore mio.-
Lo fulminai con lo sguardo, e lui piegò la scatola, ma un secondo dopo, con aria pensierosa, la riappoggiò sul tavolo e ci infilò la mano dentro.
Che diamine aveva intenzione di fare?
-Ecco, amore mio. Tutto per te.-
Mi mise tra le mani UN, e sottolineo UN SOLO, cereale.
Mi pizzicò le guance, stringendole abbastanza forte, proprio come fà un papà con la sua bambina.
-Che gesto indescrivibile. Non me lo sarei mai aspettato da te, amore mio.- scandii bene la parola 'amore mio', e lui divertito incominciò a godersi la sua tazza di latte ricca di cereali ripieni al gusto del cioccolato.
Con il cucchiaino girai scocciata il latte nella tazza, mentre lui continuava a fissarmi.
-Non è divertente...- gli ricordai.
-Lo è, fidati. Tantissimo.- disse trattenendosi dal non scoppiare a ridere.
-Non darti troppe arie solo perchè hai vinto per questa volta...- gli dissi ironicamente.
-Per questa volta? L'unica volta che hai vinto tu è stato il giorno in cui avevo la febbre a 38 e una volta arrivato al piano di sotto invece di andare in cucina, mi gettai sul divano quasi morto.-
Scoppiai a ridere nel ricordarmi di quel giorno. E chi l'avrebbe più dimenticato.
-Però, apparte gli scherzi... è molto strano che ogni volta che ti ammali, devi andare in ospedale, e sei capace di dormire dalla mattina alla sera!- affermai pensandoci sù.
-Sì, adesso bevi, bevi.- prese la mia tazza e me la portò vicino alle labbra.
Bevvi velocemente il latte, e una volta aver finito, presi Harry per mano. Era nostra abitudine andare in bagno a prepararci insieme.
Perciò salimmo le scale e una volta esserci trovati davanti lo specchio del bagno, urlai: -Spazzolino!-
-Ce l'ho.- rispose di rimando.
-Dentifricio!- urlai ancora.
-Ce...no, non ce l'ho. Ce l'hai tu in mano.-
-Oh, scusa. Tieni. Rifacciamo da capo.- gli diedi il dentifricio, e mi riposizionai.
Lo sentii ridere, ma feci il possibile per restare seria.
-Spazzolino?!-
-Ce l'ho.-
-Dentifricio?!-
-Ce l'ho.-
-Cervello!?-
-Dimenticato a casa.-
Continuai a fissarmi allo specchio, ma appena spostai lo sguardo sulla sua immagine riflessa, scoppiammo a ridere.
-Siamo a casa, idiota!-
Rise insieme a me, e subito dopo qualcuno aprì la porta violentemente.
Era Zayn.
-Non farlo, non farlo, non farlo, ti prego, non farlo, non farlo!- ripetevo continuamente ad occhi chiusi.
-Sto per farmela addosso!-
-Vai al bagno di sotto, ti prego, ti prego, ti prego.-
Niente da fare.
Sentii il rumore della sua... ecco, della sua... lasciamo stare. Avete capito.
Strinsi gli occhi ancora di più, per evitare di vedere qualcosa che mi avrebbe impedito di riuscir a guardare più in faccia Zayn.
-Ho finito. Adesso potete fare tutto ciò che volete.- Zayn uscì e ci lasciò di nuovo soli.
Harry aveva già finito, mentre io avevo appena iniziato.
-Sei bellissima anche quando ti lavi i denti.- mi disse a braccia incrociate, continuando a guardarmi dallo specchio.
Accesi lo stereo sul comodino, e lo misi a tutto volume, incominciando a cantare la canzone seguente.
-... If I could, then I wold, I'll go wherever you will go. Way up high, or down low, I'll go wherever you will gooo...- cantavo a squarcia gola "Wherever you will go" insieme allo stereo..
Quanto amavo quella canzone.
Harry si mise dietro di me, appoggiando la testa sulla mia spalla, con le bracci attorno al mio busto, e si mise a cantare insieme a me.
-...I know now, just quite how, my life and love might still go on. In your heart, and your mind, I'll stai with you, for all of timee...-
-E' vero che sarai sempre con me?- gli chiesi posando lo spazzolino.
Lui mi guardò e mi rispose: -Qualunque cosa succeda... per sempre.-
Sorrisi e lo baciai.
Mi girai mettendomi di fronte a lui, con le mani attorcigliate al suo collo.
-Ci sposeremo, e faremo tanti figli.- gli dissi sognante.
Avevo sempre desiderato poter avere un figlio insieme a lui, come qualcosa che ci avrebbe unito per tutta la vita.
Mi sorrise e poggiò la sua fronte alla mia, baciandomi un'altra volta.
-Perchè quando ti dico cose del genere, non mi dici mai niente?- gli chiesi.
-Non ti basta sapere che ti amerò per tutta la vita?-

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Saaalve bellissime!
Scusatemi tantissimo per il ritardo, ma oltre a questa ho altre due storie che scrivo!
Ma comunque, cercherò di aggiornare sempre più spesso!
Quì c'è un altro capitolo che spiega ancora meglio che tipo di coppia sono Sophie e Harry insieme, e che sinceramente, li amo da impazzire.
Sono il tipo di coppia che tutti sognano.
Con Harry poi................. ahahahah c':
Il vero significato di questa storia lo capirete al quarto capitolo, più o meno!
Vi saluto!
Lasciatemi una recensione e fatemi sapere che ne pensate!
Ciaaao ciaooo. <33

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Capitolo 4
*** ...and then the dark. ***



... and then the dark.


Canzone sottofondo:   Elisa - Dancing.  





-Fà un freddo cane...- mi strinsi ancora di più tra le braccia di Harry, mentre proseguivamo verso quella destinazione non specificata.
Ci trovavamo in una meravigliosa campagna, in cui anche d'inverno si potevano osservare le cose incredibili che la natura mette in risalto.
Ogni tanto cadevano dal cielo piccoli fiocchi di neve, ma niente di più... per il resto, l'aria era terribilmente congelata.
-Quì è tutto meraviglioso!- esclamò Harry soddisfatto.
Sembrava davvero uno di quei spetacolari paesaggi irlandesi. Tra l'altro, c'era un profondo silenzio.

Camminammo fin troppo, parlammo fin troppo, ridemmo fin troppo, e si era fatto fin troppo tardi.
-Lo sai che ore sono, vero Harry?-
-E' ora di andarcene...- cacciò fuori il cellulare dalla tasca e osservò l'orario.
Aggrottò la fronte pochi minuti dopo, e si guardò indietro.
-Non ce la faremo mai! A momenti sarà notte fonda, siamo troppo lontani.- disse preoccupato.
-Non ci sarà un filo di luce!- continuò.
-Hai paura del buio, vero?- gli chiesi con un sorriso goffo.
-Sì. E lo ammetto. Ho una tremenda paura del buio.- aveva lo sguardo altrove: -Chiamo qualcuno, ci facciamo venire a prendere quì.-
-E' inutile che ci provi. Non c'è campo.- Incominciai a preoccuparmi anche io.
Sarebbe stato il più grande incubo degli incubi restare soli al buio in una campagna dispersi. Tra l'altro si moriva di freddo.
-Possiamo farcela! Non abbiamo poi camminato così tanto.- cercai di calmarlo, e di calmare me stessa.
-Abbiamo camminato per ben tre ore, la macchina chissà quanto lontana è!- disse intento a spostarsi, per cercare di ottenere una tacca di linea.
-Forse... correndo un pochino...- alzai le sopracciglie maliziosa.
Lui mi guardò e si mise a ridere: -Non possiamo! Moriremo disidratati!-
-Diamine Harry, hai 18 anni e ragioni come un vecchio novantenne che è in fin di vita.- lo richiamai.
Gli si bloccò il fiato: -E va bene. Corriamo.-
Sorrisi soddisfatta, e incominciai a correre, con lui dietro di me.
-Vedi di non perderti.- risi.
-Ti credi al sicuro soltanto perchè io ti sono dietro. Potrebbe arrivare un cane e sbranarti, a me mi risparmierebbe.- disse ridendo anche lui.
-Credi che con i tuoi ricci sexy, riuscirai a far colpo anche ai cani? Oh no, non credo.- più che correre, mi misi a saltellare, magari avrei alleggerito la situazione.
Lo sentii ridere dietro di me.
Cristo quanto amavo il suo modo di ridere.
-HARRY! Vedo la macchina!- urlai contenta dopo un paio di minuti.
-La vedo anche io... ma non è certo poi così tanto vicino. Dobbiamo sbrigarci! Incomincio a non vederci più nulla!-
Accellerai, mentre il mio fiatone si faceva sempre più pesante.
Ero un bel pò più avanti di Harry, mentre lui risultava correre con molta più difficoltà.
Incominciavo a sentirmi la gola sempre più secca.
-Ci prenderà una broncopolmonite...-
-Sophie...-
-Ma guarda il lato positivo della cosa, ritorneremo a casa con qualche chiletto in meno...-
-Sophie!-
-Non mi riferisco a te che pesi al massimo quindici chili... ma già se ci ammaleremo, potremo starcene al caldo sotto...-
-SOPHIE, FERMATI!-
Mi girai di scatto, ed Harry era fermo, aveva le braccia sulle gambe.
-Siamo quasi arrivati! Non abbiamo corso poi così tanto, Harry!-
-Sophie, chiama qualcuno ti prego...-
-Te l'ho già detto, non c'è campo! Dobbiamo continuare!-
Improvvisamente Harry si ritrovò a terra seduto, con la mano sul petto, e solo allora mi resi conto del sangue che continuava a scendergli dal naso.
-HARRY!- urlai e gli andai immediatamente vicino.
Respirava affannosamente, troppo affannosamente.
-Harry che ti prende?!- gli chiesi seduta vicino a lui.
Sentivo il cuore battermi talmente forte da sentirmelo nel cervello.
Non avevo neanche un fazzoletto, e l'unica cosa che avrei potuto fare per non fargli continuare a perdere tutto quel sangue, era fermarlo con la mia sciarpa di cotone.
Non avrei mai più tolto quelle macchie, ma non mi fregava un cazzo.
Rapidamente me la tolsi e lui piegò la testa in avanti mantenendo la sciarpa al naso.
Continuava a stringere la mano sul suo petto, come se volesse implorare qualcosa al suo cuore.
Strinse gli occhi sofferente ed io non sapevo davvero cosa fare.
Ero spaventata, avevo il panico, e mi sentivo morire dentro.
-Harry, mio Dio, Harry! AIUTO!- incominciai ad urlare.
Mi alzai da terra e cercai di vedere qualche casa nei dintorni.
-AIUTO. C'E' QUALCUNO?!- le lacrime mi arrivarono agli occhi in poco tempo.
Avevo paura. Una paura tremenda.
Corsi di nuovo vicino ad Harry, la situazione sembrò essersi peggiorata.
Cacciai il telefono dalla mia tasca, e in quel preciso istante, Harry si lasciò scappare un gemito sofferente che mi fece cadere il cellulare dalle mani.
Quell'aggeggio scomparì totalmente, e le mani e le gambe incominciarono a tremarmi senza sosta.
-Harry, non so che fare, ho paura, Harry, ti prego, ti prego. AIUTO, CAZZO, AIUTO!- urlai con la voce soffocata dal pianto.
Presi il suo cellulare, e digitai il numero dell'ambulanza.
Me lo portai all'orecchio, e la mano continuava a tremarmi senza sosta.
La chiamata si interruppe immediatamente.
Continuava a non farsi presente neanche una minima tacchetta.
-Sophie...- vedevo lacrime sofferenti sul suo viso, la voce era totalmente spezzata per il dolore.
-Blocca lo schermo e sbloccalo di nuovo senza inserire il pin...-
Gli feci cenno di sì con la testa, e poi continuò: -Dove c'è scritto "Chiamata di emergenza" premi lì e digita... il...-
Chiuse un'altra volta gli occhi stringendoli il più possibile.
A denti stretti sprigionò un mezzo urlo stridulo.
Incominciai a piangere ancora di più.
Sbagliai il numero 3 volte, dovevo calmarmi io, per prima.
Quando finalmente scrissi '118' correttamente, subito qualcuno mi rispose.
-Ho bisogno di aiuto. Mi trovo con il mio ragazzo, siamo in campagna, la via dovrebbe essere ******. Trovate una macchina sulla rotonda, prendete quella strada, lì ci siamo noi.-
-Cos'ha esattamente il ragazzo?- mi chiese rapido.
-Non riesce a respirare... non lo so.. credo, gli faccia male il cuore... non...-
-Leucemia...- disse affannosamente Harry.
-Sì, l'ha...- mi paralizzai.
-Stiamo arrivando.- disse l'uomo al telefono, e subito dopo riattaccò la chiamata.
Leucemia?
E'  uno scherzo?
Aveva davvero detto quella parola?
L'aveva davvero detta?
Harry si era completamente disteso e piangeva, e pochi minuti dopo sentii l'allarme dell'ambulanza farsi spazio, con la forte luce azzurra.
Scesero un paio di uomini, e accorsero immediatamente Harry.
Ero immobile.
Non avevo la forza di muovere un dito.
Il mio sguardo era perso nel buio.
E le voci delle persone mi sembravano ovattate.
Una signora con una torcia mi illuminò il viso, niente nel mio corpo aveva la forza di reagire.
Mi diceva qualcosa.
Non capivo.
Si aggiunse a lei qualcun altro.
Insieme mi sollevarono per le braccia, di Harry non vedevo neanche l'ombra.
Anche l'ambulanza era andata via.
Ed io ero rimasta con quei due.
La vista si appannò.
Erano delle lacrime ferme sulla pupilla, che non riuscivano a scendere.
Per il resto continuavo a non riuscire a sentire nulla.
Mi avevano fatto sedere su di un muretto, e poco dopo ci raggiunse qualcun altro.
Non capivo cosa fosse.
Una macchina o un'ambulanza.
Non reagii più a niente.
Non capivo più niente.
Mi spostarono di nuovo.
Chiusi gli occhi.
Buio.
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madonnina bella.
non avrei mai voluto scriverlooooooooooooooooooooooooo.
piangoooo,adesso piangoo.
cazzoculo cheppalle. çç
E' SOLO UNA STORIA-E' SOLO UNA STORIA-E' SOLO UNA STORIA-E' SOLO UNA STORIA-E' SOLO UNA STORIA-E' SOLO UNA STORIA-
OOOOOK,è solo una storia!
mi dite che ve ne paaare?
Non è molto lungo, ma la sostanza è infiiiiiiiinita.
Me la lasciate una recensione piiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiicccccccccccccccccccccooooooooooooooolaa cccccooooooosssssssssssì?
hahahhahaahah,grazie infinite per aver letto il capitolo, alla prossimaaa. **

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