I love you, endlessy

di curlyhipster
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I love you, endlessy ***
Capitolo 2: *** Chapter 2: Bambina viziata. ***
Capitolo 3: *** Chapter 3: Era il mio idolo. ***
Capitolo 4: *** Chapter 4: Il biondo. ***
Capitolo 5: *** Chapter 5: Little things ***
Capitolo 6: *** Chapter 6: ...non voglio vederti soffire ***
Capitolo 7: *** Chapter 7: Party. ***
Capitolo 8: *** Chapter 8: LUNA PARK ***
Capitolo 9: *** Chapter 9: change my mind ***
Capitolo 10: *** Chapter 10: Nuovi incontri. ***
Capitolo 11: *** Chapter 11: I go to America. ***
Capitolo 12: *** Chapter 12: I'm coming, for you. ***
Capitolo 13: *** Chapter 13: Ink. ***
Capitolo 14: *** Chapter 14: bad memories ***
Capitolo 15: *** Chapter 15: there is nothing that prevents us from doing. ***



Capitolo 1
*** I love you, endlessy ***



(la voce narrante è Hilary)
Era una fredda mattinata di novembre, gli alberi erano spogli, le foglie arancioni coprivano completamente i giardini e le strade, e tirava un vento gelido.
Mi presento sono Hilary, ho 18 anni e da settembre ho cominciato a vivere insieme alle mie due migliori amiche: Claire e Jessica.
Le conosco da quando eravamo all'asilo, non ci siamo mai separate e nonostante i litigi, tipici da ragazze, non abbiamo mai smesso un secondo di volerci bene.
Dicevo da pochi mesi abbiamo cominciato a convivere, in un piccolo appartementino vicino al centro di Londra, città che abbiamo da sempre amato.
Siamo cresciute in un paesino al sud dell'inghilterra e quest'anno abbiamo finito l'ultimo anno di liceo, cosi insieme ci siamo trasferite qui. Lavoriamo in uno starbucks
in pieno centro londra ma non prendiamo poi più di tanto: i nostri stipendi ci permettono solo di pagare le bollette e comprarci il minimo necessario, ma a noi comunque piace moltissimo
essere autosufficienti.
Ah dimenticavo la cosa piu importante: siamo completamente innamorate dei nostri 5 idoli, i one direction. Cinque splendidi ragazzi che sosteniamo e amiamo da quando partecipavano
ad x factor, 2 anni fa.
Quella mattina mi alzai veramente presto, era il compleanno di Claire e io come al solito mi ero dimenticata di farle il regalo... Senza farmi sentire sgattaiolai fuori dalla mia camera, mi vestii
e corsi al centro commerciale a cercare qualcosa da comprarle. Presi la mia moto e a tutta velocità mi diressi li. Era il centro commerciale più famoso e grande dell'intero
Regno Unito e non mi stupii di vederlo cosi affollato, a quell'ora presto. Salii al secondo piano e mi precipitai nel nostro negozio di magliette preferito. Appena entrai nel reparto donna vidi un vestito, fantastico, stupendo veramente perfetto per lei e i suoi gusti raffinati! Poi notai successivamente che era l'ultimo rimasto. Mi affrettai a prenderlo e appena lo presi in mano, un'altra mano me lo sfilò da sotto le mani.
Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo incappucciato, con gli occhiali da sole, con il vestito in mano. Non esitai a rispondergli male...
io." ehm bello, guarda che quel vestito lo avevo visto prima io" (con tono arrogante)
lui: "in verità lo abbiamo visto insieme, ormai me lo sono preso io!" (con tono ovvio)
Pensai che mi stesse prendendo in giro, dopotutto che se ne fa un ragazzo di un vestito da ragazza?!-.-
io: "ah si? e te lo metti per ballare la macarena!? andiamo non prendermi per il culo! ti conviene darmelo!" (alzai la voce)
lui: "non ti conviene parlarmi cosi ragazza..." (sussurrò)
io: "ah si?? perchè sennò che mi fai?" (ridendo)
lui: "tu non lo sai chi sono bella..."
io: "sai non mi interessa sinceramente. A quanto pare sei solo un pallone gonfiato che va in giro come un poliziotto in incognito, ma a me me ne frega solo del vestito. DAMMELO ORA!"
(dissi in tono serio, alzando la voce ancora di piu)
lui:" se sapessi chi sono non mi parleresti cosi. Sei solo una bambina viziata..."
io:" COSA CAZZO HAI DETTO? senti splendore, o mi dai il vestito o giuro che ti faccio male" (urlai)
lui:"an si haha? veramente? hahaha non farmi ridere bel faccino..."
prima che potesse finire la frase gli sferrai un pugno in faccia che lo feci cadere per terra. Ne approfittai e gli sfilai il vestito dalle mani.
io:" ci si rivede tesoro ;) " (gli dissi ridendo) e scappai alla cassa con il vestito in mano.
Da distante lo vidi rialzarsi e corrermi incontro. Terrorizzata, pagai subito e scappai fuori dal centro commerciale. Fortunatamente con la confusione l'avevo seminato :)
Corsi a casa, e svegliai dolcemente claire e jessica, che stavano dormendo ancora come ghiri.
Alzai le tapparelle, e feci filtrare un po' di luce.
"Buon giorno claire mia! Buon compleanno!" e gli porsi il sacchetto regalo.
Claire:"aww tesoro non dovevi :)"
Io: "invece si, scimmiotta mia!" e gli saltai sopra abbracciandola :) " non sai che fatica ho fatto per avere quel regalo...D:"
Claire:"ti sei cacciata in uno dei tuoi soliti guai?!" (disse con voce seria)
Io: "ehm no...è solo che.."
Jessica:" buongiornooo bellezzeeee :D auguri claireeee!! Hilary te cambiati che abbiamo turno alla starbucks tra 20 minuti!"
*mi diedi una pacca in testa* "cazzo hai ragione, muoviamoci!!"
Di corsa, ci cambiammo e ci sistemammo, poi con la mia moto corsimo alla starbucks.
Arrivammo appena in tempo, salutammo Josh, il nostro capo, ci misimo grembiule e frontino (veramente ridicolo) e cominciammo a servire e prendere ordinazioni.
Ad un certo punto la porta si spalancò. Entrarono 5 ragazzi con gli occhiali da sole e i corpi famigliari.
Sgranai gli occhi: uno di loro era il tipo che avevo mezzo picchiato al centro commerciale! Mi vennero i sudori freddi, se Josh avesse saputo che avevo picchiato
una persona mi avrebbe licenziato! Non sapevo che fare. Poi vidi che quei ragazzi cominciarono a sfilarsi gli occhiali da sole...non potevo credere ai miei occhi. Bene. Ero fottuta.
CONTINUAAA :)

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Capitolo 2
*** Chapter 2: Bambina viziata. ***



CAPITOLO 2:…BAMBINA VIZIATA…
Ok ero finita in guai seri. Corsi sotto il bancone sperando non mi avessero visto. O almeno quello che avevo picchiato non mi avesse visto, ovvero Harry. Avevo sempre avuto una piccola cotta per harry… ovviamente era solo un amore da fan, nulla di cosi serio. Ma la sua voce calda e tranquilla, i suoi occhi color smeraldo, i suoi ricci cosi irresistibili mi avevano da sempre fatto venire i brividi. In ogni caso lo avevo picchiato, stendendolo a terra e avrebbe potuto raccontarlo in monda visione e sarei finita sui giornali di mezzo pianeta. Contando il fatto che sarei stata licenziata. Ero famosa per la mia impulsività e Josh lo sapeva benissimo, e al primo guaio serio mi avrebbe cacciata. Cercai di riflettere e di uscirne da questa situazione. E per uscirne intendo nel vero senso della parola, infatti decisi di scappare di nascosto dal locale, senza che mi vedessero. Nella porta del retro si aggirava Josh quindi per forza dovevo scappare dalla porta principale. Ma non potevo riuscirci da sola.
Io: “psss..Jessica!!” (sussurrando)
Jessica: “Hilary! Ma che ci fai li nascosta!? Non hai visto che ci sono LORO??” (emozionata)
Io: “si purtroppo ho visto! Senti je, devi aiutarmi a scappare da questo posto! Il più in fretta possibile.” (in tono serio)
Jessica: “cosa? Vediamo i nostri idoli per la prima volta e abbiamo l’occasione di conoscerli e tu vuoi scappare? Ma dai i numeri?!” (stupita)
Io: “Jessica è una cosa complicata…dopo ti spiego, ma per favore fa come ti dico! È importante!”
Jessica mi guardò stranamente, non capiva nulla e in effetti aveva ragione, ma conoscendomi sa che non scherzo su queste cose e si fidò di me.
Jessica: “fa bene hilary, ti aiuterò. In fretta però, altrimenti se josh ti becca sono guai!”
Io: “grazie mille je! Allora tu vai da loro a prendere gli ordini, gli distrai e io intanto scappo via! Intesi?”
Jessica: “d’accordo. Ok allora vado, mi raccomando”
Jessica parti per il loro tavolo.
Jessica: “ehi ciao! Che vi porto ragazzi?” (disse sorridente ed emozionata)
Liam: “cinque frappuccini al cioccolato per favore!” (sorridente)
Jessica: “arrivano subito!”
Dopodiché si girò per vedere dov’ero. Proprio in quel fottuto momento stavo aprendo la porta e nessuno si era ancora accorto di niente ma…
Harry: “ehi tu!!” (urlando in mezzo alla sala)
Mi girai, riconoscendo la sua inconfondibile voce. Ero impietrita. Non sapevo che fare.
Raccolsi tutto il coraggio che disponevo al momento e camminai lentamente verso il loro tavolo, per non attirare l’attenzione degli altri clienti.
Io: “si?” (cercando di sembrare piu calma possibile)
Harry: “sei quella che oggi mi ha steso per terra con un pugno al centro commerciale, per colpa di un vestito! Facendomi questo..” (indicando il suo labbro rosso e gonfio che riportava la mia ferita)
Io: “non so di che parli…” (balbettando)
Harry: “ora hai paura vero? Te l’avevo detto oggi che se avessi saputo chi sono non ti saresti mai permessa!” (alzando la voce)
Basta. Non potevo farmi mettere i piedi in testa cosi da una persona. Idolo o non idolo, famoso o non famoso, dovevo reagire.
Io: “fidati, ti avrei fatto male lo stesso. È questo che si meritano i palloni gonfiati come te.” (decisa)
Harry: “osi ancora rispondermi? Ma sai chi sono? Sai che se solo aprissi bocca potrei rovinarti la vita?!” (alzando ancora la voce)
Niall: “Harry piantala…non so che ti prende, ma non puoi parlare cosi ad una ragazza!” (intervenne)
Harry: “ragazza? Quella picchia peggio di un lottatore di box professionista! Mi ha sfigurato la faccia!”
Io: “oh poverino, harry styles si è fatto la bua! Ora cosa fai corri dalla mamma?! Ma allora è vero che sei solo un bimbominchia del cazzo!”
A quel punto non ci vedeva più dalla rabbia, era furioso, e anche io lo ero.
Harry: “sei solo una stupida bambina viziata che deve ancora capire che deve portare rispetto alle persone più importanti di lei, e non credo che sia difficile trovarne visto che vali meno di uno 0!”
Nel frattempo Jessica era arrivata con gli ordini.
Jessica: “ecco qui ragazzi…ehi ma che sta succedendo?!”
A quel punto, non ragionavo piu. nessuno si era mai permesso di dirmi una cosa del genere, figuriamoci il proprio idolo, la persona a cui tieni di piu al mondo, quella per cui piangi, gioisci, quella per cui daresti la vita.
Come d’impulso, senza pensarci su, presi uno dei frappuccini, lo aprii e 5 secondi dopo Harry Edward Styles se lo ritrovò competamente versato in testa, con le goccie che gli scendevano dai capelli e tutta la camicia bagnata.
Divenne rosso dalla rabbia, talmente furioso che non sapeva nemmeno cosa dire. Gli altri quattro più Jessica mi guardavano con gli occhi sbarrati e completamente impietriti.
Harry: “TU…” alzò la mano, come se volesse darmi uno schiaffo. A quel punto capi di aver sul serio esagerato e in fin dei conti me lo meritavo. Strinsi gli occhi aspettando di essere colpita, ma quello schiaffo non arrivò. Aprii gli occhi e vidi Niall che teneva il polso di harry bloccandoglielo e impedendogli di muoversi.
Niall: “non provare a toccarla..” (lo guardò serio)
Zayn, liam e louis capendo la situazione si alzarono e portarono via harry di corsa.
Zayn: “tieni il resto, grazie mille e scusate!” (dando dei soldi a jessica, facendole poi l’occhiolino con quegli splendidi occhi marroni) Liam: “scusa..” (rivolgendosi a me, poi sorridendomi) Jessica e io ci guardammo senza sapere neppura che dire. Poi lei rivenne in se, mi prese per il polso e mi trascinò sul retro in fretta… …CONTINUAA…

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Capitolo 3
*** Chapter 3: Era il mio idolo. ***



CAPITOLO 3: ...era il mio idolo...
Mi portò sul retro, sempre tenendomi per il braccio, poi me lo lasciò e mi guardò negli occhi senza sapere cosa dire.
Io: “beh? Che hai?”
Jessica: “Hilary, osi chiedermi cos’ho?! Ti rendi conto di quello che hai fatto? Ti rendi conto della figura di merda davanti i clienti? Ti rendi conto che se lo viene a sapere josh sei finita? Ti rendi conto che hai versato in testa un frappè ad Harry Edward Styles, cantante super famoso con milioni di fans che fino a poche ore fa era il tuo idolo e che saresti morta per lui!?”
Io: “ecco brava: ERA il mio idolo…”
Jessica: “Guarda, non so nemmeno cosa dire! Una situazione piu assurda di questa non puo nemmeno esistere! spiegami almeno perché lo hai fatto!”
In quel momento sentimmo qualcuno che alle nostre spalle.
Josh: “vorrei proprio saperlo anche io…” (guardandomi con le braccia conserte)
Non avevo nemmeno il coraggio di aprire bocca. Avrei voluto solo scomparire.
Josh: “mi ha appena chiamato Paul il manager dei one direction…”
Jessica ed io: “e..?”
Josh: “non denunceranno la cosa. Hai avuto fortuna che siano dei bravi ragazzi e che abbiano un manager dalla bontà d’oro.”
Tirai un sospiro di sollievo, almeno non sarei stata denunciata!
Josh: “ma…”
Io: “ma..?!” (deglutii)
Josh: “non te la cavi cosi facilmente signorina. Rimarrai a pulire il locale oltre l’orario di chiusura, e se succede un’altra volta una cosa del genere, prenderai subito le tue cose e te ne tornerai a casa. Intesi?”
Mi aspettavo molto peggio. Tirai un altro sospiro di sollievo e mi stesi su una sedia per riprendermi da tutto quello che mi era successo nell’ultima ora.
Poco dopo salutai Jessica che andò a casa, mentre io rimasi a pulire l’intero locale. Ripulii tutto il pavimento, compresa la macchia di frappè che era andato per terra dopo averlo versato in testa ad harry. Mi soffermai sul tavolo dove erano seduti poche ore prima. Mi venne in mente il flashback di quel pomeriggio, specialmente l’istante in cui harry mi aveva detto “…vali meno di uno 0!”. Mi scesero delle lacrime. Mai avrei pensato che proprio lui potesse dirmi una cosa del genere. Lui, il mio idolo, una persona che non conosci, che non sa nemmeno che esisti, ma per il quale provi lo stesso, un amore grande come l’universo, come se fosse una delle persone più importanti che esistessero per te. La sua voce, le sue parole, le sue canzoni, sono un miscuglio di emozioni che ti fanno star bene. Perché sono parole che vorresti sentirti dire ogni giorno dalla persona che ami. Ma quella persona non c’è.
Ero una directioner, ma in quel momento per la prima volta dopo 2 anni non avrei voluto esserlo. Strofinaii in fretta il panno sul loro tavolo, per levare via ogni pensiero e per mia gioia quello era l’ultimo.
Mi misi il cappotto, chiusi a chiave il locale e mi incamminai verso la fermata del bus che era a pochi metri da li. Era notte fonda ed ero stanchissima. Mi sedetti sulla panchina a riflettere. Le sue parole mi rimbombavano ancora nella mente e mi incominciarono a scendere altre lacrime.
Ad un certo punto sentii dei passi avvicinarsi. Era buio e non vedevo bene, riconobbi una figura maschile. Ero leggermente impauirita, finchè non vidi che che quel ragazzo era niall, niall horan.
Ero veramente sorpresa. Mi ero accorta che oggi aveva tentato di difendermi in tutti i modi. Possibile che…?
Niall. “ciao!” (sorridendomi)
Io: “ciao…” (dissi fredda) lui non centrava nulla con quella storia, ma ero troppo orgogliosa per scusarmi.
Niall: “come stai?” (si sedette accanto a me)
Io: “perché ti interessa? E soprattutto che ci fai qui?” (stranita)
Niall: “ ho saputo della tua “punizione” cosi sono venuto a scusarmi di persona, da parte di harry.” (sorridendomi ancora)
Io: “se deve scusarsi può venirlo benissimo a fare lui. E non è detto che accetti le sue scuse!” (spazientita)
Si mise a ridere, si la famosa risata di niall horan.
Io: “ che hai da ridere!?”
Niall: “niente, sei buffa quando ti arrabbi”
Io: “tu trovi tutto buffo…”
Niall: “in effetti è vero” (mi sorrise, ancora, uno dei sorrisi piu belli del mondo) Contraccambiai il sorriso.
Niall: “ehi, che ne dici se…” (arrossi un po’)
Io: “se…?”
Niall: “se qualche volta usciamo insieme, se ci conosciamo meglio…ti piacerebbe? Se no non importa figurati mi farò una ragion..” Gli tappai la bocca con la mia mano. Io: “certo che mi va” (sorrisi come un'idiota)
Il mio pullman nel frattempo arrivò. Mi alzai di scatto dalla panchina e corsi a prenderlo. Senza nemmeno salutare niall. Dal finestrino vidi che mi faceva ciao con la mano e io gli feci un sorriso a 360 gradi.
Arrivai a casa, mi buttai sul letto a peso morto. Stanca e stremata. La mia mente era un miscuglio assurdo di emozioni. Avrei voluto piangere dal dolore e nel frattempo urlare dalla gioia. Dopo tutto quello che era successo, andai a letto con un bellissimo sorriso stampato sulle labbra. Continua :)

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Capitolo 4
*** Chapter 4: Il biondo. ***



CAPITOLO 4: ...Il biondo....
Mi svegliai di soprassalto alle 11 circa. La luce che filtrava dai buchi delle tapparelle abbassate mi colpiva in piena faccia. Quella mattina nessuna di noi tre aveva turno allo starbucks quindi potevamo tranquillamente rilassarci quanto volevamo. Dicevo, mi svegliai tutto ad un colpo, era sudata, forse avevo fatto qualche incubo su quel che mi era successo il giorno prima.
Schiusi gli occhi e guardai verso la porta, vedendo tutti i miei poster degli one direction appesi, decine di loro facce che mi guardavano sorridenti, come se provassero un certo amore per me, come se mi fossi aspettata che da una di quelle bocche potessero uscire parole cosi cattive.
Mi soffermai sulla figura di Niall. Credo che lui fosse l’unico che nella realtà era come nelle foto: sorridente, gentile e buono. Proprio in quel momento mi ritornarono in mente le sue parole della sera prima. Mi aveva chiesto di uscire con lui, ma sinceramente non credevo molto che dicesse sul serio. Però c’era qualcosa dentro di me che diceva che potevo fidarmi di lui e in qualche modo speravo di rivederlo. L’amarezza del giorno precedente era in guerra con la proposta di Niall di uscire con lui, la tristezza era contro la felicità e queste si annientavano a vicenda, non lasciandomi trasparire alcuna emozione.
Mi alzai e corsi in cucina, dove trovai Jessica e Claire fare colazione nel tavolo.
Io: “Buongiorno!” (sorridente)
“Buongiorno!” dissero in coro. Claire mi sorrideva, come sempre, mentre Jessica era seria, forse era ancora scossa dalla sera precedente.
Presi una mela e cominciai a sgranocchiarla fissando il vuoto.
Claire: “ehm…Hilary? Tutto bene?”
Io: “...si certo!...mmmh per caso ha chiamato o bussato qualcuno per me?” dissi leggermente imbarazzata.
Claire: “in verità no…aspetti qualcuno?” (incuriosita)
Io: “ehm no no era solo per curiosità” Intanto vidi che Jessica mi guardava storto, come se avesse intuito che nascondevo qualcosa.
Buttai nel cestino il torsolo, andai in bagno e mi sciacquai bene la faccia. Stupida, ero solo una stupida. Mi ero illusa che potesse esserci una minima possibilità con lui, ma evidentemente ieri sera mi stava parlando solo per compassione, dopotutto mi facevo pena da sola. Era impossibile che uno come lui venisse a cercare una come me. Mi aveva solo preso in giro e illuso, come tutti. Andai in camera, triste e sconsolata e mi buttai nel letto. Volevo piangere ma non ci riuscivo. Dopotutto mi aspettavo che finisse cosi, cosa pretendevo? Che venisse sotto casa mia a prendermi con un cavallo bianco come nelle favole? Mi addormentai continuando a pensare e a deprimermi ma alle 14 Claire mi svegliò.
Claire: “hilary…hilary svegliati!” (spingendomi il braccio)
Io: “mmh... che ce?!” (risposi scorbutica)
Claire: “giù ce una persona che ti cerca, non so chi sia, non è nessuno che conosciamo, dal citofono però la voce mi sembrava abbastanza familiare…”
Sbarrai gli occhi. Possibile che fosse lui? Mi alzai in piedi di scatto. Mi misi le scarpe e corsi giù per le scale del condominio come una pazza indemoniata. Inciampai sull’ultimo scalino, cadendo per terra come un pero marcio ma non badando al dolore mi rialzai e ricominciai a correre. Speravo tanto che fosse lui, lo speravo davvero. Aprii il portone con un sorriso enorme stampato a 32 denti sulle labbra e mi ritrovai davanti…il postino.
Lo guardai male, con una faccia talmente delusa che se fossi stata lui me ne sarei tornata da dov’ero venuta. Postino: “ehm salve Hilary, questo pacco è da sua madre. Firmi qui per favore.” Non dissi nulla, firmai e gli buttai la penna addosso, poi gli sbattei il portone in faccia.
Lessi il biglietto; “alcuni vestiti invernali: mi raccomando copriti!” non sapevo nemmeno cosa dire, ero delusa, incazzata e in preda all’ira, ma penso che queste parole non bastino per descrivere quello che macinava nella mia testa in quel momento. Avrei solo voluto prendere a calci qualcuno. Ricorsi in camera mia buttando lo scatolone dove capitava e sprofondai nel letto. Mi ero illusa di nuovo, ero talmente sicura che fosse lui che mi vedevo già in giro per londra ridendo e scherzando con il biondo. Quel pomeriggio non pranzai, ero troppo incazzata. Sbuffai e mi rigirai nel letto per un paio d’ore finchè non bussarono alla porta.
Jessica e Claire erano andate al centro commerciale, cosi a malavoglia mi trascinai fino alla soglia, la aprii di scatto e senza guardare chi avessi davanti urlai: “se mia madre mi ha mandato un altro pacco dille che le mutande di lana me le metto senza che me lo dica lei!” Aprii bene gli occhi. Bene fantastico, la seconda figura di merda in due giorni. Indovinate un po’ chi era? Niall.
Mi guardò perplesso, un po’ stranito dalla mia reazione, mentre io ero li che lo fissavo rossa come un peperone. Poi ad un tratto scoppiò a ridere.
Niall: “ahahah non ci credo ahahah ma tu porti sul serio le mutande di lana!?ahahah” Non sapevo cosa rispondere, era ovvio che no, ma al momento ero troppo imbarazzata per aprire bocca. Mi limitai a mettermi una mano sugli occhi appoggiandomi alla porta, sperando che la scenetta comica in cui ero protagonista finisse al più presto.
Niall: “ehi non ti sarai mica offesa?” (accarezzandomi la testa) Rabbrividii al suo contatto e mi spostai in modo da togliere la sua mano da me. Continuava a fissarmi, non smettendo di sorridermi. Cominciava leggermente ad infastidirmi e mi sentivo presa in giro.
Tornai dentro offesa e gli sbattei la porta in faccia. Ok lo so sono troppo permalosa a volte. Cominciò a ribussare freneticamente e intando urlava: “ehi dai scherzavo! Non te la prendere per cosi poco!”. Anche se ero arrabbiata nera avevo troppa voglia di stare con lui, quindi riaprii la porta. Io: “che ci fai qui?” (dissi scorbutica)
Niall: “ti avevo chiesto di uscire e tu avevi accettato, ricordi?” (sorridendo)
Io: “non pensavo dicessi sul serio…”
Niall: “e perché? Io mantengo sempre le promesse” (facendomi l’occhiolino)
Ero ancora rimasta incantata dal suo sorriso che unendosi ai suoi occhi oceanici formavano un quadro angelico che sarei rimasta ore ad osservare. Mi aveva completamente ammutolita, cosa che di solito non mi succede mai con nessuna persona, ma evidentemente lui era lo strappo alla regola. Vedendomi cosi silenziosa riparlò lui.
Niall: “forza andiamo! che ci fai ancora qui? Devo sollevarti a forza?” (ridendo)
Io: “aspetta devo cambiarmi…”
Niall: “non importa sei splendida cosi come sei, coraggio signorina andiamo!”
Cosi improvvisamente, mi prese in braccio e mi portò giu dalle scale, mentre io ero li che ridevo freneticamente come un’idiota, vista la situazione assurda. Mi fece salire sulla sua moto e dopo avermi aiutato a mettere il casco ripartimmo a tutto gas per il centro di Londra. La prima tappa, come potete immaginarvi fu nando’s. Il proprietario che evidentemente conosceva Niall come cliente abituale ci fece mangiare gratis e ci abbuffammo fino a scoppiare. Niall era troppo buffo mentre mangiava e appena giravo gli occhi verso di lui non potevo fare a meno di ridere come una cretina, mentre lui continuava a comportarsi cosi come se niente fosse. Evidentemente gli piaceva farmi ridere, o forse era uno dei pochi ragazzi a cui non importava niente delle opinioni altrui. Uscimmo dal locale e ci dirigemmo verso la sua moto di nuovo. Tentò di farla partire ma questa non dava segnali.
Niall: “signorina mi sa che siamo rimasti a piedi. La moto è a secco.” (disse lui dispiaciuto)
Io: “ora che facciamo?” (dissi preoccupata).
Eravamo accanto ad una fermata del bus che proprio in quel momento arrivò. Il biondo mi guardò con gli occhi illuminati, come se avesse avuto un’idea che capi perfettamente al volo. Io: “non niall, non se ne parla!” senza che potessi concludere la frase mi prese per mano e corremmo dentro il bus, sgattaiolammo nel piano superiore e ci sedemmo nei posti in fondo.
Piovigginava leggermente e il vento autunnale soffiava gelido sbattendo addosso le nostre facce nude. Il bus parti velocemente e una botta di aria fredda ci investii facendomi rabbrividire. Niall mi vide tremante abbracciata alle mie ginocchia e come per compassione mi mise il braccio attorno al collo, stringendomi a lui. Il contatto con il suo corpo mi fece sussultare e rabbrividire ancora di più. Mi sembrava esser tornata bambina, quando mia madre mi stringeva forte a lei ogni volta che mi facevo “la bua”. Il calore del suo corpo mi stava lentamente riscaldando e dopo aver trovato le forze per aprire bocca gli dissi: “ma sei scemo o cosa? Non abbiamo il biglietto! Se ci scoprissero!?” lui mi sorrise, tanto per cambiare. Il suo sorriso era il più bello e rassicurante del mondo. Mi faceva stare bene, mi faceva sentire protetta, amata. Ok forse quella al momento era una parola troppo grossa. Dopodiché si decise a rivolgermi parola: “tranquilla babe, ho un piano” facendomi l’occhiolino. Lo conoscevo da nemmeno un giorno ma sapevo di potermi fidare di lui. Alzai gli occhi al cielo guardando le nuvole grigie che coprivano Londra, respirando la sua aria inquinata che a me in quel momento sembrava la più pura di tutte. Sentivo il battito del cuore dell’irlandese pulsare sul mio petto. Era la sensazione più bella del mondo. Nel frattempo lui mi accarezzava la testa, scompigliandomi i capelli e ad ogni sua carezza il mio corpo vibrava come se fosse colpito da piccole scariche elettriche prodotte dalle sue mani. Mi guardava sorridendo, con quegli occhi che sembravano delle piccole perle azzurre provenienti dal mare più limpido dell’universo.
Ad un certo punto il bus si fermò. Salii il conducente che disse: “Corsa finita. Consegnatemi i biglietti!” Guardai terrorizzata niall che si alzò, tendendomi per mano. Gliela stringevo forte, chiedendomi cosa avessi in mente. Niall si avvicino all’uomo e tranquillamente gli chiese: “scusi sa che monumento è quello?” il conducente si girò credendo alle parole del biondo e nel frattempo, in quel mini nano-secondo l’irlandese scappò trascinandomi con lui. Scendemmo dal bus correndo senza guardarci dietro per non perdere tempo. Correvamo veloci sul marciapiede, come dei ladri in fuga, ma ad un certo punto niall mi tirò a destra con forza, portandomi dentro una cabina telefonica. Vedemmo il conducente che ci stava inseguendo proseguire avanti, senza accorgersi del nostro nascondiglio. Tirai un sospiro di sollievo e alzai la testa a guardare niall che mi guardava a sua volta. Era sudato, potevo sentire di nuovo il calore del suo corpo che invadeva il mio e il suo profumo che mi inebriava facendomi girare la testa. Eravamo attaccati data la strettezza della cabina, e per interrompere il momento abbastanza imbarazzante feci un colpo di tosse. “ehm scusa” disse lui.
Io: “tu sei troppo fuori, ma ti rendi conto di cos’abbiamo appena fatto?” (urlandogli in faccia)
Niall: “certo, e non dirmi che non ti sei divertita!” (disse lui compiaciuto)
Io: “beh in effetti…” (gli feci l’occhiolino)
Niall: “ehi ti va se…” (arrossi, era la seconda volta che lo vedevo arrossire da quando lo conoscevo)
Io: “se…?” (chiesi incuriosita)
Niall: “ti va se sta sera vieni a casa mia?”
Ero pronta per accettare, quando un orrido pensiero mi colpi la mente.
Io: “tua e dei ragazzi?”
Niall: “si..”
Io: “quindi anche di harry?”
Niall: “ehm, si.” (concluse) Ecco ero nel panico di nuovo. Era possibile che quel ragazzo dai capelli ricci, gli occhi smeraldi e la voce sexy mi facesse entrare nel panico ogni volta che pronunciavo o sentivo pronunciare il suo nome? Era possibile che mi mettesse in crisi ogni volta? Era l’unica persona esistente a riuscirmi a dare del filo da torcere quando volesse lui. Mi sentivo la sua bambola che poteva muovere e far giocare come voleva, mi sentivo posseduta da lui e sentivo che fosse lui invicibile. Che in qualche modo non sarei mai riuscita a fargli del male.
Niall: “per favore hilary…mi farebbe piacere sul serio” (disse accarezzandomi la nuca)
Ancora una volta rabbrividii al suo contatto. “va bene.” Mi limitai a rispondere, come se tutti i miei problemi fossero andati a farsi sfottere per colpa di quell’irlandese dagli occhi oceanici, l’accento provocatoriamente sensuale e il sorriso di un angelo. Mi accompagnò a casa a piedi, parlammo del più e del meno e anche se credevo di conoscerlo già prima, essendo una directioner, mi sembrava un normale ragazzo che avevo appena conosciuto ed ero eccitata dalla nuova presenza nella mia vita.
Al portone ci salutammo e mi diede un umido bacio sulla guancia, dandomi l’indirizzo di casa loro. In quel pezzo di carta forse c’era scritta una delle cose che fino a 2 giorni prima desideravo piu di tutte: la casa dei miei idoli. Ma in quel momento pensavo solo: come mi sarei comportata quella sera con il riccio?

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Capitolo 5
*** Chapter 5: Little things ***



CAPITOLO 5: ...Little Things...
Stavo entrando silenziosamente nell’appartamento, sembrava non esserci nessuno ed era strano visto che erano circa le 19. Stavo mettendo la mano nell’interruttore per accendere la luce quando questa si accese da sola. Presi uno spavento assurdo, poi vidi Claire e Jessica che mi fissavano con le braccia incrociate sedute sul divano. Preoccupata mi avvicinai lentamente a loro: “beh? Che avete?” gli chiesi seria.
Claire: “dove sei stata tutto il giorno?”
Jessica: “e soprattutto con chi.” (disse ancora piu seria)
Io: “oh ma vi volete calmare? Chi siete mia madre?!” (alzai la voce)
Claire: “siamo preoccupate per te Hilary! Non hai pranzato, sei stata ore a deprimerti sul tuo letto e poi sei uscita senza avvisare nessuno per tutto il pomeriggio!”
Io: “ sto bene, anzi non sono mai stata meglio! Perché vi comportate cosi!?” (domandai dubbiosa)
Jessica: “succede che siamo le tue migliori amiche e pensavamo ci dicessimo tutto! Lo sappiamo che ci nascondi qualcosa, o qualcuno.”
Io: “ok, a quanto pare avete la luna storta quindi meglio continuare la discussione un’altra volta!” (conclusi poi mi diressi in camera per prepararmi per la serata)
Jessica: “un giorno ce lo presenterai vero?” mi voltai e la vidi guardarmi sorridendo. Jessica aveva capito tutto. O meglio aveva capito che nascondevo quel qualcosa che stava succedendo fra me e Niall. Ma il punto è che chiedevo a me stessa perché mi ostinassi a nasconderlo. Erano le mie migliori amiche e non c’erano cose che non sapessimo l’une delle altre. Forse mi vergognavo visto che non era frequente che io uscissi con altri ragazzi. Ad ogni modo mi chiedevo cosa sarebbe successo fra me e il biondo più avanti. Ma dopotutto era ancora presto per queste domande.
Affogai i pensieri nell’acqua calda della doccia, dopodiché mi vestii con degli abiti molto casual: una canottiera bianca con sopra una giacca in jeans arrotolata fino alle maniche, un paio di jeans lunghi e le mie blazer grigie. Accorgendomi dell’ora tarda mi affrettai, presi la borsa e uscii sbattendo la porta e soprattutto senza avvisare alle altre di dove stessi andando. Mi accorsi che la casa dei ragazzi non era poi cosi distante dalla nostra, cosi ci andai a piedi e in 15 minuti ero arrivata. Le gambe cominciavano a tremarmi e i brividi mi percorrevano dalla testa ai piedi. Tutti quegli effetti collaterali erano dovuti a molte cose, prima di tutto per la paura di affrontare il riccio, secondo l’emozione nel rivedere e riabbracciare Niall e terza quella di vedere gli altri membri della band ovvero Zayn, Louis e Liam. Dopotutto erano ancora i miei idoli, anche se ormai cominciavo a vederli con occhi diversi.
Suonai il campanello tremante e dopo 10 secondi mi venne ad aprire Louis.
Louis: “oh tu sei Hilary? Chi se l’aspettava che ci saremo rivisti ? forza entra!”
Io: “ehm..permesso.” (imbarazzata)
Entrai nel loro appartamento, che piu che un appartamento sembrava una villa imperiale. Notai subito Zayn e Liam seduti sul divano a giocare alla play e ad urlare come dei deficienti. Louis battè un colpo di tosse e questi al richiamo si girarono e si accorsero della mia presenza. Ero in piedi, pietrificata senza muovere un muscolo e quello che mi limitai a fare fu un “ciao!” sforzandomi di sorridere il piu possibile. Il moro e il pelaticcio misero in pausa il gioco e mi vennero incontro sorridenti.
Liam. “Ah ma tu sei Hialry! Chi si rivede”
Zayn: “eh già Niall ci ha parlato molto di te…” (facendomi l’occhiolino)
Liam gli diede una gomitata nel braccio come per zittirlo.
Liam: “ehm…ad ogni modo dopo l’incidente di ieri non avremmo mai pensato di rivederti e invece…”
Io: “e invece eccomi qui a rompervi le scatole!” (fecendo l’occhiolino) i tre si misero a ridere, me compresa, ma le risate cessarono quando dalle scale del primo piano arrivò giù lui. Quel riccio di nome Harry Edward Styles.
Evidentemente sapeva che sarei venuta a trovarli, quindi non fu molto sorpreso, non si limitò nemmeno a guardarmi e si chiuse in cucina sbattendo la porta.
Cercai di non pensarci anche se le mie gambe continuavano a tremare. Poi, finalmente entrò lui. Il biondo dagli occhi stupendi, Niall. Mi venne incontro con le braccia aperte ed io istintivamente gli corsi addosso abbracciandolo. Mi strinse forte a lui e mi diede una carezza in testa che mi fece sussultare come sempre.
Zayn fischiò meravigliato dal comportamento di Niall che evidentemente non portava a casa una ragazza da parecchio tempo e il biondo prontamente gli rispose imbarazzato: “taci malik!”
Ci sedemmo sul divano a chiacchierare un po’. Mi sentivo molto a mio agio, erano dei bravi ragazzi e mi chiesero anche un po’ sulla mia vita. Era bello parlare con loro, non erano solo dei magnifici cantanti erano stupendi anche nella vita privata. Ridemmo e scherzammo per un po’ e dopo la nostra lunga chiacchierata Louis e Liam tirarono fuori i video giochi e cominciarono a rigiocarci.
Io: “uff, forse è meglio che vada a casa, faccio schifo con i video giochi!” dissi scherzando.
Si intromise una voce, che fino a quel momento era stata zitta. Era la voce di Harry.
Harry: “beh se te ne vai la porta è li, nessuno ti ferma.” (indicandomi la porta)
Niall: “Harry!”(gli urlò contro)
Io: “ ripeti Styles, se ne hai il coraggio.” Gli risposi spavalda.
Harry: “la porta è li. Puoi andartene se vuoi, ci faresti un grande favore!” (sorridendomi ironicamente)
Io: “Non provocarmi altrimenti giuro che ti stendo un’altra volta e sta volta ti faccio male sul serio.” (mi alzai)
Harry: “ma chi ti credi di essere!? Te lo ripeto: sei solo una bambina viziata. Anzi ti dirò di più sei una bambina viziata sfigatella dei quartieri bassi che nemmeno uno squattrinato vorrebbe come ragazza. Pensi che Niall sia sul serio interessata a te? Ma ti sei vista? Ti ha chiesto di uscire solo perché gli fai pena! Cos’è ora che sei diventata amica degli one direction, scusa mi correggo, di 4/5 degli one direction ti senti trasgressiva? Certo perché ovviamente le persone che frequenti tu sono alla tua portata, guarda non so nemmeno che…”.
Non gli lasciai nemmeno completare la frase che in un secondo si ritrovò accasciato a terra, dopo che la mia gamba gli avesse tirato un calcio dritto in quel posto, le palle che aveva avuto il coraggio di tirar fuori osandomi dire quelle cose. Gli saltai addosso e cominciai a colpirlo con un pugno dritto sul suo mento, poi gliene tirai un altro colpendogli il naso. Tentava di difendersi cercando di bloccarmi le mani ma io continuavo a dimenarmi sopra di lui cercando di fargli più male possibile. Volevo solo rompergli quella bocca da cui erano uscite le parole piu schifose che un essere umano potesse avermi detto.Vidi che una delle due mani che mi bloccavano liberò il mio braccio e questa mi tirò un ceffone che mi fece ribaltare per terra. Aveva anche avuto il coraggio di picchiare una ragazza! Fu li che gli altri intervennero.
Niall: “Harry! Che cazzo hai fatto?!” gli urlò in faccia e detto questo il biondo mi caricò sulle spalle per portarmi via, mentre io mi dimenavo sopra di lui per farmi lasciare andare. Volevo distruggere quel ricciolino una volte per tutte. Intanto Louis e Zayn tenevano harry che evidentemente voleva colpirmi ancora, mentre Liam era andato in cucina a prendere del ghiaccio per entrambi.
Niall mi portò in camera sua e mi buttò sul letto, sedendosi accanto a me. Mi guardava, era zitto ma continuava a fissarmi seriamente. Decisi che dovevo parlargli io per prima: “Niall lo so, ho sbagliato. Ma dopo che ha detto quelle cose, non ci ho più visto. Scusa.”
Niall si limitò a sorridermi, poi alzò la mano e cominciò ad accarezzarmi delicatamente la guancia. “ti fa male?” mi chiese dolcemente. Il suo tocco mi fece vibrare tutto il corpo, come ogni volta che mi sfiorava. La sua carezza era come quella di una madre premurosa e non mi sarei mai stancata di sentirla. Come d’impulso affondai fra le sue braccia, e lui stupito dal mio gesto mi strinse forte. I nostri corpi si cingevano a vicenda e potevo sentire il suo cuore battere forte nel mio petto. Il suo profumo saliva dalle narici del mio naso, per poi passare alla testa e mi lasciò leggermente stordita. Accasciai la testa nell’incavo del suo collo mentre lui mi accarezzava la testa e la schiena. Continuavo a tremare ma ad ogni modo non l’avrei fermato per nulla al mondo.
Ad un certo punto sentimmo la porta aprirsi. Era Liam.
Liam: “ehm disturbo?” disse quasi imbarazzato. Io e l’irlandese ci staccammo subito, quasi stessimo commettendo chissà quale crimine.
Liam: “ti ho portato del ghiaccio, tienilo finchè non ti passa il dolore!” “grazie liam” gli dissi sorridendo. Lui contraccambiò il sorriso e ci lasciò di nuovo da soli. Eravamo piuttosto in imbarazzo e nessuno dei due osava aprire bocca. Fino a che non notai una chitarra appoggiata all’angolo della stanza. “posso?” gli chiesi sicura di me. “ certo!” mi rispose con il suo solito sorriso adorabile. Presi la chiatarra e cominciai a strimpellare un po’.
Niall: “suoni anche tu la chiatarra?” (chiese incuriosito)
Io: “da quando avevo 6 anni” (annuendo)
Niall: “quale canzone che ti piace di più suonare?”
La risposta sembrava piuttosto ridicola detta a lui ma gli risposi tranquillamente: “Little things.”
Niall: “sai è la stessa per me. Ti va di suonarmela?”
Non ci pensai due volte. Adoravo suonare e cantare accompagnata dalla mia chitarra. Era una cosa che fin da piccola mi aveva sempre appassionato e alla sera prima di andare a dormire mi esercitavo con Claire, che anche lei aveva la mia stessa passione.
Cominciai a suonare, proprio come la canzone, poi inizia a cantare.
Io: “your hand fits in mine like it’s made just for me, but bear this is mind it was meant to be, and i’m joining up the dots with the freckles on your cheecks and it all makes sense to me. I know you never loved the crinkles by your eyes, when you smile you never loved the stomach or your tighs, the dimples in your back and the bottom of your spine but i love them endlessy.”
Io e Niall insieme: “I want let this little things slip out of my mouth, but if i do, it’s you, oh it’s you, thet add up to, and i’m in love with you...and all these little things.”
Ricominciai a cantare solo io: “you cant go to bed, without a cup of tea, and maybe that’s the reason that you talk in your sleep, and all these conversations are the secrets that i keep though it makes no sense to me...”
Fu il momento dell’assolo di harry. Mi vennero in mente tutte ad un tratto le cose che pochi minuti fa mi aveva urlato in faccia, come un colpo di pistola che velocemente, freddamente mi uccideva. Il suo viso apparentemente angelico contornato dai bellissimi ricci marroni mi guardava con i suoi smeraldi che avevano preso il colore del fuoco. Lascia cadere la chitarra dalle mani e la feci cadere sulle mie gambe, scoppiando in un pianto dirotto.
“Scusa Niall, non ce la faccio” gli dissi con gli occhi gonfi di lacrime che si preparavano a scendere.
Caddi infatti in un lungo pianto, quasi liberatorio. Le lacrime dolci e amare allo stesso tempo scorrevano velocemente lungo le mie guancie e sembravano delle piccole cascate senza fine.
Niall prontamente era li, come sempre nel momento del bisogno, a scaldarmi con il suo corpo e le sue braccia. Mi stringeva forte a se, non mi avrebbe lasciata per nulla al mondo. Non avevo mai incontrato una persona che si preoccupasse cosi tanto per me se non mia madre. Il mio cuore batteva forte e ogni battito rimbombava nel mio petto e nella mia mente creando un sottofondo musicale agli orribili pensieri che colpivano a sangue la mia mente debole. Il biondo mi diede un umido bacio sulla fronte, poi passò al collo. Mi lasciò una lunga scia di baci umidi che lo percorrevano da sotto a sopra fino ad arrivare al lobo dell’orecchia, poi alla mia guancia ed infine mancava solo il punto cruciale: le mie labbra.
Le nostre bocche si sarebbero toccate, se non fosse stato per la mia mano che misi in mezzo per allontanarlo. Non ebbi nemmeno di guardare in faccia la sua espressione delusa. “scusa, devo andare è tardi.” Mi limitai a dire.
Scesi in fretta dalle scale e vidi Liam, Zayn e Louis che parlavano tra di loro, poi si accorsero di me.
Liam: “ehi bella, vai già a casa?”
Io: “si domani mattina ho lavoro purtroppo!”
Zayn: “beh ma domani pomeriggio sei libera?”
Io: “in teoria si, perché?” (chiesi molto molto interessata)
Zayn: “Ti andrebbe di venire con noi alla nostra casa a Brighton? Ci divertiremo da pazzi!”
Io: “beh…ce anche Harry?” (preoccupata)
Zayn: “non credo…”
Io: “allora affare fatto!” (esclamai contenta)
Louis: “se vuoi puoi portare delle tue amiche!”
Io: “si potrebbero venire le mie coinquiline nonché migliori amiche…”
Zayn: “una di quelle è per caso Jessica? Quella che lavora con te da starbucks?” (chiese interessato)
Io: “si perché?” (incuriosita)
Zayn: “niente, è molto carina…”
Liam: “Fiuu ti conviene tenergli d’occhio Hilary haha” (disse fischiando)
Io: “haha ma che coglioni che siete cazzo! Dunque a domani?”
Louis. “A domani!” Mi diedero tutti e tre un bacio sulla guancia, ci salutammo e uscii da casa loro.
Mentre ero per strada, davanti casa loro notai la camera di Niall, e la sua sagoma nera che mi osservava da in alto. Gli feci un gesto di saluto con la mano e lui contraccambiò.
Mi avviai verso casa e dopo 15 minuti arrivai. Aprii la porta chiusa a chiave e lentamente sgattaiolai in camera cercando di non svegliare le altre due. Mi buttai nel letto a cercare di calmare i pensieri che tamburellavano nella mia mente facendomi venire un forte mal di testa. Cosi immersa in quelle immagini mi addormentai.

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Capitolo 6
*** Chapter 6: ...non voglio vederti soffire ***




Alle 8 in punto di mattina io e Claire eravamo dentro lo Starbucks a lavorare freneticamente. Prendevamo ordini, servivamo i clienti e preparavamo i frappuccini, ma tutto con grande tristezza. Ogni volta che lavoravo con lei ci divertivamo un mondo: ci lanciavamo addosso le cose da mangiare, prendevamo in giro i clienti, facevamo amicizia con i ragazzi carini, ridevamo scherzavamo ed eravamo complici di ogni nostra malefatta. Ma quella mattinata l'atmosfera era fredda e tesa. E la colpa era solo che mia. Non potevo non fidarmi di loro. Erano le mie migliori amiche, erano come sorelle per me, ci aiutavamo nel momento del bisogno e se una cadeva le altre due la aiutavano ad alzarsi. Non volevo perderle, erano due delle poche persone a cui tenessi sul serio in questo mondo. Dovevo smetterla di fare la bambina e cominciare a fare la matura. Altrimenti avrei dato ragione al riccio. Mentre aveva finito di consegnare un ordine ne approfittai e prendendola per il braccio la trascinai sul retro. "ti devo parlare" le dissi seriamente. "Dimmi tutto!" "Ecco vedi Claire...mi dispiace tanto se in questi giorni sono stata distante e fredda con voi...solo che è una situazione nuova e mi vergognavo. Scusa." Lei mi sorrise dolcemente e mi disse agitata: "E il fortunato chi è!? Da quanto state.." "Alt fermati NON stiamo insieme! Siamo solo amici!" le dissi deludendola "Aw ma allora sei innamorata?" "No...non lo so...lui mi piace molto...ma non credo di essere innamorata per ora." "E com'è questo mister x?!" disse sempre piu curiosa "E' bellissimo dal mio punto di vista e ha un carattere d'oro: è gentile, buono, simpatico, divertente, solare, mi fa sempre ridere e ce sempre nel momento del bisogno. Mi fa stare bene insomma." "Wow ma allora è quello giusto Hilary! Vedrai che se è cosi non ci metterai molto ad innamorartene! E fisicamente com'è?" " non è molto alto, poco più di me circa. E' magro, biondo con gli occhi azzurri, un sorriso che ti incanta solo a guardarlo e che staresti ore a fissarlo..." "Hilary..?" "si?" chiesi perplessa. "E' biondo tinto?" "ehm si perchè?" "O MIO DIO O MIO DIO O MIO DIO! MA ALLORA è LUI! NON CI POSSO CREDERE! COME è SUCCESSO? COME HAI FATTO? COME..." dicendo queste parole urlava e saltava in giro come una bambina che aveva appen a ricevuto una barbie nuova. "ehi calma calma! Chi hai capito?" "Non negare, è lui! Niall James Horan, nato a mullingar il 13 settembre 1993, cantante della piu famosa boyband del mondo: gli One Direction!" "Ecco essato è lui Claire. L'intuinto non ti manca eh?" dissi ridendo. Rimanemmo a parlare per ancora pochi minuti e le raccontai tutto quello che mi era successo nelle ultime 48 ore, il che era molto. Alla fine lei si limitò ad un "wow". "Già" risposi io fissando il vuoto. "Certo, non avrei mai detto che harry potesse essere cosi stronzo, ma magari chissà verrà fuori un bel triangolo amoroso.." disse ridendo. "Claire!" "Ok scusa, hil! Forza torniamo a lavoro."
Lavorammo per un altro paio di ore, dopodichè stanchissime tornammo a casa, verso mezzogiorno circa.
Alle 14 qualcuno bussò alla porta. "OH MERDA." pensai. Mi ero dimenticata di dire alle altre dei ragazzi e di Brighton. Vidi Jessica che andò ad aprire la porta. "Ehm jassica, ragazze, mi sono dimenticata di dirvi un cos.." troppo tardi, aveva già aperto la porta. Potete immaginarvi le loro reazioni! Quasi non morivano sul pavimento! Dopo che si fossero calmate feci entrare i 4. Si i quattro, perchè harry fortunatamente non c'era.
"Ehi ciao raga!" dissi abbracciandoli uno ad uno. Quando vidi niall gli saltai letteralmente addosso, dimenticandomi del nostro quasi bacio della sera precedente. "Ehi bella..." mi disse con quel suo adorabile sorriso che si apriva ogni volta che gli comparivo davanti. Louis. "Ragazze siete pronte?" Jessica. "Pronte per cosa?!" Io: "ehm mi sono dimenticata di avvisarle.." Liam: "non importa forza si parte subito per Brighton!"
Io e le altre due esaltate, facemmo le borse in 5 minuti e salimmo nel furgoncino con i ragazzi. Louis era alla guida con Liam di fianco, io ero dietro appoggiata al finestrino con accanto niall e Claire e dietro Zayn e Jessica.
Liam. "scusateci ragazze ma abbiamo dimenticato di fare rifornimento di viveri! Facciamo un attimo un salto al centro commerciale per prendere tutto l'occorrente!" Io: "nessun problema, vi aiutiamo volentieri!"
Arrivammo dopo pochi minuti e ognuno aveva un compito preciso. Io dovevo andare al secondo piano a prendere posate, piatti e tovaglie. Feci tutto di corsa e vista la fretta decisi di prendere l'ascensore che di solito non prendo mai, essendo un leggermente claustrofobica. Aspettai con le borse pesanti in mano e finalmente arrivò. Entrai, l'ascensore sembrava apparentemente vuoto, poi quando fui dentro mi accorsi che c'era un ragazzo nell'angolo. Ma quel ragazzo era lui. "Tu che cazzo ci fai qui!?" gli gridai in faccia. Harry: "caso mai che ci fai tu qui!" sbottò arrabbiato. Sentimmo un'enorme botta provenire da sotto. L'ascensore si fermò senza essere arrivato a nessun piano. Si illuminò la luce d'emergenza. Ero in trappola.
"Ero in trappola" pensai. Con lui, perchè proprio lui!? Le mie gambe tremavano, il mio corpo vibrava, ero nel panico. Non riuscivo a parlare, non riuscivo a guardarlo in faccia, al diavolo la claustrofobia. Qui il vero problema era il riccio. Ero pietrificata, immobile, seduta a terra stringendo le mie ginocchia. Lui, era tutta colpa sua. Quando lo vedevo, quando sentivo la usa voce, quando odoravo il suo profumo, tutto di lui mi faceva venire i brividi. Non avevo paura di quello che potesse dirmi o farmi, tanto l'avrebbe fatto anche se fosse stato fermo ad immobile. Senza che lui lo volesse deteneva il mio potere, ero la sua marionetta e c'erano dei fili che collegavano la sue mani a me. Avrei voluto spaccargli la faccia a pugni ma non ce la facevo, non più. Perchè, continuavo a chiedermi, perchè non riuscivo a resistergli. Era l'unica persona che potesse sottomettermi solo con una semplice occhiata. Tremavo tremavo ancora di piu e non riuscivo a trattenere le lacrime. Queste partirono dai miei occhi e in men che non si dica scivolavano tranquille giù dalla mia faccia. "che hai?" mi chiese come preoccupato "vedrai ci tireranno fuori, puff sei proprio una bambina." disse sbuffando. Ebbi il coraggio di parlare, quel coraggio che avevo avuto di tirar fuori la sera precedente. "Ma lo vedi come sei? Secondo te come posso stare calma in una situazione del genere?! chiusa in uno spazio ristretto di due metri quadri, senza vie d'uscita, senza aria, e soprattutto con TE!"
"pensi che per me non sia lo stesso cazzo!?" disse tirando un pugno alla parete dell'ascensore. A quella botta la luce si spense. "Bravo styles ora siamo anche senza luce! Mamma mia non sai che ti farei cazzo..." "Mi spaccheresti il labbro ancora? Bene bel modo di risolvere i problemi bambina che non sei altro!" "mamma mia se non fosse per questo buio di avrei già rotto quella faccia da strafottente che ti ritrovi." "quanto ti detesto cazzo." rispose irritato come non mai "vaffanculo styles!" conclusi.

Passarono un bel po' di minuti. Sia io che harry cercavamo di contattare gli altri ma coincidenza non c'era campo. Io ovviamente continuavo a tremare anche...con il guasto all'ascensore si era anche rotto il riscaldamento e la temperatura si abbassava poco a poco. "potresti almeno dirmi che diamine ci fai qui?" dissi io per distrarmi. "ero venuto a comprarmi un paio di scarpe. Tu piuttosto che ci fai qui! non dovevi andare al mare con i gli altri?" "si ma ci siamo fermati per fare la spesa. Non potevi comprarti le scarpe in un altro momento?!" "scusa sua altezza, non potevo prevedere di trovare lei e la sua faccia da sberle anche qui!" "ma è possibile che ogni volta che faccio un discorso serio devi sempre comportarti in questo modo!? cresci harry, fidati, devi solo crescere." "senti chi parla..." sussurrò. All'imporvviso sentimmo una voce dall'altroparlante di emergenza. Era louis. Louis: "Hilary, hilary sei li dentro!?" "Louis!! si sono qui! ti prego fammi uscire! non ne posso piu di stare rinchiusa con questa testa di cazzo!" " a chi ti riferisci?" disse preoccupato "ad harry! è qui con me per coincidenza! Per favore fatemi uscire!” “tranquillo è tutto sotto controllo bro! Basta che mi liberi da questo buco con questa qui!” disse con la sua odiosa voce. Louis: “tranquilli i tecnici sono già al lavoro! Basta che voi due stiate calmi e tratteniate i vosti impulsi omicidi!” “tranquillo Lou…se avessi voluto picchiarlo l’avrei già fatto mezz’ora fa!” dissi ridendo ironicamente. “Ok haha, ci sentiamo dopo allora, ciao mi raccomando state tranquilli!” e si chiuse l’altoparlante.
“Ho paura…” sussurrai. “Tranquilla vedrai i ragazzi ci tireranno fuori.” Sentii qualcosa stringermi la mano. Era una cosa fredda, sudata, quel qualcosa che la sera precedente mi aveva quasi sfigurato il volto. Era la mano di Harry. Stringeva forte la mia, voleva consolarmi, voleva tranquillizzarmi, voleva farmi star bene anche se il suo orgoglio da ragazzino glielo impediva.
Il freddo invadeva sempre di più i nostri corpi. Era novembre e a quell’ora del pomeriggio la temperatura andava sotto zero e si congelava. La mano di harry tremava sempre di più, ma continuava a tenermi. “Harry…stai bene?” gli chesi preoccupata. Dopo avergli rotto il naso e il labbro, mi preoccupavo se stesse bene. Mi sentivo ridicola, ma sapevo che stavo facendo la cosa giusta. Usai la luce del cellulare per vedere dov’era. Era accanto a me, vibrava tutto, sudava freddo e respirava lentamente. Gli toccai la fronte con la mano: scottava terribilmente anche se sembrava stesse per morire di freddo. “Harry…” questa volta gli strinsi io la mano per prima. Non sapevo cosa fare. Volevo aiutarlo, ma non sapevo cosa fare.

Gli istanti passavano, i minuti scorrevano, ma noi eravamo ancora li.

“Stai bene?” gli sentii dire. “Ho tanto freddo harry…” “vieni qui…” mi disse tirandomi per il braccio. Mi sollevò e mi fece sedere sulle sue gambe. Il mio corpo si era quasi pietrificato. Era entrato al contatto con il suo e sta volta non per fargli del male. Mi abbracciò e mi strinse a lui. Io non sapevo cosa dire o pensare. Ci odiavamo a morte, ma in quel momento eravamo cinti tra di noi e ci facevamo forza a vicenda. “Perché lo fai?” gli chiesi balbettante. “Ti detesto, ma non voglio vederti soffrire.” Quelle parole mi colpirono come un coltello al cuore. Quanto male potessimo farci o dirci non riuscivamo a farlo veramente. Forse c’era qualcosa in noi che ci legava. Il suo corpo era freddo come il mio, ma i nostri respiri caldi ci permettevano di scaldarci sufficientemente. Sentivo il suo respiro, lento corto ed affannato. Sentivo il battito del suo cuore che pulsava nel mio petto. Sentivo il suo profumo che mi stordiva e mi riempiva le narici. Sentivo la sua mano, cattiva prima, ora buona e bisognosa di donare affetto che mi accarezzava lentamente mentre tremava. “Tranquilla hilary, stai tranquilla” mi ripeteva continuamente. Sentivo la sua fronte sempre piu calda. Lui aveva messo da parte l’orgoglio per me ed era tempo che lo facessi anche io. Mi sfilai il cappotto di lana sintetica che indossavo e glielo misi intorno alle spalle. “Che cazzo fai? Vuoi morire di freddo?” “Ti detesto, ma non voglio vederti soffrire.” Gli risposi sorridendo. Mi strinse addosso il suo corpo gelido di nuovo sorridendomi a sua volta.  “Grazie…” mi sussurrò. Rimasimo cosi per minuti che mi parvero ore. Non so come ma mi addormentai, stretta a lui.
 
Una voce mi svegliò. Aprii gli occhi e vedevo una forte luce che mi abbagliava. Non capivo più nulla, un frastuono di voci mi riempiva la testa. “Hilary, hilary ci sei?!” era la voce di Claire. “Io…cosa…dove sono?” “vi abbiamo liberati finalmente!” disse lei tutta preoccupata. Vidi gli altri entrare in ascensore. C’era Jessica, Louis, Liam, Zayn e...Niall. In lacrime. “Hilary, mio dio che colpo !” mi disse piegandosi e abbracciandomi. “sto bene…ma dov’è…?” Harry. Cercavo harry. Non accorgendomi che era sotto di me che dormiva ancora beato. Gli altri lo svegliarono dandogli delle pacche in faccia. Si svegliò di soprassalto tutto ad un colpo. “Hilary, dove sei?!” gridava. “Sono qui tranquillo.” Gli dissi prendendogli le spalle. Ero stupita del suo comportamento, come lo erano gli altri, che ci guardavano piu scossi di noi.
Liam: “mi sa che ci siamo persi qualcosa” disse ridendo. “non ti sei perso nulla” dissi alzandomi e riprendendomi il cappotto che avevo dato poco a prima ad harry per riscaldarlo. Guardavano tutti me ed harry, come se avessimo commesso chissà quale crimine. “Beh che avete da guardare? fatevi gli affaracci vostri!” sbottai imbarazzata. “Beh ma state bene vero?” disse Louis ancora preoccupato. “Mai stati meglio” rispose il riccio sgranchendosi le gambe.
Jessica: “Ci avete fatto prendere un colpo!”
Zayn: “beh in ogni caso al mare ci andiamo lo stesso! Forza tutti in macchina!”
Niall: “Zayn! E se harry ed hilary stessero ancora male!?”
Io: “Sto bene! Non voglio rovinarvi il week-end per colpa mia. Andiamo pure!” dissi rincuorandoli.
Niall: “beh allora se è cosi…andiamo pure!”
Liam: “e magari in macchina ci raccontate tutto…perché viene anche harry giusto?” disse facendogli l’occhiolino. Guardai malissimo liam. Non ci volevo. Dovevo sorbirmelo pure nel week-end! Proprio ora che le nostre situazioni si fossero complicate…si perché ormai la nostra era una relazione di odio e di amore. Amore. Avevo detto sul serio quella parola.

CONTINUA... :)

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Capitolo 7
*** Chapter 7: Party. ***




CAPITOLO 7: ...PARTY...

In sole due ore eravamo arrivati a destinazione. Brighton è una bellissima città balneare nel sud dell'inghilterra, famosa in tutto il Regno Unito. Anche se era novembre inoltrato il turismo non mancava e la città non perdeva affatto il suo fascino.
Il viaggio nel pulmino fu abbastanza noioso, io ed harry stanchi ed esausti, dormimmo tutto il tempo mentre gli altri continuavano a farci domande assillanti su cosa fosse successo in quelle poche ore dentro quel fottuto ascensore. Come darli torto. Prima di entrare li dentro ci odiavamo a morte, mentre dopo essere usciti...beh non più. Per carità, io non mi ero dimenticata affatto quello che harry mi aveva detto la sera prima, anzi.
Non so cosa pensasse lui di me, sta il fatto che dopo quel terribile episodio mi guardava con occhi diversi. Forse si era scordato di quello che era successo prima, di quello che ci eravamo detti e dei lividi che si potevano ancora notare sul suo volto che gli avevo procurato. La mia testa fra tutti quei pensieri sul riccio, uniti a quelli del biondo stava per scoppiare. Si, dovevo ancora risolvere la questione con Niall, del suo tentato bacio che io avevo rifiutato. La mia vita non poteva essere più incasinata di cosi, almeno credevo.

Arrivati nella nostra casa, che più che una casa sembrava una reggia, sistemammo i bagagli nelle stanze. La casa era talmente enorme che c'erano camere a sufficienza per tutti. Finito il lavoro noioso mi diressi in soggiorno dove trovai tutti seduti nel divano.
"Ehi...quindi che si fa?" chiesi. Louis: "pensavamo di dare una festa sta sera! vi va di partecipare?" disse con entusiasmo. Claire: "festa?! con ragazzi stra fighi, musica ed alcool?!" Louis: "esattamente!" disse ridacchiando. "Ovvio che ci stiamo! che domande!!! " detto questo iniziò a saltare e ad urlare sopra il divano. "Ehm non so, è da tanto che non vado a feste del genere..." dissi io perplessa. In effetti non avevo proprio voglia di una festa di quel tipo, fra musica essordante ed alcool di ogni genere. Liam: "dai Hilary ci divertiremo! siamo giovani cosa vuoi fare andare a letto alle 8 come i vecchietti?! ...fallo per Niall" aggiunse poi ridendo. Quest'ultimo mi guardava con la tipica faccia da cucciolo a cui io come sempre non sapevo resistere. "Non vorrai fare la bambina..." aggiunse la voce di colui che il soprannome di bambina me l'aveva rifilato già troppe volte. "E va bene ci sto." dissi decisa, guardando con sfida harry. Questo fece un sorrisetto storto per poi riabassare lo sguardo. "Bene, fatta! forza prepariamo tutto!" disse Zayn con voga.

Tutti si misero all'opera. Zayn preparava la musica, Louis da mangiare, Harry portava dentro gli alcolici, Liam e Niall sistemavano i mobili e il resto della casa per renderla presentabile agli ospiti. Le ragazze aiutavano anche loro: Claire dava una mano a Louis in cucina e Jessica aiutava Zayn con l'impianto audio in salone. Io invece avevo la mente ancora sotto sopra. Non credevo che la festa fosse una buona idea, si sa che a questo genere di feste nascono solo problemi e sentivo che ne sarebbero nati anche questa volta. "Ehi" mi disse una voce da dietro. Era la voce di Jessica. "Perchè non ti va a genio la storia della festa?" mi chiese sorridendo. "Non lo so.." risposi io "forse sono un po' paranoica." "sai credo che un po' di alcool ti serva per annegare tutti i pensieri che ti frullano in quella testolina" mi disse dandomi una leggera pacca in testa. Si la Je aveva ragione, quei pensieri dovevano annegare. Diedi una mano anche io agli altri, ovviamente ad Harry non osavo avvicinarmi anche se notavo con la coda dell'occhio che spesso rimaneva incantato a fissarmi ed io a quel punto ricambiavo lo sguardo con un’occhiataccia che gli faceva girare gli occhi da un'altra parte. Dopo che ebbimo finito di preparare tutto andammo a cambiarci. Indossai un abito molto casual, non ero il tipo di cui gliene importasse molto del vestire.

Alle 22 tutti gli invitati erano arrivati. Erano amici dei ragazzi di vecchia data, non c'erano vip o persone simili. Meglio cosi, mi sarei sentita solo che in imbarazzo.
La festa proseguiva bene, ballai un po' ma non eccesivamente perchè ero molto stanca da tutto quello che mi era successo durante il giorno.
Più che altro ci diedi dentro con il bere. Non avevo mai retto molto l'alcool e mi chiedevo cosa sarebbe successa quella volta. Bevvi cinque bicchieri di vodka, che equivalevano a quasi una bottiglia intera. Finito di scolarmi il quinto bicchiere andai verso il frigo della cucina per vedere se c'era n'era ancora. Volevo proprio farmi male. Aprii il frigo, tentai di prendere una bottiglia di birra ma una mano mi bloccò.
"Credo che tu abbia già bevuto abbastanza per questa sera signorina." Ancora quella voce. La sua stramaledetta voce. Mi girai e vidi lui e i suoi ricci. "Senti Styles, non sei mia madre, fatti i cazzi tuoi!" dissi questo e si mise a ridere, sedendosi sul bancone a sorseggiare il suo bicchiere di birra, continuando a fissarmi. " Hai qualche problema Harold?!" "Nessuno ...sei molto sexy sta sera" disse facendomi l'occhiolino "Smettila harry non provocarmi o ti rifaccio male per la terza volta." gli dissi seriamente. "E quando ti arrabbi sei ancora più sexy" disse ridendo. Voleva solo provocarmi e basta, almeno credevo. "Piantala." gli sbottai. "Mi viene voglia di mangiarti quando fai cosi..." accarezzandomi con un dito la guancia. Mi avvicinai al suo viso, spavalda piu che mai, guardandolo con aria di sfida. Avvicinai la sua bocca alla mia. Solo un soffio ci separava. "Tu non hai idea di quanto ti odi" gli sussurrai con un certo sorrisino ironico. Detto questo gli sfilai dalle mani il suo bicchiere di birra e me ne impossessai. Mi girai dalla parte opposta e mi incamminai verso il giardino. Gli sentii dire da dietro "Amo il modo in cui mi odi". Non osai nemmeno girarmi e continuai a camminare fino a fuori.
“Amo il modo in cui mi odi.” Quelle parole mi scombussolarono la mente ancora di più. Come se Harry sapesse cosa vuol dire amare sul serio una persona.
Mi sedetti sulla panchina che si affacciava alla costa, sorseggiando il bicchiere di birra del riccio. C’era silenzio. Un sovrumano silenzio accompagnato dal rumore delle onde del mare. La brezza fredda di novembre mi si sbatteva in faccia e mi faceva rabbrividire come non mai, ma non avrei mai rinunciato a quella sensazione di quiete. Il silenzio fu interrotto da una voce, una voce molto familiare. Niall.
“Ehi piccola…” si sedette accanto a me. “Ehi…” gli dissi sorridendo. “Che succede? Come mai non sei dentro a divertirti con noi?” “Dopo tutto quello che mi è successo oggi, non ho propria voglia di divertirmi.” " Cos'è successo con Harry?” mi chiese preoccupato. “Nulla, forse le cose fra noi sono cambiate adesso.” “Avete fatto pace?” “No…Non lo so, si comporta diversamente” “E’ fatto cosi, imparerai a conoscerlo piano piano. Comunque Hilary, io invece devo parlarti di quello che era successo ieri sera, tra noi due.” Bene, prevedevo altri guai in vista. Dovevo fermarlo e contemporaneamente cercare di sistemare le cose. “Ehm Niall, tranquillo è tutto apposto. Quella specie di bacio non ha significato nulla, siamo amici come prima, farò finta che non sia successo niente ok? Ti capisco sei un ragazzo e queste cose possono capitare…” gli dissi sorridendo, sperando capisse cosa volevo dire. “Ok.” Mi disse semplicemente, prendendomi e stringendomi la mano. Lo abbracciai forte, volevo un mondo di bene a quel ragazzo. Mi riaccompagnò dentro, riportatomi in salone. Guardai un po’ dov’erano gli altri: Claire, Louis e Liam ridevano e scherzavano tra di loro con altri amici dei ragazzi, mentre Jessica e Zayn erano soli seduti sul divano che chiacchieravano. Non mi importava affatto che stesse facendo Harry, non volevo più pensare a lui per il resto della serata. Questa trascorse velocemente, gli altri mi fecero conoscere alcuni loro amici molto simpatici e mi divertii molto. Alle 3 di mattina tutti gli invitati erano tornati a casa e noi esausti eravamo crollati nei nostri letti.
 
Mi svegliai di scatto alle 5 di mattina, ero sudata, morivo di caldo e la mia testa sta scoppiando dal male. Erano gli effetti di tutto quell’alcool di cui mi ero “cibata” per tutta la sera. Mi alzai e mi diressi in cucina per prendere un bicchier d’acqua. Camminavo barcollando, stavo male sul serio e mi pentii vivamente di aver bevuto cosi tanto. Arrivai in cucina, era buio e non vedevo nulla. Riuscii a stento a trovare il frigo e presi l’acqua. Ad un certo punto sentii dei passi. C’era qualcuno. Si muoveva lentamente e si stava avvicinando sempre di più a me. Quando riconobbi la sua figura mi venne l’impulso di scappare. Era il riccio. Era a torso nudo, con un paio di pantaloni da ginnastica che mi guardava nell’oscurità con i suoi due occhi verdi. “Che ci fai qui?” mi disse sorridendo. “Sono venuta a bere dell’acqua” dissi a fil di voce. “Te l’avevo detto che stavi bevendo troppo.” Ridacchiando. “Taci coglione.” Volevo tornare in camera, non volevo parlargli, ma lui mi bloccò con un braccio. “Che vuoi?!” gli dissi seriamente. “E’ tutto questo che hai da dirmi?! Che sono un coglione?!” “Cos’altro vuoi che ti dica Harry? Dopo tutto quello che mi hai detto fino a ieri, ormai solo questo mi rimane da dirti!” “E cosa dovrei fare io? Mi hai rotto il naso e la bocca due volte per colpa della tua maledetta impulsività, ma non lo so nemmeno io. Qualcosa è cambiato. Da quello che è successo in quel cazzo di ascensore ti vedo con occhi diversi. Non so spiegarmelo, non mi è mai capitato una cosa del genere.” “E con che occhi mi vedi ora?” gli chiesi perplessa “ Non lo so. Non lo so proprio Hilary.” Detto questo mi sfiorò la guancia con la mano. Sussultai al contatto con le sue dita gelide. Improvvisamente sentii un impulso proveniente dallo stomaco, tutto quello che avevo mangiato nelle ultime 24 ore mi stava ritornando su. Corsi in bagno con la mano sulla bocca e arrivata vomitai l’anima. Stavo veramente male, continuavo a vomitare schifosamente. Maledetto tutto quell’alcool. Sentii ancora una volta una mano fredda che mi teneva la fronte, mentre un’altra mi legava i capelli dietro. Era di nuovo lui. Mi massaggiava la schiena e mi ripeteva “Stai calma, butta fuori tutto.” Riuscii a far uscire tutto quello che il mio stomaco conteneva, ma il mal di testa continuava. Crollai a peso morto in bagno, priva di forze. L’alcool si era accumulato allo stress della giornata ed ero andata a k.o.
Mi sollevò delicatamente da terra e mi portò in camera stedendomi nel letto. Mi mise sotto le coperte e mi diede un lieve bacio sulla fronte. Lo vidi allontanarsi. “Stai qui” gli dissi a voce flebile. “Stai qui ti prego Harry…” lo sentii ridere leggermente. Poi si buttò accanto a me. Mi accarezzò dolcemente la fronte. Mentre io mugugnavo dal dolore alla testa lui mi sussurrava “shhh” per calmarmi. Mi strinsi a lui. Volevo solo lui in quel momento. Il mio corpo era un misto di sensazioni, la mia testa scoppiava, il mio corpo tremava e il mio cervello mi diceva solo una parola “Harry”. Non so cosa mi stesse prendendo, forse ero ubriaca, o forse no. Mi addormentai cosi, abbracciata a lui e ci rimasi fino al mattino successivo.

CONTINUAAA

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Capitolo 8
*** Chapter 8: LUNA PARK ***


CAP. 8        LUNA PARK
La mattina seguente mi svegliai con il classico mal di testa post sbornia, cercai con la mano Harry ma lui non c’era più. Barcollando e portandomi una mano alla testa andai in cucina, visto che aprendo la porta della camera ero stata invasa da un buonissimo profumo di pancakes, li trovai tutti tranne Harry.
Niallappena mi vidi mi corse incontro, con ovviamente la bocca piena di pancakes, e mi disse “Buongiorno cucciolina che beve un po’ troppo” sorridendomi… dio adoro il suo sorriso! Sorrisi. Ci sedemmo tutti e iniziammo a mangiare.
Dopo 10 minuti sentimmo aprirsi la porta ed ecco che entrò lui in tutto il suo splendore, così bello… hei hei piano Hilary! Da quand’è che consideri così bello Harry Styles?! Non lo odiavi fino all’altra sera?! Si appunto fino all’altra sera, poi ieri notte è cambiato tutto.
Ebbene si, Harry ci aveva finalmente degnato della sua presenza.
Inutile dire che appena vidi quei riccioli e quel sorriso, i miei occhi iniziarono a scintillare, infatti Clairee Jessica se ne accorsero e mi tirarono un mega calcione sotto il tavolo che mi fece urlare “AHIA!” e tutti si girarono verso di me e io trovai una scusa plausibile “ Eh, scusate ho sbattuto il piede contro la sedia di Claire!” fulminandola e lei alzò le mani in segno di innocenza. Dopo l’avrei uccisa, anzi uccise!
Harry si era seduto nell’unico posto libero, cioè affianco a me, e dopo la mia affermazione giurerei sulla mia collezione di vestiti bellissimi di aver sentito Styles sussurrare “ Io sbatterei te”. Infatti mi stavo per soffocare con il succo d’arancia, ma forse era una mia allucinazione.
Finita la colazione ci riunimmo in salotto e vidi con piacere che la mia cara amica Je si stava per sedere affianco a Zayn ma poco prima che si sedesse lui la prese per i fianchi e la fece sedere in braccio a lui… lei divento un po’ rossa e poi si accoccolò a lui. Oddio erano bellissimi!
Ci riunimmo in salotto per decidere cosa fare nel pomeriggio e io subito proposi “ Andiamo al luna park! Vi prego, vi prego, vi pregoo!!” feci la faccia da bambina che si sta per mettere a piangere e tutti alla visione di quella scena risero e poi dissero di essere d’accordo ad andare.
Verso le 2 e mezza del pomeriggio ci preparammo.
Io, Claire e Je ci preparammo insieme.
Je si vestì con dei jeans neri attillati con una canotta bianca, sopra una maglia a maniche lunghe nera con le maniche a scacchi. Poi si mise lo smalto rosso fuoco, un anello con una rosa nero, una bag nera e le blazer rosse.
Claire si vestì con dei jeans neri con una canotta con disegnato l’universo in rosa, viola e azzurro e sopra si mise una camicia in jeans, poi si mise le Vans con l’universo blu.
Io mi vestii con dei jeans aderenti neri con una maglia grigia con scritto “Don’t go with the flow” con sopra una felpa rossa. Poi ci abbinai una borsa a braccio con la tracolla nera con un po’ di borchie, le converse nere alte con le borchie, il mio amato capellino dell’ Obey e 2 braccialetti coordinati.
Dopo esserci vestite ci pettinammo e truccammo: io capelli sciolti, con un po’ di matita e un po’ di mascara; Claire chignon e truccata uguale a me e Je coda di cavallo e truccata finemente come noi.
Si erano fatte le 3 ed era ora di partire. In macchina  c’erano 7 posti, questo vuol dire che una persona doveva stare in braccio ad un’altra. Si disposero così: Je e Zayn nei 2 posti dietro dove avrebbero potuto scambiarsi effusioni amorose in pace (il preferito di Je  della band era sempre stato Zayn e lui sembrava nutrire interesse nei suoi confronti), nei 3 posti centrali Harry, Liam e Louis e davanti Claire e Niall che guidava…
Ecco perfetto quella che rimaneva fuori chi era?! Ma ovvio io!
Claire prese parola “Uno di voi 3 deve tenere in braccio Hilary!” guardando Liam, Louis e sopratutto Harry. Liam e Louis cercarono tutte le scuse possibili per far in modo che mi sedessi in braccio ad Harry… a quanto pare si erano tutti messi d’accordo per fare in modo che io e Harry ci sedessimo vicini…
Harry era girato verso la parte opposta della mia sembrava non volesse guardarmi bah capirlo.
Louis si accorse che harry non mi disse di sedermi in braccio a lui cosi lo “risvegliò” dai suoi pensieri “ Hei amico terresti in braccio questa cucciolina di ragazza fino al luna park?” e lui senza dire A mi allangò le braccia per farmi sedere. Bene finalmente si parte, destinazione  luna park!
Durante in viaggio Harry mi cingeva il fianco con un braccio intanto Louis e Liam continuavano a fare battute a cui tutti ridevano apparte Je e Zayn che erano troppo intenti a baciarsi… Oddio cosa?! Zayn-Je-bacio?! Mi sono persa qualcosa? Ok, probabilmente è successo qualcosa ieri sera… beh più tardi mi informerò.
Mentre proseguiva il viaggio ogni tanto, molto ogni tanto, con la coda dell’occhio vedevo Harry che mi guardava con quei due smeraldi che si ritrova al posto degli occhi, e ogni volta arrossivo e lui se ne accorgeva e sorrideva. Arrivati al lune park decidiamo di fare le tazze, poi la giostra dei cavalli,una giostra che consisteva in una barca che percorreva diverse salite e discese nelle quali ti bagnavi tutto perché andavi in mezzo all’acqua, le montagne russe dove Je non volle salire e Zayn rimare giù a farle compagnia. Si erano fatte le 4 e mezza quando una folla di fan accerchiò i ragazzi per fare autografi e foto, loro ovviamente amano le loro fan per cui fecero foto e autografi senza discutere. Intanto io ebbi del tempo per parlare con Claire e Je. “ Hei Je, penso di essermi persa qualcosa…” alludendo a Zayn, lei arrossì visibilmente e mi disse “ beh ieri sera tu eri alticcia per cui ovvio che non ci hai visti, ma diciamo che ci siamo baciati tutta la sera”. Sorrise parlando di ieri sera. Poi saltò fuori quella pazza della mia amica Claire che mi dice  “ e tu con Hazza?! Eh?!” e allora a quel punto decisi di raccontare loro tutto. Quando ebbi finito loro mi chiesero “ma a te piace Hazza vero?!” incitandomi a rispondere dandomi delle piccole gomitate e io senza pensarci risposi “non lo so” e in quel momento vidi Claire e Je iniziare a ballare una specie  di danza del sole, il perché? Beh facile… Perché non sono mai riuscita a dire “non lo so” a questo tipo di domanda, anzi la mia risposta era sempre e solo un secco NO! Ogni persona che passava facevo finta di non conoscerle.
Poco dopo arrivarono i ragazzi che avevano accontentato tutte le fan, cari loro :3
Erano tutti stanchi tranne me che avevo intenzione di fare il “blue tornado” ossia una specie di montagna russa gigante che fa il doppio paura! Diciamo che voleva farla solo perché volevo dimenticare l’idea dell’Harry buono nei miei confronti, io in realtà avevo una paura folle di quella giostra.
Chiedo a tutto se vengono ma tutti mi rispondono di no e allora mi avvio da sola alla giostra quando sento la SUA voce roca dire “ aspetta vengo anche io dai” così mi volto e aspetto Harry.
Saliamo sulla giostra e poi parte e inizia a salire. Inizia a salire pure l’ansia a dismisurae così penso “oddio che pauraaa”e poi Harry dice “davvero hai paura?!” io lo guardo come per dire “ma tu leggi nella mente?” e lui mi sorride e dice “hai pensato a voce alta”, dopo aver detto ciò mi porse la mano e io la strinsi senza pensarci 2 volte. Un instante dopo ci fu una discesa che mi bloccò la respirazione per un secondo e poi ci furono giro della morte e altre cose così…finalmente il giro era finito e avevo tenuto la sua mano per tutto il tempo. Quando fummo scesi, mentre ci avviavamo dagli altri, Harry mi chiese”perché hai voluto fare questa giostra se ti faceva paura?” e io gli risposi “per distrarmi” e lui “da cosa?” “dal fatto che ieri notte ho conosciuto un Harry che mi sosteneva mentre rimettevo anche l’anima e mi accarezzava la schiena e che mi ha detto che mi vede con occhi diversi dopo l’episodio dell’ascensore, invece questa mattina quell’Harry sembra sparito”. Detto questo Harry si incupì e non parlo più fino a quando non arrivammo dagli altri e poi tornammo a casa. CONTINUAA

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Capitolo 9
*** Chapter 9: change my mind ***


CAP.9     FESTA
Passarono alcuni giorni dal pomeriggio del luna park e i rapporti tra me e Harry non erano dei migliori, ci salutavamo appena.
Anche se mi costa ammetterlo mi dava fastidio questo  distacco tra noi, parecchio fastidio; avevo deciso che oggi avrei chiarito con lui una volta per tutte!
Erano le 2 del pomeriggio e tutti erano andati a fare il sonnellino pomeridiano,anche se non avevano fatto nulla alla mattina, a parte io che aspettavo che Harry tornasse da non so dove visto che la mattina presto era uscito e doveva ancora rientrare.
Ero in camera che giocavo ad Angry Birds, quando sento la porta d’ingresso aprirsi…era tornato finalmente. Mi dirigo verso la porta della camera per cogliere il momento perfetto per “catturarlo” per poi chiarire. Si tolse il giubbetto,lo appese all’appendi abiti e poi iniziò a salire le scale… ero piazzata dietro la porta quando la spalanco e lo afferro per poi portarlo dentro la camera e chiudere la porta a chiave. Lui rimase con una faccia perplessa fino a quando non cominciai a parlare “ senti Harry, non capisco ancora il tuo comportamento però siccome non sopporto questo clima che si è creato tra noi possiamo ritornare amici?” sputai fuori tutto d’un fiato. Lui guardò il pavimento e replicò “ no, ce dai…io e te ci siamo odiati fin dal primo momento e vuoi che ritorniamo amici?! Non lo siamo mai stati.” Ok perfetto la Hilary aggressiva si stava risvegliando in me ad ogni singola cazzata che lui diceva. “ mah sentilo, prima fa tutto il carino dicendomi che mi vedeva con occhi diversi dopo l’episodio dell’ascensore, che mi teneva la mano nella giostra dove stavo morendo di paura e poi mi dice che non siamo mai stati amici.. pff.. e poi vorrei ricordarti che è per colpa tua se non abbiamo cominciato con il piede giusto, visto che sei tu che mi volevi rubare il vestito che avevo adocchiato prima io!” lui“rubato?! Ma se non lo avevi nemmeno toccato! E poi ti voglio ricordare che sei stata tu a tirarmi un pugno per il vestito e poi non abbastanza soddisfatta mi hai pure rovesciato addosso il frappè!” oddio aveva ragione però non volevo dargliela vinta manco morta “beh sai cosa ti dico te le sei tutte cercate! Tu sei solo un idiota,montato,cretino,…” e prima che potessi continuare lo vidi scattare davanti a me facendomi andare contro il muro, eravamo a un palmo di distanza i miei battiti cardiaci erano notevolmente accelerarti a causa di questa vicinanza. Mancava un soffio e le nostre labbra si sarebbero toccate perché lui si stava avvicinando sempre di più fino a quando lui si tirò indietro dicendo “no, non posso” prima di far girare la chiave e andarsene. Ora si che ero confusa; ci era mancato un soffio e io e Harry ci saremmo baciati e io non avevo opposto nessun tipo di resistenza anzi avevo il cuore a mille! Iniziavo a preoccuparmi realmente sui sentimenti per Harry, oddio no! Non può piacermi Styles! No e poi no! No!
Erano le 4 quando tutti furono svegli e così decidemmo di guardarci un film, scegliemmo Inception con Leo Di Caprio, dio era tanta roba inutile! Durante il film, nonostante ci fosse Leo che attirava la mia attenzione, c’erano altre cose che la attiravano di più: Claire e Niall che apparivano molto affettuosi tra di loro; Luois che guardava me e poi Harry e viceversa e poi qualcuno che sicuramente era colui che attirava di più la mia attenzione…Harry.
 
HARRY’S POV.
Eravamo nel divano quando mi voltai per vedere Hilary ma la vidi fissare sorridente Niall e Claire che erano, infatti, molto affiatati. Mi continuava a domandare come mai Niall fosse così affiatato con Claire, quando appena le avevamo conosciute lui aveva detto che era attratto da Hilary. Volevo chiarire questi dubbi adesso così mi alzai e mi diressi in cucina dove presi il telefono e scrissi un messaggio.
 
A Niall.
Vieni in cucina ti devo parlare.
 
In men che non si dica Niall arrivò con un una faccia dubbiosa, così iniziai a parlare “ hei amico, mah come mai sei così affiatato con Claire?” e lui arrossendo visibilmente “beh.. ecco… si insomma…diciamo che…” “ eddai Niall sono pur sempre il tuo migliore amico mi puoi dire tutto!” sorrisi e lui “beh in poche parole è dalla festa che sto sempre con lei e l’ho conosciuta meglio… oggi ci siamo baciati! Mi piace Harry, da morire!” sentendo quelle parole sul mi viso comparve un sorriso enorme“ che bello! Sono così felice per te! Questo vuol dire che…” non ebbi tempo di finire la frese che lui mi precedette  “si Harry, Hilary è tutta tua” mi sorrise sinceramente, invece io arrossii. Dopo aver ripreso un colorito normale tornammo di là. Lui si sedette dov’era prima cioè di fianco a Claire, invece io cambiai posto e mi sedetti di fianco a Hilary che mi guardò stupita e io le sorrisi.
 
 
HILARY’S POV.
Non capivo il suo comportamento, questo è poco ma sicuro, ma stare affianco a lui mi rendeva felice.
Il film era finito, quando Louis saltò giù dal divano con lo sguardo incollato allo schermo del cellulare urlando “questa sera si va alla festa che ha organizzato El alla nostra discoteca preferita!” e noi “siiiiiiiii” (El era la fidanzata di Louis). Detto questo mangiammo qualcosa di veloce e poi di cosa a cambiarsi! Claire si mise un vestito metà bianco e metà giallo senza spalline. Ci abbinò dei tacchi bianchi e una pochette gialla. Decise di farsi una treccia che ricadeva sulla spalla e si truccò con l’ombretto grigio,bianco e giallo.  Je si mise un vestito, anche lei, senza spalline bicolor che nel corpetto che finiva sotto il seno era nero e nella gonna più morbida era azzurro a fiorellini. Ci abbinò inoltre delle scarpe nere e una borsa nera. Si lasciò i capelli sciolti e si truccò con l’ombretto nero e azzurro sfumati. Io invece optai per una gonna e una canotta. La gonna era a righe bianche e blu a vita alta e la canotta bianca. Abbinai dei tacchi blu e una borsetta marrone. Decisi di raccogliere i capelli con uno chignon e truccarmi con solo eyeliner e mascara, una spruzzata di Hipnotic poison di Dior ed ero pronta. Eravamo pronte e oramai si erano fatte le 9. Scendemmo e notammo con piacere che anche io ragazzi avevano appena finito di prepararsi. Salimmo in macchina e dopo circa 20 minuti eravamo arrivati. La musica si sentiva da fuori e all’entrata c’era una marea di gente che aspettava ad entrare. Appena il butta fuori vide i ragazzi li fece subito entrare, noi comprese. Appena fummo entrati Luois andò da El, Zayn e Je andarono nei divanetti, Harry , Liam e Niall andarono a prendere da bere e io e Claire andammo subito a ballare. Dopo un po’ che stavamo ballando Claire si avvicino al mio orecchio e mi disse“vado a bere tu vieni?” e io “no no tranquilla ti aspetto qui” detto questo andò e io rimasi li a ballare. Ero tutta cacciata quando sento qualcuno che mi balla dietro, inizialmente non ci feci caso poi però questo iniziò a mettere le mani nei miei fianchi, a toccarmi un po’ troppo allora mi allontano ma lui mi riprese. Iniziai a dimenarmi quando mi volto e vedo questo tipo che anche distante un chilometro vedresti che è ubriaco. Mi continua a toccare mentre gli dico di lasciarmi in pace quando alle mie spalle sento qualcuno dire “hei, non hai sentito? Ti ha detto di lasciarla in pace!” eccola quella voce, la sua voce. Il tipo che mi toccava troppo rispose  “e tu chi sei? Dai bello vai a farti un giro che lei l’ho adocchiata prima io!” mi voltai e vidi Harry irrigidirsi visibilmente,e si, era incazzato si vedeva. Rispose ”non toccarla un’altra volta, lei è mia.” Detto questo si avvicinò a questo con fare minaccioso e quest’ultimo mi lasciò andare. Io corsi istintivamente da Harry che mi abbracciò dicendo “tranquilla è tutto apposto adesso”. Quando io e Harry ci avviammo all’uscita, perché visto l’accaduto non volevo più rimanere li e lui si era gentilmente proposto di riaccompagnarmi a casa, Niall diede le chiavi della macchina a Harry. Arrivati a casa andai di sopra e mi misi il pigiama tornando giù trovai Harry anche lui in pigiama sul divano che canticchiava:
 
Never felt like this before-ore 
Are we friends or are we more? 
As I’m walking towards the door 
I’m not sure. 

Mi ero incantata a osservarlo quando Harry si voltò e mi sorrise dicendomi “ che fai li in piedi? Dai vieni qui” facendomi cenno di sedermi affianco a lui. A quel punto gli chiesi “ tu che ci fai qui? Non torni alla festa? E gli altri come tornano a casa visto che la macchina la abbiamo usata noi?” “tranquilla mi hanno detto che vanno a dormire da El“ok, comunque prima hai detto ‘lei è mia’, ho dei dubbi visto oggi pomeriggio” “è la verità, tu sei mia” a quel punto lo vidi avvicinarsi a me e…
 
 
 
 
 
Nota autrice:
ecco il capitolo successivo che ne pensate? Fatemelo sapere recensento :)
grazie a chi lo farà :)
ringrazio anche chi sta seguendo la storia di Hilary! :)

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Capitolo 10
*** Chapter 10: Nuovi incontri. ***


…realizzai che mi stava per baciare e a quel punto mi spostai, il suo bacio finì sulla mia guancia arrossata dall’imbarazzo. Harry mi guardò dubbioso e io allora gli chiesi “cosa ce?!” e lui“ come cosa ce?! Ci stavamo per baciare finchè tu non ti sei spostata!”stava cominciando ad alzare la voce “beh cosa ti aspettavi? Che così perché adesso ti va di baciarmi io ti lascia fare? Guarda che io non sono mica come tutte le ochette con cui ci provi di solito!”stavo iniziando a irritarmi “lo sappiamo entrambi che ci vogliamo…” disse lui con fermezza “no, è qui che sbagli… ti ricordo che oggi pomeriggio hai detto che, primo, non eravamo MAI stati amici e secondo che quando eri a un dito dalle mie labbra hai detto che non potevi.. per cui no mio caro ma così con me non attacca.” Mi stavo ricalmando. Cavolo però, ogni volta che siamo da soli finiamo con litigare. “ ok, allora dimmi perché secondo te ti ho salvata da quel maniaco che ti importunava prima alla festa?” “perché sei mio amico e gli amici fanno questo”. Detto questo mi alzai dal divano e andai in camera, mi misi sotto le coperte e pensai alla discussione avvenuta pochi minuti prima… io l’ho rifiutato solo perché odio il suo comportamento così indeciso facendomi diventare pazza, passa poco tempo e mi addormentai.
La mattina seguente sentii qualcuno scrollarmi la spalla così aprii gli occhi a fessura e intravidi Claire e poco più in là Je che sorridevano come due cretine. Mi stiracchiai e mi sedetti a gambe incrociate aspettando che mi dicessero a cosa erano dovuti quei sorrisi smaglianti. Non spiaccicavano parola così chiesi “beh allora non mi dite cosa è successo ieri sera?” sorrisi. Claire iniziò a saltellare per la stanza così parlò Je” beh, ieri sera io e Zayn… “ rimasisconvolta “oddio lo avete già fatto?!” e lei ridendo “ ma no idiota! Ci siamo messi insiemeee!” detto questo mi rillassai notevolmente. Claire, che intanto aveva smesso di saltellare, prese parola “ vuoi sapere perché sono così felice?! Eh lo vuoi sapere” facendo un sorrise a 360° “ ma certo che lo voglio sapere! Che domande sono!” amavo sentire loro che mi raccontavano delle loro storie, era sempre stato così, fin da quando eravamo piccole, ma da quando vivevamo insieme era ancora più bello perché appena succedeva qualcosa ci riunivamo subito in salotto davanti a una tazza di cioccolata calda con i mashmellow a raccontarci tutti i particolari. Claire iniziò a raccontarmi della serata” beh in sistesi, non vi avevo detto che dopo la giornata al luna park, io e Niall siamo stati sempre insieme se non avevete notato..” e noi” sisi abbiamo notato ce l’irlandese non aveva occhi che per te!” lei arrossì e riprese a parlare” beh ieri pomeriggio mentre tutti dormivate io e lui eravamo in camera insieme a un certo punto c’è stato un secondo di silenzio, ci siamo guardati e un attimo dopo ci stavamo baciando! Poi ieri sera dopo che Hilary te ne sei andata Niall mi ha portato in un divanetto lontano dalla musica e li mi ha chiesto se volevo essere la sua ragazza… così adesso siamo insieme” io e Je le saltammo addosso e visto che il letto era gigante, non cascammo. Mentre eravamo in mezzo al nostro abbraccio di gruppo sentimmo la porta aprirsi e poco dopo sentimmo 5 idioti che ci saltarono addosso dicendo” abbraccio di gruppooo!” oppure “free hugs!!”. Avrei voluto fermare il tempo per non mandare avanti quell’immagine, era perfetta ero con le mie migliori amiche e con con coloro che fino a poco tempo avrei considerato una botta di culo conoscerli, ora sono qui con noi e oramai sono i miei migliori amici. La mia vita era perfetta, mi aveva dato sette persone che non avrei scambiato con nessun’altro al mondo.
Era pomeriggio e io e le ragazze dovemmo andare a lavorare, arrivate allo Starbucks notammo che non era molto affollato per cui la giornata lavorativa passò veloce.  Uscimmo e trovammo una grande Ranger Rover nera dall’altra parte della strada e notammo che era come quella di Harry. Notammo che la macchina fece le 4 frecce perché era stata aperta e vedemmo inoltre Harry mano nella mano con una bionda…eh una bionda?! E chi è questa?! Guardai meglio e ci rimasi di merda, era lei bella in tutta la sua fisicità,snella, gambe lunghissime…Taylor Swift. Era bellissima. Cavolo sapevo tutte le sue canzoni. La aprezzo tanto come cantante, però ciò non toglie che ora era con Harry e la cosa mi dava fastidio parecchio…lo so sono complicata, prima rifiuto il suo bacio e poi mi ingelosisco perché lui esce con un’altra, si ma cavolo ha tentato di baciarmi ieri sera, IERI SERA! Ci ha messo tempo record per sostituirmi. Dopo averli visti sfrecciare via in auto ci incamminiamo verso casa dove troviamo i ragazzi, senza Harry ovviamente, e anche Dani e El. Decisi così di andare a correre visto che erano tutte coppiette, così mi cambiai e presi l’ IPod e uscii.  Stavo correndo da mezz’oretta quando finisco addosso a qualcuno, alzai la testa e incontrai una specie di deo sceso in terra. Già era proprio bello…aveva i capelli corti color miele,occhi azzurro cielo e un sorriso mozzafiato. Ero rimasta imbambolata quando questo ragazzo mi riportò alla realtà “hei, tutto ok? Stai bene?” e io dopo essermi disincantata “oh si certo sto bene grazie!” “ piacere io sono Nate” sorrise, dio che sorriso! Risposi” io sono Hilary” “ti va se per scusarmi ti offro qualcosa da bere?” “ossì certo, quando?” “adesso?” “oh ok”. Detto questo andammo in un bar li vicino, ci sedemmo e parlammo del più del meno bevendo uno spritz. Ad un certo vidi entrare l’ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.
Ebbene si, era proprio Harry. Quest’ultimo era ancora in compagnia della bella bionda. Appena Nate si accorse che la mia attenzione era  captata da qualcosa dietro le sue spalle, quindi si girò e poi ritornò con lo sguardo su di me e disse “ sbaglio o è Harry Styles quello? Quello fa parte della band che si chiama One Direction?” “no non sbagli, è proprio lui” dissi con un filo di amarezza nel tono “hei che c’è?” mi chiese lui vedendo che avevo abbassato lo sguardo “beh…siamo amici, ieri sera ci sarebbe stato un baci se non lo avessi rifiutato a causa del suo comportamento, e poi oggi ha già trovato un’altra. Oddio ti starò sicuramente annoiando con le mie paranoie…” “no no tranquilla, ho in mente qualcosa per far capire a quel ragazzo che avrebbe dovuto aspettarti perché una ragazza come te è molto ambita” lo guardai corrugando la fronte”cosa vuoi fare?” chiesi incuriosita “beh potremo farlo ingelosire, perché non mi fai un po’ di spazio così mi vengo a sedere affianco a te?” detto questo mi spostai e lui si sedette difianco a me appoggiando un braccio attorno al mio collo. Alzai lo sguardo e vidi che Harry era ancora in piedi davanti all’entrata che fissava me e Nate, il piano funzionava, infatti lui evidentemente per ripicca tirò a se Taylor. Nate all’improvviso mi girò il viso verso il suo e appoggiò le sue labbra sulle mie, a quel contatto mi irrigidii ma dopo che il bacio venne approfondito mi lasciai andare e misi la mano tra i suoi capelli. Una volta che ci staccammo vidi Harry con la bocca che a momenti toccava il pavimento… si accorse che lo avevo visto, prese la mano di Taylor e la trascinò fuori dal bar mentre lei le stava ancora chiedendo  perché si fosse imbambolato. Appena furono usciti io e Nate scoppiammo in una fragorosa risata che mi fece venire un mal di pancia atroce. Dopo esserci ricomposti dissi” ti ringrazio Nate, anche se ti conosco da poco penso di potermi già fidare! Che ne dici se ci sentiamo per uscire qualche volta?” ”certo! Ti do il mio numero! Ah, e poi dobbiamo anche continuare il nostro piano diabolico per fare ingelosire Styles!” risi e ci scambiammo i numeri. Mi riaccompagnò a casa e visto che notammo che Harry era alla finestra Nate mi lasciò un altro bacio, ancora una volta poco castro, e poi mi abbracciò palpandomi il sedere ,visto che ero rivolta verso la finestra con le spalle e così Hazza avrebbe visto bene, e io risi sulle sue spalle.
Entrai in casa e trovai Harry sullo stipite della porta della cucina con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
 
 
 
 
NOTA AUTRICE:
ciao ragazze! Premetto che questo capitolo non mi piace molto ed è corto, comunque in questo capitolo succedono nuove cose; Harry e Taylor… volevo dire che non ho niente contro Taylor anzi mi piace come cantante e l’ho inserita solo perché rendere la storia collegata alla realtà. Nate immaginatelo con il Nate di Gossip Girl. :)Comunque ringrazio chi continua a seguire la storia e spero che qualcuno inizi a recensire :)
Un bacio Ilaria.

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Capitolo 11
*** Chapter 11: I go to America. ***


Appena mi avvicinai lo salutai con un semplicissimo ciao che lui ricambiò. Mi avviai così verso camera mia, che in realtà era anche di Styles visto che nella loro casa ci siamo stabilite anche noi e tutti erano in coppia tranne noi, lui mi seguì… fino a qui nessun problema a parte il fatto che lui avesse ancora lo sguardo che non prometteva nulla di buono. Entrai in camera e feci finta che lui non ci fosse, presi i vestiti e la biancheria pulita e poi mi diressi verso il bagno ma Harry mi bloccò il passaggio con il  braccio; ecco ci siamo ora arriva il momento del solito litigio quotidiano, ma che meraviglia! Cominciò a parlare “Hilary, ti devo parlare è importante..” io indietreggiai e mi misi di fronte a lui “dimmi” “beh,domani mattina parto..” io sgrano gli occhi “e dove vai?!” “vado in America con Taylor” “come?!” “era da un po’ che ci sentivamo, vado là per valutare se andare a vivere da lei…” quando pronunciò  quella frase sentii come la terra cedermi sotto i piedi, se si sentiva da un po’ con lei vuol dire che mi aveva presa in giro…e la stava scegliendo; stava andando via dai suoi amici, dalla sua famiglia, da me. Nonostante tutto gli volevo bene.  Gli occhi cominciarono a pizzicarmi. Non volevo che se ne andasse. Inizia a piangere a dirotto e mi avventai su di lui tirandogli pugni al petto e continuando a piangere. Lui  mi lasciò fare, dopo poco lo abbracciai affondando disperatamente la testa nei suoi addominali scolpiti e lui ricambiò appoggiando la sua testa sulla mia spalla… sentii la spalla bagnata e mi resi conto che stava piangendo. Volevo che prima che partisse sapesse che gli volevo bene così glielo dissi “Harry, ti voglio bene” anche io, non sai quanto”. Dopo che le lacrime smisero di uscire parlai “anche se la stavi sentendo da un po’, ciò vuol dire che con me evidentemente hai finto, non voglio litigare perché nonostante tutto non riesco a non volerti bene” lui non replicò. Mi diede la conferma di ciò che avevo appena detto. Non importa. Gli chiesi “ Gli altri lo sanno?” “no, volevo che la prima a saperlo fossi tu…” “ e con le prove con i ragazzi come farai se ti trasferisci?” “in qualche modo farò, non voglio lasciare la band” a quella frase tirai un sospiro di sollievo almeno non voleva lasciare i ragazzi, probabilmente non glielo avrebbero mai perdonato. Ripresi “come pensi la prenderanno?” “spero non troppo male come credo.”.
Detto questo andai a farmi la doccia. Mi chiusi in bagno, entrai in doccia, aprii l’acqua e iniziai a piangere a dirotto. Avevo proprio iniziato a volere un bene assurdo a quel ragazzo. Con qualsiasi altro ragazzo probabilmente dopo tutto quello che era successo lo avrei mandato a quel paese ma con lui no, non ci riuscivo era più forte di me, come se tutto quello che era successo non fosse vero… come se veramente Harry tenesse a me.
Uscii dal bagno gli occhi erano ancora arrossati, Harry era li davanti al suo armadio che faceva la valigia. Era maledettamente bello. Ma non come lo è l’Harry Styles degli One Direction ma come lo è l’Harry, il ragazzo che è sensibile e scherzoso nello stesso tempo. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai. Lui rise e ricambiò l’abbraccio. Quella sera sarebbe stata l’ultima sera con lui se avesse deciso di rimanere là.
Scesi e Harry fece lo stesso. In salotto c’erano tutti che ridevano e scherzavano, appena videro le nostre facce smisero di ridere e ci chiesero cosa succedeva. Guardai Harry che rivolse lo sguardo prima al pavimento, poi a me e poi ai ragazzi. Gli disse della sua decisione e loro senza dire nulla corsero e si unirono a un abbraccio che comprendeva tutti noi. Ormai eravamo diventati una famiglia. Pensare che un membro della NOSTRA famiglia andasse via, abbatteva tutti. Quella sera la passammo a giocare al gioco che ormai era un rito di famiglia, il gioco della bottiglia. Le penitenze erano delle peggiori come quella che impose Louis e Zayn cioè impose a Je di piastrargli il ciuffo. Zayn odia che qualcuno gli tocchi i capelli, al di fuori della sua parrucchiera. Quella serata passò così felice e  spensierata come eravamo noi.

La mattina seguente arrivò. Oggi era il giorno. Sarebbe partito. Chissà se l’avremmo rivisto. Decidemmo che lo avremmo accompagnato tutti insieme. Arrivati all’aereo porto, parcheggiammo e i ragazzi assieme a Claire e Je si incappucciarono per evitare qualsiasi attacco da parte delle fan.
Eccolo il momento che tutti odiano. Gli addii/arrivederci. Sono odiosi, non sai se rivedrai quella persona, se la rivedrai e lei nemmeno ti considererà. Non sai nulla, l’unica cosa che sai  è che quella persona sta andando via.
 


HARRY’S POV.
I ragazzi avevano voluto accompagnarmi, tutti quanti. Al momento dei saluti mi avventai sui ragazzi. Erano diventati come fratelli per me ormai. Ci stringemmo in un abbraccio di gruppo. Avevamo gli occhi lucidi. E’ vero, non stavo andando in guerra, ma se fossi rimasto là non gli avrei più rivisti come prima. E’ vero anche che nessuno mi imponeva di andare a vivere con Taylor, però mi avrebbe fatto bene perché stare qui e vedere che Hilary passa le sue giornate, dona i suoi sorrisi ad un ragazzo che non sono io…mi uccide. Abbracciai Louis e gli sussurai “prenditi cura di lei per me perfavore” lui annui e mi strinse ancora di più nell’abbraccio. Risalutai gli altri comprese le ragazze, era arrivato il momento di salutare lei. Era rimasta un po’ sulle sue, mi domandavo perché. Mi avvicinai e lei mi abbracciò e mi sussurrò “ ti vorrò sempre bene Harry” la voce era tremante “anche io piccola”.  Mi staccai dall’abbraccio e mi diressi all’inbarco.


 
HILARY’S POV.
Stava svoltando l’angolo quando si girò e ci sonò uno dei suoi sorrisi più belli. Svoltò l’angolo. Se ne stava andando.



 
 
NOTA AUTRICE:
Heii! Scusate il ritardo ma avevo un blocco. In questo capitolo ci sono molti momenti tra Hilary e Harry. Harry parte… chissà cosa decide di fare. Ringrazio chi continua a leggere. Spererei anche che qualcuno cominci a recensire :). Ringrazio inoltre Chiara che mi sopporta sempre.<3
Baci
Ilaria

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Capitolo 12
*** Chapter 12: I'm coming, for you. ***


Era passata due settimane e Harry dopo una settimana che se ne era andato aveva deciso di vivere con Taylor. Quando lo aveva comunicato per telefono io non c'ero, però appena tornai a casa i ragazzi con le facce più tristi mai viste me lo avevano detto senza tanti giri di parole. Era stato un duro colpo... non.lo avrei più rivisto, solo per tv magari e probabilmente lui mi avrebbe sicuramente dimenticata. Dal giorno della sua telefonata avevo deciso che non lo avrei ne cercato ne sentito più, così almeno lo avrei dimenticato prima. Già, molti penseranno che sia stupido ma mi ero resa conto che piano piano quel ragazzo maledettamente bello era riuscito a incidere il suo nome nel mio cuore, anche gli altri 4 pazzi lo avevano fatto, ma lui in modo diverso... trattandomi male era riuscito a farsi odiare da me ma dopo quell'odio è diventato bene; un bene che non riesco a definire, talmente grande da farmi sentire male da quando è partito. 


Quando Harry chiamava a casa io non rispondevo mai e ogni volta i ragazzi mentre parlavano con lui mi chiedevano se volevo parlare con lui e la risposta non cambiava mai...no. Li sentivo dire a Harry tutte le scuse possibili...che ero impegnata, che stavo andando in doccia... tutte scuse. Non capivo perché non gli dicevano la verità. Infondo era stato a volersene andare da noi, da me. Un giorno ero a casa da sola ed ero al pc a fare foto idiote con la webcam, quando squillò il telefono e così sovrappensiero risposi...non lo avessi mai fatto. Riposi tutta contenta quando sentii la sua voce, quella voce che mi faceva venire i brividi ogni volta. 
Mi disse" Hilary..finalmente ti sento mi sei..." prima che avesse il tempo di finire la frase riattacai.
Il telefono squillò tutto il pomeriggio ma io non avevo mai risposto. La sera i ragazzi erano tornati dalla loro gita al Mare con le loro rispettive ragazze. Io per ragioni ovvie avevo deciso di rimanere a casa. Eravamo a cena e il telefono squillò, Lou si alzò e corse a rispondere e noi dalla cucina sentimmo tutta la chiamata.
"Hei Harry come stai?" Disse Louis tutto contento ma poi cambiò il tono.
"Cosa? Dai Harry sarà un momento. No lei non ti odia. Dai amico stai tranquillo e goditi la tua storia con Taylor... ciao Harry ci sentiamo presto... si ok ti saluto tutti ciao" Louis posò la cornetta e si diresse in cucina con uno sguardo molto arrabbiato. 
"Perché lo fai eh? Perché ti rifiuti di parlargli? Cosa ti ha fatto? È pur sempre in tuo amico come puoi trattarlo così?!" Louis sputò fuori tutto puntandomi il dito contro e rivolgendosi con un tono che non avrei mai detto che lui potesse usare.

 Senza rispondere mi alzai dalla sedia e me ne andai in camera, la chiusi a chiave e mi buttai sul letto. I ragazzi a turno vennero a bussare chiedendomi di andare giù e chiarire. mentre Louis mi bussò 50 mila volte chiedendomi scusa. Alla cinquantunmillesima volta decisi di aprirgli e quando lo feci gli saltai al collo e iniziai a piangere a dirotto. Lui capì è mi fece sfogare. Gli spiegai che mi mancava e che avevo iniziato a volergli veramente bene e avrei voluto rimanesse. Lui mi consolò come solo lui riesce a fare.

 

 

HARRY'S POV.
Da quando lei aveva "risposto" non facevo altro che pensarla. Mi continuavo a domandare perché si comportasse così. Con Taylor ci stavo insieme per modo di dire... lei era sempre allo studio e quando eravamo insieme io la evitavo perché Taylor non era LEI. 
Un giorno Louis mi chiama e mi disse che aveva parlato con Hilary...
"Harry, volevo dirti che Hilary non ce l'ha con te anzi... lei non voleva nemmeno che tu partissi...e gli manchi terribilmente.."
Quando sentii quellè parole mi spuntò un sorriso e così dissi:
"Lou prendo il primo aereo e torno"
Rise."ok amico ti aspettiamo"
"Ok ma non dirlo agli altri sarà una sorpresa"
"Va bene, a più tardi Harry."
Feci i bagagli e mi diressi verso l'aereo porto, salì sull' aereo che partiva giusto giusto quel giorno.
Hilary sto tornando, per te.

 

 

Continua...:)

 

 

 

NOTA AUTRICE
Ecco il capitolo. Ringrazio chi legge la storia .
Un bacio Ilaria.

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Capitolo 13
*** Chapter 13: Ink. ***


L'aereo atterrò, ero ritornato nella mia città finalmente. Presi i bagagli e chiamai un taxi. Arrivato davanti casa pagai e ringraziai il taxista e mi avviai verso la porta di cosa... presi un respiro profondo e suonai. Mi venne ad aprire Lou che mi accolse con un abbraccio caloroso e mi disse:
"Sono tutti in salotto, e Harry ho una notizia fresca fresca che non ti farà piacere" 
"Spara"
"Beh Hilary mente eri via ha continuato a vedere quel tipo sai Nate, quello biondo"
"Eh si si ok ho capito"
"Beh ecco ieri sera si sono messi insieme"
Appena mi disse questo rimasi spiazzato ma poi replicai:
"Beh Lou, farò di tutto perché sia Mia."
Lou mi sorrise e insieme andammo in salotto e appena fui sulla soglia della porta li vidi finalmente. Eccoli lì tutti i miei amici, i miei fratelli praticamente. Mi erano mancati un sacco. E poi vidi lei che era bellissima come sempre, però era in braccio al "suo nuovo ragazzo". Pff. Sarebbe durata poco la storia. Styles è ritornato.
Mi schiarii la voce per farli voltare verso di me e appena ebbi i loro sguardi su di me dissi"SORPRESAA!" subito i ragazzi corsero ad abbracciarmi assieme a Claire e Je. Hilary la vidi pietrificata. Quando tutti si staccarono le dissi:
"Beh non si saluta più?" Sorridendole.
Lei si alzò e corse verso di me, io allargai le braccia ma lei mi tirò uno schiaffo. Io come gli altri rimasi di stucco. Lei parlò:
"Questo è per essertene andato e questo per essere ritornato finalmente" detto questo Mi abbracciò. Tutti compreso me scoppiarono a ridere.
 


 
HILARY'S POV .
Harry era tornato. Non ci riuscivo a crede, ero felicissima. Non ero mai stata così felice.
Quel pomeriggio Nate se ne era tornato a casa abbastanza scocciato, probabilmente per il fatto che sapeva che Harry mi era sempre piaciuto e che ora era tornato. Vabbé. Dicevo che quel pomeriggio Harry mi raccontò dell' America visto che era il mio sogno andare a fare un viaggio la. Mi disse che era molto grande e bella ma non faceva per lui. Spontaneamente mi raccontò che con Taylor le cose non potevano funzionare, ma non specificò i motivi e io non glieli chiesi. Era marzo quasi Aprile e quel giorno faceva veramente caldo. Infatti avevo indossato un paio di shorts e un top senza spalline . Andai in cucina a prendere da bere. Poco dopo sentii delle dita percorre il tatuaggio che avevo dietro alla spalla sinistra. Mi girai e trovai Harry che sorrideva e mi chiese:
" non sapevo fossi così un bad girl... insomma picchi forte, l'ho constatato, e poi hai pure i tatuaggi. Cosa significano i 3 gabbiani?"
"Beh rappresentano me,Claire e Je...perché siamo libere è in un certo senso selvaggie..senza regole, come i gabbiani! Poi ho ne ho un altro..."
spostai i capelli dal collo e gli mostrai il tatuaggio.
"È molto bello..." mi disse.
Fortunatamente non mi chiese il significato, sarebbe stato difficile spiegare. Subito dopo mi disse:
" dai preparati che ora mi accompagni a fare un tatuaggio" sorridendo. Sorrisi anche io e andai a mettermi le scarpe e partimmo. Arrivammo in un negozio che era poco fuori Londra, era molto carino come posto, non era come si pensa di solito un negozio di tatuaggi tipo classico postaccio di drogati, anzi era molto bello. Entrammo e subito i tatuatore se non il proprietario del negozio salutò Harry con il classico motto di "presa di mano e spallata". Subito gli chiese ad Harry:
"Allora Harry chi è questa bella ragazza? Solitamente vieni da solo o con i ragazzi ma mai con ragazze…"
"eh, Lei è un’amica speciale"arrosii.
"Bene, bene... allora Harry cosa hai deciso di fare oggi?"
"Volevo due mani che si stringono dietro nell' avambraccio" 
Si posizionò sulla poltrona e mentre si faceva tatuare mi strinse la mano e mi sorrise.
"questo tatuaggio rappresenta me e te ok? Staremo sempre vicini qualsiasi cosa succeda ok Hilary?" sorrisi e inevitabilmente le mie guance presero colore. lui rise debolmente.
Finito il tatuaggio era venuto molto bene. Subito dopo mi chiese:
"Hilary vuoi farti anche te un tatuaggio? Te li pago io" in realtà era da un pò che volevo farmene uno nuovo così risposi
"Beh effettivamente si volevo farmene uno però non voglio che.me lo paghi tu"
"No insisto"
"Ok"
detto questo Jake,il tatuatore, mi chiese
"Allora bellezza cosa facciamo?"
"Vorrei una piuma sulle costole sul lato destro"

Detto questo lo fece. Poi me lo fece vedere Allo specchio era bellissimo.
Harry pagò e ci dirigemmo in macchina per tornare. Harry parlò:
"Bello il tatuaggio, veramente. anche il posto" sorrise maliziosamente e io arrosii.
"Sempre il solito Styles. Comunque Anche il tuo è molto bello."
Tornò serio e mi chiese:
"Volevo chiederti cosa significa il tatuaggio dietro al collo, quello che mi hai mostrato oggi,con il simbolo della fratellanza con una M in mezzo?
Ecco la domanda che ero riuscita a evitare prima.
 
 
 
Continua...:)


 
NOTA AUTRICE:
HOLAAAAAA! Ringrazio chi continua a leggere la storia, anche se mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Se potete recensite, mi farebbe molto piacere. :)
Baciiii.<3

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Capitolo 14
*** Chapter 14: bad memories ***


Anche se avevo deciso di non parlare più di Meredith, con Harry avevo deciso di affrontare l'argomento. 
"Beh, M sta per Meredith... era mia sorella"
"Era?"

"Si, è morta" gli.dissi abbassando lo sguardo mentre lui,che era ritornato a guardare la strada, mi guardò :
"Scusa, non lo sapevo non volevo" mi disse mortificato
"Tranquillo, prima o poi lo saresti venuto a sapere"

"Se vuoi parlarne sono qui." Mi strinse la Mano che avevo appoggiato al bracciolo del sedile. Presi un respiro profondo e dissi:
"Ok... Meredith aveva 15 anni quando è morta avrebbe 2 anni in meno di me per cui era la mia sorellina e la cercavo di proteggere da ogni cosa, ma quella sera non ci riuscii perché non ero potuta andare a quella festa..." non riuscii a trattenere le lacrime e iniziai a riavere quei sensi di colpa che mi distruggevano. Harry se ne accorse così decise di parcheggiare la macchina nel primo spazio che trovò. Continuai asciugandomi le lacrime:
"Quella sera Meredith aveva... maledetta me! Perché non l'ho protetta adesso sarebbe qui con me!"
"Ehi ehi calmati... sono qui per ascoltarti!"
"Harry il problema è che... pensavo fosse responsabile invece non lo era, e io dovevo proteggerla"
"Hilary non è colpa tua..."
"Si invece lei è morta perché non c'ero io a impedirgli di bere quel drink che le hanno offerto"

Detto questo Harry sbiancò.
" Già era lei è morta per un drink che le aveva offerto il ragazzo di cui lei era follemente cotta, Dylan un ragazzo di un anno più grande di lei. Nulla di strano fino a qui. Lui però dentro quel drink ha messo della droga che l'ha fatta morire! L'ha fatto per portarsela a letto aveva detto alla polizia. Voleva portarsi a letto la mia sorellina!"
"Oddio Hilary... è in carcere questo stronzo?"
"Si per sua fortuna perché se lo avessi beccato fuori non l'avrebbe scampata"

"Cavolo per fortuna è dentro, sennò si che rischiava. Picchi forte tu!" Rise.
Risi anche io, non solo perché era riuscito a trovare un battuta che mi ha risollevato ma anche perché la sua risata era qualcosa di meraviglioso; é una di quelle risata contagiose, solari... ma soprattutto è una di quelle risate che inconsapevolmente ti fanno sorridere.
Concluso il discorso gli avevo chiesto se poteva non dire a nessuno di questa storia e lui aveva annuito aggiungendo che se avessi avuto bisogno di sfogo lui era a mia disposizione.

Arrivati a casa trovammo i ragazzi in salotto che parlavano e giocavano alla Wii. Ci chiesero dove eravamo stati, io e Harry ci guardammo e contemporaneamente io alzai la maglia fino al tatuaggio e Harry alzò la manica della t-shirt. Le ragazze non si stupirono visto che sapevano che mi piacevano i tatuaggi e i ragazzi lo stesso perché sapevano la stessa cosa di Harry. 

Verso il tardo pomeriggio Lou andò da El, Liam andò da Danielle e le coppiette Claire-Niall e Je-Zayn andarono al cinema; chiesero anche a noi di andare al cinema ma rifiutammo, io perché non ero dell' umore giusto e Harry perchè...boh.

Mentre io e Hazza eravamo in cucina a fare i muffin decisi di chiedergli:
"Come mai le cose con Taylor non andavano?"
"Beh non era lei la persona che volevo al mio fianco, e non mi sembrava giusto prenderla in giro. Insomma dai, la illuderei. E poi sarebbe brutto farla stare male." Mi misi a ridere per il modo con cui lo disse. Lui si voltò verso di me interrogativo:
"Perché ridi?!"
"Harry Styles sei proprio divertente quando fai l'altruista in questo modo" gli dissi buttandogli della farina in faccia.
" Hilary inizia a correre è meglio perché appena ti prendo mi pregherai di smetterla di farti il solletico!"
Ridendo a crepa pelle iniziai a correre verso il salotto, mi voltai e lui mi era dietro. Non feci a tempo a rigirarmi che inciampai sui miei stessi piedi e caddi, fortunatamente, sul divano. A quel punto Harry si mise a cavalcioni su di me e iniziò a farmi il solletico.
"Harry....hahahah....oddio....ti..prego...smettila!"
"Eh no signorina, la farina che mi hai tirato è finita nei miei stupendissimi ricci!"
"Ok...scusaaaa...hahahah...bastaa!"

Harry smise ma rimase a cavalcioni su di me e iniziò a fissarmi. I suoi occhi, cristo, erano di un verde bellissimo, era più acceso del solito. Mentre ci fissavamo mi disse avvicinando i nostri visi:
"Non sarò io a baciarti stavolta, Stryder!"
Infatti si dimostrò esatta la sua affermazione, e lui lo stava ricambiando questo bacio.
Quelle labbra perfette erano sulle mie e queste ultime non volevano saperne di lasciarle.





NOTA AUTRICE:
scusate,scusate,scusateeee! lo so sono in ritardissimo!! comunque ecco il capitolo!
fatemi sapere com'è! :)
Ilaria.

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Capitolo 15
*** Chapter 15: there is nothing that prevents us from doing. ***


Mentre eravamo presi da quel bacio, mi venne in mente che io in realtà ero fidanzata e che lui era interessato ad un altra, fortunata ragazza. Mi staccai e gli dissi:
"Harry, io sono fidanzata e tu pensi ad un'altra ragazza"
"Davvero non avevi capito che quella ragazza eri tu?"
Mi chiese lui sorridendo.
"No a dire la verità no" detto questo lo presi per la maglia per poterlo abbassare fino ad annullare la distanza tra le nostre labbra. Lui sorrise sulle mie labbra. Erano una droga le sue labbra, i suoi occhi, i suoi capelli...lui.
Stavolta si staccò lui e mi disse:
"Rimane ancora un problema...tu sei fidanzata"
"Oh al diavolo Nate! Non è lui che mi appartiene"
sorrise, mostrando uni dei suoi sorrisi perfetti. Continuò:
"Ah allora io ti apparterrei?!"
"Beh da oggi si! E domani pomeriggio incontro Nate per dirgli che non funziona tra noi due"
sorrise di nuovo. 
Ricominciò a baciarmi con più foga, passò al collo dove lasciò una scia di baci umidi; poi si soffermò in un punto dove mi morse e succhió la pelle. Quando ebbe finito alzò il suo viso dal mio collo e con un sorriso compiaciuto disse:
"Ora anche tu sei MIA!" Sottolineò la parola MIA, questo mi fece sorridere. 
Volevo che il tempo si fermasse, che ci lasciasse vivere quel momento ancora, ancora e ancora. Era tutto perfetto. Pensare che all' inizio ci odiavamo e che l'ho anche preso a pugnI, invece ora siamo qui che non possiamo fare a meno l'uno dell' altra.
Eravamo presi dal nostro bacio, ma ad un certo punto sentimmo la porta aprirsi e le voci dei ragazzi che parlavano,raggiungerci in salotto. Harry si tolse da me appena in tempo e entrambi prendemmo qualcosa da fare; io presi un giornale che era in cima al tavolino e Harry tirò fuori il telefono e andò sui social network. I ragazzi entrarono e ci salutarono venendo a sedersi con noi. Non si accorsero di niente. La serata passò tra chiacchiere.

Durante la notte sentii qualcuno entrare nel mio letto e cingermi il fianco con un braccio, mi girai e mi trovai un massa informe di ricci. Sorrisi e gli chiesi:
"Harry che ci fai qui?"
"Non riuscivo a dormire"
"Siamo nella stessa stanza bastava mi chimassi così ti tenevo compagnia, non serviva venissi nel mio letto"
sorrisi.
"Beh invece serviva perché se fossi nel mio letto non potrei abbracciarti e nemmeno fare questo" finì la frase e mi baciò. A quel contatto mi sciolsi. Con Colui che fino a pochi mesi fa sarebbe stato un colpo di fortuna poterlo incontrare, invece ora sono qui con lui... ma non con Harry Styles degli One Direction, ma con Harry...un ragazzo semplice.

Il pomeriggio seguente andai a casa di Nate. Mi venne ad aprire e mi accolse con un sorriso. Ricambiai. Appena entrai lui si avvicinò maliziosamente, ma lo bloccai prima.
"Nate, sono venuta qui per un altro motivo"
"E sarebbe?"
"Beh, vedi lo so che siamo stati insieme pochissimo ed è troppo presto per prendere un decisione...però io credevo potesse funzionare, ma evidentemente mi sbagliavo, cioè ho un'altra persona per la testa"
lui sorrise, ma non un sorriso triste ma uno felice.
"Hilary, me ne ero accorto. E se devo dirtela tutta sono contento, perché ho visto come lui ri guarda e come tu sei ritornata felice quando è tornato" rimasi stupita perché lui aveva capito di chi parlavo.
"Ah dunque hai capito di chi parlo? E non se arrabbiato?"
"Certo che ho capito... e no non sono arrabbiato, poi se Styles mi potesse presentare un pò di ragazze che conosce gliene sarei grato"
ridemmo entrambi.
Lo salutai e tornai verso casa.
Arrivata a casa trovai tutti a parte la persona che cercavo in quel momento, Lou mi disse che Harry era andato a correre. Salii di sopra, mi cambiai, mi misi il mio cappellino in felpa grigio, occhiali da sole e IPod. Salutai e andai a correre. Mentre correvo vidi un ragazzo riccioluto e incappucciato che girò verso un parco. Roconobbi subito dal tatuaggio che aveva un avambraccio. Era Harry. Accellerai e lo raggiunsi. Inizialmente non si accorse di me, ma poi girò la testa e mi sorrise. Gli presi la mano e lo portai dentro una casetta di legno li vicino. Appena entrati iniziai a baciarlo con foga, lui ricambiò sorridendo, poi mi staccò e mi chiese:
"A cosa devo tutto questo entusiasmo?"
"Adesso non ce più nulla che ci impedisca di farlo"
gli si inluminarono gli occhi.
"Vuoi dire che hai detto tutto a Nate? Come l'ha presa?"
"Si gli ho detto tutto. L'ha presa bene e vuole che gli presenti qualche ragazza"
sorrisi.
Harry si fiondò si di me cominciando a baciarmi con foga. Mi afferrò le cosce in modo che potessi circondare il suo bacino con le gambe. Mi fece sedere su un tavolino che c'era in questa casetta. Stavamo andando un pò oltre e mi resi conto che non era il luogo adatto, lo fermai:
"Harry, non è il luogo adatto" lui continuò a baciarmi il collo poi smise e mi prese per mano e uscimmo. Mentre tornavamo a casa mi disse:
"Ora dobbiamo solo dirlo ai ragazzi" sorrisi, sapevo che l'avrebbero presa bene.

Arrivati a casa trovammo tutte le coppiette in cucina che mangiavano schifezze. Io e Harry entrammo mano nella mano, sorridendo. Siccome nessuno ci calcolava, Harry si schiarì la voce per attirare l'attenzione. Tutti si girano e notarono le nostre mani, si creò un silenzio assoluto. Giusto cinque secondi dopo iniziarono i festeggiamenti:
"Oddio sono felicissimo! Però sappi che Harry è mio!" Disse Lou.
"Ma lasciali in pace Louis! Ragazzi sono felicissima! Davvero!" Disse El.
"Hazza vedi di trattarmi bene questa ragazza!" Disse Je.
"Si perché sennò ti spezzo le gambine!" Continuò Claire.
"E tu Hilary tratta bene Harold!" Dissero in coro Niall e Zayn. 
Guardai Harry. Stava ridendo, di conseguenza sorrisi. Mi faceva questo effetto; quando lui sorrideva io scoppiavo a vivere.



NOTA AUTRICE:
Mi scuso per l'enorme ritardo, ma in questi giorni sono stata via. :)
Comunque ecco il capitolo, fatemi sapere cosa ce da migliorare secondo voi e anche se vi piace come sta continuando la storia.
Se mi fate arrivare a 5 recensioni vi faccio un monumento. *faccinadacucciolo*

un bacio,Ilaria.

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