A present for Christmas

di CharlotteisnotReal__
(/viewuser.php?uid=190423)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Signor Natale. ***
Capitolo 3: *** Io odio il Natale. ***
Capitolo 4: *** Gelosia e Distrazione. ***
Capitolo 5: *** Neve. ***
Capitolo 6: *** Sorrisi. ***
Capitolo 7: *** Regali. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Image and video hosting by TinyPic



Prologo


 

Tuesday, 18th December


Mancava una settimana a Natale, c’era aria di festa dappertutto nel Fairgreen Shopping Centre di Mullingar e questo a Coraline O’Moore non piaceva affatto.

Coraline aveva sempre odiato il Natale, fin da bambina. Sarà perché la trovava una festa inutile e consumista o perché, cresciuta in una famiglia Atea, non le erano stati trasmessi i principi ed il valore di quel santo giorno, fatto stava che lo odiava.

La ragazza guardava fuori dal negozio tutte le luci ed i festoni che decoravano le varie vetrine, quasi con riluttanza, mentre sistemava con cura alcune magliette su di uno scaffale e dava un occhio alla sorella minore che, con assoluta spensieratezza, trotterellava da una parte all’altra del negozio, noncurante del fatto che avrebbe potuto rompere qualcosa. Ad un tratto, qualcosa attrasse Daphne; era un nuovo capannone, posto nel mezzo del primo piano di quel centro commerciale. La bimba si accorse subito che quello non era il capannone di una qualche degustazione di vini o di promozione di qualche nuovo prodotto farmaceutico e subito volle andare a vedere di cosa si trattasse.

Saltellando corse dalla sorella e, come a richiamare la sua attenzione, prese a strattonarle con insistenza la manica del lungo maglione a pois. «Che cosa vuoi, peste?». Domandò infastidita Coraline. La bimba fece finta di niente e, sorvolando il tono minaccioso della sorella chiese: «Andiamo a vedere cosa c’è lì?» Indicò con il minuto indice il nuovo allestimento. Scorbutica la sorella le rispose con un secco “no”, al che la bimba prese a frignare, affinché la sorella cedesse. Purtroppo per lei Coraline era irremovibile ma, a giocar a suo vantaggio, fu il caso, che decise che il quel momento dovesse passar proprio di lì la madre delle due. La signora O’Moore, udendo i piagnistei della figlia minore le domandò cosa fosse successo e Daphne, vendicativa come solo i bambini sanno essere, diede la colpa alla sorella: «È stata Coraline –disse indicandola- non vuole portarmi lì!» Concluse indicando poi l’allestimento. La signora O’Moore sgridò la figlia maggiore, costringendola ad accontentare la sorella.

Coraline non ne poteva più. Per lei già solo il Natale era una tortura poi doverlo passare ad aiutare i genitori al lavoro e badare a sua sorella lo rendeva ancor più odioso. Rassegnata prese per mano Daphne e la portò alla nuova “attrazione” della bimba.

Dietro una transenna, degli uomini armeggiavano con delle assi in legno che, a detta del cartellone posto alla loro sinistra, avrebbe costituito la “casa di Babbo Natale”. Quando Caroline lesse dovette trattenersi e reprimere i conati di vomito mentre, al contrario la sorella non si trattenne e prese a saltellare di gioia. «Hai letto? –chiese alla sorella indicando il cartellone- Babbo Natale verrà qui!» Sorrise entusiasta. «Sì, ho letto. – Rispose secca- E smettila di indicare, è maleducazione!» La rimproverò Coraline, e subito Daphne mise il muso.

Le due tornarono finalmente al negozio. Per Daphne, quella sarebbe stata la settimana più bella della sua vita, lei adorava il Natale, mentre Coraline si preparava al peggio.



 

Image and video hosting by TinyPic

"Mentre Coraline si preparava al peggio..."

 

 

 

Ehilà! :D
Salve belle gioie, come ve la passate?
Io sono reduce da una serata devastante, post ponte di sant’Ambrogio, ed una settimana sotto febbre e, come avrete capito tempo libero ne ho avuto anche fin troppo, indi per cui mi son messa a scrivere.
Dopo aver sospeso “Baby, I’m helpless” per mancanza di “testa” –che voi ci crediate o meno io ci mi devo impegnare a scriver quella storia, cosa che con altre non faccio- mi son venuti rimorsi paurosi leggendo di alcune di voi che son veramente dispiaciute così eccomi qui.
Visto che oggi Milano è sotto neve non potevo non postare una mini-fic all’insegna del Natale. :’)
Come avrete notato è un capitolo molto corto -500 parole tonde tonde-, nonostante si tratti del prologo, ma è una cosa voluta. La storia sarà composta da sette capitoli (la settimana di Natale) che non supereranno un tot di parole.
Vorrei che fosse una storia “leggera” e scorrevole, di passaggio oserei dire.
Bene, per ora è tutto, fatemi sapere cosa ne pensate: sia della storia, sia di come è “impostata”
Un bacione e… Buona neve! (troppo presto per dire “Buon Natale”)
Carlotta. ♡

 



Evangeline

(Se siete interessate qui c’è la mia shot su Liam.)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Signor Natale. ***


Image and video hosting by TinyPic



I
Signor Natale




Wednesday, 19th December  


Quella mattina Coraline era sola in negozio. Daphne era a casa di una sua compagnia di scuola, a far i compiti delle vacanze, il signor O'Moore ancora dormiva mentre la moglie sbrigava delle faccende in casa. A Coraline non dispiacque rimaner sola, anzi, si sarebbe goduta a pieno la mattinata, come sperava da tempo di poter fare. Prese dalla borsa uno dei tanti romanzi di Nicholas Sparks, amava quello scrittore. Per quando scontrosa potesse essere, quella ragazza si scioglieva ad ogni suo libro, per il semplice fatto che le davano la possibilità di sognare un amore da favola, amore impossibile nella sua realtà.
Era ormai passata mezz'ora, di un cliente nemmeno l'ombra e Coraline era concentrata più che mai nella lettura. Era arrivata a forse la parte più bella di tutto il libro, quella che aspettava di leggere fin da quando aveva letto la trama, ora più che mai aveva bisogno di concentrazione, era completamente immersa in quelle pagine e niente e nessuno l'avrebbero potuta riscuotere da quelle parole, quando un fastidioso motivetto natalizio le perforò le orecchie, deconcentrandola. Scocciata, Coraline, chiuse con forza il libro e lo ripose nella sua borsa mentre maledicendo il Natale si apprestò a guardar fuori dalla vetrina il nuovo allestimento de "la casa di Babbo Natale". 
Quell'irritante melodia andava avanti da ore e i brusii di bambini, in fila per seder sulle ginocchia di Babbo Natale e chiedergli chissà quale regalo, la infastidivano ulteriormente. Coraline pensò che nulla sarebbe potuto andar peggio, ma dovette ricredersi quando Daphne, trotterellante, varcò la soglia del negozio sventolando le lunghe trecce bionde qui e lì.
«Buongiorno sorellona!» Sorrise sorniona la bimba ma tutto ciò che ricevette in risposta fu un secco "ciao". Daphne era abituata ai modi per nulla gentili della sorella e poco ci fece caso. «Sorellona, mi porti da Babbo Natale?» Chiese d'un tratto la piccola, predendo in contro piede la sorella. «Ma tu non dovevi esser da Susie a fare i compiti?» Domandò accusatoria Coraline, ma Daphne non sembrava turbata e rispose, in tutta tranquillità: «Abbiamo finito presto, così mi sono fatta portare qui. A casa mi annoio».  Coraline non ebbe da ribattere, solo non avrebbe voluto la sorella fra i piedi tutto il giorno così sfruttò le cose suo favore: «Daphne, se io adesso ti porto da Babbo Natale tu prometti che dopo tornerai a casa?» La bambina a quelle parole saltò di gioia, annuendo con veemenza. 
Coraline si ripeteva che era per una buona causa, lo stava facendo per se stessa e per il suo benessere fisico-mentale, messo a dura prova dalla vicinanza con la sorella. 
Le due giovani O'Moore erano in fila da cinque minuti, la sorella maggiore non faceva altro che sbuffare e quella minore non cessava di saltellare sul posto e di indicare col dito ogni singola finta renna o elfo che vedeva. Coraline, scocciata da quel gesto la rimproverò: «Daphne, basta indicare è da maleducati!» La bimba chinò il capo e si scuso, ma finalmente era arrivato il suo turno e ci volle poco perché rialzasse la testa e tornasse a sorridere. Prima che Coraline potesse dire o fare qualcosa Daphne era già saltata in braccio a Babbo Natale sedendo sulle sue ginocchia.  «Oh-oh-oh! - cantilenò l'uomo sotto la lunga barba finta- Come ti chiami, bella bambina?» Domandò dolce alla piccola O'Moore. «Daphne». Rispose lei, e subito il finto anziano le domandò: «Bene, Daphne, cosa vorresti per Natale?» La bimba, a quella domanda s'illuminò, e subito fece un elenco di tutti i giocattoli più futili al mondo e questo imbarazzò Coraline, scandalizzata come non mai. «E poi- sussurrò piano la bimba all'orecchio dell'uomo- vorrei che mia sorella diventasse più dolce». A quella richiesta, il finto Babbo Natale, dagli occhi azzurri scoppiò in una fragorosa risata, e subito le guancie lentigginose di Coraline si colorarono di un rosso porpora. «Ti ho sentita peste! Adesso che hai conosciuto “Babbo Natale” potresti tornartene a casa?» Chiese con finto tono gentile. La bimba, indifferente, scese dalle ginocchia dell'uomo e si affrettò in negozio, e chiamò la signora O'Moore pregandola di venirla a prendere. Coraline la seguì, tornando al lavoro e sperando che quella pausa non le avesse fatto perder troppi clienti.
Quando Daphne se ne andò gli affari le girarono bene, aveva venduto un bel po' di articoli, la madre ne sarebbe stata contenta e, per sua fortuna, da poco più di dieci minuti Babbo Natale e i suoi aiutanti erano andati in pausa pranzo e lei potette nuovamente dedicarsi alla lettura, conscia del fatto che, a quell'ora, nessun cliente si sarebbe presentato. Contrariamente alle sue aspettative le porte automatiche del negozio scattarono quando Babbo Natale entrò nel negozio. «Ciao» Sorrise sotto la barba. «Salve -rispose cordiale la ragazza- posso aiutarla, signor Natale?» Chiese ironica la ragzza. L'uomo a quella battuta sorrise, si tolse il cappello e la barba finta, scoprendosi un giovane e bel ragazzo, non l'uomo di mezza età che la ragazza credeva. «Chiamami Niall». Disse sorridente, porgendole la mano. «Coraline». Si presentò la ragazza. «Bene, Coraline -cominciò il ragazzo- avrei bisogno di un maglione o di un qualcosa di natalizio. Sai, gli elfi sanno esser davvero dispettosi». Concluse poi mostrando alla ragazza la macchia scura di caffè sulla giacca del suo costume rosso. Coraline accennò una risata, la prima di quella giornata, e si diresse verso uno scaffale: «Vieni - si rivolse al ragazzo- ho giusto quello che fa per te». Niall la seguì e la ragazza gli mostrò subito un maglione di lana rossa con sopra ricamate delle renne. «Che ne dici?». Chiese Coraline. Il biondo annuì con veemenza così  Coraline chiese: «Di che taglia hai bisogno? ». Il ragazzo ci pensò un po’ per poi rispondere. «Oh, la più grande che avete. Deve passarci l'imbottitura!» Esclamò, scoppiando a ridere in una risata che contagiò perfino Coraline. «Pensi che una extra-large ti possa andare bene?» Domandò prendendo da sopra lo scaffale un'altro maglione. Il ragazzo glielo prese dalle mani, e portandolo avanti l’osservò. «Cielo, spero di sì!».

 

 

 

Image and video hosting by TinyPic
“Esclamò, scoppiando a ridere in una risata che contagiò perfino Coraline.”

 


No, non è un miraggio, è Carlotta che ha realmente postato!
Cielo, ragazze. Quando mai ho postato io in orario? Mai, appunto. lol
Bene, finalmente ecco il primo capitolo della storia che un po’, introduce la storia che sarà ambientata al Fairgreen Shopping Centre di Mullingar, centro commerciale realmente esistente trovato grazie ad una mini ricerca sul web lol.
Penso di non aver molto da dire sulla storia, adesso che è ufficialmente partita: la presta volto di “Coraline” è quella stupenda biondina, Freya Mavor, i capitoli d’ora in poi saranno composti da 1'000 parole ed il banner, non so se vi piace ma è opera mia e… Sì, ci tenevo a dirlo perché penso sia l’unico banner “ben riuscito” che io abbia mai creato. :,)
Okay, detto questo penso che potrei anche eclissarmi.

Come sempre ringrazio chi segue/preferisce/ricorda e recensisce la storia, grazie mille. ♡
Carlotta. :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Io odio il Natale. ***


Image and video hosting by TinyPic
 


II
Io odio il Natale



 

Thursday, 20th December


«Respira, Coraline. Respira». Era ciò che si ripeteva la ragazza da quando il suo turno al negozio era finito e la madre le aveva detto che sarebbe dovuta tornare a casa per badare a Daphne. Si stava preparando psicologicamente ad un pomeriggio chiusa in casa ed ai capricci della sorella. Se non si fosse rilassata era sicura l'avrebbero spedita in manicomio. «Respira. Respira...». Si ripeteva. «Cos'è, hai paura di non riuscir a camminare e respirare contemporaneamente?» Chiese scherzando una voce alle sue spalle per poi scoppiar a ridere. «Niall». Coraline si voltò di scatto, sorpresa. «Che ci fai qua?». Domandò poi. «Ci lavoro. -rispose con tono di ovvietà lui- Ma oggi ho mezza giornata libera e stavo per tornare a casa, quando ho visto una biondina scorbutica impalata fuori dall'uscita e mi sono detto "se non vado subito a parlarle penseranno tutti che sia fuori di testa" quindi eccomi qui. A renderti normale anche agli occhi dei passanti». Rispose scherzando lui e Coraline non poté fare a meno di ridere. Un po' per la simpatia del ragazzo ed un po' imbarazzata per la pessima figura che aveva fatto. «Grazie per avermi "salvata", allora». Rispose altrettanto giocosamente lei. «Oh, di nie...». Prima che Niall finisse di parlare il suo stomaco brontolò, scatenando l'ilarità di entrambi, che risero calorosamente. «Il tuo stomaco dice di aver fame e tu?» Scherzò la ragazza. «Sì, ma mangio solo se mi farai compagnia». Rispose gentile lui, porgendole la mano. Da vero gentiluomo. Coraline l'afferrò, accettando l'invito e scoppiando a rider per i modi simpatici di lui. In quei giorni stava ridendo troppo, per esser Natale e ne era consapevole solo, si diceva, un paio di risate in più non le avrebbero fatto male.
«Allora, Coraline, cosa ti porta a lavorare la settimana di Natale?» Chiese Niall, addentando il suo panino al prosciutto, pomodoro e mozzarella. Coraline sospirò; «Non avrei molto da fare a casa così ho deciso di dare una mano in negozio ai miei». Rispose poi; «Tu?» Chiese al biondo. Niall guardò disinteressato il suo panino. «Mi servivano soldi.» Rispose sorridendole. «Soldi per cosa?» Incalzò lei curiosa. «Per il regalo di Natale della mia ragazza». Le rispose addentando nuovamente il suo pranzo. La ragazza prese a pasticciare con una patatina fritta il ketchup nel suo piatto, sospirando: «Ah, il Natale...». A Niall non sfuggì il palese disgusto di Coraline nei confronti di quella festa, così, incuriosito osò chiederle una motivazione. «Come mai odi il Natale?» La bionda si irrigidì, presa alla sprovvista e subito lasciò perdere le patatine, cercando un appiglio valido. «Io… Io non odio il Natale –farfugliò a fatica-. Sì ecco, è una bella festa… infondo. Molto infondo…». Tentò di convincere il ragazzo, ma l’unica reazione che scatenò un lui fu una grassa risata. «Non lo odi? –rise- Ma se mi avresti ucciso appena messo piede qui dentro!» Rise ancora, questa volta coinvolgendo anche Coraline. «E chi ti dice che non lo voglia ancora fare?». Lo provocò la ragazza. «Il fatto che, nel profondo, anche tu ci tieni ad esser nella lista dei “buoni” –rispose con aria di finta superbia- E perché ti sto simpatico. Ammettilo!» Ammiccò giocosa Niall, al ché Coraline rise nuovamente. «Sei buffo!». Ammise asciugandosi una lacrima per le troppe risa –la prima in tutta la sua vita-. «E…?» Continuò con insistenza il biondo, facendo le boccacce alla riccia che rise ancor più forte, tenendosi la pancia dolorante. «E va bene, lo ammetto. Mi stai simpatico.» Acconsentì sorridendogli. Niall sorrise di rimando, incantandosi negli occhi così blu e profondi della ragazza, che fece lo stesso con quelli altrettanto belli del biondo.
I due erano come incantati, l’uno dalla bellezza così semplice dell’altra. Si era creato un silenzio innaturale che venne fortunatamente spezzato dall’insistente suonare del telefonino di entrambi i ragazzi. «È la mia ragazza. Ha il ciclo, è molto irascibile, e pare anche che io l’abbia fatta arrabbiare in qualche modo». Rise scioccato Niall, leggendo il messaggio. «Èmia madre –sbiancò la ragazza-. Dice: “Alza il tuo graziosissimo fondoschiena da quella sedia, saluta il tuo “amichetto” e corri da tua sorella!”». I due biondi scoppiarono a ridere e, all’unisono, si girarono in direzione del negozio di abbigliamento degli O’Moore, notando un’alquanto scocciata madre di Coraline indicare con insistenza il suo orologio da polso alla figlia. Sottolineandone il ritardo. La ragazza rise ancora, per poi rivolgersi al biondo: «Sarà meglio che vada.» Gli sorrise. «Aspetta, dove abiti? – domandò- ti accompagno». Le sorrise porgendole la mano che lei ignorò, prendendolo sotto braccio. «Qui vicino – rispose la ragazza- son poco meno di dieci minuti a piedi».  I due ragazzi s’incamminarono mentre i minuti passavano veloci per Coraline, cullata dal calore del corpo del ragazzo. Quando giunsero all’abitazione degli O’Moore Niall la salutò, lasciando un leggero e casto bacio sulla guancia, che fece arrossire la ragazza.
Coraline, appena mise piede in casa sua, venne travolta dalla sorella e dalle sue pettegole domande su Niall; incitata dalla madre che, sicuramente, aveva assistito interessata al pranzo dei due ragazzi e adesso logorava dalla curiosità di sapere chi fosse quel misterioso biondino; mettendo la pulce anche nell’orecchio della figlia minore. «Chi è quel ragazzo? Ècarino, come si chiama? Èun tuo amico, compagno di scuola? Perché io non l’ho mai visto… -le aveva domandato a raffica- Coraline? -Chiese poi alla sorella, vedendo che non le stava prestando attenzione-. È il tuo ragazzo?». A quelle parole la bionda sbiancò e, con sguardo truce, gridò contro la sorella: «Stai zitta!». Ovviamente, Daphne tacque e Coraline, irritata, corse in camera sua e vi ci si chiuse dentro. Si gettò di peso sul suo morbido letto, sprofondando la testa nel cuscino. Quel pomeriggio era intenzionata a leggere il suo amato romanzo di Sparks ed a dimenticare gli occhi celesti del ragazzo, tanto profondi quanto vivi, in attesa del domani.


 

 
Image and video hosting by TinyPic 

"A quelle parole la bionda sbiancò e, con sguardo truce, gridò alla sorella: «Stai zitta!»" 

 



Poteva mai essere che riuscissi ad aggiornare costantemente per una buona volta? NO. Ovviamente io non mi smentisco mai, e ne ho sempre una che mi impedisce di postare!

Che poi, oggi è il 20. Nella storia è giovedì, 20. Asdfghjkl ♥

Scusate i miei scleri e il ritardo PAUROSO –tre giorni lol-, non sono qui per annoiarvi o non ulteriormente visto che son consapevole della “pallosità” di questo capitolo…
Va beh, tralasciando questo, spero che la storia non stia deludendo le vostre aspettative, perché vi vedo molto prese da essa e mi dispiacerebbe.

Oltre che “quanto sono pucciosi Niall e Coraline?” non saprei che chiedervi quindi scappo.
Come sempre ringrazio le quattro ragazze che preferiscono la storia, le quattro che la seguono, l’unica povera anima che la ricorda, le dolcezze che mi hanno regalato undici recensioni ai capitoli precedenti e le lettrici silenziose. Anche se nascoste siete presenti e mi fa molto piacere. :)
Un bacione, ragazze!
Carlotta. ♡

P.S.: Scusate gli eventuali errori, ma non ho avuto il tempo di correggerli dato che o aggiornavo oggi o chissà quando.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Gelosia e Distrazione. ***


Image and video hosting by TinyPic



III
Gelosia e Distrazione



 

Friday, 21 th December


Erano le cinque e mezzo del mattino e Coraline era già sveglia da un pezzo. Odiava svegliarsi così presto, ma la cosa le faceva anche piacere dato che, a quell'ora, in casa sua non volava una mosca e poteva legger in santa pace, appostata come al solito per terra, accanto al camino con una tazza fumante di tè caldo in manoo. Quando finì di bere il suo tè, contemporaneamente, le passò anche la voglia di leggere così oziò un po', girovagando per casa, quando poi decise di andare al centro commerciale e far colazione da Renèe, figlia dei signori Meyer suoi vicini di casa e proprietari del Nessie's Bar, nel Fairgreen.
Mise su il suo cappellino grigio di lana e la sciarpa abbinata, prese dall'attaccapanni il suo pesante cappottino blu scuro e corse di fretta fuori casa con le cuffie nelle orecchie e il cappotto ancora da indossare. Camminava tranquilla, fra le vie di Mullingar, ascoltando The Cranberries, mentre l'umido della nebbia mattutina le bagnava il viso, e lei, stranamente, sorrideva allegra. La ragazza, quel giorno era di buon umore; nonostante fosse venerdì, il giorno che più odiava in tutta la settimana, e si fosse svegliata presto aveva un'innaturale sorriso stampato in faccia, ma che ben presto scomparve.
Purtroppo per lei -e per chiunque quel giorno avrebbe incontrato sulla sua strada- appena messo piede nel Fairgreen Shopping Centre la meravigliosa voce di Micheal Bublè ed i suoi brani natalizi le perforarono le orecchie, sovrastando la voce di Dolores O'Riordan e irritandola parecchio. Come se non fosse già abbastanza per la povera O'Moore il chiacchiericcio di alcuni inservienti che pulivano il centro commerciale prima dell'apertura, la mise a conoscenza dell'imminente nevicata, prevista per i giorni successivi, al che le sue guance si colorarono di un rosso accesso. Coraline odiava la neve quasi quanto il Natale, se non di più.
Coraline stava avendo un sovraccarico di spirito natalizio e sarebbe scoppiata di lì a poco se solo Renèe non fosse, involontariamente, intervenuta salutando la bionda. «Ehilà, Coraline!». Si sbracciò la rossa da dietro il bancone. «Ciao, Renèe!». Ricambiò il saluto, raggiungendola al bar. «Ti siedi con me?». Domandò Coraline all’amica, sedendosi su uno dei tavolini del bar e invitandola a far lo stesso. «Non posso». Rispose. «Tra poco il centro commerciale apre ed io ho ancora un sacco di faccende da sbrigare!». La bionda sospirò, vedendo Renèe che già le dava le spalle armeggiando con qualcosa davanti a lei, mentre i rossi capelli le ricadevano sul viso più arruffati che mai. «Nessie, mi faresti un tè caldo con latte?». Le domandò Coraline, prendendo a fissare l’entrata dell’edificio, senza un perché. «Ecco, tieni». Prima ancora che Coraline potesse dire o fare qualcosa Renèe si era presentata al suo tavolo, con in mano la tazza fumante che la bionda prese a sorseggiare avidamente. «Grazie». Sorrise alla rossa dopo un altro sorso. «Di niente, basta che non mi chiami più in quel modo!». Rispose la barista, gonfiando le guancie rosee. Coraline soffocò una risata, portando lo sguardo dall’amica alle enormi porte automatiche del centro commerciale. Sorrise, automaticamente, quando vide Niall entrare ed il suo sorriso si aprì ulteriormente quando vide il ragazzo ricambiare e venirle incontro.
«Ciao!». Salutò Niall, andandosi a sedere di fronte a lei. «Ciao». Lo imitò Coraline tornando a fissare la sua tazza di tè. Improvvisamente, nacque un imbarazzante silenzio; i secondi parevano minuti e gli occhi dei due non vedevano altro se non le rispettive scarpe, sotto al tavolo. Renèe, che tutto era tranne che ceca, si fece largo fra i tavoli, raggiungendo i due ragazzi. «Allora, cosa ti porto, biondo?». Chiese impugnando penna e block notes. «Un succo all’ananas, grazie». La ragazza non attese oltre, corse al bancone e con la stessa velocità portò il succo a Niall, lasciando i due ragazzi di nuovo soli. «Dunque –fu Niall a prender parola per primo- come mai qui così presto?» Domandò bevendo un sorso di succo e fissando Coraline, ancora in silenzio. «Mi sono alzata presto –si affrettò a rispondere-. E tu?». Chiese curiosa. Il ragazzo parve irrigidirsi e, nervoso, prese a grattarsi la testa; quasi imbarazzato. «Ecco… Io. –Balbettò incapace di formulare una frase per intero- … Ieri sera ho litigato con la mia ragazza». Coraline ebbe una strana reazione, non da lei. Da una parte era triste e dispiaciuta per il ragazzo, ma dall’altra era come se fosse indifferente, anzi, trovava addirittura piacevole la notizia. «Mi spiace -Sussurrò realmente dispiaciuta-. Se posso sapere, come mai avete litigato..?». Domandò poi, ancor più curiosa. Niall sospirò, per niente infastidito. «Oh, è gelosa. Dice che quando torno da lavoro sono sempre distratto e penso ad altro, ma non è colpa mia se mi distraggo!». Si difese lui, assumendo un broncio degno di un bambino, o peggio, degno di Daphne. «E di chi è la colpa, se no?». Azzardò la bionda, in tutta ingenuità. Niall venne preso alla sprovvista, e per la seconda volta in pochi minuti prese a balbettare e a grattarsi il capo, in un misto fra imbarazzo e imbranataggine che fece sorridere Coraline. «Ciao!». Come fosse stata chiamata dal ragazzo arrivò Daphne che, avendo visto Niall in compagnia della sorella anche il giorno precedente era curiosa di sapere chi fosse. «Io sono Dahpne, tu chi sei? Il ragazzo di Coraline?» A quelle parole i due spalancarono gli occhi imbarazzati e, mentre le paffute guancie di Niall si coloravano di un rosso acceso, Coraline si affrettava a zittire la sorella: «Ma che dici, peste! È soltanto un amico!». La rimproverò acida. Il biondo rise, vedendo come Coraline potesse esser scorbutica. «Sono Niall». Si presentò, sorridendo alla piccola Daphne che sorrise di rimando. «Ciao Niall, ti va di giocare con me?» Chiese allora la piccola O'Moore, spinta dalla simpatia che le ispirava il ragazzo. «Oh, vorrei tanto -rispose il biondo realmente dispiaciuto-. Ma devo correre al lavoro, sarà per un'altra volta. Promesso?». Domandò porgendo il mignolo alla bimba. «Promesso!». Sorrise lei stringendo il suo mignolo a quello del ragazzo, grande il doppio del suo. Coraline sorrise a quella scena, sorprendendo addirittura la sorella con quel gesto. «Allora a dopo, Niall...». Sorrise titubante Coraline. «A dopo». Le sussurrò lui baciandole, esattamente come il giorno prima, una guancia. «A presto anche a te, Daphne!» Sorrise frizionando con una mano i capelli della bimba che rise felice. Niall le stava simpatico e, secondo la piccola O'Moore, era perfetto per Coraline.


 

 

Image and video hosting by TinyPic
«Ciao Niall, ti va di giocare con me?»





Image and video hosting by TinyPic
Oh-Oh-Oh! Buon Natale!!!



Essendo oggi Natale non potevo non aggiornare e poi, son passati giusti giusti cinque giorni dall'ultimo capitolo. lol
Bieeeen! Tornando alla storia ho pochissimo da dire: Renèe è un personaggio di passaggio, che non vedremo più, ed è anche un palese omaggio a Stephanie Meyer e alla sua saga. (Non chiedetemi perché ma mi fa troppa tenerezza quella donna uù)
Ah, udite udite! Ho finalmente dato un volto alla piccola Daphne! :DD
Giusto qualche giorno fa stavano dando il Grinch e mi sono detta "chi meglio della piccola Cindy Lou, lo spirito natalizi in persona, potrebbe fare Daphne?" Quindi ecco che ne approffitto ancora una volta della bellezza di Taylor Momsen :3
Okay, io sono stanca morta.

Un bacione a tutte! 

Ringrazio chi segue la storia, chi la preferisce, ricorda e recensisce! 
Siete asdfghjkl c:

Carlotta. ♡

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Neve. ***


Image and video hosting by TinyPic



IV
Neve



 

Saturday, 22th December


«Sei diversa lo sai?». Chiese Daphne alla sorella, prendendo un'altro po' di neve ed aggiungendola all'enorme palla che le sorelle O'Moore stavano scolpendo, come base per il loro pupazzo di neve. «In che senso diversa?». Domandò Coraline, corrucciando la fronte ed imitando la sorella, cominciando però a creare il busto. «Fino a pochi giorni fa non avresti mai rinunciato alla tua pausa pranzo per venire a giocare con me. Avresti letto tutto il tempo». Rispose con un'anche fin troppo dolce naturalezza. «Se vuoi torno dentro...». La provocò la sorella maggiore. «No, per favore. Mi sto divertendo ed è la prima volta che giochi con la neve insieme a me. Solitamente non fai altro che leggere!». Confessò la piccola, mettendo su un broncio dispiaciuto. «Piccola peste, non sai quanto in questo momento io abbia voglia di tornare dai miei amati libri, ma sei mia sorella ed è normale che io preferisca te a delle stupide pagine. Te lo devo per ragioni sanguigne...». Le spiegò sarcastica Coraline, ma lasciando trapelare un velo di dolcezza nello sguardo che le aveva riservato. «Vedi che sei più diversa dal solito. Strana e diversa!» Esclamò divertita Daphne, accennando una risata e scuotendo le lunghe trecce bionde. Coraline, vedendo la sorella ridere così genuinamente non potè fare a meno di sorridere pensando che, in fondo in fondo, un po' le voleva bene. 
Quella stessa mattina aveva nevicato, e così era stato anche il giorno prima, scatenando la gioia di molti abitanti di Mullingar, tranne quella di Coraline, che solo in quel momento si era aperta al Natale grazie alla dolce Daphne.
Improvvisamente una palla di neve colpì in pieno viso Coraline, raggelandole le labbra e arrossandole le guancie lentigginose. Poco in lontananza, proprio di fronte all'entrata del Fairgreen Shopping Centre, Niall Horan rideva di buon gusto, appurando che la sua mira migliorava di giorno in giorno. «Niall! Ah, se ti prendo!» Urlò fintamente furiosa Coraline, prendendo un po' di neve da terra e scagliandola sulla gamba del ragazzo che, ancora fra le risate, non si era accorto della reazione della ragazza fino a quando la sua palla di neve non lo aveva colpito. «Questa è guerra, lo sai?». Preannunciò il ragazzo, stampandosi un sorriso beffardo in volto. «Sono pronta». Sorrise con altrettanta determinazione la bionda, prendendo un altro po' di neve e avanzando di poco verso Niall, lasciando l'indifferente Daphne sola; alle prese con il suo pupazzo. 
Neve nelle calze, nel cappuccio del giubbotto, nei guanti e nelle mutante! I due non avevano fatto altro che riempirsi di neve a vicenda per gran parte del tempo ed adesso, inzuppati fradici, giocavano a rincorrersi proprio come due bambini.
«Ti ho presa!». Si proclamò vincitore Niall, prendendo la ragazza per una manica nel momento stesso in cui, nella fretta di scappare, era inciampata nei suoi stessi piedi trascinando a terra con lei il povero biondo.
In un secondo i celesti occhi di lui riflettevano in quelli mare di lei, così tanto vicini che Coraline sentiva il caldo respiro di lui gelarsi al contatto con le sue labbra e i loro nasi sfiorarsi. Erano entrambi inermi, incapaci di pronunciare una sola parola per il troppo imbarazzo.
Ancora sopra di lei Niall poggiò le mani al suolo, sulla fredda neve, e fece leva solo per non pesar troppo sull'esile corpo di Coraline. A quel gesto la ragazza sorrise e il biondo, automaticamente, portò una mano alla sua guancia. Le carezze di lui bruciavano sulla pelle nivea di lei, tanto che la ragazza non seppe dire se quella fosse una reazione alla bassa temperatura o allo stretto contatto fra lei e Niall; che aveva preso a guardarla intensamente, come a volerle trapassare l'anima cosa che lei, in quel momento, gli avrebbe permesso di fare, senza opporre resistenza. 
«Sei bellissima». Inaspettatamente quel complimento, pronunciato così sinceramente e con naturalezza, arrivò dritto al cuore di Coraline, provocandone l'arresto.
Niall si accorse dopo di ciò che si era appena lasciato sfuggire dalle labbra e subito, per quanto non ne avesse rimorso, se ne pentì ricordandosi che era impegnato, in un pessimo rapporto dai minuti contati, ma pur sempre impegnato. Si alzò impacciatamente e porse la mano alla ragazza, che la prese senza opporre resistenza. «Ho freddo». Sussurrò tremante Coraline, lasciandosi scappare uno starnuto. «Vieni, andiamo dentro». Le rispose Niall, circondandole le spalle con un braccio, lasciando che lei potesse trarne calore e conforto.
Fortunatamente, i signori O'Moore erano proprietari di un negozio di abbigliamento, così i ragazzi avevano potuto abbandonare gli abiti bagnati e indossarne dei nuovi, ma soprattutto caldi e asciutti. «Grazie per la felpa... E i pantaloni... E le calze!». Disse impacciato Niall, lusingato dalla gentilezza di Coraline . «Di niente, figurati». Gli sorrise la ragazza. «Domani ti porto i soldi». Chiarì lui, da persona onesta e buona qual'era. «Non mi devi nulla Niall -si affrettò a spiegare la giovane O'Moore- Non potevo lasciarti tornare a casa vestito da Babbo Natale, in fondo è anche colpa mia. Te lo devo». Concluse convincente lei, poggiando una mano su quelle di Niall, dando maggior credito alle sue parole.
Il quel momento, però,  era pelle di Niall a bruciare, con la sola differenza che lui sapeva a cosa era dovuto quell'esagerato calore, a lei. Troppo imbarazzato per la reazione da scolaretta innamorata, Niall distolse lo sguardo da quello di Coraline, puntando gli occhi sulle loro mani che, adesso che vedeva, bruciavano ancor di più. Con la coda dell'occhio il biondo  notò l'ora sul suo orologio da polso e, con dispiacere, dovette salutare la ragazza: «La mia pausa è finita. Ci vediamo domani?» Domandò speranzoso. «Senz’altro!» Rispose fin troppo smielata lei, lasciando così che il ragazzo tornasse al suo lavoro, fra elfi e renne. 
Nei minuti successi all'accaduto Coraline aveva evitato di pensarci, per ovvie ragioni, ma, adesso che si trovava da sola, le parole di Niall le risuonavano in testa facendole palpitare il cuore e facendole provare sensazioni del tutto nuove e sconosciute. Spaventata da quella valanga che la stava travolgendo decise di continuare la sua lettura spesso interrotta, lasciandosi alle spalle quelle parole... O quasi.



 

Image and video hosting by TinyPic
«Sei bellissima».

 



Salve ragazze! 

Sapete, non saprei proprio cosa dirvi... Cioè, scrivere il capitolo è stato così tanto naturale per me che ne sono -stranamente- soddisfatta, non sapreo proprio cosa potrei chiarire a riguardo.
Per dire, in mezz'ora son riuscita a buttar giù queste circa mille parole, cosa del tutto anormale per i miei standard, e spero siano di vostro gradimento e che non vi stiate annoiando.
Finalmente -dico finalmente perché non ne potevo più io AHAH- Niall ha fatto stile "Little Things" dicendo a Coraline che la trova bella. Penso anche che sia stato troppo dolce la scena iniziale con Daphne, dove finalmente le due O'Moore si comportano come due sorelle dovrebbero fare.
E poi boh... Coraline non ha fatto altro che sorridere e della sua acidità nemmeno l'ombra, inizio ad esser fiera di lei. :')

In conclusione questo capitolo è molto importante perché ci stiamo avvicinando alla fine e la storia sta prendendo un bel po' di svolte decisive. 
Adesso mi conviene filare, ma prima ci terrei molto a ringraziare le meraviglie che recensiscono la storia, chi la preferisce, chi la segue, chi la ricorda ed anche chi solo legge anonimamente in silenzio.
Grazie mille di cuore!

Un bacio, Carlotta. :)


 

Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sorrisi. ***


Image and video hosting by TinyPic



V
Sorrisi



 

Sunday, 23th December


«Verde e rosso è l'agrifoglio la-la-la-la-là!» Nell'udire quel canto la signora O'Moore quasi ebbe un colpo. Quella che stava sentendo cantere era una canzone natalizia, e le labbra dal quale usciva quell'allegro canto erano quelle di sua figlia Coraline che, sovrapensiero, aveva preso a cantare mentre sistemava gli ultimi arrivi in vetrina. «Tesoro..?» La chiamò allora la madre, pensando di aver confuso la figlia maggiore con quella minore e attribuendo l'errore all'età che avanza. «Sì, mamma?» Rispose lei, scioccando ulteriormente la signora O'Moore, ma allietandola con la notizia che non stava invecchiando troppo e che ancora non perdeva colpi. «Oh, niente -risposte imbarazzata- Solo ti ho sentita cantare e non pensavo fossi tu». Rispose, tornando a cambiare i cartellini dei prezzi di alcuni capi scontati. Coraline a quella risposta rise, domandandosi cosa ci fosse di così strano o anormale. La ragazza non se n'era accorta, ma, lentamente, la sua visione del Natale stava cambiando ed in così poco tempo. Nessuno avrebbe mai detto che Coraline O'Moore sarebbe stata in grado di sorridere a Natale, e nemmeno che sarebbbe riuscita a giocare con la neve o cantare con così tanta naturalezza quel motivetto per il quale, fino a qualche giorno prima, avrebbe provato solo riluttanza, ma adesso era tutto diverso. Da quando quel giovane Babbo Natale aveva varcato la soglia di quel centro commerciale per Coraline molte cose erano cambiate, a cominciare da lei stessa, e questo era tutto tranne che un male. «Quanta gioia in un germoglio la-la-la-la-là!» La ragazza ancora cantava allegra, finendo di sistemare i capi sui manichini di quella vetrina. Stava litigando con la cerniera di una gonna, che di chiudersi proprio non ne voleva sapere, quando, aldilà del vetro, scorse una testa bionda china su se stessa. Era Niall, ma non sembrava essere lo spensierato irlandese con cui Coraline tanto amava passare il tempo, no. Era cupo e pensieroso così la ragazza, preoccupata per l'amico, decise di andargli incontro. Il biondo era volto di spalle, con ancora il costume da Babbo Natale indosso, poggiata alla ringhiera del secondo piano, che si rigirava fra le mani un malconcio pezzo di carta, forse un tempo uno scontrino. «Ciao». Salutò Coraline indecisa. Niall si girò di scatto, ignaro fino a pochi secondi prima della sua presenza, e, sorpreso sussurrò: «Coraline..?». La ragazza sorrise a quella reazione, avvicinandosi di più a lui. «Tutto bene?». Chiese con una dolcezza innaturale per lei. «Potrebbe andare meglio» Sospirò il ragazzo, gettando via il pezzo di carta e lasciando che svolazzando arrivasse al piano di sotto. Coraline lo guardò interrogativa, decidendo poi di affiancarlo. «Racconta». Disse, ammirando la fiumana di gente che riempiva il centro commerciale. «Ho rotto con la mia ragazza». Sbottò Niall in un sospiro. «Come mai?» Chiese Coraline, voltandosi in sua direzione. Così girata la ragazza poteva scorgere il profilo di Niall. Aveva un bel naso, un po' appariscente, ma grazioso e due guance paffute e rosse che ti invitavano a morderle. Coraline pensò che era un bel ragazzo dopotutto, anche se non era la prima volta che pensieri simile aleggiavano nella sua mente. «Non mi piaceva più stare con lei». Disse, portando il suo sguardo al cielo, visibile solo attraverso le grandi finestre del Fairgreen. «Come mai? Se posso sapere...». Domandò Coraline, curiosa, puntando i suoi occhi in quelli di lui. «Era troppo gelosa e non provo più quello che provavo per lei un tempo». Sorrise amaro, voltandosi a sua volta verso la ragazza e avvicinandosi di poco. «Mi spiace». Disse solo, tornando ad osservare le persone che entravano ed uscivano dai vari negozi al piano di sotto. Ad un tratto, Coraline, sentì come tirarsi i capelli e, alzando lo sguardo, fu felice nel vedere che era Niall che, sorridente, aveva preso a giocare con un'umidiccia ciocca dei suoi capelli. «A me no». Sorrise accennando una risata, ma non smettendo di attorcigliarsi i capelli della bionda fra le dita. «E perché no?» Domandò confusa Coraline. «Perché penso mi piaccia un'altra, ma lei non ricambia...» Sospirò deluso. «Chi è lei?» Chiese curiosa. «Oh, non posso dirtelo. -si affrettò a rispondere lui- Vedi, per Natale ho chiesto che i miei sentimenti vengano ricambiati da questa ragazza e se ti svelassi suo nome il desiderio si annullerebbe». Rispose lui, scherzando. Coraline si sentì improvvisamente vuota. Sperava, nel profondo, di poter aver una chance col ragazzo e si sentì un poco delusa. «Ti basta sapere che è bellissima». Le fece l'occhiolino lui, porgendole, dolcemente, la mano. «Che valido indizio!». Ironizzò, Coraline afferrandola. Il ragazzo, divertito da quella battuta sorrise come solo lui sapeva fare. «Hai un bellissimo sorriso, sai?- Domandò spontaneamente Coraline- E penso che sia impossibile non ricambiare i sentimenti di un ragazzo con un tale sorriso» Lo rincuorò lei,pentendosene subito dopo, visto la tristezza che quel pensiero aveva smosso il lei. Niall, che aveva scorso una punta di tristezza nella parole di lei, le prese il viso fra le mani, inchiodando i loro occhi gli uni agli altri. «Grazie». Le sorrise, poggiando le sue labbra sulla fronte nivea di lei, e lasciandole un casto bacio che quasi la ragazza non avrebbe sentito, se solo la sua pelle non avesse preso a bruciare. Dall'altra parte centro commerciale, Daphne osservava la scena da dietro il vetro della sua vetrina, divertita. Era felice per sua sorella, finalmente aveva imparato a sorridere e ad esser dolce e gentile co il prossimo. La signora O'Moore affiancò la figlioletta e, poggiandole le mani sulle spalle, sorrise. «La mia piccola sta crescendo». Sospirò poi mentre la piccola Daphne ancora guardava la sorella e quel Babbo Natale dagli occhi azzurri che, a quanto pareva, aveva fatto sì che il suo desiderio si avverasse perché Coraline si era finalmente sciolta grazie a lui.

 


 

Image and video hosting by TinyPic

«Perché penso mi piaccia un'altra, ma lei non ricambia...»

 

 


Holaaa! Salutate tutte la mia splendida Alice che ha aggiornato al posto mio perché il mio pc è una pippa! :DD

Eccoci qui, ragazze. Siamo quasi giunte alla fine!
Nel prossimo capitolo sarà la Vigilia e quindi sarà l'ultimo, prima del 25, l'epilogo.
Non voglio deprimermi già da ora perché mancano ancora un paio di capitoli quindi vi saluto!
Ringrazio chi recensisce, chi segue, preferisce, ricorda e chi solo legge. :)

Un augurio di felice anno nuovo,
Charlie! 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Regali. ***


Image and video hosting by TinyPic



VI
Regali



 

 

Monday, 24th December


Era la mattina  del ventiquattro dicembre e in tutto il mondo lo spirito natalizio riempiva il cuore di grandi e piccini; mentre in Irlanda, una ragazza, Coraline O'Moore, sorprendeva i vicini, augurandogli gioiosamente un felice Natale.
La ragazza era felice che fosse Natale, improvvisamente, dopo tanti anni di riluttanza nei confronti di quella festività, anche Coraline riusciva ad apprezzarne il significato.
La bionda, sorridente, correva al lavoro e non vedeva l'ora di poter augurare un felice Natale anche ai suoi colleghi del centro commerciale. «Salve, Bob! - Esclamò vedendo la guardia all'entrata- Passa una felice vigilia!».Lo salutò, saltellando a passo di danza verso la gelateria dei signori Parker e augurare salutarli alla medesima maniera. «Salve, signor Natale! - Sorrise la ragazza, avvicinandosi alla "casa di Babbo Natale" e salutando il biondo che sedeva su di una sedia,  con in braccio un bimbo che si divertiva a tirargli la barba finta. - Auguri di una felice vigilia!».
Niall non aveva fatto in tempo a ricambiare l'augurio che la ragazza era subito scappata via. Saltellava pimpante da un negozio all'altro dando il buongiorno a chiunque conoscesse o non; era proprio bella, pensò Niall.
La mattinata trascorse in fretta per i due ragazzi, che presto si ritrovarono a chiacchierare durante la loro pausa. «Sei felice che oggi sia la vigilia?».Domandò la ragazza a Niall. «Io sì, tantissimo. Tu, piuttosto, ad inizio settimana non sembravi gradir così tanto il Natale...»La stuzzicò il biondo. Coraline rifletté parecchio su quelle parole; il Natale non le era mai piaciuto, l'aveva sempre odiato eppure ora, da quando Niall era entrato a far parte delle sue giornate adorava quella festività e non vedeva l'ora di festeggiarla con gli amici ed i familiari. «Sai, credo di aver cambiato opinione. Infondo non è una brutta cosa il Natale».Arrossì di colpo, la ragazza. Niall le sorrise calorosamente non sapendo che dire. Quelle gote arrossate l'avevano lasciato senza fiato e quegli occhi così accesi l'avevano rapito.
Come da un po' accadeva, i due giovani rimasero intrappolati gli uni negli occhi degli altri e la sensazione di calore e beatitudine che gli accoglieva era un qualcosa di indescrivibile per entrambi.
Coraline era sempre più convinta che Niall fosse un ragazzo meraviglioso e bellissimo, mentre il ragazzo non poteva far a meno di convincersi sempre più di quel che iniziava a provare per Coraline.
Accortasi della situazione imbarazzante che si era andata a creare la giovane O'Moore arrossì di colpo; «Non ho ancora fatto nessun regalo. -sospirò voltando lo sguardo verso la vetrina di un negozio di giocattoli- Daphne sarebbe felice se gliene facessi uno, ti andrebbe di accompagnarmi?».Domandò al ragazzo, indicandogli il negozietto che aveva attirato la sua attenzione. «Ma certo!».Sorrise lui, prendendole la mano e incamminandosi verso la bottega dei signori O'Brian. 
Una volta entrati Coraline si sentì di nuovo bambina. Tutti quei giocattoli e peluche la fecero sentire come nel paese dei balocchi e si pentì di tutti i Natali che aveva sprecato nell'odio.
«Guarda questo che bello!».Esclamò la ragazza, quando un orsacchiotto di peluche attirò la sua attenzione.
Era un semplice animale di pezza: aveva il pelo morbido e vellutato, un'espressione dolce, per quanto inanimata fosse, e teneva fra le mani un pacco regalo con ricamato sopra "Buon Natale". Coraline pensò che quello sarebbe stato il regalo perfetto per sua sorella. Daphne amava i peluche e uno in più alla sua collezione non avrebbe potuto far altro che renderla felice. «Quella piccola peste sarà felice di riceverlo!».Esclamò infine, prendendo l'orso dallo scaffale e stringendoselo fra le braccia.
Niall non aveva fatto altro che rimanere in silenzio, per tutto il tempo. Non perché si stesse annoiando, semplicemente era troppo ammaliato dalla semplice bellezza di Coraline.
Per quando acida e scontrosa si fosse dimostrata la ragazza al loro primo incontro, il biondo aveva capito che la sua era solo una maschera e che i realtà, Coraline, era una ragazza dolce e indifesa, come un bambino. Coraline era infondo come Peter Pan, si disse il ragazzo, un'eterna bambina.
Presto la loro pausa finì ed i due giovani sarebbero dovuti tornare al lavoro. Coraline sfoggiava un sorriso sornione, era felice perché era riuscita a trovar in poco tempo dei regali adatti ai suoi cari; mentre il sorriso di Niall non era da meno, si era divertito tanto con Coraline.
«Cielo! -imprecò la ragazza battendosi una mano sulla fronte- Ho dimenticato di farti un regalo! Aspettami qui, corro subito a rimediare!».Tentò di scusarsi, ma quando fece per Girarsi e tornare sui proprio passi Niall la fermò stringendole ancor di più le loro mani ancora intrecciate. «Ehi, non fa niente. -La rassicurò lui- Non mi offendo, tranquilla».Le sorrise poi, carezzandole una guancia.
«Non è per questo. -Sospirò lei- È che tu sei stato così gentile con me in questi giorni ed io mi sono scordata di ringraziarti!».Ammise lei, sentendo di in colpa e abbassando lo sguardo per la vergogna. «Non devi ringraziarmi di nulla. È stato bello state in tua compagnia e... -Le parole gli si bloccarono in gola. Non sapeva se continuare o meno, ma poi si fece coraggio.- Ed io un regalo per te l'ho pensato». Ammise poi, lasciando sconcertata la ragazza che si sentì ancora più in colpa. «Cioè, non è nulla di materiale o quant'altro, solo sarei felice se tu lo accettassi». Le sorrise poi. «Oh, no. Io non posso accettare, non dopo che mi son scordata del tuo regalo io...».Coraline non fece in tempo a finire la frase che subito Niall la interruppe; «Se lo accettassi per me varrebbe più di mille regali». La ragazza a quelle parole non poté fare a meno che annuire, e dar ascolto a Niall. 
«Chiudi gli occhi». Le sorrise, vedendola un po' troppo impacciata. Coraline fece come il ragazzo gli aveva chiesto e chiuse gli occhi.
Niall non era sicuro di ciò che stava per fare, aveva paura di commettere un madornale errore, aveva paura di perdere l'amicizia di Coraline, ma poi si fece coraggio.
Coraline sentì le labbra morbide di Niall poggiarsi delicatamente sulle sue ed il cuore prese a batterle come non mai. Sentì una forte emozione invaderle il corpo e, senza pensarci, getto le braccia al collo del ragazzo, ricambiando quel tanto desiderato bacio. 



 

Image and video hosting by TinyPic
"Ricambiando quel tanto desiderato bacio"

 



Eccoci giunti alla fine! :(
Sapete, è la prima storia che riesco a portar a termine e devo dire che il tutto è straziante. 
Mi sono affezionata a Coraline, a Daphne alla signora O'Moore ed al Niall sig. Natale e mi mancherà scrivere di loro. 
Chiedo scusa per il ritardo, ma proprio non riuscivo a scrivere un finale decente, e ancora ora non l'ho fatto! 
Vi ringrazio di cuore per esser stati con me fino alla fine, grazie mille! 
Grazie di cuore a tutti!
Vostra, Carlotta. 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1438476