Un marmocchio problematico: gravidanza

di fliflai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** Epilogo! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


<< Mi ami Hibari-san? >> chiese Tsuna fissando il ragazzo davanti a sé.

Kyoya gli accarezzò il volto con dolcezza.

<< Si... >> gli mormorò all'orecchio.

Il castano sorrise felice e lo abbracciò.

<< Non te ne andrai più vero? >> domandò ancora.

<< No >> fu la risposta.

<< Ti amo Hibari-san! >> esclamò felice il quattordicenne.

<< Anche io Tsunayoshi >>.

Poi si baciarono.

 

<< -una! Tsuna! Svegliati! >> disse esasperato Iemitsu scuotendo il figlio.

Il castano aprì gli occhi di scatto.

<< P-papà? >> domandò sperduto.

L'uomo lo fissò. Poi sospirò. Era passato un mese da quando suo figlio aveva ricevuto la “lieta” notizia, e di quel bastardo di Hibari Kyoya non si era saputo più niente.

Evidentemente il ragazzo stava sognando il moro. Ormai lo faceva praticamente tutte le notti.

<< Tutto bene? >> chiese comprensivo sedendosi sul letto quando vide che Tsunayoshi aveva le lacrime agli occhi.

Il ragazzo annuì.

Gli mancava Hibari-san. Terribilmente.

Ma il moro non gli rivolgeva più la parola da diverso tempo, e ultimamente non riusciva più neanche a incontrarlo. Lo stava evitando, quello era ovvio, ma per quanto si sforzasse, Tsunayoshi non riusciva a capire il perchè.

L'unica cosa che aveva capito era che l'altro non desiderava affatto il bambino che il castano stava portando in grembo. Non voleva il loro figlio.

Se solo me lo chiedesse io abortirei pur di poter stare con lui” si ritrovava a pensare.

Ma poi se ne pentiva. Non era affatto sicuro di riuscire a fare una cosa del genere, anche perchè ormai era quasi al terzo mese.

<< Tsuna? >> lo richiamò il padre.

Il castano alzò il viso verso di lui. Non si era nemmeno reso conto di star piangendo. Ormai lo faceva troppo spesso.

<< Vieni a fare colazione? >> domandò cercando di distrarlo dai suoi pensieri il padre.

Sawada sorrise debolmente e si alzò lentamente.

<< Certo! Ho proprio fame! >> rispose sempre allegro il quattordicenne.

Quando arrivò in cucina vi trovò la madre, Lambo impegnato a mangiare come sempre, I-Pin che lo rimproverava, Dino disteso a terra e i suoi due amici di sempre: Gokudera e Yamamoto.

L'argenteo appena lo vide arrivare si alzò e gli scostò una sedia dal tavolo, permettendogli di sedersi, e esclamò: << Salve Decimo! Prego, si sieda pure! >>.

<< Ahahah ciao Tsuna! >> lo salutò allegramente Takeshi.

Il ragazzo lo salutò a sua volta e ringraziò Hayato per la premura, anche se non era necessario.

Alla notizia della gravidanza tutti avevano reagito in modo diverso.

Nana aveva sorriso e con tono contento aveva esclamato: << Ma che bella notizia! Saremo nonni tesoro! >>.

Iemitsu non la pensava allo stesso modo, ma non aveva detto niente.

Yamamoto era scoppiato a ridere congratulandosi, ma quando si era girato dall'altra parte aveva fatto una faccia davvero incazzata, che aveva messo i brividi a tutti tranne che a Tsuna, che non poteva vederlo.

Evidentemente era arrabbiato con Hibari.

Gokudera era sbiancato ed era svenuto per la seconda volta in vita sua a causa del suo amato Decimo.

Ma poi si era incazzato anche lui con la Nuvola.

Lambo non ci aveva capito niente, quindi non aveva minimamente calcolato il castano.

Sasagawa aveva iniziato a urlare cose del tipo “ Al massimo del massimo” ma nessuno ci aveva capito molto, ed era stato ignorato totalmente.

Mukuro era stato zitto, mentre fissava Sawada. Non si capiva se l'aveva presa bene o no. Aveva solo ridacchiato misterioso un: << Kufufu >> che sembrava dire “ Io lo sapevo già”. Tsunayoshi non ne era sicuro, Rokudo era abbastanza impenetrabile.

<< Allora Decimo oggi vuole venire a scuola? >> lo riportò alla realtà la voce dell'italiano.

Il quattordicenne annuì un po' pensieroso.

Sicuramente avrebbe saltato le ore di educazione fisica, non si sentiva molto in forma.

Ma non ci sarebbero stati problemi, il professore aveva acconsentito. Alla notizia, stranamente, non aveva reagito con stupore. Aveva semplicemente annuito e dato il suo consenso per far saltare le sue lezioni al castano.

<< Bene, allora è meglio se iniziate a incamminarvi, altrimenti arriverete in ritardo >> disse Bianchi con gli occhialini.

I tre avevano annuito.

<< A dopo fratellone >> aveva salutato Tsuna rivolgendosi a Dino, che non accenava ad alzarsi.

Così si erano incamminati.

Durante il tragitto avevano incontrato Ryohei, che si stava ancora allenando.

<< Salve Sawada! Oggi mi sento al massimo! >> lo salutò il ragazzo.

<< Ciao fratellone, mi fa piacere vederti così in forma >> ricambiò Tsuna con sorriso.

<< Non importunare il Decimo stupido testa a prato! >> esclamò irritato Hayato.

<< Oggi non sei affatto al massimo testa a polpo >> disse come per rimproverarlo il più grande.

E così non smisero di litigare finché non si dovettero per forza separare, cioè all'arrivo a scuola.

 

*-*-*-*

 

Era l'ultima ora, e tutti erano sfiniti a causa di educazione fisica. Tutti tranne Tsunayoshi naturalmente. Lui non si era nemmeno mosso.

La professoressa entrò. Tutti notarono subito che era accompagnata da qualcuno a loro estraneo.

Un ragazzo della loro età, ma decisamente alto. Praticamente Yamamoto lo superava di un centimetro, anche meno.

<< Va bene ragazzi, oggi vi presento un nuovo compagno. Dovete scusarlo ma per arrivare fino a qui ha avuto diversi problemi, viene da lontano >> spiegò la donna.

Lo sconosciuto li fissò tutti con i suoi occhi blu. Tsunayoshi non riusciva a capire cosa provasse, era del tutto inespressivo.

Deve essere molto timido” pensò il castano.

<< Lui è Akira Haga, trattatelo bene >>.

Il ragazzo sembrò sul punto di dire qualcosa, ma poi alzò le spalle, e stette zitto.

Haga si guardò intorno, cercando un posto vuoto.

Lo individuò.

Passando in mezzo ai banchi tutte le ragazze lo fissarono adoranti. E come potevano non farlo?

Insomma era un ragazzo alto, con i capelli castano scuro, probabilmente muscoloso, e con occhi inespressivi. Aveva sicuramente il fascino del mistero.

Sawada lo fissò con un piccolo sorriso gentile quando si sedette nel posto vicino al suo, miracolosamente vuoto.

Akira lo guardò per una frazione di secondo, senza nemmeno rivolgergli la parola, poi si voltò dall'altra parte.

Si, è proprio timido” pensò ancora una volta il quattordicenne.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Tsuna entrò in classe, accompagnato da Gokudera, che gli stava gentilmente portando la cartella, e Yamamoto.

Appena cercò di individuare il suo posto vide che tutte, ma proprio tutte, le ragazze del piano, si erano riunite intorno al povero Akira.

<< Da dove vieni Haga-kun? >>.

<< Vorresti pranzare con me? >>.

<< Ti sei già iscritto a qualche club? >>.

Il ragazzo non rispose a nessuna di quelle domande, e voltò la testa dall'altra parte, sbuffando scocciato.

<< Che bello!!! >> urlarono adoranti tutte le ragazze.

<< Ma che fate? Lasciatelo respirare! >> le rimproverò Tsunayoshi, cercando di sedersi.

<< Guarda è arrivato ImbranaTsuna! Ma che vuoi? Vattene! >> dissero le studentesse.

Tsuna di norma non piangeva per queste cose, davvero, ma in quel periodo se qualcuno lo insultava gli occhi si inumidivano.

E così accadde anche quella volta.

<< Bastarde lasciate stare il Decimo! E fatelo sedere! >> ringhiò Gokudera guardandole arrabbiato.

<< Kyaaaa Gokudera-kun!!! Che figo! Certo ce ne andiamo! >> urlarono in adorazione le oche.

E così il castano si sedette, ringraziando con un sorriso a trentadue denti il suo braccio destro mentre prendeva la cartella.

<< Buongiorno Akira-kun! >> osò Sawada sorridendo al nuovo studente.

<< Giorno >> borbottò il ragazzo girando un po' gli occhi verso il quattordicenne.

Nella classe calò il silenzio.

Nessuno aveva ancora sentito la voce di Haga.

Le ragazze si ingelosirono subito. Perchè aveva risposto a quello sfigato di Sawada?

Il meglio sempre a lui! Prima Gokudera, poi Yamamoto, Dino il professore di inglese, perfino Hibari, e ora anche quello nuovo!

Era un'ingiustizia!

Tsunayoshi sgranò gli occhi stupito.

Poi si aprì in un sorriso felice.

<< Va tutto bene? >> chiese rivolgendo tutte le sue attenzioni al ragazzo misterioso, come era stato soprannominato.

Hayato fulminò con gli occhi quel Haga, gli aveva portato via l'attenzione del Decimo!

<< Si grazie >> borbottò ancora una volta il castano.

Ci fu un po di silenzio.

<< Tu? >> bisbigliò quasi.

<< Benissimo! >> esclamò raggiante Sawada.

Era proprio felice, aveva fatto un po' di conversazione con quello nuovo!

Poi si girò ancora verso l'argenteo.

Alzò le sopracciglia quando non vide nessuno.

<< Non ci provare! Io sono il braccio destro del Decimo! >>. Quello era sicuramente l'italiano.

Il quattordicenne fissò con esasperazione Yamamoto e Gokudera litigare.

<< Ahahahah ma dai Gokudera! Io ti ho solo chiesto se potevo portare la cartella a Tsuna! >> rise Takeshi. Era la sfida quella che si leggeva nei suoi occhi?

Fantastico.

<< Neanche per sogno! >> sbraitò nuovamente Hayato.

<< Ragazzi su... non urlate! Me la posso portare da solo la borsa... >> provò a calmarli il Decimo Vongola.

<< Non se ne parla! >> dissero convinti i due in contemporanea.

Tsunayoshi sospirò esasperato.

Cercò un modo per distrarre i due ragazzi, se continuavano a urlare sarebbe stato un problema.

<< Ho sete, perchè non mi accompagnate in bag- >> provò a dire.

I due si erano già dileguati per portargli da bere.

Ma perchè era sempre la stessa storia? Quei due si facevano notare troppo!

Si sedette nuovamente, affaticato, e si poggiò una mano sulla pancia.

<< Ma sono sempre così? >> lo raggiunse la voce di Akira.

Il castano annuì mentre poggiava la testa sul banco.

Una mano gli si poggiò sulla spalla.

<< Tutto bene? >> gli chiese Haga fissandolo preoccupato.

<< Maledetto Tsunayoshi... >> mormorarono le ragazze con un aura omicida intorno al corpo.

<< Ho un po' di nausea, alcune volte mi ritorna... >> mormorò il ragazzo come se l'altro potesse capire.

Infatti Akira non comprese, ma gli chiese ugualmente se voleva andare in infermeria.

No, grazie, non era così grave!

In quel momento due bicchieri pieni d'acqua gli si posarono davanti.

<< Ecco a voi Decimo! >> esclamò soddisfatto Haya-chan.

<< Tieni Tsuna! >> disse con un sorriso Yamamoto-san.

Tsunayoshi li ringraziò.

<< Ragazzi andate a sedervi! Sono entrato non mi vedete? >> sbraitò il professore.

Tutti gli studenti eseguirono.

 

*-*-*-*

 

All'uscita da scuola Tsuna era rimasto indietro.

Lo faceva ormai quasi tutti i giorni, per cercare Hibari. Che puntualmente non trovava.

Ma non si arrendeva, lui voleva parlargli. E l'avrebbe fatto.

<< Hibari-san sei qui? >> domandò entrando nell'aula del Comitato Disciplinare.

Vuoto. Non c'era nessuno.

Si voltò per andarsene quando una mano lo fermò.

Si voltò speranzoso.

Ma davanti a lui non c'era Kyoya Hibari, bensì Akira Haga.

<< C-cosa ci fai tu qui? >> domandò stupito il quattordicenne, fissando il suo compagno.

Akira stette in silenzio per un po'.

<< Sono stato chiamato da Hibari Kyoya, mi doveva dire delle cose. Tu piuttosto... perchè sei venuto? >> sussurrò avvicinandosi.

Tsuna abbassò il capo, con un'espressione triste.

<< C-cercavo Hibari-san ma... a quanto pare non è qui.. >> disse con voce incrinata dal pianto.

Akira sgranò gli occhi.

Adesso perchè stava piangendo?

<< Sawada ma che... >> provò a dire.

Si fermò quando vide Tsunayoshi che lo fissava mentre piangeva.

Gli venne naturale abbracciarlo. Insomma, era troppo carino!

Il castano nascose la testa nell'incavo del collo dell'altro.

<< Ma guarda un po'... che bella scenetta. Ma magari fatela fuori dalla mia aula, erbivori, o vi dovrò mordere a morte >> disse una voce, distraendoli.

Tsuna si voltò di colpo.

<< Hibari-san! >> esclamò felice.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


<< Hibari-san! >>.

Il moro guardò di sfuggita Sawada, poi rivolse tutte le sue attenzioni all'altro castano.

<< Sei in ritardo >> disse secco.

Tsuna fissò Akira, non sembrava minimamente scosso dalla cattiveria di Kyoya.

<< Non potevo venire prima Hibari Kyoya >> rispose indifferente.

Tsunayoshi li guardò perplesso. Si conoscevano?

<< Ehm... Hibari-san... >> provò a dire.

<< Fa come vuoi. Ti dovevo solo chiedere perchè sei venuto qui >> lo interruppe il diciassettenne.

Tsuna abbassò il capo. Non gli lasciava nemmeno finire una frase... lo odiava veramente allora.

<< Niente di che. Sai, mia sorella sta soffrendo molto a causa tua... >> disse calmo Akira.

<< Non mi importa molto Higa >> lo fermò brusco il moro.

Higa?

<< Hibari-san ti stai sbagliando! Lui è Akira Haga! >> si intromise il ragazzo.

Hibari incarnò un sopracciglio.

<< Lui è Akira Higa >> mormorò solamente Kyoya indicando con gli occhi il nuovo arrivato alla Naminori.

Sawada sgranò gli occhi e si voltò verso Haga... Higa... insomma, verso Akira.

Stava facendo un po' di confusione.

<< D-davvero? >> domandò incredulo.

L'altro annuì.

<< Volevo dire alla professoressa che il mio cognome è Higa, ma poi non l'ho ritenuta una cosa importante >> disse tranquillamente il castano scuro.

Sawada si chiese se effettivamente Akira fosse collegato a quella ragazza.

<< Comunque sono venuto per... come dire... vendicare Miku >> spiegò Higa.

Tsuna per poco non svenne. Si, era proprio di Miku Higa che si stava parlano.

Fantastico.

Ma perchè tutti quelli che incontrava erano delle persone strane o persone imparentate con qualche pazzo? Tsunayoshi incominciava a farsi delle domande...

Hibari fece un piccolo sbuffo di risata.

<< Vuoi vendicare la tua sorellona? Ma che bravo bambino... >> mormorò il moro prima di girarsi.

<< Hibari-san insomma! Non si ignorano così le persone! >> lo rimproverò d'istinto Sawada.

Kyoya si fermò, girandosi nuovamente.

Tsunayoshi abbassò nuovamente la testa, in imbarazzo.

Forse si era lasciato un po' andare...

Akira gli mise una mano sulla spalla, come per dire “ Ci sono abituato”, e poi disse: << Te l'ho detto Hibari Kyoya, tu hai fatto soffrire mia sorella e io farò soffrire te >>.

Il Decimo Vongola si chiese se era il caso di informare Akira-kun che il motivo per cui Miku e Kyoya non si erano messi insieme era lui.

No, non era così importante decise.

Il moro fece una faccia divertita.

<< E come pensi di riuscirci Higa? Picchiandomi? >> lo prese in giro.

L'altro scosse il capo.

<< Non sono masochista fino a questo. Ci ho pensato a lungo... sono giunto alla conclusione che ti porterò via quello che ti è più caro. Preparati Hibari Kyoya >> mormorò minaccioso il fratello di Miku.

Tsunayoshi ebbe un brivido lungo la schiena quando udì il tono con cui l'altro aveva pronunciato quelle parole. Faceva davvero paura.

Hibari non parve spaventarsi molto.

Sawada venne preso per mano da Akira, e andarono verso l'uscita.

Un tonfa fece fermare Higa quando se lo ritrovò vicino al collo.

<< Stai attento Higa. Molto attento >> lo avvertì Kyoya con un tono da mettere i brividi.

Il castano non rispose, e trascinò via Tsuna.

 

*-*-*-*

 

Tsunayoshi stava tornando a casa, accompagnato da Higa.

Non avevano ancora parlato.

Tutti e due stavano riflettendo su cose diverse.

Sawada era ancora scosso dopo aver incontrato Hibari. C'era qualcosa che non andava nell'altro. Sembrava quasi che si stesse... sforzando di comportarsi in quel modo freddo.

<< Q-quindi vuoi portare via a Hibari-san la scuola? >> mormorò il castano per rompere il silenzio.

Akira lo fissò perplesso.

<< Ma che stai dicendo? >> domandò stupito.

Il quattordicenne guardò a sua volta il ragazzo più alto.

<< Non hai detto che volevi portare via a Hibari-san la cosa più importante che aveva? >> domandò.

Higa fece una faccia stupita.

Aveva sentito parlare da sua sorella dell'ingenuità di Tsunayoshi Sawada, ma non credeva che potesse raggiungere certe vette.

<< Tu... pensi davvero che Hibari Kyoya tenga alla Namimori più di ogni cosa al mondo? >> chiese giusto per essere scuro.

L'altro ragazzo annuì con convinzione.

<< Pensa che ha picchiato un ragazzo perchè aveva sbagliato a intonare l'inno della scuola... >> sorrise il Decimo Vongola.

Akira sorrise leggermente. Non era cambiato più di tanto Hibari in quegli anni.

Quando arrivarono a casa Sawada Tsuna invitò l'altro a entrare. Akira disse che non poteva, davvero, o sarebbe arrivato troppo tardi a casa.

Così si separarono.

<< Sono tornato! >> annunciò.

Nana gli venne incontro preoccupata.

Lo sapeva che ore erano? Era stato accompagnato da qualcuno? Si? Meglio così.

Il castano si sedette immediatamente. Aveva un male ai piedi...

<< Cosa si mangia oggi? >> chiese alla madre.

Nana gli rispose con un sorriso un po' tirato: << Ramen >>.

Non sapeva mai cosa cucinare al figlio in quel periodo.

Tsunayoshi fece una faccia un po' disgustata.

<< A me non piace il ramen... >> si lamentò infatti il ragazzo.

La donna sgranò gli occhi.

<< Ma come no Tsu-kun! E' il tuo piatto preferito! >> gli ricordò Nana.

Tsuna scosse il capo con convinzione.

<< Non è vero! Io odio il ramen! Ora ho voglia di sukiyaki... >>.

la madre scosse il capo.

<< Tsu-kun, tu odi il sukiyaki >> provò a fargli ricordare.

Il quattordicenne ripeté che non era vero.

In quel periodo era davvero incontentabile...

 

*-*-*-*

 

Kyoya Hibari stava steso sul tetto.

Doveva ammettere che rivedere così all'improvviso Tsunayoshi lo aveva turbato.

Era da un po' che non ci parlava...

<< Hibari! Hibari! >> lo distrasse Hibird.

Il moro fissò il canarino mentre si appoggiava vicino a lui.

<< Allora, oggi come è stato? Tranquillo? >> chiese il diciassettenne.

Il pulcino rispose di si.

Hibari sospirò.

Meglio così.

<< Bene. Domani continua a tenere d'occhio Tsuna Hibird. Capito? >> chiese guardando la palla gialla accanto a sé.

Il cinguettio che ebbe come risposta suonava molto come: “ Ricevuto capo”.

 

 

Ciao a tutti!!! allora, ho deciso di mettere due capitoli perchè non sono sicura di riuscire a farlo domani... quindi rimedio oggi xD

Baci fliflai =)

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Tsunayoshi stava sdraiato sul letto. Era fermò in quella posizione ormai da due ore, ma non aveva niente da fare. O meglio: non voleva fare niente.

In certe situazioni non avrebbe esitato e sarebbe andato da Hibari-san, ma ora non poteva più farlo.

Probabilmente il moro gli avrebbe sbattuto la porta in faccia.

<< Hibari-san... >> sospirò girandosi su un lato.

Sgranò gli occhi quando si ritrovò la faccia di Mukuro Rokudo a pochi centimetri di distanza.

<< Kufufu che stai facendo qui tutto solo Tsunayoshi-kun? >> gli domandò con un sorriso stile Mukuro. Insomma uno di quelli strani e un po' inquietanti.

<< Niente di particolare, pensavo >> rispose con un sospiro il castano.

Rokudo si alzò, trascinandosi dietro anche il più piccolo.

<< Kufufu non va bene! Il bambino ne risentirà! >> il tono con cui l'illusionista pronunciò quelle parole era... strano.

Come lui d'altronde.

Come aveva fatto ad entrare?

<< Cosa fai Mukuro-san? Io non voglio uscire! >> protestò debolmente il quattordicenne.

Il sedicenne non lo ascolto nemmeno. Lo prese in braccio e saltò giù dalla finestra.

Tsuna si aggrappò all'altro, terrorizzato.

Quando atterrarono lo fissò con occhi sbarrati.

Ma come gli era venuto in mente di fare una cosa così... da pazzi?

Mukuro sorrise.

<< Bene, ora che siamo fuori ti va di fare una passeggiata? >> chiese al castano con tono rassicurante.

Sawada lo guardò ancora per un po'. Poi sorrise e annuì.

Infondo come poteva fargli male fare due passi?

 

*-*-*-*

 

Dopo nemmeno un'ora Tsunayoshi capì di odiare una cosa più di tutte le altre. La così detta passeggiata.

Non era tanto che stavano camminando, ma i piedi erano già doloranti e aveva mal di schiena, per non parlare della fame!

In quel momento aveva un desiderio di fragole...

<< Basta! Non ce la faccio più! >> si lamentò Tsuna appoggiandosi all'illusionista.

Rokudo sospirò. Doveva immaginarlo.

<< Kufufu va bene... cosa vuoi fare? >> domandò cauto.

Erano molto conosciute le scenate di isteria in cui si cimentava il loro Boss in quel periodo.

Mukuro Rokudo aveva paura di poche cose, ma era fortemente terrorizzato di finire in mezzo a una scenata di Tsunayoshi Sawada.

Così cercava di evitarle.

<< Ho voglia di sedermi, di un massaggio alla schiena e di mangiare >> rispose immediatamente il castano.

Brutto segno.

<< Kufufu bene... allora andiamo a sederci in un bar? >> propose il più grande.

Il Decimo Vongola annuì con un sorriso.

Ma dopo avrebbe preteso un massaggio...

<< Ecco... cosa vuoi ordinare? >>.

Tsuna non ci pensò nemmeno un secondo.

<< Fragole! >> rispose immediatamente.

Mokuro sorrise forzatamente.

Fragole... e dove le trovava ora le fragole?

<< Kufufu... Tsunayoshi-kun... non credo che sia possibile... >> provò a spiegargli con tono calmo.

Il ragazzo si imbronciò immediatamente.

<< Io voglio le fragole! >> esclamò sbattendo il piede per terra come un bambino capriccioso.

Rokudo provò a spiegargli che no, non poteva averle le fragole, ma l'altro sembrava davvero irremovibile.

<< Fragole! >> si mise a urlare il quattordicenne, facendo girare diverse persone.

<< Kufufu non possono dartele Tsunayoshi-kun! Non è stagione! >> provò a farlo ragionare per l'ennesima volta l'illusionista.

<< Allora portamele tu! >> pretese il castano indicandolo.

Mukuro scosse la testa.

<< Senti, perchè non pensi a qualcos'altro? >> provò a fargli cambiare idea il più grande.

Così si sarebbe tolto un problema.

Tsuna parve pensarci un po' su.

<< Albicocche! >> esclamò alla fine deciso.

Mukurò sbatté la testa contro il tavolo, esasperato.

<< Tu sei allergico alle albicocche Tsunayoshi-kun... >> mormorò disperato.

<< Non è vero! >>.

Per la prima volta in vita sua Rokudo Mukuro desiderò che qualcuno lo salvasse da Tsunayoshi Sawada.

 

*-*-*-*

 

Alla fine l'illusionista aveva rapito Tsuna, portandolo davanti a una casa tra urla e pianti isterici.

Se ci fosse stato Hibari Kyoya probabilmente non sarebbe stato così complicato far ragionare il castano...

Tsunayoshi non riusciva a stare senza quel cane bavoso, Mukuro se ne stava rendendo conto.

Aveva perciò deciso che avrebbe lasciato davanti alla casa del moro.

Lo avrebbe ripreso dopo, quando l'isteria si sarebbe placata.

Quindi il quattordicenne ora si trovava davanti a quella porta che conosceva fin troppo bene.

<< H-Hibari-san...? >> disse esitante bussando alla porta.

Non rispose nessuno.

Bussò con più decisione.

Ancora niente.

Il ragazzo attaccò il dito al campanello.

A quel punto la porta si aprì, e fece la sua apparizione un Kyoya piuttosto incazzato, con tutti i capelli scompigliati e il pigiama.

A quell'ora?

Il moro lo fissò stupito.

<< T-Tsunayoshi... che ci fai qui? >> domandò.

Tsuna non lo sapeva, ma solo rivedere l'altro gli aveva procurato un tuffo al cuore.

E poi lo aveva chiamato per nome!!!

<< Ehm... Mukuro-san mi ha gentilmente scaricato qui e... >> venne interrotto da Hibari che lo aveva preso per un polso, trascinandolo dentro.

<< C-cosa fai Hibari-san? >> chiese stupito Sawada fissando il ragazzo moro davanti a sé.

Sembrava stanco, molto stanco.

<< Senti Tsunayoshi... forse io e te dobbiamo parlare >> gli disse fissandolo negli occhi.

Il castano si aprì in un sorriso felice.

<< Va bene! >> esclamò.

<< Però ti dico subito che non potrò dirti tutto >> lo avvisò immediatamente Kyoya.

Il castano annuì. Andava bene anche così.

Quindi si accomodò su quel divano che conosceva fin troppo bene.

<< Allora, vuoi qualcosa? >> gli domandò con la fronte un po' corrugata il diciassettenne.

<< Si, albicocche! >> rispose immediatamente. Forse quella volta gli andava bene.

Hibari sospirò guardandolo con infinita pazienza.

<< No. Sei allergico a quelle... cose. E non fare quegli occhi da cucciolo, non se ne parla! >> lo sgridò Kyoya con fermezza.

Tsuna si arrese.

Non si era affatto arrabbiato anche se era stato sgridato, perchè a farlo era stato Hibari-san. L'ultima volta che Gokudera aveva provato a spiegare una cosa semplice come “non si trovano i pinoli freschi in questo periodo” era tornato a casa con un bernoccolo e le urla inferocite di uno Tsunayoshi incavolato come non mai.

Quindi andava bene così.

Il moro si sedette difronte a suo Boss e si soffermò a guardare la sua pancia. Era leggermente gonfia.

Hibari Kyoya scosse il capo come per scacciare via un brutto pensiero.

Meglio non pensarci.

<< Allora... perchè non mi parli più Hibari-san? >> andò subito al punto Sawada.

Il moro sospirò.

<< Ho le mie ragioni. E non sono legate al bambino >> lo interruppe immediatamente quando vide che l'altro stava per parlare.

<< Come ben sai ho dei genitori molto... impiccioni. E non devono sapere niente di questa storia. Tsunayoshi credimi se ti dico che sarebbero capaci di tutto pur di farti abortire >> il tono del più grande era stressato.

Tsuna sentì le lacrime che incominciavano a uscire.

Ultimamente aveva il pianto facile.

Ma se Hibari-san si era allontanato era per... proteggerlo in un certo senso?

<< Hibari-san... se potessi ti rimetteresti con me? >> chiese, giusto per essere sicuro.

Kyoya gli posò un leggero bacio sulla fronte.

<< Si Tsuna, davvero. Ma ora non è il momento adatto >> gli sussurrò all'orecchio.

Il Decimo Vongola lo abbracciò. Era da tanto che non lo faceva.

<< Allora... p-poi dimmi quando puoi... >> balbettò Tsunayoshi con il viso basso.

Quindi poteva fare poco.

Hibari non gli aveva nemmeno detto ti amo, poteva sperarci ancora?

Il moro capì i suoi pensieri, ma non disse nulla. Cosa poteva fare in fondo? Peggiorare la situazione.

<< Se vuoi ti chiamo un taxi >> gli propose quando l'altro stava per andarsene.

Il più piccolo scosse il capo. Non era necessario.

<< Ci vediamo Hibari-san! >> lo salutò con una specie di allegria Tsuna.

Lui annuì.

<< Ah Tsunayoshi... attento a Higa capito? Quello non ha una bella fama a Tokyo >> lo avvertì prima di chiudersi la porta alle spalle.

Tsunayoshi Sawada si fece pensieroso.

Che intendeva dire?

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Hibari si stese sul letto.

Si lasciò andare in un lungo sospiro.

Aveva parlato con Tsunayoshi. Finalmente.

Francamente non sopportava l'idea di vedere Tsuna piangere a causa sua, ma era necessario che i suoi genitori non sapessero niente.

Non voleva che il castano si facesse male, e ancor meno che si facesse male il bambino. Perciò era necessario tenere le distanze.

Per fortuna il quattordicenne aveva capito, o almeno sembrava che avesse capito.

Hibari non poteva esserne sicuro. In fondo si stava parlando di Sawada!

Comunque non poteva abbassare la guardia, specialmente ora che era arrivato Akira Higa. Sarebbe stato da pazzi farlo.

Kyoya aveva lavorato molto in quel mese, cercando di ingannare tutti i parenti che potessero anche solo diventare una minaccia per il castano in futuro.

E ora era stanchissimo.

E così si addormentò.

 

*-*-*-*

 

Tsuna si stava domandando seccato perchè nessuno fosse disposto a fargli un massaggio alla schiena.

Insomma, lui ne aveva bisogno!

Ma Yamamoto aveva detto di no, non aveva la più pallida idea di come si potesse fare un massaggio.

Gokudera si era rifiutato, dicendo con le lacrime agli occhi che se non riusciva nemmeno a portargli delle fragole anche se fuori stagione ( adesso aveva due bernoccoli sulla testa ) non poteva nemmeno essere sicuro di non fargli male.

Ryohei non lo aveva nemmeno preso in considerazione. Quasi certamente gli avrebbe tempestato la schiena di diretti al massimo, come diceva lui.

Lambo era fuori questione, esattamente come Mukuro, che non si era più fatto vedere.

Iemitsu aveva preferito evitare, esattamente come Nana.

Hibari non poteva nemmeno vederlo, quindi non ci aveva minimamente pensato.

Shoichi e Spanner non lo avevano nemmeno ascoltato, troppo presi a inventare qualcosa che, a parere del castano, era molto meno importante del suo dolore alla schiena.

<< Uff... che stanchezza... >> si lamentò Sawada. Non che fosse andato lontano, semplicemente si era fatto tutto il quartiere fino al mercato.

<< Ma tu sei Tsunayoshi, il figlio di Nana! >> disse la voce di una donna piuttosto anziana.

Il ragazzo la fissò con un sorriso un po' perplesso.

E chi l'aveva mai vista quella?

<< Buongiorno signora. Si, sono io >> rispose gentile.

<< Ma guarda un po', come si cresciuto! >> esclamò la donna.

Ma che voleva? Si riferiva forse alla sua pancia? Certo che era cresciuta! Ma come si permetteva di insultarlo così apertamente?

Tsunayoshi era piuttosto indispettito, ma non riuscì a rispondere a tono a quella sconosciuta maleducata, perchè qualcuno lo chiamò.

Si voltò.

Sorrise ad Akira

<< Cosa ci fai tu qui? >> gli domandò Higa.

Le domande a cui era costretto a rispondere quel giorno erano davvero stupide.

Ma non si capiva che era in cerca di qualcuno che gli concedesse un massaggio?

Non era così difficile da capire!

<< Sto cercando qualcuno per chiedergli un favore >> rispose vago.

L'altro alzò un sopracciglio, perplesso. Evidentemente non ci credeva molto.

<< Va bene. Io invece cercavo te. Vieni! >> mormorò prendendolo per un braccio e trascinandolo via.

<< M-ma... aspetta! Dovevo salutare la signora! >> protestò il quattordicenne.

In realtà aveva solo male hai piedi.

Si fermarono solo quando arrivarono davanti a una casa. Era molto bella, probabilmente apparteneva a qualche riccone.

Higa riprese un po' di fiato, poi sussurrò all'orecchi dell'altro.

<< Aveva bisogno di un aiuto per i compiti, solo che non conosco nessuno tranne te. Mi potresti aiutare? >> chiese a corto di fiato.

Tsuna fece una faccia un po' imbarazzata.

Certo, ci poteva provare, ma era una vera frana a scuola.

Akira alzò le spalle. E che cambiava?

<< Va bene... se ti fa piacere... dov'è casa tua Akira-kun? >>.

L'altro indicò la casa davanti a loro.

Sawada sgranò gli occhi.

Ma quanto era ricco?

Appena entrarono un maggiordomo gli venne incontro.

<< Bentornato signorino. Ha portato qualche amico? >> domandò rispettoso l'uomo prendendo il giubbotto leggero che gli stava porgendo Higa.

Quest'ultimo annuì. Poi guidò il suo coetaneo al piano superiore, dove si trovava la sua stanza.

Lo fece accomodare su un divano e iniziarono a studiare.

Dopo poco Tsunayoshi si rese conto che l'altro era fin troppo bravo, in tutte le materie.

<< Fantastico! Ma come fai? >>esclamò meravigliato osservando Akira finire un'espressione in nemmeno un minuto.

Higa sorrise un po'.

<< Niente di che... >> mormorò avvicinandosi all'altro.

Tsuna lo trovava davvero eccezionale.

 

*-*-*-*

 

Akira era sceso per prendere a Sawada un bicchiere d'acqua.

<< E' davvero gentile >> sbadigliò stanco.

Aveva fatto troppo per quel giorno decise.

Si stese sul divano.

Non mi addormento, mi riposo solo un po'...” pensò Tsuna.

Ma si sentiva le palpebre pesanti e poco dopo stava già dormendo.

In quel momento entrò il padrone di casa.

Lo fissò per qualche minuto.

Poi sorrise.

Chiamò il maggiordomo, che arrivò immediatamente.

<< Prepara una macchina, esco. E portami anche la patente >> gli ordinò.

L'uomo si inchinò e andò subito ad eseguire.

Naturalmente non aveva una patente, ma era abbastanza sviluppato per essere scambiato per un ragazzo maggiorenne.

E così l'aveva truccata. Niente di difficile grazie alle sue amicizie.

Si avvicinò al divano e prese in braccio un dormiente Tsunayoshi.

Quando poi lo stese sul sedile posteriore della macchina sorrise soddisfatto.

Mise in moto e partì.

<< Te l'avevo detto Hibari Kyoya. Ti sto per portare via quello che ti è più caro. Io mantengo sempre la parola data >>.

 

Intanto Kyoya rispose al telefono, che stava squillando da troppo tempo per i suoi gusti.

Appena sentì la voce preoccupata della signora Sawada si allarmò.

Quando poi sentì le sue parole e il motivo della chiamata capì tutto.

<< Quel bastardo... >> ringhiò prima di fiondarsi fuori casa.

Tsunayoshi non era tornato a casa quella sera.

 

 

Ciao a tutti!!!

Allora devo dirvi che da domani, per veri motivi ( mia sorella ), non potrò più aggiornare così spesso, perchè dovrò dividere il computer.... = (

Mi dispiace davvero tanto, ma cercherò comunque di postare il più velocemente possibile, anche perchè mi dovrò fermare per Natale. Avrò la casa assediata dai parenti...

Mi scuso ancora e non che sperare che vi sia piaciuto anche questo capitolo anche se un po' corto!!!

Baci fliflai =)

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Akira prese nuovamente in braccio Tsunayoshi.

Poi si avviò verso la struttura davanti a lui.

Era un palazzo vecchio, dall'aspetto diroccato.

Quando entrò vide diversi uomini che gli stavano venendo incontro.

<< Allora, hai fatto? >> gli domandò uno di questi, fissandolo.

Higa non lo guardò nemmeno e gli porse il ragazzo addormentato.

Per sicurezza gli aveva fatto ingerire un sonnifero.

E chi lo voleva un Decimo Boss dei Vongola incavolato?

L'uomo prese Sawada e lo analizzò. Forse voleva capire se non li aveva ingannati.

<< Ora che vi ho portato il futuro Boss dei Vongola tra me e vuoi non c'è più nessun rapporto. Fatene quello che volete, io me ne vado >> mormorò il castano voltandosi.

Non l'avesse mai fatto.

Il sangue gli si gelò nelle vene.

Hibari Kyoya gli stava davanti, con una faccia piuttosto incazzata.

<< Tu non vai da nessuna parte. E voi, lasciate stare Tsunayoshi. Ora! >> disse con un tono minaccioso.

Eseguirono.

Kyoya fece uno dei suoi sorrisi.

<< Ora vi morderò a morte. Sopratutto tu... Higa... >> mormorò minaccioso.

Akira non parve spaventarsi, ma si allontanò ugualmente. Meglio evitare la catastrofe.

In neanche due minuti tutti gli uomini si ritrovarono doloranti per terra.

Il moro si voltò verso il fratello minore di Miku.

Appena vide quello che stava facendo assottigliò gli occhi arrabbiato.

<< Se non mi lasci andare io non lascio Sawada. Decidi tu Hibari Kyoya >> disse calmo il quattordicenne mentre stringeva Tsuna.

Che doveva fare?

Non poteva correre troppi rischi, o il bambino ne avrebbe risentito.

Abbassò i tonfa.

<< Va bene. Ora lascia andare Tsunayoshi >> si arrese.

Akira abbozzò un piccolo sorriso.

Scosse la testa, dicendo che non era stupido, lo avrebbe lasciato fuori dal palazzo, quando sarebbe stato al sicuro.

Kyoya non obbiettò.

Vide l'altro che si incamminava verso l'uscita.

Hibird si posò sulla spalla del suo padrone.

<< Quando ha mollato Tsunayoshi dagli una bella beccata sulla testa. E che sia forte mi raccomando. Devi tramortirlo >> sussurrò al canarino.

Quest'ultimo cinguettò in assenso, e volò fuori dall'edificio.

Intanto Higa era uscito, e aveva posato Sawada, ancora svenuto, per terra. Aveva compiuto quel gesto con molta delicatezza. In fondo contro Tsuna non aveva niente, era solo un mezzo per arrivare al diciassettenne.

Avrebbe preso la macchina e sarebbe andato subito da sua sorella, per consigliarle di trasferirsi.

Non sapeva fino a dove potesse arrivare Hibari Kyoya quando si trattava di vendetta. Ancor peggio se in mezzo c'era l'incolumità di Sawada Tsunayoshi.

O almeno quelli erano i suoi progetti, perchè in quello stesso istante Hibird gli planò sulla testa con forza.

Il corpo del ragazzo si accasciò per terra.

Arrivò Hibari, che gli diede un calcio per scansarlo.

Si inginocchiò e prese Tsuna tra le braccia, poi si guardò intorno.

Come lo riportava il ragazzo a casa?

Erano piuttosto distanti dalla città, ma lui c'era arrivato tranquillamente minacciando un povero autista di taxi, che aveva accettato ben volentieri di portarlo fino a lì, e senza alcun compenso!
Trovò una soluzione molto semplice. Prendere la macchina di Higa.

Tanto quello stupido aveva lasciato le chiavi appese allo specchietto.

Adagiò Tsunayoshi sul sedile vicino al suo e mise in moto.

Durante il viaggio l'unica cosa che ruppe il silenzio tanto amato dal moro fu una telefonata ad Akira.

Rispose Hibari.

La voce di Miku chiese dall'altra parte cosa stesse facendo e quanto ci avrebbe messo a tornare a casa.

Kyoya alzò le sopracciglia.

<< Ma guarda un po' con chi mi tocca parlare... Higa faresti meglio a venire a prendere il tuo adorato fratellino. Sicuramente sai dove si trova in questo momento >> rispose.

Il diciassettenne chiuse la chiamata senza nemmeno ascoltare la risposta dell'altra.

Poco dopo Tsuna sbatté le palpebre e si svegliò.

Si guardò intorno, perplesso e curioso.

Che ci faceva in una macchina?

Poi lo notò.

<< Hibari-san! Cosa ci fai tu qui? >> domandò stupito.

Kyoya sospirò. Non poteva certo dirgli che Akira lo aveva quasi “venduto”, ci sarebbe sicuramente rimasto male. E in quel periodo voleva dire che si sarebbe depresso. Il che significava urla tre se non quattro volte più alte, pianti isterici raddoppiati e i bernoccoli sulla testa delle povere persone che non si sarebbero più potuti contare sulle dita.

E Hibari preferiva evitare tutto ciò.

<< Sono venuto a prenderti quando ti sei addormentato. Higa mi ha chiamato >> disse con voce calma.

Sawada non parve accorgersi della piccola bugia detta dell'altro ragazzo, perchè sorrise e lo ringraziò.

Rimasero in silenzio per tutto il resto del viaggio.

Quando arrivarono davanti alla casa di Tsunayoshi i due si guardarono.

Il castano arrossì.

<< V-vuoi entrare? Non ti preoccupare per mio padre... >> chiese fissandolo timido.

Il moro sbuffò.

<< Io non mi preoccupo di nessuno >> rispose brusco.

Il quattordicenne sorrise.

 

*-*-*-*

 

<< Sono a casa! Scusate per il ritardo >> si annunciò come sempre il figlio dei coniugi Sawada.

Nana praticamente si lanciò addosso ai due e li abbracciò.

Hibari si chiese il motivo di quel gesto.

Non doveva odiarlo in teoria?

<< Ero così preoccupata! Grazie Hibari per averlo riportato intero! >> pianse la donna.

Tsuna sbatté le palpebre perplesso.

<< Perchè tutta questa agitazione mamma? Ero solo andato a casa di un amico! >> il tono del ragazzo era davvero curioso.

Nana guardò suo figlio. Possibile che non avesse capito nulla di quello che gli poteva accadere?

Evidentemente il moro non gli aveva detto niente.

E lei avrebbe seguito il suo esempio.

<< Cosa ci fai qui Hibari Kyoya? >> chiese la voce spaventosa di Iemitsu Sawada.

I due ragazzi si voltarono.

<< Salve signore >> disse rispettoso.

Non cambiò affatto l'umore dell'uomo.

Tsunayoshi sorrise al padre e si alzò per salutarlo.

Dopo di chè prese per mano Kyoya e si mise a salire le scale.

<< Io e Hibari-san andiamo a dormire! >> annunciò con naturalezza.

I due genitori si guardarono.

<< Nostro figlio perdona troppo facilmente... >> commentò esasperato l'uomo.

<< Perchè dici così caro? >> gli domandò la moglie.

In quel momento Iemitsu capì da dove aveva preso quella brutta abitudine Tsuna.

Da sua madre.

 

Salve e scusate per il ritardo, ma è stato proprio impossibile aggiornare prima!!

spero che vi sia piaciuto il capitolo anche è solo per collegare la seconda parte della storia =D

Alla prossima!!!

Baci fliflai =)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Hibari aprì gli occhi.

Tsunayoshi lo stava guardando con un sorriso che poteva dire diverse cose.

Ho dormito male.

Fammi un massaggio alla schiena, non sono riuscito a dormire.

Perchè tu dormi e io no?

<< Buongiorno Tsunayoshi >> lo salutò alzandosi.

Non si sarebbe abbassato a fare certi servizi per Tsuna, nemmeno se lo avesse pregato con i migliori occhioni da cerbiatto sperduto.

Il castano borbottò qualcosa che centrava molto con castagne e fame, poi si alzò con un po' di fatica.

<< Giorno >> sussurrò rivolto al moro.

Evidentemente era davvero seccato.

Hibari lo abbracciò e sentì la pancia dell'altro, che era diventata un po' gonfia, contro la sua.

Gli piaceva come sensazione.

Tsuna lo baciò posando le labbra sulle sue e poi si avviò verso la cucina, avanzando come uno zombi, mormorando ancora fame.

Kyoya decise per la propria incolumità di non interferire nei strani monologhi del suo di nuovo fidanzato.

Così lo raggiunse e lo afferrò quando vide che stava per ruzzolare giù dalle scale.

Arrivati a destinazione Hibari notò con non poca irritazione la presenza di ben quattro persone non richieste.

Gokudera Hayato, che teneva in mano un pacchetto contenente qualche cibo sconosciuto.

Yamamoto Takeshi, che sorrideva come l'idiota che era.

Cavallone Dino, che portava come al solito Enzo con se, e senza la presenza di nessun sottoposto, il che significava pericolo.

E infine, e non meno importante, Mukuro Rokudo, che portava con se un cesto pieno di... fragole?

<< Kufufu Buongiorno Tsunayoshi-kun! >> lo salutò l'illusionista.

Tsuna lo fissò come per dire “ma che vuoi”.

Mukuro gli porse il suo dono. Come colazione presumibilmente.

Il castano guardò le fragole.

<< Cosa me ne faccio? >> domandò con cipiglio arrabbiato.

Se Hibari aveva imparato qualcosa con la semi convivenza con il suo Boss questa era che uno Tsunayoshi appena svegliato era ingestibile se si irritava. Ancora peggio se non aveva dormito.

Rokudo sudò freddo.

<< Kufufu l'ultima volta me le hai chieste e io te le ho portate >> chiarì.

Il quattordicenne le prese.

Il sedicenne parve soddisfatto di aver portato a termine con successo la sua impresa.

Si dovette ricredere quando lo stesso cestino pieno di fragole che aveva portato gli si spiaccicò sulla faccia.

<< Odio le fragole! >> esclamò Tsuna.

Nana fece un risolino un po' teso.

Si fece aventi Takeshi, che decise di limitare i contatti a soli saluti, non ricambiati per altro se non con un borbottio indistinto.

Dino provò ad abbracciare il suo caro fratellino, e ci sarebbe anche riuscito senza inciampare per la prima volta invita sua se Kyoya non gli avesse fatto lo sgambetto, pentendosene subito dopo.

Il biondo cadde addosso a Tsuna, che in quel momento stava sdegnando i pinoli freschi trovati dal suo braccio destro dopo mille fatiche.

Hibari capì in quell'istante che la giornata non sarebbe stata delle migliori.

Tsunayoshi cercò di alzarsi e sospirò cercando di trovare la calma.

Poi, quando tutti pensarono di averla scampata, esplose.

Si voltò verso Mukuro, che era rimasto fermo ad assaporare le sue fragole e poi verso Gokudera che cercava ancora di raccogliere i pinoli finiti per terra.

<< Mi spiegate che me ne faccio io delle fragole e dei pinoli? Li ODIO! E tu >> ringhiò ringhiò rivolto al suo fratellone.

Dino indietreggiò.

<< Mi hai fatto male! Ho mal di schiena! Voglio un massaggio! >> sbraitò.

Il moro non lo aveva mi visto così.

Nessuno disse niente.

<< ADESSO! >> .

Kyoya sospirò.

Aveva capito che toccava a lui quel... privilegio.

<< Va bene... dopo pranzo >> accordò con l'altro.

Sawada gli regalò un enorme sorriso e lo abbracciò.

<< Ma perchè con lui è gentile ahahahah? >> si lamentò Yamamoto.

Tsuna si voltò verso di lui.

<< In che senso? >> domandò sinceramente curioso.

Ma non si era nemmeno reso conto di aver urlato contro a tre povere persone?

Fantastico.

<< Mio figlio è impazzito >> mormorò Nana con voce un po' isterica.

Forse era vero.

 

*-*-*-*

 

Kyoya si stava già pentendo di aver fatto una promessa del genere al castano.

Ma gli toccava. Per forza.

Tsuna si dimenticava spesso delle cose, tranne di quelle che lo interessavano direttamente come cibo, compiti e massaggi. Maledetti!

Quindi non aveva vie di scampo.

< Hibari-san... >> sospirò Tsuna sul divano mentre il moro aiutava Nana a pulire i piatti.

Quando lo raggiunse vide che stava dormendo.

Interiormente esultò e portò il ragazzo nella sua stanza.

Una cosa in meno da fare.

O almeno credeva, perchè appena provò ad andarsene Tsunayoshi spalancò gli occhi e lo afferrò.

<< Dove vai Hibari-san? >> sbadigliò tirandolo verso di se.

Hibari decise di non rispondere, per non complicare le cose.

Sawada non disse nulla, continuando a stringerlo come un pupazzo.

Si era addormentato.

Poco dopo Kyoya capì in che razza di situazione si era andato a cacciare.

Non poteva spostarsi senza svegliare il castano, cosa che non voleva fare.

Mai svegliare uno come Tsunayoshi Sawada se incinto.

Per esperienza personale il moro sapeva che farlo riaddormentare era una specie di impresa. Quella notte si era svegliato e aveva urtato il ragazzo accanto a sé che si era riaddormentato dopo venti minuti buoni.

Però evidentemente non era stato veramente così, come poteva altrimenti spiegare la scenata di quella mattina?

Doveva quindi far parte del pisolino pomeridiano dell'altro in qualità di pupazzo se non voleva ritrovarsi dei bernoccoli sulla testa.

Il ragazzo sopirò. Ma perchè tutto ciò toccava a lui?

Provò a muoversi e in tutta risposta il quattordicenne aggrottò la fronte, stringendolo più forte.

Il diciassettenne si rassegnò.

Quello era il suo triste destino.

<< Hibari-san... >> mormorò Tsuna nel sonno rotolando su fianco.

Kyoya si ritrovò senza fiato e schiacciato contro il muro.

Tsunayoshi sembrava a suo agio. Beato lui.

In quel momento entrò Reborn che, appena li vide fece una specie di ghigno prima di andarsene.

Odiava i mocciosi! Perchè non lo aveva aiutato?

In quel momento realizzò che, con molte probabilità, quella situazione si sarebbe ripetuta.

<< Questo bambino rompe già >> mormorò pensando a tutto quello che avevano passato lui e gli altri Guardiani, ma sopratutto pensò a quello che dovevano ancora sopportare.

Rabbrividì.

Però in fondo quella situazione non era così male.

Posò piano una mano sulla pancia dell'altro, senza svegliarlo.

Fece un piccolo sorriso.

Si, non gli dispiaceva affatto quella situazione.

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Erano passate quattro settimane da quando i due ragazzi si erano riappacificati e le vacanze estive erano vicine. Molto vicine.

Ne era la prova il cado soffocante che c'era in quel periodo.

Tsunayoshi si era lamentato diverse volte e aveva avuto molti capogiri, per cui Hibari aveva deciso che fino a quando il caldo non fosse calato lo avrebbe accompagnato fuori portando un ombrello, che serviva per riparare la testa del castano.

Sawada non si era lamentato.

Hibari sbuffò scocciato, aprendo altri due bottoni della camicia mentre fissava i numerosi moduli davanti a lui.

Ma perchè in quel momento non poteva uscire, rapire Tsuna, e andare sul terrazzo?

Ne aveva tutti i diritti!

Era stanco di guardare, strappare e firmare moduli per le vacanze estive. Ma non potevano svegliarsi prima e fare tutte quelle cose in un altro momento dell'anno?

No. Naturalmente.

Kusakabe entrò in quel momento e posò sul tavolo altri moduli.

Hibari lo fissò in cagnesco.

<< Mi scusi Kyo-san, ma il preside vuole che tutto sia finito entro i prossimi due giorni >> disse il suo sottoposto.

Kyoya non ribatté.

 

*-*-*-*

 

Tsunayoshi stava fissando con invidia i suoi compagni che stavano correndo in cortile durante la lezione di educazione fisica.

Il motivo della su gelosia era semplice. Tutti erano abbastanza magri per poter muoversi in modo scattante, mentre la sua pancia aveva raggiunto dimensioni davvero considerevoli, e non riusciva quasi più ad alzarsi se non con difficoltà.

Ma dopotutto era arrivato al quarto mese, era normale.

Ma vedere tutti i suoi compagni con quelle pance piatte lo infastidiva.

Il professore notò il suo cambiamento di umore, e gli si avvicinò.

<< Tutto bene Sawada? >> chiese.

Il ragazzo alzò il volto e lo guardò imbronciato.

<< Sono invidioso >> si lamentò.

L'uomo aggrottò la fronte e si sedette vicino al suo studente preferito.

<< Come mai? >> domandò curioso.

Quando aveva saputo della gravidanza era rimasto un po' scosso, ma si era ripreso subito. E sapeva anche che per Sawada era un periodo difficile e voleva aiutarlo almeno un po'.

<< Ma li guardi! >> sbottò indicando gli altri studenti << Tutti stanno facendo educazione fisica e io non posso! Tutta colpa di questa pancia! >>.

Il professore scoppiò a ridere e posò una mano sulla spalla dello studente.

<< Non è una tragedia! Lo sai che molti dei tuoi compagni ti invidiano molto? >> gli rivelò.

Il castano lo guardò stupito.

<< Davvero? >> chiese.

L'uomo annuì, e per dimostrarglielo urlò ai ragazzi: << Fermatevi! Fate quaranta flessioni e poi correte per cinque volte intorno alla scuola! >>.

Tutti protestarono, ma dovettero comunque fare quello che gli era stato detto, e non esitarono quando sentirono le minacce del professore di raddoppiargli il lavoro.

Inutile dire che all'uscita da scuola tutti si lamentarono con Tsuna per la sua fortuna.

Il ragazzo scoppiò a ridere senza un apparente motivo.

 

*-*-*-*

 

Hibari aspettava che Tsuna uscisse dalla doccia per dargli la notizia.

Qualche minuto dopo il ragazzo comparve, con un accappatoio arancione addosso.

<< Vieni qui Tsunayoshi >> disse.

Lui eseguì.

<< Cosa c'è Hibari-san? >> chiese guardandolo.

<< Il medico ha detto che domani possiamo andare per l'ecografia >> annunciò.

Il castano si illuminò.

<< Finalmente! Era da un bel po' che aspettavamo! Secondo te scopriremo il sesso? >> domandò eccitato.

Hibari sorrise.

<< Non lo so >> mormorò prima di baciarlo.

Non voleva ammetterlo, ma in realtà era felice quasi come Tsunayoshi di riuscire finalmente a vedere suo figlio, o figlia, non lo sapeva.

Il quattordicenne si staccò e, sempre con il sorriso andò a cambiarsi.

<< I miei vorranno certamente venire. Vuoi chiamare i tuoi genitori Hiba-chan? >> chi chiese la voce dell'altro.

Kyoya non si arrabbiò neanche più per quell'odioso nomignolo, ma si stupì non poco per la domanda.

<< Non credo proprio! Figurati se i due vecchiacci vorranno venire a vedere mio figlio >> rispose irritato il moro.

La testa di Tsuna sbucò da dietro la porta.

<< E perchè no? Non è il loro nipotino? >> domandò guardandolo.

<< Dubito che lo chiameranno mai nipote Tsunayoshi >> disse con tono calmo.

Se provava solo ad alzare la voce aveva paura di scatenare l'ira dell'altro, e non voleva.

Il castano alzò le spalle e ci rinunciò.

Dopotutto cosa gli poteva importare se i genitori di Kyoya non venivano?

 

*-*-*-*

 

<< Insomma Hibari-san ti muovi? Se andiamo avanti così arriveremo in ritardo? >> lo sgridò Sawada.

Kyoya sbuffò irritato.

Lo raggiunse poco dopo. Tsuna lo stava già aspettando in macchina, sembrava impaziente.

Quel giorno dovevano andare a fare l'ecografia, e il suo fidanzato era impaziente.

Si era svegliato alle cinque, e si era alzato.

Hibari lo aveva trovato già pronto in salotto, mentre si accarezzava il pancione.

Quando lo aveva visto aveva subito iniziato a comandarlo a bacchetta.

Fai questo! Sbrigati con la colazione! Sei ancora lì? Arriviamo in ritardo! Non sbuffare! Fatti la doccia! Lascia Hibird qui! Muoviti!

Il povero diciassettenne era quasi andato in panico cercando di fare quattro cose insieme.

La conseguenza fu che il suo umore, già molto irritato la mattina, era diventato nero come la pece, e se non aveva ancora morso a morte Tsuna era solo perchè era lui, e non voleva fargli male.

Tuttavia quando arrivarono all'ospedale la sua irritazione venne del tutto spazzata via da un'impazienza condivisa anche dal ragazzo vicino a sé.

Quando poi vennero chiamati Kyoya sentì il cuore battere più veloce e si chiese quanta emozione stesse provando in quel momento Tsunayoshi. Tanta a giudicare dal suo volto un po' rosso.

<< Salve signor Sawada, prego si stenda sul lettino >> lo invitò il medico mostrandoglielo con il dito.

Il ragazzo eseguì, aiutato da Hibari.

L'uomo fece l'ecografia.

Tsunayoshi stava stringendo la mano del moro.

Quando il dottore gli mostrò dal video dove si trovava il bambino Hibari sentì il cuore andare a mille.

<< Ecco vedete? Non è possibile vedere il sesso, ma posso dire che sono tutti e tre in ottima salute >> spiegò facendo vedere i risultati.

I due rimasero fermi, paralizzati.

<< T-tre? >> chiese con un sorriso tirato e incredulo il castano.

L'uomo annuì.

<< Certo, sono tre gemelli in buona salute! >> si congratulò.

Hibari credette di svenire.

Tsuna lo fece davvero.

 

Scusate, se c'è qualche errore sulla gravidanza è perchè non sono molto ferrata in materia! XD

Spero comunque che vi sia piaciuto il capitolo!

Baci fliflai =)

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Hibari aveva riportato a casa Tsuna, ancora svenuto.

Anche per lui era stato uno shock, ma si era trattenuto. Tuttavia aveva guidato in uno stato di completa assenza, con gli occhi persi nel vuoto, rischiando di fare un incidente almeno tre volte.

Insomma, aveva capito che badare a un bambino era faticoso, ma in quel caso non era uno solo ma tre... tre marmocchi per casa che strillavano, si facevano addosso, piangevano, dovevano essere cambiati e nutriti...

<< Sarà un incubo! >> sbottò sdraiando il castano sul divano.

Poi andò in cucina per prendere un bicchiere d'acqua a Sawada.

Ma forse non era così male...

<< Hi-Hibari-san.. >> sentì la voce lamentosa di Sawada nell'altra stanza.

Lo raggiunse e gli si sedette vicino.

Tsunayoshi sembrava nel panico.

<< Come facciamo? Io non ho la più pallida idea di come tenere buono un bambino, figurati se riesco ad accudirne tre! E' impossibile! Impazzirò! Impazziremo! >> esclamò guardandolo spaventato.

Per evitare altri sbalzi di umore inopportuni Kyoya decise di fare una della poche cose che riuscivano a calmare l'altro. Abbracciarlo.

<< Calmati Tsunayoshi. Siamo in due no? Ci arrangeremo >> mormorò rassicurante all'orecchio del più piccolo.

<< Si ma loro sono tre! >> ribadì l'altro.

Il moro sbuffò.

<< E allora? Vedrai che quando sarà il momento sarai un ottimo... papà >> lo rassicurò.

Non sapeva bene che parola usare, ma aveva optato per quella, parola da lui utilizzata pochissimo in tutta la sua vita. Ma abbinata a Tsunayoshi suonava bene. Per lui almeno.

Il quattordicenne si calmò e ricambiò l'abbraccio.

<< Hai ragione... >> disse appoggiando la testa sulla sua spalla.

Hibari sospirò sollevato.

Pericolo scampato.

Il castano si alzò.

Kyoya lo seguì con gli occhi.

Stava andando in cucina.

Sgranò gli occhi quando lo vide tornare con in mano una scatola gigante di gelato al limone.

E quella dove l'aveva nascosta?

Sawada si sedette nuovamente e incominciò ad attaccare il gelato, senza nemmeno chiedergli se ne voleva un po'.

Il diciassettenne sospirò.

E poi si lamentava se ingrassava...

 

*-*-*-*

 

Tsunayoshi aveva chiamato la madre per fare riunire tutti quel pomeriggio.

Dovevano annunciare la notizia, lieta o no.

I coniugi non erano venuti alla fine, per motivi che il figlio preferiva ignorare.

Se volevano la loro intimità non era nel suo interesse.

Nana rispose subito e acconsentì.

<< Ci vediamo dopo Tsu-kun! >> lo salutò allegra.

<< Va bene! >> ricambiò altrettanto allegramente il ragazzo.

Si, erano davvero simili quei due.

 

Quando arrivarono tutti i Guardiani era riuniti e, con gran stupore di Tsuna, era venuto anche il Nono accompagnato da... Xanxus?

Naturalmente non poteva mancare Dino, che in quel preciso istante stava ruzzolando giù dalle scale.

Niente di strano.

Nana abbracciò il figlio e Hibari, invitandoli ad entrare.

<< Salve Decimo! >> lo salutò Gokudera.

<< Gokudera-kun ciao! >> ricambiò prima di sedersi.

Guardò il Nono e lo salutò rispettosamente, e venne ricambiato.

<< Ciao Xanxus! >>.

Tra una delle doti che Tsunayoshi aveva acquisito con la gravidanza c'era la totale mancanza di timore verso il capo dei Varia.

Cosa che irritava terribilmente l'uomo moro.

<< Feccia... >> rispose solo quest'ultimo, per evitare di mettersi ad urlargli contro.

Anche lui, come tutti gli altri, aveva sperimentato l'ira di un Tsunayoshi Sawada in dolce attesa. Ma lui di dolce non aveva niente.

Hibari fissò in modo truce il Varia.

Non voleva che si avvicinasse troppo al suo ragazzo.

Dopo tutto cosa gli diceva che non volesse ancora fargli del male?

<< Bene Tsuna dicci, come è andata l'ecografia? >> domandò gentilmente il Nono.

Hibari e Sawada si guardarono negli occhi.

Come dirlo senza sconvolgerli tutti?

<< Allora... non sappiamo i sessi ma... >> incominciò incerto il castano.

Tutti lo ascoltavano, curiosi.

Dino li raggiunse.

<< Ecco... possiamo dire che stanno bene! >> esclamò Tsunayoshi.

Tutti gli fecero i complimenti.

Ma qualcosa non quadrava, e qualcuno se ne era accorto.

<< Kufu...fu? >> mormorò Mukuro.

<< C-cosa? >> disse perplesso Xanxus.

<< Cosa hai detto Tsunayoshi? >> chiese il Nono confuso.

Quando sentirono quelle domande anche gli altri si accorsero che qualcosa non andava.

<< Sono tre >> sbuffò Kyoya sciogliendo così il dubbio a tutti.

Nella casa calò il silenzio.

<< Ahahahah... >> risero isterici Nana e Yamamoto. C'era una certa affinità tra i due pensò la Nuvola.

Il Nono si dovette sedere.

Xanxus rimase zitto, fissando il castano davanti a se.

Dino inciampò dalla sorpresa.

Gokudera sbiancò, ma non svenne quella volta.

Ryohei stava cercando di capire il significato delle parole della Nuvola.

Iemitsu fulminò nuovamente Hibari Kyoya.

Lambo e I-Pin continuarono a mangiare.

Mukuro rimase impassibile, come se la cosa non lo stupisse per niente.

<< COSAAAA!!!! >> scoppiarono tutti alla fine.

Tsuna sbatte le palpebre perplesso.

<< Cos'è che non avete capito? >> chiese intenzionato a spiegare a tutti la situazione.

<< Tre nipoti! >> esclamò Nana con una mano sul cuore.

<< Troppe fecce in giro >> si lamentò il Varia.

<< M-ma come è possibile? >> chiese Dino sbalordito.

In quel momento Sasagawa capì quello che gli era stato detto e si mise ad urlare: << AL MASSIMO DELL'ESTREMO SAWADA!!! >>.

Tsuna sorrise perplesso per ringraziarlo.

In poco tempo i due furono sommersi di domande.

Kyoya sospirò.

In fondo l'avevano presa bene.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Hibari stava accompagnando il suo ragazzo alla base segreta dei Vongola.

Reborn aveva deciso di riunire nuovamente tutti i Guardiani per parlare di cose a loro ancora ignote, e Tsuna non aveva voluto sentire ragioni.

Voleva venire anche lui.

Tuttavia non avrebbe partecipato alla riunione perche, come aveva detto lui stesso “ cosa me ne importa?”.

Ma voleva comunque essere nei paraggi.

Non sapeva cosa il suo Tutor potesse dire ai suoi amici, anche se era stato rassicurato da quest'ultimo.

Niente pericoli all'orizzonte.

E così Kyoya aveva deciso di portarlo alla base della famiglia perchè, seriamente, lasciarlo da solo era una grande stupidaggine.

<< Siamo arrivati. Parcheggia li >> disse Tsunayoshi indicando un posto vuoto.

Eseguì.

Quando entrarono trovarono tutti i Guardiani già riuniti.

Dopo saluti frettolosi, dovuti ad un Reborn che voleva sbrigarsi, tutti si separarono.

Così il castano rimase solo.

Si avviò verso il piano superiore, in cerca della biblioteca.

Stranamente leggere lo rilassava in quel periodo. Proprio vero che la gravidanza scombussolava tutto.

Appena la trovò prese un libro a caso e si sedette.

Aveva l'impressione che sarebbe stata un attesa lunga.

Tuttavia dopo poco tempo sentì la porta che si apriva.

<< Ushishishi guarda un po' chi c'è qui >> ridacchiò come sempre Belphegor.

Il castano alzò la testa e gli sorrise.

<< Salve Belp-chan! >> ricambiò.

Inutile dire che aveva trovato un nomignolo anche ai poveri Varia, tranne Xanxus ovviamente.

E naturalmente il Genio dei Varia si incazzò per quel nome strano che gli era stato affibbiato dal ragazzo.

Ma non disse niente a riguardo, perchè il capo aveva vietato a tutti i sui sottoposti di far irritare Sawada, il motivo non era stato spiegato.

<< Ushishi... cosa fai? >> domandò giusto per non voltarsi e lasciarlo lì da solo.

Tsunayoshi alzò le spalle e gli mostrò il libro.

Poi si rese conto di una cosa.

<< Ho fame! >> esclamò alzandosi di scatto e prendendo il braccio del biondo, trascinandolo verso la cucina.

Il principe non si ribellò.

Quando arrivarono trovarono Lussuria, Squalo, Levi e Fran seduti.

Lussuria stava dicendo delle cose strane.

Lo spadaccino, irritato, stava urlando come al solito.

Levi stava dicendo qualcosa sul loro Boss, degli elogi quasi sicuramente.

Fran stava fermo, sorseggiando un tè.

Si voltarono verso di loro quando entrarono.

Squalo sbiancò, Levi e Lussuria scapparono. Fran rimase fermo sorseggiando la sua bevanda, l'unica cosa che fece fu un lieve gesto del capo per salutare il Decimo Vongola.

Tsuna alzò un sopracciglio. Ma che aveva fatto?

<< Salve Squ-chan, Fran >> salutò gli unici rimasti.

Stranamente l'illusionista non aveva nessun nome strano per il castano. Forse era per quello che andavano così d'accordo.

<< Ciao >> rispose tranquillamente Fran.

Tsunayoshi si avviò verso il frigorifero.

Squalo prese da parte il principe.

<< VOOOI! Come ti è venuto in mente di portarlo qui? >>.

Lo spadaccino aveva una strana paura di Sawada, come Lussuria e Levi.

Belphegor non capiva perchè, ma presto lo avrebbe scoperto.

Intanto il castano stava rovistando cercando qualcosa da mangiare.

<< Voglio il gelato al limone! >> esclamò subito, puntando gli occhi sui due assassini che confabulavano ancora tra loro.

L'argenteo si irrigidì.

Rimase in silenzio.

Il castano si irritò.

Con pochi passi li raggiunse e li guardò male.

<< Voglio il gelato! >> aveva ribadito.

<< Ushishishi sono un principe, non prendo ordini da nessuno >> si lasciò scappare Bel.

Squalo indietreggiò, esattamente come Fran.

Loro sapevano quello che aspettava al biondo.

Tsunayoshi alzò un sopracciglio.

<< No? >> chiese per averne conferma.

Il biondo fu irremovibile.

Il quattordicenne si allontanò un po'.

I due spettatori si guardarono. Possibile che avesse rinunciato?

Tsuna tirò un pugno sulla testa del principe.

Belphegor sobbalzò ed esclamò un “ahi!” mentre si metteva le mani sulla testa.

<< Ho detto che voglio il gelato al limone! >> disse con voce arrabbiata il ragazzo in dolce attesa.

Squalo e Fran non poterono che ridere sotto i baffi. Ora toccava al Sempai il bernoccolo.

Bel guardò scioccato il Vongola.

Ma come si era permesso di colpire la sua principesca persona?

<< Sawada... >> mormorò con voce omicida.

<< Ehm Sempai.. >> provò ad avvisarlo l'illusionista.

Lo spadaccino le fermò.

Se la doveva cavare da solo.

 

*-*-*-*

 

Hibari, seguito da Xanxus, aprì la porta della cucina.

Sgranò gli occhi quando un piatto si frantumò vicino alla sua faccia.

<< GELATO!!! >> urlò Tsuna, rincorrendo come poteva il Genio dei Varia e lanciando piatti.

Belphegor scappava, i coltelli erano tutti conficcati nel muro.

Xanxus sospirò irritato.

Ma non aveva detto di non far irritare Sawada?

Fran era seduto, e beveva qualcosa di sconosciuto ai due.

Squalo, appena li vide, si lanciò verso l'uomo.

<< VOOOOI capo! Che facciamo? Si è irritato! >> urlò cercando sostegno nel suo boss.

Kyoya fissò con un certo divertimento Tsunayoshi che usava la tovaglia arrotolata per catturare il biondo.

Ma poi decise di intervenire.

<< Tsunayoshi cosa c'è? >> chiese avanzando verso di lui.

Il castano si fermò.

<< Ho fame >> si lamentò.

A ecco.

<< E qual'è il problema? >> domandò il moro.

Il quattordicenne guardò male il Varia.

<< Non c'è il gelato al limone! >> protestò come se fosse una cosa ovvia.

Hibari sospirò.

Aveva capito cos'era successo, e provava pena per il principe psicopatico.

<< Va bene... io ho finito, perchè non andiamo a comprarne un po'? >> propose con un sorriso dolce che nessuno aveva mai visto sul suo viso se non quando si trattava di uno dei suoi animali.

Tsuna parve contento e lo prese per mano, con l'intento di uscire.

<< Arrivederci! >> salutò tutti.

Prima di andarsene il moro rivolse un occhiata al Boss dei vari, sguardo che diceva chiaramente “Sei in debito con me, ho salvato la vita a uno dei tuoi sottoposti”.

 

*-*-*-*

 

Alla fine il castano aveva ottenuto il suo gelato, e ora se lo stava gustando con soddisfazione.

Kyoya lo guardava.

Ma come era possibile che se l'umore dall'altro era anche solo un po' irritato tutti dovessero subire i suoi maltrattamenti?

<< Forse dovrei parlarne... >> mormorò a se stesso.

Tsunayoshi lo guardò interrogativo.

<< Cosa c'è Hibari-san? >>.

Il diciassettenne scosse il capo come per dire “ niente” e il suo ragazzo non volle insistere.

Se Hibari Kyoya si irritava la vita di tutti era in grave pericolo.

<< Mmm forse dovrei affrontare il problema con lui... >> sussurrò sovra pensiero.

Kyoya alzò un sopracciglio.

Che aveva detto?

Tsuna non rispose, finendo il gelato.

Poi prese nuovamente per mano Kyoya, fino a quando non arrivarono alla macchina.

Dopo poco Tsuna incominciò a sbadigliare.

Stava per addormentarsi, ma poi sgranò gli occhi e sobbalzò, mettendosi una mano sulla pancia.

Hibari si fermò immediatamente, spaventato.

<< Che succede Tsuna? >> chiese subito.

Il castano lo guardò con un enorme sorriso e gli prese la mano, facendogliela poggiare sul pancione.

E allora il moro capì.

Uno dei bambini stava scalciando.

Rimase fermo, sentendo quel piccolo movimento, mentre il cuore accelerava di battiti.

Solo allora si rese veramente conto che Tsunayoshi portava dentro di se qualcuno di vivo.

Certo, ne era consapevole anche prima, ma quella situazione ne era la prova.

Si chinò e lo baciò.

<< Ti amo >> gli sussurrò all'orecchio.

L'altro lo abbracciò.

<< Lo so. Anche io >>.

 

 

Ciao a tutti!! allora... come aveva già detto dovrò fermare er un po' la storia, fino a quando non finiranno le vacanze di Natale, ma appena potrò mettero subito un nuovo capitolo!!!
Baci fliflai =)

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Erano arrivate le vacanze estive, e Hibari aveva proposto al suo ragazzo di andare al mare, proposta che era stata accettata con gioia visto il caldo soffocante che c'era a Namimori.

E così, dopo un viaggio durato diverse ore e piuttosto stressante, erano riusciti con successo nella loro impresa, e in quel momento si ritrovavano in spiaggia.

Tsuna stava steso su un asciugamano, prendendo il sole.

Kyoya si rese conto che in quel periodo non lo aveva mai visto così tranquillo, quindi cercò di godersi il momento.

Si sedette anche lui sulla spiaggia e osservò le persone che passavano.

E notò una cosa che lo fece arrabbiare non poco.

Tutti quelli che vedevano la pancia di Tsunayoshi lo guardavano stupiti, quando poi notavano anche lui lo sguardo diventava abbastanza incredulo e disgustato.

Ma che volevano?

Li avrebbe morsi a morte se si fossero avvicinati troppo!

Dopo una mezz'oretta decise di andare a bagnarsi, stava sudando fin troppo.

Si alzò e Tsuna, percependo quello spostamento, aprì gli occhi e lo guardò.

<< Che fai Hibari-san? >> domandò mettendosi a sedere con una certa difficoltà.

Kyoya sorrise lievemente.

<< Mi faccio un bagno. Vieni? >> gli propose porgendogli la mano.

Il castano parve rifletterci, poi con un sorriso la afferrò e si alzò.

Cosa poteva succedergli di male se si rinfrescava un po'?

E così andarono a farsi quel benedetto bagno.

 

*-*-*-*

 

Sawada stava steso, asciugandosi e prendendo il sole.

Faceva davvero molto caldo, e non si era pentito di aver fatto una specie di nuotata.

In quel momento era solo, Kyoya era andato a comprare del gelato, alla pesca quella volta.

Il limone non gli piaceva più.

Stava per addormentarsi, quando qualcuno si mise davanti al sole, oscurandogli la vista.

Aprì gli occhi irritato, ma poi si fermò stupito a guardare la persona davanti a se.

<< Salve caro, sai per caso dov'è mio figlio? Comunque vedo che sei ingrassato non poco! >> disse Haruka fissandolo.

Tsuna arrossì un po'. Che c'era di male se era ingrassato?

Si mise a sedere e guardò la donna. Per avere gli anni che aveva era davvero bella e in buona forma.

<< Ehm.. no... penso che sia andato a comprare il gelato per me... mi dispiace >> rispose.

Lei sgranò gli occhi.

<< Non ci posso credere... adesso fa anche quello che gli viene chiesto... >> disse ancora una volta scioccata.

Tsuna non disse niente su quel “chiesto”.

<< Ha qualche problema madre? >> chiese la voce del moro dietro di lei.

La madre di Hibari si voltò ed andò ad abbracciare il figlio, che la scansò, facendola cadere a terra.

Il diciassettenne sorrise sotto i baffi nel vedere quella scena, ma si ricompose quando notò l'occhiata di rimprovero del suo ragazzo.

La donna si rialzò e rimproverò con un borbottio il figlio.

<< Come mai è venuta qui madre? >> domandò il moro.

Lei rispose che il motivo principale era farsi un bagno.

Non ci credo molto” pensò il ragazzo mentre porgeva il gelato a Tsunayoshi, che lo prese sorridendogli come ringraziamento.

<< Cara che stai facendo? Non ti fermare a parlare con gli sconosciuti... ah, Kyoya >> si aggiunse anche il padre.

Ryu spostò lo sguardo su Tsuna, che si nascose un po' dietro il suo ragazzo.

<< Buongiorno signor Hibari >> disse giusto per educazione.

L'uomo sospirò. Possibile che avesse paura di lui?

Anche Kyoya notò quel comportamento e sospirò esattamente come il padre.

Sawada notò in quel momento come fossero simili.

<< Cosa volete? >> andò subito al punto il figlio.

Ryu fissò la moglie, che fece un lieve cenno con il capo.

<< Niente di che. Abbiamo saputo che avete fatto l'ecografia >> iniziò.

Kyoya alzò un sopracciglio. Ma quello lo avevano fatto tempo fa!

Tsuna fece un sorriso preoccupato. Non dovevano dire dei bambini no?

<< Volevamo sapere come è andata! >> finì la donna con entusiasmo.

Il moro rimase interiormente sconvolto.

Non poteva importargli davvero! Era impossibile!

<< Ecco... noi... non sappiamo niente riguardo ai sessi ma... >> provò a annunciare il castano.

Kyoya gli mise una mano sulla spalla, per farlo tacere. Non era il caso.

<< Ma Hibari-san! C'è l'hanno chiesto! Dobbiamo dirglielo no? >> protestò il più piccolo.

Il ragazzo lo guardò negli occhi.

Forse aveva ragione.

I due genitori aspettavano in silenzio.

Sembravano quasi... curiosi.

E' impossibile che si siano interessando a qualcosa che mi riguarda a parte il matrimonio! Avranno sicuramente un secondo fine!” pensò incavolato il ragazzo.

<< Non è niente di importante. Abbiamo saputo che sono tre >> rivelò il figlio.

Haruka e Ryu rimasero pietrificati.

<< T-tre? Sei sicuro tesoro? >> mormorò la madre.

Hibari sbuffò.

Non rispose neanche.

<< Avremo tre nipoti insieme? >> chiese allucinato il padre.

Kyoya sgranò gli occhi.

Aveva davvero detto la parola nipote? Suo padre?

Guardò il celo. Era sereno, con un bel sole.

Strano, non sta nevicando... allora sono seri!” pensò sconvolto il Presidente del Comitato Disciplinare.

<< Che scopo avete voi due? >> ringhiò all'indirizzo dei genitori.

I due lo fissarono perplessi.

<< Non abbiamo assolutamente nessuno doppio fine... eravamo solo curiosi di sapere com'era nostro nipote, o meglio i nostri nipoti >> spiegò l'uomo.

Kyoya conosceva molto bene tutte le espressioni di Ryu, e in quel momento sembrava sincero.

<< Ma perchè non nevica? >> bisbigliò perplesso.

Tsuna lo fissò con stupore.

Ma che succedeva al suo ragazzo?

Quando finalmente capì le emozioni dell'altro decise di intervenire.

Si alzò e andò ad abbracciare i due.

<< Grazie mille per l'interessamento e per la visita signori Hibari! Ci ha fatto molto piacere! >> esclamò con un sorriso.

La madre sorrise a sua volta, e gli accarezzò una guancia con tenerezza.

Kyoya sgranò gli occhi allucinato.

Ryu borbottò solo qualcosa, sembrava in imbarazzo, poi se ne andarono dopo aver salutato il figlio.

<< Tu... piaci ai miei... come è possibile? >> disse Hibari.

Tsuna alzò le spalle e sorrise.

<< Sono proprio gentili >> constatò.

Il moro si stese.

Troppi avvenimenti sconcertanti per quel giorno, non poteva crederci.

Però in fondo era davvero contento che i suoi avessero rinunciato a farlo sposare con l'oca.

Riflettendoci bene avevano trattato con gentilezza Tsunayoshi... quello doveva significare che stavano provando ad riallacciare dei buoni rapporti con lui?

Hibari chiuse gli occhi. Era una bella sensazione.

Non aveva mai avuto buoni rapporti con la sua famiglia, e doveva ammettere che non ci aveva mai provato, ma ora era davvero soddisfatto.

Forse prima o poi sarebbe riuscito a parlare con suo padre e sua madre come faceva Tsuna.

Quest'ultimo si avvicinò e lo abbracciò.

<< Sei felice Hiba-chan? >> gli domandò con un sorriso.

<< Si... >> sospirò.

Tsunayoshi e il bambino erano riusciti a fare un miracolo.

Riavvicinarlo ai suoi genitori.

<< Grazie Tsuna >> bisbigliò.

L'altro stette zitto.

Lo sapeva, ed era soddisfatto.

La felicità di Hibari-san prima di tutto” pensò baciandolo.

 

Salve a tutti!!!

Allora... ecco il mio regalo di natale ( Anche se in ritardo... xD ).

so che ultimamente i capitoli sono piuttosto corti, ma non riesco a scrivere di più.

Comunque buon natale a tutti!!!! ( sempre in ritardo ).

Baci fliflai =)

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Le vacanze estive stavano per terminare e ormai Tsunayoshi aveva una pancia gonfia come... un pallone.

Ma questo Hibari non glielo faceva mai notare, ci pensava l'altro a stressarlo con i suoi “ guarda come sono diventato!” oppure “ guardami, non sono orrendo?” o altre cavolate del genere.

Comunque in quel periodo non era successo niente di importante. A parte il fatto che i genitori dei due ragazzi si erano conosciuti, e avevano scoperto di avere molte, troppe, cose in comune.

Come la pazzia ad esempio.

<< Hibari-san muoviti! >> lo sgridò Sawada. Come sempre d'altronde.

Kyoya sbuffò mentre allacciava gli ultimi bottoni della camicia nera che stava indossando.

Il moro si domandava spesso la ragione della sua sfortuna.

Sopratutto quando sua madre lo aveva chiamato, due giorni prima.

La conversazione era stata più o meno così.

<< Pronto caro? Sono Haruka! >>.

<< M-madre? >>

<< Tesoro! Chiama i signori Sawada e invitali a cena da noi.>>

<< C-cosa?! >>. In quel momento era rimasto davvero scioccato.

<< Sarebbe molto scortese da parte nostra non ricambiare l'invito a pranzo dell'altro giorno no? >>.

Perchè si, c'erano stati altri incontri.

Il ragazzo non era riuscito a replicare, perchè la chiamata era stata interrotta.

Ed ecco spiegata l'agitazione del castano e l'irritazione del moro.

A Tsunayoshi l'idea era piaciuta subito.

Il diciassettenne lo sapeva che l'altro ce la metteva tutta per mantenere dei buoni rapporti con i signori Hibari, e apprezzava lo sforzo, ma non gli pareva necessario.

<< HIBARI! >> lo chiamò nuovamente il quattordicenne.

Kyoya lo raggiunse sbuffando.

Ma che aveva da urlare?

Capì tutto quando notò un Hibird impazzito, che volava da tutte le parti, facendo cadere diversi oggetti.

Il castano provava a tutto quello che stava per sfracellarsi sul pavimento, ma con scarsi risultati.

<< Stupido canarino! Smettila, o ti dovrò mordere a morte! >> lo avvisò subito prendendo i tonfa.

La piccola palla gialla si fermò immediatamente, posandosi sul tavolo.

Hibari lo sgridò ancora.

Lo sapeva che era frustante non poter venire con loro, ma quello non giustificava quel comportamento.

Hibird, veramente dispiaciuto, abbassò il capo.

Tsuna si sentì in colpa, e andò a consolarlo.

Alla fine riuscirono a partire.

<< Sai Hibari-san... sarai un ottimo padre >> disse Tsunayoshi voltandosi verso di lui e guardandolo.

Kyoya alzò un sopracciglio.

<< In che senso? >> domandò, senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Il castano sorrise.

<< Tratti Hibird come un figlio >> gli fece notare.

Hibari sgranò gli occhi.

Era vero.

 

*-*-*-*

 

I genitori di Hiba-chan avevano comprato una villa enorme poco distante da Namimori, per cui i due giovani non ci misero molto per arrivarci.

Tsuna suonò al campanello.

Stranamente venne ad aprire Haruka e non il maggiordomo.

<< Salve cari! Tsunayoshi tesoro come stai? >> domandò abbracciandolo con affetto.

<< Molto bene! E lei signora Haruka? >> chiese di rimando.

Perchè adesso la chiamava anche con il nome.

Naturalmente stava bene anche lei, era stato molto gentile a interessarsi.

Kyoya per la maggior parte della sua vita aveva pensato che il comportamento della madre fosse palesemente finto. Insomma, in ogni frase ci metteva un caro, tesoro, amore o qualche risatina civettuola, tutte cose che lo irritavano terribilmente.

Ma alla fine aveva capito che il comportamento della donna non era finzione, lei era proprio fatta così. Dopotutto suo padre odiava le persone false.

Tsunayoshi lo riportò alla realtà pestandogli un piede.

<< Hibari! Tua madre ti ha salutato... >>.

Il moro salutò la madre con la solita freddezza.

Tsunayoshi lo fissò con un po' di rimprovero, ma non disse nulla.

Sapeva perfettamente che per l'altro era difficile accettare la gentilezza dei genitori.

La donna li guidò attraverso molti corridoi.

<< Allora Tsunayoshi caro cosa vuoi oggi per cena? >> domandò con un sorriso la padrona di casa per evitare certi silenzi imbarazzanti.

Il ragazzo non aveva preferenze, davvero.

Naturalmente se si evitavano i carciofi era meglio. E le arance. Anche la crema!

La signora Hibari si esibì in una delle sue delicate risatine da oca.

<< Tsunayoshi come sei tenero! >> esclamò scompigliandogli i capelli.

Kyoya si irrigidì e mise un braccio intorno alle spalle del più piccolo.

Haruka fece un sorrisino nascosto, ma il figlio lo notò ugualmente.

L'aveva fatto apposta?

Che donna malefica “ pensò guardandola male.

Come se avesse bisogno di verificare il suo affetto per Tsuna!

<< Siamo arrivati >> annunciò la madre di Hibari aprendo un'enorme porta.

Ryu stava parlando con Iemitsu, Nana era seduta ad aspettarli.

<< Caro sono arrivati! >> esclamò la donna.

Ryu Hibari non era noto per la sua gentilezza, per cui non si mosse di un centimetro per accoglierli.

Quello poteva sembrare un gesto scortese, ma in realtà voleva semplicemente dire che li considerava parte della famiglia.

<< Salve signor Hibari! >> salutò allegramente Sawada prima di andare dalla madre per salutarla.

Anche Kyoya salutò i due coniugi Sawada naturalmente.

<< Nana cara vieni dobbiamo metterci d'accordo per questa sera no? >> ricordò Haruka.

La castana si alzò con il solito sorriso sulle labbra e, dopo essere stata presa sotto braccio dalla nuova amica, si dileguarono mormorando qualcosa.

<< Quelle due fanno paura... >> rabbrividì Kyoya.

Tsunayoshi lo guardò con due occhi curiosi.

Il più grande decise di non chiarire la questione, ci sarebbe voluto troppo tempo.

Preferì far sedere il suo ragazzo, che sembrava aver male ai piedi.

 

*-*-*-*

 

La cena fu molto calma. Le uniche persone che parlarono furono Nana, Haruka con le sue risatine spacca timpani e Tsunayoshi che cercava sempre di calmare Hibari quando notava che la sua irritazione stava per straboccare.

Una cena perfetta in fin dei conti.

E adesso, con grande gioia di Kyoya, tutto era terminato, e finalmente poteva tornarsene a casa.

Ma, naturalmente a causa della sua sconfinata sfortuna, i suoi progetti furono mandati in frantumo.

<< Tesoro perchè non vi fermate a dormire da noi questa notte? >> li invitò gentilmente la padrona di casa.

Tsuna guardò il suo ragazzo irrigidirsi al suo fianco e stette zitto.

Quella volta avrebbe lasciato all'altro la scelta.

<< Ci farebbe molto piacere madre >> rispose in fine il moro, risedendosi al suo posto.

Tsunayoshi gli regalò un enorme sorriso e la donna parve soddisfatta.

E così decisero di dormire lì.

Il primo problema che si presentò fu il pigiama.

Per Kyoya non fu un gran problema, bastava prendere uno di suo padre, ma Tsuna era leggermente impedito dalla pancia.

<< Ecco vedi! Te lo avevo detto che questa stupida pancia causa un sacco di problemi! >> si lamentò con le lacrime agli occhi il castano.

Hibari andò subito ad abbracciarlo. Voleva evitare pianti isterici e depressione, non ci voleva proprio.

<< Non ti preoccupare Tsuna, adesso troviamo una soluzione. Non è il caso di disperarsi per una stupidaggine del genere! >> lo consolò.

In quel preciso momento entrò nella stanza il tanto ricercato maggiordomo.

<< Scusate l'interruzione, ma la signora mi ha chiesto di dare questa al signor Sawada >> disse rispettosamente.

Il castano si alzò con un enorme sorriso.

<< Sei molto gentile James, grazie! >> il tono era davvero riconoscente.

L'uomo sgranò gli occhi.

<< S-signorino... lei è molto gentile... mi ha chiamato per nome! >> esclamò commosso.

Tsunayoshi sorrise ancora e rispose che era una cosa normale sapere come si chiamavano le persone.

Il maggiordomo se ne andò con le lacrime agli occhi.

<< Ma come facevi a sapere il suo nome? >> domandò stupito il moro.

Il più piccolo si sedette accanto a lui.

<< Ho sparato a caso! Di solito i maggiordomi non si chiamano così nei libri gialli? >> esclamò con un innocente sorriso.

Kyoya sospirò un po' divertito dal comportamento del ragazzo. Era proprio una persona particolare.

Il castano prese in mano quello che era stato portato da James e lo esaminò.

Sgranò gli occhi.

<< H-Hibari-san... questa è una camicia da notte? >> chiese. Naturalmente era una domanda retorica, anche perchè si, quella cosa enorme non poteva essere altro se non una camicia da notte.

Il moro sospirò.

<< Temo che dovrei dormire con quella questa notte >> chiarì.

L'altro alzò le spalle.

Tanto ormai, dopo quella gita al luna park, era abituato a tutto.

Si ritirò per cambiarsi.

Hibari si stese e sospirò.

Non aveva accettato quell'invito per far felici i suoi genitori, affatto, ma soltanto perchè sapeva quanto il suo ragazzo si stesse impegnando per riunirli tutti in una specie di grande famiglia felice.

<< Hibari-san guarda! Come mi sta? >> esclamò Sawada uscendo dal bagno.

Quella cosa era di almeno cinque taglie più grande del corpo di Tsunayoshi, l'effetto era una testa che sbucava da un gran ammasso di seta rosa.

<< Ehm... ecco.. un pò... >> mormorò scioccato e anche un pò divertito.

Evidentemente Tsuna capì che non era proprio sincero dal profondo del suo cuore perchè si imbronciò.

<< Hiba-chan! Cosa c'è che non va? Mi fa grasso? Sono brutto? Mi rende ancora più basso di quello che sono? >> incominciò ad elencare tutti i suoi difetti senza mai prendere fiato e spaventando il moro.

<< No... NO! Va benissimo, sul serio, mai visto niente di più... bello >> lo rassicurò in fretta alzandosi per abbracciarlo.

Non voleva altri problemi per quel giorno.

Dopo poco si stesero entrambi.

Il mio istinto di carnivoro mi dice che sarà una lunga notte” pensò Kyoya poco prima di addormentarsi.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


L'istinto di Hibari aveva ragione, come sempre.

Fu una notte infernale.

Tsuna si alzò diverse volte per vomitare, mangiare, bere, andare in bagno, una volta addirittura per farsi una doccia.

E naturalmente Kyoya rimase sveglio con lui, per tenerlo d'occhio. Non sapeva cosa passava per la mente del castano, e non voleva saperlo, ma preferiva non far attuare certi pensieri a Tsuna.

Il suo fidanzato era pericoloso per se stesso, e lo sapeva, per cui dormire quando lui era sveglio, solo, di notte, era una pessima idea.

Verso le cinque Tsunayoshi si era addormentato, ma aveva preso tutto il letto, per cui il moro si era dovuto accontentare del divano. Non che fosse scomodo, ma lui odiava quando sprofondava in un materasso, e quel divano era fin troppo morbido.

<< Kyoya caro cosa sono quelle due occhiaie? >> domandò Haruka appena lo vide.

<< Non vi pare una domanda stupida madre? >> sbadigliò sedendosi per fare colazione.

La donna scoppiò a ridere, esattamente come il padre.

Il ragazzo li guardò male, mentre sorseggiava del tè.

<< Ti ha fatto dannare tutta la notte vero? Ti dovrai abituare Kyoya, perchè quando una donna, o nel tuo caso un uomo, è in dolce attesa ti terrà sveglio quattro notti a settimana >> lo avvisò Ryu.

Il ragazzo sospirò stanco.

<< Non è possibile! >> si lamentò.

<< Caro! Non dire stupidaggini, non succede con tutte le donne. Però nel mio caso è vero. Sai tesoro quante notte insonni ha passato tuo padre a causa mia? >> si mise a ridere la donna.

Kyoya alzò lo sguardo sui due e si rese conto di essere rimasto solo con il padre.

Era una dote di famiglia quella di scomparire all'improvviso a quanto pare.

<< Ma perchè? Poi si è preso tutto il letto! >> protestò guardandolo con degli occhi che dovevano essere da cane bastonato.

Essendo un Hibari era più o meno impossibile che avesse un'espressione del genere, ma comunque impietosì Ryu.

Quest'ultimò si alzò e mise una mano sulla spalla del figlio, sedendosi vicino a lui.

<< Abbi pazienza. Dopotutto è anche colpa tua se sei finito in questa situazione >> disse con un leggero tono di rimprovero nella voce.

Il ragazzo sospirò. Era vero, certo, ma già era stancante stare dietro a Tsunayoshi, tra qualche mese le persone di cui prendersi cura sarebbero diventate quattro!

<< E' normale. Ma vedrai che Sawada non sarà un così gran peso. Magari solo all'inizio, poco dopo aver partorito. Ma infondo quelli sono anche suoi figli, si darà da fare. Probabilmente li vizierà. Ti ho viziato io, figurati se non lo farà un ragazzo come quello! >>.

A quelle parole il Presidente del Comitato Disciplinare si girò verso l'uomo.

<< Viziato? >> chiese con tono ironico.

Ryu scoppiò a ridere.

<< Viziato è dire poco. Qualsiasi cosa tu volessi fare io te lo permettevo. Non hai idea di quanti pomeriggi ho dovuto passare a quattro zampe per tenerti sulla schiena! >> gli rivelò.

Kyoya sgranò gli ochhi. Effettivamente se en era completamente dimenticato.

Ryu si alzò e gli scompigliò i capelli.

<< Coraggio Kyoya. I momenti duri passano sempre >> disse prima di andarsene.

Il moro restò solo.

<< Forse hai ragione vecchietto >> mormorò con un sorriso alzandosi.

 

*-*-*-*

 

Tsuna aprì gli occhi.

Accanto a sé era seduto Hibari, stava leggendo un libro.

Appena vide che si era svegliato lo lanciò da qualche parte, come per non farglielo vedere.

<< Buongiorno... >> sbadigliò alzandosi.

Kyoya gli sorrise.

<< Era ora! Stiamo per pranzare, vestiti >> gli disse indicandogli dei vestiti puliti.

Sawada li esaminò con cura. Niente gonne, seta rosa o merletti di nessun genere. Sospirò sollevato.

<< Hibari-san potresti scendere a dire che arrivo subito? Faccio una doccia e vi raggiungo >> mormorò dirigendosi verso il bagno.

Il moro annuì e, recuperato il libro, uscì dalla stanza lasciandolo solo.

Il castano si trascinò nella doccia. Era stata davvero una notte movimentata, anche per i bambini.

Non avevano smesso di scalciare neanche un secondo!

Comunque Hiba-chan non sembrava molto stanco per fortuna. Così magari avrebbe evitato di fare un incidente stradale quando sarebbero tornati a casa.

Chissà se ha veramente la patente...” pensò il ragazzo mentre si lavava.

 

*-*-*-*

 

Tsuna decise di scendere poco dopo.

La porta gli venne aperta da un più che rispettoso James, che gli augurò il buon giorno, prontamente ricambiato, anche se era ormai quasi pomeriggio.

Hibari stava parlando con il padre.

<< Senti vecchietto non è colpa mia se sei stato un padre così! >> si stava lamentando Kyoya, anche se il tono di voce non era affatto arrabbiato.

Tsunayoshi sorrise. Forse aveva fatto pace con i genitori!

<< No, è colpa del tuo faccino assolutamente adorabile caro! >> cinguettò Haruka.

Il moro fece una faccia sconvolta e si alzò di scatto.

<< Io non sono adorabile! >> protestò come se la donna lo avesse insultato nel peggiore dei modi.

Sawada scoppiò a ridere, facendosi così notare.

Tutti e tre si voltarono verso di lui.

Hibari arrossì leggermente e si sedette sbuffando. Ma che conversazione aveva fatto ascoltare al suo ragazzo? Aveva tutte le ragioni di essere imbarazzato.

Ryu fece un piccolo sorriso. Quel Sawada aveva un tempismo perfetto!

<< Tsunayoshi tesoro! Vieni pure, i tuoi genitori sono dovuti andare via ma ti salutano. Allora cosa vuoi per colazione? >> chiese la padrona di casa con gentilezza.

Il signore Hibari si lasciò scappare uno sbuffo di risata.

<< Cara, è ora di pranzo >> le ricordò.

Kyoya sospirò. Aveva dei genitori svampiti. A Tsuna non importava molto dell'ora, lo aveva visto fare colazione alle otto di sera, non faceva molte preferenze.

Gli bastava mangiare.

Ma vennero spiazzati quella volta.

<< In realtà non ho molta fame, mi dispiace! >> esclamò con un sorriso il castano.

Tutti sgranarono gli occhi.

Ryu si avvicinò e gli mise una mano sulla fronte.

<< Non ha la febbre! Come è possibile? >> esclamò stupito.

Haruka gli chiese con voce preoccupata se stesse male. E rimproverò il marito. << Controlla meglio! Maggiordomo portami una pezza bagnata! >> esclamò nel panico.

Kyoya si fiondò accanto a lui, cercando di vedere cosa c'era che non andava.

<< Ehm io... ho solo detto di non aver fame... >> disse sorpreso Sawada.

<< O mio dio! Caro svelto chiama l'ambulanza! Sta male, molto male! >> starnazzò la donna rivolgendosi al marito.

Tsuna lo fermò subito.

<< Ma io sto bene! Davvero, tranquillizzatevi >> mormorò prendendo la mano della signore Hibari.

Tutti si fermarono.

Kyoya sospirò sollevato. Niente pericoli all'orizzonte, per ora almeno.

Il castano si sedette.

<< Dovete davvero scusarmi, ma questa notte morivo di fame, e quindi ora non ho più voglia di mangiare! >> rivelò con un sorrisino dispiaciuto.

Haruka parve quasi svenire dalla gioia e congedò il maggiordomo, che era accorso immediatamente. Con ciò che gli era stato richiesto.

<< Stupido marmocchio... >> mormorò Ryu sedendosi a sua volta.

Kyoya si limitò a chinarsi e a baciarlo.

<< Vedi di non farci più uno scherzo del genere capito? >> lo rimproverò abbracciandolo.

Tsuna rise. Per una volta che non rompeva le scatole succedeva il fini mondo.

<< Dai Hiba-chan non fare così! >> disse divertito vedendo la faccia del ragazzo.

Ryu, scoppiò a ridere.

<< Allora non avevamo sentito male! Lo chiami proprio Hiba-chan! >> esclamò l'uomo.

Kyoya si irrigidì e si voltò verso il padre.

<< Prova a dire qualcosa vecchietto, e ti mordo a morte >> ringhiò minaccioso.

L'altro alzò un sopracciglio.

Lo stava per caso sfidando?

Tsunayoshi venne preso sottobraccio da Haruka, che lo trascinò lontano dai due.

All'occhiata perplessa del quattordicenne sorrise.

<< Come avrai notato quei due sono molto simili. E' meglio stare alla larga dal luogo dove combattono >> rivelò con tono calmo.

Il castano deglutì. In realtà aveva un po' di paura, ma non si mosse.

<< Stai attento Kyoya, non ti conviene irritarmi >> lo avvisò il padre.

Il ragazzo sbuffò divertito.

<< Non mi fai molta paura vecchio. Se riesci a tenerti ancora su due gambe vieni qui, vedrai che ti morderò a morte! >> lo sfidò prendendo i tonfa.

L'uomo si alzò.

<< Vedremo! >> mormorò assottigliando gli occhi.

In poco tempo dei due non si distinguevano neppure le sagome.

<< E si, si vogliono proprio bene! >> cinguettò la padrona di casa.

Tsunayoshi fece un sorrisino tirato.

Che famiglia strana..” pensò.

La sua non sarebbe mai diventata così decise.

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


I due ragazzi erano tornati a casa da tre giorni, con gran sollievo del moro.

Aveva capito di non odiare così tanto i suoi genitori, certo, ma non sapeva se sarebbe riuscito a sopportare oltre le risatine di sua madre. Inoltre suo padre cercava in tutti i modi di metterlo in imbarazzo, e aveva mostrato a Tsuna diverse foto del suo prezioso figlio da piccolo.

Il castano era rimasto incantato a guardare, poi si era voltato verso di lui e aveva esclamato: << Hibari-san eri davvero carino! Ma usavi già i tonfa...? >>. Domanda legittima visto che nella foto ne aveva uno in mano.

La risposta era affermativa, era praticamente nato con le sue armi nelle mani.

Tutta via il sollievo del moro si stava affievolendo, Tsunayoshi incominciava a preoccuparlo.

Mangiava molto meno del solito ed era troppo silenzioso. Poi dormiva fin troppo, e anche quando si svegliava era accompagnato da una strana sonnolenza.

A causa di ciò Hibari aveva deciso di saltare la scuola, in modo da stare vicino al ragazzo.

In quel momento stava leggendo il suo fedelissimo libro, che Ryu gli aveva gentilmente prestato.

Si voltò appena sentì dei passi dietro di sé. Accolse Sawada con uno sguardo preoccupato.

<< Tsuna! Stai bene? Sei troppo pallido... >> chiese avvicinandosi.

Il castano in tutta risposta sbadigliò.

<< Ho sonno... >> mormorò stropicciandosi gli occhi.

Kyoya sospirò.

<< Hai dormito sufficientemente per oggi. Vuoi qualcosa da mangiare? >> tentò prendendo una scatola di biscotti poggiata li vicino.

Sawada scosse la testa.

<< Non ho fame... anzi... mi viene d-da vomitare... >> disse prima di fiondarsi in bagno.

Il moro lo seguì immediatamente. Cosa poteva rimettere se non mangiava praticamente niente?

Quando Tsuna finì venne aiutato dall'altro ad alzarsi, le gambe non lo reggevano bene.

<< Tsunayoshi, sei sicuro che non sia meglio andare da un medico? >> insistette il diciassettenne.

L'altro mormorò un no.

Hibari sospirò. Era inutile insistere, sapeva che non avrebbe ottenuto quel maledetto si.

Perciò si allontanò. Ma dovette tornare immediatamente sui suoi passi quando sentì un tonfo dietro di sé.

<< Tsuna! >> esclamò correndo verso il ragazzo svenuto.

Sta sudando! Ha la febbre...” pensò preoccupato il Presidente del Comitato Disciplinare.

 

*-*-*-*

 

E così erano andati nuovamente all'ospedale.

E naturalmente erano venuti tutti, non mancava nessuno.

I dottori non si lamentavano nemmeno più, ormai si erano abituati a quella specie di riunione.

Naturalmente questo loro cambiamento di opinione “sui marmocchi urlanti e sui ragazzi teppisti” era dovuta anche al fatto che Gokudera li aveva minacciati con la dinamite, esattamente come Hibari con i tonfa, perchè non voleva sentirsi chiamare teppista.

Ma questi non erano dettagli importanti.

Quella volta Hibari aveva deciso di lasciare i medici in pace a svolgere il loro lavoro, e così aveva, con sua enorme irritazione, scelto l'opzione “erbivori”. Consisteva nello stare seduto tra quei fastidiosi, rumorosi e soprattutto numerosi erbivori, aspettando che qualcuno uscisse da quella maledette stanza per comunicargli come stava il suo fidanzato.

Ma ben presto trovò un modo per sfogare la sua rabbia e la sua ansia.

Lo sfogo in questione si presentò sotto il nome di Cavallone Dino.

<< Kyoya! Come sta il mio adorato fratellino? >> esclamò il biondo correndo verso di lui.

Il ragazzo interpellato lo guardò male, e non proferì parola piantando lo sguardo sulla porta davanti a sé.

Dino lo prese come un “ Stai zitto erbivoro, sei fastidioso. Non lo capisci da solo?”.

<< Va bene... Romario vai a dire agli altri che la riunione di oggi è sospesa va bene? >> disse al suo fedele sottoposto.

<< E' proprio sicuro Boss? In fondo resterebbe da solo in un ospedale... >> ridacchiò l'uomo.

<< Romario come sei spiritoso... >> borbottò Cavallone.

Alla fine riuscì a farsi lasciare da solo.

A quel punto Kyoya decise che poteva entrare nella sua modalità sadica.

Non ci metteva molto, era quasi automatico per lui.

<< Senti erbivoro, se provi anche solo a fare un minimo rumore io ti morderò a morte chiaro? >> lo avvertì.

Il suo maestro deglutì. Aveva capito, non c'era bisogno di ripetere.

Ma naturalmente, come nei programmi del moro, dopo poco Dino inciampò e, aggrappandosi al povero Gokudera, provocò un effetto domino su tutti i Guardiani visto che erano seduti vicini.

Gli unici che si salvarono furono Mukuro e Kyoya.

<< Kufufu, ma guarda un po' che scena divertente... >> ridacchiò la Nebbia.

<< Per una volta sono d'accordo con te ananas marcia >> disse Hibari con uno sbuffò di risata.

<< Devo... resistere... >> si mise a piagnucolare Lambo, con una ragione questa volta, perchè lui era l'ultimo della fila, e tutti gli erano caduti addosso.

E si, quella era una bella distrazione per il diciassettenne che, come promesso, morse a morte il suo maestro.

Ma il divertimento cessò non appena sentì una voce che lo richiamava.

<< Ma Kyoya, tesoro! Cosa stai facendo a quel poverino? >> esclamò Haruka accompagnata da Ryu.

Perfino Lambo smise di piangere.

La ragione era semplice: nessuno aveva mai chiamato tesoro uno come Hibari Kyoya, neppure Tsuna.

Il ragazzo si voltò. << A quanto pare avete ricevuto anche voi il messaggio vecchietti >> li salutò.

La donna sbuffò, il padre fece un piccolo sorriso. Anche lui chiamava così i suoi genitori.

<< Mi pare ovvio. Allora, come sta quel caro ragazzo? >> chiese educatamente l'uomo.

Yamamoto si chiese mentalmente come mai una persona così simile al direttore di una delle più importanti agenzie di Tokyo si trovasse lì.

Erano davvero identici.

<< Non lo so ancora. Ma padre, ultimamente non lavori? >> domandò il figlio.

Detto fatto.

Il telefono squillò e, a giudicare dalla faccia scocciata del signor Hibari, si trattava proprio di lavoro.

<< P-padre?! >> disse con voce dolorante Dino, che venne aiutato dalla donna ad alzarsi.

<< Ma insomma Kyoya, guarda come lo hai ridotto! Stai tranquillo caro, mio figlio non lo farà più >> disse rassicurante guardando Cavallone.

Il biondo aveva un'espressione scioccata in faccia.

Ma come faceva Kyoya ad avere una madre ancora così bella?

Il ragazzo sbuffò. Certamente avrebbe ancora picchiato quell'erbivoro, doveva solo stare attento ad non farsi scoprire dalla madre.

Tutti gli altri stavano guardando la scena con curiosità.

Chi erano quei due?

Certo, avevano sentito la conversazione, ma non credevano molto alla storia dei genitori.

Tutti i dubbi furono spazzati via quando Haruka chiese al moro di presentarle tutti quei bei giovani che la stavano osservando da un po'.

Il ragazzo assottigliò gli occhi.

<< Quelli sono erbivori, non amici >> precisò.

Lei scoppiò in una delle sue risate e andò a presentarsi di persona.

In quel momento Yamamoto capì che l'uomo di prima non era la copia del direttore, era il direttore.

Il diciassettenne sorrise sotto i baffi quando toccò a Rokudo.

<< Tu devi essere quello che mio figlio chiama ananas! >> esclamò la donna.

Mukuro fulminò con gli occhi il ragazzo moro che gli ricambiò la frecciatina.

<< Il mio nome è Rokudo Mukuro onorato >> disse facendole il baciamano.

La signora Hibari trillò deliziata.

<< Ma che amore! Sei proprio carino sai? >> cinguettò pinzandogli le guance tra le dita e tirandole forte.

L'illusionista non commentò.

In quel momento Kyoya amò sua madre come non mai.

Poi la castana si presentò anche ai due bambini.

Alla fine rimasero tutti seduti, aspettando che la visita finisse.

<< Scusate se non mi sono presentato, sono il padre di Kyoya. Cara ho un'emergenza a lavoro devo andare >> disse in tono di scuse rivolto alla moglie.

Lei sospirò e lo baciò.

<< Ci vediamo tesoro! >> lo salutò.

Passò diverso tempo,e Kyoya era sempre più impaziente.

Ma che succedeva là dentro? Come stava Tsunayoshi?

E poi avvenne l'incontro.

<< Hibari Kyoya, cosa ci fai qui? >> chiese una voce fin troppo familiare.

<< Te lo dovrei chiedere io Akira Higa >> rispose con tono duro.

Miku sobbalzò, nascondendosi dietro al fratello.

A quanto pare le cose da spiegare erano molte.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Miku rabbrividì nel vedere le occhiate omicide che i due ragazzi si stavano lanciando.

<< Ma quella non è la maniaca? >> fu il mormorio comune tra i Guardiani.

Akira si incupì maggiormente quando sentì quelle parole.

Sua sorella non era una maniaca, solo qualche volta si lasciava andare un po' troppo.

<< Allora, che ci fate qui erbivori? >> chiese nuovamente Kyoya. Lui odiava ripetersi.

Miku si nascose ancora di più dietro il fratello. Doveva ammettere che tutti quei ragazzi la terrorizzavano.

<< Kufufu nascondersi dietro al fratello minore... che cosa patetica >> commentò Mukuro.

Il ragazzo in questione assottigliò gli occhi. Ma che voleva quello?

Era rimasto alquanto stupito quando aveva visto Hibari lì, insomma, finalmente si era fatto male, ci era riuscito? Ma non appena aveva notato che Tsuna mancava all'appello aveva capito che il motivo per cui erano tutti riuniti lì non era Kyoya ma Sawada.

<< Ma guarda chi si vede! Come state cari? >> esclamò Haruka alzandosi.

I due fratelli la fissarono scioccati. Che ci faceva lei lì? Non l'avevano mia vista in un ospedale, e di norma una come Haruka Hibari non si scomodava per andare in un posto così poco... civile, o almeno così aveva detto lei.

Allora la faccenda era seria.

<< Salve signora Hibari >> salutarono i due Higa.

<< Comunque noi abbiamo tutto il diritto di essere in questo ospedale Hibari, dopotutto il primario di medicina è nostro padre! >> disse Miku.

Il moro rimase scioccato.

Non era possibile... ma perchè ovunque andasse incontrava qualcuno che non voleva vedere?

<< Sorellona non è necessario che tu parli con lui. Ci penserò poi io a vendicarti >> mormorò Akira con tono gentile alla ragazza.

Tutti si voltarono verso di lui.

In un attimo ci fu una risata collettiva.

<< Ma che pensi di fare Higa? Quello ti ammazza! >>.

<< Kufufu lo vuoi aspettare fuori dall'ospedale per picchiarlo? >> rise Mukuro.

Il diciassettenne tuttavia si incupì. Aveva capito che Higa sapeva che tasti centrare, ma quella volta non avrebbe abbassato la guardia.

Prese un tonfa e, con un agilità tale da non far notare nemmeno il suo spostamento, si avvicinò al ragazzo.

<< Vedi di non fare scherzi come quelli dell'altra volta erbivoro >> mormorò minaccioso mettendogli la sua arma vicino alla gola.

La sorella maggiore sussultò e si abbassò un po'.

<< La stessa cosa vale per te erbivora, avvicinati nuovamente a Tsunayoshi e quello che ti ho fatto l'ultima volta sarà solletico a confronto. Chiaro? >> li avvertì.

Miku svenne dallo spavento.

Il fratello la prese al volo.

Akira Higa era molto conosciuto per il solo fatto che riusciva a mostrare menefreghismo anche quando stavano per ucciderlo, quindi il Presidente del Comitato Disciplinare non si stupì affatto della mancanza di timore che dimostrò l'altro. Ma sapeva benissimo che se la stava facendo sotto in realtà.

Lambo scoppiò a piangere dalla paura.

Nessuno disse nulla, nemmeno la madre del moro.

Tutti rimasero fermi fino a quando un medico non usci dalla porta.

Kyoya si allontanò subito per andare a sentire quello che avevano scoperto.

<< Il ragazzo adesso sta riposando, ed è meglio se non andate a fargli visita in massa, ma una sola persona può entrare >> iniziò l'uomo.

Nessuno obbiettò sulla decisione di Kyoya. Ci voleva andare lui.

Tuttavia spettò, giusto per sapere cosa aveva Tsunayoshi.

<< Allora, il signor Sawada è stato in pericolo di aborto, perciò al momento è molto debole. Non abbiamo capito la causa, ma possiamo ipotizzare che questa gravidanza improvvisa abbia reso il suo sistema immunitario piuttosto debole. Ma non c'è nessun motivo di preoccuparsi, i bambini stanno bene ed è sufficiente che il paziente prenda delle pillole regolarmente, naturalmente dopo la completa guarigione dalla febbre >> spigò il dottore.

Il moro sospirò. Quelle parole lo avevano davvero rassicurato.

Non poteva davvero credere che Tsuna avesse quasi perso i bambini. Non volle nemmeno immaginare cosa sarebbe accaduto se fosse successo.

Dopo poco decise di entrare per vedere come stava il suo ragazzo.

Il ragazzo aveva il volto disteso e dormiva, aveva ripreso un po' di colore.

Gli si sedette accanto e gli fece una carezza fra i capelli.

Il castano mormorò qualcosa, ma non si svegliò.

Kyoya sospirò. Era mi possibile che una sola persona riuscisse a preoccuparlo così tanto?

 

Da quel giorno passò quasi un mese.

In tutto quel tempo successero diverse cose.

Akira si fece rivedere diverse volte e Tsuna ne fu molto felice. In realtà era rimasto piuttosto confuso dall'improvvisa sparizione del coetaneo, che se ne era andato senza nemmeno salutarlo. Naturalmente Hibari non disse nulla sul fatto che lo aveva praticamente rapito.

Ma dopo un po' il ragazzo non si era più fatto vedere. Meglio così.

Un altro fattore non poco irrilevante era la gravidanza che andava avanti. Ormai erano arrivati alla fine del ottavo mese, e la pancia di Tsunayoshi aveva raggiunto dimensioni considerevoli.

E se proprio si voleva essere pignoli anche i nervi di Kyoya stavano per scoppiare.

La ragione? Sawada come sempre. O per essere più precisi gli enormi sbalzi di umore che si manifestavano sempre più spesso nel ragazzo.

Insomma, una volta lo aveva fatto dannare per trovare una determinata marca di gelato e quando finalmente lo aveva trovato l'altro lo aveva sdegnato, dicendo che non gli piaceva più.

E in quel momento il castano stava mettendo piuttosto in difficoltà Hibari.

<< Allora Hiba-chan domani dove andiamo? >> gli chiese quel pomeriggio di punto in bianco.

Kyoya aveva alzato lo sguardo perplesso. Che intendeva dire? Non si ricordava di aver mai accennato ad un'uscita.

Il quattordicenne mise il broncio.

<< Ma insomma! Mi avevi promesso che il giorno del mio compleanno mi avresti portato fuori! >> si lamentò il ragazzo.

Il moro interiormente sussultò.

Il compleanno di Tsuna! Se ne era completamente dimenticato!

Si mosse leggermente a disagio. Insomma, lui non aveva organizzato nulla di speciale, anzi, non aveva organizzato proprio un bel niente.

E doveva ammettere che era un po' in difficoltà.
<< Ehm.. tu dove vorresti andare? >> domandò cercando di rigirare la frittata.

Sawada parve non accorgersi della leggera dimenticanza dell'altro, o se lo capì lo perdonò subito.

Si sedette vicino accanto al moro e si mise a pensare.

Alla fine gli venne un'idea.

<< Andiamo al luna park! >> esclamò convinto e con un certo entusiasmo.

Il più grande sgranò gli occhi, sconvolto.

<< No! Non se ne parla! Tanto non potresti fare nessuna giostra no? E poi ho dei brutti ricordi di quel posto... >> esclamò.

Tsunayoshi sbuffò.

<< Ma Hibari-san! Non voglio fare nessuna giostra pericolosa! Facciamo solo le passeggiate sul lago. Dai... >> implorò con gli occhioni da cucciolo bastonato.

Kyoya rimase fermo a lungo.

<< Va bene... ma niente montagne russe o altro chiaro? >> sospirò fissandolo con severità.

Sawada sorrise e lo baciò.

<< Grazie Hiba-chan! >> esclamò andando in cucina.

Tornò con la solita vaschetta piena di gelato. Però non era così piccola...

Il mormorò sospirò nuovamente.

Non era affatto tranquillo in realtà.

E come sempre i suoi presentimenti si rivelarono fondati, ma questo i due naturalmente non lo sapevano.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


La mattina si alzarono non molto presto, ma abbastanza per far si che Kyoya non si sentisse affatto riposato. Anche perchè la sera prima Tsuna lo aveva mandato a dormire sul divano perchè aveva osato dire che il gusto nocciola non era buono, mentre l'altro adorava quel tipo di gelato.

Questa storia deve finire il prima possibile!” aveva pensato prima di eseguire gli ordini di Sawada.

Ma quella mattina era un giorno speciale.

Tsuna faceva finalmente quindici anni.

E sembrava davvero felice.

<< Cosa ci sarà mai di bello nell'invecchiare? >> si era chiesto Hibari. A voce troppo alta evidentemente, perchè aveva ricevuto un bello schiaffo dal fidanzato.

E così era iniziata la giornata.

Poi si erano messi a discutere se portare con loro Hibird o lasciarlo a casa.

Kyoya era del parere che portarselo fosse una cosa davvero stupida, ma Tsunayoshi lo voleva con se e il caro canarino non ci mise molto a stare dalla sua parte.

E così se lo portarono dietro. Il moro non lo sapeva, ma sarebbe stato molto utile.

<< Hiba-chan vieni o no? >> domandò impaziente il castano, già seduto in macchina.

Il suddetto Hiba-chan si trovava in una situazione difficile.

Quella mattina aveva ricevuto una chiamata dal signore Sawada, che lo minacciava di morte se fosse successo qualcosa al suo adorato figlio.

E quindi il diciassettenne si stava domando se uscire di casa era una davvero una buona idea. Ma d'altronde lo aveva promesso a Tsuna, non poteva tirarsi indietro.

Alla fine decise di andare.

Raggiunse il ragazzo e partirono.

Il viaggio non fu molto faticoso, e il castano lo passò a mangiare, dormire o parlare.

Hibari restò molto silenzioso.

<< Oggi i bambini sono davvero scatenati, si muovono molto! >> sbuffò il ragazzo mettendosi una mano sulla pancia.

Ma venne distratto quando vide in lontananza la loro destinazione.

<< Guarda Hibari-san! Siamo arrivati! >> esclamò felice come poce volte da quando era iniziata la gravidanza.

Kyoya sorrise. << Lo vedo, ma tu resta fermo >> gli disse notando quanto l'altro sembrasse agitato.

Per entrare ci mise almeno venti minuti, c'era davvero una fila incredibile.

Finalmente riuscirono a parcheggiare la macchina. La prima cosa che Tsuna propose di fare fu una semplice passeggiata.

<< Questa volta io sto vicino al fiume chiaro? >> disse categorico il moro fissando l'altro.

Tsunayoshi sbatté le palpebre perplesso, poi scoppiò a ridere.

Perchè si divertiva così tanto? L'ultima volta era scivolato e aveva dovuto indossare una camicia da notte trasparente!

<< Va bene, come vuoi Hiba-chan! >> disse allegro il castano prendendolo per mano.

Passò diverso tempo, e quella che doveva essere una semplice passeggiata divenne una vera e propria camminata.

Si fermarono solo quando arrivarono dall'altra parte del parco divertimenti.

L'ormai quindicenne iniziò a lamentarsi perchè aveva male ai piedi e perchè i bambini non facevano altro che scalciare.

Hibari, deciso a non sentire oltre le lamentele dell'altro, cercò sulla cartina un bar vicino il più possibile al luogo dove si trovavano in quel momento.

Ne localizzò uno non troppo distante e, dopo averlo mostrato all'altro, si avviarono.

<< Hibird! Dove eri finito? >> lo rimproverò il moro quando lo vide volare verso di loro.

Tsuna sorrise. Lo stava per caso sgridando? Ma quello era un animale indipendente non un bambino!

Quando nasceranno i nostri figli metterò in chiaro le cose, non sia mai che si confonda...” pensò Sawada fissando Hibird e Hibari mentre litigavano.

Perchè si, quei due potevano anche discutere.

<< Hibari-san lascialo stare! Magari si è trovato una fidanzata >> li interruppe il più piccolo.

Il moro si voltò verso di lui.

Poi si arrabbiò.

<< E' ancora troppo giovane per fare certe cose! >> esclamò.

Tsuna non poté trattenere le risa.

<< Ma è un canarino! >> disse con tono ovvio.

Per l'altro non c'era molta differenza, ma alla fine vinse il pulcino.

 

*-*-*-*

 

Arrivati al bar Tsunayoshi si sedette immediatamente, mentre Kyoya ebbe l'ovvio compito di ordinare qualcosa da bere.

Quando si sedette fissò l'altro a lungo.

Sembrava davvero che si stesse divertendo. Meglio così, se si divertiva passava il tempo, se passava il tempo non aveva modo di annoiarsi e, di conseguenza, non poteva lamentarsi.

Restarono seduti per una mezzora, poi finalmente il castano decise di voler fare altro.

<< Andiamo sulla ruota panoramica? >> propose mentre finiva di bere la sua bottiglietta di acqua.

Il Presidente del Comitato Disciplinare della Namimori ci pensò su un po'.

Poi accettò.

In fondo come poteva fare del male a Tsuna un'innocente ruota panoramica che andava più lenta di una lumaca?

E così si avviarono.

Arrivati dovettero fare molta fila perchè, stranamente, molti erbivori volevano andare su quell'attrazione.

Ma non avevano niente di meglio da fare?

Lui odiava aspettare, ma Tsunayoshi non sembrava stressato. Almeno una volta era avvenuto il miracolo!

Finalmente riuscirono a salire, e si trovavano in una cabina da soli.

Al moro non piaceva molto stare lì, fermo, ad osservare il panorama, ma per fare felice Sawada poteva anche sopportarlo.

Certo non sapeva che da qul giorno avrebbe odiato le ruote panoramiche come non mai.

Quando il loro vagone arrivò in cime, dopo quelle che al più grande parvero ore, la ruota si fermò, per permettere a tutti di vedere quello splendido panorama.

Che a Hibari sembrava davvero orrendo. E poi che necessità c'era di fermare quell'aggeggio? Si vedeva tutto benissimo anche se continuava ad andare avanti alla solita velocità!

Tsuna si attaccò al vetro e guardò fuori con un sorriso davvero entusiasta.

Ma poco dopo il moro lo vide diventare bianco come un cencio, e la sua espressione così rilassata fino a poco prima divenne sofferente.

Si piegò su se stesso.

Kyoya si precipitò verso il ragazzo.

<< Tsuna! Che succede? >> chiese con preoccupazione.

Tsunayoshi lo guardò con le lacrime agli occhi.

<< Credo che si siano rotte le acque... >>

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


<< Credo che si siano rotte le acque... >> mormorò Tsuna impaurito.

Hibari sbiancò.

In che senso?” si chiese con la mente annebbiata dalla sorpresa.

Realizzò tutto lucidamente solo quando vide che Tsunayoshi sembrava soffrire davvero molto per il travaglio.

Imprecò ad alta voce. E ora come poteva fare per far arrivare il prima possibile quell'aggeggio infernale sotto?

Tsuna incominciò a lamentarsi.

<< Kyoya fa male! >> esclamò afferrandogli la mano con forza.

Troppa forza.

Hibari non credeva davvero che il suo ragazzo potesse stringere così forte da fargli male.

Incominciò a sudare freddo.

Intanto la ruota era ripartita.

Poi all'improvviso il moro ebbe l'illuminazione.

Aveva lasciato Hibird fuori! E sapeva che non si sarebbe allontanato troppo.

E infatti lo vide che svolazzava vicino ai vetri della cabina.

Non ci mise molto ad attirare la sua attenzione.

Il volatile rimase a guardare il suo “papà” mentre gli spiegava come agire.

Appena ricevette tutti gli ordini cinguettò in assenso e partì.

Intanto il moro si era seduto vicino al castano e gli sussurrava parole di incoraggiamento all'orecchio.

Non ebbero molto effetto perchè Sawada incominciò a piangere dalla paura.

<< NON VOGLIO PARTORIRE IN UNA STUPIDA CABINA DI UN'ALTRETTANTO STUPIDA RUOTA PANORAMICA! >> urlò isterico.

Kyoya sgranò gli occhi.

Non aveva mai visto Tsuna così in crisi in vita sua.

<< Va tutto bene Tsunayoshi. Adesso arrivano i rinforzi >> disse in tono rassicurante.

O almeno sperava. Dipendeva tutto da quello che voleva fare per loro quella persona.

 

*-*-*-*

 

Rokudo Mukuro stava tranquillamente seduto su una poltrona a gustarsi dei buonissimi dolcetti all'ananas quando la sua pace venne bruscamente interrotta.

Da chi? Ma semplice, da un piccolo uragano giallo.

Il ragazzo lo vide mentre gli piombava addosso ad una velocità disumana.

Si scansò appena in tempo.

<< Kufufu e tu che ci fai qui? >> chiese prendendo Hibird su una mano.

Il pulcino ci mise qualche minuto per riprendere fiato.

Poi si mise a cinguettare con tono urgente cercando di farsi capire dall'altro.

L'illusionista alzò un sopracciglio. Ma che voleva?

<< Kufufu palla gialla, non capisco molto bene se parli così velocemente >> ridacchiò.

Hibard si arrabbiò per quello stupido appellativo.

Per un secondo dimenticò la sua missione e come un razzo incominciò a beccare sulla testa l'ananas marcia. Dopotutto tale padre tale figlio...

Mukuro lo afferrò velocemente.

<< Kufufu stupido pennuto ma che vuoi? >> ringhiò stringendolo un po' troppo.

Il “figlio” di Hibari si dimenò e riuscì a riconquistare la sua libertà.

Cercò di farsi capire nuovamente e questa volta la notizia arrivò a Rokudo.

Ma lui preferì far finta di non sentire.

Si voltò dall'altra parte cercando di svignarsela.

E chi voleva essere immischiato in un'altra strana avventura della famiglia Hibari-Sawada?

Il canarino rimase sconvolto da quel comportamento.

Non lo farò scappare!” decise e, dopo aver afferrato una parte della capigliatura del sedicenne, incominciò a tirarla con tutta la forza che aveva.

E credetemi se vi dico che non era poca.

Il ragazzo si ritrovò a urlare contro quel piccolo pennuto, ma alla fine, dopo una lotta all'ultima ciocca, si arrese.

Non voleva diventare calvo.

 

*-*-*-*

 

Hibari si stava domandando con ansia crescente dove fosse finito quello stupido di Hibird.

Insomma ormai Tsuna stava incominciando a agitarsi per davvero e probabilmente la loro cabina si stava muovendo in modo sospetto.

E non era ancora a metà strada a giudicare dall'altezza in cui si trovavano.

<< Kyoya! >> urlò il castano piegandosi ancora una volta su se stesso.

E naturalmente non poté esimersi dallo stritolare nuovamente la mano al ragazzo.

<< T-Tsuna... cambiamo di nuovo mano >> disse quasi sofferente.

L'altro gliela lasciò solo per poi afferrare l'altra.

Alla fine quei maledetti rinforzi arrivarono.

Rokudo Mukuro si materializzò davanti a loro.

Kyoya sospirò sollevato.

Tsunayoshi alzò lo sguardo stupito, dimenticando per un secondo il dolore, ma poi si accartocciò nuovamente.

<< Kufufu ma guarda che mi tocca fare... >> si lamentò la Nebbia.

Kyoya lo fulminò con gli occhi.

Nemmeno lui era molto felice di affidare Tsuna e i suoi figli a uno come Mukuro Rokudo.

Ma non aveva molte possibilità.

<< Senti ananas marcia porta Tsunayoshi all'ospedale >> certo le parole non sembravano affatto una richiesta, ma il tono di voce si.

Quindi per una volta Mukuro decise di accontentare il cane bavoso. E non perchè c'era di mezzo Tsunayoshi Sawada! Assolutamente no!

Prese in braccio il castano che immediatamente gli afferrò le spalle con forza.

Mukuro serrò le labbra.

<< Come pensi di fare? >> gli domandò il moro guardandosi intorno. Naturalmente una mezza idea ce l'aveva anche lui, altrimenti non avrebbe chiamato un illusionista.

<< Kufufu mai sentito parlare di illusioni reali? Quella parete sparirà e io passerò >> ridacchiò prima di precipitarsi nel vuoto, ma Kyoya non si preoccupò.

Poi si rese conto di una cosa.

<< Quel bastardo non mi ha lasciato nessun passaggio aperto! >> ringhiò.

Voleva per caso fargli perdere il parto?

Hibari Kyoya si alzò con un'aurea omicida intorno al corpo.

Con un tonfa spaccò un vetro e si buttò giù.

Fortunatamente trovò il fiume ad accoglierlo.

 

*-*-*-*

 

Dopo poco Mukuro riuscì a portare Tsunayoshi all'ospedale.

I medici, capita la situazione, riuscirono a trovare immediatamente una stanza, anche perchè “ Il signor Sawada non può aspettare oltre capito?” come disse l'illusionista.

E così iniziò il lungo travaglio.

Tsuna sembrava indemoniato, e non per scherzo.

Non ci si poteva avvicinare che ti veniva tirata qualcosa addosso, o venivi investito da urla che chiedevano quando sarebbe finito quel maledetto dolore.

Persino Rokudo non ne era uscito incolume, infatti aveva un bel bernoccolo sulla testa.

<< DOV'E' KYOYA? >> sbraitò il castano facendo rizzare i capelli sulla testa all'ennesimo dottore, che rimase pietrificato.

Nessuno sapeva come trattare un paziente così... isterico.

In quel momento si sentì un rumore di passi.

Il tanto ricercato Hibari fece la sua comparsa, con tanto di vestiti fradici.

Tsuna sospirò e parve calmarsi.

<< MA DOVE ERI FINITO? >> urlò afferrandogli la mano.

Al primo impatto poteva sembrare davvero scortese comportarsi così, ma il moro capì che l'altro era solo spaventato.

<< Tsuna calmati, va tutto bene no? >> sussurrò all'orecchio del ragazzo.

Sawada lo guardò per la prima volta in vita sua come se fosse completamente stupido.

<< Va tutto bene... allora Kyoya cos'è che che va bene me lo spieghi? >> disse calmo, ma sembrava che si stesse trattenendo da sputargli fuoco direttamente in faccia.

Il moro rimase interdetto.

<< Ecco... >> iniziò.

Il castano lo interruppe immediatamente.

<< NIENTE VA BENE! Capito? Ho le doglie, e ti posso assicurare che fanno male, molto male, sono costretto a stare a gambe all'aria, senza mutante, devo partorire tre bambini e sopratutto NON SI TROVA UN MEDICO DECENTE! >>.

Hibari restò fermo sul posto, scioccato dall'ira dell'altro.

Forse lo aveva un po' sottovalutato...

La porta si spalancò ed entrò un Gokudera trafelato.

<< D-Decimo ho cercato il dottore più esperto nell'ospedale ma al momento è impegnato in un altro parto per cui ho trovato questo >> disse affannato tirando verso di lui un giovane ragazzo.

Il quindicenne fissò il nuovo arrivato.

Poi prese la lampadina vicino al letto e gliela scaraventò conto.

<< E chi è questo? Un bambino? >> disse irritato.

L'argenteo provò a spiegare che nonostante fosse così giovane quello che aveva portato era davvero bravo, ma il ragazzo incinto non volle sentire ragioni.

E così il povero ragazzo, che ancora non aveva capito cosa stava succedendo, venne lanciato fuori dalla porta.

Si proprio lanciato.

Quando atterrò nel corridoio si ritrovò a fissare tutta la famiglia Vongola al completo, e quello includeva anche i Varia.

<< VOOOI ne ha scartato un altro capo! >> urlò come suo solito Squalo.

<< Kufufu non finirà mai... >> si lamentò Mukuro.

<< Ahahahah Tsuna sta facendo proprio un bel gioco! >>.

<< Sawada è AL MASSIMO!!! >> urlò Ryohei.

Il poveretto rimase pietrificato, a salvarlo fu Dino che lo portò fuori da quella specie di muro.

Peccato che poco dopo inciampò sui suoi piedi e buttò giù dalle scale il medico.

<< Q-quelli sono... pazzi! Ma che succede? >> domandò allucinato ad una infermiera che era accorsa in suo aiuto.

La donna sospirò afflitta.

<< Non ci faccia caso dottore, è stato ricoverato Tsunayoshi Sawada, è tutto perfettamente normale >> spiegò come se fosse ovvio.

Inutile dire che invece lasciò il ragazzo ancora più confuso.

Ma torniamo alla tanto temuta stanza... il castano aveva finalmente trovato un dottore che gli andasse a genio e ci stava amabilmente conversando.

<< Ma quando finiranno? >> chiese riferendosi alle doglie.

L'uomo sospirò.

<< Non so. Possono durare molto tempo, alcune volte addirittura un giorno intero! >> cercò di spiegare.

Tsunayoshi sbiancò ancora di più.

Voltò il viso verso Kyoya, con le lacrime agli occhi.

<< Ah! M-ma naturalmente per te non sarà così >> esclamò nel panico il moro.

Sawada sospirò di sollievo.

Se lo diceva Hibari-san ci credeva, perchè si fidava di lui.

Tuttavia passarono ore, ore, e ancora ore e non succedeva niente.

<< N-non ce la faccio più >> gemette Sawada poggiando la testa sul cuscino mentre i dottori parlavano fra di loro.

Kyoya li stava fissando con gli occhi assottigliati dal sospetto. Cosa stavano confabulando tra loro?

<< Ehm... scusi signor Sawada ma come pensa di partorire? >> chiese all'improvviso uno del gruppo.

<< Questi non è importante... >> gemette il ragazzo mentre le contrazioni diventavano più forti.

<< Allora possiamo procedere con il cesario, andare oltre sarebbe rischioso per lei e per i bambini >> disse il più anziano.

Tsuna sgranò gli occhi.

<< NO! NON IL CESARIO! >> urlò spaventato.

<< Ma... >> provò a spiegare nuovamente l'uomo.

Il quindicenne respirò affannosamente, ormai era passato il giorno del suo compleanno, era il momento di metterli al mondo quei bambini.

Ma la sola idea di dover subire l'operazione lo terrorizzava.

<< Tsuna come pensi di fare? >> provò a farlo ragionare il fidanzato.

Il castano scoppiò a piangere, ribadendo affannosamente di non voler fare il cesario.

<< Preferisco tornare una donna! >> urlò disperato.

Kyoya e i medici si guardarono.

 

*-*-*-*

 

Tsunayoshi aveva ripreso la pillola, e in quel momento era una ragazza.

Niente di più facile per partorire.

Hibari gli stava tenendo la mano e gli sussurrava parole rassicuranti. O almeno ci provava.

<< Respira lentamente... >> gli disse.

<< La fai facile tu >> si lamentò la ragazza.

Il dottore gli disse di incominciare spingere e il castano eseguì con tutte le sue forze.

Tsuna si mise a gridare dal dolore.

<< Kyoya... Kyoya fa male... >> continuava a mormorare mentre stringeva la mano al ragazzo vicino a sé.

Il cuore di Kyoya batteva davvero ad una velocità improponibile.

Ma quasi si fermò quando sentì il pianto di un neonato, anzi, di una neonata.

Tsunayoshi lasciò cadere la testa sul cuscino, stremata.

Aveva la fronte imperlata di sudore e il fiatone.

<< Bene, si prepari, dobbiamo far nascere il prossimo! >> disse il medico.

<< Ma mi lasci stare un secondo! Ho appena partorito un bambino sa? >> rispose piccata la ragazza.

Naturalmente poco dopo rincominciò a spingere e quella volta fu un bambino a nascere, esattamente come la volta successiva.

Ma a quanto pare c'era qualcosa che non andava nell'ultimo bambino, perchè i medici si allarmarono subito.

Hibari sudò freddo, tuttavia decise i non allontanarsi dal suo fidanzato per non lasciarlo solo e angosciarlo.

Che succedeva?

Un dottore si avvicinò.

<< Sono tutti sani per fortuna, abbiamo avuto un falso allarme >> Kyoya sospirò di sollievo.

<< Tuttavia dobbiamo tenere sotto controllo l'ultimo bambino, a quanto pare è il meno robusto e ha avuto una nascita difficile, ma non dovrebbe essere niente di grave >> chiarì l'uomo.

Tsuna sorrise stanco.

A lui andava bene così.

L'importante e che tutti e tre fossero sani e in buona salute.

Era davvero troppo stanco, ma era una stanchezza di quelle che ti lasciano felice, soddisfatto.

Aveva partorito, ce l'aveva fatta.

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


<< Scusate se vi interrompo... >> disse la voce di un'infermiera.

I due ragazzi si voltarono verso la porta.

Tsunayoshi si era ormai ripreso e, dopo aver visto i bambini si era addormentato.

In quel momento era in compagnia di Kyoya, che era stato vicino a lui per tutto il tempo.

<< Si? >> rispose il castano con voce gentile e rassicurante, sempre accompagnata dal sorriso.

La donna prese coraggio e si avvicinò ai due ( la furia di Hibari Kyoya era molto conosciuta anche lì ).

<< Mi hanno mandato qui per chiedervi cosa volete fare riguardo ai nomi dei vostri figli >> disse l'infermiera.

I due rimasero fermi, pietrificati.

E chi ci aveva mai pensato?

Tsuna naturalmente no, troppo impegnato a fare l'isterico e a sottomettere persone innocenti.

Kyoya ancor meno, troppo impegnato a farsi sottomettere dal suo fidanzato ed a soddisfare ogni suo più piccolo capriccio.

In poche parole i bambini erano sempre stati senza nome, e se qualcuno non lo avesse ricordato ai due ragazzi probabilmente la faccenda non sarebbe affatto cambiata.

La donna rimase ferma, aspettando una risposta.

Ma visto che tardava ad arrivare da ormai venti minuti decise di ritirarsi, per lasciarli pensare.

Quando si chiuse la porta alle spalle sospirò sollevata.

<< Quei due sono proprio particolari... >> riferì alle colleghe, che la videro arrivare bianca come un cencio.

Le era sempre stato difficile stare da sola in una stanza con Hibari Kyoya, soprattutto da quando lo aveva visto stendere una tartaruga gigante e un povero ragazzo biondo.

Perchè si, lei era la poveretta trascinata giù dalle scale da Dino.

<< Hai ragione, ma quel ragazzo castano è davvero gentile a differenza dell'altro... >> mormorò un'altra.

Una mano si poggiò sulla spalla della temeraria.

<< Signorina sa per caso dove si trova la stanza di Tsunayoshi Sawada? Sono Hibari Ryu >> disse freddo l'uomo.

Tutte le ragazze rimasero incantate.

<< S-si è... è lì >> disse sognante la donna indicando la direzione per arrivare alla stanza.

Ryu ringraziò e si allontanò.

Dopo aver girato l'angolo però cambiò aspetto.

<< Kufufufufufu quanto è divertente prendere il posto delle altre persone! >> ridacchiò Mukuro.

Comunque ora doveva andare da Tsuna. Voleva vederlo.

Ma appena arrivò sentì delle voci e si fermò. In fondo che male poteva fare un po' di sano pettegolezzo?

<< Dobbiamo scegliere i nomi! Come abbiamo fatto a dimenticarci? >> quella era la voce di Tsunayoshi, sicuramente.

All'interno della stanza Hibari rimase in silenzio.

Effettivamente nemmeno lui ci aveva pensato. Insomma c'era Tsuna che lo teneva sempre occupato...

<< Allora... hai qualche idea per la bambina? >> chiese il quindicenne fissando Kyoya.

Il ragazzo rimase un po' a pensarci.

<< Biancaneve >> disse alla fine.

Tsuna sgranò gli occhi.

<< Ehm.. magari un'altra volta... >> mormorò perplesso.

Hibari lo fissò come per dire “cosa c'è che non va in quel nome?” ma Sawada lo ignorò.

<< Ti va bene Cenerentola? >> propose esitante il moro.

Tsunayoshi si alzò a sedere inorridito.

<< Ma Kyoya! Che ti prende? >> domandò mettendogli la mano sulla fronte.

Voleva essere sicuro che il suo fidanzato non avesse la febbre.

Quando constatò che stava bene sgranò gli occhi.

Il diciassettenne rimase fermo.

<< Non ho la febbre... >> lo informò.

Tsuna sorrise. Forse era solo l'eccitazione del momento.

<< Va bene... ti piace Mey? >> propose esitante.

Hibari annuì, approvando.

Tsunayoshi sorrise.

Almeno erano d'accordo su qualcosa!

<< Bene. Allora... che ne dici di scegliere il nome a uno dei maschi? Mmmh come... Akihiko? >> disse il Decimo Vongola.

<< No! Mi ricorda un bambino che ho mandato all'ospedale alle elementari >>

Sawada non si stupiva più di niente, così accettò quell'altra notizia sull'infanzia del fidanzato con naturalezza.

<< Ma potremmo chiamarlo Polifemo >> mormorò il moro.

A quel punto Tsunayoshi incominciò ad irritarsi.

<< Non dire scemenze! Ma ti sembra il caso? >> disse con stizza il giovane.

Hibari davvero non capiva il problema, infondo aveva solo seguito i consigli del padre! O per meglio dire del libro che gli era stato prestato.

<< Non ti va bene Poseidone? >> chiese.

<< NO! >> urlò il castano provando ad alzarsi. Kyoya lo fermò.

<< Non ti sforzare Tsuna... >> gli raccomandò.

Il quindicenne sospirò.

Ma perchè a lui?

<< Va bene... che ne dici di... >> venne interrotto da Hibari che disse con convinzione << Ash! >>.

Finalmente un nome normale! Se non fosse che...

<< Mi ricorda quello del cartone animato >> disapprovò il castano.

<< Allora potremmo chiamarlo Pikaciù >> disse il moro.

Tsunayoshi era molto tentato di tirargli qualcosa sulla testa.

<< Vuoi per caso che prendano tuo figlio in giro a vita? >> domandò. No, così, giusto per esserne certo.

<< No... >> mormorò pentito il più grande.

Forse incominciava a capire la situazione!

<< Dimmi una cosa Hibari-san... ma sei un otaku? >> la mise sul ridere Sawada giusto per scusarsi. Non voleva certo offendere Hibari, ma si stava davvero comportando in maniera strana.

L'altro alzò la testa di scatto.

<< Mio padre mi ha prestato dei manga per avvicinarmi ai bambini... >> svelò Kyoya.

E lì Tsunayoshi capì cos'erano quei strani libri che l'altro si ostinava a nascondere.

Scoppiò a ridere.

<< Hibari-san... è per questo che ti comporti così? >> rise allegro prima di baciarlo.

Alcune volte il suo fidanzato sapeva essere davvero dolce, in fondo aveva solo cercato un modo per capire di più sulla sua situazione, non c'era niente di male.

<< Dai, dimmi qualche altro nome >> gli mormorò all'orecchio mentre lo abbracciava.

<< Mi piace molto Aiko >> rispose il diciassettenne.

Tsuna annuì approvando quel nome. Piaceva anche a lui.

Per l'altro figlio furono d'accordo nel chiamarlo Izumi, e fortunatamente Kyoya decise di smetterla con quei nomi assurdi.

E intanto dietro la porta una persona sorrideva maliziosa.

<< Kufufu Hibari è un otaku he? Kufufu spargerò la voce... >> ridacchiò allontanandosi lasciando i due neo-papà da soli.

I due non lo sapevano, ma da lì iniziava una bella salita.

Ripida. Molto ripida.

L'ennesima.

 

 

 

Scustemi davvero se il capitolo oltre a essere corto è anche scritto male, ma ho la febbre e sono mezza andata...

Baci fliflai =)

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Ormai da tre mesi la “felice” coppia era tornata a casa, portandosi dietro i tre mostri.

Perchè, seriamente, quelli non potevano essere bambini. No.

Assolutamente no.

Era stato subito il delirio totale.

Sembrava che quei tre si dessero il cambio per piangere per qualsiasi motivo.

Una vola uno aveva fame, l'altro doveva essere cambiato, l'altro ancora si sentiva solo... ma la cosa peggiore era che ultimamente scoppiavano tutti e tre contemporaneamente.

A dire il vero il più problematico era Izumi.

Assomigliava fin troppo a Hibari.

Infatti tra i due era guerra aperta.

Tutte le volte che il... bambino piangeva per la fame Kyoya accorreva.

Piccolo problema: il Mostro non voleva mangiare se era il moro a nutrirlo.

Lui voleva Tsuna.

Anche a costo di rompere i timpani a tutto il vicinato, davvero, non si faceva problemi.

Ma anche Mey non scherzava. Certo, magari una volta su mille ascoltava il padre, soprattutto quando quest'ultimo si dannava per farla addormentare.

Ma la maggior parte delle volte Kyoya era costretto a svegliare il povero Sawada.

L'unico che non dava troppi problemi era Aiko, che aveva talmente tanta paura della faccia stavolta di Kyoya che eseguiva subito ogni suo ordine.

E non ci vuole molto a capire che in poco tempo i nervi dei due erano scoppiati ed erano diventati abbastanza isterici.

Tsuna in particolare non riusciva più a dormire decentemente.

Tutti volevano qualcosa da lui in quella casa.

I bambini, povere creature, dovevano sopravvivere in qualche modo o nell'altro.

Ma Hibari-san no.

Allora perchè qualche volta non si cucinava i pasti da solo?

Già lui aveva dei momenti di stacco, dovendo andare a scuola. La disciplina della Namimori doveva rimanere invariata.

Ma Tsunayoshi restava a casa e si faceva in quattro per riuscire a fare tutto.

Tuttavia non rimproverava mai il fidanzato, perchè vedeva che ce la metteva tutta. Ma non riusciva a stare da solo con i suoi figli.

Così, insieme a Reborn, aveva studiato un piano. Dopotutto il suo Tutor non voleva vedere il suo allievo morire per colpa dei piccoli marmocchi.

E così...

<< Hibari-san oggi devo uscire con Reborn per l'allenamento. Credo proprio che dovrò stare via tutto il giorno. Ci vediamo, e attento ai bambini! >> urlò il castano prima di chiudersi la porta alle spalle.

Kyoya rimase pietrificato.

Che cos'era quella novità? Non era stato informato!

Prima doveva prepararsi psicologicamente.

Ma non ebbe nemmeno il tempo di disperarsi, il così detto concerto era iniziato.

Si precipitò nella stanza dei bambini.

Aiko stava dormendo tranquillamente.

Ma gli altri due no.

Izumi si lamentava: aveva fame.

Mey faceva altrettanto: doveva essere cambiata.

Fantastico!” pensò l'ormai diciottenne.

Prese delicatamente in braccio Mey e andò in bagno.

Magari l'azione di cambiare una bambina, piccola tra l'altro, può sembrare un gesto semplice.

Non per Hibari Kyoya.

La mocciosa non stava ferma un attimo. Piangeva, si dimenava e se la fece addosso una volta.

Effettivamente c'era una certa somiglianza con Tsunayoshi da piccolo...

Il moro sorrise leggermente a quel pensiero.

Quasi lo rimpiangeva...

Mey aumentò il livello del pianto quando il padre la riprese in braccio.

Ritornato alla stanza la adagiò nel lettino.

Poi fissò il Mostro principale, che si stava ancora dimenando con la conseguenza di svegliare anche il fratello.

E naturalmente anche Aiko scoppiò a piangere.

Ma la cosa strana era che non aveva alcun motivo di lamentarsi.

Izumi fu portato dal moro in cucina e lì Kyoya gli diede da mangiare.

O almeno ci provò.

Appena il bambino ebbe qualcosa in bocca lo sputò in faccia al ragazzo, che rimase pietrificato sul posto.

Il pianto rincominciò.

Intanto sentiva l'altro bambino che faceva altrettanto.

Forse aveva fame anche lui?

Dopo la terza volta che si ritrovò quel buonissimo latte sulla faccia Kyoya si arrabbiò. E molto.

A passo di marcia ritornò nella stanza dei Mostri e rimise Izumi al suo posto.

Il marmocchio smise di lamentarsi, e Aiko fece altrettanto. Ma lo copiava?

Il moro scosse la testa sbuffando. Se quello era il suo punto di riferimento era messo davvero male.

Rialzando il capo fissò i tre bambini con severità.

Si guardò intorno e individuò ciò che stava cercando.

Prese la sedia che si trovava vicino al letto e la mise davanti alle culle, dopo di ché si sedette.

I tre pargoli lo fissarono incuriositi.

Una cosa sola non si poteva dire su quei tre, e cioè che fossero stupidi.

Dopo poco tempo dalla nascita avevano già un'aria intelligente, curiosa.

Odiosa.

Come quella di Izumi in quel momento. Evidentemente aveva disturbato il principino.

Mey sembrava incuriosita.

Aiko si nascose dietro al fratello, impaurito e tremante.

Fantastico, i suoi figli non potevano nemmeno vederlo.

Sospirò. Non era certo il momento per disperarsi, finalmente aveva l'attenzione di tutti e tre.

<< Allora marmocchi... >> iniziò con un tono calmo, ma freddo. I tre non fiatarono.

<< Forse non avete capito bene chi è che comanda qui. Sono io, e Tsuna. Quindi vedete di non causarmi troppi problemi chiaro? >> disse lentamente, scandendo le parole per essere certo di essere capito.

Mey parve sbuffare scocciata, Aiko si nascose ancora di più dietro al fratello che stava fissando male il moro.

Evidentemente non avevano capito bene la situazione.

Prese i tonfa e, con una delle sue migliori facce da paura disse con un tono da brividi: << Altrimenti vi dovrò mordere a morte >>.

Aiko guardò stranito quei cosi, Mey si sdraiò rivolgendo le spalle al genitore.

Izumi aveva gli occhi adoranti e fissava i tonfa come se fossero degli oggetti da venerare.

Con un piccolo verso allungò il braccio e cercò di prenderli.

Kyoya sorrise.

<< Solo se mangerai >> disse chiaro.

Il bambino capì al volo e quella volta non sputò niente.

Hibari era soddisfatto del suo operato.

 

*-*-*-*

 

Tsunayoshi arrivò a casa e trovò Kyoya che stava tranquillamente leggendo un libro. Uno vero quella volta.

<< Kyoya! >> esclamò andando a baciarlo.

Poi si accorse di una cosa davvero strana.

<< Che silenzio... Hibari-san li hai uccisi? >> chiese preoccupato.

Il moro sorrise leggermente e scosse il capo.

Tsunayoshi sorrise, ma per esserne sicuro andò a controllare.

Sorrise intenerito quando vide che Izumi e May stavano abbracciando Aiko.

Si vedeva che si volevano bene.

Ma poi notò qualcosa di inappropriato.

<< KYOYA PERCHE' IZUMI STA STRINGENDO UN TONFA? >> urlò.

Il moro sorrise.

Quello dopotutto era suo figlio.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Tsunayoshi guardava i suoi compagni di classe con un sorriso.

I compagni di classe lo fissavano scioccati.

Forse il motivo era racchiuso in quel passeggino da tre posti, ma il castano non ne era sicuro al cento per cento.

<< Tsunayoshi... cosa sono quelli? >> aveva domandato inorridita Hana mentre fissava i tre bambini.

Il quindicenne sorrise più apertamente.

<< Izumi, Aiko e Mey. Sono i miei figli. E visto che non potevo restare troppo a casa ho deciso di portarli con me. Kyoya ha detto che ci avrebbe pensato lui a parlare con i professori >> spiegò.

Tutti sapevano bene che “parlare” per uno come Hibari Kyoya era un termine poco appropriato.

Ma visto che Sawada sembrava davvero contento dell'operato del suo ragazzo decisero di non dire niente.

<< Salve decimo! >>.

<< Yo Tsuna! >>.

Il tono di voce di Gokudera e Yamamoto si affievolì quando notarono i marmocchi intenti a uccidersi a vicenda.

<< T-Tsuna... perchè? >> domandò solo il giocatore di baseball.

Hayato rimase fermo a fissare inorridito i figli del decimo.

Deglutì. Si doveva sforzare di mostrarsi gentile con quei tre marmocchi, infondo erano i figli del Juudaime! Non poteva assolutamente fallire.

Il castano spiegò il motivo ai due.

Era sotto inteso che contasse sul loro aiuto per tenerli a bada.

In molto poco nell'intera scuola si incominciò a mormorare.

E quella notizia giunse anche alle orecchie di una ragazza che decise di approfittarne il prima possibile.

Durante il primo intervallo si presentò davanti a Tsuna che stava amorevolmente dando da mangiare a Izumi. Il bambino tuttavia non gli prestava molta attenzione, troppo assorto nell'ammirare il tonfa che gli era stato prestato.

<< Tsunayoshi Sawada? >> chiese fissandolo dall'altro dei suoi 1.82 centimetri.

Il ragazzo alzò un sopracciglio. E chi l'aveva mai vista quella?

<< Si? >> rispose levando l'arma dalle mani del bambino.

Izumi mise il broncio, ma per fare felice il papà si mise a mangiare.

<< Sono Killer >> si presentò tendendogli la mano.

Tsunayoshi sorrise.

<< Piacere, scusa ma non riesco a salutarti come si deve sono impegnato >> disse davvero dispiaciuto.

Lei sbuffò, togliendosi dalla fronte i lunghi capelli rossi.

Odiava quando qualcuno non salutava come si deve.

<< Insomma Mey stai buona! Adesso arrivo! >> si lamentò il quindicenne.

<< Se vuoi posso aiut.. >> provò ad offrirsi, giusto per metterlo dalla sua parte.

Perchè lei voleva che Sawada gli facesse un favore. Un enorme favore.

Tuttavia venne interrotta.

<< Decimo faccio io! >> si offrì prontamente Gokudera.

Il castano gli sorrise con gratitudine e gli diede la bambina.

<< Grazie Haya-chan! >> sospirò.

Ma perchè l'ho fatto? Io detesto i marmocchi! No! Questa è la figlia del Decimo! Mi devo sforzare! Avanti Hayato non cedere...” pensò disperato il ragazzo.

Ma questo è un vero idiota” pensò la bambina.

Che stupido” pensò Izumi.

Quello è strano...” si disse Aiko.

Tsuna accompagnò la ragazza fuori dall'aula.

<< Cosa c'è? >> domandò allora con un enorme sorriso.

Killer non era certo una ragazza che si scioglieva davanti ad un sorriso da persona così buona e disponibile, anzi si irritava maggiormente.

Scartò nervosamente un chupa-chupa, l'unica cosa che riusciva a calmarla.

<< Ti devo chiedere un favore Sawada >> andò dritta al punto.

Lui annuì e si mise ad ascoltare.

<< Ho saputo che tu conosci molti ragazzi... come posso dire... belli. Ho bisogno che me ne presenti uno >> disse decisa.

Sawada fece una faccia perplessa ma posi sorrise nuovamente.

<< Oggi è venuto un mio amico se vuoi te lo presento... >> propose.

Lei annuì e lo seguì.

Intanto in classe...

<< Ma perchè questi marmocchi continuano a piangere? Eppure quando c'era il Decimo erano così tranquilli! >> esclamò esasperato Gokudera mentre Izumi si dimenava tra le sue braccia.

<< Ahahahah non lo so! >> rise Yamamoto.

Quello non era proprio il genere di incoraggiamento che voleva avere.

Questo mi sta antipatico!” pensò il bambino mente lo guardava male. Però aveva smesso di piangere.

Hayato sospirò sollevato.

<< Signor Gokudera cosa sta facendo? >> domandò scioccata la professoressa.

Il ragazzo la guardò perplesso. Cosa aveva fatto di male? Aveva solo preso Aiko in braccio.

La donna chiarì immediatamente il dubbio del suo studente.

<< Perchè sta tenendo un povero bambino per le gambe? >> chiese.

Aiko si stava domandando perchè a lui quella sorte orrenda.

Gli stava venendo mal di testa.

E quindi si difese da quel mostro.

Diede un pungo esattamente dove non batteva il sole.

Hayato sbiancò e per poco non fece cadere il bambino.

<< Brutto marmocchio... >> mormorò mentre Yamamoto accorreva per salvare la vita del piccolo.

<< Ahahahah Gokudera stai bene? >> domandò. Poi rimise Aiko nel passeggino.

Ma Mey e Izumi stavano proprio ghignando? Impossibile erano solo dei bambini!

<< Cosa sta succedendo qui? >> domandò la voce incazzata di Kyoya.

Il moro guardò male i due Guardiani e si chinò per constatare le condizioni dei suoi figli.

Mey stranamente gli sorrise, Aiko lo fissò come sempre e Izumi gli mostrò il tonfa con orgoglio.

Stavano bene.

<< Per questa volta non vi morderò a morte erbivori. Dov'è Tsuna? >> domandò.

Il silenziò calò nella stanza.

Nessuno lo sapeva.

 

*-*-*-*

 

<< Akira-kun! >> esclamò Tsunayoshi salutando il ragazzo.

L'altro si voltò.

<< Tsuna... >> salutò a sua volta.

Killer rimase zitta squadrando il coetaneo davanti a lei.

Alto, bello, muscoloso, inespressivo.

Un vero uomo insomma.

Si, quello andava bene. Decisamente.

<< Aki-chan ti volevo presentare Killer >> disse il castano.

Tralasciando il soprannome orrido Higa guardò la ragazza davanti a sé.

Non aveva mai avuto un particolare interesse per le donne, ma doveva dire che quella era davvero bella.

<< Higa cosa ci fai qui? >> chiese la voce di Kyoya.

<< Hibari-san! >> esclamò Tsunayoshi andando ad abbracciarlo.

Akira non lo guardò nemmeno e disse con la solita voce menefreghista: << Forse noi due ci dovremmo conoscere meglio >>.

Lei annuì.

<< Ci vediamo! >> li salutò Sawada, che venne totalmente ignorato.

Hibari richiamò la sua attenzione .

<< Che ci faceva Higa qui? >> domandò freddo.

<< Mi aveva chiesto di trovargli una fidanzata >> rispose allegro il quindicenne.

Kyoya perve valutare la situazione.

Un nemico in meno.

<< Bene. Ora andiamo dai marmocchi >> mormorò prendendolo per mano.

Da quel giorno di Akira non si ebbe più traccia, Tsuna seppe solo che si era trasferito insieme ad una certa ragazza in una casa in campagna.

Certa gente...

però ne era felice, aveva aiutato un amico.

Stranamente anche il suo fidanzato era soddisfatto di quella notizia.

Non gli disse mai il perchè.

 

 

Questo capitolo lo dedico alla mia cara amica Killer Shizuku che mi ha sostenuto ed aiutato con questa storia.

Grazie mille! ^.^

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


<< VOOOOOI capo cos'è questa storia? >> tuonò Squalo mentre una Mey piuttosto curiosa stringeva tra i pungetti diverse ciocche dei suoi capelli argentati.

Xanxus lo fulminò con lo sguardo.

<< Zitta feccia! Sto cercando un modo per liberarmi il prima possibile di questa spazzatura! >> ringhiò il capo dei Varia mentre Aiko gli tirava le guance.

<< Ushishishi stupido nanerottolo quella corona è mia! Restituiscimela! >> urlò Bel a Izumi.

Il bambino in tutta risposta se la mise in bocca, tastandone la consistenza. Poi, con una faccia disgustata, la gettò lontano.

<< Bel-sempai dov'è finita? >> chiese con la solita voce menefreghista Fran.

<< Ushishishi adesso ammazzo qualcuno! >> ridacchiò arrabbiato il biondo.

Ma forse molti si stanno domandando come mai i Varia si trovavano in quella situazione, soli a badare ai tre Mostri.

Quella mattina Tsuna aveva deciso di convocare tutti i Guardiani, per parlare di una questione che Reborn gli aveva fatto notare.

E persino uno come lui aveva capito che non poteva portarsi dietro i bambini, avrebbero solo disturbato.

Così aveva deciso di attuare un piano.

Aveva richiamato urgentemente la squadra di assassini dei Vongola in Giappone, e naturalmente questi erano venuti.

Quando erano arrivati la riunione stava per iniziare. Allora il castano li aveva squadrati tutti dalla testa ai piedi.

Dopo di ché Levi e Lussuria erano stati mandati fuori a comprare pannolini, biberon e altro, mentre il resto dei Varia era rimasto lì.

<< Squ-chan, Belp-chan, Fran e Xanxus fatemi il favore di guardarli mentre sono assente. Tranquilli sono dei veri angioletti! >> aveva esclamato con un sorriso il Decimo Vongola prima di dileguarsi.

Era naturalmente sotto inteso che se fosse accaduto qualcosa ai sopracitati “angoletti” li avrebbe uccisi tutti.

Ed ecco svelata la triste storia di quei quattro Varia, o per meglio dire di quei tre visto che Fran non faceva che commentare quello che i bambini facevano.

Che bei capelli” pensò adorante Mey mentre ne strappava qualcuno.

Lo spadaccino strillo nuovamente e con sguardo omicida la strattonò finché non l'ebbe difronte.

La bambina sorrise e mosse la mano verso la chima argentata dell'altro.

<< VOOOOI! Scordatelo mocciosetta! >> disse risoluto prima di lanciare l'angioletto sul divano.

La bambina si mise a piangere disperata.

<< Stupida feccia... >> mormorò il capo.

Aiko, sentendo la sorella piangere, guardò l'uomo che lo teneva in braccio con sguardo implorante.

Fai qualcosa! Mey piange!” pensò aggrappandosi alle spalle del Varia.

Xanxus si chiese perchè, in un'evidente attimo di follia, avesse provato pena per quel bambino, desiderando di aiutarlo.

No!

Lui non lo aveva pensato davvero! Assolutamente!

<< Ushishishi Moccioso non toccare i coltelli! >> disse con voce isterica il principe.

Niente da fare Izumi stava studiando attentamente quei cosi luccicanti.

Li fissò a lungo, poi fece il gesto del mangiare indicandoli.

Belphegor prese quell'insinuazione sull'orgoglio.

I suoi preziosissimi coltelli non erano fatti per tagliare del cibo! Lo si capiva solo guardandoli!

Sentendosi ignorato il bambino incominciò a tirarli a casaccio per tutta la stanza, rischiando di affettare più volte le persone vicino a lui.

<< VOOOOOI Belphegor brutto deficiente! Sequestra quei cosi al moccioso! >> urlò Squalo mentre schivava nuovamente una delle armi personali del principe.

<< Ushishishishi il principe si sta arrabbiando! >> mormorò il biondo.

Fran si era avvicinato al divano e aveva preso in braccio la bambina.

<< Ehm... Sempai questa puzza... >> mormorò rilanciandola allo spadaccino e dileguandosi all'istante.

L'argenteo fece una faccia disgustata guardando la bambina.

<< Va cambiata >> disse Xanxus fissandolo con freddezza.

<< VOOOOOOOOI deficiente di un capo! Non darmi sempre il lavoro sporco! >> protestò Squalo.

Venne totalmente ignorato.

L'uomo stava guardando Aiko, e sembrava davvero che in quel momento fosse la cosa più importante a cui pensare.

<< Ushishishi capo smettila di guardare quel mostro! >> disse Bel mentre cercava di mettere da parte l'istinto omicida che stava provando verso Izumi.

Il così detto mostro guardò il capo dei Varia con occhi umidi di lacrime.

Quello è cattivo! Mi ha insultato!” pensò il piccolo stringendosi all'uomo.

Xanxus si voltò con lo sguardo omicida e, mettendo le mani sulla pistola mormorò: << Fallo di nuovo piangere e ti ammazzo feccia >>.

Perfino Fran rimase interdetto da quel comportamento.

Si era affezionato al moccioso?

Questa era davvero una cosa che nessuno dei Varia avrebbe mai creduto di vedere.

Il figlio di Sawada sorrise all'uomo per ringraziarlo.

Intanto Mey si mise a piangere più forte, dopotutto nessuno le aveva ancora cambiato il pannolino.

Aiko guardò nuovamente Xanxus con gli occhi pieni di lacrime.

Squalo venne mandato a calci nel sedere a svolgere quel lavoro che nessuno desiderava portare a termine.

E lì Izumi si rese conto che il suo fratellino aveva una tecnica di persuasione davvero efficace.

Ma ora anche lui voleva la sua parte di attenzione.

Scoppiò a piangere e afferrò Belphegor per i pantaloni, facendolo cadere a terra, colto di sorpresa.

Il principe fece un sorriso più largo del solito per far notare la sua irritazione crescente.

<< Ushishi cosa vuoi? >> chiese con voce arrabbiata.

Il bimbo fece una faccia risoluta e indicò deciso con la mano la nuova corono ( l'altra era andata perduta ) che il biondo teneva sulla testa.

Bel fece un basso ringhio, come un cane che cerca di tenere al sicuro un suo bottino particolarmente prezioso.

<< NO! >> urlò alzandosi di scatto.

Stranamente Izumi la prese con filosofia e non si mise a piangere.

Preferì invece attaccarsi alla gamba del Varia, che cercò di toglierselo di dosso in tutti i modo, senza riuscirci.

<< Ushishishi sto per diventare isterico! >> urlò il biondo.

Come se tu non lo fossi già!” pensò il bambino.

Messaggio che si poteva tranquillamente capire guardandolo negli occhi.

<< E così che la penso nanerottolo?! >> urlò Belphegor prendendolo di botto in braccio e alzando una mano.

In quel momento la porta si aprì. Tsuna, accompagnato da Hibari, fece la sua comparsa.

Xanxus lo fissò tranquillo. Bel si fermò a metà gesto.

Il volto del castano si fece scuro mentre guardava la scena davanti a se.

<< Cosa stai facendo Bel-chan? >> domandò con voce poco rassicurante.

Kyoya alzò un sopracciglio guardandosi intorno.

Dov'era Mey?

Fissò Xanxus che stava tenendo in braccio Aiko. Stranamente sembrava proprio che andassero d'accordo, e quindi decise di lasciare perdere.

Mentre Tsunayoshi picchiava a dovere il biondo principe il moro andò alla ricerca della figlia.

<< VOOOOOOOOI mocciosa smettila di dimenarti così! >> l'urlo di Squalo era davvero difficile da non sentire.

Hibari corse verso la porta da dove aveva sentito lo spadaccino e quando l'aprì si ritrovò davanti ad una strana scena.

Superbi Squalo era steso a terra, sfinito da quel lavoro a suo parere disgustoso, e Mey era stata presa in braccio da... Rokudo Mukuro?

<< Kufufu non si trattano così male le signorine >> ridacchiò l'illusionista rivolto allo spadaccino, che non replicò niente.

La bambina guardava adorante il suo nuovo eroe.

Mi hai salvata!” pensò in adorazione.

<< Ananas marcia dammi mia figlia >> mormorò minaccioso il diciottenne.

L'altro alzò un sopracciglio.

Poco dopo scomparve, con un misterioso << Kufufu arrivederci cane bavoso >>.

Niente di strano dopotutto.

La bambina stava guardando male il padre, l'aveva privata del suo eroe!

 

Sawada stava spingendo il solito passeggino verso l'uscita della base dei Vongola.

<< Ciao Xanxus! Appena potrò ti richiamerò >> sorrise alzando la mano.

Bel, pieno di lividi, era seduto vicino a Squalo e Fran.

Xanxus sembrava davvero rilassato, al contrario dei suoi sottoposti.

<< Dobbiamo rifarlo >> mormorò compiaciuto.

Gli altri per poco non svennero a quelle parole.

Solo Fran mormorò qualcosa.

<< Mai più >>.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


In una stanza della casa Hibari-Sawada due bambini di cinque anni erano seduti uno di fronte all'altro.

Uno era la copia di Tsuna, l'altro invece quella di Kyoya.

Tuttavia in quella scena c'erano diversi fattori che stonavano.

Come il sorriso sadico alla Hibari che era dipinto sul volto del mini-Sawada, o come l'espressione terrorizzata su quello del piccolo Hibari

Izumi teneva un tonfa in mano. Con il passare del tempo era diventato la copia del papà, mentre Aiko era la copia del padre.

Tuttavia il primo aveva il carattere del padre, mentre il secondo del papà.

<< Aiko mi hai fatto cadere a terra la maglietta. Ti morderò a morte! >> esclamò Izumi impugnando i tonfa nuovi che gli erano stati regalati al suo compleanno.

Il bambino moro, terrorizzato dalla minaccia, si alzò e incominciò a correre. Era più forte di lui, anche se sapeva che il fratello non lo avrebbe mai picchiato aveva paura.

<< Izu-chan felmati! >> urlò disperato.

Altra caratteristica ereditata da Tsunayoshi: riuscire a inventare nomi assolutamente orrendi.

<< Erbivoro! Non chiamarmi mai più così capito? Te lo dico tutte le volte! >> protestò il castano rincorrendo ancora il fratellino.

Aiko sorrise di nascosto. Era così divertente far irritare Izumi!

Arrivarno fino alla cucina, dove Mey stava seduta a scrivere qualcosa. Fecero il giro del tavolo per tre volte, disturbando la sorella.

<< Smettetela! Sto cercando di scrivere una poesia d'ammore a Mukuro-kun! >> protestò la bambina.

Crescendo era diventata un misto tra i due genitori. Gli occhi erano grandi come quelli di Tsuna, ma il colore era di Kyoya, mentre i capelli erano di un castano scuro.

Nonostante le proteste della sorella i due non smisero di correre.

Ma il moro inchiodò sul posto quando gli si presentò davanti Mukuro Rokudo in persona.

<< Zio! >> esclamò con un sorriso aperto.

Per l'illusionista era ancora uno sconvolgente vedere il bellissimo sorriso di Tsunayoshi sul volto del cane bavoso. La prima volta che l'aveva visto gli era quasi venuto un infarto, come a tutti gli altri Guardiani d'altronde.

<< Kufufu salve nanerottoli >> ridacchiò.

Izumi assottigliò gli occhi e lo guardò male.

Niente di strano.

Dalla cucina provenne un rumore sordo, e la piccola Mey comparve come un ciclone.

<< Kufu-chan! >> urlò felice andando ad abbracciare con forza il povero ragazzo.

Stranamente la mocciosa sembrava provare per lui pura ammirazione, cosa che di solito lo avrebbe reso soddisfatto. Ma quella era la figlia di Hibari Kyoya.

<< Kufufu salve marmocchia >> disse cercando di staccarsela di dosso. Niente da fare, era peggio di una piovra!

<< Kyaaa Mukuro-kun come sei dolce! >> trillò Mey.

<< Kufufu ma perchè a me? Questa bambina è troppo precoce! >> mormorò l'illusionista disperato.

Aiko fisò la scena con curiosità.

Certo che sua sorella aveva dei gusti stani...

Izumi ghignò.

<<< Mey si è innamorata! >> esclamò con voce provocatoria.

La bambina arrossì e si staccò da Mukuro solo per andare ad afferrare il fratello per il colletto.

<< Non è vero! Non sono innamorata! Non è vero! Non è vero! >> urlò rossa in viso.

Il castano sorrise più ampiamente.

Era così bello prendere in giro le persone!

<< Stupido cane bavoso! Non è vero! >> urlò la bambina facendo la linguaccia al fratello.

Izumi si irrigidì.

Prese lentamente i tonfa e fissò la sorella negli occhi.

<< Stai zitta testa ad ananas! >> ringhiò riferendosi all'acconciatura di Mey, chiaramente copiata da quella dello zio preferito.

Perfino Rokudo si arrabbiò per quell'insulto.

I due bambini incominciarono a fare a botte mentre Mukuro cercava di trovare una soluzione. Insomma ma perchè sempre a lui?

<< Ananas! >>.

<< Cane bavoso! >>.

Poi all'improvviso tutto finì.

In mezzo ai due si era messo Aiko.

<< Pelchè non smettete di litigale? Non vollio che non vi volete bene! >> disse il moro con una vocina triste.

I due lo fissarono immobili.

<< Aiko come sei tenero! >> esclamò Mey abbracciando il fratellino.

Mukuro vide con preoccupazione Izumi irrigidirsi.

Poi prese per un braccio il moro e lo tirò verso di sé.

<< Aiko è mio! >> urlò pieno di gelosia.

Mey tirò il fratello verso dalla sua parte.

<< No! Lui è anche mio fratello! >> ululò lei.

Rokudo si chiese perchè quei mocciosi si comportassero da ragazzi di sedici anni anche se ne avevano solo cinque.

E comunque quella scena gli ricordava qualcosa.

Ma quel litigio venne fermato dall'oggetto che i due bimbi si stavano contendendo.

<< Ola basta! Fate la pace! >> disse risoluto Aiko.

I due furono costretti a darsi la mano, da bravi bambini.

La porta della casa si aprì.

Tsunayoshi guardò i tre bambini davanti a lui.

<< Papà! >> esclamarono in coro prima di buttarsi addosso al giovane.

Tsuna era diventato un po' più alto negli anni, ma in fondo era rimasto quello di sempre. Ingenuo, il più basso tra tutti i suoi amici e il carattere non era molto cambiato molto.

<< Come state? >> chiese con un sorriso dolce mentre scompigliava i capelli e tutti e tre.

<< Bene! >> risposero in coro.

Sawada finalmente si degnò di alzare lo sguardo notando così finalmente l'altra presenza nella stanza.

<< Mukuro-kun! >> lo salutò allegro prendendo in braccio Izumi, che lo chiedeva in maniera insistente.

Rokudo andò incontro al suo Boss.

<< Kufufu salve Tsunayoshi Sawada >> ridacchiò come suo solito.

Tsuna sorrise e gli chiese di accomodarsi.

L'illusionista scosse la testa, dicendo il suo solito “ volevo solo vederti” prima di scomparire.

Mey si mise quasi a piangere. Lei adorava Mukuro-kun!

<< Allora dov'è Kyoya? >> domandò il papà mentre lasciava andare Izumi, che corse dal fratellino.

I tre figli rimasero in silenzio.

Swada alzò un sopracciglio.

Si chinò e li fissò tutti e tre in faccia.

<< Sapete dov'è Hibari-san? Oggi doveva essere lui a stare con voi >> domandò con un sorriso rassicurante.

Izumi, Aiko e Mey rimasero zitti, non osando tradire il padre.

Alla fine furono costretti a parlare, insomma non volevano deludere il loro papà!

<< Hibird è scappato e lui l'ha inseguito... >> mormorò Mey. Gli altri due annuirono.

Sawada sorrise.

<< Bene quando torna gli parlo io va bene? Voi non avete distrutto nulla vero? >> chiese, conoscendo bene quella parte distruttiva che caratterizzava i suoi tre figli.

Loro scossero la testa.

Tsuna sospirò e li lasciò andare a giocare.

Mentre li vedeva correre via la mente andò a Kyoya, che non ne voleva sapere di tornare.

Sorrise mentre preparava la merenda alla tre pesti.

La sua era proprio una famiglia particolare.

 

 

 

Ringrazio Killer Shizuku per avermi aiutato con questo capitolo!

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


<< Padre! Padre! >> urlò Izumi correndo verso un Hibari intento a leggere il giornale seduto sul divano.

Il ventiduenne alzò lo sguardo sul figlio.

<< Si? >> chiese con finto disinteresse.

Il bambino si catapultò vicino al moro e iniziò a guardarlo con i suoi migliori occhi supplicanti.

Kyoya lo fissò con sospetto. Molto raramente Izumi sfoggiava gli occhioni da cucciolo smarrito, e quelle poche volte voleva qualcosa da lui. Qualcosa che non poteva ottenere facendo a botte, ovvio.

<< Possiamo andare alle terme? >> chiese il castano.

Il ragazzo lo guardò perplesso. E quella nuova passione da dove gli era uscita?

<< Hai chiesto a Tsuna? >> domandò.

Il piccolo alzò le sopracciglia, sorpreso.

<< Si... >> rispose con tono un po' incerto.

Kyoya fece un piccolo sorriso e scosse il capo. Si doveva fidare?

<< Non è vero! Non ha chiesto a papà! >> urlò con tono accusatore Mey sbucando da chissà dove (qualità ereditata senza dubbio dal padre) e puntando il dito contro il fratello.

Izumi si alzò e corse verso la sorella.

<< Non sei altro che un'erbivora spiona! Mi stai antipatica! >> ringhiò tirando fuori i tonfa.

La bambina gli fece la linguaccia.

<< Non mi fai paura cane bavoso! >> rispose.

Fin dai due anni tra i due era guerra aperta, ma tutti sapevano che in realtà si volevano bene.

<< Ti morderò a morte! >>.

<< Provaci! >>.

Kyoya si alzò di scatto e, raggiungendoli con pochi passi, li sollevò entrambi guardandoli con una severità mista a divertimento.

<< Adesso basta. L'ultima volta avete rotto tre vasi e quattro piatti, mi sembra sufficiente per i prossimi due mesi >> li rimproverò.

I due bimbi abbassarono la testa, colpevoli.

<< Izumi non devi dire le bugie e tu Mey, non è bello fare la spia >> cercò di spiegare con il tono più calmo possibile.

I due figli annuirono, dimostrando di aver capito.

Ma appena i due mostri andarono nell'altra stanza si sentirono nuovamente le loro grida.

<< Cane bavoso! >>.

<< Ananas! >>.

E poi Kyoya udì il suono di qualcosa che si rompeva. Un vaso molto probabilmente.

Il moro si alzò con un'espressione furiosa sul volto.

<< Erbivori vi devo mordere a morte? >> chiese raggiungendoli con i tonfa in mano.

Naturalmente non li avrebbe mai picchiati, ma voleva almeno mettere loro un po' di paura.

<< Provaci vecchietto! >> esclamò Izumi tirando fuori a sua volta le armi.

Il padre alzò un sopracciglio.

<< Mi stai sfidando marmocchio? >> chiese con un mormorio.

In quel momento la porta dell'ingresso si aprì, rivelando così una nuova presenza.

<< Sono a casa! >> annunciò una voce familiare ai tre.

Tutti si irrigidirono. Si erano scordati di assegnare il compito che era stato loro assegnato!

I bambini salirono le scale ad una velocità spaventosa, senza fare rumore, mentre Hibari raccolse i cocci del vaso rotto e andò a buttarli.

Tsuna si guardò intorno perplesso.

<< Kyoya dove sei? >> chiese con sospetto.

Che fosse di nuovo scappato per cercare Hibird come il giorno prima?

Alcune volte era davvero un'irresponsabile! Ma questo non glielo diceva mai...

Comunque nessuno ripose.

<< Hiba-chan! >> tuonò il castano.

Hibari corse verso quella voce.

<< Sono qui >> mormorò abbracciandolo.

Il diciannovenne sorrise e lo baciò.

<< Pensavo che fossi scappato >> mormorò stringendosi a lui.

Kyoya sorrise.

<< Figurati >> mormorò.

Sapeva bene che alcune volte Sawada si preoccupava. Aveva ancora paura che lui se ne andasse come durante la gravidanza, pur sapendo che non sarebbe più successo.

Tsunayoshi sospirò stanco.

<< Sono sfinito. Oggi Reborn mi ha fatto fare un sacco di cose >> si lamentò.

Hibari annuì. Sapeva che il bambino era un Tutor impegnativo, per un certo periodo anche lui era stato allenato da killer.

Poi la domanda tanto temuta arrivò.

<< Dove sono i bambini? >>.

Kyoya indicò il piano superiore.

Sawada sorrise.

<< bene. Puoi chiamarli mentre io preparo la cena? >> gli chiese mentre si affrettava verso la cucina.

Il più grande eseguì e mentre saliva le scale confidò nella gentilezza di suo figlio Aiko, sperando che non li volesse tradire.

Le tre furie scesero e andarono ad abbracciare il papà che con un sorriso li ricambiò con affetto.

Quando finalmente riuscirono a sedersi a tavola Tsuna pose la tanto attesa domanda.

<< Allora oggi avete fatto i bravi? >> domandò con il suo solito sorriso rassicurante.

I tre annuirono.

<< Izu-chan e Mey sono stati sempre con me >> disse innocentemente Aiko.

Hibari e i fratelli sospirarono di sollievo.

La verità era che in quei giorni il piccolo moro non era stato troppo bene. Normalmente Tsuna cercava di stare a casa, ma ultimamente reborn lo teneva molto impegnato con gli allenaamenti. Era per quel motivo che aveva chiesto a Kyoya, Izumi e Mey di accudire il fratellino malato.

Solo che non l'avevano fatto, Aiko non voleva essere disturbato mentre dormiva.

Tutta via anche loro erano ne torto, in fondo non bastava stargli accanto senza far rumore?

Sawada non si accorse della piccola bugia collettiva e così la cena continuò tranquilla.

 

*-*-*-*

 

Aiko era steso sul letto, in mezzo ai due fratelli.

Mey lo abbracciava, noncurante del rischio di prendere la febbre, mentre Izumi gli stava leggendo un libro, per la precisione il suo preferito.

Tsuna se ne era appena andato, dopo aver augurato loro la buona notte.

Kyoya arrivò poco dopo.

<< Buona notte padre! >> dissero in coro.

<< Notte pesti >> rispose di rimando Hibari dando il consueto bacio della buona notte.

Ma poco prima di chiudersi la porta alle spalle Aiko lo fermò.
<< Padle lo sai velo che pel il favole di plima mi devi 20 yen? >> gli ricordò il figlio con una faccia tranquilla.

<< Si, lo so >> sbuffò dandogli la sua ricompensa prima di andarsene con un po' di stizza.

Insomma si era fatto mettere nel sacco da un moccioso!

Izumi e Mey ghignarono.

<< Voi due siete in debito con me. Mi dovete un'enolme favole >> precisò il moro.

I due sgranarono gli occhi scioccati.

Alla fin fine il loro adorato fratellino non era così stupido e ingenuo come sembrava...

 

*-*-*-*

 

Hibari si stese vicino al suo fidanzato, che subito andò ad abbracciarlo.

Kyoya fece scivolare una mano sotto la maglietta dell'altro, carezzandogli il petto.

Tsuna sospirò e chiuse gli occhi, senza ribellarsi.

Il moro esultò interiormente! Quella notte aveva finalmente acconsentito!

Si chinò a baciare il ragazzo sotto di se, stringendoselo contro.

Tsunayoshi appoggiò una mano sulla patta dei pantaloni di kyoya, e incominciò a sfregarla, facendo eccitare.

<< Kyoya... tu lo sai vero che non sono stupido? >> gli chiese di punto in bianco.

Il più grande aprì gli occhi e lo guardò stupito.

<< Certo... >> mormorò eccitato dal gesto che l'altro continuava a fare.

Tsunayoshi sorrise con dolcezza.

<< Allora sai sicuramente che la buglia di Aiko non me la sono bevuta >> mormorò con un tono un po' diverso.

<< S-si... >> sussurrò per assecondarlo mentre scendeva a baciargli il collo.

<< Bene >> disse il castano, e fermò la mano di botto.

Poi rotolò dall'altra parte del letto, lasciano Hibari decisamente insoddisfatto.

Kyoya spalancò gli occhi.

Che scherzo era quello?

<< Cosa stai facendo? >> domandò.

La risposta fu un “ Dormi, domani si va alle terme”.
Ma cosa centrava!?

<< Tsunayoshi, cosa stai facendo? >> chiese ancora.

<< Questa è la punizione per avermi mentito. Ora dormi >> chiarì.

Kyoya rimase spiazzato da quelle parole.

Quella notte si dovette ricredere su tutto ciò che pensava del suo fidanzato.

Tsunayoshi Sawada non era affatto uno sprovveduto.

Stendendosi pensò con irritazione che in una sola serata era riuscito a farsi ingannare da due persone, di cui uno era un bambino di cinque anni.

Sto davvero diventando un erbivoro di prima categoria” pensò arrabbiato.

Tuttaviaa prima di addormentarsi gli ci volle un bel po' di tempo.

In fondo Tsuna si era vendicato davvero bene.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


La mattina Kyoya si alzò di malumore, la ragione era naturalmente legata alla notte precedente.

Quando arrivò in cucina vi trovò Tsuna, che stava parlando al telefono.

<< Lo so, ma non dovrebbe essere lui a chiedermelo? >> stava dicendo a qualcuno.

Il moro alzò un sopracciglio. Con chi stava parlando e perchè aveva un tono così triste? Chi era l'erbivoro che lo stava facendo soffrire?

<< Buongiorno >> si annunciò.

Il castano sobbalzò per la sorpresa e, rivolgendogli un sorriso un po' tirato, lo ricambiò.

<< Ora devo andare. Ciao! >> salutò la persona dall'altra parte del telefono.

Il moro si sedette, e immediatamente il piatto con la colazione gli venne posato davanti.

<< Chi era al telefono? >> domandò con sguardo indagatore.

<< Mia madre >> rispose con un sorriso l'altro.

Hibari non disse nulla, ma aveva capito chiaramente che stava mentendo.

Perchè si comportava così?

Ebbe appena il tempo di formulare quella domanda che dalle scale scesero come dei fulmini i figli.

<< Terme! >> urlarono in coro fiondandosi sulla rispettiva sedia.

Kyoya li rimproverò con lo sguardo. Possibile che non avessero ancora capito che la mattina non dovevano fare rumore?

<< Buongiorno >> li salutò con affetto Tsunayoshi dando loro la colazione.

<< Papà quando partiamo? >> chiese Izumi con impazienza mentre mangiava ad una velocità improponibile.

Il castano sorrise ancora, spiegando che ci sarebbe voluto ancora un po' di tempo, suscitando così il malcontento fra i tre.

Hibari si chiese esasperato cosa c'era di così emozionante nell'andare alle terme, posto che lui odiava.

Quando finalmente la colazione venne consumata i tre Mostri riandarono nelle loro stanze per prendere i rispettivi zainetti.

Aiko aveva scelto di prendere quello che gli era stato regalato da suo zio, uno dei tanti al dire il vero. Su di esso c'era il simbolo dei Vongola, e il bambino lo adorava.

Izumi ne prese uno nero, abbastanza spazioso per metterci i tanto amati tonfa.

E Mey... prese il suo preferito, quello a forma di ananas.

Spesso il padre le diceva che quella era una brutta ossessione, a lei lo ignorava totalmente, troppo impegnata a venerare l'oggetto.

Alla fine, con grande gioia di Kyoya, riuscirono a partire.

I bambini si sedettero nei sedili posteriori dell'auto.

Izumi e Mey erano vicini, e Aiko guardava fuori dal finestrino.

Quello che preoccupava i genitori di solito era il fatto che neanche a metà viaggio dovevano fermarsi, per cambiare di posto.

Quei due vicini non potevano stare troppo a lungo, ormai l'avevano capito tutti.

Tsuna si addormentò molto presto. Evidentemente Reborn lo aveva davvero sfinito.

<< Allora marmocchi, se qualcuno osa svegliare Tsunayoshi lo mordo a morte >> chiarì immediatamente.

Da dietro arrivò un coro di “ Si padre”. Non era molto convinto che avessero capito, ma per una volta volle fidarsi.

Voltando la faccia verso il fidanzato non poté che pensare nuovamente a come fosse carino. Non era cambiato molto nel tempo.

<< Izumi smettila di spingermi! >> protestò Mey da dietro.

Il castano sbuffò esasperato.

<< Non posso spingerti ananas, sono seduto >> la voce era piuttosto scocciata.

Kyoya sospirò, ma stette zitto.

Da dietro non provenivano più rumori.

Meglio così.

Ma, naturalmente, poco dopo qualcuno interruppe la quiete tanto amata da Hibari.

<< P-padle... >> mormorò Aiko, sembrava imbarazzato.

E che succedeva ora?

Il moro si girò e fissò il figlio, che si era piegato su se stesso e aveva il volto rosso.

<< P-padle... devo andale in bagno... >> rivelò il figlio fissandolo implorante.

Fantastico.

<< Aiko se la fa addosso! >> ridacchiò Izumi.

Mey seguì il suo esempio, e scoppiò a ridere.

Tutto ciò ebbe il bruttissimo effetto di far imbarazzare fin troppo il piccolo moro, che divenne rossissimo in viso.

<< S-smettetela! >> balbettò.

Kyoya si irrigidì. Uno dei grandi difetti che Aiko aveva avuto fin da piccolo era che, se lo si metteva in imbarazzo, non riusciva più a controllare quello che stava facendo.

E in quel momento si stava trattenendo.

<< Adesso basta! Non mettete in difficoltà vostro fratello! >> li rimproverò.

Poco dopo accostò e Aiko si precipitò fuori dalla macchina.

Hibari sospirò di sollievo. Quella volta l'aveva scampata.

Giusto per essere sicuro chiese anche agli altri due se avessero bisogno di fare qualcosa, ma Izumi e Mey negarono.

<< Hibari-san... >> sospirò Tsunayoshi muovendosi un po'.

I tre bambini si guardarono.

Poi domandarono a Kyoya come mai il loro papà avesse detto il suo nome mentre dormiva.

<< Alcune volte lo fa. Perchè non provate a dormire anche voi? >> suggerì. Tanto il viaggio era piuttosto lungo, ci sarebbe voluto ancora un po'.

Mey prese l'ananas e la usò come cuscino.

Izumi rimase fermo, lui non si muoveva molto mentre dormiva.

Aiko appoggiò la testa sulla spalla del fratello e chiuse gli occhi.

<< Hiba-chan... >> sospirò Tsuna con un sorriso.

Hibari si irrigidì.

Sei occhi si aprirono contemporaneamente e andarono a piantarsi sulla figura del povero Hibari.

<< Che cosa era quello? >> fu la domanda collettiva.

<< Niente marmocchi tornate a dormire >> ringhiò.

I tre marmocchi ubbidirono, ma comunque fecero un piccolo ghigno.

 

*-*-*-*

 

Appena arrivati trovarono subito delle difficoltà.

Mey non voleva staccarsi dalla famiglia, ma le vasche erano divise fra maschi e femmine, e quello comportava per lei restare da sola.

Scoppiò in un pianto disperato.

Tsuna si chinò a consolarla, mentre Kyoya provava, a modo suo, a convincere i gestori.

Tuttavia dopo un po' riuscirono a risolvere la situazione.

E, strano davvero, quella volta fu Tsunayoshi Sawada in persona.

Con un ultimo, probabilmente folle, disperato gesto Tsuna esclamò: << Io sono il Decimo Boss della famiglia Vongola! >>.

Nella stanza calò il silenzio.

Kyoya, pietrificato, si chiese perchè il suo ragazzo avesse detto una cosa del genere.

Ma poi notò il comportamento dell'uomo davanti a loro.

Fino a quel momento li aveva trattati con davvero poca gentilezza ma all'improvviso divenne la persona più disponibile e gentile sulla faccia della terra.

E così la famiglia Sawada-Hibari fece una scoperta davvero molto interessate.

<< Venite da questa parte signori >> disse con un sorriso un dipendente.

Hibari lo fissò con sospetto. Davvero quell'erbivoro non aveva capito che lui aveva notato come guardava il SUO Tsunayoshi?

A grandi passi si avvicinò al castano e gli mise un braccio intorno alle spalle, stringendolo a sé.

Tsuna lo fissò con sguardo interrogativo, ma lo abbracciò a sua volta.

Il commesso non disse nulla, ma si irrigidì un po'.

L'ex Presidente del Comitato Disciplinare sorrise. Ecco, adesso le cose erano chiarite.

Alla fine arrivarono in una ampia stanza.

E così tutti vennero a sapere che la famiglia Vongola aveva le terme personali.

Fantastico, almeno in questo modo evitavano numerosi e fastidiosi erbivori.

<< Grazie mille >> disse Sawada al commesso che, dopo avergli sorriso se ne andò.

La famiglia a quel punto si divise, Izumi e Aiko andarono a cambiarsi con il padre, mentre Mey seguì il papà.

Si riunirono poi, alla vasca.

Izumi e Mey presero per mano il fratello e andarono a farsi una giro nella grande vasca, lasciando così i genitori soli.

Tsuna si sedette e Kyoya lo imitò, dopo di ché si sporse e baciò l'altro.

Finalmente un po' di tempo da soli.

O almeno credevano.

Mentre i tre correvano all'improvviso andarono a sbattere contro qualcosa. O per meglio dire: contro qualcuno.

<< Ma che... >> mormorò Izumi mentre afferrava al volo i fratelli.

L'uomo si voltò.

Appena li vide sbiancò.

<< VOOOOOOOOOI marmocchi che ci fate qui? >>.

Difficile non capire chi avesse parlato.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


<< Zio! >> urlò Mey saltando addosso al povero Squalo, o per meglio dire addosso ai lungi capelli argentati.

<< VOOOOOOOOI marmocchia stai lontana da me! >> urlò il Varia mentre raccoglieva la chioma in una lunga coda, cercando di sottrarla alle mani malefiche della bambina.

Erano sempre stati la seconda passione di Mey, insomma quei capelli erano fantastici!

E d'altronde Superbi era terrorizzato all'idea di lasciare la sua bellissima e folta chioma nelle mani di quel Mostro. Si ricordava ancora l'ultima volta, quando di era ritrovato pieno di pinze, pinzette, nastrini e altro ancora. Tutto ciò non solo gli donava una pettinatura da pazzo ma erano anche tutti, ma proprio tutti a forma di ananas.

La mocciosa aveva delle strane ossessioni, e lui aveva incominciato ad odiare quel maledetto frutto!

<< Ushishishi non è possibile... >> mormorò Belphegor, seduto nell'acqua. Vicino a lui c'era Lussuria e Levi, era scontato, si trovava invece vicino al suo Boss.

<< Che bei pargoletti che abbiamo qui >> ridacchiò Lussuria.

Perchè portava gli occhiali anche in un posto come quello?

<< Feccia non dire una cosa del genere, li spaventi >> mormorò serio Xanxus.

Izumi, che alle parole del pervertito si era messo davanti ai fratelli, venne sbalzato via da un Aiko al settimo cielo.

<< Zio Xan! >> esclamò atterrando l'uomo.

<< Salve feccia >> disse prendendolo in braccio.

Nessuno si era ancora abituato al tono dolce ( nel limite del soggetto naturalmente) che usava il Varia per parlare ad Aiko.

Era risaputo da tutti: nessuno era meglio del piccolo per corrompere Xanxus.

<< Cosa ci fate voi qui? >> domandò Izumi, fissando con irritazione la scena.

Gli dava fastidio che qualcun altro abbracciasse il suo fratellino, ma non poteva opporsi alla cosa. Chissà perchè Aiko adorava quel tipo, insomma che aveva di speciale?

<< Volevamo rilassarci... E' stata una coincidenza>> mormorò Fran.

I Varia lo guardarono male. Ma se non faceva nulla tutto il giorno!

<< Detesto le coincidenze erbivoro >> ringhiò il castano con i tonfa in mano.

<< Guardate è come il padre! >> ridacchiò Lussuria.

Izumi lo fissò con un po' di disgusto. Ma che aveva quello?

Aiko notò immediatamente la tensione del corpo del fratello, che stava per saltare e uccidere qualcuno.

<< Zio fallo stare zitto >> disse con dolci occhi innocenti.

Lussuria venne lanciato contro il muro da Xanxus.

Mey sorrise mente faceva le treccine a Squalo. Suo fratello era proprio bravo a manipolare le persone.

A quel punto l'altro parve calmarsi.

<< Cosa succede qui? >> chiese con voce e, soprattutto, faccia incazzata Hibari Kyoya.

E quello che stava portando come un sacco di patate era proprio Tsunayoshi Sawada?

Ebbene si, era proprio così.

Per capire tutto ciò è necessario tornare un po' indietro, a quando le tre pesti se ne erano andate.

Rimasti soli due avevano sfruttato quel poco tempo che avevano in intimità per baciarsi.

Kyoya non aveva osato andare oltre a qualche carezza un po' audace, ma appena provava ad approfondire Tsuna gli dava un piccolo scappellotto sulla nuca, e lui si ricomponeva.

Non che fosse un pervertito, intendiamoci, ma semplicemente sentiva la mancanza di quella intimità che era stata loro sottratta dalla nascita dei bambini. E, diciamocelo, era un sacco di tempo.

Comunque dopo un po' Sawada si era staccato e, con un sospiro, lo aveva guardato.

<< Hibari-san ho sete >> mormorò.

Il moro sbuffò. Dalla gravidanza gli erano rimasti certi vizi, tra cui anche quello di farsi servire da lui.

Comunque non proferì parola e si alzò, avviandosi verso il bar.

Mentre si faceva dare due bicchieri d'acqua sospirò afflitto. Tsunayoshi pensava fin troppo alla famiglia, trascurando quello che invece caratterizzava la loro vita quando erano soli. Non che non volesse i bambini fra i piedi, ma era tutto diverso.

Sospirò nuovamente, conscio della sua parte di colpa in quella storia.

Tutti quei pensieri lo accompagnarono mentre tornava dal suo fidanzato.

<< Grazie mille >> disse Tsunayoshi.

Cosa normale se lo avesse detto a lui.

Ma non era così.

Quelle parole, associate naturalmente ad un sorriso ampissimo, erano state dette a un altro uomo.

La rabbia salì mentre vedeva un fin troppo gentile commesso che si avvicinava al SUO Tsuna.

Ma cosa c'era di incomprensibile nel messaggio “lui è mio”?

A grandi passi arrivò alla porta e l'aprì di botto.

Il ragazzo sobbalzò, mentre Tsunayoshi lo salutò come se non fosse successo niente.

<< Erbivoro... >> mormorò minaccioso prendendo i tonfa.

Il commesso finì in ospedale, questo è sicuro.

<< Ma Hibari-san perchè fai sempre così? >> chiese Tsuna con sguardo contrariato.

Kyoya si voltò verso di lui.

<< Tu davvero non ti rendi conto di quello che succede intorno a te >> ringhiò con rabbia.

<< In che sen- >> incominciò il castano, fermato da un urlo spaventoso.

<< VOOOOOOOOI >> ecco ciò che aveva distratto i due.

Il moro, intuendo che centrassero anche i bambini prese il fidanzato sulla spalla e si incamminò.

Ed ecco svelato il mistero di quella strana scena.

I Varia rimasero in silenzio.

<< Salve! >> esclamò Tsuna sorridendo.

Non c'è niente da fare, è un caso disperato” fu il pensiero collettivo.

Kyoya lasciò il fidanzato che andò a salutare con un po' di civiltà.

<< Tu lascia andare mio figlio >> disse con stizza a Xanxus.

Izumi parve soddisfatto dell'operato del padre e subito riprese possesso del fratellino, prendendolo per mano.

<< VOOOOOOOOI perchè non dici niente a tua figlia? >> protestò Squalo, ancora intento a sciogliere tutte le mini treccine che gli erano state fatte.

Hibari lo fissò.

Poi fece un sbuffo di risata.

<< Ti donano erbivoro >> disse con ironia davvero mal celata.

<< VOOOOOOOOI ti ammazzo! >> ringhiò lo spadaccino.

Tsuna e Fran, che stavano parlando amichevolmente, decisero di intervenire.

<< Sempai >> disse solamente l'illusionista.

Tuttavia Squalo si voltò verso di lui, urlando di stare zitto.

A Sawada bastò poggiare una mano sulla spalla del fidanzato.

Hibari si fermò e ripose i tonfa.

I figli andarono dai genitori e così la famiglia si riunì.

<< Odio le terme. Ora ce ne andiamo >> affermò risoluto Kyoya e, dopo aver caricato nuovamente sulla spalla il fidanzato si avviò, seguito dai Mostri.

E così la famiglia Hibari-Sawada uscì di scena.

 

*-*-*-*

 

Durante il viaggio di ritorno Hibari cercò di far sbollire la rabbia.

Quella era stata davvero una giornata orrenda.

Izumi, Mey e Aiko si erano addormentati da diverso tempo ormai, mentre Tsunayoshi non accennava a dare segni di cedimento.

Era silenzioso, fin troppo. Ma che succedeva?

Da quella mattina si comportava in maniera davvero strana.

Sembrava proprio che stesse riflettendo su qualcosa di davvero importante.

<< Tsuna? >> domandò fissandolo.

Il castano sobbalzò e lo guardò interrogativo. Lo aveva colto di sorpresa?

<< Con chi parlavi al telefono oggi? >> chiese a bruciapelo.

Tsuna sgranò gli occhi e arrossì, abbassando il capo.

<< Perchè certe domande così all'improvviso? >>.

Kyoya riportò lo sguardo sulla strada.

<< Questa mattina eri strano >> lo informò.

Il ragazzo arrossì ancora di più.

Stette un po' zitto.

<< Io... ehm... non ti dirò con chi ho parlato. Ma se vuoi ti dico l'oggetto della conversazione >> gli propose.

Il moro annuì.

L'altro esitò. Evidentemente era davvero in difficoltà, perciò Hibari decise di non metterlo sotto pressione.

<< Ecco... stavamo parlando... d-del... m-m-matrimonio >> svelò alla fine Tsuna con un gran respiro.

Kyoya rimase spiazzato.

<< Eh? >> riuscì solo a dire.

<< G-già... >> rispose Tsunayoshi.

Che storia era quella?

 

 

 

Ciao a tutti!

Allora, volevo solo dire che per una settimana non potrò aggiornare visto che vado a sciare, e non ho la possibilità di postare nessun capitolo.

Mi dispiace davvero tanto! =(

Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto!

Baci fliflai =)

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Per il resto del viaggio i due rimasero nel più totale silenzio. Tsuna, ancora imbarazzato, non aveva il coraggio di approfondire la questione e Hibari era troppo impegnato a riflettere.

Non aveva mai preso in questione una cosa come il matrimonio, era fin troppo impegnativa. Era vero che stava con Tsunayoshi da diversi anni, ma non aveva mai sentito la necessità di fare un passo come quello.

Ma evidentemente per il castano era diverso e il ventiduenne aveva capito benissimo che l'altro desiderava non chiederglielo.

In poche parole doveva essere lui quello che doveva proporlo.

Kyoya sospirò. Quante volte si doveva umiliare per Sawada Tsunayoshi?

Troppe per i suoi gusti.

 

*-*-*-*

 

Arrivati a casa i bambini furono portati nella loro stanza e messi a letto.

Ben presto Tsuna seguì l'esempio dei figli, senza mai guardare l'altro.

Kyoya preferì rimanere sveglio per riflettere ancora un po'. Normalmente ad una persona come lui non si poteva abbinare la parola riflessivo, anzi, si poteva dire che era tutto il contrario. Tuttavia in quella situazione il moro lo riteneva più che necessario.

Insomma, si trattava di matrimonio! Non era certo una cosa da prendere alla leggera.

Non si sentiva pronto a sposarsi, ma non aveva la più pallida idea di come fare a dirlo ad uno come Tsuna. Perchè era sempre in difficoltà quando si trattava di quel ragazzo? L'avrebbe fatto impazzire, quello era certo.

Hibari con un sospiro stanco si mise le mani nei capelli.

Quella faccenda stava diventando il suo problema principale.

<< Hibari-san non vieni a dormire? >> chiese la voce assonnata del castano alle sue spalle.

Il ragazzo si voltò. Quando era arrivato?

Sawada continuava a guardarlo con occhi stanchi, aspettando una risposta.

<< Arrivo >> mormorò raggiungendolo.

Quando erano ormai stesi da un po' il silenzio venne interrotto dalla stranamente vivace voce del più piccolo.

<< Hiba-chan non volevo metterti in difficoltà, davvero >> disse voltando la testa verso di lui.

Anche se era buio il moro poteva vedere gli occhi luccicanti dell'altro.

Stette zitto, non aveva nulla da dire.

Tsunayoshi sospirò.

<< Kyoya... io non volevo dire nulla, sul serio. Mi rendo conto che al momento non dovrei pensare a certe cose e che a te non piacciano ma... lascia stare, è troppo complicato da spiegare >> mormorò dandogli le spalle.

Il ventiduenne alzò un sopracciglio. C'era qualcosa di strano, non aveva mai sentito quel tono così serio dal suo fidanzato, quelle poche volte in cui era successo si trattava di situazioni molto serie.

Rotolò e andò ad abbracciarlo.

<< Cosa succede Tsuna? >> domandò al suo orecchio.

Il diciannovenne si voltò e gli posò un leggero bacio sulle labbra.

Sembrava davvero preoccupato, era una cosa più unica che rara.

<< Tsunayoshi Sawada cosa succede? >> chiese con tono serio e con occhi indagatori.

L'altro rimase in silenzio.

<< Se io scomparissi ti metteresti con un altro dimenticandomi? >> sussurrò stringendosi a lui.

Hibari rimase piuttosto perplesso a quelle parole.

Che voleva dire?

<< No. Piuttosto verrei a cercarti ovunque. Ma non ho motivo di preoccuparmi, tanto non te ne andrai lo stesso >> rispose sicuro.

Sawada lo guardò negli occhi a lungo.

<< Hai ragione >> sussurrò alla fine augurandogli la buona notte.

<< Anche a te >> ricambiò Hibari passandogli una mano fra i capelli.

 

*-*-*-*

 

Tre giorno dopo vennero a trovarli i nonni.

Una vecchiaccia che sembrava ancora una trentenne e che rideva come un'oca e un uomo altrettanto bello che preferiva aprire la bocca il minimo indispensabile.

Il loro arrivo era sempre temuto dal moro.

In quei momenti la famiglia si trasformava.

I bambini portavano un certo rispetto per i due, Hibari diventava la persona più esasperata sulla faccia della terra.

L'unico che non cambiava mai era Tsunayoshi, ma quello era normale.

Tuttavia in quel periodo i genitori erano strani, e i tre bambini se ne erano accorti.

O almeno, Hibari era cambiato. Non voleva assolutamente che quei due sapessero del problema “matrimonio”, sapeva benissimo che si sarebbero messi in mezzo.

E non doveva assolutamente accadere.

Per Tsuna invece non c'era alcun problema e quindi si comportava normalmente.

Il castano guardò l'orologo. Mancava poco.

Tutti erano in tensione.

E alla fine il campanello suonò.

Kyoya posò il bicchiere pieno di acqua gelida che aveva preso per distendere i nervi.

I bambini corsero ai loro posti per accogliere i nonni.

Tsunayoshi andò ad aprire.

<< Salve caro! >> urlò Haruka andando ad abbracciare il ragazzo.

<< Buongiorno! >> ricambiò il castano con un solare sorriso.

Ryu non si degnò nemmeno di salutare, entrò direttamente nella casa.

<< Salve signor Hibari! >> lo salutò Sawada, ancora convinto che sarebbe riuscito a strappargli un saluto.

Cosa abbastanza impossiblie.

<< Nonno! >> esclamarono i tre Mostri.

<< Marmocchi >> mormorò l'uomo, rivolgendo poi lo sguardo al figlio.

Hibari non disse nulla, sostenendo quel gioco di sguardi.

<< Kyoya >> lo salutò il padre.

Il ragazzo continuò a stare in silenzio.

<< Vecchietto >> ricambiò in fine.

Aiko gonfiò le guance, infastidito.

<< Padle! Non ci elavamo messo d'accoldo sul punto “ non si insulta?” >> protestò il piccolo.

<< Non ricordo... >> disse Kyoya con aria pensierosa.

<< Nostro padre e nostro nonno si sono sempre differenziati per la loro infinita gentilezza >> disse Izumi guardando la sorella e mettendo una mano sulla spalla del fratello.

Kyoya e Ryu si voltarono verso di lui.

<< Zitto! >> dissero all'unisono.

Si guardarono a vicenda, irritati.

<< Smettila di copiarmi vecchiaccio >> ringhiò il ventiduenne.

Aveva fatto pace con i genitori, quello era vero, ma stranamente non riusciva a essere gentile con loro. Non che dall'altra parte ci fosse così tanta comunicazione.

<< Kyoya! Cosa ti avevo detto sugli insulti? >> lo sgridò Tsunayoshi, appena arrivato con la donna.

Ryu sorrise sotto i baffi.

Povero figlio, si era fatto una famiglia davvero complicata da gestire.

Haruka fece una risatina prima di estrarre da chissà dove una borsa.

<< Allora abbiamo portato di regali >> esclamò raggiante avvicinandosi ai nipoti, che prontamente si erano seduti sul tappeto, in attesa.

Izumi ricevette una cosa che desiderava da molto tempo.

Una macchinina? no.

Un dinosauro? no.

Un giocattolo a forma di mostro? no.

Un lucida tonfa.

Si, gli venne regalato proprio quello. Con gli occhi luccicanti di gioia ringraziò i nonni.

<< Non sai quanto tempo ci abbiamo messo per trovare quella marca >> ridacchiò Haruka all'orecchio del castano.

<< Cos'ha di speciale? >> chiese Tsuna, conscio della sua ignoranza sul campo.

Kyoya gli sia avvicinò .

<< E' la migliore che si possa trovare >> spiegò al fidanzato.

Tsunayoshi fece un sorriso perplesso. Non si sarebbe più immischiato in certe cose, decise.

A Mey venne regalato un set di tazze da tè. Naturalmente colorate tutte ad ananas.

Il padre inorridì a tale visone. Quella sicuramente era stata un'idea della madre.

Aiko ricevette una palla per giocare a calcio. Una cosa normale finalmente!

I bambini si dileguarono immediatamente, per andare a provare ciò che era stato loro regalato.

<< Ed ecco anche a voi! >> sorrise Haruka porgendo loro una busta.

Mentre Tsuna ringraziava Hibari si chiese con sospetto cosa contenesse quella busta.

Risposta: dei biglietti.

Per dove? Quello non lo sapevano, dovevano deciderlo loro.

<< In realtà pensavamo di darvi dei biglietti per la montagna, ma non eravamo sicuri. In fondo Kyoya caro, tu non sai sciare no? >> li informò la donna.

Il castano guardò stupito il suo fidanzato.

Kyoya fissò in cagnesco la madre. Lo sapeva che non doveva dire certe cose!

Haruka e Ryu si guardarono e decise che per quel giorno potevano anche andarsene.

Avevano infastidito abbastanza.

Nel momento della partenza Ryu disse finalmente qualcosa rivolta a tutti e due i ragazzi.

<< Dopotutto una vacanza può aiutare a riflettere no? >> sospirò guardandoli.

Il figlio sobbalzò e lo guardò con sospetto.

Non poté chiedere niente, la macchina era già partita.

Come faceva a sapere che stava riflettendo su qualcosa di importante?

Si voltò verso Tsunayoshi, ma si rispecchiò in due occhi perplessi quanti i suoi.

Scosse il capo. Come aveva fatto a dubitare di lui?

<< Allora, dove pensiamo di andare? >> chiese sedendosi sul divano.

Sawada sorrise.

<< In montagna! >> rispose prontamente.

L'altro alzò un sopracciglio.

Ma aveva capito che non sapeva sciare? Si? E allora che ci andavano a fare in un luogo dove si doveva praticare quello sport?

<< Così anche i bambini sapranno farlo! E poi ci divertiremo, ne sono sicuro! >> esclamò baciandolo.

Evidentemente non voleva sentire nessuna protesta.

<< Non pensi che sarei di peso in una situazione del genere? >> chiese Hibari con un po' di irritazione.

Quello dello sci era sempre stata una sua grande limitazione, e odiava doverlo ammettere.

<< Ma non c'è problema, ti insegno io! >> disse sicuro Tsunayoshi.

Chissà perchè, ma quelle parole lo preoccuparono.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


<< Ma Hibari-san, che stai facendo? >> chiese Tsuna mentre guardava il suo fidanzato che cadeva a terra.

Kyoya si stava fermamente domandando perchè mai avesse deciso di farsi trascinare dal castano nell'impossibile impresa dell'imparare a sciare.

Poteva lasciare i figli alla scuola di sci e passare così una piacevole mattinata in compagnia del suo ragazzo no?

No, naturalmente Tsuna aveva preso la ferma decisione di fargli imparare quello sport, a tutti i costi.

Si ricordava bene la sua prima esperienza sugli sci.

Era stata disastrosa.

Tuttavia l'altro non si era affatto scoraggiato e aveva provato a fargli fare una pista blu.

Ma aveva deciso di passare a qualcosa di più facile non appena aveva visto un'enorme palla di neve che rotolava giù dalla pista, e dopo averla identificata come Hibari Kyoya.

E così erano andati alle piste per bambini, quelle quasi piane.

Niente da fare, il risultato era sempre lo stesso.

Sawada sospirò.

Hibari cadde nuovamente.

Ma una caratteristica distingueva Tsunayoshi Sawada dalle altre persone normali, il suo onnipresente ottimismo, più comunemente chiamato stupidità.

<< Forza Hibari-san, hai fatto dei progressi! Continua così! >> lo incoraggiò aiutandolo ad alzarsi.

Kyoya lo fulminò con gli occhi.

Ma dove li vedeva questi miglioramenti?

<< Dopotutto adesso sai stare in piedi senza cadere! >>. Che grande consolazione!

E così rimasero lì ancora un po'.

Il moro si alzò scuro in volto dopo l'ennesima caduta.

<< Mi sono stancato! >> ringhiò.

Tsunayoshi lo fissò perplesso.

<< Vuoi tornare in albergo? >> chiese.

<< NO! Io ci riuscirò! Andiamo lì! >> disse con convinzione indicando una pista blu, probabilmente la più facile di tutte quelle nei dintorni.

Il castano sorrise.

A quanto pare non si voleva arrendere.

Meglio così, si sarebbe preoccupato se fosse avvenuto il contrario.

<< Bene! Allora per prima cosa prendiamo lo skilift >> disse dirigendosi verso quell'affare.

Arrivati l'ex Presidente del Comitato Disciplinare lo squadrò con sospetto.

A che serviva?

<< Mi raccomando non ti devi assolutamente sedere capito? Lascia che ti trascini >> gli spiegò il fidanzato.

Il ventiduenne annuì e studiò a fondo come si comportavano le altre persone.

Poteva farcela.

E così fu.

Riuscì miracolosamente ad arrivare a destinazione sano e salvo.

Tsuna era davvero sollevato e lo ricompensò con un bacio.

<< Adesso seguimi, non fare come l'ultima volta che hai preso l'iniziativa >> gli raccomandò il castano.

Dopo poco, con molta calma, capì come fare.

In fondo non era così difficile.

Ma come poteva sperare di arrivare in fondo alla pista senza che succedesse qualcosa?

E infatti Sawada si voltò per controllare che non si stesse ammazzando in qualche modo.

In quel momento un ragazzo, che aveva perso il controllo dello snowboard, gli andò letteralmente addosso.

Kyoya sgranò gli occhi mentre vedeva i due ruzzolare fino alla fine della pista.

<< Tsuna! >> esclamò preoccupato.

Poi poté finalmente notare in che razza di posizione era finito il castano.

<< Bastardo di un erbivoro spostati! >> urlò arrabbiato vedendo che il ragazzo sconosciuto era bellamente steso su Tsuna.

Era talmente arrabbiato che scese tutta la pista a una velocità impressionante, fra l'altro con gli sci uniti.

<< S-scusa non ti avevo visto >> balbettò lo sconosciuto cercando di alzarsi.

Tsunayoshi, ancora confuso sorrise.

<< Non fa niente... >> mormorò.

Il ragazzo riuscì finalmente ad alzarsi e, gentilmente, aiutò anche Sawada porgendogli una mano.

<< Grazie... ora mi lasceresti per favore? >> domandò il castano cercando di staccarsi dall'altro.

Una nube nera si avvicinò a loro.

Il castano la fissò con curiosità.

<< Lascialo >> ringhiò il moro prendendo i tonfa.

<< Come scusa? >> lo sconosciuto era davvero perplesso.

Un tonfa calò con forza sul braccio del ragazzo, che immediatamente mollò la presa.

<< Hibari-san ma perchè fai così? >> lo rimproverò il fidanzato.

Ma era mai possibile che non capisse mai niente?

Sbuffano lo prese per mano e lo trascinò fino a un punto dove poteva rimettersi comodamente gli sci.

<< Bene che ne dici di provare a farne un'altra? Sai che prima sei sceso benissimo? >> si congratulò Sawada sorridendogli.

Kyoya annuì.

Avrebbe dato il massimo quella volta.

 

*-*-*-*

 

<< Papà Izumi mi ha lubato la maglietta! >> protestò a gran voce Aiko mentre cercava di rincorrere il fratello.

<< Tanto che cosa cambia? Quello che è tuo è mio e quello che è mio è tuo! >> ghignò il castano.

Il fratello mise il broncio.

<< Non è velo! Le mie cose non ti stanno! >> disse risoluto.

Hibari, appena uscito dalla doccia, li fulminò con gli occhi.

<< Non urlate, non siamo a casa >> li sgridò.

Tsuna sospirò, sdraiato sul letto mentre Mey gli stava raccontando con enfasi quello che era successo durante la mattinata.

Intanto Izumi provava a mettersi la maglia rubata al fratellino.

Non gli stava. Una cosa naturale visto che era decisamente più alto dell'altro.

<< Visto? E' pelchè sei glasso! >> disse con tono sincero Aiko.

Fin troppo sincero.

Il fratello la prese male e mise subito mani ai tonfa.

<< NON SONO GRASSO! >> urlò rincorrendo Aiko.

A quel punto Mey ritenne saggio intervenire.

<< Quello che dice Aiko è sempre vero! >> proclamò decisa.

Una piccola furia balzò sul letto, molto vicino alla pancia di Tsuna, che per poco non svenne per la sorpresa.

<< Ti mordo a morte ananas! >> ringhiò.

Hibari sospirò, cercando di non perdere la calma.

Ma fu veramente troppo quando Izumi, afferrando Aiko, fece cadere un comodino con tanto di telefono e sveglia.

<< Adesso basta! >> esclamò.

<< Zitto Hiba-chan! >> lo presero in giro i tre.

Kyoya non ci vide più.

Presi i tonfa a sua volta si mise a inseguire le tre pesti.

La cosa fu disastrosa, anche l'armadio cadde a terra e il letto venne ribaltato.

Tsunayshi venne catapultato a terra.

I quattro rimasero fermi, paralizzati.

<< Allora... >> iniziò il castano, con uno sguardo arrabbiato e una preoccupante fiamma sulla testa.

<< Adesso mettete tutto in ordine chiaro? E poi filate in camera a riflettere e a pentirvi! >> urlò il diciannovenne.

I bambini annuirono terrorizzati e si affrettarono a seguire gli ordini.

Era davvero raro vedere Tsunayoshi Sawada arrabbiato, ma quelle poche volte era meglio stare ad ascoltarlo.

Hibari si sedette, sbuffando.

<< Kyoya, quello che ho detto a loro vale anche per te! >> disse Tsuna girandosi verso di lui.

Il moro alzò un sopracciglio.

<< Ma... >> provò a protestare.

<< Kyoya... >> lo avvertì il fidanzato.

L'altro si alzò, ubbidiente.

Meglio non sfidare la sorte.

 

*-*-*-*

 

All'ora di cena la felice famiglia scese per cenare.

I bambini avevano ancora il timore di guardare il papà, e lo stesso era per Kyoya.

Dopo un po' perfino Tsunayoshi si rese conto che qualcosa non andava.

<< Perchè vi comportate così? >> domandò curioso.

I quattro si guardarono in faccia.

<< Ma come papà... >> mormorò Aiko.

Visto che il diciannovenne pareva non capire decisero di lasciare stare.

Tanto anche se l'avessero spiegato non sarebbe cambiato niente.

Tsuna parve soddisfatto dal cambiamento di umore dei figli e del fidanzato, e quindi si fece portare il menù.

Non voleva mangiare quando c'era un'aria così pesante.

<< Prego >> disse il cameriere.

<< Grazie >> sorrise il castano prendendolo.

Poi si accorse di una cosa, esattamente come il ragazzo davanti a lui.

<< Ma tu sei... >> dissero in coro.

<< Il bastardo di un erbivoro! >> esclamò Hibari.

<< Si >> annuì il cameriere prima di andarsene.

Mentre entrava in cucina per prendere i nuovi piatti da dare ai rispettivi tavoli sorrise.

La cosa poteva diventare interessante.

Molto interessante.

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Il Bastardo si chiamava Itsuki Saito e Kyoya poté scoprirlo presto visto che sembrava aver fatto amicizia con Tsunayoshi.

Ma guarda un po', che cosa strana...

Chissà perchè, ma il moro pensava che dietro quell'amicizia si nascondesse ben altro, naturalmente solo per il cameriere.

Ma il castano sembrava davvero tranquillo, e ogni volta che Hibari provava ad iniziare il discorso l'altro pareva non capire. E così, come tutte le volte, alla fine ci aveva rinunciato.

Ma continuava a essere vigile, non si fidava affatto del ragazzo appena conosciuto.

Per fortuna quello era l'ultimo giorno di vacanza.

Non ce la faceva più a stare dietro ai figli e al fidanzato, voleva tornare alla sua tranquilla e pacifica Namimori!

E anche per i bambini era lo stesso.

Sopratutto per Izumi e Mey, a quanto pare avevano capito che dietro il comportamento del cameriere si nascondeva qualcosa di strano.

Per Aiko invece la faccenda era diversa, non aveva capito molto del comportamento di Saito, ma lo trovava stranamente inquietante.

In quel momento stava correndo per l'albergo, scappando da Izumi.

E guarda caso andò a sbattere contro le gambe di una persona, che si rivelò essere Itsuki.

<< S-scusi >> mormorò intimorito il bambino.

Il ragazzo sorrise.

<< Non ti preoccupare, ti sei fatto male piccolo? >> gli chiese con un tono che doveva essere gentile, ma che riuscì solo a spaventare ulteriormente il moro.

<< N-no >> balbettò impaurito. Chissà poi perchè, quel ragazzo non gli aveva fatto niente.

<< Erbivoro che stai facendo al mio fratellino? > > ringhiò Izumi arrivando ad una velocità inverosimile.

<< Izu-chan >> piagnucolò Aiko abbracciando il castano, che subito lo mise dietro di se.

Il cameriere, con ancora il sorriso sul volto, si scusò ancora una volta prima di andarsene.

<< Ti ha fatto qualcosa? >> domandò con insolita gentilezza Izumi accarezzando i capelli di Aiko.

Quest'ultimo scosse la testa.

<< No, ma faceva paula >> mormorò il gemello.

Mey li raggiunse velocemente, con un'enorme sorriso.

<< Domani torniamo a casa! Così finalmente potrò riabbracciare Mukuro! Ma... cos'è successo? >>.

I due fratelli le spiegarono tutto, e lei si dimostrò d'accordo con le loro idee.

<< Cosa state confabulando voi tre? >> domandò Tsuna con un sorriso.

Li aveva appena raggiunti, e dietro di lui c'era il padre dei bambini, che però non si era avvicinato.

<< Papà! Stavamo giocando a nascondino, ma poi Aiko è andato a sbattere contro Saito, e così ci siamo fermati >> spiegò Mey.

Il castano a quella notizia sentì montare la preoccupazione.

<< Ti sei fatto male? >> chiese inginocchiandosi vicino al figlio.

Aiko scosse la testa.

Cosa c'era che non andava? Perchè suo papà sembrava così preoccupato?

Quello non lo avrebbe scoperto se non qualche anno più tardi.

<< Tsunayoshi perchè stai tremando? >> domandò Kyoya, arrivato in quel momento dopo aver visto la strana reazione del fidanzato alle parole dei figli.

<< N-niente! Ho solo freddo >> rispose girandosi con un sorriso tirato.

Hibari alzò un sopracciglio. Ma chi credeva di prendere in giro?

Oltre al fatto che lo conosceva da anni anche il particolare che indossava tante maglie da sembrare grasso smentiva le sue parole.

Insomma, conciato in quel modo chi mai poteva avere freddo?

Kyoya ordinò ai figli di andare in camera con un'occhiata e loro eseguirono.

Se i genitori dovevano discutere su qualcosa di importante si assentavano sempre, non volevano intromettersi in faccende che non potevano nemmeno capire.

<< Se c'è qualcosa che ti preoccupa puoi dirmelo, lo sai >>disse serio guardando Tsuna dritto negli occhi.

Il castano si morse le labbra, indeciso sul da farsi.

<< Non è successo nulla >> sussurrò alla fine.

Hibari corrugò la fronte. Perchè non voleva parlarne?

Rimasero in silenzio per qualche minuto, poi il telefono del diciannovenne squillò.

<< Pronto? Reborn! Si... può darsi che sia qui... >> bisbigliò il castano allontanandosi.

Il moro lo aspettò, sospettoso, ma quando il fidanzato tornò non gli disse niente.

Semplicemente lo prese per mano e salì le scale per tornare in camera.

Il discorso rimase dunque in sospeso.

 

*-*-*-*

 

La mattina seguente partirono. Kyoya ne era davvero felice, non sopportava più la fin troppo presente persona di Itsuki.

Inoltre sperava che tornare a casa calmasse Tsuna.

Il moro era davvero preoccupato per l'altro. Quella mattina, quando si era svegliato, lo aveva trovato già alzato e le occhiaie che aveva sotto gli occhi erano la testimonianza che aveva dormito ben poco.

Ci volle diverso tempo per riuscire a mettere i bambini seduti composti e soprattutto calmi, ma alla fine i due riuscirono egregiamente nella missione.

Il viaggio fu stranamente silenzioso, i tre Mostri avevano trovato un passatempo che permetteva loro di non annoiarsi, e quindi di non disturbare, esso consisteva nel disegnare con i pennarelli su tutto quello che avevano sotto mano, in particolare i sedili. Naturalmente Kyoya non lo sospettava neanche lontanamente, e quindi i figli non ricevettero nessuna ramanzina.

Finalmente arrivati a casa la famiglia si divise: Aiko, Mey e Izumi salirono in camera, mentre Sawada e Hibari andarono in cucina. Dopotutto era quasi ora di cena, e il diciannovenne si mise a cucinare, mentre il moro apparecchiò la tavola.

<< Hibari-san... >> lo chiamò il fidanzato con tono basso.

<< Si? >> rispose con tono un po' secco Kyoya. Doveva ammettere di essere irritato con l'altro.

<< Sei arrabbiato vero? >> domandò il castano mentre lasciava perdere quello che stava facendo.

<< E perchè mai dovrei? Mi stai solo nascondendo qualcosa di importante no? >> sibilò il moro.

Tsunayoshi abbassò il capo. << Ti da così fastidio? >> chiese mentre si lavava le mani.

<< Figurati >>.

L'altro sbuffò.

<< Immagino che non ti sia mai venuto in mente che se non ti ho detto qualcosa l'ho fatto perchè c'è un motivo valido >> disse guardandolo in faccia.

Il ventiduenne sbuffò irritato.

<< Non vedo alcun motivo per nascondermi qualcosa, soprattutto se c'entra quel tipo >> ribatté.

Non c'era alcun bisogno di specificare la persona di cui stavano parlando, sapevano benissimo tutti e due di chi stavano parlando.

Tsuna strinse le labbra.

<< Oggi non ho voglia di cucinare, fallo tu >> bisbigliò dirigendosi fuori dalla stanza.

Kyoya si alzò velocemente e lo afferrò con forza per un braccio.

Non sapeva perchè, ma era davvero arrabbiato.

<< Dove credi di andare! Si può sapere che ti prende? Non mi hai mai nascosto nulla! >> disse alzando la voce.

<< Kyoya... mi fai male >> gemette il castano cercando di divincolarsi.

Il moro in tutta risposta rafforzò la presa.

<< Tsunayoshi, non cambiare discorso! >> esclamò stringendo il braccio dell'altro tanto da lasciargli i lividi.

<< Perchè pensi che io ti debba dire tutto? Non mi pare che tu l'abbia fatto sempre! Non è forse vero che non mi avresti detto nulla del tuo “fidanzamento” se non lo avesse fatto tuo padre? >> domandò con stizza.

Si sentiva terribilmente stanco, e non aveva alcuna voglia di stare ad ascoltare certe scenate del suo fidanzato.

<< Quella è un'altra cosa, ed è successo diversi anni fa! Adesso lo sai che non ti terrei mai qualcosa nascosto! >> gridò.

Sawada sentì le lacrime agli occhi, sia perchè la presa sul suo braccio si era rafforzata ulteriormente, sia perchè aveva paura di sapere cosa stava pensando Kyoya. A cosa era dovuta tutta quella rabbia?

<< In albergo è per caso successo qualcosa mentre non ero presente? >> insinuò Hibari con il volto cupo.

Tsunayoshi sgranò gli occhi. Stava dubitando di lui?

<< Hibari-san come puoi pensare... >> iniziò meravigliato.

<< Se non rispondi vuol dire che effettivamente qualcosa è accaduto! >> urlò il moro tremando dalla rabbia.

A quelle parole il castano non ce la fece più.

Si liberò e con passo deciso si diresse fuori dalla cucina.

<< Cosa stai facendo? >> chiese stupito il ventiduenne mentre osservava l'altro mettersi le scarpe.

<< Se è così che la pensi non vedo alcun motivo per restare >> disse Tsuna prima di sbattere la porta alle sue spalle.

In quel preciso momento Kyoya sentì la rabbia sfumare, facendolo tornare a mente lucida.

Ora che riusciva a pensare meglio si rendeva conto di non sapere nemmeno cosa aveva provocato in lui tanta rabbia.

<< Padre cosa è successo? >> chiesero i figli, scesi dopo aver sentito quelle urla.

E in quel momento Hibari realizzò.

Ma che aveva combinato?

 

*-*-*-*

 

<< Allora, hai fatto ciò che ti ho chiesto? >> domandò una voce maschile al ragazzo davanti a sé.

Saito, inginocchiato davanti a quella figura, annuì.

<< E' stato davvero facile piantare il seme del dubbio in uno come Hibari Kyoya. Ma, mio signore, pare che Sawada sospetti qualcosa >> riferì il giovane chinando il capo.

L'altro si fece pensoso.

<< Allora è meglio agire il prima possibile. Quali sono i suoi ultimi spostamenti? >> domandò alla persona più fedele che conoscesse.

Itsuki si alzò, e con rispettosa cautela si avvicinò all'altro ragazzo.

<< Pare che i due abbaino litigato e che Sawada se ne sia andato, ma purtroppo non mi è nota la sua destinazione >> rivelò.

La figura sorrise. << Bene, allora è un buon momento per agire no? Saito, mi sembra inutile dirti che ti affido il compito >> mormorò al ragazzo vicino a lui.

Itsuki annuì. << Mio signore... come sapete io conosco quello a cui volete arrivare, dopotutto è stato proprio lei a rivelarmelo, e quindi mi stavo chiedendo... >> iniziò per poi fermarsi, dubbioso se andare avanti oppure no.

<< Vai pure avanti >> lo incitò l'altro facendo un gesto con la mano.

<< Mi stavo domandando se non sarebbe più semplice avere come obbiettivi i figli, sarebbero più facili come bersagli >> continuò, sempre rispettoso.

<< Il fattore Hibari Kyoya non è contemplato nei miei progetti Saito, mi pareva di avertelo spiegato >> rispose con irritazione la figura.

Itsuki si inchinò, terrorizzato dall'idea di aver fatto arrabbiare l'altro ragazzo.

<< Chiedo scusa per la mia arroganza >> mormorò.

Il ragazzo scosse la testa. << Va bene, ora vai, ogni secondo che perdi qui potrebbe compromettere la missione >> disse indicando al sottoposto la porta.

Saito si alzò e si diresse verso il punto a lui indicato.

<< Farò del mio meglio >> giurò prima di andarsene.

<< Non ne dubito >> ridacchiò il ragazzo, rimasto da solo.

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Tsuna si stava chiedendo perchè avesse deciso di fare una cosa così idiota come andarsene di casa, soprattutto ora che sapeva quello che poteva succedere.

Insomma, era stato veramente idiota.

Sospirando si sedette per terra, vicino ad un muro. Doveva ragionare, dove poteva andare?

In un posto sicuro, dove sarebbe stato difficile trovarlo?

Quindi a casa dei suoi Guardiani era fuori discussione, assolutamente.

Il ragazzo si mise le mani nei capelli. Aveva un'irrefrenabile voglia di scoppiare a piangere.

Era sera, faceva freddo, era da solo e aveva litigato con il suo ragazzo come non aveva mai fatto.

Quella si che era una giornata perfetta.

Tsunayoshi assottigliò gli occhi. C'era qualcuno che lo stava osservando, ne era sicuro, il suo intuito raramente sbagliava. Cosa poteva fare?

Il castano si alzò e si mise a correre.

Ho trovato!” pensò sollevato.

Di certo quella persona non gli avrebbe negato la sua ospitalità.

 

*-*-*-*

 

<< Kufufu >> ridacchiò Mukuro intento ad asciugarsi i capelli dopo la doccia.

Si trovava nella su base, non che abitazione segreta, ben sicuro da tutto e da tutti.

Insomma, per trovarlo bisognava davvero sforzarsi.

Ma per Tsunayoshi non era affatto così. Qualche anno prima l'illusionista gli aveva mostrato come entrare indisturbato, e il più piccolo aveva fatto tesoro di quell'informazione.

E infatti Rokudo ebbe appena il tempo di posarsi un asciugamano sul capo, poi partì l'allarme che segnalava gli intrusi.

<< Kufufu? A quest'ora? >> si chiese cercando di capire chi potesse essere il suo visitatore.

Si avvicinò alla porta con sospetto.

<< Kufu-chan apri! >> gli chiese la voce di Sawada dall'altra parte.

L'illusionista assunse una faccia perplessa.

E che ci faceva lui li?

<< Kufufu Tsunayoshi Sawada a cosa devo l'onore di questa visita? >> domandò facendolo entrare.

Tsunayoshi non rispose, restando con il capo basso.

Mukuro alzò un sopracciglio, e non aggiunse altro, scostandosi.

Il castano si sedette sul divano e sospirò.

<< Kufufu Tsunayoshi è successo qualcosa? >> domandò sedendogli accanto.

Il ragazzo alzò il volto e lo guardò con due occhi pieni di lacrime.

<< Io... ho litigato con Hibari-san! >> esclamò scoppiando a piangere e abbracciando l'altro.

L'illusionista rimase fermo, pietrificato.

Ma cosa stava succedendo? Capitava di rado che quei due litigassero, ma non erano mai arrivati al punto in cui uno dei due se ne andava di casa!

Rokudo sorrise di nascosto, da sopra la spalla dell'altro. Quella situazione poteva andare a suo vantaggio.

 

*-*-*-*

 

<< Dannazione! Ma dove si è andato a cacciare? >> ringhiò Kyoya mentre Hibird gli annunciava sconsolato che il castano non si trovava nemmeno a casa di Yamamoto.

Insomma aveva cercato ovunque!

Intanto i figli, che erano ancora un po' dubbiosi sull'accaduto, stavano seduti in salotto, giocando a chi sapeva più sinonimi.

E naturalmente erano tutti e tre delle frane, non sapevano assolutamente niente.

Quella era la situazione nella casa, e sicuramente si poteva anche capire che i bambini erano confusi, e anche tristi, per l'improvvisa sparizione del papà.

E fu in quell'atmosfera che il campanello suonò.

Aiko, Mey e Izumi si alzarono di botto, rovesciando il tavolino davanti a loro, e il padre andò ad aprire.

Che era lo scocciatore? In quel momento non aveva alcuna voglia di perdere tempo con uno stupido erbivoro!

Ma davanti a lui non vi trovò un erbivoro, bensì Reborn, che aveva un'espressione decisamente arrabbiata sul volto.

<< Cosa ci fai tu qui bambino? >> chiese con un velo di impazienza nella voce. Insomma, doveva continuare le ricerche!

Una pistola gli venne puntata contro.

<< Hibari Kyoya, si può sapere che cazzo hai combinato? >> fu la gentile domanda che fece il killer al moro, che alzò le sopracciglia.

<< Adesso non dare tutta la colpa a me marmocchio! Anche Tsuna non ci è andato leggero! >> sbuffò irritato.

Aiko guardò perplesso i due gemelli.

<< Cosa vuol dile cazzo? >> sussurrò a Izumi e Mey che scossero la testa sconsolati.

Kyoya si girò e li raggiunse.

<< Andate di sopra. Devo fare un discorso importante, ma appena avrò finito andremo insieme a cercare Tsunayoshi va bene? >> disse loro guardandoli con aria stanca.

<< Si! >> fu la risposta.

<< Ah, vedete di non andar a cercare che vuol dire quella parola, e non ripetetela >> li ammonì mentre erano già quasi in camera.

La risposta fu la stessa della precedente.

Quando fu davvero sicuro che nessuno dei tre Mostri potesse sentire quello che dovevano dirsi si voltò verso Reborn, che ancora non aveva riposto la sua arma.

<< Cosa vuoi? >> domandò irritato fissandolo.

Il bambino non pareva molto incline ad accettare maltrattamenti in quel momento, e infatti accidentalmente gli partì un colpo.

Hibari si calmò.

<< Si può sapere dove è finito Tsuna? >> chiese con irritazione il Tutor, pur sapendo già la risposta che avrebbe ottenuto.

E infatti gli venne sibilato contro un “ Non ne ho idea”.

<< Non pensi che sia questo il problema? Va bene, posso capire che uno come Tsunayoshi è difficile da reggere quasi ventiquattro ore su ventiquattro, e che tutti se la prendono sempre con lui, quindi può diventare un problema, ma questo non dovrebbe essere un buon motivo per non lasciarlo andare da solo in giro di notte? >> esplose Reborn.

Il moro rimase in silenzio, aspettando che quella stupida scenata finisse.

Ma, per la sua felicità, il bambino che aveva davanti non era affatto una bambinetta isterica, e proprio per quel motivo invece di far una scenata passò subito al centro della questione.

<< E' del tutto inutile che perdi il tuo tempo a cercarlo, ci stanno già pensando gli uomini del Nono. Piuttosto vedi di trovare chi lo ha preso di mira questa volta >> disse l'assassino prima di andarsene, senza salutare per altro.

Kyoya sospirò con i nervi a pezzi, ignorando Reborn.

Non ce la faceva già più.

Dove mai si poteva trovare uno come Tsunayoshi Sawada quando era conscio, stranamente, della sua situazione?

Per quanto provasse a capirlo il ragazzo non riusciva davvero a venirne a capo. In quel momento si rese conto di non sapere molte cose sul fidanzato.

E, odiava ammetterlo, tutto ciò lo irritava terribilmente.

Si sedette, cercando di riflettere.

A casa Sawada non c'era, ma la cosa era abbastanza scontata.

A casa dei vecchiacci Hibari nemmeno, ma dubitava fortemente che gli fosse passato per la mente un nascondiglio così poco nascosto. Insomma Haruka era una vera pettegola, ed era risaputo da tutti.

Nella base segreta dei Vongola no, da Spanner e Shoichi nemmeno, ma quello era comprensibile.

Dall'erbivoro imbranato che aveva osato spacciarsi per suo maestro no, dai Guardiano neppure.

Insomma si era volatilizzato.

Però, ora che ci pensava bene, un Guardiano in particolare era sparito esattamente come Tsuna.

Hibari si alzò con un'aura nera intorno al corpo.

Così stavano le cose allora?

 

*-*-*-*

 

<< E mi ha accusato di tradirlo! >> pianse Tsuna ancora aggrappato all'ananas dopo quasi due ore.

Mukuro, sotterrato di fazzoletti usati per consolare l'altro, aspettava pazientemente che quello sfogo finisse.

Dopotutto per raggiungere certi scopi bisognava anche saper ascoltare no?

<< Fra l'altro non mi ha ancora detto niente per il matrimonio! E' davvero crudele! >> esclamò Tsunayoshi nascondendo il volto nell'incavo del collo dell'illusionista.

Quest'ultimo si irrigidì. Afferrò il castano per le spalle e lo scostò, potendo così guardarlo negli occhi.

<< Cosa hai detto? >> chiese rabbrividendo.

Il più piccolo rimase a guardarlo qualche secondo perplesso, poi all'improvviso si ricordò che quando aveva parlato di quell'argomento al telefono con Mukuro quest'ultimo era ubriaco fradicio. Era normale che non si ricordasse niente!

<< Mi aveva promesso di dirmi qualcosa sulla faccenda del matrimonio, ma alla fine non ne ha più parlato >> provò a spiegare.

Rokudo continuava ad avere la stessa espressione orripilata di pochi secondi prima.

<< Kufufu... matrimonio tra chi? >> chiese, pur temendo di sapere la risposta.

E infatti essa fu: << Fra me e Hibari-san naturalmente! >>.

Mukuro rabbrividì. Doveva impedirlo! Assolutamente!

Abbracciò il castano e avvicinò il viso al suo.

Tsuna, come previsto, arrossì abbassando il capo.

<< Kufufu Tsunayoshi... lascia perdere, è troppo presto per fare una cosa del genere >> gli sussurrò persuasivo all'orecchio.

<< D-dici? >> domandò incerto, allontanandosi un po' dal volto dell'illusionista.

L'ananas annuì.

<< Assolutamente >> ribadì convinto.

Tsunayoshi pareva davvero combattuto, quello era il suo dilemma, ma proprio non riusciva a venirne a capo!

<< Kufufu, ti fa soffrire così tanto, perchè continui a stare con lui? >> chiese in un sussurro avvicinandosi ancora all'altro.

<< L-lo sai, e poi abbiamo dei figli >> rispose il castano cercando di allontanarsi.

<< E allora? Non penso che sia un problema, dopotutto sembra proprio che la piccola Mey mi adori >> mormorò l'illusionista sulle labbra di Sawada che, con il volto rossissimo, stava cercando di allontanarlo.

<< S-si ma... >> cercò di protestare il diciannovenne.

Mukuro ignorò totalmente le sue proteste e lo attirò a se con forza, abbracciandolo.

<< M-Mukuro-kun... >> balbettò Tsunayoshi confuso.

Ma in che guaio si era andato a cacciare?

La porta si aprì all'improvviso, rivelando in più che incazzato Hibari Kyoya.

<< Ananas marcia... >> mormorò il nuovo arrivato con tono spaventoso.

Un tonfa calò con forza sulla testa di Rokudo, che naturalmente non si fece colpire.

<< Kufufu quale buon vento cane bavoso? >> lo salutò l'illusionista.

<< H-Hibari-san! >> esclamò nel panico Tsuna.

Kyoya posò lo sguardo su di lui, che era ancora stretto a Mukuro.

<< I-io non ti ho tradito! Davvero, stavamo solo parlando! >> esclamò disperato il Decimo Vongola, conscio di essere stato sorpreso in una situazione fraintendibile.

<< Lo so Tsuna. Il pervertito è l'ananas >> sospirò Hibari afferrandolo per un braccio e tirandolo verso di se con forza.

<< Kufufu non pensi di star facendo favoritismi Hiba-chan? >> domandò Rokudo con aria fintamente afflitta.

<< Zitto Kufu-chan! >> lo fulminò con gli occhi il moro << Ora ce ne andiamo! >> continuò rivolto al fidanzato che annuì.

<< Ci vediamo Mukuro-kun! Grazie per l'ospitalità! >> esclamò Tsunayoshi mentre veniva trascinato via.

Usciti finalmente in strada Kyoya si fermò e si voltò verso il più piccolo.

Tsunayoshi lo fissò, impacciato, aspettando che l'altro gli facesse una sfuriata per essere praticamente scappato di casa e per essere andato da Rokudo.

Ma sgranò gli occhi quando tutto quello che ricevette fu un bacio.

<< I bambini ci aspettano >> disse Kyoya.

Prendendosi per mano si avviarono verso casa.

<< Hibari-san... >> provò a iniziare il castano, prontamente fermato da un'occhiata dell'altro.

<< Mi dovevi dire che eri in una situazione difficile >> mormorò solo il moro per poi tirarselo contro.

Il discorso era chiuso.

Tsunayoshi sorrise.

Era felice di aver fatto pace.

<< Papà! >> urlarono i figli appena li videro entrare.

Tsuna sorrise e diede un bacio a ciascuno, per poi mandarli subito a dormire notando l'ora.

<< Va bene! >> esclamarono in coro i tre bambini.

Ma poco dopo Izumi scese nuovamente e si piazzò davanti ai genitori.

Hibari alzò un sopracciglio notando che il bambino stava tenendo qualcosa in mano.

<< Cos'è izumi? >> chiese con un sorriso Tsuna.

La sua mini copia alzò le spalle, affermandolo di non saperne niente.

Poi si dileguò appena sentì Aiko che lo chiamava.

I due ragazzi esaminarono con curiosità la busta.

Cosa poteva mai essere?

<< Viene dalla Namimori >> disse Kyoya, che conosceva benissimo il logo di quella scuola.

<< Vediamo... >> mormorò Sawada prendendo la lettera.

Quando ebbero finito di leggerla si guardarono diritti negli occhi.

<< Non ci posso credere, ci siamo dimenticati... >> disse afflitto Tsuna.

<< E' tanto che non li mandiamo >> sbuffò Kyoya.

Si erano completamente dimenticati che i figli avevano iniziato le elementari!

Ma che genitori erano?

<< Da domani inizieranno! >> esclamò solenne Hibari, dopotutto la Namimori era il suo Dio.

<< Si >> concordò Tsuna.

Era deciso.

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Aiko guardò gli altri bambini da dietro la schiena del fratello.

Quella mattina, come deciso la sera precedente, si erano alzati presto ed erano andati a scuola.

Mey sembrava davvero entusiasta di staccarsi da Izumi, ma con sua grande delusione finì in classe con tutti e due i fratelli.

E lei che aveva fantasticato di stare da sola con dei perfetti sconosciuti!

<< … mi raccomando, trattateli bene! >> finì la maestra sorridendo alla classe.

Il castano sbuffò, irritato da tutta quella allegria. Era finito in mezzo a tantissimi erbivori.

Sorrise sotto i baffi. Poteva divertirsi, quello era certo.

L'unico che non si trovava a suo agio con tutti quegli sguardi puntati su di loro era il moro, che cercava di nascondersi.

Purtroppo dovette comunque staccarsi dal fratello quando gli fu detto di andare a sedersi.

Problema: i banchi erano tutti divisi.

La sorella saltellò allegramente verso un posto vicino ad una bambina, che la guardò intimorita da quella strana acconciatura.

Izumi optò anche lui per una giovane fanciulla, che inizialmente gli sorrise, ma dopo aver visto i tonfa sbarrò gli occhi e non gli rivolse la parola.

E così, Aiko, con il viso basso e rosso, si andò a sistemare accanto ad un bambino, che lo guardò incuriosito.

<< Ciao! >> sorrise Mey.

<< Salve erbivora >>.

<< … >> Aiko rimase totalmente zitto, cercando con occhi supplicanti gli occhi di uno dei fratelli.

Che non trovò.

Erano troppo impegnati a socializzare.

Sentì le lacrime agli occhi. Perchè lo avevano lasciato solo?

<< Ehi, hai intenzione di rivolgermi la parola? >>gli chiese il suo nuovo compagno di banco.

Lo fissò.

Aprì la bocca, come per dire qualcosa, ma poi evidentemente non ce la fece e si voltò dall'altra parte con il volto in fiamme.

La scuola già non gli piaceva.

Izumi invece se la passava benissimo, aveva fatto amicizia con tutti i bambini con cui poteva parlare, e la sua vicina era simpatica.

Mey, già durante l'intervallo, venne circondata da una piccola folla, che curiosa chiedeva la ragione di quella acconciatura. E da li era iniziato il suo solito monologo sul bellissimo, valorosissimo e intelligentissimo Mukuro-san, che in poco tempo aveva stordito tutti.

Il castano guardò confuso tutti quei coetanei.

<< Sono Hikaru >> si presentò di botto il bambino a cui non aveva mai rivolto parola.

Aiko lo fissò perplesso.

<< A-A-Aiko... >> balbettò confuso mentre afferrava la mano.

Hikaru sorrise.

<< Allora sai parlare! Vieni, noi andiamo in giardino >> gli propose indicando altri ragazzini.

Il castano parve esitare, ma notando che né Izumi né Mey venivano in suo soccorso annuì e si alzò.

Forse poteva sopravvivere a quella nuova esperienza.

 

*-*-*-*

 

Tsuna, steso sul letto, sospirò.

Da quella mattina non faceva altro, era in pensiero per i figli.

Non perchè avesse paura che non riuscissero a socializzare, affatto, ma temeva che dessero fuoco a qualcosa o che distruggessero la scuola.

Poco prima di farli entrare nella loro aula Kyoya era stato più che chiaro sull'argomento, ma con quei tre non si poteva mai essere sicuri.

Hibari d'altro canto incominciava a innervosirsi per la totale mancanza di attenzione che il fidanzato gli stava rivolgendo. Insomma, finalmente erano soli, e non voleva approfittarne?

<< Tsuna smettila di sospirare guardando il vuoto, pensi di risolvere qualcosa in questa maniera? >> gli domandò avvicinandosi.

Il castano voltò il viso verso di lui e, dopo qualche secondo, sospirò nuovamente.

Kyoya alzò gli occhi al cielo e si sedette vicino al fidanzato che, a quel gesto, si animò e fece altrettanto.

Poi si avvicinò e lo abbracciò.

<< Sono solo preoccupato per quelle povere persone che dovranno seguirli fino a questo pomeriggio >> spiegò avvicinando il viso a quello dell'altro per baciarlo.

Hibari annuì. Forse aveva ragione, non sapevano ancora cosa avrebbero potuto combinare quelle pesti senza uno di loro due a controllarli.

Ma d'altronde non era affar suo.

In quel momento aveva altre cose a cui pensare.

Strinse Tsunayoshi a sé e incominciò a baciarlo, con cautela, nel caso il castano non avesse voluto.

Ma visto che non gli oppose resistenza decise di andare avanti, facendolo lentamente stendere sul letto.

<< Hibari-san... >> gli sussurrò all'orecchio Tsuna mentre il moro era sceso a baciargli il collo.

Kyoya gli sfilò la maglia, facendo altrettanto con la sua, poi lo baciò ancora.

Era da tanto che non riuscivano a condividere quel tipo di intimità, e aveva intenzione di approfittarne.

Dopo qualche minuto dove si scambiarono solo baci e carezze il moro tornò a baciare il collo di Tsunayoshi, per poi scendere sul petto, dove stuzzicò i capezzoli.

Il castano incominciò a gemere piano, riassaporando quel piacere e quell'intimità che tanto gli erano mancati.

Hibari scese ancora, e gli sfilò i pantaloni, seguiti subito dall'intimo.

<< Kyoya >> sospirò Tsunayoshi guardandolo con il viso arrossato.

Il moro tornò a baciarlo, aiutandolo a spogliarlo a sua volta. A quel punto, senza staccarsi dalle labbra dell'altro aprì il cassetto e prese il lubrificante.

Preparò il più piccolo con cura, come sempre, per non fargli male.

Tsuna sospirò, mordendosi le labbra.

<< Kyoya >> gemette il castano.

Il ragazzo capì e, con dolcezza lo penetrò.

Si staccarono, per riprendere fiato, ma subito dopo tornarono a baciarsi, mentre il piacere aumentava.

Quando divenne troppo i due vennero, ancora abbracciati.

 

*-*-*-*

 

Izumi stava guardando quell'erbivora della maestra, che pretendeva di insegnargli a scrivere facendogli riempire inutili quaderni con delle lettere che lui già conosceva, insomma avere un padre come Hibari Kyoya comportava anche dei vantaggi no?

<< Cosa c'è Izumi? Non riesci a scrivere? >> domandò con un sorriso l'erbivora.

Il bambino assottigliò gli occhi.

<< Non ho bisogno di fare cose stupide come questa! >> protestò indignato fissando la donna davanti a sé.

La maestra sgranò gli occhi.

<< Insomma Izumi, ti pare il modo di rivolgerti a qualcun altro? >> lo sgridò la donna.

Il castano si alzò e prese i tonfa, risoluto a far valere la sua autorità.

<< Izumi siediti! >> disse la donna guardandolo severamente.

<< Non ci penso nemmeno! Erbivora! >> ringhiò il piccolo alzando un tonfa e partendo all'attacco.

<< Izu-chan siediti >> lo raggiunse la voce di Aiko alle sue spalle.

Il fratello si fermò a metà gesto. Poi, sbuffando, eseguì l'ordine.

<< Aiko ha ragione ad arrabbiarsi Izumi. Devi scrivere anche tu un quaderno pieno di lettere, l'ho fatto anche io! >> protestò Mey mostrandoglielo.

<< MA HAI SCRITTO SOLO MUKURO-SAN! >> esclamò stupefatto il fratello.

Fino a dove poteva arrivare l'ossessione di quell'ananas di sua sorella?

Per Mey non contava, era ovvio che avesse scritto il nome del suo amato per più di cento pagine, quello incrementava il loro amore.

Chissà perchè, ma nessuno dei due fratelli credeva che per l'illusionista fosse così.

Qualcuno bussò alla porta, distraendo così la classe da quel litigio.

Un'altra donna entrò, probabilmente la preside.

<< Salve bambini, sono passata solo per presentarvi il vostro nuovo maestro di matematica >> annunciò facendo entrare un uomo, o per meglio dire un ragazzo.

I tre Hibari-Sawada sgranarono gli occhi.

<< Salve, sono Itsuki Saito, spero di lavorare bene con voi >> sorrise il nuovo maestro.

E che ci faceva lui lì?

La risposta era semplice, quando era tornato dal suo Signore, annunciandogli di aver fallito, si era spettato di essere punito, ma così non era stato.

Il ragazzo aveva sospirato, mormorando che in fondo ci sperava ben poco

<< Saito, bisogna aspettare il momento giusto. Nel frattempo hai solo un modo per tenere d'occhio l'obbiettivo >> gli aveva detto.

E così era stato mandato tra una montagna di marmocchi rompiscatole.

Ma quello era un'ordine, e lo avrebbe eseguito.

Ma per quanto sarebbe dovuto stare lì?

Infondo, come gli era stato detto, per far si che il piano potesse essere portato a termine ci sarebbe voluto tempo, molto tempo.

Forse anni.

E lui non poteva far altro che aspettare.

 

*-*-*-*

 

Hibari, seduto vicino al fidanzato, ancora bagnato per la doccia, stava riflettendo.

Tsunayoshi, accorgendosi di essere osservato girò la testa verso di lui guardandolo interrogativo.

<< Tsuna... stavo pensando al matrimonio >> mormorò.

Gli occhi del castano si illuminarono, e il ragazzo si fece attento.

<< Hiabri-san mi stai dicendo che puoi prendere in considerazione l'idea? >> gli domandò felice con il sorriso a trentadue denti.

Kyoya sospirò.

<< Forse, ci devo ancora riflettere. Magari tra un po' di tempo, va bene? >> propose.

Tsunayoshi annuì.

<< Va bene! E' una cosa importante, è giusto rifletterci bene! >> esclamò.

Il moro sorrise legger mente prima di baciarlo.

Doveva solo rifletterci su ancora un po'.

Poi si sarebbe sposato con Tsunayoshi.

 

 

Ciao a tutti!

Mi dispiace aggiornare così di rado, ma sono davvero molto impegnata, non ho un'attimo di respiro!

Appena potrò mi rimetterò ad aggiornare più spesso! 

Baci fliflai =)

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


<< Ananas sbrigati, faremo tardi a scuola! >> urlò Izumi, mentre impaziente aspettava la sorella.

Erano passarti diversi anni, ormai i figli erano diventati quattordicenni, tuttavia erano rimasti quasi immutati, almeno nel carattere.

Mey si era alzata molto, i capelli erano stati tinti di blu, e la pettinatura non era cambiata, forse era stata perfezionata, ma l'intento era sempre lo stesso.

La ragazza nel tempo aveva preso due brutte abitudini: mettersi le lenti a contatto con i colori di Mukuro (ma questo vizio era ben presto stato stroncato dal padre), la seconda abitudine era quella di andare in giro canticchiando “Kufufu Kufufu Kufufu no fu”. Tutto ciò naturalmente irritava terribilmente il povero Hibari come non mai.

Inoltre era assolutamente vietato entrare nella sua stanza, non solo perchè la ragazza ne era gelosa, ma anche per preservare la propria sanità mentale.

Appena si varcava la porta si rimaneva abbagliati da tutto quel giallo e verde, e anche dagli ingrandimenti di un Rokudo sorridente. Gli unici che ne erano usciti tranquilli erano Tsunayoshi e Aiko, Izumi e Kyoya neanche si volevano avvicinare a quel posto.

Insomma quella di Mey era una vera e propria ossessione, e nessuno riusciva a capire il motivo di tutta quella venerazione, compreso il povero malcapitato.

Era certamente impossibile credere che la ragazza si ricordasse l'episodio di quando era piccola, dove Mukuro l'aveva così eroicamente salvata dalle grinfie di Squalo.

Izumi era cresciuto più della sorella, e confrontato a Tsuna quattordicenne faceva paura, poteva essere confrontato a Yamamoto semmai. Inoltre non aveva perso per niente la sua voglia di mordere a morte gli erbivori che gironzolavano ignari per la scuola. Ma dopotutto era il Presidente del Comitato Disciplinare!

Aiko era certamente quello che era cresciuto meno in quegli anni ma, pur essendo abbastanza basso, a modo suo si faceva notare. Una delle ragioni principali era che aveva deciso di salvare gli studenti che suo fratello voleva uccidere, e quindi era diventato per tutti il salvatore dalla morte certa.

La seconda ragione era decisamente diversa. Pur assomigliano molto a Hibari a causa del suo carattere e della sua corporatura tendeva a essere scambiato per una ragazza poco sviluppata se non si vestiva chiaramente da uomo. Questa cosa lo imbarazzava e lo irritava, perchè per quanto cercasse di assomigliare al padre il più possibile otteneva sempre il risultato opposto.

Tuttavia anche lui aveva le sue qualità. Con un carattere molto simile a Tsuna e grazie alla sua innata capacità di sfoggiare occhioni da cucciolo anche quando non era necessario, riusciva a essere molto persuasivo, ottenendo quello che desiderava senza alcuno sforzo. L'unico problema era che comportarsi in quel modo gli veniva naturale, e alcune volte veniva scambiato per un'ipocrita che cercava solo di ottenere ciò voleva.

Riguardo a Hibari e Tsunayoshi... a forza di riflettere sul matrimonio non era stato ancora celebrato, ma il castano non aveva fretta, dopotutto anche lui era molto impegnato nel suo lavoro di Boss, mentre Kyoya aveva potenziato la sua vasta rete di spionaggio.

Lo stesso era per i Guardiani, che oltre a svolgere il loro normale lavoro all'interno della Famiglia per molto tempo erano anche stati ingaggiati come baby-sitter. Insomma erano stati tutti impegnati in quegli anni.

<< Cosa ci fate ancora qui? >> ringhiò un Kyoya appena svegliato rivolto a Mey appena uscita dal bagno.

La ragazza sbuffò, ma non ribatté conoscendo l'umore del padre la mattina.

<< Allora noi andiamo! >> annunciò afferrando Aiko, appena arrivato dalla cucina carico dei cestini del pranzo che puntualmente i fratelli dimenticavano.

Izumi prese il suo, poi, battibeccando come sempre, uscirono correndo.

<< Buona giornata! >> augurò loro Tsuna, pur sapendo che non lo avrebbero sentito.

Hibari lo raggiunse, ancora di cattivo umore.

<< Hibari! Hibar... >> iniziò Hibird, che si manteneva bene nonostante gli anni, ma venne interrotto dal padrone che lo fulminò con gli occhi.

<< Buongiorno Hibari-san! >> lo salutò allegro Sawada baciandolo.

Kyoya si calmò all'istante e lo ricambiò.

<< Non è possibile che quei tre siano sempre in ritardo! >> borbottò addentando la colazione.

<< Non fa niente Hibari-san anche io arrivavo in ritardo. Comunque... ho appena saputo che anche quest'anno Saito sarà il loro professore! >> mormorò Tsunayoshi sedendosi vicino al fidanzato.

Al contrario delle aspettative di Reborn non era accaduto niente, proprio per questo il suo allievo aveva deciso di abbassare la guardia e di rilassarsi. Hibari aveva seguito il suo esempio, ma aveva messo delle spie a sorvegliare il giovane professore.

Un telefono squillò, facendo sobbalzare Tsuna dalla sorpresa.

<< Si? Fratellone! >> esclamò il castano alzandosi.

Kyoya sbuffò irritato. Quando poteva restare da solo con Tsuna in santa pace?

<< Kyoya! Dino arriverà oggi, non è che potresti andare a prenderlo? Sai è da solo... >> lo pregò Sawada abbracciandolo.

<< No >> fu la secca risposta.

Il castano mise il broncio.

<< Dai! Non vorrai perdere troppo tempo cerandolo vero? Lo sai che si perderebbe! >> provò a convincerlo.

Kyoya si arrese, dopotutto quello che diceva l'altro era vero.

Tsunayoshi lo baciò contento e si staccò.

<< Ah! Un'altra cosa... >> disse guardandolo con l'ennesimo sorriso.

Non prometteva nulla di buono.

<< Oggi dobbiamo anche andare alla recita di inizio anno della Namimori ricordatelo! >> esclamò prima di andare in salotto, lasciandolo da solo.

Kyoya aggrottò la fronte.

Recita voleva dire studenti, professori e genitori, cioè una folla.

<< Non ho intenzione di andare in mezzo a tutti quegli erbivori sappilo! >> chiarì immediatamente raggiungendolo.

<< Hiba-chan dai... sono i tuoi figli no? >> disse cercando di persuaderlo.

Ma non avrebbe ceduto.

Hibari sbuffò scocciato, quello era uno dei pochi giorni in cui poteva riposare, non aveva alcuna intenzione si cambiare i suoi progetti.

<< Tsuna, è una stupida recita, non ho intenzione di andarci visto che nessuno di quei tre salirà sul palco! >> sbuffò.

<< E allora? Izumi ci ha messo davvero tanto impegno per organizzarla! >> esclamò convinto il castano.

Kyoya lo fulminò con gli occhi.

<< Verrò solo se in meno di dieci minuti trovi qualcuno dalla tua parte >> sorrise.

Tsunayoshi si imbronciò. Era praticamente impossibile che ciò accadesse, i vicini non avevano alcuna intenzione di parlare con qualcuno che usciva da quella casa, spaventati dalla possibile vendetta di Hibari o di Izumi.

<< Hiba-chan sei cattivo! >> protestò.

Tuttavia i progetti del castano vennero salvati da Hibird, che in quel momento stava svolazzando verso di loro.

Il moro, notandolo si avvicinò per permettergli di salirgli sulla spalla. Ma all'ultimo il pulcino cambiò direzione e andò tra i capelli di Tsuna, che sorrise raggiante.

<< Tsunayoshi! Tsunayoshi! >> cinguettò.

Sawada guardò soddisfatto il fidanzato, che aveva già preso i tonfa.

<< Hibird.... ti rendi conto di ciò che hai fatto? >> ringhiò.

<< Bene! Allora è deciso! >> esclamò il più piccolo baciando a stapo il fidanzato.

Kyoya sbuffò. Era stato incastrato di nuovo.

 

*-*-*-*

 

<< Allora erbivori, cosa fate ancora qui in cortile? >> mormorò minaccioso Izumi, appena comparso davanti al cancello della scuola.

I quattro studenti, terrorizzati, si affrettarono a entrare nella scuola.

<< Quanto è divertente >> ridacchiò il castano riponendo le armi.

Mey sbuffò divertita dallo strano carattere del fratello.

<< Oggi durante l'intervallo devo assentarmi per andare alla pasticceria qui vicino a comprare dei dolcetti. Izumi mi potresti coprire? >> chiese al fratello.

<< Va bene, ma fai in fretta >> le raccomandò il ragazzo, che ci teneva a tenere la sua reputazione alta.

<< Si... Giusto! Fratellino oggi tu devi andare direttamente al teatro per le prove finali della recita vero? >> chiese Mey ad Aiko, che fino a quel momento era stato in religioso silenzio.

A quelle parole però alzò di scatto il volto rossissimo e la fissò con disperazione.

<< Ti avevo chiesto di non parlarne! >> esclamò in imbarazzo.

Mey lo abbracciò intenerita, urlando il solito “quanto sei carino!”.

Izumi si irrigidì e, con uno scatto repentino sottrasse il moro dalle grinfie della sorella.

<< Uff! Però Izumi potevi anche non scegliere una recita del genere, lo sapevi benissimo che Aiko sarebbe stato scelto come protagonista solo perchè non riesce a dire di no! E poi proprio la storia con il bacio finale tra il principe e la principessa dovevi andare a pescare? >> lo rimproverò Mey.

Il castano si difese affermando che la recita non l'aveva scelta lui, e che il principe era stato minacciato per bene.

Aiko, ancora in silenzio, scoppiò a piangere e corse via urlando un isterico: << Non voglio vestirmi da principessa! >>.

i due fratelli rimasero fermi a fissare la sua scheina che si allontanava.

<< Lo hai fatto scappare cane bavoso! >> urlò la ragazza.

<< E' colpa tua ananas! >> sterpitò di rimando il Presidente del Comitato Disciplinare.

 

*-*-*-*

 

Mancava poco all'inizio dello spettacolo e Izumi, disperato, stava rincorrendo il fratello che, nonostante la gonna decisamente lunga e larga, era discretamente veloce.

<< Mi rifiuto! C'è troppa gente! >> urlò Aiko con il volto in fiamme.

Il castano accelerò il passo cercando di raggiungerlo. Ormai gli mancava poco, dopotutto era decisamente più allenato.

<< Dai Aiko, non vorrai mandare tutto a monte solo perchè ti vergogni no? Come faranno tutti gli altri? >> cercò di convincerlo facendo leva sull'altruismo sconfinato del fratello.

Il moro non lo ascoltò e, con uno scatto dettato dalla disperazione, svoltò velocemente l'angolo ed entrò nella prima aula che incontrò, chiudendosi poi velocemente la porta alle spalle.

Appena si voltò per nascondersi meglio andò a sbattere contro qualcuno, che lo fece elegantemente cadere a terra.

<< Il vestito... >> mormorò sperando che non si fosse rovinato. Infondo non era suo, doveva restituirlo intatto!

<< Cosa ci fai tu qui? >> domandò una voce maschile.

Il quattordicenne alzò lo sguardo e rimase a fissare il ragazzo davanti a sé.

Ci volle poco per riconoscerlo, era un Sempai famoso per le sue doti atletiche, infatti era capitano della squadra di baseball.

Tuttavia, nonostante lo avesse sentito nominare davvero tante volte, anche quando era all'ultimo anno delle medie, Aiko non si ricordava affatto come si chiamasse.

<< Allora? >> ringhiò assottigliando gli occhi blu.

Si era dimenticato che era famoso anche per la sua impazienza.

Il moro si irrigidì, impaurito.

<< E-ehm, s-stavo passeggiando... >>balbettò cercando di alzarsi.

L'altro sollevò le sopracciglia, facendo capire di non averla bevuta affatto.

Ma lo trattò bene non appena notò come era vestito.

<< Non dovresti essere a recitare? >> chiese aiutandolo.

Il moro divenne ancora più rosso.

<< S-si, ma mi vergogno tantissimo... >> mormorò cercando di nascondersi dietro la parrucca di lunghi capelli biondi.

Il Sempai sorrise, quasi intenerito, e gli prese una mano con gentilezza.

<< Non dovresti, sei una ragazzina così graziosa >> disse con totale nonchalance guardandolo.

Ma lo stava prendendo in giro?

Hibari si staccò un po' stizzito. Insomma era già in difficoltà così!

<< Non credo proprio >> rispose con convinzione indietreggiando verso la porta.

<< E perchè mai? >> domandò il castano.

<< Forse perchè io sono... >> iniziò Aiko, prontamente fermato dal rumore della porta che sbatteva.

<< Ti ho beccato! >> esclamò soddisfatto Izumi.

Il fratello lo guardò con gli occhi spalancati.

<< E ora andiamo! >> ordinò Izumi afferrando la mano dell'altro che, con le lacrime agli occhi, guardava implorante il Sempai.

<< Verrò sicuramente a vederti, graziosa ragazzina! >> ridacchiò all'indirizzo del più piccolo.

<< Noooo! >> fu l'ultima cosa che udì prima che tornasse il silenzio.

 

*-*-*-*

 

<< Allora Tsuna... come pensi di fare? >> domandò Kyoya.

Appena erano arrivati alla Namimori avevano trovato tutti i posti migliori occupati.

<< Ci sono tanti altri posti liberi! Dimmi Hiba-chan, non stai cercando un modo per scappare vero? >> si insospettì Sawada.

Kyoya sbuffò.

<< Sono così felice di vederti qui Mukuro-kun! Tieni ti ho portato dei dolcetti! Grazie mille per aver accettato il mio invito! Sono così felice! Sei sempre così gentile con me!!!! >> urlò Mey estasiata dalla presenza del suo idolo.

<< Kufufu... aiuto! >> gemette il poveretto, strangolato dall'abbraccio della sua più grande fan.

<< Ananas cosa stai facendo a mia figlia? >> ringhiò Hibari con i tonfa in mano.

L'illusionista si voltò.

<< Cane bavoso giuro che non sono mai stato così felice di vederti in vita mia >> disse.

Il moro assottigliò gli occhi.

<< Stai cercando di comprare la mia simpatia ananas marcia? >> indagò con l'arma già alzata.

<< Kufufu e perchè dovrei? >> domandò disperato l'illusionista mentre cercava di tornare a respirare normalmente.

<< Ammetti che l'hai sedotta maledetta ananas! Mi odi così tanto? >> ringhiò Kyoya.

I due vennero interrotti dal provvidenziale intervento di Tsuna, che voleva evitare l'ennesima lite.

<< Kufu-chan sono davvero felice di vederti! >> gli sorrise.

Hibari sbuffò e lo abbracciò notando con quanta enfasi stesse rispondendo Rokudo ad un semplice saluto.

<< Mey... forse è meglio se lasci andare Mukuro-kun, lo stai soffocando >> le consigliò il papà.

Lei annuì e, dopo l'ennesimo saluto adorante, si dileguò.

 

*-*-*-*

 

La recita poteva andare benissimo, per due motivi principalmente: Aiko non doveva dire nessuna battuta, visto che il suo personaggio doveva solo cantare, quindi qualcuno aveva registrato le canzoni, che poi sarebbero state messe come sottofondo.

L'altra ragione era che, grazie all'influenza di Izumi, il volto della protagonista era stato coperto da un velo, per celarne l'identità, almeno fino alla fine della recita.

Ma naturalmente non poteva filare tutto liscio come si era sperato.

Nessuno dei tre figli si era aspettato di ritrovarsi i genitori davanti, quindi Mey era corsa subito ad avvisare Izumi, con il quale aveva deciso di non dire nulla ad Aiko, per non metterlo ancora più in agitazione.

<< Cosa ci fate voi qui? >> Urlò Izumi rivolto a Tsuna e Kyoya che lo avevano visto arrivare correndo come un disperato.

<< Volevamo assolutamente vedere la recita per cui ti sei tanto impegnato Izumi >> rispose sorridendo Tsunayoshi.

Il castano si schiaffò una mano sulla faccia.

<< Perchè sei così papà? >> sospirò il ragazzo esasperato.

<< Appunto... >> concordò Kyoya.

Sawada fece una faccia perplessa, indispettito da quello scambio di battute dei due.

Insomma Kyoya e Izumi avevano un modo di comunicare tutto loro, che soltanto Ryu riusciva a capire!

<< VOOOOI! Stai lontana dai miei capelli marmocchia! >> urlò la voce di Squalo, attirando l'attenzione di non poche persone.

Mey cercava di prendere i lunghi capelli del Varia, che invece cercava di tenerli al sicuro.

<< Kufufufu te la affido >> mormorò Rokudo, con una certa compassione nella voce prima di andare a nascondersi in mezzo alla folla.

<< VOOOOI! Odio le ananas! >> urlò Squalo.

<< O cielo che confusione! >> ridacchiò Lussuria.

Izumi afferrò con forza la sorella per un braccio.

<< Perchè li hai invitati stupida! >> la rimproverò.

<< Senti cane bavoso IO non c'entro niente chiaro? Ha fatto tutto LUI! >> replicò stizzita la ragazza indicando Xanxus.

Tutti sapevano perchè il varia avesse deciso di onorarli della sua regale presenza, quindi gli venne subito detto che Aiko non sarebbe venuto per un po'.

L'uomo sbuffò.

Aveva fatto tutta quella strada per niente.

<< Hibari sempai! >> urlò una ragazza dai lunghi capelli rossi di nome Nova, correndo verso l'anomalo gruppo.

Era davvero simile a qualcuno...

il castano si voltò a guardarla.

<< Cosa vuoi erbivora? >> domandò irritato.

Lei sbuffò.

<< Senti un po', sei solo un anno più grande di me, quindi smettila di chiamarmi così Izu-chan! >> lo prese in giro.

Izumi assottigliò gli occhi, arrabbiato, e sibilò: << Erbivora, non ti permettere mai più! >>.

la rossa ghignò, poi tornò seria.

<< Adesso abbiamo problemi più seri! “il principe” si è infortunato, non può recitare! >> esclamò disperata.

Izumi imprecò, ricevendo un leggero scappellotto dal papà come rimproverò.

<< Ushishishi non c'è problema lo farò io! >> si offrì sicuro di se Belphegor con il solito sorriso inquietante,

<< Dubito che un maniaco come te sappia tutte le battute >> mormorò la rossa.

<< Posso farlo io >> si offrì un ragazzo più grande con i capelli castani e gli occhi blu.

<< Sempai Hiro! >> esclamarono i due giovani organizzatori.

<< Erbivoro la sai la parte? >> domandò Izumi.

Si, la sapeva, dopotutto il teatro era attaccato al campo da baseball, e aveva sentito le prove tantissime volte.

Nova e il castano si guardarono, poi annuirono.

Il Sempai si allontanò soddisfatto verso i camerini.

Hibari ammirò la loro velocità nel prendere decisioni importanti.

<< Ok, abbiamo risolto tutti i problemi no? >> domandò Izumi rivolto alla rossa.

Nova esaminò velocemente diversi fogli, dopo di ché annuì soddisfatta.

Tutti vennero distratti da un gran rumore.

<< Mi scusi signora! Sta bene? >> domandò una voce conosciuta.

<< Presto, allontana tutto ciò che è fragile e qualsiasi liquido, Eì' arrivato mio zio! >> esclamò il Presidente del Comitato Disciplinare rivolto alla ragazza più piccola.

Nova annuì perplessa, e si allontanò.

Dino fece la sua comparsa, con tanto di occhio nero, che spiegò come una punizione di Kyoya per essere arrivato in ritardo di due secondi all'uscita dell'aeroporto.

<< Salve! >> si annunciò a tutti.

Venne ricambiato solo da Tsuna, che andò a salutarlo felice di vederlo.

Kyoya sbuffò. La presenza del suo ex maestro era decisamente indesiderata, ma non era l'unico.

<< Decimo! >>.

<< Yo Tsuna! >>.

Ed eccoli. I fedeli Guardiani che Hibari avrebbe voluto uccidere talmente erano onnipresenti nella sua vita.

<< Gokudera! Yamamoto! >> li salutò Tsunayoshi.

<< Salve zii >> esclamarono Mey e Izumi.

Il rapporto con quei due era strano.

Insomma Takeshi sempre sorridente e allegro era disposto a stare in compagnia di tutti e tre i figli di Tsuna, anche Gokudera, ma era più difficile interagire con lui.

Tuttavia Izumi ci riusciva benissimo, perchè adorava vedere come della dinamite potesse essere distruttiva.

<< Ahahahah ciao ragazzi! Dov'è Aiko? >> rise il Guardiano della Pioggia.

Era quello che irritava Izumi, ma suo zio Yamamoto sapeva restare serio almeno dieci secondi.

Li salutò anche Gokudera, promettendo al castano di fargli vedere la sua nuova tecnica più tardi.

<< Vi prego di accomodarvi, lo spettacolo sta per iniziare >> annunciò un'alunna.

I due fratelli andarono da Aiko, per sostenerlo durante gli ultimi minuti di attesa.

Poi lo spettacolo iniziò.

 

*-*-*-*

 

Tutti, ma proprio tutti quelli che avevano avuto a che fare con la famiglia Hibari-Sawada, si stavano domandando perchè quella graziosa principessa assomigliasse a qualcuno benché avesse il volto coperto.

Mey e Izumi, che erano andati a sedersi vicino ai genitori per tenere la situazione sotto controllo, stavano sudando freddo.

Perfino Tsunayoshi aveva un'espressione dubbiosa sul viso.

Che avessero capito qualcosa?

Saito, da lontano, stava valutando la situazione.

Ma perchè quella stupida famiglia andava in giro sempre in gruppo? Così era troppo difficile agire!

Venne distratto quando vide Izumi e Mey irrigidirsi, voltò la faccia vero il palco e capì tutto.

Insomma il bacio finale non doveva essere una finta?

E allora perchè il velo sul volto di Aiko era stato alzato prematuramente e perchè quei due erano così avvinghiati?

Dalla Famiglia Vongola provenne uno strano ringhio, che nel silenzio generale si udì in tutta la stanza.

Izumi si alzò di scatto, con i tonfa in mano e un'aria davvero omicida intorno al corpo.

<< Ehi maniaco quello è mio fratello! >> urlò scavalcando persone e andando verso il palco.

Tutti i presenti sgranarono gli occhi.

Fratello?!

<< Oh guarda è svenuto! >> disse con semplicità il Sempai, che nonostante non lo desse a vedere, era sconvolto dalla scoperta. Insomma, credeva che fosse una ragazza!

<< E allora lascialo! >> tuonò Mey imitando il fratello.

<< … >> Kyoya si alzò in silenzio, con il volto scuro e intenzioni non proprio amichevoli nei confronti del ragazzo.

<< H-Hibari-san... non fare una strage, solo questo >> mormorò Tsuna ancora scioccato dalla scoperta.

<< Bene... nella vita bisogna sapere quando è il momento di ritirarsi >> disse teatralmente Hiro, allontanandosi.

<< Prego signori, lo spettacolo è finito, forse è meglio che ve ne andiate >> invitò Nova a tutti i presenti che non centrassero con la situazione.

<< Ahahahahah ma guarda, quello assomiglia proprio a Hiro, il ragazzo a cui do lezioni di baseball! >> rise Yamamoto, con la spada già estratta.

<< Perchè ridi idiota del baseball? >> ringhiò Gokudera con la dinamite in mano.

Il ragazzo si voltò per darselaa a gambe, ma si trovò davanti due stupende pistole.

Sollevò lo sguardo e fissò uno Xanxus più incazzato che mai.

<< Feccia... lo sai che quello è mio nipote? >> chiese indicando il povero Aiko steso a terra.

Hiro fece una faccia meravigliata, dopotutto era un bravissimo attore.

<< Ma non mi dica! Non me lo sarei mai aspettato! Come fate a essere parenti, insomma lui è decisamente più grazioso! >> chiese con finta innocenza.

Due colpi partirono, ma fortunatamente il ragazzo li evitò.

<< Dovete scusare la mia poca educazione, ma ora devo proprio andare! >> esclamò scivolando sotto tutti quanti.

Ma appena svoltò l'angolo sbatté contro qualcuno che aveva... una fiamma sulla testa?

<< Allora, quello era mio figlio, vogliamo parlarne? >> domandò Tsuna afferrando il ragazzo a terra che lo guardò sconvolto.

<< D-davvero? Veramente grazioso complimenti... >> si congratulò cercando di scappare.

<< Questo lo so. Dimmi, chi ti ha dato il permesso di baciarlo? >> domandò rafforzando la presa.

<< T-temo nessuno... >> gemette Hiro.

Sawada, tornando normale, fece uno dei suoi stupendi sorrisi accomodanti.

Il Sempai sospirò di sollievo.

Un ceffone gli fece immediatamente cambiare idea.

<< Ora, visto che sei un così caro ragazzo vai a parlare con loro >> disse Tsuna indicando la folla inviperita.

Dopo aver lasciato quel Hiro alle amorevoli cure dei parenti di suo figlio Tsuna tornò indietro.

<< Aiko... forse è meglio se ti svegli >> disse con dolcezza scuotendo il figlio, che aprì gli occhi poco dopo.

Appena realizzò quello che era successo avvampò.

Si alzò di scatto, inciampò sulla gonna e si rialzò.

<< Non voglio più andare in questa scuola! >> gemette con le lacrime agli occhi.

Tsuna sorrise e lo abbracciò.

<< Stai tranquillo, penso proprio che Hibari-san riuscirà a fare qualcosa per questa situazione >> mormorò volgendo lo sguardo verso il punto in cui provenivano le voci degli altri.

<< D-davvero? >> balbettò il moro guardando il papà che come sempre sorrideva incoraggiante.

<< Si, ma tu promettimi di riflettere attentamente sulla scelta che farai >> mormorò accarezzando i capelli al figlio che annuì.

Tsunayoshi sospirò.

Perchè nella sua famiglia dovevano sempre succedere cose strane?

Guardo Aiko che si stava asciugando le lacrime.

Qualunque fosse stata la sua decisione l'avrebbe accettata.

Dopotutto era suo figlio!

Dino si avvicinò ai due, e questa volta non aveva solo un occhio nero.

<< Scusa fratellino, sai temo sia scappato >> disse mentre riprendeva fiato.

<< Fa niente. Ma se prova ad avvicinarsi di nuovo senza permesso lo uccido >> disse con un innocente sorriso Tsunayoshi.

Dino rabbrividì.

E in quel momento capì che il suo dolce fratellino non era poi così dolce.

Non se si faceva piangere suo figlio.

Dino pregò per il povero ragazzo che aveva osato toccare Aiko.

Ce ne era bisogno.

 

Intanto Saito malediva la sua cattiva sorte.

Aveva perso un'altra buona occasione!

Per quanto doveva ancora seguire quella famiglia di pazzi?

Non lo sapeva, e ciò lo terrorizzava.

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


Tsunayoshi Sawada stava guardando suo figlio, che si stava avviando con i fratelli a scuola.

Infatti Aiko aveva preso eroicamente la sua decisione: non voleva rinunciare alla Namimori, e se proprio doveva risolvere la situazione avrebbe parlato con il Sempai.

Inoltre Mey e Izumi avevano deciso che lo avrebbero protetto, cosa che in realtà non lo aveva rassicurato molto.

Hibari aveva a lungo parlato dell'argomento con Tsuna, giusto per esprimere il suo profondo odio verso quell'erbivoro.

Sawada come sempre aveva sorriso, spiegandogli che la decisione non spettava a lui, e gli aveva gentilmente chiesto di farsi gli affari suoi.

Kyoya aveva sbuffato, comunque Hibird ( il canarino immortale ) era stato mandato con il ruolo di osservatore.

<< Calmati Hiba-chan, cosa vuoi che succeda! >> rise calmissimo Tsuna mentre si chiudeva la porte alle spalle.

Il moro alzò un sopracciglio. Se non ricordava male era stato proprio il fidanzato a tirare un sonoro ceffone a quell'erbivoro?

Seriamente, il moro temeva per gli sbalzi di umore dell'altro, non sapeva più come comportarsi. Un po' come quando era nel periodo della gravidanza.

Hibari rabbrividì, preso da un insolito e terribile dubbio.

Si avvicinò velocemente al più piccolo e lo afferrò per le spalle.

Tsunayoshi sbattè le palpebre perplesso.

<< Ehm... cosa c'è? >> domandò con esitazione.

Kyoya prese un gran respiro.

<< Tsuna... non hai nausea, strani capogiri e voglia di mangiare cose strane ultimamente vero? >> chiese.

Il castano sorrise e scosse la testa.

<< Perchè Hibari-san? Vorresti che mi sentissi male? >> domandò curioso avvicinandosi per baciarlo.

<< ASSOLUTAMENTE NO! Non voglio rivere le scene isteriche di qualche anno fa >> mormorò abbracciandolo.

<< A quando ti riferisci scusa? >> chiese Sawada guardandolo negli occhi.

Si, non c'era niente da fare, Tsunayoshi Sawada dopo la gravidanza aveva riportato danni gravissimi, era diventato più stupido di prima.

<< Hibari-san perchè sospiri così? >>.

<< Niente >> mormorò prima di baciarlo.

Tsuna sorrise come sempre.

<< Se ti stai preoccupando per Aiko te l'ho già detto: non succederà nulla >> lo rassicurò nuovamente.

<< Come fai a essere così sicuro? >> gli chiese Kyoya.

Ora se ne sarebbe uscito con una delle sue frasi strane e senza senso, e Hibari l'avrebbe accettata, come sempre.

<< Quel ragazzo mi è sembrato intelligente e bravo, sicuramente ha capito quello che gli ho detto >> spiegò.

Il moro aggrottò la fronte.

Quanti altri lati del carattere del suo fidanzato doveva ancora scoprire?

 

*-*-*-*

 

Izumi entrò nella sua classe, lasciando dietro di se una scia di corpi doloranti sparsi per il corridoio, che avevano avuto solo la colpa di dire buongiorno.

<< Oggi è proprio una bella giornata! >> mormorò l'adolescente sedendosi.

Mey annuì, mentre minacciava i restanti superstiti con lo sguardo.

La causa di quel terrore sparso nella scuola erra naturalmente solo uno: Aiko.

Era stato subito messo in chiaro, attraverso gli altoparlanti della scuola, che qualsiasi accenno, anche velato, alla recita sarebbe stato punito severamente dal Presidente del Comitato Disciplinare.

Nessuno aveva messo in dubbio quelle parole.

D'altra parte Aiko era talmente silenzioso da far paura.

Il ragazzo era conosciuto per la sua timidezza, ma nessuno, al di fuori della famiglia, aveva mai avuto a che fare con “quel tipo di silenzio”.

Tutti gli stavano alla larga, perchè, in fondo, era il figlio di Hibari Kyoya.

Si comportavano così perchè notavano i comportamenti dei fratelli, che evitavano di stuzzicarlo.

<< Buongiorno Izumi-san! >> esclamò in coro la classe mentre si spostava lasciandolo passare.

Il ragazzo sorrise soddisfatto.

<< Davvero, non capisco a cosa è dovuto tutto questo rispetto >> disse una voce.

Izumi assottigliò gli occhi e voltò la testa.

<< Nova, non dovresti essere dall'altra parte della scuola? >> domandò Mey mentre si sistemava l'acconciatura.

La rossa sorrise.

<< Dovevo assolutamente vedere Izu-chan! Mi mancava tantissimo! >> esclamò lei con tono palesemente falso.

Il ragazzo ringhiò piano, arrabbiato.

<< Erbivora sei venuta per essere picchiata? >> mormorò il castano alzandosi di scatto e raggiungendola con i tonfa già in mano.

Nova sorrise innocentemente.

<< Esatto! >> esclamò sfoderando la katana e attaccandolo.

<< Te ne farò pentire! >> le disse schivando il colpo.

<< Provaci >> lo provocò.

Gli studenti uscirono velocemente, seguendo il combattimento.

<< Nostro fratello si è trovato una bella compagnia! >> mormorò Mey rivolta al moro.

Nessuno le rispose.

<< A-Aiko? >> esclamò spaventata notando l'assenza del fratello.

Disperata si guardò intorno.

Come aveva potuto perderlo di vista in quel modo?

<< Cosa sta succedendo qui? >> urlò una voce conosciuta.

La ragazza si voltò, ringraziando la fortuna e Hibird, che aveva fatto evidentemente la sua parte.

<< Zio Gokudera! >> esclamò avvicinandosi.

Hayato si sforzava ancora di non indietreggiare ogni volta che la ragazza gli si avvicinava, ricordandosi che NON era l'ananas.

<< Izu-chan sei lento! >> lo raggiunse la voce di una ragazza.

<< Ti morderò a morte erbivora! >> si sentì la voce di Izumi.

L'argenteo sospirò con rassegnazione.

<< E' solo questo il il problema? Non mi sembra che ci sia niente di strano >> borbottò scocciato.

Il Decimo gli aveva chiesto di accorrere in caso i figli avessero avuto bisogno di aiuto, ma una scena come quella era nella norma ormai.

E poi doveva svolgere altri incarichi assegnati a lui in quanto braccio desto del Boss!

La ragazza sembrava in seccata dal comportamento dello zio. Non aveva capito niente allora!

<< No! Il problema è che A- >> iniziò Mey, subito interrotta da un'altra voce.

<< Ahahahah Gokudera sei già qui! >> rise la persona che Hayato avrebbe preferito NON vedere per niente al mondo.

<< Vattene idiota del baseball! Qui basto io! >> urlò la Tempesta irritata come sempre dalla faccia sorridente del ragazzo davanti a sé.

<< Ahahahahah calmati Gokudera! >> disse allegro Yamamoto poggiando una mano sulla spalla del coetaneo.

Hayato non ci vide più.

Tremante dalla rabbia afferrò la dinamite e la lanciò contro l'altro, che prontamente la tagiò in due con la spada.

E così iniziò la battaglia.

Mey, disperata, cercò di attirare la loro attenzione. Insomma, non era proprio il momento di fare i bambini!

<< Kufufufu >> ridacchiò.

I Guardiani si fermarono di colpo. Quella risata aveva un potere straordinario! Degno del suo Mukuro-kun!

Sospirò, sollevata.

<< Aiko è scomparso! >> esclamò.

Hayato sbiancò.

<< Merda! >>.

<< Ahahah è un problema? >> chiese Takeshi, come se non fosse accaduto nulla.

<< Certo idiota! Non ti ricordi cosa è successo l'ultima volta che qualcuno lo ha fatto irritare? >> urlò l'italiano esasperato.

Il giocatore di baseball parve rifletterci.

<< No >> disse dopo un po'.

<< Ma allora sei veramente un idiota! >> tuonò la Tempesta.

La ragazza li fermò in tempo.

Dovevano sbrigarsi!

 

*-*-*-*

 

<< Chi è che osa disturbarmi mentre dormo? >> ringhiò scocciato Hiro quando la porta della solita aula venne aperta.

Un'ombra si avvicinò silenziosa.

<< Senti amico, stavo dormendo... >> iniziò irritato.

Un fortissimo pugno gli fece perdere tutta la voglia di arrabbiarsi con l'intruso.

<< Sono venuto per prendermi la mia vendetta >> mormorò una voce piano.

Il Sempai rabbrividì.

<< Parliamone... ti va? Cosa mai ti avrò fatto di così terribile? >> chiese cercando di mantenere un tono amichevole.

I suoi sforzi furono del tutto vani.

Gli occhi dell'altro, al buio, brillarono ancora di più per la rabbia.

<< Mi hai umiliato >> ringhiò lo sconosciuto con tono arrabbiato.

Assomigliava davvero tanto a quel ragazzo di prima che era diventato il Presidente del Comitato Disciplinare quando si arrabbiava e picchiava le persone con i tonfa.

<< Suvvia.... le mie intenzioni erano sicuramente innocenti >> ribattè cercando un modo per scappare.

<< No. Mi hai baciato, davanti ad un sacco di persone >> fu la secca risposta.

Cioè, sul serio, era uno scherzo?

Quel ragazzo terrificante, che gli aveva tirato un più che discreto pugno, era in realtà un nanerottolo dagli occhi dolci che arrossiva per qualsiasi cosa?

Hiro rimase pietrificato sul posto, sconvolto dalla scoperta.

<< Non ci credo... sei tu? >> riuscì a sussurrare alla fine, con ancora gli occhi sgranati.

Aiko annuì, avanzando ancora.

Il Sempai sobbalzò.,

<< V-va bene... calmati! Adesso ne discutiamo... va bene? >> esclamò cercando di risolvere la faccenda in maniera pacifica, naturalmente era anche importante che lui non ricevesse altri pungi.

Il moro si fermò.

<< Perchè? tu... te lo meriti! Mi hanno sempre detto che dovevo farmi valere se qualcuno mi feriva. Quello era il mio primo bacio! >> mormorò con voce tremante.

L'altro rimase meravigliato.

Il più piccolo sembrava sul punto di piangere a giudicare dagli occhi lucidi e il volto rosso.

<< C-carino... >> sussurrò.

Aiko arrossì ancora di più, e fece un passo indietro.

<< Non dire certe cose! Io... io ti dovrei picchiare! Non distrarmi per favore! >> esclamò inchinandosi, e poi facendo un passo verso di lui.

Hiro approfittò di quella indecisione.

Con uno scatto repentino lo afferrò per le spalle, poi lo sbattè contro il muro.

Il moro sgranò gli occhi, colto alla sprovvista.

<< C-cosa fai? >> domandò cercando di liberarsi.

<< Mi piaci >> proclamò convinto Hiro.

Poi lo baciò.

 

*-*-*-*

 

Kyoya, steso sul divano, stava facendo il suo consueto sonnellino. Venne interrotto dal suono del campanello.

Non si alzò nemmeno, sicuro che Tsuna lo avrebbe fatto al posto suo.

Infatti poco dopo sentì i passi del fidanzato che si dirigevano verso la porta.

Tsunayoshi sembrava felice di ricevere quella visita a giudicare dalla voce allegra.

Sentì la sua risata, poi più niente.

Aggrottò la fronte.

Aspettò ancora un po'.

<< Tsuna! >> esclamò alzandosi.

Nessuno gli rispose.

Aveva un brutto presentimento.

La porta era chiusa e, cosa più importante, Tsuna non c'era.

Abbassò il capo. Per terra c'era un bigliettino, che si affrettò a raccogliere.

Credevo proprio di trovare più resistenza da parte tua” queste erano le parole che vi erano scritte sopra.

Kyoya assottigliò gli occhi, incazzato.

<< Lo ammazzo >> mormorò.

Quella lettera era elegantemente firmata: “Saluti Hiba-chan”.

Non ci voleva molto a capire chi era stato.

 

*-*-*-*

 

<< Siamo tornati! >> esclamarono i tre fratelli.

Erano stati lasciati dagli zii dopo aver risolto la situazione. Izumi aveva smesso di combattere contro la rossa, e stranamente si era messo a parlare con lei, mentre Aiko si era presentato poco dopo, rifiutandosi di rispondere a qualunque domanda.

Dopo essere entrati capirono subito che non c'era nessuno.

<< Dove saranno finiti? Sono proprio degli irresponsabili! >> disse scocciata Mey.

Izumi, con un'enorme sorriso sul volto, non le prestò attenzione.

La ragazza, perplessa, si voltò verso l'altro fratello in cerca di sostegno.

Aiko aveva una strana espressione sul volto, con gli occhi persi nel vuoto.

Ma che stava succedendo? Perchè quei due erano così strani?

Per fortuna era una cosa che sicuramente si sarebbe risolta subito.

<< Che bella giornata! >> esclamò Izumi con ancora il sorriso stampato sul volto, saltando sul divano.

No, quello non era affatto normale!

L'ananas sgranò gli occhi, sconvolta.

<< C-che razza di tono era quello? E cos'è quel sorriso??? >> chiese la ragazza, fissando il fratello come se fosse pazzo.

Quel tono così... felice... non era mai stato usato da Izumi.

<< Izu-chan hai la febbre? >> domandò il moro con premura avvicinandosi.

<< voi due oggi siete sospetti! Cosa è successo? >> indagò Mey, desiderosa di scoprire tutto per poter poi andare a spettegolare in giro. Quello era stato sempre un suo difetto, ma il suo amato Mukuro le chiedeva spesso cose che riguardava i suoi genitori, e lei non ci pensava due secondi a spifferare tutto pur di ricevere un sorriso e una carezza sulla testa.

Il moro abbassò il capo, rialzandolo poi, mostrando due occhi con un'espressione ancora più svampita. Stonava così tanto sul volto del loro adorato fratello che i due rimasero sconvolti.

<< Izumi! Dimmi tu qualcosa! >> quasi ordinò la sorella guardando il castano.

L'interpellato prese un tonfa e se lo portò al petto, orgoglioso.

<< Io.. lo giuro sui miei tonfa e sulla sacra Namimori... mi sono fidanzato >> urlò con la gioia che gli sprizzava da tutti i pori.

<< COSA?! >> sbraitò la sorella allontanandosi di scatto, quasi come se l'altro fosse stato infettato da qualche strano virus.

<< Perchè ti stupisci così tanto ananas? Era ovvio che sarebbe successo, dopotutto chi può resistere al mio fascino? >> disse con davvero poca modestia il ragazzo.

Mey si mise a urlare mentre correva e afferrava il castano per il colletto, sballottolandolo avanti e indietro con rabbia.

Una maso si mise tra i due, fermandoli.

<< Complimenti Izu-chan, ma non vantartene troppo. E tu sorellona potresti lasciarlo? Temo che stia soffocando >> mormorò Aiko.

I fratelli sbuffarono, ma eseguirono.

<< Non posso comunque accettarlo! Non è possibile che lui si sia fidanzato prima di me! >> esclamò con tono agguerrito la dolece fanciulla.

<< Ehm... cosa stai facendo? >> domandarono gli altri due, mentre cercavano di guardare la ragazza diretta verso la porta.

Peccato che li avesse afferrati entrambi per il colletto, e che adesso li stesse trascinando fuori.

<< Anche io mi metterò con qualcuno! Devo solo chiederlo a Mukuro-kun! >> asserì convinta.

<< Come se potesse mettersi con se stesso >> sbuffò Izumi.

Venne sbattuto con forza per terra.

Poi proseguirono.

 

*-*-*-*

 

La sorella li portò fino alla casa dell'amato che, ignaro, stava facendo la sua vita quotidiana.

Appena la ragazza aprì la porta un vaso volò a pochi centimetri dalle teste dei ragazzi.

<< Ananas marcia mi pareva di essere stato chiaro: non lo devi toccare! >> urlò la voce di Kyoya.

<< Kufufufu, cane bavoso dovresti saperlo che io non ascolto mai nessuno >> ridacchiò Rokudo.

I ragazzi sgranarono gli occhi.

La scena che si stava presentando ai loro occhi era al dir poco... strana.

Hibari teneva i tonfa in mano, e cercava di colpire l'illusionista.

Mukuro aveva il forcone invece, sembrava intenzionato a usarlo in caso di bisogno.

Ma quella era una cosa che succedeva quasi ogni giorno, ormai ci avevano fatto l'abitudine.

E allora perchè Tsunayoshi Sawada non interveniva?

Semplice: non poteva.

Perchè? Era legato e Rokudo lo teneva su una spalla.

Quella scena ricordava vagamente la giornata alle terme di qualche anno prima.

<< D-direi di andare... >> mormorò Aiko.

Due mani lo fermarono.

<< Non se ne parla! >> sorrise Izumi.

<< Vuoi perdere l'occasione per poter spettegolare? >> domandò Mey stupita.

<< Mmmh >> urlò Tsuna divincolandosi.

Sembrava davvero disperato, ma anche rassegnato.

<< Ti morderò a morte! >>.

<< Kufufufu >>.

Izumi assottigliò gli occhi, cercando di capire tutte le mosse che stavano facendo.

Poi tutti finì.

<< Basta... per favore smettetela! >> implorò Tsuna con gli occhi umidi quando finalmente riuscì a liberarsi

I due si fermarono all'istante.

L'illusionista lo liberò, e lo riportò con i piedi per terra.

Sembrava che si aspettasse una ricompensa.

<< Grazie Kufu-chan! >> sorrise il castano.

Kyoya gli afferrò il braccio e se lo tirò contro.

<< Questa storia deve finire >> mormorò con rabbia.

Tsunayoshi, intuendo un'altra battaglia imminente, lo baciò.

<< Hiba-chan calmati. Mukuro-kun voleva solo divertirsi >>.

Hibari sospirò con rassegnazione.

Non capiva se il fidanzato lo stesse prendendo in giro o se davvero non avesse capito del tutto quello che gli accadeva intorno.

<< Mukuro-kun sono venuta a trovarti!!! >> urlò Mey, facendosi notare.

Chissà perchè, ma tutte le volte che suo papà parlava con Mukuro sentiva che qualcosa non andava.

Il suo idolo non le aveva mai sorriso in quel modo!

<< Kufufu... >> mormorò l'ananas con rassegnazione.

Ma si sarebbe mai liberato di lei?

I genitori rimasero abbastanza stupiti della loro comparsa.

Insomma... hanno visto mentre cercavo di riprendermi Tsuna! Speriamo che non prendano esempio” pensò Kyoya.

Adesso aveva un motivo in più per prendersela con l'ananas. I suoi figli avevano visto una scena piuttosto sconveniente.

<< Voi tre... stavate spiando? >> domandò Sawada.

I tre si irrigidirono.

<< No... stavamo solo osservando >> sussurrò Aiko.

Kyoya e Tsuna rimasero alquanto perplessi del comportamento dei figli.

Mey, preso coraggio, si avvicinò a Rokudo, che la fissò.

Aveva un brutto presentimento.

<< Mukuro-kun... per favore... fidanzati con me! >> urlò inginocchiandosi.

<< Kufu... fu? >> mormorò l'interpellato.

Nella stanza calò il silenzio.

<< NON SE NE PARLA! >> tuonò Hibari afferrando la ragazza per il colletto e trascinandola fuori, seguito da Izumi e Aiko.

<< Perdonaci Mukuro-kun! A quanto pare ce ne dobbiamo andare! >> disse Tsuna.

L'illusionista lo afferrò velocemente e lo abbracciò.

Tsunayoshi rimase fermo, colto di sorpresa.

<< Ehm... io dovrei.. >> balbettò cercando di liberarsi.

<< Sicuro di non voler restare a farmi compagnia? >> gli sussurrò il più grande all'orecchio.

Il castano avvampò.

<< N-no! Io devo andare.. >> balbettò.

Un tonfa colpì sulla testa l'ananas.

<< Ora basta! Vieni Tsunayoshi! >> ringhiò arrabbiato il moro afferrando la mano del fidanzato e trascinandolo fuori.

Così non andava.

Cos'altro doveva fare per far capire a quell'ananas marcia che Tsunayoshi era SUO?

Eppure gli pareva di essere stato chiaro!

Una mano gli si poggiò sulla spalla.

<< Hibari-san tutto bene? >> domandò Sawada guardandolo preoccupato.

Annuì e lo abbracciò.

Doveva trovare un modo per far capire a tutti che non potevano far come volevano!

E sapeva che c'era una sola soluzione.

Si allontanò e guardò l'altro con espressione seria.

Tsunaysohi lo guardò perplesso.

<< Dobbiamo parlare >> decise alla fine.

 

 

 

Salve a tutti!

Mi scuso davvero per la lunga assenza, ma ho avuto dei problemi con il computer, era morto e non sapevo più come aggiornare!

Comunque d'ora in poi non penso di aver più certi problemi!

Baci fliflai =)

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


Tsunayoshi stava aspettando da ormai diverso tempo che il suo fidanzato si degnasse di rivolgergli la parola.

Dobbiamo parlare” ecco quello che gli aveva detto. Peccato che non sembrasse intenzionato ad aprire bocca.

Il castano era sulle spine: insomma, magari voleva finalmente chiederglielo!

Tuttavia Hibari non sembrava affatto intenzionato ad andare avanti.

Cosa lo stava frenando di così importante?

<< Hibari-san? >> chiese il più piccolo cercando di attirare la sua attenzione.

L'altro lo fissò, pensoso.

Tsuna arrossì e abbassò il capo. Gli faceva ancora soggezione essere studiato in quel modo dal moro.

Alla fine, dopo ancora qualche minuto, Kyoya si decise ad iniziare.

<< Tsunayoshi... >> disse avvicinandosi.

L'interpellato si irrigidì, impaziente.

<< Senti, secondo me.. >> continuò il moro con un po' più di sicurezza.

<< Allora vi volete muovere? >> urlò spazientito Izumi piombando all'improvviso tra i due.

Hibari si irrigidì.

Hibird parve intonare la marcia funebre.

Tsunayoshi arrossì ancora di più e nascose il viso dentro la giacca, per non farlo notare al figlio.

Cosa naturalmente inutile. E furono tutti quegli elementi che fecero capire al ragazzo di aver commesso una grossa, anzi GRANDISSIMA, intrusione, e per di più al momento meno opportuno.

Kyoya aveva il volto scuro.

Adesso prima di poter porre nuovamente la sua proposta ci sarebbe voluto sacco di tempo, sopratutto perchè Tsunayoshi pareva davvero in difficoltà.

<< Izumi... avvicinati per favore >> mormorò il moro con tono decisamente poco amichevole.

Il figlio rabbrividì. Non perchè avesse paura del padre, assolutamente!.... però c'era da dire che qualche volta era leggermente terrificante.

<< Prego, continuate pure! >> esclamò con voce gentile.

Poi se la diede a gambe levate, correndo verso i fratelli.

Ne ho combinata una bella grossa!” pensò disperato.

Kyoya sbuffò. Forse poteva ancora rimediare.

O forse no.

Tsuna era scomparso, probabilmente era scappato da qualcuno che potesse aiutarlo a calmarsi.

Magari era la stessa persona che qualche anno addietro gli aveva dato consigli sul matrimonio.

Quindi probabilmente era andato dalla madre.

Hibari si sentiva sollevato. Almeno non si sarebbe cacciato nei guai. Ma... quasi sicuramente a casa Sawada era presente anche il padre. Che lo avrebbe ucciso se avesse scoperto che aveva cercato di sposare suo figlio.

<< Izumi vieni qui! Questa è la volta buona che ti mordo a morte! >> urlò Kyoya fiondandosi verso i tre.

Aiko si fece da parte, cercando di evitare il padre, sapendo che non lo avrebbe incolpato.

Ma si sbagliava. Evidentemente quella volta il moro era davvero arrabbiato, perchè si diresse verso tutti loro, senza fare alcuna distinzione.

<< Propongo di scappare >> mormorò allora, senza tuttavia abbandonare quei suoi occhi persi nel vuoto.

<< Accordato! >> urlò Mey afferrandogli la mano e mettendosi a correre.

Izumi, rimasto solo decise che forse, quella era una buona occasione per fare uno scontro decente.

<< Fatti sotto vecchiaccio! >> ringhiò afferrando i tonfa e lanciandosi verso il padre.

 

*-*-*-*

 

Tsuna era ritornato da Mukuro, trovandolo il primo posto sicuro dove rifugiarsi per far sbollire l'imbarazzo.

Ma appena si fu calmato un poco capì che quel posto di sicuro non aveva proprio nulla.

Cercò di allontanarsi piano, per non disturbare l'illusionista.

<< Kufufu cosa ci fai ancora qui Tsunayoshi-kun? >> chiese la voce di Mukuro alle sue spalle.

L'interpellato sobbalzò, sorpreso.

<< N-nulla! >> esclamò, cercando di trovare la maniera più semplice per andarsene.

Naturalmente non gli fu possibile, l'altro gli afferrò velocemente il braccio.

<< Volevi stare un po con me vero? Kufufu sono davvero felice! >> ridacchiò Rokudo con un sorriso stranamente troppo ampio.

<< No! >> disse frettolosamente Sawada, cercando di far passare il messaggio.

E finalmente, per la prima volta in vita sua, ci riuscì.

L'illusionista si fece serio e assottigliò gli occhi.

Lo tirò verso di sé, e notò così diverse cose.

Come l'evidente arrossamento delle gote e quelle piccole lacrime che si erano formate agli angoli degli occhi.

<< Kufufu... è successo qualcosa? >> domandò.

<< N-no... mmmh... si >> si arresa alla fine quando il più grande lo guardò con quello sguardo che voleva dire “ Non l'ho bevuta”.

<< P-però non credo che ti possa importare... insomma... >> mormorò Tsuna senza muoversi.

Effettivamente non gli interessava molto sapere dei problemi sentimentali del ragazzo che voleva conquistare, ma forse se l'altro si fosse confidato con lui avrebbe trovato il modo di averlo finalmente per se.

<< Kufufu... tutt'altro. Perchè non me ne parli? >> gli propose portandolo in salotto e facendolo accomodare.

Il castano spalancò gli occhi, meravigliato.

<< Davvero? Grazie Mukuro-kun! >> disse con un sorriso.

Poi iniziò.

 

*-*-*-*

 

Un'ora dopo Hibari andò ad aprire la porta di casa, trovandosi davanti i due ragazzi.

<< Non dirmi che sei andato da lui >> ringhiò il moro afferrando il fidanzato e tirandoselo contro.

Tsunayoshi sorrise e fece un cenno affermativo con il capo.

Sembrava davvero felice.

Kyoya fulminò con gli occhi Mukuro, che sorrideva innocentemente.

<< Mi ha ascoltato. Sai che Mukuro-kun è davvero bravo in queste cose? >> rivelò il più piccolo guardando il fidanzato, a cui quell'informazione non faceva un granché piacere.

<< Finalmente ho capito cos'è Mukuro-kun per me! >> proclamò sicuro il castano.

I due si irrigidirono, ma per ragioni differenti.

Kufufufu finalmente l'ha capito” pensò soddisfatto l'illusionista.

<< E' come se fosse il mio fratellone! >> esclamò sorridendo Sawada.

Rokudo raggelò.

Kyoya quasi scoppiò a ridere.

<< F-fratellone.... Kufufu... bene... >> mormorò con tono leggermente isterico il ragazzo.

Tsunayoshhi lo osservò perplesso mentre se ne andava barcollando come un ubriaco, senza salutare.

Hibari lo trascinò velocemente dentro, chiudendo poi la porta.

<< Ho detto qualcosa di sbagliato? >> chiese perplesso a Kyoya.

Il moro scosse la testa e lo baciò.

<< Penso proprio che vada bene così >> sussurrò.

Si guardò intorno. Non c'era nessuno.

Bene.

<< Senti Tsunayoshi.... riguardo al discorso che abbiamo lasciato in sospeso >> iniziò guardandolo negli occhi.

Sawada si tese in ascolto.

<< Vorresti... >> iniziò la Nuvola, ma venne prontamente interrotto.

Da chi? Ma semplice, da Izumi.

<< Eccoti papà! >> esclamò andando verso di loro.

Kyoya si voltò con uno sguardo veramente assassino.

Il figlio capì all'istante di averla fatta grossa, nuovamente.

<< No! Scusate... me ne vado! >> esclamò cercando di tornare alla sua stanza incolume.

Si ricordava l'ultima volta che le aveva prese, qualche ora prima.

Tsunayoshi sorrise, rassegnato, e strinse la mano all'altro, che sospirò.

<< Cosa c'è? >> domandò il papà gentilmente.

<< Ecco... la prossima domenica vorrei invitare a cena una mia amica >> disse con sguardo speranzoso.

I due si guardarono.

<< Va bene, non c'è nessun problema >> acconsentì il castano.

Izumi sorrise.

Hibari fissò il figlio con un sopracciglio alzato.

<< Siamo sicuri che sia solo un'amica? >> chiese divertito.

Izumi quasi sobbalzò.

<< Bhe... più o meno >> si decise a rispondere alla fine.

Tsuna scoppiò a ridere.

<< Vedi di non correre troppo! >> disse al figlio che sbuffò.

Quello che faceva era affar suo!

<< Izu-chan vieni? Avevi detto che mi aiutavi con i compiti... >> mormorò Aiko, comparso all'improvviso.

Sembrava un fantasma, faceva paura.

<< Aiko... è successo qualcosa? >> domandò Sawada preoccupato.

<< No >> rispose il moro che poco dopo si chiuse nella sua camera, seguito dal fratello.

Kyoya sospirò, notando quanto l'altro fosse preoccupato.

Lo abbracciò.

<< E' l'adolescenza, passerà sicuramente >> cercò di rassicurarlo, pur non essendo sicuro neanche lui di quelle parole.

Tsunayoshi lo fissò.

<< Tuo figlio sembra un morto che cammina e non ti preoccupi? >> gli domandò meravigliato.

<< Se è per questo Izumi si è fidanzato ed è quasi tutto il tempo con un sorriso stampato sulla faccia, e Mey venera un ananas marcia >> gli fece notare.

Il fidanzato assunse un'espressione ancora più pensosa.

<< Non è niente di grave. Rilassati >> gli disse Kyoya prima di andare verso la cucina per apparecchiare.

Tsuna sorrise seguendolo.

Forse era vero.

 

*-*-*-*

 

Izumi sbuffò scocciato.

Si sentiva osservato da quando era arrivato a scuola, ma in quel preciso momento capì che era veramente pedinato.

Come aveva fatto?

Bhe è davvero difficile non notare il professore di inglese, Dino Cavallone. Sopratutto perchè ogni volta che si muoveva faceva cadere qualcosa, o cadeva lui.

<< Zio cosa stai facendo? >> chiese irritato mentre guardava il biondo che si scusava con un gruppo di studentesse che aveva investito.

Dino sobbalzò, capendo in quel momento di essere stato scoperto.

<< Izumi! Niente di speciale, passava di qua e ti ho visto che ti aggiravi con quell'aria furtiva, e come professore.... >> spiegò in modo confuso.

<< E' stato mio padre vero? >> lo fermò bruscamente.

<< No! Ma cos- >> provò a difendersi Dino.

Un tonfa gli si posò sul collo.

<< Vedi di non farlo mai più erbivoro >> disse con tono minaccioso.

Dino rimase fermo.

<< Izumi stai minacciando un professore, nonché tuo zio. Stai attento >> lo avvisò con espressione seria.

Il ragazzo scoppiò a ridere.

<< E si, perchè senza Romario vicino a te riesci a fare molto! >> disse divertito.

A salvarlo da quella situazione (perchè sicuramente suo zio si sarebbe vendicato) fu Mey che, come una disperata, si fiondò su di lui.

Il fratello la guardò irritato. Ma al suo appuntamento quando poteva andarci?

<< Aiko! >> urlò lei, come se fosse ovvio ciò che voleva dire.

<< Cosa? >> chiese scocciato.

<< Aiko! Non so dov'è! >> esclamò lei.

Izumi si irrigidì. Ma dovevano tutte capitare in quel momento? Doveva fare sempre tutto lui?

Afferrando i tonfa e si incamminò, pronto a mordere a morte tutti i malintenzionati che poteva incontrare suo fratello.

<< Izumi muoviti e vai al tuo appuntamento, c'è Romario con lui >> lo raggiunse la voce di Dino.

Il castano sospirò sollevato.

<< Zio chi è che pedina Mey? >> domandò con un sorriso Izumi tornando indietro.

<< Nessuno >>.

Il ragazzo sorrise nuovamente, ma quella volta era irritato.

<< E perchè? >> chiese.

<< Mi hanno detto che lei è l'unica normale >> spiegò lo zio.

Il ragazzo stava per replicare, ma venne interrotto da una katana che piombò fra di loro.

<< Izumi Hibari... o Sawada, come preferisci... dovevamo incontrarci dieci minuti fa >> ringhiò Nova arrabbiata.

Il Presidente del Comitato Disciplinare non parve spaventarsi a quell'entrata improvvisa, ormai ci aveva fatto l'abitudine.

<< Sono stato trattenuto >> mormorò indicando Dino e la sorella.

Lei li fissò.

<< Non è una buona scusa! >>.

Lui si mise in posizione di attacco, lei fece altrettanto.

Poi si lanciarono uno verso l'altro.

Mey sospirò.

<< Ho l'idea che sarà una relazione che solo loro due potranno capire >>.

 

*-*-*-*

 

Aiko stava camminando nei corridoi della scuola, solo.

Si guardò intorno, sentendosi osservato.

Si doveva accertare che nessuno lo seguisse, così gli era stato detto.

<< Tu >> disse una voce all'improvviso, facendolo sobbalzare.

Davanti a lui c'era un ragazzo più grande, con i capelli biondi. Sembrava uno straniero.

Lo sconosciuto si avvicinò.

<< Tu >> ripeté guardandolo in faccia << Sei il figlio di Hibari Kyoya e di Tsunayoshi Sawada? >> chiese.

Aiko rabbrividì. Quel ragazzo faceva paura.

<< Allora? >> insistette l'altro, alzando la voce.

Il moro annuì frettolosamente.

Lo sconosciuto sorrise.

Rimasero fermi e in silenzio.

<< Cosa stai facendo? >> domandò la voce di Hiro alle spalle dello straniero.

Lui lo fissò con un sorriso.

<< Niente >> mormorò prima di allontanarsi.

Il Sempai lo guardò male, poi rivolse le sue attenzioni al più piccolo.

<< Aiko! Allora sei venuto! >> sorrise mettendogli una mano sulla spalla.

Il moro rabbrividì.

 

*-*-*-*

 

<< Finalmente! >> esclamò Saito andando verso un ragazzo straniero.

L'aveva cercato per tutta la scuola, e finalmente era riuscito a trovarlo.

Lo straniero lo guardò con un sorriso, mentre metteva in un'aula il corpo svenuto di Romario.

<< Ero andato a fare una passeggiata, e per puro caso ho incontrato il figlio di Hibari Kyoya >> disse con ancora quello strano sorriso inquietante sul volto.

Itsuki sospirò. Dubitava fortemente che fosse accaduto tutto “per puro caso”.

<< Comunque lui non mi interessa, il mio obbiettivo è un altro. Lo userò solo in caso di bisogno >> lo avvisò.

<< Per quanto ancora devo insegnare in questa scuola? >> domandò Saito.

Ormai si era davvero stancato.

L'altro ragazzo sorrise.

<< Poco >> .

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


E, finalmente, arrivò quella domenica.

Nella casa Hibari-Sawada regnava il caos.

Kyoya voleva proprio vedere chi era la ragazza che aveva deciso di fare quel passo folle, ovvero fidanzarsi con suo figlio.

Dal canto suo Izumi si chiedeva se davvero avesse fatto bene a invitare la ragazza in questione.

E i due gemelli cercavano di fuggire, Mey perchè non voleva ancora credere che suo fratello si fosse fidanzato prima di lei, e che Mukuro non le avesse risposto, e Aiko perchè non sopportava più le lamentele dei due fratelli, che sembravano aver deciso di farlo impazzire.

 

Tsuna invece ci teneva a fare una buona figura, pur sapendo che era una vera e propria impresa.

Aveva quindi deciso di pulire la casa da cima a fondo, impresa che nessuna casalinga avrebbe mai il coraggio di affrontare.

Ma dopotutto lui era Tsunayoshi Sawada, aveva affrontato cose peggiori.

O forse no.

Aveva deciso di cominciare dalla stanza di Izumi. Appena vi era entrato era rimasto a bocca aperta.

Tonfa, lucida tonfa e lettere ricoprivano il pavimento, il letto, i mobili, insomma erano ovunque.

Sospirò, imponendosi di non indietreggiare.

Ce la poteva fare.

Dopo due ore passò alla stanza di Aiko, collegata a quella del gemello da una porta.

Modesta e fin troppo spoglia, non aveva niente in comune con quella sistemata prima. Se non fosse che era piena di polvere, perchè il ragazzo tendeva ad andare a dormire da Mey o da Izumi. Tuttavia finalmente il figlio aveva deciso di cambiare almeno un po', almeno così sembrava dai segni che indicavano il passaggio di un essere umano.

Non ci mise molto, infondo Aiko era relativamente ordinato.

E alla fine arrivò nella camera della figlia.

Una specie di manicomio per Izumi e Hibari, ma non per lui.

La stanza era accettabile, se non si consideravano gli ambigui poster di ananas baciate da Mukuro e di foto scattate di nascosto al sopracitato Guardiano della Nebbia.

Restava comunque inquietante, più che altro il castano si domandava dove sua figlia trovasse tutto quel tempo per pedinare Rokudo.

Cinque ore dopo, vittorioso, Tsunayoshi Sawada si lanciò sul divano, sfinito, desiderando solo di poter riposare.

Kyoya, che nel suo rispettabile silenzio non aveva mosso un dito, si avvicinò.

<< Hiba-chan >> mormorò l'altro con tono disperato, tenendo gli occhi chiusi.

<< Devo ancora cucinare... >> rivelò prossimo alle lacrime il più piccolo.

Hibari alzò un sopracciglio. Ma come aveva fatto a dimenticarsi di una cosa così importante?

<< Se vuoi posso andare a ordinare delle pizze >> propose calmo.

Tsuna di alzò con sguardo cupo, e si avvicinò.

<< Stai scherzando vero? >> disse guardando il moro dritto negli occhi.

Kyoya annuì.

In realtà l'aveva detto sul serio, non ci vedeva niente di male a festeggiare il fidanzamento di una povera malcapitata con delle pizza, era una cosa comoda e si risparmiava tempo.

Tsunayoshi sospirò dirigendosi verso la cucina.

<< Vuoi che ti aiuti? >> propose il fidanzato raggiungendo l'altro.

Che domanda scontata” si disse subito dopo notando che era già stato tutto sistemato in modo che anche lui collaborasse.

Ma si resero subito conto che di certo non bastava così poco.

<< Dobbiamo chiedere l'aiuto di qualcuno >> si arrese alla fine Kyoya.

Era amara la sconfitta.

<< Magari Gokudera ci può aiutare >> disse pensoso il castano.

Il più grande lo guardò stralunato.

<< Tu... hai presente chi è sua sorella vero? >> gli domandò, giusto per esser sicuro.

No, perchè considerato il soggetto non si poteva di certo sapere...

Tsuna scoppiò a ridere.

Era evidente che non ci aveva affatto pensato.

Voleva forse avvelenare i suoi ospiti?

Esclusero anche Lambo e Sasagawa, per ovvie ragioni.

Poco dopo anche Mukuro fu messo da parte, Hibari non voleva assolutamente ospitarlo a casa sua.

Tsunayoshi sorrise, all'improvviso gli era venuto in mente la persona perfetta.

<< Pronto? Potresti venire ora? Davvero? Grazie! >> disse parlando al telefono.

Kyoya aveva paura di sapere chi era stato invitato.

 

Dovettero aspettare davvero poco.

<< Ahahahahah Yo Tsuna! Di cosa avevi bisogno? >> rise Yamamoto appena arrivato.

Kyoya voleva seriamente prendere a testate qualcosa.

Ma perchè proprio lui?

Vero, aveva un padre che gestiva un ristorante, ma non centrava nulla!

Nonostante le occhiatacce che gli erano inviate contro Takeshi non si mosse.

Tsuna spiegò velocemente il problema, cercando di far capire all'amico che no, non si trattava di un gioco.

Dopo mezz'ora di chiacchere finalmente si misero al lavoro.

Intanto Izumi, steso sul letto si stava chiedendo perchè la sua stanza fosse così ordinata e, cosa più importante, se invitare Nova fosse stata una mossa saggia.

Non poteva essere sicuro della reazione dei suoi genitori.

In realtà lo preoccupava maggiormente suo padre, chissà se si sarebbe messo in testa di impedire la loro relazione come con Mey e il pervertito a forma di ananas.

<< Decisamente il nostro è un rapporto più sano >> mormorò alzandosi.

Qualcuno aveva bussato alla porta.

<< Chi sei erbivoro? >> domandò.

Mey, sbuffando, entrò.

<< Mi pareva di averti detto mille volte di non chiamarmi così >> protestò la ragazza.

Il castano, con faccia pentita, la fece accomodare.

<< Perdonami ananas, succede >> si scusò.

Lei sorrise, e si sedette sul letto.

Restarono in silenzio per un po', ascoltando le conversazioni dei genitori, dall'esasperazione di Kyoya alle risa di Tsuna e, naturalmente, di Yamamoto.

<< Ricordami il motivo per cui hai deciso di invadere il mio territorio >> si decise a parlare il ragazzo.

Mey lo fissò con occhi preoccupati.

<< Volevo parlarti di Aiko. Insomma, sono preoccupata perchè ormai è da diverso tempo che non esce dalla sua stanza se non per andare a scuola e per i pasti. Insomma, non è mai stato molto loquace, ma sta esagerando! >> spiegò l'ananas preoccupata.

Il gemello sospirò.

<< E' vero. Anche i nostri genitori si stanno preoccupando. Ma sono sicuro che sta solo riflettendo su qualcosa di importante. Non è nulla di grave >> mormorò voltando lo sguardo verso la porta che univa la stanza a quella dell'altro.

Poi, da quella stessa stanza, sentirono dei rumori piuttosto allarmati.

I due si alzarono di scatto e bussarono alla porta del fratello.

<< Aiko tutto bene? >> domandarono in coro.

<< S-si.. >> rispose la voce dall'altra parte, con un tono stranamente sorpreso.

Mey e Izumi si guardarono.

<< Sei sicuro? Non ti possiamo aiutare? >> domandò Izumi cercando di aprire la porta.

Stranamente il fratello fece resistenza, e piuttosto bene anche.

<< Ma che... >> sussurrò il castano mettendoci tutta la sua forza.

Da quando Aiko era così forte?

<< Fratellino fai esercizio con i pesi? >> si volle informare dopo aver rinunciato.

Dall'altra parte si udì un timido “si”.

<< Ti avevo detto o no che sta cambiando? >> urlò Mey inorridita al pensiero del suo carinissimo e dolcissimo fratellino con i muscoli.

Nell'altra stanza Aiko sospirò seduto sul letto.

<< Scusa, i mie fratelli sono insistenti. Grazie per avermi aiutato con la porta >> disse con un piccolo sorriso mentre guardava la persona davanti a sé.

<< Figurati >>.

 

*-*-*-*

 

Finalmente, dopo almeno tre ore, il gruppo di cuochi si ritenne soddisfatto.

A dire il vero Tsunayoshi avrebbe voluto preparare ancora qualche pietanza, ma i due Guardiani lo avevano saggiamente fermato.

Dove trovavano lo spazio sulla tavola per mettere tutto?

Yamamoto, con ancora quel sorriso irritante sul volto, annunciò che se ne voleva andare, per riposarsi un minimo.

Tsuna annuì steso sul divano.

<< Grazie mille Yamamoto-san >> disse con tono debole.

Kyoya si irritò all'istante, afferrò il giocatore di baseball ì e lo sbattè fuori casa.

<< Mi fa piacere vedere che vai d'accordo con Yamamoto Hiba-chan >> sorrise Tsunayoshi alzandosi.

Lo abbracciò, e chiuse gli occhi.

Si baciarono velocemente.

<< Propongo di fare una doccia >> mormorò all'orecchio del moro, che sgranò gli occhi.

Da quando era così audace?

Tuttavia dovette rinunciare, avevano il tempo contato.

<< Tsuna, non è il caso ora >> sospirò allontanandosi.

Il castano lo guardò con un'espressione confusa.

<< Per cosa? >> domandò curioso.

A ecco. Non era affatto diventato intraprendente, aveva solo esposto male i suoi pensieri.

<< Niente. Su vai, è quasi l'ora >> gli disse dopo aver guardato l'orologio.

Il castano sorrise e si diresse verso il bagno.

 

*-*-*-*

 

Mey fissava con curiosità il fratello seduto sul divano nel salotto.

Izumi sembrava impaziente, e era particolarmente scontroso.

La famiglia si era tenuta a distanza, Kyoya era stato rinchiuso nella cucina quando aveva deciso di mordere a morte suo figlio, che ad una semplice richiesta gli aveva risposto “Non farmi irritare erbivoro vecchio stupido di un Hiba-chan!!”.

Aiko non si era mosso da camera sua, abbandonata solo per far fare le pulizie al papà.

Tsunayoshi stava finendo di sistemare la tavola.

E in questa atmosfera silenziosa, all'improvviso il campanello suonò.

Izumi si catapultò verso la porta e l'aprì.

Lunghi capelli rossi lo investirono.

<< Ciao Izu-chan! >> sorrise Nova abbracciandolo.

<< Seriamente, uno di questi giorni ti morderò a morte >> la salutò anche lui.

Sawada esaminò la fidanzata di suo figlio.

Era decisamente carina, e ricordava qualcuno di già visto.

<< Tu sei la ragazza che ha aiutato Izumi durante la recita vero? >> sorrise ricordandosi all'improvviso dopo averla salutata.

La ragazza annuì.

<< Sono Nova. Dovete scusare i miei genitori, ma mia madre si è fermata a comprare dei chupa-chupa >> spiegò la rossa con un tono di scusa.

Tsunayoshi sorrise ancora.

<< Non c'è nessun problema, intanto vuoi accomodarti? >> propose chiudendo la porta.

<< Faccio io! >> si offrì subito Izumi e, dopo aver preso per mano la fidanzata, andò in camera sua.

Durante il tragitto incontrarono Mey in lacrime per l'ennesimo rifiuto di Mukuro in solo una settimana.

La ragazza marciò verso il padre, accusandolo di ostacolare il loro immenso amore.

Kyoya, ormai al limite della disperazione, prese da parte la figlia, provando a spiegarle che l'ananas aveva certe tendenze.

Mey non capì, a quel punto decise di intervenire Tsuna, che provò a consolare la figlia.

Dal piano di sopra si potevano udire i due piccioncini che amoreggiavano.

<< Izu-chan sono qui! Sei lento! >>.

<< Erbivora ti morderò a morte >>.

il campanello suonò nuovamente, e la casa si zittì di colpo.

Tsunayoshi aprì la porta e sgranò gli occhi.

Capelli castano scuro, e occhi indecifrabili.

La donna accanto aveva i capelli lunghi e rossi, ed era decisamente alta. E, cosa più importante, stava mangiando un chupa-chupa.

Nessuno dei due sorrise, lui per la sua impossibilità e lei per il semplice fatto che non ne aveva voglia.

<< Voi due siete sempre gli stessi >> rise il castano.

Akira sbuffò.

<< Salve Tsunayoshi >> lo salutò.

<< mamma! Papà! >> si sentì la voce di Nova.

Il castano li fece entrare. Li guidò fino al salotto dove vi erano Mey, Izumi, la sua fidanzata e Kyoya, che appena li vide non ci mise molto a riconoscerli.

<< Non è possibile... >> mormorò scocciato prendendo i tonfa.

<< Hibari-san insomma! >> lo sgridò Tsunayoshi. Per una volta che avevano ospiti si doveva comportare così?

Akira lo fermò mettendogli una mano sulla spalla.

<< Le vecchie abitudini non cambiano mai a quanto pare >> disse con tono ironico.

Hibari lo fulminò con gli occhi, ma visto che non voleva far arrabbiare il suo fidanzato si limitò a dire: << Potrei dire la stessa cosa Higa >>.

Nella stanza calò un silenzio piuttosto serio, che decise di rompere Killer.

<< Tu non sei lo stupido del Comitato Disciplinare? >> domandò fissando Kyoya, che si irrigidì.

<< E tu non sei quell'erbivora che mi intralciava sempre? >> mormorò rafforzando la presa sulle sue armi.

I due si valutarono un istante.

Poi, all'improvviso, si lanciarono uno contro l'altro.

<< Non permetterò mai che MIA figlia si fidanzi con tuo figlio! >> urlò la rossa.

<< No, IO non permetterò mai che MIO figlio stia con tua figlia erbivora! >> tuonò a sua volta il moro.

In poco tempo fu chiaro che restare fermi significava morire, per cui il più velocemente possibile Tsunayoshi fece accomodare gli ospiti in cucina, dove la tavola era già apparecchiata, perdendo durante il tragitto la figlia che saggiamente si rifugiò in camera sua.

<< Sedetevi, penso che tra poco sarà tutto finito >> sospirò Tsuna.

Akira annuì, anche se non ne era del tutto sicuro.

La porta si aprì di scatto. Mey aveva sfidato la sorte e, con molta fortuna, era riuscita a superare la prova mortale.

Quando la videro rimasero tutti a bocca aperta.

<< Mey... i tuoi capelli sono lunghissimi! >> esclamò meravigliata Nova notando che la perenne pettinatura della ragazza si era sciolta.

L'ananas sbuffò scocciata.<< Lo so sono orribili >> disse mentre provava a rimetterli a posto.

La rossa la fermò velocemente.

<< Sono stupendi >> mormorò in adorazione, poi si voltò verso Izumi: << Dovresti farteli crescere come questi Izu-chan! >> disse convinta.

Il ragazzo neanche le rispose, troppo interessato a cercare di spiare il combattimento nell'altra stanza.

La ragazza lo afferrò per le spalle e cercò di attirare la sua attenzione, cosa del tutto inutile. Izumi era un patito dei combattimenti, e distrarlo era davvero difficile.

Il ragazzo provò a mettere la testa oltre la porta, ma subito dopo la ritrasse.

<< Forte >> mormorò ammirato.

Nova a volte ci metteva un po' a capire quello che passava nella mente dell'altro. Cosa c'era di così bello in quel combattimento? I loro genitori non volevano che fossero fidanzati!

<< Non preoccuparti, a Hibari-san passerà >> le sorrise Tsunayoshi.

Ma come aveva fatto a capire cosa stava pensando?

La ragazza doveva ammettere che quella famiglia era strana.

<< Allora... volete iniziare a mangiare? >> propose il castano, cercando di ignorare i rumori inquietanti che provenivano dall'altra stanza.

Poi, all'improvviso tutto finì, e i due combattenti entrarono nella cucina. La cosa strana era che non erano affatto in disordine, e si comportarono come se niente fosse accaduto.

<< Bene... allora iniziamo? >> propose Sawada come se tutto ciò non fosse strano.

Nessuno obbiettò.

 

Non fu una cena particolarmente movimentata per fortuna, Tsuna e Akira si raccontavano quello che era accaduto in quegli anni, Kyoya E Killer si lanciavano frecciatine, Mey mangiava metà dei suoi capelli e Izumi palava con la sua ragazza.

Dopo si spostarono nel salotto.

<< Ma dov'è tuo fratello? >> domandò all'improvviso la rossa.

Izumi alzò le spalle, dicendo che non si sentiva bene.

Tsunayoshi sospirò notando che il suo fidanzato e Killer non la smettevano si toccare le armi e di guardarsi.

<< Hiba-chan potresti andare a vedere come sta? >> gli chiese il castano.

Kyoya annuì e si alzò.

Mentre saliva le scale sospirò, lo sapeva che Tsuna aveva mandato lui solo per distrarlo momentaneamente dal pensiero fisso della battaglia.

Percorse il piccolo corridoio, avvicinandosi alla stanza del figlio. Poi incominciò a sentire dei rumori, molto simili a voci.

Aggrottando la fronte si avvicinò silenziosamente alla porta.

<< Dai smettila... e se viene qualcuno? >> sussurrò la voce di Aiko.

<< Figurati, non ti hanno lasciato in pace per tutto questo tempo? >> mormorò maliziosa un'altra voce.

Hibari si chiese perchè fosse così familiare. Chi era la persona che aveva fatto compagnia a suo figlio per tutto il giorno? E, cosa più importante, come aveva fatto ad entrare?

<< N-no basta.. Sempai >> gemette Aiko senza molta convinzione.

Hibari Kyoya, con un calcio sfondò la porta.

Suo figlio era steso sul letto, con soltanto le mutande addosso e, dettaglio decisamente rilevante, Hiro lo stava sovrastando mentre indossava solo i pantaloni.

I due sobbalzarono, voltando lo sguardo verso d lui.

<< P-padre! >> esclamò Aiko avvampando di vergogna.

<< Vecchietto >> lo salutò tranquillamente il castano senza spostarsi.

Il più piccolo lo rimproverò con lo sguardo e sgusciò via dalla sua presa.

In quel modo non ci volle molto per il padre notare che sul collo del suo bellissimo, dolcissimo e soprattutto innocentissimo figlio vi era un succhiotto.

<< Questa volta ti morderò davvero a morte vedrai! >> tuonò afferrando i tonfa.

<< Hibari-san? >> lo chiamò dal piano inferiore il suo fidanzato.

Evidentemente tutti avevano sentito l'urlo del moro, cosa non difficile visto che non si era affatto trattenuto.

Tutti sentirono provenire dal piano di sopra un rombo crescente.

Hiro scese le scale come un fulmine, cercando di evitare gli attacchi di un incazzatissimo Hibari Kyoya, che lo stava accusando di star sporcando l'innocenza di suo figlio.

Non che fosse del tutto errato.

<< Hiba-chan cosa succede? >> chiese sorpreso Tsunayoshi.

Capì tutto quando vide suo figlio, in mutande, che disperato cercava di fermarli.

Izumi lo afferrò velocemente e lo coprì con la sua maglia.

<< Izu-cha lasciami! >> protestò Aiko.

Il fratello non lo ascoltò.

<< Dobbiamo parlare >> mormorò con severità.

Killer stava osservando la scena con interesse, poi mise mano alla katana.

Akira lo notò subito, ma non disse nulla. Dopotutto non aveva ancora perdonato Hibari per aver picchiato suo sorella, e non conosceva affatto il ragazzo.

<< La cosa potrebbe diventare interessante >> mormorò.

<< Ti morderò a morte >> urlò nuovamente Kyoya.

Hiro sospirò scostandosi i capelli dalla fronte.

<< Potrebbe smetterla di attaccarmi? Non voglio sudare troppo, sa non voglio diventare impresentabile >> chiese quasi con sincerità il ragazzo.

<< Questo tipo mi fa incazzare >> mormorò Izumi prendendo i suoi tonfa.

A quelle parole il gemello lo afferrò per le braccia.

<< Izu-chan non anche tu! >> lo implorò.

Il fratello sospirò e si fermò.

Nova, li vicino, sorrise.

Proprio vero che per manipolare Izumi bisognava utilizzare Aiko.

La ragazza si chiese se prima o poi anche lei avrebbe avuto lo stesso effetto sul ragazzo.

<< Basta, vado anche io >> decise sua madre lanciandosi nel combattimento.

<< Papà! Dovevi fermarla! >> esclamò Nova.

Akira alzò le spalle, dimostrando che non gli importava molto.

<< Questo è sleale signori! Due contro uno! >> protestò il Sempai.

Tsuna decise che la sua casa non poteva diventare un manicomio, quindi doveva intervenire.

Si accostò al suo ex compagno di scuola, cercando di trovare una soluzione per far cessare quell'assurda lotta.

<< Allora ora fermo Kyoya... tu cerca di fare lo stesso con Killer va bene Aki-chan? >> propose Sawada.

Bastò quello a far fermare la moglie che, sentendo quell'orribile nomignolo, non volle perdere l'occasione per sbeffeggiare il marito.

<< Allora, cos'era quello? >> domandò avvicinandosi.

Tsunayoshi, capendo di averla fatta grossa, si allontanò.

Prese le pillole ed entrò in Iper-mode. Poi afferrò con velocità il moro, che inizialmente oppose resistenza ma, capendo chi era che lo voleva limitare, si calmò.

A quel punto calò un irreale silenzio.

<< Bene... direi che abbiamo diverse cose da chiarire >> sorrise il castano.

 

 

 

 

Ciao a tutti! Lo so che sono in terribile ritardo ma davvero non potevo aggiornare prima, in questo periodo sono impegnatissima! Però finalmente ho avuto il tempo per respirare ^.^

Spero che il capitolo vi piaccia!

Baci fliflai =)

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


Tutti si erano seduti in salotto, e nessuno accennava a voler parlare.

Aiko, ancora rosso in viso, lanciava veloci occhiate ai genitori, poi al fidanzato. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto dire ai suoi di quella relazione, ma di certo non voleva che avvenisse così!

E' stata una delle cose più imbarazzanti della mia vita!” pensò disperato il moro coprendosi il viso.

Al contrario del ragazzo il Sempai sembrava assolutamente a suo agio e continuava a fissare tutti con gran tranquillità.

<< Bene. Ora, gentilmente, voi due mi potete spiegare perchè non mi avete detto della vostra relazione? >> domandò all'improvviso Tsunayoshi.

Il figlio non disse nulla. Come poteva farlo? Era ancora imbarazzatissimo!

<< Vede signore, io e suo figlio abbiamo optato per quell'opzione perchè l'ultima volta non l'avete presa molto bene >> rispose il ragazzo fissando il castano.

Sawada sorrise.

<< Prima di tutto non chiamarmi signore, basta Tsunayoshi, in secondo luogo l'ultima volta hai baciato mio figlio all'improvviso e lui è svenuto >> chiarì.

Hiro annuì. << Logica impeccabile complimenti. Effettivamente è vero, ma sa, tutti possono sbagliare. Il mio è stato un'errore di gioventù >> si difese.

Nova strabuzzò gli occhi.

<< Non mi sembra molto normale questo qui >> sussurrò all'orecchio di Izumi e bloccandogli la mano.

<< Hai ragione. Come posso permettere che mio fratello stia con un pazzo del genere? >> mormorò a sua volta lasciando stare i tonfa.

Hibari intanto osservava il Sempai con occhi truci. Doveva ammettere che il ragazzo aveva sempre la risposta pronta, ma questo non cambiava niente.

Suo figlio non doveva essere toccato da nessuno!

Hiro cercò in tutti i modi di ignorare quello sguardo inceneritore, ma non era molto facile. << Tsunayoshi... possiamo chiederti un favore? >> domandò Akira scocciato da quel silenzio pesante.

Il padrone di casa lo guardò con curiosità annuendo.

<< Potresti ospitare mia figlia fino a domani? >> domandò.

Nova voltò di scatto la testa verso il padre.

<< Certamente! Va bene anche per te Hibari-san?>>.

Il moro rimase in silenzio

I due fidanzati sorrisero.

Che strano... mi sarei aspettato più resistenza” pensò il castano mentre stringeva la mano alla rossa.

<< Va bene, tanto mio figlio non alzerà nemmeno un dito su vostra figlia >> mormorò Kyoya.

Killer accennò un sorriso.

<< Non ci stavamo preoccupando di questo. Piuttosto mia figlia non farà una cosa del genere a vostro figlio, state tranquilli >> mormorò la rossa.

Hibari si irrigidì.

<< Erbivora stai insinuando che mio figlio dovrebbe stare sotto? >> chiese assottigliando gli occhi.

Lei si alzò, dirigendosi verso la porta.

<< Mi sembra ovvio no? E' l'unica soluzione >> rispose.

Il moro afferrò i tonfa.

<< Questa non te la lascio passare erbivora! >> ringhiò balzando all'attacco.

Akira sospirò.

<< Tra un po' ce ne andiamo >> assicurò al castano che sorrise.

<< Mi fa piacere che vadano d'accordo >> disse soddisfatto vedendo i due che si picchiavano.

<< Hai ragione >> concordò l'ex compagno di classe.

Hiro alzò un sopracciglio. Dove lo vedevano quei due pazzi quel presunto affetto fra i due che si stavano scannando?

<< Sempai! >> lo chiamò Mey.

Lui si voltò sorridendo.

<< Dimmi graziosa ragazzina >> disse gentile.

<< Mi presti il telefono? >> chiese.

Lui annuì.

La ragazza compose velocemente un numero, poi attese impazientemente.

<< Kufufufu? >> si sentì dall'altra parte.

<< Mukuro-kun! Vieni da me sta notte? >> propose Mey di getto.

<< NO! Kufufu lasciami in pace! >> esclamò disperato l'ananas.

<< Lo so che sei timido, ma stai tranquillo, la nostra relazione verrà accettata! >> lo rassicurò lei.

<< NON c'è nessuna relazione! >> sospirò esasperato Mukuro.

Hiro sorrise.

Perchè il suo telefono doveva essere usato per scopi così idioti?

Qualcuno gli tirò piano la manica della giacca (prestata da Kyoya Hibari, che non sopportava oltre la vista del suo petto nudo), il Sempai si girò.

Aiko lo stava guardando con un piccolo broncio.

<< Hiro-san potresti smetterla di flirtare con tutte le persone che ti girano intorno? >> gli chiese un po' irritato.

Il ragazzo sorrise, abbracciandolo.

<< Perchè mai? Lo sai che mi piace solo la graziosa ragazzina della recita >> rispose tranquillo.

Il moro arrossì fino alla punta delle orecchie.

<< Sei pregato di non ricordarmi certi momenti imbarazzanti! E comunque smettila >> borbottò.

<< Oh Aiko che carino, sei geloso! >> rise il Sempai.

Un pugno lo colpì in testa con forza.

<< NO! Affatto! Idiota! >> urlò il più piccolo allontanandosi.

Hiro si disse mentalmente di ricordarsi di non fare arrabbiare o imbarazzare eccessivamente il suo grazioso fidanzato. Quando accadeva Aiko perdeva il controllo della propria forza e lo picchiava.

In quel momento la lotta nell'altra stanza cessò, e finalmente i genitori di Nova se ne andarono.

<< Arrivederci Akira-kun e Killer-san! >> urlò Tsuna vedendoli andare via.

Poi, voltandosi verso Hiro, sorrise.

<< Puoi fermarti anche tu a dormire, tanto noi non siamo molto lontani. Quindi non fare cose strane capito? >> gli propose con gentilezza.

<< Assolutamente Tsunayoshi-san, niente cose strane >> annuì il ragazzo.

<< Bene! Hiba-chan che ne diresti di andare a dormire? >> disse il castano al fidanzato, che annuì.

<< Buona notte ragazzi! >> salutò prima che Kyoya lo trascinasse via con la forza.

 

*-*-*-*

 

<< Izu-chan la smetti di spingermi? >> sussurrò con stizza la rossa.

<< Sai erbivora, non è colpa mia se tu hai deciso di dormire nel mio stesso letto >> rispose il castano.

Lei sbuffò.

<< Quale gentiluomo farebbe dormire una donna per terra? >> protestò Nova.

Izumi sorrise.

<< Chi ha detto che sono un gentiluomo? >> sussurrò mentre le faceva posto.

Restarono in silenzio mentre la rossa si sistemava.

All'improvviso il ragazzo venne spinto per terra.

<< Erbivora! >> esclamò lui mentre cadeva.

<< Così va molto meglio >> mormorò lei soddisfatta mentre si impossessava di tutto il letto.

<< Buona notte Izu-chan >> sbadigliò.

Lui, ancora per terra sorrise. Era per questi aspetti del suo carattere che gli piaceva così tanto.

 

*-*-*-*

 

Mey sospirò sdraiata sul letto mentre stringeva a se un cuscino a forma naturale di Mukuro.

<< Mukuro-kun perchè non vuoi stare con me? >> sospirò.

C'era qualcosa che le sfuggiva. Il suo amato era forse infatuato di un'altra persona?

Magari è quell'odiosa Chrome” pensò assottigliando gli occhi e stringendo più forte il cuscino,

No, è impossibile, quella è un'idiota! Il mio preziosissimo Mukuro non si innamorerebbe mai di una persona stupida!” sorrise la ragazza.

Tuttavia c'era qualcosa sotto. Doveva scoprirlo a tutti i costi, assolutamente!

Mey si alzò di scatto.

Io devo saperlo!” pensò decisa.

Aprì la porta di scatto e la richiuse con cura.

Suo padre aveva un'eccellente udito, era risaputo nella casa.

 

*-*-*-*

 

<< Aiko... posso baciarti? >> domandò Hiro mentre si stendeva vicino al moro.

L'interpellato sgranò gli occhi.

<< No! Altrimenti poi mi faccio coinvolgere.... e accadono cose sconvenienti >> mormorò girandosi, dando così la schiena all'altro.

Il Sempai sorrise. Troppo ingenuo.

Lo abbracciò da dietro, avvicinandosi.

<< Dai... che male c'è? >> sussurrò baciandogli l'orecchio.

<< mmm... NO! >> esclamò alzandosi di colpo.

Hiro sospirò.

<< Spiegami cos'hai contro un po' di sano sesso Aiko >> disse il castano guardando il suo ragazzo che si stendeva per terra, lontano da lui.

<< E'... è imbarazzante, e... io non voglio farlo ora.... >> balbettò Aiko rosso in viso.

<< Va bene... ora torna qui su >> sospirò il ragazzo più grande.

Doveva ammettere che un po' gli mancava, di solito dopo una conquista non ci metteva molto a passare al “dopo”. Evidentemente quella volta doveva aspettare.

Il moro risalì sul letto e si stese vicino a lui.

<< Non farmi più cose strane per favore >> sbadigliò accoccolandosi vicino a lui.

<< Promesso >>.

 

*-*-*-*

 

<< Hibari-san... cosa fai? >> domandò perplesso Tsuna vedendo l'altro che rotolava su di lui.

Kyoya non rispose, si chinò a baciarlo piano.

Il più piccolo gli circondò il collo con le braccia, rispondendo.

Quando si staccarono, a corto di fiato, si guardarono negli occhi.

<< Non sei stanco? >> mormorò Sawada passando una mano sulla schiena del fidanzato.

<< No... >> rispose l'altro bacandogli il collo.

Tsuna sospirò, chiudendo gli occhi.

Ma quando il moro gli aprì la camicia del pigiama lo fermò.

<< F-fermo... ci sono i ragazzi... >> gemette mentre Kyoya, che l'aveva del tutto ignorato, gli baciava il petto.

Il moro sorrise baciandolo nuovamente.

<< Pensi davvero che staranno a sentire che facciamo noi? >> domandò guardandolo negli occhi.

Tsuna arrossì.

<< F-forse hai ragione... >> gemette ancora.

Hibari, soddisfatto da quella risposta lo spogliò del tutto, buttando per terra anche i suoi vestiti.

Si baciarono ancora mentre il moro preparò il più piccolo, che gemette forte.

<< K-Kyoya ah... piano... >> sussurrò mentre l'altro lo penetrava.

<< Tsunayoshi... ti amo >> gli sussurrò all'orecchio mentre lo abbracciava.

<< Kyoya... >>

 

*-*-*-*

 

Mey bussò alla porta della casa che aveva di fronte.

Aspettò un po', ma finalmente sentì i passi di qualcuno che si avvicinava, e sapeva perfettamente chi era.

<< Che bel suono >> mormorò.

Poi Mukuro Rokudo, in pigiama, aprì la porta.

Mey, sorridente, si buttò per abbracciarlo.

<< Kufufu! Che ci fai tu qui a quest'ora? >> chiese sorpreso.

E perchè indossava solo la camicia da notte?

E se Tsunayoshi trovandoli insieme e vestiti in quel modo avesse frainteso?

<< Mukuro-kun.... non ti disturbo vero? >> disse la ragazza entrando tranquillamente.

L'illusionista sospirò esasperato.

<< Kufufufu >> rispose chiudendosi la porta alle spalle.

Mey si sedette sulla poltrona e l'ananas fece altrettanto.

La ragazza incominciò a fissarlo con insistenza.

Rokudo sospirò, togliendosi i capelli dalla faccia.

Mey arrossì. “E' veramente bellissimo” sospirò nei suoi pensieri adorante.

Mukuro, sentendosi in pericolo sotto quell'attento studio decise di spostare la conversazione.

<< Kufufufu... volevi dirmi qualcosa? >> domandò.

Lei si riscosse dalle sue fantasie ( che Rokudo NON voleva conoscere) e esitò un po'.

<< Mukuro-kun.... ti piace qualcun altra vero? >> domandò guardandolo negli occhi.

Lui alzò le sopracciglia. Ma non aveva cercato di spiegarglielo in tutte le maniere possibili?

Vedendo che non accennava a parlare Mey si alzò di colpo.

<< E' quel butriolo di Chrome? >> urlò avvicinandosi pericolosamente.

<< B-butriolo kufufu? >>.

Lei annuì. << Quando qualcuno non si può vedere Mukuro-kun! >> spiegò frettolosamente.

<< Kufufufu? Comunque no, Chrome-chan è carina ma... >> iniziò.

<< LO SAPEVO! Hai una relazione segreta con quella vero? >> urlò disperata la ragazza.

Mukuro sospirò.

<< No... >> provò a spiegare. Ma perchè doveva venire a quell'ora di notte accidenti?

<< Lei però è chan vero? >> sputò acida Mey.

Era solo quello il problema?

Rokudo si alzò e le posò le mani sulle spalle.

<< Mey-chan va bene? >> domandò gentile.

Lei arrossì di botto.

<< Ommioddiocheemozione!GrazieMukuro-kun!>> urlò emozionatissima la ragazza.

<< Kufufufu prego >> disse lui, anche se non aveva capito un accidenti di quello che aveva detto la sua ammiratrice.

Mey ci mise qualche minuto per riprendersi dall'emozione.

<< Kufufu bene Mey-chan, ora dovresti andare a casa >> le consigliò l'illusionista.

La ragazza annuì.

Sulla porta lo abbracciò nuovamente.

<< Tornerò presto Mukuro-kun! Ti amo! >> urlò Mey correndo via.

<< Kufufu certo Mey-chan >> sorrise lui chiudendo la porta.

Si bloccò di colpo.

Ti amo?

<< Perchè ho l'impressione di aver peggiorato le cose? >>

<< Mukuro-kun... >> sussurrò in estesi la ragazza mentre chiudeva la porta di casa alle sue spalle.

 

*-*-*-*

 

Aiko si sentiva osservato.

Cercò di seminare quella presenza correndo fra i vari corridoi della scuola, ma era particolarmente difficile.

<< Cosa stai facendo? >> chiese perplesso Hiro afferrandolo per un braccio.

L'altro si guardò intorno perplesso.

<< Niente, è solo che... >>mormorò.

Una pistola venne puntata contro il Sempai, che alzò le sopracciglia perplesso.

<< Lascia in pace mio nipote >> mormorò minaccioso Xanxus.

<< Zio! >> esclamò il ragazzo facendogli abbassare l'arma.

Ma è proprio un vizio di famiglia!” pensò esasperato il Sempai mentre osservava Aiko spiegare all'uomo che non c'era alcun pericolo.

Alla fine, grazie alla sua potente persuasione e soprattutto grazie all'influenza che aveva sul capo dei Varia, il ragazzo riuscì a far andare via lo zio.

Ma le sorprese non erano finite.

In quel momento un professore si avvicinò.

<< Dovete andare in classe >> li rimproverò.

Aiko rabbrividì e si irrigidì di colpo.

<< Saito! Era da tempo che non ci vedevamo! >> disse Hiro mettendo un braccio intorno alla vita del suo fidanzato e guardandolo perplesso,

Aiko sgranò gli occhi e si voltò di colpo verso il Sempai. Lo conosceva?

Itsuki annuì.

<< E' vero, ma è difficile incontrare qualcuno che non va mai a lezione >> lo rimproverò l'insegnante.

Hiro sorrise.

<< Farò finta di non aver sentito >> rispose.

Aiko li guardò sempre più perplesso. Come facevano a conoscersi?

<< Non ci posso credere, allora è vero che vieni in questa scuola Hiro-kun >> disse una voce.

Capelli biondi spuntarono da dietro la schiena di Saito.

Il moro sobbalzò. Era il ragazzo straniero dell'altra volta!

Il Sempai sbuffò. Sembrava davvero scocciato da quella presenza.

<< Nessuno ti ha chiesto niente >> mormorò.

<< Hiro... lui è il ragazzo dell'altra volta >> gli sussurrò all'orecchio il più piccolo.

Naturalmente Aiko aveva informato i suoi genitori della comparsa di una simile persona, soprattutto perchè aveva capito che aveva a che fare con Itsuki Saito, soggetto da tenere sotto controllo.

Il castano lo fissò.

<< Lo so >> rispose.

Perchè il più piccolo stava tremando? Gli faceva paura?

Lo straniero lo notò.

<< Salve piccoletto >> lo salutò con un inquietante sorriso.

<< Lascialo stare, non mi pare che ti abbia chiesto qualcosa >> mormorò serio Hiro stringendo il moro che alzò lo sguardo verso di lui.

Il biondo sorrise e alzò le mani in segno di resa.

<< Vieni Saito, ce ne andiamo >> mormorò poi all'uomo vicino a sé e incamminandosi.

<< Certo >> mormorò lui seguendolo.

I due li guardarono allontanarsi.

Hiro sospirò abbracciando il moro, che lo fissò perplesso.

<< Che rottura incontrarlo >> sospirò.

Aiko lo guardò ancora un po'.

<< Tu... lo conosci? >> chiese alla fine.

L'altro sospirò.

<< Purtroppo. E' mio fratello maggiore >>.

Aiko sgranò gli occhi.

<< COSA?! >>.

 

 

Salve a tutti!!!

Volevo solo informarvi che tra due giorni partirò per la Corsica, e ci starò due settimane, quindi non avrò internet e non potrò aggiornare =(

Mi dispiace davvero tanto!

Intanto spero che questo capitolo vi sia piaciuto!

Baci fliflai =)

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


<< Qualcuno può spiegarmi perchè siete tornati a casa durante le lezioni? >> domandò Tsunayoshi fissando severamente i figli e Hiro.

Il Sempai alzò le spalle, dimostrando di non saperne niente.

Aiko, ancora con il fiatone cercò di parlare.

<< Hiro.... fratello... >> ansimò cercando di farsi capire.

Kyoya e Tsunayoshi si guardarono perplessi.

<< Sia ben chiaro che io non voglio altri erbivori per casa >> mormorò irritato il moro.

Il figlio scosse la testa.

<< Il fratello di Hiro-san... >> mormorò agitato.

Il Sempai lo fece sedere.

<< Visto che non so cosa tu voglia dire perchè non ti siedi e non aspetti qualche secondo? >> sorrise.

Finalmente il moro riuscì a respirare regolarmente .

<< Il ragazzo straniero è il fratello di Hiro-san... e a quanto pare conosce molto bene Saito-san >> esclamò agitato.

Tsuna voltò velocemente il viso verso il fidanzato, che fece lo stesso.

Hiro guardò perplesso e incuriosito quello che avvenne poco dopo.

Hibari Kyoya si dileguò, e tornò poco dopo accompagnato da quattro uomini ben vestiti e decisamente grossi, mentre Sawada Tsunayoshi fece poche telefonate.

In men che non si dica la famiglia Vongola, i Varia, Reborn Giannini, Spanner e Shoichi popolarono la casa.

<< Non pensavo che quell'idiota fosse così popolare >> disse il Sempai.

Il fidanzato lo guardò male, la faccenda era seria!

Che cavolo succede? Hanno deciso di uccidermi in gruppo per caso?” pensò esasperato il ragazzo notando le occhiatacce della maggior parte dei presenti.

<< Mukuro-kun! >> sentì urlare dalla ragazza che fino a un secondo prima era vicino a loro.

<< Mey-chan... >> salutò l'illusionista.

Hiro si avvicinò al suo ragazzo. Voleva stare il più lontano possibile da tutta quella gente.

Anche Hibari pareva contrariato da tutti quegli erbivori che gli erano piombati in casa, decise quindi di afferrare i tonfa e ingaggiare una battaglia con il primo che gli capitò a tiro, che guarda caso fu Rokudo.

<< Ahahahah dai Gokudera non ti arrabbiare per così poco! >> rise come sempre Yamamoto.

Il Sempai si alzò di colpo, andando verso quella voce.

<< Sensei! >> esclamò notando Takeshi che batteva amichevoli pacche sulla schiena di un Gokudera che sembrava sul punto di scoppiare.

<< Hiro-kun! E' da tanto che non vieni al campo di baseball >> esclamò con un sorriso enorme la Pioggia.

<< Ci mancava solo questo! >> mormorò con crescente irritazione Hayato.

Tsunayoshi bloccò la lotta tra i due Guardiani e provò a far tacere tutti.

Naturalmente non ci riuscì, nessuno gli stava prestando molta attenzione.

Il castano sospirò disperato mentre afferrava un vaso che qualcuno aveva deciso di scagliare dall'altra parte della stanza.

<< Fran mi potresti aiutare? >> domandò al ragazzo seduto li vicino.

No, non poteva. Stava bevendo una tisana, azione che richiedeva molto tempo a parer suo.

<< Ushishishi Lussuria sta zitto! >>

<< VOOOI capo perchè siamo qui? >>

Tsuna si guardò intorno e riuscì a individuare i suoi figli.

Li fece avvicinare.

<< Mey saresti così gentile da tenere occupato Kufu-chan? Izumi per favore tu dovresti fermare Gokudera e Yamamoto e tu Aiko vai da Xanxus e chiedigli di tenere a bada i suoi. Bene andate >> spiegò velocemente mentre si avvicinava a Kyoya, che stava tremando dalla rabbia.

<< Io devo mordere a morte almeno uno di questi erbivori >> mormorò con i tonfa già pronti.

Il fidanzato lo fermo all'istante abbracciandolo.

<< Hiba-chan per favore calmati, ci metteremo poco >> disse cercando di essere convincente.

Il moro sospirò e abbassò le armi.

Tsunaysohi sorrise e lo baciò.

Il piano funzionò e i figli riuscirono a far tacere praticamente tutti i presenti nella stanza.

Sawada sospirò.

<< Bene. Vi ho chiamati perchè... >> iniziò cercando di farsi sentire da tutti.

Venne interrotto da una fracasso terribile proveniente dall'ingresso.

Tutti si voltarono incuriositi.

<< Fratellone tutto bene? >> urlò il castano correndo verso un povero Dino steso a terra.

<< S-sono ancora vivo >> mormorò il biondo.

Quando finalmente tutti i presenti si ritrovarono riuniti Tsunayoshi spiegò velocemente quello che Aiko aveva detto.

Xanxus assottigliò gli occhi e guardò male il fidanzato del suo nipote preferito, che parve non accorgersene.

<< Questo vuol dire che, chiunque sia, si sta muovendo >> disse Reborn seduto vicino al suo allievo, che annuì.

<< Però sappiamo ben poco di quello che vuole fare e quando ha intenzione di mettere in atto il suo piano >> disse Sawada all'Arcobaleno.

Hiro aggrottò le sopracciglia. Che stavano dicendo?

Si avvicinò ai due e chiese chiarimenti, che gli vennero dati in maniera piuttosto vaga. Nessuno sapeva molto della faccenda.

<< Dobbiamo assolutamente discuterne, ora se non vi dispiace >> urlò Tsuna per farsi sentire da tutti.

Nessuno si oppose, tutti sapevano che quella non era una richiesta.

Aiko afferrò la mano del Sempai e lo condusse fuori dalla stanza, seguito dai gemelli.

Tuttavia prima di andarsene del tutto il ragazzo più grande si fermò.

<< Se vi può essere utile vorrei precisare che Saito non è un amico, è una specie di cameriere. Non è proprio così.... Tsunayoshi-san tu hai i Guardiani, che sono degli amici. Per mio fratello Saito è più o meno la stessa cosa, ma non sono amici >> provò a spiegare.

Il Boss dei Vongola annuì e lo ringraziò con un sorriso.

Poi la porta si chiuse

 

*-*-*-*

 

Hiro aprì le pesanti porte di casa sua.

Un ragazzo dai capelli biondi alzò la testa e lo vide.

<< Non pensavo che saresti tornato così presto >> mormorò alzandosi dal divano e andandogli incontro.

<< Di grazia, si può sapere che accidenti stai combinando Kurai? >> disse superandolo e buttando la giacca su una sedia.

Il fratello alzò le spalle sospirando.

<< Non capisco perchè sei così scortese con me >> mormorò avvicinandosi.

Hiro sospirò.

<< Lo sai benissimo, non irritarmi >> esclamò girandosi verso il fratello.

Il biondo sorrise.

<< Non ti riguarda... io lo sto facendo per nostro padre >> disse voltandosi e sedendosi.

Hiro alzò un sopracciglio.

<< Allora è una stupidaggine >> mormorò chiudendosi in camera.

Kurai sorrise.

<< Forse >>.

 

*-*-*-*

 

Da quella riunione passarono tre giorni, in cui i Cavallone, i Varia e i Vongola si organizzarono.

I primi avrebbero sorvegliato la scuola i secondi (accompagnati dagli uomini di Hibari) le strade e gli ultimi la casa.

Kyoya sospirò al limite della sopportazione mentre Tsunayoshi serviva il pranzo a Gokudera e Yamamoto.

Era mai possibile che casa sua fosse assediata da erbivori?

Devo togliermeli di dosso, non ce la faccio più. Sto per morderli a morte” pensò mentre accarezzava i tonfa.

Tsunayoshi sorrise preoccupato mentre osservava il fidanzato.

Doveva far finire quel pranzo il prima possibile.
<< Bene... ragazzi... perchè non andate fuori e comprate delle cose per me? >> chiese con un innocente sorriso il castano non appena i due Guardiani finirono di mangiare.

Naturalmente accettarono e si dileguarono con una lista della spesa molto, ma molto lunga.

Hibari sospirò di sollievo.

Osservò il fidanzato mentre sparecchiava.

Doveva fare in modo che nessuno si potesse più intromettere fra di loro, dopotutto l'ananas in quel momento poteva provarci con molta più facilità del solito. Ogni pretesto era buono per piombare in casa.

<< Scusami Hibari-san lo so che in questo periodo sei molto irritato, abbi solo un po' di pazienza va bene? >> disse il castano avvicinandosi.

Kyoya annuì e lo baciò.

<< Tsuna... stavo pensando che forse è il momento per... >> iniziò guardandolo negli occhi.

Ma poi si fermò. Non era affatto sicuro del passo che voleva fare con Tsuna.

<< Cosa? >> sorrise Tsunayoshi in attesa. Sapeva perfettamente quello che Hibari voleva dirgli.

Kyoya rimase zitto per un po'.

<< Niente >> sbottò allontanandosi.

Non ce la poteva fare a domandare quella cosa a qualcuno. Insomma, era una cosa da super-erbivori!

Tsunayoshi, rimasto nell'altra stanza rimase a fissare il vuoto.

Perchè Hibari-san si era fermato?

Tuttavia aveva capito perfettamente quello che voleva chiedergli.

 

*-*-*-*

 

Il giorno dopo Kyoya evitò di parlare con il castano. Sapeva di averlo ferito, ma chiedere il matrimonio era una cosa assolutamente non da lui. Non ce la poteva fare!

Tuttavia Tsuna non sembrava affatto offeso e, come tutte la mattine, lo salutò con un sorriso smagliante.

<< Buon giorno Hiba-chan! >> lo salutò baciandolo.

Rispose con un mormorio.

<< Oggi non devo fare quasi niente, ma per quelle poche cose ho bisogno di te >> lo informò frettolosamente mentre sistemava i piatti.

Il moro sbuffò scocciato.

<< E perchè mai? >> chiese alzandosi.

Tsunayoshi sorrise.

<< Così, non vuoi farmi compagnia?>> domandò.

Kyoya alzò le spalle.

<< Va bene >> acconsentì.

Il castano sorrise felice e corse su per le scale.

<< Ah Hibari-san, tra due mesi ci sposiamo! >> urlò dal piano di sopra.

Kyoya rimase fermo sul posto, pietrificato.

<< COSAAAAAAA????>> fu l'urlo che uscì dalla casa Hibari-Sawada che, come sempre, era inquieta.

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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


Tsuna, con un sorriso stampato in faccia, bussò alla porta della casa dei suoi genitori.

Kyoya, vicino a lui, aveva ancora la faccia sconvolta.

Come poteva non esserlo dato che soltanto il giorno prima gli era stato comunicato che si sarebbe sposato?

Francamente la cosa che più lo seccava era che Tusnayoshi avesse fatto tutto da solo. Prima aveva cercato di fargli la proposta, e poco dopo lui aveva già organizzato tutto!

La porta venne aperta da Nana che, anch'ella sorridente, li fece entrare.

Dalla cucina si sentivano provenire delle voci, una risata in particolare spiccò.

<< Iemitsu come sei divertente! >> rise civettuola Haruka mentre l'uomo si tappava le orecchie.

Ryu, silenzioso come sempre, si limitò a fare un cenno del capo come saluto quando li vide entrare.

Il castano lo ignorò e andò a salutarlo con allegria, facendo lo stesso anche con gli altri.

Kyoya sospirò e si sedette. Ora dovevano solo aspettare l'arrivo degli altri erbivori. Non era molo sicuro di quello che stavano, o meglio Tsuna stava, per fare.

I-Pin e Lambo furono i primi, praticamente vivevano ancora con i signori Sawada.

Poco dopo tra le urla dei due si distinse il campanello: Il Nono, accompagnato dai suoi uomini, fece la sua comparsa. Ormai era molto vecchio, ma non aveva perso ancora del tutto la sua lucidità, e tutto sommato riusciva ancora a fare il suo lavoro.

<< Salve nonni! >> urlò Izumi scendendo le scale dalla stanza che un tempo era del suo papà. Come avesse fatto ad entrare era un mistero.

Lo seguivano Sasagawa, Yamamoto e Gokudera, che appena vide il suo amato Decimo si fiondò da lui per salutarlo.

Pio arrivò Dino, che come sempre inciampò e rischiò di rompere qualcosa, per fortuna poco dopo lo raggiunsse Romario.

<< Kufufu ho capito non spingermi! >> esclamò Mukuro mentre Mey gli si era attaccata a un braccio.

La cosa non piacque affatto a Hibari che li fulminò con lo sguardo.

Appena lo notò l'illusionista la scrollò, ma lei gli afferrò repentinamente la mano.

Fu troppo.

<< Ananas marcia lascia andare mia figlia! >> tuonò con i tonfa alla mano.

Rokudo rise esasperato. << E' lei che ha fatto tutto! >> ci tenne a precisare.

Tsuna sorrise mentre li vedeva che combattevano.

Tanto ormai si era rassegnato.

<< Allora Tsunayoshi perchè hai deciso di invitarci tutti? >> domandò gentilmente il Nono.

Il suo successore sorrise, mancava ancora qualcuno.

<< Zio non lo fare! >> si sentì da fuori la voce di Aiko, seguita poco dopo da degli spari.

<< Voi vecchiacci la volete smettere di cercare di uccidermi? >> esclamò esasperato Hiro.

Tsuna andò ad aprire.

<< Ushishishi finalmente avete aperto al principe! >>.

<< Sempai sei davvero uno stupido impaziente >> mormorò Fran prima di seguirlo.

Sawada non disse nulla, soprattutto perchè le urla di Squalo lo avevano rimbambito.

Stava per chiudere la porta quando Hiro si catapultò verso di lui come un fulmine, lo seguirono Xanxus e Aiko.

<< Basta zio! E tu Hiro-san smettila di provocarlo! >> urlò il ragazzo!

Venne ignorato.

Kyoya assottigliò gli occhi, fermando la lotta contro l'illusionista.

<< Sei ancora qui! Ti morderò a morte! >> mormorò aggiungendosi anche lui.

<< Kufufu che cosa interessante >> ridacchiò Mukuro seguendolo.

<< NO! Kyoya Mukuro! >> urlò disperato Tsunayoshi.

Gokudera vicino a lui gli poggiò una mano sulla spalla.

<< Decimo si faccia forza, adesso li fermo io! >> disse prendendo la dinamite.

<< No Gokudera-kun fermo! >>.

Qualcuno bussò alla porta.

Nova sorrise raggiantge.

Killer estrasse la katana mormorando con interesse << Battaglia... >>.

Akira la fermò.

<< Non mi sembra il caso >> le disse indicando il grande cumulo di persone che si stavano picchiando.

Tsuna, che aveva sentito quelle parole, credette di svenire.
Poi accadde.

<< Che bel gioco! Anche io! >> urlò Yamamoto buttandosi.

<< Stupido idiota del baseball ascolta il Decimo! >> tuonò Gokudera seguendolo.

Anche se l'aveva fatto per Tsuna la cosa riuscì solo a peggiorare la situazione.

<< Al massimo! >> urlò Ryohei buttandosi.

<< Vado anche io! >> urlò Killer seguita da Aikra che cercava di fermarla.

Tsuna si poggiò a una sedia.

Nana parlava con la sua amica, e non sembrava affatto preoccupata all'evenienza di perdere la casa.

Ma per il castano non era così.

Non poteva certo picchiarli tutti, quindi decise di spiazzarli.

Salì sul tavolo, afferrò Izumi che voleva combattere per evitare di vederlo morto, e cercò di urlare il più forte possibile.

<< Io e Hiba-chan ci sposiamo! >> urlò.

Tutti si fermarono.

Poi scoppiarono a ridere.

Tsunayoshi li guardo perplesso, e anche Kyoya.

<< C-Cosa fate? >> chiese perplesso mentre guardava tutti.

<< No è che... suvvia noi lo sapevamo! Non siamo mica stupidi! >> disse tra le risa Iemitsu.

Il castano alzò le spalle.

<< Meglio così >> disse scendendo e andando ad abbracciare il suo fidanzato.

Solo una persona non ne sapeva niente, e non la prese affatto bene.

<< Non lo posso permettere! Decimo ci ripensi! >> urlò Gokudera disperato.

L'interpellato lo guardò perplesso mentre Hibari lo stringeva più forte.

<< Gokudera-kun... ma che stai dicendo? >> domandò stupito.

L'argenteo guardava in cagnesco Hibari. Voleva definitivamente portargli via il Decimo! Non l'avrebbe permesso!

<< Decimo non si può sposare con una persona del genere! >> disse disperato.

<< Teppistello vedi di stare zitto o ti mordo a morte >> mormorò Kyoya minaccioso.

<< Kufufu penso che Gokudera Hayato abbia ragione >> ridacchiò Mukuro lì vicino.

Hibari lo fulminò con lo sguardo.

<< Tu stai zitto ananas marcia! Sei solo invidioso e morderò a morte anche te! >> ringhiò il moro.

Mey afferrò l'illusionista velocemente e lo avvicinò a se.

<< Cosa stai dicendo stupido cane bavoso! Io e Mukuro-kun ci sposeremo, quindi pensa al tuo di matrimonio. Stupido Hiba-chan! >> esclamò la ragazza.

Tsuna gemette dal dolore mentre Hibari lo stringeva fin troppo forte.

<< Ragazzina... ti sto per mordere a morte >> mormorò.

Mukuro sospirò.

<< Mey-chan lascia stare, questo stupido cane bavoso non capisce niente >> disse mentre assottigliava gli occhi.

Tsunayoshi era diventato bianco e stava per svenire, ma per fortuna Kyoya lo lasciò.

Fece scattare la mano e gli afferrò il braccio.

<< Hibari Kyoya se adesso ti rimetti a combattere giuro che ti lascio qui e dico a Gokudera di non farti uscire chiaro? >> mormorò con un sorriso.

Lui non replicò.

<< Comunque congratulazioni! >> urlarono in molti.

Mentre se ne andavano Kyoya urlò: << Sappi che mia figlia non si sposerà mai con te! >> urlò.

<< Si può sapere perchè sei così insistente? >> gli chiese.

<< E' lui >> mormorò irritato.

Tsuna sorrise a lo baciò.

Almeno il problema parenti era superato.

Restava solo da organizzare il matrimonio.

 

 

 

Salve a tutti!

Volevo avvisare pertchè tra poco partirò e non so quando potrò aggiornare visto che starò via quasi tutta l'estate, cercherò comunque di mettere più capitoli possibili.

Un bacio a tutti! =)

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Capitolo 38
*** Capitolo 38 ***


<< Mukuro-kun... che stai facendo? >> domandò Tsuna perplesso.

L'illusionista, con delle corde in mano, era entrato di nascosto nella casa Hibari-Sawada. Tuttavia Tsunayoshi lo aveva subito individuato, e aveva pregato mentalmente che Kyoya non arrivasse.

<< Kufufu... devo sistemare una faccenda... >> spiegò avvicinandosi.

Il castano annuì, ancora dubbioso.

Mukuro non si era fatto vedere per almeno tre giorni dopo l'annuncio ufficiale del matrimonio.

Sawada gli poggiò una mano sulla spalla.

<< Mukuro-kun... è successo qualcosa? >> chiese preoccupato.

Rokudo lo guardò negli occhi. Possibile che non se ne rendesse conto?

Lui annuì.

<< Non ti viene in mente niente? >> chiese.

Tsuna fece una faccia perplessa e Mukuro sospirò.

<< No, davvero, non ne ho idea... >> disse guardandolo.

L'illusionista rimase fermo e gli poggiò le mani sulle spalle.

<< Kufufu va bene.. ma stai tranquillo, riuscirò a farti tornare sui tuoi passi. Hibari Kyoya la pagherà! >> affermò il ragazzo prima di scomparire.

<< O-Ok... >> mormorò il castano al nulla.

Decisamente in quel periodo la Nebbia era strana.

Hibari comparve alle sue spalle e lo guardò sospettoso e lo guardò sospettoso.

<< L'ananas era qui vero? >> chiese.

Il castano annuì pensoso allontanandosi.

Come aveva previsto Mey era in camera sua che si aggiustava l'acconciatura, che naturalmente doveva essere sempre perfetta.

<< Mey dovrei chiederti una cosa.... >> iniziò.

La ragazza, davanti allo specchio, parve non sentirlo affatto.

<< No, questa ciocca va dall'altra parte! >> esclamò lei.

<< Mey... >> provò nuovamente il genitore.

<< Kufufu no fu... >> canticchiò la ragazza tutta assorta.

Tsunayoshi sospirò.

<< Mukuro-kun che figo! >> urlò lei adorante guardando la foto dell'illusionista che aveva sul comodino.

<< MEY! >> tuonò Sawada per farsi sentire.

Finalmente la figlia lo sentì e si voltò, piuttosto scocciata.

<< Dovresti farmi un favore >> mormorò piano.

Naturalmente Mey, incuriosita, si avvicinò. Quando sentì la sua missione sorrise felice.

 

*-*-*-*

 

Mukuro era seduto sulla sua poltrona, quando all'improvviso sentì qualcuno che bussava alla porta.

Una Mey sorridente gli si presentò davanti.

<< Kufufu Mey-chan... cosa ci fai qui? >> domandò con tono esasperato.

La ragazza lo guardò preoccupato e gli mise una mano sul braccio.

<< Allora è vero che stai male! Mukuro-kun che succede? Sei così strano... >> mormorò preoccupata Mey.

Rokudo si chiese perchè quella ragazza ce l'avesse così tanto con lui, e come le era venuto in mente di andarlo a “consolare”.

Effettivamente se l'era sempre domandato, ma non l'aveva mai capito.

<< Kufufu, sei molto carina a preoccuparti per me Mey-chan, ma non ce n'è alcun bisogno Kufufu >> sorrise.

La sua fan spalancò gli occhi.

<< Ma Mukuro-kun tu stai davvero male! Hai ripetuto due volte kufufu nella stessa frase! >> esclamò.

L'illusionista rimase spiazzato. Ma insomma lo conosceva meglio lei di se stesso!

<< Allora Mukuro-kun me lo vuoi dire oppure devo passare alle maniere forti? >> domandò con un sorriso lei.

<< Kufufu maniere forti? >> Rokudo era piuttosto perplesso.

<< Ma si! Come leggere la mente! >> disse Mey con tono convinto.

Lui alzò un sopracciglio e con tono sarcastico disse: << Leggere nella mente? Kufufu Mey-chan sei sicura di non star vaneggiando? >>.

La ragazza scosse la testa e, con un sorriso furbo lo mise alla prova.

<< Stai tranquillo... questo metodo me lo ha insegnato Reborn-nii! Ora te lo mostro... pensa a un numero. >> disse seria.

Rokudo sospirò. << Fatto >>.

Mey lo fissò un po', poi esclamò sicura: << Ventisette! >>.

L'ananas spalancò gli occhi stupito. Come aveva fatto? Però, pensandoci su, era ovvio che ci riuscisse, glielo aveva insegnato il più grande assassino del mondo!

Lei, notando lo stupore del suo idolo, sorrise felice.

Aveva fatto colpo!

<< Hai visto Mukuro-kun? Ora mi dici cosa succede? >> insistette abbracciandolo.

<< Ci tengo a te, non farmi preoccupare! >> continuò.

Rokudo s'irrigidì. Quello non era proprio il momento per le cose affettuose.

<< Mey... lasciami. Non ho nulla, tranquilla, sono solo stanco. Ci vediamo domani >> propose sciogliendo l'abbraccio.

La ragazza lo guardò negli occhi, capì che doveva ubbidire e annuì.

<< Va bene! Ci vediamo Kufu-chan! >> lo salutò allontanandosi.

 

*-*-*-*

 

Izumi era seduto sul letto quando sentì la porta della camera della sorella che sbatteva.

Doveva essere successo qualcosa.

Salutò via messaggio la sua ragazza, con cui stava chattando, e si diresse verso la porta incriminata.

<< Ananas cos'hai? >> chiese entrando.

La sorella era stesa sul letto, e guardava persa il vuoto.

L'altro alzò un sopracciglio. Adesso si che era incuriosito.

<< Mey hai litigato con l'ananas marcia? >> domandò.

Si abbassò appena in tempo per evitare un cuscino con il volto sorridente di Rokudo Mukuro stampato spora.

Un'aura nera avvolgeva la ragazza.

<< Non chiamarlo così! Lui è dolce, sensibile e carino, potrebbe offendersi! >> urlò arrabbiata.

Izumi non si scompose minimamente.

<< Non ti ha detto nulla vero? Anche papà è preoccupato... Ma quello è grande e vaccinato... se la sa cavare da solo! >> mormorò.

La sorella si calmò. Izumi aveva ragione.

Si alzò, decisa a distrarsi un po'.

<< Andiamo a infastidire Aiko! >> esclamò.

L'altro ghignò. Era decisamente la cosa migliore per passare il tempo.

Bussarono alla porta che collegava le due stanze. Negli ultimi tempi il moro aveva rincominciato a popolarla, quindi probabilmente era lì.

E infatti si sentì un tremolante “si?” come risposta.

<< Noi! >> esclamarono i due in coro.

La porta si aprì, e due mani emersero dall'oscurità, tirandoli dentro la stanza.

<< Dove sono? >> mormorò perplesso Izumi nell'oscurità più totale.

La stanza era buia, ma i due riuscirono lo stesso a capire che il fratello si era rannicchiato sotto le coperte.

Questo poteva dire solo una cosa: era veramente depresso.

<< Aiko... Fratellino...? >> sussurrarono i due avvicinandosi.

Avanzavano piano, tenendosi per mano, anche se la camera era talmente in ordine che raramente si poteva inciampare in qualcosa.

Ma, quella volta non era così.

<< Per tutte le sante ananas del mondo! >> urlò di dolore Mey.

Aveva urtato contro qualcosa di appuntito.

Izumi prese un tonfa e, mettendolo a terra, lo lanciò con forza, facendo andare tutti gli oggetti sotto il letto o contro la parete.

Ma che stava succedendo?

<< Ehm... apriamo la finestra magari? >> propose Mey mentre l'altro fratello si sedeva accanto al cumulo di coperte.

Quando la luce riuscì a raggiungere ogni parte della stanza i due rimasero esterrefatti.

Per terra vi era di tutto, dai quadri ai vestiti, e anche diversi mobili erano stati buttati sul suolo.

Aiko si rannicchiò maggiormente, infastidito dalla luce.

I due gemelli accorsero e, preoccupati come poche volte, cercarono di farlo sedere.

<< L-lasciatemi in pace... non voglio vedere nessuno! >> piagnucolò il moro.

Naturalmente opporre resistenza fu impossibile contro Izumi, infatti il ragazzo lo afferrò per la vita e lo alzò, facendolo sedere sul letto.

Non era raro vedere Aiko piangere, ma in quegli ultimi tempi accadeva davvero di rado.

<< Fratellino! Ma che ti è successo? >> esclamò preoccupata l'ananas cullandolo per calmarlo.

Izumi stette zitto, aspettando una spiegazione.

<< Ho... l-litigato con Hiro! >> disse tra i singhiozzi.

Mey annuì comprensiva, lei poteva capire, succedeva spesso con Mukuro-kun.

<< Cosa ti ha fatto? >> esclamò arrabbiatissimo il fratello.

Il moro scosse la testa. << E' st-stata colpa mia! >> esclamò.

Tutto era iniziato così: il Sempai era venuto a trovarlo, come sempre di nascosto. Si erano baciati e stesi sul letto.

Ma quando Hiro gli aveva proposto di fare altro, e qui Aiko era scoppiato a piangere violentemente, lui si era rifiutato.

Dopo l'ennesimo rifiuto l'altro ragazzo si era irritato, e gli aveva chiesto se per caso non si fidasse di lui.

Aiko era rimasto interdetto, e non aveva risposto, e il Sempai se ne era andato.

I due gemelli si fissarono.

Come era possibile che il loro fratellino si trovasse in una situazione del genere?

<< Ehm... e questo disordine? >> domandò Izumi spostando con un piede un giornalino.

Il moro alzò le spalle. << Ero molto triste per il litigio, e all'improvviso ho sentito una sensazione strana... ma non ricordo come è successo... >> bisbigliò.

Il castano annotò mentalmente di avvertire i genitori.

<< Dai Aiko, vedrai che appena ne parlerai con Hiro la situazione verrà chiarita, e farte pace! Basterà spiegargli che non ti senti pronto! >> esclamò Mey alzandosi.

Il moro scosse la testa guardandoli disperato.

<< NO.. io... lo farei il sesso con lui... ma NON SO COS'E'! >> urlò scoppiando a piangere.

Izumi e Mey rimasero pietrificati.

 

*-*-*-*

 

Hiro entrò arrabbiato in casa, sbattendo la porta.

Ad accoglierlo vi erano il fratello e Saito, che non lo degnarono di uno sguardo.

Il ragazzo si catapultò in camera, e per poco non scardinò la porta.

Poco dopo il fratello lo raggiunse.

<< Non è molto educato entrare a casa senza salutare >> mormorò con un sorriso.

L'altro lo fulminò con gli occhi e non rispose.

<< Hai litigato con quel grazioso ragazzino? >> domandò malizioso Kurai.

Hiro si alzò di scatto, furioso.

<< Non ti immischiare fastidioso scarafaggio! E vedi di non parlarmi più, potresti contagiarmi con la tua stupidità >> urlò spingendolo fuori dalla stanza, che chiuse a chiave.

Il biondo divenne scuro in volto.

Scese e si sedette sulla consueta poltrona.

<< Saito, mio fratello tiene a quel ragazzino? >> domandò con la voce che gli tremava dalla rabbia.

L'interpellato annuì. << Certo signore, molto >>.

Il ragazzo sorrise.

<< Molto bene. Saito cambio del programma. Dopotutto una vendetta doppia è più gustosa >> ridacchiò.

 

*-*-*-*

 

Nana e Haruka si erano ritrovate a casa dei figli per i preparativi del tanto atteso matrimonio.

Kyoya, al limite dell'esasperazione, ascoltava le due donne parlottar eccitate.

<< Io vorrei preparare un buffet, ma saremo numerosi... ma si, meglio farne due! >> esclamò la signora Hibari.

L'altra annuì convinta.

<< Io invece... mi occuperò del vestito di mio figlio... e anche del caro Kyoya! >> e qui il moro rabbrividì << Inoltre dobbiamo ancora occuparci delle decorazioni,i fiori,la torta, gli invitati! >> continuò eccitata.

Le due scoppiarono a ridere. Izumi indietreggiò intimorito, e fece lo stesso suo padre.

Effettivamente facevano paura. Hibari non riconosceva quasi più Nana Sawada, sua madre l'aveva davvero cambiata, e questo lo preoccupava. Non immaginva neanche lontanamente come vivesse Iemitsu.

Sospirò. Lui voleva solo avere un matrimonio normale, con pochi erbivori intorno. Ma sapeva benissimo che non era possibile.

Le due donne stavano ancora discutendo quando Mey, timorosa, si avvicinò.

<< Nonne... io volevo... permettetemi di partecipare! >> urlò tenendo il capo basso.

Izumi per poco non svenne. Ci mancava solo quello.

Harika e Nana se possibile si illuminarono ancora di più.

Ma che domande, certo che poteva, era la benvenuta!

<< Vediamo, perchè non ti occupi della musica... si della marcia nuziale e che la suonerà! >> decisero.

Hibari sbiancò.

<< M-madre, signora Sawada... ne siete proprio sicure? >> domandò.

Non risposero, e lo guardarono con facce sapute.

“Devo mordere a morte qualcuno...” pensò scurendosi in volto.

Per evitare di fare una strage Hibari decise di cercare Tsuna che, naturalmente non era disponibile.

Aspettò qualche minuto, ascoltando i borbottii eccitati delle tre.una vena sulla tempia incominciò a pulsare.

Haruka si destreggiò in una delle sue lunghe e strazianti risatine da oca.

Serrò la mascella per l'irritazione.

Sua figlia si mise a ridacchiare con il solito “kufufu”, che si sovrappose alle precedenti risatine da oca e alle frasi allegre di Nana.

Accarezzò i tonfa.

Casa sua era diventato l'inferno in terra, quello era certo. Solo, perchè a lui? Che aveva fatto di male? Certo aveva morso a morte un po' di persone, ma la disciplina andava mantenuta!

<< Izu-chan mi vuoi spiegare cos'è il sesso? >> urlò dal piano di sopra Aiko affacciandosi dalle scale.

Il fratello annuì frettoloso, desideroso di sottrarsi a quella tortura che erano i suoi parenti.

Hibari Kyoya estrasse i tonfa e colpì con forza la parete, provocando una lunga crepa.

Stava impazzendo.

Poi finalmente Tsunayoshi Sawada si fece vivo.

<< Belphegor non si può fare! Non comprerò delle corone e dei coltelli nuovi, quei soldi servono per altro! >> cercò di chiarire con voce stanca.

Fare il Boss era dura.

Il castano chiamò Aiko che, rinunciando alla sua lezione, si affrettò a afferrare il telefono.

Nessuno voleva vedere Tsuna con una crisi isterica, soprattutto dopo i racconti di Kyoya e dei Guardiani sulla gravidanza.

<< Pronto zio Xanxas... >> mormorò.

Sawada, finalmente libero, sorrise al suo fidanzato e lo abbracciò.

Poi lo baciò con affetto, e mentre lo faceva gli prese le mani e le fece intrecciare con le sue.

I tonfa caddero a terra.

<< Ciao Hiba-chan come è and- >> non riuscì a finire la frase, la madre lo tirò con forza per un braccio.

<< Tsu-kun devi fare tu il giro di chiamate per gli invitati, io e Hakura non ce la facciamo! >> disse con un tono che non ammetteva repliche.

<< Certo mamma >> sorrise il castano.

Poi si voltò verso Hibari e lo prese per mano. Andarono in salotto.

Dal telefono che il figlio teneva lontano dall'orecchio provenivano i “VOOOOOI” si Squalo e “Feccia” di Xanxas, che voleva solo parlare con suo nipote, per non parlare di Lussuria che rideva, Bel che rideva e Fran che continuava a mormorare “Sempaiiiii”.

Tuttavia il ragazzo era a sua completo agio.

Allora si spostarono in camera da letto, ma Izumi stava litigando con Nova, e si sentiva benissimo tutto.

Tsunayoshi, con sguardo deciso, si chiuse in bagno.

Silenzio.

Finalmente.

<< Grazie al cielo. Troppe cose da erbivori >> mormorò sollevato il moro.

L'altro sorrise.

<< E' normale Hibari-san... sono tutti così felici! >> esclamò Tsunayoshi.

Anche lui non ci andava leggero.

<< Uff, Hibari-san mi puoi aiutare? Siamo troppi! >> domandò con sguardo implorante.

Hibarsi scosse la testa con forza.

<< Erbivoro scherzi? Mi vuoi morto? >> ringhiò irritato.

Sawada spalancò gli occhi, poi si rattristì.

<< Va bene... allora vado. Se ti serve qualcosa sono in camera >> disse alzandosi.

La Nuvola si dette mentalmente dell'idiota.

Aveva fatto capire a Tsunayoshi che non gliene fregava assolutamente niente del matrimonio!

Sospirò cercando di ritrovare la calma, poi si alzò.

Tsunayoshi era nella camera da letto, intento a fare la lista.

Entrò e osservò critico i nomi scritti.

Tutti erbivori naturalmente.

<< Tsuna non è possibile, non vorrai invitare anche loro! >> esclamò.

Sawada gli sorrise facendogli spazio sul letto.

<< Dopotutto sono i genitori di Nova, cioè la fidanzata di nostra figlia, e poi sono anche nostri ex-compagni di scuola >> disse.

Argomento più che valido.

 

*-*-*-*

 

La settimana passò velocemente, e le due donne avevano già iniziato i preparativi.

Solo una persona non voleva ASSOLUTAMENTE che si celebrasse quel matrimonio.

Gokudera Hayato aveva passato diverso tempo escogitando vari metodi per sabotarlo.

Il suo adorato Decimo non poteva unirsi a quello lì, era fuori discussione.

Hibari Kyoya non ne era degno, assolutamente!

Si era quindi recato al “ritrovo”, dove trovò tutti che discutevano. Hibari sembrava sul punto di distruggere qualcosa.

<< Decimo!!!! >> urlò raggiungendolo di corsa.

Il castano sorrise stupito sbattendo le palpebre perplesse.

<< G-Gokudera-kun! Cosa ci fai qui? >> esclamò meravigliato.

La Tempesta sorrise.

<< Decimo la vorrei aiutare con il suo matrimonio! >> esclamò convinto.

Kyoya assottigliò gli occhi, insospettito. Da quando in qua l'erbivoro accettava la sua relazione con Tsunayoshi?

Ma il suo fidanzato non sembrava affatto insospettito, anzi era più che felice. Il volto gli si illuminò e sorrise di gioia.

<< Davvero? Grazie mille Gokudera-kun! >> esclamò abbracciandolo.

Hibari si irrigidì.

Hayato sgranò gli occhi.

“ Certo che il Decimo è così fiducioso... come suo braccio destro non posso che esserne orgoglioso! ma... non lo starò tradendo così?” pensò l'argenteo.

Scosse il capo con forza. Lui stava solo aiutando il Decimo!

Kyoya afferrò i tonfa e gli si avvicinò minaccioso.

Gokudera si irrigidì. Che avesse già capito?

<< Erbivoro, non vorrai fare qualcosa a Tsunayoshi vero? >> mormorò scuro in volto.

Hayato lo guardò amale. Doveva assolutamente sembrare disinvolto!

<< Assolutamente no! Come fa a venirti in mente una cosa del genere? Lui è il Decimo! >> esclamò voltandosi per raggiungere Tsuna.

“ Non si sa mai.. quando lo ha abbracciato ha fatto una faccia... stava di sicuro pensando cose inappropriate!” pensò arrabbiato il moro.

Ma Tsunayoshi era SUO! Come poteva farlo capire a tutti?

Sospirò. Almeno il matrimonio era una garanzia...

Hayato sorrise dietro al gruppo.

Infiltrazione riuscita!

 

 

 

 

Salve a tutti, rieccomi!!!

Lo so che non aggiorno da un sacco, dovete scusarmi, ma sono davvero molto, molto, impegnata.

Spero comunque che il capitolo vi piaccia, per scriverlo ci ho messo molto ( praticamente ogni attimo libero che avevo appena tornata dalle vacanze)!

Un bacio a tutti!

Fliflai =)

 

 

 

 

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Capitolo 39
*** Capitolo 39 ***


<< Non è possibile! >> esclamò Nana mentre sfornava l'ennesimo piatto di tartine bruciate.

Gokudera la fissò, naturalmente era stato lui ad aumentare la temperatura del forno.

La donna pareva contrariata e esasperata, normalmente era così brava ai fornelli!

<< Nana-san che succede? >> chiese con finta innocenza l'argenteo.

Qualche giorno prima si era offerto come aiutante di Haruka, ma era stato affidato a Nana. Visto che si doveva cucinare molto, soprattutto perchè per il giorno dopo era fissata una cena con numerosi parenti, la signora Hibari aveva deciso di dare un aiuto alla cara amica. Dopotutto lei aveva il maggiordomo e il marito a casa!

La signora Sawada sospirò stancamente.

<< Perdonami Gokudera-kun non so davvero che mi stia succedendo... >> esclamò in tono di scuse.

La Tempesta scosse la testa.

<< E' normale Nana-san, si è data molto da fare in quest'ultimo periodo, dev'essere stanca >> disse Hayato.

La donna annuì.

Effettivamente era vero.

<< Hai ragione.... ma sono così emozionata! >> esclamò lei.

L'aiutante rispose con un sorriso tirato.

Sapeva benissimo di star ingannando la povera donna, ma assolutamente non poteva far celebrare quelle nozze!

Il Decimo doveva trovare qualcuno che fosse degno di lui!

<< Nana-san perchè non si va a riposare? Continueremo dopo >> propose accompagnandola fuori dalla stanza.

La signora Sawada annuì con un sospiro. Tanto non era riuscita a concludere niente e aveva solo fatto perdere tempo prezioso a quel povero ragazzo!

L'italiano si stava dirigendo verso la porta quando si ritrovò quasi addosso al suo venerato Decimo.

Il castano era al telefono. Per lo spavento fece cadere il cellulare, che chiuse la chiamata.

Gokudera andò nel panico.

<< Mi perdoni Decimo! Non volevo! >> quasi urlò in prede alla disperazione.

Tsunayoshi fece una faccia perplessa.

<< Non ti preoccupare Gokudera-kun, non è successo niente! Perchè ti preoccupi tanto? >> chiese stupito.

L'altro sospirò sollevato.

Alcune volte scordava che non era più il periodo della gravidanza.

Tsuna sorrise.

<< Comunque volevo ringraziarti per l'aiuto che ci stai dando.... siamo molto impegnati ! >>

lo ringraziò entusiasta.

<< S-Si figuri.... >> mormorò in imbarazzo.

Il Decimo lo aveva ringraziato!

Lo fissò per qualche minuto.

Era sorridente come sempre, ma sembrava molto più.... felice. Non lo vedeva così da un bel po'.

<< Va tutto bene? >> domandò preoccupato il castano notando che il suo braccio destro sembrava in difficoltà, come se volesse dirgli qualcosa che stava trattenendo.

L'argenteo si affrettò a dire che stava benissimo.

Il Bosso, tranquillizzato, si voltò per andare a salutare i figli, ma inciampò.

Gokudera Hayato vide come a rallentatore Tsuna cadere in avanti.

Non poteva permettere che si facesse del male!

Tsunayoshi Sawada cadde rovinosamente su Hayato, che si era gettato in avanti, inciampando a sua volta per l'agitazione.

<< S-sta bene? >> chiese preoccupato.

L'altro aveva dipinta in viso un'espressione piuttosto preoccupata e cupa.

<< D-Decimo? >> provò incerto l'italiano.

<< Gokudera-kun... >> iniziò il castano << perchè porti così tanta dinamite con te? Riesco addirittura a vederla! >> chiese con sospetto nella voce.

Hayato sudò freddo.

<< Ecco... >> temporeggiò incerto su cosa dire.

Tsunayoshi lo afferrò per le spalle con preoccupazione.

<< Non starai andando a qualche strana e pericolosa missione a mia insaputa vero? >> esclamò preoccupato il castano.

Bhé in un certo senso...

<< No!! >> lo tranquillizzò frettolosamente. Sicuramente non voleva farlo preoccupare proprio ora che era così felice.

<< Sarà meglio... >> mormorò alzandosi Tsuna.

Poi tornò a sorridere.

La Tempesta abbozzò a sua volta un sorriso incerto.

<< Ehm... Decimo... come mai è così felice? >> domandò.

Sawada si aprì in un impossibile sorriso, quasi inquietante, ma che sprizzava gioia.

<< Ma che domande fai Gokudera-kun? Tra poco mi sposo con Hibari-san! >> esclamò.

Hayato sentì come se qualcuno gli avesse tirato un fortissimo pugno nello stomaco.

<< Ora scusa ma devo fare ancora diverse telefonate >> lo informò salutandolo.

L'altro rimase fermo nel corridoio.

Stava facendo la cosa giusta?

Si voltò e strabuzzò gli occhi. Aveva Hibari Kyoya a poche spanne del suo viso, e decisamente non sembrava contento.

<< Erbivoro che hai in mente? >> chiese con tono minaccioso.

L'altro si scansò.

<< Assolutamente niente >> disse prima di uscire. Aveva un'altra meta.

Il moro indurì lo sguardo.

Sapeva che non era affatto vero, ma non poteva andare a dirlo a Tsuna, sapeva benissimo che non gli avrebbe creduto, si fidava troppo del teppistello.

Salì le scale e trovò Tsunayoshi intento a cercare qualcosa nel caos più totale che regnava nell'armadio.

Non lo notò finché non si avvicinò, solo a quel punto si voltò e lo abbracciò baciandolo.

Quando si staccarono sorrise felice. << Hibari-san! Stavo cercando la tua camicia bianca come mi avevi chiesto! >> rivelò.

Kyoya sbuffò divertito.

<< E quindi...? >> chiese pur sapendo già la risposta.

Il castano scosse la testa sconsolato.

<< Ho trovato la sciarpa che mettevo alle elementari che non trovavo da tra anni e una maglietta di Izumi di quando andava all'asilo... ma della camicia neanche l'ombra >> sospirò sconsolato.

Tutto normale insomma.

Il più grande stava per dire qualcosa quando sentirono un “ O Mio Dio!” urlato da Mey.

Quando arrivarono trovarono un depressissimo Aiko in compagnia della sorella, che guardava sconcertata qualcosa nella stanza del gemello.

<< Cosa succede? >> chiesero i genitori preoccupati.

Hibari seguì con lo sguardo Tsuna che entrava nella stanza del figlio, e lo vide sgranare gli occhi. Lo raggiunse per scoprire cosa sconcertava tanto tutti.

Sawada era sbiancato.

<< N-Non è possibile >> mormorò guardando Kyoya che lo aveva raggiunto con occhi disperati << mi ero impegnato tanto l'altro giorno! >> piagnucolò.

Aiko abbassò ancora di più il capo, colpevole.

Era comprensibile visto che la camera era nel disordine più totale, tutto era sottosopra come se fosse passato un tornado.

Capiva perfettamente cosa aveva inteso Tsunayoshi. Aveva passato il week-end a riordinare dall'ultima volta.

L'ananas si chinò e sussurrò all'orecchio del fratello: << Non siete ancora riusciti a chiarire vero? >>.

Lui scosse la testa.

<< Non è venuto a scuola >> sussurrò come risposta.

Tsunayoshi gli poggiò una mano sulla spalla.

<< Aiko vorrei parlarti va bene? >> chiese con voce dolce guardandolo negli occhi.

Stranamente non sembrava affatto arrabbiato.

L'adolescente annuì.

<< Hiba-chan chiama Reborn per favore e digli che devo chiedergli una cosa >> gli disse mentre si allontanava.

Kyoya sospirò.

<< Padre... domani posso cenare fuori? >> gli domandò Mey guardandolo speranzosa.

Il moro fece finta di pensarci un po' su.

<< Se devi andare dall'ananas marcia no >> dichiarò deciso.

Lei sbuffò.

<< Non è giusto! Izumi ha potuto la settimana scorsa anche se usciva con Nova! >> protestò.

Hibari si innervosì.

Chiarì subito che, nonostante la ragazzina fosse la figlia di due soggetti piuttosto irritanti, non era nessuno dei due.

La figlia non ci credette affatto.

<< Sicuramente è perchè non l'ho chiesto a papà! >> si disse allontanandosi.

Il moro sospirò.

Doveva fare quella telefonata si ricordò.

Decise di usare il telefono che avevano in camera, decisamente più comodo che scendere le scale.

Per sua sfortuna aprì la porta sbagliata, e la scena che si ritrovò di fronte lo lasciò pietrificato.

<< P-padre! >> esclamò Izumi stupefatto.

Nova divenne rossa di colpo.

I due erano stesi sul letto, semi nudi, e si baciavano.

La ragazza era in reggiseno e mutandine, mentre il ragazzo aveva addosso ancora le mutande e la camicia.

<< Noi non stavamo facendo niente di strano! >> affermò il figlio, leggermente in difficoltà.

Insomma quello era suo padre! E lo aveva colto in una situazione decisamente strana!

Kyoya quasi ringhiò mentre si sbatteva la porta alle spalle.

Mentre si allontanava sentì il castano che chiedeva se potevano continuare e un sonoro “NO!” della rossa.

Comprensibile, aveva distrutto tutta l'atmosfera.

Ringraziò di aver trovato la porta giusta e sbuffando compose il numero.

Chissà cosa voleva Tsuna.

 

*-*-*-*

 

Gokudera si era infiltrato nella pasticceria incriminata insieme a Yamamoto, adducendo alla solita scusa: il gioco.

Purtroppo si era dovuto portare dietro anche la stupida mucca e la ragazza bomba, ma non avrebbe permesso loro di intralciare i suoi piani.

<< Ahahahahah Gokudera che succede? >> domandò il maniaco del baseball ridendo come sempre.

La Tempesta cercò di trattenere i nervi, mentre spiegava.

Il gioco consisteva ne colpire più torte possibile senza che il proprietario se ne accorgesse.

L'altro parve perplesso.

<< Ma così non renderemo vano il lavoro di quell'uomo? >> domandò.

Hayato fece un sorriso di scherno.

<< Cosa c'è maniaco del baseball hai paura di perdere? >> domandò prendendolo in giro.

Takeshi aggrottò la fronte.

Lambo sussurrò qualcosa a I-Pin e lei annuì.

<< D'altronde lo sapevo che sei un incapace. Scommetto che con quel tuo tiro debole non riesci nemmeno a centrare quella laggiù >> continuò indicando un'enorme torta che il pasticcere aveva appena finito di decorare.

Naturalmente non ne aveva scelta una a caso, ma quella che serviva per il matrimonio del Decimo.

Perfino Takeshi Yamamoto non riusciva a rimanere indifferente quando si insultava il suo orgoglio di giocatore.

Prese la palla che si era portato dietro, si concentrò, e la lanciò con tutta la forza che aveva.

Centrò in pieno il dolce che si ruppe completamente sul pover'uomo che era accorso sentendo il rumore.

Gokudera ghignò soddisfatto. Troppo facile

Quando il pasticcere si riprese dal colpo saltò su urlando “Chi è stato?” Yamamoto scoppiò a ridere, sempre senza ragione, facendoli scoprire.

<< Idiota! >> ringhiò facendo buttare tutti sotto un tavolo. Assolutamente non dovevano farsi vedere in viso, altrimenti li avrebbero identificati con fin troppa facilità.

Naturalmente non poteva andargli bene nemmeno quella volta, perchè Lambo scelse proprio quel momento per dire la cosa più fuori luogo del mondo.

<< I-Pin oggi sei proprio carina sai? >> mormorò.

<< C-Cosa? >> balbettò lei arrossendo.

I due più grandi sbiancarono.

Immediatamente partì il conto alla rovescia.

Ma naturalmente non bastava. La ragazza si appiccicò alla persona più vicina che, per scherzo del destino evidentemente, era proprio Hayato Gokudera.

<< Ahahahahah Gokudera facciamo ancora quel gioco pericoloso? >> chiese ridendo la Pioggia.

<< Non ridere idiota! Aiutami piuttosto! >> urlò balzando in piedi.

L'uomo lo vide e gli andò incontro arrabbiatissimo.

Disperato Hayato, vedendo che il conto alla rovescia era quasi finito, fece l'unica cosa che aveva meno senso fare in quel momento.

Accese una dinamite.

Subito dopo sbiancò, rendendosi conto di quello che aveva fatto.

<< Stupida mucca è solo colpa tua! Idiota del baseball aiutami! >> urlò cercando di spegnerla.

Il pasticcere li aveva quasi raggiunti.

<< Ehi Vo- >> iniziò a urlare.

Troppo tardi.

Il conto alla rovescia era finito, e anche la dinamite.

Lo scoppio fu epico.

 

*-*-*-*

 

Hayato Gokudera, appena uscito dall'ospedale,si era diretto dalla Pioggia e i due marmocchi (anche se non lo era no più mentalmente non erano cambiati) per assicurarsi che non dicessero niente al Decimo.

Poi era tornato dal Decimo, che lo aveva chiamato disperato.

Quando arrivò suonò il campanello, e poco dopo Sawada arrivò e gli aprì.

<< Decimo cosa vole.... ma perchè piange? >> domandò sgranando gli occhi e andando velocemente a consolarlo.

<< G-Gokudera-kun s-scusa m-ma tu s-sei l'unico che m-mi ca-capisce... m-mi sei venuto i-in mente s-solo tu... >> singhiozzò aggrappandosi alle sue spalle.

Hayato arrossì.

Il suo amato Decimo si era rivolto proprio a lui fra tanti! Quello era un giorno bellissimo!

<< Cosa le è accaduto? >> chiese guardandolo negli occhi colmi di lacrime.

Tsuna si sedette e fece accomodare anche lui.

Poi ancora fra i singhiozzi disse disperato: << I-il pasticciare p-poco fa mi ha chiamato e... m-mi ha de-detto che il n-negozio è s-saltato in aria con.... CON LA MIA TORTA!!! >> scoppio a piangere disperatamente.

Hayato Gokudera sbiancò.

Lui... lui aveva fatto piangere il Decimo!

Sentì i sensi di colpa assalirlo.

<< Ehm... ecco.. io... >> disse impacciato.

Ma Tsunayoshi lo fermò all'istante.

<< E poi... i-io penso che ci s-sia qual-qualcuno stia c-cercando di ostacolare il n-nostro m-matrimonio! >> rivelò tra le lacrime.

La Tempesta sgranò gli occhi.

Lo aveva capito?!

<< Come mai lo pensa Decimo? >> domandò sudando freddo.

<< Prima c'è stato quel ritardo nel pagamento del vestito, poi qualcuno lo ha tagliato... poi gli inviti sono bruciati e poi questo! >> pianse Sawada abbracciandolo.

Gokudera si sentì uno schifo.

Decisamente non aveva fatto la cosa giusta.

Stava per dire tutto al Decimo, ma poi si trattenne. Probabilmente lo avrebbe odiato, e non poteva sopportarlo!

<< E p-poi anche l'antipasto per la cena di d-domani! M-ma quella è stata sfortuna... lo so che non è colpa tua Gokudera-kun! Tu sei sempre così gentile! >> disse scoppiando nuovamente a piangere.

Fu troppo. Davvero troppo.

L'argenteo si alzò di scatto, Tsuna lo fissò meravigliato.

<< G-Gokudera-kun? >> mormorò perplesso.

L'italiano lo fissò dall'alto. Non poteva assolutamente perdonarsi. Lo aveva fatto piangere come un disperato.

<< Decimo sono stato io! >> urlò piegandosi in segno di scusa.

Tsunayoshi sbatté le palpebre meravigliato.

<< T-Tu? >> sussurrò meravigliato.

Annuì.

<< Sono profondamente dispiaciuto! Non sono assolutamente degno di essere il suo braccio desto Decimo! >> esclamò.

<< M-Ma Gokudera-kun perchè lo hai fatto? >> domandò Sawada sorpreso.

Hayato deglutì. Doveva dirglielo.

Si avvicinò al castano e si inginocchiò vicino alle sue ginocchia.

Gli prese le mani tra le sue e esclamò con convinzione: << Decimo lei non si deve sposare con un pazzo del genere! Non fa per lei! >>.

Tsuna lo fissò perplesso.

<< Ma io amo Hibari-san! >> disse deciso Tsunayoshi.

Gokudera scosse il capo.

<< Decimo dico davvero, deve sposare qualcuno che la ami davvero! Quello non l'ha fatta soffrire abbastanza? E se all'improvviso se ne andasse come quando aspettava i gemelli? >> provò a farlo ragionare.

Tsunayoshi lo guardò sconcertato. Cosa era successo?

<< Ma Gokudera-kun è successo tanti anni fa! Kyoya mi ha dimostrato che mi ama davvero! >> esclamò.

Hayato si morse le labbra. Come poteva farglielo capire?

<< Decimo... se ancora vale qualcosa per lei la mia opinione mi ascolti! Non lo sposi! >> disse con convinzione. Si alzò e, tenendogli sempre le mani si avvicinò.

<< Io... non sono degno ma... piuttosto di quello... >> mormorò << SPOSI ME! >> urlò.

Tsunayoshi sgranò gli occhi.

Proprio mentre l'italiano era nel bel mezzo della frase ala porta si aprì.

Kyoya Hibari rimase fermo sconcertato, con dietro i tre figli.

<< Er.... ERBIVORO!!! >> urlò buttandosi su Gokudera e atterrandolo.

<< P-Padre! Fermo! >> urlarono all'unisono Izumi, Mey e Aiko mentre i due si rotolavano a terra.

<< Giuro che questa volta ti mordo davvero a morte! Maledetto! Come osi? >> ringhio mentre si azzuffava.

Era talmente arrabbiato che non aveva neanche preso i tonfa!

<< Che vuoi pazzoide? Tu non meriti il Decimo! >> rispose di rimando Gokudera.

<< Ehm... Hibari-san.. no! Fermi! Io... >> cercò di dire Tsuna.

Quell'ammasso di corpi rotolò per tutta la stanza, rovesciò diversi mobili e ruppe alcuni vasi.

E non accennavano a fermarsi!

Izumi e Mey intervennero provvidenzialmente e fermarono i due, separandoli, mentre Aiko si sedette vicino al papà per calmarlo.

<< Non c'è bisogno di picchiarsi così! >> disse Tsuna ancora a disagio.

I due si fissarono in cagnesco.

Poi annuirono.

<< Ha ragione Decimo >> mormorò Gokudera.

Kyoya annuì di rimando.

Poi, tutti e due contemporaneamente, estrassero rispettivamente tonfa e dinamite, per ributtarsi l'uno sull'altro.

<< No! Basta! >> urlò Tsunayoshi alzandosi di colpo e entrando i Hyper-Mode.

Li afferrò tutti e due con forza e li scaraventò contro il muro.

I tre figli rimasero stupefatti dalla situazione.

<< Fico... >> mormorò Izumi con gli occhioni che brillavano di ammirazione.

<< Gokudera-kun.... ecco... io amo davvero tanto Hibari-san quindi... ecco... penso che non si possa fare... >> mormorò arrossendo.

Kyoya si avvicinò e lo abbracciò forte, facendo chiaramente capire che non intendeva rinunciare a quello che definiva suo.

Hayato annuì.

<< E tu Hibari... perchè hai reagito così? >> disse con rimprovero nella voce.

Hiba-chan sbuffò.

<< Forse ho un po' esagerato >> ammise.

Naturalmente per Gokudera non bastava così poco, non si voleva arrendere!

Si guardò intorno. Ci doveva pur essere qualcosa.... poi lo vide: il Bazooka dei dieci anni, rotto, di Lambo.

Lo afferrò velocemente e lo scagliò contro Kyoya, peccato che quest'ultimo stesse ancora stringendo Tsuna.

I due finirono contemporaneamente dentro l'aggeggio.

Hayato sbiancò, e così anche i tre ragazzi.

<< Erbivoro... io ti ammazzo! >> urlò Tsunayoshi alzandosi di colpo.

Poi parve accorgersi di qualcosa e si fermò.

<< D-Decimo? >> disse perplesso l'argenteo.

<< Papà che succede? >>.

Tsunayoshi fece una faccia disperata.

<< No... non è possibile... >> mormorò.

<< Hibari-san... mi sento strano... >> mormorò Kyoya alzandosi.

I due si guardarono.

<< NON E? POSSIBILE!!! COSA HAI FATTO ERBIVORO??? >> urlò Sawada gettandosi contro Gokudera.

Hibari si fissò a lungo.

<< C'è qualcosa che non quadra... >> mormorò.

Fece una faccia perplessa, molto alla Tsuna, poi sorrise apertamente.

<< Hibari-san mi sa che ci siamo scambiati di corpo! >> disse allegro.

Tutti rimasero pietrificati nel vedere il volto di Kyoya Hibari sorridere in quella maniera aperta e raggiante.

<< T-Tsunayoshi... ti prego... non sorridere... >> mormorò Tsuna mettendosi una mano sulla faccia. Poi si voltò verso l'italiano e lo fissò glaciale.

<< Vedi di fare qualcosa erbivoro, altrimenti ti morderò davvero a morte >> ringhiò.

<< Uao papà con quella faccia fa paura.. >> mormorarono i gemelli.

Hibari sorrise nuovamente.

<< Tranquilli tra poco dovrebbe tornare tutto alla normalità! >> disse con tono tranquillizzante.

“Questo è un crollo d'immagine...” pensò disperato Tsuna,o meglio Hibari.

<< Padre... così si che è rassicurante! >> mormorarono ancora i tre.

<< Smettetela pesti! >> urlò Sawada.

Per fortuna poco dopo i due furono avvolti da una nuvola rosa.

<< Peccato... >> sussurrò Izumi. Gli altri due annuirono.

<< Per fortuna! Erbivoro l'hai fatta grossa! >> ringhiò Kyoya, felicissimo di aver ritrovato il suo corpo. Tsunayoshi era davvero troppo debole, non si era trovato affatto a suo agio.

D'altra parte Sawada era ancora più sicuro che Kyoya fosse davvero fortissimo.

<< ehm... per fortuna siamo tornati come prima.. >> ridacchiò.

Gokudera sospirò.

<< Mi scusi Decimo... >> mormorò scivolando a terra.

Probabilmente lo odiava.

<< Non fa niente Gokudera-kun! >> disse tranquillo Tsunayoshi.

La Tempesta alzò lo sguardo e lo vide che sorrideva.

In quel momento l'amore sconfinato che Hayato Gokudera provava per Tsunayoshi Sawada, l'amato, adorato e venerato Decimo, crebbe a dismisura.

Tutto si era “sistemato” e ormai mancava poco al matrimonio.

Avrebbe fatto di tutto per far andare tutto per il verso giusto, decise.

<< Tranquillo decimo, lasci fare a me! >> urlò correndo fuori dalla casa.

Sawada sorrise e baciò Kyoya.

Ora potevano stare tranquilli.

 

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Capitolo 40
*** Capitolo 40 ***


Hibari si chiedeva per l'ennesima volta in vita sua perchè aveva deciso di sposarsi.

Ma soprattutto perchè aveva scelto proprio Tsunayoshi Sawada fra tanti. Insomma nel mondo c'erano tanti altri individui!

La mattina del matrimonio non era stata certo facile per il moro.

Appena si era alzato aveva sentito il campanello che suonava. Ma insomma non potevano aspettare almeno che avesse preso il caffè? Comunque era andato ad aprire, conoscendo il carattere del compagno la mattina.

La famiglia Simon al completo gli si presentò davanti, a cominciare da quel irritante del Boss, che Hibari proprio non riusciva a accettare.

In seguito Tsuna si era alzato e lo aveva cacciato perchè si doveva preparare.

Di positivo,in mezzo a tutta quella confusione, c'era che Tsunayoshi era di ottimo umore.

Kyoya ringhiò irritato mentre si metteva la cravatta. Odiava vestirsi in maniera elegante.

Naturalmente non aveva potuto decidere sugli abiti, sua madre aveva fatto una faccia disgustata a tutti i capi di abbigliamento che aveva scelto, dicendo che il caro Tsunayoshi si sarebbe vestito in maniera molto più elegante.

Il moro neanche guardò la sua figura allo specchio, sapeva benissimo di essere presso che perfetto.

Adesso doveva solo andare in chiesa.

 

*-*-*-*

 

La pazienza, era risaputo, non era l'arma vincente di Hibari Kyoya.

Quindi si poteva sapere perchè Tuna stava tardando di tanto? Ormai c'erano tutti, ma proprio tutti gli invitati. Le varie coppie stavano discutendo già da un po', annoiate.

Ma insomma non l'aveva deciso lui di far quella dannata pagliacciata che è il matrimonio? Che almeno arrivasse puntuale!

<< Giuro che ti affetto! >> si sentì per tutta la chiesa quell'esclamazione che Killer aveva rivolto ad Akira, che come sempre era indifferente a tutto e a tutti.

Kyoya sospirò. Doveva restare calmo.

<< Che fanciulla piena di energia! >> ridacchiò Lussuria davanti a lui.

Il moro lo fulminò con gli occhi. Ma chi aveva scelto il prete!?

“ Questo matrimonio mi sta già facendo innervosire prima di essere celebrato!” pensò innervosito.

Poi, finalmente, l'organo incominciò a suonare e Mey, addetta alla marcia nuziale, incominciò a cantare.

“ Kufufufu... no fu... kufufu no fu!” ecco cosa rimbombava per tutta la chiesa.

Hibari sbiancò. Ma chi le aveva dato quella insana idea!?

Un emozionatissimo Tsunayoshi Sawada arrivò fino all'altare, accompagnato da quelle orrende note, che Hibari sapeva create da quell'odiosa ananas marcia.

Appena Kyoya lo vide dovette trattenersi dallo scappare via.

Insomma.... non stava affatto male... ma... conciato in quel modo... cosa ci faceva il suo futuro sposo vestito da sposa?!

Era un giorno di stranezze.

<< Ma si può sapere come lo hai conciato? >> si sentì sussurrare da Iemitsu alla moglie.

<< E' il mio vestito caro! Non te lo ricordi? >> domandò perplessa Nana.

<< Non è quello il problema! Mio figlio è vestito da donna! >> disse esasperato l'uomo.

<< Ma sta così bene! >> esclamò la moglie convinta.

<< E' pur sempre un uomo! >>.

<< A me non sembra, non solo sta sotto, ma ha anche partorito ben tre marmocchi. Cosa c'è di maschile in lui? Ha anche la taglia di una donna! >> mormorò Killer mettendosi in mezzo alla conversazione senza essere richiesta, come sempre.

Iemitsu la guardò male.

<< Fate silenzio! Prima iniziamo prima finiamo >> sbadigliò Akira.

La rossa mise mano alla katana.

<< Sei irritante >> mormorò.

Lussuria si schiarì la gola, per attirare l'attenzione, ma nessuno parve ascoltarlo. Anzi le persone incominciarono a parlare ancora più fra loro, e Mey cercò di intonare più forte la sua orrenda canzone, mentre Mukuro si impegnava per distruggere l'organo.

Tsuna si fece impaziente, mentre il vociare aumentava.

Kyoya sospirò.

<< Allora... siamo qui riuniti... >> cominciò “il prete”.

<< Ma cosa dici? Idiota! >> risuonò in tutta la chiesa.

<< Non posso permettere che questo matrimonio si faccia se mio figlio è vestito così! >>.

<< Ahahahahahahahahahahahahahahah >> rise senza un apparente motivo il giocatore di baseball.

<< Idiota! >> urlò Gokudera.

<< Mukuro-kun! Non riesco a intonare il no samma! >> pianse disperata Mey.

<< AL MASSIMO! >> fu l'urlo che sovrastò tutto.

Nella chiesa ricadde il silenzio.

Sawada sospirò ringraziando mentalmente il fratellone.

Voleva così tanto sposarsi con Hibari-san!

<< Bene... allora stavo dicendo... >> ritentò Lussuria.

Non ci fu niente da fare.

<< Cosa? IO CHIEDO IL DIVORZIO! >> tuonò Killer alzandosi.

<< Erbivora siamo a un matrimonio! Rispettate tutti la disciplina e sedetevi in silenzio! >> cercò di tuonare il moro.

Tutta la chiesa sembrava in agitazione, sembrava che tutti avessero deciso che proprio quel motivo era buono per litigare e sfogarsi per tutte le più insignificanti cose.

<< P-Perfavore... >> implorò Tsuna con le lacrime agli occhi.

Kyoya gli mise una mano sulla spalla, ma l'altro parve non notarlo.

Stava tremando.

Ormai era tutto fuori controllo.

<< Questo è il mio matrimonio! Per favore basta! >> urlò alla folla, che naturalmente non lo ascoltò.

Il castano disperato scese dall'altare e corse ad abbracciare Akira scoppiando a piangere.

Il sangue di Killer e di Kyoya si gelò all'istante.

<< Giù le mani da Tsunayoshi erbivoro! >> tuonò Hibari infuriato.

<< Giù le mani dal mio uomo sgualdrinella! >> urlò la rossa estraendo la katana.

<< Mio figlio è un UOMOOOOO!!! >> urlò Iemitsu ormai partito del tutto con accanto nana che cercava di calmarlo.

Killer si fermò per un secondo prima di buttarsi addosso al castano.

<< Fatemi riformulare. Giù le mani dal mio uomo sgualdrinello! >> urlò.

Il ragazzo con il vestito da sposa entrò in Hyper-Mode, il vestito si strappò un po', ma non ci fece caso.

I due si misero a combattere.

Izumi e Aiko erano andati a prendere la sorella, ancora in lacrime per le sue incredibili stonature.

<< Sarà meglio uscire... quei due stanno distruggendo l'intera chiesa! >> urlò Izumi per farsi sentire in mezzo a tutto quel rumore.

Mentre uscivano videro Lambo che, preso in braccio da Dino, cadde a terra dopo che il biondo inciampò.

<< D-devo r-r-resistere... UEEE! >> mormorò come al solito.

Aiko prese dolcemente la mano della sorella e si allontanarono in silenzio.

<< Insomma adesso basta! >> esclamò Miku mentre Akira non si muoveva dalla sua postazione. Era rimasto seduto per tutto il tempo.

<< Sorellona non ti agitare. Al massimo ci crolla il soffitto sulla testa >> sbadigliò mettendosi comodo.

La donna rabbrividì. Era proprio quello che voleva evitare!

Intanto Kyoya osservava incuriosito ed esasperato il soffitto.

Quei due non la finivano più!

<< Questo è il mio matrimonio! >> tuonò Tsuna mentre combatteva contro la rossa.

<< Non mi interessa! Io per colpa tua non ho ancora toccato i miei amati chupa-chupa! La tua stupida cena o pranzo o quel che è! >> urlò arrabbiatissima Killer.

Ma era solo quello il problema!?

Le conseguenze si fecero subito sentire.

La ragazza sbadigliò vistosamente.

Tsunayoshi si fermò e la guardò perplesso.

<< Killer-san? >> domandò con curiosità.

<< Basta così... ho sonno >> disse semplicemente la rossa prima di addormentarsi.

Sawada sorrise, poi sentì un improvviso capogiro e si accasciò a terra.

Kyoya accorse subito. Doveva essere proprio stanco, tutto per quello stupido matrimonio.

Lo prese in braccio e uscì.

<< Marmocchi! Venite qui! >> urlò cercando i figli nella mischia.

Non gli rispose nessuno.

Sbuffò irritato. Erano già andati a casa.

Ma quando arrivò non vi trovò nessuno.

Aspettò qualche ora in silenzio, ma non arrivò nessuno.

Si alzò di scatto e andò a chiamare con urgenza Reborn.

 

Intanto in un altra casa...

Hiro aprì con forza le porte della stanza del fratello maggiore, e lo guardò infuriato.

Kurai lo fissò con un ghigno stampato sulla faccia.

<< Si può sapere che intenzioni hai? >>

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti, mi scuso per il ritardo ma è un periodo pienissimo e inoltre mi sono anche rotta un dito, e non ho potuto scrivere! =(

Comunque ringrazio la mia amica Killer che mi ha aiutato con questo capitolo

Spero che vi sia piaciuto il capitolo anche se corto.

Baci fliflai =)

 

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Capitolo 41
*** Capitolo 41 ***


Aiko si risvegliò in una stanza, completamente solo.
Si gradò intorno. Come ci era finito? Non ricordava...
<< Izu-chan? Mey nee-chan? >> chiamò mentre si alzava.
Non rispose nessuno.
Ovvio.
<< Mey! Izumi! >> urlò cercando un'uscita.
La stanza era spoglia, muri dipinti di nero, e assolutamente priva di porta o condotti di ariazione. 
"Ma che sta succedendo?"
Sospirò e si sedette, cercando di rammentare quello che era successo.
Si era svegliato, era andato al "matrimonio" dei suoi genitori -che tra l'altro non era stato celebrato-, i suoi fratelli lo avevano portato fuori dalla chiesa ( dove dinamiti, katane e altro non potevano raggiungerli.) Poi era stato fermato da lui.
Hiro lo aveva preso da parte, mentre i gemelli li osservavano. 
Il Sempai aveva cercato di scusarsi, e di dirgli che avrebbe aspettato... 
Poi si era nuovamente indispettito perchè, insomma, aveva cercato di spiegargli che non sapeva nemmeno di cosa si stava parlando , ma naturalmente non gli  aveva creduto.
Nonostante ciò più o meno si erano riappacificati.
Quando poi si era avviato con i fratelli per tornare a casa qualcuno li aveva colpiti alle spalle, o almeno credeva.
" Magari Izumi è riuscito a evitare il colpo, ma in quel caso io non sarei qui."
Il moro sbuffò esasperato.
Ma perchè finivano sempre in situazioni strane?

*-*-*-*

<< Per tutte le ananas del mondo, ho detto che voglio uscire! >> urlò per l'ennesima volta Mey al muro. E per l'ennesima volta nessuno rispose.
<< Santo e amato Mukuro che testardi >> mormorò accovacciandosi.
Era ormai da diverse ore che era stata rinchiusa, e non ce la faceva più.
Ed era sempre tutto così maledettamente monotono! 
Lo odiava.
Decise di sedersi, prima o poi il suo ananas azzurro sarebbe venuto a salvarla, come tanti anni prima.
Aspettò ancora un pò, poi si sdraiò a pancia in su. 
" Aspetterò come una brava fanciulla indifesa, so che è questo che lui vuole! "

*-*-*-*

<< Giuro che ti morderò a morte erbivoro, chiunque tu sia! >> ringhiò Izumi, con i tonfa in mano.
Doveva trovare un modo per uscire da lì, e in fretta. Poi si sarebbe preoccupato di andare a salvare Mey e Aiko. Sapeva che non doveva permettere al suo fratellino di avvicinarsi a quell'idiota! 
Si era distratto vedendo quanto era felice accidenti! 
Trovare una via di fuga doveva essere la sua priorità.
Ma come ? Non vi erano vie di uscita in quel luogo, e effettivamente non sapeva nemmeno come ci era arrivato!
Inoltre li avevano saggiamente divisi. Certo, non dubitava di riuscire a scappare in un modo o nell'altro, ma poteva essere lo stesso per gli altri due? 
Dubitava che Mey si potesse arrendere con facilità, ma Aiko?
certo quando si arrabbiava diventava piuttosto violento, ma era anche verop che spesso si faceva prendere dal panico.
Non poteva rischiare, doveva riuscire a salvarli!
Si alzò con uno scatto felino e incominciò a tastare tutte le pareti. Niente.
"Impossibile! In qualche modo ci dovrò essere arrivato qui dentro!" riflettè.
Poi la trovò, sotto di lui vi era una botola.
Frettolosamente l'aprì, trovò delle sclame, che probabilmente conducevano ad un altro locale.
Non ci pensò neanche un secondo e scese, impaziente di trovare i fratelli, ma rimase del tutto spiazzato.
La stanza dove era sbucato era esattamente uguale alla precedente che si era lasciato alle spalle.
Ma vi era una differenza.
<< Izumi mi hai trovato! Ero davvero spaventata! >> esclamò un ammasso di capelli rossi, che corse ad abbracciarlo.
<< Nova...! >>

*-*-*-*

<< Non fa niente Gokudera-kun, hai fatto del tuo meglio. Adesso vorrei che andassi con Yamamoto nelle fogne >> domandò Tsuna mentre metteva a posto dei fogli, seduto alla scrivania.
L'argenteo fece una faccia piuttosto perplessa, ma non osò dire nulla al suo Boss, che in quel momento aveva fin troppi problemi.
<< Non fare quella faccia per favore. So bene che non è un posto molto gradevole, ma vorrei essere sicuro di controllare ovunque... >> mormorò Sawada mentre si metteva una mano sul volto, sfinito.
Erano orami ore che cercavano, naturalmente senza alcun risultato.
<< Subito Decimo! >> esclamò Gokudera uscendo con passo spedito per andare a recuperare l'idiota.
Stranamente Tsunayoshi era piuttosto tranquillo, aveva mantenuto i nervi saldi, facendo subito iniziare le ricerche.
Come avevano fatto le cose a precipitare così facilmente? Si era  distratto per pochissimo ed adesso erano finiti in quella situazione.
Per fortuna aveva la consapevolezza che i suoi tre figli sapevano difendersi più che bene, altrimenti non sapeva come avrebbe potuto restare calmo.
Sospirò nuovamente prima di alzarsi.
Doveva fare due passi per schiarirsi le idee.

*-*-*-*

Hibari rientrò verso sera, scocciato più che mai. Non aveva trovato assolutamente nulla, e aveva svolto ricerche per ore intere.
Quando si chiuse la porta alle spalle notò che la casa era completamente al buio, evidentemente tutti erano tornati a casa,e Tsuna si era coricato.
Entrò con cautela in camera da letto, sorprendendosi nel trovare l'altro ben sveglio, seduto a gambe incrociate sul letto.
Stava consultando qualcosa tenedo una penna in mano.
Appena sentì la porta aprirsi si voltò e gli accennò un sorriso.
<< Hibari-san ho pensato a lungo questo pomeriggio. >> a questo punto gli mostrò il foglio che teneva in mano << so che è una cartina limitata a Naminori ma abbiamo cercato tutto il giorno nei dintorni senza alcun risultato. Quindi secondo me dobbiamo cercare qui. In fondo è il posto meno plausibile >> mormorò.
Kyoya aggrottò la fronte afferrando la cartina che gli era stata porta. 
si sedette vicino al castano mentre ci rifletteva.
<< Forse possiamo provarci >> mormorò pensoso.
Tsuna sbadigliò e si stese. 
<< Hibari-san... sicuramente ce la faremo a trovarli... però... mi domando se non sono stato abbastanza responsabile... >> mormorò mentre gli si chiudevano gli occhi.
Il moro gli passò la mano nei capelli.
<< No, Tsunayoshi, non è colpa tua >> mormorò mentre si alzava.
L'altro annuì e subito dopo si addormentò.
Kyoya andò in salotto e analizzò con calma tutta Namimori. Forse poteva trovare qualche cosa.

*-*-*-*

<< Che cosa ci fai qui? >> esclamò stringendola.
Cosa diamine succedeva? Cosa ci faceva la sua ragazza lì?
Izumi la strinse con più forza. Adesso era piuttosto confuso... perchè? Che necessità c'era di rapire anche Nova?
<< Izumi... >> mormorò la rossa accarezzandogli la guancia.
<< Sei così pallido... stai bene? Calmati... >> gli disse guardandolo negli occhi.
Effettivamente era piuttosto stanco, ma più che altro preoccupato. Come poteva trovare un modo per far uscire almeno lei?
<< Nova... ricordi come sei arrivata qui? >> domandò staccandosi.
La rossa sgranò gli occhi. 
<< Io... No... non ricordo nulla in realtà... >> mormorò cercando di ricordare.
Lui sospirò, dicendole di non preoccuparsi, avrebbe trovato comunque un modo per farla uscire.
Lei annuì.
Izumi sorrise. Non l'aveva mai vista così tranquilla, evidentemente era davvero spaventata.
Si mosse velocemente, ricominciando l'ispezione.
Avrebbe trovato quella maledetta via di uscita!
<< Izumi... davvero... siediti un pò, hai una faccia stravolta. Tranquillo, lo troveremo un modo per uscire di qua, ma ora riposati per un pò va bene? >> sorrise la rossa prendendolo per un braccio e accompagnandolo verso una parete.
Il castano annuì. Effettivamente non si sentiva benissimo... quel posto era asfissiante, lo stava innervosendo.
Sorrise alla sua ragazza e chiuse gli occhi. 
Aveva fin troppo sonno.


*-*-*-*

Non era possibile, si trovava li da ormai diverse ore, e ancora nessuno si era fatto vedere.
Lei ODIAVA la solitudine, preferiva non trovarsi quasi mai da sola, e quella situazione era decisamente problematica.
Mey si passò una mano sul viso, imperlato di sudore.
Non si sentiva affatto bene.
Sospirando provò a fare un'altro giro per la stanza, naturalmente ottenendo lo stesso maledettisimo risultato.
Cioè nulla.
Si stava per rassegnare quando una voce molto riconoscibile la riscosse.
<< Kufufu Mey-chan ecco dov'eri! Ti ho cercato a lungo! >> esclamò con tono decisamente preoccupato Mukuro comparendo dal nulla.
La ragazza scatto in piedi e lo abbracciò con forza.
<< Finalmente! Mukuro-kun ti stavo aspettano, credevo che ti fossì dimenticato di me! >> urlò quasi arrabbiata.
L'illusionista le accarezzò i capelli con fare rassicurante.
<< Non potrei mai >> mormorò molto vicino alle sue labbra.
La ragazza arrossì, assecondandolo. Si fissarono negli occhi per pochi secondi, prima di baciarsi appassionatamente.
Mey sospirò estasiata.
Era tutto quello che aveva sempre sognato.

*-*-*-*

<< Se non esco il prima possibile da qui impazzirò >> mormorò il moro mentre si passava la mano sulla fronte imperlata di sudore.
Era da ora che cercava e stava continuando senza alcun risultato. 
Stava perdendo la pazienza.
Incominciò a battere i pungi sulla parete con forza. Un improvviso calore improvviso lo pervase. Sul muro incominciarono a comparire delle crepe.
<< Giuro, chiunque tu sia, se non mi fai uscire subito sfondo il muro e quando ti troverò ti riempirò di botte! >> urlò continuando imperterrito.
Dietro di lui apparve una porta socchiusa.
Aiko si diresse verso di essa, scostandosi i capelli dalla fronte.
<< Saggia decisione >> mormorò aprendola.
Spuntò in un salone molto ampio e arredato. Fece scorrere lo sguardo ovunque, e si soffermò su due poltrone.
<< Mey! Izumi! >> urlò con un sorriso ampissimo e correndo verso di loro.
Ma i due non si mossero, per andargli incontro, proprio non lo degnarono di uno sguardo. Erano profondamente addormentati.
Li chiamò e li scosse, ma non diedero segno di volersi sveglaire.
Che gli avevano fatto?
Intanto, In un altro luogo, Hibari si stava dando da fare, insieme agli Guardiani.
Avevano finalmente trovato il posto e Tsuna non aveva voluto perdere tempo. Quindi si erano subito diretti lì, per recuperare i figli, e mettere fine a tutto, una volta per tutte.
Il Boss non aveva ancora mostrato segni di cedimento, ma Kyoya vedeva chiaramente che non vedeva l'ora di riabbracciare i figi, come lui d'altronde.

*-*-*-*

<< Spiegami perchè stai facendo tutto questo! >> esclamò Hiro divincolandosi dalla presa di Saito, che lo fece sedere su una sedia, vicino alla poltrone dal fratello, che stava tranquillamente sorseggiando té.
L'interpellato non lo degnò di uno sguardo, la sua attenzione era tutta per lo schermo davanti a loro.
esso era collegato a una telecamera, posizionata nella stanza dove si trovavano i tre gemelli.
Aveva deciso di aiutare quel piccolo ragazzino che stava con suo fratello, lo aveva visto piuttosto agguerrito. Dubitava comunque che sarebbe riuscito nei suoi intenti.
<< Ascoltami! >> urlò ancora il fratello.
Quanto era fastidioso.
<< Non farmi ripetere, sbaglio o te lo avevo già detto? Per nostro padre! >> mornorò osservando Aiko che provava inutilmente a svegliare i fratelli.
Hiro davvero non capiva, praticamente neanche si ricordava di suo padre.
Osservò preoccupato il moro, fino a che non lo vide cadere a terra esausto.
<< Adesso basta! Lasciali andare! Prenditela verso chi si può difendere! >> esclamò strattonando Saito, che naturalmente non lo lasciò.
Il fratello sorrise.
<< Ma lui si può difendere, solo che è troppo ingenuo per saperlo. Non hai visto prima cosa ha fatto al mio prezioso muro? >> ridacchiò.
L'altro rimase fermo.
Tuttavia doveva chiedere spiegazioni, cosa stava succedendo veramente.
<< Se ti preoccupi degli altri due non ho fatto niente, sono solo sotto una potente illusione. Ma credo che non si sveglieranno mai. >> sogghignò.
Hiro sgranò gli occhi.
<< Cosa!? Vedi di smetterla, o Aiko ne soffrirà! Giusto.... perchè lui no? >> domandò curioso.
Il fratello aggrottò la fronte, poi sorrise.
<< Non c'è una ragione particolare... forse perchè volevo farlo soffrire, ma io direi perchè non ha funzionato. Pensi davvero che io sia così stupido da lasciare sveglio un potenziale pericolo? >> rispose guardandolo.
Il Sempai fissò con curiosità il moro, ancora intento a scrollare Izumi.
<< Uhm... chge ne dici se lo avvertiamo che i suoi cari fratellini non si sveglieranno più? Decisamente sarà più divertente! >> disse facendo segno a Saito di mandare un foglio di carta con tutte le informazioni che il moro doveva sapere.
Hiro si morse il labbro inferiore. Quello non doveva succedere.
<< Basta! Fratellone te lo chiederò di nuovo... perchè? >>.
Il ragazzo che gli era seduto vicino sbuffò.
<< Odio la gente che insiste, anche perchè mi pareva di averti detto che lo faccio per vendicare nostro padre. Sai... è da un pò di anni che non trona a casa, e posso solo supporre che sia morto. Ma io so chi è il responsabile >> disse e puntò il dito verso lo schermo << I genitori di quei tre ragazzi, e tutto il resto della famiglia. Sai al tempo il giovane Boss dei Vongola, che tu sicuramente conosci, era un gran ostacolo per la nostra famiglia. Quindi, anche se ormai non siamo più mafiosi, al tempo nostro padre decise di di ucciderlo. Forse tu non lo rammenti, ma era un gran sadico, per cui invece di farla finita subito ci mise un pò... anche perchè a quanto pare Sawada non riuscì a prendere la pillola, o qualcosa del genere. Ma quando arrivarono i Vongola Hibari Kyoya e lui combatterono, e nostro padre perse. Da quel giorno non è più tornato >> spiegò assottigliando gli occhi.
Hiro rimase stupito. Non ne sapeva niente.
<< Signore... pare che i Vongola si stiano avvicinando >> informò Saito.
Il ragazzo non si scompose.
<< Va bene, vai pure a dare loro il benvenuto... oh guarda il ragazzino sta leggendo il biglietto! >> esclamò con un sorriso.
Effettivamente era vero, Aiko aveva finalmente trovato il foglio che gli era stato recapitato, e lo stava leggendo con orrore.
Lo buttò per terra e si getto sui fratelli pregandoli di svegliarsi con  le lacrime agli occhi.
<< Merda, giuro che questa me la paghi bastardo! >> urlò Hiro cercando di librarsi nuovamente.
Venne tortalmente ignorato.
<< Non vuoi gustarti il momento della mia vendetta? Uhm... che sta facendo? >> mormorò guardando il moro alzarsi.

*-*-*-*

Aiko si alzò con i pungi alzati.
<< Non è possibile... >> mormorò guardando ancora una volta i visi dei fratelli placidamente addormenatti.
Li aveva ripetutamente sentiti mormorare nomi sconnessi, come Mukuro e Nova.
Non era possibile che non si potessero svegliare. A quanto pare era una speciale illusione che poteve trattenere chi ne veniva colpito in un mondo ideale, dove i sogni irealizzati potevano diventare realtà.
E chi avrebbe voluto uscire da li?
La vampata di calore gli invase nuovamente il corpo. Strinse maggiormente i pungi.
Puntò lo sguardo verso i gemelli, e sentì la rabbia che saliva maggiormente.
<< Io... giuro che ti ammazzo! >> urlò mentre il corpo gli ribolliva.
Una fiamma gli comparve sulla testa.
<< Uh-uh >> mormorò il rapitore.
Hiro sollevò un sopracciglio perplesso.
Cosa stava per accadere?
Il moro incominciò a battere nuovamente i pungni sul muro, apparentemente senza avere alcun controllo delle sue azioni.
<> disse con un tono di domanda nella voce il fratello maggiore.
<< Non lo so signore... quella pare la fiam->> incominciò senza riuscire a finire l'altro. Venne interrotto da una cascata di mattoni che per poco non lo uccisero.
Il muro era stato rotto.
<< Merda! Aiko ha perso il controllo! >> urlò Hiro cercando di liberarsi. Conoscendo la forza nascosta del suo ragazzo erano tutti in guai molto seri.
Il ragazzo era del tutto fuori controllo. Incominciò a distruggere tutto quello che gli capitava sotto mano. Afferrò con facilità un tavolo e lo scagliò con forza verso il suo obbiettivo, che si scansò.
Con estrema lentezza, si voltò verso Kurai e gli si avvicinò.
Lo afferrò per il collo e lo buttò contro il muro.
<< Spero che tu sia morto... >> mormorò muovendosi verso di lui.
<< Fermo Aiko. Non penso proprio che tu voglia farlo >> disse calmo Hiro.
Era riuscito a liberarsi, e il più velocemente possibile era corso verso i due per afferrare il braccio del moro.
Il più piccolo si liberò velocemente.
<< Non interferire >> sussurrò rigirandosi verso il suo bersagio.
<< Aiko non farlo >> disse il Sempai con tono calmo e rassicurante.
Le spalle dell'altro tremarno leggermente.
<< Io... Insomma lui... >> mormorò esitando.
Hiro si avvicinò con cautela. Gli poggiò una mano sulla spalla.
<< Aiko io ti capisco. Ma pensaci, se lo uccidi non potrai mai svegliare i tuoi fratelli >> disse cercando di essere convincente.
Il moro si fermò, e la fiamma si spense. Aiko si voltò e corse ad abbracciarlo piangendo.
Il Sempai sospirò sollevato mentre gli accarezzava i capelli.
Sentì un suono.
<< ehm... Aiko... dovremmo uscire! >> urlò correndo verso i due ragazzi addormentati e lasciando il fidanzato per terra.
Quest'ultimo lo guardò perplesso mentre si caricava sulle spalle i fratelli.
<< Non stare fermo lì! Qui scoppia tutto! >> urlò Hiro prendendolo per la mano e correndo il più velocemente possibile verso l'uscita.
Il ragazzo le seguì, ancora perplesso.

*-*-*-*

<< Hibari-san! >> esclamò Tsuna notando gli strani movimenti della casa.
L'uomo osservò con interesse il crescente numero di rumori sospetti peroveniente dall'edificio.
Poi sgranò gli occhi, afferrò Tsunayoshi per un braccio, lo buttò per terra e si lanciò sopra di lui. Contemporaneamente alzò un braccio, tenendo un tonfa.
Un enorme masso si abbattè su di loro, e in poco tempo la casa esplose.
Rimasero per qualche secondo fermi, spaesati, poi trovarono il modo di alzarsi senza essere colpiti.
Si era tutto calmato.
I due si alzarono velocemente.
<< Mey! Aiko! Izumi! >> urlò Tsuna correndo verso le macerie.
Non rispose nessuno.
Il castano non si arrese e si mise a cercare frenaticamente tra le macerie.
<< Oww... >> si sentì da sotto un masso.
Il Cielo si diresse con velocità verso quel rumore.
Con difficoltà scostò le macerie, e sotti di esse vi era Hiro, che proteggeva sotto di se i suoi tre figli.
Tsunayoshi cadde in ginocchio piangendo e li strinse forte a sè.
Non avrebbe potuto sopportare l'idea di perderli





.... Si lo so non aggiornavo da moltissimo tempo, ma sono stata talmente impegnata da non poter neanche respirare tra un po! =(
Comunque punto ad aggiornare velocemente in queste vacanze, anche perchè spero di riuscirmi a rilassare.
Ancora le mie scuse.
Fliflai =)

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Capitolo 42
*** Capitolo 42 ***


Passò un pò da quel giorno, i gemelli si ripresero con molta lentezza, e non senza difficoltà.

Per loro fortuna Mukuro era molto di aiuto- per la felicità di Mey- grazie alle sue conoscenze sulle illusioni. Certo anche Kyoya aveva collaborato, solo che la sua conoscenza per quella materia era dovuta al suo sconfinato odio per essa.

Dal canto suo Aiko ancora non aveva capito cosa gli fosse accaduto, e mentre aspettava risposte dai genitori o da Reborn, si dava da fare per sostenere il più possibile i due fratelli. In realtà lui aveva già delle sue teorie, pienamente condivise dallo zio Xanxas. Era così felice di avere uno zio così gentile e premuroso, per niente egoista e sempre pronto ad ascoltare tutti!

Tsuna la pensava alla stessa maniera, e si era spesso confrontato con il capo dei Varia.

Comunque Aiko non era mai solo, se non c'erano i fratelli svegli c'era lo zio, o i genitori o altri parenti. spesso però tutti loro erano sostituiti da Hiro.

Certo, a Kyoya non andava ancora molto giù che un tipo irrispettoso e maniaco potesse posare le sue luride manacce (come per altro aveva già fatto) sul suo purissimo e preziosissimo figlio,ma doveva riconoscere che con gli ultimi avvenimenti il ragazzo aveva conquistato la fiducia di tutta la Famiglia, e forse, leggermente, anche la sua.

Tsuna, molto impegnato a causa di ciò che era accaduto, cercava con decisamente poca maestria di destreggiarsi tra lavoro e famiglia, con il risultato di uscirne ogni giorno più affaticato.

I Guardiani, sapendo benissimo di non dover MAI far esasperare troppo il Boss cercavano di sbrigare le faccende meno importanti, almeno per alleggerire un pò il carico del castano. Naturalmente quello che più si impegnava era, come al solito, Gokudera, seguito a ruota da Yamamoto.

In tutto quel via vai Hibari e Sawada non avevano nemmeno un secondo da passare insieme, nemmeno la notte visto che avevano ormai orari diversi. Insomma Hibari era costretto a dormire la mattina mentre Tsuna lavorava e viceversa.

Tutto questo almeno finché uno Tsunayoshi esausto per poco non svenne per strada. Purtroppo tutti sapevano che il loro Boss non era propriamente un genio, per cui dal momento che si era ritrovato troppo impegnato non aveva più gestito alcune cose, che ogni essere umano non avrebbe mai trascurato, come per esempio il cibo.

Per ciò Reborn, riconoscendo l'immensa stupidità del suo ex allievo, aveva deciso che magari era meglio mandarlo in vacanza.

E così una settimana dopo Sawada, raggiante più che mai ma anche leggermente preoccupato a causa dei figli, era partito per un sano viaggia la mare.

Naturalmente Kyoya non si era sognato nemmeno un secondo di lasciarlo da solo. Nonostante l'età Tsunayoshi tendeva ancora a mettersi nei guai, e assolutamente non voleva che accadesse nulla.

L'altro doveva averlo intuito, perchè ridendo gli aveva detto << Sei sempre il solito paranoico!>> Al ché il moro aveva un irrefrenabile voglia di dirgli che era lui il "sempre idiota della situazione" ma aveva deciso di non litigare, per cui stette zitto.

Il viaggio fu subito una previsione.

Fecero quasi tardi all'aeroporto, e avrebbero perso anche l'aereo se non ci fosse stata la onnipresente puntualità di Kyoya, mai andata perduta negli anni.

Tsuna aveva deciso di non usufruire dell'elicottero privato, per una volta voleva staccarsi dai suoi privilegi, giusto per provare a ritornare negli anni in cui non era un Boss di mafia.

Appena salirono il castano riuscì ad inciampare, colpendo un povero passeggero, che si voltò con lo sguardo infuocato.

<< Mi scusi, davvero, non era mia intenz->> provò a riconciliarsi con uno dei suoi migliori sorrisi Sawada, tuttavia senza alcun risultato visto che fu velocemente afferrato per il colletto.

<< Fai attenzione a dove metti i piedi nanerottolo >> sibilò minaccioso l'uomo con sguardo truce.

Tsunayoshi sbatté le palpebre perplesso. << Mi scusi ma io non sono più così basso >> mormorò con risentimento, come se fosse una cosa personale.

L'uomo non sembrava affatto in vena di battute, strinse più forte le mani sulla stoffa e lo sollevò completamente da terra. Aveva davvero una faccia da yakuza, forse era proprio per quello che nessuno osava interferire. Probabilmente sarebbe andato oltre se un'enorme e minacciosa aura omicida, accompagnata da un tonfa, non gli avesse fatto venire i brividi lungo la schiena.

<< Erbivoro se vai avanti giuro che ti mordo a morte >> ringhiò Hibari Kyoya, per nulla contento della vicinanza dei due.

Lo sconosciuto volle sfidare il destino il destino voltandosi verso di lui. Poco dopo un'ambulanza lo portò via di tutta fretta.

<< Hiba-chan dovresti smettere di essere così violento >> disse Tsuna mentre cercava il posto.

Kyoya alzò gli occhi al cielo mentre gli prendeva le borse per metterle negli scompartimenti sopra di loro. Ammetteva che forse aveva esagerato, nessuno aveva osato avvicinarsi a loro, anzi tutti si scansavano, ma Sawada non ci faceva nemmeno caso tanto era abituato.

Si sedettero vicini, e Kyoya notò che l'altro era piuttosto in ansia, e capiva il perché. Gli strinse una mano e ricevette un sorriso in cambio.

Il più piccolo voltò lo sguardo verso il finestrino. Stavano cominciando a muoversi. Sospirò.

Non era abituato a un viaggio tranquillo , anche se sperava che quello che stava per iniziare lo fosse. Poggiò la testa sulla spalla di Hibari e chiuse gli occhi.

Poco dopo sentì una mano che gli accarezzava I capelli con dolcezza, e fu quello che lo fece rilassare.

Era davvero da troppo tempo che non passava da solo un po di giorni con l'uomo che amava, e ne sentiva la mancanza. Doveva ammettere che entrambi erano stati molto impegnati in quei mesi, e infatti negli ultimi non si erano quasi mai visti.

Da quando era iniziato tutto entrambi la sera si buttavano sul letto, esausti, e si addormentavano di botto.

Spesso si alzavano verso le cinque, salvo emergenze nel bel mezzo della notte, o della cena. Allora proprio non dormivano.

Poi c'erano le missioni.

Maledette.

A causa loro erano costantemente costretti alla lontananza per, minimo, due settimane.

Ma adesso, finalmente, potevano rilassarsi in tranquillità. O almeno sperava.

Le sue labbra si distesero in un leggero sorriso quando sentì che Kyoya aveva poggiato la testa sulla sua.

Gli era mancato Hibari-san!

 

*-*-*-*

 

Recuperare le valigie fu abbastanza lungo e impegnativo. Anche arrivare in albergo impiegò diverso tempo.

Inoltre il viaggio era stato decisamente lungo.

<< L'Italia è così bella! >> esclamò Tsuna saltando sul letto e rilassandosi sul materasso.

Bha, se lo diceva lui.

Il moro aprì le finestre, ammirando il mare che distanziando poco dal loro alloggio.

Era da diverso tempo che non andavano al mare.

Bussarono alla porta, sbuffando andò ad aprire.

Davanti a lui si presentò una cameriera, che lo fissava con un po di timore.

<< Cosa vuoi erbivora? >> mormorò scocciato. Francamente aveva voglia di dormire e basta.

<< Eh? S-scusi.. Non ho capito. You speak english? >> chiese con voce tremolante la ragazza, non avendo capito assolutamente nulla.

Kyoya alzò gli occhi al cielo, ci mancava solo che nessuno capisse il giapponese.

Fortunatamente, o sfortunatamente, l'erbivoro più imbranato del mondo era italiano, e quindi aveva deciso di insegnargli le basi.

E naturalmente il suo allievo imparava in fretta.

<< Cosa vuole? >> rispose con un italiano leggermente tremolante, ma tutto sommato buono.

<< Ehm... l-la prego di recarsi al piano terra. Sa.. il conto >> balbettò incerta prima di voltarsi per andarsene.

Cosa aveva detto? Quell'erbivora era troppo agitata.

<< Hibari-san devi scendere per il conto >> mormorò il castano con gli occhi che già si chiudevano.

Il moro socchiuse gli occhi ancora più scocciato.

E lui dove cavolo lo aveva imparato l'italiano?

 

*-*-*-*

 

<< Hibari-chan... spostati... pesi >> mormorò nel dormiveglia Tsuna steso sul letto.

Kyoya non sembrava intenzionato a dargli retta. D'altro canto il letto era stato tutto occupato dal castano e lui aveva deciso di adattarsi.

<< Erbivoro taci. Se oserai disturbarmi ancora mentre dormo ti morderò a morte >> ringhiò l'altro senza accennare ad aprire gli occhi.

Sawada sorrise. Gli sembrava di essere tornato al liceo, nei primi periodi della loro relazione.

Lo lasciò fare, tanto non aveva la forza morale e fisica di contrastarlo.

La mattina seguente si alzarono, per la prima volta da diverso tempo, alle 10:30.

Tsunayoshi si stiracchiò rilassato. Era stata una notte davvero tranquilla.

<< Hmm... andiamo in spiaggia... >> propose con un sorriso il castano mentre disfava le valige, alla ricerca dei costumi da bagno e della crema solare.

Kyoya, non avendo tutta questa voglia di discutere non rispose. E naturalmente il suo silenzio fu interpretato come “Va bene tutto quello che vuoi. Ci penso io a tutto”.

Poco dopo Sawada si ritrovò su un motorino, dalla dubbia provenienza naturalmente, mentre cercava con lo sguardo una spiaggia abbastanza appartata.

Lo sapeva benissimo che gli erbivori NON erano accettati dal moro, e quella vacanza serviva per far si che si rilassassero entrambi.

Ne sorpassarono moltissime, ma a Tsunayoshi francamente non importava finchè poteva abbracciare Hibari.

Quando finalmente trovarono il posto ideale si fermarono.

Hibari passò lo sguardo su tutta la spiaggia, e fu contento di imbattersi soltanto in due coppie, che probabilmente non avrebbero nemmeno osato parlare a loro due.

Sospirando si avviò verso il castano che lo stava chiamando a gran voce.

Forse poteva finalmente prendersi una pausa.

 

*-*-*-*

 

Tornare da quel viaggio fu difficile, ma necessario. Nessuno dei due riusciva a stare toppo a lungo lontano dai propri doveri.

Ma nonostante questo, quando tornarono, erano del tutto pronti a ricominciare nel migliore dei modi.

Dopo aver passato il viaggio in intimità e in tranquillità I due erano finalmente riusciti a sistemare diversi problemi che, in quel lungo periodo di distanza, si erano creati tra di loro.

Al loro arrivo a casa trovarono ad aspettarli i figli, che li salutarono bombardandoli di domande a cui rispondeva naturalmente solo Tsuna.

<< Allora... siete riusciti a sopravvivere anche senza qualcuno che vi cucinasse i pasti? >> domandò Sawada dirigendosi immediatamente in cucina.

I tre si guardarono, un po incerti, cosa che non sfuggì a Kyoya.

<< Ehm... si. Lo sai papà noi siamo dei cuochi provetti >> rispose Mey sorridendo.

Il castano annuì.

<< Chi è venuto a cucinare per voi ragazzi? >> Chiese con tranquillità Tsuna, già ai fornelli.

<< Uhm.. in realtà un po tutti... sapete il primo giorno abbiamo provato noi ma... ehm... poi si è fusa una pentola... >>mormorò Aiko in evidente imbarazzo.

Lo sapevano tutti che lui non sapeva nemmeno cosa volesse dire cucinare.

Sawada sospirò.

<< Spero che abbiate ringraziato Yamamoto e Mukuro ragazzi >> disse.

Soltanto loro in tutta la Famiglia erano in grado di cucinare decentemente un piatto, senza rischiare di avvelenare la pietanza.

Per fortuna non avevano chiesto a Gokudera...

proprio in quel momento suonò la porta, e Hibari andò ad aprire.

Francamente non si stupì affatto di trovarsi davanti I due deficienti di turno, e nemmeno gli altri erbivori al seguito.

<< Decimo!!! >> urlò l'argenteo correndo verso Tsuna che sorrise. Ormai non era nemmeno più perplesso alla vista dei vari modi con cui Gokudera gli dimostrava affetto.

Lasciò stare tutto, raggiungendo anche gli altri.

Hibari lo osservò in disparte. Era davvero felice di rivederli, e non ne era affatto sorpreso.

Conosceva benissimo I sentimenti che legavano il Boss ai membri della famiglia e viceversa.

<< Si si è stato davvero bellissimo! Grazie Gokudera-kun per avermi insegnato un po di italiano! >> ripose il castano alle varie domande che gli erano state poste una sopra l'altra.

L'argenteo parve fare I salti di gioia. Evidentemente era davvero feluce di essere stato di aiuto all'amato Decimo.

<< Io e Hibari-san siamo stati proprio bene! E abbiamo preso una decisione! >> esclamò raggiante il castano, mentre tutti prendevano dalle sue labbra.

<< Ci sposiamo! E questa volta sul serio! >>

 

 

Si, lo so. E' passato taaanto tempo, ma decisamente non è stato il periodo migliore per me.

Finalmente anche io ho trovato un po di tempo per rilassarmi!

Spero che il capitolo vi piaccia, anche se vi sono eventuali errori!

Comunque il prossimo dovrebbe essere l'ultimo!

Baci fliflai =)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 43
*** Epilogo! ***


 

Per Hibari fu un rinnovato shock vedersi comparire, per la seconda volta, uno Tsuna vestito con l'abito matrimoniale della madre.

Il matrimonio era stato organizzato una seconda volta, e senza intoppi per fortuna.

Naturalmente Kyoya si era premurato di tenere tutto sotto controllo, onde evitare altre spiacevoli sorprese, e conseguenti problemi indesiderati.

Tornati dalla breve vacanza i due si erano nuovamente trovati sommersi dal lavoro, ma nonostante, tutto ci erano riusciti.

E quando si era trovato in quella situazione Hibari si era aspettato di provare davvero diverse emozioni, tra cui la noia o il disgusto, non certo una felicità così spropositata.

Negli anni era molto cambiato, e forse non se ne era mai accorto nemmeno lui. Tsuna, una famiglia, tutto aveva modificato la sua vita, di certo non se l'era immaginata così al tempo del liceo.

Diversamente da Tsunayoshi a quanto pareva. Lo osservò mentre sorrideva a tutti quelli che si stavano congratulando con lui.

Certo, forse al tempo il castano si era immaginato una scena leggermente differente, con una Sasagawa al suo posto, che indossava quell'abito al posto suo, ma poco cambiava.

Tsuna si voltò verso di lui, e sorrise raggiante. Era evidente che aspettava quel momento da molto, molto tempo.

E forse era lo stesso per lui, pensò mentre lo vedeva che si avvicinava.

<< Hibari-san! >> esclamò buttandogli le braccia al collo, per stringerlo e baciarlo.

Si avviarono verso la tavola, piena di cibo (cosa che sicuramente Lambo avrebbe apprezzato), per terminare I festeggiamenti.

Le ore passarono velocemente, mentre Kyoya teneva d'occhio i figli, onde evitare che si ubriacassero.

Francamente aveva un po di timore anche per Tsuna, ma sperava che fosse abbastanza adulto per reggere almeno un bicchiere di alcol.

Ma forse erano gli invitatai quelli che meno reggevano gli alcolici.

Il pranzo doveva svolgersi con un minimo di tranquillità, così aveva deciso Hibari.

Peccato che rendere la cosa concreta fosse del tutto impossibile.

Sperò di aver solo immaginato una Killer che minacciava il cameriere, e che poco dopo si stendeva a terra per fare il bagno in una vasca piena del suo cibo preferito.

Quell'erbivoro di Akira non l'aveva nemmeno fermata pergiunta! Forse c'era abituato dopo tutto...

Per tutto il banchetto si era sentita di sottofondo la risata di Yamamoto (che come al solito, NON aveva un motivo preciso, e proprio per quello lo irritava ancora di più), e gli Ushishi persistenti del “principe”.

E potevano mancare I VOOOOI e I feccia provenienti dalla zona “Varia”? No, naturalmente no.

Kyoya sospirò, cercando di mantenere la calma. Gli era stato del tutto vietato di mordere a morte qualunque erbivoro quel giorno. Era quasi peggio di una tortura, ma sapeva di doverlo fare.

Avrebbe agito solo se la quiete che tanto amava si sarebbe rotta irrimediabilmente.

<< Hibari-san cosa stai facendo? >> domandò Tsunayoshi, guardandolo incuriosito.

Sbuffò passando lo sguardo lungo tutta la tavolata e non rispondendo.

Tsuna alzò gli occhi al cielo. Sicuramente stava pensando a un modo per mantenere la disciplina. Ma ancora non si era rassegnato?

Era una missione impossibile!

<< MI ALLENERO' al MASSIMO! >> urlò Ryohei alzandosi all'improvviso e mettendosi a fare esercizi.

<< Testa a prato! Questo è il matrimonio del Decimo comportati in maniera dignitosa! >> urlò Gokudera, gettando a terra la sigaretta che teneva, come al solito, in bocca.

<< Ahahahahaha Gokudera non arrabbiarti sempre! >> esclamò il maniaco del baseball.

E così per un bel pò di tempo si potette assistere a una partita davvero interessante dove l'italiano lanciava bombe, inccazzato come al solito, e dove l'altro le colpiva con la mazza, mandandole il più lontano possibile.

A quel punto il moro si alzò, I tonfa già ben saldi nelle mani, ma si fermò quando notò che il castano rideva come non mai.

Si risedette.

Evidentemente non erano ancora arrivati al capolinea.

<< Kufufufu insomma cane bavoso ti sei rammollito? >> domandò la voce di Rokudo Mukuro alle sue spalle.

<< Ananas preparati, ti morderò a morte! >> mormorò Kyoya alzandosi e gettandosi contro l'altro.

E come sempre ingaggiarono battaglia.

Tsunayoshi non provò nemmeno a fermarli, ormai abituato, consapevole che probabilmente non avrebbero mai smesso.

Ma sapeva benissimo che Mokuro lo faceva soltanto per svago, e non più per allontanare Kyoya da lui, come nei tempi passatio.

Perchè, era vero, alcune volte era ingenuo, ma aveva notato fin troppo bene che sua figlia ultimamente era più felice del solito.

E le visite fin troppo frequenti della Nebbia lo avevano insospettito.

Ma certo lui non lo avrebbe detto a Hibari-san, forse più avanti. Perchè era certo che l'altro non ci sarebbe arrivato così presto.

Sorrise.

E poi dicevano a lui!

 

*-*-*-*

 

Il tempo passò a una tale velocità (tra lotte e esplosioni), che il momento della torta , se così si poteva chiamare quel mostro (si sapeva che la famiglia era molto “larga”), arrivò veramente velocemente.

Tutti si zittirono (MIRACOLO!) in attesa del discorso.

Il moro sbuffò scocciato, francamente non si era preoccupato affatto di prepararne uno, ma supponeva che fosse diverso per Tunayoshi.

Bhè, ne avrebbe pensato uno mentre il castano diceva il suo.

Ma, differentemente dalle sue aspettative, tutta la sala si mise a sospirare, e lo fissò.

Che volevano adesso quegli erbivori?

Detto fatto, fu Izumi a illuminarlo.

<< Padre... non ti sei accorto che papà è andato in bagno da un pò? >> sussurrò con un sorriso davvero mal nascosto il figlio.

Il moro alzò un sopracciglio. Era stato per caso preso in giro?

“Possibile che faccia queste cose anche il giorno del suo matrimonio?” pensò esasperato mentre si alzava.

Avrebbe improvvisato, sapeva farlo. O almeno credeva.

Stava per inizare quando, all'improvviso, sputò Sawada dal nulla (che avesse con il tempo ereditato quella sua qualità!?) con un'espressione.... strana.

Quindi non poteva accadere niente di buono.

Hibari lo sapeva.

Ne era certo.

Tuttavia cercò di rimandare la notizia, qualunque essa fosse, a un domani più lontano possibile.

E quindi iniziò il discorso con calma, ma a voce più alta possibile, cosa che normalmente non faceva, ma in quel frangente lo riteneva indispensabile.

<< Hiba-chan... >> mormorò il castano avvicinandosi.

Lo ignorò. Era necessario.

<< Hibari-san... sul serio... ti devo dire che in bagno.... >> mormorò al suo orecchio impaziente.

Il moro, testardo, si spostò, portandosi davati alla torta. Sarebbe stato un pò coperto, ma non gliene importava nulla.

<< Kyoya... per favore >> disse a voce un po più alta l'altro.

Niente da fare. Continuò il discorso, pur conbsapevole che tutti erano distratti dalla figura con l'abito da sposa accanto a sè.

<< E per questo io... >> continuò con voce sempre più alta.

<< Insomma Hibari Kyoya ascoltami! ASPETTO UN BAMBINO! O almeno spero sia solo uno...>> urlò sovrastando la sua voce.

Nella sala calò il silenzio, all'improvviso.

Kyoya sgranò leggermente gli occhi, per poi lasciare cadere la testa sul tavolo. O meglio sulla torta.

Doveva aspettarselo, non poteva avere una vita tranquilla, non dal momento che aveva incontrato Tsunayoshi Sawada.

Ma forse fin da piccolo, era sempre stato quello stile di vita che desiderava pensò guardando neglio occhi l'uomo che amava.

Tsunayoshi Sawada, l'unico erbivoro in grado di cambiargli radicalmente la vita.

 

 

 

Ed eccoci all'ultimo capitolo di questa serie!

Ci ho messo un bel po a finirla, ma davvero questo anno è stato assurdo!

Comunque ringrazio tutti quelli che hanno seguito la storia e hanno recensito, esattamente come quelli che mi hanno seguito silenziosamente!

Grazie mille!!!!

Baci fliflai =)

 

 

 

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