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Autore: fliflai    08/12/2012    6 recensioni
Salve a tutti!
Allora questo è il continuo di Un marmocchio problematico e Un marmocchio problematico: il ritorno.
Tsuna questa volta dovrà affrontare la gravidanza, e Hibari non sembra molto felice della cosa...
So che sono negata per le trame, ma spero comunque che vi piaccia la storia!!!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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<< Mi ami Hibari-san? >> chiese Tsuna fissando il ragazzo davanti a sé.

Kyoya gli accarezzò il volto con dolcezza.

<< Si... >> gli mormorò all'orecchio.

Il castano sorrise felice e lo abbracciò.

<< Non te ne andrai più vero? >> domandò ancora.

<< No >> fu la risposta.

<< Ti amo Hibari-san! >> esclamò felice il quattordicenne.

<< Anche io Tsunayoshi >>.

Poi si baciarono.

 

<< -una! Tsuna! Svegliati! >> disse esasperato Iemitsu scuotendo il figlio.

Il castano aprì gli occhi di scatto.

<< P-papà? >> domandò sperduto.

L'uomo lo fissò. Poi sospirò. Era passato un mese da quando suo figlio aveva ricevuto la “lieta” notizia, e di quel bastardo di Hibari Kyoya non si era saputo più niente.

Evidentemente il ragazzo stava sognando il moro. Ormai lo faceva praticamente tutte le notti.

<< Tutto bene? >> chiese comprensivo sedendosi sul letto quando vide che Tsunayoshi aveva le lacrime agli occhi.

Il ragazzo annuì.

Gli mancava Hibari-san. Terribilmente.

Ma il moro non gli rivolgeva più la parola da diverso tempo, e ultimamente non riusciva più neanche a incontrarlo. Lo stava evitando, quello era ovvio, ma per quanto si sforzasse, Tsunayoshi non riusciva a capire il perchè.

L'unica cosa che aveva capito era che l'altro non desiderava affatto il bambino che il castano stava portando in grembo. Non voleva il loro figlio.

Se solo me lo chiedesse io abortirei pur di poter stare con lui” si ritrovava a pensare.

Ma poi se ne pentiva. Non era affatto sicuro di riuscire a fare una cosa del genere, anche perchè ormai era quasi al terzo mese.

<< Tsuna? >> lo richiamò il padre.

Il castano alzò il viso verso di lui. Non si era nemmeno reso conto di star piangendo. Ormai lo faceva troppo spesso.

<< Vieni a fare colazione? >> domandò cercando di distrarlo dai suoi pensieri il padre.

Sawada sorrise debolmente e si alzò lentamente.

<< Certo! Ho proprio fame! >> rispose sempre allegro il quattordicenne.

Quando arrivò in cucina vi trovò la madre, Lambo impegnato a mangiare come sempre, I-Pin che lo rimproverava, Dino disteso a terra e i suoi due amici di sempre: Gokudera e Yamamoto.

L'argenteo appena lo vide arrivare si alzò e gli scostò una sedia dal tavolo, permettendogli di sedersi, e esclamò: << Salve Decimo! Prego, si sieda pure! >>.

<< Ahahah ciao Tsuna! >> lo salutò allegramente Takeshi.

Il ragazzo lo salutò a sua volta e ringraziò Hayato per la premura, anche se non era necessario.

Alla notizia della gravidanza tutti avevano reagito in modo diverso.

Nana aveva sorriso e con tono contento aveva esclamato: << Ma che bella notizia! Saremo nonni tesoro! >>.

Iemitsu non la pensava allo stesso modo, ma non aveva detto niente.

Yamamoto era scoppiato a ridere congratulandosi, ma quando si era girato dall'altra parte aveva fatto una faccia davvero incazzata, che aveva messo i brividi a tutti tranne che a Tsuna, che non poteva vederlo.

Evidentemente era arrabbiato con Hibari.

Gokudera era sbiancato ed era svenuto per la seconda volta in vita sua a causa del suo amato Decimo.

Ma poi si era incazzato anche lui con la Nuvola.

Lambo non ci aveva capito niente, quindi non aveva minimamente calcolato il castano.

Sasagawa aveva iniziato a urlare cose del tipo “ Al massimo del massimo” ma nessuno ci aveva capito molto, ed era stato ignorato totalmente.

Mukuro era stato zitto, mentre fissava Sawada. Non si capiva se l'aveva presa bene o no. Aveva solo ridacchiato misterioso un: << Kufufu >> che sembrava dire “ Io lo sapevo già”. Tsunayoshi non ne era sicuro, Rokudo era abbastanza impenetrabile.

<< Allora Decimo oggi vuole venire a scuola? >> lo riportò alla realtà la voce dell'italiano.

Il quattordicenne annuì un po' pensieroso.

Sicuramente avrebbe saltato le ore di educazione fisica, non si sentiva molto in forma.

Ma non ci sarebbero stati problemi, il professore aveva acconsentito. Alla notizia, stranamente, non aveva reagito con stupore. Aveva semplicemente annuito e dato il suo consenso per far saltare le sue lezioni al castano.

<< Bene, allora è meglio se iniziate a incamminarvi, altrimenti arriverete in ritardo >> disse Bianchi con gli occhialini.

I tre avevano annuito.

<< A dopo fratellone >> aveva salutato Tsuna rivolgendosi a Dino, che non accenava ad alzarsi.

Così si erano incamminati.

Durante il tragitto avevano incontrato Ryohei, che si stava ancora allenando.

<< Salve Sawada! Oggi mi sento al massimo! >> lo salutò il ragazzo.

<< Ciao fratellone, mi fa piacere vederti così in forma >> ricambiò Tsuna con sorriso.

<< Non importunare il Decimo stupido testa a prato! >> esclamò irritato Hayato.

<< Oggi non sei affatto al massimo testa a polpo >> disse come per rimproverarlo il più grande.

E così non smisero di litigare finché non si dovettero per forza separare, cioè all'arrivo a scuola.

 

*-*-*-*

 

Era l'ultima ora, e tutti erano sfiniti a causa di educazione fisica. Tutti tranne Tsunayoshi naturalmente. Lui non si era nemmeno mosso.

La professoressa entrò. Tutti notarono subito che era accompagnata da qualcuno a loro estraneo.

Un ragazzo della loro età, ma decisamente alto. Praticamente Yamamoto lo superava di un centimetro, anche meno.

<< Va bene ragazzi, oggi vi presento un nuovo compagno. Dovete scusarlo ma per arrivare fino a qui ha avuto diversi problemi, viene da lontano >> spiegò la donna.

Lo sconosciuto li fissò tutti con i suoi occhi blu. Tsunayoshi non riusciva a capire cosa provasse, era del tutto inespressivo.

Deve essere molto timido” pensò il castano.

<< Lui è Akira Haga, trattatelo bene >>.

Il ragazzo sembrò sul punto di dire qualcosa, ma poi alzò le spalle, e stette zitto.

Haga si guardò intorno, cercando un posto vuoto.

Lo individuò.

Passando in mezzo ai banchi tutte le ragazze lo fissarono adoranti. E come potevano non farlo?

Insomma era un ragazzo alto, con i capelli castano scuro, probabilmente muscoloso, e con occhi inespressivi. Aveva sicuramente il fascino del mistero.

Sawada lo fissò con un piccolo sorriso gentile quando si sedette nel posto vicino al suo, miracolosamente vuoto.

Akira lo guardò per una frazione di secondo, senza nemmeno rivolgergli la parola, poi si voltò dall'altra parte.

Si, è proprio timido” pensò ancora una volta il quattordicenne.

  
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