Always

di AngelOfLove
(/viewuser.php?uid=31891)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Always

Ciao! Questa è una storia originale che sto scrivendo nonché la prima in assoluto: spero tanto che vi piaccia!

Innanzitutto vi svelo 1 cosa: Always è tratto dal titolo della mia canzone preferita, appunto Always di Bon Jovi; per me è una delle canzoni più romantiche in assoluto e, anche se sono soltanto all’inizio, spero che lo sia altrettanto la mia storia!

E poi vi chiedo di recensire, sia con commenti positivi che non e magari anche con suggerimenti su come poter far proseguire gli eventi.

Non mi resta altro che augurarvi

BUONA LETTURA

 

 

 

Continuava a guardarlo sott’occhio: non riusciva a capire il perché ma quel ragazzo l’affascinava.

Eppure, benché fossero vicini di casa oramai da anni, non si erano scambiati mai una parola e non le era mai sfiorato il pensiero che un giorno o l’altro potesse provare qualcosa per lui.

Soltanto ultimamente, dopo che una sua amica le aveva fatto capire che si era presa una cotta per lui, lei aveva iniziato a guardarlo in maniera diversa, aveva iniziato a provare degli strani sentimenti, che rassomigliavano molto alla gelosia e all’amore.

Era appunto questo che la spaventava, perché lei, benché fosse diciottenne, non aveva mai provato tutto ciò, non aveva mai avuto un vero e proprio ragazzo e soprattutto non era mai stata veramente innamorata.

Lui invece era li, sempre circondato da ragazze che lo seguivano in tutti i suoi passi: perché lui era il classico dongiovanni, il bel ragazzo che durante il liceo aveva potuto avere qualsiasi ragazza, che non si preoccupava veramente dei sentimenti delle sue “fidanzate”, se poteva anche chiamarle così.

Lei si era trasferita in quel piccolo paese, quando ancora stava frequentando la prima media e adesso si doveva preparare ad affrontare l’esame del quinto: faceva la stessa classe che aveva fatto lui nell’unico anno che erano stati nella stessa scuola.

Lui, infatti, adesso aveva 22 anni e quando si era trovato con lei al liceo non l’aveva mai degnata di uno sguardo.

Come dargli torto?

Era un’insolita ragazzina, un po’ chiusa in stessa, anche non molto carina, che se ne stava sempre nella sua classe e che raramente dava confidenza a qualcuno.

Durante quei quattro anni lui, dopo essersi iscritto alla facoltà di giurisprudenza a Roma, tornava raramente a casa e quindi non aveva potuto vedere con i suoi occhi come era diventata quella ragazzina che, come succede nelle più belle favole, si era trasformata in un bellissimo cigno: benché non fosse molto alta, si ritrovava con un fisico snello e perfetto che la portava sempre a ricevere dei commenti, a volte anche non proprio graditi, da parte dei suoi compagni maschi a scuola, lunghi capelli castano chiaro che al sole sembravano risplendere e degli occhi grigio-verdi e profondi che facevano rimanere chiunque a fissarla. Anche lui però era cambiato molto in quegli anni; sebbene anche prima fosse un bellissimo ragazzo adesso riscuoteva ancora più successo con il genere femminile: superava il 1.85 di altezza, un fisico snello e allo stesso tempo molto atletico, capelli mori non troppo lunghi che comunque ondulavano sempre ad ogni suo movimento e degli occhi verdi così belli che tutti quelli che si ritrovavano a guardarli erano costretti loro malgrado a rimanere a fissarli, come succedeva con Angelica.

Era proprio questo il suo nome, Angelica, come il suo animo: era una ragazza che, benché fosse consapevole della sua bellezza, non appariva agli altri superba e altezzosa, invece era molto modesta e, proprio come fanno gli angeli, cercava sempre nel suo piccolo di dare una mano a chi le stava intorno.

Era una ragazza solare, sempre con il sorriso sulle labbra, simpatica e tutte queste sue qualità l’avevano portata ad essere molto desiderata dai ragazzi, ma lei, sia quando la invitavano ad uscire e sia quando anche con mezzi non molto educati cercavano di farla diventare la loro ragazza, si tirava indietro, aveva sempre paura che un giorno o l’altro loro l’avrebbero potuta scaricare, magari dopo aver fatto i loro comodi e lei questo proprio non poteva accettarlo: fondamentalmente era una ragazza romantica, desiderava come tutte le bambine piccole il solito principe azzurro, l’unico al quale avrebbe dato se stessa, avrebbe concesso il suo corpo e avrebbe dato il suo primo bacio.

Di questo si vergognava molto perché era sempre circondata da amiche che le raccontavano delle loro storie sentimentali, dei loro ragazzi, del fatto di essere magari andate a letto con loro e se solo lei avesse detto che aveva paura nel dare un semplice bacio di sicuro l’avrebbero presa in giro in eterno: questo era per lei una cosa importante, anche se per molti sciocca, lei desiderava un ragazzo che, come leggeva nei libri o vedeva nei film, la potesse abbracciare, proteggere ed amare.

Lei non si sentiva una sciocca, solo una sognatrice, una romantica sognatrice, che non vedeva l’ora di poter trovare il vero amore, anche se sapeva che magari non l’avrebbe trovato così presto.

In quei giorni rifletteva: pensava al suo lato romantico, ai suoi sogni e soprattutto pensava a lui, Gabriele e a come fosse diventato.

Aveva passato tutta l’estate a casa e si era trovata così molte volte a guardarlo, semplicemente osservarlo in tutti i suoi movimenti: lo vedeva così bello, con un fisico perfetto, ma nonostante tutto ciò continuava a chiedersi come potesse piacerle un tipo del genere.

Lei così romantica, che sognava il vero amore, adesso si trovava ad essere completamente cotta di un ragazzo che era l’opposto del suo immaginario principe azzurro: Gabriele, infatti, oltre ad essere un inguaribile playboy, si ritrovava un carattere terribile

Anche lei aveva i suoi difetti, era molto permalosa, testarda e con l’episodio della sua amica e di Gabriele aveva scoperto che era anche molto gelosa: lui però come glielo avevano descritto tutti era maleducato ed arrogante, in una donna vedeva soltanto il lato estetico e poi non pensava ad altro che a se stesso.

Comunque lei non aveva mai avuto modo di parlargli e visto che non aveva mai creduto ai pettegolezzi, aveva deciso di non dare tanto peso a quella sua descrizione e aveva sperato che un giorno o l’altro avrebbe potuto giudicarlo da sola.

Non restava altro che aspettare.

Quella attesa però non sarebbe stata molto lunga, almeno non da parte di Angelica, perché non si era accorta che anche un ragazzo che conosceva bene, già da tempo aveva iniziato a guardarla.

 

 

 

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto.

Era solo un’introduzione per farvi comprendere un po’ la situazione e per farvi capire i personaggi stessi.

Spero di postare presto!

Mi raccomando commentate, magari come ho detto prima, dandomi anche dei consigli!!!

A presto

 

 

 

AngelOfLove

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Always Parte II

Ecco a voi un altro capitolo di Always.

Mi dispiace aver tardato ad aggiornare, ma cercherò da adesso in poi di postare il prima possibile!

Da questo capitolo la situazione inizierà a sbloccarsi e… beh, non vi posso dire nient’altro, solo

Buona Lettura!!!

p.s. Mi raccomando, recensite!!!

 

 

 

Da quando era tornato a casa per passare le vacanze estive, non riusciva a non pensare a lei.

L’aveva notata una sera, qualche giorno dopo il suo ritorno, in un locale e aveva chiesto ai suoi amici chi fosse, ma nessuno sapeva il suo nome: per tutta la serata aveva continuato a guardarla, era veramente una bellissima ragazza e poi, nello stesso tempo, aveva un viso familiare.

Così decise di chiedere chi fosse ad un ragazzo che lavorava lì e sembrava che la conoscesse.

Angelica gli aveva risposto.

Conosceva solo una persona con quel nome, quella ragazza che abitava accanto a lui, quella ragazza timida e non così bella alla quale in tutti quegli anni non aveva mai rivolto la parola.

Non poteva essere lei.

Quella ragazza era a dir poco stupenda, estroversa, eppure aveva un viso che gli ricordava qualcuno.

All’uscita dal locale decise così di seguirla con la propria macchina e quando si ritrovò nella stessa via dove abitava lui, finalmente tutti i suoi dubbi furono appagati.

Quella notte non riuscì a dormire molto: ogni volta che chiudeva gli occhi gli veniva in mente Angelica.

Lui ne aveva conosciute tante di ragazze, e con la maggior parte di loro aveva avuto una “storia”, se così si poteva chiamare; non c’era, infatti, una ragazza con la quale fosse stato più di qualche settimana e della quale si potesse dire che fosse veramente innamorato.

Soltanto una, una volta, quando ancora faceva il primo superiore, aveva veramente catturato il suo cuore: erano bastati pochi attimi, pochi sguardi che si fosse innamorato di lei.

Ma come succede anche nelle più belle storie, alla fine, qualcuno deve soffrire, e in quel caso era stato lui.

Aveva cercato di dimenticare quella storia, e sembrava esserci riuscito, fino a quella sera.

Quella ragazza, Angelica, gli aveva fatto provare le stesse sensazioni di quel pomeriggio di tanti anni prima e questo un po’ lo spaventava. Da quella volta, infatti, aveva deciso che non si sarebbe più innamorato, che non avrebbe mai più sofferto in quel modo per amore, che si sarebbe solo divertito e non avrebbe mai pensato alle conseguenze.

Sembrava esserci riuscito, almeno fino a quando aveva rivisto Angelica.

Il mattino seguente, dopo essere riuscito finalmente a dormire qualche ora, aveva pensato che si fosse trattato solo di un sogno, anche perché quella notte era tornato a casa anche un po’ brillo; si era alzato e come tutte le mattine era uscito a correre.

Prima di superare la soglia di casa però aveva esitato un attimo, pensando che forse quella ragazza non fosse solo un sogno: ma aveva deciso comunque di uscire. Qualche passo e si trovò di fronte quella casa.

Nessuna ragazza.

Soltanto un insolito silenzio.

Ancora qualche passo avanti e finalmente la vide: era appoggiata sulla ringhiera del suo terrazzo e guardavo davanti a se, con uno sguardo quasi sognante ma nello stesso tempo assente.

La fissò per qualche istante, completamente preso dal suo sguardo e dalla sua bellezza, fino a quando, come se si fosse accorta che qualcuno la stesse guardando, Angelica si voltò.

Entrambi avevano lo sguardo completamente perso nell’altro e nessuno dei due sembrava volesse far terminare quel momento.

Angelica, però, che si sentiva forse più imbarazzata di Gabriele, anche perché ormai era qualche giorno che continuava a guardarlo quasi di nascosto, decise di fare la prima mossa.

–Ciao-

Una semplice parola, che nascondeva comunque dentro di se tutte quelle emozioni che in quel momento poteva provare.

Gabriele, che ancora non riusciva a credere che in realtà tutto quello che aveva provato la sera precedente non fosse soltanto un sogno, esitò per qualche istante prima di rispondere anche lui con un semplice ma nello stesso tempo difficoltoso ciao.

Dopo quella semplice parola pronunciata da entrambi sembrava fosse calato un eterno silenzio, anche se in realtà era passato solo qualche secondo.

Gabriele, del canto suo, non sapeva proprio cosa dir; poche volte era rimasto senza parole, ma di sicuro quella era stata la più imbarazzante.

Angelica, invece, anche se in un primo momento aveva quasi avuto paura a pronunciare quel semplice ciao, cercò di sdrammatizzare la situazione.

–Se qualcuno adesso ci vedesse, di sicuro ci scambierebbe per due personaggi shakespeariani, non credi?-

Il ragazzo, infatti, si trovava proprio sotto un balcone che ricordava molto il dramma di Shakespeare.

Gabriele però colse subito il vero significato di quella battuta, appunto il voler allentare quella circostanza piena di silenzi e imbarazzi.

–Per nostra fortuna i nostri nomi non assomigliano nemmeno vagamente a Romeo o Giulietta-

Non appena pronunciate quelle parole non calò come prima un pesante silenzio, anzi ambedue i ragazzi sorrisero e ambedue furono travolti dalla bellezza del sorriso di chi gli stava di fronte.

Il momento però fu piuttosto breve, interrotto dalla voce della madre della ragazza.

–Angelica, vieni. Dobbiamo andare, faremo tardi!-

–Vengo, vengo-

Più si prolungava quella situazione e più rassomigliava a Romeo e Giulietta e sia Angelica che Gabriele si ne erano accorti.

Non appena ebbe risposto a sua madre, si voltò per guardare ancora quel ragazzo.

Fu lui però stavolta a parlare per prima, benché in fondo gli dispiacesse che quella loro “conversazione” fosse stata interrotta.

Vabbè ci vediamo. Ciao-

Aveva proprio detto “Ci Vediamo”, non poteva crederci: il suo cuore aveva preceduto il suo cervello e gli aveva fatto pronunciare quella specie di desiderio di rincontrarla.

Ma non gli dispiaceva averlo detto e di sicuro non era dispiaciuto nemmeno ad Angelica sentirglielo dire.

Ok. Ciao-

Detto quello e dopo avergli rivolto un altro sorriso, era rientrata. Lui invece, ancora per qualche instante, era rimasto lì, nello stesso punto, quasi a ringraziare il destino di quel incontro, anche se breve ma intenso per ciò che provava.

Non riusciva a crederci.

Le aveva parlato.

Ancora una volta aveva capito che quella ragazza non sarebbe stata come le altre da lui conosciute, sarebbe stata diversa e soprattutto lui, si sarebbe comportato diversamente.

Quella ragazza rassomigliava molto a Sara, la persona che lo aveva fatto soffrire tanto tempo prima, soprattutto perché, dopo averla vista una sola volta, non era scomparsa dai suoi pensieri: ma nel suo cuore sentiva che lei era diversa, che non si sarebbe mai comportata in quel modo.

Sapeva poi che la doveva rincontrare, doveva riparlare con lei, non poteva lasciarsela sfuggire, perché, aveva capito e ne era certo, che lei fosse speciale.

Dopo questo “primo loro incontro” lui aveva cercato in ogni modo di rincontrarla.

La sera, quando notava che lei non era a casa, faceva il giro dei locali, sperando che fosse in uno di quelli.

La maggior parte delle volte la trovava sempre, si avvicinava a lei come per caso, come se fosse passato lì per una semplice coincidenza e iniziavano a parlare.

Per entrambi non era importante sapere dove fossero, se in una discoteca o in bar, se per strada o dentro un negozio, l’importante era vedersi.

Era lui che si avvicinava ogni volta a lei e le faceva sembrare tutto ciò solo una coincidenza.

Ma Angelica lo sapeva bene che non lo era.

Delle sue amiche le avevano detto che per esempio la sera lui faceva il giro dei locali e proprio per questo si faceva portare nei posti dove lui ancora non era stato e quindi era proprio lei che creava queste circostanze molte volte.

Ma a nessuno dei due interessava questo e lo avevano capito fin da quel primo loro incontro.

Oramai entrambi erano presi l’uno dell’altro. Angelica non aveva più quella paura di esprimere i propri sentimenti, perché dentro di se sapeva che anche quelli di Gabriele erano autentici.

Gabriele, infatti, dopo molto tempo aveva ricominciato veramente ad attaccarsi ad una persona e molto probabilmente aveva anche iniziato ad amarla.

Ormai era passata tutta l’estate e mancavano pochi giorni all’apertura delle scuole.

Per più di due mesi si erano incontrati sempre “per caso”, avevano iniziato a conoscersi e entrambi avevano capito i sentimenti che provava l’uno per l’altro.

Di una cosa però non avevano tenuto conto: dell’intensità di ciò che provavano.

Gabriele a differenza di Angelica, aveva già provato un sentimento simile e dentro di se sapeva che quello che provava adesso forse era ancora più forte.

E proprio di questo si trattava.

Lui aveva sofferto in precedenza e per tanti anni non aveva voluto avere delle storie serie proprio per questo.

Adesso però, benché sapesse che lei non avrebbe mai potuto farlo soffrire, dentro di se provava ancora un po’ di timore, ma cercava di non farglielo capire.

Comunque benché di sera fossero spesso insieme e spesso si incontrassero anche durante il giorno, né Gabriele né Angelica avevano chiesto un appuntamento o qualcosa di simile all’altro: sapevano che stavano bene insieme, sapevano quello che provavano reciprocamente, ma nessuno dei due prendeva l’iniziativa.

Almeno fino a quando una sera entrambi capirono di essere l’uno dell’altro.

 

 

 

Spero che anche questo secondo capitolo vi sia piaciuto.

Lo so, l’ho interrotto sul più bello.

Sappiate però che cercherò di aggiornare presto.

Un’ ultima cosa.

Anche se può sembrare che questo sia una specie di penultimo capitolo, in realtà non lo è.

Gabriele ed Angelica per essere veramente felici dovranno superare anche degli ostacoli.

Sapete come si dice no?

Non v’è rosa senza spine!

Per adesso vi saluto e vi chiedo ancora di recensire, magari sempre oltre che con commenti anche con suggerimenti sullo stile e la trama. A presto!

 

 

 

AngelOfLove

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Always Parte III

Allora che dire……SCUSATE SCUSATE SCUSATE e se non ho chiarito bene il concetto SCUSATE ANCORA!

In questi giorni ho cercato di aggiornare, ma mi hanno letteralmente sommersa di compiti che mi impedito il proseguimento di questa storia.

Spero comunque che apprezziate questo terzo capitolo e come dico sempre,

Buona Lettura e commentate!!!

 

 

 

Entrambi avevano capito cosa provavano nei confronti dell’altro. Entrambi sapevano che quello che a prima vista poteva apparire come una semplice amicizia, era molto di più.

Non passava giorno che non si pensassero.

Ormai erano del tutto in sintonia tra loro.

L’unico problema stava nel fatto che ciascuno di loro non fosse sicuro di quello che provava l’altro.

Erano certi di ciò che sentivano, ma avevano paura a dimostrarlo apertamente, quasi come avessero avuto il timore di poter rovinare quel bellissimo rapporto che c’era fra loro; erano del tutto sicuri che, se l’altro avesse risposto negativamente alla loro dichiarazione, ne avrebbero sofferto.

Quello poi che aveva più timore a dimostrare ciò che sentiva era Gabriele.

Già una volta ci era passato.

Già una volta aveva sofferto per amore ed era appunto questo quello che provava.

Amore.

Un’ amore semplice, innocente, ma allo stesso tempo pieno di passione lo stava devastando.

Dal primo momento che l’aveva vista, da quel loro primo incontro avrebbe voluto rivelarle i suoi sentimenti, avrebbe voluto dirle chiaramente quello che sentiva: ma nello stesso tempo era come bloccato. Aveva troppa paura di soffrire.

Se solo lo avesse detto a uno dei suoi amici lo avrebbero preso per uno sciocco, ma lui non lo era.

Eppure si sentiva tale.

Sapeva quello che provava.

Aveva immaginato mille volte quella scena.

Sapeva cosa dire, eppure non l’aveva mai fatto.

Ed è questo ciò che lo faceva sentire uno stupido.

Perché mentre provava questa esitazione, un altro avrebbe potuto portargliela via e questo non se lo sarebbe mai perdonato.

Da quando si erano conosciuti aveva visto molte volte dei ragazzi avvicinarsi a lei e ogni volta che ciò capitava si sentiva bruciare dalla gelosia.

Ogni volta avrebbe voluto alzarsi, andare da lei, prenderla fra le sue braccia e baciarla.

Questo capitava tutti i giorni, almeno nella sua immaginazione.

Ma la realtà non è un film e lui, questo, lo sapeva bene.

Entrambi lo sapevano bene.

Anche Angelica infatti avrebbe voluto tanto dichiararsi e, come Gabriele, anche lei ogni volta che lo vedeva con una ragazza era infinitamente gelosa.

Certo Gabriele in quei mesi non aveva avuto una ragazza fissa, che lei sapesse, ma ogni volta che lo vedeva chiacchierare o comunque anche solo guardare con quei suoi bellissimi occhi un’altra, impazziva. Angelica però non immaginava minimamente che quegli sguardi, quegli atteggiamenti, per lui non avevano nessuna importanza, se non quando erano rivolti direttamente a lei.

Entrambi, arrivati a questo punto, sapevano bene che avrebbero dovuto prendere le redini della situazione e finalmente parlare a cuore aperto, ma era come se ognuno dei due aspettasse la mossa dell’altro.

Entrambi volevano che quello, che agli occhi degli altri poteva sembrare soltanto una stupida dichiarazione, fosse invece per loro un momento speciale, il primo dei loro futuri momenti speciali.

E come a volte può capitare, sia che si veda solo come una casualità o si pensi magari al destino, quel momento finalmente arrivò.

 

Angelica quel giorno non faceva altro che pensare a lui.

Ormai era stata travolta da quel uragano che quelli sopravvissuti ad esso chiamano amore.

Era completamente persa di lui.

Non gli interessavano le attenzioni che gli altri ragazzi le rivolgevano: lei avrebbe voluto solo le sue.

Quando non c’era, lo pensava continuamente e, quando era insieme a lei, per Angelica era come toccare il cielo con un dito.

Non voleva altro.

Non voleva nessun altro.

Lei voleva soltanto Gabriele.

Oramai lo sapeva, anche se non era mai riuscita a spiegarsi il motivo.

Non poteva domandarsi il perché amasse quel ragazzo, poiché non esisteva una risposta.

Non si può chiedere il perché si ama una persona, poiché la si ama e basta.

E questo era appunto il caso di Angelica.

Non era solamente attratta dalla sua bellezza fisica, era qualcosa di più, che soltanto Gabriele poteva capire, poiché provava le stesse identiche sensazioni per lei.

C’era una cosa che comunque la preoccupava ormai da qualche tempo.

Lo aveva visto diverso, le era sembrato che fosse cambiato d’un tratto e ciò la spaventava: ma non glie ne aveva fatto parola, forse per convincere prima se stessa che in realtà si stesse sbagliando.

Ma non era così.

Ultimamente, infatti, Gabriele era cambiato: non in quello che sentiva per Angelica, piuttosto in quello che provava per se stesso.

Aveva timore dei propri sentimenti, che aumentavano ogni volta che lei gli rivolgesse un sorriso o che persino lo guardasse soltanto, e questo lo stava portando ad allontanarsi dalla persona che amava di più. Quella sera aveva deciso quindi, per cercare di non pensarla, di svagarsi andando ad una festa e suonando lì insieme a qualche amico.

 

Da quando era arrivato, non era però riuscito a mantenere il suo proposito.

Pensava a lei continuamente.

Era riuscito però a nasconderlo a tutti, ai suoi amici, ai suoi genitori e persino a lei.

Il fatto però che Angelica non fosse presente era quasi una consolazione per il suo cuore, perché gli permetteva almeno per quella sera di non essere travolto quelle intense emozioni che provava ogniqualvolta era insieme a lui.

Ma voltandosi, all’improvviso si accorse che anche lei si trovava li.

Angelica, sembrava non essersi accorta della presenza del ragazzo che intanto la stava fissando come se stesse sognando.

Quella sera gli appariva ancora più bella e non gli interessavano tutte le altre ragazze che gli stavano intorno, perché lui in quel momento aveva occhi solo per lei.

Come se si fosse accorta della sua presenza Angelica si voltò e lo vide.

Si trovavano in parti opposte di quella stanza, eppure era come se fossero l’uno di fronte all’altra.

Le persone passavano davanti a loro, ma sembrava come se non se accorgessero.

Angelica lo fissò ancora per qualche istante, fino a quando si accorse che aveva in mano una chitarra.

Non sapeva che sapesse suonare, non glie lo aveva mai detto: era una di quelle cose che ignorava totalmente di lui.

Ma non le dispiaceva dopotutto, perché quella sorta di mistero che a volte avvolgeva la vita di Gabriele, lo rendeva ancora più affascinante ai suoi occhi.

Gabriele le rivolse un misero saluto con la mano, prima di voltarsi e parlare con qualche ragazzo al suo fianco.

Adesso ci era rimasta male.

Non riusciva veramente a capire come mai lui da qualche giorno si comportasse in questo modo con lei, trattandola con freddezza.

Il suo più grande desiderio era quello di stargli accanto, ma sembrava che lui la volesse tenere distante da se.

In realtà ancora una volta quel atteggiamento gli era stata suggerito dal suo cervello.

Se fosse stato per il suo cuore, sarebbe corso da lei, ma questo non era avvenuto.

Così, ancora più triste di quanto lo fosse Angelica, riprese a parlare con i suoi amici e iniziarono a suonare.

 

Tutti i ragazzi erano rapiti dalla musica, ma c’era una persona che più che altro era rapita dal cantante del gruppo.

Aveva veramente una bellissima voce e sembrava che qualsiasi genere lui cantasse, fosse adatto per il suo timbro vocale.

Ma dentro, Angelica soffriva, benché no le desse a vedere.

Non lo capiva.

Avrebbe voluto chiedergli cosa gli stesse succedendo ma, ancora una volta, non fece nulla.

Si limitò a guardarlo da lontano, finché un ragazzo le si avvicinò chiedendole se volesse ballare.

Non ne aveva voglia, ma in qualche modo era come se lo volesse far ingelosire, facendo diventare quel ballo una piccola vendetta nei suoi confronti e facendolo pentire di quel comportamento che aveva solo verso di lei.

Così si avviò insieme a quel ragazzo nel mezzo della pista.

Intanto Gabriele aveva assistito a tutta la scena e stava letteralmente morendo dalla gelosia.

Sapeva che la stava allontanando, ma non cercava di migliorare la situazione, anzi, con quel suo modo di fare, la stava addirittura peggiorando.

Doveva cercare di fare qualcosa, non poteva essere passivo di fronte a ciò che aveva davanti a se.

Serviva qualcosa che potesse finalmente sbloccare sia lui, che quella situazione.

Appena finì la canzone che stava suonando, si rivolse verso gli altri del gruppo, suggerendogli la prossima che avrebbero dovuto eseguire.

Quelle note, quelle prime parole, le avevano fatto capire subito di quale canzone si trattasse.

 

Look into my eyes, you will see
What you mean to me
Search your heart, search your soul
And when you find me there, you'll search no more
Don't tell me it's not worth tryin' for
You can't tell me it's not worth dyin' for
You know it's true
Everything I do, I do it for you

 

Un giorno lei gli aveva rivelato che c’era una canzone che da sempre amava, una canzone che avrebbe tanto desiderato che qualcuno un giorno glie la dedicasse.

Non poteva crederci: adesso lui la stava cantando, per lei.

 

Look into your heart, you will find
There's nothin' there to hide
Take me as I am, take my life
I would give it all, I would sacrifice
Don't tell me it's not worth fightin' for
I can't help it there's nothin' I want more
You know it's true
Everything I do, I do it for you

Mentre cantava Gabriele continuava a fissarla.

Le voleva far comprendere che tutto quello che la canzone diceva, era dedicato solamente a lei.


There's no love, like your love
And no other, could give more love
There's nowhere, unless you're there
All the time - all the way

Tutti sembravano rapiti da quella canzone.

Ma c’era una persona, una ragazza, che aveva smesso di ballare e che stava fissando con occhi pieni di lacrime il ragazzo che la stava cantando.

 

Look into your heart, babe

 

You can’t tell me it's not worth tryin' for
I can't help it, there's nothin' I want more
Yeah, I would fight for you, I'd lie for you
Walk the wire for you, Yeah I'd die for you

You know it's true
Everything I do, I do it for you


Ormai le lacrime scendevano copiose da quei suoi bellissimi occhi.

Nessun ragazzo aveva fatto questo per lei, nessun ragazzo le aveva fatto provare tutte quelle sensazioni che lui era riuscito a trasmetterle con una semplice canzone di pochi minuti.

Gabriele finalmente aveva fatto la prima mossa.

Era riuscito a esprimerle ciò che sentiva nel suo cuore, attraverso le semplici parole di una canzone che lei amava tanto.

Non restava altro che capire se quel amore che provava verso di lei, fosse ricambiato.

Dopo aver cantato così qualche altra canzone, decise di andarla a cercare e parlarle.

Angelica intanto, dopo quel pianto di gioia, si era allontanata dagli altri e dopo essersi aggiustata il trucco, era uscita fuori per cercare di mettere un po’ in ordine ciò che provava.

Era ancora immersa nei suoi pensieri, quando sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla.

Si voltò per capire chi fosse, benché nel suo cuore sapesse perfettamente che poteva trattarsi solo di una persona.

Gabriele si trovava proprio dietro di lei, la stava guardando con uno sguardo pieno emozioni, ma soprattutto d’amore.

Quel momento era magico, sembrava che anche una semplice parola potesse rovinarlo, ma Gabriele voleva finalmente parlare apertamente, dirle quello che provava, una volta per tutte.

“Spero che la canzone ti sia piaciuta”

le disse Gabriele pronunciando quelle parole con un sorriso così dolce che sciolse il cuore di Angelica.

“Si…e poi mi ha sorpreso anche scoprire che tu sapessi suonare e cantare in quel modo”

“Ero ispirato da una persona stasera”

le rispose, continuando a sorridere.

Angelica ormai era totalmente persa nei suoi occhi.

Non sapeva più cosa pensare, così decise di ritornare dentro, per cercare di allentare un po’ la situazione che si era creata.

Ma, non appena si incamminò verso la sala e lo oltrepassò, lui, approfittando della sua vicinanza, la afferrò per un braccio e, portandola vicino a se, la baciò.

Angelica, del tutto impreparata a ciò che stava avvenendo, all’inizio rimase ferma e inerme di fronte a quel gesto: ma appena lui la abbracciò, tenendola stretta per i fianchi, lei gli strinse le braccia intorno al collo, contraccambiando quel bacio, che a mano a mano diventava sempre più intenso.

Sembrava come se quel momento non volesse mai giungere al termine.

C’erano solo loro due: la festa, gli altri, non avevano alcun significato. L’importante era che adesso si trovassero insieme.

Rimasero l’uno nelle braccia dell’altro, fino a quando Gabriele, distaccandosi a malincuore da Angelica, le rivelò chiaramente quello che provava per lei, utilizzando due semplici parole, che avevano in se un enorme significato.

“Ti amo”

le disse finalmente dopo tanto tempo.

Angelica continuò a guardarlo negli occhi, senza dire però nemmeno una parola.

Gabriele, che finalmente era riuscito a dichiararsi, ora si trovava davanti l’unica situazione che non avrebbe mai voluto affrontare.

Aveva paura di un suo rifiuto.

No, dopo quel bacio che si erano scambiati, lui ormai era certo che anche lei provasse i suoi stessi sentimenti.

Ma non riusciva a capire come mai lei stesse in silenzio, continuando a fissarlo.

Dopo qualche attimo però noto uno strano sorriso sul suo volto, che lo rese ancora più teso e agitato.

“Alla fine sei riuscito a dirmelo. Pensavo che toccasse per prima a me dirti che ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo”

gli rispose Angelica, rivelandogli i suoi veri sentimenti.

Gabriele rimase come in trance per qualche secondo.

Si era preoccupato per nulla.

Lei lo amava.

Sembrava che quello fosse solo un sogno, quello che faceva ogni volta che si trovava a pensare a lei.

Ma stavolta non lo era.

Si trattava della vita vera, che finalmente aveva dato loro un lieto fine.

La prese di slancio tra le sue braccia come se volesse che quel momento non potesse mai concludersi e, insieme a lei, iniziò a ridere di felicità, baciandola ancora, come a volerle trasmettere tutto quel amore che inondava il suo cuore, ora che finalmente aveva saputo che la persona che lui più amava e desiderava, provava i suoi stessi sentimenti.

Era come trovarsi in una favola: il principe e la principessa, con un meraviglioso bacio, sancivano il loro amore.

Erano certi che nessuno avrebbe potuto separarli poiché possedevano quel amore che tutti sognano, che è in grado di sconfiggere qualsiasi cosa.

 

 

 

Finito anche questo capitolo.

Lo so, è un po’ lungo, ma tagliarlo, secondo me, avrebbe spezzato quella atmosfera che si era creata tra i due personaggi.

Ho aggiunto il testo di una canzone di Bryan Adams, Everything I do, perché per me spiega chiaramente quello che prova Gabriele per Angelica.

È vero, il titolo della storia è Always e, come ho detto all’inizio, è riferito ad una romanticissima canzone d’amore di Bon Jovi: ciò nonostante non l’ho inserita, perché è più una canzone che rispecchia un addio o perlomeno una separazione ed è per questo che ho aggiunto Everything I do, che comunque è un’altra stupenda canzone, che, se non conoscete, vi suggerisco di ascoltare, perché è veramente bellissima.

Questa storia, benché si concluda con un lieto fine e sembri veramente il capitolo finale, non è ancora conclusa.

Come ho già detto infatti “non è tutto rosa e fiori”, nella vita bisogna affrontare anche le difficoltà.

E la vita di Angelica e Gabriele non sarà poi così perfetta...per ora comunque non vi dico nient’altro!

Per non farvi aspettare tanto cercherò di aggiornare presto.

Spero che sia questo che i prossimi capitoli possano piacervi!

Non mi resta altro che salutarvi e vi chiedo, ancora una volta, di lasciare commenti. A presto

 

 

 

AngelOfLove

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


A questo punto potrei inventarmi un sacco di cavolate, come che sono stata troppo impegnata con la scuola o che avevo il pc completamente fuso, ma preferisco dirvi la verità

A questo punto potrei inventarmi un sacco di cavolate, come che sono stata troppo impegnata con la scuola o che avevo il pc completamente fuso, ma preferisco dirvi la verità.

Non me la sono sentita di proseguire questa storia, solo perché, quando l’ho iniziata qualche mese fa, ero in uno stato di perenne allegria e buonumore, dettato soprattutto da un ragazzo, di cui mi sono innamorata.

Però, come spesso capita, non sempre le storie d’amore finiscono bene e questo è anche il mio caso.

Se mi fossi messa a scrivere di sicuro mi sarei sfogata sui miei 2 poveri protagonisti e, molto probabilmente, non avrei continuato la loro storia.

Così, benché ancora adesso non sia nel pieno delle mie facoltà, ho deciso di continuare e buttarmi il passato alle spalle!!!

Non posso promettervi che aggiornerò subito, perché c’è sempre il problema dell’ultimo anno di scuola che non va sottovalutato e dell’esame che si avvicina, ma spero comunque di non lasciar passare troppo tempo tra un aggiornamento e l’altro.

In ogni caso adesso bando alle ciance e iniziamo finalmente il 4° capitolo di Always!!!

 

                                                         

 

 

Chi li conosceva non poteva di sicuro dire che la loro non fosse una storia d’amore, anche se, agli occhi degli sconosciuti, più che fidanzati, sembravano piuttosto due ragazzi in perenne lite tra loro.

Erano passati i bei tempi delle smancerie e delle romanticissime canzoni d’amore cantate per fare innamorare chi l’ascoltava.

Difficilmente riuscivano a rimanere calmi e sereni l’uno accanto all’altra, soprattutto per il carattere che ognuno dei due aveva.

Erano estremamente testardi e permalosi e quindi, ogni più piccolo litigio, andava a sfociare nella 3° guerra mondiale!!

Chi era insieme a loro e aveva la “fortuna” di assistere a quella lotta, doveva riconoscere la tenacia di entrambi nel riuscire a sopportare le repliche dell’altro senza commettere gesti di cui si sarebbero di sicuro pentiti e nello stesso tempo la durata di quegli scontri: una piccola banalità infatti poteva creare un litigio che sarebbe potuto andare avanti anche per giorni interi e avrebbe comportato silenzi e assurdi escamotage per cercare di evitare l’altro, benché gli abitasse proprio davanti!

Ognuno dei due cercava di non cedere per primo, per non dover ammettere di aver sbagliato e così continuavano, anche sotto le minacce degli amici che non ne potevano più di sentirli sfogare a riguardo della loro ultima lite, a ignorarsi completamente!

Gabriele e Angelica erano così, due testoni che perennemente si scontravano tra loro ed entrambi con un caratteraccio che farebbe invidia a chiunque!

Ogni volta che accadeva però, tutti e due sapevano perfettamente come sarebbe andata a finire.

Benché, infatti, ognuno di loro cercasse di essere più puntiglioso dell’altro, alla fine si trovavano sempre a firmare una resa!!

Non importava, infatti, se in quel momento fossero stati a casa o fossero usciti, non importava se avessero deciso di non cedere per primi.

Alla fine entrambi sapevano bene che quell’insensata discussione non avrebbe mai potuto scalfire ciò che provavano uno verso l’altra!

Era un sentimento profondo ciò li legava, che non poteva essere cancellato.

Si trovavano così sempre senza scuse e inutili parole uno tra le braccia dell’altra e, nemmeno stando a ricordare quale fosse stato il motivo della loro lite, finivano per baciarsi.

Un bacio simbolico, che avrebbe segnato di nuovo il loro riavvicinamento e, separandosi a malincuore per qualche attimo dalle labbra dell’altro, pronunciavano quelle due sole parole che, nel corso della loro storia avevano ripetuto centinaia di volte, ma che in quell’attimo erano semplicemente ciò che sentivano.

 

Ti Amo

 

 

 

Terminato, dopo mesi e mesi, il 4° capitolo! Questo era un capitolo di transizione, perché la storia vera e propria inizierà dal prossimo! Era per farvi comprendere e magari anche ricordare ciò che li unisce, senza stare solamente a dirvi “si amano e così via”! Mi piace mettere le cose in chiaro e così vi do appuntamento alla prossima puntata!!

No, non mi sono ammattita XD! Era un modo come un altro per salutarvi!!

Ringrazio tutti coloro che hanno letto fino adesso questa storia, scusandomi ancora per l’enorme attesa e spero che continueranno a farlo!

In special modo ringrazio coloro hanno avuto persino la pazienza di commentare!

Al quinto capitolo!!

 

 

 

AngelOfLove

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Oramai erano passati diversi mesi dalla loro dichiarazione e, litigi assurdi a parte, il loro rapporto era veramente unico ed eccezionale

Oramai erano passati diversi mesi dalla loro dichiarazione e, litigi assurdi a parte, il loro rapporto era veramente unico ed eccezionale.

Gabriele ed Angelica si amavano veramente e in quei mesi nessuno dei due aveva dato ascolto alle dicerie messe in giro da ragazzi invidiosi della loro storia. Molte volte comunque questi erano stati la causa di alcune loro liti, dovute soprattutto alla reciproca gelosia che provavano: ma come al solito duravano come un temporale estivo.

Nessuno dei due lo avrebbe ammesso mai di fronte all’altro, ma erano estremamente gelosi e questo li rendeva del tutto irrazionali, al punto che non appena vedevano l’altro in compagnia di un ragazzo o di una ragazza era come se dimenticassero all’improvviso i mesi d’amore vissuti e la solidità della loro relazione.

Questo poi valeva soprattutto per Angelica.

Gabriele, infatti, esauriva la sua irrazionalità nel giro di pochi minuti, il tempo di avvicinarsi subito ad Angelica e stringerla a se per non lasciare ombra di dubbi al ragazzo che era con lei in quel momento. Questo faceva scattare come al solito però una nuova discussione con Angelica che rinfacciava al suo ragazzo di non fidarsi di lei. In realtà le faceva piacere che si preoccupasse sempre per lei e fosse anche cosi protettivo, perché significava che ci teneva veramente, ma nello stesso tempo le dava anche fastidio il non poter chiacchierare innocentemente con un ragazzo senza che Gabriele facesse quella piccola “scenata”.

Anche lei comunque non era assolutamente da meno.

Angelica, a differenza di Gabriele infatti, faceva prevalere la sua permalosità alla gelosia momentanea e, senza un motivo apparente quindi per il ragazzo, iniziava a non dargli più retta, ignorandolo totalmente, fino a quando l’altro, stufo di quella situazione, l’avrebbe cercata per primo e si sarebbe fatto perdonare immediatamente con una semplice dimostrazione del suo amore.

Avevano due caratteri molto simili e ciò li portava sempre a scontrarsi fra loro, ma per fortuna c’erano sempre futili motivi alla base delle loro liti.

 

 

 

L’ultimo anno del liceo per Angelica stava appunto per concludersi.

Era arrivato giugno e passava quindi i suoi pomeriggi tra i libri.

Ad aiutarla comunque c’era sempre Gabriele che, avendo sostenuto ormai da qualche anno l’esame di maturità e avendo finito i suoi di esami per quel semestre, pur di trascorrere del tempo con lei, passava anche lui i pomeriggi sui libri, ma in questo caso ad interrogarla…

“Allora, per l’ennesima volta, mi puoi dire in quale canto del Paradiso di Dante compare Bonaventura da Bagnoregio?”.

“Mmm, 10° canto??”. Rispose Angelica, senza troppa convinzione.

“È il 12°! Forza Angie, fra pochi giorni hai l’esame e ancora sei a questo punto…”. La pazienza di Gabriele intanto si stava esaurendo dopo che la sua ragazza aveva iniziato a buttare a caso le risposte.

“Dai non ti arrabbiare...lo sai che la letteratura italiana non è il mio forte. Passiamo a matematica!!”. Gli propose lei con il suo miglior sorriso, la sua arma vincente nelle loro discussioni.

“Vorrei tanto sapere come fanno a piacerti tutte quelle funzioni e quei grafici che sai risolvere in pochissimi minuti e perché non riesci a impararti delle semplici opere di letteratura”. Gabriele ancora non riusciva a capire come riuscisse Angelica a risolvere qualsiasi problema di trigonometria avesse davanti, anche il più difficile. In questo era veramente il suo opposto visto che alle superiori la materia in cui andava peggio era appunto la matematica.

“Semplice! Io e la letteratura non andiamo d’accordo, ecco perché voglio diventare studiare architettura. E poi a che serve che adesso ti dica tutti i personaggi nominati da Dante?? Tanto il giorno dell’esame comunque li avrò già dimenticati”. Gli rispose Angelica e, continuando a sorridere, aggiunse “piuttosto, invece di stare ancora ore e ore sui libri perché non usciamo adesso? Ti prego, ti prego, ti pregoooo”.

“Guarda che nemmeno a me fa piacere ripetere queste cose, ma dovresti essere proprio tu a chiedermi di aiutarti visto che l’esame lo hai tu. Il mio l’ho superato molto tempo fa”.

“Ecco perché non vuoi uscire…perché sei VECCHIO!”. Lo istigò lei alzandosi dalla sedia accanto a quella di Gabriele e andando dall’altra parte del tavolo.

“Come mi hai chiamato?? Prova un po’ a ripeterlo se hai coraggio”. La incitò lui, alzandosi a sua volta.

“Vecchio, vecchio, vecchio e ancora vecchio!!”. Continuò a urlargli Angelica, iniziando però a divertirsi a prenderlo in giro.

“Adesso te lo do io il vecchio”.

E detta questa iniziò a rincorrerla per tutto il soggiorno.

Ma solo dopo pochi istanti riuscì a prenderla in braccio, nonostante lei continuasse a dimenarsi fra le sue braccia, a trascinarla sul divano sotto di lui.

Il sorriso divertito che Angelica gli aveva rivolto in un batter di ciglia era però scomparso, lasciando invece spazio alla piena adorazione del ragazzo che amava che non smetteva di fissarla con un sorriso malizioso.

“Anche questa volta hai vinto tu, niente più libri per oggi. Ma sei ancora dell’idea di voler uscire??”. La provocò Gabriele con un tono beffardo, simile al suo sguardo.

“Professore, comprenda la mia risposta…”. E detto questo lo baciò…

 

 

 

 

Il mio ultimo aggiornamento risale all’11 Aprile 2008, fra qualche mese quasi un anno.

Non pensavo riuscissi a non postare più, ma è accaduto proprio questo.

Come ogni volta non vi voglio mentire, non voglio inventarmi cose che non ci sono state.

Sono stati mesi pesanti, prima gli esami della maturità, poi l’inizio dell’università che mi prende letteralmente mattina, pomeriggio e che mi lascia stravolta la sera.

Quindi questa storia, come del resto anche l’altra, era passata in secondo piano, lo ammetto.

Al tutto si aggiunge poi anche la totale mancanza di idee per poterla proseguire.

Ieri sera invece, benché abbia degli esami da sostenere fra poco, visto che non mi sentivo tanto bene ho aperto la pagina di questa storia e rileggendo i vari commenti, mi ha colpito quello di Giggolablu che mi ha lasciato una recensione il mese scorso e che nonostante tutto si ricordava ancora della mia fanfiction. Ringrazio comunque anche Noni e Girls185 che mi hanno lasciato un commento lo stesso.

E ringrazio ovviamente anche tutti gli altri che hanno letto solamente.

Devo ammettere comunque che rileggendo questa storia mi era quasi venuta la voglia di ricominciarla da capo: forse perché l’avevo iniziata ormai tanto tempo fa e anche l’ambito nella quale l’avevo scritta è molto cambiato. Però voglio cercare di continuarla e spero che la possiate ancora seguire e che vi possa piacere.

Come al solito vi dico che accetto ogni tipo di commento, purché costruttivo, perché vorrei poter migliore anche grazie al vostro aiuto.

Adesso la smetto con questo monologo, non vi preoccupate.

Aspetto i vostri pareri con ansia.

Non vi faccio nessuna promessa sulla data del prossimo aggiornamento perché non mi piace illudere le persone, soprattutto a causa di questi esami incombenti. Sappiate però che ho già iniziato a scrivere il capitolo successivo e, studio e qualsiasi altra cosa permettendo, cercherò di postarlo entro il 7 Gennaio o perlomeno in quei giorni.

A presto quindi e scusate ancora per l’attesa.

 

 

 

AngelOfLove

 

 

P.S.  Anche se un po’ in ritardo…Tantissimi auguri a tutte voi!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=166223