We are never ever getting back together

di Renegade_
(/viewuser.php?uid=168015)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I know,I drive you crazy ***
Capitolo 2: *** You're a bastard. ***
Capitolo 3: *** Sciao,babes ***
Capitolo 4: *** Congratulations,Marie. ***
Capitolo 5: *** It's over ***
Capitolo 6: *** Liam ***
Capitolo 7: *** Cry ***
Capitolo 8: *** Oath. ***
Capitolo 9: *** Loser. ***
Capitolo 10: *** Just me and you ***
Capitolo 11: *** Last Christmas ***
Capitolo 12: *** Love me like you do. ***
Capitolo 13: *** She's Evelinne ***
Capitolo 14: *** Here i am ***
Capitolo 15: *** Tu-Sai-Chi ***
Capitolo 16: *** I'm not a child. ***
Capitolo 17: *** Apologize ***



Capitolo 1
*** I know,I drive you crazy ***



Era una splendida giornata di inizio settembre,migliaia di adolescenti aspettavano con ansia di poter ritornare finalm..No,ricominciamo da capo.


Era una giornata grigia e fredda,Londra non era mai stata così triste e buia,settembre era arrivato,o meglio,Quel giorno,era arrivato.


Probabilmente,mentre io sono qui a sparare cazzate senza senso,migliaia di adolescenti si staranno preparando mentalmente per rivedere quel bellissimo edificio,chiamato comunemente liceo,ma che,anche un cretino capirebbe,in realtà è solo uno dei tanti carceri minorili sparsi per la Terra,e perchè no,sparsi per l'intero Universo.

Mi trascinai in bagno,evitando le urla isteriche di mia madre che mi gridava di muovermi,altrimenti sarei andata a scuola a piedi.
E’ più vecchia di me,eppure mi minaccia,bella storia.

Cercai di sistemare quell’obbrobrio che mi trovavo al posto del viso,diedi una pettinata a quelle fiamme che mi trovavo in testa,corsi giù,afferrai una ciambella,e trascinai mia madre in macchina.

”Mamma,accelera! Non voglio far tardi il primo giorno di scuola!” esclamai,cercando in tutti i modi di apparire una figlia e studentessa modello,ma mia madre mi scoccò uno sguardo maligno,nel vero senso della parola,e sorpassò un’auto.



Arrivai a scuola dieci minuti prima che la campanella suonasse,salutai mia madre,e mi diressi verso i miei amici,che,con braccia conserte,mi aspettavano sul solito muretto vicino la quercia.

”Alla buon’ora,Williams!” esclamò Zayn, sbuffando.

”Oh,ciao Malik,si,sto bene anche io” gli dissi correndo ad abbracciarlo.


I ragazzi erano così occupati a discutere sul risultato dell’ultima partita,da non poter nemmeno salutarmi,così,rassegnata,salutai Rachel,la mia migliore amica.
”Sei arrivata puntuale? Oh mio Dio,sta arrivando la fine del mondo?” mi chiese il mio migliore amico abbracciandomi.

”Simpatico Louis,sei simpatico quanto un dente cariato.” Gli dissi pizzicandolo. “E comunque non abituarti,sai che dovrete venire a prendermi sotto casa,dato che sarò in perenne ritardo.” Aggiunsi mentre salutavo Niall,che stranamente,non era occupato a mangiare.

”Ciao Payne.” Dissi scompigliando i capelli biondicci di Liam,che alzò lo sguardo su di me. I suoi occhi. Erano qualcosa di incredibile,non ne avrei trovati di così perfetti.

Cercai di riprendermi scuotendo il capo,ma quando mi sorrise e mi baciò una guancia,mi pentii amaramente di non aver preparato un testamento.

Rachel parve accorgersi di ciò che mi stava capitando,e scoppiò a ridere,le fui immensamente grata: la sua risata mi aveva fatto distogliere lo sguardo da Liam.

”Non mi saluti?” soffiò qualcuno al mio orecchio,poggiandomi le mani sui fianchi

Voce roca e sexy, mani grandi e soffici che tenevano saldamente i miei fianchi,e ricci che mi sfioravano il viso.

”Oh,Harold,vieni qui.” Biascicai in tono dolce,dopodichè afferrai Harry per il colletto della camicia,e gli stampai un bacio sulla guancia,facendolo scoppiare a ridere.



”Se la signorina Williams mostrerebbe più attenzione,magari durante l’anno i suoi voti in chimica potrebbero migliorare!” urlò la professoressa.

Cretina,stavo pensando,mica dormendo?

Evita di risponderle,non ci tenevo a finire dal mio caro amico preside il primo giorno di scuola,così,mi sforzai di seguire la lezione,ma il mio pensiero andava sempre a Liam,che a pochi banchi più avanti,chiacchierava beatamente con Niall.

Sì,beh,può darsi che Liam un po’ mi piaccia,ma solo un po’,eh. E poi siamo amici da tanto,non penso mi piaccia in quel modo,magari è solo un periodo..un periodo che va avanti da due anni,certo.

”Si,va beh,l’abbiamo persa.” Disse Louis scuotendomi.

”Eh?” chiesi frastornata.

”La campanella è suonata da mezz’ora e tu sei ancora in classe..dobbiamo tornare a casa,l’hai dimenticato?” mi chiese lui aiutandomi a riordinare la cartella.

”No,certo che no..Beh,andiamo,il mio letto penserà che l’ho lasciato,non voglio mi chieda il divorzio,non ho soldi per gli alimenti.” Gli risposi afferrandolo per un polso, e schizzando fuori dall’aula,salutai gli altri cinque,dicendogli di raggiungere me e Louis a casa mia verso le cinque,e poi ricominciai a correre verso casa.



”Sai che quando guardi Liam sbavi?” mi chiese Louis gettandosi sul divano di casa mia.

Eravamo a casa,da soli,perché mia madre era fuori per lavoro,e mio padre era in visita da mio nonno,quindi avevo deciso che Louis mi avrebbe fatto compagnia.

”Tu sai che quando apri la bocca,spari solo cazzate?” gli chiesi ignorandolo.


”No,Claire,sono serio.” Disse mettendosi seduto.

Lo guardai per un po’,e notai che effettivamente era davvero serio.

”Lou,mi piace,e lo sai,non posso controllarmi..” gli dissi facendo spallucce.

Lui sbuffò sonoramente,poi mi sfilò il panino che avevo in mano,si alzò,accese la tv,e cominciò a fare zapping tra i canali televisivi.





---------------------------------------------------------------


Okay gente,nuovo anno scolastico,nuova FF.


Rompo ancora,lo so,ma non ho mai scritto qualcosa di questo genere,e non mi convince pienamente,quindi vi pregherei di lasciare una recensioncina piccina picciò.


#Paceeamore.


Rossella.




Ecco le ragazze:


Claire Williams,è interpretata da Hayley sonofigaeloso Williams;





Image and video hosting by TinyPic




Rachel Young,è interpretata da Selena Gomez.




Image and video hosting by TinyPic




Liam Payne,Harry Styles,Zayn Malik,Niall Horan e Louis Tomlinson,sono gentilmente interpretati da Liam Payne,Harry Styles,Zayn Malik,Niall Horan e Louis Tomlinson.




Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** You're a bastard. ***


Erano trascorsi due mesi dall’inizio della scuola, e, dovevamo ammettere, che il quarto anno di liceo non era poi così pesante, ma ci spaventava a morte l’avvicinarsi del quinto anno e degli esami finali.

Camminavo beatamente per i corridoi scolastici,beh,non proprio beatamente,tiravo calci a qualsiasi cosa incontrassi sul mio cammino. Ebbene sì,la professoressa di chimica mi aveva sbattuta fuori per qualcosa che in realtà aveva fatto quel coglione di Louis.
Tenevo lo sguardo basso,e per mia sfortuna mi imbattei in Terry,la ragazza di Liam.
Sì,beh,Liam aveva iniziato a frequentare Terry verso la seconda settimana di scuola,poi,dopo un mese,arrivò tutto contento e saltellante da noi,e ce la presentò così:” Ragazzi,lei è Terry,l’unica in grado di farmi felice.”, e all’improvviso il mio cuore si incrinò. Non diedi a vedere quanto male ci stessi, ma una volta da sola, a casa, cominciai a piangere in silenzio. Liam mi piaceva,e tanto,forse addirittura troppo.
”Oh,ciao Claire.” Mi disse lei stampandomi due baci sulle guance. La guardai per un po’,poi con la manica della felpa mi ripulii le mie guance.
”Ciao,Theresa .” Le dissi sorpassandola,ma lei mi bloccò il polso,costringendomi a voltarla.
”Liam oggi non verrà da te con gli altri,abbiamo un impegno.” Mi informò con un sorrisino malizioso. Certo,un impegno.
”Bene,okay,ci si vede,eh?” strattonai il braccio,sfilandolo dalla sua presa,poi continuai il mio giro turistico per la scuola,con le lacrime che mi bagnavano il viso.

Erano finite le lezioni,ed ero in camera mia con Rachel aspettando gli altri.
Le avevo appena raccontato ciò che era successo,e lei se ne era uscito con un:” Interessante,davvero.”
”Non buttarti giù a causa sua.Sai che facciamo ora? I tuoi non ci sono,così noi possiamo...” cominciò Rachel.
”Così noi possiamo,cosa?” la interruppi preoccupata. 
”Andiamo a preparare un dolce!” esclamò lei convinta. 
”Si,certo. El..hai fumato?” le chiesi preoccupata. 
Non rispose,si limitò a sorridere,a prendermi per un braccio,e a trascinarmi giù in cucina. 
Andava tutto alla grande,fino a quando Rachel non aprì un pacco di farina,e lo lanciò in aria,urlando:"Questa è Spaaaaaaaaaaaaaaaaaaarta!". 
La guardai spaventata. Faceva paura. Aveva la faccia arrossata e gli occhi spalancati. 
”Seriamente Rachel,che tipo di droghe usi?” le chiesi gentilmente. 
Lei cominciò a ridere,aveva una risata contagiosa,così iniziai a ridere anche io. 
”Basta,ora dobbiamo pulire.-“dissi io massaggiandomi il fianco. 
Mi guardai intorno.Si pulire.E come avremmo fatto? C'era il disordine più totale. 
”Come puliremo tutto questo da sole?” chiesi a Rachel
”Chi ti dice che puliremo da sole?” continuò lei prendendo il cellulare. 
20 minuti dopo bussarono alla porta Niall,Louis,Harry,Zayn e..e con mia grande sorpresa anche Liam,in pigiama,e con una faccia da far persino invidia agli zombie. 
”Basta,non ne posso più!” esclamò Zayn sdraiandosi sul pavimento. 
E tutti concordammo con lui. Ci sedemmo sul divano,preparammo i popcorn,scegliemmo un bel film da vedere,e dopo poco crollammo tutti.

"Ciao Payne.Ti consiglio di chiamare Terry,ti avrà chiamato cinquanta volte,e devo dire che non mi è sembrata parecchio contenta di sentirmi rispondere al tuo cellulare." gli dissi non appena Liam entrò in cucina. 
"Si,buongiorno anche a te Claire" mi disse ignorandomi. 
"Si,si,buongiorno." aggiunsi 
"Che c'è per colazione?" mi chiese. 
"Il 
solito." risposi. 
"Latte e cereali,e se voglio faccio delle frittelle." disse lui. 
"Esattamente." confermai. 
"Stiamo un po' insieme stamattina?" mi domandò. 
"No,hai promesso a Terry che avresti trascorso del tempo con lei,ricordi?" risposi. 
"Si,giusto." disse lui aprendo il frigorifero. 
"Ma bravo Payne,apri il mio frigo come se nulla fosse e comincia svuotarlo, ma bravo,davvero." gli dissi ridendo. 
Fece finta di nulla,prese il latte,le uova e cominciò a fare le frittelle. 
"Le preparo anche per te?" mi chiese. 
"Non posso." risposi. 
"E perchè?" chiese ancora. 
"Dieta,sto a dieta." risposi. 
"E perchè mai?" disse lui. 
"Perchè si." 
"Penso sia meglio che tu vada a chiamare Terry,davvero." gli dissi mentre lavavo i piatti. 
"Si,ora vado.Dov'è il cellulare?" mi chiese. 
"Sul tavolino,in salotto." risposi. 
"Hai letto i messaggi?" mi chiese preoccupato. 
"No,ma comincio a pentirmi di non averlo fatto." risposi sinceramente. 
"Non farlo." disse deciso. 
"Perché?Cos'è che nascondi?Chi sei in verità?Non dirmi che..Non dirmi che sei un agente della CIA sotto copertura,e che in  questi mesi hai solo fatto finta di essere un normale ragazzo..no,aspetta! Sei un Cyborg! " esclamai. 
"Hai la febbre?" mi chiese poggiandomi una mano sulla fronte. "Dove sono i tuoi?" continuò. 
"Sono fuori per lavoro,torneranno tra una settimana." 
"Ricordi tutti i party che davamo quando i tuoi non c'erano?" mi chiese fermandosi. 
"E chi se li scorda più.Ma non farti strane idee,non voglio gente mezza nuda che gira per casa." lo avvisai. 
"Io dicevo così per dire." si discolpò. 
"Ed io lo dicevo perchè ti conosco." gli dissi stringendo minacciosamente un coltello. 
"Va bene nana,io vado." disse dandomi un bacio sulla fronte,per poi scomparire nella nebbia mattutina. 
Nel frattempo si erano svegliati anche gli altri,che erano rimasti un po' delusi dal comportamento di Liam,visto che il 
sabato mattina lo trascorrevamo assieme. 
"Doveva uscire con Terry.." cominciai. 
"Da quando la 
chiami Terry?" mi chiese Rachel.
"Doveva uscire con Terry,però ha detto che se non avrà impegni trascorrerà il pomeriggio con noi." spiegai. 
"Lo chiamerò più tardi per informarmi." Disse Niall. 
"Pranzate qui?" gli chiesi. 
"Ovviamente" rispose Zayn. 
"Dovete andare a fare un po' di spesa,però." li avvertii. 
"Perchè non vai tu?" mi chiese Harry. 
"Non mi sento bene." dissi. 
Il che era quasi vero,quasi,però. 
"Che hai?" mi chiese ancora. 
"Nulla!" esclamai esasperata mentre li accompagnavo alla porta. 
"Avrà le sue cose." disse Louis ad alta voce.Non l'avesse mai fatto,si beccò un bel ceffone in pieno volto. 
"Ed ora andate!" urlai cacciandoli 
via
"Terry?Davvero?" mi chiese Rachel. 
"Ci stai ancora pensando?" le chiesi ridendo. 
"Si.Mi hai sconvolta!" esclamò lei. 
"Esagerata.Solo perchè tento di essere carina e di accettare la ragazza di uno dei miei migliori amici?" le chiesi. 
"No,perchè cerchi di accettare la ragazza del ragazzo che ti piace." mi ricordò lei. 
"Ma che? No,se ti riferisci a quello ti posso giurare che non ci penso nemmeno più,era solo una cotta." dissi arrossendo. 
"Si,certo,ed io sono la Gioconda." disse mettendosi in posa senza sorridere. 
 
“Hahahahah,no,ti fotti.Io non mi alzo da qui.” dissi a Niall. 
”Sei una bastarda!” esclamò infastidito. 
”Muoviti Niall,alza il culo e portalo in cucina..Ah,prendi delle patatine.” gli dissi spingendolo. 
”Ma perchè non può andarci Harry?” chiese lui. 
”Ma perchè non stai zitto,e non vai subito in cucina?” gli chiesi. 
”Tu farai una brutta fine!” urlò dirigendosi in cucina. 
”Parli ancora con l'amico immaginario?” gli urlai dal soggiorno. 
”Sei simpaticissima,guarda.” rispose lui tornando in soggiorno con un pacchetto di patatine. 
Era 
sabato pomeriggio,faceva freddo,ed eravamo tutti seduti,o meglio "buttati",sul mio divano a guardare un film. 
”Ed hanno il coraggio di chiamarlo horror?” si lamentò Rachel. 
”Ma davvero,no,mai più.Da oggi il film horror lo sceglieremo io e Rachel,e non si discute.” dissi ai ragazzi. 
Mi voltai verso di loro. 
Zayn era avvolto in un lenzuolo,aveva gli occhi chiusi,stringeva forte il cuscino e tremava tutto. 
”Oh Dio..Zayn,stai bene?” gli chiese Rachel all'improvviso. 
”S-si,sto ben..” gli squillò il cellulare,il che lo fece urlare di paura. 
”Calmo amico,è solo il tuo cellulare!” gli urlò Louis lasciandogli una pacca sulla spalla in segno "d'affetto". 
Z:"Pronto,Liam?" 
L:"Zayn siete da Claire?" 
Z:"Ovviamente,perchè?" 
L:"Vi raggiungo subito,allora." dopodichè,attaccò. 
”Tra un po' verrà Liam.” disse Zayn ritornando in soggiorno. 
Nel frattempo,Louis ed Harry si erano nascosti dietro al divano,e proprio nel momento di maggior tensione saltarono fuori,rischiando di far morire d'infarto il povero Zayn. 
”Siete 
dei bastardi!” urlò Zayn mettendosi una mano sul cuore. 
”Oh,ma quanto la fai tragica.” dissi ridendo. 
”Zitta Williams,altrimenti parlo con Liam di una 
certa cotta che hai” disse lui prendendo minacciosamente il cellulare. 
Sì,beh,l’avevano scoperto anche loro.
Si sollevarono degli "Oh-oh" da parte degli altri. 
”Non oseresti.” dissi io piantandomi d'avanti a lui. 
”Tu sai che ne sono capace,invece.” disse lui. 
”Non ci provare” gli dissi con voce tremante. 
“Implorami.” rispose con aria di sfida. 
”Oh ti imploro Zayn,non farlo,non rovinarmi la vita,ti prego.” dissi tutto d'un fiato mentre mi inginocchiai di fronte a lui. 
”Mmm,credo possa bastare.” disse posando il cellulare. 
”Grazie per avermi fatto implorare.” gli dissi rialzandomi. 
”Ma sai che non l'avrei mai fatto,idiota.Ti voglio bene.” mi disse abbracciandomi. 
”Toh,ma guarda,che bel quadretto!” esclamò Liam,che nel frattempo era arrivato. 
”Che?No,hai sbagliato.” dissi alzando le mani in segno di protesta. 
”Ma andiamo Liam,io con Claire?Né ora né mai.” disse guardandomi dalla testa ai piedi. 
”Perchè?Cos'ho che non va?” gli chiesi infastidita. 
”Ma nulla,è che ci conosciamo da troppo tempo,non..ti vedo come una sorella..” disse indeciso. 
”Per stavolta ti salvi.” gli dissi in tono minaccioso. 
”Va bene,vi lascio per un po' e vi ritrovo più matti del 
solito.” disse Liam sedendosi sulla poltrona. 
”Beh,Liam,sai com'è,tutti i migliori sono matti.” Disse Rachel convinta. 
Ci voltammo verso di lei. 
”Rachel,sai che ti voglio bene,ma in questi giorni sei più strana del solito..che ti prende?” le chiesi con gentilezza. 
”Ehi,io sto bene.Siete voi che ultimamente siete troppo seri.” disse in sua discolpa. 
”Ma..Okay,ehm,cambiamo film.” disse Louis ignorandola. 
”Ma Terry dove l'hai lasciata?”chiesi a Liam.
”E’ dovuta partire per Parigi...” disse lui guardando il televisore. 
”Si..bene..e quando vi rincontrerete?” gli chiesi ancora. 
”Non lo so..” disse lui. 
”Ti piace davvero?” gli chiesi. 
”Si.” 
”Hai fame?”
”Si”
”Che ora è?”
”Si” rispose ancora. 
”Cavolo,ma non mi ascolti mai quando parlo?” gli chiesi arrabbiata. 
”Ma scusa Claire,è solo che sono troppo impegnato..” cominciò. 
”Si,eri troppo impegnato a fare nulla.” lo interruppi. 
”No,scusami,ti prego.-“mi disse lui guardandomi. 
”Ah no.Sai che c'è?Nell'ultimo periodo hai cercato di evitarmi.” gli urlai. 
E poi di colpo il silenzio.Gli altri avevano smesso di fare ciò che stavano facendo e guardavano me e Liam litigare. 
Si,era strano vederci litigare,di solito andavamo d'amore e d'accordo. 
”Quei due si amano.” Disse Rachel con aria di superiorità. 
”Ma sono così idioti da non ammetterlo” sospirò Harry.
”Cavolo,ma la smettete!? Zayn non mi piace,e non mi piace nemmeno Liam,quindi,ora,se non vi dispiace,vorrei riprendere a guardare il mio film. E Zayn,ti prego,stavolta smettila di urlare come una femminuccia!” sbottai.
”Ah,ti odio!” sibilò lui a denti stretti.
”Oh,ma sta’ zitto,cazzo!” sbratai lanciandogli un cuscino,e colpendo in pieno volto.



-------------------------------------------------

Se mi lasciate una recensione,vi do un biscottino. *cerca di corrompere le lettrici*
Okay,sono qui col secondo capitolo,di una storia che nessuno si fila.
Ma io vado avanti perché,Never Say Never,giusto? //butto frasi alla cazzo qua e là,sì.
Mmh,in questo capitolo non c’è nulla di speciale,ma dai prossimi,invece,la storia tra Tizio e Caio,inizierà a prendere forma :’D

#Paceeamore;
Rossella.



//Awww,gattini secsy akansiods

Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sciao,babes ***


Raaaaaaaaaagazze,ho bisogno di voi,davvero.
So che nessuno mi considera il più delle volte e che le mie storie fanno davvero cagare gli stitici,ma ho bisogno DAVVERO di voi e del vostro parere.
E’ da un po’ di tempo,tipo tre mesetti,che volevo scrivere una storia su i One Direction.
Voi vi chiederete:”E cosa c’è di strano? Fallo.”,e invece no,non è così semplice.
Vorrei ambientarla per metà ad Hogwarts..invito tutte le potterheads che leggono,magari a rispondere.
Per le altre,che di HP sanno solo il nome,e magari per via delle continue lotte tra HP e Twilight,vi invito comunque a leggere e rispondere,perché la storia sarà ambientata ad Hogwarts per pochi capitoli,e nonostante tutto,non ci saranno solo azione e magia,ma ci saranno le varie storie d’amore tra i personaggi.
Okay,io ho già iniziato la trama della storia,vorrei solo dei vostri pareri.
Ah,si,la storia sarà pubblicata sull’altro mio account (magari vi lascio il link più in là.),e niente,fatemi sapere.
#paceeamore;
Rossella.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Congratulations,Marie. ***


“Non ci credo!” urlai.
A cosa non credevo?
Terry,la cosiddetta ragazza di Liam,l’aveva tradito con un certo Robert,e tanto per chiudere in bellezza,la tizia adesso era persino incinta. Liam,una volta venuto a conoscenza del fattaccio,si è praticamente gettato tra le mie braccia,e dopo vari tentativi,ero riuscita a scoprire tutto ciò che mi interessava.
Per mia grande sfortuna,e fortuna di Terry,non potevo agire e trascinarla per la scuola,quindi mi limitai ad urlare.
”Zitta Claire.” Mi intimò Liam,indicandomi col mento i ragazzi che ormai ci guardavano incuriositi.
”Che cavolo avete da guardare?” sbraitai ad un gruppo di ragazzi del primo anno.
Liam mi afferrò il polso e mi portò in cortile,ancora deserto,in modo da poter parlare tranquillamente.
”Mi piaceva davvero tanto..” sussurrò sedendosi su una panchina.
Rimasi di fronte a lui,senza sedermi,in modo da poterlo guardare meglio. Era incredibile quello che sentivo quando gli ero vicino.
Lo stomaco mi si ribaltava direttamente,le mani mi tremavano,se eravamo soli iniziavo ad impacciarmi,ad arrossire ogni volta che incrociavo il suo sguardo. Sentivo il cuore battere sempre più forte,minuto dopo minuto. Ma lui non sembrava mai essersene reso conto. Il che,da una parte è davvero buono,perché mi permette comunque di avere un certo tipo di rapporto con lui.
”Ti piaceva davvero così tanto?” gli chiesi cercando di nascondere quel fastidioso senso di fastidio che mi attanagliava la voce.
”Sì,ma,doveva andare così,no? Cioè,voglio dire,se mi ha tradito è perché qualcuno l’aveva già scritto per noi.” Disse passandosi una mano tra i capelli.
”Oh,no,non credo. Cioè,nessuno decide per noi,no? Siamo noi gli artefici del nostro destino,Liam! Lei ha voluto tradirti perché è una poco di buono,qui non c’è nessun altro di mezzo.” Dissi schiaffeggiandogli “amorevolmente” le guance.
”Claire,mi fai male..” mormorò fermandomi i polsi.
Ritrassi istintivamente le braccia,e mi voltai in modo da dargli le spalle.
Louis mi aveva detto che sarebbe stato meglio dire tutto a Liam,dirgli della mia colossale cotta,e poi sarebbe andato tutto come sarebbe andato. Ma dato che questo discorso alquanto serio me lo fece mentre guardava i cartoni con un boxer in testa,credo che non dargli ascolto sia la cosa migliore.
”Liam,vado da Rachel,mi sta aspettando in mensa,ci vediamo dopo.” Lo salutai frettolosamente con un cenno della mano.
Corsi tra i corridoi,sperando di incontrare Rachel,che però sembrava misteriosamente sparita,così,per ingannare il tempo ed evitare Liam,mi rinchiusi nel bagno delle ragazze,dove incontrai Terry.
”Williams.” Mi richiamò.
Alzai gli occhi verso di lei,che scosse la testa,lasciando che i suoi lunghi capelli neri le scivolassero sulle spalle.
”Dimmi,Theresa.”
”Ho visto te e Liam insieme,prima.” Cominciò,iniziando a girare in tondo. “E questa cosa non va bene.” Mi disse inclinando il viso per potermi guardare meglio. “Devi sapere,mia cara,carissima Claire,che il bambino potrebbe anche essere di Liam.” Sputò quelle parole come se fossero veleno.
Il mio cuore smise di battere,e mi ringraziai mentalmente per essere già seduta per terra,altrimenti non avrei retto il colpo.
”No,aspetta..Come ‘potrebbe anche essere di Liam’? Cioè,com’è possibile?”  le chiesi in un sussurro.
”So che non hai molta esperienza nel campo.” Cominciò squadrandomi con un occhio socchiuso,” Ma credo che i tuoi ti abbiano detto come si fanno i bambini,no? E devo dire che io e Liam ce la siamo spassata alla grande..E’ un animale a letto.” Proseguì con occhi sognanti.
”Grazie,Terry,ma preferirei non sapere quanto Liam,uno dei miei migliori amici,sia bravo a letto.” Sbottai incrociando le braccia al petto e gonfiando le guance.
”Già,dimenticavo che ti piace.” E sottolineò l’ultima parola con tanta,tanta cattiveria.
”Tu..Io..Come fai a saperlo?” le domandai spalancando gli occhi.
”Oh tesoro,te lo si legge in faccia.” Disse scoppiando a ridere.
Una risatina isterica che mi fece venir voglia di commettere un omicidio seduta stante. Peccato che se l’avessi fatto avrei ucciso anche quel bambino che portava in grembo,e che poteva essere figlio di Liam.Il mio Liam.
”Non glielo dirai,vero?” le chiesi pregandola.
”Uhm,non ne sono sicura,Claire. Se non glielo dico cosa mi dai in cambio?” mi chiese giungendo le mani.
”Io..Io..” cominciavo a balbettare,e non mi capitava mai.Beh,solo quando ero con Liam.
”Io,io,ma sai dire solo questo?” sbottò spazientita. “Adesso ti dirò io cosa farai,va bene?Sì che va bene. Tu resterai lontana da Liam.Lontana!” esclamò,sbatté un piede a terra,e mi lasciò sola in bagno.
No,cara mia,io non rinuncerò a Liam solo perché tu magari potresti dirgli che mi piace,anzi,sai che ti dico? Diglielo,mi fai anche un favore.

Ero a casa di Harry insieme a..insieme a nessuno,avrei trascorso del tempo da sola con Harry.
”Haaarold!” urlai dal soggiorno.
Lo sentii sbuffare rumorosamente dalla cucina in cui si trovava,e iniziai a sorridere.
Odiavo essere chiamato Harold,ma per qualche assurdo motivo,se ero io a chiamarlo così non si arrabbiava.
”Dimmi,Marie.” Rispose sorridente sedendosi ai piedi della poltrona su cui ero raggomitolata.
Sbam! Aveva osato fare ciò che nessuno,e dico nessuno,poteva fare,ovvero chiamarmi col mio secondo e odiato nome: Marie.
Bah,i miei dovevano avermi voluto davvero tanto bene anche prima di nascere,non trovate?
”Ho un problema” dissi guardando la parete bianca che avevo di fronte.
”Che tipo di problema,piccola?” mi chiese cercando di essere serio.
”Terry mi ha ‘minacciata’..No,cioè,più o meno. Ovvero,se non starò lontana da Liam gli dirà che ho una cotta per lui e bla bla bla.” Conclusi con un gesto annoiato della mano.
”Odio Terry” l’unico motivo per cui Harry odiava Terry,che se poi vede c’è pure l’assonanza,è che lei non ha mai,e dico mai,voluto uscire con lui,il che è abbastanza grave. “Senti,mi pare che Lou te l’abbia già detto,no? Dillo a Liam,e poi,beh,poi si vedranno le conseguenze.” Disse facendo spallucce.
E ‘sti cazzi,è facile parlare per loro. E se non ricambia? Oddio,e la nostra amicizia? No,non posso,devo farmela passare a tutti i costi,per forza.
”Si,beh,e come glielo dico?” aspetta,ho davvero detto di voler dichiararmi? Ma cos’ho al posto del cervello?
”Boh,vuoi fare una prova con me? So che non sono Liam,ma non penso di essere da buttare. Guardami e dimmi tutto ciò che vorresti dire a lui.” Disse alzandosi.
Presi un respiro profondo,poi mi voltai fino ad incrociare quel paradiso che Harry si ritrovava al posto degli occhi.
”Bene..Dio,da dove comincio? Sono una cretina perché credo di essermi innamorata di uno dei miei più grandi amici,e questo non doveva succedere,non doveva. Non posso farci nulla. Mi piaci e basta. I tuoi occhi,le tue labbra..Hai un carattere bellissimo..e non so perché proprio tu tra tanti ragazzi mi piaccia,non lo so. Io,mi sento impacciatissima quando ti sono vicina,e so benissimo che tu potresti anche non ricambiare,ma dovevo dirtelo,dovevo togliermi questo peso dal cuore.” Sospirai,poi lasciai che Harry mi abbracciasse,ma in quel momento sentimmo applaudire,mi voltai e vidi Liam appoggiato allo stipite della porta.
”Davvero bel discorsetto Claire.” Mi disse sorridendo.
Scossi il capo velocemente e mi allontanai da Harry,cercai di spiegare,o almeno di inventare qualcosa,ma nulla,se ne uscì con un semplice:”Congratulazioni,Marie.”



---------------------------------------------------------------------------------------------------

I’m back,babes :’)
Allora,il capitolo è corto perché sono di fretta,sta per inziare Glee snfidf *-*
Ho già preparato i fazzolettini sperando di non allagare casa.
Okay,nel prossimo capitolo vi pubblico una foto di Terry.
Ora vado a preparare i pop-corn.
#Paceeamore;
Rossella.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** It's over ***


Non sono qui per pubblicare il capitolo,perché non ne pubblicherò più di capitoli.
Ho deciso di eliminare questa FF e di eliminare l’account efp.
Mi sono resa conto di essere una mezza schifezza a scrivere,e non mi va di rimanere qui.
Quindi,niente.
Ringrazio le poche ragazze che hanno letto la mia FF (:
#Rossella.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Liam ***


Ma io dico,chi cacchio è il genio che ha inventato la scuola? Lo farei resuscitare,lo ucciderei e lo rifarei resuscitare,dando inizio ad un ciclo infinito.
Come da programma,quella mattina avevo fatto tardi e la mia cara madre mi aveva lasciato uno schifosissimo post-it giallo,in cui mi diceva che Louis sarebbe passato a prendermi poco prima di andare a scuola,così,corsi in bagno,dove,per mia sfortuna,iniziai a ricordare quello che era successo la sera prima.
Possibile che Liam credesse davvero che io ed Harry stessimo insieme o che a me potesse piacere quella sottospecie di uomo?
Il mio interessantissimo monologo interiore fu interrotto da Louis,che con  estrema delicatezza,bussava alla porta,così afferrai di corsa lo zaino,e mi precipitai fuori.
”Buongiorno Raggio di Sole!” esclamò abbracciandomi.
”No,Lou,mi spiace,dovrai portarmi lo stesso lo zaino.” Gli dissi mollandogli la cartella e scattando in avanti.
“Devo dirti una cosa!” esclamammo in coro,sospirai e lasciai che a parlare per primo fosse lui.”
”So di te ed Harry!” esclamò entusiasta. Mi bloccai all’improvviso,deglutii e mi voltai verso di lui.
”Cos’è che precisamente sai?” gli chiesi.
”Liam ci ha detto tutto.Però potevate anche farcelo sapere prima,eh.” Disse mettendo il broncio.
”Emerito cretino di un migliore amico! Ma se non ti ho detto niente sarà perché non c’è niente da dire,no? Io ed Harry non stiamo insieme!” urlai esasperata,mentre varcavo la soglia della scuola.
Al solito posto,c’erano ad aspettarci gli altri,che,contrariamente alle mie aspettative,mi aspettavano sorridenti.
”So cosa state per dire,e no,io ed Harry non stiamo insieme.” Dissi tranquillamente mentre scompigliavo i ricci a quest’ultimo.
”Su,dai,Liam ci ha detto tutto.” Disse Zayn sorridendo.
Liam,già,dov’era Liam? Mi guardai intorno,e poi lo vidi.
Era accanto al portone d’ingresso,e parlava con Terry..lo vidi sorridere per un secondo,dopodichè volse lo sguardo a me,sorrisi imbarazzata e rivolsi lo sguardo a Rachel,che arrabbiata,mi fissava con braccia incrociate.
”Io e te dobbiamo parlare,signorinella.” Mi disse picchiettando il piede a terra,sospirai,annuii piano,e mi avviai all’interno,sperando che quell’inferno sarebbe finito il prima possibile.

”Tu!” sentii esclamare.
Le lezioni per quel giorno erano finite,e da sola e in santa pace,mi ero diretta al mio armadietto,ma evidentemente la mia migliore amica non aveva intenzione di lasciarmi stare.
Era stato difficile riuscire a sopportare i ragazzi,quel giorno. Ormai si erano fissati sul fatto che io ed Harry stessimo insieme,e mentre io smentivo,il signorino Styles,confermava tutte le voci su di una possibile relazione. Ma la cosa che davvero mi dava fastidio,era che Liam non mi aveva rivolto la parola per tutto il giorno,scegliendo di trascorrerlo con Terry.
”Dimmi tutto,Rachel.” Risposi svogliatamente.
”Dovevi dirmi che ti piaceva Harry,mi sono fermata a Liam,e credo di aver perso anche qualche passaggio.” Mi disse grattandosi il mento.
”No,cretina,non hai perso nessun passaggio,io non sto con Harry,Liam ha frainteso tutto. In realtà facevo le prove per come dire a Liam che mi piace,ma lui è entrato a metà discorso e ha capito una cosa per un’altra!” esclamai esasperata.
La sentii sospirare,la guardai con aria interrogativa e lei arrossì.
”Hai qualcosa da dirmi?” le chiesi con un sopracciglio alzato.
”Uh? Nulla,adesso vado,ci vediamo alle 5 da te.” Mi salutò con un cenno del capo e poi sparì tra la massa di studenti che si preparava ad uscire da scuola.

”Harry,dovresti dire a tutti che tra me e te non c’è niente e non ci sarà mai niente.”
Erano le 6 ed eravamo tutti a casa mia. Non ne potevo più degli auguri che ci facevano i ragazzi,così,decisi di farla finita una volta per tutte.
”Quando la smetterete con ‘sta storia? Quando dirò a Liam che mi piace?” urlai alzandomi dalla poltrona bianca su cui ero seduta.
Si,Liam non c’era,era con Terry,a quanto pare la puttana la brava ragazza,gli aveva detto che il figlio avrebbe potuto essere anche il suo.
”Sì.” Esclamarono in coro.
”Sentite,io non posso rovinarmi così,ho una reputazione da difendere.” Dissi incrociando le braccia al petto.
”Dai,magari piaci anche a lui.” Disse Niall ridendo.
”Finto biondo,se non chiudi quella boccaccia,la prossima volta ti ritrovi con i capelli verdi.” Sibilai a denti stretti.
Non potetti iniziare a litigare con lui perché suonarono al campanello,e come sospettavo,era Liam.
”Allora,che mi sono perso?” chiese sorridendo.
Se sorridi un altro po’,giuro che ti castro.
”Nulla.” Disse Harry facendo spallucce.
Va bene,Liam non mi aveva nemmeno salutata. Non pensate subito che sia geloso,perché non lo è,okay?
”Rachel,io e te dobbiamo parlare.” Dissi trascinando per un braccio Rachel in cucina.
”Che vuoi?” mi chiese abbassando il capo.
”Oh,nulla,volevo solo sapere quando avevi intenzione di dirmi che ti piace Harry!” sbottai.
”Ma n..”
”Non dire che non ti piace,perché ho visto il modo in cui lo guardi,ciccia.” La interruppi.
Lei arrossì,e iniziò a boccheggiare;pensavo stesse per avere un attacco d’asma.
”Rachel,stai bene?” le chiesi poggiandole una mano sul braccio.
”Sì.” Biascicò portandosi una mano sul cuore.
”Va bene,siediti e parliamone,va bene?” le chiesi avvicinandole una sedia.
”Allora,da dove comincio? Ricordi la festa di Mark? Bene,mentre tu eri col tuo bel fidanzatino Jhon,a chissà fare cosa,noi comuni mortali,eravamo in salotto a giocare a quel maledetto gioco della bottiglia.” Cominciò toccandosi nervosamente i capelli. “Mi toccò baciare Harry,e non te l’ho mai detto,ma ho da sempre avuto una cotta per Harry,e quel bacio,ecco,non so cosa ha significato per me. So che per lui non è nulla,ma..” poi si fermò guardandomi.
”Cioè,a te piace Harry e non me lo dici? Ma che sei scema? Potevi dirmelo,così non avrei fatto la cretina con Harry!” esclamai infuriata.
”Urla di meno.” Disse lei costringendomi a sedermi. “E adesso basta parlare di me,parliamo di te e di Liam..” disse sorridendo appena.
”Non c’è nulla da dire. A me piace,a lui non piaccio. Io sono single,lui probabilmente è impegnato e sta per diventare padre. Siamo amici,niente di più niente di meno.” Le dissi facendo spallucce.
”Claire,posso parlarti?”
Era stato Liam a parlarmi,finalmente si era deciso a rivolgermi la parola.
”Dimmi pure.” Dissi cercando di mantenere un tono tranquillo.
”Vorrei parlarti in privato.” Disse guardando Rachel,che si alzò,e ci lasciò soli.
”Che vuoi?” gli chiesi freddamente.
”Volevo parlarti di ieri.” Rispose sedendosi accanto a me.
Ci siamo,adesso mi dirà che mi ama,e vivremo felici e contenti per il resto della nostra vita insieme ai nostri due figli: Emma e Daniel.
”Potevi dirmelo che Harry ti piaceva,credevo fossi uno dei tuoi migliori amici.” Proseguì sorridendo.
Addio,devo dire addio a tutti i miei amati sogni.
”Uffà,ma che avete tutti? A me non piace,e non stiamo insieme. Liam,mi piace un altro.” Dissi alzandomi e passandomi una mano tra i capelli.
”Chi è il fortunato?” sfortunato,semmai.
”Sì,perché poi lo vengo a dire  a te” dissi beffarda.
Mi alzai e raggiunsi gli altri in salotto.




------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Sono qui perché le mie adorate amiche,mi minacciano dicendo di continuare,oppure non arriverò a compiere nemmeno 15 anni .-.
Io pubblico per loro,quindi,se volete lasciare una recensione fate pure.
Okay,mi dileguo,vado a scegliere un film horror per stasera.
Adios-
#paceeamore;
Rossella

Ecco qui Claire.

Image and video hosting by TinyPic


Ecco qui Rachel.

Image and video hosting by TinyPic


Ecco la niu entri (?),ovvero Terry.

Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Cry ***


                                                                                                                                                                     Is it over yet?
                                                                                                                                                       Can i open my eyes?
                                                                                                                                                 Is this as hard as it gets?     
                                                                                                                                Is this what it feels like to really cry?                                
                                                                                                                                                                                                 






I giorni trascorrevano inesorabilmente lenti,anche se senza accorgercene,ci lasciavano un vuoto impossibile da colmare,un vuoto lasciato da tutto quello che non avremmo mai più vissuto.
Le cose cambiano,niente resta com’è.
Liam ha il suo bambino a cui pensare,non posso restare a guardarlo crearsi una vita con Terry,lasciandomi consumare dall’enorme amore che provo nei suoi confronti,che mio malgrado,giorno dopo giorno si rafforza sempre di più.
Sono a casa mia,lui è con me. Mi sta parlando dei suoi problemi,delle sue insicurezze,ma fingo solo di ascoltarlo.
Non ho voglia di sentirmi gettare in faccia che una volta nato questo bambino tra me e lui non potrà esserci nulla davvero. Mi fa male. Ho il cuore pieno di innumerevoli cicatrici,alle quali,giorno dopo giorno,istante dopo istante,se ne aggiungono di nuove.
Ho voglia di alzarmi e di gridargli tutto il mio amore per lui,solo per farlo zittire,per fargli smettere di parlare di questo bambino,di quello che lui e Terry dovranno condividere,del matrimonio.
Già,il matrimonio.
Non farlo Liam,ti rovineresti la vita. Ascolta le parole di qualcuno che davvero ti ama,che ti ama così forte da non far rumore.
”…Ma io ho paura. Ho 17 anni,non sono pronto per un bambino,per una moglie,per una famiglia. Dovrò rinunciare a tutto. Dovrò lavorare per mantenere Terry e nostro figlio. Ma cosa più importante,dovrò rinunciare a voi. A te. Io non voglio,non voglio rinunciare ai miei amici,a coloro che hanno riempito le miei giornate,migliorandole.” Stava dicendo Liam con la testa tra le mani.
Era seduto sulla poltrona bianca,aveva un’aria sconvolta. Ma ormai mi ci ero abituata. Era la stessa storia da tre mesi,ci vedevamo tutti giorni,due ore prima che arrivassero anche gli altri.
Durante quelle ore mi limitavo ad ascoltarlo in silenzio,non sapevo che dirgli,in che modo rassicurarlo. Non riuscivo a capire tutta l’angoscia e la paura che provasse. Riuscivo solo a capire che stando tutto quel tempo con lui,mi facevo del male psicologicamente,mi distruggevo da sola.
”Liam,sai che potrai sempre contare su di noi. Le cose cambieranno,certo,ma non la nostra amicizia. Ci vedremo a scuola,forse trascorreremo meno tempo assieme,ma devi farlo,devi sacrificare qualcosa per la felicità di tuo figlio. Lui avrà bisogno di te,dovrai esserci sempre per lui.” Gli dissi appoggiandogli una mano sul braccio,alzò il volto e mi sorrise debolmente,stringendo la mia mano tra le sue.
Mi vibrò il cellulare,lo afferrai al volo e lessi il mittente: Peter.
Avevo incontrato Peter ad una delle mie lezioni di chitarra,avevamo preso qualcosa al bar,e adesso ci frequentavamo.
Non avevo detto a Liam di Peter,non volevo parlargli dei miei problemi quando lui ne aveva di così tanti.
”Chi è?” mi chiese scuotendo il capo.
”E’ Rachel.” Mentii.
”So che noi continueremo a vederci.” Riprese a dire Liam. “Ma non sarà lo stesso. Mi mancheranno lo stare sveglio fino a tardi a casa di un amico,a fare cavolate in giro per la città. Dovrò crescere,Claire,e non voglio crescere.” Rispose abbassando il tono della voce.
”Oh,Liam,non dire così. Tutti dovremo crescere,tu lo farai solo prima di noi,ecco tutto.” Gli dissi accarezzandogli una guancia.
Mi guardò negli occhi e in quel momento sentii l’anima vibrare. Il cuore accelerò perdendo dei battiti.
I suoi occhi così profondi,così pieni di frustrazione e paura,erano gli stessi occhi colmi di gioia che mi avevano fatta innamorare.
Sentii il suo respiro farsi sempre più vicino,potevo guardare il suo viso in tutta la sua bellezza.
I nostri nasi si sfioravano,avevo una voglia matta di assaporare le sue labbra,le labbra su cui avevo tanto fantasticato,ma non era giusto nei confronti di Peter e Terry,così mi scostai e guardai Liam grattarsi la nuca,lui mi guardò ed io arrossii.
”Scusami,io non volevo…” sussurrò imbarazzato.
”N-non preoccuparti.” Balbettai alzandomi e dirigendomi verso la finestra in soggiorno.
”Scusami Claire,non so cosa mi sia capitato…Vado da Terry.” Detto ciò,uscì di casa,lasciandomi da sola a fissare la pioggia che cadeva lungo la finestra.
Sentii la porta sbattere,segno che ormai se ne era andato,e mi lasciai andare in un pianto liberatorio.
Mi ero davvero innamorata di lui,un giorno avrei parlato del mio primo amore senza lieto fine,perché lui non provava ciò che io provavo per lui.
Le lacrime calde mi bruciavano le guance rosse. Singhiozzavo. Mi sentivo debole,senza forze. Senza amore. Senza il suo amore.
Mi lasciai scivolare a terra fino a toccare il parquet freddo,poggiai la testa sulle ginocchia e piansi come non avevo mai fatto in vita mia.
Il cuore mi faceva male,sentivo che non avrebbe retto ancora per molto. Non avevo nemmeno più lacrime da piangere,avevo la voce roca a causa dei singhiozzi,tremavo dalla testa ai piedi. Desideravo con tutta me stessa che tutto quello che stava capitando smettesse subito,desideravo aprire gli occhi e rendermi conto che quello era solo un orribile sogno. Ma non lo era.
Ogni volta che avrei sentito il suo ricordo farsi più vicino,avrei ingoiato tutto il mio amore per lui,mordendomi la lingua per impedire alle parole di uscire.
Tremavo. Cercai senza risultato di alzarmi,ma le gambe cedettero,facendomi precipitare nuovamente sul freddo pavimento,facendomi scoppiare a piangere,ancora.
E questo che si prova veramente quando si piange?


I giorni passavano,e tra me e Liam le cose andavano normalmente,per lui,almeno. Io morivo ogni volta che era accanto a me.
Era appena terminata quella lunghissima giornata scolastica,ed ero in cortile con gli altri,quando mi sentii chiamare. Mi voltai e vidi Peter che si sbracciava per farsi notare. Sbuffai,e poi corsi da lui,sorridendo.
Mi prese tra le sue braccia,e mi lasciò un lieve bacio a stampo. Mi ritrassi infastidita,ma lui parve non accorgersene.
”Peter,ci sono i miei amici,non gli ho ancora parlato di te.” Gli dissi guardandolo negli occhi per cercare di essere più convincente.
”Bene,portami da loro,così ci presentiamo,no?” mi disse prendendomi la mano,e trascinandomi verso di loro.
Quando li raggiunsi,li vidi spalancare gli occhi. Avevo parlato loro di Peter,ma non volendo avere una relazione seria,avevo deciso di non presentarlo. Io volevo Liam.
”Ragazzi,lui è Peter. Peter,loro sono Rachel,Louis,Zayn,Harry e Niall.” Gli dissi indicandoli con la mano.
Poi,mi baciò,e nulla,non avevo provato nulla. Non avevo provato nemmeno la metà delle cose che mi faceva provare Liam anche solo sfiorandomi.
”Chi è quello?” mi chiese una volta terminato il bacio. Seguii il suo sguardo,e mi ritrovai a guardare Liam,che ci fissava deluso,stringendo i pugni.
”Liam.” Risposi semplicemente.


Era trascorsa una settimana da quel giorno,ed io e Liam non ci guardavamo neanche più.
Avevo lasciato Peter,era inutile stare con lui,m portava via troppo tempo. Tempo che dovevo impegnare cercando di non pensare a Liam come più di un semplicissimo amico.
Purtroppo,quello che tanto temeva,prendeva man mano forma. Non parlava più nemmeno con i ragazzi,era troppo occupato a star dietro alle voglie di Terry.
I ragazzi mi avevano vista fragile,nell’ultimo periodo. Erano stati tanti i giorni in cui mi rinchiudevo in camera a piangere tra le braccia di Louis,che inutilmente cercava di consolarmi.
Avevano sentito il mio cuore incrinarsi all’annuncio della data del matrimonio: 4 giugno.
Sarebbero cambiate le cose,dopotutto era solo Novembre,ma quello non poteva cambiare. Non poteva cambiare il fatto che stava per diventare padre,che ci stava lasciando per la sua nuova famiglia,per il suo futuro. Futuro del quale non avrei fatto parte.
Avevo intenzione di stare tutto il pomeriggio sul divano a mangiare gelato guardando un film strappalacrime e piangendo,ma le cose non andarono così.
Sentii bussare insistentemente al campanello,mi alzai arrabbiata,e mi ritrovai Liam di fronte.
Aveva gli occhi arrossati e le guance rosse;aveva pianto.
Non appena aprii la porta,mi si gettò addosso puntandomi un dito al petto.
”Tu!” esclamò. “Credevo fossi la mia migliore amica,e invece? Perché non mi hai detto nulla di quello?” mi chiese arrabbiato.
”Perché? Mi sembra ovvio,no? Hai già i tuoi problemi con Terry e il bambino,dovrai sposarti a breve,non volevo darti altre preoccupazioni.” Risposi stizzita.
”Dovevi dirmelo!” protestò ancora.
”Allora sai che ti dico? Avresti dovuto dirmi di essere andato a letto con Terry senza precauzioni,avrei preferito venirlo a sapere da te,avrei preferito sapere da te che Terry era incinta,fin dall’inizio. Non mi hai detto nulla,bel migliore amico,Liam!” gli dissi arrabbiata,lo guardai con gli occhi colmi di lacrime,e gli sbattei la porta in faccia.



Liam’s Pov.

Non può essere,le ho davvero fatto quella scenata?
Lei ha il diritto di farsi una vita,ma non voglio si costruisca un futuro con quell’essere,quell’essere che la bacia,che l’ha toccata. No,io voglio si costruisca un futuro con me.
Ho combinato un casino,mi sono innamorato della mia migliore amica,sto per diventare padre,dovrò sposarmi,ma amo lei,amo la mia Claire. Non potrò più dirglielo.
Mi recai a casa di Terry,dovevamo vederci per una visita ginecologica.
Arrivai al grande portone bianco,bussai,ma dovetti aspettare prima che la madre decidesse di venire ad aprire.
Mi disse che Terry stava facendo la doccia,e che potevo aspettarla in camera sua.
Terry era così diversa da Claire.
La sua camera era rosa,tappezzata da locandine su film d’amore,da poster di grandi stilisti,ovunque ti girassi vedevi specchi.
Quella di Claire,beh,era come Claire. Aveva le pareti blu,blu notte. Aveva poster dei Green Day,e di tutti quegli altri cantanti che conosceva solo lei,appesi alle pareti.
Ovunque ti girassi,vedevi mensole traboccanti di libri,una piccola libreria in cui custodiva i suoi bambini,come amava chiamarli,ovvero i suoi libri preferiti.
In un angolo della camera c’era la sua chitarra blu,all’angolo opposto,era riposta una scarpiera,piena delle sue converse,strausate e consumate.
Sul suo enorme letto,erano posati innumerevoli peluche,che le conferivano un’aria da bambina.
Appese alle pareti,c’erano foto che ci ritraevano tutti assieme,aveva la sua parete,quando ne aveva voglia,con una bomboletta spray,ci scriveva ciò che voleva. Era così piena di Claire,la sua camera.
Iniziai a  curiosare tra i vari cassetti della camera-confetto di Terry: penne,fogli,e il risultato del test di paternità.
Lessi velocemente il foglio. Non ero io. Non ero io il padre di quel bambino che Terry portava in grembo. Mi sentii preso in giro,uno stupido. Stavo per perdere tutto per un bambino che non era nemmeno mio.
Carico di rabbia,uscii da quella casa,giurando che non ci avrei mai più messo piede.
Correvo dall’unica persona che mi aveva aiutato durante quei giorni infernali.
Avrei potuto finalmente dirle ciò che mi faceva sentire,ciò che provavo standole accanto,quando sorrideva solo per me,quando pronunciava il mio nome.
Andai a sbattere contro qualcuno,alzai lo sguardo e riconobbi Louis,che,insisté per farmi prendere un tea,nella speranza di tranquillizzarmi.
Mi spiegò per sommi capi,quello che la povera Claire aveva patito a causa mia.
Tutto il male che le avevo fatto anche se inconsapevolmente.
Mi sentii ancora più male. Avevo fatto soffrire colei che rendeva felice me,dovevo rimediare.
Senza badar alle parole di Louis,abbandonai il bar,riprendendo la mia corsa verso casa di Claire.



Claire’s Pov.

Avevo ancora qualche lacrima sul viso arrossato,quando sentii bussare alla porta.
Mi alzai controvoglia e corsi ad aprire.
”Claire.”
Liam,Liam era lì e mi guardava dispiaciuto,arrabbiato,deluso.
”Il bambino non è il mio,Claire,capisci? Non devo sposarla,non devo crescere un bambino,posso godermi la mia adolescenza. Ma questo mi fa male,mi ero affezionato a quel bambino che credevo fosse mio.”
Parlava velocemente,il mio cervello si era fermato quando aveva detto di non dover diventare padre,di non doversi sposare.
”Scusa.” Mormorò infine.
”Scusa?” chiesi spiazzata.
”Scusami,scusami. Scusami per averti fatto star male,scusa per aver fatto del male anche a me,non capendo che ti amo. Sì,l’ho detto. Ti amo,ti amo,ti amo. Non sai che peso tremendo era stare accanto a te senza poter baciarti,senza poter ripeterti che ti amo.” Mi disse asciugandomi le lacrime che mi erano scese.
Mi abbracciò,poi afferrò il mio volto tra le mani,mi guardò negli occhi,poi si fece sempre più vicino.
Quelle labbra su cui avevo tanto fantasticato,adesso erano sulle mie.
Sapevano di lamponi e menta fresca.
”Sii la mia ragazza,Claire. Prometto di amarti ogni giorno,di renderti felice sempre. Ti amerò come nessun altro saprà e potrà fare.” Mi disse guardandomi e sorridendomi.
Annuii,e lo baciai ancora.






------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Eccomi qui :’D
Sono discretamente soddisfatta di questo capitolo,ma va beh,niente è perfetto.
Okay,si sono messi insieme :’D
Dolci loro **
Allora,ho affrettato i tempi perché la storia occuperà il tempo di due anni,e non posso fare troppo capitoli perché poi mi annoio anche io v.v
Bene,vi lascio..mi lasciate qualche recensione? Questo capitolo è stato un parto,nel vero senso della parola,e in più mentre lo scrivevo ascoltavo “Cry” ma la versione di Glee,e quindi piangevo appresso a Claire D:
Va beh,me ne vado.
Adios.
#Rossella.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Oath. ***



                                                                                                                                     Laughing so damn hard
                                                                                                                               Crashed your dad's new car
                                                                                                                                      All the scars we share
                                                                                                                                           I Promise, I swear

                                                                                                                   Wherever you go, just always remember
                                                                                                                  That you got a home for now and forever
                                                                                                                  And if you get low, just call me whenever
                                                                                                                                    This is my oath to you
                                                                                                                    Wherever you go, just always remember
                                                                                                                You're never alone, we're birds of a feather
                                                                                                           And we'll never change, no matter the weather
                                                                                                                                   This is my oath to you


La mattina successiva,gli uccellini cinguettavano,il sole era alto nel cielo,non un minimo rumore a disturbare la quiete mattutina,e mia madre mi scosse dolcemente dai miei sogni rosa.
Si,col cavolfiore.
Pioveva a dirotto,faceva freddo,gli uccellini erano partiti per i tropici,il sole era andato a farsi benedire dalla fata Morgana,e mia madre urlava come uno scaricatore di porto.
"Mamma,ti prego,mi accompagneresti.."
"Io non ti accompagno proprio da nessuna parte,Claire,e mangia quella ciambella prima che io diventi una mummia." mi interruppe.
"Ti ci faccio diventare io,una mummia." biascicai stringendo i pugni.
"Cos'hai detto?" mi urlò dal piano di sopra.
Impossibile. Era un'aliena. Non poteva sentirmi sussurrare dal piano inferiore,cioè..era impossibile.
"Nulla." urlai annoiata.
"Non urlare!" mi urlò lei in risposta.
"Ma se stai urlando anche tu!" protestai,urlando.
"Basta!" urlò in fine,e riuscii ad immaginarmela mentre sbagliava a mettere il suo rossetto. Era sempre la stessa storia,tutte le mattine.
Arrabbiata per il suo irragionevole rifiuto,prendo lo zaino ed esco di casa sbattendo la porta,lasciandole capire che non le avrei parlato a meno che non avesse cambiato idea.
Mi diressi di gran carriera verso quell'odioso e maledetto istituto.
"Buongiorno!" esclamarono i ragazzi quando mi videro. Le notizie volano in fretta,eh?
"Sisi." dissi gettando lo zaino a Louis.
"A quanto pare non potrò più provarci con te." disse Harry asciugandosi una finta lacrima.
"No,facciamo così,se riuscirai a conquistarmi,sarai il mio amante,Harreh." gli dissi pizzicandogli le guance.
"Non mi tradirai all'inizio della nostra relazione,vero?" mi chiese Liam sorridendo imbarazzato.
Gli sorrisi,e mi avvicinai a lui,che in modo goffo,mi cinse la vita con un braccio,avvicinandomi a lui.
Appoggiai la mia fronte alla sua e mi persi in quei suoi occhi.
Avevo lo stomaco ribaltato,le farfalle avevano lasciato il posto ai velociraptor.
Si avvicinò lentamente e poggiò le sue labbra sulle mie. Un bacio tenero e casto. E ci credo,con quei pervertiti in giro non potevamo fare di meglio. Pensieri casti,Claire,pensieri casti.
"C'è qualcosa che non va,vero?" mi chiese una volta lasciatami andare.
"Mia madre." sibilai.
"Che ha fatto?" insisté lui.
"Sai che mio padre mi aveva preso i biglietti per il concerto dei Green Day che deve tenersi stasera,no? Beh,mio padre non può più accompagnarmi,e mia madre ha detto che si rifiuta di ascoltare quel rumore." dissi.
Mio padre. Quel buon uomo di mio padre,che mi ha abbandonata quando ero piccola,era ricomparso deciso a ricucire i rapporti. Mi aveva regalato due biglietti per quel concerto tutto esaurito,e poi? Poi scompare,di nuovo.
I miei avevano divorziato quando avevo 4 anni,ma la cosa non mi turbò per niente.
Vedevo poco mio padre,sempre in giro per lavoro.
"Tuo padre è un importante giornalista,tesoro,non può essere presente come vorrebbe,ma ti vuole bene,ricordalo." mia madre mi ripeteva questo ogni volta che mio padre spariva per settimane.
Poi,beh,mia madre aveva scoperto che spariva per settimane perchè in realtà aveva un'altra famiglia. E dopo il divorzio,avevo preso coscienza di ciò che era accaduto in tutti questi anni: ci aveva lasciate per un'altra,ci preferiva alle altre. Aveva un'altra figlia della mia età. E adesso,mi aveva dato buca perchè la sua compagna,o moglie o quel che sia,doveva partorire. Non gli credevo,ovviamente,ma non potevo ribattere.
"Sai che odio quel tipo di musica." disse Liam dopo un po'. "Ma ti avrei accompagnato lo stesso. Ma purtroppo le mie sorelle sono in città e abbiamo una cena." si scusò lui,portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Non preoccuparti,chiederò a Louis." dissi facendo spallucce.
Suonò la campanella,e ognuno si diresse verso le proprie aule.
 
 
"Louis,ti ricordi del concerto dei Green Day tutto esaurito per il quale ho i biglietti e al quale non potevi venire per via di mio padre?" chiesi a Louis.
Era ora di cena,ed io e Louis eravamo a casa sua,dato che i suoi genitori erano ad una riunione e sarebbero tornati il giorno dopo.
"Certo." disse lui con aria corrucciata.
"Beh,non potrò andarci." sbottai.
"Come mai?" mi chiese cercando di nascondere la felicità.
"Beh,mio padre mi ha dato buca,e mia madre si rifiuta di accompagnarmi." dissi guardando la televisione,che dopo poco fu spenta da Louis.
"Andiamoci adesso." disse lui,euforico.
"Sì,certo,Louis." dissi ridendo.
"No,davvero. Mio padre ha lasciato l'auto qua,io ho appena preso la patente,non dovrebbero esserci problemi." disse lui euforico.
"Okay,faccio un salto a casa,prendo tutto ciò che mi serve,e tra mezz'ora sarò da te.
E detto fatto,adesso eravamo in macchina di suo padre,coi finestrini abbassati nonostante il freddo,musica ad alto volume,e il cielo buio e pieno di stelle su di noi.
"Un giorno,quando sarò lontano da te,e vedrai una stella,la più luminosa,quello sarò io che veglierò su di te." disse mentre guardava il cielo.
Mi girai,e constatai che cercava di trattenere le risate,ma dopo poco cedette,ed io lo seguii.
"Ahahaha,simpatico,Lou. Ma tu non sarai mai lontano da me,non mi lascerai mai,promettilo." gli dissi seria.
"Lo prometto Claire,non me ne andrò,ti sarò sempre vicino. Amici per sempre,no?" disse lui sorridendomi. Annuii e poi ripresi a guardare il cielo,mentre cantavo.
 
 
"Dio!" esclamò Louis una volta finito il concerto.
"E' stato pazzesco!" gli feci eco io.
"Se torno a casa adesso,mamma mi ammazza,e tu non sei nelle condizioni di guidare." continui seria.
"Dormiremo in macchina,tesoro." disse passandomi un braccio sulle spalle.
"In macchina? Scherzi?" gli chiesi guardando l'auto di suo padre con un sopracciglio alzato.
"No,devi imparare ad accontentarti cara Claire." disse lui con aria di superiorità,sbuffai,ma poi mi arresi.
"Va bene." dissi sdraiandomi sui sedili posteriori.
"Ehi!" esclamò lui. "Volevo dormire io,dietro!"
"Sono io la ragazza,Lou,devo essere io a stare comoda." gli dissi chiudendo gli occhi.
La mattina dopo,verso le 4,io e Loui ci rimettemmo in cammino verso casa,ma non andò proprio tutto secondo i nostri piani.
Louis,purtroppo,rischiò di rompere l'auto del padre,dando botte ad auto di qua e di là,ed inoltre guidava troppo veloce,e fummo fermati da un paio di poliziotti e condotti in caserma.
Ovviamente non potevamo chiamare i nostri genitori,ci avrebbero ammazzati,messi in punizione fino alla fine dei nostri giorni,senza telefono,musica,libri,amici,televisione,computer..e oddio,no,non potevamo permetterlo. Ci teniamo alla vita.
Infilai la monetina,e composi velocemente il numero,attendendo con ansia che rispondesse. "Chi è?" sentii biascicare dall'altro capo del telefono. Deglutii,sentendo il cuore battere all'impazzata. "Liam,sono Claire.." iniziai a dire,ma lui mi interruppe,chiedendomi per quale assurdo motivo lo stessi chiamando alle 7.30 del mattino. "Magari se chiudi quella boccaccia del cazzo che ti ritrovi potresti capirci qualcosa,no?" sbottai,sbuffando. "Allora,sono in caserma..non parlare,lasciami finire! Sono in caserma con Louis,puoi venirci a prendere?" gli chiesi, torturandomi le mani. "In caserma? Perchè siete in caserma?" chiese preoccupato. "Non fare domane,e porta il tuo culo qui,Payne." riattaccai,e tornai da Louis,iniziando ad aspettare Liam,che decise di farsi vivo solo dopo due ore. 
Salutai con un "alla prossima",i poliziotti,e poi saltai praticamente addosso al povero Liam,riempiendolo di baci. "Aww,ma quanto è tenero il mio ragazzo?" chiesi a Louis, pizzicando Liam sulle guance, che in tutta risposta mi morse il collo.
 
 
------------------------------------------------------------------------
 
Saaaaaaalve :)
Il capitolo è un omaggio alla canzone Oath,di Cher..Amo quella canzone :'3
Il capitolo,seppur corto,sarà molto importante alla fine della storia per quanto riguarda l'amicizia tra Louis e Claire.
Non posso spoilerare (?),e ciò mi distrugge :O
Okay,mi lasciate delle recensioni? 
Adios;
Rossella.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Loser. ***


Ero appena tornata a casa dopo esser stata in giro con Louis e Liam,quando mi ritrovo mia madre in soggiorno ad aspettarmi con aria arrabbiata,pronta ad azzannarmi,quasi fosse un segugio.
"Dove sei stata?" mi chiese, alzandosi.
"In giro con Liam e Louis." risposi, tranquillamente.
"Intendo stanotte. Dove sei stata stanotte?" mi richiese, alzando il tono della voce.
"Oh." fu tutto quello che riuscii a dire.
"Oh? Bella risposta Marie!" esclamò. "Sei identica a tuo padre!" sibilò come se stesse sputando veleno.
In casa mia,l'argomento "Papà",era vietato. C'era una sorta di tabù su di lui.
"Cosa?" sussurrai incredula.
"Sei la sua fotocopia,Marie." disse lei,beffarda mentre si sedeva sul divano.
"E in cosa sarei simile a mio padre?" le chiesi, raggiungendola.
"In tutto. O quasi." disse, sospirando. "Prima cosa: ti sei mai chiesta da chi hai ereditato tutta questa passione per la musica? Da tuo padre,ricordi? Non potevo lasciarvi soli in casa,non perdevate occasione per far sentire al vicinato 'della buona musica',diceva tuo padre.  E anche lui suonava la chitarra,sai? Aveva una sua band al liceo, erano abbastanza bravi." disse sorridendo appena. "E poi,la tua passione per la scrittura e i libri. Beh,tuo padre è uno scrittore,tesoro,non di grande successo,ma la critica verso di lui è molto buona. E poi,lo so che vorresti essere anche tu una giornalista famosa,non negarlo. So che ti piacerebbe viaggiare per il mondo. Ma poi te ne andrai anche tu,lasciandomi sola come ha già fatto tuo padre. Se mi mostro lontana da te è solo per essere preparata ad un tuo abbandono." concluse scoppiando a piangere.
Rimasi spiazzata per un attimo,poi mi ritrovai a piangere stretta a mia madre.
Avevo sempre creduto che non le importasse tanto che papà ci avesse abbandonate,che forse se l'aspettava. Invece no,era sempre stata in silenzio,cercando di non far soffrire anche me,rischiando così di soffrire il doppio. Ed io che ho sempre pensato mi odiasse,in realtà le faceva solo male il fatto che le ricordassi tanto mio padre,che un giorno avrei potuto abbandonarla.
"Non posso dirti che non me ne andrò,mamma,ma ti prometto che non ti abbandonerò mai come ha fatto papà." le dissi tra i singhiozzi,dopodiché mi allontanai e le asciugai le lacrime che le bagnavano le guance.
"Mamma,perchè mi chiami Marie?" le chiesi, respirando debolmente.
"Claire è il nome che ha scelto tuo padre." si limitò a dire.
"Sì,beh,che ne dici di una bella cioccolata calda?" le domandai, alzandomi,lei mi sorrisi,annuii,si alzò,mi prese sottobraccio e mi trascinò in cucina.
"Allora,panna e marshmallows,giusto?" mi chiese.
"Giusto." risposi ridendo.
"Allora,con Liam?" mi chiese,passandomi la mia tazza. 
Rischiai di sputare ciò che stavo per bere.
"Con Liam cosa? Siamo amici." risposi arrossendo.
"Bugiarda. So che mi nascondi qualcosa. E so anche che Liam ti piace e che tu piaci a Liam. Ho i miei informatori." disse dandomi un pizzicotto sul braccio.
"Ahia! E va bene,stiamo insieme,ma da pochissimo,cioè,solo tre giorni." le dissi prendendo letteralmente fuoco.
"Mi piace Liam,ho sempre pensato fosse giusto per te. Tu sei così..se un po' un maschiaccio,tesoro,non prendertela,mentre lui è calmo e rilassato,potrà portarti sulla strada giusta,magari riesce a farti calmare un po'." disse lei sorridendo.
"O magari sarò io a portare lui sulla cattiva strada." aggiunsi facendo spallucce.
"Ti voglio bene." disse,scoppiando a ridere.
Suonarono al campanello,guardai mia madre,che si alzò e corse ad aprire.
"Claaaaaaaaaire,è per te!" urlò dall'ingresso,mi alzai controvoglia e la raggiunsi.
"Buongiorno!" esclamò Rachel gettandomisi addosso.
"Che ci fate qui?" chiesi ai ragazzi che erano fermi sulla soglia.
"Liam ci ha detto quel che avete combinato,e abbiamo pensato che un po' di compagnia ti avrebbe fatto bene. Signora,non l'ha messa in punizione,vero?" chiese Niall a mia madre,che scoppiò a ridere.
"Sinceramente? Non so nemmeno che cos'ha combinato." gli rispose mia madre. "Va bene,vi lascio soli. Liam,Claire,state attenti." continuò prima di andarsene.
"Cosa intendeva con quel 'state attenti'?" Chiese Harry.
"Lo sa. Non so chi di voi le ha parlato,ma se lo scopro lo ammazzo,non ho paura di andare in galera." li avvisai squadrandoli.
"Come sai acida,oh." disse Louis passandomi un braccio sulle spalle.
"Tomlinson,molla la mia ragazza." gli disse Liam spingendolo da parte.
"Ma Zayn?" gli chiesi guardandomi intorno.
"Oh,è ad una specie di appuntamento con una ragazza. Credo ci raggiungerà più tardi." disse Rachel.
Ci spostammo tutti in salotto,accendemmo la tv,decisi a guardare un bel film.
"Guardiamo Letters to Juliet!" esclamai con occhi sognanti,dopo un po' di proteste,riuscii a vincere,mettemmo il film,e mi accoccolai accanto a Liam,che mi teneva stretta tra le sue braccia.
Non ero un tipo romantico,ma quel film mi emozionava tantissimo,e poi stare tra le braccia di Liam mi faceva sentire come una bambinetta alle prese col primo fidanzatino. Lo amavo,davvero.
A metà film,quando Claire,la vecchietta protagonista,crede che Lorenzo,il suo amore perduto sia morto,scoppiai a piangere,nascondendo il volto nella maglia di Liam,che mi strinse più forte,posandomi un leggero bacio fra i capelli,alzai il viso,e lo vidi sorridere,mi asciugò le lacrime col palmo della mano,e avvicinò il suo viso al mio,mi guardò negli occhi,e mi baciò dolcemente,permettendo alle nostre lingue di rincorrersi,quasi come se stessero ballando un'antica danza.
"Ti amo." mi sussurrò alla fine.
"Anche io." gli dissi stringendomi di più a lui.
"Oh,e basta!" sentii esclamare. Mi voltai,come fecero tutti gli altri,e vidi Zayn. "Insomma,sono qui da un quarto d'ora e voi non vi siete nemmeno accorti che ero entrato. Liam e Claire,esistono le camere da letto per fare le cose sconce." concluse buttandosi sul divano tra me e Liam.
"Ma è mai possibile che io e Claire non riusciamo a stare insieme per più di cinque minuti che uno di voi deve sempre rompere le scatole?" sbottò Liam infuriato.
"Calmo Liam,avremo del tempo per stare da soli." gli dissi afferrandolo per il braccio, costringendolo a sedersi.
Il giorno seguente,come da programma,mi svegliai tardi,quindi mia madre era già uscita di casa e aveva detto a Louis,che adesso era in camera mia,di passarmi a prendere.
"Claaaaaaaire,svegliati!" esclamò spalancando le finestre.
"Cretino chiudi che fa freddo." biascicai stringendomi di più le coperte addosso.
Lo sentii sbuffare,dopodiché si gettò sul letto,cominciando a saltare.
"Suuuuuuuu,Claaaaaaaire,svegliaaaaaaaaaati!" urlava.
"Bastardo,me la paghi!" sbraitai alzandomi e trascinandomi verso il bagno,dal quale uscii dopo mezz'ora.
"Bene,Williams,andiamo a prendere gli altri." disse lui porgendomi la cartella, che non presi.
"Devi portarla tu,Tomlinson. Ora e per sempre...o almeno fino a quando non terminiamo il liceo." gli dissi precedendolo fuori casa.
Passammo a prendere gli altri,poi dritti a scuola,ognuno nelle rispettive classi.
Avevo educazione fisica,ed eravamo in palestra pronta ad un'altra orrenda sfida a dodgeball.
Ero in squadra con Rachel ed altre ragazze più o meno sfigate come noi,mentre le nostre avversarie erano le comparelle di Terry,che,dato che il loro capo non poteva giocare,avevano deciso di cacciare gli artigli e mostrare a tutte che senza di lei erano lo stesso capaci di combinare qualcosa.
Avevano eliminato quasi tutte delle nostra squadra,compresa Rachel. Restavo solo io. Le vidi scambiarsi sorrisetti maliziosi,poi,con forza inaudita,scagliarono quei maledetti palloni addosso a me,ripetendo l'azione più volte. I colpi erano così forti da farmi cadere a terra. Avevo il naso sanguinante,e mentre il professore era fuori per chissà quale motivo,quelle streghe continuavano a colpirmi,mentre mi ricoprivano di insulti.
Rachel corse subito accanto a me,pregando quelle vipere di smettere di tirare,che mi avevano fatta male già abbastanza,ma no,non le diedero retta,continuarono ancora di più,mentre io,incapace di muovermi,restavo inerte sotto i loro colpi.
Alla fine,Terry mi si avvicinò sogghignando,si inginocchiò alla mia altezza e disse:"Questo è quello che ti meriti per aver portato via da me Liam. Dovrai soffrire quanto ho sofferto io,stronza. Ricorda,tu non sei nulla. Non servi a niente. Sei solo una delle tante inutili persone all'interno di quest'istituto,e come tutte le altre verrai demolita piano piano. Ti farò soffrire,Claire,farò capire a Liam che non sei fatta per lui,lo farò allontanare da te. Ti farò male,perdente."
"Andiamo in infermeria." mi sussurrò Rachel una volta che Terry e le sue compari se ne furono andate.
Mi alzai a fatica,sorreggendomi a Rachel che cercava inutilmente di trattenere le lacrime.
"Ah,non dite nulla al professore." dissi alle altre ragazze presenti in palestra,che annuirono frustate.
Arrivammo in infermeria. Ero conciata in uno stato pietoso. Avevo il sangue che scorreva giù dal naso,lividi sulle braccia,il polso destro faticava a muoversi,e in più avevo una caviglia slogata. Mi prendevano sempre di mira durante l'ora di educazione  fisica,ed ero sempre costretta ad andare in infermeria,ma stavolta si erano superate,tanto che l'infermiera,aveva deciso di andare dal preside a riferire il tutto.
"No,davvero,non è il caso. Me la vedrò io con loro." le dissi fermandola,lei mi guardò intenerita,sospirò,e riprese a tamponarmi le ferite.
Ero a casa,nascosta in camera mia,evitando che mia madre mi vedesse rivolta in quello stato.
Ero sempre stata zitta alle provocazioni di Terry e delle altre,e giorno dopo giorno,cominciavo a credere davvero di essere una perdente,che Liam con me era sprecato,che meritava di meglio.
Qualcuna più femminile,più alla sua portata. Qualcuna di molto popolare. Ed io ero tutto l'opposto di questo.
Iniziai a piangere,prendendo in seria considerazioni di lasciar Liam e di trasferirmi in un'altra scuola,non mi importava di lasciar vincere Terry,volevo stare meglio. Senza di loro sarei stata meglio. 
Poggiai il viso sulle ginocchia,cominciando a singhiozzare forte.
Sentii qualcuno stringermi,alzai il viso e incontrai gli occhi di Liam.
"Che ci fai qui?" gli chiesi sussurrando.
"Mi ha chiamato tua madre. Ha detto che qualcosa non andava,ed effettivamente qualcosa non va. Che succede?" mi chiese,poi notò l'occhio nero e il suo viso tramutò espressione."Chi è stato a farti quello,Claire?" mi chiese quasi urlando.
"E' di questo che volevo parlarti. Senti,Liam,ci ho pensato. Dovremmo lasciarci. Tu mi piace,sto bene con te. Ti amo. Ma non possiamo stare insieme. Non vado bene per te,tu meriti di più." gli dissi trattenendo le lacrime.
"E sentiamo? Merito quelle che ti hanno procurato tutti questi lividi,Claire?" urlò arrabbiato.
"Non urlare." sussurrai scoppiando a piangere di nuovo.
"Io urlo,Claire. Rachel mi ha raccontato tutto. Dovevi dirmelo,dovevi dirmi quello che ti ha fatto Terry!" esclamò alzandosi dal letto.
"Ma ha ragione,Liam. Sono una perdente. Insomma,vado tutti i giorni dal preside perchè combino disastri su disastri insieme a Louis,a scuola,beh,non sono proprio una cima,non sono popolare,non sono bella,non so femminile. Io non ti merito,meriti di meglio." gli dissi.
"Tu sei perfetta così come sei,Claire. Io ti amo proprio per questo,perchè sei diversa. Mi piace il fatto che tu non ti prenda troppo sul serio,che non sei una di quelle tutte perfettine. Odio quelle ragazze." disse ridendo. "Tu non devi cambiare,sei perfetta,ed io ti amo,è questo ciò che conta. Terry dovrà farsene una ragione." continuò sedendosi accanto a me sul letto.
Lo guardai commossa,poi lo abbraccia.
"Ti amo,ti amo,ti amo" gli dissi stritolandolo.
"Sì,anche io,ma così mi soffochi" disse lui ridendo.
"Scusa." sussurrai lasciandolo.
"Adesso vai a mangiare qualcosa,tua madre mi ha detto che non hai pranzato." disse lui alzandosi e porgendomi la mano,che afferrai,mi alzai e lui mi strinse a sé,cingendomi i fianchi con le mani.
"Dammi un bacio." mi sussurrò.
Annuii,e poi avvicinai il mio viso al suo,facendo scontrare di nuovo le nostre labbra,e permettendo nuovamente alle nostre lingue di ricontrarsi.
"Adesso andiamo a mangiare!" esclamai allontanandomi da lui.
 
 
------------------------------------------------------------------------
 
Ho impiegato 4 giorni per scrivere 'sto capitolo.
Avevo le prime due parti già pronte da domenica,ma le ultime due non mi venivano.
E non c'è ancora molto spazio per la coppia 'Cliam' (?) (non sono brava con i nomi delle coppie,pardon),ma solo perchè sto preparando un capitolo intero dedicato a loro.
Aloooors,mi lasciate almeno 5 recensioni? Non sono tante,su çç. Posterò una volta a settimana perchè è un periodo un po' incasinato,e non sto qui ad ammosciare (?) voi con i miei problemi,nel caso vi vogliate fare un po' i fatti miei,questa sfigata sono io su twitter c: https://twitter.com/loserlikeme_
Adios;
Rossella.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Just me and you ***


--------------Leggete lo spazio autrice sotto,yo (?)---------------
 
 
Avevo appena finito di pranzare sotto lo sguardo attento di Liam e di mia madre,che ogni tanto parlottavano preoccupati.
"Allora,Claire,andiamo a fare un giro?" mi chiese Liam.
"Uhm,non so,sono un po' stanca.." dissi, sdraiandomi sul letto.
Lo sentii sospirare,poi si sedette accanto a me.
"Va bene Liam,usciamo,però decido io dove andare." gli dissi alzandomi e afferrandolo per mano,presi il cappotto,salutai mamma,e lo trascinai fuori casa.
"Dove andiamo?" mi chiese, affiancandomi.
"Beh..c'è un posto non proprio stupendo,in cui amo andare quando sono giù di morale." gli dissi, svoltando l'angolo.
Dopo una buona mezz'ora,arrivammo di fronte ad un vecchio palazzo abbandonato,guardai Liam sorridendo,e sempre tenendolo per mano, lo trascinai all'interno del palazzo.
Facemmo di corsa l'infinita rampa di scale,fino ad arrivare sul tetto. Spalancai la grande porta rossa,ed uscimmo fuori.
Il sole era calato,e tutte i lampioni erano ormai accesi. Faceva freddo,ma solo sapere che Liam era accanto a me,mi teneva caldo.
Mi diressi verso un cestino che avevo posizionato lì,e cacciai fuori una coperta che poggiai a terra,mi sedetti e invitai Liam a fare lo stesso.
"Perchè mi hai portato qui?" mi chiese, guardando il mio profilo.
"Beh,sai,ci sono volte in cui voglio restare sola con i miei pensieri,e vengo qui quando voglio farlo. Sentivo di dover condividere questo posto speciale con te." gli dissi guardando dritto d'avanti a me. "E poi qui possiamo stare tranquillamente da soli." aggiunsi, sorridendo.
"Già,stare un po' da soli ogni tanto non guasta." ammise lui, ridendo.
Mi voltai e incontrai i suoi occhi, istintivamente sorrisi,e poggiai la mia testa sulla sua spalla.
"Mi piace venire qui a non far nulla." ammisi, guardando il cielo.
"Si sta bene qui,si ascolta il silenzio." disse lui. "E a me piace il silenzio." aggiunse.
"A me dopo un da sui nervi." dissi, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Vuoi sapere cosa da fastidio a me?" mi chiese Liam. Io annuii  e aspettai la sua risposta,che non tardò ad arrivare. Mi alzò il viso,e mi baciò. 
"Mi da fastidio non poter fare questo ogni volta che ne ho bisogno" disse,dopodiché mi baciò ancora.
"Giuro." mi baciò.
"Claire." altro bacio.
"Ti amo" un'altro bacio ancora.
"Tanto." un'altro bacio.
Mi allontanai un po' da lui per poter scrutare in quei meravigliosi occhi che tanto amavo.
"Ti amo anche io." gli dissi, sorridendo.
"C'è una bella vista quassù." riprese Liam.
Già. Si poteva vedere tutto il nostro quartiere. I lampioni che si riflettevano sulle strade e sugli alberi,facendo così che si creassero strane forme sui muri,le macchine che sfrecciavano veloci,e la gente che correva verso le proprie case. In lontananza si poteva sentire la sirena di qualche fabbrica,o i cani che abbaiavano.
Il cielo,era già blu,pieno di stelle. La luna,silenziosa,si scagliava nel cielo e sembrava accoglierci sotto il suo grande abbraccio.
Il vento sferzava i rami degli alberi facendoli piegare a suo piacimento,in più batteva sui nostri visi già arrossati.
Iniziai a tremare,e Liam mi strinse in un abbraccio,permettendomi di respirare il suo dolce profumo.
"Resterei qui con te per ore." mi sussurrò, dolcemente.
"Già,anche io. Peccato che se restiamo ancora un po' qui,diventeremo dei ghiaccioli." dissi io, scoppiando a ridere.
"Rovini sempre i momenti peggiori." disse Liam spingendomi a terra.
"Stronzo." soffia ad un centimetro dal suo viso.
Lo vidi sorridere maliziosamente,poi iniziò a farmi il solletico,ed io iniziai a dibattermi,mentre le mie risate riempivano l'aria gelata.
Si sdraiò su di me,puntellandosi sui gomiti per non pesarmi,e poi mi guardò negli occhi,feci un mezzo sorrisetto,e lui iniziò ad avvicinarsi sempre di più,fino a quando le nostre labbra non combaciarono perfettamente. Permisi alla sua lingua di unirsi alla mia,permettendo al bacio di intensificarsi,di riempirsi di quella passione che provavamo l'uno verso l'altra.
Avevo il cuore che cercava di uscirmi fuori dal petto,mentre Liam,lentamente mi accarezzava un fianco. Feci per allontanarmi,ma Liam mi trattenne mordendomi il labbro inferiore,sorrisi,e ripresi a baciarlo.
"Okay,adesso dobbiamo tornare a casa." gli dissi allontanandolo.
Lui si rabbuiò,ma si riprese subito,mi offrì la mano e mi aiutò a rialzarmi. Ripiegai la coperta e la riposi nel cestino,presi la mano di Liam e feci intrecciare le nostre dita.
"Domani non mi va di andare a scuola e vedere Terry." dissi a Liam mentre percorrevamo la via del ritorno.
"Non puoi saltare la scuola." mi fece notare lui.
"Perchè no?" protestai.
"Lo sai che tua madre non ti farebbe mai assentare senza motivo." mi ricordò.
"E chi dice che lei saprà che non ci andrò?" chiesi innocentemente.
"No,Claire,non se ne parla. Non puoi bigiare!" esclamò, spazientito.
"Rompiscatole." borbottai a denti stretti.
"Faccio finta di non aver sentito." disse lui, stringendo di più la presa sulla mia mano.
"Ma non ho detto nulla." dissi in tono innocente.
"Guarda che ci sento." sbuffò lui.
Mi fermai,facendo in modo che si fermasse anche lui.
"Piove." sussurrai, toccandomi il naso.
Vidi Liam guardarmi preoccupato. Pensava per caso che fossi matta? Poi,piano piano,iniziarono a cadere sempre più gocce,ed io iniziai a sorridere.
"Non sono matta,Liam,piove davvero" gli dissi, scoppiando a ridere.
"Ah no? Peccato,conosco un bel manicomio." disse, cominciando a ridere.
Mentre la gente correva veloce sotto il proprio ombrello cercando di ripararsi dalla pioggia,io e Liam,invece,continuavamo a ridere,incuranti del fatto che ci stavamo bagnando dalla testa ai piedi.
"Su,corriamo a casa." disse Liam invitandomi a camminare,ma io rimasi ferma.
"Guarda che ti verrà la febbre." mi fece notare lui,ma non mi mossi nemmeno. Ero troppo occupata a guardarlo.
Più lo guardavo e più capivo di amarlo.
"Ti amo" gli sussurrai all'improvviso.
Lo vidi trattenere un sorriso,mi si avvicinò,e mi stampò un bacio sulla fronte.
"Dai,andiamo" disse, riprendendomi la mano e ricominciando a correre.
Eravamo di fronte il portone di casa mia ormai bagnati fradici.
"Vuoi restare a cena?" gli chiesi.
"No,sai,ci sono le mie sorelle." mi disse.
"Va bene,almeno entra,ti do un ombrello..e dovrei avere qui una maglia di Louis,dovrebbe andarti." gli dissi infilando le chiavi nella serratura.
"Mammaaaaaaaa,sono a casa!" urlai dall'ingresso,e dalla cucina,in tutta risposta mia madre iniziò a cantare ancora più forte.
"Stona,lo so." anticipai Liam, mentre salivo in camera mia.
"Allora..dovrebbe essere qui.." mormorai aprendo il mio armadio alla ricerca della maglia di Louis. Gettai tutti i vestiti sul pavimento.
"Ma dove cavolo è?" urlai esasperata, mentre un'altra felpa finiva per terra.
Sentii le mani di Liam poggiarsi sui miei fianchi,e poi le sue labbra poggiarsi sul mio collo. Chiusi gli occhi a quel contatto. Le sue labbra risalirono lungo la mandibola,fino ad arrivare alla guancia,che immediatamente prese fuoco.
"Ho..Ho trovato la maglia." balbettai, afferrandola con mani tremanti,mi voltai e gli passai la maglia,lui notò le mie guance rosse e le mie mani tremare e scoppiò a ridere.
Gonfiai le guance e incrociai le braccia al petto.
"Cambiati." gli dissi, nervosa.
Non se lo fece ripetere due volte. Si sfilò la maglietta bagnata,lasciando i suoi addominali in bella vista. Sentii le gambe cedere,e dovetti sedermi sul letto,mentre lui cercava palesemente di non ridere.
"Bene,io ho fatto." disse.
"Ma davvero?" gli chiesi, sarcastica.
"Okay,devo davvero andare,dovevo essere a casa mezz'ora fa." mi disse, controllando l'orologio che avevo appeso alla parete vicino alla libreria.
Annuii,presi l'ombrello,e poi lo accompagnai alla porta.
"Beh,ci sentiamo più tardi." mi disse lui, sorridendo.
"Va bene." dissi, sospirando,poi lasciai che mi baciasse un'ultima volta e rientrai in casa.
Mi avviai con passo trascinato verso la cucina,mi lasciai cadere su una sedia,e mi ricordai di aver il cellulare spento,così lo riaccesi.
Trovai un paio di chiamate perse da parte di Rachel e di Louis, e messaggi di quest'ultimo in cui mi chiedeva come fosse stato essere rapita dagli alieni. Scossi la testa sorridendo,poi aiutai mia madre ad apparecchiare.
"Allora,dov'eravate tu e Liam?" mi chiese all'improvviso mia madre.
"Oh,ehm,in giro con gli altri." dissi, facendo spallucce.
"Uh? Davvero? Peccato che gli altri siano venuti qui a chiedere di voi." disse lei.
"Ah. Siamo stati in giro." le dissi, posando il piatto nella lavastoviglie. Sentii il suo sguardo indagatore poggiarsi sulla mia nuca,le diedi la buonanotte e mi ritirai in camera.
Mandai dei messaggi a Rachel e a Louis,dicendogli che andava tutto bene e che ero stata in giro con Liam.
-Poi mi racconti tutto.- mi scrisse Rachel.
-Credici ;)- le risposi.
-Brutta cattiva! Come sono i marziani? xx- mi scrisse Louis.
-Oh,non puoi nemmeno immaginare. Domani ti faccio vedere una foto uu- gli risposi.
Aspettai che Liam mi chiamasse,dopodiché decisi di addormentarmi. Avevo bisogno di forze,avrei dovuto sopportare Terry e la sua banda il giorno seguente.
Il giorno dopo,mi svegliai senza Louis che saltava sul letto,o mia madre che gridava più di una esorcizzata.
Mi misi seduta e mi stropicciai gli occhi,poi volsi lo sguardo alla svegli che avevo sul comodino affianco al letto: le 9:35.
"Oh cazzo! Sono in ritardo! No,no,no,mamma mi ammazza!" esclamai precipitandomi in bagno dal quale uscii dopo mezz'ora,ancora assonnata.
"Ma perchè Louis non è venuto?!" sbottai, mentre mettevo il cappotto.
"Gli ho detto io di non venire." 
Mi voltai di scatto verso la porta della mia cameretta.
"Liam!" esclamai.
"Allora,sei pronta?" mi chiese sorridendomi.
"Sì..ma tu non dovresti essere a scuola?" gli chiesi spiazzata.
"Nah. Oggi andiamo a fare un giro." mi disse.
Sbattei più volte le palpebre,cercando di mettere a fuoco la situazione: Liam Payne,quel Liam Payne,aveva marinato la scuola per me?
"Cosa ti ha fatto cambiare idea,Payne?" gli chiesi mentre entravamo da Starbucks per fare colazione.
"Beh,sai com'è,ogni tanto mi piace infrangere le regole..mi fa sentire un cattivo ragazzo." disse lui, sedendosi.
"Sì,certo. Cattivissimo." dissi sarcastica.
"Hai qualcosa da dire,Williams?" mi chiese lui.
"Nulla." dissi, annuendo.
"Allora,cosa vuoi fare stamattina?" mi chiese Liam.
"Non so,scegli tu." gli dissi, aprendo la porta dello Starbucks per uscire.
"Va bene,però ci toccherà camminare un po'." mi disse, sorridendo dolcemente mentre stringeva la mia mano nella sua.
Camminammo per quasi quaranta minuti,poi,all'improvviso,Liam si fermò in un piccolo parco nel quale non ero mai stata.
"Ci venivo da bambino." mi disse, dirigendosi verso il laghetto che si trovava al centro.
Sotto gli alberi,era stesa una grande tovaglia,e su di essa era poggiata un cestino da picnic.
"Ho pensato che magari oggi potevamo restare da soli." spiegò Liam, abbozzando un sorriso.
Gli sorrisi,e mi sporsi per baciargli una guancia.
Ci mettemmo seduti in riva al lago,scorgendo appena tra gli alberi quel fioco sole di fine di Novembre.
"Mio Dio,non sai quanto tempo ti son stato dietro. Tu praticamente non mi guardavi." buttò lì, Liam mentre guardava l'acqua incresparsi.
"Certo,ed io che pensavo che tu non mi guardassi in quel senso." gli dissi, ridendo.
"Ma tu stavi con quello,con Josh." mi disse lui.
"Sì,e tu stavi con Sophie,e con Mary..e con..devo continuare?" gli chiesi, spingendolo.
"Ho capito,ho capito."disse lui, ridendo.
"Senti,ma se tra di noi le cose non dovessero andare bene..." iniziai,ma Liam mi interruppe baciandomi.
"Non ci pensiamo,Claire. Pensiamo,invece,che è ora di pranzo e che dobbiamo mangiare qualcosa." mi disse lui, aiutandomi ad alzarmi.
Mangiammo,e poi restammo a parlare,fino a quando non ricominciò a piovere.
"Stavolta sono attrezzato." disse Liam, porgendomi un ombrello.
"Torniamo a casa,mia madre si starà preoccupando." gli dissi.
"Andiamo da me,i miei sono via,e non mi va di restare da solo.." disse lui.
Lo guardai con gli occhi spalancati.
"Claire,stai bene?" mi chiese lui, scuotendomi per un braccio.
"Eh? Mai stata meglio." gli dissi, scuotendo il capo.
"Okay,allora chiamo gli altri,gli dico di raggiungerci tra mezz'ora a casa." mi disse, guardandomi preoccupato.
Tornammo a casa,e dovemmo sopportare le lamentele degli altri.
"Son due giorni che non ci vediamo." oppure "passate troppo tempo insieme,non siete mica sposati?" 
"Basta!" esclamai mettendomi una mano tra i capelli. "State zitti,o giuro che prima o poi v'ammazzo."
 
 
------------------------------------------------------------------------
 
Allora,salve a tutti.
Bene,volevo dirvi che ho scritto questo capitolo in tipo 5 ore. So che avrei dovuto aggiornare mercoledì ma ho un sacco di compiti la settimana prossima,ho preferito aggiornare adesso.
L'intero capitolo è dedicato alla coppia Cliam (per me adesso sono i Cliam uu).
Volevo parlarvi delle recensioni. Non riesco ad ottenerne nemmeno 5,mi sento uno schifo.
Almeno,vi prego,almeno 5 recensioni,altrimenti non vado avanti.
Adios;
Rossella.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Last Christmas ***


"Fammi capire. Tu esci senza di me,non mi prendi più in considerazione,e la colpa è mia? E perchè mai?"
Ero fuori scuola con Rachel,erano gli ultimi giorni prima delle vacanze natalizie,e le cose si stavano mettendo piuttosto male.
Avevo scoperto che Rachel,aveva iniziato a frequentare la cerchia di Terry. Non era questo,però,a farmi rabbia. Era il fatto che mi stava rimpiazzando con quelle che più mi avevano ferito.
"Perchè? Non sono io a trascorrere tutti i giorni col mio ragazzo!" urlò battendo un piede a terra.
"E' per questo? Per questo stupidissimo motivo che adesso quasi non mi parli quasi più?" le chiesi sussurrando.
"Non sono io a rimpiazzare te,Claire,sei tu che mi stai,o meglio,ci stai rimpiazzando tutti solo per poter stare con Liam." 
Mi guardò un'ultima volta,mi diede le spalle,e se ne andò via con Terry,che intanto ghignava soddisfatta.
"Che succede?"
Nel frattempo,Liam,aveva osservato da lontano tutta la scena,e solo adesso aveva deciso di intervenire,cingendomi le spalle con un braccio,come se volesse darmi protezione.
"Ha detto che la sto rimpiazzando con te." mormorai sentendo le lacrime bagnarmi le guance.
"Ma.."
"Niente ma,ha ragione. E' da secoli che non passo del tempo con lei. Dovevo aspettarmelo,nella mia vita deve sempre andare tutto male." lo interruppi asciugandomi le lacrime con una manica della felpa.
"Andiamo a casa,ti accompagno." mi disse Liam,scossi la testa,e mi avviai da sola.
"Maledetta me,maledetto mondo,maledetto tutto." mormorai aprendo la porta di casa.
"Ciao mamma!" esclamai,poi mi portai una mano alla fronte ricordandomi che era fuori per lavoro e che sarebbe tornata per il giorno di Natale.
Preparai un panino,mi sdraiai sul divano,composi il numero di Louis,e lo invitai da me.
"Perchè non chiami Liam?" mi chiese mentre sorseggiava la cioccolata calda.
"Perchè non mi va. Voglio trascorrere del tempo col mio migliore amico,è un reato?" gli chiesi di rimando.
"Liam mi ha detto tutto."
"Liam dovrebbe imparare a farsi i fatti suoi."
"Senti,a me non sembra che tu ci stia trascurando,ma lei è una ragazza,voi ragazze ve la prendete per tutto."
"Io non me la prendo per tutto!" lo interruppi offesa.
"Invece sì." affermò ridendo. "L'hai appena fatto."
"Okay,sì,a volte me la prendo per tutto. Ma non arriverei mai a dire di sentirmi sostituita dal ragazzo della mia migliore amica. E' surreale." gli dissi.
"Ow,vieni qui!" esclamò aprendo le braccia. Lo guardai con un sopracciglio alzato,scossi il capo e iniziai a ridere.
"Tzé,adesso rifiuti un mio abbraccio,ma un giorno ci saranno persone che pagheranno per averne uno!" esclamò offeso.
"No,Lou,non dire così,nessuno pagherebbe per essere abbracciato da te." gli dissi continuando a ridere.
"Sei perfida,Williams,lo sai?" mi chiese incrociando le braccia.
"Io? Ma se io sono tenera quanto un agnellino." gli dissi sorridendo.
"Indemoniato. Sei tenera quanto un agnellino indemoniato!" urlò tirandomi un cuscino.
Sentimmo suonare al campanello e mi rialzai imprecando contro Lou,che intanto rideva come un cretino.
"Harry!" esclamai aprendo la porta.
"Claire!" esclamò lui abbracciandomi.
"Harry!" esclamò Louis raggiungendoci.
"Louis!" esclamò Harry correndogli incontro.
"Come ti senti?" gli chiese Louis.
"Beh,la febbre mi è passata,ma ho ancora un po' di raffreddore." rispose Harry.
"Mentre voi vi occupate della salute di Harry,io vado a prepararmi,tra un'ora dobbiamo essere in pizzeria." gli dissi mentre mi avviavo in camera mia.
"Sooooooooono pronta!" urlai mezz'ora dopo precipitandomi in soggiorno.
"Bene,andiamo che gli altri sono già lì." disse Harry passandomi un braccio intorno alla vita.
"Alt! E' proprietà privata!" esclamò Louis allontanando Harry e avvinghiandosi a me.
Risi,e insieme lasciammo casa mia per andare in pizzeria,dove ad aspettarci c'erano già gli altri.
"Ma Rachel non viene?" chiesi prendendo posto accanto a Liam.
"Non viene,abbiamo preferito non invitarla,sai,per via di quello che è successo.." disse Liam gesticolando.
"Va bene,va bene." dissi guardando il cameriere servirci le pizze.
Eravamo appena usciti dalla pizzeria,e ci stavamo avviando ognuno verso la propria,e Liam,da vero gentiluomo,aveva deciso che mi avrebbe accompagnato a casa.
Arrivammo di fronte la porta di casa mia,estrassi le chiavi di casa dalla borsa,e poi guardai Liam.
"Vuoi entrare?" gli chiesi.
"Sì,ho bisogno di riscaldarmi un po'." rispose sorridendo.
Entrammo,e andammo in cucina,preparai un tè caldo,e ci sedemmo.
"Cosa vuoi per Natale?" mi chiese Liam all'improvviso.
"Sparire." mormorai guardando la tazza semivuota.
"No,dico davvero. Cosa ti piacerebbe per Natale?" insisté alzandomi il viso.
"Nulla. Va tutto bene così com'è. Non ho bisogno di niente. E non ribattere,sei tu il mio regalo." risposi prendendogli la mano.
"Mi stai facendo un brutto effetto. Mi fai diventare troppo dolce." sbuffai ritraendo la mano,ma lui sorrise,e mi baciò.
"Sei più carina quando sei gentile e dolce." disse lui allontanandosi.
"Praticamente per la maggior parte del tempo sono brutta,giusto?" gli chiesi alzandomi.
Lui parve pensarci su,poi fece un mezzo sorrisetto,e iniziò a correre.
"Non mi scappi,Payne!" esclamai correndogli dietro.
"Tanto non mi pren.." E sbam,Liam si ritrovò a terra. Mi portai una mano alla bocca e cominciai a ridere.
"Oddio Liam! Ti sei fatto m..male? Ahahahah,che caduta! Facciamo il replay,ti riprendo!" dissi avvicinandomi a lui e porgendogli la mano per aiutarlo a rialzarsi.
Lo vidi sorridere,e poi fui trascinata a terra insieme a lui. Mi voltai,e vidi il volto sorridente di Liam a pochi centimetri dal mio.
"Sai,Liam,il pavimento è un po' scomodo." gli dissi guardando il soffitto.
"Preferisci il letto?" chiese lui ridendo.
"Preferisco alzarmi." tagliai corto alzandomi e invitandolo a fare lo stesso.
"Come sei scontrosa." disse lui dandomi un colpetto sulla spalla.
"Gnè,gnè,gnè."
"Oh,la piccola Marie si è offesa?" chiese lui in tono dispiaciuto avvicinandosi a me e abbracciandomi.
"Ti odio,ma amo i tuoi abbracci." dissi senza pensarci.
"Bene,vorrà dire che ti abbraccerò più spesso." disse guardandomi negli occhi. "Però,sai,a me piacciono i tuoi baci.." sussurrò.
"Beh,vorrà dire che ti bacerò più spesso." sussurrai per poi avvicinare le mie labbra alle sue,e baciarlo dolcemente.
"Troppo zucchero,mi salirà il diabete." dissi lasciandolo andare.
"Cavolo,è tardi!" esclamò guardando l'orologio.
"Fermati qui a dormire." gli dissi,poi mi resi conto di quello che avevo detto e presi fuoco.
"Va bene. Però..non ho il pigiama.." disse lui grattandosi la nuca.
"Non preoccuparti,ho il pigiama di Lou. Fa sempre comodo avere un migliore amico." gli dissi prendendolo per mano.
Il giorno dopo,ci alzammo frastornati,saltammo la scuola,e restammo a casa accoccolati sul divano,guardando film di Natale.
I giorni seguenti passarono veloci. Non scambiai nemmeno una parola con Rachel,e la cosa mi distruggeva piano piano.
Ero a casa mia insieme a Louis,che come sempre si era appropriato della televisione.
"Sai che giorno è oggi?" mi chiese dando un'occhiata in giro.
"Sì,il 23 dicembre." dissi.
"Guarda casa tua! Domani è la vigilia,e casa tua è priva di addobbi!" esclamò.
"Dio,è vero. Mamma mi ucciderà! Lou,che devo fare?" dissi preoccupata.
"Non preoccuparti,ci pensa super Lou!" esclamò lui portando il braccio steso al cielo.
"Cos'hai intenzione di fare?" chiesi preoccupata."
"Tu vai a recuperare gli addobbi,al resto ci penso io." disse spingendomi via.
Quando ritornai in soggiorno piena di scatole e scatoloni,i ragazzi stavano già assemblando l'albero di Natale.
"Siete la mia salvezza!" esclamai buttandomi tra le braccia di Zayn.
"Sì,certo." disse lui ridendo.
"Puoi anche non crederci. Tanto che lo vogliate o no,voi siete la mia vita." gli dissi scompigliandogli il ciuffo.
"Ci sono anche io."
Mi voltai verso le scale,e vidi Rachel,seduta che si torturava le mani.
"Louis mi ha detto che avevi bisogno di aiuto,e ho parlato con Liam ed Harry..ho sbagliato Claire,mi dispiace." sussurrò alzandosi con le lacrime agli occhi.
Iniziai a piangere,e aspettai che mi fosse vicina per abbracciarla.
"Mamma mia,fate venire il diabete." disse Niall dividendoci.
"A te prima o poi verrà." gli dissi asciugandomi le lacrime col dorso della mano.
Iniziammo ad addobbare casa,e facemmo una pausa solo per pranzare,una volta finito,tutti tornarono a casa,ed io rimasi ad aspettare mia madre.
La mattina della vigilia di Natale,mi svegliai felice e contenta.
Come ogni anno,i ragazzi sarebbero stati a cena da me,e quindi preparai i loro regali sotto l'albero.
"Mamma,stasera cucino io." annunciai entrando in cucina,e facendole sputare il caffè che stava bevendo.
"No,non stasera!" esclamò preoccupata.
"Dai mamma! Giuro che non combino guai." cercai di rassicurarla.
"Non mi fido." disse lei abbassando lo sguardo. "Ma se ci tieni,okay,cucina tu."
Sentii suonare al campanello,e credendo fosse Rachel,andai ad aprire contenta.
"Josh!" esclamai sorpresa.
"Ciao Claire." disse lui sorridendo.
"Che ci fai qui?" gli chiesi chiudendo la porta.
"Volevo chiederti scusa. Ti ho trattata male,non dovevo fare quello che ho fatto."
"E ci arrivi solo adesso?"
"Non avevo il coraggio di parlarti." disse abbassando lo sguardo.
"Beh,ed io ora non ho voglia di parlarti." dissi poggiando la mano sulla maniglia.
"No,aspetta. Quando ho detto di amarti,lo dicevo sul serio." mi disse.
"Beh,quando ho detto di non aver voglia di parlarti dicevo sul serio." risposi fredda. "Lo scorso Natale l'ho passato a piangere a causa tua. Adesso che sto bene,che fai? Ricompari? Ho cercato di stare lontana da te,per un po' è stato difficile,ma poi mi è sembrato naturale. Quasi come se non ci tenessi più di tanto. Il tuo Ti amo,ammettilo,non è mai stato serio. E adesso vai via,prima che vengano i ragazzi e ti spezzino le ossa." gli dissi indicandogli il vialetto.
Se ne andò,ed io rimasi lì,lasciando che le lacrime scendessero piano,da dietro un cespuglio,vidi spuntare Rachel,che arrabbiata,imprecava contro Josh.
"Entriamo dentro,che è meglio." disse afferrandomi per un braccio e trascinandomi dentro.
Verso le 6 iniziai a cucinare,sotto lo sguardo preoccupato di mia madre e Rachel.
"Non ci avvelenerai,vero?" mi chiese Rachel preoccupata.
"No,non preoccuparti." le dissi rimboccandomi le maniche.
"Mi resta solo il tacchino!" esclamai dopo mezz'ora.
"Davvero?" chiesero mia madre e Rachel in coro.
"Già." risposi soddisfatta,peccato che mezz'ora dopo una sgradevole puzza di bruciato arrivò in soggiorno.
"Il tacchino!" esclamai precipitandomi in cucina.
"No,no,no,è bruciato!" piagnucolai.
"E adesso?" chiese mia madre.
"E adesso chiamo Liam e gliene faccio prendere un altro." dissi componendo velocemente il numero di Liam.
Lo aspettai per più di mezz'ora,ma quando lo vidi arrivare,preferii non averlo mai chiamato.
"Ali di pollo? Stai scherzando?" chiesi ridendo istericamente.
"No,c'erano solo queste,e accontentati." mi disse lui.
"Il Natale è rovinato!" urlava Niall,guardando con sguardo addolorato la teglia con il tacchino bruciato.
Dopo aver cenato,e calmato Niall,aprimmo i regali.
"E questo è tuo." mi disse Liam porgendomi una scatolina blu,l'aprii piano,e spalancai la bocca.
"E' bellissima.." sussurrai prendendo con mani tremanti la collana che c'era al suo interno. 
Liam me la mise,ed io mi fermai allo specchio,guardando luccicare il ciondolo a forma di L.
Sentii bussare al campanello,andai ad aprire,e mi si gelò il sangue nelle vene.
"Papà.." mormorai.
Lui mi guardava sorridendo.
"Non mi fai entrare?" chiese.
"No." risposi secca.
"Cosa?" chiese lui incredulo.
"Non voglio farti entrare. Non voglio,non posso e non devo!" esclamai arrabbiata.
"Ma che ti prende?" mi chiese accarezzandomi una guancia.
"Mi prende che per anni ho desiderato vederti entrare da questa porta,il giorno di Natale,ma non l'hai mai fatto,e adesso che ti vedo qui,capisco che in realtà non avrei mai dovuto conservare il tuo ricordo per tutti questi anni. Tu ci hai dimenticate,abbandonate,avrei dovuto fare lo stesso. E adesso vai via,torna dalle altre." gli dissi guardandolo con sguardo vuoto.
Lui boccheggiò,mi guardò,e poi andò via.
Per il resto della serata il mio umore fu nero,e quando gli altri andarono via,mi rinchiusi in camera a piangere.
Erano quasi l'una,quando sentii tirare dei sassi alla finestra,mi alzai dal letto,e corsi a controllare.
"Liam!" bisbigliai sorpresa.
"Su,forza,preparati,ti porto in uno di quei fast food che piacciono a te." mi disse sorridendo. Non me lo feci ripetere due volte,mi vestii,e cercando di non far rumore,uscii di casa.
"Okay,spero che dopo aver mangiato tre hamburger tu stia meglio." mi disse Liam. "Potresti far concorrenza a Niall."
"Lo so,prima o poi lo sfido ad una gara a chi mangia di più." dissi scoppiando a ridere.
"A proposito di Niall,andiamo che gli altri ci aspettano." mi disse Liam pagando.
Salimmo in macchina,e dopo aver guidato un po',arrivammo al parco giochi in cui andavamo da bambini. Gli altri erano tutti lì,seduti sulle panchine gelate,mentre Rachel si dondolava sull'altalena,e intanto ridevano.
 
------------------------------------------------------------------------
 
Okay,okay,ci sono °-°
Allora,scrivere questo capitolo è stato traumatizzante çç
Fa schifo,quindi so che non lascerete recensioni,ma se volete farlo,beh,ne sarei contenta.
Ringrazio il Glee cast e Ciiiiasten per avermi dato l'ispirazione,e nothing,ci sentiamo/scriviamo/leggiamo/vediamo al prossimo capitolo :'D
Adios;
Rossella.
 
Ps: ho una storia su tutti e cinque i ragazzi già pronta,vorreste leggerla? Fatemelo sapere con un click..no,con una recensione :'D

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Love me like you do. ***


//Allora,voglio iniziare col dire che cercherò di fare del mio meglio per descrivere delle scene..ehm,okay,quelle scene. Non entrerò nei dettagli perchè ho vergogna,e perchè comunque la storia è a rating arancione,no,okay,è che mi vergogno troppo çç
Mentre leggete,ascoltate questa: https://www.youtube.com/watch?v=CJkrKXv7Zpk
Leggete anche lo spazio autrice sotto c:


Love me like you do,
love me like you do,like you do.
Hold me tight and don't let go.

What am i to do?
When you love me like you do,like you do.
Hold me tight and don't let go



Il natale era passato,e adesso,eravamo tutti eccitati per il party di Capodanno che avremmo dato a casa mia,dove adesso eravamo per aggiungere gli ultimi ritocchi.
"Allora." esordì Liam con una cartellina in mano. "Harry,hai chiamato tutti quelli sulla lista,e hai detto loro di portare gente?" chiese Liam volgendo lo sguardo ad Harry,che con un cenno del capo assentì. "Bene." mormorò gettando un'occhiata alla lista. "Zayn,ti sei occupato delle bevande?" continuò Liam squadrando Zayn che era intento a specchiarsi,e che distogliendo lo sguardo dal suo riflesso rispose di aver messo le bevande nel frigo giù in garage. "Okay..Mmm,Niall,per quanto riguarda il cibo come stiamo messi?" chiese ancora Liam guardando il biondino intento a giocare alla play insieme a Louis. "Ho fatto tutto,dovrebbero iniziare a portare il cibo un ora prima che la festa cominci." rispose Niall, continuando a fissare lo schermo della tv.
"Bene,adesso manca la musica." disse Liam infine.
"Non preoccuparti,Liam,della musica ce ne siamo occupati io,Claire e Rachel." rispose Louis, posando la lattina di coca sul tavolino,e per un attimo,tutti si voltarono verso me e Rachel,che comodamente sedute per terra,giocavamo a tris.
"Che c'è?" chiedemmo in coro.
"Hai davvero lasciato che Claire scegliesse la musica?" chiese Harry sconvolto.
"Sì,beh.." iniziò Louis.
"Tranquilli,non ho messo nessuno di quei gruppi che fanno solo rumore." li tranquillizzai riprendendo a giocare con Rachel,lasciando che la casa ricadesse nel silenzio,silenzio interrotto dal ticchettare della penna di Liam,che si ostinava ancora a ricontrollare la lista.
"Liam,smetti di rileggerla." sbuffai dopo l'ennesima sconfitta da parte di Rachel.
"No,se dimentichiamo qualcosa?" mi chiese sedendosi sul divano,mi alzai,e mi sedetti sulle sue gambe,allacciandogli le braccia al collo.
"Beh,niente può essere perfetto,lo sai? E poi,ricordati che il party si svolge a casa mia. Come minimo salterà la corrente." gli dissi ridendo,lui mi guardò e mi sorrise,poggiò la sua fronte alla mia,e mi baciò.
"Uffà,siete stomachevoli,sapete?" disse Zayn guardandoci male.
"Bla bla bla,continua a specchiarti,è meglio." gli dissi.
"Certo,almeno guardo qualcosa che mi piace." ribatté passandosi una mano tra il ciuffo.
"Come fa ad essere così..sicuro di sé?" chiesi guardando Niall,che fece spallucce,e riprese a giocare con Louis.
"Boh,devo dire che siamo di molte oggi." disse Rachel dirigendosi in cucina.
"Okay,io vado a provare il vestito per stasera,Rachel,Lou,venite con me? Mi sento ridicola solo a pensare che dovrò mettere quel coso." dissi massaggiandomi le tempie,mi avviai in camera,e dopo un po' fui raggiunta dagli altri.
"Non vi spaventate,l'ha scelto mia madre." li avvertii aprendo l'armadio,cercai il vestito,e lo caccia fuori guardandolo con aria disgustata.
"Okay,vado a provarlo. Siate sinceri."
Mi precipitai in bagno,mi spogliai,e con un po’ di fatica mi infilai il vestito. Cercavi di infilarmi le scarpe stando alzata,ma io e tacchi non andiamo molto d’accordo,così dovetti sedermi sul bordo della vasca,mi infilai quelle trappole mortale,indossai i vari accessori,e mi fermai davanti allo specchio per darmi un’occhiata.
Vedermi conciata in quel modo era scioccante,ma dovevo ammettere che in fondo,molto in fondo,mi piaceva. Quel rosso stava bene con la mia carnagione chiara,e non faceva nemmeno a pugni con i miei capelli arancioni. E poi,con quelle scarpe,riuscivo a sentirmi alta. Anche se,l’unica cosa che mi andava davvero a genio in tutto quello,erano gli accessori. Avevo faticato un po’ per convincere mia madre a farmeli prendere,ma alla fine l’ho convinta. Come sempre. Presi un respiro,e aprii piano la porta,uscii e mi piazzai di fronte a Louis e Rachel,che parlavano sul letto.
”Come sto?” chiesi interrompendoli.
Li vidi girarsi verso di me,spalancare la bocca e poi guardarsi.
”Sto così male?” chiesi preoccupata.
”Oh mamma,Claire,stai benissimo!” esclamò Rachel alzandosi e girandomi intorno.
”Sembri alta.” Disse Louis trattenendosi dal ridere. “Ah,se solo non fossi la ragazza di uno dei miei migliori amici…” sospirò con aria dispiaciuta,poi scoppiò a ridere.
”Louis!” lo rimproverai incrociando le braccia al petto.
”Va bene,va bene. Sei stupenda.” Mi disse sorridendo.”
”Mi devo fidare?” chiesi preoccupata a Rachel,che annuì sorridendo.
”Non farmi svenire Liam.” Disse Rachel.
”O venire..” sussurrò Louis,lo guardai meravigliata,lui fece spallucce,e si risedette sul letto.
”Voi ragazzi siete così pervertiti.” Ghignai a denti stretti.
Lui si alzò,e aprì la porta:”Ricorda,ciò che fai a capodanno,lo fai per tutto l’anno!” esclamò,dopodichè si lasciò sbattere la porta alle spalle,lasciando me e Rachel sconvolte.
”Bene,io vado giù dagli altri,così inizio a preparare da mangiare.” Mi disse Rachel,annuii,aspettai che se ne andasse,e andai in bagno a cambiarmi,quando uscii,sobbalzai trovando Liam seduto sul mio letto che mi aspettava.
”Ti sei già cambiata? Cavolo,volevo vederti!” sbuffò alzandosi.
”Mi vedrai stasera” gli dissi scompigliandogli i capelli.
”Non credo di poter aspettare fino a stasera…” mormorò circondandomi i fianchi con un braccio.
”E invece sì,dovrai aspettare.” Sussurrai stringendomi di più a lui.
Mi persi nei suoi occhi,e sentii il cuore accelerare. Cavolo,credo che non mi abituerò mai a questa sensazione. Poggiò le sue labbra sulle mie,lasciandomi un bacio a stampo,che però bastò a farmi perdere l’equilibrio.
”Stai bene?” mi chiese preoccupato.
”Sì,sì,sto bene.” Risposi allontanandomi. “Andiamo dagli altri.” Gli dissi prendendolo per mano.
Arrivammo in cucina senza parlare,e constatai che il loro “grande pasto”,consisteva in dei panini.
”Il giorno di capodanno,volete davvero rifilarmi dei panini?” chiesi disgustata. “E tu Niall,non dici niente? Ti vanno davvero bene dei panini?” chiesi sconvolta.
”Beh,sai,abbiamo poco tempo,dobbiamo ancora sistemare alcune cose,meno sporchiamo meglio è.” Disse lui annuendo.
”Passi troppo tempo con Liam.” Sentenziai delusa.
”E tu passi troppo tempo con Louis!” esclamò Niall.
”E va beh,allora tra un po’ inizierò a passare troppo tempo con me stessa,è meglio,no?”
”Perché invece di parlare non mangiate?” sbraitò Rachel mollandomi un panino in mano.
Vero le 6 del pomeriggio,i ragazzi tornarono a casa per prepararsi,mentre Rachel restò da me,corremmo in camera mia,e iniziammo a prepararci,ci impiegammo quasi un’ora e mezzora.
Legai i capelli in una treccia,poi mi truccai,optai per un trucco occhi abbastanza legger,mentre per le labbra scelsi uno dei miei rossetti rossi preferito,quello della Chanel che mi aveva regalato mia madre per il mio ultimo compleanno. Mi ricontrollai un’ultima voltai,spruzzai un po’ di profumo,e iniziai a fare avanti e dietro per la stanza,cercando perdutamente di stare in equilibrio su quei trampoli.
Mi voltai quando sentii la porta del bagno aprirsi,giusto in tempo per vedere uscirne Rachel,che tentava di sistemare quella gonna troppo corta.
”Come sto?” mi chiese girando su se stessa.
”Stai benissimo.” la rassicurai sorridendo.
"A momenti dovrebbero arrivare i ragazzi,scendiamo giù." le dissi lanciando un'ultima occhiata allo specchio.
Rischiai più di una volta di cadere,poi mi raddrizzai,e scesi con cautela le scale,mentre Rachel,invece correva alla porta per aprire ai ragazzi che stavano bussando senza sosta.
”Ci sono riuscita!” esclamai soddisfatta,sistemandomi i braccialetti con fare nervoso.
Gli altri,ridendo,mi raggiunsero ridendo,poi mi guardarono zittendosi.
”Claire,sei tu?” mi chiese Zayn girandomi intorno.
”Mio dio,Claire!” esclamò Harry.
”Chi sei tu? Cosa hai fatto della mia amica?” chiese Niall.
Ma l’unico parere che volevo avere era quello di Liam,che cercai con lo sguardo. Era rimasto appoggiato allo stipite della porta,con le mani nella tasca e mi guardava sorridendo,poi si avvicinò,e mi poggiò le mani sui fianchi.
”Lasciamoli soli.” Disse Louis trascinando gli altri in cucina.
”Sei bellissima.” Mi sussurrò Liam all’orecchio,allacciai le miei braccia dietro al suo collo,e lo baciai dolcemente.
”Tra poco arriverà il dj!” ci avvertì Zayn facendo capolino in soggiorno,mi allontanai da Liam,e gli scoccai un’occhiata omicida.
”Grazie per l’informazione,Malik.” Dissi sorridendo.
”Di niente.” Rispose facendomi l’occhiolino.
”Che problemi ha?” chiesi a Liam, che scosse il capo ridendo lievemente.
Sentimmo suonare al campanello,ma dato che io non potevo muovermi,Rachel,di nuovo,corse ad aprire,lasciando entrare il dj.
”Figo il dj.” Mormorai a Rachel,osservando il posteriore del tipo. All’improvviso due mani mi si poggiarono sugli occhi.
”Non tradirmi col posteriore di Mark.” Mi sussurrò Liam all’orecchio.
Scoppiai a ridere come un’idiota,spostai le mani di Liam,e mi diressi da Mark.
”Claire!” esclamò Liam incrociando le braccia.
”Che c’è?”gli chiesi in tono innocente. “Devo solo chiedergli una cosa.”
”Ehm,Mark,giusto?” chiesi al ragazzo,picchiettando con un dito sulla sua spalla.
”Sì.” Rispose sorridendo. “Posso esserti utile?”
”In verità sì. Vorrei chiederti una cosa..”
Quaranta minuti dopo,casa mia era piena di adolescenti. Fortunatamente erano ancora sobri,anche se le bottiglie di birra e dei vari alcolici si moltiplicavano secondo dopo secondo. E per controllare tutti quegli esseri,avevo perso di vista Liam,quindi come una rincretinita giravo per casa,stando attenta a non cadere,ad evitare tipi ubriachi,aggrappandomi di tanto in tanto a persone sconosciute,pure di non cadere.
”Rachel,sai che fine ha fatto Liam?” chiesi a Rachel,che era seduta in cucina,guardando Harry e una biondina chiacchierare.
”Vieni,con me,lascia perdere Harry.” Le dissi prendendole la mano.
”Com’è che cerchi Liam?” mi chiese Rachel quando fummo in giardino.
”Beh,sai com’è,devo tenere sotto controllo il mio ragazzo,non vorrei mai vederlo con una’altra,per di più a casa mia. E poi,ho sempre paura che possa tornare Terry. O qualcuno che faccia le sue veci.” Dissi sedendomi sull’altalena in ferro battuto.
”Credo che di Terry non dovremmo preoccuparci più,davvero. Tanto alla fine quella che va male è lei,sempre e solo lei.” Mi disse Rachel.
”Non credo che la biondina sia il suo tipo.” Le dissi alludendo ad Harry.
”Beh,di certo non sono io,il suo tipo .” disse poggiando la testa sulla mia spalla,e sospirando.
”Non saprei,Harry è un tipo strano. Magari sei il suo tipo,magari no. Magari vorrebbe di più da te,magari vorrebbe solo esserti amico. I maschi son strani,sai?” dissi.
”Poi dicono che le ragazze son complicate. Pff.” Disse Rachel,rimettendosi in piedi.
”Su,andiamo dentro. E’ l’ultima sera dell’anno,cerchiamo di rimediare a tutto ciò che abbiamo fatto quest’anno. E cerchiamo di trovare Liam.” Aggiunsi sorridendo.


Rachel’s Pov.

Rientrammo in casa,lasciai Claire con Louis,e ritornai in cucina. Mi versai della birra,e mi sedetti,rigirandomi il bicchiere tra le mani. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo sedersi di fronte a me. Era il dj.
”Piacere,sono Mark.” Si presentò sorridendo.
”Rachel.” Dissi senza voglia distogliendo lo sguardo da lui.
”Ed io sono Harry.”
Mi voltai e vidi Harry fissare Mark,come se volesse sfidarlo.
”Vieni con me.” Mi disse poi,mi alzai e lo seguii in salotto insieme agli altri.
”Senti,Rachel,io devo dirti una cosa,ma..” si interruppe quando il dj mise un lento,gli si illuminarono gli occhi,e mi invitò a ballare.
Le sue grandi mani cingevano i miei fianchi,mentre io avevo incrociato le braccia al suo collo. Eravamo vicinissimi,avrebbe potuto sentire il mio cuore battere all’impazzata. Mi sforzavo di guardarlo negli occhi;tutto inutile,non riuscivo a reggere lo sguardo.
”Guarda,c’è del vischio..” mormorò alzando lo sguardo,feci anche io la stessa cosa,e vidi che reggeva,con una mano,del vischio sopra le nostre teste.
”E quello da dove salta fuori?” provai a chiedere.
”Non ne ho idea.” Rispose in un sussurro,sfirandomi il naso col suo. “Ma credo che dovremmo baciarci.”
Deglutii a vuoto,dopodichè sentii le sue labbra sulle mie,rimasi ferma,facendo scivolare le braccia lungo i fianchi,poi,Harry,mi passò la lingua sulle labbra,chiedendomi di schiuderle,chiusi gli occhi e schiuse le labbra,permettendo alle nostre lingue di incrociarci.
In quel momento il cuore poteva scoppiarmi,le gambe potevano cedere da un momento all’altro,e qualsiasi contatto con la realtà poteva essere interrotto. Il profumo di Harry mi inebriava la mente,e quando ci allentammo,mi sentii vuota: mi mancavano già le sue labbra.
”Beh,okay,da dove comincio?” mi chiese imbarazzato. “Okay,mi piaci. Bene,l’ho detto,dopo mesi e mesi,l’ho detto.” Disse ridendo nervosamente.
”Ehm,sì,cioè,no..Okay,si,anche tu mi piaci.” Dissi guardandolo appena.
”Bene,quindi adesso dovrei chiederti se vorresti diventare la mia ragazza,giusto?” mi chiese passandosi una mano tra i capelli. “Beh,sì,dovrei farlo,quindi,Rachel,vorresti essere la mia ragazza?”
Annuii debolmente,lui mi sorrise e mi prese il volto tra le mani.


Claire’s Pov


Cercavo ancora Liam,mancava poco alla mezzanotte,ed eravamo stati per tutta la serata divisi,quando la mia attenzione fu catturata da Harry e Rachel che ballavano. Mi fermai di colpo,e qualcuno mi venne a sbattere contro.
”Liam!” esclamai voltandomi. “Che fine avevi fatto?”
”Controllavo Niall,ha bevuto un po’,sai com’è,non regge bene l’alcool.” Spiegò gesticolando.
”Ti perdono solo perchè mi hai abbandonata per una giusta causa. Ma adesso zitto,voglio guardare che succede tra Harry e Rachel.” Gli dissi indicandoli col mento.
E poi accadde,si baciarono. Mio dio,che carini che erano. Incrocia per un momento lo sguardo di Rachel: aveva gli occhi lucidi e le guance arrossate.
”Prima della mezzanotte,mi permetterai di ballare con te?” chiese Liam sbuffando,mi girai,sorrisi,e allacciai le braccia dietro al suo collo,lui portò le sue mani sui miei fianchi,avvicinandomi di più a sé.
”Ci siamo riusciti,la festa sta andando alla grande.” Mi sussurrò all’orecchio in modo seducente.
Alzai il volto sorridendo appena,e biascicai un “E’ tutto merito del mio fidanzato.”
Vidi Liam farsi sempre più vicino,fino a far incontrare le nostre labbra. Mi baciò dolcemente,accarezzandomi la guancia,poi,la presa sui miei fianchi si fece più forte,e le nostre lingue,iniziarono a rincorrersi vorticosamente. Liam si allontanò da me,e mi fissò intensamente negli occhi,sorrisi debolmente e annuii,mi porse la mano che strinsi forte,senza aspettare una sua mossa,mi incamminai verso le scale. Per tutto il tragitto restammo in silenzio,avevo le gambe molli,credevo che prima o poi avrei ceduto e sarei cascata a terra,ma poi,vidi la porta della mia camera,sapevo cosa dovevo fare,così,con fare deciso,spalancai la porta,lasciando la presa sulla mano di Liam,che la sbatté violentemente,dopodichè si appoggiò ad essa,e mi guardò divertito. Tutta la mia sicurezza era sparita. Volevo solo andare via da quella camera,al sicuro giù con tutti gli altri.
Liam non accennava a muoversi,e nemmeno io,che avevo iniziato a torturarmi le mani,alzai lo sguardo verso Liam,che sorridendo,mi tendeva la mano,che afferrai,lui mi tirò a sé,stringendomi forte. Mi alzo il viso con due dita,e mi guardò negli occhi,poi,senza dire nulla,si fiondò sulle mie labbra,invertimmo i ruoli: adesso ero io ad essere schiacciata tra la porta e il suo corpo. Liam portò le mani sul mio viso,impedendomi di muovermi,approfondendo secondo dopo secondo quel bacio,che entrambi,desideravamo darci da troppo tempo.

Baby, baby, baby 
Teach me, teach me, teach me 
Show me, show me, show me 
The way to your heart
 

Le note di ‘Love me like you do’,di Justin Bieber,accompagnavano il tutto.
Fece aderire di più i nostri corpi. Adesso,le sue mani,mi accarezzavano la schiena,tenendomi stretta a lui,una di esse si spostò sulla mia coscia,iniziando ad accarezzarla,poi,incrocia le gambe intorno al suo bacino,con le braccia ben strette intorno al suo collo. Sorridendo,Liam,arrivò al mio letto,si sedette. Mi misi a cavalcioni su di lui,dando le spalle alla porta,mi avventai di nuovo sulle sue labbra,infilando le mani tra i suoi capelli,ma Liam,prontamente,ribaltò la situazione. Mi fece distendere sul letto,per poi sdraiarsi su di me,puntellandosi sui gomiti per non pesarmi.

Oh, my baby, baby 
I'm begging, lady, lady 
Put me in the middle 
That's where I'm start
 .

Iniziò a baciarmi il collo,lasciando piccoli segni violacei. Credevo di scoppiare a momenti. Non avevo le farfalle nello stomaco,avevo un intero esercito.
Con la bocca,risalì fino al lobo dell’orecchio,che mordicchiò. Mi lasciai scappare un sospiro,e sentii Liam sorridere sulla mia pelle. Mi guardò negli occhi,e riprese a baciarmi le labbra,scendendo sempre più giù,fino ad arrivare al seno,ancora coperto dal vestitino,e prese a baciarmi la pelle lasciata scoperta dal vestitino,mentre una sua mano,continuava ad accarezzare il mio interno coscia.

Baby, baby, baby 
Let me, let me, let me 
Let me, love me, love me 
Be all you desire 

Quando riportò la concentrazione sulle mie labbra,mi parve di volare,incrociai le braccia al suo collo,spingendolo di più verso di me,anche se lui,afferrò un mio braccio,facendo unire le nostre mani,per poi allontanarle da noi,facendole scivolare lungo il bordo del letto. Rimase a fissarle per un secondo,dopodichè rivolse il suo sguardo a me,abbassò il viso all’altezza del mio orecchio.
“Voglio fare l’amore con te.” Sussurrò dolcemente.
Gli alzai il viso,e lo guardai intensamente negli occhi,poi lo baciai.
Ero sicura di ciò che stavo per fare. Ero sicura dei miei sentimenti verso Liam. Ero sicura di amarlo.

Pretty baby, baby 
I'm begging lady, lady 
Take me to the top now 
And I'll take you higher
Alzai il busto,lasciando che Liam abbassasse la cerniera di quel maledetto vestitino,che fece scivolare lungo il mio corpo,lanciandolo,poi,in un angolo remoto della mia cameretta. Le mie mani,accarezzavano gli addominali di Liam,dopodichè,mi decisi,ed afferrai due lembi della maglietta,che tolsi,e che lanciai accanto al mio vestitino. Lui,riprese a ricoprirmi il corpo di baci,lasciando qualche segno violaceo qua e là.
Le mie mani scattarono lungo la cintura dei suoi pantaloni,seguiti subito dopo dal mio reggiseno,che andarono a fare compagnia alla sua maglia.

Love me like you do 
Love me like you do 
Like you do 
Love me tight and don't let go 

What am I to do 
When you love me like you do? 
Like you do 
Love me tight and don't let go
 

 

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Saaaaaaalve.
Allora,non ci sono riuscita. La parte hot che volevo io,non è riuscita. Sorry.
Va beh,io ho fatto del mio meglio :c
Comunque,ah,sì,volevo ringraziare chi legge,chi recensisce,le ragazze che hanno messo la storia tra le seguite,le preferite e le ricordate. Grazie a tutte :’)
Ah,sì,volevo ringraziare la mia amica Maricuccia *saluta con la mano*  che mi ha aiutata molto per questo capitolo. GRAZIE.
//Scusate per gli errori,non rileggo mai ciò che scrivo :o
Adios,
Rossella,


P.s:Questa sfigata sono io su twitter: https://twitter.com/loserlikeme_

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** She's Evelinne ***


 
Mi svegliai con la testa che mi faceva male,cercai di aprire gli occhi,ma fui costretta a richiuderli perchè dalla tenda aperta filtrava il sole,che seppur non tanto forte,mi procurava fastidio. Cercai di rigirarmi nel letto,ma il braccio di Liam intorno ai miei fianchi mi impediva qualsiasi movimento.
Cercai di spostarlo con una mano,ma la sua presa si fece più forte e mi strinse di più a te. 
"Rimani ancora un po' a letto." mi sussurrò con voce impastata,mi voltai verso di lui,e gli baciai la fronte,poi poggiai la testa sul suo petto e richiusi gli occhi,mentre lui mi accarezzava i capelli.
Sentimmo bussare alla porta,sbuffai e mi misi a sedere.
”Chi cavolo è che rompe le scatole a quest’ora?” urlai arrabbiata.
”In realtà è mezzogiorno!” gridò quella che era la voce di Louis. “E tra un po’ torna tua madre..” aggiunse.
Mi alzai velocemente,e corsi in bagno per cambiarmi,lasciando Liam a letto con una faccia sconvolta.
”Dovresti vestirti anche tu!” gli urlai dal bagno,lo sentii sbuffare per poi raggiungermi.
”Si,ma prima dovrei farmi un doccia.” Mi avvertii.
”Fai pure,io ho finito,ti aspetto giù.” Gli dissi stampandogli un bacio sulla guancia.
Scesi al piano di sotto,dove tutti quanti erano intenti a sistemare casa,afferrai il primo sacco per l’immondizia che trovai,e iniziai ad aiutarli.
”Allora,com’è andata con Payne,stanotte?” mi chiese Louis ammiccando.
”Louis,dovresti iniziare a farti gli affari tuoi.” Lo avvertii.
”Ha usato le dovute precauzioni? Non voglio diventare zio a questa giovane età!” esclamò scuotendo il capo.
”Vuoi davvero sapere ogni singola cosa che abbiamo fatto?” gli chiesi scocciata.
”No,sarebbe come scoprire cosa ha fatto mia sorella con mio fratello.” Rispose scuotendo il capo.
”Fratello?” gli chiesi.
”Cioè,sì,tu sei come una sorella per me,e Liam e come un fratello per me,quindi siete miei fratelli..è un incesto quello che avete fatto!” esclamò indignato.
”Incesto? Chi ha detto incesto?” chiese Harry come risvegliandosi da un sogno.
”Ed ecco qua il cretino che si sveglia.” Sbottai.
”Non offendere Harry.” Mi avvertì Rachel.
”Non è tenera la mia ragazza?” ci chiese Harry abbracciandola.
”Non sono in vena di vedere sbaciucchiamenti a destra e a manca,okay?” urlai spazientita.
”Però ieri sera non la pensavi così.” Si intromise Niall.
”Biondino,stai zitto,altrimenti la prossima volta potresti ritrovarti accidentalmente con i capelli blu!” gli urlai.
”Buongiorno!” esclamò Liam allegro.
”Forse lo è per te.” Grugnii rimettendomi a lavoro.
”Non l’hai soddisfatta abbastanza,Liam.” Lo rimproverò Harry.
”Davvero?” chiese Liam guardandomi.
”Lasciatemi stare,vi prego!” esclamai mentre le mie guance prendevano fuoco.
”Uuuh,Marie si è imbarazzata!” esclamò Louis ridendo.
”Lou,ti prego,non chiamarmi Marie,e lasciami stare. Pensa a pulire,piuttosto.” Gli dissi tranquilla.
”Lasciate stare la mia piccolina!” protestò Liam abbracciandomi da dietro e stampandomi un bacio all’angolo della bocca.
”Eh no,ciccio. Questo vale anche per te. Devi lasciarmi stare..e non chiamarmi piccolina!” lo avvertii liberandomi dalla sua presa.
”E’ giusto un po’ nervosa.” Commentò Rachel.
”Rachel!” esclamai dalla cucina.
”Okay,okay,sto zitta!” mi rispose lei.
Il resto della mattinata lo trascorremmo a pulire casa,e quando finalmente ci sedemmo stremati sul divano,mia madre tornò a casa,chiedendoci come fosse andato il party.
”Beh,per Liam e Claire è andato molto bene,direi.” Le disse Harry.
”Harold,sei un mezzo uomo morto.” Sibilai a denti stretti,mentre Liam giustificava l’esclamazione di Harry.
Eravamo seduti a terra cercando di giocare a Monopoli,anche se con quegli imbecilli che mi ritrovavo come amici la cosa era un’impresa.
”Louis! Non barare!” sbuffò Rachel.
”Stanno suonando al campanello.” Mi fece notare Liam,mi alzai,e corsi alla porta,che aprii con estrema prudenza: non volevo altre sorprese come quelle del giorno di Natale,quando la porta si aprii completamente,mi accorsi di una donna sulla sessantina,con un cappottino grigio,e il cappello dello stesso colore. Dal cappello si intravedevano dei capelli rossi,e gli occhiali da vista spegnevano dei bellissimi occhi nocciola.
”Nonna!” esclamai saltandole addosso.
”Claire!” esclamò lei abbracciandomi. “Fatti guardare.” Mi disse poi esaminandomi dalla testa ai piedi.
”Devi mettere un po’ di grasso.” Sentenziò dopo un’attenta osservazione.
”Non iniziare,nonna.” La avvertii prendendole la valigia. “Entriamo che si congela.” Le dissi precedendola in casa.
”Nonna Abigail!” esclamarono gli altri in coro correndole in coro.
”Oh,ragazzi! Come siete cresciuti!” esclamò lei racchiudendoli in un abbraccio generale.
”Claire,tesoro,va’ a chiamare tua madre.” Mi disse mia nonna,ripresi in mano la valigia e la trascinai al piano di sopra.
”Mamma,è arrivata nonna Abigail.” Dissi a mia madre entrando nel suo studio.
”Davvero?” mi chiese incredula.
”Sì,è giù,ci conviene scendere,tiene in ostaggio i ragazzi.” La avvertii sparendo per le scale.
In soggiorno le cose erano cambiate. Adesso la nonna era seduta sulla poltrona bianca d’avanti al camino,mentre gli altri erano seduti sul parquet,mentre ascoltava ciò che diceva.
”Beh,l’America,ragazzi miei,credetemi,è fantastica.” La sentii sospirare mentre mi sedevo accanto a Liam.
”America?” le chiesi spaesata.
”Sì,tesoro,sono stata in America.” Mi rispose sognante.
”Oddio! Perché non mi hai detto nulla,nonna?” le chiesi mettendo il broncio.
”Su,non arrabbiarti,ho portato una cosa per te,è in auto.” Mi disse sorridendo.
Mia nonna,era stata una famosa giornalista,ed era sempre stata abituata a girare per il mondo,e quindi quando era andata in pensione,non volle nemmeno saperne di smetterla di viaggiare,così ogni tanto spariva,e ritornava a casa piena zeppa di regali.
Da bambini,io e gli altri,amavamo sederci accanto a lei,e restavamo ore ed ore incantati ad ascoltare i suoi racconti,mentre sgranocchiavamo i suoi famosi biscotti al cioccolato.
”Mamma,che ci fai qui?” chiese mia madre entrando in soggiorno,e avvicinandosi a lei per abbracciarla.
”Oh,Samantha,avevo voglia di rivedere i mie nipoti.” Le rispose ammiccando nella nostra direzione.
”Potevi anche avvertire,però.” Le fece notare mia madre.
”Le sorprese inaspettate sono le più belle,no?” chiese mia nonna in tono ovvio.
”Certo. Quindi,adesso tolgo il disturbo,e me vado a preparare la camera degli ospiti.” Ci avvertì mia madre ritornando al piano di sopra.
”Allora,che mi sono persa in questi ultimi mesi?” ci chiese mia nonna squadrandoci uno ad uno.
”Allora,vediamo.” Iniziai. “Allora,Niall è migliorato in matematica;io e Louis siamo finiti dal preside solo sei volte,poco direi. La ex di Liam era incinta,ma anche se il figlio non era di Liam,lei continuava a dire il contrario. Harry non è riuscito ad avere un appuntamento con Pamela,la nuova ragazza a scuola. La professoressa di chimica mi odia;il mio ex si è fatto vivo il giorno di Natale per chiedermi scusa;papà mi ha mollata il giorno del concerto dei Green Day perché la sua compagna doveva partorire,così io e Louis,con l’auto si suo padre,siamo andati da soli al concerto,abbiamo dormito in auto,e siamo finiti in caserma perché Louis guidava troppo veloce,così il povero Liam è venuto a salvarci...Uuhm,Terry e le sue schiavette stavano per uccidermi durante l’ora di ginnastica. Zayn si vede con una tipa,ma non sappiamo chi sia;Louis ha lasciato Eleanor..e notizia fresca fresca,Harry e Rachel stanno insieme.” Conclusi.
”Hai dimenticato una cosa.” Mi fece notare Louis.
”Cosa?” gli chiesi perplessa.
”Che tu e Liam state insieme da un mese.” Rispose prontamente Niall.
Io e Liam,che era seduto alla mia destra,ci guardammo arrossendo come due pomodori.
”Beh,mi sono persa parecchie cose.” Decretò mia nonna ridendo. “Beh,auguri alle due coppiette. E,Claire,era ora che tu ti dichiarassi a Liam! Parlavi sempre di quanto ti piacesse!” esclamò mia nonna chinandosi per pizzicarmi una guancia,mentre gli altri iniziarono a ridere.
”Smettetela.” Bofonchiai incrociando le braccia al petto.
”Su,non prendertela.” Mi sussurrò Liam all’orecchio,poi mi stampò un bacio sulla guancia,e mi abbracciò.
”Claire,che vuole dire che Terry e le sue schiavette stavano per ammazzarti?” mi chiese mia nonna tornando seria.
”Nulla. Le solite cose,solo che stavolta ci sono andate giù pensate,vero Rachel?” 
Rachel annuì,e poggiò la testa sulla spalla di Harry.
”Devo fare due chiacchiere col preside?” mi chiese mia nonna preoccupata.
”No,nonna,davvero,non ce n’è bisogno.” Tentai di rassicurarla.
”Louis!” esclamò all’improvviso mia nonna facendo sobbalzare il mio migliore amico.
”Si,nonna Abigail?” le chiese.
”Come mai hai lasciato Eleanor?” le chiese lei.
”Oh,beh,si è trasferita..e,si sa,le storie a distanza a quest’età non durano..” spiegò Louis passandosi una mano tra i capelli.
”E Zayn dov’è?” chiese ancora mia nonna.
”Dovrebbe essere con la sua ragazza.” Le rispose Harry.
”Liam,Claire,come vi siete messi insieme?”
”Nonna,sei troppo curiosa.” Le dissi sbuffando.
”Beh,in realtà è un po’ complicata la cosa…” disse Liam gesticolando.
”Ho capito,ho capito. Vado a prendere i regali in auto,voi aspettatemi qui.”
Vedemmo mia nonna sparire all’ingresso e ritornare solo dopo quindici minuti,piena di buste.
”Allora,questo è per Rachel,questo è per Louis,questo è per Liam,questo è per Niall,questo è per Harry,questo è per Zayn..Claire,mettilo da parte,e questo infine è per te.” Mi disse porgendomi la custodia di una chitarra.
Aprii con mani tremanti la custodia,fino a trovarmi di fronte una fantastica chitarra blu elettrica.
”Oddio nonna,non dovevi!” urlai saltellando.
”Beh,tua madre mi ha detto che la tua chitarra ha fatto una brutta fine..” rispose lei.
”Beh,sì,la notte di Natale..ho diciamo buttato a terra la chitarra svariate volte,e poi si è rotta…” ammisi.
”Beh,controlla la dedica,su.” Mi disse mia nonna indicandomi il retro della chitarra.
”Oddio..nonna,mi manca l’aria…è di Billie Joe Armstrong? Quel Billie Joe Armstrong?” urlai.
”Sì.” Confermò lei ridendo.
”Come hai fatto?” lei chiese guardando la chitarra incredula.
”Ho le mie fonti.” Mi disse facendomi l’occhiolino. “Adesso scusatemi,ma vado in cucina a preparare dei biscotti.” Ci disse alzandosi e dirigendosi in cucina.
”Tua nonna è forte!” esclamò Louis.
”Lo so,l’hai detto almeno un migliaio di volte,lo sai?”
”Claire!” esclamò Liam.
”Che c’è?” gli chiesi.
”Non mi hai dato nemmeno un bacio da quando ci siamo svegliati.” Mi fece notare.
”Ow,piccolo,mi dispiace.” Gli dissi mordendogli una guancia.
”In realtà mi aspettavo un bacio.” Protestò.
”Accontentati.” Ribattei.
”Me la pagherai.” Sibilò.
”Correrò il rischio.” Gli dissi facendo spallucce.
”L’hai voluto tu!” esclamò fiondandomisi addosso e iniziando a farmi il solletico.
”No,Liam,ti preg..Ahahahahaha..smettila..ahahah..oddio..” biascicai ridendo convulsamente.
”No,non la smetto!” esclamò ridendo anche lui.
”Sei un bastardo..Ahahahah..chiedo pietà…ahahahah..e va bene,ti do il bacio,basta che mi lasci libera!” urlai stremata.
”Ecco,così va meglio.” Disse lui chinandosi verso di me,mi prese il volto tra le mani,e mi baciò.
”Hai avuto ciò che volevi,contento?” gli chiesi rialzandomi.
”Ti amo.” Mi sussurrò posando di nuovo le labbra sulle mie.
”Anche io.” Gli sussurrai stringendolo a me.
”Bussano al campanello!” urlai agli altri in soggiorno.
”Non preoccuparti tesoro,vado io!” mi avvertì mia nonna dalla cucina.
Dopo poco tornò in soggiorno seguita da Zayn e una ragazza dai lunghi capelli castani.
”Ragazzi,lei è Evelinne,la mia ragazza.”
 
 
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Hoooooooooooola (:
Come state?
Allora,in teoria dovevo aggiornare ieri,ma…sono stata male,e quindi non avevo voglia di mettermi al pc e scrivere.
Inoltre,noterete che il capitolo è veramente corto e privo di un qualsiasi senso logico,ma beh,è solo un capitolo di passaggio,perché nel capitolo successivo succederà qualcosa di molto SBAM che sconvolgerà la vita di Claire uu.
Dal capitolo si evince la mia totale fissa per i Green Day..di nuovo,ma è più forte di me,li adoro isdasjd
Bene,la storia è quasi finita,ci mancano pochi capitoli..no,okay,non così pochi..forse otto,poi ci sono gli ultimi ultimi due capitoli che precedono una sorta di epilogo..quindi in tutto sono altri undici capitoli.
Voglio ringraziare come sempre chi recensisce,inserisce la storia tra le preferite,seguite e ricordate,e poi vorrei chiedervi di lasciare qualche recensione,vi prego çç
Avete ascoltato Take me Home? Io sì,ma sono così trasgry,che adesso ascolto Up all night uu
Okay,vi lascio,vado ad ascoltare My World 2.0 di Giustino c:
Adios,
Rossella.
 
P.s. Scusatemi per tutti gli errori che troverete,ma non rileggo mai ciò che scrivo :\

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Here i am ***


Allora,volevo dire che per un po' non aggiornerò perchè non è un buon periodo,ed una ff allegra come questa mi è difficile da scrivere. Comunque,per le ragazze che mi seguono,volevo dire che a breve posterò una nuova ff che avrà 12 capitoli,e sarà molto diversa da questa.
Tra l'altro,tornerò non appena avrò un paio di capitoli pronti,in modo da poter aggiornare velocemente :)
#Rossella

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Tu-Sai-Chi ***


”Bussano al campanello!” urlai agli altri in soggiorno.
”Non preoccuparti tesoro,vado io!” mi avvertì mia nonna dalla cucina.
Dopo poco tornò in soggiorno seguita da Zayn e una ragazza dai lunghi capelli castani.
”Ragazzi,lei è Evelinne,la mia ragazza.” Disse Zayn sorridendo.
”Ciao.” Sussurrò la ragazza.
”Io sono Rachel.” Si presentò la mia migliore amica tendendole la mano.
”Io Harry.”
”Io Niall.”
”Io Louis.
”Io Liam.”
”Claire.” Mi limitai a dire spazientita.
Squadravo la ragazza dalla testa ai piedi,più la guardavo,più mi ricordava qualcuno che avevo già conosciuto.
”Vi somigliate molto.” Ci fece notare Harry mentre eravamo seduti in soggiorno mangiando i biscotti di mia nonna.
”Non è vero.” Smentii io.
”Invece vi somigliate.” Si intromise Liam. “Guarda la forma degli occhi e della bocca..” mi fece notare.
”Liam..” sussurrai stringendo i pugni.
”E anche la forma del mento!” esclamò Rachel.
”Cavolo smettetela!” esclamai arrabbiata.
”Claire che ti prende?” mi chiese Zayn alzandosi a sua volta.
”Vuoi sapere che mi prende? Davvero?” gli urlai,lui annuì,ed io strinsi di più le braccia lungo il corpo,conficcandomi le unghie nella pelle.
”Vuoi sapere chi è suo padre? Brody Williams! Ti dice niente?” urlai trattenendo le lacrime.
Osservandola meglio,mi ero resa conto di averla vista già qualche volta..Quando eravamo entrambe molto piccole,di solito incontravo mio padre ed Evelinne al parco,ma dopo pochi anni,questa tradizione si perse. Vedere che voleva bene più ad Evelinne che a me mi distruggeva.
“Tu vuoi dire che lei è..beh,Tu-Sai-Chi?”  mi chiese Rachel incredula.
”Sì.” Sussurrai ancora.
”Oh merda..” mormorò Louis.
”Dimmi che scherzi.” Mi pregò Zayn.
Scossi la testa,cercando di cacciare indietro le lacrime,poi corsi al piano di sopra,chiudendomi in camera.


Louis’s Pov


Vidi Claire correre in camera,voltai lo sguardo verso Evelinne che guardava con sguardo vuoto la grande foto di Claire appeso sulle parete di fronte a lei. Vidi Zayn guardarla preoccupato,e poi Evelinne afferrare la sua borsetta e correre all’ingresso,poi la porta sbatté,e il mio sguardo ritornò su Zayn,che,quasi come se la stesse implorando sussurrò un debole:”Evelinne..”
Mi voltai verso Liam,che con il braccio lungo il fianco,guardava impietrito le scale su cui poco prima era sparita Claire,mentre Harry stringeva le spalle di Rachel con un braccio,Niall,aveva raggiunto Zayn e insieme parlottavano fitto fitto.
Era tutto fin troppo silenzioso,deglutii e mi decisi a salire in camera da Claire. Sapevo quanto avesse sofferto,non ne parlava mai con nessuno,era sempre troppo occupata a mascherare il suo dolore dietro un sorriso e dietro a quel maledetto caratteraccio che si trovava. Non aveva ancora avuto il coraggio di rivelare al mondo il suo vero carattere,ed era un peccato. Non aveva mai detto quanto gli sguardi e i sorrisini della gente la ferissero; aveva sempre paura di non essere abbastanza, aveva paura di essere abbandonata. Aveva paura di essere abbandonata di nuovo.
Percorsi lentamente le scale,e sospirai prima di bussare alla porta di camera sua. Aspettai circa tre minuti,ma dal momento che non ricevetti risposta,iniziai a preoccuparmi,e con mi sorpresa,notai che la porta non era chiusa a chiave,così scivolai all’interno della stanza,e vidi Claire seduta ai piedi del letto,che canticchiava. Mi chinai verso di lei e le toccai la spalla,lei si sfilò le enormi cuffie,tirò sul col naso,e si asciugò le lacrime con la manica della felpa.
”Sai,in questo ultimo periodo ho pianto più di quanto io abbia mai pianto in 17 anni della mia vita.” Mormorò lei, lasciandosi scappare una risatina isterica,ma poi,la maschera cedette,e ricominciò a piangere.
”Non è giusto.” Singhiozzò. Strinsi di più la presa intorno alle sue spalle e rimasi in silenzio,aspettando che lei parlasse.
”Fa male,capisci? Fa male sapere che lei adesso vive con mio padre;fa male sapere che lui trascorre con lei il giorno del suo compleanno;fa male sapere che lei ha il suo sostegno e supporto,mentre io ho solo lacrime e ricordi. Solo dei miseri ricordi,Louis,come posso vivere solo col ricordo di mio padre? Io ho un padre,ma faccio finta che sia morto. Mi ha deluso troppe volte,vedere Evelinne,immaginare la sua vita perfetta..è stato troppo. Anche io ho dei problemi,delle insicurezze,e a volte è tutto troppo per me. Ma non posso piangere ho sfogarmi,io ho una maschera che deve essere mantenuta giorno dopo giorno. Nessuno deve sapere realmente come sto.” Disse lei, scuotendo il capo.
”Non c’è nulla di male nel sapere che anche tu puoi soffrire,Claire.” Le dissi dolcemente.
”No,Lou. La gente mi odia già adesso..cosa accadrebbe dopo? Sai,a furia di dire a tutti che sto bene,me ne sono convinta anche io. Cazzo,recito benissimo,non trovi?” sbottò alzandosi velocemente.
Restai seduto per terra con le gambe incrociate,alzando lo sguardo per seguire i suoi movimenti. Camminava avanti e dietro,gesticolava urlando qualcosa sul ‘crescere senza un padre e con problemi di autostima’,più la guardavo,più mi rendevo conto che aveva ragione: come attrice era fottutamente brava. Devo deviare la conversazione verso qualcosa di più leggero.



Claire’s Pov  
 
 
“Lou,mi ascolti?” urlai interrompendomi.
”Uh? Oh,sì,sì..senti..devo dirti una cosa..mi sto vedendo con qualcuno..” borbottò abbassando lo sguardo.
”Qualcuno? Con la ‘o’? Oddio,ho sempre desiderato avere un migliore amico gay!” cinguettai saltellando.
”Ma no,si chiama Elisabeth ..” rispose imbronciato.
”E’ donna al 100%?” gli chiesi cautamente.
”CLAIRE MARIE WILLIAMS! Smetti subito di scherzare,è una cosa seria!” esclamò arrossendo.
Mi fermai di botto e mi sedetti di fronte a lui.
”Lou,che hai fatto? L’hai messa incinta?” gli chiesi preoccupata.
”No,ma che…peggio.” Sibilò a denti stretti.
”Quanto ‘peggio’?”
”Penso di amarla..” sussurrò coprendosi le mani col viso.
Spalancai gli occhi,e poi iniziai a prenderlo a pugni sulla spalla.
”Ma tu se in un coglione,Tomlinson! Mi hai fatto spaventare,cazzo! E quale sarebbe il problema?”
”Ha un ragazzo.” Disse tutto d’un fiato.
”Ti sei messo a fare l’amante..no,aspetta! Eravate già amanti,per questo hai lasciato Eleanor! Cavoletti di Bruxelles! Dovevi dirmelo subito!” esclamai.
” No che non dovevo dirtelo!” si maledisse lui mordendosi la lingua.
”Eh,beh,ho indovinato?” gli chiesi curiosa.
”Non so come cavolo tu abbia fatto,ma si,hai indovinato.”
”Quando mi farai conoscere questa Elisabeth? No,aspè,non credo di esserne tanto sicura.. assicurati prima che non sia una delle mie tante sorelle sparse per il mondo.” Lo pregai sbattendo le ciglia.
”Non è tua sorella,non preoccuparti..beh,magari una di queste sere organizziamo un’uscita a quattro.” Propose lui.
”E quando lo dirai agli altri?” gli domandai.
”Quando tra me e lei le cose saranno finalmente normali.” Rispose a malincuore.
”Ti sei cacciato in un guaio troppo grande..troppo grande persino per me che sono la regina dei guai.” Gli dissi rialzandomi.
”E adesso dove vai?” mi chiese alzando il viso.
”Giù,vado dagli altri..devo parlargli di Evelinne..devo scusarmi con lei e con Zayn.” Risposi fermando la mano sulla maniglia.
”Ow,la mia piccola rompiscatole sta crescendo.” Disse Louis asciugandosi una finta lacrima.
”Ma un migliore amico più stronzo non potevo scegliermelo?”
”No,mi vuoi troppo bene,senza di me la tua vita sarebbe stata incompleta.” Disse lui passandomi un braccio sulle spalle,mi scostai e lo sorpassai.
”Certo che te lo credi troppo,eh.” Gli feci notare,poi mi fermai,e corsi da lui,stritolandolo in un abbraccio.
”E questo?” mi chiese perplesso.
”Grazie.” Gli dissi solamente.






------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

DETTO SINCERAMENTE,QUESTO CAPITOLO DOVEVA ESSERE PIU’ SBAAAAM.

E ancora una maledetta introduzione urlata..penso che chiamerò questo spazio:”L’ANGOLO DELL’URLO”..che dite?
Ho impiegato 29 fottuti giorni per pubblicare questo maledetto capitolo,ma vi rendete conto?
Cioè,no,tanto parlo da sola çç
Mi lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate? Devo continuare? Devo lasciare perdere? O devo gettarmi giù da un ponte? Invia la tua risposta al 48 88 88,e potrai vincere..un cazzo,non potrai vincere nulla.
Bene,sto sclerando. Avete presente Beautiful? Bene,non è niente paragonato a quello che succede a noi directioners,non trovate?
Okay,sto parlando molto…
Vi prego lasciatemi una piccola recensione..almeno 5 per farmi andare avanti..ah,durante le vacanze natalizie,ho in programma di aggiornare un giorno sì e uno no,così la storia finisce prima,e posso dedicarmi a quest’altra: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1085646&i=1
Qualcuna di voi ha un lj con icon,banner,bg e intestazioni di natale? Se qualcuna ne ha uno,può contattarmi per messaggio privato o qui https://twitter.com/loserlikeme_   su twitter? Graaazie c:
//come sempre,perdonate gli innumerevoli errori,ma non rileggo mai ciò che scrivo :c
Rossella..

P.s.Adoro il titolo del capitolo **

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** I'm not a child. ***


Quando arrivai in soggiorno,Evelinne era già andata via,così anche Zayn. Guardai i ragazzi e con un’alzata di spalle,mi sedetti vicino al camino.
”Come stai?” mi chiese Liam, stringendomi una mano.
”Bene.” Risposi sorridendo. “Avevo solo bisogno di sfogarmi.” Continuai.
La settimana successiva,il rientro a scuola era stato uno strazio vero e proprio. I ragazzi si trascinavano per i corridoi con un aspetto da zombie,e ogni minimo rumore li faceva trasalire. Camminando per i corridoi si potevano vedere ragazzi poggiati con la fronte all’armadietto e con gli occhi socchiusi,nelle aule,durante le lezioni più noiose,qualcuno sonnecchiava con la testa poggiata sul banco,non udendo i rimproveri dei professori,che scuotendo il capo,abbandonavano ogni tentativo di poterli risvegliare.
Ero come sempre seduta all’ultimo banco della fila sinistra,contemplavo il cortile innevato evitando accuratamente di ascoltare la professoressa di letteratura,che spiegava,senza sosta,qualcosa su Jane Austen,quando vedo una ragazza dai lunghi capelli castani attraversare il cancello e sedersi su una delle panchine di fronte all’aula di chimica. Aguzzai meglio la vista,e con enorme orrore,scoprii che si trattava di Evelinne,che,probabilmente,sentendosi osservata si voltò verso la finestra da cui la guardavo,così mi affrettai ad abbassarmi,mentre la mia compagna di banco mi guardava interrogativa.
”E’ una luuuunghissima storia,Cassie,lascia stare.” Le dissi in risposta alla sua espressione,lei annuì,e ritornò a prendere appunti.
Quando la campanella suonò,prima di avviarmi verso il mio armadietto,pregai mentalmente tutti gli dei e le dee di aver preso una svista,di essermi confusa,ma,ahimé,non era così. Fuori scuola,ad aspettare tutta sorridente il suo amato,c’era proprio Evelinne,avvolta in un delizioso cappotto beige,dal quale si intravedevano due lunghe gambe rivestite da un paio di calze color crema. Sui capelli castani spuntava uno di quei baschi alla francese dello stesso colore del cappotto. Alzò una mano nella nostra direzione,mostrando così la sua perfetta manicure.
Un altro passo.
Riesco a vedere il suo enorme e decente sorriso.
Un altro passo ancora.
E’ senza trucco,eppure è bellissima,non riesco a trovare una sola miserabile imperfezione.
L’ultimo passo.
Odora di menta.
Mi giro disgustata quando apre la bocca per salutarmi,guardo uno ad uno i ragazzi,che mi fissano preoccupati,faccio spallucce e abbasso lo sguardo.
Comincio a fissare le mie converse nere ormai usate e strausate,mentre lei,invece,indossa degli stupidi stivaletti che le danno un’aria da brava ragazza. Le sue gambe statuarie sono in bella mostra,mentre io,invece,le ho rinchiuse in un paio di jeans scuri. Il suo cappottino mi irrita,mi sa di bambina dei film di Natale degli anni ’80,meglio la mia giacca di pelle. I suoi capelli lunghi e lisci mi danno la nausea,i miei non si sistemerebbero così nemmeno se venissero pagati.
Alzo il viso e incontro i suoi occhi verdi. Maledetta. Ha gli occhi del mio stesso colore. Così verdi e nauseanti…sto impazzendo.
”Io vado.” Dissi ad un tratto,mi voltai e mi diressi di gran carriera fuori da quel maledetto cortile,e lontana da quella tipa.
Tirai fuori dalla tasca il mio amato ipod,infilai le cuffie,e canticchiando,mi diressi verso casa mia, come sempre vuota.
“Torno per cena,Marie. Ti voglio bene,mamma.”
”Odio anche questo stramaledettissimo post-it giallo. Mi da la nausea.” Sbraitai accartocciando il bigliettino e lanciandolo a terra.
Mi vibrò il cellulare,sbuffai e lessi il messaggio che Liam mi aveva appena mandato,con una mando sciolsi il codino che avevo fatto,e con l’altra mi affrettai a rispondere al suo stupido messaggio:”-Che cavolo ti è preso?-“
Certo che sei idiota,eh,Liam?” sussurrai battendo sulla tastiera del cellulare.
-Niente,sto bene,avevo solo un po’ di nausea a causa di quel suo odioso profumo-
Aspettai la sua risposta andando in cucina per prendere una mela,che iniziai a sbucciare,poi,corsi a leggere il suo messaggio.
-Ci è rimasta male,Claire.-
-Stavo peggio io-
-Ti stai comportando male.-
mi avvertì.
-Non mi interessa,la vita è mia,la sorellastra pure,la tratto come cavolo voglio.- gli scrissi velocemente,dopodichè,spensi il cellulare,infilai la giacca e uscii di casa sbattendo forte la porta.
Sapevo dove dovevo dirigermi.
 Quando arrivai sul tetto di quel maledetto vecchio palazzo,la confusione passò,lasciando spazio alla pace interiore che solo quel posto riusciva a darmi.
Il sole che tramontava dietro un paio di fabbriche ormai in disuso,pezzi di vetro di alcune finestre luccicava alla luce dei lampioni,mentre il rombo delle macchine veniva attutito e sovrastato dal vento. Il buio incombeva sulla città,e tutto quello che riuscivo a fare,era scattare foto con la mia macchina fotografica.
Odiavo Evelinne. Mi dava fastidio il suo sorriso,era irritante,la sua aria sempre allegra. Odiavo che si vestisse come una ‘ragazza’,mentre io indossavo addirittura qualche maglia che Louis dimenticava a casa mia. Sentivo che eravamo diverse,troppo diverse.
”Ma tra tante ragazze,proprio lei doveva scegliere,Zayn?” mi chiesi sbuffando,poi mi sdraiai sulla tovaglia,e mi misi ad osservare il cielo che piano piano diventava sempre più scuro.
Dopo un’ora trascorsa a guardare il cielo,la mia schiena iniziava a risentirne,così mi alzai,e sempre sbuffando,piegai tutto.
Stavo tornando a casa canticchiando e prendendo a calci un sasso,quando mi ricordai di avere il cellulare spento,così mi affrettai a riaccenderlo e vi trovai le chiamate e i messaggi che i miei amici mi avevano mandato.
Non ebbi nemmeno il tempo di posarlo in tasca,che prese a squillare,guardai il display: Liam.
”Che fine hai fatto,Claire?!” mi urlò non appena risposi.
”Tranquillo,ero in giro,dovevo schiarirmi le idee.” Lo rassicurai sospirando.
”Va bene..ma oggi avevo promesso che avresti trascorso uno po’ di tempo con me...Ti va di venire a casa?” mi chiese.
”Va bene,un quarto d’ora e sono da te.” Gli dissi prima di riattaccare.
Inviai un messaggio a mia madre,dicendole che probabilmente sarei rientrata tardi perché ero da Liam,e poi mi diressi a casa di quest’ultimo.
”Liam!” esclamai gettandogli le braccia al collo quando venne ad aprire la porta.
”Quanto entusiasmo,Claire!” esclamò lui a sua volta per poi baciarmi tra i capelli.
Salimmo in camera sua,mi stesi sul letto,e con gli occhi chiusi mi misi ad ascoltare Liam cantare. Aveva una bellissima voce,era profonda,dolce..era perfetta. Lui,Louis,Harry,Niall e Zayn,avevano formato una band che spesso suonava ai balli scolastici o a qualche festa,erano davvero bravi.
“E’ stata la settimana più stressante della mia vita.” Sospirai mettendomi seduta.
”Mi ha chiamato Zayn,prima,voleva sapere se ci andava di uscire con lui e gli altri.” Mi disse Liam quasi intimorito.
”Sì,va bene,andiamo.” Gli dissi alzandomi.
”Ci sarà anche Evelinne.” Aggiunse,
”Non vengo,allora. Torno a casa,tu va’ pure.” Gli dissi prendendo la giacca.
”Claire! Vieni anche tu,andiamo a mangiare una pizza e poi staremo un po’ da Rachel.” Mi pregò.
”No,Liam,credo di non sentirmi bene,ho preso troppo freddo.” Ripresi mettendo la giacca e tirando su la lampo.
”Ti stai comportando da bambina.” Mi disse.
”Non chiamarmi bambina.” Lo avvertii stringendo i pugni.
”Ma è così che ti stai comportando,Claire!” esclamò.
”Non mi sto comportando da bambina,Liam! Non voglio uscire,non voglio vederla,mi da la nausea,cavolo!” esclamai forte.
”Pensavo fossi più matura,davvero,ma mi sbagliavo. Perché non vuoi capire che Evelinne non ha colpe per quello che tuo padre ha fatto?” mi chiese ancora.
”Non la sopporto,okay? A te non deve importare,esci con loro,vai divertiti,io non ci vengo!” urlai in risposta.
”Oh per favore,ti comporti peggio di una bambina!” urlò ancora Liam.
Strinsi i pugni,aprii la porta della sua camera,e corsi via da quella casa mentre le lacrime mi offuscavano gli occhi.
Arrivai a casa sbattendo la porta,mia madre si alzò preoccupata dal divano,e quando si accorse delle mie lacrime,mi strinse al petto baciandomi il capo,mentre io singhiozzavo,poi ci sedemmo sul divano.
”Ho parlato con tuo padre,oggi.” Mi informò.
Spalancai gli occhi e deglutii. Che cosa?
”Credo di non aver sentito bene.” Mormorai, guardandomi intorno.
”Invece sì,Claire. Io e tuo padre ci sentiamo regolarmente,devo informarlo su qualsiasi cosa accada,dal momento che tu non abbia più la minima voglia di vederlo.” Mi spiegò.
”Perfetto,così lui sa tutto. Quindi vuoi parlarmi di Evelinne,giusto?” le chiesi.
”No,volevo parlare di tuo padre. So che lo odi,tesoro,ma tra me e tuo padre le cose non andavano bene da tempo,eravamo troppo distante,il nostro è stato un amore giovanile,così ardente all’inizio,ma che si è ridotto in cenere in pochi anni. All’inizio trascorrevi molto tempo con tuo padre e con Evelinne,ma poi,col tempo,sei cresciuta,hai iniziato a capire,e tutto ti è crollato addosso. Ma sappi che tuo padre è sempre stato presente nella tua vita. Prendiamo il corso di chitarra e canto,e lui che paga tutto. Alle rappresentazioni finali lui è sempre lì,nascosto all’ultima fila,pronto ad applaudire orgoglioso per sua figlia. Ci sentiamo almeno due volte a settimana per parlare di te,spesso si ferma fuori scuola per vederti,facendo sempre attenzione a non farsi vedere. Lui ti vuole bene,Claire,davvero. Prova a parlargli.” Detto ciò,si alzò,mi accarezzò un’ultima volta il capo,e poi sparì nel suo studio.
Poggiai la testa sul cuscino,e lasciai i pensieri scorrere.
La realtà mi stava divorando,lacerando lentamente. Quel vuoto incolmabile che mio padre aveva lasciato diveniva giorno dopo giorno sempre più profondo. Nessuno sembra poter essere in grado di colmarlo;nessuno sembrava poter essere in grado di ripararmi,perché sì,ero a pezzi. Ero a pezzi,distrutta in tante parti minuscole,così minuscole da confondersi con l’aria,così minuscole da diventare invisibili,da poter essere soppressi,rimossi,cancellati. Ero stata cieca,così cieca da fingere di non vedere il dolore,il male. E adesso mi ritrovavo sul fondo di un lago,senza ossigeno.








ANGOLO DELL’URLO.
Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve geeeeeeeeeeeeente c:
Sono in ritardo di un mese,lo so cc
Okay,stasera sarò rapida,non romperò con le mie parole e frasi inutili..ho troppa fame per ragionare :c
Come vi sembra il capitolo?
Fa schifo?
Fa troppo schifo?
Devo continuare o lascia perdere?
Mi lascerete 5 recensioni per farmi andare avanti?
E adesso,okay,sparisco. Come sempre vi chiedo scusa per il capitolo cooooooortissimo e per gli errori che vi troverete,ma non rileggo mai ciò che scrivo,skst :c

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Apologize ***


Ero seduta sul letto col cellulare in mano aspettando che Louis rispondesse.
”Idiota, rispondi.” Biascicai, mordendomi il labbro inferiore.
Aspettai ancora un po’, poi lasciai perdere e mi gettai a peso morto sul materasso.
”Sarà occupato con Elizabeth.” Mi dissi, passandomi una mano sul viso.
Quella di sicuro era stata una delle settimane peggiori della mia vita.
Non parlavo con Liam da quando avevamo avuto quella specie di discussione, Louis era sempre più preso da questa Elizabeth, Harry e Rachel non trascorrevano un momento separati, Zayn passava tutto il suo tempo libero con Evelinne e Niall era quasi completamente sparito dalla circolazione, così io non avevo fatto altro che ciondolare per le strade della città, recuperare i voti scolastici e starmene chiusa in casa come una suora, sola soletta.
”Basta, adesso mi vesto e vado a farmi un giro, e sono fortunata un’auto potrebbe anche investirmi.” Mormorai alzandomi, e posizionandomi davanti all’armadio e tirandone fuori i primi vestiti che mi capitarono sottomano.
”Mamma, io esco!” esclamai dall’ingresso, e senza ricevere risposta aprii la porta e la lasciai sbattere alle mie spalle.
Camminavo a testa bassa calciando un malcapitato sasso, quando andai a sbattere contro qualcuno.
”Oddio, scusa, scusa!” esclamai imbarazzata, ma poi alzai lo sguardo, e il rossore sulle mia guance sparì. “Oh, Liam..”
Liam, Harry, Niall, Louis e Zayn erano allineati di fronte a me, le mani nelle tasche dei jeans e un sorrisino in viso.
”Claire.” Disse lui con un cenno, poi mi voltai verso gli altri che ammiccavano a destra e a manca, e con uno spintone mi feci spazio tra di loro e proseguii la mia camminata verso il parco giochi.
”Chissà che ci facevano tutti insieme..” mi chiesi sedendomi su una panchina e iniziando a smanettare col cellulare, inviando messaggi a Rachel, dicendole di raggiungermi, cosa che fece solo mezz’ora dopo.
”Scusa, scusa, scusa, scusa per il ritardo.” Mi disse piegandosi sulle ginocchia per riprendere fiato.
”Ma no, figurati.” La rassicurai sorridendo.
”Oh mio Dio, stai sorridendo, non è possibile!” esclamò puntandomi un dito contro.
”Oddio, è vero!” esclamai a mia volta per poi portarmi la mano destra alla bocca, e scuotendo il capo.
”Dai, Claire, andiamo a fare un giro?” mi chiese, porgendomi una mano, che afferrai.
Iniziammo a camminare e tra una chiacchiera e l’altra, arrivammo allo starbucks, entrammo, ordinammo due caffé, e restammo lì per circa mezz’ora, per poi ritornare a casa mia.
”Claire!” esclamò Rachel, riponendo il cellulare in tasca, mi voltai e lei mi fece cenno di avvicinarmi. “Prendiamo l’altra strada.” Mi disse.
”Ma no, Rachel, ci impiegheremo mezz’ora in più!” esclamai scocciata.
”Ti prego, ti prego, ti prego.” Insisté lei.
”Va bene, ma solo per stavolta, intese?” le risposi, lei annuii, mi prese sottobraccio, e cominciando a cantare a squarciagola si incamminò verso l’altra strada.
”Come va con Harry?” le chiesi, interrompendo il suo maledetto canto stridulo, mi voltai verso di lei che di colpo si era zittita, e mi resi conto che stava andando a fuoco, così scoppiai a ridere e con uno strattone ripresi a camminare, seguita da lei che non aveva più aperto bocca.
”Va bene, adesso ti lascio, ti chiamo dopo.” Mi disse Rachel, non appena scorse casa mia, e prima che io potessi replicare, lei era già sparita, così mi avvicinai alla porta, e mi accorsi che era socchiusa.
”Oh cavolo..Mamma, sei tu?” urlai dall’ingresso, senza però ricevere risposta. Iniziai a preoccuparmi, feci un passo indietro, ma due mani mi si poggiarono sulle spalle, impallidii e deglutii a vuoto, cercando di riprendere fiato e coraggio.
”Ho fatto Karate!” esclamai all’improvviso.
”No, non hai mai fatto Karate, o qualsiasi altro sport.” Esclamò…Harry! Mi voltai velocemente e mi ritrovai di fronte ad un Harry sorridente.
”Va’ a quel paese, Harold.” Mugugnai, rientrando in casa, ma quando mi voltai, Harry era sparito.
”Ma che hanno tutti oggi?” mi chiesi, gettando la giacca sul divano, dal quale qualcuno si lamentò.
”Cavolo, Claire, mi hai fatto male!” esclamò Zayn, mettendosi seduto.
”Che ci fai qui, Zayn?” gli chiesi stanca.
”Oh, ehm, nulla…vado, ci si vede, eh.” Detto ciò si rialzò e se ne andò.
Restai esterrefatta al centro del salone, poi sospirai e mi chiesi come aveva fatto Zayn ad entrare, dato che mia madre non era in casa, poi ricordai che Louis aveva una copia delle chiavi di casa datagli da mia madre per venirmi a svegliare il mattino per andare a scuola..peccato che di Louis non c’era traccia.
Mi sedetti sul divano e afferrai il telecomando, decisa ad accendere il televisore e giocare con la playstation, e fortuna volle, che la playstation era praticamente sparita.
”Ridatemi la playstation, o vi castro!” urlai, stringendo i pugni, poi sentii dei passi lungo le scale, mi affacciai e vidi Louis scendere tutto sorridente e con la playstation sottobraccio, mi baciò la fronte e poi andò via.
”Ma casa mia l’hanno scambiata per un albergo?” urlai esasperata, per poi dirigermi in cucina, dove vi trovai Niall che addentava un panino; lui mi guardò, lasciò il panino sul tavolo, e se ne andò per la porta di servizio senza dirmi nulla.
”Va bene, questo è solo un incubo, Claire. Solo un incubo.” Mi ripetevo massaggiandomi le tempie mentre salivo in camera mia.
”Liam!” esclamai sorpresa, il ragazzo, seduto sul mio letto, si alzò, e poi mi abbracciò, allontanandosi velocemente per via dei pizzicotti che gli lasciavo sul braccio.
”Scusami, Claire, non avrei dovuto chiamarti ‘bambina’, perché non lo sei, cioè, a volte sì, ti comporti da bambinetta viziata, non dai retta a nessuno e fai di testa tua, ma questa volta non c’entra, e avrei dovuto capirlo. Avrei dovuto capire quanto male ti abbia fatto la separazione da tuo padre, il sapere che aveva un’altra famiglia. Avrei dovuto capire quanto male ti faccia vedere Evelinne, ma purtroppo non l’ho fatto, non l’ho capito, e mi dispiace tanto. Mi sono comportato da idiota, avrei dovuto solo far silenzio, e magari aspettare che tu ti confidassi con me, che tu mi dicessi tutte le tua angosce..e invece no, ti ho aggredita, ho difeso un’estranea per me, una fonte di loro per te. Io non so che altro dire…” disse Liam tutto d’un fiato, per poi fissarmi con aria interrogativa, mentre le lacrime mi riempivano gli occhi.
“Io..tu..non dire nulla, Liam. Non devi scusarti, non hai fatto nulla di grave, tutti hanno i propri scatti d’ira, ed io ti ho già perdonato..” mormorai, asciugandomi una lacrima, poi Liam mi avvolse tra le sue braccia, ed io iniziai a piangere.
”Claire, non preoccuparti..” sussurrò lui, poi mi lasciò andare e mi sistemò i capelli dietro l’orecchio, lasciandomi un bacio sulle labbra.
”Liam..dov’è Evelinne?” gli chiesi, asciugandomi con la manica della felpa le ultime lacrime rimaste sulla guancia.
”Dovrebbero essere tutti al parco..perchè?” mi domandò lui preoccupato.
”Credo di doverle delle scuse…” gli dissi, per poi scendere al piano inferiore, recuperai la giacca, aspettai Liam, e insieme andammo al parco, dove gli altri erano occupati nelle loro faccende, respirai profondamente, e mi accostai ad Evelinne.
”Credo di doverti delle scuse.” Le dissi atona e mantenendo lo sguardo basso, poi alzai il capo, e incrociai i suoi occhi, mi morsi l’interno della guancia per evitare di scoppiare a piangere, lei mi porse la mano in segno di pace, ed io, invece, l’abbracciai. Dopo un momento di esitazione, Evelinne ricambiò l’abbraccio, e sentii gli altri sussurrare e qualcuno battersi il cinque, e qualcun altro esclamare:”Mi devi dieci sterline!”.
Mi allontanai da Evelinne, e le chiesi nuovamente scusa, invitandola a recuperare il tempo perduto e di iniziare a conoscerci meglio come sorelle.
”Senti, Claire, papà..papà vorrebbe parlarti..” mi disse.
”Io..non credo di farcela, non posso adesso, non sono pronta.” Le dissi sedendomi accanto a Liam.
Restammo dieci minuti in silenzio, dopodichè ognuno prese la sua strada, salutai Liam e me ne andai per conto mio a casa.
Ero rimasta delusa dal fatto che Louis non si era fatto per niente vivo quella settimana, insomma, era il mio migliore amico, eppure non c’era quando avevo avuto più bisogno di lui. Non mi aveva chiamata, mandato un messaggio, non era venuto a casa mia. Nulla. Zero. Se da un lato ero felice per la riappacificazione con Liam e per aver chiarito con Evelinne, dall’altro ero triste, sentivo Louis sempre più distante..e iniziai ad odiare Elizabeth con tutta me stessa.
Quando tornai a casa, trovai Louis, che se ne era andato prima di tutti, seduto sul divano che parlava con mia madre.
”Ehm…Buonasera.” Salutai fermandomi vicino lo stipite della porta, loro due si girarono, e mia madre lasciò me e Louis da soli.
”Claire, scusami se non mi son fatto sentire questa settimana, ma ero impegnata con Elizabeth..” mi spiegò lui alzandosi e raggiungendomi.
”Oh, non preoccuparti, Louis…” lo rassicurai, lui sorrise sollevato e poi  mi abbracciò. “Volevi chiedermi qualcosa?” gli chiesi poi.
”Oh, si, ecco..Elizabeth vorrebbe conoscerti.” Mi disse, grattandosi la nuca.
”E perché mai vorrebbe conoscermi?” gli chiesi sconcertata.
”Beh, sai, sei la mia migliore amica, sei la persona più importante della mia vita…e beh..allora?” concluse.
”Va bene, quando potrei incontrarla?” gli chiesi sedendomi sul divano.
”Tra un quarto d’ora.” Mi disse prima di afferrarmi per un polso e trascinarmi fuori casa.
”Questo si chiama sequestro di persona!” urlai.





HERE I AM

Okay, scusati per il ritardo ritardoso (?) col quale aggiorno, ma è stato un periodo incasinatissimo, ho un sacco di problemi, ma non voglio rompervi le scatole, quindi passiamo al capitolo.
Che ve ne pare? Io credo sia una merda, ma okay.
Poi poi poi, volevo dirvi che prometto di aggiornare una volta a settimana, dato che la storia è praticamente finita, mancano quattro capitoli, e poi BOOM! Sarò libera uu
Va bene, mi aspetto delle recensioni, ewe.
Rossella.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1262754