What would I do without you?

di Elle xxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** perchè sono arrivata a Londra? ***
Capitolo 2: *** perplessità ***
Capitolo 3: *** giusto o sbagliato? ***
Capitolo 4: *** Josh ***
Capitolo 5: *** notizie ***
Capitolo 6: *** il giudizio ***
Capitolo 7: *** lo spettacolo ***
Capitolo 8: *** estate ***
Capitolo 9: *** il regalo ***
Capitolo 10: *** lo Schiaccianoci ***
Capitolo 11: *** indecisioni e paure ***
Capitolo 12: *** progetti ***
Capitolo 13: *** riflessioni ***
Capitolo 14: *** festa ***
Capitolo 15: *** preoccupazioni ***
Capitolo 16: *** l'esito ***
Capitolo 17: *** nuovi problemi ***
Capitolo 18: *** ripensamenti ***
Capitolo 19: *** novità ***
Capitolo 20: *** ricerche ***
Capitolo 21: *** cambiamenti ***



Capitolo 1
*** perchè sono arrivata a Londra? ***


Mi alzai nel letto del mio appartamento di Londra. Erano passati tre mesi da quando mi ero trasferita in Inghilterra per seguire il corso alla prestigiosa accademia di danza.
Quella mattina era una bellissima giornata di maggio; il sole era alto in cielo e non c'era l'ombra di una nuvola.
Mi alzai dal letto e decisi di andare all'accademia a piedi. Mi piaceva camminare per le strade di Londra coperta dal sole; succedeva di rado.
Come al solito la lezione trascorse tra sbarra, centro e piroette. Il mio corso era seguito da parecchie ragazze; eravamo divise in due gruppi. Non eravamo vere e proprie amiche; c'era competizione tra noi ma nel momento del bisogno ci aiutavamo l'un l'altra.
Seguivo corsi di danza dall'età di cinque anni. Per me ballare è molto importante.
La danza c'è sempre stata. C'è quando mi sento felice ma anche quando sono triste. Mi ha aiutato ha superare la morte di mio padre; pensavo che non sarei mai riuscita a superare il trauma; avevo appena dieci anni. Era un rapporto speciale il nostro. Dal quel momento la danza ha occupato una parte importante nella mia vita; forse anche troppo. Era talmente presente che mi sentivo talmente legata a lei da non riuscire ad avere una vita sociale. L'abbandonai per qualche anno ma poi il mio amore si riaccese ancora più forte. Per la danza è vita, forza, determinazione. Quando ballo mi sento davvero me stessa. Mi ha aiutato a vincere la mia timidezza, ad essere più forte nella vita e ad affrontare i problemi. La danza non è solo una via di fuga dalla realtà ma un vortice di emozioni senza fine. É lo specchio della tua anima. É felice quando gioisci e triste quando sei giù di corda é un amore incondizionato; ma a volte talmente forte da ferirti.
Tornai a casa verso l'una e Josh aveva già preparato il pranzo.
-ehi! Che profumino!- dissi chiudendo la porta.
-già tornata! È si oggi mi hanno dato la giornata libera!-
Appoggiai il borsone a terra e mi avviai verso la cucina.
-lasagne!- esultai - e la ricetta? Chiesi.
-internet!- rise. La sua risata era così contagiosa che mi lasciai trasportare.
Il pranzo era davvero buono ma se cucinava così tutti i giorni rischiavo di ingrassare in meno di una settimana e non era l'ideale per la mia linea.
Josh era il mio coinquilino inglese. Era un bel ragazzo alto, capelli marroni e due occhi celesti incredibilmente belli. Faceva il modello per una rivista di moda. Era un ragazzo semplice, non si dava delle arie; era molto umile e pronto a darti una mano.
-domani è venerdì, che si fa?- chiese raggiungendomi sul divano.
-sono talmente stanca che potrei direttamente saltare il week-end- dissi appoggiando la mia testa sul suo petto.
-cosa?!- chiese guardandomi negli occhi - Emily Stander che salta il fine settimana?-
Scoppiai a ridere - non ce la faccio. Crollo a pezzi-
-la danza fa male alla salute- disse sbuffando.
-ehi! Non insultarla! Tu sei davanti una macchina fotografica tre ore al giorno- provocai.
-ti sembra poco?-
-pochissimo!-
Iniziò a farmi il solletico. Sapeva che non resistevo e cominciai a dimenarmi.
-Josh! Ti prego basta!- urlai.
-questa me la paghi!- rise.
-ahia!- dissi cadendo dal divano.
-ho avuto la mia vendetta!- rise e mi diede la mano per rialzarmi.
-va bene dai, dove andiamo domani sera?- chiesi arrendendomi.
-disco?- propose.
-pensi sempre alle ragazze da rimorchiare, è?!-
-sono un uomo, cosa ci posso fare poi se sono così bello?-
-il tuo ego mi sta schiacciando!-
-e le tue frecciatine io non le sento!- disse mettendosi due mani alle orecchie.
Il nostro discorso finì lì. Ci addormentammo sul divano l'uno vicino all'altro. E anche il giovedì se ne andò.



Angolo della scrittrice
Come vi sembra?? Spero che non vi annoi la storia! Recensite in tanti, voglio sapere quello che ne pensate!  

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Capitolo 2
*** perplessità ***


-Buongiorno!- disse Josh spalancando le tende della mia camera.
-Ehi! Chiudi, voglio dormire!- brontolai coprendomi la testa con il cuscino.
-ma sono già le 10.00!-
-appunto!-
-fai come vuoi- disse Josh arrendendosi - vado a preparare la colazione- uscii dalla porta e gli tirai un cuscino.
-questa me la segno- e un sorriso spuntò sul quel bellissimo viso.
Mi sistemai sul letto stirandomi aspettando che Josh mi portasse la colazione. Durante il fine settimana lo faceva sempre, in cambio io lavavo i piatti. Eravamo una squadra davvero efficiente.
IL vassoio arrivò pieno di squisitezze.
-se continui così diventerò grassa!-
-ma cosa stai dicendo, sei magra come uno spillo!- Josh sapeva che avevo avuto problemi di alimentazione e cercava di farmi mangiare. Aveva paura che sarei potuta ricadere nella "trappola".
-pronta per stasera?- chiese esultante.
-non vedi proprio l'ora è?!- dissi sorseggiando il succo d'arancia.
Infialai una tuta e raccolsi i capelli lunghi capelli in una coda.
La mattinata e il dopo pranzo passò facendo le pulizie di casa. Una volta al mese l'appartamento doveva essere pulito.
-mi riposo cinque minuti- avvertii Josh e mi distesi sul divano.
 
Josh
Finii di pulire i vetri della cucina - Emily ho finito!- non ottenni risposta.
Arrivai in salone e lei si era addormentata sul divano. Emily era una bellissima ragazza; alta, capelli lunghissimi e castani e occhi grandi e marroni. Aveva un fisico perfetto, anche se lei non si accettava mai.
La presi in braccio e la portai di sopra, in camera sua. Anche io avevo bisogno di un po' di riposo per ciò mi distesi vicino a lei e mi addormentai.
 
Emily
Aprii gli occhi e non capivo come fossi arrivata in camera mia; girai lo sguardo e vidi Josh accanto a me.
Accarezzai i suoi capelli morbidi e profumati e i suoi occhi si schiusero fissandomi intensamente.
-che ore sono?- chiese.
-le 19.00-
Mi cinse la vita e mi avvicinò a lui coccolandomi.
-Josh?-
-e?-
-guardami- dissi prendendogli il viso fra le mani - mi prometti che stasera ti dai una regolata?-
I suoi occhi mi stavano fissando e arrossii.
- Emily lo sai....-  Mi staccai da lui. -ci proverò- disse afferrandomi il braccio.
Rimanemmo abbracciati per una buona mezz'ora. Era bello stare con lui. Mi sentivo protetta. Lui c'era sempre, come la danza; e questa era la cosa più importante. Ero sicura che quella sera non avrebbe dato ascolto al quello che gli avevo appena detto.
Quella sera indossai un vestito nero attillato e un paio di tacchi dello stesso colore.
Lavai i capelli e li asciugai arricciando un po' le punte.
 
Josh
Emily mi avvertiva sempre ma io non ascoltavo mai i suoi consigli; mi facevo trasportare troppo dai miei ormoni.
-sei bellissima!- dissi entrando nella sua camera.
-ehi! Non si bussa?-chiese diventando rossa.
-scusami!- risi - non volevo!-
-comunque grazie-
-dai andiamo altrimenti facciamo tardi-
Salimmo in macchina diretti alla discoteca che frequentavo ogni venerdì sera.
La musica ci accompagnò per tutto il viaggio e Emily non disse una parola.
-non dici niente?- le chiesi.
-tanto so che quello che dico non lo ascolti quindi non ha senso-
-Emily per una sera divertiti!-
-ci si può divertire anche senza ubriacarsi e portare a letto ogni sera una ragazza diversa-
-io mi diverto così! Basta con la ramanzina, ok?-
Non rispose. Tipico. Quando si offendeva si girava verso il finestrino e osservava la strada. La conoscevo benissimo anche se erano solo tre mesi che vivevo con lei.
 
Emily
Josh parcheggiò non lontano dal locale e appena entrammo una marea di ragazze lo riconobbe.
-é la tua ragazza?- chiese una tipa bionda.
-no è un'amica- mi sorrise. Non so cosa ci trovasse da ridere.
-dai vieni con noi- disse un'altra. E in meno di due minuti mi lasciò sola in mezzo ad altre persone.
Ecco perchè odiavo andare in discoteca con lui. Andai verso il bar e ordinai qualcosa da bere.
-ehi! Sei sola?- un ragazzo si avvicinò a me - offro io per lei- disse al barista.
-non c'è bisogno- in quell'istante mi ricordai delle parole di Josh " Emily per una sera divertiti" - grazie mille-
Sorrisi al ragazzo.
-allora, come ti chiami?-
-Emily!- urlai per via della musica assordante.
-piacere io sono Tom!-
Bevvi il mio cocktail mentre flirtavo, se così si può dire, con Tom.
Era alto occhi marroni e capelli castani; non era brutto anche se ero innamorata degli occhi azzurri.
-ti va di ballare?- chiese.
-si perchè no?-
Mi prese per mano e ci dirigemmo verso la pista da ballo. Appoggiai le braccia sulle sue spalle e lui mi cinse i fianchi. Non mi piaceva la musica della discoteca ma dava adrenalina.
Ma cosa avevo bevuto? Pensai. mi girava la testa. Di solito non succedeva.
Da lontano vidi Josh guardarmi così iniziai a "giocare" con Tom e lui era divertito dal mio comportamento.
 
Josh
Dall'entrata della discoteca avevo perso Emily di vista. Ero strato trascinato da un gruppo di ragazze verso il loro tavolo.
-sei fidanzato?- chiese una.
-uno spirito libero!- urlai.
Non sopportavo queste domande né tantomeno quelle ragazze ma volevo solo divertirmi e magari a fine serata portarmene a letto una. Se fossi stato fidanzato non avrei fatto mai una cosa del genere ma ancora non avevo trovato la mia anima gemella.
A metà serata scorsi Emily in mezzo alla pista da ballo e non era sola. Quando mi vide avvicinò le sue labbra a quelle del ragazzo e lui ci provava gusto.
Emily non poteva e non doveva farmi questo. Non stavamo insieme ma non mi sentivo rispettato.
Lasciai un attimo quelle ragazze impazzite e mi diressi verso di lei.
-Emily, che stai facendo?- chiesi afferrandola per un braccio.
-chi è il tuo ragazzo?- chiese il ragazzo.
-lui? No, un amico- ripose lei.
-ma sei ubriaca?- mi rivolsi a lei.
-senti Josh mi hai detto di divertirmi e lo sto facendo-
-ma non in questo modo!- sbottai.
-vai da quelle puttanelle!- rispose lei.
Non credevo che Emily, la mia Emily, arrivasse ad ubriacarsi e flirtare con un ragazzo in discoteca. Non dovevo spingerla a fare quello che non voleva. Ero un completo disastro. Per quella sera l'avevo persa così tornai da quelle ragazze e mi feci trasportare dalle loro risate.
 
Emily
L'effetto dell'alcool stava svanendo.
- ti porto a casa?- chiese Tom. Non vedendo Josh da nessuna parte accettai.
-si per favore!-
Ci dirigemmo all'uscita e salii in macchina con lui ma non svoltò dove gli avevo detto.
- dove stai andando?- gli chiesi.
-casa mia è libera-
-ma io non voglio venire a casa tua!-
-prima sembrava lo volessi- puntualizzò.
-no! L'ho fatto solo per far ingelosire uno stupido ragazzo!-
-chi quello che ci ha interrotti?-
-si!- urlai.
-se vieni con me, lo farai ingelosire ancora di più!- sorrise.
-ho detto di no!-
Tom non sembrava darmi ascolto.
-se non giri chiamo la polizia!- urlai.
-ehi stai calma! Va bene ti riporto a casa- disse svoltando di botto facendomi andare a sbattere la testa contro il vetro.
Scesi dalla macchina in fretta e chiusi la portiera con violenza.
-prego!- disse Tom abbassando il finestrino.
-vattene!- dissi senza voltarmi.
Aprii la porta e appoggiai le chiavi sulla mensola vicino l'entrata.
Sentivo delle risatine femminili provenire dal piano di sopra. Sicuramente era Josh con una ragazza.
Salii lentamente le scale per andare in camera mia cercando di non fare rumore. Anche quel venerdì sera l'avrei trascorso in bianco.
Aprii la porta della camera - Josh!- urlai.
-Emily?!?!?!-
-cosa ci fai sul mio letto con quella?-
-chi è lei?- chiese la bionda.
-non ho parole! Non potevi andare nella tua camera?-
-ma questo letto è matrimoniale!- disse la ragazza.
-mi fai schifo!- urali scendendo di corsa le scale.
-Emily!- urlò Josh.
-lasciami stare!- feci per uscire dall'appartamento quando mi afferrò per una spalla.
-non mi toccare! Mi fai schifo!- gli mollai uno schiaffo.
Uscii per strada. Non sapevo dove andare e a quell'ora avevo anche paura per strada. Cosa mi stava succedendo? Perchè ero così arrabbiata e delusa? Trovai una panchina e mi rannicchiai a piangere.
 
Josh
Emily è entrata nella sua camera e mi ha visto con quella bionda sopra di me. Pensavo fosse andata a letto con quel ragazzo invece no. Ho cercato di fermarla ma non ne ha voluto sapere.
-vestiti per favore!- dissi alla ragazza.
-ho capito me ne vado- raccolse i vestiti e scese di sotto.
Ma cosa avevo combinato? Stavo facendo sesso con una ragazza nella stanza della mia migliore amica. Emily non me l'avrebbe mai perdonato e aveva ragione.
Mi feci una doccia e uscii a cercarla. Non potevo lasciarla da sola a quell'ora per la strada.
Dopo un'ora la trovai su una panchina.
-Emily- mi sedetti vicino a lei.
-non mi toccare-
-volevo dirti che mi dispiace!-
-è il minimo! Ma come hai potuto? Mi hai devvero deluso- le lacrime uscivano incontrollate dai suoi occhi.
-dai andiamo a casa-
-con te ho chiuso Josh! Ricordatelo- salii in macchina e per tutto il viaggio fissò fuori dal finestrino.
Si spogliò e si mise a dormire sul divano. - vedi di cambiare le lenzuola!- mi ordinò.
-d'accordo-
Salii in camera sua e le rifeci il letto. Utilizzai le sue coperte preferite; quelle rosa con i cuori rossi; gliele aveva regalate sua madre.
Terminato il mio lavoro me ne andai a dormire.
 
Emily
Appena sentii la porta della camera di Josh chiudersi, salii in camera mia. Aveva messo le mie lenzuola preferite; un sorriso spuntò sul mio viso ma subito tornai seria. Non l'avrebbe fatta franca. Mi struccai, infilai una maglia lunga e mi addormentai.
 
 
 
  
Angolo della scrittrice
Cosa succederà tra Emily e Josh? Tornerà tutto come prima? Per scoprirlo leggete il seguito!

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Capitolo 3
*** giusto o sbagliato? ***


Emily
Quella mattina mi svegliai tardissimo e per giunta con il mal di testa.
Tastai sopra il comodino cercando di trovare il cellulare; erano le 14.00. La sera precedente doveva essere da dimenticare. Mi alzai dal letto e scostai le tende della grande finestra e la luce del sole mi accecò.
Legai i capelli e scesi al piano di sotto. Josh non era in casa; volevo parlare con lui, mi mancava, anche se quello che aveva fatto mi aveva ferito.
Preparai qualcosa da mangiare e tornai in camera; dovevo progettare quel sabato sera, anche se non sapevo cosa fare; era Josh quello che proponeva sempre tutto.
Chiamai Dany, una ragazza del mio corso.
-ehi Emily!-
-ciao! Lo so che non usciamo molto, ma è sabato e non so proprio cosa fare-
-questo è un modo per conoscerci meglio! Stasera c'è una festa a casa di un mio amico, mi fa piacere se ti va di venire-.
- mi piacerebbe, ma non ho la macchina-
-tranquilla, ti  passo a prendere io-
-grazie a dopo!-
Dany era davvero simpatica. Con lei parlo molto anche se usciamo poche volte insieme; abbiamo amicizie diverse. Dovevo decidere cosa mettermi quella sera. Aprii l'armadio e iniziai a tirare fuori tutto quello che avevo senza trovare niente che mi piacesse particolarmente. Non potendo comprare altre vestiti, altrimenti il mio armadio sarebbe esploso, scelsi un vestito grigio lucido. Non era poi così male.
 
Josh
Dopo la nottata passata in bianco per via di quello che era successo, uscii di casa diretto al parco; dovevo schiarirmi le idee.
Tra me e Emily c'è sempre stata una grande intesa. Diciamo che lei mi attirava molto ma non credevo di poterci star male.
Dovevo fare qualcosa per rimediare al mio errore.
Tornai a casa intenzionato a parlare con lei.
La trovai in camera sua intenta a provare dei vestiti - che fai?- chiesi fermandomi davanti la porta della sua camera.
-stasera c'è una festa- rispose maliziosa - a casa di un amico di Dany-
-bene- feci per andarmene in camera ma ritornai sui miei passi - possiamo parlare?- le chiesi.
- non mi va di ascoltarti Josh!- e chiuse la porta.
Me lo meritavo. Quella sera sarei passato al locale di Kevin, un mio amico; era un po' che non ci andavo.
 
Emily
Mi infilai il vestito e i tacchi neri della sera precedente. Feci in tempo a truccarmi che Dany aveva suonato il campanello.
Josh scese di sotto per aprire. Presi la borsa , gli accennai un "ciao" e me ne andai.
Mi stavo comportando da perfetta idiota ma ero convinta che dovesse andare così.
-stai benissimo!- mi abbracciò Dany.
-grazie! Anche tu non scherzi!- risi.
-pronta? Stasera ti faccio conoscere un sacco di persone-
-non vedo l'ora!- ero entusiasta per la serata che mi aspettava.
La casa dell'amico di Dany non era una casa, ma una villa enorme con tanto di piscina.
-piccolina!- scherzai.
-è per questo che vengo sempre alle sue feste! La casa è bellissima!- disse strascinandomi dentro per un braccio.
-lui è Dan- disse Dany presentandomi l'amico.
Ci stringemmo la mano. - voi fate confidenza, io vado a cercare una persona- e Dany ci lasciò soli.
Passai la serata con Dan; era un ragazzo davvero simpatico, alto e abbastanza carino.
-ehi Dan? Chi è la tua ragazza?- scoppiò a ridere un tipo.
-magari!- rispose.
Forse Dan aveva alzato un po' il gomito ma anch'io quella sera avevo bevuto troppo. Volevo dimenticare Josh anche solo per poco.
In ogni angolo della sala c'erano coppie che si sbaciucchiavano. Io e Dan ballammo un po' - vieni con me?- mi chiese.
- d'accordo!-
Mi aggrappai al suo braccio per evitare di cadere dai tacchi; non avrei dovuto bere così tanto.
Attraversammo due interi corridoi per poi entrare in una camera.
Le sue labbra poggiarono sempre più pesantemente sulle mie fin quando le nostre lingue non si intrecciarono. Mi portò sul letto e mi sfilò il vestito. Non sapevo perchè lo stavo facendo ma non ero in grado di fermarmi.
Slacciai i bottoni della sua camicia che tirai da qualche parte nella stanza. Le sue mani fredde toccarono la mia schiena che si incarcò.
Iniziò a baciarmi il collo per poi passare al petto e alla mia bocca. Senza rendermene conto entrò dentro di me - ehi ma?- chiesi.
-si tranquilla, l'ho già messo- ansimò.
 
Josh
Il locale di Kevin era stato ristrutturato. Aveva un'aria molto più accattivante.
Bevvi un paio di birre e quando una ragazza si avvicinò a me.
-ma tu sei il modello quello...-
-si sono io!-
-piacere, mi chiamo Cate!- mi porse la sua mano che io strinsi.
-vuoi bere qualcosa?- le chiesi.
-volentieri- ripose sedendosi vicino a me.
Cate era una bella ragazza bionda e formosa. A me piacevano more, ma mi accontentai.
-due birre!- dissi a Kevin.
-arrivano subito- mi fece l'occhiolino.
Passammo la serata a ridere e a scherzare; era simpatica.
-ti accompagno a casa?- le chiesi guardando l'orologio.
-casa tua è libera?-
Rimasi un po' perplesso da quello che mi aveva appena detto. Volevano venire a letto con me perchè ero un modello.
-si, ma...-
-allora andiamo!-
Appena aprii la porta di casa si fiondò su di me.
Salimmo le scale e ci trovammo in camera mia. La sua lingua era davvero insistente.
Mi slacciò la camicia e la cinta dei pantaloni; e io feci la stesa cosa con la sua gonna.
Le toccai il sedere, era davvero perfetto!
-i succhiotti no!-
-perchè sei fidanzato?- chiese continuando a baciarmi poco castamente.
-emm no, ma...-
-e allora?!-
Prese un preservativo e me lo infilò. Anche quella sera avrei fatto sesso con una nuova.
 
Emily
Mi svegliai tutta sudata sul letto di quella camera.
Dan era crollato. Raccolsi le mie cose velocemente e scesi di sotto.
-Dany mi accompagni a casa?- dissi interrompendo il suo bacio con un ragazzo.
-tieni le chiavi!-
Me ne tornai a casa. Josh era con una ragazza. La ragazza urlava come una matta, era forse superdotato?
Mi chiusi in camera e cercai di dormire anche se già sapevo che non sarebbe stato possibile.
 
 
 

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Capitolo 4
*** Josh ***


Emily
Ma che cosa avevo fatto? Mi vergognavo di me stessa. Non avrei mai pensato di poter andare a letto con uno sconosciuto. L'avevo fatto solo per dimenticare Josh e ora mi sentivo una nullità.
Mi feci una doccia e me ne ritornai a letto.
-buongiorno!- disse entrando nella mia camera.
-ciao- dissi senza guardandolo negli occhi.
-scusa per stanotte-
-ci sono abituata-
-a te com'è andata?- chiese sedendosi sul letto.
-bene! Sono andata a letto con uno-
-sei stata capace di farlo?!- sbarrò gli occhi.
-si! Sono stata capace ma solo per dimenticare te!- scoppiai a piangere.
Josh rimase allibito.
-non lo so che mi sta succedendo Josh ma io non ce la faccio a continuare così-
-anche per me è la stessa cosa-
-quindi?-
-non lo so Em; tu mi attrai molto e ho paura di ferirti-
-è una cosa temporanea, ne sono sicura; passerà per tutti e due!-
-lo spero! Io continuo a portarmi a letto che voglio e anche tu devi seguire la tua strada-
-perfetto!- mi asciugai una lacrima che solcò il mio viso.
Quel pomeriggio uscii per fare una passeggiata. Il giorno dopo sarebbero ricominciate le lezioni all'accademia.
Josh aveva ragione dovevamo stare lontani o sarebbe finita male. Non potevamo stare insieme; eravamo solo amici.
 
Josh
Emily la sera precedente era stata a letto con un altro. Non credevo a quello che mi aveva detto. La mia Emily; no , non era vero. Dovevo lasciarla in pace. Dovevamo vivere le nostre vite separatamente.
Andai al piano di sotto a fare palestra; dovevo scaricare la tensione. Non fece molto effetto così decisi di farmi una doccia fredda. Amavo stare sotto la doccia, mi rilassava.
Emily non tornò per pranzo e mi preoccupai. Non poteva saltare i pasti soprattutto dopo aver avuto problemi con l'alimentazione.
Stavo lavando i piatti quando la porta si aprii.
 
Emily
Josh era in cucina a lavare i piatti in boxer. Quell'immagine fece spuntare un sorriso sul mio viso.
-perchè non sei tornata a pranzo?-
-non avevo voglia-
-Em lo sai che non puoi saltare i pasti-
-non iniziare; sono consapevole ma non  muoio se salto il pranzo-
-Non scherzare su queste cose!- sbottò  Josh.
-datti una calmata ok?-
Feci per prendere qualcosa dalla credenza quando mi cinse i fianchi -scusa...- sussurrò al mio orecchio - Em io non ce la faccio più-
Iniziò a baciarmi il collo e portai la testa all'indietro.
-neanche io- mi voltai e iniziammo a baciarci con foga.
Mi appoggiò sul tavolo.
-non sul tavolo no- sussultai.
Mi trascinò di sopra, nella mia camera.
Iniziò a baciarmi la pancia; amavo quando qualcuno lo faceva.
Il mio respiro si faceva sempre più affannoso. Prese un profilattico dal comodino e se lo infilò.
-Josh- gemetti.
La bionda aveva ragione, era davvero superdotato.
Stava spingendo troppo forte per i miei gusti ma non volevo si fermasse.
Lui venne e io subito dopo di lui.
Non ci credevo; avevo fatto l'amore con il mio migliore amico. Josh si distese accanto a me ancora affannato.
Mi accarezzò i capelli fissandomi con i suoi occhi così belli. Gli stampai un bacio sulle labbra.
Ci abbracciammo e restammo così per un po' di tempo.
-pentita?- mi chiese ad un tratto.
-no, solo confusa. È stato bellissimo-
Sorrise - spero solo che sia la cosa giusta-
-ora non dovrai più toccare nessuna ragazza al di fuori di me, intesi?- I suoi capelli profumavano di shampoo.
-assolutamente! Tu sei mia, soltanto mia- mi strinse a se.
 
Josh
Era così bella. Non le avrei più fatto del male; non potevo. Era la cosa più preziosa che avevo e non potevo farla fuggire.
 

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Capitolo 5
*** notizie ***


Josh
-Em..- le sussurrai all'orecchio accarezzadole i morbidi capelli.
Lei si girò fissandomi con i suoi grandi occhi.
-oggi è lunedì- sorrisi.
Guardò il cellulare - o no! L'accademia!- sbuffò.
-ti accompagno?-
-va bene, però a piedi-
-come a piedi?!- chiesi all'allibito.
-ti prego!-
-d'accordo- sbuffai rassegnandomi.
Si vestii mentre io ero ancora sul letto.  Quelle gambe così lunghe e muscolose.. come faceva a non piacersi?!
-muoviti!- disse tirandomi i vestiti - mi farai fare tardi!-
-scusa se ti stavo guardando!- la provocai. Si girò sorridendo facendomi una linguaccia.
Lo chignon le metteva in risalto il lungo collo.
-andiamo!- prese il borsone e ci avviammo verso l'accademia.
Durante il tragitto non ci dicemmo molto; in realtà io mi vergognavo. Non la vedevo più come un'amica e questa cosa mi turbava. La presi per mano e lei la strinse sorridendomi.
Io ed Emily insieme; chi l'avrebbe mai detto.
 
 
Emily
Durante il tragitto Josh non mi disse niente, si limitò solo a prendermi per mano. Era strano il suo comportamento; come se le sue mosse fossero calcolate.
-cos'hai?- gli chiesi di punto in bianco.
-e? io? Niente perchè?- disse toccandosi i capelli.
-ti conosco; quando ti tocchi i capelli è perchè sei nervoso.-
-non so come comportarmi. Mi mette in imbarazzo il fatto di stare con te-
-ah-
-non è un'offesa nei tuoi confronti, solo che non pensavo che io e te potessimo finire insieme-
- devi essere solo te stesso. È strano anche per me-
-hai ragione. Devo stare tranquillo e rilassato- respirò profondamente.
-vediamo quello che succede; male che va resteremo amici-
-è questo il problema. Chi lo sa se resteremo amici...-
-basta! Pensiamo al presente, voglio godermela a pieno questa relazione Josh- dissi guardandolo negli occhi.
Mi baciò d'impulso le nostre lingue si toccarono. Mi scioglievo anche solo quando mi baciava.
-devo andare- dissi staccandomi.
-solo un'altro-
Gli stampai un bacio sulle labbra e salii le scale della scuola.
-ragazze, la prossima settimana ci sarà uno spettacolo e ognuna di voi avrà un pezzo da solista-
Si alzò un brusio di voci che subito l'insegnante zittì.
-dovrete lavorare sodo per dare il meglio di voi. La coreografia la inventerete voi; successivamente io la perfezionerò-
Ero felicissima si prendere parte a uno spettacolo. Mi sarei messa subito a lavoro per ideare la mia coreografia; doveva rispecchiarmi.
-bene andate alla sbarra- e così iniziò la lezione.
All'una tornai a casa e raccontai a Josh quello che mi aveva detto l'insegnante.
 
 
Josh
Mentre Emily mi raccontava quello che l'insegnante le aveva detto gli occhi le brillavano. Amava la danza, questo fatto era indiscutibile.
Pranzammo con un piatto di pennette al sugo e un po' d'insalata.
-vado di sotto- disse prendendo il borsone da terra.
-la coreografia?- chiesi.
-si!- esultò.
-non ti stancare!-
-fidati-
Tre ore dopo andai di sotto a controllare la situazione. Sbirciai dalla fessura della porta semiaperta.  Emily era ancora lì, tutta sudata a provare e riprovare i passi.
-no, accidenti!- la sentii dire.
Mi uscì dalla bocca un risolino che evidentemente lei sentì perchè la porta si spalancò all'improvviso facendomi rimanere di marmo.
-cosa ci fai tu qui?- chiese puntando il dito contro di me.
-volevo solo vedere come procedeva...-
-sbirciando?-
-emm, si?!- mi toccai i capelli.
Emily scoppiò a ridere - dai entra, sciocco!-
Sorrisi e mi accomodai sul puff all'angolo della stanza.
Mise la traccia della canzone e iniziò a ballare. Stava raccontando la sua storia. Era molto brava a far capire alla gente cosa voleva esprimere. Sembrava non sentisse dolore o stanchezza.
Stoppò la musica e si sdraiò per terra - sono esausta- disse affannata.
-ci credo!- risi.
-com'è?- chiese mentre si asciugava il sudore con un asciugamano.
-per me? Fantastico. Parla di te, vero?-
Annui con  la testa mentre beveva l'acqua dalla bottiglia.
 
 
Emily
Josh era lì mentre io ballavo. Non mi aveva mai vista e io mi stavo vergognando da morire.
La musica mi diede coraggio e io inizia dimenticandomi di dove ero e mi immersi nel mio mondo.
Superavo così le mie ansie da palcoscenico; era l'unico modo che riusciva a sbloccarmi dalla mia timidezza.
 

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Capitolo 6
*** il giudizio ***


Josh
Emily era impazzita del tutto; da tre giorni non faceva che andare all'accademia e nel pomeriggio provare la sua coreografia.
Capisco che per lei era una cosa importante ma in questo modo sarebbe diventata matta.
-Em?!- chiesi aprendo la porta della palestra al piano di sotto.
-si?- rispose senza smettere di ballare.
-sono quattro ore che sei chiusa qua dentro, non basta?-
-Josh- si fermò - per me è importante e questa coreografia deve essere perfetta. Domani l'insegnante mi darà il suo giudizio-
-va bene, ma io mi preoccupo per te-
-grazie ma non ce n'è bisogno- sorrise e mi diede un bacio sulla guancia.
Non appena chiusi la porta sentii il rumore delle sue scarpe da punta battere sul pavimento e uno stupido sorriso si stampò sul mio viso.
Feci per tornare in salone quando sentii un tonfo. Tornai indietro e aprii di scatto la porta.
- Em!- la scossi. Era svenuta. Lo sapevo sarebbe successo. Perchè non mi dava mai ascolto?
Per la danza avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Le sollevai le gambe e cercai di farle un po' d'aria. Dopo un po' aprì gli occhi. Era pallidissima.
-mah..- disse.
-ce la fai ad alzarti?- le chiesi.
Si appoggiò sui gomiti -mi gira la  testa-
L'abbracciai e la portai in camera sua. Appoggiò la testa sul mio petto e si rilassò.
-Em perchè fai così?-
-Scusa- mi guardò con quelli occhi grandi.
-non mi devi chiedere scusa- dissi accarezzandole i capelli - fa male a te-
-lo so ma non ci riesco; è più forte di me-
-devi riuscirci Emily o ti farai solo del male-
Una lacrima uscii rigò dai suoi occhi e io prontamente l'asciugai.
-mi prometti che ti dai una regolata?-
-promesso-
-mi hai prendere uno spavento!-
-lo so. Cosa farei senza di te?- mi stampò un bacio sulle labbra.
Si spogliò e si mise nella vasca.
 
 
Emily
Ero svenuta per il troppo allenamento. Non dovevo affaticarmi così tanto ma la danza mi assorbiva completamente . Josh c'era sempre quando avevo bisogno e per questo non lo avrei ringraziato mai abbastanza. Decisi di farmi un bagno rilassante per riprendermi.
-vuoi mangiare?- mi chiese Josh.
Scossi la testa.
-Em devi mangiare-
-ma non ho fame!- sbuffai.
Josh aveva paura che sarei ricaduta nell'anoressia, ma non sarebbe successo. Mi ero ripresa completamente e il fatto che non volevo mangiare non voleva dire niente.
Infilai l'accappatoio e mi distesi sul letto.
 
Josh
Stamattina Emily sarebbe andata all'accademia per eseguire la sua coreografia e io sarei andato con lei. Avevo più ansia io che lei.
-te la senti?- chiesi preoccupato per il giorno prima.
-devo farlo, Josh-
-Emily- la presi per un braccio - se non ce la fai chiama la tua insegnante e dille che stai male-
-Josh, fidati-
Sospirai e presi le chiavi della macchina. Per tutto il tragitto ascoltò il brano da ballare con le cuffie alle orecchie; diceva che così si concentrava meglio.
-vado a cambiarmi e arrivo- mi lasciò davanti la porta dello spogliatoio.
L'aspettai seduto su una sedia. Non c'era anima viva che passasse lungo il corridoio.
-eccomi- sorrise.
-finalmente!- la baciai.
-vieni ti faccio vedere la sala da ballo- mi prese per mano.
Eccolo! Il suo "mondo" era una media sala ricoperta da parquet. Ai lati delle pareti c'erano delle sbarre e la stanza era tutta coperta di specchi. Lei lo descriveva come la sua reggia mentre a me in realtà sembrava più bella la palestra di casa nostra.
-Em mi fai vedere la tua coreografia?-
-certo!- mi sorrise e si mise in posizione.
Per tutto il tempo dell'esecuzione non feci che sperare che non svenisse un'altra volta.
La musica si stoppò e Emily sfoggiò uno dei suoi bellissimi sorrisi.
-perfetto Emily!-
-grazie- le guance si colorarono di rosso.
-dovresti solo cambiare la diagonale di posè con cinque posè, cinque scenè continui finiti in attitude-
- si forse ha ragione!-
Eseguì quello che l'insegnante le aveva detto - perfetto!-
Per me stavano parlando arabo.
-come sono stata?- mi chiese appena uscì dalla sala.
-bravissima!- l'abbracciai.
Mi abbracciò mettendomi le mani intorno al collo e io la strinsi a me. Amavo il profumo dei suoi capelli.
Mi baciò delicatamente e io inserii la lingua nella sua bocca fin quando le nostre lingue si toccarono.
 

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Capitolo 7
*** lo spettacolo ***


Emily
Eccomi nel mio camerino. Il momento del trucco era molto importante; mi dovevo concentrare sul mio pezzo. Allacciai quelle scarpette di raso rosa che mi accompagnavano ogni volta a lezione e per concludere  infilai il bellissimo vestito un quarto d'ora prima di andare in scena.
Aveva un corpetto sfumato sulle tonalità del blu che aderiva perfettamente al mio corpo e terminava con un tutù piatto. Il tutto cosparso di brillantini. L'avevo scelto io e mi rispecchiava perfettamente.
Nel corridoio che mi separava dal palco c'era un'aria satura di ansia. Tutte le ragazze del mio corso ripassavano la coreografia mentre io ero appoggiata con la schiena al muro intenda a scaldarmi le gambe.
Non riuscivo a ripassare la coreografia; sarei finita per avere un vuoto di memoria.
Mi guardai un'ultima volta allo specchio per assicurarmi di essere perfetta e salii dietro le quinte. Mancava poco alla mia esibizione e l'adrenalina era al massimo. Il cuore batteva così forte nel mio petto che credevo sarebbe uscito fuori. Non vedevo l'ora di mettere quelle scarpette sul palco.
La ragazza che stava ballando terminò la sua esibizione e tra pochi secondi sarebbe toccato a me.
La musica iniziò. Feci qualche passo per entrare in scena e iniziai la mia coreografia.
Il peso che avevo nel petto svanì all'improvviso e quel senso di ansia si trasformò in concentrazione. Ero lì su quel palco davanti a moltissime persone e volevo che a ognuna di loro arrivassero le emozioni che provavo in quel momento; era questo il mio intento.
La musica terminò e tutti applaudirono fragorosamente. Ero orgogliosa di me stessa, almeno per una volta ero soddisfatta. Vedere tutta quella gente che applaudiva per me era un'emozione unica al che mi uscì una lacrima. Feci un inchino e uscii di scena.
-Em sei stata bravissima!- mi abbracciò Dany.
-grazie! - mi asciugai il viso - è stata un'emozione unica- respirai profondamente per riprendere fiato.
Tornai nel camerino intenta a riposarmi un po'.
Bussarono alla porta - è aperto- mi voltai - Josh!- gli saltai al collo.
 
Josh
Ero seduto in platea per assistere allo spettacolo di Emily. Ero molto ansioso di vederla.
Per tutta la durata della sua coreografia stetti con il fiato sospeso. Era bravissima. Vederla così truccata e vestita era strano, ma allo stesso tempo meraviglioso. Mentre ballava aveva una luce straordinaria; era nata per farlo.
-sei stata bravissima!- la feci girare.
-lo credi davvero?-
-assolutamente!- dissi  baciandola- non riesco a capire perchè non ti apprezzi, mi hai fatto emozionare stasera!-
-era questo il mio intento! E stasera sono stata davvero orgogliosa di me stessa-
-così ti voglio!- sorrisi.
-mi cambio e andiamo-
-ti devo aspettare fuori?-
-come vuoi- alzò le spalle.
Si cambiò velocemente.
- Em ma è normale che i tuoi piedi sanguinino?- chiesi preoccupato
Rise -normalissimo. I piedi delle ballerine si rovinano molto-
Si medicò le dita e si infilò le scarpe.
-pronta!-
 
Mentre scendemmo le scale del teatro moltissime persone le fecero i complimenti; persone di cui neanche conosceva l'esistenza.
-sei una star e non me l'avevi detto?- chiesi scherzando aprendo la portiera della macchina.
Scoppiò a ridere.
Le aprii la porta di casa e le feci trovare un mazzo di fiori sul tavolo della cucina.
-Josh, ma sono per me?- chiese.
-e per chi sennò?!-
-sono stupendi!!-
-per ringraziarti di tutto...-
Mi baciò fissandomi con quelli occhi a cui non potevo resistere. L'abbracciai e la portai di sopra.
Mentre lei continuava a baciarmi con foga le tolsi la maglietta.
-sicura?- le chiesi. Non volevo stancarla ulteriormente.
-si- rispose velocemente per non interrompere il bacio.
Si di stese sul letto trascinandomi per la maglietta.
Le sfilai i pantaloni della tuta mentre lei cercava di togliermi la maglia.
La volevo a qualsiasi costo - ti voglio- le sussurrai all'orecchio-
Mi tolse i pantaloni. Le slacciai il reggiseno e al contatto con le mie mani rabbrividì.
-Josh- gemette mentre entrai in lei.
Non so se le stavo facendo male ma ero talmente eccitato da non riuscirmi a fermare.
Venimmo insieme e mi accasciai esausto vicino a lei.
-Josh- disse affannata.
-e?-
-ti amo-
Non potevo non baciare quelle labbra rosse che avevano pronunciato quelle parole così belle.
-anche io-
 
Emily
Era terribilmente vero. Amavo quel ragazzo dagli occhi azzurri. Amavo il suo modo di fare, amavo il suo sorriso, amavo come mi trattava. Amavo tutto di lui. Mi sentivo felice quando lui era con me. Il modello e la ballerina. Suonava strano ma a volte le cose strane sono le migliori, credo.
 

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Capitolo 8
*** estate ***


Emily
Mi svegliai di soprassalto con il cuore che mi batteva a mille. Accesi la luce e mi appoggiai alla spalliera del letto.
-Em - Josh si svegliò.
-scusa non volevo svegliarti-
-non fa niente, cos' hai?-
-ho avuto un incubo-
-racconta-
-non mi ricordo bene.... stavo ballando e sono caduta. Qualcuno mi ha portato all'ospedale ma ero morta... tu mi parlavi e io sentivo però non potevo risponderti....-
-tranquilla, era solo un brutto sogno- mi abbracciò.
Mi abbracciai a lui tentando di dormire, ma senza riuscirci.
Erano le 9.30 e Josh stava ancora dormendo; non potendo dormire scesi di sotto a fare colazione.
-già sveglia?- chiese scendendo dopo pochi minuti.
- come vedi-
-stavo pensando- disse versando un po' di caffè nella sua tazza - ti va di andare al mare?-
-sta mattina?-
-pensavo di andare lì per qualche giorno- sorseggiò il suo caffè - i miei possiedono una casa a Brighton -
- ma l'accademia? E il tuo lavoro?-
-per qualche giorno il mio lavoro può aspettare-
-non lo so Josh- ero dubbiosa.
-ma dai! Ci divertiremo!- mi abbracciò.
-eh va bene!- conclusi sconsolata e Josh urlò di gioia.
Presi una piccola valigia e ci infilai tutto il necessario.
-sei pronta?- chiese Josh.
-un attimo!- sbuffai - non trovo i miei costumi!-
-dai ti aiuto!- cercò nell'armadio - eccoli!- urlò.
-ah grazie!- sorrisi.
Quella mattina faceva davvero caldo. Indossai un paio di pantaloncini corti di jeans, una canotta blu e un paio di converse.
Il viaggio in macchina sarebbe durato circa due ore.
 
 
Josh
Ero davvero felice; Emily aveva accettato di trascorrere un po' di giorni al mare con me.
Il viaggio era abbastanza lungo ma ci saremmo divertiti.
Intonai una canzone che stavano dando alla  radio in quel momento.
-ora sai anche cantare?- chiese guardandomi.
-non sai tante cose di me!- le sorrisi.
-non ti fermare, mi sei bravo!- mi piaceva vederla felice. - dimenticato l'incubo?-
-fortunatamente era solo un incubo- sorrise.
Le sue labbra erano una calamita per me e avevo una voglia matta di baciarle ma stavo guidando.
 
-finalmente siamo arrivati!- sbuffò  Emily stirandosi.
Scoppiai a ridere.
-che c'è?-
-sono felice di stare qui con te!-
-anche io!- mi stampò un bacio sulle labbra.
Portammo le valigie in casa e le feci fare un tour della casa.
 
 
Emily
La casa era bellissima. Al piano di sotto aveva un enorme salone, una cucina e un bagno.
Di sopra c'erano tre stanza da letto grandissime; tutte con il letto matrimoniale e due bagni.
Scelsi la camera che aveva una grandissima finestra con la vista sul mare.
Con soli cinque minuti saremmo arrivati in spiaggia.
-mettiti il costume che andiamo a divertirci!- disse Josh uscendo dalla camera già pronto.
-arrivo!-
Presi dalla valigia un costume nero a pallini bianchi, infilai i vestiti e uscimmo per strada.
-che meraviglia!- esclamai guardandomi intorno.
-a pensare che non volevi neanche venire!-
Sistemammo i nostri asciugamani sulla spiaggia e mi sedetti.
-non vieni a fare il bagno?- chiese Josh.
-tra un po'-
-come vuoi, io non resisto!- rise.
Mi assopii sotto il sole - Josh!- urlai - ma sei matto!-  Mi aveva schizzato addosso un'enorme quantità d'acqua.
Mi alzai per rincorrerlo ma mi prese di peso e mi portò verso il mare - no Josh! Mettimi giù!- urali per poi scoppiare a ridere.
-non ci penso nemmeno!- e mi buttò in acqua.
- ti odio!- sbuffai tirandomi indietro i capelli.
-e io ti amo!- disse baciandomi. La mia bocca si schiuse per favorire l'entrata della sua lingua che si intrecciò con la mia.
-è fredda!-
-lo so è per questo che mi piace!-
Dopo aver giocherellato un po' uscimmo per stenderci al sole. Amavo il caldo sulla pelle.
 
 
Josh
Era bellissima con quel costume nero. Giocammo tutto il giorno. Il tempo passò velocissimo che neanche me ne accorsi.
Verso l'ora di cena tornammo a casa.
-mi faccio la doccia- dissi stendendo l'asciugamano fuori dalla finestra.
-d'accordo-
-sei vuoi andare.. io ho fatto- scesi in cucina dopo una decina di minuti ed Emily era intenta a cucinare la cena.
-vado!- salii le scale.
la serata si concluse con la visione di un film distesi sul letto matrimoniale.
Quella era sicuramente una giornata da ricordare.
 

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Capitolo 9
*** il regalo ***


Emily
Quella mattina mi alzai quando il sole stava sorgendo. Indossai una lunga felpa di Josh e mi incamminai verso la spiaggia.
Volevo stare un po' da sola per immergermi nei miei pensieri.
Mi sedetti in riva al mare e mi lasciai cullare dal rumore delle onde che si infrangevano contro la spiaggia.
Non c'era nessuno; ero finalmente sola; mi piaceva, a volte, staccarmi dalla confusione della vita e concentrarmi sui miei pensieri.
Avevo passato un'intera vita danzando. Avevo rinunciato ad una vita sociale per lei e ora ero arrivata a Londra. Non rimpiangevo il mio percorso, ma a volte avrei voluto essere come le mie compagne di liceo, libere di fare quello che volevano; mentre io ero incastrata fra danza e scuola e a volte era davvero opprimente.
Ora ero nel mio sogno, in più avevo incontrato un ragazzo fantastico, Josh, ma a volte mi sentivo così sola e incompresa che nessuno avrebbe potuto capirmi.
Cosa avrei fatto della danza? Un lavoro o semplicemente un hobby? Ero confusa. Avevo paura di fare la scelta sbagliata anche se ballare era la cosa che amavo di più. Allo stesso tempo amavo anche Josh e non avrei potuto staccarmi da lui. Se avrei avuto un tour? Se la mia vita avesse avuto  una svolta inaspettata, cosa avrei fatto?
-ehi- la voce di Josh alle mie spalle mi fece calmare immediatamente. Mi voltai verso di lui e mi persi nei suoi occhi così azzurri da far paura.
-buongiorno- gli sorrisi con un velo di tristezza.
-cosa ci fai sveglia a quest'ora?- chiese sedendosi vicino a me.
-avevo bisogno di pensare e di stare un po' da sola- abbassai lo sguardo.
-lo sai che tu puoi confidarti con me- disse alzando il mio viso con un dito.
-si- e liberai i miei pensieri.
- io ci sarò sempre per te anche se saremo lontani- sorrise.
-mi fa piacere questo ma...-
-niente ma Em; siamo giovani, viviamoci la vita senza complicarla troppo. Quello che verrà verrà; per ora so solo che voglio stare con te e che ti amo da impazzire- disse baciando delicatamente le mie labbra.
-anche io ti amo Josh, non sai quanto-
Restammo abbracciati per un tempo che sembrava infinito. Il profumo della sua pelle aveva un effetto calmante su di me; ne respirai il più possibile.
 
 
Josh
I giorni alla casa al mare stavano trascorrendo tranquillamente.
Di lì a poco avrei regalato a Emily due biglietti per il balletto dello Schiaccianoci che si sarebbe tenuto a Londra. La fortuna mi aveva aiutato a trovare gli ultimi due biglietti rimasti; erano costati una fortuna, ma per Emily lo facevo volentieri.
-Em- dissi mentre stavamo mangiando.
Lei alzò lo sguardo in modo interrogativo come per dire"cosa c'è?".
-ho un regalo per te- sorrisi.
-non è il mio compleanno!-
Mi alzai da tavola per prendere il regalo che avevo nascosto sotto il vaso di fiori in cucina.
-tieni- dissi porgendole i due biglietti - spero ti piacciano.
La vidi leggere velocemente il biglietto e mi guardò con gli occhi lucidi - Josh, ma...-
-sei contenta?-
- è la cosa più bella che mi avresti potuto regalare, sono senza parole!- mi abbraccio fortissimo.
-partiamo oggi pomeriggio-
-grazie davvero, Josh-
Amavo vederla felice.
Finimmo di pranzare e ci dirigemmo di sopra per fare le valigie. I giorni di vacanza erano terminati. Il giorno seguente avrei avuto un servizio fotografico importante ed Emily doveva sostenere le lezioni all'accademia.
-possiamo andare?- le chiesi prendendo le chiavi della macchina.
-eccomi- disse scendendo le scale.
In macchina Emily si addormentò. Quella mattina si era alzata presto e non aveva retto il viaggio.
La radio mi faceva compagnia; ogni tanto guardavo Emily dormire. Era così piccola e indifesa; avrei voluto proteggerla da tutto quello che le avrebbe fatto del male, ma questo non era possibile.
-siamo arrivati?- chiese svegliandosi.
-manca poco- risi.
-ma ho dormito così tanto?- chiese guardando l'orologio.
-a quanto pare!- scoppiai a ridere e lei mi seguì.
Scaricammo le valigie e salimmo nell'appartamento.
-di nuovo a casa!- esultò Emily.
-anche a me mancava- ammisi.
Portai le valigie di sopra mentre Emily si buttò sul letto.
-non mi aiuti?-
-no!- rise.
-adesso ci penso io!- la minacciai.
Mi avventai su di lei facendole solletico; conoscevo i suoi punti deboli.
-ti prego Josh, smettila!- disse tra le risate.
-non ne ho intenzione!- le bloccai le mani.
Ci fermammo guardandoci intensamente. Appoggiai le mie labbra sulle sue lentamente. Sentivo il suo respiro caldo entrare nella mia bocca. Le sfilai i pantaloncini e lei fece lo stesso con i miei. Entrai in lei lentamente e il suo respiro si fece sempre più pesante. Respiri, baci, cuore a mille, amavo fare l'amore con lei.
- josh, ti amo- disse ansimando. Venimmo insieme e mi distesi esausto accanto a lei.
-mi prometti che non mi abbandonerai mai?- mi chiese con quei suoi occhi grandi e dolci.
-promesso- dissi incrociando le dita.
Mi abbracciò e restammo così per un po'. Lei stava con me e questa era la cosa più importante.

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Capitolo 10
*** lo Schiaccianoci ***


Emily
Quella sera io e Josh saremo andati a vedere il balletto dello Schiaccianoci. Era molto dolce da parte sua avermi  regalato due biglietti per lo spettacolo e inoltre questo era il mio balletto preferito.
Mentre aprii l'armadio per trovare qualcosa da mettermi quella sera il mio cellulare squillò:
-ciao mamma!-
-Emy! Come stai?-
-tutto bene, voi come state? Mi mancate tanto...-
-anche tu piccola. Noi stiamo tutti bene-
-stasera vado ad un balletto- dissi entusiasta.
-mi sarebbe piaciuto accompagnarti-
-ci saranno altre occasioni!- cercai di tirarle su il morale.
-fatti sentire qualche volta! Devo andare Em-
-promesso! Saluta tutti- riattaccai.
Era molto tempo che non sentivo o vedevo la mia famiglia; mi mancava tanto ma ero lì per il mio sogno e non potevo fare altrimenti.
Josh era uscito per ritirare il suo vestito in lavanderia.
Indossai un vestito nero lungo con uno spacco dietro la schiena, un paio di tacchi abbinati e una pochette.
Raccolsi  capelli da una parte e mi truccai giusto un po'.
-Em!- esclamò Josh salendo le scale.
-già tornato?- chiesi esterrefatta.
-non c'era nessuno!- si giustificò - ma sei bellissima- sorrise.
-sicuro?- chiesi insoddisfatta.
-favolosa- disse baciandomi.
-vatti a mettere il vestito che ti voglio vedere!- sorrisi.
Tornò dopo una decina di minuti - anche tu non scherzi!-
Indossava una camicia dello stesso colore dei sui occhi e una giacca abbinati con un paio di jeans; era bellissimo.
-siamo perfetti-
Il viaggio in macchina durò giusto il tempo di scambiarci qualche parola.
Scendemmo dalla macchina e la vista del teatro mi fece provare una gioia indescrivibile.
Pensavo che un giorno sarei salita anche io su un palco importante dove tutti mi avrebbero riconosciuta.
-a cosa pensi?- mi chiese Josh.
-a l'emozione che si deve provare a ballare qui-
-un giorno ci sarai anche tu- disse mettendomi un braccio intorno alle spalle.
-lo spero- lo guardai per poi perdermi nei suoi occhi.
I nostri posti erano stati prenotati in platea. Mi sedetti sulla poltrona rossa e aspettai con ansia l'inizio del balletto.
-Em calma sembra che ci devi essere tu al posto di quei ballerini!- scherzò Josh.
-è così! Sono emozionatissima-
-vieni qui- mi abbracciò per poi baciarmi delicatamente.
Finalmente lo spettacolo iniziò.
 
 
Josh
Per tutto il tempo del balletto Emily non ha mai distolto lo sguardo dai ballerini, seguiva ogni loro mossa e tratteneva il respiro quando eseguivano dei salti o dei passi difficili. Sembrava ballasse insieme a loro. I suoi occhi erano lucidi dall'emozione e le sue labbra erano tese in un sorriso che non si spense fino alla fine del balletto.
Quando il sipario si chiuse applaudì fino ad avere le mani spellate.
-ti è piaciuto?- le chiesi sapendo già la risposta.
-è stato a dir poco fantastico! Grazie Josh, davvero!- mi abbracciò.
Durante il viaggio di ritorno non fece altro che raccontarmi delle sue impressioni, emozioni e speranze.
-mi stai ascoltando?- disse guardandomi con aria interrogativa.
-si Em ma non ci capisco niente di danza- si scusò.
-allora non parlo più-
-ma no! Da come ne parli si vede proprio che ami la danza e non potresti farne a meno- sorrise.
Appoggiai giacca e cravatta sul letto e mi infilai una tuta.
-dormi nella tua stanza?- mi chiese Em.
-non posso?-
-si ma.... vorrei dormissimo nello stesso letto come abbiamo sempre fatto-
-d'accordo- mi alzai e mi distesi sul suo letto. Lei mi raggiunse e mi abbracciò appoggiando la sua testa sull'incavo del mio collo.
Le accarezzai i capelli dolcemente e ci addormentammo.
 
 
Emily
Non capivo perchè Josh non voleva venire a dormire con me. Non che non potesse dormire sul suo letto però volevo sentirlo vicino quella sera. Io lo amavo quel ragazzo moro con quegli occhi azzurri da farti perdere la testa. Senza di lui la mia vita sarebbe cessata.

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Capitolo 11
*** indecisioni e paure ***


Emily
Da un po' di giorni Josh non era più lo stesso. Cercava di evitarmi come se non volesse dirmi qualcosa. Non riuscivo a capire cosa gli stava passando per la testa.
Immersa nei miei pensieri camminavo per raggiungere l'accademia.
-e uno ,due, tre ,quattro... no Emily non ci sei- mi riprese l'insegnante.
-scusi- mi rimisi in posizione.
-e uno, due , tre.. No! Emily cos'hai questa mattina?- l'insegnante alzò la voce.
-mi scusi, non riesco a concentrarmi- ero molto affaticata e troppe domande frullavano nella mia testa.
-La lezione è finita ragazze!- annunciò l'insegnante. Feci per andarmene - non per te Emily; rimani qui a fare l'esercizio-
Mi feci coraggio e ricominciai da capo; dovevo farlo alla perfezione così sarei potuta andarmene.
-e uno, due, tre, quattro e cinque e sei... bene! Puoi fare di meglio ma per oggi basta così. Quando sei in questa stanza devi pensare solo a ballare e a nient'altro, intesi?-
-d'accordo- raccolsi le mie cose  e andai a cambiarmi. Dopo una bella doccia tornai a casa. Quella giornata in accademia era assolutamente da dimenticare.
Saltai il pranzo e mi chiusi in camera. Non volevo vedere nessuno.
I piedi urlavano dal dolore e nella mia testa c'era una gran confusione. Josh era in salone e non mi aveva rivolto parola. Cosa stava accadendo?
Scesi di sotto e mi sedetti sulla poltrona vicino al divano dove era seduto lui.
-Josh-
Si girò verso di me.
-mi dici che cos'hai?-
-niente-
-senti- gli presi il telecomando dalle mani per spegnere la televisione - sono stufa del tuo comportamento-
-ma non c'è niente!- sbuffò.
-basta prendermi in giro; non sono stupida. Non mi parli da giorni e cerchi di evitarmi. Cos'è, hai un'altra?-
-ma cosa vai a pensare!- sbottò.
-allora basta! Dimmi cosa sta succedendo o me ne vado- urlai- e per sempre- aggiunsi sperando di tirargli fuori qualche parola.
Mi guardò un po' poi disse - vuoi davvero saperlo?-
-si-
-mi hanno offerto un contratto di lavoro-
-e che c'è di male?-
-dura otto mesi e... è in America-
Non poteva essere vero - in America?- chiesi.
-si Em hai capito bene, in America-
-cosa pensi di fare?-
- non lo so. Guadagnerei un sacco di soldi ma non voglio lasciarti-
Avevo un groppo in gola e non riuscivo a parlare.
-tu che ne pensi?- mi chiese.
-se sei convinto di andare vai; non sarò certo io a fermarti. Voglio solo la tua felicità. E io ti aspetterò-
-devo pensarci. Ma mi mancherai tanto, troppo- mi abbracciò forte e io scoppiai a piangere. Non tanto per la notizia che mi aveva appena comunicato ma per lo stress psicologico che in quei giorni stavo subendo dalla danza e dal comportamento di Josh.
-perchè paingi?- disse prendendomi il viso tra le mani.
-non ce la faccio più, Josh-
-di cosa parli?-
-della danza, di te, di tutto-
-di me?- chiese sorpreso.
-non sapevo cosa pensare in questi giorni. Non mi parlavi più e avevo paura che mi avresti lasciato- mi asciugai le lacrime con il bordo della maglia ma loro continuavano a scendere imperterrite.
-ma io non ti lascerei mani!- mi strinse a se - e poi cos'altro c'è?-
-l'accademia è dura. Devi dare sempre il cento per cento di te stessa e io non sono in grado di sopportare tutta la competizione e lo stress. E poi mi manca la mia famiglia da morire-
 
 
Josh
Emily aveva ceduto. Dopo mesi in cui si era tenuta tutto dentro era scoppiata. Era la mia vita e io non volevo separarmi da lei. Ma il contratto che mi avevano proposto era davvero allettante. A volte nella vita bisogna fare delle scelte dolorose anche se le più giuste. Il pensiero che tra solo due mesi me ne sarei andato da Londra lasciando tutto,amici, Emily, la mia famiglia, mi faceva star male. Non lo davo a vedere solo per fare coraggio a Emily.
Era così fragile fra le mie braccia che avevo paura di romperla.
-basta piangere- le asciugai il viso con la mano.
-scusami- disse accoccolandosi fra le mie braccia.
-non ti devi scusare- gli sorrisi.
-ti amo tanto Josh- mi guardò con gli occhi gonfi di pianto che sembravano essere più grandi di quello che già non erano.
-anche io piccola- la baciai delicatamente.
Mi sfilò la maglia mentre io le tolsi i pantaloni.
Continuava a divorare le mie labbra e io entrai in lei.
Gemette stoppando il bacio. - più forte- mi disse.
 Avevo paura di farle male ma era lei che lo aveva chiesto. venni subito dopo di lei e mi accasciai sul divano ansimando.
Mi sarebbe mancato tutto questo. Il suo amore, i suoi baci, le sue carezze, le sue parole dolci.
-mi mancherai Em-
-ssshhh- mise un dito sulle mie labbra - non ci pensiamo adesso. Non voglio rovinare questo bellissimo momento- mi baciò le labbra sfiorandole delicatamente.
Ero lì con lei. Tutto i problemi erano spariti. Dovevamo goderci tutti i momenti belli e brutti. Dovevo fare tesoro di tutto quello che sarebbe successo da lì alla mia partenza perchè per otto mesi avrei vissuto di ricordi.
 
 

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Capitolo 12
*** progetti ***


Emily
Luglio era finito portando via con sé la maggior parte del caldo e le giornate passate al mare.
Mancava un mese alla partenza di Josh e ogni giorno che passava, sentivo di non potercela fare.
L'accademia nel mese di Agosto rimaneva chiusa per tre settimane così ne approfittavo per rilassarmi e dedicarmi allo shopping e alla lettura.
Tra una settimana sarebbe stato il compleanno di Josh e volevo organizzargli una festa a sorpresa.
Quando uscì per andare a fare delle commissioni mi misi alla ricerca della sua agenda dove teneva i numeri di tutti i suoi amici, modelli e non.
Rimasi al telefono tutta la mattina a parlare con il suo migliore amico per organizzare la festa.
-ehi Kevin, sono Em!-
-ciao! Come stai?-
-bene grazie, tu?-
-non c'è male. Dimmi-
-sabato è il compleanno di Josh e volevo fargli una festa a sorpresa, mi serve il tuo aiuto- dissi speranzosa.
Rise - certo! Cosa avevi in mente?-
-grazie!- esultai - pensavo di farla allo studio fotografico dove lavora. Dovremmo allestirlo per bene, penso sia perfetto-
-ottima idea! Però dovremmo controllare le misure e chiedere al proprietario se sia possibile fare una festa lì-
-certo! Però dobbiamo organizzarci in fretta se vogliamo che tutto sia perfetto-
-facciamo così; oggi pomeriggio ti passo a prendere e andiamo allo studio, che ne dici?-
-sarebbe perfetto! -
-alle 16.00 sarò lì-
-a dopo-
Terminai la conversazione entusiasta del progetto che avevo in mente.
Sentii Josh entrare in casa e riposi velocemente la sua agenda nella borsa.
-cosa stavi facendo?- chiese raggiungendomi in salotto.
-ti stavo aspettando- dissi sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi.
Rise -farò finta di crederti- e mi raggiunse sul divano per darmi un bacio.
-com'è andata oggi?- mi accoccolai fra le sue braccia cambiando discorso.
-ho firmato il contratto e mi hanno dato del materiale da studiare prima della partenza-
-non pensavo dovessi studiare-
-fare il modello non è così semplice come pensi-
-nel pomeriggio devo uscire per andare all'accademia- mentii.
-ma come?! Non è chiusa? Pensavo di passare un po' di tempo con te- si rattristò.
-lo so amore ma i corsi sono chiusi solo per i gruppi più grandi. Stasera stiamo insieme-
-ah, promesso?-
-promesso- gli stampai un bacio sulle labbra.
-questo mi mancherà, posso averne ancora uno?- sorrise.
-solo perchè non posso resisterti - lo accontentai.
Come accordato Kevin suonò al campanello alle 16.00. Josh era a fare la doccia e fortunatamente non sentii niente.
-adesso scendo- avvertii Kevin.
Salii di sopra per avvisare Josh - io esco ci vediamo stasera-
-d'accordo-
Presi la borsa e scesi di corsa le scale.
-eccomi!- dissi sbucando alle spalle di Kevin.
-ciao Em- disse baciandomi sulla guancia.
Salimmo in macchina e ci dirigemmo verso lo studio fotografico.
-come mai quest'idea?- mi chiese Kevin.
-pensavo di unire la sua passione con il suo lavoro-
-sarà entusiasta ne sono sicuro-
Parcheggiammo e ci avviammo all'entrata.
-pronto Josh- rispose al telefono Kevin.
Feci una faccia interrogativa verso di lui e mi fece cenno di aspettare.
-mi dispiace, oggi pomeriggio devo accompagnare mia madre dal medico- mentì. - ci vediamo stasera, va bene?- -ah non puoi, va bè facciamo un'altra volta-
Mise il telefono in tasca -mi ha chiesto se avevo tempo per uscire con lui- disse Kevin - e mi ha detto che stasera sta con te- aggiunse.
-puoi uscire con noi se ti va-
-non credo gli faccia piacere-
-certo che si!-
-parlane con lui, poi vediamo-
Entrammo allo studio e chiedemmo di parlare con il responsabile.
Un uomo alto e robusto ci fece cenno di entrare nel suo ufficio.
Spiegammo la situazione e lui accettò a patto di fargli fare un servizio fotografico riguardo la festa.
-vuole immortalare la festa?!- chiese stupita.
-si, il festeggiato avrà un album con tutte le foto del suo compleanno-
-fantastico!- esclamò Kevin.
Dopo aver accordato il prezzo l'uomo ci fece strada per raggiungere la stanza che avremmo allestito.
Era una stanza bianca e nera con una vetrata enorme da un lato.
-stupendo! Molto meglio di come me lo ricordavo- esclamò Kevin.
-sono felice che ti piaccia- gli dissi.
Una parete era occupata da macchine fotografiche, luci e lo sfondo che serve per i servizi fotografici.
-questa parte sarà adibita alle foto della serata- iniziò Kevin come un vero agente immobiliare.
-qui potremo mettere dei tavoli bianchi e neri, e dei divanetti. Di qua un tavolo grande per la torta e...-
Scoppiai a ridere -sei fantastico!- sorrisi.
-mi sono fatto prendere un po' la mano- rise.
Mi accompagnò a casa e mi diede un bacio.
-grazie del passaggio!-
-di niente, fammi sapere per stasera-
-sarà fatto-
 
-ma dove sei stata tutto questo tempo?- chiese tra l'arrabbiato e lo stupito.
-in accademia. Poi mi sono fermata a parlare con la mia insegnante di danza e...-
-va bene. Che facciamo questa sera?-
-non lo so. Dimmi tu-
-ha chiamato Kevin e mi ha detto se potevo uscire con lui-
-e mi lasci da sola?-
-ma no! Lui verrà con noi-
-ah va bene.-
-sicura che ti va?-
-certo!- lo baciai.
 
 

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Capitolo 13
*** riflessioni ***


Josh
Chiamai Kevin per confermare la serata con lui ed Em.
Tutto il giorno era stata fuori. La storia dell'accademia non mi convinceva per niente, però mi fidavo di lei e lasciavo correre.
- Vieni qui tra un quarto d'ora. Vatti a preparare- le dissi dandole una pacca sul sedere.
Salii in camera per cambiarmi anch' io.
Emily indossava un paio di jeans stretti con una paio di tacchi e una camicetta colorata.
-come sto?- mi chiese osservandosi allo specchio.  
-mi piace!- sorrisi.
Le cinsi i fianchi e guardammo la nostra immagine riflettere sullo specchio.
-serve una foto- disse Emily - vado a prendere il cellulare-
Immortalammo il momento e Em lo mise come sfondo sul suo cellulare.
-così ti avrò sempre con me!- sorrise.
-ma quanto ti amo?!- gli scoccai un bacio sulle labbra.
-ecco Kevin!- scesi le scale per andare ad aprire la porta.
-siete pronti?- disse abbracciandomi.
-Em!- chiamai.
-eccomi- disse scendendo le scale.
-andiamo-
 
 
Emily
Andammo in una pizzeria italiana non lontano dal nostro appartamento.
La pizza italiana era la migliore in assoluto.
Durante la serata parlammo del contratto di Josh, dei progetti di Kevin e del mio futuro.
Stavo bene con loro. Josh cercava sempre di strapparmi qualche bacio ma io evitavo la maggior parte delle volte perchè Kevin si sentiva un po' in imbarazzo.
Dopo cena andammo in un locale per prendere qualcosa da bere.
Io ordinai un analcolico mentre Kevin e Josh della vodka alla pesca.
Non ero un'amante dell'alcol; mi piaceva ma non in quel momento.
-Josh basta, dovremo tornare a casa sani e salvi- gli tolsi il bicchiere dalle mani.
-hai ragione, scusa-
-e anche tu Kevin smettila-
Ci salutammo davanti al locale e tornammo a casa. Erano le 3.00 e ero stanchissima.
Salii in camera, indossai una felpa e mi infilai nel  letto.
-sei arrabbiata?- chiese Josh seguendomi.
-no, sono stanca-
Mi strinse a se e mi baciò i capelli.
-Josh-
-uhm?-
-ho paura- dissi guardandolo negli occhi.
-di cosa?-
-di quando sarai lontano. Come farò da sola? Non trovarti quando torno a casa, non uscire con te, non passare la notte insieme a te-
-Em io ci sarò sempre-
-no Josh! Non è così tu sarai lontano e io qui da sola-
-ci sentiremo tutti i giorni, ci video chiameremo..
-ma non è la stessa cosa-
-lo so Em, credi che per me sarà facile?- sbottò.
-non ho detto questo-
-e allora? Che cosa vogliamo fare? È dura ma voglio provarci-
 
 
Josh
Cavolo! Non ce la faccio più! Sono tra due fuochi; da una parte c'è Emily dall'altra il mio sogno. Cosa devo fare? Vorrei che qualcuno fosse qui a dirmi qual è la cosa migliore da fare ma purtroppo sono da solo.
Io amo Em e non voglio separarmi da lei; ma amo anche il mio lavoro e per inseguire il mio sogno devo andarmene per otto mesi. Anche Em ha abbandonato tutto per venire a Londra.
Speravo solo che la lontananza non avrebbe fatto così male.

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Capitolo 14
*** festa ***


Emily
Mancava un solo giorno alla festa di Josh e io e Kevin eravamo in alto mare.
Mi aspettava in macchina fuori dall'appartamento; presi la borsa e scesi di corsa le scale.
-alla buon ora- lo ripresi.
-mi si è fatto tardi-
-dai metti in moto che siamo in ritardo-
Quel pomeriggio dovevamo finire di addobbare la sala per la festa.
-questo va qua- dissi a Kevin indicandogli un punto della stanza. Il poveretto camminava per la sala con il tavolino in mano senza sapere dove metterlo.
-hai comprato le lampade?- mi chiese.
-certo!- estrassi dal cellofan un paio di lampade che dovevano "creare l'atmosfera".
Volevo che fosse tutto perfetto per il compleanno di Josh.
Per le 19.00 sistemammo tutto. I tavolini erano al loro posto. Le sedie ai lati della sala. Un tavolo più grande che avrebbe accolto la torta e le lampade agli angoli sella stanza.
-perfetto!- disse Kevin soddisfatto del nostro lavoro.
- sono stanchissima! Mi accompagni a casa?-
-si andiamo-
Uscimmo dallo studio per dirigersi verso casa.
-mi piace stare con te Em-
-anche a me, sei una persona fantastica-
 
-grazie del passaggio, a domani-
 
 
Josh
-mi dici dove diavolo sei stata tutto di oggi?- chiesi a Em furioso.
-in giro. Dovevo fare delle commissioni-
- io non ti capisco; tra meno di un mese parto e tu te ne vai in giro?-
- inizio a capire come sarà la mia vita senza di te- salì di corsa le scale e sbatté la porta.
Odiavo quando si comportava in questo modo. Era capricciosa.
-Em? Posso entrare?- dissi aprendo piano la porta.
-cosa vuoi?-
-voglio parlare-
-non sono disponibile-
Entrai comunque e mi sedetti ai piedi del letto mentre lei era girata dall'altra parte.
-non mi parlerai mai più?- chiesi quasi scherzando.
-no-
-dai Em- mi avvicinai a lei.
-no Josh! Tu non capisci! Io sto male per quello che sta succedendo ma cerco di non darlo a vedere. Tu te ne esci fuori con quelle frasi che mi fanno perdere il controllo-
-Em..- le accarezzai i capelli.
-scusa- mi guardò - è solo che manca così poco alla tua partenza e il solo pensiero mi fa star male-
-io ci sarò sempre per te-
Mi baciò con foga come se quel bacio fosse stato l'ultimo e io provai una sensazione indescrivibile.
 
Emily
I miei sentimenti erano troppo forti verso Josh che non potevo mentire su quello che provavo.
La notte scorsa è stata la più bella di tutta la mia vita.
Per il compleanno di Josh avevo comprato un vestito di raso color panna. Il tema della serata era il bianco e il nero.
Josh avrebbe indossato una giacca nera con un paio di jeans.
Kevin mi aveva promesso di passarci a prendere alle 20.30.
Josh era all'oscuro di tutto e pensava dovessimo andare alla festa di un amico di Kevin.
-ma come?! Il mio compleanno non lo festeggiamo insieme?- chiese triste.
-vedrai che ci divertiremo tantissimo!-
Lo sentii sbuffare - E poi perchè mi devo mettere la giacca nera?-
-perchè il tema è questo, vorresti una giacca bianca?-
-no per carità! Metto questa nera-
 
-Sei bellissima- disse baciandomi dolcemente.
Sentii le mie guance colorarsi di rosso al quel complimento.
Alle 20.15 Kevin suonò il campanello.
-vado io- dissi a Josh che stava finendo di vestirsi.
-Ehi Em, siete pronti? La torta?-
-oddio la torta! Quasi me ne ero dimenticata- andai in cucina e aprii il frigo per prenderla quando Josh scese le scale.
-Ehi Kevin!- si abbracciarono.
Feci in tempo a richiudere il frigo che Josh mi guardò con aria interrogativa. - hai fame?-
-io?! Nono-
-Mi presteresti il tuo profumo Josh? Il mio l'ho dimenticato- disse Kevin salvando la situazione.
Josh salì le scale e io velocemente estrassi ala torta dal frigo per darla a Kevin.
-dov'è andato?- chiese Josh.
-ha detto che si era dimenticato qualcosa in macchina-
-andiamo?- mi chiese sempre più confuso.
Salimmo in macchina e ci dirigemmo verso lo studio fotografico.
-una festa qui?- chiese Josh sempre più confuso.
-dai non fare domande, andiamo-
Scendemmo dalla macchina e appena entrammo si levò un coro di "tanti auguri".
 
 

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Capitolo 15
*** preoccupazioni ***


Josh
-ma cosa?!- esclamai incredulo.
-sei contento?- mi chiese Emily stringendomi i fianchi.
-avete organizzato la mia festa?!-
-allora? Ti piace?- chiese Kevin.
-è stupendo!- dissi guardandomi attorno - siete fantastici- abbracciai Kevin e poi strinsi forte a me Emily.
-ti amo- mi sussurrò all'orecchio.
-è la cosa più bella che potessi farmi- sorrisi.
Alla festa c'erano tantissimi invitati tra colleghi e amici. La stanza era addobbata perfettamente. Tutti mi fecero gli auguri e mi diedero i loro regali che accettai con grande felicità. Cercai di scambiare qualche parola con tutti per non sembrare maleducato. Nessuno aveva mai organizzato una festa a sorpresa per me; ne ero davvero lusingato.
Dopo aver mangiato qualcosa e bevuto un po' partì la musica. C'era chi si scatenava al centro della sala e chi invece preferiva starsene seduto sui divanetti a chiacchierare. Mentre stavo parlando con Kevin partì un lento e qualcuno mi afferrò per un braccio trascinandomi al centro della stanza.
-Em?! Ma io non so ballare-
-ma come no?-
-no...-
-lasciati guidare- sorrise.
Quando sorrideva tutto si calmava improvvisamente come per magia.
Lei appoggiò la sua testa sul mio petto e ballammo abbracciati per tutta la durata della canzone.
- visto? Non è stato difficile!-
-pensavo peggio!- sorrisi forzatamente; mi sentivo imbarazzato.
-la torta!- urlò Kevin richiamando l'attenzione di tutti - dov'è il festeggiato?- domandò cercandomi tra gli invitati.
-eccomi!- dissi facendomi spazio tra la gente.
Trascinai con me Em stringendole forte la mano.
-ora ti tocca il discorso!- mi spronò Kevin.
-no il discorso no- sbuffai.
-discorso! Discorso!- gli invitati richiedevano il discorso.
-va bene!- presi coraggio - grazie di essere venuti alla mia festa, di cui non sapevo neanche l'esistenza. Ringrazio Kevin, il mio migliore amico e Emily, la mia ragazza. Tutti sapete che tra tre settimane partirò per New York; ho firmato un contratto della durata di otto mesi. Sono molto motivato nel provare questa esperienza ma so che dovrò lasciare tutto- le lacrime pungevano ma io sarei stato più forte.
Vedevo gli occhi lucidi di Em che fissavano il pavimento.
- spero sia un'esperienza positiva e...ora mangiamo la torta!- troncai il discorso per non piangere.
Un fiume di applausi si sollevò al termine della mia performance.
 
 
Emily
Tornammo a casa verso le 5.00. la festa era stata un vero successo.
Salii in camera seguita da Josh.
Mi sdraiai sul letto dove Josh mi raggiunse poco dopo.
-non ti ringrazierò mai abbastanza- sorrise accarezzandomi i capelli.
Risi - non esagerare-
-dico davvero. Mi sono emozionato-
Lo abbraccia teneramente.
Prese il mio viso tra le sue grandi mani e caddi nei suoi occhi azzurri da togliere il fiato.
Poggiò le sue labbra sulle mie e mi fece scivolare sotto di lui.
Amavo il sapore delle sue labbra e la loro morbidezza; non me ne saziavo mai.
Cercò di slacciare il mio vestito con qualche difficoltà - questa cerniera non ne vuole sapere-
-faccio io- dopo pochi secondi il vestito era volato da qualche parte della stanza.
Entrò in me; i nostri respiri si fecero sempre più affannosi fino a quando non venimmo, insieme.
 
 
-usciamo?- chiesi a Josh  nel pomeriggio di quella domenica.
-dove vuoi andare?- chiese bevendo del caffè.
-al parco!-
-d'accordo, vado a vestirmi e andiamo-
Quel pomeriggio non mi sentivo particolarmente bene; mi faceva male la testa e avevo un po' di nausea. Forse perchè avevo dormito poco; un po' d'aria mi avrebbe fatto sicuramente bene.
 
 
Josh
-Em, che hai?- le chiesi vedendola un po' pallida.
-non mi sento molto bene-
-vuoi tornare a casa?-
-è peggio, un po' d'aria mi farà bene-
-andiamo a sederci in quel chiosco?- non feci in tempo a finire la frase che Em si aggrappò al mio braccio per poi cadere a terra.
-Em!- urlai. Non sapevo cosa fare. -Em!- la scossi senza nessun risultato.
Era svenuta. L'ansia iniziò a salirmi.
-chiamate un'ambulanza!- urlai alle persone presenti al parco che si radunarono vicino al corpo di Emily.
L'ambulanza arrivò dopo pochi minuti. Caricarono quel corpo così esile su una barella.
-posso venire?- chiesi in preda al panico.
-chi è lei?- chiese l'infermiere.
-il suo ragazzo!-
-salga, si sbrighi-
Provavo ansia e avevo moltissima paura che le sarebbe potuto accadere qualcosa di grave.
Non capivo perchè era svenuta; aveva sempre mangiato regolarmente senza saltare i pasti.
Mi fecero aspettare in sala d'attesa per almeno tre ore.
-è lei Josh?- chiese un'infermiera sbucando da una porta.
-si- mi alzai dalla sedia dove ero seduto.
-La ragazza ha chiesto di lei-
Seguii l'infermiera e mi trovai nella stanza di Emily. Era sdraiata su un letto; aveva ripreso un po' del suo colore.  Le strinsi la mano e mi sedetti vicino a lei.
-Josh- disse con un filo di voce - cos'è successo?-
-non lo so Em, sei svenuta ma nessuno mi ha detto niente- feci per alzarmi ma lei mi trattenne con la poca forza che aveva. - Resta-
-quelle parole mi colpirono dritte al cuore- non sapevo se si riferissero a quel momento o al fatto di New York.
- Lei è la signorina Emily?- chiese il medico entrando nella stanza.
-si è lei, io sono il suo ragazzo!-

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Capitolo 16
*** l'esito ***


Emily
Mi sentivo così debole da non avere la forza neanche di stare con gli occhi aperti. Josh e il medico stavano parlottando ma non capivo cosa si stessero dicendo.
-Josh- sussurrai.
-Uhm?-
-cos'è successo?- chiesi aprendo lentamente gli occhi.
La risposta tardò ad arrivare -allora?-
-sei incinta-
A quella frase il mio cuore iniziò a battere forte nel mio petto.
-Josh puoi ripetere?- non credevo a quello che avevo sentito.
-Em aspetti un bambino- mi strinse forte a se. - hai rischiato di perderlo. Dovrai stare a casa per il prossimo mese e non affaticarti troppo-
-cosa?!- di colpo sembravo aver riacquistato tutte le forze - l'accademia? No non ci credo!- mi misi le mani tra i capelli.
-non sei felice?-
-no! Un figlio era l'ultima cosa che avrei voluto. Io voglio solo ballare Josh! Non sono pronta per fare la madre e la mia carriera è rovinata!- scoppiai a piangere senza riuscire a fermarmi.
Josh mi abbracciò per calmarmi ma ero sconvolta.
 
 
Josh
Emily non ne voleva sapere di essere incinta. Continuava a ripetere che la sua carriera era rovinata e non era pronta a fare la madre.
Capivo che un figlio all'improvviso crea dei problemi, ma era nostro figlio.
La portai a casa e per tutto il tempo non parlò ma si limitò ad osservare fuori dal finestrino.
L'aiutai a salire le scale e a distendersi sul letto.
-vuoi qualcosa?- le chiesi premurosamente.
-lasciami sola- disse fredda - ti prego-
Scesi di sotto e chiamai Kevin; dovevo sfogarmi con qualcuno.
-ehi Josh!-
-Kevin puoi venire? Per favore ho urgente bisogno di te-
-arrivo!-
Aspettai i minuti seguenti a torturarmi di domande. Un figlio. Non sarei più potuto partire. Dovevo prendermi le mie responsabilità. Santo cielo! Non sapevo fare il padre! Stavo realizzando solo ora che ci eravamo messi in un bel guaio!
-Ho fatto prima che ho potuto- disse Kevin appena aprii la porta.
-vieni di là-
Ci sedemmo in cucina - Josh ti prego dimmi cos'è successo!-
-Em è incinta-
La sua faccia sbiancò appena pronuncia quella fase.
-in...incinta?-
-si proprio così!- dissi accarezzandomi il collo.
-ma come l'avete scoperto?-
Gli raccontai quello che era successo nel pomeriggio.
-un bel guaio!-
-non mi sei d'aiuto-
-non so davvero cosa fare per aiutarti-
-il fatto è che lei non può più andare all'accademia e io non posso più partire...-
Seguirono minuti di silenzio.
-magari...potrei....- disse Kevin.
-cosa?-
-se tu vuoi partire io potrei starle vicino e aiutarla nella gravidanza-
-è un bellissimo gesto il tuo Kevin, ma no. Non la lascerei mai da sola in queste condizioni, sarei un vigliacco-
-eccomi sto arrivando!- rispose Kevin al cellulare - scusa Josh ma mi aspettano al locale-
-tranquillo vai. Grazie di essere venuto-
Andai in camera di Emily e mi distesi vicino a lei; si era addormentata.
Al pensiero che dentro di lei stava crescendo nostro figlio, mi procurava una sensazione strana.
Aprii lentamente gli occhi e mi fece cenno di avvicinarmi a lei.
Mi strinse forte e mi stampò un bacio sulle labbra - scusa per prima-
-ti capisco Em; la nostra vita cambierà ma stai tranquilla che ce la faremo-
-lo so- sorrise.
 

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Capitolo 17
*** nuovi problemi ***


Emily
-come stai oggi?- chiese Josh entrando nella mia stanza.
-un po' meglio- dissi appoggiandomi alla spalliera del letto.
-ho parlato con il direttore e ho annullato il contratto-
-ma Josh?!-
-è la cosa più giusta da fare- disse sedendosi accanto a me.
-è il tuo sogno, non puoi abbandonarlo-
-non ti lascio qui da sola Em, voglio stare con te in ogni singolo momento-
-mi dispiace Josh, io non volevo rovinare le nostre vite-
-Em tu non hai rovinato proprio niente! È successo, cosa possiamo farci? Avere un figlio da te è la cosa più bella che mi potesse capitare- il suo cellulare squillò - pronto?- e se ne uscì dalla camera.
Dopo una decina di minuti tornò - chi era?- chiesi curiosa.
-il tuo medico, dice che devi stare a riposo altrimenti rischi di perdere il bambino-
-perchè per ogni cosa che devo fare ci sono mille complicazioni?- sbuffai.
-ehi- mi accarezzò una guancia- ci sono io con te-
-grazie, davvero- dissi baciandolo dolcemente.
La nostra vita aveva avuto una svolta. Tra nove mesi saremo diventati genitori e la cosa mi spaventava molto.
Non sapevo niente su come si facesse la madre; dovevo imparare tutto da zero; con l'aiuto di Josh ce l'avrei fatta.
 
 
 
Tre mesi dopo...
In questi mesi avevamo fatto progetti per il nostro futuro con il nostro bambino. Ci eravamo rassegnati al fatto che la nostra vita avrebbe preso un'altra direzione, ma non eravamo tristi per questo. Anzi era una prova da superare e io e Josh eravamo pronti ad affrontarla...
-Emily!- qualcuno mi chiamò.
Non sapevo cosa stava succedendo. I suoni arrivavano ovattati alle mie orecchie e vedevo offuscato.
Vidi la sagoma di Josh tenermi la mano e accompagnarmi non so dove. Sentivo persone che parlavano, erano preoccupati per qualcosa; da quel momento non vidi e non sentii più niente.
Qualcuno mi scosse - Em-  ripeté più volte il mio nome.
Aprii gli occhi lentamente e vidi Josh accanto a me.
-come stai, piccola?- mi chiese.
-male-
-lo so- mi abbracciò appoggiando la testa nell'incavo del mio collo.
-ma cosa ci faccio, qui?- chiesi guardandomi intorno. Avevo perso la cognizione del tempo.
Una lacrima rigò il viso di Josh.
-no...- avevo capito tutto. - no Josh, dimmi che non è vero-
Mi strinse forte a se. Scoppiai a piangere. Avevo lottato tanto per accettare l'idea di diventare madre e ora era svanito tutto.
-il medico ha detto che quando sei caduta il bambino è morto sul colpo-
-sono caduta?-
-si Em, dalle scale di casa, non ricordi-
-no-
-stai tranquilla-
- ma come faccio Josh? Perchè la vita si sta mettendo contro di noi?-
-non lo so Em; passerà anche questo, non ti preoccupare-
-non ce la faccio più, per me è troppo- mi abbandonai sul cuscino del letto dell'ospedale.
-guardami- mi prese il viso tra le mani - tu sei forte e sono sicuro che ce la farai- appoggiò delicatamente le labbra sulle mie.
-scusate- disse il medico entrando nella stanza.
Il medico ci spiegò la situazione, dopodichè io e Josh ci dirigemmo verso casa.
Speravo solo di saper affrontare il problema.

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Capitolo 18
*** ripensamenti ***


Emily
Eccomi, seduta davanti alla finestra con lo sguardo perso nel vuoto.  Avevo perso il bambino. La cosa più bella che mi era capitata era sfuggita così velocemente da non poterne assaporare neanche un po'.
Ero di nuovo punto a capo. Non sapevo se Josh sarebbe partito; ormai non aveva più motivo di stare qui con me.
La porta di casa che sbatte mi distolse dai miei pensieri.
-che hai?- chiesi vedendolo arrabbiato.
-mi hanno chiamato dallo studio e mi hanno imposto di partire per New York-
-ah-
Prese una sedia e si mise seduto vicino a me.
-em io non partirò-
-Josh non dire queste cose. Non hai niente che ti tiene ancora qui-
-ho te-
-lo so ma il tuo sogno è molto più importante-
-come faccio a lasciarti sola in questo momento?-
-quando hai l'aereo?-
-fra tre ore-
-così presto?- chiesi triste.
-si-
-pensaci bene Josh-
Andai di sopra nella mia camera a distendermi sul letto.
Non sapevo come uscire da questa situazione. Non ci capivo più nulla. Volevo che Josh seguisse il suo sogno ma dall'altra volevo restasse con me.
 
In meno di mezz'ora eravamo arrivati all'aeroporto.
-hanno chiamato il tuo volo- dissi ascoltando l'altoparlante.
-meglio che vada- mi guardò con quei suoi occhi azzurri da togliere il fiato.
-Non fare così- distolsi lo sguardo.
Mi abbracciò fortissimo e mi stampò dei dolcissimi baci sulle labbra.
-telefonami quando arrivi- lo salutai con la mano fino a quando non lo vidi svoltare l'angolo.
Tornai a casa che subito mi sembrò vuota senza Josh e mi pervase un sentimento di angoscia e tristezza.
Era di nuovo novembre e l'accademia era già iniziata da tempo, ma io dovevo riprendermi ancora fisicamente. Non so se mi avrebbero accettata dopo quello che avevo passato. Avevo troppo paura del confronto.
Quella sera non cenai, il mio stomaco era avvolto in un groviglio di emozioni che non c'era spazio nenahce per un po' d'acqua. Andai a dormire cercando di non pensare che quella era la prima notte senza Josh.
 
 
Josh
L'ultima chiamata per il mio volo. Io ero seduto su una sedia d'aspetto.
Non sarei partito, non era giusto. Io volevo Emily e non quello stupido contratto di otto mesi. Emily era la cosa più importante che mi era capitata e l'avrei protetta.
Restai su quella sedia per altre tre ore dopodichè presi un taxi e mi diressi verso casa.
Avevo capito che la mia vita era lì non a New York. Ci sarebbero state altre occasioni.
Suonai il campanello ma nessuno venne ad aprire.
Aprii con le chiavi e cercando di non fare rumore andai al piano di sopra.
Emily dormiva nel suo letto. Entrai piano e le sfiorai i capelli.
-Oddio!- urlò -mi vuoi far prendere un colpo- disse mettendomi una mano sul suo petto.
Risi di gusto- scusa non volevo-
-ma tu sei matto!- disse per poi scoppiare a ridere.
-non ho preso l'aereo perchè ho capito che la mia vita è qui con te-
Mi baciò così dolcemente che non volevo staccarmi.
-Josh ti amo!- mi abbracciò. - da una parte speravo saresti rimasto- sorrise.
-e infatti sono qui- risi.
-scusa ma sono tanto stanca- si accoccolò vicino a me e ci addormentammo.

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Capitolo 19
*** novità ***


Emily
Mi svegliai tra le braccia di Josh.
L'inverno era tornato con la pioggia e il cielo coperto di nuvole.
Quella mattina sarei tornata all'accademia. Non vedevo l'ora di ricominciare a ballare ma avevo paura del giudizio delle altre ragazze. Non avevo superato del tutto l'esperienza passata.
Scesi di sotto per fare colazione; preparai il caffè e addentai un biscotto.
Tornai in camera e Josh ancora dormiva. Lo scossi nella speranza di svegliarlo, feci per aprire l'armadio quando mi tirò per il braccio facendomi cadere sul letto.
-buongiorno- disse con gli occhi ancora arrossati.
Gli stampai un bacio sulle labbra e andai a vestirmi.
-Mi accompagni all'accademia?- dissi mentre infilavo un paio di jeans.
-va bene, dopo però pranziamo insieme?- chiese con uno sguardo da cucciolo.
-d'accordo, ma non so a che ora finisco-
Durante il tragitto ascoltavo il rumore della pioggia battere sui vetri della macchina. Odiavo la pioggia.
-arrivati- annunciò Josh fermando la macchina.
Lo guardai con uno sguardo impaurito.
-tranquilla. Nessuno dirà nulla e poi non devi far caso a quello che dicono gli altri- appoggiò le sue labbra morbide sulle mie - ti amo-
-anche io- scesi dalla macchina e salii lentamente le scale.
Nello spogliatoio non c'era nessuno. Mi cambiai velocemente e andai in sala. La lezione era iniziata da poco.
Mi misi in un angolo a riscaldarmi prima di affrontare gli esercizi.
L'insegnante mi salutò con un cenno del capo.
Presi posto sulla sbarra vuota e eseguii gli esercizi. Ricominciare era difficile e non sapevo se ce l'avrei fatta.
L'esercizio delle piroette non riuscivo ad eseguirlo. Sia per la mancanza di allenamento sia per la sua difficoltà.
-Emily, concentrazione- mi ammonì l'insegnante. - inizia da capo-
Odiavo quando mi faceva fare gli esercizi da sola. Le allieve guardavano e mi sentivo tutti gli occhi delle altre puntati addosso.
-...e gira!- non riuscii a fare due piroette - Emily cosa ci sarà di così difficile! Da capo!-
MI misi in posizione.
-Le braccia!- venne da me e mi aiutò a impostare la posizione. - scatta quella testa!-
-non riesco...- dissi.
-quella parola non esiste sul vocabolario delle ballerine- urlò -non andiamo via finchè non le farai bene-
Dopo dodici, tredici volte riuscii finalmente ad eseguirle bene.
-ora possiamo proseguire con la lezione- sentenziò.
Il resto della lezione non fu particolarmente difficile.
-grazie ragazze, per oggi è finita-
Nello spogliatoio nessuno mi rivolse parola; tutte erano indaffarate nel parlare di un evento che sarebbe avvenuto da lì a pochi giorni.
-ti hanno chiamato?- mi chiese una ragazza.
-chi? E per cosa?-
-ci sarà uno spettacolo fra tre mesi e dovremmo sostenere un esame per poter partecipare-
-a me non hanno detto niente-
-capisco- concluse la ragazza.
Mi cambiai e andai a cercare l'insegnante.
-Mi scusi ho saputo dell'audizione che si terrà fra pochi giorni-
-ah si!-
-come mai non sapevo niente?-
-Emily dopo quello che ti è successo pensavo che non sarebbe il caso di stressarti troppo-
-ma io...-
-niente ma, questa volta è andata così; devi essere responsabile delle tue azioni-
La guardai per alcuni secondi senza aprire bocca.
Feci uno squillo a Josh che arrivò dopo pochi minuti, volevo andarmene dall'accademia il più in fretta possibile.
-ehi!- mi salutò sorridente - com'è andata?-
-non ne voglio parlare....-
-cos'è successo?-
-niente Josh!- sbottai.
Ripensavo alle parole dell'insegnante e una dopo l'altra le lacrime scendevano sul mio viso. Più le asciugavo e più cadevano.
Josh se ne accorse e accostò -Em per favore, mi dici cos'è successo?-
Raccontai tutto.
Mi abbracciò -stai tranquilla, vedrai che si sistemerà tutto-
-non dire così non è vero. Sono una fallita! Non mi vogliono più neanche all'accademia. Questo è davvero troppo!- e ricominciai a piangere.
 
 
Josh
Dovevo fare qualcosa; non sopportavo Em così triste. Dovevamo andare via da quella città. L'unica soluzione era un trasloco. Lei avrebbe aperto una scuola di danza e io avrei lavorato per uno studio fotografico.
-andiamo a casa?-
-si. Scusa se non riusciamo mai a fare qualcosa insieme ma come vedi la vita è contro di me-
-non dire così. Ci sono io, non basto?- sorrisi.
Riuscii a strapparle un sorriso.
-fortuna che ci sei tu-
-Em ho una proposta da farti- dissi entrando nell'appartamento.
-dimmi-
-se ci trasferissimo?-
MI guardò con gli occhi sbarrati - nel senso che cambiamo città e iniziamo una nuova vita?-
-esatto-
-sisisisi! Ecco cosa sci vuole! Ti prego Josh andiamocene da qui-
-sicura che non ti dispiace lasciare l'accademia?-
-molto, forse troppo ma dopo quello che è successo non ho intenzione di rimetterci più piede. Lo so che non bisogna scappare dalle situazioni scomode ma io non ce la faccio veramente più! Questa città mi sta uccidendo!-
 

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Capitolo 20
*** ricerche ***


Emily
Due settimane erano passate e ancora non avevamo trovato un posto dove trasferirci.
Gli affitti erano troppo alti e non potevamo permettercelo.
-trovato niente?- mi chiese Josh appoggiando la testa sulla mia spalla.
-niente. Sono più di due ore che cerco qualcosa su internet e non ho trovato nulla- sbuffai.
-dai amore prima o poi troveremo una casetta piccola che fa per noi- sorrise.
-ma quanto ti amo io a te?!- dissi stampandogli un bacio sulle labbra - chiamo mia madre- mi alzai per prendere il telefono. - le chiedo se ci può dare una mano-
-ottima idea!-
Non sentivo da tanto la mia famiglia e mi mancava da morire.
-si mamma stiamo bene!-
-anche noi tesoro-
-ho deciso di lasciare l'accademia-
Seguirono secondi interminabili.
-come mai?- chiese mia madre presumibilmente scossa dalla notizia.
Mia madre non sapeva niente del bambino, dell'aborto; la mia famiglia non sapeva assolutamente nulla.
-sai non mi trovavo bene. Troppe complicazioni. Non ero felice di ballare lì dentro era come se fossi obbligata, capisci?-
-sinceramente no piccola, però se questa è la tua decisione io la rispetto pienamente. Cosa farai adesso?-
-io e Josh abbiamo pensato di trasferirci...-
-in un'altra casa?-
-non lo sappiamo ancora mamma...-
-non mi dire che vuoi lasciare Londra-
-non voglio ma è difficile rimanere qui-
-pensateci bene prima di agire-
La telefonata con mia madre non era stata di grande aiuto. Mi sedetti sul divano e pensai cosa dovevamo fare.
 
 
Josh
Emily e io volevamo cambiare città ma era complicato.
Alex, un mio amico, ci offriva una casa in affitto sempre a Londra ma lontano dall'accademia. L'affitto non era tanto alto; tentar non nuoce.
-Davvero questo tuo amico ci affitterebbe una casa?-
-a quanto pare...-
-dici che ci sarà una scuola di danza in cui mi prendano come insegnante?-
-questo non lo so Em-
Passò la serata cercando qualche scuola di danza a cui servisse un'insegnante.
-Trovato!- venendo in cucina.
-cosa?- mi voltai spaventato.
-c'è una piccola scuola di danza a cui servirebbe un'insegnante. C'è il colloquio tra una settimana, pensavo che mi potessi accompagnare-
-devo sentire se allo studio hanno bisogno di me, però ti prometto che farò il possibile-
Le cinsi i fianchi baciandola delicatamente.
-no josh...-
-si invece- sorrisi.
Era passato troppo tempo dall'ultima volta. Le sfilai la maglietta e baciai e accarezzai ogni singolo pezzo della sua pelle. Entrai in lei delicatamente e gemette.
-Josh, ho paura-
-di cosa?-
-ti prego...- una lacrima le rigò il viso.
Mi distesi vicino a lei e le accarezzai i capelli.
-non succederà più-
-non lo puoi sapere-
-non dovremmo amarci più allora?-
-non ho detto questo è solo che non ce la faccio- silenzio - scusa-
 

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Capitolo 21
*** cambiamenti ***


Emily
Il colloquio per la scuola di danza era andato bene, mi avevano preso. Avrei iniziato ad insegnare tra due settimane.
Io e Josh avevamo deciso di trasferisci per cambiare aria. Quella casa mi era diventata troppo stretta perchè piena di ricordi.
Il trasloco durava ormai da due giorni; bisognava trasportare le ultime cose nella nostra nuova casa e il lavoro sarebbe terminato.
-queste le porto giù- mi disse Josh indicando delle scatole.
-d'accordo, prendo questo e andiamo- feci prendendo il borsone di danza.
Mi sarebbe mancata quella casa, infondo era la nostra casa. Diedi un ultimo sguardo prima di chiudere la porta e avviarmi verso la macchina.
-Em non essere così triste- sorrise Josh.
-mi mancherà...-
-ma da oggi inizia la nostra nuova vita!- era davvero contento di cambiare aria.
Il viaggio in macchina durò abbastanza da farmi addormentare; una frenata improvvisa mi fece svegliare di colpo.
-Josh!!!- urlai - ma vuoi stare attento?-
-scusa- sorrise.
Eravamo arrivati. La casa era davvero carina e includeva anche un piccolo giardino.
Era divisa in due piani. Sotto cucina, salone e un bagno e sopra c'erano tre camere e un altro bagno.
Aiutai Josh a scaricare le ultime scatole e sistemammo un po' l'appartamento. Bisognava dare una bella ripulita a partire dal pavimento. Tutto il giorno ci dedicammo alle pulizie per poi cadere distrutti sul letto a notte fonda.
-non ci posso credere che abbiamo pulito tutto il giorno!- esclamai.
-e domani si continua- continuò Josh.
-oooh no!- dissi infilando la testa sotto il cuscino. -ho bisogno di dormire, non ce la faccio più!- mugolai.
-anche io ho bisogno di una bella dormita- si infilò sotto le coperte.
-buonanotte- sussurrai.
-buonanotte amore mio- disse attirandomi a se per abbracciarmi.
 
 
Josh
Due settimane erano passate dal nostro arrivo nella nuova casa. Emily avrebbe tenuto la sua prima lezione di danza, ma non come ballerina, bensì come insegnante. Credo fossi agitato più io di lei.
-dove sono le calze?- chiese correndo di sotto.
-e che ne so io?-
-il body? Le scarpette?- disse aprendo tutti i cassetti del mobile del salone -possibile che non trovo mai niente?!?!?-
-ferma! Non mettere in disordine!- andai di corsa a fermarla - ci abbiamo messo ore per sistemare-
-calmati!- le dissi prendendole il viso tra le mani.
-sono calma-
La baciai dolcemente.
-vado di sopra a cercare e tu muoviti altrimenti mi farai fare tardi!- mi fece una linguaccia salendo al piano di sopra.
In cinque minuti arrivammo alla scuola.
-pronta?- le dissi per incoraggiarla.
-no...-
-sei la migliore-
-se così fosse non mi avrebbero cacciato dall'accademia-
-non ti hanno cacciato-
Mi guardò con uno sguardo torvo.
-vai o farai tardi- dissi cambiando discorso.
 
 
emily
Le bambine erano pronte per la lezione.
Entrai nella sala e mi presentai.
Le due ore di lezione trascorsero in armonia e felicità. Mi piaceva insegnare la mia arte. Ci mettevo passione e le bambine erano motivate ad imparare. Si sa che se le cose vengono fatte con passione, vengono meglio.
Vederle quelle bimbe così piccole, mi ricordai di me quando avevo la loro età. Sognavo di andare all'accademia e non avevo altro obiettivo nella vita. Ora che sono cresciuta, le cose sono cambiate. Credo che i sogni bisogna inseguirli e raggiungerli, ma per farlo serve tanto sacrificio e determinazione. La danza è ancora la mia vita, senza di lei sono incompleta. Mi manca svegliarmi la mattina per andare all'accademia, ma il mio destino è cambiato, basta. Non posso farci niente. Ho imparato che nella vita bisogna affrontare le situazione difficili e uscirne più forti di prima, perchè la vita è piena di difficoltà e nessuno ti aiuterà mai per raggiungere i tuoi obiettivi; devo solo contare su te stesso.
-allora, com'è andata?- mi chiese Josh sentendomi rientrare in casa.
-bene! Ho riflettuto e ho capito un sacco di cose-
-sarebbe a dire?!-
-sarebbe a dire che ti voglio sposare- non so perchè l'ho detto, ma lo sentivo. Io amavo Josh e non volevo che un giorno sarebbe potuta finire. Non che un matrimonio ci tenga uniti per sempre però era un segno d'amore verso di lui.
-quanto di amo Em! Non sai quanto!-
Quella sera ci amammo come mai prima e la nostra voglia di vivere e andare avanti avrebbe superato ogni difficoltà.
 
 
Un anno dopo...
Io lavoro nella scuola di danza e sto preparando uno spettacolo.
Josh lavora come modello allo studio fotografico e l'hanno preso per servizio fotografico a cui lui teneva molto.
La cosa in cui eravamo in affitto, ora è nostra. L'amico di Josh ce l'ha venduta perchè a lui è andato a vivere in America con sua moglie.
Tra sei mesi io e Josh ci sposiamo e speriamo di avere tanti bambini; ora sono pronta per fare la madre, davvero.
La mia vita non potrebbe andare meglio. Le cose, ora, girano nel verso giusto.
Di quello che è successo nella mia vita non rimpiango niente. Ho avuto le mie gioie e i miei dolori.
L'accademia non mi manca più come prima. La vita da insegnante è molto più soddisfacente. Vedere quelle bimbe con il tuo stesso sogno è una gioia immensa.
Vivrò sempre per la danza, questo è indiscutibile.
 

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