Resonance

di Ria-chan
(/viewuser.php?uid=147811)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rosa ***
Capitolo 2: *** Doccia ***
Capitolo 3: *** Chocolate ***
Capitolo 4: *** Fotografia ***
Capitolo 5: *** Mare ***
Capitolo 6: *** Parole ***
Capitolo 7: *** Bellezza ***
Capitolo 8: *** Gelosia ***
Capitolo 9: *** Voce ***
Capitolo 10: *** Mani ***
Capitolo 11: *** Abbraccio ***
Capitolo 12: *** Saranghae ***
Capitolo 13: *** Dolci ***
Capitolo 14: *** Diamond ***
Capitolo 15: *** Magic Tricks ***



Capitolo 1
*** Rosa ***


Sono sempre io a rompere.
Scommetto che ormai non ne potete più, vero?
E vi capisco e mi scuso T_T ma questi due, per me, sono fonte di ispirazione massima. Non posso trattenermi, mi dispiace.
Beh, questa raccolta non avrà vita lunga -tranquilli-, credo, nè, tanto meno, molti lettori.
Non confido nella validità di ciò che ho scritto ma era da tempo che non mi cimentavo nelle flash-fic e, così, ho voluto in qualche modo rimettermi alla prova.
Ogni storia nasce da un'immagine.
Ogni storia avrà un prompt.
Ogni storia avrà un rating diverso, dal verde al rosso.
Ogni storia, orrenda secondo i miei gusti, parla di loro.

Ripeto, non mi aspetto granchè da questa raccolta ma non potevo trattenermi dal pubblicarla.
E' sempre triste quando le storie vengono abbandonate e così, per offrirle almeno una chance, così come per le successive che seguiranno, la rimetto al vostro parere.


Parole: 396
Rating: Verde




ROSA
 

L'ottimista vede la rosa e non le spine; il pessimista si fissa sulle spine, dimentico della rosa. (Kahlil Gibran).


-Smettila. Non è divertente. Dico davvero, Hyuk.-
Donghae volta le spalle all’amico: è stufo di quella situazione, di fingere, di mascherare e di sopportare.
E’ stufo di comportarsi in un modo che non gli appartiene, e non perché non sia lui, quando abbraccia HyukJae, quando si fionda da lui, quando sorride guardandolo, a volerlo fare ma, perché, davanti alle telecamere è suo preciso “obbligo” farlo.
Non è così che vuole che sia.
Non è così che vuole sentirsi nel dargli attenzioni.
Ma non è questo, a fare più male.
E’ stanco.
Ed ancora di più, è arrabbiato: a Hyuk sembra divertire, invece, quella situazione. Perché?
Sorride perfino, lui.
-Raggiungici di là, dopo.-
Gli dice senza voltarsi, e Hyuk è ancora lì, inginocchiato a terra con una rosa tra le mani allungate verso di lui, esattamente come nel momento in cui hanno scattato la foto per la gioia delle fan.
Se ne sta lì, senza capire il perché del comportamento dell’amico e, sul suo volto, di certo, non compare più il sorriso.
-Hae! Aspetta dai! Cosa ho fatto?-
E’ serio?
Davvero non capisce?
Certo, come potrebbe capire ciò che Donghae non gli ha mai detto?
Come potrebbe sapere ciò che il moro prova e che non ha la forza né il coraggio di confessare?
-Niente, lascia stare.-
Ma HyukJae non demorde, e forse è questo che Hae odia di più: perché deve fermarlo, sempre? Perché deve dargli speranza?
-Lascia stare, un cazzo! Questa l’ho presa davvero per te! Idiota!-
Il maggiore gli mette tra le dita quel fiore rosso, malamente, stringendo nella sua la mano con cui Donghae è stato costretto ad afferrarla.
Non lo guarda, non aggiunge altro, semplicemente se ne va via, stizzito.
Dispiaciuto. Forse.
-Certo, per me!-
Ma andiamo, chi mai potrebbe crederci?
Certo, non l’ha davvero portata per lu-
-Non ci sono spine…-
No, non ci sono spine sul suo stelo.
E’ possibile che in natura una rosa, come un amore, sia senza spine?
-Hyuk! Aspetta!-
Quello scemo deve averle tutte, una per una!
Quello scemo gli ha davvero portato una rosa!
Quello scemo, quel meraviglioso, scemo, l’ha davvero portata per lui!
-Hyukkie dannazione! Ho detto aspetta!-
Forse è il caso che sia lui, per una volta, a corrergli dietro e fermarlo.
E forse, diversamente da quello che pensava Donghae, non sempre l’amore ha le sue spine.
Basta toglierle, una ad una, giusto?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Doccia ***


E rieccomi qui.
Con la seconda flash.
Credo che aggiornerò spesso poichè, come avevo già accennato, la raccolta non sarà molto lunga e, non appena avrò esaurito le idee, la chiuderò senza scrupoli.
Ringrazio enormemente Josie e Vale che hanno la santissima panzienza e forza di volontà di leggere anche questo lavoro <3
Siete stupende.
E sante. XD


Parole: 755
Rating: Arancione



DOCCIA
 

Ci si sceglie già dal primo istante. (Andrea D'Anca)

 

Le mani svelte di Donghae gli sfilano la maglia bagnata, aderente al corpo magro come una seconda pelle: gli carezzano la schiena, i fianchi, la nuca; passano sul suo corpo tracciando scie di calore che, neanche le gocce d’acqua calda che ricadono su di loro, riescono a fare.
Lo accarezzano solleticandolo a tratti per poi rendere il contatto più intenso, prepotente, bisognoso, e bisognoso sembra anche il bacio che ora Hae gli sta donando, preso dal momento e dalla passione.
Le loro lingue si incontrano e si scontrano, si muovono timide, allibite, spaventate: inizialmente nessuno dei due aveva previsto quel contatto, quella sensazione di completezza e bruciore che dal ventre risale fino al cuore ma poi, impossibilitati a frenarsi, si sono lasciati andare inebriati da quel vorticare di emozioni e di piacere.
Approfondiscono l’incontro delle loro labbra mordendosi con foga, con passione, desiderio: Donghae addenta il labbro carnoso di HyukJae e lo succhia in estasi, come se mai, in vita sua, avesse assaggiato nulla di più delizioso; Hyuk invece si lascia andare, completamente, sospira e getta il capo all’indietro e, con le braccia magre, cinge le spalle del compagno fino ad accarezzargli la schiena ed il fondo di questa.
Probabilmente stanno facendo qualcosa di molto sbagliato ed entrambi ci pensano, in quel momento, ma quando l’intimità dell’uno s’infrange contro quella dell’altro di sbagliato non riescono proprio a trovarci nulla.
Si stringono allora l’uno all’altro, corpo su corpo, pelle su pelle e cuore contro cuore.
Aderiscono come due perfette metà di un medesimo essere e, strusciandosi ed aiutandosi con le carezze, i caldi baci e la passione irrefrenabile, raggiungono il piacere soffocando i gemiti tra le labbra schiuse le une sulle altre.
Quando riescono a recuperare un minimo di lucidità è però già troppo tardi: ormai hanno già fatto ciò che non dovevano, che non era giusto, e non possono, quindi, tornare indietro.
Forse un po’ se ne pentono già mentre guardano a terra, entrambi, lo scorrere dell’acqua verso il vuotino della doccia che li accoglie.
L’atmosfera è tesa, pesante.
E del resto credono sia normale, dopo ciò che è appena accaduto.
-C-cosa volevi?-
Il primo a parlare, così come era stato il primo a prendere l’iniziativa, è Donghae.
-N-Niente.-
Hyuk però non riesce proprio a guardarlo, a sollevare la testa e gli occhi verso di lui.
-Niente? Sicuro?-
Hyuk ci pensa: riprendere il controllo dei propri pensieri è difficile se, davanti a lui, c’è ancora Donghae nudo ed imbarazzato, ma a quanto pare qualcosa gli torna alla mente:
-YA! Mi hai fatto una foto mentre ero in doccia! NUDO!-
Finalmente il maggiore solleva il capo e guarda l’altro negli occhi, ridendo per quello scherzo infantile che ha subito e per la vendetta che aveva pianificato di compiere.
-Hahahah! E tu volevi vendicarti? Non mi dire!-
-Ya! E’ ovvio che l’avrei fatto!-
Donghae ride, quasi piegato in due a causa del viso dolcemente “arrabbiato” del compagno.
-Me l’aspettavo infatti!-
-Non vale così!-
Hyuk assesta uno schiaffo leggero sul braccio di Hae e questi, in risposta, ricambia abbracciandolo e soffocandolo quasi contro il suo petto.
-Certo che vale!-
Bastano poche risate, due sorrisi sinceri e l’atmosfera, finalmente, si rasserena di nuovo.
Forse possono dimenticare ciò che è successo ed andare avanti come sempre, come semplici amici, insomma.
E forse ci riuscirebbero anche.
Peccato solo che, mentre ridono punzecchiandosi nuovamente, stavolta sia Hyuk a cercare con un casto bacio le labbra di Hae e che questi, non potendo fare altro che ascoltare il suo cuore, ha ricambiato con un dolce sorriso sulle labbra.
-Usciamo?-
-Mh.-
 
-C’è una storia dietro questa foto… una volta, mentre ero in doccia, Donghae è entrato ed ha iniziato a fare foto... ed io ero nudo! Quando è stato il suo turno volevo la mia vendetta e… per questo indossa i pantaloncini in doccia.- (*)
HyukJae mostra quella fotografia ridendo, leggermente imbarazzato al ricordo che evoca nella sua mente.
Ovviamente ha ancora quella foto conservata nel cellulare e, ovviamente, non può raccontare che quei pantaloncini non sono rimasti al loro posto dopo che questa era stata scattata.
Non può neanche dire com’è andata a finire realmente la “storia”, a dirla tutta.
Ma poco importa.
E’ più bello se, quel segreto, rimanga tra loro.
Tra lui ed il suo Hae.
Meno male solo che, dopo essere stato trascinato malamente in doccia tra una risata e l’altra, il suo cellulare sia sopravvissuto alla caduta sul freddo pavimento: gli sarebbe davvero dispiaciuto perdere quella foto, infondo… Donghae ne aveva di sue, a ricordo di quella giornata.

NOTE:
(*): tratta da: 
http://www.youtube.com/watch?v=MCm21XVhj20

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chocolate ***


Ma O_O Davvero avete avuto il coraggio di leggere anche queste boiate? O_O
E io che credevo che non avrebbero interessato nessuno O.O
Ma come devo fare con voi... TT__TT *Si commuove*
GRAZIE!!!
Davvero!!
Mille grazie!!
Mille e più!!!

Questa nuova flash, comunque, è un po' un esperimento XD Ho utilizzato sia presente che passato e spero non ne sia uscito un casino assurdo. Inoltre non sono più riuscita a trovare la foto che volevo o il video e quindi mi sono dovuta accontentare della fanart T_T (ps. se qualcuno la trova me la passa *w*?)
Non so, non ne sono particolamente soddisfatta ma la rimetto come sempre al vostro giudizio :)


Parole 669
Rating Giallo

 



CHOCOLATE
 

Non pensate che il cioccolato sia un sostituto dell'amore... L'amore è un sostituto del cioccolato. (Miranda Ingram)


Non l’aveva fatto apposta, di questo HyukJae ne era certo.
Semplicemente Donghae aveva agito meccanicamente, seguendo l’abitudine e la voglia e non aveva pensato affatto alle conseguenze.
Come sempre, del resto.
Era già stato seriamente difficile per Hyuk porgli quel cubetto di cioccolato e guidarlo fino alle sue labbra, con il rischio che le sue labbra gli sfiorassero le dita e che Hyuk perdesse la testa.
Ancora più difficile era stato abbandonare quel pezzetto di dolcezza e non poterlo accompagnare nella sua bocca fino all’ultimo assaggio, magari facendosi da quella stessa lingua ripulire le dita sporche.
Ma, più di tutto, era stato eroico il doversi trattenere quando, Donghae, si era girato verso di lui con ancora il cioccolato in bocca e si era sporto come ad offrirglielo: solitamente era così che facevano, a casa, ma ora purtroppo non lo erano e, resosene per fortuna subito conto, Donghae aveva poi ridacchiato imbarazzato al suo gesto non calcolato e si era ritratto.
Troppo tardi, però: HyukJae era ormai già perso.
Quella sua espressione sorridente, quell’apparenza di ragazzo innocente che i biondicci capelli gli donavano, lo sguardo vivace e le labbra invitanti avevano ormai annullato qualsiasi pensiero e movimento di HyukJae: sopravvivere fino alla fine, davanti alle fan, era stato un incubo.

 
-A-aspetta Hyuk!-
-No-non ci riesco.-
Sulle labbra di Hae si apre un sorriso furbetto, consapevole, tentatore.
-Come mai tanta foga?-
Il biondino è spalle al muro, schiacciato dal peso di HyukJae che, insinuandosi tra le sue gambe, lo blocca con il suo petto ed il suo peso.
-Non fare il finto tonto! Lo sai bene!-
Hyuk ridacchia a sua volta: è eccitato, questo è vero, ma rinunciare a giocare con lui, al loro rapporto che è basato proprio su quelle risate sincere, non gli è possibile.
Piuttosto, per fornirgli una risposta a tono più convincente, solleva la gamba fino a schiacciare il ginocchio contro l’inguine del compagno.
-Devo ricordarti che siamo nel bel mezzo di uno show?-
Questa volta però Hyuk sbuffa: maledetto! Sa’ fare il “controllato” solo quando è lui ad essere eccitato! Nella situazione inversa, invece, se lui non avesse ceduto subito, Hae si sarebbe offeso di certo...
-Fammelo assaggiare, almeno!-
Vuole fare il sostenuto?
Bene.
Anche Hyuk può riuscirci!
-Cosa?-
-Il cioccolato.-
-L’ho mangiato, dovresti saperlo.-
Maledetto!
Come se lui non lo sapesse.
-Apri la bocca che controllo.-
Donghae ride ancora: questa almeno può fargliela passare liscia.
 
La lingua di HyukJae si muove veloce, agitata, accarezza quella di Hae ed ingaggia con essa uno scontro sensuale, la assaggia, la succhia, si sposta all’interno della bocca e ne accarezza le calde pareti: ha bramato quel contatto per tutto il giorno e, ora, il ragazzo non può trattenere un gemito di piacere mentre la sua voglia viene soddisfatta.
Hae di contro lo stringe a sé, con forza, allaccia le braccia attorno al suo collo e con la mano fa pressione sulla sua testa: vuole sentirlo di più, vuole che Hyukkie non si stacchi mai più dalle sue labbra; desidera andare oltre, ci ha provato a controllarsi ma non può, non con Lui.
Preso dalla foga muove una gamba verso il compagno, cingendogli il fianco e lasciando che Hyuk lo afferri per le natiche sostenendolo in modo che possa portare anche l’altra gamba all’altezza del suo fianco.
I loro bacini si scontrano.
Stanno per perdere il lume della ragione ma sanno che, purtroppo, non hanno altro tempo a disposizione.
Così questa volta è Hyuk a cedere, a fare il “dispettoso”.
Lascia la presa sul compagno e questi scivola giù dai sui fianchi:
-Dobbiamo andare, dai.-
-Co-cosa?-
-Abbiamo uno show, ricordi?-
HyukJae ghigna.
-Bastardo!-
Gli occhi di Hae sono stretti a fessura.
-Era tutto qui il tuo “piano”?-
-Mhh...Sì. Volevo solo avere un po’ di cioccolato.-
Si guadagna un pugno sul braccio ben assestato, eppure Hyuk ride, di gusto.
Non vuole dargli la soddisfazione di dire che stava impazzando dal desiderio di baciarlo ma, in verità, è sicuro che Hae l’abbia già capito.
-A casa io e te facciamo i conti…-

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Fotografia ***


Parole: 586
Rating: Verde



 

Fotografia


Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare. (Daniel Pennac)
 

-Cosa stai nascondendo?!-
HyukJae aggira l’amico compiendo un girotondo inutile dal momento che, assieme a lui, Donghae gira a sua volta.
-Avanti Donghae!-
Il tono è perentorio ma, il suo sorriso, suggerisce che Hyuk non è davvero arrabbiato e non lo sta sgridando anzi, decisamente, si sta divertendo a giocare con lui.
-Non fare il bambino dai!-
Cerca di bloccarlo abbracciandolo, tentando di sciogliere le braccia che il moro nasconde dietro la schiena assieme a quell’oggetto che non vuole fargli vedere.

-Non lo saprai mai!-
Donghae dal canto suo ride, spontaneo, leggermente infantile per il candore del suo viso che sembra non voler seguire affatto la sua età.
Ride e si diverte e, altrettanto, si sente felice.
-Se non vuoi darmelo me lo prendo da solo!-
-Provaci allora!-
Il minore si volta, rapido, da’ le spalle all’amico e tenta di fuggire correndo come un bambino per la sala, rincorso ovviamente da HyukJae che prende la palla al balzo e, anche lui, si lascia andare come fosse un bambino a quel gioco infantile ma che è tipico di loro, del loro legame indissolubile e sincero.

-Preso!-
Gli è costata un po’ di fatica, deve ammetterlo: Donghae è lesto di gambe e, costretto in quegli skinny jeans, per HyukJae non è stato facile raggiungerlo e bloccarlo ma, finalmente, stringendo le sue braccia intorno alla sua vita e portando il suo petto a collidere ed aderire alla schiena del moro, è riuscito a “catturarlo”.
-Preso. Ora fammi vedere!-
Ha vinto.
Ora non ci sono scusanti.

Ed infatti sembra che Donghae voglia cedere e che, voltandosi verso di lui, stia per dargliela vinta.
-Che rompipalle che sei HyukJae!-
Ma il suo viso serio, arrabbiato? sembra esprimere tutt’altro.
Fissa HyukJae come se avesse, da lui, subito la più atroce delle sofferenze o la più brutta offesa.
Lo guarda immergendo gli occhi nei suoi, alla medesima altezza: il suo sguardo è duro.
-Ah? Che cazzo ti prende ora?-

E lui che credeva si stessero divertendo!
Lui che credeva che fosse tutto un gioco. Il solito gioco.
Lui che credeva che, Donghae, volesse solo stuzzicarlo un po’ prima di passere del tempo rilassante insieme.
Si è sbagliato? A quanto pare…
A quanto pare sì!
Perché poco dopo, fissandolo ancora, Donghae ride: ride della sua espressione sorpresa e del suo viso imbronciato che trova infinitamente delizioso.

Ride per lo schiaffetto sul braccio che si sarebbe beccato se, Hyuk, avesse afferrato subito il suo scherzo.
Ride ma si ferma poco dopo perché, le sue labbra, sono ora impegnate a posarsi su quelle del maggiore.
Lo coinvolge in una bacio passionale, stimolante, bruciante.
 Si stacca da lui solo quando sente che Hyuk è senza fiato ed ansima, visibilmente eccitato.
-Guarda.-
Gli porge la foto.
-Ma dopo ridammela. Intesi?-

HyukJae la fissa. Gli è familiare. Troppo familiare.
-Come l’hai avuta questa?-
Ridacchia.
-Me la sono fatta dare dopo lo show.-
E’ una foto un po’ stupida, come tante altre che HyukJae ha fatto.
Senza contare che poi, in quella, Donghae è anche assente.

-Che te ne fai, si può sapere?-
Donghae gliela strappa dalle mani, guardandolo, questa volta, davvero severo.
-Ya! Non ti ricordi mai nulla! Fanculo Lee HyukJae!-
Ancora?
Possibile che non ne faccia una giusta?
E’ solo una foto come tante… e sì, certo che ricorda quello sho-
“Sii mio!”

-Merda! Hae! Hae! Vieni qui dai!-
-No, lasciami in pace!-
Ma Hyuk sorride, non può essere davvero arrabbiato, non dopo quel ricordo.
-Andiamo dai… non serve quella foto per ricordarti che ho promesso di esserlo!- 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Mare ***


Giorno +.+
Non ho avuto modo di aggiornare ieri poiché non sono stata a casa e poi... beh, ammetto che al momento sono già senza materiale e che questa è l'ultima flash che mi resta già pronta.
Proprio riguardo a questo... beh, la pubblico per il motivo sopracitato, sia chiaro, perchè mi imbarazza talmente che non so se dopo devo correre a nascondermi o ritirarmi a vita dalla scrittura XD 
Aiishh!!!!
E vabè, proviamo questo "suicidio" u.u
Ah, prima di "mettere in atto la mia condanna" XD avrei ancora 2 cosine da dire:
1. Siccome per ora non ho altre flash complete... se qualcuno di voi volesse suggerirmi una foto con un prompt :D oppure anche il rating se gli è di maggior piacere, mi aiuterebbe senz'altro <3
2. Ringrazio di cuore
 PatheticRomance e __LoveIsMusic__  per i loro sempre puntuali commenti. Viola95Hello Cheolyong e franchasukachan per aver avuto il coraggio di inserire la raccolta tra i preferiti. E Jenny219MaRmOtTeLlAMasayumeKim e Sick Panda per averla inserita tra le seguite :)
Mi fate felice :D


PAROLE: 378
RATING: Verde



MARE


 

Questo è il mio mare, il mio mondo che sol di sogni vive: è il più bel mare del mondo. (Milva)

 
-Cosa hai fatto in testa?-
Donghae soffoca una risata che, costretta tra le labbra sottili, esce strozzata, sotto forma di aria e suono muto: non appena HyukJae è entrato in stanza, nonostante indossi un’assurda maglietta fucsia, distinguibile anche a metri di distanza, la prima cosa che Hae ha notato sono stati i suoi capelli.
I suoi assurdi, capelli.
Certo, lo ha visto con i capelli “grigio-azzurrino fumo” quando hanno girato il video di Break Down e, deve ammettere, che dopo essercisi abituato non gli dispiacevano neanche ma… da lì al blu elettrico, non si aspettava proprio questo passo.
-No, davvero, cosa hai combinato in testa?-
Ora che HyukJae è davanti a lui, dopo averlo raggiunto, Donghae lo guarda serio, lasciando scorrere lo sguardo dal suo volto, ai suoi occhi, alla sua capigliatura stravagante:
-Ya! Non ho deciso io! Lo sai!-
Il maggiore compie qualche passo indietro, allontanandosi, mettendo su un’espressione adorabile di scontentezza ed arresa.
Si passa una mano tra quei capelli tinti di cielo e sospira sconfortato:
-Sono davvero così ridicoli?-
Sa’ che Donghae gli dirà la verità perché lo conosce, conosce il suo carattere e sa che, anche a costo di offendere, non tiene mai le sue opinioni per sé.
Ha un po’ di timore, però, se deve essere sincero.
-Mhh… fammici pensare.-
Donghae sorride divertito: vuole tenerlo sulle spine, vuole godere del suo viso imbronciato ma splendido ancora un per po’.
-Non sono così male, dai…-
Si avvicina all’amico e gli sfiora i capelli, carezzandone qualche ciocca.
-Mi piacciono.-
Conclude alla fine, ad un sussurro dal volto di HyukJae e ad un battito di cuore dal suo corpo.
-Sono… color “Donghae”.- (*)
Il moretto ridacchia: non è bravo a fare le battute e sa, che quella, Hyuk non l’ha affatto capita.
E ride, proprio per quel motivo.
-Eh?-
Deve spiegargliela, o lasciare che l’amico si scervelli da solo?
-Donghae-ssi! Donghae-ssi! Vieni, tocca a te!-
Qualcuno lo richiama proprio in quel momento, invitandolo a salire sul palco ed Hae, voltate le spalle a Hyuk, fa per avviarsi.
Peccato solo che la voglia di dire quelle parole, chiuse nel suo cuore, sia più forte anche del divertimento e del piacere di vedere il viso seducente e concentrato di Hyuk nel trovare una soluzione a “quell’ indovinello” ridicolo.
-Io… ho sempre amato il mare, lo sai vero?-



NOTE:
(*) Letteralmente Donghae significa "Mare dell'est" o "Mar Giallo". Siccome mi è capitato di trovarlo in entrambi i casi... ve li cito entrabi :D
Beh, non so se la ficcina sia chiara ma... ovviamente... beh, è naturale che ci sia un motivo se ho usato proprio questa squallidissima battuta XD Ma non so, non vorrei dirvelo io e vedere piuttosto cosa è arrivato a voi... :D
Ci leggiamo alla prossima ;)
Mi raccomando +w+ suggeritemi qualche foto ;)
PS. Santissimo... ma voi lo vedete "quell'essere" lassù...? =ç= 


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Parole ***


Eccomi qui *w*
Sono riuscita a buttare giù questa schifezzuola mentre attendo che una vera ispirazione attraversi la mia mente :D
Per ora ho parecchie belle fotine (Gentilemente offerte da Josie <3) messe da parte e sulle quali conto di lavorare ma... se non arriva l'ispirazione... non se ne pò fà niente! XD
Ah, prima di lasciarvi a questa insenstezza volevo davvero ringraziare:
ho notato con piacere che aumentano le persone che seguono questa raccolta e ne sono, ovviamente, estremamente felice!! Rinnoco anche l'invito, qualora qualcuno avesse qualche richiesta particolare, di farlo scrivendomi :D (Qualche indizio è sempre ben accetto ;) )
Beh, allora alla prossima *w*


PAROLE: 1,040
RATING: Verde



PAROLE

E si amavano, si amavano davvero tanto. Tanto che non riuscivano a dirselo. (Simona Sanna)

 
-Hyukkie!-
Donghae gli era corso incontro sorridente, raggiungendolo mentre, di spalle, HyukJae salutava la folla acclamante.
-Hyuk!-
Lo aveva chiamato vedendo che il compagno non accennava a voltarsi ed il suo sorriso, in parte, si era già un po’ spento.
-Hyukkie dai!-
Lo aveva chiamato ancora convinto che il rumore assordante, quelle grida a loro rivolte, non avessero permesso al compagno di udire la sua voce.
Aveva urlato ancora di più allora, coprendo con una mano il microfono e con l’altra, allungandola verso HyukJae, tentando di chiamarlo e smuoverlo in quel modo.
Ma nulla.
Eppure erano così vicini…
-Hyuk! Andiamo!-
Allora Donghae ci aveva provato ancora.
E ancora.
E ancora.
Ma nessuna risposta sembrava arrivare e, allo stesso modo, la sua mano sembrava paralizzata.
Per qualche assurda ragione gli era impossibile raggiungere quel braccio ad uno tocco di dita di distanza da lui.
Per qualche motivo le sue dita, congelate, non volevano saperne di distendersi ed afferrare la stoffa della camicia bianca di HyukJae.
-As-aspetta!-
E poi, semplicemente, Hyuk si era allontanato, senza rispondergli, senza averlo ascoltato e, soprattutto, senza poter essere fermato.
-Aspetta. Ti prego.-
 
Quando HyukJae era rientrato a casa, o meglio dire al dormitorio, era già notte inoltrata.
Aveva lavorato alla radio come ogni sera e, ormai abituato a quella routine inizialmente stancante, non avvertiva più la spossatezza dei primi tempi; ogni tanto quindi, benché l’ora non fosse delle più indicate, si concedeva a Donghae ed al suo desiderio di condividere un film insieme, qualche chiacchiera ed un letto condiviso: anche se spesso era per lui un vero sforzo, tenere gli occhi aperti, sapeva che quelle sole piccole attenzioni rendevano il compagno felice e, per questo, le compiva volentieri.
Quella sera, comunque, non era stato diverso: Hyuk aveva aperto la porta della stanza del moro riscoprendola nella penombra ed immersa nel silenzio e, costatando che l’amico dormiva, l’avrebbe richiusa alle sue spalle se non fosse stato per un singulto accompagnato da respiri pesanti ed ansanti che lo fecero seriamente preoccupare.
Nonostante fosse buio, e si vedesse ben poco al di fuori di quella camera, Donghae era solito dormire con una piccola lucetta in corrente per sentirsi meno solo e, anche, per evitare al compagno di schiantarsi un po’ ovunque quando si intrufolava nella sua stanza; insomma grazie a quel piccolo lumino, HyukJae era riuscito facilmente ad avvicinarsi al letto dell’amico e a scorgere il suo viso: era sudato, la fronte corrugata e scosso da fremiti e movimenti nervosi del capo come se, preda di un incubo, il ragazzo tentasse di scacciarlo in tutti i modi senza riuscirvi.
-A-aspetta! Dannazione, Hyuk! ASPETTA!-
Hyuk sussultò, non avrebbe di certo pensato di essere lui l’incubo che tormentava Donghae e, dovette ammettere, che la cosa gli fece un po’ male.
Ancora più male gli fece però il vedere il suo Donghae allungare un braccio scivolato fuori dalle coperte e tentare, invano, di afferrare il vuoto.
Stava cercando di raggiungere…Lui?
A quel pensiero il biondo non riuscì a trattenersi e, allungando il braccio e schiudendo il pugno, fu quasi pronto ad afferrare quella mano aperta che lo cercava se… se qualcosa, una triste e malinconica sensazione, non lo avesse invaso trafiggendolo: richiuse la mano a mezz’aria e la riportò, stretta a pugno, sul bordo del letto.
Poteva stringere la sua mano, raggiungerla e riscaldarla con la sua ma… ma cosa sarebbe cambiato?
Anche se erano così vicini, così stretti l’uno all’altro, Hyuk aveva la sensazione che in realtà, mai, si sarebbero raggiunti davvero.
E come avrebbero potuto?
Due persone che sono vicine lo sono davvero anche quando l’una nasconde all’altra ciò che è scritto nel suo cuore?
No.
E così, loro, non si sarebbero mai raggiunti in quel senso.
Potevano abbracciarsi, stringersi, cercarsi, ma mai trovarsi davvero.
Donghae avrebbe potuto cercarlo in eterno, ma mai nel modo in cui Hyuk cercava lui.
Donghae avrebbe potuto stringergli la mano in eterno, ma mai tanto stretta da dargli ad intendere che era suo.
Donghae avrebbe potuto sognare di lui per tutta la vita ma, in quei sogni, non ci sarebbe mai stato il bacio che Hyuk sognava.
E Hyuk?
Hyuk avrebbe potuto farsi trovare sempre, essere sempre al suo fianco ma, mai, avrebbe avuto il coraggio di dirgli cosa il suo cuore nascondeva da troppo tempo.
Cosa poteva fare, allora?
Cosa sarebbe stato più giusto, per entrambi?
Per un attimo ebbe il sentore che la cosa più giusta fosse andare via: si sollevò da terra, dalla posizione inginocchiata in cui si era messo, e fece per allontanarsi voltando le spalle al compagno.
Era giusto così: per due persone che non potevano raggiungersi non avrebbe avuto senso, allora, far finta di poterlo fare attraverso le loro mani.
-Hyukkie! No-non lasciarmi. La-lascia che ti raggiunga! Ti prego!-
Ma quella voce insistente, tremolante, rotta da respiri affannati, lo fece desistere una volta ancora.
Sbuffando girò su se stesso e si lasciò stancamente ricadere a terra, le ginocchia sulla moquette ed i gomiti puntati nel materasso, la mano stretta in quella di Donghae.
-Sono qui scemo. Non fare chiasso che gli altri dormono!-
In cambio però non guadagnò altro se non un sorriso e respiri più regolari.
 
Per tutta la notte HyukJae rimase a terra, mezzo steso sulla moquette e con la testa sul materasso, la mano intrecciata a quella di Donghae.
Per tutta la notte Donghae non ebbe più incubi, o paure, o lamenti; e quando si svegliò al mattino, ponendosi a sedere sul letto e vedendo l’amico in quell’assurda ma dolcissima posizione, che stringeva ancora la sua mano, non poté fare a meno di lasciarsi ricadere disteso, fissare il soffitto con un sorriso e pensare che, in qualche modo, anche se non avrebbe mai potuto raggiungere il suo cuore aveva, almeno, raggiunto il suo corpo.
Non potè fare a meno neanche di pensare che forse un giorno sarebbe riuscito a raggiungerlo davvero, a trattenere la sua camicia bianca e a stringerla con forza, a costringerlo a girarsi ed urlargli in faccia i sentimenti celati nel suo cuore.
Forse un giorno si sarebbero appartenuti davvero, più di quanto non sentissero di esserlo adesso.
E forse quel giorno prima o poi sarebbe arrivato ma, al momento, tutto ciò che contava era che, almeno, l’uno fosse sempre vicino all’altro.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Bellezza ***


Saaaaaalve *w*
Oh >//< 
Aumentano le persone che seguono questa raccolta ed io mi chiedo come sia possibile O_o 
Cioè, non è che siano storielle impegnative o rilevanti... per cui... non so... ma GRAZIE! Ovviamente Grazie di cuore.
La flash di oggi è come sempre una piccola sciocchezza ispirata da una foto e, questa volta, forse anche più da "citazioni" rispetto all'immagine stessa.
Non è triste. Almeno non oggi :D 


PAROLE: 465
RATING: Verde



BELLEZZA
 

È proprio vero che l'amore è cieco? 
Beh, io credo che l'amore abbia semplicemente la pura capacità di affinare la tua vista, per valorizzare ciò che molti altri si sono lasciati scappare…

 

 
-Hahaha!-
-Che diamine hai da ridere?-
Ed una gomitata leggera gli aveva trafitto lo sterno
-Ripensavo… a quello che detto RyeoWook-ssi.- (*)
ma non era bastata a fermare Donghae.
-Ti ci metti anche tu?-
Ed ora lo sguardo di Hyuk si era fatto duro, serio.
-Andiamo… lo sai che scherzo!-
-Non si direbbe.-
-Ci tieni così tanto ad essere considerato bello?-
HyukJae aveva sbuffato, voltando la testa e facendo ondeggiare il caschetto di capelli blu:
-Facile per te dirlo. Sei il più bello tra noi… ci vuole poco per te a parlare così.-
-Dimentichi Siwon.-
Aveva riso in risposta Donghae, conscio che avrebbe peggiorato la situazione.
Ed infatti Hyuk aveva sospirato ancora:
-Siwon… e Kyuhyun-ssi e HeeChul hyung e Leeteuk-ssi e SungMin hyung e Yesung-ssi…-
-e RyeoWook-ssi e Henry e KangIn hyung…-
-Devi dirli tutti?-
Donghae sollevò le spalle fintamente innocente:
-Ti aiutavo.-
-Fanculo Hae!-
HyukJae fece per andarsene mentre un’altra risata scosse il moro:
-Fanculo per cosa? Sei tu che non ti fidi di me…-
Quelle parole portarono però il ragazzo a fermarsi confuso:
-Ah?-
-Già. Quante volte te l’ho detto che per me sei bellissimo? Che sei il ragazzo più bello della Corea che…-
-Ahhh!! Arasseo! Arasseo!!-
Per quante volte glielo aveva detto, effettivamente, Hyuk ormai aveva perfino smesso di arrossire ma, almeno di sorridere, mai.
-Vedi che lo sai!?-
-Smettila dai!-
No, forse neanche di arrossire aveva davvero smesso...
-Ma non è lo stesso!-
-Ah? Wae?!-
-Detto da te non vale. Lo dici per farmi contento e sei mio amico. Ha senso se lo dicono gli altri.-
-Ah!? Gli altri sì ed io no?-
Donghae mise su una delle sue espressioni da cucciolo affranto, una di quelle a cui nessuno, tanto meno HyukJae, avrebbe mai potuto resistere.
Infatti Hyuk rise, finalmente, dimenticando perfino la punta di fastidio che quella frase detta in trasmissione gli aveva causato:
-Ok ok. Mi fido, mi fido.-
-Oh, finalmente!-
Ed abbandonando insieme il camerino, Donghae con il braccio attorno alla spalla di Hyuk, si erano avviati verso il corridoio:
-Hai un bel sorriso. Delle belle gengive. Un bel corpo. Sei-sei il più bello del gruppo. Il-il più bello della C-
Ed in quello stesso corridoio le risate del maggiore erano esplose accompagnate da quelle del minore all’elenco di “assurdità” che il moro aveva iniziato ad elencargli a voce più o meno sostenuta nell’orecchio.
-Guarda che non sto scherzando!-
-Arasseo, arasseo.-
-Smettila di dire che lo sai!-
Ma HyukJae aveva continuato a ridere, segno che il suo buon umore era tornato ma che, in realtà, non aveva davvero capito le parole che Donghae stava dicendogli. Ed era un peccato, davvero, perché se solo avesse prestato attenzione agli occhi del compagno, HyukJae, avrebbe scoperto che nessun altro, più di Donghae, avrebbe potuto farlo sentire bellissimo con la sua sincerità. 

 



NOTE:
알았어 (Arasseo): Ho capito. Lo so.
왜 (Wae): Perchè
(*) La frase è stata tratta da uno degli ultimi Show cinesi in cui hanno partecipato i Super Junior M. Durante l'intervista Wookie ha candidamente detto che invidia Hyukkie anche se è brutto... (Ma dico io!! Me la pagherai Wookie u.u)
Le farsi di Hae sono tutte tratte da show e interviste e tutte, tutte, sono state realmente da lui dette.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Gelosia ***


Parole: 1.521
Rating: Verde

Gelosia 

  

 Per la gelosia niente è più tremendo della risata. (Francoise Sagan) 

  
-Si può sapere cosa avevate tanto da ridere?-
HyukJae approfitta del momentaneo cambio di set, durante il servizio fotografico di gruppo, per arpionare la spalla di Donghae e tirarlo leggermente verso di sé: per tutta la giornata si è sentito escluso, messo da parte e, se lo ha sopportato, è solo perché sono coinvolti in un lavoro importante e non è momento o luogo per fare capricci o innervosirsi.
Anzi, nervoso non lo è per nulla, almeno non per il momento, è solo un po’ infastidito e… curioso, ecco tutto.
-Mh?-
Donghae si volta verso di lui fermato dalla mano del compagno, si separa di qualche passo dal gruppetto che avanza lungo il corridoio e solleva un sopracciglio in segno di perplessità. Sul suo volto è ancora presente un leggero sorriso ed è quello che, più di tutto il precedente avvenuto, fa scattare in Hyuk il primo fastidioso segno del nervosismo.
Ma lui è solito non arrabbiarsi mai, o almeno non darlo a vedere, per cui, semplicemente, aggrotta la fronte e sorride di rimando.
-Con Henry. Cosa avete da confabulare tutto il giorno e ridere come scemi? Voglio saperlo anche io!!-
Donghae ride ancora, solleva il braccio e gli agita la mano davanti al viso, liberandosi anche dalla presa leggera sulla spalla:
-Lascia stare. Niente di che. Cose tra noi.-
E detto ciò  si allontana.
“Cose tra noi”?
-Cose tra noi…?-
La sua unica fortuna è che Hyukkie pronunci quella frase con voce tanto bassa, seguita poi da uno sbuffo sonoro che ne copre ogni possibilità d’eco, che nessuno abbastanza lontano possa udirla.
Altrimenti… beh, altrimenti qualcuno, dal tono e dall’espressione del suo viso, avrebbe quasi potuto affermare che lui sia geloso…
 
-Hahahah Sì! Sì! L’ha fatto per davvero!-
-Hahaha non ci credo! E poi?-
-Io… e poi… non puoi immaginare…-
-Hahahah! E tu che intendi fare?-
HyukJae si è mantenuto a distanza da Donghae ed Henry per tutto il giorno, ricevendo delle loro conversazioni solo stralci di frasi spezzate e risate continue.
Sbuffa.
Prova a concentrarsi sul lavoro ma non gli riesce.
-Che hai oggi?-
Siwon gli si avvicina e lo guarda ridacchiando.
-Niente! Cosa vuoi che abbia?-
Il tono è serio ma non indisponente o arrabbiato. Giusto un po’ seccato.
-Non saprei… -
-Puoi avere tante cose hyung.-
S’intromette KyuHyun avvicinando i due:
-Fame, sete, sonno, magari voglia di un gelato!-
-Ah. Ah. Ah. Divertente. Ma quello magari mi andrebbe…-
-E se non ti conoscessi direi più che altro che tu sia infastidito.-
Siwon ridacchia ancora più forte: KyuHyun sa’ sempre come dire in modo diretto e pungente ciò che tutti vorrebbero dire. Ed ha una classe tutta sua per farlo…
-Ma… siccome ti conosco… direi che sei geloso.-
-AH?-
Geloso?
Gli è capitato davvero poche volte di esserlo e, a quanto pare, in tutte vi è sempre un fattore comune.
Una persona, comune, per essere più precisi.
-Ti sei giocato il cervello a StarCraft KyuHyun…-
 
-Uff.-
-Ancora arrabbiato?-
-Non sono arrabbiato.-
Oggi sembra che nessuno voglia lasciarlo in pace e, anche SungMin, sembra voler ricordargli ciò che sta cercando faticosamente di allontanare dalla sua mente.
-Kyu mi ha detto che lo eri.-
-KyuHyun-ssi inventa le cose.-
-Mh. Non sembrerebbe.-
 -Ma che avete tutti, oggi?-
-Mh, niente. Sono il leader, mi preoccupo.-
-Certo.-
Hyuk ride leggermente meno teso.
-Ok, non vogliono dirmi cosa ha detto il fotografo in cinese…-
-E proprio a me devi chiederlo?-
-Già, scusa, preso come sei ad essere geloso sicuro non avrai capito niente.-
 
-Allora Hyukkie…-
Finalmente hanno finito il lavoro e possono ritornare in albergo, e, finalmente, sembra che anche Donghae, ricordatosi della sua esistenza, abbia smesso di confabulare con Henry.
Il moro gli pone infatti una mano sulla spalla:
-Torni in albergo?-
-Certo, perché tu no?-
-Io veramente ho promesso ad Henry di accompagnarlo a fare un giro. Aspettami sveglio se puoi, così poi vediamo un film.-
-Mh. Ok.-
Certo. Come no.
La prima cosa che farà, tornato in albergo, sarà andare a dormire.
Perché?
Perché lui non è geloso. Affatto.
Ma un dispetto, per qualsiasi sia il motivo, deve pur farglielo.
 
-Hyuk… Hyukkie, sei sveglio?-
HyukJae è seriamente tentato di dire di no –anche se si tradirebbe facendolo- e, infatti, resta immobile nel letto e non risponde.
La verità è che non è riuscito a chiudere occhio neanche volendo, tormentato da cosa l’amico stesse facendo con il maknae, ma di certo non lo darà a vedere.
-Peccato. Avevo voglia di stare un po’ con te.-
 Ma in fin dei conti è troppo debole per resistere davvero.
Si muove allora nel letto facendo finta di essere “appena” stato svegliato e stropicciandosi gli occhi si pone a sedere sul materasso:
-Potevi lasciarmi dormire a questo punto.-
Il suo tono è chiaramente infastidito e Donghae se ne accorge subito:
-Che hai? Sei arrabbiato?-
-Io?? E perché mai dovrei!?-
-Non lo so, te lo sto chiedendo.-
Donghae lo squadra seriamente incuriosito: non gli è difficile capire le emozioni dell’amico ma, comunque, non vuole sbagliarsi.
Ma HyukJae non risponde, piuttosto si rigira nuovamente sul fianco e gli da’ le spalle stendendosi nuovamente.
-Sì, sei arrabbiato. Cosa ho fatto stavolta?-
-Perché credi sia sempre per te? Non ruota mica tutto intorno a te!-
Quelle parole lo feriscono, Donghae deve ammetterlo.
-Peccato. Perché per me invece è così.-
-Non si direbbe.-                                           
La voce di Hyuk è calma, controllata, forse anche troppo, ed è per questo che invece Donghae non riesce a rimanere calmo:
-Che cazzo ti prende!? Si può sapere!? E io che ho trascinato Henry a casa perché volevo stare con te! Ma che diamine!-
-Potevi evitare. Visto che vi trovate tanto bene insieme.-
Hae non avverte l’ironia nel tono di voce del compagno e non c’è da dargli torto visto che, comunque, Hyuk la cela molto bene.
-Avrei fatto meglio!-
Ed Hae, come al solito, si lascia prendere dall’irruenza e chiude gli occhi a qualsiasi altra possibilità che non sia l’unica evidente.
-Sì, avresti. E già che ci sei vai a dormire di là. Il letto è più comodo non diviso con te.-
-Sì me ne va… aspetta.-
Un campanello d’allarme si accende nella mente del moretto: è strano, decisamente, che Hyuk sia così arrabbiato anche se effettivamente non lo dimostra affatto dal tono di voce controllato e composto; ad ogni modo però Hae non può vedere il suo viso poiché il ragazzo gli dà le spalle e, vedendolo muoversi ancora come agitato, valuta seriamente l’idea che Hyukkie lo sia per davvero.
-Puoi dirmi cosa è successo per favore?-
Donghae sospira, avvicinandosi nuovamente al letto e sedendovisi sopra.
-Niente.-
-E perché ti sei fissato con Henry?-
-Io non mi-
-No-non ci credo!-
Gli occhi di Donghae si allargano ed illuminano.
Le labbra si schiudono e sollevano in un sorriso.
La voce prorompe dalla bocca in una risata impossibile da frenare.
Si alza in piedi scattando come una molla e, come se non bastasse, oltre che far schioccare le mani l’una contro l’altra, compie qualche giro per la stanza visibilmente eccitato.
-Non dirmi che sei geloso!-
-I-io? Ma falla fini-
Ma la voce di HyukJae non si avverte completamente poiché le risate di Donghae la sovrastano del tutto.
-Sei geloso di Henry!!-
-La smetti di urla-
Ma Hae non lo ascolta affatto, continua a ridersela soddisfatto anche mentre Hyuk si è risollevato dal materasso e si è girato verso di lui.
-Ora è tutto chiaro!-
-Smettila di urlare Hae!-
-Scusa scusa.-
Ancora sovreccitato dalla scoperta, Donghae si accomoda sul letto cercando di contenersi ma, appena vede il viso del compagno a poca distanza da sé, non riesce proprio a frenarsi dallo gettarglisi addosso e tormentarlo come un bambino fastidioso: lo abbraccia, gli stritola la testa contro il suo petto fino a spettinarlo più di quanto non fosse già, lo schiaccia sotto il suo peso e ride anche del fastidio che sta procurando.
-Sm-smettila Hae!-
-Sei geloso. Ammettilo.-
-Ahhh! Come ti pare! Ora stai fermo e farmi dormire!-
Il moro sembra calmarsi un po’, si stende finalmente più tranquillo alle spalle di Hyuk e lo abbraccia dolcemente.
Il sorriso non è assolutamente scomparso dal suo viso e, probabilmente, non andrà via per tutta la notte.
-Mi spieghi poi di cosa?-
-Di cosa, cosa?-
-Di cosa eri geloso, abbiamo solo chiacchierato un po’!-
-Di niente infatti!-
-Eddaiii dimmeloooo. Hyuuu-uuukkieee-
-Ahh!! Non capivo perché ridevate tanto, tutto qui! Sorridevi in continuazione e volevo solo capire il perché!-
Donghae sembra pensarci su: non ci trova in realtà davvero nulla per cui si potrebbe essere gelosi anche se… beh, anche se a lui in effetti capita lo stesso, quando vede Hyukkie sorridere a qualcun altro…
-Vuoi saperlo?-
-Cosa?-
-Il perché.-
-Non mi interessa più.-
Ma come?
Ora che Hae vuole dirglielo!
-Sei sicuro. Hyuuu-uukiieee??-
-Ahh! Dimmelo allora! Ma poi stai zitto e dormi!!-
HyukJae non può fare a meno di ridere, visto il tono ed i comportamenti infantili dell’altro, mentre questi cerca di convincerlo in tutti i modi.
-Perché parlavamo di te.-
E, allo stesso modo, non può fare a meno di arrossire a quelle parole ed al delicatissimo bacio che Hae gli deposita sul collo nudo.
-Buona notte Hyukkie!-
-N-Notte. Stupido pesce!-

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Voce ***


Da quanto era che non pubblicavo In questa raccolta?
Troppo mi sa XD
Anche se ho in corso davvero tentissime cose non posso certo trascurare questa U.U Giusto?
*parla da sola*
Giusto!
Beh... quella di oggi è giusto una cosetta, niente di elaborato o particolare, solo, se vogliamo metterla così, un tributo alla voce del mio bias.
Godetevela.


PAROLE: 627
RATING: Verde



VOCE
 

Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta ed il battito del cuore di chi ascolta.
Khalil Gibran, Il Profeta, 1923

 
-Ancora qui, hyung?-
-Ne.-            
Donghae risponde distrattamente; sinceramente, non sa neanche a chi in particolare ha risposto: è troppo impegnato a fissare lo sguardo sul vetro che ha difronte, sul “qualcuno” oltre quel vetro e, ancora, sulle labbra morbide e schiuse di quel “qualcuno” che sta cantando.
-Noi ci avviamo allora.-
-Ne.-
-Donghae… il mondo crolla, Biancaneve e i sette nani, la guerra dei mondi e HeeChul balla il tango vestito da donna!-
-Ne.-
-Arrenditi, Yesung hyung. Lo abbiamo perso ormai.-
-Le nuvole sono rosa, i fiori cantano e KyuHyun-ssi ha detto che-
-Che se non la smetti, hyung, avremo un main vocalist in meno.-
-Ne.-
Ovviamente, Hae non ha ascoltato una sola, singola, parola di quello che gli è stato detto -e forse è anche meglio così- tutto ciò che sente al momento, nella sua mente, è una voce meravigliosa, dolce come la più bella delle melodie e familiare al suo cuore come poche cose lo sono; non può farsi distrarre proprio ora.
-Noi andiamo allora. Tornate presto.-
-Neee.-
Non ora che è in completa adorazione.
Che, davanti a lui, c’è lo spettacolo migliore che possa richiedere.
EunHyuk.
Solo pensare al suo nome, solo guardrlo mentre, dritto davanti al microfono canta, registrando il suo pezzo di canzone, impegnandosi con tutto se stesso, Donghae non riesce a trattenere un sorriso, uno di quelli che, dolcemente, si allargano sul viso per illuminarlo completamente.
Fissa il ragazzo e si trova a cantare con lui, a muovere le labbra al ritmo di quelle dell’amico riportando alla mente, con immane precisione, il suono che ad ognuna di essi la splendida voce di Hyuk dona.
Donghae conosce il testo di quella canzone come se fosse stato obbligato ad impararlo a memoria nonostante, in effetti, lui non debba cantarlo.
Lo conosce così bene che nella sua mente, mentre guarda le labbra di EunHyuk muoversi veloci, riesce ad indovinare perfettamente quale parola stia pronunciando e quale parte della canzone stia registrando.
La verità è che gli ha chiesto di cantargliela, in privato, infinite volte; anche prima che fosse deciso che avrebbe dovuto registrarla.
Sarebbe più preciso dire che l’ha costretto ma, Hyuk, con il sorriso sulle labbra, l’ha sempre felicemente accontento.
Per questo Donghae lo adora.
Con tutto se stesso.
E sorride ancora mentre, sentendo nella sua mente la voce del compagno, lo guarda immaginando il nulla completo attorno a lui: solo la sua dolcezza, il suo sorriso timido e particolare e le sue mani che stringono il microfono portandolo vicino alle labbra; nient’altro, uno sfondo bianco, un ambiente bianco nel quale EunHyuk si muove annullando tutto ciò che lo circonda.
-Sei ancora qui?-
-Eh?-
Lo fissa in modo così intenso che quasi lo fotografa in quel preciso attimo, nel momento in cui Hyuk pronuncia le ultime parole, solleva lo sguardo verso di lui e gli sorride, timidamente. Non si accorge che il ragazzo è già uscito dalla saletta registrazione e gli si è avvicinato.
-Come mai non sei andato con gli altri?-
-Voglio stare con te! Non ti lasciavo mica da solo!-
Hyuk arrossisce.
Ride.
Donghae sorride a sua volta.
Ancora troppo stordito dalla magica voce che ha ascoltato nella sua mente e dai battiti del suo cuore che esplode di felicità.
-Andiamo allora?-
Si alza dalla sedia facendola strusciare a terra, sorride ancora e si getta al collo di EunHyuk.
-Hyukkieee!-
-Ne?-
Hyuk ridacchia, sopportando il peso dell’altro ed anzi, cercandolo quasi.
-A casa me la canti di nuovo?-
-Ancora?-
-Neeee. Non mi stancherei mai della tua voce!-
Vorrebbe aggiungere anche un "e di te!" ma la paura di rovinare il momento è troppa e, allora, appena Hyuk è abbastanza lontano da non sentirlo, lo sussurra appena.
-Mh? Hai detto qualcosa Hae?-
-Anya anya!- (*)


Non dirlo, comunque, gli sarebbe stato impossibile.
 


NOTE:
(*) "no" nella sua forma più informale.


Il video è nato, più che grazie all'immagine, grazie a questa canzone che, solo per la sua voce, potrei sentire fino alla noia: One Love
Grazie mille a chi segue questa raccolta, davvero, ne sono felicissima!!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Mani ***


Saaaaalve *w*
Aggiorno velocemente, questa volta *w*
Mi sono svegliata di OTTIMO umore stamane U_U
*Sparge margherite e fiori di campo*
E lo credo bene!! Sognare questi due bei figlioli (Hae e Takuya) è davvero un bel risveglio =ç=
Ma torniamo a noi, forza Vale!
...
Beh, per la prima volta ho deciso di scrivere una flash utilizzando la prima persona (un POV, per essere più sintentici) e non so ancora decidere se il risultato sia soddisfacente o meno XD Per questo lo rimetto come sempre a voi *w*
E, parlando di "voi", ci tengo davvero a ringrazia di cuore: PatheticRomanceMasayumeKim__FujikoSan__OnlyUtALIXIA e loryssy che leggono i miei scleri con pazienza e commentano con affetto <3

Assie ragazzuole *w*

PAROLE:1023
RATING: Verde



MANI

 

Indicai le nostre mani intrecciate: quand'è che siamo arrivati a ciò? (Catalina Neculai)

 
Quando apro gli occhi, accarezzato dai primi raggi del timido sole appena sveglio, tu sei accanto a me, ancora; la testa piegata verso il basso rivolta però dal mio lato, i capelli folti e biondi ancora perfettamente ordinati, le labbra schiuse ed i tratti del viso, quelle linee dure e spigolose che ti caratterizzano, ancora più visibili e… belle.
E del resto tutto, di te, è per me tale.
Te l’ho detto tante volte e, forse, non hai ancora capito quanto in realtà sia profondo ciò che dico, ma almeno, sono certo, che tu abbia carpito la mia sincerità.
-Mhh.-
Ti lamenti appena mentre mi muovo per alzarmi e lasciarti spazio: so che non è comodo dormire in un letto singolo in due e che avrei potuto benissimo occupare l’altro presente nella stanza, ma la verità è che anche lì mi sarei sentito solo, non potendo sfiorare la tua pelle.
-Mmm.-
-Sei sveglio?-
Avrei dovuto sussurrare, forse, ma la leggera risatina che mi ha scosso mi ha impedito di controllare il mio tono di voce.
Sorrido pensando a quante volte ho invaso il tuo letto in passato, quante sono state quelle in cui mi hai cacciato stanco e quante, di più, quelle in cui dopo i primi finti lamenti mi hai accolto facendomi spazio.
-Andiamo Hyukkie! Mi annoio!!-
Beh… ormai è inutile che fingi di dormire ancora: ora che ho capito che sei sveglio voglio, anzi pretendo, le tue attenzioni.
Mi hai viziato Hyukkie, ora non puoi tornare indietro.
-Lasciami dormire… Hae!-
-Ma io non voglio andare a fare colazione da solo!-
-Mmmm!-
-Ok ok, ho capito!-
Arrabbiato? No, di certo non lo sono ma forse… un broncio potrebbe convincerti ad assecondarmi…
-Me ne vado allora!-
-Mh!-
Ah, è così?
Mi lasci andare ridendotela sotto i baffi? Bene!
-Mi mangerò tutto e non lascerò niente per te!-
Neanche la mia linguaccia ti ha convinto, eh?
Ridi ma non reagisci.
Ok, ripeto, va bene così.
Per dispetto allora mi muovo con malagrazia nel letto, mi rotolo fino a finirti addosso e poi mi muovo nella direzione opposta, mi siedo sul letto e faccio per alzarmi ma qualcosa mi blocca.
-E così ci hai ripens-
-Eh?-
Per un attimo sono confuso: se non mi hai trattenuto tu allora cos-
-E queste?-
Mi guardi perplesso, aprendo un solo occhio, con sufficienza, e sbuffi piano.
-Sono mani. Mai sentito parlare?-
Devo ridere?
-Divertente.-
Indico la tua mano stretta nella mia.
-E quando hai intenzione di mollarmi? Mi hai cacciato, ricordi?-
-Sei tu che non molli me.-
-IO?-
-Neeee. Altrimenti io l’avrei già fatto.-
-Ah è così!-
-Ne.-
Ridi piano.
Se non sapessi che stai scherzando, semplicemente per il fatto che mi sei vicino più di chiunque altro e che non mi allontani mai, potrei quasi offendermi.
E ci provo, questa volta sul serio, a fartelo credere.
-Benissimo. La prossima volta evito di venire a dormire da te! Mi faccio fare compagnia da qualcun altro.-
Ridi ancora.
Che c’è, la mia minaccia non è abbastanza?
-Magari a Siwon-ssi fa piacere avermi con sé!-
Con uno strattone sciolgo l’intreccio che lega le nostre mani e mi alzo imbronciato, questa deve per forza funzionare!
Poco dopo, infatti, ti sento muovere: devi esserti posto a sedere ma io non mi girerò per controllare o, altrimenti, addio “piano”.
-Aaah! E va bene! Almeno aiutami ad alzarmi.-
Vittoria!
Mi giro ridendo, vittorioso, mentre tu sospiri: sapevi che era una tattica, vero? E mi hai lasciato vincere comunque… Ed io, per questo, ti adoro con tutto il cuore. Anzi, io…
-Ok ok.-
Mi allungo verso di te e ti aiuto, stringendo ancora una volta la tua mano nella mia per poi lasciarla poco dopo e, insieme, usciamo dalla stanza per arrivare in corridoio.
 
-Buongiorno.-
-‘Giorno.-
Alcuni ragazzi sono già intenti a fare colazione, altri a lavare i propri piatti sporchi e, qualcun altro, è forse ancora a letto.
-Ma è un’abitudine allora!-
Yesung si rivolge a me e, credo, a te alle mie spalle.
Lo vedo sospirare arrendevole e Minnie, accanto a lui, sorridere furbetto.
-Sono incollati, arrenditi!-
Continuo a non capire; mi volto verso di te e cerco risposta.
-Ma che vogliono?-
-E io che ne so!-
-Devi saperl-
Mi blocco.
Mi blocco nell’esatto momento in cui, sottocchio, vedo il mio braccio teso verso di te.
La mia mano di nuovo intrecciata alla tua.
-E questo quand’è successo?-
-Lo chiedi a me? Sei tu che mi trascini in giro.-
-Ma io non ricordo di averti preso la mano!-
-Ricordatelo allora, perché neanche io l’ho fatto!-
-Ma…-
Sento qualcuno ridere.
Qualcun altro passarci accanto, afferrare le nostre mani ancora unite e tirarle in direzioni opposte:
-So-sono incollate davvero!-
E’ KangIn.
-Perfetto. Io allora ci rinuncio…- (*)
Questo è Yesung.
Ed io in tutto questo non posso far altro che arrossire tremendamente mentre penso che, senza accorgermene, ti cerco sempre, ovunque.
-Bravo hyung! Era ora!-
Ma che dici!?
Mi volto verso di te ancora rosso in volto; mi sorridi.
Il mio cuore impazzisce.
-Allora, mangiamo?-
-Mh.-
Acconsento muovendo il capo: se parlassi sono certo che la mia voce tremerebbe.
-Yesung-ah! Alzati da lì. Servono due posti liberi vicini.-
Sorride Minnie.
Rido più rilassato e mi accomodo in uno dei posti vuoti.
Accanto a me tu.
Al centro, tra di noi, due mani ancora unite.
Se anche te la lasciassi ora, sono certo, che tra non molto ne avrei nuovamente bisogno.
Se anche me la lasciassi tu, ora, sono certo che sarei io a cercarti ancora.
E forse non mi accorgerò, neanche la prossima volta, di come, quando o chi dei due sia stato a stringere la mano dell’altro per primo ma, so, che il solo cercarsi così è tutto ciò che mi fa stare bene.
Il solo fatto che anche tu, mi stringa, è l’unica conferma che mi serve.
 

Ho sentito dire che una mano chiusa, stretta in un pugno, è tale perché si rifiuta di trovare qualcuno.
Una mano aperta invece sta cercandolo ancora, quel qualcuno.
E.. nel nostro caso…
Credo che le nostre mani, perennemente intrecciate, siano tali perché hanno già trovato ciò di cui hanno bisogno.
La persona, di cui abbiamo bisogno.




NOTE:
(*) Forse non si è capito -sicuramente, anzi- ma mi riferivo ai costanti tenativi di Yeyè di "bloccare e tenere sotto controllo" la EunHae 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Abbraccio ***


Hoooola *w*
Questo periodo è un po' tragico per scrivere e leggere ma, per fortuna, un piccolo spazietto durante la giornata riesco sempre a ritagliarmelo per stare al pc ed essere con voi :)
Questa flash in realtà non avrebbe dovuto essere pubblicta ora o... in futuro XD
Ne stavo scrivendo un'altra da qualche giorno ma, dopo averci provato e riprovato ed essermi sempre bloccata -non so ancora perchè- ho deciso di accantonarla per un attimo e, nel tentativo di scrivere altro, è nata questa storia.
Mi dispiace se spesso "cado" nel malinconico ma putroppo è il genere che mi riesce meglio XD *non credete che sia una depressa eh -.-' Tutt'altro!! XDD*
Con la prossima però mi farò perdonare (certo, se riesco a finire quella maledetta flash che mi sta dando problemi!!) statene certe *w*
Che altro dire... vi ringrazio di cuore per i tanti preferiti e seguiti <3 non mi aspettavo tanto per questa raccolta e ne sono davvero entusiasta.
Grazie di cuore.
Ah, questa storia nasce grazie ad una canzone che mi ha accompagnata durante la scrittura: "Heartless


PAROLE: 1332
RATING: Giallo




A
bbraccio 

 

Un abbraccio fortissimo. Da fuori sembra "ti amo". Dentro, i due corpi si dicono addio.
dal libro "Goccia" di Luca Bettinelli

 
-Sei sicuro?-
Donghae sospira, abbassa la testa, la muove impercettibilmente in segno di assenso e si lascia ricadere stanco sul bordo del letto.
HyukJae è in piedi davanti a lui, lo sguardo fisso sui capelli mori dell’amico ed un’espressione stanca in volto:
-E’ la cosa giusta, Hae.-
La sua mano poi raggiunge la spalla del minore, la carezza dolcemente ed a questo tocco, seppur leggero, freme: per un attimo la ritrae come d’istinto, chiudendo le dita in un pugno che poi, accompagnato da un sospiro più lungo, si schiude nuovamente.
-Dovevamo farlo prima.-
Donghae non risponde, neanche questa volta, si limita ad annuire distrattamente anche quando, affondando il materasso accanto a lui, il braccio di HyukJae gli cinge nuovamente le spalle e lo stringe dolcemente a sé.
-Andrà bene. Fidati di me.-
E Donghae vorrebbe davvero fidarsi di lui come ha sempre fatto ma, questa volta, non può.
Andrà tutto bene?
Sorride stringendo i denti.
Solleva gli occhi immersi in un mare di lacrime.
Niente, andrà bene.
Non dopo ciò che hanno deciso.
 
La musica riempie le loro orecchie, le teste ed i cuori: risuona nell’aria come una scia immaginaria di note e di colori e, accompagnata dalle urla delle fans, carica i Super Junior che impiegano la loro anima nello spettacolo che stanno dando.
Si sentono liberi, si divertono, si sentono semplicemente loro stessi ed avvertono quanto, se non avessero accanto la loro “famiglia”, ogni singolo membro con i suoi pregi e difetti, la loro felicità non potrebbe essere completa.
Leeteuk, per esempio, si emoziona guardando i suoi ragazzi, li abbraccia ad alternanza uno ad uno e sa che senza di loro non varrebbe niente.
SungMin si abbarbica di tanto in tanto al suo compagno di camera, KyuHyun, semplicemente perché vuole stuzzicarlo ogni tanto e perché, ovviamente, essendo anche colui con trascorre più tempo, è anche uno dei compagni a cui è più affezionato.
RyeoWook saltella in giro per il palco raggiungendo di tanto in tanto Yesung e Siwon che vagano per esso intromettendosi nei gruppetti che si formano tra lo stacco di una canzone e l’altra.
E poi…
E poi c’è quell’abbraccio tra Donghae e HyukJae che non è più lo stesso.
Donghae non corre verso il castano e non sorride.
HyukJae non ride pronto ad accogliere il suo salto.
Semplicemente l’uno si avvina e l’altro lo accoglie tra le sue braccia, contro il suo petto, sorridendo dolcemente ma con un dolore che nessuno, oltre i restanti 10 membri, può scorgere.
Ed allora il tempo si ferma, proprio in quel preciso momento perché, se per tutti è naturale abbracciare i compagni e chi in particolare è più vicino, per loro è diverso.
 
-Questa storia deve finire! Volete capirlo!-
-Di cosa parli, hyung?-
KangIn è furioso: questa volta Hyuk ed Hae hanno rischiato troppo.
-Lo sai benissimo di cosa parlo! Dello “spettacolo” che avete dato in corridoio!-
Donghae trema, stringe la mano di HyukJae al suo fianco e tenta, vedendo gli occhi lucidi del compagno, di difenderlo.
-Abbiamo controllato e non c’era nes-
-E se ci fosse stato!? Eh? Se vi avesse fotografato qualcuno? Cosa avremmo detto?!-
Ma KangIn purtroppo ha ragione, baciarsi in corridoio, con il pericolo che qualcuno avesse potuto vederli, non è stata una buona idea.
-Lo capite che qui rischiamo tutti? Non potete evitare o controllarvi?!-
-KangIn…-
Leeteuk poggia delicatamente la mano sul braccio del compagno: non ha il coraggio di dire nulla perché quel discorso è giusto e, anche se non vorrebbe, concorda con KangIn sul fatto che quei due stanno esagerando.
-Ragazzi, mi dispiace, ma KangIn-ssi ha ragione, dovete porre un freno al vostro rapporto o tutti noi ne andremo di mezzo…-
 
Le voci nel camerino sono alte, numerose ed incessanti, ma nella mente di Leeteuk e di KangIn si ode solo quella vecchia conversazione.
Nel momento in cui hanno visto i volti dei loro amici, di Hyuk ed Hae, stretti l’uno contro l’altro, hanno capito.
E si sono sentiti colpevoli, sbagliati, cattivi.
E’ bastata una sola occhiata, tra di loro, perché il leader esprimesse il suo dispiacere e dolore ed il moro lo condividesse.
E’ bastata una sola occhiata perché l’uno indicasse all’altro di “aggiustare” le cose.
E, perché, decidessero di farlo.
 
-Donghae, HyukJae, dobbiamo parlarvi.-
Non sono insieme quando Leeteuk li chiama e, accanto a lui, KangIn attende il loro arrivo.
-Arrivo hyung.-
Donghae è il primo ad avvicinarsi e, poco dopo, lo raggiunge HyukJae fermandosi al suo fianco di fronte ai due hyung; nell’avvicinarsi di fretta sfiora la spalla del suo amico e, entrambi, scattano allontanandosi e guardandosi con occhi persi e spaventati come stessero commettendo il delitto più grave al mondo.
Si tranquillizzano subito dopo, abbassando il capo in segno di rispetto verso i due hyung ed attendendo che questi parlino.
Ma Leeteuk e KangIn sono pietrificati, l’uno con il cuore sanguinante l’altro con l’animo in pezzi.
-No-noi…-
Il primo a parlare è il leader:
-Noi…-
-Abbiamo sbagliato.-
Lo stoppa KangIn cingendogli le spalle con un braccio nel momento in cui ha visto il compagno tremare.
-Non dovevamo dirvi quelle cose. Ci dispia-
-No hyung. Avevate ragione.-
La voce è di HyukJae: ferma, sicura, dolce per rispetto ma visibilmente tremante e debole.
-Stavamo sbagliando. Ma ora abbiamo risolto tutto.-
I pugni stretti lungo i fianchi, tanto stretti che quasi la pelle sanguina.
-Vero, Donghae-ssi?-
-Ne.-
Il capo del ragazzo moro è abbassato, le sue spalle tremano.
Ma non è quello a pugnalare nuovamente i due ragazzi più grandi.
Donghae-ssi…?
-E poi non potevamo mettere nei guai anche voi per un nostro… capriccio. Lo abbiamo capito tardi ma ci siamo arrivati e po-
-Ma vuoi stare zitto una buona volta! Qui non siamo ad una premiazione! Ascolta, e poi parli!-
-Ne.-
Nonostante ora non sia più un bambino c’è una gerarchia da rispettare e, anche se vorrebbe solo scappare e piangere l’anima ed il cuore per liberarsene, Hyuk abbassa il capo ed attende, ancora una volta, che i due hyung parlino.
-Non essere così duro hyung. Hyukki-HyukJae hyung non voleva ess-
HyukJae… hyung?
-Sentite ragazzi-
-Andate a baciarvi dove volete e sparite! Non posso farcela a vedervi così. Siete peggio di due amebe parlanti e più fastidiosi di quanto non lo foste prima a rincorrervi per casa ed urlarvi contro!-
Il tono di KangIn è serio ma, il suo sguardo rivolto altrove ed il leggero sorrisino sul suo viso, sono segno che è felice di ciò che sta dicendo: Leeteuk lo sa bene.
Donghae e HyukJae invece, non capendo, lo fissano increduli.
-No hyung, davvero, noi…-
-Non avete sentito?-
Si intromette Leeteuk.
-Noi non avremmo mai voluto rendervi infelici e se è quello che abbiamo fatto ci scusiamo e speriamo possiate perdonarci. Abbiamo capito come stanno le cose e-
-Hyung…-
-Fammi fine Donghae. Abbiamo capito come stanno le cose e… e ci auguriamo solo che possiate stare un po’ più attenti, tutto qui. In fondo non ci si può abbracciare per dirsi addio quando una stretta simile è un chiaro segno d’amore.-
Ancora un volta Donghae e HyukJae non parlano, sono increduli: non se ne accorgono ma le loro mani sono nuovamente intrecciate.
-D-dici davvero hyung?-
Azzarda Donghae.
-No! Sta’ scherzando!-
Ci prova KangIn, voltandosi nuovamente verso i due più piccoli:
-Ma siete ancora qui?! Non vi avevamo detto di sparire ed andare a “recuperare”?-
Ed accompagna il tutto con un veloce “sciò-sciò” della mano.
-Siete sic-
Leeteuk sorride.
Anche KangIn sorride.
Accanto a lui, perfino Donghae, ha recuperato il suo meraviglioso sorriso.
Le mani ora sono più strette l’una nell’altra.
Le teste sono dritte e gli occhi non più velati.
-Grazie hyung! Staremo attenti, promesso!-
Anche HyukJae, bloccando la frase precedente, sorride avvertendo l’entusiasmo di Donghae: ciò che vorrebbe fare ora è qualcosa che gli è mancato da troppo tempo ma non sa se può davvero…
-Siamo solo noi ora, potete anche farlo.-
La risatina acuta del leader invade il camerino, quella di KangIn fa sorridere anche Siwon alle sue spalle:
-No hyung, aspetteremo di essere a casa.-
-Ma Hyuuuu uuukkieee!!-

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Saranghae ***


PAROLE: 800
RATING: Verde




Saranghae

 

L'amore è senza perché. (Anna Karenina)

 

-Saranghae Hyukkie!-

 
Donghae se ne sta stravaccato sul divano davanti ad un drama in onda sul megaschermo che i ragazzi hanno sistemato in sala e, ipnotizzato, sgranocchia popcorn spargendone i più intorno, facendoli cadere a terra, sulla moquette e sul divano.
Sa’ che Wookie gli urlerà contro ma, al momento, non gli importa affatto.
Quella che ora sta guardando è la scena clou, quella che ha atteso da una miriade di episodi, quella romantica in cui il protagonista coinvolge la sua bella in un bacio focoso e le dichiara poi timidamente il suo amore e lei, ovviamente, ricambia con un “ti amo” sussurrato che accompagna il delizioso rossore delle sue guance.
-N-na do s-sa-saranghae.- (*)
E, proprio in quel momento, alle spalle del divano, passa HyukJae.
Non ha neanche il tempo di dire nulla su ciò che Hae stia guardando, di rendere nota la sua presenza o altro che l’amico, voltandosi ed alzandosi in ginocchio sul divano, si volta verso di lui:
-Saranghae Hyukkie!-
Come un bambino, Donghae imita la vocina dell’attrice e, come se non bastasse, porta le braccia sulla testa a formare un cuore e sfoggia un sorriso a 32 denti.
-Saranghaeee!!-
Continua sorridendo.
E Hyuk non può fare a meno che sorridere a sua volta.
-Ne ne.-
 

∞∞∞

 
-Oh! E’ una torta? E’ una torta! Ne voglio un pezzo!-
-Ma… è mia!-
Hyuk sporge il labbro in fuori mettendo su una deliziosa espressione infantile.
-Facciamo a metà!-
-No!-
-Eddaiii.-
Donghae sfodera i suoi occhioni da cucciolo.
-YA!!... ok, solo un assaggio però!-
-Neeeee.-
Donghae immerge il dito nella soffice crema e lo porta alle labbra.
-Saranghae Hyukkie!-
 

∞∞∞

 
-Litigano in continuazione!-
Dichiara KangIn davanti le telecamere.
-Ma poi sono sempre insieme.-
Continua Yesung.
-La mattina li troviamo abbracciati che dormono come bambini.-
Si intromette SungMin.
-Anya. Anya.-
Si “difende” HyukJae leggermente imbarazzato.
Donghae distante da lui, invece, ride.
-Siete davvero così legati?-
Chiede infine il presentatore.
-Neee!-
La voce di Hae è sicura e ferma.
-Saremo insieme fin quando non saremo vecchi!-
Dichiara senza problemi.
-Saranghae Hyukkie!-
-Non ti conosco!!-
Tutti ridono, attorno a loro.
-Ecco, questo è quello che fanno in continuazione!-
 

∞∞∞

 
-Hae! Hae! Smettila ora.-
HyukJae è disteso sul letto, sopra di lui Donghae che, tormentandolo, fa scorrere le mani sui suoi fianchi solleticandolo e facendolo ridere fino alle lacrime.
-B-Basta! H-Hae! Dai!-
Donghae ride.
Anche i suoi occhi ormai sono umidi di lacrime dal momento che sta ridendo, sentendo le acute risa di Hyuk, come un matto.
Allora si stacca dal compagno, si solleva ancora in ginocchio su di lui per riprendere aria e permettere anche al maggiore di respirare e lo guarda:
Hyuk è leggermente sudato per l’essersi dimenato sotto il suo solletico, i suoi capelli sono spettinati ed i suoi occhi lucidi per le troppe risate.
E’ davvero bello.
E Donghae lo guarda ancora per qualche attimo.
-Saranghae, Hyukkie.-
Lo sussurra a voce bassa, leggera, sorridendo timidamente ma con convinzione.
Hyukkie, dal canto suo, sorride in risposta: ormai ci è abituato.
-Perché?-
-Mh?-
Donghae aggrotta la fronte.
-Perché stavolta? Cosa vuoi?-
HyukJae ride ancora, convinto che ora riceverà una delle solite risposte infantili e capricciose del compagno.
-Perché… perché sì.-
Ma questa non è la risposta che il maggiore si aspettava e, immobilizzandosi all’istante, guarda l’altro ancora su di lui.
-Che risposta è?-
Donghae scrolla le spalle.
-Non c’è un perché. E’ così e basta.-
Questa volta la risata di Hyuk è nervosa.
-Non scherzare, non è divertente.-
-Non sto scherzando. Te l’ho detto infinite volte. Perché dovrei scherzare ora?-
-Perché lo fai solo quando vuoi ottenere qualcosa.-
HyukJae sbuffa, voltando la testa di lato per evitare lo sguardo di Hae.
-Ti sbagli. Te lo dico perché… perché voglio farlo! Tutto qui!-
-Ma smettila! Ed alzati! Abbiamo finito di giocare!-
Certo, come se Hyuk potesse davvero credergli…
Ed infatti il maggiore si dimena cercando di liberarsi dalla presa dell’altro ma, tutto ciò che ottiene, è portarsi a sedere ed avvicinare il suo viso, maggiormente, a quello dell’amico.
-Perché fai così, Hyuk?-
-Perché non mi piace giocare in questo modo!-
Lo strattone che Donghae riceve, da Hyuk, gli fa perdere l’equilibrio sulle braccia e lo fa rovinare in avanti ricadendo sul compagno che ora è di nuovo schiacciato sotto il suo peso: la fronte di Hae sul materasso al lato di quella di HyukJae e il petto dell’uno contro quello dell’altro.
-Saranghae.-
Sussurra Donghae. Una volta ancora. Direttamente nell’orecchio di Hyuk accarezzandolo con il suo caldo fiato:
-Jinjja. Saranghae-(**)
Il cuore di HyukJae si blocca per poi esplodere, impazzire e quasi fuoriuscire dal petto.
Non è divertente.
Se Hae sta giocando, quel “gioco” non lo diverte.
Ma, se invece è serio, deve ammettere che detto così, diversamente dalle altre volte, ha tutt’altro sapore.
-Saranghae, Hyukkie. Saranghae.-

 



Saaalve *w*
Questa storiella è una vera scemenza -.-' me ne rendo conto XD ma, mentre lavoro alla traduzione che vi avevo promesso per stasera, ho pensato comunque di pubblicala.
Grazie mille per l'affetto e l'attenzione che dedicate a me e a questa raccolta.
Grazie davvero.
(*) -Anche io ti amo.-
(**) -Davvero, ti amo.-

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Dolci ***


Saaaalve!!
Era da un po' che non aggiornavo questa raccolta e, del resto, non è colpa mia se la sera arrivo tanto stremata da non riuscire a leggere le vostre storie, commentarle, nè a scrivere le mie o rispondere ai vostri commenti T^T
Sono un disastro, lo so T_T 
Perdonooooo!!!
Beh, magari con questa sciocchezzuole un pochino mi perdonerete.
VERO?
*w*



PAROLE: 969
RATING: Giallo




DOLCI
 

Compri dolci e biancheria per sentirti amata e vuoi
che ogni notte tua sia mia nel buio come piace a noi
e quando il mondo si scolora
Io non ti lascio sola con gli occhi innamorati
in questa vita dura noi come due banditi
disposti a rubare il sole per allungare un giorno
e mentre avanza il mare ho le tue braccia attorno
quando ti senti sola tu stringiti forte a me
io sono sulla riva per sempre vicino a te
Quando ti senti sola - ORO

 
-Non dovresti mangiare tutta quella cioccolata, Donghae-ah. Lo sai che non ti fa bene.-
-Mh. Tra un po’ smetto, hyung. -
Certo che lo sa.
Certo che sa che domani, probabilmente, dovrà allenarsi il doppio per smaltirla.
Certo che sa che per la sua pelle un po’ grassa non è l’ideale ma…
Ma è il solo modo che Donghae conosce per ricevere le dolci coccole che gli mancano quando HyukJae non è con lui.
-Ya! Che risposta è? Smetti ora! Non…dopo!-
SungMin guarda il minore dall’alto, sporgendosi dalla spalliera del divano sul quale Donghae è disteso.
-Hyung, ti prego. Ne ho… bisogno.-
Il modo in cui lo dice, accompagnando il tutto con occhi grandi ed acquosi, teneri ed infantili, permette a Donghae di averla vinta.
-Aish! Fa’ come vuoi. Ma ti basterebbe aspettare solo 2 ore!-
Lo ammonisce prima di andare via SungMin:
-2 ore ancora! Invece di rovinarti fisico e faccia!-
Donghae sorride, addenta nuovamente la tavoletta alle nocciole che ha appena scartato e poi gonfia le guance sbuffando:
2 ore.
-Sono troppe, hyung!-
Urla di rimando. Ridendo.
Sì, troppe.
Decisamente troppe.
 
-Donghae! Ma che sta-
La voce di Hyuk si ferma quando, entrando nella sua stanza, vede l’amico seduto sul suo letto, gambe incrociate e fumetti in mano, che sgranocchia concentrato un biscotto enorme ripieno alla cioccolata.
-Ya! Così me li sporchi!-
Di corsa il maggiore si fionda sull’amico strappandogli il volumetto di mano: accetterebbe di tutto da Donghae, questo è vero, ma ai suoi volumi di One Piece tiene davvero tanto e non vuole che il compagno glieli rovini solo perché deve rimpinzarsi come un’adolescente bisognosa di grassi.
-Ah? Eddai Hyukkie…-
Sbuffa Hae in risposta.
-Ci sto’ attento. Non rompere dai!-
-No-non… rompere? Ya! Sono appena tornato a casa ed è così che mi accogli?-
Donghae ridacchia all’espressione arrabbiata di HyukJae, il quale gli volta addirittura le spalle e lo ignora andando a riporre, sull’apposito scaffale, il volume maltrattato.
-E poi smettila di rimpinzarti di dolciumi! Le truccatrici non possono fare miracoli, lo sai!-
Ok, quella frase un po’ l’ha ferito, Hae deve ammetterlo, ma non si sente arrabbiato: del resto ha ragione HyukJae nel dirgli così ma… ma lui non lo fa perché vuole, o meglio, vuole sì, ma ne ha bisogno.
Decisamente bisogno.
-Tra l’altro non capisco perché tu decida di spazzolarti via tutta la dispensa sempre quando io non ci sono! Sono mesi che non vedo più un dolce e… e non è giusto!-
La voce di HyukJae è leggermente alta e piagnucolosa ma Donghae sa -perché lo sa- che il maggiore non è davvero arrabbiato, anzi, si sta lamentando come un bambino –come di solito è lui che invece fa- per attirare la sua attenzione, e così Donghae si alza, si avvicina all’altro ancora di spalle e lo abbraccia da dietro cingendogli la vita.
-E’ colpa tua.-
-Ah?-
Hyuk si volta di scatto ma è limitato nei movimenti a causa dell’abbraccio, per cui non riesce a scorgere il volto di Hae poggiato alla sua schiena.
-Certo, come sempre.-
Sbuffa poi. Rassegnato.
Donghae ridacchia.
-E perché lo sarebbe, sentiamo.-
-E’ la sola cosa che mi fa stare bene quando tu non sei a casa. Con… me. Non c’è nient’altro che mi possa addolcire il tempo come la cioccolata.-
HyukJae sbuffa ancora una volta.
Ma Donghae potrebbe giurare che stia sorridendo, adesso. Ed arrossendo anche, forse. Ma ad ogni modo se ne vede bene dal rispondergli.
-Hyukkie?-
E così Hae lo chiama, ma tutto ciò che fa il maggiore in risposta, invece, è stringere le mani del moretto e sciogliere l’intreccio che le teneva saldamente unite attorno alla sua vita.
Le “slega” piano, senza rischiare di far male al minore strattonandole troppo brutalmente: la verità è che Hyuk ha notato come le dita di Hae siano ancora sporche di cioccolata e, così, gli è venuta un’idea.
-Me ne prendo la colpa allora, ma… tu prenditi la colpa per non avermi fatto mangiare un singolo cioccolatino per settimane!-
Lo ammonisce HyukJae prima di portare le dita del moretto davanti al suo viso, senza che l’altro, ancora rintanato dietro la sua schiena, possa vederlo.
-E dal momento che ci sei… comincia a dividere quelli che hai qui in stanza con me.-
Questa volta la sua voce è più sensuale, dolce, così come lo sono le dita di Hae che ora HyukJae ha portato alle labbra ed ha iniziato a leccare in modo erotico e provocante. Le bacia sulla punta con dolcezza per poi inserirle nuovamente tra le labbra, stuzzicarle  con la lingua calda e poi, nuovamente, riportarle sulle labbra tracciandone i contorni.
A quelle attenzioni Donghae freme e poi, semplicemente, sorride: 2 ore erano davvero troppe da attendere e, se SungMin potesse provare sulla sua pelle cosa vuol dire avere le attenzioni di Lee HyukJae, avrebbe capito di certo.
Ma no, meglio così, si ritrova a pensare Donghae, nessun altro deve mai avere le sue attenzioni.
Oltre lui, chiaramente.
-Come desideri...-
Hae stuzzica a sua volta il maggiore.
-Hyukkie.-
Per poi farlo sorridere alla pronuncia di quel nomignolo affettuoso.
-Quale vuoi assaggiare per primo?-
Gli soffia poi direttamente nell’orecchio, aiutando Hyuk a voltarsi nel suo abbraccio per poi infrangere le sue labbra su quelle dell’amico.
-Voglio l’ultimo che hai mangiato!-
-Sono finiti, mi dispiace.-
Donghae ride di cuore alla faccia infantile ed al finto broncio di HyukJae.
E’ cosi delizioso quando cerca di imitare il suo “lamentarsi”!
-Ma possiamo trovare un modo per rimediare…-
E non serve che aggiunga altro, Donghae, dal momento che le labbra dell’altro sono nuovamente sulle sue, così come la lingua è già pronta ad accarezzare gentilmente la sua…
2 Ore sono troppe senza HyukJae.
Così come lo sarebbe stata 1. O 30 minuti. O 20. O 10.
-Questo non conta Hae! Vai a comprarmeli, ora! Io voglio quelliiiii!!-
-AH??? Neanche morto!-

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Diamond ***


PAROLE: 1.063
RATING: Verde


Diamond


You’re a shooting star I see
A vision of ecstasy
When you hold me, I’m alive
We’re like diamonds in the sky.

 
-Jewel guy?...-
Donghae ridacchia: l’inglese non gli è mai andato molto a genio, deve ammetterlo, ma almeno la traduzione di quelle due parole la conosce bene.
Inizialmente ha riso, insieme a tutti gli altri, quando EunHyuk ha deciso di affibbiarsi, completamente da solo, quell’appellativo che si porta ancora dietro.
 
-Chi sarebbe il “Jewel”?-
Aveva scherzato Leeteuk.
-Ma chi, tu? Hyung andiamo… scegline un altro!-
Si era aggiunto RyoWook.
-Lasciatelo in pace! Sempre puntare in alto…-
Aveva concluso HeeChul, cingendo le spalle di Eunhyuk.
-Magari un giorno ti starà bene… mai come lo sarebbe stato a me ma…-
Neanche aveva terminato la frase che, ancora una volta, tutti erano scoppiati a ridere.
Donghae compreso.
 
Effettivamente… quel “nickname” non sembrava adattarsi molto a lui ed alla sua persona: certo, per Donghae Hyuk è sempre stato uno splendido ragazzo, visto con occhi che vanno al di là del puro aspetto fisico e conoscono il cuore e la personalità del ragazzo ma… ma obbiettivamente, tra tutti i membri, non è proprio il più indicato per essere il proprietario di quell’appellativo.
Era.
Non… era.
Perché poi, Donghae per primo, seguito da tutti gli altri, si è reso conto di quanto sbagliasse.
-Jewel guy?-
“Ragazzo gioiello”?
No. Effettivamente EunHyuk non lo è.
Non ora, almeno.
 
Una figura è in piedi al centro del palco buio.
Il pavimento blu, tempestato di piccole scaglie brillantinate, luccica appena.
Sul fondo, un cielo altrettanto blu elettrico viene scurito dal buio.
Davanti al palco, un mare nero di teste e corpi, intervallato da intermittenti luci blu che somigliano ad onde gentili, si estende a perdifiato.
E poi la musica parte.
Le luci si accendono con uno scatto: passando dal nero al bianco candido.
Come stelle telecomandate si spostano lungo il palco, rincorrendosi sul pavimento ed accendendone le scaglie lucenti presenti.
Convergono infine in un solo punto, illuminando il ragazzo che, in posa davanti al microfono, è pronto ad esibirsi in tutto il suo splendore.
Jewel guy…
Donghae è poco distante, accanto all’uscita che da’ dietro le quinte e, come sempre, da fan numero uno del suo migliore amico, assiste alla performance.
Osserva le luci, i luccichi ed il blu che avvolge il compagno: la sua bellezza unica, i suoi tratti decisi eppure delicati, il suo corpo sinuoso e le sue movenze sensuali.
Tutto attorno sembra sparire, diventare blu notte come un cielo stellato e, tutto ciò che resta, negli occhi di Donghae, è proprio il ragazzo che balla e null’altro.
Splende sotto le luci come Hae non ha mai visto rilucere null’altro, neanche le pietre o i gioielli più preziosi.
Irradia splendore e luce come fosse una stella e… ed è davvero splendido.
Null’altro che questo.
Donghae è sempre stato affascinato da EunHyuk da quando lo ha conosciuto e lo sarà, ne è certo, finché potranno stare insieme.
Ma ciò che vede ora, oltre a grande ammirazione e orgoglio, gli suscita altro.
E’ rapito.
Stordito.
Si sente perso.
Fortunato e… spaventato.
EunHyuk splende così fortemente che Donghae ha paura di aver perso, per sempre, la possibilità di avvicinarsi a lui.
Sono amici per la pelle e, comunque, sono sempre insieme ma… ma in un solo momento, vedendolo sul quel palco, Donghae ha intuito che aspira all’altro in modo diverso.
Amore?
No.
Non sa se sia quello.
Probabilmente è di più.
Molto di più.
Ma per il momento Donghae è solo incredulo di non aver scorto prima quanto quel ragazzo, con la sua bellezza ed il suo cuore, fosse splendente.
Non un semplice gioiello.
Ma come… un diamante.
Il più prezioso.
In assoluto.
 
-Come sono andato?-
-Mh?-
-Che hai, Hae? Non guardavi?-
-Certo!-
-E allora? Come sono andato?-
Donghae ci pensa un po’, ancora intontito e senza fiato.
-Sp-splendidamente.-
EunHyuk sorride: il suo famoso e splendido sorriso.
-Ottimo lavoro Hyukkie!-
Donghae gli si lancia contro cingendogli il collo con il braccio e lo guida nel backstage.
-Hai brillato come una vera stella, stasera!-
Non riesce a resistere Hae, in realtà è lui ad essere il più entusiasta tra i due: esattamente come un bambino.
-Posso brillare solo grazie a te!-
Ribatte EunHyuk, cingendo a sua volta le spalle del compagno con un braccio e facendolo sussultare per la gioia.
-Sei perfetto anche senza di me, invece!-
-Ma che dici!? Senza di te non sarei riuscito a combinare niente!-
Continuano per un po’, divertendosi a distribuirsi complimenti gratuiti e celate manifestazioni d’affetto, finché Donghae non riprende parola:
-The Jewel guy…-
-Mh?-
-Forse dovresti rivedere il tuo… “nickname”?-
-E perché mai? Io sono un gioiello!-
EunHyuk ride, solleva il labbro e muove la testa verso l’alto come un cucciolo che vuole farsi accarezzare e Donghae lo accontenta, ridendo a sua volta.
-“Gioiello”… non ti si addice.-
-Cosa?? E perché!?-
-Più… più diamante, direi!-
 Donghae ride una volta ancora, e EunHyuk lo stringe di più a sé.
-Ma smettila.-
-Eh?? Non mi credi?-
-No.-
-Coooosa??-
-Scherzo scherzo! Ma… davvero, senza di te non lo sarei mai diventato.-
 
Quando si separano per riprendere il concerto, Donghae ci pensa ancora su, non può farne a meno: lui non ha fatto nulla, EunHyuk è sempre stato così meraviglioso e non per merito suo.
Anzi, è stato un idiota ad accorgersene solo ora!
Eppure… eppure si sente estremamente felice di quello che il compagno gli ha detto.
Così felice che vorrebbe solo potergli saltare una volta ancora al collo e stringerlo a sé finché le braccia non gli faranno male.
-Ci pensi ancora?-
Hyuk gli si avvicina tra una canzone e l’altra, sussurrandogli all’orecchio lontano dal microfono.
-A cosa?-
EunHyuk sbuffa, sorride.
-…Per aver creduto in me ed essermi stato sempre vicino e… perché continuerai a farlo, vero?-
-Che domande fai?!-
Non serve altro, nessun altra parola o discorso per comprendersi al volo.
EunHyuk si allontana da lui e torna a risplendere sotto i riflettori del palco così come, anche Hae, sta facendo. –Almeno per gli occhi di EunHyuk che non si staccano da lui.-
Certo… certo che poteva arrivarci prima però!
Al fatto che Hyuk lo stesse ringraziando di “amarlo” tanto e di averlo sempre fatto…e…
Cielo! Come ha potuto essere così stupido e non essere il primo ad accorgersi dei suoi sentimenti?
Come ha fatto a non riconoscere l’amore che prova verso HyukJae?
Beh… Forse non l’ha riconosciuto subito perché… perché ciò che prova, è molto di più.
Molto più dell’amore stesso.
Così come, un diamante, è molto più di un qualsiasi gioiello.
 

I knew that we’d become one right away
A right away
So shine bright, tonight you and I
We’re like beautiful diamonds in the sky

Diamonds, Rihanna

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Magic Tricks ***


Sono a pezzi T_T
Scusatemi, oggi la mia vitalità rasenta l'inesistenza.
Questa storia non ha senso, davvero.
Prendetela per la cretinaggine che è XD e perdonatemi T_T


PAROLE: 1.033
RATING: Verde



 

Magic tricks


 

C’è qualcosa nella magia che, sin da piccolo, mi ha sempre attratto.
Qualsiasi tipo di magia fosse. Qualsiasi trucco dozzinale o meno che non ero in grado di spiegarmi.
Far comparire oggetti dal nulla, per esempio.
O limitarsi, come nel mio caso, a “tirarli fuori” da un vecchio fazzoletto.
Far comparire una rosa.
Potertela regalare.
Vederti accettarla e portarla alle labbra per baciarla.
Al naso per godere del suo profumo.
Sorridermi.
Anche questa sarebbe magia, lo sai?

 

Qualsiasi potere di rendere la realtà più bella e meravigliosa di quanto non sia.
Qualsiasi sogno reso possibile.
Sentirti dire il mio nome.
Stringermi a te.
Poter accarezzare il tuo corpo. Nudo.
Sussurrarti promesse d’amore.
Perché la magia è anche questo. No?

 

Da bambino, poi, ero affascinato dai maghi. Te l’ho mai detto?
Mi sono sempre chiesto come fosse possibile indovinare perfettamente, dopo averti invitato a scegliere una carta, quale fosse quella che il tuo cuore aveva scelto.
Per un anni ho creduto che fossero persone particolari, in grado di leggere nella mente della gente.
Poi che, invece, fossero ancora più di un semplice “particolari” e che, più della mente, sapessero leggere nel cuore.
Quando scegli qualcosa d’istinto non vi è possibilità che tu l’abbia fatto con la tua intelligenza, no?
Ti sei solo affidato alle tue emozioni. Giusto?
Per cui sono arrivato a quella conclusione ed ho iniziato ad invidiarli. A volere imparare quel “trucco”.
Ho sempre amato i trucchi. Lo sai.
Poter leggere nella tua mente.
O meglio nel tuo cuore.
Svelare i suoi segreti, i suoi battiti.
Conoscere di te tutto ciò che non so e che nascondi alla mia vista.
Capire se la magia esiste davvero o meno e, se tu, potrai mai essere un giorno mio.
Questa sarebbe la magia più grande alla quale io abbia mai assistito.
A cui nessun’altro uomo, ha mai assistito.
Averti sarebbe la magia più incredibile del mondo.
 

-Ancora il trucco della rosa, DongHae?-
HyukJae gli si avvicina sorridendo, fintamente annoiato.
-Wae? Non ti piace?-
-Non è questo, è che… sai, a volte c’è di meglio dei trucchi.-
DongHae lo fissa sollevando un sopracciglio: non capisce.
-Che intendi?-
Non capisce proprio.
Del resto lui non sa leggere nella mente delle persone. Né nel cuore. Anche se vorrebbe poter conoscere quello di HyukJae.
-Che se ti concentri di più sulla realtà puoi vedere che ci sono cose più… magiche dei trucchetti da quattro soldi.-
HyukJae sospira, si appoggia al muro accanto a DongHae e lascia scivolare la testa indietro, la poggia al muro e fissa in alto, sorridendo appena.
DongHae lo guarda.
Ha paura di perdersi ma lo guarda comunque.
Dovrebbe ritersi offeso? Dal “trucchetti da quattro soldi”?
-Che intendi?-
-Aish!! Sei proprio tonto, DongHae!-
-Spiegami allora! Perché non capisco!-
DongHae si altera. Se HyukJae non l’avesse capito lui non può leggere nella mente. Purtroppo.
-Sei proprio un bambino.-
-Questo non mi aiuta!-
HyukJae ridacchia.
-Va bene, va bene! Non ti arrabbiare! Intendevo dire che… nella realtà puoi trovare la magia anche senza usare trucchi.-
E DongHae ancora non capisce.
-Per esempio?-
HyukJae ci pensa. Fa finta.
Arrossisce.
-Non saprei…- Mente. –Una serata romantica con la persona che ami. Un panorama splendido. Realizzare un sogno…-
HyukJae continua ad elencare ma DongHae è ancora visibilmente confuso, il maggiore se ne accorge subito.
-Crearsi una famiglia. Cantare su un palco davanti a migliaia di persone... –
DongHae lo fissa con occhi incerti e senza rendersene conto imbroncia le labbra in quell’espressione dolcissima che HyukJae non gli ha mai detto di amare adorare.
-Mh.-
-Hai capito?-
-No.-
HyukJae ride.
Doveva aspettarselo. Ma non vuole mollare. Non ora che una magica forza lo invade.
-Anche un bacio può essere magia.-
-Oh!-
DongHae sembra illuminarsi: i suoi occhi che si allargano, la sua bocca che assume la forma di una “O”, chiaro segno che si è “svegliato” e che, finalmente, ha capito.
-Oh! Ho capito!-
HyukJae ride.
DongHae ritorna serio: certo, la magia di un bacio può capirla. Quella è la sola magia che sa di non poter mai riprodurre, non almeno se il bacio non è con chi desidera. E l’unico che desidera è HyukJae.
-DongHae?-
Certo, anche qui potrebbe usare qualche trucco, come chiudere gli occhi e pensare a HyukJae anche se le labbra che assaggerà non saranno le sue. Ma non funzionerà, ne è certo. Il trucco potrebbe riuscire ma lui saprà sempre che quella magia non è reale.
-DongHae!-
Un bacio…
Se solo ci pensa, se solo lo immagina, DongHae non può fare a meno di sorridere dolcemente portando gli occhi al cielo, come in una tacita preghiera. L’unica magia a cui può avvicinarsi di più è quella dell’immaginazione.
E’ sempre stato affascinato dal come sia possibile che i trucchi riescano ad ingannare gli occhi.
La realtà.
Facendoti credere qualcosa che non esiste.
E lui ha capito che basta solo un po’ di immaginazione per riuscirci.
Sospira.
HyukJae lo guarda.
Si avvicina.
-DongHae?-
Gli sussurra piano nell’orecchio. Ma l’altro non reagisce, preso da pensieri che HyukJae non conosce.
A chi sta pensando?
Il bacio, quando ha portato questo esempio DongHae ha capito al volo.
A chi sta pensando allora?
-DongHae?-
La voce di HyukJae è ancora più bassa, quasi un respiro.
All’improvviso si sente triste: quel sorriso dolce vorrebbe sapere a chi è dedicato.
Se fosse un mago forse potrebbe leggere nella sua mente ma… forse non serve.
-HyukJae…-
Il sussurro di DongHae, leggero, dolce, mentre ancora sembra rapito dai suoi pensieri, gli fa capire che no, forse non serve essere maghi per poter leggere nel cuore di DongHae.
E così HyukJae si avvicina ancora, sorridendo questa volta.
Gli bacia una guancia e lo coglie di sorpresa.
L’altro si volta con gli occhi sbarrati. HyukJae ride.
Poi si spinge in avanti. E lo bacia sulle labbra.
Lentamente. Le fa aderire alle sue e vi sorride sopra.
DongHae non si muove.
E HyukJae si stacca poco dopo per guardare la sua espressione attonita e ridere ancora.
Dargli un leggero pugno in petto, sul cuore, ed arrossire allontanandosi da lui.
Sarà riuscito a spiegargli come, al mondo, esista la magia senza trucchi?
 
 

Ho sempre amato la magia.
I trucchi.
Ma ora, davvero, spero che questo bacio non sia uno di questi.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1539183