I will be the reason of your smile ≈

di sandsunset
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One // Kiss me ≈ ***
Capitolo 2: *** Two // How many girls can i have,for a night? ≈ ***
Capitolo 3: *** Three // Friendship's Tattoo ≈ ***
Capitolo 4: *** Four // Fuck off ≈ ***
Capitolo 5: *** Five // Holy Shit ≈ ***
Capitolo 6: *** Six // I was enchanted to meet you,pff ≈ ***
Capitolo 7: *** Seven // School day,bad day ≈ ***
Capitolo 8: *** Eight // Friends is all you need ≈ ***
Capitolo 9: *** Nine // Friday ≈ ***
Capitolo 10: *** Ten // Let's get crazy ≈ ***
Capitolo 11: *** Eleven // ***
Capitolo 12: *** Twelve // Memories ≈ ***
Capitolo 13: *** Thirteen // I need your help! ≈ ***
Capitolo 14: *** Fourteen // We were Best Friends. ≈ ***
Capitolo 15: *** Fifteen //The party ≈ ***
Capitolo 16: *** Sixteen // Leave me alone,please ≈ ***
Capitolo 17: *** Seventeen // Don't do this anymore! ≈ ***
Capitolo 18: *** Eighteen // I'm sorry! ≈ ***
Capitolo 19: *** Nineteen // Save me. ≈ ***
Capitolo 20: *** Twenty // Jake. ≈ ***
Capitolo 21: *** Twenty-one // A new friend. ≈ ***
Capitolo 22: *** Twenty-two // Are you jealous? ≈ ***
Capitolo 23: *** Twenty-three // Film ≈ ***
Capitolo 24: *** Twenty-four // I hate HER. ≈ ***
Capitolo 25: *** Twenty-five // Kill me ≈ ***
Capitolo 26: *** Twenty-six // Love isn't fake ≈ ***
Capitolo 27: *** Twenty-seven // Thanks ≈ ***
Capitolo 28: *** Twenty-eight // Cinema ≈ ***
Capitolo 29: *** Twenty-nine // Me plus you ≈ ***
Capitolo 30: *** Thirty // Kiss the rain ≈ ***
Capitolo 31: *** Thirty-one // You're...such a liar ≈ ***
Capitolo 32: *** Thirty-two // Alone ≈ ***
Capitolo 33: *** Thirty-three // Changes ≈ ***
Capitolo 34: *** Thirty-four // I'm the prince charming,girl ≈ ***
Capitolo 35: *** Thirty-five // I like jogging. ≈ ***
Capitolo 36: *** Thirty-six // Tell me a lie ≈ ***
Capitolo 37: *** Thirty-seven // I want you so badly ≈ ***
Capitolo 38: *** Thirty-eight // Bring me up,with you ≈ ***
Capitolo 39: *** Thirty-nine // They can tear you down. ≈ ***
Capitolo 40: *** Forty // What am i doing? ≈ ***
Capitolo 41: *** Forty-one // Forget me ≈ ***
Capitolo 42: *** Forty-two // Stay ≈ ***
Capitolo 43: *** Forty-three // I'll be standing right next to you ≈ ***
Capitolo 44: *** Forty-four // Don't be so cold ≈ ***
Capitolo 45: *** Forty-five // Let's fix broken hearts ≈ ***
Capitolo 46: *** Forty-six // With you i'm perfect ≈ ***
Capitolo 47: *** Forty-seven // Thank you ≈ ***
Capitolo 48: *** Forty-eight // Live when you're young ≈ ***
Capitolo 49: *** Epilogue. ***



Capitolo 1
*** One // Kiss me ≈ ***


January,2012.
New York.

Avete presente quelle feste dove sono presenti circa i 2/3 del mondo?

Quando gli amici,degli amici,degli amici invitano a loro volta altre persone creando un circolo vizioso di gente che non conosci?

Ecco,questa festa era una di quelle.

Aggiungici alchool,spogliarelliste,fumo ed ecco una miscela esplosiva per dire addio al duemilaundici.

Esatto,era una festa per l'ultimo dell'anno,a casa di...boh,e chi lo sapeva?

Non ne conosceva il perché,ma aveva sempre avuto una sorta di repulsione verso i luoghi super affollati e le feste.

Troppa gente,troppo rumore,troppe luci,troppo e basta.

Lei era Alexandra Christal Elric,Alex per gli amici,sedici anni,un metro e settanta per 

cinquantatré Kg,capelli castano scuro leggermente rossicci lisci,occhi verde smeraldo.

"Alex,vieni a bere qualcosa!" Ambre,la sua migliore amica,la chiamò attirando 

la sua attenzione,che qualcosa,o meglio,qualcuno,aveva già catturato.

Da tutta la sera,ormai,fissava un ragazzo completamente incappucciato,

con enormi Rayban neri che gli coprivano metà volto,accompagnati dalla felpa a collo alto.

Come dargli torto,era Gennaio,ma nell'enorme salotto riscaldato,non era poi così tanto freddo,

almeno per lei,che era agghindata con un fantastico capo Armani,corto e senza spalline,blu notte,una sciccheria.

"." Si limitò a rispondere Alex,dirigendosi verso l'amica che sorseggiava un cocktail di uno strano 

arancione acceso,ormai era il terzo,o il settimo,che beveva,ma Al non le avrebbe di certo impedito di divertirsi,

almeno questa sera,senza fare la guastafeste.

Si avvicinò delicatamente al tavolo e prese in mano la cosa che le sembrava più normale,un bicchiere di Rhum,trasparente.

Ne mandò giù qualche sorso,prima di posarlo nuovamente sul ripiano in vetro.

Bruciava abbastanza,non che Alex non fosse abituata a bere,o a fumare,o a divertirsi,anzi,ma quella sera,

in mezzo a così tanti sconosciuti,si sentiva strana,a differenza di 

Ambre che ora se ne stava in un angolino a flirtare con un bel moretto.

Decise di rinunciarci,e continuò a bere,uno o due drink super alcolici.

Mentre beveva l'ennesimo,il suo sguardo si spostò sull'orologio,

mancavano trenta minuti a mezzanotte,al nuovo anno.

Tutti,compresa Ambre,ballavano in mezzo alla sala,in uno spazio ricavato dallo 

spostamento del divano viola,che ora era sommerso di bicchieri in plastica e popcorn.

Le note di 'Give me everything' le rimbombavano in testa,con quel ritmo accattivante,le venne 

voglia di unirsi agli altri,ma se si sarebbe mossa da quella sedia,sicuramente,sarebbe caduta,lì,davanti a tutti.

E diciamocelo,non avrebbe fatto di certo una bella figura.

Lo sapeva,succedeva sempre così,ogni volta che aveva tra le mani un bicchiere

 non riusciva a fermarsi,fino a quando non si ubriacava del tutto.

"Merda." Sussurrò avendo un forte capogiro,tanto da doversi sorreggere la testa con una mano.

"Merda!" Sbottò più forte,questa volta,correndo da qualche parte,magari al bagno più vicino,per vomitare.

Perfetto,vedeva doppio,stava per avvicinarsi ad una porta in legno scuro,forse il bagno,dove era andata prima Ambre,sì,se lo ricordava.

Una spinta la fece cadere a terra,subito dopo sentì blaterare un 'scusa' da una ragazza che correva per il corridoio.

"Merda!" Esclamò una terza volta,mentre sbatteva il pugno sul tappeto rosso fuoco sul pavimento del parquet in legno.

Appoggiandosi alla maniglia della porta provò a sorreggersi,con le gambe traballanti e ci riuscì.

Immediatamente entrò nella piccola stanza e la porta si richiuse alle sue spalle,lei sbuffò,confusa e stordita.

Traballando sui tacchi a spillo provò a riaprirla,ma senza risultato,perfetto,si apriva solo da fuori!

Dopo svariati tentativi di richieste d'aiuto,si rassegnò,appoggiando la schiena al muro bianco della 

stanza buia,senza alcuna luce,metteva i brividi.

Dalla pochette argento,glitterata,estrasse il cellulare,un i-Phone,la cui batteria era quasi scarica.

Con la poca luce che riuscì a ricavare dal telefono,si creò un bagliore bianco tutto intorno allo sgabuzzino.

Osservò bene il Display e notò che i caratteri digitali segnavano le 11.56.

Quattro minuti precisi a mezzanotte,e lei si ritrovava ad iniziare il nuovo anno in casa 

di qualche sconosciuto,in uno stanzino buio e maleodorante,per giunta.

"Avanti Alex." Si ripeteva silenziosamente tra sé e sé,posando un dito sulle tempie,che le pulsavano.

La porta si spalancò rumorosamente,facendo entrare nella minuscola stanza le grida della casa e la luce del corridoio

poi altrettanto velocemente,una sagoma di spalle,la richiuse.

Poi si appoggiò ad essa ansimando rumorosamente come se avesse appena finito di correre per mille miglia.

"Non..." Sussurrò allungando un braccio in avanti. "Chiudere la porta." Sbuffò poi,il ragazzo non l'aveva sentita affatto.

"Cazzo!" Urlò girandosi spaventato e notando Al,seduta a terra.

"Non ti avevo vista!" Asserì poi,mettendosi una mano sul cuore.

"Fa niente." Lo rassicurò lei,alzando per la prima volta lo sguardo.

Il ragazzo che era lì,con lei,non era niente poco di meno che quello che aveva fissato per tutta la serata,il "freddoloso",

con giubbotto,cappuccio,occhiali da sole e sciarpa,curioso abbinamento,pensò Alexandra.

Il ragazzo tentò di aprire la porta,innervosendosi quando notò gli scarsi risultati.

"Non si apre!" Esclamò girandosi verso Alex,come a chiedere spiegazioni.

"Rimarrò chiuso qui!" Gridò poi,dando pugni alla porta,sperando di farsi sentire.Inutile,Alex lo sapeva bene.

"Benvenuto nel club." Rispose lei,ironica.Il ragazzo si accasciò a terra,con le mani sulla nuca coperta dal cappuccio.

"Non capisci!Sono claustrofobico!" Sussurrò poi,quasi senza fiato.

Al iniziò a tremare leggermente,preoccupata si scaraventò contro lo strano ragazzo.

"Okay,stai calmo,respira." Disse lei,respirando rumorosamente per spiegargli come fare,gesticolando anche con le mani.

"Ho sentito che in questi casi bisogna fare dei lunghi respiri e stare calmi." 

Aggiunse poi,agitata.Il ragazzo scoppiò a ridere,lei lo guardò stranita.

"Non sto partorendo." Allora lei lo assecondò,l'aria era impregnata di risate,entrambi sembravano sentirsi meglio.

"Piacere sono Christal." Ridacchiò lei,porgendogli la mano,gentilmente.

Aveva usato il suo secondo nome,non ne sapeva il motivo.

Lui la guardò scettico prima di porgergli la mano a sua volta.

"Io sono Drew."Sorrise lui,facendo cadere la sciarpa che gli copriva anche la bocca,mostrando

 una schiera di denti bianchi e perfetti come perle.

"1O,9,8,7." Da fuori provenivano le urla del conto alla rovescia. "4,3" Dissero contemporaneamente 

Drew e Alex. "2,1" Urlarono poi,sorridendo all'unisono.

"Buon anno,Drew."Sussurrò Al,guardandolo.

"Buon anno,Christal." Ricambiò lo sguardo,sebbene gli occhiali Rayban gli coprissero gli occhi.

"Ho sentito,che in questo caso,a mezzanotte,si dovrebbe..." Iniziò Drew,imitando il tono che 

aveva usato lei,prima. "...Baciare qualcuno." Finì lei,avvicinandosi al suo viso.

"Questa volta è giusto." La sua voce era sensuale e bassa,leggermente roca.

Alex notò che la faceva andare fuori di testa.

Drew si passò la lingua sulle labbra,poi si avvicinò lentamente alla bocca di lei.

Mentalmente si disse che il profumo di quella ragazza,era il più buono che avesse mai sentito.

Profumo alla vaniglia,dolce ma speziato.

Quando però,si stettero per sfiorare,la porta si spalancò velocemente mostrando la figura di un ragazzo biondo,con i capelli corti.

"Jus,eccoti.Sbrigati,ora o mai più!" Urlò rivolto al ragazzo di nome Drew,e allora perchè...Jus?

L'incappucciato si alzò immediatamente,senza darle il bacio che aspettava ad occhi chiusi.

Prima di uscire,si voltò verso di Alex,senza dire nulla,poi scomparve nel nulla,correndo.




TADAAAA

Sono ancora qua,non vi libererete mai e poi mai di me :3

Allora,ho iniziato una nuova FF come vedete,si.
E devo ancora finire l'altra,si.

KEEP CALM ;

Le continuerò tutte e due,
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Capitolo 2
*** Two // How many girls can i have,for a night? ≈ ***


February,2012.
New York.

"Io non ti capisco,illuderle così,non è da te."

Disse Ryan,rivolgendosi a me che tenevo gli occhi puntati sulla strada verso la discoteca.


"Illuderle?" Ridacchiai,guardando per un istante il mio amico,

con un ghigno malizioso,che ormai,compariva spesso nei miei occhi.


"Ho per caso detto a qualcuna che la sposerò?" Risi poi.

"Si." Rispose Ryan,iniziando a sghignazzare. "Eri ubriaco."

Scoppiammo definitivamente a ridere,parcheggiando al di fuori del locale.


"Oh beh,è ora di divertirsi,Ry.Ho diciassette anni,e non li avrò per sempre." Mi diressi verso la porta,poi,salutando con

una stretta speciale Al,il buttafuori,entrai seguito da Butsy.


"Pollastrella ore dodici." Sussurrai più a me stesso che a Ryan,passandomi una mano tra i capelli.

Una volta avevo promesso a mia madre,di smettere di fare lo stronzo e il divo,ma ovviamente sono una testa di cazzo

e continuo a fare quello che mi pare,like a boss,sì.


Mi leccai le labbra e le feci l'occhiolino.Sorrise sensualmente cercando di provocarmi,e ci riuscì fantasticamente.

Non sapevo perché ma mi passavo ripetutamente la lingua sul labbro inferiore,

quasi fosse una specie di Tik,oh beh,mi dava un'aria da figo.


Ogni volta che volevo una ragazza,lei non si tirava affatto indietro,mi piaceva questa vita,mi piaceva essere Bieber.

"Allora sei venuto." Mi disse la bionda,una volta avvicinatomi a lei,sorrisi un pò spiazzato.

"Come?" Chiesi poi,cingendola con il braccio sinistro.

"Ieri sera mi hai detto che saresti tornato,ricordi?Dopo che abbiamo..."

Lasciò intendere il resto della frase,mordicchiandomi l'orecchio,gemetti piano.


"Certo Baby,come potrei dimenticarmi di te?" Mentii spudoratamente,stringendol
e le

natiche,la sentii fremere sotto il mio tocco,sorrisi.


Notai due belle ragazze che mi fissavano,guardandomi sensualmente,mi avvicinai a loro e le presi

sotto braccio,lasciando la bionda di prima da sola,con lei mi ero già divertito a quanto pareva,no?


"Allora bellezze,avete voglia di divertirvi?" Sussurrai al loro orecchio,facendole rabbrividire,annuirono ammutolite.

Le accompagnai fino al bar,ordinai tre Vodka,uno per uno,poi sorseggiandolo iniziai a fare conversazione.

"Come vi chiamate?" Chiesi facendo finta di essere attento,non che me ne fregasse minimamente,

ma si sa,è da cafoni andare subito al dunque.


"Maddy" Rispose una,sbottonandomi lentamente i pantaloni.

"Wendy." Continuò l'altra,quasi strappandomi la camicia di dosso,Okay,l'atmosfera si era riscaldata abbastanza.

Presi per i fianchi Abby e Mandy ,o come cavolo si chiamavano,e le portai in un bagno vuoto.

Iniziarono a toccarmi dappertutto.Sulle spalle,sul petto,sulle gambe.Presi per i capelli la mora e mi

fiondai con la lingua nella sua bocca,gemeva dentro di me.La bionda iniziò a scendere con la mano nei jeans,

strinse la presa facendomi rabbrividire dal piacere.

La incitai a muoversi con la mano mentre continuavo a slinguazzarmi con l'altra.


Ryan,caro Ryan,sei sicuro di non volere anche tu tutto questo?Insomma,guarda,ques
ta è vita,questo è il piacere.

Iniziai a leccare il collo alla bionda,le vennero i brividi e la pelle d'oca,sorrisi soddisfatto.

Era divertente vedere l'effetto che facevo alle ragazze.

Stavo per raggiungere l'apice,quando sentii qualcuno entrare.

"Te l'ho detto,Ambre,Justin Bieber non è qui,ora possiamo uscire,per piacere?"

Cazzo,che voce,era la più sensuale che avessi mai sentito,ma l'avevo già sentita,non era il mio solito

soffermarmi su una voce,ma...Cazzo!E poi cercava Justin Bieber,vero?E Justin Bieber sia.


Prima avrei finito il mio lavoretto qui,però.

La bionda faceva su e giù per il mio petto con mani esperte mentre l'altra stava lavorando al basso ventre,gemetti.

"No,io non esco da qui fino a quando non lo avrò visto." Rispose un'altra ragazza,convinta,poi una delle due sbuffò.

"Che palle,abbiamo fatto avanti e indietro nel locale per due ore,non credi che l'avremmo già visto,a quest'ora?

Poi io devo andare a casa tra un'ora!Domani mattina parto,rammendi?
" Continuò quella con la voce fantastica.


"Senti Al,quel super figo di Bieber è qui,lo voglio vedere."Rispose l'altra.

"E' stato bello,a presto." Dissi alle due che stavano con me,riabbottonandomi i

pantaloni uscii velocemente dal bagno,pronto a vedere quella stupenda ragazza,

perchè una con una voce così sexy,non poteva essere da meno.


Già me la immaginavo,a letto,sotto di me,che gridava il mio nome,ah.

"Justin Bieber è qui!" Esclamai uscendo,festivo.

Non c'era più anima viva.Merda!

"Fanculo." Urlò la mora di prima,mollandomi uno schiaffo in pieno viso.

"Stronzo!" Gridò la bionda,dandomi un calcio nelle palle.

E si dileguarono anche loro,lasciandomi lì,accasciato a terra dal dolore.

"Cazzo!" Biascicai massaggiandomi i punti dove mi avevano colpito.

"Eccola è qui la tua borsa!" Di nuovo quella voce,di nuovo quella voce!

Dalla mia posizione vidi due gambe fantastiche e due scarpe con il tacco,rosso fuoco.

Stavo per alzare lo sguardo,ma...

"JB,eccoti,andiamo?" Esclamò Ryan venendomi incontro e coprendomi la visuale.

Ed era la seconda volta che,per colpa sua,perdevo la ragazza che mi interessava.

Stessa cosa a capodanno,stessa cosa ora.

Ed ora avevo due ragazze da ricordare e da sperare di rivedere.

Di una conoscevo solo la voce,dell'altra ricordavo il profumo alla vaniglia e qualche

lineamento del viso,considerando che in quel dannato stanzino era un buio pesto.


"Sì Ryan,andiamo."

Mi alzai,incazzato nero.



THIS IS ALEX.


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Capitolo 3
*** Three // Friendship's Tattoo ≈ ***


 February,2012
Chicago.

Il parco Olympic sembrava l'unico posto di tutta la città disposto a donare dell'aria

 respirabile,senza smog,senza quel fumo nerastro che esce dalle automobili.

Dopo una passeggiata in skate ci sedemmo tutti e quattro sulla panchina in ferro battuto,

era la nostra,ormai.L'avevamo riempita di scritte,nel corso degli anni.

'"Che si fa?"Cantilenò Nate,mordicchiando una mela verde.

"A meno che non vogliamo stare seduti su questa panchina tutto il giorno,meglio andare!" 

Ridacchiò Ambre,giocherellando con il piercing che aveva al naso,una pallina argentata.

"Facciamo qualcosa per finire bene le vacanze!" Sylvia fece una bolla con la Big-Babol che stava masticando allegramente.

"Che ne dite di un tatuaggio?"Suggerì Nate,buttando la mela che stava mangiando dietro a sè,con un ghigno soddisfatto.

Gli occhiali da sole,Rayban Wayfarer azzurri,gli ricadevano sul naso appena arricciato,conferendogli un'aria da...figo,perché no.

"Ottima idea!...Un segno della pace sul polso?"Sorrisi,facendo spallucce.

"Diamine sì!E tatuaggio sia!"Esultò Amb,battendo le mani.

"Io mi faccio tatuare un drago sulla schiena."Rise Nate.

'Non dire cazzate,vieni!' Gli diedi un buffetto sulla spalla,ridendo.

Prendemmo la macchina di Sylvia ed andammo all'emporio di tatuaggi.

Durante il tragitto ascoltammo un pò di musica.

'S-siamo s-sicuri?'Syl moriva di paura.'Poi...non si toglie più'

'Sì Sylvia,siamo sicuri,e poi è come la nostra amicizia...indelebile!' Rettificai

 con una frase piuttosto poetica,lei mi fece la linguaccia.

'Noi lo abbiamo appena fatto,ora sbrigatevi anche voi!'Ambre e Nate tornarono nella 

stanza d'attesa dopo aver finito. Sui loro volti si intravedeva un sorriso soddisfatto e vissuto,erano gasati.

Pesi violentemente per mano Sylvia e la trascinai di forza dentro.

"A mali estremi,estremi rimedi." Le sussurrai entrando,fece una smorfia.

Dopo quindici minuti,circa, uscimmo tutti dal negozio.

"A me piace un sacco!"Nate,tutto contento,continuava a squadrarsi il braccio,inclinando la testa.

"Anche a me!" Eclamai emozionata.

"Bene ragazzi,è stato bello conoscervi...mia madre mi ucciderà."Ambre finse una sceneggiata 

al quanto teatrale,ridemmo tutti,prendendola in giro.

"Questo è il tatuaggio della nostra amicizia,per sempre!"Disse Sylvia,poi tutti,avvicinammo le mani con i nostri tatuaggi.
"E tu Al?" Rise Nat "Che dirà tua madre?" Domandò.
"A Stephanie non darà nessun fastidio." Annunciai gesticolando con aria da dura,soffiai. 

"Almeno credo." Aggiunsi poi senza farmi sentire.

Stephanie era 'Mia madre',in un certo senso. Mi aveva adottata dopo la morte dei miei,in un incidente d'auto. 

Ora era a tutti gli effetti mia madre,ma non la riconoscevo come tale,anche se le volevo bene.

Io e mio fratello vivevamo con lei da ormai sei anni,io ne avevo undici e Duncan sette.

Cercavo di non darle troppi problemi,anche se il risultato era sempre l'opposto.

Qualche nota a scuola,dal preside per andare con lo skate nel corridoio (Che poi era capitato per sbaglio,solo una volta.),

rientravo a casa tardi,insomma non ero facile.

"Beh,ragazzi si è fatto tardi,vado!"Diedi a tutti un bacio sulla guancia,poi entrai in casa.

Buttai la borsa a terra,appena entrai,poi mi diressi in cucina.

"Mmmh,buon odore,che c'è di buono Steph?" La abbracciai da dietro mentre cucinava ai fornelli.

Sorrise amorevolmente.

"E' pronta la cena,siediti." Sussurrò.

Ci sedemmo al tavolo,io,Stephanie,Will,suo marito e Dun,il mio fratellino tredicenne rompi palle.

Presi il cucchiaio per iniziare a mangiare.Poi lo allungai fino alla mia bocca,ma non feci in tempo ad addentarlo.

"Santissimo cielo!Che diamine è quello Alexandra Christal Elric?"

Quando dice tutto il mio nome,fidatevi,è brutto segno.

Fissò il tatuaggio,infuriata.Sorrisi imbarazzata,alzando le spalle.

"Ehm,è un tatuaggio?" Dissi. "Dai,ora sono così cool,sapete che intendo!" Provai ad ironizzare,ma a nessuno fece ridere. 

"Okay,non lo sapete." Sussurrai senza farmi sentire,sprofondando nella sedia.

"Lo so cos'è!Alex,avevo cambiato idea,ma visto il tuo comportamento...mi tocca." Gridò.

Guardai Duncan con aria interrogativa,lui alzò le spalle come a dire 'Non guardare me',non sapeva nulla.

"Domani mattina,presto,l'autista ti porterà all'aeroporto,vai a New York dallo zio!

Ti rimetterà in riga,le responsabilità,Alex,sono importanti." Finì.

"Da...da Zio Dave?" Chiesi titubante.

"Si,da zio Dave."

Non sapevo dire se ero felice o triste,Zio Dave era l'importante proprietario di una casa discografica...

David Elric,tutti i cantanti lo conoscevano,aveva collaborato con vari artisti.

Era l'unico legame di sangue che mi era rimasto,oltre a Duncan.

Non mi aveva adottato per il troppo lavoro,diceva che non mi sarei trovata bene,poi aveva già un figlio,Luke,mio cugino.

"Ho fatto solo un tatuaggio,mica ho sparato a qualcuno!" Ribattei

"Non me ne hai parlato." Disse ferma.

"Non ce ne sarebbe stato bisogno." Continuai seria.

"Alex,non voglio litigare con te,ma ora vai a fare le valigie." Sussurrò.

"Ma qui ho la mia vita!Non mi puoi spedire a New York per due settimane!" Esclamai infuriata. 

"Non sei nemmeno mia madre!" Non avevo mai detto quella frase,ogni volta,che me la 

ritrovavo sulla punta della lingua,la ricacciavo indietro,perchè non mi sembrava il caso.

Il suo volto si rabbuiò tremendamente.

"Chi ti ha detto due settimane?Ci starai per tutto il periodo scolastico." Mi inchiodò con lo sguardo.

"Cooome!?No!I miei amici sono qui!Ho una vita!Sai quanto mi ci vuole ad affezionarmi a qualcuno!" Sbottai.

"Alexandra,sbrigati,vai di sopra."Puntò le mani sui fianchi,si stava arrabbiando.

Salii di sopra sbuffando,mi buttai sul letto e,una volta affondata la testa nel cuscino,urlai,sfogandomi.

Poco dopo mi alzai ed iniziai a preparare le mie valigie,una per le maglie,una per i jeans ed una per le scarpe,

più il beautycase.Puah,che roba,che merda di vita,sul serio.

"La tua stanza sarà mia,durante la tua assenza forzata."Mio fratello era appoggiato allo stipite della porta,sorrise furbo.

"Ma te lo scordi,pulcia-driver!Non affido la mia stanza ad un animale" Sbuffai,ignorandolo.

"Ohoh,prepari già le valigie?" Rise.

Non gli risposi,lui sghignazzò.Si avvicinò al letto e prese il mio reggiseno.Se lo mise sopra la maglia.

"Guardatemi,mi chiamo Alex,porto il reggiseno imbottito,perchè dentro non ho nulla da metterci,

Ma Shh!Non lo dite a nessuno!"Disse facendomi il verso con una vocina acuta e fastidiosa.

Ogni giorno si rincoglionisce di più,quello.

"Imbecille!Mettilo subito giù!"Urlai furiosa.

"Sta meglio a me che a te!" Ridacchiò prendendomi in giro.

"Dun,credevo fossi Gay,ma non fino a questo punto!" Sussurrai rassegnata.

"Senti chi parla,balena!" Urlò.

"Hei balena a chi!?Criceto!" Ribattei scocciata.

Mi fece la linguaccia,salì sul letto e poi saltò giù dall' altra parte.

Ci rincorremmo per tutta la stanza,poi lo presi,gli levai il reggiseno e lo prensi in braccio di forza.

"Mettimi giù!" Gridò lamentandosi e dimenandosi tra le mie braccia.

"Vuoi che ti lasci cadere!?" Domandai ironicamente.

"No,ma lasciami!" Esclamò preoccupato.

Lo lasciai e cadde con il sedere sul pavimento.

"Guarda cos'hai combinato!La camera è...distrutta!" Imprecai contro di lui,spingendolo fuori 

dalla stanza,lui ridacchiò da fuori.

"Ma è colpa tua!"Rispose.

Mi stesi sul letto,incazzata nera,poi iniziai ad ascoltare la musica sul mio i-Pod.
 





Ciaaaaaaaao.

Boh,non so,non voglio dire niente di particolare AHAH

Spero vi piaccia la storia e ringrazio a tutte quelle che recensiscono :3

Siete la mia vita *--*


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Capitolo 4
*** Four // Fuck off ≈ ***


 Mi sentivo vuota,triste,arrabbiata.

Che cazzata,per una tatuaggio scatenare tutto questo putiferio!

Per un cazzo di tatuaggio,Pfff,che roba.

Stephanie era sempre stata apprensiva,ma non pensavo così tanto.

E lei,invece di dare punizioni normali,come 'niente computer per una settimana','Vai a New York '.

Fanculo!Seriamente,io senza i miei amici non ero nulla,erano parte di me,ormai.

Erano circa le dieci di sera,avevo inviato un messaggio a tutti,Ambre,Sylvia e Nate.

'Alle 10 pm al solito muretto,urgente.' Mi avevano risposto tutti che sarebbero venuti,

giusto il tempo di arrivare.Io era già lì da un pò,stavo riflettendo,stavo pensando a come dirlo,

a come spiegare che me ne dovevo andare via,per chissà quanto tempo.

Intravidi la sagoma alta e slanciata di Nate,usciva da una leggera nebbiolina causata dal fumo 

della sua sigaretta,poi riconobbi anche i lineamenti del suo viso,senza dubbio,era lui.

"Piccola!" Esclamò venendomi incontro,mi abbracciò con uno di quegli abbracci da orso,quelli da amici,in cui ti senti protetta.

"Hei." Dissi solo,ero seria in volto,lo sguardo spento,i lineamenti duri.

"Un tiro?" Asserì indicando la sua sigaretta,me la porse ed io la misi tra le labbra,inspirando,relax assoluto.

"Che succede?" Domandò poi,curioso,accarezzandomi il viso con le mani calde e morbide.

"Eccoci!" Urlarono Ambre e Sylvia, correndo felici verso di noi.

"Ciao ragazze." Diedi a ciascuna un bacio sulla guancia,buttando la sigaretta. Era arrivato il momento di parlare,ce la dovevo fare.

"Vi ho chiamati per dirvi che..." Presi un grande respiro.

"Sei incinta?" Ridacchiò Nate,sgranando gli occhi,sorrisi leggermente.

"Non ancora." Ambre rispose al posto mio,le diedi una leggera pacca.

"No,non sono incinta." Dissi seria,i ragazzi iniziarono a preoccuparsi.

"Io vi amo,lo sapete,però..." Abbassai lo sguardo,sentivo che di lì a poco avrei cominciato a piangere.

"Alex,ti conosco,smettila di girarci intorno e di cosa devi dire." Nate aveva ragione,ero sempre stata una persona schietta.

"Devo andarmene." Sputai quasi disgustata da ciò che dovevo dire,quelle parole finalmente erano uscite dalla mia bocca,ora?

I loro visi erano sbalorditi,la bocca socchiusa e gli occhi sbarrati.

"Per un attimo ci avevo quasi creduto!" Sylvia iniziò a ridere convulsamente io rimasi seria,come gli altri due.

"Syl,non sta scherzando." L'ammonì Ambre,posandole una mano sulla spalla.

"Che intendi dire!?Dove vai?" Mi gridò contro,Nate,era furioso,io abbassai ancora di più la testa.

"New York,da zio Dave." Abbracciai Ambre,lei ricambiò.

"Ragazzi mi dispiace!Giuro che ci sentiremo sempre!" Provai a dire,tra un singhiozzo e l'altro,le lacrime mi annebbiavano la vista.

"Non puoi,non puoi abbandonarci così!" Urlò Nat,dando un calcio al muretto rosso dov'era seduto,in mattoni.

"Io...Mi mancherete." Mi limitai a rispondere,prima di abbracciare tutti.

Rimanemmo un'ora a parlare,a goderci la nostra ultima serata insieme.

Finalmente tornai a casa,finii le valigie e mi buttai sul letto,pronta a dormire per le restanti tre ore dalla partenza.


* * *

"Prometti che farai la brava,tesoro." Singhiozzò Stephanie,abbracciandomi,io non le risposi,ero ancora arrabbiata.

"Un giorno capirai perché lo sto facendo,è per il tuo bene,Alexandra."

Detto questo rientrò in casa,seguita da mio fratello e suo marito Will.

Fantastico.

Un giorno avrei capito perché mi aveva costretto ad andarmene in una città piena di smog,

senza nessun amico,da mio zio,che conoscevo a malapena.

 L'unico con cui andavo veramente d'accordo era mio cugino Luke,lui era l'unico.

"Fanculo." Sussurrai entrando nel taxi,mostrando il dito medio alla mia vecchia casa,

che si allontanava mentre l'autista metteva in moto.

Mi aspettavano 1265 fottutissimi kilometri e tre fottutissime ore di auto,per andare in quella fottutissima città.

Da quella volta avevo un'avversione per New York,quel posto si era portato 

via i miei genitori,avevo giurato che mai più sarei andata a New York.

Quell'incidente in metropolitana,il treno aveva deragliato tra i binari ed aveva sbattuto contro 

quello che veniva dalla parte opposta,c'erano state trentadue vittime,tra cui i miei genitori.

Io e Duncan,quel giorno,li stavamo aspettando alla stazione,mi ricordo che stavo sulle punte 

dei piedi,per scorgere tra tutte quelle teste,quella di mio padre e quella di mia madre.

Il treno si era appena fermato,dal piccolo finestrino scorsi mia madre,che mi salutava.

E quando le portiere si stavano aprendo ed il mio cuore si colmava di gioia,ecco un colpo sordo.

Era stato un attimo e...e non avevo più i miei genitori,le persone ed i loro sguardi impauriti trafiggevano

 il mio cuore,come una pugnalata atroce,che non mi faceva respirare.

Poi fuoco,tanta confusione,grida di disperazione,di sorpresa,di aiuto.

Fu un istante,e li vidi morire,davanti ai miei occhi.

Presi per mano Dun,era piccolo,iniziammo a correre per non essere travolti dal fumo,

corremmo su per le scale,le persone ci venivano a sbattere,io piangevo,non capivo.

Ma poi andai a sbattere ad una signora,piangendo l'abbracciai,non ne sapevo il perché,

non avevo nemmeno visto chi fosse,ma mi strinsi a lei.

Quella persona era una donna di nome Stephanie,che in seguito ci adottò.

Duncan l'aveva presa meglio di me,aveva solo sette anni ed aveva avuto modo di affezionarsi a 

Steph,lui l'aveva iniziata a chiamare mamma dal secondo mese,circa.Io no,oh,certo che no.

Lei non era mia madre,di certo non poteva prendere il suo posto,no.

Le tre ore passarono in fretta,tra un pisolino e qualche canzone all'i-Pod.

Finalmente scesi davanti all'appartamento,lo riconobbi,era quello di zio Dave.

Pagai e scesi dalla macchina,rantolai prendendo una pesantissima valigia dal bagagliaio.

L'autista era appoggiato al taxi,fumava un sigaro.

"Scusi,mi darebbe una mano?" Mugugnai traballando con il bagaglio in 

mano,ne avevo circa tre nella stessa mano e due nell'altro.

Inutile dire che pesavano tantissimo,ma io ero una testa di cazzo,

e invece di portarne sù una alla volta volevo fare tutto in un colpo solo.

"Siamo a New York,bambina,qui nessuno ti aiuta." Risalì in auto e sgommando,mise in moto,a tutta velocità.

"Fottiti!" Gridai al vento,visto che lui era già lontano.

Un'ondata di fumo grigiastro mi invase i polmoni,tossii pesantemente,stavo per morire soffocata.

Le persone nei dintorni mi guardarono scuotendo il viso.

Perfetto.

MI STAVA GIA' SULLE PALLE QUESTO POSTO.




Holaaaaa gente,
Spero tanto che questo capitolo vi piaccia,
ancora non c'è Justin,ma ci sarà MOLTO presto
In poche parole qui spiega il carattere della nostra Alex,
e l'incidente dei suoi genitori T^T

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Capitolo 5
*** Five // Holy Shit ≈ ***





Salii le scale trascinando il trolley rumorosamente,più le altre valigie e me stessa.

Ero il ritratto della frustrazione,dopo tutto ero un'adolescente problematica,in lite con il mondo,

a cui erano stati strappati i propri amici,probabilmente le uniche tre persone che le impedivano

di tentare il suicidio,inoltre ero a New York,avrei dovuto frequentare una scuola nuova,tutta gen
te nuova e,

ultimo,ma non da meno,mio zio era David Elric,conoscete? Proprietario dei Elric Studios,sapete...dove si incidono gli albums.

Fortunatamente sarei passata inosservata sotto questo punto di vista,nessuno sapeva della nipote sfigata di Cooper,proprio nessuno.

Gli unici che sapevano realmente chi ero erano Nate,Ambre e Sylvia,solo loro,

gli unici che non mi avrebbero mai tradito,che non mi avrebbero mai abbandonato,che non l'avrebbero sbandierato al mondo,loro.

Arrivai davanti alla porta del mio appartamento,lasciai cadere i bagagli,

soddisfatta,era come togliersi un peso,anzi era proprio così,

saranno pesate circa tre tonnellate ciascuna e l'autista non era stato poi così gentile,stronzo.

Bussai alla porta,nella speranza che in casa ci fosse qualcuno,ma soprattutto quel qualcuno doveva essere Luke,mio cugino Luke.

"Arrivo!" Sentii gridare da dentro,era la sua voce! Non vedevo l'ora di vederlo,era l'unico ad essermi mancato davvero tanto.

Udii un rumore metallico,la porta si aprì,era lui.

"Alex?!" Domandò quasi più a se stesso che a me,incredulo,io annuii prima di arpionarmi a lui come un Koala.

"Luke!Mi sei mancato tantissimo!" Mi sollevò da terra,facendomi fare una giravolta,poi mi appoggiò giù,nuovamente,sorrisi.

"La mia cuginetta preferita!" Urlò,chiudendo la porta e portando i bagagli nell'altra stanza,una camera.

"Mi avevano detto che saresti arrivata domani,mi sarei conciato meglio,se avessi saputo." Sorrise sghembo,poi si indicò.

I capelli biondissimi,che di solito pettinava all'insù,davanti,erano tutti davanti al viso,gli

occhi azzurrissimi spiccavano sotto i ciuffi bagnati,inoltre era a torso nudo,

solo con un asciugamano in vita,aveva appena fatto una doccia,era andato in palestra?

"Woo Luke,avrai fatto strage di cuori,sei un gran figo." Sorrisi squadrandolo,lui mi schioccò un bacio sulla guancia.

"Ed ecco perché ti amo,sei l'unica che mi fa i complimenti." Scherzò,io ridacchiai sedendomi sul letto della stanza.

Aveva la parete verde chiaro,un armadio di vernice lucida,bianco,un comò

coordinato ed un letto fantastico,morbido e matrimoniale,con il piumone lilla chiaro.

Appese sopra il letto c'erano tante lucine colorate,di quelle che si mettono sugli alberi di natale.

Sul comodino era posata una lampada neon,fucsia,un telefono a forma di labbra,rosso,ed una mia foto con Luke,

di qualche anno fa,dietro c'erano i miei genitori,distolsi immediatamente lo sguardo,per non scoppiare a piangere come una cretina davanti a lui.

"Ti piace?" Domandò,fissando il soffitto. "Che cosa?"

Chiesi uscendo dai miei pensieri,lui ridacchiò e scosse il capo. 

"La stanza,ti piace?" Ribattè,io annuii,era fantastica.

"Molto,di chi è?" Curiosai tra i cassetti del mobile,erano vuoti,così anche l'armadio. 

"Tutta tua,l'abbiamo ri-arredata per te,con i tuoi colori preferiti,verde e lilla."

Aprì le braccia,io mi ci fiondai dentro,quanto lo amavo?

"Ma è fantastica! La amo Luke,è così Swag!" Gridai,lui rise.

"La cosa più Swag è questo schifo di telefono,ma papà ha insistito che questo genere di cose piace a voi ragazze."

Risi accasciandomi sul letto,comunque quel telefono mi piaceva,sarebbe stato ottimo per le parlare per ore con Nate.

"Questa sera chiamerò i miei amici,faremo una cosa a tre."

Dissi contenta,Luke tentò di stare serio,soffocò una risata,

producendo una pernacchia,poi scoppiò a ridere freneticamente,io non capii.

"Una...una cosa a tre? Davvero Alex?" Si stese sul letto accanto a me,

facendolo traballare da quanto si muoveva per le risate.

Ah,giusto,una cosa a tre. Non era da me cadere in certi doppisensi,insomma,ero bravissima ad evitarli.

"Una conversazione a tre,Pardòn,mi correggo."

Ridacchiai anche io,colpendolo con un cuscino a forma di cuore,rosso,poggiato sopra le coperte.

"Io vado a finire di farmi la doccia,tu,se vuoi,puoi andare agli studios." Sussurrò alzandosi,io rimasi immobile.

"Buona idea,così zio saprà che sono già qui." Annuì,poi tornò in bagno.

Indossai un'altra maglietta ed un altro paio di scarpe,più comodi,poi uscii di casa.

Gli studios erano affianco allo Starbucks da come mi ricordavo,cioè a cento metri dall'appartamento.

Eccolo,scorgevo l'edificio da davanti casa,mi incamminai ed arrivai dopo una decina di minuti.

Era altissimo,con in alto una E,di Elric,in acciaio. Entrai e presi l'ascensore.

Ventesimo piano,se non ricordavo male.

L'ascensore era di vetro,vedevo New York dall'alto,i taxi gialli,le persone.

Finalmente si fermò,uscii e mi diressi verso il secondo corridoio,

trovai una porta blu scuro con la scritta David Elric argentata.

Poggiai l'orecchio all'uscio in legno,per sentire se era solo,se potevo entrare.

Una signorina passò velocemente dietro di me,mi urtò con una valigetta nera.

Se fossi stata una persona normale sarei rimasta in piedi,ma la mia goffaggine mi portò a sbilanciarmi.

Caddi addosso alla porta,che si aprì di botto,lasciandomi spiaccicare contro il pavimento.

Che.Figura.Di.Merda.

Sollevai lentamente lo sguardo,mi trovai davanti un paio di scarpe rosso fuoco.

Supra
rosso fuoco.




Spazio delle cazzate.

Ciao ^^
Allora,in teoria non veglio dire nulla di particolare,cioè,
boh,così.
...Spero vi piaccia il capitolo ♥
6 recensioni o non continuo LOL 

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Capitolo 6
*** Six // I was enchanted to meet you,pff ≈ ***


 "Finito di abbracciare la moquette?" Domandò strafottente,una voce,con una punta di acidità.
Un secondo più tardi vidi una mano,l'afferrai e mi ritrovai in piedi,davanti ad un ragazzo alto poco più di me,
capelli castano chiaro,con una cresta all'insù,occhi di un nocciola chiaro che sembravano fatti di ambra colata,
con una punta di verde scuro,nasino perfetto,bocca carnosa e piena,cazzo è Justin Bieber!
Il mio cuore fece una serie di capriole e di balzi,rischiando di uscire dal petto,
lo stomaco si attorcigliò completamente e la mia bocca si schiuse.
"Se finisci anche la radiografia,posso muovermi." 
Aggiunse più infastidito. Calma ragazzo,o ti verrà un attacco d'isteria.
Mi sposati di lato,senza dire nulla,la Pop-Star mi aveva mangiato la lingua?
"Alex,sei arrivata prima." Sussurrò mio zio,venendomi incontro ed abbracciandomi,annuii felice.
"Già." Inghiottii la saliva rumorosamente. "Stephanie stava per uccidermi,non le vanno a genio i tatuaggi." Sospirai.
"Beh,sai com'è fatta,si arrabbia per nulla." Finalmente qualcuno che mi capiva,grazie al cielo,grazie.
"David,ti va di mangiare insieme,per discutere del CD?" Un'altra voce,più grave,arrivò ai miei timpani. 
Era un uomo sulla trentina,con la barba castana sul mento e gli occhi marroni.
"Certo Scooter,perfetto." Rispose zio Dave,stringendogli la mano.
Mi guardai intorno un pò stordita,dov'era il biondino? 'Finita la radiografia?' Ma sentilo! Un pò montato.
Ci dirigemmo verso l'ascensore di vetro,Justin ricomparve accanto a me,parlando al telefono con qualcuno.
"Certo,anche tu mi manchi,ma ci vedremo domani,no?" 
Disse sorridente,poi salutò ed attaccò. Chissà con chi stava parlando.
"Comunque non ti stavo facendo nessuna radiografia,Bieber." 
Asserii indignata,di buon ora Alex,rispondi cinque minuti dopo,passerai anche per una ritardata mentale,non che tu non lo sia,comunque.
"Come no,non ti devi vergognare,sono figo,lo so." Sussurrò serio,poi ridacchiò scuotendo il capo. Ceeeeeerto,contento lui.
"Comunque piacere,sono Justin." Disse porgendomi la mano,la osservai interdetta sul cosa fare,poi la strinsi.
"Dove lo vuoi l'autografo?" Chiese spavaldo,lo fulminai.
"Mi chiamo Alex.E non voglio nessun autografo,grazie" Risposi guardandolo negli occhi,sorrise.
"Capisco...bel caratterino." Annunciò malizioso,lo ignorai.
"Scusami per prima,ma ero di fretta,avevo una chiamata importante..." Blaterò sottovoce,sistemandosi i capelli.
"No problem,qui a New York sono tutti così." Bofonchiai schiva,lui sorrise.
"Così come?" Chiese poi,interessato. 
"Così.Nel senso antipatici,insolenti e scorbutici." Dissi,sembrò contrariato.
"Ma io non sono Newyorkese." Ammiccò,poi velocemente uscì dall'ascensore,lo seguii a ruota.
"Nemmeno io,vengo da Chicago." Lui mi squadrò per qualche interminabile secondo.
"Finita la radiografia?" 
Domandai mordendomi le labbra,Justin arrossì e di colpo divenne paonazzo in volto,sembrava esplodesse tra poco.
"Non è carino rubare le battute degli altri." 
Questa volta nel suo sguardo c'era un che di malizioso,mi accigliai.
"Non è carino fissare le persone." 
Ribattei. In questo gioco vincevo sempre,avevo la risposta pronta,nella maggior parte dei casi.
"Prima anche tu lo stavi facendo." fece l'occhiolino,era bravo.
"Naah." Soffiai. "Stavo solo cercando di capire chi fossi." Finii.
"D'accordo,mi hai convinto." Rise lui,io scossi il capo.
Nel frattempo eravamo arrivati al ristorante cinese proprio davanti agli Studios,Blah,odiavo il cibo cinese.
"Blah,odio il cibo cinese." 
Borbottò Bieber,fermandosi davanti al locale,prima ancora di entrarci.
"Senti..." Pensò,torturandosi i capelli dietro la nuca. 
"...Non so tu,ma sto morendo dalla voglia di addentare un panino." Rise,io lo assecondai.
"Che ne dici di un bel Big Mac?" Proposi,lui mi guardò attento,poi annuì.
Il Mc Donald distava veramente poco da dove eravamo noi ora,comunque siamo a 
New York,trovi un Mc ad ogni cento metri,pensai.
Ci accomodammo ad un tavolo,dopo aver preso i vassoi con le ordinazioni,poi iniziammo a mangiare di gusto.
"E così non sei di qui?" Ruppe il ghiaccio,sorseggiando della Fanta con la
cannuccia.Annuii.
"Già,sono ospite da mio zio." Risposi,abbassando lo sguardo.
"David Elric è tuo zio?" Fu stupito,io sorrisi.
"Si,è l'unico che mi è rimasto..." Mi bloccai,Justin intanto mi guardava speranzoso.
"...Che è rimasto del parere che io sia una brava ragazza,ecco." 
MA CHE CAZZO SPARI ALEX? A questo punto era meglio dirgli della morte dei tuoi.
Mi guardò con un'espressione che era un ibrido tra il malizioso ed il pensiero che ero matta.
"E così sei una cattiva ragazza?" 
Sussurrò mordicchiandosi leggermente il labbro inferiore,poi sorrise.
"Sono il classico spirito libero." Ridacchiai.
 "Così dicono." Poi iniziai a sorseggiare la mia Coca,con la cannuccia.
"Fammi indovinare,i tuoi ti hanno mandato qui per rimetterti la testa a posto."
 Già,i miei genitori. Annuii poco convinta.
"Ti capisco,mi è successo l'anno scorso,mi hanno fatto 
restare a Stratford per circa un mese,niente concerti,niente CD,niente interviste e niente ses..." 
Si bloccò,poi estrasse il suo cellulare dalla tasca. Lo stavano chiamando,così rispose,di fretta.
"Scooter,man,sono al Mc Donald,sai che odio il cinese." Rise,gesticolando. Poi divenne serio.
"E' con me." Disse poi,guardandomi.
"Tra dieci minuti,perfetto,ciao." Poi chiuse e rimise il cellulare in tasca,con un movimento fluido.
"Dicevamo?" Ridacchiò,incrociando le mani sopra il tavolo e fissandomi.
"Convivenze forzate." Risposi,lui rise.
"Conviene andare,ci dobbiamo trovare agli studios tra pochi minuti."
Ci alzammo per tornare da zio Dave e Scooter,una volta usciti mi bloccai.
"Il conto!" Esclamai facendo 
per tornare indietro,lui sghignazzò prima di fermarmi,tirandomi per un braccio.
"Ho fatto io." Disse,lo ringraziai.Era stato gentile.
"Mi dai il tuo numero,Alex?" Chiese,annuii prima di registrarlo sul suo i-Phone,poi glielo riporsi.
"Ti va di uscire con me,questa sera?" Poi sospirò. "Per conoscerci meglio,parlare..."
Ambre mi diceva sempre che quando un ragazzo diceva 
'Conoscerci' intendeva 'Conoscere il tuo corpo',ma io le dicevo sempre che era solo una cattiveria,almeno credo.
"Mi dispiace,domani scuola,primo giorno." Risposi un pò contraddetta,lui schioccò le labbra.
"Giusto,giusto...Beh,sarà per Venerdì,tra due giorni." 
Fece l'occhiolino,non feci in tempo a rispondere che Justin si allontanò 
per andare a parlare con Scott,io rimasi immobile,poco distante,poi sentii squillare il mio cellulare.
"Hei,Amb!" Urlai al telefono,scommettei che dall'altra parte,Ambre,si stava tappando le orecchie.
"Ax! Tesoro,come stai?Qui ci manchi già" Mi chiamava Ax da quando l'avevo conosciuta,ormai.
"Anche voi! Vi amo ragazzi,non dimenticatevelo!" Dissi.
"Che fai di bello?" Domandò emozionata.
"Non ci crederai,ma ho appena pranzato con Bieber,mi aveva anche invitato ad uscire questa ser..." 
Mi interruppe bruscamente.
"Cosa?! Alex,Bieber è un puttaniere,stagli lontano!" Esagerata.
"Si fa tre ragazze a sera,lascialo perdere!" Continuò.
"Scusa e tu come lo sai?Inoltre ti piaceva tanto!" Domandai interdetta.
"Ho frequentato spesso i suoi stessi locali,Ax,credimi." Urlò.
Mentre mi sbraitava contro fissai Justin,poco più lontano,stava parlando con una ragazza,sorridendo.
Scattò una foto con lei,poi dopo averle fissato spudoratamente la generosa scollatura le chiese il numero.
"Pronto Ax?Alex?!" Chiusi la chiamata.
 


Heiiiii
Vedete? Sono stata di parola,ho aggiornato subito ù.ù
(Non sarà sempre così LOL)
Beh,no,dipende da voi,la regola sono SETTE recensioni.
Dopo le SETTE,continuo.
A proposito di recensioni...
Al mondo esistono DUE TIPI di persone :
-Quelli che sanno rispondere alle recensioni,
-Quelli che NON sanno rispondere alle recensioni.
Boh,io faccio parte della seconda LOL x'D
Non so mai come ringraziarvi 
Vi amo troppo *--*

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Capitolo 7
*** Seven // School day,bad day ≈ ***


 Allora,controlliamo.
Astuccio ? C'è.
Diario ? C'è.
Quaderni ? Ci sono.
Libri ? Ci sono.
Voglia di andare a scuola ? Manca all'appello.
Stavo controllando la cartella,in taxi,mentre stavo andando alla Royal High School,la mia nuova scuola.
Non mi aspettavo niente di che,non mi aspettavo di trovare amici,non mi aspettavo nemmeno di 
prendere buoni voti,ero lì e basta,mi avevano costretto,io che cosa ci potevo fare ?
La macchina gialla mi lasciò davanti ad un enorme edificio che si distaccava completamente dal panorama della città.
In mezzo a tutti quei grattacieli super moderni,questo,era l'unico dall'aria abbastanza storica. 
Entrai dall'enorme portone di legno scuro,all'interno era pieno di ragazzi,e al contrario 
dell'esterno,l'interno era molto moderno,pieno di vetrate,spazioso.
Osservai il depliant della scuola,sinceramente non avevo nemmeno avuto il tempo 
di guardarlo,mi ero trovata iscritta a questa scuola nel giro di un giorn...ASPETTA!
Qui le cose non quadrano affatto,com'era possibile che una scuola accettasse un'iscrizione in così breve tempo? 
Poi non è strano che Zio Dave abbia preparato la mia camera in un giorno,visto che 
Steph mi aveva spedito qui fulmineamente.
Cazzo,era già tutto programmato,vero?Chissà da quanto tempo lo sapevano,il tatuaggio era solo un ignobile pretesto,meschini!
Emettei un gemito strozzato,soffocandolo tra i denti,visto che ero in pubblico. Che nervoso,che stupidaggine.
Tornai a fissare il piccolo libretto della scuola,con gli orari,i corsi,le classi,il mio armadietto e la mensa. 
Alzai lo sguardo,improvvisamente mi sentii sola,sperduta,un'ennesima volta,nessuno su cui poter contare,come al solito.
Il suono acuto della campanella mi fece trasalire,era l'ora dell'inizio delle lezioni,le nove.
Aula 23,Matematica,due ore. Bella merda,davvero.
Feci un pò fatica a trovare la classe,ma poi mi accomodai in ultima fila,accanto alla finestra. 
Passai inosservata,inoltre accanto a me non c'era nessuno,ottimo.
"E' occupata?" Un ragazzo dai capelli castani,con un ciuffo che gli ricadeva sugli occhi,indicò la sedia.Era davvero carino.
"No,è libera." Sussurrai spostando il mio zaino,in modo da poterlo far accomodare,lui mi sorrise,l'ho già detto che era carino ?
"Sei nuova?" Mi squadrò da capo a piedi,con un ghigno compiaciuto,io annuii leggermente.
"Oh,comunque piacere,sono Charles,ma chiamami Chaz." Mi porse la mano,goffamente,io sorrisi.
"Io Alexandra,ma tutti mi chiamano Alex." Feci spallucce,qualche secondo dopo ci alzammo in piedi per accogliere la professoressa.
"Te la cavi in matematica?" Sussurrò,una volta seduti,io scossi il capo.
"Per niente! Sono una vera frana!" Rise.
"Anche io! Ho l'impressione che andremo d'accordo,Alex." 
La professoressa intanto spiegava qualcosa sulle equazioni,che ovviamente,non capivo. 
Il mio cervello aveva da tempo registrato che qualunque cosa riguardante la matematica andasse espulsa 
dalla scatola cranica,tanto non l'avrei ricordata comunque.
"Di dove sei?" Mi chiese il biondino,d'un tratto.
"Chicago,tu?" Risposi inoltrando una domanda,sorrise.
"Stratford,Canada,ma ormai sono qui da un anno." 
Stanford, Sanfront,Stratford,certo! Dove abitava Bieber,quindi Chaz,probabilmente era il suo amico,ora aveva tutto più senso.
"Si,conosco Justin Bieber,appena lo vedrò ti rimedierò un autografo." 
Ridacchiò amaramente,forse era abituato a ricevere richieste di questo tipo. Risi anche io.
"Cosa?Non voglio nessun autografo di Bieber!" Risi ancora più forte.
Quel ragazzo ieri non era stato poi così gentile con me,pensare che come cantante non mi dispiaceva neppure.
Strabuzzò gli occhi,poi sorrise.
"Strano,le persone si avvicinano a me solo per conoscere Justin,ormai." Il suo sguardo aveva un che di malinconico.
"Beh,io non voglio conoscere Justin,voglio conoscere te." Sussurrai,sembrò sollevato. 
"Ho avuto il piacere di incontrare Bieber,ieri,è un tantino gasato,ma per il resto è okay." Mi fece l'occhiolino.
"E' un bravo ragazzo Alex,non giudicarlo a primo impatto,fidati." 
Disse,decisi di credergli,non avrei etichettato Bieber fin da subito con il nomignolo di 'Diva',infondo ci avevo appena parlato,no?
Poi odiavo quando le persone giudicavano me come una 'sfigata',nessuno mi aveva 
mai conosciuto veramente,nemmeno Ambre e Sylvia,forse Nate sì,ma nessuno conosceva davvero la vera Alex,e con nessuno intendo anche me.
Non sapevo così tanto di me stessa,non parlavo a nessuno dei miei problemi,nessuno sapeva che i miei erano morti,non lo dicevo.
La mia adolescenza,da quando avevo dodici anni a questa parte,era stata un vero inferno.
Prima che Stephanie mi adottasse vivevo a New York,esatto,vivevo qui con i miei,anche se ero nata a Chicago. 
Dopo l'incidente mi avevano lasciato in un orfanotrofio nel quartiere del Bronx,credetemi,
è il peggior quartiere di New York,tutti ragazzi del ghetto,tutti bulli.
Io e Duncan dividevamo la camera,piccola e impolverata,con una scala di ferro che 
dalla finestra portava alla soffitta,ci si accedeva solo dalla nostra camera,era il nostro 
rifugio,da lì potevamo parlare con mamma e papà,come se ci ascoltassero,come se fossero con noi.
Stronzate. Eravamo soli,non potevamo contare su nessuno,tanto prima o poi,per qualunque ragione si rimane soli,contro il mondo.
Gli altri ragazzi spesso picchiavano Dun,che la sera tornava in camera con il volto ricoperto da lividi violacei o ferite sanguinanti. 
Mi faceva male vedere mio fratello così,aveva solo otto anni,ma non si lamentava mai,eravamo stati costretti a crescere in fretta.
Le ragazze,invece,mi trattavano come una sguattera,ero la 'Sfigata' lo ero sempre stata. 
La sera,quando Dun dormiva e nessuno poteva guardarmi,piangevo,piangevo fino a
 che le lacrime mi finivano,fino a che non avevo più forza.
 Poi spesso mi tagliavo,in quei momenti mi sentivo bene,tutti i problemi se ne andavano,tutto scompariva,
sul polso destro avevo ancora una piccola cicatrice,che poteva benissimo essere scambiata per un graffietto innocuo.
Poi,la fortuna,per una volta fu dalla mia parte,Stephanie fortunatamente doveva adottare 
un bambino e mi riconobbe immediatamente,da quando l'avevo abbracciata in metropolitana. 
Adottò me e Duncan e ci riportò,fortunatamente,di nuovo a Chicago,per cominciare una nuova vita.
"Alex?Ci sei? Dobbiamo cambiare aula,c'è letteratura inglese ora,Alex?" 
Chaz mi scosse per la spalla,mi girai a guardarlo,si incupì.
"S-stai bene?Sei pallida e tremi...vuoi che ti accompagni in infermeria?" 
Chiese,io scossi il capo,poi cercai goffamente di sorridergli.
I ricordi mi facevano male,non era la prima volta,succedeva sempre così.
"Sto bene,non preoccuparti." Ci alzammo ed insieme andammo nell'aula di letteratura inglese. 
Controllando il mio foglio con quello di Chaz notai che i nostri corsi erano gli stessi,tranne scienze.
All'una andammo in mensa,ci accomodammo accanto ad un altro ragazzo,biondo,con i capelli cortissimi,quasi rasati,era simpatico quanto Chaz e si chiamava Ryan.
Agli altri tavoli,ovviamente c'erano le Cheerleaders,i palestrati,i secchioni e quelli del teatro.
Uscimmo da scuola alle tre,salirono in taxi con me.
"Dove scendete?" Chiesi.
"Boston street,proprio vicino gli studios Elric." Sorrisero felici.
"Forte,anche io scendo lì." Dissi.
Okay,parlando avevamo scoperto di abitare pressochè vicini,mentre Bieber beh,abitava nel mio stesso palazzo.
Merda.
Dopo che Ambre mi aveva messa in guardia,ero preoccupata.





HeeeeeeeeeYooooooooo
Ciao a tutte
Spero vi piaccia il capitolo,non c'è Justin,ma spiega un pò della vita di Alex,dei suoi trascorsi,non troppo piacevoli ^^
Come al solito 7 recensioni (Oh,non mi offendo se ce ne sono più *--*)

Vi AMO

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Capitolo 8
*** Eight // Friends is all you need ≈ ***


 
"Come è andata oggi?" Domandò mio cugino,Luke. Se ne stava spaparanzato sul divano a leggere una rivista di moto,sorrisi.
"Normale." Risposi semplicemente,lasciando cadere pesantemente lo zaino verde a terra,una specie di macigno spacca-schiena.
"Okay,perché oggi non sei venuto a scuola con me?" 
Tirai le tende,il sole illuminava talmente tanto la stanza che quasi mi accecai nello spostare lo sguardo verso l'ampia vetrata in salotto.
"Ho qualche linea di febbre,ma non temere,domani verrò." Rise,poi mi abbracciò.
 "So che senza di me sei perduta,piccola." Iniziò a farmi solletico dappertutto,costringendomi a piegarmi in due,dalle risate.
"Smettila Luke! Smettila!" Urlai soffocando una risata,senza ottenere risultati,però,lui continuò imperterrito,non respiravo.
"Luke! Non respiro,scemo!" E continuai a ridere,schiaffeggiando la sua spalla,rise anche lui,finimmo sul tappeto.
"Domani potremo iniziare a registrare,è tutto deciso." 
La voce di zio Dave irruppe nella stanza,poi richiuse il portone dietro a sé.
"Sono così emozionato! Non vedo l'ora,Believe sarà un successone,me lo sento,me lo sento!" Un'altra voce accompagnò la sua.
Justin e mio zio si bloccarono a fissare me e Luke stesi a terra come dei salami,ancora in preda alle convulse risate,Bieber accennò un sorriso.
Alzai lo sguardo incrociando il suo,improvvisamente diventai rossa in viso
,sentii le mie guance avvampare,velocemente mi alzai sfregando le mani contro le ginocchia per pulire i pantaloni,tenetti lo sguardo basso.
"Ragazzi,tutto bene?" Si interessò Dave posando una copia del 'New York Times' sul tavolo di vetro,davanti al divano,annuii.
"Si,tutto bene,sono appena tornata da scuola." 
Asserii passandomi una mano tra i capelli per sistemarli,sicuramente saranno stati un casino.
"La scuola,che rottura." Bieber si unì al discorso con la sua perla di saggezza,poi contorse le labbra in un ghigno indecifrabile.
"Ho conosciuto i tuoi amici." Lo informai. 
"Simpatici,molto divertenti." Sorrisi ripensando alle battute di Chaz per cui avevo 
riso mezza giornata e per le facce buffe che faceva Ryan durante le lezioni.
"Già." Accordò Justin,annuendo. "E sai chi è ancora più simpatico?" 
Domandò retoricamente per poi rispondersi da solo. "Il sottoscritto." 
Se non altro,oltre che simpatico,era anche modesto,il tipo.
"Avrò il piacere di testare tale simpatia,di grazia?" Ridacchiai,lui fece lo stesso. 
"Quando vuole,madame." Rispose semplicemente. "Le ricordo anche che l'offerta di uscire,domani,è ancora valida." 
Concluse con un occhiolino davvero perfetto. Beh si,perché non a tutti riusciva questa mossa,ma a lui,invece,era venuta perfettamente.
Okaaaay Alex,la scuola ti fa uno strano effetto,ragazza.
"Quando avete finito di flirtare,voi due." Intervenne mio cugino,divenni rossa come un peperone,prima di fulminarlo con un'occhiata assassina.
"Yo Luke." Bieber andò verso mio cugino per una stretta di mano da ragazzi,Luke rise. 
"Biebs,emozionato per il nuovo album?" Chiese lui,Justin annuì elettrizzato.
"Luke,mi daresti una mano agli studios?" 
Zio Dave tornò dal corridoio con in mano vari cavi di dimensioni e colori diversi,Luke sbuffò alzando gli occhi al cielo. 
"Dai,sappiamo tutti che sei tu l'esperto in materia." Continuò. L'altro annuì,seguendolo a ruota fuori dalla porta.
No,ma dico,lasciatemi pure qui con Justin,senza salutare,va bene.
Restai qualche secondo a fissare la porta chiusa,finalmente Justin si decise a parlare,schioccando la lingua.
"Come è andato il primo giorno a scuola,allora?" Da come lo disse non sembrava neppure una domanda,comunque mi sedetti sul divano.
"E' andato." Dissi semplicemente,lui rise,scuotendo il capo.
I suoi capelli color grano ondeggiarono da destra a sinistra.
"Uno dei pregi dell'essere famoso è che prendi lezioni private." 
Si accomodò sulla poltrona,poggiando i piedi sul tavolino di vetro.
Glieli alzai,lanciandogli un'occhiata di rimprovero,poi spostai il giornale che era sul tavolo sotto le sue scarpe,lasciando nuovamente i piedi.
Lui sorrise malizioso,poi ridacchiò.
"Sei per caso una maniaca della pulizia?" Domandò schietto.
"Io?Ma figurati." Accennai una risata. 
Se c'era una cosa che non ero sicuramente era essere ordinata,dove c'ero io regnava il caos.
"Comunque si." Sussurrai poi,guardandolo,si girò verso di me quasi sorpreso,poi la sua mascella di ammorbidì in un sorriso.
"Che cosa?" Chiese poi,accavallando le gambe.
"Venerdì sera,va bene,dopotutto non conosco nessuno." Feci spallucce,lui annuì assecondandomi.
"Fantastico! Qui a New York le serate sono...movimentate." Sorrise maliziosamente,squadrandomi.
"Mi saprò adattare." Risposi neutrale,lui sorrise.
"I locali di New York sono diversi da quelli di Chicago baby,ci si diverte." 
Non capivo dove voleva andare a parare,seriamente,non ci riuscivo.
"Beh,se si è in buona compagnia ci si diverte dappertutto." 
Risposi con qualcosa di semi-sensato,non avevo idea di come condurre un discorso 
con Bieber,saltava sempre di palo in frasca e non seguivo ciò che diceva.
"Vedo che mi hai capito." Si passò una mano tra i capelli.
Che cosa avrei capito? No,perché se si tratta di leggere tra le righe io proprio non so fare. Poi ci arrivai e constatai che era meglio prima.
"Sei un porco!" Esclamai allontanandomi di scatto da lui,scivolando sul divano,rise di gusto,tenendosi quasi la pancia.
"Rilassati,non sei il mio tipo." Cercò di tornare serio,respirando rumorosamente. Ma sei gentile,Bieber,grazie,molto delicato.
"Comunque nemmeno tu sei il mio tipo." Mi affrettai a dire.
Fece spallucce,mi sembrò di vederlo per un attimo deluso.
"Non prenderla sul personale,Alex.Mi piacciono soltanto...le ragazze un pò più formose." Sorrise,io lo guardai indignata.
In effetti non ero poi così formosa,ero...magra,con poche curve.
"Beyoncè sarebbe il tuo tipo." Dissi,lui sorrise.
"Indovinato." Mi fece l'occhiolino,per confermare ciò che avevo detto.
"Invece...com'è il tuo tipo?" Mi chiese d'un tratto,buttandola lì,vago.
"Beh è..." Biondo,occhi color caramello,dolci,bocca a cuoricino,fisico non troppo scolpito,nasino all'insù,una specie di Peter pan. 
Oh,ma questa era la sua descrizione,e a me lui non piaceva,diciamo che era...carino.
"Non lo so,basta che mi faccia innamorare." Ecco il mio verdetto,avevo detto tutto ma non avevo detto niente,semplice. Sembrò deluso.
"Ti sei mai innamorata?" Mi chiese. Ci pensai sù.
"No,mai." Dissi seria,lui annuì. "Tu?" Chiesi.
"No,mai innamorato." Rispose semplicemente.
"Fammi indovinare,aspetti quella giusta?" 
Chiesi ridacchiando. Con la sua risposta mi sorprese,non poco. "No,mi voglio divertire." Disse.
Quindi Ambre...aveva ragione su di lui.
Fece un cenno con la testa,verso di me,per sapere il mio verdetto.
"No,non mi piace contare sugli altri,prima o poi ti abbandoneranno tutti,rimarrai sempre solo." Dissi,fissando il vuoto.
"Il segreto è imparare a fidarsi." Sussurrò avvicinandosi lentamente a me,fissandomi negli occhi.
Il mio cuore sussultò per l'improvvisa vicinanza,mi allontanai da lui.
"Sai Alex..." Iniziò picchiettando con il dito indice sul suo mento,poi si girò nuovamente verso di me. 
Squadrò il mio viso attentamente,poi i miei lineamenti,infine il suo sguardo andò a posarsi proprio sui miei occhi,imprimendosi.
"C'è qualcosa di particolare in te,hai qualcosa di diverso,di misterioso."  
Corrugò la fronte,intento a pensare. E adesso cosa vuole questo?
Io? Speciale? Ma va! Ero una normale diciassettenne,anonima.
"E io lo scoprirò." Espresse il suo verdetto finale,sorridendo.
"Accomodati,ma rimarrai deluso,io sono solo...Alex." Feci spallucce,lui sorrise. 
"Inoltre mi sembra di averti già visto." Sussurrò infine. 

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Capitolo 9
*** Nine // Friday ≈ ***


 Uscii dalla classe e mi diressi immediatamente all'uscita,erano circa le quattro e mezza,
la giornata era passata velocemente. 
C'erano materie che mi interessavano o perlomeno che non richiedevano una grande 
soglia d'attenzione,per cui avevo passato cinque ore a scarabocchiare
 disegni insensati sull'ultima pagina del quaderno,oppure ridacchiavo con Chaz e Ryan
 che non la smettevano di prendere in giro i professori,ad esempio 
Mr Colins che aveva degli orrendi sandali abbinati a dei calzini verde fogna,
leggermente osceno,persino per me,che non seguivo così tanto la moda. 
Oppure Mrs Jetkins,l'insegnante di storia dell'Arte,con quello scialle dagli strani disegni Maya,giallo,azzurro e nero, Blah.
"Alex!" Mi chiamò una voce. "Eccoti finalmente!".
Quello lì davanti,appoggiato alla sua Range Rover,era proprio Justin,nel cortile della nostra scuola,
disinvolto con Jeans e maglietta.E parlava con Ryan e Chaz. 
"Quello lì è frocio,sono pronto a scommetterci dieci dollari." Esclamò un ragazzo parlando con un suo amico.
"Alex,vieni dai!" Urlò un seconda volta. 
Praticamente tutta la scuola guardò nella stessa direzione in cui guardava Justin,cioè ME.
Avevo lo zaino appeso alla schiena solo con una spallina,tenevo il libro di storia ed il quaderno in mano,e stavano per cadermi dall'imbarazzo.
Insomma,il mio intento era essere invisibile. I n v i s i b i l e.
Invece ora tutti mi stavano fissando sbalorditi,dalle ragazze provenivano sguardi carichi d'odio e dai ragazzi,beh,solo di curiosità.
Mi spostai una ciocca di capelli che mi ricadeva sull'occhio dietro l'orecchio e con passo svelto mi diressi verso Justin.
Finita la scalinata,i ragazzi si sposarono un pò a destra ed un pò a sinistra,formando un varco che mi permetteva di passare.
Oddio,voglio morire ora,voglio sprofondare mille metri sotto terra.
Rivolsi a Bieber uno sguardo irato al massimo,lui non mi stava guardando,poi si girò e mi sorrise.
"Ciao." Dissi quando fui all'altezza di Justin.Fu tutto ciò che riuscii a tirare fuori. Alla luce del sole i suoi occhi ambrati erano più brillanti che mai.
"Ciao." Lui mi osservò,forse con un pò troppa insistenza. 
"Lascia che ti prenda questi." Prese i libri che avevo in mano. Esclamazione collettiva da parte di tutti i presenti nel cortile,arrossii.
"Grazie." Biascicai nascondendomi dietro i capelli,lui sorrise.
"Figurati,sono venuto a prenderti,così dopo usciamo." 
Dal cortile risuonò un brusio stridulo,al mio contrario non sembrava importargli di avere gli occhi di tutti puntati addosso,magari lui ci era abituato,ma io NO.
"Ricordi? E' Venerdì,me l'hai promesso." Mi fece l'occhiolino.
Credetti di essere diventata ancora più rossa,se possibile.
Justin mi aprì la portiera. Stridio sincronizzato dal cortile.
Mi posò una mano sulla schiena per spingermi dentro l'auto. Nuovo stridio dal cortile,cazzo,stavo per avere un attacco di nervi.
Mi lasciai cadere sul sedile posteriore,affianco a me c'erano due figure famigliari,Ryan e Charles,mi rilassai sebbene per un momento.
Dai finestrini oscurati riuscii a scorgere tutti i ragazzi che parlavano tra di loro di quanto accaduto,mi morsi il labbro per il nervosismo.
"Sembrano simpatici i tuoi amici." Asserì mettendo in moto.
"Quali amici? Non conosco nessuno di loro e per colpa tua ora sanno che esisto!" 
Esclamai incrociando le braccia al petto,vidi il suo sguardo stranito dallo specchietto davanti a lui.
"E...qual è la parte negativa? Non dovresti essere felice se sanno che esisti?" Domandò,Ryan e Chaz risero contemporaneamente.
"No! Forse per te è normale avere gli occhi di tutti puntati addosso ma per me no. 
Non mi interessa fare amicizie,sto bene da sola!" Sbuffai,tutti mi guardarono contrariati. "Dai Alex,noi vogliamo essere tuoi amici."
Ryan mi posò una mano sul ginocchio,guardandomi con sguardo ammonitore,io gli sorrisi. 
"Scusate,è che Lunedì tutti inizieranno a fissarmi e a farmi domande..." Misi due dita sulle tempie,per tranquillizzarmi.
"Tranquilla Shawty,da Lunedì sarò anch'io nella tua scuola." 
Justin mi sorrise raggiante,mostrando la schiera di denti immacolati.
"Cioè,non proprio nei corsi,ma solo in quello di teatro."
Sobbalzai dal sedile,prima di strabuzzare gli occhi.
"Primo non mi chiamare Shawty e secondo...COSA?!" Gridai.
"Come sai questa è una delle più prestigiose scuole di New York 
e tra uno o due mesi ci sarà uno spettacolo teatrale,una specie di Musical.
E...indovina un pò chi sarà il protagonista maschile?"
Sapevo perfettamente chi era,ora,ma non volevo crederci.
"Perché?!" La mia voce si fece acuta all'improvviso.
"Beh,me l'hanno chiesto,ho detto si." Fece spallucce.
"Le prove saranno tutti i Lunedì,i mercoledì ed i venerdì,
per il resto studierò il copione a casa,inoltre tra poco faranno le audizioni per la parte femminile." Si leccò le labbra.
"C'è una bella biondina nella tua scuola,spero possa essere lei." 
Biondina,bella,avrei scommesso mille dollari che si riferiva a Chantal.
Come dargli torto,era la capo cheerleader,insomma,era il top.
Ryan e Chaz acconsentirono. "Se ti riferisci a Chantal,è una bomba amico! Sono sicura che te la porterai a letto senza problemi."
La mia espressione dovette diventare quasi schifata,perché Chaz mi guardò quasi in colpa.
"S-scusa Alex,ci eravamo dimenticati che eri una ragazza." Ryan si mise una mano sopra la faccia,scuotendo il capo.
"Certo Chaz,così si che la fai sentire meglio ' ci eravamo dimenticati che eri una ragazza ' ! Ma dai,cosa ti passa per la testa!" 
Gli urlò contro.
Chaz sbuffò. " Dai Ryan,tanto ha capito ciò che volevo dire,non fare il pignolo!"
 Esclamò,mi scappò un sorriso. " Non sei delicato nemmeno a pagarti!" Ribatté Ryan. 
Justin parcheggiò davanti all'appartamento dei due. "Forza,scendete,ci ritroviamo qui alle otto,per uscire." 
Disse,loro salutarono e scesero dall'auto,continuando a litigare.
"Scusali,sono due cretini." Rise Justin,io rimasi seria.
"Hey,sei arrabbiata con me?" Chiese poi.
Conoscevo Justin da quattro giorni ed ancora non ero riuscita a farmi neppure un'idea di lui. 
Un minuto prima era...normale,poi diventava stronzo,poi di nuovo normale,non ci capivo nulla.
La macchina si fermò davanti all'appartamento dove abitavamo.
"E' tutto a posto.A dopo Jey." Dissi scendendo di fretta,rimase un pò contrariato,ma poi andò più avanti per parcheggiare. 


Spazio delle cazzate.
Ciao ^^
...Spero vi piaccia il capitolo ♥
7 recensioni o non continuo LOL 

Nell'ultimo siamo arrivati solo a 6 a fatica D:

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Capitolo 10
*** Ten // Let's get crazy ≈ ***


Ten // Let's get crazy ≈
 






Una volta salite le scale trovai un bigliettino appeso alla porta in legno 
scuro,la calligrafia era minuscola e sinuosa,in corsivo.
Riconobbi la scrittura di mio cugino. 
Rapidamente lo lessi,diceva che questa sera lui e zio Dave sarebbero
stati a cena fuori da degli amici,e se volevo andare con loro li avrei 
dovuti raggiungere al ristorante tra la ventiseiesima e la ventiquattresima,ovviamente
avevo già i miei programmi per la serata,quindi non avrei avuto l'occasione di andare con loro.
Due ore dopo ero perfetta,tubino aderente con schiena scoperta,beige,tacchi vertiginosi neri ed una pochette nera,abbinata.
Purtroppo ero ancora davanti allo specchio,sebbene fossi in ritardo,a decidere come sistemare i capelli.
Quando sentii suonare al campanello capii che era ora di muoversi,così li lasciai lisci e leggiadri sulle spalle.
Prima di uscire presi un giacchetto corto che arrivava alla vita con le maniche a tre quarti,poi uscii.
Davanti alla porta dell'appartamento c'era Justin,di spalle. Mi avvicinai per tendergli una mano sulla
spalla,lui si girò di scatto. I nostri sguardi si imprimettero l'uno nell'altro,entrambi scuotemmo velocemente il capo,imbarazzati.
"Scusa per l'attesa." Sussurrai guardando a terra.
"Figurati,ero appena arrivato." Fece un sorriso smagliante,gli illuminò il volto,io sbiancai di colpo.
Era vestito benissimo,i Jeans,solito modello,neri,la maglia con il collo a V azzurra,Supra azzurre ed un cappellino nero e giallo. Giuro,era veramente attraente.
Fece l'hairflip ed i suoi capelli ondeggiarono a destra e a sinistra.
Boccheggiai cercando di attenuare la vampata di calore che mi aveva assalito vedendo quanto era bello Justin questa sera.
Schiuse le labbra come per dire qualcosa,poi finalmente parlò.
"Sei bellissima." Constatò prendendomi la mano e facendomi fare una giravolta su me stessa,poi sorrise.
Dopo che fummo andati a prendere Ryan e Chaz al loro appartamento entrammo in un locale,una discoteca parecchio affollata.
Justin mi teneva la mano mentre si faceva strada fra la gente,diretto al bancone del bar.
Ordinò un paio di drink ed iniziammo a bere,facendo conversazione. Pessima idea,davvero,davvero,davvero Pessima idea.
Un'ora dopo Chaz era strafatto,Ryan era crollato su un divano,ed io non sapevo nemmeno più il mio nome...Cassandra,Samantha,più o meno.
"Sei ridotta male." Borbottò Justin venendomi contro. 








Justin's

Okay,circa una decina di minuti prima di partire avevo avuto una
chiacchierata piuttosto singolare con Scoot,era più o meno così.
"Questa sera vado a cena con David,lo zio di Alex,ti prego,se ci tieni a Believe non fare cazzate."
Aveva detto,io che mi stavo aggiustando il cappellino davanti allo specchio,invece,me ne stavo
fregando altamente di ciò che diceva lui,quindi mi limitai ad annuire sorridente.
Si,magari annuire sorridendo mi faceva sembrare ancora più autistico,ma lasciamo stare.
Scooter si posò una mano sul viso rassegnato,poi riprese a parlare. "Mi hai capito? NIENTE CAZZATE." 
Ripeté a voce più alta,questa volta lo guardai serio,poi sorrisi maliziosamente.
"Se per 'Non fare cazzate' intendi scopare con Alex,non ti posso garantire nulla."
Lui ovviamente rimase serio,poi mi lanciò uno sguardo da 'Intesi?',io annuii,altrimenti quello
mi avrebbe torturato come un ossesso,intanto,visto che lui alla discoteca non sarebbe venuto,
cuore non vede...e occhio non duole,no,aspetta,forse era il contrario.
Comunque si è capito,no?No.
Quando ero nervoso ero solito a sbizzarrirmi nei monologhi interiori più cretini,tipo questo.
Che poi perché ero nervoso? Insomma,dovevo uscire con una ragazza ed i miei due migliori amici,no?
"Justin,seriamente,lo dirò a Pattie,altrimenti.Lei si è fidata a mandarti qui a
New York con me,ed io non voglio che ti cacci nei guai." No,per favore,tutti ma
non la mamma,lei mi avrebbe riportato a Stratford,non avrei più inciso l'album,non sarei più uscito la sera e...
"Agli ordini Scoot,come tu sai il mio secondo nome è Responsabilità,esatto." Justin Responsabilità Bieber suona anche meglio di Justin Drew Bieber,si.
Ed ecco come ero riuscito a rimanere l'unico sobrio del locale.
Avevo bevuto si e no tre bicchieri di Rhum.
"Sei ridotta male." Borbottai avvicinandomi ad Alex,lei sorrise.
"Chi? Io? Ma scherzi,sto benis...simo." L'afferrai per la vita,
evitandole di cadere sul pavimento,ora mi toccava fare pure il guastafeste della serata,io,Justin Bieber,che faceva la persona matura. 
"Quanti bicchieri hai bevuto?" 
Le chiesi,lei iniziò a contare sulle dita di una mano,poi sull'altra ed arrivò alla conclusione di essersi scolata nove bicchieri di Vodka,
figo,io arrivavo anche a dodici a volte,era brava.
Quando il DJ mise 'On the floor' di Jennifer Lopez 
Alex si precipitò sulla pista da ballo,io la dovetti seguire per non farla cadere.
"Smettila,vieni qui." Le gridai,ma la musica era troppo forte e copriva le mie parole.
"Alex! Fermati!" Continuai,ma lei continuava a ballare. La presi per la vita.
"Forza,divertiti." Mi disse mentre ballava,sbuffai e la trascinai fuori,con me,prendendo anche Ryan e Chaz.
"Ora si va a casa." Dissi mettendo in moto la Range. "Perché? E' così divertente!" Sussurrò al mio orecchio,dall'altro sedile.
"Okay,ora stai ferma,devo guidare." Dissi calmo,ma lei non mi rendeva di certo le cose facili.
Era così carina,con quei capelli castani,mezzi rossicci,gli occhi azzurri,color ghiaccio,ma ,come avevo già detto,non era il mio tipo.
...Poi perché non lo era?Insomma,sono tutte il mio tipo,io amo le donne.
"Cazzo!Sei Justin Bieber!" Gridò Ryan dal sedile posteriore,merda,era veramente andato il poveretto,boh.
"Quello frocio!" Continuò Chaz,insieme si misero a ridere come due ubriachi,va bé,forse perché lo erano,ma non ha importanza.
Mi girai a guardarli mimando con le labbra un 'Cosa!?',aggrottando le sopracciglia,loro continuarono a ridere.
"Sapevo che era gay!" Bofonchiò Alex rivolta ai due cretini di dietro.
Continuai a guidare ripetendomi di stare calmo.
Ma quelli lì non la smettevano.
"Tu sei il cantante di Baby!" Rise Chaz,cazzo.
"La volete smettere!?NON SONO GAY E NON HO CANTATO BABY!"
No,aspetta,baby l'avevo cantata,ma chi se ne frega tanto questi l'indomani
non avrebbero ricordato nulla di questo momento.
Dopo aver lasciato Ryan e Chaz davanti casa loro
(Ero stato uno stronzo a non accompagnarli fino a di sopra visto che erano ubriachi,ma se lo meritavano)
fermai la macchina davanti al mio appartamento (Che era anche quello di Alex)
salimmo di sopra,le tappai la bocca per le scale,altrimenti metà condominio l'avrebbe sentita,poi,finalmente,entrammo da me.
"Dov'è il bagno?" Domandò,sembrava già un pò più lucida di prima.
"Seconda porta a de...Oh no!Stai per vomitare?!" Le chiesi,lei annuì,diventando più pallida in volto. Chiusi gli occhi ed inspirai lentamente. 
Essere l'unico sobrio tra ubriachi è la cosa più brutta che possa capitare,la prossima volta ci penserò due volte prima di dare retta a Scooter.
La accompagnai in bagno,dove l'aiutai a sorreggersi la testa,una volta diminuiti i postumi della sbornia,si sedette sul divano.Io accanto a lei.
"Perché hai bevuto così tanto?" Le chiesi.
"Perché la mia vita fa schifo.Ormai più niente va per il verso giusto." Rispose massaggiandosi le tempie.
Volevo sapere più su di lei,così decisi di fare conversazione.
"Come mai?" La intimai a parlare. Mi incuriosiva questa ragazza,aveva
qualcosa di eternamente triste nei suoi occhi,il suo sguardo era...distaccato,guardava spesso il vuoto.
Sembrava quasi sotto anestesia,si sarebbe addormentata da un momento all'altro,così la coprii con un plaid.
"Fa niente,riposati ora." Era già andata.
Rimasi a guardare il suo viso,il suo stomaco che si alzava e si abbassava ritmicamente,la bocca schiusa
ed i capelli che le ricadevano sugli occhi.
Ecco,normalmente in una circostanza simile non ci avrei pensato due volte a divertirmi con una ragazza,
stesa sul mio divano,con un abitino striminzito e,per giunta,ubriaca. Ma qualcosa mi disse di non fare nulla.
E quel qualcosa non era la paura che mia madre mi riportasse a Stratford,anzi.
Mi addormentai anche io,appoggiato al divano. 



My Space.

Scieeeeu Belleeeee 
Ho aggiornato tardi perché voi non recensite ç____ç
Cioè si,ma dopo un sacco ù.ù
Quindi vi fareste perdonare con 8 recensioni ? ^_^


@xPeaceBiebs on Twitter

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Capitolo 11
*** Eleven // ***


 Era passata una settimana da quando avevo iniziato la scuola,Justin,Ryan e Chaz,ormai,
stavano con me ogni giorno ed ogni tanto incontravo Bieber pure a scuola,aveva iniziato da pochissimo 
a fare le prove di teatro e fremeva per sapere chi avrebbe recitato la parte femminile. 
La scuola era diventata un vero delirio,tutte le ragazze correvano avanti e indietro nella 
sala teatro per osservare Justin e a lui,donnaiolo com'era,tutto questo andava più che bene.
Da quando Jey mi era venuto a prendere a scuola delle persone che nemmeno conoscevo avevano 
iniziato a salutarmi in corridoio,ovviamente io ricambiavo con un timido cenno del capo e continuavo 
a rendermi invisibile e dovevo ammettere che mi riusciva abbastanza bene...quando Ryan e Chaz non erano con me.
Praticamente dove c'erano loro,c'era il caos delle loro risate.
Si comportavano davvero bene con me,mi difendevano da quelli che 
mi davano problemi,come le chearleaders,che non so perché,mi avevano 
preso leggermente di mira,tipo in mensa mi venivano a sbattere con i loro vassoi e mi lanciavano occhiate d'intesa.
Bieber invece era una testa di cazzo ed ogni sera,visto che il muro che separava 
la mia camera dalla sua non era poi così tanto spesso,sentivo i suoi discorsi con le puttane che si faceva.
La maggior parte delle volte consistevano in 'Ahh','Più forte' e 'Siii',seriamente,
mancava poco che sfondassero la parete e li ritrovassi nella mia stanza. Blah,non ci voglio nemmeno pensare.
Non mi ci era voluto molto tempo a capire che cosa stavano facendo,
quindi seppellivo la mia testa sotto il cuscino e tentavo di addormentarmi. 
Per fortuna la camera con cui confinava il suo appartamento era la mia,
non volli immaginare che figura avrebbe fatto se al posto mio ci fosse stato Luke,o peggio,Zio Dave.
L'unica volta che avevo provato a dirgli qualcosa mi aveva guardato spavaldo ed aveva risposto con
 'Se vuoi unirti a noi,basta chiedere,non c'è problema.' così ci avevo rinunciato,definitivamentissimamente.
"Ahia Jey!Sei un cretino!" Era da mezz'ora che 
Justin se ne stava sul divano davanti a me,a prendere le caramelle al volo,ed era bravo.
Le poche volte che avevo alzato lo sguardo dal libro su cui studiavo per guardarlo 
ci era sempre riuscito,ed ora me ne aveva lanciata una in faccia quello scemo,non ha rispetto per le persone che studiano.
Iniziò a ridere come un pazzo,strozzandosi con la caramella che aveva in bocca,il suo colorito 
era diventato viola,tanto meglio,il suo colore preferito. Mi trattenni a stento dallo scoppiare in una fragorosa risata.
Quindi posai nuovamente gli occhi sul libro di Storia.
"Hei,perché non mi porti un bicchier d'acqua!Avrei potuto morire!" 
Esclamò tossicchiando ancora,il suo colorito andava pian piano tornando normale,
anche se non mi sarebbe dispiaciuto poi tanto se quella caramella gli fosse andata di traverso,anzi.
"Quelle gambine che usi per il dougie,servono anche per alzare il culo e andare a prendere un bicchier d'acqua,sai?" 
Questa volta non alzai minimamente lo sguardo dal libro,mi limitai a sbuffare.
"Ma come siamo gentili,sei la raffinatezza fatta persona,Alex!" 
Si alzò evidentemente alterato,poi si prese una bottiglietta d'acqua dal frigo.
"Poi,posso sapere cosa ci fai qui,scusa?" Domandai scocciata. 
Infatti mica avevo capito perché era qui a casa mia,boh.
Non era nemmeno un barbone,un posto dove vivere ce l'aveva,ed era qui accanto.
"Hai detto che mi avresti aiutato a studiare il copione,ricordi?Invece non mi stai aiutando,e ti stai facendo i cavoli tuoi!" 
Tornò a mangiare le sue caramelle gommose,prendendole al volo. Giusto! 
Mi aveva chiesto di studiare il copione del teatro con lui,dovevo leggere le battute femminili.
"Già,è vero,dai prima iniziamo prima te ne vai." 
Buttai il libro di storia sul tavolino,poi presi in mano il fascicolo rilegato in cartoncini azzurri.
Lessi il titolo,'1864',Okay,l'opera era ambientata nell'ottocento,fico.
"Dai,inizia." Gli dissi,lui si schiarì la voce con un colpo di tosse.
"Proviamo la parte in cui i protagonisti si incontrano al parco?" Propose,io annuii,per me era indifferente,dovevo solo leggere.
"Buonasera madame." Intonò facendo un grazioso inchino.
Lo imitai e mi inchinai anche io,cercando di rimanere seria.
"Salve Al-Alphonse." Questa volta soffocai una risata.
"Ti chiami Alphonse?Che razza di..."
 Non ce la feci e scoppiai a ridere,lui sbuffò innervosito,mantenendo la calma.
"Alex mi devi aiutare,non criticare il nome che avrò nell'opera,sii seria!Se sapevo così avrei chiesto a qualcun altro!"
Mi ricomposi e gli chiesi scusa.
 "Infatti perché non hai chiesto ad una delle troie che ti scopi la notte?
Scommetto che sarebbe stato figo ripetere il copione mentre ci davate dentro 'Alphooonse!'" 
Subito dopo aver finito mi venne in mente che così avevo fatto credere a Bieber di essere gelosa di...Blah.
Infatti mi sorrise maliziosamente,mordicchiandosi le labbra.
"E così è questo il problema?" Si avvicinò a me con fare sexy,cioè,per lui avrebbe dovuto essere sexy,ma a me non faceva alcun effetto.
"Lascia stare e continuiamo!" 
Lo spinsi leggermente per farlo allontanare,sorrise e tornò a stravaccarsi sul divano.
"Non trovate che sia una splendida giornata,oggi?" 
Dovetti dire,poi tra parentesi,c'era scritto 'fare una riverenza'.Ora,che cazzo è una parananza?Cioè una riverenza?Justin notò il mio sguardo vacuo,così mi aiutò facendo un inchino. Imbecille,non mi aiuti se fai un inchino! Io voglio sapere cos'è una 'riverenza'.
"Cos'è una riverenza?" Gli domandai,lui si inchinò nuovamente.
"Sul serio...cos'è?" Ripetei,un altro inchino.
"Justin smettila di inchinarti! Voglio sapere che cazzo è una riverenza!" Strillai,lui si spiaccicò una mano sul viso,poi anche l'altra.
"E' un inchino Alex! Riverenza è un sinonimo di inchino!Sei un caso perso!" Sbuffò animatamente,io con lui,cercai di stare calma.
"Primo,nessuno mi obbliga ad aiutarti,capito?E secondo,scusa,ma nessuno 
e dico NESSUNO fa più le 'parananze' nel ventunesimo secolo!" Sbuffò un'altra volta,rassegnato,massaggiandosi le tempie.
"Riverenze!Non parananze! Alex cerca almeno di stare attenta!" Urlò.
"Non trovate che sia una splendida giornata,oggi?" Ripetei,questa volta accompagnando la frase con un dannato inchino,privo di grazia.
"Fantastica,Amelìe,proprio fantastica.Mi domandavo se questa sera voi sarete presente alla serata di Gala del conte." Disse.
"Certo,ci sarò,non vedo l'ora." Esclamai con voce acuta.Justin fece un cenno di consenso,ne fui felice.
"Poffarbacco,io non dirò mai Poffarbacco!" Iniziò a ridere come uno scemo per la battuta che aveva appena fatto,mi lasciai contagiare ed iniziai anche io.
Il pomeriggio passò velocemente,dopo che avemmo finito di provare,Justin se ne andò.
"Beh,grazie." Grazie? Detto da Bieber!?Mi sorprende il ragazzo.
"Sei la peggior dama dell'ottocento che sia mai esistita,ma potrei aver nuovamente bisogno di te,ora devo andare,ciao Alex!" 
Poi chiuse la porta alle sue spalle.
Okay,nonostante la giornata di oggi non era stata una delle più belle,almeno avevo imparato cos'era una riluttanza,no?Aspetta,forse non era così.




Holaaaaa
Mi sa che questa storia vi sta iniziando a fare schifo x'D 

Non la leggete più in tante come prima ç____ç *piange*
Lo so,ancora non ci sono stati colpi di scena,ma molto presto beh,arriveranno♥


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Capitolo 12
*** Twelve // Memories ≈ ***


 Era Martedì,il giorno che amavo di più a scuola per vari e ovvi motivi.
Non c'era Justin,visto che le prove di teatro erano nei giorni dispari,non c'era matematica,alla mensa 
era il giorno della pizza e Chaz,il Lunedì sera non si ubriacava,così la mattina era sano e non si addormentava 
sul banco come al Giovedì...il Giovedì era una catastrofe,seriamente.
Mi toccava dargli una gomitata al minuto per evitare di farlo crollare.
Gli avevo detto di smetterla,ma il Mercoledì sera lui,Ryan e Jey avevano la loro serata tra ragazzi...la definivano 
"Playstation time". A parer mio stavano ad ammazzarsi di seghe per la maggior parte del tempo.
Avendo questo timore,quando mi avevano invitato,avevo rifiutato dignitosamente con una fantastica scusa :
 'Sono impegnata.',visto che non mi avevano chiesto informazioni era andato tutto bene,ero stata a casa con 
Luke ad ascoltare due volte l'intero album dei Beatles.
La mia preferita era 'All you need is love',che canticchiavo sempre quando non avevo nulla da fare oppure quando ero sotto pressione.
Invece mi rispecchiavo molto in 'Eleonor Rigby',
che parlava di una Foreveralone zitella al cui funerale non si presentò nessuno,sarebbe stata la storia della mia vita,
ci scommetterei anche mille dollari.
All'improvviso sentii una sostanza viscida ed appiccicosa sul mio ventre,guardai ed era rossiccia,
molto gelatinosa,direi un budino.
Sì,il budino di Chantal Anderson,che avevo davanti nel suo metro e settanta,quinta di seno,
ciocche stra-tinte e uniforme da Cheerleader.
"Scusa nanetta." Starnazzò con la sua voce stridula e prepotente.
Ci mancava solo che ora spiegasse le ali ed iniziasse a fare 
Qua-qua in giro per la sala mensa,era solo un'anatra starnazzante,quella.
"Nanetta a chi...?" Pensai ad un aggettivo appropriato da dire,ne avevo tanti per la testa,vediamo...
Vacca,troia,prostituta,puttana,barbie,tette-rifatte ed un'altra trentina,solo che non ne usai nessuno.
"Tesoro,spostati,questo è il mio territorio." Si guardò intorno,poi dandomi una leggera spintarella.
In una frazione di secondo mi ritrovai per terra con il contenuto del mio vassoio sulla faccia,
sui vestiti e ultimo ma non da meno sul briciolo di dignità che avevo in questa scuola.
Si elevò una risata generale da tutta la sala,studenti del primo,del secondo,del terzo e dell'ultimo anno. 
Dopo una settimana di scuola già tutti potevano capire che frana ero,una sfigata,e qui non c'era nemmeno 
Chaz a difendermi. Dove cazzo è quando ho bisogno di lui?!
"Oh,mi dispiace,non ho fatto apposta!" Di finse mortificata,intanto le sue amichette dietro di lei stavano ridacchiando silenziosamente.
Alex calmati,non scoppiare,calmati,calmati,non fare nulla.
Alzati,raccogli il tuo vassoio e la minima parte di dignità che ti è rimasta e con grazia e cautela,vai al bagno,a sistemarti. 
E non ti preoccupare,tra circa...Nove anni,nessuno si ricorderà di questo.
Lentamente mi alzai,raccolsi il vassoio da terra e lanciai tutta l'insalata che avevo nel piatto ormai ribaltato,addosso a Chantal.
Spalancò la bocca e gli occhi,la sua finta abbronzatura iniziò a diventare color pomodoro,seriamente,poi fece lunghi respiri.
Le sue servette ai lati cominciarono a levarle i pezzi di lattuga dai capelli,mentre l'intera sala mensa non fiatava,era rimasta paralizzata.
"Il verde ti dona,tesoro." Starnazzai imitando il suo tono nasale e acuto.
Lentamente e a passo felpato mi dileguai sotto gli occhi di tutti.
Quando fui fuori dall'enorme stanzone sentii un urlò stridulo e pieno di collera,
Oh merda,mi automaticamente assicurata l'inferno per tutto il prossimo anno,beh,sempre meglio di passare per la scema.
Una volta arrivata in bagno mi sciacquai bene il viso,e cercai di tamponare un pò sulle macchie della maglietta grigia.
Ripensai all'urlo di Chantal e alla sua faccia quando le era finita l'insalata in faccia,quella faccia da cu...schiaffi che si ritrovava.
Finito di asciugarmi e rendermi,per ciò che potevo,presentabile corsi all'armadietto,
frugando all'interno per trovare,magari,una maglietta che avevo lasciato qui nell'ora di fisica,oppure un giacchetto.Niente.
"Bellezza,mi serve il tuo aiuto oggi." Sentii la voce di Chaz provenire dalla mia destra,
purtroppo lui era coperto dall'anta di ferro bordeaux del mio armadietto,la chiusi di scatto facendo sobbalzare Somers.
"Wooo,ti sei tuffata nel bidone dell'umido?" Si allontanò un tantino da me per la sorpresa,squadrando i miei abiti lerci di budino,pizza,e pasta.
Con la mano prese uno spaghetto che avevo sulla spalla e lo buttò a terra,la sua faccia era un tantino disgustata,sorrisi.
"Chi è stato?Ci penso io!" Esclamò autoritario,porgendomi la sua felpa blu e rimanendo con una T-shirt marrone scuro.
"Chantal tette-rifatte Anderson." La sua espressione si fece più seria.
"Temo di non poter fare nulla,allora." Sorrise,io ricambiai abbracciandolo teneramente,stette un pò statico.
"Non per offenderti Alex,ma puzzi." Ridacchiò rumorosamente io invece misi il broncio,ci si metteva pure lui a sfottermi,ora?
"Chaz,smettila,sei o no mio amico?!" Domandai indignata,lui annuì.
"Fino a che morte non ci separi,madame." Prendendomi a braccetto ci dirigemmo fino all'uscita,dove ci aspettava un taxi.
"Ryan?" Chiesi una volta entrati,lui chiuse la portiera e mi guardò nuovamente. 
"E' con Justin,l'ha accompagnato in sala registrazione."
Non gli chiesi il motivo per cui lui,invece,era venuto a scuola.
"Comunque,riguardo a Chantal,chi ti ha detto che le sue tette sono finte?" 
Sembrava seriamente preoccupato,io risi.
"Si vede,Chaz!" Esclamai in tutta risposta,lui si rabbuiò.
"Uno di questi giorni te lo saprò dire,non ho avuto modo di dare una collaudata a Chantal,ancora." 
Lo guardai stupita,poi risi dandogli uno scappellotto dietro la nuca,lui mi scompigliò i capelli.
"A proposito di prima,ero venuto per chiederti se oggi mi accompagneresti in un posto." 
Annuii per farlo continuare a parlare.
"E' nel Bronx,c'è un rivenditore,il migliore di New York,trova subito un acquirente per 
comprarlo,in questo modo avrò i soldi per comprarmi una nuova tavola da Skate,rivendendo quella vecchia 
e l'equipaggiamento." Concluse soddisfatto,io mi bloccai,i ricordi cominciarono a tornare a galla,
il quartiere del Bronx, l'orfanotrofio, i pianti,le botte e...
"Alex!Che ti succede!?" Urlò Chaz,perfetto,un'altra volta.
Sicuramente ero diventata un lenzuolo ed avevo iniziato a tremare o piangere,improvvisamente Chaz mi abbracciò.
"Alex,smettila,mi fai preoccupare!" Esclamò.
Io facevo solo soffrire le persone,le facevo preoccupare,le rattristavo,mi odiavo per questo,non ero abbastanza forte.
Ma era arrivato il momento,di affrontare le proprie paure.
Ci sono due giorni l'anno in cui non puoi fare niente,uno si chiama ieri ed uno domani,quindi restava oggi,per sistemare gli arretrati.
"Si,ti accompagno io,Chaz" Dissi d'un fiato. 






Okay,questo è l'ultimo capitolo che posto :)
Visto che ci sono solo 3 recensioni non vado avanti...
Mi dispiace ;)

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Capitolo 13
*** Thirteen // I need your help! ≈ ***


 
"Fantastico!Sono felice che sia tu ad accompagnarmi." 
Sorrise calorosamente,poi mi stritolò in un abbraccio da orso,mi sentii bene.
"Figurati,è un piacere." Finsi un sorriso,
cosa che non mi riuscì tanto bene a giudicare della smorfia che fece lui,purtroppo.
"Mi spieghi che cos'hai?Sei pallida come un fantasma." 
Mi mise una mano sulla fronte,sentendo che non scottavo e che quindi 
non avevo la febbre rimase un tantino perplesso,ma io non volevo di certo spiegare.
"Ah,ho capito." Mi ammiccò con la faccia di uno che la sapeva lunga,aggrottai la fronte. 
"E' il periodo che avete voi donne ogni mese." Si illuminò,sembrò avere un idea geniale,si,Chaz,si.
"N-no,sono solo stanca,questa notte non ho dormito." 
Ecco,questa cosa non era del tutto falsa,perché seriamente non avevo dormito.
"Come mai?" Domandò confuso,bene bene,era arrivato il momento di sputtanare il signorino Bieber con il suo migliore amico,bingo.
"Le ragazze di Justin urlano troppo,e lui non è da meno." 
Sbuffai,Chaz mi guardò sbalordito,poi iniziò a ridere come un forsennato.
"Non dirmi che la tua camera confina con la sua,ti prego." 
Chiese in preda all'attacco di risate,io annuii ridacchiando.
La risata di Chaz era la più contagiosa che io avessi mai sentito,seriamente,anche se eri di pessimo umore,non potevi non ridere.
"Beh,mi dispiace Alex,la casa mia e di Ryan e sempre aperta,quando hai bisogno di dormire." 
Lo ringraziai,ridendo ancora.
Il taxi si fermò prima davanti all'appartamento di Chaz,poi davanti al mio,così pagai e scesi per cambiami 
e mettere dei nuovi vestiti,possibilmente non sporchi di budino,spaghetti,o qualsiasi cosa commestibile 
su questo mondo,Chaz aveva ragione,puzzavo.
Entrai in casa,come al solito non c'era nessuno,chiusi la porta alle mie spalle e mi lasciai sfuggire un sospiro 
di sollievo,buttando lo zaino a terra. Lentamente andai in camera mia,a cercare abiti puliti.
Appena entrai mi scappò un urlo acutissimo,poi mi tappai la bocca con entrambe le mani,Dio che spavento!
"Potevo morire d'infarto!" Strillai contro Bieber,che nel frattempo si era messo una mano sul cuore dallo spavento,anche lui.
"Dovresti sistemare le tubature,c'è puzza di fogna!" 
Ribatté lui avvicinandosi a me,posando sul comò una mia foto che aveva preso.
"Ah,no,sei tu." Una volta che mi fu stato vicino fece una faccia schifata.
"La gentilezza è una delle qualità che preferisco in te." Sbuffai alzando gli occhi al cielo,lui ridacchiò. Momento,momento,momento.
Perché stavo parlando con Bieber,che era nella MIA camera?
"Comincio a pensare che tu sia uno stalker,Jey,che ci fai qui?Chi ti ha fatto entrare?" 
Era sempre qui a casa mia per vari motivi.
Il suo album,quindi doveva parlarne con zio Dave,per chiacchierare con Luke o giocare alla Play,per chiedermi di provare il copione con lui.
"Se fossi stato uno stalker,di certo,non avrei seguito te." 
Fece una faccia scocciata,poi si stese sul mio letto,con le scarpe.
Dannazione,gli avevo ripetuto circa cento volte che non volevo posasse i piedi sul tavolino in salotto,o sul divano,o...sul mio letto!
Lo fulminai con lo sguardo,lui sorrise sghembo,non fece nulla.
Lentamente guardò il comodino alla sua destra,ne prese una fotografia che ritraeva me,Duncan ed i miei genitori,una vera famiglia.
"Sono i tuoi?Sembrano simpatici,li vorrei conoscere." Disse.
"Metti giù la foto!Nessuno ti ha dato il permesso di frugare in camera mia Justin!" 
Urlai salendo sul letto e cercando di prendergliela dalle mani,ma lui alzò il braccio in cui la teneva,
così dovetti sorreggermi sulle ginocchia per alzarmi.Quanto sei odioso,Justin!
"Metti giù la foto!" Ripetei più forte,niente.
Lui continuava imperterrito a rigirarsela da una mano all'altra,come un cretino.
Finalmente riuscii a prenderla,gliela strappai dalle mani con quanta più forza 
potessi esercitare in una sola mano,poi la posai nuovamente sul comodino. Solo allora mi resi conto in che posizione ero.
Justin era sotto di me,che mi sorrideva maliziosamente,io avevo le mani sul suo 
petto ed ero seduta sulle sue cosce,le ginocchia piegate.
Con la mano che avevo sul suo cuore sentii il battito accelerato,il suo diaframma
 si abbassava e si rialzava ritmicamente,muovendo così,le mie mani. Poi fu un attimo,un inganno bello e buono.
I miei occhi si incastonarono nei suoi,come accadeva spesso dal tronde.
Esercitavano una specie di attrazione magnetica verso i miei,poi non li lasciavano più andare,li imprigionavano dentro di essi.
Erano pura ambra colata,unita al caramello più denso,alla nocciola,al miele,una miscela unica,una miscela perfetta.
"Wow." Sussurrai come in trans,sul serio,non riuscivo a muovermi.
Sentii un brivido percorrere la mia schiena e mi mossi di scatto.
Justin aveva posato entrambe le mani sui miei fianchi.
Mi buttai giù dal letto come una forsennata. L'appuntamento con Chaz!
"Esci Bieber,devo cambiarmi." Esclamai velocemente,aprendo l'armadio e prendendo la prima maglietta che mi capitò a tiro.
"Io ti ho già visto!I tuoi...i tuoi occhi!" Bofonchiò lui,dal letto.
"Ovvio che mi hai visto,sono Alex,mi hai conosciuta una settimana fa.Ricordi?" 
Dissi ironica,lui non rise,però.
"No,intendo prima!Io giuro di averti già visto,ma non ricordo dove." 
Di scatto si mise a sedere,indicandomi.Poi mi venne davanti.
"Ferma." Sussurrò. Prese il mio viso tra le mani,poi lo scrutò con cautela,attentamente. 
Prima la fronte,poi gli occhi,il naso ed infine la bocca,dove si soffermò più del dovuto,a mio parere.
"La tua voce..." Continuò sempre fissandomi.
Tra un pò lo avrei preso per uno psicopatico...Aspetta!Magari stava provando una scena del Musical,ovvio,che stupida.
"Si Alphonse,si." Lo assecondai,poi davanti a lui mi tolsi la maglietta sporca e misi quella pulita. Tanto avevo il reggiseno.
Rimase un tantino perplesso,poi continuò a fissarmi.
"Si! Ma certo io so dove ti ho vista!" Il suo viso si illuminò,poi aprì la bocca per parlare. 





Yo.
Mi scuso per l'enorme ritardo con cui ho postato.
Passata l'incazzatura delle pochissime recnsioni (çç) Ho avuto molto
da fare con la scuola e in più l'attesa di Boyfriend mi impediva di ragionare lucidamente ù.ù
(E' fantasticaaaa)
Inoltre in questo preciso istante su twitter ci sta la terza guerra mondiale perchè un balordo testa di cazzo
ha hackerato l'account di Bieber D:
Quindi mi dileguo ed imbraccio il fucile per combattere,hasta la vista ಠ_ಠ


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Capitolo 14
*** Fourteen // We were Best Friends. ≈ ***


"Ti ho visto ad uno dei miei concerti,naturale!"
Il suo volto si illuminò lasciando trapelare un velo di soddisfazione,
ora non volevo fare la guastafeste,ma ad un suo concerto non ci ero mai,e dico mai,andata.

E poi,io mi ricorderei se avessi visto Justin Bieber,un nanetto montato,sfigato con i capelli alla cazzo,no?
"Non sono mai venuta ad un tuo concerto,lo vuoi capire?Non ti ho MAI visto prima d'ora,Justin."
Sembrò nuovamente deluso,continuava a massaggiarsi il mento con aria pensosa,cercando di scavare
profondamente nella sua memoria,nei suoi neuroni da criceto.
Ad un certo punto il suo viso si illuminò,fece un sorriso sghembo,di lato,
poi mi squadrò maliziosamente,dalla testa ai piedi.
Si leccò le labbra e ridacchiò tra sé e sé.Ecco,era un maniaco psicopatico,
l'avevo sempre detto io,ma tutte a me capitano?
In un balzò a dir poco felino si avvicinò al mio corpo,attaccando il suo petto contro
il mio seno,le sue mani si aggrapparono ai miei fianchi,in un batter d'occhio ero in sua balìa,non potevo muovermi.
Deglutii rumorosamente fissandolo negli occhi,quei pozzi di ambra colata,quelle trappole,da cui non potevi uscire,cazzo.
"Sei venuta a letto con me,certo!" Sentii il suo alito caldo ed umido sul lobo dell'orecchio sinistro,
la sua voce era roca ed avvolgente.
Per un attimo chiusi gli occhi,era così piacevole e...rilassante.
"Io non verrei mai a letto con te,neppure da ubriaca,neppure
se tu fossi l'ultimo uomo rimasto su questo pianeta,Bieber!
"
Esclamai facendo forza sul suo petto con entrambe le mani,cercando di staccarmi da lui.
"Dove vuoi andare?Fino a che non capirò dove ti ho già visto,non mi arrenderò."
Mi fece un occhiolino.Io non l'ho mai visto,perché insiste?
"Senti Bieber,ora devo andare,ho un impegno con Chaz,e per l'ultima volta...io e te non ci siamo mai visti!"
Dissi cercando di stare calma,lui si mordicchiò le labbra e si avvicinò alle mie.
"Sai quando ti ho detto che non sei il mio tipo?" Sussurrò.
Ma grazie Justin,ricordamelo ancora che sono un cesso per te.
"Scherzavo,c'è qualcosa in te che mi fa..." Sentiamo adesso,cos'ho io?Prendimi per il culo Bieber,sei gentile.
"Eccitare." Aggiunse sussurrando al mio orecchio,come prima.
"Sai,invece tu,Jey..." Dissi io,imitando il suo tono di voce.
"Hai qualcosa che mi fa venire voglia di tirarti un calcio nelle
palle e castrarti a vita,così non saresti sempre così pervertito.
"
Mi staccai velocemente dalla sua presa ed uscii dall'appartamento per andare da Chaz.
Ripensai a quanto successo poco fa,perché Justin aveva detto di avermi già vista? Perché continuava a ripeterlo?
Uscii di casa,chiudendo lentamente il portone dietro di me,una volta girata trovai Chaz che mi squadrava con aria alquanto scazzata.
Mi piantò davanti agli occhi il suo orologio digitale,blu scuro.
"Hai idea di quanto tempo è che sto qui?" Esclamò adirato.
"Scusami,ho avuto un inconveniente a dir poco spiacevole." Rettificai mortificata,abbracciandolo
.
"Non ha importanza,ma ora sono le sei,è meglio che ci sbrighiamo."
Sorrise cingendomi le spalle con un braccio,iniziammo a camminare.
Spesso tutta la briosità di Chaz mi lasciava interdetta,mi trattava come se fossimo
vecchi amici,mentre lo conoscevo da una decina di giorni.
Non mi dispiaceva sinceramente,mi faceva sentire amata in un certo senso,aiutava a non farmi
sentire la mancanza della mia vecchia città.
"Se prendiamo la Metro arriveremo in mezz'ora,mentre con il taxi un'ora circa." Sorrise sghembo.
"A questo punto la scelta mi sembra ovvia." Fece l'occhiolino,io cercai di sorridere,ma proprio non ci riuscivo.
Avevo giurato che non sarei mai più salita su una metropolitana un tutta la mia vita,semplice.
Dopo ciò che avevo passato l'avevo promesso a me stessa,mai più in metrò,mai più.
"No!" Gridai,fermandomi e tirandolo per il braccio,Chaz mi guardò stranito,prima di sorridere.
"Non ti piace la metro?" Domandò accigliandosi,io annuii timidamente.
"Perché?" Mi bloccai con il cuore in gola,ed ora che avrei detto?
"Non lo so,ma ti prego,andiamo in taxi?" Mentii,poi lo guardai negli occhi mostrando uno sguardo languido e dolce.
"Come vuoi principessa,ma ho solo dieci dollari,il resto lo metti tu." Annuii contenta.
"Certo,certo!Pago io,non preoccuparti!" Chaz mi sorrise prima di entrare in un taxi che si era appena liberato.
"Bronx,Wallace Ave,per favore." Informò Chaz,il taxista annuì e mise in moto.Appoggiai la testa al finestrino e mi accorsi che stava facendo buio.
"Sicuro che sia una buona idea stare nel Bronx,a quest'ora?" Chiesi.
"Non preoccuparti,ci sono io." Mimò un espressione sicura.
Era per lui,bene o male io ci sapevo fare con quei quartieri.
Un'oretta dopo scendemmo dal Taxi ed io pagai,Era buio totale,ed erano le sette,Chaz aveva predetto che saremmo arrivati a casa per le nove.
Luke di sicuro sarebbe uscito con la sua ragazza,Janette,invece zio Dave avrebbe avuto una riunione con dei colleghi,ma dai.
"Vieni,è proprio qui." Chaz mi indicò una porta grigia abbastanza rovinata,sepolta da graffiti di disegni molto poco carini.
"Perfetto,ti aspetto qui." Lo rassicurai,mostrando un'espressione sicura.
"Okay,giusto il tempo di vendere la mia tavola." Poi entrò.
L'aria di Settembre a New York non era delle più calde,pizzicava leggermente sulla pelle,ma era piacevole.
Decisi di camminare un pò,per fare qualcosa.
Arrivai davanti ad un muro azzurro,scolorito,pieno di graffiti di mille colori,poi ebbi un flashback.
Ricordai i miei trascorsi in questo quartiere,mi venne in mente quando passavo davanti a questo muro,mi guardai intorno,i ricordi continuavano a riaffiorare nel mio cervello,l'orfanotrofio,i pianti,le brutte esperienze.
Tutto ciò che avevo voluto evitare per questi quattro anni era tornato fuori ora,chi volevo darla a bere!
Non ero forte abbastanza,ci avrei scommesso,non avrei dovuto accompagnare Chaz,
la verità è che ero tutto il contrario di ciò che volevo dare a vedere,io non ce la facevo,
mi stavo logorando dentro,ed una voragine nel mio petto c'era,ma non potevo colmarla,mai.
Senza rendermene conto mi accasciai a terra,tenendomi la testa fra le mani.
Dovevo reagire!Non potevo permettere ai ricordi di sovrastarmi,sempre.
Il passato non doveva avere la meglio,ora c'era il presente,no?
"Tutto bene?" Sentii una voce dietro di me,mi voltai di scatto.
Era un ragazzo,sui diciannove anni,aveva i capelli mori che gli ricadevano
con un ciuffo sul viso,erano appena lunghi dietro le orecchie,gli occhi color
smeraldo si intravedevano nel buio,sulla gota destra aveva un grande livido violaceo.
"Si." Risposi fredda,prima di alzarmi. Fortuna che era buio,altrimenti avrebbe potuto vedere qualche lacrima.
"Non dovresti stare tutta sola,al buio,soprattutto qui." Sorrise sghembo,io non ricambiai.
"So badare a me stessa." Dove cazzo era Chaz!
"Ne sono convinto." Mi fece l'occhiolino prima di tendermi la mano.
"Piacere,sono Jake." La osservai interdetta poi la strinsi,sorrisi.
"Sono Alex." Sul suo volto comparve una maschera di sorpresa.
"Alexandra Elric?" Immediatamente tornò a sorridere.
Merda,come faceva a conoscermi ora?
"No." Mentii spudoratamente,ma era solo uno sconosciuto.
"Si,ma certo!Sei tu,Alex!" Afferrò il mio braccio,impedendomi di muovermi.
"Non sei cambiata di una virgola!" Urlò euforico.
"Lasciami! Non sono Alexandra Elric..." Esclamai,lui non mi lasciò.
Chaz porca miseria!Sbrigati ad uscire!
"Si,io sono Jake,ti ricordi di me?" Continuò.
Cercai di divincolarmi,finalmente mi lasciò il braccio.
"Dovrei?" Dissi.
Caspita,possibile che avessi un viso così comune? Justin mi aveva già visto,questo Jake diceva di conoscermi
...era arrivata l'ora di farsi una bella chirurgia plastica,porca miseria!
"E' impossibile,sono sicuro che sei tu,ricordi?Eravamo allo stesso orfanotrofio,il Marveyn Cross!"
Merda! Allora...JAKE! Ma certo!
"Jake Monroe?" Osai,lui mi sorrise prima di abbracciarmi.
"Non immagini quanti pomeriggi abbia passato a pensarti!" Sussurrò.
Jake praticamente era l'unico amico che avevo all'orfanotrofio,poi quando me ne andai,beh,non lo sentii più.
"Sei cambiato!" Gli dissi,lui sorrise.
"Nah,sono solo cresciuto,ora ho diciannove anni." Socchiuse gli occhi.
Mi accorsi che aveva anche un occhio nero.
"Sei ancora al Marveyn?" Domandai mettendomi le mani in tasca.
Scosse il capo. "No,appena compiuti diciotto anni me ne sono andato da quella topaia,
ora vivo in un piccolo appartamento qui vicino,sempre una topaia,ma almeno sono da solo.
" Mi fece l'occhiolino.
"Tu balli ancora?" Chiese.
Già,il ballo,un tempo ero brava con l'Hip-Hop,il moderno,ma da quando
Steph e Bob mi avevano adottato avevo lasciato in sospeso tutte le mie passioni.
"No,non ballo più,però mi piacerebbe riprendere." Sorrisi.
"Dovresti continuare,eri veramente brava,e se hai bisogno conosco un posto dove potresti allenarti." Concluse.
"Sarebbe...fantastico." Continuai a sorridere.
A Jake squillò il cellulare,il suo volto si rabbuiò.
"Ora devo andare,tieni questo è il mio numero." Prese una penna ed un foglietto dalla sua tasca,poi me lo porse.
Posai lo sguardo sul biglietto poi su Jake che se ne stava andando.
Lo vidi fare cenno "Chiamami" con la mano vicina all'orecchio,annuii.
Qualche minuto dopo Chaz uscì festivo dal negozio,cioè dalla baracca.
"Li vedi?Cento bei verdoni,uno di questi giorni andrò a comprarmi la nuova tavola."
Esultava come un bambino con delle caramelle,io sorrisi.
"Fantastico,ora andiamo a casa,però."
Mi cinse le spalle con un braccio e ci dirigemmo verso la fermata dei taxi.



Scusate tantissimo,ma ultimamente sono stata incasinatissimissima!
Beh,ora sono qui,ho postato e da oggi ricomincerò a postare regolarmente ù.ù
Parola di Benni :)
8 recensioni e si va avanti,vi amo ragazze

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Capitolo 15
*** Fifteen //The party ≈ ***


Quella sera tornai a casa con Chaz,che si fermò al mio appartamento per la “serata tra maschi
come la chiamavano loro. Aveva parlato di Palystation,pizza,patatine
 ed un mucchio di
altro cibo spazzatura,senza contare,probabilmente,la scheda di Youporn sempre aperta sul pc.
Come al solito Ryan mi aveva invitato,ma avevo rifiutato portando fede ai miei principi inviolabili,
n
on avrei mai e poi mai partecipato ad una loro serata tra ragazzi,mai. 
Me ne stavo stesa sul letto,al contrario,con i piedi sul cuscino a canticchiare tutte le canzoni che
mi passavano per la testa,ma non riuscivo a togliermi dalla testa la voce di Justin che ripeteva
Io ti ho già visto” ,quella frase risuonava come un martelletto senza fine nel mio cervello. 
A questo punto cominciavo a pensare che o era uno schizzo frenico con i dejavou facili,
oppure aveva ragione,ed io lo avevo visto,da qualche parte.
Optavo maggiormente per la prima,visto che,come ripeto,me ne sarei accorta se avessi avuto
Mr Justin alias sono bello e sono figo Bieber davanti ai miei poveri occhi,eppure c’era qualcosa
che mi diceva di ascoltarlo,ma ovviamente non sapevo cosa,
e probabilmente non l’avrei mai capito,visto la mia perspicacia.
Ad un certo punto sobbalzai dal materasso sentendo un casino infernale provenire dalla …
camera di Bieber,ma dai,che novità.
Era troppo bello potersene stare in pace almeno una sera,stravaccati sul letto a non fare nulla.
Diedi una pedata piuttosto bruta al muro,anche se non sarebbe servita a molto.
Improvvisamente non sentii più rumore,mi rilassai chiudendo le palpebre e gustandomi
quel sano momento che non sarebbe durato troppo a lungo.
Come non detto,la musica ripartì più forte di prima,accompagnata da forti schiamazzi.
Che bambini! Volete la guerra? E guerra avrete, brutti fannulloni.
Accesi il mio stereo a tutto volume mettendo il primo CD che mi capitò a tiro,in questo caso
Help!” dei quattro baronetti,i Beatles,vera musica. La cosa andò avanti per un po’,
fino a quando non sentii suonare il campanello alla porta,visto che c’ero solo io in casa
mi dovetti alzare per andare ad aprire,normalmente non mi sarei mossa di un centimetro
ed avrei mandato Luke o zio Dave, si. Sicuramente era Justin,che palle.
Si può sapere che cazzo vuoi?” Domandai irata,mentre aprivo la porta.
Davanti agli occhi mi comparve il viso rugoso e piuttosto adirato della signora Kelsey, del quarto piano.
Con quella faccetta ossuta sgranò gli occhi,che divennero due palle da bigliardo,
viste le spesse lenti da vista che le facevano sembrare gli occhi due pozzi enormi.
Disgraziata!Lo dirò al signor Elric quando lo vedrò!Abbassa il volume!
Poi se ne andò con il suo bastone blaterando qualcosa sul rispetto e la società d’oggi. Il tutto per colpa di Justin.
Mi decisi ed indossando un paio di fantastiche e serie ciabatte a forma di coniglietto
andai a bussare al suo appartamento,accanto al mio.
Dall’altra parte della porta provenivano risate e schiamazzi vari,erano in tre lì dentro,
ma sembrava una festa con un’ottantina di persone,per l’amor del cielo.
Mi preparai brevemente un bel discorso da sparare a Bieber appena avesse aperto la porta.
Ecco,sentii la manopola girare “Si può sapere che…” Gridai prima di bloccarmi.
Il ragazzo che mi aveva aperto la porta non era Justin. E nemmeno Chaz,o Ryan,
era un biondino ubriaco che dondolava e sorrideva,sul punto di crollare a terra.
Con la mano lo scansai da davanti alla porta per poter osservare all’interno della casa.
La luce era blu e soffusa,un’orda di ragazzi e ragazze tra i sedici ed i diciotto anni saltava e
ballava a ritmo di musica,sul divano non c’era più spazio
per potersi sedere viste le bottiglie di alchool vuote abbandonate lì sopra.
Sull’altro divano in pelle rossa stavano pomi…scopando,si,direi scopando,
due ragazzi,in cucina c’era la maggior parte della gente che faceva rifornimento di birre e Vodka,
notai Chaz intento a bere da due bottiglie contemporaneamente mentre
un paio di persone lo incitavano applaudendo e urlando,feci una smorfia.
Un ragazzo completamente sbronzo mi venne a sbattere,poi rise “Belle ciabatte amica.
Io mi guardai meccanicamente i piedi. Le ciabatte rosa a forma di coniglietto se ne stavano lì,
innocenti,le tolsi immediatamente e le calcia da qualche parte,rimanendo in calzini. 
Aprii la porta del bagno velocemente e altrettanto velocemente la richiusi,due ragazzi stesi sul pavimento a sbaciucchiarsi. 
Subito dopo riaprii,scorgendo il volto di Ryan sotto una bella moretta che con foga gli slacciava
i pantaloni,sorrisi e chiusi nuovamente l’uscio. 
Ora era rimasta solo una stanza da controllare: la camera di Bieber,che,sinceramente,av
evo paura a collaudare.
Facendomi coraggio aprii lentamente,la luce era calda e soffusa,quasi una fiamma.
Non c’era praticamente nessuno,il letto era intatto,tutto era totalmente in ordine,
diversamente dall’altra parte della casa,distrutta.
Molto attentamente richiusi la porta alle mie spalle,attenta a non farla cigolare,poi mi sedetti sul letto.
Improvvisamente sentii un rumore dietro di me,mi girai di colpo e vidi Justin uscire da una stanza,probabilmente un altro bagno.
Era abbastanza incazzato dalla faccia,poi mi notò. Sul suo volto comparve una maschera di sorpresa,arrossii.
Ma guarda un po’ chi c’è seduta sul mio letto,quasi svestita,alla mia festa?
Sogghignò lui squadrandomi un po’ troppo. Mi guardai di scatto.
Avevo una canottiera bianca ed un paio di shorts abbastanza corti,poi riguardai Bieber.
Ero venuta a chiederti di abbassare il volume,i condomini sono venuti a lamentarsi da me,sai?
Domandai fiera di me,lui sorrise sghembo,prima di avvicinarsi alla porta e girare la chiave,
probabilmente per chiuderla ,deglutii rumorosamente prima di fissarlo.
Su,goditi la festa,sciogliti una volta tanto,scatenati,dov’è finita l’Alex che si è ubriacata in discoteca?
Si sedette sul letto accanto a me,io mi spostai più verso il muro,lui si avvicinò di più. 
Provai nuovamente ad allontanarmi ma mi accorsi di essere con le spalle al muro,
così mi alzai velocemente per avvicinarmi alla porta ed aprirla sembrando disinvolta.
E dimmi,Jey,tu perché sei qui da solo invece di goderti la tua festa?” Chiesi. Colto nel segno. 
Chi ti ha detto che non me la stia spassando,qui?
Mi inchiodò con le spalle alla porta,il suo sguardo oscillava dai miei occhi alle mie labbra,stessa cosa per me.
Beh,non stai facendo nulla.” Ribattei fermando lo sguardo
permanentemente sulle sue labbra a cuore e piene,lui sorrise malizioso,
quel sorriso era strano,solo lui lo faceva in quel modo,da far girar la testa,dovevo ammetterlo,purtroppo.
Oh,ma io sto parlando con te,bellissima.” Disse. 
A quel punto qualcosa nel mio petto dovette esplodere,perché sentii il battito del cuore
accelerare all’impazzata,nervosamente
,senza sosta. Con le mani dietro la schiena provai a girare la chiave
senza farmi notare,ma non ci riuscivo,merda. Nel frattempo Justin si avvicinava sempre di più alle
mie labbra,al mio viso ed al mio cuore impaziente. “Dovrei andare.” Sospirai,lui si morse il labbro. 
Raccontalo a qualcun altro,Alex.” Mi inchiodò letteralmente alla porta,posando tutto
il suo corpo sul mio,schiacciandolo dolcemente.
Sentii il battito del suo cuore accompagnare il mio,batteva forte,molto forte,quasi quanto me.
Il suo viso si avvicinò ancora di più ed una frazione di secondo dopo sentii una lieve pressione sulle mie labbra,
mi accorsi di essere appiccicata a lui. Sgranai gli occhi.
La pressione da lieve divenne forte e qualcosa di gelido si introdusse
sotto la mia canottiera,le mani di Justin. Mani…
diedi una rapida occhiata in giro aprendo gli occhi,le mie mani erano sotto la sua camicia,
come ci erano andate? Insomma io non me ne ero praticamente accorta!
La sua lingua si intrufolò con foga nella mia bocca e la mia nella sua,ci stavamo baciando. 
Io e Justin Bieber,io e l’antipatico,io ed il mio amore.




Guardate un pò chi c'è ^^
Okay,mi sono soprpresa del fatto che
non mi abbiate fatto cercare da "Chi l'ha visto?" su rai 2,
perchè sono una persona davvero cattiva D:
Vi ho fatto aspettare così a lungo che nemmeno
io alla fine mi ricordavo più come si postavano i capitoli qui.
Okay,ora sono tornata e VI PROMETTO SO LEN NE MEN TE (?) che
da oggi 19-05-2012 POSTERO' IL CAPITOLO appena raggiunte
le 8 recensioni
Giurin Giurello *porge il mignolo* é.è

Vi voglio tanto bene, e se continuate a leggere nonostante tutta questa attesa beh,siete
delle saaaante. *-*


@xPeaceBiebs on Twitter.


 Exacutus ensis.

S
e vi interessa questa è un'altra storia che sto scrivendo,
nessuno la segue D:
Vi va di leggerla?

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Capitolo 16
*** Sixteen // Leave me alone,please ≈ ***




 Sentii le guance avvampare dal calore,poi le tempie pulsare ininterrottamente.
Lui non mi aveva ancora lasciata andare ed io,beh,gli avevo reso le cose 
facili visto che non mi ero opposta più di tanto,anzi,stavo tentanto di strappargli letteralmente la camicia di dosso. 
Ok, magari io non avevo termini di paragone così validi, ma avevo baciato qualche ragazzo e nessuno di quelli 
aveva neanche la metà dell'abilità di Justin. Era stato pazzesco: 
la lingua, le labbra.Quel ragazzo mi aveva baciata nel modo più sensuale che avessi mai sperimentato. 
Il mio cuore era il subbuglio, le classiche farfalle nello stomaco mi davanti una certa sensazione di solletico brioso e frizzante.
Mi stavo per abbandonare a lui,e questo sinceramente non andava affatto bene!
Mi ero forse dimenticata di ciò che sentivo dalla mia camera? Di tutte le ragazze 
che varcavano la porta di questa camera,ogni notte? No,non l'avevo fatto,ovvio.
"Sei pronto,Juss?" Una voce femminile e starnazzante provenne dalla porta socchiusa 
del bagno,accompagnata dallo scrosciare dell'acqua di un rubinetto o di una doccia,
Justin si irrigidì,prima di staccarsi velocemente da me. Mi guardò negli occhi per un attimo interminabile.
Avevo capito cosa stava succedendo,lui baciava me,mentre nell'altra stanza 
c'era un'altra ragazza mezza nuda che aspettava Bieber.
"Mi sto togliendo il reggiseno." Cantilenò la stessa voce,facendosi più acuta di quello che era,se possibile. 
"Arrivo dolcezza!" Urlò di rimando Jey,sempre fissandomi negli occhi.
"Dai,Juss,non vai?" Imitai il tono della ragazza,lui scosse il capo a destra e
 a sinistra lentamente,ovviamente rimanendo con lo sguardo fisso nel mio. 
Fantastico,che stupida che ero stata.
Aprì la bocca come per parlare ma non emise nessun suono,
il mio volto si contrasse in una smorfia di repulsione,che schifo! Ma non si vergognava a illudere tutte queste ragazze?
"Se esci potremmo anche iniziare." Sussurrò con un velo di acidità,
e di malizia,nei suoi occhi,rimasi stupita. "Perché?" Domandai.
"Perchè cosa?" Chiese di rimando,togliendosi la camicia e buttandola sul pavimento di parquet. 
"Perchè mi hai baciata?Perchè c'è una ragazza mezza nuda nel tuo bagno?Perchè questa vita!
Ma non ti fa schifo illudere tutte queste persone,attorno a te? Non ti senti mai in colpa?
Non pensi alle beliebers,a quelli che ti vogliono bene?!" 
La vista si fece leggermente annebbiata,probabilmente stavo per piangere.
"Beh,volevo provare le tue labbra,ma devo dire che non baci così bene come pensavo." 
Ridacchiò,guardandomi negli occhi.
"Ma potresti farmi cambiare idea." Ed ecco un occhiolino.
"Fossi in te anch'io cambierei tecnica,sembri una piovra." 
Imitai la sua parlata e feci anche io un occhiolino,si rabbuiò.
"Oh oh oh,non l'hai detto." Mi accusò avvicinandosi,sorrisi.
Volevo provocarlo,volevo fargli vedere che ero forte,non una sfigata dal pianto facile,
io ero l'Alex dura di sempre,quella che non fa mai trasparire le proprie emozioni,quella che 
è cresciuta senza dei genitori,che ha passato tre anni in un orfanotrofio del Bronx,ero io.
"Invece l'ho detto,poi come ben sai non sei il mio tipo,ricordi?" Feci un ghigno compiaciuto,
assottigliò gli occhi riducendoli a due fessure d'ira. "Sei solo una sfigata,Alexandra." Rise.
"Ti fai tanti problemi per un bacio,ma io faccio così,prendo una donna,mi 
ci diverto e la scarico.Solo s e s s o." 
Scandì l'ultima parola in lettere,mentre la mia rabbia saliva. 
"Cosa che tu,probabilmente,non hai mai fatto,vero?" 
La sua risata era maligna.
"Non sono affari tuoi." Sussurrai. 
"Tipica risposta di una verginella." Ribatté. 
In un certo senso aveva ragione,io ero vergine.
Ma che aveva d'un tratto? Tutta questa cattiveria!
"Ci si vede,io di là ho da fare." 
Poi sparì dietro la porta del bagno,seguito da delle risatine femminili. 
Uscii di fretta dall'appartamento,riprendendo le mie ciabatte. 
Una volta trovatami davanti alla porta frugai nelle tasche dei mie shortz di 
jeans per prendere le chiavi,poi aprii la porta e tornai dentro,ancora non era arrivato nessuno.
Corsi in camera e sbattei la porta,poi mi tuffai sul letto,pronta a piangere. 
Era vero,io ero una sfigata,non avevo nessuno che mi amava,non avevo nulla,ero sola al mondo.
Sul comodino scorsi una piccola lametta nera,che avevo usato per scuola,le mie dita scivolarono
 svelte verso di essa,poi la strinsero in mano."Verginella","Sfigata.","Nessuno ti ama." 
Quelle parole continuavano a girare a vuoto per la mia mente,fino a quando mi decisi.
La lama affilata percorse fulmineamente la pelle del mio polso,mille goccioline 
rosse iniziarono a fuoriuscire dalla ferita,poi un'altro taglio,altro sangue,un altro ancora,ed un altro. 
Mentre le lacrime rigavano il mio viso,gocciolando sul tappeto. 
Presi un fazzoletto e lo posai sul polso,calzando,poi mi stesi sul pavimento priva di forze.
Stranamente mi sentivo meglio,come soddisfatta,felice.
La mente vuota e libera da tutto e tutti,e da Justin.
Forse non lo sapevo,ma mi stavo innamorando di lui,non doveva succedere,
l'amore non porta mai a buone cose,è brutto.
L'amore non fa per me,troppe ferite al cuore,quelle che non si posso rimarginare,e poi,il
 'vissero felici e contenti' esiste solo nelle favole,qui,finisce tutto nella merda.
Fanculo vita,ti odio.

Ma tu Alex continua a sperare che un raggio di sole squarci il cielo e rifletta su di te,perchè prima o poi succederà.


Yooooo
Come promesso, 8 recensioni,ed ecco quà il capitolo :33
Speriamo di raggiungere le 9 in questo *-*

E se volete ho altre due storie in corso :
 
Exacutus ensis

 
Next to the Darkness.

Mi piacerebbe se voi le leggeste ♥

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Capitolo 17
*** Seventeen // Don't do this anymore! ≈ ***


 Oggi la fortuna era con me,era Venerdì,ciò stava a significare che domani sarebbe stato Sabato 
e di Sabato non c'è scuola,così non avrei visto Justin,a meno che non debba venire 
a casa mia per parlare di "Believe" con zio Dave,o stare con Luke. Va beh,per tutte le evenienze 
c'è camera mia,potrei chiudermi dentro,mettere le cuffie e la musica a palla,così da non notare nulla di ciò che mi accade intorno.
"E questo lo trovate a pagina duecentoquattordici." 
La voce del professor Wood,di matematica,irruppe nella mia mente,cacciando tutti gli altri pensieri non legati alla scuola.
"Prendi il libro." Suggerì Chaz,facendomi l'occhiolino,gli fui grata
 per avermi riportato nel mondo reale,quindi feci come mi aveva detto.
A pagina duecentoquattordici c'era scritto qualcosa sulle equazioni ed i calcoli letterali,merda,su quello proprio non capivo nulla.
"Ho notato che tu e Justin non andate molto d'accordo,da Martedì.E'successo qualcosa?" 
Chaz aveva ragione,da Martedì sera,cioè due giorni fa,non avevo più parlato con Justin,
e lui non aveva più parlato con me,l'avevo evitato con molta cura. 
Poi a scuola giravano voci che la ragazza che era in camera di Justin,quella sera,era niente poco di meno che 
Chantal Anderson,ti pareva. Dunque i due passavano parecchio tempo insieme,soprattutto perché,sorpresa delle sorprese,
era lei ad aver avuto la parte femminile dello spettacolo di teatro,Amelìe,mi pare.
E si parlava anche di una presunta scena del bacio nella commedia. Fantastico,davvero fantastico.
Questa cosa di Justin Bieber come protagonista maschile non l'avevo proprio capita,insomma,
perché proprio una star plurimilionaria nel nostro spettacolo! Non era della scuola,non frequentava le lezioni,
veniva solo quattro volte a settimana per tre ore a fare queste dannatissime prove,a questo punto sarebbe stato meglio 
Chaz,o Ryan per la parte,almeno non erano dei gasati snob.
E poi che squallore,mai una studentessa normale a fare la parte della protagonista
 femminile,sempre la chearleader con le ciocche di capelli biondissime e stra-tinte e quel visico statuario.
Questa cosa era un pò come sentir cantare Selena Gomez la canzone 'Who Says.",fa letteralmente cadere l'autostima a picco.
"Alex,dai,c'è educazione fisica ora,dannazione!Si può sapere cos'hai?" Strillò il mio amico Chaz,
tirandomi per un braccio per farmi alzare dalla sedia. Notai che la classe si era svuotata 
ed era rimasto solo il professore a sistemare le sue cartelline sulla cattedra.
"Scusa Chaz,sono solo stanca,non ho dormito molto questa notte." 
Dissi. "Ah,e sono tre notti che non dormi? Ultimamente sei sempre assente! 
Non mi saluti nemmeno la mattina quando arrivi a scuola,
hai sempre quello sguardo perso nel vuoto." Ribatté scocciato.
Probabilmente lui l'aveva detto per parafrasare,ma era vero,non dormivo da Martedì,passavo la notte a tagliarmi,o a piangere.
Avevo una voragine nel petto che non mi dava tregua,spesso mi impediva anche 
di respirare regolarmente. Come se qualcuno fosse perennemente seduto sul mio stomaco,un nodo in gola,tremendo.
Forse ne avevo anche capito il motivo,ma non lo volevo ammettere a me stessa,
non dopo ciò che vedevo. Non potevo essermi presa una sbandata per Justin,almeno 
non dopo tutto quel casino,dopo tutte le cose che avevo sentito su di lui,quale persona 
normale e non masochista avrebbe potuto lasciare che l'amore prendesse il sopravvento su di lei? Per lo più per quel ragazzo.
"Perdonami,davvero,ti prometto che oggi pomeriggio proverò a spiegarti tutto.
Che ne dici di prenderci uno Starbucks,tra amici?" Il sorriso illuminò il suo volto,poi mi abbracciò. 
"Okay Al,ti credo.Ci vediamo tra cinque minuti in palestra,ricordi? 
Non abbiamo lo stesso spogliatoio." Poi sparì,lasciandomi un occhiolino veloce.
Lentamente entrai nello spogliatoio delle ragazze,tutte si girarono a fissarmi,
io mi sistemai in un angolino,posando lo zaino con il cambio.
Si,ero qui da due settimane,e non mi ero fatta nessun amica,non avevo mai parlato con nessun altro oltre Chaz e Ryan.
Farmi amici non era nelle mie priorità,diciamo che cercavo di starmene il più in disparte possibile.
Indossai due pantaloncini corti di tuta blu ed una canottiera bianca,ovviamente tenendo
 il mio braccialetto "Copri-tagli",praticamente era un braccialetto con una doppia fila di perline,
che copriva abbastanza bene le ferite provocate dalla lametta,sui polsi.
Finii di calzare le scarpe da ginnastica,bianche,ed uscii per prima dallo spogliatoio per andare da Chaz,mi sentivo persa senza di lui.
"Eccomi." Sussurrai posizionandomi accanto a lui,vicino al muro.
Eravamo in anticipo,la lezione sarebbe iniziata tra dieci minuti.
"Oggi mi sento carico,dammi un cinque." Scherzò Chaz,alzando la mano aperta,per schioccarmi un cinque.Sorrisi e glielo battei.
Il suo sguardo si spostò torvo sul mio polso,poi mi guardò negli occhi.
"Posso vedere il tuo braccialetto?" Domandò,sorridendo falsamente.
"P-perché,scusa?Sei diventato Gay?" Ridacchiai,ma lui rimase irremovibile. 
"Tu fammelo vedere." Ribatté impassibile.
Merda,che si sia accorto di qualcosa?E' impossibile!
"Dai,tra poco comincia la lezione,facciamo riscaldamento?" Sorrisi.
Mi girai di scatto e tentai di allontanarmi,ma Chaz mi prese la mano e velocemente sfilò il bracciale.
Subito tentai di coprire il polso con una manica,ma mi accorsi di avere una semplice canottiera,così lo 
coprii con l'altra mano e continuai a camminare,sperando che non avesse visto nulla.
"Alex!Che cazzo ti sei fatta?!" Gridò raggiungendomi.
"Che cosa?" Tecnica della finta tonta,Yeah.
Prendendomi per mano mi spinse nello sgabuzzino della palestra,poi socchiuse la porta lasciando filtrare un pò di luce.
Con la forza mi prese il polso,sollevandolo velocemente verso il suo viso,poi mi guardò negli occhi.
"Questo." Sussurrò.
"Ti posso spiegare...io non volevo farlo,ma dopo mi sono sentita meglio e..." Mi bloccò,abbracciandomi.
"Alex,io ti starò vicino! Perché lo hai fatto!?" 
Gli raccontai tutto,dalla morte dei miei,fino a Martedì sera,
lui ascoltò attentamente e decidemmo di saltare la lezione di Educazione Fisica.

Ma cosa più importante mi promise che non l'avrebbe mai raccontato a Justin,
o sarebbe stato un altro bel pretesto per chiamarmi "Sfigata.".




Yooooo
Eccomi,sono sempre qui,come promesso
NON VI ABBANDONERO' PIU' ù.ù
Dovrete pregarmi in ginocchio per farmi andare via AHAH
La nostra Alex si taglia,già già.
:( Tutta colpa del Biebs 
Beh,vedremo come andrà a finire ;)



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Capitolo 18
*** Eighteen // I'm sorry! ≈ ***


 Come avevo promesso a Chaz era ora del nostro pomeriggio tra amici,
da Starbucks,fortunatamente mi ero liberata in gran parte del peso che
portavo sul cuore,della mia storia. Si era dimostrato parecchio comprensivo
nei miei confronti ed,insieme,avevamo marinato la lezione di Educazione Fisica,rinchiusi a parlare,nello sgabuzzino dei bidelli.
Aveva promesso che mi sarebbe sempre stato accanto nei momenti di sconforto,
ed io ovviamente gli credevo,forse perché era l'unico che si era dimostrato un vero
amico,ovviamente anche con Ryan andavo molto d'accordo,ma con Chaz era stato diverso.
Fin dalla prima volta,quando si era seduto accanto a me,due settimane fa,a matematica.
Con la sua faccia leggermente paffuta ed i capelli castano chiaro con il ciuffo,quell'aria così
simpatica e fanciullesca,semplicemente mi fidavo ciecamente di lui.
Al contrario di Justin,con qui non avevo avuto modo di legare,era strano! I primi giorni,
la prima settimana in cui ci eravamo conosciuti,era stato simpatico,un pò odioso ma simpatico,
divertente. Invece ora non aveva nemmeno più quel briciolo di riguardo per me,o magari
per tutti gli altri che gli stavano intorno,tralasciando le puttanelle e Chantal.
Era diventato acido,insolente e quasi cattivo,non ne capivo il motivo.
"Eccomi! Scusa il ritardo!" Ansimò Chaz,sedendosi al tavolo di Starbucks con me,
mi stampò un leggero bacio sulla guancia poi si accomodò. "Allora? Tutto bene?"
Porgendomi quella domanda lanciò un'occhiata al mio polso sinistro,qual gesto mi fece sentire male.
Significava che ora mi vedeva come una psicopatica che passava il suo tempo libero ad incidersi i polsi,forse?
"Tutto bene." Sospirai sorseggiando un pò del mio cappuccino che si era raffreddato
aspettando Chaz,lui sorrise teneramente,poi mi prese la mano,intrecciandola con la sua sopra il tavolo.
"Riguardo a questa mattina,Spero di esserti stato d'aiuto." Sussurrò accarezzandomi
il polso dove avevo le ferite. "Ci tengo a te,sei un'ottima amica." Ribatté un'altra volta.
Non potei fare a meno di sorridergli. "Anche tu sei un ottimo amico,
Chaz,non so come farei senza di te,ora,davvero"
Ricambiò il sorriso,poi sentii dei colpi di tosse piuttosto seccati,affianco a noi.
Spostai lo sguardo in quella direzione e trovai un Justin abbastanza incazzato,almeno credevo.
"Possiamo sederci o disturbiamo?" Disse poi ironicamente lanciando un'occhiata alla
mia mano intrecciata con quella di Chaz,ci guardammo e staccammo le nostre mani contemporaneamente,imbarazzati.

Fantastico,ora il mio migliore amico ci provava con Alex,fortuna che mi aveva invitato
qui per chiarire con lei.Non che mi piacesse,insomma,cioè si,non era brutta,no?
Solo che non andavamo per niente d'accordo,lei mi odiava,forse era colpa mia però,
visto che la trattavo leggermente male,magari ero stato stronzo Martedì sera a baciarla,
poi a dirle che baciava male ed infine,ciliegina sulla torta,a buttarla fuori per andare a scopare con Chantal.
Al contrario di ciò che le avevo detto baciava veramente bene,era stato pazzesco,
probabilmente il bacio più...eccitante che mi avessero dato.
Era riuscita a farmi ansimare solo con quel lieve contatto di labbra,anche se
non l'avevo dato a vedere,mi aveva letteralmente steso. Con quei capelli
castano-rossicci,gli occhi di ghiaccio come se all'interno ci fossero milioni e
milioni di frammenti di diamanti,o tantissime goccioline d'acqua limpida.
"Devo passare in un negozio,mi accompagnate?" Domandò Ryan rivolto a
Chaz e Alex,più che altro. Lei schioccò un'occhiata preoccupata a lui che annuì.
Probabilmente lo maledisse nella sua testa per aver risposto di si. Non ci voleva un genio per capire che non mi voleva più vedere.
Dopo pochi minuti ci alzammo ed uscimmo dal locale,per dirigerci alla meta di Ryan.

"Ma sei stupido?" Sussurrai all'orecchio di Chaz,quando
mi fui accertata che ne Ryan ne Justin potessero sentirmi,lui sghignazzò..
"Non so che ti abbia fatto,ma dovrai parlargli prima o poi!" Rettificò.
Ah,già,piccolo particolare,avevo saltato una piccola parte nel racconto che avevo descritto a Chaz,il bacio.
Camminammo un pò,poi Justin si fermò,squadrandoci attentamente.
"Non ho soldi per il taxi,voi?" Domandò.
Ognuno comincio a frugare nelle proprie tasche e nel portafoglio,trovai cinque dollari ed una spilla.
Ryan aveva due dollari con sé,Chaz quattro e Justin si era dimenticato il portafogli a casa.
"Dai,di che sei Justin Bieber e ci portano gratis." Suggerì Chaz ridendo,Justin sorrise.
"In tutto abbiamo undici dollari,possiamo prendere la metro."
Bieber con un cenno della testa indicò la metropolitana,proprio affianco a noi.
All'improvviso sentii il sangue pulsare nelle tempie.
Stetti in silenzio,poi osservai Chaz speranzosa,era già sceso con
Ryan,oddio,no,per favore. Le gambe iniziarono a tremare e mi sentii incredibilmente sola,ricordai tutto,il terrore,le urla.
"Che fai? Non scendi?" Sentii Justin parlarmi con una punta
di disprezzo,era già a metà scala del passaggio sotterraneo,io ero ancora 
all'inizio,non avevo sceso nemmeno un gradino.
Lui sbuffò annoiato poi mi venne vicino.
"Non è difficile,uno,due,uno,due." Disse scendendo gli scalini lentamente,come a farmi vedere come si faceva.
"Io non vengo...p-possiamo andare a piedi? Vi prego." Balbettai piantando i piedi a terra come una bambina.
"Sbrigati,non ho tempo da perdere!" Esclamò prendendomi di forza
per un braccio,mi fece male,ma non pensavo a quello.
"Ti prego,andiamo a piedi!" Continuai ma il volto di Justin si fece
più spazientito,intanto le lacrime cominciavano a riempirmi gli occhi.
"Sei una bambina viziata,Alex!La cocca dei genitori,a cui comprano tutto,
sei abituata ad avere tutto di vinta,ma non è così la vita!"
Lui veniva a dare lezioni di vita a me,ora?Non avevo forza per ribattere,sussurrai un 'No' molto fievole.
"Si invece! E dimmi...non prendi mai la metropolitana perchè è un mezzo pubblico?Viziata!"
Mi asciugai le lacrime con il polpastrello della mano. "Ti sbagli." Biascicai piangendo.
"Non pensavo fossi così snob." Puntualizzò fissandomi con disprezzo.
Non ce la feci più,cominciai a correre più velocemente possibile verso casa,
per rifugiarmi nella mia stanza a piangere.Perchè era così cattivo con me?Che cosa gli avevo fatto?

Stupida ragazzina,non pensavo fosse così.
Scossi il capo prima di scorgere Chaz e Ryan corrermi incontro dal sotto passaggio,salendo i gradini velocemente.
"Brò,sei un coglione!" Gridò Chaz incazzato nero con me,mi lanciò uno sguardo furioso.
"Calmati amico." Ridacchiai.
Era cotto da Alex,sempre a difenderla,ecco.
"Porca miseria! Le sono morti i genitori in un incidente in metropolitana!
Davanti ai suoi occhi! Vuoi essere più gentile!" Urlò ancora più forte,qualche passante ci guardava preoccupati.
Improvvisamente mi sentii un lurido verme,un magone mi riempì il petto,che stronzo che ero stato!
Senza pensarci iniziai a correre più veloce che potevo verso la direzione di casa mia,cioè anche quella di Alex.
Il traffico intenso di New York mi impediva di andare velocemente,al diavolo! Mi intrufolai tra uno
spazio e l'altro di una macchina,in strada,una macchina mi suonò il clackson ripetute volte,un'altra
stette per investirmi,ma non importava,dovevo solo chiarire con Alex!
A chi volevo prendere in giro! Lei era perfetta,mi piaceva da impazzire!
Scivolai sul cofano di una macchina con il sedere,questa suonò.
Avevo il fiatone una volta arrivato davanti casa,erano venti minuti che correvo a perdifiato senza sosta.
Salii le scale con uno scatto di adrenalina e mi trovai davanti alla sua porta,suonai vivacemente ma nessuno mi aprì.
"Andiamo!Cazzo!" Esclamai dando un pugno al legno scuro.
Velocemente entrai nel mio appartamento e mi diressi in salotto.
Non avrei mai pensato di fare una cosa simile,ma...
Si tratta di Alexandra.
Uscii in balcone e chiusi gli occhi,o la va o la spacca.
E io speravo con tutto me stesso che andasse. 






Yooooooooooo
Non ho nulla da dire a parte:
-10 recensioni sarebbero fantastiche ♥
e mi fareste pacere se recensireste questa Fan Fic
sui 1D ;)
(Non sono una directioner,ma mi piacciono) 
:33


 

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Capitolo 19
*** Nineteen // Save me. ≈ ***



 Dal piccolissimo spazio tra il mio balcone e quello della camera di Alex 
c'era pochissima distanza,praticamente mezzo braccio. 
Con un balzo felino arrivai nel suo e poi tastai il mio corpo per constatare se ero ancora vivo,e lo ero,per fortuna.
Pregai che nessuno mi avesse visto,altrimenti domani mattina sui i giornali ci sarebbe stato scritto: 
"Bieber tenta il suicidio." o qualcosa di simile,poi le mie fans si sarebbero preoccupate.
Entrando lentamente nella sua camera mi trovai davanti una scena orribile. 
Le tende blu impedivano al sole di filtrare nella stanza buia ed Alex era rannicchiata al muro,piangeva.
Intorno a lei erano sparpagliati una decina di fazzoletti,ma...rossi.
Scorsi anche una lametta tra le sue mani ed i suoi polsi pieni di ferite e sangue ancora fresco. Mi sentii malissimo.
Sapevo che l'artefice di tutto ciò ero io,e non me lo sarei mai perdonato,dannazione!
"...Alexandra! Mio Dio!" Esclamai inginocchiandomi davanti a lei.
Teneva lo sguardo basso,notavo le lacrime che si infrangevano sul pavimento. 
Le gambe iniziarono a cedermi e le tempie a pulsare convulsamente,dovevo chiamare un'ambulanza!
"Non muoverti!Chiamo l'ospedale!" Sussurrai al suo orecchio,prima di stamparle un leggero bacio sulla guancia umida,di lacrime.
"No!" Tossì asciugandosi le lacrime e provando ad alzarsi,troppo debole ricadde a terra,producendo un tonfo a malapena percettibile.
"Scusami,ti prego,perdonami!" Iniziai a piangere. "Io non sapevo dei tuoi genitori,scusa!" 
Continuai,Alex sorrise leggermente.
"Non preoccuparti,ci sono abituata." Poi i suoi occhi mi inchiodarono.
Come due calamite mi attiravano ad essi e non potei fare a meno di avvicinarmi al suo viso,così bello e delicato.
Presi la sua faccia tra le mani e con il pollice le asciugai le lacrime che aveva sotto gli occhi,che continuavano a squadrarmi indecifrabili.
"Non sei così Justin,sei diverso." Sussurrò d'un tratto,accennando un lieve sorriso,arrossii.Che voleva dire?
"Perché ti ostini ad essere la persona che non sei?" Domandò.
Non risposi,mi diressi nel suo bagno nella speranza di trovare un kit di primo soccorso. 
Fortunatamente sulla mensola dopo la porta c'era una valigetta azzurra,la aprii e 
ne estrassi una garza ed un disinfettante,munito di fazzolettini.
Quando tornai in camera notai che non si era spostata di un millimetro,stesso sguardo fisso,stessa espressione enigmatica.
Mi sedetti accanto a lei e le presi una mano. Cominciai a strofinare 
delicatamente sulle ferite il disinfettante. Contrasse il viso in una smorfia di dolore,poi emise un gemito strozzato.
"Brucia!" Si lamentò sfilando la sua mano dalla mia di scatto,poi soffiò sui polsi. Sorrisi e le ripresi le mani.
"Resisti qualche altro minuto." Sussurrai soffiando sulle ferite,notai che l'espressione sul suo volto si fece più rilassata,quasi sollevata.
Un quarto d'ora dopo nessuno aveva più parlato,ci eravamo limitati a stare seduti l'uno affianco all'altra fissando il pavimento in parquet.
Lanciai una rapida occhiata alle braccia,la garza di cotone le copriva il punto in cui si era tagliata.
"Mi odia." Sospirai per interrompere il silenzio,si girò di scatto verso di me,con aria interrogativa.
"Chi?" Chiese poi,cercando il mio sguardo,non ricambiai.
"La mia sorellina,ha quattro anni,si chiama Jazmyn e quando ieri l'ho chiamata,
non ha voluto parlare con me,al telefono." Buttai fuori tutto d'un fiato,alla fine dovetti fare un lungo respiro a pieni polmoni.
"E perchè?" Con aria innocente si avvicinò ancora di più a me,poi mi 
prese una mano,accarezzandola. Pensare che ero io che dovevo aiutare lei,non viceversa.
"Forse perché ha capito che razza di persona sono diventato." 
Esclamai mettendomi la testa fra le ginocchia piegate,lei continuò ad accarezzarmi 
lentamente la mano,procurandomi un leggero solletico.
"Anche i miei genitori non vogliono più vedermi,mia madre ha provato ad aiutarmi,
ma ormai sono tre mesi che non vado a trovarla.Stessa cosa con mio padre,non lo vedo da cinque mesi." 
Sentii che gli occhi si inumidivano e le lacrime bagnavano il mio viso velocemente.
Quando alzai lo sguardo vedevo tutto opaco,sfocato e confuso,mi girai lentamente verso Alex che mi osservava interdetta sul da farsi.
Aprì le labbra come per parlare,ma non disse nulla.
"Mi sento così solo." La voce che mi uscì in quel momento non sembrava la mia,non poteva essere la mia.
Era rotta dal pianto,fievole,roca,appena sussurrata ed avrebbe fatto pena a chiunque. 
Mentre un'altra lacrima prendeva la rincorsa sentii una pressione sul mio corpo. 
Alex si era seduta davanti a me,abbracciandomi caldamente. 
Singhiozzavo ininterrottamente e mi sorpresi per essere così debole in quel momento. 
Non avevo mai raccontato come mi sentissi,nemmeno a Ryan e Chaz,
ed ora non potevo crederci,mi stavo aprendo con Alexandra,che conoscevo da tre settimane. 
"Scusami." Le dissi,riferendomi a Martedì sera,lei capì al volo ed annuì.
"Justin tu non sei solo." Disse d'un tratto,io la guardai.
"Ci sono Ryan,Chaz,Scooter..." Oh,si,ci sono loro.
" E ci sono io." Sussurrò infine,guardandomi negli occhi.
Mi ci volle una fatica incredibile per non baciarla e non rovinare il momento.

"E' tardi,ormai quel che è fatto è fatto. Tutte le ragazze che ho illuso,
il modo in cui mi sono comportato.
" Lei sorrise.

"Prometto che ti aiuterò." Disse.
"Grazie." Risposi io,poi mi avvicinai al suo viso,fino a rimanere con un centimetro di distanza con le sue labbra.
Il mio sguardo si spostava dagli occhi alla bocca,insistentemente.
Lei si avvicinò un altro pò,poi chiusi gli occhi,pregustandomi il momento.

Sentii una lieve pressione sulla guancia destra,aprii gli occhi.
"Allora...amici?" Propose facendo spallucce e staccando le labbra dalla mia guancia,io annuii.
"Amici." Sorrisi leggermente.
Già amici,solo amici.





Io vi amo,siete fantastiche,amo leggere le vostre recensioni perchè 
dfjshnfkjdnbfcjs vi adoro ù.ù
Se questa volta ci saranno 11 recensioni giuro che tenterò di rispondere a tutte x'D♥

Poi,due punti :
- A scrivere la storia sono SOLO IO,non siamo due ragazze,ne tantomeno tre,SONO IO e mi chiamo Benni,piacere :33
- Ho iniziato due altre storie e vi pregherei (vi supplico) di leggerle,vi prego *-*


 Paris code <--- Sfornata 10 minuti fa,ci tengo come non so cosa a questa é.é
E' su Jason McCan,sapete tutte chi è vero? (E' la parte del Biebs in CSI)

 My heart is nuclear <--- Anche a quetsa ci tengo un SACCO :3
E' su Mr Styles,perchè varie directioners mi hanno chiesto di scriverne una sui 1D quindi... Ta daaaaaaa :3
All'inizio non ero convinta,perchè sono una Belieber...però ho rischiato :D

xPeaceBiebs on Twitter
Guai a voi se non date almeno un'occhiata alle mie nuove FF #muchlove é.è


 

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Capitolo 20
*** Twenty // Jake. ≈ ***


 Era Sabato pomeriggio e mi sentivo sollevata da quando,la scorsa sera,avevo chiarito con Justin.
Si era dimostrato così fragile,che era tutto il contrario di ciò che immaginavo.
Infondo era come me,volevo apparire così dura,ma infondo non lo ero poi tanto.
"Alex!" Urlò Luke,buttandosi sul divano con me e facendomi sobbalzare,poi mi spettinò i capelli.
"Luke,smettila!" Ridacchiai spettinando i capelli pure a lui,poi si fece serio.
I suoi grandi occhi azzurri mi squadravano curiosi.
"Senti..." Cominciò interdetto,mi stava venendo ansia. 
"Ho notato che ultimamente hai fatto amicizia con...Justin." Si,diciamo che dopo una settimana nel quale
mi aveva trattato di merda ora si era deciso ad aprirsi e raccontarmi qualcosa. Mi dispiaceva tantissimo per lui,
ma tutto sommato gli stava bene,se l'era andata a cercare,aveva usato la sua fama per portarsi a letto mezzo mondo.
"Si,è simpatico." Dissi più a me stessa che a lui,lo vidi contorcere le labbra
poco convinto,poi aprì la bocca per parlare.
"Sai benissimo che sono suo amico,ma non tratta bene le ragazze,ecco."
Sussurrò d'un fiato,sistemandosi sul divano.
"Per cui...preferirei che non ti innamorassi di lui."
A quel punto arrossii improvvisamente,sentii le guance avvampare e diventare più calde.
"Non preoccuparti! Non mi piace." Mi affrettai a dire. "Ed io non piaccio a lui,quindi..."
Lasciai la frase in sospeso e sentii le guance tornare di una temperatura normale,possibilmente sotto i 130° gradi.
"Perfetto." Lo abbracciai e me ne tornai in camera per starmene un pò sola.
Mi guardai i polsi,erano pieni di piccoli e grandi tagli,asciutti,ripensai agli occhi di Justin quando mi aveva
trovata lì per terra a piangere,con la lametta nelle mani.
Era sconvolto,quasi deluso,ma subito era corso ad aiutarmi.
Poi ricordai ciò che avevo fatto durante la settimana,ma certo!
Avevo incontrato Jake,il mio migliore amico all'orfanotrofio... a proposito di Jake,dovevo chiamarlo! 
Aveva detto che sapeva dove avrei potuto allenarmi per il ballo,e mi ero decisa,volevo riprendere a danzare,
mi sentivo bene,mi liberavo da tutti i pensieri,era come volare.
Cercai sul comò spostando tutti i soprammobili e gli oggetti,poi trovai un foglietto! Ecco,ero sicurissima di averlo posato lì!
Velocemente lo lessi e digitai il numero sul mio telefonino,perfetto.
Una manciata di secondi dopo rispose.
'Pronto?' Chiese titubante,sorrisi al sentire la sua voce.
'Jake!Sono Alex,ti ricordi?' Esclamai.
'Alex! Ovvio,come posso dimenticarmi di te? Pensavo non mi avresti più chiamato.' Ridacchiò,io deglutii rumorosamente.
'Scusami,sono stata impegnata con la scuola...' Bugia.
'Figurati...' Bofonchiò.
Ci furono qualche secondi di silenzio,poi mi decisi a parlare.
'Ti va se ci vediamo?Ora?' Aspettai impazientemente la sua risposta.
'Ovvio...facciamo da me? Ti devo mostrare anche quel posto per ballare,non vedo l'ora.'
Rabbrividii a sentirglielo dire,con un sorriso enorme chiesi il suo indirizzo e mi catapultai fuori casa.
Dopo mezz'ora di Taxi arrivai davanti la sua casa.
Era un appartamento dai mattoni bordeaux e le facciate completamente piene di graffiti,
aprii e salii le scale fino ad arrivare al piano che mi aveva detto,il quarto. Bussai lentamente ed aspettai che qualcuno aprisse la porta.
Un attimo dopo la aprì,come se fosse lì davanti ad aspettarmi da chissà quanto tempo,io gli sorrisi.
"Alex!" Esclamò abbracciandomi calorosamente.
"Jake!" Urlai di rimando,poi ci staccammo.
"Vieni,entra." Sussurrò spingendomi all'interno.
Non era male,il salotto era unito alla cucina,la televisione ed il divano sulla destra,l'angolo cottura sulla sinistra. Il muro era ricoperto da una carta da parati giallo chiaro.
"Posso offrirti qualcosa?" Domandò gentilmente,scossi il capo sorridendo.
"Okay,in questo caso...seguimi,ti porto a vedere quel posto."
Era elettrizzato,si vedeva. Uscì velocemente dalla porta ed insieme camminammo per qualche minuto parlando del più e del meno.
Finalmente arrivammo in un palazzo ridotto piuttosto male,anch'esso pieno di graffiti.
Jake mi sorrise rassicurante,poi mi prese la mano per accompagnarmi. Rimasi interdetta ma mi fidai di lui.
Varcata la soglia della porta ci accolsero delle grida,di una qualche litigata.
"Scusa,ma qui sono tutti ragazzi del ghetto,ogni tanto scoppia qualche rissa." Fece l'occhiolino,annuii e deglutii rumorosamente.
Avevo fatto di tutto per scappare del Bronx ed ora ci venivo di mia spontanea volontà.
C'erano tante porte che davano sul corridoio,mentre camminavo mi guardavo intorno.
In una c'era una palestra con qualche attrezzo,nell'altra una piccola rampa da skate,in un'altra ancora dei ragazzi
che suonavano qualcosa. Alla fine,l'unica porta in mezzo,infondo al corridoio. Ci fermammo lì davanti ,
Jake sorrise avvicinandosi,io non mi mossi.
"Perfetto,non c'è nessuno." Sussurrò,poi fece segno di seguirlo.
Aprii la porta scolorita,mezza bordeaux,poi entrai.
"WOW." Riuscii solo a dire,era fantastico!
La stanza era grande e molto luminosa,al contrario di tutte le altre,era piena di finestre,accompagnate da tende blu.
Il parquet di legno chiaro,i muri bianchi con varie foto appese,quattro stereo,le sbarre ai lati,lo specchio grande una parete. Questa era la sala ballo.
"Ti piace?" Disse abbracciandomi da dietro.
"E' fantastica!" Urlai correndo al centro,lui ridacchiò.
"Beh,puoi venire quando vuoi,è spesso libera." 
"Seriamente?" Domandai incredula.
"Seriamente." Lo abbracciai calorosamente.
"Beh,fammi vedere quello che sai fare." Mi incitò,mettendo su un CD nella radio.
Give me everything di Pittbull,inizio a buttare giù qualche passo,non potei non lasciarmi andare.
Ed eccomi a ballare,esattamente cinque anni dopo,con la stessa persona.



Heyyyy
Spero vi piaccia,
-11 recensioni ♥
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Capitolo 21
*** Twenty-one // A new friend. ≈ ***


"Ma ti rendi conto?!" Gridò Chaz,spaccandomi i timpani.
"Ho preso una C+ nella verifica di matematica!" Era dalla prima ora,cioè quando ci avevano dato il compito.
Evidentemente per Chaz una C+ corrispondeva ad una
A,ed ero contentissima di vederlo così felice,metteva pure me di buon umore.
A proposito,io in quel test avevo preso una bella B,mi bastava,considerate l
e mie scarsi doti in matematica.
Dovevo comunque tenere la mia media discreta,altrimenti Zio
Dave si sarebbe arrabbiato ed avrebbe telefonato a Stephanie,
la mia madre adottiva,per dirle i miei brutti voti,e non sarebbe stato conveniente per me.
Avevo sentito lei e Bob qualche volta,una alla settimana,due,quindi cinque volte su per giù,mentre con mio fratello quasi tutti i giorni,due o tre SMS non facevano male a nessuno,no?
Gli avevo scritto qualcosa di carino i primi giorni,ad esempio un "Mi manchi."
E lui aveva risposto con un benevolo "Stai quanto vuoi,la tua camera mi piace." Fantastico,che fratellino amorevole.
"Che c'è il Mercoledì alla mensa,di solito?" Domandai svogliatamente,entrando nella grande sala pranzo.
"Sono tre settimane che vieni a scuola qui,ormai,dovresti aver imparato il menù del Mercoledì."
Ridacchiò prendendo due vassoi e mettendosi in fila,uno me lo porse.
"Scusa,mia colpa." Scherzai avanzando mano a mano che la fila si accorciava,
vidi che oggi c'erano patatine fritte e wustel,okay.
La signora della mensa mi riempì il piatto di patatine.
"Basta così." Le sussurrai,altrimenti non ce ne sarebbero state più per gli altri. 
"Su,metti un pò di carne su quelle ossa!" Rispose burbera,prima di sbattermi quattro
wustel nell'altro piatto.Con la faccia tra lo schifato e il "Ma che cazzo?"
Mi cercai un tavolo libero per me e Chaz,perfetto!
L'ultimo a destra,di solito prendevamo sempre quello visto che era abbastanza appartato e lontano da sguardi indiscreti.
"Le mangi tutte?" Bofonchiò Chaz a bocca piena,indicando il mucchio straripante di patatine che mi aveva rifilato la cuoca.
"Serviti pure." Gli sussurrai ridendo,lui sorrise e si avvicinò il piatto al proprio vassoio facendo una faccia buffissima.
"Venite da papino." Ridacchiò,certe volte Chaz non era del tutto normale,veramente,ma era ciò che amavo di lui.
Feci in tempo a vedere il mio amico cambiare espressione,dal divertito al sorpreso,che mi ritrovai bagnata dalla testa ai piedi.
"Così ti stanno meglio i capelli,oh e il trucco colato,perfetto!" Esultò Chantal dietro di me,ridendo con le sue amichette.
"Già,così i capelli ti stanno meglio!" Fece il verso l'altra ochetta.
Chantal la fulminò con lo sguardo.
"Ti ho già detto che non devi copiare le mie battute!"
Starnazzò,l'altra alzò le spalle maledicendosi. Penose.
Mi alzai senza dire nulla per dirigermi al bagno,se non altro per sistemarmi il trucco,
o sarei sembrata un panda.Non che abbia qualcosa contro i Panda,
sono carini e pandosi,ma non credo a me starebbe bene un trucco così marcato.
"Scappi?" Strillò l'oca esagitata facendomi lo sgambetto,per un soffio non caddi,
perchè Chaz spuntò da dietro di me e mi prese per il braccio.
"Oh,l'amichetto." Sorrise. "Non ti basta Bieber,troia?" Io e Bieber che?!
Oh merda ecco il motivo per il quale ce l'aveva con me,lei credeva che io e
Justin stessimo insieme?Ma che cazz...!?
"Io non sto con Justin!" Gridai di rimando,lei rise di gusto.
"Questo lo sapevo,come potrebbe mettersi con una come te?"
Continuò a ridere così tanto che era piegata in due. Poi si fece seria,mostrando uno sguardo assassino rivolto a me.
"Stagli lontana,o ti renderò il soggiorno qui un inferno,Alexandra."
Dopo avermi puntato il dito indice contro se ne andò sculettando.
Avrei voluto rispondere con una frase ad effetto,come l'altra volta,quando le avevo buttato addosso l'insalata.
Ma l'unica cosa che riuscii a fare fu starnutire,poi mi ricordai di essere tutta zuppa.
"Alex...mi dispiace." Sussurrò Chaz prendendomi per mano e trascinandomi fuori dalla sala mensa,ringraziai
Dio perchè c'erano poche persone,infatti eravamo andati presto,di solito incominciava a riempirsi una decina di minuti più tardi.
Mi accompagnò davanti la porta del bagno delle femmine,poi mi passò la sua felpa verde,rimanendo a maniche corte.
"Grazie." Sussurrai,prima di entrare.
"Alex!Che è successo!" Urlò una voce dalla fine del corridoio. Ryan.
Corse ad abbracciarmi,rischiando di bagnarsi tutto.
"Chantal?" Domandò,io annuii entrando in bagno.
In un paio di minuti riuscii a pulirmi il trucco sbaffato ed a cambiarmi.
Uscii con la maglietta che avevo in mano,dopo averla strizzata sul lavandino era tutta piegata,
peccato se si fosse rovinata,era una delle mie preferite,gialla con un segno della pace tutto colorato.
"Su ora andiamo a casa." Biascicò Chaz,ma Ryan ci interruppe.
"Prima dobbiamo passare un attimo in sala teatro,da Justin,devo chiedergli una cosa." Annuii e mi diressi verso l'aula teatro.
Era grande e sempre poco illuminata,la platea era composta da tante sedie di velluto bordeaux ed il palco era rettangolare ed enorme.
Vidi Justin sul palco,insieme a Chantal,stavano provando.
Le voci facevano eco e si sentivano fino ad infondo la sala,dove eravamo noi.
"Bravissimi ragazzi!" Urlò Miss Sand,la professoressa di Teatro e musica,battendo le mani.
Ryan sventolò il braccio verso Justin,per farsi vedere,lui sorrise e con un salto scese dalla
piattaforma,lasciando Chantal,che stava continuando la scena,con una faccia sorpresa.
"Yo!" Urlò correndo verso di noi,poi mi guardò.
"Alex,che hai combinato!?" Prese in mano una ciocca dei miei capelli bagnati,poi interrogativo mi guardò negli occhi.
"Fuori piove." Dissi priva di emozioni.
"Ma se un quarto d'ora fa,quando sono venuto,c'era il sole!" Esclamò.
"E ora piove." Ribattei sicura,sostenendo il suo sguardo.
Confuso si girò verso Chaz e Ryan.
"E' vero?" Chiese conferma,che bello!Si fidava di me,se non altro.
"Già,piove tantissimo." Obbedirono in coro,Justin annuì.
"Si,piove tantissimo!" Chantal si unì a noi,abbracciando da dietro Justin.
Lui sorrise e lei pure.
"Vi presento Chantal,anche se credo la conosciate già." Lei da dietro Justin ci rivolse uno sguardo malizioso e cattivo.
"Piacere." Sussurrai guardandola,lei sorrise acidamente.
"Il piacere è tutto mio." Starnazzò,stringendo a sé Justin ancora di più,e fissandomi con aria di sfida.
"Elric,Butler e Somers all'ufficio del preside."
Una voce meccanica si udì dagli altoparlanti,noi tre ci scambiammo un'occhiata confusa.
"Forza,andate,ci vediamo dopo." Sorrise Justin,Chaz e Ryan
ricambiarono,io invece uscii di tutta fretta per dirigermi all'ufficio.
"Perchè il preside ci ha convocati?" Domandò Ryan,Chaz fece spallucce.
Entrammo lentamente nella piccola stanza,il Signor Balmer se ne stava seduto con le mani unite sopra la scrivania.
Era un uomo sulla mezza età,afroamericano,e abbastanza simpatico,spesso.
"Ragazzi." Ci salutò con un cenno del capo,invitandoci a sedere davanti alla sua scrivania.
"Ovviamente saprete perché vi ho chiamati e devo dire che il vostro comportamento mi ha alquanto deluso..."
Prima di farlo finire lo interruppi.
"Ci potrebbe ricordare il motivo per il quale siamo qui?" Domandai.
Probabilmente con quella domanda sembrai un pò impertinente,ma il punto è che non sapevo perchè me ne stavo lì.
"Beh,suppongo che insultare la signorina Anderson in quel modo non sia una cosa trascurabile." Ribatté.
CHE COSA? Nessuno di noi tre aveva insultato Chantal...quella brutta...
"Quindi ho deciso di punirvi con dei lavoretti. Nel caso la storia si ripeta
sarò costretto a prendere provvedimenti più rilevanti,sia chiaro.
"
Noi annuimmo lentamente,pensai che sia io,che Ryan,che Chaz, ora nella mente avessimo un solo pensiero,uccidere quella Stronza.
"Dovrete aiutare con gli oggetti di scena del teatro e con la realizzazione dello spettacolo.
Tre giorni a settimana,dopo scuola,quando i vostri compagni fanno le prove,voi dovrete lavorare.
Butler e Somers,voi dipingerete e realizzerete gli oggetti di cartone per le scene,mentre lei,
Elric,dovrà preoccuparsi delle luci,il sipario ed i suoni.Potete andare.
" Detto questo lentamente ci alzammo per uscire.
"Quella puttana!" Sussurrai tra i denti,loro tenevano i pugni serrati.
"Alex,non ti preoccupare,diremo tutto a Justin." Disse Chaz,io lo bloccai.
"NO! Non ci pensare nemmeno,non dire nulla a Justin,
o lei farà altre cose simili a questa!
" Esclamai,loro tacquero.
"Si,ma se ti infastidisce ancora,a quel punto non risponderò di me." Sussurrò Chaz cingendomi le spalle con un braccio.
Tornammo nella sala prove per riferire alla signora Sand del nostro impiego.
Lei sorrise dicendo che aveva proprio bisogno di aiutanti e che avremmo potuto iniziare proprio domani.
"Alex,ragazzi,potrete assistere alle prove!" Esultò Justin.
"Si! Pensate,potreste essere i primi ad assistere alla scena del bacio!
Probabilmente la proveremo domani.
" Oh,scena del bacio,perfetto.
Ora la mia vita faceva ufficialmente schifo.

Enjoy.






Holaaaaaaa
ç.ç Dico solo che l'altra volta ci sono rimasta male,ci sono state POCHISSIME recensioni :(
Se volete farvi perdonare ne voglio 10 ù.ù


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Capitolo 22
*** Twenty-two // Are you jealous? ≈ ***


Verso le quattro,due ore dopo essere uscita da scuola,
decisi che era il momento di andare ad allenarmi al ritrovo con Jake.

Da Sabato ogni giorno,più o meno a quest'ora,prendevo un taxi e me ne andavo al Bronx,
Jake mi aspettava dentro la palestra,poi ballavamo,fino alle sei,fino a quando ne avevamo voglia.

Avevo ripreso a danzare da cinque giorni,non mi ero mai sentita meglio.
Era come se avessi ritrovato una parte di me perduta da tempo,che non si era ricongiunta con il resto.
Mi mancavano quei momenti in cui l'unico pensiero era la danza,
tutto il resto svaniva magicamente e mi ritrovavo sola in un altro universo.
Inoltre ero diventata nuovamente molto amica di Jake,era il solito,simpatico,dolce e disponibile ad aiutarmi,sempre.
Uscii dalla porta allacciandomi in velocità il giubbotto ed aggiustandomi il cappello che avevo in testa.
Il borsone con l'occorrente per il ballo mi scendeva dalla spalla con ogni piccolo movimento,e le cuffiette dell'
i-Pod facevano risuonare "We found love" di Rihanna.
Entrai velocemente in ascensore,il portellone si chiuse un istante dopo aver premuto il pulsante,piano terra.
"Dove stai andando?" Domandò qualcuno alle mie spalle. Sobbalzai inghiottendo l'aria,era Justin.
"La smetti di farmi prendere colpi!?" Esclamai ricomponendomi,lui sorrise malizioso e si morse leggermente il labbro inferiore.
"Un giorno,forse.Dove vai?" Sussurrò appoggiandosi alla parete dell'ascensore,io sbuffai.
"A fare un giro." Sembrò contrariato,non ci credeva.
"Con quel borsone?" Chiese poi,sbuffai una seconda volta.
"Se non ti conoscessi direi che sei uno stalker." Cercai di ironizzare,infatti ridacchiò sistemandosi i capelli.
Il portellone dell'ascensore si aprì lentamente,con uno scatto felino feci un passo in avanti per uscire.
"Ci si vede." Dissi prima di attraversare la soglia.
Quando fui proprio davanti la porta si richiuse,mi voltai verso l'indicatore del piano,stavamo andando all'ultimo.
Un giorno o l'altro farebbero meglio a cambiare questo aggeggio!
Poi notai Justin,aveva premuto lui il sesto piano.
"Potevi farmi scendere prima!" Esclamai indignata.
"Finché non mi dici dove vai..." Si posò un dito sul mento con aria pensosa,poi s'illuminò.
"...Non scendi.Semplice,no?" Perchè tutte a me?
"Da quando ti interessa dove vado?" Lo sfidai,lui sorrise.
"Non mi interessa." Rispose nuovamente,malizioso.
Ci guardammo negli occhi per un istante interminabile,entrambi provocandoci.
"Aur revoir." Sussurrai poi uscendo di fretta,quando il portellone si aprì.


La vidi andare via di fretta,scossi il capo appoggiandomi alla parete.
Involontariamente premetti un tasto e la porta si richiuse trascinandomi all'ultimo piano.
"Oh,cazzo!" Mi lamentai dando un pugno all'altro muro.
Dovevo seguire Alex,questo mi avrebbe sicuramente rallentato.
Velocemente composi il numero di Chaz,rispose al primo squillo.
"Brò,vieni subito." Dissi uscendo dall'ascensore e correndo giù per le scale. 
"Amico,sono già sotto casa tua." Adoravo la disponibilità di Chaz,era un vero amico,lui
e Ryan erano i migliori e fortunatamente non era mai capitato che ci dividessimo per una qualche ragazza.
Quando uscii dall'edificio trovai Chaz davanti a me,lo guardai scioccato.
Allora non scherzava quando aveva detto che era già sotto casa mia.
"Allora?Che si fa?" Domandò dandomi una pacca sulla spalla come saluto,ricambiai.
"Dobbiamo...seguire...Alex
." Sussurrai guardandomi intorno per cercarla.
Era un pò più avanti di noi e camminava a passo svelto,poi entrò in un taxi.
Presi Chaz per la manica e lo trascinai correndo verso quella direzione.
"Che ti prende?!" Esclamò guardandomi male,io risi.
Salimmo in un altro taxi velocemente.
"Salve." Ci salutò con calma il taxista.
"Si,certo,Salve.Può seguire quell'auto?" Chiesi,il conducente mi guardò come fossi un malato di mente,poi sorrise.
"Siamo solo taxi,non la Cia." L'uomo ridacchiò,tossicchiando.
"Già,ma se lei segue quella macchina,io la pago il doppio."
L'uomo smise di ridere e mise in moto alla velocità della luce.
"Agli ordini ragazzo." Chaz mi guardò stupito,io risi.
Il taxi sul quale era Alex era esattamente quattro macchine avanti a noi,e sembrava diretto verso la ventiduesima.
Dopo una mezz'ora il Taxi si fermò davanti ad uno strano palazzo pieno di graffiti,
nel Bronx,Alex era scesa l' qualche minuto fa,ma avevo chiesto all'uomo di rimanere un pò più indietro per non farci scoprire.
Lo pagai il doppio come promesso prima di entrare nell'edificio.
Chaz ed io ci muovevamo lentamente,da quello che avevo capito era un ritrovo,con una pista da skate,sacchi per la box,ed una palestra.
Sentii la risata cristallina di Alex,e subito capii da dove proveniva.
L'ultima porta,al centro.
"Eccola." Sussurrai a Chaz,lui sorrise ed insieme ci dirigemmo fino a lì.
Nascondendoci accuratamente dietro la porta riuscimmo ad osservare la scena.
C'erano Alexandra ed un altro ragazzo moro,con i capelli arruffati sul davanti,
gli ricadevano sugli occhi verdi. Dovevo ammettere che non era brutto.
Cioè,io ero un maschio,non ero il più adatto per giudicare la bellezza di un altro mio coetaneo,ma non era male.
Lui fece ripartire lo stereo,c'era la canzone Hangover di Taio Cruz,
cominciarono a provare una coreografia e...Cazzo,erano bravi.
Mi soffermai su Alex,i suoi movimenti erano limpidi e perfetti,fluidi e leggeri,
sapeva ballare davvero bene. Il ragazzo...mh,si,ci sapeva fare...ovvio non come il sottoscritto.
"Chi è quello?" Domandò Chaz,restando a bocca spalancata per vedere Alex che ballava.
Chaz,amico mio,non so il suo nome,ma so solo che sarà il mio nemico numero uno d'ora in poi.
"Non lo so." Risposi indifferente,continuando a fissarli da dietro la porta.
"Ah,un'altra cosa...Perché siamo qui?" Chiese poi.
Perchè sono innamorat...cioè,perchè trovo...non lo so.
"Perchè...Luke,il cugino di Alex,mi ha chiesto di tenerla d'occhio." Bugia.
Chaz ridacchiò scuotendo il capo.
"Bravissima!" Il ragazzo che stava ballando con lei si fermò a metà canzone,
fermando lo stereo con un telecomando,poi si girò verso di Alex. 
"Siamo grandi!" Esultò lei dandogli il cinque. Lui le afferrò la mano attirandola a sé,poi l'abbracciò ridacchiando con lei.
Stringevo così tanto i pugni che da un momento all'altro le nocche mi sarebbero uscite dalle mani.
"Merda." Digrignò Chaz,serrando i denti. 
"Già." Ribattei,tenendo gli occhi puntati sulla scena.
"Non ho più speranze,ora." Disse nuovamente.
"Si." Ero così impegnato e concentrato a fissare i due che non mi resi conto di ciò
che aveva detto Chaz,quando me ne feci un'idea ricollegai il cervello e mi girai di scatto verso di lui.
"Che?" Strillai. Mi tappai subito la bocca per evitare di farmi sentire.
"Sono innamorato perso di Alex,Justin. Ed ora lei è lì con...quello!"
Woooo,frena,momento,moment
o,momento. Chaz è cosa!?
"Non può piacerti Alex!" Esclamai cercando di tenere il mio tono di voce basso,altrimenti ci avrebbero scoperto tutti.
"Perchè no? La vedi? E'..." Entrambi ci girammo verso di lei a bocca spalancata.
E' perfetta. "E'...Splendida!" Finì Chaz.
"Si,ma...non è la ragazza giusta per te." Ma che cazzo sto dicendo?
"Perchè?" Forse perché lei è solo MIA. Chiaro?
"Perché...è complicata." Sussurrai.
Chaz ridacchiò. "Sarei pronto ad aiutarla." Dichiarò.
"Dai,andiamo!" Urlò Alex avvicinandosi alla
porta dove dietro eravamo nascosti noi,io e Chaz ci scambiammo un'occhiata di disappunto.
Eravamo finiti,anzi...
IO ERO FINITO.







What's up ?
Alloooora,come andiamo?
Ho aggiornato tardi,i know,beh il fatto è che sono in pieno
periodo esame,infatti domani ho francese D:
#letmedie
E come l'altra volta dico solo che vorrei 
-11 recensioni *w*
Aur revoir madmoiselles,smack! :*


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Capitolo 23
*** Twenty-three // Film ≈ ***







"Spostati!" Sussurrai a Chaz,piazzandogli una mano sul ventre e spingendolo all'indietro,
in modo da finire il più possibile attaccati al muro dietro la porta.
Dalla fessura tra lo stipite e l'attaccatura dell'uscio scorsi Alex e quel tizio,nonché mio nuovo peggior nemico,
uscire tenendosi per mano. Finalmente potei tornare a respirare normalmente visto che avevo tenuto il f
iato,
Chaz fece lo stesso.
"Non ho più speranze!" Chaz si stava crogiolando tristemente,tenendosi le mani sulla nuca,sorrisi.
"Suvvia Chaz,magari sono solo amici." Più che convincere lui mi stavo auto convincendo io stesso.
Infondo tra amici ci si tiene per mano,ci si danno bacetti sulla guancia e ci si abbraccia.
"Hai visto come la guarda?" Ci pensai su. "Di certo lui non vuole solo la sua amicizia."
Poi mi lanciò uno sguardo che lasciava intendere,una cosa era certa,se quello avesse anche
solo provato a posare le sue manacce su qualsiasi parte del corpo di Alex,che non fossero
le mani,giuro che lo avrei steso con un gancio sinistro bello forte.
"Dai,torniamo a casa." Sbuffò Chaz incamminandosi verso l'uscita.


"Ha fatto buio." Sussurrò dolcemente Jake,mentre camminavamo lentamente verso casa,
dopo essere scesi dal taxi,mi aveva accompagnata a prendere uno Starbucks e si
era offerto di tenere il borsone con l'occorrente per ballare.
"Già." Acconsentii fissando le mie scarpe nere,lui sorrise.
"Allora?Andiamo ora a noleggiare il film?" Domandò,annuii felice.
Dopo qualche passo entrammo nel negozio di video noleggio,
io mi catapultai al reparto Horror,mentre Jake andò a quello Commedie.
Alla cassa ci ritrovammo con in mano due DVD di genere completamente diverso.
'Quattro matrimoni e un funerale' con Hugh Grant,contro il mio
'Paranormal Activity',dai,si sa,alla fine un Horror è sempre più divertente di una commedia.
"Prendiamo questo?" Domandai vedendo la sua espressione poco convinta.
"Ti preeeego." Continuai poi tentando di rendere la mia voce dolce come quella di una bambina,poi sbattei le palpebre un paio di volte.
"Oh,così non posso resisterti,piccola." Sorrise mordicchiandosi il labbro
inferiore e cingendomi la vita attirandomi a sé.
Dopo aver pagato uscimmo dal negozio ed in un paio di minuti arrivammo a casa.
"Fai come fossi a casa tua." Accennai camminando lentamente
verso la mia camera e lasciando Jake da solo in salotto.
Velocemente mi cambiai indossando una T-shirt bianca ed un paio di
Jeans neri ed aderenti,poi restai solo con i calzini.
"Preparo i pop-corns." Dissi tornando in salotto,Jake si era seduto sul divano
aspettando il mio ritorno,mi sorrise.
"Ti aiuto." Sussurrò alzandosi e venendo con me nell'angolo cucina.
Prese il pacchetto con il mais,lo svuotò e mise il piatto nel microonde,dopo cinque minuti sarebbero stati pronti.
"Sei rimasta bravissima come cinque anni fa a ballare." Prendendomi una
mano ed alzandola in aria mi fece fare una giravolta.
Quando stavo con Jake mi sentivo felice,frizzante ed allegra.
Quando i Pop-corns furono pronti inserimmo il film alla TV ed iniziammo a guardarlo.
"Ti piacciono i film horror?" Domandò sorridendomi,io annuii.
"A te no?" Lui contorse le labbra in una buffa smorfia.
"Non è il mio genere preferito." Lo abbracciai delicatamente.
"Se hai paura ci sono io." Sussurrai ridacchiando.
"In teoria una frase simile l'avrei dovuta dire io,non credi?"
Pose quella domanda con tanta dolcezza che quasi sembrò angelico.
Il suo sguardo si imprimette lentamente nel mio,i suoi occhi erano così belli,
di un verde profondissimo,con l'iride mezza marrone.
"Non vai ad aprire?" Biascicò non distogliendo gli occhi da me.
"Eh?" Bofonchiai uscendo da quella specie di trans,poi mi accorsi che avevano suonato al campanello.
Contro voglia mi alzai,strano,sia Zio Dave che Luke avevano un impegno questa sera.
Senza curarmi di chiedere 'Chi è?' aprii la porta intravedendo la sagoma di...
"Justin?" Chiesi sconvolta,più a me stessa che a lui. Perché era qui?
"Ho portato le patatine e delle bibite,che si guarda?"
Senza chiedermi il permesso entrò in casa velocemente,si fermò davanti al divano.
"Alex,non sapevo avessi altri ospiti." Constatò Jake squadrandomi con aria interrogativa.
"Credimi,nemmeno io." Sussurrai dirigendomi verso Bieber.
"Piacere,sono Justin." Disse stringendo la mano di Jake.
Dovette averla stretta forte,perché il viso del mio amico diventò una smorfia di sofferenza.
"Bella stretta,amico." Staccò la mano da quella di Justin scuotendola per farle riprendere aria.
"Io sono Jake." Lo informò poi.
"Grazie della visita,ma Luke non c'è,ora puoi andare."
Spinsi Justin da dietro,posando due mani sulla sua schiena e portandolo alla porta,lui mi sorrise malizioso.
"Non sono venuto per Luke,sono qui per stare con voi."
Esclamò piantando i piedi a terra in modo che non avessi più forza per spingere.
"Ti odio." Ringhiai silenziosamente al suo orecchio.
"Simpatico il tuo amichetto."
Ebbi come risposta,prima di vederlo sedersi sul divano accanto a Jake.
Un'ora dopo,nonostante avessi tentato di cacciarlo via numerose volte,aveva continuato a vedere il film con noi.
Ma la cosa peggiore era che Jake era stato tutto il tempo con le mani davanti al viso,
in modo da non vedere. Justin non si era fatto perdere l'occasione per screditarlo
ed ogni tanto mi lanciava occhiatine divertite.
Una volta finito il film Jake si alzò e dopo averci salutato se ne andò.
"Si può sapere che ti è saltato in mente?!"
Gridai arrabbiata,accendendo la luce. Justin era piegato in due dalle risate.
"Che cavaliere!Non ha mai guardato!" Ridacchiò andando nell'angolo cucina e
prendendosi da solo un bicchiere di fanta.
"Sempre meglio di un pagliaccio come te." Mi lasciai sfuggire.
"Circa quaranta milioni di persone pensano che non sia un pagliaccio."
Ribatté sorridendo e sorseggiando il bicchiere.
"Beh,invece una,cioè me,pensa che tu sia la persona più egocentrica,
egoista,insopp
ortabile di questo mondo!" Gesticolai puntando il dito indice sul suo petto
e dandogli piccole spinte,sorrise e con un movimento fluido e veloce,prendendomi la mano,mi attirò a sé,
prima di stamparmi un lieve bacio sulle labbra.
Mi staccai e lo guardai negli occhi,nocciola.
"Sei solo un moccioso viziato e..." Mi bloccai fissando le sue labbra a forma di cuore,un attimo dopo mi ci buttai a capofitto.
Le nostre lingua cominciarono ad intrecciarsi e danzare assieme,come scatenando
migliaia di fuochi d'artificio mille scintille si accesero dentro di me,non le classiche farfalle nello stomaco,
qualcosa di più potente,che andava al di là dell'immaginazione umana,era semplicemente
un'energia unica,a cui il mio cuore non voleva rinunciare.
Justin mi spinse lentamente verso il divano,buttandomici sopra,poi stendendosi sopra di me,
ma facendo forza sugli avambracci in modo da non farmi male.



Fremevo dalla voglia di sfilarle quella felpa,bramavo di avere un contatto con la sua pelle nuda e
candida,bianca e pura,aspettavo solo di assaggiare con foga ogni millimetro possibile della sua pelle.
Con il ginocchio presi lentamente ad accarezzare il suo interno coscia,rabbrividì di piacere.
Passai la lingua sul suo collo,lasciando varie strisce umide sulla superficie della sua pelle prima asciutta.
Lei continuò invece a passare le mani sulla mia schiena,su e giù,quasi come volesse
togliermi definitivamente la maglietta.
Poi mi tornarono in mente le parole di Chaz,mentre la facevo rimanere in reggiseno.
'Sono innamorato perso,di Alex,la amo.' Mi aveva confidato,a me,il suo migliore amico ,
di cui poteva fidarsi ciecamente.
"Alex." Sussurrai ricevendo mille baci a stampo su tutto il collo e sul mento da lei.
"Si?" Non si fermò,in compenso in quel preciso istante ebbe una voce così roca e sexy,
sospirata appena lievemente,che mi abbandonai nuovamente al piacere.
Ma per una volta,un'unica volta nella mia vita,il buonsenso si era fatto sentire,e quel mio lato ribelle si zittì.
Mi alzai di colpo,rimanendo in piedi davanti al divano,Alex mi fissò curiosa.
"Io...non posso,scusami." Sibilai tenendomi i capelli e chinando la nuca.
"Oh,scusa,io non volevo,non so cosa mi sia preso." Si giustificò arrossendo.
Cosa avrei dato per continuare,fino in fondo.
Averla nuda,sotto di me,a sussurrare il mio nome.
"Ora vado,a domani Alex." Dissi andandomene.
Una volta entrato nel mio appartamento mi fermai,con la mano mi sfiorai le labbra
e ricordai il suo sapore,
lei doveva essere mia.





What's up?

Alors,in questo capitolo il Biebs è geloso 
di quel figone di Jake
LOL
E poi si autoinvita come uno zingaro senza casa a vedere il film
(magari si autoinvitasse anche a casa mia éwè)

Ps. IO VI AMO UFFICIALMENTE,VI SPOSEREI UNA AD UNA *--*

Devo fare mille ringraziamenti,visto che non ho mai tempo di 
rispondervi una ad una ne approfitto qui:

-
GRAZIE MILLE,alle CENTOSEI (ergo,106 kjdaskjcdk) ragazze che hanno messo questa
storia fra
le seguite,VI AMO dkhancas

-
GRAZIE MILLE MILLE MILLE MILLE alle SETTANTADUE ragazze che hanno questa storia nei preferiti
e sono fiera di dire che grazie a VOI questa storia è la
SETTIMA tra le più seguite su Bieber *w*

-GRAZIE INFINITE alle ragazze che recensiscono,dio,mi fate sorridere sempre vi amo *-*

Detto questo,fate del vostro meglio epr recensire questo capitolo (
-15 recensioni andrebbero più che bene :P)

la vostra

Benni xx

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Capitolo 24
*** Twenty-four // I hate HER. ≈ ***



"Questa giornata sarà una delle più schifose della mia vita."
Borbottai a bassa voce,camminando con Chaz verso la mensa.
Sperai che lui non mi avesse sentito in modo da non dovergli dare spiegazioni riguardo ai miei lamenti.

Come potevo dirgli che oggi,quando Justin e Chantal,avrebbero provato la scena del bacio,
un pezzo del mio cuore sarebbe rotolato via dal resto n
on tornando mai più. Certo,sapevo
che non era la prima volta che si baciavano,per non dire di più,ma non era mai capitato davanti a me!
In vita mia mi era piaciuto solo un ragazzo,che era Jake,ora ovviamente non mi piaceva più,
ma temevo di essermi innamorata di Justin.
E quando dico innamorata,intendo nel vero senso della parola,innamorata.
Non una banale cotta,nemmeno una sbandata,non gli volevo solo tanto bene,io sentivo di più,molto di più.
Come se ogni volta che ci avvicinavamo troppo nel mio stomaco si accendessero fuochi d'artificio e da
qualche parte Katy Perry iniziasse a cantare 'Baby you're my fiiiirewooork.',era una sensazione che non si
avvicinava minimamente alle classiche farfalle,ma andava ben oltre,persino oltre la mia stessa comprensione,
e non riuscivo a capacitarmi di come avessi potuto infatuarmi di lui.
"Oggi non c'è nulla di buono,a parte la pasta." Quando disse pasta mimò le virgolette con due dita,
io risi. Pasta significava una sbobba mezza cruda con del pomodoro scaduto,probabilmente.
Penso che per essere una delle scuole più prestigiose di New York,il cliché fosse un tantino basso,
soprattutto tra il personale addetto alla cucina. Mai un bel cuoco della mensa,muscoloso e giovane,
no,sempre e solo vecchiacce con grandi bitorzoli sul naso e rughe a tutto spiano,
senza contare l'espressione perennemente corrucciata.
Ci sedemmo al nostro solito tavolo,nell'ultimo angolo accanto alla finestra,ottima postazione.
Chaz iniziò ad ingurgitare tutto il suo piatto di pasta in pochi secondi,quel ragazzo
mangiava un sacco,nonostante il suo fisico non ne risentisse. Io non riuscivo a mangiare,certo,
l'aspetto del piatto non mi facilitava le cose,ma pensavo sempre e solo al bacio di Justin,ieri sera.
Ero stata così stupida,ma i suoi occhi mi avevano incantato. Quando mi aveva baciato lui io non avevo
posto resistenza,anzi,ci stavo,mi piaceva,ma gli rendevo le cose facili,non volevo essere una delle tante.
Poi quando lo avevo baciato io,si era tirato indietro facendomi sentire un verme.
"Dobbiamo parlare." Disse una vocetta acuta dietro di me,Chantal.
Ancora dovevo capire perché questa ragazza,durante la pausa pranzo,aveva sempre da dirmi qualcosa,sbuffai.
"Che c'è?" Sorrise falsamente,poi prese una sedia nell'altro tavolo,dove si stava per sedere
un ragazzo che cadde a terra. Si girò per discutere,ma quando vide Chantal,rimase in silenzio.
"Quale parte non ti è chiara della frase 'Stai lontana da Justin'?
Non è difficile,ascolta. Tu non lo cerchi,non gli parli,
non hai contatti con lui e puf!Io ti lascerò stare e smetterò di renderti la vita un inferno.
"
Deglutii rumorosamente,mi faceva paura.
"Altrimenti?" Sbottai furiosa. "Cosa fai? Cercherai di mettermi in ridicolo davanti tutta la scuola?!
Già fatto! Vuoi dire a Justin puttanate su di me!? Già fatto,probabilmente.
Vuoi farmi mettere in punizione? Già fatto! Vuoi fare qualcosa ai miei genitori!?
Sono morti! Quindi accomodati,fai quello che credi,sono stufa!
Tieniti Justin,prenditelo,facci quello che vuoi!
" Gridai,le persone ci stavano guardando.
Ormai era la terza volta che accadeva una cosa del genere,ma questa nessuno avrebbe buttato cibo
addosso a qualcun altro,lei aveva vinto,probabilmente Justin non aveva continuato a baciarmi per lei,quindi perchè insisteva?
La mia vita era già un inferno prima che arrivasse lei,bene.
Mi alzai,presi lo zaino e corsi in bagno,lasciando Chaz lì da solo,da un momento all'altro sarebbe arrivato anche Ryan con lui.
Entrai in un gabinetto e mi sedetti sulla tazza,cominciando a piangere.
Mamma,papà,perchè ve ne siete andati!? Con voi tutto questo non sarebbe mai accaduto!
Non avrei dovuto trasferirmi qui,avrei continuato la mia vita con voi e Duncan a Chicago,e non avrei dovuto mai conoscere Bieber.
Le mi distruggevano il trucco e sfrecciavano sulle guance,cadendo sul pavimento.
D'un tratto buttai a terra lo zaino,da una tasca aperta uscì una cosa argentata,brillò.
Attratta da quell'oggetto mi piegai a raccoglierlo. UNA LAMETTA.
Mi passò davanti agli occhi l'immagine di Justin che mi implorava di non tagliarmi più, un taglio!
Poi mi raccontava dei suoi problemi, un altro taglio! Infine mi prometteva di cambiare stile di vita,
un altro taglio,ed un altro ancora,mentre vedevo Justin scorrere davanti ai miei occhi appannati dalle lacrime.
Con un fazzoletto tamponai leggermente sulle ferite,poi tirando un grosso sospiro uscii per dirigermi in
Teatro,dovevo scontare la mia punizione per qualcosa che non avevo fatto.
Arrivai dietro le quinte e trovai Ryan e Chaz intenti a dipingere un albero di cartone,
mi sorrisero comprensivi,senza dire una parola.
Justin e Chantal erano sul palco a provare una qualche scena,ridevano felici,mentre lei faceva l'ochetta con lui.
"Fanculo." Bofonchiai sbuffando e sedendomi dietro le quinte davanti al pannello per controllare i suoni e le luci,
proprio affianco c'erano le funi per il sipario,io avrei dovuto controllare tutte queste cose,anche durante lo spettacolo finale,che schifo.
"Signorina Alexandra,potrebbe portare questo foglio alla signorina Autumn?
Nella sala costumi,grazie.
"
Disse Miss Wood, la professoressa di teatro.
Con piacere,tanto tutto è decisamente più bello di starsene qui a vedere quei due flirtare tra di loro,la puttana e il puttaniere,che coppia.
Attraversando le quinte arrivai in una piccola stanzetta tutta bianca,con mille vestiti tutti colorati,eleganti e non,appesi a tanti attaccapanni.
In un angolo,intenta a cucire qualcosa,c'era una ragazza mora,con gli occhiali,dagli occhi verdi.
Mi schiarii la voce per richiamare l'attenzione.
Alzò lo sguardo e mi sorrise,ricambiai.
"Piacere,sono Alex.Tu devi essere Autumn,questo è per te." Dissi porgendole il foglio.
"Ah già,le misure per il vestito." Sbuffò squadrandolo.
"Tutti gli anni la stessa storia,Chantal la protagonista e devo sempre cucirle un abito perfetto."
Io ridacchiai,lei anche.
"Così non ti sta simpatica Chantal." Constatai sedendomi accanto a lei.
"Conosci qualcuno a cui piace?" Rise.
"Oh beh,a Bieber piace." Lei scosse il capo.
"Fidati,si accorgerà di che razza di persona è quella ragazza." Facendomi l'occhiolino riprese a ricamare.
"Signorina Elric,venga presto!" Gridò allarmata la signora Wood comparendo sulla porta,annuii.
"Beh,è stato un piacere,a dopo Alex." Sussurrò Autumn.
"A dopo." Bofonchiai sorridendole.
La signora Wood sembrava un pò scossa,strano.
Quando arrivai di nuovo sul palco c'erano tutti.
Chantal che piagnucolava,Justin mi guardava deluso,Ryan e Chaz si mordicchiavano le labbra in ansia
mentre il preside era furente ed aveva una strana catenella in mano.
"Salve." Dissi a bassa voce,nessuno mi rispose,silenzio di tomba.
"Si può sapere perché lo ha fatto! L'avevo avvertita,un'altro torto alla signorina Chantal ed avrei avvisato suo Zio,
o peggio,l'avrei sospesa!
" Mi gridò contro il dirigente,non capivo.
"Mi scusi,ma io non ho fatto nulla." Cercai di rettificare,ma non mi lasciò spiegare.
"La nostra scuola è per persone serie ed affidabili,quindi la prego di regolarsi."
Justin continuava a fissarmi deluso,arrabbiato.
"Me l'aveva regalata mia nonna,prima di morire." Piagnucolò Chantal abbracciando Justin e piangendo contro
il suo petto,lui le accarezzava dolcemente la schiena,confortandola.
Fissai Chantal sconvolta,lei mi sorrise furba,ma nessuno se ne accorse.
Era solo una lurida farsa! Cosa voleva da me quella ragazza!?
"Per tanto se ruberà qualsiasi altra cosa,anche di poco valore alla signorina,
sarà sospesa e dovrà ripetere l'anno.
"
Sentenziò il preside,prima di porgere a quell'ochetta di Chantal una collana con un cuore di diamanti,lei la prese singhiozzando.
Fantastico,almeno ora sapevo come faceva ad essere stata presa per la parte della protagonista,era un'eccellente attrice,nulla che dire su questo.
Sul palco rimanemmo solo io,Justin ed una buona dose di silenzio.
"Che schifo Alex,rubare la collana di Chantal.Mi hai deluso." Sussurrò Justin.
Che cosa!? IO NON AVEVO RUBATO NULLA!
"Io non ho fatto nulla!Devi credermi!" Di lì a poco sarei scoppiata in lacrime.
"Ah si? E come c'è finita nel tuo giubbotto!" Disse.
CAZZO,avevo lasciato il giubbotto in mensa e...
"Giuro che non ho fatto nulla! Justin mi conosci,avanti." Lo implorai prendendogli una mano,lui la sottrasse schifato.
"Stammi lontano Alex,non mi fido più di te." Urlò. Mi uscì una lacrima.
"Pensavo che avresti sempre preferito un'amica a Chantal." Dissi.
"Io invece pensavo fossi una persona onesta!" Esclamò.
"Sai che c'è!? Qui nessuno si fida di me,nessuno mi crede,nessuno mi è vicino! E questi..."
Gli piantai in faccia i miei polsi tagliati.
"...Sono per colpa tua Justin! Io non ce la faccio più,mi stai facendo del male! IO mi sto facendo del male..."
Presi fiato e mi asciugai qualche lacrima.
"Io...voglio andarmene." Sussurrai con la voce rotta dal pianto.
Justin mi fissò per un pò,secondi interminabili,il viso impassibile,interdetto sul da farsi, o abbracciarmi o andarsene.
"Meglio finirla qui,allora." Pronunciò le parole con uno strano tono.
"Finire cosa?" Domandai.
"Finire ciò che abbiamo,ci facciamo del male a vicenda,basta." Poi se ne andò,lasciandomi lì,distrutta.





What's up?
Bene bene bene,capitolo alquanto merdoso LOL
Ma mi farò perdonare con i prossimi che saranno ricchi di colpi di scena
Che ne dite di -
15 recensioni? *w*
Siete fantastiche come al solito,e sappiate che le leggo tutte
anche se non rispondo *w*


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Capitolo 25
*** Twenty-five // Kill me ≈ ***


 
Dolore ai polsi,sempre quel dolore,ma sempre quella sensazione di sollievo
dopo un taglio,poi un senso di rimorso ed infine dolore.
Da una settimana la mia giornata tipo era costernata e scandita da 
questo odioso ritmo a cui non potevo rinunciare.
Mi ero cacciata in questo limbo e non riuscivo più ad uscirne,era impossibile
 smettere di tagliarmi le vene.
Ormai non mi fermavo ai polsi,anzi,ero arrivata all'avambraccio,mille piccoli taglietti,
altri lunghi e profondi. Avevo provato a ragionare,ma poi mi passava davanti il viso di Justin,Chantal,
tutte le persone che mi odiavano,le servette di quella puttana che mi urlavano 'Troia' non appena mettevo piede a scuola.
 'Puttana' 'Ladra' 'Sgualdrina' 'Stronza' erano gli aggettivi che per tutti si addicevano a 
me da quando Chantal aveva sparso voce sull'accaduto.
Chaz e Ryan non mi avevano abbandonato,nonostante Justin non mi volesse vedere,al contrario 
cercavano di tirarmi su di morale. A casa Zio Dave mi aveva proibito di uscire di casa per dieci giorni,
ne mancavano tre fortunatamente ora,Luke e Janette,la sua fidanzata,erano partiti per due settimane a Miami 
ed io affogavo nella mia solitudine e nelle mie lacrime salate spese in camera.
Per fortuna oggi non dovevo fermarmi per teatro,visto che era Venerdì,così non avrei dovuto vedere Justin.
Uscendo dalla mia classe trovai Bieber e Chantal davanti ad un armadietto,
intenti a pomiciare di gusto,sorridevano felicemente.
Basta,non ce la facevo più,ogni bacio era come una pugnalata dritta al cuore e mi lasciava senza fiato.
Io non ce la facevo più,non avevo più voglia,non avevo più la forza di vivere,
era troppo tutto questo,la mia vita mi faceva schifo.
A volte bisogna arrendersi,pensare fuori dagli schemi e vedere il mondo con occhi nuovi,
a volte bisogna abbandonarsi alle idee più assurde.
Ed ora la mia unica idea era quella di morire,subito.
Tanto a che servivo? Mio zio aveva vissuto benissimo senza di me per sei anni,i miei erano morti,
la mia famiglia adottiva stava meglio senza di me e mi aveva spedito qui,mio fratello,beh,se
 ne sarebbe fatto una ragione,i miei amici di Chicago avevano smesso di farsi sentire e Justin mi odiava.
Appoggiato al muro della scuola,riparato da sguardi indiscreti e con attorno qualche cliente trovai Tyler,lui aveva la roba.
Potevi trovare pasticche di tutti i tipi,tanto vale provare.
Mi avvicinai lentamente alla sua postazione,appena mi vide avvicinare a lui nascose
 nel giubbotto la mercanzia che stava vendendo ad altri due ragazzi. 
"Tranquillo,voglio comprare." Sussurrai,lui mi sorrise e si sentì libero di esporre
 nuovamente la mercanzia.
"D'accordo piccola,dimmi tutto." Disse sghembo,io contorsi il viso in una smorfia strana.
Niente ripensamenti Alex,vai dritta per la tua strada.
"Dammi qualcosa di forte." Biascicai sicura di me,lui continuava a sorridere. 
"Delle canne?" Domandò frugando nel suo zaino,io scossi il capo.
"Più forte." Precisai,lui si mordicchiò il labbro pensando,poi estrasse dalla 
tasca un barattolino trasparente.
"Due di queste ti sballano alla grande." Me lo porse. 
Me lo rigirai fra le mani osservandolo molto attentamente. 
Dentro c'erano delle pasticche tonde e rosee,abbastanza grandi.
All'interno ce ne saranno state una dozzina,più o meno.
Presi un grande respiro e chiusi gli occhi per un secondo.
"Lo prendo tutto." Annunciai seria,lui rise rumorosamente.
"Avanti,seriamente,ne prendi tre?" 
Si asciugò le lacrime che gli aveva procurato la risata,io rimasi seria a fissarlo.
"Ho detto che lo prendo tutto." Ribattei,il suo volto si scurì di colpo.
"Tesoro,se ne prendi più di tre è finita." Sussurrò.
Io ridacchiai acidamente,tirando fuori dalle tasche il portafogli.
"Quant'è? Cento? Duecento?" Chiesi,lui mi guardò sorpreso.
"Du-duecento." Gli porsi una carta e svelta infilai la boccetta nelle tasche della giacca.
Mi girai ed iniziai ad andare verso un taxi.
"Se succede qualcosa non sono cavoli miei!" 
Urlò Tyler,io sorrisi e continuai per la mia strada.
Oggi l'avrei fatta finita.



Uscii da scuola e vidi Alex parlare con Tyler,
quel ragazzo spaccia,non è una buona compagnia,che cazzo ci faceva lì con lui?
D'un tratto prese in mano una boccetta,se la passò tra le mani,allungò dei soldi a lui e se andò.
"Amore! Aspettami,andiamo al cinema allora?" 
Chantal mi raggiunse abbracciandomi da dietro e baciandomi il collo.
Tenetti lo sguardo puntato su Alex.
"Justin! Mi stai ascoltando?!" Esclamò Chan piantandosi davanti a me e coprendomi la visuale. 
Uscii dai miei pensieri e sbattei un paio di volte le palpebre per risvegliarmi.
"Eh?" Bofonchiai guardandola. "Ah si,il cinema,giusto." Sorrise stampandomi un bacio. 
Io e Chantal non stavamo insieme,cioè,quasi. Lei aveva voglia di fare sesso,io avevo voglia di fare sesso e ci vedevamo. 
Anche se poi era diventata un pò appiccicosa non mi dispiaceva avere una bella ragazza da sbaciucchiare.
"Io...mi sono ricordato che ho un impegno." Mi guardò sorpresa.
"Devo...andare in studio per incidere un brano,già." Lei annuì.
"Oh,mi dispiace,allora chiamami quando ti liberi." Sussurrò al mio
 orecchio,intanto con la mano passò leggermente sotto la cintura dei miei pantaloni,
rabbrividii,poi se ne andò.
Okay,perfetto,momentaneamente mi ero sbarazzato di Chantal e potevo seguire Alex.
Presi un taxi e mi diressi a casa.



Come al solito in casa non c'era nessuno,tanto meglio,volevo farlo alla svelta,così,indolore.
Mi guardai un ultima volta allo specchio,gli occhi erano quasi lucidi.
Dai Alex! Hai un'ultima possibilità,sei sicura di farla finita qui?
Si,sono sicura,non ho dubbi.
Non avevo mai pensato a come sarei morta,ma il suicidio non era una delle mie prime ipotesi,sinceramente.
Presi la boccetta e svitai il tappo,chiusi gli occhi ed ingoiai una pasticca,nessun effetto.
Poi un'altra,la testa iniziava a girare dopo qualche minuto e lo stomaco a bruciare.
Poi accadde una cosa strana,mi parve di vedere Justin,con la vista appannata lo vidi entrare in camera dal balcone.
Aveva un'espressione sconvolta,una smorfia di dolore in viso.
Queste cose mi stavano provocando delle allucinazioni,oppure ero già morta. 
Ed un angelo entrava dalla mia finestra per portarmi via.
Ingoiai altre due pasticche velocemente,ormai erano quattro.
"Alex! Non morire,io ti amo!" Justin corse verso di me,sbracciandosi ed urlando a squarciagola 'Ti amo'.
Poi sentii la testa sbattere sul pavimento,rantolai tossendo.
Gli occhi mi si stavano chiudendo,le palpebre erano pesanti e non sarebbero rimaste aperte ancora per tanto.
"Non lasciarmi Alex!" Bieber mi sollevò la testa con una mano,piangeva,le sue lacrime 
cadevano sul mio viso,mischiandosi con le mie.
"Io ti amo!" 
Poi non sentii più nulla,vidi tutto nero ed una sensazione di gelo si impossessò di me.
Non avevo mai pensato a come sarei morta,ma avere Justin al mio fianco per un ultima volta mi sembrava perfetto.






What's up?

Yo,yo,swag,peace and love (?) si,okay.
Capitolo triste,anche perchè Alex tenta di suicidarsi...
sarà morta? Mah,lo scoprirete nel prossimo 
capitolo ... che avrete solamente con -20 recensioni.
Già,avete sentito bene,proviamo a raggiungerne -20 *w*


Benni xx

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Capitolo 26
*** Twenty-six // Love isn't fake ≈ ***


 "Non ce la farà,è troppa la quantità ingerita." Mi aveva detto il dottore due giorni fa. 
Non mi ero mosso dalla sua stanza,bianca e triste.
Poi l'avevano ricoverata cercando di rimuovere alcune sostanze dal sangue.
Stavo attendendo da tre ore,sulla poltrona dove avevo passato il seguente giorno. 
Il pensiero che Alex sarebbe morta,per colpa mia,mi stava distruggendo lentamente.
Sapete cosa c'è di peggio di morire? Sapere che la persona a cui tieni di più al mondo non può vivere per più di un giorno.
Sapere che il mondo in cui hai sempre vissuto sta per cambiare per sempre e tu non puoi fare niente se non piangere e ricordare.
Sapere che niente sarà più come prima,sapere che dovrai vivere per sempre in un ricordo,
che piano piano diventerà sfocato e privo di luce,perchè è passato ormai troppo tempo da quando è accaduto veramente.
Sapere che Alexandra Elric,la ragazza che ami,sta per abbandonarti,per un tuo stupido errore,l'orgoglio.
D'un tratto sentii un rumore metallico provenire dal corridoio ed un minuto dopo la sua barella entrò nella stanza.
Alzai lo sguardo aspettando il verdetto,i miei occhi si preparavano già alle lacrime.
Invece il cuore mi si riempì di gioia e vidi Alex,sveglia e seduta.
"Pericolo scampato,hai rischiato grosso ragazza." 
Le disse un dottore,lei annuì spostandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.
"Lei è?" Mi chiese l'uomo. "Il fidanzato." Risposi stringendogli la mano.
Alex strabuzzò gli occhi un pò per avermi visto lì,un pò per l'affermazione. 
"Che cosa?" Disse ad alta voce,nessuno le diede corda.
"Può uscire fin da subito,l'effetto dell'anestesia
 è finito,ci abbiamo messo un'ora per estrarre la sostanza." Sorrise il dottore.
"Grazie mille,lei è la mia vita,non so come avrei fatto." Dissi.
"Si figuri,ora me ne vado,l'aiuti a vestirsi e a muoversi,ancora è debole." Poi uscì.
"Ho fatto una cazzata." Sussurrò guardandomi negli occhi.
"Hai fatto una cazzata,si." Ribattei ricambiando lo sguardo.
"Tuo zio Dave è a Boston con Scooter,tornano domani,io ho detto 
che eri a dormire a casa mia,mentre Luke beh,è ancora in vacanza." 
Le feci l'occhiolino. "Quindi non sanno nulla?" Chiese,scossi il capo.
"Ti avverto,mi sei debitrice." Biascicai al suo orecchio.



Un'ora dopo tornammo a casa di Justin,non mi voleva lasciare sola.
"Hai fame?" Mi chiese sedendosi accanto a me sul divano.
Scossi il capo come risposta negativa,non avevo appetito.
"Alex,ascoltami,non ti riconosco più,seriamente!" 
Urlò mettendosi le mani tra i capelli e sbuffando.
"Hai le braccia martoriate di tagli,tenti il suicidio,sei dimagrita un sacco,non parli più!
Mi fa male vederti così,lo capisci!?" Feci un lungo respiro prima di guardarlo negli occhi.
"Mi dispiace." Sussurrai richiamando le gambe al petto e mettendo la testa fra le ginocchia,lo sentii sbuffare.
"Ti prego,resisti,fallo per me." Biascicò alzando il mio mento con l'indice,
mi ritrovai a guardare l'ambra nei suoi occhi.
"Non mi taglierò più,promesso." Alzò il mignolo della sua mano,lo puntò davanti a 
me e mi sorrise rassicurante,io ricambiai ed intrecciai il mio mignolo con il suo,era una promessa a tutti gli effetti ora.
"Ricorda,l'hai promesso." Mi fece l'occhiolino,non potei fare a meno di ridacchiare.
"Adoro la tua risata,dovresti ridere più spesso." Disse poi posando la testa allo 
schienale del divano e socchiudendo le palpebre.
"Forse dovrei,già." Lo imitai e chiusi anche io gli occhi.
Per qualche minuto ci fu silenzio,pensai che Justin si fosse addormentato,
ma quando aprii gli occhi vidi che non era così.
"Che c'è?" Chiesi divertita notando che mi fissava.
"Sei stupenda." Sorrise dolcemente,mentre io arrossii.
"E scusami per tutto ciò che ti ho fatto,io non volevo dire quelle cose,
quel giorno,è solo che...la collana,Chantal..." Borbottò confuso.
"Oh,figurati,è tutto okay." Gli sorrisi rassicurante.
"Io...devo dirti una cosa." Mi prese una mano e mi guardò negli occhi.
"D-dimmi." Lo intimai,lui prese un respiro profondo.
"Sento che ho bisogno di te,sento che ti amo,Alex. 
E so che il mondo senza di te non risplende,so che sei la mia luce,
io ho bisogno di averti." Il mio cuore perse un battito,poi due,poi di colpo iniziò a battere ad una velocità sfrenata. 
Justin stava parlando con me?!
"Posso...baciarti?" Deglutì rumorosamente. Mi chiedeva un bacio,a me.
"Justin,non lo so,non ora,non dopo che ho tentato di uccidermi con della droga!
 Io non ti merito,ho bisogno di stare sola." Sussurrai.
"Quello che non ti merita qui sono io,ti prego,dammi un'occasione,una prova,
una chance,solo per dimostrarti che ti posso aiutare,ti prego." 
Mi implorò,il cervello ovviamente continuava a mandarmi l'impulso di dire no,ma il cuore
 moriva dalla voglia di assaggiare quelle sue labbra piene e rosee,come un bocciolo.
"Non..." Poi mi persi nei suoi occhi. "Una prova,d'accordo?Proviamoci." Dissi. 
Un momento dopo mi trovai stesa sul divano,le mie labbra erano contro quelle di Justin,
si sfioravano,la sua lingua cercava velocemente la mia rispondeva intrecciandosi con essa.
Sentii lui sorridere sulla mia bocca,non potei fare a meno di fare lo stesso e godermi la sensazione di brividi che mi provocava.
"Oh si." Sussurrò al mio orecchio,inarcai la schiena e lui ne approfittò per intrufolare le mani fredde sotto la mia maglietta.
"Sei bellissima,Alex,sei bellissima."
 Ripeté tra un bacio e l'altro sul collo,mentre cercava di slacciare il mio reggiseno.
"Anche...tu." I brividi che mi provocava mi toglievano definitivamente il fiato,costringendomi ad ansimare leggermente.
Mi ritrovai senza maglietta,solo con il reggiseno,slacciato,addosso.
E con mia sorpresa scoprii di avere tolto la felpa anche a Justin.
Mi lanciò un'occhiata maliziosa,poi con la mano cominciò ad accarezzare la mia pancia,appena sopra il bordo dei jeans.
Io presi a baciare i suoi addominali lasciando una piccola striscia umida con la lingua.
"Mi fai impazzire." Sussurrò piano,ridacchiai.
Era tutto così perfetto...quando iniziò a squillare il cellulare di Justin.
"Non rispondo." Disse prendendo a baciarmi il collo ed il petto.
"Avanti,può essere importante." Risi evitando i suoi baci.
"Niente è più importante di te." Biascicò.
"Rispondi!" Gli ordinai,finalmente mi diede retta,ed alzandosi da sopra di me rispose.
"Pronto?" Disse felice,il suo viso si rabbuiò.
Andò nell'altra stanza,io aspettai lì sul divano.



"Oh,Chantal,che bello sentirti!" Dissi,cazzo,mi ero completamente dimenticato di lei.
"Ciao amore! Hai detto che venivi da me oggi,ricordi?" Sussurrò con voce sensuale.
"Io...non pos...so." Balbettai,la sentii sbuffare dall'altro capo.
"Justin,sono cinque giorni che non mi chiami e 
che non stiamo insieme,vuoi scaricarmi?!" Piagnucolò,merda.
"Scaricarti?Che? Nemmeno per sogno,baby." 
Justin,non fare cazzate,ti sei appena messo con Alex,non la deludere.
"Okay,allora vieni?" Di nuovo la sua voce sexy,fanculo!
"Dammi un quarto d'ora,piccola." Dissi.
"Perfetto! Non vedo l'ora di stare con te." Ridacchiò maliziosamente e chiuse.
Non fare la cazzata Justin,non farla. 





What's up?
Volevo ringraziarvi per le recensioni allo scorso capitolo,
siete semplicemente fantastiche
o meglio,come dice Justin,s'cute ù.ù già.
Per questo capitolo mi piacerebbe arrivare alle -25 recensioni.

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Capitolo 27
*** Twenty-seven // Thanks ≈ ***



"Come all'inizio,siamo di nuovo tutti amici."
Disse Chaz finendo di ritagliare dei pezzi di cartone per la recita.

"Già." Sussurrai io prendendo silenziosamente la mano di Alex ed accarezzandola dolcemente,le scappò un risolino.
Immediatamente lei si avvicinò alle mie labbra e mi stampò un tenero bacio a stampo,
io lo prolungai e con la mano le sfiorai il sedere.

Chaz si schiarì la voce tossendo,poi ci guardò stupito.
"Come ho detto prima...amici. C'è qualcosa che dovrei sapere." Merda! Porco Buddha,
Chaz era cotto di Alex e io venivo a pomiciare con lei davanti ai suoi occhi,com'ero stato cretino.
"Beh,due giorni fa Justin mi ha chiesto di provare a stare insieme e io ho accettato."
Alex mi stampò un altro bacio,sulla guancia questa volta.
"S-si,come ha detto lei." Imbarazzato mi grattai la testa e cercai di non incontrare mai lo sguardo del mio amico,furioso.
"Ora devo andare a sistemare alcune cose con Autumn,la conosci? E' la ragazza dei costumi,è simpatica."
Mi informò Alex.
"Credo di no,dopo me la presenti." Dissi,lei annuì.
"Stasera cinema,allora?" Sussurrò.
"Ovvio piccola" Risposi sorridendo malizioso.
"Ciao amore." Si alzò sulle punte per allungarmi un bacio.
Diamine,i suoi baci erano da paura,chissà come sarebbe stata a letto.
Oh beh,ora ero il suo ragazzo,era mia,l'avrei scoperto.
"Fanculo!" Mi urlò Chaz una volta che Alex se ne fu andata.
Strabuzzai gli occhi in attesa di un altro insulto o un altro grido.
"Cazzo Justin,è sempre così,a me piace una ragazza,a lei piaci tu!"
Povero Chaz,mi rendeva triste vederlo così,dopo tutto non aveva tutti i torti.
"Dai bro,troverai senz'altro qualcuna adatta a te." Gli diedi una pacca da amico sulla schiena,lui sbuffò.
"Ne dubito." Disse schietto e serio,io mi rabbuiai.
"Senti Chaz,ci tengo a dirti che Alex è in buone mani,per me è l'unica,la amo,è la sola a cui tengo,
non la ferirei mai e poi mai."
Sussurrai dandogli un pugnetto sul braccio,sorrise fiducioso.
"Justin! Amore!" Una vocetta stridula provenne dal fondo del corridoio dietro le quinte,poco dopo
una sagoma bionda comparve davanti a me e mi stampò un bacio sulle labbra.
Chaz strabuzzò gli occhi e lasciò spazio ad un sorrisino malizioso sulla bocca,cazzo.
"Di che parlavate?" Domandò Chantal guardando prima me poi lui,Chaz prese un sospiro.
"Oh,Justin mi stava giusto dicendo quanto ti ami,per lui sei l'unica,non ti ferirebbe mai e poi mai."
Fantastico,ora avrebbe raccontato tutto ad Alex.
"Aw,ma che dolce che sei!" Esclamò lei accanto al mio orecchio facendomi diventare sordo a causa della vocetta stridula.
Sorrisi debolmente e feci spallucce.
"Che ci posso fare?Le donne vanno rispettate." Mi facevo schifo da solo!
Perchè cazzo mi ero cacciato in questo guaio?
La verità era che amavo Alex,ma Chan mi faceva comodo,parecchio,quando volevo fare sesso,
lei c'era e poi sentivo qualcosa anche per lei,credevo che sotto quel fondotinta pesante e quell'aria
da barbie ci fosse una ragazza carina,dolce,intelligente e sensibile,dopo tutto era sempre così con me.
"Ti va di andare al cinema,questa sera?" Mi chiese dondolandosi sulle punte,mi guardò con i grandi occhi azzurri.
"Ovvio che gli va! Mi stava giusto dicendo che voleva chiedertelo lui!"
Rispose pronto Chaz,facendomi l'occhiolino,io lo maledissi.
"Perfetto! A dopo bellissimo!" Mi schioccò un bacio al volo ed io ricambiai sorridendo falsamente.
Se ne andò sculettando,aveva un sedere da paura,tralasciando ciò notai che Chaz mi guardava ridacchiando.
"Biebs,sei incorreggibile." Poi cambiò espressione e diventò serio.
"Comunque,falla soffrire,e giuro che non starò a guardare il fatto che sei mio amico,bello.
Alex non la ferisci.
"
Mi si piazzò davanti,Chaz era un tantino più alto di me. Vidi la rabbia nei suoi occhi,e aveva ragione.
"Rilassati,è tutto sotto controllo." Dissi ridacchiando nervosamente.
Ecco,quando ero nervoso ridacchiavo e mi toccavo i capelli,questo mi faceva sembrare ancora più cretino.
"Bieber,hai due giorni,DUE FOTTUTI GIORNI,per scegliere con chi stare.Altrimenti ti spacco il culo."
Calmati amico,o scoppierai.
"Certo,due giorni e sistemo tutto,come ti ho già detto è sotto controllo la questione." Sussurrai pensando a quanto ero incasinato.
"E poi come fai a stare con due ragazze contemporaneamente?Cioè,vo
glio dire..."
Ah,ora avevo capito dove andava a parare.
"Io e Alex non l'abbiamo fatto." Dissi schivo,lui ridacchiò.
Mi sentii abbracciare da dietro,mi girai credendo fosse di nuovo Chan,ma era Alex,fortunatamente.
"Allora che vogliamo vedere questa sera,al cinema?" Mi domandò.
"Horror,assolutamente horror." Dissi. E si sa,quando si va a vedere un horror le ragazze ti stanno sempre appiccicate.
"E horror sia." Annunciò fiera,sorridendo.
"Ti passo a prendere alle otto." Le sussurrai all'orecchio prima di mordicchiarglielo dolcemente,lei rise ed annuì.
"D'accordo,vado a casa allora,inizio a prepararmi." Dopo un bacio si dileguò.
"E' tutto sotto controllo!" Gridai a Chaz,che alzò le mani in segno di resa
ridacchiando,sembravo una donna isterica in menopausa.
"Justin!Mi passi a prendere alle otto,vero?" Esclamò una voce acuta.
Chantal,cazzo,Chantal! Le otto,cinema,Alex.
"Ehm,non posso,esco dagli studios proprio alle otto,vado direttamente al cinema." Contorse le labbra in una smorfia.
"Non ci tieni a me,per niente." Disse,poi fece per andarsene.
"Aspetta coniglietta,alle otto è perfetto!" Sussurrai prima di baciarla.
"Grazie coniglietto,alle otto allora!Vado a prepararmi!" Mi fece un occhiolino e poi se ne andò.
Per un attimo fissai il vuoto,poi diedi un pugno al muro facendomi scappare un gemito di rabbia.
"Porca miseria!" Urlai stringendo i pugni.
Ero nei casini,letteralmente. Non sarebbe durata molto questa mess'in scena,
e sicuramente non sarei riuscito a scaricare una delle due in due giorni.
"Beh,l'hai voluto tu,coniglietto." Ridacchiò Chaz,piegato un due dalle risa.

Sono Justin Drew Bieber,e tra poco,sarò uno sfigato senza la ragazza.



What's up?


Scusate veramente tanto!Ma non avevo ispirazione :(
In più questo capitolo fa schifo perchè sono fuori allenamento ù.ù
Nel prossimo ne succederanno delle belle ;)
Ps. Però vi avevo chiesto 25 recensioni,ce n'erano solo
15 D:
Quindi fatevi perdonare,questa volta almeno
20 

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Capitolo 28
*** Twenty-eight // Cinema ≈ ***


 Erano le sette,esattamente le sette,anzi no,ora le sette e uno,ma fatto sta che non sapevo cosa fare. 
Dovevo passare a prendere sia Alex che Chantal alle otto,e si sa,benché sia Justin Bieber ancora non riesco a moltiplicarmi.
 Avevo appena finito di vestirmi,jeans,camicia a scacchi rossi,grigi e neri sbottonata,con sotto una 
T-shirt bianca con il collo a V,supra nere e occhiali stile nerd,impeccabile.
Mi specchiai mandandomi un bacio,cazzo ero figo.
Okay,tornando al problema Cinema,posso sempre dire di stare male,dunque di non poter venire. 
Per un attimo l'idea mi attraversò l'anticamera del cervello ma subito dopo mi resi conto che l'idea
 era alquanto insensata,avrei dovuto rivedere entrambe nei seguenti giorni,a meno che...no,
l'idea di un finto suicidio è ancora più stupida.
Mi buttai sul letto a pancia in sù e guardando il soffitto iniziai a canticchiare tutto ciò che mi passava
 per la mente,quando il cellulare iniziò a squillare imperterrito. Dovetti allungare svogliatamente il braccio verso il comodino 
e premere il pulsante verde del mio BlackBerry,sullo schermo vidi il nome 'Scooter'.
"Pronto Jey,sono io,domani hai un Photoshoot,per Complex Magazine,
mi hanno detto che dovrai essere truccato da boxer." Mi informò Scoot,io annuì giocherellando con i bottoni della mia camicia.
"Okay,sarà fico,posso portare una ragazza?" Domandai.
"Sicuro,è quella biondina di cui mi parlavi?" Chiese dall'altro capo.
"Ehm,no,è Alex. Domani ti spiegherò tutto,sappi solo che sono un coglione 
e che la prossima volta che ti chiedo un favore non ascoltarmi,perchè non mi merito l'affetto di nessuno."
 Esatto,ora subentrava la fase depressione-senso di colpa. La mente di JB era questa :
 Punto uno,divertimento totale,siamo giovani,non pensiamo alle conseguenze. 
Punto due,okay,forse sono stato un tantino cretino,ma basta non pensarci. 
Punto tre,panico,panico,sono un fottuto idiota. 
Punto quattro,depressione,sono un coglione,non mi merito una vita come questa,sono un odioso ragazzino.
Naturalmente questo succedeva anche quando mi scopavo una ragazza e poi non la rivedevo più,ma ormai su quello ci avevo fatto l'abitudine.
Invece ora con Alex era diverso,mi aveva fatto aprire gli occhi.
Mia madre era incazzata con me,la mia sorellina,mio padre,alcune beliebers,tutto perchè ero una testa di cazzo e facevo il puttaniere.
Ed ora,che stavo tentando di mettere la testa a posto ed avere una relazione seria con 
UNA ragazza,accadeva che mi impegnavo con due.
Era come se Chantal fosse un diavoletto ed Alex un angelo. 
Si sa,ogni uomo ha due parti,una buona ed una cattiva e naturalmente io avevo due donne che scandivano questo.
"Justin? Hai attaccato? Che è successo,racconta!" Sentii sbraitare Scooter,assorto nei miei pensieri non avevo sentito.
"Scusa,ci sono." Poi si accese una lampadina,a basso consumo,non esageriamo,nella mia mente. 
"Scoot!Mi serve un favore! Devi andare sulla diciottesima a prendere una ragazza,
dì che sei il mio manager e ti ho mandato io,ok?" 
In questo modo Scoot avrebbe accompagnato al cinema Chan ed io Alex,geniale!
"Mi hai appena detto di non farti favori." Obbiettò.
"Da quando mi stai a sentire? Non lo faccio nemmeno io! Andiamo,mi serve questo favore." Sentii sbuffare.
"D'accordo! Ma non dirmi che hai fatto qualcosa di grave." Gridò spaventato,mi venne da ridere nervosamente.
"Tranquillo! Solo che esco con due ragazze contemporaneamente, pff,tutto sotto controllo."
 E chiusi la conversazione.
Velocemente,visto che erano le sette e trenta,uscii e bussai alla porta di Alex. 
Mi aprì quasi subito,aveva dei jeans ed una maglietta viola con una felpa aperta,verde,sopra.Nike sempre viola ed una borsetta di pelle.
"Sei bellissima." Le sussurrai all'orecchio,mordendoglielo.
Lei ridacchiò socchiudendo gli occhi.
"Smettila Bieber!" Poi salimmo sulla mia Range ed arrivammo al cinema.
"Alex,tu intanto entra in sala,io faccio la fila per i popcorn." Le dissi dandole il biglietto.
"Non preoccuparti,aspetto con te." No,Alex,vai pure.
"Figurati!Non vorrai perderti l'inizio,qua c'è molto da aspettare,
scegli dei posti davanti,mi raccomando." Continuai spingendola verso l'ingresso
della sala,prima mi guardò stranita,ma poi entrò senza dire nulla,scusa Alex,scusami.
Mi girai verso la porta e vidi Chantal,appena in tempo!
Era vestita con un top fucsia che le lasciava metà seno scoperto,calzoncini cortissimi benché fuori non fosse così caldo e scarpette con il tacco,argento.
"Amore! Sei fantastico,non vedo l'ora di sbaciucchiarti per tutto il film!" 
Urlò starnazzando,io sorrisi e la baciai.
"Ti vanno dei pop-corns?" Domandai,lei scosse il capo. 
"Oh,hai idea di quando facciano ingrassare? Con tutto quel burro e quel sale!
Mi dispiace,ma non voglio diventare obesa." Ridacchiai nervoso e quando arrivò il mio turno ordinai due pop-corns medi.
"Amore,ti ho detto che non lo prendo!" Mi disse Chan andando verso la sala,
aveva scelto un film d'amore,mentre con Alex avrei visto un horror.
"Ehm,no,sono tutti e due per me,ho una fame!" Mentii.
"Come vuoi,ma dovresti fare attenzione alla linea,anche se ora sei perfetto!" 
Una volta seduti posò la sua mano sulla cerniera dei miei pantaloni,poi mi guardò maliziosa.
"Hai da fare dopo il film?" Ammiccò.
"Ehm,si,scusami,devo passare in studio!" Sbuffò leggermente.
"D'accordo,sarà per un'altra volta,mi mancano le nostre serate." Mi schioccò un occhiolino,sorrisi.
Dopo dieci minuti di film decisi che era il momento di andare da Alex.
"Piccola,scusami,vado a prendermi da bere,questi pop-corns mi hanno 
messo molta,sete,ci vorrà un pò vista la fila."
 Lei annuì ed io corsi via.
Entrato nella sala di Alex,al buio,scorsi i suoi capelli,era in una delle ultime file,mi sedetti accanto a lei.
"Piccola! Scusami,c'era una fila lunghissima,poi erano finiti i pop-corns 
e la signorina li ha dovuti rifare,scusa." Lei mi sorrise rassicurante.
"E' tutto okay,l'importante è che ora sei qui,questo film mi mette una paura incredibile!" 
Esclamò ridendo,con un braccio le circondai le spalle. 
"Ora va meglio?" Chiesi,lei annuì.
"Direi proprio di sì." Cominciò a baciarmi con la lingua. Fortunatamente eravamo appartati,in fondo,così nessuno poteva disturbarci.
"Dopo il film vieni a casa mia?" Domandai,lei arrossì un tantino.
"Ehm,si,perfetto." Le sorrisi rassicurante,poi guardai il cellulare,erano passati dieci minuti,dovevo tornare da Chantal.
"Vado a comprarmi qualcosa da bere,arrivo subito." Le dissi dandole un bacio sulla guancia,lei sorrise.
"Mi prendi le liquirizie? Ti preeego." Fece gli occhi dolci e non potei resisterle.
"Sicuro!Torno tra pochissimo." Uscii lentamente dalla sala,poi mi misi a correre fino a quella dove stava Chantal.
"Eccomi amore,c'era fila,scusa." Sussurrai stampandole un bacino sulla guancia,ridacchiò.
"Non ti preoccupare,ma ti sei perso la scena in cui Joseph 
bacia Hannah,è stata bellissima." 
Oh,certo,io amo vedere delle scene sdolcinate nei film romantici,che peccato.
"Con questa camicia sei sexy." Ansimò al mio orecchio,rabbrividii leggermente. 
Chantal mi piaceva per questo,riusciva a farmi rilassare.
"Oh,anche tu lo sei,bellezza." Non finii la frase che mi ritrovai la lingua di Chan infondo alle tonsille,ricambiai il bacio 
con piacere,poi mi tolsi la camicia,accidentalmente vidi l'orologio,cazzo,un quarto d'ora!
"Ehm,scusa,mi scappa la pipì,troppa coca-cola,torno subito piccola!" 
Mi dileguai in un battibaleno e tornai nella sala tre,film horror.
"Eccomi quà." Cantilenai sfinito buttandomi sulla sedia. Queste corse avevano iniziato a stressarmi parecchio.
"E le liquirizie?" Mi domandò Alex,deglutii rumorosamente.
"Oh,giusto! Sono finite,mi dispiace,ma se ti serve zucchero,beh,ci sono io." Sussurrai baciandola con la lingua.
Si,okay,magari era un tantino squallido baciare due ragazze a distanza di pochi minuti,ma non avevo scelta.
"Beh,allora è anche meglio." Soffiò al mio orecchiò. 
La sua voce era davvero sexy sussurrata,era leggermente roca e spezzata,da capogiro.
Dopo qualche minuto cinsi le spalle di Alex con il braccio e mi girai dietro un secondo.
Due file dietro la nostra c'era uno strano ragazzo,con degli occhiali a forma di cuore,una felpa verde,
aveva il cappuccio e se ne stava quasi nascosto dietro al sedile.
Aspetta,ma quello era Chaz,brutto idiota,che ci faceva qui!?
"Scusa un secondo." Mi alzai e mi diressi dietro.
"Che cazzo ci fai qui!" Sbottai,Chaz fece il finto tonto.
"Chi è lei,scusi?" Disse facendo il vocione.
Oh,andiamo! Quel vocione lo conoscevo benissimo! Era quello con cui facevamo scherzi telefonici insieme.
"Chaz,sei ridicolo! Occhiali a forma di cuore? Davvero!?" Esclamai.
Se li tolse sbuffando,poi sorrise leggermente.
"Ti tengo d'occhio,Casanova." Rise. "E' un'ora che corri avanti e indietro,è patetica la sua messinscena." Ah si,la mia? Guardati.
"Ti sei visto? Spii me e Alex con un paio di occhiali assurdi!" Urlai.
Improvvisamente mi squillò il cellulare,Chantal. 
Merda,erano passati venti minuti.
Sentivo che nel tragitto sarei morto,questa volta.
Dopo aver fatto una decina di volte su e giù mi buttai stremato nella sedia,accanto ad Alex.
"Per me Hannah non sposa Joseph,insomma,guardali,non sono fatti per stare insieme." 
Mi squadrò come uno psicopatico.
" Scusa? Chi sono?" Ops,sbagliato film,quelli erano da Chantal.
Cazzo,spero manchi poco,molto poco.




What's up?

NO,NON SONO MORTA ahah :')
Scusate tanto non aggiorno da una vita,lo so,lo so,lo dico sempre
ma il fatto è che sono stata 5 giorni a Londra,poi una settimana dai miei nonni,tutto
di fila,non ho avuto proprio tempo D:
Però vi amo tanto tanto tanto
-20 recensioni,dai

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Capitolo 29
*** Twenty-nine // Me plus you ≈ ***


 "Odio queste cose,non ci so fare." Borbottai mettendomi una mano tra i capelli e tornando a sbuffare pesantemente. 
Ogni volta che aprivo un libro di matematica sentivo un conato di vomito salire per la gola.
Era semplicemente troppo complicata,tutte quelle lettere,quelle incognite e quelle dannate potenze.
 Per domani avrei dovuto fare un paio di equazioni,mi ero decis
	a a darmi da fare.
Poi era arrivato Justin a casa,con del gelato,ed un peluche a forma di orsetto,
e dei cioccolatini a forma di cuore e dannazione,mi ero distratta,ancora una volta 
così mi ritrovavo a fare i compiti alle sette di sera. Lui se ne stava tutto tranquillo sul divano a trangugiarsi gelato.
In realtà non mi interessavano per niente nè il compito nè il voto che avrei preso,
ma zio Dave mi aveva minacciato di non lasciarmi più uscire. Ed ora che mi ero fatta 
persino un'amica,Autumn,ci tenevo ad essere libera. Tornai a guardare il foglio con
 l'equazione ed un altro sbuffo uscì da solo,senza che me ne rendessi conto.
"Ma come fa ad interessarti questa roba?" 
Chiese Justin comparendo dietro la mia sedia ed osservando i miei compiti.
"Infatti non m'interessa,Justin,però non ho scelta. Devo andare al college e
 combinare qualcosa nella vita,è questa la realtà." Risi. 
" Beh,forse non è la tua realtà,ma di sicuro è la mia." 
"Scusami,è che preferirei fare questo..." 
Si chinò e con l'indice spostò il mio mento in modo che potessi guardarlo negli occhi.
Cominciò a baciarmi le labbra,poi introdusse la lingua ed iniziò a solleticarmi il palato,sorrisi sulla sua bocca.
"Vorrei stare per sempre così." Sussurrò,il suo fiato mi solleticò la pelle. 
"Come faccio a studiare se continui a dire cose del genere?" Ridacchiai sgridandolo scherzosamente.
"Il mio repertorio è molto ampio." Continuò ridendo.
"E' così che passi il tuo tempo libero?" Domandai.
"Beccato. Non faccio altro che scrivere poesie per impressionare le donne." 
"Le donne?" Corrucciai le sopracciglia.
"Scusa,una donna." Mi baciò un'altra volta. Fanculo matematica.
Prese il mio quaderno e scarabocchiò qualcosa sotto l'equazione.

' Trova x se : 10x(4+5) = 3x:7(2)
x= Alex '

"Smettila di giocare!" Esclamai riprendendomi il quaderno.
"Non sto giocando,tu sei la mia soluzione a tutto. x è sempre uguale ad Alex.Perchè ti amo." 
Improvvisamente mi ritrovai tra le sue braccia,poi sul letto,in camera mia,poi lui era senza maglietta.
"Comincio a pensare che dovresti aiutarmi più spesso con i compiti." Ridacchiò.
 "Oh si,in matematica ho la media dell'otto." Wow,io arrivavo malapena a sette.
Prese a baciarmi il collo,leccando lievemente la mia pelle e lasciando scie umide. Il suo respiro era caldo e rilassante.
"Te l'ho detto,che alla fine,ti ho trovato un soprannome?" 
Annunciai fiera,risvegliandomi da quella specie di trans in cui ero sprofondata baciando Justin.
"Non sapevo ne stessi cercando uno." Disse interdetto,sorrisi.
"Beh,ho riflettuto molto." Sospirai dandomi una certa enfasi alquanto teatrale. 
"E la conclusione?" Domandò curioso.
"Biscottino." Esclamai più orgogliosa che mai,mi guardò male.
"Non se ne parla." Ululò facendo una smorfia,sbuffai.
"Non ti piace?Allora...Orsacchiottino?" Corrucciò le labbra.
"Peggio." Sentenziò facendomi rimanere male.
"Pucci Pucci?" Un ultimo tentativo,nascose la testa sul cuscino e fece un finto rantolo. 
"Sparami." Mugolò,io sbuffai scocciata.
"Beh,certo che sei in accontentabile." Ridacchiò sotto i baffi.
"Non è vero,ad esempio ora mi accontenterei di..." Si mordicchiò il labbro inferiore prima di baciarmi sul collo,rabbrividii.
"Beh,non ti basta un bacetto?" Azzardai,ridendo iniziò a farmi il solletico,
incominciai a ridere a squarciagola dimenandomi.
"Justin...Drew Bieber!" Cinguettai con voce acutissima.
"Sai che mi fa impazzire la tua risata?Alex,forse non lo sai,ma quando ti bacio,
sento che il mondo sotto i miei piedi sparisce,e all'improvviso ci siamo solo io e te,
nessun altro,quasi come non ci fosse il tempo,noi bloccati in una dimensione nostra."
 Finì senza fiato,poi impresse il suo sguardo nei miei occhi,restammo così per qualche minuto.
Proprio così,senza dire niente,respirando a malapena,solo contemplandoci a vicenda,
e contemplare Justin era uno dei miei passatempi preferiti. 
Quegli occhi mi avevano stregato dal primissimo istante in cui lo vidi,di un'ambra speciale,quasi disciolta e mista a oro.
D'un tratto i suoi occhi si spensero,traboccarono di angoscia e malinconia,
distolse immediatamente lo sguardo dal mio e si schiarì la voce.
 Velocemente si tolse da sopra di me,il tepore caldo che aveva 
lasciato sul mio corpo svanì quasi subito e la temperatura di fine Novembre mi colpì letteralmente in pieno,senza scampo.
"Devo andare." Sussurrò piano.Avevo fatto qualcosa di sbagliato?
Baciavo male? Si,sicuramente non ero alla sua altezza. Ero così impacciata! Avevo baciato sì e no tre ragazzi e beh,Justin era Justin.
"C'è qualcosa che non va?" Biascicai avvicinandomi lentamente a lui e accarezzandogli con la punta dell'indice la guancia.
Si allontanò brusco,prima di guardarmi nuovamente.
"Io...ho un impegno." Detto ciò aprì la porta e se ne andò.
Così. Senza dirmi 'a domani.',senza abbracciarmi,darmi un bacio,
o semplicemente sorridermi! Tutto in una manciata di attimi.
Mi sedetti sul letto,di nuovo,profumava ancora di Justin.


Justin's
"Io ero lì,con lei,e non ce l'ho fatta!" Ringhiai a Chaz,che nel frattempo 
era tornato ad essermi amico,nonostante le divergenze con Alex.
"Che significa?" Domandò ingenuamente,sospirai prima di aprire bocca.
"Te lo dico io che significa,Chaz." Un attimo di silenzio. 
"Non riesco a mentirle!Mi sento tremendamente in colpa,un attimo 
prima sto con Chantal e due minuti dopo sono avvinghiato ad Alex!Mi faccio semplicemente schifo!" 
Qualcosa mi faceva pulsare le tempie,probabilmente la troppa tensione.
"Come ho potuto pensare di mettere sù questo teatrino! 
Stare con Chantal solo per sesso,perchè Alex non è pronta,
ma stare con lei quando ho voglia,perchè mi piace." Mi presi la testa fra le mani.
"Beh,forse non ti piace Alex,ma ti piace Chantal." Sospirò.
 "Altrimenti l'avresti lasciata senza ripensamenti,visto che sostieni di amare Alexandra." 
D'un tratto la faccenda mi sbatté contro. Chiara e lucida.
Possibile che Chaz avesse ragione? Possibile che a me,Alex,non piacesse poi così tanto? E come avrei fatto a rendermene conto?
"Va tutto bene,pensiamo a qualcosa." 
Asserì Chaz,leggendomi nel pensiero,ecco perchè era il mio migliore amico,insieme a Ry.
"Potresti chiamare Chantal,passarci una giornata,solo chiacchierando,chiaro?
Non avvicinatevi alla camera da letto. Devi conoscerla facendoci una chiacchierata,non altro." Disse.
Mi sorrise rassicurante. velocemente estrassi il cellulare e chiamai Chan,tra dieci minuti a Central Park,ed ora l'avrei scoperto.
Salutai Chaz e corsi all'appuntamento,dopo qualche minuto arrivò anche Chantal,era carinissima oggi.
I capelli biondi le stavano raccolti in una coda alta,il trucco era molto 
meno pesante del solito ed i vestiti meno scollati.
Una felpa grigia e dei jeans,abbigliamento normale.
"Ciao." Le dissi stampandole un bacio sulla guancia.
Le scappò una risatina che trovai adorabile,poi mi salutò.
"Ti va un gelato?" Domandai,lei annuì.
In pochi minuti eravamo seduti sulla panchina affianco al furgoncino dei gelati,oggi Chan era diversa,migliore.
"Sei molto carina,oggi." Sussurrai,lei arrossì leggermente.
"Grazie,anche tu lo sei." La sua voce era molto meno squillante,leggermente roca,poi notai pensati occhiaie sotto i suoi occhi.
"C'è qualcosa che non va?" Mi azzardai a chiedere,spontaneamente.
I suoi occhioni blu mi inchiodarono,in quel momento era così...fragile.
"Beh,io..." Poi sottrasse lo sguardo. "No,va tutto bene."
"Chantal,hey,guardami." Lo fece. "Che succede?" Domandai.
"Mia madre è in ospedale,sta male da due anni,ormai,ma ieri i medici hanno detto che è peggiorata." 
Aspettai che iniziasse a piangere.
Ma non lo fece,anzi,strinse i pugni e mi sorrise.
"Mi dispiace tantissimo!" Non potei fare altro che abbracciarla.
Ora capivo il suo comportamento a scuola,non aveva attenzioni a casa e beh,nemmeno 
amici,così provando a fare l'arrogante sperava di ottenere qualcosa,all'improvviso mi fece pena.
"Tanto tu ci sei sempre per me." Sussurrò,io la baciai.
"C-certo,ci sono." Dissi schivo.
Perfetto,ora stavo circa un migliaio di volte peggio.
 


What's up?
Hey bellissime :)
Allora,so che aggiorno ogni 90-100 anni D: però è estate,capitemi :33
Dai,vi prometto che se arrivate a 20 recensioni,
il prossimo lo metto tra 7 giorni,ovevro quando tornerò dall'irlanda :)
Aur Revoir,vi amo :)

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Capitolo 30
*** Thirty // Kiss the rain ≈ ***





Tre giorni. Justin non mi aveva più rivolto la parola,non avevo chiamate perse sul cellulare,
nè messaggi in segreteria,nè e-mail e nemmeno piccioni viaggiatori entrati dalla finestra,se vogliamo essere pignoli.

La cosa più strana era che non avevo idea di cosa gli avessi fatto.
Avevo fatto mente locale negli scorsi giorni e non avevo detto nulla di compromettente o
di of
fensivo,al contrario,avevo cercato di essere il più carina possibile con lui,e
Justin sembrava innamorato,voglio dire,sembrava a suo agio con me. Ormai davo per scontato che
fosse tutto perduto,se una persona non si fa sentire per più di tre giorni,beh.
Improvvisamente una scarica di tristezza percorse la mia schiena.
Uscii dall'appartamento,senza una meta precisa,alle otto di sera,le giornate ormai erano corte,
era già buio pesto,metà Novembre.
Una cosa che mi preoccupava era che a volte,uscendo di casa,lo incontravo,ma in questi giorni
nulla e nemmeno a scuola! Nemmeno a teatro,quando per la punizione del Preside per quella falsa di
Chantal dovevo rimanere a controllare sipario e luci,più fermarmi a pulire dopo le prove,bella merda.
Continuai a camminare assorta nei miei pensieri,mi accorsi che pioveva dopo qualche minuto,ma ormai ero già fradicia,
non mi ero preoccupata di indossare un giubbotto,ero solo con una felpa ed un paio di jeans,morivo di freddo.
Le gocce mi ricadevano sul viso e sugli occhi,poi qualcosa iniziò a pulsare sulle palpebre,
lo sguardo fu subito più pesante ed iniziai a piangere,forse perchè ora che finalmente non mi sentivo
più sola tutto tornava ad essere come prima. Genitori morti,niente amici,sempre sola a casa e nessuno,
nessuno con cui parlare.
Sentii un colpo sordo alla schiena e mi ritrovai per terra,sul marciapiede bagnato e scivoloso.
"Guarda dove vai!" Urlò qualcuno davanti a me,prima mi sentii incredibilmente in imbarazzo,
poi mi ricordai che era stato lui a venirmi addosso,e ora pretendeva scuse?
"Scusa,ma non sono io quella che ti ha spinto!" Ribattei fiera.
Con lo sguardo appannato
e la fitta pioggia non vedevo quasi nulla,poi con la mano mi strofinai gli occhi e davanti a me vidi Justin.
"Alex." Sussurrò lui,facendo la stessa cosa. Deglutii a fatica.
Si avvicinò ed impiantò il suo sguardo nel mio,era bellissimo.
I capelli tutti bagnati incollati alla fronte ed appena sopra gli occhi,le goccioline che scivolavano sulle sue guance e sulle sue labbra,rosee.
"Scusami." Biascicò abbracciandomi di slancio,più forte che mai.
Rimasi paralizzata,ed affondai la testa nel suo petto.
"Io...posso cambiare,se ho fatto qualcosa di sbagliato,beh,farò di tutto per rimediare!"
Esclamai singhiozzando,strinse i denti.
"Tu sei perfetta,sono io che sono...una brutta persona!" Gridò.
"Tu Justin,sei la persona più sincera,più bella,più dolce e a
cui ho dato più fiducia al mondo,in poche parole sei perfetto
."
Sussurrai.
"Ascolta,io non sono come credi,non sono così...perfetto.C'è una cosa che devo dirti."
Non lo feci finire,mi buttai a capofitto sulle sue labbra e le baciai come non avessi più tempo,
come se respirare,in quel momento,fosse l'ultima cosa di cui avevo bisogno,come se intorno a noi si fosse
creato il nulla,solo un muro di pioggia che ci separava da tutto il resto.
E non m'importava dei capelli,del mascara o dei vestiti bagnati,o del fatto che probabilmente
domani avrei avuto un mal di gola assurdo,a me interessava solo di Justin,nulla più.
"E' tutto finito,okay?" Annaspai sulle sue labbra,lui annuì appena percettibilmente,prima di prendere la mia testa fra
le mani freneticamente. Era tutto così veloce,ma nella mia mente intrappolavo ogni singolo secondo,come una macchina
fotografica con lo scatto continuo,ogni istante era nel mio cervello.
Justin iniziò a baciarmi il collo,ansimando,piegai la testa all'indietro e chiusi gli occhi,la bocca schiusa.
Se qualcuno fosse passato in quell'istante e ci avesse visto,beh,non mi sarebbe interessato.
"Andiamo..." Ansimò ancora baciandomi,io ero paralizzata,i brividi invadevano il mio corpo.
"...A casa ora." Ridacchiò vedendo che ero visibilmente arrossata e accaldata.
Le guance avrebbero dovuto somigliare a due peperoni,ma lui mi faceva quest'effetto.
Iniziammo a correre ridendo per il piccolo tragitto fino all'appartamento,ogni tanto mi
prendeva la mano per indurmi a correre più velocemente,i passanti ci guardavano
scuotendo il capo rassegnati,questa cosa mi faceva ridere terribilmente.
"Ai miei tempi una cosa simile sarebbe stata gravissima!" Urlò Justin ridendo,io lo seguii a ruota.
"Disgraziati!" Esclamai fingendo il tono di una vecchietta che ci aveva urlato visto
che passando velocemente l'avevamo quasi fatta cadere,mi dispiaceva,ma era stato divertente.
Entrati al chiuso Bieber mi guardò quasi ammiccando,io abbassai lo sguardo.
Chiamò l'ascensore ed entrammo,sgocciolando su tutto il pavimento e la moquette all'interno dell'apparecchio.
"Sembri un pulcino." Sussurrai spettinandogli i capelli,lui rise e mi prese in braccio.
Intrecciai le gambe alla sua schiena,tenendo le braccia avvolte al suo collo per non cadere,
lui appoggiava le sue al mio sedere per reggermi,l'ascensore si aprì e Justin,senza la minima fatica,sgattaiolò fuori,
neppure andando a sbattere,visto che gli coprivo la visuale e lo baciavo appassionatamente.
"Aspetta." Ansimò sbattendomi leggermente al muro,per farmi restare appesa a lui senza tenermi.
Con le mani iniziò a frugare velocemente nelle sue tasche,alla ricerca delle chiavi.
Quando le trovò tornò a tenermi come prima,e a tentoni riuscì ad aprire la porta,sempre baciandomi come se non ci fosse un domani.
Entrati in casa diedi un calcio alla porta per richiuderla,lui sorrise sulle mie labbra ed io feci lo stesso,a
illuminare la stanza c'era solo una piccola luce prodotta da una bajour posata sul tavolino.
"Hai un buon sapore." Sussurrò,io ridacchiai.
"Mh,grazie,anche tu,suppongo." Questa volta rise più forte e tornò a baciarmi,mi sembrava di volare.
In questi tre giorni Justin mi era mancato,in tutto e per tutto,persino le sue battutine.
Gli tolsi la maglietta bagnata e la buttai sul pavimento,lui fece lo stesso con la mia,il contatto
tra la nostra pelle mi piaceva. Sebbene fosse fredda,qualcosa mi faceva pensare
che non ci sarebbe voluto molto prima di riscaldarci,sorrisi al pensiero.
"Ti amo Justin,ti amo!" Ansimai sulla sua pelle,lo sentii irrigidirsi.
"Sei bellissima." Le sue dita percorrevano veloci il bordo del mio reggiseno,ridacchiai.
"Puoi toglierlo..." Sussurrai,lui mi baciò una spalla,poi abbassò la spallina,
stessa cosa con l'altra,poi vidi il mio reggiseno cadere a terra.
Justin prese a baciarmi il seno,lentamente.
"Aspetta." Si bloccò,io anche. Poi fece un lungo respiro.
"Si,insomma,hai già..." Iniziò a bassa voce,ridacchiai.
"Se sono vergine?" Azzardai,lui annuì felice "Si,esatto." Disse.
"No,tranquillo." Dissi con naturalezza,lui strabuzzò gli occhi.
"Che cosa!?Perchè?Quando?Come!?
" Sbottò indignato.
"Non sono una santa." Stuzzicai il suo orecchio con le labbra,gemette piano,talmente piano che anche io lo sentii a malapena.
"E a me sta b-bene." Rabbrividì,mi sentii soddisfatta.
Scesi dalle braccia di Justin,ora volevo condurre il gioco.
Lo spinsi lentamente fino alla camera,poi lo feci cadere sul letto.
Velocemente tolsi i suoi pantaloni,poi i suoi boxer,cercando di fargli provare piacere,lui piegò la testa all'indietro.
Ribaltando la situazione Justin sfilò i miei slip e prese ad accarezzarmi l'interno coscia,poi i fianchi ed infine trovai il suo sguardo.
Fu un'occhiata significativa,carica di milioni di domande,con quella più importante di tutte,lui voleva sapere se ero pronta.
Gattonai lentamente verso il comodino,spensi la luce e posai le mani sul suo petto,sentivo che tremava,e non per il freddo,stavolta.
Qualche secondo dopo eravamo uniti,ed era bello,perchè Justin trasmetteva il suo amore per me,baciandomi lentamente il collo.
"Continua." Ansimai con la voce velata dal piacere.
Aumentò il ritmo,mi lasciai scappare un grido,e mi sorpresi da quanto era acuto,
Justin ridacchio e spinse le sue labbra sulle mie per soffocare i miei gemiti.
Quando la mia mente non fu più lucida,e il mio corpo non fu più in grado di continuare,
mi accasciai affianco a lui,sopraffatta da intense sensazioni,dal piacere.
Insieme sospirammo pesantemente,poi intrecciai la mia mano con la sua,era caldissima. 
"Alex,sei fantastica." Bofonchiò,io non risposi,e mi addormentai,con il sorriso stampato in volto.



What's up?

Scommetto che aspettavate questo momento tanto quanto lo aspettava Bieber (you know what i mean lol)
Ma quanto sono tenerelli quei due? Jalex è la coppia più djhjshfjdhdsh del mondo :'3

Facciamo arrivare il capitolo a -15 recensioni? Eh?
Awwwwwwwww,c'mooooooooooon! (voce di Ry Good ahah)

E un'altra cosa... Siete così carine quando mi scrivete su twitter,vi adoro,mi fa piacere *--*
E ringrazio tutte coloro che mi hanno twittato,vous etes magnifiques ♥

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Capitolo 31
*** Thirty-one // You're...such a liar ≈ ***





  In quel preciso istante,in cui i miei occhi cominciarono a schiudersi come piccoli boccioli stanchi,
e a vedere la debole luce del sole che filtrava nella stanza,una miriade di pensieri pervase il mio cervello,
ma soprattutto il mio cuore. Abbassai lo sguardo sul mio petto,c'era Justin,con la bocca appena aperta,dormiva beato.
Sentivo i nostri respiri farsi tutt'uno a ritmo,sentivo i nostri cuori sussultare insieme,era una sensazione straordinaria,ma strana,insolita.
"Svegliati." Sussurrai pianissimo,chinandomi fino al suo orecchio.
Il lenzuolo lo copriva appena fino a metà schiena,poi di nuovo lasciava scoperte le gambe.
Io avevo Justin con la testa posata sul mio petto e le coperte mi coprivano i piedi.
Le finestre erano rimaste aperte durante la notte,ora non pioveva più,ma c'era qualche nuvola che lasciava passare alcuni raggi di Sole timidi.
"Justin,svegliati!" Questa volta alzai leggermente la voce. Come risultato Justin aprì lentamente gli occhi e sorrise stiracchiandosi.
"Piccola." Disse stampandomi un dolce bacio sulle labbra.
Ad un certo punto sentii il mio stomaco brontolare,poi un secondo dopo anche quello di Justin. Ci guardammo.
"Ehm,si,ti va di andare al bar?" Chiese ridacchiando,io annuii.
"Penso che il mio stomaco ne sarà molto contento." Scherzai.
Ci alzammo dal letto e iniziammo a vestirci,lo osservai.
"Alex,stanotte è stata la più bella della mia vita,sul serio." Disse baciandomi,era quello che sentivo anche io.
"Anche la mia,Justin." Continuai sussurrando.
"Sai..." Cominciai,prendendo tempo,concentrandomi ad allacciare i bottoni dei miei jeans sbiaditi
"Penso di amarti." Lasciai lì la frase,a riempire l'aria,aspettavo la reazione di Justin,aspettavo dicesse una cosa tipo 'anche io.'
ma invece si irrigidì.
Era girato di spalle,vedevo i muscoli della sua schiena contrarsi.
"Amare,non è troppo?" Domandò,girandosi e prendendomi le mani.
"No,è ciò che sento Justin,sento che sei sincero con me,sei perfetto." Mi sorrise,sapevo che non era uno
di quei sorrisi togli fiato,era solo una curvatura della bocca,senza sentimento,senza emozione,solo carico di...beh,di rimorso?



Justin.

Sincero,sincero,sincero era l'unico aggettivo non adatto a me,in questo momento.
Lei mi aveva detto che mi amava,io non avevo neppure risposto,il mio cervello era solo un
lager di bugie,dal quale non riuscivo più a scappare,ma basta! Oggi avrei messo fine alla mia storia con
Chantal,entro due ore avrei aggiustato le cose.
"Alex,mi sono ricordato che devo passare un secondo da Scooter,vediamoci da Starbucks tra un'ora,d'accordo?"
Lei annuì triste,le presi il volto fra le mani e la guardai negli occhi.
"Se lo vuoi sapere anche io ti amo." E dopo averle stampato un bacio sulle labbra aprii la porta per andarmene.
Alex mi tirò per il braccio e attaccò nuovamente le sue labbra alle mie,come se fossero ossigeno,come se le servissero
per sopravvivere. Attorcigliò le braccia al mio collo e continuò a baciarmi con passione.
Posai le mie mani sui suoi fianchi e la spinsi al muro.
Poi tornò alla mente cosa dovevo fare,mi staccai.
"Conservalo per dopo." Scherzai dandole un bacio sulla fronte e dirigendomi verso la porta.
Lei ridacchiò e mi lanciò un bacio al volo,io feci finta di afferrarlo e di metterlo in tasca,poi mi dileguai.
Questa faccenda andava risolta in fretta,dovevo liberarmi di Chantal.
Tirai fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni e composi il suo numero in tutta fretta,ogni minuto era prezioso,e dovevo anche capire come dirglielo.
'Pronto?' Rispose lei dall'altro capo del telefono.
'Chantal,sono Justin,vediamoci tra mezz'ora a Central Park,ti va?' Dissi.
Ci fu qualche secondo di silenzio,poi sentii nuovamente la sua voce.
'D'accordo,c'è qualcosa che non va?' Domandò.
'No,è tutto okay,vediamoci lì' Mentii e terminai la chiamata.
Central Park era molto vicino al mio appartamento,così ci misi una ventina di minuti ad arrivare.
Mi sedetti su una panchina,osservavo la gente e pensavo a cosa avrei detto di lì a poco.
Se iniziare prendendo tempo con un discorso poetico,cosa che non mi riesce affatto bene,o
passare dritto al nocciolo della questione.
I miei pensieri furono interrotti da una sagome che si presentò proprio davanti a me. Era lei.
"Channy,ciao." Sussurrai tenendo lo sguardo basso,si sedette accanto a me.
"Ciao Justin." era vestita con un impermeabile beige e degli stivaletti neri con il tacco,molto carina,ma non era il suo stile.
"Come sta tua madre?" Domandai. Dopo che mi aveva detto che era in ospedale e stava
male da ormai due anni ero diventato un tantino più sensibile nei suoi confronti.
"Come sempre,male.Ma non siamo qui per parlare di lei,che dovevi dirmi?" Stava ad una certa distanza,stringendo i
pugni,come se si aspettasse ciò che dovevo dirle. Mi osservai le mani,erano sudate.
"Beh,ecco,sarebbe meglio se noi restassimo solo amici." Silenzio.
"Hai ragione." Ecco,lo sapevo! L'aveva presa ma...Che cosa?!
"Sul serio?Tutto qui?" Mi scappò,lei annuì.
"Quando dico ad un ragazzo di mia madre lui subito si allontana,come se
non volesse aiutarmi,pensavo fossi diverso,ma va tutto bene."
Mi sorrise spumeggiante. "No,aspetta,non è per quello,anzi,continuerò a starti vicino,sappi che puoi contare su di me sempre
e comunque,è solo che in questo momento non posso stare con te." Aggiunsi.
"Grazie Justin,sei un vero amico. Mi potresti accompagnare al taxi?"
Chiese,io annuì sorridendole felice,era andato tutto benissimo.
Le circondai le spalle con un braccio e l'accompagnai verso un taxi accanto a dei negozi.
"Sei forte Chantal,ricordatelo,e per qualunque cosa conta su di me." Le ricordai,lei mi abbracciò sorridente.
"Ti va un ultimo bacio?" Chiese guardandomi negli occhi.
"Perchè no!" Annuii. Mi buttò le braccia al collo e pianto la lingua nella mia bocca.
Continuai a baciarla,ci metteva troppa passione.
Poi dopo circa un minuto si staccò. 
"Ora me ne vado,ciao Justin!" Mi mandò un bacio guardandomi con
i suoi magnifici occhi verdi,poi salì nel taxi.
Sospirai pesantemente mettendomi le mani tra i capelli,
poi per scaricare la tensione feci un giro su me stesso.
Il mio sguardo cadde sulla vetrina di un bar.

http://www.youtube.com/watch?v=fZly12eGpNA

Due occhi colo ghiaccio mi inchiodarono,increduli.
Alexandra scosse il capo lentamente per qualche secondo,autoconvincendosi che ciò che aveva visto non era vero.
Entrambi rimanemmo impietriti non sapendo che fare.
Con uno scatto che mi risvegliò da quella specie di trans,Alex si alzò,prese la sua borsa ed uscì dal locale in tutta fretta.
Corsi verso di lei e l'afferrai per un braccio. La costrinsi a girarsi verso di me,piangeva a di rotto,gli occhi erano umidi.
"Aspetta,io posso spiegare! Non è come sembra,lo giuro Alex,ascoltami Alex!" Insistetti per farmi
ascoltare ma lei tentava di liberarsi.
"Sei squallido! Non è come sembra? Fammi spiegare?! Ti rendi conto che
mi hai fatto passare per...stupida per tutto questo tempo!?"
Urlò,i passanti ci guardarono curiosi,ci mancavano solo i paparazzi ora.
"Sh,non urlare,parliamone." Sussurrai calmo.
"No!Non voglio parlarne,e non m'importa se sei famoso! Sei uno schifo
di persona Justin! Un lurido e viscido verme!" Strillò.
"Ti prego Alex! Posso spiegare!" Alzai anche io la voce,disperato.
"Ah si? D'accordo,accomodati,spiega." Rimasi in silenzio per qualche secondo,con lo sguardo basso.
"Come pensavo,non c'è proprio nulla da spiegare." Rise malinconicamente e si voltò per andarsene.
"Ma io ti amo!" Urlai cercando di cambiare le cose.
"E' troppo tardi Justin." Rimanemmo a guardarci per qualche istante,
poi la lasciai andare,si mise a correre e di lei non mi rimase più nulla.



What's up?

Ciaux trasgry peòple! (?) AHAHAH OK NO.

Capitolo triste çç come continuerà la storia dei
JALEX? vorrei -15 recensioni :33
a presto

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Capitolo 32
*** Thirty-two // Alone ≈ ***





 'Chaz,sono io,puoi venire a casa mia?' 
Piagnucolai telefonandogli,era qualche giorno che non lo sentivo ormai,ed avevo sbagliato.
'Alex? Che...perchè piangi?!" Gridò preoccupato,io tirai sù col naso.
'Puoi venire?' Ribattei senza fornirgli alcuna spiegazione,sbuffò.
'Dammi dieci minuti!' E riattaccò,io mi sedetti per terra,in camera mia,appoggiata alla porta. 
Tanto per cambiare ero sola a casa,Zio Dave a lavoro,
Luke era ancora in vacanza con la sua fidanzata ed io ero l'ultima ruota del carro,
la sfigata che pensa sempre che ci sia una speranza,ma alla fine la vita è piena di illusioni,che vanno in fumo.
Un quarto d'ora dopo suonò il campanello,lentamente e priva di energia andai ad aprire. 
Chaz era affannato e respirava a fatica,aveva il fiatone,segnale che aveva corso cercando di fare il 
più in fretta possibile,sorrisi nella mia mente,ma ero troppo provata per curvare la bocca,
mi sembrava una cosa inutile in questo momento.
Il suo sguardo finì sul mio corpo,oh,dimenticavo,ero in slip ed avevo solo una canottiera larghissima,
i capelli bagnati per la doccia che avevo fatto da poco e il trucco un tantino sbaffato sugli occhi.
"Alex,per l'amor del cielo,che hai fatto!" Gridò con aria interrogativa abbracciandomi tanto da stritolarmi,
mi erano mancati tanto i suoi abbracci da orso,quelli che ti riempivano d'affetto in un istante.
"Mi ha presa in giro Chaz! Lui stava con Chantal!" Piansi rifugiandomi tra le sue braccia calde e amichevoli.
"Io gli faccio il culo! E' un coglione! Gli spacco la faccia!" 
Ringhiò pieno di rabbia,poi fece per uscire dalla porta ancora aperta.
"No,no,no!" Feci in tempo a chiuderla di scatto e tirare Chaz per un braccio in modo da fermare i suoi istinti omicidi verso Bieber.
"Ho bisogno di te." Gli sussurrai all'orecchio. "Ora più che mai.".
"Tranquilla Alex,non ti abbandonerò mai." 
Biascicò accarezzandomi la schiena,mi aiutò a rilassarmi,era un ottimo amico.
Me ne andai in camera,Chaz mi seguì. Aprii il cassetto del comodino e la prima cosa che vidi fu la
 lametta argentata,la chiave dei miei problemi. Lui la prese prima che potessi solo pensare cosa fare.
"Non risolverebbe niente." Disse mettendosela in tasca.
"Forse hai ragione." Asserii distratta,fissando il vuoto.
Nel cassetto del comodino scorsi anche un pacchetto di sigarette.
Lo afferrai,ne presi una e porsi la scatola a Chaz,rifiutò.
"Nemmeno il fumo risolverà le tue frustrazioni." 
Continuò scuotendo il capo rassegnato,però decise di lasciarmi almeno quella.
Fumavo solo una sigaretta quando ero depressa,come se fosse la mia ultima spiaggia di speranze,
perciò oggi mi sembrava un ottimo momento per fumarne una,con un amico.
"Ho bisogno di scaricare le delusioni Chaz." Lo informai,annuì contrariato,poi si sedete sul mio letto.
" La vita è strana Alex,le persone come te dovrebbero avere il meglio." 
Cercò di tirarmi su di morale,ormai avevo deciso,questa volta non sarei rimasta a casa a 
deprimermi per settimane,al contrario sarei diventata come Justin,una persona frivola,senza pudore,forte e determinata.
Accesi la sigaretta e la portai alla bocca,lentamente e con fare sensuale,quasi felino,
salii sul letto e mi misi a gattoni davanti a Chaz.
"Da oggi avrò solo una priorità : Divertimento." Ridacchiai malinconicamente,Chaz mi guardava sorpreso.
"Sesso." Soffiai il fumo sul volto di Chaz,che sorrise malizioso.
"Discoteca." Mi mossi con enfasi. "Insomma,puro spasso." 
Tornai in piedi e buttai la sigaretta dalla finestra.
"Sei con me?" Chiesi a Chaz,lui scosse il capo interdetto.
"Sesso,droga e Rock&Roll,certo Alex,come una Rock star." 
Poi sbuffò alzandosi dal letto e lasciandomi lì.
"Non te lo posso permettere,buttare al vento la tua vita." Disse.
"Ormai cos'ho da perdere Chaz?Sentiamo!Justin mi ha tradita,
sta con Chantal,probabilmente mi ha solo usata per scopare!" Strillai.
"Justin,Justin,Justin! Ho capito che ti piace,ma non c'è solo lui al mondo! 
Ci sono altre persone che ti vogliono bene,che farebbero di tutto per te,a cui tu non pensi minimamente!
 Queste persone soffrono per te,e tutte le volte che fai una cazzata,come quando hai tentato il suicidio,ci restano male!
 Ma a te non importa vero?No,certo che no,per te c'è solo Justin. 
Un cazzone che pensa solo a divertirsi!" Urlò camminando avanti e indietro e tirando un pugno al muro. 
Respirava pesantemente ed il suo colorito si era fatto più paonazzo.
Mi alzai dal letto e lo abbracciai da dietro,restando in silenzio.
Dopo qualche minuto,durante il quale nessuno si era mosso o aveva osato fiatare,tentai di aprire bocca.
"Mi dispiace." Sussurrai stringendomi ancora di più a lui.
Si girò è mi rannicchiai tra le sue braccia,assaporando il momento.
"Avete fatto sesso?" Domandò curioso,quasi amareggiato.
"Si." Dissi. "Come pensavo,Justin vuole solo una cosa dalle ragazze." 
Continuò sorridendo malinconicamente.
"Ti meriti di meglio Alex,ti meriti qualcuno che ti ami più di qualunque,altra,cosa,al,mondo." 
Scandì bene le ultime cinque parole,guardandomi negli occhi costantemente.
Involontariamente cominciai pericolosamente ad avvicinarmi al suo viso,
fino a sentire il suo fiato sulle mie labbra schiuse,chiusi gli occhi.
"Chaz!" Urlò una voce nella stanza,mi girai e scorsi Justin.
"Che diamine..." Justin restò a bocca spalancata,passando lo sguardo da me a Chaz incredulo,un paio di volte.
"Forse non l'hai capito,ma non sei ben accetto a casa mia." Asserii.
Justin ridacchiò,ignorandomi mi scansò e si piazzò davanti a Chaz.
"E io...che ti chiamavo amico!" Azzardò scuotendo lentamente il capo.
"Come hai potuto?Mi avevi detto che l'avresti lasciata!" Gridò l'altro.
Mi ci volle una frazione di secondo per capire che il mio amico Chaz sapeva tutto!
 Fin dall'inizio! Sapeva che Justin faceva il doppio gioco,ma ovviamente era stato dalla sua parte tutto questo tempo.
"Uscite da casa mia! ORA!" Piansi,indicando la porta con il braccio.
"Ma...Alex,sono tuo amico." Stentò Somers,avvicinandosi.
Mi scansai bruscamente,continuando a piangere.
"Tu sapevi tutto quanto!E non hai nemmeno avuto il buon senso di avvertirmi!
 E tu,Justin,mi fai semplicemente schifo! Baciavi me quando avevi ancora il SUO 
sapore in bocca,ma non ti vergogni!?" Urlai.
"E tu Alexandra?Non ti vergogni a startene qui,mezza svestita,a fare la puttanella con Chaz!?"
 Le lacrime aumentarono rigandomi il viso.
"Perchè mi tratti così! Incolpi me quando l'unico a dover tacere sei tu!" Dissi. 
"Voi donne siete tutte uguali,prima,quando stavi sotto di me e urlavi il mio nome,
implorandomi di farti GODERE,ti andavo bene?Vero?" Rise guardandomi maligno,non ci potevo credere.
"Non la trattare così Justin!NON TI AZZARDARE!" Chaz lo spinse.
"Perchè?!Forse non è vero?! Dillo Alex,avanti,dillo. Dillo che quella sera ti andavo più che bene,forza!" 
Si avvicinò a me e con forza mi prese per i fianchi. "Forza Justin,sono tuaaa!" Parlò con una vocetta stridula.
"Vattene." Dissi calma. "Tornatene da Chantal,mentre tu,Chaz,trovati un'altra amica 
da prendere per il culo,io non ci casco più." 
Si avviarono verso la porta,Chaz scese le scale velocemente,mentre Justin,all'ultimo,
mi lanciò un'occhiata carica di rimorso.
 




What's up?
La nostra
Alex è distrutta çç povera.
Ed ora le cose si complicano,non avrà più nemmeno
Chaz ad aiutarla,che cosa le succederà? 
-15 recensioni e potreste scoprirlo presto :3


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And she's our Alex :'3

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Capitolo 33
*** Thirty-three // Changes ≈ ***





   Cambiamenti.
Ci sono sempre,che tu lo voglia oppure no,ci sono quando non te lo aspetti e quando li pensi da una vita.
Ci sono quando sei piccolo e quando inizi a crescere,in questo caso,per me,era arrivato il momento di
cambiare dopo Justin,non volevo più essere fragile e debole come prima,non volevo più subire,accettare,volevo emergere,finalmente.
Quella mattina avevo faticato a riconoscermi allo specchio,avevo tinto i capelli di nero,
	erano lunghi fino a metà schiena,un pò sotto le spalle ed un pò ondulati solamente sulle punte.
Avevo una piccola meche fuxia di lato e mi ero fatta un altro tatuaggio dietro al collo con scritto 'Unbrocken' indistruttibile,
inarrestabile,perchè è così che volevo sentirmi ora. Per quanto riguarda il guardaroba,beh,lo avevo
leggermente rimodernato con pantaloncini corti,vestiti attillati e striminziti,maglie scollate e tacchi,sebbene fosse inverno.
Quando fui in corridoio,mi chinai a bere dalla fontanella e mi accorsi che l'intera
squadra di football mi fissava il culo,dandosi gomitate.
Avevo una minigonna nera,strettissima,circa due taglie meno della mia,ed era un miracolo se ero riuscita a camminare per tre metri.
I tacchi erano vertiginosi,e ogni passo che facevo mi sembrava di stare sui trampoli,era una gara di equilibrio.
"Hey bellezza!" Disse un ragazzo cingendomi le spalle,era Kevin,uno della squadra,il centrocampista mi pare. 
Mi squadrò dalla testa ai piedi,passandosi la lingua sulle labbra.
"Sei nuova?" Domandò poi,non togliendomi gli occhi di dosso.
"Sono qui dall'inizio dell'anno." Risposi rassegnata.
"Oh beh,allora dovrei tenere gli occhi più aperti." Scherzò,sorrisi.
"Già,dovresti." Scossi i capelli,lasciando lì quel ragazzo,interdetto e mi diressi all'aula di teatro,dove dovevo ancora finire
di scontare la mia punizione,a causa di Chantal.
L'idea di vedere Justin,Chaz e l'ochetta non mi allettava così tanto,ma sarebbe bastato non guardarli,no?
Appena entrai nel backstage,passando per il corridoio dietro il tendone chiuso,mi trovai davanti Bieber,ma che fortuna.
Mi guardò con uno sguardo stralunato,gli occhi leggermente fuori dalle orbite e la bocca schiusa
per la sorpresa,mi fece la radiografia e si soffermò,a mio parere,abbondantemente di più sulla scollatura.
Poi incontrò i miei occhi e mi inchiodò con un sorrisino strafottente.
"Cosa ti ha portato a vestirti come una zoccola bulgara?" Sputò ridendo,alzai un sopracciglio rassegnata.
"Levati dalle palle." Asserii acida. Brutto bastardo di merda,non mi rivolgere più la parola o non risponderò
delle mie azioni,cosa ti fa pensare che ti voglia parlare,dopo tutto ciò che mi hai fatto.
Sono passati quattro giorni da quando mi hai portato via tutto ciò che avevo Justin,la mia dignità,la mia virtù,ed il mio cuore.
"Siamo arrabbiati? Vuoi che ti ricordi quanto sia bravo a rimettere di buon umore?"
Schioccò la lingua sul palato e ridacchiò.
Da quando aveva visto me è Chaz ed aveva frainteso mi trattava come una Puttana,cosa che invece avrei dovuto fare io.
"Non è lo zoo il tuo posto?" Sbottai furiosa,iniziando ad arrabbiarmi.
"Non è tra le squillo il tuo?" Questa.fu.la.goccia.Non avresti dovuto.
Mi avvicinai a lui,il corridoio era deserto,si sentiva solo il rumore dei miei tacchi sul pavimento.
Mi fermai quando gli fui quasi attaccata.
"Sentimi bene,Bieber.La vecchia Alex non esiste più,ora sono cambiata,sono
più sicura in me stessa,e in un certo senso mi hai aiutato." Finii soddisfatta,lui sghignazzò.
"Ah,si?Ti avrei aiutato a...?" Finì in tono interrogativo.
"A capire quanti stronzi ci siano in giro." Oh si,puttaniere.
"Risparmia la bocca per qualcos'altro." Esordì in tono malizioso,facendo l'imitazione di un pompino,risi,quanto era stronzo.
"E tu pensa a non venire nei pantaloni." Feci un occhiolino muovendo il capo verso il cavallo dei suoi Jeans,
a quanto pare avevo fatto eccitare Bieber. Me ne andai nell'altra stanza ridacchiando,mentre lui,imbarazzato,si girò dall'altra parte.
Durante le prove osservai lui e Chantal leggere i copioni e scambiarsi battute,la cosa che mi stupì
di più fu vedere la ragazza che ci provava in tutti i modi possibili e inimmaginabili,ma Justin era impassibile.
Guardavo le sue labbra rosee recitare ogni singola parola perfettamente,con il tono giusto,lo sguardo,
e mi accorsi che persino la professoressa Woods lo guardava incantata,come fosse una sorta di
principe azzurro,invece di un lurido bastardo che mi aveva illusa.
Ecco qual era il suo metodo,lui illudeva le ragazze,era consapevole di essere bello,del saper giocare bene
le proprie carte e del saper come conquistare,baciare e toccare una donna divinamente.
Mentre spazzavo le quinte,con quel dannato grembiule azzurro che dovevo indossare per pulire,osservai Justin e
Chantal ballare un valzer,chiusi gli occhi ed anch'io iniziai a ballare con il mio cavaliere,ovvero la scopa.
Quando riaprii gli occhi e sollevai lo sguardo,notai che Bieber mi stava fissando.
Velocemente buttai a terra l'attrezzo e dandomi una sistemata,lo raccolsi lentamente.
Finite le prove mi tolsi quel maledetto sacco di dosso e guardandomi allo specchio mi ricordai dei vestiti che avevo messo.
Quella non ero io,sarei riuscita a resistere?
D'un tratto sentii la porta chiudersi,mi girai di scatto,preoccupata.
Chantal. 
La bionda venne verso di me e sorrise acida,ridacchiando.
"Bisogna saperli portare abiti così,tesoro." Sbuffai,che voleva ora?
"Senti,hai Justin,divertitevi insieme." Rise nuovamente.
"No,l'ho mollato,per questo continuava a stare con te,piccina.
Povera,la ruota di scorta. Come ci si sente? Io non l'ho mai provato " 
"Non ti fai schifo da sola?Stavamo insieme!" Mi squadrò.
"Io non ho fatto nulla,è stato lui a stare con me,evidentemente non gli piacevi."
Sentii il sangue ribollirmi nelle vene.
Non risposi,la superai con aria superiore ed uscii dalla stanza,sbattendo contro qualcuno.
E si,conoscendo la mia fortuna,era scontato fosse lui.
"Uh,guarda chi si vede. Un informazione,quanto ti fai pagare a serata?"
Sghignazzò mordicchiandosi un labbro. Erano cinque cazzo di giorni che continuava a darmi della troia,e va bene. 
Sarei diventata la stronza peggiore che esista sulla terra.
"Sicuramente più di te." Risposi combattiva.
"Mi meraviglio di Chaz,è un bravo ragazzo,andare a letto con una puttana non è da lui." Mi guardò dritto negli occhi.
"Ti ricordo che anche tu sei andato a letto con questa 'puttana'" 
"Si,ma visto che mi faccio una ragazza diversa a sera,beh,ci sono abituato."
Schifo,ribrezzo,volevo vomitare sopra la sua bella maglietta firmata.
"Perchè proprio con me?" Mi squadrò interrogativo.
"Perchè cosa?" Domandò.
"Ci sono duecento ragazze in questa scuola,altrettante nei locali che frequenti,
altre nel mondo dello spettacolo. Perchè hai deciso di usare proprio me?"
Mi sentii violata quando scoprii che mi tradiva. Quando dal bar,fuori,scorsi due sagome familiari avvinghiate l'una all'altra.
E soprattutto mi distrusse sapere che Justin,la persona che amavo,non era riuscito a spiegare la situazione,confermando le mie aspettative.
"Non voglio mentirti Alex,tu mi piacevi. Ma non così tanto da cambiare la mia natura,capisci?Io sono fatto così."
Rise malinconicamente.
"E non pensare che vederti ad un millimetro da Chaz non mi sia dispiaciuto,perchè mi ha distrutto il cuore."
Giurai di aver visto,per un istante,i suoi occhi lucidi,prima che si voltasse per andarsene
 




What's up?
Okay,non so da dove iniziare,ho un paio di cose da dire :3 In questo capitolo c'è molta tensione tra i due,forse troppa.
Solitamente non mi piacciono i capitoli che hanno molte battute alludenti al sesso,
però qui ci volevano,dunque ne è uscito questo obbrobrio che ho postato ):
Justin come avrete visto tende a rivoltare la frittata (?) ergo: per lui Alex è in torto.
 cerca in tutti i modi di fare sentire quella povera ragazza in colpa per smorzare il suo senso di colpa per averla tradita.
Convincendosi che è lei la stronza,lui cerca di stare meglio D: Justin come avete visto non ha ancora smaltito
del tutto la corazza da duro che tende ad avere fin dai primi capitoli.
poi...le RECENSIONI.
ragazze,io le leggo TUTTE!
Su alcune mi soffermo di più,quelle dove ci sono più di 2 parole :'3 mi fa piacere ricevere recensioni un
pò più  lunghine,ma le apprezzo tutte,siete voi che mandate avanti la storia :')
questa volta ne vorrei -15 come al solito  Poi avrei un pò di richieste da farvi ...
Questa non è l'unica storia che scrivo,ce ne sono altre due a cui tengo MOLTISSIMO. 




Exacutus Ensis 

Questa non se la fila nessuno çç a dire il vero è quella a cui tengo di più,per cui se mai dovessi vedere qualche recensione 
fatta da voi in questa storia beh...VI AMERO' A VITA,sappiatelo C: 
Parla di vampiri,ma non è assolutamente simile a Twilight,è una cosa un pò diversa :').


My heart is nuclear  Questa qui è su Harreeeh dei 1D :') no,non sono una directioner. Vi starete chiedendo perchè 
allora scrivi una FF su di loro? Il punto è che mi servivano molteplici personaggi,e chi meglio di quei cinque ragassuoli dei One direction?
 E' una storia che mi diverto un mondo a scrivere :'D quindi se volete passate
 
Detto tutto ciò,e sperando che qualcuno sia arrivato fin qui,un bacione e  spero che il capitolo vi sia piaciuto.

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Capitolo 34
*** Thirty-four // I'm the prince charming,girl ≈ ***


 What's up?
Metto il mio spazio quassù in alto perchè spero ci facciate più caso (?) lol
Alluuura,inizio con il dire che nello scorso capitoluccio ho avuto -15 recensioni come
avevo chiesto,siete state FANTASMAGORICHE :')
Poi vi avevo chiesto di passare a leggere due mie altre storie,beh,se
vi piace come scrivo o il mio genere potreste leggere anche quelle...
Quella a cui tengo di più è :

 
  Qu ando l'amore è più forte della propria natura,
quando la vita che stai vivendo non è più la tua.
"Ed ora?" domandò Evelyne,a suo fratello maggiore Raymond.
"Adesso impariamo a vivere,Eve"
e le sorrise beffardo,com'era suo solito fare. 
	
Beh,avete letto la descrizione,parla di vampiri 'w' se vi interessa,ci terrei tanto.

Poiii ho una storia sui Uan Dairesction ahah
no,non sono una directioner,ma volevo scrivere una storia con più personaggi,e chi meglio di quei cinque ragassuoli così carini? :'3 


 
 
My heart is nuclear
   Appartamento condiviso con quattro coglioni,
ultimo anno di liceo,
innamorato di Paige Monroe,corpo da urlo,
altamente scopabile,sorella di Jason,gorilla che lo
prende a pugni ogni volta che può,il nemico numero uno.
Harry,cosa può andare storto oltre a...
Praticamente tutto? 
		 Okay,ora che ho detto todo,vi chiedo solo 17 recensioni a questo capitolo seguente :')
Grazie dell'ascolto e buona lettura babeeeesss C: 

 






Non avere una macchina ed aver lasciato tutti i soldi a casa fu un brutto colpo,davvero brutto. 
Ora che avevo scoperto del non potermi fidare nè di Chaz,nè di Bieber,non avevo passaggi in auto,
per cui dovevo affidarmi all'autobus di linea,tutto pur di non entrare in Metropolitana.
Appoggiai la testa al finestrino mentre fissavo le strade buie,ma illum
	inate dalle innumerevoli luci 
dei lampioni e dei cartelli,o delle insegne di bar e negozi. Erano appena le sette,e dopo scuola mi ero
 fermata al parco,per stare un pò all'aria fresca,poi era iniziato a piovere e fui costretta a salire su questo mezzo.
L'idea della minigonna con le calze quasi trasparenti e finissime non erano stati una delle migliori 
idee della mia vita,proprio come le scarpe con il tacco alto venti metri,così scomode che una volta 
tolte avrei trovati i piedi talmente gonfi dal non riuscire a camminare per mesi.
Poi ripensai a Justin,al come mi trattava,al quanto era bravo a rigirare la frittata e far sentire in colpa me,
per un presunto 'bacio' con Chaz che non c'era affatto stato,ma che,in effetti,poteva esserci. 
Tanto meno avevo scopato con lui,ma la visione da vittima di quel bamboccio 
distorceva tutto ciò che accadeva realmente e ciò che non accadeva.
Come poteva trattare ME da ragazza facile,quando gli ero stata fedele in tutto e per tutto,
avevo occhi solo ed esclusivamente per lui,al suo contrario,che passava la maggior parte del tempo tra le braccia,
o meglio,gambe di Chantal Anderson,la più ipocrita ragazza che il mondo abbia mai visto e che vedrà nel corso dei secoli e dei millenni.
Ti prego Dio,so che non vengo sempre in chiesa,ma ho bisogno di aiuto ora,quando non ho più nessuno,più che mai.
Il mio desiderio,la mia preghiera,è questa,vorrei avere un segno,qualunque cosa che mi 
faccia capire che la mia vita cambierà in meglio,qualunque cosa,per favore,non voglio più essere sola.
Chiusi gli occhi per concentrarmi sulla mia richiesta:un segno,qualunque cosa,qualunque cosa,qualunque cosa,ti prego.
Qualunq... "E' libero qui?" Chiese un ragazzo sorridendomi allegro,aveva gli occhi color cioccolato,cioccolato intenso e cremoso.
"S-si." Risposi io balbettando,era veramente carino.
Indossava una maglietta nera col collo a V,dei jeans aderenti ma non troppo e delle Nike blazer rosse. 
I capelli erano un pò mossi,fissati con un ciuffo appena sopra gli occhi,erano biondo dorato.
"Grazie mille." Disse prima di accomodarsi,avvolgendomi con un buonissimo profumo,
Dolce e Gabbana,assomigliava a quello che solitamente usava J...nessuno,proprio nessuno.
"Dove ti fermi?" Domandò nuovamente,sembrava voler fare conversazione,gli sorrisi divertita. 
"Poco dopo Central Park,sulla ventisettesima.Tu?" Corrucciò le labbra,pensieroso.
"Poco prima di Central Park,che peccato." Esordì alla fine,ammiccando.
"Perchè che peccato?" Voletti informarmi sorridendo.
"Perchè staremo meno tempo insieme." 
Che Casanova,non perdeva tempo il ragazzo,però era fottutamente affascinante.
"Come ti chiami?" Mi sorrise allegramente.
"Tu puoi chiamarmi Principe azzurro,bellezza." Mi fece l'occhiolino,se l'avesse fatto qualcun 
altro sarebbe sembrato uno squinternato con un tik all'occhio,ma lui risultò ancora più...sexy,se possibile.
"Sei di qui?" Chiese squadrandomi,il gesto che mi colpì di più fu quello di guardarmi negli occhi,
e non nella scollatura come avevano fatto praticamente tutti,quest'oggi,sia a scuola che per strada.
"No,sono di Chicago,ma sto da mio zio per l'anno scolastico." Spiegai.
"Fico,io sono Canadese,sto qui per un pò,da un amico." Disse.
Wow,canadese. Avevo avuto una brutta esperienza con uno di quei bevitori d'acero,sperando che l'intero
 stato non fosse così,mi feci coraggio e ricambiai il suo sorriso,mozzafiato,aggiungerei.
"Beh,qualcosa mi dice che dovrò scendere prima." Ridacchiò malandrino,guardandosi intorno. 
Il controllore stava venendo verso i nostri posti. "Niente biglietto?" Azzardai,lui rise di gusto.
"Bella e perspicace la ragazza." Esordì passandosi la lingua sulle labbra.
Quel gesto mi ricordò quello di Jus...maledizione,basta Justin.
"Aur revoir madmoiselle,ci vedremo in giro!" Urlò uscendo dall'autobus 
appena il portellone si aprì,ridacchiai,poi corrugai la fronte.
"Aspetta! Non so il tuo nome,non ho nemmeno il tuo numero!" Gridai.
"Ci rincontreremo molto presto bellezza,è una promessa!" 
Mi mandò un bacio al volo,e quando le portiere si chiusero l'autobus partì.
Qualcosa mi diceva che quello era il mio segno del destino,la 'qualunque cosa' che avevo desiderato,la mia salvezza,probabilmente.
Ed ora non mi restava che aspettare di rivederlo. 
Dio,quant'era carino,pensai mordicchiandomi il labbro inferiore.
Una ventina di minuti dopo mi trovai ad aprire la serratura di casa,le luci erano accese,sentivo un chiacchierare diffuso dalla cucina.
Lentamente mi avvicinai e scorsi Justin,Scooter e Zio Dave ridere e discutere di quello stramaledetto album del cazzo,Believe.
"Alex,sei tu?" Domandò mio zio,sentendo la porta sbattere.
In tutta risposta raggiunsi tutti quanti in cucina,trovandomi davanti un 
Bieber sorridente e dannatamente perfetto,cazzo di perfezione!
"Già." Mugugnai solo,dirigendomi dritta in camera. Venerdì sera,e me ne stavo a casa,con 
Mr Infedeltà nell'altra stanza,no,vi prego,non fate caso a quanto sia entusiasta,potrei scoppiare di gioia da un momento all'altro. 
Mi tolsi quei vestiti succinti e mi lasciai andare in un paio di slip ed una felpa grigia,
più grande della mia misura,chissà,forse era di Luke,non poteva essere mia.
In quel momento la porta della mia camera si aprì e Justin entrò come se niente fosse,come se potesse fare quel cazzo che voleva.
"Che cazzo vuoi?" Sbottai alzandomi ed avvicinandomi a lui per spingerlo fuori dalla porta,non si mosse di un centimetro.
"Mh,bella la tua felpa." Sussurrò ridacchiando. 
"Ma ancora di più le tue mutandine." Poi ammiccò con un occhiolino.
Meccanicamente mi tirai più giù la felpa,per coprirmi.
"Tranquilla,ti ho visto anche senza quelle,ricordi?" No,guarda brutto stronzo,non mi ricordo visto che
 continui a ricordarmi che abbiamo fatto sesso praticamente ogni cinque secondi,sbuffai.
"E non mi rivedrai più senza vestiti." Affermai convinta,dovette trovare la mia
 affermazione molto divertente,perchè iniziò a ridere.
"Scommettiamo?" Faccia tosta! Mi hai tradito nemmeno 
una settimana fa e ora vieni qui chiedendomi di fare scommesse insulse?
"Fammi un favore Bieber,tornatene da dove sei venuto." Mugugnai annoiata dalla sua stupidità da marmocchio.
"Non accetti perchè sai di aver già perso,nessuno può resistermi
 e vedrai che mi implorerai di venire a letto con te." Ribatté.
"Il punto è questo,Justin:nemmeno in astinenza da milioni e milioni di anni verrei da te,nemmeno se fossi
 l'ultimo essere con un cazzo su questa terra,ho reso l'idea?" Alzai la voce,mi stavo arrabbiando.
"Se sei arrabbiata è ancora più eccitante." Sussurrò con voce roca e profonda,sarebbe stata più dura di quanto immaginavo.
"Accetto la scommessa,Bieber.Ti dimostrerò che non mi interessi minimamente."
 Sbottai,allungando la mano per consolidare il patto.
"Te
mpo due settimane." Disse emozionato.

	"Ci sto." Strinsi la sua mano. "Cosa si vince?" Chiesi.
"Se perdi tu verrai a letto con me ogni volta che lo vorrò."
 Mi salì un nodo in gola,avevo veramente accettato una cosa simile?
"E se perdi tu starai senza sesso per due mesi." Affermai convinta.
Sussultò ed inghiottì la saliva rumorosamente.
"C-come? D-due m-mesi?" Strabuzzò gli occhi balbettando.
"Non sei più convinto di vincere?" Stavo prendendo in mano la situazione,sorrisi beffarda,mentre lui era preoccupato.
"Scherzi? Ho la vittoria in pugno!" Esultò.
"Preparati a due lunghi mesi,Bieber." Annunciai.
"E tu prepara un completino carino per quella sera,che ne so...infermiera sexy?" 
Ridacchiò attirandomi a sé per i fianchi.
Continuava a guardarmi negli occhi malizioso,furbo.
"Se ci metti anche solo la metà della passione dell'altra volta,sono sicuro che sarà veramente eccitante."
 Si morse le labbra,poi mi lasciò un succhiotto sul collo andandosene.
Merda,non potevo cascarci un altra volta! Persino un pesce finito in una rete non fa lo stesso errore due volte.
Potevo essere più stupida di un pesce!? 

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Capitolo 35
*** Thirty-five // I like jogging. ≈ ***


 Mi svegliai con un tremendo senso di angoscia che mia aveva assalito tutta la notte,
dipendeva dal fatto che avevo accettato quella scommessa idiota proposta da Justin.
E se avessi veramente perso? Se avrei veramente fatto lo stesso errore in quelle due dannate settimane?
Una sensazione di insicurezza pervase il mio corpo,accompagnata da brividi irregolari sulla sc
	hiena.
Indossai una semplice felpa rossa,leggins neri e scarpe da ginnastica.
E dopo aver legato i miei capelli in una coda uscii di casa intenta a dirigermi a Central Park per un pò di Jogging.
Chiunque faceva jogging diceva che liberava la mente,ti donava un fisico più tonico
ed era anche divertente,sarà,ma nel correre senza fermarsi per metà Central Park,io,non vedevo nulla di esilarante.
Al contrario trovavo molto più figo starmene sul letto,al contrario,
ascoltando le canzoni degli anni '60 e canticchiandole a bassa voce. Si,va bene,mi era capitato di farlo certe volte,
ma solo perchè quelle canzoncine avevano ritmi così accattivanti e motivanti!
Uscita di casa arrivai a destinazione una decina di minuti dopo a passo veloce.
A Central Park vi erano un centinaio di persone,persino alle otto di Sabato mattina.
C'era chi correva,chi faceva ginnastica e chi,ovviamente,si sbaciucchiava col proprio partner.
Ovviamente,quelli non posso mancare! Non se ne possono stare a casa a ficcarsi la lingua nelle tonsille,no!
Devono venire a tutti i costi a fare i piccioncini carini nel bel mezzo di un parco dove la gente viene per rilassarsi
e non pensare a ciò che la rende triste. Io ero sola come un cane e dovevo sorbirmi le effusioni di certe
persone prive di pudore che come barboni,non hanno una casa! E no,non sto esagerando solo perchè sono
single e quello stronzo del mio ex mi ha tradito con una brutta troia dalle tette rifatte e le labbra a canotto,
no,non è assolutamente per quel...
I miei pensieri furono interrotti da una brusca caduta all'avanti,qualche stronzo mi era venuto addosso,
magari qualche stronzo che pensava alla propria ragazza invece che a correre.
Riaprii gli occhi lentamente,impaurita. Ero atterrata sopra di lui,visto che sentivo un cuore battere sotto la mano che posavo sul suo petto.
"Guarda dove vai,brutto stronzo!" Bofonchiai lamentandomi del bruciore che sentivo al gomito,
strisciando sull'asfalto probabilmente mi ero sbucciata,e bruciava parecchio.
"Anche io sono felice di rivederti,splendore." Disse colui che stavo schiacciando,aprendo gli occhi
velocemente notai il ragazzo dell'autobus che avevo incontrato ieri,e sorrideva a trentadue denti sotto di me.
"Scusami!Mi dispiace tanto non avevo..." Iniziò a ridere,interrompendomi,cercammo di alzarci.
"Da oggi in poi starò attento a non venirti più a sbattere,o sono guai." In effetti ero stata un pò troppo scorbutica.
"E' che sono di malumore." Sussurrai.
"Odio vedere le ragazze quando sono tristi,perciò proverò a farti tornare il sorriso."
Non potei fare a meno di ridacchiare.
"Perchè sei giù?" Chiese sedendosi sull'erba,io lo imitai.
"Stava con un altra." Dissi solo,lui annuì.
"Hai intenzione di perdonarlo?" Non me l'ero ancora chiesto.
"Non lo so." Sussurrai solo,lui mi sorrise.
Sentii la musica di un cellulare,poi vidi il ragazzo estrarlo dalla tasca.
Parlò per qualche minuto,poi mi guardò dispiaciuto.
"Ora devo andare...ti va di cenare insieme,questa sera?" Ci pensai su.
Ma certo,quale cosa migliore per dimenticare Justin.
"Certo! Italiano?" Annuì ridendo.
"Amo la pasta! Ci vediamo sulla ventiquattresima alle otto,allora."
Mi stampò un leggero bacio sulla guancia,arrossii.
"Non mi hai ancora rivelato il tuo nome,splendore." Rise poi,guardandomi negli occhi,non potei non sorridere.
"Alexandra,ma puoi chiamarmi Alex." Lui ammiccò.
"Io Christian,ma come ti ho già detto,puoi chiamarmi principe azzurro." Oh mio dio,
quel ragazzo mi faceva sciogliere anche solo con uno sguardo,un occhiolino,una battuta,era adorabile!
Mentre si allontanava per andarsene lo chiamai.
"Aspetta!Come sapevi che ci saremo rivisti?" Urlai.
Si voltò,rise e mi fece l'occhiolino. "Ci speravo!" Poi continuò a camminare.
Meccanicamente portai la mia mano sulla guancia dove aveva posato le sue labbra,sorrisi,stava per cambiare tutto,lo sentivo.
Ora dovevo solo rendermi impeccabile per la serata,forse l'unica amica sul cui potevo contare era Autumn,
negli ultimi mesi eravamo state sempre insieme mentre pulivo il teatro.
Lei si occupava dei costumi,e così stando quasi tutti i giorni a contatto eravamo diventate amiche,
era una ragazza simpatica,e andiamo!
Era la persona più adatta per consigliarmi un abito degno di un principe,un principe azzurro.


"E com'è? E' scopabile?" Risi facendo il terzo grado a Chriss,visto che Ryan era tornato in Canada
per un pò avevo bisogno di un vero amico,non come Chaz,o come Alexandra.
Stavo ancora pensando a come farle aprire le gambe,la strategia migliore per portarla a letto e vincere la scommessa
era continuare come avevo fatto fino ad ora,e in men che non si dica sarebbe caduta ai miei piedi,una seconda volta.
"E' la sensualità fatta persona,Justin." Si leccò le labbra.
"Chissà se è brava a letto quanto bella." Fantasticò scherzando.
"Ce l'ha una sorella?" Domandai ridacchiando,lui con me.
"Non lo so,ma questa sera ceneremo insieme e...ovviamente verrai con me." Disse,io annuii.
Perchè no,magari avrebbe portato un amica carina,e quale modo migliore per divertirsi?
"Comunque,che è successo con Chaz?" D'un tratto di fece serio.
"A parte cercare di fottermi la ragazza e farsela,direi niente." Chriss sembrò sorpreso.
"Chaz? Sei sicuro? Insomma,lo conosciamo entrambi,
non farebbe mai una cosa simile,bro!" Prese le sue difese,io lo fulminai.
"A quanto pare un paio di belle gambe possono cambiare chiunque."
Sussurrai ripensando alla litigata che avevamo avuto.
Beh,almeno Chriss aveva trovato una bella ragazza,non vedevo l'ora di conoscerla.
"Dai,prepariamoci." Mi alzai dal divano ed andai in camera per vestirmi.
Mh,jeans,t-shirt azzurra,supra rosso fuoco ed un bel cappellino in tinta con le scarpe.
Supra rosso fuoco,erano quelle che indossavo la prima volta che vidi Alex,quando finì (letteralmente) ai miei piedi.
Sul serio,era un danno quella ragazza,come si fa ad inciampare nel bel mezzo del niente e cadere così,all'avanti come un sacco di patate.
Poi l'avevo aiutata a sorreggersi,porgendole una mano.
Dio,i suoi occhi ghiaccio mi stregarono al primo colpo,la bocca carnosa servì a farmi desiderare quella ragazza ancora di più.
Poi la sua voce,sensuale,velata,per niente stridula,perfetta.
Avrei dovuto vincere quella scommessa a tutti i costi,non solo per portarmela a letto,ma per farla mia per sempre.
La volevo mia,mia,mia,solo mia e di nessun altro,volevo avere la certezza assoluta che Alex,in qualunque
posto sarebbe andata,alla fine sarebbe sempre e comunque tornata da me.
Era troppo chiedere una cosa simile? Non credo.



What's up?
sciao bellezze,come va?
Ho aggiornato un pò tardi? 
Beh mi dispiace :'( spero mi perdonerete
Ora abbiamo finalmente scoperto chi è il "principe azzurro" :3
Il nostro bel Chris,che in ognuna delle mie storie non può mancare 
è una piccola Mascotte :)
Anyway,15 recensioni e aggiorno,dai che oggi sono felice
ho preso SEI in greco djhfjdkh :D ahah

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Capitolo 36
*** Thirty-six // Tell me a lie ≈ ***


  Passai l'intero viaggio in macchina a tranquillizzare Chriss,era abbastanza nervoso per questo appuntamento.
Conoscevo questo ragazzo da una vita e posso garantire che MAI,nemmeno una volta,era stato nervoso per incontrare una ragazza.
Era il tipo più tranquillo che avessi mai conosciuto,nulla lo metteva in ansia,o a disagio,
o lo imbarazzava,lui era così. Avevamo un carattere piuttosto simile ed infatti era il mio migliore amico insieme a Ch...insieme a Ryan.
Sapevo che quei due non mi avrebbero mai tradito,al contrario di Somers.

 
	Chriss non mi avrebbe mai soffiato la ragazza,potevo contare su di lui,
era il mio compagno di avventure,di serate selvagge e spesso di rimorchio.
Quando ancora non ero famoso ed abitavo a Stratford,ne avevamo passate così tante insieme che un legame più solido
di questo non poteva esistere,era come un filo di ferro,indistruttibile.
"Ci siamo,cazzo ci siamo,è quella seduta lì."
Mi sussurrò scuotendo le braccia per scaricare la preoccupazione,sorrisi a trentadue denti.
La ragazza che aveva indicato Chriss era di spalle,seduta ad un tavolo apparecchiato per tre,
era mora ed aveva i capelli raccolti in uno chignon,da lontano notai anche che aveva un tatuaggio sul collo.
"Intanto vai,io ho bisogno di un attimo." Mi disse agitato,io risi e mi avvicinai al tavolo,mi fermai dietro la
ragazza e mi schiarii la voce con un colpo di tosse,lei si girò di scatto,impallidii come un cadavere.
Anzi,di lì a poco sarei seriamente morto d'infarto,non era possibile.
I suoi occhi di ghiaccio si fermarono sui miei e la sua espressione allegra cambiò in un millisecondo,oh santo cielo.
"Che cazzo ci fai qui." Ringhiammo all'unisono,contemporaneamente arrivò Chriss che le stampò un bacio
sulla guancia e si sedette accanto a lei. Alex si sforzò di sorridere,ma non le riuscì troppo bene.
"Buonasera splendore,lui è Justin,il mio migliore amico." Asserì Christian presentandoci,inghiottii la saliva rumorosamente.
"Ciao,sono Justin." Dissi guardandola,lei arrossì.
"Alexandra." Sussurrò poi,guardando da un'altra parte.
"Sono sicuro che diventerete grandi amici,ora ordiniamo." Ridacchiò il mio amico,cercai di assecondarlo ma mi fu impossibile.
L'aria era così tesa che la preoccupazione di poteva tastare con una mano,non sapevo se sarei riuscito a resistere.
Il cameriere passò ad ordinare,prendemmo tutti una pizza.
"Allora Alex,dove vai a scuola?" Le domandò Chriss,lei prima di rispondere mi lanciò un'occhiata significativa.
"Alla Royal High School." Sussurrò,Chriss strabuzzò gli occhi incredulo.
"Davvero? Non ci posso credere,Justin sta facendo il protagonista
maschile nel vostro spettacolo teatrale! Sicuri di non conoscervi?"
Domandò,Alex mi diede un piccolo calcio sotto il tavolo,capii cosa significava.
"No,purtroppo non ci siamo mai incrociati,altrimenti me ne sarei ricordato." Risposi,lei annuì assecondandomi.
"Allora Justin,come va con le ragazze ultimamente?" Rise Chriss.
A quella domanda stetti per strozzarmi con l'acqua,osservai Alex,le stava succedendo la stessa cosa,il biondo ci guardò stranamente.
"Una storia breve,niente di importante,non ha significato nulla per me."
Dissi,lei mi guardò distrutta,non si aspettava una risposta del genere?
"Scusate,vado un secondo in bagno." Sussurrò con la voce roca,di corsa si diresse alla toilette,di sicuro l'avevo fatta stare male.
"Ne approfitto per fare una telefonata di lavoro." Dissi alzandomi,cercando di non farmi vedere corsi al bagno.
Entrai in quello delle donne e trovai Alex piegata sul lavandino,respirava lentamente,osservavo la sua schiena alzarsi e abbassarsi.
Le piombai davanti appoggiando le mie braccia sul ripiano in marmo,lei era in mezzo,si girò,non sapeva come svignarsela.
"Cos'è questo? Un giochetto per farmela pagare? Provarci con il mio migliore amico?
Per colpa tua ho litigato con Chaz! Non ti è bastato?" Gridai,lei sembrò sorpresa da quest'affermazione.
"Io non lo sapevo,giuro!" Balbettò confusa,osservai le sue labbra.
Il suo sguardo saettava dai miei occhi alla mia bocca,probabilmente non se ne rendeva nemmeno conto,ma bramava di assaggiarla di nuovo.
"Comunque noi non ci conosciamo,tu sei Alexandra e io Justin e prima d'oggi non ci siamo mai visti."
Deglutì rumorosamente.
"Sei particolarmente carina questa sera."
(Alex è vestita così http://www.polyvore.com/summerrrr/set?id=50319624&.locale=it)
Mi passai la lingua sulle labbra,osservandole bonariamente la scollatura generosa.
"I miei occhi sono più sù." Ringhiò,io risi.
"Penso che sarà molto facile vincere la scommessa." Sussurrai.
"Io penso di no,non m'interessi e per favore,ho un appuntamento,di là."
Con una mossa dei capelli si dileguò e se ne tornò da Chriss.


Come si permetteva di darmi della bugiarda?
Non ci credeva forse che non sapevo affatto di Chriss e della sua amicizia con Bieber?
Ma la cosa più brutta era il fatto che ogni volta che Justin mi era vicino mi sentivo avvampare,
c'era come una forza mistica che attirava le nostre labbra l'une verso le altre,e non andava per niente bene!
"Va tutto bene?" Mi domando Christian una volta sedutami al tavolo,annuii e cercai di sembrare convincente con un sorriso tirato.
"Sei bellissima questa sera,voglio dire,lo sei sempre." Ridacchiai.
"Grazie." Arrossii leggermente,poi Bieber si sedette nuovamente con noi.
"Scusate,era una telefonata urgente." Mi lanciò una breve occhiata.
Dopo un'oretta circa tornammo tutti a casa,guardai un film in TV e verso l'una,finalmente,andai in camera per cambiarmi.
Indossai i pantaloni del pigiama ed una canottiera verde,quando mi sentii prendere i fianchi da dietro.
"Dovresti chiuderle le finestre,dolcezza." Ma porca vacca,maniaco di merda,solo perchè lascio aperta la
finestra della mia camera non significa che puoi entrare quando cazzo ti pare.
Accidenti a quella volta nella quale scelsi di avere questa stanza.
Dal suo balcone ci voleva un attimo per entrare nel mio,erano circa a mezzo metro di distanza,che fortuna.
"Una volta o l'altra metterai il piede male e cadrai di sotto,sarà il giorno più bello della mia vita."
Commentai,lui rise. No,fammi capire,ti auguro di cadere da un grattacielo e tu ridi? Okay,contento tu.
"Rossa eri una favola,ma mora sei così sexy." Constatò attirandomi a sé e posando le sue mani sul mio fondo schiena,sbuffai.
"Sempre le solite battute." Dissi,si mordicchiò il labbro.
"Ok,saltiamo i convenevoli ed arriviamo al punto,io,te,letto,ora."
Annunciò deciso,scandendo bene ogni sillaba,serio in volto.
"Tu,finestra,fuori,subito." Vogliamo parlare così? Ci sto.
"Mi mandi in estasi." Affondò la testa fra i miei capelli e mi lasciò un succhiotto sul collo,chiusi gli occhi per poi riaprirli subito.
"Non ti credo." Biascicai respirando lentamente.
"Come te lo devo dimostrare?" Domandò baciandomi le spalle.
"Abbiamo già avuto la nostra occasione,è andata male,fine."
"Dammi un'ultima occasione,affidami il tuo cuore Alex."
"Quale cuore Justin? L'hai distrutto,è a pezzi!" Balbettai.
"Affidati a me questa notte e ti prometto che sarà la più bella della tua vita,fidati di me."
Mi tolse la canottiera e rimasi in reggiseno.
"No Justin! Tu vuoi solo vincere quella dannata scommessa per
farmi diventare la tua bambolina personale!Io non sono così!" Urlai.
"Sh,no no,non mi interessa quella scommessa,in questo momento
voglio solo averti,assaporarti,baciarti e cullarti tra le mie braccia."
Cosa sarebbe successo se mi fossi abbandonata a lui?
"Mi ecciti a tal punto che...scusa,non volevo." Non potei fare a meno di sorridere per ciò che aveva detto.
"Non lo so,Bieber,è difficile." Mi prese una mano e passò la lingua su ogni polpastrello,stavo per cedere.
"Avrai la notte che ti meriti,senza bugie,senza tradimenti,solo amore."
Slacciò il mio reggiseno e ne abbassò le spalline.
"Sei mia?" Domandò un'ultima volta,oh cielo.
Come mi ero cacciata in questo vicolo cieco! 
Ero forte,sapevo resistere,ma non fino a questo meraviglioso punto di non ritorno. 


 
What's up?  

Facciamo arrivare il capitolo a -20 recensioni?
Eh?
Awwwwwwwww,c'mooooooooooon! (voce di Ry Good ahah)
E un'altra cosa... Siete così carine quando mi scrivete su twitter,vi adoro,mi fa piacere *--*
E ringrazio tutte coloro che mi hanno twittato,vous etes magnifiques ♥


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Capitolo 37
*** Thirty-seven // I want you so badly ≈ ***


Sentii suonare il campanello,lentamente aprii gli occhi maledicendo
chiunque avesse voglia di disturbare la gente che dorme a quest'ora.

"Altri cinque minuti." Borbottò qualcuno al mio fianco.

Bieber? Si era addormentato qui? Oh merda,fortuna che alla fine non avevo ceduto.
Oh mio Dio,era perfetto,era un Dio greco che emanava bellezza da tutti i pori.
Perchè non potevo solamente buttarmi su di lui a capofitto e strapazzarlo di baci?
Dovevo resistere,infondo mi aveva tradito e si scopava un altra mentre stava con me.
"Tornatene a casa,barbone." Dissi scuotendo Justin avanti e indietro per buttarlo giù dal letto,
in cambio sorrise e mi attirò a sé con un braccio.
"Buongiorno principessa,dormito bene?" Ammiccò,io feci una di quelle facce da 'non mi incanti'
così ridacchiò alzandosi.
"Beh,io si,mi è piaciuto sentirti dire il mio nome in sogno,sembravi così felice,per caso lo abbiamo fatto?"
Cielo,ti odio,ti odio,ti odio.
"No,a dirla tutta ti avevo dato un pugno." Dissi ironica,la verità è che non mi ricordavo affatto ciò che avevo sognato,nulla.
"Mh,sesso violento,mi piace." Mi tirò per il braccio facendomi perdere l'equilibrio
e quindi caddi sopra di lui,che sorrideva allegro.
"Che ne dici di darmene una dimostrazione qui,in questo istante?
"Hanno suonato alla porta,vedi di non buttarti dalla finestra mentre sono di là,
e con questo intendevo proprio 'buttati dalla finestra mentre non ci sono'.
"
Sembrò divertito,io me ne andai ad aprire.
"Alex!" Mi trovai davanti Chris,in jeans e maglietta,sorrisi.
"Chris!Che ci fai qui?" Urlai per farmi sentire da Justin,sentii un tonfo a terra seguito da un imprecazione ed uno sbuffo.
"Hai ospiti?" Domandò,impallidii violentemente.
"N-no,dev'essere mio cugino Luke,si,senz'altro!"
Iniziai a ridacchiare nervosamente,ecco,ridevo quando ero nervosa,bella merda,aiuto.
"Tuo cugino?Posso conoscerlo?" Esclamò felice.
"NO!" Risposi di getto,lui si rabbuiò.
"Volevo dire...non credo sia presentabile." E ricominciai a ridere avvicinandomi alla camera.
"Hey Luke,possiamo entrare?"
Bussai alla porta della mia camera dove vi era Bieber,sentii tossire un paio di volte.
"N-no" Colpo di tosse.
"Non mi sento bene." Justin aveva una voce alquanto nasale,sicuramente si era tappato il naso.
"Visto?Non sta bene,ha un influenza terribile,anche molto contagiosa penso!"
Lo avvertii mettendolo in guardia,con una faccia dubbiosa se ne tornò in salotto,
lo seguii pregando perchè non sospettasse nulla.
"Per caso questa mattina hai sentito uscire Justin?" Chiese.
"No,perchè?Non è in casa?" Rabbrividii incrociando le dita.
"Oh,in questo caso me ne vado,magari ci vediamo dopo,splendore."
Mi abbracciò stampandomi un bacio sulla guancia,ricambiai.
"Ci vediamo dopo,splendore." Gli fece il verso Justin uscendo in boxer dalla mia camera,sbuffai infastidita.
"Hey!Mettiti qualcosa!" Brontolai coprendomi la faccia con le mani.
Diciamo che il suo 'Jerry' era ben,uhm,ecco,evidente.
"Che c'è?Non sono mica nudo!" Indignato si spaparanzò sul divano.
"Beh,quasi!" Cercai di non guardare nella sua direzione respirando velocemente.
"Che hai per colazione?" Mi girai e lo trovai intento a frugare in ogni scaffale,
in frigo ed in ogni sportello della cucina.
Tirò fuori un succo di frutta,del pane,burro,marmellata,cere
ali,cioccolata
ed un'altra buona parte delle provviste di Luke e zio Dave.
"Prendi qualcos'altro,non vorrai avere un calo proteico."
Borbottai ironica,lui sembrò non cogliere il sottile umorismo.
"Mh,hai ragione,del bacon andrà bene." Sussurrò spalmando della nutella sul pane,scossi il capo contrariata.
Mi avvicinai a lui per sistemare un pò le cose che aveva tirato fuori,
in cambio mi trovai una quantità industriale di cioccolata sul viso.
Chiusi gli occhi e tentai di tenere a bada il mio istinto omicida
verso un canadese il cui nome fa a rima con Justin sono un coglione Bieber.
Sentii qualcosa di umidiccio passarmi sulla guancia,aprendo gli occhi scorsi Justin che con la
lingua leccava il cioccolato che avevo sul viso.
"Così è molto più buono." Commentò con voce roca e sensuale.
Questo ragazzo è troppo furbo anche se non sembra,diamine,
sta usando tutte le sue carte per finire a letto con me,ma non cederò.
Caro mio,devi sapere che quando il gioco si fa duro,i duri iniziano a giocare.
E qui ci sarebbe stata bene 'Back in black' degli ACDC per dare una colonna sonora piena di grinta alla mia affermazione.
"Justin...non dirmi che c'è della nocciola qui dentro." Affermai seria.
"Beh,la nutella è crema di nocciola,quindi penso ci sia." BINGO.
"Oh cazzo,cazzo!Sono allergica!" Iniziai ad agitarmi cercando di essere credibile.
Lui sbiancò di colpo,poi assunse un colorito violaceo.
"Quanto allergica?" Balbettava a tutto spiano,che tenerezza.
"Su una scala da uno a dieci,beh...UNDICI!"
Iniziò a farfugliare qualcosa poi si inginocchiò davanti a me unendo le mani.
"Ti prego,scusami,non volevo!" Gridò con voce tremolante.
Chiuse gli occhi e si posò le mani davanti al viso.
3-presi la caraffa di succo,2-la posizionai in aria sopra Justin e
1-gliela versai in testa fino all'ultima piccola insignificante goccia.
Scoppiai in una fragorosa risata con la quale avrei svegliato metà palazzo,lui si alzò completamente bagnato ed incredulo.
"Non ti facevo così subdola." Osservò indignato.
"Beh,mi piace.Vuoi giocare?" Niente da fare,non avrei spento il suo spirito
combattivo nemmeno con le cascate del Niagara.
Afferrò due uova e ammiccò camminando verso di me.
"NON OSERESTI!" Presi immediatamente una padella e me la piazzai davanti a
mò di scudo indietreggiando con cautela.
"Le preferisci sode o strapazzate?" Avanzava sempre di più.
"In realtà non le gradisco." Ridacchiai,ma lui rimase serio.
Poi con un balzo felino comparve davanti a me e me l'aprì sulla testa,mentre l'altra la spiaccicò contro la mia schiena.
"Uova,nutella,manca la farina e diventi una torta al cioccolato."
Rise passando un dito sopra la cioccolata e mettendoselo in bocca.
"Ho sempre preferito della panna." Raccattai dal frigo aperto una bomboletta spray e immediatamente
gliela spruzzai in viso e su tutto il corpo,si lamentò con gemiti disgustati,io risi.
"Ora però ci vuole una bella doccia!" Riuscì a prendermi di peso e a trascinarmi in
bagno,aprì l'acqua della doccia e mi ci buttò dentro.
"E' fredda!" Strillai cercando di uscire,ma lui mi teneva bloccata.
"Ho vinto la battaglia e la guerra,allora,quando inizierai a
procurarti quel completino sexy di cui avevamo parlato?
" Sei odioso Justin!
"Più o meno,esattamente MAI!" Lo spinsi con tutta la forza che avevo,cadde fuori dalla doccia,
ma non andò tutto come volevo infatti gli finii sopra. Sorrise a trentamila denti e mi fece l'occhiolino.
"Se stai con i vestiti bagnati ti verrà la tosse,che ne dici di toglierli?
"Mi deciderò a toglierli quando sarai fuori di qui." Rise.
"Quando sei combattiva mi ecciti in una maniera improponibile!"
Con uno slancio del bacino ribaltò le posizioni e finì lui sopra di me.
"Ti ricordo che ho tempo altri dieci giorni per farti venire a letto con me."
Mi ricordò malizioso prima di baciarmi il petto.






What's up?
Come butta belle? :3
Justin sta provando in tutti i modi a fare di nuovo Alex sua,
fossi stata io avrei ceduto già da un bel pezzo eheh >.>
Ma Alex è una tipa tosta,una badgirl del Bronx e quindi ce 
la può fare ancora per un pò...credo ;)
Non vi resta che scoprirlo
e per scoprirlo vi chiedo -20 recensioni :3

Ciao ciao bellezze;


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ps. GRAZIE A TUTTE PER LE RECENSIONI,I TWEET,I MESSAGGI, I DM,TUTTO,IO VI AMO ♥

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Capitolo 38
*** Thirty-eight // Bring me up,with you ≈ ***


 "Verrò a letto con te solo se mi farai innamorare,di nuovo,si può far innamorare una persona in dieci giorni?
Non credo Justin." Gli dissi,lui sembrò cadere dalle nuvole,abbassando la testa dispiaciuto.
"Dieci giorni per farti innamorare?Sono una passeggiata."
Probabilmente si,e ne sapevo anche il motivo,ero ancora innamorata di lui,non avevo mai smesso di a
	marlo,neppure dopo tutto.
Si alzò da sopra di me e mi porse una mano,l'afferrai usandola come appiglio per ergermi in piedi e lo squadrai.
"Sarà,ma ora devo farmi una doccia come si deve,dopo devo uscire." Aprii l'acqua qualche minuto prima per 
farla venire calda,poi mi tolsi i pantaloni del pigiama restando in slip e canottiera.
Sciolsi i capelli lasciandoli sinuosi e lunghi sulle spalle,vidi allo specchio l'immagine di Justin dietro di me,che appoggiava
 il mento tra l'incavo del mio collo e la spalla,chiudendo gli occhi.
"Con chi esci?" Sussurrò lasciando una scia di bacetti umidi che partiva dalla spalla fino 
al lobo dell'orecchio,arrivato lì lo mordicchiò leggermente,mi lasciai scappare un sospiro di piacere e me ne accorsi subito 
tappandomi la bocca,lui sorrise beffardo ed insinuò le mani sotto la canottiera,sui miei fianchi che iniziò a massaggiare con dolcezza.
"Con Chriss,geloso?" Azzardai,sentii nuovamente un morso al lobo.
"Tremendamente geloso." Sospirò a contatto con la mia pelle,aveva un respiro caldo e avvolgente,capace di portarti in paradiso.
"Alex!Sono a casa!" Aprii gli occhi di scatto,merda! Zio Dave,cazzo no!
Non era mai a casa ed arrivava proprio ora,quando ero in queste condizioni,con 
Bieber che cercava spudoratamente di abbindolarmi?
Incontrai lo sguardo di Justin allo specchio,era smarrito.
"Cosa faccio?" Borbottò in preda al panico,pensa,pensa,pensa.
"Nella doccia!" Lo spinsi violentemente all'interno della cabina e la chiusi facendo rumore,lui gridò. 
Mi accorsi di avergli chiuso una mano in mezzo ai due portelloni,cazzo. 
"Ti sei fatta male? E che cos'è successo qui in cucina?" Urlò zio Dave.
Corsi di là mettendomi un accappatoio in tutta fretta,infatti mi accorsi di averlo infilato al contrario solo dopo essergli arrivata davanti.
"NO! Va tutto bene,c'era la spazzola per terra,e l'ho calpestata." 
Risi piena di nervosismo accorgendomi che accanto a lui c'era Scooter.
"E' passato un uragano in cucina?" Domandò Scott,mi trattenni a fatica dal rispondere
 'no,è solo quel coglione del canadese!'.
"Un tentativo mal riuscito di fare una torta." Con molta nonchalance sorrisi e sbiancai di colpo quando notai gli abiti 
di Bieber a terra,dietro di loro. Strabuzzai gli occhi,ora come avrei fatto!?
"Con il bacon?" Zio Dave prese in mano il bacon,sospettoso,io ne approfittai per correre dall'altra parte della
 stanza e calciare i suoi abiti sotto il divano. "Beh,sembrava una ricetta innovativa!" Lui rise.
"Siamo venuti per chiederti se hai visto Justin,io e Chriss lo cerchiamo da questa mattina!"
 Impallidii come un cadavere.
"Anche io ho provato a chiamarlo,ma niente da fare,non risponde." 
"Buona idea! Il cellulare! Ora provo io,l'avrà acceso." Fortuna che il cellulare non ce l'avevo,era al sicuro nei suoi vesti...oh porca merda.
"Ah si! Ora che ci penso ieri mi ha detto che andava in palestra!" 
Il cellulare di Justin cominciò a squillare da sotto il divano.
Iniziai a tossire per coprire il rumore,Zio Dave si avvicinò a me.
"Alex!Tutto okay?" Mi diede delle piccole pacche sulla schiena come si suol fare a chi si sta strozzando da bravo imbranato.
Solo quando vidi Scooter mettere in tasca il suo telefono smisi.
"Stavo mangiando una caramella che mi è andata di traverso."
 Risi per sdrammatizzare,loro mi guardarono come fossi spastica.
"Puoi tornare a farti la doccia,noi tra dieci minuti ce ne andiamo." Li salutai e tornai in bagno furiosa con Justin.
Come gli era venuto in mente di lasciare i suoi pantaloni nel bel mezzo del salotto! 
E se fosse entrato qualcuno com'era appena successo!?
Entrai nella doccia con la grazia di un bufalo imbestialito,in reggiseno e slip,però. 
Quando mi girai mi trovai Justin sorridente,con la sua solita aria da spaccone beffardo,mi venne voglia di sbuffare.
"Ti creo problemi se sto così?" Aprii la bocca per urlare ferocemente,ma me la tappò con la mano,ridendo.
Oh santi numi,si poteva traumatizzare in questo modo una povera ragazza che voleva solo farsi una doccia calda e rilassante in pace.
Ovviamente Bieber era NUDO,nella stessa doccia dove me ne stavo io e tra un'ora avrei dovuto vedermi con il suo migliore amico.
Gli morsi un dito per farmi lasciare la bocca libera dalla sua mano.
"Non fare l'aggressiva." Rise cercando di abbracciarmi.
"Copriti immediatamente!" Mi girai tenendo gli occhi chiusi.
"E va bene,rimetto i boxer,contenta?" Cosa ci trovava di tanto divertente? A me veniva solo voglia di ucciderlo.
"Come ti è saltato in mente!Brutto..." 
Fortunatamente (per me) era girato,e fortunatamente (per lui) aveva un lato B davvero scolpito.
"Senti,nell'altra stanza ci sono mio zio e Scooter,cosa diamine hai intenzione di fare?"
 Sembrò pensarci su,impegnandosi.
"Non mi viene in mente nulla,non posso uscire da qui in boxer ed 
andare in salotto a prendere i miei vestiti per poi uscire di casa."
Merda,Avremmo dovuto aspettare che mio zio e Scott smammassero.
"Di solito cosa fai per passare il tempo,nella doccia?" Domandai.
"Lo vuoi davvero sapere?Certe cose le terrei volentieri per me."
"Zitto!Non andare oltre." Fortunatamente rise e non fiatò.
"Senti Alex,finora ho scherzato,ma la verità è che..." Sentii sbattere la porta,erano usciti! Niente più prigionia nella doccia!
"Si si,come vuoi Justin,ora devo andare!" Mi asciugai velocemente con un asciugamano e con il phon resi i capelli un pò presentabili.
Visto che era freddo ed i miei capelli erano ancora un pò bagnati indossai un cappello. In venti minuti ero riuscita a fare tutto.
"Alex,quello che ti stavo per dire è..." Insomma,ho da fare Justin!
"Non posso ascoltare sempre le tue stronzate,cresci e smettila di fare il moccioso Bieber!Svegliati!" 
Uscii di casa velocemente per dirigermi da Chriss,gli avevo mandato un messaggio e ci saremo visti al bar.


"Ma è importante!" Gridai,troppo tardi era uscita sbattendo il portone.
Così era questo che pensava di me,ero un moccioso che diceva solo stronzate,che non sapeva prendere nulla sul serio.
E io che le avrei detto una volta per tutte che l'amavo,che della scommessa non m'importava più niente.
 



What's up?

Il capitolo non è molto lungo... D:
Povero Bieber,questa volta voleva dire ad Alex che avrebbe annullato la scommessa,
che l'amava,ma lei stanca dei suoi soliti
giochetti da bambino esce con Chris.
Non vi resta che recensire per scoprire il seguito :'33
-15 recenshonssss (?) AHAHAH

ps. ho scritto oggi questa OS,vi va di leggerla pelle pimpe? 
p.p.s. E' UN RATING ROSSO,ERGO UNA SCOPATA AHAHAH
però è una One Shot piuttosto profonda tralasciando quel pezzo,leggetela e recensite dai :'33

 
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Capitolo 39
*** Thirty-nine // They can tear you down. ≈ ***


 "Ciao Chriss!" Esclamai stritolandolo in un abbraccio da orso,sorrise divertito prima di ricambiare entusiasta.
Aveva un sorriso così fantastico,simile alla perfezione,solo un sorriso non poteva competere con il suo,ed era quello di Justin.
Scacciai immediatamente quel pensiero dal mio cranio scuotendo lievemente il capo,
non dovevo più pensare a quella tes
	ta bacata di Bieber,o almeno,non dovevo più pensare a lui come qualcosa
di più di un conoscente fastidioso e insolente,cosa che ancora mi risultava leggermente difficile.
"Hey bellezza,allora sai nulla di Justin?"
Oh,perfetto,appena me lo toglievo dalla mente qualcuno doveva menzionarlo,ovvio.
"Era in palestra questa mattina,perciò non rispondeva." Dissi.
Lui sorrise e si sedette al tavolino di un bar,aspettando che arrivasse il cameriere per ordinare.
Prendemmo due succhi di frutta e qualcosa da sgranocchiare.
"Mi chiedevo..." Prese tempo giocherellando con i suoi occhiali da sole che teneva in mano.
"Questa sera ti va di venire in discoteca,con me?"
Discoteca,Chriss,musica,danza,mi sembrava il modo perfetto per togliermi Justin dalla testa almeno per qualche ora.
"E' fantastico,mi passi a prendere alle nove?" Sorrise.
"Alle nove,sicuro!" Vedere l'espressione sul viso di Chriss mi fece tornare l'allegria,era veramente carino
quando sorrideva,spuntavano due graziose fossette sulle sue guance,adorabile.
"Dai,mi restano solo altri dieci giorni qui,voglio passarli nel miglior modo possibile."
Si rabbuiò rattristandosi e le sue fossette scomparirono proprio come il suo sorriso ed il suo spirito.
"Oh,vorrà dire che ci divertiremo tantissimo,no?" Cosa mi aspettavo d'altronde,era una settimana che se ne stava qui a
New York,probabilmente doveva tornarsene dalla sua famiglia,alla sua vita quotidiana.
Ed io sarei rimasta nuovamente sola e sarei sprofondata nuovamente in quell'abisso di
malintesi dove mi trovavo tutte le volte alla fine.
Magari se fossi rimasta a Chicago sarebbe stato tutto diverso,magari avrei conosciuto un bel ragazzo che mi amava davvero
e magari non avrei mai conosciuto Justin,risparmiandomi questa agonia continua che mi incatenava non lasciandomi respirare.
"Ti va di passare a casa? Così potremmo parlare in santa pace."
Sorrise accennando con un cenno del capo ad un muratore con un trapano che bucava l'asfalto,
sorrisi alzandomi dalla sedia,lui mi imitò andando a pagare il cameriere,poi ci dirigemmo insieme verso casa.
Durante il tragitto scoprii un sacco di nuove cose su Chriss,ad esempio tutto ciò che gli piaceva fare,
i suoi interessi,e mi accorsi che invece di conoscerlo da sette giorni,sembrava lo conoscessi da sette anni.
Quando fummo davanti all'uscio Chriss lo aprì,richiudendolo subito dopo. "Justin!Ci sei?"
Gridò. Vedemmo Bieber scaraventarsi fuori dalla sua camera e chiudersi la porta alle spalle
piazzandocisi davanti,come se nessuno potesse entrarvi o passarci accanto,strano.
"C-così presto?" Rise nervosamente portandosi una mano alla nuca.
Entrambi ci avvicinammo a lui,quando la distanza che ci separava fu poca il mio cuore perse un balzo,o due,o tre,tanti.
Gli occhi di Justin non erano i soliti,non erano liquidi e vivi come i suoi,erano opachi,
vuoti,sbarrati e senza sentimento,mentre sotto di essi le occhiaie si facevano avanti tetre
e cupe,come se avesse pianto qualche ora fa,lo capii dal rossore all'interno.
I suoi capelli erano tutti spettinati,con ciuffi all'aria,cosa strana per lui
che li aveva sempre perfetti come una sorta di parrucchiere maniacale.
Era vestito con una maxi felpa,due misure più della sua abituale,stessa identica cosa per i pantaloni della tuta.
Chriss curvò le sopracciglia e si avvicinò di più all'amico.
"Tutto okay?Non hai una bella cera." Justin sobbalzò.
"E' tutto p-perfetto,no problem."
A quelle parole il biondino tornò a sorridere,credendoci,anche se si notava palesemente il contrario.
"Vado a preparare dei panini." Disse Chriss,lasciandomi sola con lui.
"Justin,che ti succede?" Azzardai,mi rivolse un ghigno beffardo.
"Pensavo non ti importasse delle mie stronzate." E la sua voce era così carica di risentimento e disprezzo
che mi sembrò di gustarne il sapore amaro,aspro,corrucciai le labbra.
Non mi aveva mai dato ascolto,proprio ora doveva mettersi a rinfacciarmi ciò che dicevo?
"Cosa c'è nella tua stanza?" Domandai avanzando verso la porta,mi afferrò il polso con forza,impedendomi di avvicinarmi ancora.
Puzzava di alchool,e fumo,non tanto ma si sentiva l'odore.
"Il letto,vogliamo usarlo?" La sua espressione era vuota ma colsi un velo di malizia.
"Fammi entrare." Ringhiai cercando di liberarmi dalla sua presa,non cedette,
il polso cominciava a farmi male e sicuramente ne avrei riscontrati i segni violacei una volta che mi avrebbe lasciato la mano.
"E' casa mia." Continuò,con forza gli morsi la mano,la ritirò con un gemito guardandomi male.
Senza farlo notare molto mi massaggiai il polso,facendo nuovamente fluire il sangue.
"Ragazzi,vado a comprare qualcosa per la cena,non c'è nulla in frigo!"
Gridò Christian,io senza staccare lo sguardo dagli occhi di Justin biascicai un sì,poi sentimmo chiudere la porta.
Fui più veloce di Justin e aprii quella della sua stanza,entrandovici di getto,magari non avrei dovuto farlo.
Sul suo letto erano posate delle birre ed una bottiglia di vodka.
Delle sigarette invece se ne stavano per terra,accanto ad un posacenere,ma avvicinandomi meglio notai
che non erano semplici sigarette,anzi,erano due canne,rabbrividii e mi girai di scatto
verso Justin,mi guardava sconvolto,non sapeva cosa fare,cosa dire.
Le presi in mano e mi avvicinai al bagno,buttandole dritte nel water e tirando l'acqua,un istante dopo Bieber mi
fu dietro e mi strattonò via,tentando invano di vedere se la merce fosse ancora recuperabile.
"Che cazzo hai fatto!" Mi urlò tremando,sospirai.
"Justin,calmati." Tentai di avvicinarmi a lui ma mi respinse.
"No,Alex! Sei così egoista,mi vuoi quando ti vado bene,mi ascolti,
ed altre volte mi tratti come una merda e non mi degni di uno sguardo,ma la sai una cosa?
Ho dei fottutissimi sentimenti anche io,sorpresa!" Prese fiato,portandosi le mani alla nuca.
"E mi fa male vederti prima con Chaz,poi con Chriss,mi fa male non averti!
Ma tu te ne freghi e pensi solo ad una stupida vendetta contro di me,ti ho
già chiesto scusa per Chantal,non volevo! E se proprio vuoi saperlo,quel giorno,l'avevo mollata per te!"
Cosa? Lui l'aveva lasciata?
"Resta comunque il fatto che mi tradivi." Risposi pronta,senza alzare la voce,
lui tornò in camera e bevve un sorso di birra attaccandosi alla bottiglia,poi mi guardò.
"Quindi pensi davvero che dica solo stronzate?" Cambiò discorso.
Poi prese la mia mano e se la portò alle labbra,la baciò,poi se la posò sul cuore,batteva velocemente ad un ritmo accelerato.
"Lo senti? Non scherzo quando dico che batte per te."
Alzai lo sguardo e mi trovai la sua bocca a due centimetri di distanza.
Al diavolo tutto,pensai,tanto un bacio non avrebbe voluto dire nulla.
Decisi di porre fine a cotanta agonia e di annullare la distanza tra di noi con uno slancio del bacino.
Mi avvinghiai a lui,petto contro petto,avevo bisogno del contatto con Justin,avevo così bisogno di sentirlo vicino.
La mia lingua cercò la sua bisognosa,e l'altra corse in aiuto quasi subito,
ora stavano danzando,e la mia testa era sempre più leggera.
Le sue mani non mi sfioravano,a quel punto per fargli capire quanto lo desiderassi me le portai sui fianchi,
lo sentii sorridere sulle mie labbra e iniziò a muoverle fino a sotto la mia maglietta.
I brividi si impadronirono di me in un batter d'occhio e mi lasciai sfuggire un lieve sospiro di piacere,sorrise di nuovo.
"Alex,non so se..." Si staccò per parlare,ma lo interruppi e lo attirai con forza nuovamente a me,ora avevo bisogno del suo calore.
"Non smettere." Sussurrai riferendomi al bacio,all'abbraccio,a tutto.
Mi prese in braccio ed a quel punto annodai le gambe alla
sua schiena ben strette abbandonandomi alle sue mani abili.
Quando ero con lui non me ne curavo del luogo,del tempo,degli altri,era un universo parallelo dove esistevamo
solo noi due e il resto si allontanava così tanto che era così difficile tornare alla realtà.
"Eccomi!" Gridò qualcuno,Justin mi mollò immediatamente e mi ritrovai in piedi e non più nelle sue braccia.
Poi Chriss entrò in camera di Justin e ci rivolse un sorriso.
"Questa sera pasta,va bene?"
Annuimmo entrambi prima di rivolgerci uno sguardo d'intesa.




What's up?

Ciaaaaao bellezze,ho aggiornato :'3
vorrei -15 recensioni per continuare,
visto che sono di fretta non posso soffermarmi çç
ma vi ringrazio tutte per le recensioni anche se non rispondo le leggo tutte!

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Capitolo 40
*** Forty // What am i doing? ≈ ***



 
Musica ad alto volume,ritmo accattivante,ragazzi e ragazze che ballavano,fumo,
alchool e divertimento erano gli elementi che mi circondavano,mentre me ne stavo davanti al bancone
del bar accanto a Chriss e Justin,che sfortunatamente era venuto con noi.

"Mi piace il tuo vestito,è viola,il mio colore preferito."
Mi sussurrò Justin stando ben attento a non farsi vedere nè 
sentire dall'amico,
intento ad ordinare dei drink per tutti. Inutile dire che mi sentivo una doppiogiochista,
menefreghi
sta e tremendamente in imbarazzo con Justin dopo il bacio di oggi,oddio,ero stata così stupida e impulsiva!
Non potevo credere di aver fatto una cosa simile,soprattutto quando mancavano cinque giorni alla fine della scommessa con Bieber,
ce l'avevo quasi fatta a vincere ed ora mi stavo sempre più avvicinando alla sconfitta ed all'essere la sua
'bambolina personale' per due fottuti lunghi mesi,o più. La cosa certa era che sarebbe stata una
vera catastrofe,avrei preferito essere amputata ad una gamba.
"Comunque,riguardo ad oggi..." Iniziò,ma non lo feci continuare.
"Dimentica tutto,non so cosa mi sia preso,davvero."
Sembrò perplesso,ma poi sorrise malizioso lasciando scorrere una mano sul mio fianco,provocandomi leggeri brividi.
"La scommessa la vincerò io,baby." Disse poi,sussurrandomi.
"Ne sei così sicuro?" Mi staccai indignata,ricomponendomi ed aggiustandomi il vestito che si era leggermente sgualcito.
"Così sicuro che anticipo il termine della scommessa."
Grr,lo odio! Lo odio quando fa il beffardo,con quell'aria da 'so tutto io',accidenti!
"Ah,e sentiamo,quando sarebbe la fine?"
Chiesi con aria saccente,imitando il suo modo di fare da duro,spavaldo.
"Stasera,prima della mezzanotte."
Rabbrividii,il sangue si raggelò nelle vene e improvvisamente il mio cuore perse uno,due,mille battiti.
Inconsciamente diedi un'occhiata al cellulare,guardai l'ora.
"Non ce la farai mai,a meno che non mi prendi di forza,
ma in questo caso sarebbe una specie di stupro,e quindi ti denunce...
" Rise.
"Non preoccuparti,non faccio questo genere di cose,non ne ho bisogno,solitamente sono
le donne a venire da me,di loro spontanea volontà. Manca un'ora e un quarto a mezzanotte,e tu,sarai mia.
"
Detto questo si congedò vedendo che arrivava Chriss.
"Hey piccola,tieni,è un drink." Ne bevvi un sorso per cercare di mandare via il mio colorito paonazzo,
però,era buono,dolce e fruttato,proprio come piaceva a me,con un retrogusto di pesca.
"Grazie." Cominciai a sorseggiarlo,di gusto,
fino a bere tutto il liquido all'interno del bicchiere,qualche minuto dopo ne presi un altro,e un altro ehm,
e probabilmente un altro ancora,fatto sta che dopo mezz'ora e ubriaca e ballavo con Chriss al centro della pista.
"Penso che andrò a prendere un altro drink!" Annunciai ridacchiando,
lui mi bloccò per un braccio sorridendomi e riportandomi accanto a lui.
"Penso che per stasera basti così,okay?" Gli sorrisi a mia volta e gli stampai un sonoro bacio sulla guancia ridacchiando.
Riprendemmo a ballare,ma improvvisamente la mia testa iniziò a girare e a vedere ogni
cosa doppia e sfocata,sentii i rumori molto meno precisi e un vociare confuso che mi fece scoppiare il cranio.
Portandomi le mani alle orecchie per coprire il rumore mi diressi ad un piccolo divano vicino alla pista,
mi sedetti lentamente,poi alzai lo sguardo e Chriss mi guardava preoccupato.
"Va tutto bene? Alex?" Non riuscivo a rispondere tanto ero frastornata.
"Lascia stare,ci penso io." Sentii un'altra voce,confusa. Tenni gli occhi chiusi massaggiandomi ripetutamente le tempie,dannazione.
"No,non c'è problema,l'accompagno io." Ribatté Chriss,convinto.
"Fidati,conosco suo zio,lo tranquillizzerò una volta a casa."
Chriss sbuffò e acconsentì. Improvvisamente mi sentii sollevare dalla
superficie morbida del divano e mi accorsi di trovarmi tra due braccia.
Non sapevo chi fosse,ma improvvisamente sentii un calore piacevole e
chiusi nuovamente gli occhi appoggiandomi al petto dell'individuo.
Pochissimo dopo sentii tutte le voci e la musica espandersi nel nulla,
ed un leggero freddo pizzicarmi la pelle e mandarmi i capelli sopra il viso.
"Alex,Alex,come devo fare con te?" Sussurrò il ragazzo che mi teneva in bracci,ridacchiando.
Finalmente lo riconobbi: Justin.
"Sei così forte!" Sussurrai al suo orecchio,sghignazzando,lo sentii deglutire rumorosamente e sorridere compiaciuto.
Non ero completamente lucida,ma riuscivo almeno parzialmente a capire ciò che accadeva attorno a me.





Si,si,si e ancora si! Mille volte si! Era tutto perfetto,
stava andando tutto secondo i piani e,in più,lei era ubriaca...
ergo,avrei avuto la strada interamente spianata,per la seguente notte di fuoco.
Erano le undici e quindici,avevo precisamente quarantacinque minuti per...si,beh,per vincere quella dannata scommessa.
Fiuh,e pensare che avevo accorciato il termine di scadenza senza pensarci,
avevo veramente paura di perdere ad un certo punto.
L'adagiai sul sedile davanti,accanto al mio,mi sorrise e salii anche io.
"Prima metto in moto,prima vinco la scommessa." Dissi ad alta voce,non sembrò curarsene,
anzi,probabilmen
te non aveva neppure capito ciò che avevo detto,perchè si stava scatenando
ascoltando una canzone alla radio,scossi il capo divertito,Alex era fantastica.
"Dove andiamo?" Domandò poi,girandosi verso di me ed osservandomi attentamente,mi parve di scorgere un pò di malizia nei suoi occhi.
"Ti porto in Paradiso." Ridacchiai non togliendo gli occhi dalla strada.
Posò una mano vicino al cavallo dei miei pantaloni,sospirai socchiudendo per un attimo gli occhi,
me ne pentii quando scoprii di stare andando contro un auto,e lì addio scommessa.
"Che c'è? Non ti piaccio?" Domandò quasi delusa,facendo il broncio.
"Che cosa?Non dirlo nemmeno per scherzo Alex,sei perfetta."
Tornò a sorridere e a canticchiare qualcosa,dio,cominciavo ad eccitarmi.
Parcheggiai velocemente davanti casa,erano le undici e trenta,perfetto,l'aiutai a salire le scale sorreggendola e
finalmente arrivammo davanti casa sua. Beh,ovvio,dovevamo entrare da lei,o ci avrebbe scoperto Chriss,e non sarebbe stato carino.
Cercai la chiave nella sua borsetta ed aprii,perfetto,casa vuota.
Sembrava a me o ero stato miracolato da qualche santo che mi amava?
Contrariamente a ciò che mi aspettavo fu lei a prendere l'iniziativa e a dare inizio alle danze,chiuse la
porta alle sue spalle e mi ci fece appoggiare,iniziando a baciarmi con la lingua,e con passione.
"Baci da Dio." Mi sussurrò a fior di labbra,mi sfuggì un gemito di piacere,
era così Sexy,con quel vestito che le fasciava tutto il corpo, aderente,risaltava ogni sua perfetta curva,sensuale.
"Grazie piccola,tu non sei da meno."
Ribaltai le posizioni portandola in camera e bloccandola tra il mio corpo ed il muro,si leccò le labbra.
"Ed ora?" Chiese provocatoria. Persino da ubriaca sapeva farmi impazzire solo con una parola o uno sguardo.
Sentii la mia eccitazione nei boxer,che mano a mano diventavano più stretti
e ingombranti,sembrò accorgersene perchè mi slacciò il bottone dei pantaloni,li tolsi e li calciai da qualche fottuta parte.
Posai una mano sui suoi fianchi avvicinandola a me,trovando la zip dietro il suo vestito glielo slacciai e finì a terra.
Strabuzzai gli occhi vedendo che non aveva un reggiseno,e portava un tanga,oh,ero veramente in paradiso.
Continuò a baciarmi freneticamente e mi tolse la camicia,poi la t-shirt.
Cominciai a baciarle il seno con dolcezza,buttò la testa all'indietro e si lasciò
scappare un sospiro estasiato,che aumentò il mio desiderio a dismisura.
Avevo bisogno di sentirla urlare il mio nome di nuovo,avevo bisogno del suo contatto fisico proprio come la nostra prima volta.
Preso dal desiderio e dalla frenesia la feci stendere sul letto e le tolsi gli slip,
iniziai massaggiarle l'interno coscia cercando di farle provare piacere,quando la sentii
sospirare pesantemente decisi di liberarmi del mio ultimo indumento.
Mi rese le cose più facili di quanto già fossero,aprii le gambe da subito e
lentamente mi feci strada entrando in lei,poi con forza,fino a farle urlare il mio nome,una,due,tre volte.
"Justin,non fermarti!" Sussurrò in preda al piacere,ed io da bravo gentiluomo l'accontentai allegramente.
Quando urlò abbastanza forte mi fermai ed insieme,accasciati l'uno accanto all'altra rimanemmo vittime dell'eccitazione.
"Sei assolutamente fantastico!" Biascicò ridacchiando,sorrisi compiaciuto.
Quelle sensazioni,i suoi gemiti,i suoi sospiri,le sue unghie che graffiavano
la mia schiena ed il suo viso estasiato,non ci sarebbe mai stato nulla di più bello.
Non vedo l'ora che sia domani mattina,oh si.



What's up?
Ci tenevo a dirvi che questo è uno dei pochi capitoli rimasti che ho scritto,
tra un pò aggiornerò ad intervalli veramente lunghi :S
visti i miei impegni con la scuola (la quarta ginnasio è sfiancante!) e altre attività varie..
se tutto va bene dovrei aggiornare una volta a settimana a volte,e ogni due altre...
comunque tutto dipende dagli impegni e anche dalle vostre recensioni bellissime
che leggo sempre c:
detto questo un bacio a tutte mie care lettrici,seguitemi su twitter,i follow back ;)

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Capitolo 41
*** Forty-one // Forget me ≈ ***


 

Mi alzai con un mal di testa allucinante,sembrava che il mondo intorno a me girasse
velocemente e senza sosta come una giostra,provocandomi una nausea tremenda.
Mi misi a sedere appoggiando la schiena alla sponda del letto e portai una mano alla mia fronte,
respirando regolarmente per farmi passare questo disagio.

Quando aprii gli occhi la prima cosa che catturò la mia at

tenzione fu il mio vestito viola a terra,
con accanto un paio di...boxer?
Velocemente mi alzai e mi catapultai accanto alla scena del delitto,
oh diamine,quelli erano davvero boxer,grigi,di Kalvin Klein.
Alzai lo sguardo frastornata e preoccupata allo stesso
tempo,quando allo specchio notai la mia immagine riflessa,ero nuda.
Improvvisamente mi sentii mancare,il respiro non era più automatico
e per poco non andai in iperventilazione con un attacco di cuore.
Sentendo anche ogni mio muscolo,in particolare le gambe,indolenzito capii immediatamente ciò che era successo.
Avevo fatto sesso.
Uscii dalla mia camera e facendo lunghi respiri e cercando di fare mente locale
della serata appena trascorsa,ma nulla,solo un ammasso di immagini e parole confuse,
lentamente controllai in qualche stanza,fino ad udire lo scrosciare dell'acqua nella doccia,ci siamo,oh santo cielo.
Aprii la porta del bagno e la lasciai socchiusa osservando dalla piccola fessura la sagoma
di qualcuno che si pettinava di spalle. Raccolsi tutta la -inesistente- grinta
che avevo dentro e aprii dirigendomi verso di lui.
Quando si girò non potei non riconoscere quell'odioso sorriso strafottente
che sembrava voler dire ' io sono Dio',che nervoso.
"Ti sei svegliata,splendezza.Ti piace?E' un miscuglio tra splendore e bellezza,l'ho inventato ora."
Ammiccò attirandomi a sé.
"Che cosa mi hai fatto!?" Gridai dandogli pugni a raffica sul braccio,
invece di chiedere scusa rise di gusto,segno che la mia forza era abbastanza inutile contro di lui,poi sospirò.
"Io nulla,sei stata tu a,praticamente,buttarmi a letto."
Arrossii violentemente scuotendo il capo con energia per togliermi dalla testa certi pensieri e convincermi della sua sfacciata idiozia.
"Mh,vedi...ERO UBRIACA! Dovevi dire di no,fermarmi,fare qualcosa!"
Urlai,mentre lui,da bravo gentiluomo,si sganasciava dalle risate.
"Rilassati,ti sei divertita,non facevi altro che implorarmi."
La mia faccia in quel momento era un misto tra delusione e incazzatura acuta.
"E preparati per questa sera,penso che sarà persino meglio." 
"No,aspetta,cosa?Questa sera proprio per niente!" Ringhiai,rise,ancora.
"Come,come?Non erano questi i patti,baby." MERDA,la scommessa.
"Ma ero ubriaca! Non vale,e lo sai anche tu." Ribattei.
"Non avevamo messo restrizioni,avevamo detto se sarei riuscito a
portarti a letto,e tu,come raccontano i fatti,lo hai fatto con me
."
"Ti odio!" Urlai tornandomene in camera,indossai un paio di slip ed una maglietta,poi mi accasciai a terra e iniziai semplicemente a piangere.
Mi appoggiai con la schiena alla porta tenendola chiusa,il mio viso tra le ginocchia,ormai bagnate di lacrime salate.
Sentii il pomello dell'uscio fare rumore ed abbassarsi,sapevo che Justin stava provando ad entrare senza risultato.
"Alex?" Tentò ancora di aprire,questa volta con più forza,perchè mi spinse in avanti.
"Alex,apri." Continuai a piangere,i singhiozzi diventarono di lì a poco incontenibili e rumorosi.
"Alex?Alex,cazzo,apri questa porta!"
Con una spinta secca e potente riuscì ad entrare,trovandomi seduta con la testa fra le mani.
"Cristo,Alex,che succede?" Le sue braccia muscolose cinsero il mio corpo,forte,come per farmi sentire protetta.
"Vattene Justin,ti prego,vattene." Piagnucolai cercando di scansarlo.
"No!Io non me ne andrò lasciandoti in queste condizioni!" Urlò.
"Però non ci hai pensato due volte ieri notte!Dio,non capisci come mi possa sentire in questo momento!?"
Abbassò lo sguardo.
"Pensavo che vincendo questa scommessa avrei potuto averti,almeno in un certo senso."
Sputò d'un fiato,nessuno parlò per un secondo.
"Ti sembra che stia andando così? Oddio,io non ti capisco,davvero!"
Feci un lungo respiro per calmarmi e riprendermi.
"Sai qual è la verità?Nessuno mi ha mai rifiutato da quando sono famoso,
tutte mi vogliono,ogni ragazza vorrebbe passare una notte con me,
e conquisto tutte le ragazze senza nemmeno impegnarmi
." Serrai le labbra per evitare id urlargli contro,delusa.
"Stupido moccioso viziato." Borbottai girandomi dalla parte opposta alla sua e cercando di calmarmi lentamente,lo sentii sospirare.
"Hai ragione." Contro tutte le mie aspettative mi assecondò.
"Ma il fatto è che...ora penso solo a te,io voglio essere la ragione del tuo sorriso,lasciamelo essere."
Quasi mi implorò.
Mi sentivo violata,questa scena l'avevamo ripetuta mille volte ed ognuna Justin mi aveva promesso qualcosa di cui poi si era dimenticato.
"Basta,sul serio,finiamo qui questa sceneggiata.
E' evidente che non va,sei solo un piccolo moccioso egocentrico,egoista e impertinente
." 
"E' questo ciò che pensi di me?Sul serio?"
"Già,è così." Ribattei acida,prima di andarmene nell'altra stanza.





 

What's up?

Okay,quetso capitolo:
1) FA SCHIFO
2) FA SCHIFISSIMO
3) E' PIU' CORTO DELLA MINIGONNA DI UNA PROSTITUTA. (?) LOL

Il fatto è che mi dispiace di aver dato un clichè così basso e scontatissimo a questa storia,insomma...
scommessa.scopata.litigio.
cioè fa schifo,sentito un migliaio di volte.
ma ormai è andata così :)
quindi mi piacerebbe avere almeno 10 recensioni,perchè per un obbrobrio simile 15 sono troppe lol haha

ci terrei TANTISSIMO se faceste arrivare a 5 recensioni questa storia,che ho iniziato ora...

 






vi prometto che se lo fate il prossimo capitolo sarà spettacolare (?) eddddddai ♥ believe in me! (?)
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Capitolo 42
*** Forty-two // Stay ≈ ***


Erano passati nove giorni da quando non parlavo più con Justin,nove giorni da
quando mi aveva portato a letto a tradimento,e stavo malissimo,mi sentivo vuota,come alla ricerca di qualcosa,
l'unico problema era che sapevo proprio cosa stavo cercando,Justin.

Conoscerlo era stata la svolta più brutta,ma anche più bella della mia vita.
Incredibile come la stessa persona possa esse
re la migliore presenza della tua vita ma anche la peggiore.
Suonarono alla porta,svogliatamente mi alzai ed andai ad aprire,mi trovai davanti un
Chriss piuttosto triste e depresso,non era affatto da lui presentarsi in questo modo,
era un'esplosione di allegria solitamente.
"Ciao." Sussurrò prima di abbracciarmi,non fu un abbraccio dei soliti,
da orso,fu un abbraccio di chi non vorrebbe perdere una persona cara.
"Chriss,hey,che succede?" Domandai cercando di guardarlo negli occhi,
nonostante tenesse la testa bassa e si guardasse le scarpe.
"Stammi bene Alex,mi mancherai." Il mio sorriso si tramutò in una smorfia triste,
lo strinsi forte a me cercando di non piangere.
"Non partire Chriss!Sei il mio unico amico qui!"
Piansi sulla sua spalla,lui tentò di consolarmi accarezzandomi la nuca e sorridendo.
"Suvvia,non è l'ultima volta,ci rivedremo!"
In questo periodo l'unica persona che aveva evitato il mio suicidio era proprio lui,
l'unica persona per il quale tornavo a casa da scuola,per il quale resistevo alle prove di Chantal e Justin,per il quale respiravo e ridevo.
"Si ma...non posso stare così tanto tempo senza di te!Non ora!"
Continuò ad accarezzarmi la schiena,triste.
Ad un certo punto si staccò da me e mi sorrise emozionato.
"Parti con me,tra due ore." Strabuzzai gli occhi e spalancai la bocca.
"Che cosa?" Rise di gusto prendendomi una mano e guardandomi.
"Avanti!Verrai con me a Toronto,dai miei zii,ci divertiremo."
Ci pensai sù qualche secondo,lui picchiettava il piede agitato.
Sorrisi in modo smagliante,prima di prendere un lunghissimo respiro.
"Dammi dieci minuti per la valigia."
Esultò con un grido da stadio,abbracciandomi e sollevandomi per una giravolta sul posto.
"Sul serio!?" Già,sul serio,Alexandra?Sei pronta?
"Sul serio!" Battei le mani correndo in camera e buttando in un piccolo trolley
i primi vestiti che trovavo nell'armadio.
Non avremmo avuto nemmeno scuola per dieci giorni,era perfetto.
"Vedrai,ti piacerò,poi di solito a Novembre nevica."
Sussurrò aiutandomi a mettere nella valigia qualche felpa.
Improvvisamente mi capitò fra le mani una felpa blu,di Superman,e dal profumo riconobbi
subito a chi apparteneva:Justin,me l'aveva regalata,quando stavamo 'insieme'.
Senza indugi,quasi automaticamente la posai nel trolley,era un ricordo al quale non sarei riuscita a rinunciare.
"E scommetto che diventerai amica di mia sorella." Sorrisi.
Probabilmente sarei stata per un pò senza pensare a Bieber,
anche se portandomi dietro la sua felpa non acceleravo il processo.
"Sarà divertente." Concluse,abbracciandomi.
Ricambiai il gesto e scrissi velocemente un biglietto a mio zio,
nel quale dicevo che sarei stata per un pò da un amico,quando l'avrebbe letto probabilmente io sarei stata in aereo,
e probabilmente,al mio ritorno avrei avuto una qualche punizione per non aver avvisato in tempo.
"Andiamo." Sussurrai,aprendo il portone.
Chriss mi sorrise e si offrì di portare il mio bagaglio,salimmo sul taxi diretti all'aeroporto.
Non avrei rivisto New York per un pò.
Ma soprattutto non avrei rivisto Justin Bieber.


"Believe sta venendo alla grande,congratulazioni giovanotto."
Mi disse il signor Elric stringendomi la mano,ricambiai con un sorriso.
"Biebs,sarà un successo!" Si intromise Scooter battendomi il pugno.
La verità? Non riuscivo a concentrarmi su Believe,nemmeno un pò,
non mi interessava in questo momento,pensavo solo a lei.
"Tu cosa ne pensi?" Mi domandò poi,lo zio di Alexandra.
"E' okay." Mi limitai a dire,continuando a salire le scale,magari l'avrei vista,
probabilmente era in camera sua ad ascoltare canzoni deprimenti,come avevo fatto io per tutta la settimana,d'altronde.
Il signor Elric cercò le chiavi dell'appartamento nella sua tasca ed aprì la porta
invitandoci ad entrare per firmare le ultime pratiche,il lavoro era quasi finito,un
altra settimana di lavoro e finalmente avremo potuto creare il CD,restava solo una canzone: As long as you love me.
Come potevo cantare una canzone simile pensando che Alexandra non voleva avere più nulla a che fare con me?
Sarebbe stato impossibile.
"Accomodatevi,vi prendo qualcosa da bere."
Annunciò chiudendo la porta ed andando in cucina a prendere dei bicchieri.
"Dello champagne?Per festeggiare?" Suggerì Scooter,Mr. Elric lo estrasse dal frigo versandolo in due calici di vetro,e porgendoceli.
"A Believe!" Annunciò alzando in aria il bicchiere,noi lo raggiungemmo con i nostri e brindammo al mio nuovo CD,il nuovo successo.
"Alex!Vieni qui con noi!" Gridò il signor David,nessuno rispose.
"Justin,puoi andare a chiamarla?E' la seconda stanza a sinistra,grazie."
Mi domandò poi,sorrisi alzandomi.
Seconda stanza a sinistra,pft,come se non lo sapessi. Se solo lui fosse a conoscenza degli avvenimenti accaduti in quella
camera probabilmente non mi avrebbe mai più voluto rivedere e il CD sarebbe andato a farsi fottere,sorrisi.
Bussai con due dita,qualche volta. Nessuno rispose,nessun rumore.
"Alexandra,tuo zio..." Quando entrai notai che la stanza era vuota.
Era più a soqquadro del solito,con qualche vestito sparpagliato sul letto.
Ne approfittai per controllare i soprammobili sul suo comodino.
C'erano le solite cose,le foto dei suoi genitori,lei e suo fratello,suo cugino Luke,
una lettera...un attimo,quella non c'era mai stata.
Senza pensarci la presi in mano ed iniziai a leggere,velocemente:

' Ciao zio,ho scritto questa lettera solo per dirti che per un pò starò a Toronto,da un amico.
Non so dirti quanto starò di preciso. Magari dieci giorni,magari due settimane,magari di più.
So che in questo momento starai pensando di venire a prendermi,ma per favore,
non farlo,ho bisogno di stare sola per un pò. A presto ♥ Alex. '


Il mio cuore perse un battito,senza indugi mi precipitai fuori dalla stanza e corsi fino al salotto.
"Justin,devi solo firmare qui." Suggerì Scooter,senza ascoltarlo lasciai cadere la lettera
a terra ed uscii sbattendo la porta alle mie spalle.
No,non potevo lasciarla andare con Chriss! Mi avrebbe dimenticato per sempre,lui l'avrebbe resa felice.
La mia paura era questa: lui era migliore per lei,erano fatti l'uno per l'altra,Christian era un ragazzo d'oro,
Christian sapeva come rispettarla e farla sentire bene.
Presi la mia Range Rover parcheggiata davanti al palazzo e misi in moto,
decisamente troppa velocità,ma dovevo raggiungere l'aeroporto più in fretta possibile.
Diedi un pugno al volante e continuai a premere l'acceleratore più forte che mai.
Superai le altre macchine e sperai che la polizia non mi fermasse.
Arrivato all'aeroporto non mi curai nemmeno di parcheggiare bene l'auto,sbattei forte la portiera e corsi velocemente all'interno.
Guardai la coda dei passeggeri prossimi all'imbarco,lei non c'era.
Poi la vidi,stava per passare il check-in,corsi a fermarla.
"Signore,non può passare senza biglietto!" Urlò una ragazza.
Non mi fermai,fino a quando due omoni non mi sbarrarono la strada.
"Dove pensi di andare ragazzino?" Risero scansandomi.
Lei stava per entrare,e sperando in un ultima chance urlai.
"Alex!Alex!Ti prego!" Lei si girò dalla mia parte di scatto.
Incrociai il suo sguardo,improvvisamente i suoi occhi divennero lucidi.
"Alex!So che ti ho delusa,ma ti prego,non andartene!"
Le due guardie cominciarono a trascinarmi via di forza,provai a tenere resistenza,ma era inutile.
"Alex,per favore!" Gridai un'ultima volta.
Chriss guardò entrambi con aria interrogativa,poi le fece un cenno con il capo,indicando me.
"Alexandra Elric,io ti amo,non andartene!Sei l'unica donna che io abbia mai amato!"
La vidi girarsi dalla parte opposta alla mia,dandomi le spalle e continuando a camminare con Christian.
Ora ne ero certo,l'avevo persa,e questa volta per sempre.






What's up?


Ciao belle,ne approfitto per Augurarvi BUON NATALE! anche se
con un giorno di ritardo
LOL
Ho aggiornato dopo un mese e me ne vergogno come un cane che ha cagato sul tappeto (?)
inoltre non so se avete presente la storia che avevo iniziato a scrivere sui fantasmi...beh,qualcuno l'ha bannata,perchè la reputava uguale ad un' altra.
Nonostante io l'abbia riconosciuto e non sia più andata avanti,semplicemente non l'avevo cancellata perchè non potevo collegarmi a efp.
Beh,mi hanno bannata,e non so se EFP mi sospenderà l'account
questo potrebbe essere il mio ultimo capitolo per colpa di qualche stronzetta.
EDDAI SI,L'HO DETTO.

anyway,enjoy the chapter and peace.

vostra:
@xpeacebiebs on twitter

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Capitolo 43
*** Forty-three // I'll be standing right next to you ≈ ***


"Alex..." Allungai un braccio,biascicando il suo nome,si,come se potessi seriamente prenderla e farla stare qui con me.
I due omoni continuarono a spingermi in avanti e finalmente mi voltai dalla parte opposta alla sua.
Era finita,sparita,puff,l'avev
o persa seriamente,Alexandra Elric non era più mia,probabilmente non lo era mai stata,
ed io ero 
sempre stato uno stupido moccioso viziato,egocentrico ed imbecille.
Le due guardie mi strattonarono,mi scrollai le spalle per liquidarli e andarmene per la mia strada.
"Lasciatemi!" Gridai,dando una mezza gomitata ad uno dei due.
Continuai a camminare ripensando a ciò che era appena successo,in poche parole avevo perso la mia vita in qualche secondo,
mi ero lasciato sfuggire la cosa più bella che probabilmente mi sarebbe mai capitata.
"Bieber!" Gridò qualcuno,due secondi dopo mi trovai spiaccicato a terra.
Ed ora cosa stava succedendo? Una belieber ? Un paparazzo?
Quando mi girai a pancia in sù scorsi Alex sopra di me.
Sbattei le palpebre per qualche secondo,a bocca spalancata.
"Alex!" Gridai stringendola il più possibile a me,una volta realizzato ciò che stava realmente accadendo.
"Che ci fai qui con me?" Domandai meravigliato,lei rise.
"Secondo te,idiota?" Mi scompigliò i capelli.
"Ho scelto te." Il suo tono divenne più dolce e soffice,tanto che chiusi per un secondo gli occhi.
"Ti amo,Alex!Dio...io ti amo!" Io l'amavo,ero riuscito per la prima volta a provare questo sentimento per una ragazza,una speciale.
"Ce ne hai messo di tempo." Commentò sarcastica,prima di alzarsi.
La seguii a ruota e l'abbracciai facendole fare una giravolta.
"Questa è l'ultima possibilità,ti avverto." Annuii felice.
"La terza è sempre quella buona,no?" Azzardai,lei sorrise.
"Torniamo a casa?" Domandò dirigendosi verso l'uscita,la bloccai.
"Di solito agli aeroporti si viene per partire,no?"
Ammiccai mentre lei mi osservava con un'espressione meravigliata e curiosa.
"Vedi...la mia famiglia va a rotoli,la mia sorellina non mi parla da mesi,
mio padre è deluso dal mio comportamento e mia madre...è distrutta.
La vita che facevo prima che arrivassi non era adatta a me,non è per nessuno,era orribile.
"
Mi accarezzò una guancia guardandomi negli occhi.
"Ho sempre saputo che non eri così,però...tutte quelle ragazze che hai illuso,per poi abbandonare dopo una notte."
Abbassai lo sguardo,mi sentivo terribilmente in colpa e a disagio,persino la mia ragazza sapeva della mia vita,
ed Alex era stata troppo buona a perdonarmi,persino la prima volta,nessuno mi aveva mai dato tante occasioni.
Nessuno aveva mai creduto in me come aveva fatto Alexandra.
"Non è solo quello il problema." Feci segno di sederci su alcune panche poste accanto a noi,si accomodò affianco a me,concentrata.
"Facevo uso di droghe." Buttai d'un fiato,chiudendo gli occhi.
Non fiatò,per un attimo temetti se ne fosse andata,ma subito dopo le sue labbra si posarono delicate sulla mia guancia,come una farfalla si posa su un fiore,io presi un grande respiro per continuare.
"Quando mia madre mi vide fumare quella roba e cercò di fermarmi,io la ignorai,
e per stare lontano da lei e la mia famiglia venni a New York,con Scooter.
" La guardai,lei fissava il vuoto.
"Hai smesso ora,vero?" Annuii decisamente fiero.
"E' durato poco,ho iniziato a smettere quando ti ho incontrata,
volevo essere una persona migliore per qualcuno di speciale.
" Mi abbracciò.
"Devi risolvere con la tua famiglia Justin." Annunciò seria.
"Lo so,per questo tu verrai con me a Stratford,partiamo ora." Strabuzzò gli occhi coprendosi la bocca con la mano,dalla sorpresa.
"Forse è meglio che vai da solo,però..." La interruppi.
"Non se ne parla,ho bisogno di te." Sussurrai poi alle sue labbra.
"Andiamo a prendere i biglietti,dai!"
Mi alzai e corsi a prendere i biglietti per partire,lei mi seguì.
Dopo circa un'ora eravamo saliti sull'aereo.
"Avrei dovuto salutare Chriss." Dissi sovrappensiero.
"Stava per perdere l'aereo,ed è stato molto comprensivo.
Aveva capito che tra noi c'era qualcosa Justin,è stato lui a convincermi a perdonarti.
"
Io sorrisi ringraziando mentalmente il mio amico.
"Aspetta,promettimi una cosa,appena tornati a New York farai pace con Chaz,
oppure stasera non i darò nemmeno un bacino.
"
Incrociò le braccia e mise il broncio,le cinsi le spalle con un braccio.
"Vorresti dire che hai in mente qualcosa,per stasera?" Ammiccai malizioso,lei mi morse il lobo dell'orecchio.
"Dipende da come ti comporti." Sussurrò poi. Rabbrividii.
"Pace.Chaz.Ricevuto." Ridacchiò accoccolandosi sulla mia spalla.
"E se ai tuoi non piaccio?" Domandò,io sorrisi.
"Come puoi non piacere a qualcuno? Probabilmente
sei la ragazza che i miei genitori hanno sempre sognato per me.
"
Mi baciò la guancia e continuammo a parlare ancora per un'ora,quando l'aereo atterrò.
Facemmo il viaggio in taxi,mi iniziai a preoccupare una volta che fummo davanti casa. 
"E' stata una cattiva idea,ma cosa mi è saltato in mente?!"
Bofonchiai torturando la mia collana con la targhetta,la tiravo così forte che
da un momento all'altro si sarebbe staccata.
Alex se ne accorse e prese ad accarezzarmi lentamente la schiena,provando a farmi rilassare.
Ma cosa pensavo?
Che tornando a casa dei miei nonni,così,senza preavviso dopo circa sei mesi senza averli
mai chiamati mi avrebbero accolto a braccia aperte come al solito? Ero stato un nipote pessimo.
"Se non suoni tu suono io." Mi sussurrò convinta.
Era arrivato il momento di affrontare la mia vita.





What's up?

Aloha pipol (?) cosa posso dire di questo capitolo?

C'EST L'AMOUR!
eheheh pensavate che Alex avesse il vuore di pietra e fosse pronta a Chriss,ma...vi sbagluavate :33
Ciastin regna,bitches.
skdhjhgvhsas,adesso c'è il problema della famiglia,Justin riuscirà a risolvere tutti i suoi problemi?
Lo scopriremo quando arriveremo alla
DICIOTTESIMA recensione c:
bai bai gente ,vi amo
<3

E vi prometto che continuerò sempre regolarmente se fate raggiungere 10 recensioni a questo primo
capitolo della mia nuova fan-fiction sui 1D :')



 sempre la vostra @xpeacebiebs on twitter

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Capitolo 44
*** Forty-four // Don't be so cold ≈ ***


Questo capitolo vorrei dedicarlo a l perchè è di una dolcezza indescrivibile cjnxk grazie per seguire questa storia <3

"Justin,tra esattamente cinque secondi suonerò quel campanello,per cui calmati."
Sussurrò accarezzandomi la guancia,annuii inspirando ed espirando lentamente,
mentre lei si avvicinava alla porta in legno scuro ancora di più fino a trovarsi davanti al campanello argentato.

Poi sentii quel rumore,così fastidioso,drin.
In quel momento avrei voluto aprire un enorme var
co nel terreno e sotterrarmici fino
a scomparire e trovarmi nuovamente a New York,nel mio bell'appartamento di lusso,senza problemi e senza preoccupazioni.
"Chi è?" Domandò una voce femminile in lontananza,mentre si avvicinava all'uscio,nonna.
Deglutii rumorosamente,nè io nè Alex rispondemmo alla domanda che ci avevano posto,
dire 'Justin' era troppo facile,così come chiedere scusa era troppo complicato.
Nell'esatto istante in cui la porta si spalancò io mi girai dalla parte opposta,dando le spalle alla mia vecchia casa,in legno.
"Posso aiutarla?" Domandò mia nonna ad Alex,lei prese tempo.
"Aspetti un secondo." Rispose avvicinandosi a me,
sentii una pressione lieve sulla spalla,la sua mano,poi un sussurro all'orecchio.
"Avanti,girati." Feci come mi venne chiesto,un attimo dopo inchiodai lo sguardo di un'anziana donna,
dagli occhi azzurri,che in un istante divennero lucidi,dietro la montatura quadrata.
Gli stessi occhi che avevo sempre visto sin da bambino che mi avevano scrutato con tanto amore,
ora erano sorpresi e pieni sia di gioia che delusione.
"Justin." Disse rimanendo immobile sulla porta,scambiai una veloce occhiata con Alex,
e senza pensarci,quasi in automatico,mi buttai fra le sue braccia.
Ero molto più alto di lei ora,più di quanto lo fossi sei mesi fa.
Alex ci guardava quasi commossa,mentre io mimai un 'grazie' con le labbra,ricevendo in cambio un 'di niente'.
"Perdonami!" Dissi stringendola più forte. "L'avevo già fatto." Rispose.
"Qui fuori fa freddo,entrate!" Ridacchiò invitandoci ad entrare,
ci accomodammo sul divano in salotto davanti ad una tazza di cioccolata calda appena preparata.
"Lei è Alexandra,la mia ragazza." Sussurrai a mia nonna,indicando lei.
"Oh,com'è carina." Annunciò facendole l'occhiolino,Alex arrossì leggermente e biascicò un fievole grazie sorridendo.
"Il nonno è fuori con gli amici,tornerà tra poco.Se siete stanchi potete già andare a dormire,
gli parlerete domani mattina.
" Sorrise amorevolmente,uno di quei sorrisi da nonna,pieni di premura.
"Justin,potete dormire nella tua camera,di sopra."
Io la ringraziai con un cenno del capo e prendendo la mano di Alex salii le scale.
I corridoi avevano quello stesso odore,leggermente di vaniglia,il prodotto che nonna usava per i mobili,
poi le foto erano sempre appese,e mi piombò davanti agli occhi la mia intera infanzia.
Entrati in camera scorsi i soliti posters,le solite figurine,le cornici.
Non era cambiato nulla e mi accorsi che loro,i miei nonni,sapevano sarei tornato,e gli avrei delusi davvero non facendolo.
"Quanto eri dolce." Ridacchiò Alex prendendo una cornice con la mia foto da piccolo,io risi.
"Prima ero solo dolce,ora sono anche figo." Dissi,lei mi guardò rassegnata.
Amavo quando prima faceva ruotare gli occhi,poi sorrideva teneramente e ridacchiava.
La presi per i fianchi e l'avvicinai a me delicatamente,fino a far aderire completamente i nostri corpi,come i pezzi di un puzzle.
Iniziai a baciarla da subito con passione,ma con delicatezza,
accompagnando ogni bacio con un movimento della mano sulla sua schiena,lei spettinava i miei capelli
e tracciava cerchi immaginari sul mio collo,sarei potuto morire lì tra le sue braccia.
Slacciai la sua felpa e la lanciai a terra,lei fece lo stesso con la mia,rimasi a torso nudo. Mi lanciò un'occhiata maliziosa.
"Hai fatto palestra dall'ultima volta?" Domandò sensuale,sorrisi.
"Due settimane di allenamento intensivo." Posò entrambe le mani sul mio petto e si fece
leva per sollevarsi sulle punte e continuare a baciarmi.
Iniziò a slacciarsi i jeans con impazienza ed io la imitai. Eravamo in intimo.
La feci adagiare sul letto e continuai a lasciare piccoli baci su tutta la lunghezza del suo ventre snello,
quando sentii bussare. La guardai sorpreso,lei meccanicamente si coprì con la coperta.
Mi diressi alla porta per sapere chi aveva bussato.
"Avete bisogno di altre coperte? E' freddo." Domandò mia nonna.
La ringraziai dicendole che bastavano quelle in camera.
Chiusi la porta a chiave e tornai da Alex.
"Dove eravamo rimasti?" In tutta risposta ricevetti un bacio passionale.
Iniziai a slacciarle il reggiseno abbassando prima le spalline,e poi tirando il gancetto.
"Questa volta avrai la notte che ti meriti Alex,senza bugie,senza inganni,solo io e te."
Le sussurrai abbassando gli slip,lei mi tolse i boxer.
"Ti amo Justin." le sorrisi. "Io ti amo di più Alex.".
Cercai il consenso nel suo sguardo prima di unirmi al suo corpo.
Dopo qualche secondo la sua espressione da attenta e vigile,cambiò,divenendo estasiata e in preda al piacere.
Io sorrisi,provando a dare il meglio ed in poco tempo le spinte aumentarono.
Per soffocare i suoi gemiti inizia a baciarla,lei graffiava la mia schiena.
L'espressione sul suo viso,quando lo facevamo,era semplicemente indescrivibile.
Era la prova che si abbandonava a me,che la facevo stare bene.
Gli occhi chiusi,la testa buttata all'indietro,la bocca schiusa e i sospiri affannosi.
"Justin,ti prego." Continuai. "Che...c'è?" Dissi sempre senza fermarmi.
"Non mi fai...male,più forte." Un pò incerto l'accontentai comunque.
E con un gemito che soffocai in un bacio raggiunse il punto di non ritorno.
Ci adagiammo l'uno affianco all'altra.
"Facciamo finta sia questa la nostra prima volta,d'accordo?" Chiese ancora respirando a fatica. 
"Tutto per la mia Alex." Risposi attirandola a me.
Si addormentò appogg
iata alla mia schiena,con la coperta la coprii ancora di più,poi mi abbandonai ai sogni.
E questa sera sarebbero stati i migliori della mia vita.










What's up?

GIUSTINO E ALEX SI DANNO UN BACINO PARTONO IN DUE TORNANO IN TRE ED ORA HANNO
UN BEL BAMBINO (?)
AHAAAHAHAAH
Anyway,come  stato il vostro rientro a scuola? Il mio traumatico çç due ore di greco,wow.
fortunatamente sono uscita alla quarta ora :')
Che dire del capitolo? E' uno di quelli dolciosi al 100% che non mi piace molto scrivere
preferisco i colpi di scena lol comunque ci voleva del relax per i Jalex c:
volevo ringraziare tutte quante per le recensioni,per i preferiti (siamo settimi nelle storie più popolari jsdxbdjks)
insomma,vi amux <3
Volete sapere come potrei amarvi ancora di più? se leggereste questa storia sui 1D
sempre scritta da me,daaaai c: ci tengo eh



 
Varnish in my lungs

@xpeacebiebs on twittah

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Capitolo 45
*** Forty-five // Let's fix broken hearts ≈ ***


"E' pronta la colazione!" Ci gridò la signora Diane dalla cucina al piano inferiore,
Justin rispose con un 'arriviamo!' e dopo che finii di allacciarmi le scarpe mi avvicinai alla porta della camera per scendere,
Justin mi bloccò prendendomi dai fianchi e mi costrinse a girarmi.

"Non mi dici nulla?" Azzardò malizioso mettendosi davanti alla porta,
lo guardai c
on un'espressione interrogativa dipinta sul volto.
"Riguardo cosa?" Ridacchiai scompigliandogli i capelli,scosse il capo rassegnato quasi lamentandosi della mia sbadataggine.
"Riguardo questa notte." Si fece serio fissando i suoi occhi nei miei. Uno sguardo talmente intenso che quasi mi sentii morire,
il sole che entrava dalla finestra faceva risaltare così tanto l'ambra colata che essi contenevano da farli sembrare perle preziose.
"Cosa c'è da dire Justin?La perfezione non si può descrivere a parole,è stato tutto semplicemente speciale."
Sussurrai arrossendo lievemente sotto il suo sguardo che si ammorbidì,prima di baciarmi.
"Ora però rilassati,tra poco vedrai tuo nonno." Si rabbuiò in un attimo.
"Alex,sai quanto è importante per me,non riuscirò mai a parlargli guardandolo negli occhi."
Gli accarezzai la guancia sorridendo rassicurante,poi lo presi per mano trascinandolo di sotto.
Arrivati appena davanti alla porta della cucina Justin si bloccò,facendo lunghi respiri.
"Puoi farcela." Sussurrai appena percettibilmente al suo orecchio,poi varcammo quella soglia.
Diane ci lanciò un'occhiata poi guardò Bruce,che capì al volo. Si girò e trovo me e Justin.
La sua espressione era come quella di Diane il giorno prima,amore,mista a delusione,a sorpresa e a felicità.
"Justin,ben tornato." Disse solo,sorridendo teneramente al nipote,in compenso lui corse ad abbracciarlo.
"Scusa! Scusatemi! Ora sono cambiato,soprattutto grazie a lei."
Justin mi indicò e sia Diane che Bruce spostarono lo sguardo su di me,che sorrisi timidamente.
"Oh,e così ti sei trovato una fidanzata!" Disse suo nonno,Bieber rise.
"Eh già,e che fidanzata!" Ammiccò nella mia direzione.
Bruce diede un paio di pacche sulla spalla al nipote e ci invitò a sederci ed a servirci per la colazione.
Dopo che Diane ci offrì circa metà dispensa la ringraziammo e potemmo uscire di casa.
Il freddo era pungente sulla pelle,in particolare in viso.
Justin notò che tremavo,si avvicinò per stamparmi un bacio. La punta gelida del mio naso si incontrò con la sua,invece calda.
"Che hai intenzione di fare questa mattina?" Domandai speranzosa.
Sapevo non l'avrebbe mai detto,sapevo avrebbe voluto rimandare ancora e ancora,
ma eravamo venuti per rimediare ai rapporti con i suoi familiari,con sua madre,suo padre ed i suoi fratellini.
"Non vuoi vedere la città?" Annunciò infatti,come previsto.
"D'accordo,stupiscimi." Ridacchiai sorvolando sulla risposta e prendendogli la mano.
"Iniziamo dal parco dove passavo la maggior parte del mio tempo."
Camminammo per una ventina di minuti fino ad arrivare ad una piccola zona di verde affianco ad una scuola.
"Lì è dove ho fatto le medie." Sussurrò indicando l'edificio,sorrisi.
Mi faceva incredibilmente piacere sapere che Justin aveva scelto me per sistemare le cose,
per visitare il suo luogo natale ed immergersi nel passato.
"E lì c'è la panchina dove ho pomiciato con la mia prima ragazza..." Disse come se niente fosse.
Lo guardai scioccata,schiudendo la bocca.
Lui finse di non farci caso,così mi bloccai e lasciai la sua mano. "Ah e così porti tutte qui?" Sbraitai.
Si girò verso di me ridacchiando divertito,poi mi riprese per mano.
"Stavo scherzando,gelosona!" Le sue labbra si posarono sulle mie mentre quasi iniziava a piovere.
"Baciarsi sotto la pioggia,romantico!" Sussurrò continuando.
Sorrisi al contatto con la sua bocca e affondai la mano tra i suoi ciuffi biondi e morbidissimi.
Improvvisamente sentimmo squillare un cellulare,quello di Justin.
"Un secondo,mi chiamano,sarà sicuramente Scoot!"
Disse staccandosi ed allontanandosi di qualche metro.
Ne approfittai per sgranchirmi le gambe passeggiando e dirigendomi verso la fontana al centro del parco,
quando qualcosa mi venne a sbattere da dietro,mi girai e notai un pallone,subito dopo un bimbo biondo che veniva verso di me per recuperarlo.
Gli sorrisi porgendogli gentilmente la palla. Sicuramente aveva sui due-tre anni,e mi sembrava di averlo già visto...si,sicuramente.
"Grazie." Sussurrò mostrando i piccoli dentini,sulle sue guance spuntarono delle graziosissime fossette. 
"Prego,come ti chiami?" Domandai al piccolo.
"Alex,eccomi,era solamente mia nonna,ha detto che per il pranzo..." Si bloccò.
Mi girai per controllare cosa fosse successo,ma Justin fissava solo il bambino biondo,e lui ricambiava.
"Jaxon!Vieni qui!Ti ho detto mille volte che non devi correre via in quel mo..."
Un uomo sulla trentina d'anni si avvicinò al bambino,poi si fermò a guardare Justin,a bocca spalancata.
Qualcuno mi spieghi che diamine sta succedendo,ora.









What's up?

Hey belle,lo scorso capitolo ha avuto tipo 3 recensioni lol
che vi succede? non vi piace più la storia? :/
anyway spero di avervi incuriosito con questo capitolo
come al solito :33 non ho niente da dire questa volta
voglio lasciare la suspance e scoprirete voi come andrà a 
finire.
Vi chiedo solo una cosa...potreste passare qui?
Sono due mie nuove storie e mi farebbe piacere se le leggeste o se recensiste :)


 
Varnish in my lungs
 
I know you were trouble when you walked in


 


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Capitolo 46
*** Forty-six // With you i'm perfect ≈ ***


"Merda." Lo sentii sussurrare pianissimo,
quasi in modo impercettibile,non avrei dovuto sentire neppure io,ma eravamo troppo vicini.
Mi strattonò la mano e cercò di farmi indietreggiare potentemente segno che prima ce ne fossimo andati,prima lui sarebbe stato meglio.
Era tutto così strano,non riuscivo a capire perchè fosse così teso.
"E' così che affronti le situazioni,scappando!" Urlò l'uomo con il cappuccio al fianco del bambino.
Justin non si voltò e continuò dritto nella sua direzione,sempre trascinandomi con sé.
"Sai solo pensare a te stesso,sai solo evitare i problemi Justin Drew Bieber."
Ancora una volta Justin non degnò di uno sguardo l'uomo e fece finta di essere solo con me,senza nessun altro,ignorando ciò che gli avevano detto.

"Hai deluso tutti noi. Sei un codardo."
A quel punto Justin si irrigidì e si bloccò di colpo. Mi lasciò la mano di scatto.
"Vai in macchina." Mi disse solo,il suo tono era a dir poco irremovibile,non accettava repliche.

"Justin,che succede? Io non ti lascio se prima non mi dici cosa sta succedendo!" Urlai.
"Vai in macchina ho detto!" Alzò la voce e digrignò i denti serrando la mascella. Sentivo che respirava rumorosamente e nonostante avessi visto

poche volte Justin arrabbiato davvero,questa mi sembrò la più ardente.
"No." Lo sfidai,ma lui non se ne curò,mi lasciò lì e a grandi falciate si avvicinò all'uomo,che sembrava teso allo stesso modo.
"Proprio tu hai il coraggio di darmi del codardo? Tu che ci hai mollati
quando avevo dieci mesi?!Dovresti sapere che a volte è difficilissimo fare la cosa giusta!
"
Sputò traboccante di disprezzo,forse di disprezzo per se stesso,misto a sensi di colpa e delusione. L'uomo,suo padre,lo fulminò.

"Avevi tutto Justin,non c'era bisogno di fare ciò che hai fatto."
"Che.cazzo.ne.sai?! Non ci sei mai stato!Non sai niente!" Scandì bene ogni parola mentre l'altro si adirava ancora di più.
"Hai deluso tua madre,hai deluso me,sappilo."
Lui stette in silenzio e si avvicinò a me,poi mi sorpassò andando verso la Range Rover.
Girandomi notai che l'uomo non se ne stava ancora andando,ma fissava la figura di Justin che mano a mano si allontanava.

Corsi anche io fino alla macchina,e senza proferire parola,cosa che mi sembrava la più giusta da fare in quel preciso istante,entrai nella vettura.
Bieber fissava davanti a sé privo di emozioni,con le mani ben salde sul volante,
notai che le nocche sembravano voler perforare la pelle tanto stringeva la presa sulla superficie curva dell'oggetto.

Da quella figura perfetta fuoriuscì un grido liberatorio di disperazione.
Lentamente posò la testa sul volante e vidi la sua schiena alzarsi ed abbassarsi convulsamente,poi udii dei respiri affannati.
Vedere Justin così,che di solito era allegria e la spensieratezza fatte persona,mi fece piombare in un dirupo di desolazione.
Chissà cosa si nascondeva nel profondo di quegli occhi color nocciola,
chissà cosa teneva così nascosto da lacerargli il cuore,chissà se ancora non mi aveva permesso di conoscere a fondo la sua anima.

Restai immobile e in silenzio fino per qualche minuto,lasciandogli tempo per liberarsi
di tutta l'agonia che aveva accumulato,poi presi la sua mano e la strinsi forte,per fargli capire che non l'avrei mai lasciata.

"Va tutto bene." Sussurrai sia a me stessa che a lui.
"Ti sembra vada tutto bene Alex? Ti sembra che la mia vita sia okay? La mia vita è un cumulo di stronzate,porca puttana!
A volte vorrei solo che una giornata,UNA,tutto fosse a posto,e non intendo in quel momento,ma veramente tutto.
"
Gridò mettendo in moto.

"Hai visto come mi ha parlato mio padre? Non abbiamo un bel rapporto,vero? Con mia madre è ancora peggio."
Non dissi nulla,e per tutto il viaggio di ritorno a casa fu il silenzio a regnare padrone.

"Io credo che si risolverà tutto Justin,devi solo...." Rise sarcasticamente e scosse il capo,poi fissò il suo sguardo nel mio.
"Non sai nulla nemmeno tu,non sai un cazzo di questa situazione,pensi di sapere quello che devo fare,ma non lo sai!" Le sue parole mi colpirono dritte al cuore.
Era stato lui a cheidermi il suo aiuto,io cercavo solo di tranquillizzarlo,non mi meritavo questo.
"Hai ragione,che cazzo ne posso sapere io di una situazione simile,i miei sono morti!" Gridai,la sua mascella si ammorbidì ed i 
suoi occhi si spalancarono,aveva centrato il punto,aveva capito di avermi ferita.
"Io-io non intendevo questo...non..." cercò di scusarsi ma mi girai dalla parte opposta,dandogli le spalle.
"Fammi scendere." Dissi secca,non ammettevo obiezzioni,volevo stare da sola in questo momento.
"Avanti Alex,sappiamo entrambi che non volevo dire quello che ho detto!" Continuai ad ignorare le sue scuse.
"Ho detto fermati,voglio scendere." Contro le mie aspettative si fermò al ciglio della strada e mi permise di scendere.
I suoi occhi erano lucidi e questa volta ero io a sentirmi tremendamente in colpa.




"Vado a farmi una doccia." Disse una volta a casa,qualche ora dopo.
I suoi nonni non c'erano ancora,era mezzogiorno e non aveva smesso di nevicare.

Mi diressi in camera e mi liberai dei miei abiti,lentamente,poi,camminando sulle gelide piastrelle in marmo,raggiunsi il bagno.
Il vapore dell'acqua calda della doccia invadeva la piccola stanza,e il rumore del getto riempiva le quattro mura.
Dal vetro spesso e non troppo trasparente della cabina scorsi una figura longilinea perfetta.
Le spalle non troppo larghe e muscolose,la silhouette della schiena che era ricoperta da poca schiuma,le natiche bianche e perfette,le gambe magre e toniche.

Mi feci coraggio ed entrai nella piccola doccia,abbracciando Justin da dietro,posando la testa sulla sua schiena.
In un primo momento si mosse di scatto,poi,quasi subito,capì che ero io e si rilassò con un sospiro velato e profondo.

"Baciami." Ordinò quasi,con voce roca e sensuale,ma allo stesso tempo distrutta.
Quando si fu girato posai le mie labbra sulle sue,morbide.

Le sue mani si posarono sul mio fondoschiena,mentre le mie facevano leva sul suo petto.
Quando ad introdurre la lingua fui io,rimase quasi sorpreso,ma subito si abbandonò alla frenesia del bacio.

"Grazie,mi ci voleva." Sussurrò mordendomi il lobo dell'orecchio.
Simultaneamente abbandonai la testa all'indietro e schiusi le labbra,mentre le sue alternavano dal lobo,
al collo e all'incavo della spalla così dolcemente da sembrare carezze.

Scese ancora un pochino e si ritrovò a baciare il mio seno,mentre una delle sue mani si spostava nell'interno coscia,
e poi finalmente nel punto cruciale della mia femminilità,curvai la schiena sopraffatta da un piacevole brivido per tutto il corpo.

Poco dopo sollevandomi e tenendomi in braccio entrò in me con spinte decise ma delicate,sempre stando attento a me.
Graffiai lievemente il suo petto,ma non sembrò curarsene e continuò a muoversi abilmente nella mia intimità e
in poco tempo mi ritrovai a raggiungere il massimo grado del piacere.

"Quando siamo solo noi due,è a quel punto che penso tutto vada bene Alex,è a quel punto che la mia vita sembra diventare perfetta."
Soffiò sulle mie labbra prima di baciarle,un bacio dolce e casto.

"Ho capito che dovevi essere mia,dal primo giorno in cui ci siamo visti."
Continuò poi,tracciando cerchi immaginari con la punta del suo indice sulla mia schiena,mentre il caldo getto dell'acqua mi cullava.

"Oggi pomeriggio andremo da tua madre Justin." Dissi seria,staccandomi da lui che mi guardava perplesso.
"Comincio a pensare che sia stata una stronzata venire qui,insomma,se i miei genitori
ci tenessero veramente a me sarebbero venuti loro a cercarmi.
" Sbuffò accovacciandosi in un angolino.

"Però sei tu che sei scappato,Justin."
Sussurrai fissando i miei occhi nei suoi prima di uscire dalla doccia ed avvolgermi in un asciugamano.

Sentii i suoi passi dietro di me,poi una stretta alle spalle.
"Questo pomeriggio sistemerò le cose con mia madre,una volta per tutte."
Affermò deciso,a quel punto sorrisi e prendendo il suo viso tra le mani lo baciai con tutta l'energia che avevo in corpo.

"A volte anche tu sai fare la cosa giusta,allora." Ridacchiai allontanandomi da lui per tornarmene in camera,lo sentii sghignazzare.
"Hey,vieni qui,non scappare!" Disse guardandomi divertito mentre varcavo la porta del bagno,lo colsi di sorpresa con uno sguardo malizioso.
"Allora prendimi." Affermai decisa lasciandogli un occhiolino.











What's up?
OGGI LA STORIA COMPIE  ANNO JAHEJQAKSHSJHSKJ

RINGRAZIO TUTTE VOI,CHE AVETE LA STORIA TRA LE PREFERITE,TRA LE SEGUITE,TRA LE RICORDATE DSJNDXKS
VI AMO <3
RECENSITE E A PRESTO DJSDNSKAL

@xpeacebiebs on twittah

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Capitolo 47
*** Forty-seven // Thank you ≈ ***


"Ciao." Sussurrai solo,con lo sguardo basso sulle mie scarpe.
Come potevo dire solo un 'ciao' dopo tutto quello che avevo combinato comportandomi da cretino?
Come minimo avrei dovuto presentarmi con delle rose,un discorso pronto,forbito e convincente ed un'espressione più rispettosa.
Ma d'altro canto lei sapeva meglio di me che ero fatto così,sapeva che quando ero nerv
oso non potevo
dare il meglio di me e ragionare lucidamente. D'altro canto,era mia madre.
"Justin,ti aspettavamo." Disse facendosi da parte per permettermi di attraversare la soglia di casa.
Un momento,ti aspettavamo? Non ebbi il tempo di pensarci,e mi ritrovai davanti,seduto con i muscoli tesi,mio padre.
"Tuo padre mi ha detto che eri a Stratford,mi ha anche detto che vi siete visti questa mattina."
Continuò mia madre entrando in salotto e accomodandosi affianco a lui. Entrambi tenevano gli occhi puntati su di me,carichi di rammarico.
Ci furono pochi,interminabili,secondi di silenzio,nel quale probabilmente si aspettavano dicessi qualcosa di sensato,
per cominciare la futura interminabile discussione che avremo avuto di lì a poco,mi stavano solo dando l'occasione di iniziare. Ma non riuscii,non ne ebbi la forza,
e questo dipendeva dall'eclatante fatto che ero dalla parte del torto,e nulla avrebbe potuto cambiare la mia posizione.
"Inizierò io allora." Mio padre fissò il suo sguardo nel mio,i nostri occhi erano così uguali,color nocciola.
"Hai trattato tua madre senza avere alcun cazzo di rispetto,sei diventato un ragazzino stupido,viziato ed egoista,cambi una ragazza a notte e fumi della droga.
Cosa ti fa pensare che tornerà tutto come prima,Justin?" Vidi lo sguardo preoccupato di mia madre saettare verso di lui.
"Jeremy!" Lo ammonì probabilmente per aver usato un linguaggio forte. Ma lui era così: schietto,diretto e esauriente.
Alla mia età era stato proprio come me,un ragazzo con problemi di autocontrollo e alcolismo,incosciente e stupido.
Aveva fatto uso di droghe,aveva tradito mia madre dopo la mia nascita,ma non posso dire che non fosse stato un ottimo
padre per me,e per Jazzy e Jaxon.
"Mi dispiace." Singhiozzai stringendo i pugni. Era stato più forte di me,sentii gli occhi bruciarmi e riempirsi di lacrime
salate,mentre alcune scendevano sulle mie guance.
"Ma ormai è successo,e non posso farci nulla se non chiedere scusa!Vorrei essere stato migliore,ma è andata così!"
La voce roca dal pianto mi costringeva ad avere piccoli sbalzi in cui la mia voce era quasi troppo fievole ed altri più alta.
Alzai un secondo lo sguardo verso mia madre,ce la stava mettendo tutta per rimanere seria e
impassibile,vidi le sue mani stringere saldamente la fodera del divano per non alzarsi e correre da me per abbracciarmi.
"Oh,tesoro mio!" Esclamò poco dopo precipitandosi da me ed abbracciandomi dandomi piccoli colpetti sulla schiena e sussurrandomi parole dolci.
"Non importa quello che è successo ora,d'accordo? Sei cambiato,ti vedo,è questo l'importante Justin!"
Continuò poi sorridendo rassicurante come solo lei sapeva fare.
Poteva anche finire il mondo,ma con il suo sorriso,mi sarei convinto che tutto andava bene. "Jeremy,avanti!"
Disse voltandosi verso di lui.
Scostandomi dolcemente dalla donna che mi aveva messo al mondo mi avvicinai a mio padre e mi fermai proprio davanti a lui,porgendogli la mano.
"Mi dispiace papà,ma sono cambiato! Ho trovato una ragazza fantastica che mi è stata vicina in questi mesi,ho smesso di
assumere quelle sostanze da quando l'ho incontrata,mi ha fatto capire che dovevo essere migliore per tutti noi,ma soprattutto per me,
per passare attimi fantastici con tutti voi."
Finii. Lui non disse nulla.
Pochi secondi dopo mi afferrò la mano e si fece leva per sollevarsi in piedi,prima di abbracciarmi.
"Non penso davvero quello che ti ho detto questa mattina!" Singhiozzai sulla sua spalla. "Neanche io,Justin." Rispose sincero.
Passammo qualche minuto tutti e tre abbracciati,prima che feci un annuncio.
"Vi devo presentare Alexandra,è lei che mi ha aiutato a superare tutto questo."
Uscii di corsa dall'abitazione e aprii lo sportello della macchina parcheggiata proprio davanti.
Alex mi guardò attentissima cercando di decifrare la mia espressione e dedurne se avevo portato a termine ciò per cui ero venuto.
"Vieni." Sussurrai al suo orecchio,porgendole la mano per aiutarla a scendere dall'automobile,
l'afferrò senza dire una parola e mi seguì fino alla porta.
"Lei è la mia fidanzata,la mia vita." All'udire quelle parole arrossì violentemente,
forse perchè non avevo mai pronunciato una frase del genere per presentarla a qualcuno,forse perchè non se l'aspettava.
"E così hai fatto mettere la testa a posto al nostro Justin." Scherzò mia madre abbracciandola.
"Piacere,sono Patricia,ma puoi chiamarmi Pattie." Alex le sorrise gentilmente,prima di ascoltare anche la presentazione di mio padre.
"Quanto tempo avete intenzione di fermarvi qui in Canada?" Domandò mia madre.
"Veramente altri due giorni,ho degli impegni a New York,ed uno spettacolo della scuola tra una settimana,mi piacerebbe se veniste." Dissi.
"Io e Jeremy ci saremo,sicuramente!" Rispose lei contenta.
Dopo un'ora di chiacchiere e risate,quelle che con i miei genitori mi erano tanto mancate,io e Alex decidemmo di togliere il disturbo e tornare a casa.
"Hai fatto la cosa giusta Bieber." Mi sussurrò Alex quando fummo in macchina sulla via del ritorno,
ridacchiai felice,sentivo di essermi liberato di un peso.
"Quando saremo a casa voglio riempirti di baci." Continuò poi schioccandomene uno sulla guancia,
fu a quel punto che ebbi una brillante idea,non molto casta,aggiungerei. "Perchè aspettare?"
Fermai immediatamente la macchina in una stradina non molto lontana da casa,era deserta ed era anche in un ottimo punto per osservare la cittadina.
Potevo vedere le luci dell' Avon Theatre,le insegne di qualche ristorante e i lampioni,
senza contare le stelle,anche se la stella più luminosa era qui accanto a me e si chiamava Alexandra.
"Perchè non parliamo,invece?" Azzardò scostandosi di poco da me e accomodandosi sul suo sedile ancora più vicino al finestrino,e ora?
"Uhm...certo,possiamo parlare." Okay,forse ero un pochino deluso,era stata una giornata a dir poco pesante
ed avrei lietamente gradito un pò di svago,in QUEL senso. Dopo aver affrontato una giornata simile cosa sarebbe stato meglio dell'essere cullati dalla propria ragazza,bellissima per giunta?
Mi sorrise comprendendo la mia espressione interdetta,ma iniziò a parlare.
"Lo spettacolo della scuola sarà tra una settimana,giusto?" Dove voleva parare?
"Si,perchè?" Risposi corrucciando la fronte e mordicchiandomi un labbro.
"Ecco...la protagonista femminile sarà Chantal Anderson...non fraintendermi ma..."
Non la feci finire e ridacchiai come uno che la sapeva lunga.
"Ora capisco!Sei gelosa!" Arrossì così violentemente che mi sembrò un pomodoro.
"No!Io gelosa? Non sono una di quelle fidanzate apprensive al massimo e..."
La interruppi una seconda volta avvicinandomi in uno slancio a lei.
"Lo sai che ho occhi solo per te,vero?" Mi fermai un secondo per sorriderle.
"Perchè se non lo sapessi,Alex,sei la ragazza più bella,simpatica,intelligente e magnifica che avrei mai potuto desiderare dalla vita.
Certo,ce ne hai messo di tempo per capire che eri cotta di me,però...
" Rise sguaiatamente.
"Sei un coglione! Hai rovinato un momento perfetto!"
Incrociò le braccia fingendosi arrabbiata e corrucciò le labbra come fanno i bambini piccoli.
"Okay,riproviamo." Feci un verso che somigliava ad un registratore che avvolgeva il nastro per tornare indietro.
"Alex,sei la ragazza più bella,simpatica,intelligente e magnifica che avrei mai potuto desiderare dalla vita,io ti amo."
Questa volta mi fermai qui,rimanendo serio e avvicinandomi a lei ancora un pò.
"Beh,però sei il mio coglione,Justin.E ti amo anche io."
Finalmente potei assaporare quelle labbra piene e rosee,come se fosse un nettare le succhiai e le baciai,ancora e ancora.
Lei si tolse la maglietta e si mise a cavalcioni su di me,che la guardavo incredulo.
Da quando aveva tutta questa iniziativa? Mi piaceva,e anche tanto.
"Preparati Bieber,perchè questa sera farò tutto io." Sussurrò al mio orecchio.
Mi doveva avvisare,non poteva dire una cosa simile,così,dal nulla.
Ero quasi venuto solo sentendo otto parole,e non mi aveva nemmeno toccato.
"Io sono pronto." Affermai con il sorriso sghembo,
mettendomi le mani dietro la nuca per permetterle totale libertà dei movimenti.
Ahh Alex.



Guardate un pò chi c'è ^^
Okay,mi sono soprpresa del fatto che
non mi abbiate fatto cercare da "Chi l'ha visto?" su rai 2,
perchè sono una persona davvero cattiva D:
Vi ho fatto aspettare così a lungo che nemmeno
io alla fine mi ricordavo più come si postavano i capitoli qui.
Okay,ora sono tornata e VI PROMETTO SO LEN NE MEN TE (?) che
da oggi POSTERO' IL CAPITOLO appena raggiunte
le 12 recensioni
Giurin Giurello *porge il mignolo* é.è

Vi voglio tanto bene, e se continuate a leggere nonostante tutta questa attesa beh,siete
delle saaaante. *-*


@xPeaceBiebs on Twitter.


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Capitolo 48
*** Forty-eight // Live when you're young ≈ ***



"Uno di questi giorni ricordami di farti la proposta di matrimonio,davvero."
Sussurrò Justin ridacchiando mentre si riabbottonava la camicia che qualche minuto prima non aveva nemmeno addosso.
Io gli sorrisi,agganciandomi il gancetto del reggiseno e cercando sotto i sedili dell'auto la mia maglietta.

"Ma certo,non vedo l'ora di diventare Miss Bieber." Ci pensai sù.
"Suona bene vero? Alexandra Bieber."
E gustai il sapore di quei due nomi accostati,lo amavo così tanto che assunsi un'aria sognante tipica di quando mi trovavo con Justin.
Ci fu qualche minuto di silenzio quando entrambi finivamo di rivestirci completamente,
mentre i pensieri dei momenti intimi passati prima riaffioravano nelle nostre menti e ci regalavano spontanei sorrisi involontari.
"Ti va di fare una cosa?" Feci roteare gli occhi al cielo.
"Abbiamo appena finito,non sei stanco?" Lo sentii ridere,scuotendo il capo.
"Ma non intendevo del sesso." Si mordicchiò un labbro.
"Anche se sai che l'idea mi alletta,visto che quando sono con te ti desidero così tanto..."
Era incorreggibile.
Ma non potevo non ammettere che anche attenzioni di quel tipo erano ben accette visto che Justin era il mio fidanzato e mi faceva sentire bene,amata.
"Ti fidi di me?" Mi venne spontaneo annuire convinta. Ora sarebbe successo come in Aladin,
e lui mi avrebbe teso la mano per farmi salire sul suo tappeto volante,per volare senza tempo tra le stelle e le nuvole,noi due senza nessun altro.
"Andiamo immediatamente all'aeroporto." Che cosa? Immediatamente? Così di punto in bianco?
"Dove mi vuoi portare?" Domandai. Non rispose.
"Ti fidi di me,no?" E dopo un occhiolino mise in moto l'auto.
"Non dobbiamo passare a prendere le valigie?" Chiesi interdetta,annuì.
"Giusto,così dopo torneremo direttamente a New York."
Prese la prima curva a destra e ci trovammo all'inizio del viale di casa sua.
Mi lasciò in macchina e in cinque minuti corse in casa,salutò e prese le valigie.
Non mi lasciò neppure il tempo per ringraziare Diane e Bruce dell'accoglienza e della disponibilità.
Quando Justin aveva fretta nulla lo distraeva dal suo obbiettivo finale.
"Dammi qualche indizio!" Protestai,però alquanto divertita dalla situazione ambigua.
"Solo uno: Si." Aggrottai le sopracciglia frastornata. Che razza di indizio era si?
Cielo,quel ragazzo diventava ogni giorno più indecifrabile,ma sapeva stupirmi,e avrebbe sempre saputo come cogliermi di sorpresa anche dopo tanto tempo.
In aeroporto prendemmo il primo volo diretto a Las Vegas. Stavo iniziando a preoccuparmi.
"Devo considerarlo un rapimento o una fuga d'amore?" Scherzai una volta che l'areo era già in volo,
leggendo un giornale messo a disposizione dalla compagnia.
"Direi più un'idea geniale,qualcosa che ci ricorderemo per il resto della nostra vita.
" Quelle parole mi suscitarono parecchia curiosità,morivo dalla voglia di sapere di più,subito.
Volevo iniziarmi a gustare ciò che di lì a poco sarebbe successo.
"Inutile che mi guardi con quegli occhioni Alex,non saprai nulla."
Dopo avermi fatto la linguaccia come un bambino dispettoso mi schioccò un sonoro bacio
sulla guancia ed io ridacchiai felice. Era così dolce quel ragazzo,troppo per essere vero.
Mi girai verso il finestrino ed appoggiai il capo al vetro gelido.
Osservai le innumerevoli nuvole che ricoprivano l'intero cielo e che donavano un bagliore bianco all'interno dell'aereo.
Stando con Justin avevo viaggiato in aereo più volte in una settimana che nella mia intera vita,mi ci sarei dovuta abituare visto che probabilmente mi avrebbe chiesto di accompagnarlo in alcuni dei suoi tour.
Quando uscimmo dall'aeroporto con i nostri bagagli prendemmo un taxi in tutta velocità,
Justin domandò all'autista di impiegarci il minor tempo possibile.
Oh si Justin,bella idea,di pure al taxista di andare a duecento all'ora.
"Si può sapere cos'è tutta questa fretta?" Sembrava iperattivo.
"Non vedo l'ora di averti mia,o quasi." Io ero già sua.Non capivo cosa stava dicendo.
Lo guardai stranita,alzando leggermente un solo sopracciglio.
"Non è nulla di pervertito,tranquilla." Quell'affermazione contribuì a tranquillizzarmi almeno in parte e così decisi di rilassarmi.
"Ti ricordo che tra due giorni ricomincia la scuola,e una certa ragazza qui presente dovrebbe tornarci."
Justin ridacchiò baciandomi la nuca.
"Faremo in tempo,non preoccuparti." Il taxi si fermò davanti ad un enorme hotel dopo una ventina di minuti.
Era l'hotel più lussuoso che avessi mai visto in vita mia,alto supergiù centocinquanta metri e ricoperto di vetrate.
Justin mi prese la mano e mi condusse nell'edificio.
Appena entrammo la hall rendeva perfettamente giustizia alla prima impressione avuta da fuori,
era enorme,così grande che avrebbero potuto metterci tre elefanti,sul serio.
Il bancone in vetro era alla fine della sala,attaccato al muro,ogni tanto c'era qualche divanetto dorato con affianco un tavolino in vetro.
Arrivammo fino al banco e Justin parlò.
"Vorremmo una stanza,possibilmente l'attico." Io rimasi ad ascoltare.
"Uhm,mi faccia controllare." Disse la signorina alla reception,digito velocemente qualcosa alla tastiera e tornò a guardarci allegra.
"Perfetto,è libero,per quanto volete prenotare?" Justin ci pensò un attimo e rispose solo una notte.
La donna ci diede le chiavi e il mio ragazzo (oddio,il MIO ragazzo) mi precedette fino all'uscita,non voleva nemmeno salire in camera?
"Dove andiamo?" Domandai seguendolo e cercando di stare al suo passo svelto.
Si girò verso di me e fece finta di chiudersi a chiave la bocca e buttare poi via la chiave,roteai gli occhi al cielo.
Odiavo tutta questa suspance.
"Justin!Non ho intenzione di seguirti se non mi dici dove stiamo andando!"
Urlai,ma lui continuò a camminare senza nemmeno guardarmi.
Sbuffai e sbattei un piede a terra con fare arrabbiato.
"Justin Drew Bieber! Fermati!" Era già piuttosto lontano e dovetti gridare più di prima,
ma lui imperterrito continuò il suo percorso.
Ringhiai a vuoto prima di mettermi a correre per raggiungerlo.
"Ti seguo solo perchè altrimenti mi perderei." Incrociai le braccia al petto rassegnata e
vidi l'ombra si un sorriso attraversare il suo volto che cercava di rimanere serioso.
Questo silenzio mi stava divorando di curiosità.
Camminò ancora per dieci minuti senza mai guardarmi e finalmente si fermò davanti ad un edificio color giallo acceso e con varie insegne luminose.
Entrò convinto e lo seguii a ruota preparandomi a vedere l'interno.
Appena varcai la porta sentii due mani premere sui miei occhi e sbuffai ancora.
"Shh,rilassati piccola." Sentii la sua voce,le sue parole calde e soffiate sul mio collo e in men che non
si dica ero diventata rilassata e docile come un agnellino.
Perchè aveva questo effetto su di me? Perché Justin era così attraente?
Mi legò la bandana che teneva sempre nel taschino dietro dei pantaloni agli occhi e poi mi fece sedere su quella che doveva essere una panca.
Circondò le mie spalle con il suo braccio e avvicinò le labbra al mio lobo,
accogliendolo in bocca e lasciandomi un piccolo morso,ridacchiai.
"Sei la mia piccola Alex,mi hai salvato."
Mi disse strofinando la punta gelida del suo naso sulla mia guancia,sentivo le parole accarezzarmi la pelle come una piuma soffice,
sentivo lui che respirava piano sulla mia spalla,sentivo il suo diaframma alzarsi e abbassarsi a seconda dei suoi respiri.
Restammo così per un pò senza che nessuno dicesse nulla,fino a quando sentii una voce maschile dire 'il prossimo'.
Justin si alzò in piedi e prese la mia mano per guidarmi nella direzione che avremmo dovuto prendere,poi si fermò davanti a me tenendomi ancora le mani.
"Come vi chiamate?" Chiese la stessa voce dell'uomo di prima.
"Justin e Alex." Rispose Bieber rilassato senza traccia di nervosismo nella voce.
"Okay,iniziamo." Si schiarì la voce con un colpo di tosse e iniziò.
"Vuoi tu Justin prendere come sposa Alex? Nella buona e nella cattiva sorte,in salute e in malattia? In ricchezza e in povertà?" 
"Si." Disse solo Justin.
OH MIO DIO.
Ci stavamo sposando,a Las Vegas?
La patria dei matrimoni liberi?
"E tu Alex? Vuoi sposare Justin?"
Ovviamente la predica non era poi così simile a quella originale,ma dava pur sempre l'idea.
"Si." Dissi con sicurezza tremando un pochino per l'emozione.
"Potete baciar-" L'uomo non finì di parlare che Justin si era fiondato sulle mie labbra assaporandole come non mai.
"Ti avevo detto che ti avrei sposata,Alex."
Concluse lui continuando a baciarmi e slegandomi piano la benda che avevo tenuto sugli occhi fino ad allora.









Hey beeeeeeelle c:
vi chiedo scusa come ogni volta per il ritardo,ma devo recuperare in latino il mio 5 e mezzo,il che mi tiene piuttosto 
impegnata D: poi quella merda di greco non vi dico!
inizio anche col dire che siete fantastiche,non potrei chiedere recensitrici (?) migliori!
mi fate tornare sempre il sorriso e almeno capisco di non essere completamente inutile ahah :')
QUESTO CAPITOLO SARA' UNO DEGLI ULTIMI.
(perchè per quanto sia legata a questa storia non vedo l'ora di finirla,è piu' di un anno che ci sto dietro AHAH)
a questo proposito vi dico che questo è l'ultimo capitolo che avevo gia' scritto e da ora ci metterò ancora di più ad
aggiornare perchè li devo scrivere volta per volta.

RISPONDO A TUTTE QUELLE CHE NELLE RECENSIONI MI DICONO CHE HO COPIATO LA STORIA
IO HO UNA PAGINA SU FB CHE SI CHIAMA '
B i e b e r f a c t s < 3 ' se la trovate lì va tutto bene
SONO SEMPRE IO AHAHAH
ma se la trovate su altre pagine o in giro per efp e siti vari FATEMI SAPERE c:

come favore vi chiedo un pò di recensioncine per questo capitolino c: 
e UNA VALANGA SU QUEST'ALTRA STORIA CHE STO SCRIVENDO AHAH
ci tengo moltissimo perchè voglio sperimentare altre storie,ma nessuno la segue,ci pensate voi bellezze?
e' sui
ONE DIRECTION



 

-Nulla,solo...niente Liam,è una cazzata- Accartocciò il foglietto e abbassò iil finestrino per buttarlo in strada,ma l'amico lo tirò su nuovamente.
-Andiamo,tra noi non ci sono segreti Malik,non fare il misterioso- Il moro sbuffò ed iniziò a parlare.
-E' per un corso d'arte,inizia domani,ormai non ho nemmeno più tempo d'iscrivermi,la data di scadenza era ieri- Liam corrugò la fronte.
-Tu ci vuoi andare?- Domandò,Zayn non rispose.
-Zayn,rispondi,vuoi andarci?- Il ragazzo abbassò lo sguardo.
-Certo che voglio Liam,ma non posso,sarà per la prossima occasione-
-Dopo le lezioni andremo ad iscriverti,ti accompagno io, niente storie -
_______
-Non mi chiedi nemmeno scusa?- Domandò il moro,la ragazza lo guardò.
-Per cosa?! Non sono io quella che ha rovinato il tuo disegno!- Lui ridacchiò ironico.
-Non ti chiederò scusa solo perché sei una ragazzina viziata- 
June cercò di non pensare alla frase che il moro aveva appena pronunciato. Eppure la sua vita non era così perfetta...
cosa succede quando l'innocenza e il pericolo si incontrano a metà strada? 
un corso di arte,due persone completamente diverse,ma così simili da far paura.
 
Autore: sandsunset | Pubblicata: 01/01/13 | Aggiornata: 05/04/13 | Rating: Rosso | Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Capitoli: 6 | In corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik | Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction | Leggi le 16 recensioni

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Capitolo 49
*** Epilogue. ***


 

 

 

 

 

 


Epilogue
 

Io e Alex eravamo tornati a New York da due settimane,dopo il nostro 'matrimonio' a Las Vegas
era veramente andato tutto per il verso giusto,niente litigi,niente momenti di tristezza o cose del genere.
Grazie a lei avevo sistemato tutto con la mia famiglia,avevo chiarito con i miei nonni e con i miei genitori,
e tutto questo era solo servito a farmi capire ancora una volta che persone ec
cezionali fossero,
mi avevano perdonato quasi subito riaccogliendomi tra le loro braccia calde,in quel tepore famigliare
che tanto mi era mancato quest'anno.
"E' semplice,capito?Devi solo scusarti." Mi sussurrò facendo dondolare le nostre mani intrecciate saldamente.
Eravamo entrambi davanti all'armadietto di Chaz e aspettavamo uscisse dallo spogliatoio maschile,
se c'era una cosa che avevo imparato in questi mesi era che chiedere scusa non era affatto sbagliato e
che a volte era meglio far tacere l'orgoglio e mostrare a quelli che ti circondano quanto realmente li si ami,e ora era arrivato il turno di Chaz,
l'unico con cui avevo qualcosa in sospeso,il mio migliore amico a cui avevo soffiato Alex,
di cui era innamorato. Effettivamente mettendosi nei suoi panni,non deve essere stato affatto
facile vederci insieme e non dire nulla,anzi,mettendosi da parte come un vero amico dovrebbe fare.
Mi ero sentito in colpa sapendo che a lui piaceva Alex,ma speravo capisse che eravamo veramente fatti l'uno per l'altra.
"Eccolo! Eccolo!" Gridò Alex non troppo forte,stringendomi più forte la mano.
Le stampai un piccolo bacio sulla guancia cercando di trasmetterle quanto più amore possibile e
quanta più sicurezza che sarebbe andato tutto bene.
Quello che nessuno sapeva era da qualche giorno avevo finito di registrare una canzone chiamata
'Everything is gonna be alright' e l'avevo scritta per lei,perché era la frase che le ripetevo sempre,e che si stava dimostrando rivelatrice.
Il biondo alzò finalmente lo sguardo dalle sue scarpe venendo verso il suo armadietto,quando incrociò
i nostri sguardi rimase interdetto aprendo di poco la bocca,sorpreso. Sia io che Alex sorridemmo,
lui fece per cambiare strada,ma poi rendendosi conto che prima o poi avrebbe dovuto affrontarci,continuò.
"Ciao Somers." Dissi solo sorridendogli,lui fece finta di non sentirmi trafficando con il suo armadietto che non riusciva ad aprire.
"Senti Chaz,lo so,lo so. Sono stato un completo idiota,e probabilmente il peggior amico del mondo,
ma mi sono accorto che ero veramente un ragazzo viziato e troppo orgoglioso,
e sono qui per sistemare le cose,sei il mio migliore amico Charles Somers
,da quando avevamo dieci anni sei il mio migliore amico e sono qui solo per chiederti scusa."
Sentii per un attimo gli occhi pizzicare,forse stavo diventando davvero troppo,troppo sentimentale.
Lui si bloccò,lasciando perdere per un attimo il suo armadietto e abbassando lo sguardo sulle sue scarpe,
dopo secondi che sembrarono interminabili finalmente mi guardò negli occhi per la prima volta dopo più di un mese.
Sul suo viso comparve un sorriso davvero sincero,spuntarono anche le sue piccole fossette,
e fu a quel punto che capii quanto mi era mancato quel cazzone. Con Chaz avevo combinato
le peggiori marachelle da bambino e fino ad ora era il mio compagno di uscite ed ex-compagno di rimorchio preferito.
"Wow,Alex deve essere davvero quella giusta,ti ha fatto chiedere scusa!"
Ridacchiò abbracciandomi e dandomi due vigorose pacche sulla schiena come era suo solito fare,
ridemmo insieme,poi ci girammo verso Alex che era stata a guardarci in disparte,sorridendo,tutto il tempo.
"Non mi arrabbio se vi abbracciate,tranquilli"
Sussurrai facendo l'occhiolino,loro si guardarono immensamente felici e in un attimo Alex era tra le sue braccia.
Capii che Chaz non era stato solo il mio migliore amico,ma anche il suo,
quello che le era stato molto più accanto di me quando ne aveva bisogno,quello che la confortava
e che la faceva ridere,ed io ero stato uno stupido.
"Mi sei mancato Chaz,cazzo se mi sei mancato!" Urlò lei emozionata quando lui la prese in braccio.
"Anche tu mi sei mancata,ex-rossa!" Disse lui scompigliandole giocosamente i capelli
,poi mi unii anche io all'abbraccio,che sciogliemmo sentendo una voce famigliare.
"Che succede qui?" Disse qualcuno,facendoci girare.
"Ryan!" Urlò Alex buttandosi tra le sue braccia,questa volta.
Non vedevamo Ryan da quasi due mesi,quando era dovuto ritornare a Toronto.
"Bro!" Dissi scambiandoci la nostra stretta di mano segreta,lui ci sorrise.
"Tutto va a finire per il verso giusto." Sussurrò Alex guardando tutta la scena,poco distante da me,
notai che aveva gli occhi lucidi dalla gioia,in effetti era davvero un bel quadretto,
il gruppo tutto unito,amici come prima,con l'unica differenza che tra me e Alex non c'era più odio,né amicizia,ma puro amore.
"A questo proposito,Al...ti devo portare in un posto..." Dissi,i ragazzi mi fecero l'occhiolino e
poi ci salutarono,intuendo che avevamo bisogno di un momento di intimità.
Lei mi guardò curiosa,poi prendendola per mano corsi fino all'auditorium
della scuola,dove ci sarebbe stato lo spettacolo di fine anno tra un mese.
Presi una chitarra lasciata dietro le quinte e le lasciai la mano,sedendomi su uno sgabello proprio al centro del palco,
lei se ne stava dietro le quinte,ammirandomi da lontano,poi si avvicinò incuriosita.
Le sorrisi sicuro,prima di iniziare ad intonare la mia canzone,anzi la sua canzone.
Quando arrivai al ritornello i suoi occhi divennero due pozze azzurre,e in quel momento,così felice,era veramente la cosa più bella del mondo.
" 'Cause everything's gonna be alright,alright..."
Finita la canzone non feci in tempo ad appoggiare la chitarra che Alex fu tra le mie braccia,
con un pò troppa potenza,visto che cademmo stesi sul palco in legno.
"Ti amo Justin,ti amo davvero"
Sussurrò baciandomi con quanta più passione avesse e probabilmente quel bacio fu seriamente il migliore che ci demmo.






One month later

20,December 2012





"Non sono gelosa,è che non mi va di vedere Justin baciare Chantal,dopo quello che ci ha fatto..."
Dissi a Chaz che finiva di portare gli oggetti di scena che lui stesso aveva decorato con cartone e
colori a causa della punizione che ci avevano inflitto per colpa di,appunto,Chantal Anderson.
"Tranquilla,ci sono qui io,non guardare la scena." Disse sghembo,facendomi uno dei suoi divertenti occhiolini malandrini.
Gli sorrisi abbracciandolo sinceramente,in questo mese io e Chaz eravamo stati sempre insieme a scuola e Chantal,
a mensa,mi lanciava spesso occhiatine cariche di odio.
"Mancano dieci minuti all'inizio,siete pronti?!" Disse Justin venendoci incontro emozionato.
Era stato fin da subito felice di rappresentare una scuola come questa,la più prestigiosa di New York,
e fin da subito non si era tirato indietro a interpretare il personaggio principale.
"Amore,tutto bene?" Disse vedendo la mia espressione leggermente turbata.
"Si,è solo che..." Iniziai venendo interrotta da Chaz che finì la frase al posto mio.
"Chantal." A quel punto Justin ridacchiò baciandomi sulla fronte.
"Sai meglio di me che di Chantal non mi importa nulla,poi ho l'impressione che..."
Ad interrompere Justin questa volta ci penso Autumn,la ragazza dei costumi,che avevo conosciuto
pulendo il teatro qualche mese fa. Era graziosa come al solito,con quegli occhiali tondi e grandi,
le lentiggini chiare e gli occhi verde smeraldo.
"Chantal non si trova!Ci serve una sostituta!" Gridò falsamente preoccupata,poi gli occhi di tutti
e tre puntarono me,che saltai indietro preoccupata.
"Wooh! Non guardate me! Non guardate me!" Dissi allontanandomi da quegli occhi fissi sulla mia persona,Chaz si avvicinò.
"Alex,chi meglio di te può interpretare Evelyne?
Sai praticamente tutte le battute,alle prove sei stata sempre dietro le quinte a pulire..." Merda.
Effettivamente Chaz aveva ragione,sapevo ogni singola battuta,anche perché,
le poche volte che avevo aiutato Justin a provare,avevo letto il copione.
"Mettiamo anche caso che io sappia le battute...e i costumi? Sono della taglia di Chantal,
e siamo sinceri,non posso far spuntare una quarta dal nulla!"
Dissi nervosa camminando avanti e indietro,la situazione che si era creata non mi piaceva.
Non mi piaceva essere sotto pressione e preferivo essere sotto gli occhi indiscreti di tutti il meno
possibile,anche per questo Justin non aveva reso pubblica la nostra relazione,
per ora le persone pensavano fossi una sua vecchia amica di Stratford,
nessuno sapeva che in realtà ero la sua ragazza e la nipote del famoso David Elric,produttore discografico di fama mondiale.
E se ripenso a come io e Justin ci siamo conosciuti...
non posso fare a meno di ringraziare il tatuaggio che avevo fatto di nascosto,per il quale ero stata punita,
poi Stephanie,la mia madre adottiva,e zio Dave,che mi aveva accolto a casa sua,e tutto l'insieme di coincidenze mi aveva portato a Bieber.
Ricorderò per sempre la mia caduta agli Studios e le supra rosso fuoco davanti alla mia visuale,e la prima-odiosa-cosa che mi disse:
"Finito di abbracciare la moquette?". Ma che simpatico!
"Beh,io non ne sarei così sicura,è possibile che io abbia preparato anche dei costumi con le tue misure..." Disse Autumn risvegliandomi dai ricordi.
Allora tutte le volte che mi aveva preso le misure,per confrontarle con quelle di Chantal e vedere se stava riuscendo bene,come diceva lei,erano tutte bugie!
"Autumn!Non ti facevo così subdola!" Dissi fintamente offesa.
A quel punto Chaz la baciò sulle labbra e la strinse a sé.
"Io direi più che la mia ragazza è furba." Sorrisi immensamente vedendo la scena.
"Voi due...state...insieme!?" Gridai allegra battendo le mani.
Autumn arrossì non essendo abituata ad essere al centro dell'attenzione.
"Beh...basta perdere tempo,mettiti il costume di scena,hai due minuti!"
Disse sbattendomelo al petto e spingendomi verso la sala costumi,dove mi cambiai il più veloce possibile,
mentre lei cercava di fare il possibile con l'acconciatura e il trucco.
Due minuti dopo mi guardò soddisfatta come si guarda qualcosa creato da sé,poi fece finta di asciugarsi una lacrimuccia commossa.
"Sapevo,ero convinta,che il verde fosse il tuo colore!"
Ammirò ogni rifinitura dell'abito d'epoca-confezionato veramente bene- verde scuro e oro.
Sentimmo gli applausi,segno che Justin stava già recitando la scena iniziale sul palco,Autumn mi abbracciò soddisfatta.
"Ed ora fai una sorpresa a Justin,vai su quel palco e...spacca!" Gridò.
Ricambiai con un sorriso e mi preparai dietro le quinte,
pronta ad entrare in scena,appena Justin avesse pronunciato la battuta finale della scena uno.
Entrai dopo qualche minuto e lo vidi spalancare la bocca visibilmente sorpreso,squadrandomi da capo a piedi.
"Buongiorno." Dissi come da copione,e lui rispose avvicinandosi a me,ci scambiammo uno sguardo complice e iniziammo a recitare.
L'ultima scena fu quella del bacio,che venne spontaneo,e ricorderò per sempre i suoi occhi guardarmi in quel modo,gli applausi e la sua bocca morbida.
Finito lo spettacolo tutti applaudirono,compresi Chaz e Autumn e ci osservavano abbracciati dal backstage.
Qualche minuto dopo,però,comparve Chantal,furente,in tutti i suoi tre chili di fondotinta e i capelli super tinti.
"VOI!" Gridò furente in preda alla rabbia,puntandomi un dito contro.
"Sono sicura che è opera tua,stronzetta!" Prese fiato.
"Sono andata all'appuntamento,mi avevano chiamato dagli Elric Studios
dicendomi che volevano io incidessi un brano,e quando sono arrivata lì...
nessuno mi ha creduto,era stato uno scherzo!" Scooter e zio Dave?
Ridacchiai al pensiero,facendola infuriare ancora di più,poi intervenne Justin.
"Ciao Chantal,ho visto tua madre prima,le ho chiesto come stesse,sai...tu mi avevi detto fosse in ospedale.
Mi ha risposto che sta benissimo e che non è mai stata all'ospedale." Chantal arrossì così violentemente che si vide anche sotto tutto quel fondotinta.
"Io..." Non seppe rispondere,Justin continuò.
"Ora vai,non costringermi a dire a tutta la scuola che porti due reggiseni e che la tua non è che una seconda."
Lei aprì la bocca offesa,per ribattere,ma quanndo si accorse che non aveva nulla da dire,
se ne andò barcollando energicamente,furente,sui suoi tacchi a spillo rosa.
Sia io che Chaz ed Autumn guardammo Justin ridacchiando per ciò che aveva appena rivelato
sulla ragazza più ambita della scuola ed insieme scoppiammo a ridere.





31,December 2012




Barcollai in cerca di Justin per tutta la casa,era una di quelle feste a cui erano invitati i 3/4 del mondo e
nessuno sapeva chi fosse il proprietario.
Avevo esagerato col l'alcool e ora la testa mi girava vorticosamente.
Cercai un bagno ma una ragazza correndo velocemente mi fece perdere l'equilibrio e caddi sul tappeto,sentii un trafelato 'scusa!'
poi la testa cominciò a vorticare ancora più forte.
A tentoni riuscii a raggiungere una stanza che sembrava vuota,gattonando.
Una volta dentro la porta si chiuse da sola e quando cercai di aprirla notai con mio dispiacere che si apriva solo dall'esterno.
Ma che diamine...era la tradizione dei miei Capodanni per caso?
Ogni trentun Dicembre dovevo rimanere chiusa in uno stanzino festeggiando qui dentro la mezzanotte? Dio,che fortuna.
Quando sentii la porta richiudersi alzai lo sguardo e vidi che qualcuno era appena entrato.
"No! Non chiudere..." Borbottai,ormai inutilmente. Benissimo.
"No cazzo!" Disse quello cercando di aprirla invano,
dal buio non riuscii a vederlo,ed il mio cellulare era morto,quindi non potevo nemmeno illuminare con la luce fioca lo sgabuzzino.
"Non può succedere come l'anno scorso cazzo!" Urlò quasi disperato.
"La mia ragazza mi starà cercando e dovrà festeggiare la mezzanotte da sola!"
Pensai a quanto la situazione fosse simile alla mia,anche io avrei festeggiato la serata qui dentro,
senza il mio ragazzo e lui in mezzo alla mischia,di fuori.
"Non dirlo a me,l'anno scorso sono rimasta chiusa dentro uno stanzino come questo,
con un ragazzo,fino a che non sono venuti ad aprire..." 
"Come?Anche io..." Il ragazzo accese il suo cellulare ed illuminò il piccolo spazio dentro quelle quattro mura,compresi i nostri volti.
"J-justin?" Sussurrai vedendolo proprio davanti a me,lui strabuzzò gli occhi sorpreso quanto me.
"Alex?!" Ma certo! L'anno scorso...era Justin! Ecco perché lui pensava di avermi già visto,
mentre io che ero ubriaca non mi ricordavo il suo viso.
"Eri tu!" Gridammo all'unisono,sbattendo le ciglia increduli.
Quando sentimmo un 'TRE,DUE,UNO!' le nostre labbra si attirarono di getto,come calamite.
"Buon anno" Sussurrò dolcemente,ancora sbalordito.
Sorrisi.
Era destino,Justin Drew Bieber sarebbe stato per sempre la ragione del mio sorriso.









ED ECCOCI ALLA FINE DI 'I WILL BE THE REASON OF YOUR SMILE'
ho dedicato un anno e tre mesi a questa storia,l'ho amata con tutta me stessa,
ho vissuto i momenti con la stessa intensità di Justin e Alex,e mi chiedo se anche per voi sia stato lo stesso.
voglio ringraziarvi TUTTE.
so che non ho mai risposto alle recensioni,ma le leggevo tutte e sappiate che ho sempre
sorriso grazie a voi.
559 RECENSIONI.
262 PREFERITI
258 RICORDATE.
POSIZIONE 10 NELLE PREFERITE DEL FANDOM DI JUSTIN.

GRAZIE INFINITE A VOI

non so cosa dire,sono troppo emozionata e spero di non mettermi a piangere perchè
non so se scriverò mai più di Justin e Alex çç
vi amo,grazie mille!

che ne dite di scrivermi che ne pensate? o per recensione,o per messaggio o anche
via twitter
come al solito io sono @xpeacebiebs

vorrei scriveste cosa avete provato leggendo questa storia,e per chi non mi volesse abbandonare ;)
ho in proseguimento due storie nel fandom dei Oned



 





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