I'm going nowhere

di Pucci_
(/viewuser.php?uid=215747)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



I'm going nowhere

Capitolo 1





Sentii un rumore provenire dalla stanza affianco alla mia. Aprii gli occhi di scatto e mi tolsi di dosso le coperte, mi precipitai nell'altra stanza.
Aprii piano la porta e lo vidi. Era seduto sul suo letto e stringeva a se il suo pupazzo preferito.
-Tesoro che succede?- gli chiesi sedendomici vicino e accarezzandogli la testa.
-C'era un mostro sotto il mio letto!- mi disse spaventato. I suoi occhi guardavano da tutte le parti in cerca del mostro. Era molto in ansia.
-Tranquillo, non c'è nessun mostro! Ma se ti fa stare più tranquillo puoi venire a dormire nel mio letto!- gli dissi sorridendogli in modo rassicurante e dandogli un bacio tra i capelli folti.
Annuì e insieme ci infilammo nel mio letto. Era ancora molto spaventato, così iniziai a cantare.
-When he opens his arms and holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah- tempo 10 minuti il piccolo si era addormentato.
 Gli diedi un bacio sulla guancia ed uscii dal letto per andare in cucina. Mi era passato il sonno!
 Misi a bollire il pentolino con l'acqua e mi sedetti sullo sgabello. Erano già tre notti che David aveva gli incubi e io non sapevo a cosa erano dovuti. Dovevo ammettere che iniziavo a proccuparmi.
David era un bambino di 3 anni. Era dolce e sensibile e soprattutto, vista la nostra situazione, era molto più maturo di un qualsiasi bambino della sua età.
Capiva subito quando ero triste o arrabbiata, veniva da  me e dopo avermi fatto una carezza si allontanava. Quasi come a dire " so che sei triste ma io ci sono anche se non ti voglio stare in mezzo ai piedi".
Era adorabile. Mi sentii toccare una gamba.
Era Gef, il nostro cagnolino. Era un amore. A quel cane mancava solo la parola e sarebbe stato perfetto, meglio di un essere umano.
Lui e David giocavano sempre insieme e questo mi aiutava molto.
-Cosa c'è Gef? Hai fame?- il cane si alzò e mise il muso su di un cassettone che avevo nel salotto. Sopra quel cassettone c'era l'unica foto che mi era rimasta di lui.
-Lo so Gef! Manca anche a me!- gli avevo detto accarezzandogli la testa. Erano 3 anni che non lo vedevo.
Era il padre di mio figlio? Si, lo era.
Ma non credo che questo gli fosse mai importato più di tanto.
 Lui era già partito quando scoprii di essere incinta e glielo dissi per telefono. L'avevo sentito sospirare rassegnato.
 Mi aspettavo una reazione diversa: ira, gioia, paura. Qualsiasi cosa ma non un sospiro rassegnato!
 Quando gli avevo chiesto secondo lui cosa avrei dovuto fare aveva risposto che la decisione spettava a me.
Avevo scelto di tenerlo e glielo avevo detto. Lui aveva riposto che il bambino poteva prendere il suo cognome e che avrebbe dovuto avere il suo stesso secondo nome se fosse stato maschio.
Come se fosse una concessione, un regalo che mi faceva.
 L'avevo odiato quando mi aveva detto che non sarebbe potuto tornare per il parto ma che mi avrebbe mandato un assegno mensile.
Era il minimo con tutti i soldi che prendeva. Ma non aveva capito.. lui non capiva che non erano i soldi che volevo. Era lui.
Volevo un compagno per me e un padre per mio figlio. Mi mancava. Nonostante si fosse comportato così, mi mancava. Il mio sentimento per lui era tra amore e odio. Ma spesso credevo che fosse più amore.
Bevvi la mia camomilla e tornai al piano di sopra. Mi infilai nel letto e mi addormentai stretta al mio piccolo.

-Mamma! Mamma! Svegliati...ci sono gli zii!- David stava saltando sul mio letto da mezz'ora e io facevo finta di non sentirlo.
Non avevo voglia di alzarmi. Era presto.
Mi misi un cuscino sulla faccia.
 David sospirò rasseganto e lo sentii saltare giù dal letto e scendere velocemente le scale.
Uffa! non si poteva dormire in pace in quella casa?
-Amore non credi che sia ora di alzarti?- mi chiese Jesse.
-Si tesoro...e hai bisogno di una doccia: le occhiaie ti arrivano fino a sotto i piedi. Non è bella come cosa non te l'hanno insegnato?- mi disse Mark buttandosi nel letto vicino a me.
Mark e Jesse erano i miei migliori amici, nonchè gli zii "acquisiti" di David.
Non erano miei parenti ma...gli volevo bene come se lo fossero. Erano una coppia...una coppia gay.
Erano i miei angeli custodi e si prendevano cura di David quando io ero a lavoro.
-Ragazzi...ma è prestissimo che ore sono?- chiesi mettendomi seduta e strofinandomi gli occhi.
-Sono le 11:30. Non è presto per niente..-
-Anzi è tardi!- mi dissero.
Era incredibile come si completassero alla perfezione quei due. Erano gli opposti. Mark era un tipo sempre in giacca e cravatta anche per andare a fare la spesa, mentre Jesse era un tipo un pò più casual: camice, t-shirt...erano due stili diversi.
 Si amavano. Glielo si leggeva negli occhi quando si guardavano, quando si sorridevano.
 Mi sarebbe piaciuto che anche tra me e lui fosse così ma..
-Dai vai a fare la doccia, noi facciamo la colazione- mi disse Jesse alzandosi dal letto seguito da Mark.
-Vi amo ragazzi, lo sapete si?- gli chiesi guardandoli. Si scambiarono un occhiata e poi mi sorrisero.
-Come biasimarti?!-Mark.
-Ti amiamo anche noi dolcezza...ora va a fare una doccia forza!- Jesse.
Gli opposti appunto. Mi alzai dal letto, presi dei vestiti puliti e mi infilai sotto la doccia.
 Dopo 20 minuti scesi al piano di sotto di corsa.
La tavola era apparecchiata con tutto quello che si può desiderare: succo di frutta, caffè, cornetti caldi, biscotti, latte..
-Wow! Dobbiamo sfamare un esercito?- avevo chiesto prendendo in braccio David e facendolo sedere a tavola vicino a noi.
-Amore..sei magrissima-
-Quasi non ci rimani...devi mangiare!-
-Devi stare in forze!-
-Hai un figlio sai?- mi aveva detto i miei angeli mentre si sedevano a tavola con noi.
Magiai tantissimo, insieme ai ragazzi sparecchiammo e inziammo a dare una riordinata alla casa.
Quando finimmo erano le 14:00 passate e ci accomodammo sul divano. Mark e Jesse vicini da un lato e io dall'altro mentre David era sul tappeto a giocare con i Pokemon.
-Sapete ragazzi darvi le chiavi di casa mia è stata la cosa più intelligente che io abbia mai fatto in tutta la mia vita!- gli dissi sorridendogli. Loro si guardarono e si sorrisero.
-Ti vogliamo bene Tesoro-
-E ne vogliamo a David..-
-Questo e altro per voi!- Li adoravo.
 Erano i miei angeli e David la pensava come me. Adorava i suoi zii "strani".
Buttai la testa sul divano e mi rilassai.
-Senti amore...novità su Mr "sono una rock-star"?- mi chiese Mark mimando le virgolette. Risi, senza volerlo davvero.
-Nessuna al solito. Lui non si fa vivo, io non lo cerco. Anche se sono due mesi che non mi manda i soldi.- dissi aggiustandimi i lunghi capelli da un lato.
-Beh un motivo in più per chiamarlo- mi disse Jesse.
Chiamarlo? Io? Io non volevo chiamarlo. Cosa avrei dovuto dirgli?
-Eh cosa dovrei dirgli? "Ah ciao sono la madre di tuo figlio ti ricordi di me? Senti perchè non mi stai mandando più i soldi? Tanto che ci sono volevo dirti che mi manchi come l'aria.Ti amo.Torna presto"!- feci finta di riagganciare il telefono e alzai le sopracciglia.
-Beh no...questa telefonata non mi convince molto.- disse Mark guardando Jesse.
-Si infatti..ci vogliono delle modifiche.- disse Jesse fissandomi.
-Ragazzi non ci pensate, non lo chiamerò. Lui aveva un solo compito e non lo sta nemmeno svolgendo per cui...Magari ne ha messa incinta un'altra per quello che ne so io..- dissi alzandomi dal divano.
-Sempre la solita catastrofica-
-Magari è solo lontano...oh se ne dimenticato..succede!-
-Perchè lo difendete? Non dovreste difendere me?- gli dissi in tono,forse, troppo brusco.
-Noi ti difendiamo tesoro, siamo dalla tua parte ma...-
-Tu sei dalla tua parte?-
-Già non sgridare noi quando poi la prima che lo aspetta a braccia aperte sei tu!- quelle parole mi fecavo male. Terribilemnte male. Perchè erano vere. Ogni singola cosa.
 Io lo amavo. Lo amavo ancora tremendamente. Non sapevo cosa avrei fatto. Non volevo pensarci.
 Sapevo solo che era ora di andare a lavoro.
-Allora...io ora vado a lavoro. Torno sta sera per le 20:30 ok? State attenti a David! E se serve qualcosa chiamatemi.-
-Lo sappiamo!-
-Non è la prima volta che lo facciamo... Momy!-
-Va tranquilla...ci divertiremo come sempre.. giusto David?-
-Giustissimo Zio!- rispose prontamente David alzando un pungno al cielo.
Sorrisi. Diedi un bacio a tutti e tre e uscii di casa. L'aria era fredda così mi strinsi di più nel mio cappotto.
Il mio lavoro non era il massimo. Ero una commessa in un negozio di abbigliamento. Ma per quello che prendevo me lo facevo andare più che bene.
Quel giorno era tranquillo e io mi ritrovai a bere un caffè dietro alla cassa. Mi squillò il cellulare. Lo presi e risposi in fretta.
-Pronto?- sentii la sua voce. Quella voce che era in grado di farmi sciogliere.
Quella voce che erano anni che non sentivo. La voce del ragazzo che amavo, del padre di mio filgio.
Deglutii rumorosamente. Presi un respiro e riuscii a rispondere..
-Ha-Harry?!-


Spazio a me!
Ciao ragazze eccomi tornata con una nuova FF!
Prima di chiedervi cosa ne pensate voglio informarvi su un paio di cosette!
Visti i miei precedenti fate benissimo a dubitare che io sia in grado di aggiornare in modo regolare, bene lo capisco...
Ma voglio assicurarvi che ho intenzione di aggiornare ogni sabato! Evviva Meee!!
Volevo inoltre farvi sapere, e so che molte per questo mi odieranno, che la storia è destinata a nascere e morire rapidamente!
Questo per evitare che sia io che voi, ma soprattutto voi, vi stufiate di leggerla e seguirla!
Quindi si concluderà tutto in 5/6 capitoli!!

Detto ciò....CHE VE NE PARE?
Chi ha letto altre mie storie sa che mi piace molto presentare prima il protagonista femminile e solo in un secondo momento fare entrare quello maschile!
Beh insomma .... il mistero ve l'ho svelato quasi subito... HARRY!!
Nel secondo capitolo troverete anche lui, in gran qantità! :)
Spero che vi sia piaciuto...perchè io mi sono molto divertita a scriverlo!!
Allora che dire...io mi dileguo... per la vostra GIUOIA!! :)
Un bacione ragazzuole spero di sentirvi nelle recensioni!!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


I'm going nowhere

Capitolo 2



Pov Harry

Dovevo farlo. Lo avevo promesso ai ragazzi e a me stesso.
"Era il 24 Maggio. Era il suo compleanno. Era il compleanno di mio figlio. Non lo avevo mai incontrato. Non so nemmeno io precisamente il perchè: il mio lavoro, il tempo che sembrava non bastarmi mai.
No. Lo sapevo cos'era. Era la paura.
Scoprire che la ragazza che ami e che hai lasciato a fatica a casa aspetta un figlio che è anche tuo non è facile.
Quando me lo disse ebbi un tuffo al cuore che ancora oggi, a distanza di tre anni, non so identificare. Non so se fosse paura, sconforto o..felicità.
So solo che molto probabilmente risposi come lei non avrebbe mai voluto. Ero spaesato e spaventato. Avevo paura di non essere all'altezza. Così iniziai ad allontanarmi da lei. Da loro.
 Mi buttai nel lavoro, cercando di sfuggire a tutti i miei doveri di padre e di...fidanzato.
L'avevo persa. Per colpa del mio comportamento. Del mio egoismo. Ero stato uno stupido, ma quando me ne ero reso conto era troppo tardi.
Ero seduto sul mio letto e guardavo la foto che Alice mi aveva mandato il giorno dopo che David era nato. Era così piccolo. Aveva tenti capelli. Come me.
Non avevo idea di come fosse adesso. Dopo il mio distacco lei non mi aveva fatto più sapere niente.
Chissà se aveva i miei occhi, i miei capelli. Non mi importava, sapevo solo che se avesse preso un millesimo dalla madre sarebbe stato perfetto.
Accarezzai la foto e la girai. "David Edward Styles". Mi aveva scritto solo questo. Una lacrima mi scese lungo il viso proprio mentre la porta alle mie spalle si apriva.
Louis entrò. Mi girai verso di lui, asciugandomi velocemente la lacrima che mi era scesa sulla guancia.
-Hazza?!- disse lui avvicinadosi piano e sedendosi vicino a me sul letto. Avevo cercato di sorridere, un sorriso forzato per coprire gli occhi rossi e le lacrime.
-Louis!- risposi girandomi verso di lui.
-Che succede?-
-Niente..è solo che..- sospirai sorridendo.
-E' il suo compleanno...e io..mi mancano Lou..terribilemente!- non ce la feci, iniziai a piangere e a singhiozzare. Louis mi abbracciò stretto.
-Chiamala Harry!- mi disse. Alzai di scatto la testa.
-Cosa? Chiamarla? Dopo tre anni? Per dirle cosa?-
-Che ti manca, che ancora la ami, che la pensi, che vuoi conoscere tuo figlio. La verità Harry.- le parole di Louis mi arrivarono come una doccia fredda.
 Non avevo mai pensato di chiamarla. Non sapevo come avrebbe reagito. Magari lei aveva qualcun'altro: si era fidanzata e ora era felice, io ero solo il passato. Magari un passato da dimenticare.
-Non lo so Lou...e se lei non volesse sentirmi? Non posso chiamarla dopo tre anni e dirle:
"Ciao Alice sono Harry ti ricordi di me? Sono il padre di tuo figlio. Ti ho chiamato per dirti che ti amo da morire e che pagherei oro per essere il padre e il fidanzato che non sono stato fino ad ora! Ti va se riproviamo?!"
Non sta ne in cielo ne in terra!- dissi buttandomi sdraiato sul letto e coprendomi gli occhi con le mani.
-Hai ragione!- disse Louis sdraiandosi vicino a me.
-Ci servirebbe una scusa! Per tastare il terreno sai..- disse mentre gesticolava. Una scusa? Che cosa avrei mai potuto avere di così importante da chiamarla. Ad un certo punto mi si accese la lampadina.
-Ma certo! Sono indietro con i soldi che le mando tutti i mesi! Potrei chiamare per parlare di quello e sentire come è il suo tono di voce nei miei confronti!- dissi sorridente, mettendomi seduto.
Louis annuì convinto.
-Mi sembra una splendida idea amico.- mi aveva detto dandomi una pacca sulla spalla.
-Louis...grazie!-
-Hazza per te...questo ed altro lo sai! Sei il mio AMORINO!- "

Ed ora eccomi qui, seduto su quello stesso letto con il telefono in mano.
 Le mani mi tremano e sudano come mai nella mia vita e mille domande si fanno spazio nella mia testa : e se avesse cambiato numero? E se appena capisce che sono io mi chiude il telefono in faccia? E se mi dice che ha un altro e che...lo ama? Ne morirei sono sicuro.
Compongo nervosamente il numero e mi porto il telefono all'orecchio.
Primo squillo...Adesso risponde e mi dice che non mi vuole più sentire.
Secondo squillo...Ha visto che sono io e non mi risponde.
Terzo squillo...Non risponde perchè è educata, altrimenti potrebbe tranquillamente alzare la cornetta e mandarmi al diavolo.
Quarto squill...
-Pronto!- Oddio. Oddio è lei. La sua voce. Così bella. Allegra. Delicata. Quanto mi è mancata e vorrei urlarglielo: MI SEI MANCATA! Ma non mi crederebbe e in ogni caso non ci riesco sono paralizzato.
-Al-Alice...sono io! Sono Harry!- la mia voce doveva essere solo un sussurro perchè non riuscivo a proferire parola.
-Ha-Harry?!- la sentii ripetere il mio nome. Ecco, lo sapevo si era scordata di me. Ma dovevo parlarle.
-Si...ti ho disturbato?- ma che domanda idiota è? Silenzio. Magari è svenuta o peggio...ha riattaccato.
-N-no no ...sono a lavoro!- mi aveva risposto dopo un tempo che sembrava infinito.
La sua voce era quella di sempre. Non sentivo ne risentimento ne rabbia ma..magari lo nascondeva. Dio se mi era mancata!
-Ho chiamato per parlarti del...ehm...degli assegni che non ti ho mandato questi due mesi- dissi sempre con la mia solita lentezza.
Andiamo Harold parla più veloce. Non vorrai mica che si addormenti dall'altra parte della cornetta?!
-Ah..sisi gli assegni..certo!- sembrava..sorpresa. Lei mi conosceva. Sapeva che stavo mentendo.
-Quindi...ehm...ti va se...si..insomma se ci vediamo e...ehm... te li do io di persona?- gli avevo chiesto titubante. La sentii sospirare. Aveva capito. Aveva capito che era una scusa per vederla.
-Harry io non lo so se..- Basta Harry ora o mai più.
-Mi manchi! Senti lo so cosa pensi. Che sono un disgraziato, che sono uno scemo, che non vi merito ed è così. Hai ragione. Mi sono comportato come un codardo e un vigliacco e me ne vergogno tremendamente ma..Non faccio altro che pensarvi. A tutti e due. Non faccio altro che immagire a come è fatto il mio bambino e a come stai tu...e....mi spezza il cuore sapere che vi ho così vicini fisiamente ma così lontani...per tutto il resto. Voglio solo...vorrei solo poter...-
-Harry?- mi interruppe lei. Dovevo arrivare al sodo.
-Permettimi di vederti. Permettimi di conoscere mio figlio. Ti prego.- la mia voce era supplichevole e spezzata.
Metre parlavo le lacrime avevano iniziato a scendere ma..non volevo farglielo capire.
-Aly...ci sei?- le chiesi non ricevendo risposta. Ancora una vota sospirò.
-Non lo so Harry...ti farò sapere d'accordo? A presto- mi aveva detto con voce stanca e aveva messo giù. Attaccai il telefono a mia volta. Era fatta. Ora dovevo solo aspettare.
Liam entrò nella mia stanza, piano senza fare rumore.
-Hazza! Tutto bene?- mi chiese. Quel ragazzo era davvero dolcissimo quando si preoccupava per me.
-Si Daddy! Ho fatto quello che dovevo! Ora sta a lei decidere!- gli risposi sorridendogli.
Ora non mi restava che aspettare, pregare, che in qualche modo...mi amasse ancora!


Spazio a me!!
Ciao Ragazze, come promesso ho aggiornato di Sabato...
Lo so sono commossa anche io di essere riuscita a rispettare il tempo che vi avevo promesso...
Dunquee.... in questo capitolo c'è solo il nostro Harry!
Nei prossimi li vedremo insieme!!
Questa storia l'ho scritta, devo dirlo, in più volte!
Non mi è venuta tutta insieme..l'avevo nel cantiere da un bel pò!!
Allora....vorrei sapere che cosa ne pensate di Harry...
Mi è stato detto che è noioso l'Harry puttaniere che se ne va per la gloria ecc ecc...
Avete ragione, e lo so perfettamente anche io...
Con voi mi confesserò...
Sono una ragazza romantica, che non ama particolarmente i colpi di scena.
Questa storia l'ho scritta per, chi come me, ama le storie a lieto fine che sono "gradevoli" da leggere!
Spero che il mio Harry non via abbia lasciate deluse!!
Se le recensioni vanno bene e ne ho quante ne avevo nel primo capitolo e , sempre se a voi fa piacere, potrei pubblicare il terzo capitolo prima di sabato!!
Magari Giovedì che è anche il mio compleanno! :P
Fatemi sapere ok?? Grazie mille a tutte siete meravigliose e mi sostenete sempre..
Soprattutto vorrei ringraziare mini_Carrot : Grazie, sei speciale :*
Alla prossimaa....

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


I'm going nowhere


Capitolo 3



Erano le 20:30 e io stavo tornando a casa dopo una pesantissima giornata di lavoro.
Cloe, l'altra ragazza che lavora con me al negozio, ha chiamato all'inizio del turno dicendo che si sentiva poco bene. All'inizio non ho dato molta importanza alla cosa, ma devo dire che la sfortuna come sempre è stata dalla mia parte visto che, neanche a farlo a posta, poco dopo il negozio era pieno e io ho dovuto gestire tantissime clienti.
Normalmente non è facile, ma oggi per me lo è stato meno del solito. Dopo la telefonata di Harry avevo la testa su un'altro pianta. Avevo mille domande che mi frullavano nella testa.
Era giusto fargli conoscere David?
Mi aveva detto che gli mancavamo. Ci aveva mess tre anni a capire che gli mancavamo?
Perchè si faceva vivo proprio ora?
Non nego che nella mia mente avevo sognato millioni di volte che tornasse da noi e ci chiedesse di essere una famiglia felice.
Ma vivere la cosa dal vero è tutta un altra cosa...Spinsi più forte l'accelleratore. Volevo arrivare a casa il prima possibile.
Era stato difficilissimo per me crescere David da sola.
Come potevo pensare di fare finta di niente? Lui era sparito nel momento in cui io avevo bisogno di lui.
La gravidanza l'avevo affrontata da sola. Sola, con Mark e Jesse. Neanche mia mamma mi era stata vicina. Le persone che avrebbero dovuto appoggiarmi di più furono le prime ad abbandonarmi. Mia madre era stata solo capace di dirmi che avevo fatto una cazzata, che dovevo pensarci prima di "concedermi" a Harry, che eravamo due stupidi ragazzini e che la cosa migliore sarebbe stata abbortire o dare il bambino in adozione. Lo diceva in modo così convinto che ricordo per un momento di avere pensato che avesse ragione.
Ma poi fu la nonna a farmi cambiare idea. Mia nonna era la persona migliore del mondo, era stata una seconda mamma per me. Mia madre era una ragazza madre esattamente come me, mi aveva avuta a 17 anni e mio padre l'aveva lasciata subito.
Era ovvio che fosse in pensiero per me. Era stata una buona mamma per un pò, ma poi aveva iniziato ad uscire sempre più spesso e io rimanevo  con la nonna.
Mano a mano che crescevo cominciavo a vedere la mamma sempre più lontana e così la nonna diventò il mio punto di riferimento. Lo è ancora oggi.
Mia madre in tutta la sua vita aveva visto Harry una volta, e per sbaglio. Mia nonna invece lo invitava a casa e ci parlava spesso, con la conclusione che Harry e mia nonna si adoravano e quando lui se n'era andato la nonna era rimasta delusa quanto me.

Cominciai a vedere il vialetto di casa e rallentai. Guardai un pò il prato circostante e mentre mettevo la freccia per girare passarono davanti a me due ragazze sottobraccio che ridevano e scherzavano, erano vestite molto eleganti e colorate.
Scesi dalla macchina, sicuramente andavano ad una festa. Avevano la mia età. Quanto tempo che non andavo ad una festa! Tre anni precisamente.
Sospirai e entrai in casa.
-Sono tornata!- dissi prima di dare un utlima occhiata fuori ed accorgermi che sul vialetto c'era un'altra macchina oltre a quella di Mark e Jesse.
Posai il cappotto sull'appendiabiti e entrai nel salone. Una musica familiare mi invase le orecchie e vidi Mark e Jesse che ballavano come due pazzi vicino al divano mentre David era incollato alla televisione.
-Ma che succede qui?- chiesi divertita. Mark si girò di scatto e mi fece un grande sorriso.
-Tesoro, sei tornata!- annuii piano.
-David quante volte devo dirti di non stare così...- guardai bene lo schermo e mi bloccai.
-..vicino- David si girò verso di me con un sorriso che non gli avevo mai viesto.
-Mamma, guarda è il concerto di papà! Ho il DVD!- spalanai gli occhi. Era la voce di Harry quella che sentivo dall'entrata. Mio figlio era così vicino perchè stava guardando un concerto di suo...padre. Mi si inumidirono gli occhi.
-Chi te lo ha regalato Tesoro?- gli chiesi mettendo le mani sui finachi.
-Io!- rispose per lui una voce familiare proveniente dalla cucina. Sorrisi spontaneamente...
-Nonna!!- urlai correndole incontro e abbracciandola.
-Ma che ci fai tu qui? Quando sei arrivata?Perchè non me lo hai detto, non sarei andata a lavoro!- le chiesi non smettendo di abbracciarla. Rise, come quando ero bambina e mi tenne stretta a se.
-Era una sopresa!-
-E' bellissimo averti qui- le dissi staccandomi da le e guardandola negli occhi. Quegli occhi che erano in grado di leggermi dentro. Mi accarezzò una guancia.
-E' bellissimo anche per me-


-Quel bambino ha tanta di quella energia! Cosa darei per averne un pò anche io!- esclamò la nonna sedendosi al tavolo mentre io finivo di asciugare il lavandino dopo aver fatto i piatti. Sorrisi.
-Si, è iperattivo. L'ho notato anche io!- la nonna rise di gusto.
-Vieni a sederti vicino a me, è un pò che non parliamo io e te...- mi sedetti vicino a lei e le presi le mani.
-Come stai?- domanda di riserva?
-Come vuoi che stia nonna? Sto bene, non mi lamento. Cerco di andare avanti nel migliore dei modi lo sai...-
-Con David come va? Mi sembra molto sereno- mi disse sorridendo. Lo feci anche io.
-David è un angelo, non mi posso proprio lamentare, cresce bene e sano...-
-Gli assomiglia molto!- mi disse riferendosi ad Harry.
-Lo so!-
-Ha gli stessi occhioni verdi verdi- esclmò la nonna spalanacando gli occhi come a voler far vedere il colore
-E i capelli ricci!- esclamai io a mia volta per poi ridere insieme.
-Ti manca vero?-
-Si vede tanto?- chiesi in imbarazzo coprendomi gli occhi.
-Nooo, non così tanto! Ma io sono tua nonna! Ti conosco come le mie tasche- rispose dandomi una pacca sul braccio.
-Lo sai nonna, oggi mi ha chiamata!- la nonna sembrò sorpresa ma poi mi esortò a continuare.
-Mi ha detto che mi aveva chiamata perchè non mi mandava gli assegni da un pò e voleva consegnarmli di persona....mi è sembrato...strano. Insomma siamo stati insieme così tanto tempo, non ha ancora capito che riconosco quando mente? Quando poi ad un certo punto ha iniziato a capire che mi ero accorta cher c'era dell'altro....ha messo il carico da novanta...-
-Cosa ti ha detto?- presi un respiro.
-Che è stato uno stupido, che gli manchiamo, che vuole un'altra chance, che vuole...conoscere David!- la nonna annuì comprensiva
-E tu gli hai detto che ci avresti pensato!- annuii.
-Che faccio nonna?- le chiesi mettendomi le mani nei capelli.
-Beh, lo sai che ho sempre avuto un debole per quel ragazzo, e sai anche che ci sono rimasta molto male quando ti ha lasciata...nonostante tutto credo che...-
-Che...?-
-Che dovresti fargli conoscere David!- spalancai gli occhi.
-Credo che tutti meritino una seconda possibilità. E' un uomo, sbagliano...in continuazione oserei dire!-
Seguì un momento di silenzio.
-Dimmi cosa pensi!- mi chiese la nonna premurosa.
-Penso che non è giusto. Non è giusto che lui se ne lavato le mani per tre anni nonna, tre! E ora quando lui decide che è pronto torna e vuole fare il padre. Non è giusto...-
-Tesoro ma devi capire che...-
-Non. tentare. di. giustificarlo nonna! Non lo fare, perchè non c'è nulla che regga!- dissi iniziando ad alterarmi.
-Ma...è suo figlio!- la fulminai con lo sguardo.
-Suo figlio? Suo figlio? Si nonna, lo è... Ma all'anagrafe però per il resto non lo è. Questo bambino è MIO figlio. MIO. Chi era con lui quando piangeva la notte? Quando ha messo i denti? Ha detto la prima parola? Ha vomitato la prima volta? Ha iniziato a camminare? Sempre e solo Io!- continuai imperterrita ma conscia che quello che stavo dicendo era dettato dalla rabbia. Continuai alzando sempre di più la voce.
-Non è stata una mia scelta essere madre, non l'ho scelto perchè lui si? Perchè lui ha potuto scegliere quando "essere pronti" ma poi per cosa? Per crescere un figlio non si è mai pronti!-
-Alice era spaventato...-
-E io nonna? Io?? Io non lo ero? Ero terrorrizzata e non sai quanto avrei voluto che lui fosse li a stringermi la mano, a dirmi che tutto sarebbe andato bene, che ce l'avremmo fatta INSIEME! Invece sono sempre stata sola nonna! Sempre io e David nessun'altro-
La nonna mi ascoltava in silenzio. Le lacrime iniziarono ad uscire dai miei occhi.
-Io non ho mai chiesto tanto! Essere padre non gli ha mai impedito di fare la star.Di fare concerti, andare in tour, farsi tutte le puttanelle che voleva. Non si è MAI fatto scrupoli, e io qui che lo aspoettavo crescendo NOSTRO figlio. Come una cretina. E adesso torna e pensa che io lo accoglioerò così..?-
-Si lo farai...- rimasi bloccata all'espressione della nonna. Tirai su con il naso.
-Perchè?- urlai fortissimo. La nonna si alzò e mi abbracciò forte.
-Perchè lo ami tesoro, tu lo ami!- scoppiai a piangere. I singhiozzi erano sempre più potenti e mi smuovevano petto. Mi accasciai sulla sedia con ancora la nonna che mi sosteneva.
-Lo amo, io lo amo dannazione!-
-Shh piccola!-
-Mamma!- alzai la testa.
David era all'entrata della porta con il suo pigiama verde, forse troppo largo, in mano aveva il suo orsacchiotto preferito e con l'altra si grattava l'occhietto.
Mi alzai di scatto e lo raggiunsi.
-Ti ho svegliato Tesoro...perdonami non volevo!-
-Hai pianto mamma?- Sorrisi al mio piccolo ometto.
-Si Tesoro, anche la mamma ogni tanto piange-
-Perchè mamma? Ti sei fatta la bua?- gli scostai un ciuffo di capelli ricci dalla fronte
-No Amore, la mamma è un pò triste-
-Non voglio che sei triste!-
-Hai ragione....mi sento solo un pò sola!-
-Ma ci siamo io e Gef mamma!- mi disse David buttandomi le braccia al collo. Lo strinsi a me.
-Hai ragione ometto! Dai adesso a nanna! Di buonanotte alla nonna-
David corse a dare la buonanotte alla nonna che lo salutò con un bacione sulla guancia.

Ero seduta sul divano cercando la posizione migliore, per quella sera avrei lasciato il letto a mia nonna.
-Bene io vado a dormire Tesoro- mi disse la nonna. Mi girai e le mandai un bacio.
-Sei un ottima mamma...sono sicura che prenderai la decisione più giusta per te, David....e anche per Harry!- detto questo mi diede un bacio sulla fornte e si incamminò verso la sua stanza.
Presi il cellullare in mano.
-L'hai sempre aspettato, l'hai sognato per notti intere e adesso che paura hai? Ti ama ancora...teoricamente ama David!- alzai un sopracciglio quando mi accorsi di stare parlando da sola.

"Non so cosa sto facendo ma, inconsciamente sono sicura che sia la cosa giusta. Ci manchi anche tu, ci sei sempre mancato e...puoi conoscere David...nostro figlio quando vuoi!
Un bacio Alice xx"


Inviai il messaggio e poi buttai il telefono sotto un cuscino e mi alzai dal divano nervosa. Inziai a camminare chiedendomi se avessi fatto la cosa giusta!!
Andai nella stanza di David, dormiva tranquillo abbracciato al suo orsacchiotto. Sorrisi all'immagine del mio bambino e gli diedi un bacio sulla fronte.
Tornai in salotto e, titubante presi il cellulare da sotto il cuscino.
Un messaggio.
Lo aprii.

"Vi amo Harry xx"
Semplice, pulito, diretto. Tutto quello che avevo bisogno di sapere. Strinsi il cellulare al petto sorridendo. Corsi in camera di David e mi misi nel letto vicino a lui.
Chissa magari per una volta, sarebbe andato tutto bene.



SPAZIO A ME
Tanti auguri a me, tanti auguri a me....
Ciaooooo Ragazze!!
Eccomi qui che aggiorno prima il giorno del mio compleanno solo per voi!
Dunque....questo capitolo lo odierete perchè non c'è nulla di concreto...
Vi voglio solo dire...che nei prossimi...SI INCONTRANO!!!
Li ho già QUASI pronti e sono abbastanza soddisfatta di come sono venuto fuori.
Anyway...che ne dite??
Harry è dolcioso con quel messaggino vero?
Qui ho spiegato bene anche un pò la storia di Alice e ho fatto venire fuori tutte le sue paure che sono sicura molte di voi ragazze capirete!!
Siete d'accordo con la scelta di Alice?
Che dire della mitica nonna?? Ha comperato l'Up all Night Tour al suo nipotino
Anche se Harry adesso è molto diverso da come era lì :Q___
Recensie mi raccomando.... Grazieeeeeeee :*

Ps Quante di voi vanno al concerto??
Quante di voi come me piangeranno in un angolo??
Un bacione :*
Ps del ps Scusate gli errori ma proprio un minuto prima che pubblicassi mi si è cancellato tutto e ho dovuto riscrivere tutto da capo....Spero sia venuto bene!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


I'm going nowhere

Capitolo 4






Avevo il cuore in gola mentre preparavo David. Gli stavo asciugando i capelli sopra al lavandino mentre lui giocava con una macchinuccia. Sorrisi.
 Non avevo dormito tutta la notte. Ero troppo nervosa.
David tra un paio d'ore avrebbe incontrato suo padre per la prima volta e io avrei rivisto Harry dopo tre anni.
Non sapevo come fosse in quel momento. Prendere la decisione di farli conoscere era stata dura.
Non volevo negare ad Harry nessun tipo di diritto ma...era tremendamente diffcile saper di dover dividere il mio piccolo David con qualcuno, qualcuno che non lo aveva mia visto.
I capelli di David erano molto folti e tremendamente simili a quelli di Harry, ci avevo messo quasi 20 minuti per asciugarglieli bene.
Lo presi in braccio e lo portai nella sua cameretta. Non sapevo cosa mettergli e soprattutto cosa mettermi io.
-Mamma stai bene?- mi chiese David quando lo posai sul letto. Gli sorrisi. Quel bambino mi leggeva dentro.
-Sono solo un pò preoccupata amore, ma si va tutto bene!- gli risposi con il sorriso più sincero che riuscii, accarezzandogli i capelli. Lui si alzò in piedi sul letto e mi abbracciò.
-Mamma mi piacerà il mio papà!- lo strinsi a me. Come è possibile che un bambino così piccolo fosse già un "uomo"?
Gli lasciai un bacio tra i capelli quando sentii suonare la porta. Lasciai David sul letto e corsi di sotto. Aprii la porta e mi ritrovai davanti due sorridenti Mark e Jesse.
-Tesoro ma sei ancora così?-
-Siamo venuti in tuo soccorso!-
-Dov'è il piccolo Styles?- chiesero entrando in casa. Chiusi la porta e sorrisi.
-E' di sopra- dissi indicando le scale. Loro sorrisero e vidi che avevano parecchie buste in mano.Aggrottai le sopracciglia.
-Avete fatto shopping?- chiesi per poi seguirli al piano di sopra. Li sentii sghiganzzare. Scossi la testa e sorrisi.
-Zii!- urlò David quando li vide entrare nella cameretta. Mark si aprì in un grande sorriso e prese in braccio il mio piccolo che era ancora in boxer.
-Angelo!-
-Sei emozionato?- gli chiese Jesse schioccandogli un bacio sulla guancia. David annuì convinto.
-E' felice guardalo!- mi disse Mark sorridendomi. Ricambiai il sorriso e mi appoggiai allo stipite della porta. La mia vita non era così brutta infondo.
Avevo degli amici fantastici e la gioia della mia vita era lì, che rideva con un matto.
-Allora, siamo organizzati in questo modo hai capito?- la voce di Jesse mi riportò sulla terra.
-Or-organizzati?- ripetei io confusa.
-Ma come non mi hai sentito?-
-La vecchiaia...la sta facendo diventare sorda!- feci una linguaccia a Mark che mi fece a sua volta una smorfia, risi per poi tornare a concentrarmi su Jesse
-Te lo ripeto lentamente così se non senti puoi sempre leggere il labbiale...- gli tirai uno schiaffo sul braccio. Jesse rise e cominciò a parlare muovendo molto lentamente le labbra  e facendo gesti come se fossi sorda davvero.
-Io preparo David di quà e tu e Mark andate in camera tua a vedere cosa devi mettere tu...ok?- aveva parlato così lentamente che ci aveva messo 10 minuti solo per dire questa cavolata.
Annuii come se fossi davvero sorda. Ridemmo tutti insieme, Mark mi prese e mi trascinò nell'altra stanza dopo aver dato un bacio a Jesse.
-Allora..io cerco un pò nel tuo armadio qualcosa di decente tu va a farti una doccia d'accordo??- mi disse spingendomi verso il bagno. Annuii.
Aprii l'acqua nel bagno aspettando che diventasse calda. Mi spogliai e mi sedetti sul water. Respirai profondamente.
 Ero pronta, lo ero per me, per David...e per Harry. Mi infilai sotto il getto di acqua calda. Inziai a strofinarmi il corpo. Dovevo far scivolare tutte le mie paure le mie preoccupazioni insieme all'acqua.
Sarei stata meglio se avessi vissuto questa situazione con tranquillità, senza pensare troppo.
Uscii dalla doccia dopo 20 minuti, mi avvolsi in un asciugamano e entrai in camera. Mark era seduto sul letto e mi stava aspettando.
-Allora Tesoro ecco cosa sono riuscito a rimediare...Appena hai del tempo dobbiamo andare a fare shopping!!- mi disse convinto e guardandomi dal'alto al basso. Annui.
-Allora ho pensato che dato che vi incontrerete al parco e dato che è una bella giornata, un paio di legghins con una maxi-maglia sarebbero andati più che bene...che ne dici?- Stavo per incontare Harry...David stava per incontare Harry.
 Ero terribilemente nervosa. Se fosse cambiato qualcosa? Se non fossimo stati più gli stessi?
Io ero scuramente cambiata. Harry non immaginava nemmeno quanto: ero molto più matura,e responsabile, avevo una vita piena e complessa.
Crescere David mi aveva fatta maturare molto. Forse troppo per una ragazza di quasi 20 anni.
-...e possiamo meterci delle bellerine bianche che dici?-
-Marck...secondo te sono pronta? David è pronto a vedere Harry?- interruppi il mio amico dando voce ai dubbi che si muovevano veloci nella mia testa.
Mark sospirò e sorrise per poi sedersi sul letto e farmi cenno di sdermi vicino a lui.
-Tesoro ascolta, io non lo so se tu sei pronta, ancora meno so se è pronto Harry, ma posso dirti una cosa...Quando vi siete fidanzati eravate dei bambini. Ricordo ancora quando venisti da noi e ci dicesti che ti eri innamorata del panettiere dagli occhi verdi, io e Jesse scoppiammo a ridere perchè eravate adorabili. Poi vi siete messi insieme. Avevate 16 anni entrambi ma sembravate una coppia vissuta. Entrambi con le vostre idee e i vostri pensieri e sopattutto con i vostri sogni. Harry è stato molto fortunato, ha potuto realizzare il suo e io sono molto felice per lui perchè ha talento ed è bellissimo che ne faccia un lavoro. Il tuo sogno è stato messo da parte per ora, ma il Signore ti ha dato una cosa meravigliosa...David! David è un dono tesoro, non scordarlo mai. Sei stata...Sei...un ottima mamma. David è cresciuto sano e felice e anche se Harry non è stato qui, il piccolo non ha mai sentito la mancanza di amore. Ma come hai detto tu più volte...sarebbe bello se foste una vera famiglia...unita. Sarebbe bello se il tuo nuovo sogno, cioè rendere la vita di tuo figlio perfetta, si realizzasse. Harry è un tassello fonadamentale per questo. Sono sicuro che lui sia cambiato, che sia pronto. Oggi sarà sicuramente spaventato. Non ti chiedo di trattarlo bene...ma capiscilo ok? E' tutto nuovo per lui. Andrà benissimo...perchè hai dimostrato a tutti che non hai bisogno di un Harry Styles per crescere bene tuo figlio. Sei una donna forte...Puoi farlo anche senza di lui e sai che io e Jesse ci siamo sempre per te ok?- le lacrime scenedevano ormai dall'inizio del discorso. Tirai sul con il naso e annuii. Abbracciai Mark con tutta la forza che avevo.
-Grazie Mark, grazie di tutto!- gli dissi mentre affondavo il viso nella sua spalla.
-Coraggio...devo prepararmi- dissi poi allontanandomi da lui e asciugandomi le lacrime sotto gli occhi.
-Così ti voglio...allora infilati questi dai!- mi disse passandomi i vestiti. Mark aveva ragione, ero una donna e Harry lo avrebbe visto.


POV HARRY
Ero terribilmente nervoso.
 Erano già 5 volte che mi cambiavo e mi ricambiavo i vestiti. Mi sembrava di non andare mai bene. volevo che mi vedesse troppo diverso dall' Harry che ero stato, ma volevo anche che notasse che ero cambiato.
Più maturo più...uomo. Mi passai una mano tra i capelli e sospirai.
Mi avvicinai a petto nudo alla finestra e guardai fuori. Ero in casa mia a Londra. Io e i ragazzi avevamo 10 giorni di permesso e avevamo deciso di passarli insieme a Londra.
 La sera stessa Liam e Louis sarebbero usciti con le rispettive ragazze mentre Niall e Zayn avevano intenzione di andare in giro per discoteche. Non avevi detto niente a nessuno per la serata.
L'appuntamento con Alice era nel pomeriggio ma speravo di rimanere con loro il più tempo possibile. Io e Alice dopo quel messaggio ci eravamo sentiti altre due volte.
Nella prima avevamo accordato il giorno e l'ora e nella seconda Alice mi aveva dato un pò di regole da rispettare quando avessi incontrato David: non dovevo contraddirla davanti a lui, dovevo ricordarmi che lei era la mamma e soprattutto avrei dovuto stare attento a non farmi assalire dalle fan.
Per questo avevamo scelto un parchetto lontano dal centro di Londra.. un pachetto che io e lei conoscevamo molto bene.
 Il parco dove ci eravamo dati il nostro primo bacio.
Sorrisi ripensando a quanto tempo fosse passato e come eravamo piccoli e ingenui all'epoca.
 La mia vita in tre anni era stata complentamente stravolta. Ero diventato super famoso, avevo tutto quello che un ragazzo possa desiderare e la mia ragazza "storica" era rimasta incinta. Avevo un figlio. Un figlio che non meritavo di avere, che avevo sempre messo in secondo piano convinto che mi avrebbe rovinto il momento.
Ma mi ero pentito. Volevo davvero essere un buon padre, volevo davvero essere presente e lo sarei stato. Ero determinato ad esserlo.
 La porta si aprì e nella stanza fecero il loro ingresso i ragazzi.
-Ehi!- dissi contento di vederli. Erano diventati i miei fratelli, erano sempre con me, nei momenti belli come in quelli brutti e io gli ero grato di questo.
-Come stai Harry?- mi chiese Louis.
-Nervoso?- questo era Niall. Sorrisi.
-Si..sono molto nervoso-
-Io al tuo posto sarei elettrizzato!- mi disse Liam sorridendo.
-Mi raccomando se ti dice qualcosa...baciala. Funziona sempre- affermò Zayn convinto buttandosi sul mio letto. Sorridemmo tutti.
-Grazie Zayn me lo ricorderò-
-Non sai cosa mettere?- mi chiese Louis notando tutti i miei vestiti buttati a terra. Negai con la testa.
-Non voglio vestirmi sempre uguale. Voglio che lei mi veda come il vecchio Harry ma...più maturo- spiegai un pò imbarazzato
-E' impossibile che non noti le differenze Harry...hai circa 30 tatuaggi adesso!- mi fece notare Zayn sorridendo.
-Sei molto più alto...- Liam
-La tua voce è cambiata è molto più cupa e roca...-Niall
-Eeee..finalemte ti abbiamo convinto ad andare in palestra- Louis e scoppiammo tutti a ridere. Scossi i capelli.
-Quindi che dovrei fare?-
-Si te stesso Harry, andrà benissimo!- mi disse Liam poggiandomi una mano sulla spalla.

Ero pronto. Dopo la chiacchierata con i miei amici ci avevo messo 10 minuti a scegliere cosa indossare.
Pantaloni neri e una t-shirt dei Ramones. Al solito. Me stesso. Harry Styles, non la celebrità, ma il panettiere di Holmes Chapel.
 Mi guardai allo specchio e sorrisi, un' ultima sgrullata ai miei capelli ed ero pronto. Presi il cellulare, il portafoglio con gli assegni e un piccolo pensiero che avevo preso per David e un per Alice e uscii dalla camera. Scesi le scale e mentre prendevo le chiavi della macchina mi sentii chiamare da Liam.
-Aspetta...potresti portare questo a David e Alice?- mi chiese porgendomi un pacchetto. Lo guardai confuso.
-E' da parte nostra...- mi disse Niall
-Insomma se tutto va bene...diventeremo zii no?- Zayn
-Meglio mettercelo subito in simpatia il pupetto!!- Louis. Mi aprii in un grande sorriso.
-Ragazzi...io...non  so cosa dire...grazie!-
-ABBRACCIO DI GRUPPO!- urlò Niall e in un secondo me li ritrovai tutti addosso. Li strinsi a me. Cosa avrei fatto senza di loro.

Erano 10 minuti che ero al parco e di Alice nemmeno l'ombra. Iniziavo ad essere nervoso, ma la conoscevo e non mi avrebbe mai dato buca.
Ero arrivato fino a li con la macchina e anche una volta sceso non avevo avuo grossi problemi.
Per la strada solo un paio di ragazze si erano fermate e non erano state neanche troppo invadenti, avevano solo chiesto una foto.
Speravo che la giornata continuasse così. Adoravo le mie fans ma oggi non era proprio la giornata.
-Harry?- mi sentiii chiamare da dietro e quando mi girai feci un sorriso che non avevo da 3 anni.

SPAZIO A ME!!
Eccomi qui ragazze...
Per molte che se lo stanno chiedendo aggiorno il Giovedì perchè ...
Ho aggioranto il giorno del mio compleanno la settimana scorsa che era Giovedì...
Quindi....il Giovedì!!
Hahahahahahahah quante volte ho detto Giovedì?
Tornando a noi...
Dunque...ancora mi odierete perchè non ce la faccio a far incontrare questi due!!
Evvabbeeeee voglio che abbiate un pò di SUSPANCE!!
Per la vostra gioiaaaa... nel prossimo è fatta!!
Che ne dite di questo??
Mi fate sapere che ne pensate??
Grazie mille a tutte quelle che hanno recensito!!
Grazie mille.... :)
Siete sempre molto dolci!!
Un bacione e... a GIOVEDIIII!!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


I'm going nowhere

Capitolo 5



Non potevo credere che fossero li davanti a me. Mi alzai subito in piedi e mi posizionai di fronte a loro.
-Alice- dissi guardandola. Era come immobile e mi fissava dall'alto al basso con gli occhi spalanacati.
-Che hai...non mi riconosci forse?- le chiesi sorridendole. Non potevo fare a meno di sorridere anche se probabilemnte sembravo un ebete o qualcosa del genere.
Alla mia domanda sembrò come risvegliarsi da un qualche tipo di sonno e mi sorrise.
-No certo ... è solo che...sei così..diverso!- sorrisi non sapendo se quello fosse un complimento o no.
-Anche tu sei diversa!- le dissi sottovoce quasi imbarazzato, e lo era. I suoi capelli erano molto più lunghi, il fisico era lo stesso anche se...il seno era decisamente aumentato, forse dovuto alla gravidanza.
Di quest'ultima non vedevo altri segni, tranne forse quei 3/4 chili in più che però le stavano benissimo. Era rimasta bella come me la ricordavo.
Ma la cosa che più mi colpì fuorono i suoi occhi. Erano spenti ma pieni di vita, avevano una vena respoansabile e di gente che la sa lunga...da mamma insomma.
 Abbassai lo sguaro e lo vidi.
Un ometto alto mezzo metro che si nascondeva dietro la gamba della mamma. Un groppo alla gola e un colpa al cuore mi arrivarono contemporaneamente.
Aveva i capelli ricci come i miei, i miei occhi verdi ma l'espressione del viso era come quella di Alice, dolce e innocente.
 Sembrava che gli facessi paura, ma ero quasi sicuro che mi avesse riconosciuto. Alice mi aveva detto che lui sapeva perfettamente chi ero.
 Che guardava le mie foto e aveva visto dei miei concerti. Aveva sempre saputo com'era la faccia del suo papà e di questo le ero immensamente grato.
Mi misi accucciato per arrivare alla sua altezza e quando lo feci lui si nascose ancora di più dietro la gamba di Alice.
-Ciao!- gli dissi sorridendo. Il bambino...David, passava lo sguardo da me alla sua mamma come per avere il permesso di salutarmi. Alice gli sorrise compresiva e con voce dolce gli disse
-Beh...è questa l'educazione? Non si saluta!?- David allora posò i suoi occhioni su di me
-Ciao!- mi disse flebilemente. Sorrisi.
-Tu devi essere David?- continuai sentendo addosso lo sguardo di Alice. Lui annuì e si spostò di poco dalla gamba della mamma.
-Tu sei il mio papà?- mi chiese a bruciapelo. Rimasi sorpreso e scioccato e guardai Alice. Lei annuì e io presi un bel respiro.
-Si, sono il tuo papà- lo vidi sorridere verso la mamma.
-Allora esiste davvero mamma!- disse sorridendole facendo formare ai lati della sua bocca due bellissime fossette. Mi intenerii terribilemete.
Credeva che non esistessi? Che non gli volessi bene? Dovevo rimediare a tutto. Dovevo e volevo. Avevo una voglia matta di passare tutto il mio tempo con lui... con loro. Alice gli sorrise.
-Certo Tesoro che esiste. La mamma non dice le bugie!-
-Adesso non te ne vai più?- mi chiese speranzoso.
-Beh...papà...- dissi quella parola un pò titubante, mi faceva strano chiamarmi così-.. fa un lavoro per cui viaggia molto, quindi ogni tanto vado via...ma poi torno sempre se tu vuoi!- gli dissi piano cercando di capire che tipo di approccio usare con lui. Sorrise
-Certo che voglio! Ti voglio sempre con me papà!- mi disse saltandomi letteralmente al collo. Mi stava abbracciando.
Mio figlio mi stava abbracciando. Chiusi gli occhi e lo strinsi a me. Era un bambino dolcissimo e molto intelligente.
 Alice aveva fatto un ottimo lavoro. La vidi sorridere alla visione dei due Styles finalmente uniti e asciugarsi in fretta una lacrima.
Evidentemente vedere suo...nostro figlio reagire così alla mia presenza era stato un sollievo anche per lei.
-Adesso possiamo andare al parco?- chiese David verso la mamma
-Papà?- chiese lei guardandomi. Mi alzai in piedi. Mi stava già dando delle responsabilità, stava accentuando la mia autorità con David e sapevo che le costava molto non avere il comando assoluto. Annuii.
-E parco sia!- David saltò come un matto in braccio alla mamma che mi sorrise a sua volta. Dio cosa mi ero perso! Non avevo intenzione di allontanarmi da loro. Mai più.

ALICE POV
Era bellissimo vederli così uniti. Non mi aspettavo che David reagisse così e nemmeno che Harry fosse così...portato.
Aveva un rapporto con David dopo solo 1 oretta insieme che era meraiglioso. Ridevano e scherzavano e io li osservavo da lontano.
Volevo lasciarli un pò soli. Proprio come ora che erano insieme sullo scivolo.
 David scendeva veloce e Harry lo reggeva attento a non farlo cadere mentre ridevano come i matti. Harry era diverso, lo avevo notato subito.
 Non era solo per i tatuaggi, o per il fatto che si fosse notevolemnte alzato, o per il fatto che fosse...ancora più bello e...sexy di come lo ricordavo.
 Era diverso il suo atteggiamento. Non vedevo più il ragazzino, era cresciuto e di questo ero estremamente contenta. David lo aveva riconosciuto subito.
In macchina, sulla strada per arrivare al parco, era emozionatissimo mentre io ero molto nervosa. Vederlo mi aveva dato una strana sensazione.
 Passata l'ansia per la reazione di David che, ripeto, era stata ottima, avevo cercato di concentrarmi sulla reazione del mio cuore nel vedere Harry.
Aveva davvero perso un battito. Per un attimo mi ero ricordata della prima volta che avevo incontrato i suoi occhi nella panetteria.
 Era ancora così, le gambe erano ancora molli quando c'era lui e la gola era ancora secca. Per non parlare delle farfalle nello stomaco.
Era tutto come prima con la differenza che eravamo cresciuti e ... avevamo un figlio.
Sapevo che ci sarebbe stato il momento per me e lui di parlare, e quel momento un pò mi spaventava ma dall'altra parte non vedevo l'ora che arrivasse.
Alzai lo sguardo e li vidi correre verso di me. Mi posizionai meglio sulla panchina e attesi il loro arrivo.
-Mamma...hai visto come sono andato in alto?? Papà mi ha preso sulle spalle, ero più alto del cielo!- disse David entusiasta mentre Harry dietro di lui con le mani sui finachi, sorrideva cercando di riprendere fiato.
-Ho visto amore, siete stati bravissimi!- gli dissi prendendo la bottiglieta dell'acqua dalla borsa. Harry sorrise soddisfatto mentre David beveva ancora.
-Papà giochiamo ancora?!- Harry spalancò gli occhi, poverino doveva essere esausto.
-Che ne dici se papà si riposa un pò e tu vai a giocare con Micheal e Jessica che sono li con la loro mamma??- chiesi a David indicando due bambini con cui era solito giocare.
-Posso?- chiese con gli occhi che gli brillavano.
-Si puoi, ma prima chiedi a Desy se puoi ok?- gli dissi indicando la mamma dei due bambini che li guardava attenta da una panchina. David annuì a si allontanò correndo. Solo quando fui scura che Desy gli avesse detto di si e dopo che lei stessa mi ebbe fatto un gesto affermativo mi concentrai su Harry.
Era seduto sulla panchina vicino a me e aveva gli occhi chiusi e il petto che si alzava e abbassava regolarmente.
-Faticoso?- chiesi prendendo una bottiglietta d'acqua dalla borsa e porgendogliela.
-Grazie...non immagini quanto. Ma è sempre così?- mi chiese bevando. Risi.
-Si...la maggior parte del tempo!- lui bevve e chiuse la bottiglietta.
-Hai fatto un ottimo lavoro! Davvero!- mi disse passandomi la bottiglietta e piantando le sue iridi verdi nei miei occhi. Arrossii.
-Grazie...-
-Senti...- iniziò lui muovendosi nervoso e prendendo il portafoglio dalla tasca.
-Mi dispiace per gli assegni. E' solo che ero così impegnato che mi è completamente passato di mente quindi...ecco prendi.
Sono quelli dei due mesi arretrati e quello di questo mese- li guardai titubante. Davvero voleva solo darmi quelli. Era vero che ne avevo bisogno ma....avevamo bisogno anche di lui.
-Li accetto solo se mi prometti che...ci sarai per lui..Harry...sarai un...vero papà!- gli dissi torturandomi le mani. Lui mi mise un dito sotto il mento e mi alzò la testa facendo di nuovo incontrare i nostri occhi
-Ehi, io non vi lascio più! Te lo prometto...- i suoi occhi era così sinceri. Non c'era ombra di dubbio nella sua voce. Era certo di quello che mi stava dicendo e io speravo davvero che in quei tre anni non avesse preso lezioni di recitazione perchè in quel momento alle sue parole ci stavo credendo davvero. Abbassai lo sguardo e mi allontanai da lui.
-Bene...perchè David non sopporterebbe che tu te ne andassi di nuovo...- gli dissi decisa. Dovevo pensare prima di tutto a mio figlio.
-E tu? Tu lo sopporteresti!??- mi chiese avvicinandosi un pò. Deglutii pesantemente.. Eccolo lo Styles che sapeva esattamente come prendermi.
-Beh non sei tornato per me ma per tuo fig...-
-Anche per te! Sono qui anche per te. Perchè non credevo di poter andare avanti senza di te. Perchè, nonostante il tempo io pensavo solo a noi e perchè...beh dopo averti rivisto oggi sono sicuro che io sono ancora...-
-Non dirlo!- dissi mettendogli la mano davanati alla bocca. Rimase sorpreso per un pò e anche io rimasi sorpresa di me stessa.
Era quello che una parte di me aveva sempre sperato, di vederlo tornare e dire che mi amava ancora, ma faceva strano quando si avverava veramente.
Non volevo che lo dicesse perchè non volevo essere illusa di nuovo. Non così velocemente, volevo che magari prima iniziassimo a vederci con più regolarità, che instaurasse un vero e proprio rapporto con David e magari...poi avremmo potuto pensare a noi due.
-Prima David...- gli dissi sperando che capisse. Lui sorrise sulla mia mano e annuì.
-Allora se prima di tutto David posso anche non darti il regalo che ti ho portato...- mi disse vago sapendo già di farmi morire di curiosità. Se voleva riconquistarmi stava partendo con il piede giusto. La gentilezza. Era sempre stato il suo forte. Sorrisi
-Un regalo? Per me? E per cosa?- Harry scoppiò a ridere.
-Wow quante domande....vediamo si un regalo, è per te perchè..non c'è un vero è proprio motivo...perchè sei la madre di mio figlio!- mi disse sorridendomi e facendomi l'occhiolino per poi piegarsi a prendere una busta. Ero emozionata.
Emozionata come una bambina il giorno di Natale. Harry aveva pensato anche a me e non potevo essere più felice del fatto che il mio cuore avesse deciso di farlo entrare, di non trattarlo come un enstraneo di dargli la possibilità di rimediare.
Il feeling tra di noi era bellissimo e io mi sentivo al settimo celo.
-Ecco tieni!- mi disse porgendomi un piccolo pacchetto. Guardai prima il pacchetto incartato con una carta rossa e poi Harry che annuì esasperato
-Si si lo so il pacchetto fa schifo... ma lo sai che non sono mai stato bravo in queste cose manuali!- disse quasi rassegnato.
Annuii e divenni rossa...non si era accorto del doppo senso. Oh mio Dio perchè mi ero accorta del doppio senso?
Harry sembrava ignaro di tutto ma vedendo la mia faccia capì e divenne rosso come un peperone scoppiando poi a ridere come uno scemo tenendosi persino la pancia. Io lo seguii a ruota.
-Ehi non capire male....in quello sono molto bravo e credo che te lo ricordi!- mi disse tra una risata e l'altra. Divenni ancora più rossa e gli diedi una botta sulla spalla.
-Sempre il solito....!- ridemmo ancora un pò e quando i nostri respiri tornarno regolari iniziai a scartare il pacchetto. Vidi un contenitore blu e il mio cuore perse un battito. Alzai gli occhi.
-Harry...-
-Tranquilla non è  un anello!- mi disse ridendo. Sapevo che non era un anello...ma avevo riconosciuto la marca del regalo e stavo per svenire.
-Mi ricordo che quando...eravamo fidanzati ne avresti sempre voluto uno ma...non avevo i soldi per comprartelo allora ti comprai quel braccialetto che hai ancora al polso. Ricordo che ci spesi 2 paghette. Ma adesso...adesso posso permettermelo e tu te lo meriti anche se non cambia niente uno stupido regalo ma...vederlo mi ha fatto pensare a te!-  mi disse imbarazzato grattandosi la testa.
Ero senza parole. Il braccialetto che mi aveva regalato per uno dei nostri mesiversari era bellissimo.
Era in puro cuoio bianco e rosso e io non me lo ero mai tolto. Lo avevo portato con me anche nella sala parto. Era come avere un pò di Harry sempre con me.
Aprii il regalo e quesi mi mancò il respiro.
-Harry mi hai regalato un braccialetto della Tiffany?!?- dissi a metà tra lo sconcertato e l'entusiasta. Harry sorrise e annui.
-Spero solo che...ti piaccia!- annuii quasi in trance, ne avevo sempre voluto uno ma...non avevo mai potuto permettermelo e tanto meno Harry quando lavorava ancora nella panetteria.
-Tantissimo! Grazie...è...me lo metti!??- lui annuì contento e me lo mise al polso. Visto li era ancora più bello e Harry, dopo aver chiuso il gancetto, accarezzò il mio polso e mi diede un bacio sulla mano.
Sorrisi e divenni rossa. Oh mio Dio... ero ancora innamorata persa. Ci alzammo in piedi decisi ad andare a recuperare David.
Mi fermai per poi girarmi di scatto e lo abbracciai buttandogli le braccia al collo. Lui rimase immobile per diversi secondi poi mi strinse i fianchi avvicinandomi di più a lui.
 Il suo odore. Non l'avevo mai dimenticato. Andavo a dormire pensando a quanto mi piacesse farmi circondare dalle sue braccia così forti e sicure. Il mio cuore prese a battere veloce e aumentò ancora quando mi resi conto che anche quello di Harry stava accellerando. Affondò il viso nei miei capelli e io chiusi gli occhi.
-Mi sei mancata piccola mia!- feci un super sorriso. Mi aveva sempre chiamata così, sin dal primo giorno. Gli accarezzai i capelli non staccandomi da lui.
-Mi sei mancato anche tu! Troppo Harry, come l'aria!- gli dissi tremante. Non volevo rompere l'abbraccio...era la cosa più bella di questo ultimo periodo della mia vita.
Mi strinse ancora di più facendomi oscillare da destra a sinistra. Risi.Felice dopo tanto.
-Mamma papà!- Ci staccammo per vedere David sporco di fango che ci guardava. Mi inginocchiai per ripulirlo ed Harry con me.
-Ehi campione che hai combinato?- gli chiese Harry scompigliandogli i ricci uguali ai suoi.
-Sono caduto! Ma non mi sono fatto niente mamma tranquilla!- si affrettò a precisare. Finii di pulirgli le guance per poi indicargli la macchina.
-Saluta papà!-
-Quando ci vediamo ancora?- Harry guardò prima me e poi prese David in braccio.
-Papà questa settimana c'è sempre! Quando vuoi lo dici alla mamma e lei ti porta da me! Giusto mamma?- mi chiese facendomi l'occhiolino. Anuuii.
-Domani?- chiese subito David. Io ed Hary ridemmo. Harry non si azzardò per niente a rispondere. Sapeva che ero io quella che decideva.
-Magari papà può venire a fare colazione con noi domani! e può rimanere con te mentre io vado a lavoro!-
-Siiiii!- urlò David felice. Harry annuì contento.
-Allora ci vediamo domani Campione!- disse Harry dando un bacio a David che lo abbracciò e corse verso la macchina.
-Allora a domani Harry e ringrazia i ragazzi per i regali, non serviva davvero!- dissi iniziando ad incamminarmi verso la macchina con Harry vicino.
-E' il minimo, anche loro voglio bene a David...a loro modo!- mi girai verso di lui sorridendo. Lui si avvicinò e mi spostò una ciocca dietro l'orecchio.
-Se potessi ti bacerei, lo sai?- mi disse con la voce roca che gli avevo sentito poche volte quando stavamo insieme. La sua voce era davvero cambiata. Appoggai la testa sulla sua mano e sorrisi.
-Domani!- gli dissi per poi dargli un bacio sulla guancia e correre in macchina felice come una bambina. Posizionai David nel sedile posteriore e mi misi alla guida salutando Harry e non fu doloroso vederlo diventare sempre più piccolo dietro la mia macchina, sapevo che l'indomani sarebbe stato di nuovo con me...con noi.


SPAZIO A ME!!
Okokok lo so mi state odiando!!
Avete perfettamente ragione...non ho aggiornato in orario, ma chi mi conosce sa che un ritardo di "soli" tre giorni per me è poco ;P
Scusatemi ancora....
Tornando a noi..CHE NE DITE??
Finalmente si incontrano.. Io li trovo dolci dolci!!
Ma adesso ho una grande domanda da farvi...volete che finisco la storia così o preferite che magari faccio un piccolo capitolo di epilogo??
Spero che recensirete anche se sono in ritardo e non lo merito :(
Harry e David sono l'ammmoreeee????
Grazie a tutte un bacio :*

Ps questo capitolo lo dedico a Federica, una mia amica che mi ha più volte minacciato di morte affinchè aggirnassi....Scusa Fede ti voglio bene :*


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** EPILOGO ***


EPILOGO!


Lo so, lo so che avrei dovuto aspettare fino a domani...che è quella la "procedura".
Ma io sono un anticonformista...non mi piace fare quello che fanno tutti, e l'ho dimostrato andando ai provini di un talent show come solista, essere scartato e poi ripescato come componente di una band, che ora è la più grande del pianeta.
Non potevo aspettare domani, non volevo.
Mi alzai dal letto attento a non svegliare Louis che dormiva come un sasso vicino a me.
Presi i primi vestiti lasciati sopra una sedia, le scarpe e me li infilai di corsa.
Scesi al piano di sotto e afferai le chiavi della macchina. 
Mi premeva vederla, vederli.
David era diventato come l'aria per me. Dal primo giorno, non ero più riuscito a separarmene...
E poi perchè avrei dovuto? 
Era mio figlio, erano la mia famiglia.
Ero stato uno stupido a lasciarli andare. Ma dopo aver tenuto David stretto a me, dopo averlo sentito che mi chiamava papà...avevo capito che era mio figlio. MIO.
Dovevo essere presente per lui. Perchè non volevo altro.
Non volevo altro che vederlo crescere, sentirlo mentre respirava tranquillamente addormentato, vederlo ridere e piangere.
E poi c'era Alice. Il mio punto fermo. Lo era stato quando avevamo 16 anni e lo era anche ora.
Quando dovevo incontrarla in quel parco ero terribilmente nervoso. Non so se avessi più paura che i miei sentimenti per lei fossero gli stessi oppure che non era più così.
Appena l'avevo rivista..il cuore non aveva capito più niente. Un insieme di sensazioni si erano impossessate di me.
Paura, ansia, emozione, eccitazione e ... felicità.
Mi sentivo felice, felice come non lo ero da tempo.
Anche se avevo riempito le arene, anche se avevo miglioni di fan...la felicità nel vederla di nuovo la, bella e non cambiata, mi aveva riscaldato il cuore.
Avevo subito capito di essere ancora innamorato, non era cambiato nulla. Non per me.
Avevo ritrovato la mia "piccola". Quella che veniva alla panetteria solo per vedermi, solo per darmi un bacio nascosto.
Era stato difficile farla sciogliere. Era stato difficile permettermi di riavicinarmi, di toccarla.
Ma quando, dopo diverso tempo, ci ero riuscito ero esploso.
Tutto l' amore che provavo per lei era esploso... e quando una sera Mark e Jesse avevano preso David lasciandoci soli e , dopo aver parlato per ore lei si era completamente lasciata andare appoggiandosi alla mia spalla e sussurandomi 
"Ti amo Harry, non ho mai smesso"- beh, li non ci avevo visto più. La presi e la baciai con tutta la forza che avevo in corpo. Con tutto l'amore che ero in grado di trasmetterle.
E quella notte avevamo fatto l'amore. L'amore come non lo facevamo da anni. Ci eravamo uniti come due calamite. I nostri corpi erano fatti per quel contatto.
Lo bramavamo entrambi, e quando eravamo riusciti ad unirci era stato magico. Mi ero sentito pieno e appagato, non solo dal punto di vista fisico...ma emotivo.
Può una persona essere essenziale come l'aria? Può renderti immensamente felice e soddisfatto con un sussurro...con un "Oh Harry" detto a mezza voce?
Ero preoccupato di sentirmi così bene, perchè non mi era mai successo.
Eravamo cresciuti entrambi, e con noi il nostro amore. Adesso era adulto e maturo.
Quando ci eravamo stesi sul letto vicini e abbracciati...beh, li avevo capito cosa dovevo fare. Avevo capito cosa volevo dalla mia vita...e me lo ero preso.

Correvo come un pazzo per le strade con la mia Rang Rover. Dovevo arrivare da lei.
Guardai l'orologio. Erano le cinque...tra un pò sarebbe stato giorno. Dovevo muovermi.
Parcheggiai nel vialetto e scesi dalla macchina.
Prima di bussare alla porta mi bloccai. Mark e Jesse erano sicuramente in casa, non mi avrebbero mai fatto entrare.
Guardai la casa leggermente sconsolato.
Magari dormiva, avrei dovuto lasciarla stare. L'avrei vista il giorno dopo. Già...tra poche ore.
Alzai lo sguardo sul piano superiore. E un sorriso spontaneo si dipinse sul mio volto.
La luce era accesa. Era sveglia, e magari mi stava pensando. 
Estrassi il cellulare dall tasca e composi il suo numero. Non appena il cellulare inziò a suonare, alzai lo sguardo sulla finestra e vidi un ombra spostarsi.
"Pronto?"- la voce non era per nulla assonnata.
"Non riesci a dormire?"- le chiesi gentile.
"No... e tu?"- 
"Nemmeno!"-
"Sei nervoso?"-
"No...seplicemente mi manchi"-la sentii sorridere dall'altra parte del telefono
"Beh hai aspettao tre anni, puoi resistere un altro giorno non credi?"- scossi la testa.
"Proprio perchè ho aspettato tutto questo tempo non posso farne passare altro senza vederti!"-
"Cosa?"
"Affacciati alla finestra!"- avrei voluto aggiungere "amore mio" ma sapevo che odiava questi soprannomi. Ma era questo che era...Il mio amore.
"Harry ma cosa...?"- ed eccola che la vidi spuntare dalla finestra. Aveva i capelli tutti annodati in dei bicodini e portava una vestaglia lunga color pesca. 
Era bellissima anche così. Chiuse la chiamata e io la salutai con la mano.
"Che ci fai qui?"- mi disse sottovoce.
"Volevo vederti!"-  si mise una mano sulla fronte, ma non poteva fare a meno di ridere.
"Non dovresti essere qui..."
"Ma posso salire?!"- era una domanda retorica. Sarei salito comunque.
Annuì e si precipitò alla porta. Mi aprì con un sorriso a 32 denti.
"Ok allora, fa piano senno Mark e Jesse mi uccidono anche perchè mi hanno messo la sveglia tra un ora esatta e tu non potresti vedermi..."
Le presi il viso tra le mani e la baciai. Stando molto attento a farle sentire OGNI parte di questo bacio.
"Tu vuoi farmi morire!"- mi sussurrò ancora ad occhi chiusi. Sorrisi. 
"Può darsi!"- mi tirò dentro e mi trascinò fino alla sua camera, chiudendo poi la porta.
Si riavventò sulle mie labbra. Le cinsi i fianchi e iniziai a baciarla con passione. Dovevo stare attento o i miei istinti da animale avrebbero preso il sopravvento.
"Ci credi.."- iniziò staccandosi da me ma non slacciando le mani da intorno al mio collo.
"..che non vedo l'ora di essere Mrs Styles?"- mi sorrise arrossendo. Le diedi un bacio sul naso.
"Poche ore piccola, solo poche ore!"- mi strinse a se. I nostri cuori battevano insieme.
"Saremo una famiglia Harry? Sai una di quelle felici, che non litiga mai? Che non ha problemi?"- aveva ancora il viso affondato nella mia spalla. Le baciai la testa.
"Assolutamente no. Noi litigheremo, e avremo un sacco di problemi...specialmente quando David sarà adolescente, perchè se ha solo un terzo della testa calda che hai tu...abbiamo un problema"- mi sorrise appogiando il mento sul mio petto.
Le spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Ma...ci saremo sempre gli uni per gli altri. Non ci lasceremo mai soli e saremo sempre uniti. Ci faremo delle grandi risate e faremo pace tutte le volte che sarà necessario"-
"E faremo altri figli Harry?"- spalancai gli occhi! Altri?
"Una squadra di calcio"- rise buttando dietro la testa e mi diede un leggero schiffo sulla spalla.
"Sono serio...sto ancora aspettando la mia Darcy!"- rise ancora di più
""E fu così che ci vennero solo maschi!"- 
"Beh siamo giovani...abbiamo tempo per provare non credi?"- le chiesi con sguardo malizioso. Scosse la testa sorridendo.
Si rigirò tra le mie braccia. Adorava quando le mettevo le mani sul ventre. Sospirò, felice.
"Cosa c'è?"- le chiesi.
"Ho paura!"- aggrottai le sopracciglia.
"Di cosa?"-
"Di essere felice..perchè ora lo sono Harry! Lo sono davvero"- quelle erano le frasi che mi lasciavano spiazzato.
Cosa si risponde quando una donna ti dice che ha paura di essere felice? Quando la TUA donna ha paura? E come le spieghi che tu, il SUO uomo hai paura più di lei?
"Ho paura anche io Piccola!"- lei sorrise.
"Menomale...almeno non sono l'unica!"- la strinsi di più facendo aderire il mio petto alla sua schiena.
"Andrà bene...anche se quando ho qualcosa di bello io lo rovino sempre perchè...ci sei mancato così tanto e io non voglio che accada di nuovo..."- la girai verso di me.
"Ehi..ti amo ok?"- le dissi tenendole il viso tra le mani. Lei mi sorrise e ci scambiammo un altro bacio. Dolce e delicato.
"Il nosro ultimo bacio da fidanzati!"- mi disse. La guardai stranito.
"La prossima volta che ci baceremo saremo marito e moglie!"- feci un sorriso a 32 denti completo di fossette. 
"A domani...Mrs Styles!"- le dissi uscendo dalla porta.
"A domani...amore mio!"- chiuse la porta gentilemente e io risalii in macchina.
Accesi il motore e guardai l'orologio.
Tra 5 ore mi sarei sposato con la donna che amavo e avrei fatto una famiglia con lei e mio figlio.
Cosa potevo chiedere di meglio?



SPAZIO A ME!
Ciao Ragazze...lo so che probabilemente quello che provate per me è odio e avete tutti i diritti...
Però posso spiegare...non pubblico da un secolo semplicemente perhè sono stata per oltre 3 mesi senza computer..
Adesso, dando fondo ai miei fondi (?) sono riuscita a comprarne uno nuovo!
E quindi ho pubblicato appena ho potuto...
L'epilogo non è niente di che...
Romantico e sdolcinato come è nelle mie corde!
Harry e Alice si sposano e fanno una famiglia con il piccolo David!
Non sono tenerelli?? *.*
Adesso spero solo che quelle poche ragazze che recensivano prima commentino anche questo mio ultimo capitolo!
Ora metterò un pochino di foto del nostro Harry il giorno del suo matrimonio?
Non trovate che sia SEXY? :)
Un bacione :*

Ps scusatemi ancora immensamente!

Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPicImage and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1815101