NDA:
mi sono resa conto del fatto che... siccome ho qualche problemino con
NVU *non lo sa usare* è saltato accidentalmente parte del
testo nella transizione, dunque, l'ho aggiunto e ripostato. chiedo
venia a tutti coloro che hanno letto e si sono chiesti se rileggessi
prima di postare. XD
Queen
Of The Sea
-
°Fondale° -
"Quando troverete la
strada giusta, lo capirete e la percorrerete" Sì,
così diceva il prof. e sono finito qua: un paesino isolato e
sperduto della Grecia...
«A
quanti anni ho imparato a parlare? ma che test "IQ" sono,
questi?»
23
anni di sfortuna. e mi viene pure in mente di fare il ricercatore.
Si dice che la Grecia sia ricca di mistero e che le sue acque
nascondano una leggenda che si tramanda da generazioni arcane. Questo
paese, di sicuro, qualcosa di mistico lo possiede..: non capisco
perchè la gente continui a viaggere verso questa meta, visto
che qua non c'è niente.
«Le
dodici e cinque. Saltiamo l'ultima. non me ne accorgerei neanche io
stesso della mia assenza, se non fosse che sono nel mio corpo.. e di
certo, non sarà una gran perdita..: non capisco un cazzo di
quello che dicono...!» «Ehi! a-mi-co?! come trova
stin Elláda?!*»
«come mi trovo....? come un uomo incinta...»
«Pos....?!» «una merda... amico.. una
skatá..» «ahahah... Tha ta
xanapoúme , fíle!**»
«Sì, sì.... amico. Allora,
dunque...»
Sgattaiolato
dall'istituto, non persi altro tempo in chiacchiere e, lasciandomi il
gruppo di collegiali con le mani nei pantaloni, alle spalle,
scavalcai... con mia grande difficoltà, le mura circostanti,
e mi catapultai, a mie spese, su di uno di quei carretti di pollame
che, maledettamente, sostano ovunque, in questo posto.
presi
le strade dei "sobborghi" e, dopo una serie di labirinti, finalmente,
l'entrata delle grotte, mi era difronte. Inutile dire che tra me e uno
sportivo ci sono grandi differenze a partire dal fatto che non sono uno
sportivo. dunque, incominciava la vera impresa, che non era tanto
cercare ciò che cercavo, quanto tentare di arrivare vivo fin
dove dovevo arrivare. Nonostante la mia tendenza al mistico e al
surreale, sono un tipo scettico, dunque, sapevo in partenza che quella
spedizione sarebbe stata infruttuosa. Il mio scopo nella vita, era
sempre stato quello di dimostrare agli altri quanto noioso e privo di
fantasia fosse il mondo che ogni giorno calpestiamo con le suole delle
scarpe.
«maledette
grotte. levigate fino a scivolare sotto le dita»
Più m'inoltravo in quella buca stagnante, tentando
inutilmente di evitare scivoloni, più la luce del sole, si
stringeva dietro di me. Ma chiaramente, al posto dei libri, lo zaino
caricato alla spalla sinistra, era pieno di attrezzature e tuta
elastica. Sì, nuoto, e questo non fa cadere la teoria
dell'anti sportivo. nemmeno spiderman era un atleta. Ecco, io me la
cavo, insomma... faccio i ricci, sbatto polipi allo scoglio... a volte
li rigetto in mare per pietà... o perchè sono
troppo piccoli.. questa roba. roba da niente.
Accesi,
dunque, la torcia, e mi prese un colpo che l'anima aveva fatto
sali-scendi nella mia gola. «e che cazzo...!!!»
affannai, sospirai, mi appoggiai e mi fermai a riprendere un
pò di quel fiato che avevo perso e, magari, anche per
re-ingoiare parte dell'amina fuggiasca. «maledetti scherzi
del cavolo...!»
Già,
qualche idiota s'era divertito a mettere uno di quegli scheletri da
laboratorio di scienze, appoggiato alla roccia e, sicuramente basatosi
alla leggenda del posto, aveva modificato il sotto sostituendolo con la
riproduzione della carcassa di uno squalo. Scoppiai in un risolino che
non potei controllare e, dimenticando l'uomo pesce, proseguii
tranquillo. la torcia, intanto, aveva fatto un tuffo diretto al
pavimento e ivi si era spenta, probabilmente per la botta, dunque,
poteva rimanere lì dov'era caduta.
Mi fermai un istante, poi, qualche metro più avanti,
dimentico del fatto che la torcia, per colpa dello spavento, non era
più nelle mani, così, scrollai lo zaino dalla
spalla e vi scavai all'interno come un braccio meccanico nella terra,
alla ricerca spasmodica di una benedetta lampadina. La trovai. Sicuro
di scorgere a me difronte, uno spettacolo imperdibile, accesi la torcia
subaquea, rimettendo la sacca in spalla e, così fu: un
mucchio di muschio fradicio e verdastro, ricopriva le pareti rocciose
sulle quali, tra l'altro, ci avevo appoggiato la mano. In altre parole:
muco verdognolo nelle narici di un gigante; era questo quello che
sembrava, salvo qualche batterio vivo che ogni tanto camminava al
fianco del mio viso: Paguri.
Indubbiamente
entusiasmante come la campanella della prima ora scolastica, il
percorso a me davanti non faceva che infittirsi di viscidoso muschio di
mare finchè, un barlume, mi parve di vedere oltre una
sottospecie di alga marina appesa come lenzuola ad asciugare. Mai feci
scelta più sbagliata, quando mi venne la brillante idea di
scostarle senza guanti. «hm... che mongoloide» di
lì a poco, un prurito da manicomio pervase il dorso della
mano. sfioravo la follia quando, la dea bendata, decise che forse, la
sfortuna, per questa volta, poteva prendere una strada diversa dalla
mia: le luci del tramonto dividevano il cielo in due piani: violaceo e
celeste. Ma i miei occhi si spostarono ancora più in basso.
la baita raggiunta era più bella di quel che mi aspettassi..
non che mi aspettassi granchè. Ero circondato da rocce
chilometriche e sorgenti che, dalla temperatura che potevo avvertire
sulla pelle, dovevano essere freddi come il ghiaccio. «almeno
non ho fatto chilometri per niente.»
Strinsi
al volto il laccio di silicone della maschera, e un rumore sordo
seguì il mio ingresso nel fondale di quella sorgente che
tutt'altro era, salvo che fredda.
La
perfetta prigione per tutte quelle surreali ninfe acquatiche,
pensai. e intanto
raggiungevo sempre più difficilmente, il fondale oltre le
pinne.
Nel silenzio delle profondità di quel mare, accesi la
lampadina legata al capo, e mi segnai sul palmare il percorso da
seguire. Finalmente, dopo settimane di noiose lezioni collegiali,
incominciava per me, la caccia allo demolizione del mito delle
protettrici del mare.
Da grande demente quale sono,
dimenticai di avvertire la mia squadra, che avevo ore libere per un
immersione tranquilla, ecco spiegato il motivo della mia solitudine,
anche se non era di certo cosa rara scorgermi da solo nelle acque di
ogni luogo. Hmm... pesciotti lanterne,
molluschi, schifosi gamberetti pellicciosi... al solito. che noia. si
spreca tanta memoria digitale per sta roba che ripropone sempre la
stessa solfa... la prossima volta mi scarico un film porno.
Benchè io conosca d'aspetto ogni tipo di animale marino,
erano comunque a me estranei i nomi scientifici di tutti coloro che
abitano questo mondo azzurro, dunque appellavo ad ogni creatura un
nomignolo che mi era più facile ricordare.
Per
quanto si possa pensare che le acque limpide siano trasparenti, in
verità la trasparenza è tale fin dove il nostro
occhio riesce a vedere, e anche questa volta fui vittima dei suoi
inganni. Sfiorando il suolo, m'inoltrai per perlustrare meglio il
raggio che avrei, poi, visitato angolo per angolo, insieme alla mia
squadra, in cerca del solito "niente", quando, il secondo spavento
della giornata mi fece sgranare gli occhi e perder fiato, ma di sicuro
ne valse la pena. Non potevo crederci: a un palmo dal naso, avevo di
fronte a me quello che a pirati caduti in mare, avrebbe di sicuro fatto
rivoltare le ossa nelle loro tombe di sabbia. Ma pooorco.....woow.
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* stin Ellàda vuol dire "in Grecia",
per i curiosi. :)
** "ci vediamo in giro, amico!"
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NDA: Dunque, come al solito, ho voluto fare
qualcosa di strano come me. Principalmente vi scrivo per dirvi che,
essendo una storia al limite della realtà, non prendete per
vero nulla di quello che scrivo. Baci e grazie a chi
sceglierà la via della tortura, seguendomi.
Una
cosuccia ancora. ogni critica, negativa o positiva è sempre
gradita giacchè mi aiuta a comprendere cosa vi piace leggere
e cosa no!
Miao!
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