- Conversazione pacifica...? perché, quando mai io faccio casino? - domanda sfacciato guardando Kaiko oltre la spalla nonostante sapesse bene di essere un attaccabrighe maleducato. Ma quella volta poteva essere fiero di se, giacché ad alzare il polverone ci aveva pensato qualcun'altro. Non che lui non ne venisse fuori comunque vincitore, questo è un'altro conto.
- Fammi un dolce.. - poi mormora all'orecchio dell' amica. Arrossisce e sussulta appena Kaiko a quel sussurro all'orecchio, voltando appena il capo. - Potresti chiederlo più gentilmente! - Mugugna, poi, facendogli una linguaccia e voltandosi, per calmare quel batticuore, verso Ritsu* Mi spiace se questo gorilla ti sta tipo mettendo in imbarazzo.

"Il palmare mi cadde dalle mani, gli occhi erano fuori dalle orbite e la bocca era arrivata sul fondo del mare, posso garantirlo. La lingua era rasposa e la gola secca; il mio corpo paralizzato. Uno spavento può tante cose, e quello con il quale bruscamente mi imbattei, mi fu segnato addosso come una cicatrice sulla faccia."

La vendetta del Kid é un seguito de " il delitto della IIC" racconto tratto da "Il var sotto il mare" di Stefano Benni, ho voluto scriverlo per omaggiare l'autore e perché ero partecipante affezionata a questo personaggio. Spero piaccia agli amanti del genere e ai non. ;)
Il Kid viene avvelenato da Leopoldo detto Lollis. Motivazione: abbassava la media della classe e di conseguenza non avrebbero vinto. Dunque, servendosi della sua bravura nelle materie scolastiche, avvelena il ragazzo con l'aiuto della sua inseparabile stilografica e Priscilla Mapple, altro buon cervello, che provava simpatia per Carletto detto il Kid, smaschera l'assassino.
Buona lettura!

"Il compagno se ne stava ancora in silenzio e non si scostava di un millimetro dalla sua postazione. Ancora, il suo tono di voce era ignoto, e ancora, la curiosità, cresceva nel cuore di chi lo scrutava. Annoiato e demoralizzato, si assopì appena, l'antico, e così rimase. Le ore passavano e il silenzio era la manifestazione più rumorosa nell'intera stanza. Un bagliore, all'improvviso, illuminò le quattro mura, e il giovane compagno perse quell'oscura mascherina mangia luce, poi tonò: finalmente parlò. chiamava, chiamava e ancora chiamava..."

" - cos’hai, nobile Kaname? - disse, preoccupatosi vista l’espressione gravosa sul viso del nobile Kuran. E allora egli si confidò sapendo di poter contare sulla discrezione del compagno - mi sono rotto un unghia, maledetto Rido!
- Rido? E lui cosa diavolo c’entra? - geloso, sì scaldò.
- sì, è presagio... - lacrimò Kaname - quando le mie bellissime unghie decorate si spezzano vuol dire k sta arrivando zio...! - disse sconfortato."