Forbidden Love

di Gaggiolina92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricostruire ***
Capitolo 2: *** Lo Sconosciuto ***
Capitolo 3: *** Di Ritorno dalla Morte ***
Capitolo 4: *** Il Sapore dell'Amicizia ***



Capitolo 1
*** Ricostruire ***


- Capitolo 1 -

Ricostruire

La lunga battaglia che aveva interessato tutto il mondo magico era giunta al termine ormai da un paio di settimane ma la maggior parte degli studenti e dei volontari non aveva ancora lasciato il castello.
Purtroppo i danni erano stati davvero molti, quasi metà del castello era stato distrutto, i giardini erano pieni di macerie, persino la temibile Foresta Proibita era stata danneggiata, così tutti si stavano dando un gran da fare per ricostruire Hogwarts, in modo da renderla sicura per l'anno scolastico che doveva venire.

Il giovane Harry era stato molto occupato negli ultimi giorni, tutto il mondo magico voleva sapere come stava, cosa era successo nella foresta, cosa avesse visto nel Pensatoio e soprattutto come era stato uccidere il mago oscuro più potente al mondo persino ora, che tutto era finito, molti non pronunciavano ancora il suo nome, così non aveva avuto neanche un minuto da dedicare alla sua Hogwarts, la sua vera ed unica casa!
I suoi due amici di sempre invece si erano dati un gran da fare per aiutare a rimettere le cose al loro posto. Il rosso stava aiutando il mezzo-gigante Hagrid a ricostruire la sua capanna che era stata brutalmente abbattuta dai Mangiamorte, non era stato risparmiato nulla in cui giorni tristi, lo sapeva bene la dolce Hermione che aiutava Madama Chips a curare i malati, ormai era chiaro a tutti che fosse la strega più brillante della sua età, le bastava ascoltare e vedere come la donna eseguisse gli incanti curativi per riuscire ad emularla alla perfezione.

Quel giorno era stata incaricata di aiutare i pazienti che erano stati trasportati nelle serre di erbologia, erano tutte persone che erano state ferite gravemente ma, Madama Chips, aveva pensato che la ragazza se ne sarebbe potuta occupare tranquillamente da sola mentre lei finiva di aiutare gli studenti più giovani.
Entrando nella serra poté sentire il calore emanato dalle lampade sfiorarle la pelle e dopo poco tempo qualche goccia di sudore cominciò a solcarle la pelle ma non si diede per vita, cominciò lentamente ad aiutare i suoi pazienti, rimase sconcertata davanti a tutto quel dolore. C'erano persone che rischiavano addirittura l'amputazione dell'arto, era proprio vero che in guerra nessuno usciva indenne, tutti avevano perso qualcosa nella battaglia...
Dopo quasi un'ora di lavoro arrivò davanti ad una tenda bianca dietro la quale provenivano dei sinistri rantoli gutturali, la persona li dietro doveva essere davvero mal ridotta, stanca di tutto quell'orrore, fece un respiro profondo e scostò il soffice tessuto immacolato.
Rimase stupefatta.

C'era un uomo steso sul lettino, il suo viso era completamente ricoperto da bende, si potevano vedere solamente gli occhi e vi era uno spiraglio, all'altezza delle narici, per permettergli di respirare, le mani di quell'uomo portavano vistosi graffi e segni di bruciature. Lo sconosciuto la guardò intensamente, quegli occhi profondi, neri come la pece, le ricordavano tremendamente qualcuno, aveva già visto quell'uomo ma non riusciva a capire dove.
Scacciò dalla testa tutti i suoi pensieri, aveva un lavoro da compiere, doveva alleviare le sofferenze di quell'uomo!
Gli sorrise candidamente e si chinò su di lui per osservare meglio le ferite sulle mani.

«Buongiorno Signore!»
esclamò con dolcezza prendendo ad esaminare la mano sinistra
«non si preoccupi, avrò cura io di lei, vedrà che queste ustioni non le daranno più fastidio!»
Estrasse la bacchetta dalla tasca dei jeans e la agitò con sicurezza sulle ferite dello sconosciuto.
«Epismendo!»
Le ferite, causate dal fuoco, iniziarono a rimarginarsi molto lentamente ed un sorriso soddisfatto si dipinse sul volto di Hermione mentre la pelle di quell'uomo cominciava a riprendere il colorito originale, un bianco quasi perlato.
Sorridendo cordialmente lo aiutò a sedersi sul letto, lentamente gli sbottonò il camice bianco che era stato dato ai feriti più gravi e con una spugna bagnata cominciò a lavargli la schiena, una volta concluso passò a rinfrescargli il petto, resistette a stento dall'arrossire al contatto con quel fisico asciutto. Non era muscoloso come quello di Krum, il bulgaro giocatore di Quidditch che l'aveva accompagnata al Ballo del Ceppo durante il suo quarto anno a scuola, ma poteva comunque vedere gli addominali contrarsi.
Quando ebbe finito lo rivestì e lo aiutò a ricoricarsi.

«Tornerò da lei domani per il giro, chiederò a Madama Chips se devo cambiarle le bende!»
Detto questo si voltò per uscire dalla tenda quando sentì una stretta sul polso.
Incredula tornò a dare la schiena alla tenda per guardare verso il lettino.
La mano sinistra dell'uomo le cingeva il polso con forza, la ragazza non capiva, ma poteva vedere uno sguardo di sdegno ed indignazione dipingersi in quegli occhi color catrame.

«La..la prego..mi lasci andare..»
Sussurrò vagamente stordita per via della strana situazione, inoltre quello sguardo cupo la metteva davvero in soggezione..
«per favore Signore! Mi sta facendo male!»
Questa volta la sua voce assunse un tono più sicuro e finalmente l'uomo sciolse la stretta, sul polso di Hermione c'erano i segni rossi delle dita dello sconosciuto.
Rimase a guardarlo per qualche secondo impietrita dalla vista di quello sguardo cupo.
Poi riprese il suo cammino ed uscì a passi lunghi e decisi dalla serra.
Quando arrivò fuori si poggiò ad una siepe per riprendere fiato respirando profondamente.
Chi era quell'uomo? Perché era messo li in isolamento? Forse era pericoloso?
Un pensiero le balenò per la mente facendola fremere...

E se fosse un Mangiamorte?

 

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Angolo dell'autrice
Salve a tutti,
questa è la prima ff che scrivo su Harry Potter che non
coinvolga personaggi inventati per qualche GDR, ma è
da molto che voglio scrivere una storia sui miei personaggi
preferiti, ovvero Severus ed Hermione. Spero che non me ne
vogliate ma li ho sempre visti bene insieme..Se continuerete a
seguirmi avrete modo di entrare nella testa della nostra so tutto io
preferita per imbarcarvi anche voi in un lento e graduale cambiamento
psicologico che avverà grazie alle strane sensazioni che il professore più
odiato di tutta Hogwarts susciterà in lei.
Grazie di tutto :3
Consigli e critiche costruttive sono ben accette :D anzi mi fanno molto
piacere!

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Capitolo 2
*** Lo Sconosciuto ***


- Capitolo 2 -

Lo Sconosciuto

Dopo quello che era accaduto con lo sconosciuto Hermione non riusciva a chiudere occhio, continuava a pensare a quell'uomo e al segreto che nascondeva.
La prima cosa che avrebbe fatto l'indomani mattina sarebbe stata raggiungere Madama Chips e chiederle per quale motivo la testa di quell'uomo era completamente coperta da bende, si sarebbe offerta di cambiargliele e così avrebbe visto chi si nascondeva li sotto. Inoltre avrebbe guardato più accuratamente il suo avambraccio sinistro per vedere se sotto a tutte quelle cicatrici, ormai quasi del tutto guarite, si fosse nascosto quello che una volta era il Marchio Nero, il simbolo dei Mangiamorte, i fedeli servi di Lord Voldemort.
Dopotutto da quando lui era morto quel simbolo era svanito tramutandosi in una cicatrice sulla pelle dei suoi possessori quindi forse non era riuscita a notarlo subito dato che quell'uomo riportava numerosissime cicatrici.

Finalmente i primi raggi dell'alba si posarono sulle sue guance rosate, la ragazza si alzò senza far troppo rumore, accanto a lei dormiva beatamente una Ginny Weasley dalla chioma fulva scompigliata sul cuscino.
Hermione decise di cambiarsi gli abiti, la maglia di cotone rosa che aveva indossato era tutta incrostata di sangue e terra e lo stesso valeva per i jeans, ne prese altri dal baule e si rivestì velocemente. Per essere più pratica legò i suoi boccoli color del cioccolato in un'alta coda di cavallo che le dava un'aria più sbarazzina.
Velocemente uscì da quel che rimaneva del castello per raggiungere la tenda che era stata allestita come mensa per i volontari ed i feriti.
Una donna dalla folta chioma argentata stava masticando una fetta di pane bianco mentre sfogliava Il Cavillo, il giornale di Xenophilius Lovegood, il padre della sua amica Luna.
La giovane donna andrò al bancone prendendo una mela ed un vasetto di yogurt poi andò a sedersi difronte alla donna dai lineamenti appuntiti.
«Buongiorno Madama Chips!»
esclamò tentando di scartare il vasetto senza farsi schizzare addosso il contenuto al gusto di zucca.
«Oh buongiorno a te cara, sei mattiniera oggi! Pronta per la lunga giornata?»
chiese con un tono dolce e carezzevole, le ricordò Molly Weasley, sempre così affettuosa e gentile con lei ed Harry ma che ora soffriva terribilmente per la perdita di uno dei suoi figli, ucciso drammaticamente durante la battaglia.
Cercò di scacciare via la tristezza e si rivolse nuovamente alla donna.
«Assolutamente si Signora. Una sola cosa ho da chiederle..»
esitò un secondo per pesare al meglio le parole da usare
«riguarda i pazienti che mi ha assegnato ieri, nella serra di erbologia, chi è l'uomo fasciato?»
La donna sollevò lo sguardo dal giornale e penetrò Hermione, si poteva vedere benissimo la preoccupazione che iniziava a deformare i suoi lineamenti fini.
«Perché ti ha fatto del male?»
La ragazza scosse il capo.
«No, non mi ha fatto niente, anzi è stato molto docile, cosa non facile nelle sue condizioni. La mia è pura curiosità e mi chiedevo se fosse il caso di cambiargli le fasciature per lasciar respirare un po' la pelle..»
Madama Chips si alzò dal tavolo raccogliendo la sua copia de Il Cavillo e sorrise cortesemente alla ragazza.
«Signorina Granger, sa quel pover uomo ha sofferto molto, il suo viso era ricoperto completamente da ustioni e non bastano dei semplici incantesimi per curarlo, così ho applicato un unguento estratto dalla radice d'artemisia ma deve rimanere li per almeno dieci giorni altrimenti non avrà effetto!»
Hermione annuì lentamente, non poteva rischiare di lasciare che l'uomo rimanesse sfigurato solo per appagare la sua curiosità, avrebbe aspettato, dopotutto se Madama Chips parlava in questo modo di lui probabilmente non c'era nulla da temere.
«Grazie per i chiarimenti Signora, allora mi atterrò a quanto stabilito, mi scusi se le ho fatto perdere del tempo prezioso!»
L'infermiera dai capelli argentati fece un leggero segno del capo e poi uscì a passi leggeri dalla tenda, a breve si sarebbe dovuta far trovare in quello che rimaneva della Sala Grande per aiutare i suoi pazienti.
Anche Hermione decise che era meglio andare, avrebbe dovuto portare la colazione ai feriti e mettere le flebo a chi non poteva alimentarsi da solo, era stupita di vedere quante cose vi fossero in comune nella medicina tradizionale ed in quella magica.

Arrivò velocemente nelle serre e cominciò ad imboccare i pazienti che potevano alimentarsi da soli ed infine si recò nella tenda. Ebbe parecchia esitazione prima di spalancarla, avrebbe voluto Ronald li con lei. Improvvisamente le tornò alla mente quando l'aveva protetta da Tiger e Goyle nella stanza delle Necessità solamente pochi giorni fa, il rossore dipinse il suo viso candido, quando ripensò alle sue labbra carnose posate su quelle sottili di lei.
Bastava il solo pensare a Ron ad infonderle coraggio, così entrò.
L'uomo era sempre li, dopotutto dove sarebbe potuto andare in quelle condizioni? Quando la sentì entrare si voltò verso di lei penetrandola con lo sguardo, non aveva mai conosciuto nessuno con occhi così freddi.
«Buongiorno Signore! Spero abbia dormito bene, adesso le attaccherò la sacca così potrà ricevere il giusto nutrimento!»
Non ricevette alcuna risposta, così si avvicinò al suo braccio destro ed inserì il piccolo ago, si era sbagliata! C'era un abisso tra la scienza medica magica e quella babbana, quando gli aghi penetravano la carne rilasciavano una sostanza che donava quiete e tranquillità al paziente, rilassava i muscoli e placava il dolore, curativa ed anestetica allo stesso tempo.
Lasciò che il liquido scendesse lentamente e poi pensò alla notte scorsa.

Si devo farlo!

Si disse con coraggio.
Lentamente si avvicinò al braccio sinistro dell'uomo ed iniziò a sollevargli la manica, lui cominciò ad emettere dei versi gutturali che la fecero trasalire, ma cercò di mantenere la calma nel dare le dovute spiegazioni a quello sconosciuto.
«Stia tranquillo Signore, devo solo controllare che le sue cicatrici non si estendano fin sulla sua spalla..»
Incurante dei gemiti di dissenso sollevo la manica fu allora che l'uomo cominciò a divincolarsi, in un raptus di rabbia, follia o qualsivoglia emozione, la scaraventò a terra.
La ragazza strabuzzò gli occhi incredula trovandosi a contatto con il pavimento freddo e guardò l'uomo bendato sconcertata.
«Perché lo ha fatto...»
esitò prima di continuare
«ma quello..quello è...»
si portò le mani alla bocca, divincolandosi lo sconosciuto aveva lasciato che il suo avambraccio sinistro si scoprisse e li, come marchiata a fuoco, vi era una cicatrice insolita, diversa dalle altre, era quello che rimaneva del Marchio Nero!
L'uomo si rizzò sul letto guardandola con gli occhi sgranati.
Lentamente si portò le mani al volto e cominciò a strappare via le fasciature in un raptus rabbioso.
La ragazza voleva gridargli di fermarsi, di lasciare stare, che le dispiaceva dopotutto quel marchio non significava più niente ormai, se Madama Chips non l'aveva avvertita di un qualche pericolo significava che quell'uomo era innocuo..eppure la voce non accennava ad uscire dalle sue labbra spalancate, rimaneva li attonita ad osservare atterrita quello sconosciuto che con foga si stava strappando le bende.
Non poteva crederci.
Sotto quelle bende c'era lui...l'uomo che doveva essere morto, l'uomo che aveva permesso ad Harry di sconfiggere il Signore Oscuro, il Serpeverde morto da Grifondoro..Severus Piton.

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Capitolo 3
*** Di Ritorno dalla Morte ***


 

- Capitolo 3-

Di Ritorno dalla Morte

Hermione era incredula, lui non poteva essere li, era morto proprio sotto i loro occhi eppure..
Severus Piton era seduto sul letto coperto da un sottile lenzuolo bianco, qualche lembo di garza ancora aggrovigliato tra i capelli neri, ansimava profondamente, ansimi di rabbia mentre la squadrava con la morte negli occhi.
La ragazza si fece coraggio e lentamente cercò di alzarsi, non riusciva a distogliere lo sguardo da quell'uomo tornato dagli inferi.
Lui, d'altro canto, la fissava intensamente, quasi volesse incenerirla con lo sguardo ed Hermione era sicura che potesse tanto era penetrante quello sguardo buio.
Quando il suo respiro diminuì un ghigno sprezzante si dipinse sul suo volte emaciato.
«Stupita di vedermi Granger?!»
Chiese divertito, per quanto potesse suonare divertita la voce di Severus Piton.
La ragazza rimase a fissarlo incapace di dire qualcosa.
«La Signorina Granger senza parole...strano per un'insopportabile so-tutto-io!»
A quel punto Hermione si fece coraggio, non poteva essere altrimenti, non c'erano dubbi era lui, era proprio Severus Piton, con la sua voce cupa ed il ghigno irritante.
«Lei..noi..la credevamo morto!»
esclamò infine, incapace di comporre una frase più profonda di quella.
Come poteva un uomo tornare dall'aldilà?! Persino il secondo fratello Peverell aveva irrimediabilmente fallito, e così anche Voldemort nonostante si fosse circondato degli Horcrux che tanto lo facevano sentire invincibile.
Piton gettò le gambe giù dal letto e iniziò a tastarsi il viso con la mano sinistra, le guance erano solcate da profonde cicatrici, risaltavano persino più del naso adunco.
«Mi dispiace dare questa brutta notizia a te e a quegli idioti dei tuoi amici Granger, sono qui come puoi constatare tu stessa, vivo e vegeto!»
Non aveva certo perso l'arroganza e poi come poteva rivolgersi a lei in quel modo dopo tutto quello che stava facendo per lui? Osava rivolgersi così anche contro Harry, proprio Harry che aveva salvato l'intero mondo magico riparando agli errori che uomini come lui avevano fatto alleandosi con il Mago Oscuro più potente di tutti i tempi. Ora era davvero irritata.
«Non dovrebbe parlare così di Harry Potter professore!»
L'uomo emise uno strano verso che assomigliava vagamente ad una risata.
«E perché mai?! Ciò che ha fatto non cambia ciò che è! E non intendo discutere ulteriormente di questo con una delle sue fan più accanite.»
Hermione arrossì vistosamente, quell'uomo era un vero impertinente. Comunque c'erano miliardi di cose che voleva sapere da lui, come aveva fatto a salvarsi dopo che Nagini l'aveva azzannato alla gola? Perché aveva sentito il desiderio di nascondere il volto? Perché non si era rivelato prima?
«So cosa sta frullando in quel tuo cervello da ficcanaso Granger! Ebbene vuoi sapere come ho fatto a salvarmi vero? No, non è necessario che tu risponda, so che è così e basta!»
La ragazza dovette trattenersi dal ribattere stizzita, nonostante gli ultimi avvenimenti era evidente che non avesse smesso di odiarla, eppure pensava che dopo tutto quello che Harry gli aveva raccontato di lui sarebbe riuscita a vederlo in modo diverso, ma evidentemente non era affatto così!
«Vedi mia cara Granger, quando tu ed i tuoi sciocchi amici ve ne siete andati lasciandomi li a morire Fanny è entrata da una finestra e mi ha guarito con il suo pianto. Purtroppo non ho potuto fare ritorno al Castello per darvi una bella lezione perché degli stupidi Ghermidori hanno deciso di sfogare la loro frustrazione sulla mia pelle!»
Esclamò mostrando le cicatrici sulle braccia, poi si soffermò a guardarla negli occhi.
«Ti stai chiedendo dove sono ora? Beh..ho fatto in modo che non possano raccontare a nessuno questa storia..»
Li aveva uccisi.
Hermione provò un forte senso di disgusto per quell'uomo, eppure doveva sapere dopo sette anni di che pasta era fatto Severus Piton. Un uomo capace di provare un sentimento così forte come l'amore che aveva per Lily Potter ma anche capace di commettere atti così violenti e sconsiderati.
Scrollò il capo tristemente.
«Non mi importa della tua approvazione Granger.»
concluse infine alzandosi.
Prese lo specchio che aveva sul comodino ed iniziò ad esaminarsi le ferite sul viso, ferite profonde, segni inequivocabili della lotta tra Bene e Male che si era consumata ad Hogwarts.
La ragazza si avvicinò a lui senza dire una parola e prese la spugna con la quale il giorno prima gli aveva lavato la schiena ed il petto e la imbevette in un po' di latte di papavero.
La porse all'uomo.
«La prenda..le allevierà il dolore»
Si voltò repentino e le prese la spugna dalle mani guardandola con superiorità.
«Non ho bisogno che mi elenchi le proprietà del latte di papavero Granger, anche se ti è difficile tenere a freno la lingua.»
Dopo averla, nuovamente, insultata cominciò a massaggiarsi il viso con la spugna assicurandosi con attenzione che le ferite assorbissero l'unguento miracoloso.
Hermione non poté far altro che osservarlo mentre compiva la meticolosa operazione, poi le venne in mente una domanda, l'unica cosa che lui non le aveva detto.
«Perché ha sentito il bisogno di nascondersi? Ha dato ordine a Madama Chips di non rivelare la sua identità vero? Per questo si è inventata una storia assurda quando le ho chiesto se potevo cambiarle le bende..»
L'uomo si voltò nuovamente per guardarla, scrollò il capo visibilmente irritato.
«Vedo che non riesci a frenare la tua insopportabile curiosità Signorina Ficcanaso, vedi dato che nessuno eccetto il tuo amico Potter sapeva dei miei ricordi..come pensi che avrebbero reagito gli altri vedendomi? Dopo aver seppellito i loro morti, uccisi da gente con il mio stesso marchio? Madama Chips non poteva rifiutarmi il suo aiuto per via del suo giuramento.»
Che stupida era stata, a questo non aveva pensato. Dopotutto era solo in questi giorni che Harry aveva cominciato a rivelare la verità riguardo a cosa era accaduto quella notte.
Sicuramente chiunque avesse incrociato Severus Piton non avrebbe esitato a condannarlo a morte per i crimini commessi da quelli come lui.
«Ma ora non deve più nascondersi! Tutti sanno che la vittoria è stata possibile solo grazie a lei, tutti sanno del suo amore per Lily Potter tu..»
La voce rabbiosa dell'uomo la interruppe bruscamente.
«NON AZZARDARTI A PRONUNCIARE QUEL NOME GRANGER!! SPARISCI DI QUI!!»
La ragazza indietreggiò spaesata.
«ma..ma io..»
«SPARISCI!!!»

Tuonò Piton iracondo.
Hermione si precipitò fuori dalla tenda correndo, senza voltarsi indietro, senza pensarci due volte. Quello che era accaduto li era qualcosa di incredibilmente sconfortante, qualcosa di incredibile, nessuno le avrebbe creduto se avesse raccontato che Severus Piton era ancora vivo.
Non capiva il perché di quella reazione, dopotutto aveva cercato di fargli capire che ora chiunque avesse ascoltato la sua storia lo apprezzava eppure lui aveva colto le sue parole con disprezzo e rabbia profondi, così profondi da farla tremare.
Doveva parlarne con qualcuno!
Non poteva mantenere questo segreto però Harry era lontano, chissà dove, con il nuovo Ministro della Magia per discutere della battaglia rilasciando gli ultimi dettagli ai giornali, Ron era troppo impegnato ad aiutare Hagrid per essere disturbato, Luna era sicuramente intenta a preparare il pranzo con Cho e Neville, l'unica a cui poteva rivolgersi era Ginny, che si stava occupando di sorvegliare i bambini che le famiglie che erano giunte al castello per dare una mano nella ricostruzione si erano portati appresso.
Si, Ginny era l'unica che poteva aiutarla.

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Capitolo 4
*** Il Sapore dell'Amicizia ***


- Capitolo 4-

Il Sapore dell'amicizia

A passo svelto, la ragazza dai capelli color del cioccolato, arrivò nella zona adiacente al campo da Quidditch, lo sport più famoso nel Mondo Magico.
Si guardò intorno cercando di scorgere l'amica tra la miriade di bambini urlanti che scorrazzavano nella zona ma niente, di Ginny non vi era alcuna traccia!
Eppure sarebbe dovuta essere li!Improvvisamente sentì una folata di vento alzarle i capelli, si voltò di scatto.
Ginny Weasley era proprio li, a cavallo del suo manico di scopa, che la guardava divertita con i lunghi capelli rossi aggrovigliati.
«Hey Hermione! Ti ho spaventata?»
La ragazza si riavviò i capelli scendendo dalla scopa e posò una mano sulla spalla dell'amica che pareva alquanto sconcertata.
«Hey..Hermione?!»
Improvvisamente Hermione scoppiò in una risata frenetica.
«Ginny Weasley sei pazza?!? Mi hai fatto prendere un colpo!!»
Tuonò tra le risate e così anche la rossa dovette cedere a quell'insolita allegria. Quando le giovani si furono calmate, la più giovane degli Weasley, sorrise candidamente all'amica, sicuramente doveva aver una buona motivazione per piantare in asso il nuovo lavoro a cui teneva tanto e venire a cercarla con tanta fretta, eh si, l'aveva vista arrivare mentre solcava i cieli con la sua Nimbus 2001 mentre la ragazza camminava con passo deciso.
«Non volevo Herm, scusami! Piuttosto...»
Fece una breve pausa inclinando la testa come un gufetto per guardarla negli occhi con sguardo inquisitore.
«Dimmi...cosa ti porta qui?»
La Granger abbasso un secondo lo sguardo, aveva una tremenda voglia di raccontarle tutto, di renderla partecipe di quello che stava accadendo però non avrebbe saputo da che parte cominciare, inoltre se lei ne avesse parlato con Ronald sicuramente lui avrebbe reagito nel modo sbagliato, non si fidava ancora di Piton nonostante tutto.
E allora perché era arrivata fin li se poi non aveva il coraggio di confidarsi con la sua migliore amica, sua sorella? E soprattutto, perché il nome di Piton aleggiava nella sua mente come se fosse il più proibito dei segreti?
«Niente di particolare Ginny, avevo solo voglia di prendere una boccata d'aria, sai il lavoro li nel campo è davvero estenuante..»
La rossa annui silenziosamente.
Poi sorrise all'amica cercando di infonderle coraggio.
«Vedrai che riuscirai in tutto Herm, dopotutto sei la migliore, lo sei sempre stata!»
Con dolcezza strinse le sue mani su quelle della ragazza, ad Hermione parve di rimpicciolirsi in quel momento, aveva mentito a Ginny e non aveva alcuna intenzione di cambiare idea al riguardo.
«Avete tutti una così alta opinione di me...»
sussurrò scrollando lievemente il capo.
Vedendo lo sconforto nei suoi occhi Ginny Weasley la strinse in un tenero abbraccio.
«E facciamo bene sai? Tu sei una donna coraggiosa ed una potentissima Strega, non devi pentirti di nulla Hermione per noi rimarrai sempre la strega più brillante della tua età!»
Hermione si sciolse dall'abbraccio guardando la ragazza, aveva bisogno di sentirsi rassicurare in quel momento, tutte le sue incertezze svanirono spazzate via dalle forti braccia di Ginny Weasley ed un tenue tepore invase il suo corpo allontanando il gelo dal suo cuore.

«Grazie Ginny..come farei senza ti te?»
La rossa rise e diede una pacca sulla spalla ad Hermione.
«Grazie di tutto davvero Ginny, ora vado! Devo tornare al tuo lavoro e lasciarti al tuo.»
Ginny le diede un buffetto sulla fronte, era sempre molto materna con lei, caratteristica che con il tempo aveva preso da Molly Weasley. Dopo la morte di Fred entrambe avevano tenuto alto il morale della famiglia Weasley, sicuramente se non ci fossero state Molly e Ginny, George e Ron non sarebbero mai riusciti ad andare avanti, erano davvero due donne speciali.
«Ciao Herm.. e un'ultima cosa..»
Hermione, che già si era voltata con il sorriso sul volto per tornare al campo, ebbe una lieve rotazione verso l'amica.
«Dimmi!»
Ginny sorrise nuovamente e la sua faccia, in quel momento, le ricordò terribilmente quella dei gemelli Weasley, dato che una smorfietta di curiosità, ironia e furbizia andò a trasfigurarle il volto.
«...quando vorrai dirmi il vero motivo per cui sei venuta qui oggi, sarò ancora qui ad aspettarti.»
Così dicendo saltò a cavallo della sua scopa sfrecciando verso il cielo e lasciando Hermione di stucco.
Ginny Weasley era davvero una ragazza ricca di sorprese.

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Spazio dell'autrice.
Scusatemi, lo so, questo capitolo non è per niente interessante ne bello,
appena riuscirò troverò il tempo di modificarlo e di renderlo un pò più "attizzante",
mi rendo conto di dover migliorare sia nei dialoghi che nelle descrizioni, spero di
farcela con le vostre critiche e consigli (che attendo con ansia)!
Inoltre scusatemi per l'attesa lunghissima ma ahimè! Gli esami mi stanno uccidendo!

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