Villa Giulia di Wendy_BluHand (/viewuser.php?uid=142677)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Il dipinto. ***
Capitolo 3: *** 2. Giulia Hana Larma ***
Capitolo 4: *** 3. Padre Chikafusa e l'incontro notturno ***
Capitolo 5: *** 4. Watashi wa Daiki desu ***
Capitolo 6: *** 5. La verità. Tutta la verità. ***
Capitolo 7: *** 6. Giulia's diary I ***
Capitolo 8: *** 7. Giulia's diary II ***
Capitolo 9: *** 8. Tra scaffali e nomi criptati ***
Capitolo 10: *** 9. Visita indesiderata ***
Capitolo 11: *** 10. Who can help us? Dr. Van Helsing? Neither. ***
Capitolo 12: *** 11. Il momento giusto e l'uomo giusto ***
Capitolo 13: *** 12. Diversivo ***
Capitolo 14: *** 13. Nella torre ***
Capitolo 15: *** 14. La casa color melograno ***
Capitolo 16: *** 15. La fine di tutto ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Villa
Giulia
Prologo
Naruto
Uzumaki aveva deciso di
trascorrere l'estate in quella grande villa. In fondo era un regalo,
perchè non avrebbe dovuto usufruirne?
Il
4 luglio si era trasferito lì e
mentre riordinava i libri, su cui avrebbe dovuto studiare, pensava
che non avrebbe fatto l'ultimo esame della sessione estiva. Naruto
studiava grafica anche se studiare non faceva per lui. Aveva promesso
ai suoi genitori che ci avrebbe provato almeno con qualcosa che gli
piaceva. Ce l'avrebbe messa davvero tutta e se proprio la cosa non
fosse andata in porto, si sarebbe trovato un lavoro. A scuola era
sempre stato una testa calda, conosceva a memoria l'ufficio del
preside per tutte le volte che ci era stato e non aveva mai studiato
molto. S'impegnava un pò solo a fine anno per raggiungere la
sufficienza.
Mentre
ripensava ai tempi della scuola
superiore, un libro gli scivolò dalle mani e cadde sul
pavimento
aperto. Mentre si chinava per raccoglierlo vide una foto spuntare
fuori dalle pagine. La prese tra le mani. La foto raffigurava la sua
classe al completo in gita dell'ultimo anno. Riconobbe tanti volti
familiari. Gli unici con cui era ancora in contatto erano Sasuke
Uchiha, il suo migliore amico, e Sakura Haruno. Si conoscevano dalle
elementari, da allora non si erano più divisi.
Erano
passati già cinque anni da
quando la scuola era finita. Naruto sospirò. Ripose la foto
nel
libro e la richiuse con uno scatto.
Si
guardò intorno. La villa era molto
bella ma la domanda che gli sorgeva spontanea ora era: che diavolo
avrebbe fatto tutta l'estate lì da solo? In una casa
così grande.
Poi, riguardando il libro ebbe un lampo di genio...perchè
non
organizzare una rimpatriata con i compagni del liceo? Sarebbe stato
divertente. Sorrise soddisfatto e corse a chiamare Sasuke e Sakura
per dire loro la sua nuova trovata.
A
volte era così intelligente che si
sarebbe baciato da solo.
Afferrò
il cellulare, quella casa era
così vecchia che non aveva nemmeno il telefono fisso, e
digitò il
numero che ormai sapeva a memoria. Sempre lo stesso da cinque anni
ormai. Lasciò che il telefono squillasse a lungo e poi
finalmente
qualcuno si decise a rispondere.
-Pronto? -
-Ehilà Sasuke! Come va? - chiese Naruto euforico.
-Ah, sei solo tu. - borbottò il giovane dall'atra
parte della cornetta.
-Su, su! Non fare il timidone, tanto lo so che ti manco da
morire. - replicò il biondo con un ghigno.
-Naruto, l'unica cosa che mi manca è il silenzio
che c'era in casa mia prima che tu facessi squillare il telefono per
dieci minuti. - ribattè cinico l'amico.
-Vorrai dire casa nostra. -
puntualizzò Naruto.
Si,
perchè Naruto e Sasuke abitavano
nella stessa casa. Si erano affittati insieme un piccolo
appartamento.
-Che diavolo vuoi? - chisese l'Uchiha seccato, ignorando
l'affermazione del suo amico fatta poco prima.
-Indovina dove sono? - chiese l'altro con un sorriso
sornione.
-Non me ne frega un cazzo di dove ti trovi.-
bofonchiò il moro.
-Quanto sei antipatico! Tanto lo sai già dove
sono! - gongolò l'Uzumaki.
-Naruto ti avverto, sto per chiuderti il telefono in faccia.
- ringhiò il suo migliore amico.
-E va bene, va bene. Sono a Villa Giulia e qui è
così grande...- disse Naruto strusciando un piede a terra.
- ...e poi sono tutto solo, e non è divertente
stare soli...e....- continuò prendendo a torturare la
maniglia di una finestra.
-...-
-E quindi, pensavo che-
-Cavolo Naruto! Ti vuoi decidere a parlare? - lo interruppe
innervosita una voce femminile dall'altra parte del telefono.
-Eh?? Sakura-chan? Ma che diavolo fai a casa di Sasuke,
cioè a casa nostra? - chiese il biondo stupito.
-Sono rimasta a pranzo qui. Ino oggi non c'è e
visto che eravamo entrambi soli, sono venuta qui. - rispose la ragazza.
-Ehi, Sasuke! Perchè non me l'avevi detto che
c'era Sakura con te? - chiese il ragazzo imbronciato.
-Perchè non è di rilevante importanza
che tu lo sappia. E ora spicciati a parlare, baka! - sbottò
il moro palesemente seccato.
-Niente. Ho pensato di fare una rimpatriata con i nostri
compagni del liceo, qui a villa Giulia. E volevo che voi due foste i
primi a saperlo e a essere invitati. - spiegò Naruto.
-Essere invitati? Naruto, abitiamo insieme. Cosa
c'è di eccitante nel passare anche le vacanze sotto lo
stesso tetto?! Declino l'offerta. Anzi, se resti in quella casa fino
alle vacanze di Natale va ancora meglio. - rispose Sasuke perentorio e
con una vena di acidità.
-Ma Sasuke, sei uno stronzo! - esclamò inviperito
il biondo.
-Sasuke! Dammi qua! - avvertì la voce di Sakura
in lontananza – Naruto? Secondo me come idea non è
male. Anzi, possiamo provare! Fai un giro di telefonate così
vediamo quante persone siamo. - disse l'amica con una nota di allegria
nella voce, dopo aver effettivamente strappato il telefono dalle mani
di Sasuke.
-Sakura-chan! Sei la migliore! - esultò Naruto.
-Richiamami e fammi sapere poi! - cinguettò
l'amica.
-Sakura spostati! Mi stai schiacciando! - sbottò
in lontananza la voce di Sasuke.
-Ok, ho capito! Ci sentiamo dopo! - disse Naruto, chiudendo
la chiamata con un sorriso.
I
suoi amici erano sempre gli stessi o
quasi. Sasuke gli voleva bene, anche se aveva uno strano modo di
dimostrarglielo e Sakura era Sakura. Punto.
Si
affacciò dal balcone di Villa
Giulia. Il sole stava tramontando e gli innumerevoli alberi
dell'immenso giardino si erano colorati di rosso. Avvertiva una
strana sensazione, c'era qualcosa nell'aria. Si sentiva elettrizzato.
Naruto si scompigliò i capelli e decise di rientrare in
casa, pronto
per iniziare il lungo giro di telefonate.
*Angolo di Natsumi213* Salve a
tutti!! :) Questa è una delle mie prime Fanfiction su
Naruto! Spero vivamente che possa piacere! Nonostante contenga elementi
soprannaturali, cercherò di scrivere la storia in una
maniera più soft! Non è un vero e proprio genere
horror come quello che si vede nei film per intenderci, è
più "romanzato"! :)
Ho attraversato un lungo periodo in cui non ho scritto,
causa scuola. Ma ora sono tornata e cercherò di scrivere
tanto e di fare del mio meglio. Ne approfitto per scusarmi nuovamente
per l'altra mia storia, ancora non completa. Continuerò
anche quella! :)
Comunque, questo è soltanto il prologo! ^^ Se
tutto va bene, cercherò di pubblicare il primo capitolo in
questi giorni!
Spero che qualcuno legga il prologo e magari mi faccia
sapere cosa ne pensa con una recensione. Anche se la vera
storia inizia dal primo capitolo! ^^ Spero che leggerete e recensirete
ugualmente!! ^^
Grazie! :*
A presto! ^^
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Capitolo 2 *** 1. Il dipinto. ***
1. Il
dipinto.
Sasuke
non riusciva proprio
a capire perchè diavolo si stesse infilando i pantaloni
quella
mattina e si stesse dirigendo verso la villa ereditata da quel baka
di Naruto. Davvero, non riusciva a darsi una risposta. Avrebbe
preferito restare a marcire da solo in casa per tutta l'estate
piuttosto che passare due settimane con quei
decerebrati dei
suoi compagni del liceo. Era già abbastanza dover sopportare
Naruto
tutti i santi giorni. Evidentemente qualcuno lassù non
doveva
pensarla come lui, visto che aveva deciso di fargli passare quindici
giorni d'inferno con gente che vedeva raramente e che sicuramente non
moriva dalla voglia di rivedere. Riusciva quasi a sentirlo il caos
che si sarebbe creato in quella villa. Naruto, Kiba e Rock Lee
avrebbero fatto così tanto rumore e baldoria che i muri, in
piedi da
300 anni, sarebbero venuti giù come panna montata. Mentre
lui
avrebbe voluto ucciderli tutti e tre e trucidarli senza remore. Per
non parlare di Ino, la coinquilina di Sakura, avrebbe schiamazzato
con la suddetta per tutto il tempo dando ordini a quel pigro di
Shikamaru. I due stavano insieme da molto tempo e francamente Sasuke
non sapeva come facesse quell'uomo. Sakura gli rispondeva sempre che
lui non poteva capire. Decise che era meglio alzarsi e non pensarci o
avrebbe preso il primo volo per Cuba, fuggendo da lì.
**
Naruto
aveva contattato
tutti i suoi compagni del liceo ma ovviamente non tutti sarebbero
stati presenti. Chi per un motivo e chi per un altro, non potevano
unirsi a loro. L'importante però era che quelli con cui
aveva legato
di più ci sarebbero stati. Erano abbastanza persone per una
rimpatriata. C'erano Kiba, Rock Lee, Tenten, Neji, Hinata, Ino,
Shikamaru e ovviamente Sasuke e Sakura. A Naruto andava bene
così.
Aveva voglia di rivederli tutti. Mentre il ragazzo pensava queste
cose era ancora avvolto dal tepore del sonno, sdraiato su un letto a
una piazza e mezza con un piede che penzolava fuori. Stava quasi per
riaddormentarsi con un sorriso ebete stampato sul volto quando
sentì
la chiappa destra vibrare. Scattò come una molla e si mise
seduto
per poi verificare con un cipiglio di fastidio che era il suo
cellulare a vibrare. Ci volle un minuto buono prima che mettesse a
fuoco e leggesse il nome di Shikamaru scritto a chiari caratteri.
Rispose.
-
Pronto?- disse cercando di reprimere uno sbadiglio.
-
Naruto? Sono Shikamaru. - la voce dell'amico sembrava seccata come al
solito. Naruto sorrise.
-
Senti, io ed Ino siamo davanti il cancello di Villa Giulia, vieni ad
aprirci. - aggiunse il giovane.
Naruto
strabuzzò e gli
occhi e gettò un'occhiata al piccolo orologio, posizionato
sul
mobile in mogano, che segnava le unidici del mattino. Si era
decisamente svegliato tardi e la cosa peggiore è che fosse
praticamente in mutande. Si alzò di scatto e
bofonchiò:
Il
ragazzo s'infilò una
tuta alla velocità della luce, scese tutte le rampe di scale
della
casa e uscì fuori correndo giù per la discesa.
Vide Ino e Shikamaru
di fronte al cancello con i trolley affianco.
- Era
ora! - esclamò Ino mentre Naruto faceva scattare via i
lucchetti che tenevano unite le due ante del massiccio cancello.
-
Possibile che questo luogo non abbia un citofono? - chiese sempre
l'amica con un cipiglio infastidito.
-
No,Ino! É una vecchia villa del 1750! Cosa ti aspetti?! -
ribattè Naruto senza potere evitare di sorridere a trentadue
denti. Battè una pacca sulla spalla di Shikamaru e li
invitò ad entrare.
Ino
era la coinquilina di Sakura, quindi la vedeva abbastanza spesso dato
che Sakura frequentava casa sua e di Sasuke e viceversa ma non poteva
dire lo stesso per Shikamaru. Non lo vedeva all'incirca da un mesetto
buono, nonostante fosse il ragazzo della bionda. Questo
perchè Shikamaru era stato in erasmus per nove mesi in Corea
e fra una cosa e l'altra era stato difficile incontrarsi.
-
Allora Shika, com'è andata?- chiese il biondo pimpante.
-
Abbastanza bene, una seccatura per quanto riguarda il viaggio in aereo
e il tragitto da Incheon a Seoul ma per il resto tutto a posto. -
rispose quello con le mani in tasca.
- Non
stare sempre a lagnarti, fossi potuta andarci io!- esclamò
Ino – Wow Naruto! Questa casa è uno spettacolo!-
aggiunse in seguito guardandosi intorno.
-
Bella vero? Dai, venite che vi mostro le vostre stanze.- disse il
biondo, conducendoli al piano superiore.
Verso
mezzogiorno il resto
degli invitati cominciarono ad arrivare. Primi fra tutti Kiba e
Hinata, seguiti da Neji con Tenten e ovviamente Rock Lee. Sakura e
Sasuke arrivarono per ultimi, insieme.
-
Come mai ci avete messo tanto? - chiese Naruto sospettoso.
-
Colpa mia! Non trovavo più le mie chiavi di casa! Ino era
già andata via quindi dovevo chiudere io a chiave.- rispose
Sakura sedendosi fra loro due.
Il
biondo sospettava da un
po' di tempo a quella parte che i due se la intendessero. Non aveva
mai chiesto niente a Sasuke su ciò che realmente provasse
per
l'amica anche perchè il moro avrebbe smentito tutto.
Pranzarono
tranquillamente tutti insieme ridendo, scherzando e ricordando i
tempi del liceo. Quella sera decisero che sarebbero andati a cena in
un ristorante nelle vicinanze della villa, li avrebbe guidati Naruto.
Il biondo voleva assolutamente festeggiare la rimpatriata. Verso le
otto ognuno si ritirò nella propria stanza per darsi una
sciacquata
e cambiarsi d'abito.
-
N-Naruto? - lo chiamò timidamente Hinata.
-
Dimmi tutto Hinata! - disse quello.
La
ragazza gli rivolse un
sorriso timido e disse: - No, è che...non mi hai ancora
mostrato la
mia stanza!- .
-
Oddio! Scusa! Vieni, te la mostro subito! - ribattè il
biondo, afferrando la valigia di Hinata, effettivamente ancora
posizionata in un salotto lì affianco e iniziarono a salire
le scale.
-
Potevi dirmelo prima! - esclamò il ragazzo con un grande
sorriso lucente.
- Era
già ora di pranzo, non volevo disturbare! -
mormorò Hinata.
-
Tranquilla! Tu non disturbi mai! - replicò il giovane.
La
povera ragazza dagli
occhi perlacei avvertì il viso avvampare e
abbassò lo sguardo,
sperando che lui non se ne accorgesse. Arrivarono all'ultimo piano.
Un corridoio lungo che contava lungo la parete all'incirca quattro
porte. Quella di Hinata era l'ultima. Naruto l'aprì e
portò dentro
la valigia.
- Spero ti troverai bene. Purtroppo la casa è vecchia e le
stanze dell'ultimo piano non sono molto grandi.- disse Naruto,
scostando le tende e aprendo la finestra, l'unica della stanza.
- No, non ti preoccupare. Starò bene. - rispose l'amica con
un sorriso.
Si
guardò intorno,
effettivamente la camera non era particolarmente grande e neanche
molto illuminata. Le pareti erano di un rosso cupo. Il letto era
accostato sulla destra ed era a una piazza e mezza. Le coperte erano
giallo ocra e ai piedi della testata c'era un baule color mogano.
Sulla parete di fronte c'era l'unico armadio della stanza, mogano
anche quello. Hinata non avrebbe avuto nulla da ridire se non fosse
stato per un quadro, appeso accanto alla finestra.
Non
appena lo vide, sbarrò
gli occhi e un brivido le percorse tutta la schiena. Fece qualche
passo indietro, sfiorando per sbaglio la mano di Naruto.
- Stai bene? - le chiese il ragazzo con una nota di preoccupazione
nella voce.
- S-si. É solo che quel quadro...- mormorò Hinata
in risposta, lanciando un'occhiata spaventata alla parete di fronte a
loro.
Il
biondo si avvicinò al
quadro e lo scrutò per un attimo. Incorniciato da una
cornice dorata
c'era il volto di una bruttissima vecchia. I suoi occhi erano piccoli
e neri ed esprimevano una certa cattiveria che sembrava trapelare
dalla tela. I capelli bianchi erano tirati su da uno chignon. Il viso
era una rete di rughe ma la cosa più brutta era la bocca, se
così
poteva essere definita. Sembrava più uno squarcio deforme,
trasversale che lasciava scoperti degli orribili denti aguzzi.
Anche
Naruto indietreggiò,
sembrava quasi non riuscire a staccare gli occhi dalla tela. La prima
volta che che era entrato in quella stanza, non aveva notato il
quadro.
- Effettivamente è brutta forte! - esclamò il
biondo, voltandosi verso Hinata.
La
ragazza sembrava
leggermente scossa, era rimasta impalata al centro della camera, non
aveva mosso un muscolo. La cosa preoccupò un po' Naruto che
dolcemente le chiese:
-Vuoi che lo porti fuori dalla stanza? - .
Hinata
annuì e mormorò un
ringraziamento. D'altronde, chi è che avrebbe dormito con
quell'orrendo dipinto che ti fissava?! Nessuno.
Il
giovane fece per
sollevare il quadro ma si rivelò inaspettatamente pesante.
La
fortuna volle che in quel momento uscisse dalla sua stanza Rock Lee,
che stava proprio affianco a quella di Hinata.
- Ehi, Lee! Puoi aiutarmi un attimo con questo quadro? - chiese Naruto.
- Certo, arrivo subito! - rispose il ragazzo dal caschetto moro.
Rock
Lee era un giovane
allenatore di arti marziali, quindi la forza non doveva mancargli.
Riuscirono a sollevare insieme la tela e la portarono in corridoio,
dove l'appesero alla parete.
- Inquietante la signora. - disse Rock Lee con un sorriso –
effettivamente neanche io dormirei in quella stanza con un quadro del
genere. - .
- Lee stai sanguinando!- esclamò ad un tratto Naruto,
guardando le mani dell'altro.
Il moro
si guardò i palmi
delle mani e notò che c'era sangue su entrambi.
-Forse ti sei tagliato.- mormorò Hinata una volta che tutti
e tre entrarono in bagno.
-Può darsi! Magari è stata qualche scheggia. -
replicò Lee sciacquando le mani sotto l'acqua.
La
ragazza prese il
disinfettante e quando si avvicinò a Rock Lee, vide qualcosa
di
rosso anche sulle mani di Naruto. Inspiegabilmente avvertì
un senso
di malessere alla bocca dello stomaco.
- Naruto, credo che anche tu abbia del sangue sulle mani. - gli fece
notare l'amica.
- Oh, si! Mi sarò macchiato con il sangue di Lee.
Probabilmente avrò toccato la cornice proprio dove si
è tagliato. - rispose, sciacquando a sua volta le mani sotto
l'acqua – Visto, non ho nessun taglio - .
Hinata
si sentì sollevata e
porse il disinfettante a Lee che rifiutò. - No, non ne ho
bisogno.
Non ho nessun taglio sulle mani. Nessuna ferita.- una nota di
perplessità avvolgeva la sua voce.
La
ragazza s'irrigidì e
Naruto guardò stupito prima le sue mani e poi quelle di Rock
Lee.
Allora
di chi era quel
sangue?
Nessuno
dei tre era in grado
di rispondere. Naruto non aveva nessun taglio, Rock Lee nemmeno,
Hinata non l'aveva nemmeno toccato...la cosa diventava sinistra.
Anche perchè il protagonista di quella tela era una vecchia
orrenda,
non una fatina e ciò contribuiva a fomentare l'alone di
paura e di
mistero.
Si
scambiarono delle
occhiate eloquenti mentre il silenzio era calato fra di loro. Hinata
si sentiva male, cominciava a non piacerle quella situazione...e
sapeva anche il perchè.
- Che ansia! - esclamò Rock Lee a un certo punto –
Certo che è strano. Comunque non pensiamoci adesso o faremo
tardi. Andiamo a cambiarci, dai. - .
Gli
altri due annuirono e
tutti e tre uscirono dal bagno. Naruto si diresse al piano di sotto,
nella sua stanza. Era rimasto leggermente turbato da quello strano
avvenimento. Quella villa ora gli appariva più sinistra e
misteriosa. Non aveva tutti i torti quando pensava che non ci sarebbe
potuto abitare da solo lì dentro ma non per la grandezza
della casa.
Un pensiero minaccioso gli cresceva nella mente. Era un bene che i
ragazzi fossero lì con lui anche se qualcosa gli diceva che
anche se
loro non ci fossero stati, non sarebbe stato ugualmente solo.
Scosse
la testa e si chiuse
la porta della sua camera alle spalle.
**
Hinata
si vestiva
lentamente, ancora sotto shock. Sussultava a ogni singolo rumore e si
guardava intorno intimorita. Quella vecchia le riportava alla mente
brutti ricordi. Non era la prima volta che la vedeva.
Ricordava
benissimo di
averla sognata quando era bambina e più di una volta. Si
svegliava
la notte, terrorizzata e la sua mamma la tranquillizzava sempre.
Sognava che quell'orribile vecchia abitava in una torre, all'ultimo
piano. Questa torre si trovava in una strana campagna piena di
tulipani. Ricordava che lei stava giocando in un giardino sotto la
torre con sua sorella. Poi, all'improvviso usciva la vecchia che le
invitava a fare merenda nella torre. Le due bambine accettavano ma
una volta entrate le portava al piano di sopra, nell'ultima stanza.
Le spingeva dentro e chiudeva la porta a chiave. Restavano sole, al
buio e piangevano forte. Nell'oscurità avvertivano un
bruttissimo
fetore... sembrava carne in putrefazione. Poi, udivano i passi della
vecchia che saliva le scale per arrivare da loro. E le due bambine
sapevano che sarebbe finita male. E proprio in quel momento si
svegliava.
A volte
invece, sognava di
essere da sola, senza Hanabi ma la successione dei fatti era sempre
la stessa.
Si
stava pettinando i
capelli quando qualcuno bussò alla porta. La ragazza
sobbalzò ma si
tranquillizzò quando udì la voce di Rock Lee.
- Hinata sei pronta? Così scendiamo insieme.- .
- Si, arrivo! - rispose prontamente la ragazza, alzandosi e aprendo la
porta.
- Andiamo! - esclamò l'amico con un sorriso.
Entrambi
scesero di sotto
non senza prima gettare un'ultima occhiata al quadro, Hinata
notò
che non c'erano macchie di sangue sulla cornice. Fu sicura che anche
Lee se ne fosse accorto perchè lo vide accelerare il passo
innervosito.
Era una
fortuna che entrambi
fossero sullo stesso piano.
*Angolo
di Natsumi213*
Salve a
tutti! Volevo
scusarmi se ho fatto un po' di ritardo ma non sono stata molto a casa
in questi giorni e ho scritto quando ho potuto. Comunque questo
è il
primo effettivo capitolo! :)
Spero
possa piacervi! Spero
che la vecchia sia abbastanza brutta! XD
Comunque
volevo ringraziarvi
per il seguito che state dando alla mia storia! Grazie infinite!
A
questo proposito volevo
ringraziare tutte coloro che hanno commentato il prologo, ossia:
naruhinafra, kiel_violet,
Yume94, sashinaru,
SH99, Tata_cuccioletta! <3 Poi volevo
ringraziare
coloro che hanno inserito la storia fra le seguite, alias:
FeverSkating,
giulietta_crazy, I am not a
babbeo, iris1996, kiel_violet, kikkab, MaySama, naruhinafra,
sakura92, sashinaru, SH99, shiva85, titticullen4ever!
Grazie mille! <3 Poi volevo ringraziare chi ha inserito la
storia
fra le preferite e le ricordate. Oana98,
Tata_cuccioletta, tOkiOsa, Yume94
per le preferite
e sashinaru per le
ricordate. Grazie
mille a tutte! Ci tenevo a citarvi tutte! ^_^
Credo
di non avere altro da
dire, il che strano visto che sono logorroica! XD Forse
perchè mi
avete fatto emozionare con così tanti seguiti! XD <3
A
presto! :)
Kiss! :*
|
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Capitolo 3 *** 2. Giulia Hana Larma ***
2.
Giulia Hana Larma
Il
locale in cui avrebbero
cenato non era poi così distante dalla villa. Era un posto
carino,
immerso nel verde. In fondo erano in una campagna, cosa potevano
aspettarsi?!
Il
sentiero non era battuto,
era costituito da pietre e ghiaia. Le ragazze ebbero qualche
difficoltà con i tacchi. Hinata si maledisse per esserseli
messi. Lo
aveva fatto perchè voleva vestirsi in modo carino...rimaneva
comunque una ragazza. Indossava un paio di bermuda attillati di
jeans, una camicia bianca con le maniche a sbuffo e delle
decolleté
lilla. Naruto le si avvicinò e le porse il braccio con un
sorriso.
- Vuoi una mano? -
- Oh,
non preoccuparti...me la caverò. - mormorò Hinata
in risposta.
-
Dai,mettiti sottobraccio. Ho paura che tu cada e ti faccia male. -
insistette Naruto.
La
ragazza guardò il biondo
nei suoi occhi troppo azzurri e annuì mormorando un grazie.
Si
attaccò delicatamente al braccio di Naruto ed entrambi si
avviarono
verso l'entrata del locale. Sakura e Tenten sorrisero a vedere quei
due insieme. Erano sempre state convinte che quei due insieme
sarebbero stati una bella coppia. Le due amiche si scambiarono
un'occhiata complice.
Sasuke
notò gli sguardi
maliziosi delle ragazze e alzò gli occhi al cielo.
Non
aveva nessuna voglia di
assistere alla stagione estiva di "Stranamore" diretta da
Sakura e le sue amiche. Sicuramente quelle tre avrebbero fatto di
tutto per spingere Hinata nelle braccia del biondo. Mentre lui
avrebbe fatto di tutto per spingere Naruto dal balcone.
Sorrise
compiaciuto
nell'immaginare la scena.
-Cos'hai
da ghignare? - chiese Sakura all'improvviso.
-Niente.
- rispose atono – Attenta a quella pietra –
aggiunse poi, indicando un piccolo masso.
Sakura
lo scansò, girandoci
attorno con le sue zeppe.
-
Grazie.- sussurrò con un sorrsiso e attaccandosi
allegramente al suo braccio.
- Tsk.
- fu l'unica esclamazione di Sasuke.
Tenten
poco più in là, era
intenta a spifferrare qualcosa nell'orecchio di Neji.
-
Secondo me, tra non molto si metteranno insieme.- disse la bruna,
intrecciando le sue dita a quelle del suo ragazzo. Stavano insieme
ufficialmente da circa otto mesi.
- Di
chi parli? - chiese il giovane.
- Di
Sasuke e Sakura. Lui fa tanto il duro ma in realtà ha un
debole per lei...mi ci gioco tutto.- ribattè Tenten.
-
Credevo ti riferissi a Naruto e Hinata. Credo che mia cugina abbia
sempre avuto un debole per lui. - replicò Neji, schioccando
un bacio fra i capelli color castagna di Tenten.
- Anche
fra loro due effettivamente c'è del tene – non
fece in tempo a finire la frase che un lungo braccio le cinse il collo.
- Di
che parlate? - chiese Rock Lee, piombato in mezzo ai due piccioncini.
-
Niente di troppo interessante. - rispose l'amica picchiandolo sul
braccio affinchè allentasse la presa.
-
Pettegolezzi? - chiese un'altra voce maliziosa che non apparteneva ad
altri se non a Kiba Inuzuka.
- Non
proprio. - replicò la giovane nella sua direzione.
-
Allora dovevate invitarmi. - riprese quello allegramente.
- Si,
adesso basta. Entriamo! - esclamò Neji aprendo la porta del
ristorante.
Shikamaru
e Ino arrivarono
subito dopo. L'interno non era niente male. Dal soffitto pendevano
coppe di rame al cui interno vi erano posti mazzi di lavanda. Le
pareti erano color pesca e i tavoli di un marrone scuro, terra di
siena bruciata si chiamava quella tonalità.
Presero
tutti posto a tavola
e dopo non molto ordinarono.
-
Naruto, come mai la villa di tua zia ha questo nome? - chiese Tenten
sorseggiando un bicchiere d'acqua.
-
Effettivamente è strano...Giulia non è un nome
giapponese. - intervenne Lee.
Naruto
fece spallucce. - Per
quello che ne so io, la figlia di mia zia aveva questo nome. Mia zia
era sposata con un uomo italiano e hanno dato alla villa il nome
della loro bambina. - .
Il
discorso fu interrotto
dal cameriere che portava i primi piatti.
- Tra
l'altro era zia di mia madre, non mia zia diretta.- spiegò
il biondo.
-
Capisco. Comunque sia la casa è bellissima. - sorrise
Tenten, gustando la sua portata.
-
Perchè non la vendi? - chiese Kiba.
- Nah,
ora come ora non mi va. Voglio esplorarla fino in fondo. - rispose
Naruto – Ci sono zone che non ho ancora visto neanche io.
Possiamo farlo insieme in questi giorni. - .
- Bella
idea! Sarebbe un peccato restare chiusi dentro casa tutto il giorno. Le
terre che la circondano sono immense...sarà elettrizzante!-
esclamò Rock lee pimpante.
Hinata
guardò entrambi i
ragazzi, sembravano quasi essersi dimenticati di cosa fosse successo
qualche ora prima. Magari avevano ragione, stare fuori ad esplorare
li avrebbe tenuti lontani da quella vecchia. Se ne convinse e
s'immerse nella conversazione con gli altri.
Parlarono
tanto, delle
novità sui loro percorsi di studio o lavoro e delle
situazioni
sentimentali. Le uniche coppie presenti sembravano essere solo quelle
di Shikamaru e Ino, e di Neji e Tenten. Il tempo era praticamente
volato e si era fatta mezzanotte. Erano rimasti in pochi nel locale,
compresi loro, così decisero di pagare e andare via. Fu solo
quando
uscirono fuori dal locale che notarono l'insegna che recitava "Il
viso argenteo della luna", un nome bizzarro per un locale come
quello. S'infilarono nelle auto e presero la strada per dirigersi
verso la villa.
- Certo
che non c'è un filo di vento. - osservò Sasuke
mentre guidava, seguendo la macchina di Naruto.
- Mh?
Oh, si...hai ragione...- mormorò Sakura senza staccare gli
occhi dal finestrino.
- Che
c'è? - chiese il moro guardando la sua espressione
pensierosa.
-
Niente...è solo che ho visto qualcosa. - mormorò
la rosa in risposta.
Sasuke
gettò un'occhiata
rapida fuori. Naruto poi gli fece gli abbaglianti e gli fece segno di
accostare. Il moro seccato si fermò. Il biondo
uscì dalla macchina
e avvicinandosi al finestrino dell'amico disse: - Fermiamoci un
attimo. Sembra che Ino abbia notato qualcosa, andiamo a dare
un'occhiata. - .
-
Davvero? Anche a me è sembrato di vedere qualcosa!-
esclamò Sakura, slacciandosi la cintura di sicurezza e
scendendo dalla macchina. Sasuke alzò un sopracciglio
contrariato ma scese ugualmente dall'auto. Gli altri lo imitarono. Le
due ragazze sembravano aver visto qualcosa di grande spuntare
all'orizzonte.
-
Ragazzi...forse dovremo andare. - disse Hinata guardandosi attorno.
-
Tranquilla Hinata! Diamo solo un'occhiata. - le sorrise Rock Lee. La
ragazza annuì poco convinta.
S'incamminarono
verso "quel
qualcosa di grande" che le due amiche avevano visto.
- Era
quello? - chiese Kiba una volta che furono più vicini.
- Si
si, proprio quello! - risposero le due all'unisono.
Quando
furono vicini, si
accorsero che era solo un grande masso.
- Era
solo una pietra! - esclamò Naruto, sciogliendosi in un
sorriso.
- Mi
state dicendo che sono sceso dalla macchina e ho camminato inutilmente
per una pietra?! - chiese Shikamaru con la sua solita aria annoiata. -
Torniamo alle auto.- aggiunse girandosi per tornare indietro.
-
Aspettate un attimo. Che accidenti è quello? - chiese Sasuke
aguzzando le sue due pozze nere.
Tutti
si voltarono nella
direzione indicata dallo sguardo del moro. Effettivamente c'era
dell'altro oltre all'enorme masso. Di fronte ai ragazzi si stagliava
un cancello. Kiba avanzò incuriosito.
- No,
Kiba! Aspetta!- esclamò Tenten innervosita – Non
andare da solo!- .
- Ehi
calmati! Cosa può accadermi? Stai tranquilla! -
ribattè quello voltandosi.
- No,
ha ragione! Veniamo con te. - intervenne Neji, stringendo la propria
fidanzata da dietro, in un abbraccio che sembrava volerla proteggere
anche dagli spifferi di vento che cominciavano ad alzarsi leggeri.
Ora che
si avvicinavano
tutto diventava più nitido. I cancelli erano grigi e
arruginiti dal
tempo e ciò che videro all'interno completava grandemente il
quadro.
Centinaia di pietre spuntavano dal terreno. L'odore dei fiori
colpì
in pieno il loro stomaco. Si trattava di un cimitero. Uno di quei
luoghi che non si vuole visitare di giorno, figuarsi di notte. Doveva
essere molto vecchio, considerando il fatto che i cancelli erano
spalancati a quell'ora.
- Oh
Salvaci!- esclamò Rock Lee davanti a quella visione.
- E chi
avrebbe notato un cimitero se non Sasuke?! - disse Naruto cercando di
sdramatizzare e beccandosi un'occhiataccia dall'amico.
Il
silenzio faceva da
padrone in quel luogo. Doveva risalire più o meno alla
seconda metà
dell'ottocento a giudicare dalle date di nascita e di morte incise
sulle lapidi. Era strano trovare un cimitero del genere a quei tempi,
a stampo molto occidentale. Era come se in quel momento fossero fuori
dal Giappone. Naruto si aggirava fra le tombe finchè non si
soffermò
su una in particolare. Era di marmo bianco, non di semplice pietra
come le altre. Rose rosse e vive erano posate sulla
terra
fresca. Lesse il nome della ragazza ed ebbe un
sussulto al
cuore.
Giulia
Hana Larma
1970-1983
Era
abbastanza recente come
lapide anche se non c'era nessuna foto. Naruto avvertì un
brivido
attraversarli la colonna vertebrale. Quasi sobbalzò quando
si
accorse che Sasuke era al suo fianco.
- Ah,
sei tu.- disse voltandosi verso di lui.
-
Quelle rose sembrano essere abbastanza fresche. - osservò il
moro impassibile.
-
Abbastanza...- mormorò l'altro.
-
Naruto! Sasuke! Sarà meglio tornare ora, il vento si sta
alzando! - gridò loro Neji.
I due
ragazzi annuirono.
Naruto si voltò indietro e notò che c'era una
cripta dietro le
tombe. Non seppe esattamente se fosse la sua suggestione ma gli
sembrò che il vento provenisse da quella parte. Un'anta del
cancello
cigolò sinistramente.
-
Andiamo! Ci siamo attardati troppo.- disse Sasuke tornando indietro, il
biondo lo seguì.
Sakura
era poco distante da
loro e guardava incuriosita la statua di un enorme angelo di pietra
che sostava sull'ala est del cimitero.
-
Sakura, dobbiamo andarcene! Vieni!- la chiamò Ino.
- Si,
arrivo! - rispose la rosa voltandosi in direzione dei ragazzi. Prima di
raggiungerli, decise di guardare quella statua così bella
per l'ultima volta e così girò il capo per
ammirare l'angelo ma lanciò un urlo terrorizzata.
Balzò all'indietro e si portò le mani al petto.
-
Sakura! - urlò Ino spaventata dall'urlo.
- Che
diavolo succede?! - imprecò Kiba, accorrendo con gli altri
verso l'amica.
Quando
giunsero trovarono
Sakura che conversava con un signore anziano.
-
Scusate ragazzi se vi ho spaventati! Il signore è sbucato
all'improvviso e ho urlato. - si scusò la rosa imbarazzata.
- Porca
troia! Ci hai fatto prendere un colpo! - sbottò Kiba
innervosito. Ino colpì lo colpì allo stomaco,
guardandolo di sbieco.
-
C'è una persona adulta davanti a te! - lo
rimproverò Sakura severa.
- No,
no! Non preoccupatevi! - sorrise l'uomo – Ha ragione il
ragazzo! Si è spaventato...è normale! In un luogo
come questo poi. É colpa mia, sono uscito all'improvviso da
dietro la statua .- .
Il
signore era abbastanza
vecchio, curvo sotto il peso degli anni. Il viso aveva uno strano
colorito giallognolo e gli occhi erano piccoli a mandorla e color
nocciola. I capelli erano un manto bianco e le sue mani erano grosse
e pieni di calli come quelle di chi ha lavorato la terra per tutta la
vita. Il suo abito era così scuro che non si riusciva a
distinguere
dove finiva la maglia e dove iniziavano i pantaloni.
- No,
no va tutto bene. - gli sorrise Sakura agitando una mano.
- No,
sul serio! Mi dispiace. Siete in vacanza? - chiese il vecchio.
-
Più o meno...diciamo che siamo ospiti nella casa di una
vecchia parente. - confessò Naruto.
- Ah,
si? Se non sono indiscreto, posso sapere di chi si tratta? Sa
com'è, qui ci conosciamo tutti. Abita in qualche campagna
vicina? - chiese sempre l'uomo affabile.
- Si,
abbastanza. A dire il vero, soggiorniamo a casa della zia di mia madre.
Abitava nella curva qui sopra. - rispose il ragazzo – La
conosceva? - .
- Nella
curva qui sopra ha detto? Oh...credo si tratti della vedova Larma
allora! - esclamò sorpreso il vecchio – Dico bene?
- .
Naruto
annuì vagamente
sorpreso.
- Ci
conoscevamo da molto tempo con la povera Etsuko. Sapete
com'è, sono il guardiano di questo vecchio cimitero.Il mio
nome è Hirotaka. - spiegò l'anziano con una nota
di tristezza nella voce – Deduco che voi siate qui per
visitare la tomba della povera Giulia allora? - chiese ancora dopo aver
alzato lo sguardo dalle iridi sbiancate dal tempo.
- Come?
- mormorò Naruto confuso.
- Santo
cielo figliolo! Lei non sa che questo cimitero è
proprietà dei coniugi Larma? Fu fatto costruire dagli
antenati di Larma-sama quando a metà del 1800 sbarcarono in
Giappone per attività imprenditoriali. Il mondo, all'epoca
dei fatti, era più pazzo e più nuovo di adesso.
Questo è il sepolcro di famiglia, giovanotto. Vi hanno
seppellito la loro creatura, Giulia, quandò morì
alla tenera età di tredici anni. - spiegò
Hirotaka con un velo di vecchia tristezza e antico dolore.
In quel
preciso istante calò
il silenzio. Naruto era venuto in possesso della villa ma non sapeva
nulla sul suo passato e questa storia del cimitero lo inquietava e
non poco. Per quanto riguarda gli altri erano abbastanza stupiti
mentre Hinata e Rock Lee rabbrividirono senza motivo.
- No,
non sapevo molto su questa storia. Grazie. Ci...ci vediamo presto. -
borbottò Naruto e bisbigliando un saluto, andò
via insieme agli altri. Ritornarono alle auto e in meno di cinque
minuti furono di nuovo alla villa.
**
-
Però...quante novità!- esclamò Sakura
salendo le scale e parlando insieme a Ino, Tenten ed Hinata. La
corvina, una volta giunte in camera di Tenten, decise di parlare alle
amiche della storia del dipinto. Descrisse tutto in ogni minimo
particolare: della vecchia, della tela, dei sogni, del sangue.
Sputò tutto fuori, in un flusso articolato di parole.
Concluse il racconto nel silenzio generale.
-
Cavolo...mi hai fatto venire i brividi.- mormorò Sakura
sfregandosi le braccia.
- Anche
a me. - disse Ino, seduta sul letto.
-
Hina-chan...ma siete sicuri che non ci fosse sangue sulla tela? -
chiese Tenten, pettinandosi i lunghi capelli castani.
- Si.
Non c'era nulla, l'ha visto anche Rock Lee. - affermò la
ragazza dagli occhi perlacei.
- E ora
che si fa? - chiese Ino, giocando con uno dei fermagli di Tenten.
Per un
pò nessuna delle
quattro rispose. Poi Sakura disse: - Parliamone anche con gli altri.
- .
Scesero
di sotto ma Naruto e
Rock Lee le avevano precedute. Avevano appena finito di raccontare
l'accaduto agli altri. Si sedettero tutti nel salone grande e
spalancarono le finestre per il caldo. Quella notte era afosa e
stranamente l'unico vento tirava solo dal lato del cimitero. Per il
resto non c'era uno spiffero.
- Per
adesso, dobbiamo mantenere la calma secondo me. Voglio dire...questa
casa è vecchia, se c'è qualcosa
è quasi normale, in un certo senso. Che possono fare?
Sbatterci fuori a calci?! - proruppe Kiba ad un certo punto.
-
K-Kiba-kun, non dire queste cose perfavore. - sussurrò
Hinata.
- No,
non è poi così normale. Non tutte le case vecchie
hanno qualche abitante invisibile o qualcosa di peggio. -
mormorò Ino, poggiando il capo sulla spalla di Shikamaru.
- Smettetela di dire queste cose! E che
diavolo! - sbottò Naruto, scuotendo le spalle come se
qualcuno vi ci fosse aggrappato.
- Piantatela di farvela sotto. - disse l'Uchiha
glaciale – Cercate di rimettervi in sesto e di non pensarci
troppo. - .
- Fai subito a parlare tu! -
borbottò Naruto seccato.
- Dai, Naruto! Ha ragione Sasuke! - intervenne
Sakura alzandosi in piedi – Distraiamoci. Che ne dite di fare
un gioco prima di andare a letto, eh? - propose sempre la rosa.
- Bella idea! - esclamò Tenten
sorridendo – Vado a prendere un gioco da tavolo. Neji deve
averne qualcuno in macchina. - . Prese le chiavi del ragazzo e
uscì fuori con Sakura.
Quando
le ragazze ritornarono, portarono con loro un gioco da tavola
abbastanza simpatico. Si trattava di un percorso lungo e tortuoso e
le pedine erano delle api di gomma dal volto sorridente. Lo scopo era
quello di arrivare all'alveare per primo per diventare re o regina.
Sembrava più un gioco per bambini ma era l'unica loro
distrazione in
quel momento. C'era una regola però, ogni dieci passi, ogni
giocatore doveva pescare una carta magica. Questa poteva essere
d'aiuto, includendo qualche suggerimento o regalo. Altrimenti poteva
rovinare il giocatore con qualche penitenza. Nonostante Sasuke
avrebbe volentieri preferito parlare con il dipinto all'ultimo piano
piuttosto che giocare con delle api dalle aspirazioni ambiziose,
accettò lo stesso. Il gioco andò avanti per tre
quarti d'ora se non
di più. Sembrava che finalmente un pò di tensione
fosse svanita
finquando Shikamaru non pescò una carta.
- Shikamaru, questo è il decimo
passo. Pesca, dai! - disse Ino al fidanzato.
Il
ragazzo allungò una mano sul mazzo di carte viola e ne
pescò una.
La prese e proprio mentre stava per leggerla si bloccò.
- Che c'è? - chiese Naruto,
guardando la sua espressione.
L'amico
non rispose, si limitò a gettare la carta sul tavolo.
- Credo che questa sia una di quelle carte che
minano a rovinare più che ad aiutare. - mormorò
serio.
Quando
Naruto si allungò per leggerne il contenuto perse un
battito. Tutti
si ammutolirono all'istante.
Sulla
carta c'era scritta una sola parola o meglio un nome: Giulia.
-
Sembra che tu abbia pescato la carta sbagliata. -
disse Kiba
ironicamente.
- Dai, pescane un'altra. - disse Naruto serio.
Il fatto che quel nome fosse scritto su quella carta non era normale
o tantomeno rassicurante. Sicuramente non c'entrava nulla con il
gioco, quel nome non doveva essere lì, su quella carta.
Shikamaru ne pescò un'altra e la sua espressione divenne
perplessa.
Ino spiò la carta dalla sua spalla e disse: - Non ha alcun
senso! -
.
Il ragazzo dagli occhi marrroni ne pescò velocemente
un'altra e
deglutì quando la lesse. Mise le altre due sul tavolo,
vicino alla
prima.
Le
tre carte insieme formavano una frase: Giulia
è qui.
Tutti quanti tacquero e qualcuno sobbalzò dalla sedia come
se avesse
appena ricevuto una scarica elettrica. Una leggera brezza in quel
momento entrò dalla finestra e portò sul tavolo
un petalo di rosa
rosso vivo.
La vecchia nel dipinto non era l'unica cosa di cui preoccuparsi ora.
*Angolo di Natsumi213*
Salve a tutti fiorellini (?)
Come va? Mi scuso per il ritardo ma fra una cosa e l'altra, ci ho
messo un pò per concludere il capitolo.
Che mi dite? Siete già partiti per le vacanze? Io ancora no,
purtroppo. ;__;
Comunque, parliamo d'altro. Vi presento (finalmente) il secondo
capitolo della storia. Spero che lo apprezziate. ^_^ Insomma, la
vicenda sembra farsi sempre più cupa. Fra la vecchia, il
cimitero e
Giulia scegliere non saprei. Poi, a proposito di Giulia. Dovevo
scegliere un cognome italiano e ci ho messo mezz'ora per farlo. XD
Alla fine, non sapendo che pesci prendere ho modificato il cognome di
un tizio di cui lessi qualche anno fa in un libro. Ad ogni modo, cosa
più importante...volevo ringraziarvi. Tutte o tutti (come
preferite). Davvero...wow! Non ho mai avuto così tanti
seguiti come
ora. Grazie infinite. Ora, come sempre vi ringrazierò una ad
una. :)
Partiamo
da coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: naruhinafra,
Tata_cuccioletta,sashinaru, MaySama, _
NaruHina
_ ,Sophie1995, Kyeere, SH99, kiel_violet.
Poi, volevo ringraziare coloro che hanno inserito la storia fra le
seguite: Di4ever,
FeverSkating, gabrychan, giulietta_crazy, I am not a babbeo,
iris1996, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Lexi, MaySama, missbolena,
naruhinafra, sakura92, sashinaru, Serenere98, SH99, shiva85,
sonnensystem. titticullen4ever, Vavi_14.
In
seguito coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: oana98,
SH99, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ NaruHina
_ . Poi ringrazio sashinaru
per avere inserito la storia anche fra le ricordate. Grazie mille,
davvero. Siete fantastiche. <3
Che altro dire... buona lettura! Spero vi piaccia.
A presto!
Kiss! :*
|
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Capitolo 4 *** 3. Padre Chikafusa e l'incontro notturno ***
3.
Padre Chikafusa e
l'incontro notturno
Quella
notte nessuno chiuse
occhio. D'altronde, c'era da immaginarselo. Quasi tutti si
premurarono di non mettere il naso fuori dalla porta della propria
stanza, neanche per andare in bagno, finchè non fosse fatto
giorno.
Tranne Sasuke,che come al solito, sfidò la sorte alle tre di
notte
per bisogni fisiologici. Nonostante anche lui fosse rimasto colpito
dalla scena accaduta qualche ora prima, decise di non curarsene e
attraversare il corto tragitto per raggiungere la toilette.
Procedette tutto bene, uscì dal bagno per tornare alla sua
stanza e
voltò istintivamente il viso verso la sua destra. Gli sembrò
che un'ombra attraversasse il pianerottolo e avvertì, anche
se ciò
non lo avrebbe ammesso neanche sotto le più atroci e antiche
torture
cinesi, un leggero brivido alla colonna vertebrale. Tornò
nella sua
stanza e vi rimase fino alle otto del mattino quando scese in cucina
per fare colazione. Il moro pensò che magari sarebbe dovuto
andare
in bagno alle due di notte o alle quattro del mattino ma non
esattamente alle tre *. Si diede dell'idiota per
credere a
certe superstizioni e tornò tranquillamente sotto le coperte.
Per
quanto riguarda Sakura e
Ino, le due amiche credevano che se quel masso aveva attirato la loro
attenzione, la sera precedente, non era stato affatto una
casualità.
Dormirono sonni un po' agitati quella notte, come tutti. Hinata e
Rock Lee, dal canto loro, non si azzardarono ad aprire neanche per
sbaglio la porta della loro stanza, per non trovarsi la faccia della
brutta vecchia davanti. Anzi, fosse stato per Lee, si sarebbe calato
direttamente dalla finestra e avrebbe fatto tutto il giro per entrare
in casa.
**
Il
mattino seguente durante
la colazione, nessuno nominò Giulia, la vecchia o la casa in
generale. Mangiarono e decisero di fare una gita al paese
più
vicino. Tutti acconsentirono e di buon umore partirono insieme.
Non era così che Naruto
aveva immaginato la rimpatriata, perciò fare una gita fuori
porta lo
avrebbe rilassato e fatto divertire.
Il paese era piccolo e
carino e pieno di gente accogliente.
-
Potremo mangiare i nostri panini all'ombra di qualche albero! - disse
il biondo, all'una del pomeriggio.
-
Buona idea! Possiamo provare lassù. - ribattè
Neji indicando quello che sembrava un piccolo boschetto – Al
limitare.- .
-
Effettivamente fa caldo, credo che sia la soluzione migliore. -
commentò Sakura afferrando la borsa che aveva posato a terra.
Tutti
s'incamminarono verso
il bosco. Una volta giunti, si sedettero su dei massi e iniziarono a
mangiare affamati. Sakura si era attaccata al braccio di Sasuke e con
mille moine lo pregava di farle assaggiare il suo panino. L' Uchiha
l' apostrofò in modo per niente carino ma alla fine cedette.
Neji e
Tenten conversavano tranquillamente con Ino e Shikamaru
sull'ospitalità degli abitanti del luogo. Mentre Naruto
cercava di
fare assaggiare alla giovane Hyuga il sandwich che lui stesso aveva
creato con le sue mani, una sua nuova invenzione, diceva lui. Hinata
cercava di declinare le proposte insistenti del biondo. Kiba invece,
parlava a Rock Lee delle sue ultime conquiste mentre questi scuoteva
il capo con un sorriso chiedendosi quando il bruno si sarebbe
innamorato davvero. Sicuramente ce ne sarebbero state delle belle. In
mezzo a quel trambusto piombò una figura nera alle loro
spalle che
fece sobbalzare tutti.
-
Chiedo perdono se vi ho spaventati, giovani.- disse la medesima figura
con un sorriso.
Era
soltanto un prete, per
fortuna. Avvolto nel suo abito nero sorrise ai giovani.
-
Siete forse dei turisti? - chiese poi, osservando l'allegro picnic che
i ragazzi avevano messo su.
-
Si. Siamo qui per visitare il paese. - spiegò prontamente
Sakura.
-
Immaginavo che non foste di questo posto. - commentò il
vecchio prete.
-
Infatti, siamo di Tokyo. - replicò Kiba prima di afferrare
la sua bottiglia d'acqua.
-
Tokyo? - chiese l'uomo stupito – Non si vede molta gente
proveniente da grandi città da queste parti. Sono pochi gli
abitanti di Tokyo che visitano questo piccolo paese.- .
-
Peccato! È davvero un bel posto. - sentenziò
Tenten con un sorriso.
-
Avete già visitato la vecchia cappella? - chiese allora
l'uomo di Chiesa.
-
Cappella? C'è una cappella? Non lo sapevamo. -
esclamò Ino stupita.
-
Allora se volete,posso portarvici. - e fece loro l'occhiolino
– Ah, comunque io sono Padre Chikafusa.- .
Accettarono
di buon grado la
proposta del Padre. Finirono gli ultimi bocconi di panino e seguirono
il prete, attraversando tutto il bosco. L'uomo disse che era un prete
cattolico e che esercitava in quel luogo da circa trentacinque anni.
Disse anche che in quella parte della regione c'erano un sacco di
cattolici anche grazie alle influenze portate da uomini occidentali
sbarcati in Giappone a metà ottocento. La
cappella,effettivamente,
risaliva più o meno a quel periodo. Era fatta di marmo e la
sua
imponenza emanava una freddezza raggelante. Entrarono dentro e
l'interno era meraviglioso. C'erano tantissime panche di un legno
lucido e color russet* che si susseguivano lungo la navata. In fondo
s'intravedeva l'altare, coperto da un lenzuolo bianco e circondato da
fiori.
Ai lati le arcate costituite
da colonne tortili facevano quasi impressione per la loro
immensità.
Effigi e statue di santi erano posizionate sotto i porticati
costituiti dalle arcate.
-
Wow! È bellissima.- sussurrò Hinata guardandosi
attorno con meraviglia.
-
Questa Chiesa viene utilizzata di rado...solo in occasioni speciali. -
spiegò il prete con un sorriso fermandosi accanto all'altare
– Piuttosto, questa notte avete dove alloggiare? Avete preso
delle stanze al bed and breakfast del paese? - chiese in seguito con
curiosità.
-
Veramente no...alloggiamo temporaneamente a villa Giulia. - rispose
Rock Lee.
Il
sorriso sul volto del
prete si raggelò immediatamente. I suoi occhi persero la
lucentezza
che avevano. I ragazzi si scambiarono occhiate cariche di tensione.
-
Villa Giulia, figliolo? In nome di Dio...che cosa vi porta in quella
casa maledetta?! Andate subito via da lì.-
bisbigliò in un mormorio inudibile, quasi temesse di essere
ascoltato da orecchie indesiderate.
-
Non possiamo, ho ereditato la casa da una vecchia parente. - disse
Naruto.
-
Allora faresti meglio a farla benedire o a disfartene in qualche modo
figliolo. - replicò Chikafusa appendendosi ai bordi
dell'altare come per darsi forza.
-
Padre ma allora Lei sa... quindi potrebbe farlo Lei...? Potrebbe
benedire la casa. - ribattè il biondo con fervore.
-
Temo che questo sia fuori discussione, figliolo. - affermò
ad alta voce l'uomo – Non rimetterei piede in quella
casa...ne adesso ne mai più. - .
-
Che è successo lì dentro? - chiese ad un tratto
Sasuke puntando i suoi occhi ebano sull'uomo di Chiesa. Per tutta
risposta Padre Chikafusa guardò Sasuke stranito.
-
Lei sa tutto vero? Sa benissimo cosa è successo in quella
casa. - riprese il moro con il suo tono di voce lapidario.
-
Credo che vi siate trattenuti troppo. La nostra conversazione finisce
qui. Buonasera. - disse il prete congiungendo le mani tremanti.
-
Padre se Lei sa, deve aiutarci per favore. Diteci cosa è
accaduto in quella casa...riguarda Giulia, vero? - lo
incalzò Naruto avanzando di qualche passo.
-
Non insistere, figliolo. - marcò
l'ultima parola come se i suoi nervi fossero stati messi a dura prova
– Ho detto che la nostra conversazione finisce qui. Buonanotte.-
ripetè seccato.
Padre
Chikafusa non volle
sentire ragioni e li accompagnò, anzi quasi li
sbattè fuori, dalla
cappella chiudendosi poi dentro.
-
Ma che razza di prete è uno che non aiuta il prossimo?!-
sbraitò Kiba guardando di sbieco le porte chiuse della
cappella.
-
Quello che preoccupa me invece è altro. Che diavolo sa di
così terribile da non volercelo raccontare?! -
esclamò Rock Lee rabbrividendo.
-
Credo sia palese che sia shoccato. - sussurrò Ino che si era
attaccata al braccio di Shikamaru.
-
Che facciamo? - chiese Tenten – Qualche idea?-
-
Ce la diamo a gambe come se non ci fosse un domani?! -
affermò speranzoso Rock Lee che proprio non aveva voglia di
rivedere il quadro della vecchia.
-
Non saremo mai dovuti venire qui. È una grande seccatura
tutta questa situazione ma dubito che svignandocela risolveremo
qualcosa. - disse Shikamaru con una velata nota di preoccupazione.
-
Shikamaru ha ragione. La casa resta comunque in piedi che lo vogliamo o
no, che fuggiamo o meno. - intervenne Neji, tranquillo come al solito.
-
Allora, restiamo. - sussurrò Sasuke atono.
-
Si, restiamo e cerchiamo informazioni per risolvere la situazione. -
mormorò Sakura anche se poco convinta.
Si,
restiamo e moriamo
d'infarto a ventitré anni. Pensava invece il
biondo. Naruto e
Rock Lee si chiedevano perchè accidenti dovessero fare la
fine degli
imbecilli dei film horror e morire quando potevano starsene
tranquillamente a pancia all'aria, spaparanzati davanti al
ventilatore. Ai due giovani il coraggio non mancava ma nessuno prima
di adesso aveva trattato con entità sovrannaturali...forse
avrebbero
fatto meglio a chiamare Ghostbusters. Mentre Rock Lee pensava a un
metodo per non guardare quell'orribile vecchiaccia prima di entrare
nella sua stanza, Naruto si malediva per non avere affittato le
camere di una spa ed essersi rilassato lì per il resto
dell'estate
insieme ai suoi amici. D'altronde cosa poteva farci? Ora ci erano
dentro e avrebbero tentato di aggiustare la situazione. Quella notte
sarebbe stata molto lunga.
**
Avevano
cenato in giardino e
verso l'una di notte tutti si erano rintanati nelle proprie stanze.
La casa era avvolta nel silenzio e nel buio da circa un'ora. Era solo
il secondo giorno e Naruto malediva il momento in cui aveva messo
piede in quella fottuta villa. Stava sdraiato sul letto, le braccia
dietro la testa. Quella notte era particolarmente calda. Sembrava che
tutti gli elementi giocassero a loro sfavore. Aveva la gola secca e
avvertì il bisogno di bere qualcosa di fresco. Il problema
ora era
arrivare in cucina, non aveva molta voglia di alzarsi dal letto e
farsi a piedi due piani, da solo. Mettere un frigorifero nella stanza
sarebbe stato utile. Si alzò dal letto e guardò
l'orologio: erano
le due e un quarto. Si trascinò fuori dalla stanza e si
diresse al
pianterreno, in cucina. Accese la luce. Una cosa che non aveva mai
capito era perchè in quella villa non c'era il citofono. La
zia
aveva vissuto lì fino a dieci anni prima e non si era mai
curata di
farne impiantare uno. Aprì il frigorifero e cercò
qualcosa di
rinfrescante, alla fine optò per un bicchiere di latte
freddo.
Afferrò il cartone. C'era disegnata la solita mucca azzurra
sopra.
Sorrise. Quella marca di latte aveva fatto fortuna quando era
bambino. Sua mamma la comprava sempre. Allungò la mano e
prese un
bicchiere arancione dalla credenza, posizionata affianco al frigo.
Versò il liquido bianco nel bicchiere di vetro, l'odore
dolciastro
del latte gli inebriava le narici. Ne bevve un sorso e poi si
ricordò
di avere lasciato la porta del frigorifero aperta. La richiuse con
una manata. La porta produsse un tonfo secco. Quello che vide dopo
gli fece rimpiangere di essere uscito dalla sua stanza. Il bicchiere
gli scivolò dalla mano e si frantumò a terra con
uno schianto.
Dietro l'anta del frigorifero, adesso richiusa, stava una ragazzina,
non poteva avere più di tredici anni. Era magra, il viso
sfilato,
gli occhi a mandorla, i capelli neri lunghi e lisci le ricadevano
sulle spalle esili. Aveva un vestitino corto e di un rosa sporco. La
gonna aveva delle macchie rossastre sopra...sembrava proprio sangue.
Indossava delle scarpette nere di pelle lucida. Naruto non seppe
perchè non urlò quando vide che non
toccava terra. I suoi
piedi erano sospesi, a qualche centimetro dal
pavimento. Lo
guardava con i suoi occhi grandi e vuoti. Non aveva
per niente
un aspetto salutare e sembrava arrabbiata. Il
ragazzo era
paralizzato. Quando tornò padrone di sé stesso
indietreggiò di
qualche passo. La ragazzina tese una mano nella sua direzione. Forse
voleva che Naruto la prendesse. Lui non lo fece e
indietreggiò
ancora. La bambina scomparve in un attimo. Forse l'aveva fatta
arrabbiare ancora di più. Un vento gelido si alzò
e vorticò nella
stanza. Naruto non capì più nulla, cadde
all'indietro e urtò
violentemente la credenza dalla quale caddero parecchi piatti. Quando
tutto si fu calmato, il biondo lesse una scritta sul muro di fronte.
Una scritta rossa. Era chiaramente scritto: Gioca
con me.
-
Naruto! Stai bene? - chiese Hinata precipitandosi nella cucina e
inginocchiandosi affianco a lui.
-
H-Hinata! - riuscì soltanto a dire il biondo.
-
Ho sentito una serie di rumori mentre andavo in bagno e sono scesa di
corsa. Che cosa ti è successo? - chiese la corvina
preoccupatissima.
Il ragazzo non rispose ma
fece cenno con il capo alla scritta sul muro. Hinata la lesse e
impallidì.
-
Che accidenti succede qui dentro? - chiese Shikamaru che era accorso
con Ino e Sasuke.
Quando
entrarono e notarono
la scritta sul muro, ammutolirono.
Tutti avrebbero voluto
trovare una risposta alla domanda del bruno ma nessuno lo fece. Se
quel prete non aveva intenzione di parlare, loro avrebbero trovato il
modo di fargli sputare fuori tutta la verità.
Salve
a tutti! :)
Sono tornata con il nuovo
capitolo, forse un po' più corto dei precedenti.
Allora prima di tutto,
faccio delle piccole precisazioni che ho indicato con l'asterisco
durante il corso della storia.
1.Quando Sasuke parla
dell'orario si riferisce alla credenza popolare che racconta (?) che
è meglio non avventurarsi fuori alle tre di notte o alle tre
del
pomeriggio. In quanto si pensava che in questo lasso di tempo,
chiamato controrario, si potevano incontrare con più
facilità le
anime dei morti.
Penso valga anche per una
casa infestata, no? XD
2.Mentre il russet è una
tonalità del marrone.
Penso di aver precisato
tutte queste piccole cose. :)
Dunque, i nostri eroi
vogliono scoprire la verità sulla casa mentre io, se fossi
stata
loro, me la sarei svignata alla grande. XD “Con i piedi che
mi
arrivano sulle spalle” come si dice dalle mie parti. XD In
realtà
è solo una traduzione simultanea dal dialetto. XD
Allora, ora passiamo come al
solito ai ringraziamenti. ^^
Ringrazio coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo: naruhinafra,
Tata_cuccioletta, Sophie1995, _ NaruHina _ , sashinaru, Ilariette,
SH99, ery98sole.
Grazie a coloro che hanno
inserito la storia fra le seguite: arcx,
Di4ever, ergo, ery98sole, FeverSkating, gabrychan, giulietta_crazy, I
am not a babbeo, Ilariette,
iris1996, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Lexi, mary Uchiha, MaySama,
medeamazon, MelaVerde_, missbolena, Nalista, naruhinafra, sakura92,
sashinaru, Serenere98, SH99, shiva85, sonnensystem, titticullen4ever,
Vavi_14.
Ringrazio
anche chi ha inserito la storia fra le preferite: HiNaRu
97, m4dd499, oana98, SH99, Tata_cuccioletta, thanks idols,
tonnalessa, Yume94, _ NaruHina _.
E
ovviamente ringrazio anche sashinaru
per averla inserita fra le ricordate.
Grazie
mille a tutte. Grazie per avere recensito e letto la mia storia. :)
Mi sento
quasi in dovere di elencare tutti i vostri nickname come segno di
riconoscenza nei vostri confronti. :) Credo sia il minimo.
Grazie
tanto tanto tanto tanto. <3
Spero
che anche questo capitolo vi piaccia. ^^ Buona lettura.
A
presto!
Kiss! :*
|
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Capitolo 5 *** 4. Watashi wa Daiki desu ***
4.
Watashi wa Daiki desu.
Uno.
Due. Tre. Quattro. Erano i passi che provenivano oltre la porta.
Hinata
aveva smesso di contarli a causa dell'agitazione. Si facevano sempre
più vicini e più forti.
Non
vedeva nulla, era tutto buio intorno a lei. Non capiva dove fosse
rinchiusa ma sapeva esattamente cosa sarebbe accaduto. Quando
udì
l'ennesimo passo, avvertì quel nauseante odore di
putrefazione.
Bastò quella ripugnante essenza per farle ricordare dove
fosse.
Era
di nuovo in quella maledetta stanza della torre ma stavolta era sola.
Indietreggiò di qualche passo nell'oscurità di
quel posto e
calpestò qualcosa di morbido ma consistente. Sembrava essere
carne
avvolta intorno a qualcosa di duro come un osso. Saltò di
lato
spaventata. S'inginocchiò lentamente a terra senza sapere
cosa
stesse facendo. Allungò le mani a tentoni e tastò
ciò che aveva
pestato. Credeva di conoscere già la risposta ma
continuò con la
sua indagine. Il fetido odore le investì in pieno il volto e
per
poco non ci rimise. Trattene un conato di vomito mentre le sue dita
risalivano quello che restava di un torace umano. La sua mano
salì
ancora di più e sfiorò delle sporgenze gelide.
Dovevano essere
labbra una volta e anche belle. Tutto era freddo e rigido in quel
corpo estraneo e tutto doveva essere caldo e vibrante tempo addietro.
La
ragazza dagli occhi perlacei non si credeva capace di affrontare una
cosa del genere e si lasciò cadere all'indietro ma si
sedette su
qualcosa o meglio su qualcuno. Non ebbe bisogno di analizzare anche
quel corpo per capire di cosa si trattasse. Scattò in piedi
e restò
immobile con le lacrime che le bagnavano gli angoli degli occhi.
Improvvisamente la porta si aprì piano e cigolò
sinistramente. Una
figura si stagliava sulla soglia. Non era molto alta, i capelli
sembravano essere acconciati in uno chignon e portava un vestito
lungo. Non le ci volle molto per capire chi fosse ma si
rifiutò
categoricamente di sapere cosa sarebbe successo. Sapeva che quella
figura stava sorridendo, lo sentiva. Il suo volto era squarciato da
un osceno taglio trasversale...era come se lo vedesse. Stava per
accadere ma Hinata non voleva.
NO.
NON ANCORA.
La
corvina si svegliò di
soprassalto. La fronte imperlata di sudore, immobile nel letto come
se qualcuno l'avesse legata con delle corde alle cui
estremità vi
erano dei pesi. Aveva quasi il timore a guardarsi intorno e trovare
volti per niente piacevoli. Cercò di calmarsi e prese il
cellulare.
Erano le 06:45 del mattino. Alle 07:00 era già vestita e
seduta in
cucina. Dopo circa mezz'ora anche gli altri iniziarono a scendere
per la colazione.
**
Naruto
aveva la testa
poggiata contro il vetro freddo della finestra. L'immagine di quella
bambina non lo aveva abbandonato neanche per un attimo in quei due
giorni. Sembrava che volesse qualcosa da loro quella ragazzina...ma
cosa?
Aveva
pensato a varie
opzioni per risolvere la situazione:
a)
Svignarsela come se non
ci fosse un domani e quindi non risolvere nulla.
b)
Rapire il prete e sotto
minaccia di distruggergli la sua collezione di vasi di peonie che
decorano la Chiesa, farli sputare tutta la verità...probabilmente
neanche questo avrebbe aiutato, sarebbero stati arrestati per
sequestro di persona.
c)
Ingaggiare un medium e
farlo comunicare con il presunto fantasma, proprio come nei film
horror.
Questo sarebbe
potuto servire ma...dove avrebbero trovato un medium
in quella
città dimenticata da Dio?
d) Aspettare che il fantasma o qualsiasi diavoleria si manifesti
ancora, cercare di comunicare con lui e se va male squagliarsela come
in un cartone animato di Scooby- Doo. Non avrebbero
risolto lo
stesso niente ma sarebbero scampati da un arresto cardiaco...questo
sarebbe già stato tanto.
e) Cercare informazioni su quella casa, convincere il prete a
parlare, capire che accidenti vuole la bambina e di conseguenza
provare a risolvere la situazione. Alla fine di tutto impregnare i
muri di acqua santa e svignarsela anche in mutande se necessario.
L'ultima era decisamente la più plausibile...era incredibile
come
tre delle sue opzioni finissero con una fuga finale in grande stile.
Si alzò in piedi e si diresse in soggiorno dove erano seduti
tutti
gli altri.
- Secondo me dobbiamo iniziare a
cercare informazioni per scoprire quello che è successo. -
disse il biondo sedendosi affianco ad Hinata che era irrequieta e
pallida quella mattina.
- Ah, si? M'illumini d'immenso
Naruto! Senza di te non l'avremo mai pensato...- sputò in
modo sarcastico e acido Sasuke.
- Possibile che tu debba essere
così stronzo anche in queste situazioni?! -
replicò l'amico calciando il moro di fronte a lui che lo
ripagò con un occhiataccia.
- Smettetela tutti e due! -
sbottò Sakura seccata – Dobbiamo restare uniti. - .
- Credo che cercare informazioni sia
un'ovvietà. - intervenne Neji da sopra il trambusto
– Potremo iniziare chiedendo alla gente dei villaggi vicini.
- .
- Perchè no? Iniziamo dal
custode. Lui saprà certamente com'è morta Giulia.
- ribattè Shikamaru. Tutti annuirono e il pomeriggio stesso
scesero attraverso i campi dorati della tenuta e giunsero nel cimitero
di famiglia.
Alla luce del giorno appariva meno inquietante. Il sole cocente
batteva sulle lapidi in pietra che al tocco diventavano
incandescenti. Si aggirarono per le tombe e chiamarono a gran voce
l'uomo.
- Hirotaka-san? Siamo i ragazzi dell'altra sera. Vogliamo parlarle. -
disse Sakura guardandosi intorno.
Dopo non molto, il vecchietto uscì fuori dalla cappella con
un vaso
vuoto fra le mani. In piedi sulla soglia aguzzò la vista per
mettere
a fuoco gli ospiti e quando li riconobbe sorrise. Avanzò
verso di
loro.
- Che sorpresa vedervi figlioli! Stavo mettendo in ordine la vecchia
cappella. Come mai da queste parti? - chiese l'uomo con i piccoli occhi
color nocciola illuminati.
- Siamo qui per chiederle delle cose. - continuò la rosa
rispondendo al sorriso gentilmente.
- Certo, certo! Tutto quello che volete. - replicò Hirotaka
– Siete giovani ed è giusto che facciate tutte le
domande che vi vengono in mente. Dovete conoscere il mondo. - .
- Ecco...noi volevamo chiederle una cosa delicata. - mormorò
Ino gettando occhiate nervose alle lapidi.
- Fate pure. Non abbiate timore o vergogna, sarò lieto di
rispondervi. - la incitò il guardiano senza mai perdere il
sorriso.
- Noi...volevamo chiederle informazioni sulla casa e su Giulia. -
riprese la bionda con un filo di voce.
Il vecchio Hirotaka assunse una strana espressione e
sussurrò: -
L'avete vista? - .
Furono tutti abbastanza sorpresi dalla domanda dell'anziano
guardiano. Naruto annuì e allora l'uomo disse –
Non è saggio
parlare qui fuori, seguitemi nella mia casa. - .
La dimora del vecchio Hirotaka non era molto distante dal cimitero.
Era isolata, situata nel bel mezzo del nulla. Era piccola ma per un
uomo solo andava bene. Si sedettero intorno al tavolo e il guardiano
servì loro del tè e dei biscotti.
- Ora ditemi, cosa volete sapere esattamente? - chiese sedendosi con
loro.
- Com'è morta Giulia. - rispose secco Shikamaru.
Sembrò quasi che Hirotaka
volle prendersi un attimo di tempo prima
di aprire bocca.
- Vi dirò tutto quello
che so. Giulia la vidi nascere praticamente. Era una ragazzina bella,
allegra e dolce. Molto socievole, davvero. Quando morì
lasciò un vuoto nel cuore di tutti. Successe tutto
così in fretta. - l'uomo tirò un sospiro di
sollievo e poi proseguì – Quando tutto ebbe inizio
era una giornata di luglio particolarmente calda. Giulia si comportava
in modo abbastanza strano da diversi giorni. Sua madre mi
confessò che era un po' preoccupata ma che dovevano essere
problemi relativi all'adolescenza. Mi disse che si era innamorata di un
ragazzino che abitava nella contrada vicino alla loro e che con molta
probabilità era stata rifiutata. Poi qualche giorno dopo,
Etsuko venne da me e mi rivelò disperata che la sua bambina
era scomparsa. - .
- E poi cos'è successo? - chiese dolcemente Sakura, cercando
di non turbare l'uomo.
- Ho dato una mano nelle ricerche. - continuò il vecchio
– L'abbiamo cercata ovunque insieme agli abitanti del
villaggio ma della povera creatura non c'era traccia. Avevamo quasi
abbandonato le ricerche quando la polizia ritrovò il corpo
della povera fanciulla. Il suo cadavere fu rinvenuto in uno dei
giardini di proprietà dei Larma. - .
- Giardino? Quale giardino? - chiese Naruto incuriosito.
-Si trova dopo la vigna figliolo, all'entrata vi è un arco
fatta di foglie. - spiegò Hirotaka.
Cadde il silenzio fra di loro, ognuno sembrava immerso nei propri
pensieri.
- Sapete quale fu la cosa più bizzarra? - disse il guardiano
ad un tratto – Due giorni dopo la scomparsa di Giulia,
scomparve anche il ragazzino di cui si era presa una cotta. Il giovane
Daiki...non trovarono mai il suo corpo però.- .
- Mio Dio...è inquietante...- mormorò Sakura
stringendosi a Sasuke.
Un brivido percorse la schiena della rosa, aveva una brutta
sensazione. Era come se avesse l'impressione che le due cose fossero
collegate.
- Lei...lei sapeva del fantasma,
vero? - chiese Tenten.
- Si...in verità tutti lo sanno qui. Non siete i primi a
vedere il fantasma di Giulia. - rispose alzando lo sguardo sulla
castana – Vi consiglierei di non andare a chiedere in giro
nulla sulla casa o sull'intera questione. Gli abitanti di questi luoghi
non vogliono parlare di quello che successe né dei fantasmi
che infestano la villa...se ne tengono a debita distanza.- .
- Ce ne siamo accorti. - mormorò Kiba ripensando alla
spiacevole conversazione con il prete.
- Vi direi di più ma non so dirvi altro...se non che Padre
Chikafusa è coinvolto in questa storia. Potete chiedere a
lui! - esclamò Hirotaka con un sorriso.
Sarebbe stata un'ottima idea se il prete non si fosse rifiutato di
dire o fare qualsiasi cosa. I ragazzi tacquero al riguardo e
annuirono silenziosamente.
- Grazie per il suo aiuto. È prezioso. - disse Sakura sulla
soglia della porta prima di ritornare alla villa.
Si congedarono e ritornarono a casa.
- Direi di dare un'occhiata a quel giardino domani. - disse Kiba,
abbandonandosi sulla poltrona.
- Invece io direi di tornare da quel prete e fargli confessare tutto
quello che sa... sicuramente più del guardiano. -
ribattè Sasuke.
- Faremo entrambe le cose, riusciremo a scoprire tutto. - intervenne
Neji prima di scomparire in cucina.
Salendo le scale verso la sua stanza
Naruto realizzò di non aver
preso in considerazione l'opzione “limited edition”.
Opzione limited edition: schiattare (cercando di risolvere la
situazione) a causa di verità che non sarebbero mai dovute
venire a
galla e che malauguratamente loro conoscono e conosceranno. Magari
sarebbero rimasti ad infestare la casa insieme a Giulia e a litigare
per l'eternità. In quel caso avrebbero
scoperto tutto ma nulla
si sarebbe risolto perchè erano crepati miseramente.
Effettivamente si sarebbe potuta realizzare anche questa. Scosse la
testa e salì gli ultimi gradini.
**
Sakura aveva deciso di farsi una doccia quella sera prima di andare a
letto ma era troppo terrorizzata per restare da sola così
aveva
chiesto a Sasuke di restare dietro la porta del bagno e di entrare
quando lei glielo avesse chiesto. Il moro aveva accettato anche se
controvoglia. Era fuori da circa un'ora e cominciava a seccarsi.
Pensò che sarebbe stato elettrizzante entrare ora nel bagno
e fare
uno scherzo malvagio alla rosa...però conoscendola sarebbe
morta
seduta stante e di conseguenza l'avrebbe perseguitato sotto forma di
fantasma. Sakura rompeva già da viva...da morta doveva
essere la più
grande rompipalle della storia. Sarebbe stata capace di fare scappare
Giulia dalla villa...effettivamente poteva essere un buon metodo per
risolvere la situazione. Sorrise poggiando la testa alla porta.
Sakura uscì finalmente dalla doccia e si avvolse
nell'accappatoio.
Le aveva fatto bene rilassarsi anche solo per un'ora. Si stava
pettinando i capelli quando avvertì una specie di corrente
fredda
all'altezza delle ginocchia. Magari era solo un po' d'acqua che
scorreva sulle sue gambe. Si chinò per asciugarsi i polpacci
e fu
allora che lo vide. Riflesso nel piccolo lago d'acqua che si era
creato sul pavimento, c'era il volto giovane di un ragazzino. Gli
occhi erano cerchiati di nero, i capelli erano scuri come
l'inchiostro e la sua pelle era caratterizzata da uno strano
grigiore. La rosa trattenne il respiro e alzò la testa verso
l'alto.
Attaccato al soffitto c'era lo stesso ragazzino di cui aveva visto il
riflesso. Cosa ancora più raccapricciante era il buco che
aveva
all'altezza dello stomaco.
La rosa urlò con tutta la forza che aveva in corpo e
chiamò Sasuke.
- SASUKE!!- gridò in preda al terrore. Il moro
spalancò la porta e si fiondò dentro.
Gli sembrò di vedere qualcosa come un ombra che scivolasse
via dal
soffitto. Si voltò verso Sakura. Era palesemente sotto
shock. I
grandi occhi verdi erano spalancati e lucidi, le mani le tremavano e
stringevano la cinta del suo asciugamano.
- Ehi...? Calmati. Va tutto
bene...è andato via.- disse Sasuke avvicinandosi alla
ragazza.
Sakura gli si buttò fra le braccia e seppellì la
testa nel suo
petto. Il moro alzò lo sguardo sullo specchio del bagno e
vide che
sulla condensa che si era creata a causa dell'acqua c'era scritto:
Trovami.
Daiki.
Pareva proprio che un nuovo coinquilino fosse giunto.
Salve! ^_^
Prima di tutto volevo scusarmi con
voi del ritardo. ^^' Sono stata in vacanza e non ho potuto
aggiornare. * s'inchina 300 volte*
Ed ecco a voi dopo un po' di tempo il nuovo capitolo!
Sembra proprio che i ragazzi stiano piano piano cominciando
a
scoprire tutte le carte del gioco. É entrato in scena Daiki,
un
altro protagonista del dramma accaduto alla povera Giulia.
Cominciate ad avere delle vostre teorie su ciò
che potrebbe essere accaduto? ;)
Per chi non lo sapesse il titolo “Watashi wa Daiki
desu”
significa “ Io sono Daiki”. :)
Credo di avervi detto tutto! ^_^ Ovviamente mi scuso ancora
per il
ritardo.
Ora però passiamo come al
solito ai ringraziamenti. Iniziamo da
coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: Ilariette,
Minato_Kiroi_ Senko, Sophie1995, ery98sole, thanks idols, SH99, _
NaruHina ,
kiel_violet, Nalista. Grazie mille a tutti!
<3
Ringrazio chi ha inserito la storia fra le seguite: arcx,
bice_97, Di4ever, ergo, ery98sole, FeverSkating, gabrychan,
giulietta_crazy, I am not a babbeo, Ilariette, Iris1996, kiel_violet,
kikkab, Kyeere, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_,
missbolena, Nalista, naruhinafra, Okimu, sakura92, sashinaru,
Serenere98, SH99, shiva85, sonnensystem, titticullen4ever, Vavi_14.
Grazie tanto! <3
Adesso ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le
preferite: HiNaRu 97,
m4dd499, oana98, SH99,
Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ kiara89 _, _
NaruHina _ . Grazie mille! <3 Ovviamente
ringrazio
anche chi l'ha soltanto letta! Grazie mille a tutti! Mi rendete
davvero felice! ^_^
Al prossimo aggiornamento!
Kiss! :*
|
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Capitolo 6 *** 5. La verità. Tutta la verità. ***
5.
La verità. Tutta la
verità.
I
giorni seguenti
trascorsero nel tedio più totale. Naruto e Sasuke andavano e
tornavano dal villaggio vicino, nella speranza di riuscire a parlare
con Padre Chikafusa, inutile dire che non lo trovavano mai. Sembrava
essersi dissolto nell'ombra. Sakura si era gradualmente ripresa dallo
spavento, Kiba imprecava contro il prete e Rock Lee aveva coperto il
dipinto della vecchia con un telo. Non si erano verificate altre
strane apparizioni, a parte un'ombra nel corridoio che si divertiva a
tormentare Sasuke ogni volta che si alzava per andare in bagno. Per
quanto riguarda gli altri, avevano preso l'abitudine di non girare
mai da soli per la casa, che fosse notte o giorno non aveva
importanza.
**
-
Vi giuro che se stamattina non c'è di nuovo, lo aspetto fino
a quando non torna e lo prendo a calci in culo fino a qui! -
sbottò Naruto addentando una fetta biscottata.
Quella
mattina si era alzato
nervoso e non aveva nessuna intenzione di tornare a mani vuote quel
giorno.
Poco
dopo Sasuke e Naruto
salirono in macchina e andarono di nuovo al villaggio. Erano quattro
giorni che il Padre sfuggiva ma oggi sarebbe stato diverso. Entrarono
senza troppi complimenti nella Chiesa vuota, c'era solo una donna
anziana che pregava nella seconda fila delle panchine. Quando
passarono alzò lo sguardo verso di loro, era la quarta volta
consecutiva che li vedeva lì. I due ragazzi si guardarono
intorno ma
del prete non c'era traccia. Erano già pronti ad aspettarlo
lì
tutto il giorno come due cani con la rabbia che spuntò fuori
dalla
sagrestia. Non appena li vide sbiancò. I giovani si
avvicinarono a
lui e lo affiancarono.
-
Buongiorno Padre! - disse Naruto.
- Buongiorno a voi...cosa ci fate qui? - chiese l'uomo facendo finta di
niente.
- Siamo venuti per sposarci! - sbottò Sasuke ironico
– Andiamo! Lei sa benissimo perchè siamo qui! - .
- Se siete qui ancora per quella storia, potete andarvene anche! Non so
un accidenti di niente, punto. - soffiò il prete esasperato.
- Il guardiano del cimitero dei Larma la pensa diversamente...e anche
noi. - replicò Naruto serio.
L'anziano
uomo di Chiesa
parve infastidito nel sentire nominare il guardiano e
sbuffò. - Cosa
volete che ne sappia un guardiano? Non più di voi. Quindi
adesso
seguite il mio consiglio e scappate da quel luogo! - sbraitò
Padre
Chikafusa.
-
Noi non andiamo proprio da nessuna parte. Lei deve
aiutarci. - sibilò il biondo.
- Che accidenti ve ne frega? Cosa pensate di scoprire su quella casa?!
Morì soltanto una povera fanciulla e basta. A causa della
meningite. E questo è quanto! Adesso sparite! -
ringhiò il prete che aveva visibilmente perso la pazienza.
- Giulia non è morta di meningite! - sbottò
Naruto irato – Lei lo sa bene. La smetta di nasconderci la
verità! - .
- Questa è la verità! - gridò il
prete. La vecchina seduta in seconda fila era stupita da qual
trambusto. Strabuzzò gli occhi e andò via
più veloce che potè.
- No. Sa qual'è la verità? - sussurrò
Sasuke lapidario – La verità è che
quella ragazzina morì a causa di qualcosa o di qualcuno di
cui ha paura anche Lei. E Daiki è morto per la stessa
ragione o sbaglio? - .
Al
nome di Daiki l'uomo
sussultò. - Sbagli di grosso. Stai vaneggiando. -
mormorò il prete.
-
No, Lei sa benissimo che è così. Il nome di Daiki
non le è nuovo, vero? Noi abbiamo visto entrambi in quella
casa. Sono ancora lì e cercano qualcosa. Vogliono qualcosa.
Lei li ha abbandonati tempo fa ed è per questo che ha paura
di rientrare in quella villa. - riprese il moro senza scrupolo.
- Si sdebiti con loro...ci aiuti. - disse Naruto con un filo di voce.
Padre
Chikafusa deglutì a
vuoto.
-
Non mentiteci. Non in questo luogo. Non davanti a questo altare. Non
davanti a Dio di cui tanto parlate. Non rifiutateci il vostro aiuto.
Non fatelo con questo abito addosso. - continuò imperterrito
il biondo.
- Dimostri che è degno del ruolo che ricopre. - disse Sasuke.
Il
prete non disse nulla,
sudava freddo.
**
I
due amici tornarono
all'ora di pranzo.
-
Allora, com'è andata? - chiese Sakura che era stata in ansia
fino a quel momento.
I
due avevano il volto scuro
e lo sguardo truce.
-
Non è andata bene, vero?! - disse poi Rock Lee guardandoli.
- No. Quello stronzo ci ha cacciati. - sbottò Naruto
abbandonandosi sulla sedia – Almeno gliene abbiamo cantate
quattro prima di andarcene. - .
- Dobbiamo fare da soli... quell'uomo è spaventato come un
coniglio. - disse Sasuke prendendo posto a tavola.
- E come faremo? Non sappiamo nulla. - disse Ino sconsolata.
- Non possiamo certo indovinare come Giulia e Daiki siano morti ma
possiamo andare a dare un'occhiata nel giardino dopo la vigna, dove fu
rinvenuto il corpo di Giulia. - replicò Shikamaru.
- Buona idea! Oggi pomeriggio ci proveremo. - assentì
Naruto.
**
Il
grande orologio a pendolo
del salone più grande aveva appena suonato le quattro del
pomeriggio
quando i ragazzi si alzarono dal divano, decisi ad entrare nel
giardino.
Naruto si avviò verso la
porta principale e quando l'aprì per poco non ci rimase
secco.
Sobbalzò all'indietro e si portò una mano
tremante al cuore.
- Santo Dio!! - esclamò con voce stridula – Oh,
Signore! Padre mi ha fatto prendere un colpo!- .
Sulla
soglia c'era Padre
Chikafusa in tutta la sua altezza, avvolto in un manto nero.
- Mi dispiace, figliolo. Non volevo spaventarti. - l'uomo aveva il dito
proteso verso il campanello, evidentemente era sul punto di bussare.
- Lasciamo perdere...piuttosto cosa ci fa qui? - chiese il biondo con
un ghigno.
Il
prete assunse un cipiglio
imbarazzato e mormorò: - Ecco...ci ho ripensato. Sono stato
scortese
con voi oggi.- .
- Ah, si? Quindi è qui per scusarsi? - lo incalzò
il più giovane.
Padre Chikafusa esitò per
un attimo, rosso in volto e poi annuì e sussurrò
qualcosa di
impercettibile.
Sasuke, dal canto suo,
sorrideva maligno.
-
Come, scusi? -
chiese Naruto divertito.
- Ho detto “anche”! - sbuffò
l'uomo seccato.
Naruto
rise, sembrava
proprio che avesse accettato la loro richiesta di aiuto infine.
-
Padre, come siete entrato? - chiese Tenten stupita – Il
cancello era chiuso. - .
- No, figliola! Era aperto invece. - rispose quello aggrottando la
fronte.
Tutti cominciarono a pensare
al peggio fin quando Rock Lee battendosi una mano sulla fronte disse:
- Ah, si! L'ho lasciato aperto io prima. Mi sono dimenticato di
chiuderlo! - .
- No ma dico, volete farmi morire di vecchiaia su questa porta?! -
esordì il prete con un sorriso.
Invitarono l'uomo dentro
casa e si sedettero tutti intorno al tavolo di mogano del salone. Gli
offrirono qualcosa da bere ma rifiutò cortesemente.
-
Ho pensato a lungo a quello che mi avete detto e ho deciso di aiutarvi.
Per me non è facile tornare in questa casa ma voglio dirvi
tutto quello che so. - cominciò a dire piano il loro ospite.
Ci fu un attimo di silenzio
e poi il prete continuò.
-
Quando si verificò il tragico incidente della morte di
Giulia, ero tornato da poco dal Brasile. Ero stato diversi anni
lì, in missione. Ero già il parroco del
villaggio, non da molto in verità. Lo ero da qualche anno se
non erro. Ero molto più giovane di adesso e più
forte sicuramente. Avevo imparato a conoscere gli abitanti del
villaggio e dintorni ad uno ad uno. Eravamo e siamo in pochi.
Così conobbi Etsuko, suo marito e la loro bambina. Giulia
era una ragazzina piena di vita, dolce, intelligente e bella. Almeno
così pensavo .- si fermò per un attimo, un rumore
giunse alle loro orecchie. Proveniva dal piano di sopra. Tutti lo
ignorarono e tornarono a guardare il prete.
-
Dicevo, la famiglia Larma frequentava la Chiesa tutte le domeniche per
venire ad ascoltare i miei sermoni. Quando Giulia cominciò a
comportarsi in modo strano, sua madre venne a confidarsi con me. Mi
disse che la sua bambina si era infatuata di un ragazzino che abitava
nella contrada vicino alla loro e che da qualche giorno era alquanto
strana. All'inizio pensava che fosse a causa del rifiuto che aveva
ricevuto ma più i giorni passavano e più Giulia
era strana. Dormiva poco e quando lo faceva, delirava nel sonno.
Gridava e chiamava a grande voce il nome di una donna. Se non
sbaglio...il suo nome era Hildegard. La cosa mi preoccupò
molto, poteva trattarsi di una semplice febbre. Così
chiamammo il medico che venne a visitarla ma questi ci disse che la
bambina non aveva nessun problema. Allora pensai che qualche demone
potesse disturbare il sonno della ragazzina e decisi di passare la
notte lì. - .
- E che cosa successe? - chiese Neji a bassa voce come se temesse che
qualcuno potesse udirli.
- E quello che vidi mi destabilizzò. Ero appostato dietro la
porta della sua stanza, la ragazzina giaceva nel letto e sembrava
tranquilla. Poi, a mezzanotte accadde qualcosa di bizzarro e terribile.
Da sotto il letto scivolò un'ombra scura, all'inizio pensavo
che fosse la mia immaginazione, in fondo lì era tutto buio.
Però poi quella cosa prese forma e diventò una
figura umana. Era una bellissima donna alta e magra. Aveva i capelli
ricci e scuri come la notte con delle ciocche rosse fuoco. Le sue
labbra sottili sembravano essere state forgiate all'inferno. Sembravano
essere lambite da fiamme. Sulle sue dita sottili e scheletriche
brillavano nell'oscurità le sue smisurate unghia lunghe. Si
chinò sulla ragazzina e la sua voce bastò per
farmi accapponare la pelle. Le parlava di qualcosa e poi di Daiki e di
un patto. All'inizio non aveva capito ma ci arrivai solo dopo. - .
- Che cosa c'entrava Daiki? - chiese Kiba, rapito dal racconto.
- Ci sto arrivando, figliolo. Raccontai ai genitori quello che avevo
visto ma non mi ascoltarono, pensarono che fossi stato suggestionato
dall'atmosfera buia. Era gente che non credeva molto in cose del
genere. Feci delle ricerche su un demone o qualsiasi essere con
quell'aspetto ma non trovai nulla, finchè non incappai in
una leggenda. Scoprì che quello quello non era il suo vero
aspetto. La leggenda narrava di una vecchia donna che adescava
viandanti e bambini con le sue subdole promesse. Una volta
però che si rimaneva intrappolati nella sua tela, si faceva
una brutta fine. Arrivai alla conclusione che Giulia doveva essere
stata ammaliata dalle promesse di quella creatura e fosse finita
vittima di quest'ultima, trascinando con sé anche il povero
Daiki. La cui unica colpa era stata rifiutarla. - .
- Oddio, ci sta dicendo che Daiki è morto a causa di Giulia?
- chiese Ino alzando i suoi occhi azzurri sul prete.
- Credo qualcosa di simile. Ipotizzai che la fanciulla con il cuore
infranto per il rifiuto si fosse rifugiata nelle promesse di quel
demonio, chiedendole di fare qualcosa per il suo amore distrutto. La
donna aveva dunque accettato, dicendole che avrebbe reso giustizia ai
sentimenti calpestati di Giulia. Ovviamente la ingannò.
Giulia era assai più malvagia di quello che tutti credevano.
Chiese espressamente alla creatura di strappare il cuore di Daiki dal
suo petto. La donna lo uccise ma alla fine ammazzò anche
lei, per aver peccato di cattiveria. Queste mie supposizioni divennero
realtà quando trovai questo. - . Sfilò da sotto
il mantello un quaderno vecchio e lo mise al centro del tavolo. Doveva
essere di un colore simile alla pesca un tempo e vi erano disegnate
sopra delle farfalle viola. Sopra c'era scritto il nome di Giulia.
- Questo è il suo diario. Potete tenerlo per leggerlo se
volete. - disse Padre Chikafusa – Entrai in casa loro di
soppiatto per frugare nelle cose di Giulia in cerca di una certezza.
Riuscì a nascondere questo diario prima che Etsuko mi
scoprisse e mi cacciasse via impedendomi di avvicinarmi alla villa o a
Giulia. Non so che cosa credeva che fossi ma non volevo fare del male
alla bambina. Anche se alla fine gliene ho fatto. Sapevo prima di tutti
come questa storia sarebbe andata a finire ma non mossi un dito per
salvare quelle due anime. É vero, Etsuko mi ostacolava ma io
non mi sarei dovuto fermare davanti ai suoi divieti. Dovevo aiutarli ma
non l'ho fatto. Nonostante i propositi di Giulia fossero tut'altro che
candidi, erano entrambi delle vittime ma io mi rifiutai di celebrare la
messa per il funerale di Giulia. Così la sua anima
è ancora dannata. - concluse il racconto nel silenzio
generale. Avevano tutti le orecchie tese e sembravano quasi trattenere
il fiato. Al minimo rumore sarebbero saltati tutti in aria.
- So di aver sbagliato e che non si può tornare indietro ma
voglio riparare ai miei errori dove è possibile. Per questo
vi aiuterò. - sussurrò l'uomo a capo chino.
- Padre...grazie. - disse Naruto.
Accompagnarono
il prete alla
porta e proprio sulla soglia la voce di Hinata lo bloccò.
- P-Padre. La creatura che aspetto aveva in origine? - chiese
abbandonando per un attimo la sua timidezza.
L'uomo sembrò rifletterci
su e poi disse: - Questa è una domanda intelligente figliola
però
non me lo ricordo proprio. Mi dispiace. - .
Hinata annuì con la
terribile sensazione che la donna del dipinto e che popolava i suoi
incubi, c'entrasse qualcosa con tutto ciò.
Quando ritornarono nel
salone il diario di Giulia era dove lo avevano lasciato. Sasuke lo
prese in mano.
- Questo dobbiamo leggerlo. - disse osservando la copertina.
- Magari tu hai ragione ma credo che qualcuno non sia d'accordo. -
disse la voce di Neji dall'altra parte della stanza.
Tutti lo guardarono stupiti.
Il giovane Hyuga stringeva fra le mani i fiori da sempre posizionati
nel vaso viola. Nell'altra aveva appunto il vaso. Lo inclinò
leggermente e dal suo interno cominciò a sgorgare un fetido
liquido
scuro.
- Sentivo questa strana puzza da prima e quando mi sono reso
conto che veniva da qui...bé, guardate voi stessi. - disse
il ragazzo indicando con il capo quello strano liquido.
Sicuramente qualcuno in
quella casa non era d'accordo con la lettura del diario ma avevano la
netta sensazione che Giulia e Daiki c'entrassero poco questa volta.
Salve
a tutti!
Vi chiedo scusa per il
ritardo. Però finalmente sono riuscita a pubblicare questo
capitolo.
Allora, finalmente Padre Chikafusa si è convinto ad aiutarli
e ha
raccontato tutto quello che sapeva. I ragazzi si accingono a leggere
il diario di Giulia. :)
Sicuramente la “dolce”
ragazzina non era poi così “dolce” per
volere una cosa del
genere. XD
Spero che apprezziate questo
capitolo, per scriverlo tutto mi è venuto un maledetto mal
di testa.
XD
Non credo di dovere dire
altro, passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo ossia: OnlyPapito,
Ilariette, Sophie1995, _ NaruHina _ , ery98sole, kiel_violet,
Minato_Kiroi_Senko, SH99. Grazie! <3
Poi ringrazio coloro che
hanno inserito la storia fra le preferite: HiNaRu
97, m4dd499, nityss, OnlyPapito, SH99, Tata_cuccioletta, thanks
idols, tonnalessa, Yume94, _ kiara89_, _ NaruHina _
. Grazie! <3
Poi coloro che hanno
inserito la storia fra le seguite: arcx,
bice_97, Di4ever, egoica, ergo, ery98sole, FeverSkating, gabrychan,
giulietta_crazy, I am not a babbeo, Ilariette, Iris1996, IseNara,
kiel_violet, kikkab, Kyeere, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon,
MelaVerde_, missbolena, Nalista, naruhinafra, Okimu, sakura92,
sashinaru, Serenere98, SH99, shiva85, sonnensystem, titticullen4ever,
Vavi_14.
Grazie!
<3
Al
prossimo aggiornamento!
Kisses!
:*
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Capitolo 7 *** 6. Giulia's diary I ***
Attenzione! Durante la
storia ci sarà la descrizione di una scena un po' spinta.
Non molto
spinta ma leggermente! Più che altro, viene narrato un
episodio in
cui si compiono azioni legate alla sfera sessuale. Ho preferito
avvisare comunque! ^^
6.
Giulia's diary I
Erano
tutti seduti nel
salone grande, dove quel dannato orologio li faceva sobbalzare ogni
volta che rintoccava l'ora. C'era un'aria pesante nella stanza,
sembravano tutti sul punto di urlare.
- C'è bisogno che qualcuno lo legga ad alta voce
per tutti. - disse Tenten rompendo il silenzio che si era creato.
Neji rientrò nel salone,
appena tornato da fuori dove aveva gettato via il vaso e i fiori.
- Chi vuole farlo? - chiese Rock Lee titubante.
- Lo faccio io. - rispose Tenten afferrando il diario dopo un
attimo di esitazione.
Lo aprì con estrema cautela
come se temesse che le si potesse frantumare fra le mani o prendere
fuoco. Sulla prima pagina giallognola, che un tempo doveva essere
bianca, c'era una scritta.
Diario
di Giulia Hana
Larma
Tenten
girò lentamente la
pagina e cominciò a cercare le informazioni che le
servivano. Molte
volte Giulia parlava del suo amore per Daiki e trovò scritte
cose
come: “ Daiki-kun è così bello e
affascinante” oppure “Credo
di essermi innamorata di lui, sento il cuore battere all'impazzata
quando mi si avvicina” o ancora “ Oggi Daiki-kun mi
ha guardata
mentre passavo sotto casa sua. Gli piaccio!” .
-
Trovato qualcosa? - chiese Sasuke alla castana.
- Ancora no. - rispose Tenten.
- No, aspetta! - intervenne Neji da sopra la sua spalla, bloccando una
pagina con la sua mano. - Qui c'è qualcosa. - .
Tenten
prese a leggere ad
alta voce.
- 23 Maggio 1983. Caro diario, oggi mentre tornavo a casa dall'oratorio
mi è successa una cosa strana. Una vecchina mi ha chiesto di
aiutarla a portare la spesa fino a casa sua. La signora era molto
vecchia aveva i capelli bianchi raccolti in uno chignon e la faccia
piena di rughe. Il suo sorriso mi faceva un po' paura ma ho accettato e
ho portato qualche busta. Però prima di arrivare a casa sua
mi ha detto che potevo lasciarla lì e per ringraziarmi mi ha
regalato un bellissimo fermaglio rosso con una pietra color corallo
sopra. É davvero bello. Ora che ci penso...non so ancora
dove abiti la signora. - .
- Dice altro? - chiese Shikamaru scuro in volto.
- No, ha scritto solo questo. - rispose la bruna, voltando la pagina
– Però da qui in poi inizia a raccontare qualcosa
di ancora più interessante. - ribattè la ragazza
abbassando gli occhi color nocciola sulla pagina stropicciata.
Hinata alla descrizione
della vecchia aveva sussultato e aveva preso a sistemarsi una ciocca
di capelli indaco dietro l'orecchio, assai agitata.
- Tutto bene? - le sussurrò Naruto avvicinandosi
all'orecchio della ragazza.
La ragazza si voltò di
scatto e annuì subito dopo con tanta veemenza che per poco
non le si
staccò la testa dal collo.
- Ehi, ehi tranquilla! C'è qualcosa che ti turba? - chiese
il biondo, guardandola con i suoi occhi azzurri preoccupati.
- É quella vecchia...mi tormenta. Sono sicura che c'entra
qualcosa...è tutta colpa sua. - mormorò Hinata di
rimando.
- Sai, l'ho notato anche io... questa vecchia e quella del dipinto si
somigliano in modo impressionante. Potrebbero anche essere la stessa
persona. - replicò il ragazzo avvicinandosi di
più ad Hinata.
Ora le loro gambe erano
attaccate l'una all'altra. La ragazza dagli occhi perlacei
sembrò
notarlo e arrossì leggermente.
- Comunque non preoccuparti. Andrà tutto bene. -
sussurrò Naruto con un filo di voce.
La fanciulla annuì
lievemente.
- E non annuire solo perchè devi farlo. Dico sul serio, puoi
stare tranquilla. - continuò il biondo al suo orecchio.
Hinata
avvertì il respiro
caldo di Naruto sul suo collo e un brivido le attraversò la
schiena.
Non erano mai stati così tanto vicini prima e se mai fosse
accaduto
lei aveva sempre rischiato il collasso.
- Andrà bene. - mormorò fra i suoi sottili
capelli scuri, come un soffio di vento impercettibile.
Le prese la mano e la
strinse nella sua. Hinata alzò lo sguardo e
incontrò gli occhi di
Naruto, grandi grandi con l'oceano dentro. Le sorrideva rassicurante.
Con lui, sarebbe stata al sicuro.
Nel frattempo anche gli
altri avevano smesso di discutere e Tenten aveva ripreso a leggere.
**
04 Giugno 1983
Caro Diario,
Il fermaglio che
mi ha
regalato quella vecchia signora deve avermi portato parecchia
fortuna. Oggi, Daiki mi ha invitato alla sua festa di compleanno. Si
è avvicinato con il suo bellissimo sorriso, mi ha guardato
negli
occhi e mi ha parlato. Sono così felice!
Sentivo il cuore
battermi
più forte del solito. Sono tornata a casa verso il tramonto.
Nel tragitto ho
visto dei
ragazzi più grandi nascondersi nella radura e fare cose
strane. Cose
belle o almeno così sembra. Erano Hideyoshi e Atsuko. Sono
fra i
ragazzi più carini del mio villaggio e sono fidanzati. Sono
meravigliosi insieme. Spero che anche io e Daiki,un giorno, potremo
essere così. Decido di seguirli, stando attenta a non farmi
scoprire. Mi nascondo dietro un cespuglio di rose e quello che vedo
mi lascia pietrificata per alcuni minuti.
I due sono
abbracciati e si
baciano con foga. Atsuko ha le braccia legate al collo di Hideyoshi
mentre le mani di lui vagano sulla schiena di lei. Sembrano
stringersi sempre di più l'uno all'altra. I loro corpi sono
completamente appiccicati fra di loro e sembrano quasi non respirare
più. Ad un certo punto accade qualcosa di strano...di
inaspettato.
La mano di Atsuko scende dal collo del suo fidanzato e percorre con
le dita i suoi pettorali per fermarsi all'altezza dei suoi pantaloni.
Gioca con il bottone del jeans fin quando non riesce a sbottonarlo e
a tirargli giù la cerniera. Poi, infila la mano nei suoi
pantaloni.
Non capivo bene ciò che stava facendo al ragazzo ma a lui
sembrava
piacere. Forse...lo stava massaggiando? Credo di si. Non ne ero molto
sicura.
Hideyoshi lecca
avidamente
le labbra di Atsuko e le morde. Ero così sorpresa che ho
dovuto
trattenere il fiato per non essere scoperta.
Ad un certo
punto, la
ragazza si abbassa e s'inginocchia. E...oh, mi vergogno un po' a
dirtelo!
Ecco...prende
il...si,
insomma hai capito! Il suo...il suo coso. E non immaginerai
mai quello che ha fatto...lo ha leccato e poi l'ha messo in bocca. Ad
Hideyoshi piaceva e anche molto, a giudicare dalla sua espressioni e
dai suoi gemiti.
Sono rimasta un
po' shoccata
però non devono essere cose brutte...voglio dire, a loro
piacevano.
L'ho raccontato anche ad una mia amica e lei mi ha detto che l'ha
visto fare anche alla sorella con il suo fidanzato. Mi ha detto che
è
una cosa normale quando due persone stanno insieme.
Allora ho
pensato una
cosa...e se lo facessi con Daiki? Voglio dire, ad Hideyoshi piaceva e
sicuramente piacerà anche a lui. Poi, un giorno saremo
fidanzati e
queste cose le faremo.
Voglio
sorprenderlo! Gli
piacerà. La mia amica ha detto che piace a tutti i maschi. E
poi non
sono più una bambina. Tentar non nuoce, no?
A presto!
**
-
Per la miseria! E poi lo ha fatto? - chiese Naruto esterrefatto.
- Lo scopriremo leggendo questa pagina. - rispose Tenten.
**
07 Giugno 1983
Caro Diario,
Sono successe
tante cose. Se
solo tu potessi abbracciarmi e consolarmi. Daiki mi ha spezzato il
cuore. É stato crudele con me. Ora ti racconto tutto
dall'inizio.
Avevo deciso di
andare a
trovare Daiki e mettere in pratica quello che ho visto. Ho indossato
il mio vestito preferito, quello lilla, con le scarpe bianche. Ho
messo il mio fermaglio-portafortuna fra i capelli e mi sono diretta
verso casa sua. Prima di uscire, ho anche messo un goccio di profumo
e ho pettinato bene i miei lunghissimi capelli.
Quando sono
arrivata a casa
sua era solo. La mamma era andata a trovare la bottegaia giù
in
paese e il padre era a lavoro. Meglio, nessuno ci avrebbe disturbato!
Lui mi ha
accolto nella sua
stanza e mi ha mostrato la sua collezione di pietre, poi mi ha
offerto un succo di frutta. Quando è tornato con i bicchieri
pieni,
ho attuato il mio piano.
Ho aspettato che
Daiki
mettesse giù le bevande e si voltasse. Lentamente mi sono
avvicinata
a lui e gli ho buttato le braccia al collo. L'ho baciato con tutta la
forza che avevo, gli ho anche leccato le labbra! E sai lui cosa ha
fatto? Ha cercato di sottrarsi al mio bacio.
All'inizio
pensavo fosse
timido. Allora, gli ho sbottonato i pantaloni e ho infilato dentro la
mia mano e...oh, caro Diario. Non ci crederai! Non gli è
piaciuto
per niente, anzi non ha lasciato neanche che io iniziassi! Si
è
staccato da me e mi ha spinto con forza. Sono caduta a terra e lui
era furioso! Mi ha chiesto perchè avessi fatto una cosa del
genere e
io gli ho risposto che lo amavo e che volevo essere la sua fidanzata
ma lui mi ha trattata male! Mi ha gridato che non gli piacevo e che
non mi avrebbe mai preso come fidanzata, soprattutto dopo quello
che
avevo fatto. Mi ha anche confessato che ama un'altra. E poi mi ha
intimato di andarmene e di non farmi più vedere.
Capisci? Lui non
mi ama e
non lo farà mai. Mi ha spezzato il cuore e mi ha trattato
come una
stupida. Lo odio per questo!
Sono scappata da
casa sua in
lacrime e mi sono fermata a piangere sui gradini che portano alla
vigna di famiglia. Piangevo da parecchio quando ho sentito una mano
accarezzarmi i capelli. Ho alzato gli occhi e indovina chi ho
trovato? La vecchina che mi ha regalato il fermaglio. Mi ha chiesto
il perchè delle mie lacrime e io le ho raccontato tutta la
storia.
La signora è stata comprensiva e mi ha abbracciato. Poi mi
ha
sollevato il viso e mi ha detto di non non piangere più
perchè sono
troppo bella per deformare il mio viso con la sofferenza. Mi ha anche
fatto una proposta, mi ha detto che se voglio posso farla pagare a
Daiki per come mi ha trattata. Lei sa come fare! Mi ha dato
appuntamento domani alle cinque. Mi ha detto che mi aiuterà
a
prendermi la mia vendetta.
Si merita una lezione per
tutto il male che mi ha fatto. E io ho deciso di incontrare la
signora domani e chiederle di fare qualcosa per punirlo. Qualcosa che
sicuramente non si dimenticherà.
**
Il
silenzio era calato fra i
ragazzi seduti nel salone.
- No, aspetta! - intervenne Kiba, riprendendosi per primo –
Vuole vendicarsi di lui perchè le ha impedito di molestarlo?
- continuò con una nota di ironia.
- Non credo sia solo per quello. Il fatto è che Giulia era
troppo sicura di sé stessa. Insomma...dava per scontato il
loro fidanzamento. - replicò Neji di rimando.
- Ma...siamo sicuri che avesse tredici anni? Cazzo, non ci ha pensato
due volte a infilargli una mano nelle mutande.- puntualizzò
Naruto leggermente shoccato.
- Effettivamente! É anche vero che a quell'età si
è curiosi. Voglio dire, il corpo subisce dei cambiamenti e
gli ormoni danno i numeri. - disse Rock Lee grattandosi la testa.
- Pronto? É finita la lezione sulla pubertà e
l'educazione sessuale? Si? Ora, possiamo concentrarci sui nostri
coinquilini morti?! - chiese Sasuke con sarcasmo.
- Credo che Neji abbia ragione! Era così sicura che Daiki
ricambiasse i suoi sentimenti che non si è posta nessun
problema. Quindi, quando è stata rifiutata il suo orgoglio e
i suoi sentimenti sono stati feriti. - disse Sakura, ignorando i due
che avevano preso a battibeccare.
- Insomma...a Daiki hanno strappato il cuore solo per questo?! - chiese
Ino stupefatta.
- Si, temo di si!- rispose Shikamaru che aveva abbandonato la sua aura
annoiata per concentrarsi sulla storia. - C'è qualcos'altro
che non mi torna. Scommetto che quel fermaglio serve a qualcosa.
M'inquieta.- .
Tutti
tacquero. Quando
Shikamaru diceva qualcosa del genere, aveva sempre
ragione.
Avevano quasi paura di scoprire cosa sarebbe successo dopo.
-
Continuo a leggere? - chiese la bruna esitante.
- Si, continuiamo a leggere. Non è ancora così
tardi.- rispose Sasuke, gettando un'occhiata all'orologio.
Avevano
bisogno di sapere.
Dovevano sapere cosa era successo dopo. E dovevano venirne a
conoscenza dalla bocca di Giulia.
Ciao!
^_^
Scusate il mio immenso
ritardo ma ho avuto parecchio da fare con l'iscrizione
all'università. ^^'
Ed ecco a voi il sesto
capitolo!
Giulia si è sentita
rifiutata, umiliata e ferita dal comportamento di Daiki e quindi ora
ha il dente avvelenato con il poveretto ,che sentendosi praticamente
assalito, ha respinto Giulia. Ovviamente il povero malcapitato non
ricambia i suoi sentimenti e quindi non voleva nessun contatto fisico
con lei.
Insomma, voi che cosa
avreste fatto se foste stati in lui? XD Io non la prenderei tanto
bene se qualcuno che non mi piace mi saltasse praticamente addosso.
Il linguaggio usato per
scrivere le pagine del diario di Giulia è voluto. Ho pensato
che
quando la ragazzina scriveva i suoi segreti e le sue giornate,
utilizzasse un linguaggio un po' più semplice e
confidenziale. Come quando parla della scena che ha visto nel bosco.
Traspare il suo
imbarazzo nel raccontare la scena. XD
E Shikamaru avrà ragione
per quanto riguarda il fermaglio? :)
Chi lo sa, lo sapremo
prossimamente! :D
Ora passiamo ai
ringraziamenti. ^^
Prima di tutto, coloro che
hanno recensito lo scorso capitolo: ery98sole,
Vavi_14, nityss, _ NaruHina _ , Minato_Kiroi_Senko, kiel_violet e
Ilariette! <3 Grazie infinite! <3
Ora coloro che hanno
inserito la storia fra le seguite: anika23,
arcx,
bice_97, Dark_moon Uchiha,Di4ever, egoica, ergo, ery98sole,
FeverSkating, gabrychan, giulietta_crazy, I am not a babbeo,
IcciIcci98,Ilariette, Iris1996, IseNara,Kat98, kiel_violet, kikkab,
Kyeere, Kyuubi10, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_,
missbolena, Nalista, naruhinafra, Okimu, pinguini, sakura92,
sashinaru, shiva85, sonnensystem, titticullen4ever, Vavi_14.
Grazie
tante!! <3
Poi,
coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: HiNaRu
97, love_anime, m4dd499, nityss, OnlyPapito, Sophie1995,
Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ kiara89_, _
NaruHina_
. Grazie mille! <3
E
ringrazio Narutina_Mary
per averla inserita fra le ricordate! <3
Grazie
mille a tutti voi! Davvero! Non ho mai avuto così tanto
seguito. Vi
ringrazio dal più profondo del mio cuore! <3
Spero
che apprezzerete anche questo capitolo! :)
A
Presto! ^^
Kiss!
:*
|
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Capitolo 8 *** 7. Giulia's diary II ***
7.Giulia's
diary II
Il
sole era alto nel cielo
quando Tenten alle tre del pomeriggio aveva ripreso in mano il diario
di Giulia per continuare a leggerne il contenuto, nonostante le
proteste di Rock Lee che aveva suggerito di squagliarsela prima che
potesse accadere l' “irreparabile” e non badare
più a fantasmi,
mostri e robe simili. Inoltre aveva minacciato di prendere Hinata e
andare a dormire sotto il primo ponte che avesse trovato se quello
stronzo di un quadro non avrebbe smesso di scricchiolare di notte.
-
Porca la miseria Lee!! Vuoi smetterla di lagnarti e lasciare che Tenten
continui a leggere? - chiese Neji visibilmente irritato.
-
Parli così perchè non ci dormi tu su quel piano!
- protestò il moro agitando le mani.
Tenten
si schiarì la voce
con due colpi di tosse, coprendo ogni altra lamentela. Voltò
la
pagina del diario e riprese la lettura.
**
18 Giugno 1983
Caro diario,
Ti scrivo con largo ritardo
perchè in questi giorni non sono stata bene. Mi sento
parecchio
debole come se le forze mi stessero abbandonando. Ho cominciato a
sentirmi male da quel giorno in cui incontrai la vecchina. In quel
frangente mi ha rivelato che il suo vero nome è Hildegard.
Ricordi
che ti avevo parlato dell'appuntamento che mi aveva dato Hildegard?
Ebbene ci sono andata. Ci siamo incontrate davanti al vigneto e poi
lei ha deciso di portarmi a casa sua. Non immaginerai mai dove abita!
La sua casa si trova in una torre altissima, situata in una delle
terre di mio padre. Mi ha detto che il mio papà le ha
permesso di
dimorare lì. Comunque la torre è circondata da
una folte
vegetazione tanto che è quasi possibile riconoscerla. Mi ha
fatto
entrare e abbiamo salito la prima rampa che porta nel salotto. Qui mi
ha offerto tè e biscotti e mi ha parlato della sua idea di
vendicarsi di Daiki. Mi aveva proposto di fargli bere un filtro
d'amore, farlo innamorare di me e poi tradirlo con un altro
così da
spezzargli il cuore ma Hildegard mi ha messo anche in guardia. Mi ha
detto che se io poi non avessi avuto il coraggio di tradirlo,
l'effetto del filtro sarebbe finito e lui mi avrebbe nuovamente
ferita. Non è tutto, perchè non avrebbe mai
accettato di bere
qualcosa offertagli da me dopo quello che era accaduto. Poi mi ha
rivelato che non era una punizione sufficiente ad ogni modo. Allora
abbiamo pensato a qualcosa di più efficace. A dire il vero
l'idea
l'ho suggerita io. Stavo ragionando ad alta voce e ho espresso un mio
pensiero, ho detto che non aveva cuore, che quel pezzo di ghiaccio
che ha a sinistra bisognava strapparglielo da dentro al petto. Allora
Hildegard mi ha detto che Daiki non ha un cuore per farmi
così del
male e che se volevo potevamo strapparglielo davvero. All'inizio non
ero tanto convinta, ero titubante ma poi la vecchina mi ha detto che
non l'avremo ucciso ma che al posto del cuore gli avremo messo una
pietra. Mi ha confessato di essere una maga e di essere in grado di
fare ciò. A detta sua Daiki patirà sofferenze
atroci senza il suo
cuore perchè la pietra a ogni battito gli
strapperà via un respiro.
Credo che questa sia una punizione esemplare. Prima di andare via mi
ha regalato degli orecchini, mi ha detto che lei non li indossa
più
perchè sono troppo giovanili. Sono belli ed eleganti. Hanno
una
pietra nera al centro.
Prima di tornare a casa ho
notato una cosa un po' strana a dire il vero. Le scale che portano
all'ultimo piano sono scure...mi mettono i brividi. Tra l'altro mi
è
sembrato di udire dei rumori provenire da lì ma
sarà stata
sicuramente la mia immaginazione.
**
-
Immaginazione un cazzo!! - esclamò Naruto a gran voce
– Avanti! Deve avere qualche problema! Al posto suo me la
sarei svignata di corsa!! Altro che filtri, cuori, pietre e un paio di
perle! - .
-
Ma certo! Una vecchina con tutti i capelli bianchi magari, ti invita a
casa sua e invece di abitare in una casetta fatta di paglia e legna con
un gatto come scaldino, abita in una torre alta settantacinque metri
ricoperta di vegetazione tanto che è impossibile
riconoscerla da lontano, e tu la segui dentro casa. Certo mi sembra
ovvio! - ribattè Kiba – Come minimo io avrei
sospettato che fosse una povera vecchia pazza che un tempo era una
pluriomicida magari. - .
-
Cavolo gente! Le ha praticamente chiesto di essere complice di un
omicidio!! Alla faccia della vecchia! - continuò Naruto
allibito.
-
No...ma poi dico io. State bevendo del tè insieme, che io
personalmente non avrei bevuto perchè vista la verza
cresciuta intorno alla torre, in quel tè ci sarebbero potuti
essere anche ragni morti. Passa praticamente dal proporti di fargli
bere un filtro d'amore a strappargli il cuore e mettergliene in seguito
uno di pietra. Come minimo io le avrei dato una badilata in testa e
avrei gettato il cadavere dalla finestra del salotto. -
sbottò Sasuke senza mai abbandonare il suo cinismo.
-
Alla fine non è che stata proprio Giulia a chiederle di
strappare il cuore a Daiki.- disse Ino, interrompendo quelle scenette
fuori luogo.
-
Oh, si poverina! Ha solo acconsentito a fare mettere un cuore di pietra
a quel povero disgraziato e a farlo soffrire per il resto dei suoi
giorni! - replicò Kiba sarcastico.
-
Quanto sei scemo! Non la stavo difendendo...stavo solo puntualizzando
una cosa! - ribattè la bionda inacidita.
-
Chi se ne frega! É come se l'avesse fatto! L'ha ucciso
indirettamente!- riprese il bruno in risposta.
-
Ragazzi credo che sia lei!- esclamò Hinata ad un tratto.
Tutti
si ammutolirono e si voltarono verso la voce sottile della corvina.
-
Intendo la vecchia. É lei...quella rappresentata nel quadro.
Persino la torre è la stessa che ha popolato da sempre i
miei incubi.- continuò Hinata alzando leggermente la voce.
La
ragazza dagli occhi
perlacei aveva raccontato dei suoi sogni a tutti la sera precedente.
Gli altri l'avevano rassicurate nonostante cercassero di celare la
loro preoccupazione.
-
Sono d'accordo con Hinata! La vecchia sembra proprio lei! - disse
Sakura con tono serio.
-
C'è una cosa che possiamo fare una volta finito di leggere
il diario. Possiamo andare alla biblioteca del villaggio e cercare
informazioni sulla vecchia. Padre Chikafusa ci ha detto che
è una sottospecie di demone o qualcosa del genere.
Farà sicuramente parte del bagaglio delle leggende popolari
di questo luogo. - disse Shikamaru serio.
-
Questa maledetta vecchia m'innervosisce. Non mi va che dormi da sola in
quella stanza!- esclamò Naruto rivolgendo il suo sguardo
verso l'amica.
-
C-come? - sussurrò Hinata abbassando immediatamente lo
sguardo.
-
Intendo... non mi sento sicuro a lasciarti da sola in quella stanza con
il dipinto della vecchia di fronte alla tua porta e con questi incubi
ricorrenti.- spiegò meglio il biondo grattandosi la testa
imbarazzato.
-
N-non preoccuparti Naruto-kun. C'è anche Rock Lee sul mio
stesso piano...per qualsiasi cosa posso chiedere anche lui.-
mormorò Hinata con un filo di voce e agitando le mani
davanti al viso.
-
Come vuoi. Però se ti va...bé...io sono qui
insomma!- replicò l'Uzumaki con un'alzata di spalle e un
grande sorriso.
-
Sbrighiamoci a leggere il diario! Non sto più nella pelle
dall'ansia!- intervenne Ino mordendosi il labbro inferiore dal
nervosismo.
Tenten
riprese a leggere
ancora una volta.
**
21 Giugno 1983
Caro Diario,
Non sono ancora guarita,
anzi mi sento ancora più debole se possibile. Il medico
è venuto a
visitarmi e ha detto che ho bisogno solo di riposo ma lo sono da
diversi giorni ma non è cambiato nulla. Nel frattempo ho
delle nuove
notizie. L'altra notte è venuta a trovarmi Hildegard. Viene
di notte
perchè dice che non ha tempo il giorno. Per entrare nella
mia stanza
utilizza il fermaglio che mi ha regalato. Esce fuori dalla pietra
posizionata sopra il fermaglio. Si teletrasporta da lì e
viene a
parlarmi ogni notte. Ho notato una cosa bizzarra...sembra che ogni
giorno che passa diventi più giovane. Ha meno rughe del
solito. I
suoi capelli sono grigi non bianchi, le sue labbra più piene
e meno
grinzose. É meno curva e le sue mani sono più
lisce. Mi ha detto
che fra non molto potremo attuare il nostro piano...le serve un po'
di tempo per levigare la pietra da mettere al posto del cuore. Presto
avrò la mia vendetta!
**
23 Giugno 1983
Caro Diario,
Sto sempre peggio. Non
riesco a muovermi dal letto. Non ho neanche la forza di mangiare. La
mia mamma m'imbocca preoccupata e anche il mio papà lo
è. Il medico
viene ogni giorno a visitarmi ma non mi ha ancora segnato nessuna
medicina. La mamma ha chiamato il prete perchè dice che
può essere
la mia anima a essere malata. Comunque Hildegard è venuta a
trovarmi
anche ieri sera e non era la mia impressione...è diventata
proprio
più giovane. Questa cosa m'inquieta ma non ho nemmeno la
forza di
chiedermi come sia possibile. Sono davvero tanto tanto stanca.
**
25
Giugno 1983
Caro
Diario,
Mi
sembra di morire. Hildegard mi ha detto che non devo preoccuparmi
perchè mi riprenderò sicuramente. É
diventata davvero bellissima.
Ora è alta, ha i capelli neri e lunghi con qualche ciocca
rossa. É
magrissima e i suoi occhi sono dei pozzi neri e profondi. Ha le dita
lunghissime con le quali mi accarezza ogni notte. Volevo chiederle
come fosse possibile una cosa del genere ma non ce l'ho fatta. Il
sonno mi ha lambita prima.
**
27
Giugno 1983
Caro
Diario,
Comincio
a nutrire degli orribili sospetti sui metodi attraverso i quali
Hildegard ha ottenuto la giovinezza. Ho cominciato a pensarci quando
mia mamma oggi ha tentato di togliermi gli orecchini che mi ha
regalato lei. Appena ha cercato di sfilarmi la farfalla che fa da
fermo all'orecchino si è punta con l'asta. Le è
uscito molto sangue
e alla fine ha rinunciato a togliermeli. Comincio a pensare che
questo regalo serviva più a lei che a me. Ho come
l'impressione che
mi abbia succhiato via l'energia. Ho paura adesso, tanta paura.
**
30
Giugno 1983
Caro
Diario,
Oggi
sto bene. Sto benissimo rispetto agli altri giorni. Sembra proprio
che mi stia riprendendo. La mia mamma e il mio papà sono
leggermente
più sollevati. Ieri sera è tornata Hildegard da
me e mi ha chiesto
di andarla a trovare nella sua torre. Ha detto che dovevamo attuare
il nostro piano entro qualche giorno. Devo confessarti che ho avuto
un po' paura ieri sera appena l'ho vista. Poi stamattina mi sono
sfilata gli orecchini senza difficoltà e allora ho pensato
che
magari è stata solo una mia fantasia oppure Hildegard si
è accorta
di farmi male e ha smesso. Fatto sta che ora posso alzarmi di nuovo
dal letto e mangiare da sola. Posso portare a termine la mia vendetta
ora!
Tra
qualche giorno incontrerò Hildegard e ti farò
sapere tutto!
A
presto!
**
La
castana aveva letto senza fermarsi un attimo. Nessuno aveva osato
interromperla neanche per fare qualche affermazione o considerazione
sarcastica. Sembrava che tutti avessero perso la lingua.
- Quindi attraverso gli orecchini le ha
succhiato via l'energia in pratica. Credo che sarebbe morta se a questa
Hildegard non servisse ad altro. Giulia le serviva ancora viva. -
sentenziò Shikamaru.
- Credete che se non ha scritto
più nulla è perchè l'ha uccisa? -
chiese Rock Lee.
- Non c'è altra spiegazione. E
poi ricordate che Hirotaka-san aveva detto che la ragazzina era
scomparsa e che poi l'avevano trovata morta?! - replicò
Sakura preoccupata.
- Bene. Quindi ora sta a noi scoprire
cos'è successo dopo. - mormorò Neji lanciando
sguardi eloquenti al diario poggiato sul tavolo.
- E come? Cosa possiamo fare ora? - chiese
Kiba balzando in piedi – Non sappiamo da dove iniziare .- .
- Una cosa ci sarebbe da fare.-
mormorò Sakura – Questa Hildegard ha ucciso Daiki,
no? Daiki vuole essere trovato...dobbiamo trovare il suo corpo. -
continuò la rosa come se avesse quasi paura che qualcuno
potesse udire le sue parole.
- Io e Sakura siamo sicuri che il corpo di
Daiki è seppellito nei dintorni...magari proprio in questa
casa. - disse Sasuke lapidario.
Naruto
ebbe un brivido nell'immaginare il cadavere di Daiki spuntare fuori
da una zolletta smossa di terreno o magari da un armadio a
doppiofondo che si apre di colpo alle tre di notte. Magari
proprio nella sua stanza. Cosa certa è che se ne sarebbe
andato al
Creatore in quel modo. Un po' come nel monopoly...dritto, senza
passare dal via e ritirare 200 dollari. Sarebbe giunto di fronte ai
cancelli di San Pietro prima ancora di avere il tempo di urlare o
magari sarebbe rimasto sulla terra da anima errante. Di certo non
sarebbe stato così stronzo, lui.
Fu
riportato alla realtà dalle voci degli altri che discutevano
ancora
sul cadavere di Daiki.
- Se ci ha chiesto di trovarlo è
perchè ha bisogno di aiuto. Sento che trovarlo
aiuterà anche noi. Potremo scoprire qualcosa in
più sull'intera vicenda. - concluse Sakura alzandosi in
piedi e riordinando i cuscini sui divani su cui erano stati seduti fino
a poco tempo prima.
Decisero
di andare a letto. Rock Lee aveva insistito per salire al piano di
sopra insieme ad Hinata così da attraversare il corridoio
insieme.
Quando giunsero all'ultimo piano, il loro piano, Lee accese la luce
allungando una mano verso il muro. Il lampadario illuminava l'intero
corridoio, sembrava che tutto fosse al proprio posto. I due si
avviarono verso le loro stanze e quando vi giunsero notarono una cosa
piuttosto strana o meglio, strana in un contesto del genere. Strana
se si ha appena finito di parlare di un essere malvagio che succhia
via energia e strappa cuori dal petto e la faccia di questo stesso
essere malvagio ti sta fissando con i suoi occhi scuri fatti di
pennellate cupe. Il telo bianco con cui Lee aveva coperto il dipinto
era scivolato via, a terra. I ragazzi ovviamente non credettero che
quella fosse una coincidenza. Non c'erano finestre su quel piano e di
conseguenza nessuna folata di vento avrebbe potuto gettare
giù il
telo. Si guardarono in faccia più seri che mai e i loro
occhi
dicevano chiaramente che quella notte non avrebbero dormito bene o
non avrebbero dormito affatto.
*Angolo
di Natsumi213 *
Salve a tutti! ^^
Chiedo scusa per il ritardo!
Solo ora ho avuto un po' di tempo per aggiornare.
Finalmente i ragazzi hanno
finito di leggere il diario di Giula ma ora tocca a loro capire che
cosa è accaduto dopo. Sakura quando parla di ritrovare il
corpo di
Daiki si riferisce a quando in bagno le è apparso il
fantasma del
ragazzino e ha scritto sul vetro,grazie alla condensa creatasi, la
parola “trovami” . Un altra cosa importante da fare
è, come ha
detto Shikamaru, trovare informazioni su Hildegard nella biblioteca
del villaggio.
Immagino che questi due
capitoli siano un po' più pesanti o noiosi da leggere visto
che si
tratta solo o quasi di narrazione. Spero che apprezziate lo stesso il
capitolo. ^^ I prossimi saranno un po' più movimentati! ^^
Come sempre, ora passiamo ai
ringraziamenti.
Ringrazio coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo: Kyuubi10,
ery98sole, Sophie1995, _ NaruHina _ , Vavi_14, alina02.
Grazie! <3
Ora ringrazio coloro che
hanno inserito la storia fra le seguite: AceHearts, anika23,arcx,
bice_97, Dark_moon Uchiha,Di4ever, egoica, ergo, Eriketta554,
ery98sole, FeverSkating, frisifra, gabrychan, giulietta_crazy, I am
not a babbeo, IcciIcci98,Ilariette, Iris1996, IseNara,Kat98,
kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, Lexi, mary Uchiha, MaySama,
medeamazon, MelaVerde_, missbolena, Morgan92, Nalista, naruhinafra,
Okimu, pinguini, sakura92, sashinaru, shiva85, sonnensystem,
stellina4869, thegirlonfire_ ,titticullen4ever, Vavi_14.
Grazie! <3
Ringrazio ovviamente anche
coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: Ernesto507,
HiNaRu
97, lisetta95, love_anime, m4dd499, nityss, OnlyPapito, Sophie1995,
Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ kiara89_, _
NaruHina_ . Grazie! <3
Ringrazio
Narutina_Mary
per avere inserito la storia fra le ricordate. <3
Spero di non
avere saltato nessuno! ^^
Grazie mille a
tutti, davvero! Siete tantissimi e io ve ne sono grata! Grazie,
grazie, grazie! <3 * s'inchina 8548548 volte*
Gomawo!
A presto!
Kiss! :*
|
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Capitolo 9 *** 8. Tra scaffali e nomi criptati ***
Prima
di iniziare, ci tenevo
a scusarmi. So che faccio schifo. Sono in un ritardo disarmante ma ho
avuto da fare con il test di valutazione all'università e
solo ora
sono riuscita ad aggiornare. Scusate! * s'inchina 48542 volte e si
prostra ai piedi di ogni singolo lettore*
8.
Tra scaffali e nomi
criptati
L'indomani
tutti i ragazzi
erano in piedi dalle sette. Persino Naruto che aveva sempre amato il
letto, a momenti più dei suoi genitori, non fece
così tanta fatica
a gettarsi dalle coperte e a saltare immediatamente al piano di
sotto. Tutti in quella casa, avevano aspettato che il sole sorgesse
con ansia. C'erano diverse cose da decidere e da fare. Quando anche
gli ultimi arrivati scesero in cucina, Sakura davanti a un bicchiere
di succo disse: - Bene! Dobbiamo decidere cosa fare. Abbiamo due
possibilità. Cercare il corpo di Daiki o cercare
informazioni sulla
vecchia. Quale facciamo per prima? - .
-Sono entrambe importanti.
Non saprei scegliere...dovremo fare tutte e due. - rispose Ino
mordendosi un labbro.
- Io sto morendo dall'ansia. Non ce la faccio a rimandare una delle
due.- ribattè Naruto alzando lo sguardo sulle ragazze.
- Se è così allora dividiamoci. - disse
tranquillamente Kiba.
- Dividiamoci? E se succede qualcosa a uno di noi? - replicò
Ino indignata e fulminando l'Inuzuka con un'occhiataccia per quanto
aveva appena detto.
Il ragazzo alzò gli occhi
al cielo e sbuffò seccato. - Ino, non ci
succederà niente. Non
dovremo andare ognuno per i fatti propri. Saremo divisi in gruppi. -
.
- Kiba non ha tutti i torti. Così prenderemo due piccioni
con una fava.- intervenne Shikamaru mentre sorseggiava il suo
caffè – E poi sembra proprio che Hinata non abbia
intenzione di aspettare ancora. - .
La corvina sentendosi
chiamata in causa arrossì leggermente ma annuì
con decisione alle
parole dell'amico.
Alla fine Ino si era
convinta e avevano deciso di dividersi in due gruppi da cinque.
Sakura, Sasuke, Naruto, Tenten e Shikamaru sarebbero andati alla
ricerca del cadavere di Daiki. Mentre Hinata, Ino, Kiba (non senza
lamentele), Rock Lee e Neji sarebbero andati alla ricerca di
informazioni sulla vecchia.
**
Il
gruppo di Hinata aveva
deciso che come primo passo sarebbero scesi in paese, per dare
un'occhiata alla biblioteca. Se davvero la vecchia apparteneva al
repertorio delle leggende popolari di quel luogo, la piccola
biblioteca del paese avrebbe potuto parlarne in più di
qualche
libro. Kiba aveva protestato per essere stato inserito nel gruppo di
ricerca delle informazioni, avrebbe preferito esplorare la casa e i
dintorni che passare ore in un posto pieno di libri con quattro dita
di polvere sopra. Le sue rimostranze erano state zittite acidamente
da Ino che gli aveva spiegato, con la carineria di
una zitella
frustrata sessualmente, che i gruppi dovevano per forza essere da
cinque essendo loro dieci e che non poteva sostituirsi con Shikamaru
perchè il suo fidanzato sarebbe stato utile alle ricerche
del
cadavere a differenza sua. Insomma, gli aveva dato del rincoglionito.
Fatto sta che si era arreso e ora si trovava fra enormi scaffali
impolverati e vecchi a cercare libri sui miti e le leggende del
paese.
- Ragazzi, trovato niente? - chiese la bionda ad un tratto.
- No, Ino.
Non ho ancora aperto un libro...cosa vuoi che abbia trovato?!-
sbottò il bruno. Accentando la prima lettera del nome della
ragazza per dare più enfasi al suo tono acido.
- Allora faresti meglio a darti una mossa. - replicò Ino
lanciando con i suoi occhi di ghiaccio l'ennesima occhiata di sbieco.
- Ragazzi, non litigate perfavore. Cerchiamo di collaborare. -
mormorò Hinata che aveva spostato l'attenzione sui suoi
amici.
Kiba
le sorrise
rassicurante. Prima di dividersi Naruto gli aveva espressamente
chiesto di gettare un occhio ad Hinata. Di prestarle attenzione in
modo diverso, il biondo era preoccupato per la ragazza e per i suoi
incubi ricorrenti e lo aveva pregato di badare alla corvina. Kiba gli
aveva garantito che ad Hinata non sarebbe successo niente. L'avrebbe
protetta a tutti i costi. Voleva bene ad Hinata, molto bene. E ne
voleva altrettanto a Naruto. Non avrebbe infranto la promessa
fattagli. Ad Hinata non sarebbe stato torto un capello.
- Ragazzi, venite qui! Forse ho trovato qualcosa.- disse
Neji richiamando l'attenzione di tutti.
Tutti e cinque accorsero, il
bruno era fermo su un vecchia pagina ingiallita di un tomo secolare.
In alto a sinistra, sulla
pagina sottile come carta velina, c'era scritto “Mostri, creature,
demoni e affini della memoria e del repertorio folkloristico della
regione” .
A lettere maiuscole, al
centro della pagina, troneggiava la scritta “HILDEGARD, IL DEMONE
DELLA TORRE”.
Sotto seguiva una
descrizione accurata di non molte righe.
Il “demone della torre
bianca” o il “ demone divoratore di
bambini”, chiamato
comunemente con il nome di Hildegard, fa parte del repertorio delle
leggende popolari della regione. Gli antichi si tramandavano di
generazione in generazione la leggenda di questa donna e di come
trucidò i suoi bambini. Hildegard era una donna bellissima,
tanto
bella da suscitare l'invidia delle popolane sue vicine. Quando giunse
in età da marito ebbe molti pretendenti ma alla fine scelse
colui
che più era in grado di donarle una vita agiata. Hildegard
non amava
nessuno se non sé stessa. Si prendeva cura del suo aspetto
costantemente e non faceva altro. Presto apprese che nel suo grembo
crescevano due piccole creature. Dopo che ebbe dato alla luce i due
bambini, restò a letto per diversi giorni. Più
gli anni passavano e
più la sua bellezza svaniva. Suo marito era fuori tutto il
giorno
per il suo lavoro che non sembrava andare neanche troppo bene e
quindi a causa delle difficoltà economiche non poteva
permettersi di
affiancarle una balia. I bambini la stancavano ogni minuto di
più,
non era in grado di badare a loro e nella sua mente si era creata
l'ipotesi che quelle piccole creature le succhiassero via tutte le
sue energie e la sua bellezza. Mentre i bambini erano così
rosei e
pieni di vita, Hildegard era sempre emaciata e la sua pelle macchiata
da uno strano grigiore. Nelle profondità del suo cuore
cominciarono
a fomentare pensieri malvagi e crudeli. Accusava quelle povere
creature di tutte le sue disgrazie. Divenne così esasperata
da
invocare l'aiuto del demonio una sera, attraverso riti oscuri, e a
stringere un patto con lui. In cambio dell' eterna bellezza gli
offrì la sua anima e quella dei suoi figli per sigillare il
patto.
C'era solo una piccola clausola, per restare giovane e bella per
sempre doveva continuare a sfamarsi delle carni di bambini e
ragazzini. Così sgozzò i suoi bambini e
mangiò la loro carne.
Dopo aver ucciso i figli,
Hildegard scappò dalla sua casa e si rifugiò in
una torre alta dove
continuò a mietere vittime. Per molti anni non si ebbero
più
notizie della donna e fu allora che la sua storia e la sua figura
entrarono a far parte dei miti e delle leggende di queste terre.
Tuttavia c'è ancora chi giura di aver sentito con le proprie
orecchie le urla terrorizzate dei bambini passando nelle vicinanze
della torre o ancora, chi dice di aver visto una bella donna adescare
dei giovani fanciulli problematici con i suoi sottili inganni e le
sue labbra rosse e piene.
**
-
Questa donna era malata. - sussurrò con un filo di voce Ino.
Hinata, con il cuore a
mille, voltò la pagina e la figura raffigurata diede
conferma ai
loro pensieri. La pagina ritraeva il volto di una vecchia dai capelli
bianchi e gli occhi malvagi. Un viso dai tratti troppo familiari per
non essere riconosciuto. Lo stesso volto che Hinata e Rock Lee erano
costretti a vedere ogni sera e ogni mattina, quella stessa orribile
faccia impregnata di cattiveria che avevano coperto con un telo
bianco. Era lei senz'ombra di dubbio. Era il suo vero aspetto quello.
- Leggenda un cazzo! - esclamò Kiba – Questa
stronza è ancora qui tra noi, mi ci gioco tutto .- .
La
ragazza dagli occhi
perlacei non aveva aperto bocca invece. In un attimo tutto le era
tornato alla mente. Come una forte mazza ferrata che ti colpisce
proprio alla bocca dello stomaco e non ti lascia respirare,
così
l'impatto dei suoi ricordi,che credeva perduti, l'avevano afferrata
con violenza. Era come se qualcuno le avesse versato una tinozza
d'acqua sui capelli lasciando scivolare con le gocce anche i suoi
ricordi.
Era
tutto così ovvio. I
bambini problematici erano così facili da avvicinare ed
ingannare e
lei,un tempo, sarebbe potuta essere una questi.
Ora
Hinata ricordava tutto.
**
- Siamo sicuri di poterlo trovare qui?! É tutto
il giorno che lo cerchiamo ma non troviamo niente di niente. -
sbuffò Naruto accasciandosi sulla poltrona dell'ennesima
stanza che lui, Sakura e Sasuke avevano perlustrato.
- Lo so!- mormorò Sakura frustrata – Potrebbe
essere ovunque.- si sedette sul bracciolo della stessa poltrona e si
afflosciò stanca.
- Avete finito di frignare? Ci mancano ancora due stanze su questo
piano. - disse Sasuke cinico come al solito.
Sakura lasciò vagare i suoi
occhi verdi per la stanza fin quando non si soffermò su un
armadio
vecchio.
- E se l'armadio avesse un doppio fondo? - chiese la rosa balzando in
piedi.
- Che aspetti?! Diamo un'occhiata!- replicò il moro aprendo
un'anta del mobile, anche Naruto si avvicinò agli amici.
Ispeziorano attentamente il legno che faceva da fondo nell'armadio ed
effettivamente Sakura aveva ragione: c'era qualcosa dietro quel mobile.
Eccitati, Naruto e Sasuke tolsero il fondo di legno rivelando quello
che sembrava proprio un passaggio segreto.
- Dai, seguiamolo! Non ci ricapiterà più una cosa
simile.- disse il biondo avventurandosi nell'apertura. Sasuke lo
seguì a ruota e Sakura s'infilò subito dopo il
moro, afferrandogli la mano.
Naruto
notò che l'amico non
la ritrasse infastidito ma anzi la strinse senza obbiettare. Sorrise
fra sé e sé, sembrava proprio che all' Uchiha
piacesse. Si fecero
luce con una torcia comprata in paese e cominciarono a scendere delle
scale. Ora che la luce della stanza da cui erano entrati era
scomparsa del tutto, Naruto avrebbe voluto stringere anche lui la
mano di Sasuke ma se ci avesse provato si sarebbe preso un calcio
nelle natiche con molta probabilità.
Sembrava di essere tornati
bambini. Ricordavano perfettamente quando ad Halloween si
nascondevano nei luoghi più scuri come le scale o la
soffitta di
casa di Sasuke per far spaventare qualcuno oppure fingere di trovarsi
in una casa infestata. Ora che c'erano davvero in una casa infestata,
a distanza di anni avevano constato che non era poi così
divertente.
Giunsero alla fine di quel
passaggio segreto e si trovarono di fronte ad una porta. Naruto
l'aprì con determinazione e in un attimo la luce del
lampadario di
vetro del salone lo colpì in pieno volto. Erano sbucati nel
salone
con l'orologio a pendolo, a pianterreno.
- Ma vaffanculo! - sbottò Naruto sbattendo la torcia sul
divano seccato – Tutta questa strada per niente! Eravamo
arrivati al secondo piano e ora dobbiamo rifare tutto daccapo. - .
In
quel momento rientrarono
dalla porta principale Shikamaru e Tenten. Erano andati a perlustrare
nelle terre e nelle tenute circostanti alla villa. Si erano divisi
per guadagnare tempo.
- Niente di niente! Abbiamo cercato nelle terre, nella vigna e nella
tenuta con l'arco di fiori ma niente. Mi fanno male le mani a furia di
scavare! - disse Shikamaru.
- Abbiamo trovato solo terra, terra e terra! Solo questo! Abbiamo
smosso tutte le zolle! - esclamò Tenten esausta.
– Voi invece, trovato niente? - chiese il bruno.
- No, solo un passaggio segreto che ci ha riportati al punto di
partenza. - rispose la rosa prendendo posto affianco all'amica.
Verso
le otto di sera,
Shikamaru ricevette un messaggio da Ino che gli diceva che lei e gli
altri quattro sarebbero rimasti a cena da Padre Chikafusa e sarebbero
rientrati subito dopo, accompagnati in macchina dal parrocco e che
non si sarebbero dovuti preoccupare.
I cinque, rimasti soli nella
grande casa, decisero di preparare qualcosa di veloce. Shikamaru
uscì
sul balcone per prendere un po' d'aria. La vista da quel punto era
mozzafiato. Non si affacciava sulla vigna e sull'immenso appezzamento
di terra dei Larma ma su un verde prato e su una linea di pioppi che
delimitavano l'area. Più in là notò un
sempreverde, curato per
bene. Solo soletto poco distante da una fontana. Si rese conto che
effettivamente da quella parte della villa non c'erano stati spesso.
Villa Giulia nel complesso era bellissima ed era proprio un peccato
che fosse abitata da coinquilini invisibili e ricordi atroci.
Rientrò
dentro e si sedette
al tavolo della cucina insieme agli altri quattro. Iniziarono a
consumare il loro pasto in silenzio fin quando Naruto non disse: -
Certo che nelle terre in cui avete cercato non c'era un po' di verde
neanche a pagarlo. Tutte zolle di terreno marroni, tra l'altro non
curate più da tempo ormai. - .
- Non dirlo a noi! Sono stanchissima e comincio a perdere le speranze
per quanto riguarda il ritrovamento dei resti di Daiki. -
replicò la castana con una smorfia rassegnata.
- Ti capisco...Daiki vuole essere trovato ma non ci ha dato nemmeno un
indizio! - sbottò Sakura giocando con la sua foglia
d'insalata.
Shikamaru
continuò a
masticare il suo pezzo di carne prestando poca attenzione a quelle
lamentele ma subito dopo ringraziò il Signore di averle
udite. Alzò
i suoi occhi piccoli e cangianti verso i ragazzi. Il suo cervello
aveva collegato tutto in un secondo.
Indizio.
Daiki. Albero.
-
Oh, invece un indizio ce l'ha dato eccome! - esclamo il bruno
ribaltando quasi il suo piatto dall'agitazione.
Tutti lo guardarono come se
fosse uscito di testa.
-
Non capite? É evidente! Daiki è seppellito sotto
il sempreverde che si trova accanto alla fontana, dall'altra parte
della villa! - disse tutto d'un fiato, quasi dimenticandosi di
respirare.
- C-Come? - chiese il biondo perplesso.
- Come cavolo l'hai capito? - chiese Tenten stupefatta.
- Come ci sono arrivato? Ora vi spiego. Naruto prima ha detto che non
c'erano alberi nelle tenute in cui abbiamo controllato ma solo terra.
Quando mi sono affacciato al balcone prima di cena ho visto quel
sempreverde accanto alla fontana, l'unico della tenuta. Durante la cena
Sakura si è lamentata dicendo che Daiki, nonostante vuole
che il suo corpo venga ritrovato non ci ha dato alcun indizio. Invece
è sbagliato. Perchè l'indizio è nel
nome stesso. - rispose l'amico con un sorriso sghembo.
- Nel nome stesso? Che vuol dire? - chiese Naruto accigliato.
- Sono io che vi chiedo una cosa ora: cosa significa il nome
“Daiki?” - ribattè Shikamaru.
- Daiki? Significa... “ grande albero”. -
sussurrò Sakura abbassando lo sguardo in un momento di
riflessione.
- Shikamaru...tu sei un fottuto genio! - esclamò Naruto con
un sorriso a trentadue denti. L'amico ricambiò di rimando.
Non
passò molto tempo che
anche gli altri cinque rientrarono.
- Sappiamo dove sono nascosti i resti di Daiki. - disse Shikamaru
raggiante andando loro incontro.
- E noi abbiamo trovato le informazioni sulla vecchia e Hinata ha
qualcosa da dire a tutti. - replicò Kiba.
Tutti
presero posto intorno
al tavolo, avevano molto da raccontarsi.
*
Angolo di Natsumi213 *
Salve
a tutti! ^_^
Rinnovo le mie scuse per
l'estremo ritardo ma non avevo calcolato che l'università mi
portasse via tutto questo tempo. T_T Vi chiedo scusa anche per il
ritardo delle risposte alle recensioni, ero davvero convinta di avere
già risposto.
Comunque spero che questo
capitolo vi sia piaciuto. Ci ho messo davvero tanta
creatività per
scriverlo. Finalmente si conosce la vera identità della
vecchia e il
nostro Shikamaru si rivela per essere il solito geniaccio e capisce
dove sono nascosti i resti di Daiki. ;)
Mi sono divertita a dividere
in gruppi da cinque i nostri ragazzi e mi sono divertita a scrivere
del passaggio segreto trovato da Naruto, Sasuke e Sakura. XD OT3!!
<3
<3
E poi Hinata ha qualcosa da
dire.... * zan zan zan zan* * musichetta da colpo di scena*
Ok, lo so che fa schifo ma
ci stava. XD
Sembra proprio che le siano
raffiorati vecchi ricordi alla mente. Cosa succederà nella
prossimo
capitolo? Se voleto saperlo restate con noi XD
Adesso basta però. Passiamo
ai ringraziamenti.
Ringrazio coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo: Ilariette,
Gas_ , Kyuubi10, ery98sole, _ NaruHina_ , Vavi_14.
Grazie!
<3
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia fra le seguite: AceHearts,anika23,arcx,
bice_97, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554,
ery98sole, FeverSkating, frisifra, Gas_, giulietta_crazy,hicks87, I am
not a babbeo, IcciIcci98,Ilariette, Iris1996, IseNara,I_MissYou,Kat98,
kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, Lexi, mary Uchiha, MaySama,
medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola,
Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra,
Okimu, pinguini, sakura92, sashinaru, shiva85, sonnensystem,
stellina4869, thegirlonfire_ ,titticullen4ever, Vavi_14. Grazie! <3
Ringrazio
coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: alina02,
Ernesto507, HiNaRu 97, lisetta95,
love_anime, m4dd499, nady_shanna, nityss, OnlyPapito, Sophie1995,
Sweety95, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _
kiara89_, _ NaruHina_ . Grazie! <3
Ringrazio nady_shanna
e Narutina_Mary
per avere inserito la storia fra le ricordate. Grazie!
<3
Grazie a tutti! Davvero! <3 Spero vogliate continuare a seguire
la mia storia!
A presto!
Kiss! :*
|
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Capitolo 10 *** 9. Visita indesiderata ***
9.
Visita indesiderata
Una
volta che furono riuniti
tutti intorno al tavolo, Hinata prese parola. Fece un respiro
profondo e iniziò a parlare.
- Come sapete già, le informazioni fisiche che abbiamo
trovato su Hildegard corrispondono al ritratto dell'ultimo piano e alla
donna apparsa nelle descrizioni del diario di Giulia. -
passò un foglio ripiegato ai ragazzi sul tavolo –
Abbiamo ricopiato tutto quello che c'era scritto.- aggiunse con un filo
di voce.
Shikamaru aprì il foglio e
avevano effettivamente riscritto, anche abbastanza in fretta,
ciò
che era stampato sui libri.
-
A-ad ogni modo. C'è qualcosa che devo raccontarvi. - riprese
con più forza la corvina, richiamando l'attenzione di tutti.
- Tranquilla! Spara! Siamo tutti orecchie! - la incitò
Naruto con un sorriso.
La ragazza si sentì
rincuorata dal sorriso del ragazzo tanto che smise di torturarsi la
maglia e si schiarì la voce con decisione.
-
Ecco...quando ero bambina, i miei genitori si sono separati. Per me
è stato uno dei periodi più brutti della mia
vita. Per un bambino è sempre destabilizzante vivere la
separazione dei propri genitori. I miei litigavano spesso, urlavano
quasi ogni giorno ormai e io la sera piangevo sempre. Un giorno dopo la
scuola accadde una cosa particolare. - si fermò un attimo,
giusto il tempo di sistemarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e
poi riprese.
- Tornavo sempre da scuola a piedi e ad un tratto si
avvicinò una signora anziana. Mi diceva che avevo gli occhi
davvero tristi per essere una bambina così piccola. I miei
genitori mi dicevano di non parlare con gli sconosciuti ma la signora
aveva una faccia buona. Mi accompagnò a casa e mi
regalò una caramella. - .
Naruto si alzò e prese un
bicchiere di vetro, lo poggiò sul tavolo e vi
versò dentro
dell'acqua. Hinata ringraziò mentalmente il ragazzo. Si
sentiva la
gola secca per l'ansia e il biondo sembrava averle letto nel
pensiero. Ne bevve un sorso.
- Ogni giorno veniva a prendermi da scuola e mi regalava una caramella.
Lentamente si conquistò la mia fiducia, il che non
è difficile, la fiducia dei bambini si conquista facilmente.
Cominciai ad aprirmi con lei e a raccontarle del fatto che i miei
genitori litigavano e che il papà stava andando via di casa.
Lei mi ascoltava e mi consolava. Dopo qualche mese iniziai a stare
male, tanto che i miei a un certo punto pensarono al peggio.
Consultarono tutti gli ospedali della regione e anche fuori ma nessuno
sapeva dire nulla sulle mie condizioni. Allora pensarono che i miei
mali fossero dovuti a una condizione psicologica. Mi portarono dai
migliori psicologi di Tokyo che consigliarono di cambiare vita, casa e
anche scuola. Consigliarono ai miei genitori di farmi vivere in un
ambiente tranquillo. Allora cambiammo casa, ci trasferimmo altrove,
cambiai scuola e conobbi nuovi bambini, tra cui voi. I miei genitori
misero da parte le loro divergenze e si presero cura di me. Migliorai
visibilmente e nel giro di pochi mesi guarii. Non rividi più
la vecchia d'allora. - concluse il suo racconto svuotando il bicchiere
che aveva davanti.
- E poi non ti ha più importunato? - chiese Tenten
preoccupata.
- No, credo perchè non ho più avuto alcun
problema. Hildegard abbindola solo i bambini con problemi, di qualsiasi
tipo si tratti non importi. Anche io ho avuto dei problemi da bambina e
infatti si è avvicinata a me ma una volta che l'amore dei
miei genitori e l'affetto dei miei amici mi hanno circondata il dolore
è andato via con lei, che non è stata
più in grado di farmi male. - rispose con un accenno di
sorriso all'amica.
- Allora perchè continui a sognarla? Non sei più
una bambina, cosa vuole da te? - chiese Kiba più a
sé stesso che all'amica.
- Secondo me perchè sei tornata in un luogo in cui in un
modo o nell'altro c'è la sua presenza. - disse Sakura in
modo obbiettivo.
Hinata annuì. Sicuramente
Sakura aveva ragione ma lei avvertiva che c'era qualcosa di
più. E
se la vecchia volesse comunque finire quello che aveva iniziato,
nonostante non fosse più una bambina?
Poteva essere
plausibile...niente era da escludere.
In
quel silenzio
travolgente, un brivido attraverso la stanza. Decisero che sarebbe
stato meglio ritrovare i resti di Daiki il giorno dopo, alla luce del
sole. Non avrebbe avuto senso avventurarsi di notte, al buio pesto,in
una villa infestata per riportare alla luce il cadavere di un
ragazzino deceduto trent'anni prima.
Trovarono tutti il coraggio
di ritirarsi nelle proprie stanze per cercare di riposare dopo una
giornata stancante.
**
Rock
Lee si era messo il
pigiama ed era pronto ad infilarsi nel letto finchè non gli
sembrò
di vedere un volto al di là del vetro, sul balcone. Si
voltò ancora
per constatare quello che di sfuggita gli era sembrato di aver visto
ma non c'era nulla. Titubante, andò sul balcone ma non c'era
nessuno. Si autoconvinse di essersi suggestionato, per quanto fosse
possibile in una casa del genere. Aprì la porta della sua
stanza e
si affacciò nel corridoio la cui luce era rimasta accesa.
Quell'orribile quadro era ancora lì,coperto dal telo bianco.
Pensò
bene di non svegliare Hinata e spaventarla inutilmente quindi
ritornò
in camera chiudendo la porta.
**
Nel
frattempo al piano
sottostante Sakura non riusciva a prendere sonno. Si girava e si
rigirava nel suo letto ma si sentiva troppo agitata per riuscire a
dormire. Si mise a sedere e guardò l'orologio alla parete.
Erano le
12:10. Decise di sgusciare fuori dalle lenzuola, quella sera faceva
particolarmente caldo, aprì la finestra e si
affacciò. Fuori non si
muoveva un alito di vento. Perfino le fronde degli alberi erano
immobili, sembrava di guardare un quadro. Il tempo era come se si
fosse fermato. Sakura avvertì un brivido di freddo in quella
nottata
così calda. Si strinse nelle spalle e fu allora che lo vide.
Qualcosa strisciava via tra i pioppi che delimitavano l'area e si
dirigeva dall'altra parte della villa, verso la vigna. La rosa
aguzzò
la vista incredula. Forse non aveva visto bene, in fondo era buio.
Ritornò nella stanza e richiuse le ante della finestra.
Guardò il
suo letto vuoto, non aveva nessuna intenzione di dormire sola.
Sgattaiolò via e si diresse verso la camera di Sasuke.
Bussò
nervosamente alla porta.
Il
bruno dall'altra parte
della stanza, ebbe un piccolo sussulto e poi alzò gli occhi
al
cielo. Di certo non poteva essere un fantasma...quale accidenti di
fantasma poteva servirsi delle sue mani per bussare? Scese dal letto
e aprì la porta seccato. Sulla soglia stava un essere
abbastanza
basso, con i capelli rosa e lisci e due grandi perle verde smeraldo
che lo guardavano.
-
Sasuke-kun! Ti ho svegliato? - chiese con un filo di voce la ragazza.
- No, Sakura! Perchè mai? Sei arrivata giusto in tempo per
la festa da ballo che avevo programmato con Giulia, Daiki ed Hildegard.
- rispose acidamente l'altro.
- Scusa, allora...non volevo infastidirti. - sussurrò Sakura
con un piccolo sorriso e fece per andarsene
Il moro odiava quando faceva
così. Roteò gli occhi e l'afferrò per
il polso. La rosa si voltò
sorpresa verso di lui.
- Non stavo dormendo comunque. - mormorò abbassando lo
sguardo. Sakura sorrise di rimando e gli scompigliò i
capelli. L'Uchiha si ritrasse seccato da quel gesto.
- Non voglio stare da sola...dormiamo insieme? - sussurrò la
ragazza.
Il corvino non rispose ma la
tirò nella stanza e chiuse la porta. Si stesero entrambi sul
letto e
per un po' nessuno parlò. Poi Sakura disse: - Mi sembra di
aver
visto qualcosa dirigersi verso la villa prima. - .
Sasuke le gettò un'occhiata
con la coda dell'occhio e rispose – Ti sei fatta
suggestionare
sicuramente. - .
- Non ne sono sicura. Mi sono affacciata alla finestra prima e fuori
è tutto così strano...più del solito.
Sembra che il tempo si sia fermato. - mormorò la rosa
voltandosi verso il moro e sdraiandosi su un fianco.
- La prossima volta evita di affacciarti.- la rimbeccò
Sasuke.
La rosa stava per ribattere
quando la porta della stanza si aprì con uno scatto,
entrambi si
voltarono aspettandosi il volto familiare di uno dei loro amici che
non comparve mai. Sakura deglutì ma non si
azzardò a muovere un
muscolo, Sasuke aveva assunto un cipiglio serio. Si era messo a
sedere e guardava insistentemente la porta, ormai aperta, che
lasciava un'ampia veduta su un pezzo di corridoio illuminato dalla
luce lunare che filtrava dalla finestra. Si alzò lentamente.
Non
c'era nessuno in corridoio. Stava per chiudere la porta
finchè non
udì degli strani rumori. Un tonfo sordo e poi passi pesanti
che si
susseguivano l'uno dietro l'altro sulle scale che portavano al piano
di sopra. Si girò verso sinistra, nella direzione delle
scale e fece
giusto in tempo a vedere lo strascico di un vestito trascinarsi sugli
ultimi due scalini visibili a quella fioca luce. Sakura era balzata
in piedi e l'aveva affiancato. Non c'era bisogno di grandi menti per
indovinare a chi appartenesse quello strascico magari solo un po' di
macabra fantasia.
**
Hinata
era riuscita ad
addormentarsi anche se il suo sonno era agitato come pochi. Strane
figure popolavano la sua mente in quel momento. Si svegliò
quando
udì un fruscio ai piedi del letto. Aprì gli occhi
di scatto e puntò
il suo sguardo cristallino verso la testata inferiore. Non vedeva
nulla nel buio totale in cui era immersa. Non era proprio una bella
situazione quella in cui si trovava. In una stanza scura di una casa
infestata circondata da rumori sospetti. Tentò di calmarsi e
di
alzarsi per accendere la luce. Stava per scostare le coperte, quando
con terrore avvertì un respiro. Si,
perchè quel rantolo che
aveva appena udito era un respiro. C'era qualcun altro in quella
stanza che respirava come lei e Hinata non aveva la minima idea di
come fosse entrato. Restò immobile nel letto, incapace di
muoversi.
Iniziava a sudare. Le orecchie tese, in attesa di un qualsiasi
rumore. Nel silenzio straziante della camera, sentì la parte
inferiore del materasso abbassarsi come se qualcuno vi ci fosse
seduto. Le mani stringevano convulsamente il lenzuolo bianco. Aveva
paura, una paura mai provata fino a quel momento. Il cuore impazzito
le batteva a mille così tanto che temette che le uscisse
fuori dal
petto. E poi lo avvertì di nuovo. Quel respiro che di umano
aveva
poco. Non sapeva che cosa fare...urlare? Scappare?
Non ne
aveva la minima idea. La paura l'aveva bloccata.
Poi successe tutto troppo in
fretta. Un tonfo, un urlo,il buio scomparve e alla luce poté
ben
notare una figura nera che schizzava via.
Soltanto dopo, quando puntò
i suoi occhi su delle figure familiari, realizzò cos'era
accaduto.
Il tonfo era stato prodotto dalla porta che era stata sbattuta con
violenza contro il muro. L'urlo non era uscito dalla sua gola ma da
quella di Sakura e il buio era scomparso perchè la luce era
stata
accesa.
Infine mise a fuoco per bene
le figure che avevano fatto irruzione nella sua camera. Quella
accanto all'interruttore apparteneva a un ragazzo magro, pallido e
alto. I capelli corvini incorniciavano il suo volto a punta. Sasuke.
La figura più esile e bassa
era ovviamente Sakura che poco prima aveva urlato.
Stava
accanto alla porta con un'espressione di puro terrore con le mani
giunte al seno.
E poi quella più vicina e
inginocchiata al suo letto che la chiamava ripetutamente era Naruto.
Il suo sguardo lasciava trasparire preoccupazione, agitazione e
nervosismo. I suoi capelli biondi sembravano ancora più
chiari sotto
la luce del lampadario.
-
Naruto...- sussurrò sbattendo più volte le
palpebre.
Il ragazzo sorrise. - Grazie
a Dio stai bene. - mormorò con un sospiro.
Sakura era ancora shoccata.
Ora indicava con l'indice la parete di fronte a loro. - E quello? -
gracchiò con voce strozzata.
Tutti alzarono gli occhi
nella direzione indicata e non poterono credere a quello che stavano
vedendo.
Attaccato alla
parete,proprio come la prima volta che avevano messo piede in quella
stanza, stava il ritratto di Hildegard ancora più
raccapricciante
del solito.
- Non è possibile. - disse Naruto alzandosi in piedi e
scrutando il dipinto incredulo.
Sasuke si girò di spalle e
notò il telo bianco per terra, in corridoio.
- Chiamo Lee. É strano che con tutto questo baccano non si
sia affacciato. - disse il moro lapidario.
Hinata, ora che riusciva a
muoversi, uscì dal letto e alzandosi in piedi
guardò meglio anche
lei il quadro.
Come
c'era finito lì?
Chi l'aveva portato?
Tutte
domande che volevano
una risposata. In cuor suo probabilmente la conosceva già.
Chiunque
avesse riportato il quadro nella sua camera, la stava cercando.
-
Rock lee non è nella sua stanza.- Sasuke era tornato di
fretta e ora stava affacciato allo stipite della porta.
- Come non è nella sua stanza? Dove cazzo è
finito adesso? - sbraitò Sakura presa dall'agitazione.
- Ora calmiamoci. Scendiamo di sotto e chiamiamo gli altri. -
affermò serio l'Uchiha, facendo segno verso le scale.
Tutti
e quattro si avviarono
al piano sottostante. Le luci nel corridoio erano tutte accese.
Shikamaru, Ino, Neji e Tenten erano indaffarati a cercare qualcosa
nella stanze del terzo piano.
- Che sta succedendo? - chiese Naruto perplesso.
- Non riusciamo più a trovare Kiba.- rispose Neji scuro in
volto.
- Noi non riusciamo a trovare Rock lee, invece. - replicò
Sakura ancora più preoccupata.
- Ino si è alzata per andare in bagno e la porta della sua
stanza era aperta ma lui dentro non c'era e visto che non era nemmeno
in bagno, si è preoccupata. - spiegò Shikamaru.
Continuarono
a cercare in
tutte le stanze della villa ma di loro non c'era nessuna traccia.
Stanchi e preoccupati si lasciarono andare sulle sedie della cucina.
- Dove saranno finiti?! - mormorò la bionda.
- Non lo so...quando Sasuke è entrato in camera di Lee non
lo ha trovato.- asserì Sakura torturandosi le mani.
- Che ci facevi al piano di sopra, Sasuke? - chiese Tenten incuriosita.
- Voi...non avete sentito nulla? - chiese Naruto stupito. La castana
scosse il capo.
I ragazzi raccontarono
tutto, di quando Sasuke aveva visto qualcuno salire le scale ed era
corso a chiamare Naruto, di come Hinata aveva avvertito una presenza
nella stanza respirare, di quando avevano fatto irruzione nella
stanza e avevano visto un'ombra dileguarsi e di come il quadro ora si
trovasse di nuovo appeso nella stanza della Hyuga.
- Caspita... non ci siamo accorti di nulla. - disse Ino mordendosi un
labbro.
- E se i ragazzi fossero fuori? - propose Hinata ad un certo punto,
cambiando discorso.
- Buona idea! Andiamo a cercarli! - esclamò il biondo
alzandosi in piedi.
Neji
fu il primo ad aprire
la porta di servizio della cucina e a mettere piede fuori ma non fece
in tempo a fare un passo in più che una figura alta e nera
gli si
schiantò addosso e finirono entrambi a terra. Tutti
accorsero e
verificarono che quella figura allampanata altri non era che un Rock
lee con il fiatone seguito a ruota da un Kiba con il capello sulle
ventitré che per poco non cadde, a sua volta, addosso ai due
ragazzi.
-
Per Diana, LEE! - gridò Neji da sotto il corpo dell'amico.
- Dove diavolo eravate finiti? Quando non vi abbiamo trovato ci avete
fatto prendere un colpo! - esclamò Ino inviperita e con le
mani sui fianchi.
- Che accidenti è successo? - chiese invece Shikamaru
notando le loro espressioni sconvolte e trafelate.
- Voi...voi non ne avete idea! - esclamò Rock lee alzandosi
e aiutando anche Neji a mettersi in piedi.
- Noi...noi...l'abbiamo vista! - disse Kiba agitato.
- Va bene...calmatevi! Visto cosa? - chiese Naruto avvicinandosi meglio
ai due amici.
- Abbiamo visto lei! Era Hildegard! E mi cada una tegola del tetto in
testa se non è vero!- ripose Lee frenetico.
- Dove? - Hinata era diventata tutto a un tratto di pietra.
- Nei pressi della torre. Quella torre. L'abbiamo
trovata. - mormorò il bruno respirando a fondo.
Rientrarono
dentro casa,
c'erano molte cose da chiedere a Kiba e Rock lee. Ai ragazzi seduti
intorno a quel tavolo della cucina parve di rivivere un
déjà vu
della sera precedente.
*Angolo di Natsumi213*
Buonasera puposke (?) ^_^
siamo tutte donne, vero? XD In caso contrario puposki (?) No,
è
terribile.
Finalmente sono tornata con
il nuovo capitolo. Chiedo scusa per il ritardo ma le motivazioni per
cui non pubblico puntuale sono sempre le stesse.
Però...meglio tardi
che mai, no? XD
Come va? Tutto ok? ^^
Mi è mancato scrivere in
questi giorni e sono felice di essere riuscita ad aggiornare.
Cosa dire? Questo è uno dei
capitoli più importanti...insomma ci avviciniamo alla fine
della storia.
Ovviamente non sarà immediata ma neanche lontanissimissima.
(?)
Hinata ha raccontato tutto
ciò che ricorda dei suoi incontri con la vecchia e da brave
personcine intelligenti hanno ben pensato di rimandare il
dissotterramento del resti Daiki alle luci del giorno. Anche se
ovviamente gli infarti non sono stati risparmiati, nossignore.
Perchè
la nostra Hildegard ha ben pensato di fare visita a villa Giulia. Nel
prossimo capitolo assisteremo al resoconto di Kiba e Rock lee e
finalmente troveremo i resti del ragazzo.
Dunque io vi voglio
ringraziare di vero cuore perchè mi seguite in tantissimi.
Siete 51.
<3 Io vi amo!
Sto ragionando su una
possibile raccolta in questi giorni, se questa intenzione dovesse
diventare realtà ve lo comunicherò. ^_^
Bene, ora passiamo ai
ringraziamenti.
Ringrazio coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo: _
NaruHina _ , Gas_ , ery98sole, _
Emy _ ,Vavi _ 14 , Ilariette, crazyfrog95.
Ringrazio
coloro che hanno inserito la storia fra le seguite:
AceHearts,
Aine,
anika23,
arcx,
Athalfuns, bice_97, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo,
Eriketta554, ery98sole, FeverSkating, frisifra, Gas_, Girlonfire96,
giulietta_crazy,hicks87, I am not a babbeo, IcciIcci98, Ilariette,
Iris1996, IseNara, I_MissYou,Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere,
Kyuubi10, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_,
missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna,
Nalista, naruhinafra, Okimu, pinguini, sakura92, sashinaru, shiva85,
sonnensystem, stellina4869 ,titticullen4ever, valehinata1992,
Vavi_14.
Ora
coloro che hanno inserito la storia tra le preferite:
alinasasusaku02,
crazyfrog95, Ernesto507, HiNaRu
97, lisetta95, love_anime, m4dd499, nady_shanna, nityss, OnlyPapito,
Sophie1995, Sweety95, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa,
Yume94, _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ .
Adesso
coloro che hanno inserito la storia fra le ricordate:
hinatayhea,
nady_shanna, Narutina_ Mary.
Spero
di non aver saltato nessuno. Grazie di cuore a tutti! <3
Ora
vado a piangere sulla vittoria dei miei SHINee (i ragazzi che ballano
quando clicchi su “SHINee” nella mia presentazione
su EFP, tanto
per la cronaca ) per il “Best artist of the year”
dei melon music
award, nonostante sia accaduta qualche giorno fa, piango ancora. So
che non ve ne frega nulla e non so neanche se qualcuno ascolta il
kpop, era giusto per dire qualcosa. <3
Grazie
ancora pasticcini! <3
P.s.
Spero che il capitolo vi piaccia!
A
presto!
Kisses!
:*
|
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Capitolo 11 *** 10. Who can help us? Dr. Van Helsing? Neither. ***
10.
Who can help us? Dr.
Van Helsing? Neither.
Il
giorno non tardò a
venire e i ragazzi se ne accorsero quando i primi raggi del sole
illuminarono a piccoli spicchi il tavolo di legno filtrando dalla
finestra. Kiba e Rock Lee avevano raccontato loro di come avevano
trovato la torre. Praticamente Kiba non riusciva a dormire quella
sera a causa delle scoperte fatte e non volendo stare con le mani in
mano, aveva deciso di andare a esplorare la zona, non da solo
ovviamente. Così aveva trascinato Rock Lee con
sé, nonostante le
proteste del moro. Raccontarono di aver camminato tantissimo e di
aver addirittura superato il vecchio cimitero e il suo custode.
Avevano proseguito, con la torcia in mano, finchè non
giunsero
davanti a una grande fossa. Era come se lì un tempo ci fosse
stato
uno stagno enorme o probabilmente un lago. A dire il vero, per poco
non ci caddero dentro ruzzolando per la discesa. Nonostante il buio
della notte, la luce fioca della torcia aveva svelato ai loro occhi
un panorama insolito. Dentro il grande buco era cresciuta una folta
vegetazione che tappezzava la terra di piante verdi ed ampie foglie.
Mentre al centro della fossa si ergeva in tutta la sua altezza una
torre. Bianca e dal tetto a punta e grigio. Riuscivano a vederne la
fine visto che in linea d'aria, era parallela alla terra su cui
poggiavano i piedi. L'erba verde fasciava la torre come se si
trattasse di un vestito che modellava il corpo di una bella donna e
ne facesse risaltare la sua lucentezza. Mentre l'edera spinosa
s'inerpicava su di essa. Infilando le sue velenose e sottili
ramificazioni tra le pieghe dell'elegante abito erboso, come un
indesiderato pretendente che ripercorre con le sue mani vogliose le
cosce seducenti di una madama affascinante.
Era così buio che non
riuscirono a intravedere un'entrata, l'unica cosa che videro fu una
finestra e nulla più. Erano ancora stupefatti e meravigliati
per
quello che avevano visto che non riuscivano a tenere la bocca chiusa.
Furono costretti a chiuderla
e a muovere velocemente le gambe quando si accorsero che qualcosa si
muoveva nella profondità della fossa. Dovettero ammutolire
perfino
il loro respiro per udire ancora il rumore fra le piante. Spensero la
torcia e stavano per svignarsela, avendo esaurito le scorte di
curiosità in quella faccenda, senza neanche scoprire cosa o
chi ci
fosse sotto di loro quando i raggi lunari colpirono una figura scura
ai piedi della torre. Non ci vollero scienziati o mostri matematici
per capire che quella cosa ricurva e dotata di
gonna era
Hildegard. Non aspettarono un minuto di più, scapparono a
gambe
levate e in meno tempo di quanto ne avevano impiegato per giungere in
quel luogo, tornarono indietro come se la distanza fosse minore.
Anche se sarebbe meglio dire che la paura aveva accorciato la
distanza. E avevano corso finchè Rock Lee non si era
imbattuto in
Neji.
**
-
Quindi ci state dicendo che avete trovato la torre dove quella vecchia
pazza nascondeva i bambini?! - disse Naruto che aveva seguito tutto il
racconto attentamente.
- In parole povere si! Quando lo vedrete non crederete ai vostri
occhi.- ribattè Kiba che ancora tremava per l'adrenalina.
- Alla faccia della folta vegetazione! Giulia ha omesso qualche
particolare!- esclamò Naruto di rimando ripensando a
ciò che i suoi amici avevano appena descritto per quanto
riguardava la torre.
- Ora ci siamo! Non possiamo tirarci indietro...tanto vale che ci diamo
un'occhiata più da vicino! - disse Kiba balzando in piedi.
- Kiba, prima Daiki! - lo apostrofò la rosa troncando di
botto l'eccitazione del ragazzo.
Rock
Lee dal canto suo, che
in quella storia avrebbe preferito non aver mai interferito, stava
già per protestare davanti alla brillante
idea del compare di
fare una gita turistica nella torre ma quando Sakura tirò
fuori
ancora quella maledetta storia del corpo di Daiki, volle quasi
piangere.
- Naruto, ricordami di non accettare mai più un tuo invito
soprattutto quando non sei a casa tua! - esclamò rassegnato
il moro accasciandosi sulla sedia.
- Sakura ha ragione! Ora o mai più! - disse Shikamaru
risoluto alzandosi dal tavolo e recandosi nel retro della casa per
afferrare una vecchia pala.
- Andiamo - .
Quando
tutti furono pronti
il sole era già alto nel cielo. Uscirono di casa e si
diressero
spediti verso il sempreverde.
- Allora, ci siamo? - chiese con una nota di ansia nella voce Naruto.
- Si, possiamo farcela! - rispose Sasuke, con sorpresa di tutti.
Decisero di iniziare a
scavare Naruto, Sasuke e Shikamaru. Qualora fossero stati stanchi,
Neji, Kiba e Rock Lee avrebbero dato loro il cambio. La terra sotto
l'albero era più dura rispetto agli appezzamenti di terra
che
avevano smosso nei giorni precedenti. Per fortuna il sole non
potè
battere forte su di loro grazie alle fronde degli alberi che facevano
ombra sulle loro schiene e sulle loro teste. Scavarono a lungo e solo
quando furono stremati che gli altri tre ragazzi ottennero di dare
loro il cambio, non senza lamentele da parte di Naruto e Sasuke.
Proprio quando Lee stava per prendere la pala dalle mani di Naruto,
Sakura gliela rubò senza troppe cerimonie.
- Voglio rendermi utile! Continuerò a scavare io. -
spiegò la ragazza ai volti stupiti degli amici.
- Sakura non c'è bisogno! Lascia fare a Lee, non
preoccuparti! - cercò di persuaderla il biondo.
- Non fate i maschilisti! Posso farcela anche io a scavare! -
protestò quella agitando un pugno.
- Si, lo sappiamo! Però è faticoso! Se lasci fare
a me – Rock Lee venne interrotto dalla mano di Sasuke che lo
afferrò per un braccio.
L'allenatore di arti marziali guardò l'Uchiha senza capire.
Sasuke non disse una parola ma si limitò a lanciare
un'occhiata eloquente al ragazzo: doveva lasciare fare Sakura. Se Lee
aveva ancora qualche dubbio sullo strano gesto del moro, Naruto non ne
aveva nessuno.
Sorrise perchè lui aveva capito. Sasuke conosceva la forza
di Sakura meglio di chiunque altro, sapeva che ce l'avrebbe fatta. La
questione di Daiki sembrava averla toccata particolarmente e quindi
voleva sentirsi partecipe e non restarsene lì con le mani in
mano. Aveva bisogno di esternare in qualsiasi modo questa sua emozione
e Sasuke non avrebbe permesso a nessuno di ostacolarla. Se scavare era
il modo giusto per farlo tanto meglio così.
La
rosa prese a scavare con
un Neji e un Kiba stupiti e scavarono per un bel po' anche loro.
Shikamaru stava quasi per imprecare credendo di aver decifrato male
l'indizio lasciato da Daiki quando la pala di Sakura cozzò
contro
qualcosa. Tutti si immobilizzarono.
- Non vi azzardate nemmeno a respirare! - minacciò Ino
sventolando una mano agitata – Sembra che Sakura abbia
trovato qualcosa! - .
Scavarono con foga finchè
non venne alla luce quella che riconobbero come una bara di legno.
Sakura deglutì, Ino
trattenne il fiato, Hinata si sistemò nervosamente un ciuffo
di
capelli dietro l'orecchio, Naruto si grattò la testa e Rock
lee si
sentì quasi mancare.
Quando Neji conficcò la
pala nel terreno fu come se tutti ritornassero alla realtà.
-Apriamola. - mormorò il ragazzo con i capelli lunghi
avvicinandosi alla bara di legno.
Usarono una delle pale come
leva e fecero forza, dopo un po' il coperchio cedette.
- Oddio! Non credo ai miei occhi! - esclamò Tenten
esterrefatta sgranando le iridi color nocciola.
Quello
che videro era uno
spettacolo agghiacciante e affascinante allo stesso tempo.
All'interno della bara
legnosa riposava un bellissimo ragazzino dai lineamenti delicati e
dalla pelle di porcellana. Gli occhi erano chiusi e dalle palpebre
spuntavano delle lunghe ciglia nere. Il naso piccolo e simmetrico, la
bocca rosa serrata in un'espressione seria. I capelli erano folti e
nerissimi, sottili fili di ebano ricadevano sulla fronte non troppo
ampia. Le braccia abbandonate lungo i fianchi, le mani rigide e prive
di vita. Era vestito interamente di nero e la cosa più
macabra di
tutte era il buco che aveva all'altezza dello stomaco, proprio sotto
lo sterno. Era come se Hildegard gli avesse strappato via il cuore
con irruenza, bucandogli lo stomaco e afferrando e trascinando il
cuore fuori in modo violento.
- Com'è possibile che sia ancora intero, che non sia
consumato?! - mormorò Hinata dando voce ai suoi pensieri.
- Penso che questo dovremo chiederlo ad Hidelgard! - rispose Shikamaru
di rimando.
Sakura sentì le lacrime
pizzicarle gli angoli degli occhi. Sasuke l'affiancò in modo
silenzioso e disse rivolto agli altri: - Chiamiamo il prete - .
Il moro si mise davanti la
rosa e ripose il coperchio sulla bara. Sakura non fece altro che
guardare la schiena del ragazzo di fronte a lei. Ricacciò
indietro
le lacrime. Non doveva piangere, doveva essere forte.
Sasuke stava per
allontanarsi ma lei non voleva che andasse via così, voleva
parlargli, dirgli qualsiasi cosa. Sasuke l'aveva protetta. Aveva
creduto in lei, quando poco prima, aveva convinto gli altri a
lasciarla scavare. L'aveva fatto per lei, perchè sapeva
che
ne aveva bisogno, sapeva che doveva farlo e basta.
E ora lei
voleva dirgli una parola, una in particolare.
- Sasuke! - lo chiamò a gran voce.
Il moro si bloccò e si
voltò verso di lei, gli altri erano già rientrati
in casa.
- Grazie. - disse con gli occhi lucidi ma il sorriso forte.
L'Uchiha
accennò a un cenno
con il capo e ad un mezzo sorriso e rientrò anch'egli.
**
Padre
Chikafusa non tardò
molto ad arrivare. Parcheggiò davanti casa in malo modo,
dopo che
gli ebbero aperto il cancello, e si precipitò davanti alla
bara di
legno alzandosi la tonaca scura per correre meglio.
Quando gli ebbero mostrato
il ragazzino, il prete si fece il segno della croce e
sospirò.
Si sedettero tutti in cucina
e offrirono all'uomo di Chiesa un forte rum per riprendersi.
- Padre ci chiedevamo se Lei potesse offrire degna sepoltura al corpo
di Daiki. - disse Ino ancora un po' stralunata.
- Vorrei poterlo fare figliola ma credimi non posso. - ripose quello
sorseggiando il liquore.
- Cosa significa che non può? - chiese Sakura sconfitta da
quella risposta.
- Ciò che tormenta l'anima di Daiki e di Giulia è
ancora a piede libero e se io facessi loro un funerale non servirebbe a
un bel niente! Le loro anime sarebbero ancora erranti.-
spiegò padre Chikafusa.
- Ci sta dicendo che per fare riposare le anime di quei due dobbiamo
sbarazzarci di Hildegard?! - quasi urlò Naruto incredulo e
reggendosi alla credenza.
- Praticamente si, figliolo. - replicò il parroco rassegnato.
- Oh, niente di più facile!- sbraitò sarcastico
il biondo – E quando accidenti pensava di dircelo?! - .
- Se ve l'avessi detto quando vi ho raccontato la verità su
Giulia, pensavo che non avreste mai accettato! - tentò di
giustificarsi l'uomo.
- Qualcuno mi prenda, mi sento male! - esclamò Rock Lee
addossandosi a Kiba.
- E Lei ha idea di come possiamo fare per eliminare Hildegard? - chiese
Sasuke lapidario.
- Per Diana! Sono un prete, non il Dr. Van Helsing*! -
sbottò padre Chikafusa.
- Neanche Van Helsing ci tornerebbe utile in questa situazione. -
mormorò Shikamaru passandosi una mano sulla faccia.
- Vi chiedo perdono se non ve l'ho detto prima però
credetemi, io sono certo che voi potete farcela. - riprese il prete con
un tono più tranquillo – Siete ragazzi in gamba e
siete arrivati fin qui! Potete farcela! - .
- Si ma non abbiamo la minima idea di come fare per eliminare Hildegard
e non sappiamo dove cercare informazioni per farlo! -
replicò Tenten amareggiata.
- Lo so e io vi darò una mano! Farò tutto
ciò che è in mio potere per scoprirlo...non vi
lascio soli! - sussurrò con voce rassicurante il vecchio
parroco.
Non
poterono fare altro che
fidarsi. Padre Chikafusa era un uomo buono, non li avrebbe
abbandonati.
**
Decisero
di riseppellire la
bara di Daiki perchè non potevano di certo lasciarla in
giardino e
nessuno aveva voglia di tenerselo in casa e quindi l'unico posto dove
potevano metterlo era quello. Gettarono di nuovo la terra sulla bara
e invitarono il prete a cena. Durante il pasto decisero che il giorno
dopo avrebbero fatto una capatina alla torre e magari avrebbero avuto
un illuminazione su come sbarazzarsi di quella vecchiaccia.
Per il resto della cena
cercarono di non discutere di questi argomenti e di distrarsi
parlando d'altro. Scoprirono che padre Chikafusa prima di indossare
la tonaca, aveva studiato a Cambridge e che in seguito aveva fatto il
buttafuori e aveva seguito lezioni di scherma.
Si persero in chiacchiere e
non si accorsero che si era fatto tardi.
- Perbacco! Sono già le undici! - esclamò il
parroco lanciando un'occhiata all'orologio grande - Sarà
meglio che mi sbrighi! - .
Accompagnarono l'uomo alla
porta e gli augurarono la buonanotte. Il cielo prometteva tempesta.
Era ricoperto di nuvole e c'era odore di pioggia nell'aria.
Quando si apprestarono ad
andare a letto era ormai scoccata la mezzanotte. Naruto insistette
perchè Hinata dormisse nella stanza con lui e
accompagnò la ragazza
a prendere le sue cose. Quando entrarono in camera si accorsero con
stupore che il quadro era scomparso.
-
Lee! Hai spostato tu il quadro? - gridò Naruto dalla stanza
di Hinata, certo che il moro lo sentisse visto che aveva la porta
aperta.
- No! Non mi azzardo neanche a guardarlo quello schifo su tela!
Perchè? - rispose l'amico di rimando.
- Perchè quello schifo su tela ci è stato appena
fregato.- ribattè Naruto.
Rock
lee si affacciò nella
stanza e notò che il quadro effettivamente era scomparso.
-
Posso dormire anche io con voi stanotte, vero? - .
*Angolo
di Natsumi213*
Ebbene si, gente! Ce l'ho
fatta! Ecco a voi il decimo capitolo. So di essere in un ritardo
pazzesco ma vi giuro che ho fatto di tutto per aggiornare prima.
Scusate! ^^'
Anyway, buone feste a tutti
e buon Natale fatto! ^^ Spero abbiate ricevuto un sacco di bei regali
e che abbiate trascorso dei giorni sereni!
Dunque, che ve ne pare del
capitolo? Finalmente hanno riesumato il cadavere di Daiki che
è
integro come se ce l'avessero messo il mattino stesso e non
trent'anni addietro. Sembra che Hildegard abbia avuto l'accortezza di
metterlo in una bara almeno.
Sakura è emotivamente e
particolarmente colpita dal ragazzino che sembra abbia voluto
scegliere proprio lei per avvertire tutti gli altri di ritrovare il
suo cadavere. Per quanto riguarda Sasuke, no words. <3
Padre Chikafusa invece
sembra che si sia dimenticato un insignificante dettaglino proprio!
XD
E la domanda del
secolo...chi avrà preso il quadro di Hildegard? XD
Per
chi non lo sapesse il
Dr. Van Helsing è un personaggio di fantasia del romanzo
“Dracula”
di Bram Stoker. Di
origine olandese, Van Helsing rappresenta l'antagonista di Dracula e
dichiara una guerra senza quartiere al vampiro e ai suoi adepti.
Ovviamente,
come dice Shikamaru, neanche il Dr. Van Helsing potrebbe aiutarli non
trattandosi di vampiri. ;)
Ma
bando alle ciance ora passiamo ai ringraziamenti, per voi persone
meravigliose. <3
Ringrazio
coloro che hanno commentato lo scorso capitolo: Sophie1995,
ery98sole, _ Emy _ , Vavi _ 14, Ilariette, crazyfrog95.
Ringrazio
coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: AceHearts,
Aine,
anika23,
arcx,
Asgard, Athalfuns,
bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo,
Eriketta554, ery98sole, FeverSkating, frisifra, Gas_, Girlonfire96,
giulietta_crazy,hicks87, I am not a babbeo, IcciIcci98, Ilariette,
Iris1996, IseNara, I_MissYou,Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere,
Kyuubi10, LaDyDeBbs, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon,
MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92,
nady_shanna, Nalista, naruhinafra, Okimu, panSS3, pinguini, sakura
uchiha _, sakura92, sashinaru, shiva85, sonnensystem, sonnysh,
stellina4869, Sweet _ eSSe, tama _ chan _ , valehinata1992, Vavi_14.
Ringrazio
coloro che hanno inserito la storia fra le preferite:
alinasasusaku02,
aurok, crazyfrog95, Ernesto507, ery98sole,
HiNaRu
97, lisetta95, love_anime, m4dd499, nady_shanna, nityss, OnlyPapito,
Sophie1995, Sweety95, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa,
Torn _ F, Yume94, _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ .
Ringarzio coloro che hanno
inserito la storia nelle ricordate: hinatayhea,
nady_shanna, Narutina_ Mary.
Grazie a tutti! <3 Siete
tantissimi! <3
A presto!
Kisses! :*
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Capitolo 12 *** 11. Il momento giusto e l'uomo giusto ***
Prima di
iniziare ci tenevo a scusarmi
per il ritardo di un mese e mezzo, se non di più! Purtroppo
ero in
periodo di esami e non ho potuto fare altro che rimandare il
capitolo! Spero che sappiate perdonarmi. ^^
11.
Il momento giusto e
l'uomo giusto
Hinata
avrebbe anche
acconsentito alla richiesta di Lee per quanto concerneva dormire
tutti insieme ma il moro capì in qualche modo di essere di
troppo e
decise di andare a dormire in camera con Kiba, anche se questo
avrebbe significato dormire in due in un letto da una piazza e mezza.
- Va bene! Puoi dormire con me!- sbuffò Kiba seccato
– Però ti avverto se russi ti sbatto fuori dalla
finestra! - aggiunse in seguito guardingo.
- Mai russato in vita mia! - esclamò Rock lee indignato, di
rimando.
Naruto
sorrise sentendo i
due bisticciare nella stanza affianco.
- Io avrei qualcosa da ridire al riguardo. - sussurrò ad
Hinata intenta a pettinarsi i capelli.
La
ragazza dagli occhi
perlacei rise divertita ma abbassò subito lo sguardo
imbarazzata
quando si accorse che Naruto la fissava con interesse.
-
Senti...- iniziò a dire il biondo – se vuoi, puoi
dormire tu nel mio letto! Io posso stare tranquillamente in poltrona! -
.
- Oh, no! No, non devi preoccuparti...posso stare io in poltrona! La
stanza è tua...sono io l'ospite, dormo io in poltrona! - si
affrettò a replicare Hinata agitando le mani.
- No, davvero! Non posso lasciarti dormire in poltrona altrimenti che
cavaliere sarei! Staresti scomoda e tu hai bisogno di riposare bene! -
ribattè il biondo.
- Grazie...apprezzo davvero ma non mi sembra giusto e poi anche tu hai
bisogno di dormire quanto me. Non voglio creare-
- Veglierò su di te. - la voce ferma e determinata del
ragazzo interruppe il suo discorso.
La voce di Naruto era
diventata così seria che la schiena di Hinata venne percorsa
da un
brivido e un altro le era rimasto intrappolato lungo la colonna
vertebrale come se fosse troppo teso per riuscire a fare il suo
compito. Ebbe un tuffo al cuore e le sue guance s'imporporarono.
- Non posso lasciare che ti accada qualcosa di male, non potrei
sopportarlo.- mormorò l'amico grattandosi il capo e
sorridendo al pavimento.
Erano entrambi imbarazzati
ma che importava?! Non c'era nessuno in quella stanza, a parte loro
due, nessuno poteva udirli. Non potevano lasciare correre, non
potevano fare finta di niente. Non ora, non in quel preciso istante.
Dovevano dirsi tutto quello che passava loro per la testa, tutto
quello che sentivano o se ne sarebbero pentiti.
Hinata prese un respiro e
con le mani sudate per l'emozione strinse forte il suo pigiama e
disse: - Grazie Naruto-kun. S-sei sempre così gentile con me
e io
non capisco proprio il perchè. Ti preoccupi per la mia
persona più
di quanto faccia io per me stessa.- .
Il biondo alzò i suoi occhi
azzurri dalle mattonella bianche e la guardò per un attimo.
- Credevo sapessi il perchè. Dalla prima volta che ti vidi
tra i banchi di scuola con quell'aria timida, lo sguardo
basso...così carina! Non parlavi quasi mai nei primi mesi in
cui ti eri trasferita e io ti trovavo fragile e mi veniva d'istinto
proteggerti!- borbottò l' Uzumaki a disagio – Con
questo non voglio dire che sei debole, assolutamente! Non mi
permetterei mai!- si affrettò a dire subito dopo.
- Però ecco...ho sempre tenuto a te e quando è
finita la scuola e ci siamo persi un po' di vista mi è
dispiaciuto...voglio dire, c'era un bel legame fra noi e farlo
raffreddare è stato un peccato. Ad ogni modo sto
divagando...se voglio che non ti accada niente è
perchè ti voglio bene...si insomma, sei mia amica...-
balbettò Naruto torturandosi un braccio – Nessuno
vuole vedere un'amica soffrire...si, insomma è per questo
che non voglio che ti accada niente di male. - .
La fanciulla dai capelli
indaco non aveva osato guardarlo in faccia per tutto il tempo. A
sentire quelle parole le si gelò il sangue nelle vene e un
velo di
tristezza le calò sugli occhi.
Amica. Era solo un'amica per
lui. Bene. D'altronde cosa poteva aspettarsi?!
Quando frequentavano il
liceo, Naruto girava sempre intorno a belle ragazze...non avrebbe mai
guardato una come lei. Non lo aveva fatto in passato, non lo avrebbe
fatto ora. Si era illusa.
Cercò
di ricomporsi e di
non lasciare trasparire la sua amarezza.
- Oh, certo! Sei sempre stato un ottimo amico e...e anche io ti voglio
bene.- riuscì soltanto a dire alzando il volto e
costringendosi a sorridere.
Naruto si limitò ad annuire
e poi calò il silenzio. La situazione era atrocemente
imbarazzante.
- Credo...suppongo che dovremo andare a letto. - disse il biondo ad un
tratto staccandosi dal mobile.
- Oh, si! Hai ragione! - asserì Hinata alzandosi in piedi e
avvicinandosi alla finestra per chiuderla.
- Senti..sul comodino ci sono delle salviette rinfrescanti, fa caldo
stasera..se vuoi puoi usarle...sono ottime! - biascicò il
ragazzo prendendole in mano e studiandole come se le vedesse per la
prima volta – Le usavo anche quando andavo in palestra...sono
fatte con la clorofilla queste ma profumano, eh! Di questa marca ci
sono anche alla lavanda...- stava degenerando sul serio stavolta, ora
si era messo a parlare anche della clorofilla.
Hinata stava lottando contro
la zanzariera e ascoltava molto distrattamente l'amico.
- Veramente due mesi fa ho provato anche quelle all'eucalipto e...-
strinse il pacco fra le mani -...e al diavolo! - esclamò
improvvisamente lanciando le salviette in aria, le quali si
schiantarono contro il muro e caddero a terra con un piccolo tonfo.
Naruto si diresse verso la ragazza, l'afferrò per il polso,
la fece voltare di scatto e la guardò negli occhi. Hinata
era abbastanza perplessa, stava per chiedergli il motivo di tutto quel
trambusto ma non fece in tempo neanche a sbattere le ciglia. Naruto la
baciò, senza preavviso...inaspettatamente. Fu il bacio
più bello di tutta la sua vita, era il bacio che tanto aveva
aspettato. Le labbra di Naruto premevano contro le sue, erano morbide.
Il ragazzo aveva gli occhi chiusi, le palpebre scure quasi bronzee e le
ciglia bionde come piccoli raggi solari. Quell'attimo sembrò
eterno ma in realtà durò una frazione di secondo
prima che l' Uzumaki affondasse la mano sinistra nei lunghi capelli
lisci di Hinata, posasse la mano destra sulla sua vita e iniziasse a
baciarla con passione. Allora lei si lasciò semplicemente
andare e rispose al tanto agognato bacio.
Quando
si staccarono Naruto
disse: - La verità è che ho detto un sacco di
stupidaggini. Mi sei
mancata in questi anni e non voglio proteggerti perchè sei
una mia
amica ma perchè sei molto di più per me. - .
-
Fanculo le salviette, fanculo Hildegard, fanculo questa villa di merda,
fanculo anche mia zia che me l'ha lasciata in eredità e
vaffanculo a questa maledetta storia in cui ci troviamo. Io voglio
stare con te e non permetterò a una vecchia psicopatica
stronza rimbambita di farti del male, nossignore! Ti
proteggerò a qualsiasi costo.- pronunciò queste
parole con una tale enfasi che Hinata ne rimase costernata.
La
ragazza non credeva alle
sue orecchie, dischiuse le labbra cercando di dire qualcosa ma non
riusciva a trovare le parole giuste. Aveva subito una scarica di
emozioni tutte di colpo e l'unica cosa che riuscì a fare fu
baciarlo
a stampo e abbracciarlo forte.
**
Ormai
pioveva da un po'
quando Ino fu svegliata da una sete incredibile. Shikamaru dormiva al
suo fianco e lei si voltò per guardare l'ora sul cellulare.
Erano le
05:00 del mattino. Gettò un'occhiata fuori la finestra, il
cielo era
completamente grigio. Aveva troppa sete per ignorarla e quindi fu
costretta a scendere in cucina. Non la entusiasmava l'idea di
aggirarsi da sola in quella casa, per niente. Sgusciò dal
letto e si
diresse al piano di sotto. Passò per il salotto prima di
giungere
in cucina e accese la luce, tutto sembrava normale. Avanzò
spedita
verso la cucina, di fronte a lei, appena oltrepassò la porta
e
ancora prima di premere l'interruttore i suoi piedi emisero un sonoro
“splash” . Abbassò lo sguardo e dalla
luce che filtrava dal
salone sembrava che ci fosse dell'acqua a terra. Poteva mai essere
possibile che si fosse allagata la cucina? Doveva aver piovuto
così
tanto che l'acqua era filtrata dalla porta di servizio evidentemente.
Accese la luce della cucina per accertarsi della situazione ma quando
la luce pallida della lampadina illuminò la stanza, quale
orrore fu
costretta a vedere! Ciò che ricopriva il pavimento non era
acqua
ma...sangue.
Urlò
disperata e
indietreggiò nel salone senza smettere di urlare, sfilandosi
le
pantofole sporche di quel liquido. Le sue grida di terrore
svegliarono tutti e in men che non si dica, tutti gli inquilini di
quella casa comparvero al piano di sotto. Shikamaru corse verso Ino e
le afferrò il volto fra le mani.
- Amore, sono io! Che succede? Calmati per favore! - disse preoccupato
il bruno.
La bionda, dal canto suo,
scuoteva la testa e indicava la cucina con la mano tremante incapace
di emettere qualsiasi suono. Il ragazzo seguì con gli occhi
le sue
indicazioni e armato di tutto il coraggio che possedeva, procedette
verso la cucina. Entrò e notò con una certa
nausea che il pavimento
era ricoperto di sangue.
- Sakura! - chiamò a gran voce.
Poco dopo una testa rosa si
affacciò in cucina ed emise una smorfia di fastidio nel
notare il
pavimento sporco di sangue.
- Tu che hai più dimestichezza con queste cose...ti sembra
davvero sangue? - chiese il ragazzo posando i piccoli occhi dorati
sull'amica.
Sakura studiava medicina non
avrebbe avuto avere schifo o paura del sangue. - Si, Shikamaru. Anche
l'odore sembra essere quello. - rispose la rosa con serietà.
Il Nara annuì e uscì dalla
porta di servizio per capire se ci fosse una causa logica per tutto
quel sangue in cucina, avrebbe tanto voluto che ci fosse. L'unica
cosa di cui riuscì ad accertarsi, seguendo il piccolo
ruscello di
sangue fuori, fu che proveniva dalla fontana. Rimase turbato a
guardarla, il liquido rosso zampillava dalla fontana con naturalezza.
- Che diavolo succede...?! - sussurrò Neji al suo fianco che
nel mentre l'aveva raggiunto.
I due erano rimasti a
fissare lo spettacolo sbalorditi. Lo sguardo dello Hyuga
vagò
nell'area circostante finchè non si posò sul
sempreverde poco
distante, sotto il quale era seppellito Daiki. Qualcosa dovette
attirare il suo sguardo perchè si spostò
meccanicamente in quella
direzione. Il terreno, smosso da loro in precedenza, sembrava
nascondere qualcosa. Sembrava fomentare qualcosa. Shikamaru lo
raggiunse in silenzio.
- Cosa diavolo c'è qua sotto? E no, non sto parlando di
Daiki.- mormorò Neji smuovendo la terra con il piede.
Perfino l'aria sembrava
immobile alle prime luci dell'alba. I primi calori della giornata
estiva cominciavano a farsi sentire però erano comunque le
05:20 del
mattino ed era troppo presto per sudare perciò quando Neji
avvertì
un gocciolio solcargli la fronte, ebbe come il presentimento che non
si trattasse di sudore. Il suo sesto senso lo stava chiaramente
avvertendo. Si portò la mano sulla fronte per pulirla e
quando la
espose alla luce, vide chiaramente le sue dite striate di rosso. I
due ragazzi alzarono automaticamente la testa verso l'alto e notarono
che i rami erano percorsi dallo stesso sangue presente in cucina. Non
ci volle molto a capire il tutto.
Tornarono nel salone dove
Ino sembrava finalmente essersi calmata.
- Scoperto qualcosa? - chiese Tenten.
- Sembra che il sangue provenga da sottoterra, nei pressi della tomba
di Daiki e che si sia infilato nei condotti della fontana e abbia
straripato giungendo fino nella cucina. - spiegò il giovane
Hyuga.
- Se ve lo state chiedendo anche voi...no, non è normale!-
esclamò Shikamaru sedendosi affianco alla fidanzata
– Non ha una spiegazione razionale! Quel sangue potrebbe
essere solo di Daiki. - .
- Da quando demoni, fantasmi ed avvenimenti soprannaturali sono
razionali?! Quello che penso io è che qui qualcuno si sta
arrabbiando tanto. - ribattè la rosa mordendosi un labbro
innervosita.
- Credo anche di sapere chi sia quel qualcuno! - mormorò
Rock lee in un sussurro guardandosi attorno come se si aspettasse che
Hildegard spuntasse fuori da un momento all'altro.
- E se fosse stata lei a prendere il quadro? - avanzò Sasuke
smorzando l'atmosfera.
- E perchè avrebbe dovuto farlo? Forse si sentiva
affascinante in quella posa! - sorrise Naruto divertito.
- Ti sembra il momento? - lo apostrofò Sakura acidamente.
- Ehi, stavo sdrammatizzando! - si giustificò il giovane.
- Effettivamente...è strano! Il quadro è
scomparso e l'unica persona che avrebbe potuto rubarlo è
lei! - commentò Tenten ad alta voce.
- Se l'ha rubato forse è perchè potrebbe essere
un pericolo per lei...e un'arma per noi.- disse Sasuke.
- Cosa vuoi dire? - chiese il biondo perplesso.
- Voglio dire che quel quadro potrebbe essere la soluzione. - rispose
l' Uchiha.
- Si ma non possiamo saperlo! Se quel quadro è quello che ci
serve per sbarazzarci di Hildegard, in pochi possono saperlo. - disse
Shikamaru.
- E chi? - chiesero Naruto e lee all'unisono.
- Specialisti! Gente che combatte demoni. - spiegò il Nara.
- Se, vabbè! Buffy*! - lo schernì Rock lee
guadagnandosi un'occhiata da parte dell'amico.
- No, lee! Credo che intenda qualcosa tipo...esorcisti. -
replicò Kiba.
- Non penso sia esatto ma qualcuno che capta queste entità e
cose simili. Padre Chikafusa potrebbe conoscere qualcuno. Ci
sarà sicuramente chi ne sa più di noi. - disse
Sakura con una punta di disperazione.
- Che ne dite di qualche fattucchiera di qualche villaggio? Ne sanno
una più del diavolo! - propose Naruto.
- Io dico di chiamare il prete e chiedere a lui! Sono certo che conosca
qualcuno! - disse Sasuke cinico.
- Però...come facciamo a capire che il quadro ce l'ha
proprio lei. - mormorò Ino con tono incerto.
- Oh cara, ci resta un solo modo per scoprirlo...- sussurrò
Naruto.
- Entrare in quella torre, no? - intervenne Kiba seccato –
Allora, che cosa stiamo aspettando?! - aggiunse poi energico saltando
in piedi.
- Prima il prete! - lo redarguì Neji con tono severo.
**
Verso
le nove chiamarono
l'uomo di Chiesa, il quale si dimostrò molto disponibile nel
cercare
qualcuno fra le sue conoscenze, che potesse tornare utile nella loro
situazione.
- Ah, un'ultima cosa! Non vi azzardate a mettere piede in quella torre
oggi, nemmeno per controllare se il quadro è in suo
possesso.- disse il prete – Ascoltiamo prima quello che ha da
dirci lo specialista! - .
I ragazzi gli promisero che
non avrebbero fatto nulla e riattaccarono. Padre Chikafusa aveva
detto loro che quella sera si sarebbe presentato alla villa con
l'uomo giusto.
**
Aspettarono
pazientemente
cercando di svagare la testa in qualche modo. Quando l'orologio
rintoccò le 19:00, Naruto corse giù ad aprire il
cancello al prete
e al misterioso ospite.
Tutti gli altri presero
posto in salone e aspettarono in silenzio. Naruto entrò per
primo e
lasciò la porta aperta, subito dopo fece capolino padre
Chikafusa e
per ultimo fece il suo ingresso una figura scura. Era un uomo
mediamente alto, dalla carnagione scura e dagli occhi grigi come il
freddo delle montagne. I capelli brizzolati rilucevano alla luce del
soggiorno e le sue labbra si piegarono in un sorriso cortese.
- Buonasera ragazzi! - disse con voce roca – Ho saputo che
avete bisogno di un mio consiglio. - .
A
giudicare dall'aspetto,
sembrava l'uomo giusto.
*Angolo di Natsumi213 *
Ciao
a tutti! ^^ Rinnovo di nuovo le mie scuse per il mega ritardo
galattico. * fa
inchino e si prostra ai piedi dei suoi lettori *
Dunque
finalmente ho postato l'undicesimo capitolo! Mi sembrava un miraggio
poterlo fare.
*
Ovviamente quando Rock lee cita Buffy, intende la serie televisiva!
XD
Spero
che vi sia piaciuto il capitolo e niente, mi dispiace per l'attesa.
Non ho il tempo di elencare tutti i vostri nomi oggi ma dalla
prossima volta tornerò a farlo. Davvero, non ho parole per
esprimere
la mia gratitudine nei vostri confronti che state apprezzando la mia
storia in questo modo. In 59
l'avete messa fra le seguite! E' un traguardo per me! ^_^ Mentre in
28
l'avete inserita tra le preferite. Siete tantissimi! Grazie mille! :*
Ora
vi lascio alla lettura del capitolo e se a qualcuno va alle
recensioni!
A
presto, spero davvero questa volta! XD
Kisses!
:*
|
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Capitolo 13 *** 12. Diversivo ***
12.
Diversivo
La
presenza di quel nuovo
ospite li inquietava abbastanza. Rock lee gli lanciava delle occhiate
silenziose mentre sorseggiava del tè. L'uomo si era seduto,
aveva
rifiutato cortesemente il tè che gli era stato offerto e ora
frugava
nella tasca della sua giacca alla ricerca di qualcosa.
-
Posso fumare? - chiese ad un tratto.
- Si, prego.- rispose Neji gentilmente.
- Qualcuno di voi vuole favorire? Sono cubani. - domandò
allungando un contenitore di metallo pieno di sigari.
Questa volta furono i
ragazzi a rifiutare cortesemente. L'uomo si accese un sigaro e
iniziò
a fumare in silenzio.
- Come ha detto che si chiama? - chiese Ino timidamente.
Il misterioso ospite spostò
i suoi occhi grigi e penetranti sulla bionda che per poco non
sussultò.
- Gregorio. - rispose con la sua voce rauca forse anche per il troppo
fumo, chissà da quanti anni fumava.
- Gregorio è un mio vecchio amico.- spiegò padre
Chikafusa con un sorriso – Viene da Brighton ma ha origini
italiane. - .
Come
il prete avesse
conosciuto un tizio che veniva da Brighton, glielo avrebbero chiesto
un altro giorno, ora l'importante era riuscire a ricavare qualche
prezioso consiglio dalle labbra strette di quell'uomo.
- Sembra che Padre Chikafusa vi abbia messo al corrente della nostra
situazione...- iniziò Shikamaru con tono determinato.
- Si, me ne ha parlato. Sembra proprio che abbiate una bella gatta da
pelare.- pronunciò queste parole e poi rise.
Rock lee invece, dal canto
suo, rabbrividì. Non ci trovava proprio niente di divertente.
- Riesco ad avvertire le infelici presenze di questa villa.
Così come riesco a sentire un'ombra oscura poco distante da
qui...immagino sia questo il vostro grande problema. -
continuò poi tornando serio.
- Se vi riferite ad Hildegard, effettivamente si. È il
problema principale se non l'unico. - replicò sempre il Nara.
- Le altre due presenze soprannaturali di questa casa non vi recano
danno? -
- No, non più. Anzi hanno anche comunicato, in un certo
senso, con noi. Padre Chikafusa ci ha spiegato che non potranno
riposare in pace se non ci liberiamo prima di Hildegard. -
mormorò Sakura nel silenzio del soggiorno.
- Comprendo. - mugugnò Gregorio mentre il fumo del suo
sigaro lo avvolgeva e rendeva i suoi occhi grigi come la tempesta
ancora più enigmatici.
I ragazzi decisero di
raccontargli ogni minima cosa che era accaduta in quelle mura. Dai
segnali di Giulia, alla sua apparizione a quella di Daiki, alla
scoperta della storia di Hildegard, alla sua visita ad Hinata. La
giovane Hyuga gli raccontò anche del suo passato e dei suoi
incontri
con il demone. Insomma, gli dissero tutto, fino alla scomparsa del
quadro.
Alla fine dei loro racconti,
calò il silenzio. Gregorio aveva ascoltato tutto
attentamente senza
battere ciglio, impressionarsi o sorprendersi. Rimase in silenzio per
un po'. Si cacciò una mano in tasca e tirò fuori
qualcosa di molto
simile a un fazzoletto. Lo dispiegò davanti ai ragazzi e lo
poggiò
sul tavolo.
- La vostra rogna somiglia per caso a questa? - chiese infine.
Sul fazzoletto bianco
c'erano ricamate due donne di profilo, una di fronte all'altra.
Quella a sinistra era vecchia e canuta, quella a destra una giovane
bellissima con capelli neri e qualche ciocca rossa.
I ragazzi annuirono e Rock
lee fu percorso da un brivido.
- Come fa a esserne in possesso? - chiese Naruto esterrefatto.
- Diciamo anche che è il mio mestiere. Potete definirmi un
cacciatore di entità soprannaturali. Hildegard è
un demone abbastanza conosciuto nel repertorio leggendario; voi stessi
avete trovato informazioni su di lei nella biblioteca del paese. Se io
non la conoscessi potrei ritirarmi in bell'ordine.- un sorriso amaro
gli si dipinse sul volto – Come questo fazzoletto sia finito
nelle mie mani non ha importanza. Fu ricamato da una medium durante uno
dei primi casi concernenti “il demone della torre
bianca”. Una lunga storia insomma, ora non abbiamo tempo per
le storie. - .
- Quindi lei cosa pensa che potremo fare? - chiese Sasuke cercando di
arrivare al succo della visita.
- Penso che non ci sia molto da fare se non andarla a trovare.- e
giù un'altra risata roca.
- Hildegard si manifesta ancora perchè c'è
qualcosa che la mantiene legata a questo posto, ovvero quel maledetto
quadro, che ovviamente è scomparso. Ancora più
ovvio è il fatto che ora ce l'abbia lei. Il solo modo per
sconfiggerla è distruggere l'oggetto che le permette di
infestare questi luoghi e tormentare le anime di questa villa.-
spiegò in tono serio – Dunque dovrete infilarvi
nella torre per adempiere a questa missione. - .
- Come?! - gracchiò Rock lee.
Sasuke sorrise: aveva ragione. Il quadro era sempre stato la chiave di
tutto.
- Eh? É impossibile! Hildegard ci scoprirà ancora
prima di mettere piede lì dentro, gioca in casa! -
esclamò Naruto disperato.
- No, non vi scoprirà se avremo un'esca.- ribattè
Gregorio lapidario.
- Eh? Come? Esca?- mormorò il moro dalle sopracciglia folte
sull'orlo di una crisi di nervi.
L'Uchiha, invece, sembrava
quasi aver letto nel pensiero di Gregorio. Si voltò
automaticamente
verso Hinata che,in cuor suo, cominciava a capire.
- Signorina? - susurrò l'uomo dagli occhi argentati, quasi a
chiederle il consenso.
Naruto si voltò a guardare
Hinata e poi guardò Gregorio. - Non se ne parla nemmeno! -
esclamò
indignato – Hinata non farà da esca proprio a
nessuno. No, no e
no! Non ho intenzione di farle rischiare la vita. - .
- N-Naruto! Calmati per favore... - sussurrò la corvina
sfiorandogli un braccio.
- Signori miei, se vogliamo risolvere questa situazione ci serve un
diversivo o non andiamo da nessuna parte. - disse l'uomo calmo.
- Allora mi propongo io al posto di Hinata! Farò io da esca.
- ribattè il biondo fremente.
- No Naruto! Non lo fare! - esclamò Hinata preoccupata.
- Molto nobile da parte tua ragazzo. Però no, non puoi o non
funzionerà. Hildegard cadrà nella trappola solo
se l'esca sarà la signorina al tuo fianco. Solo
così avremo qualche possibilità di farcela. -
ribattè Gregorio accendendosi un altro sigaro.
- Perchè dice questo? Io- fu interrotto dalla voce candida
della Hyuga.
- Lo farò!- Hinata guardava dritta davanti a sé
mentre pronunciava queste parole.
- Come?! Hinata no! - disse il biondo stupefatto voltandosi a guardarla.
- Naruto-kun, fidati di me e anche del signor Gregorio! Se questo
è l'unico modo per sconfiggere Hildegard, non mi
tirerò indietro. - cercò poi di sorridere a
Naruto in maniera rassicurante.
- Ben detto ragazza! Così si fa!- tuonò Gregorio
con la sua voce roca.
- Lasciate che vi spieghi in cosa consiste il ruolo dell'esca.- disse
poi chinandosi leggermente verso di loro – Dunque, la
signorina stava per essere una delle vittime di Hildegard in passato,
poi per fortuna è riuscita a scamparla. Ovviamente la cosa
non l'ha digerita, nessun demone di questo tipo accetta un fallimento
del genere. Per questo è tornata a farle visita, per cercare
di farla soccombere con brutti ricordi evocati dalla sua sola presenza
e ci sarebbe riuscita se non foste arrivati voi. Vedete, se Hildegard
noterà la presenza di Hinata nella torre, farà
festa. Andrà da lei e cercherà di fare sua la sua
anima e tutto il resto. Ovviamente Hinata deve fingere di non voler
più vivere e di essere sopraffatta dalla malinconia e dalla
tristezza che hanno segnato alcuni momenti della sua vita, deve cedersi
a lei, deve farle credere che sia giunta fino alla torre
perchè vuole farla finita. - .
- Sicuro che ci cascherà? - chiese Tenten titubante.
- Vi garantisco che si lascerà ingannare, non
perderà l'occasione di impadronirsi di una delle poche
vittime che sono riuscite a sfuggirle. Quando avrà davanti
l'oggetto dei suoi desideri, si dimenticherà di tutto il
resto e ci cascherà. - rispose Gregorio sicuro delle sue
parole.
- Mentre Hinata si posizionerà nella parte più
alta della torre, dicendo a gran voce i motivi della sua visita, voi
entrerete in azione subito dopo, non appena Hildegard avrà
imboccato le scale per salire. Conoscendo i suoi tempi biblici, voi
avrete tutto il tempo di trovare l'arma che vi serve per distruggere il
quadro. Hinata fungerà da diversivo e voi agirete. Ci sono
cinque stanze nella torre in totale, tutte le altre porte si collegano
a queste. L'arma di cui avrete bisogno si trova in una di queste.
Così Hildegard sarà concentrata su Hinata e non
si accorgerà minimamente di voi. - concluse il suo discorso
lasciando tutti a bocca aperta.
- Arma? Non ci aveva parlato di un'arma.- disse Neji riprendendosi per
primo.
- Come pensavate di liberarvi del quadro altrimenti?! L'arma, se
così possiamo definirla, di cui avrete bisogno, altro non
è che un ferma capelli. Tutto d'oro, non potete sbagliarvi.
La leggenda narra che era di proprietà della prima vittima
di Hildegard. - rispose con la sua voce roca anche a causa del fumo.
- Come accidenti fa a sapere tutte queste cose? - chiese Kiba ammirato.
- Anni e anni di ricerche, ragazzo mio. Mi ci sono voluti venti anni
per raccogliere tutte queste informazioni su di lei. Come vedi, alla
fine sono servite a qualcosa. - sorrise al giovane Inuzuka.
- Allora, cosa stiamo aspettando?!- disse Sasuke ad un tratto
– Hinata, sei pronta? - chise poi, rivolto all'amica,
sorprendendo tutti per quel po' di tatto che aveva finalmente
dimostrato pubblicamente.
- No! - rispose Rock lee al posto della Hyuga mangiandosi le mani.
Hinata alzò lo sguardo su Sasuke e annuì decisa.
- Facciamolo!- esclamò poi. Questa volta fu lei a
sorprendere gli altri.
Tutti si alzarono e cominciarono a dirigersi verso l'uscita. Padre
Chikafusa era estremamente preoccupato. Si alzò anche lui,
accompagnandoli alla porta.
- Noi aspetteremo qui il vostro ritorno. State attenti ragazzi.- disse
con un filo di voce.
- Non si preoccupi, padre. Andrà bene. - cercò di
rassicurarlo Ino.
- Ragazza! - Gregorio chiamò a gran voce Hinata. - Sii
convincente.- disse poi lasciando fluttuare le sue parole nel vuoto
come se fossero fatte del fumo dei suoi sigari cubani.
La giovane dagli occhi perlacei annuì ancora una volta.
Quasi udì le vene tremarle nei polsi mentre si accingeva a
varcare la porta di casa; sapeva a cosa stava andando in contro.
Gli occhi azzurri di Naruto la risvegliarono dai suoi pensieri. La
stavano guardando dritta nei suoi. Il biondo le si era messo davanti
con aria seria. Gli altri erano già fuori; padre Chikafusa e
Gregorio volevano accompagnarli fino al cancello. Quindi c'era
così silenzio che poteva sentire il respiro di Naruto
nell'atrio. Quello stesso respiro che guidava il petto di Naruto su e
giù, facendolo respirare ritmicamente, le braccia lungo il
corpo. Le afferò delicatamente un polso e
l'attirò a sé. Poggiò la sua fronte
scura contro quella pallida di Hinata. Continuarono a guardarsi negli
occhi, poi le loro labbra si unirono di nuovo. Si baciarono ancora,
condensando tutte le loro emozioni in quel gesto. Quel bacio, forse
l'ultimo, era il centro di tutto.
- Ce la farai.- disse secco il biondo.
- Ce la devo fare. - replicò Hinata.
- Vada come vada, non ti lascerò sola. Correrò da
te e ti porterò in salvo. Dovessi imparare a volare su
quelle scale ma lo farò- mormorò Naruto con
determinazione.
La ragazza non potè fare altro che sorridere debolmente.
Entrambi uscirono da quella porta e scesero con gli altri ai piedi del
cancello. Varcarono anche quella soglia e s'incamminarono verso quei
campi desolati, Rock lee e Kiba li avrebbero guidati verso la torre.
Naruto si voltò verso villa Giulia e osservò il
rosso dei suoi muri.
Sarebbero
tornati da
vincitori in quella maledetta casa. A tutti costi.
**
La
strada per giungere alla
torre sembrava interminabile. Nessuno osava fiatare durante il
tragitto; si avvertiva un'aria pesante per quelle distese e la calura
delle ore più calde cominciava a farsi sentire.
-Ecco!
Siamo arrivati. - disse Kiba risvegliando tutti dal loro torpore.
Quasi non la videro
all'inizio, poi si accorsero che la descrizione dei ragazzi era stata
davvero dettagliata. Effettivamente il tetto grigio della torre era,
in linea d'aria, parallelo con il terreno su cui poggiavano i piedi.
Si calarono giù per
l'enorme fosso con una lunga corda che si erano portati da casa e si
immersero nella vegetazione.
- Da dove cazzo si entra? - bofonchiò Kiba che cominciava a
sentire la tensione camminargli lungo la schiena.
Neanche la sera in cui lui e
Rock lee l'avevano scoperta, erano riusciti a intravedere una
possibile entrata. Cercarono a lungo tutto intorno alla torre e
quando stavano per perdere le speranze Shikamaru li chiamò.
Aveva
trovato una piccola porta nascosta da una grandissima foglia verde.
Non ci volle molto per sfondarla: il legno era vecchio. Entrarono a
gattoni, proprio come dei bambini, all'interno della torre. Una volta
dentro si alzarono in piedi, quel posto era davvero enorme. Hinata
avvertì un brivido di terrore. Deglutì. Era
arrivato il momento.
Gente, buonsalve! Si, sono
viva! :D
Vi chiedo perdono per il
ritardo (come al solito) ma sto preparando un'esame di italiano e
quindi è già un miracolo che sia riuscita a
scrivere questo
capitolo stasera!
Dunque, siamo entrati nella
terza ed ultima parte del racconto. Siamo ad un punto cruciale, ad un
face to face (?) con Hildegard, all'epilogo di tutta la storia.
Il capitolo è più corto
perchè il prossimo sarà bello corposo. Questo
è stato un capitolo
di preparazione, se così si può definire.
Gregorio ha dato loro una
mano per distruggere il quadro: trovare un fermacapelli interamente
d'oro. Riusciranno a trovarlo i ragazzi? Hinata riuscirà a
salvarsi?
Sarà facile riuscire in un'impresa del genere? E una volta
trovato
il fermacapelli, come lo utilizzeranno sul quadro? Lo prenderanno a
forcinate? XD E soprattutto cosa troveranno i ragazzi in queste
famose stanze della torre? E chi lo sa. Solo i prossimi capitoli
sapranno darci una risposta. XD
Anyway passiamo i
ringraziamenti altrimenti qua fa giorno!
Ringrazio coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo: crazyfrog95,
nhfan25, GiulyNaruHina, Vavi_14, Sayumi_chan, arcx,
Minato_Kiroi_Senko. <3
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia fra le preferite: alinasasusaku02,
AngelMelody69, arcx, aurok, crazyfrog95, Dandelion Ai,
Ernesto507, ery98sole, HiNaRu
97, lisetta95, love_anime, m4dd499, nady_shanna, Nalista, nhfan25,
nityss, Okimu, OnlyPapito, sivaice, Sophie1995, Sweety95, Sweet_
eSSe, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _
Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ , _Shee.
<3
Ringrazio
coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: AceHearts,
Aine, anika23, Asgard, Asgard, Athalfuns, bice_97, calypso29,
crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole,
Evelyn Hope, FeverSkating, Fleur92, Fra_ Rose, frisifra,
Girlonfire96, giulietta_crazy, GiulyNaruHina, Ground, hicks87,
IcciIcci98, Ilariette, Iris1996, Isabellelove, IseNara, I_MissYou,
Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, LaDyDeBbs, Lexi,
luciaasc, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena,
MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista,
naruhinafra, nhfan25, panSS3, pinguini, Puntolinea, sakura uchiha _
, sakura92, sashinaru, Sayumi _ chan, shera _ darknight, shiva85,
sonnensystem, sonnysh, stellina4869, tama _ chan _ , Vavi_14, _
Shee.
<3
Ringrazio
hinatayhea,
nady_shanna, Narutina_ Mary e nearmike
per aver inserito la storia fra le ricordate. <3
Ovviamente
ringrazio anche i lettori silenziosi. <3
Grazie
mille a tutti voi, davvero. Grazie, grazie e grazie. <3 Non mi
stancherò mai di ripeterlo. <3
Spero
di non aver saltato nessuno, sapete com'è sono orba come una
talpa.
XD
Non
credo di avere altro da dire...se non che ci vediamo al prossimo
aggiornamento! ^^
A
presto!
Kisses!
:*
|
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Capitolo 14 *** 13. Nella torre ***
13.
Nella torre
Hinata
non seppe nemmeno
come ci era arrivata in cima alla torre. Era come in trance. Ci era
salita da sola, era arrivata da sola in quella stanza circolare e
sola stava per chiamare Hildegard. Avrebbe detto al demone che era
lì
per farla finita, perchè non aveva alcun senso continuare a
vivere
se non era amata e avrebbe fatto in modo di apparire il più
naturale
possibile. Richiamò a sé tutti i ricordi
più infelici, le
sensazioni più spiacevoli e i sentimenti più
dolorosi della sua
vita. Lì concentrò tutti insieme cercando di non
pensare ai suoi
pensieri felici: Naruto e i suoi amici. Quando si sentì
sufficientemente pronta cominciò a parlare.
- Hildegard! Sono Hinata Hyuga, l'unica vittima che ti sia mai sfuggita
nell'arco della tua esistenza. L'affetto e il calore dei miei compagni
di scuola mi salvò quando ero piccola ma ora mi accorgo che
sarebbe stato meglio se tu mi avessi portato via con te. - si prese una
pausa e tese le orecchie cercando di captare anche il più
piccolo rumore; non avvertì nulla e proseguì
– Con il passare degli anni la mia vita ha preso una piega
sempre peggiore. Adesso che ci siamo incontrate nuovamente, sento di
non poterti sfuggire e non ho intenzione di farlo. All'inizio ero
spaventata ma ora non ho più niente da perdere. Puoi venire
a prendermi, sono qui. - concluse il suo appello con voce tremante
sperando di essere riuscita ad ingannarla. Non le rimaneva che una cosa
da fare: attendere.
**
Hinata
era salita ormai da
un po' e i ragazzi si erano tutti nascosti aspettando che Hildegard
sbucasse da qualche parte e iniziasse il suo lento cammino verso la
cima della torre. Dopo circa dieci minuti sentirono uno strusciare
familiare. Trattennero il respiro e si assottigliarono ancora di
più
contro gli enormi pilastri che offrivano loro rifugio. Da una porta
socchiusa una figura nera e gobbuta fece la sua comparsa. Era brutta
proprio come nel quadro. La testa canuta e gli occhi malvagi e
piccoli con un sinistro bagliore al loro interno, desiderosi di
qualcosa o qualcuno. Le rughe erano così profonde da
sembrare
scavate nella pelle. La bocca faceva davvero ribrezzo dal vivo, era
davvero uno squarcio senza labbra. Hildegard s'incamminò su
per le
scale che portavano alla cima della torre e prima che scomparisse del
tutto dalla loro vista, e ce ne volle data la lentezza, furono gelati
dalla sua raccapricciante risata che riecheggiò in tutta la
torre.
I ragazzi non persero tempo
e quando la vecchia fu andata via, si divisero in gruppi per
esplorare le cinque stanze. Neji e Tenten entrarono nella prima,
Sasuke e Sakura nella seconda, Shikamaru e Ino nella terza, Kiba e
Rock lee nella quarta mentre Naruto volle andare da solo nella quinta
nonostante le insistenze dei suoi compagni che volevano si aggregasse
a una delle coppie; il ragazzo rifiutò affermando che non
avevano
molto tempo e che se lui si fosse aggiunto ad altri due, nessuno
avrebbe perlustrato la quinta stanza e probabilmente non avrebbero
fatto in tempo a salvare Hinata e a trovare il fermaglio.
La prima stanza apparve agli
occhi di Neji e Tenten. All'apparenza una stanza abbastanza comune,
dal pavimento a scacchi, un tavolo con sedie in mogano al centro, una
credenza e svariati quadri alle pareti.
- Sembra non ci sia nulla di strano. Sembra una stanza normale...ecco.-
mormorò Tenten guardandosi attorno.
- Così pare...stai in guardia comunque. - ribattè
il fidanzato lanciando occhiate nervose alle pareti.
Iniziarono a cercare
ovunque, nei cassetti e nelle ante della credenza, spostarono piatti
e bicchieri da dentro ma non trovarono nulla.
- Credi che non ci sia in questa stanza? - chiese Neji preoccupato.
- Temo di- Tenten stava per rispondere ma si bloccò
bruscamente come se qualcosa avesse attirato la sua attenzione.
- Ten, tutto bene? - chiese il bruno perplesso.
La ragazza non rispose ma si
avvicinò ad uno dei quadri e lo guardò come se
avesse visto
qualcosa di incredibilmente eccezionale ma allo stesso tempo
agghiacciante. Il quadro ritraeva una piccola fanciulla di massimo
undici anni dai capelli bruni e mossi, lunghi fino alle spalle. Occhi
vivaci tanto da sembrare vivi. La pelle bianca quasi si mimetizzava
con i colori tenui del suo vestitino. Sedeva tranquillamente
sull'erba mentre cercava di acchiappare una farfalla. La cosa
strabiliante era che fra i bellissimi capelli un costosissimo e
preziosissimo fermaglio dorato le teneva legati alcuni ciuffi color
caramello.
- Oh, mio Dio! Neji! É questo quello che stiamo cercando! -
esclamò Tenten indicando il fermaglio.
- Sembra proprio di si. Adesso sappiamo com'è fatto nel
dettaglio ma non sappiamo dove si trovi effettivamente. -
replicò lo Hyuga analizzando l'oggetto dipinto in questione.
- Gregorio ci ha detto che apparteneva alla prima vittima di
Hildegard...sarà sicuramente questa bambina! - disse la
castana avvicinandosi ancora di più al ritratto e
guardandolo attentamente.
Neji si era mantenuto poco
distante e proprio quando si era deciso ad andare via, credette di
essersi completamente rimbambito quando sorprese la graziosa figura a
sbattere gli occhi.
- Il quadro si è mosso. - disse indicandolo.
- Mosso? Che stai dicendo Neji?! - chiese Tenten guardando prima il
fidanzato e poi riportando lo sguardo sulla bambina.
- Ha sbattuto gli occhi, ti sto dicendo. - ribattè lo Hyuga
con determinazione.
- Dai, sarà suggestione. - replicò la bruna non
molto convinta. - Proviamo a raggiungere gli altri, qui non
c'è niente. - .
Diede le spalle al dipinto e s'incamminò verso l'uscita.
- Stupida! - si sentì dire ad un tratto.
Tenten si voltò verso Neji. - Neji! Mi hai appena dato della
stupida?! - esclamò innervosita.
Il fidanzato la guardò come se si fosse ammattita.
- Che stai dicendo?! Io non ho detto niente! - si difese quello.
- L'ho appena sentito, chiaro e forte. - replicò Tenten.
I due si guardarono per un
attimo terrorizzati e volsero il capo verso il quadro che sembrava
essere immobile.
- E se fosse stata lei?! - disse ad un tratto la ragazza con timore.
- Ok, andiamo via da qui! - replicò Neji afferrando la
castana per il polso, pronto ad uscire da quella stanza.
- Dove state andando? Andate a baciarvi? - chiese ancora una voce
derisoria, che questa volta fu udita da entrambi.
La coppia si gelò sul
posto.
- Non sei stato tu Neji, vero?! - mormorò Tenten.
Lui scosse il capo.
- Quindi se io non sono stata e tu non sei stato...chi ha parlato? -
continuò quella con terrore.
Ovviamente era una domanda che non ricevette risposta.
Si girarono
contemporaneamente e videro una scena che non avrebbero dimenticato
per il resto dei loro giorni, una scena così incredibile che
se
l'avessero raccontata ai loro nipoti un giorno, non ci avrebbero
creduto.
La bambina stava
letteralmente uscendo dal quadro. Il busto e la testa erano
già
fuori, poi cacciò un piede, che poggiò sulla
cornice, e poi l'altro
e infine saltò atterrando sul pavimento. Si mise una mano in
tasca e
poi nascose entrambe dietro la schiena, dondolandosi con aria
innocente e osservando i due ragazzi con un sorriso.
Rimasero per un attimo
esterrefatti, senza reagire.
Il fermaglio dorato
luccicava come se fosse stato appena lucidato.
Tenten raccolse tutto il
coraggio che aveva e rischiò il tutto per tutto.
- Allora eri tu che parlavi! Ciao! - disse cercando di essere
amichevole con quell'essere che aveva davanti e che tutto era ma
sicuramente non più una bambina vera.
- Ci hai spaventati, sai?! - esclamò Neji reggendo il gioco
alla compagna.
La bambina non rispose, si
limitava a dondolarsi ancora come sul ritmo di qualche invisibile
melodia.
- Come ti chiami? - la incalzò ancora Tenten cercando di
restare calma.
- Susanne.- rispose la ragazzina allargando il suo sorriso. - Voi? -
- Io sono Tenten e lui è Neji. - rispose la maggiore delle
due.
La conversazione cadde di
nuovo e allora la ragazza tentò di andare subito al sodo.
- Lo sai che hai proprio dei bei capelli? Con quel fermaglio poi, stai
benissimo! - esclamò Tenten alludendo all'oggetto d'oro fra
i capelli della bambina.
Susanne fece segno a Tenten
di avvicinarsi. La bruna esitò per un attimo ma poi
acconsentì alla
sua richiesta. Si chinò lentamente su di lei. Gli occhi
verdi della
bambina la guardavano con fare dolce e poi in un attimo non vide
più
nulla. Quella mocciosa le aveva buttato qualcosa negli occhi ed era
fuggita via ridendo verso la porta della stanza. Tenten
urlò, sentì
Neji chiamare il suo nome e afferrarla per le spalle. Quando
riaprì
gli occhi la bambina era scomparsa e della terra era ai suoi piedi.
- Stai bene? - chiese lo Hyuga preoccupato.
- Si, tranquillo! Credo che mi abbia buttato della terra negli
occhi...mi sono più spaventata che altro. - rispose la
castana.
Susanne non era nel quadro,
al quale mancava un piccolo pezzo di terra che la bambina doveva aver
strappato prima di uscire dal ritratto.
- Vieni, andiamo! É fuggita dalla stanza. -
affermò il bruno abbassando la maniglia della porta che non
si aprì.
- La porta non si apre!- comunicò alla ragazza.
- Come?! Ci ha chiuso dentro? - gridò Tenten con voce
strozzata.
Ovviamente neanche a questa
domanda c'era bisogno di una risposta.
**
Sasuke
e Sakura invece si
erano trovati davanti a uno scenario più particolare. La
seconda
stanza era più vecchia rispetto alla prima. Il pavimento in
marmo
era ricoperto da quello che doveva essere un roseto che continuava ad
arrampicarsi lungo le pareti. La stanza era piena di vestiti nobili
ed eleganti, infilati su manichini ingialliti dal tempo. Dovevano
essere pregiate stoffe quelle, magari erano i vestiti che soleva
mettere la Hildegard giovane e bella prima di sposarsi, quando godeva
ancora di una situazione economica stabile e ottima. I due ragazzi si
misero alla ricerca del fermaglio in tutti luoghi possibili.
- Uffa! Credevo potesse trovarsi qui! Insomma resta comunque un oggetto
per abbellire il proprio aspetto...pensavo che in mezzo a tutti questi
vestiti potesse esserci benissimo. - disse Sakura sbuffando.
- Non perdere tempo! - l'ammonì Sasuke nel mentre cercava
fra scrigni pieni di gioielli, situati su una consolle addossata al
muro.
La rosa aprì di scatto una
tenda e sobbalzò.
- Sasuke! Il quadro! - gridò indicandolo.
L'Uchiha lasciò cadere a
terra una collana di perle bianche e corse verso la ragazza.
L'orribile dipinto di
Hildegard troneggiava sul muro. Il moro sorrise, finalmente avevano
trovato uno dei pezzi mancanti per mettere la parola fine a quella
storia. Sakura lo staccò dal muro senza problemi. Si
voltò
vittoriosa verso il ragazzo ma il suo sorriso si trasformò
in un
urlo di terrore.
- Sasuke! Il serpente! - .
La collana di perle bianche
che Sasuke aveva fatto cadere a terra prima senza pensarci, si era
trasformata in un serpente bianco dagli occhi vitrei che ora
strisciava verso di loro.
- Sakura, mantieni la calma! Dirigiti verso quella porta! - le disse il
moro lapidario riferendosi alla porta all'altra estremità
della stanza.
Indietreggiarono tenendo il
quadro al riparo. Dalla consolle proveniva un sibilare continuo,
dagli scrigni cominciarono ad affacciarsi tanti serpenti dai colori
più svariati. Le collane di Hildegard si stavano
trasformando tutte
in serpenti. Uno zampettare fastidioso innervosì ancora di
più i
due; gli anelli di Hildegard si erano trasformati in tarantole e gli
orecchini in grossi scarabei. Cominciavano tutti a strisciare e a
zampettare verso di loro mentre la coppia era sempre più
vicina alla
porta. Come se non bastasse, in un attimo i tanti vestiti che
popolavano la stanza iniziarono ad animarsi muovendo le lunghe
maniche a mo di frusta nel tentativo di colpire chiunque avesse osato
portare via il quadro della loro padrona.
- Sakura, tu sei più vicina alla porta! Aprila, esci fuori
con il quadro e richiuditela alle spalle.- mormorò l'Uchiha
senza battere ciglio.
- Come...? N-no! Non posso lasciarti qui, non voglio! -
esclamò spaventata la ragazza.
- Non farmi ripetere le cose settanta volte, mi sembra di parlare con
Naruto! Fai quello che ti dico. - adesso le sue parole erano aspre e
sembravano ordini più che altro.
- No! Stammi a sentire tu! Non ti lascio qui da solo, verrai via con
me! - ribattè quella scuotendo il capo con forza.
- Sakura, dannazione! Ci stanno incalzando, vuoi sbrigarti o no?! -
ringhiò Sasuke.
La
rosa aprì la porta,
gettò il quadro al suo interno, ritornò nella
stanza, superò di
poco un Sasuke incredulo, afferrò per la manica uno dei
manichini
che cercava di frustarla in faccia e che nel frattempo si stava
avvicinando e lo tirò con tutte le sue forze facendolo
cadere con un
tonfo su buona parte dei serpenti e delle tarantole proprio mentre
uno scarabeo le si stava arrampicando sulla gamba. Se lo tolse con
una manata, poi si voltò verso il moro e lo spinse verso
l'uscita.
Cercò di chiudersi la porta alle spalle ma il serpente
bianco riuscì
a sgusciare fuori e ad innalzarsi verso l'Haruno, pronta ad
azzannarla al collo. La fortuna volle che si ritrovassero in una
stanza piena di armature, così Sasuke afferrò una
delle pesanti
spade e tranciò di netto quella schifosa bestia salvando la
vita a
Sakura.
I due si guardarono per un
attimo, poi il moro si avvicinò alla rosa e le
scostò un ciuffo di
capelli sottili dal volto. Le afferrò il mento con la mano
sinistra
mentre con la destra stringeva ancora la spada. Si chinò
sulle
labbra rosee della ragazza e vi posò le sue meno carnose e
più
pallide. Le lasciò un bacio stampo, un bacio di
ringraziamento per
avergli salvato la vita nella seconda stanza, un bacio un po' freddo
come lui. Sakura rimase imbambolata a fissarlo una volta che si fu
allontanato e dopo una frazione di secondo si gettò su di
lui,
legandogli le braccia al collo e baciandolo con passione. La spada
cadde di mano a Sasuke con un tonfo e le sue braccia corsero a
stringere la rosa, e con somma sorpresa di questa rispose al bacio
mordendo e succhiando il labbro morbido di lei. Quando si staccarono
si guardarono negli occhi e non si dissero nulla, anzi volsero lo
sguardo verso il quadro di Hildegard.
- Oh, no! Credo si sia rotto! - esclamò Sakura afferrando il
dipinto e analizzando lo spigolo spezzato che sembrava aver tagliato in
due il ritratto.
- Aspetta un attimo...- senteziò Sasuke prendendo il quadro
tra le mani e infilando le dita nella fessura, fece forza e lo
aprì in due.
Da una parte c'era la parte
del ritratto mentre dall'altra c'era il retro, sulla parte interna
fino ad ora rimasta nascosta c'era dipinto un cuore umano. Bastava
poggiarci l'orecchio sopra per sentirlo battere come se fosse vero,
come se fosse vivo.
Quello
doveva essere il
cuore di Hildegard. Era quello di cui dovevano liberarsi.
Buonasera,
anzi buonanotte a
tutti visto che sono l' 01:08. ^_^
Eccomi ritornata con il
tredicesimo capitolo di questa storia alla quale mi sono affezionata.
<3
Ho fatto finalmente l'esame
e ora posso dedicarmi alla fanfiction.
Quadri, quadri, quadri
ovunque! XD Questo è il capitolo dei dipinti: da quello di
Susanne,
prima vittima del demone, a quello di Hildegard, sua carnefice.
Quei poveretti di Neji e
Tenten sono rimasti chiusi nella prima stanza, che è l'unica
senza
altre porte, mentre Sasuke e Sakura hanno affrontato qualcosa di
raccapricciante e si sono salvati la vita reciprocamente fino a
baciarsi senza ritegno con il cadavere di un serpente a terra! XD
<3
E niente, vi annuncio che
mancano tipo due capitoli effettivi alla fine più l'epilogo.
*prepara già i fazzoletti* mi mancherà un po'. :')
Ah, già! Credo che la
storia verrà aggiornata più frequentemente da
oggi.
Ora, gente preziosa e
meravigliosa, passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo: shera_
darknight, crazyfrog95, nhfan25, GiulyM29, nearmike, Vavi_ 14,
Minato_ Kiroi_ Senko, arcx, onedirection_ myworld231.
Grazie! <3
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia fra le seguite: AceHearts,
Aine, Ania_ Stark, anika23, Asgard, Athalfuns, bice_97, calypso29,
crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole,
Evelyn Hope, FeverSkating, Fleur92, Fra_ Rose, frisifra,
Girlonfire96, giulietta_crazy, Ground, hicks87, IcciIcci98,
Ilariette, Io_ me, Iris1996, IseNara, I_MissYou, Kat98, kiel_violet,
kikkab, Kyeere, Kyuubi10, LaDyDeBbs, Lexi, luciaasc, mary Uchiha,
MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan,
momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, nhfan25,
nutelladipendenti, panSS3, pinguini, Puntolinea, sakura uchiha _ ,
sakura92, sashinaru, Sayumi _ chan, shera _ darknight, Shino_ Chan,
shiva85, sonnensystem, sonnysh, Stardust97, stellina4869, tama _ chan
_ , valehinata1992, Vavi_14, _ Shee.
Grazie! <3
Ringrazio
coloro che l'hanno inserita tra le preferite: alinasasusaku02,
AngelMelody69, arcx, aurok, crazyfrog95, cristybore, Dandelion Ai, e
d v i g e, Ernesto507, ery98sole,
girlina99, GiulyM29, HiNaRu
97, Lena_ chan, lisetta95, love_anime, m4dd499, Malv 16, nady_shanna,
Nalista, nhfan25, nityss, Okimu, OnlyPapito, sivaice,
Sophie1995, Sweety95, Sweet_ eSSe, Tata_cuccioletta, thanks idols,
tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ ,
_Shee.
Grazie! <3
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia fra le ricordate: cristal_ smeraldo48, hinatayhea,
nady_shanna, Narutina_ Mary, nearmike, onedirection_ myworld231.
Grazie!
<3
Ringrazio
anche i lettori silenziosi! <3 Viamotuttitantissimo! <3
<3
Detto
questo, a presto! ^^
Kisses!
:*
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Capitolo 15 *** 14. La casa color melograno ***
N.B.
Scusate fanciulle e fanciulli, una piccola nota prima di iniziare; la
parte scritta in corsivo riguarda un avvenimento precedente a quello
iniziale (?) di cui è protagonista Naruto. Chiedo
perdono se il finale del capitolo e l'angolo dell'autrice sono
così vicini fra di loro ma non so perchè questo
disgraziato me lo legge così! XD *s'inchina 854876290934
volte* Grazie per l'attenzione,
buona lettura!
14.
La casa color
melograno
Era
da un po' che camminava
e quei maledetti muri erano tutti uguali. Naruto aveva deciso di
intraprendere l'esplorazione della quinta stanza da solo...non era
stata esattamente una buona idea ma non poteva farci assolutamente
nulla; Naruto Uzumaki era sempre stato così, lo era in quel
momento
e lo sarebbe stato per sempre. Era un tipo che non si faceva prendere
dall'ansia ma dovette ammettere che quel continuo girovagare lo stava
innervosendo. La quinta stanza altro non era che un tortuoso e lungo,
di cui non riusciva a scorgere la fine, labirinto fatto di muri
bianchi. Non solo quel luogo gli stava facendo perdere tempo ma non
aveva trovato ancora niente di utile, sperò che i suoi
compagni
avessero avuto più fortuna. Cercava di non pensare
all'eventualità
di non riuscire più a uscire da lì quando un
rumore attirò la sua
attenzione. Si nascose dietro uno dei muri e guardò nella
direzione
da cui il rumore sembrava provenire. Ad un tratto si delineò
quella
che sembrava una porta in una delle pareti e uscirono due figure
velocemente come se fossero inseguite da qualcosa.
- Presto! Chiudi! - gridò una delle due voci.
- Ci sto provando! - replicò l'altra che tentava di chiudere
la porta mentre tante piccole manine ossute spuntavano da questa
implorando i due signori di restare un po' di più con loro.
Naruto fu percorso da un
brivido e solo quando l'apertura sulla parete fu chiusa che il biondo
riconobbe i due.
- Fantastico! Ora dove siamo?! - piagnucolò la prima voce.
- Cosa vuoi che ne sappia! Scusa se prima di entrare nella quarta
stanza non mi sono fermato alla reception a prendere un brochure della
torre. - disse la seconda voce sarcastica.
- Kiba! Lee! - esclamò il biondo uscendo fuori dal suo
nascondiglio.
I due sobbalzarono e
rimasero un attimo interdetti ma poi si sciolsero in un sorriso
liberatorio.
- Naruto! - gridarono all'unisono avvicinandosi all'amico.
- Anche tu qui? Quindi siamo nella quinta stanza?! - disse Rock lee
guardandosi intorno.
Il biondo annuì. - E voi
come ci siete finiti qui? - chiese poi.
- Grazie a Dio abbiamo trovato una via di fuga dalla quarta stanza.
É stato davvero un inferno. - spiegò Kiba
trafelato.
**
La
prima cosa che Rock lee pensò non appena varcò la
soglia della
quarta stanza fu che lui e il suo degno compare dovevano essere stati
maledetti o come minimo, che i loro antenati dovevano essere stati
maledetti perchè non poteva spiegarsi altrimenti, una tale
sfiga.
Probabilmente qualche loro avo doveva essere stato maledetto da
qualche strega e la maledizione si era poi protratta alle generazioni
successive. Si, doveva essere per forza così.
La
loro vista si disperse fra i mille alberi che popolavano la radura
della quarta stanza.
- Un bosco? Come fa a starci un bosco in una stanza? - chiese lee ad
alta voce.
- Devo ricordarti che siamo a casa di un demone?! - replicò
Kiba con una nota di eccitazione e preoccupazione nella voce.
L'altro
non rispose, si limitò a bofonchiare qualcosa e a seguire
l'amico su
per il bosco. Cercarono qualcosa perfino negli incavi degli alberi ma
non trovarono nulla. Con loro stupore presto il sole
tramontò sulla
radura e lasciò il posto alla luna. Era notte.
- Non ci credo...è notte! - disse Kiba con un sorrisino
stupito.
La
prima cosa che Kiba Inuzuka pensò invece fu che non avrebbe
dimenticato quella storia per niente al mondo. Non aveva mai visto
qualcosa del genere.
- Chissà
perchè io non ne sono per niente affascinato! -
mormorò il moro che cominciava a preoccuparsi più
del dovuto.
- Il problema ora è: come riusciremo a vedere? É
troppo buio e tu hai perso la nostra torcia.- disse l'Inuzuka
riscuotendosi dai suoi pensieri.
Lee
stava per ribattere seccato e per difendersi dall'accusa quando
impallidì all'improvviso e deglutì vistosamente.
Gli occhi
s'ingrandirono ancora di più del normale e
balbettò:
- N-no, caro Kiba! I-Il problema ora è: come faremo a
restare vivi?!- e indicò con il dito tremante un punto oltre
la spalla dell'amico.
Il
bruno si voltò e vide un piccolo branco di lupi scendere
dalla parte
opposta su cui si trovavano loro e avanzare silenziosi e veloci come
ombre, nella loro direzione.
- Troppe domande Lee! Scappa! - gridò Kiba afferrando
l'amico per il gomito e iniziando a correre come se la terra dietro di
loro si stesse sgretolando.
Sentivano
le zampe veloci degli animali dietro di loro, potevano quasi udire il
loro alito caldo e la loro fame selvaggia.
La
seconda cosa che Rock lee pensò,nel mentre erano inseguiti,
fu che
nella loro vita precedente dovevano essere stati due pluriomicida per
meritare tutto questo o dei generali nazisti delle SS. Il tutto si
univa alla perfezione con la maledizione dei loro antenati.
Mentre
la seconda cosa che Kiba Inuzuka pensò fu quella di correre,
correre
e correre se aveva intenzione di raccontare questa avventura a
qualcuno.
Proprio
mentre pensavano di non farcela la speranza si manifestò
sotto forma
di un palazzo color melograno dalle finestre illuminate. Il palazzo
era circondato da un cancello che i due amici non si fecero troppi
problemi a scavalcare atterrando sani e salvi dall'altra parte mentre
i lupi si arrestarono dietro le inferriate latrando e ringhiando,
scoprendo con aggressività le zanne gialle. Kiba e Rock lee
si
allontanarono velocemente dal cancello e si diressero alla porta
bianca del palazzo e vi bussarono. Per un attimo pensarono che non
c'era nessuno e stavano già per disperarsi quando la porta
si aprì
ma non c'era nessuno dietro di essa. I due esitarono fissando il
corridoio illuminato che li si parava davanti. Poi Kiba
bussò ancora
e schiarendosi la voce, entrò.
- C'è qualcuno? - chiese mentre Rock lee lo seguiva dentro.
Nessuna
risposta. La porta si chiuse dietro di loro ed entrambi si voltarono
sussultando. Effettivamente qualcuno c'era nonostante non avesse
proferito parola e fosse alto la metà della porta. Un
piccolo
bambino dalla pelle di porcellana e dai lisci e fini capelli color
paglia. Vestito di nero come un maggiordomo in miniatura.
- Ciao! - lo salutò Lee perplesso.
Il
piccolo maggiordomo dalle manine guantate di bianco non si
curò di
loro ma s'incamminò per il corridoio illuminato.
- Credo voglia che lo seguiamo.- sussurrò Kiba.
- Dici che è sordomuto?! - mormorò a sua volta il
moro gettando occhiate sospettose in giro mentre seguivano il bambino.
Il
biondino li condusse attraverso stanze in cui lo sfarzo regnava
sovrano fino ad arrivare in quella adibita a una sala del trono.
Peccato che di trono ce ne fosse uno solo.
Oltre
all'irrealtà di quel posto, la cosa più assurda
era che gli
abitanti di quel palazzo erano tutti bambini. Tanti bambini vestiti
con abiti eleganti e barocchi. Le bambine portavano gioielli in finto
argento con pietre ancora più finte se possibile. I
maschietti
invece portavano orologi da taschino in plastica gialla le cui
lancette sembravano fatte di liquirizia e ferme sempre sullo stesso
orario. I due si accorsero ben presto che tutto quello sfarzo era
finto. Si sedettero a un lungo tavolo in cui parecchi bambini erano
seduti per mangiare e chiacchierare allegramente. L'unico problema
era che quel tavolo era molto basso e le sedie erano piccole, non
adatte sicuramente a loro, di conseguenza ben presto si ritrovarono
con le ginocchia indolenzite per la posizione scomoda.
- Questo tavolo è fatto di plastica! - sussurrò
Kiba cercando di non segarsi il ginocchio da qualche parte.
- Qua è tutto finto! Non mi stupirei se anche i bambini
fossero caricati da dietro con la molla.- gli mormorò in
risposta lee – Ehi, ma quelli non sono Sasuke e Sakura? -
- Si, sono loro! Che ci fanno qui?! - rispose Kiba sorpreso –
Ragazzi! Ehi, siamo qui! - si sbracciò per attirare la loro
attenzione.
Poco
distanti da loro l'Haruno e l'Uchiha sedevano leggermente straniti.
Quando si udirono chiamare, si voltarono e rimasero piacevolmente
stupiti di trovare quei due lì. Si avvicinarono a loro.
- Kiba, Lee! Che bello vedervi! - esclamò Sakura –
che ci fate qui? - .
- Possiamo anche dire che questa sarebbe la stanza in cui siamo entrati
all'inizio! Voi? - .
- Noi eravamo nella seconda stanza ma siamo arrivati qui attraverso un
passaggio segreto. Allora Gregorio aveva ragione quando diceva che
tutte le stanze erano collegate.- rispose sempre la rosa.
- Trovato niente? - chiese Kiba.
- Si, abbiamo ritrovato il quadro di Hildegard. - sussurrò
Sasuke accertandosi che nessuno li stesse ascoltando.
- Davvero? Fantastico! Dov'è ora? - .
- L'abbiamo nascosto sempre in questo palazzo. Non sapevamo dove
metterlo altrimenti, meglio non fidarsi di questi bambini. - .
Nessuno
dei piccoli signori sembrava badare a loro, anzi era come se non li
vedessero. Il trono era ancora vuoto, forse aspettavano qualcuno.
Kiba
provò a mangiare una patata al forno ma la sputò
schifato. - Che
schifo! Questa roba è plastilina gialla! -
ringhiò pulendosi la
bocca con il dorso. Fece per versarsi dell'acqua nel bicchiere per
togliersi il saporaccio ma quello che uscì dalla brocca era
un
blocco uniforme di una sostanza gelatinosa azzurro pallido.
- Che diavolo di posto è questo?! - sbraitò
l'Inuzuka esterrefatto.
- La bistecca è di plastica. - gli comunicò Rock
lee in quel momento.
- Sasuke ed io abbiamo ipotizzato che questa sia una sorta di casa
finta, come una casa per le bambole. Poi... il fatto che il cibo e i
gioielli siano finti. Persino il tavolo e le sedie sembrano quelle che
trovi all'interno di quelle case di plastica al parco. -
sentenziò Sakura.
- Il discorso fila ma allora che mangiano? - chiese Rock lee incredulo.
- Lee...pensaci un po'! Le bambole mangiano?- chiese l'Uchiha lapidario
– No, giusto? Questa sembra una casa delle bambole, vero? E
secondo te ora, chi sono le bambole? - .
Il
moro aprì e chiuse la bocca una volta o due e poi si strinse
affianco a Kiba senza proferire altra parola.
In
quel momento la sala si zittì e una piccola ed esile bambina
fece la
sua comparsa nella sala. Aveva la veste verde come i suoi occhi, i
capelli color caramello, la pelle candida e fra i mossi e morbidi
capelli un fermaglio d'oro. I ragazzi lo notarono subito e si
scambiarono un'occhiata complice.
- La regina Susanne! É arrivata! - sussurravano i bambini
emozionati fra di loro.
La
piccola regina si sedette sul grande trono e scrutò tra la
folla di
sudditi.
- Voi! Voi con le gambe lunghe! Chi siete? - gridò puntando
il dito contro i quattro che strabuzzarono gli occhi perplessi.
- Lasciate fare a me! In fondo fa quello che dovrebbero fare tutti i
bambini: sta giocando.- mormorò Kiba alzandosi in piedi e
facendo attenzione a non ribaltare il tavolo.
Allargò le braccia in modo plateale e proferì: -
Vostra Maestà, lasciate che mi presenti. Sono un giovane
cavaliere che proviene da molto lontano e questi sono i miei amici.
Qui, per servirvi. - e s'inchinò leggermente.
Susanne
sembrò bersela perchè battè le mani
felice. - Siete qui per me?
Che bello! Dobbiamo festeggiare con un ballo! - esclamò
saltando giù
dal trono.
- Portate qui il mio vestito da festa e chiamate mio fratello.-
ordinò a dei bambini fermi lì ad ascoltare che
non appena udirono queste parole scattarono subito.
Gli
altri tre guardarono Kiba con la faccia da
“machediavolostaicombinando” ma lui fece finta di
niente. Poco
dopo i bambini di prima ritornarono in sala portando fra le braccia
uno splendido vestito bianco ornato da brillantini, seguiti da un
bambino poco più alto di Susanne, dai capelli scuri come
quelli di
una mora e gli occhi azzurro ghiaccio.
-
Questo è mio fratello, il principe Alexander.- lo
presentò la
regina.
- Alex, questi signori dalle gambe lunghe saranno nostri ospiti per un
po' , dì alle serve di pulire quattro stanze. - disse poi
rivolta al bambino.
In
quell'istante tre bambini irruppero nella sala inchinandosi
più
volte.
- Vostra Altezza, abbiamo scoperto chi saranno i prossimi ad unirsi a
noi.- disse il primo bambino.
- Ce l'ha detto la Signora!- confermò il secondo.
- Bene! Mostratemeli.- ordinò autoritaria.
I
bambini girarono tre fogli sulle quali c'erano disegnate tre persone:
due femmine e un maschio.
I
ragazzi fecero un po' di fatica a riconoscerli ma quando capirono chi
fossero, il sangue si gelò nelle vene. Il bambino era
sicuramente
Daiki, mentre le due femminucce erano rispettivamente Giulia e
Hinata.
Non
ci volle molto per capire il meccanismo di quel luogo, se Daiki,
Giulia e Hinata erano i prossimi ad unirsi al palazzo, quei bambini
non potevano che essere tutti vittime di Hildegard. E la
“Signora”
era senza dubbio lei. Giulia e Daiki erano coloro che non si erano
rassegnati alla loro fine atroce e di conseguenza erravano come anime
nei luoghi della loro vita terrena, nostalgici di quei posti. Non
volevano far parte di quel palazzo, desideravano solo la pace.
Hildegard aveva intenzione di strapparli alla villa, avevano recato
già troppo fastidio per i gusti del demone.
Furono
scossi da un brivido nel pensare che Hinata era da sola in cima a
quella torre. E se Hildegard l'avesse uccisa?! Impossibile.
Dovevano
sbrigarsi.
La
serata passò tra festeggiamenti, balli e cibo immangiabile.
Susanne
sembrava essersi presa una cotta per il “cavaliere”
Kiba, visto
che voleva ballare solo con lui e lo guardava con enormi e dolci
occhi verdi.
- Vi giuro che se restiamo ammazzati lo prendo a calci in culo per
l'eternità. - ringhiò sottovoce Sasuke.
Quando
la festa finì e tutti andarono a dormire, il bruno
accompagnò la
regina nella sua camera da letto con una scusa e le augurò
la
buonanotte con un bacio sulla fronte.
- Vuoi darti una mossa si o no?! - lo rimproverò Rock lee
quando lo videro tornare da loro.
- L'ho accompagnata nella sua camera, scemo! - .
- Non mi dire che ci stai facendo un pensierino a diventare il re del
palazzo di plastica e delle patate di plastilina?! - affermò
Lee allarmato.
- No! Ora so dove dorme così stanotte possiamo andare e
fregarle il fermaglio!- mormorò il bruno con un filo di voce.
Kiba
era stato geniale. La notte stessa mentre lui e Rock lee rubavano il
fermaglio, Sakura e Sasuke andavano a recuperare il quadro e tutti e
quattro se la sarebbero squagliata all'istante.
Le
stanze del palazzo avevano letti davvero piccoli e cuscini rotondi e
duri. Era davvero una fortuna che non ci avrebbero dovuto dormire
davvero.
A
mezzanotte tutti e quattro uscirono dalle loro camere e mentre Kiba e
Rock lee si dirigevano al piano superiore verso la camera di Susanne,
Sakura e Sasuke scendevano al piano sottostante.
Entrarono
nella cameretta senza fiatare. Le luci erano spente ma al chiarore
della luna poterono osservare la piccola e graziosa Susanne
addormentata con la boccuccia socchiusa. Sulla parete dietro il letto
stava affrescata la cosa più inquietante che i ragazzi
potessero
immaginare. Seduta in tutta la sua maestosità stava la bella
e
giovane Hildegard, vestita di azzurro e accovacciati accanto a lei,
la regina e il principe. Susanne e Alexander. I due fratelli. Un'idea
terribile balenò nella loro mente, un'idea che si
trasformò in
certezza. Quei due erano i figli di Hildegard.
Il
fermaglio apparteneva alla prima vittima di Hildegard, il fermaglio
era di Susanne.
Cercarono
di non farsi prendere dal panico e di concentrarsi sull'oggetto di
cui avevano bisogno.
Rock
lee colpì Kiba sul braccio attirando la sua attenzione. Il
fermaglio
d'oro risplendeva in tutta la sua bellezza sul comodino affianco al
letto. L'Inuzuka lo afferrò senza pensarci due volte e
stavano quasi
per andarsene via vittoriosi quando Susanne scattò a sedere
sul
letto con occhi vitrei e cominciasse a urlare. Non un urlo comune, un
urlo che non aveva nulla di umano.
Si
era accorta del furto. I due ragazzi si precipitarono in corridoio
mentre dalle stanze cominciavano a uscire i bambini nelle loro
vestaglie lunghe, con occhi grandi,vitrei e che si aprivano e si
chiudevano a scatti come quelli della bambole. Le braccia cigolavano
così come le gambe che dopo tanti anni non erano
più in grado di
reggere il peso, perciò si spezzavano come legno sotto
alcuni di
loro che iniziavano a strisciare e a graffiare il pavimento con le
unghia nel tentativo di raggiungere i ladri.
- Oh, cazzo! - imprecò Rock lee davanti a quella scena
abominevole.
I
due iniziarono a correre per l'ennesima volta, saltando i gradini
delle scale e cercando di non cadere. Videro Sasuke e Sakura al piano
di sotto scappare da quelle bambole orrende e trovare una porta che
li avrebbe condotti in un'altra stanza della torre, così
come
avevano fatto prima.
- Ragazzi! Venite! - gridò Sakura facendoli segno disperata.
I
due avrebbero tanto voluto seguire i due compagni che li stavano
aspettando ma un'orda di bambole- morte incazzate nere li stava
inseguendo e un altro gruppo si era frapposto tra loro e la coppia di
amici.
Proseguirono
correndo al piano di sotto. Entrarono in così tante camere
che
persero il conto, passarono per le cucine della casa color pastello e
le pentole viola.
La
terza cosa che Rock lee pensò, inseguito dalle bambole
– morte, fu
che quando anche lui di lì a poco avesse lasciato questo
mondo,
sarebbe andato a lamentarsi con il suo antenato maledetto e lo
avrebbe costretto a mangiare patate di plastilina e bistecche di
plastica fino alla fine dei tempi. Tutta questa sfiga rafforzava le
sue tesi precedenti.
La
terza cosa che Kiba Inuzuka pensò fu che nessuno avrebbe
udito la
sua storia.
Quando
erano sul punto di crollare, finalmente la videro. Un'altra porta che
si collegava con altre parti della torre. Persino trovarsi faccia a
faccia con Hildegard sarebbe stato meglio.
Abbassarono
quella maniglia, erano salvi.
**
Naruto aveva ascoltato tutta
la loro avventura a bocca aperta.
- La cosa positiva è che abbiamo il fermaglio! -
esclamò Kiba radioso, sfoderando quel maledetto fermacapelli.
La
prima cosa che pensò
Naruto Uzumaki, guardando quel fermaglio, fu che forse potevano
farcela.
*Angolo
di Natsumi213 *
Ma ccciao! :3 Indovinate chi
ha aggiornato prima del previsto?! ^_^
Ecco il quattordicesimo
capitolo! Kiba e Rock lee hanno avuto un'avventura molto
singolare...insomma, chi può vantarsi di essere stato
ospitato in
una vera casa delle bambole e inseguito in seguito da una mandria di
bambini morti, le cui movenze sono come quelle delle bambole di
porcellana?! XD Non credo siano in molti. XD
Come avete ben capito, il
fermaglio è sfuggito a Neji e Tenten ma è stato
recuperato da Kiba
e Rock lee che si sono uniti a Naruto!
Ora, ci resta da scoprire
che fine hanno fatto Shikamaru e Ino e in che modo la faccenda possa
risolversi! Ci sono tre anime da salvare (Giulia, Daiki e la nostra
Hinata), i ragazzi ce la farano? Speriamo di si! :3 Ho cercato di
riprodurre in questa casa delle bambole, alcuni elementi che
riportano al mondo infantile: la plastilina, la bistecca e il mobilio
di plastica, i gioielli finti, un mondo all'apparenza fiabesco con
una sala del trono e una regina. Quindi un incrocio tra una casa
delle bambole e una di quelle case di plastica a misura bambino che
si trovano nei parchi o che se le vuoi nella tua dimora, costano
tanti soldini! XD Io le adoravo! <3
Se avete dubbi o volete
chiarimenti o quello che volete voi, non esitate a chiedermi! ^^
Passiamo ai ringraziamenti,
beautiful people! <3
Ringrazio coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo: onedirection_
myworld231, canada00, nearmike, crazyfrog95, GiulyM29, SasuVale_
4Ever, Vavi_ 14, shera_ darknight. Grazie! <3
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia tra le seguite: AceHearts,
Aine, AmyMassa 96, Ania_ Stark, anika23, Asgard, Athalfuns, bice_97,
calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554,
ery98sole, Evelyn Hope, FeverSkating, Fleur92, Fra_ Rose, frisifra,
Girlonfire96, giulietta_crazy, Ground, hicks87, IcciIcci98,
Ilariette, Io_ me, Iris1996, IseNara, I_MissYou, Kat98, kiel_violet,
kikkab, Kyeere, Kyuubi10, LaDyDeBbs, Lena_ chan, Lexi, luciaasc,
mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena,
MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista,
naruhinafra, nhfan25, nutelladipendenti, panSS3, pinguini,
Puntolinea, sakura uchiha _ , sakura92, Sara_ Chuck, sashinaru,
Sayumi _ chan, shera _ darknight, Shino_ Chan, shiva85, sonnensystem,
sonnysh, Stardust97, stellina4869, tama _ chan _ , valehinata1992,
Vavi_14, _ Shee.
Grazie! <3
Ringrazio
coloro che hanno inserito la storia tra le preferite:
alinasasusaku02,
AngelMelody69, arcx, aurok, canada00, crazyfrog95, cristybore,
Dandelion Ai, e d v i g e, Ernesto507, ery98sole,
girlina99, GiulyM29, HiNaRu
97, Lena_ chan, lisetta95, love_anime, m4dd499, Malv 16, mantine,
nady_shanna, Nalista, nhfan25, nityss, Okimu, onedirection_
myworld231, OnlyPapito, pastafrolla, Saku_ 69 _, sivaice, Sophie1995,
Sweety95, Sweet_ eSSe, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa,
Torn _ F, Yume94, _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ , _Shee.
Grazie! <3
Ringrazio
coloro che hanno inserito la storia tra le ricordate: AmyMassa
96, cristal_
smeraldo48,hinatayhea,
Lena_ chan, malefica89, nady_shanna, Narutina_ Mary, nearmike,
onedirection_ myworld231, valepiro. Grazie! <3
Ovviamente
ringrazio anche i lettori silenziosi! <3
A presto! ^^
Kisses! :*
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Capitolo 16 *** 15. La fine di tutto ***
N.B.
People, mi sento in
dovere di annunciarvi con grande rammarico che questo è
l'ultimo
capitolo. ( escludendo l'epilogo) E' molto lungo rispetto agli altri
ma vi chiedo di pazientare perchè proprio non potevo
dividerlo in
due. Ora, se vorrete, sarà tutto vostro.
Enjoy! <3
15.
La fine di tutto
Shikamaru
e Ino avevano
intrapreso una via desolata e silenziosa. Quando erano entrati
attraverso la terza porta, il Nara pensava di trovarvi
chissà quale
orrore ma tutto quello che avevano fronteggiato era una strada vuota
e sabbiosa, circondata da campi ingialliti. Dovette ammettere che
quello era uno scenario abbastanza angosciante ma niente di
più. Non
c'era Cerbero ad attenderli e non aveva combattuto contro nessun Idra
per il momento.
- Comincio a pensare che non troveremo nulla in questo posto! Sono
stanca e mi fanno male i piedi. - sbuffò Ino girandosi verso
il suo ragazzo.
- Anche io sono stanco! Però credo che dovremo continuare a
seguire questo percorso, non può esserci il nulla per tutto
il tragitto! - ribattè Shikamaru coprendosi il viso dal sole
con una mano.
- Sai, sono preoccupata per Hinata! Tutta sola alla mercé di
quella vecchia. - sussurrò Ino rabbrividendo. - E se non
facessimo in tempo? - .
- Non pensiamoci adesso o ci faremo prendere dal panico inutilmente,
dobbiamo restare concentrati. - rispose Shikamaru continuando a
camminare.
Sembrava un posto senza
tempo. Era come se la legge imperturbabile dello scorrere dei minuti
non avesse potere lì. Niente si muoveva. Tutto era immobile.
Camminarono ancora, in
religioso silenzio finché non giunsero in
prossimità di uno strano
albero, vecchio e rinsecchito. Sembrava non esserci più
niente nel
raggio di chilometri. Il nulla assoluto.
- Tutto qui?! - chiese Ino isterica guardandosi attorno e sgranando le
sue perle azzurre.
- Vuoi davvero che risponda qualcosa?! - ribattè Shikamaru,
che dovette trattenersi per non perdere le staffe per lo sgomento e
l'angoscia che quella maledetta storia gli stava facendo provare.
- Non ci posso credere un albero rinsecchito con un buco alla base! -
sbraitò Ino allargando le braccia per poi ricongiungerle
all'altezza del bacino.
- Hai detto buco? - il bruno la guardava come se la sua fidanzata
avesse detto una qualche verità sulle sorti del mondo.
- Si...è lì! - rispose perplessa.
Indicò il buco alla base dell'albero.
Shikamaru davvero non
l'aveva visto, troppo preso dal suo emergente esaurimento nervoso.
Spostando gli occhi piccoli sul foro nero, ebbe un'idea folle. E se
ci fosse qualcosa sotto l'albero?
- Ino, aiutami a scavare! - disse a un tratto inginocchiandosi e
iniziando a smuovere la terra a mani nude.
- Cosa? Che stai facendo? - chiese incredula la bionda.
- Credo ci sia qualcosa lì sotto,aiutami. -
replicò senza alzare lo sguardo.
La Yamanaka, sebbene
pensasse che il suo ragazzo stesse impazzendo, iniziò ad
aiutarlo.
Effettivamente di certo non
avevano possibilità di trovare qualcosa nel bel mezzo del
nulla,
dove si trovavano loro. Tanto valeva sperare che Shikamaru avesse
ragione e che ci fosse qualcosa sotto l'albero.
Fortunatamente la terra era
abbastanza morbida e si staccava con facilità. Ad un certo
punto
qualcosa iniziò a venire alla luce. Delle scale. Scale
grigie
apparivano all'orizzonte e scomparivano sotto le radici del tronco.
- Santo cielo, amore! Avevi ragione! - esclamò Ino,
afferrando il suo ragazzo e baciandolo per la gioia.
Il ragazzo sorrise e
continuò a smuovere la terra finchè non si
creò un'apertura
abbastanza grande da far passare entrambi. Scesero attraverso quelle
scale, sembrava proprio una cripta, di quelle che si vedono nei film.
Appese ai muri c'erano delle torce che illuminavano il loro cammino.
Ino si era attaccata al braccio di Shikamaru e si guardava intorno.
Quando le scale finirono, giunsero in una stanza circolare, abbellita
da tende viola. La stanzetta sotterranea era piena di giocattoli di
ogni tipo. Da una parte stavano peluches di tutte le dimensioni, in
mezzo bambole con indosso vestiti colorati. Tenute in modo
impeccabile. Gli occhi vitrei di colori chiarissimi sembravano quasi
guardarli fissi, facevano una certa impressione. Ancora più
inquietanti erano le bambole di porcellana poste quasi all'entrata.
Con la loro pelle color cipria, nei loro vestiti di pizzi e volant, i
capelli raccolti in acconciature aristocratiche, le ciglia lunghe
nere, gli occhi rotondi e vuoti, il sorriso freddo dalle labbra
rosse. Certe erano alte un metro, alcune erano davvero piccole. Poi
c'erano soldatini di piombo, macchinine, carillon, palloni e
palloncini.
Sembrava il paradiso dei
bambini o il luogo adatto per adescarli.
Shikamaru venne scosso da un
brivido a quel pensiero.
-
Questo posto...cos'è? - mormorò Ino estasiata da
tutti quei giocattoli.
- Non lo so ma a me mette angoscia. - rispose il Nara guardandosi
attorno.
Decisero che era meglio
darsi una mossa e mettersi a cercare l'oggetto dei loro desideri. Il
bruno s'immerse fra i peluches; cominciò a sollevarli e a
spostarli,
a guardare tra il loro pelo folto, nelle loro soffici orecchie finte.
Durante la ricerca si sentì terribilmente a disagio, si
sentiva
osservato. Si voltò ma l'unica cosa che vide furono quelle
orribili
bambole di porcellana con i loro occhi fissi su di lui. Non gli erano
mai piaciute quella bambole, fin da bambino. Ricordava che sua madre
ne aveva una in camera da letto, un ricordo di quando era bambina. Al
suo ritorno l'avrebbe gettata via di nascosto. Continuò a
fare
quello che stava facendo ma la spiacevole sensazione non se n'era
andata.
- Ino, ti senti osservata anche tu per caso? - chiese ad un certo punto.
- Si però ho il terrore di voltarmi. - rispose quella tutto
di un fiato guardando il suo fidanzato con la coda dell'occhio.
- Io l'ho fatto ma ci sono solo quelle bruttissime bambole di
porcellana dietro di noi. Suppongo che siano loro a metterci
soggezione. - ribattè Shikamaru.
- E se le spostassimo? Così non riesco a concentrarmi. -
propose la bionda.
Il Nara acconsentì ma
quando si voltò, notò che le bambole si erano
spostate un po' verso
l'interno della camera.
- Ehm...Ino? Le bambole si sono spostate da sole. - sussurrò
richiamando l'attenzione della ragazza che si voltò per
verificare quanto detto.
- Sembra che sia così...- mormorò cercando di
restare più calma possibile.
- Che ne dici se ci sbrighiamo a cercare e magari trovare qualcosa e ce
la svigniamo?! - continuò la ragazza.
Il castano non chiedeva
altro, ripresero febbricitanti finché non sentirono dei
piccoli
passi. Ino, da piegata, si drizzò e tese le orecchie. Si
voltò poi
di scatto come per cogliere di sorpresa il nuovo arrivato ma non
c'era effettivamente nessuno. Se non fosse stato per un piccolo
raccapricciante dettaglio, Ino si sarebbe calmata. Però
quella
bambolina, dal vestitino color carta da zucchero, leggermente
più
avanti rispetto alle altre, le fece accapponare la pelle.
- Shika, quella bambola cammina! - disse con voce strozzata.
- Magari è solo la nostra impressione...magari...-
provò a dire quello cercando di riportare la calma.
- Magari un corno! Era più indietro prima! -
gridò la bionda mordendosi le unghia della mano sinistra.
Decisero, o meglio Shikamaru
decise, che avrebbero continuato a cercare un altro po' e poi se la
sarebbero svignata a gambe levate.
Proprio mentre stavano per
gettare la spugna, Ino quasi non ebbe un infarto quando si
ritrovò
davanti una bambina dal viso sfilato e dagli occhi a mandorla. I
capelli neri e lunghi le sfioravano le spalle, il vestitino rosa era
sporco di sangue. Le scarpette lucide a contornare il tutto.
- Oh, mio Dio! - urlò sobbalzando.
Shikamaru fece altrettanto a
causa dell'urlo.
- Giulia! - esclamò poi con una nota di stupore nella voce.
- Come fai a sapere che è lei? - chiese titubante la ragazza.
- Combacia con la descrizione che ci ha fatto Naruto e poi ho visto una
sua foto nella libreria della villa. - rispose semplicemente quello.
- L'avevo scambiata per una bambola. - gemette tremante.
Non ebbero più timore di
lei, in quanto Giulia era il minore dei mali in quella storia.
Piuttosto era strano il
fatto che fosse lì in quel luogo, forse aveva qualcosa da
dire.
- Giulia, tu puoi aiutarci? - chiese il Nara in tono dolce.
Il piccolo spirito non
rispose ma si avvicinò o meglio, fluttuò verso un
peluche di
giraffa che avevano gettato via di malagrazia nella loro ricerca. Si
mise affianco a lui e li guardò sperando avessero capito.
I due si scambiarono
un'occhiata.
- Era tuo quello? - provò a chiedere Ino.
Giulia non rispose ma il suo
peluche piegò leggermente la testa in avanti. I fidanzati
rimasero
sbigottiti.
- Quindi, se la giraffa era di Giulia, tutti questi giocattoli
appartenevano alle vittime di Hildegard.- ne dedusse il bruno.
- Giulia, non troveremo nulla qui? - chiese la Yamanaka.
Questa
volta neanche il
pupazzo si mosse ma una scritta cominciò ad apparire a
terra.
Andate
via.
I
ragazzi lessero il
messaggio.
- Scappare? Perchè? - chiese Shikamaru perplesso.
- Credo di sapere io il perchè. - sussurrò Ino
afferrandogli il braccio con tanta forza da fargli male e costringedolo
a voltarsi.
Le bambole di porcellana
stavano lentamente camminando nella loro direzione, i soldatini di
piombo marciavano sulle loro gambe di legno. Anche le bambole si
alzarono e camminarono sui loro piedi, le più vecchie
aprivano e
chiudevano la bocca ripetutamente. Tutta la stanza si era animata.
- Vuoi giocare con me? - continuava a ripetere in modo meccanico un
maledettissimo pupazzo a molla.
I giocattoli li avevano
stretti in una morsa, bloccandoli la via d'uscita.
Ino urlò quando si sentì
afferrare la caviglia. Una delle bambole di porcellana più
piccole,
l'aveva afferrata e non aveva intenzione di lasciarla andare.
La ragazza scalciò e
quell'essere sbattendo violentemente a terra si
frantumò le
sottili gambe. Nonostante ciò la bambola continuava a
stringere
sulla caviglia e ad aprire e chiudere gli occhi.
Sembrava la fine quando la
terra si aprì sotto di loro e precipitarono nel vuoto.
**
Quando
Sakura e Sasuke
avevano preso quel passaggio segreto, dividendosi da Kiba e Rock lee,
non avevano la minima idea di dove stessero andando. Seguirono delle
scale e quando sbucarono da una botola viola in una stanza e videro
Neji e Tenten, rimasero interdetti.
- Ragazzi! - li chiamò Sakura.
- Grazie a Dio siete voi! - esclamò Tenten come se fosse la
cosa più naturale del mondo vedere due tizi che spuntano dal
pavimento.
- Che ci fate qui? - chiese sempre la rosa.
- Siamo chiusi nella stanza. Una bambina di nome Susanne, spuntata
fuori da un quadro, ha ben pensato di chiuderci qui dentro. Mentre
cercavamo di rubarle il fermacapelli d'oro che aveva fra i capelli. -
spiegò Neji.
Sasuke e Sakura allora
raccontarono tutta la loro esperienza, da quando avevano trovato il
quadro al palazzo della piccola Susanne, all'incontro con Kiba e Rock
lee e alla fuga.
- Quindi avete trovato tutti gli elementi! - esclamò Tenten
con gli occhi luminosi.
- Si però se non usciamo da qui, sarà tutto
inutile. - ribattè Sasuke lapidario.
- E da dove usciamo? Non possiamo varcare la porta e tornare indietro e
fuori discussione! - disse Sakura che reggeva ancora il quadro spaccato
in due tra le mani.
- Se c'è una botola che portava qui, ce ne sarà
un'altra che porterà da un'altra parte.-
sentenziò Neji risoluto.
Si misero a terra a
picchiare sulle mattonelle.
- Questa è vuota! - disse Neji richiamando l'attenzione di
tutti, dopo circa dieci minuti.
Provarono a sollevarla e non
ebbero difficoltà, venne via subito. Sotto la mattonella
bianca,
c'erano delle scale rosse. Le seguirono senza esitare fin quando non
trovarono una porta color panna. La varcarono e uscirono, niente di
meno, che da un albero. Si trovavano in una radura, dietro le loro
spalle il palazzo color melograno.
- Wow! Fantastico! - sussurrò Sakura.
- Scendiamo da qui! Magari troviamo un'altra uscita. - propose Sasuke.
Tutti e quattro scesero
lungo il pendio e finalmente trovarono un'altra porta. Dopo averla
oltrepassata, tirarono un sospiro di sollievo. Erano di nuovo
nell'atrio, da dove erano partiti.
**
Sembravano
precipitare da
ore, quando improvvisamente mancò loro il respiro. Come se
un
liquido li avesse riempito i polmoni. Quando tornarono a respirare,
emisero un rumore roco. Non capirono esattamente dove fossero,
fintanto non si accorsero di essere riemersi da...una vasca da bagno.
Colma d'acqua e schiuma. Nonostante il luogo non comune,
ringraziarono mentalmente Giulia per averli salvato la vita. Si
resero conto solo in un secondo momento che davanti la vasca stavano
Naruto, Rock lee e Kiba, bagnati fradici e pieni di graffi. Stavano
riprendendo fiato.
Anche loro due uscirono
dalla vasca.
- Cosa- cosa è successo a voi? - chiese Ino trafelata, con
il ciuffo dorato schiacciato sulla fronte.
- Stavamo-stavamo cercando un'uscita da un labirinto...e
poi...poi...delle siepi ci hanno aggredito e noi...siamo scappati...e
ci siamo buttati in un lago...e abbiamo nuotato...e
poi...quello... - cercò di spiegare Kiba, in modo sconnesso,
indicando la vasca e ansimando.
Se non ne avessero viste di
tutti i colori, Shikamaru e Ino, avrebbero fatto ricoverare Kiba alla
neuro ma sapevano benissimo che stava dicendo la verità.
- Abbiamo il fermaglio! - disse poi frugandosi in tasca – e
Sasuke e Sakura hanno il quadro...quindi, quindi porca puttana! -
esclamò facendo sobbalzare tutti.
- Dove cazzo è il fermaglio?! - gridò
rivoltandosi le tasche.
A Naruto quasi cedettero le
gambe e Rock lee ebbe l'impulso di darsi di testa nello specchio.
Mentre Shikamaru e Ino pensarono di affogarsi nella vasca.
- Non c'è...cazzo, non c'è! - gridò
disperato.
Prima che uno di loro
potesse aprire bocca, Kiba corse verso la vasca e vi si
tuffò
dentro, riimmergendosi in quello strano mare .
- Kiba! Dove vai?! - urlò Rock lee –
C'è troppa acqua lì dentro! - .
Anche il moro lo seguì a
ruota, tuffandosi a sua volta nella vasca e scomparendo oltre la
schiuma.
- Tranquilli! Lo troveranno! - cercò di rassicurarli
Shikamaru.
Quei due erano diventati
proprio amici per la pelle, neanche la paura di Rock lee era riuscito
a fermarlo da aiutare l'Inuzuka.
Naruto si riscosse dai suoi
pensieri e l'ansia s'impadronì di lui. - Oddio, Hinata! -
esclamò
ad un tratto e corse fuori dal bagno ritrovandosi in un corridoio mai
visto. Sentì delle voci al piano di sotto e si
affacciò dalla
ringhiera. Sasuke, Sakura, Neji e Tenten erano appostati fuori dalla
quarta posta, senza sapere cosa fare.
- Ragazzi! - gridò richiamando la loro attenzione.
I quattro alzarono la testa.
- Naruto! - disse Tenten stupita – ma che hai fatto? - chiese
notando quanto fosse bagnato.
- Abbiamo il quadro! - esclamò Sakura trionfante –
Kiba e Rock lee hanno il fermaglio invece! É fatta! - .
- Non è fatta proprio un cazzo! - sbraitò quello
da sopra – Abbiamo perso il fermaglio
mentre scappavamo. - .
La rosa perse dieci anni
della sua vita a quella notizia.
- Ora Kiba e Rock lee stanno cercando di recuperarlo. Io sto andando da
Hinata! - snocciolò quelle informazioni velocemente come se
non avessero importanza. In realtà ce l'avevano eccome.
Tutte le certezze che credeva di possedere fino a quel momento si erano
sgretolate come castelli di carta. Temeva che Kiba e Rock lee non
riuscissero a trovare il fermaglio in quel mare fatto di intrichi e
schiuma e, cosa più importante, temeva per Hinata.
E se non fossero stati in
grado di salvarla? Se Hildegard fosse già arrivata e la
ragazza
fosse in pericolo? Tutte queste domande frullavano nella testa del
biondo mentre percorreva le scale, verso l'apice della torre. Sentiva
che il cuore stava per scoppiargli in petto. Vuoi per la fatica,
dovuta sia alla nuotata che alla salita per le scale, vuoi per
l'ansia, vuoi per la paura. L'unica cosa che sapeva era che si
sentiva morire.
Gli altri sei lo seguirono
lungo le scale cercando di stargli dietro.
**
Hinata
non sapeva quanto
tempo fosse passato da quando aveva evocato Hildegard. Si chiedeva se
avesse funzionato, se quel demone narcisista ci fosse cascato.
Cercava di non tremare con le mani mentre con occhi asciutti si
guardava intorno tendendo le orecchie pronta a captare ogni singolo
rumore. Sentiva un fastidioso nodo alla gola e non riusciva a pensare
a nulla in quel momento. Passò forse un'ora in quello stato,
poi
iniziò a sentire un fruscio che la fece rabbrividire. Era il
vestito
di Hildegard che strisciava sulle scale, l'unico rumore che quella
terribile creatura produceva.
Stava
arrivando.
La
corvina cercò di restare
calma, sentiva il cuore pompare sangue più del dovuto.
Sudava freddo
e sentiva un formicolio nelle gambe. I piedi erano inchiodati al
pavimento. Una perfetta statua di sale.
Quell'ansia la stava
uccidendo ma quando vide la temibile e viscida figura sulla soglia
della porta, il tempo sembrò fermarsi. Era più
orribile di come se
la ricordava.
Piccola, gobbuta, vecchia,
brutta. Il volto era una ragnatela di rughe e pelle cadente, gli
occhi piccoli e scuri, vuoti, privi di un'anima. Le labbra ormai
quasi del tutto scomparse. Un taglio netto, trasversale che si
piegò
in un sorriso malvagio, trionfante, quando la vide lì.
L'unica
vittima che le fosse mai sfuggita, servita su un piatto d'argento.
Allungò una mano rattrappita verso di lei e
scoppiò in una risata
che fece accapponare la pelle alla povera Hinata.
- Avvicinati. - sussurrò. La sua voce era così
terribile da non poter essere descritta. Sembrava quasi non provenisse
da lei. Sembrava riemergere dalla profondità delle tenebre.
La Hyuga non si mosse,
troppo spaventata. Hildegard avanzò verso di lei, sempre con
quella
sua andatura lenta. Hinata capì che doveva raccogliere tutto
il
coraggio che possedeva per affrontare quella situazione.
Indietreggiò
di un passo.
- Ho una proposta. - disse ad alta voce.
Il demone la guardò
stupita.
- Lo so che mi sono offerta come sacrificio ma voglio farti una
proposta. - disse quella con decisione. Il suo cervello stava
macchinando tutto molto in fretta.
- Permettimi di avvisare i miei genitori che io andrò via.
Anche se non sono stati dei buoni genitori per me, hanno il diritto di
sapere che non tornerò mai più, di modo che non
verranno più a cercarmi. Permettimi di contattare il parroco
del villaggio in modo che lui possa dire ai miei genitori che io vado
via. Non dirò loro la verità, soltanto che non
voglio più vederli e che andrò molto lontano. -
sperò che il suo trucco stesse funzionando.
Hildegard sembrò
rifletterci e infine acconsentì.
Hinata scese le scale sotto
lo sguardo indagatorio di Hildegard. Sarebbe andata a cercare gli
altri per vedere se erano riusciti nel loro intento, se così
non
fosse stato sarebbe tornata indietro per concedersi completamente e
dare loro il tempo di trovare ciò di cui avevano bisogno. Si
sarebbe
sacrificata sperando di essere utile. Quando fu lontana dallo sguardo
di Hildegard, corse più veloce che poté pregando
di incontrare
qualcuno di loro. Nella sua corsa di speranza s'imbattè in
qualcuno,
represse un grido e si tranquillizzò quando vide Naruto
davanti a
sé.
Il biondo non riuscì a
credere ai suoi occhi.
- Mio Dio! Hinata! Cosa fai qui? - chiese Tenten sbalordita.
- Non preoccupatevi! Ho strappato a Hildegard il permesso di dire al
parroco di avvisare i miei genitori del fatto che non voglio
più vederli e che partirò per un posto lontano.
In realtà volevo controllare che voi foste a buon punto e
che vi sentiate bene! - rispose quella con un filo di voce –
Poi, a dirla tutta avevo voglia di vedervi ancora una volta, se proprio
dev'essere l'ultima. - . Cercò di sorridere.
La verità era quella. Se
proprio doveva andarsene, voleva vedere ancora una volta i loro
volti, i loro sorrisi e i suoi occhi.
Quei bellissimi
occhi color dell'oceano. Gli occhi di Naruto, occhi che si sarebbe
portata con sé per sempre.
Naruto ora che ce l'aveva
davanti non voleva lasciarla andare. Non lo voleva perchè
era certo
che ora avrebbe dovuto farlo. Non avevano il fermaglio, quindi Hinata
sarebbe dovuta tornare indietro e quella vecchia decrepita se la
sarebbe portata via per sempre.
- Kiba e Rock lee? - chiese la ragazza.
- Sono andati a recuperare il fermaglio...- spiegò la rosa.
- Peccato...avrei voluto salutarli. - sussurrò con un
sorriso triste.
Naruto l'afferrò per il
polso.
- Non andare via. Resta qui. - disse serio.
- Non posso...se con il mio sacrificio posso darvi la
possibilità di distruggere Hildegard per sempre, lo
farò. - rispose quella cercando di divincolarsi.
- Fanculo tutto. Non ti lascerò morire. Resta qui. -
ribattè il biondo alzando leggermente la voce.
- Naruto...- mormorò in un soffio. Avrebbe voluto gridare,
stringerlo forte, baciarlo e dirgli che lo amava, che lo aveva sempre
amato.
Avrebbe voluto dire a tutti
gli altri di prendersi cura di lui, che erano gli amici migliori che
aveva avuto in tutto l'arco della sua vita.
- Naruto ha ragione. Resta. - disse Sasuke con la sua voce fredda come
il ghiaccio.
Tutti
lo guardarono stupiti.
- Non abbiamo ancora perso. Anche se non abbiamo il fermaglio, noi
abbiamo il quadro e ti proteggeremo. Non è ancora finita.
Kiba e Rock lee arriveranno presto. - disse l'Uchiha lapidario. Quella
ventata di ottimismo e di positività non erano solite
appartenere al bel tenebroso ma sembrava che in quella storia ci avesse
messo tutto se stesso.
- E se così non dovesse andare...beh, combatteremo Hildegard
negli inferi allora. Non ci arrenderemo neppure lì. - disse
Neji
- Si...però insieme. - aggiunse Naruto stringendo la mano
della ragazza.
La corvina trattenne a
stento le lacrime. In quella torre maledetta, con un demone che
voleva la sua pelle, si sentiva la ragazza più fortunata del
mondo.
Aveva degli amici e un fidanzato che avrebbero fatto davvero di tutto
per lei.
Peccato che quel momento
idilliaco non potesse durare per sempre. Con sorpresa di tutti,
Hildegard li sorprese alle spalle. Nutriva dei sospetti e voleva
controllare se davvero Hinata era andata dal prete. Quando
però vide
che così non era, divenne furiosa.
Naruto tirò Hinata dietro
di sé.
- Che c'è? Ti ha così infastidito che ti abbiamo
fregata? - ringhiò il biondo aspro.
- Non puoi farci nulla...abbiamo il quadro. - disse Tenten con un
sorriso.
Hildegard piegò lo squarcio
che aveva al posto delle labbra in una smorfia divertita.
- Sciocchi...credete davvero di potermi fermare? Morirete tutti. Non
sareste mai dovuti entrare qui. - la sua voce fece rabbrividire tutti e
a un gesto imperioso delle sue mani, il pavimento iniziò a
tremare. I muri si creparono e si distrussero in un secondo momento.
Dai suoi squarci teste di bambini iniziarono a fare capolino. Le
piccole anime corrotte iniziarono ad accalcarsi per eseguire il comando
della loro signora. Sakura rinsaldò la presa sul quadro. I
ragazzi si strinsero fra di loro.
Sasuke, Sakura, Neji e
Tenten riconobbero Susanne nel piccolo esercito. Allora la rosa ebbe
un'idea.
- Susanne! - la chiamò a gran voce.
- Piccola! Ascoltami per favore. Non farci del male. Vogliamo solo il
tuo bene e quello dei tuoi amici. Tua madre non ti ama, ti ha procurato
soltanto dolore. Ti ha condannato all'infelicità eterna. -
stava cercando di convincerla ad arrestarsi, magari così
avrebbe fermato anche gli altri bambini.
La bambina era spettrale e
inquietante, sembrava fatta di porcellana e sul punto di sgretolarsi.
- Lei ti ha ucciso. Ha ucciso te e tuo fratello, ricordi? Ha preferito
una futile bellezza a voi. Ha preferito allontanarvi, liberarsi di voi
per il suo egoismo. Noi stiamo cercando di ridarvi la pace. Non
mettetevi contro di noi. - Sakura stava gridando disperatamente.
- Ascoltatela bambini! Sta dicendo la verità. Non ascoltate
questa donna che non vi vuole bene e che vi ha strappato ai vostri
genitori. Noi vi stiamo aiutando, non lei. - anche
Naruto stava cercando di attirare l'attenzione sull'amica
Qualcosa negli occhi di
Susanne sembrò cambiare, una luce diversa s'infuse dentro di
lei. Si
fermò. Le braccia lungo il corpo. Le labbra scosse da un
fremito.
Girò il capo, che emise un rumore sinistro, verso la madre.
Tutti i
bambini smisero di camminare. Fu come se ricordasse qualcosa,
qualcosa di incredibilmente spiacevole.
Prima che chiunque potesse
fare qualcosa, un altro rumore attirò l'attenzione dei
ragazzi. Era
come il rumore che emette qualcosa che sta per rompersi sotto il peso
di un oggetto troppo pesante. Scricchiolava fastidiosamente. Poi
accadde. Un quadro appeso a una parete, raffigurante un mare in
tempesta, si ruppe. La cornice si spezzò e ne
fuoriuscì un enorme
quantità d'acqua che s'infranse sui presenti trascinandoli
qualche
metro più in là.
- Ma che diavolo...? - bofonchiò Neji tossendo.
Tutti avrebbero potuto
pensare a una nuova diavoleria di Hildegard se, carponi a terra, non
ci fossero stati Kiba e Rock lee.
- Cacchio Kiba, te l'avevo detto che dovevamo entrare nel quadro dove
c'era la gondola veneziana! Tu invece no, andiamo in quello dove
c'è l'olandese volante! Fortuna che non è
fuoriuscita anche la nave o a quest'ora eravamo morti!- come al solito
Rock lee si stava lamentando di qualcosa. In quel momento si accorsero
di trovarsi davanti ai loro amici, ad Hildegard e a quei bambini
infernali.
- Hinata! Sei viva! - gioì l'Inuzuka saltando in piedi.
Anche Rock lee si era alzato
in piedi ma lui perchè allarmato dalla situazione.
In tutto questo Susanne non
aveva smesso di guardare la madre con occhi che incutevano timore.
Pieni di rabbia e risentimento.
- Uccideteli!- ordinò il demone ai bambini.
Nessuno di loro però si
mosse.
- Ho detto di ucciderli! - ripetè Hildegard minacciosa.
- No. - soffiò Susanne mortifera.
Non poterono credere ai loro
occhi. La tattica di Sakura aveva funzionato. Susanne sembrava aver
ricordato tutto ed era pronta a farla pagare alla madre.
- C'è aria di ammutinamento, eh? - la schernì
Kiba.
- Comunque le sorprese non finiscono qui! Guarda qui che bel regalino
che abbiamo! - aggiunse l'Inuzuka sfoderando il fermaglio bagnato.
Hildegard assunse un'
espressione incredula. Susanne e Alexander invece si diressero verso
la madre e con loro tutti i bambini cigolando sulle loro gambe
stanche. Il demone stava perdendo, la situazione le stava scivolando
dalle mani.
- Vai Susanne, sei la migliore! -la incitò Kiba con un
sorriso – Ti prometto che dopo questa sera balleremo il
valzer nei sogni...tutte le volte che vorrai, regina. - disse poi
dolcemente.
La bambina si voltò e gli sorrise sembrando quasi viva per
l'ultima volta.
- Vai Hinata! Fallo tu! - disse Naruto indicando il fermaglio.
Anche se titubante, la
corvina prese il fermaglio. Sakura le tenne bene il quadro con la
parte interna, in cui c'era dipinto il cuore e Hinata colpì
con
tutta la forza che aveva, più volte.
Quel cuore finto iniziò a
sanguinare e Hildegard accerchiata dai bambini rancorosi che non le
permettevano di muoversi, urlò. Un urlo che
squarciò l'aria e fece
tremare le pareti e poi si distrusse. Si accartocciò su
sé stessa e
scomparve per sempre. I bambini si voltarono verso di loro e
sorrisero per ringraziarli, alzarono una mano in segno di saluto e
poi volarono via leggeri, senza un rumore. Il quadro prese fuoco e
Sakura lo lasciò cadere spaventata a terra. Il fermaglio si
ridusse
in cenere nelle mani di Hinata. Ce l'avevano fatta, ancora non ci
credevano. Era finita. Si abbracciarono felici, intontiti ma allegri
e vivi come non mai. Andarono via stanchi ma euforici, pronti a
riabbracciare padre Chikafusa e a ringraziare Gregorio.
**
Quando
padre Chikafusa, che
era stato tutto il tempo alla finestra come un'anima in pena, li vide
arrivare da lontano attraverso il cancello, credette di morire per la
gioia. Si precipitò fuori casa chiamando anche Gregorio.
Corse come
un bambino nonostante l'età alzandosi la tunica per non
inciampare.
Aprì il cancello e li abbracciò tutti, come se
fossero suoi nipoti
e si lasciò scappare qualche lacrima. Gregorio osservava la
scena
sullo sfondo, sorridendo con la sua immancabile pipa sulle labbra.
Lo stesso giorno padre
Chikafusa fece dei funerali degni di chiamarsi tali a Giulia e Daiki,
con la partecipazione dei ragazzi.
Il giorno seguente sarebbero
partiti per tornare a casa finalmente. Erano scesi al piano di sotto
per mettere le valigie in macchina e aprendo la porta, trovarono una
scritta fatta con foglie verdi sullo zerbino, che recitava:
Grazie.
Sorrisero,
non ci volle
molto a capire che Giulia e Daiki prima di andare via per sempre,
avevano voluto ringraziarli.
- Mi raccomando, chiamatemi quando arrivate a casa. - disse padre
Chikafusa stringendoli uno ad uno.
- Non si preoccupi, sarà la prima cosa che faremo. - lo
rassicurò Tenten.
- Fate buon viaggio e non incappate in case abbandonate sulla via del
ritorno. - scherzò Gregorio con voce rauca.
- Stia tranquillo! Le eviteremo come la peste! - esclamò
Rock lee stringendogli la mano.
- Grazie di tutto Gregorio! Grazie per il suo aiuto e i suoi consigli.
- disse Sakura cordiale.
- Dovere! - rispose quello – Grazie a voi piuttosto. Ci avete
liberato da una grande seccatura. - fece l'occhiolino ai ragazzi.
- Veniteci a trovare prossimamente, ci contiamo eh! - li
redarguì Naruto scherzosamente mentre entrava in macchina.
Andarono via salutando con
la mano dai finestrini. Le macchine presero la via dalla quale erano
arrivate parecchi giorni prima. Villa Giulia scompariva all'orizzonte
mentre Kiba e Rock lee discutevano animatamente sulle loro avventure
avvenute tra i quadri della casa nel tentativo di raggiungere i
ragazzi con il fermaglio. Parlavano di Venezia e delle sue gondole,
di palazzi, di campagne raffigurate al tramonto, di belle donne che
facevano colazione sull'erba verde smeraldo, dell'olandese volante e
del suo mare impetuoso e di come erano riusciti a entrare nei quadra
ma questa, ovviamente , è un' altra storia.
Toc
toc?
C'è qualcuno? Siete
arrivati fino alla fine de capitolo? Spero di si. XD
Come ho già detto, so che
il capitolo è molto lungo ma è l'ultimo effettivo
e non volevo
spezzarlo.
Non so che dirvi, sono senza
parole per la prima volta. XD Non so se il capitolo vi piace ma ce
l'ho messa davvero tutta per scriverlo e ci ho messo tutta me stessa.
Alla fine l'amore e
l'amicizia hanno prevalso sulla cattiveria di Hildegard. Persino le
anime dei bambini hanno deciso di rivoltarlesi contro e aiutare i
ragazzi che, effettivamente, stavano facendo anche il loro bene.
Sono rimasti uniti fino alla
fini i nostri ragazzi e tutti hanno avuto la loro parte nel corso
della storia o almeno ho cercato di fare in modo che fosse
così.
Protagonisti ad honorem (?), Kiba e Rock lee che salvano la
situazione irrompendo come uragani con il fermaglio. XD Grande
crescita e coraggio anche di Hinata che supera le sue paure per amore
di coloro che le sono vicini. Perfino padre Chikafusa riesce a
liberarsi della sottana da “don Abbondio” per loro,
per aiutare
quei ragazzi speciali.
Per quanto riguarda Gregorio
voglio fare una precisazione, in precedenza mi è stato
chiesto
perchè avessi scelto come nome proprio questo e io sono
stata vaga
al riguardo. XD Mi scuso con arcx
per questo ma volevo semplicemente dirlo alla fine della storia.
<3
Gregorio è in realtà
ricalcato da Gregory il mago dell' ”Apprendista del
mago”. Ho
voluto fare un piccolo omaggio a questo bellissimo personaggio che mi
ha accompagnato nel corso della mia infanzia. <3
Bene, non so se piangere ora
o aspettare l'epilogo per farlo. XD Ad ogni modo passiamo ai
ringraziamenti per voi, persone straoridinarie. <3
Ringrazio coloro che hanno
recensito lo scorso capitolo: onedirection_
myworld231, canada00, nhfan25, nearmike, crazyfrog95, mary Uchiha,
Vavi_ 14, GiulyM29, shera_ darknight, arcx.
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia fra le seguite: AceHearts,
Aine, AmyMassa 96, Ania_ Stark, Annalisa94, Asgard, Athalfuns,
bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo,
Eriketta554, ery98sole, Evelyn Hope, feffuccia90, FeverSkating,
Fleur92, Fra_ Rose, frisifra, Girlonfire96, giulietta_crazy, Ground,
hicks87, IcciIcci98, Ilariette, Io_ me, Iris1996, IseNara, I__ Miss
you, Kat98, kiel_violet, kikkab, Kurama9, Kurama_ , Kyeere,
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stellina4869, tama _ chan _ , valehinata1992, Vavi_14, _ Shee.
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia fra le preferite: alinasasusaku02,
AngelMelody69, arcx, aurok, canada00, crazyfrog95, cristybore,
Dandelion Ai, Ernesto507, ery98sole,
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97, Lena_ chan, LexiBlacklee, lisetta95, love_anime, m4dd499, Malv
16, mantine, nady_shanna, Nalista, nhfan25, nityss, Okimu,
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satoshi_ red, sivaice, Sophie1995, Sweety95, Sweet_ eSSe,
Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _
CityHunter_ , _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ , _Shee.
Ringrazio coloro che hanno
inserito la storia fra le ricordate: AmyMassa
96,
cristal_
smeraldo48, hinatayhea, Lena_ chan, malefica89, nady_shanna,
Narutina_ Mary, nearmike, onedirection_ myworld231, valepiro.
Grazie infinite a tutti voi!
Grazie anche ai lettori silenziosi! Grazie mille a tutti! <3
<3
Ci vediamo per l'epilogo!
A presto!
Kiss! :*
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Capitolo 17 *** Epilogo ***
Epilogo
Un
anno dopo.
18 Giugno
Il mese
di Giugno era tornato con prepotenza a bussare alla porta con mani
infuocate di caldo torrido. Quel giorno erano tutti invitati a
pranzare nell'appartamento di Sasuke e Naruto o meglio, quello che
una volta era stato l'appartamento dei due amici.
Si, perchè
Sakura e Hinata passavano ormai la maggior parte del loro tempo in
casa dei due fidanzati. Diciamo anche che ci vivevano tranquillamente
lì, una sorta di seconda casa. Tanto che Sakura era arrivata
a
preparare un pesantissimo e complicato esame di medicina nella cucina
dei due e scattava come un'isterica non appena qualcuno le chiedeva
qualcosa e ringhiava come un pitt bull se si azzardavano a bere
troppo rumorosamente. Hinata era più tranquilla e preferiva
studiare
all'aperto se ne aveva la possibilità. Le due ragazze
avevano
portato una ventata di freschezza in quell'appartamento. Avevano
colorato un po' di più quelle pareti spoglie, con il
permesso dei
proprietari, e comprato stoviglie più allegre. Grande era la
felicità della rosa dopo aver dato l'esame e averlo passato
con il
massimo dei voti che, con l'aiuto dell'amica, avevano piantato dei
fiori sul balcone. Sasuke sbuffava alla vista di tutta quella gioia
incompresa e borbottava qualcosa seccato ogni volta che trovava una
pianta di gerani o di narcisi sul balcone di casa sua.
Ad ogni
modo quel giorno avevano deciso di invitare tutti i loro amici a
pranzo e avevano addirittura aperto il tavolo del soggiorno per
poterci stare tutti.
- Vi abbiamo portato dei regalini dalla Thailandia! -
cinguettò Rock lee entrando in soggiorno e sbandierando una
busta piena di pacchetti.
- Sono curiosa! - esclamò Ino saltando dal divano impaziente.
- Com'era la Thailandia? - chiese Hinata con un sorriso.
- Bellissima! Ci siamo divertiti! E c'erano un casino di belle ragazze!
- confessò Kiba ricambiando il sorriso.
Kiba e
Rock lee erano diventati così amici che, quando arrivava
l'estate e
il moro chiudeva la sua palestra alla quale ora lavorava anche
l'Inuzuka, se ne andavano in giro per il mondo ad esplorare.
Nonostante la storia di Hildegard li avesse segnati, l'avventura
avuta nei quadri li aveva spinti a viaggiare per il mondo. Inoltre,
avevano anche pensato di scrivere un libro sui mondi paralleli che si
sviluppavano oltre quelle magiche cornici, un libro per ragazzi.
Tenten
aveva invece, dato annuncio della sua laurea, a luglio. Seguiva a
ruota il suo Neji che invece si era laureato a marzo.
- Oggi pomeriggio mi accompagnate a vedere il locale in cui
festeggiare? - chiese la castana alle amiche – Mi hanno detto
che ne hanno aperto uno carino vicino casa di Shikamaru. - .
- Ah, si! Hanno fatto l'inaugurazione sabato scorso. -
commentò Ino – Io e Shika ci siamo andati, sembra
bello. - .
Nel
frattempo si erano messi tutti a tavola e cominciavano a servirsi.
- Lo sapete che il fratello di Sasuke, Itachi, si sposa? - intervenne a
un certo punto Naruto sentendo parlare di festeggiamenti.
- Davvero? Che bello! Sasuke non ce l'avevi detto! - strillò
Ino battendo le mani.
- Naruto non me ne ha dato il tempo. - precisò il moro
infastidito.
- Si, è vero! Ovviamente ha detto che siamo tutti invitati.
- sorrise la rosa scompigliando i capelli di Sasuke che le
indirizzò un'occhiata seccata.
- Oh, cielo! Devo comprarmi un vestito allora! - disse la Yamanaka
battendosi una mano sulla fronte.
- A proposito di inviti, mi ha chiamato padre Chikafusa ieri. Ha detto
che la settimana prossima viene a trovarci. - disse Shikamaru
ricordandosi di comunicarlo solo in quel momento.
- Oh, che bella sorpresa! Così posso invitarlo alla mia
seduta di laurea. - replicò contenta Tenten.
- Si, meglio che viene a trovarci lui! Perchè io in quel
villaggio ci ritorno fra 90 anni quando quella villa sarà
rasa al suolo! Mi mette ancora i brividi. - mormorò Rock lee
guardandosi intorno.
- Ah, ragazzi! Comunque per quest'estate ho trovato un'offerta per una
casa al mare in un villaggio turistico che- cominciò il
biondo entusiasta.
- Scordatelo! Non vengo più in vacanza nei luoghi che ci
indichi! Soprattutto se si tratta di case grandi e vecchie! - lo
interruppe Kiba.
- Esatto! Preferisco andare in vacanza in una pensione per vecchi a
giocare a bocce, ricamare, prendere il tè delle cinque e
andare a dormire alle nove! - esclamò Rock lee dando man
forte all'amico.
- Ehi, ma- cercò di protestare l'Uzumaki.
- Non hanno tutti i torti baka. Non ci verrei
nemmeno io, non che l'anno scorso ne avessi voglia, precisiamo. E poi,
neanche Hinata vuole andarci. - disse lapidario l'Uchiha.
Il
biondo si voltò verso la sua anima gemella che gli sorrise
colpevole
e alzò le spalle, correndo ad accarezzargli i capelli.
- Siete dei Giuda! Tutti! - disse guardandoli a uno a uno con finta
indignazione.
- Quest'anno lo scegliamo noi il luogo in cui andare in vacanza, non ti
preoccupare.- sussurrò Hinata dolcemente prima di alzarsi e
andare a prendere da bere in cucina.
- Si ma vi avverto, sarò pignolo! - esclamò
Naruto battendo una mano sul tavolo con fare scherzoso.
Le
chiacchiere e le risate del gruppo di amici si estesero fino fuori il
balcone, lasciato aperto, su cui risplendevano i bei fiori. Stava
andando tutto a gonfie vele.
Come promesso, ecco a voi l'epilogo! ^^
Le cose vanno bene ai ragazzi, d'altra parte se lo meritano.
Finalmente o purtroppo (sta a voi scegliere), la mia storia si
è
definitivamente conclusa.
É la prima storia che porto a compimento e mi sento felice!
^^ Spero
che vi sia piaciuta, che vi siate divertiti e spaventati! XD Almeno
un po'. XD
Volevo ringraziarvi tutti ma proprio tutti, dal primo all'ultimo per
aver letto questa mia idea stravagante. Non appena avevo iniziato a
scriverla, non credevo che sarei arrivata così lontano, che
sarebbe
stata così seguita. Grazie dal profondo del mio cuore,
grazie per
aver perso un po' del vostro prezioso tempo per aver seguito e spesso
recensito questa piccola follia. Grazie!
Ora, lasciate che elenchi per l'ultima volta, ma solo per il momento
(non pensate di potervi liberare così facilmente di me! XD
), i
vostri nomi.
Ringrazio
coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: canada00,
nhfan25, crazyfrog95, Vavi_ 14, nearmike, onedirection_ myworld231.
Ringrazio
coloro che hanno inserito la storia fra le seguite:
AceHearts,
Aine, AmyMassa 96, Ania_ Stark, Annalisa94, Asgard, Athalfuns,
bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo,
Eriketta554, ery98sole, Evelyn Hope, feffuccia90, FeverSkating,
Fleur92, Fra_ Rose, frisifra, Girlonfire96, giulietta_crazy, Ground,
hicks87, IcciIcci98, Ilariette, ineeddrewshug, Io_ me, Iris1996,
IseNara, I__ Miss you, Josei, Kat98, kiel_violet, kikkab, Kurama9,
Kurama_ , Kyeere, LaDyDeBbs, Lena_ chan, Lexi, luciaasc, mary Uchiha,
MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan,
momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, nhfan25,
nutelladipendenti, panSS3, pinguini, Puntolinea, sakura uchiha _ ,
sakura92, Sara_ Chuck, sashinaru, Sayumi _ chan, shera _ darknight,
Shino_ Chan, shiva85, sonnensystem, sonnysh, Stardust97,
stellina4869, tama _ chan _ , valehinata1992, Vavi_14, _ Shee.
Ringrazio
coloro che hanno inserito la storia fra le preferite:
alinasasusaku02,
AngelMelody69, arcx, aurok, canada00, crazyfrog95, cristybore,
Dandelion Ai, Ernesto507, ery98sole,
girlina99, GiulyM29, HiNaRu
97, Lena_ chan, LexiBlacklee, lisetta95, love_anime, m4dd499, Malv
16, mantine, nady_shanna, Nalista, nhfan25, nityss, Okimu,
onedirection_ myworld231, OnlyPapito, pastafrolla, Saku_ 69 _,
satoshi_ red, sivaice, Sophie1995, Sweety95, Sweet_ eSSe,
Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _
CityHunter_ , _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ , _Shee.
Ringrazio
coloro che hanno inserito la storia fra le ricordate:
AmyMassa
96,cristal_ smeraldo48, hinatayhea, Lena_ chan, malefica89,
nady_shanna, Narutina_ Mary, nearmike, onedirection_ myworld231,
valepiro.
Grazie
mille anche i ai lettori silenziosi, grazie a tutti voi! Grazie,
grazie, grazie e infinite volte grazie!
Alla
prossima!
Kisses!
:*
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