Villa Giulia

di Wendy_BluHand
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Il dipinto. ***
Capitolo 3: *** 2. Giulia Hana Larma ***
Capitolo 4: *** 3. Padre Chikafusa e l'incontro notturno ***
Capitolo 5: *** 4. Watashi wa Daiki desu ***
Capitolo 6: *** 5. La verità. Tutta la verità. ***
Capitolo 7: *** 6. Giulia's diary I ***
Capitolo 8: *** 7. Giulia's diary II ***
Capitolo 9: *** 8. Tra scaffali e nomi criptati ***
Capitolo 10: *** 9. Visita indesiderata ***
Capitolo 11: *** 10. Who can help us? Dr. Van Helsing? Neither. ***
Capitolo 12: *** 11. Il momento giusto e l'uomo giusto ***
Capitolo 13: *** 12. Diversivo ***
Capitolo 14: *** 13. Nella torre ***
Capitolo 15: *** 14. La casa color melograno ***
Capitolo 16: *** 15. La fine di tutto ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***





Villa Giulia
Prologo

Naruto Uzumaki aveva deciso di trascorrere l'estate in quella grande villa. In fondo era un regalo, perchè non avrebbe dovuto usufruirne?

Il 4 luglio si era trasferito lì e mentre riordinava i libri, su cui avrebbe dovuto studiare, pensava che non avrebbe fatto l'ultimo esame della sessione estiva. Naruto studiava grafica anche se studiare non faceva per lui. Aveva promesso ai suoi genitori che ci avrebbe provato almeno con qualcosa che gli piaceva. Ce l'avrebbe messa davvero tutta e se proprio la cosa non fosse andata in porto, si sarebbe trovato un lavoro. A scuola era sempre stato una testa calda, conosceva a memoria l'ufficio del preside per tutte le volte che ci era stato e non aveva mai studiato molto. S'impegnava un pò solo a fine anno per raggiungere la sufficienza.

Mentre ripensava ai tempi della scuola superiore, un libro gli scivolò dalle mani e cadde sul pavimento aperto. Mentre si chinava per raccoglierlo vide una foto spuntare fuori dalle pagine. La prese tra le mani. La foto raffigurava la sua classe al completo in gita dell'ultimo anno. Riconobbe tanti volti familiari. Gli unici con cui era ancora in contatto erano Sasuke Uchiha, il suo migliore amico, e Sakura Haruno. Si conoscevano dalle elementari, da allora non si erano più divisi.

Erano passati già cinque anni da quando la scuola era finita. Naruto sospirò. Ripose la foto nel libro e la richiuse con uno scatto.

Si guardò intorno. La villa era molto bella ma la domanda che gli sorgeva spontanea ora era: che diavolo avrebbe fatto tutta l'estate lì da solo? In una casa così grande. Poi, riguardando il libro ebbe un lampo di genio...perchè non organizzare una rimpatriata con i compagni del liceo? Sarebbe stato divertente. Sorrise soddisfatto e corse a chiamare Sasuke e Sakura per dire loro la sua nuova trovata.

A volte era così intelligente che si sarebbe baciato da solo. 

Afferrò il cellulare, quella casa era così vecchia che non aveva nemmeno il telefono fisso, e digitò il numero che ormai sapeva a memoria. Sempre lo stesso da cinque anni ormai. Lasciò che il telefono squillasse a lungo e poi finalmente qualcuno si decise a rispondere.


-Pronto? -
-Ehilà Sasuke! Come va? - chiese Naruto euforico.
-Ah, sei solo tu. - borbottò il giovane dall'atra parte della cornetta.
-Su, su! Non fare il timidone, tanto lo so che ti manco da morire. - replicò il biondo con un ghigno.
-Naruto, l'unica cosa che mi manca è il silenzio che c'era in casa mia prima che tu facessi squillare il telefono per dieci minuti. - ribattè cinico l'amico.
-Vorrai dire casa nostra. - puntualizzò Naruto.

Si, perchè Naruto e Sasuke abitavano nella stessa casa. Si erano affittati insieme un piccolo appartamento.


-Che diavolo vuoi? - chisese l'Uchiha seccato, ignorando l'affermazione del suo amico fatta poco prima.
-Indovina dove sono? - chiese l'altro con un sorriso sornione.
-Non me ne frega un cazzo di dove ti trovi.- bofonchiò il moro.
-Quanto sei antipatico! Tanto lo sai già dove sono! - gongolò l'Uzumaki.
-Naruto ti avverto, sto per chiuderti il telefono in faccia. - ringhiò il suo migliore amico.
-E va bene, va bene. Sono a Villa Giulia e qui è così grande...- disse Naruto strusciando un piede a terra.
- ...e poi sono tutto solo, e non è divertente stare soli...e....- continuò prendendo a torturare la maniglia di una finestra.
-...-
-E quindi, pensavo che-
-Cavolo Naruto! Ti vuoi decidere a parlare? - lo interruppe innervosita una voce femminile dall'altra parte del telefono.
-Eh?? Sakura-chan? Ma che diavolo fai a casa di Sasuke, cioè a casa nostra? - chiese il biondo stupito.
-Sono rimasta a pranzo qui. Ino oggi non c'è e visto che eravamo entrambi soli, sono venuta qui. - rispose la ragazza.
-Ehi, Sasuke! Perchè non me l'avevi detto che c'era Sakura con te? - chiese il ragazzo imbronciato.
-Perchè non è di rilevante importanza che tu lo sappia. E ora spicciati a parlare, baka! - sbottò il moro palesemente seccato.
-Niente. Ho pensato di fare una rimpatriata con i nostri compagni del liceo, qui a villa Giulia. E volevo che voi due foste i primi a saperlo e a essere invitati. - spiegò Naruto.
-Essere invitati? Naruto, abitiamo insieme. Cosa c'è di eccitante nel passare anche le vacanze sotto lo stesso tetto?! Declino l'offerta. Anzi, se resti in quella casa fino alle vacanze di Natale va ancora meglio. - rispose Sasuke perentorio e con una vena di acidità.
-Ma Sasuke, sei uno stronzo! - esclamò inviperito il biondo.
-Sasuke! Dammi qua! - avvertì la voce di Sakura in lontananza – Naruto? Secondo me come idea non è male. Anzi, possiamo provare! Fai un giro di telefonate così vediamo quante persone siamo. - disse l'amica con una nota di allegria nella voce, dopo aver effettivamente strappato il telefono dalle mani di Sasuke.
-Sakura-chan! Sei la migliore! - esultò Naruto.
-Richiamami e fammi sapere poi! - cinguettò l'amica.
-Sakura spostati! Mi stai schiacciando! - sbottò in lontananza la voce di Sasuke.
-Ok, ho capito! Ci sentiamo dopo! - disse Naruto, chiudendo la chiamata con un sorriso.

I suoi amici erano sempre gli stessi o quasi. Sasuke gli voleva bene, anche se aveva uno strano modo di dimostrarglielo e Sakura era Sakura. Punto.

Si affacciò dal balcone di Villa Giulia. Il sole stava tramontando e gli innumerevoli alberi dell'immenso giardino si erano colorati di rosso. Avvertiva una strana sensazione, c'era qualcosa nell'aria. Si sentiva elettrizzato. Naruto si scompigliò i capelli e decise di rientrare in casa, pronto per iniziare il lungo giro di telefonate.



*Angolo di Natsumi213* Salve a tutti!! :) Questa è una delle mie prime Fanfiction su Naruto! Spero vivamente che possa piacere! Nonostante contenga elementi soprannaturali, cercherò di scrivere la storia in una maniera più soft! Non è un vero e proprio genere horror come quello che si vede nei film per intenderci, è più "romanzato"! :) 
Ho attraversato un lungo periodo in cui non ho scritto, causa scuola. Ma ora sono tornata e cercherò di scrivere tanto e di fare del mio meglio. Ne approfitto per scusarmi nuovamente per l'altra mia storia, ancora non completa. Continuerò anche quella! :)
Comunque, questo è soltanto il prologo! ^^ Se tutto va bene, cercherò di pubblicare il primo capitolo in questi giorni!
Spero che qualcuno legga il prologo e magari mi faccia sapere cosa ne pensa con una recensione. Anche se la vera  storia inizia dal primo capitolo! ^^ Spero che leggerete e recensirete ugualmente!! ^^
Grazie! :*
A presto! ^^ 

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Capitolo 2
*** 1. Il dipinto. ***


1. Il dipinto.

Sasuke non riusciva proprio a capire perchè diavolo si stesse infilando i pantaloni quella mattina e si stesse dirigendo verso la villa ereditata da quel baka di Naruto. Davvero, non riusciva a darsi una risposta. Avrebbe preferito restare a marcire da solo in casa per tutta l'estate piuttosto che passare due settimane con quei decerebrati dei suoi compagni del liceo. Era già abbastanza dover sopportare Naruto tutti i santi giorni. Evidentemente qualcuno lassù non doveva pensarla come lui, visto che aveva deciso di fargli passare quindici giorni d'inferno con gente che vedeva raramente e che sicuramente non moriva dalla voglia di rivedere. Riusciva quasi a sentirlo il caos che si sarebbe creato in quella villa. Naruto, Kiba e Rock Lee avrebbero fatto così tanto rumore e baldoria che i muri, in piedi da 300 anni, sarebbero venuti giù come panna montata. Mentre lui avrebbe voluto ucciderli tutti e tre e trucidarli senza remore. Per non parlare di Ino, la coinquilina di Sakura, avrebbe schiamazzato con la suddetta per tutto il tempo dando ordini a quel pigro di Shikamaru. I due stavano insieme da molto tempo e francamente Sasuke non sapeva come facesse quell'uomo. Sakura gli rispondeva sempre che lui non poteva capire. Decise che era meglio alzarsi e non pensarci o avrebbe preso il primo volo per Cuba, fuggendo da lì.

**

Naruto aveva contattato tutti i suoi compagni del liceo ma ovviamente non tutti sarebbero stati presenti. Chi per un motivo e chi per un altro, non potevano unirsi a loro. L'importante però era che quelli con cui aveva legato di più ci sarebbero stati. Erano abbastanza persone per una rimpatriata. C'erano Kiba, Rock Lee, Tenten, Neji, Hinata, Ino, Shikamaru e ovviamente Sasuke e Sakura. A Naruto andava bene così. Aveva voglia di rivederli tutti. Mentre il ragazzo pensava queste cose era ancora avvolto dal tepore del sonno, sdraiato su un letto a una piazza e mezza con un piede che penzolava fuori. Stava quasi per riaddormentarsi con un sorriso ebete stampato sul volto quando sentì la chiappa destra vibrare. Scattò come una molla e si mise seduto per poi verificare con un cipiglio di fastidio che era il suo cellulare a vibrare. Ci volle un minuto buono prima che mettesse a fuoco e leggesse il nome di Shikamaru scritto a chiari caratteri. Rispose.

    - Pronto?- disse cercando di reprimere uno sbadiglio.

    - Naruto? Sono Shikamaru. - la voce dell'amico sembrava seccata come al solito. Naruto sorrise.

    - Senti, io ed Ino siamo davanti il cancello di Villa Giulia, vieni ad aprirci. - aggiunse il giovane.


Naruto strabuzzò e gli occhi e gettò un'occhiata al piccolo orologio, posizionato sul mobile in mogano, che segnava le unidici del mattino. Si era decisamente svegliato tardi e la cosa peggiore è che fosse praticamente in mutande. Si alzò di scatto e bofonchiò:


    - Si, arrivo subito! - .

    - E sbrigati! Non ti aspetterai che scavalchi con la gonna! - sentì Ino dire vicino a Shikamaru.


Il ragazzo s'infilò una tuta alla velocità della luce, scese tutte le rampe di scale della casa e uscì fuori correndo giù per la discesa. Vide Ino e Shikamaru di fronte al cancello con i trolley affianco.

    - Era ora! - esclamò Ino mentre Naruto faceva scattare via i lucchetti che tenevano unite le due ante del massiccio cancello.

    - Possibile che questo luogo non abbia un citofono? - chiese sempre l'amica con un cipiglio infastidito.

    - No,Ino! É una vecchia villa del 1750! Cosa ti aspetti?! - ribattè Naruto senza potere evitare di sorridere a trentadue denti. Battè una pacca sulla spalla di Shikamaru e li invitò ad entrare.

    Ino era la coinquilina di Sakura, quindi la vedeva abbastanza spesso dato che Sakura frequentava casa sua e di Sasuke e viceversa ma non poteva dire lo stesso per Shikamaru. Non lo vedeva all'incirca da un mesetto buono, nonostante fosse il ragazzo della bionda. Questo perchè Shikamaru era stato in erasmus per nove mesi in Corea e fra una cosa e l'altra era stato difficile incontrarsi.

    - Allora Shika, com'è andata?- chiese il biondo pimpante.

    - Abbastanza bene, una seccatura per quanto riguarda il viaggio in aereo e il tragitto da Incheon a Seoul ma per il resto tutto a posto. - rispose quello con le mani in tasca.

    - Non stare sempre a lagnarti, fossi potuta andarci io!- esclamò Ino – Wow Naruto! Questa casa è uno spettacolo!- aggiunse in seguito guardandosi intorno.

    - Bella vero? Dai, venite che vi mostro le vostre stanze.- disse il biondo, conducendoli al piano superiore.

Verso mezzogiorno il resto degli invitati cominciarono ad arrivare. Primi fra tutti Kiba e Hinata, seguiti da Neji con Tenten e ovviamente Rock Lee. Sakura e Sasuke arrivarono per ultimi, insieme.


    - Come mai ci avete messo tanto? - chiese Naruto sospettoso.

    - Colpa mia! Non trovavo più le mie chiavi di casa! Ino era già andata via quindi dovevo chiudere io a chiave.- rispose Sakura sedendosi fra loro due.

Il biondo sospettava da un po' di tempo a quella parte che i due se la intendessero. Non aveva mai chiesto niente a Sasuke su ciò che realmente provasse per l'amica anche perchè il moro avrebbe smentito tutto. Pranzarono tranquillamente tutti insieme ridendo, scherzando e ricordando i tempi del liceo. Quella sera decisero che sarebbero andati a cena in un ristorante nelle vicinanze della villa, li avrebbe guidati Naruto. Il biondo voleva assolutamente festeggiare la rimpatriata. Verso le otto ognuno si ritirò nella propria stanza per darsi una sciacquata e cambiarsi d'abito.


    - N-Naruto? - lo chiamò timidamente Hinata.

    - Dimmi tutto Hinata! - disse quello.


La ragazza gli rivolse un sorriso timido e disse: - No, è che...non mi hai ancora mostrato la mia stanza!- .


    - Oddio! Scusa! Vieni, te la mostro subito! - ribattè il biondo, afferrando la valigia di Hinata, effettivamente ancora posizionata in un salotto lì affianco e iniziarono a salire le scale.

    - Potevi dirmelo prima! - esclamò il ragazzo con un grande sorriso lucente.

    - Era già ora di pranzo, non volevo disturbare! - mormorò Hinata.

    - Tranquilla! Tu non disturbi mai! - replicò il giovane.


La povera ragazza dagli occhi perlacei avvertì il viso avvampare e abbassò lo sguardo, sperando che lui non se ne accorgesse. Arrivarono all'ultimo piano. Un corridoio lungo che contava lungo la parete all'incirca quattro porte. Quella di Hinata era l'ultima. Naruto l'aprì e portò dentro la valigia.


- Spero ti troverai bene. Purtroppo la casa è vecchia e le stanze dell'ultimo piano non sono molto grandi.- disse Naruto, scostando le tende e aprendo la finestra, l'unica della stanza.
- No, non ti preoccupare. Starò bene. - rispose l'amica con un sorriso.


Si guardò intorno, effettivamente la camera non era particolarmente grande e neanche molto illuminata. Le pareti erano di un rosso cupo. Il letto era accostato sulla destra ed era a una piazza e mezza. Le coperte erano giallo ocra e ai piedi della testata c'era un baule color mogano. Sulla parete di fronte c'era l'unico armadio della stanza, mogano anche quello. Hinata non avrebbe avuto nulla da ridire se non fosse stato per un quadro, appeso accanto alla finestra.


Non appena lo vide, sbarrò gli occhi e un brivido le percorse tutta la schiena. Fece qualche passo indietro, sfiorando per sbaglio la mano di Naruto.


- Stai bene? - le chiese il ragazzo con una nota di preoccupazione nella voce.
- S-si. É solo che quel quadro...- mormorò Hinata in risposta, lanciando un'occhiata spaventata alla parete di fronte a loro.


Il biondo si avvicinò al quadro e lo scrutò per un attimo. Incorniciato da una cornice dorata c'era il volto di una bruttissima vecchia. I suoi occhi erano piccoli e neri ed esprimevano una certa cattiveria che sembrava trapelare dalla tela. I capelli bianchi erano tirati su da uno chignon. Il viso era una rete di rughe ma la cosa più brutta era la bocca, se così poteva essere definita. Sembrava più uno squarcio deforme, trasversale che lasciava scoperti degli orribili denti aguzzi.

Anche Naruto indietreggiò, sembrava quasi non riuscire a staccare gli occhi dalla tela. La prima volta che che era entrato in quella stanza, non aveva notato il quadro.


- Effettivamente è brutta forte! - esclamò il biondo, voltandosi verso Hinata.


La ragazza sembrava leggermente scossa, era rimasta impalata al centro della camera, non aveva mosso un muscolo. La cosa preoccupò un po' Naruto che dolcemente le chiese:


-Vuoi che lo porti fuori dalla stanza? - .


Hinata annuì e mormorò un ringraziamento. D'altronde, chi è che avrebbe dormito con quell'orrendo dipinto che ti fissava?! Nessuno.

Il giovane fece per sollevare il quadro ma si rivelò inaspettatamente pesante. La fortuna volle che in quel momento uscisse dalla sua stanza Rock Lee, che stava proprio affianco a quella di Hinata.


- Ehi, Lee! Puoi aiutarmi un attimo con questo quadro? - chiese Naruto.
- Certo, arrivo subito! - rispose il ragazzo dal caschetto moro.


Rock Lee era un giovane allenatore di arti marziali, quindi la forza non doveva mancargli. Riuscirono a sollevare insieme la tela e la portarono in corridoio, dove l'appesero alla parete.


- Inquietante la signora. - disse Rock Lee con un sorriso – effettivamente neanche io dormirei in quella stanza con un quadro del genere. - .
- Lee stai sanguinando!- esclamò ad un tratto Naruto, guardando le mani dell'altro.


Il moro si guardò i palmi delle mani e notò che c'era sangue su entrambi.


-Forse ti sei tagliato.- mormorò Hinata una volta che tutti e tre entrarono in bagno.
-Può darsi! Magari è stata qualche scheggia. - replicò Lee sciacquando le mani sotto l'acqua.


La ragazza prese il disinfettante e quando si avvicinò a Rock Lee, vide qualcosa di rosso anche sulle mani di Naruto. Inspiegabilmente avvertì un senso di malessere alla bocca dello stomaco.


- Naruto, credo che anche tu abbia del sangue sulle mani. - gli fece notare l'amica.
- Oh, si! Mi sarò macchiato con il sangue di Lee. Probabilmente avrò toccato la cornice proprio dove si è tagliato. - rispose, sciacquando a sua volta le mani sotto l'acqua – Visto, non ho nessun taglio - .

Hinata si sentì sollevata e porse il disinfettante a Lee che rifiutò. - No, non ne ho bisogno. Non ho nessun taglio sulle mani. Nessuna ferita.- una nota di perplessità avvolgeva la sua voce.

La ragazza s'irrigidì e Naruto guardò stupito prima le sue mani e poi quelle di Rock Lee.



Allora di chi era quel sangue?



Nessuno dei tre era in grado di rispondere. Naruto non aveva nessun taglio, Rock Lee nemmeno, Hinata non l'aveva nemmeno toccato...la cosa diventava sinistra. Anche perchè il protagonista di quella tela era una vecchia orrenda, non una fatina e ciò contribuiva a fomentare l'alone di paura e di mistero.

Si scambiarono delle occhiate eloquenti mentre il silenzio era calato fra di loro. Hinata si sentiva male, cominciava a non piacerle quella situazione...e sapeva anche il perchè.


- Che ansia! - esclamò Rock Lee a un certo punto – Certo che è strano. Comunque non pensiamoci adesso o faremo tardi. Andiamo a cambiarci, dai. - .

Gli altri due annuirono e tutti e tre uscirono dal bagno. Naruto si diresse al piano di sotto, nella sua stanza. Era rimasto leggermente turbato da quello strano avvenimento. Quella villa ora gli appariva più sinistra e misteriosa. Non aveva tutti i torti quando pensava che non ci sarebbe potuto abitare da solo lì dentro ma non per la grandezza della casa. Un pensiero minaccioso gli cresceva nella mente. Era un bene che i ragazzi fossero lì con lui anche se qualcosa gli diceva che anche se loro non ci fossero stati, non sarebbe stato ugualmente solo.


Scosse la testa e si chiuse la porta della sua camera alle spalle.



**


Hinata si vestiva lentamente, ancora sotto shock. Sussultava a ogni singolo rumore e si guardava intorno intimorita. Quella vecchia le riportava alla mente brutti ricordi. Non era la prima volta che la vedeva.

Ricordava benissimo di averla sognata quando era bambina e più di una volta. Si svegliava la notte, terrorizzata e la sua mamma la tranquillizzava sempre. Sognava che quell'orribile vecchia abitava in una torre, all'ultimo piano. Questa torre si trovava in una strana campagna piena di tulipani. Ricordava che lei stava giocando in un giardino sotto la torre con sua sorella. Poi, all'improvviso usciva la vecchia che le invitava a fare merenda nella torre. Le due bambine accettavano ma una volta entrate le portava al piano di sopra, nell'ultima stanza. Le spingeva dentro e chiudeva la porta a chiave. Restavano sole, al buio e piangevano forte. Nell'oscurità avvertivano un bruttissimo fetore... sembrava carne in putrefazione. Poi, udivano i passi della vecchia che saliva le scale per arrivare da loro. E le due bambine sapevano che sarebbe finita male. E proprio in quel momento si svegliava.

A volte invece, sognava di essere da sola, senza Hanabi ma la successione dei fatti era sempre la stessa.


Si stava pettinando i capelli quando qualcuno bussò alla porta. La ragazza sobbalzò ma si tranquillizzò quando udì la voce di Rock Lee.


- Hinata sei pronta? Così scendiamo insieme.- .
- Si, arrivo! - rispose prontamente la ragazza, alzandosi e aprendo la porta.
- Andiamo! - esclamò l'amico con un sorriso.


Entrambi scesero di sotto non senza prima gettare un'ultima occhiata al quadro, Hinata notò che non c'erano macchie di sangue sulla cornice. Fu sicura che anche Lee se ne fosse accorto perchè lo vide accelerare il passo innervosito.


Era una fortuna che entrambi fossero sullo stesso piano.

*Angolo di Natsumi213*


Salve a tutti! Volevo scusarmi se ho fatto un po' di ritardo ma non sono stata molto a casa in questi giorni e ho scritto quando ho potuto. Comunque questo è il primo effettivo capitolo! :)

Spero possa piacervi! Spero che la vecchia sia abbastanza brutta! XD

Comunque volevo ringraziarvi per il seguito che state dando alla mia storia! Grazie infinite!

A questo proposito volevo ringraziare tutte coloro che hanno commentato il prologo, ossia: naruhinafra, kiel_violet, Yume94, sashinaru, SH99, Tata_cuccioletta! <3 Poi volevo ringraziare coloro che hanno inserito la storia fra le seguite, alias: FeverSkating, giulietta_crazy, I am not a babbeo, iris1996, kiel_violet, kikkab, MaySama, naruhinafra, sakura92, sashinaru, SH99, shiva85, titticullen4ever! Grazie mille! <3 Poi volevo ringraziare chi ha inserito la storia fra le preferite e le ricordate. Oana98, Tata_cuccioletta, tOkiOsa, Yume94 per le preferite e sashinaru per le ricordate. Grazie mille a tutte! Ci tenevo a citarvi tutte! ^_^

Credo di non avere altro da dire, il che strano visto che sono logorroica! XD Forse perchè mi avete fatto emozionare con così tanti seguiti! XD <3

A presto! :)

Kiss! :*

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Capitolo 3
*** 2. Giulia Hana Larma ***


2. Giulia Hana Larma

Il locale in cui avrebbero cenato non era poi così distante dalla villa. Era un posto carino, immerso nel verde. In fondo erano in una campagna, cosa potevano aspettarsi?!

Il sentiero non era battuto, era costituito da pietre e ghiaia. Le ragazze ebbero qualche difficoltà con i tacchi. Hinata si maledisse per esserseli messi. Lo aveva fatto perchè voleva vestirsi in modo carino...rimaneva comunque una ragazza. Indossava un paio di bermuda attillati di jeans, una camicia bianca con le maniche a sbuffo e delle decolleté lilla. Naruto le si avvicinò e le porse il braccio con un sorriso.


- Vuoi una mano? -

- Oh, non preoccuparti...me la caverò. - mormorò Hinata in risposta.

- Dai,mettiti sottobraccio. Ho paura che tu cada e ti faccia male. - insistette Naruto.


La ragazza guardò il biondo nei suoi occhi troppo azzurri e annuì mormorando un grazie. Si attaccò delicatamente al braccio di Naruto ed entrambi si avviarono verso l'entrata del locale. Sakura e Tenten sorrisero a vedere quei due insieme. Erano sempre state convinte che quei due insieme sarebbero stati una bella coppia. Le due amiche si scambiarono un'occhiata complice.

Sasuke notò gli sguardi maliziosi delle ragazze e alzò gli occhi al cielo.



Non aveva nessuna voglia di assistere alla stagione estiva di "Stranamore" diretta da Sakura e le sue amiche. Sicuramente quelle tre avrebbero fatto di tutto per spingere Hinata nelle braccia del biondo. Mentre lui avrebbe fatto di tutto per spingere Naruto dal balcone.

Sorrise compiaciuto nell'immaginare la scena.


 -Cos'hai da ghignare? - chiese Sakura all'improvviso.

 -Niente. - rispose atono – Attenta a quella pietra – aggiunse poi, indicando un piccolo masso.


Sakura lo scansò, girandoci attorno con le sue zeppe.


- Grazie.- sussurrò con un sorrsiso e attaccandosi allegramente al suo braccio.

- Tsk. - fu l'unica esclamazione di Sasuke.


Tenten poco più in là, era intenta a spifferrare qualcosa nell'orecchio di Neji.


- Secondo me, tra non molto si metteranno insieme.- disse la bruna, intrecciando le sue dita a quelle del suo ragazzo. Stavano insieme ufficialmente da circa otto mesi.

- Di chi parli? - chiese il giovane.

- Di Sasuke e Sakura. Lui fa tanto il duro ma in realtà ha un debole per lei...mi ci gioco tutto.- ribattè Tenten.

- Credevo ti riferissi a Naruto e Hinata. Credo che mia cugina abbia sempre avuto un debole per lui. - replicò Neji, schioccando un bacio fra i capelli color castagna di Tenten.

- Anche fra loro due effettivamente c'è del tene – non fece in tempo a finire la frase che un lungo braccio le cinse il collo.

- Di che parlate? - chiese Rock Lee, piombato in mezzo ai due piccioncini.

- Niente di troppo interessante. - rispose l'amica picchiandolo sul braccio affinchè allentasse la presa.

- Pettegolezzi? - chiese un'altra voce maliziosa che non apparteneva ad altri se non a Kiba Inuzuka.

- Non proprio. - replicò la giovane nella sua direzione.

- Allora dovevate invitarmi. - riprese quello allegramente.

- Si, adesso basta. Entriamo! - esclamò Neji aprendo la porta del ristorante.

Shikamaru e Ino arrivarono subito dopo. L'interno non era niente male. Dal soffitto pendevano coppe di rame al cui interno vi erano posti mazzi di lavanda. Le pareti erano color pesca e i tavoli di un marrone scuro, terra di siena bruciata si chiamava quella tonalità.

Presero tutti posto a tavola e dopo non molto ordinarono.


- Naruto, come mai la villa di tua zia ha questo nome? - chiese Tenten sorseggiando un bicchiere d'acqua.

- Effettivamente è strano...Giulia non è un nome giapponese. - intervenne Lee.


Naruto fece spallucce. - Per quello che ne so io, la figlia di mia zia aveva questo nome. Mia zia era sposata con un uomo italiano e hanno dato alla villa il nome della loro bambina. - .

Il discorso fu interrotto dal cameriere che portava i primi piatti.

- Tra l'altro era zia di mia madre, non mia zia diretta.- spiegò il biondo.

- Capisco. Comunque sia la casa è bellissima. - sorrise Tenten, gustando la sua portata.

- Perchè non la vendi? - chiese Kiba.

- Nah, ora come ora non mi va. Voglio esplorarla fino in fondo. - rispose Naruto – Ci sono zone che non ho ancora visto neanche io. Possiamo farlo insieme in questi giorni. - .

- Bella idea! Sarebbe un peccato restare chiusi dentro casa tutto il giorno. Le terre che la circondano sono immense...sarà elettrizzante!- esclamò Rock lee pimpante.


Hinata guardò entrambi i ragazzi, sembravano quasi essersi dimenticati di cosa fosse successo qualche ora prima. Magari avevano ragione, stare fuori ad esplorare li avrebbe tenuti lontani da quella vecchia. Se ne convinse e s'immerse nella conversazione con gli altri.

Parlarono tanto, delle novità sui loro percorsi di studio o lavoro e delle situazioni sentimentali. Le uniche coppie presenti sembravano essere solo quelle di Shikamaru e Ino, e di Neji e Tenten. Il tempo era praticamente volato e si era fatta mezzanotte. Erano rimasti in pochi nel locale, compresi loro, così decisero di pagare e andare via. Fu solo quando uscirono fuori dal locale che notarono l'insegna che recitava "Il viso argenteo della luna", un nome bizzarro per un locale come quello. S'infilarono nelle auto e presero la strada per dirigersi verso la villa.


- Certo che non c'è un filo di vento. - osservò Sasuke mentre guidava, seguendo la macchina di Naruto.

- Mh? Oh, si...hai ragione...- mormorò Sakura senza staccare gli occhi dal finestrino.

- Che c'è? - chiese il moro guardando la sua espressione pensierosa.

- Niente...è solo che ho visto qualcosa. - mormorò la rosa in risposta.

Sasuke gettò un'occhiata rapida fuori. Naruto poi gli fece gli abbaglianti e gli fece segno di accostare. Il moro seccato si fermò. Il biondo uscì dalla macchina e avvicinandosi al finestrino dell'amico disse: - Fermiamoci un attimo. Sembra che Ino abbia notato qualcosa, andiamo a dare un'occhiata. - .

- Davvero? Anche a me è sembrato di vedere qualcosa!- esclamò Sakura, slacciandosi la cintura di sicurezza e scendendo dalla macchina. Sasuke alzò un sopracciglio contrariato ma scese ugualmente dall'auto. Gli altri lo imitarono. Le due ragazze sembravano aver visto qualcosa di grande spuntare all'orizzonte.

- Ragazzi...forse dovremo andare. - disse Hinata guardandosi attorno.

- Tranquilla Hinata! Diamo solo un'occhiata. - le sorrise Rock Lee. La ragazza annuì poco convinta.

S'incamminarono verso "quel qualcosa di grande" che le due amiche avevano visto.

- Era quello? - chiese Kiba una volta che furono più vicini.

- Si si, proprio quello! - risposero le due all'unisono.


Quando furono vicini, si accorsero che era solo un grande masso.

- Era solo una pietra! - esclamò Naruto, sciogliendosi in un sorriso.

- Mi state dicendo che sono sceso dalla macchina e ho camminato inutilmente per una pietra?! - chiese Shikamaru con la sua solita aria annoiata. - Torniamo alle auto.- aggiunse girandosi per tornare indietro.

- Aspettate un attimo. Che accidenti è quello? - chiese Sasuke aguzzando le sue due pozze nere.


Tutti si voltarono nella direzione indicata dallo sguardo del moro. Effettivamente c'era dell'altro oltre all'enorme masso. Di fronte ai ragazzi si stagliava un cancello. Kiba avanzò incuriosito.


- No, Kiba! Aspetta!- esclamò Tenten innervosita – Non andare da solo!- .

- Ehi calmati! Cosa può accadermi? Stai tranquilla! - ribattè quello voltandosi.

- No, ha ragione! Veniamo con te. - intervenne Neji, stringendo la propria fidanzata da dietro, in un abbraccio che sembrava volerla proteggere anche dagli spifferi di vento che cominciavano ad alzarsi leggeri.


Ora che si avvicinavano tutto diventava più nitido. I cancelli erano grigi e arruginiti dal tempo e ciò che videro all'interno completava grandemente il quadro. Centinaia di pietre spuntavano dal terreno. L'odore dei fiori colpì in pieno il loro stomaco. Si trattava di un cimitero. Uno di quei luoghi che non si vuole visitare di giorno, figuarsi di notte. Doveva essere molto vecchio, considerando il fatto che i cancelli erano spalancati a quell'ora.


- Oh Salvaci!- esclamò Rock Lee davanti a quella visione.

- E chi avrebbe notato un cimitero se non Sasuke?! - disse Naruto cercando di sdramatizzare e beccandosi un'occhiataccia dall'amico.


Il silenzio faceva da padrone in quel luogo. Doveva risalire più o meno alla seconda metà dell'ottocento a giudicare dalle date di nascita e di morte incise sulle lapidi. Era strano trovare un cimitero del genere a quei tempi, a stampo molto occidentale. Era come se in quel momento fossero fuori dal Giappone. Naruto si aggirava fra le tombe finchè non si soffermò su una in particolare. Era di marmo bianco, non di semplice pietra come le altre. Rose rosse e vive erano posate sulla terra fresca. Lesse il nome della ragazza ed ebbe un sussulto al cuore.



Giulia Hana Larma

1970-1983



Era abbastanza recente come lapide anche se non c'era nessuna foto. Naruto avvertì un brivido attraversarli la colonna vertebrale. Quasi sobbalzò quando si accorse che Sasuke era al suo fianco.


- Ah, sei tu.- disse voltandosi verso di lui.

- Quelle rose sembrano essere abbastanza fresche. - osservò il moro impassibile.

- Abbastanza...- mormorò l'altro.

- Naruto! Sasuke! Sarà meglio tornare ora, il vento si sta alzando! - gridò loro Neji.


I due ragazzi annuirono. Naruto si voltò indietro e notò che c'era una cripta dietro le tombe. Non seppe esattamente se fosse la sua suggestione ma gli sembrò che il vento provenisse da quella parte. Un'anta del cancello cigolò sinistramente.


- Andiamo! Ci siamo attardati troppo.- disse Sasuke tornando indietro, il biondo lo seguì.


Sakura era poco distante da loro e guardava incuriosita la statua di un enorme angelo di pietra che sostava sull'ala est del cimitero.


- Sakura, dobbiamo andarcene! Vieni!- la chiamò Ino.

- Si, arrivo! - rispose la rosa voltandosi in direzione dei ragazzi. Prima di raggiungerli, decise di guardare quella statua così bella per l'ultima volta e così girò il capo per ammirare l'angelo ma lanciò un urlo terrorizzata. Balzò all'indietro e si portò le mani al petto.


- Sakura! - urlò Ino spaventata dall'urlo.

- Che diavolo succede?! - imprecò Kiba, accorrendo con gli altri verso l'amica.

Quando giunsero trovarono Sakura che conversava con un signore anziano.


- Scusate ragazzi se vi ho spaventati! Il signore è sbucato all'improvviso e ho urlato. - si scusò la rosa imbarazzata.

- Porca troia! Ci hai fatto prendere un colpo! - sbottò Kiba innervosito. Ino colpì lo colpì allo stomaco, guardandolo di sbieco.

- C'è una persona adulta davanti a te! - lo rimproverò Sakura severa.

- No, no! Non preoccupatevi! - sorrise l'uomo – Ha ragione il ragazzo! Si è spaventato...è normale! In un luogo come questo poi. É colpa mia, sono uscito all'improvviso da dietro la statua .- .

Il signore era abbastanza vecchio, curvo sotto il peso degli anni. Il viso aveva uno strano colorito giallognolo e gli occhi erano piccoli a mandorla e color nocciola. I capelli erano un manto bianco e le sue mani erano grosse e pieni di calli come quelle di chi ha lavorato la terra per tutta la vita. Il suo abito era così scuro che non si riusciva a distinguere dove finiva la maglia e dove iniziavano i pantaloni.


- No, no va tutto bene. - gli sorrise Sakura agitando una mano.

- No, sul serio! Mi dispiace. Siete in vacanza? - chiese il vecchio.

- Più o meno...diciamo che siamo ospiti nella casa di una vecchia parente. - confessò Naruto.

- Ah, si? Se non sono indiscreto, posso sapere di chi si tratta? Sa com'è, qui ci conosciamo tutti. Abita in qualche campagna vicina? - chiese sempre l'uomo affabile.

- Si, abbastanza. A dire il vero, soggiorniamo a casa della zia di mia madre. Abitava nella curva qui sopra. - rispose il ragazzo – La conosceva? - .

- Nella curva qui sopra ha detto? Oh...credo si tratti della vedova Larma allora! - esclamò sorpreso il vecchio – Dico bene? - .


Naruto annuì vagamente sorpreso.

- Ci conoscevamo da molto tempo con la povera Etsuko. Sapete com'è, sono il guardiano di questo vecchio cimitero.Il mio nome è Hirotaka. - spiegò l'anziano con una nota di tristezza nella voce – Deduco che voi siate qui per visitare la tomba della povera Giulia allora? - chiese ancora dopo aver alzato lo sguardo dalle iridi sbiancate dal tempo.

- Come? - mormorò Naruto confuso.

- Santo cielo figliolo! Lei non sa che questo cimitero è proprietà dei coniugi Larma? Fu fatto costruire dagli antenati di Larma-sama quando a metà del 1800 sbarcarono in Giappone per attività imprenditoriali. Il mondo, all'epoca dei fatti, era più pazzo e più nuovo di adesso. Questo è il sepolcro di famiglia, giovanotto. Vi hanno seppellito la loro creatura, Giulia, quandò morì alla tenera età di tredici anni. - spiegò Hirotaka con un velo di vecchia tristezza e antico dolore.

In quel preciso istante calò il silenzio. Naruto era venuto in possesso della villa ma non sapeva nulla sul suo passato e questa storia del cimitero lo inquietava e non poco. Per quanto riguarda gli altri erano abbastanza stupiti mentre Hinata e Rock Lee rabbrividirono senza motivo.


- No, non sapevo molto su questa storia. Grazie. Ci...ci vediamo presto. - borbottò Naruto e bisbigliando un saluto, andò via insieme agli altri. Ritornarono alle auto e in meno di cinque minuti furono di nuovo alla villa.


**


- Però...quante novità!- esclamò Sakura salendo le scale e parlando insieme a Ino, Tenten ed Hinata. La corvina, una volta giunte in camera di Tenten, decise di parlare alle amiche della storia del dipinto. Descrisse tutto in ogni minimo particolare: della vecchia, della tela, dei sogni, del sangue. Sputò tutto fuori, in un flusso articolato di parole. Concluse il racconto nel silenzio generale.

- Cavolo...mi hai fatto venire i brividi.- mormorò Sakura sfregandosi le braccia.

- Anche a me. - disse Ino, seduta sul letto.

- Hina-chan...ma siete sicuri che non ci fosse sangue sulla tela? - chiese Tenten, pettinandosi i lunghi capelli castani.

- Si. Non c'era nulla, l'ha visto anche Rock Lee. - affermò la ragazza dagli occhi perlacei.

- E ora che si fa? - chiese Ino, giocando con uno dei fermagli di Tenten.


Per un pò nessuna delle quattro rispose. Poi Sakura disse: - Parliamone anche con gli altri. - .

Scesero di sotto ma Naruto e Rock Lee le avevano precedute. Avevano appena finito di raccontare l'accaduto agli altri. Si sedettero tutti nel salone grande e spalancarono le finestre per il caldo. Quella notte era afosa e stranamente l'unico vento tirava solo dal lato del cimitero. Per il resto non c'era uno spiffero.


- Per adesso, dobbiamo mantenere la calma secondo me. Voglio dire...questa casa è vecchia, se c'è qualcosa è quasi normale, in un certo senso. Che possono fare? Sbatterci fuori a calci?! - proruppe Kiba ad un certo punto.

- K-Kiba-kun, non dire queste cose perfavore. - sussurrò Hinata.

- No, non è poi così normale. Non tutte le case vecchie hanno qualche abitante invisibile o qualcosa di peggio. - mormorò Ino, poggiando il capo sulla spalla di Shikamaru.

- Smettetela di dire queste cose! E che diavolo! - sbottò Naruto, scuotendo le spalle come se qualcuno vi ci fosse aggrappato.

- Piantatela di farvela sotto. - disse l'Uchiha glaciale – Cercate di rimettervi in sesto e di non pensarci troppo. - .

- Fai subito a parlare tu! - borbottò Naruto seccato.

- Dai, Naruto! Ha ragione Sasuke! - intervenne Sakura alzandosi in piedi – Distraiamoci. Che ne dite di fare un gioco prima di andare a letto, eh? - propose sempre la rosa.

- Bella idea! - esclamò Tenten sorridendo – Vado a prendere un gioco da tavolo. Neji deve averne qualcuno in macchina. - . Prese le chiavi del ragazzo e uscì fuori con Sakura.


Quando le ragazze ritornarono, portarono con loro un gioco da tavola abbastanza simpatico. Si trattava di un percorso lungo e tortuoso e le pedine erano delle api di gomma dal volto sorridente. Lo scopo era quello di arrivare all'alveare per primo per diventare re o regina. Sembrava più un gioco per bambini ma era l'unica loro distrazione in quel momento. C'era una regola però, ogni dieci passi, ogni giocatore doveva pescare una carta magica. Questa poteva essere d'aiuto, includendo qualche suggerimento o regalo. Altrimenti poteva rovinare il giocatore con qualche penitenza. Nonostante Sasuke avrebbe volentieri preferito parlare con il dipinto all'ultimo piano piuttosto che giocare con delle api dalle aspirazioni ambiziose, accettò lo stesso. Il gioco andò avanti per tre quarti d'ora se non di più. Sembrava che finalmente un pò di tensione fosse svanita finquando Shikamaru non pescò una carta.


- Shikamaru, questo è il decimo passo. Pesca, dai! - disse Ino al fidanzato.


Il ragazzo allungò una mano sul mazzo di carte viola e ne pescò una. La prese e proprio mentre stava per leggerla si bloccò.


- Che c'è? - chiese Naruto, guardando la sua espressione.


L'amico non rispose, si limitò a gettare la carta sul tavolo.


- Credo che questa sia una di quelle carte che minano a rovinare più che ad aiutare. - mormorò serio.


Quando Naruto si allungò per leggerne il contenuto perse un battito. Tutti si ammutolirono all'istante.

Sulla carta c'era scritta una sola parola o meglio un nome: Giulia.


- Sembra che tu abbia pescato la carta sbagliata. - disse Kiba ironicamente.

- Dai, pescane un'altra. - disse Naruto serio.


Il fatto che quel nome fosse scritto su quella carta non era normale o tantomeno rassicurante. Sicuramente non c'entrava nulla con il gioco, quel nome non doveva essere lì, su quella carta.

Shikamaru ne pescò un'altra e la sua espressione divenne perplessa. Ino spiò la carta dalla sua spalla e disse: - Non ha alcun senso! - .

Il ragazzo dagli occhi marrroni ne pescò velocemente un'altra e deglutì quando la lesse. Mise le altre due sul tavolo, vicino alla prima.

Le tre carte insieme formavano una frase: Giulia è qui.


Tutti quanti tacquero e qualcuno sobbalzò dalla sedia come se avesse appena ricevuto una scarica elettrica. Una leggera brezza in quel momento entrò dalla finestra e portò sul tavolo un petalo di rosa rosso vivo.



La vecchia nel dipinto non era l'unica cosa di cui preoccuparsi ora.











*Angolo di Natsumi213*

Salve a tutti fiorellini (?)

Come va? Mi scuso per il ritardo ma fra una cosa e l'altra, ci ho messo un pò per concludere il capitolo.

Che mi dite? Siete già partiti per le vacanze? Io ancora no, purtroppo. ;__;

Comunque, parliamo d'altro. Vi presento (finalmente) il secondo capitolo della storia. Spero che lo apprezziate. ^_^ Insomma, la vicenda sembra farsi sempre più cupa. Fra la vecchia, il cimitero e Giulia scegliere non saprei. Poi, a proposito di Giulia. Dovevo scegliere un cognome italiano e ci ho messo mezz'ora per farlo. XD Alla fine, non sapendo che pesci prendere ho modificato il cognome di un tizio di cui lessi qualche anno fa in un libro. Ad ogni modo, cosa più importante...volevo ringraziarvi. Tutte o tutti (come preferite). Davvero...wow! Non ho mai avuto così tanti seguiti come ora. Grazie infinite. Ora, come sempre vi ringrazierò una ad una. :)

Partiamo da coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: naruhinafra, Tata_cuccioletta,sashinaru, MaySama, _ NaruHina _ ,Sophie1995, Kyeere, SH99, kiel_violet. Poi, volevo ringraziare coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: Di4ever, FeverSkating, gabrychan, giulietta_crazy, I am not a babbeo, iris1996, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Lexi, MaySama, missbolena, naruhinafra, sakura92, sashinaru, Serenere98, SH99, shiva85, sonnensystem. titticullen4ever, Vavi_14.

In seguito coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: oana98, SH99, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ NaruHina _ . Poi ringrazio sashinaru per avere inserito la storia anche fra le ricordate. Grazie mille, davvero. Siete fantastiche. <3

Che altro dire... buona lettura! Spero vi piaccia.

A presto!

Kiss! :*




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Capitolo 4
*** 3. Padre Chikafusa e l'incontro notturno ***


3. Padre Chikafusa e l'incontro notturno

Quella notte nessuno chiuse occhio. D'altronde, c'era da immaginarselo. Quasi tutti si premurarono di non mettere il naso fuori dalla porta della propria stanza, neanche per andare in bagno, finchè non fosse fatto giorno. Tranne Sasuke,che come al solito, sfidò la sorte alle tre di notte per bisogni fisiologici. Nonostante anche lui fosse rimasto colpito dalla scena accaduta qualche ora prima, decise di non curarsene e attraversare il corto tragitto per raggiungere la toilette. Procedette tutto bene, uscì dal bagno per tornare alla sua stanza e voltò istintivamente il viso verso la sua destra. Gli sembrò che un'ombra attraversasse il pianerottolo e avvertì, anche se ciò non lo avrebbe ammesso neanche sotto le più atroci e antiche torture cinesi, un leggero brivido alla colonna vertebrale. Tornò nella sua stanza e vi rimase fino alle otto del mattino quando scese in cucina per fare colazione. Il moro pensò che magari sarebbe dovuto andare in bagno alle due di notte o alle quattro del mattino ma non esattamente alle tre *. Si diede dell'idiota per credere a certe superstizioni e tornò tranquillamente sotto le coperte.

Per quanto riguarda Sakura e Ino, le due amiche credevano che se quel masso aveva attirato la loro attenzione, la sera precedente, non era stato affatto una casualità. Dormirono sonni un po' agitati quella notte, come tutti. Hinata e Rock Lee, dal canto loro, non si azzardarono ad aprire neanche per sbaglio la porta della loro stanza, per non trovarsi la faccia della brutta vecchia davanti. Anzi, fosse stato per Lee, si sarebbe calato direttamente dalla finestra e avrebbe fatto tutto il giro per entrare in casa.


**


Il mattino seguente durante la colazione, nessuno nominò Giulia, la vecchia o la casa in generale. Mangiarono e decisero di fare una gita al paese più vicino. Tutti acconsentirono e di buon umore partirono insieme.
Non era così che Naruto aveva immaginato la rimpatriata, perciò fare una gita fuori porta lo avrebbe rilassato e fatto divertire.
Il paese era piccolo e carino e pieno di gente accogliente.


- Potremo mangiare i nostri panini all'ombra di qualche albero! - disse il biondo, all'una del pomeriggio.

- Buona idea! Possiamo provare lassù. - ribattè Neji indicando quello che sembrava un piccolo boschetto – Al limitare.- .

- Effettivamente fa caldo, credo che sia la soluzione migliore. - commentò Sakura afferrando la borsa che aveva posato a terra.


Tutti s'incamminarono verso il bosco. Una volta giunti, si sedettero su dei massi e iniziarono a mangiare affamati. Sakura si era attaccata al braccio di Sasuke e con mille moine lo pregava di farle assaggiare il suo panino. L' Uchiha l' apostrofò in modo per niente carino ma alla fine cedette. Neji e Tenten conversavano tranquillamente con Ino e Shikamaru sull'ospitalità degli abitanti del luogo. Mentre Naruto cercava di fare assaggiare alla giovane Hyuga il sandwich che lui stesso aveva creato con le sue mani, una sua nuova invenzione, diceva lui. Hinata cercava di declinare le proposte insistenti del biondo. Kiba invece, parlava a Rock Lee delle sue ultime conquiste mentre questi scuoteva il capo con un sorriso chiedendosi quando il bruno si sarebbe innamorato davvero. Sicuramente ce ne sarebbero state delle belle. In mezzo a quel trambusto piombò una figura nera alle loro spalle che fece sobbalzare tutti.


- Chiedo perdono se vi ho spaventati, giovani.- disse la medesima figura con un sorriso.


Era soltanto un prete, per fortuna. Avvolto nel suo abito nero sorrise ai giovani.


- Siete forse dei turisti? - chiese poi, osservando l'allegro picnic che i ragazzi avevano messo su.

- Si. Siamo qui per visitare il paese. - spiegò prontamente Sakura.

- Immaginavo che non foste di questo posto. - commentò il vecchio prete.

- Infatti, siamo di Tokyo. - replicò Kiba prima di afferrare la sua bottiglia d'acqua.

- Tokyo? - chiese l'uomo stupito – Non si vede molta gente proveniente da grandi città da queste parti. Sono pochi gli abitanti di Tokyo che visitano questo piccolo paese.- .

- Peccato! È davvero un bel posto. - sentenziò Tenten con un sorriso.

- Avete già visitato la vecchia cappella? - chiese allora l'uomo di Chiesa.

- Cappella? C'è una cappella? Non lo sapevamo. - esclamò Ino stupita.

- Allora se volete,posso portarvici. - e fece loro l'occhiolino – Ah, comunque io sono Padre Chikafusa.- .


Accettarono di buon grado la proposta del Padre. Finirono gli ultimi bocconi di panino e seguirono il prete, attraversando tutto il bosco. L'uomo disse che era un prete cattolico e che esercitava in quel luogo da circa trentacinque anni. Disse anche che in quella parte della regione c'erano un sacco di cattolici anche grazie alle influenze portate da uomini occidentali sbarcati in Giappone a metà ottocento. La cappella,effettivamente, risaliva più o meno a quel periodo. Era fatta di marmo e la sua imponenza emanava una freddezza raggelante. Entrarono dentro e l'interno era meraviglioso. C'erano tantissime panche di un legno lucido e color russet* che si susseguivano lungo la navata. In fondo s'intravedeva l'altare, coperto da un lenzuolo bianco e circondato da fiori.
Ai lati le arcate costituite da colonne tortili facevano quasi impressione per la loro immensità. Effigi e statue di santi erano posizionate sotto i porticati costituiti dalle arcate.


- Wow! È bellissima.- sussurrò Hinata guardandosi attorno con meraviglia.

- Questa Chiesa viene utilizzata di rado...solo in occasioni speciali. - spiegò il prete con un sorriso fermandosi accanto all'altare – Piuttosto, questa notte avete dove alloggiare? Avete preso delle stanze al bed and breakfast del paese? - chiese in seguito con curiosità.

- Veramente no...alloggiamo temporaneamente a villa Giulia. - rispose Rock Lee.


Il sorriso sul volto del prete si raggelò immediatamente. I suoi occhi persero la lucentezza che avevano. I ragazzi si scambiarono occhiate cariche di tensione.


- Villa Giulia, figliolo? In nome di Dio...che cosa vi porta in quella casa maledetta?! Andate subito via da lì.- bisbigliò in un mormorio inudibile, quasi temesse di essere ascoltato da orecchie indesiderate.

- Non possiamo, ho ereditato la casa da una vecchia parente. - disse Naruto.

- Allora faresti meglio a farla benedire o a disfartene in qualche modo figliolo. - replicò Chikafusa appendendosi ai bordi dell'altare come per darsi forza.

- Padre ma allora Lei sa... quindi potrebbe farlo Lei...? Potrebbe benedire la casa. - ribattè il biondo con fervore.

- Temo che questo sia fuori discussione, figliolo. - affermò ad alta voce l'uomo – Non rimetterei piede in quella casa...ne adesso ne mai più. - .

- Che è successo lì dentro? - chiese ad un tratto Sasuke puntando i suoi occhi ebano sull'uomo di Chiesa. Per tutta risposta Padre Chikafusa guardò Sasuke stranito.

- Lei sa tutto vero? Sa benissimo cosa è successo in quella casa. - riprese il moro con il suo tono di voce lapidario.

- Credo che vi siate trattenuti troppo. La nostra conversazione finisce qui. Buonasera. - disse il prete congiungendo le mani tremanti.

- Padre se Lei sa, deve aiutarci per favore. Diteci cosa è accaduto in quella casa...riguarda Giulia, vero? - lo incalzò Naruto avanzando di qualche passo.

- Non insistere, figliolo. - marcò l'ultima parola come se i suoi nervi fossero stati messi a dura prova – Ho detto che la nostra conversazione finisce qui. Buonanotte.- ripetè seccato.


Padre Chikafusa non volle sentire ragioni e li accompagnò, anzi quasi li sbattè fuori, dalla cappella chiudendosi poi dentro.


- Ma che razza di prete è uno che non aiuta il prossimo?!- sbraitò Kiba guardando di sbieco le porte chiuse della cappella.

- Quello che preoccupa me invece è altro. Che diavolo sa di così terribile da non volercelo raccontare?! - esclamò Rock Lee rabbrividendo.

- Credo sia palese che sia shoccato. - sussurrò Ino che si era attaccata al braccio di Shikamaru.

- Che facciamo? - chiese Tenten – Qualche idea?-

- Ce la diamo a gambe come se non ci fosse un domani?! - affermò speranzoso Rock Lee che proprio non aveva voglia di rivedere il quadro della vecchia.

- Non saremo mai dovuti venire qui. È una grande seccatura tutta questa situazione ma dubito che svignandocela risolveremo qualcosa. - disse Shikamaru con una velata nota di preoccupazione.

- Shikamaru ha ragione. La casa resta comunque in piedi che lo vogliamo o no, che fuggiamo o meno. - intervenne Neji, tranquillo come al solito.

- Allora, restiamo. - sussurrò Sasuke atono.

- Si, restiamo e cerchiamo informazioni per risolvere la situazione. - mormorò Sakura anche se poco convinta.


Si, restiamo e moriamo d'infarto a ventitré anni. Pensava invece il biondo. Naruto e Rock Lee si chiedevano perchè accidenti dovessero fare la fine degli imbecilli dei film horror e morire quando potevano starsene tranquillamente a pancia all'aria, spaparanzati davanti al ventilatore. Ai due giovani il coraggio non mancava ma nessuno prima di adesso aveva trattato con entità sovrannaturali...forse avrebbero fatto meglio a chiamare Ghostbusters. Mentre Rock Lee pensava a un metodo per non guardare quell'orribile vecchiaccia prima di entrare nella sua stanza, Naruto si malediva per non avere affittato le camere di una spa ed essersi rilassato lì per il resto dell'estate insieme ai suoi amici. D'altronde cosa poteva farci? Ora ci erano dentro e avrebbero tentato di aggiustare la situazione. Quella notte sarebbe stata molto lunga.



**


Avevano cenato in giardino e verso l'una di notte tutti si erano rintanati nelle proprie stanze. La casa era avvolta nel silenzio e nel buio da circa un'ora. Era solo il secondo giorno e Naruto malediva il momento in cui aveva messo piede in quella fottuta villa. Stava sdraiato sul letto, le braccia dietro la testa. Quella notte era particolarmente calda. Sembrava che tutti gli elementi giocassero a loro sfavore. Aveva la gola secca e avvertì il bisogno di bere qualcosa di fresco. Il problema ora era arrivare in cucina, non aveva molta voglia di alzarsi dal letto e farsi a piedi due piani, da solo. Mettere un frigorifero nella stanza sarebbe stato utile. Si alzò dal letto e guardò l'orologio: erano le due e un quarto. Si trascinò fuori dalla stanza e si diresse al pianterreno, in cucina. Accese la luce. Una cosa che non aveva mai capito era perchè in quella villa non c'era il citofono. La zia aveva vissuto lì fino a dieci anni prima e non si era mai curata di farne impiantare uno. Aprì il frigorifero e cercò qualcosa di rinfrescante, alla fine optò per un bicchiere di latte freddo. Afferrò il cartone. C'era disegnata la solita mucca azzurra sopra. Sorrise. Quella marca di latte aveva fatto fortuna quando era bambino. Sua mamma la comprava sempre. Allungò la mano e prese un bicchiere arancione dalla credenza, posizionata affianco al frigo. Versò il liquido bianco nel bicchiere di vetro, l'odore dolciastro del latte gli inebriava le narici. Ne bevve un sorso e poi si ricordò di avere lasciato la porta del frigorifero aperta. La richiuse con una manata. La porta produsse un tonfo secco. Quello che vide dopo gli fece rimpiangere di essere uscito dalla sua stanza. Il bicchiere gli scivolò dalla mano e si frantumò a terra con uno schianto. Dietro l'anta del frigorifero, adesso richiusa, stava una ragazzina, non poteva avere più di tredici anni. Era magra, il viso sfilato, gli occhi a mandorla, i capelli neri lunghi e lisci le ricadevano sulle spalle esili. Aveva un vestitino corto e di un rosa sporco. La gonna aveva delle macchie rossastre sopra...sembrava proprio sangue. Indossava delle scarpette nere di pelle lucida. Naruto non seppe perchè non urlò quando vide che non toccava terra. I suoi piedi erano sospesi, a qualche centimetro dal pavimento. Lo guardava con i suoi occhi grandi e vuoti. Non aveva per niente un aspetto salutare e sembrava arrabbiata. Il ragazzo era paralizzato. Quando tornò padrone di sé stesso indietreggiò di qualche passo. La ragazzina tese una mano nella sua direzione. Forse voleva che Naruto la prendesse. Lui non lo fece e indietreggiò ancora. La bambina scomparve in un attimo. Forse l'aveva fatta arrabbiare ancora di più. Un vento gelido si alzò e vorticò nella stanza. Naruto non capì più nulla, cadde all'indietro e urtò violentemente la credenza dalla quale caddero parecchi piatti. Quando tutto si fu calmato, il biondo lesse una scritta sul muro di fronte. Una scritta rossa. Era chiaramente scritto: Gioca con me.


- Naruto! Stai bene? - chiese Hinata precipitandosi nella cucina e inginocchiandosi affianco a lui.

- H-Hinata! - riuscì soltanto a dire il biondo.

- Ho sentito una serie di rumori mentre andavo in bagno e sono scesa di corsa. Che cosa ti è successo? - chiese la corvina preoccupatissima.
Il ragazzo non rispose ma fece cenno con il capo alla scritta sul muro. Hinata la lesse e impallidì.


- Che accidenti succede qui dentro? - chiese Shikamaru che era accorso con Ino e Sasuke.


Quando entrarono e notarono la scritta sul muro, ammutolirono.
Tutti avrebbero voluto trovare una risposta alla domanda del bruno ma nessuno lo fece. Se quel prete non aveva intenzione di parlare, loro avrebbero trovato il modo di fargli sputare fuori tutta la verità.














    *Angolo di Natsumi213*

Salve a tutti! :)
Sono tornata con il nuovo capitolo, forse un po' più corto dei precedenti.
Allora prima di tutto, faccio delle piccole precisazioni che ho indicato con l'asterisco durante il corso della storia.
1.Quando Sasuke parla dell'orario si riferisce alla credenza popolare che racconta (?) che è meglio non avventurarsi fuori alle tre di notte o alle tre del pomeriggio. In quanto si pensava che in questo lasso di tempo, chiamato controrario, si potevano incontrare con più facilità le anime dei morti.
Penso valga anche per una casa infestata, no? XD
2.Mentre il russet è una tonalità del marrone.


Penso di aver precisato tutte queste piccole cose. :)
Dunque, i nostri eroi vogliono scoprire la verità sulla casa mentre io, se fossi stata loro, me la sarei svignata alla grande. XD “Con i piedi che mi arrivano sulle spalle” come si dice dalle mie parti. XD In realtà è solo una traduzione simultanea dal dialetto. XD
Allora, ora passiamo come al solito ai ringraziamenti. ^^
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: naruhinafra, Tata_cuccioletta, Sophie1995, _ NaruHina _ , sashinaru, Ilariette, SH99, ery98sole.
Grazie a coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: arcx, Di4ever, ergo, ery98sole, FeverSkating, gabrychan, giulietta_crazy, I am not a babbeo, Ilariette, iris1996, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, Nalista, naruhinafra, sakura92, sashinaru, Serenere98, SH99, shiva85, sonnensystem, titticullen4ever, Vavi_14.
Ringrazio anche chi ha inserito la storia fra le preferite:
HiNaRu 97, m4dd499, oana98, SH99, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ NaruHina _.
E ovviamente ringrazio anche
sashinaru per averla inserita fra le ricordate.
Grazie mille a tutte. Grazie per avere recensito e letto la mia storia. :)
Mi sento quasi in dovere di elencare tutti i vostri nickname come segno di riconoscenza nei vostri confronti. :) Credo sia il minimo.
Grazie tanto tanto tanto tanto. <3
Spero che anche questo capitolo vi piaccia. ^^ Buona lettura.
A presto!
Kiss! :*

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Capitolo 5
*** 4. Watashi wa Daiki desu ***





4. Watashi wa Daiki desu.

Uno. Due. Tre. Quattro. Erano i passi che provenivano oltre la porta.

Hinata aveva smesso di contarli a causa dell'agitazione. Si facevano sempre più vicini e più forti.
Non vedeva nulla, era tutto buio intorno a lei. Non capiva dove fosse rinchiusa ma sapeva esattamente cosa sarebbe accaduto. Quando udì l'ennesimo passo, avvertì quel nauseante odore di putrefazione. Bastò quella ripugnante essenza per farle ricordare dove fosse.
Era di nuovo in quella maledetta stanza della torre ma stavolta era sola. Indietreggiò di qualche passo nell'oscurità di quel posto e calpestò qualcosa di morbido ma consistente. Sembrava essere carne avvolta intorno a qualcosa di duro come un osso. Saltò di lato spaventata. S'inginocchiò lentamente a terra senza sapere cosa stesse facendo. Allungò le mani a tentoni e tastò ciò che aveva pestato. Credeva di conoscere già la risposta ma continuò con la sua indagine. Il fetido odore le investì in pieno il volto e per poco non ci rimise. Trattene un conato di vomito mentre le sue dita risalivano quello che restava di un torace umano. La sua mano salì ancora di più e sfiorò delle sporgenze gelide. Dovevano essere labbra una volta e anche belle. Tutto era freddo e rigido in quel corpo estraneo e tutto doveva essere caldo e vibrante tempo addietro.
La ragazza dagli occhi perlacei non si credeva capace di affrontare una cosa del genere e si lasciò cadere all'indietro ma si sedette su qualcosa o meglio su qualcuno. Non ebbe bisogno di analizzare anche quel corpo per capire di cosa si trattasse. Scattò in piedi e restò immobile con le lacrime che le bagnavano gli angoli degli occhi. Improvvisamente la porta si aprì piano e cigolò sinistramente. Una figura si stagliava sulla soglia. Non era molto alta, i capelli sembravano essere acconciati in uno chignon e portava un vestito lungo. Non le ci volle molto per capire chi fosse ma si rifiutò categoricamente di sapere cosa sarebbe successo. Sapeva che quella figura stava sorridendo, lo sentiva. Il suo volto era squarciato da un osceno taglio trasversale...era come se lo vedesse. Stava per accadere ma Hinata non voleva.



NO. NON ANCORA.





La corvina si svegliò di soprassalto. La fronte imperlata di sudore, immobile nel letto come se qualcuno l'avesse legata con delle corde alle cui estremità vi erano dei pesi. Aveva quasi il timore a guardarsi intorno e trovare volti per niente piacevoli. Cercò di calmarsi e prese il cellulare. Erano le 06:45 del mattino. Alle 07:00 era già vestita e seduta in cucina. Dopo circa mezz'ora anche gli altri iniziarono a scendere per la colazione.


**



Naruto aveva la testa poggiata contro il vetro freddo della finestra. L'immagine di quella bambina non lo aveva abbandonato neanche per un attimo in quei due giorni. Sembrava che volesse qualcosa da loro quella ragazzina...ma cosa?

Aveva pensato a varie opzioni per risolvere la situazione:

a) Svignarsela come se non ci fosse un domani e quindi non risolvere nulla.

b) Rapire il prete e sotto minaccia di distruggergli la sua collezione di vasi di peonie che decorano la Chiesa, farli sputare tutta la verità...probabilmente neanche questo avrebbe aiutato, sarebbero stati arrestati per sequestro di persona.

c) Ingaggiare un medium e farlo comunicare con il presunto fantasma, proprio come nei film

horror. Questo sarebbe potuto servire ma...dove avrebbero trovato un medium in quella città dimenticata da Dio?

d) Aspettare che il fantasma o qualsiasi diavoleria si manifesti ancora, cercare di comunicare con lui e se va male squagliarsela come in un cartone animato di Scooby- Doo. Non avrebbero risolto lo stesso niente ma sarebbero scampati da un arresto cardiaco...questo sarebbe già stato tanto.

e) Cercare informazioni su quella casa, convincere il prete a parlare, capire che accidenti vuole la bambina e di conseguenza provare a risolvere la situazione. Alla fine di tutto impregnare i muri di acqua santa e svignarsela anche in mutande se necessario.


L'ultima era decisamente la più plausibile...era incredibile come tre delle sue opzioni finissero con una fuga finale in grande stile.
Si alzò in piedi e si diresse in soggiorno dove erano seduti tutti gli altri.


- Secondo me dobbiamo iniziare a cercare informazioni per scoprire quello che è successo. - disse il biondo sedendosi affianco ad Hinata che era irrequieta e pallida quella mattina.

- Ah, si? M'illumini d'immenso Naruto! Senza di te non l'avremo mai pensato...- sputò in modo sarcastico e acido Sasuke.

- Possibile che tu debba essere così stronzo anche in queste situazioni?! - replicò l'amico calciando il moro di fronte a lui che lo ripagò con un occhiataccia.

- Smettetela tutti e due! - sbottò Sakura seccata – Dobbiamo restare uniti. - .

- Credo che cercare informazioni sia un'ovvietà. - intervenne Neji da sopra il trambusto – Potremo iniziare chiedendo alla gente dei villaggi vicini. - .

- Perchè no? Iniziamo dal custode. Lui saprà certamente com'è morta Giulia. - ribattè Shikamaru. Tutti annuirono e il pomeriggio stesso scesero attraverso i campi dorati della tenuta e giunsero nel cimitero di famiglia.


Alla luce del giorno appariva meno inquietante. Il sole cocente batteva sulle lapidi in pietra che al tocco diventavano incandescenti. Si aggirarono per le tombe e chiamarono a gran voce l'uomo.

- Hirotaka-san? Siamo i ragazzi dell'altra sera. Vogliamo parlarle. - disse Sakura guardandosi intorno.
Dopo non molto, il vecchietto uscì fuori dalla cappella con un vaso vuoto fra le mani. In piedi sulla soglia aguzzò la vista per mettere a fuoco gli ospiti e quando li riconobbe sorrise. Avanzò verso di loro.

- Che sorpresa vedervi figlioli! Stavo mettendo in ordine la vecchia cappella. Come mai da queste parti? - chiese l'uomo con i piccoli occhi color nocciola illuminati.
- Siamo qui per chiederle delle cose. - continuò la rosa rispondendo al sorriso gentilmente.
- Certo, certo! Tutto quello che volete. - replicò Hirotaka – Siete giovani ed è giusto che facciate tutte le domande che vi vengono in mente. Dovete conoscere il mondo. - .
- Ecco...noi volevamo chiederle una cosa delicata. - mormorò Ino gettando occhiate nervose alle lapidi.
- Fate pure. Non abbiate timore o vergogna, sarò lieto di rispondervi. - la incitò il guardiano senza mai perdere il sorriso.
- Noi...volevamo chiederle informazioni sulla casa e su Giulia. - riprese la bionda con un filo di voce.

Il vecchio Hirotaka assunse una strana espressione e sussurrò: - L'avete vista? - .
Furono tutti abbastanza sorpresi dalla domanda dell'anziano guardiano. Naruto annuì e allora l'uomo disse – Non è saggio parlare qui fuori, seguitemi nella mia casa. - .



La dimora del vecchio Hirotaka non era molto distante dal cimitero. Era isolata, situata nel bel mezzo del nulla. Era piccola ma per un uomo solo andava bene. Si sedettero intorno al tavolo e il guardiano servì loro del tè e dei biscotti.
- Ora ditemi, cosa volete sapere esattamente? - chiese sedendosi con loro.
- Com'è morta Giulia. - rispose secco Shikamaru.

Sembrò quasi che Hirotaka volle prendersi un attimo di tempo prima di aprire bocca.


- Vi dirò tutto quello che so. Giulia la vidi nascere praticamente. Era una ragazzina bella, allegra e dolce. Molto socievole, davvero. Quando morì lasciò un vuoto nel cuore di tutti. Successe tutto così in fretta. - l'uomo tirò un sospiro di sollievo e poi proseguì – Quando tutto ebbe inizio era una giornata di luglio particolarmente calda. Giulia si comportava in modo abbastanza strano da diversi giorni. Sua madre mi confessò che era un po' preoccupata ma che dovevano essere problemi relativi all'adolescenza. Mi disse che si era innamorata di un ragazzino che abitava nella contrada vicino alla loro e che con molta probabilità era stata rifiutata. Poi qualche giorno dopo, Etsuko venne da me e mi rivelò disperata che la sua bambina era scomparsa. - .
- E poi cos'è successo? - chiese dolcemente Sakura, cercando di non turbare l'uomo.
- Ho dato una mano nelle ricerche. - continuò il vecchio – L'abbiamo cercata ovunque insieme agli abitanti del villaggio ma della povera creatura non c'era traccia. Avevamo quasi abbandonato le ricerche quando la polizia ritrovò il corpo della povera fanciulla. Il suo cadavere fu rinvenuto in uno dei giardini di proprietà dei Larma. - .
- Giardino? Quale giardino? - chiese Naruto incuriosito.
-Si trova dopo la vigna figliolo, all'entrata vi è un arco fatta di foglie. - spiegò Hirotaka.
Cadde il silenzio fra di loro, ognuno sembrava immerso nei propri pensieri.

- Sapete quale fu la cosa più bizzarra? - disse il guardiano ad un tratto – Due giorni dopo la scomparsa di Giulia, scomparve anche il ragazzino di cui si era presa una cotta. Il giovane Daiki...non trovarono mai il suo corpo però.- .
- Mio Dio...è inquietante...- mormorò Sakura stringendosi a Sasuke.
Un brivido percorse la schiena della rosa, aveva una brutta sensazione. Era come se avesse l'impressione che le due cose fossero collegate.


- Lei...lei sapeva del fantasma, vero? - chiese Tenten.
- Si...in verità tutti lo sanno qui. Non siete i primi a vedere il fantasma di Giulia. - rispose alzando lo sguardo sulla castana – Vi consiglierei di non andare a chiedere in giro nulla sulla casa o sull'intera questione. Gli abitanti di questi luoghi non vogliono parlare di quello che successe né dei fantasmi che infestano la villa...se ne tengono a debita distanza.- .
- Ce ne siamo accorti. - mormorò Kiba ripensando alla spiacevole conversazione con il prete.
- Vi direi di più ma non so dirvi altro...se non che Padre Chikafusa è coinvolto in questa storia. Potete chiedere a lui! - esclamò Hirotaka con un sorriso.
Sarebbe stata un'ottima idea se il prete non si fosse rifiutato di dire o fare qualsiasi cosa. I ragazzi tacquero al riguardo e annuirono silenziosamente.
- Grazie per il suo aiuto. È prezioso. - disse Sakura sulla soglia della porta prima di ritornare alla villa.

 

Si congedarono e ritornarono a casa.

- Direi di dare un'occhiata a quel giardino domani. - disse Kiba, abbandonandosi sulla poltrona.
- Invece io direi di tornare da quel prete e fargli confessare tutto quello che sa... sicuramente più del guardiano. - ribattè Sasuke.
- Faremo entrambe le cose, riusciremo a scoprire tutto. - intervenne Neji prima di scomparire in cucina.

Salendo le scale verso la sua stanza Naruto realizzò di non aver preso in considerazione l'opzione “limited edition”.

Opzione limited edition: schiattare (cercando di risolvere la situazione) a causa di verità che non sarebbero mai dovute venire a galla e che malauguratamente loro conoscono e conosceranno. Magari sarebbero rimasti ad infestare la casa insieme a Giulia e a litigare per l'eternità. In quel caso avrebbero scoperto tutto ma nulla si sarebbe risolto perchè erano crepati miseramente.
Effettivamente si sarebbe potuta realizzare anche questa. Scosse la testa e salì gli ultimi gradini.



**


Sakura aveva deciso di farsi una doccia quella sera prima di andare a letto ma era troppo terrorizzata per restare da sola così aveva chiesto a Sasuke di restare dietro la porta del bagno e di entrare quando lei glielo avesse chiesto. Il moro aveva accettato anche se controvoglia. Era fuori da circa un'ora e cominciava a seccarsi. Pensò che sarebbe stato elettrizzante entrare ora nel bagno e fare uno scherzo malvagio alla rosa...però conoscendola sarebbe morta seduta stante e di conseguenza l'avrebbe perseguitato sotto forma di fantasma. Sakura rompeva già da viva...da morta doveva essere la più grande rompipalle della storia. Sarebbe stata capace di fare scappare Giulia dalla villa...effettivamente poteva essere un buon metodo per risolvere la situazione. Sorrise poggiando la testa alla porta.


Sakura uscì finalmente dalla doccia e si avvolse nell'accappatoio. Le aveva fatto bene rilassarsi anche solo per un'ora. Si stava pettinando i capelli quando avvertì una specie di corrente fredda all'altezza delle ginocchia. Magari era solo un po' d'acqua che scorreva sulle sue gambe. Si chinò per asciugarsi i polpacci e fu allora che lo vide. Riflesso nel piccolo lago d'acqua che si era creato sul pavimento, c'era il volto giovane di un ragazzino. Gli occhi erano cerchiati di nero, i capelli erano scuri come l'inchiostro e la sua pelle era caratterizzata da uno strano grigiore. La rosa trattenne il respiro e alzò la testa verso l'alto. Attaccato al soffitto c'era lo stesso ragazzino di cui aveva visto il riflesso. Cosa ancora più raccapricciante era il buco che aveva all'altezza dello stomaco.

La rosa urlò con tutta la forza che aveva in corpo e chiamò Sasuke.
- SASUKE!!- gridò in preda al terrore. Il moro spalancò la porta e si fiondò dentro.
Gli sembrò di vedere qualcosa come un ombra che scivolasse via dal soffitto. Si voltò verso Sakura. Era palesemente sotto shock. I grandi occhi verdi erano spalancati e lucidi, le mani le tremavano e stringevano la cinta del suo asciugamano.

- Ehi...? Calmati. Va tutto bene...è andato via.- disse Sasuke avvicinandosi alla ragazza.
Sakura gli si buttò fra le braccia e seppellì la testa nel suo petto. Il moro alzò lo sguardo sullo specchio del bagno e vide che sulla condensa che si era creata a causa dell'acqua c'era scritto:

Trovami.

Daiki.


Pareva proprio che un nuovo coinquilino fosse giunto.






    *Angolo di Natsumi213*

Salve! ^_^
Prima di tutto volevo scusarmi con voi del ritardo. ^^' Sono stata in vacanza e non ho potuto aggiornare. * s'inchina 300 volte*
Ed ecco a voi dopo un po' di tempo il nuovo capitolo!

Sembra proprio che i ragazzi stiano piano piano cominciando a scoprire tutte le carte del gioco. É entrato in scena Daiki, un altro protagonista del dramma accaduto alla povera Giulia.
Cominciate ad avere delle vostre teorie su ciò che potrebbe essere accaduto? ;)
Per chi non lo sapesse il titolo “Watashi wa Daiki desu” significa “ Io sono Daiki”. :)
Credo di avervi detto tutto! ^_^ Ovviamente mi scuso ancora per il ritardo.

Ora però passiamo come al solito ai ringraziamenti. Iniziamo da coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: Ilariette, Minato_Kiroi_ Senko, Sophie1995, ery98sole, thanks idols, SH99, _ NaruHina , kiel_violet, Nalista. Grazie mille a tutti! <3
Ringrazio chi ha inserito la storia fra le seguite: arcx, bice_97, Di4ever, ergo, ery98sole, FeverSkating, gabrychan, giulietta_crazy, I am not a babbeo, Ilariette, Iris1996, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, Nalista, naruhinafra, Okimu, sakura92, sashinaru, Serenere98, SH99, shiva85, sonnensystem, titticullen4ever, Vavi_14. Grazie tanto! <3
Adesso ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: HiNaRu 97, m4dd499, oana98, SH99, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ kiara89 _, _ NaruHina _ . Grazie mille! <3 Ovviamente ringrazio anche chi l'ha soltanto letta! Grazie mille a tutti! Mi rendete davvero felice! ^_^
Al prossimo aggiornamento!
Kiss! :*

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Capitolo 6
*** 5. La verità. Tutta la verità. ***



5. La verità. Tutta la verità. 

I giorni seguenti trascorsero nel tedio più totale. Naruto e Sasuke andavano e tornavano dal villaggio vicino, nella speranza di riuscire a parlare con Padre Chikafusa, inutile dire che non lo trovavano mai. Sembrava essersi dissolto nell'ombra. Sakura si era gradualmente ripresa dallo spavento, Kiba imprecava contro il prete e Rock Lee aveva coperto il dipinto della vecchia con un telo. Non si erano verificate altre strane apparizioni, a parte un'ombra nel corridoio che si divertiva a tormentare Sasuke ogni volta che si alzava per andare in bagno. Per quanto riguarda gli altri, avevano preso l'abitudine di non girare mai da soli per la casa, che fosse notte o giorno non aveva importanza.


**


- Vi giuro che se stamattina non c'è di nuovo, lo aspetto fino a quando non torna e lo prendo a calci in culo fino a qui! - sbottò Naruto addentando una fetta biscottata.


Quella mattina si era alzato nervoso e non aveva nessuna intenzione di tornare a mani vuote quel giorno.

Poco dopo Sasuke e Naruto salirono in macchina e andarono di nuovo al villaggio. Erano quattro giorni che il Padre sfuggiva ma oggi sarebbe stato diverso. Entrarono senza troppi complimenti nella Chiesa vuota, c'era solo una donna anziana che pregava nella seconda fila delle panchine. Quando passarono alzò lo sguardo verso di loro, era la quarta volta consecutiva che li vedeva lì. I due ragazzi si guardarono intorno ma del prete non c'era traccia. Erano già pronti ad aspettarlo lì tutto il giorno come due cani con la rabbia che spuntò fuori dalla sagrestia. Non appena li vide sbiancò. I giovani si avvicinarono a lui e lo affiancarono.


- Buongiorno Padre! - disse Naruto.
- Buongiorno a voi...cosa ci fate qui? - chiese l'uomo facendo finta di niente.
- Siamo venuti per sposarci! - sbottò Sasuke ironico – Andiamo! Lei sa benissimo perchè siamo qui! - .
- Se siete qui ancora per quella storia, potete andarvene anche! Non so un accidenti di niente, punto. - soffiò il prete esasperato.
- Il guardiano del cimitero dei Larma la pensa diversamente...e anche noi. - replicò Naruto serio.


L'anziano uomo di Chiesa parve infastidito nel sentire nominare il guardiano e sbuffò. - Cosa volete che ne sappia un guardiano? Non più di voi. Quindi adesso seguite il mio consiglio e scappate da quel luogo! - sbraitò Padre Chikafusa.

- Noi non andiamo proprio da nessuna parte. Lei deve aiutarci. - sibilò il biondo.
- Che accidenti ve ne frega? Cosa pensate di scoprire su quella casa?! Morì soltanto una povera fanciulla e basta. A causa della meningite. E questo è quanto! Adesso sparite! - ringhiò il prete che aveva visibilmente perso la pazienza.
- Giulia non è morta di meningite! - sbottò Naruto irato – Lei lo sa bene. La smetta di nasconderci la verità! - .
- Questa è la verità! - gridò il prete. La vecchina seduta in seconda fila era stupita da qual trambusto. Strabuzzò gli occhi e andò via più veloce che potè.
- No. Sa qual'è la verità? - sussurrò Sasuke lapidario – La verità è che quella ragazzina morì a causa di qualcosa o di qualcuno di cui ha paura anche Lei. E Daiki è morto per la stessa ragione o sbaglio? - .


Al nome di Daiki l'uomo sussultò. - Sbagli di grosso. Stai vaneggiando. - mormorò il prete.

- No, Lei sa benissimo che è così. Il nome di Daiki non le è nuovo, vero? Noi abbiamo visto entrambi in quella casa. Sono ancora lì e cercano qualcosa. Vogliono qualcosa. Lei li ha abbandonati tempo fa ed è per questo che ha paura di rientrare in quella villa. - riprese il moro senza scrupolo.
- Si sdebiti con loro...ci aiuti. - disse Naruto con un filo di voce.


Padre Chikafusa deglutì a vuoto.


- Non mentiteci. Non in questo luogo. Non davanti a questo altare. Non davanti a Dio di cui tanto parlate. Non rifiutateci il vostro aiuto. Non fatelo con questo abito addosso. - continuò imperterrito il biondo.
- Dimostri che è degno del ruolo che ricopre. - disse Sasuke.


Il prete non disse nulla, sudava freddo.


**


I due amici tornarono all'ora di pranzo.

- Allora, com'è andata? - chiese Sakura che era stata in ansia fino a quel momento.

I due avevano il volto scuro e lo sguardo truce.


- Non è andata bene, vero?! - disse poi Rock Lee guardandoli.
- No. Quello stronzo ci ha cacciati. - sbottò Naruto abbandonandosi sulla sedia – Almeno gliene abbiamo cantate quattro prima di andarcene. - .
- Dobbiamo fare da soli... quell'uomo è spaventato come un coniglio. - disse Sasuke prendendo posto a tavola.
- E come faremo? Non sappiamo nulla. - disse Ino sconsolata.
- Non possiamo certo indovinare come Giulia e Daiki siano morti ma possiamo andare a dare un'occhiata nel giardino dopo la vigna, dove fu rinvenuto il corpo di Giulia. - replicò Shikamaru.
- Buona idea! Oggi pomeriggio ci proveremo. - assentì Naruto.


**


Il grande orologio a pendolo del salone più grande aveva appena suonato le quattro del pomeriggio quando i ragazzi si alzarono dal divano, decisi ad entrare nel giardino.
Naruto si avviò verso la porta principale e quando l'aprì per poco non ci rimase secco. Sobbalzò all'indietro e si portò una mano tremante al cuore.
- Santo Dio!! - esclamò con voce stridula – Oh, Signore! Padre mi ha fatto prendere un colpo!- .

Sulla soglia c'era Padre Chikafusa in tutta la sua altezza, avvolto in un manto nero.
- Mi dispiace, figliolo. Non volevo spaventarti. - l'uomo aveva il dito proteso verso il campanello, evidentemente era sul punto di bussare.
- Lasciamo perdere...piuttosto cosa ci fa qui? - chiese il biondo con un ghigno.


Il prete assunse un cipiglio imbarazzato e mormorò: - Ecco...ci ho ripensato. Sono stato scortese con voi oggi.- .
- Ah, si? Quindi è qui per scusarsi? - lo incalzò il più giovane.
Padre Chikafusa esitò per un attimo, rosso in volto e poi annuì e sussurrò qualcosa di impercettibile.
Sasuke, dal canto suo, sorrideva maligno.

- Come, scusi? - chiese Naruto divertito.
- Ho detto “anche”! - sbuffò l'uomo seccato.

Naruto rise, sembrava proprio che avesse accettato la loro richiesta di aiuto infine.

- Padre, come siete entrato? - chiese Tenten stupita – Il cancello era chiuso. - .
- No, figliola! Era aperto invece. - rispose quello aggrottando la fronte.
Tutti cominciarono a pensare al peggio fin quando Rock Lee battendosi una mano sulla fronte disse: - Ah, si! L'ho lasciato aperto io prima. Mi sono dimenticato di chiuderlo! - .
- No ma dico, volete farmi morire di vecchiaia su questa porta?! - esordì il prete con un sorriso.
Invitarono l'uomo dentro casa e si sedettero tutti intorno al tavolo di mogano del salone. Gli offrirono qualcosa da bere ma rifiutò cortesemente.

- Ho pensato a lungo a quello che mi avete detto e ho deciso di aiutarvi. Per me non è facile tornare in questa casa ma voglio dirvi tutto quello che so. - cominciò a dire piano il loro ospite.
Ci fu un attimo di silenzio e poi il prete continuò.


- Quando si verificò il tragico incidente della morte di Giulia, ero tornato da poco dal Brasile. Ero stato diversi anni lì, in missione. Ero già il parroco del villaggio, non da molto in verità. Lo ero da qualche anno se non erro. Ero molto più giovane di adesso e più forte sicuramente. Avevo imparato a conoscere gli abitanti del villaggio e dintorni ad uno ad uno. Eravamo e siamo in pochi. Così conobbi Etsuko, suo marito e la loro bambina. Giulia era una ragazzina piena di vita, dolce, intelligente e bella. Almeno così pensavo .- si fermò per un attimo, un rumore giunse alle loro orecchie. Proveniva dal piano di sopra. Tutti lo ignorarono e tornarono a guardare il prete.

- Dicevo, la famiglia Larma frequentava la Chiesa tutte le domeniche per venire ad ascoltare i miei sermoni. Quando Giulia cominciò a comportarsi in modo strano, sua madre venne a confidarsi con me. Mi disse che la sua bambina si era infatuata di un ragazzino che abitava nella contrada vicino alla loro e che da qualche giorno era alquanto strana. All'inizio pensava che fosse a causa del rifiuto che aveva ricevuto ma più i giorni passavano e più Giulia era strana. Dormiva poco e quando lo faceva, delirava nel sonno. Gridava e chiamava a grande voce il nome di una donna. Se non sbaglio...il suo nome era Hildegard. La cosa mi preoccupò molto, poteva trattarsi di una semplice febbre. Così chiamammo il medico che venne a visitarla ma questi ci disse che la bambina non aveva nessun problema. Allora pensai che qualche demone potesse disturbare il sonno della ragazzina e decisi di passare la notte lì. - .
- E che cosa successe? - chiese Neji a bassa voce come se temesse che qualcuno potesse udirli.
- E quello che vidi mi destabilizzò. Ero appostato dietro la porta della sua stanza, la ragazzina giaceva nel letto e sembrava tranquilla. Poi, a mezzanotte accadde qualcosa di bizzarro e terribile. Da sotto il letto scivolò un'ombra scura, all'inizio pensavo che fosse la mia immaginazione, in fondo lì era tutto buio. Però poi quella cosa prese forma e diventò una figura umana. Era una bellissima donna alta e magra. Aveva i capelli ricci e scuri come la notte con delle ciocche rosse fuoco. Le sue labbra sottili sembravano essere state forgiate all'inferno. Sembravano essere lambite da fiamme. Sulle sue dita sottili e scheletriche brillavano nell'oscurità le sue smisurate unghia lunghe. Si chinò sulla ragazzina e la sua voce bastò per farmi accapponare la pelle. Le parlava di qualcosa e poi di Daiki e di un patto. All'inizio non aveva capito ma ci arrivai solo dopo. - .
- Che cosa c'entrava Daiki? - chiese Kiba, rapito dal racconto.
- Ci sto arrivando, figliolo. Raccontai ai genitori quello che avevo visto ma non mi ascoltarono, pensarono che fossi stato suggestionato dall'atmosfera buia. Era gente che non credeva molto in cose del genere. Feci delle ricerche su un demone o qualsiasi essere con quell'aspetto ma non trovai nulla, finchè non incappai in una leggenda. Scoprì che quello quello non era il suo vero aspetto. La leggenda narrava di una vecchia donna che adescava viandanti e bambini con le sue subdole promesse. Una volta però che si rimaneva intrappolati nella sua tela, si faceva una brutta fine. Arrivai alla conclusione che Giulia doveva essere stata ammaliata dalle promesse di quella creatura e fosse finita vittima di quest'ultima, trascinando con sé anche il povero Daiki. La cui unica colpa era stata rifiutarla. - .
- Oddio, ci sta dicendo che Daiki è morto a causa di Giulia? - chiese Ino alzando i suoi occhi azzurri sul prete.
- Credo qualcosa di simile. Ipotizzai che la fanciulla con il cuore infranto per il rifiuto si fosse rifugiata nelle promesse di quel demonio, chiedendole di fare qualcosa per il suo amore distrutto. La donna aveva dunque accettato, dicendole che avrebbe reso giustizia ai sentimenti calpestati di Giulia. Ovviamente la ingannò. Giulia era assai più malvagia di quello che tutti credevano. Chiese espressamente alla creatura di strappare il cuore di Daiki dal suo petto. La donna lo uccise ma alla fine ammazzò anche lei, per aver peccato di cattiveria. Queste mie supposizioni divennero realtà quando trovai questo. - . Sfilò da sotto il mantello un quaderno vecchio e lo mise al centro del tavolo. Doveva essere di un colore simile alla pesca un tempo e vi erano disegnate sopra delle farfalle viola. Sopra c'era scritto il nome di Giulia.
- Questo è il suo diario. Potete tenerlo per leggerlo se volete. - disse Padre Chikafusa – Entrai in casa loro di soppiatto per frugare nelle cose di Giulia in cerca di una certezza. Riuscì a nascondere questo diario prima che Etsuko mi scoprisse e mi cacciasse via impedendomi di avvicinarmi alla villa o a Giulia. Non so che cosa credeva che fossi ma non volevo fare del male alla bambina. Anche se alla fine gliene ho fatto. Sapevo prima di tutti come questa storia sarebbe andata a finire ma non mossi un dito per salvare quelle due anime. É vero, Etsuko mi ostacolava ma io non mi sarei dovuto fermare davanti ai suoi divieti. Dovevo aiutarli ma non l'ho fatto. Nonostante i propositi di Giulia fossero tut'altro che candidi, erano entrambi delle vittime ma io mi rifiutai di celebrare la messa per il funerale di Giulia. Così la sua anima è ancora dannata. - concluse il racconto nel silenzio generale. Avevano tutti le orecchie tese e sembravano quasi trattenere il fiato. Al minimo rumore sarebbero saltati tutti in aria.
- So di aver sbagliato e che non si può tornare indietro ma voglio riparare ai miei errori dove è possibile. Per questo vi aiuterò. - sussurrò l'uomo a capo chino.
- Padre...grazie. - disse Naruto.


Accompagnarono il prete alla porta e proprio sulla soglia la voce di Hinata lo bloccò.
- P-Padre. La creatura che aspetto aveva in origine? - chiese abbandonando per un attimo la sua timidezza.
L'uomo sembrò rifletterci su e poi disse: - Questa è una domanda intelligente figliola però non me lo ricordo proprio. Mi dispiace. - .
Hinata annuì con la terribile sensazione che la donna del dipinto e che popolava i suoi incubi, c'entrasse qualcosa con tutto ciò.
Quando ritornarono nel salone il diario di Giulia era dove lo avevano lasciato. Sasuke lo prese in mano.
- Questo dobbiamo leggerlo. - disse osservando la copertina.
- Magari tu hai ragione ma credo che qualcuno non sia d'accordo. - disse la voce di Neji dall'altra parte della stanza.
Tutti lo guardarono stupiti. Il giovane Hyuga stringeva fra le mani i fiori da sempre posizionati nel vaso viola. Nell'altra aveva appunto il vaso. Lo inclinò leggermente e dal suo interno cominciò a sgorgare un fetido liquido scuro.
- Sentivo questa strana puzza da prima e quando mi sono reso conto che veniva da qui...bé, guardate voi stessi. - disse il ragazzo indicando con il capo quello strano liquido.
Sicuramente qualcuno in quella casa non era d'accordo con la lettura del diario ma avevano la netta sensazione che Giulia e Daiki c'entrassero poco questa volta.













    *Angolo di Natsumi213*

Salve a tutti!
Vi chiedo scusa per il ritardo. Però finalmente sono riuscita a pubblicare questo capitolo. Allora, finalmente Padre Chikafusa si è convinto ad aiutarli e ha raccontato tutto quello che sapeva. I ragazzi si accingono a leggere il diario di Giulia. :)
Sicuramente la “dolce” ragazzina non era poi così “dolce” per volere una cosa del genere. XD
Spero che apprezziate questo capitolo, per scriverlo tutto mi è venuto un maledetto mal di testa. XD
Non credo di dovere dire altro, passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo ossia: OnlyPapito, Ilariette, Sophie1995, _ NaruHina _ , ery98sole, kiel_violet, Minato_Kiroi_Senko, SH99. Grazie! <3
Poi ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: HiNaRu 97, m4dd499, nityss, OnlyPapito, SH99, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ kiara89_, _ NaruHina _ . Grazie! <3
Poi coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: arcx, bice_97, Di4ever, egoica, ergo, ery98sole, FeverSkating, gabrychan, giulietta_crazy, I am not a babbeo, Ilariette, Iris1996, IseNara, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, Nalista, naruhinafra, Okimu, sakura92, sashinaru, Serenere98, SH99, shiva85, sonnensystem, titticullen4ever, Vavi_14. Grazie! <3
Al prossimo aggiornamento!
Kisses! :*



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Capitolo 7
*** 6. Giulia's diary I ***


Attenzione! Durante la storia ci sarà la descrizione di una scena un po' spinta. Non molto spinta ma leggermente! Più che altro, viene narrato un episodio in cui si compiono azioni legate alla sfera sessuale. Ho preferito avvisare comunque! ^^

6. Giulia's diary I

Erano tutti seduti nel salone grande, dove quel dannato orologio li faceva sobbalzare ogni volta che rintoccava l'ora. C'era un'aria pesante nella stanza, sembravano tutti sul punto di urlare.
 - C'è bisogno che qualcuno lo legga ad alta voce per tutti. - disse Tenten rompendo il silenzio che si era creato.
Neji rientrò nel salone, appena tornato da fuori dove aveva gettato via il vaso e i fiori.
- Chi vuole farlo? - chiese Rock Lee titubante.
 - Lo faccio io. - rispose Tenten afferrando il diario dopo un attimo di esitazione.
Lo aprì con estrema cautela come se temesse che le si potesse frantumare fra le mani o prendere fuoco. Sulla prima pagina giallognola, che un tempo doveva essere bianca, c'era una scritta.


Diario di Giulia Hana Larma


Tenten girò lentamente la pagina e cominciò a cercare le informazioni che le servivano. Molte volte Giulia parlava del suo amore per Daiki e trovò scritte cose come: “ Daiki-kun è così bello e affascinante” oppure “Credo di essermi innamorata di lui, sento il cuore battere all'impazzata quando mi si avvicina” o ancora “ Oggi Daiki-kun mi ha guardata mentre passavo sotto casa sua. Gli piaccio!” .

- Trovato qualcosa? - chiese Sasuke alla castana.
- Ancora no. - rispose Tenten.
- No, aspetta! - intervenne Neji da sopra la sua spalla, bloccando una pagina con la sua mano. - Qui c'è qualcosa. - .

Tenten prese a leggere ad alta voce.


- 23 Maggio 1983. Caro diario, oggi mentre tornavo a casa dall'oratorio mi è successa una cosa strana. Una vecchina mi ha chiesto di aiutarla a portare la spesa fino a casa sua. La signora era molto vecchia aveva i capelli bianchi raccolti in uno chignon e la faccia piena di rughe. Il suo sorriso mi faceva un po' paura ma ho accettato e ho portato qualche busta. Però prima di arrivare a casa sua mi ha detto che potevo lasciarla lì e per ringraziarmi mi ha regalato un bellissimo fermaglio rosso con una pietra color corallo sopra. É davvero bello. Ora che ci penso...non so ancora dove abiti la signora. - .
- Dice altro? - chiese Shikamaru scuro in volto.
- No, ha scritto solo questo. - rispose la bruna, voltando la pagina – Però da qui in poi inizia a raccontare qualcosa di ancora più interessante. - ribattè la ragazza abbassando gli occhi color nocciola sulla pagina stropicciata.
Hinata alla descrizione della vecchia aveva sussultato e aveva preso a sistemarsi una ciocca di capelli indaco dietro l'orecchio, assai agitata.
- Tutto bene? - le sussurrò Naruto avvicinandosi all'orecchio della ragazza.
La ragazza si voltò di scatto e annuì subito dopo con tanta veemenza che per poco non le si staccò la testa dal collo.
- Ehi, ehi tranquilla! C'è qualcosa che ti turba? - chiese il biondo, guardandola con i suoi occhi azzurri preoccupati.
- É quella vecchia...mi tormenta. Sono sicura che c'entra qualcosa...è tutta colpa sua. - mormorò Hinata di rimando.
- Sai, l'ho notato anche io... questa vecchia e quella del dipinto si somigliano in modo impressionante. Potrebbero anche essere la stessa persona. - replicò il ragazzo avvicinandosi di più ad Hinata.
Ora le loro gambe erano attaccate l'una all'altra. La ragazza dagli occhi perlacei sembrò notarlo e arrossì leggermente.
- Comunque non preoccuparti. Andrà tutto bene. - sussurrò Naruto con un filo di voce.
La fanciulla annuì lievemente.
- E non annuire solo perchè devi farlo. Dico sul serio, puoi stare tranquilla. - continuò il biondo al suo orecchio.

Hinata avvertì il respiro caldo di Naruto sul suo collo e un brivido le attraversò la schiena. Non erano mai stati così tanto vicini prima e se mai fosse accaduto lei aveva sempre rischiato il collasso.
- Andrà bene. - mormorò fra i suoi sottili capelli scuri, come un soffio di vento impercettibile.
Le prese la mano e la strinse nella sua. Hinata alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Naruto, grandi grandi con l'oceano dentro. Le sorrideva rassicurante. Con lui, sarebbe stata al sicuro.
Nel frattempo anche gli altri avevano smesso di discutere e Tenten aveva ripreso a leggere.


**


04 Giugno 1983




Caro Diario,
Il fermaglio che mi ha regalato quella vecchia signora deve avermi portato parecchia fortuna. Oggi, Daiki mi ha invitato alla sua festa di compleanno. Si è avvicinato con il suo bellissimo sorriso, mi ha guardato negli occhi e mi ha parlato. Sono così felice!
Sentivo il cuore battermi più forte del solito. Sono tornata a casa verso il tramonto.
Nel tragitto ho visto dei ragazzi più grandi nascondersi nella radura e fare cose strane. Cose belle o almeno così sembra. Erano Hideyoshi e Atsuko. Sono fra i ragazzi più carini del mio villaggio e sono fidanzati. Sono meravigliosi insieme. Spero che anche io e Daiki,un giorno, potremo essere così. Decido di seguirli, stando attenta a non farmi scoprire. Mi nascondo dietro un cespuglio di rose e quello che vedo mi lascia pietrificata per alcuni minuti.
I due sono abbracciati e si baciano con foga. Atsuko ha le braccia legate al collo di Hideyoshi mentre le mani di lui vagano sulla schiena di lei. Sembrano stringersi sempre di più l'uno all'altra. I loro corpi sono completamente appiccicati fra di loro e sembrano quasi non respirare più. Ad un certo punto accade qualcosa di strano...di inaspettato. La mano di Atsuko scende dal collo del suo fidanzato e percorre con le dita i suoi pettorali per fermarsi all'altezza dei suoi pantaloni. Gioca con il bottone del jeans fin quando non riesce a sbottonarlo e a tirargli giù la cerniera. Poi, infila la mano nei suoi pantaloni. Non capivo bene ciò che stava facendo al ragazzo ma a lui sembrava piacere. Forse...lo stava massaggiando? Credo di si. Non ne ero molto sicura.
Hideyoshi lecca avidamente le labbra di Atsuko e le morde. Ero così sorpresa che ho dovuto trattenere il fiato per non essere scoperta.
Ad un certo punto, la ragazza si abbassa e s'inginocchia. E...oh, mi vergogno un po' a dirtelo!
Ecco...prende il...si, insomma hai capito! Il suo...il suo coso. E non immaginerai mai quello che ha fatto...lo ha leccato e poi l'ha messo in bocca. Ad Hideyoshi piaceva e anche molto, a giudicare dalla sua espressioni e dai suoi gemiti.
Sono rimasta un po' shoccata però non devono essere cose brutte...voglio dire, a loro piacevano. L'ho raccontato anche ad una mia amica e lei mi ha detto che l'ha visto fare anche alla sorella con il suo fidanzato. Mi ha detto che è una cosa normale quando due persone stanno insieme.
Allora ho pensato una cosa...e se lo facessi con Daiki? Voglio dire, ad Hideyoshi piaceva e sicuramente piacerà anche a lui. Poi, un giorno saremo fidanzati e queste cose le faremo.
Voglio sorprenderlo! Gli piacerà. La mia amica ha detto che piace a tutti i maschi. E poi non sono più una bambina. Tentar non nuoce, no?


A presto!



**


    - Per la miseria! E poi lo ha fatto? - chiese Naruto esterrefatto.
    - Lo scopriremo leggendo questa pagina. - rispose Tenten.


**


07 Giugno 1983


Caro Diario,
Sono successe tante cose. Se solo tu potessi abbracciarmi e consolarmi. Daiki mi ha spezzato il cuore. É stato crudele con me. Ora ti racconto tutto dall'inizio.
Avevo deciso di andare a trovare Daiki e mettere in pratica quello che ho visto. Ho indossato il mio vestito preferito, quello lilla, con le scarpe bianche. Ho messo il mio fermaglio-portafortuna fra i capelli e mi sono diretta verso casa sua. Prima di uscire, ho anche messo un goccio di profumo e ho pettinato bene i miei lunghissimi capelli.
Quando sono arrivata a casa sua era solo. La mamma era andata a trovare la bottegaia giù in paese e il padre era a lavoro. Meglio, nessuno ci avrebbe disturbato!
Lui mi ha accolto nella sua stanza e mi ha mostrato la sua collezione di pietre, poi mi ha offerto un succo di frutta. Quando è tornato con i bicchieri pieni, ho attuato il mio piano.
Ho aspettato che Daiki mettesse giù le bevande e si voltasse. Lentamente mi sono avvicinata a lui e gli ho buttato le braccia al collo. L'ho baciato con tutta la forza che avevo, gli ho anche leccato le labbra! E sai lui cosa ha fatto? Ha cercato di sottrarsi al mio bacio.
All'inizio pensavo fosse timido. Allora, gli ho sbottonato i pantaloni e ho infilato dentro la mia mano e...oh, caro Diario. Non ci crederai! Non gli è piaciuto per niente, anzi non ha lasciato neanche che io iniziassi! Si è staccato da me e mi ha spinto con forza. Sono caduta a terra e lui era furioso! Mi ha chiesto perchè avessi fatto una cosa del genere e io gli ho risposto che lo amavo e che volevo essere la sua fidanzata ma lui mi ha trattata male! Mi ha gridato che non gli piacevo e che non mi avrebbe mai preso come fidanzata, soprattutto dopo quello che avevo fatto. Mi ha anche confessato che ama un'altra. E poi mi ha intimato di andarmene e di non farmi più vedere.
Capisci? Lui non mi ama e non lo farà mai. Mi ha spezzato il cuore e mi ha trattato come una stupida. Lo odio per questo!
Sono scappata da casa sua in lacrime e mi sono fermata a piangere sui gradini che portano alla vigna di famiglia. Piangevo da parecchio quando ho sentito una mano accarezzarmi i capelli. Ho alzato gli occhi e indovina chi ho trovato? La vecchina che mi ha regalato il fermaglio. Mi ha chiesto il perchè delle mie lacrime e io le ho raccontato tutta la storia. La signora è stata comprensiva e mi ha abbracciato. Poi mi ha sollevato il viso e mi ha detto di non non piangere più perchè sono troppo bella per deformare il mio viso con la sofferenza. Mi ha anche fatto una proposta, mi ha detto che se voglio posso farla pagare a Daiki per come mi ha trattata. Lei sa come fare! Mi ha dato appuntamento domani alle cinque. Mi ha detto che mi aiuterà a prendermi la mia vendetta.

Si merita una lezione per tutto il male che mi ha fatto. E io ho deciso di incontrare la signora domani e chiederle di fare qualcosa per punirlo. Qualcosa che sicuramente non si dimenticherà.


**


Il silenzio era calato fra i ragazzi seduti nel salone.
- No, aspetta! - intervenne Kiba, riprendendosi per primo – Vuole vendicarsi di lui perchè le ha impedito di molestarlo? - continuò con una nota di ironia.
- Non credo sia solo per quello. Il fatto è che Giulia era troppo sicura di sé stessa. Insomma...dava per scontato il loro fidanzamento. - replicò Neji di rimando.
- Ma...siamo sicuri che avesse tredici anni? Cazzo, non ci ha pensato due volte a infilargli una mano nelle mutande.- puntualizzò Naruto leggermente shoccato.
- Effettivamente! É anche vero che a quell'età si è curiosi. Voglio dire, il corpo subisce dei cambiamenti e gli ormoni danno i numeri. - disse Rock Lee grattandosi la testa.
- Pronto? É finita la lezione sulla pubertà e l'educazione sessuale? Si? Ora, possiamo concentrarci sui nostri coinquilini morti?! - chiese Sasuke con sarcasmo.
- Credo che Neji abbia ragione! Era così sicura che Daiki ricambiasse i suoi sentimenti che non si è posta nessun problema. Quindi, quando è stata rifiutata il suo orgoglio e i suoi sentimenti sono stati feriti. - disse Sakura, ignorando i due che avevano preso a battibeccare.
- Insomma...a Daiki hanno strappato il cuore solo per questo?! - chiese Ino stupefatta.
- Si, temo di si!- rispose Shikamaru che aveva abbandonato la sua aura annoiata per concentrarsi sulla storia. - C'è qualcos'altro che non mi torna. Scommetto che quel fermaglio serve a qualcosa. M'inquieta.- .

Tutti tacquero. Quando Shikamaru diceva qualcosa del genere, aveva sempre ragione. Avevano quasi paura di scoprire cosa sarebbe successo dopo.


    - Continuo a leggere? - chiese la bruna esitante.
    - Si, continuiamo a leggere. Non è ancora così tardi.- rispose Sasuke, gettando un'occhiata all'orologio.


Avevano bisogno di sapere. Dovevano sapere cosa era successo dopo. E dovevano venirne a conoscenza dalla bocca di Giulia.












    *Angolo di Natsumi213

Ciao! ^_^
Scusate il mio immenso ritardo ma ho avuto parecchio da fare con l'iscrizione all'università. ^^'
Ed ecco a voi il sesto capitolo!
Giulia si è sentita rifiutata, umiliata e ferita dal comportamento di Daiki e quindi ora ha il dente avvelenato con il poveretto ,che sentendosi praticamente assalito, ha respinto Giulia. Ovviamente il povero malcapitato non ricambia i suoi sentimenti e quindi non voleva nessun contatto fisico con lei.
Insomma, voi che cosa avreste fatto se foste stati in lui? XD Io non la prenderei tanto bene se qualcuno che non mi piace mi saltasse praticamente addosso.
Il linguaggio usato per scrivere le pagine del diario di Giulia è voluto. Ho pensato che quando la ragazzina scriveva i suoi segreti e le sue giornate, utilizzasse un linguaggio un po' più semplice e confidenziale. Come quando parla della scena che ha visto nel bosco. Traspare il suo imbarazzo nel raccontare la scena. XD
E Shikamaru avrà ragione per quanto riguarda il fermaglio? :)
Chi lo sa, lo sapremo prossimamente! :D
Ora passiamo ai ringraziamenti. ^^
Prima di tutto, coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: ery98sole, Vavi_14, nityss, _ NaruHina _ , Minato_Kiroi_Senko, kiel_violet e Ilariette! <3 Grazie infinite! <3
Ora coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: anika23, arcx, bice_97, Dark_moon Uchiha,Di4ever, egoica, ergo, ery98sole, FeverSkating, gabrychan, giulietta_crazy, I am not a babbeo, IcciIcci98,Ilariette, Iris1996, IseNara,Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, Nalista, naruhinafra, Okimu, pinguini, sakura92, sashinaru, shiva85, sonnensystem, titticullen4ever, Vavi_14. Grazie tante!! <3
Poi, coloro che hanno inserito la storia fra le preferite:
HiNaRu 97, love_anime, m4dd499, nityss, OnlyPapito, Sophie1995, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ kiara89_, _ NaruHina_ . Grazie mille! <3
E ringrazio
Narutina_Mary per averla inserita fra le ricordate! <3
Grazie mille a tutti voi! Davvero! Non ho mai avuto così tanto seguito. Vi ringrazio dal più profondo del mio cuore! <3
Spero che apprezzerete anche questo capitolo! :)
A Presto! ^^
Kiss! :*

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Capitolo 8
*** 7. Giulia's diary II ***


7.Giulia's diary II

Il sole era alto nel cielo quando Tenten alle tre del pomeriggio aveva ripreso in mano il diario di Giulia per continuare a leggerne il contenuto, nonostante le proteste di Rock Lee che aveva suggerito di squagliarsela prima che potesse accadere l' “irreparabile” e non badare più a fantasmi, mostri e robe simili. Inoltre aveva minacciato di prendere Hinata e andare a dormire sotto il primo ponte che avesse trovato se quello stronzo di un quadro non avrebbe smesso di scricchiolare di notte.


    - Porca la miseria Lee!! Vuoi smetterla di lagnarti e lasciare che Tenten continui a leggere? - chiese Neji visibilmente irritato.

    - Parli così perchè non ci dormi tu su quel piano! - protestò il moro agitando le mani.


Tenten si schiarì la voce con due colpi di tosse, coprendo ogni altra lamentela. Voltò la pagina del diario e riprese la lettura.




**


18 Giugno 1983



Caro diario,

Ti scrivo con largo ritardo perchè in questi giorni non sono stata bene. Mi sento parecchio debole come se le forze mi stessero abbandonando. Ho cominciato a sentirmi male da quel giorno in cui incontrai la vecchina. In quel frangente mi ha rivelato che il suo vero nome è Hildegard. Ricordi che ti avevo parlato dell'appuntamento che mi aveva dato Hildegard? Ebbene ci sono andata. Ci siamo incontrate davanti al vigneto e poi lei ha deciso di portarmi a casa sua. Non immaginerai mai dove abita! La sua casa si trova in una torre altissima, situata in una delle terre di mio padre. Mi ha detto che il mio papà le ha permesso di dimorare lì. Comunque la torre è circondata da una folte vegetazione tanto che è quasi possibile riconoscerla. Mi ha fatto entrare e abbiamo salito la prima rampa che porta nel salotto. Qui mi ha offerto tè e biscotti e mi ha parlato della sua idea di vendicarsi di Daiki. Mi aveva proposto di fargli bere un filtro d'amore, farlo innamorare di me e poi tradirlo con un altro così da spezzargli il cuore ma Hildegard mi ha messo anche in guardia. Mi ha detto che se io poi non avessi avuto il coraggio di tradirlo, l'effetto del filtro sarebbe finito e lui mi avrebbe nuovamente ferita. Non è tutto, perchè non avrebbe mai accettato di bere qualcosa offertagli da me dopo quello che era accaduto. Poi mi ha rivelato che non era una punizione sufficiente ad ogni modo. Allora abbiamo pensato a qualcosa di più efficace. A dire il vero l'idea l'ho suggerita io. Stavo ragionando ad alta voce e ho espresso un mio pensiero, ho detto che non aveva cuore, che quel pezzo di ghiaccio che ha a sinistra bisognava strapparglielo da dentro al petto. Allora Hildegard mi ha detto che Daiki non ha un cuore per farmi così del male e che se volevo potevamo strapparglielo davvero. All'inizio non ero tanto convinta, ero titubante ma poi la vecchina mi ha detto che non l'avremo ucciso ma che al posto del cuore gli avremo messo una pietra. Mi ha confessato di essere una maga e di essere in grado di fare ciò. A detta sua Daiki patirà sofferenze atroci senza il suo cuore perchè la pietra a ogni battito gli strapperà via un respiro. Credo che questa sia una punizione esemplare. Prima di andare via mi ha regalato degli orecchini, mi ha detto che lei non li indossa più perchè sono troppo giovanili. Sono belli ed eleganti. Hanno una pietra nera al centro.

Prima di tornare a casa ho notato una cosa un po' strana a dire il vero. Le scale che portano all'ultimo piano sono scure...mi mettono i brividi. Tra l'altro mi è sembrato di udire dei rumori provenire da lì ma sarà stata sicuramente la mia immaginazione.



**


    - Immaginazione un cazzo!! - esclamò Naruto a gran voce – Avanti! Deve avere qualche problema! Al posto suo me la sarei svignata di corsa!! Altro che filtri, cuori, pietre e un paio di perle! - .

    - Ma certo! Una vecchina con tutti i capelli bianchi magari, ti invita a casa sua e invece di abitare in una casetta fatta di paglia e legna con un gatto come scaldino, abita in una torre alta settantacinque metri ricoperta di vegetazione tanto che è impossibile riconoscerla da lontano, e tu la segui dentro casa. Certo mi sembra ovvio! - ribattè Kiba – Come minimo io avrei sospettato che fosse una povera vecchia pazza che un tempo era una pluriomicida magari. - .

    - Cavolo gente! Le ha praticamente chiesto di essere complice di un omicidio!! Alla faccia della vecchia! - continuò Naruto allibito.

    - No...ma poi dico io. State bevendo del tè insieme, che io personalmente non avrei bevuto perchè vista la verza cresciuta intorno alla torre, in quel tè ci sarebbero potuti essere anche ragni morti. Passa praticamente dal proporti di fargli bere un filtro d'amore a strappargli il cuore e mettergliene in seguito uno di pietra. Come minimo io le avrei dato una badilata in testa e avrei gettato il cadavere dalla finestra del salotto. - sbottò Sasuke senza mai abbandonare il suo cinismo.

    - Alla fine non è che stata proprio Giulia a chiederle di strappare il cuore a Daiki.- disse Ino, interrompendo quelle scenette fuori luogo.

    - Oh, si poverina! Ha solo acconsentito a fare mettere un cuore di pietra a quel povero disgraziato e a farlo soffrire per il resto dei suoi giorni! - replicò Kiba sarcastico.

    - Quanto sei scemo! Non la stavo difendendo...stavo solo puntualizzando una cosa! - ribattè la bionda inacidita.

    - Chi se ne frega! É come se l'avesse fatto! L'ha ucciso indirettamente!- riprese il bruno in risposta.

    - Ragazzi credo che sia lei!- esclamò Hinata ad un tratto.

    Tutti si ammutolirono e si voltarono verso la voce sottile della corvina.

    - Intendo la vecchia. É lei...quella rappresentata nel quadro. Persino la torre è la stessa che ha popolato da sempre i miei incubi.- continuò Hinata alzando leggermente la voce.


La ragazza dagli occhi perlacei aveva raccontato dei suoi sogni a tutti la sera precedente. Gli altri l'avevano rassicurate nonostante cercassero di celare la loro preoccupazione.

    - Sono d'accordo con Hinata! La vecchia sembra proprio lei! - disse Sakura con tono serio.

    - C'è una cosa che possiamo fare una volta finito di leggere il diario. Possiamo andare alla biblioteca del villaggio e cercare informazioni sulla vecchia. Padre Chikafusa ci ha detto che è una sottospecie di demone o qualcosa del genere. Farà sicuramente parte del bagaglio delle leggende popolari di questo luogo. - disse Shikamaru serio.

    - Questa maledetta vecchia m'innervosisce. Non mi va che dormi da sola in quella stanza!- esclamò Naruto rivolgendo il suo sguardo verso l'amica.

    - C-come? - sussurrò Hinata abbassando immediatamente lo sguardo.

    - Intendo... non mi sento sicuro a lasciarti da sola in quella stanza con il dipinto della vecchia di fronte alla tua porta e con questi incubi ricorrenti.- spiegò meglio il biondo grattandosi la testa imbarazzato.

    - N-non preoccuparti Naruto-kun. C'è anche Rock Lee sul mio stesso piano...per qualsiasi cosa posso chiedere anche lui.- mormorò Hinata con un filo di voce e agitando le mani davanti al viso.

    - Come vuoi. Però se ti va...bé...io sono qui insomma!- replicò l'Uzumaki con un'alzata di spalle e un grande sorriso.

    - Sbrighiamoci a leggere il diario! Non sto più nella pelle dall'ansia!- intervenne Ino mordendosi il labbro inferiore dal nervosismo.


Tenten riprese a leggere ancora una volta.



**


21 Giugno 1983



Caro Diario,

Non sono ancora guarita, anzi mi sento ancora più debole se possibile. Il medico è venuto a visitarmi e ha detto che ho bisogno solo di riposo ma lo sono da diversi giorni ma non è cambiato nulla. Nel frattempo ho delle nuove notizie. L'altra notte è venuta a trovarmi Hildegard. Viene di notte perchè dice che non ha tempo il giorno. Per entrare nella mia stanza utilizza il fermaglio che mi ha regalato. Esce fuori dalla pietra posizionata sopra il fermaglio. Si teletrasporta da lì e viene a parlarmi ogni notte. Ho notato una cosa bizzarra...sembra che ogni giorno che passa diventi più giovane. Ha meno rughe del solito. I suoi capelli sono grigi non bianchi, le sue labbra più piene e meno grinzose. É meno curva e le sue mani sono più lisce. Mi ha detto che fra non molto potremo attuare il nostro piano...le serve un po' di tempo per levigare la pietra da mettere al posto del cuore. Presto avrò la mia vendetta!


**


23 Giugno 1983


Caro Diario,

Sto sempre peggio. Non riesco a muovermi dal letto. Non ho neanche la forza di mangiare. La mia mamma m'imbocca preoccupata e anche il mio papà lo è. Il medico viene ogni giorno a visitarmi ma non mi ha ancora segnato nessuna medicina. La mamma ha chiamato il prete perchè dice che può essere la mia anima a essere malata. Comunque Hildegard è venuta a trovarmi anche ieri sera e non era la mia impressione...è diventata proprio più giovane. Questa cosa m'inquieta ma non ho nemmeno la forza di chiedermi come sia possibile. Sono davvero tanto tanto stanca.


**


25 Giugno 1983


Caro Diario,

Mi sembra di morire. Hildegard mi ha detto che non devo preoccuparmi perchè mi riprenderò sicuramente. É diventata davvero bellissima. Ora è alta, ha i capelli neri e lunghi con qualche ciocca rossa. É magrissima e i suoi occhi sono dei pozzi neri e profondi. Ha le dita lunghissime con le quali mi accarezza ogni notte. Volevo chiederle come fosse possibile una cosa del genere ma non ce l'ho fatta. Il sonno mi ha lambita prima.


**


27 Giugno 1983


Caro Diario,

Comincio a nutrire degli orribili sospetti sui metodi attraverso i quali Hildegard ha ottenuto la giovinezza. Ho cominciato a pensarci quando mia mamma oggi ha tentato di togliermi gli orecchini che mi ha regalato lei. Appena ha cercato di sfilarmi la farfalla che fa da fermo all'orecchino si è punta con l'asta. Le è uscito molto sangue e alla fine ha rinunciato a togliermeli. Comincio a pensare che questo regalo serviva più a lei che a me. Ho come l'impressione che mi abbia succhiato via l'energia. Ho paura adesso, tanta paura.


**

30 Giugno 1983


Caro Diario,

Oggi sto bene. Sto benissimo rispetto agli altri giorni. Sembra proprio che mi stia riprendendo. La mia mamma e il mio papà sono leggermente più sollevati. Ieri sera è tornata Hildegard da me e mi ha chiesto di andarla a trovare nella sua torre. Ha detto che dovevamo attuare il nostro piano entro qualche giorno. Devo confessarti che ho avuto un po' paura ieri sera appena l'ho vista. Poi stamattina mi sono sfilata gli orecchini senza difficoltà e allora ho pensato che magari è stata solo una mia fantasia oppure Hildegard si è accorta di farmi male e ha smesso. Fatto sta che ora posso alzarmi di nuovo dal letto e mangiare da sola. Posso portare a termine la mia vendetta ora!

Tra qualche giorno incontrerò Hildegard e ti farò sapere tutto!

A presto!


**


    - Questa è l'ultima cosa che ha scritto. Non c'è altro. - concluse Tenten nel silenzio generale.

La castana aveva letto senza fermarsi un attimo. Nessuno aveva osato interromperla neanche per fare qualche affermazione o considerazione sarcastica. Sembrava che tutti avessero perso la lingua.


    - Quindi attraverso gli orecchini le ha succhiato via l'energia in pratica. Credo che sarebbe morta se a questa Hildegard non servisse ad altro. Giulia le serviva ancora viva. - sentenziò Shikamaru.

    - Credete che se non ha scritto più nulla è perchè l'ha uccisa? - chiese Rock Lee.

    - Non c'è altra spiegazione. E poi ricordate che Hirotaka-san aveva detto che la ragazzina era scomparsa e che poi l'avevano trovata morta?! - replicò Sakura preoccupata.

    - Bene. Quindi ora sta a noi scoprire cos'è successo dopo. - mormorò Neji lanciando sguardi eloquenti al diario poggiato sul tavolo.

    - E come? Cosa possiamo fare ora? - chiese Kiba balzando in piedi – Non sappiamo da dove iniziare .- .

    - Una cosa ci sarebbe da fare.- mormorò Sakura – Questa Hildegard ha ucciso Daiki, no? Daiki vuole essere trovato...dobbiamo trovare il suo corpo. - continuò la rosa come se avesse quasi paura che qualcuno potesse udire le sue parole.

    - Io e Sakura siamo sicuri che il corpo di Daiki è seppellito nei dintorni...magari proprio in questa casa. - disse Sasuke lapidario.


Naruto ebbe un brivido nell'immaginare il cadavere di Daiki spuntare fuori da una zolletta smossa di terreno o magari da un armadio a doppiofondo che si apre di colpo alle tre di notte. Magari proprio nella sua stanza. Cosa certa è che se ne sarebbe andato al Creatore in quel modo. Un po' come nel monopoly...dritto, senza passare dal via e ritirare 200 dollari. Sarebbe giunto di fronte ai cancelli di San Pietro prima ancora di avere il tempo di urlare o magari sarebbe rimasto sulla terra da anima errante. Di certo non sarebbe stato così stronzo, lui.

Fu riportato alla realtà dalle voci degli altri che discutevano ancora sul cadavere di Daiki.


    - Se ci ha chiesto di trovarlo è perchè ha bisogno di aiuto. Sento che trovarlo aiuterà anche noi. Potremo scoprire qualcosa in più sull'intera vicenda. - concluse Sakura alzandosi in piedi e riordinando i cuscini sui divani su cui erano stati seduti fino a poco tempo prima.


Decisero di andare a letto. Rock Lee aveva insistito per salire al piano di sopra insieme ad Hinata così da attraversare il corridoio insieme. Quando giunsero all'ultimo piano, il loro piano, Lee accese la luce allungando una mano verso il muro. Il lampadario illuminava l'intero corridoio, sembrava che tutto fosse al proprio posto. I due si avviarono verso le loro stanze e quando vi giunsero notarono una cosa piuttosto strana o meglio, strana in un contesto del genere. Strana se si ha appena finito di parlare di un essere malvagio che succhia via energia e strappa cuori dal petto e la faccia di questo stesso essere malvagio ti sta fissando con i suoi occhi scuri fatti di pennellate cupe. Il telo bianco con cui Lee aveva coperto il dipinto era scivolato via, a terra. I ragazzi ovviamente non credettero che quella fosse una coincidenza. Non c'erano finestre su quel piano e di conseguenza nessuna folata di vento avrebbe potuto gettare giù il telo. Si guardarono in faccia più seri che mai e i loro occhi dicevano chiaramente che quella notte non avrebbero dormito bene o non avrebbero dormito affatto.




*Angolo di Natsumi213 *
Salve a tutti! ^^
Chiedo scusa per il ritardo! Solo ora ho avuto un po' di tempo per aggiornare.
Finalmente i ragazzi hanno finito di leggere il diario di Giula ma ora tocca a loro capire che cosa è accaduto dopo. Sakura quando parla di ritrovare il corpo di Daiki si riferisce a quando in bagno le è apparso il fantasma del ragazzino e ha scritto sul vetro,grazie alla condensa creatasi, la parola “trovami” . Un altra cosa importante da fare è, come ha detto Shikamaru, trovare informazioni su Hildegard nella biblioteca del villaggio.
Immagino che questi due capitoli siano un po' più pesanti o noiosi da leggere visto che si tratta solo o quasi di narrazione. Spero che apprezziate lo stesso il capitolo. ^^ I prossimi saranno un po' più movimentati! ^^
Come sempre, ora passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: Kyuubi10, ery98sole, Sophie1995, _ NaruHina _ , Vavi_14, alina02. Grazie! <3
Ora ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: AceHearts, anika23,arcx, bice_97, Dark_moon Uchiha,Di4ever, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole, FeverSkating, frisifra, gabrychan, giulietta_crazy, I am not a babbeo, IcciIcci98,Ilariette, Iris1996, IseNara,Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, Morgan92, Nalista, naruhinafra, Okimu, pinguini, sakura92, sashinaru, shiva85, sonnensystem, stellina4869, thegirlonfire_ ,titticullen4ever, Vavi_14. Grazie! <3
Ringrazio ovviamente anche coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: Ernesto507, HiNaRu 97, lisetta95, love_anime, m4dd499, nityss, OnlyPapito, Sophie1995, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ kiara89_, _ NaruHina_ . Grazie! <3
Ringrazio
Narutina_Mary per avere inserito la storia fra le ricordate. <3
Spero di non avere saltato nessuno! ^^
Grazie mille a tutti, davvero! Siete tantissimi e io ve ne sono grata! Grazie, grazie, grazie! <3 * s'inchina 8548548 volte*
Gomawo!
A presto!
Kiss! :*



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Capitolo 9
*** 8. Tra scaffali e nomi criptati ***


Prima di iniziare, ci tenevo a scusarmi. So che faccio schifo. Sono in un ritardo disarmante ma ho avuto da fare con il test di valutazione all'università e solo ora sono riuscita ad aggiornare. Scusate! * s'inchina 48542 volte e si prostra ai piedi di ogni singolo lettore*




8. Tra scaffali e nomi criptati





L'indomani tutti i ragazzi erano in piedi dalle sette. Persino Naruto che aveva sempre amato il letto, a momenti più dei suoi genitori, non fece così tanta fatica a gettarsi dalle coperte e a saltare immediatamente al piano di sotto. Tutti in quella casa, avevano aspettato che il sole sorgesse con ansia. C'erano diverse cose da decidere e da fare. Quando anche gli ultimi arrivati scesero in cucina, Sakura davanti a un bicchiere di succo disse: - Bene! Dobbiamo decidere cosa fare. Abbiamo due possibilità. Cercare il corpo di Daiki o cercare informazioni sulla vecchia. Quale facciamo per prima? - .
-Sono entrambe importanti. Non saprei scegliere...dovremo fare tutte e due. - rispose Ino mordendosi un labbro.
- Io sto morendo dall'ansia. Non ce la faccio a rimandare una delle due.- ribattè Naruto alzando lo sguardo sulle ragazze.
- Se è così allora dividiamoci. - disse tranquillamente Kiba.
- Dividiamoci? E se succede qualcosa a uno di noi? - replicò Ino indignata e fulminando l'Inuzuka con un'occhiataccia per quanto aveva appena detto.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e sbuffò seccato. - Ino, non ci succederà niente. Non dovremo andare ognuno per i fatti propri. Saremo divisi in gruppi. - .
- Kiba non ha tutti i torti. Così prenderemo due piccioni con una fava.- intervenne Shikamaru mentre sorseggiava il suo caffè – E poi sembra proprio che Hinata non abbia intenzione di aspettare ancora. - .
La corvina sentendosi chiamata in causa arrossì leggermente ma annuì con decisione alle parole dell'amico.
Alla fine Ino si era convinta e avevano deciso di dividersi in due gruppi da cinque. Sakura, Sasuke, Naruto, Tenten e Shikamaru sarebbero andati alla ricerca del cadavere di Daiki. Mentre Hinata, Ino, Kiba (non senza lamentele), Rock Lee e Neji sarebbero andati alla ricerca di informazioni sulla vecchia.



**


Il gruppo di Hinata aveva deciso che come primo passo sarebbero scesi in paese, per dare un'occhiata alla biblioteca. Se davvero la vecchia apparteneva al repertorio delle leggende popolari di quel luogo, la piccola biblioteca del paese avrebbe potuto parlarne in più di qualche libro. Kiba aveva protestato per essere stato inserito nel gruppo di ricerca delle informazioni, avrebbe preferito esplorare la casa e i dintorni che passare ore in un posto pieno di libri con quattro dita di polvere sopra. Le sue rimostranze erano state zittite acidamente da Ino che gli aveva spiegato, con la carineria di una zitella frustrata sessualmente, che i gruppi dovevano per forza essere da cinque essendo loro dieci e che non poteva sostituirsi con Shikamaru perchè il suo fidanzato sarebbe stato utile alle ricerche del cadavere a differenza sua. Insomma, gli aveva dato del rincoglionito. Fatto sta che si era arreso e ora si trovava fra enormi scaffali impolverati e vecchi a cercare libri sui miti e le leggende del paese.
- Ragazzi, trovato niente? - chiese la bionda ad un tratto.
- No, Ino. Non ho ancora aperto un libro...cosa vuoi che abbia trovato?!- sbottò il bruno. Accentando la prima lettera del nome della ragazza per dare più enfasi al suo tono acido.
- Allora faresti meglio a darti una mossa. - replicò Ino lanciando con i suoi occhi di ghiaccio l'ennesima occhiata di sbieco.
- Ragazzi, non litigate perfavore. Cerchiamo di collaborare. - mormorò Hinata che aveva spostato l'attenzione sui suoi amici.

Kiba le sorrise rassicurante. Prima di dividersi Naruto gli aveva espressamente chiesto di gettare un occhio ad Hinata. Di prestarle attenzione in modo diverso, il biondo era preoccupato per la ragazza e per i suoi incubi ricorrenti e lo aveva pregato di badare alla corvina. Kiba gli aveva garantito che ad Hinata non sarebbe successo niente. L'avrebbe protetta a tutti i costi. Voleva bene ad Hinata, molto bene. E ne voleva altrettanto a Naruto. Non avrebbe infranto la promessa fattagli. Ad Hinata non sarebbe stato torto un capello.


- Ragazzi, venite qui! Forse ho trovato qualcosa.- disse Neji richiamando l'attenzione di tutti.
Tutti e cinque accorsero, il bruno era fermo su un vecchia pagina ingiallita di un tomo secolare.
In alto a sinistra, sulla pagina sottile come carta velina, c'era scritto “Mostri, creature, demoni e affini della memoria e del repertorio folkloristico della regione” .
A lettere maiuscole, al centro della pagina, troneggiava la scritta “HILDEGARD, IL DEMONE DELLA TORRE”.
Sotto seguiva una descrizione accurata di non molte righe.


Il “demone della torre bianca” o il “ demone divoratore di bambini”, chiamato comunemente con il nome di Hildegard, fa parte del repertorio delle leggende popolari della regione. Gli antichi si tramandavano di generazione in generazione la leggenda di questa donna e di come trucidò i suoi bambini. Hildegard era una donna bellissima, tanto bella da suscitare l'invidia delle popolane sue vicine. Quando giunse in età da marito ebbe molti pretendenti ma alla fine scelse colui che più era in grado di donarle una vita agiata. Hildegard non amava nessuno se non sé stessa. Si prendeva cura del suo aspetto costantemente e non faceva altro. Presto apprese che nel suo grembo crescevano due piccole creature. Dopo che ebbe dato alla luce i due bambini, restò a letto per diversi giorni. Più gli anni passavano e più la sua bellezza svaniva. Suo marito era fuori tutto il giorno per il suo lavoro che non sembrava andare neanche troppo bene e quindi a causa delle difficoltà economiche non poteva permettersi di affiancarle una balia. I bambini la stancavano ogni minuto di più, non era in grado di badare a loro e nella sua mente si era creata l'ipotesi che quelle piccole creature le succhiassero via tutte le sue energie e la sua bellezza. Mentre i bambini erano così rosei e pieni di vita, Hildegard era sempre emaciata e la sua pelle macchiata da uno strano grigiore. Nelle profondità del suo cuore cominciarono a fomentare pensieri malvagi e crudeli. Accusava quelle povere creature di tutte le sue disgrazie. Divenne così esasperata da invocare l'aiuto del demonio una sera, attraverso riti oscuri, e a stringere un patto con lui. In cambio dell' eterna bellezza gli offrì la sua anima e quella dei suoi figli per sigillare il patto. C'era solo una piccola clausola, per restare giovane e bella per sempre doveva continuare a sfamarsi delle carni di bambini e ragazzini. Così sgozzò i suoi bambini e mangiò la loro carne.

Dopo aver ucciso i figli, Hildegard scappò dalla sua casa e si rifugiò in una torre alta dove continuò a mietere vittime. Per molti anni non si ebbero più notizie della donna e fu allora che la sua storia e la sua figura entrarono a far parte dei miti e delle leggende di queste terre. Tuttavia c'è ancora chi giura di aver sentito con le proprie orecchie le urla terrorizzate dei bambini passando nelle vicinanze della torre o ancora, chi dice di aver visto una bella donna adescare dei giovani fanciulli problematici con i suoi sottili inganni e le sue labbra rosse e piene.

**


    - Questa donna era malata. - sussurrò con un filo di voce Ino.
    Hinata, con il cuore a mille, voltò la pagina e la figura raffigurata diede conferma ai loro pensieri. La pagina ritraeva il volto di una vecchia dai capelli bianchi e gli occhi malvagi. Un viso dai tratti troppo familiari per non essere riconosciuto. Lo stesso volto che Hinata e Rock Lee erano costretti a vedere ogni sera e ogni mattina, quella stessa orribile faccia impregnata di cattiveria che avevano coperto con un telo bianco. Era lei senz'ombra di dubbio. Era il suo vero aspetto quello.
    - Leggenda un cazzo! - esclamò Kiba – Questa stronza è ancora qui tra noi, mi ci gioco tutto .- .


La ragazza dagli occhi perlacei non aveva aperto bocca invece. In un attimo tutto le era tornato alla mente. Come una forte mazza ferrata che ti colpisce proprio alla bocca dello stomaco e non ti lascia respirare, così l'impatto dei suoi ricordi,che credeva perduti, l'avevano afferrata con violenza. Era come se qualcuno le avesse versato una tinozza d'acqua sui capelli lasciando scivolare con le gocce anche i suoi ricordi.


Era tutto così ovvio. I bambini problematici erano così facili da avvicinare ed ingannare e lei,un tempo, sarebbe potuta essere una questi.


Ora Hinata ricordava tutto.


**


- Siamo sicuri di poterlo trovare qui?! É tutto il giorno che lo cerchiamo ma non troviamo niente di niente. - sbuffò Naruto accasciandosi sulla poltrona dell'ennesima stanza che lui, Sakura e Sasuke avevano perlustrato.
- Lo so!- mormorò Sakura frustrata – Potrebbe essere ovunque.- si sedette sul bracciolo della stessa poltrona e si afflosciò stanca.
- Avete finito di frignare? Ci mancano ancora due stanze su questo piano. - disse Sasuke cinico come al solito.
Sakura lasciò vagare i suoi occhi verdi per la stanza fin quando non si soffermò su un armadio vecchio.
- E se l'armadio avesse un doppio fondo? - chiese la rosa balzando in piedi.
- Che aspetti?! Diamo un'occhiata!- replicò il moro aprendo un'anta del mobile, anche Naruto si avvicinò agli amici. Ispeziorano attentamente il legno che faceva da fondo nell'armadio ed effettivamente Sakura aveva ragione: c'era qualcosa dietro quel mobile. Eccitati, Naruto e Sasuke tolsero il fondo di legno rivelando quello che sembrava proprio un passaggio segreto.
- Dai, seguiamolo! Non ci ricapiterà più una cosa simile.- disse il biondo avventurandosi nell'apertura. Sasuke lo seguì a ruota e Sakura s'infilò subito dopo il moro, afferrandogli la mano.

Naruto notò che l'amico non la ritrasse infastidito ma anzi la strinse senza obbiettare. Sorrise fra sé e sé, sembrava proprio che all' Uchiha piacesse. Si fecero luce con una torcia comprata in paese e cominciarono a scendere delle scale. Ora che la luce della stanza da cui erano entrati era scomparsa del tutto, Naruto avrebbe voluto stringere anche lui la mano di Sasuke ma se ci avesse provato si sarebbe preso un calcio nelle natiche con molta probabilità.
Sembrava di essere tornati bambini. Ricordavano perfettamente quando ad Halloween si nascondevano nei luoghi più scuri come le scale o la soffitta di casa di Sasuke per far spaventare qualcuno oppure fingere di trovarsi in una casa infestata. Ora che c'erano davvero in una casa infestata, a distanza di anni avevano constato che non era poi così divertente.
Giunsero alla fine di quel passaggio segreto e si trovarono di fronte ad una porta. Naruto l'aprì con determinazione e in un attimo la luce del lampadario di vetro del salone lo colpì in pieno volto. Erano sbucati nel salone con l'orologio a pendolo, a pianterreno.
- Ma vaffanculo! - sbottò Naruto sbattendo la torcia sul divano seccato – Tutta questa strada per niente! Eravamo arrivati al secondo piano e ora dobbiamo rifare tutto daccapo. - .

In quel momento rientrarono dalla porta principale Shikamaru e Tenten. Erano andati a perlustrare nelle terre e nelle tenute circostanti alla villa. Si erano divisi per guadagnare tempo.
- Niente di niente! Abbiamo cercato nelle terre, nella vigna e nella tenuta con l'arco di fiori ma niente. Mi fanno male le mani a furia di scavare! - disse Shikamaru.
- Abbiamo trovato solo terra, terra e terra! Solo questo! Abbiamo smosso tutte le zolle! - esclamò Tenten esausta.
– Voi invece, trovato niente? - chiese il bruno.
- No, solo un passaggio segreto che ci ha riportati al punto di partenza. - rispose la rosa prendendo posto affianco all'amica.


Verso le otto di sera, Shikamaru ricevette un messaggio da Ino che gli diceva che lei e gli altri quattro sarebbero rimasti a cena da Padre Chikafusa e sarebbero rientrati subito dopo, accompagnati in macchina dal parrocco e che non si sarebbero dovuti preoccupare.
I cinque, rimasti soli nella grande casa, decisero di preparare qualcosa di veloce. Shikamaru uscì sul balcone per prendere un po' d'aria. La vista da quel punto era mozzafiato. Non si affacciava sulla vigna e sull'immenso appezzamento di terra dei Larma ma su un verde prato e su una linea di pioppi che delimitavano l'area. Più in là notò un sempreverde, curato per bene. Solo soletto poco distante da una fontana. Si rese conto che effettivamente da quella parte della villa non c'erano stati spesso. Villa Giulia nel complesso era bellissima ed era proprio un peccato che fosse abitata da coinquilini invisibili e ricordi atroci.


Rientrò dentro e si sedette al tavolo della cucina insieme agli altri quattro. Iniziarono a consumare il loro pasto in silenzio fin quando Naruto non disse: - Certo che nelle terre in cui avete cercato non c'era un po' di verde neanche a pagarlo. Tutte zolle di terreno marroni, tra l'altro non curate più da tempo ormai. - .
- Non dirlo a noi! Sono stanchissima e comincio a perdere le speranze per quanto riguarda il ritrovamento dei resti di Daiki. - replicò la castana con una smorfia rassegnata.
- Ti capisco...Daiki vuole essere trovato ma non ci ha dato nemmeno un indizio! - sbottò Sakura giocando con la sua foglia d'insalata.


Shikamaru continuò a masticare il suo pezzo di carne prestando poca attenzione a quelle lamentele ma subito dopo ringraziò il Signore di averle udite. Alzò i suoi occhi piccoli e cangianti verso i ragazzi. Il suo cervello aveva collegato tutto in un secondo.

Indizio. Daiki. Albero.

    - Oh, invece un indizio ce l'ha dato eccome! - esclamo il bruno ribaltando quasi il suo piatto dall'agitazione.
    Tutti lo guardarono come se fosse uscito di testa.

- Non capite? É evidente! Daiki è seppellito sotto il sempreverde che si trova accanto alla fontana, dall'altra parte della villa! - disse tutto d'un fiato, quasi dimenticandosi di respirare.
- C-Come? - chiese il biondo perplesso.
- Come cavolo l'hai capito? - chiese Tenten stupefatta.
- Come ci sono arrivato? Ora vi spiego. Naruto prima ha detto che non c'erano alberi nelle tenute in cui abbiamo controllato ma solo terra. Quando mi sono affacciato al balcone prima di cena ho visto quel sempreverde accanto alla fontana, l'unico della tenuta. Durante la cena Sakura si è lamentata dicendo che Daiki, nonostante vuole che il suo corpo venga ritrovato non ci ha dato alcun indizio. Invece è sbagliato. Perchè l'indizio è nel nome stesso. - rispose l'amico con un sorriso sghembo.
- Nel nome stesso? Che vuol dire? - chiese Naruto accigliato.
- Sono io che vi chiedo una cosa ora: cosa significa il nome “Daiki?” - ribattè Shikamaru.
- Daiki? Significa... “ grande albero”. - sussurrò Sakura abbassando lo sguardo in un momento di riflessione.
- Shikamaru...tu sei un fottuto genio! - esclamò Naruto con un sorriso a trentadue denti. L'amico ricambiò di rimando.

    Non passò molto tempo che anche gli altri cinque rientrarono.
    - Sappiamo dove sono nascosti i resti di Daiki. - disse Shikamaru raggiante andando loro incontro.
    - E noi abbiamo trovato le informazioni sulla vecchia e Hinata ha qualcosa da dire a tutti. - replicò Kiba.


Tutti presero posto intorno al tavolo, avevano molto da raccontarsi.





* Angolo di Natsumi213 *

Salve a tutti! ^_^
Rinnovo le mie scuse per l'estremo ritardo ma non avevo calcolato che l'università mi portasse via tutto questo tempo. T_T Vi chiedo scusa anche per il ritardo delle risposte alle recensioni, ero davvero convinta di avere già risposto.
Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ci ho messo davvero tanta creatività per scriverlo. Finalmente si conosce la vera identità della vecchia e il nostro Shikamaru si rivela per essere il solito geniaccio e capisce dove sono nascosti i resti di Daiki. ;)
Mi sono divertita a dividere in gruppi da cinque i nostri ragazzi e mi sono divertita a scrivere del passaggio segreto trovato da Naruto, Sasuke e Sakura. XD OT3!! <3 <3
E poi Hinata ha qualcosa da dire.... * zan zan zan zan* * musichetta da colpo di scena*
Ok, lo so che fa schifo ma ci stava. XD
Sembra proprio che le siano raffiorati vecchi ricordi alla mente. Cosa succederà nella prossimo capitolo? Se voleto saperlo restate con noi XD
Adesso basta però. Passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: Ilariette, Gas_ , Kyuubi10, ery98sole, _ NaruHina_ , Vavi_14. Grazie! <3
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: AceHearts,anika23,arcx, bice_97, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole, FeverSkating, frisifra, Gas_, giulietta_crazy,hicks87, I am not a babbeo, IcciIcci98,Ilariette, Iris1996, IseNara,I_MissYou,Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, Okimu, pinguini, sakura92, sashinaru, shiva85, sonnensystem, stellina4869, thegirlonfire_ ,titticullen4ever, Vavi_14. Grazie! <3
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: alina02,
Ernesto507, 
HiNaRu 97, lisetta95, love_anime, m4dd499, nady_shanna, nityss, OnlyPapito, Sophie1995, Sweety95, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ kiara89_, _ NaruHina_ . Grazie! <3 
Ringrazio nady_shanna e Narutina_Mary per avere inserito la storia fra le ricordate. Grazie! <3 
Grazie a tutti! Davvero! <3 Spero vogliate continuare a seguire la mia storia! 
A presto! 
Kiss! :*

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Capitolo 10
*** 9. Visita indesiderata ***


9. Visita indesiderata

Una volta che furono riuniti tutti intorno al tavolo, Hinata prese parola. Fece un respiro profondo e iniziò a parlare.
- Come sapete già, le informazioni fisiche che abbiamo trovato su Hildegard corrispondono al ritratto dell'ultimo piano e alla donna apparsa nelle descrizioni del diario di Giulia. - passò un foglio ripiegato ai ragazzi sul tavolo – Abbiamo ricopiato tutto quello che c'era scritto.- aggiunse con un filo di voce.
Shikamaru aprì il foglio e avevano effettivamente riscritto, anche abbastanza in fretta, ciò che era stampato sui libri.

- A-ad ogni modo. C'è qualcosa che devo raccontarvi. - riprese con più forza la corvina, richiamando l'attenzione di tutti.
- Tranquilla! Spara! Siamo tutti orecchie! - la incitò Naruto con un sorriso.
La ragazza si sentì rincuorata dal sorriso del ragazzo tanto che smise di torturarsi la maglia e si schiarì la voce con decisione.

    - Ecco...quando ero bambina, i miei genitori si sono separati. Per me è stato uno dei periodi più brutti della mia vita. Per un bambino è sempre destabilizzante vivere la separazione dei propri genitori. I miei litigavano spesso, urlavano quasi ogni giorno ormai e io la sera piangevo sempre. Un giorno dopo la scuola accadde una cosa particolare. - si fermò un attimo, giusto il tempo di sistemarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e poi riprese.
    - Tornavo sempre da scuola a piedi e ad un tratto si avvicinò una signora anziana. Mi diceva che avevo gli occhi davvero tristi per essere una bambina così piccola. I miei genitori mi dicevano di non parlare con gli sconosciuti ma la signora aveva una faccia buona. Mi accompagnò a casa e mi regalò una caramella. - .
    Naruto si alzò e prese un bicchiere di vetro, lo poggiò sul tavolo e vi versò dentro dell'acqua. Hinata ringraziò mentalmente il ragazzo. Si sentiva la gola secca per l'ansia e il biondo sembrava averle letto nel pensiero. Ne bevve un sorso.
    - Ogni giorno veniva a prendermi da scuola e mi regalava una caramella. Lentamente si conquistò la mia fiducia, il che non è difficile, la fiducia dei bambini si conquista facilmente. Cominciai ad aprirmi con lei e a raccontarle del fatto che i miei genitori litigavano e che il papà stava andando via di casa. Lei mi ascoltava e mi consolava. Dopo qualche mese iniziai a stare male, tanto che i miei a un certo punto pensarono al peggio. Consultarono tutti gli ospedali della regione e anche fuori ma nessuno sapeva dire nulla sulle mie condizioni. Allora pensarono che i miei mali fossero dovuti a una condizione psicologica. Mi portarono dai migliori psicologi di Tokyo che consigliarono di cambiare vita, casa e anche scuola. Consigliarono ai miei genitori di farmi vivere in un ambiente tranquillo. Allora cambiammo casa, ci trasferimmo altrove, cambiai scuola e conobbi nuovi bambini, tra cui voi. I miei genitori misero da parte le loro divergenze e si presero cura di me. Migliorai visibilmente e nel giro di pochi mesi guarii. Non rividi più la vecchia d'allora. - concluse il suo racconto svuotando il bicchiere che aveva davanti.
    - E poi non ti ha più importunato? - chiese Tenten preoccupata.
    - No, credo perchè non ho più avuto alcun problema. Hildegard abbindola solo i bambini con problemi, di qualsiasi tipo si tratti non importi. Anche io ho avuto dei problemi da bambina e infatti si è avvicinata a me ma una volta che l'amore dei miei genitori e l'affetto dei miei amici mi hanno circondata il dolore è andato via con lei, che non è stata più in grado di farmi male. - rispose con un accenno di sorriso all'amica.
    - Allora perchè continui a sognarla? Non sei più una bambina, cosa vuole da te? - chiese Kiba più a sé stesso che all'amica.
    - Secondo me perchè sei tornata in un luogo in cui in un modo o nell'altro c'è la sua presenza. - disse Sakura in modo obbiettivo.
    Hinata annuì. Sicuramente Sakura aveva ragione ma lei avvertiva che c'era qualcosa di più. E se la vecchia volesse comunque finire quello che aveva iniziato, nonostante non fosse più una bambina?
    Poteva essere plausibile...niente era da escludere.

In quel silenzio travolgente, un brivido attraverso la stanza. Decisero che sarebbe stato meglio ritrovare i resti di Daiki il giorno dopo, alla luce del sole. Non avrebbe avuto senso avventurarsi di notte, al buio pesto,in una villa infestata per riportare alla luce il cadavere di un ragazzino deceduto trent'anni prima.
Trovarono tutti il coraggio di ritirarsi nelle proprie stanze per cercare di riposare dopo una giornata stancante.


**


Rock Lee si era messo il pigiama ed era pronto ad infilarsi nel letto finchè non gli sembrò di vedere un volto al di là del vetro, sul balcone. Si voltò ancora per constatare quello che di sfuggita gli era sembrato di aver visto ma non c'era nulla. Titubante, andò sul balcone ma non c'era nessuno. Si autoconvinse di essersi suggestionato, per quanto fosse possibile in una casa del genere. Aprì la porta della sua stanza e si affacciò nel corridoio la cui luce era rimasta accesa. Quell'orribile quadro era ancora lì,coperto dal telo bianco. Pensò bene di non svegliare Hinata e spaventarla inutilmente quindi ritornò in camera chiudendo la porta.


**


Nel frattempo al piano sottostante Sakura non riusciva a prendere sonno. Si girava e si rigirava nel suo letto ma si sentiva troppo agitata per riuscire a dormire. Si mise a sedere e guardò l'orologio alla parete. Erano le 12:10. Decise di sgusciare fuori dalle lenzuola, quella sera faceva particolarmente caldo, aprì la finestra e si affacciò. Fuori non si muoveva un alito di vento. Perfino le fronde degli alberi erano immobili, sembrava di guardare un quadro. Il tempo era come se si fosse fermato. Sakura avvertì un brivido di freddo in quella nottata così calda. Si strinse nelle spalle e fu allora che lo vide. Qualcosa strisciava via tra i pioppi che delimitavano l'area e si dirigeva dall'altra parte della villa, verso la vigna. La rosa aguzzò la vista incredula. Forse non aveva visto bene, in fondo era buio. Ritornò nella stanza e richiuse le ante della finestra. Guardò il suo letto vuoto, non aveva nessuna intenzione di dormire sola. Sgattaiolò via e si diresse verso la camera di Sasuke. Bussò nervosamente alla porta.

Il bruno dall'altra parte della stanza, ebbe un piccolo sussulto e poi alzò gli occhi al cielo. Di certo non poteva essere un fantasma...quale accidenti di fantasma poteva servirsi delle sue mani per bussare? Scese dal letto e aprì la porta seccato. Sulla soglia stava un essere abbastanza basso, con i capelli rosa e lisci e due grandi perle verde smeraldo che lo guardavano.

    - Sasuke-kun! Ti ho svegliato? - chiese con un filo di voce la ragazza.
    - No, Sakura! Perchè mai? Sei arrivata giusto in tempo per la festa da ballo che avevo programmato con Giulia, Daiki ed Hildegard. - rispose acidamente l'altro.
    - Scusa, allora...non volevo infastidirti. - sussurrò Sakura con un piccolo sorriso e fece per andarsene
    Il moro odiava quando faceva così. Roteò gli occhi e l'afferrò per il polso. La rosa si voltò sorpresa verso di lui.
    - Non stavo dormendo comunque. - mormorò abbassando lo sguardo. Sakura sorrise di rimando e gli scompigliò i capelli. L'Uchiha si ritrasse seccato da quel gesto.
    - Non voglio stare da sola...dormiamo insieme? - sussurrò la ragazza.
    Il corvino non rispose ma la tirò nella stanza e chiuse la porta. Si stesero entrambi sul letto e per un po' nessuno parlò. Poi Sakura disse: - Mi sembra di aver visto qualcosa dirigersi verso la villa prima. - .
    Sasuke le gettò un'occhiata con la coda dell'occhio e rispose – Ti sei fatta suggestionare sicuramente. - .
    - Non ne sono sicura. Mi sono affacciata alla finestra prima e fuori è tutto così strano...più del solito. Sembra che il tempo si sia fermato. - mormorò la rosa voltandosi verso il moro e sdraiandosi su un fianco.
    - La prossima volta evita di affacciarti.- la rimbeccò Sasuke.
    La rosa stava per ribattere quando la porta della stanza si aprì con uno scatto, entrambi si voltarono aspettandosi il volto familiare di uno dei loro amici che non comparve mai. Sakura deglutì ma non si azzardò a muovere un muscolo, Sasuke aveva assunto un cipiglio serio. Si era messo a sedere e guardava insistentemente la porta, ormai aperta, che lasciava un'ampia veduta su un pezzo di corridoio illuminato dalla luce lunare che filtrava dalla finestra. Si alzò lentamente. Non c'era nessuno in corridoio. Stava per chiudere la porta finchè non udì degli strani rumori. Un tonfo sordo e poi passi pesanti che si susseguivano l'uno dietro l'altro sulle scale che portavano al piano di sopra. Si girò verso sinistra, nella direzione delle scale e fece giusto in tempo a vedere lo strascico di un vestito trascinarsi sugli ultimi due scalini visibili a quella fioca luce. Sakura era balzata in piedi e l'aveva affiancato. Non c'era bisogno di grandi menti per indovinare a chi appartenesse quello strascico magari solo un po' di macabra fantasia.


**


Hinata era riuscita ad addormentarsi anche se il suo sonno era agitato come pochi. Strane figure popolavano la sua mente in quel momento. Si svegliò quando udì un fruscio ai piedi del letto. Aprì gli occhi di scatto e puntò il suo sguardo cristallino verso la testata inferiore. Non vedeva nulla nel buio totale in cui era immersa. Non era proprio una bella situazione quella in cui si trovava. In una stanza scura di una casa infestata circondata da rumori sospetti. Tentò di calmarsi e di alzarsi per accendere la luce. Stava per scostare le coperte, quando con terrore avvertì un respiro. Si, perchè quel rantolo che aveva appena udito era un respiro. C'era qualcun altro in quella stanza che respirava come lei e Hinata non aveva la minima idea di come fosse entrato. Restò immobile nel letto, incapace di muoversi. Iniziava a sudare. Le orecchie tese, in attesa di un qualsiasi rumore. Nel silenzio straziante della camera, sentì la parte inferiore del materasso abbassarsi come se qualcuno vi ci fosse seduto. Le mani stringevano convulsamente il lenzuolo bianco. Aveva paura, una paura mai provata fino a quel momento. Il cuore impazzito le batteva a mille così tanto che temette che le uscisse fuori dal petto. E poi lo avvertì di nuovo. Quel respiro che di umano aveva poco. Non sapeva che cosa fare...urlare? Scappare? Non ne aveva la minima idea. La paura l'aveva bloccata.
Poi successe tutto troppo in fretta. Un tonfo, un urlo,il buio scomparve e alla luce poté ben notare una figura nera che schizzava via.
Soltanto dopo, quando puntò i suoi occhi su delle figure familiari, realizzò cos'era accaduto. Il tonfo era stato prodotto dalla porta che era stata sbattuta con violenza contro il muro. L'urlo non era uscito dalla sua gola ma da quella di Sakura e il buio era scomparso perchè la luce era stata accesa.
Infine mise a fuoco per bene le figure che avevano fatto irruzione nella sua camera. Quella accanto all'interruttore apparteneva a un ragazzo magro, pallido e alto. I capelli corvini incorniciavano il suo volto a punta. Sasuke.
La figura più esile e bassa era ovviamente Sakura che poco prima aveva urlato. Stava accanto alla porta con un'espressione di puro terrore con le mani giunte al seno.
E poi quella più vicina e inginocchiata al suo letto che la chiamava ripetutamente era Naruto. Il suo sguardo lasciava trasparire preoccupazione, agitazione e nervosismo. I suoi capelli biondi sembravano ancora più chiari sotto la luce del lampadario.

- Naruto...- sussurrò sbattendo più volte le palpebre.
Il ragazzo sorrise. - Grazie a Dio stai bene. - mormorò con un sospiro.
Sakura era ancora shoccata. Ora indicava con l'indice la parete di fronte a loro. - E quello? - gracchiò con voce strozzata.
Tutti alzarono gli occhi nella direzione indicata e non poterono credere a quello che stavano vedendo.
Attaccato alla parete,proprio come la prima volta che avevano messo piede in quella stanza, stava il ritratto di Hildegard ancora più raccapricciante del solito.
- Non è possibile. - disse Naruto alzandosi in piedi e scrutando il dipinto incredulo.
Sasuke si girò di spalle e notò il telo bianco per terra, in corridoio.
- Chiamo Lee. É strano che con tutto questo baccano non si sia affacciato. - disse il moro lapidario.
Hinata, ora che riusciva a muoversi, uscì dal letto e alzandosi in piedi guardò meglio anche lei il quadro.



Come c'era finito lì? Chi l'aveva portato?


Tutte domande che volevano una risposata. In cuor suo probabilmente la conosceva già. Chiunque avesse riportato il quadro nella sua camera, la stava cercando.


    - Rock lee non è nella sua stanza.- Sasuke era tornato di fretta e ora stava affacciato allo stipite della porta.
    - Come non è nella sua stanza? Dove cazzo è finito adesso? - sbraitò Sakura presa dall'agitazione.
    - Ora calmiamoci. Scendiamo di sotto e chiamiamo gli altri. - affermò serio l'Uchiha, facendo segno verso le scale.


Tutti e quattro si avviarono al piano sottostante. Le luci nel corridoio erano tutte accese. Shikamaru, Ino, Neji e Tenten erano indaffarati a cercare qualcosa nella stanze del terzo piano.
- Che sta succedendo? - chiese Naruto perplesso.
- Non riusciamo più a trovare Kiba.- rispose Neji scuro in volto.
- Noi non riusciamo a trovare Rock lee, invece. - replicò Sakura ancora più preoccupata.
- Ino si è alzata per andare in bagno e la porta della sua stanza era aperta ma lui dentro non c'era e visto che non era nemmeno in bagno, si è preoccupata. - spiegò Shikamaru.

Continuarono a cercare in tutte le stanze della villa ma di loro non c'era nessuna traccia. Stanchi e preoccupati si lasciarono andare sulle sedie della cucina.
- Dove saranno finiti?! - mormorò la bionda.
- Non lo so...quando Sasuke è entrato in camera di Lee non lo ha trovato.- asserì Sakura torturandosi le mani.
- Che ci facevi al piano di sopra, Sasuke? - chiese Tenten incuriosita.
- Voi...non avete sentito nulla? - chiese Naruto stupito. La castana scosse il capo.
I ragazzi raccontarono tutto, di quando Sasuke aveva visto qualcuno salire le scale ed era corso a chiamare Naruto, di come Hinata aveva avvertito una presenza nella stanza respirare, di quando avevano fatto irruzione nella stanza e avevano visto un'ombra dileguarsi e di come il quadro ora si trovasse di nuovo appeso nella stanza della Hyuga.
- Caspita... non ci siamo accorti di nulla. - disse Ino mordendosi un labbro.
- E se i ragazzi fossero fuori? - propose Hinata ad un certo punto, cambiando discorso.
- Buona idea! Andiamo a cercarli! - esclamò il biondo alzandosi in piedi.


Neji fu il primo ad aprire la porta di servizio della cucina e a mettere piede fuori ma non fece in tempo a fare un passo in più che una figura alta e nera gli si schiantò addosso e finirono entrambi a terra. Tutti accorsero e verificarono che quella figura allampanata altri non era che un Rock lee con il fiatone seguito a ruota da un Kiba con il capello sulle ventitré che per poco non cadde, a sua volta, addosso ai due ragazzi.

    - Per Diana, LEE! - gridò Neji da sotto il corpo dell'amico.
    - Dove diavolo eravate finiti? Quando non vi abbiamo trovato ci avete fatto prendere un colpo! - esclamò Ino inviperita e con le mani sui fianchi.
    - Che accidenti è successo? - chiese invece Shikamaru notando le loro espressioni sconvolte e trafelate.
    - Voi...voi non ne avete idea! - esclamò Rock lee alzandosi e aiutando anche Neji a mettersi in piedi.
    - Noi...noi...l'abbiamo vista! - disse Kiba agitato.
    - Va bene...calmatevi! Visto cosa? - chiese Naruto avvicinandosi meglio ai due amici.
    - Abbiamo visto lei! Era Hildegard! E mi cada una tegola del tetto in testa se non è vero!- ripose Lee frenetico.
    - Dove? - Hinata era diventata tutto a un tratto di pietra.
    - Nei pressi della torre. Quella torre. L'abbiamo trovata. - mormorò il bruno respirando a fondo.


Rientrarono dentro casa, c'erano molte cose da chiedere a Kiba e Rock lee. Ai ragazzi seduti intorno a quel tavolo della cucina parve di rivivere un déjà vu della sera precedente.

















    *Angolo di Natsumi213*

    Buonasera puposke (?) ^_^ siamo tutte donne, vero? XD In caso contrario puposki (?) No, è terribile.
    Finalmente sono tornata con il nuovo capitolo. Chiedo scusa per il ritardo ma le motivazioni per cui non pubblico puntuale sono sempre le stesse. Però...meglio tardi che mai, no? XD
    Come va? Tutto ok? ^^
    Mi è mancato scrivere in questi giorni e sono felice di essere riuscita ad aggiornare.
    Cosa dire? Questo è uno dei capitoli più importanti...insomma ci avviciniamo alla fine della storia. Ovviamente non sarà immediata ma neanche lontanissimissima. (?)
    Hinata ha raccontato tutto ciò che ricorda dei suoi incontri con la vecchia e da brave personcine intelligenti hanno ben pensato di rimandare il dissotterramento del resti Daiki alle luci del giorno. Anche se ovviamente gli infarti non sono stati risparmiati, nossignore. Perchè la nostra Hildegard ha ben pensato di fare visita a villa Giulia. Nel prossimo capitolo assisteremo al resoconto di Kiba e Rock lee e finalmente troveremo i resti del ragazzo.
    Dunque io vi voglio ringraziare di vero cuore perchè mi seguite in tantissimi. Siete 51. <3 Io vi amo!
    Sto ragionando su una possibile raccolta in questi giorni, se questa intenzione dovesse diventare realtà ve lo comunicherò. ^_^
    Bene, ora passiamo ai ringraziamenti.
    Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: _ NaruHina _ , Gas_ , ery98sole, _ Emy _ ,Vavi _ 14 , Ilariette, crazyfrog95.
    Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: AceHearts, Aine, anika23, arcx, Athalfuns, bice_97, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole, FeverSkating, frisifra, Gas_, Girlonfire96, giulietta_crazy,hicks87, I am not a babbeo, IcciIcci98, Ilariette, Iris1996, IseNara, I_MissYou,Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, Okimu, pinguini, sakura92, sashinaru, shiva85, sonnensystem, stellina4869 ,titticullen4ever, valehinata1992, Vavi_14.
    Ora coloro che hanno inserito la storia tra le preferite:
    alinasasusaku02, crazyfrog95, Ernesto507, HiNaRu 97, lisetta95, love_anime, m4dd499, nady_shanna, nityss, OnlyPapito, Sophie1995, Sweety95, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Yume94, _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ .
    Adesso coloro che hanno inserito la storia fra le ricordate:
    hinatayhea, nady_shanna, Narutina_ Mary.
    Spero di non aver saltato nessuno. Grazie di cuore a tutti! <3
    Ora vado a piangere sulla vittoria dei miei SHINee (i ragazzi che ballano quando clicchi su “SHINee” nella mia presentazione su EFP, tanto per la cronaca ) per il “Best artist of the year” dei melon music award, nonostante sia accaduta qualche giorno fa, piango ancora. So che non ve ne frega nulla e non so neanche se qualcuno ascolta il kpop, era giusto per dire qualcosa. <3
    Grazie ancora pasticcini! <3
    P.s. Spero che il capitolo vi piaccia!
    A presto!
    Kisses! :*





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Capitolo 11
*** 10. Who can help us? Dr. Van Helsing? Neither. ***


10. Who can help us? Dr. Van Helsing? Neither.

Il giorno non tardò a venire e i ragazzi se ne accorsero quando i primi raggi del sole illuminarono a piccoli spicchi il tavolo di legno filtrando dalla finestra. Kiba e Rock Lee avevano raccontato loro di come avevano trovato la torre. Praticamente Kiba non riusciva a dormire quella sera a causa delle scoperte fatte e non volendo stare con le mani in mano, aveva deciso di andare a esplorare la zona, non da solo ovviamente. Così aveva trascinato Rock Lee con sé, nonostante le proteste del moro. Raccontarono di aver camminato tantissimo e di aver addirittura superato il vecchio cimitero e il suo custode. Avevano proseguito, con la torcia in mano, finchè non giunsero davanti a una grande fossa. Era come se lì un tempo ci fosse stato uno stagno enorme o probabilmente un lago. A dire il vero, per poco non ci caddero dentro ruzzolando per la discesa. Nonostante il buio della notte, la luce fioca della torcia aveva svelato ai loro occhi un panorama insolito. Dentro il grande buco era cresciuta una folta vegetazione che tappezzava la terra di piante verdi ed ampie foglie. Mentre al centro della fossa si ergeva in tutta la sua altezza una torre. Bianca e dal tetto a punta e grigio. Riuscivano a vederne la fine visto che in linea d'aria, era parallela alla terra su cui poggiavano i piedi. L'erba verde fasciava la torre come se si trattasse di un vestito che modellava il corpo di una bella donna e ne facesse risaltare la sua lucentezza. Mentre l'edera spinosa s'inerpicava su di essa. Infilando le sue velenose e sottili ramificazioni tra le pieghe dell'elegante abito erboso, come un indesiderato pretendente che ripercorre con le sue mani vogliose le cosce seducenti di una madama affascinante.
Era così buio che non riuscirono a intravedere un'entrata, l'unica cosa che videro fu una finestra e nulla più. Erano ancora stupefatti e meravigliati per quello che avevano visto che non riuscivano a tenere la bocca chiusa.
Furono costretti a chiuderla e a muovere velocemente le gambe quando si accorsero che qualcosa si muoveva nella profondità della fossa. Dovettero ammutolire perfino il loro respiro per udire ancora il rumore fra le piante. Spensero la torcia e stavano per svignarsela, avendo esaurito le scorte di curiosità in quella faccenda, senza neanche scoprire cosa o chi ci fosse sotto di loro quando i raggi lunari colpirono una figura scura ai piedi della torre. Non ci vollero scienziati o mostri matematici per capire che quella cosa ricurva e dotata di gonna era Hildegard. Non aspettarono un minuto di più, scapparono a gambe levate e in meno tempo di quanto ne avevano impiegato per giungere in quel luogo, tornarono indietro come se la distanza fosse minore. Anche se sarebbe meglio dire che la paura aveva accorciato la distanza. E avevano corso finchè Rock Lee non si era imbattuto in Neji.


**


    - Quindi ci state dicendo che avete trovato la torre dove quella vecchia pazza nascondeva i bambini?! - disse Naruto che aveva seguito tutto il racconto attentamente.
    - In parole povere si! Quando lo vedrete non crederete ai vostri occhi.- ribattè Kiba che ancora tremava per l'adrenalina.
    - Alla faccia della folta vegetazione! Giulia ha omesso qualche particolare!- esclamò Naruto di rimando ripensando a ciò che i suoi amici avevano appena descritto per quanto riguardava la torre.
    - Ora ci siamo! Non possiamo tirarci indietro...tanto vale che ci diamo un'occhiata più da vicino! - disse Kiba balzando in piedi.
    - Kiba, prima Daiki! - lo apostrofò la rosa troncando di botto l'eccitazione del ragazzo.


Rock Lee dal canto suo, che in quella storia avrebbe preferito non aver mai interferito, stava già per protestare davanti alla brillante idea del compare di fare una gita turistica nella torre ma quando Sakura tirò fuori ancora quella maledetta storia del corpo di Daiki, volle quasi piangere.
- Naruto, ricordami di non accettare mai più un tuo invito soprattutto quando non sei a casa tua! - esclamò rassegnato il moro accasciandosi sulla sedia.
- Sakura ha ragione! Ora o mai più! - disse Shikamaru risoluto alzandosi dal tavolo e recandosi nel retro della casa per afferrare una vecchia pala.
- Andiamo - .



Quando tutti furono pronti il sole era già alto nel cielo. Uscirono di casa e si diressero spediti verso il sempreverde.
- Allora, ci siamo? - chiese con una nota di ansia nella voce Naruto.
- Si, possiamo farcela! - rispose Sasuke, con sorpresa di tutti.
Decisero di iniziare a scavare Naruto, Sasuke e Shikamaru. Qualora fossero stati stanchi, Neji, Kiba e Rock Lee avrebbero dato loro il cambio. La terra sotto l'albero era più dura rispetto agli appezzamenti di terra che avevano smosso nei giorni precedenti. Per fortuna il sole non potè battere forte su di loro grazie alle fronde degli alberi che facevano ombra sulle loro schiene e sulle loro teste. Scavarono a lungo e solo quando furono stremati che gli altri tre ragazzi ottennero di dare loro il cambio, non senza lamentele da parte di Naruto e Sasuke. Proprio quando Lee stava per prendere la pala dalle mani di Naruto, Sakura gliela rubò senza troppe cerimonie.
- Voglio rendermi utile! Continuerò a scavare io. - spiegò la ragazza ai volti stupiti degli amici.
- Sakura non c'è bisogno! Lascia fare a Lee, non preoccuparti! - cercò di persuaderla il biondo.
- Non fate i maschilisti! Posso farcela anche io a scavare! - protestò quella agitando un pugno.
- Si, lo sappiamo! Però è faticoso! Se lasci fare a me – Rock Lee venne interrotto dalla mano di Sasuke che lo afferrò per un braccio.
L'allenatore di arti marziali guardò l'Uchiha senza capire. Sasuke non disse una parola ma si limitò a lanciare un'occhiata eloquente al ragazzo: doveva lasciare fare Sakura. Se Lee aveva ancora qualche dubbio sullo strano gesto del moro, Naruto non ne aveva nessuno.
Sorrise perchè lui aveva capito. Sasuke conosceva la forza di Sakura meglio di chiunque altro, sapeva che ce l'avrebbe fatta. La questione di Daiki sembrava averla toccata particolarmente e quindi voleva sentirsi partecipe e non restarsene lì con le mani in mano. Aveva bisogno di esternare in qualsiasi modo questa sua emozione e Sasuke non avrebbe permesso a nessuno di ostacolarla. Se scavare era il modo giusto per farlo tanto meglio così.


La rosa prese a scavare con un Neji e un Kiba stupiti e scavarono per un bel po' anche loro. Shikamaru stava quasi per imprecare credendo di aver decifrato male l'indizio lasciato da Daiki quando la pala di Sakura cozzò contro qualcosa. Tutti si immobilizzarono.
- Non vi azzardate nemmeno a respirare! - minacciò Ino sventolando una mano agitata – Sembra che Sakura abbia trovato qualcosa! - .
Scavarono con foga finchè non venne alla luce quella che riconobbero come una bara di legno.
Sakura deglutì, Ino trattenne il fiato, Hinata si sistemò nervosamente un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, Naruto si grattò la testa e Rock lee si sentì quasi mancare.
Quando Neji conficcò la pala nel terreno fu come se tutti ritornassero alla realtà.
-Apriamola. - mormorò il ragazzo con i capelli lunghi avvicinandosi alla bara di legno.
Usarono una delle pale come leva e fecero forza, dopo un po' il coperchio cedette.
- Oddio! Non credo ai miei occhi! - esclamò Tenten esterrefatta sgranando le iridi color nocciola.

Quello che videro era uno spettacolo agghiacciante e affascinante allo stesso tempo.
All'interno della bara legnosa riposava un bellissimo ragazzino dai lineamenti delicati e dalla pelle di porcellana. Gli occhi erano chiusi e dalle palpebre spuntavano delle lunghe ciglia nere. Il naso piccolo e simmetrico, la bocca rosa serrata in un'espressione seria. I capelli erano folti e nerissimi, sottili fili di ebano ricadevano sulla fronte non troppo ampia. Le braccia abbandonate lungo i fianchi, le mani rigide e prive di vita. Era vestito interamente di nero e la cosa più macabra di tutte era il buco che aveva all'altezza dello stomaco, proprio sotto lo sterno. Era come se Hildegard gli avesse strappato via il cuore con irruenza, bucandogli lo stomaco e afferrando e trascinando il cuore fuori in modo violento.
- Com'è possibile che sia ancora intero, che non sia consumato?! - mormorò Hinata dando voce ai suoi pensieri.
- Penso che questo dovremo chiederlo ad Hidelgard! - rispose Shikamaru di rimando.
Sakura sentì le lacrime pizzicarle gli angoli degli occhi. Sasuke l'affiancò in modo silenzioso e disse rivolto agli altri: - Chiamiamo il prete - .
Il moro si mise davanti la rosa e ripose il coperchio sulla bara. Sakura non fece altro che guardare la schiena del ragazzo di fronte a lei. Ricacciò indietro le lacrime. Non doveva piangere, doveva essere forte.
Sasuke stava per allontanarsi ma lei non voleva che andasse via così, voleva parlargli, dirgli qualsiasi cosa. Sasuke l'aveva protetta. Aveva creduto in lei, quando poco prima, aveva convinto gli altri a lasciarla scavare. L'aveva fatto per lei, perchè sapeva che ne aveva bisogno, sapeva che doveva farlo e basta. E ora lei voleva dirgli una parola, una in particolare.
- Sasuke! - lo chiamò a gran voce.
Il moro si bloccò e si voltò verso di lei, gli altri erano già rientrati in casa.
- Grazie. - disse con gli occhi lucidi ma il sorriso forte.

L'Uchiha accennò a un cenno con il capo e ad un mezzo sorriso e rientrò anch'egli.


**


Padre Chikafusa non tardò molto ad arrivare. Parcheggiò davanti casa in malo modo, dopo che gli ebbero aperto il cancello, e si precipitò davanti alla bara di legno alzandosi la tonaca scura per correre meglio.
Quando gli ebbero mostrato il ragazzino, il prete si fece il segno della croce e sospirò.
Si sedettero tutti in cucina e offrirono all'uomo di Chiesa un forte rum per riprendersi.
- Padre ci chiedevamo se Lei potesse offrire degna sepoltura al corpo di Daiki. - disse Ino ancora un po' stralunata.
- Vorrei poterlo fare figliola ma credimi non posso. - ripose quello sorseggiando il liquore.
- Cosa significa che non può? - chiese Sakura sconfitta da quella risposta.
- Ciò che tormenta l'anima di Daiki e di Giulia è ancora a piede libero e se io facessi loro un funerale non servirebbe a un bel niente! Le loro anime sarebbero ancora erranti.- spiegò padre Chikafusa.
- Ci sta dicendo che per fare riposare le anime di quei due dobbiamo sbarazzarci di Hildegard?! - quasi urlò Naruto incredulo e reggendosi alla credenza.
- Praticamente si, figliolo. - replicò il parroco rassegnato.
- Oh, niente di più facile!- sbraitò sarcastico il biondo – E quando accidenti pensava di dircelo?! - .
- Se ve l'avessi detto quando vi ho raccontato la verità su Giulia, pensavo che non avreste mai accettato! - tentò di giustificarsi l'uomo.
- Qualcuno mi prenda, mi sento male! - esclamò Rock Lee addossandosi a Kiba.
- E Lei ha idea di come possiamo fare per eliminare Hildegard? - chiese Sasuke lapidario.
- Per Diana! Sono un prete, non il Dr. Van Helsing*! - sbottò padre Chikafusa.
- Neanche Van Helsing ci tornerebbe utile in questa situazione. - mormorò Shikamaru passandosi una mano sulla faccia.
- Vi chiedo perdono se non ve l'ho detto prima però credetemi, io sono certo che voi potete farcela. - riprese il prete con un tono più tranquillo – Siete ragazzi in gamba e siete arrivati fin qui! Potete farcela! - .
- Si ma non abbiamo la minima idea di come fare per eliminare Hildegard e non sappiamo dove cercare informazioni per farlo! - replicò Tenten amareggiata.
- Lo so e io vi darò una mano! Farò tutto ciò che è in mio potere per scoprirlo...non vi lascio soli! - sussurrò con voce rassicurante il vecchio parroco.

Non poterono fare altro che fidarsi. Padre Chikafusa era un uomo buono, non li avrebbe abbandonati.


**


Decisero di riseppellire la bara di Daiki perchè non potevano di certo lasciarla in giardino e nessuno aveva voglia di tenerselo in casa e quindi l'unico posto dove potevano metterlo era quello. Gettarono di nuovo la terra sulla bara e invitarono il prete a cena. Durante il pasto decisero che il giorno dopo avrebbero fatto una capatina alla torre e magari avrebbero avuto un illuminazione su come sbarazzarsi di quella vecchiaccia.
Per il resto della cena cercarono di non discutere di questi argomenti e di distrarsi parlando d'altro. Scoprirono che padre Chikafusa prima di indossare la tonaca, aveva studiato a Cambridge e che in seguito aveva fatto il buttafuori e aveva seguito lezioni di scherma.
Si persero in chiacchiere e non si accorsero che si era fatto tardi.
- Perbacco! Sono già le undici! - esclamò il parroco lanciando un'occhiata all'orologio grande - Sarà meglio che mi sbrighi! - .
Accompagnarono l'uomo alla porta e gli augurarono la buonanotte. Il cielo prometteva tempesta. Era ricoperto di nuvole e c'era odore di pioggia nell'aria.
Quando si apprestarono ad andare a letto era ormai scoccata la mezzanotte. Naruto insistette perchè Hinata dormisse nella stanza con lui e accompagnò la ragazza a prendere le sue cose. Quando entrarono in camera si accorsero con stupore che il quadro era scomparso.

    - Lee! Hai spostato tu il quadro? - gridò Naruto dalla stanza di Hinata, certo che il moro lo sentisse visto che aveva la porta aperta.
    - No! Non mi azzardo neanche a guardarlo quello schifo su tela! Perchè? - rispose l'amico di rimando.
    - Perchè quello schifo su tela ci è stato appena fregato.- ribattè Naruto.

    Rock lee si affacciò nella stanza e notò che il quadro effettivamente era scomparso.


    - Posso dormire anche io con voi stanotte, vero? - .







*Angolo di Natsumi213*
Ebbene si, gente! Ce l'ho fatta! Ecco a voi il decimo capitolo. So di essere in un ritardo pazzesco ma vi giuro che ho fatto di tutto per aggiornare prima. Scusate! ^^'
Anyway, buone feste a tutti e buon Natale fatto! ^^ Spero abbiate ricevuto un sacco di bei regali e che abbiate trascorso dei giorni sereni!
Dunque, che ve ne pare del capitolo? Finalmente hanno riesumato il cadavere di Daiki che è integro come se ce l'avessero messo il mattino stesso e non trent'anni addietro. Sembra che Hildegard abbia avuto l'accortezza di metterlo in una bara almeno.
Sakura è emotivamente e particolarmente colpita dal ragazzino che sembra abbia voluto scegliere proprio lei per avvertire tutti gli altri di ritrovare il suo cadavere. Per quanto riguarda Sasuke, no words. <3
Padre Chikafusa invece sembra che si sia dimenticato un insignificante dettaglino proprio! XD
E la domanda del secolo...chi avrà preso il quadro di Hildegard? XD

Per chi non lo sapesse il Dr. Van Helsing è un personaggio di fantasia del romanzo “Dracula” di Bram Stoker. Di origine olandese, Van Helsing rappresenta l'antagonista di Dracula e dichiara una guerra senza quartiere al vampiro e ai suoi adepti.
Ovviamente, come dice Shikamaru, neanche il Dr. Van Helsing potrebbe aiutarli non trattandosi di vampiri. ;
)

Ma bando alle ciance ora passiamo ai ringraziamenti, per voi persone meravigliose. <3
Ringrazio coloro che hanno commentato lo scorso capitolo:
Sophie1995, ery98sole, _ Emy _ , Vavi _ 14, Ilariette, crazyfrog95.
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le seguite:
AceHearts, Aine, anika23, arcx, Asgard, Athalfuns, bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole, FeverSkating, frisifra, Gas_, Girlonfire96, giulietta_crazy,hicks87, I am not a babbeo, IcciIcci98, Ilariette, Iris1996, IseNara, I_MissYou,Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, LaDyDeBbs, Lexi, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, Okimu, panSS3, pinguini, sakura uchiha _, sakura92, sashinaru, shiva85, sonnensystem, sonnysh, stellina4869, Sweet _ eSSe, tama _ chan _ , valehinata1992, Vavi_14.
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le preferite:
alinasasusaku02, aurok, crazyfrog95, Ernesto507, ery98sole, HiNaRu 97, lisetta95, love_anime, m4dd499, nady_shanna, nityss, OnlyPapito, Sophie1995, Sweety95, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ .
Ringarzio coloro che hanno inserito la storia nelle ricordate: hinatayhea, nady_shanna, Narutina_ Mary.
Grazie a tutti! <3 Siete tantissimi! <3
A presto!
Kisses! :*







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Capitolo 12
*** 11. Il momento giusto e l'uomo giusto ***


Prima di iniziare ci tenevo a scusarmi per il ritardo di un mese e mezzo, se non di più! Purtroppo ero in periodo di esami e non ho potuto fare altro che rimandare il capitolo! Spero che sappiate perdonarmi. ^^



11. Il momento giusto e l'uomo giusto




Hinata avrebbe anche acconsentito alla richiesta di Lee per quanto concerneva dormire tutti insieme ma il moro capì in qualche modo di essere di troppo e decise di andare a dormire in camera con Kiba, anche se questo avrebbe significato dormire in due in un letto da una piazza e mezza.


- Va bene! Puoi dormire con me!- sbuffò Kiba seccato – Però ti avverto se russi ti sbatto fuori dalla finestra! - aggiunse in seguito guardingo.
- Mai russato in vita mia! - esclamò Rock lee indignato, di rimando.


Naruto sorrise sentendo i due bisticciare nella stanza affianco.
- Io avrei qualcosa da ridire al riguardo. - sussurrò ad Hinata intenta a pettinarsi i capelli.

La ragazza dagli occhi perlacei rise divertita ma abbassò subito lo sguardo imbarazzata quando si accorse che Naruto la fissava con interesse.

- Senti...- iniziò a dire il biondo – se vuoi, puoi dormire tu nel mio letto! Io posso stare tranquillamente in poltrona! - .
- Oh, no! No, non devi preoccuparti...posso stare io in poltrona! La stanza è tua...sono io l'ospite, dormo io in poltrona! - si affrettò a replicare Hinata agitando le mani.
- No, davvero! Non posso lasciarti dormire in poltrona altrimenti che cavaliere sarei! Staresti scomoda e tu hai bisogno di riposare bene! - ribattè il biondo.
- Grazie...apprezzo davvero ma non mi sembra giusto e poi anche tu hai bisogno di dormire quanto me. Non voglio creare-
- Veglierò su di te. - la voce ferma e determinata del ragazzo interruppe il suo discorso.
La voce di Naruto era diventata così seria che la schiena di Hinata venne percorsa da un brivido e un altro le era rimasto intrappolato lungo la colonna vertebrale come se fosse troppo teso per riuscire a fare il suo compito. Ebbe un tuffo al cuore e le sue guance s'imporporarono.
- Non posso lasciare che ti accada qualcosa di male, non potrei sopportarlo.- mormorò l'amico grattandosi il capo e sorridendo al pavimento.
Erano entrambi imbarazzati ma che importava?! Non c'era nessuno in quella stanza, a parte loro due, nessuno poteva udirli. Non potevano lasciare correre, non potevano fare finta di niente. Non ora, non in quel preciso istante. Dovevano dirsi tutto quello che passava loro per la testa, tutto quello che sentivano o se ne sarebbero pentiti.
Hinata prese un respiro e con le mani sudate per l'emozione strinse forte il suo pigiama e disse: - Grazie Naruto-kun. S-sei sempre così gentile con me e io non capisco proprio il perchè. Ti preoccupi per la mia persona più di quanto faccia io per me stessa.- .
Il biondo alzò i suoi occhi azzurri dalle mattonella bianche e la guardò per un attimo.
- Credevo sapessi il perchè. Dalla prima volta che ti vidi tra i banchi di scuola con quell'aria timida, lo sguardo basso...così carina! Non parlavi quasi mai nei primi mesi in cui ti eri trasferita e io ti trovavo fragile e mi veniva d'istinto proteggerti!- borbottò l' Uzumaki a disagio – Con questo non voglio dire che sei debole, assolutamente! Non mi permetterei mai!- si affrettò a dire subito dopo.
- Però ecco...ho sempre tenuto a te e quando è finita la scuola e ci siamo persi un po' di vista mi è dispiaciuto...voglio dire, c'era un bel legame fra noi e farlo raffreddare è stato un peccato. Ad ogni modo sto divagando...se voglio che non ti accada niente è perchè ti voglio bene...si insomma, sei mia amica...- balbettò Naruto torturandosi un braccio – Nessuno vuole vedere un'amica soffrire...si, insomma è per questo che non voglio che ti accada niente di male. - .
La fanciulla dai capelli indaco non aveva osato guardarlo in faccia per tutto il tempo. A sentire quelle parole le si gelò il sangue nelle vene e un velo di tristezza le calò sugli occhi.


Amica. Era solo un'amica per lui. Bene. D'altronde cosa poteva aspettarsi?!


Quando frequentavano il liceo, Naruto girava sempre intorno a belle ragazze...non avrebbe mai guardato una come lei. Non lo aveva fatto in passato, non lo avrebbe fatto ora. Si era illusa.


Cercò di ricomporsi e di non lasciare trasparire la sua amarezza.
- Oh, certo! Sei sempre stato un ottimo amico e...e anche io ti voglio bene.- riuscì soltanto a dire alzando il volto e costringendosi a sorridere.
Naruto si limitò ad annuire e poi calò il silenzio. La situazione era atrocemente imbarazzante.
- Credo...suppongo che dovremo andare a letto. - disse il biondo ad un tratto staccandosi dal mobile.
- Oh, si! Hai ragione! - asserì Hinata alzandosi in piedi e avvicinandosi alla finestra per chiuderla.
- Senti..sul comodino ci sono delle salviette rinfrescanti, fa caldo stasera..se vuoi puoi usarle...sono ottime! - biascicò il ragazzo prendendole in mano e studiandole come se le vedesse per la prima volta – Le usavo anche quando andavo in palestra...sono fatte con la clorofilla queste ma profumano, eh! Di questa marca ci sono anche alla lavanda...- stava degenerando sul serio stavolta, ora si era messo a parlare anche della clorofilla.
Hinata stava lottando contro la zanzariera e ascoltava molto distrattamente l'amico.
- Veramente due mesi fa ho provato anche quelle all'eucalipto e...- strinse il pacco fra le mani -...e al diavolo! - esclamò improvvisamente lanciando le salviette in aria, le quali si schiantarono contro il muro e caddero a terra con un piccolo tonfo. Naruto si diresse verso la ragazza, l'afferrò per il polso, la fece voltare di scatto e la guardò negli occhi. Hinata era abbastanza perplessa, stava per chiedergli il motivo di tutto quel trambusto ma non fece in tempo neanche a sbattere le ciglia. Naruto la baciò, senza preavviso...inaspettatamente. Fu il bacio più bello di tutta la sua vita, era il bacio che tanto aveva aspettato. Le labbra di Naruto premevano contro le sue, erano morbide. Il ragazzo aveva gli occhi chiusi, le palpebre scure quasi bronzee e le ciglia bionde come piccoli raggi solari. Quell'attimo sembrò eterno ma in realtà durò una frazione di secondo prima che l' Uzumaki affondasse la mano sinistra nei lunghi capelli lisci di Hinata, posasse la mano destra sulla sua vita e iniziasse a baciarla con passione. Allora lei si lasciò semplicemente andare e rispose al tanto agognato bacio.

Quando si staccarono Naruto disse: - La verità è che ho detto un sacco di stupidaggini. Mi sei mancata in questi anni e non voglio proteggerti perchè sei una mia amica ma perchè sei molto di più per me. - .

    - Fanculo le salviette, fanculo Hildegard, fanculo questa villa di merda, fanculo anche mia zia che me l'ha lasciata in eredità e vaffanculo a questa maledetta storia in cui ci troviamo. Io voglio stare con te e non permetterò a una vecchia psicopatica stronza rimbambita di farti del male, nossignore! Ti proteggerò a qualsiasi costo.- pronunciò queste parole con una tale enfasi che Hinata ne rimase costernata.

La ragazza non credeva alle sue orecchie, dischiuse le labbra cercando di dire qualcosa ma non riusciva a trovare le parole giuste. Aveva subito una scarica di emozioni tutte di colpo e l'unica cosa che riuscì a fare fu baciarlo a stampo e abbracciarlo forte.


    - Anche io voglio stare con te.- sussurrò la ragazza al suo orecchio.


**


Ormai pioveva da un po' quando Ino fu svegliata da una sete incredibile. Shikamaru dormiva al suo fianco e lei si voltò per guardare l'ora sul cellulare. Erano le 05:00 del mattino. Gettò un'occhiata fuori la finestra, il cielo era completamente grigio. Aveva troppa sete per ignorarla e quindi fu costretta a scendere in cucina. Non la entusiasmava l'idea di aggirarsi da sola in quella casa, per niente. Sgusciò dal letto e si diresse al piano di sotto. Passò per il salotto prima di giungere in cucina e accese la luce, tutto sembrava normale. Avanzò spedita verso la cucina, di fronte a lei, appena oltrepassò la porta e ancora prima di premere l'interruttore i suoi piedi emisero un sonoro “splash” . Abbassò lo sguardo e dalla luce che filtrava dal salone sembrava che ci fosse dell'acqua a terra. Poteva mai essere possibile che si fosse allagata la cucina? Doveva aver piovuto così tanto che l'acqua era filtrata dalla porta di servizio evidentemente. Accese la luce della cucina per accertarsi della situazione ma quando la luce pallida della lampadina illuminò la stanza, quale orrore fu costretta a vedere! Ciò che ricopriva il pavimento non era acqua ma...sangue.

Urlò disperata e indietreggiò nel salone senza smettere di urlare, sfilandosi le pantofole sporche di quel liquido. Le sue grida di terrore svegliarono tutti e in men che non si dica, tutti gli inquilini di quella casa comparvero al piano di sotto. Shikamaru corse verso Ino e le afferrò il volto fra le mani.
- Amore, sono io! Che succede? Calmati per favore! - disse preoccupato il bruno.
La bionda, dal canto suo, scuoteva la testa e indicava la cucina con la mano tremante incapace di emettere qualsiasi suono. Il ragazzo seguì con gli occhi le sue indicazioni e armato di tutto il coraggio che possedeva, procedette verso la cucina. Entrò e notò con una certa nausea che il pavimento era ricoperto di sangue.
- Sakura! - chiamò a gran voce.
Poco dopo una testa rosa si affacciò in cucina ed emise una smorfia di fastidio nel notare il pavimento sporco di sangue.
- Tu che hai più dimestichezza con queste cose...ti sembra davvero sangue? - chiese il ragazzo posando i piccoli occhi dorati sull'amica.
Sakura studiava medicina non avrebbe avuto avere schifo o paura del sangue. - Si, Shikamaru. Anche l'odore sembra essere quello. - rispose la rosa con serietà.
Il Nara annuì e uscì dalla porta di servizio per capire se ci fosse una causa logica per tutto quel sangue in cucina, avrebbe tanto voluto che ci fosse. L'unica cosa di cui riuscì ad accertarsi, seguendo il piccolo ruscello di sangue fuori, fu che proveniva dalla fontana. Rimase turbato a guardarla, il liquido rosso zampillava dalla fontana con naturalezza.
- Che diavolo succede...?! - sussurrò Neji al suo fianco che nel mentre l'aveva raggiunto.
I due erano rimasti a fissare lo spettacolo sbalorditi. Lo sguardo dello Hyuga vagò nell'area circostante finchè non si posò sul sempreverde poco distante, sotto il quale era seppellito Daiki. Qualcosa dovette attirare il suo sguardo perchè si spostò meccanicamente in quella direzione. Il terreno, smosso da loro in precedenza, sembrava nascondere qualcosa. Sembrava fomentare qualcosa. Shikamaru lo raggiunse in silenzio.
- Cosa diavolo c'è qua sotto? E no, non sto parlando di Daiki.- mormorò Neji smuovendo la terra con il piede.
Perfino l'aria sembrava immobile alle prime luci dell'alba. I primi calori della giornata estiva cominciavano a farsi sentire però erano comunque le 05:20 del mattino ed era troppo presto per sudare perciò quando Neji avvertì un gocciolio solcargli la fronte, ebbe come il presentimento che non si trattasse di sudore. Il suo sesto senso lo stava chiaramente avvertendo. Si portò la mano sulla fronte per pulirla e quando la espose alla luce, vide chiaramente le sue dite striate di rosso. I due ragazzi alzarono automaticamente la testa verso l'alto e notarono che i rami erano percorsi dallo stesso sangue presente in cucina. Non ci volle molto a capire il tutto.
Tornarono nel salone dove Ino sembrava finalmente essersi calmata.
- Scoperto qualcosa? - chiese Tenten.
- Sembra che il sangue provenga da sottoterra, nei pressi della tomba di Daiki e che si sia infilato nei condotti della fontana e abbia straripato giungendo fino nella cucina. - spiegò il giovane Hyuga.
- Se ve lo state chiedendo anche voi...no, non è normale!- esclamò Shikamaru sedendosi affianco alla fidanzata – Non ha una spiegazione razionale! Quel sangue potrebbe essere solo di Daiki. - .
- Da quando demoni, fantasmi ed avvenimenti soprannaturali sono razionali?! Quello che penso io è che qui qualcuno si sta arrabbiando tanto. - ribattè la rosa mordendosi un labbro innervosita.
- Credo anche di sapere chi sia quel qualcuno! - mormorò Rock lee in un sussurro guardandosi attorno come se si aspettasse che Hildegard spuntasse fuori da un momento all'altro.
- E se fosse stata lei a prendere il quadro? - avanzò Sasuke smorzando l'atmosfera.
- E perchè avrebbe dovuto farlo? Forse si sentiva affascinante in quella posa! - sorrise Naruto divertito.
- Ti sembra il momento? - lo apostrofò Sakura acidamente.
- Ehi, stavo sdrammatizzando! - si giustificò il giovane.
- Effettivamente...è strano! Il quadro è scomparso e l'unica persona che avrebbe potuto rubarlo è lei! - commentò Tenten ad alta voce.
- Se l'ha rubato forse è perchè potrebbe essere un pericolo per lei...e un'arma per noi.- disse Sasuke.
- Cosa vuoi dire? - chiese il biondo perplesso.
- Voglio dire che quel quadro potrebbe essere la soluzione. - rispose l' Uchiha.
- Si ma non possiamo saperlo! Se quel quadro è quello che ci serve per sbarazzarci di Hildegard, in pochi possono saperlo. - disse Shikamaru.
- E chi? - chiesero Naruto e lee all'unisono.
- Specialisti! Gente che combatte demoni. - spiegò il Nara.
- Se, vabbè! Buffy*! - lo schernì Rock lee guadagnandosi un'occhiata da parte dell'amico.
- No, lee! Credo che intenda qualcosa tipo...esorcisti. - replicò Kiba.
- Non penso sia esatto ma qualcuno che capta queste entità e cose simili. Padre Chikafusa potrebbe conoscere qualcuno. Ci sarà sicuramente chi ne sa più di noi. - disse Sakura con una punta di disperazione.
- Che ne dite di qualche fattucchiera di qualche villaggio? Ne sanno una più del diavolo! - propose Naruto.
- Io dico di chiamare il prete e chiedere a lui! Sono certo che conosca qualcuno! - disse Sasuke cinico.
- Però...come facciamo a capire che il quadro ce l'ha proprio lei. - mormorò Ino con tono incerto.
- Oh cara, ci resta un solo modo per scoprirlo...- sussurrò Naruto.
- Entrare in quella torre, no? - intervenne Kiba seccato – Allora, che cosa stiamo aspettando?! - aggiunse poi energico saltando in piedi.
- Prima il prete! - lo redarguì Neji con tono severo.




**



Verso le nove chiamarono l'uomo di Chiesa, il quale si dimostrò molto disponibile nel cercare qualcuno fra le sue conoscenze, che potesse tornare utile nella loro situazione.
- Ah, un'ultima cosa! Non vi azzardate a mettere piede in quella torre oggi, nemmeno per controllare se il quadro è in suo possesso.- disse il prete – Ascoltiamo prima quello che ha da dirci lo specialista! - .
I ragazzi gli promisero che non avrebbero fatto nulla e riattaccarono. Padre Chikafusa aveva detto loro che quella sera si sarebbe presentato alla villa con l'uomo giusto.


**


Aspettarono pazientemente cercando di svagare la testa in qualche modo. Quando l'orologio rintoccò le 19:00, Naruto corse giù ad aprire il cancello al prete e al misterioso ospite.
Tutti gli altri presero posto in salone e aspettarono in silenzio. Naruto entrò per primo e lasciò la porta aperta, subito dopo fece capolino padre Chikafusa e per ultimo fece il suo ingresso una figura scura. Era un uomo mediamente alto, dalla carnagione scura e dagli occhi grigi come il freddo delle montagne. I capelli brizzolati rilucevano alla luce del soggiorno e le sue labbra si piegarono in un sorriso cortese.
- Buonasera ragazzi! - disse con voce roca – Ho saputo che avete bisogno di un mio consiglio. - .

A giudicare dall'aspetto, sembrava l'uomo giusto.





    *Angolo di Natsumi213 *
    Ciao a tutti! ^^ Rinnovo di nuovo le mie scuse per il mega ritardo galattico. *
    fa inchino e si prostra ai piedi dei suoi lettori *
    Dunque finalmente ho postato l'undicesimo capitolo! Mi sembrava un miraggio poterlo fare.
    * Ovviamente quando Rock lee cita Buffy, intende la serie televisiva! XD
    Spero che vi sia piaciuto il capitolo e niente, mi dispiace per l'attesa. Non ho il tempo di elencare tutti i vostri nomi oggi ma dalla prossima volta tornerò a farlo. Davvero, non ho parole per esprimere la mia gratitudine nei vostri confronti che state apprezzando la mia storia in questo modo. In
    59 l'avete messa fra le seguite! E' un traguardo per me! ^_^ Mentre in 28
    l'avete inserita tra le preferite. Siete tantissimi! Grazie mille! :*
    Ora vi lascio alla lettura del capitolo e se a qualcuno va alle recensioni!
    A presto, spero davvero questa volta! XD
    Kisses! :*



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Capitolo 13
*** 12. Diversivo ***


12. Diversivo

La presenza di quel nuovo ospite li inquietava abbastanza. Rock lee gli lanciava delle occhiate silenziose mentre sorseggiava del tè. L'uomo si era seduto, aveva rifiutato cortesemente il tè che gli era stato offerto e ora frugava nella tasca della sua giacca alla ricerca di qualcosa.

    - Posso fumare? - chiese ad un tratto.
    - Si, prego.- rispose Neji gentilmente.
    - Qualcuno di voi vuole favorire? Sono cubani. - domandò allungando un contenitore di metallo pieno di sigari.
    Questa volta furono i ragazzi a rifiutare cortesemente. L'uomo si accese un sigaro e iniziò a fumare in silenzio.
    - Come ha detto che si chiama? - chiese Ino timidamente.
    Il misterioso ospite spostò i suoi occhi grigi e penetranti sulla bionda che per poco non sussultò.
    - Gregorio. - rispose con la sua voce rauca forse anche per il troppo fumo, chissà da quanti anni fumava.
    - Gregorio è un mio vecchio amico.- spiegò padre Chikafusa con un sorriso – Viene da Brighton ma ha origini italiane. - .

Come il prete avesse conosciuto un tizio che veniva da Brighton, glielo avrebbero chiesto un altro giorno, ora l'importante era riuscire a ricavare qualche prezioso consiglio dalle labbra strette di quell'uomo.
- Sembra che Padre Chikafusa vi abbia messo al corrente della nostra situazione...- iniziò Shikamaru con tono determinato.
- Si, me ne ha parlato. Sembra proprio che abbiate una bella gatta da pelare.- pronunciò queste parole e poi rise.
Rock lee invece, dal canto suo, rabbrividì. Non ci trovava proprio niente di divertente.
- Riesco ad avvertire le infelici presenze di questa villa. Così come riesco a sentire un'ombra oscura poco distante da qui...immagino sia questo il vostro grande problema. - continuò poi tornando serio.
- Se vi riferite ad Hildegard, effettivamente si. È il problema principale se non l'unico. - replicò sempre il Nara.
- Le altre due presenze soprannaturali di questa casa non vi recano danno? -
- No, non più. Anzi hanno anche comunicato, in un certo senso, con noi. Padre Chikafusa ci ha spiegato che non potranno riposare in pace se non ci liberiamo prima di Hildegard. - mormorò Sakura nel silenzio del soggiorno.
- Comprendo. - mugugnò Gregorio mentre il fumo del suo sigaro lo avvolgeva e rendeva i suoi occhi grigi come la tempesta ancora più enigmatici.
I ragazzi decisero di raccontargli ogni minima cosa che era accaduta in quelle mura. Dai segnali di Giulia, alla sua apparizione a quella di Daiki, alla scoperta della storia di Hildegard, alla sua visita ad Hinata. La giovane Hyuga gli raccontò anche del suo passato e dei suoi incontri con il demone. Insomma, gli dissero tutto, fino alla scomparsa del quadro.
Alla fine dei loro racconti, calò il silenzio. Gregorio aveva ascoltato tutto attentamente senza battere ciglio, impressionarsi o sorprendersi. Rimase in silenzio per un po'. Si cacciò una mano in tasca e tirò fuori qualcosa di molto simile a un fazzoletto. Lo dispiegò davanti ai ragazzi e lo poggiò sul tavolo.
- La vostra rogna somiglia per caso a questa? - chiese infine.
Sul fazzoletto bianco c'erano ricamate due donne di profilo, una di fronte all'altra. Quella a sinistra era vecchia e canuta, quella a destra una giovane bellissima con capelli neri e qualche ciocca rossa.
I ragazzi annuirono e Rock lee fu percorso da un brivido.
- Come fa a esserne in possesso? - chiese Naruto esterrefatto.
- Diciamo anche che è il mio mestiere. Potete definirmi un cacciatore di entità soprannaturali. Hildegard è un demone abbastanza conosciuto nel repertorio leggendario; voi stessi avete trovato informazioni su di lei nella biblioteca del paese. Se io non la conoscessi potrei ritirarmi in bell'ordine.- un sorriso amaro gli si dipinse sul volto – Come questo fazzoletto sia finito nelle mie mani non ha importanza. Fu ricamato da una medium durante uno dei primi casi concernenti “il demone della torre bianca”. Una lunga storia insomma, ora non abbiamo tempo per le storie. - .
- Quindi lei cosa pensa che potremo fare? - chiese Sasuke cercando di arrivare al succo della visita.
- Penso che non ci sia molto da fare se non andarla a trovare.- e giù un'altra risata roca.
- Hildegard si manifesta ancora perchè c'è qualcosa che la mantiene legata a questo posto, ovvero quel maledetto quadro, che ovviamente è scomparso. Ancora più ovvio è il fatto che ora ce l'abbia lei. Il solo modo per sconfiggerla è distruggere l'oggetto che le permette di infestare questi luoghi e tormentare le anime di questa villa.- spiegò in tono serio – Dunque dovrete infilarvi nella torre per adempiere a questa missione. - .
- Come?! - gracchiò Rock lee.
Sasuke sorrise: aveva ragione. Il quadro era sempre stato la chiave di tutto.
- Eh? É impossibile! Hildegard ci scoprirà ancora prima di mettere piede lì dentro, gioca in casa! - esclamò Naruto disperato.
- No, non vi scoprirà se avremo un'esca.- ribattè Gregorio lapidario.
- Eh? Come? Esca?- mormorò il moro dalle sopracciglia folte sull'orlo di una crisi di nervi.
L'Uchiha, invece, sembrava quasi aver letto nel pensiero di Gregorio. Si voltò automaticamente verso Hinata che,in cuor suo, cominciava a capire.
- Signorina? - susurrò l'uomo dagli occhi argentati, quasi a chiederle il consenso.
Naruto si voltò a guardare Hinata e poi guardò Gregorio. - Non se ne parla nemmeno! - esclamò indignato – Hinata non farà da esca proprio a nessuno. No, no e no! Non ho intenzione di farle rischiare la vita. - .
- N-Naruto! Calmati per favore... - sussurrò la corvina sfiorandogli un braccio.
- Signori miei, se vogliamo risolvere questa situazione ci serve un diversivo o non andiamo da nessuna parte. - disse l'uomo calmo.
- Allora mi propongo io al posto di Hinata! Farò io da esca. - ribattè il biondo fremente.
- No Naruto! Non lo fare! - esclamò Hinata preoccupata.
- Molto nobile da parte tua ragazzo. Però no, non puoi o non funzionerà. Hildegard cadrà nella trappola solo se l'esca sarà la signorina al tuo fianco. Solo così avremo qualche possibilità di farcela. - ribattè Gregorio accendendosi un altro sigaro.
- Perchè dice questo? Io- fu interrotto dalla voce candida della Hyuga.
- Lo farò!- Hinata guardava dritta davanti a sé mentre pronunciava queste parole.
- Come?! Hinata no! - disse il biondo stupefatto voltandosi a guardarla.
- Naruto-kun, fidati di me e anche del signor Gregorio! Se questo è l'unico modo per sconfiggere Hildegard, non mi tirerò indietro. - cercò poi di sorridere a Naruto in maniera rassicurante.
- Ben detto ragazza! Così si fa!- tuonò Gregorio con la sua voce roca.
- Lasciate che vi spieghi in cosa consiste il ruolo dell'esca.- disse poi chinandosi leggermente verso di loro – Dunque, la signorina stava per essere una delle vittime di Hildegard in passato, poi per fortuna è riuscita a scamparla. Ovviamente la cosa non l'ha digerita, nessun demone di questo tipo accetta un fallimento del genere. Per questo è tornata a farle visita, per cercare di farla soccombere con brutti ricordi evocati dalla sua sola presenza e ci sarebbe riuscita se non foste arrivati voi. Vedete, se Hildegard noterà la presenza di Hinata nella torre, farà festa. Andrà da lei e cercherà di fare sua la sua anima e tutto il resto. Ovviamente Hinata deve fingere di non voler più vivere e di essere sopraffatta dalla malinconia e dalla tristezza che hanno segnato alcuni momenti della sua vita, deve cedersi a lei, deve farle credere che sia giunta fino alla torre perchè vuole farla finita. - .
- Sicuro che ci cascherà? - chiese Tenten titubante.
- Vi garantisco che si lascerà ingannare, non perderà l'occasione di impadronirsi di una delle poche vittime che sono riuscite a sfuggirle. Quando avrà davanti l'oggetto dei suoi desideri, si dimenticherà di tutto il resto e ci cascherà. - rispose Gregorio sicuro delle sue parole.
- Mentre Hinata si posizionerà nella parte più alta della torre, dicendo a gran voce i motivi della sua visita, voi entrerete in azione subito dopo, non appena Hildegard avrà imboccato le scale per salire. Conoscendo i suoi tempi biblici, voi avrete tutto il tempo di trovare l'arma che vi serve per distruggere il quadro. Hinata fungerà da diversivo e voi agirete. Ci sono cinque stanze nella torre in totale, tutte le altre porte si collegano a queste. L'arma di cui avrete bisogno si trova in una di queste. Così Hildegard sarà concentrata su Hinata e non si accorgerà minimamente di voi. - concluse il suo discorso lasciando tutti a bocca aperta.
- Arma? Non ci aveva parlato di un'arma.- disse Neji riprendendosi per primo.
- Come pensavate di liberarvi del quadro altrimenti?! L'arma, se così possiamo definirla, di cui avrete bisogno, altro non è che un ferma capelli. Tutto d'oro, non potete sbagliarvi. La leggenda narra che era di proprietà della prima vittima di Hildegard. - rispose con la sua voce roca anche a causa del fumo.
- Come accidenti fa a sapere tutte queste cose? - chiese Kiba ammirato.
- Anni e anni di ricerche, ragazzo mio. Mi ci sono voluti venti anni per raccogliere tutte queste informazioni su di lei. Come vedi, alla fine sono servite a qualcosa. - sorrise al giovane Inuzuka.
- Allora, cosa stiamo aspettando?!- disse Sasuke ad un tratto – Hinata, sei pronta? - chise poi, rivolto all'amica, sorprendendo tutti per quel po' di tatto che aveva finalmente dimostrato pubblicamente.
- No! - rispose Rock lee al posto della Hyuga mangiandosi le mani.
Hinata alzò lo sguardo su Sasuke e annuì decisa. - Facciamolo!- esclamò poi. Questa volta fu lei a sorprendere gli altri.
Tutti si alzarono e cominciarono a dirigersi verso l'uscita. Padre Chikafusa era estremamente preoccupato. Si alzò anche lui, accompagnandoli alla porta.
- Noi aspetteremo qui il vostro ritorno. State attenti ragazzi.- disse con un filo di voce.
- Non si preoccupi, padre. Andrà bene. - cercò di rassicurarlo Ino.
- Ragazza! - Gregorio chiamò a gran voce Hinata. - Sii convincente.- disse poi lasciando fluttuare le sue parole nel vuoto come se fossero fatte del fumo dei suoi sigari cubani.
La giovane dagli occhi perlacei annuì ancora una volta. Quasi udì le vene tremarle nei polsi mentre si accingeva a varcare la porta di casa; sapeva a cosa stava andando in contro.
Gli occhi azzurri di Naruto la risvegliarono dai suoi pensieri. La stavano guardando dritta nei suoi. Il biondo le si era messo davanti con aria seria. Gli altri erano già fuori; padre Chikafusa e Gregorio volevano accompagnarli fino al cancello. Quindi c'era così silenzio che poteva sentire il respiro di Naruto nell'atrio. Quello stesso respiro che guidava il petto di Naruto su e giù, facendolo respirare ritmicamente, le braccia lungo il corpo. Le afferò delicatamente un polso e l'attirò a sé. Poggiò la sua fronte scura contro quella pallida di Hinata. Continuarono a guardarsi negli occhi, poi le loro labbra si unirono di nuovo. Si baciarono ancora, condensando tutte le loro emozioni in quel gesto. Quel bacio, forse l'ultimo, era il centro di tutto.
- Ce la farai.- disse secco il biondo.
- Ce la devo fare. - replicò Hinata.
- Vada come vada, non ti lascerò sola. Correrò da te e ti porterò in salvo. Dovessi imparare a volare su quelle scale ma lo farò- mormorò Naruto con determinazione.
La ragazza non potè fare altro che sorridere debolmente. Entrambi uscirono da quella porta e scesero con gli altri ai piedi del cancello. Varcarono anche quella soglia e s'incamminarono verso quei campi desolati, Rock lee e Kiba li avrebbero guidati verso la torre.
Naruto si voltò verso villa Giulia e osservò il rosso dei suoi muri.



Sarebbero tornati da vincitori in quella maledetta casa. A tutti costi.



**


La strada per giungere alla torre sembrava interminabile. Nessuno osava fiatare durante il tragitto; si avvertiva un'aria pesante per quelle distese e la calura delle ore più calde cominciava a farsi sentire.

    -Ecco! Siamo arrivati. - disse Kiba risvegliando tutti dal loro torpore.
    Quasi non la videro all'inizio, poi si accorsero che la descrizione dei ragazzi era stata davvero dettagliata. Effettivamente il tetto grigio della torre era, in linea d'aria, parallelo con il terreno su cui poggiavano i piedi.
    Si calarono giù per l'enorme fosso con una lunga corda che si erano portati da casa e si immersero nella vegetazione.
    - Da dove cazzo si entra? - bofonchiò Kiba che cominciava a sentire la tensione camminargli lungo la schiena.
    Neanche la sera in cui lui e Rock lee l'avevano scoperta, erano riusciti a intravedere una possibile entrata. Cercarono a lungo tutto intorno alla torre e quando stavano per perdere le speranze Shikamaru li chiamò. Aveva trovato una piccola porta nascosta da una grandissima foglia verde. Non ci volle molto per sfondarla: il legno era vecchio. Entrarono a gattoni, proprio come dei bambini, all'interno della torre. Una volta dentro si alzarono in piedi, quel posto era davvero enorme. Hinata avvertì un brivido di terrore. Deglutì. Era arrivato il momento.








    * Angolo di Natsumi213 *

Gente, buonsalve! Si, sono viva! :D
Vi chiedo perdono per il ritardo (come al solito) ma sto preparando un'esame di italiano e quindi è già un miracolo che sia riuscita a scrivere questo capitolo stasera!
Dunque, siamo entrati nella terza ed ultima parte del racconto. Siamo ad un punto cruciale, ad un face to face (?) con Hildegard, all'epilogo di tutta la storia.
Il capitolo è più corto perchè il prossimo sarà bello corposo. Questo è stato un capitolo di preparazione, se così si può definire.
Gregorio ha dato loro una mano per distruggere il quadro: trovare un fermacapelli interamente d'oro. Riusciranno a trovarlo i ragazzi? Hinata riuscirà a salvarsi? Sarà facile riuscire in un'impresa del genere? E una volta trovato il fermacapelli, come lo utilizzeranno sul quadro? Lo prenderanno a forcinate? XD E soprattutto cosa troveranno i ragazzi in queste famose stanze della torre? E chi lo sa. Solo i prossimi capitoli sapranno darci una risposta. XD
Anyway passiamo i ringraziamenti altrimenti qua fa giorno!
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: crazyfrog95, nhfan25, GiulyNaruHina, Vavi_14, Sayumi_chan, arcx, Minato_Kiroi_Senko. <3
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: alinasasusaku02, AngelMelody69, arcx, aurok, crazyfrog95, Dandelion Ai, Ernesto507, ery98sole, HiNaRu 97, lisetta95, love_anime, m4dd499, nady_shanna, Nalista, nhfan25, nityss, Okimu, OnlyPapito, sivaice, Sophie1995, Sweety95, Sweet_ eSSe, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ , _Shee. <3
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le seguite:
AceHearts, Aine, anika23, Asgard, Asgard, Athalfuns, bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole, Evelyn Hope, FeverSkating, Fleur92, Fra_ Rose, frisifra, Girlonfire96, giulietta_crazy, GiulyNaruHina, Ground, hicks87, IcciIcci98, Ilariette, Iris1996, Isabellelove, IseNara, I_MissYou, Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, LaDyDeBbs, Lexi, luciaasc, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, nhfan25, panSS3, pinguini, Puntolinea, sakura uchiha _ , sakura92, sashinaru, Sayumi _ chan, shera _ darknight, shiva85, sonnensystem, sonnysh, stellina4869, tama _ chan _ , Vavi_14, _ Shee. <3
Ringrazio
hinatayhea, nady_shanna, Narutina_ Mary e nearmike per aver inserito la storia fra le ricordate. <3
Ovviamente ringrazio anche i lettori silenziosi. <3
Grazie mille a tutti voi, davvero. Grazie, grazie e grazie. <3 Non mi stancherò mai di ripeterlo. <3
Spero di non aver saltato nessuno, sapete com'è sono orba come una talpa. XD
Non credo di avere altro da dire...se non che ci vediamo al prossimo aggiornamento! ^^
A presto!
Kisses! :*


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Capitolo 14
*** 13. Nella torre ***


13. Nella torre




Hinata non seppe nemmeno come ci era arrivata in cima alla torre. Era come in trance. Ci era salita da sola, era arrivata da sola in quella stanza circolare e sola stava per chiamare Hildegard. Avrebbe detto al demone che era lì per farla finita, perchè non aveva alcun senso continuare a vivere se non era amata e avrebbe fatto in modo di apparire il più naturale possibile. Richiamò a sé tutti i ricordi più infelici, le sensazioni più spiacevoli e i sentimenti più dolorosi della sua vita. Lì concentrò tutti insieme cercando di non pensare ai suoi pensieri felici: Naruto e i suoi amici. Quando si sentì sufficientemente pronta cominciò a parlare.
- Hildegard! Sono Hinata Hyuga, l'unica vittima che ti sia mai sfuggita nell'arco della tua esistenza. L'affetto e il calore dei miei compagni di scuola mi salvò quando ero piccola ma ora mi accorgo che sarebbe stato meglio se tu mi avessi portato via con te. - si prese una pausa e tese le orecchie cercando di captare anche il più piccolo rumore; non avvertì nulla e proseguì – Con il passare degli anni la mia vita ha preso una piega sempre peggiore. Adesso che ci siamo incontrate nuovamente, sento di non poterti sfuggire e non ho intenzione di farlo. All'inizio ero spaventata ma ora non ho più niente da perdere. Puoi venire a prendermi, sono qui. - concluse il suo appello con voce tremante sperando di essere riuscita ad ingannarla. Non le rimaneva che una cosa da fare: attendere.


**


Hinata era salita ormai da un po' e i ragazzi si erano tutti nascosti aspettando che Hildegard sbucasse da qualche parte e iniziasse il suo lento cammino verso la cima della torre. Dopo circa dieci minuti sentirono uno strusciare familiare. Trattennero il respiro e si assottigliarono ancora di più contro gli enormi pilastri che offrivano loro rifugio. Da una porta socchiusa una figura nera e gobbuta fece la sua comparsa. Era brutta proprio come nel quadro. La testa canuta e gli occhi malvagi e piccoli con un sinistro bagliore al loro interno, desiderosi di qualcosa o qualcuno. Le rughe erano così profonde da sembrare scavate nella pelle. La bocca faceva davvero ribrezzo dal vivo, era davvero uno squarcio senza labbra. Hildegard s'incamminò su per le scale che portavano alla cima della torre e prima che scomparisse del tutto dalla loro vista, e ce ne volle data la lentezza, furono gelati dalla sua raccapricciante risata che riecheggiò in tutta la torre.
I ragazzi non persero tempo e quando la vecchia fu andata via, si divisero in gruppi per esplorare le cinque stanze. Neji e Tenten entrarono nella prima, Sasuke e Sakura nella seconda, Shikamaru e Ino nella terza, Kiba e Rock lee nella quarta mentre Naruto volle andare da solo nella quinta nonostante le insistenze dei suoi compagni che volevano si aggregasse a una delle coppie; il ragazzo rifiutò affermando che non avevano molto tempo e che se lui si fosse aggiunto ad altri due, nessuno avrebbe perlustrato la quinta stanza e probabilmente non avrebbero fatto in tempo a salvare Hinata e a trovare il fermaglio.
La prima stanza apparve agli occhi di Neji e Tenten. All'apparenza una stanza abbastanza comune, dal pavimento a scacchi, un tavolo con sedie in mogano al centro, una credenza e svariati quadri alle pareti.
- Sembra non ci sia nulla di strano. Sembra una stanza normale...ecco.- mormorò Tenten guardandosi attorno.
- Così pare...stai in guardia comunque. - ribattè il fidanzato lanciando occhiate nervose alle pareti.
Iniziarono a cercare ovunque, nei cassetti e nelle ante della credenza, spostarono piatti e bicchieri da dentro ma non trovarono nulla.
- Credi che non ci sia in questa stanza? - chiese Neji preoccupato.
- Temo di- Tenten stava per rispondere ma si bloccò bruscamente come se qualcosa avesse attirato la sua attenzione.
- Ten, tutto bene? - chiese il bruno perplesso.
La ragazza non rispose ma si avvicinò ad uno dei quadri e lo guardò come se avesse visto qualcosa di incredibilmente eccezionale ma allo stesso tempo agghiacciante. Il quadro ritraeva una piccola fanciulla di massimo undici anni dai capelli bruni e mossi, lunghi fino alle spalle. Occhi vivaci tanto da sembrare vivi. La pelle bianca quasi si mimetizzava con i colori tenui del suo vestitino. Sedeva tranquillamente sull'erba mentre cercava di acchiappare una farfalla. La cosa strabiliante era che fra i bellissimi capelli un costosissimo e preziosissimo fermaglio dorato le teneva legati alcuni ciuffi color caramello.
- Oh, mio Dio! Neji! É questo quello che stiamo cercando! - esclamò Tenten indicando il fermaglio.
- Sembra proprio di si. Adesso sappiamo com'è fatto nel dettaglio ma non sappiamo dove si trovi effettivamente. - replicò lo Hyuga analizzando l'oggetto dipinto in questione.
- Gregorio ci ha detto che apparteneva alla prima vittima di Hildegard...sarà sicuramente questa bambina! - disse la castana avvicinandosi ancora di più al ritratto e guardandolo attentamente.
Neji si era mantenuto poco distante e proprio quando si era deciso ad andare via, credette di essersi completamente rimbambito quando sorprese la graziosa figura a sbattere gli occhi.
- Il quadro si è mosso. - disse indicandolo.
- Mosso? Che stai dicendo Neji?! - chiese Tenten guardando prima il fidanzato e poi riportando lo sguardo sulla bambina.
- Ha sbattuto gli occhi, ti sto dicendo. - ribattè lo Hyuga con determinazione.
- Dai, sarà suggestione. - replicò la bruna non molto convinta. - Proviamo a raggiungere gli altri, qui non c'è niente. - .
Diede le spalle al dipinto e s'incamminò verso l'uscita.
- Stupida! - si sentì dire ad un tratto.
Tenten si voltò verso Neji. - Neji! Mi hai appena dato della stupida?! - esclamò innervosita.
Il fidanzato la guardò come se si fosse ammattita.
- Che stai dicendo?! Io non ho detto niente! - si difese quello.
- L'ho appena sentito, chiaro e forte. - replicò Tenten.
I due si guardarono per un attimo terrorizzati e volsero il capo verso il quadro che sembrava essere immobile.
- E se fosse stata lei?! - disse ad un tratto la ragazza con timore.
- Ok, andiamo via da qui! - replicò Neji afferrando la castana per il polso, pronto ad uscire da quella stanza.
- Dove state andando? Andate a baciarvi? - chiese ancora una voce derisoria, che questa volta fu udita da entrambi.
La coppia si gelò sul posto.
- Non sei stato tu Neji, vero?! - mormorò Tenten.
Lui scosse il capo.
- Quindi se io non sono stata e tu non sei stato...chi ha parlato? - continuò quella con terrore.
Ovviamente era una domanda che non ricevette risposta.
Si girarono contemporaneamente e videro una scena che non avrebbero dimenticato per il resto dei loro giorni, una scena così incredibile che se l'avessero raccontata ai loro nipoti un giorno, non ci avrebbero creduto.
La bambina stava letteralmente uscendo dal quadro. Il busto e la testa erano già fuori, poi cacciò un piede, che poggiò sulla cornice, e poi l'altro e infine saltò atterrando sul pavimento. Si mise una mano in tasca e poi nascose entrambe dietro la schiena, dondolandosi con aria innocente e osservando i due ragazzi con un sorriso.
Rimasero per un attimo esterrefatti, senza reagire.
Il fermaglio dorato luccicava come se fosse stato appena lucidato.
Tenten raccolse tutto il coraggio che aveva e rischiò il tutto per tutto.
- Allora eri tu che parlavi! Ciao! - disse cercando di essere amichevole con quell'essere che aveva davanti e che tutto era ma sicuramente non più una bambina vera.
- Ci hai spaventati, sai?! - esclamò Neji reggendo il gioco alla compagna.
La bambina non rispose, si limitava a dondolarsi ancora come sul ritmo di qualche invisibile melodia.
- Come ti chiami? - la incalzò ancora Tenten cercando di restare calma.
- Susanne.- rispose la ragazzina allargando il suo sorriso. - Voi? -
- Io sono Tenten e lui è Neji. - rispose la maggiore delle due.
La conversazione cadde di nuovo e allora la ragazza tentò di andare subito al sodo.
- Lo sai che hai proprio dei bei capelli? Con quel fermaglio poi, stai benissimo! - esclamò Tenten alludendo all'oggetto d'oro fra i capelli della bambina.
Susanne fece segno a Tenten di avvicinarsi. La bruna esitò per un attimo ma poi acconsentì alla sua richiesta. Si chinò lentamente su di lei. Gli occhi verdi della bambina la guardavano con fare dolce e poi in un attimo non vide più nulla. Quella mocciosa le aveva buttato qualcosa negli occhi ed era fuggita via ridendo verso la porta della stanza. Tenten urlò, sentì Neji chiamare il suo nome e afferrarla per le spalle. Quando riaprì gli occhi la bambina era scomparsa e della terra era ai suoi piedi.
- Stai bene? - chiese lo Hyuga preoccupato.
- Si, tranquillo! Credo che mi abbia buttato della terra negli occhi...mi sono più spaventata che altro. - rispose la castana.
Susanne non era nel quadro, al quale mancava un piccolo pezzo di terra che la bambina doveva aver strappato prima di uscire dal ritratto.
- Vieni, andiamo! É fuggita dalla stanza. - affermò il bruno abbassando la maniglia della porta che non si aprì.
- La porta non si apre!- comunicò alla ragazza.
- Come?! Ci ha chiuso dentro? - gridò Tenten con voce strozzata.
Ovviamente neanche a questa domanda c'era bisogno di una risposta.


**

Sasuke e Sakura invece si erano trovati davanti a uno scenario più particolare. La seconda stanza era più vecchia rispetto alla prima. Il pavimento in marmo era ricoperto da quello che doveva essere un roseto che continuava ad arrampicarsi lungo le pareti. La stanza era piena di vestiti nobili ed eleganti, infilati su manichini ingialliti dal tempo. Dovevano essere pregiate stoffe quelle, magari erano i vestiti che soleva mettere la Hildegard giovane e bella prima di sposarsi, quando godeva ancora di una situazione economica stabile e ottima. I due ragazzi si misero alla ricerca del fermaglio in tutti luoghi possibili.
- Uffa! Credevo potesse trovarsi qui! Insomma resta comunque un oggetto per abbellire il proprio aspetto...pensavo che in mezzo a tutti questi vestiti potesse esserci benissimo. - disse Sakura sbuffando.
- Non perdere tempo! - l'ammonì Sasuke nel mentre cercava fra scrigni pieni di gioielli, situati su una consolle addossata al muro.
La rosa aprì di scatto una tenda e sobbalzò.
- Sasuke! Il quadro! - gridò indicandolo.
L'Uchiha lasciò cadere a terra una collana di perle bianche e corse verso la ragazza.
L'orribile dipinto di Hildegard troneggiava sul muro. Il moro sorrise, finalmente avevano trovato uno dei pezzi mancanti per mettere la parola fine a quella storia. Sakura lo staccò dal muro senza problemi. Si voltò vittoriosa verso il ragazzo ma il suo sorriso si trasformò in un urlo di terrore.
- Sasuke! Il serpente! - .
La collana di perle bianche che Sasuke aveva fatto cadere a terra prima senza pensarci, si era trasformata in un serpente bianco dagli occhi vitrei che ora strisciava verso di loro.
- Sakura, mantieni la calma! Dirigiti verso quella porta! - le disse il moro lapidario riferendosi alla porta all'altra estremità della stanza.
Indietreggiarono tenendo il quadro al riparo. Dalla consolle proveniva un sibilare continuo, dagli scrigni cominciarono ad affacciarsi tanti serpenti dai colori più svariati. Le collane di Hildegard si stavano trasformando tutte in serpenti. Uno zampettare fastidioso innervosì ancora di più i due; gli anelli di Hildegard si erano trasformati in tarantole e gli orecchini in grossi scarabei. Cominciavano tutti a strisciare e a zampettare verso di loro mentre la coppia era sempre più vicina alla porta. Come se non bastasse, in un attimo i tanti vestiti che popolavano la stanza iniziarono ad animarsi muovendo le lunghe maniche a mo di frusta nel tentativo di colpire chiunque avesse osato portare via il quadro della loro padrona.
- Sakura, tu sei più vicina alla porta! Aprila, esci fuori con il quadro e richiuditela alle spalle.- mormorò l'Uchiha senza battere ciglio.
- Come...? N-no! Non posso lasciarti qui, non voglio! - esclamò spaventata la ragazza.
- Non farmi ripetere le cose settanta volte, mi sembra di parlare con Naruto! Fai quello che ti dico. - adesso le sue parole erano aspre e sembravano ordini più che altro.
- No! Stammi a sentire tu! Non ti lascio qui da solo, verrai via con me! - ribattè quella scuotendo il capo con forza.
- Sakura, dannazione! Ci stanno incalzando, vuoi sbrigarti o no?! - ringhiò Sasuke.

La rosa aprì la porta, gettò il quadro al suo interno, ritornò nella stanza, superò di poco un Sasuke incredulo, afferrò per la manica uno dei manichini che cercava di frustarla in faccia e che nel frattempo si stava avvicinando e lo tirò con tutte le sue forze facendolo cadere con un tonfo su buona parte dei serpenti e delle tarantole proprio mentre uno scarabeo le si stava arrampicando sulla gamba. Se lo tolse con una manata, poi si voltò verso il moro e lo spinse verso l'uscita. Cercò di chiudersi la porta alle spalle ma il serpente bianco riuscì a sgusciare fuori e ad innalzarsi verso l'Haruno, pronta ad azzannarla al collo. La fortuna volle che si ritrovassero in una stanza piena di armature, così Sasuke afferrò una delle pesanti spade e tranciò di netto quella schifosa bestia salvando la vita a Sakura.
I due si guardarono per un attimo, poi il moro si avvicinò alla rosa e le scostò un ciuffo di capelli sottili dal volto. Le afferrò il mento con la mano sinistra mentre con la destra stringeva ancora la spada. Si chinò sulle labbra rosee della ragazza e vi posò le sue meno carnose e più pallide. Le lasciò un bacio stampo, un bacio di ringraziamento per avergli salvato la vita nella seconda stanza, un bacio un po' freddo come lui. Sakura rimase imbambolata a fissarlo una volta che si fu allontanato e dopo una frazione di secondo si gettò su di lui, legandogli le braccia al collo e baciandolo con passione. La spada cadde di mano a Sasuke con un tonfo e le sue braccia corsero a stringere la rosa, e con somma sorpresa di questa rispose al bacio mordendo e succhiando il labbro morbido di lei. Quando si staccarono si guardarono negli occhi e non si dissero nulla, anzi volsero lo sguardo verso il quadro di Hildegard.
- Oh, no! Credo si sia rotto! - esclamò Sakura afferrando il dipinto e analizzando lo spigolo spezzato che sembrava aver tagliato in due il ritratto.
- Aspetta un attimo...- senteziò Sasuke prendendo il quadro tra le mani e infilando le dita nella fessura, fece forza e lo aprì in due.
Da una parte c'era la parte del ritratto mentre dall'altra c'era il retro, sulla parte interna fino ad ora rimasta nascosta c'era dipinto un cuore umano. Bastava poggiarci l'orecchio sopra per sentirlo battere come se fosse vero, come se fosse vivo.

Quello doveva essere il cuore di Hildegard. Era quello di cui dovevano liberarsi.







    *Angolo di Natsumi213 *

Buonasera, anzi buonanotte a tutti visto che sono l' 01:08. ^_^
Eccomi ritornata con il tredicesimo capitolo di questa storia alla quale mi sono affezionata. <3
Ho fatto finalmente l'esame e ora posso dedicarmi alla fanfiction.
Quadri, quadri, quadri ovunque! XD Questo è il capitolo dei dipinti: da quello di Susanne, prima vittima del demone, a quello di Hildegard, sua carnefice.
Quei poveretti di Neji e Tenten sono rimasti chiusi nella prima stanza, che è l'unica senza altre porte, mentre Sasuke e Sakura hanno affrontato qualcosa di raccapricciante e si sono salvati la vita reciprocamente fino a baciarsi senza ritegno con il cadavere di un serpente a terra! XD <3
E niente, vi annuncio che mancano tipo due capitoli effettivi alla fine più l'epilogo. *prepara già i fazzoletti* mi mancherà un po'. :')
Ah, già! Credo che la storia verrà aggiornata più frequentemente da oggi.
Ora, gente preziosa e meravigliosa, passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: shera_ darknight, crazyfrog95, nhfan25, GiulyM29, nearmike, Vavi_ 14, Minato_ Kiroi_ Senko, arcx, onedirection_ myworld231.
Grazie! <3
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: AceHearts, Aine, Ania_ Stark, anika23, Asgard, Athalfuns, bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole, Evelyn Hope, FeverSkating, Fleur92, Fra_ Rose, frisifra, Girlonfire96, giulietta_crazy, Ground, hicks87, IcciIcci98, Ilariette, Io_ me, Iris1996, IseNara, I_MissYou, Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, LaDyDeBbs, Lexi, luciaasc, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, nhfan25, nutelladipendenti, panSS3, pinguini, Puntolinea, sakura uchiha _ , sakura92, sashinaru, Sayumi _ chan, shera _ darknight, Shino_ Chan, shiva85, sonnensystem, sonnysh, Stardust97, stellina4869, tama _ chan _ , valehinata1992, Vavi_14, _ Shee. Grazie! <3
Ringrazio coloro che l'hanno inserita tra le preferite:
alinasasusaku02, AngelMelody69, arcx, aurok, crazyfrog95, cristybore, Dandelion Ai, e d v i g e, Ernesto507, ery98sole, girlina99, GiulyM29,  HiNaRu 97, Lena_ chan, lisetta95, love_anime, m4dd499, Malv 16, nady_shanna, Nalista, nhfan25, nityss, Okimu, OnlyPapito, sivaice, Sophie1995, Sweety95, Sweet_ eSSe, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ , _Shee.
Grazie! <3
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le ricordate: cristal_ smeraldo48, hinatayhea, nady_shanna, Narutina_ Mary, nearmike, onedirection_ myworld231.
Grazie! <3
Ringrazio anche i lettori silenziosi! <3 Viamotuttitantissimo! <3 <3
Detto questo, a presto! ^^
Kisses! :*






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Capitolo 15
*** 14. La casa color melograno ***


N.B. Scusate fanciulle e fanciulli, una piccola nota prima di iniziare; la parte scritta in corsivo riguarda un avvenimento precedente a quello iniziale (?) di cui è protagonista Naruto.  Chiedo perdono se il finale del capitolo e l'angolo dell'autrice sono così vicini fra di loro ma non so perchè questo disgraziato me lo legge così! XD *s'inchina 854876290934 volte* Grazie per l'attenzione, buona lettura!




14. La casa color melograno



Era da un po' che camminava e quei maledetti muri erano tutti uguali. Naruto aveva deciso di intraprendere l'esplorazione della quinta stanza da solo...non era stata esattamente una buona idea ma non poteva farci assolutamente nulla; Naruto Uzumaki era sempre stato così, lo era in quel momento e lo sarebbe stato per sempre. Era un tipo che non si faceva prendere dall'ansia ma dovette ammettere che quel continuo girovagare lo stava innervosendo. La quinta stanza altro non era che un tortuoso e lungo, di cui non riusciva a scorgere la fine, labirinto fatto di muri bianchi. Non solo quel luogo gli stava facendo perdere tempo ma non aveva trovato ancora niente di utile, sperò che i suoi compagni avessero avuto più fortuna. Cercava di non pensare all'eventualità di non riuscire più a uscire da lì quando un rumore attirò la sua attenzione. Si nascose dietro uno dei muri e guardò nella direzione da cui il rumore sembrava provenire. Ad un tratto si delineò quella che sembrava una porta in una delle pareti e uscirono due figure velocemente come se fossero inseguite da qualcosa.
- Presto! Chiudi! - gridò una delle due voci.
- Ci sto provando! - replicò l'altra che tentava di chiudere la porta mentre tante piccole manine ossute spuntavano da questa implorando i due signori di restare un po' di più con loro.
Naruto fu percorso da un brivido e solo quando l'apertura sulla parete fu chiusa che il biondo riconobbe i due.
- Fantastico! Ora dove siamo?! - piagnucolò la prima voce.
- Cosa vuoi che ne sappia! Scusa se prima di entrare nella quarta stanza non mi sono fermato alla reception a prendere un brochure della torre. - disse la seconda voce sarcastica.
- Kiba! Lee! - esclamò il biondo uscendo fuori dal suo nascondiglio.
I due sobbalzarono e rimasero un attimo interdetti ma poi si sciolsero in un sorriso liberatorio.
- Naruto! - gridarono all'unisono avvicinandosi all'amico.
- Anche tu qui? Quindi siamo nella quinta stanza?! - disse Rock lee guardandosi intorno.
Il biondo annuì. - E voi come ci siete finiti qui? - chiese poi.
- Grazie a Dio abbiamo trovato una via di fuga dalla quarta stanza. É stato davvero un inferno. - spiegò Kiba trafelato.




**



La prima cosa che Rock lee pensò non appena varcò la soglia della quarta stanza fu che lui e il suo degno compare dovevano essere stati maledetti o come minimo, che i loro antenati dovevano essere stati maledetti perchè non poteva spiegarsi altrimenti, una tale sfiga. Probabilmente qualche loro avo doveva essere stato maledetto da qualche strega e la maledizione si era poi protratta alle generazioni successive. Si, doveva essere per forza così.


La loro vista si disperse fra i mille alberi che popolavano la radura della quarta stanza.
- Un bosco? Come fa a starci un bosco in una stanza? - chiese lee ad alta voce.
- Devo ricordarti che siamo a casa di un demone?! - replicò Kiba con una nota di eccitazione e preoccupazione nella voce.
L'altro non rispose, si limitò a bofonchiare qualcosa e a seguire l'amico su per il bosco. Cercarono qualcosa perfino negli incavi degli alberi ma non trovarono nulla. Con loro stupore presto il sole tramontò sulla radura e lasciò il posto alla luna. Era notte.
- Non ci credo...è notte! - disse Kiba con un sorrisino stupito.

La prima cosa che Kiba Inuzuka pensò invece fu che non avrebbe dimenticato quella storia per niente al mondo. Non aveva mai visto qualcosa del genere.


- Chissà perchè io non ne sono per niente affascinato! - mormorò il moro che cominciava a preoccuparsi più del dovuto.
- Il problema ora è: come riusciremo a vedere? É troppo buio e tu hai perso la nostra torcia.- disse l'Inuzuka riscuotendosi dai suoi pensieri.
Lee stava per ribattere seccato e per difendersi dall'accusa quando impallidì all'improvviso e deglutì vistosamente. Gli occhi s'ingrandirono ancora di più del normale e balbettò:
- N-no, caro Kiba! I-Il problema ora è: come faremo a restare vivi?!- e indicò con il dito tremante un punto oltre la spalla dell'amico.
Il bruno si voltò e vide un piccolo branco di lupi scendere dalla parte opposta su cui si trovavano loro e avanzare silenziosi e veloci come ombre, nella loro direzione.
- Troppe domande Lee! Scappa! - gridò Kiba afferrando l'amico per il gomito e iniziando a correre come se la terra dietro di loro si stesse sgretolando.
Sentivano le zampe veloci degli animali dietro di loro, potevano quasi udire il loro alito caldo e la loro fame selvaggia.


La seconda cosa che Rock lee pensò,nel mentre erano inseguiti, fu che nella loro vita precedente dovevano essere stati due pluriomicida per meritare tutto questo o dei generali nazisti delle SS. Il tutto si univa alla perfezione con la maledizione dei loro antenati.


Mentre la seconda cosa che Kiba Inuzuka pensò fu quella di correre, correre e correre se aveva intenzione di raccontare questa avventura a qualcuno.


Proprio mentre pensavano di non farcela la speranza si manifestò sotto forma di un palazzo color melograno dalle finestre illuminate. Il palazzo era circondato da un cancello che i due amici non si fecero troppi problemi a scavalcare atterrando sani e salvi dall'altra parte mentre i lupi si arrestarono dietro le inferriate latrando e ringhiando, scoprendo con aggressività le zanne gialle. Kiba e Rock lee si allontanarono velocemente dal cancello e si diressero alla porta bianca del palazzo e vi bussarono. Per un attimo pensarono che non c'era nessuno e stavano già per disperarsi quando la porta si aprì ma non c'era nessuno dietro di essa. I due esitarono fissando il corridoio illuminato che li si parava davanti. Poi Kiba bussò ancora e schiarendosi la voce, entrò.
- C'è qualcuno? - chiese mentre Rock lee lo seguiva dentro.
Nessuna risposta. La porta si chiuse dietro di loro ed entrambi si voltarono sussultando. Effettivamente qualcuno c'era nonostante non avesse proferito parola e fosse alto la metà della porta. Un piccolo bambino dalla pelle di porcellana e dai lisci e fini capelli color paglia. Vestito di nero come un maggiordomo in miniatura.
- Ciao! - lo salutò Lee perplesso.
Il piccolo maggiordomo dalle manine guantate di bianco non si curò di loro ma s'incamminò per il corridoio illuminato.
- Credo voglia che lo seguiamo.- sussurrò Kiba.
- Dici che è sordomuto?! - mormorò a sua volta il moro gettando occhiate sospettose in giro mentre seguivano il bambino.
Il biondino li condusse attraverso stanze in cui lo sfarzo regnava sovrano fino ad arrivare in quella adibita a una sala del trono. Peccato che di trono ce ne fosse uno solo.
Oltre all'irrealtà di quel posto, la cosa più assurda era che gli abitanti di quel palazzo erano tutti bambini. Tanti bambini vestiti con abiti eleganti e barocchi. Le bambine portavano gioielli in finto argento con pietre ancora più finte se possibile. I maschietti invece portavano orologi da taschino in plastica gialla le cui lancette sembravano fatte di liquirizia e ferme sempre sullo stesso orario. I due si accorsero ben presto che tutto quello sfarzo era finto. Si sedettero a un lungo tavolo in cui parecchi bambini erano seduti per mangiare e chiacchierare allegramente. L'unico problema era che quel tavolo era molto basso e le sedie erano piccole, non adatte sicuramente a loro, di conseguenza ben presto si ritrovarono con le ginocchia indolenzite per la posizione scomoda.
- Questo tavolo è fatto di plastica! - sussurrò Kiba cercando di non segarsi il ginocchio da qualche parte.
- Qua è tutto finto! Non mi stupirei se anche i bambini fossero caricati da dietro con la molla.- gli mormorò in risposta lee – Ehi, ma quelli non sono Sasuke e Sakura? -
- Si, sono loro! Che ci fanno qui?! - rispose Kiba sorpreso – Ragazzi! Ehi, siamo qui! - si sbracciò per attirare la loro attenzione.
Poco distanti da loro l'Haruno e l'Uchiha sedevano leggermente straniti. Quando si udirono chiamare, si voltarono e rimasero piacevolmente stupiti di trovare quei due lì. Si avvicinarono a loro.
- Kiba, Lee! Che bello vedervi! - esclamò Sakura – che ci fate qui? - .
- Possiamo anche dire che questa sarebbe la stanza in cui siamo entrati all'inizio! Voi? - .
- Noi eravamo nella seconda stanza ma siamo arrivati qui attraverso un passaggio segreto. Allora Gregorio aveva ragione quando diceva che tutte le stanze erano collegate.- rispose sempre la rosa.
- Trovato niente? - chiese Kiba.
- Si, abbiamo ritrovato il quadro di Hildegard. - sussurrò Sasuke accertandosi che nessuno li stesse ascoltando.
- Davvero? Fantastico! Dov'è ora? - .
- L'abbiamo nascosto sempre in questo palazzo. Non sapevamo dove metterlo altrimenti, meglio non fidarsi di questi bambini. - .
Nessuno dei piccoli signori sembrava badare a loro, anzi era come se non li vedessero. Il trono era ancora vuoto, forse aspettavano qualcuno.
Kiba provò a mangiare una patata al forno ma la sputò schifato. - Che schifo! Questa roba è plastilina gialla! - ringhiò pulendosi la bocca con il dorso. Fece per versarsi dell'acqua nel bicchiere per togliersi il saporaccio ma quello che uscì dalla brocca era un blocco uniforme di una sostanza gelatinosa azzurro pallido.
- Che diavolo di posto è questo?! - sbraitò l'Inuzuka esterrefatto.
- La bistecca è di plastica. - gli comunicò Rock lee in quel momento.
- Sasuke ed io abbiamo ipotizzato che questa sia una sorta di casa finta, come una casa per le bambole. Poi... il fatto che il cibo e i gioielli siano finti. Persino il tavolo e le sedie sembrano quelle che trovi all'interno di quelle case di plastica al parco. - sentenziò Sakura.
- Il discorso fila ma allora che mangiano? - chiese Rock lee incredulo.
- Lee...pensaci un po'! Le bambole mangiano?- chiese l'Uchiha lapidario – No, giusto? Questa sembra una casa delle bambole, vero? E secondo te ora, chi sono le bambole? - .
Il moro aprì e chiuse la bocca una volta o due e poi si strinse affianco a Kiba senza proferire altra parola.
In quel momento la sala si zittì e una piccola ed esile bambina fece la sua comparsa nella sala. Aveva la veste verde come i suoi occhi, i capelli color caramello, la pelle candida e fra i mossi e morbidi capelli un fermaglio d'oro. I ragazzi lo notarono subito e si scambiarono un'occhiata complice.
- La regina Susanne! É arrivata! - sussurravano i bambini emozionati fra di loro.
La piccola regina si sedette sul grande trono e scrutò tra la folla di sudditi.
- Voi! Voi con le gambe lunghe! Chi siete? - gridò puntando il dito contro i quattro che strabuzzarono gli occhi perplessi.
- Lasciate fare a me! In fondo fa quello che dovrebbero fare tutti i bambini: sta giocando.- mormorò Kiba alzandosi in piedi e facendo attenzione a non ribaltare il tavolo.
Allargò le braccia in modo plateale e proferì: - Vostra Maestà, lasciate che mi presenti. Sono un giovane cavaliere che proviene da molto lontano e questi sono i miei amici. Qui, per servirvi. - e s'inchinò leggermente.
Susanne sembrò bersela perchè battè le mani felice. - Siete qui per me? Che bello! Dobbiamo festeggiare con un ballo! - esclamò saltando giù dal trono.
- Portate qui il mio vestito da festa e chiamate mio fratello.- ordinò a dei bambini fermi lì ad ascoltare che non appena udirono queste parole scattarono subito.
Gli altri tre guardarono Kiba con la faccia da “machediavolostaicombinando” ma lui fece finta di niente. Poco dopo i bambini di prima ritornarono in sala portando fra le braccia uno splendido vestito bianco ornato da brillantini, seguiti da un bambino poco più alto di Susanne, dai capelli scuri come quelli di una mora e gli occhi azzurro ghiaccio.
- Questo è mio fratello, il principe Alexander.- lo presentò la regina.
- Alex, questi signori dalle gambe lunghe saranno nostri ospiti per un po' , dì alle serve di pulire quattro stanze. - disse poi rivolta al bambino.
In quell'istante tre bambini irruppero nella sala inchinandosi più volte.
- Vostra Altezza, abbiamo scoperto chi saranno i prossimi ad unirsi a noi.- disse il primo bambino.
- Ce l'ha detto la Signora!- confermò il secondo.
- Bene! Mostratemeli.- ordinò autoritaria.
I bambini girarono tre fogli sulle quali c'erano disegnate tre persone: due femmine e un maschio.
I ragazzi fecero un po' di fatica a riconoscerli ma quando capirono chi fossero, il sangue si gelò nelle vene. Il bambino era sicuramente Daiki, mentre le due femminucce erano rispettivamente Giulia e Hinata.
Non ci volle molto per capire il meccanismo di quel luogo, se Daiki, Giulia e Hinata erano i prossimi ad unirsi al palazzo, quei bambini non potevano che essere tutti vittime di Hildegard. E la “Signora” era senza dubbio lei. Giulia e Daiki erano coloro che non si erano rassegnati alla loro fine atroce e di conseguenza erravano come anime nei luoghi della loro vita terrena, nostalgici di quei posti. Non volevano far parte di quel palazzo, desideravano solo la pace. Hildegard aveva intenzione di strapparli alla villa, avevano recato già troppo fastidio per i gusti del demone.
Furono scossi da un brivido nel pensare che Hinata era da sola in cima a quella torre. E se Hildegard l'avesse uccisa?! Impossibile.
Dovevano sbrigarsi.

La serata passò tra festeggiamenti, balli e cibo immangiabile. Susanne sembrava essersi presa una cotta per il “cavaliere” Kiba, visto che voleva ballare solo con lui e lo guardava con enormi e dolci occhi verdi.
- Vi giuro che se restiamo ammazzati lo prendo a calci in culo per l'eternità. - ringhiò sottovoce Sasuke.
Quando la festa finì e tutti andarono a dormire, il bruno accompagnò la regina nella sua camera da letto con una scusa e le augurò la buonanotte con un bacio sulla fronte.
- Vuoi darti una mossa si o no?! - lo rimproverò Rock lee quando lo videro tornare da loro.
- L'ho accompagnata nella sua camera, scemo! - .
- Non mi dire che ci stai facendo un pensierino a diventare il re del palazzo di plastica e delle patate di plastilina?! - affermò Lee allarmato.
- No! Ora so dove dorme così stanotte possiamo andare e fregarle il fermaglio!- mormorò il bruno con un filo di voce.
Kiba era stato geniale. La notte stessa mentre lui e Rock lee rubavano il fermaglio, Sakura e Sasuke andavano a recuperare il quadro e tutti e quattro se la sarebbero squagliata all'istante.
Le stanze del palazzo avevano letti davvero piccoli e cuscini rotondi e duri. Era davvero una fortuna che non ci avrebbero dovuto dormire davvero.
A mezzanotte tutti e quattro uscirono dalle loro camere e mentre Kiba e Rock lee si dirigevano al piano superiore verso la camera di Susanne, Sakura e Sasuke scendevano al piano sottostante.
Entrarono nella cameretta senza fiatare. Le luci erano spente ma al chiarore della luna poterono osservare la piccola e graziosa Susanne addormentata con la boccuccia socchiusa. Sulla parete dietro il letto stava affrescata la cosa più inquietante che i ragazzi potessero immaginare. Seduta in tutta la sua maestosità stava la bella e giovane Hildegard, vestita di azzurro e accovacciati accanto a lei, la regina e il principe. Susanne e Alexander. I due fratelli. Un'idea terribile balenò nella loro mente, un'idea che si trasformò in certezza. Quei due erano i figli di Hildegard.
Il fermaglio apparteneva alla prima vittima di Hildegard, il fermaglio era di Susanne.
Cercarono di non farsi prendere dal panico e di concentrarsi sull'oggetto di cui avevano bisogno.
Rock lee colpì Kiba sul braccio attirando la sua attenzione. Il fermaglio d'oro risplendeva in tutta la sua bellezza sul comodino affianco al letto. L'Inuzuka lo afferrò senza pensarci due volte e stavano quasi per andarsene via vittoriosi quando Susanne scattò a sedere sul letto con occhi vitrei e cominciasse a urlare. Non un urlo comune, un urlo che non aveva nulla di umano.
Si era accorta del furto. I due ragazzi si precipitarono in corridoio mentre dalle stanze cominciavano a uscire i bambini nelle loro vestaglie lunghe, con occhi grandi,vitrei e che si aprivano e si chiudevano a scatti come quelli della bambole. Le braccia cigolavano così come le gambe che dopo tanti anni non erano più in grado di reggere il peso, perciò si spezzavano come legno sotto alcuni di loro che iniziavano a strisciare e a graffiare il pavimento con le unghia nel tentativo di raggiungere i ladri.
- Oh, cazzo! - imprecò Rock lee davanti a quella scena abominevole.
I due iniziarono a correre per l'ennesima volta, saltando i gradini delle scale e cercando di non cadere. Videro Sasuke e Sakura al piano di sotto scappare da quelle bambole orrende e trovare una porta che li avrebbe condotti in un'altra stanza della torre, così come avevano fatto prima.
- Ragazzi! Venite! - gridò Sakura facendoli segno disperata.
I due avrebbero tanto voluto seguire i due compagni che li stavano aspettando ma un'orda di bambole- morte incazzate nere li stava inseguendo e un altro gruppo si era frapposto tra loro e la coppia di amici.
Proseguirono correndo al piano di sotto. Entrarono in così tante camere che persero il conto, passarono per le cucine della casa color pastello e le pentole viola.



La terza cosa che Rock lee pensò, inseguito dalle bambole – morte, fu che quando anche lui di lì a poco avesse lasciato questo mondo, sarebbe andato a lamentarsi con il suo antenato maledetto e lo avrebbe costretto a mangiare patate di plastilina e bistecche di plastica fino alla fine dei tempi. Tutta questa sfiga rafforzava le sue tesi precedenti.


La terza cosa che Kiba Inuzuka pensò fu che nessuno avrebbe udito la sua storia.



Quando erano sul punto di crollare, finalmente la videro. Un'altra porta che si collegava con altre parti della torre. Persino trovarsi faccia a faccia con Hildegard sarebbe stato meglio.
Abbassarono quella maniglia, erano salvi.


**


Naruto aveva ascoltato tutta la loro avventura a bocca aperta.
- La cosa positiva è che abbiamo il fermaglio! - esclamò Kiba radioso, sfoderando quel maledetto fermacapelli.

La prima cosa che pensò Naruto Uzumaki, guardando quel fermaglio, fu che forse potevano farcela.

    *Angolo di Natsumi213 *
    Ma ccciao! :3 Indovinate chi ha aggiornato prima del previsto?! ^_^
    Ecco il quattordicesimo capitolo! Kiba e Rock lee hanno avuto un'avventura molto singolare...insomma, chi può vantarsi di essere stato ospitato in una vera casa delle bambole e inseguito in seguito da una mandria di bambini morti, le cui movenze sono come quelle delle bambole di porcellana?! XD Non credo siano in molti. XD
    Come avete ben capito, il fermaglio è sfuggito a Neji e Tenten ma è stato recuperato da Kiba e Rock lee che si sono uniti a Naruto!
    Ora, ci resta da scoprire che fine hanno fatto Shikamaru e Ino e in che modo la faccenda possa risolversi! Ci sono tre anime da salvare (Giulia, Daiki e la nostra Hinata), i ragazzi ce la farano? Speriamo di si! :3 Ho cercato di riprodurre in questa casa delle bambole, alcuni elementi che riportano al mondo infantile: la plastilina, la bistecca e il mobilio di plastica, i gioielli finti, un mondo all'apparenza fiabesco con una sala del trono e una regina. Quindi un incrocio tra una casa delle bambole e una di quelle case di plastica a misura bambino che si trovano nei parchi o che se le vuoi nella tua dimora, costano tanti soldini! XD Io le adoravo! <3
    Se avete dubbi o volete chiarimenti o quello che volete voi, non esitate a chiedermi! ^^
    Passiamo ai ringraziamenti, beautiful people! <3
    Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: onedirection_ myworld231, canada00, nearmike, crazyfrog95, GiulyM29, SasuVale_ 4Ever, Vavi_ 14, shera_ darknight. Grazie! <3
    Ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra le seguite: AceHearts, Aine, AmyMassa 96, Ania_ Stark, anika23, Asgard, Athalfuns, bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole, Evelyn Hope, FeverSkating, Fleur92, Fra_ Rose, frisifra, Girlonfire96, giulietta_crazy, Ground, hicks87, IcciIcci98, Ilariette, Io_ me, Iris1996, IseNara, I_MissYou, Kat98, kiel_violet, kikkab, Kyeere, Kyuubi10, LaDyDeBbs, Lena_ chan, Lexi, luciaasc, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, nhfan25, nutelladipendenti, panSS3, pinguini, Puntolinea, sakura uchiha _ , sakura92, Sara_ Chuck, sashinaru, Sayumi _ chan, shera _ darknight, Shino_ Chan, shiva85, sonnensystem, sonnysh, Stardust97, stellina4869, tama _ chan _ , valehinata1992, Vavi_14, _ Shee. Grazie! <3
    Ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra le preferite:
    alinasasusaku02, AngelMelody69, arcx, aurok, canada00, crazyfrog95, cristybore, Dandelion Ai, e d v i g e, Ernesto507, ery98sole, girlina99, GiulyM29,  HiNaRu 97, Lena_ chan, lisetta95, love_anime, m4dd499, Malv 16, mantine, nady_shanna, Nalista, nhfan25, nityss, Okimu, onedirection_ myworld231, OnlyPapito, pastafrolla, Saku_ 69 _, sivaice, Sophie1995, Sweety95, Sweet_ eSSe, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ , _Shee. Grazie! <3
    Ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra le ricordate:
    AmyMassa 96, cristal_ smeraldo48,hinatayhea, Lena_ chan, malefica89, nady_shanna, Narutina_ Mary, nearmike, onedirection_ myworld231, valepiro. Grazie! <3
    Ovviamente ringrazio anche i lettori silenziosi! <3
    A presto! ^^
    Kisses! :*


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Capitolo 16
*** 15. La fine di tutto ***


N.B. People, mi sento in dovere di annunciarvi con grande rammarico che questo è l'ultimo capitolo. ( escludendo l'epilogo) E' molto lungo rispetto agli altri ma vi chiedo di pazientare perchè proprio non potevo dividerlo in due. Ora, se vorrete, sarà tutto vostro.
Enjoy! <3



15. La fine di tutto



Shikamaru e Ino avevano intrapreso una via desolata e silenziosa. Quando erano entrati attraverso la terza porta, il Nara pensava di trovarvi chissà quale orrore ma tutto quello che avevano fronteggiato era una strada vuota e sabbiosa, circondata da campi ingialliti. Dovette ammettere che quello era uno scenario abbastanza angosciante ma niente di più. Non c'era Cerbero ad attenderli e non aveva combattuto contro nessun Idra per il momento.
- Comincio a pensare che non troveremo nulla in questo posto! Sono stanca e mi fanno male i piedi. - sbuffò Ino girandosi verso il suo ragazzo.
- Anche io sono stanco! Però credo che dovremo continuare a seguire questo percorso, non può esserci il nulla per tutto il tragitto! - ribattè Shikamaru coprendosi il viso dal sole con una mano.
- Sai, sono preoccupata per Hinata! Tutta sola alla mercé di quella vecchia. - sussurrò Ino rabbrividendo. - E se non facessimo in tempo? - .
- Non pensiamoci adesso o ci faremo prendere dal panico inutilmente, dobbiamo restare concentrati. - rispose Shikamaru continuando a camminare.
Sembrava un posto senza tempo. Era come se la legge imperturbabile dello scorrere dei minuti non avesse potere lì. Niente si muoveva. Tutto era immobile.
Camminarono ancora, in religioso silenzio finché non giunsero in prossimità di uno strano albero, vecchio e rinsecchito. Sembrava non esserci più niente nel raggio di chilometri. Il nulla assoluto.
- Tutto qui?! - chiese Ino isterica guardandosi attorno e sgranando le sue perle azzurre.
- Vuoi davvero che risponda qualcosa?! - ribattè Shikamaru, che dovette trattenersi per non perdere le staffe per lo sgomento e l'angoscia che quella maledetta storia gli stava facendo provare.
- Non ci posso credere un albero rinsecchito con un buco alla base! - sbraitò Ino allargando le braccia per poi ricongiungerle all'altezza del bacino.
- Hai detto buco? - il bruno la guardava come se la sua fidanzata avesse detto una qualche verità sulle sorti del mondo.
- Si...è lì! - rispose perplessa. Indicò il buco alla base dell'albero.
Shikamaru davvero non l'aveva visto, troppo preso dal suo emergente esaurimento nervoso. Spostando gli occhi piccoli sul foro nero, ebbe un'idea folle. E se ci fosse qualcosa sotto l'albero?
- Ino, aiutami a scavare! - disse a un tratto inginocchiandosi e iniziando a smuovere la terra a mani nude.
- Cosa? Che stai facendo? - chiese incredula la bionda.
- Credo ci sia qualcosa lì sotto,aiutami. - replicò senza alzare lo sguardo.
La Yamanaka, sebbene pensasse che il suo ragazzo stesse impazzendo, iniziò ad aiutarlo.
Effettivamente di certo non avevano possibilità di trovare qualcosa nel bel mezzo del nulla, dove si trovavano loro. Tanto valeva sperare che Shikamaru avesse ragione e che ci fosse qualcosa sotto l'albero.
Fortunatamente la terra era abbastanza morbida e si staccava con facilità. Ad un certo punto qualcosa iniziò a venire alla luce. Delle scale. Scale grigie apparivano all'orizzonte e scomparivano sotto le radici del tronco.
- Santo cielo, amore! Avevi ragione! - esclamò Ino, afferrando il suo ragazzo e baciandolo per la gioia.
Il ragazzo sorrise e continuò a smuovere la terra finchè non si creò un'apertura abbastanza grande da far passare entrambi. Scesero attraverso quelle scale, sembrava proprio una cripta, di quelle che si vedono nei film. Appese ai muri c'erano delle torce che illuminavano il loro cammino. Ino si era attaccata al braccio di Shikamaru e si guardava intorno. Quando le scale finirono, giunsero in una stanza circolare, abbellita da tende viola. La stanzetta sotterranea era piena di giocattoli di ogni tipo. Da una parte stavano peluches di tutte le dimensioni, in mezzo bambole con indosso vestiti colorati. Tenute in modo impeccabile. Gli occhi vitrei di colori chiarissimi sembravano quasi guardarli fissi, facevano una certa impressione. Ancora più inquietanti erano le bambole di porcellana poste quasi all'entrata. Con la loro pelle color cipria, nei loro vestiti di pizzi e volant, i capelli raccolti in acconciature aristocratiche, le ciglia lunghe nere, gli occhi rotondi e vuoti, il sorriso freddo dalle labbra rosse. Certe erano alte un metro, alcune erano davvero piccole. Poi c'erano soldatini di piombo, macchinine, carillon, palloni e palloncini.
Sembrava il paradiso dei bambini o il luogo adatto per adescarli.
Shikamaru venne scosso da un brivido a quel pensiero.

- Questo posto...cos'è? - mormorò Ino estasiata da tutti quei giocattoli.
- Non lo so ma a me mette angoscia. - rispose il Nara guardandosi attorno.
Decisero che era meglio darsi una mossa e mettersi a cercare l'oggetto dei loro desideri. Il bruno s'immerse fra i peluches; cominciò a sollevarli e a spostarli, a guardare tra il loro pelo folto, nelle loro soffici orecchie finte. Durante la ricerca si sentì terribilmente a disagio, si sentiva osservato. Si voltò ma l'unica cosa che vide furono quelle orribili bambole di porcellana con i loro occhi fissi su di lui. Non gli erano mai piaciute quella bambole, fin da bambino. Ricordava che sua madre ne aveva una in camera da letto, un ricordo di quando era bambina. Al suo ritorno l'avrebbe gettata via di nascosto. Continuò a fare quello che stava facendo ma la spiacevole sensazione non se n'era andata.
- Ino, ti senti osservata anche tu per caso? - chiese ad un certo punto.
- Si però ho il terrore di voltarmi. - rispose quella tutto di un fiato guardando il suo fidanzato con la coda dell'occhio.
- Io l'ho fatto ma ci sono solo quelle bruttissime bambole di porcellana dietro di noi. Suppongo che siano loro a metterci soggezione. - ribattè Shikamaru.
- E se le spostassimo? Così non riesco a concentrarmi. - propose la bionda.
Il Nara acconsentì ma quando si voltò, notò che le bambole si erano spostate un po' verso l'interno della camera.
- Ehm...Ino? Le bambole si sono spostate da sole. - sussurrò richiamando l'attenzione della ragazza che si voltò per verificare quanto detto.
- Sembra che sia così...- mormorò cercando di restare più calma possibile.
- Che ne dici se ci sbrighiamo a cercare e magari trovare qualcosa e ce la svigniamo?! - continuò la ragazza.
Il castano non chiedeva altro, ripresero febbricitanti finché non sentirono dei piccoli passi. Ino, da piegata, si drizzò e tese le orecchie. Si voltò poi di scatto come per cogliere di sorpresa il nuovo arrivato ma non c'era effettivamente nessuno. Se non fosse stato per un piccolo raccapricciante dettaglio, Ino si sarebbe calmata. Però quella bambolina, dal vestitino color carta da zucchero, leggermente più avanti rispetto alle altre, le fece accapponare la pelle.
- Shika, quella bambola cammina! - disse con voce strozzata.
- Magari è solo la nostra impressione...magari...- provò a dire quello cercando di riportare la calma.
- Magari un corno! Era più indietro prima! - gridò la bionda mordendosi le unghia della mano sinistra.
Decisero, o meglio Shikamaru decise, che avrebbero continuato a cercare un altro po' e poi se la sarebbero svignata a gambe levate.
Proprio mentre stavano per gettare la spugna, Ino quasi non ebbe un infarto quando si ritrovò davanti una bambina dal viso sfilato e dagli occhi a mandorla. I capelli neri e lunghi le sfioravano le spalle, il vestitino rosa era sporco di sangue. Le scarpette lucide a contornare il tutto.
- Oh, mio Dio! - urlò sobbalzando.
Shikamaru fece altrettanto a causa dell'urlo.
- Giulia! - esclamò poi con una nota di stupore nella voce.
- Come fai a sapere che è lei? - chiese titubante la ragazza.
- Combacia con la descrizione che ci ha fatto Naruto e poi ho visto una sua foto nella libreria della villa. - rispose semplicemente quello.
- L'avevo scambiata per una bambola. - gemette tremante.
Non ebbero più timore di lei, in quanto Giulia era il minore dei mali in quella storia.
Piuttosto era strano il fatto che fosse lì in quel luogo, forse aveva qualcosa da dire.
- Giulia, tu puoi aiutarci? - chiese il Nara in tono dolce.
Il piccolo spirito non rispose ma si avvicinò o meglio, fluttuò verso un peluche di giraffa che avevano gettato via di malagrazia nella loro ricerca. Si mise affianco a lui e li guardò sperando avessero capito.
I due si scambiarono un'occhiata.
- Era tuo quello? - provò a chiedere Ino.
Giulia non rispose ma il suo peluche piegò leggermente la testa in avanti. I fidanzati rimasero sbigottiti.
- Quindi, se la giraffa era di Giulia, tutti questi giocattoli appartenevano alle vittime di Hildegard.- ne dedusse il bruno.
- Giulia, non troveremo nulla qui? - chiese la Yamanaka.

Questa volta neanche il pupazzo si mosse ma una scritta cominciò ad apparire a terra.


Andate via.


I ragazzi lessero il messaggio.
- Scappare? Perchè? - chiese Shikamaru perplesso.
- Credo di sapere io il perchè. - sussurrò Ino afferrandogli il braccio con tanta forza da fargli male e costringedolo a voltarsi.
Le bambole di porcellana stavano lentamente camminando nella loro direzione, i soldatini di piombo marciavano sulle loro gambe di legno. Anche le bambole si alzarono e camminarono sui loro piedi, le più vecchie aprivano e chiudevano la bocca ripetutamente. Tutta la stanza si era animata.
- Vuoi giocare con me? - continuava a ripetere in modo meccanico un maledettissimo pupazzo a molla.
I giocattoli li avevano stretti in una morsa, bloccandoli la via d'uscita.
Ino urlò quando si sentì afferrare la caviglia. Una delle bambole di porcellana più piccole, l'aveva afferrata e non aveva intenzione di lasciarla andare.
La ragazza scalciò e quell'essere sbattendo violentemente a terra si frantumò le sottili gambe. Nonostante ciò la bambola continuava a stringere sulla caviglia e ad aprire e chiudere gli occhi.
Sembrava la fine quando la terra si aprì sotto di loro e precipitarono nel vuoto.


**


Quando Sakura e Sasuke avevano preso quel passaggio segreto, dividendosi da Kiba e Rock lee, non avevano la minima idea di dove stessero andando. Seguirono delle scale e quando sbucarono da una botola viola in una stanza e videro Neji e Tenten, rimasero interdetti.
- Ragazzi! - li chiamò Sakura.
- Grazie a Dio siete voi! - esclamò Tenten come se fosse la cosa più naturale del mondo vedere due tizi che spuntano dal pavimento.
- Che ci fate qui? - chiese sempre la rosa.
- Siamo chiusi nella stanza. Una bambina di nome Susanne, spuntata fuori da un quadro, ha ben pensato di chiuderci qui dentro. Mentre cercavamo di rubarle il fermacapelli d'oro che aveva fra i capelli. - spiegò Neji.
Sasuke e Sakura allora raccontarono tutta la loro esperienza, da quando avevano trovato il quadro al palazzo della piccola Susanne, all'incontro con Kiba e Rock lee e alla fuga.
- Quindi avete trovato tutti gli elementi! - esclamò Tenten con gli occhi luminosi.
- Si però se non usciamo da qui, sarà tutto inutile. - ribattè Sasuke lapidario.
- E da dove usciamo? Non possiamo varcare la porta e tornare indietro e fuori discussione! - disse Sakura che reggeva ancora il quadro spaccato in due tra le mani.
- Se c'è una botola che portava qui, ce ne sarà un'altra che porterà da un'altra parte.- sentenziò Neji risoluto.
Si misero a terra a picchiare sulle mattonelle.
- Questa è vuota! - disse Neji richiamando l'attenzione di tutti, dopo circa dieci minuti.
Provarono a sollevarla e non ebbero difficoltà, venne via subito. Sotto la mattonella bianca, c'erano delle scale rosse. Le seguirono senza esitare fin quando non trovarono una porta color panna. La varcarono e uscirono, niente di meno, che da un albero. Si trovavano in una radura, dietro le loro spalle il palazzo color melograno.
- Wow! Fantastico! - sussurrò Sakura.
- Scendiamo da qui! Magari troviamo un'altra uscita. - propose Sasuke.
Tutti e quattro scesero lungo il pendio e finalmente trovarono un'altra porta. Dopo averla oltrepassata, tirarono un sospiro di sollievo. Erano di nuovo nell'atrio, da dove erano partiti.


**


Sembravano precipitare da ore, quando improvvisamente mancò loro il respiro. Come se un liquido li avesse riempito i polmoni. Quando tornarono a respirare, emisero un rumore roco. Non capirono esattamente dove fossero, fintanto non si accorsero di essere riemersi da...una vasca da bagno. Colma d'acqua e schiuma. Nonostante il luogo non comune, ringraziarono mentalmente Giulia per averli salvato la vita. Si resero conto solo in un secondo momento che davanti la vasca stavano Naruto, Rock lee e Kiba, bagnati fradici e pieni di graffi. Stavano riprendendo fiato.
Anche loro due uscirono dalla vasca.
- Cosa- cosa è successo a voi? - chiese Ino trafelata, con il ciuffo dorato schiacciato sulla fronte.
- Stavamo-stavamo cercando un'uscita da un labirinto...e poi...poi...delle siepi ci hanno aggredito e noi...siamo scappati...e ci siamo buttati in un lago...e abbiamo nuotato...e
poi...quello... - cercò di spiegare Kiba, in modo sconnesso, indicando la vasca e ansimando.
Se non ne avessero viste di tutti i colori, Shikamaru e Ino, avrebbero fatto ricoverare Kiba alla neuro ma sapevano benissimo che stava dicendo la verità.
- Abbiamo il fermaglio! - disse poi frugandosi in tasca – e Sasuke e Sakura hanno il quadro...quindi, quindi porca puttana! - esclamò facendo sobbalzare tutti.
- Dove cazzo è il fermaglio?! - gridò rivoltandosi le tasche.
A Naruto quasi cedettero le gambe e Rock lee ebbe l'impulso di darsi di testa nello specchio. Mentre Shikamaru e Ino pensarono di affogarsi nella vasca.
- Non c'è...cazzo, non c'è! - gridò disperato.
Prima che uno di loro potesse aprire bocca, Kiba corse verso la vasca e vi si tuffò dentro, riimmergendosi in quello strano mare .
- Kiba! Dove vai?! - urlò Rock lee – C'è troppa acqua lì dentro! - .
Anche il moro lo seguì a ruota, tuffandosi a sua volta nella vasca e scomparendo oltre la schiuma.
- Tranquilli! Lo troveranno! - cercò di rassicurarli Shikamaru.
Quei due erano diventati proprio amici per la pelle, neanche la paura di Rock lee era riuscito a fermarlo da aiutare l'Inuzuka.
Naruto si riscosse dai suoi pensieri e l'ansia s'impadronì di lui. - Oddio, Hinata! - esclamò ad un tratto e corse fuori dal bagno ritrovandosi in un corridoio mai visto. Sentì delle voci al piano di sotto e si affacciò dalla ringhiera. Sasuke, Sakura, Neji e Tenten erano appostati fuori dalla quarta posta, senza sapere cosa fare.
- Ragazzi! - gridò richiamando la loro attenzione.
I quattro alzarono la testa.
- Naruto! - disse Tenten stupita – ma che hai fatto? - chiese notando quanto fosse bagnato.
- Abbiamo il quadro! - esclamò Sakura trionfante – Kiba e Rock lee hanno il fermaglio invece! É fatta! - .
- Non è fatta proprio un cazzo! - sbraitò quello da sopra – Abbiamo perso il fermaglio
mentre scappavamo. - .
La rosa perse dieci anni della sua vita a quella notizia.
- Ora Kiba e Rock lee stanno cercando di recuperarlo. Io sto andando da Hinata! - snocciolò quelle informazioni velocemente come se non avessero importanza. In realtà ce l'avevano eccome. Tutte le certezze che credeva di possedere fino a quel momento si erano sgretolate come castelli di carta. Temeva che Kiba e Rock lee non riuscissero a trovare il fermaglio in quel mare fatto di intrichi e schiuma e, cosa più importante, temeva per Hinata.
E se non fossero stati in grado di salvarla? Se Hildegard fosse già arrivata e la ragazza fosse in pericolo? Tutte queste domande frullavano nella testa del biondo mentre percorreva le scale, verso l'apice della torre. Sentiva che il cuore stava per scoppiargli in petto. Vuoi per la fatica, dovuta sia alla nuotata che alla salita per le scale, vuoi per l'ansia, vuoi per la paura. L'unica cosa che sapeva era che si sentiva morire.
Gli altri sei lo seguirono lungo le scale cercando di stargli dietro.


**


Hinata non sapeva quanto tempo fosse passato da quando aveva evocato Hildegard. Si chiedeva se avesse funzionato, se quel demone narcisista ci fosse cascato. Cercava di non tremare con le mani mentre con occhi asciutti si guardava intorno tendendo le orecchie pronta a captare ogni singolo rumore. Sentiva un fastidioso nodo alla gola e non riusciva a pensare a nulla in quel momento. Passò forse un'ora in quello stato, poi iniziò a sentire un fruscio che la fece rabbrividire. Era il vestito di Hildegard che strisciava sulle scale, l'unico rumore che quella terribile creatura produceva.


Stava arrivando.


La corvina cercò di restare calma, sentiva il cuore pompare sangue più del dovuto. Sudava freddo e sentiva un formicolio nelle gambe. I piedi erano inchiodati al pavimento. Una perfetta statua di sale.
Quell'ansia la stava uccidendo ma quando vide la temibile e viscida figura sulla soglia della porta, il tempo sembrò fermarsi. Era più orribile di come se la ricordava.
Piccola, gobbuta, vecchia, brutta. Il volto era una ragnatela di rughe e pelle cadente, gli occhi piccoli e scuri, vuoti, privi di un'anima. Le labbra ormai quasi del tutto scomparse. Un taglio netto, trasversale che si piegò in un sorriso malvagio, trionfante, quando la vide lì. L'unica vittima che le fosse mai sfuggita, servita su un piatto d'argento. Allungò una mano rattrappita verso di lei e scoppiò in una risata che fece accapponare la pelle alla povera Hinata.
- Avvicinati. - sussurrò. La sua voce era così terribile da non poter essere descritta. Sembrava quasi non provenisse da lei. Sembrava riemergere dalla profondità delle tenebre.
La Hyuga non si mosse, troppo spaventata. Hildegard avanzò verso di lei, sempre con quella sua andatura lenta. Hinata capì che doveva raccogliere tutto il coraggio che possedeva per affrontare quella situazione. Indietreggiò di un passo.
- Ho una proposta. - disse ad alta voce.
Il demone la guardò stupita.
- Lo so che mi sono offerta come sacrificio ma voglio farti una proposta. - disse quella con decisione. Il suo cervello stava macchinando tutto molto in fretta.
- Permettimi di avvisare i miei genitori che io andrò via. Anche se non sono stati dei buoni genitori per me, hanno il diritto di sapere che non tornerò mai più, di modo che non verranno più a cercarmi. Permettimi di contattare il parroco del villaggio in modo che lui possa dire ai miei genitori che io vado via. Non dirò loro la verità, soltanto che non voglio più vederli e che andrò molto lontano. - sperò che il suo trucco stesse funzionando.
Hildegard sembrò rifletterci e infine acconsentì.
Hinata scese le scale sotto lo sguardo indagatorio di Hildegard. Sarebbe andata a cercare gli altri per vedere se erano riusciti nel loro intento, se così non fosse stato sarebbe tornata indietro per concedersi completamente e dare loro il tempo di trovare ciò di cui avevano bisogno. Si sarebbe sacrificata sperando di essere utile. Quando fu lontana dallo sguardo di Hildegard, corse più veloce che poté pregando di incontrare qualcuno di loro. Nella sua corsa di speranza s'imbattè in qualcuno, represse un grido e si tranquillizzò quando vide Naruto davanti a sé.
Il biondo non riuscì a credere ai suoi occhi.
- Mio Dio! Hinata! Cosa fai qui? - chiese Tenten sbalordita.
- Non preoccupatevi! Ho strappato a Hildegard il permesso di dire al parroco di avvisare i miei genitori del fatto che non voglio più vederli e che partirò per un posto lontano. In realtà volevo controllare che voi foste a buon punto e che vi sentiate bene! - rispose quella con un filo di voce – Poi, a dirla tutta avevo voglia di vedervi ancora una volta, se proprio dev'essere l'ultima. - . Cercò di sorridere.
La verità era quella. Se proprio doveva andarsene, voleva vedere ancora una volta i loro volti, i loro sorrisi e i suoi occhi. Quei bellissimi occhi color dell'oceano. Gli occhi di Naruto, occhi che si sarebbe portata con sé per sempre.
Naruto ora che ce l'aveva davanti non voleva lasciarla andare. Non lo voleva perchè era certo che ora avrebbe dovuto farlo. Non avevano il fermaglio, quindi Hinata sarebbe dovuta tornare indietro e quella vecchia decrepita se la sarebbe portata via per sempre.
- Kiba e Rock lee? - chiese la ragazza.
- Sono andati a recuperare il fermaglio...- spiegò la rosa.
- Peccato...avrei voluto salutarli. - sussurrò con un sorriso triste.
Naruto l'afferrò per il polso.
- Non andare via. Resta qui. - disse serio.
- Non posso...se con il mio sacrificio posso darvi la possibilità di distruggere Hildegard per sempre, lo farò. - rispose quella cercando di divincolarsi.
- Fanculo tutto. Non ti lascerò morire. Resta qui. - ribattè il biondo alzando leggermente la voce.
- Naruto...- mormorò in un soffio. Avrebbe voluto gridare, stringerlo forte, baciarlo e dirgli che lo amava, che lo aveva sempre amato.
Avrebbe voluto dire a tutti gli altri di prendersi cura di lui, che erano gli amici migliori che aveva avuto in tutto l'arco della sua vita.
- Naruto ha ragione. Resta. - disse Sasuke con la sua voce fredda come il ghiaccio.

Tutti lo guardarono stupiti.
- Non abbiamo ancora perso. Anche se non abbiamo il fermaglio, noi abbiamo il quadro e ti proteggeremo. Non è ancora finita. Kiba e Rock lee arriveranno presto. - disse l'Uchiha lapidario. Quella ventata di ottimismo e di positività non erano solite appartenere al bel tenebroso ma sembrava che in quella storia ci avesse messo tutto se stesso.
- E se così non dovesse andare...beh, combatteremo Hildegard negli inferi allora. Non ci arrenderemo neppure lì. - disse Neji
- Si...però insieme. - aggiunse Naruto stringendo la mano della ragazza.
La corvina trattenne a stento le lacrime. In quella torre maledetta, con un demone che voleva la sua pelle, si sentiva la ragazza più fortunata del mondo. Aveva degli amici e un fidanzato che avrebbero fatto davvero di tutto per lei.
Peccato che quel momento idilliaco non potesse durare per sempre. Con sorpresa di tutti, Hildegard li sorprese alle spalle. Nutriva dei sospetti e voleva controllare se davvero Hinata era andata dal prete. Quando però vide che così non era, divenne furiosa.
Naruto tirò Hinata dietro di sé.
- Che c'è? Ti ha così infastidito che ti abbiamo fregata? - ringhiò il biondo aspro.
- Non puoi farci nulla...abbiamo il quadro. - disse Tenten con un sorriso.
Hildegard piegò lo squarcio che aveva al posto delle labbra in una smorfia divertita.
- Sciocchi...credete davvero di potermi fermare? Morirete tutti. Non sareste mai dovuti entrare qui. - la sua voce fece rabbrividire tutti e a un gesto imperioso delle sue mani, il pavimento iniziò a tremare. I muri si creparono e si distrussero in un secondo momento. Dai suoi squarci teste di bambini iniziarono a fare capolino. Le piccole anime corrotte iniziarono ad accalcarsi per eseguire il comando della loro signora. Sakura rinsaldò la presa sul quadro. I ragazzi si strinsero fra di loro.
Sasuke, Sakura, Neji e Tenten riconobbero Susanne nel piccolo esercito. Allora la rosa ebbe un'idea.
- Susanne! - la chiamò a gran voce.
- Piccola! Ascoltami per favore. Non farci del male. Vogliamo solo il tuo bene e quello dei tuoi amici. Tua madre non ti ama, ti ha procurato soltanto dolore. Ti ha condannato all'infelicità eterna. - stava cercando di convincerla ad arrestarsi, magari così avrebbe fermato anche gli altri bambini.
La bambina era spettrale e inquietante, sembrava fatta di porcellana e sul punto di sgretolarsi.
- Lei ti ha ucciso. Ha ucciso te e tuo fratello, ricordi? Ha preferito una futile bellezza a voi. Ha preferito allontanarvi, liberarsi di voi per il suo egoismo. Noi stiamo cercando di ridarvi la pace. Non mettetevi contro di noi. - Sakura stava gridando disperatamente.
- Ascoltatela bambini! Sta dicendo la verità. Non ascoltate questa donna che non vi vuole bene e che vi ha strappato ai vostri genitori. Noi vi stiamo aiutando, non lei. - anche Naruto stava cercando di attirare l'attenzione sull'amica
Qualcosa negli occhi di Susanne sembrò cambiare, una luce diversa s'infuse dentro di lei. Si fermò. Le braccia lungo il corpo. Le labbra scosse da un fremito. Girò il capo, che emise un rumore sinistro, verso la madre. Tutti i bambini smisero di camminare. Fu come se ricordasse qualcosa, qualcosa di incredibilmente spiacevole.
Prima che chiunque potesse fare qualcosa, un altro rumore attirò l'attenzione dei ragazzi. Era come il rumore che emette qualcosa che sta per rompersi sotto il peso di un oggetto troppo pesante. Scricchiolava fastidiosamente. Poi accadde. Un quadro appeso a una parete, raffigurante un mare in tempesta, si ruppe. La cornice si spezzò e ne fuoriuscì un enorme quantità d'acqua che s'infranse sui presenti trascinandoli qualche metro più in là.
- Ma che diavolo...? - bofonchiò Neji tossendo.
Tutti avrebbero potuto pensare a una nuova diavoleria di Hildegard se, carponi a terra, non ci fossero stati Kiba e Rock lee.
- Cacchio Kiba, te l'avevo detto che dovevamo entrare nel quadro dove c'era la gondola veneziana! Tu invece no, andiamo in quello dove c'è l'olandese volante! Fortuna che non è fuoriuscita anche la nave o a quest'ora eravamo morti!- come al solito Rock lee si stava lamentando di qualcosa. In quel momento si accorsero di trovarsi davanti ai loro amici, ad Hildegard e a quei bambini infernali.
- Hinata! Sei viva! - gioì l'Inuzuka saltando in piedi.
Anche Rock lee si era alzato in piedi ma lui perchè allarmato dalla situazione.
In tutto questo Susanne non aveva smesso di guardare la madre con occhi che incutevano timore. Pieni di rabbia e risentimento.
- Uccideteli!- ordinò il demone ai bambini.
Nessuno di loro però si mosse.
- Ho detto di ucciderli! - ripetè Hildegard minacciosa.
- No. - soffiò Susanne mortifera.
Non poterono credere ai loro occhi. La tattica di Sakura aveva funzionato. Susanne sembrava aver ricordato tutto ed era pronta a farla pagare alla madre.
- C'è aria di ammutinamento, eh? - la schernì Kiba.
- Comunque le sorprese non finiscono qui! Guarda qui che bel regalino che abbiamo! - aggiunse l'Inuzuka sfoderando il fermaglio bagnato.
Hildegard assunse un' espressione incredula. Susanne e Alexander invece si diressero verso la madre e con loro tutti i bambini cigolando sulle loro gambe stanche. Il demone stava perdendo, la situazione le stava scivolando dalle mani.
- Vai Susanne, sei la migliore! -la incitò Kiba con un sorriso – Ti prometto che dopo questa sera balleremo il valzer nei sogni...tutte le volte che vorrai, regina. - disse poi dolcemente.
La bambina si voltò e gli sorrise sembrando quasi viva per l'ultima volta.
- Vai Hinata! Fallo tu! - disse Naruto indicando il fermaglio.
Anche se titubante, la corvina prese il fermaglio. Sakura le tenne bene il quadro con la parte interna, in cui c'era dipinto il cuore e Hinata colpì con tutta la forza che aveva, più volte.
Quel cuore finto iniziò a sanguinare e Hildegard accerchiata dai bambini rancorosi che non le permettevano di muoversi, urlò. Un urlo che squarciò l'aria e fece tremare le pareti e poi si distrusse. Si accartocciò su sé stessa e scomparve per sempre. I bambini si voltarono verso di loro e sorrisero per ringraziarli, alzarono una mano in segno di saluto e poi volarono via leggeri, senza un rumore. Il quadro prese fuoco e Sakura lo lasciò cadere spaventata a terra. Il fermaglio si ridusse in cenere nelle mani di Hinata. Ce l'avevano fatta, ancora non ci credevano. Era finita. Si abbracciarono felici, intontiti ma allegri e vivi come non mai. Andarono via stanchi ma euforici, pronti a riabbracciare padre Chikafusa e a ringraziare Gregorio.


**

Quando padre Chikafusa, che era stato tutto il tempo alla finestra come un'anima in pena, li vide arrivare da lontano attraverso il cancello, credette di morire per la gioia. Si precipitò fuori casa chiamando anche Gregorio. Corse come un bambino nonostante l'età alzandosi la tunica per non inciampare. Aprì il cancello e li abbracciò tutti, come se fossero suoi nipoti e si lasciò scappare qualche lacrima. Gregorio osservava la scena sullo sfondo, sorridendo con la sua immancabile pipa sulle labbra.
Lo stesso giorno padre Chikafusa fece dei funerali degni di chiamarsi tali a Giulia e Daiki, con la partecipazione dei ragazzi.
Il giorno seguente sarebbero partiti per tornare a casa finalmente. Erano scesi al piano di sotto per mettere le valigie in macchina e aprendo la porta, trovarono una scritta fatta con foglie verdi sullo zerbino, che recitava:

Grazie.


Sorrisero, non ci volle molto a capire che Giulia e Daiki prima di andare via per sempre, avevano voluto ringraziarli.
- Mi raccomando, chiamatemi quando arrivate a casa. - disse padre Chikafusa stringendoli uno ad uno.
- Non si preoccupi, sarà la prima cosa che faremo. - lo rassicurò Tenten.
- Fate buon viaggio e non incappate in case abbandonate sulla via del ritorno. - scherzò Gregorio con voce rauca.
- Stia tranquillo! Le eviteremo come la peste! - esclamò Rock lee stringendogli la mano.
- Grazie di tutto Gregorio! Grazie per il suo aiuto e i suoi consigli. - disse Sakura cordiale.
- Dovere! - rispose quello – Grazie a voi piuttosto. Ci avete liberato da una grande seccatura. - fece l'occhiolino ai ragazzi.
- Veniteci a trovare prossimamente, ci contiamo eh! - li redarguì Naruto scherzosamente mentre entrava in macchina.
Andarono via salutando con la mano dai finestrini. Le macchine presero la via dalla quale erano arrivate parecchi giorni prima. Villa Giulia scompariva all'orizzonte mentre Kiba e Rock lee discutevano animatamente sulle loro avventure avvenute tra i quadri della casa nel tentativo di raggiungere i ragazzi con il fermaglio. Parlavano di Venezia e delle sue gondole, di palazzi, di campagne raffigurate al tramonto, di belle donne che facevano colazione sull'erba verde smeraldo, dell'olandese volante e del suo mare impetuoso e di come erano riusciti a entrare nei quadra ma questa, ovviamente , è un' altra storia.








    * Angolo di Natsumi213*

Toc toc?
C'è qualcuno? Siete arrivati fino alla fine de capitolo? Spero di si. XD
Come ho già detto, so che il capitolo è molto lungo ma è l'ultimo effettivo e non volevo spezzarlo.
Non so che dirvi, sono senza parole per la prima volta. XD Non so se il capitolo vi piace ma ce l'ho messa davvero tutta per scriverlo e ci ho messo tutta me stessa.
Alla fine l'amore e l'amicizia hanno prevalso sulla cattiveria di Hildegard. Persino le anime dei bambini hanno deciso di rivoltarlesi contro e aiutare i ragazzi che, effettivamente, stavano facendo anche il loro bene.
Sono rimasti uniti fino alla fini i nostri ragazzi e tutti hanno avuto la loro parte nel corso della storia o almeno ho cercato di fare in modo che fosse così. Protagonisti ad honorem (?), Kiba e Rock lee che salvano la situazione irrompendo come uragani con il fermaglio. XD Grande crescita e coraggio anche di Hinata che supera le sue paure per amore di coloro che le sono vicini. Perfino padre Chikafusa riesce a liberarsi della sottana da “don Abbondio” per loro, per aiutare quei ragazzi speciali.
Per quanto riguarda Gregorio voglio fare una precisazione, in precedenza mi è stato chiesto perchè avessi scelto come nome proprio questo e io sono stata vaga al riguardo. XD Mi scuso con arcx per questo ma volevo semplicemente dirlo alla fine della storia. <3
Gregorio è in realtà ricalcato da Gregory il mago dell' ”Apprendista del mago”. Ho voluto fare un piccolo omaggio a questo bellissimo personaggio che mi ha accompagnato nel corso della mia infanzia. <3
Bene, non so se piangere ora o aspettare l'epilogo per farlo. XD Ad ogni modo passiamo ai ringraziamenti per voi, persone straoridinarie. <3
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: onedirection_ myworld231, canada00, nhfan25, nearmike, crazyfrog95, mary Uchiha, Vavi_ 14, GiulyM29, shera_ darknight, arcx.
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le seguite: AceHearts, Aine, AmyMassa 96, Ania_ Stark, Annalisa94, Asgard, Athalfuns, bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole, Evelyn Hope, feffuccia90, FeverSkating, Fleur92, Fra_ Rose, frisifra, Girlonfire96, giulietta_crazy, Ground, hicks87, IcciIcci98, Ilariette, Io_ me, Iris1996, IseNara, I__ Miss you, Kat98, kiel_violet, kikkab, Kurama9, Kurama_ , Kyeere, LaDyDeBbs, Lena_ chan, Lexi, luciaasc, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, nhfan25, nutelladipendenti, panSS3, pinguini, Puntolinea, sakura uchiha _ , sakura92, Sara_ Chuck, sashinaru, Sayumi _ chan, shera _ darknight, Shino_ Chan, shiva85, sonnensystem, sonnysh, Stardust97, stellina4869, tama _ chan _ , valehinata1992, Vavi_14, _ Shee.
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le preferite: alinasasusaku02, AngelMelody69, arcx, aurok, canada00, crazyfrog95, cristybore, Dandelion Ai, Ernesto507, ery98sole, girlina99, GiulyM29,  HiNaRu 97, Lena_ chan, LexiBlacklee, lisetta95, love_anime, m4dd499, Malv 16, mantine, nady_shanna, Nalista, nhfan25, nityss, Okimu, onedirection_ myworld231, OnlyPapito, pastafrolla, Saku_ 69 _, satoshi_ red, sivaice, Sophie1995, Sweety95, Sweet_ eSSe, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _ CityHunter_ , _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ , _Shee.
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le ricordate: AmyMassa 96, cristal_ smeraldo48, hinatayhea, Lena_ chan, malefica89, nady_shanna, Narutina_ Mary, nearmike, onedirection_ myworld231, valepiro.
Grazie infinite a tutti voi! Grazie anche ai lettori silenziosi! Grazie mille a tutti! <3 <3
Ci vediamo per l'epilogo!
A presto!
Kiss! :*
















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Capitolo 17
*** Epilogo ***


Epilogo







Un anno dopo.
18 Giugno




Il mese di Giugno era tornato con prepotenza a bussare alla porta con mani infuocate di caldo torrido. Quel giorno erano tutti invitati a pranzare nell'appartamento di Sasuke e Naruto o meglio, quello che una volta era stato l'appartamento dei due amici. Si, perchè Sakura e Hinata passavano ormai la maggior parte del loro tempo in casa dei due fidanzati. Diciamo anche che ci vivevano tranquillamente lì, una sorta di seconda casa. Tanto che Sakura era arrivata a preparare un pesantissimo e complicato esame di medicina nella cucina dei due e scattava come un'isterica non appena qualcuno le chiedeva qualcosa e ringhiava come un pitt bull se si azzardavano a bere troppo rumorosamente. Hinata era più tranquilla e preferiva studiare all'aperto se ne aveva la possibilità. Le due ragazze avevano portato una ventata di freschezza in quell'appartamento. Avevano colorato un po' di più quelle pareti spoglie, con il permesso dei proprietari, e comprato stoviglie più allegre. Grande era la felicità della rosa dopo aver dato l'esame e averlo passato con il massimo dei voti che, con l'aiuto dell'amica, avevano piantato dei fiori sul balcone. Sasuke sbuffava alla vista di tutta quella gioia incompresa e borbottava qualcosa seccato ogni volta che trovava una pianta di gerani o di narcisi sul balcone di casa sua.
Ad ogni modo quel giorno avevano deciso di invitare tutti i loro amici a pranzo e avevano addirittura aperto il tavolo del soggiorno per poterci stare tutti.
- Vi abbiamo portato dei regalini dalla Thailandia! - cinguettò Rock lee entrando in soggiorno e sbandierando una busta piena di pacchetti.
- Sono curiosa! - esclamò Ino saltando dal divano impaziente.
- Com'era la Thailandia? - chiese Hinata con un sorriso.
- Bellissima! Ci siamo divertiti! E c'erano un casino di belle ragazze! - confessò Kiba ricambiando il sorriso.
Kiba e Rock lee erano diventati così amici che, quando arrivava l'estate e il moro chiudeva la sua palestra alla quale ora lavorava anche l'Inuzuka, se ne andavano in giro per il mondo ad esplorare. Nonostante la storia di Hildegard li avesse segnati, l'avventura avuta nei quadri li aveva spinti a viaggiare per il mondo. Inoltre, avevano anche pensato di scrivere un libro sui mondi paralleli che si sviluppavano oltre quelle magiche cornici, un libro per ragazzi.
Tenten aveva invece, dato annuncio della sua laurea, a luglio. Seguiva a ruota il suo Neji che invece si era laureato a marzo.
- Oggi pomeriggio mi accompagnate a vedere il locale in cui festeggiare? - chiese la castana alle amiche – Mi hanno detto che ne hanno aperto uno carino vicino casa di Shikamaru. - .
- Ah, si! Hanno fatto l'inaugurazione sabato scorso. - commentò Ino – Io e Shika ci siamo andati, sembra bello. - .
Nel frattempo si erano messi tutti a tavola e cominciavano a servirsi.
- Lo sapete che il fratello di Sasuke, Itachi, si sposa? - intervenne a un certo punto Naruto sentendo parlare di festeggiamenti.
- Davvero? Che bello! Sasuke non ce l'avevi detto! - strillò Ino battendo le mani.
- Naruto non me ne ha dato il tempo. - precisò il moro infastidito.
- Si, è vero! Ovviamente ha detto che siamo tutti invitati. - sorrise la rosa scompigliando i capelli di Sasuke che le indirizzò un'occhiata seccata.
- Oh, cielo! Devo comprarmi un vestito allora! - disse la Yamanaka battendosi una mano sulla fronte.
- A proposito di inviti, mi ha chiamato padre Chikafusa ieri. Ha detto che la settimana prossima viene a trovarci. - disse Shikamaru ricordandosi di comunicarlo solo in quel momento.
- Oh, che bella sorpresa! Così posso invitarlo alla mia seduta di laurea. - replicò contenta Tenten.
- Si, meglio che viene a trovarci lui! Perchè io in quel villaggio ci ritorno fra 90 anni quando quella villa sarà rasa al suolo! Mi mette ancora i brividi. - mormorò Rock lee guardandosi intorno.
- Ah, ragazzi! Comunque per quest'estate ho trovato un'offerta per una casa al mare in un villaggio turistico che- cominciò il biondo entusiasta.
- Scordatelo! Non vengo più in vacanza nei luoghi che ci indichi! Soprattutto se si tratta di case grandi e vecchie! - lo interruppe Kiba.
- Esatto! Preferisco andare in vacanza in una pensione per vecchi a giocare a bocce, ricamare, prendere il tè delle cinque e andare a dormire alle nove! - esclamò Rock lee dando man forte all'amico.
- Ehi, ma- cercò di protestare l'Uzumaki.
- Non hanno tutti i torti baka. Non ci verrei nemmeno io, non che l'anno scorso ne avessi voglia, precisiamo. E poi, neanche Hinata vuole andarci. - disse lapidario l'Uchiha.
Il biondo si voltò verso la sua anima gemella che gli sorrise colpevole e alzò le spalle, correndo ad accarezzargli i capelli.
- Siete dei Giuda! Tutti! - disse guardandoli a uno a uno con finta indignazione.
- Quest'anno lo scegliamo noi il luogo in cui andare in vacanza, non ti preoccupare.- sussurrò Hinata dolcemente prima di alzarsi e andare a prendere da bere in cucina.
- Si ma vi avverto, sarò pignolo! - esclamò Naruto battendo una mano sul tavolo con fare scherzoso.
Le chiacchiere e le risate del gruppo di amici si estesero fino fuori il balcone, lasciato aperto, su cui risplendevano i bei fiori. Stava andando tutto a gonfie vele.




    * Angolo di Natsumi213*

Come promesso, ecco a voi l'epilogo! ^^
Le cose vanno bene ai ragazzi, d'altra parte se lo meritano.
Finalmente o purtroppo (sta a voi scegliere), la mia storia si è definitivamente conclusa.
É la prima storia che porto a compimento e mi sento felice! ^^ Spero che vi sia piaciuta, che vi siate divertiti e spaventati! XD Almeno un po'. XD
Volevo ringraziarvi tutti ma proprio tutti, dal primo all'ultimo per aver letto questa mia idea stravagante. Non appena avevo iniziato a scriverla, non credevo che sarei arrivata così lontano, che sarebbe stata così seguita. Grazie dal profondo del mio cuore, grazie per aver perso un po' del vostro prezioso tempo per aver seguito e spesso recensito questa piccola follia. Grazie!
Ora, lasciate che elenchi per l'ultima volta, ma solo per il momento (non pensate di potervi liberare così facilmente di me! XD ), i vostri nomi.
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: canada00, nhfan25, crazyfrog95, Vavi_ 14, nearmike, onedirection_ myworld231.
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le seguite:
AceHearts, Aine, AmyMassa 96, Ania_ Stark, Annalisa94, Asgard, Athalfuns, bice_97, calypso29, crazyfrog95, Dark_moon Uchiha, egoica, ergo, Eriketta554, ery98sole, Evelyn Hope, feffuccia90, FeverSkating, Fleur92, Fra_ Rose, frisifra, Girlonfire96, giulietta_crazy, Ground, hicks87, IcciIcci98, Ilariette, ineeddrewshug, Io_ me, Iris1996, IseNara, I__ Miss you, Josei, Kat98, kiel_violet, kikkab, Kurama9, Kurama_ , Kyeere, LaDyDeBbs, Lena_ chan, Lexi, luciaasc, mary Uchiha, MaySama, medeamazon, MelaVerde_, missbolena, MissDidichan, momocucciola, Morgan92, nady_shanna, Nalista, naruhinafra, nhfan25, nutelladipendenti, panSS3, pinguini, Puntolinea, sakura uchiha _ , sakura92, Sara_ Chuck, sashinaru, Sayumi _ chan, shera _ darknight, Shino_ Chan, shiva85, sonnensystem, sonnysh, Stardust97, stellina4869, tama _ chan _ , valehinata1992, Vavi_14, _ Shee.
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le preferite:
alinasasusaku02, AngelMelody69, arcx, aurok, canada00, crazyfrog95, cristybore, Dandelion Ai, Ernesto507, ery98sole, girlina99, GiulyM29,  HiNaRu 97, Lena_ chan, LexiBlacklee, lisetta95, love_anime, m4dd499, Malv 16, mantine, nady_shanna, Nalista, nhfan25, nityss, Okimu, onedirection_ myworld231, OnlyPapito, pastafrolla, Saku_ 69 _, satoshi_ red, sivaice, Sophie1995, Sweety95, Sweet_ eSSe, Tata_cuccioletta, thanks idols, tonnalessa, Torn _ F, Yume94, _ CityHunter_ , _ Emy _ , _ kiara89_, _ NaruHina_ , _Shee.
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia fra le ricordate:
AmyMassa 96,cristal_ smeraldo48, hinatayhea, Lena_ chan, malefica89, nady_shanna, Narutina_ Mary, nearmike, onedirection_ myworld231, valepiro.

Grazie mille anche i ai lettori silenziosi, grazie a tutti voi! Grazie, grazie, grazie e infinite volte grazie!
Alla prossima!
Kisses! :*

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