THE LOVE.. IS REAL.

di kjdrauhlstairs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Una nuova scuola, una nuova casa, un nuovo paese, una nuova.. vita.

Trasferirsi in un paesino sperduto tra i ghiacci del Canada non era di certo la cosa migliore che potesse capitarmi alla vigilia dei miei 18 anni.

Un'altra follia di mia madre.. da un giorno all'altro la Florida non va' più bene.. ha detto che bisogna cambiare nella vita.. ma non in questo senso mi aspettavo.

 

-eccoci tesoro.. vai in segreteria e ti indicheranno la tua nuova classe.. ci vediamo questa sera- annunciò mia madre con l'entusiasmo uscire da tutti i pori e fermandosi di fronte ad un cancello di una scuola.. della mia scuola.

Scesi dalla macchina senza dire nulla e dopo aver sentito la macchina partire alzai la testa verso quell'edificio che sarebbe stato la mia seconda casa per tutto l'ultimo anno.

Una volta varcato il cancello mi guardai intorno e incontrai soggetti di ogni tipo.

Metallari, nerd, punk, emo, gente del tutto normale e menefreghista poi i soliti bulletti giocatori di basket e le cheerleaders intelligenti quanto una gallina.. tutto corpo e niente cervello.. tipico.

Tipica scuola americana non c'è che dire.

Credo che mi sarei classificata tra le gente invisibile e menefreghista.. e ciò non mi faceva che piacere non volevo ne avere a che fare con gente strana che pensa soltanto al nuovo fumetto in edicola ma neppure volevo avere a che fare con quella gente cretina che non sa neppure fare 2+2.

Scusatemi.. sono partita in modo molto negativo ma mi voglio presentare.. sono Lucy e vi racconterò la mia storia.

Ho 18 anni e sono all'ultimo anno di liceo.. penserete che io sia una di quelle ragazze ammirate da tutti.. Si ma non so se sia un bene.

Dopo aver dato le classiche etichette ad ogni ragazzo/a che mi passava davanti decisi di togliere le cuffie dalle orecchie e iniziare quella giornata.. la prima di una lunga serie.

Nel momento in cui riposi l'ipod nello zaino mi sentii alquanto osservata.

Avendo comunque un corpo piuttosto attraente.. o almeno così dicevano i ragazzi della mia ex scuola.. mi piaceva mettere shorts piuttosto che jeans aderenti.

Niente shorts e neppure niente canotta ricordando il fatto che ora sono in Canada e in settembre non fa' caldo come a Miami.

Un estate qui è comparabile ad un inverno in Florida.. no ok.. sto esagerando ma è piuttosto freddo per i miei gusti.

Indossavo un paio di jeans aderenti con sopra una camicia bianca con un cinturone sotto il seno.

I capelli mossi e castani li lasciai cadere lungo la schiena e un trucco piuttosto leggero mi ricorpriva gli occhi.

All'orecchio destro un piccolo dilatatore nel primo buco mentre nel secondo un semplice orecchino arancione.

Tutti gli studenti mi fissarono e bisbigliavano fra loro guardandomi stralunati.

Dei ragazzi mi salutarono con mano tremante e ricambiai sorridendo poi mi girai e girai gli occhi esasperata.

Mi avviai a passo veloce verso l'entrata e salii velocemente gli scalini di fronte a me ed entrai.

Andai verso la segreteria dove mi consegnarono l'orario poi, accompagnata dal preside, andai alla mia classe.

L'uomo accanto a me bussò tre volte poi fece pressione sulla maniglia facendo capolino nella stanza dove tutti gli alunni si alzarono in piedi e salutare con un "buongiorno signor preside"

-buongiorno ragazzi.. volevo soltanto presentarvi la vostra nuova compagna di classe.. viene da Miami trattatela bene.. prego entra pure cara

Sospirai ed entrando con un sorriso fintissimo mi ritrovai a guardare in faccia tutti quei ragazzi che sarebbero stati i miei nuovi compagni di classe.

Nessuno mi colpì a vista d'occhio eccetto un ragazzo biondo con i capelli disordinati ed occhi color nocciola.

Era seduto accanto ad una ragazza visibilmente troia che mise una mano sulla coscia del ragazzo che sussultò fulminandola con lo sguardo per poi tornare a guardarmi e sorrise.

Era sicuramente il capitano della squadra di basket e lei doveva essere il capo cheerleader. Classico.

-arrivederci ragazzi e buon inizio scuola- il preside si dileguò con passo veloce e deciso verso la porta e la chiuse alle sue spalle una volta fuori.

-allora cara.. questa è l'ora di storia e se non ti dispiace vorrei vedere i tuoi voti e tutti ciò che riguarda la materia.-

Aprii il mio eastpak verde ed estrassi le mie pagelle e libretto degli anni precedenti.

-mi hanno detto di portare anche eventuali borse di studio..- dissi e annuì mentre estrasse da una custodia un paio di occhiali da vista che poggiò sul naso per leggere meglio tutto.

Estrassi anche i diplomi di merito consegnati durante le premiazioni di ogni anno

-le ho portato quelle dalla seconda media in su- disse e li prese lasciando la pagella sulla cattedra.

-quante ne hai prese in tutto?- mi chiese distogliendo lo sgardo dai fogli e guardandomi in volto.

-dalla seconda media in su.. tutti gli anni- risposi seria e il suo volto si aprì in un sorriso.

-allora credo che i voti non vadano controllati con molta urgenza.. puoi pure sederti accanto a.. Beadles- disse indicandomi una ragazza dai capelli castani e un viso sorridente.. era una bella ragazza e sicuramente sarà stata una cheerleader.

Annuii semplicemente e mi diressi a passo spedito verso il banco accanto a quella ragazza che mi sorrise porgendomi la mano.

-piacere.. sono Caitlin- le strinsi la presa sorridendo.

-piacere.. Lucy- affermai ricambiando il sorriso e mi sedetti accanto a lei.

La prof iniziò a spiegare la nascita degli Stati Uniti così ne approffittai per parlare con Caitlin.

-sei una cheerleader?- le chiesi a bassa voce in modo che la prof non mi sentisse.

-si.. ma non credere che sia come Kate.. quella seduta accanto a Bieber, il biondino- affermò indicandomi la "coppietta".

Per tutto il resto della giornata mi raccontò ogni minima cosa su ogni studente e a fine giornata mi sembrò di conoscere ogni ragazzo sin dall'asilo.

-grazie per tutti i tuoi commentini su tutte le persone di qui..- scherzai tenendola a braccetto e ridemmo.

In compenso volle sentirsi raccontare ogni minimo particolare della mia vita così l'accontentai.

Dopo il pranzo mi trascinò nella palestra dove c'era la squadra di basket e le cheerleader.

-COACH! Ci sarà una nuova in squadra!- esclamò Caitlin e la maledissi sapendo già il suo piano.

-no! Cait, no!- le dissi ma fece finta di non avermi sentito.

Kate o come diavolo si chiamava mi squadrò da testa e piedi e la guardai alzando un sopracciglio.

-e chi saresti scusa? no ma ti sei vista?- mi chiese toccandomi i capelli e risi.

-senti.. carina! Tu non vali neanche quanto un nerd a Miami e abbassa la cresta perché forse non lo sai ma.. il capo cheerleader a Miami ero io e scordati di dare dei limiti e di comandare me! scordatelo!- dissi avvicinandomi a lei poi le presi i capelli con una mano -e.. ti sei vista?- conclusi poi le sorrisi e me ne andai mentre tutti risero tranne lei che fulminò le sue servette che tornarono immediatamente serie.

-Caitlin può prestarti qualcosa.. poi facciamo il provino- disse la coach e andai a cambiarmi.

Tornai in palestra poco dopo legandomi i capelli in una coda di cavallo.

-ok.. allora.. inizia con il ballo poi vediamo l'artistico- disse la coach.

-hip hop o classico?- chiesi mettendomi al centro del campo, i ragazzi erano sulle scalinate a parlare mentre le ragazze erano intorno alla coach più in basso.

-hip hop- disse e annuii dandole l'ipod.

Partì "dynamite", presi un respiro e dopo aver chiuso gli occhi per un istante iniziai a ballare lasciandomi trasportare dalla musica.

Aprii per un momento gli occhi vidi che tutti mi fissavano ma il mio sguardo cadde sul biondino.. Bieber.

Caitlin mi aveva parlato di tutti mentre su di lui era rimasta piuttosto fredda  mi aveva detto soltanto "non lo calcolare.. è un imbecille.. ma cosa più importante, non innamorarti di lui.. non fare questo errore"  non so cosa intendesse con questo.. c'era sicuramente qualcosa sotto ma avrei avuto tempo per indagare al meglio.

Finita la base il mio corpo si fermò e sentii degli applausi e solo in quel momento mi resi conto di essermi persa in quei occhi color nocciola del biondino pieno di segreti e misteri.

-vediamo la parte artistica invece..- disse la coach e prendendo la rincorsa feci una rondata con flic flac e un avvitamento.

Ripresi la rincorsa facendo una ruota seguita da una rondata e una capovolta.

Guardai la coach che mi fissò in silenzio.

-voi 10 giri di corsa.. tu tesoro vieni con me- mi disse e mi sedetti accanto a lei sulle scalinate.

Prese il suo computer e mi mostrò dei video che aveva girato alle nazionali di cheerledear.

-sei tu vero?- mi chiese indicando lo schermo e la guardai esitante sul rispondere.

Si ero io ma non volevo essere conosciuta per "la campionessa di cheerleader" o un qualcosa di simile.. volevo degli amici veri.. volevo un ragazzo che mi amasse per ciò che sono io e non per ciò che sono per la gente.

Nonostante tutto la mente mi spinse ad annuire e prima di rendermene conto la coach aveva già richiamato tutte le ragazze e i ragazzi della squadra insieme al loro coach che già mi aveva riconosciuta.

La coach mi prese per le spalle e ci alzammo gardando tutti quelli seduti.

-voi.. non avete la minima idea di chi sia la ragazza qui presente e dovete ritenervi assolutamente fortunati nell'averla davanti a voi.. se il cheerleader è davvero la vostra passione.- iniziò la coach guardandoli.

-oh comunque anche voi ragazzi.. qualsiasi squadra di qualsiasi sport vorrebbe avere lei come capo delle cheerleader- aggiunse l'uomo seduto affianco a mr. mistero così soprannominato nella mia mente il biondino.

-lei è Lucy Cooper un nome normale alle orecchie di tutti ma un grande nome nel mondo dei cheerleader.. è stata il capitano della squadra di cui vi parlo spesso.. ha vinto 9 campionati nazionali..- continuò e mi tirai dietro l'orecchio un ciuffo di capelli che mi era andato di fronte agli occhi dopo di che rimisi le mani dietro la schiena rimanendo seria e ascoltando la coach.

Non ero in imbarazzo oramai ci ero abituata a queste situazioni e una piccola lucina dentro di me festeggiava fiera di ciò che avevo raggiunto con la mia vecchia squadra. Un senso di orgoglio cresceva dentro di me il quale mi fece scappare un mezzo sorriso sghembo agli occhi sbarrati di tutti ma la cosa che mi diede più soddisfazione fu la faccia di Kate al sentir pronunciare quelle parole che le levarono quella targhetta che aveva in fronte con su scritto "qui comando io. sono il capo cheerleader".

Bye, Bye Kate.

L'unica che sapeva del mio passato da campionessa era Caitlin anche l'unica con cui avevo parlato.. ma sapevo che di lei potevo fidarmi e sarebbe nata una grande amicizia.. o almeno era quello che il mio cuore sperava.

-e sono lieta di annunciarvi che Lucy sarà la nuova capo cheerleader e sono sicura che avremo una bellissima stagione sia nel basket che nelle competizioni internazionali di cheerleader che quest'anno si terranno a Dallas in texas.. buona fortuna a tutti voi e benvenuta in squdra Lucy.. affido a te tutto quanto.. sono sicura che farai un ottimo lavoro- concluse e rivolgendosi a me mi fece un sorriso per ricambiai.

-spero di non deluderla signora.. farò del mio meglio..- le risposi sempre con un sorriso.. in fondo ero felice di ricominciare a fare ciò che era la mia passione..

-non mi deluderai..- esclamò allontanandosi ma Kate iniziò a gridare come un'oca.

-la pianti da sola o invece di farti 10 giri te ne fai 20?- le dissi  seria e mi guardò sconvolta.

-io non prendo ordini da nessuno.. neppure da te!- esclamò puntandomi un dito contro.

-allora ora ti metti lì e siccome non vuoi fare ciò che ti dice il capo cheerleader le tue compagne faranno avanti e indietro per il campo 15 volte!- esclamai e mi guardarono tutti sconvolti.

Io lavoravo così e prima o poi le avrei fatto cambiare idea.

Justin mi guardò serio poi fece un mezzo sorriso ma non lo calcolai neppure.

-felice?- le chiesi mentre le altre correvano e mi guardò poi si alzò e iniziò a correre pure lei.. ciò mi diede una soddisfazione pari all'estensione di tutta l'Africa.

-ok basta.. ora iniziamo col riscaldamento.. 5 giri di campo!- esclamai e i ragazzi mi guardarono sconvolti mentre le ragazze.. bhé loro credo che non abbiano mai corso così tanto in vita loro.

Iniziammo a correre e le spronai più volte a starmi dietro.

-ok.. ora 30 addominali e 30 dorsali da due serie..- dissi e si sedettero a terra stremate.

Li feci pure io ma le controllavo.

-KATE MUOVITI!- esclamai guardandola.

-fanculo Lucy- disse ridendo e ci unimmo tutte a lei.

Dopotutto non era poi così male come ragazza anche se il mio parere su lei non faceva una piega.

Troia sei Troia rimani.

Continuammo con gli esercizi per una mezzora successivamente mi fecero vedere le loro coreografie.

Vecchie e piuttosto banali.. ci voleva una rinfrescata a questa squadretta.

-no.. no.. no.. non ci siamo! Siete povere.. qui bisogna lavorarci molto ma per oggi va bene.. a domani!- esclamai ad alta voce e se ne andarono distrutte.

-i due capitani delle due squadre qui!- esclamò il coach e lo raggiunsi correndo.

-scusi coach! ci sono!- mi girai e di fronte ai miei occhi mi ritrovai Mr. Mistero in divisa e piuttosto sudato.

Tornò in posizione retta e mi guardò negli occhi per qualche istante prima di sorridere e pormi la mano per presentarsi.

-Piacere.. Justin-

Così è questo il suo nome.








----------------------------------------- SPAZIO ALLA SFERA BIEBER (?) -------------------------------------

ECCOMI DI NUOVO QUI.. QUESTA VOLTA CON UNA FAN FICTION.
BHE' CHE DIRE.. ASPETTO UNA RECENSIONE CON UN VOSTRO PARERE..

SO CHE FA' SCHIFO MA SPERO VI PIACCIA COMUNQUE..
CIAUU c: 






 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


-piacere.. Lucy- gli strinsi la mano e ci guardammo dritti negli occhi ma poco dopo il coach tossì e ci staccammo guardandoli.
-allora.. dovreste fare questi lavori per noi.. potete trattenervi più a lungo per le prossime 3 settimane?- ci chiese porgendoci dei fogli che presi e Justin si avvicinò guardandoli.
Erano dei documenti per il campionato e per le nazionali di basket e cheerleader.
-dovete fare dei provini per le squadre e poi discuterne insieme.. dopo vogliamo che insieme faceste una coreografia.. o meglio, scegliate le basi e il resto.. allora siete disposti a farlo?- ci chiese la mia coach e ci guardammo poi annuimmo.
-iniziate oggi.. vi va bene?- ci chiesero e annuimmo per poi andare nei rispettivi spogliatoi.
Non so come sarebbe andata nelle prossime settimane e la cosa mi allarmava un po'.. ma dopotutto dovevamo solo organizzare alcune cose per la scuola nulla di più.
-che volevano?- mi chiese Cait quando entrai in stanza.
-nulla di importante.. però mi devo trattenere per le prossime  settimane qui in palestra con Bieber.. dobbiamo organizzare alcune cose..- le dissi sciogliendomi i capelli e tutte si zittirono mentre Kate mi fulminò con lo sguardo.
-tranquilla cara.. non te lo rubo il tuo passatempo- le dissi facendole l'occhiolino poi uscii con la cartella dallo spogliatoio lasciandole spiazzata.
-NON MI CONOSCI! CAZZO DICI!- esclamò uscendo dallo spogliatoio.
-e meno male che non ti conosco cara.. meno male- le dissi senza girarmi e in quel momento Justin mi raggiunse con la cartella.
-eccomi.. possiamo salire all'ufficio..- mi disse e annuii sorridendogli.
-bene.. andiamo- disse prendendo delle chiavi dalla bacheca sul muro e salimmo delle scale per poi ritrovarci in un ufficio con delle vetrate che davano sulla palestra.
-wow.. non ci avevo fatto caso- dissi seria e rise poi ci sedemmo alla scrivania.
-allora.. da che iniziamo?- mi chiese poggiando la testa sui libri e mi guardò serio.
Risi e lui sorrise di rimando.
Aveva un sorriso meraviglioso non c'è che dire.. e pure lui era un bel ragazzo, il solito che piace a tutta la scuola..
Era tutto fin troppo monotono e uguale in questa scuola.
Il capitano che piace a tutti ma che sta con la troietta di turno. le oche, i fighi, gli sfigati.. tutto questo non quadrava ed ero sicura che il pezzo sbagliato del puzzle era proprio lui.. Justin.
-in questa scuola è tutto troppo semplice e monotono.. c'è un pezzo del puzzle che non quadra e quel pezzo sei tu.. ne sono sicura.. non so se riesci a seguirmi.. ma c'è qualcosa intorno a te che ti rende alquanto misterioso- gli dissi all'improvviso e mi guardò sgranando gli occhi.
-qualcuno ti ha detto qualcosa su qualsiasi cosa?- mi chiese agitato.
-no.. ma lo capisco.. ora lasciamo correre poi se ce ne sarà l'occasione, il momento e la confidenza me lo dirai.. tornando a noi.. iniziamo col organizzare l'orario dei provini?- gli chiesi e mi guardò ancora scosso poi fissò i fogli e annuì semplicemente.
Bersaglio centrato.. ora bastava aspettare.
Iniziammo a lavorare ma per la maggior parte del tempo fece il cretino facendomi ridere.
-piantala! sei uno scemo!- risi per l'ennesima battuta di Bieber mentre uscivamo dalla palestra.
-non sono scemo!- esclamò lui raggiungendomi e al campo da calcio poco distante la coach aveva fatto un bis dell'allenamento alle ragazze.
-NO BIEBER NON SEI SCEMO.. SOLO QUEL CHE BASTA PER SEMBRARE DEFICIENTE!- esclamai tirandogli la felpa in faccia e iniziò a ridere contagiando anche me.
Kate chiamò Justin dal campo ma lui fece finta di non sentirla e lì iniziai a sentire puzza di bruciato.
Forse tutto quel mistero era che Caitlin lo aveva amato ma lui non ricambiava? 
-Bieber sono le 17 io vado.. ci si vede domani.. a meno che tu non sia occupato in qualche bagno con la tua "ragazza"..- gli dissi facendo le virgolette con le mani poi corsi via e lo lasciai di sasso. Mio solito.
Corsi a casa il più veloce possibile e dopo aver salutato mia madre con un bacio sulla guancia lasciai la cartella in camera e scesi di nuovo rischiando di uccidermi sulle scale.
-tesoro sbrigati.. lo sai che devi fare la babysitter oggi- mi disse e annuii saltellando per l'atrio siccome mi ero quasi rotta un piede e cercavo di mettermi la scarpa che mi era uscita.
Non sono perfetta come credete.. sono piuttosto incapace e sbadata se non l'avete notato.. 
-Se i tuoi compagni ti vedrebbero non so quanto la tua popolarità duri- scherzò mia madre dalla cucina.
-ah.. ah.. mamma, molto divertente.. davvero- esclamai per poi uscire di corsa di casa ma lasciai l'indirizzo in salotto così dovetti ritornare indietro.. che bel modo di finire una giornata.
-l'indirizzo!- esclamai entrando e sentii mia madre ridere. -non ridere!- esclamai uscendo questa volta senza correre. Non potevo fare un'altra figura di merda.
Guardai il foglietto e notai con mio grande stupore che la casa era di fronte la mia.. ecco il perché della risata di mia madre.
Mi sentivo una totale imbecille.. sarebbe stato il colmo se mi investisse una bicicl.. NO, NON PARLO CHE E' MEGLIO.
Attraversai di corsa e suonai il campanello.
Un signore sui 35 anni all'incirca mi aprì la porta.
-buon pomeriggio.. sono Lucy la babysitter- mi presentai con un poco di affanno.
-oh piacere entra pure.. io sono Jeremy- disse facendomi entrare e iniziai a guardare la casa.
Sulla destra un salone spazioso mentre sulla sinistra una cucina tipicamente americana.
-Jazzy Jaxon scendete!- esclamò dalle scale e poco dopo vidi una bambina sui 4 anni tenere per mano il fratellino che faceva fatica a scendee in quanto avrà avuto 2 anni.
-allora.. lei è Jazzy e lui è Jaxon.. piccoli lei è Lucy la babysitter.. io torno tra 2 ore..- disse salutando i figli e prima di uscire si rivolse a me -dopo ti dispiacerebbe fare da babysitter pure aun altro mio figlio?- mi chiese e lo guardai interrogativa
-quanti anni ha?- gli chiesi sperando non sia una peste.
-18- rispose e lo gardai poi ridemmo. -a dopo!- esclamò uscendo chiusi la porta a chiave.
Poggiai la borsa poi Jaxon venne verso di me con una mano in bocca.
-mi plendi in blaccio?- mi chiese e risi per come parlava poi lo presi imbraccio e porsi la mano a Jazzy che prese.
-che vogliamo fare?- chiesi guardandoli.
-io ho fame..- disse Jaxon guardandomi.
-tu hai sempre fame!- esclamò Jazzy e risi poi andammo in cucina.
-vi piacciono i pancake?- gli chiesi e annuirono. -mi aiutate a farli?- gli chiesi poi e sorrisero.
Jazzy si mise in ginocchio sulla sedia mentre Jaxon si mise in piedi dato che era piccolino e non ci vedeva.
Era buffo quel bambino ma tremendamente bello. La sorella non era da meno e tutti e due mi ricordavano qualcuno ma non ricordo chi.
-su parlatemi di voi..- dissi mentre prendevo tutti gli ingredienti.
-io ho 4 anni mentre Jaxon 2.. abbiamo un fratello di 18 anni.. forse dopo viene qui così lo conosci..- disse e sorrisi iniziando a mischiare il tutto.
Stavo facendo l'ultimo pancake e tentai nell'impresa di far girare il pancake in aria.
Jaxon si coprì gli occhi con le mani.
-Jaxon non essere così pessimista!- esclamai prendendo la padella e Jazzy se la rideva.
-oddio.. non voglio vedele- disse Jaxon poi vide un ragazzo avvicinarsi alla porta.
-è arrivato Bibo- disse scendendo dalla sedia e andando ad aprire.
-dai falla girare!- esclamò Jazzy ridendo e la guardai per poi annuire.
-Bibo non entrare in cucina!- esclamò Jaxon ma il ragazzo entrò e in quel momento feci volare il pancake solo che non tornò sulla padella ma...







----------------------SPAZIO ALLA SFERA BIEBER (?)-------------------
ECCO A VOI IL SECONDO CAPITO c: 
SPERO SIA DI VOSTRO GRADIMENTO.. 
HA PIU' AZIONE (DICIAMO COSI' LOL) ED E' MENO RIFLESSIVO.. SPERO VI PIACCIA COMUNQUE c:


UN BACIONE
-Lucy xx

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Il pancake finì in faccia al ragazzo e vidi i due bambini iniziare a ridere come pazzi per poi correre in sala siccome era iniziato il loro programma preferito.
-oddio mio.. perdonami.. ma non sono molto brava a cucinare i pancake.. anzi non so proprio cucinare- mi scusai col ragazzo che intanto si era piegato in avanti con le mani sul viso.
-BRUCIA!!- esclamò facendo cadere il pancake e in quel momento scivolai sul ragazzo e cademmo tutti e due. Io sopra di lui.
-perdonami.. non esiste una persona più sbadata di me sulla terra..- esclamai poi tolsi l'asciugamano dalla sua faccia e sgranai gli occhi nel vederlo in faccia.
-mi hai ucciso..- esclamò alzando la testa e rimase a fissarmi. -che ci fai qui?- mi chiese tenendomi ancora per i fianchi da prima.
-sono l'assassina di un certo Justin Bieber- ironizzai ammiccando un sorriso.
-ah..ah.. spiritosa.. davvero- esclamò sarcastico e gli spettinai i capelli.
-faccio la babysitter ai tuoi fratelli siccome tuo padre lavora- gli dissi poi tornando seria e sorrise -ha detto di fare da babysitter pure a te..- scherzai poi e sorrise per poi mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-che bello ho la babysitter- disse con voce da bambino e incominciai a ridere mettendo una mano sul suo petto e rise pure lui.
-il pavimento è comodo ma forse il divano lo è di più- mi disse e risi poi mi alzai ma scivolai ancora e mi prese per i fianchi prima che cadessi di nuovo su di lui.
-sei sempre così sbadata non è vero?- mi chiese ridendo e sbuffai facendo alzare il ciuffo di capelli che avevo di fronte al viso e rise ancora baciandomi la guancia.
-UUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUH.. TRA PADELLE E PANCAKE.. NASCE L'AMOR..- iniziò a cantare Jazzy cambiando le parole e fissai Justin poi iniziammo a ridere tutti quanti.
Ci alzammo e presi un fazzoletto umido e pulii la faccia a Justin dallo sciroppo d'acero.
-grazie..- mi disse sorridendo e ricambiai baciandogli la guancia istintivamente.
Mi guardò serio e gli sorrisi.
-Bieber colpisce ancora- esultò a bassa voce e gli tirai l'asciugamano in faccia.
-non farti film mentali..- gli dissi ridendo.
-avrei vinto l'oscar come miglior regista del film migliore dell'anno con la storia d'amore più bella di quella di Titanic e The Last Song- mi sussurrò e risi scuotendo la testa.
-la scena sarebbe stata così.. guarda- esclamai prendendo una sedia poi uscii in giardino trascinandomelo dietro e i bambini ci seguirono.
-o no guarda c'è lo scivolo sali.. ti mostro come sarebbe stata la scena..- dissi ridendo. -mettiti in piedi incima allo scivolo.- gli spiegai e mi guardò preoccupato ma sorrisi in modo da rassicurarlo.
Io salii dallo scivolo per arrivargli dietro.
-tu dici "KATE.. STO VOLANDO!"- dissi e mi guardò male mentre i piccoli ridevano.
-Kate.. sto volando- disse aprendo le braccia e risi poi lo spinsi e cadde per terra.
-scusa Justin ma il tuo compagno di basket, Ryan, è più bravo di te a letto..- copiai la voce di Kate e scesi dallo scivolo mentre i piccoli ridevano come pazzi e Justin era sfracellato a terra come una sardina.
mi accovacciai a terra spettinandogli i capelli e ridendo po mi alzai lasciandolo lì.
Mandai dentro i piccoli e mi avviai verso il marciapiede.. 
Dall'altro lato della strada c'era Kate che salutava le sue amiche siccome sarebbe venuta qui.
-LUCY.. TI STO CERCANDO!- esclamò Justin alzandosi e lo guardai ridendo.
-CHE PAURA BIEBER.. CHE PAURA!- gridai ridendo e Kate si girò a vedere la scena.
Justin prese la canna e iniziò a bagnarmi ma gliela presi di mano e iniziai a bagnare lui.
-questa me la paghi!- esclamò cercando di prendermela di mano ma lo bagnai in faccia e ricominciai a ridere.
Mi prese per i fianchi e alzai la canna facendo salire lo spruzzo in alto.
-uh... piove- dissi guardando la canna e Justin iniziò a ridere  poi me la prese di mano e mi spruzzò sulla maglietta bianca che avevo.
-bel reggiseno rosso- disse malizioso e gli tirai uno schiaffo ridendo.
-sei un coglione!- gridai e mi prese in braccio lasciando lì la canna per poi chiudere il rubinetto.
-LASCIAMI!!- gridai ridendo.
-non lo farò Miss- disse ridendo e andò dietro la casa dove vidi una piscina.
-no.. ti prego..- esclamai tenendomi a lui e rise.
Era iniziò settembre e c'erano ancora 27 gradi.. fortunatamente.
Se mi avrebbe buttato in piscina lo avrei trascinato con me.. sarò pure sbadata ma gliela farò pagare.. non solo trascinandolo con me in acqua.
-non ci provare..- esclamai guardandolo male e rise avvicinandosi al bordo si sporse facendomi toccare l'acqua col piede.
-fredda è..- disse sorridendo e tirai su la gamba siccome l'acqua era tutto tranne che calda.
-sei un stronzo..- dissi triste e mi guardò poi però lo spinsi con me e cadde pure lui in acqua.
-tu sei stronza.. io ci avevo quasi ripensato- esclamò riemergendo ma io ero ancora sotto e riemersi poco dopo tossendo.
-con chi parlavai?- gli chiesi uscendo e gli porsi la mano ma me ne pentii poco dopo.
Caddi di nuovo in acqua e la scarpa s'incastrò nel tombino.
-dai su torna a galla- disse credendo che stessi scherzando ma gli tirai il pantalone e prese aria per poi venire sott'aqua e cercò di togliermi la scarpa senza riuscirci.
Tornò su, prese dell'aria e venne verso di me.
Mi indicò la bocca ma non capii che intendesse fare finché non posò le sue labbra sulle mie dandomi ossigeno.
Mi slegò la scarpa poi la recuperò.
Un mucchio di brividi mi percorsero la schiena poi mi attaccai a lui e mi portò a galla.
-mi hai fatto prendere un colpo..- disse facendomi sedere sul bordo della piscina e si mise accanto a me.
Mi alzai e lui con me poi lo abbracciai senza dire nulla.
-ti do qualcosa di mio per poterti cambiare.. vieni- disse e annuii con le lacrime agli occhi.
Entrammo in casa e trovammo Kate con i piccoli.
-ma eccoli.. cos'è? un bagnetto per scambiarsi effusioni?- chiese sarcastica e si alzò venendo da noi.
Justin la guardò sconvolto poi mi fissò e vide che stavo piangendo.
-ehy.. che è successo?- mi chiese avvicinandosi e scossi la testa. -ti do qualcosa da mettere.. vieni- mi disse stringendomi a sé e salimmo.
Mi portò in camera sua e mi diede dei pantaloni della tuta e una maglietta.
-lì c'è il bagno..- mi disse e annuii.
-grazie..- gli baciai la guancia e mi sorrise.
Mi cambiai poi uscii dal bagno e lo trovai cambiato.
-stai bene?- mi chiese e annuii abbassando la testa. -non è vero..- mi disse e lo abbracciai senza dire nulla.
-sto bene.. davvero- gli sorrisi e ricambiò baciandomi lui la guancia questa volta.
Scendemmo e Kate se n'era andata.
-Lucy.. gualdiamo il Le Leone?- mi chiese Jaxon alzano la testa per guardarmi e gli sorrisi prendendolo imbraccio.
-certamente..- gli risposi e Justin prese il dvd mettendolo per poi farlo partire in tv.
Jaxon si arrampicò sul divano per poi mettersi sulle mie gambe e sorrisi.
Justin si mise accanto a me e il suo braccio finì intorno alle mie spalle.
Poggiai la testa sulla spalla di Justin per la stanchezza e sorrise stringendomi a lui.
Jaxon lo guardò male e ridacchiai intanto Justin rise girandogli la testa con la mano.
-scemo.. piantala- gli sussurrai e mi guardò ridendo poi mi baciò la punta del naso.
-ora dimmi perché piangevi però- mi sussurrò e abbassai lo sguardo per poi guardarlo negli occhi.
-mio padre.. è morto annegato.. era un militare.. comunque..- sospirai e mi guardò serio -ci fai i popcorn?- gli chiesi sorridendo e i piccoli gridarono un "SII" sonoro e Justin rise poi si alzò e andò in cucina.
-vado ad aiutare vostro fratello.. poi Jaxon raccontami che è successo nel film- gli dissi e lui annuì sorridendo.
andai in cucina e mi sedetti sul pianerottolo fissandolo.
-la ami?- gli chiesi d'un tratto e lui mi guardò interrogativo.
-chi?- mi chiese prendendo la bustina di popcorn dalla scatola.
-Kate! la ami oppure il tuo cuore batte per un'altra? Un'altra che ami con tutto il cuore ma non può essere tua perché l'hai delusa o semplicemente per la popolarità..- riformulai la frase e mi guardò per poi ridere e scuotere la testa.
-io non amo nessuno.. sto con Kate per una scommessa persa ma io la disprezzo.. è.. è superficiale e l'unica cosa che gli interessa sono le sue unghie e l'ultimo vestito arrivato in città.. come se qui ci sarebbe molto da essere popolari- rispose con sincerità e ciò mi fece soltanto piacere.
-quali sono le tue passioni?- mi chiese sedendosi sullo sgabello del piano cucina di fronte a me.
-mmmmmh.. mi piace leggere, amo scrivere ma sopratutto amo la musica.. suono chitarra, pianoforte e batteria.. scrivo canzoni- gli risposi e mi guardò sorpreso.
-oddio mio.. pure io amo la musica, è la mia ancora di salvezza.. ho scritto delle canzoni ma sono cavolate..- disse sorridendo e ricambiai.
-un giorno me le farai ascoltare- gli dissi sorridendo e sentimmo il timer del micronde.
Estrasse il pacchetto ormai gonfio.
-scotta- esclamò e glielo presi di mano rovesciando i popcorn nella scodella poi ne mangiai uno ed un altro glielo lanciai in faccia facendolo ridere.
-comunque piacere, sono Justin Drew Bieber un semplicissimo ragazzo canadese che ha molti sogni.. molti li lascia durante il suo cammino mentre altri li coltiva sperando che un giorno diventino realtà.. questo ragazzo ha molte speranze che spesso si frantumano.. ama la musica e aspetta il vero amore.. non ha molte passioni se non lo sport.. vorrebbe qualcuno con cui potersi confidare senza problemi, uno con cui possa essere se stesso senza fingere.. e crede di averlo appena trovato-







----------------------------SPAZIO ALLA SFERA BIEBER (?)----------------------------

OK QUESTO CAPITOLO FA' SCHIFO
va bhe' aspetto lo stesso qualche recensione c: 

BYE.. 
-Lucyxx



 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


-uhmmm.. piacere Lucy Parker un'adolescente con delle passioni e piuttosto sbadata.. ama la musica, ama cantare e suonare. Segue il calcio ma la sua grande passione è l'hockey. E' di origini italiane e per questo ama fare la pizza.. e mangiarla- ridemmo -ama le lingue e vorrebbe fare la gironalista anche se il suo sogno nel cassetto sarebbe diventare una cantante- concluse e mi baciò la guancia poi si girò e gli saltai in spalla facendolo spaventare.
Iniziai a ridere e mi tenne per le gambe mentre io presi i popcorn e andò in sala mi mise giù e diedi i popcorn ai bambini poi mi sedetti accanto a Jaxon. 
Justin fece per sedersi accanto a me ma li si mise Jaxon guardandolo male allora fece per sedersi dall'altro lato al mio fianco ma Jazzy si mise al mio fianco come niente fosse e mi misi una mano sulla bocca ridendo e guardandolo in faccia.
Prese Jaxon in braccio e lo mise accanto alla sorella sedendosi accanto a me.
-TOGLITI!- esclamò Jaxon tirandolo per un braccio.
-vieni qui- gli dissi io e venne da me offeso.
Lo presi imbraccio mettendolo sulle mie gambe e guardò male il fratello.
Justin si prese i pop corn ma glieli presi di mano mangiandone qualcuno.
-scusa?- esclamò e gli tirai un cuscino in pieno volto.
Mi guardò sconvolto e iniziai a ridere.
-scusa Jaxon- lo mise a terra poi mi fece alzare e mi iniziò a fare il solletico e mi sdraiai sull'altro divano ridendo e lui continuò.
-piantala!- lo supplicai varie volte ma non smise.
-devi dire.. scusa Justin, ti voglio tanto bene- disse continuando a risi.
-MAI!- esclamai ridendo e continuò. -okok HAI VINTO!- mi arresi.
-e?- mi incitò sorridendo.
-scusa Justin, ti voglio tanto bene- gli dissi e sorrise compiaciuto per poi stamparmi un bacio sulla guancia.
In quel momento tornò Jeremy e ci alzammo.
-grazie Lucy, ecco a te i soldi.. ci vediamo domani?- mi chiese Jeremy e annuii sorridendo.
-Lucy ti accompagno a casa e i tuoi vestiti te li porto domani a scuola- mi disse Justin e gli sorrisi per ringraziarlo.
-non c'è bisogno che mi accompagni abito di fronte.. ci vediamo domani a scuola- gli dissi baciandogli la guancia e aprii la porta uscendo.
-aspetta!- mi bloccò sulla soglia e lo guardai. -siccome devi venire comunque sempre da me il pomeriggio possiamo lavorare qui a casa mia per quello che ci hanno chiesto- mi propose un po' in imbarazzo.
-certamente.. ci vediamo domani, 'notte- gli dissi e mi salutò con la mano per poi portarsela dietro la testa mentre attraversavo la strada.
-buonanotte- sussurrò e rientrò quando io mi chiusi la mia porta di casa alle spalle.
Entrai in cucina e mia madre si spostò velocemente dalla finestra per poi prendere i piatti con la cena come se io fossi scema giustamente (?)
-ciao tesoro.. allora come ti è sembrata questa prima giornata?- mi chiese mia madre mettendo i piatti in tavola e mi sedetti al mio posto.
-la squadra devo farla lavorare.. poi ho conosciuto una ragazza, si chiama Caitlin, nascerà una grande amicizia o almeno me lo auguro poi.. poi.. poi basta- le dissi senza toccare argomento "Justin"
-e quel ragazzo della famiglia Bieber che ha aspettato che entrassi in casa prima di rientrare?- mi chiese e arrossi di botto. -in più quei vestiti non sono tuoi- mi fece notare poi sorrise.
-MAMMA! perché fai così??- le chiesi ridendo e si unì a me -comunque un piccolo incidente con l'acqua.. e lui è Justin dobbiamo lavorare insieme pure a scuola per il campionato di basket e altro- le dissi e sorrise compiaciuta.
Una volta cenato guardai un po' di tv poi mi diressi in camera perché ero distrutta.
Il mattino seguente mi alzai con la lentezza di un bradipo e mi preparai.
Misi dei leggins e sopra una maglia con una felpa viola.
Le mie adorate supra anch'esse viola e un po' di eyeliner e mascara blu.
Scesi con la cartella e dopo aver salutato mia madre uscii di casa con le cuffie alle orecchie.
Appena arrivata di fronte i cancelli della scuola mi raggiunse Caitlin dal lato opposto del marciapiede proprio di fronte a me.
-buongiorno.. tu sempre perfetta è?- mi disse e risi.
-parla lei- esclamai mettendo via l'ipod e varcammo quei cancelli per poi guardarci intorno nel piazzale di fronte l'entrata.
Vedemmo Kate con le cheerleaders e dall'altro lato i ragazzi della squadra di basket ma mancava Justin.
-chi cerchi?- mi chiese Caitlin sedendosi su un muretto.
-Justin! Ieri ho fatto da babysitter e c'è stato un piccolo "incidente" prima con i pancake poi con l'acqua.. ma tutto ok non preoccuparti- le dissi e mi guardò male.
-ora mi spieghi tutto- disse ridendo e la guardai in faccia per poi ridere e raccontarle tutto.
Fui interrotta da una persona che mi chiamava e Caitlin alzò la testa prima di me.
-Bieber- mi sussurrò e mi girai vedendo Justin correre da me.
Le cheerleaders e i giocatori di basket ci fissarono insieme a quasi mezza scuola.
-vi lascio soli è- disse Caitlin saltando giù dal muretto e la fulminai con lo sguardo.
-non c'..- Justin mi precedette con un "Grazie" e questa volta fulminai lui.
Si appoggiò al muretto e mi misi di fronte a lui.
-i tuoi vestiti- mi porse un sacchetto in carta che presi e gli sorrisi.
-buongiorno comunque è- dissi ridendo e mi baciò la guancia.
-buongiorno- disse sorridendomi poi prese il telefono.
-ieri mi sono dimenticato di chiederti il tuo numero di telefono.. sai in caso che c'è un'emergenza per tenere i miei fratelli o per il lavoro scolastico- trovò una scusa per avere il mio numero.. non recitava bene.
-certo, certo..- dissi ridendo e si portò una mano dietro la testa arrossendo e risi ancora.
-ti do il mio numero a patto che tu mi dai il tuo e tutte le sere mi invii un messaggio con scritto "buonanotte Lucy, ti voglio tanto bene anch'io"- gli dissi ricordando il fatto della sera precedente a casa sua e iniziò a ridere.
-ok va bene ma tu mi rispondi con un "buonanotte anche a te Bibo, ti voglio tanto bene"- disse ridendo e scossi la testa ridendo poi ci scambiammo i numeri.
-hai fruit ninja.. fammi giocare!- esclamai e iniziò a ridere poi mi porse il telefono e mi poggiai accanto a lui sul muretto. 
Mi mise un braccio intorno al fianco per guardare come giocavo e poggiò la mano sul muretto per reggersi.
Iniziai a giocare e si intromise pure lui così gli tirai uno schiaffo sulla mano.
-piantala!- esclamai impegnata nel giocare e rise.
Tornai indietro nel menù.
-uuuuuuh cucking mama!- dissi sorridendo e lo aprii.
-devi fare così!- esclamò mettendo una mano sulla mia che teneva il telefono e scosse mentre nel gioco tutto il cibo uscì dalla padella (?)
-MA BRAVO! SI FA' PROPRIO COSI'!- esclamai ad alta voce guardandolo male e iniziò a ridere.
-guarda questo gioco!- disse cliccandone uno -devi srotolare il rotolo di carta igenica in minor tempo.. è difficile- disse e lo guardai alzando un sopracciglio e provò lui.
-dammi qua- esclamai prendendoglielo di mano e con una sola mossa si srotolò tutto.
Sullo schermo comparve "RECORD" con dei coriandoli e fuochi artificiali.
-sisi è proprio difficile- dissi sarcastica e fissò il telefono sconvolto.
-che materia hai ora?-mi chiese mettendo via il telefono.
-ehm..- cercai il foglio nella cartella poi fissai l'orario.
-così- disse girandomi il foglio e feci una smorfia facendolo ridere.
-ho inglese- dissi e sorrise.
-pure io.. andiamo in aula insieme?- mi chiese e sorrisi annuendo.
-stai flirtando Bieber?- gli chiesi puntandogli un dito contro e rise.
-forse- rispose e ridemmo poi sentimmo la campanella.
Kate venne verso di noi per salutare Justin ma lui mi prese per mano e mi trascinò verso l'entrata.
-che fretta di entrare Bieber!- esclamai ridendo e fece una smorfia poi andammo in classe e ci sedemmo agli ultimi due banchi in fondo nell'angolo a destra.
Mi misi vicino al muro e lui accanto a me.
-Lucy.. ricordati che ti ho detto! per favore!- mi disse Cait e annuii semplicemente poi Justin mi guardò e gli sorrisi.
-tu nascondi qualcosa.. e ho paura che sia qualcosa di grave- gli dissi a bassa voce e si girò di scatto fissandomi negli occhi.
Avevo veramente paura che fosse qualcosa di grave.. avevo sentito dire di due bande in città..rompevano le vetrine dei negozi o cose simili.
-io..- mi guardò ma in quel momento entrò il prof in aula richiamando il silenzio. -te lo dico a casa mia- mi disse baciandomi la guancia e credo che Kate ci abbia sentiti perché si girò di scatto.
Il prof iniziò la lezione.. credo fosse algebra, ma non ascoltai nulla ero troppo impegnata a vincere a tris contro Justin.
-MA NON E' POSSIBILE!- esclamò e lo tirai giù nel momento in cui il prof si girò.
-NO OK RISOLTO!- esclamò dissimulando e il prof alzò gli occhi al cielo rigirandosi verso la lavagna.
Poggiai la testa sul banco continuai a ridere in silenzio.
Justin mi guardò male e lo fissai trattenendomi dal ridere.
-è colpa tua!- esclamò iniziando a copiare gli esercizi.
-oh si certo.. sono io quella che ha gridato- risposi ridacchiando poi gli presi una penna dall'astuccio e ricominciai a ridere.
-piantala!- esclamò a bassa voce.
-ma ha gli osacchiotti rosa- dissi indicando la penna che avevo in mano e poco dopo mi cadde.
Mi appoggiai alla sua spalla per raccoglierla ma ricominciai a ridere.
-piantala- disse ridendo poi la raccolse lui.
Iniziò a ridere pure lui.
-Bieber e Parker! Dal preside!- esclamò il prof aprendo la porta e tutti ci fissarono.
Prendemmo i libretti cercando di non ridere poi ci alzammo e li lasciammo sulla cattedra.
-nono tutta la cartella.. voi non entrate più in classe oggi- disse e tornammo ai posti prendendo le nostre cose.
-sia lodato Gesù Cristo- esclamai esasperata a bassa voce.
-sempre sia lodato- rispose Justin dietro di me e lo fissai ricominciando a ridere e lui si unì a me.
-prego.. così ridete in santa pace- disse sarcastico il prof mentre uscivamo.
-grazie della premura- rispose Justin ma lo tirai fuori e iniziammo a correre.
-BIEBER!- urlò il prof in corridoio e poco dopo uscirono tutti gli altri dalle altre classi.
-corri quello c'ammazza!- esclamò Justin prendendomi per mano e corremmo al piano superiore dal preside.. oh meglio, dalla preside.
-oh Bieber sempre tu.. e lei invece?- disse la donna guardando Justin poi fissò me.
-bhé.. è con me- disse Justin.
-oh! compagna di avventure!- disse guardandoci -senza doppi sensi!- aggiunse poi e ridemmo.
Ci fece entrare nello studio.
-bhé per ciò che mi ha detto il vostro professore direi che dovete rimanere fino alle17 a scuola- disse guardandoci.
-io non posso.. devo fare da babysitter ai suoi fratelli oggi alle 15 e in più dobbiamo già lavorare per i coach- dissi e Justin annuì.
-va bene.. allora facciamo finta di niente.. ma ora tornate a casa- disse e sorridemmo per poi uscire dall'ufficio.
Justin mi mise un braccio intorno al collo e risi.
Era suonata la campanella della prima ora ed ora a nostra classe si sarebbe spostata in aulo informatica.
-facciamo sto permesso e ce ne andiamo- mi disse e annuii.
Andammo alla segreteria e facemmo il permesso dopodiche mi mise un braccio intorno al collo e uscimmo nel corridoio.
Scendemmo al piano inferiore per uscire e la nostra classe uscì in quel momento.
-ora spiegami perché ho il tuo braccio intorno al collo- gli dissi e mi guardò
-se.. se ti da fastidio.. o..ok- disse diventando rosso e fece per toggliere il braccio ma gli presi la mano che era sulla mia spalla.
-non mi da fastidio- gli sorrisi e intrecciò anche la mia mano con la sua.
-che punizione ti sei beccato questa volta Bieber?- esclamò Ryan ridendo e ci girammo.
-la punizione è.. ANDATE PURE A CASA RAGAZZI!- esclamò e risi poi ci rigirammo sotto gli occhi di tutta la classe e lui aprì la porta facendomi passare ma tenni la sua mano intrecciata alla mia e lo aspettai.
Lasciò la porta che si chiuse da sola e mi sorrise.
-che vogliamo fare? se torniamo a casa ci ammazzano- disse e ci pensai su.
-andiamo al parco e poi da Mc Donald's?- gli chiesi e sorrise annuendo -oppure andiamo a Toronto tanto sono solo le 9- dissi e mi fissò.
-bella idea.. vedo che sei intelligente- disse e gli feci la linguaccia.






----------------------SPAZIO ALLA SFERA BIEBER (?)---------------------------

SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE çç 
CI HO MESSO UN SACCO DI TEMPO A POSTARE PERO' SONO STATA IMPEGNATA IN QUESTI GIORNI.. TRA ANDARE A MILANO E ALTRO çç

ANYWAY..
IERI HO RITIRATO BELIEVE E LO STO ASCOLTANDO IN CONTINUAZIONE.. AHAH

TORNANDO AL CAPITOLO SPERO VI PIACCIA ANCHE SE E' PIUTTOSTO SCHIFOSO E DISORDINATO.

-Lucyxx


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Andammo alla fermata del pullman e salimmo sul primo diretto a Toronto.
Ci sedemmo infondo e poggiai la schiena al vetro mettendo le gambe su quelle di Justin che rise.
-cosa prevedeva la scommessa.. oltre che a fidanzarti con Kate?- gli chiesi fissandolo e mi guardò per poi ridacchiare.
-lasciarla davanti a tutti ehm.. domani.- disse divertito e lo guardai poi risi.
-durante l'intervallo potresti baciare una delle gattemorte che hai intorno e lei poi farà la scenata da oca e le dirai la verità- feci un sorriso maligno e mi fissò poi iniziò a ridere.
-ma se bacio una ragazza poi crederà che l'amo e non mi lascerò più in pace..- disse sospirando.
-ehm.. se chiedi a Caitlin?- gli proposi e iniziò a ridere.
-siamo stati insieme in passato, l'ho amata e lei ha amato me però poi quando ha saputo che..- si fermò un attimo -non è andata ecco.. e non accetterebbe mai di fare una cosa simile..- disse guardandomi e lo fissai, che avrà voluto dire per poi bloccarsi?
Rimasi in silenzio qualche minuto guardando fuori.
-e se.. ecco.. ehm.. se baciassi te?- mi chiese con voce tremante e lo fissai per poi ridere.
-va bene.. ma non montarti la testa.. lo faccio solo perché quella mi sta sulle palle- dissi guardandolo e rise.
-non lo fai per me ma per te stessa.. ah grazie!- esclamò facendo l'offeso e ricominciai a ridere poi lo baciai sulla guancia.
Poco dopo arrivammo a Toronto e mi prese per mano quando scendemmo dal pullman.
Per tutta la mattina girammo per la città poi andammo in un centro commerciale a fare un giro.
-Ehy guarda!- esclamò e mi girai per poi ritrovarmelo davanti con degli occhiali enormemente enromi viola senza lenti.
Iniziai a ridere poi prese il telefono e si fece una foto.
-sono bellissimo..- disse fissandola e lo guardai.
-che modesto!- esclamai ridendo e mi prese per i fianchi baciandomi la guancia e fece la foto ma mi coprii gli occhi e risi.
-siamo bellissimi ammettilo- disse mostrandomi la foto e risi.
Si tolse gli occhiali e li rimise a posto poi cercò in giro.
Prese un cappello e andò a pagarlo poi venne da me e me lo mise in testa.
Era uno degli Yankees azzurro con la cucitura bianca, molto carino.
-piccolo regalo- mi disse e gli saltai in spalla divertita.
Mi tenne per le gambe e rise poi passammo davanti un vetro.
Guardò la nostra immagine riflessa e rise poi gli baciai la guancia e lui fece la foto.
In nessuna foto mi feci vedere in faccia per evitare problemi su facebook anche se l'indomani ne avrei avuti di problemi.. eccome se ne avrei avuti!
-queste le posto su facebook- disse Justin sorridendo e risi poi scesi.
Verso mezzogiorno andammo a mangiare da Mc Donald's poi tornammo a Stratford per l'allenamento.
-oddi ostanno uscendo adesso.. anticipiamo la fine di questa storia- disse Justin a Ryan che lo guardò sorridendo beffardo.
Kate ci vide e Justin fece finta di non vederla.
-sei bellissima- mi disse avvicinandosi e mettendomi una mano sulla guancia mi baciò.
Misi la mia mano sul suo collo e mi strinse a sé continuando a baciarmi.
Ryan rimase sconvolto poi iniziò a ridere in silenzio con i suoi compagni.
Tutti gli studenti erano senza parole e intorno a noi calò il silenzio.
Justin si staccò a pena e mi guardò negli occhi poi mi baciò di nuovo e sorrisi.
-JUSTIN!!- si sentì gridare poco dopo e risi poi ci staccammo e Justin mi sorrise per poi girarsi verso Kate.
-ssssssssh.. non gridare..- gli disse lui e andai da Ryan che rise poi mi mise un braccio intorno alla schiena.
-non perdiamoci sta scena..- disse ridendo e mi unii a lui poi andammo dietro Justin.
-SCUSA?!- strillò ancora Kate e tutti li fissarono.
-TU CREDI VERAMENTE CHE IO SIA STATO CON TE PERCHE' SEI "BELLA"- fece le virgolette con le mani -bhé mica tanto..- la squadrò e si sentirono delle risate -O PERCHE' MI INTERESSI?- continuò poi rise girandole intorno.
-SAI.. HO PERSO UNA SCOMMESSA.. IO AVEVO PUNTATO SUI TORONTO MAPLES LEAFS SOLO CHE HANNO VINTO I TORONTO MARLIES.. ALLORA SICCOME HO PERSO MI SONO DOVUTO METTERE CON TE.. SOLO CHE SAI.. ORA I TORONTO MAPLES STANNO PER VINCERE IL CAMPIONATO QUINDI DIREI CHE SARA' RYAN QUELLO CHE SI BECCHERA' LA PENITENZA.. E' BUTSY?- esclamò girandosi e guardando Ryan che lo fissò serio poi ridemmo tutti quanti.
Justin si mise al nostro fianco.. intanto ci aveva affiancato Cait.
-buongiorno cara- disse Chaz mettendole un braccio intorno al collo.
-i confini sono ben delimitati..- disse Justin fissandola -questo il nostro.. quello il vostro!- disse indicando un altro punto.
Kate lo fissò in silenzio, quasi con le lacrime agli occhi.
-ed ora.. SPARISCI!- esclamò ridendo poi lei se ne andò e lui si girò verso di noi ridendo e tutta la scuola si unì a lui nel vedere Kate correre via piangendo.
-comunque non stiamo insieme.. per il momento.. diciamo che si doveva sdebitare perché le ho salvato la vita e per il panecake di ieri- disse Justin mettendomi un braccio intorno al collo e iniziammo a ridere tutti e due.
-Lucy io ho provato a impedirtelo ma ormai ci sei dentro pure tu..- disse Cait guardandomi seria e loro si fissarono annuendo.
-si ma non so come tu possa prenderla questa cosa..- mi disse Justin alquanto turbato.
-diciamo che se ci beccassero andremo in carcere.. HAAHAH- disse Chaz ridendo e lo fissai.
-questa sera Justin passa a prenderti.. ci vediamo alle 9- disse Ryan sorridendo poi annuii.
-ora andiamo agli allenamenti..- disse Cait prendendomi a braccetto.
-alle 5 a casa mia come ieri?- mi chiese Justin e gli sorrisi annuendo poi ricambiò.
-non state insieme?- mi chiese e scossi la testa.
-dopo due giorni? ma ti pare? ERO IN DEBITO CON LUI IN PIU' QUELLA MI STA SULLE PALLE.. che non ho!- le dissi ridendo e si unì a me.
-dopo quello che ti diranno questa sera non pensare male.. sono bravi.. solo che a volte esagerano..- disse mentre entrammo in spogliatoio e non potei chiederle nulla a causa di altre ragazze all'interno della stanza che si stavano preparando.
Vidi Kate seduta sulla panchina in lacrime mentre parlava con le sue amiche.
-a proposito.. che vai a fare oggi da Bieber?- mi chiese Cait e la fulminai con lo sguardo ma sapevo che l'aveva fatto di proposito.
-la babysitter ai suoi fratelli e continuiamo il lavoro per i coach!- le dissi seria e fece una smorfia. -ma la pianti? lo conosco da 2 giorni!- le dissi ridendo e mi tirò una gomitata.
-comunque questa sera mettiti un mini-abito.. a Bieber piace- disse ridendo.. ama sfottermi quella ragazze -e poi dobbiamo andare fuori città..- aggiunse e annuii.
Andai allo specchio per farmi una la coda ai capelli.
-che avete fatto alle fine questa mattina?- mi chiese, indifferente su Kate che piangeva e la guardai come per dire "ma non la vedi? è disperata!" però non mi fece caso.
-siamo andati a Toronto in un centro commerciale poi abbiamo mangiato da Mc Donald's e siamo tornati qui.. nulla di che- dissi mettendomi apposto la coda poi mi misi le mani sui fianchi e la guardai.
-dopo mi guardo le foto che ha fatto Bieber.. lui fa' sempre foto- disse mettendo a posto le proprie cose -pessime.. ma pur sempre foto- aggiunse e ridemmo tutte e due.
-poi mi ha detto quella cosa.. c'era del tenero è??- dissi tirandole una gomitata poi alzai le sopracciglia e mi guardò seria.
Iniziai a ridere battendo le mani e mi guardò male.
-E' UN IMBECILLE!- disse lei secca mettendosi in ordine i capelli con elastici e mollette.
-un imbecille che amavi e che ti amava- dissi io poggiandomi allo stipite della porta e mi fulminò con lo sguardo.
-UN IMBECILLE! BIEBER E' UN IMBECILLE..- disse piatta e in quel momento uscirono i ragazzi dal loro spogliatoio e li guardai poi mi sorrisero.
-Cait condivido pienamente- disse Ryan correndo in palestra e ridemmo.
Justin si avvicinò a me mettendomi le mani sui fianchi.
-ci vediamo dopo bambolina- mi sussurrò all'orecchio.
-ma la pianti di chiamarmi così?- gli chiesi ridendo e rise pure lui poi mi diede un bacio sulla guancia che permase qualche secondo.
Andò dagli altri e Caitlin mi guardò per poi sorridere.
-..che è cotto di te- concluse la sua frase mentre uscimmo dallo spogliatoio e la fissai diventando rossa. -di qui pure tu sei cotta..- aggiunse ridacchiando.
-MA PUR SEMPRE IMBECILLE RIMANE!- esclamammo insieme entrando a braccetto in palestra e i ragazzi ci guardarono poi ridemmo tutte e due.
Vidi entrare dei ragazzi in palestra con dei borsoni che riconobbi subito.
-AAAAAH DANI!!- esclamai saltando imbraccio ad un ragazzo che lasciò il borsone e mi prese imbraccio appena in tempo.
-ehy bambola!- esclamò ridendo e scesi.
-siete venuti.. siete venuti!- esclamai saltando come una scema e risero.
La coach entrò in palestra con le altre ragazze che era andata a richiamare e vedendo la squadra dietro di me lasciò cadere la cartellina.
-oh mio dio!- esclamò sconvolta e risero.
-li ho chiamati.. per mostrare ciò che voglio fare per il campionato..- dissi alla coach che annuì ancora sotto shock.
-mostreremo due coreografie delle nazionali di Dallas degli anni precedenti- disse Daniel sorridendo e la coach riprese la cartellina.
-andate pure a cambiarvi..- disse indicandogli gli spogliatoi.
-tu vieni con me!- esclamò Corinne trascinandomi con sé.
Corinne era la mia migliore amica ed ora aveva preso lei il posto di capo cheerleaders a Miami.
-questa te la metti tu per l'ultima volta.. poi ci si vede alle nazionali a Dallas.. come sfidanti- mi disse Daniel lanciandomi la mia vecchia divisa.
Andammo a prepararci poi scendemmo al campo e trovammo tutti gli alunni sugli spalti.
-OH MIO DIO E' DANIEL JOHNSON!!- urlarono delle ragazze salutandolo e Dani si girò sorridendo e ricambiò il saluto con un cenno di mano.
-è Dani, Dani..- gli tirai una gomitata e lo spinsi col fianco.
-si lo so di essere irresistibile..- disse facendo il figo e ridemmo.
-Lù!- esclamò Cole e mi girai poi presi al volo la spilla che mi lanciò e la misi al posto giusto.
-per un ultima volta- sussurrai sospirando poi sorrisi.
Justin mi fece segno di raggiungerlo e così feci.
Era appoggiato allo stipite della porta in metallo con le braccia conserte che mi sorrideva.
-dimmi buona fortuna- dissi sorridendo quando gli fui davanti.
-buona fortuna- ripeté dandomi un bacio sull'angolo della bocca e gli sorrisi baciandolo sulla guancia poi tornai dagli altri sorridendo.
-un giorno ti spiegherò- dissi passando accanto a Corinne che era ancora immobile a braccia conserte.
-TI CONVIENE!- mi gridò guardandomi e risi girandomi verso di lei.
-iniziamo con 2010- dissi a tutti che sorrisero poi si misero in posizione.
Daniel fece segno al tecnico che fece partire la base poco dopo.
http://www.youtube.com/watch?v=ytBpOUIfOYs&feature=related
Ci muovemmo sincronizzati svolgendo tutto al meglio e per quegli istanti diedi il meglio di me.. svolsi al meglio ciò che era il mio sport preferito.. la mia passione.
La coach ci guardò con occhi sognanti insieme a Caitlin e continuarono a sospirare sorridendo come ebeti mentre gli altri bhé loro.. erano piuttosto stupiti, sì.










---------------------------------SPAZIO ALLA SFERA BIEBER (?)--------------------------
VI PREGO DI SCUSARMI PER L'ENORME 
RITARDO MA MI SI ERA CANCELLATO TUTTO IL CAPITOLO E HO DOVUTO RISCRIVERLO çç


VA BHE' PESSIMO MA SPERO LO LAGGIATE UGUALMENTE.

piuttosto..
Andrete al concerto di Bieber il 23 marzo?? *---* Io ho il parterre c:

va bho..
-ADIOOOS

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


-----------------------------------SPAZIO ALLA SFERA BIEBER (?)------------------------------------

OK, VI SCRIVO PRIMA OGGI..
INIZIO COL DIRE CHE JUSTIN NON E' CHI PENSATE, O MEGLIO, NON CREDO CHE VI IMMAGINIATE CIO' CHE E' REALMENTE (NO NON UN CANTANTE O ALMENO NON PER ORA), HO PRESO SPUNTO DA CSI MA NON E' COSI' COMPLICATA LA COSA.. ahah. COMUNQUE NON HO VISTO UNA STORIA COSI' IN GIRO, QUINDI SE ASSOMIGLIA A QUALCOSA CHE AVETE LETTO NON ATTACCATEMI PERCHE' IO NON HO VISTO NULLA DI SIMILE A QUESTO IN GIRO.
POI, MI SCUSO PER L'ENORME RITARDO.. DAVVERO, DA ORA AGGIORNERO' PIU' SPESSO MA IN QUSTI GIORNI HO AVUTO DA FARE, POI SIAMO IN VACANZA E NON SONO SEMPRE A CASA.

CON QUESTO, BUONA LETTURA. c:






 
Tutti iniziarono ad urlare e applaudire e guardai i ragazzi che sorridevano poi Daniel mi fece scendere dalle sue spalle.
La coach ci raggiunse sorridendo più che mai.
-perché non rimanete voi al posto loro?- chiese ai miei compagni e ridemmo. -siete stati fantastici.. davvero- aggiunse poi e la ringraziammo.
-che ore sono?- chiesi alla coach mentre ridevamo per una battuta di Daniel e lei mi guardò sorridendo.
-5 minuti alle 5- mi disse con non curanza.
-oh mio dio sono in ritardo! Devo andare! La tuta ve la invio per posta.. scusate!- esclamai correndo verso gli spalti ed uscii correndo mentre dei ragazzi mi urlarono dei complimenti che non ascoltai affatto dato il mio ritardo colossale.
-Lucy dove vai?- mi urlò Justin dopo avermi rincorso fino al cancello della scuola.
-sono quasi le 5.. devo andare dai tuoi fratelli!- esclamai e guardò l'ora.
-vai.. la cartella e il resto te la prendo io..- mi rispose e corsi verso casa sua cercando di non uccidermi con qualche sasso o muretto data la ormai mia nota sbadataggine.
Arrivai davanti casa sua e suonai ancora prima di riprendere fiato.
-oh eccoti..- mi disse Jeremy sorridendo e mi piegai in due per riprendere fiato. -hai per caso corso? Si direi di si- si rispose da solo ed entrai.
-oddio mio.. scusa il ritardo ma eravamo a scuola e c'era la mia vecchia squadra di cheerleaders.. scusa ancora- gli dissi dopo essermi ripresa e mi sorrise.
-non preoccuparti è tutto ok.. ora però vado..- mi disse e annuii semplicemente -JAZZY, JAXON.. SCENDETE!- esclamò e poco dopo erano in cima alle scale.
Jeremy uscì di casa e Jazzy lasciò la mano di Jaxon correndo da me e le sorrisi.
-ma.. ma.. non liesco a scendele da solo..- disse Jaxon guardandoci poi gli vennero le lacrime agli occhi.
-ehy no.. non piangere- detto fatto, iniziò a piangere e si sedette a terra poi mi guardò muovendo le braccia verso di me.
Salii le scale e lo presi imbraccio per poi scendere.
La porta si spalancò e vedemmo Justin con il fiatone, le nostre cartelle più l'altro mio zaino con il cambio.
-ci sono!- esclamò sedendosi a terra e risi.
Jaxon lo guardò in silenzio e rise mentre Jazzy rimase a fissare il fratello maggiore in silenzio.
-adesso basta piangere però- dissi asciugando le lacrime al piccolo e Justin lo guardò preoccupato.
-cos'è successo?- ci chiese una volta in piedi mentre chiudeva la porta.
Mise gli zaini sul divano poi ci raggiunse in cucina prendendo Jazzy imbraccio.
-nulla.. vero?- dissi guardando il piccolo imbraccio a me che sorrise poi iniziò a giocare con una ciocca dei miei capelli.
Justin ci guardò e sorrise poi mise Jazzy sulla sedia e andò verso la credenza.
-per merenda.. niente pancake- mi fulminò con lo sguardo e feci finta di non vederlo mentre Jazzy rise -facciamo.. pane e nutella- disse tirando fuori le cose.
-Justin io dovrei cambiarmi..- gli dissi mettendo a sedere Jaxon su una sedia.
-si.. il bagno sai già dov'è..- mi disse sorridendo e presi lo zaino poi gli baciai la guancia e salii a cambiarmi.
Quando uscii dal bagno mi fermai a guardare la sua stanza.
Il letto vicino ad una finestra parallelo alla scrivania, sul muro alla mia sinistra l'armadio e alla mia destra una tv con videogiochi vari mentre sopra di essa delle mensole con dei trofei e delle foto di quand'era piccolo.
In ordine per essere la stanza di un maschio.
-ehy eccoti..- mi girai e lo trovai sulla porta poi avanzò verso di me.
-stavo guardando la tua stanza.. è in ordine per essere Tua- gli dissi sorridendo.
-cosa intendi per "essere Tua"- fece le virgolette con le dita e risi.
-nulla, nulla..- gli risposi e mi fissò.
-no ora me lo dici..- esclamò iniziando a farmi il solletico e si buttò sul letto tenendomi stretta a lui e iniziai a ridere.
-intendo che..- continuai a ridere e smise di farmi il solletico per farmi parlare e mi guardò -sei completamente pazzo.. cioè.. sei pure un ragazzo, non me l'aspettavo così la tua stanza- gli dissi sincera e si tirò su con i gomiti.
-ah! io sarei pazzo.. ma grazie.. tu invece cosa sei? Normale per caso?- mi chiese ricominciando a farmi il solletico.
-io sono più pazza di te però rimane il fatto che sei un ragazzo ed è strano che tu abbia la stanza così- esclamai ridendo e mi guardò divertito.
Mi tenne per i fianchi e ci guardammo ridendo.
Si avvicinò lentamente al mio viso, sentivo il suo respiro sulle mie labbra e il suo naso si toccò con il mio.
-Bibo! La merenda!- esclamò Jazzy alla porta e ci allontanammo velocemente.
-si.. già..- disse lui guardandola e mi alzai dal letto.
-dai forza.. ho fame pure io- gli dissi tirandolo per un braccio e gli sorrisi.
Mi guardò e sorrise poi si alzò mettendomi un braccio intorno al collo e scendemmo in cucina.
Gli portò la merenda in salotto poi prese le cartelle e tornò da me in cucina.
-dammene un pezzo!- esclamò vedendomi mangiare pane e nutella. 
Scossi la testa e mi girai dandogli le spalle.
-dai! Bibo ha fame- disse abbracciandomi da dietro e risi poi mi rigirai.
-tieni- gli porsi l'ultimo pezzo e fece per prenderlo con la bocca ma me lo mangiai -mio..- risi e mi guardò serio.
-no.. è mio invece- mi rispose prendendomi per i fianchi e sentii le sue labbra sulle mie.
Rimasi immobile per qualche istante poi gli circondai il collo con le braccia e schiuse le labbra intensificando il bacio che ricambiai.
Ci staccammo appena e mi diede un bacio a stampo per poi guardarmi negli occhi e sorrisi.
Sorrise pure lui e lo abbracciai baciandogli la guancia.
-questa volta non è stato per finta- mi sussurrò e sorrisi baciandogli la guancia un'altra volta -spero solo che dopo questa sera tu non ci odi..- aggiunse tornando serio e lo guardai.
-Justin mi fai preoccupare.. dimmelo adesso.. e poi non potrei mai odiarti- gli dissi e ci sedemmo sulle sedie al tavolo.
Si sedette accanto a me e prese un foglio e una penna per poi guardarmi.
-allora.. ci sono due bande in città.. una fa' casini nei negozi l'altra ci finisce sempre dentro in un modo nell'altro ed è sempre quella che paga finendo per una notte in carcere.. in realtà tutto questo era nato per gioco poi crescendo le cose sono diventate serie.. c'è qualche rissa a volte magari per una ragazza oppure per cavolate varie riguardanti i "confini" di territorio in discoteca piuttosto che al parco.. nel primo gruppo quello che fa' casini, ha come capo Tyler, ha finito la scuola 2 anni fa' non puoi conoscerlo, nell'altra..- dopo aver scritto il nome di quel ragazzo sul foglio si bloccò per poi guardarmi in faccia.
Era lui, e dentro questa storia c'erano Ryan, Chaz, Christian e Caitlin.. ci sarei finita dentro pure io se non avessi smesso di parlarci ed avere confidenza con loro.. dovevo trattarli semplicemente con indifferenza.. o forse no?
-tu..- gli dissi a bassa voce e mi guardò poi annuì.
-solo che ora il problema è un altro..- mi disse a bassa voce per non farsi sentire dai bambini -Tyler ha ricevuto delle minacce di morte, sa che non siamo stati noi, solo che se lo dovessero uccidere noi saremmo i primi indiziati.. e questo rende tutto molto complicato.. per questo Ryan ti ha chiesto di venire, per dirti tutto questo.. ed anche per questo Caitlin ti ha detto di non avere confidenza con me.. non vuole che tu entra in questa storia e.. non lo voglio neppure io.. non devi rischiare di rovinarti la vita.. in questo modo.. quindi avevo pensato che.. ci saremmo visti solo a scuola e cerco di convincere mio padre a trovare un'altra baby sit..- lo bloccai con una mano sulla bocca.
-ora sei tu che ascolti me!- gli dissi seria e mi guardò in silenzio -non ho alcuna intenzione di uscire da questa storia, questa sera vengo con voi, e se dovessero uccidere questo Tyler nei casini ci finite.. con una persona in più nel gruppo però.. e siccome presuno che tu sarai il primo indiziato ti aiuterò ad uscire da questa storia.. se l'omicidio avvenisse se no.. meglio- gli dissi parola per parola molto lentamente per poi togliergli la mano dalla bocca.
-non posso permettere che t..- gli tappai di nuovo la bocca.
-punto. ed ora facciamo sti benedetti orari per i coach- dissi e mi guardò in silenzio mentre prendevo ciò che ci serviva.
-iniziamo dagli orari dei provini..- gli dissi e prese un calendario e il pc.
Lo accese poi organizzammo tutto quanto.
-grazie..- mi sussurrò mentre cercavo di farci stare delle ore di provini in orario pomeridiano.
Lo guardai e gli sorrisi baciandolo sulla guancia poi mi aiutò con le ore.
-ma se facciamo dalle 13 alle 15 cheerleaders e dalle 15:30 alle 18:30 giocatori di basket?- mi chiese indicandomi gli orari che avevo fatto.
-dobbiamo dividerli.. io devo venire a curare i tuoi fratelli- gli dissi seria e scosse la testa.
-mio padre il venerdì lavora solo il mattino e c'è mia nonna- mi disse e guardai l'orario poi annuii.
-bene.. settimana prossima 6 ore e mezza a scuola.. vedendo gente incapace..- piagnucolai poggiando la testa sulla sua spalla e rise per poi farmi sedere sulle sue gambe e stringermi fra le sue braccia.
Lo guardai e gli presi il viso tirandogli le guancie e ridendo mentre lui mi guardò male.
-sembri un manga giapponese così- esclamai ridendo mentre gli tiravo le guancie verso la bocca e gli vennero le labbra da pesce.
-dai..- disse con le labbra così e risi ancora di più poi lo lasciai -mi hai deformato- esclamò toccandosi le guancie e risi per l'ennesima volta.
Mi avvicinai a lui e mi guardò per poi sorridere, gli morsi il labbro e ridemmo poi però suonò il campanello.
-vado io!- esclamò Jazzy dalla sala.
-bene.. sarà il postino- disse Justin e iniziai a baciarlo a stampo senza sua reazione.
-dai..- dissi facendo l'offesa e rise poi lo baciai ancora a stampo ma non reagì.
intanto..
Jazzy aprì la porta e si ritrovò Kate davanti.
-ciao- disse Jazzy sorridendo e Kate ricambiò.
-c'è Justin? Devo parlargli..- chiese Kate alla piccola.
-di cosa?- chiese incuriosita la piccola.
-abbiamo litigato e ci siamo lasciati.. però ora gli parlo e mettiamo tutto apposto- rispose Kate sorridendo di nuovo.
-se lo dici tu.. comunque è in cucina- disse Jazzy chiudendo la porta poi tornò in salotto.
-Jaxon vieni..- sussurrò e andarono a guardare da dietro la porta.
Guardai Justin e non vidi nessuno uscire dal vialetto.
-JAZZY CHI ERA?- urlò Justin baciandomi ma non ottenne risposta.
-sarà stato il postino.. presumo..- dissi guardandolo e annuì per poi baciarmi sulle labbra e gli circondai il collo con le braccia come prima.
-Justin scusa il disturbo volevo solo chiederti se ci potrebbe essere una soluzione a og..- Ci staccammo per poi guardare verso la porta e trovare Kate.
-1 che ci fai in casa mia 2 chi ti ha dato il permesso di entrare 3 se non l'hai capito di te non me ne frega nulla 4 vattene.. ora!- disse Justin cercando di rimanere calmo e gli accarezzai i capelli.
-eh no! Non c'è nessuna soluzione perché è da quando ho perso quella scommessa che aspettavo questo momento.. QUINDI VATTENE!- esclamò quasi gridando.
-calmati!- gli dissi preoccupata che potesse rompere qualcosa o una cosa simile.
Kate sussultò per poi rimanere a fissarci.
-sei un bastardo!- disse prendendosi la giacca.
-si me l'hanno detto in molti.. grazie di avermelo ricordato- rispose lui con ironia e mi trattenni dal ridere.
L'accompagnò alla porta e appena fuori la chiuse sbattendola.
Andò in salotto e trovammo i bambini dietro la porta a spiare.
-e voi due.. 1 che ci facevate dietro la porta? 2 non aprite.. e se c'è lei non la fate entrare- disse guardandoli e iniziarono a ridere.
Presi Jaxon imbraccio e guardammo tutti e 4 la tv insieme.
-Lucy vai a prepararti.. ti passo a prendere tra mezzora- mi disse e annuii per poi mettere Jaxon sul divano e baciai sulla guancia Justin che mi sorrise.
-Caitlin ti avrà portato un vestito.. fatti bella- mi disse sorridendo e Jazzy ci guardò divertita poi fece finta di guardare la tv.
Diedi un veloce bacio sulle labbra a Justin poi uscii e tornai a casa.
Una volta entrata mia madre mi salutò dalla cucina.
-tesoro è passata una ragazza, Caitlin, ti ha lasciato un pacco e mi ha detto che dopo uscite..- mi disse e annuii per poi prendere il pacco e salire in stanza.
Mi preparai velocemente, avendo soltanto mezzora di tempo.
Sentii il campanello suonare così mi diede un'occhiata veloce allo specchio del corridoio poi scesi le scale e trovai Justin alla porta con mia madre.
-scusa se ti ho fatto aspettare..- gli dissi raggiungendolo alla porta.
-figurati.. sono appena arrivato..- mi disse baciandomi la guancia e mi prese per mano.
-Lucy.. per mezzanotte- mi disse mia madre e annuii semplicemente.
Justin mi aprì la portiera della sua range rover e salii sorridendo poi allacciai la cintura e lui si sedette al posto di guida.
Mise le chiavi nel cruscotto e l'accese poi mi guardò sorridendo.
Mi avvicinai a lui e sorrise di nuovo.
-ciao tesoro..- mi sussurrò posando le sue labbra sulle mie e gli morsi appena il labbro inferiore.
-sei sempre in tempo a scendere e cambiare idea..- mi sussurrò tornando serio e mi spostai.
-parti prima che ti picchio- gli risposi e mi guardò per poi ridere.
-aggressiva.. mi piace- disse sorridendo e mi baciò di nuovo per poi partire con destinazione... DOVE STAVAMO ANDANDO?!??
*to be continued*





P.S. Scusate gli errori çç 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


 
Prese l'autostrada verso Toronto, quindi saremmo andati in qualche locale della città.. credo.
-ma perché dobbiamo andare fino a fuori città se siete tutti di Stratford?- chiesi senza capire e mi guardò per un istante.
-perché a Stratford ci conoscono e oggi non dobbiamo provocare risse o quant'altro, ci guardiamo.. giusto per sapere che siamo tutti vivi e nessuno è a rischio.. diciamo che c'è una tregua, per il momento.. siamo tutti in tensione per le minacce- mi spiegò e annuii semplicemente poi guardai fuori.
Accesi la radio e mise su una radio dove facevano solo musica pop.
-ti ricordo che mi hai promesso che mi avresti fatto sentire le tue canzoni- gli dissi sorridendo e borbottò qualcosa d'incomprensibile.
-poi io ti farò sentire le mie- aggiunsi dopo un po' e sorrise.
-allora va bene- disse e risi guardandolo e poggiai la testa sul vetro.
Iniziai a fissarlo, o meglio, a studiarlo.. seguivo i suoi lineamenti, le vene sul collo, gli occhi puntati dritti sulla strada, i capelli in ordine nel loro disordine.
Aveva un ciuffo scompigliato che spuntava davanti il berretto, tenuto indietro, con la visiera un po' alzata.
Poi indossava una maglia bianca con sopra una giacca nera tenuta aperta, dei semplici jeans e delle supra rosse ai piedi.
Portava una collana con delle tesserine, come quelle dei cani, in caso si dovesse perdere saprebbero chi contattare.
Impiegammo un'ora buona di viaggio per arrivare a destinazione. Era una discoteca con tanto di bodyguard e coda per entrare, più un tappeto rosso per i "vip" che ovviamente la fila non potevano farla.
Parcheggiò la macchina e scese per poi venirmi ad aprire la portiera e mi aiutò a scendere.
-grazie- gli dissi ridendo e mi sorrise dandomi un bacio leggero sulle labbra, quasi si sono solo sfiorate.
-gli altri sono là- mi disse indicandomeli e li vidi subito, dato che Christian si stava sbracciando per farsi vedere.
-chissà da cosa lo hai capito- commentai e ridemmo per poi raggiungerli in fila.
-lo sapevo che ti sarebbe stato perfetto- mi disse Cait, riferendosi al vestito.
-grazie, è bellissimo- le dissi sorridendo e ricambiò.
Era un semplice tubino grigio perla, senza spalline.
Ai piedi avevo dei tacchi e in mano tenevo una pochette che si abbinava al resto.
Un trucco molto leggero sugli occhi e i capelli raccolti in una coda alta, lasciando vedere gli orecchini a cerchio, molto grandi, e il piercing al trago.
-si, infatti.. sei bellissima- mi disse Ryan sorridendo e ricambiai mentre Justin lo incenerì con lo sguardo.
-gelosia portami via- commentò Chaz ironico e di tutta risposta ricevette un coppino da Justin.
Una volta dentro il locale Justin mi cinse il fianco stringendomi a sé e Chaz fece la stessa cosa con Caitlin.
Iniziarono a guardarsi intorno cercando Tyler, era piuttosto evidente.
Christian lo avvistò per primo e si lanciò sguardi con i ragazzi che guardarono verso quella direzione e anche quel gruppo di ragazzi ci fissò.
Justin e Tyler si scambiarono sguardi di complicità poi Justin tornò a guardarci.
-è tutto ok per il momento.. ma potrebbe arrivare Jason, dell'altra banda.. quella di fuori Stratford- disse e ci andammo a sedere ad un tavolo un po' in disparte, così da non essere disturbati.
Mi spiegarono chiaramente tutta la storia, era più complicato di Beautiful, detto chiaramente.
-ora c'è una tregua, vorremmo smetterla una volta per tutte.. il punto è che ora c'è di mezzo anche Jason, le minacce di morte, e questo complica tutto quanto- disse Ryan e annuii.
-pensate che sia Jason o qualcuno di questo gruppo ad aver inviato le minacce?- chiesi guardandoli.
-diciamo che non sono persone molto pacifiche e solidali- disse Justin e ridacchiarono.
Cambiammo argomento cercando di divertirci ma si notava molto chiaramente che c'era tensione nell'aria, anche un estraneo riusciva a percepirla.
Justin mi prese per mano e ci alzammo allontanandoci dagli altri quattro.
Mi tenne per mano e uscimmo sulla terrazza dove si trovava un altro piano bar.
A quell'ora era piuttosto tranquillo come posto, si riempiva maggiormente durante le 18/19 di sera per gli Happy Hour.
Mi poggiai al parapetto e notai, con mio grande stupore, che da lì si poteva vedere tutta Toronto illuminata.
-wow, è bellissimo- dissi sorpresa e un sorriso prese possesso delle mie labbra.
-già, vedere l'intera città illuminata è meraviglioso.. ti ricorda vagamente una Los Angeles vista da Hollywood. Guardiamo qua e facciamo finta di essere là, giusto per sognare qualche istante- mi disse sorridendo e capii che si riferiva al suo sogno, che stava lasciando andare piano piano.
Con la storia di Tyler, con il fatto di abitare in una piccola cittadina del Canada, con il passare del tempo, iniziava a vedere quel sogno allontanarsi lentamente, togliendo anche quella poca speranza rimasta.
-"A 18 anni bisogna aprire gli occhi e lasciare da parte i sogni" me lo dice sempre mio nonno.. sai vorrei credere davvero nel mio sogno di diventare un cantate, vorrei provare a realizzarlo, ma sembra che tutto vada contro di me, che tutto mi obblighi a dire di no.. forse il mio destino non è quello che ho sempre sognato, forse è solo un sogno.. che va lasciato lungo la strada- parlò di punto in bianco, come se mi avesse letto nel pensiero.
-non lasciare andare qualcosa che puoi ancora rendere tuo, prova tutti i modi possibili, anche i più banali.. se sei nato per essere un cantante, lo sarai.- gli dissi guardandolo e rimase a fissarsi le mani -fai della musica ciò che vuoi, rendila tua.. perché nel momento in cui realizzerai il tuo sogno, la gente dovrà sentire una tua canzone, vedere un tuo passo di danza e dirà "oh ma quellp è Justin Bieber". Entra nella storia, e se invece sarai soltanto un cantante che passerà, poco importa.. perché la gente che ti ha voluto bene, ti ricorderà sempre.. entrerai nella Loro storia. Ma devi credere in te stesso, quello è indispensabile- dissi guardando le stelle e mi guardò così abbassai il capo puntando i miei occhi sui suoi.
-tu sei già entrato nella mia storia- aggiunsi e mi scrutò attentamente poi sorrise.
Mi prese il viso fra le mani posando le sue labbra sulle mie e ricambiai il bacio.
-come fai ad essere così dannatamente perfetta?- mi sussurrò accarezzandomi la guancia.
-come fai ad avermi fatto diventare pazza di te, in pochi giorni?- gli chiesi io e ci baciammo ancora.
Poco dopo andò a prendere qualcosa da bere al bancone e un gruppo di ragazzi salì in terrazza.
Uno si avvicinò a me sorridendo.
-ciao, tesoro- mi disse sorridendo prendendomi una ciocca di capelli.
-non ti conosco, quindi addio- dissi seria e indifferente.
-sono Jason- mi disse sorridendo e capii all'istante che Jason.
-oh, si. Ti ho sentito nominare in giro.. divertente minacciare di morte la gente, non è vero?- gli chiesi e divenne subito serio.
-chi sei?- mi chiese e capii all'istante che era lui che voleva uccidere Tyler.
-che t'importa? Qui non centra chi sono io.. sai, è da cattivi minacciare le persone.. poi la mamma si arrabbia e ti mette in punizione- dissi facendolo indietreggiare e Justin lo vide subito così riappoggiò i bicchieri ma vide che Jason indietreggiava e rimase a fissarmi sorridendo.
-ehy, dolcezza.. abbassa le ali, tu non hai idea di chi sono- mi ringhiò contro e lo guardai impassibile.
-io so solo che sei un cretino- dissi ridendo e fece per tirarmi uno schiaffo ma gli bloccai il braccio girandoglielo dietro la schiena.
-posso rompertelo in mezzo secondo, quindi.. vedi di dare meno aria alla bocca, a me non mi devi sfiorare perché sei tu che finisci male- gli dissi all'orecchio e fece una faccia dolorante.
I suoi amici sgranarono gli occhi e arrivarono di corsa i ragazzi con la banda di Tyler e tutti scesero dal terrazzo, erano conosciuti anche lì a quanto pare.
-ora, dimmi.. le minacce sono tue?- gli chiesi e tutti rimasero in silenzio.
-muori, troia- mi disse e gli piegai di più il braccio facendolo gridare.
-uhi.. la spalla- disse Tyler muovendola e risero.
-troia lo dici a tua madre- iniziai seria e tenne gli occhi chiusi dal dolore -che cosa vuoi?- gli chiesi infine.
-non lo so, a me mi hanno pagato per questo.. credo spaccio di droga qui a Toronto e Ottawa, ma non lo so.. io non sono il capo. Tyler deve regolare dei conti e dato che non gli sta a genio neppure il tuo ragazzo, farà di tutto perché la colpa cada su di lui.. io so solo questo, ora lasciami- disse dolorante e tutti si avvicinarono schioccando dita e collo.
-chi è il tuo capo- esclamai spingendolo contro il parapetto e beccò proprio lo stomaco.
-non posso dirlo- lo spinsi ancora di più e rilasciò dei gemiti di dolore.
-ti conviene parlare- commentò Tyler e gli ruppì il braccio lasciandolo e gridò da dolore accasciandosi a terra poi mi allontanai.
-a me non mi chiami troia, perché ci metto poco a farti a pezzetti, ok?- gli dissi e si tenne il braccio, steso a terra.
Il gruppo di Tyler si avvicinò accerchiandolo mentre Justin, Ryan, Chaz, Christian e Caitlin mi fissavano con gli occhi palancati.
-non si deve azzardare a toccarmi i capelli- dissi secca e rimasero sconvolti mentre io scesi e lo si guardarono sconvolti poi risero.
-è la mia ragazza.. quella è la mia ragazza- disse Justin guardandoli e risero ancora poi scese da me.
Tornai al tavolo e aspettai gli altri.
Justin mi raggiunse pochi istanti dopo si sedette sul divanetto accanto a me.
-okay, ammetto che non mi sarei mai aspettato una cosa simile da te.. voglio dire, gli hai rotto il braccio- disse a raffica e lo guardai ridendo poi gli presi il viso facendolo smettere, stava parlando a vanvera.
-stai.. zitto- gli dissi ridendo e sorrise smettendola.
-ti dico solo un'ultima cosa- mi disse e sospirai ridendo poi lo guardai aspettadno che parlasse -sei meravigliosa- mi disse all'orecchio dato che alzarono la musica.
Sorrisi e mi strinse fra le sue braccia poi lo guardai e ci baciammo dolcemente.
Mi strinse a sé poi si tolse un bracciale mettendolo al mio polso.
-facciamo che lo terrai al polso finché mi amerai.. io terrò al polso, questo- mi disse prendendomene uno, molto simile, dal mio polso.
Me lo legò poi gli legai il mio e intrecciò la sua mano alla mia.
-quel Jason è un totale imbecille.. non credo si possa essere più cretini di così- commentai una volta apooggiata la testa sulla sua spalla e scoppiò a ridere mentre io lo guardai divertita.





-----------------------SPAZIO ALLA SFERA BIEBER--------------------------------
Dopo mesi e mesi.. e mesi (?) ho finalmente postato il settimo capitolo.
Sicuramente non vi ricorderete più la storia, lo so cc, ma io ho continuato.. ora vedrò di aggiornare una volta a settimana, più o meno..
Va bhé, che dire..
aspetto una recensione con un vostro parere.
Kiss,
-Lucyxx






 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


Capitolo 8.
E' la lezione di matematica, Justin è seduto accanto a me come sempre, tra pochi minuti i coach dovrebbero venirci a chiamare per mettere a posto le ultime cose per i provini di quel pomeriggio.
Justin mi toccò la mano così lo guardai e lui mi indicò il banco con la mano destra e lessi ciò che mi aveva scritto: "sei bellissima anche con questi occhiali da vista e i capelli disordinati mentre sbuffi perché non riesci a risolvere l'equazione".
Lo guardai accennando un sorriso poi gli scrissi io sul banco:"Ti Amo".
-Ti Amo anch'io- mi rispose sussurrando e gli sorrisi poi ripresi a fare le equazioni assegnate ma lo aiutai in quanto continuava a sbuffare lamentandosi di non riuscire a risolvere le equazioni.
Bussarono alla porta e pochi istanti dopo fece capolino nell'aula la mia coach.
-scusi l'interruzione ma Lucy e Justin devono uscire.- disse al nostro professore che si girò verso di noi togliendosi gli occhiali da vista.
-se hanno finito almeno 8 equazioni sulle 14 assegnate- le rispose fissandoci e le contammo poi Justin sorrise fiero del suo lavoro.
-io ne ho fatte 9- rispose poi mi guardò e le contai pure io.
-12- risposi fissando il prof che annuì e mi alzai sorridendo mentre Justin fece il labbruccio e tutti risero.
-è durata poco la gloria, Bieber- gli disse il nostro prof prendendoci i fogli mentre uscivamo dalla classe tenendoci per mano.
-questo lo dice lei- gli rispose facendo ridere tutta la classe poi uscimmo e si chiuse la porta alle spalle per poi cingermi il fianco e avviarci verso la palestra.
La coach ci diede le ultime raccomandazioni per i provini poi arrivammo alla palestra dove c'erano già alcune persone negli spogliatoi o a fare riscaldamento.
Poggiammo le cartelle dietro le nostre sedie e ci sedemmo ai nostri posti e Justin si sdraiò sulla sedia prendendo il telefono mentre io parlavo con la coach riguardante la lista delle aspiranti cheerleader.
-mi caghi un po'?- mi chiese Justin toccandomi il braccio e mi girai sorridendogli così la coach si alzò ed io diedi un bacio a Justin che mi sorrise ricambiando.
Giocai con le dita della sua mano e lui mi diede altri piccoli baci sulla guancia e sul collo facendomi anche sedere sulle sue gambe.
-questi occhiali ti rendono ancora più sexy, bambolina- mi disse a bassa voce facendomi un sorriso malizioso e mi diede un bacio ma io non ricambiai così mi guardò -che succede?- mi chiese acarezzandomi la guancia così lo guardai.
-non mi piacciono sti occhiali. potrei benissimo anche non metterli ma quando mi gira la testa sono obbligata- sbuffai e sorrise dandomi un bacio sulla guancia che mi fece accennare un sorriso.
-ora ti gira la testa?- chiese fissandomi ed io mi affrettai a scuotere la testa ma lui mi guardò così sbuffai annuendo -allora li tieni su. è solo per il tuo bene- mi disse sorridendo ancora e annuii poi mi sedetti di nuovo sulla sua sedia e iniziammo con i provini.
I coach ci raggiunsero e iniziammo con le cheerleaders, tutte quelle in squadra dovevano presentarsi ugualmente per decidere se rimanere, uscire e o fare una prova per verificare le nostre valutazioni.
Justin e il suo coach avevano parola anche sulle cheerleaders e noi sui giocatori così ci aiutarono a valutare uno ad uno tutti gli aspiranti cheerleader.
Di fronte a noi comparve Kate con la sua divisa indosso e la fissai poi guardai la coachche annuì.
-dovresti mostrarci alcune cose così che possiamo darti una valutazione- le dissi e lei mi fissò poi guardò la coach che annuì.
La coach le diede le indicazioni e fece prima la parte ballata che consisteva principalmente per movimento di bacino e altre mosse simili mentre nella parte tecnica le diedi le coordinate e fece delle diagonali ma a metà della seconda la fermai.
-sisi, okay.. ho visto abbastanza- dissi seria e mi fissò poi tornò davanti a noi poi la coach prese parola.
-io direi che.. per il momento puoi riportarci la divisa. per lo meno fino a questa sera alle 18:30- le disse e ci fissò sconvolta poi uscì senza dire nulla.
-è fuori- precedetti tutti e tre prima che potessero parlare e mi fissarono seri -non sa fare nulla se non muore il culo e se vogliamo anche solo arrivare alle nazionali lei ci sarà solo d'intralcio.. che sia o meno la figlia del vicesindaco- dissi seria e mi fissarono sorpresi poi annuirono.
-tu sai cosa fare. ti lascio campo libero in tutto- mi disse la coach così annuii alzandomi e andai a prendere una bottiglietta d'acqua al distributore seguita da Justin.
Sospirai aprendo la bottiglietta e Justin mi abbracciò da dietro stringendomi per i fianchi e poggiò il mento sulla mia spalla senza dire nulla, voleva solo abbracciarmi ed io stavo bene fra le sue braccia.
In una settimana e mezza le cose erano cambiate radicalmente. Lui, i ragazzi, le bande, il traffico di droga e di armi in cui, in qualche modo, pure Justin ne era dentro.
Ma ora il mio obbiettivo principale erano le nazionali di Cheerleading che si sarebbero svolti a Dallas nell'arco di solo sette mesi. C'era così tanta roba da fare che sarebbe un miracolo solo poter arrivare fra i primi venti. Finire gli anni di liceo arrivando ultimi alle Nazionali dopo anni ed anni passati con quella coppa fra le mani. Il nervoso.
Ci mancherebbe soltanto se quel Tyler morisse e le cose si complichebbero ulteriormente.. giuro che prenderei in mano una pistola e sparerei in testa a quella persona che l'ha fatto fuori. Solo con il nervosismo che avrei in corpo.
-ehi, tesoro.. tutto bene? hai contratto i muscoli perdendo lo sguardo nel vuoto. che succede?-
Fu proprio la voce di Justin a distaccarmi dai miei istinti omicidi che mi avevano assalita quasi senza un motivo valido.
-uhm?-
Lo guardai poi bevvi dalla bottiglietta d'acqua che avevo aperto senza berne un sorso nonostante la sete che avevo.
desso capisco come Edward Cullen si sentisse quando aveva s..
Edward Cullen? Cosa centra Edward Cullen? Sto divagando nuovamente, non è vero? Perché cosa diavolo può centrare Edward Cullen con una bottiglietta d'acqua?
-Lucy. Lucy
Justin mi passò una mano davanti e lo guardai scuotendo la testa.
-stavo.. pensando..- mi scusai e mi guardò preoccupato mentre mi avviavo nuovamente in palestra e lu mi seguì a ruota.
-sicura di stare bene?- mi chiese e lo guardai sorridendo baciandogli la guancia poi andammo a sederci.
-pensavo solo a tutto ciò che c'è da fare e per un istante ho pure avuto pure un istinto omicida- gli risposi iniziando a ridere e mi guardò ancora più perplesso poi riprendemmo con i provini. Toccava ai giocatori di basket.
Quando fu il turno di Christian, Ryan e Chaz mi accorsi di come giocassero bene o forse era una mia impressione dato che un canestro non lo facevo manco a morire.
-perché quella faccia?- mi chiese il coach dei ragazzi e lo guardai per un istante poi tornai du Ryan che fece canestro.
-sono bravi- dissi sorridendo -oppure per me lo sono dato che un canestro non riuscire a farlo neppure se fosse davanti a me e la palla sarebbe una pallina da golf- aggiunsi e ridemmo tutti quanti.
Alle 18:30 facemmo entrare tutti gli aspiranti e anche i ragazzi già in squadra.
-okay. allora iniziamo dalla squadra di basket- disse il coach dei ragazzi -ora il capitano vi elencherà i nomi dei giocatori che comporranno la nuova squadra di basket della scuola poi Lucy, il capitano delle cheerleader, elencherà la nuova squadra che andrà alle nazionali- informò tutti i ragazzi poi la coach finì di scrivere le ultime cose mentre Justin lesse i nomi dei ragazzi che man mano passavano a ritirare la loro nuova o ex divisa.
-questi sono i nomi. grazie a tutti quelli che hanno partecipato. ed ora vediamo di vincere questo campionato- disse Justin sorridendo e urlarono poi presi l'elenco.
Andai in ordine alfabetico per cognome.
-Beadles- lessi e si riprese la divisa mentre io rimasi impassibile, era si mia amica ma in queste cose ero sempre molto seria e distaccata.
Kate avrebbe dovuto essere subito dopo la Swan ma dopo aver chiamato Elizabeth chiusi la cartellina.
-tutti le persone chiamate faranno parte della nuova squadra perché considerati idonei per il nuovo tipo di allenamento e programma che ho scelto per poter arrivare alle nazionali con del lavoro all'altezza della gara- dissi seria con le braccia dietro la schiena e tutti si stupirono della mia serietà, solitamente in quelle occasioni si festeggiava la nuova squadra ma in quelle circostanze non c'era da festeggiare.
-solo una premessa- ripresi per poi guardare la coach annuì -non so come voi abbiate lavorato fino agli anni passati ma da ora chi salterà due allenamenti in un mese senza una valida giustificazione sarà fuori dalla squadra automaticamente. Le ore di allenamento aumenteranno e da qui a gennaio faremo solo esercizi sulla resistenza e la tecnica, non aspettatevi altro. Io non sono qua per portare una squadra di provinciali alle nazionali per farmi deridere, okay? Io sono qui per arrivare, se non primi, sul podio- dissi passando fra quelli della nuova squadra mentre anche i giocatori di basket ascoltavano le mie parole.
-allora perché sei venuta qui se non vuoi guidare una squadra di provinciali?- mi disse un ragazzo, Matt credo si chiami.
-credi che io sia felice di essere qui? Bhé ti sbagli- gli dissi vicino il suo viso seria e lui mi fissò -ma sono qui quindi dimenticatevi ciò che eravate perché da oggi si cambia e noi ad ogni allenamento daremo tutto per arrivare su quel podio. giusto?- chiesi e loro annuirono -giusto?- ripetei fissandoli alzando la voce di qualche tono e mi guardarono.
-giusto- risposero guardandomi e annuii andando a sedermi e presi l'acqua.
-a lunedì- li liquidai bevendo dell'acqua e per un istante tutti mi fissarono sconvolti per poi dirigersi verso l'uscita e Justin mi guardò raggingendomi e gli sorrisi.
-credo che si siano tutti impauriti dal tuo modo di fare- mi prese in giro e risi poi lo baciai dolcemente e ricambiò accarezzandomi la guancia.
-io ho sempre vinto e le cose non cambiano neppure qui- lo avvertii tenendolo per il colletto guardandolo negli occhi e lui resse il mio sguardo tornando serio -sempre- ripetei ferma.







Spazzio a Me.

Non posso credere di aver realmente postato il seguito. quant'è passato? metà anno? hahaha
E' solo grazie all'Aurora (la mia Auro) se mi sono decisa a continuare e come continuo non è un gran che ma le cose cambieranno più avanti, ancora è preso.

Ora non so più che dire, spero solo che qualcuno aprendo questo link si ricordi della storia e GIURO che aggiornerò molto più spesso... però qualcuno deve cagarmela la storia. 

Bhé.. non so che altro dire..
Un bacio,
-Lucyxx

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


L'omicidio 



 
Ci trovavamo nel ritrovo del gruppo di Justin, mi stava presentando altri ragazzi che facevano parte della banda.
-parlaci un po' di te, dai- mi incitò Luke sorridendo quando ci sedemmo sui divani e Justin mi mi fece sedere comoda sulle sue gambe così mi poggiaia a lui sorridendo mentre mi accarezzava le gambe ed io mi presentavo.
-hai fratelli o sorelle?- mi chiese Ryan e divenni seria abbassando lo sguardo poi lo guardai.
-avevo- risposi e mi guardarono un po' confusi -è morto di overdose l'anno scorso. questo è ciò che dicevano i medici a Miami ma io so che non è così. è stato ucciso e se mi dovessi ritrovare di fronte l'assassino di mio fratello lo riconoscerei all'istante. Lui m ha portato via la cosa più importante della mia vita- dissi guardandoli senza lacrime o tristezza negli occhi, ma solo rabbia e frustrazione.
-mi dispiace.. io non..- cercò di scusarsi Ryan ma gli feci un sorriso rassicurante poi Justin mi strinse fra le sue braccia baciandomi sulla fronte così gli sorrisi stringendo la sua mano nella mia.
-sto bene. non guardatemi così- dissi ridendo, cercando di nascondere un velo di tristezza che aveva occupato il mio viso ma invano così cambiarono subito discorso.
-e.. come mai siete venuti in sta cittadina dalla bellissima Miami?- mi chiese un altro ragazzo della banda il cu nome mi era già uscito dalla mente pohi istanti dopo che si era presentato. Non avevo un'ottima memoria.. sopratutto con i nomi della genete appena conosciuta e con le date dei compleanni. Ho semre fatto gli auguri con il ritardo di una o due settimane.
-chiedilo a mia madre e al suo innato desiderio di cambiamento- gli risposi ironica e ridemmo tutti quanti poi Justin mi fece alzare e lui con me per poi riprendermi per mano.
-scusate ragazzi ma qui c'è una persona che deve imparare ad usare un'arma- disse ridendo e si unirono tutti a lui poi mi baciò dolcemente e mi portò con sé nel giardino sul retro di questa vecchia villa ottocentesca disabitata che era diventato il loro ritrovo il cui giardino dava in un boschetto dove era permesso poter praticare il tiro al bersaglio senza varie pratiche burocratiche.
Justin tirò fuori una vera pistola dalla cintura che portava sotto la maglia e me la porse mentre io lo fissai sconvolta e iniziò a ridere poi la presi guardandola.
-è automatica- osservai fissandola e lo vidi annuire -non era una domanda- aggiunsi guardandolo e si passò un mano mano dietro la testa così lo baciai ridendo poi lui si mise dietro di me facendomela impugnare.
Lasciai che mi spiegasse ogni mossa, era così bello vederlo impegnato in una cosa poi mi mostrava come fare ogni singola mossa ma in realtà non sapeva che io sapevo sparare benissimo. Mio padre praticava tiro al bersaglio appunto.
-okay, ora.. punti al bersaglio, chiudi un occhio per mirare e quando sei convinta premi il grilletto. prova a prendere questo di fronte a te poi mira anche aggli altri due per fare pratica- mi disse stando dietro di me e tenendo la mano destra sul mio fianco poi tenne una mano sulla mia aiutandomi a puntare poi si allontanò.
Mi girai verso di lui e gli sorrisi poi mi rigirai colpendo dritto in un occhio la prima sagoma, la seconda al cuore e la terza alla testa senza il minimo sforzo e nell'arco di pochissimi istanti.
-dice che va bene, professore?- gli chiesi sorridendo guardandolo e rimase pietrificato fissandomi allibito poi senza dirmi nulla corrò in casa urlando come un bambino che aveva appena visto un uomo adulto rubare una caramella ad un altro bambino.
Poco dopo tornò con tutti e iniziai a ridere poi loro mi raggiunsero e li guardai sorridendo divertita.
-su, ci mostri questa sua grande dote di cui il suo fidanzato è entusiasta- mi prese in giro Chaz e iniziarono a ridere fortissimo mentre Justin li incenerì poi sorrisi riprendendo la pistola.
-ditemi dove colpire- dissi sorridendo, mettendo una sola pallottola nella pistola poi li fissa aspettando una risposta.
-colpisci il foglio però facciamo a 10 metri, dai- mi disse Luke ridendo e lo fissai seria poi presi la pistola puntando attentamente.
-facciamo l'orecchio destro così da fargli un bel piercing da 30 metri- ribattei sparando e lo beccai precisamente dove avevo detto e rimasero allibiti poi gli feci l'occhiolino e ridiedi la pistola a Justin che se la caricò mettendosela nella cinta poi mi prese fra le sue braccia e lo baciai molto dolcemente. Fu preso dal bacio così gli alzai la maglia e gli rubai la pistola senza che se ne accorgesse.
Iniziai a ridere staccandomi e gliela mostrai facendo ridere tutti mentre lui mi fissava sconvolto poi controllò per sicurezza ma gliel'avevo rubata seriamente.
-Bieber, sei rovinato. alla prossima sparatoria ti uccidono perché rimani tipo imbambolato a fissarla- disse Luke e ridemmo tutti quanti poi lo baciai e sorrise ricambiando.
Iniziarono a mostrarmi come sparavano loro finché non vedemmo arrivare Tyler da solo, stranamente.
-che ci fai qui?- gli chiese Justin sulla difensiva e lui alzò le mani.
-non ho armi. dobbiamo solo parlare riguardante le minacce così da finirla una volta per tutte- rispose e Justin fece cenno a dei ragazzi della banda che lo perquisirono  da testa a piedi e Tyler lasciò fare.
-è pulito- rispose uno di questi due ragazzi poi fece cenno di andare tutti via ma tenne la sua mano intrecciata alla mia tenendomi stretta a sé.
-tu rimani- mi disse e annuii poi ci sedemmo tutti e tre al tavolo mentre gli altri entrarono rimanendo però a guardare dalla finestra con già le armi in mano in caso di attacco.
Ryan e Chaz cedettero alla tentazione e uscirono dalla porta sul retro rimanendo lì con i fucili in mano. 
Justin li guardò poi tornò su Tyler con uno sguardo freddo e impassibile, mi faceva ancora strano vederlo così serio e rigido ma a quanto pare era normale vederlo così e per lui normale essere così.
Non ascoltai particolarmente il loro discorso, tenni soltanto la pistola in mano poi vidi una cicatrice sulla mano di Tyler, era molto simile a quella di quel signore che aveva ucciso mio fratello.. me la ricordavo perfettamente, come dimenticare.
Quando vide che avevo notato la cicatrice lui la nascose guardandomi per un istante poi tornò su Justin e si affrettò ad arrivare a conclusioni iniziando ad innervosirsi.
Corrugai la fronte dal suo cambiamento di umore e lo guardai in faccia continuando a seguire i suoi lineamenti poi mi fennero dei flashback di quell'uomo che uccideva mio fratello facendogli ingoiare tutti quei farmaci e droga.
Mollai di colpo la pistola per un dolore fitto alla testa e mi portai le mani sulle tempie di scatto per il dolore improvviso. Justin si girò subito verso di me preoccupato e mi guardò.
-ehi. tesoro. che ti succede? ti senti male? amore mio- mi disse spaventato e gli altri uscirono da casa con le armi in mano credendo fosse successo qualcosa e anche Tyler mi guardò preoccupato.
-tutto bene?- mi chiese serio e il dolore passò così annuii e, dopo aver preso un respiro, tirai su la testa riaprendo gli occhi e lo fissai dritto in faccia riconoscendolo perfettamente. Non avevo dubbi, era stato Lui. Lui aveva ucciso mio fratello. Lui mi aveva portato via la cosa più importante della mia vita e sempre Lui stava mettendo a rischio di un'altra mia ragione di vita. Justin.
I miei occhi cambiarono espressione, dal dolore della fitta alla testa erano passati a odio, rabbia e voglia di vendetta.
Se ne accorse e anche Justin lo percepì ma non capì il perché così non proferì parola ma Tyler si.
-ehi. ehi. lo so a cosa pensi. non sono stato io, lo giuro- mi disse alzandosi così io ripresi la pistola in mano avvicinandomi a lui facendolo indietreggiare.
-pensi pure che io ti possa credere?- gli chiesi sputando veleno ma anche con gli occhi che pizzicavano -ti ho visto. ti ho visto uccidere mio fratello. non dire nulla. aggraveresti solo la situazione. io ti ammazzo. da qui a pochi secondi la vita uscirà dal tuo corpo- gli urlai contro spingendolo e Justin si alzò tirando fuori una pistola dalla caviglia.
-cosa sta succedendo?- chiese caricandola, non era automatica quella che teneva ora in mano.
-due anni fa'.. ero andato a Miami per terminare degli affari con il capo di Jason riguardante della cocaina. Suo fratello non ha pagato dei conti in sospeso e mi hanno dato il compito di ucciderlo- disse guardando justin ed io gli sparai senza esitazione alla gambe sinista fracendolo cadere a terra.
-mio fratello non usava la cocaina- gli dissi gridando -rubava i soldi a me per comprarsi la marjiuana ma non aveva i soldi per potersi permettere la cocaina. Quello che comprava la cocaina era uno suo amico e tu quella sera li hai confusi uccidendo mio fratello- aggiunsi iniziando a piangere poi gli sparai all'altra gamba e gridò ancora poi Justin venne a prendermi ma mi girai puntandogli la pistola contro e mi asciugai le lacrime.
-no. tu stanne fuori- gli dissi seria e alzò le mani spostandosi poi abbassai la pistola rigirandomi verso Tyler che stava perdendo molto sangue da entrambe le gambe.
-e se ti sparassi anche alla terza gamba, che dici?- gli chiesi ridendo isterica mentre lui chiuse gli occhi -oppure ti sparo in un occhio- aggiunsi mettendo le pallottole nella pistola e lo vidi piangere.. dal dolore presumo.
Mi accovacciai vicino a lui passandogli la pistola lungo la fronte e lui cercò di prendermela così gli sparai pure alle braccia così si girò di schiena -no, ehi. come faccio a vederti soffrire se ti giri?- gli dissi per poi buttarlo di schiena e guardai Justin sorridendo.
-amore. scegli una parte del suo corpo dove possa sparargli così da ucciderlo una colta per tutte- gli dissi sorridendo mentre accarezzavo i capelli a Tyler che intanto piangeva come un bambino senza la mamma. -tranquillo. me le sporco io le mani. se mai troveranno il suo corpo voi sarete solo dei testimoni oculari- aggiunsi sorridendogli e lui mi guardò poi guardò Tyler.
-io gli sparerei in un occhio- mi rispose così mi alzai raggiungendolo alla sua destra e mi appoggiai al suo petto -io gli sparo a quello sinistro, tu a quello destro. va bene, amore?- mi chiese sorridendo e ci baciammo dolcemente poi prendemmo la mira ma lui si girò così Ryan gli tirò un calcio sul braccio per poi girarlo e lo tennero fermo con dei paletti. 
-mi dispiace. era stato un ordine non una mia scelta- mi disse piangendo e lo guardai impassibile e lui mi guardò negli occhi.
-dispiace anche a me- dissi fissandolo poi al mio tre gli sparammo insieme, uccidendolo.
Abbassai l'arma lasciandola cadere a terra e rimasi a fissare il suo corpo morto poi Justin mise via la pistola per poi abbracciarmi e sprofondai nel suo petto senza versare lacrime o altro.
Stavo male. 
Ma non perché avevo ucciso Tyler, gli avevo privato della vita, ero un'assassina, sarei finita in prigione se mi avrebber scoperto.. non era questo. 
Mio fratello era tornato fra i miei pensieri, i ricordi di quella notte erano tornati e di conseguenza pure il dolore era tornato.
Justin mi baciò cercando di portarmi via tutti i miei pensieri poi guardammo i ragazzi che erano in silenzio guardandosi l'un l'altro.
-ragazzi..- Christian richiamò la nostra attenzione e così lo guardammo -abbiamo un problema- disse fissando me e Justin e tutti noi guardammo il cadavere di fronte a noi.





Spazzio a Me.

ehi, bella gente. come promesso ho aggiornato molto presto.
anyway...
ho detto che alcune cose sarebbero cambiate. sks
Che ne pensate di questa Lucy vendicativa e ASSASSINA?
A me piace.
---
vero che mi aiutate a far conoscere questa ff? proponetela ai vostri amici o postatela in alcuni gruppi. vi prego. ci tengo che qualcuno la legga e magari possa piacergli.

Con questo vi lascio.

A presto,
-Lucyxx

 

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