Ad ogni costo

di Harley Sparrow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima parte. ***
Capitolo 2: *** Seconda parte ***
Capitolo 3: *** Terza parte ***



Capitolo 1
*** Prima parte. ***


AD OGNI COSTO

 
Guarda che lo so
Che gli occhi che hai
Non son sinceri.
Sinceri mai.
Neanche quando ti svegli.
Tanto è lo stesso, soffro anche spesso.
 
"Ammettilo, Jack. Tu mi ami ancora."
L'hai forse mai amata, per davvero, Jack?
Il vostro rapporto si basava solo sull'opportunismo: tu le insegnavi a tirar di spada e l'arte della menzogna, mentre lei ti aiutava a portare a termine un colpo; tu la tenevi con te e lei si donava tutte le sere. Da quell’opportunismo era nato qualcosa, un sentimento polimorfo che sapeva di rosa selvatica e di fiele.
 
"C'è una cosa che devi sapere, è da tanto tempo che la voglio dire... Dal primo momento che ci siamo visti..."
Il primo giorno che vi siete visti, dopo tutto quel tempo, c’è stato uno scontro violento e un bacio; lei ti ha detto quello che sentiva: se anche ci fosse stato un sentimento nei tuoi confronti, caro Jack, è stato sotterrato da infiniti strati di rancore e rabbia. È stato quell’ammasso di anni di solitudine a parlare per lei.
 
"...Ti amo."
Angelica è lo specchio della tua anima. È la compagna modellata su misura da te, per te; è la tua creatura, il tuo demone. Forse un tempo queste parole potevano sembrare autentiche. Oggi quel ti amo non ha ragione di esistere: è un velenoso surrogato di ti odio. A suggerirtelo non è solo il luogo in cui vi trovate, un'isola sperduta in mezzo all'oceano, e nemmeno il tronco gettato a terra col quale aveva tentato di colpirti. Sono gli occhi. Hai imparato a navigare in quella profondità ambrata e hai imparato a diffidare dei suoi occhi, che non sono sinceri neanche se gonfi di sonno o di felicità... o di odio.
 

Eppure nel profondo della tua anima hai sempre sperato che per una volta i suoi occhi rivelassero l’amore che quella donna prova per te.

 ***

 
Guarda che lo so,
Mi tradirai.
Io ti conosco,
E lo farai.
Anche senza rispetto.
Tanto è lo stesso, soffro anche spesso.
 
"Mi sa che invece era tutto il contrario..."
Tradita. Tradita senza considerazione, senza rispetto dei tuoi sentimenti. Gli avevi offerto la Perla Nera, Barbossa morto, gli avresti ceduto anche il resto delle navi e tutta la scorta di rum se fosse stato necessario. Volevi solo la vita per tuo padre, la promessa della sua redenzione. La sua risposta? È stato solo uno sbaglio, uno scherzo del destino. Ti è passato sopra senza rispetto, rincorrendo i disegni che nel frattempo aveva tracciato per sé con altri traditori come lui. Odialo, Angelica. Odialo.
 
"L'ho solo aiutato a fare quello che ogni padre dovrebbe fare."
Piratessa, sei così sicura che tuo padre meritasse la redenzione? Lui ti avrebbe sparato, Jack lo sapeva; lo sapevi anche tu, ma l’orgoglio e la speranza hanno impedito alla verità di emergere.
Dovevi tenere alta la guardia con quel pazzo, ma non l’hai fatto. Perché?
Perché ti ha salvata.
Ti ha salvata dalla pistola di tuo padre, ti ha salvata dalle sirene dandoti la mano quando avrebbe potuto scappare, come ha sempre fatto.
Perché ti ha salvato la vita.
 
"Tu...Sei intrattabile, spietata e senza cuore."
Jack Sparrow è lo specchio della tua anima. È spietato con chiunque intralci il suo cammino verso la Perla Nera, è intrattabile come te, e il suo cuore di fango non ti apparterrà mai. Quante notti hai passato a piangere per lui? Lui, Capitan Jack Sparrow, l'amore della tua vita; la tua ombra, il tuo destino. 
 

Sotto quello spesso strato di rancore, una vocina sussurra le parole che la tua bocca non riuscirà mai ad articolare: grazie, Jack.

 

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-Nota di Harley-
Ciao a tutti!! Finalmente, dopo mesi e mesi, sono riuscita a mettere insieme quattro parole senza senso!
Sono davvero contenta di essere tornata a navigare su queste adorabili acque!
Qualche informazione sulla storia.
Questo è il primo di due capitoli.
Ho iniziato con l’adottare il punto di vista di Capitan Jack e di Angelica nella prima parte, facendomi influenzare dallo stile di Nocturnia...Che ringrazio di cuore ;)
Che ne dite?
I versi della canzone con cui ho iniziato le riflessioni sono tratti dalla canzone del Vasco “Ad Ogni Costo”… Canzone che mi ha sempre fatta pensare alla coppia Jack/Angelica.
 
Il prossimo capitolo sarà completamente diverso da questo nello stile narratico, quindi ho deciso di staccarli. Il suddetto capitolo è quasi finito, quindi non dovrete attendere tanto per poterlo leggere. Solo un anno.
No, scherzo… Mi sa che rimanderò la pubblicazione a quando torno dalla montagna, cioè i primi di agosto...xD
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo! Le critiche sono ben accette!  

 Harley Sparrow :)

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Capitolo 2
*** Seconda parte ***


AD OGNI COSTO
…Ma sono qui!
Amo dirtelo
Voglio restare insieme a te.
Ad ogni costo…
 
“Se tu avessi una sorella e un cane, sceglierei il cane.”
 
Quante volte glielo avevi ripetuto? Guardati le spalle, Jack, in ogni momento. Ma lui non ti ascoltava mai e confidava sempre nella sua sconfinata fortuna.
La notte era serena quando sei arrivata a Tortuga, la città di quel bastardo, la puttana che lo accoglie fra le sue braccia nude ogni volta che ha bisogno di svagarsi dopo un'avventura in mare aperto.
La rabbia nei suoi confronti aveva strangolato la riconoscenza che gli dovevi per il gesto che aveva compiuto –salvarti–, a tal punto che eri convinta che prima che la stella del mattino fosse sorta lo avresti ucciso.
Tra i primi tavoli della locanda dove sapevi che lo avresti trovato, Sparrow era seduto di spalle, intento a fissare con desiderio la scollatura di una delle prostitute fameliche in cerca di qualcuno da sedurre.
Il solito porco.
Non ci vuole tanto tempo per aspettare che Jack si accorga della tua presenza, soprattutto perché non è normale che nessuno gli abbia dato una forte botta sulle spalle. Quando si volta è il tuo sorriso ad accoglierlo, ma non il sorriso caldo dell’amante che rivede il suo amore dopo anni di assenza: il tuo sorriso è trionfante, superbo e intriso di odio; sembrerebbe di avere davanti la dea Giunone mentre compie la sua vendetta.
Jack Sparrow è una maschera mal assortita di sarcasmo e astuzia, lo hai capito quando hai iniziato a conoscerlo davvero bene, quando credevi di amarlo… E adesso sta dimostrando le sue doti persuasive che con te non funzionano: “Angelica, mi amor! Te l'avevo detto che quella rotta era molto trafficata...”
Come osi…
Si avvicina a te, che sciocco… Vuole toglierti di mano la bambolina voodoo “Non così in fretta, Jack”.
Non sei mai riuscita a pronunciare il suo nome come si deve, e lui ti sgridava per questo: “Si pronuncia ‘Jèck’! Non ‘Jéck’. E comunque sono un Capitano.”
Tu lo guardavi lo baciavi.
Scacci via quei pensieri e punti la pistola alla testa della bambola; hai giurato a te stessa che entro la fine della notte lo ucciderai.
“Oh” è tutto quello che riesce a dirti mentre ti guarda, convinto che non farai ciò che stai per fare.
In un attimo vi ritrovate fuori dalla locanda, hai le unghie impiantante nella carne del suo braccio.
"TU!" La rabbia supera il dolore per la morte –l’assassinio– di tuo padre, e Jack lo sa bene, per questo tace.
 
*
 
“Com’è che non riusciamo a vederci senza che me punti contro qualcosa?”
 
Sei in trappola: è arrabbiata e completamente folle la femmina che ti punta contro un pugnale, e non basteranno paroline dolci e stucchevoli a fermarla. Ma in fondo, Jack, sai che non ti ucciderà davvero. Sai che cosa c’è nascosto sotto quegli innumerevoli strati di odio. L’odio non è che una deformazione dell’amore, compare quando l’amore viene messo alla prova così tante volte che finisce con lo spaccarsi. E tu hai tirato troppo la corda, anni fa, quando la lasciasti sola senza una spiegazione, consapevole e spaventato dei sentimenti che provavi per lei. Lo neghi ancora, Jack?
Anche ora che senti la lama sfiorarti il petto, mentre tieni le mani alzate in segno di resa, sai che non hai via di scampo.
Anche se…
Anche se cosa?
Un calcio ben assestato alla pila barili contro cui mi ha spinto li farebbe crollare addosso a lei, dandomi il tempo di correre a gambe levate verso la mia nave. Li ci sarà la mia ciurma a difendermi, la mia ciurma… la mia…
Sei così immerso nei tuoi pensieri che non senti nemmeno quello che ti dice, e questo la fa uscire di sé ancora di più, se possibile.
“Scusa, hai detto qualcosa?”
“ZITTO! NON VOGLIO SENTIRE UNA SOLA PAROLA USCIRE DA ESTA BOCA!”
Quando Angelica abbassa il viso sembra invecchiata di dieci anni. È esausta, stanca, sul punto di crollare, e questo non le si addice per niente, pensi in un attimo di follia.
Ti si fa più vicina tanto che riesci a sentire il suo respiro sul collo quando sussurra a denti stretti “Dammi una sola ragione per non premere il grilletto.”
Silenzio.
Che dire? Mi dispiace? No, Jack, entrambi sapete che non ti dispiace affatto quello che hai fatto per lei.
Alzi lo sguardo, ed è la sua sagoma, vestita dai raggi della Luna a suggerirti la risposta.
Angelica non può fare a meno di notare il tuo sguardo verso la Perla, la tua nave, la tua ragione di vita.
Ormai è decisa la tua sorte, glielo leggi negli occhi e tiri un mezzo sospiro di sollievo, attento a non farti notare, prima che cambi idea, ancora prima che lei abbassi il pugnale.
“Ucciderti ti staccherebbe da lei… Una volta per tutte…” abbassa il pugnale aggiungendo a mezza voce qualcosa come “ma non sono come te.”
“Ahimè, no…” è la sola risposta che riesci a darle, usando un tono teatralmente tragico.
Ti guarda di sottecchi mentre raccoglie tutto il disprezzo nei tuoi confronti che le rimane per dirti “Offrimi da mangiare.”

 
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Angolo di Harley!
Chiedo scusa per questo ingiustificato ritardo: avevo detto e in qualche modo assicurato che avrei pubblicato questo capitolo mooolto prima, ma, all’ultimo mi sono resa conto che faceva schifo. Se ciò che ho appena pubblicato non vi garba, immaginate com’era quello che ho cancellato! xD
L’idea iniziale per la storia non era questa… Infatti ci sarà un altro, ultimo capitolo. E non vi prometto niente circa i tempi di pubblicazione per paura di non riuscire a rispettare le mie promesse… Voi continuate a sperare! ;D
Detto questo, vi prego di lasciarmi un commento…Un segno che l’avete letta!
Grazie comunque a chi ha recensito in precedenza, a chi l’ha messa fra le ricordate e le seguite! Spero che questo capitolo non vi faccia cambiare idea! :D
 
HARLEY

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Capitolo 3
*** Terza parte ***


AD OGNI COSTO
-Terza parte-
 
Se qualcuno fosse in grado di leggere nella mente di Jack e Angelica, i quali si stanno parlando seduti in un angolo della più rumorosa locanda di Tortuga, riuscirebbe a captare la guerra interiore che infuria nella testa di ognuno dei due. C’è troppo rumore nell’aria per udire quello che si dicono: una rissa da una parte, una canzone equivoca poco vicino, e tanta, tanta gente che urla per farsi sentire. I due sono immersi in una conversazione fitta, anzi, Jack Sparrow è l’unico a parlare mentre lei lo ascolta con le labbra chiuse a fessura. Jack si agita, muove le braccia sembra che stia insistendo per farle capire qualcosa di elementare, mentre lei lo guarda scettica. Quando sembra aver finito la sua lunga perorazione, tace e attende che lei dica qualcosa. Passa alcuni istanti a guardarlo con astio e quando inizia a parlare sembra quasi offesa da quello che l’uomo le ha detto, come se avesse insultato la sua intelligenza; è ovvio che la bistecca al sangue non è bastata per spegnere la rabbia che l’aveva quasi spinta a ucciderlo.
Quando inizia ad urlargli contro si riescono ad udire solo alcune parole come “Sei pazzo!” “Se credi che io…ci creda…” a quel punto Jack le fa cenno di abbassare la voce, ma lei non lo ascolta “Se credi che io creda a quello che mi stai dicendo, ti sbagli di grosso!” e prima di alzarsi con l’intento di andarsene urla “Non può esistere!!”. Ma prontamente Jack le prende i polsi, la costringe a risedersi e inizia a trafficare nella giacca, alla ricerca di qualcosa, e quando la trova, una pergamena quasi del tutto scolorita, la mostra alla sua commensale che, ancora in bilico sulla sedia, indecisa se andarsene o rimanere, si siede portando una mano alla bocca e con l’altra prende la pergamena con cautela, come se fosse fatta di cristallo finissimo, gli occhi, per un attimo, luccicanti di desiderio.
Pochi istanti dopo vede la pergamena scomparire dinnanzi ai suoi occhi: Jack la sta riponendo al sicuro in una tasca interna della giacca, fissando la donna con un sorrisetto gongolante. Ancora una volta è Capitan Sparrow a parlare, mentre ad Angelica tocca ascoltare comodamente appoggiata allo schienale della sedia, intervenendo pochissime volte; il dialogo dura pochissimo e si conclude con una parola che pronuncia Angelica alzandosi e dirigendosi verso l’uscita della locanda, con un’espressione incomprensibile dipinta sul volto. Quando è a metà strada il Capitano le urla qualcosa che la fa fermare per un millesimo di secondo senza voltarsi: “ALL’ALBA. CI CONTO.”
*
 
Corre fuori di sè attraverso l’isola. Sa che se si fermasse inizierebbe a pensare, e non vuole pensare a quello che Jack le ha detto. Si tratta di fare una semplice scelta: fidarsi e abbandonarsi, oppure non fidarsi e mettere la prua dalla parte opposta a quella dove sta andando lui.
Scegliere.
Angelica non può fare a meno di fermarsi. Il cervello ha vinto la battaglia: deve pensare. Si accascia per terra e con le lacrime agli occhi fissa il mare, ancora inconfondibile con il cielo, se non per il riflesso della luna, prossima a tramontare per lasciare spazio all’alba, che sarebbe sopraggiunta di lì a meno di due ore.
Certo, era decisamente allettante prendere parte al viaggio che Sparrow stava per intraprendere, ma per il fatto di doverlo affrontare con Sparrow perdeva drasticamente interesse. Non voleva rischiare di cadere nella sua rete: lui le aveva detto che la sua presenza era indispensabile per trovarla, ma non era della riuscita dell’impresa che faceva fatica a confidare, bensì di ciò che ne sarebbe stato della sua psiche stando a contatto con Jack per così tanto tempo. Ma la Pietra Filosofale
“Dimentichi che io sono già immortale, Jack” gli aveva rinfacciato quando le aveva snocciolato tutte le proprietà della mitica Pietra. Vita eterna, tutto l’oro del mondo, guarigione da ogni malattia, la conoscenza del bene e del male… Avrebbe potuto farne a meno di queste cose, ma non riusciva a mettersi il cuore in pace.
C’era anche qualcos'altro: una domanda che aveva cercato di tenere lontana il più possibile dalla sua mente, a cui la coscienza era pronta a rispondere. Perché, forse, la risposta a quel dilemma sarebbe stata la risoluzione del grattacapo.
Lui…
Non voleva soffrire ancora a causa sua.
Lo avresti…
Era stanca di quei suoi comportamenti instabili, sibillini, incomprensibili.
Davvero.
Forse…No.
Ucciso?
In un impeto di rabbia si alza in piedi asciugandosi le lacrime.
Sa cosa fare.
Lo avresti davvero ucciso?
Angelica ricordò in seguito di non essersi mai più trovata in una lotta interiore così cruenta. Ma quando si era alzata in piedi, si convinse di star facendo una cosa giusta. Qualcosa che l’avrebbe fatta star bene.
*
 
È tutto pronto. Finalmente, dopo innumerevoli lune di lontananza, la sua adorata Perla è in condizioni favorevoli per salpare verso la ricchezza, e questa volta non si tratta solo di ricchezza materiale.
Passa sul ponte tenendo una mano sul parapetto, la sublimazione di una carezza.
Nessuno della ciurma sa esattamente a cosa sta andando incontro: Jack si è ben guardato dal raccontare in giro quale sia la natura della sua nuova impresa per evitare ammutinamenti e pazzie del genere.
Angelica tarda ad arrivare: Jack sorride tra sé, figurandosela in preda alla crisi di rabbia più nera dovuta alle divergenze che li hanno visti minacciarsi di morte nelle ultime ore, e sa per certo che non rinuncerà a un viaggio del genere. Sa –e anche lei lo sa– che nessuno riuscirebbe a vivere serenamente sapendo a cosa ha rinunciato. Neanche l’odio che Angelica prova nei suoi confronti la può fermare.
Arrivato alla prua della Perla alza gli occhi e scruta l’orizzonte: si leva l’alba. Il capitano torna a poppa e si dirige verso la sua cabina e Gibbs lo raggiunge proprio mentre sta per varcarne la soglia.
“Ordini, Capitano.”
Lo ha detto. Ha detto che sarebbero partiti all’alba e non puoò esitare. Proprio mentre sta per aprire la bocca e dire “salpiamo”, un altro membro della ciurma li raggiunge. Seguito da lei. “Capitano, questa donna chiede di voi. Ha detto che salperà con noi. Se posso…” Velocemente blocchi sul nascere la polemica, rivolgendo ad Angelica Teach un sorriso di trionfo prima di ordinare di prendere il largo. Si rivolge poi a Gibbs “Appena finito di parlare con lei ti raggiungerò sopraccoperta per darti le coordinate.”
“Ma, Capitano…!” Porta male avere a bordo una donna. Le parole che sono impresse a fuoco nella mente di ogni vecchio lupo di mare.
“Sciò.” Porterebbe peggio non averla dalla tua parte.
Quando i due pirati tornano sul ponte, Jack, pronto a farsi beffe di lei, si rivolge alla donna, ma lei lo precede. “Voglio una cabina tutta per me. Non transigo.” Ed è un sorriso di conciliazione che accompagna questa richiesta.
“Piano con le pretese, gioia.” Ed è un sorriso di conciliazione che accompagna questo rimprovero.
 
 
…Ma sono qui!
Amo dirtelo
Voglio restare insieme a te.
Ad ogni costo.
Ad ogni costo.
 
 
 
 
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Angolo di Harley!
Alla fine eccomi qui! Chiedo venia per il ritardo schifoso con cui pubblico l'ultimo capitolo della storia. Calo di ispirazione, tanti impegni, poca voglia di continuare sono stati i principali nemici della storia.
Spero che vi piaccia e che lasciate una recensione, anche se non vi è piaciuto.
Io spero vivamente che durante viaggio che stanno per intraprendere Jack e Angelica, i due riescano finalmente a rivelare i sentimenti che provano l’uno per l’altra.
Qualcuno di voi potrebbe suggerirmi di scrivere una long su quel viaggio, ma io vi risponderei che mi conosco e che scadrei nel romanticismo melenso e stucchevole che odio e che non si addice ai nostri eroi.
Detto questo, yo-oh beviamoci sù!
Alla prossima!!
Harley Sparrow

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