Una donna per amico

di Sae
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come scirupparsi un anello ***
Capitolo 2: *** Come riprendere il suddetto oggetto ***
Capitolo 3: *** Lezione numero tre... ***
Capitolo 4: *** numero 4 Delusione ***
Capitolo 5: *** Come dei legami si rompino e si rinsaldino ***
Capitolo 6: *** Come l'impensabile sia talvolta gradito ***
Capitolo 7: *** Come destreggiarsi tra damerini, Polipie Jun Motomiya ***
Capitolo 8: *** Felpe e Bandane ***
Capitolo 9: *** Sorrisi coraggiosi ***



Capitolo 1
*** Come scirupparsi un anello ***


- Matt, che cavolo stai facendo

Una donna per amico

Ovvero lezione numero uno: come sciropparsi un anello.

- Matt, che cavolo stai facendo?? -

Takero trattenne una risata nel vedere il fratello maggiore praticamente disteso sotto il suo letto, nell’atto di cercare qualcosa.

-Pensavo fossi intelligente! Secondo te che sto facendo? - gli fece eco da quella posizione, il duro della situazione pizzicato nell’ orgoglio.

T.k. indovinò subito che Yamato Ishida, stava attraversando la fase pomeridiana dei grugniti: meglio lasciare correre. Si passò una mano dietro la nuca, osservandolo ancora mentre sembrava un contorsionista.

-Bhe, mi scusi mister-buon-umore!.-

Yamato sospirò. Lo si vide alzarsi in tutto il suo splendore, per poi mettersi a spolverare i suoi jeans.

-È che non trovo una cosa...-

-Che cosa? Avanti… dimmelo!-

-Un… un anello!-

Il silenzio riempì immediatamente la stanza, poi una risata ironica la invase. Takero non potè trattenersi e Matt fece l’indifferente.

-Apposto di ridere… da quanto tempo non puliamo lì sotto? Abita di tutto oramai.- disse quelle frasi sbuffando e con l’obbiettivo di cambiare discorso.

Il figlio maggiore degli Ishida, però dovette aspettare che l’allegria di T.k. svanisse del tutto.

- Non c’è assolutamente niente da ridere. - aggiunse contrariato quando i suoi occhi si rispecchiarono nei medesimi del fratello.

- Ti sbagli! - gli rispose l’altro con una smorfia.- A chi lo darai a Jun?! -

L’espressione di terrore del digiprescelto non si può descrivere, fu così vera e così naturale che Takero scoppiò di nuovo a deriderlo, felice come non mai.

- RIDI, ridi pure! - Matt era più stizzito del solito, uno sguardo di amarezza gli colorò il viso.- È un anello importante per me! Me l’ha regalato la mamma… non me ne separo mai… non capisco davvero dove sia andato a finire! -

Ciò dicendo il digiprescelto controllò il suo comodino.

- Pensa, dov’eri l’ultima volta che lo avevi al dito? -

Matt sospirò incrociando le braccia.

- A casa di Sora… - il ragazzo arrossì sotto lo sguardo malizioso del fratello. - Bhe…lei mi dà una mano con la letteratura…e… - Matt fece un moto di stizza, l’ennesimo.- E non sono sotto interrogatorio. - concluse piccato.

T.k. sorrise dolcemente al fratello maggiore. Quel suo modo brusco lo conosceva fin troppo bene, lo utilizzava quando era imbarazzato... –Dobbiamo estendere le ricerche! Oltre ad andare da Sora… Ieri non hai dormito da Izumi?!-

Il volto di Matt si illuminò.

- Per una volta fratellino, hai proprio ragione! -

--

Sora rideva di gusto davanti al volto gioioso di Mimi. La ragazzina le raccontava nei minimi particolari la sua mattinata. Intanto il suo cuore, pensava al prossimo incontro pomeridiano con Matt. Il ragazzo recuperava le lezioni di letteratura da lei, soprattutto perché, al rientro dalle vacanze primaverili ci sarebbe stato un esame molto impegnativo….

Lui come al solito, aveva indossato una delle sue tante maschere di cera, dicendo che non gliene importava niente della scuola. Insomma non è che le aveva chiesto esplicitamente dell’aiuto… ma perspicace lei gli si era rivolta con gentilezza, senza ferire in alcun modo il suo orgoglio.

Così si limitava a spiegarli la letteratura nel salone arieggiato di casa sua, e avrebbe passato in quel modo, se solo lui glielo avesse chiesto tutte le settimane di vacanze che restavano!

E ora lei e Mimi andavano sotto il sole troppo cocente in un bar, dove avrebbero depositato le loro ultime forze.

La Takikawa, parlando a raffica, sfoggiò sotto quel pacato sole un anello che aveva in mano. Un anellino d’oro con una M incisa sopra. Sora fu strappata con forza dai suoi pensieri.

Non osò deviare le convinzioni dell’amica, ma ci trovava qualcosa di tremendamente famigliare… in quell’oggetto.

-E dimmi, chi te l’ha regalato…?-

Mimi sorrise furbamente era la domanda che si aspettava.

-Dunque come sai ho passato la mattinata da Izumi, mi doveva aiutare con la matematica… Poi ci siamo messi a giocare a computer… - la ragazzina arrossì leggermente.- è sempre molto gentile con me, e poi è davvero cresciuto durante la mia assenza.-

Questa riflessione colpì in modo favorevole Sora, era la digiprescelta dell’amore e a volte riusciva a vedere al di là delle apparenze.

-…Si! È davvero diventato carino, alto, intelligente. I suoi occhi neri così profondi poi…-

-SORA!- urlò immediatamente Mimi con quel suo solito tono di voce che tanto la contraddistingueva.

La testa dai capelli ramati, sorrise dolcemente, notando che la reazione dell’amica era molto insolita… solo con pura malizia aveva pesato quelle frasi! Quindi scoppiò a ridere, appena vide le guance dell’ex-newyorchese colorarsi di un rosso porpora.

-Ti piace Izumi!!!-

Mimi attonita, continuava a camminare al suo fianco, verso un bar ancora lontano.

-Io…Io…- balbettò impacciata, mentre i suoi capelli castani venivano colpiti da una brezza leggera. - Ah, il caldo e la primavera! Non ti fanno ragionare amica mia!-

--

-IO…sono rovinato! Matt mi scuoierà vivo!!-

Koushiro si tenne la testa tra le mani e Joe gli lanciò un’occhiata curiosa. Era arrivato da poco e l’aveva trovato già in quello stato.

-Mi spieghi che è successo?-

-Ma niente!! Mimi mi ha fregato dalle mani il suo anello e mi ucciderà di sicuro!.-

-Chiedigli una morte dolce, ti accontenterà… è il digiprescelto dell’amicizia dopotutto. E poi non hai avuto una adeguata ricompensa?.-

-Che vuoi dire?- fece il rosso con gli occhi a puntino.

-Bhe Mimi quando riceve un regalo distribuisce baci e abbracci come caramelle.-

-AAah!...Non è questo lei…- Koushiro agitò la mano-…me li da anche senza i regali.-

-COSA?-

Izumi si fermò immobile, una goccia di sudore scombussolò il suo volto. Jyou lo interrogava con lo sguardo.

Il rosso sorrise con fare innocuo e innocente. -BHE… quando siamo soli… e quando vuole i miei appunti di matematica, mi si attacca al collo come una piovra.-

-Ah…Dimentico… ogni tanto che stiamo parlando della solita Mimi.-

Izumi fulminò l’universitario con lo sguardo. –Guarda che Mimi è diversa. Lei è cambiata!-

Alzò la voce, era la prima volta che si arrabbiava veramente con lui.- Non è solo per i capelli castani, ma è più umile… è la Mimi che ho sempre cercato di avere.-

Jyou sorrise e chiese scusa. Il sentimento che nutriva il rosso per la Takikawa era indissolubile.

Koushiro si lasciò sfuggire un sorriso mesto. Quando lui si era innamorato di quella donna-brio, lei amava Matt, quando aveva trovato il coraggio per esporsi… lei stava partendo per una città lontana. New York, troppo lontana e l’ultima volta era felice al fianco di Micheal… e ora? Ora Izumi si doveva fare forza. Prima che, il destino gliela avrebbe portata di nuovo via e prima che il cuore gli scoppiasse travolto da feroci sentimenti: doveva gridarle quel “ti amo”... Perché non si era spento, soffocato dal tempo e dalla lontananza.

Oddio, non che glielo avrebbe gridato… così l’avrebbe stordita…ma…

-Buon Appetito!!- due voci che si accavallano.

Si voltò sorpreso. Cosa aveva davanti agli occhi?

Una tavola bandita.

-Ma quando?-

-Quando eri perso tra i tuoi piccoli pensieri.-

-Ottima la lasagna!- Taichi ingoiò in un sol boccone la pietanza. –Questa è la mia seconda casa! L’ho sempre detto io… pensa che –Il castano si voltò verso Joe.- Oggi io e Kari abbiamo innaffiato le piante! Mia madre ci ha cucinato del brodo! Ma si può con quest’afa e con questo caldo? Quindi dato che lei se l’è svignata… mangia da Yolei, io sono venuto a vedere che combina il mio Koushi-kun! Ah amo le vacanze primaverili!...Allora che mi dici mister Titanic?!-

-Titanic?- sorpreso il digiprescelto della saggezza, guardava quello scambio di piatti. Erano le quattro e quelli pranzavano, dopo avergli saccheggiato il frigo.

Così fissando lo sguardo su Jyou che prendeva un po’ di tiramisù, si ricordò dei suoi problemi.

-AHH… MATT MI UCCIDERà VIVO!-

Poi aggiunse:-Perché Titanic??!-

--

-Takero muoviti!!!!-

Un ragazzo con i capelli bagnati uscì dal portone di casa. –Non mi dai neanche il tempo di respirare!-

-Fa caldo e dobbiamo muoverci!-

-Uffa!!-

Una figura esile arrivò proprio in quel momento, sulla strada che stavano percorrendo. Takero sentì le gote arrossarsi violentemente.

-Ah! Ciao Kari!- Matt lo fece sussultare.

Scosse i capelli gocciolanti mentre si liberava anche di quel batticuore. -Ciao!-salutò educato come la solito.

-Mi sembri un cane!- lo rimproverò Yamato sbuffando e premendosi il cappello su un capo.

-Ciao… ah pensavo di trovarti a casa!...- Hikari sorrise al suo migliore amico.- Yolei è impegnata con Ken ed io…-

Matt, diede una sonora pacca sulla spalla al fratello. -La nostra passeggiata è finita. Hikari te lo affido. Io devo andare ad indagare su molte persone…- La sorella minore di Taichi sorrise e annuì felice.

-L’ho sempre detto io, vedi troppi film!- Takero lo rimproverò dolcemente.

Matt si strofinò le mani.- Oh mio caro quello che sogna sempre ad occhi aperti non sono solo io… ma tu! Deve essere un vizio genetico!-

-Sì! Bhe Questa dopotutto è la caratteristica che più amo in lui!- Kari si bloccò. Sgranò gli occhi e arrossì per quello che aveva detto. Takero divenne viola come i bordi del cappellino di Yamato.

Quest’ultimo si mise a ridere di cuore.

-Oh bene! Allora vi lascio sognatori incalliti che non siete altro!-

Gli occhi azzurri di Takero lasciarono per un attimo la figura di Hikari e si volsero verso la sagoma già lontana del fratello. -Ciao signore degli anelli.- sussurrò prima di sfiorare i capelli di Kari…

--

-Titanic… perché se continuerai a non dire quello che provi per Mimi, ti spezzerai in due! È giusto Taichi, ho indovinato il tuo pensiero?-

Il castano battè un colpo sulla spalla dell’universitario, ingoiando.-Come sempre fratello!- aggiunse con il suo tono allegro e spensierato.

Izumi assisteva sconcerto, a quello scambio di battute e ancora doveva capire come e quando avevano saccheggiato il frigo.

-Scusate ma questa metafora non ha senso…-

Taichi rubò gli occhiali a Jyou e se li mise a mo di psicanalista. –L’iceberg è Mimi e tu sei la nave nel freddo oceano dell’amore!-

-Mi state prendendo in giro?-

-Ma no! Siamo ragazzi!-

-SANTO cielo! -tuonò all’improvviso il rosso -E Leonardo di Caprio chi è?? Micheal??!-

Il campanello della sua casa suonò, interrompendo la loro bizzarra conversazione.

-Ciao Matt!! Amico mio che ci fai da queste parti?!- Taichi rimise sul naso di Joe gli occhiali e andò ad accogliere il biondo. Quando ritornò per sedersi, giacché era in piedi, trovò giusto prendersi un yogurt alla fragola per la fatica compiuta.

Izumi salutò balbettando, mentre Jyou si versò un bicchiere d’acqua dopo aver sorriso al nuovo arrivato.

-Ciao… Ah Tai ho lasciato tua sorella con il mio fratellino…-

Izumi ancora immobile vicino alla porta li osservava.

-Ah è ora che quei due si mettano insieme!- a chiarirli le idee annacquate dalla venuta di Mimi, ci pensò Taichi, impeccabile e sincero.

-Ehm… Yamato… posso, posso offrirti qualcosa…?-

Matti so voltò sorpreso nel vedere la figura di Izumi, a trenta metri di distanza da lui. Alzò un sopracciglio.

-Non sono mica un appestato Koushiro.- disse con un tono distaccato, ma che tradiva un certo nervosismo.- Comunque no, grazie. E poi Joe e Taichi si sono divertiti abbastanza a svuotartelo il frigo!-

Izumi ingoio faticosamente sentendo il colletto della sua maglietta incollato al suo collo. –Eh già!- fece mentre si avvicinava lentamente raggiungendo i suoi amici nel salone.

Yamato notando quel bizzarro comportamento assunse l’aria di detective con la quale aveva lasciato suo fratello.

Decise di sorridere e di interrogare per primo il suo migliore amico.

-Taichi, hai visto per caso il mio anello d’oro? Credo di averlo perso.-

Il moro lo scrutò.- In verità no! Davvero l’hai perso? Mi dispiace ci tenevi così tanto a quel coso!-

Yamato posò i suoi occhi azzurri sull’universitario. Jyou sembrava guardare il pavimento. –E tu?- gli chiese allora, per poi sorridere allo sguardo vacuo di quello che scosse il capo, non riuscendo a guardarlo in faccia.

Matt si girò allora quasi divertito verso il rosso.

-Koushiro, tu non è che l’hai visto?-

Izumi sbiancò, faticando a parlare sentendo la lingua incollata al palato.

-No.- fece debolmente mentre accendeva il televisore, come per sviare la conversazione.- Com’ era?- osò addirittura aggiungere mentre Yamato gli riservò un’occhiata sbieca.

-Kuoshiro!- tuonò allora il biondo, seccato per quelle menzogne.

Izumi trasalì, indietreggiando ricadde impotente su una sedia.

-Io… io…… ecco… vedi…- balbettò incapace di continuare sotto quello sguardo limpido e minaccioso.

-Koushiro…- sussurrò Joe che se la rideva assieme al castano.

-Ecco, vedi credo che mi sia caduto nel lavandino… stamattina.-

Yamato divenne incolore mentre le sue pozze azzurre inquadravano il lavandino super tecnologico della cucina Izumi.

Taichi , afferrando l’occasione non potè far a meno di aprire il mobile del lavabo.-Ahah! Allora lo recupero io!- Sentenziò, provocando terrore nel volto di Koushiro, ilarità sulle labbra di Yamato e una sorta di meraviglia nel volto di Joe.

-NOO!Nonono!- Izumi corse verso il digiprescelto del coraggio, chiudendo il mobile del lavabo e facendo sospirare quasi il tubo di scarico di quest’ ultimo.

-Allora?- Matt battè un piede per terra impaziente di sapere la verità.

-Mimi è venuta a casa mia oggi!- esclamò il rosso, abbassando lo sguardo,-E ha pensato che quell’anello fosse un regalo da parte mia!- il volto di Matt sembrò impallidire. –Io l’avevo conservato per ridartelo, ma me l’ha strappato dalle mani e non ho potuto fare nulla, dato che anche una M è incisa sopra!-

Lo disse tutto d’ un fiato e si stupì nel vedere nessun cambiamento sul volto dell’amico. Aprì prima un occhio e poi l’altro, titubante e speranzoso da quel silenzio. Appena sospirò, certo che oramai il digiprescelto dell’amicizia non lo scuoiasse… la sua voce tuonò facendo volare via degli uccellini sull’albero di fronte.

- TU, COSA??? -

--

-Adesso vieni con me e le dici la verità. Non ho intenzione di perdere altro tempo!-

La scena che Taichi aveva sotto gli occhi in quel momento, gli fece capire l frasi “ tutto è possibile ” e “ mai dire mai.” Se glielo avessero raccontato un paio di anni prima, non ci avrebbe mai creduto.

Allora, c’era Yamato e fin qui nulla di che….

E poi c’era Izumi, che se ne stava per terra in ginocchio, abbracciando una gamba del suo migliore amico.

-No, Matt ti prego, non puoi farmi questo! Ti prego… con che coraggio dico a Mmi che mi deve ridare l’anello! Scusa mettiti nei miei panni!!-

-No e poi no, non lascerò che quella scapestrata se ne vada in giro con il mio anello! Glielo dirai che ti piaccia oppure no!-

Izumi fece uno sguardo lacrimevole in direzione del moro. Taichi non potè fare a meno di ridere e i suoi occhi si illuminarono trapassati da chissà quale idea.

-Ma c’è un modo molto meno indolore… per riprenderti l’anello.-

-Quale?- fece Joe sistemandosi gli occhiali sul naso e mettendo a fuoco la figura di Taichi.

-Oh bhe,- fece quello guardando a turno la faccia di Izumi e quella di Yamato. -Che anche lei lo perda…un piccolo inconveniente può capitare a tutti! Ahahaha!!! –

Tralasciando la risata malefica che scosse Taichi, a Izumi quell’idea non piacque lo stesso… tuttavia se poteva aiutarlo a non fargli fare una figuraccia con la sua Mimi…

Yamato sospirò, in che pasticcio si era cacciato… facendo amicizia con quei tre! Joe invece si mise a ridere, quando Taichi aprì di nuovo il frigo di casa Izumi non riuscendo a capire come un ragazzo potesse mangiare tanto.

Continua…

Ciao a tutti voi ed eccomi qui con questa nuova fan fic!^^ sarà molto diversa da quelle che ho scritto prima e ve ne accorgerete… fatemi sapere se vi piace mi raccomando un bacione Sara!

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Capitolo 2
*** Come riprendere il suddetto oggetto ***


-Davvero Yamato ha perso il suo anello, mi dispiace

Ciao a tutti voi! Ed eccomi con il secondo capitolo di questa storia pazza e che non mancherà dei soliti e meravigliosi svolti romantici! Ringrazio di cuore DarkSeleneNoemi89 grazie un mondo e non preoccuparti ^,^ Dena Dena ^^ Smartgjrls e la mia Memi! Raga, spero che continuerà a piacervi! Un bacione!

Una donna per amico

Lezione numero due: come riprendere il suddetto oggetto

-Eh?- Sora osservò l’amica, sorridendo. -Un pigiama party, dici?-

Mimi annuì felice battendo poi le mani.

-MI pare un’ottima idea…!-

-Si una serata dove io, te, Miya e Hikari staremo beate! Però devi cucinare tu, lo sai che io sono una frana!-

Sora scoppiò a ridere.

– Perché no! – Accolse quella proposta e eccole li ancora ad assaporare entrambe, il loro gelato alla fragola.

--

-Davvero Yamato ha perso il suo anello, mi dispiace! Allora è per questo che ha attinto quella faccia così buffa!!-

Kari si mise a ridere mentre i petali di ciliegio le danzavano attorno.

- Ora capisco!- Si portò una mano alla zazzera castana, rimettendosi dietro alle orecchie una ciocca di capelli scura e profumata e facendo incontrare i suoi occhi con quelli del suo migliore amico.

- Si e lo anche trovato sotto il letto a mò di contorsionista, sai avrei dovuto filmarlo! Sembrava facesse le prove per il circo!-

Kari si ritrovò a fissarlo, mentre parlava i denti bianchi compariva a sprazzi e quei capelli dorati oramai quasi asciutti sembravano essere stati disegnati apposta sul suo volto.

Come era facile innamorarsi di Takeru!

-Ehy…- disse il giovane regalandole un sorriso.- Ma mi stai ascoltando Hikari?-

La sorella minore di Taichi sussultò. –Certo!- mentì arrossendo vivacemente. Ultimamente aveva passava poco tempo con lui, preso soprattutto dai duri allenamenti di basket.

-Uhm… sarà comunque hai tutto il viso rosso!- Rise di gusto vedendola negare con la testa, dondolando le sue ciocche brune.

-Uff… -esclamò poco dopo il ragazzino attirando ancora di più la sua attenzione. –Oggi devo andare di nuovo ad allenarmi…- Kari non rispose. Takeru era bravissimo a giocare a basket e in più era una cosa che gli piaceva, ma sapeva che quando andava lì aveva a che fare con Yuko Aruma… la figlia dell’allenatore. Fece una smorfia mal celata, quella ragazzina la infastidiva, accidenti lei sempre gentile con tutti non riusciva proprio a mandare giù quella figura… probabilmente perché non faceva altro che saltellare addosso al suo Takeru!

-Ti va di andarci con me?-

--

-Si…certo… E ti sembra molto normale andare a casa di Mimi con una canna da pesca!-

-Prima o poi dovrà farsi la doccia, o comunque lo appoggerà da qualche parte!-

Joe si mise a ridere. Yamato fece una smorfia. –Solo a te poteva venire in mente un ’idea del genere!- Izumi rimaneva in silenzio.

-Andiamo tentar non nuoce! Koushiro potrebbe distrarla!-

-Ma non potremmo solo dirle la verità?- Matt davvero non capiva il perché di quel piano misterioso.

-Yamato… per favore… non dirglielo… è così felice!- Koushiro parlò seriamente abbassando il volto in fiamme. –Io non voglio deluderla!-

Il biondo si voltò a guardarlo. Ora incominciava a capirci qualcosa.

-Come hai fatto a perdere la testa per Mimi, me lo spieghi?- il rosso lo fulminò imbarazzato con lo sguardo. –Vabbhè, bastava dirlo che hai preso una cotta per lei! Allora a questo punto, proviamo il piano di Taichi.- biascicò il biondo, pensando per un attimo e sapendo benissimo il perché, al volto di Sora.

--

-Takeru-kun!!- Una ragazzina dagli occhi verdi e dai capelli a caschetto castani, gli saltò addosso….

Kari osservò la scena, mordicchiandosi il labbro in silenzio.

-Ehm… ciao Yuko…!- T.k. lasciò che la ragazzina si staccasse finalmente da lui, per poter riprendere fiato.

-Mio padre ti sta aspettando… e … e tu chi sei?- La sua voce cortese all’inizio, si fece aspra quando i suoi occhi catturarono quelli di Hikari.

-Lei è la mia amica Kari Yagami… rimane qui con me oggi, spero che le terrai compagnia Yuko…-

-Piacere!- la sorella di Taichi le tese la mano, e Yuko gliela strinse con una certa determinazione sul volto. Takeru osservò la scena con una goccia in testa.

-Kari, aspettami qui, vado a cambiarmi…- aggiunse poco dopo sorridendo come al suo solito.

La ragazza dalla testa castana annuì, sentendosi morire nel veder sparire il suo migliore amico e a trovarsi da sola con quella pazzoide… Una goccia di sudore le scivolò dietro alla testa, quando si ritrovò a indietreggiare per lo sguardo astioso della nuova ragazza.

-Ci siamo già viste vero? Tu a scuola stai sempre con Takeru…- arrossì leggermente, non perdendo una certa risoluzione sul volto. – E con Daisuke-kun!-

-Già… sono una loro amica!-

Yuko non indietreggiò, avvicinandosi al volto della castana.

-Uhm.- disse con poca convinzione. -E in che relazione sei con loro? Nessuno ha mai una donna per amico!!-

Kari sgranò gli occhi, si ritrovò ad arrossire imbarazzata mentre lanciava uno sguardo all’uscita degli spogliatoi.

-Ecco…- Fu il fischietto del padre di Yuko a salvarla da quell’interrogatorio. Così sorrise amabilmente, invitando quella creatura di un anno più piccola di loro a vedere la partita.

--

-Mi dovete spiegare perché devo telefonare io!! Insomma sarebbe più normale se fossi tu a parlare con Mimi!-

-Con quella pazza, ma che dici e poi tu hai combinato il guaio e tu paghi pegno!!-

Izumi tremò con il cellulare in mano.

-Oh… ecco io…-

- Non dirmi che ti spaventa anche l’idea di sentirla per telefono!- Joe gli sgraffignò il telefono leggendo poi il display acceso. –Da dove si chiama?- disse, facendo cadere le braccia a Yamato che schiacciò senza troppe cerimonie, il pulsante verde per poi rifilarlo a Izumi.

Quello intanto lasciava confondere il suo viso con il bizzarro colore dei suoi capelli. Gli squilli si sentirono nel silenzio della stanza.

-Pronto?- la voce cristallina di Mimi non si fece aspettare molto.

Izumi osservò i suoi amici. Taichi lo spingeva a parlare con dei gesti plateali della mano, Yamato aveva un sopracciglio alzato, pronto per canzonarlo e Joe invece si tappava la bocca, per non scoppiare a ridere.

-Pronto!- La voce dell’ex-newyorchese si fece sentire, e quello bastò…

-Pr…Pronto!-

-Ah! Izumi!- La Takikawa lo riconobbe mentre Sora prestava un orecchio a quella conversazione.

-Ciao… Mimi…Ah… perché non parlavo?- Il rosso si guardò intorno. Taichi si sbracciava e Yamato lo bloccò leggermente infastidito.

- Un’interferenza!- gli suggerì Joe, attento invece a quello che stava accadendo.

- Un’interferenza!- ripetè a pappagallo, arrossendo da capo a piedi.

-Ahm… senti Mimi.- si schiarì la voce mentre quella lo ascoltava in silenzio.- Sei a casa? Ah.. no? Uhm…capisco… si, si è un’ottima idea…!! Divertitevi…! Ah… perché ti ho chiamato…?!-

Izumi prese a camminare per la casa, mentre il gruppetto lo seguiva dando vita a un corteo.

-Bhe, per ricordarti di fare gli esercizi che ti ho detto! Si, l’intera pagina… e niente scuse! Si… va bene, allora, allora ci sentiamo domani!Ciao Mimi!-

Schiacciò con forza il pulsante rosso, sospirando.

E voltandosi vittorioso verso i suoi amici.

--

-Sei davvero stato grande!Tikeiiii!!! -

-Ah, tuo padre ci fa lavorare davvero duro!-

-Si ma tu dimostri sempre di essere il migliore!-

-Esagerata! Ci vediamo presto!-

-Uhm…. Si ehm, ciao anche a te Kari…!

Takeru salutò cordialmente quella ragazzina, e anche la digiprescelta della luce sollevata la vide sparire richiamata dal padre.

Takeru allora rimasto solo con lei nella palestra, afferrò il braccio di Hikari. –Sono stanco morto.- le sussurrò facendola sorridere.

-Ti sei annoiata vero? MI dispiace…!-

Kari scosse il capo. – No, sono stata bene!-

Tk sorrise felice. – Menomale, il tuo tifo mi è servito sai!?-

Kari arrossì mostrandoli poi la macchinetta digitale che dondolava sul suo petto. –Oh… poi ho scattato anche delle foto bellissime! Te le farò avere!-

Il fratello minore di Yamato la osservò mentre girava vorticosamente le foto in pixel.

-Grazie.- Le sussurrò improvvisamente vicino al suo volto.

La digiprescelta della luce sorrise, chiudendo la sua macchinetta fotografica. –Scherzi! Siamo o non siamo i migliori amici del mondo!?- farfugliò credendo poco in quello che aveva appena detto. E chissà cercando una conferma da parte sua, alle parole che Yuka aveva pronunciato prima.

-Già!- si limitò a dire il biondo, potendo sentire l’ effluvio inebriante che scaturiva da quella creatura.

-TAKERU!!!-

Il ragazzino trasalì, Yuka aveva interrotto quel momento così bello che si era creato tra i due digiprescelti.

Si voltò innervosito, vedendola arrivare con una giacca. -Kari l’ha dimenticata…- spiegò riprendendo fiato e per salutarli di nuovo, e per regalare uno sguardo strano alla sorella di Taichi.

-Ah… grazie!- Hikari si pizzicò la lingua. Ma era mai possibile che quando stava da sola con Takeru, e quando stava per succedere qualcosa qualcuno entrava in scena all’improvviso? La videro allontanarsi come un fulmine di nuovo e Takeru si ritrovò a sospirare. “ Un’ altra occasione sprecata!”

-Però… Yuka è una ragazzina molto vivace…! Non me l’aspettavo così…!-

-Elettrica? Che ci vuoi fare, ah lo sai che mi ha detto, che è innamorata pazzamente di…-

La suoneria di un cellulare interruppe la frase di lui, e Hikari fece una smorfia incomprensibile.

--

-AHAH!-

Miyako scoppiò a ridere senza ritegno.- Ci voleva questa serata ragazze!! Dobbiamo farlo più spesso!-

Sora e Kari in cucina, osservarono la viola e la castana sedute per terra sul pavimento del salone di casa Takikawa.

-Sono d’accordissimo!- soffiò Sora aprendo il frigorifero per inserire il budino alla vaniglia appena fatto.

Kari raccolse la scatola, e mise sotto il lavello gli strumenti che avevano utilizzato. Il suo sguardo era triste e un po’ rammaricato e soprattutto non rispose a quell’affermazione.

-Kari qualcosa non va?- Sora le sorrise, avendo colto quei mutamenti. Mimi nel frattempo stava ballando con una canzone giapponese e stava utilizzando un ventaglio della madre.

-Niente.- Scosse il capo per poi rialzarlo e facendo sorridere la figura di Sora.- E che…-

-…?-

-E che c’ è una che si chiama Yuko e che fa la corte a Takeru… e io non la sopporto!- Sora si mise a ridere. –Ma non dirmi che sei gelosa!-

Kari arrossì mentre Mimi saltava su un tavolo sotto le urla di Yolei.

-Uhm…-

Sora le mise una mano sulla spalla.- Non diffidare del legame che hai con lui!- quella rassicurazione le servì per darle un senso di tranquillità.

-Forse hai ragione, è una cosa stupida.-

Sora vide cadere Mimi dal tavolo per poi mettersi a ridere sonoramente. –Ah… santo cielo, niente cambia mai!-

--

-Mi spiegate perché vi servo anch’io? Mia madre mi crede a casa di Takeru!-

-Joe non è potuto venire, e poi ci serve una mano piccola come la tua per poter fregare quell’anello!-

A parlare dietro un cespuglio del giardino di casa Takikawa, era stato Taichi che aveva rispolverato il suo monocolo. Daisuke lo fissava.

-Sei il mio mito!-

Yamato fece scoccare la lingua seccato. –Piuttosto, guardate quando Mimi molla quell’anello, e siete sicuro che non ci sono i suoi genitori?-

-Si, sono in viaggio e hanno affidato la casa alla nostra amica.- Takeru si voltò verso il fratello, sorridendo. –Non ti preoccupare, presto potrai regalarlo a Jun!-

L’occhiataccia che Yamato fece scattare nei confronti del fratello, fece ridere di gusto Taichi e il timido Ken, trascinato anche lui in quella missione.

-TI PIACE MIA SORELLA???!- Urlò invece strozzato Daisuke per poi essere travolto da sette mani che gli intimavano il silenzio.

-Stava scherzando!- Yamato sentì i brividi scuoterlo da capo a piedi….- Che idea orribile!- sussurrò limitando il suo sdegno.

Izumi si strofinò le mani. –Scusate, ma quando iniziamo la missione?!-

--

- Eccole lì, stanno mangiando…! Accidenti anche a me è venuta una fame!-

Taichi fece una smorfia posando il suo monocolo e toccandosi lo stomaco.

-Ditemi che qualcuno di voi ha dei rifornimenti!-

Con suo grande stupore, nel piccolo giardino di casa Takikawa, voltandosi trovò i digiprescelti intenti in un lussuoso pic-nic.

Sgranò gli occhi. –BRUTTI!- Cody gli fece segno di stare in silenzio, mentre lo –Sshh.- di Yamato gli suonò all’orecchio destro, così come il mangiucchio regolare di Daisuke, avventato con tutto se stesso su un panino. –Brutti musi di chi so io! Che facce toste, mentre io facevo il guardiano, questi mangiavano a mia insaputa!- soffiò con il tono di voce più basso che riuscì a emulare.

Takeru per tutta risposta gli porse un hamburger, sorridendo amabilmente.

Tai lo guardò.

Poi con un luccichio mal simulato osservò il piatto.

-L’ho sempre detto io che solo tu puoi essere il mio cognatuccio, solo tu!-

-Tai!- Daisuke si voltò offeso verso il moro che gli fece la linguaccia.

-Ragazzi…-

-Uffa, Taichi!- Il digiprescelto del coraggio scompigliò il capo del biondo, mentre Daisuke protestava.

-Ragazzi…-

Yamato lanciò un debole pugno, che si andò a perdere poi, sulla zazzera nera di Taichi. -La vuoi finire?Lascia mio fratello! Mangia e sta zitto!-

T.k. si aggiustò il cappello, borbottò qualcosa mentre Taichi ingoiava in un sol colpo due panini…

-Ragazzi!-

I sei si voltarono verso il digiprescelto della conoscenza.

-Sono sparite!- Fece Izumi indicando la casa, nascosto insieme agli altri dietro un cespuglio.

-Ma cosa dici!- Matt lo rimproverò per primo, incredulo.- Vabhè, che è una casa grande, ma non un castello con botole e passaggi segreti!-

Ken fece capolino, appropriandosi del binocolo.

-In effetti ha ragione!- Taichi scivolò alla sua destra. Il piano inferiore, dove c’era la cucina era illuminato, ma all’interno non c’era nessuno.

-Che strano!- biascicò allora per poi sorridere vedendo scendere dalle scale la figura di Sora in pigiama.

-Ma no! Ecco Sora… accidenti come è carina anche se in pigiama!!-

Yamato lo guardò di sbieco, mettendosi dinanzi al suo binocolo.

-Taichi…-disse con aria indifferente…

Il digiprescelto in questione sollevò il viso.

-Cody si sta mangiando il tuo panino….- Mentì pizzicandosi il labbro.

Il moro furente si rivoltò verso i cinque ragazzi e scrutò con aria vendicativa il volto del più giovane…. Effettivamente Cody, stava mangiando ma la sua di cena e non quella del ragazzo!

Il cespuglio si mosse mentre Taichi salvava il suo piatto da attacchi esterni.

-Ah, vili marrani!- esclamò per ingoiarsi la sua porzione e regalano un’occhiata truce al piccoletto.

-Ma non è vero!- Cody fece scattare i suoi occhi verdi e grandi.

-Ti perdono solo perché tu devi ancora crescere!- Tai parlò facendo il saccente e i presenti scossero il capo, rassegnati.

-Non dargli retta… quando si parla di cibo…- Izumi rassicurò il piccolino mentre il digiprescelto del coraggio si batteva una mano sulla pancia sazio. – Perde completamente il senno… . -

Takeru osservò il fratello da cui era partita quella sceneggiata, sorridendogli complice, aveva capito il perché di quella menzogna.

Matt borbottò qualcosa nel rigirarsi verso l’abitazione… con un lieve rossore sulle gote….

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Capitolo 3
*** Lezione numero tre... ***


Una donna per amico

Lezione numero tre: Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, diceva la nonna…

 

 

 

-Stanno spettegolando e si divertono un mondo! Ah, le donne! Chi le capisce è bravo! -

Ken osservò il suo migliore amico mentre diceva quella frase.

Avrebbe voluto essere un po’ come Davis. Sempre così sicuro di sé, o comunque sincero a onor del rischio…. E lui invece i suoi occhi scuri scivolarono sulla figura di Yolei che si riconosceva attraverso le grandi vetrate… non riusciva neanche a dire un semplice “ ti voglio bene! ”

-Ehy… ma Mimi non indossa più l’anello!-

L’esclamazione di Taichi fece voltare contemporaneamente le sei facce verso di lui. Stupite e incredule.

-Che cavolo stiamo aspettando allora?-

--

-Fa piano!- Takeru osservò l’amico mentre entrava dalla finestra del piano superiore. Avevano sfruttato un albero per arrampicarsi mentre da dietro al cespuglio, Yamato fremeva per i movimenti del fratello.

-Avremo fatto bene a mandare, Cody, Izumi Takeru e Ken dentro?-

Yamato si volse verso Daisuke, sorrise. –L’importante è che tu e Taichi siete rimasti qui con me… voi potevate creare un macello!-

-Divertente!- gli fece indispettito il moro accendendo il cellulare e chiamando Tk appena entrato nella casa assieme agli altri tre.

Daisuke prese invece il monocolo tenendo in mente la posizione delle ragazze all’interno.

-Inizia la ricerca, ricevi il mio messaggio piccolo biondo!?-

Takeru affacciò la testa, dalla stanza da dove si erano calati…

-Taichi,- fece osservandolo e parlando con il cellulare impostato con il tono vibrazione. -Puoi parlare normalmente? O devo chiamarti “ mamma oca ” o assurdità del genere?-

Matt ridacchiò mentre il digiprescelto del coraggio lo fulminò. –Ora capisco da chi ha preso.- sussurrò all’indirizzo del biondo e sfoderando un meraviglioso sorriso. –Squadra raccatta anello, dove siete finiti? Ripeto: dove siete finiti?!-

--

Takeru dal bagno si passò una mano fra i capelli. –Taichi…- sussurrò richiamandolo in modo quasi pietoso. –Che c’è è divertente!- gli fece eco quello dal cellulare e facendo sorridere Izumi riconoscendo la proverbiale bonarietà del suo amico.

-Siamo finiti in bagno!- Takeru si guardò intorno, mentre Cody ispezionava il mobiletto del lavandino. Io qui non vedo nessun anello…-

-Forse ha un cofanetto in camera…- ipotizzò Izumi, sudando al pensiero di essersi intrufolato in quel modo così indegno.

-Vabbhè, Taichi mi raccomando informaci dei loro spostamenti!-

--

Sora era intenta a mettere a posto i piatti quando d’improvviso un brivido la fece fremere.

-Qualcosa non va Sora?- Mimi si accorse dell’esitazione della sua migliore amica.

-Oh… nulla… solo che… non so è come se qualcuno mi stesse osservando!-

-Osservando?- Yolei si voltò intorno, nel suo pigiama bianco e blu. –Ma che dici!-

-Osservando…?- Kari invece ebbe molta paura di quella esclamazione. Sora non si inventava le cose… e poi le storie di fantasmi che si erano raccontate prima di sopra, l’avevano spaventata a morte. Si mordicchiò il labbro, se almeno Taichi o Takeru fossero stati lì con lei…!

-Uhm… uhm…- Mimi le fece voltare.

-Che c’è?- fece Sora incuriosita da quel verso.

-Hai ragione.-

--

-Ehy, mi sentite… e che cavolo sta linea!- Il moro digrignò i denti e sussultò nel sentire la mano di Daisuke sul suo braccio.

Si voltò confuso verso il suo amico che aveva gli occhi vacui e spenti.

-Ma che cavolo ti prende Daisuke??- Fu tentato di ridere per quell’espressione. –Ah, ti è andato il panino di traverso?-

Taichi ridendo allora, si voltò verso il biondo che invece fissava innanzi a lui con una miriade di gocce in testa e paralizzato anche lui dalla paura. Taichi ingoiò, capendo che davvero qualcosa non andava. Guardò dinanzi a se e divenne una statua di cera.

-Ci stiamo muovendo!- parlò il cellulare in quel silenzio innaturale, interrotto solo da un gufo, che sembrava addirittura ridere di gusto per quella scena…

--

Takeru fece un segno esplicitò quando Ken con mani sudate aprì la porta del bagno, scivolando nel corridoio, che dava sulle scale.

Cody rimase in silenzio come i suoi compagni, quando le voci delle loro amiche si fecero sentire di sotto. Erano troppo tesi o comunque poco interessati a quello che dicevano e quindi non riuscivano a captare le loro parole.

-Ci stiamo muovendo!- il cellulare di Takeru passò nelle mani di Izumi che spiegò i movimenti della squadra all’interno.

Ken si ritrovò davanti tre porte.

Guardò il volto madido di sudore di Izumi che era diventato livido.

-Che c’è?- soffiò Takeru al suo indirizzo afferrando il cellulare, troppo muto e notando che anche le voci delle ragazze si erano acquietate.

-Tai non risponde…-

--

Yolei con il volto in fiamme, osservò i prigionieri che muti e in silenzio se ne stavano atterriti seduti sul divano.

-Non mi sarei mai aspettata, una simile cosa da voi tre… .Da tre maniaci!!-

Fu la parola o il modo in cui era stata detta, tuttavia Yamato impallidì incontrando le iridi di Sora e Taichi e Daisuke furono ipnotizzati dallo sguardo severo della violacea.

-Non ci credo! Che per un paio di ragazze in pigiama… vi siate abbassati a tanto!-

Tuonò facendo ridere però Mimi che si avvicinava con il budino appena fatto e con una torta alle fragole.

-Ma chi voleva vedere il tuo pigiama!!!- fece schifato Daisuke che si azzittì notando la figura esile di Hikari e arrossendo imperdonabilmente.

-Sta zitto, babbione di un maniaco!-

-MA CHE VAI DICENDO?!?-

Yamato non diede molta retta allo sfogo di Taichi. Alzò un sopracciglio. -Guardate che non è come credete.-

Sora si morse il labbro, i suoi occhi si chiusero a una fessura mentre la rabbia le colorava il viso.- Perché c’è una spiegazione logica alla vostra spy story?-

Matt arrossì inviperito e strinse un pugno. –Che tu ci creda o no, Sora c’è!-

Taichi si intromise in quella discussione.- Si, Sora te lo posso assicurare c’è! Matt ha ragione!-

Sora incrociò le braccia al petto. Sbuffò. – Allora sentiamo!-

A quella provocazione e a quel grido che i quattro digiprescelti di sopra compresero benissimo, Yamato girò il viso di lato, Daisuke arrossiva e Taichi abbassava il volto.

-Non possiamo dirvelo!- fece il moro, piccato.

-Ah, ah!- Scatto Yolei furente. –Spero per voi, che non ci siano immischiati anche gli altri vostri amichetti in questa storia!!-

-Ehy!- Daisuke sembrò ritornare a vita, difendendo i suoi amici, quel grido fece brillare d’astuzia il volto di Yolei.

-Ssìììì????- fece sentendo nascere in lei un’ammirazione per tutti i detective del mondo, impersonando benissimo quella scena…

-È tutta colpa di Koushiro!-

Quel nome fece tremare Mimi, che afferrò la scopa. –Che cosa centra anche, Koushi-kun!?-

-Zitto!- gli fischiò Taichi disperato.

-No, adesso parlate!!!- Sora si avvicinò ai ragazzi inviperita. Taichi le sorrise.

-Ecco vedete….è che …- farneticò, sentendo gli occhi delle quattro puntate su di lui. Che poi quattro per due faceva otto e quindi aveva otto pupille puntate su di lui era un altro paio di maniche…

-È che voi addirittura avete fatto una festa, senza invitarci!-

La sua animosità, fu così spiazzante per loro, che il ragazzo si alzò dal divano veloce e brandendo una bomboletta di panna si avventò senza indugi su Yolei.

Matt capì l’amico e si armò con la torta alla panna, inseguito dalla dolce Sora. Daisuke che era seduto in mezzo ai due, spiazzato per quelle fughe si ritrovò Mimi con la scopa in mano che poderosa sotto gli occhi di Kari, gli spiaccicò sul mento il budino appena preso dal frigorifero.

-Tanto a me non piace neanche la vaniglia!- fece afferrano la mano di Hikari e accingendosi a stanare gli altri traditori. Nel frattempo Taichi si era avventato sulle scale seguito da Yolei… Matt e Sora invece ridendo erano finiti in cucina.

-Fermò là, tu e quella torta!- Sora si armò con un cucchiaino. -O giuro che me la mangio tutta…!- la minaccia non spaventò Yamato che si avvicinò sorridente. -E non ti do più neanche ripetizioni di letteratura!- Allora si limitò a farneticare ritrovandosi troppo vicina a Yamato.

-Ah sì? Davvero? Allora così potrò finalmente chiederti di uscire, e non di aspettare il venerdì come un pazzo per vederti.-

Sora arrossì da capo a piedi.

-Mi devi ancora spiegare… che ci fate qua!-

Matt le sorrise avvicinandosi sporcò qual e là di panna esattamente come lei, che con un gesto sovrano brandiva il cucchiaio non perdendo di vista il vassoio in possesso del biondo.

-Izumi, ha dato il mio anello a Mimi e Taichi ha avuto la brillante idea di riprendercelo in questo modo!-

Sora si calmò, abbassando la guardia. Matt allora sferrò la torta senza dire né grazie e né prego e incominciò a ridere prima di ritrovarsi completamente bagnato, dalla bottiglia che Sora gli aveva rovesciato addosso.

--

-Volete la guerra, ebbene guerra avrete!- Taichi parlò dall’alto delle scale con fare minaccioso, prima di volgersi incredulo verso i suoi uomini, lì fermi davanti a lui.

Yolei nel frattempo seguita da Kari e da Mimi con la scopa in mano salirono a quattro a quattro i gradini e quando si ritrovarono nel corridoio, non videro più nessuno.

-Ahaha… giammai io non ho offerto ospitalità ai miei amici, venite fuori!- Fece Mimi con gli occhi che scintillavano. -Non gradite un po’ di panna montata??-

Daisuke nel frattempo raggiunse quelle pazze e ancora con il volto sporco di budino oso alzare la mano. –Oh, bhe io un po’ ne vorrei!-

-Tu sei nostro prigioniero Daisuke tornatene sotto!-

Yolei lo minacciò tutta sporca di panna ad opera di Taichi.

Nel frattempo Kari stava vicino alla porta dello stanzino e se conosceva bene quei pazzi; si disse tra sé e sé, tra poco sarebbero usciti tutti urlando.

Kari non si sbagliava, Taichi fu il primo a uscire dal bagno brandendo ancora la bomboletta di panna montata, seguito dal povero Cody e da Ken che invece aveva riempito una bacinella d’acqua.

Le urla assomigliavano a quelle di una guerra, mentre Izumi si rese conto di essere finito nella camera di Mimi.

Un braccio forte invece uscì dallo sgabuzzino e non facendo alcun rumore, mise la mano sulle labbra della sorella minore di Taichi, tirandola dentro la stanza.

Kari fu tentata di urlare, ma si rassicurò subito quando i suoi occhi entrarono in contatto con quelli di Takeru.

-T.k.!- fece sottovoce e assumendo subito dopo un tono severo. -Mi vuoi spiegare perché siete qui?-

Takeru scoppiò a ridere. –Oh, bhe è per colpa di un anello!-

--

-Eccolo, finalmente l’ho trovato!-

Izumi potè chiudere finalmente il portagioie e in quel modo si accingeva ad abbandonare la camera ancora al buio.. Si accingeva appunto, quando Mimi completamente zuppa spalancò la porta della sua camera accendendo la luce.

La scena non le piacque molto, soprattutto dal grido che le uscì dalle labbra!

Koushiro era impallidito a onor del vero e infilò subitaneo l’anello in questione nel suo dito medio.

-CHE COSA CI FAI QUI???-

Koushiro divenne rosso e si fece il segno della croce, non sapendo a che santo votarsi…-Ecco ti posso spiegare!- fece mentre Mimi lo minacciava con un pugno.

Taichi nel frattempo aveva per un gesto, volontario o involontario?, chiuso Ken e Miyako nel bagno…. Il povero Cody invece si era nascosto stufo da quella bagarra.

Daisuke vedendolo arrivare si era spostato di scatto e aveva invece chiuso la porta, unica via di fuga di Izumi. Sora e Matt nel frattempo vedevano la scena dal piano di sotto e scoppiano a ridere contemporaneamente.

-Si è bloccata!- fece Yolei incolore chiusa nel bagno assieme a Ichijouji.

-EHY NoN è DIVERTENTE!- fece subito dopo voltandosi piena di panna montata, che le appannava anche le lenti, verso Ken.

Arrossì quando il ragazzo ridendo le prese gli occhiali e aprì il lavandino per lavargliele.

Miyako lo guardò incredula.

-Sei molto più carina Miyako, con le lenti pulite!- Gliele rimise dopo averle asciugate e arrossì vedendola con una faccia stralunata a quel gesto. -Scusa… forse non ne avevo il diritto…- biascicò passandosi una mano fra i capelli e adocchiando la poca distanza che lo separava da quella creatura…

 

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Capitolo 4
*** numero 4 Delusione ***


-Vieni a vedere una cosa

Una donna per amico

Come a volte la “Delusione” sia un sapone liquido alla fragranza di muschio bianco






-Vieni a vedere una cosa!-


Takeru le prese la mano, in modo del tutto spontaneo, esattamente come faceva quando erano piccoli e andavano alla ricerca di grandi avventure.


-è una scala!-

-Si e conduce al terrazzo!-

I ragazzini evitarono i diversi scatoloni e Hikari lo segui senza indugi. Lo seguirebbe in capo al mondo se solo Takeru glielo avesse chiesto.


-UAO!-


Sulla terrazza di Mimi si vedeva una parte della città, il cielo però sopra di loro faceva vedere il pallore della luna, rendendola più bella ancora per Kari quando un raggio si infiltrò tra le ciocche dorate di Takeru.


-Già…- si limitò a dire mentre gli occhi grandi e sinceri del ragazzo contemplavano ancora il cielo; che sottraeva in quel perfido modo il volto di lui, alla testa castana.


-È così grande che mi sembra di poterla calare giù di lì! Anche se è strano che in città si veda così perfettamente!-


Kari praticamente si era persa alla prima frase. Un pensiero le aveva rabbuiato la fronte.


E se magari lui, avrebbe preferito trovarsi qui con qualcun altra? ”

-Bhe comunque questa è la zona residenziale della città… quindi credo che sia normale!- Takeru si passò una mano dietro alla nuca, voltandosi verso la sua Hikari.

-Ehy, che c’è?-

Kari tremò visibilmente, dato che il biondo le aveva preso le mani.

-Ah! No, va tutto bene, davvero!- Cercò di sorridere.

Takeru forse aveva intuito uno dei suoi tanti pensieri.

-Aah.. vuoi sapere perché siamo qui? Bhe, Izumi ha dato per sbaglio a Mimi l’anello di mio fratello e non volendo deluderla.. Tai ha pensato bene di fare una missione alla Ocean’s eleven… o come si chiama quel film…!-


--


Izumi tremò, Mimi non sembrava affatto scossa dalla chiusura della porta, mentre il digiprescelto stava sudando sette camicie.


-MI..MIMI…-


-Menomale ti ricordi il mio nome! E ti ricordi anche che questa è la mia casa e la mia camera??-


Izumi alzò gli occhi, puntandoli dritti in quelli di lei.


-Mimi….- fece serio e azzittendola con il suo sguardo profondo.


--


-Ken, mi spieghi perché cavolo te ne stai lì a fissarmi in silenzio?-


Yolei incrociò le braccia al petto con fare rassegnato. Ichijouji era un bellissimo ragazzo certo, intelligente, sportivo, affascinante…ma cielo… era così timido!


Miyako si morse un labbro spazientita. –Si può sapere almeno perché vi siete intrufolati qui?-

Ken si rigirò, e i suoi occhi la fecero avvampare.


-Mimi ha preso ad Izumi l’anello di Matt e Taichi ha pensato bene di riprenderlo in questo modo. E… e Miya-chan, tutto bene, sei così rossa!-

Ken non potè fare a meno di fissarla di nuovo…


-STO benissimo!- fece un respiro a pieni polmoni abbozzando un sorriso. –E che… la torta alla fragola è ustionante!-


Questa sparata se la poteva anche evitare, ma fu sollevata dal riso che colorì le gote del ragazzo che amava…


--


-AHI!-


Mimi stava tartassando Izumi a colpi di cuscino.

-Brutto idiota patentato, che assumi anche un tono serio e affascinante con me!!!-


Koushiro si ritrovò praticamente stampato a terra… e non aveva fatto niente di male!


Stava addirittura per aprirsi e per dirle apertamente che l’amava, quando un gesto involontario del gomito andò a urtare un quaderno sulla scrivania… Bhe, quel quaderno era il diario segreto di Mimi Takikawa e in men che non si dica foto e ricordi, sgorgarono fuori.

Mimi poi si era messa in testa l’assurda idea che lui l’aveva letto!

Ma mica aveva la visuale a raggi x! Si e no aveva visto solo una fotografia di quando era piccola!


La Takikawa sembrò calmarsi, forse l’aveva impietosita… Izumi aprì gli occhi neri sperando in una tregua… ma il suo viso divenne completamente rosso quando la digiprescelta gli prese la mano, tenendola stretta nella sua….


--


-Ma cosa stai dicendo? Chi ti ha messo certe idee in testa?-


Takeru aggrottò le sopracciglia mentre le gote di Kari si arrossavano.


-Bhe… ecco nessuno. L’ho pensato io oggi, quando quella Yuko… ti è saltata addosso!-

-Ma spiegami perché pensi che io adesso debba stare qui con lei!-


Kari si torturò una ciocca di capelli.

-No! Non mi hai capito. Tu hai tutto il diritto di stare qui con lei!-


Takeru si grattò il capo, confuso.


-Ma io non sto con lei, sto qui con te!-

-Ma tu però puoi stare con lei se vuoi!!-


Takeru si mise a ridere, sconcertato, Hikari invece sembrò accigliarsi.

-Kari, santo cielo, mi dici perché cavolo dovrei stare qui con Yuko?-


Kari arrossì. –Non hai capito! Tu puoi fare quello che ti pare…! Puoi stare con Yuko o con chiunque ti venga dietro!-


Takeru si avvicinò al suo volto, sbattè le palpebre prima di sorriderle compiaciuto.

-Sei gelosa?-


Kari arrossì ancora di più e si voltò da un’altra parte.- No! Che ti salta in mente!-

-Allora, devi spiegarmi perché stiamo discutendo da mezz’ora sul fatto che tu pensi che io in questo momento voglia stare qui a guardare le stelle, con Yuko e non con te!-


--


-Ehy, ma dov’è Kari??-


Daisuke si guardò intorno.-

-è diventata una prigioniera!- fece Sora scoppiando a ridere allegramente mentre il biondino faceva sudare ancora di più Daisuke. –Già e mi sa che il custode è mio fratello.-


-CHE COSA?!?-


-In effetti mancano tutte le coppiette,-A dar manforte sopraggiunse la voce di Taichi.- Yolei e Ken, Mimi e Izumi, Takeru e…-


Daisuke partì come un razzo, chiamando a gran voce: -HIKARI-CHAN!!!-


--


-Mimi?-


Izumi parlò piano, mentre la ragazzina gli fissava ancora la mano. Lui stava praticamente per terra e lei era inginocchiata vicino a lui. I capelli in disordine e il cuscino sulle gambe.

-Mimi…-

La ragazzina sembrò reagire e lo fissò mentre un’ arguta determinazione le infuocava gli occhi.


-Hai il mio anello.-


Fece mentre con grande sorpresa di Izumi e senza preavviso provò a sfilarglielo.

Peccato che Mimi con i denti a mò di vampiro ancora un po’ e avrebbe tirato via anche il dito del povero Izumi!!


--


-Puoi fare quello che ti pare! Io non sono gelosa! Perché dovrei essere gelosa di te??!-


Hikari gli diede le spalle mentre Takeru non parlava. Abbassò gli occhi impressionandosi da solo nel sentire una specie di delusione sorgergli spontanea dentro.


-Ah. Va bene, se lo dici tu.- disse solo mentre Hikari arrossiva impietosamente accorgendosi di essersi completamente annientata nelle sue elucubrazioni mentali.

Quando stava per chiedere scusa, qualcuno o meglio qualcosa spalancò la porta come un uragano e senza tanti preamboli.


-HIKARI!! Ti ho trovata!!- Daisuke si acquietò prima di diventare fosforescente nel vedere il volto di Takeru.


-E lui che ci fa qui con te?- chiese non riuscendo a trattenere un moto di stupore.


-Ah.. ecco noi…- Kari guardò il pavimento non sapendo cosa rispondere.

-Non preoccuparti Daisuke, Non sarai mica geloso di qualcosa che non c’è.- Disse solo scendendo per le scale con un gesto altero e non comune a lui.


--


-Quei bruti ci hanno chiusi dentro!- Miya si morse il labbro mentre prendeva una forcina dai suoi capelli tentando di provare ad aprire la suddetta porta. –Uffa!-

-Yolei…-

La voce di Ken la fece arrossire di nuovo e impietosamente, si era inventata la scusa della torta prima ma non poteva reggere a lungo…


-Ti dispiace molto restare qui con me?-


Miyako rimase interdetta mentre Ken si dava dello stupido da solo.

-No!- disse quasi urlando. -Certo che no! Mi piace molto la tua compagnia…- azzardò la violacea cercando di capire se quel sentimento di innocua (innocua eh?) amicizia fosse corrisposto.

Ken sospirò come se si fosse levato un gran peso da cuore.

-Oh… menomale Miya… pensavo di darti fastidio…- sussurrò infine più a se stesso e rimembrando per un momento la storia dell’Imperatore Digimon.


Yolei chissà perché lo capì, intuì al volo quello che agitava l’animo del giovane.


-Ken, tu sei una persona speciale e soprattutto sei il mio, cioè sei un nostro –arrossì di botto mentre le lenti si appannavano.- amico e parte integrante del gruppo oramai.-


Ken sorrise divinamente. –Grazie Miyako! E…- si fermò raccogliendo il coraggio necessario, sentendosi rassicurato di essere solo con lei.

-E…?- Yolei sgranò gli occhi, che i suoi sogni stessero diventando realtà?

-E tu sei la mia amica, no? Cioè la mia migliore amica, no?-


Miyako non rispose subito. Sorrise come se le avessero spalancato le porte del mondo.

-Si Ken, tu sei il mio amico… il migliore…-


La doccia a quella frase si aprì. E un ragazzino dagli occhi verdi e dallo sguardo disgustato ne uscì fuori.


-Oh santo cielo, che mi tocca sentire! Diceva bene allora mio nonno, mai avere una donna per amico!-


-Cody!!- fecero in contemporanea i due mentre la porta del bagno si apriva magicamente sotto il braccio forte di Mimi.

La ragazza sembrava furiosa, i capelli scompigliati e a tratti bagnati sulla sua pelle le si erano incollati al volto e né Cody, né Ken né la sua amica Yolei osarono pronunciare il suo nome.


Anche perché quella fece segno di non vederli per come si fiondò sulla saponetta regalando uno sguardo impietoso al rosso che la seguiva anche se in punta di morte con un rossore compiaciuto dato dalla mano che stringeva il suo indice.


-Adesso, mi spiegherai tutto.- ruggì furiosa mentre gli lavava la mano cercando di togliergli l’anello d’oro.


-Ecco vedi..- biascicò quello mentre le bolle di sapone volavano tra i due, conferendo dopotutto alla ragazza un’aria serafica.

Taichi osò affacciarsi e ridere per quella scena. Mentre Yamato temeva per le sorti del suo oggettino… Non che fosse un egoista… ma era legato a quel regalo, glielo aveva fatto la madre per il suo compleanno e guardandosi intorno circondato da Takeru e da suo padre… aveva sentito di nuovo il calore di una famiglia…

Non che fosse merito dell’oggetto ovvio… però gli piaceva credere che quel coso lo facesse sentire un po’ speciale.

Mimi nel frattempo tra le bolle di sapone si passò una mano sulla fronte, abbattuta perché l’anellino non si era mosso neanche di un centimetro e proprio non voleva lasciare il medio di Izumi.


Allora chiuse il rubinetto e tuonò furiosa.

-Mi spieghi perché se me lo hai regalato ti sei intrufolato per riprendertelo??!-


Izumi ingoiò amaro, non sentiva più la mano tranne quell’odioso profumo di muschio bianco che gli ottenebrava i sensi. Ma quello che lo ferì maggiormente furono gli occhi delusi della sua Mimi.


-Ecco per non vedere quegli occhi!!- urlò quasi facendosi forza come quando era arrabbiato e chiudeva con cliccate veloci un’applicazione di Windows.


Mimi arrossì indignata e ignorando il punto veritiero della questione. Yamato accorse in suo aiuto.

-Mimi… fece avvicinandosi e non nascondendo una certa ilarità.- Ecco quell’anello è mio, l’ho perso a casa di Izumi… e lui me l’aveva conservato quando tu l’hai preso senza volerlo… diciamo.-


Mimi osservò dapprima il rosso, poi il biondo. Incredula. È vero lei prendeva le cose senza indugi, è vero amava sentirsi al centro dell’attenzione con regali e cose del genere… ma in quel momento si sentì presa per i fondelli.


-E la M incisa sopra??- disse con un filo di voce.

-Matt.- fece Ken dietro di lei notando il dispiacere a chiare lettere sul volto della digiprescelta.

-Ah.- Fece mollando il medio di Izumi che subì il colpo sentendo anche il freddo dell’acqua a mollo nel lavandino. -Scusate e non potevate dirmelo apposto di fare tutta questa commedia?-

I presenti abbassarono gli occhi. Takeru poi comparì parlando e cercando di acquietare gli animi, tranne il suo che sembrava essere stato avvelenato e che quindi poteva comprendere in parte l’illusione di Mimi.


-Bhe, forse era destino che tu lo dovessi venire a sapere così, in modo che capirai prima o poi, dopo che ci avrai tenuto il broncio, che Izumi non voleva ferirti disingannando il tuo ego, e sarai contenta di sapere che diverse coppiette hanno preso forma in questa casa.- Lanciò uno sguardo categorico a Hikari e Daisuke vicini mentre anche loro da un po’ seguivano la scena.


Il biondo sorrise scendendo al piano di sotto seguito dal dolce Cody, ansioso di sapere che cosa era successo.


Grandioso!” Fu invece il pensiero di Sora. “Adesso tutti saranno arrabbiati con Tutti… anche Takeru e Hikari hanno litigato… e adesso sono casiformaggi nostri…” sussurrò, scuotendo il capo e rispolverando per l’occasione un detto paterno.




Note dell'autrice:


Ehylaa!! Eccomi qui con un aggiornamento lampo ringrazio di cuore la mia amica Memi (che mi sopporta ancora una volta e che mi sprona ad andare avanti!) Sora89 (carissima, presto recensisco la tua Light! È stupendaa!), Elisa ( che ne dici Mimi l'ha poi ucciso Izumi), Smartgjrl (fammi sapere se il continuo ti ha soddisfatto!), DarkSelene89Noemi (grazie a te per continuare a leggerla ah T_T non ho soldi sul cell)

Bacioniii!!


Sara

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Capitolo 5
*** Come dei legami si rompino e si rinsaldino ***


Una donna per amico

Una donna per amico

Come a volte i legami si rompano e si rinsaldino con l’ausilio di nuovi… elementi

Sora si guardò intorno abbattuta. Era iniziata di nuovo la scuola e aveva sentito solo le ragazze tutte con un animo che oscillava tra frequenze di forte depressione, di pentimento e di incredibile felicità.

E lei?

Non aveva neanche potuto vedere Yamato. E questo faceva capire il suo stato d’animo.

Un altro sospiro le scivolò dalle labbra, mentre raggiungeva il cortile, sicura che lì avrebbe trovato parte del gruppo.

Sorrise come se nulla fosse successo nel vedere Mimi, Yolei, Cody e Ken.

-Ragazzi, buongiorno!-

-Ciao!- fecero quelli, mentre da lontano sopraggiungeva Daisuke trafelato per la corsa seguito da Hikari e da Taichi. Mimi salutò, sembrava che il broncio le fosse passato; ma tornò ad accigliarsi quando Izumi entrò dal cancello salutando i ragazzi. Gli rivolse un’occhiata gelida, era lampante che i due non si erano rivolti ancora la parola da quel fantomatico pigiama party.

Dopodiché sopraggiunsero Yamato (con l’anello che dopo molte fatiche era riuscito ad estrarre a Izumi) e Takero.

E proprio quest’ultimo sorrise come al solito, ma quando i suoi occhi si posarono su Hikari li gelò, incupendosi a sua volta come aveva fatto Mimi.

-è iniziata…. Eh?- Fece Sora cercando di rompere il silenzio che si era venuto a creare tra loro.

Taichi colse a volo quell’invito.- Lo sapete che mia madre stamattina è entrata urlando e buttandomi addosso una secchiata d’acqua?! Ha detto che questa sarà la mia nuova sveglia, ma si può?!-

Sora sorrise raggiante.- Menomale che ci sei tu Taichi!- pensò rassicurata, ma accorgendosi subito che aveva tramutato il pensiero ad alta voce! –Come?- fece il moro sorpreso.

-Ehm… niente!- La ramata scosse il capo sotto gli occhi per un attimo persi di Yamato.

Cody allora iniziò a parlare con Takero cercando anche lui di calmare gli animi e trascinando nella conversazione anche Izumi.

Il rosso dal canto suo, tremava aspettandosi da un momento all’altro il suono decisivo della campanella. I suoi occhi cercarono quelli di Sora (era pur sempre la digiprescelta dell’amore, forse poteva aiutarlo); ma si destabilizzò ancor di più quando invece incontrò quelli astiosi di Mimi.

-Che bella giornata…- mormorò caustico.

--

-Izumi.-

-Presente.- Il digiprescelto cercò di rimanere fermo ed immobile sulla sedia, mentre il banco vuoto vicino a lui lo turbava ancora di più.

Mimi era seduta dietro di lui: la sentiva. Sapeva già che colore avevano i suoi occhi, pieni di delusione e di rabbia mentre lui tornava a torturarsi il labbro inferiore. E a pensare che dopo quella famosissima notte aveva confessato tutto, senza ritegno alla sua madre adottiva… La donna sempre presente nella sua vita e che senza indugi gli aveva dato una fedina d’argento, intimandogli di darla alla persona che amava.

Come se la sua anima gemella era già…

-Presente!- disse con rabbia la ragazzina dietro di lui, completando per inciso il suo pensiero e facendolo trasalire.

Perfetto, lo odiava a morte…!

Che vita strana la sua e che destino quello che lo univa a Mimi Takikawa!! Adesso che lei era tornata ci mancava solo gli epiteti nell’ordine: maniaco, spia e divoratore di diari segreti!

Grandioso…! Ne aveva anche parlato con i suoi compagni di avventura che avevano scosso il capo. -Le passerà, la conosci!- Gli avevano detto, ma chissà perché lui non si era rassicurato neanche un po’.

“Mimi…” si ritrovò a pensare aprendo il quaderno di Geometria mentre il professore finiva l’appello.

-Oggi avremo un nuova compagna con noi… Mako Samoto. Prego va a sederti vicino a Izumi.-

Koushiro e anche la Takikawa trasalirono contemporaneamente. La ragazzina si avvicinò con passo deciso verso il suo nuovo banco e scuotendo i sensi di entrambi.

-Ciao.- disse solo, facendo ondeggiare la zazzera nera e lucente, che arriva fin dopo le spalle.

Gli occhi ambrati poi si fermarono in quelli di Izumi e quello arrossi impietosamente.

-Ciao io sono Koushiro.- fece lui sorridendo mentre la ragazzina si avvicinava improvvisamente timida verso il libro di geometria.

Mimi dietro assottigliò le sue pupille.

“Adesso sei davvero morto, Izumi Koushiroh.

--

-Uffa, io spero solo che le cose si risolvano il più presto possibile. Ehy, Matt mi dici perché T.k. ha litigato con mia sorella?!-

Il biondo si voltò al richiamo dell’amico. Davanti a lui, Sora lo scrutava girata durante l’ora di supplenza (che “urra!” erano volati quando si era saputo che il vecchio bacucco di inglese non c’era!).

-A causa di una ragazza che si chiama Yuko.-

Sora si fece più curiosa.- Yuko…? Oh vuoi vedere che Kari si è fatta prendere dalla gelosia, me ne aveva parlato… in cucina…- Scosse il capo preoccupata.- Non mi piace per niente questa situazione.-

-Menomale che c’è Taichi. Allora.- le fece eco il biondo che invece aveva premeditato il colpo, roso anche lui da quel balsamo nominato poco prima, stavolta al sapore di “Tormento”.

-Ah grazie, sapevo di essere così indispensabile nella tua vita, ma sentirtelo dire!È un onore-

Matt sorrise, Taichi cominciò a capirci qualcosa anche dal modo in cui Sora fissava il figlio maggiore degli Ishida.

-Ah… no!- Fece agitandosi come un’anguilla sulla sedia. –Non litigherete anche voi due e per causa mia!- intimò mentre gli occhi azzurri del biondo scintillavano.

-Tai..- fece Sora arrossendo.

-Ascoltatemi bene, mettetevi insieme, sposatevi e fate tanti figli! Matt ti concedo l’onore di portare fuori a pranzo o a cena la nostra amica! Ah… come sono magnanimo…!- si sussurrò facendo sbizzarrire anche i capelli del biondo che non si aspettava una simile uscita vedendolo dirigersi poi verso un gruppetto, tutto spensierato.

-Allora?- fece Sora arrossendo e sorridendo compiaciuta.

-Allora.- fece Matt distogliendo lo sguardo e facendo notare con piacere alla digiprescelta il suo rossore. –Venerdì ti passo a prendere io.-

--

Ma che bell’ inizio di giornata.

Seduta accanto al suo migliore amico, alla persona di cui era segretamente innamorata e che praticamente non le rivolgeva più la parola.

Daisuke dietro di lei poi la chiamava ogni quarto d’ora e non riusciva proprio a chiedere scusa al biondo.

Era stufa!

Menomale che di li a poco ci sarebbe stata l’ora di educazione fisica… Kari tremò, avrebbe visto Yuko.. che cavolo stava dicendo? Se l’era scordata? Sospiro di nuovo vedendo la mano di Takeru scrivere concentrata gli appunti della lezione…

--

Mako era praticamente l’opposto di Mimi Takikawa. Se ne era accorto da una decina di minuti parlando con lei e nel modo più semplice del mondo.

I capelli le cadevano a ciocche sulle spalle ed i suoi occhi ambrati che erano tagliati a mandorla la facevano sembrare davvero una giapponesina doc. Inoltre sembrava molto riservata, anche se era quasi comico il modo in cui appena tentava di parlare, urtava con lui o qualcosa cadeva matematicamente per terra…

Dopo il “ciao” scambiato mezz’ora prima, difatti, la ragazzina aveva seguito in silenzio con lui quell’affascinante capitolo zeppo di teoremi.

-Scusami…- gli aveva bisbigliato richiamandolo a sé a un certo punto.

Izumi naturalmente si era voltato e i loro visi furono per una frazione così vicini che il rosso fu accecato da un capello nero e ribelle di lei; e inoltre muovendo la sedia, la ragazza, aveva atterrato un piede di ferro sulla sua scarpa.

Erano scoppiati a ridere e mentre lei ripeteva la parola di poco prima, il professore ignorò quel colloquio decidendo che in fondo poteva chiudere un occhio per la nuova arrivata…

Mimi non la pensava affatto in quel modo e avrebbe preferito anche una bella nota sul registro. Sbuffò mentre si agitava sulla sedia di dietro.

-Ecco io…- disse Mako sorridendo amabilmente. –Non mi ricordo proprio come ti chiami, sono una frana con i nomi!- Il suo gomito fece cadere per terra un quaderno e il rumore risuonò in tutta la classe e Izumi non potè trattenere ancora un sorriso.

-Koushiro… invece tu sei Saboto, no?- domandò cercando di scavare bene nella sua memoria provata.

-Chiamami Mako!- fece quella rialzando il quaderno e nascondendo il rossore.

Mimi sbuffò di nuovo e stavolta il suo disappunto si sentì, facendo tremare la schiena di Izzy. Mako allora stupita, si voltò e i suoi occhi andarono a ispezionare la figura della Takikawa che si riscosse.

-Ehm… io sono Mimi, ciao!- fece allora la digiprescelta, tendendo la mano e rispolverando il suo buon carattere.

-Ciao, io sono Mako!- fece quella ondeggiando la sua criniera nera. Mimi si ritrovò a fissarla impalata mentre si presentava alla sua compagna di banco. Era davvero carina, accidenti e anche Izumi sembrava stregato da quella… ma… tanto in fondo a lei che importava!?

Mako si riavvicinò all’orecchio di Koushiro poco dopo e sotto gli occhi della digiprescelta che vedeva ogni mossa sotto il suo naso.

Già a lei che importava, se il suo migliore… ehm ex amico, aveva fatto amicizia con quella lì…!?

--

-TAKERO-KUN!!!-

Yuko Aruma sorrise aggrappandosi come di consueto alla spalla del biondo.

Hikari distolse lo sguardo, raggiungendo un gruppetto di amiche che selezionavano le canzoni per il ballo.

Ma i suoi occhi castani e languidi ben presto cercarono di nuovo la figura del giocatore di basket. E non fu affatto difficile ritrovarlo… quella ragazzina praticamente non l’aveva mollato un secondo!

-Ehi… avete visto come quella lì se ne sta appiccicata a T.k.?- le sue compagne di classe erano dello stesso parere, e non avevano intenzione di lasciar cadere quel discorso succulento.

-Si, se non mi sbaglia si chiama Yuko… e in fondo non sono tanto malvagi insieme!- Kari guardò male la sua compagna di classe che si azzittì all’istante.

-Hikari-chan, ma tu e Takero-kun avete litigato per caso?-

La castana allora non rispose, alzò gli occhi al cielo e un grosso e doloroso sospiro le scappò dalle labbra.

-No…- fece con voce tremante.

-Non è che lui ti ha mollato per quella lì, no?- fece una sua amica chiudendo i pugni,-Perché se no gli faccio avere io un incontro ravvicinato con la rete della palla canestro!- le sue compagne e Hikari la guardarono stralunate.-Già ragazze, mi scordo che sono una donna e qui sono guai, seri!-

La grassa risata che si sentì dopo fece sentire il cuore di Kari un po’ più leggero e Daisuke, si avvicinò dopo aver lanciato il pallone da calcio vicino a quel gruppetto.

-Ehy… Kari tutto bene?- si fermò a parlare con la sua diletta. L’aveva vista così abbattuta quella mattina e non era uno sciocco, aveva intuito che qualcosa era successo tra lei e Takeru. Strinse il pallone, in fondo gli aveva trovati da SOLI in terrazza …ma la frase del biondo gli aveva fatto nascere il dubbio che forse poteva sperare, nel cuore di Hikari ci poteva essere un angolino per lui.

Kari gli sorrise, il tono del ragazzo era stato un misto tra il preoccupato e il languido e non potè ignorarlo. –Si, Daisuke sta tranquillo.-

-Takeru, guardala lì che fa l’oca con Davis!-

Yuko digrignò i denti, mentre Takeru guardava la sua migliore amica un po’ abbattuto.

-Ma tu non temere…- la voce della figlia dell’allenatore lo ridestò facendolo tremare.

-Eh?-

–Fidati di me, mio bel cavaliere!!!- E detto questo Yuko gli saltò sopra ridendo come una pazza e facendogli perdere l’equilibrio. In men che non si dica si ritrovarono lì per terra uno sopra l’altra, con Takeru che aveva assunto una colorazione bordeaux e Yuko che invece rideva ancora felice…

Chissà per quale recondito motivo non erano caduti soltanto, ma se ne stavano anche sulla parte del campo che doveva essere utilizzato dalle ragazze per il ballo… E l’Hikari furiosa si ritrovò davanti a quella scena.

I suoi occhi così chiari si oscurarono e regalò un’occhiata arrabbiata e stupita a T.k. che si abbassò il cappellino sul viso, confuso.

-è gelosa!- fu invece l’unico commento di Yuko, richiamata poi dalla sua insegnate.

--

-Yuko!-

-Ah! Cuginetta!!- Mako per poco non morì soffocata per l’abbraccio spacca muscoli di una certa Yuko Aruma che aveva mollato per un attimo il fratello minore di Yamato Ishida.

I digiprescelti come al solito, si erano riuniti nella pausa pranzo, nel cortile della scuola. Izumi aveva invitato anche Mako, anche perché l’idea di rimanere da solo con Mimi mentre scendeva le scale… non era il massimo, in quel momento. E Kari e Daisuke invece avevano visto la figlia dell’allenatore autoinvitarsi da sola.

La sorella di Taichi non era solo arrabbiata, era stupefatta… pensava che Takeru era davvero interessato a quella ragazzina per non respingerla… e aveva preso sul serio le sue parole. Sospirò mentre Yolei le offriva parte del pranzo.

-Che cos’hai?-

Come spiegare l’assurda litigata che aveva avuto con Takeru, alla sua migliore amica? Scosse il capo, sentendo le lacrime pungerle ai lati degli occhi, mentre proprio in quell’istante si scopriva che Yuko Aruma era a quanto pare la cugina di Mako Samoto, trasferitasi da poco nella caotica città di Tokyo e dopo le ovvie presentazioni….

-Io vi ringrazio.-

Mako arrossì imbarazzata inchinandosi verso il gruppo e davanti agli occhi della cuginetta. –Sono molto felice di conoscervi… non credevo che venendo in questa scuola… avrei conosciuto così tante belle persone!-

Sora sorrise mentre notava la smorfia di disappunto sul volto di Mimi.

Mako si mise a ridere felice per una delle solite battute di Taichi, che si era già fatto riconoscere e Yuko invece aveva ripreso a braccetto T.k. .

Yamato guardò incuriosito quella ragazzina appiccicata al fratello e con una scusa qualunque riuscì a sottrarglielo… forse impietosito dallo sguardo del suo adorato fratellino.

-Allora, che c’è a quanto pare hai trovato la Jun della tua vita eh?-

Gli disse non nascondendo una forte ilarità nel tono della voce.

Takeru fece una smorfia indicando l’anello del maggiore degli Ishida.- Guarda che è tutta colpa di quel coso d’oro che ti ritrovi al dito… perché se fra te e Sora fila tutto liscio, bhe io invece in meno di due settimane ho perso il legame che avevo con Hikari!-

**

Note:

Ciao a tutti!!! Come va?! Io sono rientrata ieri dalle vacanze e quindi eccomi qui con un nuovo capitolo!! Noto con piacere che “Casiformaggi nostri…” è la frase che vi è piaciuta di più! Bhe, allora devo proprio ringraziare la mia prof d’italiano è lei l’autrice di quella frase!! ^^’ adesso che ci penso tra un po’ ricomincia anche la scuola O_o…!

Comunque che ne pensate di questo capitolo? Voglio ringraziare di cuore: Memi (tesoro mio, sono contentissima che ti piaccia questa storia, sei il mio mito ^_- tvtrb!) inoltre due lettrici silenziose ma che mi hanno sempre incoraggiato cioè Bea e Laura, Noemi (un grazie infinite ancora per i complimenti ^//^ è un incoraggiamento importantissimo quello che mi hai dato!Grazie!) Smartgjrl, HikariKanna (tesoro, l’ epilogo è lontano… vedrai ho un mente un paio di cosucce ^^, grazie mille tvtb!) e DarkSelene89Noemi arigatou!!

Grazie anche a chi legge soltanto le pazzie di questa povera mente malata! Bhe, ragazze mie adesso vi lascio…bacioni!

Sae

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Capitolo 6
*** Come l'impensabile sia talvolta gradito ***


Una donna per amico

Una donna per amico

Come l’impensabile sia talvolta gradito

Guardava disinteressato il paesaggio che intravedeva dalla finestra dell’appartamento. Sospirò, accavallando le gambe sulla sedia e rendendosi conto dei due occhi azzurri che lo scrutavano.

-Che c’è?-

Chiese non distogliendo lo sguardo.

-Secondo me dovresti andarle a parlare, forse hai frainteso quello che voleva dire.-

Takeru non rispose, gli faceva uno strano effetto quella situazione. Per la prima volta si rendeva conto che se gli accadeva qualunque cosa, non avrebbe potuto correre da Hikari a confidarglielo.

Si voltò di scatto, proprio come se quel pensiero gli avesse riportato qualcosa alla mente.

-Ah… il padre di Yuko… mi ha proposto una selezione in una squadra giovanile di basket …-

Matt ruotò il capo, a quella notizia i suoi occhi andarono a cercare quelli del fratello.

-E che fai ci andrai?- Takero si stiracchiò.

-Non so… la mamma è d’accordo… lo sai poi fa già articoli sensazionali sulla tua voce stonata…- il sorriso imporporò le labbra di Takeru, mentre un pugno si abbatteva sulla sua testa…

-Brutto biondo di un fratello…! Ah senti dove ecco, in teoria dove potrei portare…ehm una ragazza??- Matt tossicchiò coprendo l’ultima parola, un lieve rossore si era diffuso sulle sue gote mentre Takeru sorrideva amabilmente.

-Uh, chi porti fuori Jun?-

Yamato gli lanciò un’occhiataccia. –Vogliamo parlare della tua Jun??-

Takeru sospirò pesantemente.-Ti sbagli, Yuko Aruma non è innamorata di me… neanche lei…- aggiunse con un tocco di malinconia profonda.

Matt sgranò gli occhi.- Ma che dici, ma se è peggio di una piovra, credimi quella lì non è la cugina di Mako, ma di Daisuke!-

-Ahah! Credimi le sarebbe piaciuto esserlo!-

Yamato afferrò una sedia incuriosito dal pettegolezzo. –Ma di chi è innamorata se non di te, scusa? Se ti sta sempre a chiamare con nominagli diversi… e praticamente ti lascia le sue impronte ovunque?-

Takero sorrise.- Non ci crederesti mai se te lo dicessi… e purtroppo non posso dirtelo!-

Matt fece i suoi soliti occhioni da angelo, vedendo che non avevano efficacia col fratello, si limitò ad aprire il frigorifero…-Guarda che ti cucino le ricette della bisnonna…!-

--

-Izumi… oddio! Mi dispiace, scusa… scusa, scusa, scusa!-

Mako sosteneva impacciata il vicino di banco mentre, assieme a Mimi si dirigevano verso il cortile per la consueta pausa pranzo. La digiprescelta li sopravanzò non degnando di uno sguardo quel duo e sbottò; sedendosi con braccia incrociate di fianco a Sora che per una battuta di Taichi stava ridendo di gusto.

-Ma che è successo al povero Izumi?- Cody non potè fare a meno di domandarglielo al fianco di Takeru che sorrideva vicino a Yuko.

-Uhm!- Fu il commento poco esauriente di Mimi intanto che il rosso si avvicinava come se camminasse sui carboni ardenti.

-Scusa…scusami…-

La voce di Mako poi sembrava ripetere come una cantilena sempre quella parola, Koushiro era tentato di ridere mentre si sedeva inghiottendo il dolore.

-Povero… povero il mio compagno di classe!- Mako gli si sedè di fianco sui gradini della scuola. -Posso fare qualcosa… sei sicuro che non vuoi un po’ di ghiaccio??-

Izumi si morse il labbro, pensando che quella Mako Samoto era davvero la degna cugina di Yuko… Scossè il capo cercando di sorridere nel frattempo che il vocione di Taichi gli perforava anche il timpano destro.

-EHY MA CHE CAVOLO TI PRENDE??? CHIAMO JOE?!?-

Yamato aggrottò le belle sopracciglia. –Ma perché urli, mi pare che sia quasi zoppo, ma non sordo!- uno sguardo di ringraziamento del rosso rimarcò il ruolo fondamentale del digiprescelto dell’amicizia che tra le tante cose, teneva a bada il moro esuberante e imprevedibile.

-Oh… è colpa mia!- Mako si passò una mano tra i folti capelli e assunse un’espressione colpevole.- Stavamo giocando a pallavolo nell’ora di educazione fisica… quando il pallone dei ragazzi ha sconfinato nel nostro campo… Allora io ho raccolta calciando al volo il pallone…ma il mio tiro ecco era un tantino ad effetto…-

Mimi non potè non trattener un risolino, suo malgrado, in fondo Izumi se lo meritava proprio.

-E?- Tai faceva fatica ad immaginarsi il tiro.

-E mi ha colpito Tai.- fece schietto Izumi, che sembrava aver recuperato colore mentre arrossiva impietosamente sotto tutti quegli sguardi.

-Dove?- fece di nuovo il moro sbattendo le palpebre.

-Lì.- la risposta di Izumi non bastò per schiarire i dubbi del moro, mentre i digiprescelti sbiancarono leggermente capendo al volo il dolore dell’amico.

-Ah… ti ha colpito molto forte?- Fece invece Daisuke più abbietto a rompere vetri con i suoi memorabili tiri.

-Ehy, ma dov’è che ti ha colpito alla gamba??- Taichi fece una smorfia di noncuranza. –E allora io ne ho prese di cotte e di crude.-

Mako si sollevò il fermaglio con cui alzava una ciocca nera come la pece.

-No, Taichi-kun io l’ho colpito più sopra.-

Taichi alzò lo sguardo soffermandolo sul volto dell’amico.-Ah, allo stomaco si fa male…ma mai come quando ti colpiscono alla conchiglia, diciamo.-

Izumi ebbe la forte tentazione di strozzare il digiprescelto del coraggio. Fece un sorriso nervoso chiudendo gli occhi.

-Shiro-kun è stato colpito alla conchiglia, Tai.- Yamato gli chiarì il dubbio e in men che non si dica il digiprescelto del coraggio regalò uno sguardo preoccupato al rosso.

-Oh, poraccio.-

Sdeng! Caduta di massa, interrotta poi da un pugno ben assestato sul capoccione del castano.

-Ahi, Yama e menomale che ti ho dato anche il permesso di uscire con Sora!-

Il biondo divenne bordeaux colpendo di nuovo e senza ritegno il suo migliore amico che frastornato non capiva davvero dove stavolta aveva sbagliato.

-Sta zitto!!-

“Oooohh!” Fu invece il coretto che si alzò dietro a Yamato che sfoderò i suoi denti da vampiro.

-Ehi…ma a proposito di mia cognata chi è quel ragazzo che le sta facendo la corte?-

La voce del fratello, distolse l’Ishida dal tentato omicidio di Daisuke Motomiya, che ringraziò livido la sua buona stella.

Yamato si avvicinò facendo l’indifferente… Mimi sorrideva seguendolo con gli occhi mentre, Sora aveva appena liquidato il bel giovanotto che salutandola se ne tornava tutto allegro verso l’atrio della scuola.

-Ciao, ciao …Noel!-

Sora sorrise educatamente prima di rivoltarsi verso il gruppo…e dove un paio di occhi azzurri la fissavano un po’ scocciati ma sufficientemente per farla arrossire.

-Chi era quello…?- Il tono di Matt era tagliente e indifferente.

-Eh?- Sora sbattè le ciglia. Una gocciolina le scivolò lungo la tempia.

-Chi era quel damerino e che voleva da te.- Sussurrò ancora il biondo, puntando le sue iridi sul volto della ragazzina che avvampò per quel contatto.

-Ohm… ehm…, era un mio vecchio compagno dell’asilo! Pensa mi ha riconosciuto malgrado tutto questo tempo!- Sora si mise a ridere mentre sentiva un forte calore sulle gote, Yamato non era mai stato così palesemente geloso di qualcuno o di qualcosa…

Il biondo dal canto suo pensò che era normale che quel “Noel” avesse riconosciuto la sua Sora anche se a distanza di tanto tempo… Come facevi a scordare un volto del genere dopotutto?

Ma naturalmente il pensiero se lo tenne per sé e un’altra domanda gli si inoltrò nel cuore.

-Ah. Sì?- Concretizzò con somma indifferenza.- E come mai sei così rossa?-

Sora a quella affermazione avvampò ancora di più, dato che il viso del biondo era troppo vicino…

-Ahm.. Ehm…- si limitò a biascicare.- Per nulla che ti interessi!- Il suo tono, malizioso e puntiglioso allo stesso tempo, colpì le orecchie del maggiore degli Ishida facendolo sorridere. Yamato non si voltò sentendola andare via mentre, i suoi occhi scrutavano di nuovo il volto di Noel da lontano…

-Ztè… damerino da strapazzo!- borbottò mentre alle sue spalle si consumava un’altra divertente scenetta.

Daisuke si era appena ripreso dalla stretta mortale quando, una mano si era poggiata sulla sua spalla facendolo sbiancare come un cencio. Il giovane non avrebbe mai immaginato che quel tocco gentile era della sua Hikari-chan.

-Kari…?- chiese a metà con voce sognante. Trasalì e divenne paonazzo.

-Daisuke tutto bene?- chiese invece la castana dondolando le sue ciocche marroni e fissandolo perplessa.

-Sisi.- La sorella di Taichi non era molto convinta da quella risposta. Daisuke allora prese a volteggiare in aria con la faccia rossa e con le mani bianche cadaveriche.

-Sembra un insalata di riso.- fu il commento di Cody che fece ridere di gusto sia Yolei che Kari.

Takeru non aveva sentito quella battuta e vedere Kari che parlava con Daisuke… e che rideva anche per giunta, fu una staffilata dritta al cuore.

-Karinissima…Kari…- fece il moro sorridente e paonazzo.

E un’altra persona con dei grandi occhi vedi a quell’esclamazione, si voltò verso la scenetta, corrucciando il volto. E in men che non si dica quella smorfia si tramutò man mano in pianto. Grosse lacrime e singhiozzi si udirono in quel gruppetto di solito così spensierato e allegro.

Tutti si voltarono e Takeru compreso rimase sbalordito e inebetito davanti alla figura di Yuko Aruma completamente in lacrime.

-Yuko!- sussurrò la cugina alzandosi da vicino a Izumi e sgranando gli occhi.

La ragazzina nel frattempo raddoppiò i suoi singhiozzi e tra i perché di tutti, se ne andò via correndo.

Takeru solo vedendola andar via, prese coscienza che quella lì anche se bizzarra, era sua amica e lanciò uno sguardo astioso a Daisuke, correndole dietro.

Kari che aveva visto la scena, poco mancò perché i suoi capelli non diventassero tutti bianchi. Non capiva e non poteva sapere, perché quella ragazzina si era messa a piangere ma ebbe la tentazione di singhiozzare anche lei, vedendo il suo Takeru inseguirla. Miyako, che portava onore al suo intuito femminile, prese la mano della sua migliore amica e la trascinò praticamente in un’altra direzione del cortile, dando inizio a una vera missione 007.

Takeru nel frattempo aveva inquadrato la figura di Yuko sotto un albero che piangeva sonoramente. Le si avvicinò, non sapendo come consolarla.

-Yuko..- sussurrò appoggiandole garbato una mano su una spalla.

-Sigh…è tutto inutile!!!- Fece quella a quel contatto, singhiozzando amaramente e ancora più forte, tanto da far trasalire il povero digiprescelto.

Da dietro un albero guardavano la scena una Miyako con tanto di Pipa alla Sherlock Holms e Kari che invece si sforzava di guardare la scena, facendo anche finta di niente.

-Dai… non fare così!- Takeru con una gocciolina in testa provò a farla ridere. –Se no, mi metto a piangere anche io e allaghiamo insieme il cortile!!-

Yuko fece un sorriso forzato e poi tirò su col naso girandosi verso il ragazzino.

Vedere i due, l’uno verso l’altra, fece impallidire la povera Yagami che volse il volto di lato, facendo forza su se stessa. -Miya… andiamocene!- Fece, mentre invece la violacea la costringeva a guardare.

-Dai asciuga le lacrime e spiegami perché hai pianto.-

Yuko con gesti molto lenti di asciugò gli occhi, tirando su col naso mentre riprendeva a parlare tra i singulti.

-La… AMA!!-

Takero trasalì e si appoggiò al tronco.

Miyako cercò con tutta se stessa di capire il linguaggio delle labbra, decise che si sarebbe avvicinata ancora di più. Kari invece aveva udito quello che la ragazzina aveva detto e un grosso punto di domanda le cadde sulla testa.

-Chi?- fece Takeru alzando un sopracciglio.

-Daisuke ama Kari!- Yuko lo gridò con rabbia e forza e sia Hikari che Miyako sentirono quei due nomi.

-La ragazzina ti detesta…- fece allora la futura moglie di Ken sussurrando ciò all’orecchio di Kari.

-Ma cosa dici!- Takero alzò lo sguardo, irritato da quello che la ragazzina gli aveva appena detto.

-Daisuke la ama… la ama da impazzire… basta che lei sorrida anche a suo fratello e arrossisce! Quell’idiota patentato! Quel brutto idiota che non è altro!- Strinse i pugni mentre un’ondata di fuoco la possedeva. -Come ho fatto a innamorarmi di QUELLO Lì?!?!- urlò furibonda con se stessa e con il suo cuore.

Takeru indietreggiò mentre una gocciolina gli scivolava lungo la tempia. -Ti prego non arrabbiarti…- fece mentre come in un flash gli era venuta in mente Sora a Digiwold e in uno dei pochi momenti con cui imprecava contro qualcosa e qualcuno.

-OH… Sono arrabbiatissima! Cosa devo fare??Non voglio odiare Hikari-chan mi sta simpatica e poi è la tua ragazza!-

Takero per tutta risposta arrossì imperdonabilmente. Dietro al cespuglio Kari e Miyako erano sbalordite da quella confessione e senza parole non avevano la forza di spostarsi da lì.

-Non è la mia ragazza.- fece allora il biondo togliendosi un ciuffo dagli occhi. –E poi sono convinto che Daisuke non la ama veramente.-

Quella frase fece spalancare gli occhi a Yuko, che sorrise mentre un’altra lacrima le scendeva dalle ciglia nere.

-Davvero, Kero-kun?!-

A parte il fatto che il suo nome fosse stato storpiato irrimediabilmente, T.k. sorrise.

-Si… lui né è cotto ma sono convinto che non sa davvero cosa vuol dire amare Kari. Tu faglielo capire, stargli vicino e gli passerà.- Il suo sguardo si fece serio e il giovane guardò per terra. –Vedi, molto probabilmente avrà visto in lei il suo ideale di bellezza, e l’avrà amata anche perché lei è gentile e cortese con tutti. Non conosco nessuno che la trovi antipatica o che la odi… perché lei è così, si preoccupa prima degli altri e poi pensa a se stessa.-

Il ragazzo continuò mentre Yuko gli sorrideva.- Lui ama Hikari, solo perché vede questo in lei, la venera come se fosse una Dea… non che non lo sia, ma non riesce a coglierne la fragranza e l’essenza. Kari è gentile con tutti ma è totalmente insicura. Si circonda di amici che le vogliono davvero bene… ma non riesce ad essere mai se stessa, si chiude in un mondo tutto suo, dove solo avvolte fa entrare pochi eletti.-

Kari avvampò le lacrime cominciarono a roderle i lati degli occhi. Miya guardava sorridendo il volto di Takeru. Luce e Speranza.

-I silenzi di Hikari sono parole, parole che a volte diventano urla. Sono così forti che anche se le sue labbra sono sigillate non puoi fare a meno di guardarla, perché senti che lei ti sta dicendo qualcosa. Lei parla al cuore delle persone, riesce ad entrarti dentro come un raggio di sole o come un rivolo di pioggia. Forse mi troverai uno stupido… ma Daisuke non riesce a sentirla, pensa solo al suo di cuore ed in questo riconosco un suo difetto dato che è tremendamente egoista.-

Yuko sorrise ancora. – E tu riesci a sentirla vero, Take-kun?-

Takeru non rispose rimirò l’erbetta del cortile, poi il suo sguardo si spostò verso l’alto come a voler eludere quella domanda.

Quando stava per articolare parola, un tonfo fece voltare le due figure verso il suddetto cespuglio. Il suo cuore si fermò, prima di battere impazzito quando Yolei con un grosso gocciolone ne uscì fuori trascinando la povera Hikari.

-Ehm… salve, salvino!-

Takeru sbuffò scocciato, grandioso Kari aveva sentito tutto da come lo stava guardando! Yuko anche impallidì inesorabilmente.

-Avete sentito tutto???- chiese con voce fioca.

Miyako annuì sorridendo a quella ragazzina.

-Ti piace Daisuke Motomiya…- esclamò mettendole una mano sulla spalla e facendo la disinvolta.

-Oh no…hai sentito…! E che farai glielo dirai?? No ti prego, mantieni il mio segreto me ne vergogno troppo! Abbi pietà di me!-

Yuko si incollò addosso a Miyako Inoue che rimpiange il suo senso di spia russa.

-Si certo! Figurati se dò a quella prugna la soddisfazione di sapere che una bella ragazza è innamorata di lui!- Yolei si incamminò verso il cortile affiancata da Yuko Aruma e sapeva già che non si sarebbe staccata facilmente malgrado quella rassicurazione.

-Grazie… Grazie!!-

Takeru e Hikari si guardarono. Lei era commossa, lui imbarazzato e avrebbe voluto seppellirsi tre metri sotto terra…

-Takeru…- la sua voce poi così dolce gli fece un male tremendo. Si sforzò di non guardarla puntando gli occhi altrove che però si spostarono quasi subito…su di lei.

-Hai… hai sentito tutto?-

Kari annuì mentre si stringeva le sue mani bianche in una morsa di tensione.-Ho sentito tutto e…- Si morse il labbro. –Ed ecco io…- cercò di trovare le parole che le erano morte in gola. -Ti chiedo perdono…- Kari lo guardò dritto egli occhi facendolo sussultare. -Scusami Takeru…!-

**

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Capitolo 7
*** Come destreggiarsi tra damerini, Polipie Jun Motomiya ***


Una donna per amico

Come destreggiarsi tra damerini, polipi e Jun Motomiya

-Scuse accettate.-

Era ovvio che non voleva dargliela vinta, voleva costringerla ad aggiungere qualcosa di più…

Non gli bastavano le scuse…ma probabilmente quel qualcosa di più che desiderava così arditamente: non c’era mai stato.

Kari si mordicchiava il labbro con forza. Voleva dirgli che lo amava, dannazione! Voleva dirgli che era importante per lei e che non avrebbe rinunciato a quel biondo per nessuna ragione al mondo!

Schiuse le labbra mentre le lacrime ritornarono a bagnarle il volto.

-Takeru io…-

La paura… sentì quel sentimento scorrerle dentro.. perché quegli occhi azzurri stavolta erano impenetrabili e non riusciva a leggerli… probabilmente erano stati oscurati dall’orgoglio e lui ignorava di essere così simile a Yamato.

--

Sora sbuffò scocciata. Non riusciva a capire quell’interrogatorio da parte di Yamato e non lo immaginava di certo così geloso. Mimi si ritrovò a sbuffare anche lei, le due si guardarono negli occhi, scoppiando a ridere.

-Che turba te?-

Mimi parlò per prima sentendo gli occhi di Izumi su di lei per quella risata cristallina.

-Parla prima tu.- Fece Sora alla sua migliore amica, scuotendo il capo.

La digiprescelta abbassò la voce e guardò la ragazza dalla zazzera nera che stava parlando con Yolei e Yuko tornate avvinghiate come sorelle.

-Mako…- sussurrò facendola sorridere.

-Lo immaginavo: sei gelosa… ma ti sei chiarita con Izumi?-

-Non ci parliamo da quel maledetto giorno !Dal fatidico momento in cui io con una grossa saponetta e con un flacone di bagnoschiuma provavo a levargli l’anello di Yamato.-

-E che stai aspettando, guarda che quei due, mi sembra abbiano raggiunto una buona complicità!-

Mimi si voltò verso l’amica inarcando il sopracciglio.- Aspetto le sue scuse…! Le ho avute da Matt… mentre invece quel computeraccio non me le fa!-

Sora scosse di nuovo il capo.-è stato solo un banale incidente… e poi tu l’hai già perdonato.-

-Si…ma non lo sopporto proprio!- Mimi chiuse gli occhi. –Non riesce a guardami in faccia, come se la colpevole fossi io!-

-Forse ha paura… lo conosci è timido!-

-Timido o no, non è una buona scusa, deve fare l’uomo, deve venire a parlare con me!-

-Ma se tu provi a sorriderli ogni tanto, vedrai che quello si riavvicina…-

-Santo cielo Joe è più coraggioso di lui, e stiamo parlando di Jyou Kido!!-

Sora rimase in silenzio.-Mimi forse non ti accorgi come lo guardi… ma gli rivolgi delle occhiate astiose da far paura…! Lui poi era l’unico che voleva agire per il tuo bene!-

La digiprescelta rimase in silenzio.-Oh signore…ma guarda un po’ di che polipo mi dovevo innamorare!-

-polipo???-

Sora osservò il sorriso radioso e contagioso della sua migliore amica. –Sì, ho sentito mia zia a telefono ieri e mi ha infettato, sai va in barca… più che altro borbotta sempre questa parola… e allora!Tu la conosci utilizza anche lei spesso “Casiformaggi vostri”!! Ahaha!-

--

-Takeru… io sono davvero spiacente, per quello che è successo. Ero convinta che Yuko fosse innamorata di te e sentivo che lei sarebbe diventata la tua migliore amica…- Kari inclinò il capo. -Io avevo il terrore di perderti! E non volevo soffrire, sono un’egoista anch’io!- Takeru si avvicinò, ma il suo sguardo continuava a non dire niente.

-Non è questa la verità. Tra noi andava tutto bene, sei tu la mia migliore amica lo sai. E dimmelo ti prego, dimmi perché hai voluto litigare con me!-

La sua voce implorante la fece colorare di rosso. Gli si avvicinò con gli occhi e il cuore che tremavano.

-Takeru…-

-EHY PICCIONCINI, SPOSTATEVI DA Lì!!!-

I digiprescelti della luce e della speranza alzarono il capo verso una finestra della scuola.

-Taichi!-

-Oni-chan!!-

Il moro li salutò.- Ragazzi, che ci fate ancora là, la campana è suonata da un ‘ora buona e in più vi consiglio di scappare, Daisuke sta correndo da lontano a tutta birra verso di voi!-

-Hikari-chan!!!-

Takeru alzò un sopracciglio mentre Davis sopraggiungeva come una pallottola. Non voleva rimanere lì, sentiva il bisogno ancestrale di andarsene a casa e di rintanarsi da qualche parte.

Sbuffò lasciando Kari da sola con Davis…e così se ne andò con troppi pensieri nella mente.

--

-Sora!!!-

La ramata si voltò, aveva delle pesanti buste della spesa tra le mani e si sentì chiamare.

Chissà magari era uno dei suoi digiprescelti… magari era Yamato. Arrossì un po’ mentre la delusione aumentava di colpo quando si trovò davanti…

-Ah! Ciao Noel!-

Noel Irachimoto era un ragazzino della sua stessa età aveva dei capelli castani chiari, quasi biondi e che finiva dietro con un piccolissimo codino. Gli occhi erano d’un verde scuro… e Sora si limitò a un breve e coinciso sorriso, un do quelli educati che non nascondevano nulla.

Ma Noel non era un ragazzo che si arrendeva molto facilmente… neanche davanti a un sorriso del genere.

-Come stai? Vuoi che ti dia una mano? Sembrano pesanti!-

Si limitò così a rubarle praticamente le buste sorridendo amabilmente.

-No faccio da sola!- si ribellò lei cercando di riprendersele.

-Non sono un problema, se vuoi ti accompagno…!-

Sora con una miriade di gocce in testa esclamò un pacato e per niente entusiastico –Va bene.-

Passarono davanti a casa di Mimi parlando del più e del meno e Sora ebbe la brillante idea di sorridere e di dover lasciare l’amico proprio lì perché doveva salutare l’amica, molto depressa… il che non era che una bugia e mezzo.

Noel assunse un’espressione tenera che fece ammorbidire la digiprescelta.

Così da galantuomo le diede di nuovo le buste e le fece il vecchissimo baciamano facendola arrossire da capo a piedi.

-Allora ci vediamo Sora.-

Lei si limitò a bussare al citofono di Mimi con molta forza. Sospirò alzando la mano e si rifugiò dall’amica.

-Ultimamente sembra che tutti abbiano trovato la Jun della propria vita…- Mimi scoppiò a ridere. –Matt ha l’originale e non ne va molto fiero, Takeru ne ha una modesta copia… quello scemo di Izumi sembra aver trovato anche la versione “uccidi e porta a casa” ! E tu adesso hai la versione galantuomo!-

Le due si misero a ridere… mentre non sapevano gli eventi che le attendevano…

--

-Davvero, e come è andata?-

Sentì annuire con forza la voce dall’altro capo del cellulare.

-Credo bene…Il problema è che se accetto, poi dovrò viaggiare e non…so proprio.-

Matt sospirò passandosi una mano fra i capelli.- Devi decidere tu, è ovvio che io vorrei che tu rimanga… qui con me.-

Sentì una grossa risata dall’altro capo del telefono che fece ridere anche lui.

-Brutto stupido, io parlo seriamente e questo qui ride!-

-è che è troppo divertente, Matt Ishida che si scioglie come un ghiacciolo.-

-AhAh! Piuttosto, hai risolto le cose con Kari?-

-No. E senti… Matt ti sveglio io domani mattina?-

-Passi di qui?-

-No, ti sveglio con il cellulare, domani non vengo a scuola.-

-Per quale motivo?-

-Non mi va.-

-Ah, bene stai scappando da Hikari, bravo! Assumi un comportamento sempre più da Ishida.-

-Non sto scappando!-

-Si, invece guarda che se non vieni domani ti faccio fare una bella predica da papà.-

-Uff.-

Il silenzio che intervallò la conversazione fece sorridere il maggiore degli Ishida, Takeru non si sa in quale modo ma riuscì a capirlo.

-Perché sorridi?-

Matt si fermò con una goccia in testa.

-Non sto sorridendo!-

-Si!-

Quello rimase quasi sconvolto. -Come cavolo hai fatto a …-

-Non importa… piuttosto hai pensato a dove portare Sora??-

Matt si sedè pesantemente.

-Venerdì è dopodomani e non ne ho la più pallida idea.-

-Sei davvero incredibile… portala a cena…o fate una semplice passeggiata sul mare, (a lei piace il mare) o portala al cinema…!-

-Lo sai che a me il cinema non piace…!-

-Bha… ho detto così per dire… se no portala in pizzeria!-

-E rischiare poi di essere trovato da Jun… non se ne parla proprio!-

-Allora rimani a casa con lei, brutto maniaco!-

Matt digrignò i denti. -Takeru, domani appena ti vedo ti squarto e al diavolo la genetica!-

Quello si mise a ridere.

-Notte, Matt… salutami papà.-

-Mhm.- mugugnò quello pensoso e rispondendo in quel modo al saluto.

-Ho capito ti saluto la mamma.-

Quello sorrise di nuovo –Okei.- riagganciò per poi trasalire… Il campanello di casa Ishida lo coglie completamente di sorpresa.

-Chi è?-

Il silenzio avvolse quella domanda mentre si sentivano dei concitati bisbiglii.-Chi è?- Chiese di nuovo temendo una sortita dell’innominabile Jun Motomiya.

-Sora!-

Il cuore gli morì in petto. Le dita nevose schiacciarono il pulsante dell’accensione senza pensarci due volte.

-Sali…- La sua voce tremò e in men che non si dica si rigirò su se stesso sgomberano il tavolo dal cartone della pizza che ha appena mangiato. Buttò via tutto, anche una forchetta nella foga, che era finita dentro al cartone innocentemente … Si ripromise velocemente che l’avrebbe recuperata mentre si sistemò i capelli andando ad aprire la porta.

-Ciao.- Se la ritrovò davanti arrossendo impietosamente mentre Sora stava proprio per bussare.

-Ciao!- gli rispose arrossendo peggio di lui e ricordandosi di mettere sulla sua lista nera la digiprescelta della sincerità.

Stava passeggiando con Mimi dopo che avevano passato un pomeriggio insieme tra shopping e cose varie… quando poi esauste si erano rintanate in cucina. Sora amava cucinare e così sfornò dei biscotti buonissimi che andavano provati. L’aveva dunque trascinata completamente fuori di casa con un vassoio e si erano ritrovate sotto il palazzo di Matt.

Sora l’aveva pregata per mezz’ora buona di non bussare ma quella sorridendo amabilmente aveva fatto piovere il dito sul tasto giallo a nome Ishida.

La voce del biondo poi l’aveva spinta a dichiarare il suo nome dopo un attimo di riflessione…

-Ahm… - iniziò porgendo timidamente un vassoio.-Ero con Mimi… e…- sorrise mentre Yamato la faceva entrare, chiudendo la porta. –E li ho fatti io, così ho deciso di portartene un po’ dato che comunque… abbiamo discusso questa mattina.-

Matt la osservò. Sorrise assaggiandone subito uno.

Erano davvero la fine del mondo. -Grazie… sono buonissimi! Certo che hai intenzione di viziarmi…! Se ogni volta che litighiamo mi prepari dei biscotti… Diventerò peggio di Taichi!- Le sussurrò facendola ridere

-Posso.. posso offrirti qualcosa?-

Sora scosse il capo. -Oh no… devo andare… Volevo solo…!-

Arrossì da capo a piedi, Matt le era improvvisamente vicino.

-Allora grazie… Sora.-

Quella balbetto.-Ciao… Matt.-

Si avviò verso la porta, aprendola. Prima di sparire gli regalò un dolce sorriso che fece sorridere il biondo.

-Ciao.- le ripetè di nuovo lui, meravigliandosi di come cambiava appena lei entrava nella sua vita…

--

Scese la rampa aspirando l’aria di quella nuova città. Si sentiva estremamente felice e gioiva al pensiero che avrebbe rivisto dei vecchi amici… e soprattutto che avrebbe rivisto lei.

I capelli biondi incorniciavano perfettamente quegli occhi di un azzurro chiaro e che ricordavano il volto di suo padre… un famoso attore di Hollywood. Un passeggero scocciato lo guardava con un timido sorriso il ragazzo.

-Excuse me, Mr Micheal, What are you doing?-

Quello sorrise arrossendo leggermente. –Go and see.-

--

Era in perfetto orario e in più era così felice Venerdì era alle porte!

Le sue guance si imporporarono di colpo mentre si ricordava che doveva ringraziare Mimi per l’escamotage dell’altra sera. Ringraziò mentalmente anche la farina e le uova che aveva usato… Si, si era alzata proprio di buon umore.

Un sorriso da pesce lesso le di disegnò sulle labbra vermiglie mentre camminava verso l’edificio scolastico. Si e sentiva che niente avrebbe potuto turbarla.

-Sora-chan!!-

Si bloccò, aveva imparato a riconoscere quella voce…

-Ciao Noel.- Il ragazzo le sorrise come aveva fatto lei poco prima.-Stai andando a scuola, vero? Posso accompagnarti, Sora-chan!-

La digiprescelta annuì… in fondo non ci vedeva nulla di male.

Anche se… la sua migliore amica una volta i più aveva ragione…

-Ti piace ancora giocare a calcio?- le chiese ricordando la sua infanzia.-Mi ricordo che appena giocavamo tu volevi sempre partecipare, e ti infiltravi nella squadra di Taichi.-

-Ahm… No, non gioco più, ora faccio tennis.-

Rispose garbatamente ma il suo sorriso bastò per far imporporare da capo a piedi Noel Irashimoto.

-Te…Tennis?- fece balbettando mentre sopraggiungevano all’entrata dell’edificio.

-Già.-

--

Matt sbadigliò per l’ennesima volta.-Va bene svegliarmi, ma catapultarci praticamente mezz’ora prima delle lezioni, è assurdo!-

Takeru sorrise con fare sibillino. –E dai di che ti lamenti? Per una volta che non devi correre come un pazzo per arrivare a scuola!-

-A proposito…- Yamato si passò una mano fra i capelli, impallidendo poi miserabilmente.

-Che c’è… perché sei sbiancat- Il minore degli Ishida non riuscì nemmeno a completarla la frase… che un vortico dai capelli rosso fuoco si scioglie tra le braccia del fratello maggiore.

-J…- Matt ingoia faticosamente mentre la ragazza lo strinse uccidendoli anche le trombe d’Eustachio.-…JUN!-

Si vede Yamato praticamente sudare e cercare con fatica una maniera per sottrarsi a quella stretta micidiale, degna del più famoso tra i pugili . Cerca con gli occhi il fratellino che però è scioccato quanto lui.

-Aiuto…- bisbiglia verso il cielo, mentre la ragazzina non fa altro che strillare.

-Matt!... Matt ma allora mi ami!!!-

Un punto interrogativo gigante si impossessa della nuca del cantante e chitarrista.

-Eh?- fa stupito mentre Jun alza il volto.

-Si! Sono passata di qui, dicendo a me stessa che ti avrei lasciato perdere se non c’eri e che se c’eri già a quest’ora… mi amavi anche tu!!-

Sguardo omicida verso l’amato fratellino. –Jun… vedi…-

Cercò di trovare delle parole adatte e i suoi occhi sfuggivano velocemente a quelli di lei… poi si scurì attirando l’attenzione anche della ragazza.

--

Sora cercava con gli occhi uno dei suoi tanti amici… era presto ma doveva trovarne almeno uno per levarsi di torno… Noel… Non che fosse un cattivo ragazzo ma sentiva quello che lui provava per lei e Sora sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto ricambiare.

Li stava cercando con gli occhi mentre senza che lei se ne accorgesse Noel le aveva preso la mano sinistra, porgendole il suo consueto baciamano.

E stavolta sembrava non volersi proprio staccare…

-Sora-chan…- fece quasi estasiato da quel fulgido contatto degno del più bravo …

-To’… il Damerino!!!-

La voce di Yamato (con addosso Jun, che guardava con un’espressione stupita il sogno diventato realtà, cioè di avere Matt tra le sue braccia…) la fece trasalire. Sora regalò subito anche alla sorella di Davis uno sguardo poco felice.

-To’.- fece usando quasi lo stesso tono di voce del biondo.-Jun.-

In men che non si dica volarono scintille. Jun guardava astiosa Sora, Matt guardava astioso il damerino… Sora e Matt poi si guardavano a metà tra l’arrabbiatura e l’autocommiserazione.

Noel fu il primo a rompere il silenzio, sfoggiò un sorriso disarmante proprio davanti alla faccia del nostro biondino mentre teneva ancora tra le sue mani quella bianca di Sora.

-Piacere… tu sei, un amico della mia Sora-chan!?-

La digiprescelta lo guardava stupita… da quando in qua era diventata la sua Sora-chan??-

-Tua?- fece in contemporanea con il biondo che strinse i pugni contando fino a dieci per calmarsi…

-Ah, vi auguro tanti figli maschi!- La voce stridula di Jun scombussolò ancora di più quella situazione. -Io invece sono Jun, fidanzata e pazza d’amore per il mio Matt!!- La sua voce si fece ancora più sottile se possibile, facendo rabbrividire il digiprescelto dell’amicizia.

-Jun.- Sora chiuse gli occhi, sorridendo con fare misterioso.-Ma la tua scuola non è dall’altro capo della città?!-

La sorella di Daisuke parve rianimarsi.-Oddio è vero…ma se il mio Yamato mi chiede di restare io posso anche….-

-Scordatelo!!!- Pronunciarono sia Sora che Matt in contemporanea mentre stavolta toccava a Noel guardare astioso il digiprescelto dai capelli biondi.

-Bhe, allora Ciao Mattuccio!!- Avvicinò il suo viso a quello di lui mentre Sora digrignava i denti.

-Me lo dai un bacino??- chiese poi lei , facendo trasalire Matt che ricacciava in gola un grido d’orrore.

-Si, dalle un bacio Matt!- Noel lo incoraggiò, quasi con fare perfido, ma il digiprescelto ritrovata la forza si staccava da quella assurda presa.

-Perché non andate a farvi un giro insieme, invece, voi due? Siete perfetti!- Matt commentò acido prima di rivolgersi con fare gentile alla sorella di Davis, premettendosi che poi l’avrebbe strozzato quel digiprescelto.

-Perché Jun, non vai a comprare i biglietti per il mio prossimo concerto?? Sarei molto…ehm contento.. se tu venissi.-

Alla ragazza brillarono gli occhi, annuì prima di sparire in una scia di polvere.

Matt sospirò liberato da quella presenza, mentre Takeru che praticamente si stava pizzicando il labbro per non ridere gli si avvicinò.

Sora invece aveva ancora la mano sequestrata da Noel.

-Scusami…- gli disse seccato.- Potresti lasciarle la mano, sai dovremmo andare in classe, dobbiamo ripetere che abbiamo compito.- Sora sorrise annuendo. -Si, ciao Noel ci vediamo un'altra volta, okei?!!-

Il ragazzo dai capelli castani chiari e dagli occhi verdi, sorrise gentilmente a lei, regalando poi un’occhiataccia al biondo.

-Va bene, ci vediamo all’uscita Sora-Chan!-

Detto quello sparì mentre anche Sora si ritrovava a sospirare, finalmente libera. Poi i suoi occhi trasalirono. –All’uscita??- domandò disperata e ringraziando il cielo che il ragazzo era già lontano dal suo campo di voce. Abbassò il capo… e a pensare che quella giornata era iniziata così bene! I suoi occhi ramati cercarono quelli del biondo.

-Matt…- fece avendo quasi paura di alzare la voce.

-Sora!- gli rispose quello sorridendo amaramente.

-Poveri voi!!!- Takeru scoppiò a ridere liberamente… mentre la prima campanella suonava…

**

Ahi, che vita! Ragazzi la scuola è massacrante me l’ero scordata !>_< Compiti, verifiche, disegni… il tempo manca sempre di più… ma comunque eccomi qua ad aggiornare! Grazie per le vostre recensioni:

Elisa: Grazie per l’entusiasmo Elisa mia!! Sei incredibile sono contenta che ti piaccia questa fan fic! Pensavo fosse banale per questo ero un po’ restia a pubblicarla! Comunque grazie davvero per il sostegno le tue recensioni mi riscaldano e rincuorano!! Hai ragione mi sa che sarà Mako ad uccidere Izumi apposto di Mimi eheh! MI hai dato un’idea @@ scherzo!! ^_^ Eh mi sa che bisognerà attendere un po’ per la dichiarazione tra Takeru e Hikari! Avevate tutti indovinato che Yuko si era beccata una cotta per Daisuke, ma come avete fatto!?

HikariKanna: Tesoro mio!! Spero tu sia guarita, nei prox giorni ti chiamerò io!!! Sono contenta che la fan fic ti piaccia!! *_* mi sa che ti ho un po’ deluso vero i dialoghi tra Hika e Take sono rimandati!!! Si devono proprio chiarire quei due piccioncini… anche perché io e te viviamo di Takari! ^_^ bacioni amica mia!!! E Grazie!

DarkSelene89Noemi: Tesoro miooo… che stress sta scuola!!! Sono contenta che ti sia piaciuto il discordo di Takeru, il monologo non sai quante volte lo scrivevo e poi cancellavo, poi cancellavo e dopo scrivevo!! ^^ corro anche a recensire le tue di storie sei bravissima anche tu e ti ringrazio di cuore>!< tbtrb!!

Sora89: Grazie per l’affetto!! Davvero ti è piaciuto il dialogo di Takeru?!? Eh si i nostri biondini mi fanno sciogliere in un brodo di giuggiole! Tesoro ma quando aggiorni Lights?! Sei bravissima anche tu e ci dobbiamo emailggiare! Io una volta ti mandai una e-mail ma ti è arrivata O_o cmq grazie sempre per il sostegno!! Un bacione

Memi: Sorellì!!^:^ spero che la scena disperata tra Yama e Sora ti piaccia XD!! Yuko credo sia l’uragano che ci vuole per ostacolare il nostro amato cespuglio… hai visto qui compare Noel, quanto amo scrivere la gelosia di Yamato ^^ si si mi fa impazzire il suo modo yamatoso XD!! Spero anch’io di sbloccarmi i numeri pari fanno arrabbiare e mandare in tilt anche me!!! Ehy sorellì ma quando aggiorni?! MI raccomando aspetto con ansia GB!!! ^_- ey il due ottobre si avvicina my best! Non vedo l’ora! Tvtrppissimo bene!!! Un bacione!!

Bene ragazze mie, vi saluto, sperando di aver come al solito alleggerito la giornata @_@ mammamia oggi sto proprio stonata!!!

Baci a tutti

Sae e grazie anche a chi legge soltanto ^_^

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Capitolo 8
*** Felpe e Bandane ***


Una donna per amico

Una donna per amico

Felpe e bandane

-T.k.!-

-Non c’è niente da ridere!-

Il ragazzino non la pensava certo così…ma si immedesimo completamente nei loro panni quando un minuto dopo; dato che una ragazzina gli saltò al collo atterrandolo.

-Yuko!- Fece per terra nel cortile della scuola!

-Buongiornissimo, Ciao a tutti!!!- La ragazzina dai corti capelli castani sorrise.

-Capiti a proposito!- Fu invece il saluto di Matt che aveva al suo fianco Sora, provata come lui da quell’incontri funesti.

-Perché?- fu invece la domanda della ragazzina che aiuto il digiprescelto della speranza ad alzarsi, mentre il gruppo sopraggiungeva in quella scenetta.

-Oh… è una lunga storia.- Sora scossè il capo, afflitta. –Piuttosto, devo pensare a un modo per non farmi vedere all’uscita…- sussurrò facendo roteare il capo del biondo.

-Da come è ridotto Matt, deduco che qui è passata mia sorella!-

La voce allegra di Daisuke fu un martello pneumatico per le orecchie di Yamato.

Il biondo sorrise gentilmente mentre faceva cadere sulla sua zucca un pugno chiuso, scosso proprio da quell’inattesa visita.

-Ma che ho fatto???- fece lacrimevole allora mentre, Yuko lo guardava arrossendo.

-Te lo meriti proprio stavolta Davis.- Fu invece la risposta di Sora e che fece sorridere misteriosamente Takeru.

-Senti Koushiro posso chiederti un favore?- Mako sorrise avvicinandosi all’amico –nel frattempo Davis protestava vivacemente-. Il rosso si voltò e dietro di lui Mimi aguzzava le orecchie.

-Non è che mi dai qualche ripetizione per matematica?-

Il digiprescelto si beccò nelle scapole una gomitata amichevole da parte di Taichi, che lo fece diventare rosso fuoco. –Ah, va bene!-

Mimi abbassò il capo, avvilita. –Qualcosa non va?- Yolei le si avvicinò poggiandole una mano sulla spalla.- Va tutto bene!- Esclamò.

-Andrà anche meglio ora, my Lady !!-

Una voce, che fece avvampare anche Miyako, fece voltare l’intero gruppo. Il cuore di Izumi mancò un battito.

-Micheal?!?-

Mimi lo abbracciò come una vecchia amica, dando una coltellata chiara e netta al cuore di Koushiro.

-Uh! Ciao!- Daisuke fu il secondo che salutò quell’americano… poco dopo anche gli altri ripresasi dalla sorpresa lo accolsero come un secolare alleato.

Izumi sentì una scossa elettrica raggiungerli le vene mentre stringeva la mano a Micheal… sospirò pesantemente ed i suoi occhi neri catturarono quelli di Mimi… troppo impegnati a guidare l’americano…

-Che bell’inizio di giornata.-

Kari gli sorrise, sapeva, anzi tutti sapevano della sua simpatia per Mimi.

-Izzy…- lo chiamò con il suo vecchio soprannome.

Il rosso la osservò attento.

-Devi parlare con lei, il tempo è nemico di tutti.- Disse guardando amaramente Takeru Takaishi.

--

Grandioso.

Non bastava quella simpatica sorpresa la mattina, ma doveva digerire anche il fatto che Micheal sarebbe rimasto per un po’ di tempo a studiare in Giappone.

-Grandioso.- sibilò mentre il professore lo presentava alla classe.

Cosa credeva di fare? Voleva riportare Mimi in America? Voleva convincerla a rimettersi con lui? Magari l’avrebbe chiesta in moglie… gli americani in fondo belli e ricchi sono capaci di tutto. Strinse i pugni mentre strappava con forza una pagina del suo quaderno.

“Malora, malora, malora!” imprecò mentalmente, come un anziano signore facendo di quella pagina sotto gli occhi terrorizzati di Mako, solo brandelli.

In più come se tutto quello non bastasse…sicuramente il professore per farlo ambientare meglio in classe… dov’è che lo andava inserendo?? Ovvio, no?

Vicino a Mimi!

-Aggiungi un banco vicino a Takikawa, Micheal!-

Ecco, appunto, come volevasi dimostrare!

Adesso doveva anche sentire ogni due e tre il risolino felice e allegro della sua amica… Strinse i denti mentre faceva pezzettini ancora più piccoli di quel foglio. “Per ambientarti meglio Micheal!...Come se si trattasse di una pianta acquatica o come se fosse un pesce in un esperimento di scienze!!”

“Abbasso lo straniero!” sorrise rispolverando un vecchissimo film… o forse una lezione di storia.

-Izumi…. Tutto bene?-

Il rosso si voltò con una lineetta di depressione sul capo… mentre come un arma letale sopraggiungeva il risolino di Mimi, dietro di lui.

-No. Malora, malora.-

Non andava per niente bene. Lanciò uno sguardo alla sua cartella. Dentro lo zaino aveva una lettera per Mimi –ormai da giorni- e nella busta … c’era quell’anellino piccolo e sottile che doveva dare alla persona amata… perché incredibile ma vero… lui amava Mimi Takikawa.

-Professore posso uscire?-

--

-Passami la palla!-

Daisuke rideva mentre riceveva il pallone da un suo amico. Rideva ancora quando il suo tiro andò dritto in rete.

Ora di supplenza e chi avevano mandato a supplire… il padre di Yuko.

Kari si mordicchiò il labbro. Se ne stava lì seduta da mezz’ora buona, sospirò portandosi una mano sulla fronte, calda per i vari pensieri che la agitavano. Poi Yuko, misteriosamente apparsa, si sedette senza nessuna vergogna di fianco a lei.

-Ciao Kari, bella giornata no? A te non piace Daisuke, vero? So che sei innamorata di Kero-kun!-

Senza neanche darle il tempo di rispondere o quanto meno di riprendersi da tutte quelle frasi… la ragazzina le prese la mano stringendola come avrebbe fatto Yolei- soprattutto quando la suddetta sta vicino a Ken-.

-Ti prego… dimmi cosa posso fare per conquistarlo… io… io lo amo!-

Kari rimase interdetta per due minuti buoni. Quella lì era perfetta per Daisuke, non riuscì a trattenere un sorriso.

-Io…- tuttavia come poteva aiutarla?

-Devi dirgli che tu non lo ami! Hai confidato quello che provi a T.k.?-

La sorella di Taichi arrossì da capo a piedi. –Oh… ecco io!-

-Bene, io ti darò una mano con Takeru… tu però devi dare il colpo di grazia a Davis…-

Un gocciolone le scivolò sulla tempia.-Se posso darti un consiglio, Yuko, fallo sentire importante, si insomma mettilo a centro dell’attenzione… come fai con Takeru.-

Yuko sorrise.-Ah! Avevo ragione quando gli dicevo che sei gelosa! Ma non hai nulla da temere! Io voglio solo un gran bene a T.k. e poi mio padre non fa altro che parlare di lui da quando ha superato i provini per la squadra!-

-Provini?- Kari assunse un’espressione seria.

-Si! Deve solo decidere di firmare il contratto! Purtroppo credo che non lo vedremo molto spesso… tra le trasferte e cose varie…! Dovrà impegnarsi anche il doppio con la scuola!-

-Tra…Trasferte?!-

Yuko si bloccò.-Non lo sapevi?-

Kari scosse il capi i suoi occhi si velarono leggermente diventando più chiari.- No, io non lo sapevo.-

-Ops!-

--

Menomale che era uscito! Non ne poteva più di sorbirsi l’occhialuto professore!Accidenti non riusciva che pensare a Sora… quella scenetta di poco prima gli aveva schiarito le idee doveva ammetterlo. Se lui era l’idolo di molte ragazza a causa della passione per la musica… a Sora bastava un sorriso per conquistare tutti.

-Matt.-

Il biondo trasalì, si voltò sorpreso nel vedere Izumi con una faccia depressa e con il volto ancor più scuro del suo.

-Izzy!Mi…mi fai paura!- si limitò a sussultare prima di riprendere il suo tono di voce normale.

-Lo so non mi riconosco da solo! Sono così arrabbiato!-

Matt sorrise aspettando lo sfogo dell’amico.

-Non ce la faccio più! Adesso anche Micheal ci mancava…-

-Oh… ti capisco perfettamente Koushiro.-

Matt scosse il capo dimenticando per un attimo i suoi pensieri.

-Ma anche tu hai fatto ingelosire Mimi, e poi mi sembra che ti trovi molto bene con Mako!-

-è solo un’amica!- rispose il rosso infervorandosi. –E poi lei è giapponese! Mentre invece Micheal è americano!-

Matt non capì molto quell’ultimo esempio ma lasciò correre, Izumi gli sembrava già abbastanza provato.

--

Mako cercò disperata il suo libro di storia nello zaino. L’aveva dimenticato… il panico si fece sentire nello stomaco… dato che il professore la stava per interrogare… l’aveva lasciato sicuramente nel corridoio di casa!… E da chi poteva farselo prestare adesso??

-Samoto, vuol venire alla cattedra?-

Allungò la mano nello zaino di Izumi e un grosso sorriso di riconoscenza andò al suo amico non presente nell’aula. Prese il libro di storia, lasciando cadere pesantemente lo zaino di Koushiro. -Si subito!-

Una busta piatta e bianca ne uscì fuori assaporando il pavimento…

--

-Takeru, posso parlarti un attimo?-

Kari si avvicinò al digiprescelto approfittando della pausa di quest’ultimo.

I suoi occhi azzurri la fecero arrossire e si prese le mani sudate per l’emozione. L’elettricità che di solito gli procurava standogli accanto le chiuse lo stomaco.

-Dimmi.- Lasciò che lei si sedesse sulla panchina mentre Daisuke sul campo da calcio, notava quell’isolamento.

-Ho saputo da Yuko, per sbaglio,-ci tenne a chiarire interrompendo il suo sguardo visivo con lui.- che sei stato preso da un’importante squadra di basket.- Il suo tono divenne quasi ironico e laconico.-Complimenti.-

Takeru sentì le guance imporporarsi. –Io… te lo avrei detto, ma è successa questa cosa tra noi e…-

Kari gli sorrise con molta fatica.-Allora ne desumo che partirai.- biascicò triste.

Fu la delusione che avvertì dentro di lui o la forte speranza che un altro legame potesse fargli cambiare idea, ma comunque sentì solo la sua voce esclamare:-Conosci un motivo per cui debba rimanere, qui?-

La sorella di Taichi alzò il capo, folgorata.

-Sì.- affermò con enfasi e senza pensarci due volte.

Nel frattempo Daisuke aveva provocato un fallo, senza dire una sola parola uscì dal campo.

Fu allora che Yuko Aruma come un fulmine si avventò sul moro.

-Davis!-

Il castano trattenne un urlo, non si aspettava quella foga e soprattutto il fatto che la ragazzina gli si era appiccicata come marmellata al braccio.

-Yu..Yuko!-

Gli occhi verdi di lei si fecero teneri e Daisuke si pietrificò mentre notava invece il rossore lontano sul volto della sua amata Hikari.

-Fammi passare!- Esclamò furente. Allora gli occhi della ragazzina si fecero lucidi, Davis osservò quella patina… sapeva cosa stava per succedere.

Mille goccioloni salati le fuoriuscirono dagli occhi.

La ragazzina tirò su col naso e Daisuke cominciò a saltellare come se fosse stato fulminato da Zeus in persona.

Il tipico singulto unito al tiro del pianto si impadronirono del corpicino di Yuko che cominciò a tremare. In men che non si dica l’attenzione dei compagni di classe, di Takeru, Hikari e del padre della ragazza… furono calamitati lì, dove si svolgeva quella curiosa scena.

Un robusto signore con una mazza da baseball e con un cappellino, pieno di muscoli e abbronzato si parò davanti al digiprescelto.

-CHE COSA SUCCEDE QUI??-

La voce di quel capofamiglia poi era ancora più spaventosa al pari del suo avambraccio.

Yuko continuava a singhiozzare disperata e Davis invece diventava livido.

-NU…Nulla… DA…Davvero!- Cercava aiuto con gli occhi e disperato non sapeva come scappare dalla mazza sempre più minacciosa e vicina al suo volto.

L’uomo assunse un’espressione indescrivibile… mettiamola così era un incrocio tra un vampiro e un lupo mannaro.

Daisuke si lasciò scappare un grido di puro terrore senza troppi preamboli.

Yuko nel frattempo aveva lasciato il braccio del digiprescelto.

Perché era scoppiata in lacrime?

Si era messa a piangere un po’ per davvero…( aveva notato il tentativo di sabotaggio da parte del moro, per impedire la romantica dichiarazione di Kari e Takero…) e un po’ per vendicarsi… chissà magari il padre con un bel colpo di mazza assestato, avrebbe potuto sostituire il nome della ragazzina dai capelli castani con il suo.

Okei, era un po’ pazza… ma era la persona più adatta a Davis e lui doveva capirlo. Smise di piangere, proprio quando da una mezz’oretta il padre, inseguiva il castano per tutto il campo. Si lasciò scappare un sospiro, mentre Takeru seguito da Kari (ancora rossa e scombussolata per la dichiarazione andata a vuoto) la affiancavano.

-Non credi che tuo padre potrebbe ucciderlo se lo prende?-

Yuko sorrise sibillina. -No, e poi gli fa bene un po’ di corsetta ultimamente è un po’ ingrassato.-

Un goccia passò tra i volti stupiti di Kari e Takeru.

-Si però, non posso lasciarlo morire così.- Takashi sorrise all’indirizzo delle due. –Okei, vado in missione.-

Partì a razzo e appena raggiunti i due, Davis senza vergogna alcuna si riparò dietro all’ombra di quello, che in quel momento avrebbe giurato essere il suo migliore amico.

-Signor Aruma, le posso chiedere una cosa sul terzo tempo?!-

L’uomo guardò un’ultima volta il moro, poi assicuratasi che la figlia non frignava per quello lì, distese i lineamenti sorridendo amabilmente al giovane Takeru. Daisuke fu meravigliato da quel cambiamento fin troppo rapido.

--

Izumi era diventato bianco, macché “cadavere” era la parola che cercava.

Era suonata la fine delle lezioni, i ragazzi stavano uscendo… invece lui se ne stava ancora seduto al suo posto, con lo zaino tra le gambe e con tutti i libri sparsi sul suo banco. Mako lo guardava indecisa se alzarsi dal suo posto o se dargli una manforte spirituale.

-Izumi si può sapere che ti prende?-

Mimi e Micheal stavano parlando sulla porta, la digiprescelta non aveva smesso però un sol istante di guardare quei banchi e aveva pregato l’americano di attendere quei due.

Koushiro livido si voltò verso la sua compagna di tavolo e vedendola ancora seduta e vicina a lui, le prese disperato le mani.

Quel contatto non sfuggì a Mimi che sbiancò facendo invidia allo stesso Izumi. La sua voce cristallina si era fermata e adesso Micheal la guardava un po’ spaesato. Seguì la direzione di quello sguardo e sorrise amaramente.

La luce illuminò Izumi che pallido provava a sbiascicare qualche parola stringendo le mani di Mako.

Mimi si sentì mancare l’aria… non riusciva a capire cosa si stavano dicendo e si appoggiò allo stipite della porta.

“Game over.” Pensò stupidamente imboccando arrabbiata e frettolosa l’uscita.

--

-Ho perso una cosa… importante…-

Mako sbatteva le palpebre, incredula e in più la morsa delle mani di Izumi era micidiali.

-Se ti riferisci al libro di Storia, è caduto è vero ma non si è fatto male… l’ho solo preso in prestito e poi l’ho rimesso apposto, giuro!-

-Tu cosa?-

Izumi la guardo sbiadendo ancora di più.

-Non sapevo che ci tenevi così tanto…che fai gli hai dato anche un nome?!- Mako alzò le spalle distogliendo lo sguardo.

Izumi le lasciò le mani, battendosi una mano sul capo.

-La busta… la busta stava nel libro di Storia!!!-

Micheal a quell’urlo uscì dall’aula, il sorriso non aveva ancora perso il suo volto…

--

-Matt… cosa?-

Il digiprescelto con il suo solito autocontrollo, si limitò a ricoprire la testa della ragazza con il cappuccio grigio di una felpa.

-Me l’ha prestata Taichi, da quando si macchiò la divisa passeggiando nel cortile della scuola (fatto tutt’ora misterioso), ha sempre qualcosa di riserva.-

Sora fece un’espressione buffa, alzandosi leggermente il copricapo che le ricadeva sugli occhi.

Poi come se nulla fosse cacciava dallo zaino una bandana azzurra.

-Me l’ha prestata Daisuke.-

Quella scena fece scoppiare di ilarità Taichi Yagami, amico dei suddetti personaggi e che simpaticamente già si preoccupavano l’una dell’altra, senza essersi nemmeno dichiarati a vicenda.

-Siete stratomitici!- disse sorridendo e utilizzando la battuta del nuovo leader del gruppo dei digiprescelti.

Sora se la abbottonò facendo una linguaccia, mentre Matt indossava la bandana nascondendo i capelli biondi. Fece una smorfia a un’altra battutaccia di Taichi mentre, Sora invece arrossiva impietosamente… anche in quel modo Matt era troppo carino! Poi il colore della bandana si intonava perfettamente ai suoi occhi cerulei!

Tai si voltò a scrutarla. -Ehy tutto bene?- Quella si mise a ridere nervosamente.- Si si…Niente!!-

Matt si ritrovò a fissarla, sentì le guance imporporarsi… Sora anche con una felpa che le copriva l’uniforme era bellissima.

-Ah, ah!-

Taichi si mise a ridere di nuovo e di gusto. -Il biondo è arrossito, chissà come mai!-

--

Takeru sorrise, salutando Yuko che si era offerta (più che altro con minacce figurate vedi: nota padre a fine capitolo) di accompagnare Daisuke a casa, in quel modo poteva anche scusarsi (sempre in modo figurato) per l’inseguimento del genitore.

Yolei si stava quindi complimentando con lei lasciandola andare mentre, Hikari invece sembrava persa nei suoi pensieri.

Il fratello maggiore la agguantò sottraendola anche a T.k. che stava per chiederle di accompagnarlo a casa.

Mako invece sorreggeva Izumi, colto da una paralisi irreversibile e Mimi per tutta risposta aveva preso a braccetto Micheal… Solo in quel modo, in fondo, poteva far riabilitare la sua dignità di donna.

Cody ridacchiava assieme a Ken che da qualche giorno sembrava più strano del solito… E quando scesero Matt e Sora, uno con una bandana azzurra e l’altra con la felpa che le copriva anche i capelli… bhe, il gruppo dei pazzi sembrava al completo.

Nota padre di Yuko:

Kenshin Aruma campione giovanile di lotta libera all’età di dodici anni, a diciassette campione nazionale di judo e praticante dei seguenti sport: nuoto, pallavolo, tennis, ping pong, pallanuoto e calcio; ora allenatore della squadra giovanile di basket, e insegnante di educazione fisica a pieno merito…

Che dite Daisuke ha avuto ragione ad avere paura, o no?

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Capitolo 9
*** Sorrisi coraggiosi ***


Una donna per amico

Tadha. Eccomi qui. Scusate per il ritardo disumano. ^^ spero che continuate a seguirmi numerosi, qui vedrete una sorprendente dichiarazione (era anche ora) e la dolcissima zia Wilma! ^^Grazie alla mia HikariKanna, a DarkSelene89Noemi, a Valefantasy94 alla mia Memi!! Grazie a tutti voi che continuate a seguirmi.

 

Una donna per amico

Sorrisi coraggiosi

 

 

 

 

Jyou stava rientrando da una lezione all’università, la sua vita era sfiancante –vero- ma era completamente affascinato e veniva proprio ricaricato dal mondo della medicina. Era fiero di quello che doveva diventare, a parte il fatto che doveva superare la sua avversione per il sangue ma determinato come al solito, mise sulla tavola due grossi volumi.

Quindi si decise a studiare affiancato da zia Wilma… quando il campanello prese a suonare.

 

Probabilmente era suo fratello o suo padre, conoscendoli avevano dimenticato sicuramente qualcosa…Si alzò e fu sorpreso, nell’aprire la porta, di vedere la faccia allegra e sorridente del digiprescelto del coraggio.

 

-Ciao Jyou, dov’ è il frigo?-

Joe si limitò a indicarlo, stava per richiudere l’uscio di casa sorpreso ma felice per quell’inaspettata visita… quando un braccio lo spalancò di nuovo.

Seguirono Takero con un’espressione triste, Matt cupo in volto, Ken invece un po’ nervoso e Izumi che spaventò a morte l’universitario.

Come un automa Jyou andò a prendere l’aggeggio per misurare la pressione. E trovò Taichi in piedi vicino al frigorifero e tutti gli altri tetri seduti intorno alla sua tavola.

Sorrise sollevandosi le lenti sul naso.

 

-Okay, cominciamo dal caso più grave!-

 

Capitava qualche volta che i ragazzi si rivolgessero a lui, dopotutto era quello più grande e con maggiore esperienza…

 

I ragazzi erano così presi dai loro problemi che Takeru non si accorse nemmeno che vicino a lui se ne stava seduta la vecchia zia Wilma.

Taichi tutto allegro mentre stava per crogiolarsi con un gelato alla fragola… esordì:-Io non ho niente, ma questi qui hanno bisogno tutti di una seduta spiritica, ahah!! Comunque te li analizzo io Joe!-

-Avevo notato che tu non hai preoccupazioni evidenti… okay, Takeru che hai?-

 

Il biondo alzò il capo, fece una smorfia. -MI hanno offerto un posto in un’importante squadra di basket, e quindi dovrò viaggiare per un po’… tra gli allenamenti e le partite… non ci vedremo quasi mai… e-

-Kari.- Fece Joe terminando la frase e sorridendo amabilmente.

-Okay, passiamo avanti… Ken tu che hai?-

 

Il digiprescelto sorrise grato ed educato. –Tra tre giorni è il compleanno di Miyako e avevo pensato di organizzarle una festa…ma sono nervoso… non riesco mai a parlarne in questo periodo e non ho ancora trovato un regalo accettabile. Cioè ne ho presi tre o quattro ma non mi convincono!-

 

Joe si voltò matematicamente verso Matt. -Dopodomani è venerdì.- fece il biondo piccato.

L’universitario fece una faccia a punto di domanda.

Taichi gli schiarì le idee mentre, aveva messo in un piatto e poi nel microonde una pizza margherita.

-Deve uscire con Sora e non sa dove portarla.-

-Eh.- Matt osservò i movimenti del suo migliore amico mentre Joe passava a Izumi… al povero Izumi…

 

Al terrificante, meglio dire.

 

-Izzy??-

 

Il rosso si prese la testa tra le mani, parve infervorarsi.

-Mimi!- disse solo impietosendo gli astanti.

-Lei?-

-Si! Lei, o non so chi magari anche quello scimmione americano…-

Joe si guardò spaesato intorno T.k. gli chiarì la situazione. -Micheal è tornato.- mentre Izumi continuava a parlare…

-Hanno trovato la busta contente le mie scuse, i miei sentimenti per lei e un anello che mi aveva dato mia madre come dono per la persona amata!- Prese fiato.- Perché io non riesco più a parlarle e quello scimmione le sta sempre intorno, solo Mako riesce a capire quello che provo!- Izumi si alzò dal tavolo poggiando la mano sul cranio della zia Wilma.

 

-Magari lei pensa che a me lei piace, ma non è così dato che sono cotto solo di Mimi Takikawa!!!-

 

Koushiro detto questo, si rese conto della superficie liscia su cui era poggiato, mandò un urlo, e anche Takero si accorse di quella inquietante presenza.

-Ehy, calmatevi è solo zia Wilma!!!-

 

Taichi fece una strage spruzzando l’aranciata che stava bevendo. Matt sospirò mentre come lui Ken non aveva fatto una piega.

 

-ZIA WILMA, DICI???- Izumi si tenne il petto scostandosi assieme a Takero da quell’oggetto.

-Si! È la tesi di laurea di mio fratello!-

 

Lei, Zia Wilma, sembrava sorridere, in fondo era uno scheletro a misura naturale bianco niveo e quindi si manteneva bene nonostante risalisse anche alla tesi di laurea del Kido padre.

-Non presentarmi più i tuoi parenti!- Takero sorrise appoggiandosi allo schienale di Matt.

Joe candidamente prese Zia Wilma e la fece volteggiare, danzando quasi con lei.

-Come non detto,-fece Taichi con un meraviglioso sorriso.- è lui il caso più grave.-

 

L’universitario prendendo un certo contegno provò a consigliare i suoi amici con l’aiuto di zia Wilma che teneva tra le braccia.

-Allora cominciamo da te!-

Joe si riposizionò gli occhiali sul naso sottile. – Tu, Ken fatti dare una mano per la festa da Cody,Taichi, Daisuke e le ragazze… non devi essere nervoso noi digiprescelti: siamo specializzati in sorprese, e credo che il miglior regalo per Yolei, saranno i sentimenti che provi per lei.- Joe fece brillare la dentatura di Zia Wilma. -Sappiamo tutti che la violacea ti ha stregato!!!-

Ken arrossì di botto.

-Takeru…-

Joe alzò i capo come se cercasse un’ispirazione. -Mi dispiace dirtelo, ma io credo che sarebbe divertente per un po’ fare il giocatore professionista di basket…ma secondo me non è questo il tuo destino tu sei nato per fare lo scrittore. E poi non puoi partire senza spezzare il cuore a Hikari.- Breve intervallo di un minuto secondo, T.k. dovette annuire anche davanti al pugno minaccioso del digiprescelto del coraggio. -Sappiamo tutti che Davis, non ha change contro il fascino degli Ishida!-

 

Zia Wilma o meglio la sua mano morta si poggiò sulla testa di Matt che inarcò un sopracciglio.

-Tai.- chiese l’universitario al moro che aveva lasciato il capo di T.k.

-Che c’è?-

-Che posti piacciano a Sora?-

Tai ci pensò su un attimo mentre estraeva la pizza dal microonde. –Uhm…- il suo sguardo si fece serio e Matt non perse di vista il volto del suo amico. -Bhe il mare innanzi tutto, poi ovvio le piace il chiaro di luna, il parco…-

-Portala al mare!-

-Si, ma ricordatevi di travestirvi altrimenti verrete scovati da Jun e da Noel!- Takeru sorrise nel poter ricordare quel particolare al fratello.

-Noel?-

Izumi specificò.- Un amico d’asilo di Sora.- Si vede Matt sbuffare sonoramente.

-Tu!-

 

Joe si voltò verso il rosso. SI morsicò il labbro inferiore.-Devi parlare con Mimi, perché la busta è vero che l’hai persa… ma i tuoi sentimenti ce li hai solo tu no?! E ora andate in pace!!-

-E con il tuo spirito!- Takero gli sorrise salutandolo e uscendo, seguito da un determinato Izumi, un più sereno Ichijouji e dal solito Matt Ishida.

 

Tai si toccò la mascella lasciando cadere folgorato il pezzo di pizza che aveva smozzicato.

-È immangiabile!!! Credo di essermi rotto un dente!-

Joe lo prese per il colletto.- Fa vedere a zia Wilma!-

 

--

 

Un giorno passa in fretta e in un tranquillo pomeriggio…

 

-Sono così contenta che ci abbiate chiamate!!-

Yuko saltellò con il cartellone nel garage Ichijouji.

Mako sorrise ammonendo però la cugina.-Così lo distruggi e invece dobbiamo appenderlo! Izumi è davvero grande a computer, l’ha stampata lui no?-

-Si, dopo aver messo a soqquadro la casa per colpa di una busta…- Ken sorrise nel rivedere ancora dentro di se quella scena…

-Yolei impazzirà due volte quando saprà che gliel’hai organizzata tu, la festa!-

Cody finì di spolverare un tavolo di legno, passando poi a pulire le sedie.

Daisuke sospirò guardandosi attorno.-Si, ma tutti gli altri?-

Chiese verso il digiprescelto del coraggio che stava aprendo la scala, per spostare alcuni oggetti…

-Kari è da Sora, verranno tra un po’… Mimi è con Micheal stanno facendo la spesa… o meglio Micheal l’ha seguita a fare la spesa, Matt è andato a casa sua a prendere l’impianto stereo… Poi vediamo Takeru è in un negozio di elettronica a prendere la doppia spina… e poi Izumi… non mi ricordo cosa doveva cercare, me l’ha urlato per telefono e non ci ho capito un acca… ma forse si riferiva ad una busta. Prendi Daisuke e sali un momento che ti passo delle cose.-

 

Daisuke ascese borbottando. A metà scala un grosso sospiro gli uscì dalle labbra carnose.

-La mia dolcissima Kari!-  si lasciò scappare mentre chissà perché Yuko aveva leggermente urtato la scala con la scopa…

 

--

 

-Non voglio essere egoista… se lui vuole andare a giocare, non posso impedirglielo, capisci?-

Sora annuì mentre si copriva il volto con un cappellino.

-Si però lui ha detto: conosci un motivo per rimanere qui?- La digiprescelta dell’amore sorrise passeggiando al fianco di Hikari.

-Loro sono fatti così, e la genetica non mente. Anche Takeru è orgoglioso e si sarà sentito morire quando tu gli avevi urlato che non eri gelosa di lui…-

Kari la guardò supplichevole.

-Si, non fare quella faccia, non lo dico per rassicurarti. Tutti anche Davis sanno il legame che vi unisce e non può essere spazzato da una frase… fa la cosa giusta…-

 

Sora si abbassò la visiera.-Piuttosto… abbiamo avvisato i genitori di Yolei?-

-Si! E secondo me lei non sospetta nulla!-

-Bene!-

Kari si girò osservando una figura dietro di loro. Toccò il braccio a Sora.

-Ehy…ma ci stanno pedinando!-

Sussurrò all’amica, spaventata.

-Lasciami indovinare… alto, capelli castani occhi verdi?-

-Si… hai ragione ora che lo guardo bene sembra essere…-

-Noel! Accidenti!- digrignò i denti e poi sorrise riconoscendo il garage di Ichijouji. –Menomale che siamo arrivate!-

 

La prese per un braccio e come quella volta in cui a Digiwold si ritrovarono nella città sotterranea prese a correre… mentre la castana non sapeva se ridere o se piangere.

 

-Buongiorno ragazzi!-

 

Sora sospirò appena entrata, si guardò intorno alla ricerca di Matt… cosa che fece anche Hikari che invece cercava con gli occhi Takeru.

-Mi dispiace deludervi, - fece Cody perspicace come al solito. –Ma i due Ishida/Takashi non sono ancora arrivati.-

-CIAO HIKARI-CHAN!!- Daisuke scese come un fulmine dalla scala mentre Yuko faceva una smorfia incomprensibile.

 

-Ah… ciao Davis.- Kari arretrò leggermente spaventata dal viso del digiprescelto troppo vicino.

-Come stai? La maglietta rosa che hai addosso ti sta proprio bene!-

 

Hikari sospirò mentre il viso di Yuko si incupiva., Mako tremò vedendo la su aurea rossastra tipica dello zio….

 

-Ce l’ho da tre anni Davis.- Specificò facendo ridere il fratello.

–Ehy tu, moro non importunare mia sorella!- lo rimproverò allora Taichi richiamando anche la sua attenzione.

Joe entrò nel garage proprio in quell’istante e i suoi occhi neri si incontrarono con quelli ambrati di una ragazzina che si ritrovò ad arrossire come una stupida.

-Jyou!- Sora lo abbracciò contenta di rivedere l’universitario in quel frangente.

 

-Ciao a tutti ragazzi!- Alzò il braccio sorridendo.

-Buongiorno vecchio mio!- Lo salutò invece Daisuke trascinato sulla scala da Tai che l’aveva agguantato per unorecchio.

-E zia Wilma non l’hai portata?-

-Zia Wilma?- Fece Kari indietreggiando ancora…

-Sì, portala così facciamo morire di paura le ragazze!-

-Tai, Ken a che cavolo vi riferite chi è sta Wilma?-

 

-Wilma è la zia di Joe, Sora.-

 

La voce di Matt la fece arrossire immediatamente. Taichi lasciò andare dalle sue labbra un lungo sospiro.

-Ehy Joe!-

 

Takeru gli battè una mano sulla spalla entrando nel piccolo locale illuminato.

-Ciao T.k.!- Yuko sorrise vedendo il biondo, mentre Kari si irrigidì trovandoselo vicino.

 

-Fratellino, non è che mi dai una mano?-

 

Takeru gli si avvicinò rubandogli una cassa che teneva sotto il braccio e gli sorrise mostrandogli le spine e gli spinotti che aveva acquistato.

-Ehy, ma qui urgono presentazioni!- Fece Mimi apparendo anche lei nel garage, raggiunta da Micheal che reggeva pacchi e pacchettini.

Joe abbracciò la castana e annuì stringendo il mignolo (l’unico che non fosse stato occupato da qualche busta) di Micheal.

 

-Piacere!- disse poi a Yuko che annuiva contenta.

-Piacere…!- Mako arrossì completamente nel dargli la mano e anche Joe provò una specie di scossa elettrica appena gliela aveva stretta…

 

In realtà la scossa ci era stata eccome! Il tipico rumore bizbiz della corrente era fuoriuscito da uno spinotto che era saltato e ora un leggero fumo nero usciva da una cassa dello stereo Ishida… Inutile dire che era stato manovrato da Daisuke e che ora, matematicamente, veniva strangolato senza alcuna pietà da Matt.

-Dai Yamato, Daisuke ci serve ancora deve attaccare i festoni!-

Taichi cercava di fermare il biondo mentre Ken batteva la testa al muro… “Come faremo senza musica e io che contavo di ballare con lei! Uffa!!” questi erano i suoi sadici pensieri e che oramai conosciamo fin troppo bene!

Sora nel frattempo aveva tirato fuori dalle buste della carta da parati e aveva sottratto Ichijouji dai suoi pensieri punitivi.

-Ti piace? Possiamo io e Kari decorare questo garage? Ci vuole sempre un tocco femminile!-

 

Takeru nel frattempo si era avvicinato a Hikari… Yuko sorrideva felice di vedere quei due finalmente cercare un punto di contatto.

-Ti va se ce la svigniamo?-

Lei si limitò a regalargli un sorriso un po’ melanconico ma accettò… con lui sarebbe sparita anche in capo al mondo.

 

Daisuke nel frattempo cadeva a terra e Yuko gli faceva un po’ d’aria con un ventaglio (provenienza ignota) divertendosi nel vedere le onde nere dei suoi occhi.

 

Ishida allora, si mise a smontare borbottando lo stereo che parve funzionare… e allontanò con i suoi occhi freddi Taichi che voleva aiutarlo…

-Dov’è Izumi quando serve?- fece cercando di collegare meglio che poteva una delle tre casse.

Gli occhi di Micheal sfavillarono. –Può andarlo a chiamare Mako, sono o no fidanzati?!-

Si sentì sussultare la ragazzina dai capelli neri che stava parlando con Joe e si sentì cadere in pezzi un vaso della signora Ichijouji.

 

-Io non sono fidanzata con Izumi!- Mako sbattè le palpebre incredula.-Non so chi di voi l’abbia pensato, ma dovreste saperlo che lui è pazzo di un’altra persona!-

 

Mimi non potè fare a meno di guardare lo stupore autentico della ragazzina. Non stava mentendo lo sentiva. Arrossi senza ritegno quando la maggior parte degli sguardi si puntò verso di lei.

-Che c’è??- chiese mentre, Micheal sospirava.

-Mimi, va tu a chiamare Izzy, vuoi?- Jyou sorrise amabilmente invitandola a quell’azione.

-Ti accompagno allora!- Micheal sorrise furbo e previdente.

 

Yuko allora si alzò in piedi rialzando Daisuke.

-No, no! Andiamo io e Davis a chiamarlo, non vi preoccupate!!!-

 

Il moro che non aveva la forza di ribattere venne trascinato in una nuvoletta rosa, provocata dallo scatto in velocità della cugina di Mako.

-Oh.- Fece Mimi prendendo la scopa e scusandosi con Ken per aver rotto quell’antico vaso…ma rincuorata e felice come non lo era da parecchi giorni.

 

Sora si avvicinò a Matt. Sorrise.

-Ti serve una mano?-

-No, grazie ma, mi serve un altro spinotto…-

 

Micheal allora sottrae la scopa a Mimi e la prese per mano.

-Andiamo noi!-

Tai scosse il capo…pensoso.

 

--

 

-Davis?-

 

Yuko si volto sorridendo. Il moro si limitò a borbottare un –Eh.- senza capo ne coda.

-Sei felice?-

 

Il castano si voltò ad osservarla. Fece una smorfia che si tramutò in un sorriso sincero. Pensò e si limitò ad annuire, soddisfatto. Aveva una casa, una famiglia, degli amici meravigliosi… anche una sorella pazza… e Kari, o almeno il sentimento che nutriva per lei.

-Sì.- rispose allora convincendosi di quello che aveva pensato.

 

-Anch’io, ho incontrato voi… ho… ho incontrato te.-

 

Quello si irrigidì mentre, la luce illuminava il volto di Yuko Aruma. I suoi occhi verdi per la prima volta e in un modo del tutto speciale si incontrarono e calamitizzando quelli del moro.

 

-Cosa?-

 

Yuko si avvicinò a Daisuke, gli tocco la mano, leggera come una piuma… e lo sentì tremare leggermente a quel contatto.

 

Allora, sorridendo perché finalmente liberava il suo cuore. Allora, sorridendo come non aveva mai fatto, perché la forza che ti dà l’amore non lo rende niente…

 

Sempre sorridendo… usò parole semplici per spalancare non solo il cuore ma, anche la mente del moro… perchè a volte, basta un sorriso per farti entrare dentro una persona … o almeno per sperare di far capolino nei suoi pensieri…

 

-Mi piaci Davis.-

Il vento sembrò una bufera al pari di quello che si scatenò contemporaneamente dentro di lui.

 

-Io ti amo Daisuke Motomiya.-

 

Tentò di dire qualcosa ma le labbra gli si richiusero, senza che nessun suono l’avesse lasciate.

Yuko allora rise a fior di labbra, ancora, forse per non piangere… era pazza… sapeva che lui aveva un’altra persona in mente… ma, credeva in sé nei suoi sogni.. e in uno di questi c’era anche quel moretto simpatico e allegro.

 

-Lo so, so che tu sei perso di Hikari… ma dovevo dirtelo, Davis.-

 

Ancora, con una semplicità irresistibile fece tre passi avanti, mentre il moro la guardava con gli occhi spalancati.

 

-Allora andiamo da Koushiro-kun?-

 

--

 

Seduti nel parco a pochi metri dal garage Ichijouji sentivano solo il vento tra di loro. Kari alzò gli occhi un paio di volte verso di lui per poi riabbassarli subito.

Si fece coraggio perché quello che stava per dire era importante.

 

-Takeru.-

 

Il biondo alzò i suoi occhi puntandoli in quelli dell’amica.

Arrossì, mentre il vento le spostava una ciocca della frangetta sfuggita al fermaglio rosa.

 

-Tu dovresti accettare.- sibilò mentre il rossore spariva dalle guance del biondo, attratto da quelle parole.

-Cosa?-

-Dovresti accettare l’offerta del padre di Yuko…- Kari strinse i pugni cercando di spiegarsi come meglio poteva.

Lui rimase in silenzio.

-Vedi e che se sei felice, se ti rende felice giocare a basket… allora devi accettare.-

 

T.k. sorrise… come al solito quella splendida ragazza pensava prima a gli altri e poi a se stessa… non sarebbe mai cambiata.

 

-Uhm.- La luce gli illuminò i capelli dorati, Kari osò alzare il volto rossa.

-è vero sono felice quando gioco…ma non come quando sto con voi, con Matt, con la mia famiglia.-

 

Parlò piano eppure ogni parola sembrava aveva un significato così intenso, da aver confuso momentaneamente il cuore della digiprescelta.

 

-Non ho intenzione di andarmene… di lasciare tutto questo. È per questo che prima ho parlato a telefono con il mister, spiegandoli il perché rinunciavo a quella proposta.-

 

Kari arrossì di botto, gli occhi le brillavano… forse se conosceva bene Takeru sapeva dove voleva andare a parare.

 

-All’inizio mi è sembrato un po’ scettico, forse non l’avevo convinto… conoscendo poi la figlia, non era per niente facile…ma…ma è bastato dirgli che io ero già felice qui e che non rimpiangerò la mia scelta…-

 

I suoi occhi cerulei andarono a bucare quelli di Hikari.. erano così intensi che rabbrividì sorridendo a quelle parole.

 

-è bastata una parola Hikari, per convincerlo.-

 

Il vento gli scompigliò i capelli ed arrossì abbassando e rialzando lo sguardo coraggioso.

 

-è bastato dirgli che sono innamorato.-

 

Kari rimase senza fiato. Il suo cuore batteva all’impazzata mentre gli occhi le si velavano.

 

-Takeru…- La sua mano toccò il petto del digiprescelto che trasalì voltandosi a guardarla, rapito da lei, dalla sua voce, dalla sua luce, dai suoi gesti.

 

-TAKERU-KUN!!!-

 

Un’altra mano quella di Jun Motomiya gli coprì gli occhi, facendolo sobbalzare mentre Hikari rossissima, nascondeva la mano e spaventata si scuoteva anche lei.

 

-Adesso mi dici dov’è Matt!!!-

 

T.k. borbotto qualcosa di incomprensibile… probabilmente erano maledizioni -in barese- o comunque in un dialetto molto simile alla lingua celtica.

-JUN!- Esclamò mentre la ragazzina si sedeva in mezzo alla luce e alla speranza.

-Avanti, dimmelo… ma non è che per caso si è fatto castano? Non lo vedo più in giro da parecchio tempo…! Uffa, io lo adoro  e poi io sono la sua fidanzata ufficiale, Io! Avanti ditemi dov’è così vi lascio in pace!-

 

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