light vs dark

di uomi_hime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** come tutto ebbe inizio ***
Capitolo 2: *** la leggenda delle Guardiane ***
Capitolo 3: *** amori, battibecchi e incontri inaspettati ***
Capitolo 4: *** l'attacco delle Tenebre ***
Capitolo 5: *** Fairy Tail ***
Capitolo 6: *** Together ***



Capitolo 1
*** come tutto ebbe inizio ***


CAPITOLO 1

Come tutto ebbe inizio

In una grotta situata nelle profondità della terra, un ragazzo correva a perdifiato lungo un corridoio roccioso. Correva, correva come mai aveva corso; ad ogni bivio, lui procedeva sicuro, come se conoscesse da sempre quel posto tetro e angusto. Dopo una corsa che gli parve infinita, il ragazzo giunse davanti ad una porta in legno nero, e bussò
 
-Avanti-
 
Disse una voce dall’interno
 
-Oh, tu devi essere Cole, del reparto Ricerche. Allora, cosa devi dirmi di così importante da venirmi a disturbare nel mio studio?-
 
L’uomo che aveva parlato doveva essere sulla cinquantina, i capelli neri cortissimi e perfettamente in ordine, gli occhi castani piccoli, gli occhiali e il pizzetto; indossava un completo nero, una giacca bianca e una camicia anch’essa nera, mentre ai piedi calzava delle scarpe scure.
 
*Ora capisco perché lo chiamano “l’uomo nero”*
 
Pensò il ragazzo che rispondeva al nome di Cole. Doveva avere si e no 20 anni, aveva i capelli castani corti e gli occhi color del mare, e il naso era coperto di lentiggini; indossava un camice da laboratorio bianco con sotto dei jeans e una maglietta a maniche corte nera, mentre ai piedi aveva delle scarpe da ginnastica nere e bianche. In mano stringeva convulsamente una busta gialla contenente, probabilmente, i risultati della sua ricerca.
 
-M-mi dispiace Master, ma è importante, molto importante-
 
Disse Cole mentre cercava di riprendere fiato
 
-L’abbiamo trovata-
 
Dichiarò poi
-Chi abbiamo trovato?-
 
Chiese il Master tra l’irritato e il curioso
 
-L’ultima Guardiana, signore-
 
L’uomo spalancò gli occhi sorpreso: di certo non si aspettava dei risultati in così poco tempo
 
-E dove si trova? Forza, dimmelo-
 
chiese con il tono di chi a Natale a ricevuto il regalo che desiderava di più al mondo
 
-A quanto pare, vive nascosta in una dimensione parallela, dove la magia è quasi del tutto inesistente-
 
Sul volto dell’uomo si dipinse un sorriso a dir poco spaventoso, al cui confronto Acnologia sarebbe sembrato un dolce e affettuoso cucciolo.
Scoppiò a ridere in preda ad un improvvisa euforia. La Guardiana era stata veramente sciocca se aveva veramente creduto che bastasse sigillare i propri poteri per nascondersi da lui. Certo, all’inizio la cosa l’aveva fatto arrabbiare parecchio, causando parecchi cataclismi naturali per sfogarsi, ma aveva saputo aspettare; erano passati mesi, anni, secoli dall’ultima battaglia; aveva raccolto seguaci in tutto il mondo, condividendo il suo potere con loro e rendendoli schiavi sotto il suo controllo; aveva anche creato una gilda oscura, Black wizard, ed infine la sua pazienza era stata premiata: presto avrebbe finalmente ottenuto i poteri della Guardiana, e allora nessuno avrebbe potuto fermarlo.
 I suoi pensieri furono interrotti dal tossicchiare nervoso del ragazzo, come a richiedere la sua attenzione
 
-Allora? Che ci fai ancora qui? Devi dirmi qualcos’altro?-
 
Chiese il Master, spazientito
 
-Ecco... ci sarebbe un piccolo problema-
 
Disse con voce incerta il giovane
 
-Ah si? E di quale problema si tratta?-
 
-Non siamo gli unici ad aver individuato la ragazza, anche una gilda della luce ci è riuscita-
 
Gli occhi del Master si ridussero a due fessure, mentre un presentimento si faceva strada nella sua testa
 
-Quale?-
 
Chiese con un fremito di rabbia nella voce
 
-Fairy Tail-
 

*****************************************************


Buio. Ovunque guardasse, solo buio. La ragazza cominciò ad avanzare lentamente tenendo le mani davanti a sé, per evitare di sbattere contro qualcosa. All’improvviso, una luce accecante, che la costrinse a chiudere gli occhi. Quando li riaprì, si ritrovò in una stanza bianca, circondata da sei sfere luminose, ognuna di colore diverso: blu, bianco, marrone, rosso, verde e giallo. Provò ad avvicinarsi per guardarle meglio, ma una settima sfera apparve davanti a lei. Era strana, diversa dalle altre: era più luminosa, di color arcobaleno. Si avvicinò e allungò la mano nel tentativo di toccarla. Appena ne raggiunse la superficie, sentì uno strano calore entrare il lei, e all’improvviso sentì una voce risuonare nella stanza
 
-Il momento del risveglio è giunto. Ricorda chi sei! Ricorda!-
 
Hikari aprì gli occhi di scatto. Ancora quel sogno. Si tirò a sedere, pensando a quante volte lo aveva fatto. Oramai era passata una settimana, e niente era cambiato: sempre la stessa luce, la stessa stanza, le stesse sfere, la stessa voce. Già, la voce. Era strana, non l’aveva mai sentita prima di allora, ma gli trasmetteva nostalgia, come se la conoscesse da tempo.
Guardò l’orologio sul comodino: segnava l’una di notte. La ragazza sospirò, e si diresse in cucina con l’intenzione di bere un po’ d’acqua. Riempì il bicchiere fino all’orlo, prese un libro e si diresse in giardino, dove prese una sdraio; Hikari amava leggere sotto il cielo stellato, la aiutava a svuotare la mente. Ogni volta che faceva quel sogno, la si poteva vedere in giardino, stesa su una sdraio, con i capelli biondi al vento e gli occhi dello stesso colore del cielo che guizzavano da una pagina all’altra, senza staccarsi neanche per un secondo.
I libri per lei erano le porte per un mondo fantastico, popolato da fate dalle ali lucenti, maghi armati di bacchette, elfi dalle orecchie a punta, streghe cattive, cavalieri in armatura e draghi sputa fuoco. Sognava da sempre di entrare nei suoi libri preferiti e vivere fantastiche avventure assieme agli eroi che erano entrati nel suo cuore. Immersa in questi pensieri, Hikari non si accorse dello scorrere del tempo.
Passarono 2 ore, e all’improvviso una strana luce prese possesso del cielo sopra il giardino della bionda, che alzò lo sguardo stupita. La luce dopo pochi secondi lasciò il posto a due strane figure, che caddero malamente a terra. L’unica cosa che la ragazza riuscì a distinguere fu un ammasso di capelli rosa e biondi che imprecavano e si lamentavano di un qualche tipo di malore. Mille e più domande affollavano la sua testa, ma tutto ciò che uscì dalla bocca di Hikari fu un incerto
 
-M-ma cosa...??-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

__________ANGOLO DELL’AUTRICE PAZZA__________

 
Konnichiwa minna!!!!!! I’m baaack ;)!!!
Lo so che è un suicidio, ma questa storia mi frullava in testa da tempo,e finalmente mi sono decisa a metterla per iscritto :D
So di dover aggiornare la mia altra long, quindi cercherò di bilanciare bene i tempi e di non trascurare nessuna delle due storie ^^ di certo la determinazione non mi manca, spero di riuscire nel mio intento :)
Ciauuuu
 

Marta_uzumaki86

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Capitolo 2
*** la leggenda delle Guardiane ***


CAPITOLO 2

 

La leggenda delle guardiane

 
Hikari posò il bicchiere ormai vuoto sul prato, mentre i due ragazzi misteriosi la fissavano
 
-Allora, ricapitoliamo:
1.  Vi chiamate Natsu Dragneel e Lucy Heartfilia
2.  Venite da un mondo parallelo dove la magia esiste veramente
3.  Siete due maghi provenienti da una gilda di nome Fairy Tail
4.  Natsu è stato allevato da un drago
5.  Cercate una ragazza che dovrebbe avere sigillato dentro di sé uno dei poteri più potenti dell’universo
6.  La ragazza sopraccitata (?) non sa ASSOLUTAMENTE di possedere il suddetto potere
Dimentico qualcosa?-
 
Disse indicando i punti con le dita. I due giovani le fecero segno di no con la testa, e lei si accasciò sul prato, sospirando. Sapeva che qualsiasi altra persona, al posto suo, avrebbe probabilmente mandato a quel paese i due, credendo che tutta la storia fosse uno scherzo, e, in circostanze normali, lo avrebbe fatto anche lei, ma qualcosa le diceva che Natsu e Lucy stavano dicendo la verità. E se era veramente così, uno dei suoi più grandi sogni si stava avverando: insomma, magia, incantesimi, maghi, tutto ciò che potesse desiderare si trovava nel mondo di quei ragazzi, un’occasione da non perdere. Si tirò a sedere, con lo sguardo improvvisamente serio
 
-Ovviamente se non ci credi lo capiamo, insomma, non è facile immaginarsi un mondo dove la magia è...-
 
Stava cominciando a dire Lucy appena vista la sua espressione
 
-Ok vi credo-
 
La bloccò Hikari, lasciando entrambi a bocca aperta
 
-C-cioè, no, sul serio ci credi? Sicura di aver capito bene ciò che ti abbiamo raccontato??-
 
Balbettò la bionda esterrefatta. Quella ragazza credeva veramente ad una storia tanto assurda?
 
-Certo, non nego che molte persone vi avrebbero cacciato a calci se fossero state al posto mio, ma io diversamente dagli altri credo fortemente nella magia, e in più ho come la sensazione che stiate dicendo la verità-
 
Precisò la ragazza con tono risoluto
 
-Bhè allora direi di festeggiare!!!-
 
Disse all’improvviso Natsu, facendo sobbalzare le due bionde per la sorpresa
 
-Baka!! Ricorda che non siamo a Fairy Tail, non puoi festeggiare per ogni cosa!!-
 
Gli urlò contro Lucy, tirandogli un pugno sulla testa
 
-A-aye...-
 
Rispose sconsolato il rosato, cominciando a deprimersi; a quanto pareva, doveva essere abituato a fare baldoria ad ogni ora del giorno e della notte.
 
*Certo che quella ragazza fa proprio paura quando si arrabbia*
 
Si ritrovò a pensare Hikari, mentre un gocciolone stile manga le scendeva dietro la testa
 
-Solo... mi potreste rispiegare la storia delle Guardiane degli Elementi? Non è che ci abbia capito molto-
 
Disse cercando di cambiare discorso; in effetti quando gliel’avevano raccontata, era ancora troppo scioccata dalla caduta dei due ragazzi dal cielo per rendersi veramente conto di ciò che gli stavano dicendo
 
-Ok alloraaa...-
 
Cominciò Lucy
 
-Nel nostro mondo c’è una leggenda risalente a circa 1000 anni fa. Questa leggenda racconta di una guerra tra Luce e Tenebre, tra Bene e Male: da una parte, un essere mostruoso, dotato di una forza oscura inimmaginabile, con un esercito formato da tutte le gilde oscure esistenti; dall’altra, le gilde della luce, che cercavano di riportare la pace e proteggere il loro mondo.
 Si dice che, quando le Tenebre furono sul punto di prendere il sopravvento, 7 ragazze si fecero avanti, dimostrandosi portatrici di poteri potentissimi, in grado di creare e distruggere: erano le Guardiane degli Elementi. I loro poteri erano comuni, ma allo stesso tempo unici: Aria, Acqua, Fuoco, Terra, Luce, Natura e il più potente in assoluto, Armonia. Combatterono senza riserve, spronando le altre gilde ad avanzare. Incoraggiate dall’esempio e dal coraggio delle Guardiane, le gilde della luce combatterono con nuovo vigore e nuova speranza. Fu proprio la più potente delle Guardiane, Kitai, a sconfiggere le Tenebre, ricacciandole nel luogo da cui erano venute.
Tuttavia, lei sapeva che un giorno le Tenebre sarebbero tornate per vendicarsi,e che come prima cosa avrebbero cercato lei, poiché i suoi poteri facevano, e fanno tuttora, gola a molti maghi senza scrupoli. Così, sigillò i propri poteri e i propri ricordi dentro un oggetto, nessuno sa quale, e si nascose qui, in questa dimensione, per proteggere le persone del nostro mondo. Da allora, non abbiamo più avuto sue notizie-
 
Appena finito di raccontare, Lucy guardò Hikari, che era rimasta affascinata dalla storia.
 
-Wow... veramente una persona così potente vive in questa dimensione? E perché Kitai (così si chiama vero?) avrebbe sigillato anche i suoi ricordi oltre che ai suoi poteri? Non ne capisco lo scopo-
 
Chiese la ragazza curiosa
 
-Bhè, a quanto pare, la Guardiana sapeva che le Tenebre non si erano estinte e che un giorno sarebbero tornate, così, per preparare la futura Guardiana al meglio, a fatto in modo che quando la sua erede si risveglierà, assieme ai suoi poteri avrà anche i suoi ricordi, così saprà cosa fare e perché combattere-
 
Intervenne Natsu, che intanto si era ripreso dalla “depressione”
 
-Bhè, come ragionamento non fa una piega-
 
Disse Hikari con fare disinvolto
 
-Ma se state cercando lei, vuol dire che avete già trovato le altre?-
 
Chiese poi
 
-Certo, trovarle non è stato difficile, anche se abbiamo dovuto chiedere aiuto alle altre gilde per fare prima-
 
Disse Natsu, ripensando alle feste che si erano tenute a Fairy Tail ogni volta che tornavano con una Guardiana; il risultato di questi pensieri fu una nuova depressione.
 
-Baka-
 
Commentò Lucy guardando sconsolata il suo nakama
 
-Se vuoi ho alcune foto!-
 
Disse a Hikari per cambiare discorso. Tirò fuori dallo zaino che si era portata 6 foto raffiguranti 6 persone differenti.
La prima raffigurava una ragazza un po’ bassina, dai capelli lunghi e bianchi e gli occhi grandi e viola
 
-Lei è Yelle Minya, la Guardiana dell’Aria-
 
Nella foto Yelle stava chiacchierando con un’altra ragazza, anche lei un po’ bassina, dai capelli color del cielo. Indossava una maglietta bianca e nera, pantaloncini neri corti e un paio di stivaletti neri bassi; portava un guanto alla mano destra e al collo una catenina d’oro; sempre attaccato al collo aveva un lungo mantello con cappuccio; Sulla coscia sinistra, poco sotto i pantaloncini, si poteva scorgere un tatuaggio violetto come quello di Lucy e Natsu, che intanto si stava deprimendo in un angolino del giardino.
 
-Questa invece è Yuri, la Guardiana dell’Acqua. Faceva già parte della nostra gilda, quindi è stata la prima a risvegliarsi-
 
Disse Lucy indicando la seconda foto. Yuri era una ragazza dai lunghi capelli grigi e grandi occhi gialli, la pelle candida, il fisico tonico e molto prosperosa. Indossava una semplice giacchetta blu a maniche lunghe, una gonna dello stesso colore mentre era scalza ai piedi, a parte un paio di scaldamuscoli sempre di colore blu; sulla testa portava un copricapo blu con la base decorata da dei ghirigori molto carini. La Yuri nella foto stava cucinando, e intanto sorrideva alla macchina fotografica. Stavolta non vidi il tatuaggio, probabilmente si trovava in una delle parti del corpo che non comparivano nella foto.
Passammo alla terza ragazza, seduta su una sedia a leggere un libro, credo “Romeo e Giulietta”
 
-Lei  è Eryn Silver, la Guardiana del Fuoco, mentre lui è Ambras-
 
Disse indicando un draghetto viola che sputava fiamme dietro di l’albina. La ragazza aveva i lunghi capelli color neve, tranne che per una ciocca rossa a sinistra, legati in una coda, mentre gli occhi erano uno verde e l’altro viola, coperto da una benda nera su cui era raffigurato il marchio di Fairy Tail; era molto alta e slanciata, magra e con diversi tatuaggi che dalla foto si distinguevano appena; indossava dei pantaloni neri lunghi a destra fino alla caviglia e a sinistra fino a metà coscia, tenuti su da una cintura a forma di rosario a cui era attaccato un pugnale, il quale aveva l’impugnatura con due serpenti, uno nero l’altro bianco, con al posto degli occhi 2 rubini, che andavano a formare un cuore; poi aveva indosso un top rosso, senza maniche, con sopra un gilet grigio lungo fino all’ombelico, e degli stivaletti rossi con un cinturino e una croce; aveva una collana a forma di croce e 5 braccialetti neri alla mano destra, mentre alla mano sinistra portava un anello con una pietra viola. Il tatuaggio della gilda si trovava sulla spalla sinistra.
La quarta foto raffigurava una ragazza bassina, tipo Yelle, ma molto prosperosa, che stava litigando con un ragazzo molto più alto di lei con i capelli corvini corti e gli occhi color del ghiaccio, uno dei quali attraversato da una cicatrice
 
-Lei è Fuyuko Nikushimu, la Guardiana della terra, mentre lui è Almach Lumbar, il suo ragazzo un po’ pervertito-
 
Fuyuko sembrava una idol, con gli occhi azzurri, quasi color ghiaccio, leggermente a mandorla, e i capelli color ebano, lunghi e lisci, lasciati sciolti, tranne che per 2 treccine ai lati della tempia, poi ricongiunte in un’unica treccia che scendeva sinuosa lungo la schiena; indossava una giacca rossa con i bordi bianchi lasciata aperta su una maglietta senza maniche bianca, raffigurante un fiocco di neve all’altezza dell’ombelico, dei pantaloni larghi blu lunghi fino al ginocchio e delle scarpe di pelle che gli arrivavano alla caviglia; portava anche dei guanti bianchi senza dita e un ciondolo a forma di fiocco di neve, mentre il tatuaggio lo si intravedeva dietro il collo, sommerso dai capelli ebano.
Il ragazzo invece indossava una maglietta nera aderente, dei pinocchietti di jeans neri con una catenina al fianco destro, e delle scarpe da ginnastica alte e nere, mentre al collo portava un ciondolo di un drago tribale; sul fianco portava una katana dall’elsa nera e argento, la cui guardia rappresentava dei draghi neri, contenuta in un fodero anch’esso nero con decorazioni di draghi; sul polpaccio destro si intravedeva un tatuaggio raffigurante un drago, mentre quello della gilda si trovava sul bicipite destro.
 
-Lei è Michiko Vermillion, la guardiana della Luce-
 
Continuò Lucy indicando una ragazza che chiacchierava sorridente con un ragazzo biondo e muscoloso, con una cicatrice sull’occhio molto simile a quella di Almach, che sembrava decisamente imbarazzato, visto il rossore.
Michiko aveva i capelli azzurri lunghi fino al sedere, con una leggera frangetta a ricoprirgli gli occhi grigio perla; indossava un paio di mini shorts grigi, delle calze trasparenti con degli asterischi scuri che le arrivavano fino al ginocchio, un paio di stivali bianchi alti fino a poco sopra la caviglia e una canottiera aderente blu con qualche merletto alla fine; invece al polso sinistro portava un bracciale bianco, mentre quello destro era ricoperto di numerosi braccialetti colorati (probabilmente ne faceva collezione) di tutti i tipi e dimensioni.
Passammo all’ultima foto, raffigurante una ragazza seduta davanti ad un bancone intenta ad osservare un ragazzo abbronzato, dai capelli neri spettinati e gli occhi color ambra; dal rossore sulle sue guance potevo dedurre che quel ragazzo doveva piacerle davvero tanto
 
-Infine, lei è Giada Angeles, metà Guardiana e metà Angelo della Natura. Lei è l’ultima arrivata-
 
-Angelo?-
 
Chiese Hikari perplessa
 
-Già, hai capito bene. Ha ereditato il titolo dal padre, anche lui Angelo, mentre la madre era una Guardiana. Si può far spuntare delle ali bellissime e, oltre ad avere il pieno controllo del potere della Natura, può anche parlarci, cosa che le precedenti Guardiane non erano in grado di fare-
 
Le rispose Lucy
 
-E il ragazzo chi è?-
 
Chiese Hikari curiosa
 
-Ryuu Koori, un tipo tetro e freddo, ma a lei piace...mah!-
 
Spiegò Lucy con il tono di un padre che non approva il fidanzato della figlia.
Giada aveva i capelli color miele, lunghi e boccolosi, mentre gli occhi erano grandi e azzurri con delle venature giallo-verdi attorno al perimetro della pupilla; indossava dei pantaloncini jeans scuri strappati sulle tasche, una canottiera larga lunga fino al sedere bianca con la scritta BEATLES nera e un giacchettino nero largo con la stessa scritta e con la cerniera aperta; al collo portava un ciondolo raffigurante un angelo con la tunica in avorio, le ali con diamantini degni di Swarovski e i piedini in argento, mentre al polso portava un bracciale con 5 pietre arcobaleno. Il tatuaggio era ben visibile dietro al collo color giallo canarino.
Ryuu invece indossava una felpa nera con cappuccio simile a quella di Giada solo senza la scritta, un paio di jeans scuri tenuti su da una cintura a cui era taccato un pugnale e un paio di scarponcini neri. Accanto a lui si vedeva un gatto viola che chiacchierava amabilmente con un ermellino bianco
 
-E questi due?-
 
Chiese Hikari indicandoli
 
-Ah, quelli sono Yuzu, l’exceed di Ryuu, e Cuchi, l’ermellino di Gigi-
 
Spiegò Lucy
 
-A proposito, gli exceed sono dei gatti provenienti da un altro mondo che possiedono la magia come i maghi, anche Natsu ne ha uno, si chiama Happy-
 
Disse poi vedendo la faccia perplessa della bionda
 
-Va beneeee... tornando al discorso Guardiana, dove andrete? No perché se volete potete stare da me, tanto non mi date fastidio-
 
Propose Hikari sorridendo; quei ragazzi le stavano simpatici,
non le sarebbe dispiaciuto avere un po’ di compagnia
 
-Sarebbe fantastico!! Ma ne sei sicura? E i tuoi genitori?-
 
Disse Natsu, che intanto aveva superato la seconda depressione.
Il viso di Hikari si scurì di colpo, cosa che fece preoccupare il Dragon Slayer, che temeva di aver detto qualcosa di sbagliato
 
-Non ho i genitori, vivo da sola; mia madre è morta 2 anni fa e mio padre neanche l’ho conosciuto-
 
Disse lei in tono asciutto. Sembrava che stesse per piangere, ma all’improvviso sfoderò un sorriso che avrebbe fatto concorrenza a quello di Natsu in quanto a bellezza
 
-Per questo vi dico che potete restare. Mi piacerebbe avere un po’ di compagnia!-
 
Continuò sempre sorridendo
 
-Hikari...-
 
Provò a dire Lucy, ma la ragazza la interruppe
 
-Ormai è l’alba, sarete stanchi. Voi andate a riposare, io devo prepararmi per andare a scuola-
 
Lucy sorrise: forse quella ragazza le somigliava più di quanto credesse.
Entrarono in casa, e Hikari si diresse in cucina per preparare da mangiare per quei due: dallo sguardo che Natsu rivolgeva al frigorifero, dedusse che doveva essere molto affamato. Dopodiché si diresse verso la sua camera, pensando al fatto che, forse, una volta tanto la fortuna era girata in suo favore.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

__________ANGOLO AUTRICE__________

 
Hola minna!!! Tutto bene?? Eccomi con il secondo capitolo, vi piace? Finalmente abbiamo conosciuto le 6 Guardiane e la leggenda che le lega al destino dei 2 mondi... ma manca ancora l’ultima guardiana, chissà dov’è? In più abbiamo conosciuto a grandi linee il passato di Hikari e alcune coppie hanno cominciato a mostrarsi, spero che siano di vostro gradimento ^^
Ringrazio chi ha inserito questa storia tra le seguite e chi tra le preferite, vi adoro *-*
Nel prossimo capitolo faremo la conoscenza del ragazzo che Hikari ama e ci sarà una piccola sorpresa :)
 (se così la si può chiamare XD)
Ci vediamo presto :D
 
P.s. “Kitai” significa speranza; volevo chiamare la Guardiana con la traduzione giapponese di armonia, ma google traduttore mi da “Chowa” come traduzione, e mi faceva troppo Naruto, quindi ho optato per “Kitai” che suonava meglio u.u
 
marta_uzumaki86

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Capitolo 3
*** amori, battibecchi e incontri inaspettati ***


CAPITOLO 3

 

AMORI, BATTIBECCHI E INCONTRI INASPETTATI

 

POV HIKARI

 
La mia camera  era molto spaziosa, dalle pareti rosa e il soffitto bianco; il letto ,situato a lato della porta, sotto la finestra, aveva le coperte blu, le lenzuola azzurre e il cuscino immacolato; di fronte al letto c’erano la scrivania turchese e la libreria in legno, così piena di libri che quasi scoppiava
 
*probabilmente me ne toccherà comprare un’altra*
 
Pensai sorridendo. Con passo sicuro mi diressi verso l’armadio situato davanti la porta, anch’esso di legno, e presi l’uniforme scolastica, che consisteva in una divisa alla marinaretta costituita da una maglietta blu scuro a maniche corte con un fiocco rosso appuntato sul petto, una gonna anch’essa blu con una riga bianca alla base, calze blu e scarpe scure.
 Mi guardai allo specchio: i miei capelli biondi erano legati in una coda che mi arrivava fino a metà schiena, e il blu della divisa faceva risaltare i miei occhi color del cielo. Presi la cartella e mi diressi verso l’ingresso; tuttavia, prima di andarmene dovevo dare alcune raccomandazioni ai nuovi inquilini
 
-Allora, io adesso vado a scuola-
 
Dissi attirando la loro attenzione
 
-Dovrei tornare nel pomeriggio, fino ad allora vedete di non distruggermi casa, chiaro?-
 
Dissi sorridendo
 
-Non ti preoccupare, ci penso io a tenere a freno questo idiota-
 
Mi rassicurò Lucy tirando un pugno in testa a Natsu, che intanto stava puntando con occhi famelici il frigorifero
 
*Ma come fa ad avere ancora fame?? Avrà mangiato come minimo 3 tonnellate di frittelle a colazione!*
 
Pensai mentre un gocciolone stile manga scendeva dietro la mia testa. Scossi la testa sorridendo: di certo Lucy sarebbe riuscita a tenere a bada quell’animale famelico di Natsu.
Uscii in strada e mi diressi verso la scuola. Il cielo era limpido, senza una nuvola, e il sole splendeva alto all’orizzonte: di certo era un’ottima giornata per andare a piedi fino a scuola. Ben presto mi persi nei miei pensieri. Pensai a ciò che mi era successo, e al fatto che in poche ore la mia vita era cambiata drasticamente, già, perché ormai avevo deciso: appena la Guardiana si sarebbe mostrata, avrei seguito Natsu e Lucy nel loro mondo; non ne potevo più di questa vita monotona, e se qualcuno mi avesse chiesto di scegliere tra il mondo di Fairy Tail e questo, di certo non avrei avuto alcun dubbio sulla scelta.
Questo mondo mi aveva tolto tutto: mia madre era morta, mio padre era sparito nel nulla dopo la notizia della gravidanza della mamma, ed io mi ero ritrovata da sola, costretta ad affrontare senza nessuno al mio fianco tutte le difficoltà esistenti. Però, a pensarci bene, qualcosa di buono questo mondo me l’aveva dato, qualcosa a cui non avrei mai rinunciato: l’amore...
 
-Mizu-chan!!!-
 
Sentii chiamare da dietro di me. Mi girai, e notai un ragazzo della mia età correre nella mia direzione agitando la mano
 
-Hiroshi!!-
 
dissi sorridendo e salutandolo con un movimento della mano. Hiroshi aveva i capelli castani, quasi color cioccolato, sempre spettinati (che io ricordi in questi 2 anni che lo conosco non li ho mai visti in ordine) e gli occhi gialli; era molto alto, quasi 1,90m, e aveva un fisico muscoloso e allenato; anche lui indossava la divisa scolastica, che consisteva in una semplice camicia bianca, che lui teneva sempre un po’ sbottonata, dei pantaloni lunghi scuri e delle scarpe anch’esse scure.
Mi raggiunse in poco tempo, piegato in due e senza fiato per la corsa
 
-Anche oggi ti sei svegliato tardi, Hiro-chan?-
 
Dissi con fare canzonatorio. Uno dei peggiori difetti di Hiroshi era quello di non riuscire mai ad essere puntuale.
 
-Buongiorno a te, Mizu-chan. Non è colpa mia se la sveglia non ha suonato-
 
Rispose lui tranquillamente; ogni mattina la stessa storia
 
-Non è la sveglia che non suona, sei tu che la lanci fuori dalla finestra ogni sacrosanta mattina appena emette un solo trillo-
 
Hiroshi scoppiò a ridere
 
-Va bene, va bene! Uno a zero per te-
 
Disse alzando le mani in segno di resa
 
-Ora sarà meglio muoverci, oppure faremo tardi-
 
Concluse poi incamminandosi verso la scuola
 
-Ah, un’altra cosa...-
 
Disse girandosi di nuovo verso di me
 
-NON CHIAMARMI HIRO-CHAN!!!!-
 
Scoppiai a ridere; adoravo farlo arrabbiare
 
-E allora tu non chiamarmi Mizu-chan, chiaro Hiro-chan?-
 
Dissi io calmissima
 
-Andata-
 
Rispose lui sospirando. Ci incamminammo lungo il parco, scorciatoia che usavamo spesso per via dei frequenti ritardi di Hiroshi, che ora camminava davanti a me. Lo guardai. Sorrisi pensando alla prima volta che ci eravamo parlati, 2 anni prima
 

FLASHBACK

 
Ero sul tetto della scuola, nella depressione più totale. Mia madre era morta da appena una settimana, ed ero ancora sotto shock; tuttavia, le mie amiche quella mattina erano venute a casa mia e mi avevano portato di peso fino a scuola, dicendo che non potevo restare chiusa in casa per sempre (cosa che, in realtà, avevo tutta l’intenzione di fare).
Sentii la porta che dava sulle scale aprirsi, ma non ci feci molto caso, almeno finchè una voce, la sua voce, non mi distolse dai miei pensieri
 
-Ehi, che ci fai qui?-
 
Mi girai di malavoglia. Davanti a me c’era un ragazzo molto alto, dai capelli color cioccolato e gli occhi gialli, di cui al momento mi sfuggiva il nome; un mio compagno di classe nonchè classico playboy che faceva strage di cuori con un solo sguardo. Odiavo i tipi di quel genere
 
-Hiroshi, giusto? Perché non ti fai gli affari tuoi?-
 
Dissi fredda
 
-Va tutto bene?-
 
Mi chiese lui, ignorando l’ultima parte della frase che avevo appena pronunciato.
 
-Certo, cosa ti fa pensare che...-
 
Dissi, ma lui mi interruppe
 
-Stai piangendo, e di solito non si piange quando va tutto bene-
 
Credendo che stesse scherzando, mi toccai la guancia, e, con mia grande sorpresa, constatai che era bagnata; stavo piangendo e neanche me ne ero accorta
 
-Ho sentito cosa è successo a tua madre, e mi dispiace, ma non ti devi vergognare del tuo dolore-
 
Continuò lui in tono calmo. Nel suo sguardo lessi un dolore simile al mio, cosa che mi sorprese molto
 
-Neanche mi conosci, eppure ti preoccupi per me, come mai?-
 
Chiesi dubbiosa
 
-Semplicemente perché capisco il tuo dolore-
 
Mi rispose lui con un tono stranamente triste
 
-Cosa...?-
 
Tentai di dire sorpresa. Uno come lui, sempre sorridente, aveva veramente provato lo stesso dolore che stavo provando io?
 
-Sei sorpresa? In effetti ho imparato a nascondere bene il mio dolore... tu hai perso tua madre e io mia sorella, sparita nel nulla senza lasciar traccia-
 
Disse sorridendo; un sorriso che racchiudeva tutta la sua tristezza e la sua solitudine. Forse l’avevo giudicato male, forse eravamo più simili di quanto credessi.
 
-Ti manca tanto?-
 
-Non passa giorno senza che pensi a lei, a dove si possa trovare e se sta bene-
 
-Capisco...-
 
Mi sentivo un’egoista; avevo creduto di essere l’unica a soffrire, mentre a pochi passi da me c’è sempre stato qualcuno che aveva sofferto per chissà quanto tempo. Sentii le lacrime farsi strada sulle mie guance, sempre più frequenti e sempre più amare. Poi accadde qualcosa che avrei ricordato per il resto della mia vita: Hiroshi mi abbracciò, facendomi capire che non ero più sola con il mio dolore, che lui mi sarebbe rimasto accanto. Mi strinsi alla sua camicia e mi sfogai, mentre i miei singhiozzi riempivano l’aria. Mi staccai da lui dopo non so quanto tempo, riconoscente ma allo stesso tempo un po’ imbarazzata
 
-Grazie-
 
Sussurrai asciugandomi le lacrime rimanenti con il braccio
 
-Non c’è di che-
 
Disse lui sorridendo. Il suo sorriso in quel momento mi era sembrato stupendo, luminoso come il sole
 
-Adesso basta deprimersi!! Da adesso in poi non voglio più vederti triste, ma sempre sorridente. La tristezza non ti si addice proprio... forza, torniamo in classe oppure i professori ci daranno per dispersi-
 
Disse dirigendosi verso le scale. Lo seguii sorridendo, mentre ogni traccia di tristezza veniva segregata nel più profondo del mio cuore.

 

FINE FLASHBACK

 
Da allora eravamo diventati sempre più amici, ed io avevo scoperto che abitava a pochi passi da me. Nell’ultimo anno, poi, i miei sentimenti per lui erano diventati sempre più forti, fino a superare l’amicizia e diventare amore.
Guardai davanti a me,  e mi accorsi che eravamo ormai arrivati al cortile della scuola, e che la campanella stava suonando proprio in quel momento. Ci guardammo, e insieme ci mettemmo a correre verso la nostra classe, sperando che il professore facesse tardi
 
**********


POV LUCY

 
Era incredibile. Non solo era riuscito a rompere le catene che Dracaris mi aveva dato senza un motivo preciso, ma era anche stato in grado di ingoiare TUTTO  ciò che il frigorifero conteneva, il tutto in quel quarto d’ora in cui ero andata a fare un bagno. Dire che ero semplicemente furiosa era come dire che Acnologia è un cucciolo dolce e affettuoso. Mentre un’aura maligna che poteva fare invidia a quella di Erza mi circondava, seguii la scia di briciole che inconsciamente la mia vittima aveva lasciato per terra; salii le scale e mi accorsi che la scia di briciole portava dritta alla mia stanza. Entrai, e lo pettacolo che si presentò ai miei occhi mi fece incavolare ancora di più: c’erano pezzi di cibo dovunque, persino sul lampadario, mentre una frittela stava attaccata al soffitto come una cozza allo scoglio; in tutto questo Natsu dormiva beatamente sul MIO letto. A quel punto la mia aura era diventata nera come la pece e aveva raggiunto il soffitto; era così potente che Nastu si svegliò sbadigliando
 
-Lu?-
 
Disse guardandomi. All’improvviso sembrò notare l’aura che mi circondava, tanto che iniziò a tremare
 
-L-Lu? C-cosa c’è?-
 
-Cosa c’è???-
 
Dissi urlando. Davvero non lo capiva da solo??
 
-E me lo chiedi pure?? Guarda la mia stanza!!! C’è cibo sparso ovunque, è diventata un porcile!! Cosa penserà Hikari quando tornerà?? Sei un-
 
Non finii mai quella frase. Una frittella era apparsa dal nulla sotto il mio piede, ed io ero scivolata; Natsu dal canto suo cercò di salvarmi da una caduta certa, ma purtroppo senza successo. Andò a finire con me stesa per terra e Natsu sopra di me, con la sua faccia a pochi centimetri dalla mia. Ero rossa come un peperone; volevo spingerlo via e scappare il più lontano possibile, ma ero come bloccata. Ormai non era un segreto ciò che provavo per il Dragon Slayer del fuoco, ma lui sembrava essere l’unico a non essersi accorto che lo amavo, e questo a volte mi faceva arrabbiare parecchio. Alzai un pò lo sguardo e, con  mia grande sorpresa, notai che anche lui in quanto a rossore non scherzava, i suoi occhi neri erano spalancati, ed io non riuscii più a distogliere lo sguardo da quei pozzi scuri e profondi che tante volte avevo visto e sognato.
Pian piano, senza neanche accorgermene, i nostri visi si avvicinarono. Ben presto i nostri respiri divennero un tutt’uno, ed io cominciai a socchiudere gli occhi. Le nostre labbra si sfiorarono, per poi unirsi in un bacio pieno di passione e sentimenti mai espressi. Ci staccammo, a malincuore, solo quando il bisogno d’ossigeno si fece impellente. Lo guardai negli occhi, e lui guardò me
 
-Lu...-
 
Disse lui rompendo il silenzio imbarazzato che si era andato a creare
 
-Ti amo-
 
Disse semplicemente. Sentii il mio cuore perdere un battito; tante volte avevo sognato di sentirgli dire queste 2 maledette paroline, ed ora che finalmente le sentivo, non riuscivo a descrivere la miriade di sensazioni che stavano investendo il mio povero cuoricino: felicità, gioia, incredulità, e molte altre che non sarei mai riuscita a distinguere
 
-Ti amo, e ti chiedo scusa per non avertelo detto prima, ma avevo paura di rovinare il nostro rapporto, io tengo troppo a te per potermi permettere di perderti, e-
 
Interruppi la sua parlantina baciandolo. Ero al settimo cielo, Natsu mi amava!!
 
-Ti amo anch’io, e non sai da quanto tempo desideravo dirtelo, ma non riuscivo mai a trovare il momento giusto-
 
Dissi rossa come un peperone; sentii Natsu ridere sommessamente, e quando alzai lo sguardo mi regalò uno di quei sorrisi che sembravano risplendere più del sole.
I nostri visi presero ad avvicinarsi ancora una volta, ma il terzo bacio non arrivò mai, perché venimmo interrotti dal rumore di alcune risate provenienti dal giardino. Una delle due apparteneva di sicuro ad Hikari, mentre la seconda, tremendamente familiare, apparteneva ad un ragazzo. Ci mettemmo un po’ a riconoscerla,  ma appena associammo quella voce al viso di una persona che credevamo scomparsa per sempre, ci precipitammo fuori dalla casa, io con le lacrime agli occhi e Natsu con gli occhi spalancati dallo stupore
 
**********

POV HIKARI

 

Avevo passato l’intera durata delle lezioni guardando fuori dalla finestra e fantasticando su ciò che avrei fatto una volta entrata nella Fairy Tail. Il suono della campanella era stato una liberazione, impaziente com’ero di chiedere a Natsu e Lucy altri particolari sul loro mondo.
Il ritorno era stato caratterizzato da tante chiacchere e una crèpe alla nutella che venne divorata dalla sottoscritta in meno di 10 secondi, sotto lo sguardo divertito di Hiroshi.
Tra una chiacchera e l’altra eravamo ormai arrivati a casa, e decisi di invitare Hiroshi ad entrare per presentargli Natsu e Lucy.
Entrammo nel giardino, sempre ridendo e scherzando. Feci per aprire la porta di casa, ma venni investita in pieno da Lucy e Natsu, che si stavano precipitando come due fossennati in direzione di Hiroshi. Vidi Lucy strozzarlo abbracciarlo, mentre Natsu sembrava felice come una pasqua, ed Hiroshi, inizialmente sorpreso quanto me, sembrò riconoscerli e ricambiò l’abbraccio di Lucy. La cosa peggiore era che mi ignoravano completamente, come se non esistessi; tutto ciò mi fece innervosire non poco
 
-QUALCUNO SI VUOLE DEGNARE DI SPIEGARMI COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO????-
 
Urlai mentre una nuvola di fumo che avrebbe fatto invidia ad un vulcano in eruzione fuoriusciva dalla mia testa, dimostrando tutta la rabbia che provavo in quel momento (io odio essere ignorata u.u n.d.Hikari) (f-fai paura, lo sai? O.O” n.d.a.)
 
-Hi-Hikari, calmati per favore O.O”-
 
Mi disse Hiroshi nel disperato tentativo di tranquillizzarmi, mentre Natsu e Lucy si erano fatti talmente piccoli che non li si vedeva più
 
-Va bene, io mi calmo, ma voi mi dovete delle spiegazioni, chiaro?-
 
Dissi improvvisamente tranquilla. I cambi di umore improvvisi erano la mia specialità
 
-Va bene, ma preparati che è un racconto abbastanza lungo-
 
Mi misi seduta sul prato, ed Hiroshi iniziò a raccontare

 

FLASHBACK

 

-Hanno aperto la breccia!!! L’essere si sta liberando!!!-
 
La ragazza che aveva urlato era molto giovane, dai capelli lunghi e grigi, gli occhi gialli come due soli e un completo azzurro. Accanto a lei si scorgevano una ragazza bionda con in mano delle chiavi dorate ed argentate, un ragazzo dagli strani capelli rosa e un ragazzo dai capelli disordinati color cioccolato e gli occhi uguali a quelli della ragazza, che ora guardava terrorizzata davanti a sé.
Un’enorme squarcio dimensionale si apriva a pochi metri da loro, nero come la pece, ed un essere informe stava fuoriuscendo dalla breccia.
All’improvviso un raggio nero fuoriuscì dalla mano dell’essere, dirigendosi a tutta velocità verso la ragazza dai capelli grigi. Il ragazzo dagli occhi gialli non perse tempo e creò uno scudo liquido per proteggere i suoi nakama
 
-Io lo trattengo! Voi andate!!-
 
Urlò il giovane, provato dallo sforzo di mantenere lo scudo. La ragazza a quelle parole spalancò gli occhi incredula
 
-Non se ne parla!! Io non ti lascio, Hiroshi!!-
 
Disse con le lacrime agli occhi. Cercò di raggiungere il ragazzo, ma venne fermata da Natsu, che cominciò a trascinarla verso l’uscita
 
-Non fare la bambina!! Tuo fratello si sta sacrificando per salvarti, vuoi capirlo???-
 
Disse il rosato cercando di farla ragionare, ma lei non voleva sentire ragioni
 
-Natsu, porta Yuri via di qui!!! E dite al Master che mi dispiace-
 
Disse lui sorridendo. Natsu ricacciò indietro le lacrime, ed insieme alle due nakama si diresse verso la salvezza. All’improvviso si sentì un’esplosione, e i ragazzi si girarono: il raggio aveva colpito il soffitto della caverna, facendolo crollare e intrappolando il ragazzo all’interno, in balia della creatura. Yuri cadde in ginocchio, mentre le lacrime scendevano prepotenti dai suoi occhi pieni di dolore
 
-NOOOO!! ONII-CHAAAAAN!!!-

 

FINE FLASHBACK

 

-Ricordo solo di aver spinto i miei poteri alla massima potenza, e una luce che mi ha avvolto. Poi credo di essere svenuto, perché quando mi sono svegliato mi sono ritrovato qui-
 
Concluse Hiroshi. Ero scioccata, non avrei mai creduto che lui potesse appartenere allo stesso mondo di Natsu e Lucy
 
-Q-quindi tu sei-
 
-Un mago?-
 
Mi interrupe Hiroshi
 
-Si, lo sono, e faccio parte della gilda di Fairy Tail-
 
Disse mostrandomi la spalla, su cui spiccava un tatuaggio azzurro. Mi diedi della stupida per non averlo notato prima
 
-Hiroshi è un mago dei fluidi, può controllare qualsiasi liquido lui voglia-
 
Disse Natsu con un sorriso a trentadue denti sulla faccia. Doveva essere molto felice di aver ritrovato il suo amico.
All’improvviso un’ipotesi si fece strada nella mia mente
 
-Un momento... hai detto che tua sorella si chiama Yuri, giusto?-
 
Chiesi dubbiosa
 
-Si, perchè?-
 
Chiese lui incuriosito
 
-Ma Yuri non è lo stesso nome della Guardiana dell’Acqua??-
 
Dissi io sempre più dubbiosa
 
-Non ha solo lo stesso nome, è la stessa persona!!-
 
Puntualizzò Lucy, pronta a godersi la reazione di Hiroshi, che non tardò ad arrivare
 
-Eeeeeeeeeeeh????-
 
Urlò lui con gli occhi fuori dalle orbite, alzandosi in piedi di scatto. Io e Lucy cominciammo a ridere, mentre Natsu muoveva la testa su e giù in segno di assenso
 
-ahahahahahahah eh già!! La tua cara sorellona è la Guardiana dell’Acqua. L’abbiamo scoperto poco dopo la tua scomparsa-
 
Disse Lucy senza riuscire a smettere di ridere. Hiroshi era a dir poco sconvolto; si sedette, e ci guardò stupito
 
-Ok, adesso ci manca solo che mi diciate che Natsu e Lucy si sono fidanzati e siamo apposto-
 
Disse come per buttarla sul ridere. Solo che i due ragazzi chiamati in causa ora erano rossi come peperoni e avevano abbassato lo sguardo verso terra
 
-V-veramente noi...-
 
Balbettò la bionda
 
-C-ci saremmo fidanzati poco prima che voi arrivaste-
 
Concluse per lei il rosato, rosso quanto i capelli di Erza.
A quelle parole la mascella di Hiroshi decise di provare l’ebbrezza della caduta libera, mentre il proprietario sembrava aver perso la capacità di parlare, tanto che l’unica cosa che uscì dalle sue labbra fu un sonoro
 
-Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh??????????????-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

__________ANGOLO AUTRICE__________

 

Yo minna!!!!! Tutto a posto?? Eccomi con un nuovo capitolo, ancora più lungo del precedente (ben 13 pagine word) ^^
Hiroshi viene dal mondo di Fairy Tail, ed è il fratello di Yuri :D!!! bella sorpresa, eh? Spero di non aver scritto cose troppo obbrobriose, e che il capitolo vi piaccia :)
Alla fine, anche se non era prevista, ho scritto un momento Nalu *.* ma quanto sono dolci *-* si sono baciati ed ora stanno insieme, non vedo l’ora di scrivere la reazione dei membri della Gilda alla Notizia XD probabilmente ci sarà una grande festa u.u
Ringrazio chi ha recensito e anche solo chi ha letto, siete i migliori*-* vi adoro*-*
Ciauuu
 
P.s. vi informo che domani parto per la Calabria, e starò via fino a  fine mese, quindi non so se e quando aggiornerò entrambe le fic. Gomennasai >-<
Prometto che approfitterò di ogni secondo libero per scrivere, e che se trovo la connessione mi farò sentire, ma non assicuro niente :(
 
P.p.s. Dracaris è l’OC di Bluesun, quindi se volete più informazioni su di lei leggete la sua recensione u.u

 

marta_uzumaki86

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Capitolo 4
*** l'attacco delle Tenebre ***


CAPITOLO 4

 

L’ATTACCO DELLE TENEBRE

 

POV AUTRICE

 

-Allora??? L’avete individuata?-
 
Chiese una voce alterata, appartenente ad un uomo
 
-L-lei ancora no, m-ma i maghi sono stati facili da trovare-
 
Rispose una voce molto più giovane, spaventata, probabilmente di un ragazzo. La conversazione si stava svolgendo all’interno di una caverna, scura e male illuminata, e si potevano scorgere solamente i contorni delle persone che ora stavano parlando
 
-Ah, davvero? Bhè, almeno possiamo toglierceli di torno una volta per tutte-
 
Disse l’uomo, facendo brillare i canini un po’ sporgenti nell’oscurità in un ghigno.
Il ragazzo si avvicinò ad uno spiazzo di luce, mostrando dei capelli castani corti e gli occhi dello stesso colore del mare, che infrangeva le sue onde poco lontano da lì
 
-Io non li sottovaluterei, Master. Con loro c’è anche Hiroshi Ninogawa, il mago di classe S della Fairy Tail,e lui di certo è un osso duro-
 
Disse acquistando un po’ di sicurezza
 
-Cosa??? Credevo fosse morto!! Sono sicuro di averlo ucciso con le mie stesse mani!-
 
Urlò l’uomo adirato. Come poteva un ragazzino come quello essere sopravvissuto a lui, il Signore di tutte le Tenebre?
 
-Poco male, è sopravvissuto solo per essere ucciso dal mio sicario migliore-
 
Disse poi l’uomo calmandosi, mentre i suoi occhi diventavano improvvisamente rossi, mostrando la sua reale natura di demone oscuro.
Il ragazzo, terrorizzato sia dalle parole dell’uomo sia dal repentino cambio di colore degli occhi, arretrò di qualche passo, tremando di paura
 
-Q-quindi avete deciso? Manderete veramente lei? Non credete di esagerare per dei semplici maghi?- kyofu
 
-Cole, Cole, meglio non sottovalutarli, dovresti sapere che le gilde della luce sono imprevedibili-
 
Disse l’uomo con fare canzonatorio, uscendo finalmente dall’oscurità, anche se sembrava lui stesso fatto di Tenebre, con i suoi capelli neri, gli occhi piccoli, ora rossi, e il completo nero come la pece.
Cole, ancora più terrorizzato di prima, annuì impercettibilmente, per poi correre verso l’uscita, diretto verso gli alloggi del sicario più temuto dell’intero continente di Fiore.
L’uomo si diresse al centro della stanza, dove una pietra rossa come il sangue risplendeva, emanando un’energia oscura senza pari. Gli occhi rossi del demone vennero attraversati da una luce omicida che avrebbe terrorizzato chiunque, e lui scoppiò in una risata malefica che fece accapponare la pelle a tutti coloro che ebbero la sfortuna di sentirla
 
-Godetevi queste ultime ore di pace, maghi di Fairy Tail, perché tra poco rimpiangerete di aver osato sfidare le Tenebre!-
 
**********

Erano passati ormai due mesi da quando Natsu e Lucy erano piombati dal nulla nel giardino di Hikari, portando con loro una lunga serie di novità e sorprese, tra cui la rivelazione della vera identità di Hiroshi.
 Dopo lo stupore iniziale, la ragazza aveva cominciato a far credere alle sue compagne di scuola (che da tempo avevano l’abitudine di piombare a casa sua senza preavviso) che i due ragazzi fossero dei vecchi amici che si erano trasferiti in Italia, ora in vacanza lì a Tokyo, e loro ci avevano creduto. In compenso Natsu e Lucy, che ora formavano una coppia a tutti gli effetti, si erano ormai adattati alla vita di quel mondo, nascondendo la loro magia agli occhi delle altre persone, anche grazie all’aiuto e all’esperienza di Hiroshi.
Quel giorno di primavera Hikari guardava sognante fuori dalla finestra della sua classe, ripensando a ciò che gli era successo e fantasticando su ciò che avrebbe fatto una volta entrata in Fairy Tail. Al di fuori della scuola i ciliegi erano nel pieno della fioritura,  le chiome illuminate dai caldi raggi del sole, mentre cascate di petali rosa invadevano il cortile sotto lo sguardo meravigliato della bionda; lei aveva sempre amato quel paesaggio, le trasmetteva buonumore e felicità, la faceva sentire in pace con sé stessa, arrivando persino a dimenticare il dolore che l’aveva sempre accompagnata per tutta la sua esistenza.
Il suono della campanella la ridestò dai suoi pensieri; si alzò e cominciò a rimettere libri e quaderni della cartella, mentre Hiroshi la aspettava appoggiato allo stipite della porta: il ragazzo aveva preso l’abitudine di andare a casa di Hikari ogni pomeriggio, per poi andarsene solo a sera inoltrata; in teoria quelle riunioni avrebbero dovuto avere lo scopo di realizzare un piano per trovare la Guardiana, ma la maggior parte del tempo chiacchieravano oppure andavano a depredare il gelataio dietro l’angolo, che ogni volta faceva affari d’oro grazie a Natsu, che con il suo appetito da Dragon Slayer riusciva a far sparire persino le scorte; se poi si contava che il tempo restante lo passavano cercando (inutilmente) di tenere Natsu lontano dal frigorifero, di strategie ne avevano preparate... diciamo nessuna.
I due ragazzi si diressero verso la casa di Hikari, che miracolosamente era ancora in piedi, nonostante ospitasse uno dei membri più casinari e distruttivi di Fairy Tail, colui che aveva distrutto in pochi minuti l’intero porto della città di Hargeon, il famoso Salamander
 
-Siamo tornati!!-
 
Disse la ragazza non appena varcò la porta d’ingresso, con un sorriso sul volto: decisamente, la primavera la metteva di buonumore
 
-Bentornati! Come è andata a scuola?-
 
Gli chiese Lucy dalla cucina, mentre Natsu divorava come se non mangiasse da secoli mangiava elegantemente una porzione di frittelle la cui altezza avrebbe fatto invidia all’Empire State Building
 
-Tutto a posto, niente di nuovo, a parte la solita montagna di compiti-
 
Rispose Hiroshi sospirando e lanciando lo zaino sulla sedia, per poi buttarsi sul divano in salotto
 
-Punto primo) solo per te i compiti sono una montagna,visto che non studi mai e quindi i professori sono costretti a dartene in più-
 
Disse Hikari, mentre il giovane cominciava a tossicchiare nervosamente, visibilmente imbarazzato
 
-Punto secondo) SCENDI IMMEDIATAMENTE DAL DIVANO SE CI TIENI ALLA VITA!!!-
 
Gli urlò nell’orecchio Hikari, facendo balzare il ragazzo fino al soffitto; lui fece per protestare, ma appena notò l’aura nera che aveva contornato l’amica decise che era meglio non rischiare, e in silenzio si alzò, per poi risiedersi su una delle sedie della cucina; Natsu scoppiò a ridere, mentre dietro alla testa di Lucy scendevano almeno una dozzina di goccioloni stile manga
 
-Bene, ora va meglio-
 
Disse la bionda calmandosi e facendo sparire l’aura nera; Hiroshi si ritrovò a pensare a quanto, a volte, Hikari ricordasse Erza. A quel pensiero un brivido di paura gli percorse la schiena, ripensando a quante volte era stato brutalmente massacrato dalla rossa
 
-Io ho fame! Vi va un gelato??-
 
Disse all’improvviso Natsu, che intanto aveva finito la torre di frittelle
 
*Ma come fa ad avere ancora fame?*
 
Pensarono all’unisono Hikari, Lucy e Hiroshi, non finiendo mai di stupirsi del grande appetito del Dragon Slayer, che acchiappò la mano di Lucy, trascinandola verso la strada.
I ragazzi si diressero verso il negozio del gelataio, chiacchierando e ridendo; tuttavia, nessuno di loro si accorse di un’ombra che, da un vicolo buio, continuava ad osservarli, come un predatore che aspetta pazientemente il momento giusto per colpire la preda. Dopo una mezzoretta uscirono dal negozio, ognuno con un gelato diverso: Lucy aveva preso un cono con vaniglia e crema, Hikari uno  con fragola e cioccolato, Hiroshi uno con stracciatella e pistacchio, mentre Natsu aveva ordinato ogni gusto presente nella gelateria, tanto che il gelataio era stato costretto a fargli 5 coni, ognuno con almeno 6 gusti; decisero di andare a gustarsi quei gelati nel boschetto del parco, poco distante da lì. Arrivarono in neanche 5 minuti, durante i quali Natsu aveva finito i suoi 5 coni, per poi addentare quello di Lucy, che prese a inseguirlo furibonda per tutto il parco, sotto lo sguardo divertito di Hikari e Hiroshi, che erano rimasti a guardare
 
-Ancora non riesco a credere che quei due siano veramente una coppia-
 
Cominciò a parlare lui, cogliendo di sorpresa la bionda
 
-Insomma, mi ero accorto già da tempo che tra quei due ci fosse un rapporto diverso dagli altri, ma mai avrei creduto che fosse amore-
 
Continuò Hiroshi, ridendo. In quel momento, Hikari si rese veramente conto, per la prima volta, che il giovane aveva avuto un’altra vita nel modo di Natsu e Lucy, una vita fatta di magia, amicizia, e chi lo sa, magari c’era stato pure l’amore; a quel pensiero la giovane sussultò, rendendosi conto che non sapeva nulla della vita di Hiroshi prima di incontrare lei. Decise di prendere il coraggio a due mani e di chiedere direttamente al ragazzo, che ora guardava divertito Lucy che menava il povero Natsu
 
-Hiroshi, senti.... ma tu a Fairy Tail avevi una ragazza?-
 
Disse arrossendo la bionda. Il ragazzo la guardò, stupito dalla domanda e arrossendo di botto
 
-N-n-no, p-perché me lo chiedi?-
 
-C-così, per sapere-
 
I due ragazzi erano diventati due peperoni
 
-Ah, o-ok-
 
Ok, ora sembravano due vulcani in eruzione, per quanto erano rossi
 
-Senti, ma facevano così anche in gilda?-
 
Chiese la bionda per cambiare discorso, indicando un Natsu in fin di vita con una fontanella di sangue che gli usciva dalla testa e una Lucy che sorrideva soddisfatta
 
-Bhè, ecco-
 
Cominciò il ragazzo, per poi interrompersi, guardando un punto imprecisato tra gli alberi di fronte a lui, per poi spalancare gli occhi
 
-ATTENTA!!-
 
Urlò il giovane buttandosi a terra assieme a Hikari, mentre un raggio viola passava dritto poco sopra le loro teste, perforando la roccia dietro di loro. Natsu e Lucy, che avevano assistito alla scena, corsero spaventati verso i due
 
-State bene? Cosa è successo?-
 
Ci chiese Lucy preoccupata, mentre Natsu ci aiutava ad alzarci
 
-Ahahahahahahahahah hai degli ottimi riflessi, Hiroshi Ninogawa, te lo concedo, ma stavolta non te la caverai così facilmente-
 
Disse la voce di una donna proveniente dagli alberi; i ragazzi si misero all’erta, circondando Hikari nel tentativo di proteggerla
 
-Dove sei? Fatti vedere!!!!!-
 
Urlò Natsu, mentre dai suoi pugni scaturivano delle fiamme.
Dalla boscaglia apparve una donna dai capelli nerissimi legati in una treccia e due occhi color del ghiaccio; indossava un semplice top rosso, una giacchetta militare senza maniche, degli shorts grigi tenuti su da una cintura in pelle a cui erano attaccati due pugnali, e un paio di anfibi, mentre sulla spalla spiccava un tatuaggio nero raffigurante una B e una W circondate da un cerchio
 
-Tu sei Kyofu, della gilda oscura Black Wizard!!! Cosa ci fai qui?-
 
Disse Lucy spalancando gli occhi
 
-Sono venuta fin qui per distruggervi!!-
 
Rispose la donna, per poi partire all’ attacco
 
-Hikari allontanati!!-
 
Disse Hiroshi, creando uno scudo liquido che proteggè i 4 ragazzi; la bionda non se lo fece ripetere due volte, e arretrò di qualche passo, ben sapendo che in quel momento sarebbe stata solo d’impiccio ai maghi.
Natsu sferrò attacchi su attacchi, ma Kyofu li parò tutti, per poi spedirlo lontano con un calcio ben assestato
 
-Apriti portale dell’Ariete... Aries!-
 
Urlò Lucy, facendo comparire davanti a sé una ragazza dai capelli rosa e un vestito bianco che sembrava fatto di lana, creando un gigantesco batuffolo di lana proprio dietro il rosato, che in questo modo ebbe un atterraggio abbastanza morbido
 
-Tutto a posto? Sumimasen-
 
Disse la ragazza, abbassando lo sguardo
 
-Si, grazie Aries-
 
Disse Natsu sorridendo, per poi vedere sparire lo spirito.
Intanto Hiroshi era partito all’attacco con una frusta d’acqua, e mettendo in difficoltà la donna, che però non sembrava intenzionata a cedere; Hikari all’improvviso notò che in una mano Kyofu stava creando una sfera nera
 
-Hiroshi attento!!-
 
Urlò la ragazza, ma era troppo tardi: la sfera colpì in pieno stomaco il ragazzo, mandandolo a sbattere sugli alberi dietro di lei, privo di sensi
 
-Hiroshiii!!!-
 
Gridò la bionda, per poi correre accanto al ragazzo
 
-Bastarda... come hai potuto?!-
 
Disse Natsu furibondo, scagliandosi verso la mora, che schivò facilmente l’attacco, per poi colpire il rosato con un pugno che lo mandò a terra poco lontano da Lucy
 
-Natsu!! Apriti portale del Leone... Leo!!-
 
Urlò la maga, evocando un giovane dai capelli arancioni e gli occhiali da sole, che si lanciò contro la nemica, ingaggiando una battaglia senza esclusione di colpi: Leo combatteva con il suo Regulus, mentre la donna aveva tirato fuori i suoi pugnali, dimostrandosi assai abile nel combattimento. I due erano pari, ma ad un certo punto lei tirò fuori dalla tasca un fumogeno e lo gettò a terra; quando la nebbia si diradò Leo e la donna erano spariti. Ci guardammo intorno, e all’improvviso Kyofu apparve dal nulla dietro Lucy, colpendola sulla schiena con il ginocchio e mandandola a terra a carponi, boccheggiante e senza forze
 
-Ahahahahah!! Questo è ciò che accade a tutti coloro che osano sfidare le Tenebre!!-
 
Disse la donna ridendo sprezzante. Hikari guardò i suoi amici, a terra e sconfitti; cadde sulle ginocchia, mentre le lacrime tentavano prepotenti di uscire dai suoi occhi. Vide la donna unire le mani, mentre al centro di esse cominciava a formarsi una sfera nera sempre più grande; chiuse gli occhi, stringendo il ciondolo che le aveva regalato la madre prima di morire
 
-Siete finiti!! Kurayami no kosen!!!!-
 
Gridò la donna sorridendo trionfante, mentre un raggio nero come la pece partiva dalle sue mani. La bionda strinse il ciondolo ancora più forte, incapace di arrendersi
 
*Non doveva finire così, non voglio... NON VOGLIO!!!*
 
Pensò, e una luce all’improvviso l’avvolse, sollevandola da terra e annullando l’attacco della nemica, mentre Hiroshi, Natsu e Lucy guardavano la scena sconvolti; la ragazza non capiva cosa stava succedendo, ma la stessa voce che sentiva nei suoi sogni la rassicurò
 
-Non ti preoccupare, chiudi gli occhi e lascia che il sigillo si sciolga, lascia che il risveglio si compia!-
 
Hikari chiuse gli occhi, rilassandosi, e un turbinio di immagini prese possesso della sua mente, rendendole tutto finalmente più chiaro: ora sapeva cosa fare.
All’improvviso la luce scomparve esattamente come era arrivata, lasciando che i piedi di Hikari toccassero terra
 
-Hi-Hikari?-
 
Disse Hiroshi, guardando l’amica, che ora era completamente diversa: i capelli biondi erano sciolti e un po’ mossi, tenuti su da un cerchietto bianco; indossava un top blu che le lasciava scoperto l’ombelico, un paio di shorts bianchi e dei sandali celesti e bianchi.
 
-Non ti preoccupare, va tutto bene-
 
Gli disse lei, guardandolo e sorridendo rassicurante, per poi voltarsi verso la donna, che la guardava stupita
 
-C-com’è possibile??? T-tu non puoi essere la Guardiana! Ho controllato, in te non scorreva neanche un po’ di energia magica fino a pochi minuti fa!-
 
Disse arretrando
 
-Mi hai sottovalutato, e questo è stato il più grande errore della tua vita-
 
Le rispose la ragazza sorridendo, per poi unire le mani come poco prima aveva fatto la nemica, mentre una sfera bianca andava formandosi all’interno di esse
 
-Hai attaccato, fatto del male, ferito e quasi ucciso i mie amici, non credere di farla franca!!! Chowa no kosen!!!-
 
Gridò, e un fascio di luce bianca si diresse verso la nemica, colpendola in pieno e avvolgendola in una bolla di luce fino a farne scomparire la sagoma. Quando la luce si dissolse la donna era sparita, mentre il suo pugnale giaceva a terra, dove fino a poco prima si trovava.
I ragazzi guardarono Hikari con gli occhi spalancati, faticando ancora a credere a ciò che avevano appena scoperto: era Hikari la Guardiana dell’Armonia, era sempre stata lei. La bionda si girò, sorridendo agli amici
 
-M-ma come può essere che tu sia la Guardiana?? Perché non ce lo hai detto prima?-
 
Disse Natsu tirandosi in piedi, seguito da Lucy e Hiroshi
 
-Non ve l’ho detto perché non lo sapevo. Quando quella luce mi ha avvolto il sigillo che bloccava i miei poteri si è rotto, e i ricordi della prima Guardiana sono tornati in superficie, permettendomi di capire e combattere, ma prima di allora ne sapevo quanto voi-
 
Disse lei, calma e sorridente. Ancora non ci credeva, lei era una maga!! Il suo sogno più grande si era finalmente avverato
 
-Va bene, ma come mai nessuno di noi è riuscito a percepire la tua magia? Una potenza magica come quella è letteralmente impossibile da nascondere-
 
Chiese Hiroshi, ancora dubbioso: non che dubitasse di lei, ma quella faccenda era veramente strana
 
-Semplice, erano sigillati qui dentro-
 
Disse Hikari, mostrando agli altri il ciondolo della madre: era un diamante finemente lavorato, che adesso brillava leggermente, segno che il potere magico aveva ricominciato a scorrere normalmente
 
-Era questo l’oggetto che la Guardiana aveva usato per sigillare i suoi poteri e i suoi ricordi; da allora questo diamante è passato di generazione in generazione, finchè mia madre, poco prima di morire, non l’ha dato a me-
 
Raccontò, mentre la pietra passava di mano in mano sotto gli sguardi stupiti dei ragazzi, che poi gliela restituirono.
Natsu all’improvviso sfoggiò un sorriso a trentadue denti, dando voce ai suoi pensieri
 
-Se abbiamo trovato la Guardiana, vuol dire che la missione è conclusa! E perciò possiamo tornare a casa!!-
 
Disse saltellando dalla gioia, contagiando anche i compagni
 
-Fairy Tail, stiamo arrivando!!-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

__________ANGOLO AUTRICE__________

 

Ola minna!!! Sono tornataaa ^^!!! Finalmente, dopo lunghe battaglie sono riuscita a postare il quarto capitolo :’D ma cercate di capirmi, io su internet ci vado tramite pennetta, e per di più questo capitolo non voleva uscire, ci sono stata sopra per giorni >.<
Hikari si è rivelata essere la Guardiana dell’Armonia :) come se non si fosse capito XD e ora i ragazzi torneranno a Fairy tail: non vedo l’ora di scrivere il commovente incontro tra Yuri e Hiroshi XD e vedrete che festa u.u sarà molto stile Fairy Tail XDDD
Pooooi visto che ho scritto diverse one-shot su diversi pairing, farò scegliere a voi tramite tabella entro Domenica prossima
 

Blu

Rosso

Giallo

Verde

Viola

Bianco

Arancione

Rosa

 

Voi ditemi il colore e io vi dirò nel prossimo capitolo chi ha vinto, poi la coppia la scoprirete nella one-shot ;) si sono malvagia XD
Mi raccomando recensite e fatemi sapere, ringrazio chi lo farà ^^

 

marta_uzumaki86

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Capitolo 5
*** Fairy Tail ***


FAIRY TAIL

 
-Hikari muoviti! Manchi solo tu!-
 
Urlò Lucy, facendo sobbalzare la giovane neo-Guardiana; la ragazza stava osservando in preda alla nostalgia quella che era stata la sua camera per più di 15 anni, perché, ormai, aveva capito che quella sarebbe probabilmente stata l’ultima volta che i suoi piedi avrebbero calpestato il suolo di quel mondo privo di magia: una volta sigillate le Tenebre, infatti, lo spacco dimensionale creatosi più di 2 anni prima si sarebbe richiuso, impedendo a chiunque, maghi e non, di viaggiare nuovamente da un mondo all’altro; ergo, lei sarebbe rimasta “bloccata” dall’altra parte. Non che le dispiacesse, anzi ne era più che felice, ma infondo lei in quel mondo ci era cresciuta, e un po’ le sarebbe certamente mancato, monotonia a parte.
 
Hikari scosse energicamente la testa, cercando di scacciare quei pensieri malinconici, e si costrinse a pensare ai lati positivi della cosa: chissà perché, i suoi pensieri andarono subito ad un certo mago che da 2 anni a questa parte aveva preso possesso del suo cuore; arrossì di botto, non appena si accorse di ciò che stava pensando e, soprattutto, a chi stava pensando, e il fatto che lui stesse minacciando di salire a prenderla se non si fosse sbrigata a scendere di certo non aiutava. Si diede un paio di schiaffetti sulle guance, per riprendere il controllo e il suo normale colorito, e scese le scale di corsa, finalmente pronta a dare il via a quella magica avventura che per tanto tempo aveva sognato
 
 
 
 
 
 
-Eccomi!-
 
Hiroshi si girò, osservando l’amica uscire frettolosamente dalla sua casa ed entrare in giardino con un balzo. Notò che aveva seguito il suo consiglio e si era cambiata, visto che i vestiti che aveva indossato durante lo scontro contro Kyofu erano fatto di magia allo stato puro e quindi percepibili a kilometri di distanza. I vestiti che aveva ora erano molto diversi dai precedenti, ma comunque comodi nel caso avessero dovuto combattere: indossava una canottiera blu notte lunga fin sotto il sedere, dei jeans attillati scuri e un paio di stivaletti neri molto stile cow-girl;al collo spiccava il diamante della madre, che ancora brillava leggermente, mentre i capelli erano raccolti in una treccia laterale che le scendeva sinuosa lungo la schiena.
 
Il ragazzo osservò Hikari chiacchierare con Lucy, chiaramente eccitata per il viaggio che stavano per compiere; si ritrovò a sorridere, contento che la ragazza avesse ritrovato quella felicità che aveva perso alla morte della madre.
 
I suoi pensieri furono però interrotti da un certo ragazzo dai capelli rosa, che, facendo l’imitazione di Happy, disse
 
-Ti pppppiace, eh?-
 
Il giovane in questione divenne immediatamente un pomodoro ambulante, senza però riuscire a negare l’affermazione che il Dragon Slayer aveva fatto. Si limitò a sospirare pesantemente, abbassando lo sguardo verso il suolo
 
-Si nota così tanto?-
 
Fu l’unica cosa che riuscì a chiedere, mentre l’amico sghignazzava divertito
 
-L’unica che non l’ha capito è lei-
 
Disse infatti il rosato, con un ghigno che gli andava da un orecchio all’altro.
 
Ormai era inutile negare l’evidenza, lui amava Hikari... oh eccome se l’amava! La prima volta che l’aveva vista, sul tetto della scuola, gli era sembrata come un angelo a cui avevano tagliato le ali, e che stava precipitando nell’abisso della disperazione. Gli era venuto spontaneo aiutarla, infonderle quella speranza che credeva perduta, aprendosi con lei come mai aveva fatto con nessun altro in quel mondo. E lei l’aveva capito, risvegliando in lui sentimenti che mai aveva creduto di poter riprovare, almeno non dopo la sua morte. Per parecchio tempo si era chiesto se fosse giusto amarla, lei, che aveva una vita così diversa dalla sua; ma ormai la frittata era fatta, l’aveva stregato alla grande. Si era rassegnato al fatto che un giorno avrebbe dovuto abbandonarla per tornare nel suo mondo, ma la scoperta della vera natura di Hikari aveva riacceso in lui la speranza di averla accanto a sé anche nella sua altra vita.
 
A riscuoterlo dalle sue riflessioni fu proprio “l’angelo” in questione, che, vedendolo con la testa rivolta al cielo e un sorriso ebete sulla faccia, si era preoccupata un po’
 
-Hiroshi... tutto bene?-
 
Chiese infatti la ragazza, avvicinando con fare un po’ incerto il suo viso a quello dell’amico
 
-Eh? Ah si, ehm... tutto  posto, non ti preoccupare-
 
Rispose lui arrossendo, vista la distanza minima fra le loro facce.
 
Alla vista della reazione che il mago dei fluidi aveva avuto alla vicinanza della Guardiana, il ghigno di Natsu si allargò (se possibile) ancora di più, contento di aver azzeccato il punto. Hiroshi non mancò di notare il sorriso poco rassicurante del Dragon Slayer, tanto che decise di cambiare discorso prima che l’amico potesse combinarne una delle sue
 
-Allora, vogliamo andare?-
 
Disse mettendo le mani dietro la schiena e dirigendosi verso il centro del giardino, esattamente dove Natsu e Lucy erano atterrati più di due mesi prima. Dopo pochi secondi fu raggiunto dal rosato che saltellava allegro, e Hikari, che sorrideva felice. Hiroshi ghignò, fiutando l’occasione di scatenare una lite furibonda con l’amica
 
-Qualcuno sta sprizzando gioia da tutti i pori, eh Mizu-chan?-
 
Questa affermazione, fatta con un tono un po’ troppo canzonatorio, costò un bel pugno sulla testa del povero mago, mentre un nervo pulsava sulla fronte della Guardiana
 
-Chiamami ancora una volta Mizu-chan e giuro che ti ammazzo, chiaro?-
 
Disse lei, mentre un’aura nera come la pece cominciava a circondarla
 
-A-aye sir-
 
Sussurrò lui facendosi piccolo piccolo dalla paura...quella ragazza a volte faceva più paura di Erza. Possibilità di una sana scazzottata tra amici: annullata sul nascere
 
-Se avete finito, io direi di andare-
 
Disse Lucy sbuffando
 
-Apriti portale della Vergine… Virgo!!!-
 
A quelle parole, apparve dal nulla una ragazza dai capelli rosa tagliati corti e un vestito da cameriera, mentre i polsi erano stretti in due catene che tintinnavano ad ogni movimento della giovane
 
-è l’ora della punizione, Hime?-
 
Chiese lo spirito piegando la testa di lato
 
-lascia stare la punizione, puoi riportarci a casa?-
 
Disse la maga sospirando
 
-Ai suoi ordini, Hime-
 
Rispose semplicemente Virgo, allargando le braccia e facendo comparire un grande cerchio magico sul terreno sotto di loro; all’improvviso una luce bianchissima e accecante avvolse i maghi, e quando essa scomparve di loro non c’era più traccia.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

**********




 
 
 
 
 
 
 
Quel giorno il sole brillava alto nel cielo sulla città di Magnolia; gli uccellini cinguettavano felici e la gente camminava allegra tra le bancarelle allestite sulla via principale,completamente ignari che presto una guerra avrebbe cambiato ogni cosa.
 
Nonostante ciò, dentro una gilda di nostra conoscenza la situazione rimaneva immutata; una rissa di dimensioni apocalittiche stava infatti imperversando al centro della grande sala, coinvolgendo la maggior parte dei membri della Fairy Tail, mentre le poche persone che non ne prendevano parte si rifugiavano o sotto i tavoli più lontani o sotto il bancone che spiccava sul fondo della gilda. Dietro di esso vi era la dolce figura di una giovane ragazza con un sorriso stampato sulle labbra, che tranquillamente puliva i bicchieri con un panno bianco; dietro quel sorriso radioso si nascondeva però un’enorme preoccupazione: Natsu e Lucy erano partiti da mesi ormai, e da quel giorno non avevano più avuto loro notizie... certo, sapeva bene che probabilmente erano impegnatissimi a cercare la Guardiana mancante, ma non poteva fare a meno di essere in ansia per i suoi amici.
 
All’improvviso la giovane sentì un grosso sospiro provenire da sotto il bancone; abbassò lo sguardo, finchè i suoi occhi dorati come il sole non incrociarono quelli nocciola della sua nakama dai capelli color cielo, pieni di preoccupazione malamente nascosta
 
-Qualcosa non va, Levy?-
 
Chiese gentilmente Yuri, spostandosi dietro l’orecchio una ciocca dei lunghi capelli grigi
 
-Sono preoccupata per Lu-chan... ho paura che le sia successo qualcosa-
 
Sussurrò Levy abbassando lo sguardo
 
-Sono sicura che sta beniss-
 
Un rumore improvviso sul legno del bancone interruppe il discorso della Guardiana dell’Acqua, che grazie ad una serie di imprecazioni sempre provenienti dall’altro lato del bancone potè riconoscere la fonte di tutto quel casino
 
-Serve qualcosa, Gajeel?-
 
Chiese lei in tono scocciato; stava per strangolare il Dragon Slayer del ferro per averla interrotta (a volte le venivano quegli improvvisi scatti omicidi, e quando accadeva molto spesso ci scappava il ferito), ma il sentire Levy agitarsi al solo sentire il nome del ragazzo la fece calmare e sorridere intenerita
 
-Oi tizia dell’Acqua! Hai visto il Gamberetto?-
 
Chiese Gajeel guardandosi intorno con i suoi occhi rossi; Yuri abbassò lo sguardo, e appena vide che Levy era diventata rossa come un peperone, la sua parte di Cupido uscì allo scoperto
 
-E se ti dicessi che è proprio qui sotto?-
 
Disse lei con molta non-chalance, guadagnandosi un calcio da parte di una Levy ancora più rossa di prima. A quell’affermazione il corvino allungò il braccio sotto al bancone, acchiappando l’azzurra per il bordo della maglietta e tirandola fuori, mentre la ragazza scalciava nel disperato tentativo di liberarsi
 
-Tana per il Gamberetto!-
 
-Mi chiamo Levy, testa di ferro che non sei altro!!-
 
Urlò la Scripter, colpendo l’aria con i pugni e gonfiando le guance rosse. Gajeel si limitò a ghignare come il suo solito, poggiandosi Levy sulla spalla a mò di sacco di patate e avviandosi verso il centro della gilda, dove ancora persisteva la solita rissa
 
-Sono così carini quei due!!-
 
Squittì la voce allegra di una ragazza che Yuri conosceva bene
 
-Mi trovi d’accordo, Gigi-
 
Rispose la grigia, girandosi verso la sua intercultrice: davanti a lei, seduta su una sedia, c’era una giovane dai lunghissimi capelli color biondo miele tutti boccolosi, che osservava con gli occhi azzurri a forma di cuore i due ragazzi che si erano appena allontanati
 
-Ma perché non si mettono assieme?-
 
Sussurrò la bionda in tono lamentoso, come un bambino che chiede le caramelle alla mamma
 
-Perchè lui è troppo orgoglioso e lei troppo timida-
 
Rispose Yuri sconsolata, sospirando e sorridendo malinconicamente
 
-Lui non è orgoglioso, è solo tremendamente testardo-
 
Le due ragazze si girarono verso la voce che aveva appena parlato: appoggiata al bancone c’era una ragazza dai lunghi capelli azzurri, leggermente mossi, che contornavano un paio di occhi grigio perla
 
-Mimì!!-
 
Urlò la Guardiana della Natura saltando addosso all’amica
 
-Buongiorno Gigi! Ciao Yuri!-
 
Salutò felice l’azzurra, ricambiando la stretta di Giada
 
-Buongiorno a te, Michiko-
 
Disse Yuri, divertita dalla scena che ogni giorno si ripeteva: sarà la grande affinità che c’era tra i loro Elementi (Michiko era la Guardiana della Luce), ma quelle due andavano tremendamente d’accordo.
 
Le tre ragazze chiacchierarono del più e dl meno, di quanto Michiko trovasse carino e dolce Laxus (ma dove??? O.o N.d.a.)e di quanto Yuri trovasse tetro Ryuu (mentre Giada tentava di farle cambiare idea).
 
All’improvviso il portone della gilda venne letteralmente abbattuto da un poderoso calcio, mentre una voce familiare urlava a squarciagola
 
-Siamo tornati!!-
 
Vide di sfuggita Giada e Michiko scattare alla velocità della luce, seguite a ruota da tutti coloro che in quel momento si trovavano nella grande sala, verso i compagni appena rientrati, per riempirli di domande e conoscere la nuova Guardiana.
Sorrise, felice che Natsu e Lucy fossero tornati sani e salvi, e ricominciò tranquillamente a pulire i bicchieri
 
-Anche noi siamo felici di rivedervi, ma lasciateci respirare!!-
 
Yuri spalancò gli occhi. Quella voce... era la sua? Ma come era possibile? Alzò lo sguardo, e appena vide quegli inconfondibili capelli color cioccolato, calde lacrime cominciarono a bagnarle le guance, mentre un sussurro appena percepibile usciva dalle sue labbra
 
-Hiroshi...-

 
 
 
 

**********





Quando Natsu aveva sfondato il portone della gilda, un senso di nostalgia aveva colpito Hiroshi alla vista di tutti quei volti che li fissavano stupiti. Si voltò verso Hikari, che sorrideva emozionata ma anche un po’ imbarazzata; stava per dirle che non aveva nulla da temere, ma l’assalto di metà dei membri della gilda (il resto giaceva calpestato per terra) lo costrinse a rinunciare nel suo intento, cominciando a salutare tutti quelli che si erano aggrappati a lui piangendo, chiedendogli come aveva fatto a sopravvivere (cosa che tuttora si chiedeva anche lui)
 
-Lu-chan!!!!!!!-
 
Il mago dei fluidi si girò verso Lucy, per poi scoppiare a ridere alla vista della maga stesa a terra mentre una Levy super-possessiva la stritolava tipo peluche
 
-Anche noi siamo felici di rivedervi, ma lasciateci respirare!!-
 
Disse quasi urlando, per sovrastare il casino che si era andato a creare; si, la gilda gli era decisamente mancata.
 
Il rumore di un bicchiere che si infrangeva al suolo lo distolse dai suoi pensieri, facendogli alzare gli occhi dorati verso la fonte del rumore. Quando infine riconobbe quei lunghi capelli grigi e quel viso così simile al suo, la nostalgia si trasformò in felicità, e senza accorgersene  cominciò a correre verso la ragazza ancora incredula
 
-Yuri!!!-
 
-Hiroshi!!!-
 
La grigia saltò letteralmente addosso al fratello, che la fece girare ridendo
 
-Sei vivo...-
 
Sussurrò lei con le lacrime agli occhi, stringendosi ancora di più al collo del ragazzo che ancora rideva, felice di aver ritrovato sua sorella
 
-Credevi veramente che fosse così facile farmi fuori?-
 
Chiese lui con un sorriso arrogante stampato sul volto. Sua sorella scoppiò a ridere come mai aveva fatto in quegli ultimi due anni; il ritorno di Hiroshi le aveva ridonato la felicità perduta
 
-Parleremo dopo di come mi sono salvato-
 
Disse all’improvviso Hiroshi, rivolgendosi a tutta la gilda
 
-Adesso direi di lasciare la parola alla Guardiana dell’Armonia-
 
La ragazza in questione arrossì di botto per via dell’improvvisa attenzione, non riuscendo a spiccicare parola. Hiroshi ghignò, cogliendo la palla al balzo
 
-Dai, mica ti mangiano Mizu-chan!-
 
Incredibilmente, qualcosa di non propriamente identificato (ma comunque doloroso e, soprattutto, partito dalle mani della Guardiana) raggiunse la fronte del povero mago, facendolo cadere a terra dolorante
 
*nota per me: smettere di chiamarla Mizu-chan, o quella mi uccide*
 
Pensò lui massaggiandosi la fronte, mentre un gocciolone stile manga scendeva dietro la sua testa
 
-Non chiamarmi Mizu-chan, testa di baka che non sei altro!!!! È la seconda volta in due ore che te lo dico!!!!!!-
 
Sbraitò furiosa Hikari, per poi girarsi verso i membri della gilda, che trattenevano a stento le risate
 
-Comunque, io mi chiamo Hikari Mizuki, piacere di conoscervi!-
 
Disse poi inchinandosi, mentre la folla di maghi rispondeva entusiasta
 
-Bhè, io direi di festeggiare, visto che di motivi ne abbiamo in abbondanza: l’arrivo dell’ultima Guardiana e il ritorno di Hiroshi soprattutto!-
 
Prese parola il Master Makarov, dando voce al pensiero generale.
Hikari e Hiroshi si lanciarono uno sguardo complice, per poi interrompere il Master
 
-Io invece credo che ce ne sia un altro di motivo per festeggiare-
 
Disse Hikari lanciando uno sguardo eloquente a Natsu e Lucy, che arrossirono all’istante
 
-Non dovevate dire qualcosa alla gilda, ragazzi?-
 
Completò Hiroshi sorridendo sornione, mentre i due ragazzi in questione cominciavano ad odiarlo profondamente
 
-Bhè, ecco... noi..-
 
Provò a dire Lucy, ma le parole le si bloccavano in gola. Il silenzio si prolungò per diversi minuti, durante i quali gli sguardi di tutta la gilda si facevano sempre più curiosi; Natsu, che non sopportava più quella situazione imbarazzante, decise di metterle fine senza pensarci troppo
 
-Io e Lucy ora siamo fidanzati, ok? Perciò se anche solo la provate a toccare giuro che vi incenerisco!!-
 
Urlò il Dragon Slayer, lasciando tutti di stucco, tranne Hikari e Hiroshi che sghignazzavano divertiti.
Tuttavia dopo pochi secondi tutti si avvicinarono per congratularsi con i due maghi, che sorridevano imbarazzati
 
-Bene nonnetto, direi che ora possiamo anche festeggiare!-
 
Disse Natsu al Master, con un sorriso a trentadue denti
 
-Hai ragione Natsu perciò... FESTA!!!!!!!-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

_______ANGOLO DI MARTA-CHAN_______

 
Sono tornataaaaaaaaa *saluta con la manina* ancora non sono morta, purtroppo per voi u.u scusate il mega ritardo, ma questo capitolo è stato scritto quasi interamente a mano e, soprattutto, fatto durante le ore di lezione (interesse per la scuola: meno di zero v.v) vado di fretta perciò vi ringrazio per le recensioni e ringrazio anche chi ha letto silenziosamente, vi adoro *-*
Se permettete dedico questo capitolo ad AngelWings_DwarfGigi4, che mi sopporta sia qui che in chat su Whatsapp, grazie mille per il tuo supporto *A*
Bene spero di aver detto tutto sennò scusate ma a quest’ora non sono più capace ne di intendere ne di volere, perciò sorvolate anche su eventuali errori, domani li aggiusterò con calma
Ciauuu

 

marta_uzumaki86

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Capitolo 6
*** Together ***


TOGETHER
 
Se c’era una gilda famosa per le sue continue feste e le risse gigonormiche che inevitabilmente ne derivavano, quella era senza dubbio Fairy Tail, la gilda delle Fate.
 
Quel giorno poi, le grida di giubilo e le risate allegre provenienti dall’imponente edificio potevano essere udite anche nella periferia del centro abitato, provocando non poco stupore negli abitanti di Magnolia, che mai avevano visto (e sentito) i maghi così allegri e pieni di vita.
 
Solo chi era in stretto contatto con quei ragazzi, come i membri delle gilde alleate, e quindi erano a conoscenza di ciò che a breve avrebbe colpito il mondo magico, poteva immaginare cosa (o meglio: chi) avrebbe potuto causare tutto quello scompiglio, e ognuno pregava in cuor suo che tutto andasse per il meglio.
 
All’interno della suddetta gilda, il caos era ormai dilagato: una rissa di dimensioni apocalittiche imperversava al centro della grande sala, mentre tavoli e sedie volavano da una parte all’altra, colpendo le teste di quei poveri sventurati che ancora non avevano avuto l’accortezza di cercare un riparo.
 
L’allegria e la gioia regnavano sovrane nell’aria, facendo sorridere anche gli individui più scontrosi: finalmente ce l’avevano fatta. Aria, Acqua, Fuoco, Terra, Luce, Natura e Armonia, tutte le Guardiane erano finalmente lì, riunite e più forti che mai.
 
Avevano riso, pianto, combattuto, e molte volte avevano pensato di non farcela, di non riuscire a contrastare le Tenebre che andavano via via espandendosi; ma non si erano mai arresi, spinti dalla forza della Luce e del Bene che albergava in ognuno di loro. Ed ora eccole lì, le sette Guardiane al completo, chi a chiacchierare, chi a leggere e chi ancora partecipava attivamente alla rissa che andava coinvolgendo sempre più persone.
 
Sedute ad uno dei tavoli che ancora non erano volati contro qualche parete, vi erano cinque ragazze, apparentemente diverse ma allo stesso tempo unite da un destino comune. Chiacchieravano del più e del meno, con scopo principale quello di far ambientare al più presto l’ultima arrivata, una bionda con gli occhi color del cielo che, essendo originaria di un mondo parallelo, non riusciva ancora a credere di trovarsi veramente in mezzo al gruppo di maghi più strampalati dell’intero universo.
 
-Allora, e così ti chiami Hikari, eh?-
 
Stava dicendo una giovane dai lunghi capelli argentati e i grandi occhi dorati
 
-Si, e tu sei la sorella di Hiroshi, giusto? Mi ha parlato tanto di te, Yuri-san-
 
Le rispose Hikari, contenta di poter finalmente conoscere di persona la sorella del ragazzo di cui era perdutamente innamorata; diversamente dalla foto che le era stata mostrata due mesi prima, la ragazza ora indossava una semplice canotta blu mare e un paio di shorts, mentre i capelli erano raccolti in due treccine, poi unite in una crocchia
 
-Chiamami Yuri, il ”–san“ mi fa sentire vecchia! E così ti ha parlato di me, eh? Dimmi, in che rapporti siete voi due?-
 
Disse Yuri, lanciando alla ragazza uno sguardo malizioso e lasciando che la sua parte ”Cupido“ uscisse allo scoperto. La bionda arrossì violentemente, cominciando a balbettare frasi senza senso e negazioni varie.
 
-Insomma Yuri! Ti paiono domande da fare queste?-
 
S’intromise una ragazza dai lunghi capelli azzurri e i grandi occhi grigio perla; a darle man forte arrivò quasi subito una giovane albina dai grandi occhi viola, che tante volte era stata tormentata dall’amica per lo stesso identico motivo, anche se il soggetto della conversazione era diverso
 
-Michiko ha ragione! Ogni volta fai così, possibile che tu debba sempre impicciarti degli affari degli altri?-
 
L’argentea sbuffò contrariata, incrociando le braccia al petto e lanciando un’occhiata arrabbiata alle due ragazze
 
-Michiko, Yelle, vi siete coalizzate contro di me per caso? Che colpa ne ho se voglio sapere qualcosa in più sulla vita che mio fratello ha vissuto in questi 2 anni?-
 
Brontolò, mentre la Guardiana della Natura, seduta vicino a lei, scoppiava improvvisamente a ridere
 
-In effetti hai ragione, Yuri-chan! Hikari-chan e Hiroshi-kun sembrano così carini assieme!-
 
-Vero? Anche se mio fratello è un vero idiota in questi casi, quindi forse dovremo dargli una “spintarella” noi-
 
Detto questo, le due ragazze si misero a confabulare su intricate strategie per far mettere insieme i due ragazzi, il tutto sotto lo sguardo sempre più perplesso di Hikari
 
-Non ti preoccupare, fanno sempre così-
 
Disse una voce alle spalle della Guardiana, che si girò per osservare la sua intercultrice.
 
La ragazza che aveva appena parlato era alta più o meno intorno ai 160 cm, con grandi occhi rosa circondati da ciglia lunghissime e lunghi capelli albini che contornavano un visetto dolce e dai lineamenti delicati. Indossava un completo bianco formato da un paio di shorts, una cintura nera e una specie di bikini coperto da un lungo cappotto fatto a mò di maglioncino. Sul collo e sul polso si intravedevano due tatuaggi neri, rispettivamente riportanti le scritte “White rock shooter” e “Shade”, mentre sulla pancia spiccava una cicatrice non molto estesa.
 
-Shail-chan!!!!-
 
Squittì Giada, saltando addosso alla ragazza con un attacco letale comunemente conosciuto come “attacco del koala stritolatore”. Shail assunse ben presto un colorito poco rassicurante, costringendo le altre Guardiane, rimaste ad osservare divertite la scena, ad intervenire a salvare la vita dell’albina.
 
Dopo aver ripreso a respirare normalmente, la nuova arrivata si girò verso Hikari, sorridendo e allungando la mano
 
-Il mio nome è Shail Aghea, maga di Fairy Tail, piacere di conoscerti-
 
La bionda non esitò a stringergliela, felice di conoscere tutte quelle persone, a parer suo, così speciali
 
-Io sono Hikari Mizuki, piacere Sh-
 
Una sedia volante uscita dalla rissa in corso impedì alla neo-maga di finire la frase, colpendola alla testa e intontendola un bel po’.
 
Mentre le altre ragazze non sapevano se scoppiare a ridere per la scena incredibilmente comica o preoccuparsi per l’amica che non dava più segni di vita, un ragazzo si avvicinò correndo, inginocchiandosi accanto ad Hikari e cominciando a scuoterla preoccupato
 
-WENDY! Mi aiuti a svegliarla?-
 
Urlò il giovane, facendo avvicinare due ragazzini intorno ai quattordici anni.
 
La prima era una ragazzina dal visetto delicato, con lunghi e fluenti capelli blu scuro, ora raccolti in due codine, e grandi occhi castani. Indossava una giacchetta senza maniche in jeans che copriva una canottiera bianca con merletti rosa, una gonna a balze grigia, delle calze a mezza gamba nere e un paio di ballerine, anch’esse nere. Sulla spalla destra spiccava il tatuaggio di Fairy Tail, color blu cobalto.
 
Il secondo, leggermente più alto della ragazza, aveva i corti capelli biondi e due occhi azzurro cielo, mentre il naso era coperto di lentiggini. Indossava una maglietta a maniche corte rossa dotata di  cappuccio, un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica.
 
-Eccomi! Akira-kun, controlla che nessuno tenti di ammazzarci mentre curo la ragazza-
 
Disse Wendy, ottenendo per tutta risposta un pollice alzato del compagno, che subito si mise ad osservare truce l’insieme confuso di maghi poco distante.
 
Sfortuna (per i maghi coinvolti nella rissa, ovviamente) volle che una seconda sedia minacciasse l’incolumità delle maghe, avvicinandosi pericolosamente alle loro “fragili testoline”.
 
-Pugno del drago stellare, Hoshi no Tekken!!-
 
Urlò Akira colpendo la sedia e frantumandola in un sol colpo
 
-Nessuno può attentare all’incolumità di Wendy... chiunque abbia lanciato quella sedia me la pagherà cara...-
 
Sibilò poi, avviandosi verso il polverone da cui era uscito il mobile e minacciando di morte chiunque avesse anche solo osato attentare alla vita della sua ormai migliore amica.
 
Hikari riaprì gli occhi, osservando la quattordicenne seduta accanto a lei e il ragazzo che sospirava di sollievo poco lontano.
 
Era un diciassettenne alto poco sopra la media (tra i 170-180cm), dal fisico magro e leggermente muscoloso; i capelli, di un biondo grano da far invidia al sole stesso, facevano risaltare i grandi occhi color smeraldo, profondi e dolci; indossava dei pantaloni marroni arrivanti al ginocchio, dei mocassini del medesimo colore e una camicia bianca coperta da un gilet verde intenso dall’aspetto antico, dal cui taschino si intravedeva spuntare un orologio da tasca argentato.
 
-Ehi! Tutto bene?-
 
-S-si, grazie... t-tu sei...?-
 
-Haru Nikushimu, piacere. Mi dispiace per prima, ho detto mille e più volte a mia sorella di fare attenzione a dove tira le sedie durante le risse, ma non mi ascolta mai!-
 
Haru cominciò a inchinarsi più volte in segno di scuse, sussurrando “Sumimasen” all’infinito.
 
-T-tua... sorella?-
 
Sussurrò Hikari, mentre i ricordi di pochi minuti prima tornavano in superficie e il cognome del ragazzo si ricollegava al nome sentito qualche mese prima, quando Lucy le aveva raccontato per la prima volta quell’assurda storia
 
-HARU! Che cazzo stai facendo???-
 
Urlò una ragazza un po’ bassina (che Hikari non tardò a identificare come Guardiana della Terra), uscita in quel momento dal polverone di maghi, che osservava abbastanza arrabbiata il fratello maggiore
 
-Aiuto questa ragazza che TU hai colpito di proposito con la sedia, ricordi?-
 
-Oh smettila di farmi la predica, giraffa troppo cresciuta! Volevo solo darle il benvenuto stile Fairy Tail...-
 
Rispose Fuyuko, mentre un ghigno appariva sulle sue labbra rosse.
 
Senza un’apparente motivo, gli occhi di Haru cominciarono ad inumidirsi, e il suo corpo a tremare.
 
-Ehm... forse non dovresti trattarlo così-
 
Tentò di dire Hikari, che però venne subito fulminata da uno sguardo dell’altra Guardiana.
 
-Oh? E così quel rubacuori ha fatto colpo anche su di te, eh? Uno di questi giorni, un Host Club verrà e lo implorerà di iscriversi. Aspetta e vedrai...-
 
Disse Fuyuko, mentre il ghigno si allargava sempre di più.
 
Haru, che fino a quel momento aveva cercato di trattenersi, scoppiò in un pianto disperato, correndo via e singhiozzando frasi del tipo “mia sorella mi odia” e “non merito di esistere”.
 
-Ecco, hai visto? L’hai fatto piangere!-
 
Sbottò Hikari, che odiava vedere le persone maltrattate (nonostante lei stessa fosse una dittatrice come poche per quanto riguardava certi argomenti)
 
-Ma fatti gli affari tuoi, principessina che non sei altro! Pensi di poter comandare a bacchetta tutti solamente perché sei la più potente ? Scommetto che in realtà non sei così forte come dici di essere-
 
La bionda, punta nel vivo, si avvicinò pericolosamente a Fuyuko, assumendo un’aria che minacciosa è dire poco
 
-Ohi tappetta, cerchi la rissa per caso?-
 
La “tappetta”in questione venne ben presto circondata da una aura dalle dimensioni colossali, mentre la terra intorno a lei cominciava a riempirsi di crepe e una spada dalle forme piratesche andava formandosi nella sua mano destra
 
-Come mi hai chiamato, biondina? Sei consapevole di aver appena firmato la tua condanna a morte?-
 
-Io invece scommetto che non riuscirai neanche a colpirmi-
 
***


Mentre le due ragazze si guardavano in cagnesco, poco lontano Shail, Yuri e Giada tentavano in tutti i modi di sollevare il morale ad Haru
 
-Su con la vita Haru! Non puoi deprimerti ogni volta che tua sorella ti insulta!!-
 
Lo stava rimproverando Shail, in piedi dietro di lui con una mano su un fianco e l’altra ad indicarlo come fosse colpevole di qualche misfatto
 
-Imouto mi odia... sono un rifiuto umano...-
 
Sussurrava intanto il biondino in questione, disegnando cerchi in un angolino della grande sala
 
-Ma no che non ti odia!!! Ha solo qualche.. ehm... “problemino” ad esprimere i suoi sentimenti, tutto qui-
 
Disse Giada, agitando la mano libera dalla pesca smangiucchiata per aria come per dare enfasi al suo discorso
 
-Giada ha ragione! Solo perché ti tratta peggio di uno straccio sporco non significa che Fuyu ti odi!-
 
A quell’affermazione Haru si deprimette ancora di più, suscitando l’ilarità di Giada e lo sconforto dell’albina
 
-Così non mi aiuti, Yuri-chan...-
 
***


Intanto, le cose tra Fuyuko e Hikari non erano certo migliorate, anzi... le due ragazze avevano cominciato a combattere, con la Guardiana della Terra che tentava di colpire la bionda con la sua sciabola e l’avversaria che si limitava a schivare tutti i colpi, grazie soprattutto alla sua innata agilità che le aveva permesso di vincere molte gare di atletica
 
-Che fai, scappi?-
 
Chiese Fuyuko beffarda. Hikari per tutta risposta ghignò, scartando improvvisamente sul lato che la ragazza aveva lasciato incautamente scoperto.
 
-Sfera armonica, Chowa no-
 
-ADESSO BASTA!-
 
Quell’urlo, che sembrava essere uscito dalle profondità dell’inferno, mise immediatamente fine alla disputa tra le due ragazze, che si girarono ad osservarne la fonte, o meglio, la persona che lo aveva lanciato.
 
Fisico da modella, tatuaggi sparsi per tutto il corpo, un occhio coperto da una benda nera con sopra il marchio di Fairy Tail... era impossibile non capirne l’identità
 
Eryn Silver, Guardiana del Fuoco...
 
Pensò Hikari, ricollegando l’albina che aveva davanti ad una delle foto che le aveva mostrato Lucy
 
-Ma è possibile che in questa maledetta gilda non si possa neanche leggere un libro in santa pace??? Siete veramente impossibili, me ne vado!!-
 
Tuonò la maga, dirigendosi a grandi passi verso l’uscita e lanciando occhiatacce a tutti coloro che incrociava lungo il cammino.
 
-AMBRAS!! Muovi quel culo e vieni qui!!!-
 
Urlò bloccandosi sull’uscio. Il draghetto viola, che fino a quel momento era impegnato a sgranocchiare un bel cosciotto di carne fumante, zampettò veloce verso l’uscita, senza però dimenticarsi di dare fuoco ai vestiti di qualche povero sventurato capitatogli a portata di “soffio”.
 
Solo dopo che Eryn si chiuse il portone alle spalle, ovviamente sbattendolo violentemente, tutti i membri della gilda poterono finalmente tirare un sospiro di sollievo e tornare a ciò che stavano facendo.
 
-Qu-quella ragazza fa paura...-
 
Sussurrò Hikari, per poi sobbalzare al sentire una voce ridere fragorosamente proprio dietro di lei
 
-I miei complimenti! Neanche ventiquattr’ore che sei arrivata e hai già fatto arrabbiare due delle maghe più potenti della Gilda-
 
Hikari si girò, osservando incuriosita il ragazzo dietro di lei: era parecchio alto, probabilmente più del metro e novanta, dai capelli corvini e gli occhi azzurro-ghiaccio, uno dei quali attraversato da un cicatrice; indossava una maglietta nera aderente, dei jeans a pinocchietto neri dotati di una catenina sul fianco destro e delle scarpe da ginnastica dello stesso colore; al collo portava un ciondolo  a forma di drago tribale, mentre sul fianco sinistro pendeva una katana dall’elsa nera e argento e la guardia decorata da draghi neri, contenuta in un fodero anch’esso nero con decorazioni di draghi;sul bicipite sinistro spiccava il tatuaggio di un lupo , mentre su quello destro vi era quello della gilda, seguito da un ennesimo tatuaggio, questo però sul polpaccio, di un drago.
 
-E così tu saresti l’ultima Guardiana, eh?... ma lo sai che non sei per niente male?-
 
Sussurrò il moro, avvicinandosi pericolosamente al viso della maga e facendola arrossire violentemente
 
-Ehm... e-ecco io-
 
-SHADOW!!!! Allontanati immediatamente da lei!!!!-
 
Urlarono in coro Hiroshi e Fuyuko, che avevano assistito alla scena.
Il primo, visibilmente incazzato, si premurò subito di allontanare la giovane dalle grinfie del ragazzo, mentre la seconda si piazzò davanti ad Almach, guardandolo dall’alto in basso (cosa alquanto impossibile vista la notevole differenza di altezza) infuriata come non mai
 
-Almach Lumbar... hai trenta secondi per spiegarmi cosa cazzo pensavi di fare...-
 
Sussurrò la più bassa con fare minaccioso, tenendo saldamente la sua fedele Bikan (la sciabola che teneva in mano nel combattimento con Hikari, per intenderci n.d.a.) nella mano destra e stringendo la sinistra a pugno
 
-Eh eh... per caso sei gelosa, Fuyu-chan?-
 
-QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON mmmph!!!!-
 
La Guardiana della Terra non riuscì neanche a completare la frase che si ritrovò completamente avvolta da un’ombra, che le bloccava i movimenti e le impediva di insultare come se non ci fosse un domani rivolgere paroline ed espressioni non propriamente dolci al suo ragazzo.
 
Almanch non perse tempo e se la caricò sulle spalle a mò di sacco di patate, ignorando bellamente le proteste soffocate della fidanzata e uscendo dalla Gilda con un ghigno trionfante stampato in faccia.
 
-Imouto aspettami!!!-
 
Urlò Haru, miracolosamente uscito dalla sua depressione, seguendo i due nelle tortuose strade di Magnolia.
 
-E meno male che stanno insieme...-
 
Sussurrò Hikari, sconvolta dal comportamento dei due
 
-Non farci caso, è il loro modo di dimostrare i propri sentimenti... almeno credo-
 
Disse una ragazza poco più grande di Hikari, dai capelli castani lunghi fino alle spalle e gli occhi blu mare resi speciali dalla pupilla allungata, che ricordava tanto quella di un drago; indossava una maglietta senza maniche verde shock, un paio di pantaloncini in jeans e due orecchini neri.
 
-Sono Misaki Ayuzawa, Dragon Slayer dei fulmini di prima generazione-
 
-Hikari Mizuki, Guardiana dell’ Arm-
 
-Misaki, ti sfido!!!!-
 
Urlò improvvisamente un ragazzo, saltando giù dalla balaustra del secondo piano della gilda e atterrando davanti alle due ragazze.
 
Mai una volta che riesca a presentarmi come si deve...
 
Pensò Hikari sospirando affranta e osservando la causa di quell’ennesima interruzione.
 
Era un ragazzo della stessa età di Misaki, dai capelli biondi sparati in cento direzioni diverse e occhi azzurro cielo; indossava una maglietta a maniche corte gialla e dei pinocchietti neri tenuti su da una cintura marrone; sul braccio sinistro vi era il tatuaggio di una saetta, mentre sul polpaccio destro, accanto al tatuaggio della gilda, spiccava una cicatrice che aveva tutta l’aria di essere parecchio profonda.
 
-Tsk, non ti è bastata la batosta dell’altra volta, Matt?-
 
Rispose la castana, piazzandosi davanti a Mattew (il vero nome del ragazzo).
 
-In quel momento mi hai colto alla sprovvista, ma ora non accadrà più!-
 
Disse il biondo, mettendosi in posizione di attacco. Hikari, che non voleva di certo essere coinvolta in un combattimento già il suo primo giorno, si fece da parte, affiancandosi a Shail che era rimasta ad osservare la scena.
 
-Come vuoi, allora... ruggito del drago del fulmine, Raitoningu no hoko!!!-
 
Un fascio di fulmini blu si diresse verso Matt, che schivò prontamente l’attacco e ne approfittò per lanciare uno dei suoi fulmini verso Misaki.
 
La castana ghignò divertita, deviando il colpo con un semplice gesto della mano. Purtroppo, il fato volle che la ragazza deviasse il fulmine proprio in direzione di Hikari e Shail, che non ebbero modo di fare alcunché. Si limitarono a chiudere gli occhi e ad aspettare il colpo, che però non arrivò mai. Shail, incuriosita, aprì gli occhi per capire cosa fosse successo, e li spalancò completamente alla vista di cosa, o meglio chi, le aveva protette
 
-Ash...uros...?-
 
Sussurrò l’albina, incredula che proprio lui fosse accorso a salvarle.
 
Era un ragazzo alto intorno al metro e ottanta o poco più, dai corti capelli albini e gli occhi rosso sangue coperti da un elmo rosso a forma di teschio umano con corna di drago; indossava un’armatura cremisi che nascondeva gran parte del suo corpo, fatta eccezione per gli stivali neri, e in mano teneva stretta una lancia a croce dello stesso colore dell'armatura.
 
-Mattew Yumeara... Misaki Ayuzawa...-
 
I due interpellati sbiancarono di colpo, consapevoli che la loro fine era mooolto vicina
 
-Se oserete attentare anche solo un’altra volta alla vita di una delle Guardiane sappiate che la mia vendetta non si limiterà ad una morte veloce-
 
Sussurrò l’albino minaccioso, mentre i due ragazzi, dopo essersi scambiati uno sguardo d’intesa, scattarono via correndo come se avessero il Diavolo alle calcagna (e poco ci mancava che fosse così)
 
Quando i due poveri malcapitati furono spariti completamente dalla visuale dei tre maghi, Ashuros si girò verso Hikari, inchinandosi fino quasi a toccare il terreno
 
-Il mio nome è Ashuros Bleeder, Dragon Slayer del sangue; è un vero onore per me conoscere finalmente la più potente tra le Guardiane-
 
Hikari era veramente imbarazzata: non solo quel ragazzo le si era presentato in modo estremamente formale (cosa a cui non era abituata), ma le occhiatacce gelose che Shail le stava lanciando le avevano fatto intuire che, forse, avrebbe fatto meglio a uscire velocemente da quella situazione
 
-Ah, ecco... p-piacere di conoscerti, Ashuros; g-grazie per averci salvato, a me e a Shail-
 
L’albino sembrò rendersi conto solo in quel momento della presenza dell’altra ragazza, che, dal canto suo, non tardò a dimenticare la scena di poco prima e a stritolare Ashuros mettendogli il braccio intorno al collo
 
-Già, sei stato grande Ash!!! Non ho mai visto quei due così spaventati in tutta la mia vita!! Se lo meritavano proprio-
 
Disse l’albina ridendo divertita, mentre il ragazzo rischiava il soffocamento per via della presa fin troppo serrata del braccio della ragazza intorno al suo collo
 
-Shail, credo che tu lo stia strozzando-
 
Sussurrò Hikari, preoccupata per le sorti di Ashuros. Shail sembrò rendersi conto solo in quel momento del colorito preoccupante del ragazzo, e allentò immediatamente la presa permettendogli di accasciarsi a terra
 
-G-grazie Hikari-sama...-
 
-Scusa scusa scusa!!! Non volevo soffocarti, mi dispiace! Senti, per farmi perdonare ti offro qualcosa da bere, ti va?-
 
L’albino sussultò appena all’offerta della ragazza, e Hikari era pronta a giurare di averlo visto arrossire leggermente
 
-V-veramente io-
 
-Su, niente storie e vieni con me!-
 
Shail trascinò letteralmente di peso il povero malcapitato fino al bancone, dove una Mira sempre sorridente li osservava sottecchi lanciandogli occhiate piene di malizia allo stato puro.
 
-È QUI LA FESTA????-
 
Il rumore del portone che veniva sfondato (per la seconda volta in meno di ventiquattr’ore) distrasse Hikari da quella scena fin troppo esilarante, e decise di avvicinarsi per poter osservare meglio i due ragazzi che avevano appena varcato la soglia.
 
Il primo era parecchio alto, e non era per niente male: aveva i capelli rosso sangue, il fisico scolpito e gli occhi ognuno di colore diverso, uno blu zaffiro e l’altro rosso rubino, attraversato da una cicatrice simile a quella di Almach; indossava dei pantaloni neri in pelle decorati da una catena pendente dal fianco destro e una camicia bianca lasciata aperta sui primi bottoni coperta da una giacca in pelle nera; sul petto si intravedeva leggermente il tatuaggio della gilda dei Sabertooth, di colore rosso e blu.
 
Il secondo, invece, era leggermente più basso del compagno, aveva i capelli lunghi di un blu scuro tendente al viola, legati in una treccia, e gli occhi rossi con delle strane pupille a forma di mirino; indossava una canottiera nera coperta da un giacchino blu con le maniche fin troppo lunghe, un paio di jeans blu con due cinture nere pendenti una a destra e una a sinistra e delle scarpe da ginnastica dello stesso colore.
 
-Arashi-kun, Shi-san! Cosa ci fate qui?-
 
Domandò Yelle, sorpresa dall’arrivo improvviso dei maghi
 
-Ciao Yelle-chan!! Non sai quanto sono felice di vederti!-
 
Disse Arashi poggiando un braccio sulle spalle dell’albina, facendola arrossire violentemente e causandole un’improvvisa tachicardia
 
-Bhè, la notizia dell’arrivo dell’ultima Guardiana ha fatto il giro di tutte le gilde alleate di Fiore e... sospettavamo che qua ci sarebbe stato da divertirsi-
 
Spiegò Shi, lanciando uno sguardo eloquente alla rissa ancora in corso e ghignando malizioso in direzione dei due ragazzi.
 
-E indovinate un po’? Incredibilmente, siamo riusciti a convincere quei due asociali ad unirsi a noi! Miracle!!!-
 
Concluse il rosso indicando l’ingresso alle sue spalle, dove ora si potevano notare i profili di due giovani, un ragazzo e una ragazza.
 
Il ragazzo, il meno alto di tutta la congrega, aveva i capelli neri spettinati con un ciuffetto ribelle sulla fronte a contornare gli occhi color ambra, perfettamente abbinati alla sua carnagione lievemente abbronzata; indossava una felpa nera dotata di cappuccio, ora leggermente calato sul volto, un paio di jeans scuri tenuti su da una cintura a cui era appeso un pugnale, e un paio di scarponcini neri; sulla sua testa, nonostante lui non sembrasse farci caso, giaceva addormentato un exceed viola.
 
La ragazza invece, era l’esatto opposto del ragazzo (almeno nell’aspetto): alta e formosa, aveva gli occhi di un vivace color verde muschio e i capelli rossi e riccioluti, lunghi fino a metà schiena, che contornavano un viso dai lineamenti dolcissimi; indossava un completo nero formato da: un paio di shorts, un top che le arrivava fin poco sotto il seno e degli stivali con tacco alti fino al ginocchio; sulla spalla destra spiccava il tatuaggio della gilda, color viola spento, mentre in braccio teneva stretto quello che sembrava essere un draghetto abbastanza vivace, visto il modo in cui scalciava per scendere.
 
-Tsk, non farti strane idee idiota! Siamo venuti solo per-
 
-GWEN-CHAAAAAN!!!!-
 
Un uragano biondo meglio conosciuto come Giada Angeles saltò letteralmente addosso alla povera ragazza, facendola cadere malamente a terra e impedendogli di finire la frase.
 
-Ma porca di quella putt... GIADA! Staccati immediatamente se non vuoi morire!!-
 
Urlò Gwen in preda a forti istinti omicidi, facendo scoppiare a ridere Shi e Arashi e sghignazzare il nuovo arrivato
 
-Ryuu-kun!! Ci sei anche tu, che bello!-
 
Disse Giada con un sorriso a trentadue denti, felice che la persona che le aveva insegnato ad usare i suoi poteri e il ragazzo di cui era ormai follemente innamorata fossero lì insieme a lei.
 
-Visto che so che non si degneranno mai di presentarsi da soli, lo faccio io: loro sono Ryuu Koori, Dragon Slayer dei sogni, e Gwen Light, Dragon Slayer della natura nonché maestra di Giada quando ancora non sapeva controllare i suoi poteri-
 
Sussurrò Shi all’orecchio di Hikari, notando la sua faccia leggermente perplessa. La bionda stava per ringraziarlo, ma due piatti ebbero la bella idea di andarsi a schiantare sulla faccia di Ryuu e Gwen, causando l’immediata nascita di due auree demoniache che ebbero il potere di gelare tutti i presenti sul posto.
 
-Chi...-
 
Sussurrò il moro minaccioso, facendo tremare tutti i maghi della gilda
 
-Ha..-
 
continuò la Dragon Slayer della natura, con lo stesso tono del compagno
 
 
-OSATO!!!-
 
Sbraitarono in coro, per poi lanciarsi furiosi nella rissa, ormai sempre più violenta.
 
Ma qualcuno di normale lo troverò?
 
si domandò Hikari sempre più affranta, per poi girarsi e cominciare a chiacchierare con Arashi, Shi e Yelle. Dopo pochi minuti di apparente “tranquillità”, l’ennesima imprecazione urlata ai quattro venti fece girare i quattro ragazzi verso il polverone di maghi che andava allargandosi al centro della sala.
 
-Cosa cazzo hai detto, Shinji???-
 
Stava gridando infatti una ragazza, ad una prima occhiata parecchio infuriata: aveva capelli neri lunghi fino al fondoschiena e grandi occhi rossi, contornati da una quantità gigantesca di eyeliner, che spiccavano sulla pelle quasi cadaverica, e, diversamente da molte delle sue compagne di gilda, era piatta come un tavolo; indossava una gonna rossa a quadretti con pizzo nero tenuta su da una cintura piena di borchie e un ciondolo a forma di teschio, più una canottiera di pizzo grigia decorata da farfalle coperta da un busto di pelle nera con una cerniera nel mezzo; portava anche una cravatta rossa decorata da ragni e ragnatele, un copri spalle smanicato con il colletto decorato da una rosa bianca, un guanto nero lungo quasi fino alla spalla sul braccio destro, un bracciale rosso borchiato, una catenina lunga con un cuore borchiato e un guanto nero in pelle senza dita sul braccio sinistro; inoltre, altra cosa che la distingueva dalle sue compagne, era coperta di piercing: ne aveva due sulla parte destra del naso, uno al labbro, tre al sopracciglio destro e numerosi su entrambi gli orecchi.
 
Il suo intercultore era momentaneamente schiantato addosso al muro di fronte alla ragazza, coperto di lividi da capo a piedi ma con un ghigno divertito sul volto; aveva i capelli biondi e gli occhi verdi, che facevano risaltare la sua pelle abbronzata dal sole cocente; indossava una camicia bianca scollata, un paio di pantaloni neri e portava un piercing all’orecchio.
 
-Esattamente ciò che hai sentito, Dracaris: Natsu-san è molto più forte di Gajeel, non ci sono dubbi!!-
 
-Prova a ripetere,stronzo! Gajeel-sama non si farebbe mai mettere i piedi in testa da quel fiammifero ambulante!!-
 
Sbraitò la mora, per poi lanciarsi verso Shinji in posizione d’attacco
 
-Iron Make! Hammer!!-
 
Un martello di proporzioni gigantesche si abbattè sul punto dove, fino a pochi attimi prima, si trovava il povero ragazzo, che fortunatamente era riuscito ad attivare il suo potere appena in tempo
 
-Power Body, Speed-
 
Sussurrò, scattando nuovamente e rimandando Dracaris all’interno della rissa. Il tutto, sotto lo sguardo sempre più allibito di Hikari, Shi, Yelle e Arashi
 
-Quei due non sono normali...-
 
Sussurrò Yelle sconvolta
 
-Proprio no-
 
Risposero in coro i due ragazzi, con la stessa faccia basita dell’albina
 
-Perché, qui c’è qualcuno che lo è? Se sì presentamelo, perché ancora non l’ho visto-
 
Disse Hikari in tono ironico, facendo scoppiare a ridere Arashi, ghignare divertito Shi e sospirare Yelle
 
-Bhèèè... forse, e dico FORSE, la persona più “normale” potrebbe essere Sora...-
 
Sussurrò la Guardiana dell’Aria pensierosa
 
-Sora? Non ce l’ho presente, forse ancora non l’ho conosciuto-
 
Disse la bionda, cercando di fare mente locale su tutte le conoscenze che aveva fatto in meno di dodici ore.
 
-Mi pare ovvio, visto che è in missione con Nikki; dovrebbero tornare domani mattina, l’incarico era abbastanza semplice-
 
Sestenziò Shi, per poi osservare il polverone che si stava pericolosamente avvicinando alla loro attuale postazione.
 
-Forse dovremmo spostarci, prima di rimanere coinvolti-
 
Gli altri tre annuirono convinti, dirigendosi tutti assieme verso il punto più sicuro dell’intero edificio, ovvero il secondo piano, dove attualmente il Master e Luxus osservavano i maghi fare a botte sotto di loro.
 
***


Intanto, qualche kilometro fuori dalla città di Magnolia, in una foresta sperduta in mezzo ai monti, una ragazza era intenta ad insultare una povera mappa che di colpa, ne aveva ben poca.
 
Era una giovane snella e prosperosa, dai capelli biondi legati in un codino (tranne per un paio di ciuffi ribelli che le ricadevano sulla fronte) e i grandi occhi azzurri; indossava un top azzurro coperto da una felpa bianca con cappuccio e dei pantaloncini neri, come le scarpe e i guanti senza dita.
 
-Ma cazzo, questa cartina lo fa apposta a farmi sbagliare???-
 
Urlava inviperita, causando l’ennesimo sospiro di sconforto del compagno che camminava poco dietro di lei.
 
Era un ragazzo parecchio alto, dai corti capelli lilla che sulle punte sfumavano sul viola scuro e gli occhi indaco con delle sfumature violette; indossa una giacca lunga fino alle ginocchia blu scuro, con del pelo a ricoprire il collo e le maniche; sotto la giacca portava una canottiera verde acqua, che metteva in risalto il fisico ben allenato, e dei pantaloni lunghi beige tenuti su da una cintura in pelle; in una delle tasche della giacca vi era una rosa blu, mentre al collo portava una catenina argentata con appeso un ciondolo ovale e, incisa sopra, una M in stile gotico.
 
-Ehi Nikki! Per caso ci siamo persi?-
 
La chiamò il giovane, ottenendo per tutta risposta un’occhiata assassina dalla compagna
 
-Persa? Io? Ahahahah sei veramente uno spasso Sora! So benissimo dove ci troviamo,e dobbiamo andare... da quella parte!-
 
Rispose Nikki, incamminandosi verso la direzione indicata e maledicendo il suo benedetto orgoglio che le impediva di ammettere la verità: non aveva la più pallida idea di dove si trovassero.
 
Ma perché mi faccio sempre coinvolgere da suo entusiasmo? Non potevo restarmene a casa, davanti al camino, invece che venire a perdermi in mezzo ai monti?
 
Si domandò Sora, pur conoscendo la risposta che la sua coscienza presto gli avrebbe fornito.
 
Perché ti piace, ecco perché.
 
Appunto.
 
Un frusciare sospetto fece irrigidire il ragazzo sul posto, mentre brividi di paura gli percorrevano la schiena; si girò lentamente, potendo così vedere il gigantesco ragno peloso che stava sbucando dai cespugli lì vicino.
 
-AIUTO UN RAGNO!!! MAMMA MAMMA MAMMA!!!!!-
 
Cominciò ad urlare Sora, correndo in cerchio pallido come non mai e catapultandosi dietro dei cespugli.
 
D’altro canto, Nikki ghignò, divertita dalla scenata dell’amico e contenta di aver trovato qualcosa su cui riversare la propria rabbia.
 
-Ruggito del drago di magma, Yogan no hoko!!-
 
Disse, e la battaglia cominciò. Da dietro il suo rifugio-cespuglio, intanto, Sora si disperava, maledicendosi di essere uscito di casa, quella mattina.
 
Ma chi me l’ha fatto fare... qualcuno mi aiuti...

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
_____ANGOLINO DI AUTRICE & CO._____
 
IO : E finalmente ho finito questo benedettissimo capitolo!!!!!!!! *si asciuga il sudore dalla fronte* scusate, scusate veramente, non volevo tralasciare questa storia come non volevo tralasciare neanche l’altra, ma tra un trimestre che se n’è andato troppo velocemente, uno strappo alla schiena, una febbre di cavallo e una pennetta che AMA farmi i dispettucci (questa me la paghi maledetta è.é) sono passati quasi cinque mesi senza che postassi niente tranne qualche one-shot flash-fic song-fic scritta sul momento... ma permettetemi di spiegare il perché dico che la colpa è anche della mia pennetta:
 
Io, in realtà, il capitolo lo avevo finito di scrivere il giorno di Natale, e lo avevo salvato sulla mia amata (ora non più) pennetta. Stavo per postarlo sul momento, per evitare problemi, ma non ho fatto in tempo perché dovevo andare a recuperare mia sorella dalla sua amichetta. Torno a casa, metto la pennetta nel computer, apro il file... “impossibile aprire il file”... mia reazione (più che scontata) è stata quella di cercare di buttare giù dalla finestra pennetta e computer. Ho provato a riscriverlo, ma poi ho avuto insufficiente in scienze (pagella... comprendetemi) e per recuperare non ho toccato computer per quasi un mese...
 
Ma passiamo ad altro... oggi avevo intenzione di presentarvi, visto che fino ad ora hanno agito sempre nell’ombra, due miei amici che mi hanno aiutato molto nella stesura finale di questo capitolo: ecco a voi la mia beta-reader LittleWhiteLie...

 
LWL: Salve!
 
IO: ... e il mio “collaboratore” Pika_Ezdi, nonché inventore dell’OC Shinji Nagamasa!
 
P_E: Hi!
 
IO: sono entrambi miei compagni di classe, e Pika_Ezdi è (purtroppo per me) il mio compagno di banco
 
P_E: La mia compagna è pazza!
 
IO: *tira un pugno a Pika_Ezdi*
 
P_E: Ahio!
 
LWL: *facepalm* Oh Deus...
 
P_E: E anche violenta!
 
IO: *tira fuori il bazooka*
 
P_E: *tira fuori Pikachu*
 
IO: prima che inizi la Terza Guerra Mondiale, LittleWhiteLie finiresti l’angolo per me?
 
LWL: Tranquilla, ci penso io *pollice in su*
 
IO e P_E: *si picchiano come se non ci fosse un domani*
 
LWL: Allora...dopo aver tartassato Marta per ben 4 mesi e mezzo... ecco a voi il 6 capitolo!! Come avrete potuto notare, vengono FINALMENTE presentati TUTTI i personaggi. Sinceramente, ci sono state pochissime correzioni da fare, la nostra Marta sa il fatto suo ;) non voglio dilungarmi in commenti (adoro la coppia SoraxNikki *-*), aspettiamo con ansia le vostre opinioni in merito.
 
Alla prossima! Spero che quei due abbiano finito...
 
 
BOOOOOM
 
 
LWL: Come non detto...

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