it isn't a ''goodbye''.

di luxvato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo uno; ***
Capitolo 2: *** capitolo due; ***
Capitolo 3: *** capitolo tre; ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro; ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque; ***
Capitolo 6: *** capitolo sei; ***
Capitolo 7: *** capitolo sette; ***
Capitolo 8: *** capitolo otto; ***
Capitolo 9: *** capitolo nove; ***
Capitolo 10: *** capitolo dieci; ***
Capitolo 11: *** capitolo undici; ***
Capitolo 12: *** capitolo dodici; ***
Capitolo 13: *** capitolo tredici; ***
Capitolo 14: *** capitolo quattordici; ***
Capitolo 15: *** capitolo quindici; ***
Capitolo 16: *** capitolo sedici; ***
Capitolo 17: *** capitolo diciassette; ***
Capitolo 18: *** capitolo diciotto; ***
Capitolo 19: *** capitolo diciannove; ***
Capitolo 20: *** capitolo venti; ***



Capitolo 1
*** capitolo uno; ***



 

Capitolo 1

 
«Mi scusi, sono appena arrivata, vorrei sapere in quale stanza e struttura sono finita.»
La segretaria mi guardò per un secondo, poi rivolse lo guardo sullo schermo del pc.
«Il suo nome, prego?»
«Alyce Marie Brooke.»
«Come, prego? Mi scusi ma non ho senti.»
Che cosa carina,è pure sorda.
«A L Y C E  M A R I E  B R O O K E» dissi scandendo per bene le parole urlando per farmi sentire.
«Oh, c'era bisogno di urlare signorina Bruka?»
«Brooke» dissi alzando gli occhi al cielo.
«E' lo stesso.» la guardai per qualche secondo, poi alzai il sopracciglio.
«Emh, no, per niente» quella donna iniziava seriamente a seccarmi.
«Si che lo è»
«SENTA, PUO' DIRMI DOVE CAZZO ALLOGGIO, PER FAVORE?» le urlai praticamente contro,la segretaria mi guardò male.
«Abbassi i toni signorina, altrimenti ti mando dal preside»
e che paura infinita, guarda.
feci un lungo respiro profondo.
«Mi può dire dove alloggio, per favore? è stato un viaggio abbastanza difficile e vorrei riposare»
«Struttura Maxwell, stanza 97,ecco a lei le chiavi della stanza»
disse porgendomi le chiavi e una carta.
«Grazie, ma come ci posso arrivare?» presi la chiave e la carta e le infilai nell'unica borsa che avevo con me in quel momento.
«Ora le chiamo uno studente del secondo anno»
Afferrò la cornetta del telefono e compose il numero di una stanza.
Parlò per un po' di tempo col ragazzo che mi avrebbe accompagnato al mio alloggio, poi staccò la chiamata e mi guardò per poi riportare lo sguardo al suo caro computer.
«Sta arrivando, aspetti qualche secondo» pronunciò quelle parole senza neanche degnarmi di uno sguardo. «Okay» le risposi, coi nervi a fior di pelle.
Non mi ero mai sentita tanto nervosa, non vedevo l'ora di chiudermi nella stanza e video chattare o parlare normalmente per messaggi con Wesley.
Erano passate pochissime ore dalla mia partenza, ma già sentivo tremendamente la sua mancanza.
Dopo un po' arrivò un ragazzo alto, moro e discretamente muscoloso, portava una spirale al lobo dell'orecchio, mi guardò per un secondo,aveva gli occhi azzurri a mandorla e delle labbra abbastanza carnose, era proprio carino, ma niente a che fare con Wesley.
«Tu devi essere Alyce, piacere io sono Tyler Richmon» disse il moro porgendomi la mano, gli sorrisi e la strinsi.
«Si, sono Alyce, ma vabbeh, già lo sai» ridacchiò.
ritrassi la mano rivolgendogli sempre un sorriso.
«Okay, allora dove alloggi?»
«Struttura Maxwell, stanza 97» dissi recuperando le mie valige. «Okay, ti ci accompagno subito» disse il ragazzo sorridendomi.
Salutai la segretaria con un cenno della mano e uscimmo dall'edificio accompagnati dalle mie valige.
«Beh, come mai sei finita qui?» disse a metà strada con le mani nelle tasche dei jeans,mentre io cercavo di stare in equilibrio, mantendendo le valige pesanti.
Puoi anche aiutarmi finto palestrato, suvvia, un po' di galanteria!
«Qui ci sono gli studi che più si adattano a me, tanto ci resterò per poco, chiederò uno spostamento nei pressi di Los Angeles» il ragazzò annuì. «oh, capisco»
Dopo qualche altro minuto di cammino, arrivammo alla struttura Maxwell.
Tyler mi accompagnò fino alla mia stanza, poi mi lasciò il suo numero telefonico e andò via.
 
Dopo aver sistemato la stanza e aver fatto il letto, mi sedetti su quest'ultimo col pc sulle gambe e il cellulare accanto alla mia gamba.
La stanza che mi avevano assegnato era veramente carinissima; c'erano due letti singoli, due enormi scrivanie e due grandi armadi.
La stanza era molto spaziosa, il colore delle pareti era rosa chiaro, cosa che mi trasmetteva una strana sensazione di tranquillità mentale.
La responsabile del dormitorio, Sarah, mi aveva avvertito del fatto che presto sarebbe arrivata una nuova compagna di stanza, la cosa mi rendeva felice e triste allo stesso tempo.
Volevo solo avere Aria con me, in quei momenti sapeva come e cosa fare per risollevarmi il morale. In quel momento sentii una vibrazione provenire dall'iphone, lo presi e passai un dito sullo schermo, subito dopo si sbloccò e mi apparve un sms di Wesley sullo sfondo.
 
Da:Wes.
«Amore, sei arrivata?»
 
A:Wes.
«Si amore, un paio di ore fa' sono atterrata a Boston, poi un tipo del college è venuto a prendermi  fuori all'aereo porto e mi hanno portato qui»
 
Da:Wes.
«Oh, capisco, quando inizi le lezioni?»
 
A:Wes.
«Dopo domani..il college è ancora deserto, ci sono quelli degli ultimi anni che hanno iniziato prima, domani dovrebbero arrivare quelli del primo anno e la mia compagna di stanza»
 
Da:Wes.
«Oh, capito amore, vabeh, ti lascio riposare piccola..ci sentiamo domani mattina, buona notte piccola mia»
 
 
A:Wes.
«Non ho molto sonno..voglio parlare con te e poi è presto»
 
Da:Wes
«Sono un po' stanco, io e Keaton abbiamo tirato via Aria dall'aereporto che piangeva come una disperata e l'abbiamo sopportata qui per tutto il giorno»
 
A:Wes.
«Povero piccolo..vabeh, notte amore, ti amo tanto»
 
Da:Wes.
«Ti amo tanto anche io, notte amore»

 
Posai il cellulare e accesi il pc.
Mi misi a leggere diversi blog sui libri e a vedere qualche video divertente,dopo un paio d'ore chiusi il pc e lo posai sulla scrivania.
Mi cambiai e mi lasciai cadere sul letto, chiusi gli occhi per alcuni minuti, ma c'era qualcosa che mi mancava, non riuscivo ad addormentarmi.
Rimasi a fissare la parete accanto a me, era piena di foto mie con Wesley o con Aria, presi una delle mie preferite con Wesley e la strinsi a me.
Non aveva molto senso la cosa,infondo non mi avrebbe mai trasmesso lo stesso calore che Wesley mi trasmetteva, ma solo in quel momento riuscii a dormire, immaginandolo di averlo accanto a me.
E tutto questo era solo l'inizio, purtroppo.

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Capitolo 2
*** capitolo due; ***


Capitolo 2


«Alyce apri la porta, devo presentarti una persona!»
La voce squillante di Sarah mi constrinse ad aprire gli occhi ed alzarmi, aprii la porta con li occhi ancora socchiusi e me la ritrovai davanti accompagnata ad un'altra ragazza.
«Emh, buongiorno» dissi appogendomi allo stipite della porta. «Buongiorno Alyce»
La ragazza accanto a Sarah sorrise, arrossendo leggermente.
«Stavi dormendo? Sono le dieci passate!» disse Sarah alzando un sopracciglio.
Scossi le spalle.
E allora?Che problema hai contro le persone che si svegliano 'tardi'? 
«Chi è la ragazza accanto a te?»  dissi sciocciata. «Oh, che stupida! mi sono dimenticata totalmente di presentarti la tua nuova compagna di stanza» 
Alzai il sopracciglio e guardai la ragazza che stava alla destra di Sarah. «E' lei?» 
Sarah annuì. «Si, lei è Courtney, Courtney lei è Alyce» disse sorridendo.
Porsi la mano a Courtney e lei la strinse sorridendomi.
«Beh, allora vi lascio, devo assegnare delle stanze ad altri studenti, a dopo!» disse Sarah andando via.
Feci entrare Courtney in camera e lei iniziò a sistemarsi, mentre io osservavo la scena in silenzio seduta sul mio letto.

«Da dove vieni,Alyce?»
«Huntington Beach, Los Angeles, California, tu invece?» 
«Sono di Nashville, Florida.» disse sorridendo.
«Che bella Nashville! Ci sono stata quand'ero piccola, uno spettacolo per gli occhi»
«Già, mi manca tanto la mia città e i miei amici soprattutto» disse lei sospirando.
Presi il cellulare e sentii improvvisamente una sensazione di vuoto, di mancanza.
Più tardi manderò un sms a Aria, anzi no, la chiamerò direttamente, poi chiamerò Wesley.
«Cosa ti manca di più?» 
Guardai Courtney, che se ne stava tranquillamente sdraiata sul letto a fissare il soffitto.
«Beh, sinceramente non saprei» dissi rigirandomi il telefono tra le mani. « mi mancano tante cose»
Lei si girò e mi fissò per alcuni secondi.«Il tuo muro è pieno di foto con quel ragazzo..lui non ti manca?»
Lanciai uno sguardo al muro dove c'erano tante foto con Wesley e Aria, poi guardai di nuovo Courtney.
«Beh, si..lui mi manca» mi sorrise, ricambiai. «E' comprensibile che ti manchi un'amico» 
«Non è un'amico, è il mio ragazzo» 
«Ohw..capisco, non mi dirai che vi siete detti 'addio'» ridacchiai. «No, per niente,il nostro non è un'addio, è solo un'arrivederci»
Lei mi sorrise e poi si avvicinò a me e mi abbracciò. Non ci conoscevamo neanche, eppure quella ragazza aveva capito come mi sentivo e cosa stavo attraversando in quel periodo.
Ci staccammo e le sorrisi. «Grazie mille, ne avevo bisogno»
«Di nulla, ne avevo bisogno anche io»

«Aly!» urlò Aria dalla cornetta del telefono. «Finalmente ti fai sentire!non sai quanto manchi qui»
«Anche tu manchi, tanto..come va?» sospirai. «Tutto bene, e tanto per la cronaca Wesley è ancora vivo, non l'ho ucciso»
Risi. «Oh, meglio così! e Keaton? come sta?»
«Dolorante, ma tutto sommato bene» 
«Che diamine ha fatto?!» 
«Oh nulla, è solo caduto dallo skateboard» disse lei con tutta tranquillità. «Povero Keaton, spero che stia bene il più presto possibile»
«Con le mie cure starà bene prestissimo»
Non si alzerà mai più dal letto quel povero ragazzo.
«Vaabeh, se lo dici tu!» ridacchiai. «Che vorresti dire Alyce Marie Brooke?»
«Assolutamente nulla, spero di rivedere il solito Keaton, senza lividi, il più presto possibile»
Aria sbuffò. «Wesley come sta?» dissi lanciando uno sguardo sulle foto appese al muro.
La sentii sospirare. «Secondo te?» 
«E' con te? Voglio sentirlo» dissi passando una mano tra i capelli. «No, è con Drew»
«Stakeboard o surf?» 
«Palestra...giusto per passare il tempo.. pensa che ha già pensato di venire da te entro questa o la prossima settimana, gli manchi da morire.»
«Anche lui mi manca moltissimo.» 
«Dimmi una cosa» dissi dopo un po'. «Spara.»
«Wesley va in palestra anche per non ucciderti, giusto?»
Aria scoppiò a ridere. «Anche»
«Oh, fantastico!» dissi e poi scoppiai a ridere anche io.
Dopo circa un'ora di conversazione chiusi la chiamata e mi distesi sul letto per qualche secondo, chiudendo gli occhi.
Sentii bussare alla porta, convinta che fosse Courtney, ignorai totalmente il rumore, visto che lei aveva le chiavi con sé. Dopo due minuti bussarono di nuovo, mi alzai e aprii la porta.
«Ciao Tyler, che ci fai qui?» dissi stupita.
«Oh, nulla Aly..ti andrebbe di andare a fare un giro per il campus con me?» mi chiese appoggiandosi allo stipite della porta. 

oh cazzo.

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Capitolo 3
*** capitolo tre; ***


Capitolo 3


«Oh, nulla Aly..ti andrebbe di andare a fare un giro per il campus con me?» mi chiese appoggiandosi allo stipite della porta. 
Rimasi parecchio sorpresa dalla sua richiesta, ma scrollai le spalle e gli risposi lo stesso con un semplice 'va bene'.
«Oh, vabene! Allora possiamo andare a prendere un cappuccino, ti va?» disse sorridendo.
«Come vuoi, Tyler..avviso un secondo Courtney che esco e poi andiamo dove vuoi» dissi rientrando e chiudendo la porta, Courtney mi guardò stranita.
«Scusami ma tu non dovresti essere in giro per il campus con quel figo di Tyler?»
La guardai male. «Ti ricordo che sono fidanzata, Courtney» 
«Si però ho sentito he gli hai risposto con un 'va bene', o sbaglio?» disse lei alzando il sopracciglio e sorridendo compiaciuta.
«E' solamente un giro per il college, devo pur ambiantarmi!» 
«Si,si ti credo Aly» scoppiò a ridere. «Credi seriamente che io mi metta con Tyler quando sto con un ragazzo migliore di lui in ogni senso?»
«Oh, andiamo! Non mi dirai che non esci con nessuno solo perché c'è Wesley a 3000 miglia da te» disse sedendosi sul suo letto, la guardai male.
«Si, non esco con nessuno, e no perchè Wes è a 3000 miglia di distanza, ma perché io lo amo e non sogno neanche di tradirlo»
Irritata, presi il mio cellulare e uscii dalla stanza, sbattendo violentemente la porta, mi aveva colpito nel profondo, ma per chi mi aveva scambiata? Per una troia?
«E' tutto okay Alyce?» disse Tyler mettendo una mano sulla mia spalla. 
«Si, tutto okay, andiamo?» dissi rivolgendogli un sorriso, che poteva essere piazzato nella categoria dei sorrisi 'finti' o 'falsi'.

«Quindi sei di Huntington Beach..come sei arrivata a trasferirti qui a Boston?»
Io e Tyler stavamo camminando per il campus bevendo un cappuccino, mentre arrivava nuova gente al campus.
«L'hanno deciso i miei» dissi girando la cannuccia nel bicchiere contenente il cappuccino.
«Ma scusa, se non ti andava bene, potevi anche cambiarla» disse sedendosi su un muretto.
«Sinceramente non mi andava di deluderli, anche se venire qui mi ha distrutto»
«Oh, capisco,dev'essere dura lasciare i prorpri amici» disse sorseggiando quel che rimaneva del suo cappuccino. «Io per fortuna sono di qui, li vedo quando mi pare e piace»
Bevvi gli ultimi sorsi del mio cappuccino, poi gettai via il bicchiere vuoto in un cestino, che era lì vicino.
«Non è tanto per gli amici, non è che ne ho moltissimi lì..la più importante è Aria, la mia migliore amica, è strana, è pazza e tanto altro, ma le voglio un bene infinito..poi, beh, mi manca tantissimo il mio ragazzo»
«Hai il ragazzo?» disse lui dopo un po' di silenzio, annuii.
«Oh, è molto fortunato..come si chiama?» disse e poi gettò anche lui il bicchiere che fino a pochi attimi prima conteneva il caffé.
«Si chiama Wesley, Wesley Stromberg»
«Oh, ribadisco, molto fortunato questo Wesley Stromberg»
Ridacchiai. «Sono io che sono fortunata ad averlo, non il contrario»
«Se lo dici tu»
«Tu hai la ragazza?» dissi girandomi verso di lui.
Lui mi guardò e sorrise. «No, sono single»
«Oh, eppure mi sembra strano, sei un ragazzo così carino»
e con galanteria pari a zero, ma vabeh dettagli..
«Ohw, così mi fai arrossire» 
«Non dirmi che nessuno te l’ha mai detto!» dissi, fingendo stupore.
«Nessuno me l'ha mai detto, beh, si vede che nessuno ha dei bei gusti come te»
Poco modesto il ragazzo..
Restammo a parlare delle nostre vite per alcune ore, poi tutto tornai in camera dove, con mia gran sorpresa, non trovai Courtney.

«Amore, allora come ti va?» 
Guardai lo schermo del mio pc, c'era Wesley che si muoveva a tratti, ma almeno potevo vederlo e sentirlo, non potevo lamentarmi.
«Tutto bene, amore..tu?»
Si passò una mano fra i capelli, non indossava il cappello e , nonostante l'avessi visto più volte senza, mi faceva sempre strano. 
«Andrebbe anche meglio se tu fossi qui, non puoi neanche immaginare quanto mi manchi Aly»
Aw, il mio piccolo..
«Dai che manca ancora poco e ci vedremo»
Era passato un mese da quando mi ero trasferita a Boston, e da lì a pochi giorni sarebbe arrivato il mio compleanno e lui mi aveva promesso che sarebbe arrivato, anche se non ne era sicuro.
«Spero di porter venire amore, ma non ti assicuro nulla»
«Tranquillo..non fa nulla..Keaton?»
«E' da Aria, le cose fra loro non vanno molto bene»
«Non ci posso credere..come farò senza i Karia?» dissi mettendo una mano sul petto. 
Wesley scoppiò a ridere.
Aw.
«Tanto già si sa come va a finire,l'altra notte avevano discusso ma poi hanno scopato tutta la notte, tanto per cambiare» 
E ti pareva, sempre la solita Aria..
«Amore scusami, ma devo andare, ci sentiamo dopo?» disse dopo un po'.
«Dove vai amore?» 
«Palestra con Drew, poi andiamo a recuperare Keaton e tutti e tre ce ne andremo in giro per negozi» 
Alzai un sopracciglio e fissai l'immagine di Wesley sul mio schermo.
Shopping? Tre ragazzi? Il mondo sta per finire!

«Dai stupidina, ci sentiamo dopo, ti amo!» 
Lo salutai con la mano e gli inviai un bacio, poi spensi il pc e mi distesi sul letto. 
Courtney entrò nella stanza, sbattendo forte la porta, cosa che mi fece sobalzare, la guardai.«Cos'è successo, Court?» 
«Tyler ha messo in giro la voce che sta uscendo con te e c'è una foto a testimoniare tutto»


angolo autrice.
mi scuso tantissimo per aver aggiornato così tardi,
ma purtroppo la scuola rompe e poi sono in uno 
stato mentale molto confuso..non so neanche 
cosa mi prende, sinceramente lol
spero di poter aggiornare più rapidamente, e che voi
non mi abbandoniate. 
oh, dimenticavo, efp mi ha cambiato dopo due mesi di attesa il nome 
non sono più believeinjdn, ma luxvato(capitan ovvio) 
ora evaporo, addieu.
vi amo!
xx luxvato 

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Capitolo 4
*** capitolo quattro; ***



 

Capitolo 4


'Tyler ha messo in giro la voce che sta uscendo con te e c'è una foto a testimoniare tutto'

Rimasi totalmente spiazzata da quello che mi disse Courtney. «Cos'hai detto?»
Lei mi guardò e poi sbuffò. «Hai capito benissimo» 
«Ma io gli stacco quella testa di cazzo che ha! Come si permette? E se questa voce raggiunge Wesley? Che cazzo mi invento,Court?!»
«Come può questa voce raggiungere Wesley? E' a 3000 miglia di distanza!»

«Lo so e non c'è bisogno che me lo ricordi» dissi guardandola male.
«So che Wesley ti manca, non vi vedete da un mese, hai tutte le ragioni per avere una reazione simile, ma devi stare calma, nessuno lo conosce in questo college, quindi sei apposto e poi non è neanche vero»
Feci un lungo respiro profondo, poi la guardai. «Scusa, non dovevo prendermela con te, tu non c'entri nulla»
«Tranquilla, al posto tuo avrei reagito anche io così» mi sorrise, ricambiai.
Rimanemmo in silenzio per alcuni minuti, d'un tratto Courtney si mise a camminare nella stanza davanti e indietro, gesticolando con le mani e parlando da sola.
Questa ragazza inizia a farmi leggermente paura..
«Oh, ecco, ho trovato la soluzione!» eslamò tutta sorridente.
Prese il cellulare e me lo passò, aprii la bocca per dire qualcosa, ma lei mi bloccò. «Chiama Tyler e dagli appuntamento alla fontana»
No, okay, l'avevo totalmente persa.
«Sei pazza? Tutti al campus sanno che sono uscita con lui con tanto di foto che testimonia tutto...aspetta, che foto? non abbiamo mai fatto una foto insieme» dissi messaggiandomi il mento.
«Esatto, e tu da un paio di giorni non trovi la tua foto preferita con Wesley» disse lei lanciando uno sguardo sul mio muro.
«Che guarda caso, è sparita dopo l'ultima volta che lui è stato qui per prendersi gli appunti di biologia» continuai al posto suo.
Courtney annuì, poi mi lanciò uno sguardo misto fra il maligno e lo scherzoso.
«Che hai in mente?» dissi guardandola.
«Umh, niente...ho solo qualche conoscenza nella squadra di football dell'accademia e guarda caso, mi devono un favore» disse lei divertita.
«Non vorrai mica farlo picchiare»
«Nah, solo rompegli qualche ossa e farti riavere la foto con Wes»
«Ma..» lei mi mise un dito sulle labbra, zittendomi. «Chiamalo»
Composi il suo numero e gli diedi appuntamento alla fontana, verso le quattro del pomeriggio, in contemporanea Courtney chiamava qualcuno della squadra di football, che non conoscevo neanche.
Entrammo staccammo le chiamate e ci guardammo. «Dimmi che non lo mandano in ospedale» le chiesi giungendo le mani.
«Cosa farebbe Wesley se lo venisse a sapere?» disse sedendosi sulla sedia accanto a me.
«Sono sicura che l'ammazzerebbe» 
Ridacchiò. «Ecco, allora pensa che se finisce in ospedale è decisamente meglio che metterlo sotto terra» 
«Courtney, sii seria però» 
Sbuffò. «Tranquilla, non gli faranno del male, solamente gli faranno capire che con te non si deve scherzare e che deve dire a tutti che la voce che lui stesso ha messo in giro deve sparire al più presto possibile» 
«Ecco, ora son molto più tranquilla»  dissi fissando un punto indefinito della stanza.
«Non arriverà la voce a Wes, sta' tranquilla, non lo permetterei mai» disse allargando le braccia. «Dai su, vieni qui e abbracciami!»
Sorrisi e feci come le dissi. 
Courtney era davvero un'amore, anche se continuavo a sentire la mancanza di Aria.

Wesley's point of view.

«Allora, bro, che hai deciso di fare?» 
Drew si lanciò sul mio letto, seguito da Keaton.
Li guardai male, notando che la foto di Alyce a terra, la presi e la rimisi al suo posto.
«Parto lunedì sera e arrivo a Boston martedì mattina, ovvero in tempo per il compleanno dela mia piccola»
«Ohohoh, mi raccomando, le precauzioni!» disse Drew, seguito a ruota dalla risata di Keaton.
«Che menti perverse» dissi e dopo scoppiai a ridere.
«Hai bisogno di un regalo, chiamo Aria» 
Keaton si alzò e uscì dalla stanza, il tempo di chiamare Aria e poi tornò dentro. «Arriva fra qualche minuto»
Panico!
«Io scappo»  dissi alzandomi, Drew mi fermò. «Dai, fallo per Alyce»
Annuii e tutti e tre aspettammo Aria.

BOSTON. 

Alyce non sapeva nulla del mio, emh, nostro arrivo. 
«Dimmi che sai dove si trova il college di Alyce» disse Aria cercando la sua valigia.
«E' normale che so dove sia, genio» dissi afferrando la mia valigia. 
«Sto morendo di sonno» 
«Smettila lamentarti anche tu Keaton!» disse Aria. 
«Smettila di dare ordini a mio fratello!» le risposi io
Quella ragazza mi da ai nervi.
«Smettetela voi due! Stiamo facendo solo figure di merda» urlò Keaton. 
Lo guardai stranito. «Keaton, sei tu?»
«E' ovvio che è lui, stupido» disse Aria.
La fulminai con lo sguardo. «Certo che fra tutte le ragazza che ci sono ad Huntington Beach, proprio la più scassa palle dovevi prenderti, eh Keaton?»
«Io non commento, siete senza speranza» esclamò dopo un po' Keaton.
Quando anche lui recuperò la sua valigia, ci dirigemmo verso il nostro Hotel. 

«Questa camera fa davvero pena!» esclamò Aria appena entrata nella stanza d'hotel.
«Senti, non rompere il cazzo! Sei stressante!» dissi mettendo la valigia il più lontano possibile da Aria.
«Tre giorni qui, con voi due, saranno infernali, me lo sento» disse Keaton alzando gli occhi al cielo.
«Stai zitto Keaton»
«Stai zitta tu Aria!»
«Stai zitto tu Wesley!»
«State zitti tutti e due! Che tortura, a sto punto portavamo anche Drew che litigava con Aly,sai che divertimento infinito?»
«A proposito di Aly, voglio andare da lei» dissi avvicinandomi alla porta.
«Vengo anche io» disse Aria, gettandosi su di me.
La guardai alzando il sopracciglio. «Sognatelo, ci vado da solo dalla mia ragazza, togliti da dosso e sparisci»
«Io non mi muovo da qui!» rispose lei.
«Umh, Keaton? Te la prendi?»
Sbuffò e si avvicinò a noi, prese Aria per i fianchi e la tirò a se.
Uscii velocemente dalla stanza e andai verso il college dove si trovava Alyce.
Non riuscivo a credere che l'avrei abbracciata, baciata da lì a minuti, mi mancava da morire.
Raggiunsi il suo college dopo un bel po' di cammino, chiesi diverse informazioni ai ragazzi che, gentilmente, mi indicarono la strada.
«Struttura Maxvelle, dovrebbe essere questa»  dissi guarando l'edificio davanti a me.
Entrai e mi misi alla ricerca della stanza 97, dove alloggiava Aly con la sua compagna Courtney.
Dopo alcuni minuti e dopo essermi perso alcune volte per l'edificio, finalmente raggiunsi la sua stanza.
Bussai alcune volte, sentii la sua voce mentre chiedeva a Courtney  'chi può essere a quest'ora?' 
Aprì la porta dopo poco, mi guardò sgranando gli occhi, poi la richiuse. 
Alzai il sopracciglio e bussai ancora una volta. «Alyce, sono Wesley!»
Aprì di nuovo la porta, ma questa volta più lentamente, mi guardò per qualche secondo e poi me la trovai addosso.
«Non ci credo, amore mio, sei qui!» 
Le sorrisi e la strinsi a me. «Sono qui, amore mio, buon compleanno»
Sciolse l'abbraccio e mi guardò con gli occhi lucidi, poi mi baciò.
«Mi sei mancato così tanto» 
«Mi sei mancata anche tu piccola»

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Capitolo 5
*** capitolo cinque; ***


Capitolo 5


«Allora, che mi dici piccola?» dissi tenendola stretta fra le braccia, lei aveva la testa appoggiata al mio petto mentre ce ne stavamo sul suo letto.
«Nulla di che, ho solo studiato e fatto qualche conoscenza» 
«Qualche conoscenza, mh, anche con qualche bel ragazzo?» 
Lei alzò la testa e mi guardò. «Nessuno è più bello di te, amore»
Sorrisi. «Infondo, chi è più bello di me? Non credo esista qualcuno bello come me»
«Sei un po' troppo montato, Wesley» disse lei dandomi un leggero schiaffetto sulla spalla, per poi ridacchiare. 
«Non è vero amore» dissi per poi avvicinarmi a lei e baciandola.
Mi sembrava totalmente surreale poterla abbracciare e baciare di nuovo dopo un mese di separazione forzata. 
«Ti amo Alyce Brooke» dissi allontanandomi lentamente dal suo viso.
«Ti amo Wesley Stromberg» disse lei accarezzandomi leggermente le labbra.
Restammo insieme per altro poco tempo, visto che lei aveva lezione, così tornai in hotel promettendole che sarei tornato la sera.
Il solo pensiero di vedere Aria mi dava letteralmente ai nervi, non riuscivo a capire  come facesse mio fratello a sopportarla, Keaton doveva essere santificato.
«Sono tornato!» dissi, facendo il mio ingresso in camera.
«A nessuno importa che sei tornato, caro Wesley» disse Aria mentre era impegnata a ri-sistemare le sue cose. «Keaton?» dissi guardandomi intorno.
«Bar» 
«Oh, credevo che l'avessi ucciso e bruciato il cadavere» dissi sedendomi sul letto, Aria alzò la testa e mi guardò male, come al solito. «Non lo farei mai al mio ragazzo, ma al mio amatissimo cognatino lo farei, eccome se lo fare!»
«Dopo Alyce ammazzerebbe te, tesoro» ridacchiai.
«Nah, sono sicura che mi ringrazierebbe fino alla fine dei suoi giorni»
Presi il cuscino e glielo lanciai, riuscendo a colpirla in piena faccia, scoppiai a ridere.
«Hai quasi venti anni, Stromberg, ancora ste cazzate fai?»
«Non c'è età alle scemenze..guarda Drew, ha ventuno anni e si comporta anche peggio di me, quindi taci»
«Quanto amore nell'aria» 
Keaton fece ingresso nella stanza con in mano una red bull. 
«Credevo che saresti rimasto con Alyce per tutta la giornata, Wes» disse sedendosi sul suo letto. 
«Doveva andare a lezione, nel pomeriggio passo di nuovo da lei e le chiedo se può uscire»
«Non hai intenzione di farmi vedere la mia migliore amica eh?» disse Aria chiudendo la sua valigia e mettendola sotto il suo letto,  o meglio, lettone. 
«Senti non è colpa mia, deve frequentare le lezioni»
«Aria, dai calmati, per una volta ha ragione Wesley» disse Keaton,poi sorseggiò la sua bibita.
«Stai dalla sua parte ora?» disse lei lanciandogli il cuscino che le avevo lanciato precedentemente, lo colpì sul braccio, proprio mentre beveva la sua bibita che in un batter d'occhio gli finì sulla maglia.
«Tu devi farti curare» Keaton si alzò e si tolse la maglia. 
«E tu dovresti fare un po' più di palestra» disse lei con non chalance.
Keaton la guardò male, scoppiai a ridere vedendo la buffa faccia del mio fratellino. 
Lui gli lanciò il cuscino di nuovo, Aria afferrò il cuscino e glielo lanciò di nuovo addosso, insomma,iniziarono una strana battaglia di cuscini. 
«Che bella la convivenza con gente alquanto strana» 
Aria si girò verso di me. «Tu non parlare, neanche tu sei chissà quanto normale, stupido!»
«Stupida sei te!»
«Siete stupidi tutti e due e adesso state zitti!» urlò Keaton lanciando un cuscino ad entrambi. 
che qualcuno mi salvi. 

Alyce's point of view.

«Allora, vuoi che ti lasci la stanza libera stasera?» disse Courteny mentre uscivamo dalla sala di informatica, per fortuna era finita l'ennesima giornata scolastica.
«Che vuoi dire?» dissi alzando il sopracciglio.
«Verrà Wesley no?» sorrise. «Credo che vorrebbe stare con te, da soli, magari con musica romantica, roba così»
«Non è il tipo da musica romantica, ma se ci lasci soli, te ne sarò grata» sorrisi.
«Di nulla! Ho visto quando vi addormentavate in video chat o al telefono, eravate dolcissimi, e ora che lui si trova qui è il minimo che posso fare per te Aly» 
L'abbracciai e la strinsi forte a me, era l'unica che riusciva pienamente a capire quello che provavo, era dolcissima.
Sciolsi l'abbraccio. «Ma tu dove andrai a dormire?»
«Sta' tranquilla, tesoro, un posto lo trovo»
«Possiamo chiedere a Denise di ospitarti»
«Mh, hai ragione, dopo vado a parlarle»
L'abbracciai ancora. «Grazie, grazie, grazie, grazie! Ti voglio bene Court!»
«Si si, anche io, ma se non la smetti di stringere così forte, dovrai trovarti una nuova compagna di stanza!» 
«Hai ragione, scusami» sciolsi l'abbraccio ridacchiando.
«Ora va meglio, riesco a respirare di nuovo» ridacchiò. «Antipatica, pft» 
Courtney era dolcissima, mancava solo che fosse leggermente pazza e sarebbe stata perfetta. 
«Umh, ciao Aly»
Mi voltai verso la voce, alzai il sopracciglio vedendo chi era.
«Tyler?» 
«Si, buon compleanno»
«Grazie» 
Sul suo volto apparve un piccolo sorriso, poi mi guardò di nuovo serio.
«Possiamo parlare un secondo?» 
Guardai Courtney. «Non ti è bastata la lezione dell'altra volta?»
«Devo solo dirle una cosa, da soli possibilmente» ripetè lui.
«Puoi anche dirlo davanti a me,eh» disse Courtney aggrappandosi al mio braccio.
«Okay, Aly mi dispiace tanto per quello che è successo e mi manchi come amica»
«Ma se non vi siete mai calcolati!» gli urlò praticamente in faccia Court, mentre io guardavo la scena indifferente ed irritata.
Presi il cellulare e controllai l'orario. «Hai finito,Tyler?»
«Si» disse abbassando la testa.
«Beh posso solo dirti che dovevi pensarci prima, caro, ormai è troppo tardi e non mi interessa più esserti amica, trovatene un'altra, ciao»
Lo lasciammo lì, solo e sconsolato e poi ci avviammo nel nostro dormitorio.
Una volta arrivata davanti alla mia stanza, sentii dei rumori provenire dell'interno.
«Chi potrebbe essere?» dissi a Courtney.
«Credo che sia Sarah»
Scossi le spalle, e inserii la chiave nella serratura, aprii la porta. 
«Auguri idiota!» 
Una ragazza mi si gettò letteralmente addosso, mi strinse forte sussurrando dei 'mi sei mancata, oddio, non posso crederci, ti sto abbracciando!' 
Mi staccai da lei e la guardai, sgranai gli occhi. 
«Non ti ricordi di me? Mi prendi in giro?»
«Oh mio Dio, Aria!»

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Capitolo 6
*** capitolo sei; ***


Capitolo 6


«Emerita testina, credevi sul serio che Wes fosse venuto qui da solo?» disse Aria stringendomi forte a se.
«A dire il vero non pensavo neanche che lui arrivasse!» risposi ridendo.
«C'è anche Keaton, solo che é rimasto in hotel con Wes, stavano parlando di cose noiosissime, roba da ragazzi!» 
Sciolse l'abbraccio e prese le mie mani fra le sue.
Courtney, che era accanto a me, fece un finto colpo di tosse, catturando la mia attenzione. «Oh, Aria? Questa è Courtney, la ragazza di cui ti ho parlato»
Aria alzò il sopracciglio rivolgendo uno sguardo alla ragazza che si trovava accanto a me.
«Tu saresti Courtney,allora» disse scrutandola per alcuni secondi.
«Emh, si, piacere Aria, Aly mi ha parlato un sacco di te» 
«E ci credo, sono la sua migliore sin fa piccolissima, se non ti ha parlato di me, di chi ti avrebbe parlato?» 
«Forse di Wesley?» disse Courtney sul punto di ridere.
«Quel macaco pompato? Pft, vedo che ha molte foto di noi due qui e qui» rispose Aria indicando dei punti dove c'erano delle nostre foto.
«Il mio ragazzo sarebbe un macaco pompato?» dissi io alzando il sopracciglio.
Aria annuì. «Anzi, forse no, è un gorilla»
«E Keaton è una scimmia» dissi io, fingendomi offesa.
«Infondo fanno parte della stessa famiglia» 
«Anche se scimmie e gorilla non sono la stessa cosa, ma vabeh, dettagli» disse Court.
Scoppiammo a ridere tutte e tre.
«Non puoi neanche immaginare quanto mi sei mancata» dissi abbracciando di nuovo Aria.
«Anche tu mi sei mancata da morire, tesoro» 
Mi strinse forte a se, mi fece ricordare a quando eravamo bambine, non volevamo mai separarci, volevamo stare sempre insieme.
Ci staccammo dopo un po'. 
«Emh, ragazze, io vado, vi lascio parlare tranquillamente» disse Courtney lasciandoci sole, non l'avrei mai ringraziata abbastanza per quel gesto, avevo molto bisogno di stare con Aria e parlare di quello che mi succedeva in quel periodo.

«Allora, raccontami tutto!»
Aria mi trascinò sul mio letto e mi prese le mani. «Voglio sapere tutto quello che è successo in questo mese, come ti trovi e quanto hai sentito la mia mancanza»
Risi ascoltando l'ultima sua affermazione, sempre la solita.
«Vabene, ma poi tu mi racconti tutto quello che è successo in mia assenza, okay?»
Lei annuì, feci un respiro profondo e iniziai a raccontarle tutto, dal primo giorno di scuola a qualche istante prima di incontrarla.
«Questo è tutto, Aria»
«Non posso credere al fatto di questo Tyler, ma che testa di cazzo!»
«Avresti dovuto vederlo qualche giorno dopo, aveva il viso gonfio, un'occhio nero...però, infondo, mi è dispiaciuto»
«Aveva rubato la tua foto preferita con Wesley,io sinceramente, non proverei alcun dispiacere»
Scrollai le spalle, poi guardai il mio muro, dove c'erano alcune foto. «Wesley che ha fatto durante la mia assenza?» 
«Palestra, surf, skateboard, palestra, skateboard, surf, palestra, palestra, canto»
Alzai il sopracciglio. «Canto?»
«Esatto, canta insieme a Drew e Keaton, così per passare il tempo»
«Che carini, poi quando verrò a Huntington Beach a dicembre voglio sentirli»
«Già..ma Wesley non è più lo stesso, è diventato silenzioso, passa le sue giornate in palestra, se non sono Drew o Keaton a fargli fare qualcosa lui non lo fa»
Abbassai il viso. «E' colpa mia»
Aria si alzò dal letto, alzai la testa e la vidi vicino la finestra. «No, non è colpa tua»
«Si che lo è, se non stessi con lui forse si divertirebbe di più, non credi?» la raggiunsi.
«Lui non può stare senza di te, sente la tua mancanza ogni fottuto giorno, Aly»
Tutto quello che usciva dalla sua bocca mi colpiva, mi faceva male.
«Anche tu non puoi stare senza di lui, so quanto lo ami» continuò lei.
Quello che avevo in mente di fare era una coglionata, una stronzata di cui mi sarei presto pentita.
L'amavo, con tutta me stessa e proprio per questo dovevo decidere la cosa migliore per entrambi.
Scossi la testa e abbassai lo sguardo sulle mie unghie. 
«Secondo me dovremmo chiudere,prenderci una pausa e riprovarci poi, quando tornerò a casa, credo sia la cosa migliore per entrambi»  
angolo autrice.
SCUSATEMI TANTO!
avevo già scritto un capitolo intero ma il mio pc l'ha eliminato
(si è riavviato da solo ewe) 
giuro che cercherò di aggiornare più velocemente e con capitoli 
decisamente più lunghi di questo. 
VI AME. <3
xx luxvato.

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Capitolo 7
*** capitolo sette; ***



 

Capitolo 7 


«Ti sei rincoglionita Alyce?» disse lei mettendo una mano sulla fronte. «No, non hai la febbre, o almeno sembra che tu non ce l'abbia»
«Sto bene,Aria» dissi togliendo la sua mano dalla mia fronte.
«Mh, a me non sembra»
Sentivo gli occhi pizzicare, sicura che da un momento all'altro sarei scoppiata a piangere come una bambina di cinque anni. 
«E' la cosa giusta da fare, Wesley deve essere felice e se questo significa lasciarlo, è così che farò» 
«Non hai capito un cazzo di quello che ti ho detto?» disse lei mettendo una mano sul fianco sinistro e guardandomi.  «Devo lasciarlo, l'hai detto in parole diverse, ma è questo quello che devo fare» risposi sottovoce, sostenendo il suo sguardo.
«Wesley ti ha contaggiato con la sua coglionaggine acuta, non è cosi?»
La guardai male, poi ridacchiai. «Quanto sei idiota, e poi il mio ragazzo non è idiota, stai calmina tesoro»
«Volevo farti ridere, e ce l'ho fatta, e poi hai anche difeso Wesley, quindi»
Lanciai uno sguardo sul mio muro e si posò sull'ultima foto che facemmo io e Wesley ad Huntington Beach, io su uno skateboard, lui che mi manteneva dai fianchi per farmi rimanere in equilibro. 

Flashback.

«Non posso credere che finalmente riesci ad andare sullo skate! Ci abbiamo provato per settimane, mesi e non ci riuscivi, poi puft ce la fai, è un miracolo!» esclamò Wesley  prendendomi in braccia e girando su se stesso, risi.
«Con un buon maestro come te è stato abbastanza facile, amore!» 
«Beh, insomma..non abbiamo fatto alcune gare di skate per starti dietro Alyce, e poi un po' di merito ce l'ho anche io!» disse Drew guardando la scena. «Ci vuole una foto per immortalare questo momento indimenticabile»
Ci mettemmo svariate volte in posa, ma nessuna foto veniva in modo decente, così optammo per la semplicità e la naturalezza. 
Salii sullo skateboard e Wesley si mise dietro di me, appoggiando le mani sui miei fianchi, per non farmi cadere, ancora una volta, di sedere. 
Drew scattò la foto e quando ci diede l'okay, Wesley mi fece girare verso di lui e mi baciò, sentii un 'click' e poi si staccò da me.
«Fammi vedere le foto che hai scattato» dissi andando verso Drew.
«Ecco mss Brooke!» disse lui porgendomi il mio iphone.
Le foto, per un miracolo divino, uscirono benissimo.
«Bravo, hai un futuro da fotografo Chadwick!» dissi, dandogli poi, un bacio sulla guancia.
«Scusami, e io nulla?» disse Wesley mettendo il muso.
Ridendo corsi verso le braccia del mio ragazzo.

Fine flashback.

«Cosa stai pensando Aly?» disse Aria, facendomi tornare 'fra i vivi'.
«Nulla, pensavo» 
Riportai il mio sguardo su di lei.
«Tesoro, ascoltami, quello che vuoi fare è sbagliato, perché si vede benissimo che tu hai bisogno di Wesley e anche lui ha bisogno di te, è una cosa che entrambi non potete negare, e poi non eravate voi quelli che dicevano 'la distanza non è nulla per due persone che si amano?'»
Annuii. «Si, ma non pensavo che fosse tanto difficile»
«E' solo una delle tante sfide, io so che prenderai la giusta decisione, io ti sarò sempre vicina»
L'abbracciai e la strinsi forte, in quel momento avevo bisogno di qualcuno che mi capisse e Aria era proprio quel qualcuno. 
«Non so che fare, sono parecchio confusa»
«Vuoi che ti chiami Wesley? Forse insieme riuscirete a prendere una decisione migliore di quella che tu hai in mente, emerita testina» disse accarezzandomi la schiena, annuii. 
«Si, ma quando arriva però, lasciaci soli, ho bisogno di stare un po' con lui senza nessuno intorno» 
«Va bene tesoro, ora te lo chiamo» 
Sciolse l'abbraccio e mi lasciò da sola nella stanza. 
Bene, e ora che faccio? Che gli dico? 'La distanza ci ha rovinato e abbiamo bisogno di una pausa di riflessione'? 
Mi gettai sul letto e rimasi a fissare il soffitto per un po'.
Da quando mi ero 'trasferita' a Boston,fissare il soffitto era diventato il mio passatempo preferito, Courtney tante volte non c'era, per dei corsi o perché usciva con dei ragazzi, così al posto di stare sempre al pc in video chat con Aria o Wesley, lasciavo libera l'immaginazione, era molto rilassante.
Sentii bussare alla porta, mi alzai e mi avvicinai alla porta, feci un respiro profondo e aprii.
«Ciao amore, volevi vedermi?»
Annuii e lo lasciai entrare.
«Siediti» dissi sedendomi sul letto.
«Mh, okay» disse lui sedendosi accanto a me. «Cos'hai Aly? Sei strana»
Feci spallucce e appoggiai la testa sulla sua spalla, lui mi cinse i fianchi con il braccio stringendomi a se.
«Ho parlato con Aria...mi ha detto delle cose su di te» 
Lui balzò in piedi di scatto, facendomi 'cadere' sul letto. «Ti giuro che non ho fatto niente con nessuna Alyce! Non credere ad Aria, quella mi vuole morto!»
Scoppiai a ridere vedendo la sua reazione, lui mi guardò alzando il sopracciglio. «Ti ha detto che ti ho tradito con qualcuno, no?»
«No, mi ha detto che ormai sei diventato un'asociale apatico» dissi tornando 'seria', o almeno per quanto seria io potessi essere.
«Oh, ma no è vero, sono uscito sempre con i ragazzi, sono andato soprattutto in palestra»
«Si Wes, lo vedo, ma credo che non può funzionare così» dissi alzandomi.
Lui mi afferrò la mano. «Ma che dici?»
«Hai sentito, è già un colpo dirlo così, non farmelo ripetere» abbassai la testa
«Guardami negli occhi Alyce, vuoi davvero chiuderla qui?» 
Mi mise una mano sotto il mento poi delicatamente lo alzò, costringendomi a guardarlo negli occhi. «Io...non lo so, non voglio che tu soffra»
«Sai come puoi far in modo che io non soffra? Stando con me, nonostante tutto, so che mi ami e cha hai bisogno di me, quasi quanto io amo te e senta il bisogno di averti per me»
«Ti amo e ho bisogno di te, ma così non funziona,Wes» 
Avevo la vista annebbiata, sentivo che da un momento a l'altro sarei scoppiata a piangere davanti a lui. 
Come se avesse capito la situazione, mi abbracciò stringendomi forte, ricambiai l'abbraccio e restammo avvolti in quell'abbraccio per alcuni minuti, poi decise di continuare a parlare. 
«Cosa ci siamo detti quando hai saputo che saresti partita?»
«Che noi siamo più forti di 3000 miglia» sussurrai con la testa premuta contro il suo petto.
«Esatto, noi lo siamo per davvero amore, capisci?» 
«Ma sembrava più facile» 
«Lo so, amore» sciolse l'abbraccio e mi guardò negli occhi. «E' solo una prova, una delle tante prove che la vita ci impone» 
Sorrisi. «Cos'è Drew ti ha contaggiato con la lettura di qualche libro filosofico o qualcosa di simile?»
Lui ricambiò il sorriso e fece spallucce. «Forse»
«Comunque hai ragione, quello che hai detto è la verità»
«Ho sempre ragione amore, e adesso voglio tante coccole per l'infarto che mi hai fatto prendere» disse mettendo il muso.
«Tante coccole per il mio piccolo Wesley!»
Restammo per tutto il pomeriggio insieme a coccolarci, cosa che ci era stava negata per un'intero mese.
Ero stata un'idiota, perché mai avrei dovuto lasciare una persona che mi faceva sentire bene? Non aveva senso, noi eravamo più forti della distanza. 

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Capitolo 8
*** capitolo otto; ***



 

Capitolo 8 


«Non posso restare Aly, altrimenti resterei qui fino alla fine del college e lo sai, smettila di piangere piccola, ti prego» disse Wes stringendomi a se, mentre piangevo come una bambina.
«Ma sei rimasto qui solo per due giorni! Non puoi restare? solo un'altro giorno ti prego Wes»
Avevo la testa appoggiata al suo petto, mentre lui mi stringeva forte, convinto che con quel gesto mi sarei calmata. «Non posso neanche venire con voi all'aereoporto»
«Amore, non fa nulla, tanto fra poche settimane staremo di nuovo insieme, te lo prometto»
Mi accarezzava i capelli, sapeva che adoravo quando qualcuno ci giocava. «Ricorda che la distanza può dividere due corpi, ma non due cuori che si amano, la distanza non è nulla per noi»
'La distaza puù dividere due corpi, ma non due cuori che si amano', quella frase mi fece uno strano effetto, era come se una parte di me mi dicesse di allontanarmi da lui prima che potessi soffrire nuovamente, mentre l'altra voleva che stessi fra le sue braccia per tanto, tantissimo, altro tempo.
«Si lo so, ma non ci sarete nè tu nè Aria qui con me»
«C'è Courtney, è una in gamba, è come se ci conoscesse da una vita, credo che fra lei e Keaton ci sia del feeling»
Alzai il viso e lo guardai, lui mi passò il dito sotto gli occhi e poi mi sorrise. «Basta piangere Alyce, vabene?»
Sorrisi. «Mi mancheranno questi momenti di dolcezza, sai?»
«A me mancherai tu, non i nostri momenti di dolcezza»
«Che anche tu mi saresti mancato, era sottointeso, stupido» risi.
Lui alzò il sopracciglio. «Stupido? Io?»
«No, amore, il mio procione!»
«Hai un procione da quando?» disse lui sorridendo.
«Mh, fammi pensare, da una vita!» 
Risi abbandonandomi di nuovo fra le sue braccia. 
Si chinò su di me e mi baciò, avvolgendo le braccia intorno alla mia vita. 
«Okay, adesso basta! Fammi salutare la mia migliore amica!»
Aria fece ingresso nella mia stanza, in stile Gibby di 'Icarly' quando i tre ragazzi vengono rapiti da una pazza, rovinando il mio bacio con Wes e facendo cadere di testa il povero Keaton e la povera Courtney.
«La prossima volta avvisa, okay? Almeno evito un'ulteriore trauma o livido sul corpo» disse Keaton alzandosi e massaggiandosi la fronte.
«Già, concordo con Keaton» disse Courtney alzandosi dopo un po'.
Non era di certo abituata come Keaton a simili botte.
Wesley sbuffò,infastidito. «Esiste una cosa chiamata privacy, potevate anche far a meno di ascoltare la nostra conversazione» disse rivolgendosi a Keaton e Courtney. «E poi continuo a chiedermi, dopo anni che ti conosco, quali strani problemi mentali ti affligano eppure sembri una ragazza normale e a modo» continuò rivolgendosi, questa volta, ad Aria.
Lei si avvicinò a noi, e spostò Wesley, sedendosi accanto a me. 
Mi guardo per qualche istante poi scoppiò a piangere e mi abbracciò. 
«Ti prego torna con noi ad Huntington Beach! Abbiamo bisogno di te, e con abbiamo non intendo soprattutto Wesley, ma io! Questi due mi stanno facendo impazzire!»
L'espressione sul volto di Wesley e Keaton era epica.
«Noi ti stiamo facendo impazzire? Noi due?!» dissero i due fratelli all'unisono, provocando le risate mie e di Courtney.
Aria li ignorò totalmente continuando a piangere fra le mie braccia, mentre io la stringevo forte a me.
«La smetti di piangere come se fosse morto qualcuno?»disse Keaton cercando di staccarla da me, tirandola per i fianchi più volte. «Andiamo, Aria!»
«Se tuo fratello partisse, tu cosa faresti?» chiese ad un tratto Courtney.
«Credo che farei una festa, non sai quant'è rompicoglioni Wesley» disse Keaton, lasciando stare Aria, che non si staccava da me.
Wesley lo guardò per qualche secondo, poi alzò il sopracciglio e incrociò le braccia al petto.
«Pft, senti chi parla»
«Cosa vorresti dire di me, scusa?» disse Keaton ricambiando lo sguardo.
«Che sei un rompi palle anche tu! e che scopi con Aria ogni santo giorno, date leggermente al voltastomaco, sapete?»
Aria si alzò , si asciugò le lacrime e andò vicino a Keaton e Wesley, dando uno schiaffo sulla testa ad entrambi. «Siete entrambi dei dementi rincoglioniti,okay?»
Wesley la spinse leggermente,ridendo. «Come osi»
Aria ,all'improvviso, saltò sulle spalle di Wesley tirandogli leggermente i capelli e dandogli dei leggeri schiaffi sulla schiena, Keaton sbuffò e si sedette sul mio letto, guardando scocciato la scena.
«Hai intenzione di intervenire?» dissi sedendomi accanto a lui.
«Nah, è un classico, fanno sempre così, tu vuoi intervenire?»
«Naah»
«Cioè..lasciate che si ammazzino?» disse Courtney guardandoci sconvolta.
«Tranquilla Court, fanno sempre così, poi Aria si calma e gli chiede scusa, poi tornano ad odiarsi più di prima»
«Okaay»
Dopo poco,quei due si calmarono e Aria tornò accanto a me.
«Ragazzi, si è fatto tardi, dobbiamo andare» disse rivolgendosi ai due fratelli.
«Si, infatti, ciao Aly, stammi bene!» disse Keaton abbracciandomi e dandomi un bacio sulla guancia.
«Tienimeli sempre d'occhio, mi raccomando Keats, sei più normale di tutti e due messi insieme»
Rise e mi si allontanò.
«Torna presto però, ci sentiamo per telefono Aly?» disse Aria abbracciandomi con gli occhi lucidi. «Contaci, tesoro» dissi ricambiando l'abbraccio.
«Ti voglio bene, non ti dimenticare di me.»
Sciolse l'abbraccio e andò via insieme a Keaton.
«Allora ciao» dissi a Wes, mentre si avvicinava a me.
«Ti amo piccola» disse lui predendomi in braccio. 
«Anche io amore, tanto» dissi stringendolo a me.
Avevamo entrambi gli occhi lucidi, gli presi il viso fra le mani e lo baciai. 
Mi staccai lentamente, poi gli presi la mano. «I'm dreaming of a place called home»

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Capitolo 9
*** capitolo nove; ***



 

Capitolo 9

Wesley e Aria erano partiti , ero di nuovo sola.
Ero seduta su una panchina , mentre aspettavo che finisse la pausa pranzo per tornare a lezione , filosofia ed latino nel pomeriggio , era davvero da suicidio.
Avevo lo sguardo fisso su una nuvoletta in cielo , con una forma alquanto bizzarra e buffa , sorrisi. 
Presi il cellulare , passai un dito sullo schermo; zero chiamate , zero messaggi.
Si saranno persi , oppure avranno sbagliato l'aereo e ora sono in Cina o Australia chi lo sa.
Non avevo più loro notizie e avevo specificato a Wesley di avvisarmi appena arrivato , ma nulla.
«Che ci fa qui una bella ragazza come te , tutta sola?»
Alzai lo sguardo verso la persona che mi aveva rivolto la parola , era un ragazzo che non avevo mai visto nel college. 
«Vuoi sederti?» dissi facendogli spazio, lui annuì e si sedette accanto a me.
Era alto, moro con gli occhi azzurri e vestito un po' troppo 'serio' secondo i miei gusti , ma era molto carino. 
Ma che dici Alyce, contieniti , sei fidanzata.
«Grazie , allora , come mai te ne stai qui tutta sola?» disse nuovamente il ragazzo.
«Non ho fame e sinceramente non è che mi piace molto il cibo che fanno qui» dissi facendo spallucce.
«Oh capisco perfettamente» disse il ragazzo sospirando. «Comunque piacere , Jason»
Mi porse la mano sorridendo. «Alyce» risposi , stringendogli la mano e sorridendo leggermente.
«Come mai non ti ho mai visto prima?» dissi dopo un po'.
«Io ti ho visto sin dal primo giorno , ma non mi sono avvicinato perché varie volte ti ho visto con Tyler» 
«Oh , all'inzio di scuola dici , beh , se ti fa piacere saperlo io e lui non stiamo e non siamo mai stati insieme» dissi guardandolo con un leggero sul viso stampato in faccia.
Lui , per tutta risposta , mi sorrise leggermente e poi stette in silenzio , guardando il cielo. 
«Vengo anche io da una località , umh , alquanto vicino alla tua» disse d'un tratto , lo guardai per alcuni secondi.
Uno stalker mandato da Wesley per controllarmi? 
«E qual è questa ''località'' ?»  
«San Diego»  disse sorridendo. «Veramente sei fidanzata con uno dei fratelli Stromberg?»
«Si , con Wesley» dissi guardando l'anello che mi aveva regalato all'aereoporto prima di partire , pensare che era anche sorpreso di vederlo ancora al dito. 

Flashback.

«Oh , vedo che hai ancora l'anello al dito , credevo che te lo saresti tolto perché ti dava fastidio o roba simile» disse Wes prendendo la mia mano fra le sue.
«Perché mai avrebbe dovuto darmi fastidio? Sai che mi piacciono gli anelli»
«Già , scusa , avvolte sono mezzo rincoglionito» 
Alzai il sopracciglio e lo guardai, lui ricambiò il mio sguardo, chinò la testa. «Perché mi guardi così , Aly?»
«Tu avvolte non sei mezzo rincoglionito , tu lo sei sempre e completamente!» dissi per poi scoppiare a ridere. 
«Ehi!» disse lui giungendo le braccia sotto il petto e mettendo il muso. «Mi hai offeso , signorina Brooke» 
Cercai di 'riprendermi' e l'abbracciai , dandogli tanti baci sulla fronte, lui mi strinse forte, poi mise le mani sul volto e mi costrinse a guardarlo negli occhi. «Ti amo , Aly»
Sorrisi e lo baciai. «Ti amo anch'io , Wes» 

Fine Flashback.

«Quel ragazzo è molto fortunato»
La voce di Jason catturò la mia attenzione, facendomi tornare tra i 'vivi'. «Io sono fortunata ad avere lui»
Lui mi sorrise nuovamente.
«Alyce , Alyce , Alyyyce!» 
Courtney , comparve dal nulla , urlando come un non so cosa.
«Ciao Court , che succede?»
«Aly , su , vieni con me a pranzo , è da giorni che non mangi , non è che hai intenzione di svenirmi per strada? Sai che potrei seguirti a ruota , vero?!» disse agitando le braccia in aria e continuando ad urlare, senza neanche notare il ragazzo seduto accanto a me , che , sicuramente , la fissava sconvolto.
«Emh, Courtney..» dissi facendole segno con la mano di guardare alla mia destra , lei lo fece ed avampò di colpo.
«Oh , ciao , scusami»
Jason le sorrise leggermente, poi mi guardò. 
«E' stato un piacere parlare con te Alyce , ci si vede in giro» disse , prendendo la mia mano e lasciando un bacio leggero su di essa. «Umh, ciao Jason»
«Ciao Courtney» disse lui , salutandola con un cenno della mano.
«Ciao»
Andò via , Courtney si sedette accanto a me e mi guardò.«Devi raccontarmi un paio di cose , signorina Brooke» 
Annuii. «Andiamo a mangiare qualcosa , su» 

«Allora , chi era il tizio che stava accanto a te? E poi , perché mi ha salutato? Non lo conosco nemmeno! Oddio che imbarazzo , sembravo una pazza! Che figura di merda»
«Ma smettila con questi film mentali Court» dissi mangiucchiando il mio panino.
«Ma quali film mentali! Ho rischiato di fare una figura di merda colossale!»
«Court , tu sei la campionessa mondiale in 'figura di merda' , accetta la realtà» 
Rimisi il panino nel vassoio e lo allontanai con aria disgustata. «Che schifo , questa roba non si può neanche chiamare cibo , mi passi un po' della torta?» 
Mi diede una metà della fetta che aveva e l'assaggiai , feci una smofia una volta assaporato il gusto di quella cosa. «Come possono avere il coraggio di chiamare torta questo schifo?» 
Courtney scoppiò a ridere, mentre io mi alzai e gettai il contenuto del vassoio in una pattumiera lì vicina. 
«Questo college collabora alla perfezione con la mia dieta» dissi sedendomi di nuovo al mio posto.
«Già , dovresti amarlo solo per questo» 
Abbassai lo sguardo. «E odiarlo per altri aspetti»
Ci fu un minuto di silenzio, poi lei mise le mani sul tavolo e si sporse verso di me , alzai lo sguardo e la guardai preoccupata. «Devo chiamare il mio avvocato , Fray?»
«No , Brooke , devi solo dirmi chi era quel tipo»
Gli raccontai del mio , strano , incontro con Jason , dopodiché lei mi guardò attentamente. «Mh , allora , hai intenzione di uscire con questo 'Jason'?» 
Sul suo viso comparve un sorriso malizioso. «Avanti , è carino» continuò.
«Non mi tentare Court , sono fidanzata» 
«Uscire da amici , non come fidanzati» si sedette di nuovo guardando qualcosa dietro di me.
«No , neanche morta , io non tradirò mai Wesley» 
Non rispose più, aveva lo sguardo perso, così mi voltai , sgranai gli occhi guardando il ragazzo difronte a me. 
Non può essere qui , dovrebbe essere in carcere!
«Carino vero?» disse lei , guardandomi.
«Ti piace quel tizio?» dissi , senza girarci troppo intorno.
«Si , da morire!» mi guardò. «Puoi farmelo conoscere?»
«Non posso avvicinarmi a lui , e lui non può avvicinarsi a me»
«Perché? Chi è quel ragazzo?»
Non risposi e cercai di evitare il contatto con i suoi occhi. «Alyce , chi è?»
Sbuffai. «Si chiama John , ed è il mio ex fidanzato»

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Capitolo 10
*** capitolo dieci; ***


Capitolo 10 


Da:Wes.
«Aly, sono ad Huntington Beach, scusa se non ti ho avvisato prima» 


Chi non muore, si rivede..beh, in questo caso si fa risentire!
Erano passate quasi due settimane dalla loro partenza e l'unica che si era fatta sentire, in quel periodo, era Aria..solo ed unicamente lei.

A:Wes.
«Oh, allora sei vivo»

Da:Wes.
«Scusami, ma non ci ho proprio pensato»

A:Wes.
«Ti avevo semplicemente di avvisarmi una volta arrivato, un sms mi bastava»

Da:Wes.
«Me ne sono dimenticato Aly, scusami»

A:Wes.
«Si, vabene, okay» 


Lanciai il cellulare sul letto e tornai a ripetere per l'interrogazione dell'indomani, modo perfetto per passare il pomeriggio che precedeva halloween, una delle feste più 'fighe' e 'attese' fra gli adolescenti. 
Il college era pieno di decorazioni e da giorni circolavano volantini di una festa, dove sarei andata con Jason, anche se l'idea non mi piaceva per niente.
«Sono stanca di vivere qui!»
Courtney entrò nella nostra camera, sbattendo la porta e lanciando lo zaino in un punto a caso nella stanza, poi si distese sul suo letto, fissando il soffitto.
Mi avvicinai a lei e mi sedetti all'estremità del letto. «Cos'è successo questa volta?»
«Ho chiesto a John di uscire, ma lui mi ha detto di no, fissava una foto sullo schermo del suo cellulare»
«Non ti avevo detto di lasciar stare quel ragazzo e concentrarti su qualcun'altro, Court?»
Lei si alzò e mi guardò. «Non ci riesco, Aly, ma..posso sapere una cosa?»
«Certo, chiedi pure»
Sospirò. «Perché hai così tanta paura di John? E' un bravo ragazzo, o almeno, così dicono tutti»
Presa in contro piede da quella domanda, rimasi zitta per alcuni minuti, poi sospirai e la guarda. «Umh, vedi, lui mi ha violentato quando stavamo insieme» 
«Cosa? Oddio! Racconta»
«Una giorno, lui si presentò a casa mia, era torntato da un viaggio coi genitori e lui mi accusò di non averlo cercato nell'arco di tempo in cui lui era via, ma non era assolutamente vero. Iniziammo a litigare, e lui preso da tipo furia iniziò a dirmi cose del tipo 'sei una puttana!' 'troia!' e roba del genere, dopo gli insulti, iniziò a mettermi le mani addosso..dopo avermi picchiato, lui mi sorrise, credevo che si sarebbe fermato, che mi avrebbe chiesto scusa e che avremmo fatto pace, ma no. non so con che cosa mi colpì, ma ricordo il dolore forte che sentii alla testa e poi persi i sensi per qualche minuto, questo gli bastò per mettermi sul letto e spogliarmi. poi quando iniziai a capire di nuovo, me lo ritrovai sopra di me ansimante e sentii un forte dolore provenire dal basso ventre, era dentro di me. ho inziato a dimenarmi, graffiarlo ovunque potessi, schiena, braccia, spalle, ma lui niente, non si muoveva, ho iniziato ad urlare sia per il dolore fisico che mi stava facendo provare, sia per il terrore che avevo in quel momento..in quel momento lui mi  strinse le mani alla gola,non riuscivo più a respirare..avevo paura..paura di morire,così smisi di urlare e lo lasciai fare. entrai tipo in trans, non sentivo niente, piangevo solamente, dopo un'infinità di tempo, lui smise..» abbassai lo sguardo.
«Oddio, che mostro!» disse lei alzandosi. «Non ci posso credere»
«Già, spero che non mi riconosca, sono dimagrita rispetto a un paio di anni fa e lui non mi ha visto mai da allora»
Courtney mi abbracciò, stringendomi forte a se, ricambiai l'abbraccio. 
«Non ti abbandono dopo aver saputo questo, te lo giuro Aly! Cercherò di ignorarlo e di uscire con qualcun'altro»
Sorrisi.
«E adesso, dobbiamo iniziare a prepararci per domani» disse, sciogliendo l'abbraccio.
«Esagerata, io continuo a studiare, so già cosa mettere» 
«Io no, così ho chiesto il permesso di uscire e me l'hanno concesso, ora esco e tu vieni con me» disse afferrandomi il braccio e trascinandomi fuori dalla stanza.
«Ehi, lasciami almeno prendere il cellulare!» dissi ridendo.
«Lo prendo io, tu, se entri, mi chiudi la porta in faccia e non esci più!» 
Entrò nella stanza e uscì subito dopo. «Qualcuno ti ha cercato, pochissime volte, aggiungerei» mi porse il cellulare, lo presi e illuminai lo s
chermo.
Dieci messaggi, venti chiamate da parte di Aria e Wesley. 

Pochissime, veramente.
Passai il dito sullo schermo, inserii il codice e visualizzai i messaggi di Aria.

Da:Aria.
«Wesley mi sta rompendo, ti decidi a rispondergli, capretta Alyce?»

Da:Aria.
«Sto per lanciargli qualcosa in testa, rispondigli cazzo» 

Da:Aria.
«Rispondi almeno a me,Alyce!»

Da:Aria.
«Alyce Marie Brooke, quando tornerai qui, te la farò pagare cara!»

Da:Aria.
«Fottiti Alyce»


Scoppiai a ridere leggendo i messaggi e le risposi.

A:Aria.
«Stupida, stavo studiando, cosa che non fai tu e dì a Wesley che stasera, forse, parliamo su Skype o FaceTime»

Da:Aria.
«Pft, con lui vuoi parlare e con la tua migliore amica no, mi sento offesa»

A:Aria.
«Dai Aria, con te parlo sempre, invece Wesley si è dimenticato di avere una ragazza, secondo me» 

Da:Aria.
«Naah, ora si sta disperando, rispondi a telefono più tardi,vado a commettere un'omicidio insieme a Keaton, a dopo tesoro, ti voglio bene!» 

Che pazza.

«Quel sorriso l'hai stampato in faccia solo quando senti Aria o Wesley, cos'è successo?»
«Solite cose, spero solo di trovare il mio ragazzo quando tornerò ad Huntington Beach per le vacanze natalizie» 
Scoppiammo a ridere e poi andammo a fare shopping, dopo aver girato per molti negozi, Courtney comprò il suo abito; un abito da demone femminile con enormi ali nere,un corsetto nero e rosso e dei leggins strettissimi neri con dei tacchi altissimi, era molto carina.
Una volta tornata a 'casa', trovai un biglietto attaccato alla porta, diceva;
'Siete invitate al party di domani sera, palestra.. e mi raccomando siate spaventose! 
- Jason e Alex.' 

Mh,interessante.




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Capitolo 11
*** capitolo undici; ***


Capitolo 11


«Hai bisogno di aiuto Alyce? No perché sono ore che sei chiusa lì dentro e non ti decidi ad uscire mentre i ragazzi sono già qui che ci aspettano» 
Courtney continuava a bussare ripetutamente contro la porta della nostra camera,non curante del fatto che Sarah,l'avesse già richiamata più di una volta. 
«Hai intenzione di rompere la porta,Court?» risposi stendendomi sul letto.
«Se non muovi quel bel sederino che ti ritrovi, non rompo solo la porta, ma anche la testolina bacata che ti ritrovi!»
Sbuffando, mi alzai e andai ad aprire la porta, lei mi guardò sgranando gli occhi.
«Ma..non ti sei neanche vestita! Alyce i ragazzi sono qui fuori che ci aspettano!» 
«Court, sono le sei, la festa è alle undici, come possono essere già qui ad aspettarci?» dissi guardandola, alzando il sopracciglio.
«Oh..credevo che fosse più tardi» sospirò, poi riprese a parlare. «Su su, Alyce! Muovi quelle gambe sexy e andiamo a vestirci!»
«Inizia tu, infondo abbiamo gli stessi abiti, tu col nero e io col bianco, demone e angelo, e tu ci metti sempre più tempo di me a prepararti»
«Vorresti insinuare che sono lenta?» disse lei, appoggiando entrambe le mani alla vita.
«Non lo sto 'insinuando', l'ho proprio detto» dissi, stendendomi di nuovo sul letto, fissando il soffitto.
«Ah beh, infondo hai ragione» 
Sentii dei passi e infine una porta sbattere e, dopo poco, il solito urlo di Courtney quando si guardava allo specchio, risi.
«Sono orrida! Per fortuna esiste il trucco, oh, ma dopo mi trucchi tu vero?» urlò.
«Si si, tranquilla»
Sentii il suono dell'acqua e chiusi gli occhi per alcuni minuti.
L'anno precedente, halloween, lo festeggiai a casa con Aria, visto che Wes era partito, per non ricordo dove, ed era tornato solo quattro giorni dopo, poi, da quel momento, non ci eravamo più allontanati l'uno dall'altra. Solo Courtney sapeva come mi sentivo in quel periodo, confusa e fustrata, l'unica cosa che volevo era stare a casa, nel mio letto,uscire con Aria o stare con Wesley.
Essere chiusa in posto come il college, senza poter uscire, era un vero e proprio tormento, soprattutto nei weekends,quando tantissimi ragazzi e ragazzi, tornavano a casa. 
A 'disturbare' il flusso dei miei pensieri,  fu la suoneria del mio cellulare.
Mi alzai dal letto e afferrai il telefono, posto sulla scrivania. 
'Wesley' 
Oh, ma guarda un po' chi si ri-sente.
Passai il dito sullo schermo e risposi. 
«Oh, ciao»
«Alyce! Amore, come stai?»
«Sto bene, tu?» dissi, guardandomi le unghie.
«Bene..sei sicura di stare bene amore? Ti sento un po' strana» 
Sentii una risata di sottofondo, e sembrava femminile. 
'Wesleey, dai chiudi quella cazzo di chiamata e torna da me!' 
Quella frase fu la classica l'ultima goccia che fece trabboccare il vaso.
«Ti ho detto di stare bene, Stromberg, e ora chiudo, tu divertiti con la tua nuova amica, che ride come una cogliona , mentre io devo prepararmi per la festa di questa sera, ci si sente, ciao» 
«Alyce ma che dici! Dai amore non fare la stup..»
Non gli diedi neanche il tempo di concludere la frase che gli staccai il telefono in faccia, poi lanciai il cellulare sul letto.
Dopo pochi secondi, sentii di nuovo la suoneria del mio cellulare, ignorai la chiamata e estrassi il mio 'costume' per Halloween, che finì sul letto, e la valigetta del trucco, che appoggiai sulla scrivania.
Guardai attentamente il mio costume, era bianco con qualche richiamo nero nel corsetto, era praticamente uguale a quello di Court. 
Iniziai a cercare per la stanza delle forbici, giusto per modificare un po' quel completo, e , dopo almeno venti minuti di ricerca, finalmente le trovai.
Tagliai il pantalone attillato, riducendolo a un paio di shorts e modificai la giacca, tagliando le maniche, piegai il completo e aspettai che Court uscisse dal bagno. 
Presi il cellulare e vidi che c'erano dei messaggi, scocciata, passai il dito sullo schermo e inserii il codice. 

Da:Wes.
«Amore, ma cosa hai capito? C'era Aria con me, faceva la scema, come sempre!»

Da:Wes.
«Amore cazzo, sai che non ti tradirei mai!»

Da:Aria.
«Aly, ma quanto sei diventata suscettibile! Volevamo farti uno scherzo!»

Da:Wes.
«E poi quale festa, scusa? E con chi vai? Come ti vesti? A che ora vai e a che ora torni? Rispondimi!»


Scocciata, risposi ai messaggi. 

A:Aria.
«Conosco la tua voce, e non eri tu! Evita di coprirlo sempre!»

A:Wes.
«Si si, ti credo, certo..ma mi prendi per scema? Conosco la voce di Aria e non era quella e poi, no, non so nulla, vado ad una festa coi miei amici, mi metto un costume e vado alle undici e torno quando mi pare»


Rilessi il messaggi più volte, non potevo credere che io stessi trattando Wesley così, era la persona che più amavo al mondo, e i nostri sentimenti non erano cambiati, o forse si.
La distanza fra noi era troppa, ma come diceva lui '3000 miglia non sono nulla, per noi.'
Lanciai uno sguardo alle foto accattate al muro accanto al mio letto, lì si che eravamo veramente innamorati, quelle foto mi trasmettevano amore.
Sentivo gli occhi bruciare e la vista offuscata, forse cercavo di allontanarlo da me, mostrandomi acida, perché mi mancava da morire, oppure non so.
Quel periodo era così strano, non riuscivo più a capire me stessa, sapevo solo che volevo tornare a casa, avevo bisogno di tornare a Huntington Beach, senza rendermi conto, iniziai a piangere.
«Alyce, ma che hai?» 
Mi voltai di scatto, asciugandomi gli occhi. «Io?Sto bene, Court, ora vado a prepararmi per la festa»
«Aly, dimmi che ti succede, sono giorni che stai così, piangi e stringi a te le foto con Wesley, ma quando vi parlate, lo tratti male, cosa ti succede?»
«I..io non lo so..voglio tornare a casa, ho bisogno di tornare a casa Courtney, non ne posso più di vivere qui» 
Abbracciai Courtney e lasciai scorrere le lacrime, lei ricambiò restando in silenzio per un paio di minuti.
«Ascolta, chiamo i ragazzi e gli dico che non ti senti bene e rimaniamo qui a vedere qualche film, poi domani andiamo a parlare con il preside di questa situazione e vediamo se ti lascia tornare a casa»
«No! Perché tu devi rimanere qui a causa mia? Tranquilla vai tu!» dissi, sciogliendo l'abbraccio.
«Sssh, tranquilla, sono tua amica e preferisco starti vicino e domani andiamo a parlare con il preside e ora zitta e abbracciami!»
Sorrisi e riabbracciai la mia amica.
Courtney chiamò i ragazzi, dicendogli che non saremo andate alla festa, la sera vedemmo insieme un film comico e poi, per passare il tempo ci truccammo in modo orrido, facendo confusione per i corridoi, beccandoci diverse volte i richiami di Sarah, che poi si unì a noi.
Courtney sarebbe stata l'unica persona di cui avrei sentito la mancanza, una volta tornata a casa, era l'unica che mi capiva e mi faceva sorridere nei momenti difficili, era come Aria, solo che lei era, decisamente , mezzo pazza.

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Capitolo 12
*** capitolo dodici; ***


Capitolo 12


L'aereo atterrò, dopo circa due ore di viaggio, all'aereo porto 'Los Angeles International Airport', nessuno sapeva del mio arrivo.
Riuscii a pagare il volo con quello che ricavavo  facendo ripetizioni ad alcuni studenti e con  quello che mi mandavano mensilmente i miei genitori.
Appena misi piede sul territorio californiano, mi arrivò un sms, prima di rispondere al messaggio, chiamai un taxi e gli dissi le indicazioni per arrivare a Huntington Beach, poi presi il cellulare e lessi il messaggio, Wesley.
Ignorai il messaggio, avrei risposto in un'altro momento. 
Dopo un quasi un'ora, finalmente arrivai a 'casa'. Come sospettavo, i miei genitori non c'erano in casa, meglio così, gli avrei fatto una 'sorpresa alquanto gradevole' quando sarebbero tornati.
Presi le mie valige e, una volta averle portate sotto la veranda di casa, tornai dal tassista e pagai.
Entrai in casa e notai che alcune cose erano rimaste proprio come le avevo lasciate, ipotizzai, quindi, che i miei si fossero trasferiti dalla nonna, a San Diego, durante la mia assenza.
Chiusi la porta di casa e corsi di sopra nella mia stanza, che trovai aperta con mia grande sorpresa, visto che l'avevo chiusa a chiave io stessa e nessuno sapeva dove l'avevo nascosta.
Aprii lentamente la porta, attenta a non fare rumore, e notai che il letto era disfatto, il cuore perse un battito quando mi accorsi che c'era una persona al suo interno.
Era un ragazzo a petto nudo, che guardava il panorama dalla mia finestra.
«Insomma, ma quanto ci mette Alyce a rispondermi? Eppure le ho inviato il messaggio questa mattina» 
Wesley.
Ma cosa ci faceva lui lì? Nella mia stanza?Ma soprattutto, come ha fatto ad entrare in casa?

La casa era stata fatta con mura molto spesse e difficilmente si udiva quello che succedeva di sotto o nelle altre stanze, il campanello era l'unica cosa che riuscivamo ad udire, visto che era stato posto in più posti delle casa.
Presi il cellulare e lessi il messaggio.
 
Da:Wes.
«Dobbiamo parlare al più presto, Aly»

A:Wes.
«Di cosa si tratta?»

Da:Wes.
«Di noi»

Come mai vuole parlare di 'noi', così improvvisamente?

Mi nascosi nella penombra, per fortuna il 'cattivo tempo' oscurava gran parte della stanza.

A:Wes.
«Vai, ti ascolto»

Da:Wes.
«Entra su FaceTime, parliamo da lì»

A:Wes.
«Io direi invece metterti a sedere sul letto»


«Ma questa è impazzita? Io le voglio parlare e lei dice stronzate» disse Wesley sbuffando, la sua voce era carica di nervosismo e tensione.
QUESTA? 
Mi aveva chiamata 'questa? Ma chi si credere di essere questo rincoglionito?

Feci un bel respiro profondo e mi avvicinai a lui senza fare rumore, appena arrivai dietro di lui, l'abbracciai, appoggiando la testa sulla sua schiena nuda.
Lui sussultò e si voltò di scatto, risi e mi allontanai leggermente notando la sua faccia, sconvolta e stupita allo stesso tempo.
«A-Alyce..che ci fai t-tu qui?»
«Cosa c'è? Non volevi vedermi?» dissi sorridendo.
«Io..io non posso crederci, sei reale o sto sognando?» disse lui accarezzandomi la guancia, chiusi gli occhi per pochi secondi, poi tornai a guardare il ragazzo difronte a me.
«Insomma sono qui, davanti a te e tu che fai? Rimani lì zitto e impalato? Abbracciami, baciami, fa' qualcosa, no?!» 
Lui non disse niente e continuò a guardarmi, la cosa iniziava a darmi parecchio fastidio.
«Wesley, ma che diamine hai?» 
Aspettai la sua risposta, ma nulla, non parlava, se ne stava zitto a fissarmi imbambolato, stufa del suo comportamento, scesi di sotto.
Dopo poco, Wesley mi raggiunse,aveva indossato il cappello e la maglia e sembrava molto serio, cosa insolita per lui. L'aria che c'era in quella casa mi sembrava più pensante del solito e uno strano presentimento negativo iniziò a tormentarmi. Ignorai  Wesley e mi accomodai sul divano.
«Come mai sei qui?»  disse lui, sedendosi accanto a me.
«E' casa mia e poi sono qui perché non mi sentivo più bene a Boston, ho parlato col preside del fatto che stavo malissimo e che avevo bisogno di tornare a casa e lui ha acconsentito, tornerò a Boston dopo le vacanze natalizie, ovvero, fra tre settimane, farò gli esami e poi chiederò il trasferimento a un college vicino Los Angeles, tu che ci fai qui?»
«Mi mancavi, sono giorni che sono qui» disse lui, guardandomi nuovamente.
«Non hai le chiavi di casa, come hai fatto ad entrare?»
«I tuoi genitori mi hanno dato la loro chiave, sono a San Diego adesso»
«L'avevo intuito, di cosa volevi parlarmi ,quindi?»
Lui fece un respiro profondo, poi si voltò completamente verso di me. 
«Non ce la faccio a saperti lontana Aly,tutto questo mi sta distruggendo e credo che sia meglio per entrambi prenderci una pausa » 
Rimasi a guardarlo per qualche secondo, sentivo come se il tempo si fosse fermato, ci guardavamo entrambi senza dire una parola, poi misi a fuoco tutto e trovai le risposte a molte domande che mi ero posta a Boston. 
Riuscii a capire perché lui non mi cercasse più, dopo la sua visita inaspettata.
Riuscii a capire perché lui era sempre freddo e distaccato quando parlavamo a telefono e quando stavamo in video chat. 
Di tutto questo Aria sapeva qualcosa e non me l'aveva neanche detto.
Avrei voluto che la terra si aprisse sotto i miei piedi e che mi risucchiasse, forse quello sarebbe stato meglio.
Sentivo gli occhi pizzicare, ma per nulla al mondo avrei concesso a Wesley di vedermi piangere, ero troppo orgogliosa per farlo.
Abbassai il volto, mi alzai e mi avvicinai alla porta, mentre Wesley guardava ogni mio movimento, l'aprii e ri-portai lo sguardo su di lui.
«Vai via, adesso» furono le uniche cose che riuscii a pronunciare.
Wesley si alzò e venne davanti a me. «Mi dispiace Al...»
«Ho detto; Va' via» dissi, interrompendolo.
Lui mi diede un bacio sulla guancia e poi abbassò la testa, andandosene.
Chiusi la porta e corsi in camera mia, dando libero sfogo ai miei sentimenti.
Mi sentivo come in un'altro tempo, anzi no, era come se il tempo si fosse fermato, nella mia testa rimbombavano quelle parole e ogni volta che chiudevo gli occhi, avevo dei flashback dei nostri momenti più belli. 
In me in quel momento, c'era solo tristezza e anche odio, ce l'avevo con me stessa, mi sentivo la causa della nostra 'rottura'. 
Non mi era mai capitato di sentire una parte di me distruggersi e la cosa più brutta era vedere me stessa crollare e non avere la forza per impedirlo e reagire.
 
angolo autrice.
mi scuso tantissimo per non aggiornare come prima, faccio del mio meglio çç
ho perso parecchi lettori e mi dispiace, 
cercherò di aggiornare più velocemente, o anche
due volte a settimana al posto di una.
dopo questa notizia sconvolgente(?) della rottura dei 'Walyce' 
ce ne saranno delle belle e anche un'altra notizia 'sconvolgente'.
STAY TUNED!(?)
vi ame. 
xx luxvato c:

 

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Capitolo 13
*** capitolo tredici; ***


 

Capitolo 13.

 
Wesley's point of view.
 
«L'hai lasciata?» 
Drew si accomodò sul mio letto, feci cenno di si con la testa. «Si, anche se è stato difficile» 
«Sai amico? Non mi sarei mai aspettato che la vostra storia finisse, non ti avevo mai visto così innamorato di qualcuno» disse guardando il soffitto.
«Io sono ancora innamorato di lei, Alyce è bellissima, dolcissima, ma la distanza ha vinto sul nostro amore»
Drew si tirò su e mi guardò. «No aspetta, come ha fatto la distanza a vincere sul vostro amore, se vi amate ancora? Sei incoerente,Wes»
«Sento la sua mancanza costantemente, credi che sia facile sapere che la propria ragazza si trovi a 3000 miglia di distanza? No, Drew, non è per niente facile»
Lui fece spalucce e rimase zitto.
Iniziai a vagare per la stanza. «Ho fatto una cazzata enorme» 
«Ah, per fortuna lo sai, stupido di un Wesley!» disse una voce femminie alle mie spalle.
Mi voltai e vidi Aria, che mi fissava con 'minacciosa'.
«Hai fatto una delle cazzate più grandi della tua fottuta vita, voglio solo sapere perché hai lasciato Alyce» 
«Non sono cose che ti riguardano,Aria»
Avevo lo sguardo perso in un punto nella mia stanza, Aria sbuffò. «Hai fatto l'errore più grande della tua vita, spero che un giorno te ne accorga, Stromberg , Alyce non merita qualcuno come te , lei merita qualcuno che la ami più di se stesso , ha bisogno di qualcuno che la protegga sempre , anche se per una stupidata ,e quel qualcuno non sei tu, riflettici Wesley, ci si vede» sentii il rumore della porta sbattere pochi minuti dopo.
Le parole di Aria mi avevano colpito, non credevo che fosse tanto intelligente da dire qualcosa di sensato. 
Aveva ragione su tutto, o meglio, quasi.
Io amavo Alyce più di me stesso e di qualsiasi altra cosa, era tutto per me , solo che quel lungo viaggio compiuto per andare da lei, mi fece capire quanto lei aveva bisogno dei suoi spazzi fino alla fine del college.
«Secondo me Aria ha ragione, Wes» 
La voce di Drew mi 'fece tornare sulla terra', mi voltai verso di lui. «Io amo Alyce»
«Se la ami allora perché l'hai lasciata?»
«Lei ha bisogno di avere i suoi spazzi fino alla fine del college e..»
«Lei ha bisogno di te , è questo che non capisci» mi interruppe Drew.
Per tutta risposta, scrollai le spalle e rimasi in silenzio.
Forse avevano ragione, ma era troppo tardi per tornare indietro.
 
Alyce's point of view.
 
Non ricordavo neanche più l'ultima volta che avevo preso in mano il pc per aggiornare il mio blog, lo avevo creato insieme a Courtney per divertimento, eppure lì sopra scrivevo di tutto. 
Era tipo un diario, lo usavo come sfogo, tipo come Jenna Hemilton in 'Diario di una nerd super star'. Rimasi sorpresa vedendo i commenti sotto il mio ultimo stato, che risaliva a circa un mese prima, secondo la data di inserizione.
Il mio stato di depressione aumentava giorno dopo giorno.
Avevo tolto tutte le foto con Wesley che avevo alle pareti, lasciando solo quelle con Aria, sentivo qualcosa che mancava e ,non solo nella mia camera, ma nella mia vita.
Erano passati un bel paio di giorni da quando Wesley mi aveva mollata dopo avermi detto 'mi sei mancata' o una cosa simile e, mi ponevo domande come;
Perché diamine mi ha detto che sentiva la mia mancanza?
Perché mi aveva accarezzato la guancia con tanto amore?
Perché aveva deciso di rompere all'improvviso, per quale motivo?
Tutte quelle domande mi rendevano isterica e nervosa, mi ero chiusa nel mio bozzolo, non sentivo neanche più Aria.
Le uniche volte che mi messaggiava era per chiedermi 'Stai bene?' ed io rispondevo col solito 'Certo, tranquilla.' , anche se dentro morivo.
Non si era nemmeno presa il disturbo di venire a casa a costatare coi suoi occhi se stessi male o bene e tutto quello mi feriva, in un certo senso.
Forse avevo perso anche lei?
Scrissi uno stato sul blog che in quel momento mi rispecchiava in parte. 
L'avevo sentita dire ad una bambina mentre tornavo a casa dal supermercato, era il discorso che aveva sentito dire ad una 'principessa sirena' alle sue compagne, quando si rese conto di aver perso il suo unico amore.
Diceva;
'Sarah aveva creduto fortemente in quell'amore,
così il suo odio è cresciuto giorno dopo giorno,
mi è bastato per qualche istante per capirlo.
Ora ho capito che il mio desiderio di stare con Taro non si avvererà,
ahahahah non ho altra scelta..
devo rinunciare a lui.'
'Hanon..'
'Voler bene a qualcuno significa volere che sia felice e 
augurargli il meglio della vita.. e io gli voglio bene, no?
Così quello che posso fare è mettermi da parte..
E lo so che è dura ma lo faccio per lui..perché comunque lo amo tanto anche io!'
 
Spensi il pc e mi sdraiai sul letto. 
Chiusi gli occhi per qualche istante, sospirando.
Ormai non sapevo neanche che fare lì, non avevo nessuno con cui parlare, zero.
Sentii la suoneria del mio cellulare, lessi il nome sullo schermo 'Courtney'.
«Court!»
«Alyce, oddio, da quanto tempo!»
«Già, mi manchi tantissimo» dissi, sedendomi sul davanzale della finestra.
«Anche tu, la stanza è vuota senza di te e senza le tue foto, non vedo l'ora di vederti e abbracciarti! Allora, come vanno le cose lì?»
Ma benissimo...tutto perfetto.
«Bene»
«E con Wesley? Come ha reagito quando ti ha visto? Era felice?»
«Talmente tanto che mi ha lasciato» dissi alzando gli occhi al cielo.
«COSA?»
Le raccontai tutta la situazione, le annuiva solamente poi mi diceva 'Okay, ora va avanti.' 
Sentivo una sua forte mancanza, avevo voglia di abbracciarla e di divertirmi con lei proprio come ad Halloween.
 
Flashback.
«Alyce, ma che hai?» 
Mi voltai di scatto, asciugandomi gli occhi. «Io?Sto bene, Court, ora vado a prepararmi per la festa»
«Aly, dimmi che ti succede, sono giorni che stai così, piangi e stringi a te le foto con Wesley, ma quando vi parlate, lo tratti male, cosa ti succede?»
«I..io non lo so..voglio tornare a casa, ho bisogno di tornare a casa Courtney, non ne posso più di vivere qui» 
Abbracciai Courtney e lasciai scorrere le lacrime, lei ricambiò restando in silenzio per un paio di minuti.
«Ascolta, chiamo i ragazzi e gli dico che non ti senti bene e rimaniamo qui a vedere qualche film, poi domani andiamo a parlare con il preside di questa situazione e vediamo se ti lascia tornare a casa»
«No! Perché tu devi rimanere qui a causa mia? Tranquilla vai tu!» dissi, sciogliendo l'abbraccio.
«Sssh, tranquilla, sono tua amica e preferisco starti vicino e domani andiamo a parlare con il preside e ora zitta e abbracciami!»
Sorrisi e riabbracciai la mia amica.
Courtney chiamò i ragazzi, dicendogli che non saremo andate alla festa, la sera vedemmo insieme un film comico e poi, per passare il tempo ci truccammo in modo orrido, facendo confusione per i corridoi, beccandoci diverse volte i richiami di Sarah, che poi si unì a noi.
 
Fine Flashback.
 
Rimasi a telefono con lei per circa un'ora e mi disse che nel corso della settimana entrante, sarebbe venuta a trovarmi.
Dopo aver parlato con lei, mi sentii meglio e decisi di uscire da quella casa, mi alzai e andai a farmi una doccia, mi vestii; jeans, maglioncino leggero azzurro, stivaletti neri, cappello dello stesso colore delle scarpe ed uscii.
Camminare per la mia cittò era una bellissimo, filnalmente mi sentivo viva.
In spiaggia vidi dei surfisti, già, anche col 'freddo', cavalcavano le onde, mi sedetti su una panchina lì vicino e mi fermai ad osservarli, tra di loro notai Drew e Keaton, nessuna traccia di Wesley per fortuna. 
Ero indecisa su cosa fare; andare a salutarli o starmene al mio posto, poi notai anche Aria e Grace, che si divertivano insieme.
Provai qualcosa di molto simile alla rabbia, crescere in me.
Mentre io sto a casa a piangere e a deprimermi, lei se ne sta con la sua nuova migliore amica? Che bello, un gesto davvero dolcissimo.
Ferita, mi alzai e mi allontanai da quel posto, a testa bassa.
Tornare a casa era stata un'idea pessima, penosa direi.
«Oh, guarda dove metti i pied....Alyce» 
Sentii il sangue gelare nelle vene al solo udire di quella voce, fin troppo familiare. 
Alzai il capo e lo vidi. «Scusami Wesley, non  volevo colpirti, ci si vede, ciao»
Feci per andarmene, ma lui mi prese il braccio e mi constrinse a guardarlo. «Aly...aspetta»
Riuscii a liberarmi dalla sua presa. «Che c'è?» 
«Mi dispiace per quello che è successo fra noi..ma possiamo essere almeno amici?»
Era tornato il Wesley di un'anno prima? Stronzo e esageratamente stupido?
«Vedremo, per ora non voglio avere nulla a che fare con te» dissi lanciando uno sguardo alla spiaggia. «E di ad Aria che io esisto ancora, non sono morta, ho solo rotto con te, potrebbe anche venire a fare visita alla sua migliore amica qualche volta»
Lui fece per rispondere, ma poi stette zitto.
Meglio così, pensai.
Scossi la testa e me ne andai.
Mentre camminavo lessi su un muretto la scritta 'Let this love go', rimasi per qualche secondo a fissare quello che c'era scritto, promettendo a me stessa che avrei lasciato andar via quell'amore, che mi aveva resa tanto felice e mi aveva reso triste. 
Dovevo lasciarlo andare, per il mio bene. 
 
angolo autrice;
scusatemi ragazze!
non ho avuto internet questa settimana,
e il capitolo non è un granché purtroppo..mi dispiace!
recupererò promesso!
non vi prometto nulla, ma spero di riuscire ad aggiornare più velocemente
questa settimana.
vi amo.
xx luxvato c:

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Capitolo 14
*** capitolo quattordici; ***


Capitolo 14.


Qualcosa mi scattò nella testa.
Dovevo parlare con Aria, o altrimenti, mi sarei rivolta ad uno psicanalista, tutta quella situazione mi stava portando all'esasperazione.
Recuperai il cellulare e composi il numero di Aria, dopo poco, rispose.
«Pronto?»
«Ho bisogno di parlarti, scusa se ti interroppo coi tuoi amici, ma credo di avere qualche precedenza visto che sono la tua migliore amica, o sbaglio Jones?»
«Arrivo Brooke» 
La sua voce era glaciale.
«Okay, ti aspetto»
Chiusi la chiamata e lanciai il cellulare sul letto, ormai la mia vita si svolgeva nella mia stanza, non vedevo l'ora che arrivasse Court, almeno sarei uscita e mi sarei divertita con lei.
Guardai il panorama dalla mia finestra, il cielo era nuvoloso, minacciava pioggia da un momento all'altro, sentii il campanello e corsi di sotto.
Aprii la porta e mi ritrovai Aria davanti.
«Chi non muore si rideve...entra, io e te dobbiamo parlare» dissi, facendola passare e poi chiusi la porta alle mie spalle.
Si andò a sedere direttamente sul divano, la seguii e notai che picchiettava nervosamete il dito sulla gamba destra, era nervosa e infastidita da quella situazione.
«Senti Aly..»
«Sssh..parlo prima io» dissi, interropendo l'inizio di un discorso, quasi sicuramente senza senso.
Lei si limitò ad annuire. 
«In questa settimana non ci siamo viste, voglio capire che hai altri amici e Keaton a cui pensare, ma mi aspettavo che da buona migliore amica tu venissi qui almeno qualche volta, non dico sempre, per vedere come stavo e non dare fiducia al 'sto bene' che ti scrivevo via sms, io ho avuto bisogno di qualcuno e nessuno è venuto qui a dirmi 'ci sono io con te', nessuno, cos'è Aria? Che è successo dall'ultima volta che ci siamo viste a Boston? Cos'è successo a tutti?» sentii gli occhi pizzicare e la vista annebiata, volevo piangere, mentre aspettavo in silenzio una risposta, lei continuava a fissare un punto nella stanza.
Questa davanti a me non è l'Aria che conosco , dissi fra me e me.
«Scusami Aly, i-io..»la sua voce tremava, si girò verso di me e mi abbracciò. «Non volevo, te lo giuro! Avrei voluto starti vicina, ma mi sono concentrata di più su di me, sai anche io ho rotto con Keaton, ma è stata una decisione presa insieme, non stavamo più bene, era solo sesso, poi in questo periodo sto conoscendo un'altro ragazzo e mi sono concentrata su questa frequentazione...ti prego scusami!»
Ricambiai l'abbraccio ed entrambe lasciammo cadere le lacrime per non so quanto tempo, proprio come facevamo quando eravamo piccole.

Flashback.

«Posso sapere per quale motivo la mia bambola preferita non ha più i capelli?» dissi guardando Aria minacciosa.
Lei, nascose le forbici che aveva in mano dietro la schiena. «Ups»
«Sei un mostro Aria!» dissi e qualche lacrima mi rigò il viso.
«Scusa Aly! Non volevo, quella bambola mi sta antipatica e quindi le ho tagliato i capelli»
«Come fa una bambola ad essere antipatica, spiegamelo!» dissi guardandola con gli occhi rossi e gonfi, lei sospirò e iniziò a cercare qualcosa nella stanza, poi, una volta trovata, venne da me.
«Guardala, è anche brutta! Questa la prendo io, tieni» mi porse una bambola bellissima, mora con gli occhi azzurri e un vestitino rosa, molto carino.
«Trattala bene Aly, è la mia bambola preferita»
Passai un dito sotto agli occhi e presi la bambola. «Ma è la tua preferita..non posso accettarla..» dissi, porgendola di nuovo a lei.
«Non fa nulla, ho tagliato i capelli alla tua,quindi quella me la tengo io e questa te la tieni tu» disse, con voce tremante.
Aveva gli occhi lucidi, vederla in quello stato mi fece venire di nuovo voglia di piangere.
Come se lei avesse recepito il messaggio, mi abbracciò e iniziammo a piangere entrambe, strette in un solido abbraccio.

Fine Flashback.

Quando mi allontanai da lei, scoppiai a ridere, lei mi guardò con aria interrogativa.
«Facevamo così anche da bambine» dissi sorridendo.
«Ah, già» disse lei, ricambiando il sorriso.
Restammo tutto il pomeriggio a parlare del più e del meno, uscì fuori perfino l'argomento 'Wesley' e mi ricordai che da lì a pochi giorni sarebbe stato il suo compleanno.
Lei mi guardò e poi emise un respiro profondo. «Vuoi andare alla sua festa? Io sono stata invitata, visto che nonostante tutto, sono rimasta amica sia di Keaton che di Wes»
«Non so che fare, sinceramente» sbuffai.
«Hai paura di vedere Wesley?»
«No, assolutamente no, magari gli faccio un regalo e poi se tu ci vai, glielo dai da parte mia»
Lei annuì e poi entrambe ci zittimmo.
«Allora..io vado, ci sentiamo per messaggi?»
Annuìì e abbracciai la mia migliore amica, poi lei se ne andò, lasciandomi di nuovo sola.
La sera ordinai una semplice pizza e, dopo averla mangiata , accesi il computer e cambiai la grafica varie volte nel mio blog.
Stavo iniziando a perdere la testa, seriamente , cosa che ero convinta che accadesse, avendo un'amica come Aria che mi rompesse sin dall'età di dieci anni.

Il giorno seguente, un suo fantastico urlo, mi svegliò. 
«Tu, devi avere una morte lenta e dolorosa e poi come diamine hai fatto ad entrare in casa?»
«Ho usato le chiavi che aveva Wesley» disse lei, tirando via le coperte.
Ecco svelato il mistero di Wesley, aveva fatto la copia delle mie chiavi.
«Ma che hai! Che ci fai qui alle sette di mattina?» dissi alzandomi.
«Devo andare a comprare un regalo a Wes e tu devi venire con me,domani è il suo compleanno e voglio fare bella figura, volevo regalargli una corda, poi una spada,  poi un bracciale con una potente scossa elettrica, in caso mi facesse arrabbiare, ma poi  ho deciso di prendergli una maglietta»
Scoppiai a ridere. «Vabene, andiamo a vedere qualcosa per quello stupido»
Mi vestii e ,insieme, andammo al centro commerciale.
Passammo quasi tutta la mattinata a visitare metà dei negozi di abbigliamento maschile con risultati alquanto scarsi, non c'era nulla di decente e che potesse piacere a Wesley.
Ci fermemmo al Mc Donalds per mangiare qualcosa.
«Uffa, non c'è nulla di decente» disse Aria, bevedo la sua coca cola.
«C'è un'altro negozio, si chiama 'Yums', potremmo prendergli qualcosa lì, oppure gli prendiamo una tavola da surf»
Lei annuì e in batter d'occhio finì tutto quello che aveva preso; un panino, patatine, coca cola e milkshake.
«Andiamo, non dirmi che vuoi rimanere seduta per finire quel milkshake, Aly»
«Certo che no, posso anche camminare e bere, tranquilla»
Ci recammo nel negozio e, finalmente, trovai qualcosa di adatto per lui. 
Una maglia e un cappello con il logo 'Yums', le cose che più adorava indossare, soprattutto i cappelli, al ricordo di una giornata con lui al centro commerciale mi fece ridere.

Flashback.
«Amore, non posso credere che siamo in questo negozio da quasi mezz'ora, voglio tornare a casa!» disse lui, sbuffando.
«Se tu mi aiutassi a scegliere qualcosa da portare a Boston, sarebbe più facile!» dissi prendendo alcuni completi.
«Hai bisogno di aiuto? Vabene!»
Sparì per qualche minuto, poi tornò carico di vestitini, magliette, shorts, jeans e completini intimi 'sexy'.
«Ecco, adesso paga e poi andiamo a casa a provare i completini, mh?» disse, rivolgendomi un'occhiata maliziosa, scoppiai a ridere.
«Sei un maniaco, Wes!»
Lui scoppiò a ridere insieme a me, gli diedi un bacio sulla guancia e andammo insieme alla cassa, dopo aver pagato tutto, uscimmo dal negozio, lui mi prese la mano e iniziammo a camminare, fino a quando non si fermò e guardò dritto avanti a sè.
«Il paradiso!» 
Confusa, guardai nella direzione del suo sguardo, stava fissando un negozio sportivo pieno di cappelli di svariate squadre o con parole personalizzate.
«Non dovevamo andare a casa?» sorrisi.
«Prima i cappelli e poi andiamo a casa» disse lui, continuando a fissare quel negozio.
«Ma , amore, io sono stanca..» 
«Prima i compriamo i cappelli» disse lui, interrompendomi. «Poi torniamo a casa»
Risi e annuii.

Fine Flashback.

Al ricordo di quello che accadde quel giorno, oltre alle risate, mi sentii strana, avevo gli occhi lucidi, degludii più volte , bevendo più volte il milkshake per scacciare quella sensazione di vuoto e mancanza che, da qualche giorno, mi tormentava sempre.
E...mi faceva sentire uno schifo, per non parlare della forte mancanza che avevo di quel ragazzo, l'unico che dopo anni, era riuscito a 'rubarmi' il cuore.

angolo autrice.
RAGAZZE, SCUSATEMI!
mi è saltata la connessione e ora sono 
dal pc di un'amica, attendo che infostrada chiami che
mi attivino la linea, nel frattempo mi sto portando avanti
con i capitoli, e sono quasi arrivata alla fine (20) e sto già iniziando
anche una nuova storia che spero vi piaccia.
cercherò di aggiornare il prima possibile.
mi mancate tanto, vi amo. c:
xx luxvato.

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Capitolo 15
*** capitolo quindici; ***


Capitolo 15.


L'arrivo di Courtney riuscì a salvarmi da una crisi nervosa, mi aveva portato alcune foto che avevo lasciato a Boston e alcuni vestiti che le avevo chiesto.
Mi mancava tantissimo e riaverla con me mi fece sentire decisamente meglio.
«Hai intenzione di andare alla festa di Wesley?» disse Courtney sistemando i suoi vestiti nell'armadio della camera degli ospiti.
La guardai e sollevai le spalle. «Non so, non credo che mi vorrebbe lì»
«Aria ci va, accompagnala» disse lei, guardandomi.
«Cosa ci vado a fare, Court? Non ha senso..» 
L'argomento 'Wesley' era quello che più riusciva a farmi stare male, infatti , in quel momento, sentii le lacrime salire, ma le ricacciai giù ripetendomi la frase 'Non adesso, non ora, devi resistere.' 
«Ascolta Aly, so che questo è un'argomento che eviti, ti fa venire alla mente bei ricordi di voi due insieme, ma devi farti forza, sei dimagrita un sacco da quando ti ho visto l'ultima volta una o due settimane fa, vuoi sentirti male, per caso?»
Non avevo mai sentito Court rivolgersi a qualcuno con quel tono, era seria, preuccupatissima.
«Sto bene e poi un po' di dieta non ha mai fatto male a nessuno»
Lei mi guardò per un secondo che sembrò durare un'eternità. «No, in effetti non ha mai fatto male a nessuno, ma a te si, questa faccenda deve essere risolta, il più presto possibile» 

'Non capivo perché le persone continuassero a dirmi che la faccenda fra me e Wes doveva essere chiarita prima che uno dei due combinasse qualcosa, anzi, stava proprio iniziando a darmi ai nervi quello che loro dicevano su noi due.
Nonostante avessi il cuore spezzato, riuscivo a sorridere, ridere, continuavo ad andare avanti con la mia vita normalmente, sentivo solamente una forte sensazione di vuoto, mancanza, ma presto anche quella sarebbe sparita. Tanto è risaputo che il tempo cura tutte le ferite, o almeno, le cura in parte.' 


Chiusi il pc e lo misi al suo posto sulla scrivania, Courtney era andata a comprare di qualcosa super calorico e a nolegiare qualche film da vedere la sera, voleva visitare la città, ma era fuori già da qualche tempo e ancora non si faceva viva.
Scommetto che si è persa, ne sono fermamente convinta, pensai e poi mi scappò una risatina.
Sentii il campanello suonare.
Oh, eccola, stavo per chiamare qualcuno.
Scesi velocemente le scale e mi diressi a passo svelto verso la porta, convinta che fosse Court, aprii. «Ero convinta che ti avessero rapito gli alieni, Courtney» dissi ridendo, ma, appena alzai gli occhi, la risata mi morì in gola.
Per qualche istante, ebbi la sensazione che tutto e tutti si fossero fermati, sentivo solamente il suono del mio respiro e del battito del cuore.
«Cosa..cosa ci fai tu qui?» dissi dopo qualche secondo.
«Ciao Aly» rispose lui, mentre mi fissava imbambolato.
«Stromberg, ti ho fatto una domanda..sei pregato di rispondere»
«Io..io..volevo vederti..non mi è possibile?» disse lui, arrossendo leggermente e sorridendomi.
No, ti prego, non farlo..tutto ma non rivolgermi uno dei tuoi splendidi sorrisi, dissi fra me e me.
Scossi la testa, rimuovendo quel pensiero e concentrandomi su quello che avrei dovuto dire senza scoppiare a piangere e abbracciarlo. «Certo che no, tu non sei il benvenuto qui Wes, tuo fratello si, tu no»
Il suo sorriso svanì, lasciando spazio a una smorfia. «Keaton si e io no?»
Alzai il sopracciglio. «Parlo ostrogoto, per caso?»
«Perché lui si e io no?»
«Perché è un mio amico, mentre tu non sei più niente, o hai rimosso da quella testa bacata che appena arrivata qui mi hai mollato, dopo che un mese prima mi avevi fatto un discorso sul fatto che non dovevamo lasciarci e che noi eravamo più forti della distanza, che falso incoerente, Wesley» dissi, incocriando le braccia al petto.
Non so da dove presi il coraggio di dirgli quelle cose, ma mi sentii liberata.
Lui mi guardò per qualche minuto. «Aria mi ha portato il tuo regalo, sono venuto qui per ringraziarti di persona e non tramite un messaggio e anche perché volevo vederti, scusami per quello che è successo appena sei venuta qui, ma capiscimi, sono rimasto 'sconvolto' e poi stavo iniziando a frequentare una ragazza di qui e..»
«E ora puoi levarti dai coglioni» dissi, non lasciandogli nemmeno il tempo di continuare la frase, mi stava irritando, ma lui riprese a parlare, ignorandomi.
«Ma con lei non ha funzionato perché io sono innamorato di te..ti prego Alyce perdonami»
Lo guardai per qualche istante, sul mio volto apparve un sorriso e di coseguenza anche sul suo.
Povero idiota, pensai.
«Dovresti fare l'attore Wes, non sai ballare, ma a recitare te la cavi proprio bene e..per quanto riguarda il regalo, non era nulla di che e visto che tu sei stato importante per me, e anche perché mi ha forzato Aria e anche perché ti ho amato, ti ho preso quel cappello LA e..»
«Tu mi ami ancora, tanto quanto io amo te, piccola» disse, con un sorriso sulle labbra e avvicinandosi.
«No, non ti amo, piccolo»
Lo guardai neglio occhi e per un'istante, mi sembrò di rivedere il Wesley dell'anno prima, quello di cui ero fottutamente attratta.
«Io dico di si» continuò avvicinandosi ancora, più lui si avvicinava, più indietreggiavo.
«E io dico di no e...»
E.. mi baciò.
Sgranai gli occhi sentendo le sue labbra sulle mie, quasi d'istinto, ricambiai il bacio e lui la prese come una sorta di consenso nel spingermi dentro casa mia e chiudere la porta.
Mi adagiò sul divano e intensificò il bacio.
Sapevo di star facendo qualcosa di male , per me, ma finalmente mi sentivo bene, viva, non volevo star a sentire la vocina nella mia testa che mi diceva 'Non farlo, sai che è sbagliato e dopo ti sentirai di nuovo male, sola e inutile come quando ti ha lasciata.' 
Così misi il cervello in modalità 'Standby' e lasciai che le emozioni prendessero il sopravvento.
Avvolsi le gambe intorno alla sua vita e le braccia intorno al collo, mi sentivo come un koala, lui sorrise sulle mie labbra e si staccò dopo poco. 
Tolsi le braccia dal suo collo e lui mi sfilò la maglia e mi lasciò degli umidi baci sia sul collo, sia sul seno, poi giocò con il gancio del reggiseno per qualcuni secondi e mi tolse anche quello e dopo essersi soffermato per un po' sul seno, passò alle parti basse, ancora coperte dagli jeans che indossavo. 
Avevo ancora le gambe avvolte intorno alla sua vita, così, mi alzai leggermente e gli sfilai la maglia, e poi lo baciai, lui sorrise di nuovo sulle mie labbra e poi mi sbottonò gli jeans, tolsi le gambe dalla sua vita e lui sfilò anche quel vestiario gettandolo a terra, che presto fu raggiunto dal suo jeans e dal nostro intimo.
Sussultai e arrossii violentemente quando lo sentii dentro me e feci una smorfia, lui si fermò e mi guardò preoccupato, io gli sorrisi leggermente per rassicurarlo e lui riprese l' 'atto finale'.

«Scusami» mi sussurrò, una volta finito tutto, mentre mi accarezzava la guancia e mi teneva stretta fra le sue braccia.
«Per cosa?» dissi, guardandolo.
«Per tutto e so che dopo questo non staremo insieme di nuovo, ma..mi mancavi da morire e avevo voglia di farlo»
«Anche tu mancavi a me, e poi non torno con te solo perché l'abbiamo fatto, in amore conta anche dell'altro» 
«Fra una settimana parto, non so quando e se torno qui, ti ho lasciato per questo, non volevo che soffrissi sapendomi lontano, oltre oceano»
Per la prima volta dopo quasi due settimane, vidi nei suoi occhi il Wesley di cui ero tanto innamorata e lo baciai leggermente.
«Capisco»
«Io non ho mai smesso di amarti Aly e non credo che lo farò in futuro, scusami»
Sentii le lacrime scendermi sul viso mentre mi perdevo nei suoi occhi, tutto quell'odio che avevo provato per lui era assolutamente stupido e insensato. 
L'aveva fatto per non farmi soffrire.
Lui mi asciugò le lacrime e poi mi baciò dolcemente.
«Ti amo infinitamente Wesley, e ti aspetterò per tutto il tempo che vuoi, anche tutta la vita»dissi, guardandolo negli occhi.

Nonostante avessi ignorato la voce della mia coscenza per tutto il tempo, una frase mi rimbombava nella mente.
'Brava cogliona, ora sono cazzi tuoi, ti ho avvertito, ma come al solito fai sempre a modo tuo, mi complimento.'

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Capitolo 16
*** capitolo sedici; ***


Capitolo 16.


QUATTRO ANNI DOPO.

«Alyce, amore, sei pronta? Dobbiamo essere all'aereoporto fra meno di un'ora» 
Jason bussò più volte alla porta del mio appartamento a New York. «Arrivo!»
Erano passati quattro anni, non mettevo piede in California, finito gli studi, ho iniziato a lavorare come segretaria in un'agenzia di modelle, nella Grande Mela, non era il miglior lavoro del mondo, ma almeno potevo evitare di contattare i miei genitori e chiedere soldi.
Io e Jason ci eravamo messi insieme alla fine del college e mi aveva seguito a New York, per non lasciarmi sola in quella grande città.
Con Court ero sempre in contatto e lei, molto spesso, veniva a stare da me per molti weekends, stessa cosa con Aria, passava a casa mia praticamente settimane infinite.
Wesley, lui era partito come mi aveva detto l'ultima volta che ci vedemmo e poi.. non si era fatto più vivo. 
Quattro anni, sono passati quattro anni, pensai tra me e me.
Jason era un ragazzo d'oro, perfetto in tutto e soprattutto molto paziente.
«Eccomi qui» dissi, aprendogli la porta.
«Ciao splendore, ma quanto siamo belli oggi?» disse lui, dandomi un bacio sulla guancia, arrossii.
«Sei proprio bravo a mentire, non sono bella» dissi, sorridendo.
«No, infatti» disse lui. «Sei bellissima»
Risi. «Vabene, tanto lo so che con te non si può contrabbattere, prendo la valigia e possiamo andare» 
Lui annuì ed entrò in casa, prese la valigia e poi scese di sotto, mentre io chiudevo tutto attentamente per non rischiare di trovare qualche bella sorpresina al mio ritorno.
Ci recammo all'aereporto e aspettammo per circa un'ora, prima di poter decollare e tornare in California.
C'era qualcosa che dentro mi diceva di non tornare, l'altra , invece, mi diceva che facendolo avrei trovato una piacevole sorpresa.
Sull'aereo osservai, per quasi tutto il tempo, il panorama davanti ai miei occhi, senza quasi stancarmi, avevo della musica rilassante che mi pompava nella mente e non c'era sensazione migliore di quella, mi sentivo libera.
Chiusi gli occhi e mi addormentai, cullata da quella melodia.

«Piccola? Avanti, apri gli occhi» 
Aprii gli occhi e mi ritrovai davanti degli occhi verdi/castani.
«Oh, finalmente hai aperto gli occhi!» 
Il ragazzo si allontanò dalla mia faccia, misi a fuoco chi avevo realmente davanti e sgranai gli occhi. «Wesley» 
«Wesley, oddio, sei veramente tu?»  portai la mano davanti alla bocca, sorridendo.
Lui mi sorrise a sua volta, mi gettai letteralmente fra le sue braccia, lo strinsi forte a me.
Non potevo credere che fosse lì, non lo vedevo da anni ed era rimasto sempre lo stesso, aveva solamente cambiato il taglio dei capelli, che puntualmente copriva con il solito berretto, ero felice di vederlo, di abbracciarlo.
«Non sei cambiato di una virgola, sei sempre lo stesso!» dissi, staccandomi dal suo abbraccio.
«Stai bene?» 
Lui non mi rispondeva, mi fissava e mi accarezzava la guancia lentamente.
Alzai il sopracciglio. «Non puoi immaginare quanto mi manchi Aly»
La sua immagine iniziò a svanire davanti ai miei occhi, che si stavano riempiendo di lacrime, urlavo il suo nome e la sua immagine si allontava e svaniva davanti a me,  fino a ché non svanì completamente.

«Wesley!» urlai, aprendo gli occhi. 
Jason mi guardò confuso, alzando il sopracciglio. «Wesley?»
Mi guardai intorno, ero sull'aereo, e fra tanti volti il suo non c'era, sentii una fitta allo stomaco.
Riportai l'attenzione su Jason, che mi guardava preoccupato. «Nulla, nulla, tranquillo»
«Sicura ,amore?»
Annuii, lui mi diede un bacio a stampo sulle labbra e mi sorrise. «Siamo quasi arrivati, comunque, manca pochissimo»
«Finalmente, non ne posso più di stare seduta qui» dissi, sbuffando.
«Oh, vieni qui che ti coccolo un po'»
Aprii le braccia e mi abbracciò, chiusi gli occhi e mi lasciai coccolare dal mio ragazzo.
Era tutto un semplice sogno, un semplice, banale, stupidissimo sogno. 

 
angolo autrice.
scusatemi ragazze,
è cortissimo, lo so, ma non ho avuto tempo 
di scrivere, fino all'ultimo mi hanno distrutto a scuola, ewe.
in queste due ultime settimane questa storia giungerà al termine,
come vi ho già annunciato prima,
ma aspettatevene di tutti i colori in questi ultimi quattro capitoli.
secondo voi, perché Aly torna a Huntington Beach? 
STAY TUNED!
vi amo! c:
xx luxvato.

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Capitolo 17
*** capitolo diciassette; ***


Capitolo 17. 

Dopo alcune ore di viaggio, finalmente atterrammo.
Avevo fretta di  chiudermi nella stanza d'albergo e di non uscirci fin quando sarebbe stato opportuno. Arrivammo velocemente all'albergo, nel centro di Los Angeles, ci saremo rimasti solo quel giorno, poi saremo andati a casa mia.
«Amore, inizia a salire di sopra, ai bagagli ci penso io» disse Jason, porgendomi le chiavi della nostra stanza, le afferrai e andai verso la stanza, che si trovava al piano di sopra.
La stanza non era di un gran lusso, era un'ampia stanza con i muri bianchi , un grande letto con le lenzuola lilla, una scrivania, uno specchio, un'armadio , due bagni e un piccolo terrazzo fuori.
Mi distesi sul letto e aspettai l'arrivo di Jason, che dopo poco arrivò.
Mi sentivo stranissima, avevo la sensazione che qualcuno mi stesse osservandomi, ma era un pensiero assolutamente insensato, visto che in stanza c'eravamo solo io e Jason.
Questo posto è un incubo, pensai.
«Stai bene?» mi chiese Jason.
Biascicai un si e gli sorrisi per evitare altre domande.
In realtà, continuavano a ronzarmi in testa quelle parole: 
"Non puoi immaginare quanto mi manchi Aly".
Erano frutto della mia fantasia, eppure mi tormentavano, manco le avesse dette Wes in persona, poi il fatto che all'improvviso fosse scomparso, mi aveva fatto venire qualche dubbio. 
Forse Aria era riuscita nel tentativo di ucciderlo?
«Tranquilla, finito il matrimonio, torniamo subito a casa» lanciai uno sguardo a Jason, che mi guardava con un sorriso stampato in faccia, mi alzai  e lo abbracciai.
Riusciva sempre a capire quando mi sentivo a disagio e faceva sempre di tutto per farmi stare bene; era un angelo...quasi mi sentivo in colpa a pensarlo, ma lui non era come il mio Wes.
«Avviso Aria che siamo arrivati» dissi, sciogliendo l'abbraccio.
Jason annuì. «Prenoto la cena e chiedo se la possono recapitarla in camera, ti va bene?»
«Certo» dissi, recuperando il cellulare, che si trovava sulla scrivania della stanza.
«Perfetto, salutami Aria» disse lui, annuii.
Uscii fuori al terrazzo, faceva molto caldo.
Con dodici mesi che esistono, proprio nel tepore di Agosto , Aria decide di sposarsi? Sempre un genio innato.
Composi il suo numero e le annunciai il mio arrivo, lei rispose entusiasta.
Rimanemmo a parlare per una buona oretta, del matrimonio, del futuro sposo, del ricevimento, ma alla domanda 'Chi hai invintato dei nostri vecchi amici?', la sua risposta era sempre vana, mi nascondeva qualcosa e questo mi rendeva leggermente nervosa.
L'unico motivo per il quale avevo messo di nuovo piede in California, dopo quattro anni di assenza 'forzata', era il matrimonio di Aria.
A lei dovevo tutto e poi sognavamo questo momento da sempre, e dovevo essere insieme a lei, era la mia migliore amica sin da piccolissima e avevamo organizzato tutto insieme, lei mi chiamava e decidevamo dove si doveva tenere il luogo della cerimonia e roba simile.
Quando mi disse che si sposava, eravamo in casa mia a New York e la mia reazione era molto tranquilla e pacata.

Flashback.

«Emh..c'è una cosa che devo dirti Aly» disse, mentre beveva il suo Starbuck.
«Dimmi tutto» risposi io, sorseggiando alcuni sorsi della mia cioccolata calda.
La guardai, visto che non parlava. «Allora?»
«Emh, Adam mi ha chiesto di sposarmi e io gli ho risposto di si! Ci sposiamo ad agosto e tu sarai la mia testimone» 
In quel momento stavo bevendo gli ultimi sorsi della mia cioccolata calda e , infatti, sputai tutto il contenuto sul tavolino e quasi in faccia ad Aria.
«TI SPOSI? ODDIO, NON POSSO CREDERCI!» urlai, attirando l'attenzione di tutti i presenti nella sala.
Lei si sporse verso di me, ridendo, e mi mise una mano sulla bocca. «Ehi, sta' calma» disse, le feci cenno di si con la testa e lei tolse la mano. «Si, mi sposo, con lui sono felice, quindi perché no, tu sarai la mia testimone e logicamente sarai anche la madrina di mio figlio o mia figlia» 
«Sono felicissima per te Aria! Ovviamente sarò la testimone e tutto!»

Fine Flashback.

Risi al solo pensiero di quella giornata, ero veramente felicissima per lei, meritava tutto l'amore del mondo e Adam era il ragazzo perfetto per lei.
Si erano conosciuti in un locale a San Diego, era un ragazzo molto alto, moro, con gli occhi castani, fisico abbastanza 'scolpito', portava i capelli alla Drew ma aveva la personalità di Keaton, ero sicura che le piaceva principalmente per il fatto che assomigliava parecchio a Keaton..era stato il suo primo amore, e mai l'avrebbe abbandonato, infatti, erano rimasti amici, si sentivano spesso e qualche volta si vedeva anche.

Il giorno del matrimonio ero in una piena crisi emotiva, la mia giornata era iniziata alle sei, e dopo essermi truccata, fatto i capelli ed essermi vestita, partimmo a tutta birra per Huntington Beach, per fare due foto con la sposa prima del 'grande momento'.
Però prima di andare da Aria, passammo per quella che era la mia vecchia casa e ci entrai.
«Sei pronta, tesoro? Aria ci aspetta» disse Jason.
Annuii, lui mi diede un bacio sulla guancia e poi uscì.
Prima di uscire di casa, mi guardai allo specchio, presi un bel respiro e mi preparai ad eventuali incontri inaspettati. 
Il vestito che indossavo l'aveva scelto Aria per me, il colore era fantastico, corallo con il tulle nero sotto l'ampia gonna corta e il corpetto era a 'forma di cuore', il colore si sposava perfettamente con la mia carnaggione, ai piedi avevo dei vertiginosi decolté neri, a detta di Jason ero stupenda, ma nonostante tutto, non riuscivo a stare tranquilla, qualcosa mi turbava.
Uscii di casa ed entrai nell'auto che Jason aveva preso in prestito e andammo a casa di Aria, durante il breve tragitto regnava il silenzio fra noi e ringraziai mentalmente Jason per non avermi fatto ulteriori domande quella mattina.
«Stai tranquilla amore, andrà tutto bene» disse Jason, mentre parcheggiava l'auto davanti la casa di Aria. C'era un lungo tappeto bianco con degli addobbi floreali molto carini e sofisticati ai lati del 'white carpet'.
«Rilassati, a momenti sei più tesa della sposa»
Risposi con una risata all'affermazione di Jason, ma accettai il suo consiglio: non devo pensare a nulla, mi rilasso e come va, va.
Jason uscì dall'auto e raggiunse il mio lato, aprendomi la portiera e aiutandomi ad alzarmi. 
Gli presi la mano e raggiungemmo la casa di Aria.

«Oh mio Dio, Aria sei uno splendore!» dissi, guardando da capo a piedi la mia migliore amica, con le lacrime agli occhi. «A momenti piango!»
Lei mi guardò e rise, poi mi abbracciò. «No no, non devi piangere, è un giorno di festa questo!» disse, sciogliendo l'abbraccio. «Sei bellissima anche tu, tesoro»
Il vestito di Aria era a dir poco stupendo.
Era ampio, color avorio, il corpetto era decorato con alcune perline sparse sulla zona del seno e sparse qua e là sulla gonna. La sua figura era perfetta con un'abito del genere. 
«Foto con la testimone? Avanti, muoviamoci altrimenti si fa tardi!» urlò la madre di Aria.
Dopo aver fatto milioni di foto insieme, e dopo l'uscita spettacolare di Aria da casa sua, entrai nella limousine con la mia amica e ci diriggemmo verso la chiesa.
«Ho una bellissima sorpresa per te, appena arriviamo vedrai» disse Aria, mentre ci avvicinavamo alla chiesa.
«Devo preoccuparmi?» risposi, sorridendo.
«Nah, non credo proprio» rispose lei, scoppiando a ridere.
Perché la cosa non mi fa stare per nulla tranquilla? E perché avevo la sensazione che qualsiasi sorpresa fosse, mi avrebbe 'scioccato' per quasi tutto il resto della giornata?

 

angolo autrice. 
ARIA SI SPOSA!
secondo voi qual è la sorpresa di Aria?

spero che abbiate passato un buon natale, questo 
è un mio piccolo regalo, spero che vi piaccia.
ringrazio la mia amata Nuny per avermi aiutata a scrivere 
questo capitolo, senza di lei non ce l'avrei fatta.
alla prossima, splendori. vi amo!
xx luxvato c:

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Capitolo 18
*** capitolo diciotto; ***


Capitolo 18.


Dopo qualche minuti di viaggio, arrivammo nella chiesa, era bellissima.
Naturalemente, entrai prima io e dopo qualche altro minuto lei, per poco non scoppiai a piangere dall'emozione, mentra la vedevo attraversare la navata con il padre e con la marcia nunziale di sottofondo. Lanciai uno sguardo ad Adam, non riusciva a stare fermo, sembrava più agitato della sposa, la guardava come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua.
Quando arrivò all'altare, si scambiarono un sorriso e Adam le prese la mano, stringendola successivamente.
Che dolci, pensai.
Quando arrivò il momento dello scambio degli anelli, lanciai uno sguardo fra la folla dietro di me, notai che qualcuno mi stava fissando, un volto conosciuto, ma diverso da come lo ricordavo, accanto al ragazzo che mi stava guardando, c'erano altri due ragazzi che mi sorridevano.
Una banda di depravati, pensai.
Feci per voltarmi, ma lessi il labiale del ragazzo che mi fissava. 'Sei bellissima, Aly'.
Mi voltai terrorizzata e cercai di seguire le fasi finali della funzione, cercando di ignorare la sensazione di essere fissata da quel ragazzo.

«AAAH, NON POSSO CREDERE DI ESSERE SPOSATA» 
Aria iniziò a saltare fuori alla chiesa, mentre Adam ridacchiava assistendo alla scena.
Alcune persone si avvicinarono ai novelli sposi per dare gli auguri, tutto normale, finché non si avvicinarono quei tre ragazzi che avevo visto in chiesa.
«Eeehi, sei uno splendore Aria! Auguri!» disse uno dei ragazzi.
Assomiglia a Keaton, ma non credo che Aria sia tanto idiota da invitare il suo ex, pensai.
Lei sorrise e abbracciò il ragazzo.
«E' vero, sei bellissima, augurissimi» dissero in coro gli altri due ragazzi.
Aria mi guardò e alzò il sopracciglio, poi si rivolse di nuovo l'attenzione su quei ragazzi.
«Come andiamo Emblem3?» disse lei, dopo un po'.
Emblem3? Quel nome l'avevo già sentito.

Flashback.

«Abbiamo deciso di chiamarci Emblem3, Aly, ti piace?» disse Drew sorridendomi.
«Certo, è carino come nome» risposi, ricambiando il sorriso.
Wesley mi stringeva forte fra le sue braccia, mentre mi lasciava alcuni baci sulla guancia.
«Quindi, quando ci vedremo insieme, dovrai chiamarci Emblem3, okay?» mi sussurrò Wesley ad un'orecchio, annuii.

Fine Flashback.

Sgranai gli occhi, non potevo crederci, erano loro e io non li avevo neanche riconosciuti, erano cambiati tantissimo.
«Tutto bene, e a voi?» rispose uno di loro.
«Benissimo» risposi, lentamente.
Incrociai lo sguardo con uno di loro, quasi subito il ragazzo sorrise.
«Ciao Alyce» disse sottovoce.
Il suo sguardo, il suo sorriso, la sua voce..era il mio Wes.
Sentii il cuore impazzire, aumentava il battito secondo dopo secondo, non gli risposi nemmeno, gli andai direttamente vicino e l'abbracciai, lui ricambiò stringendomi forte.
«Non puoi immaginare quanto mi sei mancata Aly» disse, con la testa tremuta contro la mia spalla.
Il ricordo del sogno che feci tornò a ronzarmi in testa. «Mi sei mancato anche tu, tanto»

Nel ristorante, Aria e Adam erano praticamente invisibili, foto, foto ovunque.
Ero seduta al tavolo con i ragazzi e Jason, avevo notato che Wesley gli rivolgeva sempre occhiatacce, ogni volta che Jason mi parlava o mi dava dei baci sulla guancia.
«Emh, io vado a vedere dove sono finiti gli sposi, Aria doveva dirmi una cosa» dissi, alzandomi dalla tavola.
«Vai pure amore, ti aspettiamo qui» disse Jason, si sporse verso di me e mi diede un bacio a stampo. 
Con la coda dell'occhio notai Drew e Keaton che mantenevano fermo Wesley, sorrisi sulle labbra di Jason, soffocando una risata.

Trovai Aria dopo aver fatto quattro giri completi del ristorante, nel giardino , da sola, seduta su una sedia, mi avvicinai a lei.
«Finalmente ti ho trovato, ma che fine avevi fatto?» dissi, sedendomi accanto a lei.
«Foto, foto e ancora foto» disse lei.
«Adam?»
«In bagno»
Notai che si stava accarezzando la pancia da sopra il vestito. «Quindi..qual è la sorpresa che avevi in serbo per me?» dissi dopo un po'.
«Apparte Wes e i ragazzi?» disse, guardandomi con il sorriso stampato in faccia.
Annuii. «Ecco...sono incinta, di tre mesi , il medico ha detto che è una femminuccia e si chiamerà come te»
Saltai dalla sedia e iniziai a saltellare per il giardino, Aria mi guardava e rideva. «Contenta?»
«Da morire! Non ci posso credere» dissi, cercando di ricompormi.
«Hai reagito meglio di Adam» disse lei, ridendo.
«Come ha reagito lui?» dissi, sedendomi di nuovo accanto a lui. 
«Ricordi quando Keaton disse a Wes che l'avevamo fatto sul suo letto? Ha avuto la stessa reazione, è diventato bianco come un lenzuolo, ero convinta che sarebbe svenuto da un momento all'altro» 
Scoppiammo entrambe a ridere, ricordando quella scena.
Rimanemmo a parlare, della piccola Alyce e di come si sentiva, ero la ragazza più felice del mondo, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da parte di una pazza sclerotica come Aria, dopo un po' Adam ci raggiunse e , dopo essermi 'congratulata' con lui, portò via la mia amica da me, ancora foto.
Rimasi in quel giardinetto per alcuni minuti, poi mi alzai.
«Alyce» una voce, quella voce, mi fermò mentre stavo per tornare dal mio ragazzo.
«Cosa c'è Wesley?» dissi, voltandomi verso di lui.
«Ho bisogno di parlare con te» 
Alzai il sopracciglio e lo guardai. «Ora?» dissi poi.
«No, domani» rispose lui.
«Domani mattina parto per New York» 
«A che ora hai l'aereo?» 
«Alle dieci, perché?» chiesi, fissandolo.
«Non fare domade, domani mattina alle sette, ci vediamo in spiaggia, dove di solito fanno il falò» disse lui, poi mi guardò e se ne andò, senza aspettare la mia risposta, tanto sapeva già la risposa, o meglio, credeva di saperla.

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Capitolo 19
*** capitolo diciannove; ***


Capitolo 19.


Per quasi tutta la notte non avevo fatto altro che pensare a quella sua strana richiesta di incontrarci,le domande su cosa volesse da me erano frequenti nel flusso dei miei pensieri.
Perchè vuole vedermi? 
Perchè non si è rifatto una vita in questi quattro anni? 
Cosa ho di così speciale? Io non ho niente che mi renda così 'importante per qualcuno'. 

La classica battaglia mente e cuore era iniziata sin dai primi istanti di quella giornata.
Mi alzai dal letto alle 6.30, anche se non avevo praticamente chiuso occhio, Jason dormiva accanto a me.
Vorrei provare quello che tu provi per me, pensai, accarezzandogli una guancia.
Indossai uno short scuro a vita alta, un corpetto bianco con la stampa a fiorellini rosa abbianate alle converse rosa.
Lasciai sciolti i lunghi capelli rossi, avevo cambiato tinta tantissime volte in quei mesi, ma il rosso era quello che preferivo di più, un leggero trucco e mi avviai nel luogo del cosidetto appuntamento con Wesley.
Erano quasi le sette e dieci, sentivo che il momento era vicino, iniziai a pensare a tutto, perfino alla scelta che avevo pensato di fare, ovvero di dirgli di no, andare via e tornare alla mia solita noiosa vita di New York.
Appena notai la spiaggia, l'ansia mi travolse.
Voglio andare via da qui. 
Voglio andare via da Wes. 
Voglio andare via da tutto, ma non ci riesco! Più ci provo e più mi ritrovo incatenata.
Sento di impazzire.

«Signorina, siamo arrivati» la voce dell'autista mi riportò alla normalità.
«Oh, si...si, mi scusi»
«Si sente bene?» mi chiese, annuii e poi gli allungai i soldi che gli dovevo.
Scesi  dall'auto e restailì, ferma mi avvicinai al luogo dell'appuntamento e non ci trovai nessuno.
Perfetto posso anche andare ,pensai , ma le mie gambe si rifiutavano, non volevano muoversi. 
Ero molto curiosa di sapere cosa voleva dirmi, ma sapevo che facendo così potevo solo farmi del male da sola, e di andare contro il mio pensiero di dimenticarlo. Perché, nonostante fossero passati alcuni anni, non l'avevo dimenticato io.
Sospirai e mi sedetti sulla sabbia fresca e attesi qualche minuti.
Ormai sono qui, tanto vale aspettare, pensai.
«Sei venuta» disse, una voce alle mie spalle.
«Già» dissi, alzandomi e guardandolo. 
Fece un passo avanti, per avvicinarsi , ma io indietreggiai , per tenerlo lontano.
«Se devi dirmi qualcosa, dilla e finiamola» dissi.
«Forse tu devi dirmi qualcosa»
«Mi stai prendendo in giro?»
Sorrise e guardò verso l'orizzonte, infilandosi le mani in tasca;
Miseriaccia, è ancora più bello di come lo ricordassi.
«Posso darti un bacio?» disse, guardandomi, poi rise.
«No! E smettila di ridere» dissi, infastidita.
Si zittì e rimase in silenzio, guardandosi intorno, senza accennare una parola.
«Una cosa, forse, te la dico: me ne torno da Jason» dissi, voltandomi.
«Io resto qui fino alle dieci e so che tornerai»
Non mi guardò, anzi, aveva lo sguardo perso nel vuoto.
«Sei troppo convinto " Emblem Three"»
Idiota! Sia lui, che io che ci sono pure venuta. Non avrei dovuto scomodarmi e lasciare Jason da solo, il mio angelo; lui che mi ama sul serio. 

«Dove sei stata, Alyce?» disse Jason, appena misi piede in casa.
«A fare un giro» feci spallucce e mi accomodai sul mio divano.
«Sei andata da Wes, in spiaggia»
Comparve davanti ai miei occhi, con le braccia incrociate ed era parecchio incazzato.
«Ma cosa? No» 
«Non mentirmi Brooke, so benissimo che in questi anni tu non l'hai mai dimenticato, rivederlo è stata come una boccata d'aria, lo so»
Il suo sguardo mi spaventava, per questo, cercai di evitarlo non poche volte, cosa che lo fece incazzare ancora di più.
«Ti calmi? Sono uscita a fare una passeggiata» dissi, guardandolo negli occhi.
«Sei andata da quel cazzone di Wesley, cazzo ammettilo!» alzò la voce, cosa che mi rese abbastanza nervosa, la paura che avevo lasciò il posto alla rabbia che da tempo tenevo in me.
Mi alzai, stufa delle sue urla isteriche. 
«Okay, okay! Sono andata da Wesley, ma tu come cazzo fai a saperlo?» 
«L'ho sentito dire da Drew al matrimonio di Aria, sei solo una troia!»
Sgranai gli occhi, guardando il ragazzo davanti a me.
Ma prendi una camomilla..
«Sono andata a parlare con lui, non abbiamo mica scopato, non mi sembra il caso di darmi della troia» 
«Lo sei, e ora fuori di qui» disse, indicando la porta di casa. «Esci fuori, vai da lui, corri da lui e stai con lui per tutta la tua inutile vita da sfigata»
«Uno, questa è casa mia, due, vado subito da lui, è lui quello che voglio accanto a me per il resto della vita e non te, addio e vattene a fanculo, quando torno voglio trovare la mia casa libera»
Detto questo, uscii di casa, portandomi le chiavi appresso, corsi verso la spiaggia, Wesley non si era mosso, proprio come aveva detto.
«Wes» dissi, arrivando a pochi passi da lui, si voltò verso di me e sorrise.
«Sapevo che saresti tornata» si alzò e venne vicino a me.
«E già..scusa per prima»
Lui annuì, poi mi abbracciò, dandomi anche alcuni baci sulla testa. 
«Mi ha fatto paura Jason..tramite Drew ha scoperto che venivo qui e mi ha dato della troia»
«Ssssh, tranquilla, ora sei con me e stavolta per sempre» 
Mi limitai ad annuire e mi lasciai coccolare da lui, e stavolta nulla avrebbe potuto separarci, assolutamente nulla.

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Capitolo 20
*** capitolo venti; ***


Capitolo 20.


«Ehi, mamma, mi racconti una storia?» 
Lanciai uno sguardo alla mia piccola Taylor e mi avvicinai a lei, accovacciandomi poi, accanto al suo letto. «Certo, che storia vuole sentire la mia piccola principessa?»
Taylor aveva dieci anni, ed era una bambina vivace, solare e pazza, quasi quanto suo padre, peccato che non potesse vederlo spesso a causa del lavoro, ma avevano un rapporto bellissimo. Nacque circa un'anno e mezzo dopo che io e Wesley tornammo insieme, quando Tay fece due anni, io e Wesley decidemmo di sposarci ed eccoci qui, una bella famigliola di pazzi scatenati.
«Mh...» portò le mani sotto il mento e chiuse gli occhi per qualche istante, poi li riaprì e mi sorrise. «Raccontami di te e papà, come vi siete conosciuti e tutto»
Sorrisi. «E' una lunga storia, sicura di volerla ascoltare? Non è che poi ti addormenti?»
Lei scosse la testa. «No mamma, ti giuro che non mi addormento..me la racconti?»
«Mh, vabene, vado a preparare la cioccolata calda, ti va?»
Annuì, le lasciai un bacio sulla fronte e scesi in cucina, una volta arrivata nella stanza, presi l'occorrente per fare la cioccolata e dopo alcuni minuti, la versai nelle tazze e ,dopo essermi assicurata di non aver rimasto nulla acceso, ritornai da Taylor.
Era una fredda sera di dicembre, erano appena iniziate le vacanze di natale, Wesley non c'era, e dubitavo fortemente che sarebbe riuscito ad essere presente per la sera che la nostra piccola aspettava, si era perso alcuni eventi importanti, ma riusciva ad essere una figura costante nella sua piccola vita, lo amava da impazzire e ogni volta che Wesley tornava a casa trascorrevano tutto il tempo insieme a giocare, scattare foto, di tutto.
«Eccomi qui, principessa»
Si mise a sedere sul suo lettino e appoggiò la schiena contro la spalliera del letto, le passai la sua tazza e lei soffiò su di essa.
«Inizia a raccontare, dai dai mamma!»
«Si si, tesoro» dissi, sorridendole. «Io e papà ci siamo conosciuti quando avevo diciassette anni, ero andata a fare skateboard quel giorno sul vialetto della casa dei nonni, con me c'era la zia Aria e lì l'ho incontrato..»

Flashback.

«Bello il nuovo skate, Alyce»  
«Me l’ha regalato mio padre l’ultima volta che è venuto qui»  
«Capisco..fammi vedere che sai fare»  
Poggiai a terra lo skate a terra e ci salii sopra, mi diedi una spinta e dopo pochi secondi già sfrecciavo lungo il marcia piede.
«Vai forte Alyce!»  
E grazie al magnifico intervento di Aria, persi la ''concentrazione'' e mi ritrovai a terra dolorante.
Sentivo ridere, di gusto anche.
Alzai lo sguardo e vidi un tipo, aveva un volto conosciuto, probabilmente frequentava la mia stessa scuola.
«Cazzo ti ridi, idiota?» dissi alzandomi, passai una mano sugli shorts per pulirli. 
«Oh, che parole dolci.» disse il tizio che fino a poco tempo prima stava ridendo.
«Ne ho anche altre di parole dolci, testa di cazzo» sorrise.
Aveva un sorriso magnifico, splendido, perfetto.
Portava un cappello che si intonava al colore della sua maglia, pantaloni larghi e scarpe, che sembravano supra, o adidas, o modelli simili. 
Era bellissimo.
«Oh, ‘testa di cazzo’ notevole»
«Ma vaffanculo.» dissi irritata, salii sullo skate di nuovo, dandogli le spalle.
«Cerca di non far di nuovo male a quel bel sederino»  
«Fottiti»  
Alzai il dito medio, lo sentii ridere di nuovo mentre andavo verso Aria, che mi guardata sconcertata.

Fine Flashback.

Il solo ricordo di quel giorno, mi fece ridere, Tay mi guardò alzando il sopracciglio. «Ma sei stata cattiva con lui, c'era bisogno di dirgli tutte quelle cose? Cattiva mamma!» disse, mettendo il muso. 
«Ero arrabbiata con lui, ma quello che ha iniziato a fare dopo quel giorno ha fatto in modo che mi innamorassi di lui» bevvi qualche sorso della mia cioccolata calda poi ripresi la mia narrazione. «Dopo quel giorno me lo ritrovavo ovunque, era sempre intorno a me, una volta lo trovai in spiaggia con zio Keat e zio Drew, mi presero in giro, poi tuo padre venne a chiedermi scusa la sera, prima con i messaggi, poi con le chiamate e infine, visto che non rispondevo ai messaggi, me lo ritrovai sotto la mia finestra..»

Flashback.

Mentre stavo per addormentarmi sentii un rumore, un ticchiettio provenire dalla finestra,mi alzai dal mio amatissimo letto e mi avvicinai alla finestra aprendola.
In quel preciso istante, un sassolino mi colpì sulla fronte, sentii ridere. 
Guardai giù e scorsi nell'oscurità l'ombra di Wesley.
«Scusami Alyce»
«Cosa cazzo ci fai qui!»
Sentii dire qualcosa, non decifrai cosa.
Ora parlava pure in una lingua tutta sua? Che Dio mi aiuti.
Scesi di sotto senza fare rumore e uscii di casa, corsi verso il lato della finestra della mia stanza ma mi scontrai con lui.
«Cosa cazzo corri! Potresti farti male!» disse prendendomi letteralmente in braccio.
Ma ci provava gusto a prendere in braccio la gente?
«Cosa ci fai qui a quest'ora!» dissi dandogli dei colpetti sul petto, rise.
«Dovevamo fare una passeggiata, quindi ti sono venuto a prendere» sorrise mettendomi giù.
«Peccato che ti abbia detto già no» sorrisi a mia volta.
«Nah, tu vieni con me, che tu lo voglia o no» disse sempre con il sorriso stampato in faccia.

Fine Flashback.

«Andammo in spiaggia e passammo il resto della serata insieme, poi frequentavamo la stessa scuola, mi invitò a mangiare nella mensa con lui, solo che poi mi disse che io dovevo mangiare fuori, perché si vergognava a farsi vedere con me, così gli rovesciai addosso quello che doveva essere il mio pranzo, finimmo in detenzione e poi dopo qualche giorno, lui per farsi perdonare decise organizzò, insieme alla zia Aria, una specie di cena romantica, che però non si rivelò tale..»

Flashback.

«Eccoci, siamo arrivati» sciolse la benda.
Quello che mi ritrovai ad ammirare era fantastico, un gazebo in mezzo alla spiaggia, con delle candele tutte intorno.
romantico.
«E' bellissimo qui» dissi sorridendo.
«Mi fa piacere che ti piaccia» mi sorrise.
«Chi l'avrebbe mai detto che in quella testa si nascondesse una parte di cervello che funzionasse ancora?» risi.
«Lo prenderò come un complimento..ora vieni con me»
Mi prese la mano e mi portò all'interno del gazebo, dove c'era una tavola apparecchiata con delle sedie.
Lasciò la mia mano per spostare la sedia dove mi sarei dovuta sedere e poi andò a sedersi al suo posto.
Che romantico, da voltastomaco, pensai.
Sul tavolo c'era una meravigliosa pizza margherita.
Eeeeeh, il romanticismo..puft, sparì.
Alzai il sopracciglio.
«Umh..emh..pizza? sei serio?»
«Non sono poi così romatico, mentre proggettavo questa serata, mi stupivo di me stesso, insomma..è una cosa che fanno i ragazzi con le proprie ragazze, mentre io l'ho fatto per farmi perdonare da una piccola principessa furiosa» sorrisi.
Presi un pezzo di pizza e iniziai a mangiarlo.
Mi guardavo intorno nel frattempo, finito il primo pezzo, mi voltai verso il cartone contenente la pizza per prenderne un'altro..ma non c'era più.
«Wesley!»
«Che c'è? Sei lenta e io avevo fame» gli feci la linguaccia, rise.

Fine Flashback.

Tay mi guardava con un sorriso enorme stampato in volto. «Ho il papà migliore del mondo»
Risi e l'abbracciai. «Quando torna a casa papà, mamma?»
Feci spallucce, poi le lasciai un bacio sulla guancia e sciolsi l'abbraccio. «Non so, tesoro, credo presto»
«Vuoi dire che non sarà qui a Natale?» le si riempirono gli occhi di lacrime.
«Dai piccola, non piangere, vuoi sapere come continua la storia?»
Lei annuì e si asciugò le lacrime, poi iniziò a bere la sua cioccolata.
«Allora, umh,  da quella sera passammo molto più tempo insieme, il nostro primo bacio arrivò dopo qualche giorno, eravamo al parco degli skate e credimi quando ti dico che tuo padre aveva la mania di farmi sempre cadere a terra..» 

Flashback.

«Allora, metti lo skate a terra.»
Misi lo skate a terra, poi lo guardai, fece un mezzo sorriso.
Si avvicinò a me e mi prese per i fianchi.
«Che fai?!»
«Sh, fidati di me»
Mi mise sullo skate,e sempre mantendendomi dai fianchi, iniziammo a girare per il parco. 
Che cosa dolcissima.
«Okay, adesso va' da sola»
Mi diede una spinta e iniziai ad andare da sola.
«No Wesley, ti prego! Aiuto!»
«Sta' tranquilla! Stai andando bene!»
«Wesley sto per cadeeeere!»
E infatti dopo quindici secondi mi ritrovai a terra col mio sederino adorato dolorante.
Wesley corse verso di me.
«Stai bene?»
Lo guardai tipo 'sono appena caduta, come dovrei stare?'
«Sei un coglione! Ti avevo detto che cadevo!»
«Andiamo tesorino, non hai nulla, mi dispiace per il tuo sederino» sorrise.
// 
«Oh, il paradiso»
«Seh, all'improvviso..che succede?»
«Negozio di intimo, si può anche provare la merce» disse con un sorriso malizioso stampato sul volto.
«Porco!»dissi, gli diedi uno schiaffo sul braccio.
«Ehi! Sono comunque un ragazzo!»
«Forse»
«Ricordami di farti una cosa a casa, okay?»
«Pft, vedremo che sai fare, tappo»
«Sono più alto di te»
«Dettagli..»
Rise e poi spostò il suo sguardo da un'altra parte.
«Oh, c'è un negozio di articoli sportivo!»
«Siamo in un centro commerciale..è ovvio che ce ne sia uno»
Il mio sguardò finì su un negozio di libri.
«Okay, ora andiamo lì»
Dicemmo all'unisono andando da parti opposte.
Avevamo le mani ancora incrociate, così entrambi cademmo a terra, provocando alcune risate delle persone che erano nei dintorni.
Solite figure di merda, insomma..

Fine Flashback.

«Oh, che carino papà» disse, per poi scoppiare a ridere Tay. «Siete usciti qualche volta con zia Aria e zio Keaton prima che si lasciassero?»
Sorrisi, al solo pensiero di quelle uscite e a quanto potessero 'odiarsi' Wes e Aria. «Si, certo»
Chiusi gli occhi per qualche istante.

Flashback.

«Allora, andiamo a casa di Aly?» disse Aria, la guardai stranita.
«scusami?l'ultima volta che sei venuta a casa mia insieme a questo signorino, è arrivato un maremoto nella mia stanza! escluso, andiamo a casa tua» dissi incrociando le braccia.
«Ma casa mia non è libera, ci sono i miei..due settimane fa hanno piazzato le telecamere anti sesso»
la guardai stranita.
«Quindi ti ha mandando in bianco per due settimane Keats?» disse Wes ridacchiando.
«Naah, solo per una» rispose Keaton. 
«Graande fratello! E dove l'hai portata?»
«In camera tua, sul tuo bel letto»
Wes diventò bianco, non dava più segni di vita. 
Io, Aria e Keaton scoppiammo a ridere.
«Okay, però adesso vorrei andare a casa..sapete, magari domani usciamo tutti insieme»
«Vabene, allora domani mattina ti chiamo»
Abbracciai Aria e Keaton sorridendo.
«Wes, sei tra noi?»
Non rispondeva.
«Dai, accompagnami a casa»
«Andiamo amore» disse e mi prese in braccio. 
Aaaaw, l'amore.
«Buona scopata!» disse Aria.
«Mi raccomando, le precauzioni!» aggiunse Keaton,alzai il dito medio e risi.
Le persone che erano presenti sul lungo mare fissavano me e Wes.
Che enorme figura di merda.

Fine Flashback.

«Tuo padre e zia Aria non sono mai andati d'accordo, sai?» dissi, ridendo.
«Perché no?» mi chiese Tay, inclinando la testa da un lato.
«Sinceramente, non l'ho mai capito, era tutto così strano all'inizio, sembravano adorarsi a vicenda e invece..»
Presi la sua tazza, ormai vuota, e l'appogiai sul comodino insieme alla mia. «Aria mi raccontò di quando vennero a trovarmi a Boston, io non sapevo nulla del loro arrivo, era il giorno prima del mio compleanno e..»

Flashback.

«Questa camera fa davvero pena!» esclamò Aria appena entrata nella stanza d'hotel.
«Senti, non rompere il cazzo! Sei stressante!» dissi mettendo la valigia il più lontano possibile da Aria.
«Tre giorni qui, con voi due, saranno infernali, me lo sento» disse Keaton alzando gli occhi al cielo.
«Stai zitto Keaton»
«Stai zitta tu Aria!»
«Stai zitto tu Wesley!»
«State zitti tutti e due! Che tortura, a sto punto portavamo anche Drew che litigava con Aly,sai che divertimento infinito?»
«A proposito di Aly, voglio andare da lei» dissi avvicinandomi alla porta.
«Vengo anche io» disse Aria, gettandosi su di me.
La guardai alzando il sopracciglio. «Sognatelo, ci vado da solo dalla mia ragazza, togliti da dosso e sparisci»
«Io non mi muovo da qui!» rispose lei.
«Umh, Keaton? Te la prendi?»
//
Sorrisi. «Mi mancheranno questi momenti di dolcezza, sai?»
«A me mancherai tu, non i nostri momenti di dolcezza»
«Che anche tu mi saresti mancato, era sottointeso, stupido» risi.
Lui alzò il sopracciglio. «Stupido? Io?»
«No, amore, il mio procione!»
«Hai un procione da quando?» disse lui sorridendo.
«Mh, fammi pensare, da una vita!» 
Risi abbandonandomi di nuovo fra le sue braccia. 
Si chinò su di me e mi baciò, avvolgendo le braccia intorno alla mia vita. 
«Okay, adesso basta! Fammi salutare la mia migliore amica!»
Aria fece ingresso nella mia stanza, in stile Gibby di 'Icarly' quando i tre ragazzi vengono rapiti da una pazza, rovinando il mio bacio con Wes e facendo cadere di testa il povero Keaton e la povera Courtney.
«La prossima volta avvisa, okay? Almeno evito un'ulteriore trauma o livido sul corpo» disse Keaton alzandosi e massaggiandosi la fronte.
«Già, concordo con Keaton» disse Courtney alzandosi dopo un po'.
Non era di certo abituata come Keaton a simili botte.
Wesley sbuffò,infastidito. «Esiste una cosa chiamata privacy, potevate anche far a meno di ascoltare la nostra conversazione» disse rivolgendosi a Keaton e Courtney. «E poi continuo a chiedermi, dopo anni che ti conosco, quali strani problemi mentali ti affligano eppure sembri una ragazza normale e a modo» continuò rivolgendosi, questa volta, ad Aria.
Lei si avvicinò a noi, e spostò Wesley, sedendosi accanto a me. 
Mi guardo per qualche istante poi scoppiò a piangere e mi abbracciò. 
«Ti prego torna con noi ad Huntington Beach! Abbiamo bisogno di te, e con abbiamo non intendo soprattutto Wesley, ma io! Questi due mi stanno facendo impazzire!»
L'espressione sul volto di Wesley e Keaton era epica.
«Noi ti stiamo facendo impazzire? Noi due?!» dissero i due fratelli all'unisono, provocando le risate mie e di Courtney.
Aria li ignorò totalmente continuando a piangere fra le mie braccia, mentre io la stringevo forte a me.
«La smetti di piangere come se fosse morto qualcuno?»disse Keaton cercando di staccarla da me, tirandola per i fianchi più volte. «Andiamo, Aria!»
«Se tuo fratello partisse, tu cosa faresti?» chiese ad un tratto Courtney.
«Credo che farei una festa, non sai quant'è rompicoglioni Wesley» disse Keaton, lasciando stare Aria, che non si staccava da me.
Wesley lo guardò per qualche secondo, poi alzò il sopracciglio e incrociò le braccia al petto.
«Pft, senti chi parla»
«Cosa vorresti dire di me, scusa?» disse Keaton ricambiando lo sguardo.
«Che sei un rompi palle anche tu! e che scopi con Aria ogni santo giorno, date leggermente al voltastomaco, sapete?»

Fine Flashback.

Tay scoppiò a ridere a crepa pelle e io insieme a lei.
«Dopo il college, come hai fatto a ritrovare papà, mamma? Hai detto che per quattro anni non vi siete nè visti, nè sentiti»
«Zia Aria invintò tuo padre e gli zii al suo matrimonio undici anni fa e così ci siamo rincontrati e poi il giorno successivo io e lui ci vedemmo in spiaggia, mi resi conto che nonostante fossero passati molti anni, quello che provavo per lui non era cambiato di una virgola, e anche per lui era lo stesso, così abbiamo deciso di ritornare insieme e dopo un'anno e mezzo sei nata tu, amore»
Aveva gli occhi lucidi, mi abbracciò e mi strinse forte, feci lo stesso.
«Ora ho un motivo in più per amare zia Aria e zio Adam, se non fosse stato per loro, noi ora non saremo qui» disse, sciogliendo l'abbraccio.
«Oh, quanto sei cucciola, piccola mia!» dissi, lasciandole un bacio sulla fronte.
«Ora conosci la nostra storia, che ne dici di andare a dormire?» le dissi, dopo un po'.
Lei annuì e si distese nel suo letto, le rimboccai le coperte e le lasciai un bacio sulla fronte.
«Buona notte amore, ti voglio bene»
«Buona notte mamma, ti voglio bene anch'io»
Recuperai le tazze e uscii dalla sua stanza, chiudendo la luce. 
Scesi nuovamente di sotto, mi sorpresi del fatto che la luce della cucina fosse accesa.
La solita sbadata, pensai.
Entrai nella cucina e posai le tazze nel lavello, stavo per girarmi, quando qualcuno mi abbracciò da dietro. 
«Ehi»
Mi voltai di scatto, spaventata da quella voce, e spalancai gli occhi alla vista di quegli occhioni verdi/castano, che conoscevo troppo bene.
«Wesley!» 
Gli saltai letteralmente in braccio, lui rise, stringendomi a sè, gli presi il viso fra le mani e lo baciai.
«Ho sentito la storia che hai raccontato la nostra storia a Tay, peccato che tu abbia dimenticato qualcosa» disse, interrompendo il bacio e mettendomi giù.
«Quale? Le ho raccontato quasi tutto» dissi, alzando un sopracciglio.
«Hai dimenticato di dirle che questo è solo l'inizio della nostra storia»

FINE.

angolo autrice.
CIAU PICCOLE!
anche questa storia è giunta al termine,
sono in lacrime, ma che lo dico a fare,
ho impiegato ben sette mesi per scrivere questa storia
e nonostante le critiche negative che ho avuto e 
che probabilmente riceverò, sono fiera di quello che ho fatto,
non scrivevo da quasi un'anno ed è stato bellissimo vedere che 
quello che scrivevo era seguito e che molte apprezzavano le mie storie e
il mio modo di scrivere. 
'3000 miles' è stato un ''boom'', questa invece un ''flop'', forse ho deluso 
molte aspettative, ma io sono comunque contenta di com'è andata questa 
seconda parte della storia.
ringrazio TUTTE quante, per le recensioni meravigliose che leggo e rileggo
quasi sempre, per le menzioni su twitter da parte di alcune di voi, siete veramente
fantastiche, ho conosciuto persone meravigliose, tra cui Nuny, che negli ultimi capitoli mi 
ha aiutata tantissimo, senza di lei non ce l'avrei fatta a scrivere, Alessia, Ilaria ect ma, ripeto,
ringrazio infinitamente ognuna di voi per il vostro supporto.
non so se scriverò una nuova storia, ma non dimenticatevi di me(?) potrei tornare(?)
GRAZIE A TUTTE PER AVER SEGUITO SIA ''3000 MILES'', SIA ''IT ISN'T A ''GOODBYE'', mi avete 
fatto amare ancora dei più questo fandom, e niente, ora sparisco.
ALLA PROSSIMA, VI AMO.
xx Dee aka, luxvato. <3

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