Open your eyes

di maelle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** i'm a liar ***
Capitolo 2: *** have you smoked? ***
Capitolo 3: *** number one ***
Capitolo 4: *** why are you smiling? ***
Capitolo 5: *** i'm jealous ***
Capitolo 6: *** she has a rocket in her ass? ***
Capitolo 7: *** let's party ***
Capitolo 8: *** it isn't love ***
Capitolo 9: *** she's special ***
Capitolo 10: *** how do you know? ***
Capitolo 11: *** i feel something ***
Capitolo 12: *** i'm broken, do you hear me? ***
Capitolo 13: *** wake up girl ***
Capitolo 14: *** runaway ***
Capitolo 15: *** he teased me ***
Capitolo 16: *** damn. ***
Capitolo 17: *** friend? ***
Capitolo 18: *** look at you ***
Capitolo 19: *** i belong with you ***
Capitolo 20: *** sometimes love's not enough ***
Capitolo 21: *** just lies ***
Capitolo 22: *** no place to go to dry her eyes ***
Capitolo 23: *** i can't ***
Capitolo 24: *** Stuck in her daydream ***
Capitolo 25: *** ringraziamenti ***
Capitolo 26: *** avviso ***



Capitolo 1
*** i'm a liar ***


CAPITOLO 1
 
I'm a liar.




 

- E' pronta la colazione, Holly alza il culo da quel letto - questa è la solita grazia di mia madre di primo mattino.
 
Mi trascino giù dal letto, cercando di non svegliare mia sorella Sarah che può dormire ancora un'ora. Universitaria del cazzo. 
Tanto questo è il suo ultimo anno di università, poi si dovrà svegliare alle sei di mattino per andare a svolgere il suo magnifico lavoro di assistente sociale. 

Comunque, tornando alla mia penosa vita da diciassettenne, questo è il mio primo giorno di scuola del penultimo anno di scuola, purtroppo. Dico purtroppo non perchè mi mancherà passare le nottate a studiare fisica per poi prendere un'insufficienza o non vedere quei scassapalle dei miei compagni, ma lo dico perchè non è l'ultimo. Purtroppo.
Ma quante volte dico purtroppo? Oh l'ho ridetto, stupidi pensieri. 
E poi alle sette di mattina mi chiedo: perchè pensiamo in ogni momento? Vorrei un po' di calma nella mia mente perversa.
I miei pensieri sui pensieri vengono interrotti alla vista di una tazza di latte con dei croccantissimi cereali che fanno diventare il latte cioccolatoso. Dovete provarli, sono la fine del mondo.
Fare l'amore con il sapore? Fatto, oh yeah.

Dopo dieci minuti buoni mi andai a vestire, che due palle.
E' pazzesco che ci metta più a fare colazione che a scegliere i vestiti: so proud of myself. 
No, non fate caso all'ultima frase, non sono affatto fiera di come sono, ma d'altronde, chi non lo è?
Tralasciando questo momendo molto da depressa, vi starete chiedendo come mi sono 'conciata', bhe una ragazza normale sfoggerebbe un'outfit perfetto, ma io sfoggio solo un paio di jeans scoloriti con una maglione grigio di mia sorella, di una taglia in più, che lascia intravedere la mia spalla destra. Il risultato? Un barbone ha più stile di me, senza offesa naturalmente.

Truccarmi mi piaceva già di più, era un modo per nascondermi, per nascondere i miei difetti. Era un modo per cercare di sembrare un'altra persona. 
Sono falsa, falsissima. 
Sono una bugiarda, mento a tutti, anche a me stessa. Mi illudo ogni giorno che tutto cambierà, che io cambierò. E poi mi guardo allo specchio e vedo quella stupida ragazza che non riesce ad accettarsi e mente per paura di essere giudicata.
 Io sono la prima a giudicare, è un modo per sentirmi migliore. Solo ora mi accorgo di quanto faccia schifo.
Ecco cosa si naconde dietro un filo di eyeliner su degli occhi verdi, spenti, e una passata di mascara sulle mie lunghe ciglia. La falsità.

Come ogni mattina non pettino i miei capelli ma cerco di metterli in ordine con le mie manine. Non riuscendo a dargli una forma, irritata inizio a muovere convulsivamente la testa a destra e a sinistra. 
Dopo quasi due minuti mi fermo perchè ho dato una testata contro il lavandino. Dettagli Holly, dettagli.
Mi guardo allo specchio: i capelli, tinti di un rosso quasi spento, leggermente mossi  mi coprono le spalle e mi arrivano quasi al seno. Non mi piacciono. Prendo un elastico per capelli e faccio una treccia che di treccia non ha proprio niente.

Afferro un dilatatore a caso e con una semplice tracolla di stoffa blu  e una paio di scarpe la cui marca è sconosciuta al mondo intero, mi dirigo verso la fermata dell'autobus.
Con mia grande fortuna arriva dopo poco e ci sono addirittura posti liberi!
Prendo posto su un sedile vicino al finestrino, mi piace parecchio guardare il mondo. In realtà mi piace farmi i fatti degli altri, fisso spesso la gente mentre fa qualcosa, sono abbastanza inquietante. 

Ero persa nello scegliere la musica dal mio mp3 sminchio che non mi accorgo che qualcuno si è seduto accanto a me con la leggiadra di un bisonte imbufalito. Da faq?
Sperai con tutto il cuore che fosse un ragazzo, uno strafigho, ma purtroppo è solo quella cogliona della mia migliore amica Audrey.
Io e lei ci conosciamo dalle medie, siamo uguali ma diverse, semplici ed efficaci. Sembra una pubblicità per l'acqua.
Ci scambiano spesso per sorelle, anche se io non vedo tutta questa somiglianza.
Lei ha i capelli che sono lunghi quasi il doppio dei miei, in poche parole le arrivano quasi al culo. E' la classica brunetta con degli occhi castani intensi, io mi perdo sempre. E' troppo dolce e ingenua e io cerco sempre di proteggierla da tutto.

- Hei Holly, anche tu sprizzi di allegria per il primo giorno di scuola? - disse ironicamente  schioccandomi un bacio sulla guancia. 

- Wohoo, party hard - il mio tono era piatto e senza alcuna traccia di allegria. 

Scoppiammo a ridere, anche se non ne conosco il motivo. Siamo così noi, ridiamo sempre anche senza un motivo.

- Mancano poche fermate, dio che strazio, rivoglio l'estate! -

- Non è nemmeno iniziata e sei già esausta? - 

Notai una triste espressione sul suo volto.

- Sam? - annuì 

- Dai, va tutto bene. Dopotutto è un anno nuovo no? Come dice il detto 'anno nuovo, vita nuova'.. e fammi un sorriso.

Era un coglione, meno male che non ci hai fatto niente. - quel detto è una cazzata, anno nuovo e stessa vita di merda, ecco la verità.

- Ok, non voglio essere triste. Lui non meritava una strafiga come me, mi ha preso solo in giro, non mi amava e voleva solo il mio fiorellino. Per fortuna l'ho scoperto prima del disastro.- disse tutto d'un fiato - Sai cosa ci vorrebbe per rallegrarmi? - un sorrisetto fece capolino sul suo volto

- E uno, due e tre - iniziai a tenere il ritmo schioccando le dita

- Io penso positivo perchè son vivo, perchè son vivo, wooh - e scoppiammo a ridere come due idiote, questi erano i momenti che mi piacevano di più.

Ricevemmo qualche sguardo divertito e preoccupato dalle persone attorno a noi.

- Secondo me pensano che siamo da manicomio - mi sussurrò Audrey, le sorrisi

- Comunque, finalmente, hai messo la felpa che ti ho regalato a Natale - dissi vittoriosa e ricevetti un buffetto sul braccio. Mi regalò uno dei suoi migliori sorrisi.
 

Appena scesimo dall'autobus notammo che c'era già una folla numerosa fuori la scuola, nonostante mancassero venti minuti all'inizio delle lezioni.

Sentimmo una risata tipo da cavallina in calore mista ad un ippopotamo in fin di vita.

- Meriem - dissimo all'unisono. Infatti la ragazza ci stava già raggiungendo. Era dimagrita, sicuramente era andata in
palestra. E' fissata con l'aspetto fisico.
Diciamo che era un po' una troia e il suo nome che sembrava inventato non aiutava di certo. Per me aveva dei bei lineamenti, era di origine peruviana ma era nata qui a Brighton. Spesso eravamo a casa sua: la madre, che io adoravo, non era molto presente e il padre se n'era andato. 

- Aaah ciao barbone - 

- Dio ma come ti sei vestita Meri? Una troia ha più gusto di te - la provocai

- Devo mettere in mostra le mie piccole - disse palpeggiandosi le sue 'ragazze'

- Ciao scema, oh e ciao anche a voi nipotine mie - Audrey abbracciò prima la ragazza e poi salutò con la manina le sue tette, ma quanto poteva essere stupida questa ragazza?

- Hei, ci sono anche io - feci il labbruccio e incrociai le braccia

- Vieni qua, stupida - ci fu un abbraccio di gruppo. 

Ecco qui, noi tre siamo inseparabili, anche se siamo diverse. 

- Oh che strazio, Greg ti prego, non mi lasciare mai. Sei la mia vita, ti amo - disse un coglione patentato cercando di imitarci, che pessimo attore.

- Problemi Lane? - ecco, l'ho mai detto che sono una a cui piace attaccare brighe? Una volta mi stavo pure per picchiare con una, mi dovettero portare via di peso.

- Siete ridicole, davvero, senza offesa - questo era quel Greg, cazzo ridi? - Quel sorrisetto strafottente te lo ficco nel culo. -

- Come scusa? - si stava avvicinando, non perdiamo la calma

- Va bene, adesso basta. Siamo tutti  nervosi per la scuola. Ora andiamo, sù - povera, piccola e ingenua Audrey, perchè non gli sei saltata addosso cercando di strappargli tutti i capelli? Perchè ha un cappello? 

Non fai ridere, Holly.

Fortunatamente suonò la campanella, non fu mai così felice di entrare a scuola.

- Cazzo Holly, la devi smettere di attaccare tutti e soprattutto quei tipi di prima. Prima o poi finirai nei guai e di conseguenza anche noi - disse esasperata Meriem

- Non ci posso fare nulla, è più forte di me. E' un'istinto primordiale - scoppiammo a ridere.

- Ci tocca tenercela così, dai su andiamo a ritirare gli orari - ci incamminammo verso la segreteria.
 
 
 
 




* SPAZIO AUTRICE *
Salve ragazuole c:
sinceramente non ho ancora in mente la trama della storia ahhaha
e nel prossimo capitolo preciserò che rapporti hanno con i ragazzi, anche se nemmeno io lo so, good.
anyway, mi sta sul cazzo dire anyway a caso così, ditemi se vale la pena di continuarla e se avete consigli ben venga ahah 
se volete recensite, non è una minaccia lol
scusate se ci sono errori ma non ho riletto, perchè ho sonno.
Baci, abby

 

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Capitolo 2
*** have you smoked? ***


CAPITOLO 2

Have you smoked?






 
 
- E che cazzo - iniziò a lamentarsi Meriem - abbiamo poche lezioni in comune. -

- Ma cosa dici, non abbiamo solo due ore in comune - puntualizzò Audrey


- Ehm..è lo stesso - non avrebbe mai ammesso di avere torto.
In quel momento suonò la seconda campanella quella che avvisava che le lezioni stessero per iniziare davvero, purtroppo.

- Oddio, odio già questo fastidioso tintinnio - affermai mettendomi le mani sopra le orecchie

- Si chiama campanella e se non vogliamo fare tardi il primo giorno dobbiamo andare a lezione di..fisica - come al solito Audrey prendeva in mano la situazione, senza di lei io e Meriem saremmo ancora fuori a scuola a mangiare una caramella. 
Ok non ha senso.

Iniziammo a dirigerci verso la classe, che era dall'altra parte della scuola. Fantastico, pensai.
Stavamo ridendo come delle cavalline in calore e pigliando per il culo le primine per come erano vestite, si lo so siamo stronze, quando per sbaglio andai a sbattere contro un tizio che mi fece cadere dalla borsa alcuni libri. Devo ricordarmi di chiudere la mia borsa a tracolla. 
Mo gli stacco le palle, a morsi. Non si è nemmeno degnato di chiedere scusa.

- Comunque scuse accettate, eh! - dissi ironicamente - Coglione - sibilai

- Coglione a chi? - mi girai e vidi quel tizio venirci in contro in modo minaccioso ma alquanto bizzarro. Camminava come se si stesse cagando addosso. 

Mi scappò una risata.

- Merda, guai in vista - bisbigliò Meri

Ora che lo guardai meglio constatai, con mia grande sfortuna, che era l'amico di quel Dan, Greg. Non che mi facesse paura, c'è non proprio. Ok mi terrorizzava, era più aggressivo. Arrg.

Greg, l'amico biondo del coglione patentato. Lui però non aveva superato l'esame di guida infatti doveva sempre farsi scortate da tutte le parti dal suo amichetto.

Sfigato.

- Oh l'amico del coglione, ma buongiorno anche a te! Come sta andando questo primo giorno di scuola? - dovevo avere una grande faccia da culo, se avessi potuto mi sarei presa a schiaffi da sola.

- Senti piccola fiammiferaia - piccola fiammiferaia? Che cazzo si è fumato? - Io non sono come Dan, io non lascio che nessuno mi insulti e se c'è bisogno di alzare le mani, anche su una ragazza, non mi tiro mai indietro. Capito? - l'ultima parola me la soffiò in faccia, sentivo il suo respiro caldo, e nauseante, sulle mie labbra. 

Una folla di studenti si radunò attorno a noi.

- Hai mica mangiato cipolle ieri a cena? - cazzo, devo imparare a tenere la bocca chiusa
Sentii le mie amiche ridere sotto i baffi.

Di colpo Greg mi prese il polso e iniziò a stringerlo forte. Non avrei mai supplicato di lasciarmelo, piuttosto me lo sarei fatta rompere. 

Non dimostrerò mai la mia debolezza.

- Che diavolo fai lasciala! - no Audrey, stanne fuori, farà del male anche a te e non potrei mai sopportarlo

- Ma cosa sta succedendo qui? Perchè non state andando a lezione? Forza! - sia lodato il cielo e il bidello.

- Non finisce qui, piccola, a dopo- soffiò questa frase nel mio orecchio. Un brivido mi percorse la schiena. Lo vidi allontanarsi.

Sentì delle braccia stringermi forte, ma dolcemente. 

- Stai bene? Vuoi andare in infermeria o in bagno? - chiesero allarmate quelle due 

- No tranquille - accennai ad un sorriso - Andiamo in classe, non vorrete mica far ritardo alla prima lezione? -




L'ora di fisica trascorse abbastanza velocemente, fortunatamente il primo giorno non si fa nulla, infatti quel giorno avremmo fatto solo tre ore.
Se ve ne può fregare qualcosa, io non capisco una cippa di fisica.

- Bene ora io ho scienze, voi? - era una palla assurda quella materia

- Io italiano - Meriem fece una smorfia, non era molto brava in quella materia - Tu Audrey? -

- Filosofia - sorrise, lei era la cocca della professoressa. Secchiona.
 
Con mio grande stupore arrivata in classe noto che il mio posto vicino alla finestra è occupato. Tutti sanno che quel banco è intoccabile. E' mio.
Indovinate chi era seduto sulla mia sedia? Greg. 

- Hei belloccio, questo posto è mio. - dissi freddamente

- C'è mica scritto il tuo nome? - alzò un sopracciglio

- In realtà si - gli indicai le scritte sulla sedia e sul banco: ' Questo posto è di Holly Bennett '. Solo ora mi accorgo di quanto stupida fosse quella cosa.

- Tu sei pazza - disse con un sorriso. 

- Che sorriso mozzafiato - sentii bisbigliare dai banchi a fianco. Sbuffai. 

- Quindi ti togli o ti togli? -

- Non mi muovo di qui - disse con tono di sfida.

- Va bene, vorrà dire che mi siederò su di te. - poggiai la borsa per terra e mi sedetti sulle sue gambe. Era allibito dal mio comportamento, bhe anche io.

Sentì un rigonfiamento. Soffocai una risata e lui fece finta di tossicchiare.

- Cavolo, ma ti basta così poco? - e gli indicai il rigonfiamento

Non rispose, sembrava quasi in imbarazzo. Quanto ci godo
La mia frase di prima è piena di doppisensi.
Sono cogliona eh? Rido da sola, nella mia mente.

- Allora mi lasci il posto? - ritentai

- Fanculo - si alzò e mi lasciò il posto. Si sedette di fianco a me. 
Due parole: che palle.
In quel momento arrivò la prof, una nanetta zitella di sessant'anni che sbraita per qualsiasi cosa, anche se ti soffi il naso mentre spiega.

- Comunque - iniziò bisbigliando Greg - Non abbiamo finito discorso di prima.. - disse indicando il mio polso, i segni erano ancora ben visibili. Possibile che questo pensa solo a picchiare la gente?

- Ti ho fatto male? - cosa?

- No, non tanto - dissi titubante. No davvero cosa ti sei fumato Greg?
Accennò ad un sorriso.

- Hai fumato? - immagino la mia faccia tipo da 'what the fuck?'

- Probabile - ridemmo. Wait. Io e Greg che ridiamo? Questo si che fa ridere.

- E lei signorina Bennett, ha passato bene le sue vacanze? - dio che voce irritante

- Si, benissimo. Però la sua visione ha portato via tutto il mio buonumore - adesso si incazza

- Molto divertente, lascio correre solo perchè è il primo giorno eh -

No ma che cazzo succede? Prima coso che mi chiede se sto bene poi questa che non mi manda in presidenza. Sta finendo il mondo?
La campanella interruppe i miei pensieri e ancora con la testa tra le nuvole mi diressi fuori da essa.

- Ciao, ci si vede - mi disse Greg prima di sparire nella folla.

Ok, Audrey, mi serve lei. Dove cazzo è ogni volta che mi serve?

- Oi Meri, hai visto Audrey? -

- Si, stava parlando con uno.. penso sia un nuovo studente ed è stata incaricata di fargli visitare la scuola - 

- Capito. Comunque ti devo dire una cosa..- 

- Che dolore! - vidi Meriem massaggiarsi la testa, dolorante causata da un pallone da basket. Cosa ci farà mai nei corridoi non lo so.

- Ehm, scusami, non volevo farti del male - una voce maschile si stava avvicinando a noi.

E chi è sto gran figo?
 
 
 
 
 


* spazio autrice *
 
Eccomi c:
avevo detto che avrei pubblicato tra venerdì e sabato, ma ho trovato un momento libero e allora mi sono messa a scrivere il capitolo yo
E' una merda, i know, perchè non ho idee.
Il bello è che non so nemmeno io chi è sto gran figo ahhaha che tristezza cc
se volete farmi sapere cosa ne pensate, recensite :) e grazie anche alle ragazze che hanno recensito il primo capitolo, mi avete reso felice davvero aw
baci

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Capitolo 3
*** number one ***


CAPITOLO 3

number one
 
 
Un ragazzo moro, proprio niente male, recuperò la palla che aveva colpito Meriem e si avvicinò a noi con un'epressione preoccupata.

-Tranquillo, sto bene – disse Meriem fissandolo: scommetto che se lo voleva portare a letto. 

-Ma cosa ci facevi con un pallone da basket in corridoio? - alzai un sopracciglio

-La palestra è qua vicino..- rispose evidentemente imbarazzato – comunque io sono Michael, ma preferisco Micky – mi porse la mano

-Piacere Holly – L'afferrai, era morbida. Ho appena definito una mano morbida? 

-Io sono Meriem invece – gli si buttò letteralmente addosso e lo abbracciò molto calorosamente, troppo. Lui, spiazzato da quel gesto, non ricambiò.

Calò un silenzio imbarazzante.

-Sei nuovo di qua? Non ti ho mai visto – tentai

-Sì, mi sono trasferito da poco, prima abitavo a Leeds – annuii. E' tutto molto interessante ma ho bisogno di parlare con Audrey. Dove cazzo è?

-Boo – qualcuno mi urlò nelle orecchie. Chiunque sia lo ammazzo.

-Ma che cazzo? - mi girai e trovai quella squilibrata di Audrey che mi sorrideva come un' ebete.

La sua espressione cambiò quando si accorse di quel ragazzo, Micky. 

-Ciao, io sono Audrey – le strinse la mano e si presentò. Bla, bla, bla.

Qualcuno si schiarì la voce richiamando così la nostra attenzione.

-Oh scusate, lui è il nuovo ragazzo a cui ho fatto visitare la scuola – disse compiaciuta – si chiama Andrew -

-A-Andrew? - chiese Meriem che sembrava aver visto un dio greco

-Meriem ciao - a questo gli avrà fatto un lavoretto - da quanto tempo non ci vediamo, dolcezza? - disse in tono ammiccante. Mah.

-Ragazze, ehm, lui è stato il mio fidanzato alle medie. Dio che ricordi - ed ecco che ci regala nuovamente la sua risata da cavallina.

Io le voglio bene, sia chiaro.
 
Continuarono a parlare e a conoscere i nuovi arrivati, ma io non li ascoltavo. Mi stavo scartavetrando le palle che non ho.
Ma se mi facessi un intervento potrei dire fiera che mi sto rompendo le palle e intanto le picchietterei con un martello. Che dolore. 
Istintivamente mi portai una mano nelle parti basse per proteggere le palle che non ho, appunto. Mi faccio paura da sola.

- Tutto a posto? - mi domandò Micky indicando con lo sguardo la mia mano. Cacchius.
 Holly, sorridi e annuisci. Capito? Arrossii.
E che minchia.

- Si era solo una mia pippa mentale, tranquillo è una cosa normale. - l'avevo davvero detto? Ti amo, anzi no, mi amo.
Mi sorrise, sembrava un topolino. Tenero. 
Come sono sdolcinata. Devo smettere di parlare da sola e farmi una vita sociale.

- Quindi Holly, dopo andiamo al kebabaro? - Audrey imitò la voce di un qualsiasi kebabbaro. Che ridere.

- Si, venite anche voi? - mi rivolsi ai due nuovi arrivati

Mi sorrisero - Siamo noi che abbiamo avuto l'idea - grazie Andrew, che bella figura di merda.
 
 
Ultima ora, per oggi: matematica.
Bruciatemi viva.
 
- Buongiorno ragazzi, passato bene le vacanze? - le voci degli studenti si fusero in una sola grande e irritante cosa indefinibile. Forse baccano.
Ho voglia di biscotti.

- Hei Bennett, anche tu qui? - Dan, il tipetto di prima si sedette davanti a me.

- Sai com'è, non avevo nulla da fare e allora mi sono detta ' perchè non vado a lezione di matematica nella quale sono una frana?' - rise di gusto.
Sorrisi anch'io.

- C'è chi può e chi non può - che minchia stai dicendo? - io può, infatti ho otto in questa materia - 

- Così si che mi alzi il morale. - e si girò per ascoltare le minchiate che sparava la prof.
Ma ficcati una matita nel naso.

- Ehi Bennett guarda - scoppiai a ridere. 
Dan si era appena girato ed aveva una penna nel naso. Dio ma quanto è stupido?

La professoressa ci fulminò con lo sguardo.

- Signorina, visto che appare molto interessata dalla lezione, perchè non viene alla lavagna a svolgere questa equazione? - merda merda merda
Fanculo Lane.
Feci per alzarmi ma la campanella mi precedette. 

- Scusi prof, mi dispiace. Sarà per la prossima volta. - presi la borsa e mi avviai verso la porta.

- Allora a domani - sorrise strafottente. Cacchius.
 
Ci dirigemmo verso il kebabbaro dietro la scuola, nonchè nostro amico. 
Il locale si chiamava 'number one' e lo ripeteva sempre, forse era l'unica cosa che sapevaa dire. 

- Ciao ragaze, tuto bene? - annuimmo sorridendo - sempre il solito? per voi ragazi?-

Dopo che ordinammo ci sedemmo in un tavolo in un angolo, abbastanza appartato e iniziamo a conversare. 
Alla fine era piacevole la presenza di Andrew e Micky, mi piacevano.
Micky sembrava un ragazzo buono, gentile. Uno di cui fidarsi.
Andrew era più spaccone, ma faceva troppo ridere. Mi sarebbe piaciuto passare quell'anno in compagnia di quei due.
Sempre se volevano stare con noi.
 
Il pomeriggio passò in fretta, verso le quattro ognuno se ne tornò a casa propria. Tranne le ragazze.
 Avrebbero dormito a casa mia quella sera, tanto mia madre come al solitonon c'era a causa del suo lavoro. E se è a casa sta sempre chiusa in camera sua a lavorare.
Mio padre? Mio padre se n'è andato circa due anni fa. E' tornato in Irlanda, sua terra d'origine.

Prima ci fermammo in un supermercato a comprare più schifezze possibili: patatine, biscotti, bibite e panini per hot dog. Naturalmente anche cibi per cenare.
Presi anche un film, horror.
Stavamo per avviarci alla cassa quando sentimmo qualcuno imprecare.
Era Greg che stava cercando di prendere un pacco di pasta in cima ad uno scaffale senza far cadere gli altri. Evidentemente non ci riuscì.
Era buffo, le sue guance solitamente pallide, si erano arrossate e un'espressione scocciata fece capolino sul suo viso.
Audrey rise provocando l'attenzione del ragazzo.

Inizialmente ci lanciò uno sguardo irritato ma poi sorrise. E che sorriso.
Ma che sto pensando? E' un sorriso da uno che non sa prendere un pacco di pasta. Ecco tutto.

- Sapete che non si fissa la gente? - forse eravamo imbambolate?

- Sai che non si deve imprecare? - lo provocai per la...ho perso il conto di quante volte l'ho fatto arrabbiare.
Stranamente rise e non mi lanciò nessuna battutina.

Le ragazze mi guardarono sconvolte, si aspettavano pacchi di pasta volanti o che le guardie del supermercato ci sbattessero fuori; non si aspettavano un sorriso.
 
- Oi ce l'hai fatta a prendere sta pasta? Altrimenti non mangiam..oh ciao - un ragazzo con un buffo cappello ci fece ciao con la manina. Era Dan e aveva una manona.
Mi verrebbe una battutina sulle mani degli uomini ma non la faccio.

- Ciao ragazzi - salutò Meriem un po' confusa da tutta quella confidenza.

- Date mica una festa stasera? - sghignazzò Dan indicando il nostro carrello colmo.
Provocò la risata di tutti. Anche di una signora che passava di li in quel momento. Da faq?

- No, andiamo semplicemente da Holly a passare la serata - spiegò Audrey

- Capito, bhe anche noi facciamo una cosa simile. Greg viene da me a mangiare un boccone - 
Sorrisi, non sapevo che dire. 
Dovevamo invitarli? Sembravano due anime in pena con un misero piatto di pasta in bianco.

- Volete unirvi a noi? - Meriem mi precedette - sempre se Holly vuole, la casa è sua -

- Si certo, se per voi non è un problema - dissi incerta

- Se per te va bene accettiamo l'invito - dopo di che Greg lanciò letteralmente il pacco di pasta al suo posto e corse a prendere il carrello portandolo alla cassa più vuota.

- Però paghiamo noi, è il minimo - oh adesso mr. West mi paga pure la spesa.
Fa quasi paura.

Quando arrivammo a casa le ragazze si buttarono sul divano. Ormai erano abituate a fare come se fosse casa loro. 

- Volete entrare o no? - notai che Gred e Dan erano rimasti sulla porta.
Sembravano imbarazzati. 

- Che volete fare? Sono le sei, iniziamo a preparare la cena? - propose Dan

- Si ho un certo languorino - Audrey si portò la mano sulla pancia e iniziò a massaggiarla.

- Mi sa che dovrete fare a meno di me, non so cucinare - storsi il naso e Meriem annuì vigorosamente.
Forse si ricorda l'unica volta che cucinai: un piatto di pasta al ragù. Sembrava cibo per cani.

- Oltre ad essere una frana in matematica, non sai nemmeno cucinare? - disse Dan senza cattiveria, era stato simpatico. Gli tirai un pugnetto sul braccio.

- Tanto sei in buona compagnia. Greg potrebbe far esplodere la cucina se si mettesse ai fornelli - ridemmo di gusto tutti, anche lui.

- E' sempre bello essere sputtanati da un caro amico - fece finta si asciugarsi una lacrima, però era un bravo attore.
 
I tre si diressero in cucina e io mi stravaccai sul divano e accesi la tv.
- Vuoi restare impalato là tutta la sera o ti siedi?- sulle mie labbra nacque un sorriso. Lui ricambiò e si sedette accanto a me.
 Aveva un buon profumo.

- Supernatural ti piace? - indicai il televisore.

- Oh si, la seguo questa serie. Mi piace -

- Io l'adoro, non mi perdo un episodio - sembravo una ninfomane 

- Non è che ti piacciono gli attori? - disse con una punta di malizia

- Mmh forse - e feci un sorrisetto.
Scoppiammo a ridere.
Dio che strana quella situazione. 
Non riesco a spiegarmi il perchè di tutta quella gentilezza. Bha.

- Perchè non mi hai ancora insultato?- chiesi - oggi fuori scuola e nei corridoi mi stavate per picchiare poi in classe fra un po' mi baciavate i piedi.- ero abbastanza confusa

- Bhe..perchè - non sapeva cosa dire - è l'immagine che gli altri devono avere di noi. -

- Non capisco - 

- Io e Dan non abbiamo nulla contro di voi. Solo che se vuoi essere rispettato devi essere temuto da tutti. - concluse soddisfatto.
Io gli sputo in un occhio.

- Vuol dire che ci avete tormentato tutti questi anni senza un motivo? - sbottai

- No anche perchè Dan si vuole portare a letto Audrey, ma lei non lo caga di striscio - ora lo ammazzo - e diventando suo amico forse ha qualche speranza. -

- E me lo dici così? -

- Come te lo devo dire, scusa? Con una lettera? -

- No con un mese di preavviso - io lo strozzo, datemi un laccio, una corda.

- Ma perchè mi stai rivelando i suoi piani malefici? - in tutta risposta scrollò le spalle.

-Non so, mi ispiri fiducia- e iniziò ad accarezzarmi la testa 

- Non sono un cane - borbottai

-E' pronta la cena - urlò Dan. 
Avevo detto che era simpatico? Ecco il mio bersaglio. 
 
Però poteva essere che Greg si fosse inventato tutto, terrò gli occhi aperti.
Intanto si prosperava uan serata lunga e abbastanza divertente. Almeno spero.
 
 
 
 

*spazio autrice*

Buondì lol o buonasera c:
bene capitolo di merda e chili in più a causa del natale cc
come sono andate le feste?
se volete dirmi quanto fa schifo il capitolo fatelo pure lasciando una recensione c:
non l'ho riletto quindi ci saranno di sicuro errori, perdonatemi sono stanca di poltrire sul divano ahah
Comunque ho modificato il secondo motivo togliendo il flashback, non mi convinceva e poi diventava troppo pesante lol
Ora vi lascio e grazie a chi segue la storia e recensisce 
baci, martina

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Capitolo 4
*** why are you smiling? ***


CAPITOLO 4

why are you smiling?
 
 

gli *** significano che c'è un flashback lol 




- Chi vuole un po' di cioccolata calda? - urlai dirigendomi verso la cucina in modo che i ragazzi, in salotto, mi sentissero.

- Io! - urlarono in coro
 
- Con la panna Holls - aggiunse Audrey.

La cena era stata piacevole, ci eravamo conosciuti meglio. Avevo scoperto che i ragazzi cantavano e avevamo provato a fare una canzone: io suonavo il pianoforte, si lo suono da sei anni ormai, e gli altri cantavano. Hanno delle belle voci.

- Ecco le cioccolate - inziai a distribuirle - e a te con la panna - Audrey mi schiocchò un bacio sulla guancia.

- Mmh, ora che si fa? - Dan aveva appena finito la sua cioccolata
Un telefono iniziò a squillare, indovinate che suoneria era? Whistle.
Era di Meriem, si sapeva. Solo lei può ascoltare canzoni che parlano di pom..lasciamo stare.

- Ragazze, scusate non posso rimanere a dormire qui. Mia sorella ha la febbre e mia madre ha il turno di notte come infermiera. - iniziò a raccattare la sua roba.

- Tranquilla ci vediamo domani a scuola - le sorrisi e l'abbracciai
Ci salutò, dopodichè si chiuse la porta alle sue spalle.

- Non è che posso andare in bagno? - interruppe Dan quel breve momento di silenzio.

Annuii - Ti faccio vedere do- 

- Ma Audrey tu sai dov'è? Perchè non mi porti tu? - m'interruppe Dan.

So cosa stava cercando di fare, me lo aveva detto prima Greg.


***

- E' pronta la cena - urlò Dan dalla cucina. Greg fece per alzarsi ma lo fermai trattenendolo per un braccio. Mh, muscoloso il ragazzo. 

- Che cosa ha di preciso in mente il tuo amichetto? Cioè, come vuol 'sedurre' Audrey? - dissi la penultima parola mimando delle virgolette.

- In poche parole  se la vuole sbatt - non riuscì a finire la frase che mi catapultai su di lui mettendogli una mano sulla bocca.

- Io lo spello vivo q- quel maiale, gliela faccio vedere io- e feci una risata isterica, solo dopo mi accorsi del doppio senso della mia frase. Sperai tanto che Greg non avesse afferrato il secondo fine di quella mia affermazione ma, notando la sua reazione, capì che il danno era ormai fatto.

- La smetti di ridere come un porcellino d'india mentre un leopardo gli fa solletico? - da faq? Holly cara, meno canne. Dai, non ha senso la frase.

- Holly ti adoro, mi fai troppo ridere! - lo trucidai con lo sguardo e si ricompose subito - ma Dan è il mio più caro amico e non posso rivelarti le sue tecniche seduttive - alzai un sopracciglio. 

- Mi prendi per il culo? Prima te ne esci fuori con la storia di Dan che si vuole sbattere la mia migliore amica, poi ti -

- Muovete il culo, la pasta è nei piatti! - questa volta ad urlare era stata Meriem.

- Arriviamo, non rompete le palle - sbottai.

- Sicuramente la porterò in disparte, per avere campo libero. - Greg mi fece quasi una carezza sulla mano e mi bisbigliò un - stai tranquilla, non le farà nulla di male -. Voglio fidarmi.

***


Li vidi salire le scale per andare al piano di sopra dove si trovavano le stanze da letto, i bagni, lo studio di.. merda. Le camere da letto!
Decisi di alzarmi ma Greg mi fermò.

- Nonono, tu non vai da nessuna parte - mi intrappolò nelle sue braccia.
Istintivamente sorrisi a quel gesto.

- Perchè sorridi? - mi chiese dolcemente.

- No, nulla. Anzi lasciami andare a vedere cosa combinano, ti prego - cercai di dimenarmi ma le sue braccia erano troppo..muscolose. Mmh. Ma che cazz?

- Ti va di guardare il film che hai preso?- mi lasciò e mise il dvd.

- Non hai paura che scappi? - lui scoppiò a ridere. Ma questo ride sempre?

-  E lasceresti un bonazzo come me solo? - fece il labbruccio.

Risi di gusto - Tu bonazzo? Sei un comico nato! - non finì nemmeno di dire la frase che iniziò a rincorrermi.

- Sei lento come un bradipo - lo provocai

- Mai quanto te, piccola - aveva ragione, in un attimo mi si catapultò addosso e finimmo sul divano. Iniziò a farmi il solletico.
Stavamo ridendo come due coglioni, quando tornarono i due piccioncini in salotto. Ho detto piccioncini? Ma col cazzo. Peace and love.

- Ma eri caduto nel cesso? - io e Greg ridevamo sguaiatamente

- Ma avete bevuto..o fumato? - ci guardarono straniti.

- Il solletico è la miglior droga - annuii vigorosamente

- Greg sei pieno di saggezza - lui in tutta risposta mi pizzicò il fianco.

- Tutto questo è molto strano - Dan sembrava scosso ma scoppio poi a ridere - non siete normali, ragazzi -
Notai che Audrey era stata silenziosa e sembrava assente.

- Ehi Audrey, tutto ok? - le sorrisi gentilmente.

- Sisì, sono solo un po' stanca. E' ricominciata la scuola. - sbuffò. Non sai mentire, dolcezza.

- Forse è meglio se andiamo. I miei si staranno chiedendo dove siamo - s'intromise Greg. 
Dan annuì e io pure. 

Iniziai a sentire qualcosa sul mio fianco. Sembrava una mano.

- Perchè mi stai accarezzando? - bisbigliai per non farmi sentire dai piccionc..ehm da Dan e la mia amica.
Lui ritrasse subito la mano, era imbarazzato. Sembrava pure che fosse diventato rosso. Aw.

- Scusa non me ne ero accorto - si giustificò. 

- Tranquillo, ma non lo rifare. - sorrisi falsamente.
 
- Bene, allora ci vediamo domani a scuola.- chiudemmo la porta e dopodichè ce ne tornammo in salotto. 
Notai che la tv era ancora acceso e stava riproducendo il film che aveva messo Greg. Sorrisi.

- Perchè sorridi? -

- Nulla - sto sorridendo un po' troppo oggi - piuttosto mi dici perchè sei così silenziosa da quando sei tornata dal bagno, con Dan - la vidi sobbalzare quando sentì il nome.

- Non mi va di parlare, andiamo a dormire? - annuii. 

Domani non mi sfuggi, mia cara.
 
 
 
 
 


* spazio autrice *

Sera c:
scusate se è corto, non avevo idee su questo capitolo
but anyway, se volete recensire per dirmi se devo cambiare qualcosa :)
non ho riletto, sorratemi. Sono stanca ho dormito poco la scorsa notte ahah
grazie alle care donzelle che hanno recensito, ai love u
baci, martina

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Capitolo 5
*** i'm jealous ***


CAPITOLO 6

I'm  jealous
 




Holly's pov

La settimana stava per giungere alla fine, infatti era già giovedì.
Questi ultimi giorni erano trascorsi piacevolmente.
Greg era strano, non lo capivo, cambiava spesso umore. Spesso era gentile, poi diventava irritante. 
Anche Audrey era leggermente cambiata, era più pensierosa del solito e nervosa. Sarà sicuramente colpa di quel Dan che continua a girarle attorno. 
 
- Ciao ragazze - Audrey sobbalzò quando sentì la mia voce, ma non ci feci caso e salutai le mie amiche con un bacio sulla guancia.

- Arrivi già in ritardo la prima settimana, tra un mese entrerai direttamente alla terza ora? - disse molto gentilmente Meriem facendomi notare il mio ritardo.

- E tu oggi ci degni della tua presenza? Andrew ti ha già scaricata? - la punzacchiai.
In realtà loro due erano molto affiatati, si piacevano entrambi ed erano teneri insieme. 

- Dai andiamo, siamo già abbastanza in ritardo - tagliò corto Audrey impedendo a Meriem di ribattere.
 Mi guardai intorno, cercavo una persona. Greg? No, ma va e nemmeno Dan. Con loro ci saremmo visti a pranzo.
Micky, cercavo lui. Era da martedì che non lo vedevo a scuola.

Mentre eravamo nei corridoi scorsi una testa bruna. Eccolo.
- Hei Micky - mi avvicinai a lui.

- Holly - mi sorrise. Mi ispirava simpatia.

- Non ti ho visto a scuola in questi giorni, tutto ok? - fece spallucce.

- Si, tranquilla, dovevo solo aiutare a mettere a posto in casa - e sorrise di nuovo. Lo sai che hai un bel sorriso?

- Che materia hai ora? - speriamo abbia matematica.

- Matematica - 

- Anche io, andiamo - volevo conoscerlo, appena l'avevo incontrato mi era sembrato un ragazzo normale, dolce e premuroso. Un buon amico, insomma.

Ci sedemmo vicini e iniziammo quasi subito a parlare del più e del meno. Scoprii che anche lui adorava i film horror. Micky, dove sei stato tutto questo tempo? 
In quel momento entrò Dan in classe e ci rifilò un'occhiata non molto carina e abbastanza confusa. 
Si sedette nella fila opposta alla nostra.

- Oh ragazzi, tutto bene? - dio la professoressa di matematica, mia acerrima nemica.
La classe annuì, o quasi tutta. Io scuotevo la testa sconsolata.

- Bene iniziamo con degli esercizi in prevista del compito, che sarà fra due settimane circa - o merda, non posso prendere già un'insufficienza alla prima verifica - allora, Bennett, vuole venire lei alla lavagna? - arrivai alla lavagna strisciando i piedi.

- Esercizio venti, questo qui - me lo indicò. E chi lo sapeva fare.
Merda, merda, merda. Questa volta nessuna campanella mi avrebbe salvata.
Dopo essermi presa una strillata dalla professoressa, perchè ero stata immobile con il gesso in mano davanti alla lavagna, chiamò una delle sue cocche. Perfetto.

- Se vuoi posso darti una mano in matematica, ho notato che non brilli molto in questa materia - mi bisbigliò Micky.
Disponibile il ragazzo.

- Davvero? Te ne sarei grata - 
L'ora passò così, tra esercizi e battutine. Che dire, mi piace Micky. 
Non che me ne sia innamorata, eh.
 
- Ciao ragazze - ci salutò Andrew prima di attaccarsi come una piovra a Meriem.

- Oh ecco Micky - scorsi la sua figura all'entrata della mensa

- Ma devi proprio invitarlo? - si lamentò Audrey.

- Ma è così tenero, perchè mai non dovrei? - ribattei.

- Non lo conosciamo - sentii borbottare qualcuno ma non capì chi perchè mi alzai dal tavolo per raggiungerlo.
Non capivo perchè non gli stesse simpatico, non lo conoscevano. Si eravamo parlati solo lunedì.

- Ciao - disse timidamente quando tornammo al tavolo. Oh andiamo, come fai a non amarlo?
Gli altri si limitarono a sorridere e a emettere un misero ' hei '.
Si era creata tensione ed imbarazzo, non so nemmeno perchè. Dovremmo pur fare amicizia prima o poi no?

- Hei! - una volata di acqua di colonia mi invase le narici. Mi voltai verso sinistra e incontrai due occhi color del mare.

- Greg. - il mio non era un saluto ma una constatazione. 
Mi voltai dall'altra parte e iniziai a parlare con Micky, la mia ancora di salvezza.

- Non ci presenti il tuo nuovo amichetto? - ecco che è arrivato anche l'altro, Dan.
Ma che minchia non si fanno mai i fatti loro?

- Sono Micky, piacere - disse cordialmente, le sue guance arrossirono.
In tutta risposta Dan gli sorrise e Greg lo guardava semplicemente con sguardo gelido, ma che gli prende?
 Gli do una leggera spallata e sembra che torni in sé da uno stato di trance. Sorride e se ne va. 

- Ma che gli è preso? - chiese Andrew che sembrava confuso quanto me. Guardammo tutti Dan che fece semplicemente spallucce.

- E' colpa mia? - chiese innocentemente Micky e tutti scossimo la testa. Anche se non ne eravamo certi.

- Qualcuno dovrebbe andare a parlargli - esordì Audrey

- Bene, va Holly - il tono di Dan non ammetteva repliche

- Dan, perchè io e non Meriem? - 

- Perchè tu hai il culo più sodo - mi pigli per il culo?
 

Ma dove minchia è finito? 
Finalmente lo vidi, stava uscendo dal bagno. 

- Che ci fai qui? - 

- Mi hanno mandato a cercarti, te ne sei andato in..- non mi fece finire

- Si, dovevo pisciare - scoppiai a ridere e lui con me

- Pensano che Micky ti abbia spaventato - appena sentì pronunciare quel nome tornò serio e distaccato.

- Che hai? - gli chiesi, non capivo il perchè del suo sbalzo d'umore

- Niente, non mi interessa semplicemente di quel bastardo - ma se non lo conosceva nemmeno

- Perchè reagisci così ora? Non lo conosci nemmeno. - dissi piccata

- Smettila di difenderlo - si avvicinò a me - solo perchè te lo scopi.- a quel punto non ci vidi più.
Gli tirai un pugno sullo zigomo destro. Niente dolore, solo tanta rabbia.
Notai che lui non si era fatto nulla, a differenza della mia mano. Le lacrime inziarono a scorrermi lungo il viso, involontariamente.

- Dio Holly, ma che ti è saltato in mente? - disse spaventato prendendomi la mano nelle sue e conducendomi verso i bagni.
Vidi la mia mano rossa, con il sangue sulle nocche e poi notai il suo zigomo. Solo arrossato.

- E tu perchè mi hai paragonato ad una puttana? - risposi singhiozzando togliendo di colpo la mano da sotto il getto d'acqua ed allontanandomi da lui.
Sospirò e tentò di avvicinarsi di nuovo.

- Non volevo farti del male, io..io -

- Io cosa? Credi di poter insultare la gente così a gratis? - non disse nulla, mi guardava dritta negli occhi - ultima notizia, il mondo non gira attorno a te, la gente può fare ciò che vuole. E se andassi a letto con Micky, che cazzo te ne importerebbe? -

- Quindi non ci vai a letto - sibilò. 

Mi calmai - No, ci ho parlato a stento due volte. Non la do al primo che passa - infatti ero ancora vergine.

- Ma perchè hai reagito così? Fino a qualche giorno fa passavi le tue giornate a buttarmi merda addosso, e ora..- il mio tono si era addolcito e mi avvicinai a lui.
La mano iniziava a fare male, lui capendo, la prese fra le sue e la portò vicino alle labbra lasciando un bacio delicato. 

- Io non ti capisco, Greg - vorrei sapere cosa gli passa per la testa

- Io, io credo di essere geloso - disse tutto d'un fiato.
Mi guardò negli occhi e si avvicinò maggiormente, potevo sentire il suo respiro caldo sulle mie labbra. 
Non capivo nulla, solo che non avevo la forza di allontanarmi da lui.
 
 




 
Wohoo
Buooooon anno biscotte c:
Come avete passato il capodanno? Io con le mie migliori amiche lol 
Comunque questo è il capitolo più cagoso che abbia mai scritto ahaha
Non capisco se a Greg importi davvero qualcosa di Holly o no, bhu
e poi Micky asdfghgfds aww AHAHAHAH inoltre dopo questo capitolo mi vado a nascondere lol
 
Domani parto cc e non aggiornerò fino a domenica tipo 
baci, martina

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Capitolo 6
*** she has a rocket in her ass? ***


CAPITOLO 5

she has a rocket in her ass?
 








- Mama told me not to waste my life - mi svegliai di soprassalto e caddi dal letto con un tonfo.
 
- Cazzo  di suoneria - borbottai, mi fa sempre venire un infarto. 

- Mmh, mamma mi prepari il  latte? - mugugnò Audrey con la bocca impastata dal sonno.

- Piccolina di mamma, alza il tuo culone lardoso dal letto e fattelo - alzò il dito medio. 

- Comunque non c'è latte in casa, solo yougurt. Accontentati.- sbuffò.
 


Eravamo appena uscite di casa con lo zaino in spalla e non pronte ad affrontare un nuovo giorno di scuola. Appena arrivate alla fermata dell'autobus decisi di continuare il discorso di ieri sera.
- Ora mi spieghi perchè ieri sera eri così scossa? - non hai via di fuga bella.

- Ma nulla, davvero. Poi non ho voglia di parlare..- disse vaga.
Fanculo, io le dico sempre tutto e le cosa fa? Non si fida mai, tiene tutto per se. A volte mi chiedo se siamo davvero migliori amiche o se è solo una mia impressione.

- Ok, ti conosco e so che se non ti racconto tutto entro tre secondi, mi fucili davanti a tutti - iniziò a gesticolare.
Così mi piaci, continua. Le feci segno di andare avanti.

- Sai ieri sera quando avrei dovuto accompagnare Dan-

- Avrei dovuto? - la interruppi

- Si, cazzo sei sorda? Fammi finire! - forse dovevo andare da amplifon, dicono che fanno miracoli - allora, ieri non l'ho accompagnato in bagno..- iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore.

- E dove lo hai portato? - mi lanciò uno sguardo preoccupato - Non l'avrai portato in camera mia?

- La domanda è cosa mi ha detto lui -bisbigliò come se non volesse farsi sentire da me. 


*** 

Audrey's pov

Stavo conducendo Dan al bagno, quando la sua mano afferrò il mio polso costringendomi a fermare.
- Tutto a posto? - domandia, aveva uno strano sorrisetto stampato in faccia.

- Ti sembra strana questa situazione? Cioè non ti sembra strano che Greg sia così gentile? -

- Anche tu lo sei, se per questo - rise ma poi tornò serio.

- Si ma io sono sincero -

- Cosa intendi? - non capivo dove voleva arrivare.

- Oh andiamo, non l'hai ancora capito? - la mia espressione doveva essere confusa, si affrettò a spiegare.

- Sai no chi è Sally Clark? - e come no, una stronza e una troia della mia fantastica scuola.

- Si, se non sbaglio l'anno scorso lei e Holly sono quasi finite in presidenza per essersi insultate e lievemente picchiate - si lievemente, Holly le aveva quasi rotto il naso e l'altra le aveva strappato dei capelli - penso che si odiano da quel momento -

- Esatto, da quel che so, si evitano anche nei corridoi - ridemmo, anche se non era molto divertente - Greg è a conoscenza di questa storia e..-

- E cosa? - iniziava ad incuriosirmi

- Devi promettermi che non lo racconterai mai alla tua amica, almeno per il suo bene - annuii. Ora ero spaventata: cazzo parla. 

- Sally è la ex di Greg, come sai lei fa un po' la troia, ma a lui penso che piaccia ancora. Infatti lui vorrebbe..vorrebbe usare Holly per far ingelosire Sally - abbassò lo sguardo.

- Cosa intendi per usare? - in realtà avevo capito benissimo. Voleva usarla, a sua insaputa, come ragazza e mostrarla in giro per far ingelosire quella puttana. Magari se la sarebbe pure portata a letto! - Io gli spacco la faccia a quel coglione di merda! -

- Shh, ti prego. Lui non deve sapere che io te l'ho detto. Mi fido di te. - detto questo mi diede una bacio sulla guancia e tornò dagli altri.

Rimasi spiazzata da ciò che mi disse, da quell'insignificante bacio, da lui.
Non sapevo se avrei detto qualcosa ad Holly, forse Greg ci avrebbe rinunciato. A lei non piace nemmeno lui. 

Forse è meglio che torni dagli altri.

***


- Continuo a non capire - mi guardò allibita

- Certo, forse perchè mi interrompi ogni tre secondi -

- Dai, vai avanti. Dicevi che ti ha detto qualcosa? - sbiancò nemmeno avesse visto un fantasma.

- S-si mi ha detto che..mi ha semplicemente detto che forse un giorno possiamo uscire - tutto qua?

- E tu eri scioccata per una stupidata del genere? - mi pigliava per il culo?

- E' da quando ho rotto con Sam che non esco più con nessuno - sospirò - E' arrivato l'autobus, andiamo -  

Sam è l'ex di Audrey, uno stronzo con la s maiuscola. Sono stati insieme per più di un anno, ma mentre lei era follemente innamorata e fedele, lui la tradiva non appena Audrey girava la testa dalla parte opposta.
Come l'ha scoperto? Il cascamorto ci aveva provato anche con Meriem, ma lei da buona amica, è andato a riferirle tutto. Gli ultimi giorni dello scorso anno scolastico li hanno passati a litigare. Fortunatamente era l'ultimo anno di Sam e all'inizio dell'estate è partito per Southampton.
 
 

Arrivammo a scuola e stranamente non trovammo Meriem che, come ogni mattina, ci aspettava fuori al cancello. Forse non sarebbe venuta a scuola quel giorno.
- Oggi non viene? - mi leggeva nella mente?

- Strano, solitamente ci avverte se è malata -

Ci stavamo dirigendo verso gli armadietti, quando notammo una ragazza dalla carnagione scura con capelli lisci e bruciati, causati dalla piastra, intenta ad esplorare la bocca di un ragazzo poco più alto di lei, dai capelli biondo cenere e spettinati.
Quelli erano Meriem e Andrew. Guardai l'espressione di Audrey: era con la bocca aperta. Io invece scoppiai a ridere.

- Sembrano un autolavaggio, se continuano così con quelle lingue, si asporteranno il palato - Audrey, sentendo la mia affermazione, si scioccò ancora di più. Questa ragazza si sciocca troppo per i miei gusti.

- Ma si conosco da nemmeno un giorno e già gli perlustra scrupolosamente la bocca? -

- Avrà il mal di gola. - sghignazzai e questa volta rise, come per liberarsi di qualcosa.
Dopo questo fantastico spettacolo di prima mattina, finalmente giungemmo agli armadietti.

- Buongiorno - ci disse una voce alle nostre spalle.

- Ciao Dan - Audrey lo salutò con un sorriso stampato in faccia. Lo salutai semplicemente con un gesto della mano e tornai a trafficare nel mio armadietto.

- Buonsalve care donzelle - sentì una mano appoggiarsi sul mio fianco,  la tolsi bruscamente con un solo gesto.

- Ciao anche a te - non mi ero neppure girata, non avevo gran voglia di parlare , e di certo Greg non mi ispirava a farlo.

- E' di umore nero stamattina? - mi beffeggiò Greg con gli altri due. 

- E' solo caduta dal letto - risero. No ma pigliatemi pure per il culo, tanto io non sono qua! - Comunque è il suo carattere, forse non dovresti girarle attorno, se ti da fastidio - era piccata? Notai anche che Dan la guardò in uno strano modo; ma forse era la mia immaginazione anche perchè Greg sembrava confuso.

- Che materie avete? Io letteratura - iniziò Dan

- Storia, uccidetemi - disse tristemente Audrey

- Io, invece, ho letteratura - finalmente mi girai verso di loro, accennando un sorriso.

- Anche io - affermò Greg, ricambiando il sorriso.

Suonò la campanella e dopo esserci salutati ci avviammo nelle rispettive classi.
Naturalmente avevo Greg alle calcagna, ma che gli è preso? Perchè non mi lascia stare, mi sta inziando a dare sui nervi.


Greg's pov

Quando suonò la campanella salutò tutti velocemente e scappò verso la classe, dovetti quasi correre per raggiungerla. Ha un razzo in culo?
Sembrava che io le dessi fastidio, non mi guardava neppure, era fredda. Non mi sembrava che ieri la mia presenza le desse tanto fastidio. L'avevo fatta pure ridere, di solito la faccio solo incazzare. 

Ah, devo ricordarmi di parlare a Dan riguardo ieri sera, devo sapere cosa ha detto a Audrey. Direbbe di tutto per portarsela a letto e se la fa soffrire poi Holly s'incazza con me. Le ho promesso che non lo avrebbe fatto.

- Non hai nessuna troietta a cui rompere le palle? - il suo tono era abbastanza acido.

- Nah, mi sono stufato. Me le sono fatte tutte - mi pavoneggiai

- Quasi tutte - rettificò 

- Ancora per poco. - bisbigliai per non farmi sentire da lei.
 
 
 
 
* spazio autrice *
 
Buon anno nuovo mie care donzelle c:
 
Devo dire che questo capitolo è una vera mierda, ma mi serviva per far capire il perchè d'un tratto Greg è gentile aw con Holly ahah spero vi piaccia
Audrey sa tutto, ma non dice nulla, non è una buona amica muahah
volevo ringraziare chi segue la storia e chi la recensisce, davvero siete asdhjfg
vorrei anche ringraziare Adriana, nonchè Audrey nella ff, che mi ha dato delle idee su cosa scrivere.
 Questa era l'idea migliore, infatti avevamo anche pensato di dire che Greg è gay AHAHAHAHAHAHAHAHA era tardi cc

inoltre io il due parto quindi aggiornerò forse la prossima settimana, ovvero l'anno prossimo wauh

Baci, martina
 

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Capitolo 7
*** let's party ***


 

CAPITOLO 7

Let's party 
 







Greg's pov

C'ero quasi riuscito. La scenetta del geloso era stata un colpo di genio.
Ero a un millimetro dalle sue labbra e lei all'ultimo volta la testa, così mi ritrovai a baciare i suoi capelli.
Profumavano di agrumi.


Rimanemmo in un lungo abbraccio non so quanto tempo, non accennava a staccarsi. E nemmeno io. Avevo una strana voglia di lei.
Sarà stato il suo profumo alla vaniglia misto al suo shampoo agli agrumi, o al calore che il suo corpo emanava. Mi piaceva il modo in cui teneva le braccia attorno al mio collo.
C'ero quasi riuscito, a piegarla. 

Se fossi stato più veloce a baciarla, a questo punto potrei camminare per i corridoi con lei mano nella mano e far ingelosire Sally, la mia ex.

E ora, penso solo di avere incasinato le cose con Holly, dopo l'abbraccio è scappata via. Non la vedo da ieri pomeriggio e ora è venerdì sera.
Ma io rivoglio Sally e se dovrò usare Holly, facendole del male, lo farò.




- Greg, la cena è pronta! - 

- Arrivo mamma -


Mi sedetti a tavola e, essendo una famiglia cristiana, dicemmo la solita preghiera.


- Allora figliolo, passato bene la giornata? -

- Certo papà - sorrisi con fare da angioletto, se solo sapessero che razza di figlio hanno.

- Sai - iniziò mia madre - noi questo weekend volevamo andare a Londra a visitare tua zia -

La interruppi sapendo dove voleva arrivare - Mamma, è appena iniziata la scuola, ma ci hanno dato già un sacco di compiti, se venissi a Londra quando li farei? - odiavo mia zia, era una zitella con una voce irritante irritante che mi trattava come un bamboccio. 

- In realtà, sapevamo che non saresti voluto venire, così abbiamo pensato che avresti potuto invitare qualche amico - mi stavano proponendo di fare una festa?

Sul mio volto si aprì un sorriso, misto fra malizia e contentezza. - Certo, me lo chiedete pure? Vado già a chiamare tutti! - dissi esuberante, forse troppo.

- Calma cowboy - mi fermò mio padre - abbiamo detto qualche amico, non tutta la scuola - e che cazzo.

- Invito solo pochi amici, tranquilli - si come no, mando un invito a tutti i miei contatti.

Questa festa è una manna da cielo, potrò avvicinarmi ancora di più ad Holly.



Hey Holly, sabato sera alle dieci festa da me. Vieni? x Greg
Speriamo accetti l'invito, non vorrei che si fosse solamente allontanata ancora di più da me a causa di quello stupido abbraccio.
Certo, porto degli amici xx
Il modo migliore per provarci con una ragazza è durante una festa.



- Ciao Dan - gli avevo chiesto di venire nel pomeriggio per aiutarmi a mettere a posto la casa per la festa .

- Allora, cos'hai in mente di fare con Holly questa sera? - mi chiese ad un certo punto con un sorrisetto sul volto.

Esatto, Greg, cosa vuoi fare? - Ma non lo so, l'ultima volta che l'ho vista ci siamo quasi baciati - sospirai - alla festa vorrei concludere qualcosa.- 

Dan rise e mi lanciò un'altra occhiatina, ma non c'era malizia nel mio tono.

- E tu, invece, ho notato che giri spesso attorno ad Audrey -

- Mah, è carina e pure simpatica - afferma con un sorriso..dolce?

- Hai definito una ragazza carina e simpatica? - ero sbalordito, non ha fatto riferimento al seno o al culo. 

Rise di gusto e anche io. Era un buon amico, mi piaceva parlare con lui, infatti era al corrente di tutto ciò che facevo.

- Non ti piacerà mica - chiesi ad un certo punto.

Lui mi guardò in silenzio, un sorriso mi si aprì sul viso - ti piace, invece ti piace Audrey! - iniziai a sfotterlo.

- No, ha solo un bel culo - iniziò a difendersi - voglio solo..spassarmela - disse poco convinto.

- Se vuoi fare colpo con una come lei, fare lo stronzo non aiuta di certo - ma come sono saggio.

- Avere dei consigli dal re degli stronzi in persona è un'onore - cosa voleva dire? Dai lo sapeva che io non ero il massimo della gentilezza.

- Voglio dire - continuò - non ti fai problemi a prendere in giro Holly? Lo sappiamo entrambi che da questa storia lei ne uscirà ferita. Sicuro che Sally valga tutto questo? - disse ciò e se ne andò in cucina a mettere a posto le varie bevande.

E se avesse ragione? Se Sally non mi vuole più? E' stata lei a mollarmi, troia.
Infondo mi piace passare del tempo con Holly, mi piace romperle le palle. E' buffa quando si arrabbia e diventa tutta rossa. 
Risi da solo come un coglione.



Io e Dan avevamo finalmente pulito casa e a breve sarebbero dovuti arrivare gli invitati.
Infatti dopo dieci minuti la casa era completamente piena. Mancava solo lei.


- Ciao Greg - sentì una voce femminile alle mie spalle. 

- Sally - stavo per dirle qualcosa quando notai che era appena arrivata Holly con i suoi soliti amici e Micky. Era davvero bella.

Qualsiasi ragazza avrebbe indossato un volgare vestito, lei aveva dei semplici pantaloncini neri con una maglietta dello stesso colore con dei riflessi argentati. Trucco leggero, capelli spettinati. Semplicemente Holly.

Sorpassai Sally, o meglio un clawn col trucco messo a minchia.


- Hei - le dissi dolcemente quando le fui vicino. Dolcemente?

- Ciao - rispose in un sussurro e arrossì. Nessuna ragazza era arrossita per me. 

Magari era il caldo, non era imbarazzata a causa mia, no?

La vidi andare via, raggiungendo il tavolo con le bibite.

- Perchè scappi? - le chiesi curioso

- Non scappo da nulla, avevo sete - e afferrò un bicchiere con qualche alcolico dentro.
Ne presi uno anche io, mi aspettava una lunga serata.

- Allora ti va di bal - non finii nemmeno la frase che scappò via, di nuovo.



La serata andava avanti così: io che la rincorrevo e lei che riusciva sempre ad evitarmi.
Ballava con chiunque glielo chedesse, pure con Micky.
Io che facevo? Li guardavo, anzi li fissavo e bevevo.


- Amico, come va la serata? - disse tutto felice Dan, ma che cazzo ha da sorridere?

- Una merda. Holly è strana, mi evita di continuo. - dissi bevendo l'ultimo sorso di birra - non so cos'abbia - detto questo me ne andai.




Dan's pov


- Non so cos'abbia - queste furono le ultime parole di Greg.

E' ora che parli con Audrey.









*spazio autrice* 

Buongiornoo c: 
Sono ancora un po' addormentata, per cui abbiate pietà ahahah
Sono talmente pigra che non ho voglia di ricontrollare, se ci sono errori di battitura scusatemi, ma non ce la faccio proprio.
Non aggiornerò prima di domenica, per questo ho scritto di fretta per poter aggiornare lol
E' uscito un capitolo un po' corto, ma comunque spero che a voi piaccia, se avete qualcosa da dirmi recensite!
Bacioni, martina


p.s. vorrei ringraziare tutte le ragazze che leggono i capitoli e recensiscono, love you all 

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Capitolo 8
*** it isn't love ***


CAPITOLO 8
 

it isn't love




Dan's pov

E' ora che parli con Audrey. 
Ma dov'è?

- ehm Meriel? - mi avvicinai a quella ragazza dai tratti peruviani, che ballava appiccicata a quel tipo che sarà il suo ragazzo.

- Meriem - mi rispose sgarbata, minchia tutta sta gentilezza?
Non dico di essere gentile e dolce come Audrey, ma almeno un po'. 

- Sai dov'è Audrey? - tentai

- Si, prova a vedere fuori in balcone - urlò per sovrastare la musica.
 
Ed eccola lì, stretta nel suo vestito color porpora che metteva in risalto le sue forme.
I capelli, sciolti e boccolosi, svolazzavano a causa del vento.

Quanto è bella? Ora parlo pure come un rincoglionito.
- Ciao - mi avvicinai lentamente, era assorta nei suoi pensieri e non volevo distrurbarla. 
Dan ma che? Io che non disturbo una ragazza? Sono le ragazze a disturbare me.

- Che vuoi? - il suo tono era scocciato. Ecco l'ho disturbata?

- Volevo parlarti di Holly e..Greg, tu - sospirai pensando bene alle parole da dire - tu non le hai detto nulla vero? -

Sbuffò - No, so mantenere un segreto, e poi te l'ho promesso. Greg ti farebbe il culo se sapesse che mi hai spifferato tutto - risi immaginandomi la scena di me che vengo bastonato dal mio amico. No, non fa ridere - poi con un culo tutto sfracellato chi ti verrebbe appresso? - 

- Vuoi dire che ho un bel culo? -

- Voglio dire che ad Holly ho detto una cazzata - le parolacce non si addicono ad una donzella come te.

- E cosa le hai detto? - notai che era arrossita leggermente.

Abbassò il capo - Ma niente, le solite cose..- la incitai a continuare con un gesto della mano - che palle che sei, le ho detto che mi avevi chiesto di uscire. Contento? -
Sorrisi soddisfatto.

- Quindi ora dobbiamo uscire insieme? -

- No, era una balla - borbottò 

- Quindi non vuoi uscire con me? - tentai.

- No, cioè sì  - esultai interiormente, credo anche esteriormente.
Mi regalò uno dei suoi migliori sorrisi e anche io. 
Perchè avevo paura che rifiutasse il mio invito? Non mi è mai importato così tanto delle ragazze.

- Ma perchè mi hai chiesto di Holly? Sospetta qualcosa? - disse riportandomi alla realtà.

- Sì, continua ad evitare Greg. - dissi ridendo.

- Oh - disse lei solamente. Ci guardammo negli occhi per un momento che parve infinito.

Capii ciò che stava pensando - Oh - ripetei io.
L'ultima cosa che deve succedere è che Holly si innamori di Greg.

- Tranquillo, la conosco non si innamora così facilmente, di certo non dei ragazzi come lui. - mi rassicurò.

- Perchè? Guarda che Greg è un bravo ragazzo - scoppiò in una fragorosa risata.
Stavo per ribattere quando mi chiede se volevo da bere.

Mentre ci stavamo dirigendo al bancone, vedemmo Greg e Holly ballare insieme.
Erano impacciati, quasi teneri. Dico quasi perchè so le intenzioni di lui.

- Le farà del male - bisbigliai, per così dire a causa della musica, nell'orecchio di Audrey. Credo abbia avuto un piccolo brivido.
Mi sentivo quasi in colpa, per ciò che stava succedendo fra Holly e Greg. Mi sentivo impotente, non potevo tradire il mio migliore amico, ma potevo lasciare che facesse del male ad Holly?
 


Audrey's pov

La festa era finita non da molto, ed io e Holly eravamo andate a dormire da Meriem.
Già dormire. Anche se erano già le tre passate.

- Tua madre ha il turno di notte? - chiesi a Meriem.

- Si e mia sorella è da mio padre, siamo sole. - annuii -Vado un'attimo in bagno - disse subito dopo, sicuramente doveva vomitare.

- Ciao bella - misi una mano sulla spalla di Holly, che mi lanciò uno sguardo confuso.

- Cosa c'è biscotta? - adoravo quando mi chiamava così. Sono dolce come un biscotto, diceva sempre.

- Ti ho vista ballare con Greg stasera -

- Si mi ha seguito tutta la sera in giro per la casa. L'ho evitato fin quando ho potuto, alla fine ho ceduto - ero confusa.

- Ma perchè lo evitavi? - domanda ovvia.

- Non so..è strano che sia così gentile con me - disse con un'alzata di spalle.

- Però ti piace - tentai, dovevo sapere se si stava innamorando di quel pezzo di merda.

- Mi piace come mi tratta - si fermò a riflettere - è simpatico, mi piace stare con lui. -

- Non mi dire che ti stai innamorando - rise e poi tornò a guardarmi seria .

- Mi piace, ma come amico. - perchè non mi sembrava convinta?

- Non mi convinci, fratella - 
In quel momento tornò Meriem, sì, sicuramente aveva vomitato. Dio che puzza.

- Di cosa parlavate? -

- Del tuo culo flaccido - rispose Holly e Meriem le tirò un pugno sul braccio.

- Non mi dite mai nulla - si lamentò. 

- Forse perchè lo dici a tutti poi? - intervenni io.

- Audrey crede che io possa innamorarmi di Greg - disse ridendo la mia migliore amica.

- Si anche io,  sinceramente. - rimasimo interdette a quelle parole. Ci aspettavamo una risata come risposta . - insomma, ti sta sempre attorno e poi è gentile solo con te, è simpatico solo con te. Le altre ragazze le tratta come oggetti, te no. - certo che aiuti molto Meriem.

- Io non sono innamorata di Greg - urlò scandendo le lettere.

- Anzi, strano che non sia lui già innamorato di te. Nemmeno Andrew è così gentile con me - continuò Meriem, senza ascoltare le parole pronunciate da Holly.

Greg, non ti starai mica innamorando?

- Ma quante pippe mentali vi fate? - esclamò Holly - sembra che la cosa riguardi voi e non me. Se volete saperlo a me non piace per nulla Greg, ok?  - ora era incazzata, bene

- Ma noi vogliamo solo proteggerti - dissi amorevolmente.

- Lo so, vi ringrazio, ma sono sicura di ciò che provo. E di certo non è amore nei suoi confronti. - ora si che mi hai convinto, dolcezza.

- Va bene, ci crediamo - iniziò Meriem con un sorrisetto sulle labbra - però perchè non ci dici qualcosa su quel Micky? -

- Non vi dico nulla perchè non c'è nulla da dire - rispose ovvia.
Se devo essere sincera, non sappiamo nulla di Micky. Sicuramente è meglio di Greg, questo è poco ma sicuro, sembra davvero che gli interessi qualcosa di Holly.

- Ma perchè dobbiamo sempre parlare di me? - iniziò a lagnarsi - parliamo invece di Audrey e...Dan - e che cazzo.

- Uscirete insieme no? Quando? - 

- Meriem tu come fai a saperlo? - questa spiava le mie conversazioni?

- Me lo ha detto Holly - mi voltai verso di lei, traditrice. Adesso lo saprà mezza scuola.

- Comunque non so quando, speriamo mai. - dissi cercando di apparire convinta, ma venni tradita dal rossore del mio viso.
Detto ciò, iniziarono a pigliarmi per il culo. ' ad Audrey piace Dan ' così per almeno dieci minuti.

Fottetevi.
 
 
 


* spazio autrice *

Giorno biscotte c:
Finalmente sono tornata dalla montagna wohoo
non ne potevo più di sciare ahah 
anche questo capitolo non è molto lungo perchè devo finire i compiti lol
e poi non è granchè cooomunque io adoro Dan ed Audrey asdfh
poi bho Micky dal prossimo capitolo sarà più presente yo
 
ringrazio tutte le ragazze che leggono i capitoli e recensiscono, siete asdfh
inoltre da domani inizia la scuola e credo di aggiornare una volta a settimana o due c:
bacioni, martina

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Capitolo 9
*** she's special ***


CAPITOLO 9

she's special 
 













Holly's pov

- Ciao mamma, ci vediamo stasera a cena - presi una fetta di pane con la marmellata di albicocche, la mia preferita, schioccai un bacio sulla guancia di mia madre e finalmente uscì di casa. Proprio così, era di nuovo lunedì.
 
- Giorno bella - arrivata a scuola due braccia calde mi avvolsero in un tenero abbraccio. Audrey.

- Come mai così allegra di prima mattina? - domandai curiosa.
Notai subito che arrossì.

 - Ma sembra che qualcuna qui - iniziò Meriem mandando occhiatine verso Audrey - ieri si sia data alla pazza gioia. Ogni riferimento ad Audrey Davis non è puramente casuale - scoppiammo a ridere e Audrey divenne ancora più rossa.

- Mi sono persa qualcosa? Racconta - il mio era un vero e proprio ordine.

- Ieri io e Dan siamo usciti, mi ha portato in spiaggia a fare un picnick. Mi sono divertita - disse tutta sognante - mia piace molto, ragazze -

Questa è cotta, poveraccia. - E non vi siete baciati? - domandammo io e Meriem all'unisono.

- Anche quello - ci aspettava un lungo resoconto della sua uscita. Avevamo tempo.
 


Greg's pov

- Avevamo comprato il gelato e non so come, ma dopo pochi minuti ce li stavamo spiaccicando in faccia. Poi mi sono avvicinato a lei e ho iniziato a mangiarle in gelato che aveva sulla guancia - dio che cosa sdolcinata - poi alla fine l'ho baciata delicatamente, non volevo spaventarla o avventarmi su di lei come al solito. Volevo che fosse qualcosa di speciale - stavo ascoltanto il racconto di Dan riguardo al suo appuntamento con Audrey.

Greg, cerca di non vomitare. 

- Sembriamo due ragazzine che si raccontano il loro primo bacio -

- Per me è come se lo fosse, lei è speciale. Non voglio correre, voglio godermi questi momenti. -

- Sei proprio cotto amico -  poveraccio.

- Mi piace molto, è una ragazza dolce e sembra che ci tenga a me. Mi sento di doverla curare e proteggere. - disse tutto sorridente.
Possibile che uno come lui possa innamorarsi? Dai fino a qualche giorno fa andava con la prima ragazza che incontrava, ora vuole fare il piccioncino con quella lì. 

- Sai Greg, penso che anche tu dovresti iniziare a trovarti una ragazza stabile -

Stavo per ribattere quando mi interruppe - Non intendo Sally, quella apre le gambe al ritmo di un tergicristallo con la pioggia. - imasi impassibile.
Avrei dovuto reagire? Provare qualcosa? Insomma, stava insultando quella che io consideravo la mia ragazza, quella che io credevo di amare. Credevo.

Non era amore, solo attrazione fisica, andavamo solo a letto insieme. Non c'era nessuno io e lei.
- Allora chi intendi? Non dirmi Holly, per favore -

- Perchè no, scusa? - già Greg, perchè no? 

Perchè non è facile come tutte quelle che sono passate per il tuo letto? 
Perchè lei ha una personalità forte, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno?
Perchè sa tenerti testa e non cade ai tuoi piedi?
Perchè per uno strano motivo di attrae ma non lo ammetti?

- Non la capisco, è lunatica. Quando pensi di aver capito come comportarti con lei, fai un passo falso e lei si allontana da te - più che altro parlavo a me stesso.

Lo sentì sorridere compiaciuto. - Hai paura - la sua non era una domanda, era un'affermazione - tu non vuoi capirla, hai paura che poi ti possa piacere.-

Lo interruppi - Non mi piace Holly, piccioncino - 

- E di certo tu non piaci a lei -

- Perchè non dovrei scusa? Chi le dovrebbe piacere, quel Micky? - esclamai piccato.

- Esattamente, lui le gira sempre attorno e cerca di capirla. Non la sta usando per i suoi scopi. - disse duramente. - Poi sembri quasi geloso di quel Micky - disse strafottente.

- Non vorrei che Holly si innamorasse di lui  -

- Perchè mai? Tanto non ti importa nulla di lei - già, non mi importava nulla di lei?

- Semplicemente se si mettessero insieme, il mio piano andrebbe a farsi fottere -

- Non mi piace ciò che stai facendo - continuò.

- Tranquillo, non soffrirà- alzai agli al cielo.

- Sempre se ad uscire scottata da questa storia sarà lei.- detto ciò se ne andò, lasciandomi impalato in mezzo al cortile della scuola.
Quindi? 

E ora vagavo come un'anima in pena per i corridoi, non sapendo dove andare fin quando una voce familiare non mi riportò alla realtà.
- West, sembri un carcerato nell'ora d'aria. - si avvicinò a me e mi afferrò per il braccio - vieni abbiamo geografia -

- Siamo nella stessa classe Meriem? - che figura di merda mi stavo facendo. Annuì in tutta risposta.
Mi sedetti vicino a questa ragazza, volevo parlare un po'. Di lei.

- Ehm, Meriem, sai se Holly si.. si vede o sente con qualcuno? - ero imbarazzato o cosa? Cosa? La cacca rosa. Si bravo Greg, continua così.

- Di preciso no, ma penso che inizi a vedersi con Micky - good - sì, oggi deve vedersi con lui, anche se per delle ripetizioni. Ma credo che la cosa vada oltre la semplice lezione di matematica, magari passano alla fisica pratica - sghignazzò. Pessima.

- Era pessima - il mio umore era pessimo. 

Lei deve essere mia. Se si innamorasse di quel santarellino, i miei piani andrebbero in fumo.

Lei è mia. 

Holly è mia.
 

Mia.
 


 


  


* spazio autrice *
 

Biscotte voi siete mie, mie, mie. No la cosa è inquietante AHAHAH
non mi piace il finale, sembra un maniaco Gregory
avevo detto che Micky sarebbe stato presente? Non ammazzatemi, lo metto nel prossimo capitolo, qua non c'entrava nulla o almeno penso ahahha
SCUSATE se non ho aggiornato prima cc ma non avevo idee (come si può notare) e scusate se è corto lol mi farò perdonare
bueno, è tutto ma sarei asdfg se mi diceste cosa ne pensate e se devo cambiare qualcosa :)
 
Baci, martina
Forse aggiornerò tra venerdì e sabato, va bien? :)  

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Capitolo 10
*** how do you know? ***


CAPITOLO 10


how do you know?
 
 










Greg's pov


Dopo aver parlato con Meriem, chiesi a Dan che fare. Cioè, io non volevo che Holly stesse da sola con quello lì. Così decisi di seguire il suo consiglio.

- Ciao, Micky giusto? - fermai quel ragazzo moro in corridoio al cambio d'ora.

Mi sorrise - Si, tu devi essere Greg se non sbaglio - non smetteva di sorridere, anzi mi faceva venire voglia di sorridere pure a me.

- Ho sentito che tu sei bravo in matematica e che oggi Holly viene da te per..- non mi fece finire, era come se avesse già capito cosa volessi chiedergli.

- Se vuoi anche te un aiuto vieni a casa mia alle quattro - mi diede l'indirizzo e sparì in una delle numerose classi.

Era stato così facile, mi aspettavo un rifiuto da parte sua. E' gentile, una specie di angioletto.

Maledizione, non potrò mai competere con uno del genere.

Aspetta Greg, aspetta. Perchè mai dovrei competere? Poi contro Micky e per chi, per Holly?
Ma come può essere attratta da un tipetto del genere? Rispetto a me non è granchè. Ammettiamolo.
Siamo il contrario l'uno dell'altro, da ciò che ho capito in così poco tempo, lui è dolce e gentile, io sono come dire, uno stronzo. Ecco, una ragazza sceglierebbe un tipo premuroso come lui o uno che sa a malapena come ti chiami?
 

 
Micky's pov

Fanculo, Greg.

Oggi potevo passare un pomeriggio intero con Holly ma no, si deve intromettere pure lui.
Non facciamo lezione di matematica neppure insieme, non poteva chiedere ai suoi compagni ripetizioni? Dan da quel che ho capito è molto bravo.
 
- Allora alle cinque da me? - chiesi ad Holly mentre la stavo accompagnando alla fermata dell'autobus per tornare a casa.

- Certo - acconsentì e mentre stavo per andarmene mi diede un leggero bacio sulla guancia. 
Sorrise e io non potei che ricambiare.
 
Erano le cinque passate ormai, chissà se sarebbero venuti. Anche se Greg poteva starsene a casa, non mi dispiaceva mica.
Qualcuno suonò alla porta - Holly - la salutai con un abbraccio interrotto dal tossicchiare nevrotico di Greg. Erano arrivati insieme?
- Scusa il ritardo Micky, ci siamo incontrati alla fermata dell'autobus e lui me l'ha fatto perdere, quindi siamo venuti a piedi - li feci accomodare.

- Allora iniziamo subito? - disse infine Greg, annuii.
Ci mettemmo seduti al tavolo in cucina, io capo tavola e loro due ai lati, in modo da poter avere la visione su tutto.
- Che ne dite di un bel problema di geometria? - i loro sguardi emanavano tutto tranne felicità.
 
Mentre svolgevano i vari esercizi notai che Greg ogni tanto guardava Holly cercando di non farsi scoprire. E notai che Holly faceva lo stesso. Fantastico.
Quando finirono l'ultimo problema ci prendemmo un minuto di pausa e Greg andò al bagno.
Finalmente avrei avuto occasione di parlare con lei.
- Allora, ti è servita a qualcosa questo pomeriggio di esercizi? - domandai

- Certamente, poi lei prof è davvero molto competente - ridemmo. Che bel sorriso aveva, le labbra sottili e rosee lasciavano intravedere i suoi denti bianchi, perfetti.

- Potremmo rifarlo, se vuoi - tentai, questa volta però solo lei ed io.

- Anche senza esercizi, se vuoi - aggiunse. Rimanemmo in silenzio a guardarci per non so quanto tempo.
Quel che so è che Greg con la sua delicatezza è tornato in cucina, proponendo di riaccompagnare a casa Holly, visto che era ormai ora di cena.
- Potrei accompagnarla io, non ti disturbare Greg - e feci uno dei miei sorrisi convincenti, anche se lui non cedette e inziò a protestare.

- Va bene, ragazzi, basta! Me ne posso tornare benissimo da sola a casa. Grazie e arrivederci! - sbottò Holly stufa.
La vidi uscire dalla porta e Greg che le correva dietro come un cagnolino.
Non riuscirò facilmente ad uscire con Holly, Greg sarà un problema.
 


Holly's pov
 
- Greg, non devi mica seguirmi come un cagnolino fino a casa. La so la strada, eh! -

Ma perchè doveva capitare a me uno del genere? Quanto vorrei essere Audrey in questo momento. La sua vita è perfetta: bei voti, bella famiglia, bella lei e bel ragazzo. 
Com'è possibile che Dan sia così dolce e Greg così coglione? Sono due amici diversi, l'opposto l'uno dell'altro. Ed io non capivo ancora perchè Greg continuasse a cercarmi, ha tutto ciò che vuole: ha tutte le troie della scuola e deve venire a rompermi?

- Metti che ti rapiscano o ti violentino? - mi disse serio.

- E se fossi tu il possibile stupratore? - 

- Ti farei solo un favore, sai quante morirebbero per venire a letto con me? - ancora che si pavoneggiava? Roteai gli occhi al cielo e sbuffai, iniziava ad essere logorroico.

- Io non morirei mai per una scopata, figurati per te! - dovevo averlo offeso, perchè il suo viso assunse un'espressione da cane bastonato. Peccato non lo abbia bastonato davvero. 
No dai, troppo violenta così Holly. Almeno posso tirargli dei legnetti, no? 

- Mica ti sei offeso? - dissi ridendo.

- Si, non ti parlo più - finalmente ha capito che non mi deve più scassare le palle? 

- Alleluja! - esclamai portando le braccia al cielo.

- Non ti parlerò più, ma ti seguirò dappertutto - concluse soddisfatto ed ora la sua faccia sembrava un culo. Che faccia da culo che hai.

Continuò - A meno che..- a meno che cosa? - tu non venga a cena con me, stasera - cosa?

Non mi sembrava una condizione brutta, solo una cena. Solo una cena. Una cena.
Minchia ho capito eh, mi ha chiesto di andare a cena.

- Ti stai facendo un monologo interiore? - interruppe i miei pensieri.

- Come fai a saperlo? - ero stupita.

- E' facile, hai lo sguardo vacuo con le labbra socchiuse e sembri su un altro pianeta. Non ti accorgi di ciò che fai e di chi hai attorno, poi alzi la testa verso l'alto come a sentire meglio i tuoi pensieri. - disse ridendo - come adesso. - ma da quanto tempo mi fissava, scusa? 

E' inquietante la cosa.

- Comunque accetti o no la mia proposta? - e ora che gli dico? Si o no?

- Aspetta, devo parlare con me stessa - gli dissi e scoppiò a ridere.

Perchè dovrei dirgli si? Infondo è solo una cena, magari mangiamo una pizza con due chiacchiere e basta. Domani c'è scuola quindi starò fuori fino alle undici, massimo undici e mezza, altrimenti non mi alzo la mattina.
Perchè dovrei dirgli no? Cosa intende lui per cena? E se allungasse le mani? Ho i legnetti a mai difesa, glieli tiro addosso senza scrupoli.
Sarebbe imbarazzante se facesse domande inappropriate, se invece non parlasse? Regnerebbe un silenzio imbarazzante attorno a noi. 
Però è simpatico, alla fine, poi sono anche sola a casa visto che mia madre è a cena dal suo compagno.

- Accetto ma ad una condizione - sul suo volto comparì un sorriso - che tu venga a cena da me stasera. - 

Avevo fatto bene ad invitarlo a casa mia? Ora che ci penso no. 
Tranquilla Holly, hai ancora la mazza da baseball da tirargli dietro in caso allunghi le mani? Certamente.
 
 
 




 
 
* spazio autrice *

 
Salve biscotte c:

Scusate il ritardo, ma non sapevo cosa scrivere, infatti è breve lol 
Avete visto che c'è pure micky? asdfgh
Vorrei ringraziare chi segue la mia storia e chi la recensisce, davvero siete fantastici, mi fate sentire considerata ed apprezzata. Ora mi commuovo, veramente.
Sapete che a scuola hanno fatto anche una canzone su di me? Giusto per il loro divertimento, tanto io non ci sto male, nono. Ok basta.
tornando alla storia lol
Sono arrivata a 34 recensioni, davvero non avrei mai pensato di arrivare a questo punto al nono capitolo!
Ancora grazie e spero che il capitolo sia di vostro gradimento (sembro un cameriere che porta le pietanze ai tavoli lol)
alla prossima, bacioni
martina (jadesvoice su twitter, seguo indietro tutti c: )

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Capitolo 11
*** i feel something ***


CAPITOLO 11

i feel something
 







 




- Entra pure - sorrisi gentilmente a Greg che si guardava attorno leggermente imbarazzato.
Io ero leggermente imbarazzata.
Il silenzio regnava tra di noi, finchè un brontolio non lo interruppe.

- Scusa, è il mio pancino - disse il biondo imitando la voce di un bambio ed io non potei fare a meno di scoppiare a ridere come una pecorella smarrita in calore.

- Non mi prendere per il culo - conrinuò poi tirando fuori il labbro inferiore. Sembrava quasi tenero, mi veniva voglia di..No niente.

- Vieni piccino, adesso Holly ti prepara qualcosa da mangiare - lo presi per la mano e lo condussi in cucina - vuoi una mela grattuggiata o della pastina con formaggino? - rise, che bella risata aveva. Holly ma sta zitta un po'.
Dio quanto sembravo stupida, ma mi divertivo.

- Che ne dici della pasta alla carbonara? - chiese invece lui speranzoso

- La cucini tu? Perchè io non so nemmeno accendere il fornello -

- Idem con patate -

- Ho capito, pizza d'asporto - sospirai rassegnata - io prendo una wurstel, tu? -
Sentì Greg che ridacchiò. Non mi dire che c'è ancora qualcuno che ride quando sente nominare wurstel o salsiccia. Però senza accorgermene sorrisi anche io.

- Io con le olive, pago io però. - casa mia, soldi miei.

- No cicciobello, pago io. - dissi schioccando le dita senza motivo.

- Senti piccola fiammiferaia, hai mai sentito parlare della galanteria? - disse posizionandosi davanti a me.
Lo ammetto, in confronto a me era tipo muraglia cinese. Mi sovrastava completamente.

- Non sono poi così bassa, sono un metro e sessantaquattro. - scoppiò a ridere ed iniziò ad accarezzarmi la testa come se fossi una pazza scappata dal manicomio.

Tutto questo mi ricordò qualcosa.


***
(dal capitolo 3)

- Ma perchè mi stai rivelando i suoi piani malefici? - in tutta risposta scrollò le spalle.

-Non so, mi ispiri fiducia- e iniziò ad accarezzarmi la testa 

- Non sono un cane - borbottai

-E' pronta la cena - urlò Dan.

***


- Non ti avevo già detto che non ero un cane? - dissi spostando la sua mano con un gesto secco.

- Si ma sei..tenera? - tenera, io? Mio caro riccioli d'oro, non hai capito proprio con chi stai parlando. I'm a boss.

- Io tenera? - scoppiai a ridere.

- Si sotto questa tua corazza da mafiosa, secondo me sei una ragazza come tutte le altre: sensibile. - non mi piaceva questo discorso, non mi piaceva quando si parlava di me.

- E quindi seguendo il tuo discorso, tu saresti un bravo ragazzo, affidabile sotto quel tuo ciuffo giallo come un pulcino? - chiesi scettica.

- Esatto. Vedi che hai capito? - mi sa che quel pulcino in realtà era al posto del cervello. Lui affidabile? 

Feci per andarmene ma mi trattenne in una specie di abbraccio: mi aveva impedito l'uscita di scena abbracciandomi da dietro, e ora mi trovavo con la schiena spalmata sul suo torace.
Torace leggermente scolpito, a quanto sento. E sento anche qualcos'altro.
E non mi riferisco al suo alito caldo sul mio collo, mi riferisco a qualcosa più giù. Naturalmente intendo la cintura dei suoi pantaloni.

- Greg, la tua cintura mi sta facendo male - bofonchiai, non credo che mi abbia sentito visto che non si mosse di un millimetro.

Non so quanto tempo restammo così, credo che saremmo rimasti così ancora a lungo se il cellulare di Greg non avesse iniziato a suonare insistentemente.
Scocciato lo sfilò dalla sua tasca dei pantaloni e andò in salotto a rispondere, in modo da non farmi sentire.

Intanto chiamai la pizzeria.

Quando tornò mi guardò e sorrise. 
Ora era calato nuovamente l'imbarazzo fra noi, fortunamente arrivarono le pizze e Greg con uno scatto corse verso la porta, impedendomi poi di pagare.

- La prossima volta però pago io - dissi addentando un pezzo di pizza.

- Quindi ci sarà una prossima volta? - arrossii, peggio del pomodoro sulla pizza. Per poco non mi strozzai con la pizza.

- No, cioè non so, se tu..-

- Tranquilla se non vuoi..- il suo tono sembrava deluso, ora lui sembrava un cagnolino.

- Per me va bene - non so perchè dissi quelle parole, ma mi uscirono spontanee.

- Bueno - finimmo di cenare parlando del più del meno, della scuola e di Dan ed Audrey.

- Sono teneri quei due insieme, non avrei mai pensato che Dan fosse così, così - non mi venivano le parole.

- Dolce, premuroso e bla bla bla? - finì lui la frase per me. Annuii vigorosamente.

- Ha imparato dal migliore, modestamente - 

- E saresti tu il migliore? - scoppiai a ridere e lui alzò un sopracciglio.
Lo vidi alzarsi, sparecchiare e porgermi la mano per poi condurmi in salotto.

- Mia cara donzella, cosa le posso umilmente offrire? - cercava di fare la voce da nobile, ma sembrava solo che avesse un polpo in gola.

- Siamo a casa mia, dovrei essere io ad offrirti qualcosa! - risposi dandogli un leggero schiaffo al petto.

- Se non sbaglio abbiamo un film in sospeso, noi due - continuò poi lui avvicinandosi al televisore e prendendo quel dvd che avevo preso la sera che erano venuti a casa mia.

Ci mettemmo a guardare il film horror ed isintivamente lo abbracciai.
Si io amo i film horror, ma mi fanno paura. Una volta ne ho visto uno e ne sono rimasta traumatizzata per quasi un anno.
Lui mi ispirava sicurezza ed emanava anche calore. La mia coperta personale, insomma.

Mi strinse a sé ed appoggiò la sua testa sopra la mia. 
 
 


Audrey's pov

Dopo cena salii in camera mia ed iniziai ad ascoltare musica. Come ogni giorno.
Era come un mio rito, come se mi annullassi.
C'eravamo solo io e la musica. Vagavo con la mente, a volte non pensavo a nulla, ascoltavo solo.
Ma stranamente qualcosa interruppe questo specie di rito.

Una chiamata: Dan.

- Pronto? - 

- Hei bella, sono Dan! - istintivamente sorrisi.

- Ti volevo chiedere se ti va di fare due passi - mi chiese dolcemente, come se avesse paura di un mio rifiuto.

- Certo, quando? -

- Ora - ed attaccò.

Ero leggermente stranita, non sapevo cosa dovevo fare.
Sentii dei colpi alla finestra, mi affacciai e vidi un ragazzo con un cappellino inconfondibile. Dan.

- Arrivo - gli urlai dalla finestra.
Dissi ai miei che uscivo a buttare la spazzatura e quando fui fuori mi catapultai su Dan e lo abbracciai.

- Ciao anche a te, piccola - mi disse dandomi un leggero bacio sulle mie labbra carnose.

Notai che in mano aveva qualcosa, ma quando chiesi che cos'era, lui lo nascose dietro la schiena.
Ci sedemmo su una panchina nel giardino vicino casa mia e lui iniziò a parlarmi in tono serio.

Ero preoccupata.

- E' da un po' che usciamo no? - io annuii e lui continuò - io mi trovo molto bene con te, sei una ragazza dolce, bella, premurosa. Hai un carattere fantastico,
sei una sorpresa, ogni giorno di più. - oddio, era una dichiarazione?

- Sei la prima ragazza che mi fa provare dei veri sentimenti: amore. Io so di essermi innamorato. - prese un respiro profondo - se tu diventassi la mia fidanzata sarei il ragazzo con il berretto più felice del mondo. - detto ciò mi porse dei fiori, era impacciato, si vedeva.
Non sapevo cosa dire, sembrava che la voce non volesse uscire dalle mie labbra.

Così agii d'impulso e premetti le mie labbra sulle sue.

- Lo prendo per un si - soffiò lui sulle mie labbra, per poi tornare a baciarmi.

 
 
 
 





 


Hola chicas :)

finalmente ho aggiornato, yeah *balle di fieno che rotolano per terra *
bene mi sono divertita a scrivere questo capitolo, continuavo a dire ' ma come sono ' AHAHAH 
dico solo una cosa, a me non piace descrivere un bacio, del tipo: le nostre lingue presero a danzare a ritmo di salsa e merengue lol 
bene ora finisco di scassarvi le palle e sparisco c:
per la prima volta mi piace un capitolo, ma spero che piaccia a voi biscotte!

bacioni, martina

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Capitolo 12
*** i'm broken, do you hear me? ***


CAPITOLO 12

i'm broken, do you hear me?














Meriem's pov
 
Un altro giorno di scuola, che palle.
Ma ho la sensazione che qualcosa lo renda diverso dagli altri, infatti le ragazze hanno da dirmi qualcosa. 

- Ciao biscotts - mi saluta affettuosamente Holly, dandomi come al solito un bacio sulla guancia.
Aspetta, ma è arrivata in anticipo o sbaglio? 

- Come mai così presto stamattina? - 

- Volevo parlare con te..di Greg. - le feci segno con la mano di continuare.

- Ieri sera è venuto a cenare a casa mia e..-

- Ieri cosa?! - chiesi forse con un tono di voce troppo acuto.

- Lunga storia..- sbuffò - mi è piaciuto passare la serata con lui. Mi piace il modo in cui mi tratta e come mi abbraccia. Poi il suo sorriso..- rise, ma istericamente.

- Oddio Holly smettila! - le tirai uno schiaffo, dolcemente. Almeno credo.

- Non può piacermi. No? - e lo chiedi a me? - fino ad una settimana fa ci insultavamo, ci odiavamo e ora ci addormentiamo abbracciati sul divano di casa mia..-

- Avete dormito insieme? - chiesi scioccata.

- Cioè, se fossimo in una fanfiction o soap opera, chi si odia in realtà si ama. Io non voglio innamorarmi. Lui è quel tipo di ragazzo inaffidabile, sai la sua fama no com'è? -

- Minchia sta zitta per due secondi! Allora, non siamo in una storia o in una puntata di un posto al sole - mi interruppe afferrandomi per le spalle e sballottandomi di qua e di là.

- Tu non capisci! Credo che mi piaccia Greg. - ammise riluttante.
Le piace ma è riluttante? Mi si è fuso il cervello.

- Ma Greg non è quel tipo di ragazzo che cambia ragazza come mutande? - annuì.
In effetti da un po' mi chiedo perchè uno come Greg stia sempre attorno ad Holly. Lei non è una facile, infatti è ancora vergine.
Io non più, da due anni tipo, l'ho persa ad una festa a casa di un ragazzo che avevo conosciuto sul tram. Ora capite perchè mi chiamano troia? 

- Stagli alla larga, esci con qualcuno. Devi distrarti. - questo fu il massimo che riuscii a consigliarle.

- Micky! - esclamò dopo qualche secondo di silenzio. Micky? - si, lui fa a caso mio. -a caso mio? Cara, stai parlando di una persona vero?

- Esatto, è perfetto: bravo, dolce, carino. Metti in mostra la tua merce quando lo vedi -
Stava per dire ancora qualcosa ma, fortunatamente, arrivò Audrey e subito si zittì.
 
 


Greg's pov
 
- Ciao Gregory! - squittì una voce alle mie spalle.

- Meriem - la salutai con un cenno di capo. Che voleva?

- Ti va di fare due chiacchiere? - frequentavamo assieme la lezione di filosofia, ma la prof era assente e quindi avevamo ora buca.

- Di cosa? Perchè non vorrei perdere un'ora di cazzeggio per parlare delle tue doppie punte. - mi fece il verso e poi mi disse che voleva parlare di Holly.

- Di Holly? - la cosa inizia ad interessarmi.

- Senti mettiamo in chiaro una cosa: lei è una delle mie più care amiche e se provi a farle del male giuro che ti ficco questa penna su per il culo - afferrò una penna e la agitò davanti il mio viso a mo' di minaccia.

Risi.

- Che intenzioni hai? - chiese ancora. 

 - Non lo so - mi strinsi nelle spalle.

- Te la vuoi portare a letto, vero? - 
Non ci avevo mai pensato in realtà. 

- Credo di no - cosa le dico, che devo fare ingelosire la mia ex usando la povera e ingenua Holly? - mi piace stare in compagnia di lei. -

Mi piace come mi parla, come si comporta. 
Mi piace quando arrossisce o quando ride. Il suo sorriso è qualcosa di fantastico.
Forse inizia anche a piacermi.
Potrei chiederle un appuntamento, ufficiale magari. Dan ha ragione, è ora che mi cerchi una ragazza di cui possa fidarmi e che mi accetti per così come sono.
Con Sally non sono mai stato gentile, non andavamo mai a mangiare fuori e se succedeva ognuno pagava il suo.
Dovevo fare il duro per stare con lei, guai se la abbracciavo teneramente in pubblico, si arrabbiava. Perchè? Bhe, avrebbero pensato che fosse fidanzata e lei voleva portarsi a letto mezzo mondo, anche se stava con me.
Sai che dico? Dico che Sally può andarsi anche a fare fottere, cosa che non le dispiacerebbe.
Ieri sera da Holly mi sono sentito bene, quando poi mi ha abbracciato e si è accoccolata sul mio petto mi sono sentito al settimo cielo. 
Ho passato attimi infiniti a guardarla assopita per poi imitarla. L'ho pure sognata.

- Credo che mi piaccia - sorrisi meravigliato delle mie stesse parole. 
Detto ciò mi alzai. 

Mi rivolse uno sguardo confuso per poi bisbigliare un  - Oh merda, dovevo farmi i fatti miei - non ci feci caso ed uscii dalla stanza.
 
 
Ma dov'è Holly? Le devo parlare, se non lo faccio ora, non lo farò mai più. Non ne avrei il coraggio.
Sarà in corridoio? Eccola ma..

- Se non sbaglio mi devi un'uscita - disse la ragazza al moro.

- Di cosa ti servono ripetizioni? - disse ironicamente l'altro.

- Dai scemo, sai cosa intendo - sorrise lei dandogli un leggero colo sul petto. 

- Andiamo al cinema domani? - lei annuì e si morse il labbro inferiore.
Lui si avvicinò alla ragazza, sempre di più, finchè non le lasciò un bacio a fior di labbra.

- Holly - bisbigliai, sentì qualcosa di umido sulla guancia sinistra.
Ci passai una mano, non ci credevo.
Stavo piangendo per lei.
Sono uno stupido.
Credevo davvero di poterle piacere? Non sono al suo livello.
Micky è perfetto per lei, il classico ragazzo della porta accanto.
Sul mio viso caddero una lacrima dopo l'altra.
Chissà quante ragazze ho fatto piangere.
Al diavolo Holly, mi sono reso debole per lei e cosa ho ottenuto? Nulla.
Ho bisogno di sfogarmi, di tornare come prima. Stronzo.
 
 

Holly's pov

 
Micky mi aveva baciato.

Aveva posato le sue umide labbra sulle mie, lasciandovi un leggero e dolce bacio.
Quel suo gesto mi aveva lasciato spiazzata.
Non sapevo se era giusto ciò che facevo, mi sentivo in colpa verso Greg.
Mi sentii chiamare, mi girai e lo vidi lì, piangeva.

- Greg.. aspetta! - si allontanò. Dovevo spiegargli. Volevo farlo.

Lo raggiunsi.
 Mi guardò, era arrabbiato. Sorrise malignamente.
Fermò una ragazza che stava passando per il corridoio, le prese il viso fra le mani e la baciò.
Un bacio disgustoso, le sue mani toccavano ogni parte del corpo della ragazza.
Provai un senso di disgusto, quello non era Greg.
Anzi, quello è il vero Greg.

Uno stronzo.
 
 
 
 





 
Sera biscotte :)

Sono di fretta e non so cosa scrivere lol
grazie di tutto, grazie a chi la segue e chi la recensisce asdfg
davvero sono asdfh non credevo che qualcuno l'avrebbe seguita ahha
spero vi piaccia il capitolo, e al più presto carico le foto delle ragazze che dovrebbero rappresentare Holly, Audrey e Meriem, visto che una ragazza me lo ha chiesto :)
bacioni, vado che è meglio ahah

martina yo

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Capitolo 13
*** wake up girl ***


CAPITOLO 13
 

wake up girl














Holly's pov


- Chi è che non ha abbassato la serranda della finestra? - farfugliai con la bocca impastata dal sonno.

La sera prima mi ero letteralmente buttata nel letto con i vestiti e con il trucco.
MI guardai allo specchio. Uno schifo.
Avevo l'eye liner sbavato sotto gli occhi e pure sulle guance. Per non parlare dei vestiti che avevo addosso.
Erano quelli della sera prima, quelli con cui ero andata al cinema con Micky.

Sorrisi ripensando alla serata.
Mi arrivò un messaggio, era il buongiorno da parte di MIcky. Oh, quanto vorrei fosse stata un'altra persona.
Ma il mio sorriso si spense quando ripensai alla mattinata.

Greg.

L'ho visto piangere, l'ho visto debole, per me? Forse si era finalmente accorto di me, com'è che si dice? Meglio tardi che mai?
Appunto, tardi.
Perchè quando ho capito che mi piaceva Gregory, sono andata a chiedere di uscire a Micky? Perchè? Paura.
Paura di dover soffrire a causa sua, quelli come lui 'libertini' non ti fanno star tranquille. Invece Micky è una sicurezza, ti puoi fidare di lui appena lo vedi. 
E poi mi ha baciata e lui ci ha visti. Ha pianto, per me, per colpa mia.
Se non fossi stata così stupida da ignorare i miei sentimenti e avessi corso da Greg a dirgli ciò che provavo, a quest'ora non sarei qui a piangere davanti ad uno specchio.
Sto davvero piangendo? Andiamo Holly, da quanto non piangi per un ragazzo? 
Il fatto è che non ho mai pianto per nessun ragazzo, non mi ci affezionavo tanto, non volevo soffrire nel caso un giorno si stancassero di me. Come mio padre.
Lui ha abbandonato me e mia madre circa dieci anni fa, è come se mi avessero pugnalato al cuore. Un dolore che non potete immaginare. Io lo amavo.
Cazzo, svegliati ragazzina, è stato tanto tempo fa!

- Devo cambiare - mi dissi allo specchio. 

- Piccola dai vieni a fare colaz - s'interruppe non appena notò lo stato in cui ero ridotta, si avvicinò ed iniziò ad asciugarmi le lacrime - perchè piangi, amore mio? -

- Mamma, non mi piace ciò che vedo - dissi tornando a guardarmi allo specchio. Non mi riferivo solo al mio aspetto, ma al modo di pensare e di agire.

- Mi sono chiusa in me stessa dopo che papà, sai..- iniziò ad accarezzarmi la schiena delicatamente.

- E ti sei creata questa corazza e questo aspetto da dura, lo so, hai alzato un muro anche contro di me. Ma mi è bastato solo uno sguardo per capirti, sempre - l'abbracciai.

- Voglio cambiare - 

- Tutto pur di farti stare bene. Magari potresti iniziare col toglierti questo orrendo colore di capelli rosso e tornare bruna? - scoppiammo a ridere. Mi presi una ciocca di capelli in mano, in effetti era proprio inguardabile.

- Sai cosa c'è piccola? Oggi niente scuola. - cosa voleva fare?
 
 


Micky's pov
 
- Ciao io vado a scuola! - dissi ai miei prima di dirigermi a piedi verso la mia amata scuola.

Ripensai ai fatti accaduti in quegli ultimi giorni. 
Ripensai a Holly, che non si era fatta sentire per un giorno intero.
Ripensai al cinema, una serata fantastica, per me. Lei era un po' distratta, con la testa altrove. Chissà, quanto vorrei sapere cosa pensa. Sicuro?
Ripensai al bacio del giorno prima, avrei preferito darglielo in circostanze migliori, ma il caso ha voluto così.

Si il caso, Greg.

Lo avevo visto arrivare, mimava con le labbra la parola Holly mentre con un gran sorriso la cercava in una delle classi.
Quando ci fermammo a parlare notai che Greg ci guardava e quale modo migliore per toglierselo dai piedi se non baciando la ragazza che gli piace?
Si perchè le girava attorno da troppo tempo, credo di aver capito prima io i suoi sentimenti che lui stesso.
Ora che sapeva di provare qualcosa per Holly era troppo tardi, io ero arrivato prima.

Gelosia? Paura?

Non sono mai stato bravo con le ragazze e finalmente avevo trovato una ragazza che sembrava interessata a me, almeno credo.
Odio i tipo come il biondino, che basta che schioccano le dita per trovarsi milioni di ragazze ai piedi. Fanculo.
Magari adesso starà scopando con una in un bagno. Ha già dimenticato Holly?

- Ciao Micky - mi salutò Audrey, prima di fiondarsi sulle labbra del suo ragazzo, Dan.
Salutai con un cenno di capo Andrew e la sua ragazza, Meriem, credo.

- Hai sentito Holly, almeno tu? - mi chiese quest'ultima.

- No, in realtà speravo che voi l'aveste fatto - dov'era sparita?

- Ciao ragazzi! - mi girai e vidi una ragazza mora, occhi chiari, con un sorriso bellissimo venirci incontro.

Holly?

Quando fu vicina a noi provai a baciarla sulle labbra ma spostò improvvisamente il volto, ritrovandomi a baciarle la guancia. Mi sorrise debolmente.
 


Merime's pov

Vidi venirci in contro una ragazza mora, con un sorriso che non vedevo da anni.
Holly era tornata quella dolce bambina di sette anni? 
Micky tentò di baciarla, senza successo. Oh mia cara, ti conosco, so cosa ti passa per la testa.

- Stai benissimo - disse Audrey e io non potei fare a meno di annuire. Ci regalò un altro sorriso.
In quel momento passò Greg, ci guardò. Uno sguardo pieno d'odio, lo si vedeva bene. Ma perchè?
Holly provò a salutarlo, ma quest'ultimo si voltò bruscamente ed abbracciò una ragazza, sarà stata del secondo anno.

Il suo sorriso scomparve. 

Cosa è successo? 
- Piccola, scusa, vado a salutare Greg. - Dan salutò la sua ragazza con un bacio e si avviò verso il suo amico. Forse nemmeno lui sapeva cos'era successo.
Holly sbuffò e si avviò verso la scuola. Micky fece per seguirla, ma lo fermai con un gesto.

- Ehi, dolcezza, ti va di parlare? - quando la raggiunsi notai che aveva gli occhi umidi.

- Non qui, andiamo in bagno - disse guardandosi intorno.
La spronai con lo sguardo a parlare.

- Allora, sai l'altro giorno quando ti dissi che forse mi piaceva Greg? - annuii - ecco, io avrei dovuto dirglielo, così avremmo evitato tutto questo. -

- Non capisco, perchè era arrabbiato Greg? Manco fosse innamor..- mi fermai. Oh..

- Non lo so, ma quando Micky mi ha baciato lui..lui ci ha visti. L'ho visto piangere, l'ho rincorso perchè io volevo spiegargli, non volevo baciare Micky, io, io - iniziò a piangere

- Io.. l'ho raggiunto e sai cos'ha fatto? - feci di no con la testa - ha fermato la prima ragazza che gli è passato accanto e l'ha baciata. Davanti a me. - fece un sorriso amaro.

L'abbracciai, mi sentii in colpa.
- Sono stata io a dirti di stargli lontana, io ti ho detto di non dirgi nulla. Sono una pessima amica. - abbassai il volto e mi scese una lacrima.

- No, non è colpa di nessuno. Lui è tornato quello di prima, pure io. - 

Nuovo inizio? - Potrai sempre contare su di me. - le dissi pizzicandole una guancia. 

- Niente più Greg? - domandai.

- Niente più Greg. - 
 
 





E dopo anni, metto le foto delle ragazze ahah se non vi piacciono ditemelo c:

 

Holly:


Audrey: 

Meriem: 
 


Hola biscotte yo

vorrei ringraziare chi segue la mia storia, chi la legge, recensisce, chi l'ha messa fra le seguite, ricordate e preferite asdfg 
bueno, devo ammettere che questo capitolo è molto confusionario, sarà perchè io sono confusa (?) 
tra poco dovrò scrivere il capitolo dove ci sarà il pezzo che ho messo come trama, oddio mi vergogno ahahaha
ora vado a studiare cc e poi mi guardo amici woop woop

bacioni! martina

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Capitolo 14
*** runaway ***


CAPITOLO 14

runaway
 
 
 
Meriem' s pov
 
Ecco, un altro giorno di scuola. Siamo già a fine ottobre.
Sempre la solita routine: mi sveglio, mi lavo, niente colazione, prendo l'autobus e arrivo a scuola. Arrivo sempre prima delle mie amiche e devo aspettarle fuori al cancello come una stupida.
Fortunatamente avevo Andrew che mi teneva compagnia. Mi piace e non poco.
Ma ultimamente lo vedo distante, non è più come i primi giorni. Non passiamo più tanto tempo insieme, si è fatto anche un'altra comitiva di amici e amiche. Oh..
Messaggia anche con altre ragazze, nei corridoi manda sorrisini a destra e a manca e tutte arrossiscono e fanno un risolino. Dio quanto le odio.
Io sto male, soffro.  Nessuno se ne accorge? Le mie amiche non si interessano minimamente di me. Sono prese da se stesse.

Le cose sono cambiate.

Non siamo più così unite come una volta: Audrey passa la maggior parte del suo tempo con Dan, sono molto affiatati. Troppo, non si separano un secondo!
Poi Holly..non so più nulla di lei. Non siamo intime come prima.
Forse è colpa mia, anche. Lei prova a parlarmi, a raccontarmi cosa le passa per la testa, ma io non ne voglio sapere. La sua vita è perfetta, cazzo.

Sono invidiosa. 

Ha Micky, lui le sta sempre attorno. La riempie di attenzioni, si frequentano da quasi un mese. 
Ma non so molto di loro due, sono troppo impegnata a deprimermi per ascoltare la sua love story.

Mi mancano.

Sono sola. Ho un ragazzo che mi chiama solo per fare sesso, delle amiche che mi chiamano solo per avere consigli per come vestirsi per uscire coi loro ragazzi. 

Mi sento sfruttata.

Vorrei piangere, ma mi ripeto che non ne vale la pena.
Ho iniziato a fumare, ci mancava solo questo. Un pacchetto al giorno.
Ma nessuno si accorge di quanto stia soffrendo. Nessuno si interessa di Meriem.

Fingo, ogni mattina.

- Ciao biscotta! - mi saluta distrattamente Holly per tornare a parlare con Audrey.
Sorrido, ma in realtà vorrei dirle in faccia che mi manca, che vorrei che mi dicesse cosa le frulla per il cervello. 
Come al solito Audrey svanisce perchè il suo bel principe azzurro, Dan, se l'è portata via.
- Non vi spiace vero se ve la rubo? - lo diceva ogni mattina, logorroico il ragazzo.

- Credo che Andrew abbia un'altra - dico in un sussurro, sperando che Holly mi abbia sentita.

- Come? - era stranita, aveva persino spalancato gli occhi. Sembrava un pesce palla.

- Hai capito bene, invece. - una lacrima, involontariamente, mi rigò il viso.

- Mi dispiace, davvero non sai quanto. Ma ne sei sicura? - disse per poi bisbigliare un - vieni qua - e mi strinse in un caldo abbraccio.
Annuii stringendomi ancora di più fra le sue braccia.

- Ma non mi importa, mi sto già sentendo con un altro. - cazzo dico? Non mi importa?
Meno ci penso meglio è.

-Invece, dimmi di te - iniziai a sorridere maliziosamente - e Micky, come va? - 
Holly di tutta risposta abbassò il capo e borbottò qualcosa di incomprensibile ad un orecchio umano.

- Che hai detto? - chiesi con voce stridula.

- Ho detto che semplicemente va. - disse fra i denti.

- Ok, a cosa pensi? - 

- Micky è fantastico, lo sai, dolce, gentile, premuroso, ma..- si morse il labbro.

- Ma..? - la spronai a continuare.

- Ma non è Greg. - ammise infine.
Spalancai la bocca e gli occhi come non so che, ora ero io che sembravo un pesce palla.

- Lo so, sto farneticando - disse piagnucolando.

- Holly cara, tu - non mi fece finire che subito mi interruppe.

- Quando lo bacio, lo abbraccio o quando mi fa una carezza, un complimento o un semplice sorriso, vorrei che fosse Greg. Vorrei chiudere gli occhi per
riaprirli e trovarmi davanti Greg. - uau. Non sapevo cosa rispondere.
Fece un gridolino e si portò le mani sul volto.

- Cosa intendi fare? -

- Niente. Greg non mi guarda nemmeno più in faccia, non so nemmeno perchè. Mi ha vista mentre mi baciavo con Micky, quindi? So che non gli sta molto simpatico ma pensavo fosse mio amico, o quasi. - oh si, tuo amico..

- Hai mai pensato che forse non voleva essere tuo amico? -

- Se non gli stavo simpatica, perchè mi rompeva tanto allora? - dai ragazza, arrivaci da sola!

- Non intendo quello, voleva essere qualcosa di più..- dissi vaga. Lei avvampò in un baleno.

- Cosa? E quando avevi intenzione di dirmelo? - urlava, tra poco le sarebbe uscito il fumo dalle narici.

- Sai quando mi hai detto che ti piaceva? - annuì - ecco, io gli ho parlato di te e lui potrebbe avermi detto che gli piaci. E dopo averlo ammesso credo sia venuto a cercarti solo che ha visto voi due baciarvi. - adesso mi ammazza, avrei dovuto dirglielo prima. Mi prenderà a pugni o a schiafi?

Niente di tutto questo. - Fa nulla, tranquilla. - sorrise debolmente.

Perchè? - Cazzo dici? Non ti importa così tanto allora di Greg. - dissi forse troppo duramente.

- Andiamo Meriem, non mi rivolge la parola da quanto tempo ormai? A lezione si mette in primo banco piuttosto di stare vicina a me. Lascia stare. -

- Non ci penso propri, la mia vita sentimentale va a puttane, almeno la tua deve funzionare. - detto questo la presi per il braccio e la condussi all'interno della scuola.

- Eccolo lì - dissi indicando Greg alle mie spalle, intento a frugare qualcosa nell'armadietto.

- Ora tu vai la e gli dici tutto ciò che hai detto a me, chiaro? -

- Come se parlargli dei baci che ci diamo io e Micky potrebbe farlo ragionare. - borbottò.

Che lagna che sei ragazza.

La spinsi nella sua direzione ma lei non era intenzionata a fare un passo senza di me.
- Va bene, ti accompagno io. - dissi per convincerla.
Mi beccai anche un pugno nel fianco.
Ti sto facendo un favore, dovresti ringraziarmi.

- Ciao Greg. - lo salutai raggiante, mentre lui prima fissò me e poi Holly, che voltò il viso dalla parte opposta.

- Ciao - disse lui semplicemente continuando a fissare Holly.

- Bene io devo andare a salutare Andrew, ci vediamo poi in giro! - detto questo li lasciai soli, naturalmente non mancarono gli sguardi omicidi da parte della mia amica.
 

Holly's pov

Merda. 
Mai fidarsi delle amiche, soprattutto se si chiamano Meriem.
Ora eravamo l'uno di fronte all'altro.
Decisi di guardarlo negli occhi che fino ad ora avevo cercato di evitare.
Invasa dall'imbarazzo gli sorrisi timidamente, intenta ad andarmene.

- Aspetta. -
Mi fermò afferrandomi il braccio, inutile dire che speravo lo facesse.

- Devi dirmi qualcosa? - continuò lui.

- Si, perchè mi eviti? - ma sei cogliona o cosa? Che domanda è?

- Credo che non sia questa la domanda che volevi farmi. Anzi secondo me non dovevi chiedermi proprio nulla. - mi ero dimenticata che sapeva leggere le espressioni del mio viso.

Sorrisi - Riguarda Micky - mi bloccò con un gesto della mano.

- Non mi interessa nulla di voi due, spero siate felici. -

- E' questo il problema, io con lui non sono felice. - divenne improvvisamente curioso - o almeno io non lo sono. Quando mi ha baciata per la prima volta, quel giorno io avevo capito di provare qualcosa per te, ma ero troppo spaventata per confessarti tutto. E lui mi ha colto alla sprovvista e..-

- Lui è affidabile, mentre io..- finì lui la frase al posto mio. Annuii.

- Ma oggi, finalmente, ho trovato il coraggio per venirti a dire che mi sono innamorata di te. - l'ho detto veramente? 
Mi sentivo stranamente leggera, l'ansia che invadeva il mio corpo era svanito. Ora ero in pace.
Ero tranquilla, mi ero tolta un peso.

Sorrise tristemente.

- Sai, anche io quel giorno avevo capito che tu mi piacevi, e non poco, ero venuto a dirti tutto ma quando ho visto il modo in cui ti trattava Micky, come ti baciava, come ti faceva sorridere, ho capito che io non ero il ragazzo adatto a te.

Tu sei delicata come un fiore, io con il mio tocco ti farei cadere i petali. Lui invece..- sentì la sua voce incrinarsi - lui invece è perfetto per te, io ti farei solo soffrire. -

- Non mi farai soffrire, io che tu - mi interruppe bruscamente.

- L'ho già fatto! Io ho cercato di essere tuo amico solo per ottenere la tua fiducia e poi ti avrei sedotto per portarti a letto, solo per far ingelosire la mia ex. Io
ti volevo usare, ti volevo far soffrire. Non avrei mai pensato di innamorarmi. Non era previsto. -

- Stai scherzando vero? - vidi la mia vista annebbiarsi e gli occhi pizzicare.

- No, non mi importava nulla di te, non mi importava se tu avresti sofferto, l'importante era che io fossi felice. Non era previsto che io mi innamorassi di te - non ressi più, le lacrime iniziarono a scendere incontrollate.

- Scusa per averti rovinato il piano. - 

- Vai da Micky. - corsi via, ma non dal moro.

Girai l'angolo del corridoio ed iniziai a piangere.
- Hei Holly tutto bene? - chiese preoccupato Micky.

- Sì, sto bene - cercai inutilmente di asciugarmi le lacrime.

- Ma a me non sembra. - mi posò una mano sulla spalla che io tolsi bruscamente.

- Mi devi lasciare stare, capito? Sto bene. Vattene! - urlai per poi correre via, di nuovo.
 
 


Hola biscotteee
ho aggiornato yuppie
buenos, grazie a chi segue, legge, recensisce, mette tra seguite\preferite\ricordate le storie siete asdngfd lol
spero vi piaccia il capitolo, ci ho messo anni a scriverlo ahah
mi spiace per greg e holly, a me piacevano un sacco assieme :'(
io andrei a vedere real time lol quindi la smetto di rompere le palle qui ahah
bacioni, martina

su twitter sono jadesvoice, se a qualcuno interessa ahaha

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Capitolo 15
*** he teased me ***


CAPITOLO 15


he teased me
 
 


 
 
 
 
 
Holly's pov
 
Giravo distrattamente il mio cappuccino bollente, mentre annuivo a ciò che diceva Micky. 
Chissà di cosa sta parlando, ma non me ne importava.

Non mi importava più di nulla.

Perchè non posso mai avere ciò che voglio? Non ho potuto avere un padre, una stanza tutta mia senza che mia sorella rompesse le balle e non posso avere il ragazzo che amo.

Perchè?

" vai da Micky " mi aveva detto.. no ma vai tu a fanculo.
Io mi sono esposta, indebolita e dichiarata. Mi sento umiliata.
Eppure non riesco ancora a chiamarlo stronzo, non sono arrabbiata con lui per ciò che voleva fare. 

Mi ha preso ingiro, lui. 
Ma me lo ha rivelato, lui.
Non mi vuole più, Greg.
Ed è per questo che sono qui al bar, di sabato mattina, con Micky.

Lui ci tiene a me, credo.
Anche dopo che l'ho mandato a fanculo quella mattina della mia dichiarazione, lui non se l'è presa, mi ha perdonata.

Non me lo merito, io.

E' troppo dolce quel ragazzo. Non sono alla sua altezza.
- Hei Holly, mi stai ascoltando? - mi riportò alla realtà con uno dei suoi migliori sorrisi.

- Sì sì, certo - e sorrisi poco convinta.
Non potevo andare avanti così, lo stavo illudendo. - Scusami, devo andare. Ho una visita medica. - come so mentire bene.

Tentò di salutarmi con un bacio, ma per l'ennesima volta lo evitai.
- Perchè ti comporti così? Non ho la lebbra. - borbottò a bassa voce per non farmi sentire.
Caro Micky, devi sapere che io ho un ottimo udito!
 
 
- Ed è per questo che l'ho mollato lì al bar. - raccontai ciò che provavo alle mie amiche sedute in cerchio sul pavimento della camera di Audrey.
Loro non sapevano granchè della storia, le avevo raccontato il minimo indispensabile.
Sapevano che mi ero dichiarata e sapevano che anche lui lo aveva fatto, sapevano anche che lui non si sentiva alla mia altezza. Cazzata colossale.
Ma non sapevano che mi aveva rivelato le sue vere intenzioni: quelle di usare me per i suoi scopi personali. 
- E quindi tu ora saresti dal dottore? - annuii - perchè tu ami Greg. - annuii una seconda volta.

- Quindi noi saremmo il dottore e Greg il tuo male? -

- Ma che..? - che minchia stai sparando Meriem?

- Holly, intendi lasciare Micky per Greg? - continuò lei. Scossi la testa. - Ne vale la pena? - 

- Hei bella, ti ricordi in che stato eri dopo che avete parlato lunedì? Pietoso. Lui ti voleva sfruttare, stai scherzando? Credo che dovresti solo dimenticarlo. - aggiunse Audrey.

Aspetta un'attimo. - Come fai a sapere che lui voleva sfruttarmi? - chiesi alzando le sopracciglia.

- Aspettate, chi voleva fare cosa? - chiese confusa Meriem, lei forse non ne sapeva davvero nulla.

- Bhe ce lo hai detto te.. - ammise titubante la pallista.

- No! Io non vi ho detto proprio nulla. Infatti Meriem sembra caduta dalle nuvole, lei non sa nulla di questa storia. - stavo praticamente urlando.

- Tu sapevi cosa voleva fare e hai lasciato che io me ne innamorassi? - poteva evitarmi questo periodo di merda. Poteva evitarmi di soffrire.

- Ma no, tu sei presa dalla tua vita perfetta: una famiglia modello, voti magnifici, ragazzo d'oro..cosa te ne potrà mai fregare della vita altrui? -

- Holly..non dire così..ora - disse con la voce rotta dal pianto.

- Ora non sei tu quella che è innamorata di un ragazzo che voleva solo scoparsela per far ingelosire la sua ex. - mi tremava la voce, segno che stavo per mettermi a piangere anche io.

- Chi te lo ha detto, Audrey? - si intromise Meriem.

- D-Dan..mi ha fatto promettere di non dirvi nulla..- disse con un filo di voce.

- Perchè? Cazzo siamo amiche da anni, dovevi preoccuparti di me. Ma tu volevi solo il meglio per te: Dan. - 

- Perchè? Perchè quando eri con lui sorridevi, eri realmente felice! Non so da quanto tempo non eri così cordiale con un ragazzo..Non volevo finisse così..- ora urlava anche lei.
Meriem ci guardava sconvolte. Si non avevamo mai litigato in questo modo, al massimo per una fetta di pizza condivisa.

- Bene, non ho più nulla da dirti. Non ti scomodare a venirmi a cercare mai più. Vai pure a scoparti quel tuo amichetto, stronza. Spero lui ti spezzi il cuore come tu lo hai fatto a me. - minchia ero stata troppo cattiva? No.

- Io ho fatto cosa? Lui è stato a spezzarti il cuore. Tu sei innamorata di lui, non di me. Lui non ti vuole, forse ha capito che sei una acida del cazzo. E sai una cosa? Dan a letto è una meraviglia, verginella. - sputò acida.

Sì, ero l'unica ancora vergine del gruppo e ne andavo fiera.

- Ma non sono io quella che finge sempre gli orgasmi. - me lo aveva rivelato lei, poco tempo fa. Divenne rossa dalla rabbia, mista all'imbarazzo.
Feci un sorriso amaro e me ne andai.
 
Ora ero davvero sola. 

Niente più amiche, niente più Greg. Ah no, c'era ancora Micky.
Che fortuna.

- Holly, Holly, aspetta! - una Meriem affannata mi raggiunse in mezzo alla strada.

- Perchè sei qui? - mi sorrise, bhe forse non ero così sola.

- Perchè ti voglio bene stupida. Tu sei una troia, come me. L'hai chiusa di brutto, sorella! - L'abbracciai e mi lasciai andare in un pianto silenzioso.
 

- Facciamo un patto? - mi chiese quando mi fui calmata.

- Che tipo di patto? - ero interessata.

- Io lascio Andrew, se tu lasci Micky. - mi porse la mano.

L'afferrai.
 
 
 
 
 
 
Bonjour biscotte!

eccomi qua asfhgfd mi avete fatta arrivare alle 70 recensioni, siete delle cose magnifiche asdfg non smetterò mai di ringraziarvi!
a proposito grazie a chi segue, legge, recensisce, mette tra preferite\ricordate\seguite la storia c:
okay, non è dei migliori ma accontentatevi lol
in questi ultimi due giorni ho avuto tre verifiche al giorno, let me die aahaha
ho scritto questo capitolo mentre sorseggiavo del caffè e mi sentivo tipo la signora in giallo mentre scrive un suo romanzo (?) 
ho la testa che mi scoppia cc
che ne pensate? lol se fa schifo ditelo pure, non vi tiro addosso legnetti uu

bacioni, a presto
martina

forse aggiorno sabato sera, tanto da oggi sono in vacanza wohooooo

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Capitolo 16
*** damn. ***


CAPITOLO 16
 

damn.
 






Holly's pov
 
 

Meriem mi porse la mano.

L'afferrai.

- Ma dici sul serio? Io lascio MIcky e tu lasci Andrew? - dissi imitando la sua voce - non siamo delle bambine, tu vuoi giocare con i sentimenti delle persone. Non se ne parla. - non ammettevo repliche.

Anche se lei lo fece - Certo, sono sempre io quella che vuole giocare..però io Andrew lo lascio davvero. - annuii, in un certo senso aveva ragione.
Non li vedevo mai assieme ultimamente.
 
Buttai la mia borsa accanto al letto in camera mia, dopodichè mi ci buttai sopra a mo' di sacco di patate.
Quanto vorrei sparire, chiudere gli occhi e andarmene in un altro mondo dove posso fare ciò che voglio.

Dove posso amare chi voglio. 

Ma chi ami, Holly? E' ora che ragioni.
Smettila di fare la ragazzina capricciosa che non sa cosa vuole e pretende di avere tutto.
Io capricciosa? 
Annuii dato che ero d'accordo con i miei pensieri.

- Basta, smettetela di parlare - piagnucolai, mi misi un cuscino sulla testa - voglio il silenzio - peccato che fossi io ad interromperlo con la mia voce.
No, sono i miei pensieri chiassosi.
Perchè non posso vivere nei miei pensieri o nei miei sogni?
Lì ho una vita perfetta, fisico perfetto, ragazzi perfetti che cadono ai miei piedi e cago soldi.
Eh si, questa è vita.

Mi arrivò un messaggio, pensai subito che fosse Audrey che volesse fare pace, ma era Micky.

* ciao bella, tutto a posto? perchè ultimamente ti vedo lontana. baci *

Ci mancavano solo le x ed eravamo a posto.

* scusa, ma ho dimenticato le xx * 

Mi venne voglia di lanciare il cellulare, ma visto che non cago realmente soldi, non volevo rovinarlo. Che brava ragazza.
Cosa dovevo scrivergli? " Ehi, si sai com'è, penso sempre a Greg, ma tranquillo. " Non se ne parla nemmeno.
Però volevo essere onesta con lui, è un così bravo ragazzo. 

* Dobbiamo parlare, domani :) *
Lo smile serve a rendere meno tragica la cosa. Anche se mi sembra più una presa per il culo.

- Holly mi aiuti a preparare la cena? - mia madre era appena entrata in camera senza bussare e avvertire. Ma se fossi stata con un ragazzo? 

- Mamma ma io non so cucinare..- la guardai confusa.

- Bene, è ora che impari titti - titti. Odiavo quando mi chiamava con quel nome, o peggio ancora topolina.
O topa, non lo potevo sentire. Forse titti non è così male.
 
 
La mattina dopo mi svegliai più presto del solito, anche se non avevo dormito per nulla.
Avevo pensato e ripensato alle parole da dire a Micky usando, se necessario, giri di parole.
Come puoi dire ad una persona che sei innamorata di un altro e che la vuoi lasciare?
 
Audrey non si era vista sul bus e nemmeno fuori a scuola al solito posto. 
Ma non era lei la mia priorità. 
Micky lo era. Eccolo lì, stava entrando a scuola.

- Holly, Holly, Holly...- mi bloccò Meriem - ti devo parlare, oh mio dio - si sventolava una mano davanti al viso.

- Non ora ti prego, devo fare una cosa molto importante - dissi sottolineando le ultime parole.

- Tre parole: ho lasciato Andrew. - e fece un urletto strozzato.

Le battei una pacca sulla spalla ,seguita da un - Sono fiera di te. -

E facemmo il nostro ballo da robot.

Non fate domande, perfavore.
- Ma non mi chiedi nulla? - tu l'hai lasciato e lui ha detto va bene, ecco qua tutto.

- Ascolta: devo fare una cosa importantissima. - con le mani mi pregò di rivelarle quale fosse quella cosa - lasciare Micky. -
Scoppiò a ridere, ma non appena notò la mia espressione del volto sera, si ricompose.

- Ma hai detto che..il patto era una minchiata..poi perchè? -

- Lo so ma io non provo nulla nei confronti di Micky..- adesso arriva la domandina.

- Lo fai per Greg? - eccola qui. - cioè, lui ha detto che non ti vuole - colpita e affondata.
Non avrei mai dovuto raccontargli di ciò che ci siamo detti, perchè sono pettegola?

- Starò anche sola ma non con Micky, sto facendo la stessa cosa che faceva Greg con me: lo sto usando, ingannando. Io sono meglio di lui, non voglio far soffrire Michael - iniziai a gesticolare, ciò significa che mi stavo agitando.

Stava per dire ancora qualcosa ma la bloccai correndo verso la scuola.
- Dopo voglio che mi racconti tutto! - mi urlò e io mi girai verso di lei.

Non l'avessi mai fatto.

Non correre mai e girarsi indietro rischi di andare a sbattere contro qualcuno.

O contro Greg, nel mio caso.

Restai immobile: avevo le gambe leggermente piegate e lui mi teneva per i fianchi.
Sì, stavo cadendo.
Alzai il volto e mi ritrovai due occhi profondi come il mare nei miei, mi sentii rabbrividire e diventai visibilmente rossa.
Dannazione, odio la mia timidezza a volte.

Tornai in posizione eretta ma lui non accennava a lasciarmi andare. 
Ci guardavamo ma nessuno osava proferire parola.
Dio se era bello, il classico ragazzo di cui ti puoi prendere una cotta. Ma la mia era qualcosa di più, forse ero carbonizzata, può darsi.

"Io ti farò soffrire" quelle parole mi rmbombarono in testa, "Non lo farai". Oh, che stupida ragazza "L'ho già fatto".
Solo ora mi resi conto che aveva ragione, provai una fitta al cuore allucinante e sentì le lacrime che volevano uscire.
Ma non avrei pianto di nuovo per lui e davanti a lui.

- Devo andare da Micky - gli dissi bruscamente. Mi lasciò andare e corsi via.
Questa volta andai da MIcky realmente.
 
 
- Hei Micky! - dissi radiosa il più possibile.

- Che mi devi dire? - niente saluto, niente sorriso, dritto al punto.
Tra poco mi avrebbe sputato in faccia.

- Non qui - lo condussi fino ad un angolo sperduto della scuola all'ultimo piano.
Qui nessuno ci avrebbe interrotti.

Presi un bel respiro ed presi parola - Ecco vedi..-
 
 
 
 
 



Hola biscotte c:

SCUSATE se non ho aggiornato prima, ma sono iniziati i corsi di recupero e ho dovuto accantonare la storia
ma ora eccomi qua a rompere le palle wohoo
avete visto? ci sono poche parolacce, perchè ultimamente mi sentivo troppo scaricatrice di porto aahah
entro oggi o domani scrivo il prossimo capitolo e lo posto visto che in settimana sarò sempre impegnata con tre corsi di recupero ahahah
bene, mi tolgo e adiosss

bacioni, martina

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Capitolo 17
*** friend? ***


CAPITOLO 17

friend?
 
 
 


Holly's pov
 
Presi un bel respiro - Ecco vedi..-

Dovevo trovare le parole giuste, ma non le classiche tipo: 'sai, sei un ragazzo magnifico ma non sono la ragazza adatta a te' o 'io non ti merito'.
Sono solo una presa per il culo.
E cosa dirgli? ' Micky, ho passato del tempo meraviglioso con te, mi hai sempre capita, confortata, amata. Ma io non ti amo'. E magari potevo anche buttarla sul ridere.

Qui uno sputo in faccia non me lo toglie nessuno.

-Ecco vedi..- ripetei cercando di prendere tempo.

- Oh andiamo Holly, non sono uno stupido. Ho capito che mi vuoi mollare, ma almeno abbi il coraggio di dirmelo. -sbuffò vedendo che abbassai il capo.

- Sì, è così. Non so che parole usare per dirtelo, perchè in qualsiasi modo lo faccia sarà doloroso. Non voglio nemmeno usare quelle frasi già confezionate perchè tu sei speciale e ti meriti almeno dei veri motivi. -cercai di usare il tono più dolce possibile.
Sorrise, ma fu un sorriso amaro.

- E' per Greg? Mi lasci per lui scommetto. - disse passandosi una mano tra i capelli.

- La verità? Non lo so nemmeno io, credimi. So solo che non provo nulla per te. - volevo sprofondare, volevo scappare e mettere fine a quella discussione.
Non mi è mai piaciuto affrontare i problemi.

- Perchè non puoi semplicemente accettare il fatto che io non provi nulla per te? - tentai.
Ma fu inutile.

Alzò il tono di voce - Ma che cazzo stai dicendo? Per te sarà pure semplice lasciare una persona, ma io ti amavo. - concluse gelido, ma con gli occhi che esprimevano tutta la sua rabbia - e mi fa male sapere che tu non soffra per ciò che mi stai facendo! - si portò una mano sul petto e l'altra la strinse a pugno.

Riuscivo a vedere pulsare le vene sul suo avambraccio, lasciato scoperto dalla felpa leggermente tirata sù sui gomiti.
Gli occhi, di un castano erano diventati improvvisamente due pozzi scuri, infiniti. 

Mi fece paura, per un momento.
- Non puoi sapere come mi sento io..- dissi con un filo di voce e gli occhi puntati sul pavimento.
Se lo avessi guardato negli occhi mi sarei persa nel buio.

Rise istericamente - E ora cosa farai? Correrai come un cagnolino da quel biondino? -
Ma possibile che Micky pensi sempre a lui?

- Se ti può far piacere Greg non sa che ti sto lasciando e non lo saprà mai. Per lui sono solo una studentessa di questa scuola, una come le altre. - ammisi un po' delusa.
 
Non vedo come possa importare a Greg di me e di te, ha detto che non mi vuole.
Un ghigno comparve sul suo viso.
La campanella suonò e lui scomparve dalla mia vista.
La sensazione di paura se ne andò con lui.
 
Mi sentivo più leggera.
Avevo lasciato Micky.
Sorrisi tra me e me, chi passava mi guardava di traverso e io gli rispondevo con un semplice 'don't worry, be happy' sembravo una cannata.
 
- Meriem! - feci segno alla mora di sedermi accanto durante l'ora di fisica.
Passammo una buona manciata di minuti a raccontarci un po' di cose, soprattutto di come avevamo lasciato Micky e Andrew.
Praticamente lei lo aveva beccato a baciarsi con una al bar della scuola e quindi lo ha mollato. Ma che furbo quello, non sai che la tua ragazza frequenta la tua stessa scuola? Bha.

- Bene ragazzi, vi riconsegno i compiti della scorsa volta. -annunciò il professore di fisica.

- Mierda. Mi ero dimenticata della verifica, spero abbia perso la mia. - già, avevo una bella insufficienza in quella materia, non capivo nulla.
Quando ci consegnò il compito non ci potevo credere.

Avevo preso la sufficienza! - Oh mio dio - ripetevo a bassa voce.

- Davvero? Brava! - Meriem si congratulò con me - io invece ho preso una brutta insufficienza, solo perchè il prof mi ha beccato a copiare - mise il broncio la mora, dopodichè scoppiammo a ridere.

- Audrey, ottimo lavoro. Se continui così in pagella avrai il massimo dei voti. - ecco come al solito il prof che si congratulava con la mia amica.

Amica?

Non mi fidavo più di lei, almeno per il momento. Però siamo amiche da una vita, potrei mai buttare più di dieci anni di amicizia per un ragazzo? Nah.
Quando avrò sbollentito la rabbia le parlerò.
 
 
Ero a casa di Meriem, sdraiata sul letto a farmi foto senza senso con il suo ipod mentre lei era al computer, precisamente su facebook (che io odio).
- Con chi parli? - m'incuriosii.

- Con un ragazzo..- mi misi a sedere sul letto per vedere lo schermo del computer che era sulla scrivania.
Alla faccia di un ragazzo, erano ben quattro. 

- Ecco che è tornata la vecchia Meriem, quella che la da a tutti! - ammisi con tono solenne.

- Ehi, sei cattiva - mi tirò uno schiaffo sul braccio e poi scoppiò a ridere.
Sorrisi anch'io e poi tornai a sdraiarmi sul letto.

- Uhm..immagino che tu non voglia sapere che c'è Greg in linea.. - disse vaga.
Appena sentì il suo nome scattai in piedi e corsi a sedermi accanto a lei.

Ma che sto facendo? - No, non mi interessa - dissi incerta e me ne tornai sul letto.
Ecco la mia nuova dimora: il letto di Meriem. No ok, è meglio se torni a fare le foto da demente, Holly.

- Mi ha chiesto come stai e gli ho detto che hai lasciato Micky. - disse Meriem tranquillamente.

- Cosa? Gli hai scritto? Sei pazza per caso? - le urlai contro - poi perchè glielo hai detto? -

- Ha fatto la faccina sorridente - continuò come se non mi avesse sentito.

 - Oh - disse dispiaciuta - è offline. - 

Mi lasciai sfuggire un - Meno male - che non le sfuggì.

Fece il sorriso di una che la sa lunga - Andiamo, è storia passata ragazza. - le dissi per togliere quel sorrisetto dal volto.

- Quindi non ti spiace se ci provo con lui. - disse sempre con quel sorriso.

- Provaci e ti ficco il computer dove dico io. - questa volta sorrisi anch'io.

- Non lo farei mai! - poi corse ad abbracciarmi.
L'adoro.
 
 
 
Micky's pov

Era passata circa una settimana da quando Holly mi aveva lasciato. Quella stronza.
Notai che non aveva mai parlato con Greg, anche se lui moriva dalla voglia di farlo. 
Me ne sono accorto biondino, lo so che muori dalla voglia di farlo: l modo in cui la guardi, solo che lei non se ne accorge. E' come se vivesse in un altro pianeta.
Ogni volta che le passa accanto le sorride, ma non ha il coraggio di parlarle, perchè?

Codardo di merda.

- Oi ragazzi tutto chiaro? - chiesi ai miei 'amici' - eccolo sta attraversando la strada per andare al supermarket. Andiamo -

Chi sono loro? Vecchi amici della mia vecchia scuola, dei ragazzacci.
Ah la mia vecchia scuola, bei tempi. Peccato che ero stato espulso perchè con quei ragazzacci eravamo stati beccati a picchiare uno sfigato.
Da allora ho dovuto rigare dritto, fino ad ora.
Greg si era preso una cosa mia. Holly l'avevo vista io prima, non si doveva avvicinare.
Per colpa sua l'ho persa.

Ora la pagherà.

- Ehi biondino! - mi avvicinai a lui e gli battei una pacca sulla spalla.

- Si? - chiese alzando un sopracciglio.

- Ti va di fare due chiacchiere da amici? - scosse la testa.

- Devo andare a fare la spesa, mi spiace. - fece per andarsene ma uno dei miei amici lo fermò.

- Tu non vai da nessuna parte. - disse con un ghigno e Greg cercò di sorpassarlo ma il ragazzo gli diede un pugno sul suo bel nasino.

Lanciò un grido di dolore e per zittirlo gli tirarono un altro pugno, sullo stomaco questa volta.
Si accasciò a terra e sputò del sangue, gli alzai brutalmente il viso per i capelli e dissi - Tu ad Holly non la devi più guardare capito? Di certo non le devi più parlare. -

- Che t'importa? Non sei più il suo ragazzo. - gli tirarono un calcio nel fianco e lui cadde a terra.

- E non devi nemmeno parlare con me. Zitto bastardo di merda. -
Un calcio, e ancora un altro, poi un altro paio.
Aveva persino smesso di lamentarsi per il dolore.

Era inerme sul marciapiede e si era formanta una chiazza di sangue attorno a lui.
- Tu non parlerai di questa storia con nessuno chiaro? Prova a dirlo a qualcuno e sei morto. - mi piegai sulle ginocchia in modo che potesse sentirmi meglio - e non ti avvicinare ad Holly. Chiaro? - detto questo mi alzai e gli sputai addosso.

Io e i ragazzi ci battemmo il cinque e ce ne andammo ridendo, lasciando un Greg ormai svenuto sul marciapiede.
Nessuno aveva visto la scena, almeno credo.
 
 
 
 
Bonjour biscotts lol
 
finalmente ho aggiornato yuppie c:
che ve ne pare? Non sapete quante notti in bianco ho fatto pensando questo capitolo ahahah
grazie a chi legge,recensisce, ha messo tra preferite\ricordate\seguite la storia, davvero GRAZIE asdfgh
sono veramente felice che vi piaccia la storia aww
sto già pensando a cosa scrivere nel prossimo capitolo e spero che vi piacerà lol
ok questo capitolo non è granchè ma serve per introdurre il prossimo c:
poi volevo dire che audrey e meriem esistono davvero lol e non ho litigato con audrey, macchè ahah
e c'è da dire invece che meriem è così anche nella realtà, purtroppo :c lol
ho anche preso la prima sufficienza di fisica dell'anno wohoo ok la smetto
bacioni, martina

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Capitolo 18
*** look at you ***


CAPITOLO 18
 

look at you





Greg's pov
 
Ero disteso nel mio letto, non ricordavo nemmeno come ci fossi finito dentro.
Il mio corpo era tutto a pezzi, appena accennavo un movimento ecco che partiva una fitta di dolore.
Ormai era passata quasi una settimana da quel giorno , ma i segni erano ancora visibili sul mio volto, per non parlare della schiena.

- Gregory, cosa vuoi per pranzo? - ecco la voce di mia madre che  risuonava dalla cucina.

- Niente di pesante, magari un sandwich! - 

Naturalmente i miei genitori non sapevano nulla di ciò che mi era successo, gli avevo raccontato che ero stato rapinato e pestato. Ci avevano creduto.
Invece ai miei amici, anche a Dan, avevo raccontato di avere la febbre: ecco spiegata la mia assenza da scuola. Anche loro si erano bevuti questa scusa.
Dan svariate volte era venuto a casa mia per vedermi, ma lo avevo sempre congedato con scuse alquanto stupide, se mi avesse visto mi avrebbe tartassato di domande.
Per non parlare di come avrebbe reagito quando avesse saputo chi mi avesse ridotto in quello stato.
Ammettilo Greg, sei in uno stato pietoso. Mi alzai dal letto con fatica e mi diressi lentamente verso lo specchio affisso al muro opposto.

Guardati, Greg. 

Hai il viso ancora ricco di segni violacei; il labbro inferiore, spaccato in precedenza, si sta rimarginando ed infine gli occhi.

Guardati, negli occhi.

Sono spenti, tristi, opachi. Quel blu acceso ora è sparito, come se il blu mare non si vedesse perchè è coperto da una foschia. 
Cosa ti è successo. Quelle tue labbra da quanto non si stendono in un sorriso?

Chi ti ha tolto il sorriso?

Chi? Lei.
Sembrerò uno stupido, il classico ragazzo "farfallone" che conosce una ragazza, bellissima, e magicamente cambia personalità. Diventando un ragazzo affidabile e fedele.
Sembrerà banale, la classica storiella da romanzi rosa per ragazzine, ma è la verità.

Io ci tenevo a lei.

Il suo modo scontroso, ma alla fine dolce, erano la cosa che più mi piaceva di lei.
Era una ragazza fragile, anche se non sembra. Cerca sempre di atteggiarsi da ragazza dura, ma quando ti giri un attimo dalla parte opposta alla sua, puoi
benissimo notare che vorrebbe scoppiare a piangere. E lo fa, ma interiormente.
Io volevo aiutarla, asciugarle le lacrime. Quando stava con me, per quanto potesse non sopportarmi alla fine rideva sempre.

Appunto, stava.

E' stata colpa mia se l'ho persa, pensavo di fare il meglio per lei.
Appunto, pensavo.
Se potessi tornare indietro, non so se rifarei questa scelta. Anzi, l'avrei abbracciata e sussurrato al suo orecchio un 'non lasciarmi mai' e avrei inspirato un po' del suo profumo alla vaniglia.
Vi starete chiedendo di chi stia parlando, no? Bhe di Holly.
Chissà cosa penserà ora di me, se mi odia o se..

- Greg scendi! - le urla di mia madre interruppero i miei pesieri, abbastanza confusionari.

- Arrivo ma' - borbottai tra me e me.

Mentre mi avviavo verso la porta colpii involontariamente il mio zaino, non volevo pensare al fatto che fra un paio di giorni sarei tornato a scuola.
Speravo solo che i segni sparissero dal mio volto.
 

Il giorno dopo..

 
Audrey's pov

- Ciao papà, ci vediamo stasera. - baciai mio padre sulla guancia e uscii velocemente di casa per andare alla fermata del bus.

Ultimamente a scuola ci andavo a piedi, ma quella mattina ero in ritardo ed ero costretta a prendere un mezzo.
Eccolo, pensai appena lo vidi avvicinarsi.
Mentre salutavo un paio di compagni di scuola, sentivo come un paio di occhi fissi su di me.
Mi guardai un po' attorno ed ecco, avevo ragione!
Due occhioni verdi mi scrutavano, con lo sguardo leggermente malinconico.
Mi sedetti accanto al presunto paio di occhi, che naturalmente appartenevano ad una persona.
Ma che genio sei Audrey?

Rimasi in silenzio, mentre l'imbarazzo cresceva tra di noi.

- Hei - mormorai incerta.
Non rispose, ma continuava a guardarmi.

- Certo che potresti anche rispondermi, Holly - ero delusa, stanca di questa sistuazione che si era creata fra di noi. Litigare per un ragazzo? Ma si può?

- E cosa dovrei dirti? - finalmente mi degnò della sua melodiosa voce.

- Un 'ciao' sarebbe già un buon inizio. -

- Ciao - disse imitando la mia voce. E' già un passo avanti.
Un silenzio calò fra di noi, probabilmente entrambe eravamo immerse nei nostri pensieri.
Non so a cosa potesse pensare Holly, anche se Meriem mi aveva riferito gli ultimi fatti.
Ma ciò a cui stavo pensando io, era abbastanza importante.
Circa una settimana fa avevo assistito ad uno spettacolo.
Non era a teatro e nemmeno in una piazza. Era in una strada e, più precisamente, non era uno spettacolo, bensì uno rissa.
Rissa? Non credo possa definirla nemmeno così, dato che erano tipo sei contro uno.
L'hanno ridotto male, ma io da brava codarda sono rimasta nascosta ad osservare.
Non potevo mica immischiarmi, no? Mi avrebbero picchiata anche a me.
Ma la cosa scioccante era che quel ragazzo a terra fosse un mio conoscente, un ragazzo biondiccio. Greg.
Non riuscìì a vedere chi lo stessero picchiando, erano incappucciati ed io non riuscivo molto bene a mettere a fuoco i loro volti, notai solamente che uno di loro aveva i capelli castani.
Uno schiocco delle dita di Holly mi riportò alla realtà - Oi tutto bene? - annuii vigorosamente.
Quando se ne andarono, fui tentata di avvicinarmi al corpo del ragazzo diasteso a terra.
Era svenuto così presi il suo cellulare ed inviai un messaggio a suo padre chiedendogli di venirlo a prendere. Dopodichè me ne andai.
Nei giorni seguenti chiesi a Dan se sapeva qualcosa di Greg dato che non si era ancora fatto vedere in giro. Lui mi rispose che aveva la febbre.
Greg gli aveva mentito, avrei voluto raccontargli la verità, ma pensai anche che lui non voleva far sapere cosa gli fosse successo. 

- Allora un uccellino mi ha detto che ora sei single! - cercai di conversare.

Lei ridacchiò - Un uccellino di nome Meriem? Ah quella ragazza non sa tenersi una cosa per se. - disse divertita.

- Ma il motivo per cui lo hai lasciato - dissi riferendomi a Micky - è quello che penso io? - annuì con un sorriso amaro sul volto.
Holly mi aveva spesso parlato del fatto che volesse troncare quello specie di legame che non c'era fra lei e Micky. Era come se lui pensansse di avere una relazione con lei, quando a stento si baciavano!
Dai era evidente, molto evidente che lei pensava solo al biondino.
Eppure era stato proprio lui a mandarlo fra le braccia di lui..

- Sai che fine ha fatto Greg? - 

- No, potrebbe essere partito per il polo nord o la Cina ed io non ne saprei nulla..per quanto mi riguarda potrebbe essere morto! - esclamò con la voce leggermente incrinata.
Lei ci teneva a lui, lielo si leggeva negli occhi.
Mi faceva male vederla così, lui la evitava sempre. Ma lei doveva sapere cosa gli era accaduto.

- E se ti dicessi che non è morto ma che lo hanno semplicemente picchiato? - dissi seriamente guardandola negli occhi, che lei spalancò vigorosamente.

- Che? - e spalancò anche la sua bocca prima di scoppiare a ridere nervosamente - ma non dire cazzate! - continuò ridendo, ma non appena notò il mio volto serio smise di ridere.

- Non ti credo comunque. - disse piccata - la devi smettere di sparare michiate e di dirmi menzogne. -

- Ma io..- non mi fece finire che subito mi interruppe.

- Muoviti, che dobbiamo scendere. - disse spingendomi via dai sedili e oltrepassandomi.
La vidi sparire tra la folla di ragazzi.

Che cosa ho combinato, ho peggiorato le cose!
 
 
Holly's pov
 
Non so più se fidarmi o no di Audrey.
Ormai mi sembra solo che spari cazzate, che non mi dica mai le cose come stanno.
Eppure Greg non si faceva vivo a scuola da un po' e nessuno sapeva esattamente cosa gli fosse successo.
Ed è per questo che ora, alle cinque del pomeriggio, che sono fuori casa sua.
Bussai, e una parte di me sperava che nessuno aprisse. Cosa gli avrei detto? 
Dopo l'ultima volta che ci siamo visti, ora avrebbe anche potuto sbattermi la porta in faccia!
Non mi accorsi nemmeno che una donna, penso sua madre, con un sorriso cordiale mi avesse aperto la porta.

- Ciao cara, posso esserti d'aiuto? - disse con un tono dolce, materno.

- Salve, scusi il disturbo. Mi chiamo Holly, volevo sapere se Greg è a casa. - dissi sorridendo e cercando di essere il più educata possibile.

La sua espressio mutò, ora sembrava dispiaciuta - Oh si, ma lui non vuol.. - 

- Chi è mamma? - disse il ragazzo affiancando la donna alla porta.
Appena mi vide si ammutolì, irrigidendosi all'istante.

- Tranquilla mamma, mai pure. E' una mia compagna di scuola. - salutò la donna con un bacio sulla guancia.

- Va bene, allora io vado a fare la spesa. Arrivederci Holly, è stato un piacere conoscerti! -

- Anche per me, buona serata. - 
Dopo che se ne fu andata, il biondo mi lanciò uno sguardo duro.

- Mi fai entrare? - tentai.
Lo vidi incerto, ma lo vidi spostarsi di lato, lasciandomi così lo spazio per entrare.
Non distolsi mai lo sguardo, cosa che lui fece subito. Strano.

- Cosa vuoi? - disse andando direttamente al sodo.
 
 
 
 
Scusate il ritardooo lol
ma questo capitolo è stato una cosa impossibile! tipo che non sapevo cosa scrivere :c
ma poi una notte, ecco l'idea ahah
inoltre ho tre corsi di recupero da seguire e non ho avuto molto tempo per scrivere, sorry
finalmente oggi ho fatto la prova di recupero di matematica del primo trimestre cc
pregate per me che sia andato bene ahah
spero il capitolo vi piaccia e vorrei ringraziare chi la segue e chi la recensisce waa
siete dei tesori aww
bacioni, martina

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Capitolo 19
*** i belong with you ***


CAPITOLO 19

i belong with you
 
 
 





Holly's pov

- Accogli sempre così le persone in casa tua? - dissi azzardando un sorriso.

- L'hai detto tu, qusta è casa mia. - era incredibile, non lasciava trasparire emozioni - te lo ripeto, che cosa vuoi? -

- Volevo sapere se eri ancora vivo, insomma non vieni a scuola da un po' e nessuno sa che fine tu abbia fatto. -

- Bhe, ora lo sai. Il mio corpo non sta putrefacendo in una bara e non è sul fondo di un lago. Sto bene. - rispose dirigendosi nuovamente verso la porta. 
Puntai i piedi sul posto, non ero intenzionata a muovermi.
Alzò un sopracciglio, per poi indicarmi con la mano l'uscita.

- Non mi muovo di qua finchè non abbiamo parlato. - detto questo andai a sedermi nella cucina.
Lo sentì sbuffare, ma alla fine mi raggiunse e si sedette di fronte a me.

- Di cosa vuoi parlare? -

- Vorrei parlare di come stai realmente, e non dirmi che stai bene. Perfino uno scoiattolo se ne accorgerebbe. - 

- Uno scoiattolo?- domandò incerto per poi sorridere.

- Si ma..- dissi gesticolando confusionariamente - non hai risposto ancora alla mia domanda! -
Dopo avermi guardato come se fossi una pazza isterica, cosa abbastanza vera, prese una mela dal cestino che era la centro della tavola ed iniziò a mangiarla.
Per caso mangiare una mela ha un significato nascosto? Qualcuno gli fa una domanda e lui si mette a mangiare una mela?

- Fai sul serio? - 

- In che senso scusa? - disse sputacchiando pezzi di mela.
Disgustoso.
Cioè non lui, perchè lui non è niente male. E' come mangia che ti fa accapponare la pelle. 
' Accapponare la pelle', non so nemmeno da dove mi è uscita sta frase, ma mi piace, è di effetto!
Ora mi stava stancando, però. Se non voleva rispondermi era perchè nascondeva qualcosa, magari sotto la maglietta che portava.

Gli afferrai la mela, o meglio, gliela tolsi di bocca rischiando di scaccargli qualche dente.
- Va bene, ti rispondo! - urlò alzando gli occhi al cielo - io sto bene. - cercava di essere molto convincente e ci stava anche riuscendo..
Ma c'era qualcosa nel suo sguardo che non mi dava quella sicurezza, quella certezza che lui stesse davvero bene. Io voglio solo il meglio per lui.

- Sarà, ma io non ti credo. - detto ciò lui, esasperato, si alzò dal tavolo e si diresse in salotto.

- Ma te ne vuoi andare? - urlò mentre si buttava sul divano a mo' di balena arenata sulla spiaggia.

- Dio quanto sembri un bambino! - lo raggiunsi sedendomi accanto a lui, forse troppo vicina visto che riuscivo a sentire il suo respiro sul mio volto.
Inutile dire che sentii un brivido percorrermi la schiena ed è inutile dire che iniziai a fissare le sue labbra.

Smettila Holly.

- Puoi cercare di essere sincero con me? Per favore. - visto che non ricevetti risposta, decisi di fargli qualche domanda sul vero motivo per cui sono andata a trovarlo.

- Il motivo per cui non sei venuto a scuola in questi giorni..non è per la febbre m-ma ti, cioè sei stato..- 

- No! - disse con troppa enfasi - lo ammetto, sono stato a casa per.. diarrea. - notai che si pentì subito dopo della risposta.

Trattenni una risata - Potevi trovare una scusa migliore di questa, eh! - dissi sarcasticamente.
Lui sbuffò per l'ennesima volta e tentò di alzarsi, ma lo trattenni mettendogli una mano sulla spalla.
Notai subito che sul suo volto comparve una smorfia di dolore. Dolore?
- Greg? - gli accarezzai dolcemente la guancia mentre lui teneva gli occhi chiusi, forse per contenere il dolore.

- Sto bene, non preoccuparti. - sibilò tra i denti.

- No, non è vero. Non stai bene e non puoi nemmeno chiedermi di non preoccuparmi. - voltò lentamente il suo viso verso il mio - Non sarei qui se non mi importasse nulla di te. - tornai a guardare le sue labbra troppo rosee e troppo vicine alle mie.

Spostai lo sguardo verso i suoi occhi, che mi stavano già guardando.
Si avvicinò lentamente facendo toccare le punte dei nostri nasi e facendo scontrare le nostre fronti.
Io lo guardavo, lui mi guardava.
Ero come incantata. 
Fece sfiorare le nostre labbra un paio di volte e la cosa era snervante perchè non appena tentavo di avvicinarmi ulteriormente, lui si allontanava leggermente.
Stavo per allontanarmi, ma mise una mano sul mio viso, accarezzandomi la guancia.

- Come sei bella. - soffiò sulle mie labbra.

- Per l'amor di Dio, baciami. - ero esasperata, lo ammetto.
Ridacchiò, ma non se lo fece ripetere due volte.
Fece combaciare le nostre labbra dolcemente, la sensazione migliore che abbia mai provato.
Non mi opposi quando volle approfondire il bacio, io dipendevo da lui. In quel momento avrei fatto di tutto per baciarlo, per amarlo.
Il bacio, era come se lo aspettassi da una vita ed ora mi ero tolta un peso, infatti mi sentivo leggera come non mai.

Mi sentivo felice, con lui.

Portai una mano sui suoi capelli e l'altra la portai dietro al suo collo, spingendolo ancora di più verso di me.
Eravamo una cosa sola, in quel momento. Io gli appartenevo.
Non so per quanto ci baciammo, ma quando ci staccammo eravamo entrambi senza fiato.

- Non sai da quanto desideravo farlo. - gli dissi sorridente.
Lui non disse nulla, così mi limitai ad accoccolarmi fra le sue braccia mentre lui giocava con i miei capelli.
 
 


Dan's pov

- Ciao amore! - schioccai un bacio a fior di labbra alla mia bella Audrey.

- Hei - disse stranamente più raggiante del solito.

- Come mai così di buon umore? - le sorrisi prendendole la mano e portandola a sedere nel tavolino che avevo prenotato per quella sera.

- Hai scelto un ristorante davvero carino, mi sorprendi! - mi sorrise ampiamente - comunque stamattina ho parlato con Holly, forse non mi odia più come prima. - 

- Sono felice, sareste delle stupide a buttare oltre dieci anni di amicizia per una stupidata del genere. - 

- Senti.. sai che fine ha fatto Micky? - mi chiese. Anche lui, come Greg, da un paio di giorni non veniva più a scuola.

 Scossi la testa - Girano strane voci sul suo conto ultimamente. -

- Tipo? - 

- Le solite cose: fumo, alcool e donne. Ma questa serata è per noi, per festeggiare il nostro primo mese. Non voglio pensare a nient'altro se non te, questa sera, nel mio letto in biancheria intima, pronta per festeggiare! - dissi con un sorriso malizioso mentre Audrey scoppiava a ridere provocando, però, l'attenzione del cameriere che venne a prendere le nostre ordinazioni.
 
 
 
 
 
Salve ragazuole!

Finalmente ho aggiornato woop woop
vi chiedo scusa per la parte del bacio, fa cagare lo so, ma non so scrivere queste cose ahaha
ma finalmente dopo 19 capitoli sti due si baciano, allelujaaa! no davvero mi stavano cadendo le braccia, non ce la facevo più ad andare avanti così lol
poi dan e l'altra che festeggiano il loro primo mese bha li ho messi solo perchè sembravano morti c:
dovete sapere che meriem nella realtà si è fidanzata wohoo 
spero vi piaccia il capitolo e vorrei ringraziare chi legge e recensisce, siete troppo buone adfg
e scusate se non vi ho risposto subito ma questa settimana è stata caotica ahah
a presto, lo prometto

bacioni, martina

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Capitolo 20
*** sometimes love's not enough ***


CAPITOLO 20

Sometimes love’s not enough when the road gets tough










 
I due ragazzi erano seduti uno accanto all'altro sul divano di lui, stretti in un abbraccio caloroso. I loro cuori battevano a mille.
Pensavano, ma erano ignari ognuno dei pensieri dell'altro.
Lei, si godeva al pieno quel momento. 
Lui, si mordeva costantemente il labbro tormentato da un pensiero fisso.
Tormentato dalle possibili conseguenze.
Un solo pensiero li accomunava in quel momento: cosa c'era ora fra loro due?
Forse stavano correndo troppo, in fondo era stato solo un bacio.
Nessuno dei due osava prendere parola.

Fortunatamente la madre del ragazzo entrò in casa, facendo scattare in piedi i due ragazzi.
Si lanciarono uno sguardo imbarazzato, per poi salutare la donna con un paio di buste della spesa in mano.

- Ciao ragazzi. - li salutò, poi la ragazza vedendo l'ora dovvette andarsene.
Ma sull'uscio della porta si dette un bacio fugace con quel biondino che tanto forte le faceva battere il cuore.
La madre di lui, senza farsi notare, li guardava intenerita.

E quando la ragazza se ne andò, la donna non potette trattenersi dal fare mille domande al figlio che, infastidito, si chiuse nella sua stanza e si mise a messaggiare con la ragazza che gli faceva mancare il respiro ogni volta che la vedeva.
 
Nessuno dei due poteva credere a ciò che era successo in un paio d'ore.
Erano riusciti a fare ciò che sognavano da mesi. La sensazione che provarono nel sentire il sapore delle loro labbra che si scontravano per quel bacio tanto atteso, sentire il corpo caldo di lui su quello di lei, poterla abbracciare come se fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto prima di morire..ecco, quelle sensazioni erano indescrivibili.
Si addormentarono ognuno nel proprio letto col sorriso sulle labbra e le immagini del pomeriggio trascorsa assieme. 
 
Naturalmente il giorno dopo il biondo andò a scuola, per le lezioni? No, semplicemente per vederla. 
Vi starete chiedendo come può una persona diventare così importante per un'altra dopo solo un bacio? Dopo nemmeno un giorno? Il rapporto che c'era fra loro andava oltre al semplice contatto fisico, oltre agli ultimi mesi.

Era come se fossero nati per stare assieme.

Nonostante piovesse quella mattina, iniziarono a cercarsi tra la massa di studenti, spingendo via chi gli era di intralcio fino a quando non si videro.
In quel momento tutto attorno a loro era come se fosse svanito.
Lui e lei, completamente bagnati dalla pioggia fitta.

- Lascia che ti baci a fondo sotto la pioggia battente. - sussurrò lei all'orecchio del biondo.

Il bacio fu intenso, forse troppo. I ragazzi attorno a loro li guardavano sorpresi.
Quei due ragazzi, così tanto diversi, che fino a poco tempo fa era impossibile vederli assieme felici, si poteva percepire l'amore fra i due.
Si dice che il mondo sia stato creato per due.
Vale la pena vivere solo se c’è qualcuno che ti ama, e loro si erano trovati.

- Il Paradiso è un posto sulla terra dove stare insieme a te - le soffiò sulle labbra il biondino.

Lei, incredula di ciò che le aveva appena detto, lo strinse in un abbraccio caloroso.
Quando dovettero separarsi per entrare ognuno nella propria aula, gli sembrava di aver vissuto solo un sogno. Lui era il suo sogno.
 
L'amica dalla carnagione un po' scura le si avvicinò alla ragazza, mentre stava prendendo dei libri dal proprio armadietto.
Era sorpresa da ciò che aveva visto prima fuori dalla scuola.

- Così adesso tu e il belloccio state insieme? - domando incredula.

L'altra con un sorriso sognante rispose incerta un - Non so, ma sta succedendo tutto così in fretta. Non riesco ancora a capacitarmi delle cose. -
- Sei proprio cotta, eh? -

- Quando ci baciamo, è la sensazione più bella in assoluto. Credo di essere innamorata di Greg. - quest'ultima frase la disse più a se stessa, che all'altra.

Le due ragazze erano troppo prese a conversare tra loro, che non si accorsero che qualcuno, involontariamente, stava origliando tutta la conversazione.
Così quando le ragazze se ne andarono, un ragazzo moro sbattè con forza il suo armadietto.
Era arrabbiato, furioso, incredulo anche.

Esatto, Michael Parsons era stupito dal comportamento di Gregory.
"Nessuno aveva disobbedito ai suoi ordini, dopo tutte quelle botte. Ma lui si."
 
- Ehi tu! - 
Greg si voltò alquanto infastidito da chi lo stesse chiamando, insomma era in ritardo per la lezione.

- Ancora tu? - sbottò infastidito.

- Cosa ti avevo detto? - ed ecco che il moro prese per il collo della maglia il ragazzo biondiccio.

- Ti ho detto di non toccare Holly, eppure tu fai il furbetto e ti ci metti pure insieme. Credevi di farmi fesso? - 
L'espressione del biondo era indecifrabile, come era venuto a saperlo?
Forse il bacio nel cortile si poteva anche evitare. Ma lui ormai dipendeva da lei.

Non riusciva più a farne a meno.

- E cosa vuoi fare allora? Picchiarmi? Questo non servirà a nulla. Non mi interessa se mi fai del male, tanto so che tornerò da lei per farmi curare. - sorrise beffardo Greg.
Subito il moro lo lasciò.

- Sicuro? Bene allora non ti dispiacerà se farò una visitina alla tua ragazza..-

- Ma cosa credi? Che se non starà con me correrà fra le tue braccia? -

- Vedo che hai afferrato il concetto. -

- Tu sei malato. Come puoi pensare anche solo una cosa del genere..-

- Vorrà dire che chiamerò quei miei amici, ti ricordi vero? Si magari li farò conoscere ad Holly. Chissà come sarà ridot..-

- Arriveresti fino a quel punto? E' una ragazza diamine! - lo interruppe.

- Sapessi fino a dove posso spingermi.. - un sorriso malizioso spuntò sul suo viso e il biondo provò un senso di nausea.

- Va bene, hai vinto. Le parlerò. - era desolato.
Il moro, soddisfatto, se ne andò lasciando lì un Greg desolato.

Tutto la felicità era sfanita in nemmeno due minuti.
 
 
 

Sera bellezze c:

scusate il ritardo, ma sono stata per più di una settimana senza internet :(
non so, mi piace aggiornare di domenica lol
ed eccomi qua con il 20esimo capitolo wohoo, l'ho scritto ascoltando le canzoni di lana del rey e devo dire che mi piacciono molto lol
ammetto che questo capitolo è quello che mi piace più di tutti, perchè forse è quello che vorrei provare con un ragazzo. 
(naturalmente mi riferisco alla prima parte del capitolo ahah vorrei provare quelle sensazioni, ma vabbe' tralasciamo le mie pippe mentali)
ringrazio chi segue la storia e chi l'ha messa fra seguite\preferite\ricordate e chi recensisce, davvero grazie!
spero vi piaccia questo capitolo, e a presto! :)

bacioni, martina

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Capitolo 21
*** just lies ***


CAPITOLO 21
 
just lies
 







Greg non era entrato in classe quella mattina, dopo l'amichevole chiacchierata con Michael si era chiuso in bagno a pensare.
E pensava in quale diavolo di casino si era messo, cosa aveva fatto per meritarsi ciò.
L'amava, Greg amava Holly. Lui era sicuro che lei lo amasse.
Allora perchè tutto e tutti erano contro il loro amore? Perchè non potevano stare assieme?
Una frase gli rimbombava nella mente.
 
Ora cosa fare? Non aveva scelta, lo sapeva bene.
Non voleva mettere in pericolo l'unica ragazza che avesse mai amato.
'Il suo primo amore', prima di conoscere non sapeva nemmeno il significato del verbo amare. E mai aveva pensato che qualcuno gli avrebbe fatto mettere la testa a posto.
 
Si strinse la testa fra le mani, come a fermare tutti questi pensieri.
No, non l'avrebbe fatto. 
Non erano stati assieme nemmeno un giorno e già doveva lasciarla? 
Una lacrima gli solcò il viso. 
Ci teneva troppo a lei, era disperato. Voleva urlare, ma sapeva che nessuno l'avrebbe sentito.
Qualcosa gli diceva di fregarsene di quel Micky, ma qualcosa gli diceva che avrebbe potuto fare del male a qualcuno. Forse non sarebbe stata Holly, ma se fosse stata Audrey, Dan oppure Meriem? Non poteva permettersi di essere la causa del dolore altrui, non voleva essere egoista.
Voleva scappare, lontano con lei.
Perchè non poteva essere tutto come un sogno? Tutto come se lo era immaginato?
Lui e lei, sempre al suo fianco.
 
Doveva parlarle.
 
 
 
La ragazza si preoccupò del fatto di non vedere il suo ragazzo in classe nell'ora di scienze..aspettate.
L'aveva veramente chiamato 'il suo ragazzo'?
Sorrise tra sè e sè, che strano, pensava.
Greg era il suo primo ragazzo, il suo primo amore. E ne era elettrizzata.
Quel ragazzo che per anni l'aveva tormentata e ora, trovandosi all'ultimo anno, si era ritrovata ad amarlo.
Avevano superato l'imbarazzo dei primi tempi, come quando lui, Dan e le ragazze erano andati a cena da lei.
Si era trovata subito a suo agio, come se si conoscessero da una vita.
Dio se lo amava, anzi non vedeva l'ora di averlo nuovamente accanto a sè.
Voleva rannicchiarsi fra le sue braccia, avvolta dal profumo di lui.
 
Mai si sarebbe immaginata cosa l'aspettava.
 
 
 
- Hei Greg! Che ci fai qui? - il biondo aspettava la ragazza davanti a casa sua.

- Ciao. - soffiò a un centimetro dalle labbra di Holly. - mi sei mancata, scusa se sono sparito. Ma dovevo pensare. -

La ragazza lo guardò confusa ed impaurita, cosa c'era che non andava ora? - Pensare a cosa? Che succ.. - lui la interruppe baciandola.
Era un bacio avido, poco casto e dolce allo stesso tempo.
Come se fosse l'ultima volta che si sarebbero baciati.
L'abbracciò stretta al suo petto, lasciandosi inebriare dal profumo dei suoi capelli. 

' Cocco', constatò.

Quando sciolse l'abbraccio la ragazza sorrise, stupita da tutto quell'affetto. Ricambiò quel tenero sorriso.

- Mi sei mancato. - disse poi.

Subito il suo sorriso si spense, assalito dalla tristezza e dal pensiero di non poter più baciare quelle labbra.

- Dobbiamo parlare. - disse a malincuore.

La ragazza subito pensò al peggio.

- No..- si lasciò sfuggire lei, - non ora che tutto sembra andare bene. - disse con le lacrime agli occhi.
Aveva capito, oh sì.
La tipica frase 'dobbiamo parlare' spiega tutto. E Greg lo sapeva, voleva evitare di fare giri di parole, voleva evitare di far soffrire entrambi.

- P-perchè? - bisbigliò - forse non sono abbastanza? Lo so non sono il massimo della bellezza e della simpatia, ma se vuoi posso cambiare, per te! - 

- No, no ferma! Il problema non sei te, sono io.- ecco un'altra tipica frase, scontata. - Non voglio avere nulla di serio per il  momento. Per me tutto ciò non significa niente, volevo vedere se col tempo poteva diventare qualcosa di forte ma..ma io non p-provo nulla per te. - disse cercando di essere distaccato, mentre dentro moriva. - Ecco, non voglio continuare ad illuderti.

- Non ti sembra un po' tardi? - disse Holly tra un singhiozzo e l'altro.
Voleva cercare di essere forte, ma non ci riusciva.
Tutto si era distrutto, lei e il suo amore. Niente, era tutto falso.
Lui non prova nulla per lei, lui si scoperà una ragazza diversa ogni sera e lei morirà lentamente ogni attimo. Ma fingerà di stare bene per non preoccupare chi le sta attorno.
Fingerà talmente tanto, che arriverà a credere pure lei di stare bene.

- Quindi erano tutte, tutte bugie? Non provi nulla per me? -

- Tutte bugie, solo bugie. - con che coraggio riusciva a dire ciò? Voleva dirle che era tutto vero, che la amava, ma non poteva. - Mi dispiace. -

E così se ne andò a testa bassa, mentre la ragazza scivolò a terra sul vialetto di casa sua, presa a ripensare alle parole del ragazzo, non accorgendosi che a questo erano cadute diverse lacrime.

- Ti prego girati e dimmi che mi ami. - disse sotto voce la ragazza, sapendo che il biondo non l'avrebbe sentita.
Non si girò, non l'aveva sentita. Ora si sentiva sciocca al pensiero che lui potesse amarla.
Holly riprese a piangere silenziosamente, si portò le mani sul viso, coprendolo.

Il ragazzo, dal canto suo, moriva dalla voglia di correre da lei e abbracciarla.
Non poteva sopportare il fatto che piangesse a causa sua.

Si voltò un'ultima volta, lei era lì, seduta a terra col viso coperto dalle sue mani. Poteva sentire il dolore che le aveva causato.
Mimò un ' ti amo ', per poi scomparire in un vicolo.

L'aveva sentita.
 
 
 
- Sono a casa mamma. - borbottò Holly entrando in casa sua.
La madre, vedendo la figlia con gli occhi gonfi e il trucco tutto colato, si impensierì.

- Che ti è successo, cara? - ora ci mancava solo il terzo grado della madre.
La ragazza, irritata, si voltò verso la donna. Sapeva che finchè non le avrebbe dato una risposta accettabile, non l'avrebbe mai lasciata in pace.

- Niente, ho litigato con Audrey. - non era la prima volta che litigavano e la madre lo sapeva bene. Così, rincuorata da quella bugia, la lasciò salire in camera sua.
Holly si lasciò cadere sul letto freddo, come se tutte le forze l'avessero abbandonata.

Cosa fare ora?

Il dolore era troppo forte e persistente.
Doveva parlarne, ma con chi?
Sua madre non sapeva nemmeno chi fosse Greg.
Con Audrey non si era ancora chiarita.
Meriem? No l'avrebbe soltanto fatta sentire peggio.
Dan non lo voleva nemmeno prendere in considerazione, probabilmente sapeva fin dall'inizio le intenzioni del suo amico.
 
Una cosa da fare c'era per dimenticare ciò che era successo nel giro di una mattinata.
E Holly lo sapeva bene.
 
Eccolo qua, ' Half Moon '.
Il miglior pub nel quale Holly sia mai stata.
Erano passati anni dall'ultima volta che ci aveva messo piede, erano passati anni dall'ultima volta che aveva bevuto.
Già, l'ultima volta che era stata lì aveva bevuto talmente tanto, da ritrovarsi in mutande sulle montagne russe del Pier.
Si sedette in al bancone, ancora col viso sporco di nero. Non conosceva nessuno e ignorava chiunque provasse ad avvicinarsi.

- Quanti anni hai ragazzina? - le chiese il barista.

- Diciotto, compiuti. - mentì, non li avrebbe compiuti fino a luglio.
Oggi è la giornata delle bugie?
Ma il barista, forse ci credette o forse chiuse un occhio, le versò in un bicchiere un intruglio giallognolo.
Non pensò nemmeno a cosa potesse esserci dentro, ma buttò giù in un unico sorso.
Ne bevve molti altri, fino a perderne il conto.

Voleva dimenticare.

Ad ogni bicchiere l'immagine di Greg si offuscava, fino a sparire completamente.
Una parte di lei voleva dimenticarlo, l'altra voleva solo odiarlo.
E baciarlo.
 
Decise che era meglio tornare a casa, in che modo non lo sapeva.
Era troppo ubriaca anche per pensare, lei rideva e rideva.
Non si accorgeva nemmeno delle persone attorno a lei, c'erano alcuni compagni di scuola.

Quando fu fuori ormai era buio, troppo buio per una ragazza non lucida.
Barcollava, si teneva al muro.
Le cadde la borsa con alcuni oggetti in essa e si accasciò a terra per raccattare tutto.
Ma la borsa scomparve, o meglio, qualcuno gliela tolse da sotto gli occhi.
 Alzò la testa e con la poca luce dei lampioni riuscì ad intravvedere il volto di chi le aveva preso la borsa.

Un moro, sorriso perfetto. Micky.


Holly's pov

- Volevi questa? - mi  chiese strafottente dondolandomi la borsa davanti gli occhi. Trattenni un conato di vomito.

- Andiamo Micky, non è il momento. - borbottai alzandomi.

- Ho sentito che ti sei lasciata con Greg - sorrise maliziosamente avvicinandosi e iniziando a lasciare baci sul mio collo - quindi ora sei di nuovo libera. -

Lo spinsi via - Lasciami, se non lo avesso capito già, io per te non provo nulla e mai proverò qualcosa per te. Non sei nemmeno all'altezza di Greg, tu non sei niente a confronto! Sei una  nullità.- dissi con cattiveria, un po' per l'alcohol, un po' perché lo pensavo.

- Sei una lurida puttana, come ti permetti, eh? - buttò a terra la mia borsa e si avvicinò pericolosamente - ti farò cambiare idea su di me, sai? Devi imparare ad essere più rispettosa degli altri. Non sai nemmeno quanto ho dovuto faticare per mettere i bastoni fra le ruote a te e il biondo. Ora mi devi ricompensare di tutto il tempo perso. - disse afferrando il mio polso con violenza per poi lasciarlo subito dopo. Lui aveva fatto cosa?

Mi sbatté contro il muro e iniziò a baciarmi e a toccarmi con violenza. La paura prese il sopravvento al dolore. Le sue mani vagavano sul mio corpo, ero troppo ubriaca per reagire.

Non ero abbastanza forte.

Tentai di urlare, ma mi zittì con un bacio, un lurido bacio.
Gli morsi il labbro con tutta la forza che possedevo, fino a farglielo sanguinare.
Credevo di avergli fatto del male, eppure lui mi guardò ancora più eccitato.

- Mi piacciono le ragazzacce. - mi baciò ancora e ancora. Sentivo il sapore metallico del suo sangue.

Sentii i miei vestiti che si strappavano e lui che ansimava sul mio gracile corpo. Chiusi gli occhi sperando di svegliarmi nel mio letto, quanto volevo che fosse solo un sogno.

- Ehi piccola, così non vale - il suo alito puzzava di alcool - Apri gli occhi, è colpa tua se ti sta succedendo questo -

E' davvero colpa mia se sta accadendo questo?
Entrò in me violentemente ed iniziai a piangere silenziosamente per il dolore.
Lasciai che l'alcohol prendesse il sopravvento su di me, non riuscivo più a sentire ciò che mi stava accadendo.
E da una parte era un bene.
Non ero nemmeno riuscita a dirgli di fermarsi, lo avevo lasciato fare.
Me lo meritavo.
No, nessuno si merita una cosa del genere.

- Ti prego..- tentai di supplicarlo a smettere. Non mi ascoltò.

Nessun passante, niente di niente.
Lui aveva il sopravvento su di me. 
Lo lasciavo fare, non capendo nemmeno più come poterlo fermare. Non sapevo cosa fare.
Udimmo un suono in lontananza.
Un'ancora di salvezza forse? 

- Che palle, ci mancava solo la polizia. Mi spiace finire le cose così, ma spero tu ti sia divertita. Io mi sono divertito. - mi lasciò un ultimo bacio sul seno - Spero tu abbia imparato la lezione. -

Se ne andò, lasciandomi inerme sul cemento freddo di metà ottobre.
Graffi, vestiti strappati e dolore, tanto dolore.
Iniziai a piangere, ancora.
 
Non potevo stare ancora in quel posto, in quelle condizioni.
Dovevo chiamare qualcuno.
Iniziai a frugare dentro la borsa, fino a tirarne fuori il telefono.

 - Pronto? - sentii rispondere.

- T-ti prego, vienimi a-a prendere.. - dissi tra un singhiozzo e l'altro.

- Dove sei? - chiese con tono allarmato.
 
 
 
 
 
* va a nascondersi * ahhaahah
 
è il capitolo più lugno che abbia mai scritto e devo dire che mi piace, ci ho messo due giorni a scriverlo, ma il risultato me gusta ahah
oddio non so da dove mi è uscito questo capitolo, scusatemi!
cioè greg e holly si sono già lasciati, mi odio da sola ahha
poi mi sono vergognata troppo a scrivere l'ultima parte lol
chissà chi è che ha chiamato holly, bha muahah
spero vi piaccia, e dico già che il prossimo capitolo non sarà tanto allegro, cioè io voglio farla triste ahahah
penso che farò finire la storia al capitolo 25 :(
già mi mancate cc aahaha
ringrazio tuuuuuutti :)
bacioni, martina

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Capitolo 22
*** no place to go to dry her eyes ***


CAPITOLO 22
 
no place to go to dry her eyes
 






 





- Dove sei? - chiese con tono allarmato.
Ecco.
Dov'era infondo la ragazza? In un vicolo buio, fuori ad un bar di periferia.
- Ehm, s-sono..- non riusciva nemmeno a formulare una parola, figuriamoci una frase.
Troppo scossa.
Troppo impaurita.
Troppo ferita.
 
Sola, senza forze, a terra.
Sola nel buio della notte.
Sola in sé stessa.
Una domanda rimbombava nella sua testa: dove sei?
Era persa, persa dentro.
Persa in se stessa, distrutta.
Quella giornata iniziata così bene, si era rivelata la giornata peggiore che potesse mai accaderle.
Con un epilogo orribile. 
Appena chiudeva gli occhi le sembrava di rivivere la stessa scena di prima.
Le sembrava di sentire ancora quel respiro affannoso del moro sul suo fragile petto.
Le sembrava di sentire le labbra di quel bastardo lasciare umidi, e disgustosi, baci sui suoi seni.
Sentì lo stesso conato di vomito di prima.
- Allora, dove cazzo sei? Mi stai facendo preoccupare! -
Se non fosse stata la voce del suo interlocutore al telefono a riportarla all'orribile realtà, forse si sarebbe strappata la pelle con le sue stesse mani.
Si sentiva sporca.
Si odiava.
Passò con foga un paio di volte le unghie della sua mano sinistra sulla sua pelle nuda, graffiandola, come ad asportare le tracce della precedente violenza.
E intanto le lacrime continuavano a scorrere sul suo viso imperrite.
- Ehi, ehi, non piangere..Ti vengo a prendere, ma devi dirmi dove ti trovi. -
- Ho paura - poi con tutta la lucidità che rimaneva in lei, disse - Half Moon..-
L'interlocutore sospirò per poi dire un - Arrivo. -
La ragazza buttò quell'aggeggio accanto a sé e si appoggiò al muro dietro di lei.
Si rannicchiò su se stessa.
Ma come in quel momento si sentì uno schifo.
Non riusciva a realizzare ancora cosa fosse successo, grazie all'alcool.
Probabilmente la mattina seguente non si sarebbe ricordata quasi nulla.
Ma le sensazioni, oh sì, quelle rimangono.
E credo che mai riuscirà a dimenticare gli occhi di Michael iniettati di sangue, rabbia.
Mai dimenticherà i suoi tocchi così violenti, i suoi baci che bruciavano ogni lembo di pelle che le sue labbra toccavano. 
 
Tutte quelle sensazioni non le avrebbe mai dimenticate, poteva solo ignorarle e nasconderle alle persone.
La ragazza chiuse gli occhi, rivivendo tutto.
'Apri gli occhi,  è colpa tua se ti sta succedendo questo
- Oh mio Dio, Holly, che ti è successo? - la ragazza si sentì sballottare a destra e a manca, per non parlare delle urla che le venivano rivolte.
Lentamente aprì gli occhi.
Eccolo lì, il suo salvatore.
In tutta risposta lei fece un sorriso amaro, per poi scoppiare a piangere, silenziosamente, di nuovo.
- Non ti preoccupare, ora ci sono qui io. Per te. -
- Greg.. - disse lei tra i singhiozzi.
Lui le spostò i capelli arruffati via dal volto e le accarezzò una guancia delicatamente.
- Vieni, ti porto a casa. - disse lui aiutandola ad alzarsi e mettendole la sua giaccia sulle spalle. 
Lei si voltò di scatto verso il biondo farfugliando di non poterci andare in queste condizioni.
- Non hai detto nulla a tua madre? - la ragazza scosse il capo - A Meriem? Audrey? - scosse nuovamente il capo.
- Hai chiamato solo me? - questa volta Holly annuì.
Greg non sapeva se sentirsi felice, lui era stata la prima persona a cui aveva pensato Holly, o se sentirsi arrabbiato, triste, impotente da ciò che aveva appena visto.
Si sentì improvvisamente egoista.
Come poteva pensare a se stesso in un momento come questo? Doveva pensare a lei.
Immaginava già cosa poteva esserle successo: una bella ragazza, di notte in un pub..
- Ti porto a casa mia, ok? - la ragazza lo guardò negli occhi senza dire nulla.
Invece con uno sguardo si erano detti tutto, anche di più.
 
Provò a mettere un braccio dietro le spalle della ragazza per sostenerla, ma questa si scostò impaurita da quel gesto.
Si diressero silenziosamente verso l'auto di lui, lei piangendo e lui pensando a che razza di ubriacone potesse averle fatto del male.
 
Arrivati a casa del biondo, Holly si sentì fuori posto.
- Sicuro che non disturbo? - mormorò.
- Mio padre è in viaggio di lavoro e mia madre penso stia dormendo. - 
Rimasero degli istanti l'uno di fronte all'altra. In silenzio e guardandosi negli occhi.
Loro parlavano così, guardandosi.
 
- Non vorrei disturbare, non dovrei essere qui.. I-io ho sbagliato a chiamarti. - disse lei distogliendo lo sguardo - Non dovevo farti guidare in piena notte per venirmi a recuperare, scusami. -
Greg era meravigliato e arrabbiato dalle parole della ragazza - Scusa per cosa? Non hai fatto nulla di male, era mia scelta se venire o no da te. Non ero obbligato. -
- Forse dovrei andare a casa mia.. - disse incerta.
- Perchè? Per mentire? Per fingere che non ti sia capitato nulla? Tu devi stare qua, ne hai bisogno. -
- Ne ho bisogno, per cosa? -
- Per asciugare i tuoi occhi. - disse lui riferendosi alle lacrime che non avevano mai smesso di bagnarle il viso.
Lui portò le sue mani sulle guance di lei, iniziando ad asciugare le scie bagnate che le lacrime lasciavano al loro passaggio.
- Perchè lo fai, perchè mi stai aiutando? Per accrescere il tuo ego? -
- Ogni cosa che faccio è per te. - 
 
La portò nella sua stanza, facendole prima fare una doccia.
' Per far scivolare da dosso i problemi ', così le aveva detto.
Prima di lasciarla entrare nel bagno, le chiese se sapesse chi fosse stato a farle del male.
Ricevette una risposta secca, senza nessun tipo di emozione. Nemmeno odio.
-Micky.- il ragazzo stava per aprir bocca, ma lei lo precedette - Ma non ne voglio parlare, non ora. -
Cazzo.
Quando fu solo, non riuscì a non pensare al motivo per cui Michael avrebbe potuto farle del male.
Quello stronzo.
Eppure aveva fatto come gli aveva detto, per proteggerla.
Si sentiva in colpa, non era riuscito a tenerla al sicuro.
Si sentiva come se fosse stato lui a farle del male.
Si sentiva colpevole.
Ma una cosa era certa, doveva fargliela pagare a quel bastardo.
Preso dall'ira, andò verso le scale che conducevano al primo piano, e di conseguenza, verso l'uscita intento ad andare a 'chiacchierare' con Michael.
Ma qualcosa lo fermò.
- Ehm, Greg, dove vai? - mormorò fiebile Holly, con addosso un paio di pantaloni e una maglietta di Greg, guardando quella scena.
- Devo fare..Una commissione. - rispose titubante, indeciso se andarsene o no.
- Resta con me, per favore. - disse mordendosi le labbra. Il biondo sentì come una fitta al cuore, non ce la faceva a vederla così indifesa ed impaurita.
Tornò dietro e l'avvolse in un forte abbraccio, che venne ricambiato da lei.
- Non sei più sola, non ti preoccupare, ci sono io. - la ragazza sorrise, rincuorata dalle parole del ragazzo.
Nessuna lacrima, nessun singhiozzo. Niente.
- Dicevi che mi serviva un posto per asciugare le mie lacrime, ma mi è bastata una persona. Tu. - e lo strinse ancora più forte in quell'abbraccio.
 
Forse non era riuscito a salvarla, ma poteva amarla.
 
 
 
 

Weilà c:
ok questo capitolo non è niente di che, ma è di passaggio lol ma spero vi piaccia lo stesso uu
dite che è troppo triste? bhe aspettate di leggere la fine muahahhahh 
oddio ma mancano tre capitoli alla fine cc
mi sento in colpa per micky, per me è tenerissimo, un ragazzo d'oro e non un ubriacone maniaco ahaha
la smetto, sì, vado a vedere l'eredità woop woop
ringrazio tutti, siete troppo dolci :)
qualcuna di voi vive a milano o dintorni? mi servirebbe un disperato aiuto, se siete di lì per favore ditemelo!
bacioni, martina 
e su twitter sono @jadesvoice , visto che una ragazza me lo aveva chiesto, se volete scrivermi fate pure c:

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Capitolo 23
*** i can't ***


CAPITOLO 23



" I can't "
 













- Devi denunciarlo, cazzo! - urlava il biondo, non capendo il perchè la ragazza si rifiutasse di andare alla centrale di polizia.
Michael doveva pagare.

- No, non voglio. - ripeteva continuamente Holly. - Greg, ti prego. Sarebbe troppo imbarazzante. - si giustificò la mora.

- Imbarazzante? Ti rendi conto di cosa ti è successo? Di cosa ti ha fatto? - il ragazzo andò accanto alla ragazza seduta sul letto di lui, prendendole le mani ed iniziando ad accarezzarle. - Lui ti ha fatto del male. -

- Ma non male come mi hai fatto te. - Holly si alzò di scatto dal letto, andando verso la finestra.
Il cielo era grigio. 'Piove', pensò.
Quella mattina si era svegliata con l'umore come il cielo. Greg le aveva detto che non sarebbero andati a scuola, era riuscito a convincere i suoi a farlo rimanere a casa con Holly.
Gli aveva raccontato tutto. Imbarazzante. 
Eppure avevano promesso di non dire nulla a nessuno, nemmeno alla madre, fin quando la ragazza non avrebbe voluto.
Era vuota, triste, abbattuta. Si vergognava.
Come pensava, la mattina al risveglio si ricordava quasi tutto.
Forse a causa dello shock non ricordava tutto ciò che le aveva fatto Michael.
Era un bene o un male?
' Cosa avrà fatto del mio corpo? '  si ripeteva sempre la ragazza.

- Non puoi paragonare le due cose. - la voce di Greg la distolse dai suoi pensieri.

- Chi lo dice? Il male che mi ha fatto lui è carnale, mi ha lasciato dei lividi che passeranno. Ma tu..-

- Michael non ti ha lasciato solo dei segni sul tuo corpo, guardati in che stato sei! Non vedi come ti ha ridotta? Ehi, guardami. - la raggiunse e le prese il volto fra le mani, notò due lacrime che
scendevano dai suoi occhi, spenti. - Devi parlarne con qualcuno. -

- Non se ne parla. E' già stato difficile chiamare te, figurati parlare di questo con..mia madre! -

- D'accordo, allora parlane con me. - la ragazza si perse negli occhi blu del ragazzo.
Erano puri.
Si sentiva improvvisamente sollevata, dimenticando i suoi problemi.

- E cosa dovrei dirti? - disse lei con gli occhi persi nel vuoto, persi nella sua mente.

- Tutto quello che vuoi. - abbozzò un sorriso il biondo.

- Perchè mi hai lasciato così, di punto in bianco? - chiese lei sputando queste parole.

- Io credevo volessi parlarmi di cosa ti è successo questa notte..-

- Rispondimi, ne ho bisogno. - lo implorò lei.

- Non, non avevo altra scelta. - farfugliò lui preso alla sprovvista da quella domanda.

- Cosa vuoi dire? - e ora cosa avrebbe risposto?
Greg era indeciso se mentirle per il suo bene, o dirle la verità. Facendola, forse stare peggio.

- Per proteggerti. -

- Spiegati, cazzo. -

- Non penso tu voglia sapere la verità. Non ora, almeno. Non penso sia il momento adatto, sei troppo fragile. -

- Mi ha lasciata sul marciapiede, mezza nuda, al freddo, con grossi lividi e graffi su tutto il corpo. E morsi, sul seno. Poi ho chiamato te. Questo è tutto. - disse lei senza un tono specifico nella voce.

- Ma cosa ci facevi a quell'ora in quel pub? -

- Ero lì per te. Credevo che bevendo il tuo ricordo sarebbe scomparso dalla mia mente. Invece eccomi qui, a casa tua con una felpa e dei pantaloni tuoi. - gli rispose tastando gli indumenti che aveva
indossato dopo la doccia di quella notte.

- Non sei solo tu ad aver sofferto. - come poteva Holly pensare che Greg non aveva sofferto per averla lasciata? Lo aveva fatto per il suo bene, anche se non era servito a molto.

-E allora se stiamo soffrendo entrambi, perchè non possiamo stare insieme? -ora era lei ad aver preso il volto di lui fra le sue piccole mani.
Il biondo era tentato di baciare quelle labbra rosee così vicine alle sue.

- Perchè è complicato, te l'ho detto! -

- No, non me lo hai detto. Ti prego parlami! - gli occhi della ragazza erano supplichevoli.  Greg si sentì debole, quasi da raccontare tutto.

- No, mi spiace non posso. - 

- Non puoi o non vuoi? Ho bisogno di sapere, Greg. - la guardò dritta negli occhi, per poi scomparire giù dalle scale.

- Cosa devo fare per averti qui con me? - mormorò la ragazza a se stessa.


" Non  mi lasciare da sola, non in un momento come questo.
Dannazione c
osa devo fare per averti qui.
Vorrei che tu fossi qui.
Ho bisogno di te. "
La ragazza, affranta da tutto ciò che le era successo nel giro di un paio di giorni, rimase ferma immobile davanti alla finestra.
Persino lei perse la cognizione del tempo, ma quella visione di una Brighton così grigia, la faceva pensare, e molto.

 
 
Il biondo suonò freneticamente il campanello e ogni tanto batteva dei pugni sulla porta.
' Cazzo, muoviti e vieni ad aprirmi ' pensò.

- Ehi Greg, amico! - lo salutò con un grande sorriso il ragazzo con il cappellino.

- Dan, mi serve una mano. - tagliò corto il biondo.

- Dimmi tutto. - disse lui lievemente preoccupato.

- Ecco vedi..-

- Che succede? - li interruppe una ragazza - Greg, cosa ci fai qui? - sorrise al biondo.

- Audrey, ciao. E' successo un casino. Non so che fare, aiutatemi. Davvero, mi sento perso, impotente. E Holly..- iniziò a parlare a raffica, i due non capivano quasi nulla, così decisero di fermarlo.

- Ehi, ehi, calma cowboy! E' successo qualcosa con Holly? - chiese premurosamente Dan all'amico, dandogli una pacca sulla spalla come ad incoraggiarlo a parlare.
Il biondo, preso dall'ansia, si mise le mani in faccia.
Aveva voglia di piangere, si sentiva in colpa per ciò che era successo alla sua Holly.

- Holly è st-stata - farfugliò un paio di parole, senza senso.

- Holly è stata cosa? Cosa le è successo? Mi stai facendo venire un infarto! - gli aveva urlato contro Audrey.

 - E' stata violentata. - rispose secco.
Silenzio.
Nessuno osava dire nulla, non sapevano cosa poter dire.

- Dov'è ora? - mormorò Audrey.

- A casa mia, non vuole farsi vedere da nessuno in queste condizioni. -

- La madre è stata avvisata? - domandò Dan. Il biondo scosse la testa.

- E' andata dalla polizia? - aggiunse, ma l'amico scosse di nuovo il capo.

- Io vado da lei. - disse di punto in bianco la ragazza. - Ha bisogno di un appoggio morale ed io sono la sua migliore amica, nonostante tutto. - 

- Non credo sia una buona idea, non voleva dirlo a nessuno. Per questo a chiamato me e non voi. - aggiunse Greg.

- Ma ora è da sola. Sarà emotivamente instabile, come ti è saltato in mente di lasciarla sola in un momento come questo? - sbraitò la ragazza.

- Ehi, amore, calmati. Greg avrà avuto un buon motivo per correre qui. No? - disse rivolto a Greg.

- So chi è stato. Dobbiamo fargliela pagare. -

- Bene, mentre voi discutete riguardo a chi rompere le ossa, io vado da lei. Ha bisogno di una spalla su cui sfogarsi. Ha bisogno di sostegno, non di un ragazzo che la lascia, per ben due volte. - disse freddamente.

- D'accordo, chiamami se ci sono problemi. - le disse Dan, prima di lasciarle un tenero bacio sulle labbra.

- Perchè voi due potete stare insieme senza problemi? - disse ironicamente il biondo.

- Cosa intendi? - 
Greg spiegò tutto al suo amico, tutto riguardo alla minaccia di Micky, fino a ciò che era successo la sera prima.

- Quel figlio di puttana. - sibilò Dan.

- Tu non immagini in che condizioni era Holly quando l'ho trovata. - gli venne quasi un groppo in gola - Al pensiero di lui che la tocca con le sue sporche mani, dio. Io lo ammazzo a quello. - continuò stringendo le mani a pugno.

L'amico, notando le mani nel biondo, cercò di tranquillizzarlo - Ehy calma, non vorrai fare cazzate spero? - 

Il biondo si tranquillizzò un poco -  No, ma Micky deve capire con chi ha a che fare. -
Detto ciò si diresse verso la porta, aprendola di tre quarti.

- Dove stai andando ora? - chiese Dan confuso da quanto stava accadendo.

- La domanda è da chi stiamo andando, amico. - e così uscirono di casa, uno pieno di rabbia e l'altro in ciabatte.

- Non mi ha dato nemmeno il tempo di farmi mettere le scarpe. - bofonchiò Dan.

- Andiamo, nella mia auto ne ho un paio di ricambio. - rispose l'altro.

- Ehy ma da quando hai un auto? -

- Da più o meno un anno? Sei irrecuperabile, cappellino mio. - lo beffeggiò il biondo.
 
 
 
 
Et voilà :)

SCUSATE IL RITARDO, ma ho avuto dei problemi col computer 
spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo che è stato davvero complicato scrivere, non avevo idee lol
btw ringrazio tuuutti per tutto ahah :)
a presto, sempre se il computer non mi abbandona 

bacioni, martina

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Capitolo 24
*** Stuck in her daydream ***



CAPITOLO 24

Stuck in her daydream

 
 






Era stata troppo tempo da sola.
Troppo tempo in silenzio. Quella non era Holly Marie Bennett, ormai era solo un pallido ricordo di quella gioiosa ragazza.
Chi era ora? 
Tutte le dicevano che era la ragazza più solare che conoscessero, riusciva sempre a far sorridere chiunque in qualsiasi situazione. 
Ma questa volta il sorriso era scomparso a lei, lasciandola svuotata e amareggiata.
Lei era sempre disposta ad aiutare tutti, ma se lei aveva bisogno di aiuto chi poteva aiutarla? Si sentiva sola, sola come non mai.
Con sua madre non aveva mai avuto un bellissimo rapporto, riservata com'era le rivelava solo i fatti più importanti e le raccontava sempre un sacco di menzogne.
La sorella? Ultimamente la vedeva di rado, si era appena trasferita a casa del suo ragazzo Carlos, colombiano trasferitosi da poco in Inghilterra ed era sotto stress a causa dell'università.
Chi le rimaneva? Le amiche? 
Con Meriem non si apriva più di tanto, non si fidava più di tanto. Non era una ragazza a cui puoi raccontare i tuoi segreti; assomigliava di più ad una rana dalla bocca larga. Era comunque una buona amica, con lei faceva le peggio cazzate.
E non si sentiva più con Audrey, stupida com'era, aveva rovinato un bellissimo rapporto per un litigio.
Ciò che era diventata non le piaceva.
 

Un suono fastidioso avvisò la ragazza che qualcuno aveva suonato il campanello di casa West.
 

Holly's pov
Chi è ora? Greg ha le chiavi e i suoi genitori pure.
Se scopro che Greg ha chiamato mia madre..

- Audrey? - avevo appena aperto la porta di casa, ma mai mi sarei aspettata di ritrovarmi davanti quella persona. 
- So tutto. - mi disse lei per poi fiondarsi in casa. Rimasi di stucco.
Tutto cosa?
- Cosa sai? - le domandai una volta chiusa la porta e averla raggiunta nel salotto. Sì era letteralmente catapultata in casa.
- Greg mi ha detto cosa ti è successo. Dio Holly, cosa aspetti a dirlo a tua madre e a denunciare quel bastardo? - sbuffai, ora anche lei voleva costringermi a rendere pubblico ciò che Michael mi aveva fatto. - Guarda come ti ha ridotta, mi dispiace un sacco. - disse con quel tono che tanto odiavo, mi faceva sentire diversa. Era compassionevole.
- Non ho bisogno della tua compassione e se sei venuta fin qua per dirmi questo - dissi alzandomi da divano sul quale ci eravamo sedute - quella è la porta. - dissi freddamente indicandola.
- Non funzionerà con me, ti conosco troppo bene. So che non vuoi che me ne vada e so che hai una voglia matta di piangere, ma trattieni le lacrime per far credere che sei forte. Ma devi sfogarti! Sei fragile, anzi, sei la persona più fragile che conosca. Sei come un ramoscello e bastrebbe un solo sospiro per spezzarti. - le sue parole erano la pura verità, mi trafissero come una lama tagliente. - E io credo che tu ti sia rotta. -
Istintivamente le buttai le braccia al collo e scoppiai a piangere.
- Au..Audrey - balbettai a causa dei singhiozzo causato dalle troppe lacrime.
- Shh, piccola tranquilla. Shh, ci sono io ora. - mi disse dolcemente la mora per tranquillizzarmi. - Ti voglio bene, lo sai. . -
- Anche io te ne voglio, scusami se mi sono arrabbiata con te. Ho davvero avuto paura di perderti! - forse potevamo tornare come prima.
- Ci sarò sempre per te. - mi rassicurò. L'avevo ritrovata.

Passammo qualche minuto strette in quell'abbraccio e, dopo essermi calmata, mi staccai a malincuore da lei. Dovevo dirle quali erano le mie intenzioni sul da farsi.
- Non voglio denunciare Michael, non voglio più vederlo e sentire il suo nome. Non voglio averci più a che fare. - sottolineai il nome di quel ragazzo con una punta di disprezzo, per farle capire che sapevo cosa mi aveva fatto e mai lo avrei perdonato.

Probabilmente se in futuro me lo sarei ritrovato davanti lo avrei ignorato, anzi sarei scappata nella direzione opposta alla sua.
Non meritava il mio odio, ne quello di nessun altro. Era meschino. 
Sarebbe stato uno spreco rivolgergli insulti o ricoprirlo di segni violacei su tutto il corpo.
Eppure lui non si è risparmiato sul lasciarmeli. 
Per quanto stupida io possa sembrare, fare finta che non fosse successo nulla era l'unica via che vedevo. Di certo non era la migliore.
Ma mai avrei dimenticato.

- D'accordo. Lascia che se ne occupino Dan e Greg, allora. Gli daranno una bella lezione.-
La interruppi bruscamente - No! Questa cosa non deve riguardare nessuno di voi. E picchiare quel bastardo non risolverà la situazione. - quindi ora che Dan lo sapeva?
 Niente mi avrebbe restituito la mia dignità. Niente.
- Ma si stanno dirigendo da lui, probabilmente saranno già arriv..-
- Chiamali subito, fermali. - risposi categorica. Audrey annuì in risposta, sorpresa da quel mio cambio d'umore improvviso.
La vidi prendere il cellulare dalla sua borsa di jeans, quella che comprammo insieme due anni fa al centro commerciale. 
- Dan? Ciao, senti non andate da..- fece una pausa guardandomi, forse esitava sul dire o no il nome di lui - Holly vuole che non facciate niente. Venite a casa di Greg. - e chiuse la chiamata, non lasciando il tempo al suo ragazzo di replicare.
- Ecco fatto tesoro, perchè ora non ti stendi un po' sul letto? Devi riposare un poco. - mi sorrise dolcemente ed io non potei fare altro che ricambiare. Ero stanca sì, avrei dormito? No.

Salì al piano di sopra e mi stesi nel letto di Greg, ma non chiusi gli occhi per evitare di rivivere le scene della sera precedente.
Sentii Audrey che accese la televisione in salotto, ma decisi di mettere un po' di musica. Avevo bisogno di sognare, di viaggiare un po' con la mente. E la musica non è forse la migliore agenzia di viaggi?
Accesi la radio e partì un cd preso a casaccio, erano canzoni di vari artisti.
'Mh, Greg ha dei buoni gusti in fatto di musica' pensai e un sorriso nacque sulle mie labbra. Chiusi gli occhi perdendomi nel mio fantasticare una vita migliore di quella che stavo trascorrendo.

 

Greg's pov
- Cosa diavolo vuol dire che torniamo indietro? - sbraitai contro Daniel che aveva appena chiuso la chiamata con la sua ragazza.
- In realtà andiamo a casa tua. Holly non vuole che tocchiamo Micky. - e mi suggerì di fare inversione a U. 
- No amico, non la faccio questa cazzo di inversione! Spiegami perchè non dovrei andare da Michael e spaccargli quella faccia da cazzo che si ritrova! - gli urlai praticamente contro e credo che se la prese.
- Perchè lo vuole Holly! Dio santo, per una volta vuoi ragionare? Tu pensi sempre solo a quello che vuoi tu e al tuo bene. Dopotutto è colpa tua se è successo quel che è successo a Holly! - touché. Si pentì subito delle ultime parole che disse, ma era pura verità.
Fermai l'auto.
- Hai ragione. - non avevo altre parole da dire, se non 'mi dispiace', ma non era a lui che dovevo dirle.
 

Quando arrivammo a casa mia, trovammo Audrey distesa sul divano intenta a guardare la tv. Era preoccupata, anche se cercava di nasconderlo.
Mi disse che Holly era di sopra, in camera mia, riposava sul mio letto.

Quando entrai la prima cosa che sentii fu la musica, quel cd.
Era un cd che avevo preparato per lei, erano tutte le mie canzoni preferite e rispecchiavano al meglio i miei sentimenti nei suoi confronti.
Non ho più avuto modo di darglielo.
Mi stesi accanto a lei, ma non riuscivo a capire se era sveglia o no. Era sdraiata su un fianco e delle ciocche di capelli le ricadeva sul viso, muovendosi appena ad ogni suo respiro.
Quanto è bella.
Capii che era sveglia quando posai una mano sulla sua guancia, per spostare qualche ciocca, e lei ebbe come un sussulto.
Aprì lentamente gli occhi, contornati da lunghe ciglia. Ne rimasi incantato.
- Sto sognando? - mi disse, come se fosse incredula di vedermi lì, al suo fianco.
- No, sono davvero qua. - le sorrisi sincero. C'ero davvero, per lei.
- Per sempre? Sono come un piccolo cane, ho bisogno di attenzioni. Sai qualcuno a forza di accarezzarmi come uno di essi, mi ha convinto di esserlo. - sorrise di rimando, ricordandosi di quella cena improvvisata a casa sua qualche mese fa, con Dan, Audrey e Meriem. Era stata la prima volta che risi con lei. Come ora, che sorridevamo sinceri.

In quel momento partì una canzone, una che sentii con Holly e che le piacque molto. Blue Jeans di Lana Del Rey. 
Decisi di canticchiarne un pezzo - I will love you till the end of time
Era tutto chiaro. 
Io l'amavo, avevo cercato di reprimere i miei sentimenti per troppo a lungo.
- Sicuro che non stia sognando? - mi ripetè. 
- No, ora ne sono più sicuro che mai. Io credo di amarti, anzi io ti amo. - il suo sguardo triste sembro ravvivarsi.
Strano come tre semplici parole possano avere così tanto potere.
L'amore è meschino e ferisce, ma vale la pena di lottare per amare.
In quel momento anche Holly canticchiò delle parole della canzone
- Love you more then those bitches before. Ti amo Greg, ricordalo. -
La baciai.


Holly's pov
Mi baciò.
Un bacio pieno di tutte le esperienze passate in quell'arco di tempo in cui abbiamo imparato ad amarci. Tutti i dolori, le risate, le lacrime..e poi il profumo di lui che si confondeva col mio. Forse ora potevamo davvero amarci.
Greg mi avrebbe aiutato a passare oltre quel sopruso subito. 
Rimanemmo sdraiati sul letto, io con la testa sul suo petto. - Promise you'll remember that you're mine - canticchiai ancora.
Pian piano mi addormentai con la voce di Greg nelle orecchie che canticchiava la nuova canzone in riproduzione, l'ultima cosa che sentì fu - Nothing can make me feel like you do -.
 



- Fa piano, stupida! Non vorrai mica svegliare Holly! - mi svegliai perchè sentii parlottare due voci femminili, molto familiari. Avevo la vista leggermente offuscata, strano, ma ciò non mi impedì di riconoscere le due ragazze che avevo davanti.
- Oh, troppo tardi. - Meriem? E Audrey? ma che ci facevano in camera di Greg.
E lui dov'è? 
Perchè ho una flebo attaccata al braccio? E perchè sono in una stanza di ospedale? 
- Ti sei svegliata, finalmente! - mi disse Audrey tutta entusiasta, come se dormissi da giorni.
- Ma se fino ad un minuto fa mi rimproveravi del rumore che facevo. - contestò Meriem e la mora la liquidò con un gesto della mano.
- Allora, come ti senti? - mi disse sempre Audrey in tono materno. - Ah, tua madre è andata a lavoro, torna a trovarti nel tardo pomeriggio. -
- Bene, ma dov'è Greg? - non mi aveva lasciata un'altra volta, vero?
- Greg? - mi chiese, sembrava non aver mai sentito nominare quel nome. La solita svampita.
- Credo che intenda Gregory West...Il cantante dei cosi lì, come si chiamano District qualcosa. Quello che l'ha investita, vero Holly? -
Investita, cosa? Starò sicuramente sognando, se Greg prima mi aveva assicurato di essere sveglia, ora posso dire il contrario.
Scoppiai a ridere e un dolore al fianco mi smorzò il fiato.
- Ma che succede? Quale incidente, di cosa state parlando? - ero confusa, non sapevo di cosa stavano parlando - Avete fumato erba? - chiesi per accertarmene.
- Ma sei fuori? Devi avere sbattuto davvero forte la testa! - mi rispose Meriem.
- Sul serio non ricordi? Sei stata investita, Holly, tre giorni fa da una macchina mentre andavamo a scuola per il primo giorno. Sai quel bar vicino a scuola? Ecco, quella mattina io non avevo fatto colazione e tu, come al solito, avevi insistito per farmi mangiare qualcosa. Era già suonata la campanella ma da buona testarda che sei, hai attraversato di corsa la strada per andare a comprarmi una brioche. Solo che..- si interruppe abbassando gli occhi, probabilmente stava rivivendo le immagini di quel giorno nella sua mente.
- Solo che attraversando così d'impulso hai tagliato la strada ad un'auto. Appunto guidata da questo Gregory, che tu per qualche strano motivo chiami Greg come se lo conoscessi, ed era in macchina con due suoi amici...a proposito come fai a sapere come si chiama? - concluse Meriem che continuò a parlare ma io non l'ascoltavo più.

Ho avuto un incidente.
Mi hanno investita e sono stata praticamente in coma per tre giorni.
Ora mi dicono che non conosco questo Greg.
Quindi è stata tutta una mia immaginazione? Un sogno.
Eppure mi sembrava tutto così reale, le sue soffici labbra sulle mie, le sue dolci carezze. Anche la violenza di Micky mi sembrava così vera..

Una lacrima mi scese piano dall'occhio sinistro e non sfuggì alle ragazze che subito si preoccuparono.
- Cos'hai piccola? - era la prima volta che Meriem si rivolgeva a me in tono dolce.
- Nulla, mi fa solo male il fianco. - mentii, era inutile raccontarle quel sogno.
- Se non sei troppo stanca, vado a chiamare quei ragazzi che ti hanno accidentalmente investita, erano così in ansia per la tua salute! - chiese invece Audrey.
Stavo bene, no? Avrei rivisto Greg, dopotutto.
- Certo, sto bene. - le sorrisi.
La vidi sparire dietro la porta della stanza d'ospedale e tornare dopo nemmeno due minuti accompagnata da tre ragazzi.
Il primo ad entrare era un ragazzo abbastanza alto, in forma, bruno con occhi di un castano meraviglioso. 
- Ehm, spero tu stia bene, mi spiace per quello che ti è successo. Comunque piacere, Daniel. - mi porse cordialmente la mano che afferrai, era leggermente sudata.
- Non preoccupatevi, non è successo niente di grave. - li rassicurai notando che erano parecchio imbarazzati e mortificati.
- Sono felice che ti sia ripresa! Io sono Michael. - un ragazzo, moro anch'esso, si presentò con un grande sorriso. Mi è subito sembrato dolce e simpatico.
Okay Holly, c'è qualcosa che non va.
Come diavolo ho fatto a sognare questi ragazzi se non li ho mai visti? Meriem ha detto che sono dei cantanti, forse li avrò visti cantare da qualche parte o visto qualche loro foto..
Eppure io li ho immaginati così diversi, quasi mi sento in colpa.
Cioè Michael nel mio "sogno" era un completo stronzo, mentre nella realtà sembra così dolce. Anche se le apparenze ingannano, ma ha un sorriso così sincero.
Basta Holly, capito? E' stato solo un sogno.
Notai un terzo ragazzo nella stanza. Un biondino con due occhi blu intenso.
Greg.
Non si faceva avanti, restava lì impalato accanto alla porta e mi guardava con uno sguardo vuoto.
Gli sorrisi come per incoraggiarlo ad avvicinarsi, ma non accennava a fare un passo.
Fu Daniel a convincerlo a farsi avanti.
- Sono così mortificato, non ti avevo visto attraversare la strada. Mi dispiace, davvero, ho distolto gli occhi dalla strada per un attimo e..- iniziò a parlare a raffica, visibilmente dispiaciuto da ciò che mi era successo. Credo che abbia avuto persino paura che sarei morta a causa dell'incidente.
- E' stata colpa mia, non avrei dovuto attraversare la strada così di scatto. La mia testardaggine e il mio essere impulsiva a volte mi mettono nei guai, questo ne è stato un esempio. - lo interruppi per evitare quella cascata di parole che uscivano dalle sue labbra.
Mi sorrise e io credetti di svenire. 
Non ci posso credere che non bacerò mai quelle labbra.
- Ci siamo già visti? - mi rivolsi a tutti e tre, volevo togliermi il dubbio.
Tutto si sarebbe spiegato se la risposta fosse stata un sì.
- No, non credo. - bene, proprio quello che volevo sentire. - Però forse ci hai visti in televisione, abbiamo partecipato ad
X-Factor. Siamo i District 3. - mi rispose Greg.
District 3.
L'ho già sentito questo nome, anche se dissi tutt'altro - Mh, non mi dice granchè questo nome.. - 
- Ma sì Holly! Ti ricordi che abbiamo visto una cover di Little Things? Erano loro! - disse entusiasta Meriem, come se avesse appena scoperto l'America.
- Oh, giusto. - mi ricordo quando vedemmo quel video. 
Rimasi quasi delusa, avrei voluto che Greg mi dicesse che ci eravano incontrati veramente e non tramite un computer. 
Avrei voluto che mi dicesse che si ricordava di essere stato mio, nel sogno o in un'altra vita.
E invece..
Avrei quasi voluto non svegliarmi più e restare tra le braccia di Greg, coccolata dalla sua voce melodiosa. 
- Bene, ora che sappiamo che stai bene toglieremmo il disturbo. Cioè, ti sei appena svegliata da quel breve coma. Non vorremmo crearti fastidio. - gesticolò Michael. Senza dubbio è un bravo ragazzo, già.
- Ma quale disturbo. - gli sorrisi - Piuttosto, ragazze avete avvertito i medici che mi sono svegliata? Di solito non si fa così? - nei telefilm di sicuro si faceva in questo modo.
- Si, cioè in realtà no, ma..- Meriem iniziò a dire parole senza senso, come suo solito e smisi di ascoltarla.
Ripensai ancora a ciò che stava succedendo e iniziai a realizzare.

- A cosa pensi? - mi chiese Greg dopo essersi avvicinato.
Gli altri iniziarono a parlare e ogni tanto sentivo la risata di Meriem e di quel Michael.
La prima così irritante, la seconda così dolce.
- Ah, niente di che. Solo a come può essere strana la vita. - 
- In che senso? - era stranamente curioso.
- Se ti dico una cosa non mi prenderai per pazza, vero? Probabilmente sarà stata colpa dell'incidende, ma la cosa è alquanto strana e ..-
- D'accordo, parla. - m'interruppe parecchio divertito, non si fece neanche mancare una risata.
Glielo dico o no? Tanto probabilmente non lo rivedrò più una volta uscito da questa stanza.
- Io ti ho sognato durante il breve coma. Ho sognato tutti i presenti nella stanza. Mi sembrava tutto così reale, inoltre io e te..- m'interruppi arrossendo.
Non potevo dirgli altro.
- Io e te cosa? Andiamo non vorrai lasciare la storia a metà! - mi sorrise incoraggiandomi.
- Eravamo praticamente..hai capito no? Oh andiamo...stavamo tipo insieme..- naturalmente evitai di raccontare tutta la parte riguardo il suo amico maniaco.
- Strano. - disse solamente.
- Già, contando il fatto che ti ho visto solo in un video e qualche mese fa..si è strano che abbia sognato proprio te.
- No, strano perchè anche io ho l'impressione di averti già vista. - mi disse lui pensieroso.
Stavo per aggiungere altro quando l'infermiera fece irruzione nella camera.

- Ragazzi tutti fuori, l'orario delle visite è terminato da parecchio! - 
Tutti, comprese le mie amiche, mi salutarono velocemente, anche Greg.
Avrei voluto parlargli di più, fargli domande. Perchè entrambi avevamo la sensazione di esserci già visti?
Prima di uscire. Greg fece in tempo a rifilarmi un biglietto.
Lo aprii e lessi ad alta voce, più che altro, lo lessi canticchiando.
'I will love you till the end of time'
 
Era un sogno? Sono ancora in un sogno?
                                                 
                              You just need to remember... 









Heylàà gente! Ok sono in ritardo di due mesi forse più, ma la scuola mi ha davvero ucciso nell'ultimo periodo e non ho avuto più tempo di fare niente. Mi dispiace annunciarvi che questo è l'ultimo capitolo, il finale è davvero wtf e spero abbiate capito più o meno come si sono svolti realmente i fatti,  cioè che Holly è stata investita il primo giorno di scuola e che quindi metà del primo capitolo è successo realmente. Rimane un po' tutto sul vago e avete la mente libera di pensare un vostro finale :)
Devo ammettere che è stato un vero parto questo capitolo, ma sono molto soddisfatta del risultato. 
In realtà la stesura è stata molto deprimente, ormai mi sono affezionata ai personaggi e dispiace mettere "completa" alla descrizione della storia.
Comunque, pubblicherò ancora un capitolo di ringraziamenti per tutte le persone che mi hanno aiutato, sostenuto e letto la storia, vi ringrazio per essere arrivati fino all'ultimo capitolo e non esservi fermati prima.
Un abbraccio forte, Martina.

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Capitolo 25
*** ringraziamenti ***


RINGRAZIAMENTI

 
Salve a tutti!

Come ben sapete la storia è terminata al capitolo 24, ma ci tenevo a ringraziarvi per il vostro sostegno.
Sì, proprio così.
Senza di voi non sarei mai andata avanti!
E intendo ringraziare proprio voi che siete arrivate a leggere fino a qua.
 
Voi, che avete fatto superare le ottocento visite della mia storia.
Che avete fatto arrivare le recensioni a centocinquanta.
Per me sono una marea, è come se avessi vinto alla lotteria ahah
Io che avevo paura che non vi sarebbe piaciuta e che speravo con tutto il cuore che qualche buon'anima avrebbe recensito, nonostante io non lo chiedessi esplicitamente per paura di sembrare troppo oppressiva nei vostri confronti.
E quindi, grazie per aver recensito!
Ogni volta che le leggevo un sorriso nasceva sulle mie labbra. Pensavo ' a qualcuno la mia storia piace davvero! '; ero al settimo cielo, credetemi.
E poi mi facevate anche ridere, ci sono certe recensioni che sono buffe ahah
Grazie alle venti persone che hanno messo questa storia tra le seguite.
Grazie alle tredici persone che l'hanno messa tra le preferite.
E grazie alle quattro persone che ce l'hanno tra le ricordate.
Inoltre ho appena scoperto che una ragazza mi ha messo tra gli autori preferiti, aww che bella cosa!
Ho scritto i numeri al posto dei nickname, spero vada bene lo stesso.
Uh, dimenticavo! Un grazie anche alle lettrici silenziose :)
Detto questo, spero con tutto il cuore che la storia vi sia piaciuta e che il finale non vi abbia deluso.
 
Ora ho ringraziato voi, ma ci sono altre persone che mi hanno aiutato nella realizzazione haha

La prima è....Adriana! Una delle mie migliori amiche.
A lei dobbiamo tutti un mega grazie perchè ha postato alcuni capitoli quando io ero senza internet dal computer(da sempre ahah). E colgo l'occasione per scusarmi del ritardo con cui ho aggiornato, tra scuola (ho preso due debiti) e internet che non va, non sapevo dove sbattere la testa e così ho accantonato la storia.
E' lei che ha postato gli ultimi capitoli e probabilmente posterà anche i ringraziamenti ahah
Devo ammettere che a volte chiedevo consigli sui capitoli, anche se uscivano le idee più strane (avevamo pensato di far diventare Greg omosessuale, ops hahah).

E ringrazio anche le altre mie due migliori amiche a cui ho rotto le palle con la mia storia e che non hanno mai letto. You little
bitches.
E un ringraziamento speciale a Lana Del Rey! Sì, negli ultimi mesi ho iniziato ad ascoltarla ed è per questo che gli ultimi capitoli sono così deprimenti.
La sua musica mi ha ispirato, l'adoro.
(Lo so che vi ho rotto con Blue Jeans, scusatemi ahah)
 
Ci tenevo a dire che la storia ha avuto origine da un mio sogno, bellissimo, ma che poi nel scriverlo ho fatto diventare quasi una tragedia, muaha
All'inizio la parte del 'cattivo' doveva essere assegnata a Greg, ma io volevo stravolgere i personaggi e mi sono detta 'perchè il dolce, affascinante e tenero Michael non può fare la parte dello stronzo?' Anche se non ce lo vedo, mi fa troppo ridere nelle parti del bullo ahaha
Povero, mi sono anche sentita in colpa quando lo definivo 'bastardo' nei capitoli, ma quella sua faccia non mi convince molto, mh hahah.
Mi sto dilungando? Due minuti ancora e basta, prometto.
Le persone che ho descritto nella storia esistono davvero: intendo Holly, Audrey e Meriem.
Holly, nome preso dall'attrice Holly Marie Combs (che io amo), avrete pensato che sia io, e un po' mi ci rispecchio, in quanto la maggior parte delle volte scrivevo i miei pensieri. Naturalmente non sono stata stuprata, dio spero non succeda mai, a nessuno.
E Audrey è la mia Adriana, sì credo che lei sia così. Senza un fidanzato, però.
Meriem? Purtroppo esiste ahah
No dai povera, le voglio bene anche se sa essere stronza. E' così lei, un'ochetta.
Ed è 'fidanzata' (se così si può dire) con un ragazzo, che non si chiama Andrew, ma Luca. Praticamente si vedono solo per fare quelle robe là, che evito di scrivere.
Sono una ragazza per bene, io.
E poi un grazie a Greg, Micky e Dan!
Sono troppo felice poi ora perchè Micky mi ha risposto su twitter aww
Bene, ho finito coi ringraziamenti!
Ho intenzione di scrivere ancora, mi piace troppo, su una band americana Emblem3 (sicuramente li conoscete).
Ma il mio unico amore rimarrà sempre e solo questa fanfiction. Aw.
 
Sembra proprio giunto il momento di porre la parola fine a Open Your Eyes, e tra l'altro il titolo l'ho preso dal testo della canzone Nobody's Home, mia canzone preferita, di Avril Lavigne. Vi consiglio di ascoltarla.
Spero di sentirvi ancora, mi ci sono affezionata a voi!
Buone vacanze,
Se volete contattarmi anche sono per parlare:
Su twitter sono @changingroad
Oppure se avete instagram, io sono leapinthenight

Bacioni, come al solito, la vostra Martina

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Capitolo 26
*** avviso ***


Mie care donzelle, volevo solo avvisarvi che ho deciso di scrivere il continuo di questa storia perché mi sentivo in colpa a farla finire così ahah
Si chiama "Sometimes things are better left unsaid", ho già caricato il primo capitolo, se vi va potete passare a dare un'occhiata :)
vi lascio il link http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2172663&i=1

bacioni, martina 

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