Io non so niente di te

di Lucy_Caleidoscopio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Back to school ***
Capitolo 2: *** Hi, I'm Paul, and you? ***
Capitolo 3: *** Let's study! ***



Capitolo 1
*** Back to school ***


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Io non so niente di te.

-Back to school

16 Settembre 1956, Casa Harrison, ore 07:30

-Georgie... Dai svegliati, dobbiamo andare a scuola- quelle parole, dette in un sussurro, bastarono per svegliare un ragazzo di nome George Harrison. 

-Mack... Che ore sono?- chiese lui, con la voce impastata dal sonno

-E' l'ora di andare a scuola, le vacanze sono terminate!- esclamò la ragazza, togliendo le coperte al ragazzo. I brividi presero possesso del corpo di quest'ultimo

-Dai, che ti aiuto a vestirti- continuò la ragazza, cercando di alzare George prendendolo per un braccio. Vedendo tutti gli sforzi della propria sorella, George decise di alzarsi

-Tranquilla, faccio da solo- rispose il ragazzo sorridendo -Ma tu prepara la colazione, ok?- chiese, guardando gli occhi marroni della sorella

-Va bene, golosone- rispose la ragazza, scompigliando i folti capelli del fratello, per poi scendere di sotto a preparare qualche toast e del latte caldo. Nel frattempo George si vestì con un paio di jeans, degli stivaletti neri e una camicia bianca. Scese di sotto e si sedette al solito posto, aspettando la colazione 

-Sai, Margaret mi ha detto che quest'anno abbiamo un nuovo compagno- disse la ragazza, mentre poggiava sul piatto del fratello un toast con la marmellata

-Lo sapevo, me lo ha detto Ringo- rispose George, addentando il toast

-Ringo? Uffa, è il mio migliore amico e non mi dice nulla?- sbottò Mack sbuffando. Ringo e MacKenzie si conoscevano da una vita, si dicevano tutto

-Beh chiedigli perchè non te lo ha detto- disse con tono ovvio George, bevendo un po' di latte. Dopo cinque minuti i due finirono di fare colazione e, dopo aver preso lo zaino, salirono sulla Vespa di George. In dieci minuti furono a scuola, dove ad aspettarli c'erano Margaret e Ringo

-Ringo!- urlò Mack, saltando sul collo del suo migliore amico

-MacKenzie! Vedi che così cado!- scherzò Ringo, facendo finta di perdere l'equilibrio

-Dai Ringo non scherzare!- disse MacKenzie, quando i suoi piedi toccarono terra. Era una ragazza un pò bassina per la sua giovane età, i
capelli marroni ricadevano dolcemente sulle spalle, gli occhi marroni erano molto dolci ed espressivi e il naso, quasi a patata, rendevano il suo viso molto amichevole e dolce. 

-Ciao anche a te, eh Mack- disse con tono dispiaciuto, palesemente finto, Margaret. Quest'ultima era molto diversa da MacKenzie: aveva i capelli biondi e un po' mossi che a malapena arrivavano alle spalle, gli occhi azzurri come il ghiaccio ed era alta quasi quanto George e Ringo

-Vuoi che ti faccia lo stesso che ho fatto a Ringo?- chiese MacKenzie, indicando con un dito il suo migliore amico. Margaret scosse la testa in segno di negazione, e la mora sorrise compiaciuta

-Allora, sapete qualcosa di questo nuovo compagno?- chiese George, sedendosi sul prato

-A proposito... Ringo...- iniziò a parlare la mora, alzandosi e dirigendosi verso Ringo, che deglutì appena sentì il suo nome

-Dimmi Mack- rispose spaventato 

-Non devi dirmi niente? Oppure, ti sei dimenticato di dirmi qualcosa?- continuò la ragazza, marcando la parola 'dimenticato', mentre aggiustava il colletto dell'amico. Lui scosse la testa e MacKenzie notò che era molto nervoso. L'aveva beccato. Sorrise compiaciuta e continuò a parlare

-Sicuro Richard? Non è che, così per caso... Dovevi dirmi di questo nuovo arrivato?- a queste parole gli occhi di Ringo si spalancarono. Sapeva che quando usava il suo vero nome, ovvero Richard Parkin Starkey, gli voleva dire che era arrabbiata. Un sorriso divertito spuntò sui volti di George e Margaret, che assistevano alla scena

-Sc-scusa Mack, ma... Mi sembrava che tuo fratello te ne avesse parlato...- si scusò balbettando. MacKenzie lo guardò negli occhi e sorrise, sapeva che non sarebbe mai riuscita ad arrabbiarsi con lui. 

-Va bene, per questa volta ti perdono- il volto di Ringo fu visibilmente più tranquillo. La campanella suonò, e ognuno si diresse nelle rispettive classi: Margaret e George erano insieme ed erano più grandi di un anno e facevano il terzo superiore; mentre Ringo e MacKenzie erano nella stessa classe e frequentavano il secondo liceo. Appena entrati in classe Ringo e MacKenzie presero posto agli ultimi banchi, che erano composti da tre banchi. Nessuno prese posto accanto a Mack, quindi rimasero due posti liberi. La professoressa entrò e tutti si alzarono.

-Salve ragazzi- salutò la donna. Era sulla cinquantina, aveva i capelli marroni raccolti e gli occhi scuri

-Salve professoressa- rispose la classe in coro

-Bene, cosa avete fatto quest'estate? Volete parlarne?- chiese la professoressa. Una ragazza mora al primo banco alzò la mano 

-Se non le dispiace, vorrei parlare di quello che ho fatto- la voce timida della ragazza arrivò alle orecchie di MacK, e lei associò quella voce alla sua compagna Casey. 

-Oh, Casey, ma certo, puoi- iniziò la professoressa, ma venne interrotta da alcuni colpi provenienti dalla porta

-Avanti!- urlò irritata la donna

-Mi scusi per il ritardo professoressa, ma sono nuovo e mi ero perso...- spiegò il ragazzo, mentre cercava di riprendere fiato.

'Avrà fatto una grande corsa poverino' pensò Mack

-Va bene. Si presenti alla classe, e poi prenda un posto qualsiasi fra quelli liberi- spiegò la professoressa al ragazzo

-Bene, io sono...-

*Spazio Autrice*
Salve! Beh... Onestamente non so bene cosa scrivere in questo spazio autrice, mi sono già (bene o male) presentata nelle note della storia, e mi ripresento qui: 
Mi chiamo Giorgia, ma chiamatemi Gio. Amo i One Direction, Austin Mahone, Little Mix, Leonardo Di Caprio e i Beatles. Mi piacciono i Beatles da una settimana, così ho deciso di scrivere questo capitolo. Non so molto su di loro, quindi se sbaglio ditemelo, così correggo e imparo anche io:) Se volete che ricambio o faccio pubblicità, ditemelo pure, lo faccio volentieri. Questa storia, anche se ambientata negli anni '60, ha delle 'caratteristiche diverse', come il modo di vestire o altro ancora, per questo ho messo nelle note che è AU. Ho messo OOC perchè non so se riuscirò a cogliere il vero carattere dei Beatles, perchè appunto ancora non li conosco bene. 
Bene, ora passiamo alla storia:
La protagonista è la sorella del nostro Geo, ed è la migliore amica di Ringo. Ancora non si sa chi è questo misterioso nuovo compagno di classe, secondo voi chi è? 
Vi lascio delle foto:

Casey: 

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MacKenzie:
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Margaret: 
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George: 
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Ringo: 
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Ed ecco come è vestita MacKenzie:

http://www.polyvore.com/old_school/set?id=98475050


E come è vestita Margaret: 

http://www.polyvore.com/margaret/set?id=98649621

A presto,
Blue Carrots xx

 

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Capitolo 2
*** Hi, I'm Paul, and you? ***


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Io non so niente di te

-Hi, I'm Paul, and you?

16 Settembre 1956, Scuola, ore 08:10

-Bene, io sono un nuovo studente: mi chiamo James Paul McCartney, ho quindici anni, vengo da Manchester- si presentò, mentre scrutava con due grandi occhi verdi, tendenti al marrone, l'aula e i suoi nuovi compagni 

-James, se vuoi puoi sederti- disse la professoressa sorridendo al ragazzo che era nervoso, ma non lo dava a vedere.

'Wow, certo che nasconde bene il nervosismo' pensò MacK, mentre vedeva le mani del ragazzo tremare leggermente

-Ok, ma la prego mi chiami Paul o McCartney, James non mi piace come nome e non ci sono abituato- ammiccò il ragazzo, storcendo il naso a forma di ciliegia

-Va bene Paul, siediti così posso iniziare la lezione- a queste parole Paul guardò di nuovo i due posti liberi e scelse quello in fondo, accanto a MacKenzie. Quest'ultima non perdeva nessun di vista il ragazzo, quasi a voler memorizzare i suoi eleganti e delicati movimenti. Continuò a guardarlo anche mentre sistemava accuratamente i libri sul banco. Quando ebbe finito Paul si girò verso la ragazza e le porse una mano 

-Ciao, mi chiamo Paul, e tu?- si ripresentò. MacKenzie, anche se un po' titubante, porse la mano anche lei, arrossendo invisibilmente al tocco della mano del suo nuovo compagno, che emanava un calore piacevole

-Ciao, io sono MacKenzie- rispose, poi posò il suo sguardo sul libro, non riuscendo a reggere quello del ragazzo. Le quattro ore rimanenti passarono in fretta, fra lo studio e il ripasso. MacKenzie e Ringo aiutavano il nuovo arrivato con lo studio. Un'idea balenò nella mente di MacK:

'E se lo invitassi alla mia festa oggi?' pensò, mentre il coraggio lasciava piano piano il suo corpo. All'uscita MacKenzie richiamò Paul, e lo presentò al resto della sua "banda di amici"

-Ragazzi lui è Paul McCartney, il nuovo alunno di cui parlavano tutti. Paul lui sono mio fratello George, la mia amica Margaret e lei è Casey- li presentò indicando con il dito i suoi amici. Il nuovo arrivato porse la mano a tutti, mentre MacKenzie portava in disparte George

-Geo, posso invitarlo per la festa stasera? Ti prego!- lo supplicò la ragazza

-Va bene...- acconsentì George

-Grazie mille!- disse MacK, abbracciando forte il fratello, poi andò da Paul

-Paul, tu da che parte vai?- gli chiese

-Vado verso destra, abito nella Holmes Street 4- recitò mentre si incamminava

-Anche io abito lì, se vuoi puoi tornare a casa con noi- lo invitò MacK. Il ragazzo ci riflettè un po'

-Beh... Mi farebbe piacere, in realtà non so come tornare a casa, mi sono trasferito in questo quartiere da poco...- spiegò con fare molto imbarazzato, mentre si grattava la nuca e si sistemava i capelli

-Allora noi andiamo, ciao!- salutò MacK con un gesto della mano. George e Paul fecero la stessa cosa e si incamminarono

-Mack, io ho il motorino!- si ricordò George sbuffando

-Se vuoi torna a casa con il motorino, io intanto accompagno a Paul, ci vediamo a casa- disse MacKenzie. George acconsentì, anche se un po' insicuro nel lasciare la sorella con uno sconosciuto. Mentre camminavano, MacKenzie decise di rompere il ghiaccio, spezzando il silenzio imbarazzante che si era creato

-Allora... Volevo chiederti se... Se volevi venire alla mia festa, stasera...- disse mentre si sistemava i capelli, gesto che faceva ogni volta che voleva scaricare la tensione

-A me va bene!- esclamò entusiasta Paul. Si era trasferito da si e no due giorni, e già aveva amici ed era stato invitato ad una festa

-Se vuoi, puoi studiare a casa mia- continuò MacKenzie

-Ma certo, appena arriviamo entro a casa mia, lo dico a mio padre e prendo le cose necessarie- spiegò Paul

-Va bene, siamo arrivati- annunciò la ragazza -Qual è la tua casa?- continuò poi

-La numero 4- disse, cercando il numero della sua casa

-E' quella di fronte alla mia, io sono la numero tre- disse MacK, sorridendo amichevolmente a Paul

-Forte! Allora, verso che ore passo?- chiese Paul, mentre apriva con le chiavi il cancello di ferro

-Verso le tre o le quattro, quando vuoi. Ciao- lo salutò MacK, prendendo anche lei le chiavi per aprire. Quando entrò in casa, chiamò suo fratello per vedere se era arrivato, ma il silenzio regnò in quella casa. Era abituata ai ritardi del fratello, solitamente stava con Ringo a chiacchierare, o con i suoi amici. Decise di mettersi qualcosa di comodo e andò in cucina a preparare qualcosa da mangiare. Dopo un po' il campanello suonò, e MacK sentì il solito rumore di chiavi. 

'Sicuramente è Geo' pensò. Infatti lo strano accento nasale del fratello risuonò nella casa

-MacK sono a casa! Vedi che c'è anche Ringo- lo avvisò il fratello

-Va bene, fra cinque minuti è pronto- rispose urlando, in modo che loro la sentissero. Dopo qualche minuto sentì dei rumori, ma quando si girò non vide nessuno.

'Sarà sicuramente Geo che vuole sapere quanto manca o cosa ho cucinato' ipotizzò MacK, poi fece finta di andare al piano di sopra, e si nascose dietro a una trave. Vide George e Ringo che si avvicinavano al fornello e, mentre Ringo prendeva due cucchiai, George toglieva il coperchio alla pentola. MacK avanzò piano verso di loro, e quando si avvicinò abbastanza urlò

-Vi ho beccati!- mentre i due saltarono per lo spavento, e fecero cadere i cucchiai, producendo un suono metallico un po' assordante

-Ti avevo detto di non farlo!- iniziò Ringo

-Ma anche tu volevi vedere che cosa cucinava!- replicò George, e in poco tempo i due si misero a litigare

-Basta!- urlò MacK, e i due si fermarono. Quando la ragazza urlava, non prometteva nulla di buono. Non urlava quasi mai, solo quando era arrabbiata nera

-Voi due, apparecchiate, subito!- ordinò la ragazza, e i due dovettero obbedire come due cagnolini. L'ora di pranzo passò molto velocemente fra chiacchiere e risate. Appena sparecchiarono Ringo prese le sue amate bacchette, e salì in camera di George, seguito da quest'ultimo e da MacKenzie. 

-Vuoi suonare?- chiese MacKenzie, sorridendo a Ringo. Lui annuì e si sedette nella sediolina, poi iniziò a suonare

Casa McCartney, ore 13:15

Paul era molto agitato, ma felice allo stesso tempo. D'altro canto, era la sua prima festa a Liverpool. Entrò in casa con un sorriso stampato sulla faccia, che partiva da un orecchio e finiva nell'altro. Richiamò il padre per raccontargli tutto quello che era successo. Per fortuna il padre acconsentì, e il cuore di Paul iniziò a battere più velocemente di prima. Un lapsus invase i pensieri di quest'ultimo: non sapeva cosa regalare a MacKenzie. Mangiò velocemente e salutò il padre e il fratello, uscendo dalla casa. Appena mise piede fuori, si ricordò che non conosceva Liverpool ed entrò in crisi. Nel mentre un piccolo cagnolino bianco, con molto pelo e due occhioni grandi e marroni, si avvicinò a Paul, e iniziò a scodinzolare

-Ciao bello- si rivolse al cane, accarezzandolo -scusa ma non posso giocare con te- continuò, sedendosi sugli scalini. Un'idea balenò nuovamente nella testa di Paul:
'E se regalassi a MacK un cane?' Per fortuna il cane che aveva visto poco prima non ri era allontanato

'E' il mio giorno fortunato' pensò, mentre chiamava il cane. Notò che non aveva nessun collare, e che quindi teoricamente non apparteneva a nessuno

-Ti hanno abbandonato?- chiese al cane, mentre lo prendeva in braccio. Il cane abbassò lo sguardo, come se avesse capito quello che Paul aveva chiesto, e il suo sguardo divenne cupo. Il ragazzo capì cosa volesse dire il cane e continuò ad accarezzarlo amorevolmente. 

-Tranquillo, ti troverò una casa molto presto- lo rassicurò, e il cane iniziò a scodinzolare allegramente. Paul rientrò in casa con il cane in braccio, e dopo averlo lavato e asciugato, preparò i libri e tutto il necessario per andare a casa di MacKenzie. Salutò nuovamente il padre, promettendogli di non fare molto tardi. Arrivò di fronte al portone della casa della ragazza, chiuse la mano in un pugno pronto a bussare, ma il suono di una batteria lo fermò.

'Wow, chiunque sia è mille volte meglio di Stu! Cavolo, perchè quando ho bisogno di John, lui non c'è mai?' pensò, poi seguì il suono di questa batteria, che lo condusse in una stanza della casa di MacKenzie. La voglia di entrare in quella casa cresceva sempre di più. Paul non aspettò altri secondi, e invece di bussare suonò. La porta si aprì dopo due secondi, rivelando la figura di MacKenzie 

-Ciao Paul, entra pure- gli disse la ragazza sorridendo amichevolmente a Paul, spostandosi per farlo entrare. Ma Paul non si mosse, rimase fermo in quella posizione per vari secondi, poi parlò

-Ti piacciono i cani?- chiese, aumentando la curiosità di MacKenzie

-Si, perchè?- rispose, guardandolo confusa, ma quando Paul le porse il cane bianco, lei spalancò la bocca...

*Spazio autrice*
Salve a tutte! Ecco a voi il secondo capitolo. Che dire, MacKenzie invita Paul alla sua festa, e in classe sembra quasi affascinata da lui. Ringo e George si fanno sentire facendo arrabbiare MacK, e per Paul è un giorno molto fortunato. La frasi che metterò nel banner sono collegate in qualche modo con il capitolo, e starà a voi dirmi come sono collegate. Scusate ma non scriverò molto in questo spazio perchè ho problemi con la vista, mi scuso se ci sono errori ma è per questo, se me li citate mi fareste un favore! Vorrei ringraziare Mielina e Lucylapazza89 per aver recensito, e ringrazio anche Mrs McCartney e Lucylapazza89 per avermi aiutata, sto imparando moltissimo sui Beatles. Se volete che ricambi o faccia pubblicità ditemelo pure, nel prossimo capitolo metterò l'angolo pubblicità :) Nel prossimo capitolo vi metto anche il banner e le foto del cane e il resto perchè il mio telefono si è rotto e facevo tutto con il cellulare :( 
P.S. Il mio nuovo nick è Ringo_Star, non mi prendete per BM ma mi chiamo così perchè non voglio mettermi il nome di un grande come Ringo Starr, non ne sono ancora degna u.u Quindi l'ho scritto con una 'r'
Alla prossima! 
Blue Carrots xx

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Capitolo 3
*** Let's study! ***


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Io non so niente di te
-Let's study!
16 Settembre 1956, Casa Harrison, ore 15:00 
-Mi hai preso un cane?- chiese, portando una mano alla bocca per quanto era sorpresa

-Non ti piace? Sei allergica ai cani? Hai paura? Lo sapevo che...- a interrompere quel fiume di parole, che uscivano dalla bocca di Paul, fu MacKenzie, che lo abbracciò

-Ho sempre desiderato un cane, grazie mille...- gli sussurrò, e Paul sorrise: aveva preso il regalo giusto, e continuava a pensare che quello fosse un giorno fortunato. MacKenzie sciolse l'abbraccio e richiamò il fratello e Ringo

-Chi è alla porta MacK?- chiese il fratello, e quando si ritrovò davanti Paul e un cane, capì tutto. Non credeva che il nuovo arrivato sarebbe venuto alla festa, e lo aveva sperato con tutto il cuore: quel tipo non gli piaceva

-E' Paul, e mi ha regalato un cane! Possiamo tenerlo? Perfavore!- lo supplicò la ragazza, facendo gli occhi da cucciolo. George si arrese e acconsentì

-Grazie mille fratellone! Ora devo pensare a un nome per questo cucciolo, vieni Paul, posa la borsa lì- MacKenzie prese il cane e, dopo essersi seduta nel divano, se lo mise nelle gambe, mentre Paul posava la giacca e la borsa

-Vediamo... Puppy? No, non mi piace... Desy? No, nemmeno...- dopo qualche minuto Ringo trovò il nome perfetto per il cane

-Martha? Martha... E' un bel nome! Mi piace, ottima idea Ringo!- si complimentò la ragazza, mentre l'amico faceva una faccia soddisfatta

-Cosa facciamo ora?- continuò MacK

-Lo so io- rispose Ringo assumendo un'espressione furba mentre frugava nella borsa che si era portato. I tre ragazzi si guardarono confusi, e Paul lanciò un'occhiata a MacKenzie per chiederle spiegazioni, ma ricevette solo un'alzata di spalle da parte della ragazza, perchè infondo nemmeno lei sapeva cosa voleva fare il suo migliore amico. Dopo qualche secondo Ringo tornò con una piccola scatola di plastica, e ormai la curiosità di MacKenzie era alle stelle, Ringo lo sapeva benissimo, infatti aprì la scatola con una lentezza disarmante. Finalmente l'attesa finì, e dalla piccola scatola uscirono delle carte da gioco, un po' consumate dal tempo

-Che ne dite di una bella giocata a carte?- chiese. Tutti annuirono e lui iniziò a mescolare le carte

-Aspetta Ringo! Fagli vedere a Paul la "mescolata alla Liverpool"- consigliò la ragazza. Ringo divise in due il mazzo, e dopo averle piegate e unite iniziò a distribuire le carte

-Adoro la "mescolata alla Liverpool"- esclamò George

-E' carina- disse Paul, controllando le carte -A che si gioca?- continuò

-"Pesca la carta", ci sai giocare?- chiese MacK

-Si, a Manchester ci giocavamo sempre- raccontò Paul

-Devi sapere che Ringo è il miglior giocatore di carte di tutta Liverpool, è molto fortunato e vince sempre- spiegò George a Paul, con un tono di sfida che nessuno notò

-Oh, complimenti!- si congratulò Paul, facendo inconsapevolmente salire la rabbia che provava George nei suoi confronti. A quest'ultimo non piaceva il carattere di Paul: era troppo gentile, era troppo tranquillo, era troppo simpatico, era troppo... Troppo perfetto.

-Geo! George! George cavolo gioca!- lo richiamò MacKenzie urlando perchè non le dava retta

-Scusa MacK, stavo pensando...- si scusò George, lasciando in sospeso la frase e pescando una carta. Dopo due ore di vari giochi con le carte, vinti sempre da Ringo, si fecero le sei del pomeriggio

-Dannazione, dobbiamo studiare!- esclamò Ringo, guardando l'orologio

-E' vero!- disse MacKenzie, sbattendo la testa contro il palmo della sua mano -Hai portato i libri Paul?- chiese poi

-Si- rispose Paul, alzandosi per andare a prendere la borsa

-Bene, vai con George e Ringo, mentre io preparo qualche snack- gli disse, mentre andava in cucina. Paul raggiunse i ragazzi e insieme salirono al piano di sopra, in una camera che, secondo Paul, era di MacKenzie. Appena entrò in quella stanza, il profumo della ragazza gli arrivò alle narici, la luce fioca del tardo pomeriggio entrava dalle finestre, ma dato che era troppo debole, George aprì la luce proveniente dal lampadario posto al centro della stanza nel soffitto. Una parete piena di foto primeggiava sulla stanza, dato che le pareti erano bianche. Paul avanzò verso essa, con passo insicuro, e appena fu abbastanza vicino si fermò per guardare le varie foto. Notò che in molte foto c'era MacKenzie, in alcune lei era con George e Ringo, e una piccola parte era dedicata a fiori, vestiti e vari oggetti. 'E' brava a fotografare' pensò Paul. Accanto vi erano appese altre foto a un filo, e vicino varie cartine erano appese sul muro. A sinistra, vicino alla cartina c'era una scrivania di legno, sopra la quale c'erano degli spartiti e alcune carte ingiallite, e accanto c'erano delle sedie e un tavolino, nel muro erano appese delle mensole con vari libri e cornici di legno con dei disegni dentro la cornice. Sopra la scrivania c'era una lampada da tavolo e un mappamondo. Di fronte si ritrovò una scritta appesa al muro: Grow where you have planned. 

-Quella scritta ha un enorme significato per MacK, è molto legata alle nostre origini, e alle origini di tutte le persone. Se sei irlandese, inglese, italiano, o altro, lei vuole sapere molto sul tuo Paese di origine- disse George, mentre prendeva posto in una delle sedie vicino alla scrivania. Lo stesso fecero Paul e Ringo. 

-Ti piacciono le foto e i disegni?- gli chiese Ringo, incrociando le braccia al petto, segno che era interessato

-Si, sono molto belli- rispose Paul sorridendo. 

-Fotografare è una passione che ha sin da piccola, almeno da... Un dieci, undici anni, quando nostra madre le regalò una macchina fotografica. Il disegno... Beh, è un talento che ha da sempre- raccontò George, guardando le foto. Alla parola 'mamma' il volto di Paul si fece cupo, Ringo lo notò ma non disse nulla. Non per cattiveria, ma non voleva "sbagliare" o toccare argomenti delicati. In quel momento entrò Mack con un vassoio contenente quattro bicchieri e qualcosa da mangiare. Lo posò sul tavolino e prese posto accanto a Paul. 

-Iniziamo, prendete latino- ordinò la ragazza. Dopo qualche minuto Paul si accorse di aver dimenticato di comprare una gomma così la chiese a MacKenzie

-Certo, tieni- gli disse la ragazza porgendogli la gomma. Cancellò le scritte a matita e gliela ridiede. Quando MacKenzie prese la gomma fu invasa da un calore piacevole, e posò lo sguardo sulle scritte grigie che rappresentavano la prima declinazione del latino. La gomma rimase nelle sue mani, quasi a voler assorbire quel calore, quasi a volerlo tutto per sè. Le ore passavano, e fra latino e matematica, si fecero le otto. 
-Finalmente abbiamo finito!- esclamò George, buttandosi a peso morto sul letto

-Meno male!- gli fece eco Ringo

-Allora, Paul, ti piace la mia stanza?- gli chiese MacKenzie, chiudendo il libro di matematica

-Si, è molto carina. Mi piacciono un sacco i disegni, li hai fatti tu?- la ragazza annuì e arrossì

-Mi ha detto tuo fratello che ti piace molto scoprire le origini delle persone- continuò sorridendo

-Beh, mio padre proviene da una numerosa famiglia irlandese se ti può interessare- MacKenzie non disse nulla, si alzò e iniziò a frugare tra vari fogli che si trovavano nella scrivania. Ne prese uno, Paul notò un quadrato contenente tre colori: arancione, bianco e verde, e riconobbe in quei colori la bandiera irlandese. MacKenzie prese posto accanto a lui, prendendo una matita. Porse il foglio a Paul, che iniziò a leggerlo. 

-Mi aiuti a scrivere qualcosa? Dato che sei irlandese dovresti sapere qualcosa, precisamente qualcosa sulla bandiera, sui simboli importanti e sullo sport- gli chiese, prendendo la matita fra le mani

-Oh, si certo, allora... Con lo sport posso dirti che il nostro colore di rappresentazione è il verde, siamo bravi a calcio, baseball, rugby, hockey sul ghiaccio e sport gaelici, ovvero calcio gaelico, l'hurling e il Camogie. Seguiamo molto l'equitazione, le corse canine e il pugilato. Il ciclismo e l'atletica sono abbastanza apprezzati, mentre la pallacanestro è poco seguita. Poi per quanto riguarda la bandiera vedo che l'hai già disegnata, quindi è inutile che ti dica i colori, posso
dirti che fu adottata la prima volta nel 1848 durante la rivolta della Giovane Irlanda, e fu adottata ufficialmente nel 1922 con lo Stato Libero d'Irlanda e nel 1937 ricevette valore costituzionale. Poi, come simboli... Lo stemma irlandese ufficiale è un'arpa celtica d'oro su scudo blu. L'arpa è stata da sempre uno dei principali simboli dell'isola irlandese, dato che siamo molto bravi a suonarla. L'arpa si trova pure nelle monete. Un altro simbolo molto conosciuto è il trifoglio, però molti lo scambiano per un quadrifoglio, simbolo di fortuna, che non c'entra niente con la tradizione irlandese-
spiegò tutto d'un fiato, fermandosi alla fine per prendere fiato. Nel mentre MacK prendeva appunti, e stava molto attenta a scrivere tutto 

-Grazie mille, sai l'Irlanda è molto interessante- gli disse la ragazza sorridendo. Il campanellò suonò e MacKenzie scese ad aprire, seguita da Paul, Ringo e George. Paul rimase in cima alle scale a guardare un quadro che aveva attirato la sua attenzione

-Ciao ragazzi! Entrate pure- sentì dire a George. 

-Ciao MacKenzie, tanti auguri- 'Quella voce... No, non può essere lui' pensò, mentre scendeva lentamente le scale. Il cuore iniziò a battere forte alla vista di...
*Spazio autrice*
Salve bella gente (?) Voglio essere sincera con voi, questo capitolo non mi piace particolarmente, anche perchè ho impiegato molto tempo a descrivere la stanza, ma comunque non mi piace un sacco. Ah, ho cambiato il titolo della storia perchè questo mi sembra più adatto. 
Passiamo al capitolo:
Secondo voi perchè a George non sta simpatico Paul? E' geloso? Chissà... E le strane sensazioni che prova MacKenzie quando prende la gomma? Voi come le interpretate? Vi piace la camera di MacKenzie? Sotto vi lascio le foto, dopo lo spazio pubblicità. Ringrazio Mrs_McCartney, Lucylapazza89 e DarkAvicii per aver recensito :) 
Chi sarà il ragazzo misterioso che Paul sembra conoscere? Quando qualcuno indovina sceglie un premio (non lo dico per avere più visite)

*Spazio pubblicità*
Allora, siccome nessuno mi ha chiesto di fare pubblicità, la faccio a una mia raccolta sui Beatles. La trama è diversa in ogni capitolo, perchè tratta di sentimenti diversi. Sono delle OS. Ogni OS ha un proprio sentimento: amore, felicità, tristezza... Vi lascio il link: 
I Feel Fine? : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2229360&i=1

 
Bene, lo spazio pubblicità finisce qui, ecco le foto della camera di MacKenzie e del cane Martha (nome scelto da Lucylapazza89):

Martha: 
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-Per la camera sono più foto- 

Room 1: 
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Room 2: 
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Room 3:
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Ora mi dileguo, alla prossima!

​Blue Carrots xx



 

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