Il Risveglio

di ubbo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Disclaimer: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di J

Disclaimer: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di J.K.Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi assolutamente casuale.

 

 

Ciao e grazie a tutti coloro che leggeranno e un GRAZIE grande come il mondo a tutti coloro che vorranno lasciare un commentino ^.^

Questa è la prima fic a capitoli che pubblico, ma si tratta di un lavoro a quattro mani ideato da me e dalla mia Stellina, per cui tutte le note e le risposte a recensioni e commenti saranno firmate da entrambe…

Che dire… speriamo che la nostra storia vi piaccia e siamo ansiose di sapere le vostre opinioni, buone o cattive che siano…

Ubbo & Stellina.

 

 

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Il Risveglio

 

 

Capitolo 1

 

 

“Harry… Sei uguale a tuo padre… Ma hai gli occhi di tua madre…

 

Quante volte si era sentito dire frasi simili a questa, ormai non le contava più. Da quando aveva undici anni e aveva scoperto di essere un mago, tutti non facevano altro che vedere in lui caratteristiche di persone, morte anni prima, che a lui non era mai stato concesso di conoscere.

Harry Potter, noto in tutto il mondo magico come Il Bambino Sopravvissuto, era sempre etichettato per il suo nome o il suo aspetto, nel bene e nel male…

 

BOOM!

 

La pozione di Harry era letteralmente saltata in aria strappandolo dal filo dei suoi pensieri e riportandolo alla realtà: lunedì mattina, prima ora, lezione di Pozioni coi Serpeverde.

 

-Signor Potter…- disse Piton -Crede sia possibile riportare quei suoi stramaledetti occhi sulla sua pozione prima di dare fuoco all’intera scuola? Di questo passo batterà il record di esplosioni del Signor Paciock… È almeno in grado di dirmi di quale pozione ho appena parlato?-

 

-No, Signore.- rispose Harry.

 

-Hey, Sfregiato! Ti senti talmente bravo da mettere ingredienti a caso nel calderone? Attento che se ti va a fuoco la faccia poi non si vede più la cicatrice!- disse Pansy Parkinson, causando uno scoppio di risate tra le fila dei Serpeverde.

 

-Signorina Parkinson, non sia così diretta, 50 punti in meno a Grifondoro basteranno a riportare l’attenzione del Signor Potter tra noi comuni mortali. Ah, dimenticavo, le comunico che quella che ha appena fatto esplodere era un vano tentativo di preparare la pozione mutaforma e, visti i risultati, esigo tre rotoli di pergamena per domani su tutte le proprietà di questa pozione.- aggiunse il docente con un ghigno.

 

-Cosa?! Ma, Signore…- ribattè Harry.

 

-Altri 10 punti in meno a Grifondoro. Ha altro da aggiungere, Signor Potter?- concluse il Professore.

 

-No, Signore- rispose Harry trattenendo a stento la rabbia.

 

-Certo che questa volta non gli puoi proprio dare torto, Harry… E poi Pozioni è una materia importantissima, dovresti davvero impegnarti di più!- gli soffiò Hermione.

 

-Hermione, per favore, non ti ci mettere anche tu!- ringhiò in risposta Harry -Non è colpa mia se…-

 

-Oh sì che lo è, Harry! Hermione ha ragione! Ultimamente hai sempre la testa tra le nuvole, ma che ti prende si può sapere?! Se ti girano evita almeno di farci perdere punti! Non voglio perdere la Coppa per colpa tua!- lo interruppe Ron, mettendo fine alla discussione.

 

 

Il resto della mattinata trascorse lento e quasi insopportabile, ora ci si mettevano anche Ron e Hermione a dargli contro! Come potevano definirsi suoi amici se poi si comportavano così e non erano nemmeno in grado di capire come si sentiva? Possibile che anche per loro lui fosse solo Potter e che fossero come tutti gli altri? Harry rimase interdetto da queste considerazioni… Come era arrivato a pensare una cosa simile dei suoi due migliori amici? Decise di non scendere a pranzo, non aveva voglia di vederli ancora, così si diresse in biblioteca per iniziare il compito di Piton: tre rotoli di pergamena per uno come lui erano un’impresa a dir poco titanica, quindi era meglio iniziare subito se voleva sperare di dormire almeno qualche ora quella notte.

Come previsto non era riuscito a concludere molto, aveva scritto non più di 50 cm di pergamena, ma anche considerando tutti i libri che aveva preso da consultare, il suo compito non avrebbe superato le due pergamene… in più quella sera c’erano gli allenamenti di Quidditch e, in quanto capitano, non poteva proprio saltarli. Ormai era ora di tornare a lezione, cura delle creature magiche e divinazione, così Harry si diresse alla capanna di Hagrid con la ferma intenzione di saltare le ore della Cooman e cercare di finire quel dannato compito. Ovviamente neppure per l’ora di cena le famigerate tre pergamene furono concluse

 

In fondo c’è un motivo se sono una scarpa in pozioni! pensò il moretto sempre più irritato Comunque begli amici del cazzo che mi ritrovo! Si fossero fatti basta intravedere per chiedermi se mi serviva una mano! E poi loro chiedono a me che mi prende! Vorrei proprio sapere io che cazzo prende a loro!

 

 

A cena non mangiò quasi niente, poi si diresse verso lo stadio da Quidditch col pensiero che avrebbe trascorso buona parte della nottata in bianco con mantello e mappa nella speranza di non farsi beccare nella Sezione Proibita mentre terminava la sua punizione.

 

 

Alle undici gli allenamenti non erano ancora conclusi, la partita contro i Serpeverde si avvicinava e la sua squadra voleva continuare a provare schemi su schemi; a nulla erano valsi i suoi sforzi di mandare tutti a letto per poter tornare in biblioteca, aveva anche litigato con Ron, Ginny e Coote, uno dei battitori, che l’avevano accusato di fregarsene della squadra e gli avevano detto che forse non meritava più il titolo di Capitano. Infuriato per quanto accaduto Harry li aveva mandati tutti a quel paese dicendo loro che se davvero lo pensavano potevano anche trovarsi un altro cercatore, ma a quel punto gli altri membri della squadra erano intervenuti calmando un po’ gli animi e impedendo la rottura solo per paura di perdere l’incontro con i verde-argento. Dopo più di un’ora di litigi la squadra decise di rientrare, tutti troppo nervosi per continuare a provare e Harry si trattenne un po’ di più negli spogliatoi per non dover fare la strada con gli altri. Uscito dalle docce si trovò davanti l’ultima persona al mondo che si sarebbe aspettato di vedere: Draco Malfoy.

 

-Hey, Potterino! Giornataccia, eh? Prima Pozioni e adesso il Quidditch… Bello spettacolino prima in campo! Solo degli zotici Grifondoro come voi possono arrivare a tanto! E poi complimenti… Un San Potter così infuriato coi suoi amichetti non l’avevo ancora visto… Sembravi quasi una persona vera! Noi Serpi avremo tanti difetti, ma almeno siamo uniti; non ipocriti e traditori come voi!-

 

-Vattene, Malfoy!- urlò Harry -Non è decisamente giornata… Non rompere… Lasciami in pace almeno tu…- concluse in un sussurro, chiudendo gli occhi e dirigendosi verso il suo armadietto.

 

-Come vuoi. Tanto è inutile mostrarti come stanno le cose… Non vuoi vedere come sono realmente coloro che ti circondano, né perché lo fanno… Apri gli occhi, Harry, è un consiglio da nemico fidato.- rispose Draco con tono pacato, abbandonando subito dopo lo spogliatoio lasciando Harry sconcertato dalle sue parole: non solo il tono del biondino gli era sembrato realmente sincero, non c’era traccia di scherno nella sua voce, ma le sensazioni che provava gli dicevano che il biondo non aveva del tutto torto sui suoi compagni e c’era da ammettere che effettivamente i Serpeverde erano molto uniti… E poi quella frase alla fine, in cui l’aveva chiamato per nome: quando mai Malfoy lo aveva chiamato per nome?! Ora, comunque, era tardi per perdersi in congetture, doveva correre in biblioteca a finire il suo compito di punizione.

 

 

Harry udì una voce che lo chiamava. -Su alzati! È tardissimo! Piton questa volta ci ammazza se arriviamo in ritardo! L’hai fatta la relazione? Non voglio che Piton ci levi altri punti per colpa tua!-. Il ragazzo aprì i suoi occhi verde smeraldo di scatto, si guardò attorno e vide che la voce proveniva da Ron.

Non riusciva a credere di doversi già alzare, era rimasto nella Sezione Proibita fino alle 4 quella mattina per trascrivere le numerosissime varianti della pozione mutaforma. Una in particolare aveva catturato la sua intenzione: aggiungendo 30g di Asfodelo in polvere subito prima dell’ebollizione della pozione e girando 5 volte in senso antiorario e 3 in senso orario si produceva un tipo di pozione che modificava solo gli occhi di chi la assumeva, cambiandone il colore e il punto di vista secondo criteri ben precisi; questi criteri erano arbitrari della pozione che, leggendo nell’animo di chi la assumeva, sceglieva la persona da usare come fonte per i “nuovi occhi” e li ricreava esattamente uguali per colore e modo di vedere la realtà e le persone.

 

 

Dopo colazione scese nei sotterranei subito dopo Ron ed Hermione per la lezione di Pozioni seguito da un gruppo di Serpeverde.

 

in ritardo Signor Potter, 5 punti in meno a Grifondoro. Ha fatto la relazione che le avevo chiesto, o devo togliere altri punti alla sua casa per la sua negligenza?- domandò Piton che, quando ricevette il compito dal Grifondoro, controllò velocemente che fossero tre pergamene piene e aggiunse con un sorriso sadico -5 punti in meno per la sua calligrafia illeggibile. Ora si sieda e presti attenzione, non vorrei doverle assegnare un’altra ricerca.-

 

 

La lezione passò abbastanza in fretta e, una volta finita, gli studenti di Grifondoro si ritrovarono liberi per il resto della giornata perché l’altra lezione della mattinata, Trasfigurazione, era stata annullata. I Grifoni tornarono alla Torre, l’aria era piuttosto tesa e Harry decise di andarsi a riposare un po’ visto che quella notte aveva dormito pochissimo. Si risvegliò circa un’ora più tardi e, trovando il dormitorio deserto, decise di scendere in Sala Comune; era quasi arrivato quando rimase pietrificato da ciò che sentì uscire dalle labbra dei suoi amici.

 

-dite che dovremmo dirlo anche a Harry?- disse con voce esitante Hermione.

 

-No,Mione! Lascialo dov’è! Ha già fatto fin troppi danni tra ieri e oggi!- rispose Neville.

 

-Sì, cazzo! 70 punti in due giorni! Ma vi rendete conto?! E in più con la partita alle porte, perdere il vantaggio che avevamo sui Serpeverde proprio non ci voleva!- aggiunse Seamus.

 

-Deve rendersi conto che solo perché si chiama Harry Potter non può fare il bello e il cattivo tempo! Non possiamo sempre rimetterci tutti per i suoi colpi di testa!- rincarò Dean.

 

Seguì un attimo di silenzio, interrotto poco dopo dalla voce di Ron: -L’ho sempre appoggiato, lo sapete, ma questa volta la penso come voi. Ha davvero esagerato.-

 

-Sì, è vero. Avete ragione. Andiamocene prima che si svegli e ci raggiunga, o non potremo più andare a Hogsmeade per conto nostro.- concluse Hermione.

 

Passarono pochi istanti e Harry sentì il ritratto della Signora Grassa salutarli e chiudersi alle loro spalle. Non poteva credere alle sue orecchie: quelli non potevano essere gli stessi compagni con cui aveva diviso la camera per anni, coloro che in un certo senso rappresentavano la sua unica famiglia! E Ron? E Hermione? Come avevano potuto dire quelle cose?! Una rabbia cieca lo fulminò, come un fuoco pronto ad esplodere. Doveva andarsene da lì o avrebbe spaccato l’intera Sala Comune. Tornò nel dormitorio, afferrò ciò che di più caro gli rimaneva al mondo (cioè il mantello, la mappa e la sua Firebolt) e si lanciò fuori dalla finestra in direzione della foresta proibita. Doveva stare da solo, aveva bisogno di riflettere e di sfogarsi. Ben presto volare non gli fu più sufficiente e poco dopo atterrò in una radura e iniziando a lanciare urla, pugni, calci e incantesimi contro qualunque cosa gli capitasse a tiro. Come dei flash rivisse tutti i fatti degli ultimi giorni, le frasi crudeli e il senso di delusione e amarezza provato; un senso di totale smarrimento lo colse. Chi era realmente suo amico?! Come poteva essere stato così cieco?! Improvvisamente una frase gli rimbombò nella testa: …è inutile mostrarti come stanno le cose… Non vuoi vedere come sono realmente coloro che ti circondano, né perché lo fanno… Apri gli occhi, Harry, è un consiglio da nemico fidato. Malfoy. La sua Nemesi. Le sue parole ora gli sembravano così vere… Possibile che lui avesse davvero visto giusto sui suoi compagni? Abbassò lo sguardo sulle sue mani, le nocche insanguinate per i pugni sferrati contro le cortecce ruvide… Sangue… Rosso… Rosso come l’odiata pozione mutaforma che gli aveva incasinato gli ultimi due giorni… La pozione che, se opportunamente modificata, poteva far vedere le cose da un diverso punto di vista… Se era vero ciò che aveva detto Malfoy e lui era stato davvero così cieco, forse quella pozione era la soluzione. Senza esitare rimontò in sella alla sua scopa e volò diretto a Hogsmeade, doveva assolutamente procurarsi l’asfodelo per preparare la pozione.

 

Appena uscito dal negozio, Harry fece appena in tempo a nascondersi sotto il mantello dell’invisibilità prima che Ron, Hermione, Seamus, Dean e Neville gli passassero davanti.

 

-…70 galeoni! Manco fossero fatti d’oro! Dean, ma ti sembra possibile 70 galeoni un paio di guanti da portiere?!-

 

-No, Ron, hai ragione… anche se sembra che oggi il 70 vada di moda…- rispose Dean.

 

-A che ti riferisci?- chiese Hermione divertita -Colgo forse un velato riferimento ai punti che ci ha fatto perdere Harry?-

 

-Noooooo… Cosa te lo fa pensare?- rispose Dean sghignazzando con finta indignazione, prima di scoppiare a ridere e coinvolgere il resto del gruppo in una sonora risata.

 

Harry, sempre più sconvolto e profondamente ferito dalle parole di coloro che, forse, a questo punto, avrebbe dovuto definire “i suoi ex-amici”, si convinse ancora di più di avere bisogno di quella pozione. Un senso di profonda amarezza gli invase il cuore. Doveva vederci più chiaro! Doveva capire come stavano le cose realmente e dopo avrebbe deciso come comportarsi! Avrebbe preparato la pozione quella notte stessa.

 

Dopo esser passato un attimo dal suo dormitorio per prendere il calderone e gli ingredienti necessari dal proprio baule senza farsi vedere da nessuno, il ragazzo rosso-oro volò fino alla vecchia torre di astronomia, ormai in disuso, in attesa che calasse la sera; di certo non sarebbe sceso a cena, non aveva voglia di vedere nessuno. Aveva bisogno delle tenebre per poter entrare di nuovo nella Sezione Proibita e prendere il libro che gli serviva per preparare la pozione, inoltre non poteva sperare di poter usare indisturbato l’aula di pozioni se non a notte fonda di nascosto da tutti e soprattutto da Piton!

 

 

Erano circa le due di notte e la pozione stava quasi per bollire, ora era il momento di aggiungere l’asfodelo e mescolare; di lì a poco la pozione sarebbe stata pronta e, con essa, le risposte alle sue domande o così sperava. All’improvviso un rumore, la porta dell’aula cigolò e Harry si voltò di scatto verso di essa. Ora era socchiusa, ma lui era certo di averla chiusa bene! Corse verso il corridoio per cercare chi fosse stato a spiarlo, ma non vide nessuno per i sotterranei, così tornò velocemente alla pozione giusto in tempo per terminarla con gli ultimi due ingredienti. Adesso non restava che farla raffreddare e aspettare che il liquido rosso sangue diventasse trasparente per poterla ingerire. Mezz’ora più tardi la pozione era definitivamente pronta e, dopo aver ripulito l’aula accuratamente, Harry la bevve tutto d’un fiato notando con sollievo che non fosse disgustosa quanto la polisucco. Non sentendo nessun cambiamento apparente in sé decise di dirigersi verso un bagno per controllare in uno specchio il colore attuale dei suoi occhi e vedere se tutto aveva funzionato a dovere. Arrivato a destinazione, ciò che vide lo lasciò senza fiato: sul suo viso spiccavano due iridi color ghiaccio screziate di azzurro fin troppo familiari! I giorni seguenti si sarebbero rivelati davvero interessanti…

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Speriamo che questo primo capitolo sia riuscito ad incuriosirvi a sufficienza da seguire anche i prossimi… Pubblicheremo una volta a settimana nei weekend, salvo inconvenienti… A presto ^.^

Ubbo & Stellina.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 2

 

 

Harry non tornò nel suo dormitorio quella notte, anelava disperatamente ancora un po’ di solitudine; tanto, se le cose fossero continuate come avevano fatto durante il giorno, nessuno si sarebbe preoccupato o accorto della sua assenza. Tutti i Grifondoro si comportarono come da previsione. Nessuno chiese nulla ad Harry riguardo la sua assenza, così come nessuno si accorse che indossava ancora vestiti sgualciti del giorno precedente, delle profonde occhiaie che gli segnavano il viso o, semplicemente, del fatto che il colore dei suoi occhi fosse passato da un giorno all’altro dal verde smeraldo all’azzurro tempesta.

 

La giornata che gli si prospettava davanti era una delle più massacranti di tutta la settimana: il mercoledì, infatti, avevano lezione dalle nove del mattino alle sei di sera con solo un’ora di pausa per il pranzo. Nonostante la giornata piena, il Grifone era fermamente intenzionato a sfruttare il potere della pozione per analizzare, con i suoi nuovi occhi, sia i suoi compagni sia la sua situazione. Aveva un assoluto bisogno di capire come stavano realmente le cose perché le parole di Malfoy continuavano a tormentarlo e lui non sopportava più di vivere in un mondo di menzogne e verità celate.

 

L’episodio più eclatante si svolse quel pomeriggio durante la lezione di Erbologia, quando Harry fu messo in gruppo con Ron, Hermione, Dean, Seamus e Neville per spremere del pus di Bubotubero. Potter voleva mettere alla prova gli altri: era brutto da dire, ma al momento era l’unica soluzione. Se si fosse sbagliato si sarebbe sentito in colpa per giorni, ma se così non fosse stato… Beh, non voleva pensarci.

 

-…a proposito ragazzi, dove eravate ieri pomeriggio? Vi ho cercati in po’ in giro quando mi sono svegliato, ma non vi ho trovati…- chiese il moro per vedere se i suoi compagni gli avrebbero mentito o meno.

 

-oh… noi… noi eravamo in biblioteca… sì… in biblioteca a fare una ricerca di trasfigurazione per la McGranit…- disse Hermione prontamente, mentre gli altri ostentavano indifferenza.

 

-oh… che strano… ci sono anche passato in biblioteca, ma non vi ho visti…- continuò per vedere fino a che punto si sarebbero spinte le menzogne dei suoi “amici”.

 

-beh… non ci hai visti perché eravamo nella Sezione Proibita…- ribatté Hermione senza la minima traccia di rimorso.

 

-Miseriaccia, Harry, un lavoro così noioso che nemmeno te lo immagini! Beato te che te lo sei scampato!- aggiunse Ron guardandolo dritto negli occhi proprio come aveva fatto precedentemente la Grifoncina.

 

Il Bambino sopravvivo era fuori di sé. Avrebbe voluto spaccare tutto, urlare quanto fossero delle merde, prenderli a calici fino a farsi male ai piedi, spiaccicargli il pus ovunque. E invece no, rimase lì fermo, pietrificato fuori e devastato dentro. Non aveva la forza di dire o fare nulla. Il male che provava era troppo e troppo tutto assieme. Avrebbe voluto tutto, ma non che le sue ipotesi venissero confermate… E quelle facce! Sembrava stessero dicendo la verità più pura e invece lo stavano solo prendendo per il culo!  I suoi “migliori amici”, quelli che lui aveva definito la sua famiglia, stavano calpestando i suoi sentimenti, la sua intelligenza e il suo orgoglio! E il tono che avevano usato? Nemmeno di fronte a una tazza di thè sarebbero stati più rilassati. Con tutta la serenità del mondo avevano distrutto ogni sua certezza. Aveva sofferto moltissimo per il modo in cui era stato trattato dai Dursley nei suoi primi 11 anni di vita e con Ron e Hermione credeva di aver trovato la sua famiglia, in cui nessuno lo avrebbe mai più trattato così. E invece ora lo stavano trattando anche peggio. Per lo meno i Dursley non lo avevano mai preso per il culo: gli avevano sempre mostrato apertamente il disprezzo che provavano nei suoi confronti e continuavano a farlo. I suoi compagni, invece, non avevano nemmeno il fegato di dirgli in faccia che non lo avevano voluto con loro a Hogsmeade e avevano inventato quella patetica balla pretendendo che lui se la bevesse!

 

 

L’ultima ora della giornata era iniziata da neanche 10 minuti e Harry non stava già più ascoltando nulla. Non ci vedeva più dalla rabbia. Non riusciva a credere a quello che stava succedendo. Erano state tutte piccole cose, sì, ma piccole cose che fanno male. A parte la bugia di poche ore prima, che proprio non poteva essere definita una piccola cosa. Il moro non si sarebbe davvero mai aspetto un atteggiamento del genere. Lui che da subito aveva sempre raccontato tutto a Ron e Hermione, tutto sui suoi genitori, su Voldemort, su Sirius, su mille e mille cose sicuramente più serie e più importanti di una gita a Hogsmeade! Lui che li aveva sempre aiutati quando poteva, che per salvare la Ginny si era quasi fatto ammazzare, che aveva salvato Hermione dai dissennatori, che avrebbe dato qualunque cosa per loro, compresa la sua vita, senza esitare un solo istante.

Harry aveva la testa piena di pensieri: gli saltavano in mente, come flash, momenti in cui avevano fatto cose assieme, in cui si erano salvati a vicenda. Ogni tanto qualche immagine di bei momenti cercava di farsi spazio tra i pensieri negativi, ma subito la rabbia le cancellava. Il senso di colpa per il pensare quelle cose, più che altro per il sentirle così sue lo trafiggeva solo un istante perché poi il rancore ricominciava a salire, come un fuoco che divampa e che la razionalità non può spegnere. Ma anche in quei pochi istanti, in cui Harry recuperava quest’ultima, la situazione non cambiava: quelle sono cose che gli amici non si fanno, men che meno amici con il rapporto come avevano loro. Non ci poteva credere: per sei anni era stato così maledettamente stupido e cieco. Forse il fatto che Ron fosse stata la prima persona incontrata, il primo a trattarlo con rispetto e non come uno schiavo o un fastidio lo aveva reso, lì per lì, troppo felice per rendersi conto di come stavano le cose. E più stava lì a pensare più un dubbio si insinuava nella sua mente: e se Malfoy avesse avuto ragione? Se davvero lui avesse solo fatto comodo a loro? In fondo non era un idea così assurda: Ron era sesto figlio di una famiglia come tante, sarebbe stato solo un altro dei Weasley. E Hermione, cosa aveva lei oltre a tantissime nozioni in testa? E poi entrambi sapevano benissimo chi fosse e quanto fosse famoso già prima di incontralo. Harry si stava davvero sentendo male. La nausea per queste consapevolezze e per quello che vedeva gli aveva preso lo stomaco. Ma, in tutto questo turbinio di idee e di sentimenti, ciò che non lo aveva mai sfiorato era il dubbio che fossero gli occhi grigi la causa di queste “rivelazioni”. Potter sapeva che quello a cui assisteva non era “colpa” della pozione, ma era “Grazie” alla pozione. Le cose erano sempre state così ed il Grifondoro, tra sé e sé, si rimproverava di essere stato così stupidamente emotivo e cieco. La campanella di fine lezioni suonò, riscuotendo Harry dai suoi pensieri; sul volto del Bambino Sopravvissuto si dipinse un sorriso amaro per l’ironia beffarda della situazione: quella campanella l’aveva svegliato dalle sue elucubrazioni come quella pozione e le parole di Draco erano venuti a svegliarlo da sei anni di illusioni e false speranze.

 

 

Durante la cena il suo stato d’animo non migliorò, ma si rese conto che i suoi sentimenti stavano cambiando: la rabbia stava scemando lasciando spazio all’apatia. Anche le solite domande di routine sul Quidditch ora gli apparivano sotto una luce diversa, in passato infatti le aveva apprezzate, interpretandole come un tentativo dei suoi compagni di non invadere la sua privacy adesso, invece, capiva che altro non erano che un chiaro segno di menefreghismo nei suoi confronti e di interesse esclusivo verso la Coppa del Qudditch. Ormai gli era chiaro che Malfoy avesse un talento particolare nel saper leggere fra le righe e cogliere il reale significato delle cose; inoltre, se la pozione aveva scelto proprio gli occhi del biondo, voleva dire che era proprio di quel particolare punto di vista che Harry aveva bisogno per chiarirsi le idee. Alzò lo sguardo verso il tavolo verde-argento e notò che Draco lo stava fissando in modo strano, come se lo stesse tenendo d’occhio. Possibile che si fosse accorto di qualcosa?

 

 

Dopo tutto quello che era successo quel giorno, tornare alla Torre di Grifondoro era l’ultimo dei desideri di Harry. La rabbia ormai aveva definitivamente lasciato il posto a delusione e frustrazione, così il moro si stava dirigendo verso la Stanza delle Necessità per passare la notte. Ormai qualcosa dentro di lui si era spezzato e nulla sarebbe mai potuto più essere come prima: quelli che fino a quella mattina erano stati i suoi amici, adesso erano solo figure sfuocate prive di valore che gli ronzavano intorno insieme al resto del mondo. Camminando per i corridoi perso nei suoi pensieri, quasi non si accorse di una voce strascicata che lo stava chiamando.

 

-Potter… Potter… HEY POTTER! Oltre alla puntualità e all’attenzione hai perso anche le orecchie?- disse Malfoy col suo solito tono di scherno.

 

Senza nemmeno alzare giochi da terra, Harry rispose in modo quasi automatico e senza forze -Eh? Ah, sì, scusa, ciao…- proseguendo poi per il corridoio e superando il biondo.

 

Quella risposta Malfoy davvero non se l’aspettava. Potter che si scusava? E per cosa poi? Voleva vederci più chiaro, senza contare che le ronde da Prefetto erano davvero noiose e un Grifondoro sottotono era un’occasione davvero irresistibile. Così fece qualche passo per raggiungere il suo rivale e gli disse: -Sfregiato che ti succede? Come mai tutto solo senza i tuoi amichetti? Ti sei finalmente stufato del Pezzente e della Mezzosangue?-

 

-Tzè… Amichetti… Proprio…- rispose Harry quasi in un sussurro sconsolato continuando per la sua strada.

 

-Il gatto spelacchiato della Granger si è mangiato il tuo pollo delle nevi?- continuò a infierire il Serpeverde.

 

-No, Malfoy, Edvige sta bene, grazie dell’interesse.- rispose il cercatore rosso-oro sempre più apatico, con gli occhi ancora fissi a terra. Poi, vedendo che l’altro non lo mollava un attimo, aggiunse: -Senti, per favore, davvero lasciami stare, fingi di non vedermi, ignorami, continua il tuo giro, fai quello che vuoi, ma ti prego lasciami solo.-

 

Draco rimase completamente spiazzato dalla reazione, ma non intendeva mollare l’osso tanto facilmente. C’era decisamente qualcosa che non andava, era tutto il giorno che Potter si comportava in maniera strana e lui avrebbe scoperto di che cosa si trattava, dopotutto era un Malfoy e i Malfoy ottengono sempre ciò che vogliono. Con uno scatto bloccò Harry contro il muro e ghignando rispose: -No no no no no Potter, non te la caverai così facilmente! Sono un Prefetto e tu sei in giro fuori orario! Potrei farti perdere un bel po’ di punti o darti una punizione coi fiocchi…-

 

-Fai come ti pare… Per quanto mi interessa…- rispose Harry con voce triste, ma ferma.

 

All’ennesima provocazione andata a vuoto, il Prefetto si face sotto a Potter in senso di sfida, lasciando solo pochi centimetri a separare i loro visi. Il Grifondoro, stufo dell’insistenza di Malfoy e dimentico dell’attuale colore dei suoi occhi, alzò lo sguardo su di lui, fulminandolo. Il biondino aprì la bocca per ribattere, ma le parole gli morirono in gola nel momento in cui si trovò davanti due iridi speculari alle sue. Dopo qualche istante di shock, in cui mille pensieri e domande gli saettarono per la testa, Malfoy afferrò Potter per il colletto della camicia, ringhiando: -Che pozione stavi preparando ieri notte nell’aula di Piton?! Su parla!-

 

Harry si diede mentalmente del coglione per essersi scordato di avere gli occhi di Malfoy al posto dei suoi, ma almeno ora aveva capito di non essere stato un visionario: la notte precedente la porta era stata lasciata socchiusa non da lui, ma dal Serpeverde che lo stava spiando! Ma un altro dubbio lo assalì: perché non aveva colto al volo quell’occasione per denunciarlo o metterlo nei guai o solo spifferare tutto a Piton… Prima che Harry potesse ribattere qualcosa, udirono dei passi in lontananza che si dirigevano verso di loro. Con uno scatto i due si separarono e mentre Malfoy si girava per capire chi stesse arrivando, Harry estrasse fulmineo il mantello dalla borsa e si coprì con esso. Lo stupore per la sparizione improvvisa del Grifondoro durò solo pochi istanti sul volto del biondo.

 

-Cosa fai ancora in giro Draco?- chiese una voce subdola.

 

-Solito giro di ronda prima di andare nel dormitorio, Severus.- rispose Malfoy, col suo solito tono mellifluo.

 

-Ma non sei un po’ lontano dalla tua zona?- ribattè Piton.

 

-Si, avevo sentito dei rumori e speravo di beccare qualche Grifondoro ancora in giro e levargli un po’ di punti!- Sghignazzò l’altro.

 

-E bravo il mio figlioccio… Anche se la sfacciataggine di Potter ci sta già aiutando molto in questo. Buon giro allora! Buona notte!- rispose dopo un ghigno compiaciuto.

 

Draco attese di veder scomparire la figura del suo padrino dietro l’angolo prima di voltarsi e dire con voce curiosa: -Potter, dove sei finito?-

 

Harry si sentì completamente spiazzato da ciò che stava succedendo: Malfoy lo stava coprendo per la seconda volta e con un solo sguardo durato pochi istanti si era accorto del cambiamento dei suoi occhi! Lui, il suo nemico, aveva subito notato ciò che nessuna delle persone che amava e con cui aveva diviso gli ultimi sei anni della sua vita aveva notato. Che il biondo, in quegli anni, l’avesse osservato e capito di più di quanto Harry si fosse mai reso conto? Si sfilò il mantello senza rispondere alla domanda e incalzò: -Perché mi hai coperto con Piton?-

 

-Qui le domande le faccio io, Potter! Dove cazzo l’hai preso quello?!- disse Malfoy scioccato indicando il mantello fra le mani di Harry.

 

-Era di mio padre.- fu la semplice risposta che ricevette.

 

-Ma hai una vaga idea di quante cose strepitose si potrebbero fare con un mantello del genere?!- poi dopo una breve pausa aggiunse sogghignando e scuotendo la testa -No… San Potter non ne può avere idea… Quando distribuivano queste informazioni, tu dovevi decisamente essere in bagno!-

 

-Hey! Guarda che non sono il Santo che credi… Potrei stupirti, sai?- disse Harry sorridendo per la prima volta. Era strano come quel semplice scambio di battute, quasi amichevole, lo stesse facendo sentire sereno come non era da giorni.

 

-Ohoho!- rispose Malfoy divertito ed incuriosito allo stesso tempo -Potter stanotte è l’uomo delle grandi sorprese! La tua è una minaccia o una proposta?-

 

-Hai da fare ora?- chiese il moro.

 

-A parte scovare in giro qualche Grifondoro a cui togliere punti? No!- rispose il Serpeverde sempre più divertito. -Forza Potty! Stupiscimi!-

 

-Andiamo allora…- e detto questo coprì entrambi col mantello dell’invisibilità e si incamminarono in una sorta di silenzio complice.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Oh, che emozione! Siamo felicissime per la quantità di persone che hanno letto e un abbraccio forte forte va a tutti coloro che ci hanno lasciato un commentino e messo la storia fra i preferiti… ^.^

Avete visto che brave? Invece di farvi aspettare fino a domenica, dato che domani siamo fuori casa, ci siamo sbrigate a correggere il cap. e ve lo abbiamo pubblicato oggi!

E ora le risposte alle recensioni:

 

fra ro: Grazie! Sì, la frase avrà poi un ruolo importante nelle decisioni di Harry.

 

Lya: Grazie mille per i complimenti… ^__^ speriamo di non deluderti! Tutta la storia è incentrata su un punto di vista particolare, o quanto meno non canonico… Come promesso l’aggiornamento è stato puntuale, anzi in anticipo… a presto!

 

Summers84: Ci fa piacere il tuo interesse… Titti ci tiene a sottolineare che la pensa esattamente come te… ^_^

 

fuyumi chan: Grazie mille! Concordiamo sulla fine che dovrebbero fare Ron e Hermione, ma dubitiamo di inserire morti varie… Capiamo perfettamente cosa intendevi dire su Harry e ti possiamo assicurare che la modalitàfessakkiotto” non comparirà nella nostra fic… Baci!

 

Feux: Grazie infinite per i complimenti… Anche a noi piace molto questa coppia… Siamo felicissime che ti piaccia il “nostro” Harry e anche che questo secondo capitolo ti sia piaiuto! ^.^

 

Baucillo: Grassssssssssssssssssie! Sì, dei veri simpaticoni, così simpatici da prenderli a calci nei denti… Il nuovo colore avrà un ruolo determinate negli sviluppi futuri… Speriamo ti sia piaciuto anche questo cap!

 

mippippippi: Grazie, grazie, grazie! ^.^ come vedi anche questo cap. è pieno di avvenimenti e anche il prox lo sarà… Un bacione!

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Anche se con due giorni di anticipo, cogliamo l’occasione per fare gli auguri di compleanno al carissimo Aleksej

 

BUON COMPLEANNO ALE!!!

 

Un bacione grande grande,

Lore & Titti.

 

 

 

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 3

 

 

Varcata la soglia, dopo essersi chiuso la porta alle spalle, Harry fece scivolare via il mantello dell’invisibilità.

 

-CIAO, HARRY! Quanto tempo che non mi vieni a trovare… Mi sei mancato, sai?- la voce di Mirtilla Malcontenta giunse improvvisamente da uno dei cubicoli facendo sobbalzare i due ragazzi.

 

-Ciao Mirtilla… Scusa, mi dispiace di non essere più riuscito a passare…- rispose Potter serenamente.

 

-Non ti preoccupare, Harry, lo capisco…- aggiunse Mirtilla avvicinandosi sorridente e sbattendo languidamente le ciglia -Comunque ricordati che la mia offerta è sempre valida…- e detto questo scomparve ululando dalla felicità.

 

-Potter? Ti scappava o volevi presentarmi la tua fidanzata?- domandò Malfoy con un sorriso divertito.

 

Sul volto di Harry si dipinse un ghigno degno del miglior Serpeverde e, con una parola in Serpentese, rivelò l’accesso alla Camera dei Segreti lasciando il biondo a bocca aperta. Quando l’entrata si fu spalancata Potter fissò il compagno d’avventura e gli disse: -Seguimi!- lanciandosi nel cunicolo senza attendere risposta.

 

Quando Draco arrivò in fondo allo scivolo, il Grifondoro aveva già acceso la bacchetta e gli stava porgendo la mano per aiutarlo a rialzarsi da terra.

 

-Mi auguro per te che ne valga la pena e che non sia uno scherzo Potter! Sembra che mi sia appena passato sopra il Nottetempo! Guarda che schifo!- si lamentò Malfoy, spolverandosi i vestiti, dopo aver accettato di buon grado l’aiuto di Harry, cosa che non passò inosservata al Grifondoro che se ne sentì compiaciuto.

 

-Non preoccuparti Principino…- rise Harry -Vedrai che ne varrà la pena! Vieni!-

 

Fecero qualche passo, poi il ragazzo verde-argento ruppe nuovamente il silenzio -Ma, dove siamo?-

 

-Vediamo se indovini…- fu la risposta enigmatica dell’altro.

 

-Senti, ma… Quale sarebbe l’offerta ancora valida di quel fantasma da strapazzo che si diverte a tuffarsi nei gabinetti?- chiese Malfoy affiancandosi al moro.

 

-Offerta?- ribatté Harry confuso, poi dopo averci riflettuto un attimo -Ah! Ti riferisci alle parole di Mirtilla! Beh… è una cosa un po’ strana in effetti…-

 

-Forza Potter! Non fare il timido…- continuò il Serpeverde sempre più curioso.

 

-Ecco… In seconda, mi ha detto che se fossi morto sarei stato il benvenuto nel suo gabinetto…- concluse il Grifondoro scatenando nell’altro ragazzo una risata quasi isterica. Harry si ritrovò a notare che fosse davvero strano vedere Draco ridere. Sempre estremamente glaciale ed altezzoso, malfoy non si era mai lasciato andare così di fronte a lui… Forse era merito dei suoi nuovi occhi, non avrebbe saputo dirlo, ma ebbe come l’impressione che quella fosse la prima volta che vedeva realmente il compagno. Era così diverso e spontaneo, quasi solare… Un senso di benessere e felicità lo invase alla vista di quel volto sorridente e quella risata così piacevole da ascoltare.

 

Camminarono in silenzio ancora per una decina di minuti in cui il biondo continuò a guardasi intono discreto osservando gli innumerevoli tunnel; poco oltre Potter lo guidò attraverso una zona piena di detriti dovuti ad un crollo risalente, probabilmente, a qualche anno prima. -I miei vestiti ti stanno odiando, ne sei conscio, vero Sfregiato?- ruggì Malfoy all’ennesimo scivolone -Ma che cazzo è successo qui?!-

 

-Oh, niente di che… Allock al secondo anno ha sbagliato un incantesimo e ci ha quasi fatto crollare la caverna addosso…- rispose Harry sovra pensiero continuando a camminare tranquillo.

 

A quelle parole il Purosangue si bloccò -Al secondo anno?! Potter, non te lo chiederò di nuovo, dimmi dove cazzo siamo!- scandì mal celando un certo nervosismo, dato che aveva già cominciato a mettere insieme i pezzi e a capire dove fossero. Per quanto l’idea lo entusiasmasse ed eccitasse non era del tutto tranquillo, ma non avrebbe mai fatto capire all’altro ragazzo come si sentiva.

 

-Rilassati… Ora lo vedrai…- e così dicendo parlò nuovamente in Serpentese aprendo l’ultima porta che dava direttamente sulla Camera; sul fondo, proprio di fronte alla statua di Salazar Serpeverde, c’era ancora lo scheletro del basilisco e, poco più in là, il dente spezzato che l’aveva quasi ucciso trafiggendogli il braccio. Lo raccolse e si voltò verso un più che allibito Draco Malfoy. -Allora…- disse con un sorriso -…stupito?-

 

-Questa è la Camera dei Segreti, vero Potter?- chiese conferma il biondo, girando su se stesso, con la bocca socchiusa dalla sorpresa, per avere una panoramica completa dell’ambiente.

 

-Sì. Sono anni che non ci torno, ti confesso che mi fa un certo effetto.- spiegò calmo Harry -Voi Serpi sapete cosa è successo, di preciso, qui il secondo anno?-

 

-Girano tante voci. Alcune credibili, altre meno. Ma questo bestione chi l’ha ridotto così? E quel coso che tieni in mano è un suo dente?- chiese Malfoy sinceramente interessato.

 

-L’ho ucciso io. E questo è il dente che mi ha lasciato questa.- rispose pacato Harry alzando la manica della camicia e mostrando all’altro una cicatrice circolare sull’avambraccio destro vicino al gomito -Te l’ho detto: so essere pieno di sorprese!-

 

-Non prendermi per il culo, Potter!- ribatté scettico l’altro -Come avresti fatto a colpire il basilisco se non potevi nemmeno guardarlo per non essere pietrificato? Il bestione si era messo gli occhiali da sole? E poi se davvero ti avesse morso, saresti morto nel giro di pochi minuti!-

 

-Infatti, era quello che stava accadendo…- spiegò tranquillamente il Grifone ignorando il sarcasmo del coetaneo -Ricordo che il veleno bruciava da impazzire, come se fosse incandescente. Poi tutto ha iniziato a diventare sfuocato e a svanire in ombre confuse. Ero intorpidito e mi sembrava che l’intera stanza girasse. Stavo morendo davvero. Ma Fanny è arrivata in tempo per salvarmi con le sue lacrime... E sempre lei ha accecato il basilisco… è stata davvero formidabile.-

 

-Fanny?!- chiese spaesato Malfoy.

 

-Sì, la fenice di Silente… La stessa da cui provengono le due piume che costituiscono l’anima della mia bacchetta e di quella di Voldemort.- continuò con un tono misto tra incertezza e soddisfazione.

 

-Ok… Credo che sia meglio che io mi sieda… Tanto oramai il vestito è andato!- con queste parole il Serpeverde si sedette sul pavimento umido.

 

-Vuoi che ti racconti, Draco?- chiese fissandolo negli occhi come per comunicargli la sua sincerità.

 

-Ti fidi di me a tal punto?- chiese il biondo incredulo.

 

-Allora… Vuoi che ti racconti o no?- ripeté Harry sereno.

 

-Sì.- affermò con tono sinceramente interessato.

 

-Dunque… Prima di raccontarti cosa è accaduto in questa stanza, devo spiegarti un paio di cosette avvenute durante il resto dell’anno…- iniziò Harry sedendosi di fronte al Serpeverde che lo ascoltò attentamente come ipnotizzato dalle sue parole. Nelle ore seguenti il Grifone gli raccontò del diario di Tom Riddle, di come avesse assistito al ricordo che incolpava Hagrid, dell’avventura nella foresta proibita con Aragog, della scoperta di cosa fosse il mostro di Salazar e del perché, quindi, lui riuscisse a sentirne la voce nei muri, di come avessero scoperto che Mirtilla non fosse altro che la ragazza uccisa dal basilisco più di cinquant’anni prima… Poi passò al racconto di quella notte in particolare, in cui lui e Ron, dopo aver scoperto che Ginny era stata catturata, fossero scesi nel cunicolo con un Allock non proprio consenziente, dell’incidente che aveva causato il crollo della grotta e di tutto quello che era accaduto all’interno della Camera vera e propria: il suo dialogo con Tom Riddle, il racconto di quest’ultimo della possessione di Ginny, il duello con il basilisco, il provvidenziale intervento di Fanny e la distruzione del diario per mezzo di quello stesso dente che ora stava tenendo in mano. -Più o meno questo è quanto…- concluse infine il moretto -poi Fanny ci ha portato tutti fuori di qui da Silente e gli altri…-

 

-Wow! E tu hai fatto davvero tutto questo da solo a dodici anni?! Sai che QUASI QUASI stai guadagnando qualche punto nella mia scala di simpatie…- affermò Draco. Era davvero stupefatto dal racconto appena sentito e, anche se non lo avrebbe mai ammesso, egli aveva sempre pensato che ci fosse un potenziale inespresso in Harry e che fosse un mago notevolmente sopra la media. -E di Ridde cosa mi dici? È semplicemente scomparso quando hai distrutto il diario?-

 

-Sì… Lui si definiva solo un ricordo… In realtà quella contenuta nel diario era una parte dell’anima di Voldemort… Distruggendo il diario è andata distrutta anche quella…- rispose Potter.

 

-Ma com’è possibile?- disse con fare meditabondo.

 

-Sai cos’è un horcrux?- rispose in un sussurro passandosi le mani sul viso per alleviare un po’ la stanchezza dovuta all’ora tarda.

 

-Sì… Non ci avevo pensato…- rispose Malfoy con una punta di ammirazione per l’arguzia del Signore Oscuro.

 

-Tieni, te lo regalo!- disse Harry porgendogli il dente di basilisco che aveva in mano -Io il mio “trofeo” ce l’ho già…- continuò passandosi la mano sinistra sulla cicatrice del braccio destro, poi aggiunse divertito -E così puoi anche vantarti con i tuoi amichetti di avere il dente di basilisco che ha ferito San Potter!-

 

-Oh che onore!- disse Malfoy ridendo di gusto -I miei “amichetti” mi faranno un monumento!-

 

I due si diressero verso l’uscita della Camera, Potter aprì le porte col Serpentese e guidò il compagno per i cunicoli tornando verso il bagno di Mirtilla Malcontenta; una volta risalito il passaggio e usciti, Harry sigillò l’ingresso della Camera dei Segreti usando per l’ultima vota quella lingua arcana solo a lui nota. Prese un bel respiro e si voltò verso l’altro.

 

-Senti, Malfoy…- il suo tono era titubante.

 

-Tranquillo, Harry. Sono stronzo, ma da questa cosa tu puoi solo che uscirne bene… Non ho intenzione di fregarti.- disse Malfoy con aria seria e sincera, ma subito dopo sorridendo intimò ad Harry -Ma guai a te se lo vai a dire a qualcuno, Sfregiato!-

 

-Grazie… Sei un “nemico” davvero fidato!- aggiunse con un gran sorriso il Grifondoro.

 

-Senti un po’…- chiese Malfoy cambiando discorso -Com’è che ti ritrovi i miei occhi su quella brutta faccia? Lo sai che non ti aiutano ad essere più bello?-

 

-…- il moro non sapeva cosa rispondere.

 

-É una variante della pozione mutaforma, vero? Dovresti chiudere meglio le porte delle aule, sai?- continuò il Serpeverde rilassato.

 

-Allora eri davvero tu?!-

 

Malfoy annuì. Harry non fu seccato di accertarsi dell’identità dell’intruso della notte precedente, anzi crebbe in lui una sorta di rispetto per il purosangue perché ancora una volta non l’aveva denunciato a Piton, dimostrando di aver messo da parte i comportamenti infantili di mera ripicca caratteristici dei loro scontri negli anni passati.

 

-Perché l’hai preparata?-

 

Harry era titubante, non sapeva se fosse o meno il caso di aprirsi col ragazzo che aveva di fronte, ma più lo guardava più sentiva di potersi fidare, così decise di rispondere.

 

-L’ho fatta perché sono accadute delle cose con i miei “amichetti” che mi hanno ferito e mi hanno fatto riflettere e volevo vedere le cose da un altro punto di vista…- il suo viso si velò di tristezza -Ma sono rimasto scioccato anch’io quando ho visto che la pozione aveva scelto proprio i tuoi occhi…- aggiunse con un filo d’imbarazzo.

 

-Non so se essere più allibito del fatto che finalmente ti sei accorto di che razza di persone sono o se del fatto che hai preparato la pozione senza far esplodere il castello!- disse Draco nel tentativo di far sorridere l’altro.

 

-Già… Figurati che non si sono accorti né che i miei occhi sono cambiati né che ieri notte non sono tornato nel dormitorio…- continuò con un sospiro mesto.

 

-Non mi stupisce…- incalzò criticamente il biondo -Ma non ti rendi conto che Castoro e Lenticchia stanno con te solo per la fama e i soldi? È così da sempre! A loro interessa che tu sia Potter, non Harry! Senza il tuo nome sarebbero solo parte della massa! Comunque… Dove hai dormito la scorsa notte? E questa cosa farai?-

 

-Ho dormito nella Stanza delle Necessità per qualche ora… Non dormo mai molto… Tornerò lì anche stanotte…- e così dicendo uscì dal bagno augurando la buonanotte al suo nuovo “nemico” che gli rispose sorridendo.

 

 

La mattina dopo Harry si svegliò per la lezione di Cure della Creature Magiche. Aveva dormito abbastanza bene e in un’unica tirata, ma le ore di sonno fatte non compensarono le notti passate quasi in bianco a preparare la relazione e la pozione e le ore piccole fatte la notte precedente con il compagno più improbabile che avesse mai potuto avere. Prima di scendere nella Sala Grande per fare colazione, passò nel bagno di Mirtilla per darsi una sistemata e tornare ad avere un aspetto semi-decente. Poi si diresse in Sala Grande con l’intenzione di rifarsi dei pasti saltati.

 

 

Nei sotterranei di Serpeverde, nel frattempo, Pansy Parkinson, Blase Zabini e Theodore Nott, preoccupati per il forte ritardo di Draco la notte precedente, lo stavano assillando di domande per sapere cosa fosse successo e cosa lo avesse trattenuto così a lungo.

 

-Oh Dray! Ma dove sei stato stanotte? A che ora sei tornato?- disse Pansy, la sua migliore amica, abbracciandolo forte. -Eravamo così preoccupati per te! Temevamo ti fosse successo qualcosa!-

 

-Tranquilla Pansy! Tutto bene, anzi benissimo!- rispose Malfoy sorridente sciogliendosi dall’abbraccio. -Ragazzi sedetevi! Non crederete mai a quello che ho fatto stanotte!-

 

-Hai battuto il tuo record di punti tolti alle altre case?- ipotizzò Blaise.

 

-Hai architettato qualcosa insieme a Piton per vincere la prossima partita di Quidditch contro i Grifoni?- propose Pansy.

 

-Dimmi che hai picchiato un primino di Grifondoro in qualche cantuccio sperduto…- aggiunse Theodore con aria sognante.

 

-No no, ragazzi, siete davvero fuori strada…- rispose il biondo con un ghigno saputo stampato sul viso -Ho passato la notte con Potter!-

 

Dopo un istante di incredulo silenzio i tre compagni ritentarono:

 

-Allora è Potter il Grifondoro ancora agonizzante in qualche cantuccio sperduto…- persistette Nott speranzoso.

 

-L’hai pagato per farci vincere la partita contro di loro?- ipotizzò la ragazza poco convinta.

 

-Non è che ora Potter è la Signora Malfoy, vero?- chiese Zabini preoccupato.

 

Draco si stava letteralmente rotolando sul divano della sala comune dal ridere. Si ricompose in fretta, comunque, per dire: -No no no, ragazzi, niente di tutto questo! Ho “solo” scoperto che Potter ha finalmente aperto gli occhi…-. Terminato il racconto dettagliato della nottata brava appena trascorsa, il gruppo si diresse in Sala Grande per fare colazione ancora un po’ stranito per le sconcertanti rivelazioni del biondino. Nell’entrare i quattro incrociarono Potter che stava uscendo. Harry rimase sconvolto: non aveva mai visto quattro Serpeverde sorridergli contemporaneamente!

 

-Hey, Potty! Com’è andata con i tuoi amichetti?- fino a pochi giorni prima, Harry avrebbe interpretato una tale domanda come una provocazione; ora invece sentiva e sapeva che le parole del cercatore rivale erano di sincero interesse. così rispose anch’egli sinceramente: -Come da copione Malfoy… Continuano a rivelarsi per ciò che sono.- poi, ricambiando il sorriso, aggiunse -Ci vediamo dopo a lezione!-.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Oh, bene… Eccoci giunti al terzo capitolo che, per altro, è fondamentale per gli sviluppi futuri della storia perché crea le basi per i rapporti interpersonali che si plasmeranno… Speriamo che la storia continui a piacervi e a stuzzicare la vostra curiosità… Fateci sapere che ne pensate! ^.^

A sabato prossimo, un abbraccio Lore & Titti.

 

 

E ora le risposte a quelle quattro meravigliose persone che hanno recensito:

 

coccolona4ever: grazie mille per i complimenti, speriamo che il cap. sia stato all’altezza delle tue aspettative… ^_*

 

ximeng: puntuali come sempre, ecco il terzo capitolo… ti mettiamo una pulce nell’orecchio: cosa succederà durante la lezione? ^.^ bacioni anche a te e a presto!

 

fuyumi chan: ma grassssssssssie… troppo gentile… ci fai arrossire… come vedi Harry non ha portato Draco  a mielandia, ma crediamo che così l’abbia sorpreso molto di più… ci auguriamo che la tua curiosità si faccia sempre più pressante perché le tue recensioni sono una vera gioia… ^.^ Ah! A proposito… il quarto cap. arriverà sabato 22… baci baci!

 

Summers84: eh, sì… hai proprio ragione… soprattutto perché Harry si fidava ciecamente dei Grifondo, quindi la situazione è ancora più dolorosa per lui…

 

 

Un grazie speciale va anche a Leena, alexiell, Amicamia, angama, Bad Girl, coccolona4ever, fuyumi chan, Ginny W, haruka333, lucyfery, max2002, mela11, moon89, nanachan89, punkettina89, Third Moon, Tigre94, ximeng,  _claire_ e _G0tik4_ che hanno inserito la storia fra i preferiti!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 4

 

 

La prima ora della lezione di Hagrid stava per finire e, anche se quel giorno il Mezzogigante li aveva portati nella Foresta Proibita per una lezione un po’ più movimentata del solito, Harry non si era mai annoiato tanto. Anche Hagrid e tutti gli altri suoi compagni erano, in un certo senso, diversi ora che vedeva le persone con gli occhi di Malfoy; aveva riflettuto molto analizzando le cose e cercando di confrontarle con ciò che credeva prima, in modo da sfruttare al massimo l’opportunità che questi suoi nuovi occhi gli davano. Cercò di farsi forza e di imporsi su se stesso per non addormentarsi al pensiero di un’altra ora di quella tortura, ma i suoi pensieri furono interrotti da un biglietto incantato che volò dritto fra le sue mani.

 

Hey Sfregiato,

ci stai ad evaporare da qui con me, Blaise, Pansy e Theodore? Non so tu, ma io un’altra ora di ‘sta roba non la reggo! A meno che tu non preferisca la compagnia dei tuoi “amichetti”…

Draco.

 

Harry ridacchiò piacevolmente sorpreso dall’invito e senza esitazione afferrò una piuma scrivendo la risposta e incantando nuovamente il biglietto affinché volasse di nuovo al mittente.

 

Hey Furetto,

non credevo che l’avrei mai detto, ma… Che gioia sentirti! Sto per lanciarmi un Avada dalla noia! Che cos’hai in mente? Senti, ma… Sei sicuro che ai tuoi amici non dia fastidio la mia presenza? Non vorrei essere di troppo…

Harry.

 

Draco stava per rispondere, ma con sua grande sorpresa Harry notò la Parkinson sfilargli la piuma dalle mani e rispondere al posto suo. Un istante dopo il biglietto stava nuovamente volando verso di lui.

 

Potter! Non dire assurdità! Se non ti avessimo voluto non ti avremmo invitato, non credi?! Noi Serpi non siamo inclini a falsi sentimentalismi e patetici buonismi di circostanza, dovresti saperlo! E Blaise e Theo la pensano come me! Ora basta scuse! Alza il tuo bel deretano da quel masso e seguici!

Pansy.

 

Harry era a dir poco scioccato, ma euforico all’idea di passare del tempo con quei ragazzi; si girò con un sorriso verso di loro e, dopo un suo cenno d’intesa, li vide alzarsi e dileguarsi. Stava per raggiungerli, borsa in spalla, quando sentì una mano sul suo braccio fermarlo: Hermione.

 

-Harry, dove stai andando? Non puoi allontanarti durante una lezione! Non vorrai farci perdere altri punti, vero?- lo rimproverò la Grifoncina con fare imperioso.

 

Il moro le regalò il suo miglior sguardo gelido sottraendo il braccio dalla sua presa con uno strattone, poi, memore della patetica scusa inventata dalla compagna il giorno prima, le rispose col sorriso più falso del mondo: -Non preoccuparti Hermione, sto solo “andando in biblioteca a fare una ricerca per la McGranit”!- e detto questo scomparve tra gli alberi. Pochi minuti dopo Harry raggiunse i quattro ragazzi che lo stavano aspettando.

 

-Potter… Te la sei presa piuttosto comoda… Non è carino farsi aspettare…- lo ammonì Zabini in tono pacato.

 

-Scusate, davvero! Ma un certo Castoro decisamente troppo petulante mi si è avvinghiato al braccio e non mi lasciava più andare! Dite che mi tolgono tanti punti se un giorno di questi la schianto?- rispose il rosso-oro sorridendo candidamente alle Serpi che, tra l’incredulo e l’esaltato, gli risposero: -Potter, ma ti sembrano cose da dire davanti a due Prefetti di Serpeverde?-

 

-Ops!- ribattè Harry per nulla preoccupato continuando a sghignazzare e scoppiando in una fragorosa risata quando Malfoy aggiunse: -Sai Potty… Penso che Piton potrebbe addirittura arrivare ad assegnarti qualche punto per una cosa del genere!- unendosi poi con gli altri tre alla risata del moro. Camminarono per una decina di minuti sul limitare della Foresta Proibita dirigendosi verso il lago e chiacchierando amabilmente come se si conoscessero da sempre. Harry si sentì subito parte del gruppo e dovette ammettere che era proprio vero che i Serpeverde fossero molto uniti fra loro. Una mezz’oretta dopo la moretta verde-argento propose gioiosa: -Hey bei maschoni, che ne dite di andare a fare un giro a Hogsmeade?-

 

-La trovo un’ottima idea!- la sostenne subito il Grifondoro.

 

-Oh, come idea sarebbe anche bella, lo ammetto… Ma esattamente voi due geni come pensate di arrivarci, senza essere beccati da nessuno, in pieno giorno? Non so se ve ne siete accorti, ma dobbiamo attraversare tutta Hogwarts! E anche se volassimo ci vedrebbero comunque!- disse Draco con sarcasmo.

 

-Pansy, mi dispiace, ma Draco ha ragione… Non c’è modo di arrivare al villaggio ora…- disse Blaise deluso.

 

-Peccato, me la sarei fatta volentieri una Burobirra!- aggiunse Theo con uno sbuffo.

 

-A dire il vero un modo c’è!- disse Harry, focalizzando l’attenzione su di sé.

 

-Spiegati!- lo incitarono gli altri.

 

-Possiamo passare da lì!- rispose prontamente Harry indicando il Platano Picchiatore poco distante da loro e gongolando nel mostrare alle Serpi quanti assi nella manica avesse.

 

-Potter… Di preciso cosa intendi con “lì”? Perché se stai proponendo di lanciarci sui rami di quell’albero indemoniato nella speranza che ci scaraventi fino al villaggio, ti comunico fin d’ora che io non ci sto!- intervenne Draco sghignazzando.

 

-Potter, scusa, non per offendere la tua sanità mentale, ma tu hai una vaga idea di che albero sia quello?- rincarò Zabini.

 

-Ah. Ah. Ah. Spiritosi.- disse il Grifondoro con tono pacato e per nulla offeso -Io so esattamente che albero è quello, ma mi sembra palese che voi non abbiate idea del perché si trovi proprio lì né di come funzioni…-

 

Ok. Ora gli altri ragazzi erano decisamente incuriositi. Cosa significava tutto questo? E cosa intendeva Potter dicendo di poter arrivare ad Hogsmeade attraverso quella pianta diabolica? Queste e altre mille questioni affollavano la loro mente. In risposta alle loro mute domande Harry gli sorrise allegro girandosi su se stesso e, con un sereno -Seguitemi!-, gli fece strada verso l’albero. Una volta arrivati il rosso-oro posò la borsa a terra e si sfilò mantello e cravatta per essere meno impacciato nei movimenti. Poi si voltò verso i suoi compagni continuando a sorridere e gli disse con sicurezza: -Torno subito… Voi non avvicinatevi finché non ve lo dico io, intesi?- poi attese un segno di conferma da parte degli altri che arrivò subito dopo, anche se la curiosità non aveva ancora abbandonato i loro volti. Harry fece un paio di passi in avanti avvicinandosi al Platano che, percependo la sua presenza, iniziò a far roteare i temibili rami; concentrato al massimo su ciò che doveva fare, il moro studiò brevemente i movimenti dell’albero e all’improvviso scattò in direzione del tronco. I suoi riflessi da cercatore gli furono davvero indispensabili per evitare all’ultimo tre colpi che lo avrebbero sicuramente scaraventato a qualche metro di distanza. L’intera azione non durò che pochi secondi, ma con scatti, salti e capriole sull’erba Harry raggiunse il nodo sul tronco in grado di bloccare il Platano Picchiatore e con un pugno secco lo mise in funzione. La pianta si immobilizzo di colpo e, sotto lo sguardo attonito dei Serpeverde, il Grifone si alzò premendo un altro nodo rivelando un passaggio segreto al suo interno, poi con un inchino un po’ teatrale e giocoso unito ad un ghigno divertito che gli increspava la bocca invitò i suoi compagni a raggiungerlo e a seguirlo all’interno del tronco. Una volta rimessi cravatta e mantello e recuperata la borsa il passaggio si chiuse alle loro spalle e i cinque, bacchetta alla mano, si avviarono verso la loro meta.

 

-TU SEI COMPLETAMENTE FUORI DI TESTA! SEI UN PAZZO FURIOSO! È già la seconda volta in poche ore che mi sorprendi, Potty, guarda che poi la mia immagine di Principe delle Serpi glaciale e impassibile ne risente!- disse Draco, ridendo sincero, cingendo con un braccio le spalle di Harry che, compiaciuto del complimento appena ricevuto, rispose: -Grazie, Sua Altezza! Te l’ho detto e te lo ripeto, Malfoy, non sono il Santo che credi… Potrei stupirti!-

 

-Direi che ci sei già riuscito egregiamente, Harry! Non è da tutti ricevere un complimento del genere dal nostro biondino, vero Blaise?- disse Pansy raggiante scoccandogli un bacio sulla guancia.

 

-Assolutamente!- decretò Zabini.

 

-Confermo!- aggiunse Nott, scoppiando poi a ridere seguito a ruota dagli altri alla vista del Grifondoro arrossito furiosamente per il gesto della bella Serpeverde.

 

-Dai, smettetela!- implorò il moro sempre più rosso in viso -Ho detto smettetela!- continuò con più forza -Basta! O vi schianto tutti e tre!- rincarò ancora senza, tuttavia, riuscire a restare serio e lasciandosi contagiare da quelle risate così cristalline. Proseguirono lungo il cunicolo polveroso con il Golden Boy in testa a guidare il gruppo, chiacchierando amabilmente e interrotti solamente, di tanto in tanto, dagli urletti che sfuggivano a Pansy quando qualche ragno un po’ più grosso minacciava di caderle addosso.

 

-Dove finisce questo passaggio?- chiese Malfoy dopo qualche minuto di cammino.

 

-Sorpresa…- fu la risposta sibillina di Harry.

 

-Potter… Dobbiamo preoccuparci? No, perché il tuo tono non mi piace per niente…- replicò Draco un tantino teso.

 

Harry sghignazzò non poco a sentire i mormorii degli altri subito dopo le parole del cercatore rivale, così, senza indugiare, incrocio le mani dietro la testa continuando a camminare e rispose serafico senza voltarsi: -Non preoccuparti, Draco, nessuno di voi ha nulla da temere nel posto in cui stiamo andando…-

 

-E allora perché non vuoi dirci che posto è?- si inserì Zabini.

 

-Perché è una sorpresa! E poi…- il Grifondoro lasciò volutamente la frase sfumare nel nulla.

 

-E poi?- incalzò Nott, anch’egli piuttosto nervoso.

 

-E poi… Perché me la godrò un mondo a guardare le vostre facce quando capirete dove siamo!- rispose vivacemente Harry ridacchiando e voltandosi di colpo verso di loro fissandoli con sguardo magnetico. -Siamo arrivati!- annunciò subito dopo con un sorriso; poi, rivolgendosi alla ragazza, disse: -Pansy, normalmente farei salire prima una signora, ma questa volta non credo sia opportuno, vista la situazione. Spero mi perdonerai.- sparendo subito dopo su per una scaletta e all’interno di una botola, lasciando i quattro verde-argento ancora più tesi.

 

Draco fu il primo a riprendersi e a salire su per la botola, Blaise lo seguì a ruota, poi fu la volta di Pansy aiutata da Theo, che salì per ultimo. Fuori dal passaggio i ragazzi si ritrovarono in una specie di catapecchia traballante e scricchiolante talmente polverosa da rendere difficoltosa la respirazione. Le Serpi si guardarono attorno smarrite, poi posarono gli occhi sul Grifone che stava rilassato appoggiato con una spalla allo stipite di una finestra sbarrata e guardava il paesaggio fuori attraverso le fessure tra le assi di legno; con un cenno della testa fece segno a Malfoy di avvicinarsi e guardare fuori. Il Purosangue, una volta arrivato, sgranò gli occhi: dalla casupola si vedeva Hogsmeade! Come a rallentatore volse il capo verso Harry che lo stava fissando intensamente e, in un flebile sussurro, disse: -Siamo dentro alla Stamberga Strillante.-. Al cenno affermativo del moro un silenzio assoluto cadde nella casupola. Nessuno di loro osava interrompere tale silenzio: quattro troppo sconvolti all’idea di irritare qualche spirito maligno del luogo più infestato della Gran Bretagna e uno troppo intento a godersela, come pronosticato, alla vista delle loro facce. Alla fine però, Potter, non ce la fece più e scoppiò in una fragorosa ristata con tanto di lacrimoni agli occhi.

 

-Sfregiato! Pezzo di deficiente! Che cazzo hai da ridere?!- sbottò Draco più serio che mai.

 

-Hai le scimmie urlatrici nel cervello?! O hanno smesso di urlare anche loro di fronte alla tua abissale idiozia?! Come ti è venuto in mente di portaci qui?!- proseguì Zabini marciando di gran carriera verso di lui.

 

-La cicatrice ha spappolato il tuo unico neurone atrofico, per caso?!- aggiunse Pansy, quasi isterica.

 

-Smettila di ridere Potter!- ringhiò Nott afferrandolo per il colletto della camicia e sbattendolo contro il muro. A quel punto Harry tentò di calmarsi, in fondo non voleva far arrabbiare i Serpeverde o prenderli in giro, ma le loro facce erano state davvero troppo buffe; ripreso un respiro un po’ più regolare Harry disse in tono ancora affannato: -Scusate ragazzi, davvero, non avrei dovuto ridere di voi, ma avreste dovuto vedere le vostre facce! Comunque, come vi ho detto prima, non avete nulla da temere da questo posto… Qui non c’è nemmeno l’ombra di uno spirito! Si tratta solo di una leggenda! La casa è completamente innocua… Un po’ diroccata e traballante, è vero, ma perfettamente sicura!-

 

-Ne sei certo?- domandò Malfoy, un minimo più sollevato.

 

-Certissimo, Draco! Te lo giuro!- ribattè Harry sincero.

 

-Guarda che ti sbagli! Al terzo anno io sono stato aggredito qua fuori dagli spiriti! Waesley e la Granger ne sono testimoni!- replicò il biondo subito dopo.

 

Con un ultimo risolino Potter continuò: -Ma quali spiriti! Ora che hai visto il passaggio e il mantello credi ancora che siano stati loro?-

 

-Piccolo bastardo! Dai… Lascialo Theo… In fondo se ci sono cascato io è stato un bel colpo…- aggiunse Draco subito dopo poggiando una mano su quella del suo compagno ancora stretta intono al colletto del Grifone. -Come si esce di qui?- chiese, poi, rivolto nuovamente a Potter.

 

-Per di qua…- disse il moretto invitandoli a seguirlo con un cenno della testa. Una volta usciti all’aria aperta gli animi di tutti si rasserenarono, poi si rallegrarono del tutto quando Harry si rivolse sorridendo agli altri dicendo: -Mi sono comportato un po’ da stronzo, prima… Ve la fate offrire una Burrobirra per farmi perdonare?-. Tutti accettarono con piacere, così il gruppo si diresse verso i Tre Manici di Scopa.

 

 

Passarono più di un’ora alla locanda rivangano vecchi scherzi che si erano fatti a vicenda, ridendoci sopra senza nessun rancore. Quando fu il momento di pagare Harry mantenne la parola data e saldò il conto per tutti dirigendosi verso Madama Rosmerta; raggiunti i suoi compagni si accorse che la loro attenzione era stata catturata da un volantino colorato appeso a fianco alla porta d’ingresso, che diceva:

 

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ECCEZIONALE COMPETIZIONE!

 

TI PIACE L’AVVENTURA?

VUOI METTERE ALLA PROVA LA TUA ABILITÀ E QUELLA DEI TUOI AMICI?

PRESENTATI OGGI ENTRO LE 13 AL PUNTO DI RITROVO PER L’ISCRIZIONE ALLA GARA!

PER RAGGIUNGERCI PUNTA LA BACCHETTA SUL BERSAGLIO QUI SOTTO E SEGUI LA SCIA LUMINOSA CHE SI FORMERÀ PER CONDURTI FINO A NOI!

NON PERDERE TEMPO, COSA ASPETTI?

UN FANTASTICO PREMIO TI STA GIÀ ASPETTANDO!

 

 

IMPORTANTE! CI SONO 3 CATEGORIE DI ISCRIZIONE:

 

GARA IN SINGOLO è IL VINCITORE SARÀ PREMIATO CON UN POMERIGGIO DI ACQUISTI SUPER SCONTATI DA STRATCHY & SONS, ABBIGLIAMENTO PER MAGHI;

 

GARA IN GRUPPO DA 3 PERSONE è I VINCITORI SARANNO PREMIATI CON UN POMERIGGIO DI ACQUISTI SUPER SCONTATI DA MONDOMAGO;

 

GARA IN GRUPPO DA 5 PERSONE è I VINCITORI SARANNO PREMIATI CON UN POMERIGGIO DI ACQUISTI SUPER SCONTATI DALL’EMPORIO DEGLI SCHERZI DI ZONCO;

 

 

VI ASPETTIAMO!

 

PARTECIPATE NUMEROSI!

 

NON CI SONO LIMITI DI ETÀ!

 

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Non ci fu bisogno di parole: ci fu uno scambio di sguardi e un attimo dopo i cinque ragazzi erano diretti verso la competizione. Il viottolo tortuoso li portò verso l’aperta campagna attorno a Hogsmeade. Qui le case erano più rare e avevano giardini più grandi; avanzarono verso le pendici della montagna nella cui ombra si stendeva il villaggio. Poi svoltarono un angolo e videro una staccionata alla fine del viottolo davanti alla quale era posizionato il banchetto delle iscrizioni. Il mago che li accolse era un tipo piuttosto simpatico, molto allegro e alla mano, basso, cicciotello, calvo e con due grossi baffoni: somigliava in maniera impressionante all’omino delle Pringles, notò Harry. I giovani maghi decisero di partecipare formando un unico gruppo da cinque elementi; avrebbero dovuto effettuare una piccola scalata della montagna fino a raggiungere una grotta situata più o meno a metà del crinale, affrontando le varie difficoltà poste sul percorso indicato dalla medesima scia luminosa che li aveva condotti fin lì. Di tutti i gruppi partecipanti, il vincitore sarebbe stato quello in grado di terminare il percorso nel più breve tempo possibile. I vincitori delle tre categorie sarebbero stati annunciati quel pomeriggio alle 15. L’iscrizione costava solo un galeone. A loro fu assegnato il numero 6 e, con un breve incantesimo, sui loro abiti comparve il numero formato da stelline luminose color argento.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Well, well, well… Siamo arrivate più o meno a metà della storia… Il prossimo capitolo sarà incentrato sulla gara e ne vedremo delle belle… Abbiamo, comunque, una buona notizia per voi… visto che sabato prossimo non ci siamo, perché ce ne andiamo a fare capodanno fuori, pubblicheremo giovedì 27, per cui non dovrete aspettare molto per sapere cosa succederà… siamo o non siamo buone? ^.^

Fateci sapere tutto quello che vi passa per la testa, i commenti sono il regalo più bello che potete farci! Bacioni a tutti e tutte! Vi auguriamo un felicissimo Natale!!!

Lore & Titti.

 

E ora le risposte ai tesori che hanno recensito:

 

moon89: grazie infinite per tutti i complimenti, davvero, ci fai arrossire… Il cambiamento di Harry sarà sempre più radicale, così come il suo rapporto con Draco continuerà ad evolversi, ma i colpi di scena non mancheranno e nulla si può dare per scontato fino alla fine… ci auguriamo di non deludere le tue aspettative! A presto! ^_^

 

ximeng: piaciuta la lezione? Speriamo che il capitolo sia valsa la pena dell’attesa… Ma come vedi ti lasciamo di nuovo in sospeso… Siamo diaboliche… Muahahahaha! Siamo strafelici che la storia ti piaccia tanto, ma come abbiamo scritto sopra il prox aggiornamento arriverà prima del solito… Alla prossima! Un bacione!

 

fuyumi chan: Ma ciao fedelissima! Un grazie speciale anche a te per aver sempre recensito tutti i capitoli! Sei un amore! Speriamo tanto che questo capitolo ti sia piaciuto e che la storia continui a piacerti sempre di più! Ci sentiamo al prossimo capitolo! Baci baci!

 

Summers84: Anche noi la pensiamo come te… Assolutamente sarebbe stato meglio a Serpeverde! Volevamo ringraziarti per la “fedeltà” perché hai sempre recensito tutti i capitoli… grazie mille davvero! Un bacio!

 

fanny80: Addirittura “piccola meraviglia”? oh, Fanny, troppo buona! Ci fai commuovere! Grazie davvero, è un complimento bellissimo! Comunque dobbiamo farti anche noi i nostri complimenti perché hai centrato il punto: la domanda che ti sei posta è esattamente quella da cui siamo partite per ideare la storia! E volevamo anche ringraziarti per l’aiuto che vuoi fornirci per strozzare Ron e Hermione, noi ci proviamo, ma loro non ne vogliono proprio sapere di lasciarsi strangolare in pace… Magari con sei mani, anziché quattro, ce la facciamo… Tu che dici? Grazie ancora per i complimenti e al prossimo capitolo, sperando ovviamente che questo sia stato all’altezza delle tue aspettative… Bacioni!

 

haruka333: Ci fa piacere di essere riuscite a sorprenderti! Speriamo di continuare così! ^.^ I Grifondoro verranno messi un tantino in secondo piano perché la storia resterà incentrata su Harry e su cosa farà per cambiare la sua vita ora che ha scoperto la verità… tuttavia abbiamo iniziato al lavorare ad un sequel di questa storia in cui i Grifondoro avranno modo di farsi notare, ma per quello, purtroppo, ci vorrà ancora un po’ di tempo perché possa essere pubblicato… stiamo ancora abbozzando la storia… alla prossima, un bacione!

 

 

Grazie di cuore anche a tutti coloro che hanno inserito la storia o l’account fra i preferiti che sono sempre di più! ^.^

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 5

 

 

Nonostante la calura e il sole battente iniziarono la loro marcia con passo abbastanza spedito in modo da guadagnare tempo prezioso fin da subito; il sentiero era molto stretto e a tratti solo accennato, ma per ora non troppo ripido. Ben presto, comunque, la situazione cambiò e i cinque dovettero arrampicarsi su un percorso sempre più impervio reso più difficoltoso dalla forte pendenza e dagli alberi sempre più fitti e intricati che, però, con la loro ombra rendevano il caldo più sopportabile. Il percorso procedette senza inconvenienti per una decina di minuti, a parte uno scivolone di Nott che fece prendere loro un bello spavento: la roccia sotto i suoi piedi era franata improvvisamente facendolo precipitare, ma per fortuna Zabini era ad un passo da lui ed era riuscito ad afferrarlo al volo in tempo. Giunsero così ad un ponte sospeso sopra ad una delle rapide del fiume che scendeva dalle pendici del monte, esso era la prima vera prova del percorso, infatti era semi-distrutto e loro avrebbero dovuto trovare un modo per rimetterlo in sesto e proseguire.

 

Il ponte serviva a coprire una distanza di circa quattro o cinque metri, troppi per essere superati con un salto e la distanza che lo separava dall’acqua turbolenta, che rendeva l’ipotesi di un guado da escludere a priori, era di circa tre metri; la base era costituita da travi di legno piuttosto marcio, poste orizzontalmente, tenute insieme da due corde poste alle loro estremità. Nel terreno su entrambe le sponde erano piantati i quattro pali che avrebbero dovuto fungere da sostegno per il ponte, ma le funi dal loro lato erano spezzate e il ponte galleggiava in maniera sinistra sulle acque agitate, sbattendo contro le rocce, ancorato solamente ai sostegni sulla riva opposta. Non vi erano, inoltre, corde aggiuntive da poter utilizzare come supporto laterale per la traversata o per improvvisare una sorta di passaggio aereo dall’altra parte. Con un incantesimo di appello Blaise e Pansy tirarono il ponte fuori dall’acqua fino alla loro sponda, ma le corde erano troppo lise per poter essere fissate ai sostegni; gli altri tre allora andarono a cercare dei massi che potessero permettere il loro passaggio sul ponte, li scelsero abbastanza pesanti da non spostarsi o far scivolare via le funi quando loro avessero attraversato il guado. Con un incantesimo di lievitazione fu facile spostarli e usarli come ancora. Per sicurezza Harry e Draco tennero d’occhio un sostegno ciascuno per prevenire eventuali incidenti mentre gli altri, a turno, superarono l’ostacolo; il primo ad andare fu Blaise, per testarne la sicurezza, seguito da Pansy e Theo. Dopo fu la volta di Malfoy che, essendo più alto e più pesante di Harry, aveva più bisogno, rispetto al moro, di qualcuno che controllasse le cime sfilacciate. Al suo passaggio le assi scricchiolarono pericolosamente minacciando di spezzarsi, ma il biondo arrivò a destinazione senza incidenti. Sentito il rumore delle travi, il rosso-oro si preoccupò e si chiese se fosse meglio attraversare il ponte con calma o di corsa. Optò per un’andatura intermedia, pronto a balzare in caso di pericolo, ma dopo un paio di passi il legno marcio cedette del tutto facendo precipitare il moro che afferrò al volo una delle corde laterali; lo strattone della caduta, tuttavia, fece spezzare i sostegni, già precari, fissati ai massi e il ponte rovinò, come un rocambolesco trapezio, conto la roccia verticale della sponda opposta. Harry riuscì a tenersi al ponte e a non scivolare in acqua, ma qualcosa lo stava tirando verso il basso. Abbassando lo sguardo vide tre esserini sferici con lunghe zampe palmate attaccati ai suoi piedi che cercavano di trascinarlo giù.

 

-Sai Potter…- sghignazzò Malfoy -Dopo il simpatico scherzetto della Stamberga Strillante potrei lasciarti ancora un po’ in balia di questi plimpy… Ma mi fanno troppa pena per lasciarli a contatto prolungato con i tuoi piedi!- terminò ilare mentre insieme agli altri lo stava già tirando su.

 

Sedendosi sul bordo della sponda per riprendere fiato, il Grifone alzò gli occhi verso Draco e chiese: -cosa diavolo erano quei cosi?! Dei piranha obesi?!-

 

-Potter… Ignorante! Quelli erano dei plimpy! Sono dei pesci sferici che di solito vivono nei laghi, si nutrono di chiocciole d’acqua e si divertono a mordicchiare i piedi e gli indumenti dei nuotatori… I Maridi li detestano! Pensa che per tenerli a bada gli annodano le zampe e questi poveri animaletti flottano per ore nel tentativo di slegarsi…- rispose Nott, e incitò il Grifondoro scherzando: -Su! Su! Andiamo! Per colpa tua abbiamo già perso fin troppo tempo!

 

Il cammino proseguì senza particolari intoppi, visto che un branco di Folletti della Cornovaglia non poteva certo essere considerato una difficoltà da dei maghi del loro livello; dopo pochi minuti giunsero ad un bivio: a sinistra c’era un cartello che diceva “STRADA Più RAPIDA, MA Più pericolosa” e a destra uno che diceva “strada più lenta, ma più sicura”, poi Pansy notò un terzo cartello al centro delle due strade che diceva “ATTENZIONE! IN CASO DI BISOGNO LANCIATE DELLE SCINTILLE ROSSE IN ARIA E VERRETE SOCCORSI IMMEDIATAMENTE!”

 

-Ma… Secondo voi con “immediatamente”… Quanto immediatamente intendono?- disse la ragazza con un filo di preoccupazione.

 

-Eh dai, Pansy! Con quattro cavalieri come noi non avrai mica paura!- disse Malfoy imboccando spavaldo il sentiero di sinistra.

 

Vari minuti dopo, a parte il terreno sempre più accidentato, tutto procedeva tranquillo. Troppo tranquillo a parere di Harry che si guardava in giro nervoso.

 

-Rilassati Sfregiato… Cosa vuoi che accada? Fidati…- disse Zabini in tono annoiato.

 

-Fidati tu di me, Zabini, è tutto troppo tranquillo. E troppa tranquillità è sinonimo di guai. Come la calma prima della tempesta. L’ho provato sulla mia pelle, credimi.- rispose Potter estraendo la sua bacchetta.

 

Intimoriti dalle sue parole anche gli altri membri del gruppo lo imitarono. Un istante dopo un fruscio alle loro spalle li fece voltare di scatto puntando tutte le bacchette in direzione del cespuglio ondeggiante in attesa di scoprire cosa ne sarebbe spuntato fuori. La tensione era palpabile e tutti e cinque trasalirono come dei pivelli quando dal cespuglio schizzò fuori una palla di pelo beige simile ad un grosso furetto. Il primo a riprendersi fu Harry che, tirando una leggera gomitata nel fianco di Draco, sghignazzò: -Thò, guarda, Malfoy! Un tuo socio!-

 

La creaturina fece un paio di passi e si fermò davanti alle loro bacchette ancora puntate; li fissò con sguardo curioso per qualche istante, poi…

 

-CHE CAZZO AVETE DA GUARDARE?! STUPIDI MOCCIOSI COL LATTE ALLA BOCCA! MAGHI CAZZONI DI MERDA! SEMPRE A PUNTARE QUELLE MINCHIA DI BACCHETTE A DESTRA E A SINISTRA! METTETEVELE NEL CULO QUELLE FOTTUTE ASTICELLE DI LEGNO! VI SEMBRO FORSE PERICOLOSO?! CHE CAZZO AVETE DA FARE QUELLE FACCE DA RINCOGLIONITI?! VI FACCIO PAURA, EH?! EH?!!! WHAAAAAAAAAAAA!!!- imprecò tutto d’un fiato l’animaletto contro i cinque ragazzi agitando le zampe anteriori ai lati della testa e concludendo con una linguaccia. Sembrava un invasato da tanto che aveva urlato la sequela di insulti come una mitraglietta impazzita. Poi, come nulla fosse, assunse nuovamente la sua aria angelica e batuffolosa riprendendo a camminare e sparendo tra gli alberi. Il gruppo, palesemente attonito, era ancora fermo nella medesima posizione con le bacchette per aria puntate verso il vuoto.

 

-Ehm… Malfoy? Ma voi furetti siete sempre così socievoli ed educati?- la voce del Grifondoro spezzò il silenzio.

 

A tale affermazione Nott si schiaffò la mano sulla faccia, in segno di disperazione -Potter! La tua ignoranza non ha confini! Mi chiedo seriamente come farai a sconfiggere il Signore Oscuro! Non riconosci una creatura a pagarla oro!-

 

-Beh, non devo mica andare da Voldemort, dargli una pacca sulle spalle e dirgli “Hey, ciao Tom! Scusa il disturbo! Quanto tempo che non ci vediamo! Senti, non è che invece di ammazzarci a vicenda ti va di sfidarci ad un quiz su chi conosce più animali squinternati?!”- rispose Harry con un filo di irritazione nella voce. -Comunque, o dotto Serpeverde, elargiscimi la tua conoscenza! Che diamine era quel coso peloso?!-

 

Nott sospirò e rispose: -Quel “coso peloso”, come lo chiami tu, era un jarvey. Ha l’aspetto di un grosso furetto, ma, come avrai notato, sa parlare e, visto che non è in grado di fare una conversazione civile, si limita a questi sproloqui e a sciorinare una sequela di frasi brevi (e spesso volgari) in un flusso quasi ininterrotto di parole!-

 

Ripresero subito il cammino, ogni minuto guadagnato poteva essere quello decisivo per la vittoria. Le difficoltà sul percorso aumentarono, di lì a poco, infatti, affrontarono un nido di doxy infuriati e fu solo grazie alla prontezza e alla mira di un incantesimo di Pansy se Harry aveva evitato il morso doloroso e velenoso di uno di quei perfidi animaletti alati che lo stava attaccando alle spalle. Poco oltre gli si parò davanti una roccia alta circa due metri e mezzo che riuscirono a superare grazie ad una sorta di scala umana. Al di sopra di questa roccia vi era una radura non molto grande, ma molto luminosa; sui bordi c’erano alberi e cespugli di vario genere e, proprio nel mezzo, troneggiava irrequieto un graphorn. La creatura era decisamente enorme: le corna affilate facevano bella mostra di sé, come le zampe robuste e le quattro dita tarchiate su cui si sosteneva ciascuna di loro; la gobba contribuiva ad amplificarne l’imponenza e il colorito viola-grigiastro gli conferiva un aspetto quasi surreale. Ben consci dell’innata aggressività di questi animali, i cinque ragazzi si nascosero subito dietro un albero per studiare una strategia per superare quello che, presumibilmente, era l’ostacolo finale. Dopo una breve discussione decisero di attaccarlo su due fronti: Harry e Draco avrebbero cercato di aggirarlo con il mantello dell’invisibilità e, ad un segnale concordato, avrebbero attaccato il graphorn da un lato mentre gli altri tre lo avrebbero fatto dall’altro. Nott aveva, infatti, ricordato agli altri che la pelle di questa creatura era ancora più resistente agli incantesimi di quella dei draghi e speravano di ovviare a tale inconveniente con un attacco combinato. Detto fatto, i due ragazzi, ormai invisibili, presero le loro posizioni e l’attacco ebbe inizio. Era un continuo susseguirsi e rimbombare di incantesimi di tutti i generi, di voci che urlavano -Impedimenta!- oppure -Stupeficium!- o -Bombarda!- senza sosta per atterrare l’indomito animale; ormai le posizioni iniziali erano solo un ricordo e i ragazzi si ritrovarono ora vicini, ora più lontani, senza uno schema, con il solo scopo di non farsi ferire o peggio uccidere. Ad un certo punto Nott provò a fermarlo accecandolo con un incantesimo conjunctivitus, ma la situazione non fece che peggiorare: il graphorn ora vagava, come impazzito, per la radura con brusche virate e scatti repentini, confuso e guidato dalla cacofonia di voci e rumori che lo circondavano. Blaise cadde a terra stordito scampando per un pelo dall’essere travolto dalla corsa folle della creatura; Nott cacciò un urlo che attirò l’attenzione dell’animale, ma quando Pansy raggiunse Zabini steso a terra l’animale stava già puntando nuovamente verso di loro. Vedendoli in pericolo Draco non esitò un istante e gli si parò davanti cercando di frenare quel mostro imbizzarrito insieme a Nott che ormai l’aveva raggiunto. Gli incantesimi continuavano ad avere risultati inconsistenti e i ragazzi stavano per essere travolti, quando improvvisamente, senza che se ne riuscissero a rendere conto, una saetta nera passò sopra le loro teste e corse verso il graphorn, iniziando a lottare con lui. I Serpeverde non capivano bene cosa stesse succedendo e la scena che gli si presentò davanti aveva dell’incredibile: una gigantesca pantera nera era sulla schiena viola dell’avversario e cercava di graffiarlo e azzannarlo, poi scattava giù e cercava di atterrarlo e confonderlo con ringhi minacciosi e morsi alle zampe, schivando con maestria tutti i colpi che l’animale ferito restituiva in propria difesa. Uno di questi andò a segno facendo sbattere violentemente il felino contro il tronco di un albero. La pantera si rialzò quasi subito, ma con suo sommo orrore vide che la creatura accecata era stata di nuovo attirata dalle urla di Pansy e dai lamenti di Blaise; d’istinto balzò al suo inseguimento e lo azzannò il più vicino possibile alla giugulare, riuscendo a farlo deviare prima che travolgesse i ragazzi. Per il dolore la vittima scrollo violentemente il capo più volte facendo volare per aria il felino, incornandolo e scaraventandolo a terra a qualche metro di distanza prima di fuggire via nel fitto della boscaglia.

 

La pantera giaceva a terra immobile, il respiro pesante, e Malfoy fu il primo a raggiungerla fermandosi a poco meno di un metro da lei, affiancato pochi secondi dopo dai suoi amici. Le corna avevano provocato una profonda lacerazione nella spalla sinistra, che era stata trapassata da parte a parte, e una più superficiale, ma comunque dolorosa, sul fianco destro; il sangue colava sull’erba umida. Dopo qualche istante la pantera iniziò a riprendersi facendoli indietreggiare di un passo, i muscoli guizzanti sotto la pelliccia lucida mentre cercava invano di rialzarsi con un lamento di dolore e un ringhio basso. Di colpo due incredibili occhi verdi si spalancarono sul muso dell’animale incatenandosi agli occhi di Draco. Incredibile il contrasto e l’intensità di quelle due pozze verde smeraldo sulla pelliccia nera come le tenebre; le pupille vigili e fiere nonostante le ferite. Tutto in quell’animale suggeriva determinazione e potenza. Un altro tentativo di movimento e l’animale scivolò di nuovo steso a terra privo di forze. Ignorando le parole di Pansy e Nott, il biondo si avvicino alla pantera come attratto da quello sguardo ancora fisso su di lui, ma prima di averla raggiunta essa era scomparsa, lasciando al suo posto un Harry Potter ansimante sul terreno e ferito nei medesimi punti. Gli occhi, ora di nuovo grigi, sempre fissi in quelli del biondo in una muta richiesta di aiuto. In una frazione di secondo tutte e quattro le Serpi si erano lanciate su di lui per aiutarlo e medicarlo: gli levarono la camicia intrisa di sangue passandola a Pansy che con un “gratta e netta” e un “reparo” la fece tornare come nuova; nel frattempo Draco si stava occupando della ferita alla spalla e Blaise di quella al fianco. Quando i due riuscirono a fermare l’emorragia, Theo, che si era occupato di un bernoccolo in testa dovuto alla botta contro l’albero, con un paio di “ferula” ben assestati, fasciò le lesioni passandogli, poi, la camicia che il Grifondoro riuscì ad indossare con qualche difficoltà. Una volta rivestito, Potter li ringraziò e si alzò in piedi sostenuto da Malfoy. Provò a fare qualche passo e si rese conto che, se Draco avesse continuato a dargli una mano, ce l’avrebbe fatta senza troppo sforzo.

 

-Hey, micetto! Ce la fai a camminare?- domandò il biondo ironico per allentare la tensione, anche se dai suoi occhi si capiva che era sinceramente preoccupato.

 

-Dovremmo chiamare i soccorsi e farci venire a prendere!- disse subito Pansy, preoccupata e con la bacchetta stretta in mano.

 

-No!- disse Harry, cercando di tranquillizzarla -Non ti preoccupare, Pansy, ce la faccio! E poi la grotta è proprio dietro a quella curva…- aggiunse indicando un punto ad un centinaio di metri oltre la radura -…se mi date una mano non avrò grossi problemi!- concluse con un sorriso.

 

-Sei sicuro? Come fai a saperlo? Non è che ti sta tornando il complesso dell’eroe, vero?- chiese nuovamente Malfoy continuando a sostenerlo mentre iniziavano ad incamminarsi tutti insieme.

 

-Ma quale complesso dell’eroe?! Piantala di sparare cagate! Non dico che sia piacevole avere una spalla bucata e un fianco tagliuzzato, dico solo che non sono la cosa più dolorosa che mi sia mai capitata e che posso resistere fino alla fine del percorso! Dai ragazzi, siamo arrivati fin qui, è un peccato abbandonare ora! E comunque, sì, ne sono scuro, la grotta è là. Ci sono già stato qui e mi ricordo un po’ la zona.-

 

-Ok! Ma appena arriviamo ti fai medicare subito dai soccorsi!- disse subito Theo.

 

-No, non possiamo attirare troppo l’attenzione. E poi voi avete già fatto un ottimo lavoro.- rispose Harry fermamente. Nott stava per ribattere, quando Blaise si intromise: -No, Theo. Harry ha ragione, non può farsi medicare dai soccorritori.-. Allo sguardo confuso dei suoi amici continuò a spiegare: -Vi ricordo che siamo usciti dal castello di nascosto. Credete davvero che se il famoso Bambino Sopravvissuto venisse ferito a Hogsmeade la cosa passerebbe inosservata? Ci scoprirebbero in un istante e passeremmo tutti dei casini! È già un miracolo che sia riuscito a non farsi riconoscere all’iscrizione, non possiamo esporci troppo. Tra qualche ora ricontrolleremo le ferite e cambieremo le medicazioni, ma dobbiamo cavarcela da soli. Giusto, Harry?-

 

-Non averi saputo dirlo meglio, Blaise- rispose il Grifone con un sorriso un po’ tirato per il male. Nel frattempo i cinque avevano raggiunto la grotta e un mago piuttosto alto e magro era incaricato di segnare il loro tempo d’arrivo.

 

-Ben arrivati ragazzi!- li salutò gioviale -Siete stati bravissimi, davvero! Solo voi e altri tre gruppi siete riusciti a arrivare fino a qui! Dopo la vostra partenza sono partiti altri due gruppi prima che le iscrizioni chiudessero, ma per ora siete stati i più veloci… Quindi in bocca al lupo per la vittoria! Là c’è una passaporta che vi riporterà a Hogsmeade.- proseguì indicando un maialino nero di pelouches estremamente soffice e completamente tondo che saltellava in un angolo della caverna -E non dimenticate l’annuncio dei vincitori la premiazione alle 15! Puntuali mi raccomando!-

 

Senza ulteriori indugi i ragazzi toccarono la passaporta e, con l’ormai familiare strappo all’ombelico, si ritrovarono nella piazza principale del villaggio, di fronte ai Tre Manici di Scopa. Decisero così di rientrare dentro il pub, chiedere una stanza a Madama Rosmerta e riposarsi per un pochino in attesa che arrivassero le tre.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Piaciuto questo capitolo tutta azione? ^.^

Il prossimo sarà decisamente più soft, ma si scopriranno tante cose sui vari personaggi… Purtroppo, temo che dovrete aspettare fino al 5 gennaio per leggerlo perché noi due ce ne andiamo via per qualche giorno e abbiamo bisogno di un po’ di tempo per correggerlo prima di postarlo quando torniamo, anche se è già quasi tutto scritto, per cui possiamo assicurarvi che saremo puntualissime!

 

Ora che ci avviciniamo alla fine di questa storia, abbiamo una domanda per voi… Abbiamo la testa piena di idee per uno o più sequel di questa storia… O magari delle one-shots incentrate su dei momenti particolari… Che ne pensate? Vi piacerebbe? Avete qualche suggerimento o qualcosa in particolare che vi piacerebbe che succedesse? Ve lo chiediamo perché la trama generale c’è, ma ci sono dei vuoti qua e là, per cui ogni consiglio o idea sono molto più che bene accetti!

 

Un bacione a tutti quanti e TANTISSIMI AUGURONI DI BUON ANNO!

 

Lore & Titti.

 

 

E ora le risposte ai tesori che hanno recensito:

 

fanny80: Premesso che siamo assolutissimissimissimissimissimamente d’accordo con te su Hermione (soprattutto Titti ^_^)… Soddisfatta della gara? Abbiamo cercato di fare una cosa leggera, anche se sul finale Harry da una dimostrazione importante ai Serpeverde, ma ne saprai di più col prossimo capitolo… Grazie mille per gli auguri! Un bacione grande grande da entrambe!

 

fra ro: finalmente giovedì è arrivato portandosi dietro questo capitoletto tutto azione… Speriamo che la gara sia stata all’altezza della tua immaginazione… Facci sapere se ti è piaciuto, ok? Grazie davvero per gli auguri, al prossimo cap! Baci baci!

 

fuyumi chan: Oh, Martina cara, la nostra fedelissima number one… La scena dei Serpeverde nella stamberga strillante è quasi interamente opera della Titti, per cui rendo a lei il merito che le spetta! Come avrei letto la gara non è stata un duello, ma è una gran bella idea e ce la siamo già segnata tra le idee da utilizzare nel (o nei) sequel che abbiamo in mente… Ogni volta che riparliamo di questa storia ci vengono in mente cose nuove da poter realizzare, per cui non è escluso che ne faremo più di uno che saranno, ovviamente, tutti concatenati fra loro… Tu che ne pensi? Frasi adorabilmente ambigue a parte, t’attizza l’idea? Grazie infinite per gli auguri, passa un buon Capodanno! Bacioni!

 

haruka333: Grazie mille per gli auguri, Haruka, e buon anno anche a te! In effetti abbiamo creato dei serpe verde un po’ innovativi, ma sono personaggi ampiamente trascurati dalla Rowling, a nostro giudizio, che però hanno un gran potenziale… Quindi siamo felicissime che ti piacciano! Un bacione e alla prossima!

 

ximeng: Sì, è un gruppo parecchio affiatato e con questo capitolo si uniranno ancora di più… Nel prossimo, poi, ci sarà un’ulteriore evoluzione, ma dovrai aspettare un po’ per sapere di cosa si tratta… Harry un po’ perfido è più realistico, secondo noi, anche perché se il Cappello Parlante voleva metterlo a Serpeverde ci dovrà pur essere qualche motivo valido, no? Speriamo che la gara abbia soddisfatto le tue aspettative, alla prossima! Bacioni!

 

 

Grazie di cuore anche a tutti coloro che hanno inserito la storia o l’account fra i preferiti che sono sempre di più! Siamo arrivate a quota 30! ^.^

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 6

 

 

Una volta in camera si accomodarono sui letti disponibili: sul letto matrimoniale si sedettero Harry e Draco appoggiati alla testata con la schiena, il primo con le gambe distese e le braccia abbandonate sul ventre per cercare la posizione più rilassante possibile e il secondo con una mano chiusa a pugno che poggiava sul copriletto fungendo da sostegno e l’altro braccio in una posa rilassata posato sopra ad un ginocchio piegato; Pansy in fondo al letto sdraiata a pancia sotto appoggiata sui gomiti con le ginocchia piegate e i piedi verso l’alto; sul lettino singolo si misero Blaise e Theo seduti con la schiena appoggiata al muro, il primo con le gambe incrociate, il secondo più stravaccato con le gambe distese fuori dal bordo.

 

Una ventina di minuti più tardi Nott scese a prendere da bere e da mangiare per tutti, cosa estremamente gradita dagli altri che, al suo rientro, stavano prendendo in giro Pansy che si era innamorata a prima vista di quel tenerissimo maialino nero e lo aveva adottato chiamandolo Filippo Maria Parkinson, scatenando risate generali quando questo aveva iniziato a rispondere al proprio nome agitando la codina riccia e grugnendo.

 

-Hey, Micetto, come ti senti?- chiese Blaise sorridente.

 

-Meglio, tranquilli… Certo che quel bestione picchiava duro, eh?- ironizzò il Grifondoro passandosi la mano su bernoccolo -Spero di non trovarmene un altro davanti per un po’!-

 

-Già… Era proprio un osso duro, gli incantesimi gli scivolavano addosso come fossero acqua…- commentò Malfoy pensieroso -A proposito! Carino il tuo nuovo corpo, Micetto, quasi quasi è più carino di quello originale! Da quanto ce l’hai? Non sapevamo che fossi un animagus…-

 

-A dire il vero nessuno lo sa, neppure Silente. Lo sono da circa un anno e mezzo, mi sono allenato d’estate: ho trovato un modo produttivo di occupare il tempo, in fondo una forma animale come quella può sempre tornare utile in molte situazioni.- rispose tranquillamente il Bambino Sopravvissuto.

 

-E Weasley e la Granger? Neppure loro lo sanno?- continuò il biondo un po’ sorpreso, come gli altri del resto, quando Harry scosse la testa in segno di diniego. -Allora perché ti sei trasformato di fronte a noi? Non hai paura che potremmo tradirti andando a raccontare tutto ai nostri padri e quindi al Signore Oscuro?-

 

Il rosso-oro soppesò la domanda, poi con voce ferma e sicura disse: -L’ho fatto perché c’era un valido motivo. Quel graphorn vi avrebbe uccisi senza nemmeno accorgersi di avervi travolti, andava fermato e, come hai già detto tu, gli incantesimi non gli facevano né caldo né freddo. Come pantera avevo buone possibilità, quanto meno, di tenerlo a bada. Comunque no, non credo che lo farete. Vi conosco poco, è vero, ma non credo che siate come i vostri padri. Voglio fidarmi.-

 

-E se fosse un’illusione? Se fossero la pozione o i miei occhi a farti credere di poterti fidare di noi? Cosa faresti se ti stessi sbagliando e ti consegnassimo al Signore Oscuro?- il biondo voleva vedere se Harry fosse davvero convinto di ciò che stava dicendo perché era vero che loro non erano affatto come i loro padri, nessuno di loro voleva diventare un Mangiamorte.

 

-Non credo di sbagliarmi e non credo sia un’illusione. Comunque in tal caso farei quello che ho sempre fatto: cercherei un modo per riportare a casa la pelle. Improvviserei.- rispose Harry con una scrollata di spalle involontaria che, però, gli fece vedere le stelle.

 

-Idiota.- fu il commento asciutto di Malfoy riferito alla spalla. -Come fai a essere così tranquillo? Insomma, il più grande mago oscuro di tutti i tempi ti vuole morto, possibilmente di una morte lenta e dolorosa, e tu te ne stai lì come se nulla fosse a parlare di Lui come fosse una figurina delle cioccorane!-

 

-E cosa dovrei fare secondo te? Disperarmi? Credi davvero che se mi nascondessi tremante in qualche buco Lui cambierebbe idea su di me? Quel pazzo mi vuole morto dalla notte in cui mi ha scelto quando mi ha lasciato questa!- disse il moro indicandosi la cicatrice.

 

-Che significa che ti ha scelto?- proruppe Nott; nessuno degli altri tre ragazzi, infatti, si era perso una sola sillaba di quanto detto.

 

-è una storia lunga e piuttosto complicata.- rispose Harry con un filo di amarezza. -Sta di fatto che non spetta a me decidere. Posso solo cercare di fare quanto è in mio potere per non lasciarci le penne o almeno evitare che succeda troppo presto o troppo facilmente. Poi se avessi qualche altra botta di culo come in passato, la cosa non mi dispiacerebbe affatto…-

 

Calò un momento di silenzio, poi: -Coraggio Harry, via la camicia! Sono già le due e mezza, tra poco dobbiamo andare e dobbiamo ancora rifarti le medicazioni.- disse Pansy per spezzare la tensione e cambiare argomento, spostando da un lato Filippo Maria che continuava a giocare con l’orlo della sua gonna. Così dicendo i quattro Serpeverde curarono nuovamente il Grifondoro: la ferita sul fianco era nettamente migliorata, quella sulla spalla, invece, era troppo profonda perché si potesse vedere un miglioramento; per fortuna nessuna delle due si era infettata. Il moro rimase piacevolmente impressionato nel notare con quanta cura quelli che ormai il suo cuore gli diceva che poteva considerare amici si stessero prendendo cura di lui. Non c’era bisogno di ringraziarlo a parole per quanto era successo nella radura, le loro azioni parlavano da sole.

 

 

Una volta fuori i cinque si diressero alla premiazione, i due cercatori di qualche passo dietro i loro amici. Ad un certo punto il biondo si fece più vicino all’altro e bisbigliò: -Senti… Per prima… Volevo ringraziarti per quello che hai fatto nella radura...- ma fu interrotto dal rosso-oro che disse: -Draco, non devi, non ce n’è bisogno… Non l’ho fatto per ricevere dei ringraziamenti, ma perché non volevo perdervi.-. Il compagno fu sinceramente colpito da quell’affermazione, ma caparbiamente proseguì: -No, davvero, anche a nome degli altri… Hai rischiato tanto per salvarci… E non parlo solo del graphorn, mi riferisco anche alla fiducia che ci hai dimostrato…-. Sul volto di Harry comparve un sorriso radioso e rispose: -Non so di preciso cosa stia succedendo in questi giorni, sembra quasi che il mondo abbia cominciato a girare al contrario… Ma sono felice! Sono felice di avervi conosciuti… E sono felice di come siano cambiate le cose tra di noi, Draco… Davvero felice!-. A quelle parole Malfoy arrossì leggermente, poi con un sorriso imbarazzato rispose: -G-grazie Harry, anche io lo sono!-. Ci fu un momento di silenzio, poi il Serpeverde bisbigliò nuovamente: -Un’altra cosa… Riguardo a quello che ci siamo detti in camera… Nessuno di noi ha intenzione di tradirti, Harry… Nessuno di noi vorrebbe diventare un seguace del Signore Oscuro… Non siamo dei Buoni Samaritani, ma non vogliamo diventare degli schiavi e degli assassini per una causa in cui non crediamo… Da noi, comunque, tu non hai nulla da temere.-. Harry soppesò le sue parole, poi con un cenno d’assenso rispose: -Ti ringrazio davvero, Draco… So che sei sincero e questo non ha prezzo per me!-

 

 

Arrivati al luogo dove si sarebbe tenuta la premiazione, davanti al botteghino dell’iscrizione, scoprirono che i partecipanti alla gara erano stati davvero tanti: lì ad aspettare vi erano maghi e streghe di ogni età, molti dei quali si lamentavano della difficoltà del percorso. Il mago somigliante all’omino delle Pringles salì su un palchetto rialzato da terra su cui sarebbero stati consegnati i premi e si posizionò la bacchetta sul collo pronunciando -Sonorus!-, in modo che tutti potessero sentirlo. Iniziò ringraziando tutti partecipanti e gli sponsor e proseguì enunciando le classifiche per le varie categorie. Harry e gli altri scoprirono di essere stati i migliori tra i gruppi di cinque concorrenti e di aver vinto il premio in palio. Così si diressero gioiosi da Zonco, dove il proprietario li informò che potevano scegliere un oggetto qualunque del negozio a testa e che questo gli sarebbe stato regalato. Girarono un po’ per l’emporio, ognuno alla ricerca del proprio regalo, poco dopo Draco trovò Harry impallato davanti ad una scatola con due specchietti ovali con il bordo rifinito d’argento; incuriosito gli si avvicinò.

 

-Che cosa sono?- chiese senza comprendere cosa turbasse tanto il compagno.

 

Il Grifondoro sospirò, poi spiegò: -Questi due specchietti sono in grado di comunicare tra loro. Quando due persone ne hanno uno a testa, basta che uno dica il nome dell’altro guardando il proprio specchietto per attivare la comunicazione.-

 

-Fantastici!- esclamò il Serpeverde.

 

-Già.- disse il moro sempre più triste.

 

-Coshai Harry? Perché sei così triste?- chiese ancora il biondo posandogli una mano sulla spalla.

 

Harry sospirò di nuovo, poi rispose: -L’anno scorso Sirius mi aveva regalato uno specchietto simile a questi. Quando frequentava Hogwarts con mio padre, ne avevano uno a testa e li usavano quando li mettevano in punizione separati e l’anno scorso ha deciso di passare a me quello che era di mio padre. Non siamo mai riusciti ad usarli. Il mio l’ho distrutto il giorno dopo la sua morte.- la sua voce era poco più di un sussurro, ma non celava affatto tutto il dolore provato.

 

-Mi dispiace molto. Non lo sapevo.- disse cercando di fargli capire che gli era vicino.

 

-E come potevi? Credo di non aver mai detto niente nemmeno a Ron di questa storia.-

 

Il biondo parve riflettere un momento, poi con un sorriso incoraggiante disse: -Senti… So che non è affatto la stessa cosa… Ma ti va se io scelgo questi specchietti come mio premio e poi ce ne teniamo uno a testa?-

 

Harry voltò la testa di scatto verso il compagno sgranando gli occhi, tutto si sarebbe aspettato fuorché un’offerta del genere! -D-draco io… Io non so che cosa dire…-

 

-Dì solo di sì!- continuò sorridente -E tu invece dovresti proprio scegliere questo e decorarci letto di Lenticchia a Grifondoro! Vedrai che faccia! Se la farà sotto come un moccioso!- aggiunse passandogli una scatola contenente tutti gli elementi necessari per ricreare un nido di acromantule in miniatura con tanto di ragnatele finte e decine di ragni incantati per muoversi nella tana o scendere dal soffitto molto realisticamente. -Ho sempre sognato di farlo!- terminò con aria sognante -Ma non sono mai riuscito a procurarmi la vostra parola d’ordine e ad entrare nel vostro dormitorio…-. Con quelle parole il verde-argento riuscì a strappare una risata all’amico che accettò con gioia entrambe le proposte.

 

 

Usciti dal negozio i ragazzi confrontarono gli acquisti scelti: Theodore aveva preso una confezione gigante da 200 caccabombe per il suo fratellino che l’anno seguente sarebbe venuto ad Hogwarts e che il 29 Febbraio compiva gli anni (quell’anno era bisestile e nella loro famiglia era tradizione fargli un regalo particolarmente bello quando il 29 era davvero presente nel calendario); Blaise aveva scelto un paio di occhiali speciali che, grazie ad una rotella posta sul lato destro della montatura, permettevano di vedere una persona invecchiata o ringiovanita -Molto utili per la scelta della persona da sposare!- aveva maliziosamente commentato; Pansy, infine, aveva optato per un diario che avrebbe insultato e urlato oscenità a chiunque avesse tentato di leggerlo a parte il proprietario, spiegando: -Così mia nonna la smetterà di farsi gli affari miei!-. A tale affermazione Draco aveva sbuffato -Donne!- ritrovandosi poi a dover scappare dalla sua migliore amica che, con tanto di bacchetta in pugno, lo rincorreva minacciandolo di fargli diventare i capelli fuxia.

 

-Ma può farlo davvero?- chiese Harry sghignazzando a Blaise e Theo; si sorprese e arrossì quando si ritrovò a pensare che Malfoy sarebbe riuscito ad essere bello anche con i capelli fuxia.

 

-Oh sì!- esclamarono i due ridendo -Pansy è un mostro con gli incantesimi di estetica!-

 

 

Trascorsero il resto del pomeriggio all’insegna dell’allegria, ridendo e scherzando come matti percorrendo in lungo e in largo tutte le vie di Hogsmeade. Il Grifondoro non si era mai sentito così accettato e così tanto parte di un gruppo, era letteralmente al settimo cielo! Finalmente era solo Harry, non più il Bambino Sopravvissuto!

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Ciao a tutti! Dopo lo scorso capitolo abbastanza avventuroso e d’azione, questo di oggi è un po’ più tranquillo… però, a nostro avviso, si delineano meglio alcune caratteristiche dei personaggi.

Attendiamo con ansia i vostri commenti!

Buon week-end!

L&T

 

E ora le risposte a tutte le deliziose commentatrici:

 

haruka333: Ciao haruka! Siamo felici che Harry in versione pantera sia piaciuto! Anche se non sei stata l’unica a dircelo, non si conosceranno i componenti della altre squadre… nulla a che fare con i Grifondoro (anche se non ci sarebbe dispiaciuto vederli perdere!! ^.^)! Speriamo che questo capitolo ti piaccia… anche se è meno avventuroso del precedente! A presto! Bacioni, L&T

 

fra ro: ciao fra ro! Eccoci qua.. puntualissime! Ecco qua il nuovo capitolo! Grazie mille per tutti  i complimenti! Troppo buona! Ricordo che se per il sequel avessi suggerimenti o idee siamo ben contente di ascoltarle! A presto! Buon week-end! L&T

 

angelika4ever: Ciao angelika! Grazie mille per il commento! A sabato prossimo per l’aggiornamento! Bacioni L&T

 

ximeng: ciao ximeng! Come hai visto poi alla fine tutto è andato per il meglio (a parte qualche ferita non ancora guarita del tutto di Harry)… e ovviamente non potevamo dopo tutti i casini non farli vincere ^.^ a presto! Buon fine settimana! L&T

 

fuyumi chan: Ciao Martina! Ci fa un piacere immenso che ti sia piaciuta la ff di Titti sul Natale anche perché è stata scritta col cuore e fa sempre molto piacere quando le proprie emozioni vengono capite e i propri sforzi apprezzati, quindi davvero, grazie infinite a nome di entrambe! Per quanto riguarda il sequel: per il titolo siamo ancora in alto mare, ma x ora pensiamo di ambientarlo subito dopo la fine di questa ff, cronologicamente parlando, però abbiamo anche molte idee per il periodo estivo, con molte new-entry di personaggi vari… Boh, vedremo, le idee sono tante, ora dobbiamo organizzarle per benino! Facci sapere se questo capitolo di confessioni ti è piaciuto! Un bacione grande grande! A presto ^.^ L&T

 

noriko: Ciao noriko! Siamo felici che la storia ti piaccia sia come trama che come esposizione, grazie per i complimenti ^.^ e per quanto riguarda i tuoi dubbi, possiamo dirti il nostro punto di vista che è lo stesso, poi, su cui abbiamo costruito la storia. Harry non si arrabbia per le prese in giro di per sé, si arrabbia per l’ipocrisia mostrata dagli altri Grifondoro e per il fatto che sono subito pronti a criticarlo senza dargli il beneficio del dubbio. Da lì, le perplessità di Harry aumentano, senza contare che ha un carattere molto impulsivo, per cui parte l’idea della pozione e, grazie alla capacità di Draco di saper leggere fra le righe, il moro si rende conto che i suoi dubbi sui suoi amici erano purtroppo fondati e che lui ha avuto le fette di prosciutto sugli occhi per anni. Per quanto possa aver commesso degli sbagli e fatto delle cavolate, Harry non è mai stato sleale nei confronti dei Grifondoro, per questo il loro comportamento lo ferisce nel profondo. Speriamo di aver risolto i tuoi dubbi e di ricevere altri tuoi commenti! Un bacione e alla prossima! L&T

 

Grazie di cuore anche a tutti coloro che hanno inserito la storia o l’account fra i preferiti che sono sempre di più! Siamo arrivate a quota 32! ^.^

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 7

 

 

La sera era già calata da un po’, l’ora di cena si avvicinava rapida e i cinque decisero di tornare al castello.

 

-Ragazzi, sono stanca morta… Come facciamo a tornare senza farci beccare?- chiese Pansy esausta.

 

-Pansy ha ragione, se passiamo dall’ingresso principale ci beccheranno di sicuro e se usiamo il passaggio di questa mattina… Beh, non è che sia proprio un’idea brillante ritrovarsi sotto al Platano Picchiatore in piena notte…- disse Theodore guardando gli altri tre.

 

-Concordo con Theo, Dray tu che suggerisci di fare?- continuò Blaise rivolgendosi al biondo. Questi vagliò un istante le varie possibilità, poi, quando stava per rispondere, Harry si intromise nella discussione.

 

-Scusate… Ma chi vi ha detto che non esista un’altra strada per tornare indietro e che magari…- fece una piccola pausa per continuare sogghignando -Questa strada porti proprio dentro al castello?-

 

I quattro erano totalmente scioccati: non solo durante l’intera giornata Potter si era rivelato un compagno decisamente accattivante e perfetto per le loro scorribande… Ora lui se ne usciva tranquillamente con quest’ennesima rivelazione che gli avrebbe evitato un mare di guai sia ora che in futuro con una naturalezza sorprendente!

 

-Sfregiato, tu cominci seriamente a farmi paura!- disse serio Draco afferrandolo per le braccia e fissandolo negli occhi, poi, dipingendosi in faccia un sorriso complice gli chiese: -Dov’è che partirebbe questa “ipotetica” strada?-

 

-Dalle cantine di Mielandia!- rispose Harry trionfo.

 

Il gruppo si diresse così verso il famoso negozio di dolci e, dopo aver fatto scorpacciata di leccornie per quella sera, si infilò senza farsi vedere nelle cantine. Il Grifone spostò un paio di cartoni e rivelò la botola facendo strada lungo il passaggio ai suoi compagni. Ben presto il passaggio cominciò a salire, segno che si stavano avvicinando al castello e Harry iniziò ad armeggiare con la propria borsa senza riuscire a trovare ciò che stava cercando. Arrivati alla fine del passaggio la borsa stava ancora avendo la meglio su Potter che, preso dalla disperazione, la sbatté a terra tirando fuori alla rinfusa libri, pergamene e calamai sotto lo sguardo attonito dei quattro Serpeverde.

 

-Dove siamo ora esattamente, Harry?- chiese Blaise sperando di non trovarsi in una situazione analoga a quella della Stamberga Strillante.

 

-Siamo al terzo piano, dentro la gobba della statua della Strega Orba.- rispose distrattamente il rosso-oro chino per terra mentre continuava la sua ricerca nella borsa senza curarsi delle facce sorprese degli altri quattro. -Ma dov’è finita?! Eppure sono sicuro di averla messa qui!-

 

-Ma che stai cercando, si può sapere?- chiese Malfoy osservandolo.

 

Harry non rispose, ma un momento dopo esclamò trionfante: -Eccola!-

 

-Tutto ‘sto casino per una vecchia pergamena sgualcita?- domandò il biondo inarcando un sopracciglio.

 

-Tzè! Vecchia pergamena sgualcita! Ma sentilo il signorino! Guarda e stupisciti, Furetto!- disse il moro sfoderando un ghigno fintamente altezzoso. Poi puntò la bacchetta alla pergamena -Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!- facendo comparire la Mappa del Malandrino. I verde-argento, rimasti a bocca aperta, guardarono con ammirazione il loro compagno gongolante.

 

-Potty! Ma sei un mostro! Un criminale! Sei proprio un Serpeverde mancato!- affermò Malfoy impadronendosi della mappa per guardarla con più attenzione.

 

-Più o meno…- rispose Harry enigmatico -Dai… Controlla se c’è qualcuno qui al terzo piano o se possiamo uscire indisturbati dalla statua!- continuò incoraggiante facendo luce con la bacchetta sulla mappa per permettere all’amico di leggere meglio. Guardando scrupolosi notarono che Mrs. Purr era nei paraggi, così aspettarono di vederla allontanare. Poi il moro riprese in mano la mappa e mormorò: -Fatto il misfatto!- per cancellarla e, una volta riposta nella borsa, pronunciò volgendosi verso la fine del passaggio: -Dissendium!- permettendo loro di uscire dal passaggio.

 

I cinque si diressero nei rispettivi dormitori per cambiarsi per la cena che sarebbe iniziata di lì a breve. Arrivato alla Torre di Grifondoro, Harry notò che i suoi ex-amici erano già scesi per la cena, dandogli un ulteriore dimostrazione che non sbagliava a considerarli tali. Colse la palla al balzo per usare subito il suo premio preso da Zonko e decorò il letto di Ron a regola d’arte: il baldacchino, così come le lenzuola ed il cuscino, era completamente ricoperto di ragnatele che scendevano irregolari come soffici veli impalpabili e spettrali; attaccati al baldacchino penzolavano circa una ventina di ragni di medie e piccole dimensioni che si muovevano su è giù lungo i loro fili; sul copriletto un’altra trentina di dimensioni maggiori correvano frenetici per tutta la superficie; infine, sul cuscino, troneggiava un ragno grande il doppio di tutti gli altri che schioccava minacciosamente le mandibole, il tocco di classe!

 

 

Sceso in Sala Grande corse subito con lo sguardo al tavolo verde-argento in cerca dei suoi amici e, quando i loro sguardi si incrociarono, gli fece l’occhiolino con un sorriso complice per fargli intendere di aver allestito lo scherzo ai danni del compagno di stanza.

 

Che palle dover mangiare al tavolo di Grifondoro! Non ho proprio voglia di vedere quegli stronzi, né di sorbirmi la filippica di Hermione perché ho saltato le lezioni! pensò il Golden Boy sedendosi al tavolo della sua Casa e, come pronosticato, sentendosi investire da una ramanzina della sua compagna Prefetto. Decise di ignorarla, cosa che fece anche con gli altri che gli davano contro, ma il suo umore divenne più nero mentre la cena iniziava. Di tanto in tanto lanciava qualche sguardo al tavolo di Serpeverde e non si sorprese affatto quando si rese conto di desiderare di essere a quel tavolo per ridere e scherzare come il pomeriggio appena trascorso. Improvvisamente Malfoy sollevò lo sguardo su di lui e i due si fissarono intensamente per qualche secondo, poi il biondo si alzò diretto verso l’insegnante di pozioni.

 

-Avrei bisogno di parlarle un attimo, Professor Piton.-

 

-Sì, mi dica Signor Malfoy.- rispose l’insegnate allontanandosi di qualche metro degli altri docenti.

 

-Ecco… Io, Blase, Pancy e Theo vorremmo… Vorremmo che Potter cenasse al nostro tavolo…- disse Draco con un tono preoccupato dalla reazione del suo interlocutore, ma al tempo stesso sicuro delle parole pronunciate.

 

-Cosa?! È uno scherzo, Draco? O sei impazzito?- esclamò Piton incredulo.

 

-No… Nessuna della due cose… Sono successe tante cose in questi due giorni… Fidati del mio giudizio…- disse Malfoy più sicuro che mai.

 

-Cosa ti fa credere che Potter voglia sedersi al vostro tavolo?-

 

-Lo so e basta… Ti spiegherò appena possibile…- ribatté l’alunno fermamente.

 

-Io non ho il potere per decidere… Tuttavia, nonostante trovi la tua richiesta alquanto bizzarra, se così si può definire, chiederò a Silente cosa si può fare… Ma non ti prometto niente…-

 

-Grazie Severus…- rispose Malfoy sorridendo.

 

Piton si avvicinò al Preside e, dopo uno scambio di battute sottovoce, il docente di Pozioni si volse nuovamente verso il suo figlioccio facendogli un cenno affermativo con la testa. Il biondo allora si diresse spavaldo verso i tavolo dei Grifondoro puntando dritto verso Harry, l’intera Sala Grande con gli occhi puntati sulla scena.

 

-Che vuoi, Malfoy?- chiese irritato Ron.

 

-Da te nulla, Lenticchia. Cosa potrei mai volere da un pezzente come te?- rispose gelida la Serpe -Harry, vieni a cenare al nostro tavolo? Ho avuto l’ok da Piton e Silente…- continuò orgoglioso.

 

-Ma ti ha dato di volta il cervello?!- incalzò Ron -Figurati se…-  ma fu interrotto da Potter che alzandosi disse sorridente -Con immenso piacere, Draco!-.

 

-Ma Harry! Dove stai andando?!- chiese Hermione sconvolta e con il suo solito tono saccente.

 

-In biblioteca, Hermione, per la ricerca di trasfigurazione per la McGranit, come voi tutti due giorni fa…- rispose Harry fintamente innocente allontanandosi da tavolo rosso-oro.

 

Nel frattempo in tutta la Sala Grande era sceso un silenzio tombale e tutti stavano osservando la scena allibiti. Le prime parole che si udirono furono quelle di Harry mentre prendeva posto al tavolo delle Serpi -Malfoy, vuoi mica rubarmi il titolo di “Uomo dalle mille sorprese”?-. Le risate di Harry, Draco, Pansy, Blaise e Theo a questa battuta lasciarono gli altri ancora più sbigottiti. La cena fu una delle più piacevoli trascorse da Harry da molto tempo. Una volta terminata il Grifondoro fu invitato dai suoi amici nei sotterranei nei dormitori di Serpeverde, tanto la stanza singola da Prefetto di Draco era abbastanza grande da permettergli tranquillamente di stare tutti comodi a passare il resto della serata, in più il moro aveva bisogno che le medicazioni fossero cambiate. I quattro ragazzi si recarono subito nella stanza del biondo e, una volta entrati, Blaise si diresse subito verso una piccola catasta di rami intrecciati posta accanto al caminetto scoppiettante su cui era aggrovigliato un magnifico esemplare di Pitone Verde Arboricolo ancora un po’ assonnato. L’animale era lungo poco più di un metro, verde brillante con una linea spezzata bianca lungo tutto il dorso e giallo sul ventre, gli occhi gialli con la pupilla verticale. Il ragazzo lo prese in mano con amorevole cura e volgendolo verso il Grifone disse: -Lui è Sasi, diminutivo di Salazar, il mio cucciolo!-

 

=Con un nome così bello deve proprio sbandierare ai quattro venti questo stupido nomignolo che mi hanno affibbiato?!= mugugnò il serpente sconsolato.

 

Harry cercò di trattenere una risata, ma fallì miseramente. -Perchè ridi?- chiese curioso Malfoy.

 

-Rido per quello che ha appena detto Salazar…-

 

=Ma tu mi capisci?!=

 

=Sì.= disse Harry voltandosi verso il rettile =Ti capisco benissimo… Piacere, io  sono Harry!=

 

=Oh grazie al cielo! Dopo sei anni uno che mi capisce… Mi sentivo così solo… Sai Blaise e l’Ossigenato non sono molto di compagnia… Mi tengono bene, sì… Mi coccolano… Ma poter parlare con qualcuno è tutta un’altra cosa!= disse tutto di un fiato il serpente, ora più sveglio e pimpante che mai.

 

=So bene cosa si prova a non essere mai capiti…= rispose il rosso-oro sconsolato.

 

=Ma… è la prima volta che parli con un serpente?=

 

=No… mi è già successo altre volte…=

 

=Ma… Hey! aspetta un attimo!= incalzò Sasi con un cipiglio indignato =Tu sei un Grifondoro! Cosa fai qui?!=

 

=Diciamo che sto allargando i miei orizzonti…= rispose facendogli l’occhiolino =mi trovo molto bene con loro… Sento di potermi fidare…=

 

Salazar, che era in grado di capire la vera natura delle cose e delle persone, sapeva che Harry non stava mentendo, lo sentiva “sincero dentro”. =Sì… non sono male… a parte qualche stramberia… Tipo il mio alquanto discutibile soprannome… e quel fifone laggiù…= rispose ridacchiando.

 

=Chi? Nott?=

 

=Sì… Mi tocca stare qui perché ha paura che lo soffochi nel sonno… ih ih ih… Che gente! Ma non mi spiace così tanto… La stanza è calda e posso stare tranquillo tutto il giorno…= aggiunse il rettile sornione.

 

=Ma Draco è davvero ossigenato?= domandò il rettilofono palesemente interessato.

 

=La certezza non la ho… Ma secondo me sì…= rispose Sasi ghignando per la domanda fattagli da Harry.

 

-La volete piantare voi due?- disse Draco indispettito -è maleducazione escludere le persone dalla conversazione!-

 

-Ma chi ti esclude? Stavamo giusto parlando di te!- rispose Harry divertito.

 

-Di me? E che stavate dicendo?- aggiunse con tono preoccupato.

 

-Discutevamo della tua capigliatura… Salazar ipotizza che tu sia ossigenato…-

 

-Ossigenato io?! Ma brutto essere strisciante! Come osi?! E io che ti tengo ancora in stanza con me! Dovrei soffocarti nel sonno! O farti arrosto nel caminetto!- inveì il biondo estremamente indignato e scandalizzato.

 

-Ma dai, Draco, stavamo scherzando… Abbiamo di meglio di cui parlare…- rincarò Harry per provocare ancora di più la vanità del compagno.

 

-Quale argomento può mai essere migliore del sottoscritto?- domandò il bel Malfoy facendo un passo in avanti allargando le braccia ammiccante come a voler mostrare se stesso in tutto il suo splendore.

 

-A Serpeverde vi prendono per la modestia vero? Narciso!- rispose Harry, dimentico delle proprie condizioni fisiche, ridendo talmente di gusto da essere interrotto da una fitta lancinante al costato.

 

-Forse è meglio controllare subito le ferite…- affermò Theo mettendo fine alla conversazione e facendo comparire uno sgabello per il Grifondoro.

 

 

Qualche minuto più tardi udirono bussare alla porta e Nott andò ad aprire mentre Draco finiva di fasciare con cura la spalla di Harry che, nel frattempo, gli stava raccontando quanto Salazar trovasse idiota e avvilente il suo soprannome. Sulla soglia comparvero Pansy, con un raggiante Filippo Maria tra le braccia, e una ragazza bionda, sempre di Serpeverde, molto carina con dei lineamenti fini e delicati quanto la compagna.

 

-Bei pettorali, Potter!- salutò la nuova arrivata rivolgendosi ad un imbarazzatissimo Harry ancora a torso nudo per le medicazioni.

 

-Oh piantala di fare la svenevole con tutti, Daphne!- ringhiò Pansy indispettita.

 

-E dai, amore! Lo sai che ho occhi solo per te!- rispose la bionda cingendo con le braccia la vita di Pansy e dandole un casto bacio a fior di labbra.

 

La mora, che teneva un broncio adorabile, si sciolse in un istante in un sorriso innamorato e rispose: -Ok, amore, ti perdono… Ma tu non devi fare così… Lo sai che sono gelosa…- poi si volse verso il cercatore rosso-oro e disse cordiale: -Harry, ti presento Daphne Greengrass, la mia dolce metà!-

 

-è un vero piacere, Daphne.- replicò Potter sorridente.

 

 

La serata stava scorrendo serenamente tra chiacchiere, pettegolezzi e battute di vario genere mentre i dolciumi comprati da Mielandia stavano finendo ad una velocità impressionante; il Grifone se ne stava comodamente rilassato con le gambe incrociate e la schiena poggiata alla testata del letto matrimoniale del Prefetto, accarezzando delicatamente Salazar che si era accoccolato tra lui e Draco. Stava ridendo spensierato all’ennesima imitazione di Blaise del Professor Vitious quando improvvisamente la cicatrice iniziò a bruciare facendolo urlare di dolore e cadere in ginocchio sul pavimento di pietra; sentiva la testa spaccarsi a metà e la cicatrice sembrava incandescente. D’improvviso la stanza calda e accogliente di Hogwarts in cui si trovava svanì vorticando freneticamente e Harry si trovò in un’altra stanza, sempre di pietra, ma buia, fredda e sporca. Dalle pareti e dal soffitto pendevano catene e vari strumenti di tortura erano disposti intorno a lui; incatenata al muro alla sua destra vi era una figura incappucciata e sanguinante piuttosto esile, mentre ai suoi piedi ve ne era un’altra più robusta che si contorceva urlante in preda al dolore. L’anatema cessò e con esso anche l’urlo disumano dell’ammasso di stracci neri accasciato di fronte a sé. Harry stava osservando tutta la scena da una strana altezza, poi, nell’esatto istante in cui sentì uscire dalle sue labbra una voce sibilante e crudele, capì: era all’interno del corpo di Voldemort.

 

-Lucius, mi ha deluso profondamente. La tua inettitudine non ha scusanti. Crucio!-

 

Altre urla, sempre più intense e disperate, da entrambi i coniugi Malfoy: Lucius per la tortura e Narcissa per implorare pietà dal proprio Signore.

 

-V-vi prego… Vi prego di perdonarmi… Mio Signore…- disse Malfoy Senior con voce roca senza riuscire a mascherare la fatica e il male che ogni singola parola gli causava -Le informazioni… erano sbagliate… Io… Io non ho potuto agire diversamente… Vi prego di credermi… Mio Signore…-

 

-Avresti dovuto controllare meglio i tuoi informatori!- sibilò furente il Signore Oscuro scagliando, con un gesto della bacchetta, il corpo martoriato della sua vittima contro il muro, lasciando che crollasse ai piedi di sua moglie bloccata, impotente e in lacrime. Poi con un altro gesto stizzito della bacchetta la liberò dalle catene e le soffiò irato: -Porta via tuo marito, Narcissa! Non deludetemi ancora! Se dovesse esserci una prossima volta non sarò così clemente con voi!-

 

-Sì, mio Signore!- e così dicendo la Signora Malfoy si smaterializzò con il proprio consorte svenuto fra le braccia.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Ordunque… Curiosi????? Hi hi hi… Ammettiamo di essere state un po’ cattivelle a interrompere il racconto a questo punto… (Ma la colpa è tutta di Lore! ndTitti)

Cooooooooooooomunque… Le sorprese non sono affatto finite, anzi! Il prossimo capitolo ne sarà pieno! In più, sabato prossimo, in fondo all’aggiornamento nel nostro Cantuccio ci sarà un annuncio con una sorpresa, speriamo gradita, per tutti voi!

Beh, che dire… Commentino? ^.^

A presto, un bacione e un abbraccio!

Titti & Lore.

 

E ora le risposte a tutte le fantasmagoriche commentatrici:

 

*Luna Lovegood*: Ciao!! Grazie mille di tutti i complimenti!! Davvero! Non sai quanto piacere ci facciano! Speriamo che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Facci sapere! A presto, un bacione! T&L

 

angelika4ever: ciao angelika! Non ci crederai, ma abbiamo già in mente per uno dei sequel lo smistamento al settimo anno! E con non poche difficoltà e complicazioni nel mezzo! Grazie mille del commento! Bacioni T&L

 

fra ro: ciao fra ro! Speriamo ti sia piaciuto anche se la faccia di Ron quando scopre la sorpresa non si vede… ancora… grazie mille della tua “continuità” dei commenti! Un abbraccio T&L

 

shizuka89: ciao shizuka! Sì… Serpeverde forever!! Volevamo un po’ cambiare il modo in cui i Griffy sono visti… grazie mille! Alla prossima! Smack! T&L

 

haruka333: ciao bella! Per ora nessun confronto… per ora… ^.^ , abbiamo cercato di fare emergere un po’ Pansyinfatti in questo capitolo introduciamo anche la sua storia con Daphneper riscattarla un po’ dai libri e per far fare bella figura all’unica ragazza!!! ^.^

A presto cara!

T&L

 

fuyumi chan: ciao Martina! Innanzitutto AUGURONI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Lo so che siamo in anticipo ma non potevamo non farteli!!!! Non sai quanto ci abbia onorato il fatto che tu abbia interrotto la lettura di hp7!!!! Ma grassssie!!!!! *.*

sì… gli arrossamenti vari vogliono introdurre qualcosinama non aggiungiamo altro!!! Ancora grazie di tutti i tuoi commenti!  Ancora 1000 auguri di cuore!!!

Alla prossima speriamo!

Un bacione

T&L

 

Gokychan: Ma ciao! Siamo felicissime di sapere che così tante cose siano di tuo gradimento e grazie infinite per le bellissime cose che ci hai scritto! Per Ron temo dovrai aspettare ancora un po’… Per quanto riguarda la sua “cara” sorellina… Non abbiamo progetti a breve termine su di lei, ma l’intenzione di darle una parte in qualche punto della storia non meglio precisato c’è e, sinceramente, la tua idea non ci dispiace affatto… hai qualche suggerimento???? Perché a noi non è venuto ancora in mente nulla di abbastanza “carino”, per cui se tu avessi qualche desiderio particolare, ovviamente storia permettendo, saremmo ben liete di esaudirlo! A presto goky, un bacione! T&L

 

Jayne: Ciao Jayne! Grazie infinite per il giudizio super positivo! Anche tu dovrai aspettare un po’ per Ron, ma speriamo in futuro di non deludere le vostre aspettative su questa scena… Ecco comunque l’agognato aggirnamento… Piaciuto? Facci sapere, un abbraccio e a presto! T&L

 

RICA: Ciao Rica! Quando abbiamo letto la tua recensione ci siamo messe a saltellare sul letto dalla gioia… quanti complimenti!!! *.* GRAZIE!!! Troppo buona! Anche a noi piace molto fare un Harry un po’ fuori dagli schemi e riteniamo che una buona dose di dinamicità in una storia dia quel tocco in più che ti fa venir voglia di scoprire come andrà a finire. Speriamo di ricevere altri tuoi giudizi, un bacione! T&L

 

Noriko: Ciao carissima! Certo che accettiamo le critiche, soprattutto se sono costruttive come la tua e, soprattutto, estremamente educate! E poi il fatto che nonostante le perplessità tu ti sia appassionata alla storia e continui a seguirla è, per noi, motivo di grande gioia! Grazie mille anche per i complimenti e facci sapere se questo cap è stato all’altezza delle tue aspettative! Un bacione e a presto! T&L

 

fanny80: Ma ciao fanny! Non preoccuparti, dopo una recensione così bella sei ampiamente perdonata! ^.* Filippo Maria è un omaggio alla passione della Titti per i maialini, soprattutto quelli neri e paffuti! Pensa che ha una collezione vastissima di maialini di tutti i tipi! Per quanto riguarda il legame ha ragione, ma, tanto per cambiare, preparati ad un bel po’ di colpi di scena… Per ora la situazione resterà più concentrata sul gruppo di serpi, per cui per confronti e screzi vari coi Grifondoro ci sarà da aspettare… speriamo che l’aggiornamenti ti sia piaciuto! Facci sapere! Bacioni! T&L

 

Un grazie grande come il mondo anche a tutti coloro che hanno inserito la storia o l’account fra i preferiti che, udite udite, sono diventati ben 42! ^.^

 

 

ANNUNCIO SPECIALE!

 

Volevamo anche ringraziare tutte le persone che hanno recensito le altre nostre storie! Visto che sono tutte one-shot, più o meno lunghe, non abbiamo avuto la possibilità di rispondere singolarmente ad ognuno come facciamo con questa fic a capitoli, ma ci tenevamo davvero a farvi sapere che i vostri commenti ci hanno emozionate e fato scaldare il cuore, ci spronano a continuare a scrivere e a sperare di continuare a emozionare voi… anche perché riteniamo che siano tutti coloro che leggono e recensiscono la vera linfa vitale di questo meraviglioso mondo che permette ad ognuno di esprimere la magia che ha dentro di sé… Quindi, anche se a volte può sembrare una parola banale, GRAZIE!

Titti & Lore (alias Stellina e Ubbo)

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 8

 

 

Improvvisamente Harry sentì di nuovo la pietra fredda sotto di sé e il calore dell’aria della stanza di Draco ad Hogwarts, di nuovo inginocchiato a terra con una mano premuta forte sulla cicatrice, gli occhi ancora chiusi dal dolore che andava, lentamente, affievolendosi. I suoi compagni attorno a lui erano impietriti, la scena che si era presentata loro li aveva terrorizzati. All’inizio non avevano capito cosa stesse succedendo, poi una voce bassa e sibilante si era alzata dal corpo del Grifondoro e dalla sua bocca avevano sentito ogni singola parola pronunciata dal Signore Oscuro. Ancora stordito dal dolore alla testa Harry si accorse a stento che Draco lo aveva afferrato per le braccia e lo stava scrollando chiedendogli qualcosa.

 

-Cos’è successo, Harry?! Perché hai nominato i miei genitori?! Cos’era quella voce?! Harry, rispondimi!-

 

-Voldemort… Questa volta è davvero furioso…- disse Harry ansimante -Ero nella sua testa… Ce l’ha con tuo padre… Non ho capito perché… Lo stava torturando… Anche tua madre sta male… Ah!- una nuova fitta colpì il ragazzo alla testa facendo infuocare nuovamente la cicatrice e facendolo accasciare ancora di più su se stesso -Cazzo che male… Era tanto che non lo sentivo così infuriato…-

 

Il Prefetto di Serpeverde era in preda al panico. Non si era nemmeno reso conto che la spalla del Grifone aveva ricominciato a sanguinare da tanto che lo stava scuotendo con forza -Che significa che ce l’ha con mio padre?! Come fai a saperlo?! Cosa c’entra mia madre?! Dove sono ora?!- continuò sempre più agitato -Dimmelo!-

 

-Non lo so, Draco, non lo so!- rispose il rosso-oro a fatica -Non so cosa sia successo! Tuo padre ha detto qualcosa riguardo a delle informazioni che erano sbagliate e che lui non ha potuto agire diversamente, ma non ho sentito altro! Mi sembra che si siano smaterializzati alla fine, ma non so dove!- proseguì spossato -Mi dispiace…-

 

-Aspetta un momento!- proruppe Zabini sconvolto -Ci stai dicendo che eri nella testa del Signore Oscuro?! Che quella che abbiamo sentito era realmente la sua voce?!-

 

Harry annuì, non aveva la forza di parlare ancora. La testa che gli scoppiava e la cicatrice ancora fortemente infiammata, anche se fortunatamente l’ira di Voldemort stava scemando e con essa il dolore del Bambino Sopravvissuto. Nessuno osava parlare. Nessuno sapeva cosa dire. Poi Draco ruppe il silenzio: -Come fai a sapere che quello che hai visto sia vero?!-

 

-A che scopo mandarmi una visione fasulla su tuo padre? Senza offesa, ma, visti i nostri trascorsi, non è decisamente qualcuno per cui alzerei anche solo un dito.- disse Harry con tono asciutto.

 

Senza neppure riflettere un secondo, Malfoy afferrò il moro per il colletto della camicia e lo sbatté al muro con violenza: -Attendo a quello che dici, Potter! È di mio padre che stai parlando!- ringhiò con rabbia.

 

-Lo so di chi sto parlando, Draco, sto parlando di tuo padre: Lucius Malfoy. Lo stesso uomo che rideva di gusto insieme ai loro padri- con un cenno della testa indicò gli altri Serpeverde -quando lo stesso trattamento veniva riservato a me.- il tono di Harry era gelido, ma senza collera. Non aveva alzato un dito, infatti, per difendersi dall’attacco del biondo; sapeva che le sue azioni erano dettate solo dalla paura che fosse successo qualcosa ai propri genitori. Per questo continuò con maggiore calma, posando una mano sulla guancia del compagno e guardandolo fisso negli occhi: -Mi dispiace che tu soffra, Draco, ma tutto questo non dipende da me. Se hai un modo per andare dai tuoi, o almeno sapere come stanno, ti consiglio di agire perché purtroppo credo di aver visto ciò che stava realmente succedendo.-

 

A quelle parole il Serpeverde lasciò la presa sul moro che si appoggiò al muro per non cadere: la testa non era migliorata e la spalla ora sanguinava copiosamente, imbrattando di rosso la fasciatura e la camicia. Draco si sedette sul letto, i gomiti poggiati sulle ginocchia e il viso fra le mani. Stette un istante in silenzio a riflettere, poi di scatto si alzò in piedi, afferrò il Grifondoro per un braccio e si diresse fuori dalla porta senza nessuna spiegazione. Harry, troppo esausto per opporre un qualunque genere di resistenza, si lasciò condurre dal biondo fin nell’ufficio di Piton. Il tempo di chiudersi la porta dietro le spalle, che questa si era già spalancata nuovamente per far entrare le altre quattro Serpi che li avevano seguiti fin lì. Sentita la confusione nel suo studio, il docente di Pozioni si precipitò a vedere cosa fosse successo e, una volta ritrovatosi di fronte a quella bizzarra combriccola, venne letteralmente investito dal biondo che gli raccontò l’accaduto e lo pregò di andare a Malfoy Manor a controllare se i suoi genitori stessero bene o meno. Un istante dopo Piton era sparito nel camino diretto a casa del suo figlioccio e, una volta arrivato, trovò al centro dell’ingresso Narcissa e Lucius nelle medesime condizioni descritte da Draco, o meglio, da Potter. Senza perder tempo iniziò ad aiutare i suoi amici e a prestargli le prime cure. Nell’ufficio del docente, intanto, la situazione non avrebbe potuto essere più tesa. Harry era poggiato ad una parete, sempre più pallido in volto, Draco seduto su una sedia con le spalle ricurve dalla preoccupazione e la testa china, tutti gli altri, chi in piedi, chi seduto, in rispettoso silenzio. Gli occhi di tutti fissi sul camino in attesa di qualche notizia. Il Grifondoro sentì un giramento di testa piuttosto forte, probabilmente dovuto alla spalla che continuava a sanguinare, ma decise di ignorarlo e scrollò leggermente la testa ad occhi chiusi per farselo passare. Incrociò le braccia sul petto per riprendere un po’ il contatto con se stesso e attese in silenzio con gli altri.

 

-Ti è già successo, vero?- la voce di Nott era poco più di un sussurro. Al cenno affermativo del Grifone, su cui ora era catalizzata l’attenzione di tutti, proseguì con voce un po’ tremante, come qualcuno che ha paura di sapere la risposta alla propria domanda: -è sempre così? Cioè… Entri sempre nella testa del Signore Oscuro?-

 

-Non sono io a decidere… A volte sono dentro di lui…Altre sono dentro Nagini… Altre non saprei dirlo… Non sono io a voler entrare nella sua testa… è lui che perde il controllo e mi fa entrare o, peggio, che entra nella mia…- rispose Harry spossato.

 

-E… Hai spesso queste… Queste visioni?-

 

-No… Di solito sento solo delle fitte molto intense alla cicatrice quando Voldemort è particolarmente felice o arrabbiato o in vena di uccidere… Quando è presente non riesco quasi a tenere gli occhi aperti dal male… E se per caso mi tocca sento la testa esplodere, come se dovesse spaccarsi a metà… Solo a volte ho delle visioni “in tempo reale”, per così dire… Gli incubi, invece, sono quasi regolari…- la sua voce era poco più di un mormorio, quasi che parlarne piano facesse sembrare le parole meno dolorose. In realtà il ragazzo rosso-oro era molto stanco e provato, ogni parola gli costava una fatica immensa sia fisica che morale; detestava quell’argomento e detestava pensare alle notti che trascorreva quasi in bianco o in preda agli incubi, rivivendo, notte su notte, uccisioni, torture e rimorsi. Ma sentiva di dover qualche spiegazione al compagno biondo in preda all’angoscia, si sentiva completamente svuotato all’idea che Draco stesse soffrendo e provava il fortissimo desiderio di poter fare qualcosa per lui.

 

Venti minuti più tardi delle fiamme verdi brillarono nel camino facendo comparire la testa di Piton.

 

-Draco, purtroppo la visione del Signor Potter si è rivelata esatta… Ma non devi preoccuparti, non sono ferite gravi, gli ho già prestato le prime cure e ora stanno molto meglio… Comunque passerò la notte qui per precauzione e per tenerli controllati… Ora tornate tutti nelle vostre camere e che a nessuno, ripeto NESSUNO, di voi scappi anche solo una parola di quanto è accaduto stasera. Ora andate. Ah, Signor Potter, veda di non gironzolare troppo per il castello con la scusa di dover tornare alla Torre di Grifondoro.-

 

Harry, che non aveva né la voglia né la forza di rispondere, si limitò ad annuire alla testa fiammeggiante nel camino.

 

-Grazie, Severus.- disse Draco prima che la comunicazione cessasse.

 

Tutti i ragazzi fecero ritorno nelle proprie stanze e Harry seguì il Prefetto verde-argento nella sua per recuperare le proprie cose prima di andarsene. Il volto di Draco era indecifrabile, ma il moro riuscì a vedere la preoccupazione e la paura in fondo a quegli occhi di ghiaccio. Avrebbe voluto restare con lui, anche tutta la notte se necessario, per consolarlo, per stringerlo a sé in un caldo abbraccio e sussurrargli parole di conforto, per baciare quei morbidi capelli e farlo sentire sicuro mentre le sue braccia lo stringevano, per dirgli che sarebbe andato tutto bene e che lui era lì a proteggerlo, per fargli sentire che era lì per lui se lo voleva… Ma immaginava che, dopo una serata del genere, il biondo avesse bisogno di restare un po’ solo. Volse uno sguardo incerto al Serpeverde, combattuto fra ciò che gli dicevano il suo cuore e la sua testa, ma Malfoy era seduto sul suo letto, le braccia poggiate sulle ginocchia con le mani unite quasi in una sorta di preghiera e lo sguardo fisso a terra. Così decise di seguire la propria testa e di non disturbarlo oltre. Era già con la mano sulla maniglia, pronto ad uscire, quando la voce del compagno lo richiamò.

 

-Aspetta… Harry, ti prego, aspetta…- bisbigliò. Il Grifondoro si voltò all’istante sentendo il ragazzo che aveva di fronte così fragile in quella richiesta. Lasciò scivolare a terra tutto ciò che aveva in mano, poi attese una mossa dell’altro e, quando quegli occhi in tempesta lucidi di dolore si fissarono nei suoi, decise che avrebbe seguito il suo cuore e sarebbe rimasto lì con lui finché ne avesse avuto bisogno. Si avvicinò al letto e si sedette accanto al Serpeverde, circondandogli le spalle con un braccio per tentare di rassicurarlo in qualche modo. Inaspettatamente Draco si lasciò andare a quell’abbraccio e si appoggiò completamente a lui, nascondendo il viso nell’incavo tra il collo e la spalla. Nessuno dei due avrebbe saputo dire per quanto tempo rimasero così, senza parlare, solo a trarre conforto l’uno dalla presenza dell’altro. Ad un certo punto Harry dovette sciogliersi da quell’abbraccio a causa di un mancamento più intenso, maledicendo il proprio corpo per la sua totale intempestività: avrebbe dovuto occuparsi della sua ferita in fretta se non voleva rischiare di svenire, ma l’idea di dover interrompere quel momento magico gli fece salire un nodo in gola. Sentendo il compagno spostarsi, Malfoy si riscosse: -Devi andare?-

 

-Sì… Mi dispiace, vorrei tanto restare qui con te, ma è meglio che vada… Devo darmi una sistemata in fretta e non sto molto bene, vorrei arrivare alla Stanza delle Necessità prima di perdere i sensi in qualche corridoio…-

 

Come se si fosse appena svegliato da un sogno, il purosangue si rese finalmente conto di quali erano le condizioni del moro, di quanto fosse pallido, del sudore gelido che gli ricopriva il viso donandogli un colorito quasi spettrale, dell’espressione stremata e della camicia ormai rossa fin quasi al gomito. -Oddio! La spalla! Ma che hai fatto? Come ho fatto a non accorgermi che stessi sanguinando?-

 

-Beh…- disse Harry ridacchiando divertito della reazione del biondo -Quando sei agitato sviluppi decisamente una forza notevole…-

 

-Vuoi dire che sono stato io a farti male?!- chiese sconcertato.

 

-Non l’hai fatto apposta… Non eri in te… Eri preoccupato per i tuoi e so che non è un bello spettacolo assistere a quelle mie “belle scenette”… Non fartene una colpa, Draco…- rispose il Grifondoro confortante accarezzandogli una guancia -Ora però devo proprio andare, o è molto probabile che sverrò davvero prima di riuscire ad arrivare…-

 

-Non pensarci neanche! Non esiste! È colpa mia se sei conciato così, quindi ora tu resti qui e lasci che mi occupi di quella spalla!- lo interruppe Malfoy iniziando a sbottonare la camicia del compagno.

 

-Draco, davvero, non devi preoccuparti, posso medicarmi da solo… è stata una giornata pesante per te, hai bisogno di riposo…- provò a ribattere il moro non riuscendo a trattenere il rossore che gli colorò il viso e il brivido che, nonostante tutto, gli fecero provare le mani del biondo che lo stavano spogliando.

 

-Per te no, invece, eh?! Dai, San Potter, piantala di fare l’eroe della situazione e lascia che io mi prenda cura di te!- sentenziò il verde-argento, mentre gli stava già sfilando di dosso la camicia, troncando qualunque possibile obiezione del moro. La ferita, in effetti, si era riaperta in più punti, su entrambi i lati, e questo aveva causato la forte emorragia. Il biondo tamponò il profondo taglio con dedizione e con un paio di incantesimi bloccò il sangue, poi fece comparire del disinfettante e delle bende. Inconsapevolmente, mentre lo stava fasciando, si era gradualmente avvicinato al moretto ed ora che stava fissando la medicazione i loro visi erano a pochi centimetri di distanza ed entrambi potevano sentire il calore e il profumo del respiro dell’altro. Harry era completamente rilassato sotto il tocco di Draco e, quando lo fissò negli occhi, il grigio si perse nel grigio e le loro labbra si unirono trovando il loro giusto posto le une sulle altre. Draco fece adagiare gentilmente il compagno sul letto continuando a baciarlo, stendendosi in parte sopra di lui, attento a non fargli male e a non toccare le ferite; le mani di Harry passavano dolcemente fra i suoi capelli biondi, mentre le sue scivolavano morbidamente lungo le linee dei muscoli del torace abbronzato del moro scatenando tremiti e sospiri quando risalivano devote lungo i fianchi e le dita scorrevano delicate verso la schiena. Harry sfilò la camicia del compagno dai pantaloni, sbottonandola poi con lentezza e dolcezza, assaporando ogni centimetro di pelle che veniva scoperta fino a che non poté stringere a sé quel bellissimo ragazzo che gemeva apertamente fra le sue braccia, liberi finalmente da qualunque barriera fra i loro corpi. Quelle labbra da angelo dannato lo stavano marchiando a fuoco scatenando in lui emozioni talmente incontenibili da farlo tremare e tutto ciò a cui Harry riusciva a pensare era che mai, mai, in tutta la sua vita, aveva pensato che un semplice bacio potesse farlo sentire così incantato e inebriato. Come se nel semplice tocco della lingua di Draco ci fossero tutte le risposte ad una vita intera di domande. Si baciarono ancora a lungo tra sguardi e sorrisi carichi di significato e quando si addormentarono erano l’uno fra le braccia dell’altro, la testa di Harry poggiata sulla spalla di Draco che lo teneva stretto a sé con un braccio, mentre i loro respiri lenti e regolari li cullavano. Nei pochi istanti che precedettero il sonno la mente di Harry fu occupata solo dal viso del suo angelo e dall’idea che, probabilmente, quella notte avrebbe dormito bene come non mai, nonostante le ferite.

 

 

Harry udì una voce che lo chiamava: -Su alzati! È tardissimo! Piton questa volta ci ammazza se arriviamo in ritardo! L’hai fatta la relazione? Non voglio che Piton ci levi altri punti per colpa tua!-. Il ragazzo aprì i suoi occhi verde smeraldo di scatto, si guardò attorno e vide che la voce proveniva da Ron: Harry non sapeva cosa pensare, si sentiva confuso e stranito, quasi smarrito. Come poteva Ron essere lì, davanti a lui, dopo quello che era successo? Dov’era Draco? Si stropicciò gli occhi e infilò gli occhiali sperando che fosse solo la vista a tradirlo… Ma invece no. Harry era nel suo letto, il suo “vecchio” letto, nel dormitorio di Grifondoro, le ferite erano scomparse e Draco era sparito… Non poteva credere ai suoi sensi: l’unica spiegazione era che tutto fosse stato un lunghissimo sogno.

Un sogno inviatogli da Voldemort, un sogno insignificante o uno di quei sogni in cui si avverano i desideri sepolti nell’inconscio? Poco importava al momento, non c’era tempo per fermarsi a riflettere. -Sì sì, mi vesto, hai ragione.- rispose Harry all’amico sentendosi pervaso da uno strano sentimento che neppure lui riusciva a spiegarsi, un misto tra amarezza, tristezza, rimpianto e un briciolo di felicità: aveva perso Draco e gli altri Serpeverde del suo sogno, ma allora, forse, i suoi amici erano ancora tali, poteva ancora contare su di loro e non si sarebbero comportati in maniera così meschina? Si alzò e iniziò a vestirsi, pronto forse a guardare il mondo con occhi diversi. Si sentiva strano, le mani gli tremavano un po’ e i bottoni della divisa sembravano farlo apposta a scivolargli fra le dita anziché infilarsi al loro posto nelle asole. Andò a sciacquarsi il viso con l’acqua gelida, nella speranza di darsi un calmata e schiarirsi un minimo le idee. Perché stava così male? Non avrebbe dovuto essere felice di scoprire che nulla di ciò che aveva vissuto fosse vero? Tutto il suo piccolo mondo poteva tornare a girare per il verso giusto e tutto ciò che aveva vissuto, si disse, era in fondo solo un sogno che non avrebbe dovuto condizionarlo in alcun modo. Sì, nulla era cambiato. Fissò la sua immagine riflessa nello specchio, le gocciole che scivolavano pigre su mento facendogli un leggero solletico, cercando di convincere se stesso del ragionamento che aveva appena fatto. Tutto come prima, no? Tutto a posto, no? No. Per quanto la sua logica non facesse una piega, dentro di sé Harry sentiva che c’era qualcosa di profondamente sbagliato.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Ciao a tutti! Innanzitutto vogliamo scusarci per il ritardo nella pubblicazione: purtroppo abbiamo preso nel portatile non uno, non due... ma ben 5 trojan! Quando facciamo la cose le facciamo bene ^.*

Ma dopo un primo momento di panico siamo faticosamente riuscite a salvare la fanfic prima di portare il pc dal tecnico e a spostare tutto sul portatile di Titti! Chiediamo venia per questo ritardo!

Seconda cosa, non meno importante… Vale a dire la sorpresa che vi avevamo annunciato nello scorso capitolo… questo sarebbe dovuto essere il capitolo finale della storia a cui poi sarebbe dovuto seguire il sequel di cui vi avevamo parlato… ma visto che probabilmente ci avreste linciate se vi avessimo lasciato così e visto che abbiamo già scritto qualche capitolo abbiamo deciso di continuare con la pubblicazione settimanale e di fare un’unica fanfic  ta dah!

Contenti? Speriamo di si *.*

Quindi grazie come al solito di aver letto la nostra fanfic, lasciate i vostri graditissimi commenti copiosi e a sabato prossimo!

Bacioni,

Lore & Titti.

 

Ximeng: ciao carissima! Siamo un po’ cattivelle lo sappiamo… vi lasciamo sempre in sospeso… ^_* Mi sa che anche questa volta sarai un po’ curiosa… o almeno lo speriamo! Grazie mille dei commenti! Un abbraccio, a sabato! L&T

 

Luna Lovegood: ciao luna! Grazie mille! Siamo felicissime che ti piaccia! E speriamo che anche i prossimi capitoli ti appassionino come questi!

Buona settimana!

Bacioni L&T

 

fanny80: ma ciao fanny!

Oh che bello qualcuno che apprezza la coppia Pansy e Dafhne! Grassie grassie… Io (Titti) quelli di pelouches si… tutti in casa per la gioia di mia mamma! Ma quelli veri non me li fanno prendere… uffa! ç_ç

Ci spiace di avervi fatto aspetto due giorni in più per la pubblicazione ma era proprio impossibile prima! Ci perdoni?

Bacioni e grazie!

L&T

 

Aki-chan: ciao!

Innanzitutto non ci fai perdere di certo tempo! Siamo solo che felicissime di qualche nuovo lettore della nostra “creatura”! sì… i Griff sono stronzetti qui… volevamo smetterla con il solito buonismo… non per svelare troppo, ma tranquilla che Harry diventerà più cattivo! Per quanto riguarda Ginny, se comparirà, sicuramente la faremmo morire in modo lento e doloroso… perché, ci sono alternative? ^_*

E anche se dobbiamo ancora scrivere quasi tutto, non sarà l’unica a morire… ma non sveliamo troppo se no poi non ci legge più nessuno!

Alla prossima speriamo!

grazie dei complimenti!

Un bacione

L&T

 

fra ro: ciao Cara!

Speriamo che l’attesa (ahinoi involontaria!) sia stata premiata! Grazie del commento che ci lasci sempre… sei una fedelissima!

Alla prossima e buona settimana,

a sabato…

L&T

 

Jayne&Bimba91: Ciao bellezze!

Grazie mille per tutti i complimenti! Ce l’avete mica con ron? Ma mi sembra tra le righe ^_*

Comunque tranquille… prima o poi qualcosa gli accadrà… uauauauaua!!! (piccola anticipazione!)

Eh sì, Blaise per ora è un po’ nell’ombra… ma nel sequel si vedrà di più… anche in questa storia quando comunque l’amicizia tra Harry e I Serpeverde si consolida…

Alla prossima, cioè sabato!

Baciotti

L&T

 

angelika4ever: ciao angelica!

Il tuo desiderio verrà avverato… però sciiiiinon dirlo a nessuno! ^_*

Grassie mille del tuo commento!

A sabato!

Kisses

L&T

 

noriko: ma ciao noriko!

Ma che bei commenti lunghi! Sono un piacere! Non sei la prima a chiederci la scena in cui Ron trova i ragni… è proprio odiato Ron! Comunque la aggiungeremo! Non possiamo lasciarvi insoddisfatti! Non sia mai! Sì, sì, Sasi lo puoi prendere… noi prendiamo Filippo Maria! Sì, sarebbe bello vedere i film con i personaggi un po’ diversi… anche perché  a noi il settimo libro ha lasciato un po’ così… ci aspettavamo un finale diverso!

Grasssie del commento!

A sabato (questa volta speriamo puntuali!)

Un bacio

L&T

 

haruka333: ciao carissima haruka!

Harry e Draco sono magnifici… c’è poco da dire! Sempre e comunque! Anche se noi abbiamo un debole per Dracucciocome si vedrà a hermione conviene solo stare zitta… ^_* (piccola anticipazione….)

Grazie mille del commento! E scusaci per il ritardo… ma il nostro pc si è ammalato! ç_ç

A sabato!

Un abbraccio

L&T

 

fuyumi chan: ma ciao!

Gli auguri erano il minimo per una fedelissima come te! *.*

Mi sa che ci hai trovate perfide anche questa volta per come abbiamo interrotto il capitolo…

Eh sì, anche noi vorremo pubblicare più spesso visto il vostro caloroso affetto per la ficma purtroppo tra università, esami e tutto ci è davvero impossibile… e se ci si mettono pure i trojanç_ç

Grazie di recensirci sempre! È un onore!

A presto speriamo!

Bacioni

L&T

 

key2690: ciao key!

Grazie per il commento! Ci spiace, ma come hai letto sopra non finirà presto… ci sono ancora parecchi capitoli e poi un sequel (se riusciamo e se siete d’accordo!)… speriamo che tu continui a leggerci! Grazie ancora!

A sabato,

un abbraccio

L&T

 

 

sparta: ciao sparta!

Ma grassie di tutti questi complimenti! Non sai che bello sentir dire che la nostra fic intriga qualcuno… sono soddisfazioni! Zizi siamo un po’ crudeli… anche questo capitolo come hai visto…. ^_*

Ma almeno vi stuzzichiamo un po’… ^.^

Grazie ancora!

A sabato!

Un bacione

L&T

 

Un ringraziamento speciale, come sempre, anche a tutti i lettori che hanno inserito la storia o l’account fra i preferiti che… Rullo di tamburi… sono diventati ben 49!!! ^.^

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Note sulle modalità di scrittura:

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 9

 

 

La mattinata per Harry fu abbastanza sconvolgente perché tutto si svolse esattamente come nel suo sogno: sia a colazione, sia alla lezione di Piton che gli aveva tolto gli stessi 10 punti per il ritardo e la sua calligrafia, sia la lezione di Trasfigurazione che era saltata. Non riusciva a trovare una spiegazione logica a tutta quest’assurda situazione, ma era determinato ad andarne a fondo: se ciò che aveva sognato si era avverato nei minimi dettagli finora, era plausibile supporre che continuasse a farlo. Decise, quindi, di fingere di andare a riposare e di nascondersi in sala comune col mantello dell’invisibilità per ascoltare per intero la conversazione che i suoi compagni avrebbero dovuto fare alle sue spalle, che, come Harry temeva, fu identica al suo sogno; li seguì ad Hogsmeade e quello a cui assistette fu anche peggio del sogno. Durante quest’ultimo, infatti, aveva assistito solo ad una battuta maligna nei suoi confronti riguardo ai 70 punti che aveva fatto perdere a Grifondoro e aveva, in fondo, sperato che si trattasse di un episodio isolato; invece aveva passato praticamente tutto il pomeriggio a sentirsi insultare e prendere in giro senza poter dire o fare niente, visto che era nascosto sotto il mantello. Ormai ne era certo: non aveva nessun bisogno della pozione per vedere la realtà dei fatti.

 

 

Quella sera, a cena, Harry non toccò quasi cibo. Per ulteriore verifica decise di anticipare la conversazione che nel sogno era avvenuta nell’aula di Erbologia e, come temeva, Hermione e Ron si inventarono quell’insulsa scusa della sezione proibita della biblioteca per la ricerca di Trasfigurazione. In più le sue continue occhiate lanciate al tavolo dei Serpeverde, verso un Serpeverde in particolare, venivano completamente ignorate e la cosa lo faceva star male da morire. Non solo Draco non si ricordava del loro bacio, quel dolcissimo bacio che per il Grifondoro aveva significato tanto e a cui continuava a pensare, ma non sapeva nulla neppure di tutto quello che lui aveva vissuto e lo stesso valeva per le altre Serpi. Lo detestavano. Ne aveva avuto la prova proprio poche ore prima quando era tornato al castello da Hogsmeade e stava facendo due passi vicino al lago. Si era imbattuto nel gruppo verde-argento che l’aveva deriso e schernito; inoltre, quando per errore aveva chiamato il biondo per nome, questi l’aveva aggredito ed insultato dicendogli che uno Sfregiato come lui non doveva neppure osare pronunciare il suo nome perché non ne era degno.

 

 

Harry era disperato. Aveva avuto la conferma sui Grifondoro, ma la cosa gli era relativamente scivolata addosso: il moro aveva già sperimentato tutta la delusione, la tristezza, la rabbia e l’amarezza nel sogno. Su questo versante si era rassegnato e aveva visto svanire la speranza che quello fosse solo un incubo. Ma non voleva assolutamente arrendersi per ciò che riguardava i Serpeverde: Harry era stato troppo bene nei due “giorni” passati con loro, aveva scoperto una “realtà” che non conosceva e di cui non voleva fare a meno. Ma, più di ogni cosa al mondo, quello che il ragazzo voleva era Draco, riconquistare la sua fiducia e la sua stima e stare bene con lui come era stato nel dormitorio di Serpeverde. Harry non sapeva se sarebbe mai riuscito a ottenere quello che aveva vissuto nel sogno perché il suo comportamento, i suoi stessi pensieri, a tratti gli sembravano irrazionali e insensati. Ma il moro sentiva ancora così vive le emozioni che Draco gli aveva trasmesso. E poi, purtroppo, così come le emozioni di Harry, neppure il comportamento dei Grifondoro dei suoi confronti era svanito. Loro erano davvero  così. E il ragazzo non voleva più perdere tempo con loro.

 

 

Potter decise di trascorrere la notte nella Stanza delle Necessità per poter riflettere in tranquillità e studiare un piano. Tra le varie cose capì che, non avendo preparato la pozione, nulla di ciò che aveva sognato riguardo alle Serpi si sarebbe avverato e che, anche se fosse andato da Malfoy a raccontargli la verità, non sarebbe stato creduto. Dopo vari e lunghi ragionamenti più o meno contorti era arrivato anche alla conclusione che si sarebbe avverata anche la visone che aveva avuto su Lucius Malfoy dato che non era una situazione correlata in qualche modo con la preparazione della pozione. Da qui era sorto un nuovo dilemma: come avvisare Draco? Il “se farlo o meno” non era neppure in discissione: il rosso-oro si era reso conto che, per quanto detestasse il Mangiamorte, si sentiva come un macigno sullo stomaco all’idea che il Prefetto verde-argento soffrisse. Alla fine decise di scrivergli una lettera anonima sperando di essere creduto.

 

 

Quella mattina, Draco stava facendo colazione insieme a Blaise e Pansy quando ricevette la lettera. Diede un biscotto al gufo che gliela recapitò e la aprì.

 

Draco,

non posso dirti chi sono, né come lo so, né perché ti sto avvisando. Ma ti prego di credermi. Domani sera, dopo l’ora di cena, tuo padre e tua madre verranno puniti da Voldemort per un compito non portato a termine. Quello che so è che tuo padre avrà dei problemi dovuti a delle informazioni sbagliate e Voldemort si infurierà sia per il fallimento sia perché tuo padre avrebbe dovuto controllare meglio i suoi informatori.

Purtroppo non posso dirti di più perché questo è tutto quello che so.

Spero che queste poche righe possano in qualche modo aiutarti, non voglio che tu soffra.

 

Il biondo rimase scioccato dal contenuto della pergamena. Che si trattasse di uno stupido scherzo? No, non poteva essere! C’erano troppi dettagli! E poi a che scopo fargli uno scherzo simile? Lui neppure sapeva quando i suoi genitori avevano una missione! Il foglio gli scivolò lentamente dalle mani, poggiandosi sul tavolo. Vedendo le condizioni dell’amico, Blaise prese in mano la missiva e, dopo averla letta, la passò a Pansy; con un breve cenno d’intesa i due portarono il giovane Malfoy fuori dalla sala grande. Da lontano due occhi verdi avevano osservato preoccupati tutta la scena e ora speravano per il meglio.

 

 

Poco dopo, nei sotterranei, nella stanza del cercatore verde-argento era in corso una specie di piccola riunione: Zabini e la Parkinson avevano portato lì Draco e in un attimo erano tornati con Nott e la Greengrass per mostrargli la lettera e cercare una soluzione. Era innanzitutto necessario scoprire l’identità del mittente e capire se si trattasse di uno scherzo o meno. Vista la calligrafia piuttosto rozza e disordinata era improbabile che si trattasse di un insegnante, per cui decisero di usare la mattinata per tenere d’occhio gli altri studenti durante le lezioni e fare il punto della situazione all’ora di pranzo. Da quest’ultimo si passò alla cena senza nulla di nuovo. Il giorno dopo, a pranzo, Pansy arrivò gongolante al proprio tavolo e si sedette accanto al biondino annunciando: -Credo di aver scoperto il mittente della lettera!-

 

 Quattro paia d’occhi si fissarono su di lei.

 

-Ebbene? Chi sarebbe?- chiese un momento dopo Daphne.

 

-Potter.-  rispose la brunetta.

 

-Potter?! Che cazzo dici?! Ti sei bevuta il cervello?! E poi quale motivo potrebbe mai avere Potter per fare una cosa simile?!- domandò Malfoy scioccato.

 

-Il perché non lo so.- disse Pansy tranquilla rivolta al biondo -Ma sono quasi certa che sia lui! Insomma… è da qualche giorno che litiga con gli altri Grifondoro, quando può si isola ed è da ieri che ti lancia delle occhiate strane… E poi, soprattutto, chi è l’unico, a parte Silente, che chiama il Signore Oscuro per nome?-

 

-Non lo so…- disse Draco parlando più con se stesso che con gli altri. -Parlerò con Potter e se è lui il mittente gli farò sputare fuori la verità!-

 

Draco, con mille pensieri che gli giravano in testa, finì il pranzo senza dire una parola. Perché mai Potter avrebbe dovuto scrivergli una lettera? E perché mai avrebbe dovuto in qualche modo salvare suo padre? E poi quella frase, non voglio che tu soffra, che senso aveva? Loro si odiavano! E se fosse stato solo uno scherzo, a che scopo tirare in ballo suo padre? Draco non riusciva a darsi nessuna risposta plausibile. L’unica cosa da fare era parlare al Grifondoro.

 

 

Un paio d’ore più tardi, Harry si sentì afferrare per le spalle mentre passava davanti al bagno dei prefetti e trascinare dentro. Voltatosi immediatamente si ritrovò di fronte a Malfoy.

 

-Allora Potter, che roba è questa?- incalzò subito il Serpeverde lanciandogli la lettera addosso.

 

Il moro la afferrò al volo e facendo il finto tonto rispose -Una lettera?-

 

-Non fare l’idiota, Potter, lo so che è una lettera! Voglio sapere perché me l’hai mandata!-

 

-Non te l’ho mandata io!-

 

-Sì, certo, Potty, certo… Infatti c’è pieno in giro di persone che pronunciano il nome del Signore Oscuro!- disse il biondo sarcastico, poi riprese di nuovo serio -Se è uno scherzo non è affatto divertente!-

 

Harry, che ormai era stato messo con le spalle al muro, si decise finalmente a rispondere: -Non è uno scherzo, Draco, mi dispiace.-

 

-Ti dispiace?! Che cazzo vuol dire che ti dispiace?! Da quando ti preoccupi per me o per mio padre?! Potter, forse non te lo ricordi, ma noi due siamo nemici! Ci odiamo, sai?! Io esigo una spiegazione!- continuò il verde-argento con talmente tanta rabbia da non accorgersi dello sguardo ferito del compagno.

 

-Ma quale spiegazione?! Quello che sapevo te l’ho scritto in quella lettera! Non c’è altro!- anche il moro ora cominciava ad arrabbiarsi. I due ragazzi continuarono a litigare urlandosi contro.

 

-Ti aspetti davvero che io creda anche solo ad una parola di ciò che hai scritto?!-

 

-Cosa?! Ma che dici?! Perché mai avrei dovuto mentirti?!-

 

-Ah, non lo so! Dimmelo tu! Cos’è, la giornata mensile del “facciamo una buona azione per i nostri nemici” di San Potter?- Harry era rimasto senza parole. Come ci erano arrivati a quel punto? Lui voleva solo che Draco non soffrisse! Invece si ritrovava in un bagno a farsi insultare da lui! Dal ragazzo che, dopo che si erano baciati, credeva fosse il SUO ragazzo! La confusione e lo sconforto regnavano sovrane nel suo cuore, l’immagine del loro bacio continuava a sovrapporsi alla realtà e Harry non riusciva a credere che il Serpeverde del suo sogno e quello che aveva davanti fossero la stessa persona. Non avrebbe retto ancora molto quella situazione, così lasciò prevalere la rabbia e spintonando il biondo gli gridò tutto d’un fiato:

 

-Non vuoi credermi?! Benissimo! Cazzi tuoi! Non è un problema mio! Quello che sapevo te l’ho detto! Fa’ come credi!-

 

Il Grifondoro se ne stava già andando, quando fu afferrato per un braccio e spinto nuovamente indietro.

 

-Dove credi di andare?! Non abbiamo finito!-

 

-Oh, sì, Malfoy! Non c’è altro da dire!-

 

-No, invece! Non te ne andrai! Devi dirmi come fai a saperlo! E voglio sapere il perché di tutto questo casino! Perché mi hai voluto avvertire?!-

 

-Non posso dirtelo! E anche se lo facessi, Malfoy, non mi crederesti o mi prenderesti per pazzo!- la sua voce cominciava a tremare. Doveva assolutamente andarsene da lì. Con uno strattone cercò di divincolarsi, ma Draco rinsaldò la presa impedendogli di sfuggirgli e si avvicinò al moro per bloccarlo con il proprio corpo: -Voglio la verità, Sfregiato!-

 

Harry si stava davvero sentendo male: avere il corpo del purosangue attaccato al suo e non poterlo stringere a sé, sentire la sua bocca così vicina e non potersene impadronire con la propria, ascoltare la sua voce pronunciare parole d’odio, guardare i suoi occhi e leggere solo il gelo. Senza nemmeno rendersene conto alzò lo sguardo in quello del compagno mormorando una sorta di preghiera: -Ti prego, Draco, lasciami andare… Non posso dirti altro… Non mi crederesti mai…-. Un attimo dopo stava già correndo per il corridoio per andarsi a nascondere nella Stanza delle Necessità mentre una prima lacrima gli scivolava impenitente lungo una guancia.

 

Il verde-argento, dal canto suo, era ancora immobile in mezzo al bagno dei prefetti. Non erano state le parole del Grifondoro a bloccarlo, quanto il modo in cui le aveva dette… E i suoi occhi… Così colmi di sincerità e di profondo dolore. Cosa stava succedendo a Harry? No. Stop. Rettifica. Cosa diavolo stava succedendo a Potter? Non Harry, ma Potter. Potter il suo avversario di sempre. Si diede uno schiaffo mentale per riprendersi da quelle disquisizioni inutili al momento: se era vero quello che c’era scritto nella lettera, allora doveva andare subito da Severus per fare qualcosa per suo padre. Arrivato nello studio del docente di Pozioni, Draco spiegò senza tanti giri di parole la situazione al suo insegnante. Questi gli rispose che non doveva preoccuparsi perché, anche se Potter avesse detto la verità, Lucius era perfettamente in grado di gestire qualunque situazione. Un po’ rassicurato dalle parole del suo padrino, il biondo se ne tornò in camera dove trovò i suoi amici ad aspettarlo in attesa di sapere come stessero andando le cose.

 

 

Molti piani più in alto, nella Stanza delle Necessità, Harry era crollato a terra in preda alle convulsioni con la cicatrice in fiamme. I suoi avvertimenti non erano serviti a nulla: stava vivendo di nuovo la visione in cui si ritrovava nella testa di Voldemort mentre torturava Lucius e Narcissa Malfoy. Appena fu in grado di reggersi in piedi uscì dalla stanza e si diresse verso la guferia, anche se era chiaro che Draco non gli aveva creduto, ora i suoi genitori erano al Manor e, da quel che aveva detto Piton nel suo sogno, avevano bisogno di cure. Inoltre sperava che l’evidenza dei fatti potesse far ricredere il biondo sul suo conto. Arrivato chiamò Edvige che lo salutò con delle tenere beccatine su un dito e le affidò il foglietto di pergamena da consegnare a Malfoy.

 

 

Nei sotterranei Draco aveva finito da poco di raccontare l’accaduto ai suoi amici e questi, ora, stavano cercando di rassicurarlo. Un ticchettio alla finestra interruppe i loro discorsi e, quando Nott la aprì, un’inconfondibile civetta bianca planò sul letto del Prefetto. Pansy staccò il messaggio dalla zampa del volatile che riprese il volo subito dopo per sparire fuori nella notte. La ragazza passò il biglietto al biondo che, quando lo lesse, divenne ancora più pallido.

 

Draco,

probabilmente continuerai a non volermi credere e ignorerai anche questa lettera.

Sappi che tua madre si è appena smaterializzata a Malfoy Manor con tuo padre privo di sensi. Manda là Piton, hanno bisogno entrambi di cure.

 

Tutto ciò era a dir poco assurdo, ma senza temporeggiare si diresse immediatamente nell’ufficio del suo Capocasa sfondando quasi la porta coi pugni mentre bussava per farsi aprire; Piton era alquanto scocciato per quell’intrusione serale, ma il biondo non si fece intimorire. Nell’istante in cui l’insegnante gli comparve davanti gli mise in mano il biglietto dicendo: -Severus, ho appena ricevuto questo da Potter.-. Letto il messaggio il docente fece entrare subito i cinque ragazzi sparendo un istante dopo nel camino diretto al Maniero. Come nel sogno di Harry, i cinque dovettero attendere un po’ nello studio prima di vedere la testa di Piton tra le fiamme che gli comunicava la veridicità delle parole del Grifondoro e li rassicurava sulle condizioni dei coniugi Malfoy. I Serpeverde riaccompagnarono Draco nella sua camera e gli tennero compagnia per un po’ discutendo della situazione: era imperativo parlare con Potter per avere una spiegazione.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Mais bonjour, Mesdames et Messieurs!

Merlino, quante recensioni!!! GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!! E ANCORA MILLE VOLTE GRAZIE!!! J

Non ve lo aspettavate che fosse tutto un sogno, vero? Ih ih ih… Come siamo perfide! Ci ha fatto molto piacere la vostra risposta entusiasta alla notizia che avremmo proseguito la fic… E abbiamo tirato un sentitissimo sospiro di sollievo nello scoprire che, grazie a questa notizia, non avreste preteso la nostra testa su un piatto d’argento… ^.^

Tornando al presente… Piaciuto il capitolo? Ora si ritorna alla realtà… E vedremo come si evolverà la situazione ora che Harry riesce a vedere la realtà anche senza l’ausilio della pozione…

Una cosa… Abbiamo notato che c’è stata un  po’ di confusione riguardo l’esatto periodo del sogno: se ci fate caso, le parole che, nello scorso capitolo, Ron dice a Harry per svegliarlo la mattina sono le stesse che usa nel capitolo 1; questa scelta è stata fatta per segnalare il momento di inizio del sogno. In pratica, l’inizio del capitolo 9 descrive la realtà della mattina seguente al confronto che Harry ha avuto con Draco nello spogliatoio del campo da Quidditch, che si trova quasi all’inizio del capitolo 1… ^.^

Purtroppo esiste la possibilità che il prossimo aggiornamento ritardi un filino perché siamo entrambe sotto esami in questo periodo, ma cercheremo di fare del nostro meglio e aggiornare puntuali sabato, promesso! In caso non ci riuscissimo non vogliatecene, please… Noi ce la metteremo davvero tutta perché le vostre splendide recensioni sono una gioia incredibile per noi!

Ah, un’altra cosa… Vi chiediamo scusa per le risposte telegrafiche alle vostre fantastiche recensioni, ma oggi è stata una di quelle giornate da prendere a testate ogni muro a disposizione e i trauma cranici multipli non facilitano l’essere prolisse… SorryU_U

A presto… Un bacione grande grande,

Lore & Titti.

 

Ximeng: ciao bella! Credo che il capitolo abbia già risposto alle tue domande… Hai ragione, comunque, ne dovranno fare ancora di strada i nostri due piccioncini… ^.*

A presto!

 

Luna Lovegood: ma ciao luna! Grazie mille per i complimenti, troppo buona! *.*

Non sei l’unica a essere rimasta sorpresa… Nessuno si era aspettato fosse un sogno… Un bacione!

 

fanny80: ciao carissima! Ho risposto ai tuoi dubbi sulla durata nel sogno nel cantuccio perché non sei stata l’unica a averli… Per il resto, grazie come sempre della bellissima recensione… Soddisfatta del capitolo? Un bacione!

 

cesarina89: ciao cesarina! Grazie mille ^.^ troppo gentile! Speriamo che la storia continui a piacerti… Un abbraccio!

 

fra ro: ciao fra! Che idea avresti? Siamo curiose… *.*

In effetti siamo state abbastanza cattivelle col povero Potty… Gli abbiamo dato un assaggio di cosa potrebbe avere… Chissà cosa vorrà fare ora? Piaciuto il capitolo? Un bacione!

 

Jayne: ciao jayne! Allora… un po’ di news buone e un po’ di cattive per te… Dunque… Per quanto riguarda lo scherzo a Ron non devi temere: non puoi immaginare quante persone volevano quella scena e così abbiamo un po’ modificato la trama dei prossimi capitoli per poterla poi inserire, quindi presto o tardi ci sarà… Blaise avrà un po’ più di ruolo, ma non subito e soprattutto nulla di eccessivo, mi spiace, ma i protagonisti sono Harry e Draco… Per quanto riguarda la situazione tra Harry e Draco, tranquilla, niente dimenticatoio, ma ne dovranno succedere di cose! Un abbraccione!

 

Bimba91: ciao bimba! Addirittura la testa mozzata! Argh!!! O________O

Siamo felici che ti sia piaciuto il capitolo… E questo? Tutto di tuo gradimento? ^.^

Baci!

P.S. Anche noi “lovviamoDraco!!!

 

angelika4ever: ciao angelika! Allora… Che te ne pare? È valsa la pena di aspettare una settimana? Grazie infinite per la reazione entusiasticaUn abbraccio forte forte!

 

noriko: ciao noriko! Per le mutande di Merlino, le tue recensioni mi fanno sempre morire! Buhahahahahaha!!! *risata felicissima* Aluuuuura… Siamo spiacenti, ma era davvero un sogno che però ha dato una bella svegliata al nostro piccolo Grifoncino dagli occhi verdi… Per i ragni, non temere, ci saranno… Senti, ma… Uno sconticino sulla parcella da pagare ce lo fai? In fondo abbiamo smosso mari e monti per aggiornare oggi… Ce lo meritiamo un piccolo premietto, no? Bacioni carissima!

 

haruka333: ciao haruka! Eh, eh… Come vedi ci siamo salvate dal linciaggio per il rotto della cuffia… Ci dispiace, ma era davvero un sogno… Ora vedremo come si evolverà la situazione… Siamo davvero felici che tu abbia notato e apprezzato tutte quelle cose anche perché è gratificante sapere di non aver banalizzato la situazione con descrizioni poco coerenti o realistiche… Quindi grazie di cuore! Bacioni!

 

fuyumi chan: ciao Martina! Eh, lo sappiamo… Siamo assolutissimamente “PERFIDERRIME”!!! Muhahahahahaha! *risata diabolica* Però, dai, hai visto che la continuiamo? Ci siamo fatte perdonare, no? Beh, per quanto riguarda Harry, hai ragione, gli abbiamo dato una bella batosta… Ora vedremo cosa deciderà di fare… E, soprattutto, cosa riuscirà o non riuscirà a fare… Tantissima bacioni carissima, a presto!

 

Lela92:  ciao Simo! Ci fa piacerissimo che tu abbia seguito tutta la storia e abbia deciso di iniziare a commentare! Grazie mille! ^.^ L’idea del sogno è tutto merito di Titti… Certe volte quella ragazza ha dei veri colpi di genio a mio parere! Per il resto, non temere, la storia continuerà ancora per un po’… Alla prossima e un grazie grande come una casa per i complimenti! Baci!

 

Tigre94: ciao tigre! Eh, già… Proprio un sogno! Sorpresa, eh? Comunque no, mi dispiace, niente sogni comuni tra i nostri due piccioncini… Un abbraccio!

 

shizuka89: ciao shizuka! Soddisfatta la tua curiosità? Era davvero un sogno… Ma è servito a schiarire le idee del nostro caro Golden Boy… Pansy e Daphne sono un coppia che ha sorpreso molti… Lore le adora, Titti invece le prenderebbe a testate… Soprattutto DaphneU_UVabbè… A presto, cara!

 

Un abbraccio anche a quelle 55 meravigliose persone che hanno inserito la storia o l’account fra i preferiti e anche a coloro che leggono e basta… ^.^

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Note sulle modalità di scrittura:

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 10

 

 

Ovviamente le cose non vanno mai come dovrebbero andare e il Grifone sembrava aver improvvisamente sviluppato un talento strepitoso nello sfuggire al gruppo di Serpi. Il risultato fu che per qualche giorno la situazione fu di stallo completo e i verde-argento dovettero aspettare la lezione di Pozioni del lunedì successivo per braccarlo con l’aiuto del professore. Piton trattenne il Grifondoro alla fine della lezione con una scusa e, non appena tutti gli altri studenti furono usciti, i cinque Serpeverde bloccarono la porta con un incantesimo schierandosi a semicerchio per impedirgli la fuga. Quando Harry si rese conto di cosa stesse succedendo, ormai, era completamente circondato.

 

-Che cosa volete?- chiese il Grifone nervosamente. Aveva passato l’intero week-end a cercare di evitarli e ora si ritrovava all’angolo per colpa di quel pipistrello unticcio che l’aveva trattenuto.

 

-Delle spiegazioni Potter.- rispose Zabini impassibile.

 

-Vi ho già detto tutto quello che so!- la rabbia del rosso-oro continuava a crescere -Ma se fossi stato zitto sarebbe stato meglio, tanto non mi avete ascoltato e mi sono creato un sacco di casini inutili!-

 

-Ma come facevi a saperlo?!- intervenne brusco il biondo rabbioso quanto l’altro ragazzo -Come facevi a sapere l’istante esatto in cui i miei sono tornati a casa?! Come facevi a sapere in che condizioni erano?!-

 

-Non vi devo nessuna spiegazione. Bel ringraziamento comunque!- gridò il moro di rimando.

 

-Se c’entri qualcosa con questa storia ti ammazzo!- proseguì Malfoy facendo qualche passo minaccioso nella sua direzione.

 

Harry non si fece intimidire e andò incontro al Serpeverde fronteggiandolo, i pugni serrati lungo i fianchi. -Apri gli occhi, Malfoy! Continui a perdere tempo. L’hai perso quando potevi aiutare i tuoi genitori e lo perdi adesso cercando di incolpare me. Chiedi pure a tuo padre chi l’ha conciato così, visto che continui a non credermi.-

 

-Ha fatto uno dei suoi soliti sogni, Signor Potter?- li interruppe il docente, con il suo solito tono di voce basso e indagatore, focalizzando l’attenzione su di sé.

 

Harry annuì impercettibilmente. -Qualcosa del genere.-

 

-Si spieghi meglio.- continuò l’insegnante. Alla risposta negativa di Harry decise di forzare i suoi pensieri e cercare da solo la risposta usando la legilimanzia, ma non riuscì a vedere nulla perché il Grifondoro chiuse subito la mente e lo respinse fuori con violenza. Piton barcollò, la sua bacchetta volò al di là della scrivania e i suoi occhi si fissarono stupefatti su un Harry Potter ansante al centro del cerchio di Serpi.

 

-Stia fuori dalla mia testa!- gli ringhiò il moro ormai al limite, lo sguardo infuocato e le mani tremanti dal nervoso. Poi si diresse a grandi falcate verso la porta, voltandosi furente verso gli altri quando la trovò sigillata. -Sbloccate questa porta.- sibilò minaccioso. Nessuno si mosse, quasi non lo avessero sentito, facendo superare il limite all’ira del Bambino Sopravvissuto. -SBLOCCATE QUESTA CAZZO DI PORTA!- urlò fuori di sé mentre, sull’ultima sillaba della sua frase, tutti i vetri dell’aula andavano in frantumi in un’esplosione di vetrine, provette, boccette e pozioni di ogni tipo. Tutti furono presi alla sprovvista, qualcuno urlò, qualcuno si gettò a terra per cercare di non essere colpito, qualcuno provò a ripararsi col proprio mantello; Pansy, terrorizzata, riuscì a lanciare l’incantesimo per sbloccare la porta nel tentativo di porre la maggiore distanza possibile tra loro e quella furia indemoniata. Un istante dopo un silenzio tombale cadde nell’aula spezzato solo dal cigolio dei cardini della porta ancora spalancata dopo che il Grifone l’aveva varcata.

 

 

Per il resto della settimana nessuno dei Serpeverde ebbe il coraggio di avvicinarsi al Golden Boy, cosa di cui Harry fu decisamente lieto all’inizio, ma poi la solitudine iniziò a farsi più pressante. Non sapeva più dove sbattere la testa per trovare una soluzione a questa situazione che lo faceva soffrire così tanto. Da un lato voleva stare solo, lontano da tutto e da tutti, perché coloro che finora aveva considerato amici adesso si erano rivelati dei bastardi opportunisti e coloro che desiderava con tutto se stesso fossero suoi amici, non gli credevano, lo detestavano e, come ciliegina sulla torta, dopo il suo show in aula pozioni erano terrorizzati da lui. Non era riuscito a controllarsi e questo lo mandava ancora più in bestia. Non voleva vedere le loro espressioni impaurite o scettiche perché gli facevano troppo male, soprattutto quella di Draco. Proprio quest’ultimo punto, però, costituiva anche l’altro lato della medaglia: i Serpeverde gli mancavano e Draco più di tutti. Se chiudeva gli occhi poteva ancora sentire il sapore delle sue labbra sulle proprie e il calore delle sue mani sulla sua pelle. In più continuava a rivivere quella bellissima giornata che avevano trascorso a Hogsmeade e, quando questo succedeva, la nostalgia lo assaliva… Persino Filippo Maria gli mancava adesso! Non voleva arrendersi all’idea che tutto questo restasse solo un sogno.

 

 

Per distrarsi, Harry aveva iniziato a fare visita a Fierobecco ogni giorno, trascorrendo alcune ore in sua compagnia nel recinto dietro la capanna di Hagrid o nella Foresta Proibita. Da quando Sirius era morto e l’ippogrifo era diventato di sua proprietà, il moro aveva iniziato a fargli visita spesso e, ormai, i due avevano instaurato un rapporto molto profondo: il Grifondoro adorava il tempo che trascorrevano insieme che gli permetteva di evadere, di tanto in tanto, dalla routine quotidiana e dai suoi problemi e l’animale si era rivelato essere un gran coccolone e giocherellone che adorava mostrare ad Harry quanto gli si fosse affezionato. Ogni volta che il ragazzo andava da lui, l’animale lo salutava sfregando dolcemente il becco contro la sua guancia e, di solito, lo afferrava per una manica della divisa tirandolo verso gli alberi della Foresta Proibita per permettere ad Harry di trasformarsi. Fierobecco, infatti, adorava la forma animale di Harry perché, quando questi era in forma felina, potevano scorrazzare fra gli alberi senza che ci fosse alcun pericolo per nessuno dei due. Una volta il rosso-oro era passato a salutarlo di ritorno dagli allenamenti di Quidditch e l’animale l’aveva squadrato incuriosito per quegli strani abiti sgargianti, poi era stato attratto dal luccichio dorato stretto nel suo pugno; Harry, più per istinto che altro, aveva aperto la mano e il boccino era subito schizzato in alto, così aveva estratto la bacchetta per richiamarlo con un incantesimo di appello, ma un istante dopo l’ippogrifo aveva fatto un balzo ed era ricaduto qualche metro più in là, ritornando poi trotterellando dal suo padrone con la pallina dorata stretta nel becco. Harry rimase a fissare il suo “ippogrifo da riporto” con la bocca spalancata, completamente incredulo. Ripeté l’esperimento alcune volte e, puntualmente, Fierobecco acchiappò il boccino in un istante riportandoglielo come un cagnolino scodinzolante. Il giorno dopo tornò da lui in primo pomeriggio, armato di firebolt e boccino, e lo portò nella foresta trascorrendo con lui alcune ore durante le quali l’animale si rivelò essere un cercatore assolutamente formidabile.

 

 

Il pomeriggio seguente, con l’entusiasmo pari a quello di un vermicolo artritico, si diresse al campo da Quidditch per l’allenamento con la squadra di Grifondoro che fu, nemmeno a dirlo, uno schifo completo. C’era mancato davvero poco che lui e Ron facessero a botte anche questa volta. La partita contro i Serpeverde sarebbe stata quella domenica e i loro rapporti erano sempre più tesi. Per cercare di smaltire un po’ lo stress decise di rimanere ad allenarsi: adorava volare al tramonto con tutto lo stadio solo per lui. Stava eseguendo una serie di manovre particolarmente complicate e pericolose per agguantare il boccino e non si accorse dell’ingresso in campo della squadra verde-argento; continuò a volare ignaro in direzione degli anelli inseguendo il luccichio dorato ad una velocità sempre maggiore alternando continuamente impennate e picchiate vertiginose, poi, accanto all’anello più alto, il boccino virò bruscamente invertendo il senso di marcia. Stava quasi per sfuggirgli, ma Harry afferrò con una mano il bordo dell’anello, fece perno per ruotare la scopa e appiattendosi su di essa passò attraverso l’anello afferrando il boccino con un’ultima capriola. Era ancora concentrato sulla pallina dorata stretta fra le sue mani, quando, con la coda dell’occhio, si accorse della squadra avversaria che lo stava fissando ammutolita. Merda. Si era completamente dimenticato che quella sera si sarebbero dovuti allenare anche loro. Si fissarono per alcuni istanti, poi, senza una parola, il Grifone lasciò andare il boccino, che scomparve fulmineo, e si allontanò dallo stadio sempre in sella alla sua scopa in direzione della Foresta Proibita.

 

-Se fa un numero del genere domenica sei allegramente fottuto, Dray!- disse Blaise in scioltezza battendo una mano sulla spalla del compagno di squadra ancora a bocca aperta. -Dai, diamoci una mossa… Vediamo di iniziare questo allenamento, o i Grifondoro ce le suoneranno di santa ragione alla partita…- concluse montando in sella alla sua scopa seguito subito dal resto della squadra.

 

 

Harry atterrò in una radura vicina ad una cascata, le prime ombre della sera avevano ormai lasciato il posto all’oscurità della notte, agevolate dai grandi alberi che schermavano del tutto gli ultimi raggi del sole. Non aveva voglia di volare ancora, era amareggiato e confuso e tutto ciò che desiderava era godersi per un po’ il silenzio della Foresta Proibita, così si stese sull’erba, incurante del freddo e dell’umidità, a fissare le prime stelle che iniziavano a comparire nella volta celeste. Un rumore di zoccoli fra gli alberi lo fece voltare pigramente in quella direzione, ma riconosciuto il proprietario della camminata tornò a guardare il cielo in attesa che il centauro lo raggiungesse.

 

-Buonasera, Harry Potter, sembri molto pensieroso…-

 

- Buonasera, Fiorenzo… Ti trovo bene…- rispose tranquillo il ragazzo. Aveva sempre apprezzato i modi discreti e rispettosi del centauro. -Ho un po’ di pensieri per la testa…-

 

-Cosa ti turba?-

 

-è un po’ complicato da spiegare… Sono confuso… Ho fatto una specie di sogno che mi ha aperto gli occhi sulle persone che mi stanno intorno, solo che si è realizzato solo in parte… Cioè, coloro che ho sognato essere meschini e doppiogiochisti si sono rivelati tali anche nella realtà, ma quelli con cui avevo fatto “amicizia”, sempre nel sogno intendo, continuano a non sopportarmi e a disprezzarmi nella realtà… E io non so proprio come risolvere questa storia… Non so che fare per fargli cambiare idea su di me… E, a questo punto, non sono nemmeno più tanto sicuro che loro possano essere davvero come li ho sognati… Com’è possibile che il carattere di qualcuno possa cambiare così tanto a seconda delle situazioni?- cercò di raccontare Harry all’amico -A te è mai capitato? Cioè, ti è mai capitato di fare dei sogni premonitori che si sono realizzati solo in parte?-

 

-I sogni premonitori sono molto rari e non si realizzano mai solo in parte: o si rivelano completamente veri o completamente falsi.- rispose pacato il centauro. -Forse potrebbe esserti d’aiuto scoprire la causa di questo sogno.-

 

-Dici? Ci proverò…- chiese il Grifondoro girandosi nuovamente vero l’altro -Come mai da queste parti, comunque?-

 

-Ti stavo cercando. Il Consiglio si riunisce stanotte.-

 

-Arrivo.- disse il ragazzo alzandosi; si caricò la scopa in spalla e con un armonioso movimento del polso trasfigurò la propria divisa da Quidditch in un mantello blu scuro, poi si incamminò nel cuore della foresta accanto a Fiorenzo.

 

 

La mattina del match Harry si recò al campo di buon ora, aveva fatto un giro di ricognizione ed ora stava aspettando i suoi compagni nello spogliatoio. Quando tutti furono arrivati il Capitano dei rosso-oro iniziò a spiegare la strategia di gioco che aveva scelto in base alle condizioni atmosferiche. Finito il suo discorso alla squadra il moretto chiese se c’erano domande o se qualcuno voleva dire qualcosa. Tutto si sarebbe aspettato tranne una ramanzina da parte di Ginny che lo accusava di non essere sceso a colazione e di minare, così, le loro possibilità di vittoria. Harry non sapeva se arrabbiarsi o mettersi a ridere di fronte ad una critica tanto ridicola, ma il suo dubbio si dissolse nell’istante in cui il resto dei suoi compagni si unì alla protesta. I suoi tentativi di spiegare loro che non era sceso a colazione semplicemente perché non aveva fame e non perché stesse cercando di boicottare Grifondoro, che era sceso prima solo per controllare il campo e non perché non gli importasse della squadra, che la mancata colazione non l’avrebbe fatto crollare privo di energie nel mezzo della partita privandoli della vittoria, vennero completamente ignorati, come stesse parlando al vento, tanto che la squadra avversaria, che li stava gia aspettando in mezzo allo stadio gremito, li vide entrare mentre stavano ancora litigando. Harry stava per salire sulla sua scopa, spazientito e deciso a mettere più distanza possibile tra sé e gli altri rosso-oro, quando un braccio lo trattenne, si voltò e si ritrovò, per l’ennesima volta quella mattina, a dover fronteggiare la sua squadra che gli dava contro. Ron lo stava ancora tenendo per il braccio e non la smetteva con le sue banalità. Quando la misura fu colma Harry strattonò il braccio per liberarsi dalla presa del rosso, ma il suo gesto venne frainteso e in un attimo i due si ritrovarono a rotolarsi per terra nel tentativo di colpirsi a vicenda. Fu necessario l’intervento di entrambe le squadre per riuscire a separarli: i Serpeverde stavano trattenendo Potter, mentre i Grifondoro stavano bloccando Weasley. Harry aveva un labbro spaccato e uno zigomo violaceo, Ron invece aveva il naso fratturato e nel giro di poche ore avrebbe sfoggiato il più bell’occhio nero visto da Hogwarts negli ultimi dieci anni. Ancora ansanti i due ragazzi continuavano a dibattersi e non la volevano smettere di cessare le ostilità:

 

-Harry, sei un bastardo! Mi hai spaccato il naso! Perché devi fare sempre lo stronzo?!-

 

-Ancora?! Ron, ma di che cazzo stai parlando?!-

 

-Parlo della partita! Già ci fai perdere abbastanza punti ogni giorno, almeno nel Quidditch fa’ il tuo dovere!-

 

-Cosa?! Ron, ti ha dato di volta il cervello per caso?!-

 

-No, Harry, ti sto solo dicendo come stanno le cose!-

 

-Ron ha ragione, Harry, smettila di ribattere! Hai torto! Ora occupati solo di prendere il boccino e vedi di non combinare altri casini a Grifondoro!- si intromise Ginny, sostenuta dal resto della squadra. Il Capitano li guardò tutti, ad uno ad uno, fissandoli negli occhi. Poi si rivolse alla rossa ringhiando: -Stanne fuori, Ginny, è tra Ron e me!-

 

-Non prendertela con mia sorella! Sei tu la mela marcia, non lei!-

 

A quelle parole il cercatore si infuriò ancora di più e, liberatosi dai verde-argento che lo stavano ancora trattenendo, marciò versò il suo ex migliore amico: -VAFFANCULO RON! ANDATE A FANCULO TUTTI QUANTI!- urlò con quanto fiato aveva in corpo. -la pensate tutti come lui, vero?!- continuò poi rivolto agli altri cinque compagni. Nessuno rispose, si limitarono a continuare a fissarlo con disprezzo. -Bene! Sapete che vi dico?! La mela marcia toglie il disturbo! Trovatevi un nuovo cercatore!- gridò strappandosi la fascia di capitano e gettandola a terra -Da adesso!-

 

-Cosa?! Non puoi farlo!- esclamarono in coro tutti gli altri componenti della squadra rosso-oro.

 

-L’ho appena fatto!- rispose Harry con voce sepolcrale. Prese la sua scopa e uscì dallo stadio che non era mai stato così gemito e silenzioso allo stesso tempo.

 

La partita, ovviamente, fu un trionfo per Serpeverde. I Grifoni avevano sostituito Harry con Ginny e avevano messo al posto della cacciatrice una delle riserve. La rossa fu disarcionata da Malfoy quasi subito, ma il biondo se la prese comoda prima di prendere il boccino visto che i cacciatori verde-argento stavano facendo breccia nella scostante difesa di Weasley centrando gli anelli uno dopo l’altro come fossero cecchini. Circa una mezz’ora più tardi il cercatore si decise ad inseguire il boccino e pochi minuti dopo stava già facendo il giro d’onore del campo con la pallina dorata stretta nel pugno. Risultato finale: Serpeverde 480, Grifondoro 10.

 

 

Le due settimane seguenti furono per Potter un vero disastro. Tutti i Grifondoro ce l’avevano con lui per l’esito della partita e non mancavano mai di ricordarglielo con frecciatine ed insulti vari. Anche i Tassorosso e i Corvonero sembravano essersi associati ai suoi compagni di Casa dato che il trionfo di Serpeverde, a quel punto del campionato, li aveva praticamente tagliati fuori da ogni possibilità di vittoria della coppa. Contemporaneamente tutti i membri della Casa verde-argento coglievano ogni occasione per schernirlo con finti ed ossequiosi ringraziamenti per avergli regalato un vantaggio così considerevole. La situazione peggiorava di giorno in giorno e, con essa, il malumore di Harry che rispondeva a tono ad ogni provocazione senza mai ritirarsi dall’affrontare le conseguenze, anche quando queste degeneravano in risse. Ad ogni modo, faceva del suo meglio per evitare Draco e gli altri perché sapeva bene che essere sfottuto da loro sarebbe stato davvero troppo doloroso e non era certo di come sarebbe riuscito a reagire.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Ciao a tutti… Scusate il ritardo e il cantuccio minuscolo di questo capitolo, ma abbiamo già fatto miracoli per riuscire a aggiornare oggi… Grazie infinite a:

 

 

 

 

 

 

Summers84

haruka333

Tigre94

shizuka89

Jayne

angelika4ever

fra ro

fanny80

bluesnaky

Lela92

noriko

ximeng

Bimba91

fuyumi chan

 

che hanno recensito lo scorso capitolo, perdonateci se non vi rispondiamo come al solito, ma proprio non ce l’abbiamo fatta… Ci hanno fatto un piacere a dir poco immenso le vostre recensioni, siete fantastici!

Un bacione grande grande grande,

Lore&Titti.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Note sulle modalità di scrittura:

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 11

 

 

Harry aveva iniziato a rifugiarsi sempre più spesso nella vecchia torre di astronomia in disuso per estraniarsi dalla realtà, almeno per qualche momento, quando era troppo esausto o demoralizzato anche per andare da Fierobecco. Da lì poteva osservare tutto il parco di Hogwarts senza essere visto; anche quel pomeriggio, come gli era successo spesso ultimamente, il moro si ritrovò a fissare a lungo un albero preciso, vicino alla riva sinistra del lago, sotto il quale sedeva regolarmente il gruppo dei “suoi” Serpeverde. Li osservava da lassù e sognava ad occhi aperti di poter essere lì con loro, di sentire la risata di Daphne, di sbellicarsi per le imitazioni di Blaise, di sorridere a Pansy che faceva la gelosa, di guardare Theo che studiava instancabile e, magari, di abbracciare Draco. Così, con un nodo alla gola che gli impediva quasi di respirare, scendeva ogni sera a cena dove mangiava appena e scoccava le ultime fugaci occhiate alle Serpi prima di recarsi nell’ufficio della McGranit per scontare la punizione che gli aveva assegnato, per tutto il mese, a causa del suo comportamento alla partita e nascondersi nella Stanza delle Necessità a notte fonda per concedersi qualche ora di riposo.

 

 

Harry stava ritornando dall’infermeria dove aveva trascorso gli ultimi tre quarti d’ora grazie ad una delle dolci creaturine di Hagrid che aveva pensato che fosse un’idea geniale assaggiare la sua mano staccandogliela quasi di netto con le sue zanne lunghe quindici centimetri. Alla fine dell’ultimo corridoio che conduceva all’atrio principale, a pochi metri dalla Sala Grande, il moro si ritrovò davanti al gruppo dei suoi ex amici al completo: Ron, Hermione, Ginny, Dean, Seamus e Neville. L’intera scolaresca era a cena, per cui loro avevano avuto tutto il tempo di organizzare comodamente quell’imboscata ai suoi danni, in più, per colpa della fasciatura che Madama Chips gli aveva fatto alla mano destra, Harry non poteva neppure usare la bacchetta o difendersi a mani nude.

 

-Ciao, Harry, ti stavamo aspettando.- disse Hermione puntandogli contro la bacchetta con un falso sorriso. Il moro non indietreggiò.

 

-Non abbiamo nulla da dirci.- rispose secco Harry riuscendo a celare il nervosismo che stava provando.

 

-Nessuno di noi vuole parlare con te, Harry, ma abbiamo deciso che ti meriti una lezione per tutti i punti che ci hai fatto perdere in questi anni e, soprattutto, per il casino che hai combinato alla partita.- La ragazza aveva parlato con voce lenta, ma tagliente; nel frattempo gli altri cinque avevano estratto le loro bacchette e le avevano puntate contro il loro ex amico.

 

-Petrificus Totalus!- esclamò Ron tentando di bloccare Harry che, però, grazie ai suoi riflessi, era riuscito a scansarsi e a schivare l’incantesimo. Anche gli altri iniziarono a dare man forte al rosso, cercando di immobilizzare il Golden Boy, ma Harry era già scattato in direzione della Sala Grande nella speranza di scamparla; tuttavia un ragazzo solo e disarmato non può nulla contro sei armati ed incattiviti, per cui poco Harry sentì il suo corpo irrigidirsi e cadere pesantemente sul pavimento freddo senza che lui potesse fare nulla per impedirlo.

Si sentì prendere per le spalle e tirare in piedi, Dean e Seamus lo afferrarono saldamente per le braccia in modo che non potesse liberarsi, Neville e Ginny andarono alle due estremità del corridoio per assicurarsi che non arrivasse nessuno, Hermione sbloccò l’incantesimo e Ron iniziò a colpirlo con forza facendogli volare via gli occhiali dalle faccia. Harry cercò di reagire, ma la presa sulle sue braccia era troppo forte, in più i pugni sul viso e nello stomaco che Ron gli stava assestando non erano affatto leggeri; ad un certo punto, però, riuscì a sferrare un calcio nel ventre del rosso facendolo piegare su se stesso e scatenando la reazione di Dean e Seamus che lo fecero cadere in ginocchio. Neville corse nella loro direzione per avvisarli: il casino che stavano facendo , gli urli e gli insulti che si stavano lanciando erano giunti fino alla Sala Grande e ora tutti gli insegnati, seguiti dagli studenti, si stavano riversando nell’atrio adiacente al corridoio per dirigersi verso di loro.

Hermione, che aveva considerato la possibilità che fossero interrotti,  non si fece cogliere alla sprovvista e, lanciato un piccolo incantesimo urticante sui proprio occhi e su quelli di Ginny per farli lacrimare, si diresse di corsa verso la McGranit piangendo ed invocando aiuto:

 

-Professoressa McGranit! Professoressa McGranit! La prego, ci aiuti! Lo abbiamo incrociato mentre scendevamo a cena a lui ci ha attaccati all’improvviso! La prego, corra!-

 

Nel frattempo anche Ginny aveva iniziato a piangere copiosamente per l’incantesimo dell’amica e, per darle man forte nella sua recita, si era messa a strillare:

 

-Harry! Sei impazzito?! Lascia stare mio fratello! Lascialo stare!- mentre Dean e Seamus fingevano di cercare di trattenere il moro con imprecazioni varie e Neville soccorreva Ron. Harry era furioso, strattonava con forza Dean e Seamus per cercare di liberarsi e avventarsi contro il suo ex migliore amico.

 

-Signor Potter!- intervenne imperiosa la Capocasa di Grifondoro –Esigo una spiegazione! Immediatamente!-

 

-Sono stati questi vigliacchi schifosi a cominciare!- ringhiò il moro in risposta.

 

-Sei un bugiardo!- gli urlò contro Ginny cadendo in ginocchio per prendere fra le braccia suo fratello, le lacrime che ancora le rigavano il viso –Hai aggredito Ron senza motivo! Esattamente come hai fatto alla partita! Come puoi trattarci così dopo tutto quello che abbiamo sempre fatto per te?!-

 

-Ginny dice la verità, professoressa.- affermò Neville.

 

-Noi stavamo semplicemente scendendo a cena e quando abbiamo incrociato Harry, lui è come impazzito.- Dean e Seamus concordarono con Neville.

 

-Sono molto delusa dal suo comportamento, Signor Potter. È evidente che la punizione che sta già scontando non sia sufficiente. Mi segua nel mio ufficio.- disse irritata la professoressa al ragazzo, poi si volse verso gli altri e riprese con voce più morbida -Quanto a lei, Signor Weasley, farebbe meglio ad andare a farsi vedere da Madama Chips, sono certa che la Signorina Granger e i suoi compagni la accompagneranno volentieri.-

 

-Professoressa McGranit, non crede che anche Potter abbia bisogno di andare in infermeria? Da quel che vedo ne ha molto più di Weasley.- si levò una voce dalla folla alle spalle della donna.

 

-Quando vorrò la sua opinione, Signor Malfoy, gliela chiederò.- ribatté stizzita l’insegnante -Fino ad allora non si intrometta in faccende che non la riguardano. Per quanto riguarda il Signor Potter, che a quanto pare è particolarmente duro di comprendonio, credo che imparerà maggiormente la lezione se dovrà sopportare le conseguenze del proprio comportamento inammissibile.-. Detto questo si voltò e iniziò a camminare lungo il corridoio in direzione delle scale. Harry stava ancora guardando il Prefetto verde-argento domandandosi perché fosse intervenuto in suo favore quando il biondo incrociò il suo sguardo e il Grifone ebbe l’impressione di essere sotto esame, come se l’altro lo stesse valutando, poi recuperò borsa e occhiali con uno sbuffo e seguì la sua Capocasa mentre tutti gli altri studenti facevano ritorno nella Sala Grande per terminare la cena.

 

 

-Che diavolo ti è presto, Draco?- domandò a bruciapelo Blaise prendendo da parte il suo amico per un momento prima di rientrare.

 

-La Granger ha mentito, Blaise. Sono stati quei sei Grifondoro a prendersela con Potter, probabilmente per fargliela pagare per la partita.- asserì pacato il biondo.

 

-E tu come lo sai?-

 

-Non hai visto che Potter aveva la mano destra fasciata?-

 

-E allora?-

 

-Lo Sfregiato sarà anche una testa calda, ma non è così stupido da attaccar briga quando non può nemmeno tenere in mano la bacchetta né difendersi a mani nude. Erano in sei contro uno e, guarda caso, gli altri sei ce l’avevano eccome la bacchetta in mano. Inoltre credo che Thomas e Finnigan stessero trattenendo Potter in modo da permettere a Weasley di fare i suoi comodi indisturbato, altrimenti non si spiega la disparità di danni fisici fra i due.- spiegò Draco riflettendo su ciò che aveva visto -Non so cosa stia succedendo a Potter in questo periodo, Blaise, ma intendo scoprirlo. Prima quella faccenda di mio padre, ora Lenticchia e la Mezzosangue che si mettono contro di lui… Forse è qualcosa di grosso ed io ho bisogno di sapere.-

 

 

Circa a metà della settimana successiva Harry si trovava ancora sulla torre a riflettere e a godersi il sole stranamente caldo di quella giornata di inizio febbraio…

 

-Ancora intento a fissarci?-

 

Il Grifondoro si paralizzò di colpo. Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille. Come a rallentatore si voltò in direzione del suo interlocutore, ritrovandosi davanti il suo Serpeverde bello e impossibile. Aprì e chiuse la bocca più volte, senza emettere alcun suono. Il biondo allora si avvicinò al parapetto su cui era seduto il moro e si sporse a guardare il giardino in direzione del “loro” albero. Lo indicò con un dito e domandò nuovamente: -Ci stavi ancora guardando?- voltandosi poi verso il compagno. Alla fine Harry riuscì a ritrovare la voce e, nell’imbarazzo più totale, rispose: -Non credevo ve ne foste accorti…- si sfilò gli occhiali con una mano e si sfregò l’altra sul viso -Che bella figura che ho fatto… Ora vi sembrerò ancora più patetico…-

 

-Che ti importa di quello che pensiamo noi?- chiese serio il Serpeverde.

 

-Mi importa.- disse il moro tornando a contemplare il lago. Non ce la faceva a guardare in faccia l’altro ragazzo, anche se poteva percepire il suo sguardo fisso su di sé.

 

-Perché?- continuò il biondo.

 

-Ho i miei motivi.- rispose Harry con voce piatta.

 

-Gli stessi che ti hanno spinto ad avvisarmi di mio padre?- indagò ancora Draco

 

-Più o meno.- disse il Grifondoro sospirando.

 

-Ti andrebbe di spiegarmi?- la voce del Prefetto verde-argento era tranquilla e rilassata, ma il Grifone aveva paura.

 

-Mi prenderesti per pazzo…-

 

-Harry, per favore… Ho bisogno di capire!-. Il biondo ora sembrava davvero bisognoso di risposte, quelle semplici parole e quello sguardo intenso bastarono a Harry per farsi coraggio e provare a raccontargli. Non era passato inosservato, inoltre, il fatto che il purosangue l’avesse chiamato per nome; che emozione indescrivibile era sentire il proprio nome pronunciato dalle sue labbra, ma, contemporaneamente, che dolore era sapere che non l’avrebbe più fatto perché non gli avrebbe mai creduto.

 

-Ok…- disse cercando il modo più chiaro e conciso possibile per spiegargli la situazione -Ti ricordi, quella sera di circa un mesetto fa al campo da Quidditch, quando mi hai fatto quel discorso sugli altri Grifondoro dopo aver assistito al nostro litigio durante l’allenamento?- ad un cenno affermativo dell’altro Harry continuò -Beh… La notte dopo io ho fatto un sogno molto strano. In questo sogno ho “vissuto”, in un certo senso, i tre giorni seguenti. Sempre nel sogno ho preparato la variante della pozione mutaforma che fa vedere le cose da un punto di vista differente dal proprio e la pozione aveva scelto i tuoi occhi. Tu mi hai scoperto, ma non mi sei andato a denunciare a Piton, anzi, mi hai coperto e abbiamo iniziato a parlare e legato, se così si può dire.- il moro fece un respiro profondo prima di proseguire -Sempre durante questo sogno gli altri Grifondoro si sono comportati con me come delle merde, mentre tu, Blaise, Pansy, Theo e poi anche Daphne siete stati molto gentili e mi avete addirittura invitato ad Hogsmeade con voi.- un sorriso amaro si dipinse sul volto del rosso-oro al pensiero di quei ricordi -Sempre nel sogno ho avuto la visione su tuo padre. Quando poi mi sono svegliato e ho capito di aver sognato, sono rimasto completamente spiazzato nel rendermi conto che le cose che avevo sognato si stavano realizzando veramente. Per questo ti ho scritto quella lettera, sapevo che anche la visione su tuo padre si sarebbe avverata e ho cercato di avvisarti per tempo…-. Per tutto il tempo Harry non era riuscito a guardare in faccia Malfoy, ora che aveva finito di parlare si voltò verso di lui e una fastidiosa sensazione di preoccupazione lo colse quando vide i suoi lineamenti induriti.

 

-Hai ragione, Potter, sei completamente pazzo. E anche un bastardo oserei dire. Io vengo fin quassù, per parlarti civilmente, perché ho bisogno di sapere e tu mi rifili una marea di cazzate. Se dovevi mentirmi potevi fare direttamente a meno di rispondermi, l’avrei preferito.- disse gelido il Serpeverde.

 

-Ma non ti ho mentito! Perché non riesci mai a credermi?- la voce del rosso-oro adesso era triste e sconsolata.

 

-Come posso crederti visto che non è successo nulla di ciò che tu sostieni di aver sognato che riguardi me e i miei amici?- domandò il verde-argento sempre più arrabbiato.

 

-Perché, quando mi sono reso conto che nella realtà gli altri Grifondoro erano gli stessi figli di puttana del mio sogno, non ho più avuto bisogno di preparare la pozione e tutti gli avvenimenti ad essa correlati non si sono avverati. Ma la storia di tuo padre non aveva nulla a che fare con la pozione, quindi sapevo che si sarebbe avverata. E, quando ti ho mandato il messaggio con Edvige quella notte, l’ho fatto perché nella realtà ho avuto la stessa visione del sogno e sapevo che i tuoi avevano bisogno di Piton.- spiegò Harry ancora più demoralizzato.

 

-Mi dispiace, Potter, ma è tutto troppo assurdo. Non ti credo.- concluse secco il purosangue.

 

-Aspetta, Draco! Ti giuro che è la verità!- gridò Harry scendendo dal parapetto per fermarlo.

 

-Va’ all’inferno, Sfregiato!- ringhiò Malfoy abbandonando la torre.

 

-Ci sono già, Draco… Ci sono già…- sussurrò triste al nulla di fronte a lui.

 

 

Harry uscì davvero distrutto da quello scambio di battute. Aveva immaginato fin dal primo istante che Draco non gli avrebbe mai creduto, ma vivere quella sensazione, sentirsi dire certe cose gli aveva davvero fatto male, un male che poche volte in passato aveva provato. Forse mai. Per Harry era difficile dare una spiegazione razionale a questo attaccamento al Serpeverde, in fondo erano “stati assieme” solo poche ore, ma quel sentimento che ancora non sapeva descrivere era fortissimo e non lo abbandonava mai, neppure dopo aver sentito quelle parole dalla bocca del biondo. Il Grifondoro doveva assolutamente trovare il modo di farsi credere. Non sapeva ancora come né quando. Ma era la cosa che più voleva al mondo e in un modo o nell’altro ci sarebbe riuscito.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Dunque… Ma come sono felice!!! (ndLore) Le scene con Fiorenzo e Fierobecco hanno riscosso un gran successo! Ci speravo così tanto… sono una mia creazione, sapete? *.*

Ok, tornando a fare le persone pseudo serie… Le acque iniziano a smuoversi, ma non è il caso di cantar vittoria troppo presto… In effetti, nelle nostre storie, tendiamo sempre a maltrattare un po’ il povero Harry… Siamo perfide, lo sappiamo, ma da buone Serpeverde, quali siamo Titti ed io, ne andiamo fiere! Muahahahahahaha!!! *risata diabolica*

Ad ogni modo… Piaciuto il cap? Lo sappiamo che le cose non vanno rapide come vorreste, ma finché si trattava del sogno era normale che tutto succedesse in fretta perché Harry doveva “aprire gli occhi”, ma ora siamo nella realtà e le cose devono andare più con calma, altrimenti la storia perderebbe di verosimiglianza…

Un bacione a tutti, a chi legge solamente e, soprattutto, a chi commenta! *.*

Lore & Titti

 

Luna Lovegood: Ciao Luna! Ammetto siamo un po’ cattive con lui, hai ragione… Grazie mille per i complimenti! Ci vorrà un po’ ma poi le cose cambieranno…Speriamo ti sia piaciuto questo cappy! Un abbraccio, a presto!

 

dracodraconis: Ciao dracodraconis! Concordiamo al 100% con te! Sempre Serpe-Verde! Grazie per il commento! A presto!

 

haruka333: Ciao haruka! Grazie per i tuoi giudizi sempre positivi… Tra Harry e le Serpi le cose non andranno troppo in fretta, ma si evolveranno, tranquilla! E grazie anche per aver trovato bella (nella recensione allo scorso cap) l’idea di un “risveglio” di Harry attraverso un sogno… Per quanto riguarda la causa che ha scatenato il sogno sarà una parte importante della trama generale, ma verrà spiegata e approfondita solo nel sequel di questa storia che è già a buon punto per quanto riguarda la trama, anche se non è ancora stato scritto… ad ogni modo a quel punto faremo una sorta di riepilogo per chiarire al meglio anche gli indizi sparsi in questa storia… A presto!

 

Tigre94: Ciao Tigre! Come vedi i Prof. Se ne sono accorti! Sei stato un precursore delle nostre idee ;-)… Eh sì, andiamo fiere della scena dove esplode tutta l’aula di pozioni!  Grazie mille per il tuo commento! A presto! Baci!

 

shizuka89: Ciao shizuka! Direi che in questo cappy ti abbiamo dato spunto per imprecare contro Ginny quanto vuoi! ;-) Tanto a noi non spiace mai! Grazie per il commento! A presto!

 

 

Jayne: Ciao Jayne! Ci spiace per la tua giornata no… ora va meglio? Eh, per Harry ancora qualche casino! Ma come disse il celebre Corvo “Non può piovere per sempre”! Grazie per il commento! A presto! Bacioni!

 

angelika4ever: Ciao angelika! Hihihilo facciamo apposta a lasciare le cose in sospeso… così c’è più souspencegrazie mille per le belle parole, un bacione!

 

fra ro: Ciao fra ro! Assolutamente meraviglioso il nostro capitolo? Ma grasssssie *.*!! concordiamo con te che le Serpi siano più simpatiche…Zizi! Piaciuto questo cappy? Facci sapere! Grazie ancora! Buon fine settimana! A presto cara!

 

fanny80: Ciao fanny! Ammettiamo di stare un po’ maltrattando Harry, ma vedrai che pian piano la situazione si sblocca… ^_*

Un bacione!

 

bluesnaky: Ciao bluesnaky! Capitolo soddisfacente? No, niente rissa col caro Malfy: per lo stato emotivo di Harry uno scontro diretto sarebbe insostenibile, ora come ora…

A presto, un bacio e grazie infinite per i complimenti! ^.^

 

Lela92: Ciao Lela! Si, lo scorso capitolo è stato molto “aggressivo”… siamo felici che tu abbia apprezzato! Piaciuto questo cappy? Grazie per il commento positivo! A presto!

 

noriko: Ciao noriko! Eh, sì, siamo un po’ cattivelle con Harry… E hai ragione anche a dire che è felice di aver mandato tutti a quel paese, anche se purtroppo la solitudine non gli piace, ma “meglio soli che male accompagnati”… Liete di averti sorpresa con Fiorenzo… ^.^

A presto, un abbraccio!

 

ximeng: Ciao ximeng! Ti abbiamo messo la pulce nell’orecchio con il consiglio di Fiorenzo, eh? Ma siamo cattive e non diciamo nulla!!! Grazie per la fedeltà nel commentare ogni volta! E grazie soprattutto per i complimenti! Smack! A presto!

 

Bimba91: Ciao Bimba! Noi cattive??? Zizi, hai proprio ragione… Stiamo facendo passare ad Harry non pochi casini, ma crediamo sia il minimo visto la situazione in cui si trova… Grazie per il commento! A presto! Buon week-end!

 

fuyumi chan: Ciao carissima! Tranquilla, non preoccuparti, non importa se non commenti subito, è il fatto che tu lo faccia sempre che ci rende felicissime! Che nome usi su NA? Cmq, per quanto riguarda il cap… Siamo proprio contente che ti sia piaciuto… Becco farà ancora la sua comparsa durante la storia, è un elemento che mi piace molto, così come ci sarà ancora Fiorenzo… Non ti sei persa nulla per strada, non temere, è la prima volta che il Consiglio viene nominato, ma verrà spiegato cos’è e cos’ha a che fare con Harry solo tra alcuni capitoli… Ti possiamo dare un piccolo indizio dicendo che nel nostro Grifondoro si nasconde più di quel che sembra… per quanto riguarda i rapporti con gli altri, sia coi Serpeverde che con le altre Case, inevitabilmente si evolveranno, anche se non ti diciamo come, ma ci vuole pazienza perché riteniamo che far succedere le cose troppo in fretta tolga realismo alla storia: nella vita normale in genere ci vuole tempo per prendere le decisioni giuste…

A presto! ^.^

 

broken dreams: Ciao broken dreams! Oh, ma quanti bei complimenti! ^////^ *noi che arrossiamo*

Siamo felicissime che trovi la storia bella e innovative… Anche noi eravamo stufe di un Harry tutto perfettinoSperiamo di sentirti ancora!

A presto!

 

Yuke: Ciao Yuke! Hai proprio ragione: Ron è davvero da incenerire! Harry purtroppo dovrà passarne ancora un po’, ma presto o tardi la situazione si evolverà in qualche modo… Grazie mille per i complimenti, sono davvero graditissimi! ^.^

 

E ai 69 tesori che hanno la storia fra i preferiti… GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!

 

 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Note sulle modalità di scrittura:

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 12

 

 

Due sere più tardi, rientrato nella sua stanza dopo cena, Draco trovò un pacco sul suo letto con un biglietto:

 

Per:

Draco, Theodore, Blaise, Pansy e Daphne.

Spero che con questo mi crederete.

Harry

 

Il Prefetto chiamò i suoi amici prima di aprire la scatola. Una volta schiusa, essa rivelò contenere un pensatoio con due scatole di legno più piccole, una era indirizzata a tutti loro e conteneva numerose boccette numerate, l’altra, destinata solamente a Draco, ne conteneva solo due. All’interno delle bottigliette erano sigillati vari ricordi.

 

Uno dopo l’altro i cinque ragazzi versarono i vari ricordi nel pensatoio e con esso rivissero tutta la giornata che avevano trascorso insieme: lo scambio di battute a colazione, i biglietti durante la lezione di cura delle creature magiche, il tragitto fino a Hogsmeade, la Stamberga Strillante, il concorso, le confidenze al Tre Manici di Scopa, gli acquisti da Zonko, il rientro al castello, la cena in cui l’avevano invitato al tavolo verde-argento a mangiare con loro, la bella serata che avevano trascorso nella camera del biondo, la visione che aveva avuto sui Signori Malfoy, la loro corsa nell’ufficio di Piton e la loro attesa fino a che non avevano ricevuto notizie dal docente ed erano usciti. I Serpeverde erano a dir poco frastornati. Tutto ciò che avevano appena visto era a dir poco incredibile! Riposti i vari ricordi nelle loro boccette Draco versò il contenuto della prima boccettina destinata a lui e rivisse l’intera serata in cui aveva prima coperto Potter durante il giro di ronda e poi era andato con lui nella Camera dei Segreti; a ricordo terminato, cioè quando si erano salutati subito fuori del bagno di Mirtilla Malcontenta, il biondo fu catapultato di nuovo nella sua stanza ancora più sconvolto.

 

-Beh? Che hai visto?- lo incalzò Blaise.

 

-Mi… Mi ha portato… Nella Camera dei Segreti…- rispose Malfoy in un soffio.

 

-Cosa?! Stai scherzando?! Fa’ vedere! Fa’ vedere! Fa’ vedere!- e così dicendo si rituffarono tutti e cinque nel ricordo.

 

-Pazzesco!- esclamò Theo.

 

-Potter è un mostro! Altro che Santo Grifondoro!- aggiunse Daphne.

 

-Già… Sembra davvero un’altra persona… Anche Dray, comunque, sembrava quasi un altro…- continuò Blaise pensieroso.

 

-Che vuoi dire?- domandò Draco scettico.

 

-Che ridevi. Non ti ho mai visto così sereno e rilassato con nessuno tranne che con noi!-

 

-Ma cosa dici?!- ribatté il biondo non riuscendo a mascherare del tutto il fato di essere leggermente arrossito.

 

-Dai, guarda l’ultimo ricordo che se è un’altra figata tipo la Camera ci divertiamo ancora un po’!- disse Pansy per togliere l’amico da quel momento imbarazzante.

 

Malfoy guardò l’ultimo ricordo che mostrava i momenti che avevano condiviso lui ed Harry quando erano tornati nella camera del Prefetto dopo essere stati nell’ufficio di Piton a causa della visione del Grifondoro. Il ricordo, però, non si concluse come gli altri: Harry lo aveva modificato in modo che finisse subito prima del loro bacio perché non voleva che il Serpeverde lo vedesse, non voleva forzare i tempi né mettere a disagio il biondo. Così, ad un certo punto del ricordo, Draco si ritrovò avvolto da una strana nebbiolina che fece svanire tutto intorno a lui e, subito dopo, fu sbalzato fuori.

 

-Allora?- chiese la voce squillante di Pansy a Draco non appena questi ricomparve nella stanza.

 

-Niente… Solo un’altra conversazione in questa stanza… Però la fine è stata strana… Prima di essere catapultato fuori tutto il ricordo è svanito in una strana nebbia…-

 

Malfoy non sapeva davvero cosa pensare. Tutte quelle cose successe assieme a Potter, la complicità nata tra loro e con il resto del gruppo, le risate e le battute. Lui non era tipo da lasciarsi andare così, in poco tempo. Per costruire il rapporto con Pansy, Theo, Blaise e Daphne c’erano voluti anni. Poi loro erano praticamente cresciuti assieme, erano come fratelli. Come poteva essere che con Potter, non solo quasi uno sconosciuto, ma il suo nemico numero uno, fosse nata una tale sintonia in un solo giorno?! Non che gli dispiacesse la situazione in sé, anzi, solo non era credibile, non per lui. E se Potter lo stesse prendendo per il culo? Era un ipotesi molto più che plausibile. La più plausibile, ora come ora. Il Serpeverde non poteva sopportare questa idea. Già, per il carattere che aveva, non tollerava in alcun modo le prese per il culo, figuriamoci da Potter!

 

Il pensiero di draco fu interrotto dalla domanda di Nott: -non so cosa pensare… secondo te è possibile che dica la verità?-

 

-Ma è un pazzo! Come è possibile una cosa del genere?! Si è inventato tutto!- esclamò Daphne.

 

-non può essersi inventato tutto… non credo…- pensò ad alta voce Pansy -Come farebbe a conoscere così tanti dettagli così tanto privati delle nostre vite se non fosse vero?-

 

-potrebbe averci spiato! Magari proprio con quel mantello…- ribattè Daphne.

 

-mi sembra strano… sono cose che solo noi cinque sappiamo… sa troppi particolari! In più sarebbe stato davvero stupido a svelarci tutti quei suoi segreti coi quali potemmo tranquillamente ricattarlo.- disse Theo.

 

-è inutile stare qui ad arrovellarci… dobbiamo scoprire se il pensatoio o i ricordi possono essere falsificabili… Non serve a niente fare ipotesi campate per aria.- commentò Blaise.

 

-hai ragione, Blaise! Domattina andrò da Piton e con qualche scusa cercherò di scoprire se Potter può averci giocato!- disse Malfoy ponendo fine alla discussione.

 

 

Il mattino seguente Draco si recò dal suo padrino per chiedergli informazioni sul pensatoio e sulla sua affidabilità. Dalla discussione emerse che un pensatoio era un oggetto magico non falsificabile e che, quindi, si poteva agire solo sui ricordi; questi non potevano essere inventati di sana pianta, nemmeno i maghi più potenti ci riuscivano, però potevano essere modificati o contraffatti e, quando questo succedeva, nel ricordo appariva una sorta di nebbiolina che offuscava il ricordo stesso per periodi più o meno lunghi.

 

A quanto pareva ciò che Potter gli aveva mostrato con quel pensatoio era tutto reale… Completamente assurdo, certo, ma apparentemente reale… Eppure nessuno di loro riusciva ad accettalo. Come era possibile che dopo sei anni di odio le cose fossero cambiate così radicalmente in poco più di ventiquattro ore trascorse insieme? Per quanto razionalmente le “prove” portassero il gruppo a credere al Grifondoro, inconsciamente nessuno era davvero convinto. In più Malfoy continuava a non capire perché il finale dell’ultimo ricordo fosse stato offuscato; l’aveva riguardato un’infinità di volte, da solo nella sua stanza, per cercare di capire cosa il rosso-oro volesse celargli, ma le poche ipotesi che aveva fatto erano una più improbabile dell’altra. Da giorni, ormai, questa faccenda era diventata il principale argomento di discussione dei cinque ragazzi verde-argento e, ogni volta che il discorso veniva affrontato, la conclusione a cui giungevano era sempre la stessa: dovevano chiedere a Potter qualche prova più tangibile, avevano bisogno di qualcosa di più reale, come assistere alla sua trasformazione in animagus o vedere la mappa e il mantello.

 

 

Per il Grifondoro quei giorni si rivelarono ancora meno piacevoli dei precedenti: se prima era triste e amareggiato, ora era anche deluso perché, in fondo, aveva sperato che il pensatoio potesse far cambiare idea ai Serpeverde, ma era passata quasi una settimana dalla sera in cui aveva chiesto a Dobby di mettere la scatola nella stanza di Malfoy e, quindi, la sua flebile speranza di essere creduto era ormai svanita. Così aveva cercato di continuare a starsene per conto suo, non aveva senso continuare ad insistere. Si sentiva così solo che era addirittura stato felice quando Piton l’aveva convocato nel suo ufficio, almeno avrebbe scambiato due parole con qualcuno e che quel qualcuno fosse proprio il docente di Pozioni, in quel momento, non gli importava davvero. Durante quell’incontro l’insegnante aveva detto ad Harry che, da quella volta in cui aveva “accidentalmente fatto esplodere” praticamente ogni vetro presente nella sua aula, l’aveva tenuto d’occhio e aveva provato varie volte a leggergli la mente, con scarso successo. Non che il Bambino Sopravvissuto non se ne fosse accorto, ma voleva vedere dove sarebbe andato a parare il professore. Inaspettatamente Piton si era rivelato piuttosto impressionato dal notevole miglioramento del ragazzo in Occlumanzia e gli aveva chiesto quando e come si fosse esercitato. Il Grifone gli raccontò di come si fosse esercitato durante l’estate a causa un periodo particolarmente attivo di Voldemort: dopo quasi una settimana in bianco a causa delle visioni che gli procuravano delle fitte lancinanti alla cicatrice e dei mal di testa atroci, riuscire a chiudere la mente era diventato indispensabile per non impazzire, soprattutto perché nemmeno i sonniferi babbani riuscivano ad aiutarlo. Ottenuti i primi risultati si era impegnato sempre di più in modo da aumentare le sue difese e adesso solo gli attacchi d’ira particolarmente intensi del Signore Oscuro riuscivano a scombussolarlo; gli incubi c’erano sempre, ma erano quasi sempre gestibili. Da lì l’insegnante gli aveva chiesto di raccontargli la visione avuta sui coniugi Malfoy e dopo aveva voluto fare qualche tentativo di Legilimanzia su di lui per verificare il suo livello, accettando la richiesta di Harry di mantenere strettamente riservata quella conversazione.

 

 

Un pomeriggio, in cui Fierobecco era a caccia, Harry si era messo sotto un albero particolarmente appartato sulle rive del lago e, per passare il tempo, aveva trasfigurato alcune pietre in piccoli draghi in miniatura che ora stava facendo scontrare tra di loro. Come beffa al suo pessimo umore, proprio il draghetto nero stava vincendo sugli altri.

 

-Ora ti sollazzi con i modellini, Sfregiato?- chiese Draco. La sua voce era diversa dal solito, la vena di arroganza che generalmente contraddistingueva le sue parole era spartita. Il Grifondoro, colto completamente alla sprovvista dalla voce di Malfoy, schizzò letteralmente e per poco non finì addosso al drago verde.

 

-Stai attento… Se devi proprio spiaccicarne uno, almeno scegli quello rosso, non quello verde…- continuò il biondo ridacchiando -Chi vince?- chiese poi indicando con un cenno il gruppo di draghetti ancora intenti a lottare tra loro.

 

-Quello n-nero…- rispose Harry spiazzato ed esitante -Ma voi che ci fate qui?- domandò ai cinque ragazzi che aveva di fronte.

 

-Diciamo che abbiamo deciso di concederti il beneficio del dubbio…- disse sibillina la Serpe.

 

-Cioè?- chiese Harry sentendosi dentro un esplosione di felicità per la piccola occasione che i suoi “amici” gli stavano dando.

 

-Cioè… Prima di credere a tutta questa assurda faccenda… Vogliamo delle prove più tangibili… Qualcosa di più concreto, insomma… come mostrarci la mappa o il mantello… o magari potresti prendere le sembianze di quel gatto spelacchiato in cui ti sei trasformato in uno dei ricordi che ci hai fatto vedere…- concluse il Serpeverde con un ghigno.

 

-Hey! Non divento un gatto spelacchiato!- esclamò il Golden Boy risentito, ma comunque felice per la possibilità che gli si stava spalancando davanti, poi alzandosi aggiunse -Comunque… Direi che si può fare… non ho problemi a mostrarvi quelle cose, ma non qui, c’è troppa gente in giro.-

 

-Potter, scordati che io mi arrampichi di nuovo in cima a quella torre su cui ti divertivi a fare l’eremita!- affermò Malfoy deciso.

 

-Veramente stavo pensando di portarvi nella Camera.- rispose il rosso-oro tranquillamente con un’alzata di spalle.

 

Dopo qualche istante di attonito silenzio, dato che nessuno si aspettava una proposta del genere così su due piedi, Pansy disse: -Non per spezzare l’idillio del momento, ma io vorrei andarmi a cambiare prima di scendere in quel buco. Se la strada fosse realmente come quella che abbiamo visto nel pensatoio, non vorrei che i miei vestiti finissero conciati come quelli di Draco. E poi Daphne e io abbiamo la gonna che non è decisamente comoda per muoversi.-

 

Dopo essersi messi tutti a ridere, perché solo Pansy poteva pensare una cosa del genere, decisero comunque di seguire il suo consiglio e di darsi appuntamento per quella sera a mezzanotte nel bagno di Mirtilla Malcontenta con indosso abiti più consoni alla situazione.

 

 

Quella sera i Serpeverde stavano aspettando il rosso-oro da quasi dieci minuti e avevano già iniziato ad inveire contro di lui convinti che gli avesse tirato un pacco. Un attimo dopo il Grifone entrò di colpo nella stanza chiudendosi la porta alle spalle e accasciandosi contro di essa ansimante. Era tutto trafelato, leggermente sudato e col fiatone per aver corso. I capelli indomiti, i jeans strappati in molti punti, la t-shirt nera aderente leggermente appiccicata addosso, un marsupio sgualcito sempre nero che pendeva sul fianco sinistro e le scarpe da ginnastica anch’esse nere si intonavano perfettamente con il suo aspetto sconvolto.

 

-Scusate!- disse ancora senza fiato -Quella stramaledetta gatta è un vero demonio! Ci ho messo una vita a seminarla!-

 

-Ma come, uomo invisibile, una sucida palla di pelo ti mette in crisi?- lo schernì irritato Draco.

 

-Sempre gentile, Malfoy, vero? Tanto per la cronaca, il mantello non funziona un gran che con Mrs. Purr!- disse alzando gli occhi verso le Serpi -Ma… Pensavate di andare ad una sfilata di moda?-. I cinque verde-argento, infatti, erano griffati dalla testa ai piedi. Blaise indossava un paio di jeans blu scuro, un dolcevita beige e un paio di scarpe da ginnastica dello stesso colore; Theodore aveva jeans, scarpe e maglione a girocollo a costine verticali tutti e tre neri; Pansy esibiva una tuta aderente azzurro cielo con i pantaloni leggermente scampanati, la felpa col cappuccio e la cerniera sul davanti completamente slacciata per mostrare una canotta blu; Daphne sfoggiava dei jeans scampanati formati da tanti piccoli rettangoli di dimensioni differenti cuciti tra loro e una t-shirt a maniche lunghe aderente screziata di verde scuro, i capelli raccolti in una coda alta; Draco, dulcis in fundo, portava con una naturalezza invidiabile dei jeans a vita bassa azzurro chiaro un po’ slavati, una camicia nera che gli calzava a pennello con i primi due bottoni slacciati e delle shoks nere con lo sbaffo argentato. Harry rimase senza fiato alla vista del biondo in abiti informali e una ridda di pensieri tutt’altro che casti gli affollarono la mente in un lampo. Fece appello a tutto il suo autocontrollo per non far trasparire nulla di ciò che stava provando e si riscosse quando l’oggetto dei suoi desideri gli parlò nuovamente.

 

-Ah ah, simpatico… E tu, invece, hai fatto tardi per derubare un barbone dei suoi stracci o sei semplicemente un troglodita privo di un qual si voglia gusto estetico nel vestire?- rispose sogghignando Malfoy, ma con se stesso dovette ammettere che quel genere di abbigliamento donasse particolarmente al moro e che lo rendesse veramente intrigante.

 

-Ma no! è colpa di quell’essere malefico!- ribatté Harry sorvolando sulla battuta.

 

-Che noia, Sfregiato! Vediamo di muoverci, abbiamo aspettato già abbastanza!- aggiunse ancora il biondo agitando una mano con fare tediato.

 

-Agli ordini, Principino!- rispose sogghignando e sibilando, poi, in serpentese affinché l’ingresso della Camera dei Segreti si rivelasse loro.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

 

Oggi siamo un po’ di corsa e passiamo subito a rispondere alle recensioni… Grazie infinite a tutti quelli che leggono e ai 75 lettori che hanno la storia fra i preferiti!

Bacioni e a sabato prossimo!

Lore & Titti.

 

 

Dracodraconis: Ma ciao! Certo te lo giuriamo! Pagheranno tutto! Non sia mai che i Grifondoro rimangano impuniti! MAI! Grazie mille per il commento! Bacioni!

 

Tigre94: Ciao Tigre! Vai a fare i compiti di inglese, che se poi tua mamma ti uccide non puoi più lasciare i tuoi divertentissimi commenti alla nostra storia! ^.-

Se vuoi ti diamo una mano a picchiare Ron, Hermione e tutta la combriccola di Grifondoro e poi ad andare dalla McGranitt a spaccarle la testa! Però non fare a fette Draco in tanti bei pezzettini… Povero! È scusabile il fatto che dopo sei anni di disprezzo non creda a Harry alla prima, no? Grazie mille per i tuoi fantastici commenti! Alla prossima! Smack!

 

Yuke: Ciao Darling! Vero vero: si vendicherà come Merlino comanda! *.*

Tranquilla le cose miglioreranno… Ci vuole solo un po’ di tempo e di tenacia da parte di Harry!

Kisses e alla prossima! Grasssie! ^.^

 

haruka333: Ciao carissima!

Bellissima “la campagna di conquista delle serpi”! *.*

Si, tranquilla che si vendicherà… E’ il minimo! Le cose andranno meglio, ma ci vorrà ancora un po’… La situazione di Harry non è proprio delle più rosee… grazie mille del commento e dei complimenti! Buona giornata! Kisses ^.^

 

Lela92: Ciao Lela! Tieni mica per cucciolo, pardon Harry? IhIh

Grazie mille per i complimenti! Vedrai che prima o poi Harry starà meglio! Bacioni!

 

Luna Lovegood: Ciao Luna! Draco gli ha creduto… Ma da lì a fidarsi ce ne passa… Specie per una persona con il carattere di Dracuccio! Comunque non temere ^.-

Bacionissimi e alla prossima! ^.^

 

Bluesnaky: Ciao Snaky! Grazie mille per complimenti! Si, non volevamo fare che tutto si risolvesse troppo in fretta perché le serpi sarebbero passate per quello che non sono! Beh, concordiamo sul fatto che Dracuccio sia perfetto! Come non essere d’accordo?! Grazie mille per il commento! Speriamo che anche i prossimi capitoli ti piacciano! Buona giornata! Baci! ^.^

 

 

Ximeng: Ciao cara! Siamo contente che il capitolo ti sia piaciuto e non vediamo l’ora di sapere cosa ne pensi anche di quest’ultimo! Il nostro Dray ha creduto a Harry in quell’occasione ma certe cose richiedono i loro tempi ed è anche più “realistico” a parer nostro che non gli creda su due piedi dopo anni di litigi…  Però tranquilla… ^.^

Non siamo così cattive! Grazie per il bellissimo commento come sempre! Buona serata! Kisses

 

fra ro: Ciao fra! Si si, a meno di imprevisti dovremmo riuscire a pubblicare ogni sabato! Siamo molto diligenti! Harry avrà tempo per rifarsi…*.* Grazie per i complimenti e per il commento puntualissimo! Facci sapere cosa pensi di questo nuovo cappy! Bacioni!

 

fanny80: Ciao Darling! Si, tutto in fretta sarebbe irrealistico, anche se siamo nel mondo magico… Ma come hai detto tu tutto può succedere! E sembra difficile che le cose possano andare peggio al povero Harry! Grazie mille! A presto carissima! Baciotti!

 

fuyumi chan: Ciao cara! Innanzitutto i tuoi commenti non sono mai idioti! Ci fa sempre piacere sapere come la pensi! Si, povero Harry… però (come hai potuto vedere in questo cappy) c’è stata una svolta! E dal prossimo capitolo dovresti leggere più azione… oramai le cose stanno incalzando sempre più! Si, i Griffy qui sono davvero delle merdacce! In tutto per tutto! Anche il più ingenuo e insospettabile Neville! È per cambiare un po’ la solita visione buonista grifondoriana… Ci aveva un po’ stufato! Mi raccomando facci sapere se questo capitolo è stato di tuo gradimento!  A presto e grasssssiiiiiiieeeee! Smack *.* 

 

angelika4ever: Ciao Angelica! No! Non puoi impazzire! Se no perdiamo un lettrice fedele come te! Dai… un po’ di souspence ci vuole! ^.-

Ti è piaciuto questo cappy? A sabato! Smack!

 

shizuka89: Ciao carissima! Tranquilla… I tuoi desideri verranno esauditi… Con noi i Grifondoro non rimangono MAI impuniti! MAI! Grazie del commento! Buon fine settimana! Bacioni!

 

Gokychan: Ciao Gokychan! Eh, sì, i Grifoni sono proprio delle brutte bestie… Ma la pagheranno prima o poi, vedrai… ^.*

Siamo felici che il cap ti sia piaciuto… Facci sapere cosa ne pensi anche di questo! ^.^

Bacioni!

 

broken dreams: Ciao Broken dreams! Grazie infinite per i complimenti! Ci fanno sempre un gran piacere! La situazione fra Harry e i Serpeverde è a una svolta… Chissà cosa succederà nella Camera… *.^

Alla prossima! Baci!

 

Jayne: Ciao Jayne! Guarda, ti diciamo subito che quando si stratta di sparare a zero su Hermione la Titti va in estasi per cui più la insulti più la fai felice, quindi ritieniti ufficialmente autorizzata a dirle di tutto di più! In effetti anche Ron e Ginny meritano una morte lenta e dolorosa… Chissà cosa riserva il futuro di questa fic! Per quanto riguarda il consiglio è stato nominato per la prima volta e tra qualche capitolo Harry spiegherà di preciso di cosa si tratta e qual è il suo ruolo…

A presto carissima! Un bacio grande grande! ^.^

 

Piccola Serpe: Ciao Fede! Che bello una new entry tra i lettori!!! Addirittura “genie”?!?!?!?! ^/////^ ci fai arrossire… GRAZIE!!! Speriamo che questo cap ti sia piaciuto come il resto della storia… Facci sapere! Un bacione!

 

Noriko: Ciao Noriko! Beh, come avrai letto la “fase eremita” di Harry è ad una svolta… tuttavia Titti ci tiene a farti notare che le parole “Hermione” e “intelligente” nella stessa frase la lasciano alquanto basita… *.* (devi sapere che Titti detesta quell’essere coi denti da castoro… ndLore) (Ma non offendere i castori!!!!! è_é ndTitti)

Alla prossima, carissima! Baci baci! ^.^

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Note sulle modalità di scrittura:

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 13

 

 

Quando il passaggio fu completamente aperto vi si gettò dentro e attese sul fondo l’arrivo degli altri cinque ragazzi con la bacchetta illuminata in modo da facilitargli l’atterraggio. Riunito il gruppo, Harry li guidò attraverso il dedalo di cunicoli e gallerie con una sicurezza impressionante: anche se i Serpeverde avevano visto la strada nel pensatoio, probabilmente si sarebbero persi se fossero stati da soli. Il Grifone, invece, aveva una specie di istinto per quel posto e, anche se ci era stato pochissime volte, si sentiva come se conoscesse quel posto come le sue tasche ed era perfettamente a suo agio.

 

-Sai a cosa servivano tutte queste gallerie?- chiese ad un certo punto Blaise.

 

-Credo che servissero al basilisco per avere accesso a tutte le tubature di Hogwarts… Si spostava così in giro per il castello… Per questo sentivo la sua voce dentro ai muri…-

 

-Sentivi la sua voce?! E che diceva?!-

 

-Bah… Per lo più minacciava morte e sangue a destra e a manca…- spiegò il Grifondoro continuando a camminare, mani in tasca, lungo i tunnel e usando il serpentese quando era necessario aprire qualche porta. Arrivati alla camera finale, Harry li precedette all’interno raggiungendo lo scheletro del basilisco e raccogliendo in mano il dente che l’aveva ferito al secondo anno. Voltandosi verso i Serpeverde, che si guardavano intorno ammutoliti e increduli, lo lanciò a Draco che lo prese al volo e se lo rigirò fra le mani stupito.

 

-Se non sbaglio quello adesso è tuo, no?- disse il Grifone al biondo strizzandogli l’occhio.

 

-Già…- rispose Malfoy compiaciuto fissando la cicatrice sul braccio del moro.

 

-Cazzo! Ma questa bestiaccia è enorme! Com’era da vivo?- chiese Theo studiando lo scheletro del basilisco.

 

-Decisamente più brutto di adesso!- esclamò il Grifone ridendo di cuore -Se vuoi, un giorno, te lo mostro col pensatoio…-

 

-Davvero lo faresti?- Nott era sinceramente stupito.

 

-Perché no?- ribatté il rosso-oro con una scrollata di spalle -Non mi costa nulla… Così magari vi presento anche Voldemort sedicenne…-

 

-Com’era?- domandò Pansy al Grifone.

 

-Fisicamente non era niente male…- disse pensieroso -Per il resto era molto astuto e particolarmente bravo a distorcere i fatti o rigirare le situazioni a suo vantaggio con poche frasi ben calibrate… Ma non ho avuto molto tempo per concentrarmi su di lui: ero un tantino distratto da quello…- concluse indicando le ossa del rettile.

 

Harry si appoggiò ad una delle colonne poste sui lati della Camera, piuttosto in ombra, lasciandosi scivolare sul pavimento; tenne le gambe leggermente divaricate e rannicchiate in modo da poter posare gli avambracci sulle ginocchia, la schiena appoggiata alla colonna e la testa abbandonata contro di essa. Lasciò che le Serpi esplorassero la camera a loro piacimento e, mentre li osservava, sul suo viso si distese un sorriso sereno. Forse, stavolta, le cose andranno davvero per il verso giusto! Pensò.

 

 

Una mezz’oretta dopo i Serpeverde avevano perlustrato tutta la camera giulivi come bambini a cui è stato fatto in anticipo il regalo di compleanno. Si voltarono verso Potter, per dirgli di guidarli verso l’uscita, ma, quando puntarono gli occhi sulla colonna che l’aveva ospitato, realizzarono che il Grifondoro era scomparso. Dove prima c’era il moro ora si vedevano solo pietra e ombre. I cinque si agitarono subito e, temendo di essere stati lasciati lì e di non riuscire più ad uscire, iniziarono a chiamare il rosso-oro con epiteti decisamente poco gentili, intimandogli di tornare da loro all’istante. Un attimo dopo Daphne vide un movimento nell’oscurità vicina al pilastro che aveva accolto il Golden Boy e cacciò un urlo indicando la fonte delle sue paure e facendo voltare gli altri quattro in quella direzione. Dal buio emerse lentamente e silenziosamente una grande pantera nera che, mentre faceva qualche passo in direzione dei verde-argento, si allungò e stiracchiò sbadigliando sorniona, piantando poi due occhi di un verde intensissimo direttamente sul gruppo.

 

-Potter, coglione, ti sembrano scherzi da fare?!- strepitò Malfoy inacidito. Per tutta risposta la pantera continuò a fissarlo, si sedette e si concesse un altro appagante sbadiglio, leccandosi poi una zampa per sfregarsela sugli occhi, come aiuto per svegliarsi più in fretta.

 

-Portaci fuori di qui, per favore.- disse Pansy alla pantera, prendendo la mano della sua ragazza.

 

-No, aspetta. Io voglio vedere la trasformazione. E voglio vedere anche la mappa e il mantello. Voglio vedere se esistono davvero.- disse Blaise con tono pacato, ma molto serio.

 

La pantera, che di volta in volta aveva fissato il proprio interlocutore, iniziò a camminare placidamente verso di lui e, quando fu a poco più di un metro, si ritrasformò nel Grifondoro che, continuando a camminare verso Zabini, si sganciò il marsupio e glielo porse. -Sono entrambi lì dentro.- disse Harry tranquillo -Guardali pure, non ho problemi a mostrarveli o prestarveli, ma voglio che siano trattati con cura. Sono molto importanti per me.- Gli altri Serpeverde si avvicinarono e osservarono il contenuto del marsupio. Draco prese subito in mano il mantello e iniziò a studiarlo accuratamente tastando la consistenza della stoffa e provandolo su di sé. Theo invece, prese in mano la mappa mentre Blaise restituiva il marsupio vuoto a Harry che se lo riagganciò addosso.

 

-Attivala.- disse Nott rivolto a Harry indicandogli la mappa. Con un colpo di bacchetta e la frase di rito, il Grifone eseguì e si gustò a pieno le espressioni stupefatte dei suoi compagni.

 

 

Passarono ancora un po’ di tempo nella Camera prima di decidere di tornare. Arrivati nel bagno di Mirtilla Malcontenta, il Grifondoro sigillò nuovamente il passaggio e mostrò sulla mappa un passaggio segreto ai Serpeverde che li avrebbe condotti indisturbati fino ad un punto molto vicino all’ingresso della loro casa. I cinque dissero a Harry che erano molto impressionati da ciò che avevano visto, ma che era troppo tutto insieme e che avevano bisogno di un po’ di tempo per metabolizzare il tutto; il ragazzo rispose loro che se ne rendeva conto e che avrebbe aspettato il tempo necessario anche perché il fatto di non essere più considerato da loro un pazzo completo era già un ottimo risultato per lui. Si salutarono e Harry sparì sotto il mantello diretto verso la Stanza delle Necessità che, da un po’ più di un mese, era stata promossa a “mini appartamento di Harry Potter”. Diede un’occhiata alla mappa per sicurezza: sulla sua strada tutto tranquillo. Per scrupolo controllò se anche per Draco e gli altri fosse tutto a posto, ma quello che vide lo fece sbiancare: Gazza stava percorrendo il passaggio segreto che lui gli aveva mostrato sulla mappa, la McGranit stava pattugliando un corridoio poco distante da loro e Ron e Hermione stavano risalendo dal loro giro di pattuglia nei sotterranei. Sarebbero sicuramente finiti tutti e cinque nei guai. Come una furia invertì il senso di marcia e corse a perdifiato per raggiungerli il più in fretta possibile.

 

 

Le Serpi stavano camminando tranquillamente in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, quando all’improvviso sentirono dei passi frenetici dirigersi verso di loro. Non videro nessuno, ma senza perder tempo si rifugiarono in una nicchia leggermente in ombra ad un paio di metri da loro. I passi cessarono di colpo, ma ancora nessuno in vista.

 

-Meno male che vi ho raggiunti in tempo!- esclamò Harry ancora col fiatone sfilandosi il mantello e facendoli sobbalzare.

 

-Sfregiato, vuoi farci morire d’infarto?! Che cosa ci fai qui?!- soffiò Draco irritato.

 

Il Grifondoro scaraventò letteralmente la mappa nelle mani di Blaise e un lembo del mantello nelle mani del biondo sibilandogli: -Zitto, afferra questo, mettiti lì e fai come me! Svelto!- facendo in modo di creare col mantello una specie di tenda che li nascondesse tutti e sei all’interno della nicchia.

 

-Che cazzo succede?!- continuò Malfoy ad una spanna dal suo viso.

 

Harry cercò di ignorare la sensazione inebriante che provò nel sentire il respiro caldo del ragazzo scivolargli sul viso e, con voce molto più ferma e tranquilla di quanto non si sentisse in realtà, rispose sussurrando: -Siete circondati… Guarda la mappa, vi avrebbero sicuramente beccati… Ora facciamo silenzio…-. Un istante dopo Gazza sbucò dall’apertura segreta celata da uno specchio e li superò senza accorgersi di loro nonostante Mrs. Purr avesse soffiato nella loro direzione. La McGranit, per fortuna, aveva cambiato direzione e adesso era salita al piano superiore. Ron e Hermione, invece, si stavano dirigendo proprio verso di loro e li avrebbero sorpassati di lì a breve. Il passaggio dei due prefetti rosso-oro fu alquanto avvilente per il moro che, per l’ennesima volta, dovette subire in silenzio i commenti acidi e menefreghisti nei suoi confronti dei suoi ex-amici; nel brandello di discussione che il gruppo poté ascoltare, Ron stava dicendo a Hermione che ormai era più di un mese che Harry non tornava a dormire nel dormitorio, ma che era molto meglio così perché nessuno di loro lo voleva e che, in qualunque buco si rifugiasse la notte, era meglio per lui restarci se non voleva un’altra lezione. Hermione rise alle dichiarazioni del rosso e gli disse di non preoccuparsi perché solo loro due, in quanto prefetti, avevano il diritto di prendere provvedimenti nei suoi confronti e che, di certo, lei non si sarebbe mossa per riaverlo tra i piedi. Quando li aveva seguiti quel pomeriggio, a Hogsmeade, all’inizio di tutta questa faccenda, il fatto di dover ascoltare tutto in silenzio gli aveva fatto male. Ora sapeva come stavano le cose, ma ritrovarsi in una situazione analoga con degli spettatori era, per Harry, profondamente mortificante. Detestava fare pena alla gente e aveva il serio timore che fosse questo ciò che i Serpeverde avrebbero provato nei suoi confronti. Appena il pericolo fu scampato, il moro scomparve nel suo mantello senza una parola, allontanandosi veloce e silenzioso dal gruppo, dimenticandosi persino della mappa.

 

 

Il week-end passò relativamente tranquillo, Harry trascorse molto tempo nella sua “stanza privata” per portarsi avanti con i compiti e per riflettere. Di fatto si trovava ancora solo come un cane, ma la discesa nella Camera dei Segreti con i Serpeverde era andata bene, quindi la sua speranza di poter instaurare nuovamente un rapporto con loro si era un po’ rinvigorita. Certo, la conclusione della serata non era stata delle migliori e magari non avrebbe dovuto sparire in quel modo, ma non ce l’aveva fatta a restare… Non aveva voluto rischiare di vedere i loro sguardi impietositi o schifati.

 

 

Il lunedì mattina, con sua somma sorpresa, tra i gufi arrivati per consegnare la posta, ce ne era uno con una lettera destinata a lui. Incuriosito, la sfilò dalla zampa del volatile e gli porse un biscotto come ringraziamento. Dentro la busta c’era un biglietto piuttosto piccolo con poche parole, scritte in una calligrafia elegante e raffinata, che gli fecero scoppiare di felicità il cuore.

 

Hey, Micetto!

Ci hai convinto… Abbiamo deciso di crederti… Hai un posto prenotato per la lezione di Pozioni di questa mattina… Non fare tardi!

Draco

 

Alzò gli occhi verso il tavolo verde-argento e, vedendo che i cinque si erano già avviati, si fiondò fuori dalla Sala Grande senza nemmeno finire la colazione. Una volta arrivato in aula cercò subito i suoi nuovi amici e quando li vide rivolse loro un sorriso raggiante. I ragazzi ricambiarono il sorriso e gli indicarono qual’era il suo posto: accanto a Draco dal lato del muro, Pansy e Daphne occupavano il banco davanti a loro, Blaise e Theo quello dietro. Le Serpi lo avevano circondato, come a volerlo proteggere dagli altri studenti; infatti erano rimasti molto colpiti sia dal comportamento, a dir poco infimo, dei prefetti rosso-oro sia dalla reazione di Harry, che non si era infervorato come un ragazzino, dando segno di notevole maturità e di voler mettere la loro sicurezza davanti ai suoi screzi personali. Immaginavano perché il Grifondoro fosse scappato in quel modo, ma avevano provato stima per lui, non pietà. Senza contare che li aveva veramente salvati da una punizione certa e non aveva esitato a rischiare di essere scoperto insieme a loro pur di avvisarli e aiutarli. La scena, a dir poco surreale, del Golden Boy che chiacchierava amabilmente con il Principe delle Serpi e il suo entourage lasciò allibiti tutti gli studenti che, nei minuti successivi, fecero il loro ingresso nell’aula. I commenti, più o meno acidi, si sprecavano e in breve un fastidioso brusio si era levato tra i muri di pietra; solo l’ingresso dell’arcigno professore riportò il silenzio. Quest’ultimo, facendo scorrere lo sguardo attraverso la propria classe, sgranò gli occhi incredulo quando vide in che posizione si trovava Potter; si riprese subito, senza che nessuno notasse il suo momento di smarrimento, e passò a spiegare la pozione da preparare quel giorno. Più tardi, mentre girava tra i suoi alunni per controllare i prodotti nei loro calderoni, si fermò davanti al banco di Harry e Draco.

 

-Signor Potter, stamattina si è perso nell’aula e si è seduto nel primo posto libero o è diventato daltonico durante la notte e non riconosce più i colori sulle divise di chi la circonda?- disse Piton al moro. Le cinque Serpi si misero a sghignazzare: avevano capito che il tono del docente era scherzoso, ma il Grifondoro non se ne era minimamente reso conto. Spiazzato si voltò verso il biondo per cercare di capire e un senso di calore gli avvampò nel petto quando il suo compagno di banco rispose: -No, Signore, Potter è seduto qui dietro nostro invito.-

 

-Grazie, Signor Malfoy, sono commosso dal vostro interesse nel voler preservare l’incolumità di quest’aula controllando gli intrugli esplosivi del Signor Potter.- concluse il professore con un mezzo sorriso. Harry era rimasto letteralmente a bocca aperta, modello pesce rosso impastoiato: da quando Piton scherzava? Da quando rideva? E, soprattutto, da quando lo faceva con lui? Il mondo stava impazzendo? Venne risvegliato dai suoi viaggi mentali dalla mano del biondo che delicatamente gli si poggiava sotto il mento e spingeva verso l’alto: -Chiudi, che ti entrano le mosche…-

 

 

Durante il resto della mattinata il Grifone passò molto tempo a riflettere sulla sua situazione e sul comportamento dei verde-argento che, anche alla lezione successiva, lo avevano fatto sedere tra loro. Si sentiva felice come non gli capitava ormai da molto tempo e voleva in qualche modo ricambiare. Poco prima di pranzo gli venne un’idea interessante, così, finite le lezioni della mattina, invece di dirigersi in Sala Grande si recò di soppiatto ad Hogsmeade.

 

 

Tornato al castello si recò nelle cucine da Dobby, si fece dare qualcosa di veloce da mangiare mentre gli chiedeva di fargli un altro favore; l’elfo ovviamente fece i salti di gioia all’idea di potergli essere d’aiuto: il ragazzo gli consegnò così cinque pacchetti da recapitare nelle stanze dei Serpeverde e si diresse di corsa a Cura delle Creature Magiche. Arrivò in ritardo solo di una decina di minuti e , appena lo vide, Draco gli fece un cenno con la mano in modo che Harry potesse unirsi a lui e agli altri verde-argento anche per quella lezione.

 

 

Quella sera, rientrando nelle loro stanze nei sotterranei, Draco, Pansy, Daphne, Blaise e Theo trovarono una scatola ciascuno sui loro letti con un biglietto che diceva semplicemente:

 

Grazie di avermi creduto e della possibilità che mi state dando.

Harry

 

Il Grifondoro aveva preso per ognuno l’oggetto che loro avevano scelto da Zonco nel sogno che gli aveva mostrato, così Blaise si era trovato con quegli interessantissimi occhiali, Theo con le caccabombe, Draco con i due specchietti e Pansy con il diario e… Filippo Maria! Nel biglietto di Daphne c’era un post scriptum: con gli altri sono andato più sul sicuro, spero che questo pensiero ti piaccia e di aver azzeccato i tuoi gusti. Aperto il suo regalo trovò una piccola trousse di ombretto magico che, una volta applicato sugli occhi, cambiava colore ogni mezz’ora creando delle sfumature particolarissime.

 

Quasi contemporaneamente tutti e cinque scesero in Sala Comune con i loro regali ancora tra le mani e si fissarono l’un l’altro sbalorditi: va bene che Potter era sempre stato una persona molto espansiva, questo lo sapeva tutta la scuola, ma di certo non si aspettavano di ricevere dei regali da lui, anche se la cosa fece molto piacere a tutti.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

 

Ciao a tutti! Ci spiace di non riuscire a rispondere alle recensioni neppure oggi, ma siamo in periodo di esami e abbiamo preferito pubblicare oggi senza le risposte piuttosto che ritardare per rispondere a tutti…

Un grazie speciale ai 18 tesori che hanno commentato:

 

Bimba91

Piccola Serpe

fra ro

angelika4ever

fuyumi chan

noriko

gokychan

Jayne

haruka333

shizuka89

Tigre94

Yuke

broken dreams

ximeng

Luna Lovegood

Fannysuper

Bluesnaky

fanny80

 

E grazie infinite anche alle 84 persone che hanno inserito la storia fra i preferiti!

Bacioni e a sabato prossimo!

Titti & Lore.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Note sulle modalità di scrittura:

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 14

 

 

Nei giorni seguenti i rapporti tra il gruppo di Serpi ed Harry andarono via via migliorando: passavano molto tempo insieme in giardino o in biblioteca o nella stanza di Malfoy o in quella delle Necessità a fare le cose più disparate, dagli scherzi ai discorsi seri allo studio. All’inizio era stato tutto un po’ strano, anche solo iniziare a chiamarsi per nome era stato una sorta di shock, ma i sei ragazzi scoprirono ben presto che insieme formavano un gruppo pressoché perfetto. L’esempio più lampante fu la loro prima sessione di studio insieme. I Serpeverde erano soliti svolgere i compiti in gruppo per aiutarsi a vicenda nelle varie materie e il Grifondoro costituiva proprio l’anello mancante: Theo era esperto in Creature Magiche, Blaise in Trasfigurazione, Pansy in Incantesimi, Daphne in Erbologia e Draco in Pozioni. Harry, non era un mistero per nessuno, era il migliore di Hogwarts in Difesa e si era sentito fiero come non mai quando si era ritrovato ad aiutare i suoi compagni; Hermione lo aveva sempre fatto sentire una nullità, su ogni cosa doveva immancabilmente sciorinare una qualche definizione a lui sconosciuta per attestare la propria superiorità, i verde-argento, invece, lo ascoltavano con interesse e non lo facevano sentire mai a disagio quando lo aiutavano nelle altre materie.

 

I rapporti fra Harry e gli altri Grifondoro, invece, erano in una fase di stallo: dalla lite di qualche tempo prima nel corridoio dell’infermeria non c’erano stati altri episodi eclatanti, ma dovendo frequentare le stesse lezioni e mangiare allo stesso tavolo tre volte al giorno, spesso la tensione si poteva tagliare col coltello, soprattutto quando avevano lezione in comune coi Serpeverde. In quei casi Harry passava sempre tutto il tempo con le Serpi ignorando i suoi ex compagni ancora più del solito e i rosso-oro non si esimevano certo dal rivolgergli battute pungenti o velati insulti e minacce. Dal canto suo, Harry cercava di ignorarli ed evitarli ogni volta che poteva: non li temeva affatto, anzi, aveva già in mente due o tre scherzetti adatti a vendicarsi un minimo dei torti subiti, semplicemente in questo momento non aveva voglia di perdere tempo con quegli stronzi. Rispondeva a tono, se provocato, ma per il resto non ci pensava nemmeno a farsi del sangue marcio per colpa loro. Quando, invece, aveva lezione senza Draco e gli altri, sedeva sempre per conto proprio, mostrando palesemente quanto fosse lieto di applicare il detto “meglio soli che male accompagnati”, facendo indispettire non poco gli altri Grifondoro che, poveri stolti, erano convinti che sarebbe tornato da loro strisciando per ottenere il loro perdono e non essere più isolato.

 

 

Draco e gli altri camminarono fino alla Stanza delle Necessità dato che quel pomeriggio avevano deciso di andare loro da Harry, fecero comparire la porta e si ritrovarono nella stanza del moro, ma di lui nessuna traccia. Posarono le loro cose e si sedettero in attesa, ma ad un certo punto un boato soffocato, simile a quello di un’esplosione, li fece voltare di colpo verso una porta alla loro sinistra che non avevano notato. Un istante dopo questa si spalancò facendo uscire un gran fumo e un certo Grifondoro di loro conoscenza che imprecava contro Merlino e tutta la sua genealogia mentre tossiva e cercava di levarsi di dosso i residui di una pozione. Harry si tolse in fretta la maglietta di dosso perché la pozione l’aveva corrosa in più punti e ora gli stava bruciando la pelle e la usò per darsi una ripulita sommaria in attesa di una doccia; incazzato com’era per la pozione esplosa non si accorse nemmeno di avere ospiti e si diresse nel piccolo bagno per darsi una sistemata veloce alternando ogni passo a un -Fanculo!- o -Pozione del cazzo!-. Una volta ripulito fece ritorno nella camera principale e si accorse, finalmente, delle borse delle Serpi poggiate sul tavolo. Harry si diresse nuovamente verso la stanza in cui era avvenuta l’esplosione e vi trovò i cinque verde-argento che curiosavano in giro.

 

-Ciao, Micetto! Sei ancora vivo?- lo salutò Draco lanciandogli un’occhiata divertita.

 

-Spiacente, biondino, non ti libererai di me così facilmente!- rispose Harry facendogli l’occhiolino -Non vi ho sentiti entrare…-

 

-Abbiamo notato, eri un tantino troppo impegnato ad inveire contro quest’intruglio esplosivo per accorgerti che eravamo già arrivati.- disse ancora il biondo godendosi fra sé e sé il calore che gli risvegliava dentro vedere il rosso-oro a torso nudo con solo un paio di jeans logori addosso -Cosa stavi combinando?-

 

-Niente di importante…- rispose il moro cercando di sviare il discorso: non era certo di quanto fosse il caso di scoprirsi sulle sue reali intenzioni. Tuttavia, in quei giorni, i Serpeverde gli avevano dimostrato di essere esattamente le stesse persone fidate del suo sogno, per cui Malfoy non ebbe nemmeno bisogno di ribattere per spingerlo a raccontargli tutto, si limitò ad alzare un sopracciglio e a fissarlo scettico in attesa che proseguisse. -Ok…- ammise Harry sciogliendosi completamente di fronte a quello sguardo così intrigante -Sto cercando di rendere irrintracciabile la mia bacchetta…-

 

-Perché?- domandò Blaise avvicinandosi al calderone ancora fumante di resti carbonizzati.

 

-Perché gradirei arrivare vivo al mio diciassettesimo compleanno evitando di finire ad Azkaban per non essermi fatto ammazzare o baciare da un dissennatore: io compio gli anni a fine luglio, non posso permettermi di restare indifeso senza magia per quasi due mesi.-

 

-Credevo Silente ti mettesse sempre alle calcagna qualche membro del suo prezioso Ordine della Fenice.- commentò Draco intento a leggere il libro da cui Harry aveva preso la pozione.

 

-Oh, ma lo fa!- spiegò Harry incrociando le braccia sul petto e appoggiandosi con la spalla allo stipite della porta -Solo che, guarda caso, ogni volta che rischio il culo spariscono improvvisamente tutti e me la devo sempre sbrigare da solo; mi sono già ritrovato davanti al Wizengamot una volta e, francamente, farei volentieri a meno del bis.-

 

-Lo immagino…- considerò pensieroso il biondo continuando a leggere le istruzioni -Hai sbagliato gli ingredienti, per questo è saltato tutto per aria… E credo anche che tu abbia tenuto la fiamma troppo alta…-

 

-Eh?! Cosa?! Ma ho controllato tutto tre volte!- esclamò il Grifone scioccato avvicinandosi a Draco per guardare il libro insieme a lui.

 

-Allora hai controllato male, Micetto…- ridacchiò l’altro indicandogli col dito i punti in cui aveva interpretato male le istruzioni -Questo è un testo antico con pozioni di livello molto avanzato e ci sono delle indicazioni molto più specifiche da seguire, rispetto ai nostri testi scolastici… Ti sei procurato gli ingredienti senza stare attento alle parentesi: per esempio, questa (r) significa che sono le radici della pianta che devono essere triturate, non le foglie, e questa (f) vuol dire che devi usare i fiori e (lp) significa che devono essere stati raccolti con la luna piena. A che punto eri quando è esplosa?-

 

-Qui.- disse il moro indicando un punto del testo -Avevo appena aggiunto il mio sangue e stavo per abbassare la fiamma quando è saltato tutto per aria.-

 

-Mmm. Qui dice che devi far raffreddare il sangue per cinque minuti in un’ampolla prima di aggiungerlo e poi abbassare la fiamma al minimo per tre minuti…- lesse ancora il Serpeverde.

 

-Che?! Ma dove cazzo lo dice?! Quando l’ho letta io non parlava di nessuna ampolla per far raffreddare un bel niente!- sbraitò ancora il rosso-oro.

 

-Proprio qui.- spiegò tranquillo l’altro e, in parte, divertito dalla facilità con cui il rosso-oro dava in escandescenza.

 

-Ma qui c’è scritto solo (raf. 5 m. amp.)!- strepitò il moro contrariato e confuso.

 

-Appunto! Significa: raffreddato per cinque minuti in un’ampolla.-

 

-Fanculo…- esalò Harry lasciandosi cadere all’indietro su una poltrona fatta comparire in quell’istante dalla stanza su sua richiesta.

 

-Sei proprio un disastro in Pozioni, Harry!- lo derise ancora Malfoy guadagnandosi in cambio una linguaccia a cui si premurò di rispondere subito. -Piuttosto, se vuoi, tu ora mi aiuti col tema di Difesa sui dissennatori per domani e io stasera torno qui e ti do una mano con questa pozione.-

 

-Affare fatto, biondino!-

 

 

Quella sera, come promesso, il Prefetto verde-argento seguì Harry nella Stanza delle Necessità dopo aver dato spettacolo a cena in Sala Grande: il Grifondoro, infatti, era stato invitato dai suoi amici al tavolo dei Serpeverde, scatenando un putiferio e aizzando una marea di curiosi. La pozione, tuttavia, si rivelò meno facile del previsto da preparare e i due non poterono far altro che mettere da parte le dosi già esatte di parte degli ingredienti giusti e fare una lista con quelli da raccogliere nei giorni successivi. Trascorsero il resto della serata a chiacchierare e bere burrobirra e idromele stravaccati sul divano davanti al caminetto scoppiettante, senza rendersi minimamente conto delle ore che passavano e delle bottiglie vuote che si andavano via via accumulando sul tappeto. Ben presto si ritrovarono entrambi decisamente ubriachi e immersi in un acceso dibattito sul Quidditch e su quale fosse la posizione migliore da tenere sulla scopa per catturare il boccino. Ormai partito per la tangente il Serpeverde si tirò in ginocchio sul divano per mostrare all’altro di aver ragione, ma a causa del troppo alcol non riuscì a mantenere l’equilibrio e si sbilanciò in avanti rovinando addosso al Grifondoro mezzo disteso e troppo ubriaco per spostarsi o aiutarlo in qualunque modo. Pochi minuti più tardi il cervello di Harry registrò distrattamente un piacevole tepore sopra di sé e si accorse che il biondo non si era ancora spostato; quando il moro gli chiese se fosse tutto a posto, ebbe in risposta da Draco solo un lieve russare: evidentemente aveva deciso che Harry sarebbe stato un cuscino ideale per quella notte. Con gli ultimi sprazzi di lucidità rimasti il rosso-oro riuscì a chiedere alla Stanza una sveglia per l’indomani mattina, in modo che entrambi potessero svegliarsi in tempo per le lezioni, poi si lasciò vincere dalla stanchezza e si abbandonò alla sua prima notte senza incubi da molto molto tempo.

 

 

San Valentino arrivò in fretta e, con esso, la disperazione  del Grifondoro e del Serpeverde per eccellenza che, nonostante avessero ciascuno più nemici di tutto il resto della scuola messo insieme, erano sempre i più bersagliati da lettere d’amore, cioccolatini, regali e quant’altro sprizzasse cuoricini rossi e musichette sdolcinate. Quel pomeriggio i sei si erano rifugiati sotto il loro solito albero nel parco e Harry e Draco stavano dividendo con i loro amici le tonnellate di cioccolato e dolciumi ricevuti. Il biondo, tuttavia, sembrava perso nei suoi pensieri e di tanto in tanto si incantava a guardare il lago senza, però, vederlo realmente. All’ennesima domanda senza risposta Blaise si accigliò:

 

-Dray, si può sapere che cavolo hai oggi? Sembra che tu abbia la testa fra le nuvole!-

 

Accorgendosi di avere cinque paia di occhi puntati addosso, il Prefetto si riscosse: -Mh? Scusa, Blaise, cosa hai detto?-

 

-Allora ho ragione! Hai davvero la testa fra le nuvole! Si può sapere che hai oggi? Hai la faccia di uno che sta sognando ad occhi aperti!-

 

-Scusate, è che tra quel marasma di roba cuoricinosa questa mattina ho ricevuto anche questa…- disse il cercatore di Serpeverde mostrando ai suoi amici una piccola rosa, grande quanto il palmo della sua mano, con i petali color argento. Sui petali, grazie ad un incantesimo, la rugiada era sempre presente, senza però bagnare ciò che entrava in contatto col fiore, e faceva risplendere i petali come fossero stati gioielli. Sullo stelo, di un verde intenso, era legata una piccola pergamena, anch’essa con i bordi argentati, su cui erano scritti alcuni versi di una poesia di Jacques Prévèrt.

 

Mille anni e poi mille

Non possono bastare

Per dire

La microeternità

Di quando m’hai baciato

Di quando t’ho baciato

 

-Oh, che cosa romantica!- si sciolsero subito Pansy e Daphne -Draco, chi te l’ha mandata?-

 

-è proprio questo il punto: non ne ho idea! Ma vorrei tanto scoprirlo…- rispose il ragazzo in un sussurro -Questa rosa è bellissima… Mi ha colpito subito, è stato come se ci fosse solo lei e gli altri regali non esistessero… Non lo so, ragazzi, ma vorrei davvero sapere chi me l’ha mandata…-

 

-Dal biglietto sembra che vi siate già baciati… Quanti ragazzi hai baciato di recente che possano essere così poetici?- commentò Daphne pensierosa.

 

-è da un po’ che non frequento nessuno, Daphne, lo sai… Pensi che sia un ragazzo?-

 

-Penso di sì… Entrambi i versi finali della poesia sono al maschile… Ma potrei sbagliarmi…- rispose la bionda.

 

-Beh, puoi sempre incantarla per scoprire chi sia il mittente!- disse Pansy alzandosi. Poi porse una mano alla sua ragazza e continuò raggiante: -Signori, noi vi salutiamo, non aspettateci in piedi stanotte!-

 

-Dove andate?- chiese Harry ingenuamente. Le due ragazze lo guardarono teneramente facendo una risatina, poi si allontanarono lasciando il Grifone ancora più confuso. -Ma che ho detto?- chiese poi voltandosi verso i tre ragazzi rimasti.

 

-Ah… Puri e ingenui Grifondoro…- affermò Draco sghignazzando insieme a Blaise e Theo -Harry, ti sei dimenticato che Pansy e Daphne stanno insieme e oggi è San Valentino?-

 

-No, non l’ho dimenticato, ma perché loro… OH!- ribatté arrossendo sul finale.

 

-Ecco, direi che con quel “OH!” hai capito…- continuò Draco sghignazzando più forte. -Cambiando discorso… Noi quattro che facciamo? Vi vanno due tiri a Quidditch?-

 

-Dubito che mi sia ancora consentito usare il campo dopo la scenetta del mese scorso… Ma voi andate, non vi preoccupate!- rispose il moro.

 

-Non dire assurdità!- rispose il biondo serio -Non ti molliamo qui come un pesce lesso! Basta solo trovare un altro posto per volare! E da buon criminale, quale sei, scommetto che tu ne conosci sicuramente qualcuno…-

 

-In effetti…- disse Harry strofinandosi una mano fra i capelli -C’è un posto qui vicino in cui è parecchio divertente volare… però non è proprio adatto a fare due tiri a Quidditchè più adatto tipo per gareggiare o fare qualche volo un po’ più azzardato… è quasi una specie di percorso ad ostacoli naturale…-

 

-Ottimo! Cosa aspetti a mostrarcelo?- esclamò Blaise entusiasta scattando in piedi -A proposito, dov’è? Non ho mai visto intorno ad Hogwarts un posto con queste caratteristiche…-

 

-Ecco… Non è proprio intorno a Hogwarts… A dire il vero è nella Foresta Proibita, a circa cinque minuti di volo, vicino al territorio dei centauri…-

 

-I-il territorio dei c-centauri?!- esalò Nott.

 

-Sì, è nella parte nord-est della foresta, più o meno tra il territorio delle acromantule e quello dei thestral…- rispose il rosso-oro con scioltezza, ignaro dello stupore dei verde-argento.

 

-Potter, come diamine le sai queste cose?!- Zabini era scioccato.

 

-A volte ho voglia di starmene un po’ da solo e la foresta è l’ideale per stare tranquilli…- spiegò con un’alzata di spalle.

 

-Tu ed io abbiamo decisamente concetti un tantino differenti di ciò che si può definire “tranquillo”.- concluse Blaise scuotendo la testa -Dai, andiamo a prendere le scope, ci vediamo qui tra un quarto d’ora…-

 

Puntuali, un quarto d’ora più tardi, i quattro si stavano già dirigendo verso la loro meta guidati dal Grifondoro. La realtà aveva superato le loro aspettative: la zona era piuttosto ampia e varia, c’era una piccola radura, degli alberi isolati e contorti attraverso i quali zizzagare, una cascata, delle rocce, dei passaggi attraverso una grotta dietro la cascata, un paio di tele di acromantula come ostacoli,… insomma tutto ciò che si poteva desiderare per sbizzarrirsi a cavallo di una scopa. Il resto del pomeriggio trascorse velocemente tra risate, scherzi, giochi e ovazioni, come quella che ricevette Harry quando, a metà del pomeriggio, tirò fuori dalla borsa quattro burrobirre che era riuscito a prendere dalle cucine quando era andato a recuperare la sua Firebolt.

 

 

Il giorno dopo, quando Pansy e Daphne ricomparvero, Harry fu il primo a notare che entrambe le ragazze indossavano un orecchino d’oro bianco a forma di cuore all’orecchio sinistro, spiazzando gli altri tre che non ci avevano proprio fatto caso. Le due Serpeverde gli spiegarono, entusiaste, che non erano solo un regalo che si erano scambiate per la festa degli innamorati: i due orecchini, infatti, erano collegati fra di loro e potevano permettere alle due ragazze di parlarsi a distanza.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

 

Ciao a tutti! Finalmente riusciamo ad aggiornare! Allora… Crediamo che un minimo di spiegazioni siano doverose… Un fottuto coglione (perdonatemi il termine, ma davvero sono così incazzata che gli avrei tagliato le palle con le forbicine da unghie!!! è_é N.d.Lore) sul treno ha pensato bene di spappolare lo zaino di Lore col suo trolley mentre tornavamo dall’uni e la sfiga ha voluto che proprio lì ci fosse la pen drive su cui avevamo salvato tutte le nostre storie con tanto di trame e abbozzi di capitoli futuri… ç_ç

Quindi potete ben capire che abbiamo dovuto rifare tutto da capo e che la cosa ha richiesto un po’ di tempo… Purtroppo questo influirà anche sugli aggiornamenti dei capitoli futuri che, anche se noi faremo del nostro meglio per fare tutto il più in fretta possibile, devono essere riscritti completamente e non semplicemente sviluppati dalla trama già imbastita…

Vi mandiamo un bacione grande grande e davvero ci dispiace per il ritardo mostruoso, ma purtroppo non è dipeso da noi… A presto!

Grazie a tutti coloro che hanno recensito:

 

YourCorpseBride: Oh, che bello! Una new entry fra le commentatrici! Grazie mille per i complimenti… Troppo buona!!! Facci sapere se anche questo cap. ti piace! Un bacione!

 

Noriko: noi ci siamo divertite un mondo a scrivere il pezzo con Pitonci fa proprio piacere che sia piaciuto anche a te… Per i “cari” Grifondoro devi portare un po’ di pazienza… Per ora era importante concentrarsi sui rapporti tra Harry e i Serpeverde, poi, una volta assestati quelli, molto probabilmente amplieremo anche i rapporti coi Grifoni… Grazie per i complimenti, gentilissima come sempre! Baci!

 

broken dreams: Ih, ih, ihMa noi lo facciamo apposta a interrompere i capitoli così… almeno avete un motivo in più per continuare a seguirci… ^.^

Siamo cattive, vero? Grazie del giudizio sempre positivo, un bacione!

 

Freehja: Grazie, grazie, grazie… Troppo gentile! ^//////^

Il fatto che ti abbia fatto male al cuore vuol dire che abbiamo reso bene la situazione, per cui stiamo gongolando alla grande… Baci baci!

 

fra ro: eh, sì, ormai il chiarimento ci voleva… Tirarla ancora troppo per le lunghe non avrebbe avuto senso! Che dici, anche per questo cap. ci meritiamo i pon pon? Bacionissimi!

 

haruka333: sì, ormai le cose dovevano sbloccarsi e hai perfettamente ragione: per Harry questo Piton è un vero shock! Per i rapporti fra Harry e i Grifondoro ci vuole ancora un po’, ora crediamo sia più importante concentrarsi su quelli che si stanno creando coi verde-argento…

P.S. anche io adoro Harry/pantera per cui cerco di inventarmi un sacco di situazioni in cui farlo comparire ^.^ (n.d.Lore)

 

Yuke: Grazie mille, sei gentilissima! Secondo noi Piton è una persona che mostra a pochi chi sia realmente e i Serpeverde fanno parte di questa stretta cerchia, per questo in questo capitolo sorride… La cosa importante qui è che Seveus mostra la sua fiducia nel giudizio di Draco, lasciandosi andare un po’ anche con Harry presente. A presto, baci!

 

Bimba91: Grazie carissima! Il rapporto tra Harry e Draco è ancora tutto da decidere… Niente spoiler! ^.^

Per quanto riguarda Piton, leggi la risposta che abbiamo dato a Yuke in cui spieghiamo perché si comporta così… un bacione e a presto!

 

fanny80: Oh, cara, ci fai arrossire! Purtroppo, non abbiamo potuto aggiornare per un sacco, ma come avrai letto la sfiga non ha confine… -_-

Ron e Herm sono ottimi candidati per una morte lenta e dolorosa se diamo retta alla Titti, ma sto cercando di convincerla che sia molto più bastardo tenerli vivi ancora un po’ e permettere e Harry di vendicarsi un po’… ^_*

Piton… Beh, forse si sta accorgendo che Harry è diverso da come lo ha sempre visto… Chissà cosa gli accadrà in futuro… A presto carissima, un mega bacio!

 

fannysuper: eh, sì, prima o poi dovevano proprio sistemarsi le cose, no? Per gli “scemondoro” (ih ih ih… sei un genio! N.d.entrambe ^.^)… Beh, non sei completamente fuori strada… Ovviamente ci saranno dei problemi e reazioni più o meno “violente” da entrambe le parti… A presto!

 

Tigre94: Oddio, ma tu vuoi farci morire di autocombustione per l’imbarazzo! Ma che dolce che sei, grazie! Grazie grazie grazie per il bellissimo complimento! *.*

Ci dispiace per il ritardo, ma come avrai letto abbiamo avuto parecchi problemi… Sorry, Darling… ç_ç

 

Ximeng: Sei gentilissima come sempre… Grazie davvero! Ci fa molto piacere che la storia continui a piacerti! Harry/pantera è adorabile, hai ragione, piace da impazzire anche a noi… Piton sarà ancora presente nella storia, e chissà… Con Ron e Hermione la partita non è ancora chiusa… Non temere! ^_*

A presto bella, un bacio!

 

Chiara Lily Potter: Ciao Luna… Come mai il cambio di nick? Grazie mille per la recensione, ci fa un gran paicere sapere che anche a te piace il “nostro” Piton… Con Ron e Hermione c’è ancora molto in sospeso… Potrebbe tranquillamente succedere ancora qualcosa, no? Bacioni!

 

Dracodraconis: oh ma grassssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssie!!! ^/////////^

Quanti bellissimi complimenti! Grazie grazie grazie! E grazie anche di commentare sempre!

A presto, bacionissimi!

 

Jayne: Ciao carissima! Grazie per l’in bocca al lupo… Questo periodo è un vero delirio!

Harry è molto dolce, è vero, ma ci piace vederlo così… desideroso di lasciarsi andare e di poter dare e ricevere l’affetto sincero che ha sempre voluto e non ha mai avuto… ^.^ e anche Piton rispecchia molto l’idea che abbiamo di lui: secondo noi è la classica persona che mostra veramente chi è solo in presenza di pochi “eletti”… Per quanto riguarda la nostra vena sadica… Beh… Io non ne sarei così sicura, sai? C’è tanto tempo per far succedere tante di quelle cose… ih ih ih… Potrebbe succedere, come non succedere, di tutto… ^_*

A presto e un bacione grande grande anche a te!

 

E poi………………………… 99 preferiti?!?!?!?!?!?!!!!!

 

O.O       OH! MY! GOD!       O.O

 

Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!

 

 

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Note sulle modalità di scrittura:

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 15

 

 

Nei giorni seguenti, Draco si ritrovò sempre più spesso a riflettere sulla situazione che pian piano si stava venendo a creare. Le cose con Potter andavano sempre meglio, questo era palese, si stava integrando benissimo con il loro gruppo e anche nella Sala Comune di Serpeverde era stato accettato senza troppi commenti visto che ciò che lui e i suoi amici decidevano era legge nella Casa verde-argento. Tuttavia c’era qualcosa che non andava: si sentiva strano, più di una volta si era sorpreso a fantasticare sul rosso-oro e provava una strana felicità quando lui ed Harry erano soli nella sua stanza o quando sorprendeva il moro a fissarlo. Poi c’erano delle questioni irrisolte che non riusciva a mettere da parte: il mittente della rosa e il ricordo offuscato. Seguendo il consiglio di Pansy aveva stregato la rosa in modo che, se il mittente l’avesse toccata, i suoi petali si sarebbero tinti di rosso per alcuni secondi. Con il passare dei giorni, infatti, aveva scoperto che la rosa era stata incantata per non appassire mai e da allora la teneva sempre con sé; purtroppo i petali erano sempre rimasti argentati e lui aveva iniziato a perdere le speranze di scoprire chi fosse il suo misterioso ammiratore. Per quanto riguardava il ricordo, invece, non riusciva a darsi pace: più di una volta aveva chiesto spiegazioni al Grifondoro quando erano soli, ma questi aveva sempre svicolato, dando risposte evasive o scappando via a causa di misteriosi impegni di cui si ricordava all’improvviso. Una volta addirittura avevano anche litigato e, preso dalla rabbia del momento e dalla frustrazione di non sapere, aveva anche detto ad Harry che se c’erano cose che doveva tenergli nascoste forse aveva fatto male a fidarsi di lui e a diventare suo amico; non lo pensava veramente e il moro lo sapeva, ma era chiaro che quelle parole lo avevano profondamente ferito. A quel punto il Grifone aveva cercato di dargli una sorta di spiegazione dicendo che aveva celato il finale per il suo bene, ma a Draco quel genere di spiegazioni non erano mai andate a genio, nessuno doveva permettersi di decidere al posto suo cosa fosse il suo bene, così aveva cacciato il rosso-oro dalla sua stanza dicendogli di non tornare da lui fino a quando non fosse stato pronto a rivelargli il finale del ricordo. Harry aveva provato ad insistere che il motivo per cui non poteva farglielo vedere era molto valido, ma il biondo non aveva voluto sentire ragioni, così erano stati un intero weekend senza rivolgersi la parola, uno troppo orgoglioso per cedere e l’altro troppo amareggiato, ma convinto della propria decisione. Harry trascorse le lezioni del lunedì insieme ai Serpeverde, come era solito fare negli ultimi tempi, ma Draco non gli aveva rivolto una sola parola per tutta la giornata, ignorando ogni suo tentativo di dialogo. Quella sera il Grifondoro, stufo di quella situazione assurda, non scese a cena e si andò a nascondere nella stanza del Prefetto verde-argento approfittando dell’assenza di tutti gli studenti; quando Draco rientrò in camera fu braccato dal moro che, bloccata la porta, fece valere le proprie ragioni spiegando senza mezzi termini al biondo che, purtroppo, nella sua vita c’erano molti segreti e che ormai non era più così avventato nelle decisioni che prendeva, per cui aveva sempre delle valide ragioni per come si comportava e la questione del ricordo non faceva eccezione, quindi, anche se era immensamente dispiaciuto per il loro litigio, non era disposto a smuoversi dalle proprie posizioni. Il Serpeverde allora aveva ribattuto che, visto che il ricordo lo riguardava in prima persona, non avrebbe accettato che altri decidessero al posto suo cosa fosse meglio per lui, ma Harry era stato irremovibile e aveva aggiunto che se Draco avesse scelto di continuare ad essere amici, avrebbe dovuto imparare ad accettare che anche Harry aveva dei segreti come tutti, probabilmente ne aveva molti di più di qualunque altro mago della loro ètà, e avrebbe dovuto mostrare per le decisioni di Harry lo stesso rispetto che lui mostrava nei confronti delle sue. Al biondo non erano mai piaciute le limitazioni, ma il fatto che il rosso-oro non gli avesse posto nessun ultimatum lasciando la decisione completamente nelle sue mani lo spinse ad accettare la situazione, sancendo la pace con delle scuse reciproche. Ecco, qui partiva un altro punto di riflessione: da quando in qua lui scendeva a compromessi o si scusava con qualcuno? Lui era un Malfoy e i Malfoy non sanno nemmeno cosa siano i compromessi! E non si scusano mai, mai con nessuno! Il fatto era che in quei due giorni Harry gli era mancato da morire. E qui sorgeva un altro problema: non gli era mancata solo la sua amicizia, gli era mancata proprio lui come persona! Gli era mancato il suo sorriso così solare ed ingenuo, i suoi occhi così brillanti che sembravano sempre riservargli uno sguardo speciale, il profumo della sua pelle così caldo e inebriante,… E, come se non bastasse, ormai capitava sempre più spesso che la mattina si svegliasse decisamente eccitato a causa dei sogni che faceva sul suo bel moretto. Ormai era chiaro che non voleva che ci fosse una semplice amicizia fra loro, ma dubitava seriamente che il Grifondoro potesse ricambiarlo, dopo tutto lui era un ragazzo e, da quel che si sapeva, l’unico flirt di Harry era stato l’anno prima con la Chang. Anche quando si erano ubriacati nella Stanza delle Necessità non era successo assolutamente nulla, quindi… Così si era ritrovato a trattenersi furiosamente dal baciarlo e stringerlo a sé ogni volta che se lo ritrovava accanto. E la cosa era molto frustrante. Estremamente frustrante. Anche perché sembrava quasi che il Bambino Sopravvissuto lo facesse apposta a restare solo con lui e a guardarlo con quegli occhi così dolci… Oppure a sederglisi vicino facendo continuamente sfiorare accidentalmente le loro gambe, o magari le mani… Solo pochi fugaci istanti in cui si perdeva nei suoi gesti così innocenti e intriganti allo stesso tempo… O quella volta in biblioteca in cui, se non fosse stato per il suo ferreo autocontrollo, avrebbe divorato quella splendida opera d’arte che il moro si ritrovava al posto della bocca fregandosene altamente di essere disteso sul pavimento polveroso dove chiunque avrebbe potuto scoprirli… Basta. Ora aveva decisamente bisogno di una doccia fredda. L’ennesima. Che stress!

 

 

Al contrario di ciò che pensava Draco, anche per Harry trattenersi stava diventando sempre più difficile: era passato più di un mese e mezzo ormai da quel bacio che si era scambiato col Principe delle Serpi, ma non riusciva proprio a levarselo dalla testa anche se l’altro non mostrava alcun segno di ricambiare i suoi sentimenti. Da tempo ormai il bel Serpevede infestava i suoi sogni e, molto spesso, il Grifondoro si era trovato a ringraziare il cielo di trovarsi da solo nella Stanza delle Necessità e non nel suo vecchio dormitorio a dover dare spiegazioni convincenti per giustificare i suoi gemiti notturni. Aveva provato varie volte a far sbloccare la situazione con il biondo, sperando che il loro rapporto si evolvesse in qualcosa di più di una semplice amicizia, ma i suoi sforzi sembravano svanire nel nulla. Anzi, aveva l’impressione che il biondo si sentisse a disagio quando si accorgeva di essere osservato o quando rimanevano soli in una stanza o quando sorprendeva il rosso-oro a guardarlo con adorazione. Anche quella volta che, in biblioteca, Draco era caduto dalla scala a causa di un piolo danneggiato che si era spezzato mentre stava rimettendo a posto un pesante tomo di pozioni, Harry era riuscito a prenderlo al volo, ma entrambi erano finiti lunghi distesi per terra col viso a due centimetri l’uno dall’altro; il Grifondoro teneva ancora le braccia intorno al corpo del biondo steso sopra di lui, immensamente grato per quell’inaspettata vicinanza. -Stai bene?- aveva sussurrato avvicinandosi inconsciamente fin quasi a sfiorare le labbra del Serpeverde con le sue, completamente incapace di pensare a qualunque cosa che non fosse il profumo della pelle di Draco e il calore del suo respiro così intossicante. Il biondo era rimasto immobile per alcuni attimi facendogli quasi sperare che avrebbe approfondito quel fugace contatto, poi, purtroppo, era schizzato in piedi iniziando a farfugliare una serie scuse di cui Harry non aveva capito una sola parola e se n’era andato a passo di carica senza nemmeno aspettare che anche il moro si rialzasse. Il Grifondoro aveva il terrore che Malfoy avesse capito di piacergli, ma che, non ricambiandolo, si sentisse a disagio con lui. Era anche per questo non aveva voluto che il Serpeverde vedesse il finale del ricordo, anche quando avevano litigato e per tre giorni non gli aveva rivolto la parola non aveva ceduto ed era sempre più convinto di aver fatto la scelta migliore a non esporsi. Un conto era immaginare che Draco non lo ricambiasse, un altro era vedere l’imbarazzo e magari il disgusto sul suo viso davanti al loro bacio. E quello Harry era certo che non sarebbe riuscito a sopportarlo.

 

 

-Draco… Draco… Draco, svegliati…- disse Harry cercando di ridestare il Serpeverde con dei tocchi leggeri sulla spalla.

 

-Mmmmh… Ancora cinque minuti, Blaise…- biascicò il biondo girandosi dall’altra parte e ricominciando a dormire.

 

-Non sono Blaise, sono Harry…-

 

-Mmmmh… Ancora cinque minuti, Harry…- rispose nuovamente il ragazzo ancora troppo addormentato per rendersi conto di cosa avesse appena detto; poi, come una secchiata d’acqua gelida, improvvisamente il biondo si riscosse e schizzò a sedere sul letto -Harry?!-

 

-Ben tornato nel mondo dei vivi.- lo salutò l’altro sorridente.

 

-Che ci fai qui?! È tutto ok?! È successo qualcosa?! Stai bene?!-

 

-Tutto ok, tranquillo, stanotte c’è la luna piena e sono uscito a raccogliere i fiori per la pozione.- gli spiegò il rosso-oro con una scollata di spalle.

 

-Harry, se mi hai svegliato alla due di notte per qualche fiorellino che potevi tranquillamente darmi domani, giuro che ti schianto.- sbuffò il verde-argento lasciandosi ricadere pesantemente indietro sul cuscino. Se c’era una cosa che detestava era essere svegliato durante la notte, soprattutto per le cose inutili.

 

-Dai, smettila di lamentarti e vestiti che voglio portarti in un bel posto.- rispose il Grifondoro sempre sorridente. C’era poco da fare: gli piaceva proprio tutto di Draco, anche il fatto che l’avesse appena minacciato di schiantarlo o il suo tentativo di mostrarsi arrabbiato nonostante i capelli arruffati e gli occhi gonfi e semichiusi dal sonno. In quel momento il Serpeverde gli faceva una gran tenerezza, così combattuto tra la curiosità di seguirlo o la tentazione di mandarlo a cagare e riprendere a dormire, ma Harry ebbe l’impressione che Draco l’avrebbe per davvero schiantato se avesse saputo che il moro l’aveva appena classificato nella casella “assolutamente adorabile”.

 

 

Alla fine aveva vinto la curiosità e ora i due stavano camminando fianco a fianco nella Foresta Proibita, uno completamente a proprio agio e l’altro un po’ meno. Erano scivolati fuori dal castello nascosti sotto al mantello dell’invisibilità, poi si erano diretti verso gli alberi e, solo una volta al riparo, erano tornati visibili.

 

-Si può sapere dov’è che mi stai portando?-

 

-Sorpresa…-

 

-Questo non mi rende più tranquillo, lo sai vero? Questa foresta non mi piace più di quanto mi piacesse il primo anno.- ribadì il verde-argento guardandosi intorno circospetto.

 

-Dai, Draco, voglio farti conoscere qualcuno molto speciale e ti garantisco ce non c’è nulla di pericoloso dove ti sto portando.- ribatté dolcemente Harry prendendogli la mano per guidarlo attraverso il folto degli alberi. -Ecco, ci siamo quasi, per di qua.- aggiunse tirandoselo dietro per gli ultimi metri.

 

Draco, dal canto suo, si stava godendo la presa allo stesso tempo calda ed energica della mano di Harry sulla sua: com’era bello il modo in cui le loro dita si erano intrecciate naturalmente, quasi fossero due pezzi adiacenti di un puzzle, perfettamente compatibili senza che la stretta di uno risultasse inferiore a quella dell’altro. Concentrato com’era sulle sensazioni stranamente intense che stava provando, non si era minimamente reso conto di essere giunto in una specie di radura con un piccolo laghetto su un lato che riluceva come uno specchio sotto i raggi candidi della luna. Ancora una volta il biondo si stupì di quanti luoghi conoscesse il Grifondoro e di quanta fiducia gli stesse concedendo mostrandoglieli. Al centro del laghetto, che evidentemente doveva essere profondo non più di una quindicina di centimetri, c’era un magnifico unicorno intento ad abbeverarsi. Harry estrasse la bacchetta ed evocò il suo Patronus che trotterellò fino allo splendido animale e, dopo un profondo inchino, gli comunicò un messaggio che Draco non riuscì a sentire; l’unicorno si volse verso di loro e il Serpeverde fu subito attratto dal suo sguardo magnetico, sentendo improvvisamente crescere dentro di sé il desiderio di avvicinarsi a lui.

 

-Vieni,- gli sussurrò Harry tirandolo per la mano che non gli aveva mai lasciato -lui è Muriel, è il capo branco degli unicorni che vivono qui a Hogwarts, ci ha accordato il permesso di avvicinarci.-

 

Muriel, nel frattempo, era uscito dall’acqua e ora li stava aspettando sul prato morbido che ricopriva l’intera zona e che, con la sua erbetta sottile e verdissima, incorniciava a meraviglia lo specchio d’acqua limpida. La creatura era veramente splendida, sembrava appena uscita da un’illustrazione di un libro di fiabe e riusciva ad essere maestosa ed eterea allo stesso tempo, permeando l’aria intorno a sé di così tanta magia da far formicolare la pelle dei due maghi. Tutto in lui suggeriva candida purezza e i muscoli guizzanti sotto il manto completamente niveo mostravano la sua indiscussa forza; anche gli zoccoli, il corno, la coda e la criniera erano bianchi, ma gli occhi erano di un nero profondo perfettamente intonati con un piccolo ciuffo del medesimo colore che scendeva della criniera adagiato fra loro. Draco non era mai riuscito a staccare lo sguardo da quello dell’animale, neppure quando Harry gli aveva bisbigliato che potevano avvicinarsi, e ora che si trovava in piedi di fronte a Muriel si sentiva così bene da non riuscire a non sorridere. La magia dell’unicorno stava richiamando alla superficie tutta una serie di sensazioni e di ricordi fra i più belli che il Serpeverde avesse: la gioia di volare sempre più in alto sulla scopa insieme a suo padre quando era ancora bambino, l’emozione di aver ricevuto la lettera da Hogwarts, il batticuore sconvolgente del primo bacio o della prima volta che aveva fatto l’amore con qualcuno, la tranquillità nell’addormentarsi quando da piccolo sua madre gli raccontava storie incredibili e cantava per lui finché non si addormentava, l’orgoglio di essere stato assegnato a Serpeverde e di aver reso fieri sia i suoi genitori che Severus, l’allegria dei suoi compleanni trascorsi sempre insieme ai suoi amici, il fremito quando Harry gli aveva preso la mano per condurlo fin lì e gli aveva sorriso…

 

Anche se Draco non se n’era accorto, Harry era rimasto ad una certa distanza da loro per lasciare al biondo un minimo di privacy in un momento delicato come quello; il Grifondoro ricordava bene il suo primo incontro con Muriel, era stato l’anno precedente, poco dopo la morte di Sirius, quando ricercava continuamente la solitudine e si sentiva schiacciato dal peso della profezia. L’unicorno si era lentamente avvicinato a lui incantandolo e aveva iniziato a parlargli; gli aveva, per così dire, schiarito le idee e lo aveva aiutato a scendere a patti coi propri sentimenti e a trovare il coraggio e la determinazione per continuare a lottare. Da allora Muriel si era sempre rivelato un confidente paziente e leale, di poche parole, ma non per questo superficiale. Harry ormai conosceva abbastanza bene le regole e gli abitanti della Foresta Proibita da sapere quale fosse la reale portata del gesto di Muriel nei confronti di Draco, per questo era rimasto estremamente sorpreso quando, meno di un’ora prima, l’unicorno gli aveva chiesto di poterlo conoscere per vedere colui che gli aveva rubato il cuore. Era una forma di immenso rispetto e, in un certo senso, affetto nei suoi confronti e il ragazzo non poté fare a meno di provare smisurato orgoglio e gratitudine. Ora, ad ogni modo, tutto era nelle mani di Draco perché, se Muriel non l’avesse ritenuto degno, non avrebbe parlato con lui indipendentemente dal suo rapporto con Harry.

 

L’unicorno fece ancora un passo verso il Serpeverde che continuava a sorridergli commosso per tutte le emozioni che stava rivivendo in quel momento, Draco sentiva una gran pace dentro di sé e, come un’eco lontana, percepiva la presenza rassicurante e discreta del rosso-oro. Era certo che nulla al mondo avrebbe potuto rendere quel momento più straordinario di così ed era altrettanto certo che lo avrebbe ricordato per il resto della propria vita; poi la creatura abbassò lievemente il capo verso il suo viso e, dopo un leggerissimo tocco del corno sulla sua fronte, la voce fiera e profonda di Muriel si spanse nella sua testa trasmettendogli dolcezza, serietà e rispetto.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

 

Ciaoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!

Eccoci qui con il nuovo capitolo… Decisamente poca trama, è vero, ma ogni tanto ci vogliono un po’ di “pippe mentali” per spiegare cosa passa per la testa dei nostri cari Harry e Draco, se no sembrano del tutto sclerati, no?

Coooooooooooooooomunque, che ne pensate del capitolo? Piaciuto? Ansiosi di sapere quando le cose finalmente si sistemeranno? ^.^

Abbiamo una buona notizia: ne prossimo capitolo ci sarà una scena che ci piace particolarmente, per cui l’avevamo stampata e non è andata persa con la distruzione della pennetta usbergo il prox cap arriverà presto!!!

Beh, ora vi salutiamo! Grazie a tutti quelli che leggono, un abbraccio ai 105 (*.*) che tengono la storia fra i preferiti e un bacione a coloro che hanno recensito, siete meravigliosi! (Si nota che ci piacciono le recensioni??? Ih ih ih… ^.^)

 

 

Manny_chan: Oh, wow, una new entry! Belin, ti sei letta praticamente tutti i capitoli di fila! Ma che onore! E quante recensioni! Oh, ci stai facendo gongolare come due matte! Il pezzo degli specchietti piace molto anche a noi perché mostra molto del reale carattere di Draco, a nostro avviso… Il furetto pazzo è un piccolo tocco di classe di Lore, l’ha fatto un po’ a sua immagine e somiglianza… (Sempre gentile, vero Titti? Ù_ù n.d.Lore) (Beh, tesoro, non è colpa mia se sei fulminata… ^.^ N.d.Titti)

Harry è decisamente più a suo agio con le Serpi, anche perché pure lui, in fondo, è una Serpe… Cappello Parlante docet

Eh, eh… Ebbene, sì, era tutto un sogno… Un sogno speciale, certo, ma pur sempre un sogno… Però, dai, sei fortunata, pensa a tutti coloro che hanno dovuto aspettare una settimana prima di sapere come continuava la storia…

I Grifondoro avranno qualche bella lezione, puoi contarci, ma ci vuole ancora un po’ di tempo… ^_*

E il regalo, beh, non sei l’unica ad avere certi sospetti… Chissà!

A presto cara! Un mega bacione!

Ah, sì, siamo in due: Lore èUbbo” e Titti è “Stellina”… Così se leggi altre storie del nostro account sai chi ha scritto le varie storie, anche se poi alla fine, praticamente in tutte c’è lo zampino di entrambe visto che ci consigliamo a vicenda e ce le betiamo l’un l’altra… ^.^

 

YourCorpseBride: Grazie infinite per la bellissima recensione… ^/////^

Ci fa piacere che tu abbia notato questa caratteristica di Pansy e Daphne, anche perché secondo noi, visto che stanno insieme già da parecchio e in più sono due ragazze, è normale che siano più tenerose ed equilibrate , quindi cercheremo di mantenere questo “criterio” anche in futuro quando ci saranno altre coppie che entreranno a far parte della ff… A presto e un bacione gigante! ^.^

 

Ginny W: Grazie mille Ginny, apprezziamo molto la tua franchezza e siamo contentissime di esserci “riscattate” facendo continuare la fic e non interrompendola nel momento in cui si scopriva che era tutto un sogno (che poi era il nostro progetto iniziale, accantonato onde evitare il linciaggio… ^.^)… Per quanto riguarda Harry e Draco, beh, le due cose accadranno praticamente insieme perché sono strettamente connesse fra loro, ma ci vorrà ancora un filino di pazienza… A presto, cara, e grazie ancora per i bellissimi e graditissimi complimenti! Un mega bacione!

 

haruka333: Grazie cara, sei sempre un tesoro nelle tue recensioni! Ci fa piacere che ti piaccia come si stanno sviluppando le cose e Harry e Draco sono teneri, hai ragione, ma anche un po’ imbranati e in questo capitolo hai ben potuto vedere quanto… A presto bellezza, bacioni!

 

Chiara Lily Potter: Ma ciao! Così ci fai diventare tutte rosse… ^/////^

Grasssssssssssssssssssssssssssie… ^.^

Speriamo che anche questo cap ti sia piaciuto, anche se come trama succede davvero poco… Non sappiamo tra quanto riusciremo a scrivere qualcosa tra Harry e i Grifondoro, ma pria o poi succederà, tranquilla… A presto! Bacionissimi! ^.^

 

Yuke: Grazie per il bentornato e per la comprensione…

Siamo felici che ti piacciano le novità del capitolo… Le vendette prima o poi ci saranno e anche il mistero della rosa si risolverà… Sei stata molto gentile a definire i Grifoni “fessacchiotti”, noi abbiamo pensato cose ben peggiori quando abbiamo scritto il pezzo… ^_*

Alla prossima, un bacione!

 

fanny80: Ciao carissima! (Non riesco mai a leggere e commentare ogni cap della tua bellissima fic… Me tapina… Voglio una giornata di 80 ore!!! ç_ç N.d.Lore)

Guarda, sinceramente credo che se ci avessero rapito gli ippogrifi Lore si sarebbe divertita come una pazza perché adora volare e a Titti sarebbe venuto un infarto perché soffre di vertigini… In ogni caso, credo che quest’evenienza ci avrebbe fatto incazzare meno della realtà… Purtroppo non abbiamo potuto recuperare nulla perché la pen drive è stata letteralmente spezzata a metà, secondo noi l’ha colpita con uno dei piedini del trolley o qualcosa del genere, se no non sappiamo come spiegarci un danno simile… Avevamo stampato qualcosa qua e là quindi quelli li possiamo scannerizzare di nuovo e reinserire nel pc, ma è praticamente niente rispetto a quello che avevamo sulla pennetta… Ora stiamo facendo copie della cartella dovunque, sembriamo Pollicino con le molliche di pane!

Ci fa piacerissimo che ti sia piaciuto il cap, a presto speriamo! Un mega bacione!

 

Fannysuper: Ci vorrà ancora qualche capitolo per vedere un po’ di vendetta, ma in questo periodo la vena sadica di Lore è molto sviluppata… Quindi un po’ di cosuccie in mente ce le abbiamo… Per fortuna non siamo né morte né state rapite, ma ti ringraziamo immensamente per la preoccupazione! XD

Bacioni e alla prossima!

 

Ximeng: Grazie per la comprensione, o fedelissima! Speriamo di aggiornare il più presto possibile! Per quanto riguarda la rosa… Beh… Siete in molti ad avere dei sospetti… ^.^

Tra Harry e le Pozioni, invece, è e sarà sempre guerra aperta… Sorry… Anche perché tanto c’è Dracuzzolo adorato che sistema ogni cosa, no?

A presto, cara, bacionissimi!

 

Tigre94: Ciao Tigre! Bellissima la proposta del coltello e dell’obitorio, sei a dir poco geniale! XD

Anche noi lo avremmo ucciso volentieri, credici!

Le reazioni ci sono state eccome quando Harry si è seduto al tavolo dei Serpeverde, ma abbiamo evitato di descrivere la scena perché ci sembrava una specie di ripetizione di quella avvenuta nel sogno, anche se le dinamiche sono state un filo differenti… Per quanto riguarda Silente e la McGranit, beh, si che se ne sono accorti, ma nella nostra ff, tanto per cambiare un po’, abbiamo deciso di fargli avere un ruolo poco convenzionale, per cui possiamo svelarti che l’ottusità che ha mostrato la cara Minerva durante il litigio fra Harry e i Grifondoro non è un caso… A presto!

 

Bimba91: Ancora un po’ di pazienza, bimba cara, molto probabilmente non dovrai aspettare ancora molto… Forse… ^.*

Se al tipo del trolley sono arrivate anche solo la metà di quelle che gli abbiamo augurato, avrà la diarrea per mesi!

A presto bella, un bacione!

 

broken dreams: Grazie per la comprensione… La apprezziamo davvero molto!

Ci fa piacere anche che ti sia piaciuto il pezzo della rosa, vedrai che non dovrai aspettare molto per sapere come andrà a finire… Grazie mille per i complimenti, speriamo che continui a piacerti così tanto fino alla fine… E poi anche nel sequel! Che, basandoci più o meno sui nostri attuali progetti, avrà sicuramente rating rosso perché ci sarà decisamente più violenza e temi un po’ più forti… Piccolo spoiler tutto per te… ^.^

A presto, baci baci!

 

fuyumi chan: ciao fuyumi! Non preoccuparti, sei sempre la nostra fan numero uno, ti perdoniamo con piacere! L’idea dell’acido è decisamente allettante… per ora la storia si concentrerà ancora un po’ su Harry e Draco, ma tra non molto arriverà anche la resa dei conti coi Grifondoro

Alla prox recensione, carissima! Bacionissimi!

 

Jayne: Sei davvero un genio dei commenti! Ci hai fatte letteralmente piegare! Sei una grande!

Parlando del capitolo, ci fa piacere che ci siano così tanti punti che ti sono piaciuti… Speriamo che anche questo capitolo ti sia piaciuto come il precedente… E vedrai il prossimo!

A presto, cara! Bacioni!

 

fra ro: Grazie per i pon pon ^////^ ci speravamo! Per quanto riguarda la rosa… Beh… Dovrai avere ancora un pochino di pazienza… ^.^

Gli anatemi su quello stronzo che ci ha distrutto tutto sarebbero un’idea fantastica, magari si otessero lanciare davvero! Un bacione e a presto!

 

shizuka89: Grazie per l’entusiasmo! La vendetta arriverà, non temere, ma tra qualche capitolo… Ora ci sono altre cose che si devono risolvere che per Harry sono più importanti che occuparsi dei Cogliondoro… a presto bella! Baci baci!

 

Noriko: *.* Merlino quanto ci fanno scompisciare le tue recensioni! Sono fenomenali! *.*

In effetti, alle volte, Harry ce l’avrebbe davvero bisogno di un disegnino… è un po’ ingenuotto, povero piccolo… ^.*

Grazie per tutti i bellissimo complimenti, come sempre!

Un bacione grande grande!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Note sulle modalità di scrittura:

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 16

 

 

-Expecto Patronum!-

 

Un’aquila argentea si librò per la Stanza delle Necessità sotto lo sguardo compiaciuto del suo proprietario e quello di Harry. Fece un paio di giri in tondo sorvolando la camera e osservando i suoi occupanti: Draco era in piedi con la bacchetta ancora stretta fra le dita e un sorriso soddisfatto stampato in faccia, Harry era stravaccato di lato su una poltrona di velluto beige con la schiena appoggiata ad uno dei braccioli e le ginocchia sull’altro mentre faceva dondolare un piede e Ramoso, infine, era incuriosito dal Patronus di Draco e passeggiava col muso rivolto in alto verso di lei. L’aquila planò delicata verso il cervo e si posò sulla sua schiena accoccolandosi con un’espressione talmente soddisfatta e sorniona da rivaleggiare col suo proprietario in carne ed ossa. Il Grifondoro avrebbe potuto giurare di aver visto Ramoso sospirare rassegnato al comportamento del volatile e scuotere leggermente muso e palco divertito dall’assurdità della situazione. Draco sentì su di sé lo sguardo fisso del moro e, quando lo incrociò, lo vide carico di emozioni e di un qualcosa che avrebbe potuto essere affetto o qualcosa di simile, ma la cosa che lo colpì di più fu vedere orgoglio: Harry era orgoglioso di lui per merito del suo Patronus. Si fissarono in silenzio per alcuni istanti in una sorta di dialogo silenzioso, poi Harry ruppe il contatto alzandosi ed andando a recuperare due burrobirre da un tavolino su cui la stanza le aveva fatte comparire.

 

-Dobbiamo festeggiare!- gli disse sorridente il rosso-oro passandogli la bottiglia e accennando a un brindisi -Ora grazie alla tua aquila potrai contattare Muriel ogni volta che vorrai.-

 

Draco rispose al brindisi e buttò giù un paio di sorsi, poi tornò a rimirare i due Patroni.

 

-Harry… Perché è necessario usare un Patronus?-

 

-Beh, è per via della loro natura: gli unicorni sono delle creature purissime, dotate di una magia straordinaria, certo, ma pur sempre fragili nel loro estremo candore; per questo non parlano mai coi maghi e quasi nessuno è a conoscenza di questa loro capacità. Così come loro sono in grado di risvegliare in te, o in me, emozioni e ricordi, allo stesso modo sono sensibili ai nostri stati d’animo e alla nostra magia. Un Patronus è composto esclusivamente di magia “felice”, per così dire, perchè ciò che lo alimenta e proprio un ricordo felice e potente, per cui Muriel ha il tempo di abituarsi alla tua magia attraverso l’incantesimo che più assomiglia alla sua natura prima di incontrarti di persona.-

 

-Mi stai dicendo che quel unicorno ha parlato con me perché mi ritiene una creatura pura?- domandò il Serpeverde visibilmente scettico.

 

-Assolutamente no!- rispose Harry senza riuscire a sopprimere una risatina, poi riprese subito un tono molto serio -La purezza non c’entra assolutamente nulla, credimi, se fosse così Muriel non si sarebbe mai avvicinato a me, sono tutto tranne che puro, io. No, gli unicorni non parlano mai con gli umani, ma possono fare un’eccezione quando incontrano qualcuno che ritengono degno. È un grande onore, Draco, quello che Muriel ti ha concesso, sono pochissimi coloro che, in tutto il mondo, possono vantarsi di aver sentito anche solo una volta nella vita la voce di un unicorno. Non sottovalutare mai il dono che ti è stato fatto da quella creatura perché è qualcosa di talmente raro e prezioso da essere sconosciuto alla maggior parte degli uomini, maghi o babbani che siano.-

 

Il verde-argento rifletté per alcuni minuti sulle parole dell’amico e sull’immenso valore del gesto che aveva fatto: Harry aveva creduto in lui al punto di portarlo a conosce il più importante dei liocorni di Hogwarts e Draco era fin troppo bravo a leggere fra le righe per non rendersi conto di quanto rispetto, di quanta fiducia e di quanta stima ci fossero dietro ad un gesto simile. Il Grifondoro si stava rivelando una sorpresa continua e non solo per tutti i segreti di cui era a conoscenza e che stava dividendo con tutti loro e con lui in particolare, ma soprattutto per il reale carattere che aveva sviluppato: Harry era cambiato moltissimo dalla fine dell’anno precedente, di questo se ne era già accorto, ma era certo che ci fosse ancora molto altro da scoprire perché se c’era una cosa di cui era assolutamente certo, questa era che Harry Potter avesse ancora una marea di assi nella manica da giocare.

 

-Harry, perché non mi hai chiesto niente di ciò che mi ha detto Muriel?-

 

-Quello che vi siete detti, Draco, sono cose fra te e lui, sono cose talmente intime e intense da lasciarti senza fiato. Muriel è in grado di vedere chi sei veramente e di mostrartelo se tu sei disposto ad accettare ciò che vedrai, risveglia ricordi, sentimenti, emozioni e sensazioni… Ti fa ritrovare parti di te stesso che avevi dimenticato o che credevi fossero morte o che nemmeno sapevi che esistessero e ti fa sentire giusto e perfetto perché sei esattamente quello che sei… Non è qualcosa che si può spiegare a parole, ma in un certo senso è come se ti spogliasse e ti ricamasse addosso un comodo vestito su misura sul quale poi puoi porre maschere, trucchi e corazze per ingannare la gente e proteggerti dal mondo, ma che ti permetterà di non perdere mai te stesso…-  rispose Harry con la voce vibrante di emozione, per tutto il tempo i loro occhi erano rimasti fissi gli uni negli altri -Chiederti cosa vi siete detti sarebbe stato come violentarti, Draco, e io non ti farei mai nulla di simile.-

 

Sì, confermò il Serpeverde nella sua mente, decisamente Harry Potter non era più il ragazzino sconsiderato ed impulsivo che tutti credevano ancora che fosse; quella era solo una raffinata maschera che il Grifondoro si era creato e indossava con tutti, ma che stava deliberatamente togliendo sempre più spesso solo con lui.

 

 

A dispetto del mese di Febbraio, particolarmente caldo e soleggiato, Marzo era iniziato all’insegna della pioggia, per questo i sei ragazzi si trovavano a studiare nella camera del biondo. Inizialmente erano andati a fare i compiti in biblioteca, ma, poco dopo il loro arrivo, erano stati interrotti da un gruppo di Grifondoro del sesto anno, per essere precisi l’ex gruppo di Potter, che avevano iniziato ad attaccare e insultare il moro senza scrupoli. Per quanto Harry non si fosse fatto intimorire e avesse risposto a tono ai suoi ex amici, avevano preferito andarsene e mettersi a studiare in un posto più tranquillo. Dopo quasi tre ore di studio il biondo era completamente fuso e propose di fermarsi per quel giorno e di riprendere l’indomani; tutti acconsentirono tranne il moretto e, quando i cinque verde-argento si voltarono a guardarlo, si accorsero che si era addormentato sul libro di Pozioni. Così Blaise, Theo, Pansy e Daphne lasciarono la stanza e Draco decise di andare a farsi una doccia e permettere al ragazzo dei suoi sogni di riposare sul proprio letto. Tornato in camera Malfoy si vestì il più silenziosamente possibile indossando un paio di jeans neri e una camicia di jeans chiaro completamente sbottonata, sedendosi poi alla scrivania per rispondere ad una lettera di sua madre. Pochi minuti più tardi un paio di occhi verdi si schiusero, sbattendo un paio di volte per cercare di capire dove si trovassero.

 

-Hai finito di fare il bel addormentato sul mio letto?- lo schernì il Serpeverde che, accortosi del risveglio dell’altro, si era girato sulla sedia e ora lo stava fissando con aria divertita.

 

-Mmmmh… Scusami, Draco… Sono crollato senza accorgermene… Dove sono gli altri?- chiese guardandosi intorno ancora intontito dal sonno.

 

-Se ne sono andati via circa mezz’ora fa.-

 

-Cosa? Potevi svegliarmi, me ne sarei andato, non volevo disturbare.-

 

-Tranquillo, nessun disturbo. E poi, a giudicare dalle occhiaie che hai di solito, direi che un po’ di sonno in più ti fa solo che bene.-

 

-Oh…- il tono improvvisamente mogio -Si notano così tanto?-

 

-Abbastanza… Senti, lì, nella mia borsa, c’è una boccetta nuova di inchiostro…- disse Malfoy indicando la sacca posata sul letto accanto al moro -Me la passi, per favore, che quella che ho qui è quasi finita?-

 

-Certo…- disse il moro aprendola e rovesciandone il contenuto sul letto -Ecco, tieni…- continuò porgendogli la boccetta. Ma Draco non lo stava ascoltando, i suoi occhi erano fissi su un punto del letto. Seguendo la direzione del suo sguardo il Grifondoro si ritrovò a fissare il medesimo punto: la rosa argentata che il Serpeverde portava sempre con sé era scivolata fuori dalla borsa quando l’aveva aperta ed era rotolata fino a fermarsi a contatto con le sue dita, i petali ora completamente rossi.

 

-Cazzo…- esalò il rosso-oro con voce tremante, alzandosi di colpo dal letto come se il fiore l’avesse ustionato e scattando verso la porta per poter scappare. La stava già aprendo quando Malfoy si riscosse e lo afferrò per un braccio tirandolo indietro e sbattendolo contro la porta richiusa. Per un istante i due si fissarono negli occhi, senza sapere cosa dire, come congelati, poi Potter abbassò lo sguardo, impotente.

 

-Cosa significa?- il tono di Draco, poco più di un sussurro, era incerto quasi tremante.

 

-Non significa niente.- gli occhi sempre fissi sul pavimento.

 

-Harry, che cosa significa? Perché non mi hai detto di essere stato tu ad avermi mandato quella bellissima rosa?- continuò il biondo con voce più dolce. Harry non rispose, non sapeva cosa dire, gli occhi ancora inchiodati al pavimento, voleva solo fuggire il più lontano possibile da lì ed evitare di vedere scherniti i propri sentimenti. Il tono di Draco era gentile, ma Harry aveva paura di illudersi e continuava a ripetersi che fosse solo una forma di cortesia. In un angolino piccolo e lontano del suo cuore si era accesa la flebile speranza che quel tono potesse significare qualcosa di più, ma il Grifondoro cercava con tutto se stesso di non dare retta a quella vocina che gli diceva che le cose sarebbero andate per il meglio perché, se ci avesse sperato e poi le sue speranze fossero state infrante, il colpo sarebbe stato davvero troppo duro da digerire. Non ricevendo risposta il biondo gli poggiò delicatamente una mano sul viso obbligandolo a guardarlo negli occhi, ritrovandosi a precipitare in due lucide pozze verde smeraldo colme di dolore, paura e qualcos’altro di incredibilmente intenso che non sapeva identificare. -Harry… Ti prego, dimmi che cosa significa…-

 

-Non è chiaro che cosa significa, Malfoy?- la voce incredibilmente tremolante stava tradendo tutta la sua sofferenza -Ma non devi preoccuparti. Non mi aspetto niente, so di non interessarti, non in quel senso almeno. Me la sono tenuta per me finora, continuerò così e me la farò passare. Solo, ti prego, non allontanarmi per questo, non voglio perdere anche la tua amicizia. Malfoy ti giuro che non ti creerò problemi, io…- ma venne interrotto da due dita del biondo che si posarono gentilmente sulle sue labbra.

 

-Shhhhh…- gli disse il Sepeverde sorridendogli felice -Smettila di sparare cazzate senza senso… E non chiamami Malfoy, o dovrò riprendere a chiamarti Sfregiato Potter…- gli sussurrò a fior di labbra un attimo prima di baciarlo dolcemente tenendolo bloccato fra sé e la porta. Harry ci mise un paio di secondi prima di rendersi conto di cosa stesse succedendo e rispondere, incredulo e straripante di gioia, al bacio del ragazzo che così teneramente lo stava stringendo fra le sue forti braccia. Cercò di riversare in quel bacio tutto ciò che provava per il biondo, facendo scivolare le mani sotto la camicia slacciata e accarezzandogli la schiena, come a volersi assicurare di non essere nuovamente in un sogno. Quando le loro labbra si separarono il moro non permise al compagno di allontanarsi, lo trattenne vicino, la fronte poggiata sulla sua, le mani intrecciate ai suoi lisci capelli dorati, gli occhi ancora chiusi.

 

-Oddio…- bisbigliò il Grifondoro parlando sulle labbra dell’altro -Tu non hai idea di quanto mi siano mancati i tuoi baci, Draco…-

 

-Harry, ma che stai dicendo?- domandò l’altro sinceramente confuso -Noi due non ci siamo mai baciati prima d’ora…-

 

-Sì, invece… Cioè, no… Cioè… Per me sì, ma per te no… Cioè… Merlino, che casino!- farfugliò il moro gesticolando incapace di trovare uno modo per spiegarsi.

 

-Alt! Harry, frena e spiegami con calma di che cosa stai parlando.-

 

-è questo quello che ti ho nascosto… Nel ricordo intendo… ho offuscato il ricordo un attimo prima che ci baciassimo… Per te tutto quello che hai visto nel pensatoio non è mai esistito, ma per me è stato tutto reale, compreso l’esserci baciati… è stato un vero inferno, questo mese e mezzo, dover fare finta di niente…- rispose Harry con una vena di malinconia nella voce che venne subito spazzata via della gioia che quello fosse oramai il passato. O almeno ci sperava.

 

-Perché non mi hai detto niente? Perché non hai voluto che lo vedessi?-

 

Harry fece un respiro profondo, poi rispose: -Perché… ho avuto paura… temevo che vederlo ti avrebbe messo a disagio… o peggio, disgustato… e poi volevo… insomma… volevo che… volevo che se mai le cose fossero andate per il verso giusto, fosse perché era ciò che tu desideravi davvero… volevo essere baciato da te perché lo desideravi anche tu come lo desideravo io, non perché l’avevi visto in un mio ricordo… non volevo forzare le cose…-

 

-è una delle cose più dolci e tenere che io abbia mai sentito…- disse il verde-argento abbracciandolo forte e bisbigliandogli all’orecchio -Ti andrebbe di mostrarmelo ora, Harry?-

 

Sentendo pronunciare il suo nome in modo così dolce il moro si sciolse letteralmente fra le braccia del suo ragazzo e, non riuscendo a parlare, si limitò ad annuire vigorosamente con un sorriso da guinness dei primati stampato in faccia. Insieme recuperarono il pensatoio da uno dei cassetti della scrivania di Draco, dopo di che Harry vi fece cadere dentro i fili argentati estratti dalla sua testa con la bacchetta e, sempre tenendosi per mano, vi entrarono per assistere, finalmente, al ricordo completo. Finito quest’ultimo vennero sbalzati nuovamente nella camera del Prefetto verde-argento, le loro mani ancora unite. Dopo alcuni attimi di silenzio il biondo si volse verso il suo compagno e, con un ghigno famelico stampato in faccia, dichiarò: -Da quello che ho visto abbiamo un bel po’ di arretrati da recuperare e stasera tu non ti muovi da qui!- e senza attendere alcuna risposta si lanciò sul letto trascinandosi addosso il moro che gli mostrò più che volentieri quanto fosse d’accordo col voler recuperare il tempo perso. Draco si addormentò alcune ore più tardi fra le braccia di Harry che lo cullò dolcemente tutta la notte, pensando fra sé e sé che da lì in avanti il 3 marzo sarebbe stato il suo giorno preferito di tutto l’anno. Al suo risveglio Malfoy sentì un dolce tepore e due mani premurose che lo stavano accarezzando.

 

-Buongiorno…- mormorò languido il Grifondoro.

 

-‘Giorno…- rispose il biondo, ancora intontito dal sonno, alzando il viso verso quello del suo ragazzo alla ricerca di una casto bacio. Dopo essersi fatto coccolare ancora per parecchi minuti, il purosangue riuscì finalmente a svegliarsi del tutto e si decise ad alzarsi e ad incespicare fino al bagno strascicando i piedi e sbadigliando almeno due o tre volte. Harry non si aspettava questo lato di Draco così bendisposto a tenerezze ed effusioni appena sveglio, ma la cosa non poté che fargli piacere perché, se c’era una questione sulla quale non aveva più dubbi dopo una notte interamente insonne dedicata ad osservare il suo ragazzo dormire, quella era che lui adorava letteralmente poterlo abbracciare e dedicargli tutte le attenzioni del mondo. Si sentiva incredibilmente euforico e la semplice consapevolezza di essere lì, seduto su quel letto, per davvero, gli faceva venire una gran voglia di sorridere come un’idiota e di urlare al mondo che la vita era bella, che era un uomo felice e che, fanculo Voldemort, profezie e tradimenti, si sentiva per la prima volta in vita sua nel posto giusto al momento giusto. Tornato dal bagno Draco osservò, finalmente lucido, il viso sorridente del suo bel Potter e si accorse delle condizioni disastrose in cui versava.

 

-Che faccia che hai, Harry, ma hai dormito almeno un po’?-

 

-No… Ma ho preferito così… Non volevo rischiare…-

 

-Mh?- domandò confuso il Serpeverde soffocando l’ennesimo sbadiglio con una mano e incasinandosi maggiormente i capelli ancora arruffati dal sonno con l’altra -Harry, sono le otto di domenica mattina, ti prego, sii un po’ più chiaro nelle tue spiegazioni…-

 

Harry gli fece l’ennesimo sorriso sereno, ancora più lieto e in parte incredulo che quella fosse davvero la realtà. -L’ultima volta che mi sono addormentato qui con te è stato nel sogno e al mattino mi sono risvegliato nel mio letto nella Torre di Grifondoro con Ron che mi urlava di alzarmi perché non voleva perdere punti con Piton a causa mia, poi quando ti ho incontrato, quel pomeriggio, mi hai insultato deridendomi insieme a Blaise, Pansy, Theo e Daphne… Non volevo rischiare che succedesse di nuovo… Non avrei sopportato di perderti un’altra volta…-

 

A quelle parole, così ingenue e sincere, sul viso del biondo si allargò un sorriso luminoso in direzione del suo bel Grifondoro personale. Si avvicinò al letto, fece spostare il moro leggermente in avanti in modo da potersi sedere tra lui e i cuscini posti contro la testata e farlo poi appoggiare con la schiena sul suo petto mentre lo cingeva da dietro con braccia e gambe. Dopo di che lo abbracciò teneramente e gli posò un bacio sul collo, sussurrandogli all’orecchio: -Sei proprio un Micetto da coccolare anche quando non sei ricoperto di pelliccia, tu… è ancora presto, dormi almeno un paio d’ore… Io non mi muovo da qui…-

 

-No… Non voglio sprecare dormendo il tempo che ho per stare con te…-

 

-Shhhh… Nessuno spreco… Ora dormi, che ne hai bisogno…- insistette il Serpeverde baciandogli delicatamente la tempia. Non ricevette nessuna risposta dal ragazzo fra le sue braccia che aveva finalmente ceduto alla stanchezza addormentandosi sereno.

 

 

Circa tre ore più tardi, quattro Serpeverde, un pitone e un maialino di peluche iperattivo stavano imbambolati sulla soglia della camera di Malfoy osservando la neo coppietta che riposava, decidendo poi di saltargli sul letto tutti insieme per svegliarli e festeggiare, facendo venire un infarto ai due ragazzi abbracciati.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

 

Ciao a tutti,

dopo una lunga assenza eccoci qua… Come state? Speriamo bene…

Facciamo questo post per dire che questa storia, purtroppo, per ora è da considerarsi terminata qui. È passato davvero troppo tempo, noi siamo molto cambiate ed è anche cambiato notevolmente il nostro modo di scrivere e quindi non ci sembra davvero il caso di fare a tutti i costi un finale che risulterebbe forzato, scritto in uno stile molto differente e rovinerebbe quindi la storia. Questa decisione è stata presa anche considerando il fatto che la storia è comunque arrivata a una svolta e quindi non interrompiamo in sospeso la nostra narrazione.

Se un domani ci verrà in mente il finale “giusto” lo scriveremo e posteremo, ma per ora ci sembra più giusto così.

Speriamo che possiate capirci e che vi piaceranno le fanfic che abbiamo scritto in questi ultimi tempi e che, da ora in poi, posteremo; prendendo esempio da quello che è successo con questa storia, da ora in poi posteremo (anche se a capitoli) solo fanfic che abbiamo già concluso.

Vi ringraziamo di tutto e speriamo di sentirvi presto!!!

Bacioni,

Titti & Lore.

 

 

 

Risposte ai Commenti:

 

fra ro: sei sempre troppo gentile… ^/////^ grasssssssssssssssssssssssssssie!!!

Come vedi, i nostri due cari piccioncini si sono finalmente fatti furbi… Più o meno… ^.^

Un bacione, cara, a presto!

 

Ximeng: Ciao cara, sei sempre un tesoro! Beh, non si sono esattamente presi in giro, ma come vedi le cose si sono sistemate bene…

Per quanto riguarda Muriel, non è importante tanto cosa abbia detto a Draco, ma il fatto stesso che abbia parlato con lui: nel pezzo raccontato dal pov di Harry abbiamo cercato di spiegare che questo è un grande gesto e che è una cosa rarissima, per cui accettando di parlargli, Muriel ha riconosciuto il valore di Draco e lo ha ritenuto meritevole di essere il “proprietario” del cuore di Harry…

A presto! Bacioni!

 

Chiara Lily Potter: Corto?!?!?! O.O Ma se il capitolo 15 è uno dei capitoli più lunghi che abbiamo mai pubblicato! Ben 2800 parole! Quando in genere teniamo una media di 2500… Forse sembra corto perché è molto introspettivo e ci sono pochi dialoghi e poca azione… Boh… Comunque siamo proprio felici che ti sia piaciuto! E hai perfettamente ragione su Draco e Harry: si fanno un mucchio di problemi per nulla! Ma ormai, come avrai letto, sono risolti!

Al prox cap, un bacione!

 

Yuke: Soddisfatta la tua curiosità? Speriamo tanto di sì… Siamo felici che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, era nelle nostre intenzioni scrivere qualcosa che fosse più coinvolgente dal punto di vista emotivo, che dall’azione in sé… A presto! Un abbraccio forte forte!

 

Bimba91: Addirittura SUBLIME scritto tutto maiuscolo? Merlino, che emozione! Che gioia! Come avrai visto, hanno finalmente concluso… Soddisfatta? ^.^

A presto Vale, un mega bacione!

 

Fannysuper: Grazie mille, anche a noi piace scriverle… Soprattutto a Titti, Lore è un filino più descrittiva e propensa all’azione, così cerchiamo di equilibrare tutto amalgamando le cose al meglio… purtroppo quello di questo capitolo è l’unico pezzo un minimo corposo che avevamo stampato, per il resto abbiamo solo qualche piccolo frammento qua e là sparso, quindi non molto utile ai fini di una produzione celere… come avrai letto, ad esempio, i prossimi capitoli devono essere riscritti completamente, ogni singola parola, quindi anche se ci dispiace da morire ci vorrà un po’ prima che riusciamo ad aggiornare nuovamente… Sorryç_ç

A presto bella, un bacio!

 

Piccolaluna: Non c’è nulla di più bello per un’autrice che veder apprezzato il proprio lavoro, per cui ti ringraziamo infinitamente per i complimenti e anche per averci detto che trovi realistiche le nostre “pippe mentali” perché quelle sono le parti più importanti, a nostro giudizio, in cui è meglio restare il più fedeli possibile alla realtà… siamo felici che la parte con Muriel ti sia piaciuta, se troviamo l’indirizzo di un buon allevamento per unicorni te lo scriviamo subito, ok? ^.^

Bacionissimi, cara! A presto!

 

YourCorpseBride: Beh, intanto questa coppia è sufficiente? Direi che il cap ha appena risposto alla tua domanda… Muriel è nato dalla testolina di Lore, ma a quanto pare non è l’unica a trovarlo bellissimo… Comunque non intendevamo descriverlo come una droga, intendevamo che la sua magia è così potente e legata all’animo delle persone che quando qualcuno è meritevole della sua attenzione, questa persona si sente incredibilmente attratta verso di lui, soprattutto a causa delle fortissime emozioni che Muriel è in grado di far provare… ^.^

Alla prossima, un bacione!

 

kns_87: (nota: risposta solo di Lore perché ha voluto risponderti assolutamente lei!)

Tu dici OMG! Lo dovrei dire io! OMG!!! OH MY GOD!!!!!

Hai guadagnato un botto e mezzo di punti stima con questa recensione!

Punto primo: ti sei letta tutta la fic di fila e ti è piaciuta, quindi… WOW!!

Punto secondo: tu hai letto model?! Sei grande! Si, è un nome che mi è piaciuto subito, molto adatto alla figura androgina del vampiro del fumetto secondo me, per cui quando ho creato questo unicorno, visto che volevo che fosse etereo e potente, mi è venuto istintivo chiamarlo Muriel, è stata una cosa completamente spontanea e diretta…

Punto terzo: che occhio! Ma lo sai che entrambe rileggiamo i capitoli un’infinità di volte e non ci siamo accorte di quel errore! Sei grande! Grazie mille per avermelo detto, corro subito a correggere! Devi sapere che io sono fissata coi dettagli, prima di scrivere ogni cosa controllo scrupolosamente di non scrivere scempiaggini e spesso e volentieri sono estremamente pignola! Quindi grazie infinite, non sopporterei una simile svista… grazie ancora!

Un bacione, cara! Al prox cap! ^.^

 

Jayne: titolo assolutamente meritato e confermato! Commento strepitoso! Per il prossimo cap, tranquilla, arriverà presto per davvero! Una vera figata il commento pezzo per pezzo!

Hihihi! ^.^

Allora… Questo cap ha risposto ad alcune delle tue domande?

Speriamo proprio di sì e anche che ti sia piaciuto!

Per quanto riguarda le tue domande ti rispondiamo subito, o fedelissima: dunque, la situazione fra Harry e i Grifoni sarà parecchio presente nei prossimi capitoli, però cosa sia il consiglio verrà svelato più in là quando succederà qualcosa per cui Harry dovrà dare delle spiegazioni a Draco… Siamo state buone, no? Ben due spoiler tutti per te! ^.^

A presto carissima! Un bacioneoneone!

 

fanny80: Oh, Fanny carissima, troppo gentile! Ben due recensioni su due siti! Ti meriti un abbraccione gigante! Il capitolo dovrebbe averti soddisfatta… Che ne pensi? Soddisfatta la tua curiosità?

Il tuo motto è lo stesso che usa molto spesso anche Lore… ^.^ Quindi ci trovi pienamente d’accordo con le tue intenzioni… grazie infinite per tutti i complimenti, sei un tesoro! A presto! Bacioni giganti!

 

 

Dracodraconis: E ce lo chiedi pure?! Ma certo che puoi schiantarli! Puoi fargli anche di molto peggio! Ti diamo carta bianca! Grazie per il bellissimo commento, ci hai commosse! Un bacione e a presto!

 

Manny_chan: Ci sembra che il capitolo ti abbia già dato un po’ di risposte… ^.^ …che ne pensi? Piaciuto? Soddisfatta di come si stanno evolvendo le cose? Grazie mille per la recensione Manny, bacioni!

 

shizuka89: Oh troppo gentile! ^//////////////^ GRAZIE GRAZIE GRAZIE!

Le vendette arriveranno presto, abbi fiducia! A presto e grazie infinite per il commento meravigliosamente esplicito! ^.*

Bacioni!

 

haruka333: Ciao cara… Hai proprio ragione sul nostro caro Harry, non è un maestro nel nascondere ciò che prova, ma non è nemmeno così trasparente com’era in passato, infatti nessuno degli altri si è accorto di ciò che prova per Draco… L’incontro con Muriel è stata una cosa importante e spero di essere riuscita a spiegare il perché all’inizio di questo capitolo… A proposito… Piaciuto? Bacionissimi e alla prossima!

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