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Disclaimer: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di
proprietà di J
Disclaimer: Harry Potter e tutti i personaggi della
saga sono di proprietà di J.K.Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun
fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di
pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non
hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o
persone reali è da ritenersi assolutamente
casuale.
Ciao e grazie a
tutti coloro che leggeranno e un GRAZIE grande come il
mondo a tutti coloro che vorranno lasciare un commentino ^.^
Questa è la prima fic a capitoli che pubblico, ma si tratta di un lavoro a
quattro mani ideato da me e dalla mia Stellina, per cui tutte le note e le
risposte a recensioni e commenti saranno firmate da entrambe…
Che dire… speriamo che la nostra storia vi
piaccia e siamo ansiose di sapere le vostre opinioni, buone o cattive che
siano…
Ubbo &
Stellina.
Note sulle modalità di scrittura:
Narrazione
-Dialoghi-
Pensieri
Lettere o biglietti scritti
=Serpentese=
Il
Risveglio
Capitolo 1
“Harry…
Sei uguale a tuo padre… Ma hai gli occhi di tua madre…”
Quante volte si
era sentito dire frasi simili a questa, ormai non le contava più. Da
quando aveva undici anni e aveva scoperto di essere un mago, tutti non facevano
altro che vedere in lui caratteristiche di persone, morte
anni prima, che a lui non era mai stato concesso di conoscere.
Harry
Potter, noto in tutto il mondo magico come Il Bambino Sopravvissuto,
era sempre etichettato per il suo nome o il suo aspetto, nel bene e nel
male…
BOOM!
La
pozione di Harry era letteralmente saltata in aria strappandolo dal filo dei
suoi pensieri e riportandolo alla realtà: lunedì mattina, prima
ora, lezione di Pozioni coiSerpeverde.
-Signor
Potter…- disse Piton -Crede sia possibile
riportare quei suoi stramaledetti occhi sulla sua pozione prima di dare fuoco all’intera scuola? Di questo passo
batterà il record di esplosioni del Signor Paciock…
È almeno in grado di dirmi di quale pozione ho appena parlato?-
-No,
Signore.- rispose Harry.
-Hey, Sfregiato! Ti senti talmente bravo da mettere ingredienti a
caso nel calderone? Attento che se ti va a fuoco la faccia poi non si vede
più la cicatrice!- disse Pansy Parkinson,
causando uno scoppio di risate tra le fila dei Serpeverde.
-Signorina
Parkinson, non sia così diretta, 50 punti in
meno a Grifondoro basteranno a riportare
l’attenzione del Signor Potter tra noi comuni mortali. Ah, dimenticavo,
le comunico che quella che ha appena fatto esplodere era un vano tentativo di
preparare la pozione mutaforma e, visti i risultati,
esigo tre rotoli di pergamena per domani su tutte le proprietà di questa
pozione.- aggiunse il docente con un ghigno.
-Cosa?!Ma, Signore…- ribattè Harry.
-Altri
10 punti in meno a Grifondoro.
Ha altro da aggiungere, Signor Potter?- concluse il Professore.
-No,
Signore- rispose Harry trattenendo a stento la rabbia.
-Certo
che questa volta non gli puoi proprio dare torto, Harry… E poi Pozioni
è una materia importantissima, dovresti davvero impegnarti di
più!- gli soffiò Hermione.
-Hermione, per favore, non ti ci mettere anche tu!-
ringhiò in risposta Harry -Non è colpa
mia se…-
-Oh
sì che lo è, Harry! Hermione ha
ragione! Ultimamente hai sempre la testa tra le nuvole, ma che ti prende si
può sapere?! Se ti girano
evita almeno di farci perdere punti! Non voglio perdere la Coppa per colpa tua!- lo
interruppe Ron, mettendo fine alla discussione.
Il resto della
mattinata trascorse lento e quasi insopportabile, ora ci si mettevano anche Ron
e Hermione a dargli contro! Come potevano definirsi
suoi amici se poi si comportavano così e non erano nemmeno in grado di
capire come si sentiva? Possibile che anche per loro lui fosse solo Potter e
che fossero come tutti gli altri? Harry rimase interdetto da queste considerazioni…
Come era arrivato a pensare una cosa simile dei suoi
due migliori amici? Decise di non scendere a pranzo, non aveva voglia di
vederli ancora, così si diresse in biblioteca per iniziare il compito di
Piton: tre rotoli di pergamena per uno
come lui erano un’impresa a dir poco titanica, quindi era meglio iniziare
subito se voleva sperare di dormire almeno qualche ora quella notte.
Come
previsto non era riuscito a concludere molto, aveva
scritto non più di 50
cm di pergamena, ma anche considerando tutti i libri che
aveva preso da consultare, il suo compito non avrebbe superato le due
pergamene… in più quella sera c’erano gli allenamenti di Quidditch e, in quanto capitano, non poteva proprio
saltarli. Ormai era ora di tornare a lezione, cura delle creature magiche e
divinazione, così Harry si diresse alla capanna di Hagrid
con la ferma intenzione di saltare le ore della Cooman
e cercare di finire quel dannato compito. Ovviamente neppure per l’ora di
cena le famigerate tre pergamene furono concluse…
In
fondo c’è un motivo se sono una scarpa in pozioni!pensò il
moretto sempre più irritato Comunque begli amici del cazzo che mi
ritrovo! Si fossero fatti basta intravedere per
chiedermi se mi serviva una mano! E poi loro chiedono a me che mi prende! Vorrei proprio sapere io che cazzo prende a loro!
A
cena non mangiò quasi niente, poi si diresse verso lo stadio da Quidditch col pensiero che avrebbe trascorso buona parte
della nottata in bianco con mantello e mappa nella speranza di non farsi
beccare nella Sezione Proibita mentre terminava la sua punizione.
Alle undici gli
allenamenti non erano ancora conclusi, la partita contro i Serpeverde
si avvicinava e la sua squadra voleva continuare a provare schemi su schemi; a
nulla erano valsi i suoi sforzi di mandare tutti a letto per
poter tornare in biblioteca, aveva anche litigato con Ron, Ginny e Coote, uno dei battitori,
che l’avevano accusato di fregarsene della squadra e gli avevano detto
che forse non meritava più il titolo di Capitano. Infuriato per quanto
accaduto Harry li aveva mandati tutti a quel paese
dicendo loro che se davvero lo pensavano potevano anche trovarsi un altro
cercatore, ma a quel punto gli altri membri della squadra erano intervenuti
calmando un po’ gli animi e impedendo la rottura solo per paura di
perdere l’incontro con i verde-argento. Dopo più di un’ora
di litigi la squadra decise di rientrare, tutti troppo nervosi per continuare a provare e Harry si trattenne un po’
di più negli spogliatoi per non dover fare la strada con gli altri.
Uscito dalle docce si trovò davanti
l’ultima persona al mondo che si sarebbe aspettato di vedere: DracoMalfoy.
-Hey, Potterino!
Giornataccia, eh? Prima Pozioni e adesso il Quidditch…
Bello spettacolino prima in campo! Solo degli zotici Grifondoro
come voi possono arrivare a tanto! E poi complimenti… Un San Potter
così infuriato coi suoi amichetti non
l’avevo ancora visto… Sembravi quasi una persona vera! Noi Serpi
avremo tanti difetti, ma almeno siamo uniti; non ipocriti e traditori come voi!-
-Vattene, Malfoy!- urlò Harry -Non è decisamente
giornata… Non rompere… Lasciami in pace almeno tu…- concluse
in un sussurro, chiudendo gli occhi e dirigendosi verso il suo armadietto.
-Come vuoi. Tanto
è inutile mostrarti come stanno le cose… Non vuoi vedere come sono
realmente coloro che ti circondano, né perché lo fanno…
Apri gli occhi, Harry, è un consiglio da nemico fidato.- rispose Draco con tono pacato,
abbandonando subito dopo lo spogliatoio lasciando Harry sconcertato dalle sue
parole: non solo il tono del biondino gli era sembrato realmente sincero, non
c’era traccia di scherno nella sua voce, ma le sensazioni che provava gli
dicevano che il biondo non aveva del tutto torto sui suoi compagni e
c’era da ammettere che effettivamente i Serpeverde
erano molto uniti… E poi quella frase alla fine, in cui l’aveva
chiamato per nome: quando mai Malfoy lo aveva chiamato per nome?! Ora,
comunque, era tardi per perdersi in congetture, doveva correre in biblioteca a
finire il suo compito di punizione.
Harry udì
una voce che lo chiamava. -Su alzati! È tardissimo! Piton
questa volta ci ammazza se arriviamo in ritardo! L’hai fatta la
relazione? Non voglio che Piton ci levi altri punti
per colpa tua!-. Il ragazzo aprì i suoi occhi verde smeraldo di scatto,
si guardò attorno e vide che la voce proveniva da Ron.
Non riusciva a
credere di doversi già alzare, era rimasto nella Sezione Proibita fino
alle 4 quella mattina per trascrivere le numerosissime
varianti della pozione mutaforma. Una in particolare
aveva catturato la sua intenzione: aggiungendo 30g di
Asfodelo in polvere subito prima dell’ebollizione della pozione e girando
5 volte in senso antiorario e 3
in senso orario si produceva un tipo di pozione che
modificava solo gli occhi di chi la assumeva, cambiandone il colore e il punto
di vista secondo criteri ben precisi; questi criteri erano arbitrari della
pozione che, leggendo nell’animo di chi la assumeva, sceglieva la persona
da usare come fonte per i “nuovi occhi” e li ricreava esattamente
uguali per colore e modo di vedere la realtà e le persone.
Dopo colazione
scese nei sotterranei subito dopo Ron edHermione per la lezione di Pozioni seguito da un gruppo di Serpeverde.
-È in ritardo Signor Potter, 5 punti in meno a
Grifondoro. Ha fatto la relazione che le avevo
chiesto, o devo togliere altri punti alla sua casa
per la sua negligenza?- domandò Piton che,
quando ricevette il compito dal Grifondoro,
controllò velocemente che fossero tre pergamene
piene e aggiunse con un sorriso sadico -5 punti in meno per la sua calligrafia illeggibile.
Ora si sieda e presti attenzione, non vorrei doverle assegnare un’altra
ricerca.-
La lezione
passò abbastanza in fretta e, una volta finita, gli studenti di Grifondoro si ritrovarono liberi per il resto della
giornata perché l’altra lezione della mattinata, Trasfigurazione,
era stata annullata. I Grifoni tornarono alla Torre, l’aria era piuttosto
tesa e Harry decise di andarsi a riposare un po’ visto
che quella notte aveva dormito pochissimo. Si risvegliò circa
un’ora più tardi e, trovando il dormitorio deserto, decise di
scendere in Sala Comune; era quasi arrivato quando rimase pietrificato da
ciò che sentì uscire dalle labbra dei suoi amici.
-dite che dovremmo dirlo
anche a Harry?- disse con voce esitante Hermione.
-No, ‘Mione! Lascialo dov’è!
Ha già fatto fin troppi danni tra ieri e oggi!- rispose Neville.
-Sì,
cazzo! 70 punti in due giorni! Ma vi rendete conto?! E
in più con la partita alle porte, perdere il vantaggio che avevamo sui Serpeverdeproprio non ci voleva!-
aggiunse Seamus.
-Deve rendersi
conto che solo perché si chiama Harry Potter non può fare il
bello e il cattivo tempo! Non possiamo sempre rimetterci tutti per i suoi colpi
di testa!- rincarò Dean.
Seguì un
attimo di silenzio, interrotto poco dopo dalla voce di Ron: -L’ho sempre
appoggiato, lo sapete, ma questa volta la penso come voi. Ha davvero
esagerato.-
-Sì,
è vero. Avete ragione. Andiamocene prima che si svegli e ci raggiunga, o
non potremo più andare a Hogsmeade per conto
nostro.- concluseHermione.
Passarono pochi
istanti e Harry sentì il ritratto della Signora Grassa salutarli e
chiudersi alle loro spalle. Non poteva credere alle sue orecchie: quelli non
potevano essere gli stessi compagni con cui aveva
diviso la camera per anni, coloro che in un certo senso rappresentavano la sua
unica famiglia! E Ron? E Hermione? Come avevano
potuto dire quelle cose?! Una rabbia cieca lo
fulminò, come un fuoco pronto ad esplodere.
Doveva andarsene da lì o avrebbe spaccato l’intera Sala Comune.
Tornò nel dormitorio, afferrò ciò che di più caro
gli rimaneva al mondo (cioè il mantello, la mappa e la sua Firebolt) e si lanciò fuori dalla finestra in
direzione della foresta proibita. Doveva stare da solo, aveva bisogno di
riflettere e di sfogarsi. Ben presto volare non gli fu più sufficiente e
poco dopo atterrò in una radura e iniziando a lanciare urla, pugni,
calci e incantesimi contro qualunque cosa gli capitasse
a tiro. Come dei flash rivisse tutti i fatti degli ultimi giorni, le frasi
crudeli e il senso di delusione e amarezza provato; un
senso di totale smarrimento lo colse. Chi era realmente suo amico?! Come poteva essere stato così cieco?! Improvvisamente una frase gli rimbombò nella
testa: …è inutile mostrarti come stanno le cose… Non vuoi
vedere come sono realmente coloro che ti circondano, né perché lo
fanno… Apri gli occhi, Harry, è un consiglio da nemico fidato.
Malfoy. La sua Nemesi. Le sue parole ora gli
sembravano così vere… Possibile che lui avesse davvero visto
giusto sui suoi compagni? Abbassò lo sguardo sulle sue mani, le nocche
insanguinate per i pugni sferrati contro le cortecce ruvide…
Sangue… Rosso… Rosso come l’odiata
pozione mutaforma che gli aveva incasinato gli ultimi
due giorni… La pozione che, se opportunamente modificata, poteva far
vedere le cose da un diverso punto di vista… Se era vero ciò che
aveva detto Malfoy e lui era stato davvero
così cieco, forse quella pozione era la soluzione. Senza esitare
rimontò in sella alla sua scopa e volò diretto a Hogsmeade, doveva assolutamente procurarsi l’asfodelo per preparare la pozione.
Appena uscito dal
negozio, Harry fece appena in tempo a nascondersi sotto il mantello
dell’invisibilità prima che Ron, Hermione,
Seamus, Dean e Neville gli passassero davanti.
-…70
galeoni! Manco fossero fatti d’oro! Dean, ma ti sembra possibile
70 galeoni un paio di guanti da portiere?!-
-No, Ron, hai
ragione… anche se sembra
che oggi il 70 vada di moda…- rispose Dean.
-A che ti
riferisci?- chiese Hermione divertita -Colgo forse un velato riferimento ai punti che ci ha fatto
perdere Harry?-
-Noooooo… Cosa te lo fa pensare?- rispose Dean
sghignazzando con finta indignazione, prima di scoppiare a ridere e coinvolgere
il resto del gruppo in una sonora risata.
Harry, sempre
più sconvolto e profondamente ferito dalle
parole di coloro che, forse, a questo punto, avrebbe dovuto definire “i
suoi ex-amici”, si convinse ancora di più di avere bisogno di
quella pozione. Un senso di profonda amarezza gli invase il cuore. Doveva
vederci più chiaro! Doveva capire come stavano le cose realmente e dopo
avrebbe deciso come comportarsi! Avrebbe preparato la pozione quella notte
stessa.
Dopo esser
passato un attimo dal suo dormitorio per prendere il calderone e gli
ingredienti necessari dal proprio baule senza farsi vedere da nessuno, il
ragazzo rosso-oro volò fino alla vecchia torre di astronomia, ormai in
disuso, in attesa che calasse la sera; di certo non sarebbe sceso a cena, non
aveva voglia di vedere nessuno. Aveva bisogno delle tenebre per
poter entrare di nuovo nella Sezione Proibita e prendere il libro che
gli serviva per preparare la pozione, inoltre non poteva sperare di poter usare
indisturbato l’aula di pozioni
se non a notte fonda di nascosto da tutti e soprattutto da Piton!
Erano circa le
due di notte e la pozione stava quasi per bollire, ora era il momento di
aggiungere l’asfodelo e
mescolare; di lì a poco la pozione sarebbe stata pronta e, con essa, le
risposte alle sue domande o così sperava. All’improvviso un
rumore, la porta dell’aula cigolò e Harry si voltò di
scatto verso di essa. Ora era socchiusa, ma lui era certo di averla chiusa
bene! Corse verso il corridoio per cercare chi fosse stato a spiarlo, ma non
vide nessuno per i sotterranei, così tornò velocemente alla
pozione giusto in tempo per terminarla con gli ultimi due ingredienti. Adesso
non restava che farla raffreddare e aspettare che il liquido rosso sangue
diventasse trasparente per poterla ingerire. Mezz’ora più tardi la
pozione era definitivamente pronta e, dopo aver
ripulito l’aula accuratamente, Harry la bevve tutto d’un fiato
notando con sollievo che non fosse disgustosa quanto la polisucco.
Non sentendo nessun cambiamento apparente in sé decise di dirigersi
verso un bagno per controllare in uno specchio il colore attuale dei suoi occhi
e vedere se tutto aveva funzionato a dovere. Arrivato a destinazione,
ciò che vide lo lasciò senza fiato: sul suo viso spiccavano due
iridi color ghiaccio screziate di azzurro fin troppo
familiari! I giorni seguenti si sarebbero rivelati davvero
interessanti…
Cantuccio di U&S!
Speriamo
che questo primo capitolo sia riuscito ad incuriosirvi
a sufficienza da seguire anche i prossimi… Pubblicheremo una volta a
settimana nei weekend, salvo inconvenienti… A presto ^.^
Harry non
tornò nel suo dormitorio quella notte, anelava disperatamente ancora un
po’ di solitudine; tanto, se le cose fossero continuate come avevano
fatto durante il giorno, nessuno si sarebbe preoccupato o accorto della sua
assenza. Tutti i Grifondoro si comportarono come da
previsione. Nessuno chiese nulla ad Harry riguardo la
sua assenza, così come nessuno si accorse che indossava ancora vestiti
sgualciti del giorno precedente, delle profonde occhiaie che gli segnavano il
viso o, semplicemente, del fatto che il colore dei suoi occhi fosse passato da
un giorno all’altro dal verde smeraldo all’azzurro tempesta.
La giornata che
gli si prospettava davanti era una delle più massacranti di tutta la
settimana: il mercoledì, infatti, avevano
lezione dalle nove del mattino alle sei di sera con solo un’ora di pausa
per il pranzo. Nonostante la giornata piena, il Grifone era fermamente
intenzionato a sfruttare il potere della pozione per analizzare, con i suoi
nuovi occhi, sia i suoi compagni sia la sua situazione. Aveva un assoluto
bisogno di capire come stavano realmente le cose perché le parole di Malfoy continuavano a tormentarlo e lui non sopportava
più di vivere in un mondo di menzogne e verità celate.
L’episodio
più eclatante si svolse quel pomeriggio durante
la lezione di Erbologia, quando Harry fu messo in
gruppo con Ron, Hermione, Dean, Seamus
e Neville per spremere del pus di Bubotubero. Potter
voleva mettere alla prova gli altri: era brutto da dire, ma al momento era
l’unica soluzione. Se si fosse sbagliato si
sarebbe sentito in colpa per giorni, ma se così non fosse stato…
Beh, non voleva pensarci.
-…a
proposito ragazzi, dove eravate ieri pomeriggio? Vi ho cercati
in po’ in giro quando mi sono svegliato, ma non vi ho trovati…-
chiese il moro per vedere se i suoi compagni gli avrebbero mentito o meno.
-oh… noi… noi
eravamo in biblioteca… sì…
in biblioteca
a fare una ricerca di trasfigurazione
per la McGranit…-
disse Hermione prontamente, mentre gli altri
ostentavano indifferenza.
-oh… che strano… ci
sono anche passato in biblioteca, ma non vi ho visti…-
continuò per vedere fino a che punto si sarebbero spinte le menzogne dei
suoi “amici”.
-beh… non ci hai visti perché
eravamo nella Sezione Proibita…- ribatté Hermione
senza la minima traccia di rimorso.
-Miseriaccia,
Harry, un lavoro così noioso che nemmeno te lo
immagini! Beato te che te lo sei scampato!- aggiunse
Ron guardandolo dritto negli occhi proprio come aveva fatto precedentemente la Grifoncina.
Il Bambino sopravvivo era fuori di sé. Avrebbe voluto spaccare
tutto, urlare quanto fossero delle merde, prenderli a calici fino a farsi male
ai piedi, spiaccicargli il pus ovunque. E invece no, rimase lì fermo,
pietrificato fuori e devastato dentro. Non aveva la forza di dire o fare nulla.
Il male che provava era troppo e troppo tutto assieme. Avrebbe voluto tutto, ma
non che le sue ipotesi venissero confermate… E
quelle facce! Sembrava stessero dicendo la
verità più pura e invece lo stavano solo prendendo per il
culo!I suoi “migliori
amici”, quelli che lui aveva definito la sua famiglia, stavano
calpestando i suoi sentimenti, la sua intelligenza e il suo orgoglio! E il tono
che avevano usato? Nemmeno di fronte a una tazza di thè sarebbero stati più rilassati. Con tutta
la serenità del mondo avevano distrutto ogni sua certezza. Aveva
sofferto moltissimo per il modo in cui era stato trattato dai Dursley nei suoi primi 11 anni di
vita e con Ron e Hermione credeva di aver trovato la
sua famiglia, in cui nessuno lo avrebbe mai più trattato così. E
invece ora lo stavano trattando anche peggio. Per lo meno i Dursley
non lo avevano mai preso per il culo: gli avevano
sempre mostrato apertamente il disprezzo che provavano nei suoi confronti e
continuavano a farlo. I suoi compagni, invece, non avevano nemmeno il fegato di
dirgli in faccia che non lo avevano voluto con loro a Hogsmeade
e avevano inventato quella patetica balla pretendendo che lui se la bevesse!
L’ultima
ora della giornata era iniziata da neanche 10 minuti e
Harry non stava già più ascoltando nulla. Non ci vedeva
più dalla rabbia. Non riusciva a credere a quello che stava succedendo.
Erano state tutte piccole cose, sì, ma piccole cose
che fanno male. A parte la bugia di poche ore prima, che proprio non poteva
essere definita una piccola cosa. Il moro non si sarebbe davvero mai aspetto un
atteggiamento del genere. Lui che da subito aveva sempre raccontato tutto a Ron
e Hermione, tutto sui suoi genitori, su Voldemort, su Sirius, su mille e
mille cose sicuramente più serie e più importanti di una gita a Hogsmeade! Lui che li aveva sempre aiutati quando poteva,
che per salvare la Ginny si era quasi fatto ammazzare, che
aveva salvato Hermione dai dissennatori,
che avrebbe dato qualunque cosa per loro, compresa la sua vita, senza esitare
un solo istante.
Harry aveva la
testa piena di pensieri: gli saltavano in mente, come flash, momenti in cui
avevano fatto cose assieme, in cui si erano salvati a vicenda. Ogni tanto
qualche immagine di bei momenti cercava di farsi spazio tra i pensieri
negativi, ma subito la rabbia le cancellava. Il senso di colpa per il pensare
quelle cose, più che altro per il sentirle così sue lo trafiggeva
solo un istante perché poi il rancore ricominciava a salire, come un
fuoco che divampa e che la razionalità non può spegnere. Ma anche in quei pochi istanti, in cui Harry recuperava
quest’ultima, la situazione non cambiava: quelle sono cose che gli amici
non si fanno, men che meno amici con il rapporto come
avevano loro. Non ci poteva credere: per sei anni era stato così
maledettamente stupido e cieco. Forse il fatto che Ron fosse stata
la prima persona incontrata, il primo a trattarlo con rispetto e non come uno
schiavo o un fastidio lo aveva reso, lì per lì, troppo felice per
rendersi conto di come stavano le cose. E più stava lì a pensare
più un dubbio si insinuava nella sua mente: e
se Malfoy avesse avuto ragione? Se davvero lui avesse
solo fatto comodo a loro? In fondo non era un idea
così assurda: Ron era sesto figlio di una famiglia come tante, sarebbe
stato solo un altro dei Weasley. E Hermione, cosa aveva lei oltre a tantissime nozioni in
testa? E poi entrambi sapevano benissimo chi fosse e quanto fosse famoso già prima di incontralo. Harry si stava davvero
sentendo male. La nausea per queste consapevolezze e per quello che vedeva gli
aveva preso lo stomaco. Ma, in tutto questo turbinio di idee
e di sentimenti, ciò che non lo aveva mai sfiorato era il dubbio che fossero
gli occhi grigi la causa di queste “rivelazioni”. Potter sapeva che
quello a cui assisteva non era “colpa”
della pozione, ma era “Grazie” alla pozione. Le cose erano sempre
state così ed il Grifondoro,
tra sé e sé, si rimproverava di essere stato così
stupidamente emotivo e cieco. La campanella di fine lezioni
suonò, riscuotendo Harry dai suoi pensieri; sul volto del Bambino
Sopravvissuto si dipinse un sorriso amaro per l’ironia beffarda della
situazione: quella campanella l’aveva svegliato dalle sue elucubrazioni
come quella pozione e le parole di Draco erano venuti
a svegliarlo da sei anni di illusioni e false speranze.
Durante la cena
il suo stato d’animo non migliorò, ma si rese conto che i suoi
sentimenti stavano cambiando: la rabbia stava scemando
lasciando spazio all’apatia. Anche le solite domande di routine sul Quidditch ora gli apparivano sotto una luce diversa, in
passato infatti le aveva apprezzate, interpretandole
come un tentativo dei suoi compagni di non invadere la sua privacy adesso,
invece, capiva che altro non erano che un chiaro segno di menefreghismo nei
suoi confronti e di interesse esclusivo verso la Coppa del Qudditch. Ormai gli era chiaro che Malfoy
avesse un talento particolare nel saper leggere fra le righe e cogliere il reale
significato delle cose; inoltre, se la pozione aveva scelto proprio gli occhi
del biondo, voleva dire che era proprio di quel particolare punto di vista che
Harry aveva bisogno per chiarirsi le idee. Alzò lo sguardo verso il
tavolo verde-argento e notò che Draco lo stava
fissando in modo strano, come se lo stesse tenendo
d’occhio. Possibile che si fosse accorto di qualcosa?
Dopo tutto quello che era successo quel giorno, tornare alla
Torre di Grifondoro era l’ultimo dei desideri
di Harry. La rabbia ormai aveva definitivamente lasciato il posto a delusione e
frustrazione, così il moro si stava dirigendo verso la Stanza delle
Necessità per passare la notte. Ormai qualcosa dentro di lui si era
spezzato e nulla sarebbe mai potuto più essere come prima: quelli che
fino a quella mattina erano stati i suoi amici, adesso erano solo figure
sfuocate prive di valore che gli ronzavano intorno insieme al resto del mondo.
Camminando per i corridoi perso nei suoi pensieri, quasi non si accorse di una
voce strascicata che lo stava chiamando.
-Potter… Potter… HEY POTTER! Oltre alla
puntualità e all’attenzione hai perso anche le orecchie?- disse Malfoy col suo solito tono di scherno.
Senza nemmeno
alzare giochi da terra, Harry rispose in modo quasi automatico e senza forze
-Eh? Ah, sì, scusa, ciao…- proseguendo poi per
il corridoio e superando il biondo.
Quella risposta Malfoy davvero non se l’aspettava.
Potter che si scusava? E per cosa poi? Voleva vederci più chiaro, senza
contare che le ronde da Prefetto erano davvero noiose e un Grifondoro
sottotono era un’occasione davvero irresistibile. Così fece
qualche passo per raggiungere il suo rivale e gli disse: -Sfregiato che ti
succede? Come mai tutto solo senza i tuoi amichetti? Ti sei finalmente stufato
del Pezzente e della Mezzosangue?-
-Tzè… Amichetti… Proprio…-
rispose Harry quasi in un sussurro sconsolato continuando per la sua strada.
-Il gatto spelacchiato della Granger si è mangiato il tuo pollo delle nevi?-
continuò a infierire il Serpeverde.
-No, Malfoy, Edvige sta bene, grazie
dell’interesse.- rispose il cercatore rosso-oro sempre più
apatico, con gli occhi ancora fissi a terra. Poi, vedendo che l’altro non
lo mollava un attimo, aggiunse: -Senti, per favore, davvero lasciami stare,
fingi di non vedermi, ignorami, continua il tuo giro, fai quello che vuoi, ma
ti prego lasciami solo.-
Draco rimase completamente spiazzato dalla
reazione, ma non intendeva mollare l’osso tanto facilmente. C’era decisamente
qualcosa che non andava, era tutto il giorno che Potter si comportava in
maniera strana e lui avrebbe scoperto di che cosa si trattava, dopotutto era un
Malfoy e i Malfoy ottengono
sempre ciò che vogliono. Con uno scatto bloccò Harry contro il
muro e ghignando rispose: -No no nonono Potter, non te la
caverai così facilmente! Sono un Prefetto e tu sei in giro fuori orario!
Potrei farti perdere un bel po’ di punti o darti
una punizione coi fiocchi…-
-Fai come ti
pare… Per quanto mi interessa…- rispose
Harry con voce triste, ma ferma.
All’ennesima
provocazione andata a vuoto, il Prefetto si face sotto a
Potter in senso di sfida, lasciando solo pochi centimetri a separare i
loro visi. Il Grifondoro, stufo dell’insistenza
di Malfoy e dimentico dell’attuale colore dei
suoi occhi, alzò lo sguardo su di lui, fulminandolo. Il biondino
aprì la bocca per ribattere, ma le parole gli morirono in gola nel
momento in cui si trovò davanti due iridi
speculari alle sue. Dopo qualche istante di shock, in cui mille pensieri e
domande gli saettarono per la testa, Malfoy
afferrò Potter per il colletto della camicia, ringhiando: -Che pozione
stavi preparando ieri notte nell’aula di Piton?! Su parla!-
Harry si diede
mentalmente del coglione per essersi scordato di avere gli occhi di Malfoy al posto dei suoi, ma almeno ora aveva capito di non
essere stato un visionario: la notte precedente la porta era stata lasciata
socchiusa non da lui, ma dal Serpeverde che lo stava
spiando! Ma un altro dubbio lo assalì:
perché non aveva colto al volo quell’occasione per denunciarlo o
metterlo nei guai o solo spifferare tutto a Piton…
Prima che Harry potesse ribattere qualcosa, udirono dei passi in lontananza che
si dirigevano verso di loro. Con uno scatto i due si separarono e mentre Malfoy si girava per capire chi stesse arrivando, Harry
estrasse fulmineo il mantello dalla borsa e si coprì con esso. Lo
stupore per la sparizione improvvisa del Grifondoro
durò solo pochi istanti sul volto del biondo.
-Cosa fai ancora in giro Draco?- chiese
una voce subdola.
-Solito giro di
ronda prima di andare nel dormitorio, Severus.-
rispose Malfoy, col suo solito tono mellifluo.
-Ma non sei un
po’ lontano dalla tua zona?- ribattèPiton.
-Si, avevo
sentito dei rumori e speravo di beccare qualche Grifondoro
ancora in giro e levargli un po’ di punti!- Sghignazzò l’altro.
-E bravo il mio
figlioccio… Anche se la sfacciataggine di Potter ci sta già
aiutando molto in questo. Buon giro allora! Buona notte!- rispose dopo un
ghigno compiaciuto.
Draco attese di veder scomparire la figura del
suo padrino dietro l’angolo prima di voltarsi e dire con voce curiosa: -Potter, dove sei finito?-
Harry si
sentì completamente spiazzato da ciò che stava succedendo: Malfoy lo stava coprendo per la seconda volta e con un solo
sguardo durato pochi istanti si era accorto del
cambiamento dei suoi occhi! Lui, il suo nemico, aveva subito notato ciò
che nessuna delle persone che amava e con cui aveva diviso gli ultimi sei anni
della sua vita aveva notato. Che il biondo, in quegli anni, l’avesse
osservato e capito di più di quanto Harry si fosse mai reso conto? Si
sfilò il mantello senza rispondere alla domanda e incalzò:
-Perché mi hai coperto con Piton?-
-Qui le domande
le faccio io, Potter! Dove cazzo l’hai preso
quello?!- disse Malfoy scioccato indicando il
mantello fra le mani di Harry.
-Era di mio
padre.- fu la semplice risposta che ricevette.
-Ma hai una vaga
idea di quante cose strepitose si potrebbero fare con
un mantello del genere?!- poi dopo una breve pausa aggiunse sogghignando e
scuotendo la testa -No… San Potter non ne può avere idea…
Quando distribuivano queste informazioni, tu dovevi decisamente essere in
bagno!-
-Hey! Guarda che non sono il Santo che
credi… Potrei stupirti, sai?- disse Harry sorridendo per la prima volta.
Era strano come quel semplice scambio di battute, quasi amichevole, lo stesse facendo sentire sereno come non era da giorni.
-Ohoho!- rispose Malfoy
divertito ed incuriosito allo stesso tempo -Potter stanotte è l’uomo delle grandi
sorprese! La tua è una minaccia o una proposta?-
-Hai da fare
ora?- chiese il moro.
-A parte scovare
in giro qualche Grifondoroa cui
togliere punti? No!- rispose il Serpeverde sempre
più divertito. -Forza Potty! Stupiscimi!-
-Andiamo
allora…- e detto questo coprì entrambi
col mantello dell’invisibilità e si incamminarono in una sorta di
silenzio complice.
Cantuccio di U&S!
Oh,
che emozione! Siamo felicissime per la quantità di persone che hanno
letto e un abbraccio forte forte
va a tutti coloro che ci hanno lasciato un commentino e messo la storia fra i
preferiti… ^.^
Avete
visto che brave? Invece di farvi aspettare fino a domenica,
dato che domani siamo fuori casa, ci siamo sbrigate a correggere il cap. e ve
lo abbiamo pubblicato oggi!
E
ora le risposte alle recensioni:
fra ro: Grazie! Sì, la frase
avrà poi un ruolo importante nelle decisioni di Harry.
Lya: Grazie mille per i complimenti… ^__^ speriamo di non
deluderti! Tutta la storia è incentrata su un punto di vista
particolare, o quanto meno non canonico… Come
promesso l’aggiornamento è stato puntuale, anzi in anticipo…
a presto!
Summers84: Ci fa piacere il tuo
interesse… Titti ci tiene a sottolineare che la
pensa esattamente come te… ^_^
fuyumichan: Grazie mille! Concordiamo
sulla fine che dovrebbero fare Ron e Hermione, ma
dubitiamo di inserire morti varie… Capiamo perfettamente cosa intendevi
dire su Harry e ti possiamo assicurare che la modalità
“fessakkiotto” non comparirà nella
nostra fic… Baci!
Feux: Grazie infinite per i complimenti… Anche a noi piace molto
questa coppia… Siamo felicissime che ti piaccia il “nostro”
Harry e anche che questo secondo capitolo ti sia piaiuto!
^.^
Baucillo: Grassssssssssssssssssie! Sì,
dei veri simpaticoni, così simpatici da prenderli a calci nei
denti… Il nuovo colore avrà un ruolo determinate negli sviluppi
futuri… Speriamo ti sia piaciuto anche questo cap!
mippippippi: Grazie, grazie, grazie! ^.^
come vedi anche questo cap. è pieno di avvenimenti e anche il prox lo sarà… Un bacione!
Anche se con due
giorni di anticipo, cogliamo l’occasione per fare gli auguri di
compleanno al carissimo Aleksej…
BUON COMPLEANNO
ALE!!!
Un bacione grande grande,
Lore & Titti.
Note sulle modalità di scrittura:
Narrazione
-Dialoghi-
Pensieri
Lettere o biglietti scritti
=Serpentese=
Capitolo 3
Varcata la
soglia, dopo essersi chiuso la porta alle spalle, Harry fece scivolare via il
mantello dell’invisibilità.
-CIAO, HARRY!
Quanto tempo che non mi vieni a trovare… Mi sei mancato, sai?- la voce di
Mirtilla Malcontenta giunse improvvisamente da uno dei cubicoli facendo
sobbalzare i due ragazzi.
-Ciao
Mirtilla… Scusa, mi dispiace di non essere più riuscito a
passare…- rispose Potter serenamente.
-Non ti
preoccupare, Harry, lo capisco…- aggiunse Mirtilla avvicinandosi
sorridente e sbattendo languidamente le ciglia -Comunque ricordati che la mia
offerta è sempre valida…- e detto questo scomparve ululando dalla
felicità.
-Potter? Ti
scappava o volevi presentarmi la tua fidanzata?- domandò Malfoy con un
sorriso divertito.
Sul volto di
Harry si dipinse un ghigno degno del miglior Serpeverde e, con una parola in
Serpentese, rivelò l’accesso alla Camera dei Segreti lasciando il
biondo a bocca aperta. Quando l’entrata si fu spalancata Potter
fissò il compagno d’avventura e gli disse: -Seguimi!-
lanciandosi nel cunicolo senza attendere risposta.
Quando Draco
arrivò in fondo allo scivolo, il Grifondoro aveva già acceso la
bacchetta e gli stava porgendo la mano per aiutarlo a rialzarsi da terra.
-Mi auguro per te
che ne valga la pena e che non sia uno scherzo Potter! Sembra che mi sia appena
passato sopra il Nottetempo! Guarda che schifo!- si lamentò Malfoy,
spolverandosi i vestiti, dopo aver accettato di buon grado l’aiuto di
Harry, cosa che non passò inosservata al Grifondoro che se ne
sentì compiaciuto.
-Non preoccuparti
Principino…- rise Harry -Vedrai che ne varrà la pena! Vieni!-
Fecero qualche
passo, poi il ragazzo verde-argento ruppe nuovamente il silenzio -Ma, dove
siamo?-
-Vediamo se
indovini…- fu la risposta enigmatica dell’altro.
-Senti, ma…
Quale sarebbe l’offerta ancora valida di quel fantasma da strapazzo che
si diverte a tuffarsi nei gabinetti?- chiese Malfoy affiancandosi al moro.
-Offerta?-
ribatté Harry confuso, poi dopo averci riflettuto un attimo -Ah! Ti
riferisci alle parole di Mirtilla! Beh… è
una cosa un po’ strana in effetti…-
-Forza Potter!
Non fare il timido…- continuò il Serpeverde sempre più
curioso.
-Ecco… In
seconda, mi ha detto che se fossi morto sarei stato il benvenuto nel suo
gabinetto…- concluse il Grifondoro scatenando nell’altro ragazzo
una risata quasi isterica. Harry si ritrovò a notare che fosse davvero
strano vedere Draco ridere. Sempre estremamente glaciale ed altezzoso, malfoy non si era mai lasciato andare
così di fronte a lui… Forse era merito dei suoi nuovi occhi, non
avrebbe saputo dirlo, ma ebbe come l’impressione che quella fosse la
prima volta che vedeva realmente il compagno. Era così diverso e
spontaneo, quasi solare… Un senso di benessere e felicità lo
invase alla vista di quel volto sorridente e quella risata così
piacevole da ascoltare.
Camminarono in
silenzio ancora per una decina di minuti in cui il biondo continuò a
guardasi intono discreto osservando gli innumerevoli tunnel; poco oltre Potter
lo guidò attraverso una zona piena di detriti dovuti ad un crollo
risalente, probabilmente, a qualche anno prima. -I miei vestiti ti stanno
odiando, ne sei conscio, vero Sfregiato?- ruggì Malfoy
all’ennesimo scivolone -Ma che cazzo è successo qui?!-
-Oh, niente di che…
Allock al secondo anno ha sbagliato un incantesimo e ci ha quasi fatto crollare
la caverna addosso…- rispose Harry sovra pensiero continuando a camminare
tranquillo.
A quelle parole
il Purosangue si bloccò -Al secondo anno?! Potter, non te lo chiederò
di nuovo, dimmi dove cazzo siamo!- scandì mal celando un certo
nervosismo, dato che aveva già cominciato a mettere insieme i pezzi e a
capire dove fossero. Per quanto l’idea lo entusiasmasse ed eccitasse non
era del tutto tranquillo, ma non avrebbe mai fatto capire all’altro
ragazzo come si sentiva.
-Rilassati…
Ora lo vedrai…- e così dicendo parlò nuovamente in
Serpentese aprendo l’ultima porta che dava direttamente sulla Camera; sul
fondo, proprio di fronte alla statua di Salazar Serpeverde, c’era ancora
lo scheletro del basilisco e, poco più in là, il dente spezzato
che l’aveva quasi ucciso trafiggendogli il braccio. Lo raccolse e si
voltò verso un più che allibito Draco Malfoy. -Allora…-
disse con un sorriso -…stupito?-
-Questa è la Camera dei Segreti, vero
Potter?- chiese conferma il biondo, girando su se stesso, con la bocca
socchiusa dalla sorpresa, per avere una panoramica completa
dell’ambiente.
-Sì. Sono
anni che non ci torno, ti confesso che mi fa un certo effetto.- spiegò
calmo Harry -Voi Serpi sapete cosa è successo, di preciso, qui il
secondo anno?-
-Girano tante
voci. Alcune credibili, altre meno. Ma questo bestione chi l’ha ridotto
così? E quel coso che tieni in mano è un suo dente?- chiese
Malfoy sinceramente interessato.
-L’ho
ucciso io. E questo è il dente che mi ha lasciato questa.- rispose
pacato Harry alzando la manica della camicia e mostrando all’altro una
cicatrice circolare sull’avambraccio destro vicino al gomito -Te
l’ho detto: so essere pieno di sorprese!-
-Non prendermi
per il culo, Potter!- ribatté scettico l’altro -Come avresti fatto
a colpire il basilisco se non potevi nemmeno guardarlo per non essere
pietrificato? Il bestione si era messo gli occhiali da sole? E poi se davvero
ti avesse morso, saresti morto nel giro di pochi minuti!-
-Infatti, era
quello che stava accadendo…- spiegò tranquillamente il Grifone
ignorando il sarcasmo del coetaneo -Ricordo che il veleno bruciava da
impazzire, come se fosse incandescente. Poi tutto ha iniziato a diventare
sfuocato e a svanire in ombre confuse. Ero intorpidito e mi sembrava che
l’intera stanza girasse. Stavo morendo davvero. Ma Fanny è
arrivata in tempo per salvarmi con le sue lacrime... E sempre lei ha accecato
il basilisco… è
stata davvero formidabile.-
-Fanny?!- chiese
spaesato Malfoy.
-Sì, la
fenice di Silente… La stessa da cui provengono le due piume che
costituiscono l’anima della mia bacchetta e di quella di Voldemort.-
continuò con un tono misto tra incertezza e soddisfazione.
-Ok… Credo
che sia meglio che io mi sieda… Tanto oramai il vestito è andato!-
con queste parole il Serpeverde si sedette sul pavimento umido.
-Vuoi che ti
racconti, Draco?- chiese fissandolo negli occhi come per comunicargli la sua
sincerità.
-Ti fidi di me a
tal punto?- chiese il biondo incredulo.
-Allora… Vuoi
che ti racconti o no?- ripeté Harry sereno.
-Sì.-
affermò con tono sinceramente interessato.
-Dunque…
Prima di raccontarti cosa è accaduto in questa stanza, devo spiegarti un
paio di cosette avvenute durante il resto dell’anno…- iniziò
Harry sedendosi di fronte al Serpeverde che lo ascoltò attentamente come
ipnotizzato dalle sue parole. Nelle ore seguenti il Grifone gli raccontò
del diario di Tom Riddle, di come avesse assistito al ricordo che incolpava
Hagrid, dell’avventura nella foresta proibita con Aragog, della scoperta
di cosa fosse il mostro di Salazar e del perché, quindi, lui riuscisse a
sentirne la voce nei muri, di come avessero scoperto che Mirtilla non fosse
altro che la ragazza uccisa dal basilisco più di cinquant’anni
prima… Poi passò al racconto di quella notte in particolare, in
cui lui e Ron, dopo aver scoperto che Ginny era stata catturata, fossero scesi
nel cunicolo con un Allock non proprio consenziente, dell’incidente che
aveva causato il crollo della grotta e di tutto quello che era accaduto
all’interno della Camera vera e propria: il suo dialogo con Tom Riddle,
il racconto di quest’ultimo della possessione di Ginny, il duello con il
basilisco, il provvidenziale intervento di Fanny e la distruzione del diario
per mezzo di quello stesso dente che ora stava tenendo in mano. -Più o
meno questo è quanto…- concluse infine il moretto -poi Fanny ci ha portato tutti fuori di
qui da Silente e gli altri…-
-Wow! E tu hai
fatto davvero tutto questo da solo a dodici anni?! Sai che QUASI QUASI stai
guadagnando qualche punto nella mia scala di simpatie…- affermò
Draco. Era davvero stupefatto dal racconto appena sentito e, anche se non lo
avrebbe mai ammesso, egli aveva sempre pensato che ci fosse un potenziale
inespresso in Harry e che fosse un mago notevolmente sopra la media. -E di
Ridde cosa mi dici? È semplicemente scomparso quando hai distrutto il
diario?-
-Sì…
Lui si definiva solo un ricordo… In realtà quella contenuta nel
diario era una parte dell’anima di Voldemort… Distruggendo il
diario è andata distrutta anche quella…- rispose Potter.
-Ma com’è
possibile?- disse con fare meditabondo.
-Sai cos’è
un horcrux?- rispose in un sussurro passandosi le mani sul viso per alleviare
un po’ la stanchezza dovuta all’ora tarda.
-Sì…
Non ci avevo pensato…- rispose Malfoy con una punta di ammirazione per
l’arguzia del Signore Oscuro.
-Tieni, te lo
regalo!- disse Harry porgendogli il dente di basilisco che aveva in mano -Io il
mio “trofeo” ce l’ho già…- continuò
passandosi la mano sinistra sulla cicatrice del braccio destro, poi aggiunse
divertito -E così puoi anche vantarti con i tuoi amichetti di avere il
dente di basilisco che ha ferito San Potter!-
-Oh che onore!-
disse Malfoy ridendo di gusto -I miei “amichetti” mi faranno un
monumento!-
I due si
diressero verso l’uscita della Camera, Potter aprì le porte col
Serpentese e guidò il compagno per i cunicoli tornando verso il bagno di
Mirtilla Malcontenta; una volta risalito il passaggio e usciti, Harry
sigillò l’ingresso della Camera dei Segreti usando per
l’ultima vota quella lingua arcana solo a lui nota. Prese un bel respiro
e si voltò verso l’altro.
-Senti,
Malfoy…- il suo tono era titubante.
-Tranquillo,
Harry. Sono stronzo, ma da questa cosa tu puoi solo che uscirne bene… Non
ho intenzione di fregarti.- disse Malfoy
con aria seria e sincera, ma subito dopo sorridendo intimò ad Harry -Ma
guai a te se lo vai a dire a qualcuno, Sfregiato!-
-Grazie…
Sei un “nemico” davvero fidato!- aggiunse con un gran sorriso il
Grifondoro.
-Senti un
po’…- chiese Malfoy cambiando discorso -Com’è che ti
ritrovi i miei occhi su quella brutta faccia? Lo sai che non ti aiutano ad
essere più bello?-
-…- il moro
non sapeva cosa rispondere.
-É una
variante della pozione mutaforma, vero? Dovresti chiudere meglio le porte delle
aule, sai?- continuò il Serpeverde rilassato.
-Allora eri
davvero tu?!-
Malfoy
annuì. Harry non fu seccato di accertarsi dell’identità
dell’intruso della notte precedente, anzi crebbe in lui una sorta di
rispetto per il purosangue perché ancora una volta non l’aveva
denunciato a Piton, dimostrando di aver messo da parte i comportamenti
infantili di mera ripicca caratteristici dei loro scontri negli anni passati.
-Perché
l’hai preparata?-
Harry era
titubante, non sapeva se fosse o meno il caso di aprirsi col ragazzo che aveva
di fronte, ma più lo guardava più sentiva di potersi fidare,
così decise di rispondere.
-L’ho fatta
perché sono accadute delle cose con i miei “amichetti” che
mi hanno ferito e mi hanno fatto riflettere e volevo vedere le cose da un altro
punto di vista…- il suo viso si velò di tristezza -Ma sono rimasto
scioccato anch’io quando ho visto che la pozione aveva scelto proprio i
tuoi occhi…- aggiunse con un filo d’imbarazzo.
-Non so se essere
più allibito del fatto che finalmente ti sei accorto di che razza di
persone sono o se del fatto che hai preparato la pozione senza far esplodere il
castello!- disse Draco nel tentativo di far sorridere l’altro.
-Già…
Figurati che non si sono accorti né che i miei occhi sono cambiati
né che ieri notte non sono tornato nel dormitorio…-
continuò con un sospiro mesto.
-Non mi
stupisce…- incalzò criticamente il biondo -Ma non ti rendi conto
che Castoro e Lenticchia stanno con te solo per la fama e i soldi? È
così da sempre! A loro interessa che tu sia Potter, non Harry! Senza il
tuo nome sarebbero solo parte della massa! Comunque… Dove hai dormito la
scorsa notte? E questa cosa farai?-
-Ho dormito nella
Stanza delle Necessità per qualche ora… Non dormo mai molto…
Tornerò lì anche stanotte…- e così dicendo
uscì dal bagno augurando la buonanotte al suo nuovo “nemico”
che gli rispose sorridendo.
La mattina dopo
Harry si svegliò per la lezione di Cure della Creature Magiche. Aveva
dormito abbastanza bene e in un’unica tirata, ma le ore di sonno fatte
non compensarono le notti passate quasi in bianco a preparare la relazione e la
pozione e le ore piccole fatte la notte precedente con il compagno più
improbabile che avesse mai potuto avere. Prima di scendere nella Sala Grande
per fare colazione, passò nel bagno di Mirtilla per darsi una sistemata
e tornare ad avere un aspetto semi-decente. Poi si diresse in Sala Grande con
l’intenzione di rifarsi dei pasti saltati.
Nei sotterranei
di Serpeverde, nel frattempo, Pansy Parkinson, Blase Zabini e Theodore Nott,
preoccupati per il forte ritardo di Draco la notte precedente, lo stavano
assillando di domande per sapere cosa fosse successo e cosa lo avesse
trattenuto così a lungo.
-Oh Dray! Ma dove
sei stato stanotte? A che ora sei tornato?- disse Pansy, la sua migliore amica,
abbracciandolo forte. -Eravamo così preoccupati per te! Temevamo ti
fosse successo qualcosa!-
-Tranquilla
Pansy! Tutto bene, anzi benissimo!- rispose Malfoy sorridente sciogliendosi
dall’abbraccio. -Ragazzi sedetevi! Non crederete mai a quello che ho
fatto stanotte!-
-Hai battuto il
tuo record di punti tolti alle altre case?-
ipotizzò Blaise.
-Hai architettato
qualcosa insieme a Piton per vincere la prossima partita di Quidditch contro i
Grifoni?- propose Pansy.
-Dimmi che hai
picchiato un primino di Grifondoro in qualche cantuccio sperduto…-
aggiunse Theodore con aria sognante.
-No no, ragazzi,
siete davvero fuori strada…- rispose il biondo con un ghigno saputo
stampato sul viso -Ho passato la notte con Potter!-
Dopo un istante
di incredulo silenzio i tre compagni ritentarono:
-Allora è
Potter il Grifondoro ancora agonizzante in qualche cantuccio sperduto…-
persistette Nott speranzoso.
-L’hai
pagato per farci vincere la partita contro di loro?- ipotizzò la ragazza
poco convinta.
-Non è che
ora Potter è la
Signora Malfoy, vero?- chiese Zabini preoccupato.
Draco si stava
letteralmente rotolando sul divano della sala
comune dal ridere. Si ricompose
in fretta, comunque, per dire: -No no no, ragazzi, niente di tutto questo! Ho
“solo” scoperto che Potter ha finalmente aperto gli occhi…-.
Terminato il racconto dettagliato della nottata brava appena trascorsa, il
gruppo si diresse in Sala Grande per fare colazione ancora un po’
stranito per le sconcertanti rivelazioni del biondino. Nell’entrare i
quattro incrociarono Potter che stava uscendo. Harry rimase sconvolto: non
aveva mai visto quattro Serpeverde sorridergli contemporaneamente!
-Hey, Potty!
Com’è andata con i tuoi amichetti?- fino a pochi giorni prima,
Harry avrebbe interpretato una tale domanda come una provocazione; ora invece
sentiva e sapeva che le parole del cercatore rivale erano di sincero interesse.
così rispose
anch’egli sinceramente: -Come da copione Malfoy… Continuano a
rivelarsi per ciò che sono.- poi, ricambiando il sorriso, aggiunse -Ci
vediamo dopo a lezione!-.
Cantuccio
di U&S!
Oh,
bene… Eccoci giunti al terzo capitolo che, per altro, è
fondamentale per gli sviluppi futuri della storia perché crea le basi
per i rapporti interpersonali che si plasmeranno… Speriamo che la storia
continui a piacervi e a stuzzicare la vostra curiosità… Fateci
sapere che ne pensate! ^.^
A sabato prossimo, un abbraccio Lore
& Titti.
E
ora le risposte a quelle quattro meravigliose persone che hanno recensito:
coccolona4ever: grazie mille per i complimenti, speriamo che il cap. sia stato
all’altezza delle tue aspettative… ^_*
ximeng: puntuali come sempre, ecco il terzo capitolo… ti mettiamo
una pulce nell’orecchio: cosa succederà durante la lezione? ^.^
bacioni anche a te e a presto!
fuyumi chan: ma grassssssssssie… troppo
gentile… ci fai arrossire… come vedi Harry non ha portato Dracoa mielandia,
ma crediamo che così l’abbia sorpreso molto di più…
ci auguriamo che la tua curiosità si faccia sempre più pressante
perché le tue recensioni sono una vera gioia… ^.^ Ah! A
proposito… il quarto cap. arriverà sabato 22… baci baci!
Summers84: eh, sì… hai
proprio ragione… soprattutto perché Harry si fidava ciecamente dei
Grifondo, quindi la situazione è ancora
più dolorosa per lui…
Un grazie speciale va anche a Leena,
alexiell, Amicamia, angama, Bad Girl, coccolona4ever, fuyumi chan, Ginny W, haruka333, lucyfery, max2002, mela11, moon89, nanachan89, punkettina89, Third Moon,
Tigre94, ximeng,_claire_ e _G0tik4_ che hanno
inserito la storia fra i preferiti!
La prima ora
della lezione di Hagrid stava per finire e, anche se
quel giorno il Mezzogigante li aveva portati nella
Foresta Proibita per una lezione un po’ più movimentata del
solito, Harry non si era mai annoiato tanto. Anche Hagrid
e tutti gli altri suoi compagni erano, in un certo senso, diversi
ora che vedeva le persone con gli occhi di Malfoy; aveva riflettuto
molto analizzando le cose e cercando di confrontarle con ciò che credeva
prima, in modo da sfruttare al massimo l’opportunità che questi
suoi nuovi occhi gli davano. Cercò di farsi forza e di imporsi su se
stesso per non addormentarsi al pensiero di un’altra ora di quella tortura,
ma i suoi pensieri furono interrotti da un biglietto incantato che volò
dritto fra le sue mani.
Hey Sfregiato,
ci stai ad evaporare da qui con me, Blaise, Pansy e Theodore? Non so tu, ma io un’altra ora di ‘sta
roba non la reggo! A meno che tu non preferisca la
compagnia dei tuoi “amichetti”…
Draco.
Harry
ridacchiò piacevolmente sorpreso dall’invito e senza esitazione
afferrò una piuma scrivendo la risposta e incantando nuovamente il
biglietto affinché volasse di nuovo al mittente.
Hey Furetto,
non credevo che l’avrei mai detto,
ma… Che gioia sentirti! Sto per lanciarmi un Avada
dalla noia! Che cos’hai in mente? Senti, ma… Sei sicuro che ai tuoi
amici non dia fastidio la mia presenza? Non vorrei essere di troppo…
Harry.
Draco stava per
rispondere, ma con sua grande sorpresa Harry notò la Parkinson sfilargli la
piuma dalle mani e rispondere al posto suo. Un istante dopo il biglietto stava
nuovamente volando verso di lui.
Potter! Non
dire assurdità! Se non ti avessimo voluto non
ti avremmo invitato, non credi?! Noi Serpi non siamo inclini a falsi
sentimentalismi e patetici buonismi di circostanza, dovresti saperlo! E Blaise e Theo la pensano come me! Ora basta scuse! Alza il
tuo bel deretano da quel masso e seguici!
Pansy.
Harry era a dir
poco scioccato, ma euforico all’idea di passare
del tempo con quei ragazzi; si girò con un sorriso verso di loro e, dopo
un suo cenno d’intesa, li vide alzarsi e dileguarsi. Stava per
raggiungerli, borsa in spalla, quando sentì una mano sul suo braccio
fermarlo: Hermione.
-Harry, dove stai andando? Non puoi allontanarti
durante una lezione! Non vorrai farci perdere altri punti, vero?-
lo rimproverò la Grifoncina con fare imperioso.
Il moro le
regalò il suo miglior sguardo gelido sottraendo il braccio dalla sua
presa con uno strattone, poi, memore della patetica scusa inventata dalla
compagna il giorno prima, le rispose col sorriso più falso del mondo:
-Non preoccuparti Hermione, sto solo “andando in biblioteca a fare una
ricerca per la McGranit”!- e detto questo scomparve
tra gli alberi. Pochi minuti dopo Harry raggiunse i quattro ragazzi che lo
stavano aspettando.
-Potter… Te
la sei presa piuttosto comoda… Non è carino farsi
aspettare…- lo ammonì Zabini in tono pacato.
-Scusate,
davvero! Ma un certo Castoro decisamente troppo
petulante mi si è avvinghiato al braccio e non mi lasciava più
andare! Dite che mi tolgono tanti punti se un giorno di questi la schianto?-
rispose il rosso-oro sorridendo candidamente alle Serpi che, tra
l’incredulo e l’esaltato, gli risposero: -Potter, ma ti sembrano
cose da dire davanti a due Prefetti di Serpeverde?-
-Ops!- ribattè
Harry per nulla preoccupato continuando a sghignazzare e scoppiando in una
fragorosa risata quando Malfoy aggiunse: -Sai Potty…
Penso che Piton potrebbe addirittura arrivare ad
assegnarti qualche punto per una cosa del genere!- unendosi poi con gli altri
tre alla risata del moro. Camminarono per una decina di minuti sul limitare
della Foresta Proibita dirigendosi verso il lago e chiacchierando amabilmente
come se si conoscessero da sempre. Harry si sentì subito parte del
gruppo e dovette ammettere che era proprio vero che i Serpeverde fossero molto
uniti fra loro. Una mezz’oretta dopo la moretta verde-argento propose
gioiosa: -Hey bei maschoni,
che ne dite di andare a fare un giro a Hogsmeade?-
-La trovo
un’ottima idea!- la sostenne subito il Grifondoro.
-Oh, come idea
sarebbe anche bella, lo ammetto… Ma esattamente voi due geni come pensate
di arrivarci, senza essere beccati da nessuno, in pieno giorno? Non so se ve ne
siete accorti, ma dobbiamo attraversare tutta Hogwarts!
E anche se volassimo ci vedrebbero comunque!- disse
Draco con sarcasmo.
-Pansy, mi dispiace, ma Draco ha ragione…
Non c’è modo di arrivare al villaggio ora…- disse Blaise deluso.
-Peccato, me la
sarei fatta volentieri una Burobirra!- aggiunse Theo
con uno sbuffo.
-A dire il vero
un modo c’è!- disse Harry, focalizzando l’attenzione su di
sé.
-Spiegati!- lo
incitarono gli altri.
-Possiamo passare
da lì!- rispose prontamente Harry indicando il Platano Picchiatore poco
distante da loro e gongolando nel mostrare alle Serpi quanti assi nella manica avesse.
-Potter… Di
preciso cosa intendi con “lì”?
Perché se stai proponendo di lanciarci sui rami di quell’albero
indemoniato nella speranza che ci scaraventi fino al villaggio, ti comunico fin
d’ora che io non ci sto!- intervenne Draco sghignazzando.
-Potter, scusa,
non per offendere la tua sanità mentale, ma tu hai una vaga idea di che
albero sia quello?- rincarò Zabini.
-Ah. Ah. Ah. Spiritosi.-
disse il Grifondoro con tono pacato e per nulla offeso
-Io so esattamente che albero è quello, ma mi sembra palese che voi non
abbiate idea del perché si trovi proprio lì né di come
funzioni…-
Ok. Ora gli altri
ragazzi erano decisamente incuriositi. Cosa significava tutto questo? E cosa intendeva Potter
dicendo di poter arrivare adHogsmeade
attraverso quella pianta diabolica? Queste e altre mille questioni affollavano
la loro mente. In risposta alle loro mute domande
Harry gli sorrise allegro girandosi su se stesso e, con un sereno -Seguitemi!-,
gli fece strada verso l’albero. Una volta arrivati il rosso-oro
posò la borsa a terra e si sfilò
mantello e cravatta per essere meno impacciato nei movimenti. Poi si
voltò verso i suoi compagni continuando a sorridere e gli disse con
sicurezza: -Torno subito… Voi non avvicinatevi finché non ve lo
dico io, intesi?- poi attese un segno di conferma da parte degli altri che
arrivò subito dopo, anche se la curiosità non aveva ancora
abbandonato i loro volti. Harry fece un paio di passi in avanti avvicinandosi
al Platano che, percependo la sua presenza, iniziò a far roteare i
temibili rami; concentrato al massimo su ciò che doveva fare, il moro
studiò brevemente i movimenti dell’albero e all’improvviso
scattò in direzione del tronco. I suoi riflessi da cercatore gli furono
davvero indispensabili per evitare all’ultimo tre colpi che lo avrebbero
sicuramente scaraventato a qualche metro di distanza. L’intera azione non
durò che pochi secondi, ma con scatti, salti e capriole sull’erba
Harry raggiunse il nodo sul tronco in grado di
bloccare il Platano Picchiatore e con un pugno secco lo mise in funzione. La
pianta si immobilizzo di colpo e, sotto lo sguardo
attonito dei Serpeverde, il Grifone si alzò premendo un altro nodo
rivelando un passaggio segreto al suo interno, poi con un inchino un po’
teatrale e giocoso unito ad un ghigno divertito che gli increspava la bocca
invitò i suoi compagni a raggiungerlo e a seguirlo all’interno del
tronco. Una volta rimessi cravatta e mantello e recuperata la borsa il passaggio si chiuse alle loro spalle e i cinque,
bacchetta alla mano, si avviarono verso la loro meta.
-TU SEI
COMPLETAMENTE FUORI DI TESTA! SEI UN PAZZO FURIOSO!
È già la seconda volta in poche ore che mi sorprendi, Potty, guarda che poi la mia immagine di Principe delle
Serpi glaciale e impassibile ne risente!- disse Draco, ridendo sincero,
cingendo con un braccio le spalle di Harry che, compiaciuto del complimento
appena ricevuto, rispose: -Grazie, Sua Altezza! Te l’ho detto e te lo
ripeto, Malfoy, non sono il Santo che credi… Potrei stupirti!-
-Direi che ci sei
già riuscito egregiamente, Harry! Non è da tutti ricevere un
complimento del genere dal nostro biondino, vero Blaise?-
disse Pansy raggiante scoccandogli un bacio sulla
guancia.
-Assolutamente!-
decretò Zabini.
-Confermo!-
aggiunse Nott, scoppiando poi a ridere seguito a
ruota dagli altri alla vista del Grifondoro arrossito furiosamente per il gesto
della bella Serpeverde.
-Dai,
smettetela!- implorò il moro sempre più rosso in viso -Ho detto
smettetela!- continuò con più forza -Basta! O vi schianto tutti e
tre!- rincarò ancora senza, tuttavia, riuscire a restare serio e
lasciandosi contagiare da quelle risate così cristalline. Proseguirono
lungo il cunicolo polveroso con il Golden Boy in testa a guidare il gruppo,
chiacchierando amabilmente e interrotti solamente, di tanto in tanto, dagli urletti che sfuggivano a Pansy
quando qualche ragno un po’ più grosso minacciava
di caderle addosso.
-Dove finisce
questo passaggio?- chiese Malfoy dopo qualche minuto di cammino.
-Sorpresa…-
fu la risposta sibillina di Harry.
-Potter…
Dobbiamo preoccuparci? No, perché il tuo tono non mi piace per
niente…- replicò Draco un tantino teso.
Harry
sghignazzò non poco a sentire i mormorii degli altri subito dopo le
parole del cercatore rivale, così, senza indugiare, incrocio le mani
dietro la testa continuando a camminare e rispose serafico senza voltarsi: -Non
preoccuparti, Draco, nessuno di voi ha nulla da temere nel posto in cui stiamo
andando…-
-E allora
perché non vuoi dirci che posto è?- si inserì
Zabini.
-Perché
è una sorpresa! E poi…- il Grifondoro lasciò volutamente la
frase sfumare nel nulla.
-E poi?-
incalzò Nott, anch’egli piuttosto
nervoso.
-E poi…
Perché me la godrò un mondo a guardare le vostre facce quando
capirete dove siamo!- rispose vivacemente Harry ridacchiando e voltandosi di
colpo verso di loro fissandoli con sguardo magnetico. -Siamo arrivati!-
annunciò subito dopo con un sorriso; poi, rivolgendosi alla ragazza,
disse: -Pansy, normalmente farei salire prima una signora, ma questa volta non credo sia opportuno, vista la
situazione. Spero mi perdonerai.- sparendo subito dopo su per una scaletta e
all’interno di una botola, lasciando i quattro verde-argento ancora
più tesi.
Draco fu il primo
a riprendersi e a salire su per la botola, Blaise lo
seguì a ruota, poi fu la volta di Pansy
aiutata da Theo, che salì per ultimo. Fuori dal passaggio i ragazzi si
ritrovarono in una specie di catapecchia traballante e scricchiolante talmente
polverosa da rendere difficoltosa la respirazione. Le Serpi si guardarono
attorno smarrite, poi posarono gli occhi sul Grifone che stava rilassato
appoggiato con una spalla allo stipite di una finestra sbarrata e guardava il
paesaggio fuori attraverso le fessure tra le assi di legno; con un cenno della
testa fece segno a Malfoy di avvicinarsi e guardare fuori. Il Purosangue, una
volta arrivato, sgranò gli occhi: dalla casupola si vedeva Hogsmeade! Come a rallentatore volse il capo verso Harry
che lo stava fissando intensamente e, in un flebile sussurro, disse: -Siamo
dentro alla Stamberga Strillante.-.
Al cenno affermativo del moro un silenzio assoluto cadde nella casupola.
Nessuno di loro osava interrompere tale silenzio: quattro troppo sconvolti all’idea
di irritare qualche spirito maligno del luogo più infestato della Gran
Bretagna e uno troppo intento a godersela, come
pronosticato, alla vista delle loro facce. Alla fine però, Potter, non
ce la fece più e scoppiò in una fragorosa ristata con tanto di lacrimoni agli occhi.
-Sfregiato! Pezzo
di deficiente! Che cazzo hai da ridere?!-
sbottò Draco più serio che mai.
-Hai le scimmie
urlatrici nel cervello?! O hanno smesso di urlare
anche loro di fronte alla tua abissale idiozia?! Come
ti è venuto in mente di portaci qui?!-
proseguì Zabini marciando di gran carriera
verso di lui.
-La cicatrice ha spappolato il tuo unico
neurone atrofico, per caso?!- aggiunse Pansy, quasi
isterica.
-Smettila di
ridere Potter!- ringhiò Nott afferrandolo per
il colletto della camicia e sbattendolo contro il muro. A quel punto Harry
tentò di calmarsi, in fondo non voleva far arrabbiare i Serpeverde o
prenderli in giro, ma le loro facce erano state davvero troppo
buffe; ripreso un respiro un po’ più regolare Harry disse
in tono ancora affannato: -Scusate ragazzi, davvero, non avrei dovuto ridere di
voi, ma avreste dovuto vedere le vostre facce! Comunque, come vi ho detto
prima, non avete nulla da temere da questo posto… Qui non
c’è nemmeno l’ombra di uno spirito! Si tratta solo di una
leggenda! La casa è completamente innocua… Un po’ diroccata
e traballante, è vero, ma perfettamente sicura!-
-Ne sei certo?-
domandò Malfoy, un minimo più sollevato.
-Certissimo,
Draco! Te lo giuro!- ribattè Harry sincero.
-Guarda che ti
sbagli! Al terzo anno io sono stato aggredito qua fuori dagli spiriti! Waesley e la
Granger ne sono testimoni!-
replicò il biondo subito dopo.
Con un ultimo
risolino Potter continuò: -Ma quali spiriti! Ora che hai visto il
passaggio e il mantello credi ancora che siano stati loro?-
-Piccolo
bastardo! Dai… Lascialo Theo… In fondo se ci sono cascato io è stato un bel colpo…- aggiunse
Draco subito dopo poggiando una mano su quella del suo compagno ancora stretta
intono al colletto del Grifone. -Come si esce di qui?-
chiese, poi, rivolto nuovamente a Potter.
-Per
di qua…- disse il
moretto invitandoli a seguirlo con un cenno della testa. Una volta usciti
all’aria aperta gli animi di tutti si rasserenarono, poi si rallegrarono
del tutto quando Harry si rivolse sorridendo agli altri dicendo: -Mi sono comportato un po’ da stronzo, prima… Ve la
fate offrire una Burrobirra per farmi perdonare?-.
Tutti accettarono con piacere, così il gruppo si diresse verso i Tre
Manici di Scopa.
Passarono
più di un’ora alla locanda rivangano vecchi scherzi che si erano
fatti a vicenda, ridendoci sopra senza nessun rancore. Quando fu il momento di
pagare Harry mantenne la parola data e saldò il conto per tutti
dirigendosi verso Madama Rosmerta; raggiunti i suoi
compagni si accorse che la loro attenzione era stata catturata da un volantino
colorato appeso a fianco alla porta d’ingresso, che diceva:
Non ci fu bisogno
di parole: ci fu uno scambio di sguardi e un attimo dopo i cinque ragazzi erano
diretti verso la competizione. Il viottolo tortuoso li portò verso
l’aperta campagna attorno a Hogsmeade. Qui le
case erano più rare e avevano giardini più grandi; avanzarono
verso le pendici della montagna nella cui ombra si stendeva il villaggio. Poi
svoltarono un angolo e videro una staccionata alla fine del viottolo davanti
alla quale era posizionato il banchetto delle
iscrizioni. Il mago che li accolse era un tipo piuttosto simpatico, molto
allegro e alla mano, basso, cicciotello, calvo e con
due grossi baffoni: somigliava in maniera impressionante all’omino delle Pringles, notò Harry. I giovani maghi decisero di
partecipare formando un unico gruppo da cinque elementi; avrebbero dovuto effettuare una piccola scalata della montagna fino a
raggiungere una grotta situata più o meno a metà del crinale,
affrontando le varie difficoltà poste sul percorso indicato dalla
medesima scia luminosa che li aveva condotti fin lì. Di tutti i gruppi
partecipanti, il vincitore sarebbe stato quello in grado di terminare il
percorso nel più breve tempo possibile. I vincitori delle tre categorie
sarebbero stati annunciati quel pomeriggio alle 15.
L’iscrizione costava solo un galeone. A loro fu assegnato il numero 6 e, con un breve incantesimo, sui loro abiti comparve il
numero formato da stelline luminose color argento.
Cantuccio di U&S!
Well, well, well…
Siamo arrivate più o meno a metà della
storia… Il prossimo capitolo sarà incentrato sulla gara e ne
vedremo delle belle… Abbiamo, comunque, una buona notizia per voi… visto che sabato prossimo non ci siamo,
perché ce ne andiamo a fare capodanno fuori, pubblicheremo
giovedì 27, per cui non dovrete aspettare molto per sapere cosa
succederà… siamo o
non siamo buone? ^.^
Fateci
sapere tutto quello che vi passa per la testa, i commenti sono il regalo
più bello che potete farci! Bacioni a tutti e
tutte! Vi auguriamo un felicissimo Natale!!!
Lore & Titti.
E ora le risposte ai tesori che hanno recensito:
moon89: grazie infinite per tutti i complimenti, davvero, ci fai
arrossire… Il cambiamento di Harry sarà sempre più
radicale, così come il suo rapporto con Draco continuerà ad
evolversi, ma i colpi di scena non mancheranno e nulla si può dare per
scontato fino alla fine… ci
auguriamo di non deludere le tue aspettative! A presto! ^_^
ximeng: piaciuta la lezione? Speriamo che il capitolo sia valsa la pena dell’attesa… Ma come vedi ti
lasciamo di nuovo in sospeso… Siamo diaboliche… Muahahahaha!
Siamo strafelici che la storia ti piaccia tanto, ma come abbiamo scritto sopra
il proxaggiornamento
arriverà prima del solito… Alla prossima! Un bacione!
fuyumichan: Ma ciao fedelissima! Un
grazie speciale anche a te per aver sempre recensito tutti i capitoli! Sei un
amore! Speriamo tanto che questo capitolo ti sia piaciuto e che la storia
continui a piacerti sempre di più! Ci sentiamo al prossimo capitolo!
Baci baci!
Summers84: Anche noi la pensiamo come
te… Assolutamente sarebbe stato meglio a Serpeverde! Volevamo
ringraziarti per la “fedeltà” perché hai sempre recensito tutti i capitoli… grazie mille
davvero! Un bacio!
fanny80: Addirittura “piccola
meraviglia”? oh, Fanny, troppo buona! Ci fai
commuovere! Grazie davvero, è un complimento bellissimo! Comunque
dobbiamo farti anche noi i nostri complimenti perché hai centrato il
punto: la domanda che ti sei posta è esattamente quella da cui siamo
partite per ideare la storia! E volevamo anche ringraziarti per l’aiuto
che vuoi fornirci per strozzare Ron e Hermione, noi ci proviamo, ma loro non ne
vogliono proprio sapere di lasciarsi strangolare in pace… Magari con sei
mani, anziché quattro, ce la facciamo… Tu che dici? Grazie ancora
per i complimenti e al prossimo capitolo, sperando ovviamente che questo sia
stato all’altezza delle tue aspettative…
Bacioni!
haruka333: Ci fa piacere di essere
riuscite a sorprenderti! Speriamo di continuare così! ^.^ I Grifondoro verranno messi un tantino in secondo piano perché la
storia resterà incentrata su Harry e su cosa farà per cambiare la
sua vita ora che ha scoperto la verità… tuttavia abbiamo iniziato al lavorare ad un sequel di questa
storia in cui i Grifondoro avranno modo di farsi notare, ma per quello,
purtroppo, ci vorrà ancora un po’ di tempo perché possa
essere pubblicato… stiamo
ancora abbozzando la storia… alla
prossima, un bacione!
Grazie di cuore
anche a tutti coloro che hanno inserito la storia o
l’account fra i preferiti che sono sempre di più! ^.^
Nonostante la
calura e il sole battente iniziarono la loro marcia con passo abbastanza
spedito in modo da guadagnare tempo prezioso fin da subito; il sentiero era
molto stretto e a tratti solo accennato, ma per ora
non troppo ripido. Ben presto, comunque, la situazione cambiò e i cinque
dovettero arrampicarsi su un percorso sempre più impervio reso
più difficoltoso dalla forte pendenza e dagli alberi sempre più
fitti e intricati che, però, con la loro ombra rendevano il caldo
più sopportabile. Il percorso procedette senza inconvenienti per una
decina di minuti, a parte uno scivolone di Nott che
fece prendere loro un bello spavento: la roccia sotto i suoi piedi era franata
improvvisamente facendolo precipitare, ma per fortuna Zabini
era ad un passo da lui ed era riuscito ad afferrarlo al volo in tempo. Giunsero
così ad un ponte sospeso sopra ad una delle
rapide del fiume che scendeva dalle pendici del monte, esso era la prima vera
prova del percorso, infatti era semi-distrutto e loro avrebbero dovuto trovare
un modo per rimetterlo in sesto e proseguire.
Il ponte serviva
a coprire una distanza di circa quattro o cinque metri, troppi per essere
superati con un salto e la distanza che lo separava dall’acqua
turbolenta, che rendeva l’ipotesi di un guado da escludere a priori, era di circa tre metri; la base era costituita da travi di
legno piuttosto marcio, poste orizzontalmente, tenute insieme da due corde
poste alle loro estremità. Nel terreno su entrambe le sponde erano piantati i quattro pali che avrebbero dovuto fungere da
sostegno per il ponte, ma le funi dal loro lato erano spezzate e il ponte
galleggiava in maniera sinistra sulle acque agitate, sbattendo contro le rocce,
ancorato solamente ai sostegni sulla riva opposta. Non vi erano, inoltre, corde
aggiuntive da poter utilizzare come supporto laterale per la traversata o per
improvvisare una sorta di passaggio aereo dall’altra parte. Con un
incantesimo di appello Blaise e Pansy
tirarono il ponte fuori dall’acqua fino alla loro sponda, ma le corde
erano troppo lise per poter essere fissate ai
sostegni; gli altri tre allora andarono a cercare dei massi che potessero
permettere il loro passaggio sul ponte, li scelsero abbastanza pesanti da non
spostarsi o far scivolare via le funi quando loro avessero attraversato il
guado. Con un incantesimo di lievitazione fu facile spostarli e usarli come
ancora. Per sicurezza Harry e Draco tennero d’occhio un sostegno ciascuno
per prevenire eventuali incidenti mentre gli altri, a turno, superarono
l’ostacolo; il primo ad andare fu Blaise, per
testarne la sicurezza, seguito da Pansy e Theo. Dopo
fu la volta di Malfoy che, essendo più alto e più pesante di Harry,
aveva più bisogno, rispetto al moro, di qualcuno che controllasse le
cime sfilacciate. Al suo passaggio le assi scricchiolarono pericolosamente
minacciando di spezzarsi, ma il biondo arrivò a destinazione senza
incidenti. Sentito il rumore delle travi, il rosso-oro si preoccupò e si
chiese se fosse meglio attraversare il ponte con calma o di corsa. Optò per un’andatura intermedia, pronto a
balzare in caso di pericolo, ma dopo un paio di passi il legno marcio cedette
del tutto facendo precipitare il moro che afferrò al volo una delle
corde laterali; lo strattone della caduta, tuttavia, fece spezzare i sostegni,
già precari, fissati ai massi e il ponte rovinò, come un
rocambolesco trapezio, conto la roccia verticale della sponda opposta. Harry
riuscì a tenersi al ponte e a non scivolare in acqua, ma qualcosa lo
stava tirando verso il basso. Abbassando lo sguardo vide tre esserini sferici con lunghe zampe palmate attaccati ai suoi
piedi che cercavano di trascinarlo giù.
-Sai
Potter…- sghignazzò Malfoy -Dopo il simpatico scherzetto della
Stamberga Strillante potrei lasciarti ancora un
po’ in balia di questi plimpy… Ma mi
fanno troppa pena per lasciarli a contatto prolungato con i tuoi piedi!-
terminò ilare mentre insieme agli altri lo stava già tirando su.
Sedendosi sul
bordo della sponda per riprendere fiato, il Grifone alzò gli occhi verso
Draco e chiese: -cosa diavolo
erano quei cosi?! Dei piranha obesi?!-
-Potter…
Ignorante! Quelli erano dei plimpy! Sono dei pesci
sferici che di solito vivono nei laghi, si nutrono di chiocciole d’acqua
e si divertono a mordicchiare i piedi e gli indumenti dei nuotatori… I Maridi li detestano! Pensa che per tenerli a bada gli annodano le zampe e questi poveri animaletti flottano
per ore nel tentativo di slegarsi…- rispose Nott,
e incitò il Grifondoro scherzando: -Su! Su!
Andiamo! Per colpa tua abbiamo già perso fin troppo tempo!
Il cammino
proseguì senza particolari intoppi, visto che
un branco di Folletti della Cornovaglia non poteva certo essere considerato una
difficoltà da dei maghi del loro livello; dopo pochi minuti giunsero ad
un bivio: a sinistra c’era un cartello che diceva “STRADA Più RAPIDA, MA Più
pericolosa” e a destra uno che diceva “strada più lenta, ma più sicura”,
poi Pansy notò un terzo cartello al centro delle
due strade che diceva “ATTENZIONE! IN CASO DI BISOGNO LANCIATE DELLE SCINTILLE ROSSE IN ARIA E VERRETE
SOCCORSI IMMEDIATAMENTE!”
-Ma…
Secondo voi con “immediatamente”… Quanto immediatamente
intendono?- disse la ragazza con un filo di preoccupazione.
-Eh dai,Pansy! Con quattro cavalieri
come noi non avrai mica paura!- disse Malfoy imboccando spavaldo il sentiero di
sinistra.
Vari minuti dopo,
a parte il terreno sempre più accidentato, tutto procedeva tranquillo.
Troppo tranquillo a parere di Harry che si guardava in giro nervoso.
-Rilassati
Sfregiato… Cosa vuoi che accada? Fidati…-
disse Zabini in tono annoiato.
-Fidati tu di me,
Zabini, è tutto troppo tranquillo. E troppa
tranquillità è sinonimo di guai. Come la calma prima della
tempesta. L’ho provato sulla mia pelle, credimi.- rispose Potter
estraendo la sua bacchetta.
Intimoriti dalle
sue parole anche gli altri membri del gruppo lo
imitarono. Un istante dopo un fruscio alle loro spalle li fece voltare di
scatto puntando tutte le bacchette in direzione del cespuglio ondeggiante in
attesa di scoprire cosa ne sarebbe spuntato fuori. La tensione era palpabile e
tutti e cinque trasalirono come dei pivelli quando dal cespuglio schizzò
fuori una palla di pelo beige simile ad un grosso
furetto. Il primo a riprendersi fu Harry che, tirando una leggera gomitata nel
fianco di Draco, sghignazzò: -Thò,
guarda, Malfoy! Un tuo socio!-
La creaturina fece un paio di passi e si fermò davanti
alle loro bacchette ancora puntate; li fissò con sguardo curioso per qualche
istante, poi…
-CHE CAZZO AVETE
DA GUARDARE?! STUPIDI MOCCIOSI COL LATTE ALLA BOCCA!
MAGHI CAZZONI DI MERDA! SEMPRE A PUNTARE QUELLE
MINCHIA DI BACCHETTE A DESTRA E A SINISTRA!
METTETEVELE NEL CULO QUELLE FOTTUTE ASTICELLE DI LEGNO! VI
SEMBRO FORSE PERICOLOSO?! CHE CAZZO AVETE DA FARE QUELLE FACCE DA RINCOGLIONITI?!VI
FACCIO PAURA, EH?! EH?!!! WHAAAAAAAAAAAA!!!-
imprecò tutto d’un fiato l’animaletto contro i cinque
ragazzi agitando le zampe anteriori ai lati della testa e concludendo con una
linguaccia. Sembrava un invasato da tanto che aveva urlato la sequela di insulti come una mitraglietta impazzita. Poi, come nulla
fosse, assunse nuovamente la sua aria angelica e batuffolosa
riprendendo a camminare e sparendo tra gli alberi. Il gruppo, palesemente
attonito, era ancora fermo nella medesima posizione con le bacchette per aria
puntate verso il vuoto.
-Ehm…
Malfoy? Ma voi furetti siete sempre così socievoli ed
educati?- la voce del Grifondoro spezzò il silenzio.
A tale
affermazione Nott si schiaffò la mano sulla
faccia, in segno di disperazione -Potter! La tua ignoranza non ha confini! Mi
chiedo seriamente come farai a sconfiggere il Signore
Oscuro! Non riconosci una creatura a pagarla oro!-
-Beh,
non devo mica andare da Voldemort, dargli una pacca sulle
spalle e dirgli “Hey, ciao Tom! Scusa il disturbo! Quanto tempo che non ci
vediamo! Senti, non è che invece di ammazzarci a vicenda ti va di
sfidarci ad un quiz su chi conosce più animali
squinternati?!”- rispose Harry con un filo di irritazione nella voce.
-Comunque, o dotto Serpeverde, elargiscimi la tua conoscenza! Che diamine era
quel coso peloso?!-
Nott sospirò e rispose: -Quel “coso
peloso”, come lo chiami tu, era unjarvey. Ha l’aspetto di un grosso furetto, ma, come
avrai notato, sa parlare e, visto che non è in
grado di fare una conversazione civile, si limita a questi sproloqui e a
sciorinare una sequela di frasi brevi (e spesso volgari) in un flusso quasi
ininterrotto di parole!-
Ripresero subito
il cammino, ogni minuto guadagnato poteva essere quello decisivo per la
vittoria. Le difficoltà sul percorso aumentarono, di lì a poco,
infatti, affrontarono un nido di doxy infuriati e fu
solo grazie alla prontezza e alla mira di un incantesimo di Pansy
se Harry aveva evitato il morso doloroso e velenoso di uno di quei perfidi
animaletti alati che lo stava attaccando alle spalle. Poco oltre
gli si parò davanti una roccia alta circa due metri e mezzo che
riuscirono a superare grazie ad una sorta di scala umana. Al
di sopra di questa roccia vi era una radura non molto grande, ma molto
luminosa; sui bordi c’erano alberi e cespugli di vario genere e, proprio
nel mezzo, troneggiava irrequieto un graphorn. La
creatura era decisamente enorme: le corna affilate
facevano bella mostra di sé, come le zampe robuste e le quattro dita
tarchiate su cui si sosteneva ciascuna di loro; la gobba contribuiva ad
amplificarne l’imponenza e il colorito viola-grigiastro gli conferiva un
aspetto quasi surreale. Ben consci dell’innata aggressività di
questi animali, i cinque ragazzi si nascosero subito dietro un albero per
studiare una strategia per superare quello che, presumibilmente, era
l’ostacolo finale. Dopo una breve discussione decisero di attaccarlo su
due fronti: Harry e Draco avrebbero cercato di aggirarlo con il mantello
dell’invisibilità e, ad un segnale
concordato, avrebbero attaccato il graphorn da un
lato mentre gli altri tre lo avrebbero fatto dall’altro. Nott aveva, infatti, ricordato agli altri che la pelle di
questa creatura era ancora più resistente agli incantesimi di quella dei
draghi e speravano di ovviare a tale inconveniente con un attacco combinato.
Detto fatto, i due ragazzi, ormai invisibili, presero le loro posizioni e
l’attacco ebbe inizio. Era un continuo susseguirsi e rimbombare di incantesimi di tutti i generi, di voci che urlavano -Impedimenta!- oppure -Stupeficium!-
o -Bombarda!- senza sosta per atterrare l’indomito animale; ormai le
posizioni iniziali erano solo un ricordo e i ragazzi si ritrovarono ora vicini,
ora più lontani, senza uno schema, con il solo scopo di non farsi ferire
o peggio uccidere. Ad un certo punto Nott provò a fermarlo accecandolo con un incantesimo
conjunctivitus, ma la situazione non fece che
peggiorare: il graphorn ora vagava, come impazzito,
per la radura con brusche virate e scatti repentini, confuso e guidato dalla
cacofonia di voci e rumori che lo circondavano. Blaise
cadde a terra stordito scampando per un pelo dall’essere travolto dalla
corsa folle della creatura; Nott cacciò un
urlo che attirò l’attenzione dell’animale, ma quando Pansy raggiunse Zabini steso a terra l’animale stava già puntando nuovamente
verso di loro. Vedendoli in pericolo Draco non esitò un istante e gli si
parò davanti cercando di frenare quel mostro imbizzarrito insieme a Nott che ormai l’aveva raggiunto. Gli incantesimi
continuavano ad avere risultati inconsistenti e i ragazzi stavano per essere
travolti, quando improvvisamente, senza che se ne riuscissero a rendere conto,
una saetta nera passò sopra le loro teste e corse verso il graphorn, iniziando a lottare con lui. I Serpeverde non
capivano bene cosa stesse succedendo e la scena che gli si presentò
davanti aveva dell’incredibile: una gigantesca pantera nera era sulla
schiena viola dell’avversario e cercava di graffiarlo e azzannarlo, poi
scattava giù e cercava di atterrarlo e confonderlo con ringhi minacciosi
e morsi alle zampe, schivando con maestria tutti i colpi che l’animale
ferito restituiva in propria difesa. Uno di questi andò a segno facendo
sbattere violentemente il felino contro il tronco di un albero. La pantera si
rialzò quasi subito, ma con suo sommo orrore vide che la creatura
accecata era stata di nuovo attirata dalle urla di Pansy
e dai lamenti di Blaise; d’istinto balzò
al suo inseguimento e lo azzannò il più vicino
possibile alla giugulare, riuscendo a farlo deviare prima che travolgesse i
ragazzi. Per il dolore la vittima scrollo
violentemente il capo più volte facendo volare per aria il felino,
incornandolo e scaraventandolo a terra a qualche metro di distanza prima di
fuggire via nel fitto della boscaglia.
La pantera
giaceva a terra immobile, il respiro pesante, e Malfoy fu il primo a
raggiungerla fermandosi a poco meno di un metro da lei, affiancato pochi
secondi dopo dai suoi amici. Le corna avevano provocato una profonda
lacerazione nella spalla sinistra, che era stata trapassata da parte a parte, e
una più superficiale, ma comunque dolorosa, sul fianco destro; il sangue
colava sull’erba umida. Dopo qualche istante la pantera iniziò a
riprendersi facendoli indietreggiare di un passo, i muscoli guizzanti sotto la
pelliccia lucida mentre cercava invano di rialzarsi con un lamento di dolore e
un ringhio basso. Di colpo due incredibili occhi verdi
si spalancarono sul muso dell’animale incatenandosi agli occhi di Draco. Incredibile il contrasto e l’intensità di quelle due
pozze verde smeraldo sulla pelliccia nera come le tenebre; le pupille vigili e fiere nonostante le ferite. Tutto in
quell’animale suggeriva determinazione e potenza. Un altro tentativo di
movimento e l’animale scivolò di nuovo
steso a terra privo di forze. Ignorando le parole di Pansy
e Nott, il biondo si avvicino
alla pantera come attratto da quello sguardo ancora fisso su di lui, ma prima
di averla raggiunta essa era scomparsa, lasciando al suo posto un Harry Potter
ansimante sul terreno e ferito nei medesimi punti. Gli occhi, ora di nuovo
grigi, sempre fissi in quelli del biondo in una muta richiesta di aiuto. In una
frazione di secondo tutte e quattro le Serpi si erano lanciate su di lui per
aiutarlo e medicarlo: gli levarono la camicia intrisa
di sangue passandola a Pansy che con un “gratta
e netta” e un “reparo” la fece
tornare come nuova; nel frattempo Draco si stava occupando della ferita alla
spalla e Blaise di quella al fianco. Quando i due riuscirono
a fermare l’emorragia, Theo, che si era occupato di un bernoccolo in
testa dovuto alla botta contro l’albero, con un paio di “ferula” ben assestati, fasciò le lesioni
passandogli, poi, la camicia che il Grifondoro riuscì ad indossare con
qualche difficoltà. Una volta rivestito, Potter li ringraziò e si
alzò in piedi sostenuto da Malfoy. Provò a fare qualche passo e
si rese conto che, se Draco avesse continuato a dargli una mano, ce l’avrebbe fatta senza troppo sforzo.
-Hey, micetto!
Ce la fai a camminare?- domandò il biondo ironico per allentare la
tensione, anche se dai suoi occhi si capiva che era sinceramente preoccupato.
-Dovremmo
chiamare i soccorsi e farci venire a prendere!- disse subito Pansy, preoccupata e con la bacchetta stretta in mano.
-No!- disse
Harry, cercando di tranquillizzarla -Non ti preoccupare, Pansy,
ce la faccio! E poi la grotta è proprio dietro
a quella curva…- aggiunse indicando un punto ad un centinaio di metri
oltre la radura -…se mi date una mano non avrò grossi problemi!-
concluse con un sorriso.
-Sei sicuro? Come
fai a saperlo? Non è che ti sta tornando il complesso dell’eroe,
vero?- chiese nuovamente Malfoy continuando a sostenerlo mentre iniziavano ad incamminarsi tutti insieme.
-Ma quale
complesso dell’eroe?!Piantala
di sparare cagate! Non dico che sia piacevole avere una spalla bucata e un
fianco tagliuzzato, dico solo che non sono la cosa più dolorosa che mi
sia mai capitata e che posso resistere fino alla fine
del percorso! Dai ragazzi, siamo arrivati fin qui, è un peccato
abbandonare ora! E comunque, sì, ne sono scuro, la grotta è
là. Ci sono già stato qui e mi ricordo un po’ la zona.-
-Ok! Ma appena arriviamo ti fai medicare subito dai soccorsi!-
disse subito Theo.
-No, non possiamo
attirare troppo l’attenzione. E poi voi avete già fatto un ottimo
lavoro.- rispose Harry fermamente. Nott stava per
ribattere, quando Blaisesi intromise:
-No, Theo. Harry ha ragione, non può farsi medicare dai soccorritori.-. Allo
sguardo confuso dei suoi amici continuò a spiegare: -Vi ricordo che
siamo usciti dal castello di nascosto. Credete davvero che se il famoso Bambino
Sopravvissuto venisse ferito a Hogsmeade
la cosa passerebbe inosservata? Ci scoprirebbero in un istante e passeremmo
tutti dei casini! È già un miracolo che sia riuscito a non farsi
riconoscere all’iscrizione, non possiamo esporci troppo. Tra qualche ora
ricontrolleremo le ferite e cambieremo le medicazioni, ma dobbiamo cavarcela da
soli. Giusto, Harry?-
-Non averi saputo dirlo meglio, Blaise-
rispose il Grifone con un sorriso un po’ tirato per il male. Nel
frattempo i cinque avevano raggiunto la grotta e un mago
piuttosto alto e magro era incaricato di segnare il loro tempo
d’arrivo.
-Ben arrivati
ragazzi!- li salutò gioviale -Siete stati bravissimi, davvero! Solo voi
e altri tre gruppi siete riusciti a arrivare fino a
qui! Dopo la vostra partenza sono partiti altri due gruppi prima che le
iscrizioni chiudessero, ma per ora siete stati i più veloci…
Quindi in bocca al lupo per la vittoria! Là c’è una passaporta che vi riporterà a Hogsmeade.-
proseguì indicando un maialino nero di pelouchesestremamente soffice e completamente tondo che
saltellava in un angolo della caverna -E non dimenticate l’annuncio dei
vincitori la premiazione alle 15! Puntuali mi raccomando!-
Senza ulteriori indugi i ragazzi toccarono la passaporta
e, con l’ormai familiare strappo all’ombelico, si ritrovarono nella
piazza principale del villaggio, di fronte ai Tre Manici di Scopa. Decisero
così di rientrare dentro il pub, chiedere una stanza a Madama Rosmerta e riposarsi per un pochino in attesa che
arrivassero le tre.
Cantuccio di U&S!
Piaciuto
questo capitolo tutta azione? ^.^
Il
prossimo sarà decisamente più soft, ma
si scopriranno tante cose sui vari personaggi…
Purtroppo, temo che dovrete aspettare fino al 5 gennaio per leggerlo
perché noi due ce ne andiamo via per qualche giorno e abbiamo bisogno di
un po’ di tempo per correggerlo prima di postarlo quando torniamo, anche
se è già quasi tutto scritto, per cui possiamo assicurarvi che
saremo puntualissime!
Ora
che ci avviciniamo alla fine di questa storia, abbiamo una domanda per voi…
Abbiamo la testa piena di idee per uno o più
sequel di questa storia… O magari delle one-shots
incentrate su dei momenti particolari… Che ne pensate? Vi piacerebbe?
Avete qualche suggerimento o qualcosa in particolare che vi piacerebbe che
succedesse? Ve lo chiediamo perché la trama generale c’è,
ma ci sono dei vuoti qua e là, per cui ogni consiglio o idea sono molto più che bene accetti!
Un
bacione a tutti quanti e TANTISSIMI
AUGURONI DI BUON ANNO!
Lore & Titti.
E ora le risposte ai tesori che hanno recensito:
fanny80: Premesso che siamo assolutissimissimissimissimissimamente d’accordo con
te su Hermione (soprattutto Titti ^_^)… Soddisfatta della gara? Abbiamo
cercato di fare una cosa leggera, anche se sul finale Harry da una
dimostrazione importante ai Serpeverde, ma ne saprai di più col prossimo
capitolo… Grazie mille per gli auguri! Un bacione grande
grande da entrambe!
fra ro: finalmente giovedì
è arrivato portandosi dietro questo capitoletto tutto azione…
Speriamo che la gara sia stata all’altezza della tua immaginazione…
Facci sapere se ti è piaciuto, ok? Grazie davvero per gli auguri, al
prossimo cap! Baci baci!
fuyumichan: Oh, Martina cara, la nostra fedelissima numberone… La scena dei Serpeverde nella stamberga
strillante è quasi interamente opera della Titti,
per cui rendo a lei il merito che le spetta! Come avrei letto la gara non
è stata un duello, ma è una gran bella idea e ce la siamo
già segnata tra le idee da utilizzare nel (o nei) sequel che abbiamo in
mente… Ogni volta che riparliamo di questa storia
ci vengono in mente cose nuove da poter realizzare, per cui non è
escluso che ne faremo più di uno che saranno, ovviamente, tutti
concatenati fra loro… Tu che ne pensi? Frasi adorabilmente ambigue a
parte, t’attizza l’idea? Grazie infinite
per gli auguri, passa un buon Capodanno! Bacioni!
haruka333: Grazie mille per gli auguri, Haruka, e buon anno anche a te! In
effetti abbiamo creato dei serpe verde un po’ innovativi, ma sono
personaggi ampiamente trascurati dalla Rowling, a nostro giudizio, che
però hanno un gran potenziale… Quindi siamo felicissime che ti
piacciano! Un bacione e alla prossima!
ximeng: Sì, è un gruppo
parecchio affiatato e con questo capitolo si uniranno ancora di
più… Nel prossimo, poi, ci sarà un’ulteriore
evoluzione, ma dovrai aspettare un po’ per sapere di cosa si tratta…
Harry un po’ perfido è più realistico, secondo noi, anche
perché se il Cappello Parlante voleva metterlo a Serpeverde ci
dovrà pur essere qualche motivo valido, no? Speriamo che la gara abbia
soddisfatto le tue aspettative, alla prossima!
Bacioni!
Grazie di cuore
anche a tutti coloro che hanno inserito la storia o
l’account fra i preferiti che sono sempre di più! Siamo arrivate a
quota 30! ^.^
Una volta in
camera si accomodarono sui letti disponibili: sul letto matrimoniale si
sedettero Harry e Draco appoggiati alla testata con la schiena, il primo con le
gambe distese e le braccia abbandonate sul ventre per cercare la posizione
più rilassante possibile e il secondo con una mano chiusa a pugno che
poggiava sul copriletto fungendo da sostegno e l’altro braccio in una
posa rilassata posato sopra ad un ginocchio piegato; Pansy in fondo al letto sdraiata a pancia sotto appoggiata
sui gomiti con le ginocchia piegate e i piedi verso l’alto; sul lettino
singolo si misero Blaise e Theo seduti con la schiena
appoggiata al muro, il primo con le gambe incrociate, il secondo più
stravaccato con le gambe distese fuori dal bordo.
Una ventina di
minuti più tardi Nott scese a prendere da bere
e da mangiare per tutti, cosa estremamente gradita
dagli altri che, al suo rientro, stavano prendendo in giro Pansy
che si era innamorata a prima vista di quel tenerissimo maialino nero e lo
aveva adottato chiamandolo Filippo Maria Parkinson, scatenando risate generali
quando questo aveva iniziato a rispondere al proprio nome agitando la codina
riccia e grugnendo.
-Hey, Micetto, come ti senti?- chiese Blaise sorridente.
-Meglio,
tranquilli… Certo che quel bestione picchiava duro, eh?- ironizzò
il Grifondoro passandosi la mano su bernoccolo -Spero di non trovarmene un
altro davanti per un po’!-
-Già…
Era proprio un osso duro, gli incantesimi gli scivolavano addosso come fossero acqua…- commentò Malfoy pensieroso -A
proposito! Carino il tuo nuovo corpo, Micetto, quasi quasi
è più carino di quello originale! Da quanto ce
l’hai? Non sapevamo che fossi un animagus…-
-A dire il vero
nessuno lo sa, neppure Silente. Lo sono da circa un anno e mezzo, mi sono
allenato d’estate: ho trovato un modo produttivo di occupare il tempo, in
fondo una forma animale come quella può sempre tornare utile in molte
situazioni.- rispose tranquillamente il Bambino Sopravvissuto.
-E Weasley e la
Granger? Neppure loro lo sanno?-
continuò il biondo un po’ sorpreso, come gli altri del resto,
quando Harry scosse la testa in segno di diniego. -Allora perché ti sei
trasformato di fronte a noi? Non hai paura che potremmo
tradirti andando a raccontare tutto ai nostri padri e quindi al Signore
Oscuro?-
Il rosso-oro
soppesò la domanda, poi con voce ferma e sicura disse: -L’ho fatto perché c’era un valido motivo. Quel graphorn vi avrebbe uccisi senza
nemmeno accorgersi di avervi travolti, andava fermato e, come hai già
detto tu, gli incantesimi non gli facevano né caldo né freddo.
Come pantera avevo buone possibilità, quanto
meno, di tenerlo a bada. Comunque no, non credo che lo farete. Vi conosco poco,
è vero, ma non credo che siate come i vostri padri. Voglio fidarmi.-
-E se fosse
un’illusione? Se fossero la pozione o i miei occhi a farti credere di
poterti fidare di noi? Cosa faresti se ti stessi
sbagliando e ti consegnassimo al Signore Oscuro?- il biondo voleva vedere se
Harry fosse davvero convinto di ciò che stava dicendo perché era
vero che loro non erano affatto come i loro padri, nessuno di loro voleva
diventare un Mangiamorte.
-Non credo di
sbagliarmi e non credo sia un’illusione. Comunque in tal caso farei
quello che ho sempre fatto: cercherei un modo per
riportare a casa la pelle. Improvviserei.- rispose Harry con una scrollata di
spalle involontaria che, però, gli fece vedere le stelle.
-Idiota.- fu il commento asciutto di Malfoy riferito
alla spalla. -Come fai a essere così tranquillo? Insomma, il più
grande mago oscuro di tutti i tempi ti vuole morto, possibilmente di una morte
lenta e dolorosa, e tu te ne stai lì come se nulla fosse a parlare di
Lui come fosse una figurina delle cioccorane!-
-E cosa dovrei
fare secondo te? Disperarmi? Credi davvero che se mi nascondessi tremante in
qualche buco Lui cambierebbe idea su di me? Quel pazzo mi vuole morto dalla
notte in cui mi ha scelto quando mi ha lasciato questa!- disse il moro indicandosi
la cicatrice.
-Che significa
che ti ha scelto?- proruppe Nott; nessuno degli altri
tre ragazzi, infatti, si era perso una sola sillaba di quanto detto.
-è una storia lunga e piuttosto
complicata.- rispose Harry con un filo di amarezza. -Sta di fatto che non
spetta a me decidere. Posso solo cercare di fare quanto è in mio potere
per non lasciarci le penne o almeno evitare che succeda troppo presto o troppo
facilmente. Poi se avessi qualche altra botta di culo
come in passato, la cosa non mi dispiacerebbe affatto…-
Calò un momento di silenzio, poi:
-Coraggio Harry, via la camicia! Sono già le due e mezza,
tra poco dobbiamo andare e dobbiamo ancora rifarti le medicazioni.- disse Pansy per spezzare la tensione e cambiare argomento,
spostando da un lato Filippo Maria che continuava a giocare con l’orlo
della sua gonna. Così dicendo i quattro Serpeverde curarono nuovamente
il Grifondoro: la ferita sul fianco era nettamente migliorata, quella sulla
spalla, invece, era troppo profonda perché si
potesse vedere un miglioramento; per fortuna nessuna delle due si era
infettata. Il moro rimase piacevolmente impressionato nel notare con quanta
cura quelli che ormai il suo cuore gli diceva che poteva
considerare amici si stessero prendendo cura di lui. Non c’era bisogno di
ringraziarlo a parole per quanto era successo nella radura, le loro azioni
parlavano da sole.
Una volta fuori i cinque si diressero alla
premiazione, i due cercatori di qualche passo dietro i loro amici. Ad un certo punto il biondo si fece più vicino
all’altro e bisbigliò: -Senti… Per prima… Volevo
ringraziarti per quello che hai fatto nella radura...- ma fu interrotto dal
rosso-oro che disse: -Draco, non devi, non ce
n’è bisogno… Non l’ho fatto per ricevere dei
ringraziamenti, ma perché non volevo perdervi.-.
Il compagno fu sinceramente colpito da quell’affermazione, ma
caparbiamente proseguì: -No, davvero, anche a nome degli altri…
Hai rischiato tanto per salvarci… E non parlo solo del graphorn, mi riferisco anche alla fiducia che ci hai dimostrato…-.
Sul volto di Harry comparve un sorriso radioso e rispose: -Non so di preciso cosa stia succedendo in questi giorni, sembra quasi
che il mondo abbia cominciato a girare al contrario… Ma sono felice! Sono
felice di avervi conosciuti… E sono felice di
come siano cambiate le cose tra di noi, Draco… Davvero felice!-. A quelle
parole Malfoy arrossì leggermente, poi con un sorriso imbarazzato
rispose: -G-grazie Harry, anche io
lo sono!-. Ci fu un momento di silenzio, poi il Serpeverde bisbigliò
nuovamente: -Un’altra cosa… Riguardo a
quello che ci siamo detti in camera… Nessuno di noi ha intenzione di
tradirti, Harry… Nessuno di noi vorrebbe diventare un seguace del Signore Oscuro… Non siamo dei Buoni Samaritani, ma non
vogliamo diventare degli schiavi e degli assassini per una causa in cui non
crediamo… Da noi, comunque, tu non hai nulla da temere.-. Harry soppesò le sue parole, poi con un cenno
d’assenso rispose: -Ti ringrazio davvero, Draco… So che sei sincero
e questo non ha prezzo per me!-
Arrivati
al luogo dove si sarebbe tenuta la premiazione, davanti al botteghino
dell’iscrizione, scoprirono che i partecipanti alla gara erano stati
davvero tanti: lì ad aspettare vi erano maghi e streghe di ogni
età, molti dei quali si lamentavano della
difficoltà del percorso. Il mago somigliante all’omino delle Pringles salì su un palchetto rialzato da terra su
cui sarebbero stati consegnati i premi e si posizionò
la bacchetta sul collo pronunciando -Sonorus!-, in
modo che tutti potessero sentirlo. Iniziò ringraziando tutti
partecipanti e gli sponsor e proseguì enunciando le classifiche per le
varie categorie. Harry e gli altri scoprirono di essere stati i migliori tra i
gruppi di cinque concorrenti e di aver vinto il premio in palio. Così si
diressero gioiosi da Zonco, dove il proprietario li
informò che potevano scegliere un oggetto qualunque del negozio a testa
e che questo gli sarebbe stato regalato. Girarono un po’ per
l’emporio, ognuno alla ricerca del proprio regalo, poco dopo Draco trovò
Harry impallato davanti ad una scatola con due specchietti ovali con il bordo
rifinito d’argento; incuriosito gli si avvicinò.
-Che
cosa sono?- chiese senza comprendere cosa turbasse tanto il compagno.
Il
Grifondoro sospirò, poi spiegò: -Questi due specchietti sono in
grado di comunicare tra loro. Quando due persone ne hanno uno a testa, basta
che uno dica il nome dell’altro guardando il proprio specchietto per
attivare la comunicazione.-
-Fantastici!-
esclamò il Serpeverde.
-Già.-
disse il moro sempre più triste.
-Cos’hai Harry? Perché sei
così triste?- chiese ancora il biondo posandogli una mano sulla spalla.
Harry
sospirò di nuovo, poi rispose: -L’anno scorso Sirius
mi aveva regalato uno specchietto simile a questi. Quando frequentava Hogwarts con mio padre, ne avevano uno a testa e li usavano
quando li mettevano in punizione separati e
l’anno scorso ha deciso di passare a me quello che era di mio padre. Non
siamo mai riusciti ad usarli. Il mio l’ho distrutto il giorno dopo la sua morte.- la sua voce era
poco più di un sussurro, ma non celava affatto
tutto il dolore provato.
-Mi
dispiace molto. Non lo sapevo.- disse cercando di fargli capire che gli era
vicino.
-E
come potevi? Credo di non aver mai detto niente nemmeno a Ron di questa storia.-
Il
biondo parve riflettere un momento, poi con un sorriso incoraggiante disse:
-Senti… So che non è affatto la stessa
cosa… Ma ti va se io scelgo questi specchietti come mio premio e poi ce
ne teniamo uno a testa?-
Harry
voltò la testa di scatto verso il compagno sgranando gli occhi, tutto si
sarebbe aspettato fuorché un’offerta del genere! -D-draco io… Io non so che
cosa dire…-
-Dì
solo di sì!- continuò sorridente -E tu invece dovresti proprio
scegliere questo e decorarci letto di Lenticchia a Grifondoro! Vedrai che
faccia! Se la farà sotto come un moccioso!- aggiunse passandogli una scatola contenente tutti gli elementi necessari per
ricreare un nido di acromantule in miniatura con
tanto di ragnatele finte e decine di ragni incantati per muoversi nella tana o
scendere dal soffitto molto realisticamente. -Ho sempre sognato di farlo!-
terminò con aria sognante -Ma non sono mai riuscito a procurarmi la
vostra parola d’ordine e ad entrare nel vostro
dormitorio…-. Con quelle parole il verde-argento riuscì a
strappare una risata all’amico che accettò con gioia entrambe le
proposte.
Usciti
dal negozio i ragazzi confrontarono gli acquisti
scelti: Theodore aveva preso una confezione gigante
da 200 caccabombe per il suo fratellino che
l’anno seguente sarebbe venuto ad Hogwarts e
che il 29 Febbraio compiva gli anni
(quell’anno era bisestile e nella loro famiglia era tradizione fargli un
regalo particolarmente bello quando il 29 era davvero presente nel calendario);
Blaise aveva scelto un paio di occhiali speciali che,
grazie ad una rotella posta sul lato destro della montatura, permettevano di
vedere una persona invecchiata o ringiovanita -Molto utili per la scelta della
persona da sposare!- aveva maliziosamente commentato; Pansy,
infine, aveva optato per un diario che avrebbe insultato e urlato
oscenità a chiunque avesse tentato di leggerlo a parte il proprietario,
spiegando: -Così mia nonna la smetterà di farsi gli affari
miei!-. A tale affermazione Draco aveva sbuffato
-Donne!- ritrovandosi poi a dover scappare dalla sua migliore amica che, con
tanto di bacchetta in pugno, lo rincorreva minacciandolo di fargli diventare i
capelli fuxia.
-Ma
può farlo davvero?- chiese Harry sghignazzando a Blaise
e Theo; si sorprese e arrossì quando si ritrovò a pensare che
Malfoy sarebbe riuscito ad essere bello anche con i
capelli fuxia.
-Oh
sì!- esclamarono i due ridendo -Pansy è
un mostro con gli incantesimi di estetica!-
Trascorsero
il resto del pomeriggio all’insegna dell’allegria, ridendo e
scherzando come matti percorrendo in lungo e in largo tutte le vie di Hogsmeade. Il Grifondoro non si era mai sentito così
accettato e così tanto parte di un gruppo, era
letteralmente al settimo cielo! Finalmente era solo Harry, non più il
Bambino Sopravvissuto!
Cantuccio di U&S!
Ciao
a tutti! Dopo lo scorso capitolo abbastanza avventuroso e d’azione,
questo di oggi è un po’ più tranquillo… però,
a nostro avviso, si delineano meglio alcune
caratteristiche dei personaggi.
Attendiamo
con ansia i vostri commenti!
Buon
week-end!
L&T
E ora le risposte a tutte le deliziose commentatrici:
haruka333: Ciao
haruka! Siamo felici che Harry in versione pantera
sia piaciuto! Anche se non sei stata l’unica a dircelo, non si
conosceranno i componenti della altre squadre… nulla a che fare con i Grifondoro
(anche se non ci sarebbe dispiaciuto vederli perdere!! ^.^)! Speriamo che
questo capitolo ti piaccia… anche se è meno avventuroso del
precedente! A presto! Bacioni, L&T
fra ro: ciao
fra ro! Eccoci qua.. puntualissime! Ecco qua il nuovo
capitolo! Grazie mille per tuttii complimenti! Troppo buona!
Ricordo che se per il sequel avessi suggerimenti o idee siamo
ben contente di ascoltarle! A presto! Buon week-end! L&T
angelika4ever: Ciao angelika!
Grazie mille per il commento! A sabato prossimo
per l’aggiornamento! Bacioni L&T
ximeng: ciao ximeng!
Come hai visto poi alla fine tutto è andato per il meglio (a parte
qualche ferita non ancora guarita del tutto di Harry)… e ovviamente non
potevamo dopo tutti i casini non farli vincere ^.^ a presto!Buon fine settimana! L&T
fuyumichan: Ciao Martina! Ci fa un piacere immenso che ti sia piaciuta la ff di Titti sul Natale anche perché è stata
scritta col cuore e fa sempre molto piacere quando le proprie emozioni vengono capite e i propri sforzi apprezzati, quindi davvero,
grazie infinite a nome di entrambe! Per quanto riguarda il sequel: per il
titolo siamo ancora in alto mare, ma x ora pensiamo di
ambientarlo subito dopo la fine di questa ff,
cronologicamente parlando, però abbiamo anche molte idee per il periodo
estivo, con molte new-entry di personaggi vari…
Boh, vedremo, le idee sono tante, ora dobbiamo organizzarle per benino! Facci
sapere se questo capitolo di confessioni ti è piaciuto! Un bacione grande grande! A presto ^.^ L&T
noriko: Ciao noriko!
Siamo felici che la storia ti piaccia sia come trama che
come esposizione, grazie per i complimenti ^.^ e per quanto riguarda i tuoi
dubbi, possiamo dirti il nostro punto di vista che è lo stesso, poi, su
cui abbiamo costruito la storia. Harry non si arrabbia per le prese in giro di
per sé, si arrabbia per l’ipocrisia mostrata dagli altri
Grifondoro e per il fatto che sono subito pronti a
criticarlo senza dargli il beneficio del dubbio. Da lì, le
perplessità di Harry aumentano, senza contare che ha un carattere molto
impulsivo, per cui parte l’idea della pozione e, grazie alla
capacità di Draco di saper leggere fra le righe, il moro si rende conto
che i suoi dubbi sui suoi amici erano purtroppo fondati e che lui ha avuto le
fette di prosciutto sugli occhi per anni. Per quanto possa aver commesso degli
sbagli e fatto delle cavolate, Harry non è mai stato sleale nei
confronti dei Grifondoro, per questo il loro comportamento lo ferisce nel
profondo. Speriamo di aver risolto i tuoi dubbi e di ricevere altri tuoi
commenti! Un bacione e alla prossima! L&T
Grazie di cuore
anche a tutti coloro che hanno inserito la storia o
l’account fra i preferiti che sono sempre di più! Siamo arrivate a
quota 32! ^.^
La
sera era già calata da un po’, l’ora di cena si avvicinava
rapida e i cinque decisero di tornare al castello.
-Ragazzi,
sono stanca morta… Come facciamo a tornare senza farci
beccare?- chiese Pansy esausta.
-Pansy ha ragione, se passiamo dall’ingresso principale
ci beccheranno di sicuro e se usiamo il passaggio di questa mattina… Beh,
non è che sia proprio un’idea brillante ritrovarsi sotto al
Platano Picchiatore in piena notte…- disse Theodore
guardando gli altri tre.
-Concordo
con Theo, Dray tu che suggerisci di fare?-
continuò Blaise rivolgendosi al biondo. Questi
vagliò un istante le varie possibilità,
poi, quando stava per rispondere, Harry si intromise nella discussione.
-Scusate…
Ma chi vi ha detto che non esista un’altra strada per tornare indietro e
che magari…- fece una piccola pausa per continuare sogghignando -Questa
strada porti proprio dentro al castello?-
I
quattro erano totalmente scioccati: non solo durante l’intera giornata
Potter si era rivelato un compagno decisamente
accattivante e perfetto per le loro scorribande… Ora lui se ne usciva
tranquillamente con quest’ennesima rivelazione che gli avrebbe evitato un
mare di guai sia ora che in futuro con una naturalezza sorprendente!
-Sfregiato,
tu cominci seriamente a farmi paura!- disse serio Draco afferrandolo per le
braccia e fissandolo negli occhi, poi, dipingendosi in faccia un sorriso
complice gli chiese: -Dov’è che
partirebbe questa “ipotetica” strada?-
-Dalle
cantine di Mielandia!- rispose Harry trionfo.
Il
gruppo si diresse così verso il famoso negozio di dolci e, dopo aver
fatto scorpacciata di leccornie per quella sera, si infilò
senza farsi vedere nelle cantine. Il Grifone spostò un paio di cartoni e
rivelò la botola facendo strada lungo il
passaggio ai suoi compagni. Ben presto il passaggio cominciò a salire,
segno che si stavano avvicinando al castello e Harry iniziò ad
armeggiare con la propria borsa senza riuscire a trovare ciò che stava
cercando. Arrivati alla fine del passaggio la borsa
stava ancora avendo la meglio su Potter che, preso dalla disperazione, la
sbatté a terra tirando fuori alla rinfusa libri, pergamene e calamai
sotto lo sguardo attonito dei quattro Serpeverde.
-Dove
siamo ora esattamente, Harry?- chiese Blaise sperando di non trovarsi in una situazione analoga a
quella della Stamberga Strillante.
-Siamo
al terzo piano, dentro la gobba della statua della Strega Orba.- rispose distrattamente il rosso-oro chino per
terra mentre continuava la sua ricerca nella borsa senza curarsi delle facce
sorprese degli altri quattro. -Ma dov’è finita?!
Eppure sono sicuro di averla messa qui!-
-Ma
che stai cercando, si può sapere?- chiese Malfoy osservandolo.
Harry
non rispose, ma un momento dopo esclamò trionfante: -Eccola!-
-Tutto
‘sto casino per una vecchia pergamena sgualcita?- domandò il
biondo inarcando un sopracciglio.
-Tzè! Vecchia pergamena sgualcita! Ma sentilo il signorino! Guarda e stupisciti, Furetto!-
disse il moro sfoderando un ghigno fintamente altezzoso. Poi puntò la
bacchetta alla pergamena -Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!-
facendo comparire la Mappa
del Malandrino. I verde-argento, rimasti a bocca aperta, guardarono con
ammirazione il loro compagno gongolante.
-Potty! Ma sei un mostro! Un criminale! Sei
proprio un Serpeverde mancato!- affermò Malfoy impadronendosi della
mappa per guardarla con più attenzione.
-Più
o meno…- rispose Harry enigmatico -Dai… Controlla se
c’è qualcuno qui al terzo piano o se possiamo uscire indisturbati
dalla statua!- continuò incoraggiante facendo luce con la bacchetta
sulla mappa per permettere all’amico di leggere meglio. Guardando
scrupolosi notarono che Mrs.Purr
era nei paraggi, così aspettarono di vederla allontanare. Poi il moro riprese in mano la mappa e mormorò: -Fatto il
misfatto!- per cancellarla e, una volta riposta nella borsa, pronunciò
volgendosi verso la fine del passaggio: -Dissendium!-
permettendo loro di uscire dal passaggio.
I
cinque si diressero nei rispettivi dormitori per cambiarsi per la cena che
sarebbe iniziata di lì a breve. Arrivato alla Torre di Grifondoro, Harry
notò che i suoi ex-amici erano già scesi per la cena, dandogli un ulteriore dimostrazione che non sbagliava a considerarli
tali. Colse la palla al balzo per usare subito il suo premio preso da Zonko e decorò il letto di Ron a regola
d’arte: il baldacchino, così come le lenzuola ed
il cuscino, era completamente ricoperto di ragnatele che scendevano irregolari
come soffici veli impalpabili e spettrali; attaccati al baldacchino penzolavano
circa una ventina di ragni di medie e piccole dimensioni che si muovevano su
è giù lungo i loro fili; sul copriletto un’altra trentina
di dimensioni maggiori correvano frenetici per tutta la superficie; infine, sul
cuscino, troneggiava un ragno grande il doppio di tutti gli altri che
schioccava minacciosamente le mandibole, il tocco di classe!
Sceso
in Sala Grande corse subito con lo sguardo al tavolo
verde-argento in cerca dei suoi amici e, quando i loro sguardi si incrociarono,
gli fece l’occhiolino con un sorriso complice per fargli intendere di
aver allestito lo scherzo ai danni del compagno di stanza.
Che palle dover mangiare al tavolo di Grifondoro! Non ho
proprio voglia di vedere quegli stronzi, né di sorbirmi la filippica di
Hermione perché ho saltato le lezioni!pensò il Golden Boy sedendosi
al tavolo della sua Casa e, come pronosticato, sentendosi investire da una
ramanzina della sua compagna Prefetto. Decise di ignorarla, cosa che fece anche
con gli altri che gli davano contro, ma il suo umore divenne più nero
mentre la cena iniziava. Di tanto in tanto lanciava qualche sguardo al tavolo
di Serpeverde e non si sorprese affatto quando si rese
conto di desiderare di essere a quel tavolo per ridere e scherzare come il
pomeriggio appena trascorso. Improvvisamente Malfoy sollevò lo sguardo
su di lui e i due si fissarono intensamente per qualche secondo, poi il biondo
si alzò diretto verso l’insegnante di pozioni.
-Avrei
bisogno di parlarle un attimo, Professor Piton.-
-Sì,
mi dica Signor Malfoy.- rispose l’insegnate
allontanandosi di qualche metro degli altri docenti.
-Ecco…
Io, Blase, Pancy e Theo
vorremmo… Vorremmo che Potter cenasse al nostro
tavolo…- disse Draco con un tono preoccupato dalla reazione del suo
interlocutore, ma al tempo stesso sicuro delle parole pronunciate.
-Cosa?! È uno scherzo, Draco? O sei impazzito?- esclamòPiton incredulo.
-No…
Nessuna della due cose… Sono successe tante cose
in questi due giorni… Fidati del mio giudizio…- disse Malfoy
più sicuro che mai.
-Cosa
ti fa credere che Potter voglia sedersi al vostro tavolo?-
-Lo
so e basta… Ti spiegherò appena possibile…- ribatté
l’alunno fermamente.
-Io
non ho il potere per decidere… Tuttavia, nonostante trovi la tua
richiesta alquanto bizzarra, se così si può definire,
chiederò a Silente cosa si può fare… Ma non ti prometto
niente…-
-Grazie
Severus…- rispose Malfoy sorridendo.
Piton si avvicinò al Preside e, dopo uno scambio di battute
sottovoce, il docente di Pozioni si volse nuovamente verso il suo figlioccio
facendogli un cenno affermativo con la testa. Il biondo allora si diresse
spavaldo verso i tavolo dei Grifondoro puntando dritto
verso Harry, l’intera Sala Grande con gli occhi puntati sulla scena.
-Che
vuoi, Malfoy?- chiese irritato Ron.
-Da
te nulla, Lenticchia. Cosa potrei mai volere da un
pezzente come te?- rispose gelida la
Serpe-Harry, vieni a cenare al
nostro tavolo? Ho avuto l’ok da Piton e
Silente…- continuò orgoglioso.
-Ma
ti ha dato di volta il cervello?!- incalzò Ron
-Figurati se…-ma fu
interrotto da Potter che alzandosi disse sorridente -Con immenso piacere,
Draco!-.
-Ma
Harry! Dove stai andando?!- chiese Hermione sconvolta
e con il suo solito tono saccente.
-In
biblioteca, Hermione, per la ricerca di trasfigurazione per la McGranit,
come voi tutti due giorni fa…- rispose Harry fintamente innocente
allontanandosi da tavolo rosso-oro.
Nel
frattempo in tutta la Sala
Grande era sceso un silenzio tombale e tutti stavano
osservando la scena allibiti. Le prime parole che si
udirono furono quelle di Harry mentre prendeva posto
al tavolo delle Serpi -Malfoy, vuoi mica rubarmi il
titolo di “Uomo dalle mille sorprese”?-. Le risate di Harry, Draco,
Pansy, Blaise e Theo a
questa battuta lasciarono gli altri ancora più sbigottiti. La cena fu
una delle più piacevoli trascorse da Harry da molto tempo. Una volta
terminata il Grifondoro fu invitato dai suoi amici nei sotterranei nei
dormitori di Serpeverde, tanto la stanza singola da Prefetto di Draco era
abbastanza grande da permettergli tranquillamente di stare tutti comodi a
passare il resto della serata, in più il moro aveva bisogno che le
medicazioni fossero cambiate. I quattro ragazzi si recarono subito nella stanza
del biondo e, una volta entrati, Blaise si diresse
subito verso una piccola catasta di rami intrecciati posta accanto al caminetto
scoppiettante su cui era aggrovigliato un magnifico esemplare di Pitone Verde Arboricolo ancora un po’ assonnato. L’animale
era lungo poco più di un metro, verde brillante con una linea spezzata
bianca lungo tutto il dorso e giallo sul ventre, gli occhi gialli con la
pupilla verticale. Il ragazzo lo prese in mano con amorevole cura e volgendolo
verso il Grifone disse: -Lui è Sasi,
diminutivo di Salazar, il mio cucciolo!-
=Con un nome così bello deve proprio sbandierare ai
quattro venti questo stupido nomignolo che mi hanno
affibbiato?!=
mugugnò il serpente sconsolato.
Harry
cercò di trattenere una risata, ma fallì miseramente. -Perchèridi?- chiese
curioso Malfoy.
-Rido
per quello che ha appena detto Salazar…-
=Ma tu mi capisci?!=
=Sì.=
disse Harry voltandosi verso il rettile =Ti capisco benissimo…
Piacere, iosono
Harry!=
=Oh
grazie al cielo! Dopo sei anni uno che mi capisce… Mi sentivo così
solo… Sai Blaise e l’Ossigenato non sono
molto di compagnia… Mi tengono bene, sì… Mi coccolano…
Ma poter parlare con qualcuno è tutta un’altra cosa!= disse
tutto di un fiato il serpente, ora più sveglio e pimpante che mai.
=So bene cosa si prova a non essere mai capiti…= rispose il rosso-oro sconsolato.
=Ma… è
la prima volta che parli con un serpente?=
=No… mi è già successo altre volte…=
=Ma… Hey! aspetta un attimo!= incalzò Sasi
con un cipiglio indignato =Tu sei un Grifondoro! Cosa fai
qui?!=
=Diciamo che sto allargando i miei orizzonti…= rispose facendogli l’occhiolino =mi trovo molto bene con loro…
Sento di potermi fidare…=
Salazar,
che era in grado di capire la vera natura delle cose e delle persone, sapeva
che Harry non stava mentendo, lo sentiva “sincero dentro”. =Sì…
non sono male… a parte qualche stramberia… Tipo
il mio alquanto discutibile soprannome… e
quel fifone laggiù…= rispose ridacchiando.
=Chi? Nott?=
=Sì… Mi tocca stare qui perché ha paura che
lo soffochi nel sonno… ih ihih… Che gente! Ma non mi spiace così tanto… La stanza è calda e posso
stare tranquillo tutto il giorno…= aggiunse il rettile sornione.
=Ma Draco è davvero ossigenato?= domandò il rettilofono palesemente
interessato.
=La certezza non la ho… Ma
secondo me sì…=
rispose Sasi ghignando per la domanda fattagli da
Harry.
-La
volete piantare voi due?- disse Draco indispettito -è maleducazione escludere le persone dalla
conversazione!-
-Ma
chi ti esclude? Stavamo giusto parlando di te!- rispose Harry divertito.
-Di
me? E che stavate dicendo?- aggiunse con tono preoccupato.
-Discutevamo
della tua capigliatura… Salazar ipotizza che tu sia ossigenato…-
-Ossigenato
io?!Ma brutto essere
strisciante! Come osi?!E io
che ti tengo ancora in stanza con me! Dovrei soffocarti nel sonno! O farti
arrosto nel caminetto!- inveì il biondo estremamente
indignato e scandalizzato.
-Ma
dai, Draco, stavamo scherzando… Abbiamo di meglio di cui parlare…-
rincarò Harry per provocare ancora di più la vanità del
compagno.
-Quale
argomento può mai essere migliore del sottoscritto?- domandò il
bel Malfoy facendo un passo in avanti allargando le braccia
ammiccante come a voler mostrare se stesso in tutto il suo splendore.
-A
Serpeverde vi prendono per la modestia vero? Narciso!-
rispose Harry, dimentico delle proprie condizioni fisiche, ridendo talmente di
gusto da essere interrotto da una fitta lancinante al costato.
-Forse
è meglio controllare subito le ferite…- affermò Theo
mettendo fine alla conversazione e facendo comparire uno sgabello per il
Grifondoro.
Qualche
minuto più tardi udirono bussare alla porta e Nott andò ad aprire mentre Draco finiva di fasciare
con cura la spalla di Harry che, nel frattempo, gli stava raccontando quanto
Salazar trovasse idiota e avvilente il suo soprannome. Sulla soglia comparveroPansy, con un raggiante
Filippo Maria tra le braccia, e una ragazza bionda, sempre di Serpeverde, molto
carina con dei lineamenti fini e delicati quanto la compagna.
-Bei pettorali, Potter!- salutò la nuova arrivata rivolgendosi
ad un imbarazzatissimo Harry ancora a torso nudo per le medicazioni.
-Oh
piantala di fare la svenevole con tutti, Daphne!- ringhiò Pansy
indispettita.
-E
dai, amore! Lo sai che ho occhi solo per te!- rispose
la bionda cingendo con le braccia la vita di Pansy e
dandole un casto bacio a fior di labbra.
La
mora, che teneva un broncio adorabile, si sciolse in un istante in un sorriso
innamorato e rispose: -Ok, amore, ti perdono… Ma tu non devi fare
così… Lo sai che sono gelosa…- poi si volse verso il cercatore
rosso-oro e disse cordiale: -Harry, ti presento DaphneGreengrass, la mia dolce
metà!-
-è un vero piacere, Daphne.- replicò Potter sorridente.
La
serata stava scorrendo serenamente tra chiacchiere, pettegolezzi e battute di
vario genere mentre i dolciumi comprati da Mielandia
stavano finendo ad una velocità impressionante;
il Grifone se ne stava comodamente rilassato con le gambe incrociate e la
schiena poggiata alla testata del letto matrimoniale del Prefetto, accarezzando
delicatamente Salazar che si era accoccolato tra lui e Draco. Stava ridendo
spensierato all’ennesima imitazione di Blaise
del Professor Vitious quando improvvisamente la
cicatrice iniziò a bruciare facendolo urlare di dolore e cadere in
ginocchio sul pavimento di pietra; sentiva la testa
spaccarsi a metà e la cicatrice sembrava incandescente.
D’improvviso la stanza calda e accogliente di Hogwarts
in cui si trovava svanì vorticando freneticamente e Harry si
trovò in un’altra stanza, sempre di pietra, ma
buia, fredda e sporca. Dalle pareti e dal soffitto pendevano catene e vari
strumenti di tortura erano disposti intorno a lui; incatenata al muro alla sua
destra vi era una figura incappucciata e sanguinante piuttosto esile, mentre ai
suoi piedi ve ne era un’altra più robusta che si contorceva
urlante in preda al dolore. L’anatema cessò e con esso anche
l’urlo disumano dell’ammasso di stracci neri accasciato di fronte a sé. Harry stava osservando tutta la scena
da una strana altezza, poi, nell’esatto istante in cui sentì
uscire dalle sue labbra una voce sibilante e crudele, capì: era
all’interno del corpo di Voldemort.
-Lucius, mi ha deluso profondamente. La tua
inettitudine non ha scusanti. Crucio!-
Altre urla, sempre più intense e
disperate, da entrambi i coniugi Malfoy: Lucius per la
tortura e Narcissa per implorare pietà dal
proprio Signore.
-V-vi prego… Vi prego di perdonarmi…
Mio Signore…- disse Malfoy Senior con voce roca senza riuscire a
mascherare la fatica e il male che ogni singola parola gli causava -Le
informazioni… erano
sbagliate… Io… Io non ho potuto agire diversamente… Vi prego
di credermi… Mio Signore…-
-Avresti
dovuto controllare meglio i tuoi informatori!- sibilò furente il Signore Oscuro scagliando, con un gesto della bacchetta, il
corpo martoriato della sua vittima contro il muro, lasciando che crollasse ai
piedi di sua moglie bloccata, impotente e in lacrime. Poi con un altro gesto
stizzito della bacchetta la liberò dalle catene e le soffiò
irato: -Porta via tuo marito, Narcissa! Non
deludetemi ancora! Se dovesse esserci una prossima
volta non sarò così clemente con voi!-
-Sì,
mio Signore!- e così dicendo la Signora Malfoy si
smaterializzò con il proprio consorte svenuto fra le braccia.
Cantuccio di U&S!
Ordunque… Curiosi?????Hihihi…
Ammettiamo di essere state un po’ cattivelle a interrompere il racconto a
questo punto… (Ma la colpa è tutta di Lore!
ndTitti)
Cooooooooooooomunque… Le sorprese non sono affatto finite, anzi! Il prossimo capitolo ne
sarà pieno! In più, sabato prossimo, in fondo
all’aggiornamento nel nostro Cantuccio ci sarà un annuncio con una
sorpresa, speriamo gradita, per tutti voi!
Beh, che dire… Commentino? ^.^
A presto, un bacione e un abbraccio!
Titti & Lore.
E ora le risposte a tutte le fantasmagoriche commentatrici:
*Luna Lovegood*: Ciao!! Grazie mille di tutti i
complimenti!! Davvero! Non sai quanto piacere ci
facciano! Speriamo che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Facci sapere! A
presto, un bacione! T&L
angelika4ever: ciao angelika! Non ci crederai, ma abbiamo già in mente
per uno dei sequel lo smistamento al settimo anno! E con non poche
difficoltà e complicazioni nel mezzo! Grazie mille del commento! Bacioni
T&L
fra ro: ciao fra ro! Speriamo ti sia piaciuto anche se la faccia di
Ron quando scopre la sorpresa non si vede… ancora… grazie
mille della tua “continuità” dei commenti! Un abbraccio T&L
shizuka89: ciao shizuka! Sì… Serpeverde forever!! Volevamo un po’ cambiare il modo in
cui i Griffy sono visti… grazie mille! Alla prossima! Smack! T&L
haruka333: ciao bella! Per ora
nessun confronto… per
ora… ^.^ sì, abbiamo
cercato di fare emergere un po’ Pansy… infatti in
questo capitolo introduciamo anche la sua storia con Daphne…
per riscattarla un po’ dai
libri e per far fare bella figura all’unica ragazza!!! ^.^
A presto cara!
T&L
fuyumichan: ciao Martina! Innanzitutto AUGURONI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Lo so che siamo in anticipo ma
non potevamo non farteli!!!! Non sai quanto ci abbia onorato
il fatto che tu abbia interrotto la lettura di hp7!!!! Ma grassssie!!!!! *.*
sì… gli arrossamenti
vari vogliono introdurre qualcosina… ma non aggiungiamo altro!!! Ancora grazie di tutti i tuoi commenti!Ancora 1000 auguri di cuore!!!
Alla prossima speriamo!
Un bacione
T&L
Gokychan: Ma ciao! Siamo felicissime di sapere che così tante cose
siano di tuo gradimento e grazie infinite per le bellissime cose che ci hai
scritto! Per Ron temo dovrai aspettare ancora un po’… Per quanto
riguarda la sua “cara” sorellina… Non abbiamo progetti a breve termine su di lei, ma l’intenzione di darle
una parte in qualche punto della storia non meglio precisato c’è
e, sinceramente, la tua idea non ci dispiace affatto… hai qualche
suggerimento???? Perché a noi non è venuto ancora in mente nulla
di abbastanza “carino”, per cui se tu avessi qualche desiderio particolare,
ovviamente storia permettendo, saremmo ben liete di esaudirlo! A presto goky, un bacione! T&L
Jayne: Ciao Jayne! Grazie infinite per il
giudizio super positivo! Anche tu dovrai aspettare un po’ per Ron, ma
speriamo in futuro di non deludere le vostre aspettative
su questa scena… Ecco comunque l’agognato aggirnamento…
Piaciuto? Facci sapere, un abbraccio e a presto! T&L
RICA: Ciao Rica!
Quando abbiamo letto la tua recensione ci siamo messe
a saltellare sul letto dalla gioia… quanti complimenti!!! *.* GRAZIE!!! Troppo buona! Anche a noi piace molto fare un Harry un po’ fuori dagli schemi e riteniamo che una
buona dose di dinamicità in una storia dia quel tocco in più che
ti fa venir voglia di scoprire come andrà a finire. Speriamo di ricevere
altri tuoi giudizi, un bacione! T&L
Noriko: Ciao carissima! Certo che accettiamo le critiche, soprattutto se
sono costruttive come la tua e, soprattutto, estremamente
educate! E poi il fatto che nonostante le perplessità tu ti sia
appassionata alla storia e continui a seguirla è, per noi, motivo di
grande gioia! Grazie mille anche per i complimenti e facci sapere se questo cap è stato all’altezza delle tue aspettative! Un bacione e a presto! T&L
fanny80: Ma ciao fanny! Non preoccuparti, dopo
una recensione così bella sei ampiamente perdonata! ^.* Filippo Maria
è un omaggio alla passione della Titti per i
maialini, soprattutto quelli neri e paffuti! Pensa che ha
una collezione vastissima di maialini di tutti i tipi! Per quanto riguarda il
legame ha ragione, ma, tanto per cambiare, preparati ad
un bel po’ di colpi di scena… Per ora la situazione resterà
più concentrata sul gruppo di serpi, per cui per confronti e screzi vari
coi Grifondoro ci sarà da aspettare… speriamo che
l’aggiornamenti ti sia piaciuto! Facci sapere! Bacioni! T&L
Un grazie grande come il mondo
anche a tutti coloro che hanno inserito la storia o l’account fra i
preferiti che, udite udite, sono diventati ben 42! ^.^
ANNUNCIO SPECIALE!
Volevamo anche ringraziare tutte le
persone che hanno recensito le altre nostre storie! Visto che
sono tutte one-shot, più o meno lunghe, non
abbiamo avuto la possibilità di rispondere singolarmente ad ognuno come
facciamo con questa fic a capitoli, ma ci tenevamo
davvero a farvi sapere che i vostri commenti ci hanno emozionate e fato
scaldare il cuore, ci spronano a continuare a scrivere e a sperare di
continuare a emozionare voi… anche
perché riteniamo che siano tutti coloro che leggono e recensiscono la
vera linfa vitale di questo meraviglioso mondo che permette ad ognuno di
esprimere la magia che ha dentro di sé… Quindi, anche se a volte
può sembrare una parola banale, GRAZIE!
Improvvisamente
Harry sentì di nuovo la pietra fredda sotto di sé e il calore
dell’aria della stanza di Draco ad Hogwarts, di
nuovo inginocchiato a terra con una mano premuta forte sulla cicatrice, gli
occhi ancora chiusi dal dolore che andava, lentamente, affievolendosi. I suoi
compagni attorno a lui erano impietriti, la scena che si era presentata loro li
aveva terrorizzati. All’inizio non avevano capito cosa stesse succedendo,
poi una voce bassa e sibilante si era alzata dal corpo del Grifondoro e dalla
sua bocca avevano sentito ogni singola parola pronunciata dal Signore Oscuro.
Ancora stordito dal dolore alla testa Harry si accorse a stento che Draco lo
aveva afferrato per le braccia e lo stava scrollando chiedendogli qualcosa.
-Cos’è successo, Harry?!
Perché hai nominato i miei genitori?!
Cos’era quella voce?! Harry, rispondimi!-
-Voldemort… Questa volta è davvero
furioso…- disse Harry ansimante -Ero nella sua testa… Ce l’ha
con tuo padre… Non ho capito perché… Lo stava
torturando… Anche tua madre sta male… Ah!- una nuova fitta
colpì il ragazzo alla testa facendo infuocare nuovamente la cicatrice e
facendolo accasciare ancora di più su se stesso -Cazzo che male…
Era tanto che non lo sentivo così infuriato…-
Il
Prefetto di Serpeverde era in preda al panico. Non si era nemmeno reso conto
che la spalla del Grifone aveva ricominciato a sanguinare da tanto che lo stava
scuotendo con forza -Che significa che ce l’ha con mio padre?! Come fai a saperlo?! Cosa
c’entra mia madre?! Dove sono ora?!- continuò sempre più agitato -Dimmelo!-
-Non
lo so, Draco, non lo so!- rispose il rosso-oro a fatica -Non so cosa sia
successo! Tuo padre ha detto qualcosa riguardo a delle informazioni che erano
sbagliate e che lui non ha potuto agire diversamente, ma non ho sentito altro!
Mi sembra che si siano smaterializzati alla fine, ma non so dove!-
proseguì spossato -Mi dispiace…-
-Aspetta
un momento!- proruppe Zabini sconvolto -Ci stai
dicendo che eri nella testa del Signore Oscuro?! Che
quella che abbiamo sentito era realmente la sua voce?!-
Harry
annuì, non aveva la forza di parlare ancora. La testa che gli scoppiava
e la cicatrice ancora fortemente infiammata, anche se fortunatamente
l’ira di Voldemort stava scemando e con essa il
dolore del Bambino Sopravvissuto. Nessuno osava parlare. Nessuno sapeva cosa
dire. Poi Draco ruppe il silenzio: -Come fai a sapere che quello che hai visto
sia vero?!-
-A
che scopo mandarmi una visione fasulla su tuo padre? Senza offesa, ma, visti i
nostri trascorsi, non è decisamente qualcuno per cui alzerei anche solo
un dito.- disse Harry con tono asciutto.
Senza
neppure riflettere un secondo, Malfoy afferrò il moro per il colletto
della camicia e lo sbatté al muro con violenza: -Attendo a quello che
dici, Potter! È di mio padre che stai parlando!- ringhiò con
rabbia.
-Lo
so di chi sto parlando, Draco, sto parlando di tuo padre: Lucius
Malfoy. Lo stesso uomo che rideva di gusto insieme ai loro padri- con un cenno
della testa indicò gli altri Serpeverde -quando lo stesso trattamento
veniva riservato a me.- il tono di Harry era gelido, ma senza collera. Non
aveva alzato un dito, infatti, per difendersi dall’attacco del biondo; sapeva
che le sue azioni erano dettate solo dalla paura che fosse successo qualcosa ai
propri genitori. Per questo continuò con maggiore calma, posando una
mano sulla guancia del compagno e guardandolo fisso negli occhi: -Mi dispiace
che tu soffra, Draco, ma tutto questo non dipende da me. Se hai un modo per
andare dai tuoi, o almeno sapere come stanno, ti consiglio di agire
perché purtroppo credo di aver visto ciò che stava realmente
succedendo.-
A
quelle parole il Serpeverde lasciò la presa sul moro che si
appoggiò al muro per non cadere: la testa non era migliorata e la spalla
ora sanguinava copiosamente, imbrattando di rosso la fasciatura e la camicia.
Draco si sedette sul letto, i gomiti poggiati sulle ginocchia e il viso fra le
mani. Stette un istante in silenzio a riflettere, poi di scatto si alzò
in piedi, afferrò il Grifondoro per un braccio e si diresse fuori dalla
porta senza nessuna spiegazione. Harry, troppo esausto per opporre un qualunque
genere di resistenza, si lasciò condurre dal biondo fin nell’ufficio
di Piton. Il tempo di chiudersi la porta dietro le
spalle, che questa si era già spalancata nuovamente per far entrare le
altre quattro Serpi che li avevano seguiti fin lì. Sentita la confusione
nel suo studio, il docente di Pozioni si precipitò a vedere cosa fosse
successo e, una volta ritrovatosi di fronte a quella bizzarra combriccola,
venne letteralmente investito dal biondo che gli raccontò
l’accaduto e lo pregò di andare a Malfoy Manor
a controllare se i suoi genitori stessero bene o meno.
Un istante dopo Piton era sparito nel camino diretto
a casa del suo figlioccio e, una volta arrivato, trovò al centro
dell’ingresso Narcissa e Lucius
nelle medesime condizioni descritte da Draco, o meglio, da Potter. Senza perder
tempo iniziò ad aiutare i suoi amici e a prestargli le prime cure.
Nell’ufficio del docente, intanto, la situazione non avrebbe
potuto essere più tesa. Harry era poggiato ad una parete, sempre
più pallido in volto, Draco seduto su una sedia con le spalle ricurve
dalla preoccupazione e la testa china, tutti gli altri, chi in piedi, chi
seduto, in rispettoso silenzio. Gli occhi di tutti fissi sul camino in attesa
di qualche notizia. Il Grifondoro sentì un giramento di testa piuttosto
forte, probabilmente dovuto alla spalla che continuava a sanguinare, ma decise
di ignorarlo e scrollò leggermente la testa ad occhi chiusi per farselo
passare. Incrociò le braccia sul petto per riprendere un po’ il
contatto con se stesso e attese in silenzio con gli altri.
-Ti
è già successo, vero?- la voce di Nott
era poco più di un sussurro. Al cenno affermativo del Grifone, su cui
ora era catalizzata l’attenzione di tutti, proseguì con voce un
po’ tremante, come qualcuno che ha paura di sapere la risposta alla
propria domanda: -è sempre
così? Cioè… Entri sempre nella testa del Signore Oscuro?-
-Non
sono io a decidere… A volte sono dentro di lui…Altre sono dentro
Nagini… Altre non saprei dirlo… Non sono io a voler entrare nella
sua testa… è lui che
perde il controllo e mi fa entrare o, peggio, che entra nella mia…-
rispose Harry spossato.
-E…
Hai spesso queste… Queste visioni?-
-No…
Di solito sento solo delle fitte molto intense alla cicatrice quando Voldemort è particolarmente felice o arrabbiato o in
vena di uccidere… Quando è presente non riesco quasi a tenere gli
occhi aperti dal male… E se per caso mi tocca sento la testa esplodere,
come se dovesse spaccarsi a metà… Solo a volte ho delle visioni
“in tempo reale”, per così dire… Gli incubi, invece,
sono quasi regolari…- la sua voce era poco più di un mormorio,
quasi che parlarne piano facesse sembrare le parole meno dolorose. In
realtà il ragazzo rosso-oro era molto stanco e provato, ogni parola gli
costava una fatica immensa sia fisica che morale; detestava
quell’argomento e detestava pensare alle notti che trascorreva quasi in
bianco o in preda agli incubi, rivivendo, notte su notte, uccisioni, torture e
rimorsi. Ma sentiva di dover qualche spiegazione al compagno biondo in preda
all’angoscia, si sentiva completamente svuotato all’idea che Draco
stesse soffrendo e provava il fortissimo desiderio di poter fare qualcosa per
lui.
Venti
minuti più tardi delle fiamme verdi brillarono nel camino facendo
comparire la testa di Piton.
-Draco, purtroppo la visione del Signor Potter si è rivelata
esatta… Ma non devi preoccuparti, non sono ferite gravi,
gli ho già prestato le prime cure e ora stanno molto meglio…
Comunque passerò la notte qui per precauzione e per tenerli
controllati… Ora tornate tutti nelle vostre camere e che a nessuno,
ripeto NESSUNO, di voi scappi anche solo una parola di quanto è accaduto
stasera. Ora andate. Ah, Signor Potter, veda di non gironzolare troppo per il
castello con la scusa di dover tornare alla Torre di Grifondoro.-
Harry,
che non aveva né la voglia né la forza di rispondere, si
limitò ad annuire alla testa fiammeggiante nel camino.
-Grazie,
Severus.- disse Draco prima che la comunicazione cessasse.
Tutti
i ragazzi fecero ritorno nelle proprie stanze e Harry seguì il Prefetto
verde-argento nella sua per recuperare le proprie cose prima di andarsene. Il
volto di Draco era indecifrabile, ma il moro riuscì a vedere la
preoccupazione e la paura in fondo a quegli occhi di ghiaccio. Avrebbe voluto restare con lui, anche tutta la notte se
necessario, per consolarlo, per stringerlo a sé in un caldo abbraccio e
sussurrargli parole di conforto, per baciare quei morbidi capelli e farlo
sentire sicuro mentre le sue braccia lo stringevano, per dirgli che sarebbe
andato tutto bene e che lui era lì a proteggerlo, per fargli sentire che
era lì per lui se lo voleva… Ma immaginava che, dopo una serata
del genere, il biondo avesse bisogno di restare un po’ solo. Volse uno
sguardo incerto al Serpeverde, combattuto fra ciò che gli dicevano il
suo cuore e la sua testa, ma Malfoy era seduto sul suo
letto, le braccia poggiate sulle ginocchia con le mani unite quasi in una sorta
di preghiera e lo sguardo fisso a terra. Così decise di seguire la
propria testa e di non disturbarlo oltre. Era già con la mano sulla
maniglia, pronto ad uscire, quando la voce del compagno lo richiamò.
-Aspetta…
Harry, ti prego, aspetta…- bisbigliò. Il Grifondoro si
voltò all’istante sentendo il ragazzo che aveva di fronte
così fragile in quella richiesta. Lasciò scivolare a terra tutto
ciò che aveva in mano, poi attese una mossa dell’altro e, quando
quegli occhi in tempesta lucidi di dolore si fissarono nei suoi, decise che
avrebbe seguito il suo cuore e sarebbe rimasto lì con lui finché
ne avesse avuto bisogno. Si avvicinò al letto e si sedette accanto al
Serpeverde, circondandogli le spalle con un braccio per tentare di rassicurarlo
in qualche modo. Inaspettatamente Draco si lasciò andare a
quell’abbraccio e si appoggiò completamente a lui, nascondendo il
viso nell’incavo tra il collo e la spalla. Nessuno dei due avrebbe saputo
dire per quanto tempo rimasero così, senza parlare, solo a trarre
conforto l’uno dalla presenza dell’altro. Ad un certo punto Harry
dovette sciogliersi da quell’abbraccio a causa di un mancamento
più intenso, maledicendo il proprio corpo per la sua totale
intempestività: avrebbe dovuto occuparsi della sua ferita in fretta se
non voleva rischiare di svenire, ma l’idea di dover interrompere quel
momento magico gli fece salire un nodo in gola. Sentendo il compagno spostarsi,
Malfoy si riscosse: -Devi andare?-
-Sì…
Mi dispiace, vorrei tanto restare qui con te, ma è meglio che
vada… Devo darmi una sistemata in fretta e non sto molto bene, vorrei
arrivare alla Stanza delle Necessità prima di perdere i sensi in qualche
corridoio…-
Come
se si fosse appena svegliato da un sogno, il purosangue si rese finalmente
conto di quali erano le condizioni del moro, di quanto fosse pallido, del
sudore gelido che gli ricopriva il viso donandogli un colorito quasi spettrale,
dell’espressione stremata e della camicia ormai rossa fin quasi al
gomito. -Oddio! La spalla! Ma che hai fatto? Come ho fatto a non accorgermi che
stessi sanguinando?-
-Beh…-
disse Harry ridacchiando divertito della reazione del biondo -Quando sei agitato sviluppi decisamente una forza notevole…-
-Vuoi
dire che sono stato io a farti male?!- chiese
sconcertato.
-Non
l’hai fatto apposta… Non eri in te… Eri preoccupato per i
tuoi e so che non è un bello spettacolo assistere a quelle mie
“belle scenette”… Non fartene una colpa, Draco…-
rispose il Grifondoro confortante accarezzandogli una guancia -Ora però
devo proprio andare, o è molto probabile che sverrò davvero prima
di riuscire ad arrivare…-
-Non
pensarci neanche! Non esiste! È colpa mia se sei conciato così,
quindi ora tu resti qui e lasci che mi occupi di quella spalla!- lo interruppe
Malfoy iniziando a sbottonare la camicia del compagno.
-Draco, davvero, non devi preoccuparti, posso medicarmi da
solo… è stata una
giornata pesante per te, hai bisogno di riposo…- provò a ribattere
il moro non riuscendo a trattenere il rossore che gli colorò il viso e
il brivido che, nonostante tutto, gli fecero provare le mani del biondo che lo
stavano spogliando.
-Per
te no, invece, eh?! Dai, San Potter, piantala di fare
l’eroe della situazione e lascia che io mi prenda cura di te!-
sentenziò il verde-argento, mentre gli stava già sfilando di
dosso la camicia, troncando qualunque possibile obiezione del moro. La ferita,
in effetti, si era riaperta in più punti, su entrambi i lati, e questo
aveva causato la forte emorragia. Il biondo tamponò il profondo taglio
con dedizione e con un paio di incantesimi bloccò il sangue, poi fece
comparire del disinfettante e delle bende. Inconsapevolmente, mentre lo stava fasciando, si era
gradualmente avvicinato al moretto ed ora che stava fissando la medicazione i
loro visi erano a pochi centimetri di distanza ed entrambi potevano sentire il
calore e il profumo del respiro dell’altro. Harry era completamente
rilassato sotto il tocco di Draco e, quando lo fissò negli occhi, il
grigio si perse nel grigio e le loro labbra si unirono trovando il loro giusto
posto le une sulle altre. Draco fece adagiare gentilmente il compagno sul letto
continuando a baciarlo, stendendosi in parte sopra di lui, attento a non fargli
male e a non toccare le ferite; le mani di Harry passavano dolcemente fra i
suoi capelli biondi, mentre le sue scivolavano morbidamente lungo le linee dei
muscoli del torace abbronzato del moro scatenando tremiti e sospiri quando
risalivano devote lungo i fianchi e le dita scorrevano delicate verso la
schiena. Harry sfilò la camicia del compagno dai pantaloni,
sbottonandola poi con lentezza e dolcezza, assaporando ogni centimetro di pelle
che veniva scoperta fino a che non poté stringere a sé quel
bellissimo ragazzo che gemeva apertamente fra le sue braccia, liberi finalmente
da qualunque barriera fra i loro corpi. Quelle labbra da angelo dannato lo
stavano marchiando a fuoco scatenando in lui emozioni talmente incontenibili da
farlo tremare e tutto ciò a cui Harry riusciva a pensare era che mai,
mai, in tutta la sua vita, aveva pensato che un semplice bacio potesse farlo
sentire così incantato e inebriato. Come se nel semplice tocco della
lingua di Draco ci fossero tutte le risposte ad una vita intera di domande. Si
baciarono ancora a lungo tra sguardi e sorrisi carichi di significato e quando
si addormentarono erano l’uno fra le braccia dell’altro, la testa
di Harry poggiata sulla spalla di Draco che lo teneva stretto a sé con
un braccio, mentre i loro respiri lenti e regolari li cullavano.
Nei pochi istanti che precedettero il sonno la mente di Harry fu occupata solo
dal viso del suo angelo e dall’idea che, probabilmente, quella notte
avrebbe dormito bene come non mai, nonostante le ferite.
Harry udì
una voce che lo chiamava: -Su alzati! È tardissimo! Piton
questa volta ci ammazza se arriviamo in ritardo! L’hai fatta la
relazione? Non voglio che Piton ci levi altri punti
per colpa tua!-. Il ragazzo aprì i suoi occhi verde smeraldo di scatto,
si guardò attorno e vide che la voce proveniva da Ron: Harry non sapeva
cosa pensare, si sentiva confuso e stranito, quasi smarrito. Come poteva Ron
essere lì, davanti a lui, dopo quello che era
successo? Dov’era Draco?
Si stropicciò gli occhi e infilò gli occhiali sperando che fosse
solo la vista a tradirlo… Ma invece no. Harry era nel suo letto, il suo
“vecchio” letto, nel dormitorio di Grifondoro, le ferite erano
scomparse e Draco era sparito… Non poteva credere ai suoi sensi: l’unica spiegazione era che tutto fosse
stato un lunghissimo sogno.
Un
sogno inviatogli da Voldemort, un sogno
insignificante o uno di quei sogni in cui si avverano i desideri sepolti
nell’inconscio? Poco importava al momento, non c’era tempo per
fermarsi a riflettere. -Sì sì, mi vesto, hai ragione.- rispose
Harry all’amico sentendosi pervaso da uno strano sentimento che neppure
lui riusciva a spiegarsi, un misto tra amarezza, tristezza, rimpianto e un
briciolo di felicità: aveva perso Draco e gli altri Serpeverde del suo
sogno, ma allora, forse, i suoi amici erano ancora tali, poteva ancora contare
su di loro e non si sarebbero comportati in maniera così meschina? Si
alzò e iniziò a vestirsi, pronto forse a guardare il mondo con
occhi diversi. Si sentiva strano, le mani gli tremavano un po’ e i
bottoni della divisa sembravano farlo apposta a scivolargli fra le dita
anziché infilarsi al loro posto nelle asole. Andò a sciacquarsi
il viso con l’acqua gelida, nella speranza di darsi un
calmata e schiarirsi un minimo le idee. Perché stava così male?
Non avrebbe dovuto essere felice di scoprire che nulla di ciò che aveva
vissuto fosse vero? Tutto il suo piccolo mondo poteva tornare a girare per il
verso giusto e tutto ciò che aveva vissuto, si disse, era in fondo solo
un sogno che non avrebbe dovuto condizionarlo in alcun modo. Sì, nulla
era cambiato. Fissò la sua immagine riflessa nello specchio, le gocciole
che scivolavano pigre su mento facendogli un leggero solletico, cercando di
convincere se stesso del ragionamento che aveva appena fatto. Tutto come prima,
no? Tutto a posto, no? No. Per quanto la sua logica non facesse una piega,
dentro di sé Harry sentiva che c’era qualcosa di profondamente
sbagliato.
Cantuccio di U&S!
Ciao a tutti! Innanzitutto vogliamo scusarci per il
ritardo nella pubblicazione: purtroppo abbiamo preso nel portatile non uno, non due... ma ben 5 trojan!
Quando facciamo la cose le facciamo bene ^.*
Ma dopo un primo momento di panico siamo
faticosamente riuscite a salvare la fanfic prima di
portare il pc dal tecnico e a spostare tutto sul
portatile di Titti! Chiediamo venia per questo ritardo!
Seconda cosa, non meno importante… Vale a dire
la sorpresa che vi avevamo annunciato nello scorso capitolo… questo sarebbe dovuto essere il
capitolo finale della storia a cui poi sarebbe dovuto
seguire il sequel di cui vi avevamo parlato… ma visto che probabilmente ci avreste linciate se vi avessimo
lasciato così e visto che abbiamo già scritto qualche capitolo
abbiamo deciso di continuare con la pubblicazione settimanale e di fare
un’unica fanfic…ta
dah!
Contenti? Speriamo di si *.*
Quindi grazie come al solito di aver letto la nostra
fanfic, lasciate i vostri graditissimi commenti
copiosi e a sabato prossimo!
Bacioni,
Lore & Titti.
Ximeng: ciao
carissima! Siamo un po’ cattivelle lo sappiamo… vi lasciamo sempre in sospeso…
^_* Mi sa che anche questa volta sarai un po’ curiosa… o almeno lo speriamo! Grazie mille dei
commenti! Un abbraccio, a sabato! L&T
Luna Lovegood: ciao luna! Grazie mille! Siamo
felicissime che ti piaccia! E speriamo che anche i prossimi capitoli ti
appassionino come questi!
Oh che bello qualcuno che apprezza la coppia Pansy
e Dafhne! Grassiegrassie… Io (Titti) quelli di pelouches
si… tutti in casa per la
gioia di mia mamma! Ma quelli veri non me li fanno
prendere… uffa! ç_ç
Ci spiace di avervi fatto aspetto due giorni in più per la
pubblicazione ma era proprio impossibile prima! Ci perdoni?
Bacioni e grazie!
L&T
Aki-chan: ciao!
Innanzitutto non ci fai perdere di certo tempo! Siamo solo che
felicissime di qualche nuovo lettore della nostra “creatura”! sì… iGriff sono
stronzetti qui… volevamo
smetterla con il solito buonismo… non
per svelare troppo, ma tranquilla che Harry diventerà più
cattivo! Per quanto riguarda Ginny, se
comparirà, sicuramente la faremmo morire in modo lento e doloroso…
perché, ci sono
alternative? ^_*
E anche se dobbiamo ancora scrivere quasi tutto, non sarà
l’unica a morire… ma
non sveliamo troppo se no poi non ci legge più nessuno!
Speriamo che l’attesa (ahinoi involontaria!) sia stata
premiata! Grazie del commento che ci lasci sempre… sei una fedelissima!
Alla prossima e buona settimana,
a sabato…
L&T
Jayne&Bimba91: Ciao
bellezze!
Grazie mille per tutti i complimenti! Ce l’avete mica con ron?
Ma mi sembra tra le righe ^_*
Comunque tranquille… prima
o poi qualcosa gli accadrà… uauauauaua!!!
(piccola anticipazione!)
Eh sì, Blaise per ora è un
po’ nell’ombra… ma
nel sequel si vedrà di più… anche in questa storia quando comunque l’amicizia tra
Harry e I Serpeverde si consolida…
Ma che bei commenti lunghi! Sono un piacere! Non sei la prima a
chiederci la scena in cui Ron trova i ragni… è proprio odiato Ron! Comunque la aggiungeremo! Non
possiamo lasciarvi insoddisfatti! Non sia mai! Sì, sì, Sasi lo puoi prendere… noi prendiamo Filippo Maria! Sì, sarebbe bello vedere
i film con i personaggi un po’ diversi… anche perchéa noi il settimo libro ha
lasciato un po’ così… ci
aspettavamo un finale diverso!
Harry e Draco sono magnifici… c’è poco da dire! Sempre e
comunque! Anche se noi abbiamo un debole per Dracuccio…
come si vedrà a hermione
conviene solo stare zitta… ^_* (piccola anticipazione….)
Grazie mille del commento! E scusaci per il ritardo… ma il nostro pc
si è ammalato! ç_ç
A
sabato!
Un
abbraccio
L&T
fuyumichan: ma ciao!
Gli
auguri erano il minimo per una fedelissima come te! *.*
Mi
sa che ci hai trovate perfide anche questa volta per come abbiamo interrotto il
capitolo…
Eh
sì, anche noi vorremo pubblicare più spesso visto il vostro
caloroso affetto per la fic… ma purtroppo tra università,
esami e tutto ci è davvero impossibile… e se ci si mettono pure i trojan…
ç_ç
Grazie per il commento! Ci spiace, ma come hai letto sopra non
finirà presto… ci
sono ancora parecchi capitoli e poi un sequel (se riusciamo e se siete
d’accordo!)… speriamo
che tu continui a leggerci! Grazie ancora!
Ma grassie di tutti questi complimenti!
Non sai che bello sentir dire che la nostra fic intriga
qualcuno… sono
soddisfazioni! Zizi siamo un po’ crudeli…
anche questo capitolo come hai
visto…. ^_*
Ma almeno vi stuzzichiamo un po’… ^.^
Grazie ancora!
A sabato!
Un bacione
L&T
Un ringraziamento
speciale, come sempre, anche a tutti i lettori che hanno inserito la storia o
l’account fra i preferiti che… Rullo di tamburi… sono diventati ben 49!!! ^.^
La mattinata per Harry fu abbastanza sconvolgente perché
tutto si svolse esattamente come nel suo sogno: sia a colazione, sia alla lezione
di Piton che gli aveva tolto gli stessi 10 punti per
il ritardo e la sua calligrafia, sia la lezione di Trasfigurazione che era
saltata. Non riusciva a trovare una spiegazione logica a tutta
quest’assurda situazione, ma era determinato ad andarne a fondo: se
ciò che aveva sognato si era avverato nei minimi dettagli finora, era
plausibile supporre che continuasse a farlo. Decise, quindi, di fingere di
andare a riposare e di nascondersi in sala
comune col mantello
dell’invisibilità per ascoltare per intero la conversazione che i
suoi compagni avrebbero dovuto fare alle sue spalle, che, come Harry temeva, fu
identica al suo sogno; li seguì ad Hogsmeade e
quello a cui assistette fu anche peggio del sogno. Durante quest’ultimo,
infatti, aveva assistito solo ad una battuta maligna nei suoi confronti
riguardo ai 70 punti che aveva fatto perdere a Grifondoro
e aveva, in fondo, sperato che si trattasse di un episodio isolato; invece
aveva passato praticamente tutto il pomeriggio a sentirsi insultare e prendere
in giro senza poter dire o fare niente, visto che era nascosto sotto il
mantello. Ormai ne era certo: non aveva nessun bisogno della pozione per vedere
la realtà dei fatti.
Quella sera, a cena, Harry non toccò quasi cibo. Per
ulteriore verifica decise di anticipare la conversazione che nel sogno era
avvenuta nell’aula di Erbologia e, come temeva,
Hermione e Ron si inventarono quell’insulsa
scusa della sezione proibita della biblioteca per la ricerca di
Trasfigurazione. In più le sue continue occhiate lanciate al tavolo dei Serpeverde, verso un Serpeverde
in particolare, venivano completamente ignorate e la cosa lo faceva star male
da morire. Non solo Draco non si ricordava del loro
bacio, quel dolcissimo bacio che per il Grifondoro
aveva significato tanto e a cui continuava a pensare, ma non sapeva nulla
neppure di tutto quello che lui aveva vissuto e lo stesso valeva per le altre
Serpi. Lo detestavano. Ne aveva avuto la prova proprio poche ore prima quando
era tornato al castello da Hogsmeade e stava facendo due
passi vicino al lago. Si era imbattuto nel gruppo verde-argento che
l’aveva deriso e schernito; inoltre, quando per errore aveva chiamato il
biondo per nome, questi l’aveva aggredito ed insultato dicendogli che uno
Sfregiato come lui non doveva neppure osare pronunciare il suo nome
perché non ne era degno.
Harry era disperato. Aveva avuto la conferma sui Grifondoro, ma la cosa gli era relativamente scivolata
addosso: il moro aveva già sperimentato tutta la delusione, la
tristezza, la rabbia e l’amarezza nel sogno. Su questo versante si era
rassegnato e aveva visto svanire la speranza che quello fosse solo un incubo.
Ma non voleva assolutamente arrendersi per ciò che riguardava i Serpeverde: Harry era stato troppo bene nei due
“giorni” passati con loro, aveva scoperto una
“realtà” che non conosceva e di cui non voleva fare a meno.
Ma, più di ogni cosa al mondo, quello che il ragazzo voleva era Draco, riconquistare la sua fiducia e la sua stima e stare
bene con lui come era stato nel dormitorio di Serpeverde.
Harry non sapeva se sarebbe mai riuscito a ottenere quello che aveva vissuto
nel sogno perché il suo comportamento, i suoi stessi pensieri, a tratti
gli sembravano irrazionali e insensati. Ma il moro sentiva ancora così
vive le emozioni che Draco gli aveva trasmesso. E
poi, purtroppo, così come le emozioni di Harry, neppure il comportamento
dei Grifondoro dei suoi confronti era svanito. Loro
erano davverocosì.
E il ragazzo non voleva più perdere tempo con loro.
Potter
decise di trascorrere la notte nella Stanza delle Necessità per poter
riflettere in tranquillità e studiare un piano. Tra le varie cose
capì che, non avendo preparato la pozione, nulla di ciò che aveva
sognato riguardo alle Serpi si sarebbe avverato e che, anche se fosse andato da
Malfoy a raccontargli la verità, non sarebbe
stato creduto. Dopo vari e lunghi ragionamenti
più o meno contorti era arrivato anche alla conclusione che si sarebbe
avverata anche la visone che aveva avuto su LuciusMalfoy dato che non era
una situazione correlata in qualche modo con la preparazione della pozione. Da
qui era sorto un nuovo dilemma: come avvisare Draco?
Il “se farlo o meno” non era neppure in
discissione: il rosso-oro si era reso conto che, per quanto detestasse il Mangiamorte, si sentiva come un macigno sullo stomaco
all’idea che il Prefetto verde-argento soffrisse. Alla fine decise di
scrivergli una lettera anonima sperando di essere creduto.
Quella
mattina, Draco stava facendo colazione insieme a Blaise e Pansy quando ricevette
la lettera. Diede un biscotto al gufo che gliela recapitò e la
aprì.
Draco,
non posso dirti chi sono, né come lo so,
né perché ti sto avvisando. Ma ti prego di credermi. Domani sera,
dopo l’ora di cena, tuo padre e tua madre verranno puniti da Voldemort per un compito non portato a termine. Quello che
so è che tuo padre avrà dei problemi dovuti a delle informazioni
sbagliate e Voldemort si infurierà sia per il
fallimento sia perché tuo padre avrebbe dovuto controllare meglio i suoi
informatori.
Purtroppo non posso dirti di più perché questo
è tutto quello che so.
Spero che queste poche righe possano in qualche modo aiutarti,
non voglio che tu soffra.
Il
biondo rimase scioccato dal contenuto della pergamena. Che si trattasse di uno
stupido scherzo? No, non poteva essere! C’erano troppi dettagli! E poi a
che scopo fargli uno scherzo simile? Lui neppure sapeva quando i suoi genitori
avevano una missione! Il foglio gli scivolò lentamente dalle mani,
poggiandosi sul tavolo. Vedendo le condizioni dell’amico, Blaise prese in mano la missiva e, dopo averla letta, la
passò a Pansy; con un breve cenno
d’intesa i due portarono il giovane Malfoy
fuori dalla sala grande. Da lontano due occhi verdi avevano osservato
preoccupati tutta la scena e ora speravano per il meglio.
Poco
dopo, nei sotterranei, nella stanza del cercatore verde-argento era in corso
una specie di piccola riunione: Zabini e la Parkinson avevano
portato lì Draco e in un attimo erano tornati
con Nott e la Greengrass per
mostrargli la lettera e cercare una soluzione. Era innanzitutto necessario
scoprire l’identità del mittente e capire se si trattasse di uno
scherzo o meno. Vista la calligrafia piuttosto rozza e disordinata era
improbabile che si trattasse di un insegnante, per cui decisero di usare la
mattinata per tenere d’occhio gli altri studenti durante le lezioni e
fare il punto della situazione all’ora di pranzo. Da quest’ultimo
si passò alla cena senza nulla di nuovo. Il giorno dopo, a pranzo, Pansy arrivò gongolante al proprio tavolo e si
sedette accanto al biondino annunciando: -Credo di aver scoperto il mittente
della lettera!-
Quattro paia d’occhi si fissarono
su di lei.
-Ebbene?
Chi sarebbe?- chiese un momento dopo Daphne.
-Potter.-rispose la
brunetta.
-Potter?! Che cazzo dici?! Ti sei bevuta il cervello?! E poi quale motivo potrebbe mai avere Potter per fare una
cosa simile?!- domandò Malfoy
scioccato.
-Il
perché non lo so.- disse Pansy
tranquilla rivolta al biondo -Ma sono quasi certa che sia lui! Insomma… è da qualche giorno che litiga
con gli altri Grifondoro, quando può si isola
ed è da ieri che ti lancia delle occhiate strane… E poi,
soprattutto, chi è l’unico, a parte Silente, che chiama il Signore
Oscuro per nome?-
-Non
lo so…- disse Draco parlando più con se
stesso che con gli altri. -Parlerò con Potter e se è lui il
mittente gli farò sputare fuori la verità!-
Draco, con mille pensieri che gli giravano in testa, finì il
pranzo senza dire una parola. Perché mai Potter avrebbe dovuto
scrivergli una lettera? E perché mai avrebbe dovuto in qualche modo
salvare suo padre? E poi quella frase, non voglio che tu soffra, che senso aveva? Loro si odiavano!
E se fosse stato solo uno scherzo, a che scopo tirare in ballo suo padre? Draco non riusciva a darsi nessuna risposta plausibile.
L’unica cosa da fare era parlare al Grifondoro.
Un
paio d’ore più tardi, Harry si sentì afferrare per le
spalle mentre passava davanti al bagno dei prefetti
e trascinare dentro. Voltatosi immediatamente si ritrovò di fronte a Malfoy.
-Allora
Potter, che roba è questa?- incalzò subito il Serpeverde
lanciandogli la lettera addosso.
Il
moro la afferrò al volo e facendo il finto tonto rispose -Una lettera?-
-Non
fare l’idiota, Potter, lo so che è una lettera! Voglio sapere
perché me l’hai mandata!-
-Non
te l’ho mandata io!-
-Sì,
certo, Potty, certo… Infatti
c’è pieno in giro di persone che pronunciano il nome del Signore
Oscuro!- disse il biondo sarcastico, poi riprese di nuovo serio -Se è
uno scherzo non è affatto divertente!-
Harry,
che ormai era stato messo con le spalle al muro, si decise finalmente a
rispondere: -Non è uno scherzo, Draco, mi
dispiace.-
-Ti
dispiace?! Che cazzo vuol dire che ti dispiace?! Da quando ti preoccupi per me o per mio padre?! Potter, forse non te lo ricordi, ma noi due siamo nemici!
Ci odiamo, sai?! Io esigo una spiegazione!-
continuò il verde-argento con talmente tanta rabbia da non accorgersi
dello sguardo ferito del compagno.
-Ma
quale spiegazione?! Quello che sapevo te l’ho
scritto in quella lettera! Non c’è altro!- anche il moro ora cominciava
ad arrabbiarsi. I due ragazzi continuarono a litigare urlandosi contro.
-Ti
aspetti davvero che io creda anche solo ad una parola di ciò che hai
scritto?!-
-Cosa?! Ma che dici?! Perché mai
avrei dovuto mentirti?!-
-Ah,
non lo so! Dimmelo tu! Cos’è, la giornata mensile del
“facciamo una buona azione per i nostri nemici” di San Potter?-
Harry era rimasto senza parole. Come ci erano arrivati a quel punto? Lui voleva
solo che Draco non soffrisse! Invece si ritrovava in
un bagno a farsi insultare da lui! Dal ragazzo che, dopo che si erano baciati,
credeva fosse il SUO ragazzo! La confusione e lo sconforto regnavano sovrane
nel suo cuore, l’immagine del loro bacio continuava a sovrapporsi alla
realtà e Harry non riusciva a credere che il Serpeverde
del suo sogno e quello che aveva davanti fossero la stessa persona. Non avrebbe
retto ancora molto quella situazione, così lasciò prevalere la
rabbia e spintonando il biondo gli gridò tutto d’un fiato:
-Non
vuoi credermi?! Benissimo! Cazzi tuoi! Non è un
problema mio! Quello che sapevo te l’ho detto! Fa’ come credi!-
Il
Grifondoro se ne stava già andando, quando fu
afferrato per un braccio e spinto nuovamente indietro.
-Dove
credi di andare?! Non abbiamo finito!-
-Oh,
sì, Malfoy! Non c’è altro da
dire!-
-No,
invece! Non te ne andrai! Devi dirmi come fai a saperlo! E voglio sapere il
perché di tutto questo casino! Perché mi hai voluto avvertire?!-
-Non
posso dirtelo! E anche se lo facessi, Malfoy, non mi
crederesti o mi prenderesti per pazzo!- la sua voce cominciava a tremare.
Doveva assolutamente andarsene da lì. Con uno strattone cercò di
divincolarsi, ma Draco rinsaldò la presa
impedendogli di sfuggirgli e si avvicinò al moro per bloccarlo con il
proprio corpo: -Voglio la verità, Sfregiato!-
Harry
si stava davvero sentendo male: avere il corpo del purosangue attaccato al suo
e non poterlo stringere a sé, sentire la sua bocca così vicina e
non potersene impadronire con la propria, ascoltare la sua voce pronunciare
parole d’odio, guardare i suoi occhi e leggere solo il gelo. Senza
nemmeno rendersene conto alzò lo sguardo in quello del compagno
mormorando una sorta di preghiera: -Ti prego, Draco,
lasciami andare… Non posso dirti altro… Non mi crederesti
mai…-. Un attimo dopo stava già correndo per il corridoio per
andarsi a nascondere nella Stanza delle Necessità mentre una prima
lacrima gli scivolava impenitente lungo una guancia.
Il
verde-argento, dal canto suo, era ancora immobile in mezzo al bagno dei prefetti. Non erano state le parole del
Grifondoro a bloccarlo, quanto il modo in cui le
aveva dette… E i suoi occhi… Così colmi di sincerità
e di profondo dolore. Cosa stava succedendo a Harry? No. Stop. Rettifica. Cosa
diavolo stava succedendo a Potter? Non Harry, ma
Potter. Potter il suo avversario di sempre. Si diede uno schiaffo mentale per
riprendersi da quelle disquisizioni inutili al momento: se era vero quello che
c’era scritto nella lettera, allora doveva andare subito da Severus per fare qualcosa per suo padre. Arrivato nello
studio del docente di Pozioni, Draco spiegò
senza tanti giri di parole la situazione al suo insegnante. Questi gli rispose
che non doveva preoccuparsi perché, anche se Potter avesse detto la
verità, Lucius era perfettamente in grado di
gestire qualunque situazione. Un po’ rassicurato dalle parole del suo
padrino, il biondo se ne tornò in camera dove trovò i suoi amici
ad aspettarlo in attesa di sapere come stessero andando le cose.
Molti
piani più in alto, nella Stanza delle Necessità, Harry era
crollato a terra in preda alle convulsioni con la cicatrice in fiamme. I suoi
avvertimenti non erano serviti a nulla: stava vivendo di nuovo la visione in
cui si ritrovava nella testa di Voldemort mentre
torturava Lucius e NarcissaMalfoy. Appena fu in grado di reggersi in piedi
uscì dalla stanza e si diresse verso la guferia,
anche se era chiaro che Draco non gli aveva creduto,
ora i suoi genitori erano al Manor e, da quel che
aveva detto Piton nel suo sogno, avevano bisogno di
cure. Inoltre sperava che l’evidenza dei fatti potesse far ricredere il
biondo sul suo conto. Arrivato chiamò Edvige che lo salutò con
delle tenere beccatine su un dito e le affidò il foglietto di pergamena
da consegnare a Malfoy.
Nei
sotterranei Draco aveva finito da poco di raccontare
l’accaduto ai suoi amici e questi, ora, stavano cercando di rassicurarlo.
Un ticchettio alla finestra interruppe i loro discorsi e, quando Nott la aprì, un’inconfondibile civetta bianca
planò sul letto del Prefetto. Pansy
staccò il messaggio dalla zampa del volatile che riprese il volo subito
dopo per sparire fuori nella notte. La ragazza passò il biglietto al
biondo che, quando lo lesse, divenne ancora più pallido.
Draco,
probabilmente continuerai a non volermi credere e
ignorerai anche questa lettera.
Sappi che tua madre si è appena smaterializzata a MalfoyManor con tuo padre privo
di sensi. Manda là Piton, hanno bisogno
entrambi di cure.
Tutto
ciò era a dir poco assurdo, ma senza temporeggiare si diresse
immediatamente nell’ufficio del suo Capocasa
sfondando quasi la porta coi pugni mentre bussava per farsi aprire; Piton era alquanto scocciato per quell’intrusione
serale, ma il biondo non si fece intimorire. Nell’istante in cui
l’insegnante gli comparve davanti gli mise in mano il biglietto dicendo: -Severus, ho appena ricevuto questo da Potter.-. Letto il messaggio il docente fece entrare subito i
cinque ragazzi sparendo un istante dopo nel camino diretto al Maniero. Come nel
sogno di Harry, i cinque dovettero attendere un po’ nello studio prima di
vedere la testa di Piton tra le fiamme che gli
comunicava la veridicità delle parole del Grifondoro
e li rassicurava sulle condizioni dei coniugi Malfoy.
I Serpeverde riaccompagnarono Draco
nella sua camera e gli tennero compagnia per un po’ discutendo della
situazione: era imperativo parlare con Potter per avere una spiegazione.
Cantucciodi
U&S!
Mais bonjour,
Mesdames et Messieurs!
Merlino, quante recensioni!!! GRAZIE, GRAZIE,
GRAZIE!!! E ANCORA MILLE VOLTE GRAZIE!!! J
Non
ve lo aspettavate che fosse tutto un sogno, vero? Ih ihih…
Come siamo perfide! Ci ha fatto molto piacere la vostra risposta entusiasta
alla notizia che avremmo proseguito la fic… E
abbiamo tirato un sentitissimo sospiro di sollievo nello scoprire che, grazie a
questa notizia, non avreste preteso la nostra testa su un piatto
d’argento… ^.^
Tornando
al presente… Piaciuto il capitolo? Ora si ritorna alla
realtà… E vedremo come si evolverà la situazione ora che
Harry riesce a vedere la realtà anche senza l’ausilio della
pozione…
Una
cosa… Abbiamo notato che c’è stata unpo’ di confusione riguardo l’esatto periodo del sogno: se ci fate caso, le parole
che, nello scorso capitolo, Ron dice a Harry per svegliarlo la mattina sono le
stesse che usa nel capitolo 1; questa scelta è stata fatta per segnalare
il momento di inizio del sogno. In pratica, l’inizio del capitolo 9
descrive la realtà della mattina seguente al confronto che Harry ha
avuto con Draco nello spogliatoio del campo da Quidditch, che si trova quasi all’inizio del capitolo
1… ^.^
Purtroppo
esiste la possibilità che il prossimo aggiornamento ritardi un filino
perché siamo entrambe sotto esami in questo periodo, ma cercheremo di
fare del nostro meglio e aggiornare puntuali sabato,
promesso! In caso non ci riuscissimo non vogliatecene, please…
Noi ce la metteremo davvero tutta perché le vostre splendide recensioni
sono una gioia incredibile per noi!
Ah,
un’altra cosa… Vi chiediamo scusa per le risposte telegrafiche alle
vostre fantastiche recensioni, ma oggi è stata
una di quelle giornate da prendere a testate ogni muro a disposizione e i
trauma cranici multipli non facilitano l’essere prolisse… Sorry… U_U
A
presto… Un bacione grande grande,
Lore & Titti.
Ximeng: ciao bella!
Credo che il capitolo abbia già risposto alle tue domande… Hai
ragione, comunque, ne dovranno fare ancora di strada i nostri due
piccioncini… ^.*
A presto!
Luna Lovegood: ma
ciao luna! Grazie mille per i complimenti, troppo buona! *.*
Non sei l’unica a essere rimasta
sorpresa… Nessuno si era aspettato fosse un sogno… Un bacione!
fanny80: ciao
carissima! Ho risposto ai tuoi dubbi sulla durata nel sogno nel cantuccio
perché non sei stata l’unica a averli… Per il resto, grazie
come sempre della bellissima recensione… Soddisfatta del capitolo? Un
bacione!
cesarina89: ciao cesarina! Grazie mille ^.^ troppo gentile! Speriamo che la
storia continui a piacerti… Un abbraccio!
fra
ro: ciao fra! Che idea avresti? Siamo curiose… *.*
In
effetti siamo state abbastanza cattivelle col povero Potty… Gli abbiamo dato un assaggio di cosa potrebbe
avere… Chissà cosa vorrà fare ora? Piaciuto il capitolo? Un
bacione!
Jayne: ciao jayne! Allora… un po’ di news buone e un
po’ di cattive per te… Dunque… Per quanto riguarda lo scherzo
a Ron non devi temere: non puoi immaginare quante persone volevano quella scena
e così abbiamo un po’ modificato la trama dei prossimi capitoli
per poterla poi inserire, quindi presto o tardi ci sarà… Blaise avrà un po’ più di ruolo, ma non
subito e soprattutto nulla di eccessivo, mi spiace, ma i protagonisti sono
Harry e Draco… Per quanto riguarda la
situazione tra Harry e Draco, tranquilla, niente
dimenticatoio, ma ne dovranno succedere di cose! Un abbraccione!
Bimba91: ciao bimba! Addirittura la testa mozzata! Argh!!! O________O
Siamo felici che ti sia piaciuto il
capitolo… E questo? Tutto di tuo gradimento? ^.^
Baci!
P.S. Anche noi “lovviamo” Draco!!!
angelika4ever: ciaoangelika! Allora… Che te ne pare?
È valsa la pena di aspettareunasettimana?
Grazie infinite per la reazioneentusiastica…
Unabbraccio forte forte!
noriko:ciao noriko! Per le mutande di Merlino, le tue recensioni mi
fanno sempre morire! Buhahahahahaha!!! *risata felicissima* Aluuuuura…
Siamo spiacenti, ma era davvero un sogno che però ha dato una bella
svegliata al nostro piccolo Grifoncino dagli occhi
verdi… Per i ragni, non temere, ci saranno… Senti, ma… Uno sconticino sulla parcella da pagare ce lo fai? In fondo
abbiamo smosso mari e monti per aggiornare oggi… Ce lo meritiamo un
piccolo premietto, no? Bacioni
carissima!
haruka333: ciao haruka! Eh, eh… Come vedi ci siamo salvate dal
linciaggio per il rotto della cuffia… Ci dispiace, ma era davvero un
sogno… Ora vedremo come si evolverà la situazione… Siamo
davvero felici che tu abbia notato e apprezzato tutte quelle cose anche
perché è gratificante sapere di non aver banalizzato la
situazione con descrizioni poco coerenti o realistiche… Quindi grazie di
cuore! Bacioni!
fuyumichan: ciao Martina! Eh, lo sappiamo… Siamo
assolutissimamente “PERFIDERRIME”!!!Muhahahahahaha! *risata
diabolica* Però, dai, hai visto che la continuiamo? Ci siamo fatte
perdonare, no? Beh, per quanto riguarda Harry, hai ragione, gli abbiamo dato
una bella batosta… Ora vedremo cosa deciderà di fare… E,
soprattutto, cosa riuscirà o non riuscirà a fare… Tantissima bacioni carissima, a presto!
Lela92:ciao Simo!
Ci fa piacerissimo che tu abbia seguito tutta la
storia e abbia deciso di iniziare a commentare! Grazie mille! ^.^ L’idea
del sogno è tutto merito di Titti… Certe volte quella ragazza ha
dei veri colpi di genio a mio parere! Per il resto, non temere,
la storia continuerà ancora per un po’… Alla prossima e un
grazie grande come una casa per i complimenti! Baci!
Tigre94: ciao
tigre! Eh, già… Proprio un sogno! Sorpresa, eh? Comunque no, mi
dispiace, niente sogni comuni tra i nostri due piccioncini… Un abbraccio!
shizuka89: ciao shizuka! Soddisfatta la tua
curiosità? Era davvero un sogno… Ma è servito a schiarire
le idee del nostro caro Golden Boy… Pansy e Daphne sono un coppia che ha
sorpreso molti… Lore le adora, Titti invece le
prenderebbe a testate… Soprattutto Daphne…
U_U …Vabbè…
A presto, cara!
Un abbraccio anche
a quelle 55 meravigliose persone che hanno inserito la storia o l’account
fra i preferiti e anche a coloro che leggono e basta… ^.^
Ovviamente le cose non vanno mai come dovrebbero andare e il
Grifone sembrava aver improvvisamente sviluppato un talento strepitoso nello
sfuggire al gruppo di Serpi. Il risultato fu che per qualche giorno la
situazione fu di stallo completo e i verde-argento dovettero aspettare la
lezione di Pozioni del lunedì successivo per braccarlo con l’aiuto
del professore. Piton trattenne il Grifondoro alla fine della lezione con una scusa e, non
appena tutti gli altri studenti furono usciti, i cinque Serpeverde
bloccarono la porta con un incantesimo schierandosi a semicerchio per
impedirgli la fuga. Quando Harry si rese conto di cosa stesse succedendo,
ormai, era completamente circondato.
-Che cosa volete?- chiese il Grifone nervosamente. Aveva passato
l’intero week-end a cercare di evitarli e ora si ritrovava
all’angolo per colpa di quel pipistrello unticcio che l’aveva
trattenuto.
-Vi ho già detto tutto quello che so!- la rabbia del
rosso-oro continuava a crescere -Ma se fossi stato zitto sarebbe stato meglio,
tanto non mi avete ascoltato e mi sono creato un sacco di casini inutili!-
-Ma come facevi a saperlo?!- intervenne
brusco il biondo rabbioso quanto l’altro ragazzo -Come facevi a sapere
l’istante esatto in cui i miei sono tornati a casa?! Come facevi a sapere
in che condizioni erano?!-
-Non vi devo nessuna spiegazione. Bel ringraziamento comunque!-
gridò il moro di rimando.
-Se c’entri qualcosa con questa storia ti ammazzo!-
proseguì Malfoy facendo qualche passo
minaccioso nella sua direzione.
Harry non si fece intimidire e andò incontro al Serpeverde fronteggiandolo, i pugni serrati lungo i
fianchi. -Apri gli occhi, Malfoy! Continui a perdere
tempo. L’hai perso quando potevi aiutare i tuoi genitori e lo perdi
adesso cercando di incolpare me. Chiedi pure a tuo padre chi l’ha
conciato così, visto che continui a non credermi.-
-Ha fatto uno dei suoi soliti sogni, Signor Potter?- li interruppe
il docente, con il suo solito tono di voce basso e indagatore, focalizzando
l’attenzione su di sé.
Harry annuì impercettibilmente. -Qualcosa del genere.-
-Si spieghi meglio.- continuò
l’insegnante. Alla risposta negativa di Harry decise di forzare i suoi
pensieri e cercare da solo la risposta usando la legilimanzia,
ma non riuscì a vedere nulla perché il Grifondoro
chiuse subito la mente e lo respinse fuori con violenza. Piton
barcollò, la sua bacchetta volò al di là della scrivania e
i suoi occhi si fissarono stupefatti su un Harry Potter ansante al centro del
cerchio di Serpi.
-Stia fuori dalla mia testa!- gli ringhiò il moro ormai al
limite, lo sguardo infuocato e le mani tremanti dal nervoso. Poi si diresse a
grandi falcate verso la porta, voltandosi furente verso gli altri quando la
trovò sigillata. -Sbloccate questa porta.- sibilò minaccioso.
Nessuno si mosse, quasi non lo avessero sentito, facendo superare il limite
all’ira del Bambino Sopravvissuto. -SBLOCCATE QUESTA CAZZO DI PORTA!-
urlò fuori di sé mentre, sull’ultima sillaba della sua
frase, tutti i vetri dell’aula andavano in frantumi in
un’esplosione di vetrine, provette, boccette e pozioni di ogni tipo.
Tutti furono presi alla sprovvista, qualcuno urlò, qualcuno si
gettò a terra per cercare di non essere colpito, qualcuno provò a
ripararsi col proprio mantello; Pansy, terrorizzata,
riuscì a lanciare l’incantesimo per sbloccare la porta nel
tentativo di porre la maggiore distanza possibile tra loro e quella furia
indemoniata. Un istante dopo un silenzio tombale cadde nell’aula spezzato
solo dal cigolio dei cardini della porta ancora spalancata dopo che il Grifone
l’aveva varcata.
Per il resto della settimana nessuno dei Serpeverde
ebbe il coraggio di avvicinarsi al Golden Boy, cosa di cui Harry fu decisamente
lieto all’inizio, ma poi la solitudine iniziò a farsi più
pressante. Non sapeva più dove sbattere la testa per trovare una
soluzione a questa situazione che lo faceva soffrire così tanto. Da un
lato voleva stare solo, lontano da tutto e da tutti, perché coloro che
finora aveva considerato amici adesso si erano rivelati dei bastardi
opportunisti e coloro che desiderava con tutto se stesso fossero suoi amici,
non gli credevano, lo detestavano e, come ciliegina sulla torta, dopo il suo
show in aula pozioni erano terrorizzati da lui. Non era riuscito a controllarsi
e questo lo mandava ancora più in bestia. Non voleva vedere le loro
espressioni impaurite o scettiche perché gli facevano troppo male, soprattutto quella di Draco.
Proprio quest’ultimo punto, però, costituiva anche l’altro
lato della medaglia: i Serpeverde gli mancavano e Draco più di tutti. Se chiudeva gli occhi poteva
ancora sentire il sapore delle sue labbra sulle proprie e il calore delle sue
mani sulla sua pelle. In più continuava a rivivere quella bellissima
giornata che avevano trascorso a Hogsmeade e, quando
questo succedeva, la nostalgia lo assaliva… Persino Filippo Maria gli
mancava adesso! Non voleva arrendersi all’idea che tutto questo restasse
solo un sogno.
Per distrarsi, Harry aveva iniziato a fare visita a Fierobecco ogni giorno, trascorrendo alcune ore in sua
compagnia nel recinto dietro la capanna di Hagrid o
nella Foresta Proibita. Da quando Sirius era morto e
l’ippogrifo era diventato di sua proprietà, il moro aveva iniziato
a fargli visita spesso e, ormai, i due avevano instaurato un rapporto molto
profondo: il Grifondoro adorava il tempo che
trascorrevano insieme che gli permetteva di evadere, di tanto in tanto, dalla
routine quotidiana e dai suoi problemi e l’animale si era rivelato essere
un gran coccolone e giocherellone che adorava mostrare ad Harry quanto gli si
fosse affezionato. Ogni volta che il ragazzo andava da lui, l’animale lo
salutava sfregando dolcemente il becco contro la sua guancia e, di solito, lo
afferrava per una manica della divisa tirandolo verso gli alberi della Foresta
Proibita per permettere ad Harry di trasformarsi. Fierobecco,
infatti, adorava la forma animale di Harry perché, quando questi era in
forma felina, potevano scorrazzare fra gli alberi senza che ci fosse alcun
pericolo per nessuno dei due. Una volta il rosso-oro era passato a salutarlo di
ritorno dagli allenamenti di Quidditch e
l’animale l’aveva squadrato incuriosito per quegli strani abiti
sgargianti, poi era stato attratto dal luccichio dorato stretto nel suo pugno;
Harry, più per istinto che altro, aveva aperto la mano e il boccino era
subito schizzato in alto, così aveva estratto la bacchetta per
richiamarlo con un incantesimo di appello, ma un istante dopo l’ippogrifo
aveva fatto un balzo ed era ricaduto qualche metro più in là,
ritornando poi trotterellando dal suo padrone con la pallina dorata stretta nel
becco. Harry rimase a fissare il suo “ippogrifo da riporto” con la
bocca spalancata, completamente incredulo. Ripeté l’esperimento
alcune volte e, puntualmente, Fierobecco
acchiappò il boccino in un istante riportandoglielo come un cagnolino
scodinzolante. Il giorno dopo tornò da lui in primo pomeriggio, armato
di firebolt e boccino, e lo portò nella
foresta trascorrendo con lui alcune ore durante le quali l’animale si
rivelò essere un cercatore assolutamente formidabile.
Il pomeriggio seguente, con l’entusiasmo pari a quello di un
vermicolo artritico, si diresse al campo da Quidditch
per l’allenamento con la squadra di Grifondoro
che fu, nemmeno a dirlo, uno schifo completo. C’era mancato davvero poco
che lui e Ron facessero a botte anche questa volta. La partita contro i Serpeverde sarebbe stata quella domenica e i loro rapporti
erano sempre più tesi. Per cercare di smaltire un po’ lo stress
decise di rimanere ad allenarsi: adorava volare al tramonto con tutto lo stadio
solo per lui. Stava eseguendo una serie di manovre particolarmente complicate e
pericolose per agguantare il boccino e non si accorse dell’ingresso in
campo della squadra verde-argento; continuò a volare ignaro in direzione
degli anelli inseguendo il luccichio dorato ad una velocità sempre
maggiore alternando continuamente impennate e picchiate vertiginose, poi,
accanto all’anello più alto, il boccino virò bruscamente
invertendo il senso di marcia. Stava quasi per sfuggirgli, ma Harry
afferrò con una mano il bordo dell’anello, fece perno per ruotare
la scopa e appiattendosi su di essa passò attraverso l’anello
afferrando il boccino con un’ultima capriola. Era ancora concentrato
sulla pallina dorata stretta fra le sue mani, quando, con la coda
dell’occhio, si accorse della squadra avversaria che lo stava fissando
ammutolita. Merda. Si era completamente dimenticato che quella sera si sarebbero
dovuti allenare anche loro. Si fissarono per alcuni istanti, poi, senza una
parola, il Grifone lasciò andare il boccino, che scomparve fulmineo, e
si allontanò dallo stadio sempre in sella alla sua scopa in direzione
della Foresta Proibita.
-Se fa un numero del genere domenica sei
allegramente fottuto, Dray!- disse Blaise in scioltezza battendo una mano sulla spalla del
compagno di squadra ancora a bocca aperta. -Dai, diamoci una mossa…
Vediamo di iniziare questo allenamento, o i Grifondoro
ce le suoneranno di santa ragione alla partita…- concluse montando in
sella alla sua scopa seguito subito dal resto della squadra.
Harry atterrò in una radura vicina ad una cascata, le prime
ombre della sera avevano ormai lasciato il posto all’oscurità
della notte, agevolate dai grandi alberi che schermavano del tutto gli ultimi
raggi del sole. Non aveva voglia di volare ancora, era amareggiato e confuso e
tutto ciò che desiderava era godersi per un po’ il silenzio della
Foresta Proibita, così si stese sull’erba, incurante del freddo e
dell’umidità, a fissare le prime stelle che iniziavano a comparire
nella volta celeste. Un rumore di zoccoli fra gli alberi lo fece voltare
pigramente in quella direzione, ma riconosciuto il proprietario della camminata
tornò a guardare il cielo in attesa che il centauro lo raggiungesse.
-Buonasera, Harry Potter, sembri molto pensieroso…-
- Buonasera, Fiorenzo… Ti trovo bene…- rispose
tranquillo il ragazzo. Aveva sempre apprezzato i modi discreti e rispettosi del
centauro. -Ho un po’ di pensieri per la testa…-
-Cosa ti turba?-
-è un
po’ complicato da spiegare… Sono confuso… Ho fatto una specie
di sogno che mi ha aperto gli occhi sulle persone che mi stanno intorno, solo
che si è realizzato solo in parte… Cioè, coloro che ho
sognato essere meschini e doppiogiochisti si sono rivelati tali anche nella
realtà, ma quelli con cui avevo fatto “amicizia”, sempre nel
sogno intendo, continuano a non sopportarmi e a disprezzarmi nella
realtà… E io non so proprio come risolvere questa storia…
Non so che fare per fargli cambiare idea su di me… E, a questo punto, non
sono nemmeno più tanto sicuro che loro possano essere davvero come li ho
sognati… Com’è possibile che il carattere di qualcuno possa
cambiare così tanto a seconda delle situazioni?- cercò di
raccontare Harry all’amico -A te è mai
capitato? Cioè, ti è mai capitato di fare dei sogni premonitori
che si sono realizzati solo in parte?-
-I sogni premonitori sono molto
rari e non si realizzano mai solo in parte: o si rivelano completamente veri o
completamente falsi.- rispose pacato il centauro. -Forse potrebbe esserti
d’aiuto scoprire la causa di questo sogno.-
-Dici? Ci proverò…- chiese il Grifondoro
girandosi nuovamente vero l’altro -Come mai da queste parti, comunque?-
-Ti stavo cercando. Il Consiglio si riunisce stanotte.-
-Arrivo.- disse il ragazzo alzandosi; si
caricò la scopa in spalla e con un armonioso movimento del polso
trasfigurò la propria divisa da Quidditch in
un mantello blu scuro, poi si incamminò nel cuore della foresta accanto
a Fiorenzo.
La mattina del match Harry si recò al campo di buon ora,
aveva fatto un giro di ricognizione ed ora stava aspettando i suoi compagni
nello spogliatoio. Quando tutti furono arrivati il Capitano dei rosso-oro
iniziò a spiegare la strategia di gioco che aveva scelto in base alle
condizioni atmosferiche. Finito il suo discorso alla squadra il moretto chiese
se c’erano domande o se qualcuno voleva dire qualcosa. Tutto si sarebbe
aspettato tranne una ramanzina da parte di Ginny che
lo accusava di non essere sceso a colazione e di minare, così, le loro
possibilità di vittoria. Harry non sapeva se arrabbiarsi o mettersi a
ridere di fronte ad una critica tanto ridicola, ma il suo dubbio si dissolse
nell’istante in cui il resto dei suoi compagni si unì alla
protesta. I suoi tentativi di spiegare loro che non era sceso a colazione
semplicemente perché non aveva fame e non perché stesse cercando
di boicottare Grifondoro, che era sceso prima solo
per controllare il campo e non perché non gli importasse della squadra,
che la mancata colazione non l’avrebbe fatto crollare privo di energie
nel mezzo della partita privandoli della vittoria, vennero completamente
ignorati, come stesse parlando al vento, tanto che la squadra avversaria, che
li stava gia aspettando in mezzo allo stadio gremito, li vide entrare mentre
stavano ancora litigando. Harry stava per salire sulla sua scopa, spazientito e
deciso a mettere più distanza possibile tra sé e gli altri rosso-oro,
quando un braccio lo trattenne, si voltò e si ritrovò, per
l’ennesima volta quella mattina, a dover fronteggiare la sua squadra che
gli dava contro. Ron lo stava ancora tenendo per il braccio e non la smetteva
con le sue banalità. Quando la misura fu colma Harry
strattonò il braccio per liberarsi dalla presa del rosso, ma il suo
gesto venne frainteso e in un attimo i due si ritrovarono a rotolarsi per terra
nel tentativo di colpirsi a vicenda. Fu necessario l’intervento di
entrambe le squadre per riuscire a separarli: i Serpeverde
stavano trattenendo Potter, mentre i Grifondoro
stavano bloccando Weasley. Harry aveva un labbro
spaccato e uno zigomo violaceo, Ron invece aveva il naso fratturato e nel giro
di poche ore avrebbe sfoggiato il più bell’occhio nero visto da Hogwarts negli ultimi dieci anni. Ancora
ansanti i due ragazzi continuavano a dibattersi e non la volevano
smettere di cessare le ostilità:
-Harry, sei un bastardo! Mi hai
spaccato il naso! Perché devi fare sempre lo stronzo?!-
-Ancora?! Ron, ma di che cazzo stai
parlando?!-
-Parlo della partita! Già ci fai perdere abbastanza punti
ogni giorno, almeno nel Quidditch fa’ il tuo
dovere!-
-Cosa?!Ron, ti
ha dato di volta il cervello per caso?!-
-No, Harry, ti sto solo dicendo come stanno le cose!-
-Ron ha ragione, Harry, smettila di
ribattere! Hai torto! Ora occupati solo di prendere il boccino e vedi di non
combinare altri casini a Grifondoro!- si intromise Ginny, sostenuta dal resto della squadra. Il Capitano li
guardò tutti, ad uno ad uno, fissandoli negli occhi. Poi si rivolse alla
rossa ringhiando: -Stanne fuori, Ginny, è tra Ron
e me!-
-Non prendertela con mia sorella! Sei tu la mela marcia, non lei!-
A quelle parole il cercatore si infuriò ancora di
più e, liberatosi dai verde-argento che lo stavano ancora trattenendo,
marciò versò il suo ex migliore amico: -VAFFANCULO RON! ANDATE A
FANCULO TUTTI QUANTI!- urlò con quanto fiato aveva in corpo. -la pensate
tutti come lui, vero?!- continuò poi rivolto agli altri cinque compagni.
Nessuno rispose, si limitarono a continuare a fissarlo con disprezzo. -Bene!
Sapete che vi dico?! La mela marcia toglie il
disturbo! Trovatevi un nuovo cercatore!- gridò strappandosi la fascia di
capitano e gettandola a terra -Da adesso!-
-Cosa?! Non puoi farlo!- esclamarono in coro
tutti gli altri componenti della squadra rosso-oro.
-L’ho appena fatto!- rispose Harry con voce sepolcrale.
Prese la sua scopa e uscì dallo stadio che non era mai stato così
gemito e silenzioso allo stesso tempo.
La partita, ovviamente, fu un trionfo per Serpeverde.
I Grifoni avevano sostituito Harry con Ginny e
avevano messo al posto della cacciatrice una delle riserve. La rossa fu
disarcionata da Malfoy quasi subito, ma il biondo se
la prese comoda prima di prendere il boccino visto che i cacciatori
verde-argento stavano facendo breccia nella scostante difesa di Weasley centrando gli anelli uno dopo l’altro come
fossero cecchini. Circa una mezz’ora più tardi
il cercatore si decise ad inseguire il boccino e pochi minuti dopo stava
già facendo il giro d’onore del campo con la pallina dorata
stretta nel pugno. Risultato finale: Serpeverde 480, Grifondoro 10.
Le due settimane seguenti furono per Potter un vero disastro.
Tutti i Grifondoro ce l’avevano con lui per
l’esito della partita e non mancavano mai di ricordarglielo con
frecciatine ed insulti vari. Anche i Tassorosso e i Corvonero sembravano essersi associati ai suoi compagni di
Casa dato che il trionfo di Serpeverde, a quel punto
del campionato, li aveva praticamente tagliati fuori da ogni possibilità
di vittoria della coppa. Contemporaneamente tutti i membri della Casa
verde-argento coglievano ogni occasione per schernirlo con finti ed ossequiosi
ringraziamenti per avergli regalato un vantaggio così considerevole. La
situazione peggiorava di giorno in giorno e, con essa, il malumore di Harry che
rispondeva a tono ad ogni provocazione senza mai ritirarsi dall’affrontare
le conseguenze, anche quando queste degeneravano in risse. Ad ogni modo, faceva
del suo meglio per evitare Draco e gli altri perché
sapeva bene che essere sfottuto da loro sarebbe stato davvero troppo doloroso e
non era certo di come sarebbe riuscito a reagire.
Cantuccio di U&S!
Ciao
a tutti… Scusate il ritardo e il cantuccio minuscolo di questo capitolo,
ma abbiamo già fatto miracoli per riuscire a aggiornare oggi…
Grazie infinite a:
Summers84
haruka333
Tigre94
shizuka89
Jayne
angelika4ever
fra ro
fanny80
bluesnaky
Lela92
noriko
ximeng
Bimba91
fuyumichan
che hanno
recensito lo scorso capitolo, perdonateci se non vi rispondiamo come al solito,
ma proprio non ce l’abbiamo fatta… Ci hanno fatto un piacere a dir
poco immenso le vostre recensioni, siete fantastici!
Harry aveva iniziato a rifugiarsi sempre più spesso nella
vecchia torre di astronomia in disuso per estraniarsi dalla realtà,
almeno per qualche momento, quando era troppo esausto o demoralizzato anche per
andare da Fierobecco. Da lì poteva osservare
tutto il parco di Hogwarts senza essere visto; anche
quel pomeriggio, come gli era successo spesso
ultimamente, il moro si ritrovò a fissare a lungo un albero preciso,
vicino alla riva sinistra del lago, sotto il quale sedeva regolarmente il
gruppo dei “suoi” Serpeverde. Li
osservava da lassù e sognava ad occhi aperti di poter essere lì
con loro, di sentire la risata di Daphne, di
sbellicarsi per le imitazioni di Blaise, di sorridere
a Pansy che faceva la gelosa, di guardare Theo che
studiava instancabile e, magari, di abbracciare Draco.
Così, con un nodo alla gola che gli impediva quasi di respirare,
scendeva ogni sera a cena dove mangiava appena e scoccava le ultime fugaci
occhiate alle Serpi prima di recarsi nell’ufficio della McGranit per scontare la punizione che gli aveva assegnato,
per tutto il mese, a causa del suo comportamento alla partita e nascondersi
nella Stanza delle Necessità a notte fonda per concedersi qualche ora di
riposo.
Harry stava ritornando dall’infermeria dove aveva trascorso
gli ultimi tre quarti d’ora grazie ad una delle dolci creaturine
di Hagrid che aveva pensato che fosse un’idea
geniale assaggiare la sua mano staccandogliela quasi di netto con le sue zanne
lunghe quindici centimetri. Alla fine dell’ultimo corridoio che conduceva
all’atrio principale, a pochi metri dalla Sala Grande, il moro si
ritrovò davanti al gruppo dei suoi ex amici al completo: Ron, Hermione, Ginny, Dean, Seamus e Neville. L’intera scolaresca era a cena, per
cui loro avevano avuto tutto il tempo di organizzare comodamente
quell’imboscata ai suoi danni, in più, per colpa della fasciatura
che Madama Chips gli aveva fatto alla mano destra,
Harry non poteva neppure usare la bacchetta o difendersi a mani nude.
-Ciao, Harry, ti stavamo aspettando.-
disse Hermione puntandogli contro la bacchetta con un
falso sorriso. Il moro non indietreggiò.
-Non abbiamo nulla da dirci.- rispose
secco Harry riuscendo a celare il nervosismo che stava provando.
-Nessuno di noi vuole parlare con te, Harry, ma abbiamo deciso che
ti meriti una lezione per tutti i punti che ci hai fatto perdere in questi anni
e, soprattutto, per il casino che hai combinato alla partita.- La ragazza aveva
parlato con voce lenta, ma tagliente; nel frattempo
gli altri cinque avevano estratto le loro bacchette e le avevano puntate contro
il loro ex amico.
-PetrificusTotalus!-
esclamò Ron tentando di bloccare Harry che, però, grazie ai suoi
riflessi, era riuscito a scansarsi e a schivare l’incantesimo. Anche gli
altri iniziarono a dare man forte al rosso, cercando di immobilizzare il Golden
Boy, ma Harry era già scattato in direzione
della Sala Grande nella speranza di scamparla; tuttavia un ragazzo solo e
disarmato non può nulla contro sei armati ed incattiviti, per cui poco
Harry sentì il suo corpo irrigidirsi e cadere pesantemente sul pavimento
freddo senza che lui potesse fare nulla per impedirlo.
Si sentì prendere per le spalle e tirare in piedi, Dean e Seamus lo afferrarono saldamente per le braccia in modo che
non potesse liberarsi, Neville e Ginny andarono alle
due estremità del corridoio per assicurarsi che non arrivasse nessuno, Hermione sbloccò l’incantesimo e Ron
iniziò a colpirlo con forza facendogli volare via gli occhiali dalle faccia. Harry cercò di reagire, ma la presa
sulle sue braccia era troppo forte, in più i pugni sul viso e nello
stomaco che Ron gli stava assestando non erano affatto leggeri; ad un certo
punto, però, riuscì a sferrare un calcio nel ventre del rosso
facendolo piegare su se stesso e scatenando la reazione di Dean e Seamus che lo fecero cadere in ginocchio. Neville corse
nella loro direzione per avvisarli: il casino che stavano facendo , gli urli e gli insulti che si stavano lanciando erano
giunti fino alla Sala Grande e ora tutti gli insegnati, seguiti dagli studenti,
si stavano riversando nell’atrio adiacente al corridoio per dirigersi
verso di loro.
Hermione, che aveva considerato la
possibilità che fossero interrotti,non si fece cogliere alla
sprovvista e, lanciato un piccolo incantesimo urticante sui proprio occhi e su
quelli di Ginny per farli lacrimare, si diresse di
corsa verso la McGranit piangendo ed invocando aiuto:
-Professoressa McGranit! Professoressa McGranit! La prego, ci aiuti! Lo abbiamo incrociato mentre
scendevamo a cena a lui ci ha attaccati all’improvviso! La prego, corra!-
Nel frattempo anche Ginny aveva iniziato
a piangere copiosamente per l’incantesimo dell’amica e, per darle
man forte nella sua recita, si era messa a strillare:
-Harry! Sei impazzito?! Lascia stare mio fratello! Lascialo stare!- mentre Dean e
Seamus fingevano di cercare di trattenere il moro con
imprecazioni varie e Neville soccorreva Ron. Harry era furioso, strattonava con
forza Dean e Seamus per cercare di liberarsi e
avventarsi contro il suo ex migliore amico.
-Signor Potter!- intervenne imperiosa la Capocasa
di Grifondoro –Esigo una spiegazione!
Immediatamente!-
-Sono stati questi vigliacchi schifosi a cominciare!-
ringhiò il moro in risposta.
-Sei un bugiardo!- gli urlò contro Ginny
cadendo in ginocchio per prendere fra le braccia suo fratello, le lacrime che
ancora le rigavano il viso –Hai aggredito Ron senza motivo! Esattamente
come hai fatto alla partita! Come puoi trattarci così dopo tutto quello che abbiamo sempre fatto per te?!-
-Ginny dice la verità,
professoressa.- affermò Neville.
-Noi stavamo semplicemente scendendo a cena e quando abbiamo
incrociato Harry, lui è come impazzito.- Dean e Seamus
concordarono con Neville.
-Sono molto delusa dal suo comportamento, Signor Potter. È
evidente che la punizione che sta già scontando non sia sufficiente. Mi
segua nel mio ufficio.- disse irritata la professoressa al ragazzo, poi si
volse verso gli altri e riprese con voce più morbida -Quanto a lei,
Signor Weasley, farebbe meglio ad andare a farsi
vedere da Madama Chips, sono certa che la SignorinaGranger e i suoi compagni la
accompagneranno volentieri.-
-Professoressa McGranit, non crede che
anche Potter abbia bisogno di andare in infermeria? Da quel che vedo ne ha
molto più di Weasley.- si levò una voce
dalla folla alle spalle della donna.
-Quando vorrò la sua opinione, Signor Malfoy,
gliela chiederò.- ribatté stizzita l’insegnante -Fino ad allora non si intrometta in faccende che non la
riguardano. Per quanto riguarda il Signor Potter, che a quanto pare è
particolarmente duro di comprendonio, credo che imparerà maggiormente la
lezione se dovrà sopportare le conseguenze del proprio comportamento
inammissibile.-. Detto questo si voltò e
iniziò a camminare lungo il corridoio in direzione delle scale. Harry
stava ancora guardando il Prefetto verde-argento domandandosi perché
fosse intervenuto in suo favore quando il biondo incrociò il suo sguardo
e il Grifone ebbe l’impressione di essere sotto esame, come se
l’altro lo stesse valutando, poi recuperò borsa e occhiali con uno
sbuffo e seguì la sua Capocasa mentre tutti
gli altri studenti facevano ritorno nella Sala Grande per terminare la cena.
-Che diavolo ti è presto, Draco?-
domandò a bruciapelo Blaise prendendo da parte
il suo amico per un momento prima di rientrare.
-La Granger
ha mentito, Blaise. Sono stati quei sei Grifondoro a
prendersela con Potter, probabilmente per fargliela pagare per la partita.-
asserì pacato il biondo.
-E tu come lo sai?-
-Non hai visto che Potter aveva la mano destra fasciata?-
-E allora?-
-Lo Sfregiato sarà anche una
testa calda, ma non è così stupido da attaccar briga quando non
può nemmeno tenere in mano la bacchetta né difendersi a mani
nude. Erano in sei contro uno e, guarda caso, gli altri sei ce
l’avevano eccome la bacchetta in mano. Inoltre credo che Thomas e Finnigan stessero trattenendo Potter in modo da permettere
a Weasley di fare i suoi comodi
indisturbato, altrimenti non si spiega la disparità di danni
fisici fra i due.- spiegò Draco riflettendo su
ciò che aveva visto -Non so cosa stia succedendo a Potter in questo
periodo, Blaise, ma intendo scoprirlo. Prima quella
faccenda di mio padre, ora Lenticchia e la Mezzosangue che si
mettono contro di lui… Forse è qualcosa di grosso ed io ho bisogno
di sapere.-
Circa a metà della settimana successiva Harry si trovava
ancora sulla torre a riflettere e a godersi il sole stranamente caldo di quella
giornata di inizio febbraio…
-Ancora intento a fissarci?-
Il Grifondoro si paralizzò di
colpo. Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille. Come a rallentatore si
voltò in direzione del suo interlocutore, ritrovandosi davanti il suo Serpeverde bello e impossibile. Aprì e chiuse la
bocca più volte, senza emettere alcun suono. Il biondo allora si
avvicinò al parapetto su cui era seduto il moro e si sporse a guardare
il giardino in direzione del “loro” albero. Lo indicò con un
dito e domandò nuovamente: -Ci stavi ancora guardando?- voltandosi poi
verso il compagno. Alla fine Harry riuscì a ritrovare la voce e,
nell’imbarazzo più totale, rispose: -Non credevo ve ne foste
accorti…- si sfilò gli occhiali con una mano e si sfregò
l’altra sul viso -Che bella figura che ho fatto… Ora vi sembrerò
ancora più patetico…-
-Che ti importa di quello che pensiamo noi?- chiese
serio il Serpeverde.
-Mi importa.- disse il moro tornando a
contemplare il lago. Non ce la faceva a guardare in faccia l’altro
ragazzo, anche se poteva percepire il suo sguardo fisso su di sé.
-Perché?- continuò il biondo.
-Ho i miei motivi.- rispose Harry con voce piatta.
-Gli stessi che ti hanno spinto ad avvisarmi di mio padre?-
indagò ancora Draco
-Più o meno.- disse il Grifondoro sospirando.
-Ti andrebbe di spiegarmi?- la voce del Prefetto verde-argento era
tranquilla e rilassata, ma il Grifone aveva paura.
-Mi prenderesti per pazzo…-
-Harry, per favore… Ho bisogno
di capire!-. Il biondo ora sembrava davvero bisognoso
di risposte, quelle semplici parole e quello sguardo intenso bastarono a Harry
per farsi coraggio e provare a raccontargli. Non era passato inosservato,
inoltre, il fatto che il purosangue l’avesse chiamato per nome; che
emozione indescrivibile era sentire il proprio nome pronunciato dalle sue
labbra, ma, contemporaneamente, che dolore era sapere che non l’avrebbe
più fatto perché non gli avrebbe mai creduto.
-Ok…- disse cercando il modo più chiaro e conciso
possibile per spiegargli la situazione -Ti ricordi, quella sera di circa un
mesetto fa al campo da Quidditch, quando mi hai fatto
quel discorso sugli altri Grifondoro dopo aver
assistito al nostro litigio durante l’allenamento?- ad un cenno
affermativo dell’altro Harry continuò -Beh… La notte dopo io
ho fatto un sogno molto strano. In questo sogno ho “vissuto”, in un
certo senso, i tre giorni seguenti. Sempre nel sogno ho preparato la variante
della pozione mutaforma che fa vedere le cose da un
punto di vista differente dal proprio e la pozione aveva scelto i tuoi occhi.
Tu mi hai scoperto, ma non mi sei andato a denunciare a Piton,
anzi, mi hai coperto e abbiamo iniziato a parlare e legato, se così si
può dire.- il moro fece un respiro profondo
prima di proseguire -Sempre durante questo sogno gli altri Grifondoro
si sono comportati con me come delle merde, mentre tu, Blaise,
Pansy, Theo e poi anche Daphne
siete stati molto gentili e mi avete addirittura invitato ad Hogsmeade con voi.- un sorriso amaro si dipinse sul volto
del rosso-oro al pensiero di quei ricordi -Sempre nel sogno ho avuto la visione
su tuo padre. Quando poi mi sono svegliato e ho capito di aver sognato, sono
rimasto completamente spiazzato nel rendermi conto che le cose che avevo
sognato si stavano realizzando veramente. Per questo ti ho scritto quella
lettera, sapevo che anche la visione su tuo padre si sarebbe avverata e ho
cercato di avvisarti per tempo…-. Per tutto il tempo Harry non era
riuscito a guardare in faccia Malfoy, ora che aveva
finito di parlare si voltò verso di lui e una fastidiosa sensazione di
preoccupazione lo colse quando vide i suoi lineamenti induriti.
-Hai ragione, Potter, sei completamente
pazzo. E anche un bastardo oserei dire. Io vengo fin quassù, per
parlarti civilmente, perché ho bisogno di sapere e tu mi rifili una
marea di cazzate. Se dovevi mentirmi potevi fare direttamente a meno di
rispondermi, l’avrei preferito.- disse gelido il Serpeverde.
-Ma non ti ho mentito!
Perché non riesci mai a credermi?- la voce del rosso-oro adesso era
triste e sconsolata.
-Come posso crederti visto che non è successo nulla di
ciò che tu sostieni di aver sognato che riguardi me e i miei amici?-
domandò il verde-argento sempre più arrabbiato.
-Perché, quando mi sono reso conto che nella realtà
gli altri Grifondoro erano gli stessi figli di
puttana del mio sogno, non ho più avuto bisogno di preparare la pozione
e tutti gli avvenimenti ad essa correlati non si sono avverati. Ma la storia di
tuo padre non aveva nulla a che fare con la pozione, quindi sapevo che si
sarebbe avverata. E, quando ti ho mandato il messaggio con Edvige
quella notte, l’ho fatto perché nella realtà ho avuto la
stessa visione del sogno e sapevo che i tuoi avevano bisogno di Piton.- spiegò Harry ancora più
demoralizzato.
-Mi dispiace, Potter, ma è tutto troppo assurdo. Non ti
credo.- concluse secco il purosangue.
-Aspetta,Draco!
Ti giuro che è la verità!- gridò Harry scendendo dal
parapetto per fermarlo.
-Va’ all’inferno,
Sfregiato!- ringhiò Malfoy abbandonando la
torre.
-Ci sono già, Draco… Ci
sono già…- sussurrò triste al nulla di fronte a lui.
Harry uscì davvero distrutto da quello scambio di battute.
Aveva immaginato fin dal primo istante che Draco non
gli avrebbe mai creduto, ma vivere quella sensazione, sentirsi dire certe cose
gli aveva davvero fatto male, un male che poche volte in passato aveva provato.
Forse mai. Per Harry era difficile dare una spiegazione razionale a questo
attaccamento al Serpeverde, in fondo erano
“stati assieme” solo poche ore, ma quel sentimento che ancora non
sapeva descrivere era fortissimo e non lo abbandonava mai, neppure dopo aver
sentito quelle parole dalla bocca del biondo. Il Grifondoro
doveva assolutamente trovare il modo di farsi credere. Non sapeva ancora come
né quando. Ma era la cosa che più voleva al mondo e in un modo o
nell’altro ci sarebbe riuscito.
Cantucciodi U&S!
Dunque…
Ma come sono felice!!! (ndLore)
Le scene con Fiorenzo e Fierobecco hanno riscosso un
gran successo! Ci speravo così tanto… sono una mia creazione, sapete? *.*
Ok,
tornando a fare le persone pseudo serie… Le acque iniziano a smuoversi,
ma non è il caso di cantar vittoria troppo presto… In effetti,
nelle nostre storie, tendiamo sempre a maltrattare un po’ il povero
Harry… Siamo perfide, lo sappiamo, ma da buone Serpeverde,
quali siamo Titti ed io, ne andiamo fiere! Muahahahahahaha!!! *risata diabolica*
Ad
ogni modo… Piaciuto il cap? Lo sappiamo che le
cose non vanno rapide come vorreste, ma finché si trattava del sogno era
normale che tutto succedesse in fretta perché Harry doveva “aprire
gli occhi”, ma ora siamo nella realtà e le cose devono andare
più con calma, altrimenti la storia perderebbe di verosimiglianza…
Un
bacione a tutti, a chi legge solamente e, soprattutto, a chi commenta! *.*
Lore & Titti
Luna Lovegood:Ciao
Luna! Ammetto siamo un po’ cattive con lui, hai ragione… Grazie
mille per i complimenti! Ci vorrà un po’ ma poi le cose
cambieranno…Speriamo ti sia piaciuto questo cappy!
Un abbraccio, a presto!
dracodraconis: Ciao dracodraconis! Concordiamo al 100% con te! Sempre
Serpe-Verde! Grazie per il commento! A presto!
haruka333:Ciao haruka! Grazie per i tuoi giudizi sempre positivi…
Tra Harry e le Serpi le cose non andranno troppo in fretta, ma si evolveranno,
tranquilla! E grazie anche per aver trovato bella (nella recensione allo scorso
cap) l’idea di un “risveglio” di
Harry attraverso un sogno… Per quanto riguarda la causa che ha scatenato
il sogno sarà una parte importante della trama generale, ma verrà
spiegata e approfondita solo nel sequel di questa storia che è
già a buon punto per quanto riguarda la trama, anche se non è
ancora stato scritto… ad ogni modo a quel punto faremo una sorta di
riepilogo per chiarire al meglio anche gli indizi sparsi in questa
storia… A presto!
Tigre94:Ciao Tigre! Come vedi i Prof. Se ne sono accorti! Sei stato un precursore
delle nostre idee ;-)… Eh sì, andiamo fiere della scena dove
esplode tutta l’aula di pozioni!Grazie mille per il tuo commento! A presto! Baci!
shizuka89:Ciao shizuka! Direi che in questo cappy
ti abbiamo dato spunto per imprecare contro Ginny
quanto vuoi! ;-) Tanto a noi non spiace mai! Grazie
per il commento! A presto!
Jayne:Ciao Jayne! Ci spiace per la tua giornata no… ora va
meglio? Eh, per Harry ancora qualche casino! Ma come disse il celebre Corvo
“Non può piovere per sempre”! Grazie per il commento! A presto!
Bacioni!
angelika4ever:Ciao angelika! Hihihi… lo facciamo apposta a lasciare le cose
in sospeso… così
c’è più souspence… grazie mille per le belle parole, un
bacione!
fra ro:Ciao
fra ro! Assolutamente meraviglioso il nostro capitolo? Ma grasssssie
*.*!!concordiamo con te che
le Serpi siano più simpatiche…Zizi!
Piaciuto questo cappy? Facci sapere! Grazie ancora!
Buon fine settimana! A presto cara!
fanny80:Ciao fanny! Ammettiamo di stare un po’ maltrattando Harry,
ma vedrai che pian piano la situazione si sblocca… ^_*
Un bacione!
bluesnaky: Ciao bluesnaky! Capitolo soddisfacente? No, niente rissa col
caro Malfy: per lo stato emotivo di Harry uno scontro
diretto sarebbe insostenibile, ora come ora…
A presto, un bacio e grazie infinite per
i complimenti! ^.^
Lela92:Ciao Lela! Si, lo
scorso capitolo è stato molto “aggressivo”… siamo
felici che tu abbia apprezzato! Piaciuto questo cappy?
Grazie per il commento positivo! A presto!
noriko:Ciao noriko! Eh, sì, siamo un po’ cattivelle con
Harry… E hai ragione anche a dire che è felice di aver mandato
tutti a quel paese, anche se purtroppo la solitudine non gli piace, ma
“meglio soli che male accompagnati”…
Liete di averti sorpresa con Fiorenzo… ^.^
A presto, un abbraccio!
ximeng:Ciao ximeng! Ti abbiamo messo la pulce nell’orecchio con
il consiglio di Fiorenzo, eh? Ma siamo cattive e non diciamo nulla!!! Grazie per la fedeltà nel commentare ogni volta! E
grazie soprattutto per i complimenti! Smack! A
presto!
Bimba91:Ciao Bimba! Noi cattive???Zizi,
hai proprio ragione… Stiamo facendo passare ad Harry non pochi casini, ma
crediamo sia il minimo visto la situazione in cui si trova… Grazie per il
commento! A presto! Buon week-end!
fuyumichan: Ciao
carissima! Tranquilla, non preoccuparti, non importa se non commenti subito,
è il fatto che tu lo faccia sempre che ci rende felicissime! Che nome
usi su NA? Cmq, per quanto riguarda il cap…
Siamo proprio contente che ti sia piaciuto… Becco farà ancora la
sua comparsa durante la storia, è un elemento che mi piace molto,
così come ci sarà ancora Fiorenzo… Non ti sei persa nulla
per strada, non temere, è la prima volta che il Consiglio viene
nominato, ma verrà spiegato cos’è e cos’ha a che fare
con Harry solo tra alcuni capitoli… Ti possiamo dare un piccolo indizio
dicendo che nel nostro Grifondoro si nasconde
più di quel che sembra… per
quanto riguarda i rapporti con gli altri, sia coi Serpeverde
che con le altre Case, inevitabilmente si evolveranno, anche se non ti diciamo
come, ma ci vuole pazienza perché riteniamo che far succedere le cose
troppo in fretta tolga realismo alla storia: nella vita normale in genere ci
vuole tempo per prendere le decisioni giuste…
A presto! ^.^
broken dreams:Ciao broken
dreams! Oh, ma
quanti bei complimenti! ^////^ *noichearrossiamo*
Siamo felicissime che trovi la storia bella e innovative… Anche noi eravamo stufe
di un Harry tutto perfettino… Speriamodisentirtiancora!
A presto!
Yuke: Ciao Yuke!
Hai proprio ragione: Ron è davvero da incenerire! Harry purtroppo
dovrà passarne ancora un po’, ma presto o tardi la situazione si
evolverà in qualche modo… Grazie mille per i complimenti, sono
davvero graditissimi! ^.^
E ai 69 tesori che hanno la storia fra i preferiti…
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!
Due sere più tardi, rientrato nella sua stanza dopo cena, Draco trovò un pacco sul suo letto con un biglietto:
Per:
Draco, Theodore,
Blaise, Pansy e Daphne.
Spero che con questo mi crederete.
Harry
Il Prefetto chiamò i suoi amici prima di aprire la scatola.
Una volta schiusa, essa rivelò contenere un pensatoio con due scatole di
legno più piccole, una era indirizzata a tutti loro e conteneva numerose
boccette numerate, l’altra, destinata solamente a Draco,
ne conteneva solo due. All’interno delle bottigliette erano sigillati
vari ricordi.
Uno dopo l’altro i cinque ragazzi versarono i vari ricordi
nel pensatoio e con esso rivissero tutta la giornata che avevano trascorso
insieme: lo scambio di battute a colazione, i biglietti durante la lezione di
cura delle creature magiche, il tragitto fino a Hogsmeade,
la Stamberga
Strillante, il concorso, le confidenze al Tre Manici di
Scopa, gli acquisti da Zonko, il rientro al castello,
la cena in cui l’avevano invitato al tavolo verde-argento a mangiare con
loro, la bella serata che avevano trascorso nella camera del biondo, la visione
che aveva avuto sui Signori Malfoy, la loro corsa
nell’ufficio di Piton e la loro attesa fino a
che non avevano ricevuto notizie dal docente ed erano usciti. I Serpeverde erano a dir poco frastornati. Tutto ciò
che avevano appena visto era a dir poco incredibile! Riposti i vari ricordi
nelle loro boccette Draco versò il contenuto
della prima boccettina destinata a lui e rivisse l’intera serata in cui
aveva prima coperto Potter durante il giro di ronda e poi era andato con lui
nella Camera dei Segreti; a ricordo terminato, cioè quando si erano
salutati subito fuori del bagno di Mirtilla
Malcontenta, il biondo fu catapultato di nuovo nella sua stanza ancora
più sconvolto.
-Beh? Che hai visto?- lo incalzò Blaise.
-Mi… Mi ha portato… Nella Camera dei Segreti…-
rispose Malfoy in un soffio.
-Cosa?! Stai scherzando?!
Fa’ vedere! Fa’ vedere! Fa’ vedere!- e così dicendo si
rituffarono tutti e cinque nel ricordo.
-Pazzesco!- esclamò Theo.
-Potter è un mostro! Altro che
Santo Grifondoro!- aggiunse Daphne.
-Già… Sembra davvero un’altra persona…
Anche Dray, comunque, sembrava quasi un altro…-
continuò Blaise pensieroso.
-Che vuoi dire?- domandò Draco
scettico.
-Che ridevi. Non ti ho mai visto così sereno e rilassato
con nessuno tranne che con noi!-
-Ma cosa dici?!- ribatté il biondo
non riuscendo a mascherare del tutto il fato di essere leggermente arrossito.
-Dai, guarda l’ultimo ricordo che se è un’altra
figata tipo la Camera ci divertiamo ancora un po’!- disse Pansy per togliere l’amico da quel momento
imbarazzante.
Malfoy guardò l’ultimo
ricordo che mostrava i momenti che avevano condiviso lui ed Harry quando erano
tornati nella camera del Prefetto dopo essere stati nell’ufficio di Piton a causa della visione del Grifondoro.
Il ricordo, però, non si concluse come gli altri: Harry lo aveva
modificato in modo che finisse subito prima del loro bacio perché non
voleva che il Serpeverde lo vedesse, non voleva
forzare i tempi né mettere a disagio il biondo. Così, ad un certo
punto del ricordo, Draco si ritrovò avvolto da
una strana nebbiolina che fece svanire tutto intorno a lui e, subito dopo, fu
sbalzato fuori.
-Allora?- chiese la voce squillante di Pansy
a Draco non appena questi ricomparve nella stanza.
-Niente… Solo un’altra conversazione in questa
stanza… Però la fine è stata strana… Prima di essere
catapultato fuori tutto il ricordo è svanito in una strana
nebbia…-
Malfoy non sapeva davvero cosa
pensare. Tutte quelle cose successe assieme a Potter, la complicità nata
tra loro e con il resto del gruppo, le risate e le battute. Lui non era tipo da
lasciarsi andare così, in poco tempo. Per costruire il rapporto con Pansy, Theo, Blaise e Daphne c’erano voluti anni. Poi loro erano
praticamente cresciuti assieme, erano come fratelli. Come poteva essere che con
Potter, non solo quasi uno sconosciuto, ma il suo nemico numero uno, fosse nata
una tale sintonia in un solo giorno?! Non che gli
dispiacesse la situazione in sé, anzi, solo non era credibile, non per
lui. E se Potter lo stesse prendendo per il culo? Era un ipotesi molto più che plausibile. La più
plausibile, ora come ora. Il Serpeverde non poteva
sopportare questa idea. Già, per il carattere che aveva, non tollerava
in alcun modo le prese per il culo, figuriamoci da Potter!
Il pensiero di draco fu interrotto dalla domanda di Nott: -non so
cosa pensare… secondo te
è possibile che dica la verità?-
-Ma è un pazzo! Come è possibile una cosa del genere?! Si è inventato tutto!- esclamò Daphne.
-non può
essersi inventato tutto… non
credo…- pensò ad alta voce Pansy -Come
farebbe a conoscere così tanti dettagli così tanto privati delle
nostre vite se non fosse vero?-
-potrebbe averci
spiato! Magari proprio con quel mantello…- ribattèDaphne.
-mi sembra
strano… sono cose che solo
noi cinque sappiamo… sa
troppi particolari! In più sarebbe stato davvero stupido a svelarci
tutti quei suoi segreti coi quali potemmo tranquillamente ricattarlo.- disse
Theo.
-è inutile
stare qui ad arrovellarci… dobbiamo
scoprire se il pensatoio o i ricordi possono essere falsificabili… Non
serve a niente fare ipotesi campate per aria.-
commentò Blaise.
-hai ragione,Blaise! Domattina
andrò da Piton e con qualche scusa
cercherò di scoprire se Potter può averci giocato!- disse Malfoy ponendo fine alla discussione.
Il mattino seguente Draco si recò
dal suo padrino per chiedergli informazioni sul pensatoio e sulla sua
affidabilità. Dalla discussione emerse che un pensatoio era un oggetto
magico non falsificabile e che, quindi, si poteva agire solo sui ricordi;
questi non potevano essere inventati di sana pianta, nemmeno i maghi più
potenti ci riuscivano, però potevano essere modificati o contraffatti e,
quando questo succedeva, nel ricordo appariva una sorta di nebbiolina che
offuscava il ricordo stesso per periodi più o meno lunghi.
A quanto pareva ciò che Potter gli aveva mostrato con quel
pensatoio era tutto reale… Completamente assurdo, certo, ma
apparentemente reale… Eppure nessuno di loro riusciva ad
accettalo. Come era possibile che dopo sei anni di odio le cose fossero
cambiate così radicalmente in poco più di ventiquattro ore
trascorse insieme? Per quanto razionalmente le “prove” portassero
il gruppo a credere al Grifondoro, inconsciamente
nessuno era davvero convinto. In più Malfoy
continuava a non capire perché il finale dell’ultimo ricordo fosse
stato offuscato; l’aveva riguardato un’infinità di volte, da
solo nella sua stanza, per cercare di capire cosa il rosso-oro volesse
celargli, ma le poche ipotesi che aveva fatto erano una più improbabile
dell’altra. Da giorni, ormai, questa faccenda era diventata il principale
argomento di discussione dei cinque ragazzi verde-argento e, ogni volta che il
discorso veniva affrontato, la conclusione a cui giungevano era sempre la
stessa: dovevano chiedere a Potter qualche prova più tangibile, avevano
bisogno di qualcosa di più reale, come assistere alla sua trasformazione
in animagus o vedere la mappa e il mantello.
Per
il Grifondoro quei giorni si rivelarono ancora meno
piacevoli dei precedenti: se prima era triste e amareggiato, ora era anche
deluso perché, in fondo, aveva sperato che il pensatoio potesse far
cambiare idea ai Serpeverde, ma era passata quasi una
settimana dalla sera in cui aveva chiesto a Dobby di
mettere la scatola nella stanza di Malfoy e, quindi,
la sua flebile speranza di essere creduto era ormai svanita. Così aveva
cercato di continuare a starsene per conto suo, non aveva senso continuare ad
insistere. Si sentiva così solo che era addirittura stato felice quando Piton l’aveva convocato nel suo ufficio, almeno
avrebbe scambiato due parole con qualcuno e che quel qualcuno fosse proprio il
docente di Pozioni, in quel momento, non gli importava davvero. Durante
quell’incontro l’insegnante aveva detto ad Harry che, da quella
volta in cui aveva “accidentalmente fatto esplodere” praticamente
ogni vetro presente nella sua aula, l’aveva tenuto d’occhio e aveva
provato varie volte a leggergli la mente, con scarso successo. Non che il
Bambino Sopravvissuto non se ne fosse accorto, ma voleva vedere dove sarebbe
andato a parare il professore. Inaspettatamente Piton
si era rivelato piuttosto impressionato dal notevole miglioramento del ragazzo
in Occlumanzia e gli aveva chiesto quando e come si
fosse esercitato. Il Grifone gli raccontò di come si fosse esercitato
durante l’estate a causa un periodo particolarmente attivo di Voldemort: dopo quasi una settimana in bianco a causa delle
visioni che gli procuravano delle fitte lancinanti alla cicatrice e dei mal di
testa atroci, riuscire a chiudere la mente era diventato indispensabile per non
impazzire, soprattutto perché nemmeno i sonniferi babbani
riuscivano ad aiutarlo. Ottenuti i primi risultati si era impegnato sempre di
più in modo da aumentare le sue difese e adesso solo gli attacchi
d’ira particolarmente intensi del Signore Oscuro riuscivano a
scombussolarlo; gli incubi c’erano sempre, ma erano quasi sempre
gestibili. Da lì l’insegnante gli aveva chiesto di raccontargli la
visione avuta sui coniugi Malfoy e dopo aveva voluto
fare qualche tentativo di Legilimanzia su di lui per
verificare il suo livello, accettando la richiesta di Harry di mantenere strettamente
riservata quella conversazione.
Un
pomeriggio, in cui Fierobecco era a caccia, Harry si
era messo sotto un albero particolarmente appartato sulle rive del lago e, per
passare il tempo, aveva trasfigurato alcune pietre in piccoli draghi in miniatura
che ora stava facendo scontrare tra di loro. Come beffa al suo pessimo umore,
proprio il draghetto nero stava vincendo sugli altri.
-Ora
ti sollazzi con i modellini, Sfregiato?- chiese Draco.
La sua voce era diversa dal solito, la vena di arroganza che generalmente
contraddistingueva le sue parole era spartita. Il Grifondoro,
colto completamente alla sprovvista dalla voce di Malfoy,
schizzò letteralmente e per poco non finì addosso al drago verde.
-Stai
attento… Se devi proprio spiaccicarne uno, almeno scegli quello rosso,
non quello verde…- continuò il biondo ridacchiando -Chi vince?-
chiese poi indicando con un cenno il gruppo di draghetti
ancora intenti a lottare tra loro.
-Quello
n-nero…- rispose Harry spiazzato ed esitante -Ma voi che ci fate qui?-
domandò ai cinque ragazzi che aveva di fronte.
-Diciamo
che abbiamo deciso di concederti il beneficio del dubbio…- disse
sibillina la Serpe.
-Cioè?-
chiese Harry sentendosi dentro un esplosione di
felicità per la piccola occasione che i suoi “amici” gli
stavano dando.
-Cioè…
Prima di credere a tutta questa assurda faccenda… Vogliamo delle prove
più tangibili… Qualcosa di più concreto, insomma… come mostrarci la mappa o il
mantello… o magari potresti
prendere le sembianze di quel gatto spelacchiato in cui ti sei trasformato in
uno dei ricordi che ci hai fatto vedere…- concluse il Serpeverde
con un ghigno.
-Hey! Non divento un gatto spelacchiato!- esclamò il Golden
Boy risentito, ma comunque felice per la possibilità che gli si stava
spalancando davanti, poi alzandosi aggiunse -Comunque… Direi che si
può fare… non ho
problemi a mostrarvi quelle cose, ma non qui, c’è troppa gente in giro.-
-Potter, scordati che io mi arrampichi di nuovo in cima a quella torre
su cui ti divertivi a fare l’eremita!- affermò Malfoy
deciso.
-Veramente
stavo pensando di portarvi nella Camera.- rispose il rosso-oro tranquillamente
con un’alzata di spalle.
Dopo
qualche istante di attonito silenzio, dato che nessuno si aspettava una
proposta del genere così su due piedi, Pansy
disse: -Non per spezzare l’idillio del momento, ma io vorrei andarmi a
cambiare prima di scendere in quel buco. Se la strada fosse realmente come
quella che abbiamo visto nel pensatoio, non vorrei che i miei vestiti finissero
conciati come quelli di Draco. E poi Daphne e io abbiamo la gonna che non è decisamente
comoda per muoversi.-
Dopo
essersi messi tutti a ridere, perché solo Pansy
poteva pensare una cosa del genere, decisero comunque di seguire il suo
consiglio e di darsi appuntamento per quella sera a mezzanotte nel bagno di Mirtilla Malcontenta con indosso abiti più consoni
alla situazione.
Quella
sera i Serpeverde stavano aspettando il rosso-oro da
quasi dieci minuti e avevano già iniziato ad inveire contro di lui
convinti che gli avesse tirato un pacco. Un attimo dopo il Grifone entrò
di colpo nella stanza chiudendosi la porta alle spalle e accasciandosi contro
di essa ansimante. Era tutto trafelato, leggermente sudato e col fiatone per
aver corso. I capelli indomiti, i jeans strappati in molti punti, la t-shirt
nera aderente leggermente appiccicata addosso, un marsupio sgualcito sempre
nero che pendeva sul fianco sinistro e le scarpe da ginnastica anch’esse
nere si intonavano perfettamente con il suo aspetto sconvolto.
-Scusate!-
disse ancora senza fiato -Quella stramaledetta gatta è un vero demonio!
Ci ho messo una vita a seminarla!-
-Ma
come, uomo invisibile, una sucida palla di pelo ti mette in crisi?- lo
schernì irritato Draco.
-Sempre
gentile, Malfoy, vero? Tanto per la cronaca, il
mantello non funziona un gran che con Mrs. Purr!-
disse alzando gli occhi verso le Serpi -Ma… Pensavate di andare ad una
sfilata di moda?-. I cinque verde-argento, infatti, erano griffati dalla testa
ai piedi. Blaise indossava un paio di jeans blu
scuro, un dolcevita beige e un paio di scarpe da
ginnastica dello stesso colore; Theodore aveva jeans,
scarpe e maglione a girocollo a costine verticali tutti e tre neri; Pansy esibiva una tuta aderente azzurro cielo con i
pantaloni leggermente scampanati, la felpa col cappuccio e la cerniera sul
davanti completamente slacciata per mostrare una canotta blu; Daphne sfoggiava dei jeans scampanati formati da tanti
piccoli rettangoli di dimensioni differenti cuciti tra loro e una t-shirt a
maniche lunghe aderente screziata di verde scuro, i capelli raccolti in una
coda alta; Draco, dulcis in fundo, portava con una
naturalezza invidiabile dei jeans a vita bassa azzurro chiaro un po’
slavati, una camicia nera che gli calzava a pennello con i primi due bottoni
slacciati e delle shoks nere con lo sbaffo argentato.
Harry rimase senza fiato alla vista del biondo in abiti informali e una ridda
di pensieri tutt’altro che casti gli affollarono la mente in un lampo.
Fece appello a tutto il suo autocontrollo per non far trasparire nulla di
ciò che stava provando e si riscosse quando l’oggetto dei suoi
desideri gli parlò nuovamente.
-Ah
ah, simpatico… E tu, invece, hai fatto tardi per derubare un barbone dei
suoi stracci o sei semplicemente un troglodita privo di un qual si voglia gusto
estetico nel vestire?- rispose sogghignando Malfoy,
ma con se stesso dovette ammettere che quel genere di abbigliamento donasse
particolarmente al moro e che lo rendesse veramente intrigante.
-Ma
no! è colpa di
quell’essere malefico!- ribatté Harry sorvolando sulla battuta.
-Che
noia, Sfregiato! Vediamo di muoverci, abbiamo aspettato già abbastanza!-
aggiunse ancora il biondo agitando una mano con fare tediato.
-Agli
ordini, Principino!- rispose sogghignando e sibilando, poi, in serpentese affinché l’ingresso della Camera
dei Segreti si rivelasse loro.
Cantuccio
di U&S!
Oggi siamo un po’ di corsa e passiamo subito a rispondere
alle recensioni… Grazie infinite a tutti quelli che leggono e ai 75
lettori che hanno la storia fra i preferiti!
Bacioni e a sabato prossimo!
Lore & Titti.
Dracodraconis:
Ma ciao! Certo te lo giuriamo! Pagheranno tutto! Non sia mai che i Grifondoro rimangano impuniti! MAI! Grazie mille per il
commento! Bacioni!
Tigre94: Ciao Tigre! Vai a fare i compiti di
inglese, che se poi tua mamma ti uccide non puoi
più lasciare i tuoi divertentissimi commenti alla nostra storia! ^.-
Se
vuoi ti diamo una mano a picchiare Ron, Hermione e tutta la combriccola di Grifondoro
e poi ad andare dalla McGranitt a spaccarle la testa!
Però non fare a fette Draco in tanti bei
pezzettini… Povero! È scusabile il fatto che dopo sei anni di
disprezzo non creda a Harry alla prima, no? Grazie mille per i tuoi fantastici
commenti! Alla prossima! Smack!
Yuke:
Ciao Darling! Vero vero: si vendicherà come
Merlino comanda! *.*
Tranquilla
le cose miglioreranno… Ci vuole solo un po’ di tempo e di tenacia
da parte di Harry!
Kisses e alla prossima! Grasssie! ^.^
haruka333: Ciao carissima!
Bellissima “la campagna di conquista
delle serpi”! *.*
Si, tranquilla che si vendicherà…
E’ il minimo! Le cose andranno meglio, ma ci vorrà ancora un
po’… La situazione di Harry non è proprio delle più
rosee… grazie mille del commento e dei complimenti! Buona giornata! Kisses ^.^
Lela92: Ciao Lela! Tieni
mica per cucciolo, pardon Harry?
IhIh…
Grazie
mille per i complimenti! Vedrai che prima o poi Harry starà meglio!
Bacioni!
LunaLovegood: Ciao Luna! Draco gli ha creduto…
Ma da lì a fidarsi ce ne passa… Specie per una persona con il
carattere di Dracuccio! Comunque non temere ^.-
Bacionissimi e alla prossima! ^.^
Bluesnaky:
Ciao Snaky! Grazie mille per complimenti! Si, non volevamo fare che tutto si risolvesse troppo in
fretta perché le serpi sarebbero passate per quello che non sono! Beh,
concordiamo sul fatto che Dracuccio sia perfetto!
Come non essere d’accordo?! Grazie mille per il
commento! Speriamo che anche i prossimi capitoli ti piacciano! Buona giornata!
Baci! ^.^
Ximeng: Ciao cara! Siamo contente che il capitolo ti sia piaciuto e non
vediamo l’ora di sapere cosa ne pensi anche di quest’ultimo! Il
nostro Dray ha creduto a Harry in
quell’occasione ma certe cose richiedono i loro tempi ed è anche
più “realistico” a parer nostro che non gli creda su due
piedi dopo anni di litigi…Però tranquilla… ^.^
Non siamo così cattive! Grazie per il bellissimo commento
come sempre! Buona serata! Kisses
fra ro: Ciao fra! Si si, a meno di imprevisti dovremmo riuscire a
pubblicare ogni sabato! Siamo molto diligenti! Harry avrà tempo per
rifarsi…*.* Grazie per i complimenti e per il commento puntualissimo!
Facci sapere cosa pensi di questo nuovo cappy!
Bacioni!
fanny80:
Ciao Darling! Si, tutto in fretta sarebbe
irrealistico, anche se siamo nel mondo magico… Ma come hai detto tu tutto
può succedere! E sembra difficile che le cose possano andare peggio al
povero Harry! Grazie mille! A presto carissima! Baciotti!
fuyumichan: Ciao cara! Innanzitutto i tuoi commenti
non sono mai idioti! Ci fa sempre piacere sapere come la pensi! Si, povero Harry… però (come hai potuto vedere
in questo cappy) c’è stata una svolta! E
dal prossimo capitolo dovresti leggere più azione… oramai le cose
stanno incalzando sempre più! Si, i Griffy qui sono davvero delle merdacce! In tutto per tutto!
Anche il più ingenuo e insospettabile Neville! È per cambiare un
po’ la solita visione buonista grifondoriana…
Ci aveva un po’ stufato! Mi raccomando facci sapere se questo capitolo
è stato di tuo gradimento!A
presto e grasssssiiiiiiieeeee! Smack
*.*
angelika4ever:
Ciao Angelica! No! Non puoi impazzire! Se no perdiamo un
lettrice fedele come te! Dai… un po’ di souspence
ci vuole! ^.-
Ti
è piaciuto questo cappy? A sabato! Smack!
shizuka89:
Ciao carissima! Tranquilla… I tuoi desideri verranno esauditi… Con
noi i Grifondoro non rimangono MAI impuniti! MAI!
Grazie del commento! Buon fine settimana! Bacioni!
Gokychan: Ciao
Gokychan! Eh, sì, i Grifoni sono proprio delle
brutte bestie… Ma la pagheranno prima o poi, vedrai…
^.*
Siamo felici che il cap
ti sia piaciuto… Facci sapere cosa ne pensi anche di questo! ^.^
Bacioni!
broken dreams: Ciao Broken dreams! Grazie infinite per i
complimenti! Ci fanno sempre un gran piacere! La situazione fra Harry e i Serpeverde è a una svolta… Chissà cosa
succederà nella Camera… *.^
Alla prossima! Baci!
Jayne: Ciao
Jayne! Guarda, ti diciamo subito che quando si
stratta di sparare a zero su Hermionela Titti va in estasi per cui
più la insulti più la fai felice, quindi ritieniti ufficialmente
autorizzata a dirle di tutto di più! In effetti
anche Ron e Ginny meritano una morte lenta e
dolorosa… Chissà cosa riserva il futuro di questa fic! Per quanto riguarda il consiglio è stato
nominato per la prima volta e tra qualche capitolo Harry spiegherà di
preciso di cosa si tratta e qual è il suo ruolo…
A presto carissima! Un bacio grande grande! ^.^
Piccola Serpe: Ciao Fede! Che bello una new entry tra i lettori!!! Addirittura
“genie”?!?!?!?! ^/////^ ci fai arrossire… GRAZIE!!! Speriamo che questo cap ti sia
piaciuto come il resto della storia… Facci sapere! Un bacione!
Noriko: Ciao
Noriko! Beh, come avrai letto la “fase
eremita” di Harry è ad una svolta… tuttavia Titti ci tiene a
farti notare che le parole “Hermione” e
“intelligente” nella stessa frase la lasciano alquanto
basita… *.* (devi sapere che Titti detesta quell’essere coi denti
da castoro… ndLore)
(Ma non offendere i castori!!!!! è_éndTitti)
Quando
il passaggio fu completamente aperto vi si gettò dentro e attese sul
fondo l’arrivo degli altri cinque ragazzi con la bacchetta illuminata in
modo da facilitargli l’atterraggio. Riunito il gruppo, Harry li
guidò attraverso il dedalo di cunicoli e gallerie con una sicurezza
impressionante: anche se i Serpeverdeavevano visto la strada nel pensatoio, probabilmente si
sarebbero persi se fossero stati da soli. Il Grifone, invece, aveva una specie
di istinto per quel posto e, anche se ci era stato pochissime volte, si sentiva
come se conoscesse quel posto come le sue tasche ed era perfettamente a suo
agio.
-Sai
a cosa servivano tutte queste gallerie?- chiese ad un certo punto Blaise.
-Credo
che servissero al basilisco per avere accesso a tutte le tubature di
Hogwarts… Si spostava così in giro per il castello… Per
questo sentivo la sua voce dentro ai muri…-
-Sentivi
la sua voce?! E che diceva?!-
-Bah…
Per lo più minacciava morte e sangue a destra e a manca…-
spiegò il Grifondoro continuando a camminare,
mani in tasca, lungo i tunnel e usando il serpentese
quando era necessario aprire qualche porta. Arrivati alla camera finale, Harry
li precedette all’interno raggiungendo lo scheletro del basilisco e
raccogliendo in mano il dente che l’aveva ferito al secondo anno.
Voltandosi verso i Serpeverde, che si guardavano
intorno ammutoliti e increduli, lo lanciò a Draco
che lo prese al volo e se lo rigirò fra le mani
stupito.
-Se
non sbaglio quello adesso è tuo, no?- disse il Grifone al biondo
strizzandogli l’occhio.
-Già…-
rispose Malfoy compiaciuto fissando la cicatrice sul
braccio del moro.
-Cazzo!
Ma questa bestiaccia è enorme! Com’era da vivo?- chiese Theo
studiando lo scheletro del basilisco.
-Decisamente
più brutto di adesso!- esclamò il Grifone ridendo di cuore -Se
vuoi, un giorno, te lo mostro col pensatoio…-
-Davvero
lo faresti?- Nott era sinceramente stupito.
-Perché
no?- ribatté il rosso-oro con una scrollata di spalle -Non mi costa
nulla… Così magari vi presento anche Voldemort
sedicenne…-
-Com’era?- domandò Pansy al
Grifone.
-Fisicamente
non era niente male…- disse pensieroso -Per il resto era molto astuto e
particolarmente bravo a distorcere i fatti o rigirare le situazioni a suo
vantaggio con poche frasi ben calibrate… Ma non ho avuto molto tempo per
concentrarmi su di lui: ero un tantino distratto da quello…- concluse
indicando le ossa del rettile.
Harry
si appoggiò ad una delle colonne poste sui lati della Camera, piuttosto
in ombra, lasciandosi scivolare sul pavimento; tenne le gambe leggermente
divaricate e rannicchiate in modo da poter posare gli avambracci sulle
ginocchia, la schiena appoggiata alla colonna e la testa abbandonata contro di
essa. Lasciò che le Serpi esplorassero la camera
a loro piacimento e, mentre li osservava, sul suo viso si distese un sorriso
sereno. Forse, stavolta, le cose andranno davvero per il verso giusto!
Pensò.
Una
mezz’oretta dopo i Serpeverde avevano
perlustrato tutta la camera
giulivi come bambini a cui è stato fatto in anticipo il regalo di
compleanno. Si voltarono verso Potter, per dirgli di guidarli verso
l’uscita, ma, quando puntarono gli occhi sulla colonna che l’aveva
ospitato, realizzarono che il Grifondoro
era scomparso. Dove prima c’era il moro ora si vedevano solo pietra e
ombre. I cinque si agitarono subito e, temendo di essere stati lasciati
lì e di non riuscire più ad uscire, iniziarono a chiamare il
rosso-oro con epiteti decisamente poco gentili, intimandogli di tornare da loro
all’istante. Un attimo dopo Daphne vide un
movimento nell’oscurità vicina al pilastro che aveva accolto il
Golden Boy e cacciò un urlo indicando la fonte delle sue paure e facendo
voltare gli altri quattro in quella direzione. Dal buio emerse lentamente e
silenziosamente una grande pantera nera che, mentre faceva qualche passo in
direzione dei verde-argento, si allungò e stiracchiò sbadigliando
sorniona, piantando poi due occhi di un verde intensissimo direttamente sul
gruppo.
-Potter, coglione, ti sembrano scherzi da fare?!-
strepitò Malfoy inacidito. Per tutta risposta
la pantera continuò a fissarlo, si sedette e si concesse un altro
appagante sbadiglio, leccandosi poi una zampa per sfregarsela sugli occhi, come
aiuto per svegliarsi più in fretta.
-Portaci
fuori di qui, per favore.- disse Pansy alla pantera,
prendendo la mano della sua ragazza.
-No,
aspetta. Io voglio vedere la trasformazione. E voglio vedere anche la mappa e
il mantello. Voglio vedere se esistono davvero.- disse Blaise
con tono pacato, ma molto serio.
La
pantera, che di volta in volta aveva fissato il proprio interlocutore,
iniziò a camminare placidamente verso di lui e, quando fu a poco
più di un metro, si ritrasformò nel Grifondoro
che, continuando a camminare verso Zabini, si
sganciò il marsupio e glielo porse. -Sono entrambi lì dentro.-
disse Harry tranquillo -Guardali pure, non ho problemi a mostrarveli o
prestarveli, ma voglio che siano trattati con cura. Sono molto importanti per me.-Gli altri Serpeverde
si avvicinarono e osservarono il contenuto del marsupio. Draco
prese subito in mano il mantello e iniziò a studiarlo accuratamente
tastando la consistenza della stoffa e provandolo su di sé. Theo invece,
prese in mano la mappa mentre Blaise restituiva il
marsupio vuoto a Harry che se lo riagganciò addosso.
-Attivala.-
disse Nott rivolto a Harry indicandogli la mappa. Con
un colpo di bacchetta e la frase di rito, il Grifone eseguì e si
gustò a pieno le espressioni stupefatte dei suoi compagni.
Passarono
ancora un po’ di tempo nella Camera prima di decidere di tornare.
Arrivati nel bagno di Mirtilla Malcontenta, il Grifondoro sigillò nuovamente il passaggio e
mostrò sulla mappa un passaggio segreto ai Serpeverde
che li avrebbe condotti indisturbati fino ad un punto molto vicino
all’ingresso della loro casa.
I cinque dissero a Harry che erano molto impressionati da ciò che
avevano visto, ma che era troppo tutto insieme e che avevano bisogno di un
po’ di tempo per metabolizzare il tutto; il ragazzo rispose loro che se
ne rendeva conto e che avrebbe aspettato il tempo necessario anche
perché il fatto di non essere più considerato da loro un pazzo
completo era già un ottimo risultato per lui. Si salutarono e Harry
sparì sotto il mantello diretto verso la Stanza delle
Necessità che, da un po’ più di un mese, era stata promossa
a “mini appartamento di Harry Potter”. Diede un’occhiata alla
mappa per sicurezza: sulla sua strada tutto tranquillo. Per scrupolo
controllò se anche per Draco e gli altri fosse
tutto a posto, ma quello che vide lo fece sbiancare: Gazza stava percorrendo il
passaggio segreto che lui gli aveva mostrato sulla mappa, la McGranit
stava pattugliando un corridoio poco distante da loro e Ron e Hermione stavano risalendo dal loro giro di pattuglia nei
sotterranei. Sarebbero sicuramente finiti tutti e cinque nei guai. Come una
furia invertì il senso di marcia e corse a perdifiato per raggiungerli
il più in fretta possibile.
Le
Serpi stavano camminando tranquillamente in silenzio, ognuno perso nei propri
pensieri, quando all’improvviso sentirono dei passi frenetici dirigersi
verso di loro. Non videro nessuno, ma senza perder tempo si rifugiarono in una
nicchia leggermente in ombra ad un paio di metri da loro. I passi cessarono di
colpo, ma ancora nessuno in vista.
-Meno
male che vi ho raggiunti in tempo!- esclamò Harry ancora col fiatone
sfilandosi il mantello e facendoli sobbalzare.
-Sfregiato,
vuoi farci morire d’infarto?! Che cosa ci fai
qui?!- soffiò Draco
irritato.
Il
Grifondoro scaraventò letteralmente la mappa
nelle mani di Blaise e un lembo del mantello nelle
mani del biondo sibilandogli: -Zitto, afferra questo, mettiti lì e fai
come me! Svelto!- facendo in modo di creare col mantello una specie di tenda
che li nascondesse tutti e sei all’interno della nicchia.
-Che
cazzo succede?!- continuò Malfoy
ad una spanna dal suo viso.
Harry
cercò di ignorare la sensazione inebriante che provò nel sentire
il respiro caldo del ragazzo scivolargli sul viso e, con voce molto più
ferma e tranquilla di quanto non si sentisse in realtà, rispose
sussurrando: -Siete circondati… Guarda la mappa, vi avrebbero sicuramente
beccati… Ora facciamo silenzio…-. Un istante dopo Gazza
sbucò dall’apertura segreta celata da uno specchio e li superò
senza accorgersi di loro nonostante Mrs. Purr avesse
soffiato nella loro direzione. La
McGranit, per fortuna, aveva
cambiato direzione e adesso era salita al piano superiore. Ron e Hermione, invece, si stavano dirigendo proprio verso di
loro e li avrebbero sorpassati di lì a breve. Il passaggio dei due
prefetti rosso-oro fu alquanto avvilente per il moro che, per l’ennesima
volta, dovette subire in silenzio i commenti acidi e menefreghisti nei suoi
confronti dei suoi ex-amici; nel brandello di discussione che il gruppo
poté ascoltare, Ron stava dicendo a Hermione
che ormai era più di un mese che Harry non tornava a dormire nel
dormitorio, ma che era molto meglio così perché nessuno di loro
lo voleva e che, in qualunque buco si rifugiasse la notte, era meglio per lui
restarci se non voleva un’altra lezione. Hermione
rise alle dichiarazioni del rosso e gli disse di non preoccuparsi perché
solo loro due, in quanto prefetti,
avevano il diritto di prendere provvedimenti nei suoi confronti e che, di
certo, lei non si sarebbe mossa per riaverlo tra i piedi. Quando li aveva
seguiti quel pomeriggio, a Hogsmeade,
all’inizio di tutta questa faccenda, il fatto di dover ascoltare tutto in
silenzio gli aveva fatto male. Ora sapeva come stavano le cose, ma ritrovarsi
in una situazione analoga con degli spettatori era, per Harry, profondamente
mortificante. Detestava fare pena alla gente e aveva il serio timore che fosse
questo ciò che i Serpeverde avrebbero provato
nei suoi confronti. Appena il pericolo fu scampato, il moro scomparve nel suo
mantello senza una parola, allontanandosi veloce e silenzioso dal gruppo,
dimenticandosi persino della mappa.
Il
week-end passò relativamente tranquillo, Harry trascorse molto tempo
nella sua “stanza privata” per portarsi avanti con i compiti e per
riflettere. Di fatto si trovava ancora solo come un cane, ma la discesa nella
Camera dei Segreti con i Serpeverde era andata bene,
quindi la sua speranza di poter instaurare nuovamente un rapporto con loro si
era un po’ rinvigorita. Certo, la conclusione della serata non era stata
delle migliori e magari non avrebbe dovuto sparire in
quel modo, ma non ce l’aveva fatta a restare… Non aveva voluto
rischiare di vedere i loro sguardi impietositi o schifati.
Il
lunedì mattina, con sua somma sorpresa, tra i gufi arrivati per
consegnare la posta, ce ne era uno con una lettera destinata a lui.
Incuriosito, la sfilò dalla zampa del volatile e gli porse un biscotto
come ringraziamento. Dentro la busta c’era un biglietto piuttosto piccolo
con poche parole, scritte in una calligrafia elegante e raffinata, che gli
fecero scoppiare di felicità il cuore.
Hey, Micetto!
Ci hai convinto… Abbiamo deciso di crederti… Hai un
posto prenotato per la lezione di Pozioni di questa mattina… Non fare
tardi!
Draco
Alzò
gli occhi verso il tavolo verde-argento e, vedendo che i cinque si erano
già avviati, si fiondò fuori dalla Sala Grande senza nemmeno
finire la colazione. Una volta arrivato in aula cercò subito i suoi
nuovi amici e quando li vide rivolse loro un sorriso raggiante. I ragazzi
ricambiarono il sorriso e gli indicarono qual’era il suo posto: accanto a
Draco dal lato del muro, Pansy
e Daphne occupavano il banco davanti a loro, Blaise e Theo quello dietro. Le Serpi lo avevano
circondato, come a volerlo proteggere dagli altri studenti; infatti
erano rimasti molto colpiti sia dal comportamento, a dir poco infimo, dei prefetti rosso-oro sia dalla reazione
di Harry, che non si era infervorato come un ragazzino, dando segno di notevole
maturità e di voler mettere la loro sicurezza davanti ai suoi screzi
personali. Immaginavano perché il Grifondoro
fosse scappato in quel modo, ma avevano provato stima per lui, non
pietà. Senza contare che li aveva veramente salvati da una punizione
certa e non aveva esitato a rischiare di essere scoperto insieme a loro pur di
avvisarli e aiutarli. La scena, a dir poco surreale, del Golden Boy che
chiacchierava amabilmente con il Principe delle Serpi e il suo entourage
lasciò allibiti tutti gli studenti che, nei minuti successivi, fecero il
loro ingresso nell’aula. I commenti, più o meno acidi, si
sprecavano e in breve un fastidioso brusio si era levato tra i muri di pietra;
solo l’ingresso dell’arcigno professore riportò il silenzio.
Quest’ultimo, facendo scorrere lo sguardo attraverso la propria classe,
sgranò gli occhi incredulo quando vide in che posizione si trovava
Potter; si riprese subito, senza che nessuno notasse il suo momento di
smarrimento, e passò a spiegare la pozione da preparare quel giorno.
Più tardi, mentre girava tra i suoi alunni per controllare i prodotti
nei loro calderoni, si fermò davanti al banco di Harry e Draco.
-Signor
Potter, stamattina si è perso nell’aula e si è seduto nel
primo posto libero o è diventato daltonico durante la notte e non
riconosce più i colori sulle divise di chi la circonda?- disse Piton al moro. Le cinque Serpi si misero a sghignazzare:
avevano capito che il tono del docente era scherzoso, ma il Grifondoro
non se ne era minimamente reso conto. Spiazzato si voltò verso il biondo
per cercare di capire e un senso di calore gli avvampò nel petto quando
il suo compagno di banco rispose: -No, Signore, Potter è seduto qui
dietro nostro invito.-
-Grazie,
Signor Malfoy, sono commosso dal vostro interesse nel
voler preservare l’incolumità di quest’aula controllando gli
intrugli esplosivi del Signor Potter.- concluse il professore con un mezzo
sorriso. Harry era rimasto letteralmente a bocca aperta, modello pesce rosso
impastoiato: da quando Piton scherzava? Da quando
rideva? E, soprattutto, da quando lo faceva con lui? Il mondo stava impazzendo?
Venne risvegliato dai suoi viaggi mentali dalla mano del biondo che
delicatamente gli si poggiava sotto il mento e spingeva verso l’alto:
-Chiudi, che ti entrano le mosche…-
Durante
il resto della mattinata il Grifone passò molto tempo a riflettere sulla
sua situazione e sul comportamento dei verde-argento che, anche alla lezione
successiva, lo avevano fatto sedere tra loro. Si sentiva felice come non gli
capitava ormai da molto tempo e voleva in qualche modo ricambiare. Poco prima
di pranzo gli venne un’idea interessante, così, finite le lezioni
della mattina, invece di dirigersi in Sala Grande si recò di soppiatto
ad Hogsmeade.
Tornato
al castello si recò nelle cucine da Dobby, si
fece dare qualcosa di veloce da mangiare mentre gli chiedeva di fargli un altro
favore; l’elfo ovviamente fece i salti di gioia all’idea di
potergli essere d’aiuto: il ragazzo gli consegnò così
cinque pacchetti da recapitare nelle stanze dei Serpeverde
e si diresse di corsa a Cura delle Creature Magiche. Arrivò in ritardo
solo di una decina di minuti e , appena lo vide, Draco gli fece un cenno con la mano in modo che Harry potesse
unirsi a lui e agli altri verde-argento anche per quella lezione.
Quella
sera, rientrando nelle loro stanze nei sotterranei, Draco,
Pansy, Daphne, Blaise e Theo trovarono una scatola ciascuno sui loro letti
con un biglietto che diceva semplicemente:
Grazie di avermi creduto e della possibilità che mi
state dando.
Harry
Il
Grifondoro aveva preso per ognuno l’oggetto che
loro avevano scelto da Zonco nel sogno che gli aveva
mostrato, così Blaise si era trovato con
quegli interessantissimi occhiali, Theo con le caccabombe,
Draco con i due specchietti e Pansy
con il diario e… Filippo Maria! Nel biglietto di Daphne
c’era un post scriptum: con gli altri sono andato più sul
sicuro, spero che questo pensiero ti piaccia e di aver azzeccato i tuoi gusti.
Aperto il suo regalo trovò una piccola trousse di ombretto magico che,
una volta applicato sugli occhi, cambiava colore ogni mezz’ora creando
delle sfumature particolarissime.
Quasi
contemporaneamente tutti e cinque scesero in Sala Comune con i loro regali
ancora tra le mani e si fissarono l’un l’altro sbalorditi: va bene
che Potter era sempre stato una persona molto espansiva, questo lo sapeva tutta
la scuola, ma di certo non si aspettavano di ricevere dei regali da lui, anche
se la cosa fece molto piacere a tutti.
Cantuccio di U&S!
Ciao
a tutti! Ci spiace di non riuscire a rispondere alle recensioni neppure oggi,
ma siamo in periodo di esami e abbiamo preferito pubblicare oggi senza le
risposte piuttosto che ritardare per rispondere a tutti…
Un
grazie speciale ai 18 tesori che
hanno commentato:
Bimba91
Piccola Serpe
fra ro
angelika4ever
fuyumichan
noriko
gokychan
Jayne
haruka333
shizuka89
Tigre94
Yuke
brokendreams
ximeng
Luna Lovegood
Fannysuper
Bluesnaky
fanny80
E
grazie infinite anche alle 84
persone che hanno inserito la storia fra i preferiti!
Nei
giorni seguenti i rapporti tra il gruppo di Serpi ed Harry andarono via via migliorando: passavano molto tempo insieme in giardino
o in biblioteca o nella stanza di Malfoy o in quella
delle Necessità a fare le cose più disparate, dagli scherzi ai
discorsi seri allo studio. All’inizio era stato tutto un po’
strano, anche solo iniziare a chiamarsi per nome era stato una sorta di shock,
ma i sei ragazzi scoprirono ben presto che insieme formavano un gruppo
pressoché perfetto. L’esempio più lampante fu la loro prima
sessione di studio insieme. I Serpeverde erano soliti
svolgere i compiti in gruppo per aiutarsi a vicenda nelle varie materie e il Grifondoro costituiva proprio l’anello mancante: Theo
era esperto in Creature Magiche, Blaise in
Trasfigurazione, Pansy in Incantesimi, Daphne in Erbologia e Draco in Pozioni. Harry, non era un mistero per nessuno,
era il migliore di Hogwarts in Difesa e si era sentito fiero come non mai
quando si era ritrovato ad aiutare i suoi compagni; Hermione
lo aveva sempre fatto sentire una nullità, su ogni cosa doveva immancabilmente
sciorinare una qualche definizione a lui sconosciuta per attestare la propria
superiorità, i verde-argento, invece, lo ascoltavano con interesse e non
lo facevano sentire mai a disagio quando lo aiutavano nelle altre materie.
I
rapporti fra Harry e gli altri Grifondoro, invece, erano
in una fase di stallo: dalla lite di qualche tempo prima nel corridoio
dell’infermeria non c’erano stati altri episodi eclatanti, ma
dovendo frequentare le stesse lezioni e mangiare allo stesso tavolo tre volte
al giorno, spesso la tensione si poteva tagliare col coltello, soprattutto quando
avevano lezione in comune coi Serpeverde. In quei
casi Harry passava sempre tutto il tempo con le Serpi ignorando i suoi ex
compagni ancora più del solito e i rosso-oro non si esimevano certo dal
rivolgergli battute pungenti o velati insulti e minacce. Dal canto suo, Harry
cercava di ignorarli ed evitarli ogni volta che poteva: non li temeva affatto,
anzi, aveva già in mente due o tre scherzetti adatti a vendicarsi un
minimo dei torti subiti, semplicemente in questo momento non aveva voglia di
perdere tempo con quegli stronzi. Rispondeva a tono, se provocato, ma per il
resto non ci pensava nemmeno a farsi del sangue marcio per colpa loro. Quando,
invece, aveva lezione senza Draco e gli altri, sedeva
sempre per conto proprio, mostrando palesemente quanto fosse lieto di applicare
il detto “meglio soli che male accompagnati”,
facendo indispettire non poco gli altri Grifondoro
che, poveri stolti, erano convinti che sarebbe tornato da loro strisciando per
ottenere il loro perdono e non essere più isolato.
Draco e gli altri camminarono fino alla Stanza delle
Necessità dato che quel pomeriggio avevano deciso di andare loro da
Harry, fecero comparire la porta e si ritrovarono nella stanza del moro, ma di
lui nessuna traccia. Posarono le loro cose e si sedettero in attesa, ma ad un
certo punto un boato soffocato, simile a quello di un’esplosione, li fece
voltare di colpo verso una porta alla loro sinistra che non avevano notato. Un
istante dopo questa si spalancò facendo uscire
un gran fumo e un certo Grifondoro di loro conoscenza
che imprecava contro Merlino e tutta la sua genealogia mentre tossiva e cercava
di levarsi di dosso i residui di una pozione. Harry si tolse in fretta la
maglietta di dosso perché la pozione l’aveva corrosa in più
punti e ora gli stava bruciando la pelle e la usò per darsi una ripulita
sommaria in attesa di una doccia; incazzato com’era per la pozione
esplosa non si accorse nemmeno di avere ospiti e si diresse nel piccolo bagno
per darsi una sistemata veloce alternando ogni passo a un -Fanculo!-
o -Pozione del cazzo!-. Una volta ripulito fece ritorno nella camera principale
e si accorse, finalmente, delle borse delle Serpi poggiate sul tavolo. Harry si
diresse nuovamente verso la stanza in cui era avvenuta l’esplosione e vi
trovò i cinque verde-argento che curiosavano in giro.
-Ciao,
Micetto! Sei ancora vivo?- lo salutò Draco lanciandogli un’occhiata divertita.
-Spiacente,
biondino, non ti libererai di me così facilmente!- rispose Harry
facendogli l’occhiolino -Non vi ho sentiti entrare…-
-Abbiamo
notato, eri un tantino troppo impegnato ad inveire contro quest’intruglio
esplosivo per accorgerti che eravamo già arrivati.- disse ancora il
biondo godendosi fra sé e sé il calore che gli risvegliava dentro
vedere il rosso-oro a torso nudo con solo un paio di jeans logori addosso -Cosa stavi combinando?-
-Niente
di importante…- rispose il moro cercando di sviare il discorso: non era
certo di quanto fosse il caso di scoprirsi sulle sue reali intenzioni. Tuttavia,
in quei giorni, i Serpeverde gli avevano dimostrato
di essere esattamente le stesse persone fidate del suo sogno, per cui Malfoy non ebbe nemmeno bisogno di ribattere per spingerlo
a raccontargli tutto, si limitò ad alzare un sopracciglio e a fissarlo
scettico in attesa che proseguisse. -Ok…- ammise Harry sciogliendosi
completamente di fronte a quello sguardo così intrigante -Sto cercando
di rendere irrintracciabile la mia bacchetta…-
-Perché?-
domandò Blaise avvicinandosi al calderone
ancora fumante di resti carbonizzati.
-Perché
gradirei arrivare vivo al mio diciassettesimo compleanno evitando di finire ad Azkaban per non essermi fatto ammazzare o baciare da un dissennatore: io compio gli anni a fine luglio, non posso permettermi di
restare indifeso senza magia per quasi due mesi.-
-Credevo
Silente ti mettesse sempre alle calcagna qualche membro del suo prezioso Ordine
della Fenice.- commentò Draco intento a
leggere il libro da cui Harry aveva preso la pozione.
-Oh,
ma lo fa!- spiegò Harry incrociando le braccia sul petto e appoggiandosi
con la spalla allo stipite della porta -Solo che, guarda caso, ogni volta che
rischio il culo spariscono improvvisamente tutti e me la devo sempre sbrigare
da solo; mi sono già ritrovato davanti al Wizengamot
una volta e, francamente, farei volentieri a meno del bis.-
-Lo
immagino…- considerò pensieroso il biondo continuando a leggere le
istruzioni -Hai sbagliato gli ingredienti, per questo è saltato tutto
per aria… E credo anche che tu abbia tenuto la fiamma troppo alta…-
-Eh?! Cosa?! Ma ho controllato tutto
tre volte!- esclamò il Grifone scioccato avvicinandosi a Draco per guardare il libro insieme a lui.
-Allora
hai controllato male, Micetto…-
ridacchiò l’altro indicandogli col dito i punti in cui aveva
interpretato male le istruzioni -Questo è un testo antico con pozioni di
livello molto avanzato e ci sono delle indicazioni molto più specifiche
da seguire, rispetto ai nostri testi scolastici… Ti sei procurato gli
ingredienti senza stare attento alle parentesi: per esempio, questa (r)
significa che sono le radici della pianta che devono essere triturate, non le
foglie, e questa (f) vuol dire che devi usare i fiori e (lp)
significa che devono essere stati raccolti con la luna piena. A che punto eri
quando è esplosa?-
-Qui.-
disse il moro indicando un punto del testo -Avevo appena aggiunto il mio sangue
e stavo per abbassare la fiamma quando è saltato tutto per aria.-
-Mmm. Qui dice che devi far raffreddare il sangue per cinque minuti
in un’ampolla prima di aggiungerlo e poi abbassare la fiamma al minimo
per tre minuti…- lesse ancora il Serpeverde.
-Che?! Ma dove cazzo lo dice?! Quando
l’ho letta io non parlava di nessuna ampolla per far raffreddare un bel
niente!- sbraitò ancora il rosso-oro.
-Proprio
qui.- spiegò tranquillo l’altro e, in parte, divertito dalla facilità
con cui il rosso-oro dava in escandescenza.
-Ma
qui c’è scritto solo (raf. 5 m. amp.)!-
strepitò il moro contrariato e confuso.
-Appunto!
Significa: raffreddato per cinque minuti in un’ampolla.-
-Fanculo…- esalò Harry lasciandosi
cadere all’indietro su una poltrona fatta comparire in
quell’istante dalla stanza su sua richiesta.
-Sei
proprio un disastro in Pozioni, Harry!- lo derise
ancora Malfoy guadagnandosi in cambio una linguaccia
a cui si premurò di rispondere subito. -Piuttosto, se vuoi, tu ora mi
aiuti col tema di Difesa sui dissennatori per domani
e io stasera torno qui e ti do una mano con questa pozione.-
-Affare
fatto, biondino!-
Quella
sera, come promesso, il Prefetto verde-argento seguì Harry nella Stanza
delle Necessità dopo aver dato spettacolo a cena in Sala Grande: il Grifondoro, infatti, era stato invitato dai suoi amici al
tavolo dei Serpeverde, scatenando un putiferio e
aizzando una marea di curiosi. La pozione, tuttavia, si rivelò meno
facile del previsto da preparare e i due non poterono far altro che mettere da
parte le dosi già esatte di parte degli ingredienti giusti e fare una
lista con quelli da raccogliere nei giorni successivi. Trascorsero il resto
della serata a chiacchierare e bere burrobirra e
idromele stravaccati sul divano davanti al caminetto scoppiettante, senza
rendersi minimamente conto delle ore che passavano e delle bottiglie vuote che
si andavano via via accumulando sul tappeto. Ben
presto si ritrovarono entrambi decisamente ubriachi e immersi in un acceso dibattito
sul Quidditch e su quale fosse la posizione migliore
da tenere sulla scopa per catturare il boccino. Ormai partito per la tangente
il Serpeverde si tirò in ginocchio sul divano
per mostrare all’altro di aver ragione, ma a causa del troppo alcol non
riuscì a mantenere l’equilibrio e si sbilanciò in avanti
rovinando addosso al Grifondoro mezzo disteso e
troppo ubriaco per spostarsi o aiutarlo in qualunque modo. Pochi minuti
più tardi il cervello di Harry registrò distrattamente un
piacevole tepore sopra di sé e si accorse che il biondo non si era
ancora spostato; quando il moro gli chiese se fosse tutto a posto, ebbe in
risposta da Draco solo un lieve russare:
evidentemente aveva deciso che Harry sarebbe stato un cuscino ideale per quella
notte. Con gli ultimi sprazzi di lucidità rimasti il rosso-oro
riuscì a chiedere alla Stanza una sveglia per l’indomani mattina,
in modo che entrambi potessero svegliarsi in tempo per le lezioni, poi si
lasciò vincere dalla stanchezza e si abbandonò alla sua prima notte
senza incubi da molto molto tempo.
San
Valentino arrivò in fretta e, con esso, la disperazionedel Grifondoro e del Serpeverde per
eccellenza che, nonostante avessero ciascuno più nemici di tutto il
resto della scuola messo insieme, erano sempre i più bersagliati da
lettere d’amore, cioccolatini, regali e quant’altro sprizzasse
cuoricini rossi e musichette sdolcinate. Quel pomeriggio i sei si erano
rifugiati sotto il loro solito albero nel parco e Harry e Draco
stavano dividendo con i loro amici le tonnellate di cioccolato e dolciumi
ricevuti. Il biondo, tuttavia, sembrava perso nei suoi pensieri e di tanto in
tanto si incantava a guardare il lago senza, però, vederlo realmente.
All’ennesima domanda senza risposta Blaise si
accigliò:
-Dray, si può sapere che cavolo hai oggi? Sembra che tu abbia
la testa fra le nuvole!-
Accorgendosi
di avere cinque paia di occhi puntati addosso, il Prefetto si riscosse: -Mh? Scusa, Blaise, cosa hai
detto?-
-Allora
ho ragione! Hai davvero la testa fra le nuvole! Si può sapere che hai
oggi? Hai la faccia di uno che sta sognando ad occhi aperti!-
-Scusate,
è che tra quel marasma di roba cuoricinosa
questa mattina ho ricevuto anche questa…- disse il cercatore di Serpeverde mostrando ai suoi amici una piccola rosa, grande
quanto il palmo della sua mano, con i petali color argento. Sui petali, grazie
ad un incantesimo, la rugiada era sempre presente, senza però bagnare
ciò che entrava in contatto col fiore, e faceva risplendere i petali
come fossero stati gioielli. Sullo stelo, di un verde intenso, era legata una
piccola pergamena, anch’essa con i bordi argentati, su cui erano scritti
alcuni versi di una poesia di Jacques Prévèrt.
Mille anni e poi mille
Non possono bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m’hai baciato
Di quando t’ho baciato
-Oh,
che cosa romantica!- si sciolsero subito Pansy e Daphne-Draco, chi te l’ha
mandata?-
-è proprio questo il punto: non
ne ho idea! Ma vorrei tanto scoprirlo…- rispose il ragazzo in un sussurro
-Questa rosa è bellissima… Mi ha colpito subito, è stato
come se ci fosse solo lei e gli altri regali non esistessero… Non lo so,
ragazzi, ma vorrei davvero sapere chi me l’ha mandata…-
-Dal
biglietto sembra che vi siate già baciati… Quanti ragazzi hai
baciato di recente che possano essere così poetici?- commentò Daphne pensierosa.
-è da un po’ che non
frequento nessuno, Daphne, lo sai… Pensi che
sia un ragazzo?-
-Penso
di sì… Entrambi i versi finali della poesia sono al
maschile… Ma potrei sbagliarmi…- rispose la bionda.
-Beh,
puoi sempre incantarla per scoprire chi sia il mittente!- disse Pansy alzandosi. Poi porse una mano alla sua ragazza e
continuò raggiante: -Signori, noi vi salutiamo, non aspettateci in piedi
stanotte!-
-Dove
andate?- chiese Harry ingenuamente. Le due ragazze lo guardarono teneramente
facendo una risatina, poi si allontanarono lasciando il Grifone ancora
più confuso. -Ma che ho detto?- chiese poi voltandosi verso i tre
ragazzi rimasti.
-Ah…
Puri e ingenui Grifondoro…- affermò Draco sghignazzando insieme a Blaise
e Theo -Harry, ti sei dimenticato che Pansy e Daphne stanno insieme e
oggi è San Valentino?-
-No,
non l’ho dimenticato, ma perché loro… OH!- ribatté
arrossendo sul finale.
-Ecco,
direi che con quel “OH!” hai capito…- continuò Draco sghignazzando più forte. -Cambiando
discorso… Noi quattro che facciamo? Vi vanno due tiri a Quidditch?-
-Dubito
che mi sia ancora consentito usare il campo dopo la scenetta del mese
scorso… Ma voi andate, non vi preoccupate!- rispose il moro.
-Non
dire assurdità!- rispose il biondo serio -Non ti molliamo qui come un
pesce lesso! Basta solo trovare un altro posto per volare! E da buon criminale,
quale sei, scommetto che tu ne conosci sicuramente qualcuno…-
-In
effetti…- disse Harry strofinandosi una mano fra i capelli
-C’è un posto qui vicino in cui è parecchio divertente
volare… però non
è proprio adatto a fare due tiri a Quidditch…
è più adatto tipo
per gareggiare o fare qualche volo un po’ più azzardato… è quasi una specie di percorso
ad ostacoli naturale…-
-Ottimo!
Cosa aspetti a mostrarcelo?- esclamò Blaise
entusiasta scattando in piedi -A proposito, dov’è? Non ho mai
visto intorno ad Hogwarts un posto con queste caratteristiche…-
-Ecco…
Non è proprio intorno a Hogwarts… A dire il vero è nella
Foresta Proibita, a circa cinque minuti di volo, vicino al territorio dei
centauri…-
-I-il territorio dei c-centauri?!-
esalò Nott.
-Sì,
è nella parte nord-est della foresta, più o meno tra il
territorio delle acromantule e quello dei thestral…- rispose il rosso-oro con scioltezza, ignaro
dello stupore dei verde-argento.
-Potter, come diamine le sai queste cose?!- Zabini era scioccato.
-A
volte ho voglia di starmene un po’ da solo e la foresta è
l’ideale per stare tranquilli…- spiegò con un’alzata
di spalle.
-Tu
ed io abbiamo decisamente concetti un tantino differenti
di ciò che si può definire “tranquillo”.- concluse Blaise scuotendo la testa -Dai, andiamo a prendere le
scope, ci vediamo qui tra un quarto d’ora…-
Puntuali,
un quarto d’ora più tardi, i quattro si stavano già dirigendo
verso la loro meta guidati dal Grifondoro. La
realtà aveva superato le loro aspettative: la zona era piuttosto ampia e
varia, c’era una piccola radura, degli alberi
isolati e contorti attraverso i quali zizzagare, una
cascata, delle rocce, dei passaggi attraverso una grotta dietro la cascata, un
paio di tele di acromantula come ostacoli,…
insomma tutto ciò che si poteva desiderare per sbizzarrirsi a cavallo di
una scopa. Il resto del pomeriggio trascorse velocemente tra risate, scherzi,
giochi e ovazioni, come quella che ricevette Harry quando, a metà del
pomeriggio, tirò fuori dalla borsa quattro burrobirre
che era riuscito a prendere dalle cucine quando era andato a recuperare la sua Firebolt.
Il
giorno dopo, quando Pansy e Daphne
ricomparvero, Harry fu il primo a notare che entrambe le ragazze indossavano un
orecchino d’oro bianco a forma di cuore all’orecchio sinistro,
spiazzando gli altri tre che non ci avevano proprio fatto caso. Le due Serpeverde gli spiegarono, entusiaste, che non erano solo
un regalo che si erano scambiate per la festa degli innamorati: i due
orecchini, infatti, erano collegati fra di loro e
potevano permettere alle due ragazze di parlarsi a distanza.
Cantuccio di U&S!
Ciao
a tutti! Finalmente riusciamo ad aggiornare! Allora… Crediamo che un
minimo di spiegazioni siano doverose… Un fottuto coglione (perdonatemi il
termine, ma davvero sono così incazzata che gli avrei tagliato le palle
con le forbicine da unghie!!!è_éN.d.Lore) sul treno ha pensato bene di spappolare lo
zaino di Lore col suo trolley mentre tornavamo
dall’uni e la sfiga ha voluto che proprio lì ci fosse la pen drive su cui avevamo salvato tutte le nostre storie con
tanto di trame e abbozzi di capitoli futuri… ç_ç
Quindi
potete ben capire che abbiamo dovuto rifare tutto da capo e che la cosa ha
richiesto un po’ di tempo… Purtroppo questo influirà anche
sugli aggiornamenti dei capitoli futuri che, anche se noi faremo del nostro
meglio per fare tutto il più in fretta possibile, devono essere
riscritti completamente e non semplicemente sviluppati dalla trama già
imbastita…
Vi
mandiamo un bacione grande grande
e davvero ci dispiace per il ritardo mostruoso, ma purtroppo non è
dipeso da noi… A presto!
Grazie
a tutti coloro che hanno recensito:
YourCorpseBride: Oh, che bello! Una new entry fra le
commentatrici! Grazie mille per i complimenti… Troppo buona!!! Facci sapere se anche questo cap. ti piace! Un bacione!
Noriko: noi ci siamo
divertite un mondo a scrivere il pezzo con Piton…
ci fa proprio piacere che sia
piaciuto anche a te… Per i “cari” Grifondoro
devi portare un po’ di pazienza… Per ora era importante
concentrarsi sui rapporti tra Harry e i Serpeverde,
poi, una volta assestati quelli, molto probabilmente amplieremo anche i
rapporti coi Grifoni… Grazie per i complimenti, gentilissima come sempre!
Baci!
broken dreams: Ih, ih, ih…
Ma noi lo facciamo
apposta a interrompere i capitoli così… almeno avete un motivo in
più per continuare a seguirci… ^.^
Siamo cattive, vero? Grazie del giudizio sempre positivo, un bacione!
Il fatto che ti abbia fatto male al cuore vuol dire che abbiamo
reso bene la situazione, per cui stiamo gongolando alla grande… Baci baci!
fra ro: eh, sì, ormai il chiarimento ci voleva… Tirarla
ancora troppo per le lunghe non avrebbe avuto senso! Che dici, anche per questo
cap. ci meritiamo i ponpon?
Bacionissimi!
haruka333: sì, ormai
le cose dovevano sbloccarsi e hai perfettamente ragione: per Harry questo Piton è un vero shock! Per i rapporti fra Harry e i Grifondoro ci vuole ancora un po’, ora crediamo sia
più importante concentrarsi su quelli che si stanno creando coi
verde-argento…
P.S. anche io adoro Harry/pantera per cui cerco di inventarmi un
sacco di situazioni in cui farlo comparire ^.^ (n.d.Lore)
Yuke: Grazie mille, sei gentilissima! Secondo
noi Piton è una persona che mostra a pochi chi
sia realmente e i Serpeverde fanno parte di questa
stretta cerchia, per questo in questo capitolo sorride… La cosa
importante qui è che Seveus mostra la sua
fiducia nel giudizio di Draco, lasciandosi andare un
po’ anche con Harry presente. A presto, baci!
Bimba91: Grazie
carissima! Il rapporto tra Harry e Draco
è ancora tutto da decidere… Niente spoiler! ^.^
Per quanto riguarda Piton, leggi la risposta
che abbiamo dato a Yuke in cui spieghiamo
perché si comporta così… un
bacione e a presto!
fanny80: Oh, cara, ci fai arrossire! Purtroppo, non abbiamo potuto
aggiornare per un sacco, ma come avrai letto la sfiga non ha confine… -_-“
Ron e Herm sono ottimi candidati per una
morte lenta e dolorosa se diamo retta alla Titti, ma sto cercando di
convincerla che sia molto più bastardo tenerli vivi ancora un po’
e permettere e Harry di vendicarsi un po’… ^_*
Piton… Beh, forse si sta
accorgendo che Harry è diverso da come lo ha sempre visto…
Chissà cosa gli accadrà in futuro… A presto carissima, un
mega bacio!
fannysuper: eh, sì, prima o poi
dovevano proprio sistemarsi le cose, no? Per gli “scemondoro”
(ih ihih…
sei un genio! N.d.entrambe ^.^)… Beh, non sei
completamente fuori strada… Ovviamente ci saranno dei problemi e reazioni
più o meno “violente” da entrambe le parti… A presto!
Tigre94: Oddio, ma tu vuoi farci morire
di autocombustione per l’imbarazzo! Ma che dolce che sei, grazie! Grazie graziegrazie per il bellissimo complimento! *.*
Ci dispiace per il ritardo, ma come avrai letto abbiamo avuto
parecchi problemi… Sorry, Darling… ç_ç
Ximeng: Sei gentilissima come sempre… Grazie davvero! Ci fa molto
piacere che la storia continui a piacerti! Harry/pantera è adorabile,
hai ragione, piace da impazzire anche a noi… Piton
sarà ancora presente nella storia, e chissà… Con Ron e Hermione la partita non è ancora chiusa… Non
temere! ^_*
A presto bella, un bacio!
Chiara Lily
Potter: Ciao
Luna… Come mai il cambio di nick? Grazie mille
per la recensione, ci fa un gran paicere sapere che
anche a te piace il “nostro” Piton…
Con Ron e Hermione c’è ancora molto in
sospeso… Potrebbe tranquillamente succedere ancora qualcosa, no? Bacioni!
Dracodraconis: oh ma grassssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssie!!! ^/////////^
Quanti bellissimi complimenti! Grazie graziegrazie!
E grazie anche di commentare sempre!
A presto, bacionissimi!
Jayne: Ciao carissima! Grazie per l’in bocca al lupo…
Questo periodo è un vero delirio!
Harry è molto dolce, è vero, ma ci piace vederlo
così… desideroso di lasciarsi andare e di poter dare e ricevere
l’affetto sincero che ha sempre voluto e non ha mai avuto… ^.^ e
anche Piton rispecchia molto l’idea che abbiamo
di lui: secondo noi è la classica persona che mostra veramente chi
è solo in presenza di pochi “eletti”… Per quanto
riguarda la nostra vena sadica… Beh… Io non ne sarei così
sicura, sai? C’è tanto tempo per far succedere tante di quelle
cose… ih ihih… Potrebbe succedere, come non succedere, di
tutto… ^_*
Nei giorni seguenti, Draco si ritrovò sempre più
spesso a riflettere sulla situazione che pian piano si stava venendo a creare.
Le cose con Potter andavano sempre meglio, questo era palese, si stava
integrando benissimo con il loro gruppo e anche nella Sala Comune di Serpeverde era stato accettato senza troppi commenti visto
che ciò che lui e i suoi amici decidevano era legge nella Casa verde-argento.
Tuttavia c’era qualcosa che non andava: si sentiva strano, più di
una volta si era sorpreso a fantasticare sul rosso-oro e provava una strana
felicità quando lui ed Harry erano soli nella sua stanza o quando
sorprendeva il moro a fissarlo. Poi c’erano delle questioni irrisolte che
non riusciva a mettere da parte: il mittente della rosa e il ricordo offuscato.
Seguendo il consiglio di Pansy aveva stregato la rosa
in modo che, se il mittente l’avesse toccata, i suoi petali si sarebbero
tinti di rosso per alcuni secondi. Con il passare dei giorni, infatti, aveva
scoperto che la rosa era stata incantata per non appassire mai e da allora la
teneva sempre con sé; purtroppo i petali erano sempre rimasti argentati
e lui aveva iniziato a perdere le speranze di scoprire chi fosse il suo
misterioso ammiratore. Per quanto riguardava il ricordo, invece, non riusciva a
darsi pace: più di una volta aveva chiesto spiegazioni al Grifondoro
quando erano soli, ma questi aveva sempre svicolato, dando risposte evasive
o scappando via a causa di misteriosi impegni di cui si ricordava
all’improvviso. Una volta addirittura avevano anche litigato e, preso
dalla rabbia del momento e dalla frustrazione di non sapere, aveva anche detto
ad Harry che se c’erano cose che doveva tenergli nascoste forse aveva
fatto male a fidarsi di lui e a diventare suo amico; non lo pensava veramente e
il moro lo sapeva, ma era chiaro che quelle parole lo avevano profondamente
ferito. A quel punto il Grifone aveva cercato di dargli una sorta di
spiegazione dicendo che aveva celato il finale per il
suo bene, ma a Draco quel genere di spiegazioni non erano mai andate a genio,
nessuno doveva permettersi di decidere al posto suo cosa fosse il suo bene,
così aveva cacciato il rosso-oro dalla sua stanza dicendogli di non
tornare da lui fino a quando non fosse stato pronto a rivelargli il finale del
ricordo. Harry aveva provato ad insistere che il motivo per
cui non poteva farglielo vedere era molto valido, ma il biondo non aveva
voluto sentire ragioni, così erano stati un intero weekend senza
rivolgersi la parola, uno troppo orgoglioso per cedere e l’altro troppo
amareggiato, ma convinto della propria decisione. Harry trascorse le lezioni
del lunedì insieme ai Serpeverde, come era solito fare negli ultimi tempi, ma Draco non gli
aveva rivolto una sola parola per tutta la giornata, ignorando ogni suo
tentativo di dialogo. Quella sera il Grifondoro,
stufo di quella situazione assurda, non scese a cena e si andò a
nascondere nella stanza del Prefetto verde-argento approfittando
dell’assenza di tutti gli studenti; quando Draco rientrò in camera
fu braccato dal moro che, bloccata la porta, fece valere le proprie ragioni
spiegando senza mezzi termini al biondo che, purtroppo, nella sua vita c’erano
molti segreti e che ormai non era più
così avventato nelle decisioni che prendeva, per cui aveva sempre delle
valide ragioni per come si comportava e la questione del ricordo non faceva
eccezione, quindi, anche se era immensamente dispiaciuto per il loro litigio,
non era disposto a smuoversi dalle proprie posizioni. Il Serpeverde
allora aveva ribattuto che, visto che il ricordo lo riguardava in prima
persona, non avrebbe accettato che altri decidessero al posto suo cosa fosse
meglio per lui, ma Harry era stato irremovibile e aveva aggiunto che se Draco
avesse scelto di continuare ad essere amici, avrebbe dovuto imparare ad
accettare che anche Harry aveva dei segreti come tutti, probabilmente ne aveva
molti di più di qualunque altro mago della loro ètà, e
avrebbe dovuto mostrare per le decisioni di Harry lo stesso rispetto che lui
mostrava nei confronti delle sue. Al biondo non erano mai piaciute le
limitazioni, ma il fatto che il rosso-oro non gli avesse posto nessun ultimatum
lasciando la decisione completamente nelle sue mani lo spinse ad accettare la
situazione, sancendo la pace con delle scuse reciproche. Ecco, qui partiva un
altro punto di riflessione: da quando in qua lui scendeva a compromessi o si
scusava con qualcuno? Lui era un Malfoy e i Malfoy non sanno nemmeno cosa siano i compromessi! E non si
scusano mai, mai con nessuno! Il fatto era che in quei due giorni Harry gli era
mancato da morire. E qui sorgeva un altro problema:
non gli era mancata solo la sua amicizia, gli era mancata proprio lui come
persona! Gli era mancato il suo sorriso così solare ed ingenuo, i suoi
occhi così brillanti che sembravano sempre riservargli uno sguardo
speciale, il profumo della sua pelle così caldo e
inebriante,… E, come se non bastasse, ormai capitava sempre
più spesso che la mattina si svegliasse decisamente eccitato a causa dei
sogni che faceva sul suo bel moretto. Ormai era chiaro che non voleva che ci fosse una semplice amicizia fra loro, ma
dubitava seriamente che il Grifondoro potesse
ricambiarlo, dopo tutto lui era un ragazzo e, da quel che si sapeva,
l’unico flirt di Harry era stato l’anno prima con la Chang. Anche
quando si erano ubriacati nella Stanza delle Necessità non era successo
assolutamente nulla, quindi… Così si era ritrovato a trattenersi
furiosamente dal baciarlo e stringerlo a sé ogni volta che se lo
ritrovava accanto. E la cosa era molto frustrante. Estremamente frustrante.
Anche perché sembrava quasi che il Bambino Sopravvissuto lo facesse
apposta a restare solo con lui e a guardarlo con quegli occhi così dolci…
Oppure a sederglisi vicino facendo continuamente
sfiorare accidentalmente le loro gambe, o magari le mani… Solo pochi
fugaci istanti in cui si perdeva nei suoi gesti così innocenti e
intriganti allo stesso tempo… O quella volta in biblioteca in cui, se non
fosse stato per il suo ferreo autocontrollo, avrebbe divorato quella splendida
opera d’arte che il moro si ritrovava al posto della bocca fregandosene
altamente di essere disteso sul pavimento polveroso dove chiunque avrebbe
potuto scoprirli… Basta. Ora aveva decisamente bisogno di una doccia
fredda. L’ennesima. Che stress!
Al contrario di ciò che pensava Draco, anche per Harry
trattenersi stava diventando sempre più difficile: era passato
più di un mese e mezzo ormai da quel bacio che si era scambiato col
Principe delle Serpi, ma non riusciva proprio a levarselo dalla testa anche se l’altro non mostrava alcun segno di
ricambiare i suoi sentimenti. Da tempo ormai il bel Serpevede
infestava i suoi sogni e, molto spesso, il Grifondoro
si era trovato a ringraziare il cielo di trovarsi da solo nella Stanza delle
Necessità e non nel suo vecchio dormitorio a dover dare spiegazioni
convincenti per giustificare i suoi gemiti notturni. Aveva provato varie volte
a far sbloccare la situazione con il biondo, sperando che il loro rapporto si
evolvesse in qualcosa di più di una semplice amicizia, ma i suoi sforzi
sembravano svanire nel nulla. Anzi, aveva l’impressione che il biondo si
sentisse a disagio quando si accorgeva di essere osservato o quando rimanevano
soli in una stanza o quando sorprendeva il rosso-oro a guardarlo con
adorazione. Anche quella volta che, in biblioteca, Draco era caduto dalla scala
a causa di un piolo danneggiato che si era spezzato mentre stava rimettendo a
posto un pesante tomo di pozioni, Harry era riuscito a prenderlo al volo, ma
entrambi erano finiti lunghi distesi per terra col viso a due centimetri
l’uno dall’altro; il Grifondoro teneva
ancora le braccia intorno al corpo del biondo steso sopra di lui, immensamente
grato per quell’inaspettata vicinanza. -Stai bene?- aveva sussurrato
avvicinandosi inconsciamente fin quasi a sfiorare le labbra del Serpeverde con le sue, completamente incapace di pensare a
qualunque cosa che non fosse il profumo della pelle di Draco e il calore del
suo respiro così intossicante. Il biondo era rimasto immobile per alcuni
attimi facendogli quasi sperare che avrebbe approfondito quel fugace contatto,
poi, purtroppo, era schizzato in piedi iniziando a farfugliare una serie scuse
di cui Harry non aveva capito una sola parola e se n’era andato a passo
di carica senza nemmeno aspettare che anche il moro si rialzasse. Il Grifondoro aveva il terrore che Malfoy
avesse capito di piacergli, ma che, non ricambiandolo, si sentisse a disagio
con lui. Era anche per questo non aveva voluto che il Serpeverde
vedesse il finale del ricordo, anche quando avevano litigato e per tre giorni
non gli aveva rivolto la parola non aveva ceduto ed era sempre più
convinto di aver fatto la scelta migliore a non esporsi. Un conto era immaginare
che Draco non lo ricambiasse, un altro era vedere l’imbarazzo e magari il
disgusto sul suo viso davanti al loro bacio. E quello Harry era certo che non
sarebbe riuscito a sopportarlo.
-Draco… Draco… Draco, svegliati…- disse Harry
cercando di ridestare il Serpeverde con dei tocchi
leggeri sulla spalla.
-Mmmmh… Ancora cinque minuti, Blaise…- biascicò il biondo girandosi
dall’altra parte e ricominciando a dormire.
-Non sono Blaise, sono
Harry…-
-Mmmmh… Ancora cinque minuti,
Harry…- rispose nuovamente il ragazzo ancora troppo addormentato per
rendersi conto di cosa avesse appena detto; poi, come
una secchiata d’acqua gelida, improvvisamente il biondo si riscosse e
schizzò a sedere sul letto -Harry?!-
-Ben tornato nel mondo dei vivi.- lo salutò l’altro sorridente.
-Che ci fai qui?! È tutto ok?! È successo qualcosa?! Stai bene?!-
-Tutto ok, tranquillo, stanotte
c’è la luna piena e sono uscito a raccogliere i fiori per la
pozione.- gli spiegò il rosso-oro con una
scollata di spalle.
-Harry, se mi hai svegliato alla due di notte per qualche
fiorellino che potevi tranquillamente darmi domani, giuro che ti schianto.- sbuffò
il verde-argento lasciandosi ricadere pesantemente indietro sul cuscino. Se c’era una cosa che detestava era essere svegliato
durante la notte, soprattutto per le cose inutili.
-Dai, smettila di lamentarti e vestiti che voglio portarti in un
bel posto.- rispose il Grifondoro
sempre sorridente. C’era poco da fare: gli piaceva proprio tutto di
Draco, anche il fatto che l’avesse appena minacciato di schiantarlo o il
suo tentativo di mostrarsi arrabbiato nonostante i capelli arruffati e gli
occhi gonfi e semichiusi dal sonno. In quel momento il Serpeverde
gli faceva una gran tenerezza, così combattuto tra la curiosità
di seguirlo o la tentazione di mandarlo a cagare e riprendere a dormire, ma
Harry ebbe l’impressione che Draco l’avrebbe per davvero schiantato
se avesse saputo che il moro l’aveva appena classificato nella casella
“assolutamente adorabile”.
Alla fine aveva vinto la curiosità e ora i due stavano
camminando fianco a fianco nella Foresta Proibita, uno
completamente a proprio agio e l’altro un po’ meno. Erano scivolati
fuori dal castello nascosti sotto al mantello
dell’invisibilità, poi si erano diretti verso gli alberi e, solo
una volta al riparo, erano tornati visibili.
-Si può sapere dov’è che mi stai portando?-
-Sorpresa…-
-Questo non mi rende più tranquillo, lo
sai vero? Questa foresta non mi piace più di quanto mi piacesse il primo anno.- ribadì il verde-argento
guardandosi intorno circospetto.
-Dai, Draco, voglio farti conoscere qualcuno molto speciale e ti garantisco ce non c’è nulla di pericoloso dove
ti sto portando.- ribatté dolcemente Harry prendendogli la mano per
guidarlo attraverso il folto degli alberi. -Ecco, ci siamo quasi, per di qua.-
aggiunse tirandoselo dietro per gli ultimi metri.
Draco, dal canto suo, si stava godendo la presa allo stesso tempo
calda ed energica della mano di Harry sulla sua: com’era bello il modo in
cui le loro dita si erano intrecciate naturalmente, quasi fossero due pezzi
adiacenti di un puzzle, perfettamente compatibili senza che la stretta di uno risultasse inferiore a quella dell’altro. Concentrato com’era sulle sensazioni stranamente intense che
stava provando, non si era minimamente reso conto di essere giunto in una
specie di radura con un piccolo laghetto su un lato che riluceva come uno
specchio sotto i raggi candidi della luna. Ancora una volta il biondo si
stupì di quanti luoghi conoscesse il Grifondoro e di quanta fiducia gli stesse concedendo
mostrandoglieli. Al centro del laghetto, che evidentemente doveva essere
profondo non più di una quindicina di centimetri, c’era un magnifico unicorno intento ad abbeverarsi. Harry
estrasse la bacchetta ed evocò il suo Patronus
che trotterellò fino allo splendido animale e, dopo un profondo inchino,
gli comunicò un messaggio che Draco non riuscì a sentire;
l’unicorno si volse verso di loro e il Serpeverde
fu subito attratto dal suo sguardo magnetico, sentendo improvvisamente crescere
dentro di sé il desiderio di avvicinarsi a lui.
-Vieni,- gli sussurrò Harry
tirandolo per la mano che non gli aveva mai lasciato -lui è Muriel, è il capo branco degli unicorni che vivono
qui a Hogwarts, ci ha accordato il permesso di avvicinarci.-
Muriel, nel frattempo, era uscito
dall’acqua e ora li stava aspettando sul prato morbido che ricopriva
l’intera zona e che, con la sua erbetta sottile e verdissima,
incorniciava a meraviglia lo specchio d’acqua limpida. La creatura era
veramente splendida, sembrava appena uscita da un’illustrazione di un
libro di fiabe e riusciva ad essere maestosa ed eterea
allo stesso tempo, permeando l’aria intorno a sé di così
tanta magia da far formicolare la pelle dei due maghi. Tutto in lui suggeriva
candida purezza e i muscoli guizzanti sotto il manto completamente niveo
mostravano la sua indiscussa forza; anche gli zoccoli, il corno, la coda e la
criniera erano bianchi, ma gli occhi erano di un nero profondo perfettamente
intonati con un piccolo ciuffo del medesimo colore che scendeva della criniera adagiato fra loro. Draco non era mai riuscito
a staccare lo sguardo da quello dell’animale, neppure
quando Harry gli aveva bisbigliato che potevano avvicinarsi, e ora che
si trovava in piedi di fronte a Muriel si sentiva
così bene da non riuscire a non sorridere. La magia dell’unicorno
stava richiamando alla superficie tutta una serie di sensazioni e di ricordi
fra i più belli che ilSerpeverde
avesse: la gioia di volare sempre più in alto sulla scopa insieme a suo
padre quando era ancora bambino, l’emozione di aver ricevuto la lettera
da Hogwarts, il batticuore sconvolgente del primo bacio o della prima volta che
aveva fatto l’amore con qualcuno, la tranquillità
nell’addormentarsi quando da piccolo sua madre gli raccontava storie incredibili
e cantava per lui finché non si addormentava, l’orgoglio di essere
stato assegnato a Serpeverde e di aver reso fieri sia
i suoi genitori che Severus, l’allegria dei
suoi compleanni trascorsi sempre insieme ai suoi amici, il fremito quando Harry
gli aveva preso la mano per condurlo fin lì e gli aveva sorriso…
Anche se Draco non se n’era
accorto, Harry era rimasto ad una certa distanza da loro per lasciare al biondo
un minimo di privacy in un momento delicato come quello; il Grifondoro
ricordava bene il suo primo incontro con Muriel, era
stato l’anno precedente, poco dopo la morte di Sirius,
quando ricercava continuamente la solitudine e si sentiva schiacciato dal peso
della profezia. L’unicorno si era lentamente avvicinato a lui
incantandolo e aveva iniziato a parlargli; gli aveva, per così dire,
schiarito le idee e lo aveva aiutato a scendere a
patti coi propri sentimenti e a trovare il coraggio e la determinazione per
continuare a lottare. Da allora Muriel si era sempre rivelato
un confidente paziente e leale, di poche parole, ma non per questo
superficiale. Harry ormai conosceva abbastanza bene le regole e gli abitanti
della Foresta Proibita da sapere quale fosse la reale
portata del gesto di Muriel nei confronti di Draco,
per questo era rimasto estremamente sorpreso quando, meno di un’ora
prima, l’unicorno gli aveva chiesto di poterlo conoscere per vedere colui
che gli aveva rubato il cuore. Era una forma di immenso
rispetto e, in un certo senso, affetto nei suoi confronti e il ragazzo non
poté fare a meno di provare smisurato orgoglio e gratitudine. Ora, ad
ogni modo, tutto era nelle mani di Draco perché, se Muriel
non l’avesse ritenuto degno, non avrebbe parlato con lui indipendentemente
dal suo rapporto con Harry.
L’unicorno fece ancora un passo verso il Serpeverde
che continuava a sorridergli commosso per tutte le emozioni che stava rivivendo
in quel momento, Draco sentiva una gran pace dentro di sé e, come
un’eco lontana, percepiva la presenza rassicurante e discreta del
rosso-oro. Era certo che nulla al mondo avrebbe potuto rendere quel momento
più straordinario di così ed era altrettanto certo che lo avrebbe
ricordato per il resto della propria vita; poi la creatura abbassò
lievemente il capo verso il suo viso e, dopo un leggerissimo tocco del corno
sulla sua fronte, la voce fiera e profonda di Muriel
si spanse nella sua testa trasmettendogli dolcezza, serietà e rispetto.
Eccoci
qui con il nuovo capitolo… Decisamente poca
trama, è vero, ma ogni tanto ci vogliono un po’ di “pippe mentali” per spiegare cosa passa per la testa
dei nostri cari Harry e Draco, se no sembrano del tutto sclerati,
no?
Coooooooooooooooomunque, che ne pensate del capitolo? Piaciuto?
Ansiosi di sapere quando le cose finalmente si sistemeranno? ^.^
Abbiamo
una buona notizia: ne prossimo capitolo ci sarà
una scena che ci piace particolarmente, per cui l’avevamo stampata e non
è andata persa con la distruzione della pennettausb… ergo
il proxcap arriverà
presto!!!
Beh,
ora vi salutiamo! Grazie a tutti quelli che leggono, un abbraccio ai 105 (*.*)
che tengono la storia fra i preferiti e un bacione a coloro
che hanno recensito, siete meravigliosi! (Si
nota che ci piacciono le recensioni??? Ih ihih… ^.^)
Manny_chan: Oh, wow, una new entry! Belin, ti sei letta praticamente
tutti i capitoli di fila! Ma che onore! E quante recensioni! Oh, ci stai
facendo gongolare come due matte! Il pezzo degli specchietti piace molto anche
a noi perché mostra molto del reale carattere di Draco, a nostro
avviso… Il furetto pazzo è un piccolo tocco di classe di Lore,
l’ha fatto un po’ a sua immagine e somiglianza… (Sempre gentile, vero Titti? Ù_ùn.d.Lore)
(Beh, tesoro, non è colpa mia se sei fulminata… ^.^
N.d.Titti)
Harry è decisamente più a suo agio con le Serpi,
anche perché pure lui, in fondo, è una Serpe… Cappello
Parlante docet…
Eh, eh… Ebbene, sì, era tutto un sogno… Un
sogno speciale, certo, ma pur sempre un sogno… Però, dai, sei
fortunata, pensa a tutti coloro che hanno dovuto
aspettare una settimana prima di sapere come continuava la storia…
I Grifondoro avranno qualche bella
lezione, puoi contarci, ma ci vuole ancora un po’ di tempo… ^_*
E il regalo, beh, non sei l’unica ad avere certi
sospetti… Chissà!
A presto cara! Un mega bacione!
Ah, sì, siamo in due: Lore è
“Ubbo” e Titti è
“Stellina”… Così se leggi altre storie del nostro
account sai chi ha scritto le varie storie, anche se poi alla fine,
praticamente in tutte c’è lo zampino di entrambe visto che ci
consigliamo a vicenda e ce le betiamo l’un
l’altra… ^.^
YourCorpseBride: Grazie infinite per la bellissima recensione… ^/////^
Ci fa piacere che tu abbia notato questa
caratteristica di Pansy e Daphne, anche perché
secondo noi, visto che stanno insieme già da parecchio e in più
sono due ragazze, è normale che siano più tenerose
ed equilibrate , quindi cercheremo di mantenere questo “criterio”
anche in futuro quando ci saranno altre coppie che entreranno a far parte della
ff… A presto e un bacione gigante! ^.^
Ginny W: Grazie mille Ginny, apprezziamo molto la tua franchezza e siamo
contentissime di esserci “riscattate” facendo continuare la fic e non interrompendola nel momento in cui si scopriva
che era tutto un sogno (che poi era il nostro progetto iniziale, accantonato
onde evitare il linciaggio… ^.^)… Per quanto riguarda Harry e
Draco, beh, le due cose accadranno praticamente insieme perché sono
strettamente connesse fra loro, ma ci vorrà ancora un filino di
pazienza… A presto, cara, e grazie ancora per i bellissimi e graditissimi
complimenti! Un mega bacione!
haruka333: Grazie cara, sei sempre un tesoro nelle tue recensioni! Ci fa
piacere che ti piaccia come si stanno sviluppando le cose e Harry e Draco sono
teneri, hai ragione, ma anche un po’ imbranati e in questo capitolo hai
ben potuto vedere quanto… A presto bellezza, bacioni!
Chiara Lily
Potter: Ma
ciao! Così ci fai diventare tutte rosse… ^/////^
Grasssssssssssssssssssssssssssie… ^.^
Speriamo che anche questo cap ti sia
piaciuto, anche se come trama succede davvero poco… Non sappiamo tra
quanto riusciremo a scrivere qualcosa tra Harry e i Grifondoro,
ma pria o poi succederà, tranquilla… A presto! Bacionissimi!
^.^
Yuke: Grazie per il bentornato e per la comprensione…
Siamo felici che ti piacciano le novità del capitolo…
Le vendette prima o poi ci saranno e anche il mistero
della rosa si risolverà… Sei stata molto gentile a definire i
Grifoni “fessacchiotti”, noi abbiamo pensato cose ben peggiori
quando abbiamo scritto il pezzo… ^_*
Alla prossima, un bacione!
fanny80: Ciao carissima! (Non riesco mai a
leggere e commentare ogni cap della tua bellissima fic… Me tapina… Voglio una giornata di 80
ore!!! ç_çN.d.Lore)
Guarda, sinceramente credo che se ci avessero rapito gli ippogrifi
Lore si sarebbe divertita come una pazza perché adora volare e a Titti
sarebbe venuto un infarto perché soffre di vertigini… In ogni
caso, credo che quest’evenienza ci avrebbe fatto incazzare meno della
realtà… Purtroppo non abbiamo potuto recuperare nulla
perché la pen drive è stata
letteralmente spezzata a metà, secondo noi l’ha colpita con uno
dei piedini del trolley o qualcosa del genere, se no
non sappiamo come spiegarci un danno simile… Avevamo stampato qualcosa
qua e là quindi quelli li possiamo scannerizzare di nuovo e reinserire
nel pc, ma è praticamente niente rispetto a
quello che avevamo sulla pennetta… Ora stiamo facendo copie della
cartella dovunque, sembriamo Pollicino con le
molliche di pane!
Ci fa piacerissimo che ti sia piaciuto
il cap, a presto speriamo! Un mega bacione!
Fannysuper: Ci vorrà ancora qualche capitolo per vedere un po’
di vendetta, ma in questo periodo la vena sadica di Lore è molto
sviluppata… Quindi un po’ di cosuccie in
mente ce le abbiamo… Per fortuna non siamo né morte né
state rapite, ma ti ringraziamo immensamente per la preoccupazione! XD
Bacioni e alla prossima!
Ximeng: Grazie per la comprensione, o fedelissima! Speriamo di
aggiornare il più presto possibile! Per quanto riguarda la rosa…
Beh… Siete in molti ad avere dei sospetti… ^.^
Tra Harry e le Pozioni, invece, è e sarà sempre
guerra aperta… Sorry… Anche perché
tanto c’è Dracuzzolo adorato che sistema
ogni cosa, no?
A presto, cara, bacionissimi!
Tigre94: Ciao Tigre! Bellissima la
proposta del coltello e dell’obitorio, sei a dir poco geniale! XD
Anche noi lo avremmo ucciso volentieri, credici!
Le reazioni ci sono state eccome quando
Harry si è seduto al tavolo dei Serpeverde, ma
abbiamo evitato di descrivere la scena perché ci sembrava una specie di
ripetizione di quella avvenuta nel sogno, anche se le dinamiche sono state un
filo differenti… Per quanto riguarda Silente e la McGranit,
beh, si che se ne sono accorti, ma nella nostra ff,
tanto per cambiare un po’, abbiamo deciso di fargli avere un ruolo poco
convenzionale, per cui possiamo svelarti che l’ottusità che ha
mostrato la cara Minerva durante il litigio fra Harry e i Grifondoro
non è un caso… A presto!
Bimba91: Ancora un po’ di
pazienza, bimba cara, molto probabilmente non dovrai aspettare ancora
molto… Forse… ^.*
Se al tipo del trolley sono arrivate anche solo la metà di
quelle che gli abbiamo augurato, avrà la diarrea per mesi!
A presto bella, un bacione!
brokendreams: Grazie per la
comprensione… La apprezziamo davvero molto!
Ci fa piacere anche che ti sia piaciuto il pezzo della rosa,
vedrai che non dovrai aspettare molto per sapere come andrà a
finire… Grazie mille per i complimenti, speriamo che continui a piacerti
così tanto fino alla fine… E poi anche nel sequel! Che, basandoci più o meno sui nostri attuali progetti, avrà
sicuramente rating rosso perché ci sarà decisamente più
violenza e temi un po’ più forti… Piccolo spoiler tutto per
te… ^.^
A presto, baci baci!
fuyumichan: ciao fuyumi!
Non preoccuparti, sei sempre la nostra fan numero uno,
ti perdoniamo con piacere! L’idea dell’acido è decisamente allettante… per ora la storia si
concentrerà ancora un po’ su Harry e Draco, ma tra non molto
arriverà anche la resa dei conti coi Grifondoro…
Alla prox recensione, carissima! Bacionissimi!
Jayne: Sei davvero un genio dei commenti! Ci hai fatte letteralmente
piegare! Sei una grande!
Parlando del capitolo, ci fa piacere che ci siano
così tanti punti che ti sono piaciuti… Speriamo che anche questo
capitolo ti sia piaciuto come il precedente… E vedrai il prossimo!
A presto, cara! Bacioni!
fraro: Grazie per i ponpon ^////^ ci speravamo! Per
quanto riguarda la rosa… Beh… Dovrai avere ancora un pochino di
pazienza… ^.^
Gli anatemi su quello stronzo che ci ha
distrutto tutto sarebbero un’idea fantastica, magari si otessero lanciare davvero! Un bacione
e a presto!
shizuka89: Grazie per l’entusiasmo! La vendetta arriverà, non
temere, ma tra qualche capitolo… Ora ci sono
altre cose che si devono risolvere che per Harry sono più importanti che
occuparsi dei Cogliondoro… a presto bella! Baci
baci!
Noriko: *.* Merlino quanto ci fanno scompisciare le tue recensioni! Sono
fenomenali! *.*
In
effetti, alle volte, Harry ce l’avrebbe davvero
bisogno di un disegnino… è
un po’ ingenuotto, povero piccolo… ^.*
Grazie
per tutti i bellissimo complimenti, come sempre!
Un’aquila argentea si librò per la Stanza delle
Necessità sotto lo sguardo compiaciuto del suo proprietario e quello di
Harry. Fece un paio di giri in tondo sorvolando la camera e osservando i suoi
occupanti: Draco era in piedi con la bacchetta ancora stretta fra le dita e un
sorriso soddisfatto stampato in faccia, Harry era stravaccato di lato su una
poltrona di velluto beige con la schiena appoggiata ad uno dei braccioli e le
ginocchia sull’altro mentre faceva dondolare un piede e Ramoso, infine,
era incuriosito dal Patronus di Draco e passeggiava
col muso rivolto in alto verso di lei. L’aquila planò delicata
verso il cervo e si posò sulla sua schiena accoccolandosi con
un’espressione talmente soddisfatta e sorniona da rivaleggiare col suo
proprietario in carne ed ossa. Il Grifondoro avrebbe potuto giurare di aver
visto Ramoso sospirare rassegnato al comportamento del volatile e scuotere
leggermente muso e palco divertito dall’assurdità della
situazione. Draco sentì su di sé lo sguardo fisso del moro e,
quando lo incrociò, lo vide carico di emozioni e di un qualcosa che
avrebbe potuto essere affetto o qualcosa di simile, ma la cosa che lo
colpì di più fu vedere orgoglio: Harry era orgoglioso di lui per
merito del suo Patronus. Si fissarono in silenzio per
alcuni istanti in una sorta di dialogo silenzioso, poi Harry ruppe il contatto
alzandosi ed andando a recuperare due burrobirre da
un tavolino su cui la stanza le aveva fatte comparire.
-Dobbiamo festeggiare!- gli disse sorridente il rosso-oro
passandogli la bottiglia e accennando a un brindisi -Ora grazie alla tua aquila
potrai contattare Muriel ogni volta che vorrai.-
Draco rispose al brindisi e buttò giù un paio di
sorsi, poi tornò a rimirare i due Patroni.
-Harry… Perché è necessario usare un Patronus?-
-Beh, è per via della loro natura: gli unicorni sono delle
creature purissime, dotate di una magia straordinaria, certo, ma pur sempre
fragili nel loro estremo candore; per questo non parlano mai coi maghi e quasi
nessuno è a conoscenza di questa loro capacità. Così come
loro sono in grado di risvegliare in te, o in me, emozioni e ricordi, allo
stesso modo sono sensibili ai nostri stati d’animo e alla nostra magia.
Un Patronus è composto esclusivamente di magia
“felice”, per così dire, perchè ciò che lo
alimenta e proprio un ricordo felice e potente, per cui Muriel
ha il tempo di abituarsi alla tua magia attraverso l’incantesimo che
più assomiglia alla sua natura prima di incontrarti di persona.-
-Mi stai dicendo che quel unicorno ha parlato con me perché
mi ritiene una creatura pura?- domandò il Serpeverde visibilmente
scettico.
-Assolutamente no!- rispose Harry senza riuscire a sopprimere una
risatina, poi riprese subito un tono molto serio -La purezza non c’entra
assolutamente nulla, credimi, se fosse così Muriel
non si sarebbe mai avvicinato a me, sono tutto tranne che puro, io. No, gli
unicorni non parlano mai con gli umani, ma possono fare un’eccezione
quando incontrano qualcuno che ritengono degno. È un grande onore,
Draco, quello che Muriel ti ha concesso, sono
pochissimi coloro che, in tutto il mondo, possono vantarsi di aver sentito
anche solo una volta nella vita la voce di un unicorno. Non sottovalutare mai
il dono che ti è stato fatto da quella creatura perché è
qualcosa di talmente raro e prezioso da essere sconosciuto alla maggior parte
degli uomini, maghi o babbani che siano.-
Il verde-argento rifletté per alcuni minuti sulle parole
dell’amico e sull’immenso valore del gesto che aveva fatto: Harry
aveva creduto in lui al punto di portarlo a conosce il
più importante dei liocorni di Hogwarts e Draco era fin troppo bravo a
leggere fra le righe per non rendersi conto di quanto rispetto, di quanta
fiducia e di quanta stima ci fossero dietro ad un gesto simile. Il Grifondoro
si stava rivelando una sorpresa continua e non solo per tutti i segreti di cui
era a conoscenza e che stava dividendo con tutti loro e con lui in particolare,
ma soprattutto per il reale carattere che aveva sviluppato: Harry era cambiato
moltissimo dalla fine dell’anno precedente, di questo se ne era
già accorto, ma era certo che ci fosse ancora molto altro da scoprire
perché se c’era una cosa di cui era assolutamente certo, questa
era che Harry Potter avesse ancora una marea di assi nella manica da giocare.
-Harry, perché non mi hai chiesto niente di ciò che
mi ha detto Muriel?-
-Quello che vi siete detti, Draco, sono cose fra te e lui, sono
cose talmente intime e intense da lasciarti senza fiato. Muriel
è in grado di vedere chi sei veramente e di mostrartelo se tu sei
disposto ad accettare ciò che vedrai, risveglia ricordi, sentimenti,
emozioni e sensazioni… Ti fa ritrovare parti di te stesso che avevi
dimenticato o che credevi fossero morte o che nemmeno sapevi che esistessero e
ti fa sentire giusto e perfetto perché sei esattamente quello che
sei… Non è qualcosa che si può spiegare a parole, ma in un
certo senso è come se ti spogliasse e ti ricamasse addosso
un comodo vestito su misura sul quale poi puoi porre maschere, trucchi e
corazze per ingannare la gente e proteggerti dal mondo, ma che ti
permetterà di non perdere mai te stesso…-rispose Harry con la voce vibrante di
emozione, per tutto il tempo i loro occhi erano rimasti fissi gli uni negli
altri -Chiederti cosa vi siete detti sarebbe stato come violentarti, Draco, e
io non ti farei mai nulla di simile.-
Sì, confermò il Serpeverde nella sua mente,
decisamente Harry Potter non era più il ragazzino sconsiderato ed
impulsivo che tutti credevano ancora che fosse; quella era solo una raffinata
maschera che il Grifondoro si era creato e indossava con tutti, ma che stava
deliberatamente togliendo sempre più spesso solo con lui.
A dispetto del mese di Febbraio, particolarmente caldo e
soleggiato, Marzo era iniziato all’insegna della pioggia, per questo i
sei ragazzi si trovavano a studiare nella camera del biondo. Inizialmente erano
andati a fare i compiti in biblioteca, ma, poco dopo il loro arrivo, erano
stati interrotti da un gruppo di Grifondoro del sesto anno, per essere precisi
l’ex gruppo di Potter, che avevano iniziato ad attaccare e insultare il
moro senza scrupoli. Per quanto Harry non si fosse fatto intimorire e avesse
risposto a tono ai suoi ex amici, avevano preferito andarsene e mettersi a
studiare in un posto più tranquillo. Dopo quasi tre ore di studio il
biondo era completamente fuso e propose di fermarsi per quel giorno e di
riprendere l’indomani; tutti acconsentirono tranne il moretto e, quando i
cinque verde-argento si voltarono a guardarlo, si accorsero che si era
addormentato sul libro di Pozioni. Così Blaise,
Theo, Pansy e Daphne lasciarono la stanza e Draco
decise di andare a farsi una doccia e permettere al ragazzo dei suoi sogni di
riposare sul proprio letto. Tornato in camera Malfoy si vestì il
più silenziosamente possibile indossando un paio di jeans neri e una
camicia di jeans chiaro completamente sbottonata, sedendosi poi alla scrivania
per rispondere ad una lettera di sua madre. Pochi minuti più tardi un
paio di occhi verdi si schiusero, sbattendo un paio di volte per cercare di
capire dove si trovassero.
-Hai finito di fare il bel addormentato sul mio letto?- lo
schernì il Serpeverde che, accortosi del risveglio dell’altro, si
era girato sulla sedia e ora lo stava fissando con aria divertita.
-Mmmmh… Scusami, Draco…
Sono crollato senza accorgermene… Dove sono gli altri?- chiese
guardandosi intorno ancora intontito dal sonno.
-Se ne sono andati via circa mezz’ora fa.-
-Cosa? Potevi svegliarmi, me ne sarei andato, non volevo
disturbare.-
-Tranquillo, nessun disturbo. E poi, a giudicare dalle occhiaie
che hai di solito, direi che un po’ di sonno in più ti fa solo che
bene.-
-Oh…- il tono improvvisamente mogio -Si notano così
tanto?-
-Abbastanza… Senti, lì, nella mia borsa,
c’è una boccetta nuova di inchiostro…- disse Malfoy
indicando la sacca posata sul letto accanto al moro -Me la passi, per favore,
che quella che ho qui è quasi finita?-
-Certo…- disse il moro aprendola e rovesciandone il
contenuto sul letto -Ecco, tieni…- continuò porgendogli la
boccetta. Ma Draco non lo stava ascoltando, i suoi occhi erano fissi su un
punto del letto. Seguendo la direzione del suo sguardo il Grifondoro si ritrovò
a fissare il medesimo punto: la rosa argentata che il Serpeverde portava sempre
con sé era scivolata fuori dalla borsa quando l’aveva aperta ed
era rotolata fino a fermarsi a contatto con le sue dita, i petali ora
completamente rossi.
-Cazzo…- esalò il rosso-oro con voce tremante,
alzandosi di colpo dal letto come se il fiore l’avesse ustionato e
scattando verso la porta per poter scappare. La stava già aprendo quando
Malfoy si riscosse e lo afferrò per un braccio tirandolo indietro e
sbattendolo contro la porta richiusa. Per un istante i due si fissarono negli
occhi, senza sapere cosa dire, come congelati, poi Potter abbassò lo
sguardo, impotente.
-Cosa significa?- il tono di Draco, poco più di un
sussurro, era incerto quasi tremante.
-Non significa niente.- gli occhi sempre fissi sul pavimento.
-Harry, che cosa significa? Perché non mi hai detto di
essere stato tu ad avermi mandato quella bellissima rosa?- continuò il
biondo con voce più dolce. Harry non rispose, non sapeva cosa dire, gli
occhi ancora inchiodati al pavimento, voleva solo fuggire il più lontano
possibile da lì ed evitare di vedere scherniti i propri sentimenti. Il tono
di Draco era gentile, ma Harry aveva paura di
illudersi e continuava a ripetersi che fosse solo una forma di cortesia. In un
angolino piccolo e lontano del suo cuore si era accesa la flebile speranza che
quel tono potesse significare qualcosa di più, ma il Grifondoro cercava
con tutto se stesso di non dare retta a quella vocina che gli diceva che le
cose sarebbero andate per il meglio perché, se ci avesse sperato e poi
le sue speranze fossero state infrante, il colpo sarebbe stato davvero troppo
duro da digerire. Non ricevendo risposta il biondo gli poggiò
delicatamente una mano sul viso obbligandolo a guardarlo negli occhi, ritrovandosi
a precipitare in due lucide pozze verde smeraldo colme di dolore, paura e
qualcos’altro di incredibilmente intenso che non sapeva identificare.
-Harry… Ti prego, dimmi che cosa significa…-
-Non è chiaro che cosa significa, Malfoy?- la voce
incredibilmente tremolante stava tradendo tutta la sua sofferenza -Ma non devi
preoccuparti. Non mi aspetto niente, so di non interessarti, non in quel senso
almeno. Me la sono tenuta per me finora, continuerò così e me la
farò passare. Solo, ti prego, non allontanarmi per questo, non voglio
perdere anche la tua amicizia. Malfoy ti giuro che non ti creerò
problemi, io…- ma venne interrotto da due dita del biondo che si posarono
gentilmente sulle sue labbra.
-Shhhhh…- gli disse il Sepeverde sorridendogli felice -Smettila di sparare cazzate
senza senso… E non chiamami Malfoy, o dovrò riprendere a chiamarti
Sfregiato Potter…- gli sussurrò a fior di labbra un attimo prima
di baciarlo dolcemente tenendolo bloccato fra sé e la porta. Harry ci
mise un paio di secondi prima di rendersi conto di cosa stesse succedendo e
rispondere, incredulo e straripante di gioia, al bacio del ragazzo che
così teneramente lo stava stringendo fra le sue forti braccia.
Cercò di riversare in quel bacio tutto ciò che provava per il
biondo, facendo scivolare le mani sotto la camicia slacciata e accarezzandogli
la schiena, come a volersi assicurare di non essere nuovamente in un sogno.
Quando le loro labbra si separarono il moro non permise al compagno di
allontanarsi, lo trattenne vicino, la fronte poggiata sulla sua, le mani
intrecciate ai suoi lisci capelli dorati, gli occhi ancora chiusi.
-Oddio…- bisbigliò il Grifondoro parlando sulle
labbra dell’altro -Tu non hai idea di quanto mi siano mancati i tuoi
baci, Draco…-
-Harry, ma che stai dicendo?- domandò l’altro
sinceramente confuso -Noi due non ci siamo mai baciati prima
d’ora…-
-Sì, invece… Cioè, no…
Cioè… Per me sì, ma per te no… Cioè… Merlino,
che casino!- farfugliò il moro gesticolando incapace di trovare uno modo per spiegarsi.
-Alt! Harry, frena e spiegami con calma di che cosa stai
parlando.-
-èquesto quello che ti ho nascosto… Nel ricordo
intendo… ho offuscato il
ricordo un attimo prima che ci baciassimo… Per te tutto quello che hai
visto nel pensatoio non è mai esistito, ma per me è stato tutto
reale, compreso l’esserci baciati… è stato un vero inferno, questo mese e mezzo, dover
fare finta di niente…- rispose Harry con una vena di malinconia nella
voce che venne subito spazzata via della gioia che quello fosse oramai il
passato. O almeno ci sperava.
-Perché non mi hai detto niente? Perché non hai
voluto che lo vedessi?-
Harry fece un respiro profondo, poi rispose: -Perché…
ho avuto paura… temevo che vederlo ti avrebbe messo a
disagio… o peggio,
disgustato… e poi
volevo… insomma… volevo che… volevo che se mai le cose fossero
andate per il verso giusto, fosse perché era ciò che tu
desideravi davvero… volevo
essere baciato da te perché lo desideravi anche tu come lo desideravo
io, non perché l’avevi visto in un mio ricordo… non volevo forzare le cose…-
-è una delle
cose più dolci e tenere che io abbia mai sentito…- disse il
verde-argento abbracciandolo forte e bisbigliandogli all’orecchio -Ti
andrebbe di mostrarmelo ora, Harry?-
Sentendo pronunciare il suo nome in modo così dolce il moro
si sciolse letteralmente fra le braccia del suo ragazzo e, non riuscendo a
parlare, si limitò ad annuire vigorosamente con un sorriso da guinness
dei primati stampato in faccia. Insieme recuperarono il pensatoio da uno dei
cassetti della scrivania di Draco, dopo di che Harry vi fece cadere dentro i
fili argentati estratti dalla sua testa con la bacchetta e, sempre tenendosi
per mano, vi entrarono per assistere, finalmente, al ricordo completo. Finito
quest’ultimo vennero sbalzati nuovamente nella camera del Prefetto
verde-argento, le loro mani ancora unite. Dopo alcuni attimi di silenzio il
biondo si volse verso il suo compagno e, con un ghigno famelico stampato in
faccia, dichiarò: -Da quello che ho visto abbiamo un bel po’ di
arretrati da recuperare e stasera tu non ti muovi da qui!- e senza attendere
alcuna risposta si lanciò sul letto trascinandosi addosso
il moro che gli mostrò più che volentieri quanto fosse
d’accordo col voler recuperare il tempo perso. Draco si addormentò
alcune ore più tardi fra le braccia di Harry che lo cullò
dolcemente tutta la notte, pensando fra sé e sé che da lì
in avanti il 3 marzo sarebbe stato il suo giorno preferito di tutto
l’anno. Al suo risveglio Malfoy sentì un dolce tepore e due mani
premurose che lo stavano accarezzando.
-Buongiorno…- mormorò languido il Grifondoro.
-‘Giorno…- rispose il
biondo, ancora intontito dal sonno, alzando il viso verso quello del suo
ragazzo alla ricerca di una casto bacio. Dopo essersi
fatto coccolare ancora per parecchi minuti, il purosangue riuscì
finalmente a svegliarsi del tutto e si decise ad alzarsi e ad incespicare fino
al bagno strascicando i piedi e sbadigliando almeno due o tre volte. Harry non
si aspettava questo lato di Draco così bendisposto a tenerezze ed effusioni
appena sveglio, ma la cosa non poté che fargli piacere perché, se
c’era una questione sulla quale non aveva più dubbi dopo una notte
interamente insonne dedicata ad osservare il suo ragazzo dormire, quella era
che lui adorava letteralmente poterlo abbracciare e dedicargli tutte le
attenzioni del mondo. Si sentiva incredibilmente euforico e la semplice
consapevolezza di essere lì, seduto su quel letto, per davvero, gli
faceva venire una gran voglia di sorridere come un’idiota e di urlare al
mondo che la vita era bella, che era un uomo felice e che, fanculo
Voldemort, profezie e tradimenti, si sentiva per la prima volta in vita sua nel
posto giusto al momento giusto. Tornato dal bagno Draco osservò,
finalmente lucido, il viso sorridente del suo bel Potter e si accorse delle
condizioni disastrose in cui versava.
-Che faccia che hai, Harry, ma hai dormito almeno un po’?-
-No… Ma ho preferito così… Non volevo
rischiare…-
-Mh?- domandò confuso il
Serpeverde soffocando l’ennesimo sbadiglio con una mano e incasinandosi
maggiormente i capelli ancora arruffati dal sonno con l’altra -Harry,
sono le otto di domenica mattina, ti prego, sii un po’ più chiaro
nelle tue spiegazioni…-
Harry gli fece l’ennesimo sorriso sereno, ancora più
lieto e in parte incredulo che quella fosse davvero la realtà.
-L’ultima volta che mi sono addormentato qui con te è stato nel
sogno e al mattino mi sono risvegliato nel mio letto nella Torre di Grifondoro
con Ron che mi urlava di alzarmi perché non voleva perdere punti con
Piton a causa mia, poi quando ti ho incontrato, quel pomeriggio, mi hai
insultato deridendomi insieme a Blaise, Pansy, Theo e Daphne… Non volevo rischiare che
succedesse di nuovo… Non avrei sopportato di perderti un’altra
volta…-
A quelle parole, così ingenue e sincere, sul viso del
biondo si allargò un sorriso luminoso in direzione del suo bel
Grifondoro personale. Si avvicinò al letto, fece spostare il moro
leggermente in avanti in modo da potersi sedere tra lui e i cuscini posti
contro la testata e farlo poi appoggiare con la schiena sul suo petto mentre lo
cingeva da dietro con braccia e gambe. Dopo di che lo abbracciò
teneramente e gli posò un bacio sul collo, sussurrandogli
all’orecchio: -Sei proprio un Micetto da
coccolare anche quando non sei ricoperto di pelliccia, tu… è ancora presto, dormi almeno un
paio d’ore… Io non mi muovo da qui…-
-No… Non voglio sprecare dormendo il tempo che ho per stare
con te…-
-Shhhh… Nessuno spreco…
Ora dormi, che ne hai bisogno…- insistette il Serpeverde baciandogli
delicatamente la tempia. Non ricevette nessuna risposta dal ragazzo fra le sue
braccia che aveva finalmente ceduto alla stanchezza addormentandosi sereno.
Circa
tre ore più tardi, quattro Serpeverde, un pitone e un maialino di
peluche iperattivo stavano imbambolati sulla soglia della camera di Malfoy
osservando la neo coppietta che riposava, decidendo
poi di saltargli sul letto tutti insieme per svegliarli e festeggiare, facendo
venire un infarto ai due ragazzi abbracciati.
Cantuccio di U&S!
Ciao a tutti,
dopo una lunga assenza eccoci qua… Come state? Speriamo bene…
Facciamo
questo post per dire che questa storia, purtroppo, per ora è da
considerarsi terminata qui. È passato davvero troppo tempo, noi siamo
molto cambiate ed è anche cambiato notevolmente il nostro modo di scrivere
e quindi non ci sembra davvero il caso di fare a tutti i costi un finale che
risulterebbe forzato, scritto in uno stile molto differente e rovinerebbe
quindi la storia. Questa decisione è stata presa anche considerando il
fatto che la storia è comunque arrivata a una svolta e quindi non
interrompiamo in sospeso la nostra narrazione.
Se
un domani ci verrà in mente il finale “giusto” lo scriveremo
e posteremo, ma per ora ci sembra più giusto così.
Speriamo
che possiate capirci e che vi piaceranno le fanfic
che abbiamo scritto in questi ultimi tempi e che, da ora in poi, posteremo;
prendendo esempio da quello che è successo con questa storia, da ora in
poi posteremo (anche se a capitoli) solo fanfic che
abbiamo già concluso.
Vi
ringraziamo di tutto e speriamo di sentirvi presto!!!
Bacioni,
Titti
& Lore.
Risposte ai Commenti:
fra ro: sei sempre troppo
gentile… ^/////^ grasssssssssssssssssssssssssssie!!!
Come vedi, i nostri due cari piccioncini
si sono finalmente fatti furbi… Più o meno… ^.^
Un bacione, cara, a presto!
Ximeng: Ciao cara, sei sempre un tesoro! Beh, non si sono esattamente
presi in giro, ma come vedi le cose si sono sistemate bene…
Per quanto riguarda Muriel, non è
importante tanto cosa abbia detto a Draco, ma il fatto
stesso che abbia parlato con lui: nel pezzo raccontato dal pov
di Harry abbiamo cercato di spiegare che questo è un grande gesto e che
è una cosa rarissima, per cui accettando di parlargli, Muriel ha riconosciuto il valore di Draco e lo ha ritenuto
meritevole di essere il “proprietario” del cuore di Harry…
A presto! Bacioni!
Chiara Lily
Potter: Corto?!?!?! O.O Ma se il capitolo 15 è
uno dei capitoli più lunghi che abbiamo mai pubblicato! Ben 2800 parole!
Quando in genere teniamo una media di 2500… Forse sembra corto
perché è molto introspettivo e ci sono pochi dialoghi e poca
azione… Boh… Comunque siamo proprio felici che ti sia piaciuto! E
hai perfettamente ragione su Draco e Harry: si fanno un mucchio di problemi per
nulla! Ma ormai, come avrai letto, sono risolti!
Al proxcap,
un bacione!
Yuke: Soddisfatta la tua curiosità? Speriamo tanto di
sì… Siamo felici che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, era nelle
nostre intenzioni scrivere qualcosa che fosse più coinvolgente dal punto
di vista emotivo, che dall’azione in sé… A presto! Un
abbraccio forte forte!
Bimba91: Addirittura SUBLIME scritto
tutto maiuscolo? Merlino, che emozione! Che gioia! Come avrai visto, hanno
finalmente concluso… Soddisfatta? ^.^
A presto Vale, un mega bacione!
Fannysuper: Grazie mille, anche a noi piace scriverle… Soprattutto a
Titti, Lore è un filino più descrittiva e
propensa all’azione, così cerchiamo di equilibrare tutto
amalgamando le cose al meglio… purtroppo
quello di questo capitolo è l’unico pezzo un minimo corposo che
avevamo stampato, per il resto abbiamo solo qualche piccolo frammento qua e
là sparso, quindi non molto utile ai fini di una produzione
celere… come avrai letto,
ad esempio, i prossimi capitoli devono essere riscritti completamente, ogni
singola parola, quindi anche se ci dispiace da morire ci vorrà un
po’ prima che riusciamo ad aggiornare nuovamente… Sorry… ç_ç
A presto bella, un bacio!
Piccolaluna: Non c’è nulla di più bello per
un’autrice che veder apprezzato il proprio lavoro, per cui ti ringraziamo
infinitamente per i complimenti e anche per averci detto che trovi realistiche
le nostre “pippe mentali” perché
quelle sono le parti più importanti, a nostro giudizio, in cui è
meglio restare il più fedeli possibile alla
realtà… siamo felici
che la parte con Muriel ti sia piaciuta, se troviamo
l’indirizzo di un buon allevamento per unicorni te lo scriviamo subito,
ok? ^.^
Bacionissimi, cara! A presto!
YourCorpseBride: Beh, intanto questa coppia è sufficiente? Direi che il cap ha appena risposto alla tua domanda… Muriel è nato dalla testolina di Lore, ma a quanto
pare non è l’unica a trovarlo bellissimo… Comunque non
intendevamo descriverlo come una droga, intendevamo che la sua magia è
così potente e legata all’animo delle persone che quando qualcuno
è meritevole della sua attenzione, questa persona si sente
incredibilmente attratta verso di lui, soprattutto a causa delle fortissime emozioni
che Muriel è in grado di far provare… ^.^
Alla prossima, un bacione!
kns_87: (nota: risposta solo di Lore perché ha voluto risponderti
assolutamente lei!)
Tu dici OMG! Lo dovrei dire io! OMG!!! OH
MY GOD!!!!!
Hai guadagnato un botto e mezzo di punti stima con questa recensione!
Punto primo: ti sei letta tutta la fic
di fila e ti è piaciuta, quindi… WOW!!
Punto secondo: tu hai letto model?! Sei
grande! Si, è un nome che mi è piaciuto
subito, molto adatto alla figura androgina del vampiro del fumetto secondo me,
per cui quando ho creato questo unicorno, visto che volevo che fosse etereo e
potente, mi è venuto istintivo chiamarlo Muriel,
è stata una cosa completamente spontanea e diretta…
Punto terzo: che occhio! Ma lo sai che entrambe rileggiamo i
capitoli un’infinità di volte e non ci siamo accorte di quel
errore! Sei grande! Grazie mille per avermelo detto, corro subito a correggere!
Devi sapere che io sono fissata coi dettagli, prima di scrivere ogni cosa
controllo scrupolosamente di non scrivere scempiaggini e spesso e volentieri
sono estremamente pignola! Quindi grazie infinite, non sopporterei una simile
svista… grazie ancora!
Un bacione, cara! Al proxcap! ^.^
Jayne: titolo assolutamente meritato e confermato! Commento strepitoso!
Per il prossimo cap, tranquilla, arriverà presto
per davvero! Una vera figata il commento pezzo per
pezzo!
Hihihi! ^.^
Allora… Questo cap ha risposto ad
alcune delle tue domande?
Speriamo proprio di sì e anche che ti sia piaciuto!
Per quanto riguarda le tue domande ti rispondiamo subito, o fedelissima:
dunque, la situazione fra Harry e i Grifoni sarà parecchio presente nei
prossimi capitoli, però cosa sia il consiglio verrà svelato
più in là quando succederà qualcosa per cui Harry
dovrà dare delle spiegazioni a Draco… Siamo state buone, no? Ben
due spoiler tutti per te! ^.^
A presto carissima! Un bacioneoneone!
fanny80: Oh, Fanny carissima, troppo gentile! Ben due recensioni su due
siti! Ti meriti un abbraccione gigante! Il capitolo
dovrebbe averti soddisfatta… Che ne pensi? Soddisfatta la tua curiosità?
Il tuo motto è lo stesso che usa molto spesso anche
Lore… ^.^ Quindi ci trovi pienamente d’accordo con le tue
intenzioni… grazie infinite per tutti i complimenti, sei un tesoro! A
presto! Bacioni giganti!
Dracodraconis: E ce lo chiedi pure?! Ma certo che puoi
schiantarli! Puoi fargli anche di molto peggio! Ti diamo carta bianca! Grazie
per il bellissimo commento, ci hai commosse! Un bacione e a presto!
Manny_chan: Ci sembra che il capitolo ti abbia già dato un po’
di risposte… ^.^ …che ne pensi? Piaciuto? Soddisfatta di come si
stanno evolvendo le cose? Grazie mille per la recensione Manny,
bacioni!
shizuka89: Oh troppo gentile! ^//////////////^ GRAZIE GRAZIEGRAZIE!
Le vendette arriveranno presto, abbi fiducia! A presto e grazie
infinite per il commento meravigliosamente esplicito! ^.*
Bacioni!
haruka333: Ciao cara… Hai proprio ragione sul nostro caro Harry, non
è un maestro nel nascondere ciò che prova, ma non è
nemmeno così trasparente com’era in passato, infatti nessuno degli
altri si è accorto di ciò che prova per Draco…
L’incontro con Muriel è stata una cosa
importante e spero di essere riuscita a spiegare il perché
all’inizio di questo capitolo… A proposito… Piaciuto? Bacionissimi e alla prossima!