Disclaimer: Harry Potter e tutti i personaggi della
saga sono di proprietà di J.K.Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun
fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di
pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non
hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o
persone reali è da ritenersi assolutamente
casuale.
Ciao e grazie a
tutti coloro che leggeranno e un GRAZIE grande come il
mondo a tutti coloro che vorranno lasciare un commentino ^.^
Questa è la prima fic a capitoli che pubblico, ma si tratta di un lavoro a
quattro mani ideato da me e dalla mia Stellina, per cui tutte le note e le
risposte a recensioni e commenti saranno firmate da entrambe…
Che dire… speriamo che la nostra storia vi
piaccia e siamo ansiose di sapere le vostre opinioni, buone o cattive che
siano…
Ubbo &
Stellina.
Note sulle modalità di scrittura:
Narrazione
-Dialoghi-
Pensieri
Lettere o biglietti scritti
=Serpentese=
Il
Risveglio
Capitolo 1
“Harry…
Sei uguale a tuo padre… Ma hai gli occhi di tua madre…”
Quante volte si
era sentito dire frasi simili a questa, ormai non le contava più. Da
quando aveva undici anni e aveva scoperto di essere un mago, tutti non facevano
altro che vedere in lui caratteristiche di persone, morte
anni prima, che a lui non era mai stato concesso di conoscere.
Harry
Potter, noto in tutto il mondo magico come Il Bambino Sopravvissuto,
era sempre etichettato per il suo nome o il suo aspetto, nel bene e nel
male…
BOOM!
La
pozione di Harry era letteralmente saltata in aria strappandolo dal filo dei
suoi pensieri e riportandolo alla realtà: lunedì mattina, prima
ora, lezione di Pozioni coi Serpeverde.
-Signor
Potter…- disse Piton -Crede sia possibile
riportare quei suoi stramaledetti occhi sulla sua pozione prima di dare fuoco all’intera scuola? Di questo passo
batterà il record di esplosioni del Signor Paciock…
È almeno in grado di dirmi di quale pozione ho appena parlato?-
-No,
Signore.- rispose Harry.
-Hey, Sfregiato! Ti senti talmente bravo da mettere ingredienti a
caso nel calderone? Attento che se ti va a fuoco la faccia poi non si vede
più la cicatrice!- disse Pansy Parkinson,
causando uno scoppio di risate tra le fila dei Serpeverde.
-Signorina
Parkinson, non sia così diretta, 50 punti in
meno a Grifondoro basteranno a riportare
l’attenzione del Signor Potter tra noi comuni mortali. Ah, dimenticavo,
le comunico che quella che ha appena fatto esplodere era un vano tentativo di
preparare la pozione mutaforma e, visti i risultati,
esigo tre rotoli di pergamena per domani su tutte le proprietà di questa
pozione.- aggiunse il docente con un ghigno.
-Cosa?! Ma, Signore…- ribattè Harry.
-Altri
10 punti in meno a Grifondoro.
Ha altro da aggiungere, Signor Potter?- concluse il Professore.
-No,
Signore- rispose Harry trattenendo a stento la rabbia.
-Certo
che questa volta non gli puoi proprio dare torto, Harry… E poi Pozioni
è una materia importantissima, dovresti davvero impegnarti di
più!- gli soffiò Hermione.
-Hermione, per favore, non ti ci mettere anche tu!-
ringhiò in risposta Harry -Non è colpa
mia se…-
-Oh
sì che lo è, Harry! Hermione ha
ragione! Ultimamente hai sempre la testa tra le nuvole, ma che ti prende si
può sapere?! Se ti girano
evita almeno di farci perdere punti! Non voglio perdere
Il resto della
mattinata trascorse lento e quasi insopportabile, ora ci si mettevano anche Ron
e Hermione a dargli contro! Come potevano definirsi
suoi amici se poi si comportavano così e non erano nemmeno in grado di
capire come si sentiva? Possibile che anche per loro lui fosse solo Potter e
che fossero come tutti gli altri? Harry rimase interdetto da queste considerazioni…
Come era arrivato a pensare una cosa simile dei suoi
due migliori amici? Decise di non scendere a pranzo, non aveva voglia di
vederli ancora, così si diresse in biblioteca per iniziare il compito di
Piton: tre rotoli di pergamena per uno
come lui erano un’impresa a dir poco titanica, quindi era meglio iniziare
subito se voleva sperare di dormire almeno qualche ora quella notte.
Come
previsto non era riuscito a concludere molto, aveva
scritto non più di
In
fondo c’è un motivo se sono una scarpa in pozioni! pensò il
moretto sempre più irritato Comunque begli amici del cazzo che mi
ritrovo! Si fossero fatti basta intravedere per
chiedermi se mi serviva una mano! E poi loro chiedono a me che mi prende! Vorrei proprio sapere io che cazzo prende a loro!
A
cena non mangiò quasi niente, poi si diresse verso lo stadio da Quidditch col pensiero che avrebbe trascorso buona parte
della nottata in bianco con mantello e mappa nella speranza di non farsi
beccare nella Sezione Proibita mentre terminava la sua punizione.
Alle undici gli
allenamenti non erano ancora conclusi, la partita contro i Serpeverde
si avvicinava e la sua squadra voleva continuare a provare schemi su schemi; a
nulla erano valsi i suoi sforzi di mandare tutti a letto per
poter tornare in biblioteca, aveva anche litigato con Ron, Ginny e Coote, uno dei battitori,
che l’avevano accusato di fregarsene della squadra e gli avevano detto
che forse non meritava più il titolo di Capitano. Infuriato per quanto
accaduto Harry li aveva mandati tutti a quel paese
dicendo loro che se davvero lo pensavano potevano anche trovarsi un altro
cercatore, ma a quel punto gli altri membri della squadra erano intervenuti
calmando un po’ gli animi e impedendo la rottura solo per paura di
perdere l’incontro con i verde-argento. Dopo più di un’ora
di litigi la squadra decise di rientrare, tutti troppo nervosi per continuare a provare e Harry si trattenne un po’
di più negli spogliatoi per non dover fare la strada con gli altri.
Uscito dalle docce si trovò davanti
l’ultima persona al mondo che si sarebbe aspettato di vedere: Draco Malfoy.
-Hey, Potterino!
Giornataccia, eh? Prima Pozioni e adesso il Quidditch…
Bello spettacolino prima in campo! Solo degli zotici Grifondoro
come voi possono arrivare a tanto! E poi complimenti… Un San Potter
così infuriato coi suoi amichetti non
l’avevo ancora visto… Sembravi quasi una persona vera! Noi Serpi
avremo tanti difetti, ma almeno siamo uniti; non ipocriti e traditori come voi!-
-Vattene, Malfoy!- urlò Harry -Non è decisamente
giornata… Non rompere… Lasciami in pace almeno tu…- concluse
in un sussurro, chiudendo gli occhi e dirigendosi verso il suo armadietto.
-Come vuoi. Tanto
è inutile mostrarti come stanno le cose… Non vuoi vedere come sono
realmente coloro che ti circondano, né perché lo fanno…
Apri gli occhi, Harry, è un consiglio da nemico fidato.- rispose Draco con tono pacato,
abbandonando subito dopo lo spogliatoio lasciando Harry sconcertato dalle sue
parole: non solo il tono del biondino gli era sembrato realmente sincero, non
c’era traccia di scherno nella sua voce, ma le sensazioni che provava gli
dicevano che il biondo non aveva del tutto torto sui suoi compagni e
c’era da ammettere che effettivamente i Serpeverde
erano molto uniti… E poi quella frase alla fine, in cui l’aveva
chiamato per nome: quando
Harry udì
una voce che lo chiamava. -Su alzati! È tardissimo! Piton
questa volta ci ammazza se arriviamo in ritardo! L’hai fatta la
relazione? Non voglio che Piton ci levi altri punti
per colpa tua!-. Il ragazzo aprì i suoi occhi verde smeraldo di scatto,
si guardò attorno e vide che la voce proveniva da Ron.
Non riusciva a
credere di doversi già alzare, era rimasto nella Sezione Proibita fino
alle 4 quella mattina per trascrivere le numerosissime
varianti della pozione mutaforma. Una in particolare
aveva catturato la sua intenzione: aggiungendo 30g di
Asfodelo in polvere subito prima dell’ebollizione della pozione e girando
5 volte in senso antiorario e
Dopo colazione
scese nei sotterranei subito dopo Ron ed Hermione per la lezione di Pozioni seguito da un gruppo di Serpeverde.
-È in ritardo Signor Potter, 5 punti in meno a
Grifondoro. Ha fatto la relazione che le avevo
chiesto, o devo togliere altri punti alla sua casa
per la sua negligenza?- domandò Piton che,
quando ricevette il compito dal Grifondoro,
controllò velocemente che fossero tre pergamene
piene e aggiunse con un sorriso sadico -5 punti in meno per la sua calligrafia illeggibile.
Ora si sieda e presti attenzione, non vorrei doverle assegnare un’altra
ricerca.-
La lezione
passò abbastanza in fretta e, una volta finita, gli studenti di Grifondoro si ritrovarono liberi per il resto della
giornata perché l’altra lezione della mattinata, Trasfigurazione,
era stata annullata. I Grifoni tornarono alla Torre, l’aria era piuttosto
tesa e Harry decise di andarsi a riposare un po’ visto
che quella notte aveva dormito pochissimo. Si risvegliò circa
un’ora più tardi e, trovando il dormitorio deserto, decise di
scendere in Sala Comune; era quasi arrivato quando rimase pietrificato da
ciò che sentì uscire dalle labbra dei suoi amici.
-dite che dovremmo dirlo
anche a Harry?- disse con voce esitante Hermione.
-No, ‘Mione! Lascialo dov’è!
Ha già fatto fin troppi danni tra ieri e oggi!- rispose Neville.
-Sì,
cazzo! 70 punti in due giorni! Ma vi rendete conto?! E
in più con la partita alle porte, perdere il vantaggio che avevamo sui Serpeverde proprio non ci voleva!-
aggiunse Seamus.
-Deve rendersi
conto che solo perché si chiama Harry Potter non può fare il
bello e il cattivo tempo! Non possiamo sempre rimetterci tutti per i suoi colpi
di testa!- rincarò Dean.
Seguì un
attimo di silenzio, interrotto poco dopo dalla voce di Ron: -L’ho sempre
appoggiato, lo sapete, ma questa volta la penso come voi. Ha davvero
esagerato.-
-Sì,
è vero. Avete ragione. Andiamocene prima che si svegli e ci raggiunga, o
non potremo più andare a Hogsmeade per conto
nostro.- concluse Hermione.
Passarono pochi
istanti e Harry sentì il ritratto della Signora Grassa salutarli e
chiudersi alle loro spalle. Non poteva credere alle sue orecchie: quelli non
potevano essere gli stessi compagni con cui aveva
diviso la camera per anni, coloro che in un certo senso rappresentavano la sua
unica famiglia! E Ron? E Hermione? Come avevano
potuto dire quelle cose?! Una rabbia cieca lo
fulminò, come un fuoco pronto ad esplodere.
Doveva andarsene da lì o avrebbe spaccato l’intera Sala Comune.
Tornò nel dormitorio, afferrò ciò che di più caro
gli rimaneva al mondo (cioè il mantello, la mappa e la sua Firebolt) e si lanciò fuori dalla finestra in
direzione della foresta proibita. Doveva stare da solo, aveva bisogno di
riflettere e di sfogarsi. Ben presto volare non gli fu più sufficiente e
poco dopo atterrò in una radura e iniziando a lanciare urla, pugni,
calci e incantesimi contro qualunque cosa gli capitasse
a tiro. Come dei flash rivisse tutti i fatti degli ultimi giorni, le frasi
crudeli e il senso di delusione e amarezza provato; un
senso di totale smarrimento lo colse. Chi era realmente suo amico?! Come poteva essere stato così cieco?! Improvvisamente una frase gli rimbombò nella
testa: …è inutile mostrarti come stanno le cose… Non vuoi
vedere come sono realmente coloro che ti circondano, né perché lo
fanno… Apri gli occhi, Harry, è un consiglio da nemico fidato.
Malfoy. La sua Nemesi. Le sue parole ora gli
sembravano così vere… Possibile che lui avesse davvero visto
giusto sui suoi compagni? Abbassò lo sguardo sulle sue mani, le nocche
insanguinate per i pugni sferrati contro le cortecce ruvide…
Sangue… Rosso… Rosso come l’odiata
pozione mutaforma che gli aveva incasinato gli ultimi
due giorni… La pozione che, se opportunamente modificata, poteva far
vedere le cose da un diverso punto di vista… Se era vero ciò che
aveva detto Malfoy e lui era stato davvero
così cieco, forse quella pozione era la soluzione. Senza esitare
rimontò in sella alla sua scopa e volò diretto a Hogsmeade, doveva assolutamente procurarsi l’asfodelo per preparare la pozione.
Appena uscito dal
negozio, Harry fece appena in tempo a nascondersi sotto il mantello
dell’invisibilità prima che Ron, Hermione,
Seamus, Dean e Neville gli passassero davanti.
-…70
galeoni! Manco fossero fatti d’oro! Dean, ma ti sembra possibile
70 galeoni un paio di guanti da portiere?!-
-No, Ron, hai
ragione… anche se sembra
che oggi il 70 vada di moda…- rispose Dean.
-A che ti
riferisci?- chiese Hermione divertita -Colgo forse un velato riferimento ai punti che ci ha fatto
perdere Harry?-
-Noooooo… Cosa te lo fa pensare?- rispose Dean
sghignazzando con finta indignazione, prima di scoppiare a ridere e coinvolgere
il resto del gruppo in una sonora risata.
Harry, sempre
più sconvolto e profondamente ferito dalle
parole di coloro che, forse, a questo punto, avrebbe dovuto definire “i
suoi ex-amici”, si convinse ancora di più di avere bisogno di
quella pozione. Un senso di profonda amarezza gli invase il cuore. Doveva
vederci più chiaro! Doveva capire come stavano le cose realmente e dopo
avrebbe deciso come comportarsi! Avrebbe preparato la pozione quella notte
stessa.
Dopo esser
passato un attimo dal suo dormitorio per prendere il calderone e gli
ingredienti necessari dal proprio baule senza farsi vedere da nessuno, il
ragazzo rosso-oro volò fino alla vecchia torre di astronomia, ormai in
disuso, in attesa che calasse la sera; di certo non sarebbe sceso a cena, non
aveva voglia di vedere nessuno. Aveva bisogno delle tenebre per
poter entrare di nuovo nella Sezione Proibita e prendere il libro che
gli serviva per preparare la pozione, inoltre non poteva sperare di poter usare
indisturbato l’aula di pozioni
se non a notte fonda di nascosto da tutti e soprattutto da Piton!
Erano circa le
due di notte e la pozione stava quasi per bollire, ora era il momento di
aggiungere l’asfodelo e
mescolare; di lì a poco la pozione sarebbe stata pronta e, con essa, le
risposte alle sue domande o così sperava. All’improvviso un
rumore, la porta dell’aula cigolò e Harry si voltò di
scatto verso di essa. Ora era socchiusa, ma lui era certo di averla chiusa
bene! Corse verso il corridoio per cercare chi fosse stato a spiarlo, ma non
vide nessuno per i sotterranei, così tornò velocemente alla
pozione giusto in tempo per terminarla con gli ultimi due ingredienti. Adesso
non restava che farla raffreddare e aspettare che il liquido rosso sangue
diventasse trasparente per poterla ingerire. Mezz’ora più tardi la
pozione era definitivamente pronta e, dopo aver
ripulito l’aula accuratamente, Harry la bevve tutto d’un fiato
notando con sollievo che non fosse disgustosa quanto la polisucco.
Non sentendo nessun cambiamento apparente in sé decise di dirigersi
verso un bagno per controllare in uno specchio il colore attuale dei suoi occhi
e vedere se tutto aveva funzionato a dovere. Arrivato a destinazione,
ciò che vide lo lasciò senza fiato: sul suo viso spiccavano due
iridi color ghiaccio screziate di azzurro fin troppo
familiari! I giorni seguenti si sarebbero rivelati davvero
interessanti…
Cantuccio di U&S!
Speriamo
che questo primo capitolo sia riuscito ad incuriosirvi
a sufficienza da seguire anche i prossimi… Pubblicheremo una volta a
settimana nei weekend, salvo inconvenienti… A presto ^.^
Ubbo & Stellina.