La malerba

di 9Pepe4
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** # Gomitolo di pelo ***
Capitolo 2: *** # A prima vista ***
Capitolo 3: *** # Solo e affamato ***
Capitolo 4: *** # Il sogno ***
Capitolo 5: *** # Crescite ***
Capitolo 6: *** # Una voce familiare ***
Capitolo 7: *** # Pietre calde ***
Capitolo 8: *** # Lœdhingr ***
Capitolo 9: *** # La luna ***
Capitolo 10: *** # Controllo ***
Capitolo 11: *** # Il predatore ***
Capitolo 12: *** # Drómi ***
Capitolo 13: *** # Sorella ***
Capitolo 14: *** # Cambiamenti ***
Capitolo 15: *** # Gleipnir ***
Capitolo 16: *** # La mano ***
Capitolo 17: *** # Tradimento ***
Capitolo 18: *** # Rancore ***
Capitolo 19: *** # Il Fato ***
Capitolo 20: *** # Spettatore ***
Capitolo 21: *** # Fratellastro ***
Capitolo 22: *** # Ingenuità ***
Capitolo 23: *** # Pianto ***
Capitolo 24: *** # Parassita ***
Capitolo 25: *** # Ritorni ***
Capitolo 26: *** # La punizione di Loki ***
Capitolo 27: *** # Dipartita ***
Capitolo 28: *** # Dettagli ***
Capitolo 29: *** # Spina nella zampa ***
Capitolo 30: *** # Diverso ma familiare ***
Capitolo 31: *** # Legami fraterni ***
Capitolo 32: *** # Lupo ***
Capitolo 33: *** # Caccia ***
Capitolo 34: *** # Alterazioni ***
Capitolo 35: *** # Legami spezzati ***
Capitolo 36: *** # Residuo ***
Capitolo 37: *** # Uno ***
Capitolo 38: *** # Tre inverni ***
Capitolo 39: *** # Hati ***
Capitolo 40: *** # Riunione ***



Capitolo 1
*** # Gomitolo di pelo ***


La malerba

01 # Gomitolo di pelo

Il lupetto è un gomitolo di pelo nero, arruffato.
«Potrei schiacciarti la testa con un piede» lo motteggia Loki, e il cucciolo gli addenta un dito con le sue minuscole zanne.
«Ma non sarà così per molto» aggiunge il dio, a mezza voce, misurando contro il proprio palmo una delle zampe della bestiola.
Il lupetto si dimena, poiché non gli piace essere bloccato in quel modo, così Loki lo lascia ai suoi compagni di gioco: un serpente venefico e una bambina con metà volto cadaverico.
Sua sorella gli afferra la coda, gridando trionfante, e Fenrir protesta con un sonoro guaito.
















Note:
I pargoletti di Loki mi perseguiteranno fino alla morte XD
Scherzi a parte, l’immagine di Fenrir come gomitolo di pelo mi ha artigliato il cuore, e ha rifiutato di lasciarlo finché non ho buttato giù questa drabble.
Riguardo al gesto del dio di misurare la zampa del figlio… Grossomodo, dalle dimensioni delle zampe dei cani, si riesce a capire se cresceranno molto oppure no ^^
E a proposito della crescita di Fenrir, è un argomento che verrà reiterato più volte, vi avverto!
La prossima drabble, comunque, sarà pubblicata lunedì prossimo (12 novembre)…

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Capitolo 2
*** # A prima vista ***


02 # A prima vista

Quando gli Asi vengono a prenderli, il lupo è già cresciuto di almeno tre spanne.
Digrigna i denti, oltraggiato, quando gli passano una cordicella attorno al collo.
«Fenrir il lupo, Iörmungandr il serpente e la torva Hel: ecco, grande Ódhinn, la progenie di Loki maledetta!»
Fenrir alza il muso e lo vede per la prima volta.
L’Allfödhr, il più grande degli Asi, il potente Ódhinn, che getta Iörmungandr nel mare e fa di Hel la padrona dei morti.
Riconoscendolo istintivamente come nemico, Fenrir sente i peli del collo rizzarsi; alza le labbra nere, scoprendo le zanne affilate. E ringhia.











Note:
Come non avevo detto alla fine della scorsa drabble (mea culpa), questa è sì segnalata come una raccolta, ma non so se lo sia esattamente, dato che ogni capitolo non è proprio proprio una storia a sé stante.
Niente, mi sentivo in dovere di puntualizzarlo.
(Waitamoment. Ho appena visto che non è segnalata come una raccolta. Oddio, il mio cervello è andato.)
A lunedì prossimo (il 19 novembre), intanto mi auguro che questa vi sia piaciuta…

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Capitolo 3
*** # Solo e affamato ***


03 # Solo e affamato

Il lupo non era mai stato solo. Ora lo è.
Vive tra gli Asi, ma alla sua stazza si sono aggiunti peso e grandezza, e tutti lo temono.
Fenrir li disprezza di un disprezzo aspro, profondo, e gode nel vederli rimpicciolire davanti alla sua rinnovata ferocia.
Ma ciò non può ovviare alla sua solitudine, e tantomeno alla sua fame.
Quando un guerriero giunge da lui, offrendogli del cibo, il lupo ne è sopraffatto.
Corre dallo sconosciuto, uggiolando di gratitudine e leccandogli tutte le dita. Sono dita callose, indurite dall’utilizzo delle armi.
«Il mio nome è Týr, Fenrir il lupo».


















Note:
Da dove sia nata l’idea di descrivere in modo simile l’incontro tra Fenrir e Týr non lo so…
So solo che è spuntata fuori contemporaneamente a quella di Fenrir come cucciolo. E fortunatamente mi sono liberata dell’immagine di Týr che indossa un grembiule con una tasca gigantesca nella quale si porta in giro il lupacchiotto.
Sì, lo so. È terrificante.
Ma bando alle ciance!
Il prossimo aggiornamento sarà lunedì 26 novembre ^^

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Capitolo 4
*** # Il sogno ***


04 # Il sogno

Soddisfatto e con la pancia piena, Fenrir sogna.
Si ritrova in Iötunheimr, dove è stato cucciolo. Ha di nuovo accanto una serpe acciambellata e una bambina dispettosa che lo usa come guanciale.
Fenrir prova a scrollarsela di dosso, ma lei ha dita come artigli, saldamente conficcate nel costato del lupo.
«Questi miei poveri, poveri figli…» mormora una voce nel buio.
Fenrir solleva il capo, le orecchie appiattite contro il cranio. Ringhia contro la sagoma massiccia di Ódhinn, un’intimazione a lasciarlo in pace in quel consueto nido di membra insonnolite.
Poi si sveglia, ed è di nuovo solo ad Ásgardhr.




















Note:
Odino ha molti appellativi. E sarà sì Hrjótr, “terribile” (I miti nordici di Gianna Chiesa Isnardi docet), ma è anche l’Allfödhr.
O forse il sogno è solo un sogno.
A lunedì prossimo (il 3 novembre)!

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Capitolo 5
*** # Crescite ***


05 # Crescite

«Mi è giunta voce che anche Iörmungandr tuo fratello sia cresciuto a dismisura, laggiù nel mare di Midhdgardhr» racconta Týr, accigliato, guardando Fenrir divorare la sua porzione di cibo. «Ormai, egli può circondare tutta la terra con le proprie spire».
Il lupo emette un brontolio di soddisfazione, compiaciuto dal cibo e dalle notizie che gli ha portato la voce conosciuta del guerriero.
Si lecca con cura una zampa, disinvolto e niente affatto turbato.
In fondo, è pur sempre stato il cuore di una gigantessa – mezzo cotto e annerito dal fuoco, rinvenuto tra cenere e carbone – a ingravidare Loki loro padre…














Note:
Okay. Nella sua Edda, Snorri non ne fa cenno, e non sono riuscita a trovarlo nemmeno sfogliando un po’ i libri che ho sulla mitologia nordica, però sono sicura che ci fosse una versione del mito secondo la quale la gigantessa Angrbodha sarebbe stata bruciata in un rogo e Loki ne avrebbe raccolto il cuore, per poi mangiarlo e restarne ingravidato (solo a lui può succedere una cosa del genere, SOLO a lui! xD). Spero di non ricordare male…
Comunque sia, a lunedì 10 dicembre!

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Capitolo 6
*** # Una voce familiare ***


06 # Una voce familiare

«Dubito che ora il mio piede potrebbe farti del male».
Le orecchie di Fenrir sussultano, al suono di quella voce familiare che non udiva da tanto tempo; il lupo drizza il muso.
«Invero, adesso sarebbe la tua zampa a potermi fracassare il cranio».
Fenrir osserva Loki avanzare verso di lui, con un accenno di scherno sulle labbra e lo sguardo più serio che gli abbia mai visto sfoggiare.
«Stai crescendo, figlio mio» commenta il dio dell’inganno. «Continui a crescere ogni giorno». Fa una smorfia e indurisce la propria voce: «Gli Asi pensano che, in futuro, questo porterà loro danno».













Note:
Il ritorno di Loki… Ho sempre paura di combinare disastri, quando scrivo di lui.
Niente da dire, appuntamento a lunedì 17 dicembre!

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Capitolo 7
*** # Pietre calde ***


07 # Pietre calde

Il pavimento è fatto di pietre levigate.
Sono calde, nei dintorni del focolare.
Fenrir è lì e sta sonnecchiando, languido come un vecchio gatto dal pelo muschiato.
Quando Týr si avvicina per dargli da mangiare, il lupo apre pigramente un occhio, restio a liberarsi del torpore che lo pervade sin dentro le ossa, oramai avvezzo alla presenza dell’Ase.
Týr avvicina la mano al suo collo, e Fenrir alza il muso.
Allora, per un istante, si guardano negli occhi.
Si scrutano, il lupo e l’Ase – il mostro e il guerriero – fermi in una tregua che suona insolita ad entrambi.












Note:
È solo che Fenrir e Týr mi sembrano molto lontani dalla pace… Mi interessava, descriverli in un momento di calma.
A lunedì 24 dicembre (se non finisce il mondo XD)!

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Capitolo 8
*** # Lœdhingr ***


08 # Lœdhingr

«Questa è Lœdhingr» annuncia il portavoce del gruppo d’Asi giunto al suo cospetto, mostrando una catena robustissima. «Prova la tua forza su un simile vincolo, Fenrir figlio di Loki».
Il lupo flette i muscoli sotto il pelo nero e folto, sentendosi percorrere dall’eccitazione… E dal compatimento.
Gli Asi, poveri stolti, gli propongono davvero una sfida indegna di questo nome!
Ma quando la catena viene spezzata dalla sua forza – cosa che accade quasi immediatamente –, Fenrir decide che è valsa la pena di prestarsi ad una simile farsa, così da poter deridere in silenzio le facce sconvolte degli dèi!














Note:
Okay, vorrei dedicare questa drabble a Enide, che ha compiuto gli anni di recente (lo so che non è un granché come regalo, e me ne scuso ;_;).
Del resto, prima o poi, le famose catene con le quali gli Asi cercano di legare Fenrir dovevano arrivare ;)
Buona Vigilia a tutti e buon Natale!
A lunedì 31 dicembre ^^

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Capitolo 9
*** # La luna ***


09 # La luna

Superbo e accaldato, Fenrir emerge da una fitta boscaglia.
Alza al cielo il muso, e vede la falce di luna, bianca e splendente in mezzo alle nubi e al buio.
L’Allfödhr dev’essere davvero orgoglioso di quel gioiello celeste…
Ci sono cose, però, che sfuggono persino al suo sguardo onniveggente: così, proprio nel cuore di quella foresta, una vecchia cresce la progenie di Fenrir.
Ora, il lupo immagina suo figlio affondare i denti nel carro di Máni, e strappare un brandello perlaceo dopo l’altro.
Allora scopre le zanne, nella sua naturale e spaventosa versione di un ghigno affilato.

















Note:
Buon 2013 a tutti!
E sì, avrei dovuto aggiornare ieri, ma tra una cosa e l’altra non ci sono proprio riuscita D:
Per figlio di Fenrir intendo Hati, il lupo destinato a divorare la luna.
In quanto alla vecchia, è quella citata nella Voluspá (“La vecchia siede ad oriente in Járniviodhr e laggiù nutre la stirpe di Fenrir”). In realtà, mi pare che in quel passaggio, per “stirpe di Fenrir”, s’intendano più i lupi in generale, ma qui ho voluto interpretarlo più alla lettera…
Di nuovo, spero di non aver fatto pasticci.
A lunedì 7 gennaio!

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Capitolo 10
*** # Controllo ***


10 # Controllo

Ódhinn ha guance ruvide, il mento coperto da una barba crespa.
Crespa e ingrigita, ma la figura dell’Allfödhr è imponente, massiccia.
Accarezza con lo sguardo il proprio regno, lo contempla con fierezza mentre la sua mano si stringe sullo scettro.
Controllo, questo esprime.
Fenrir ricorda le parole di Týr – «Si vocifera» gli ha detto il guerriero, «che potresti abbattere Bifröst con una zampata» – e spera che tale voce sia giunta sino al sovrano degli Asi.
È tempo che anche il grande Ódhinn impari a tremare – oh, come si contorceva Iörmungandr, quando la sua mano l’ha sollevato in alto!

















Note:
Uff… Questa è stata un bel lavoraccio, spero ne sia uscito qualcosa di decente.
Appuntamento a lunedì 14 gennaio :)

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Capitolo 11
*** # Il predatore ***


11 # Il predatore

Fenrir perlustra le cento miglia di larghezza di quella pianura, sentendosi più simile che mai agli odiati Asi.
In fondo anch’essi sono cacciatori, per quanto si definiscano guerrieri. L’unica differenza è che loro usano le armi, lui le proprie zanne.
Improvvisamente, il vento gli porta un odore sgradito e una voce detestata.
«Ecco Fenrir, il bestiale figlio di Loki. Pare proprio sia cresciuto di giorno in giorno, dall’ultima volta in cui lo vidi».
«È così, Allfödhr. Ed egli è temibile e maligno».
Fenrir pensa che sia vero.
Gli Asi sono cacciatori… Ma lui li trasformerà in prede.















Note:
Drabble poco interessante, temo, ma sentivo di aver bisogno di un passaggio in più prima di passare alla prossima.
La pianura in cui si svolge la scena dovrebbe essere Vígrídhr, ovvero il luogo in cui avverrà la battaglia finale tra gli dèi. Di essa, se non ricordo male, viene detto che misura cento miglia in tutte le direzioni…
A lunedì 21 gennaio!

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Capitolo 12
*** # Drómi ***


12 # Drómi

«Questa è Drómi, Fenrir figlio di Loki. Acquisterai gran fama per la tua forza, spezzando un tal capolavoro».
Un orecchio su e uno giù, Fenrir valuta la sfida.
Poi decide di prestarsi all’esperimento, lasciandosi legare con la nuova catena.
Si dimena di qua, strattona di là, e infine Drómi si spezza con gran fragore.
Per la seconda volta, il lupo gode dei visi atterriti degli Asi, ma poi sente una voce che guasta la sua esultanza, ghiacciandogli il sangue nelle venne.
«Skírnir» ordina Ódhinn, piano, «recati nel paese degli elfi oscuri, e fa’ preparare ai nani un nuovo laccio».

















Note:
Ahi-ahi, Fenrir! Ci stai prendendo troppo gusto, a spezzar catene… E Odino corre ai ripari.
Come al solito, spero che il capitolo vi sia piaciuto (perché come al solito ho i miei grossi dubbi), e vi do appuntamento a lunedì 28 gennaio!

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Capitolo 13
*** # Sorella ***


13 # Sorella

Hel si presenta da lui vestita come una regina, accompagnata da una sbrindellata servitrice di nome Ganglöt.
Riconoscendola senza indugio, Fenrir lascia che Hel lo accarezzi e gli passi le dita attorno alle orecchie.
«Sono la sovrana dei morti» esordisce lei, con grande calma, «e i morti conoscono innumerevoli verità… Molte profezie ti predestinano alla rovina degli Asi, caro fratello».
Fenrir frusta l’aria con la coda, spazientito, ed Hel sorride.
«Un tempo ti utilizzai come guanciale» ricorda, senza emozione, «ora superi in grandezza il mio giaciglio… Letto di morte, lo chiamo, e non ho mai fatto sogni tanto dolci».











Note:
Eh, Hel, sai come si dice! La malerba cresce in fretta :P
Appuntamento (c’è bisogno di dirlo?) a lunedì prossimo, il 4 febbraio!

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Capitolo 14
*** # Cambiamenti ***


14 # Cambiamenti

Fenrir si accanisce furiosamente sul cespuglio, tra turbinii di foglie strappate e i fischi allarmati dei merli.
E proprio lì, ansante e compiaciuto, si accorge improvvisamente che il mondo sta cambiando.
Gli uccelli hanno smesso di sputare, e il lupo si ritrae con un brontolio nervoso.
«I passi di gatto non fanno più rumore, le donne non hanno più barba» dice Týr quella sera, più cupo che mai. «Sono svanite persino le radici dei monti».
Sì, il mondo sta cambiando, e Fenrir muta l’inquietudine in tracotanza.
Quelle trasformazioni, si dice, non possono che annunciare la fine prossima degli Asi.














Note:
Ricordate? Due capitoli fa, Odino ha ordinato a Skírnir di recarsi dai nani, e far preparare loro un nuovo laccio.
Secondo la mitologia, questo laccio sarà fatto di sputo di uccello, rumore di passi di gatto, barba di donna, radici di monti… Per questo – sempre secondo la mitologia – gli uccelli non sputano più, i passi di gatto non fanno più rumore, le donne non hanno barba e i monti radici…
Quindi altro che tracotante, caro il mio Fenrir! Gli Asi stanno fabbricando una nuova catena, dovresti iniziare a preoccuparti!
Appuntamento a lunedì 11 febbraio

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Capitolo 15
*** # Gleipnir ***


15 # Gleipnir

Sull’isola Lyngvi, gli Asi gli mostrano una corda che – per morbidezza e spessore – pare un nastro di seta.
«È più robusta di quanto sembri» dicono loro, disinvolti, «ma certamente tu potrai spezzarla».
Invero, pare così semplice che Fenrir s’insospettisce e schiude le fauci: non si sottoporrà alla sfida, se non riceverà una garanzia.
L’agitazione e il nervosismo serpeggiano tra gli dèi. Fenrir inizia a rilassarsi, compiaciuto, quando…
«Lo farò io!»
Il lupo si irrigidisce, impreparato come un cucciolo. Prova una sgradevole sensazione di tradimento, nel momento in cui Týr pone la propria mano tra le sue zanne.













Note:
Scusate il ritardo, ieri il mio computer ha dato i numeri.
E aspettatevi almeno altre due drabble, su questo episodio… Tra Týr e Fenrir c’è così tanto da dire che sono terrorizzata.
Appuntamento a lunedì 18 febbraio.

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Capitolo 16
*** # La mano ***


16 # La mano

Così, mentre lui fissa il guerriero, gli Asi lo legano con Gleipnir.
Fenrir punta le zampe e fa forza sul laccio, ma il laccio non si spezza.
Týr freme.
Il lupo guaisce, sorpreso, e dà uno strattone più convinto, ma ottiene soltanto che Gleipnir incida dolorosamente il suo corpo.
Allora è colpito da un panico improvviso ed istintivo; prova con più foga, ma non può risolvere nulla.
Infine si arrende tra la polvere, stremato… Gli Asi esultano, ma Týr si fa di un pallore mortale.
E Fenrir – in un ultimo scatto furioso, disperato – strappa la mano che lo ha nutrito.














Note:
Eccomi qui…
Mi scuso immensamente per la posticipazione dell’aggiornamento.
Avevo l’influenza e non riuscivo a scrivere niente di senso compiuto…
A lunedì 25 febbraio!

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Capitolo 17
*** # Tradimento ***


17 # Tradimento

Týr lo guarda, tenendo la mano sinistra serrata sul moncherino.
Fenrir mostra i denti: questo non basta per punire il tradimento.
Il tradimento dell’Ase che gli ha portato del cibo, che gli ha riferito tante voci e ha condiviso il suo cupo silenzio…
Già, il guerriero ha fatto tanto per lui, ma Fenrir… Fisso nell’obiettivo di vendicarsi di Ódhinn, non ha mai fatto nulla per Týr. Gli ha solo dimostrato di essere una minaccia per il suo popolo.
L’Ase si tampona la ferita, e Fenrir dà un brontolio nervoso.
Alla fine dei conti, il traditore chi è?














Note:
Eccomi!
Scusate l’ora tarda… Appena tornata a casa, ho pranzato, poi ho dormito, ho fatto la doccia, e infine sono andata ad un rosario… Morale della favola: mi sono messa al computer solo adesso.
Oh, be’, spero ardentemente che la drabble vi sia piaciuta.
Appuntamento a lunedì 4 marzo!

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Capitolo 18
*** # Rancore ***


18 # Rancore

Prigioniero sull’isola Lyngvi, Fenrir è immobile.
Il laccio stringe, mentre lui nutre il proprio rancore.
Non rievoca l’ultimo sguardo lanciatogli da Týr – muto in mezzo alle acclamazioni e alle risate degli altri Asi.
Sotto il suo pelo folto, sotto i suoi muscoli da predatore, è presente solo la memoria di Ódhinn, implacabile supervisore dell’imprigionamento.
La direttiva per costruire una nuova catena è stata dell’Allfödhr, e sempre l’Allfödhr l’aveva strappato dal ghiaccio di Iötunheimr e dai suoi fratelli.
Fenrir schiude le possenti mascelle, mentre il suo petto si tende in un respiro pieno d’odio.















Note:
Allora, innanzitutto ringrazio tutti quelli che recensiscono, preferiscono, ricordano, seguono o anche solo leggono questa raccolta… Non sapete quanto vi sono grata. Mi fate felicissima!
Per il resto, spero che vi sia piaciuta anche questa drabble, e… Ah, sì.
Lunedì prossimo sarò in Francia, perciò anticipo l’aggiornamento a questo sabato, il 9 marzo.
Au revoir!

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Capitolo 19
*** # Il Fato ***


19 # Il Fato

«Sei il figlio di un ingannatore e non hai saputo vedere un tale imbroglio».
Loki è lì, e lo guarda scuotendo la testa. Lo sta commiserando?
Fenrir ringhia al suo indirizzo. Se ha iniziato a sottoporsi a quelle prove, è perché sperava, con la sua forza, di raggiungere una fama simile a quella che Loki s’è conquistato con l’astuzia – ma più lusinghiera.
«Le vette che raggiungiamo» ribatte Loki, «non vengono decise dalla nostra volontà, ma esclusivamente dal nostro Fato».
Gli poggia una mano sul dorso, e Fenrir non si sottrae: se non altro, hanno un nemico in comune.
















Note:
Loki sì che sa rigirare il coltello nella piaga.
Idiozie a parte, credo che il Fato sia un concetto molto presente, nella mitologia norrena (come in quella greca, del resto, no?). Insomma, tizio è predestinato a far questo, caio è predestinato a far quello, sempronio… Ci siamo capiti.
Perciò niente, mi sembrava giusto che in una drabble se ne parlasse.
Spero vi sia piaciuta.
A lunedì 18 col prossimo aggiornamento!

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Capitolo 20
*** # Spettatore ***


20 # Spettatore

I giorni scorrono senza che nulla accada.
Fenrir chiude i denti sul laccio che lo imprigiona, cercando di romperlo, ma non riesce neanche a rovinarlo.
Con un mugolio frustrato, alza il muso.
Scorgendo una figura lontana, si fa improvvisamente attento.
Dopo un istante, la riconosce: è Frigg, la moglie di Ódhinn, e vaga per Lyngvi, chinandosi a parlare con le creature ed i germogli.
Fenrir ringhia, ma la dea non gli si avvicina né gli presta attenzione, mentre fa promettere agli elementi del creato che nessuno di loro danneggerà suo figlio Baldr, il più giusto e buono tra gli Asi.

















Note:
Buondì!
Okay, dopo questa drabble credo di dover spiegare molte cose.
Come già detto, Frigg è la sposa di Ódhinn. Baldr è uno dei loro figli, ed è un dio buono, saggio e giusto.
Ad un certo punto, Baldr inizia a fare dei brutti sogni che preoccupano tutti. Ódhinn va ad interrogare un’indovina, che (la faccio un po’ breve) gli dice che Baldr morirà.
Allora Frigg, Ódhinn e credo anche altri dei, vanno in giro a far promettere a tutte le cose dell’universo che non faranno del male a Baldr, così da renderlo invulnerabile.
Se non avete capito qualcosa di questa spiegazione (temo mi sia venuta un po’ incasinata) chiedete pure ^^
Io vi do appuntamento a lunedì prossimo, il 25 marzo!

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Capitolo 21
*** # Fratellastro ***


21 # Fratellastro

Appena fuori dalla sua portata, siede un bambino.
È il ritratto di Loki – lineamenti aguzzi e pelle eburnea.
«Sono Vali» afferma, con gli occhi puntati sul lupo. «Mi hanno detto che sei mio fratello».
Fenrir si tende verso di lui, e il ragazzino esita.
Poi parla, e nelle sue parole c’è un candore che certamente non ha ereditato da Loki.
«Gli Asi hanno dimenticato di far giurare una piantina, mi ha detto mio padre, e mi ha vietato di informarli». Aggrotta la fronte, ansioso. «Ma andrà tutto bene, vero?»
Dato che c’è di mezzo Loki, Fenrir ne dubita.


















Note:
In linea generale, la prole di Loki è maligna.
Fanno eccezione Narfi e Vali, i due figli che Loki ha avuto da sua moglie Sigyn, la dea della fedeltà (ebbene sì, Loki è sposato!).
Immagino che qualcuno avesse sospetti in proposito, e non si è sbagliato: gli Asi non sono stati molto scrupolosi, ahi-noi.
Alla prossima drabble per la reazione di Fenrir alla notizia (e magari per qualche parola in più su Vali…). A lunedì 1° aprile!

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Capitolo 22
*** # Ingenuità ***


22 # Ingenuità

Dopo un saluto mormorato, Vali scappa via.
Il suo odore, però, rimane fermo nell’aria, nelle narici del lupo.
Fenrir batte la coda sul terreno, frustrato… Non sa perché il bambino sia venuto da lui, e vorrebbe sapere di che piantina parlava.
Che Vali sperasse che lui, in qualche modo, potesse riuscire a mettere in guardia gli Asi?
Uno sbuffo incredulo esce dalla gola del lupo.
Per essere figlio di Loki, Vali è decisamente ingenuo.
Mentre strattona inutilmente la catena, Fenrir sa che non avvertirebbe mai gli Asi del pericolo che Baldr sta correndo. Per nessun motivo al mondo.
















Note:
Scusate la posticipazione dell’aggiornamento.
Tra una cosa e l’altra, mi sono ritrovata a lavorare su questa drabble alle dieci di sera, ed ero stanca e poco ispirata, così ho pensato fosse meglio rimandare, piuttosto che tirare fuori qualcosa di troppo forzato.
E be’, spero che il risultato finale sia almeno decente.
A lunedì 8 aprile!

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Capitolo 23
*** # Pianto ***


23 # Pianto

I nove regni del cosmo stanno piangendo.
Dal cielo plumbeo cade una pioggia sottile, che sulla lingua a penzoloni del lupo ha un sapore stranamente salato.
Persino la corteccia dei vecchi alberi, nodosa e spaccata, sembra stillare lacrime anziché resina viscosa.
Fenrir sa cosa significa: da qualche parte, Baldr dev’essere morto.
Il lupo ringhia, in qualche modo offeso dal dolore che lo circonda. Anche Týr deve essere in lutto, pensa, in lutto come non è stato quando l’ha tradito.
E forse, alle gocce scroscianti e salmastre che gli inzuppano il pelo, si aggiunge qualche lacrima crudele e ferina.















Note:
Nella cosmologia norrena esistono nove mondi.
E mitologia vuole che tutti (tranne quel disgraziato di Loki) abbiano pianto la fine di Baldr… E dato che non sembrava molto plausibile che anche Fenrir fosse addolorato per la morte dell’Ase, sono giunta a un compromesso: l’ho fatto piangere sì, ma per i fatti suoi.
Sulla morte/uccisione di Baldr saprete di più nella prossima drabble ;)
A lunedì 15 aprile!

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Capitolo 24
*** # Parassita ***


24 # Parassita

Le ore divengono prima giorni, poi settimane.
Infine, però, le notizie giungono anche alle orecchie di Fenrir.
Gli Asi hanno compreso che la morte di Baldr non è stata accidentale, ma ideata ad arte.
L’ha ucciso il vischio, il parassita degli alberi, e dietro la trama si cela Loki, il parassita degli dèi.
Gli Asi cercano di stanare suo padre, e Fenrir riconosce sui loro volti un’espressione troppo familiare: un dolore che reclama vendetta.
Il lupo raspa il terreno a quella comparazione sgradita.
Se fosse nella sua natura, temerebbe per Loki, perché sa che la caccia è aperta.














Note:
Nel caso vi interessasse qualche dettaglio in più sulla morte di Baldr…
Dopo aver fatto giurare a tutto il creato di non far danno al dio, gli altri Asi si sono messi a festeggiare, e hanno ideato un bel modo di passare il tempo: colpire Baldr con tutto quello che passava loro sottomano, giusto per rallegrarsi vedendo come niente lo feriva.
Tutto va al meglio, almeno sinché Loki non ci mette lo zampino. Prende un bel rametto di vischio e lo dà in mano a Hödhr (un altro figlio di Odino, cieco), invitandolo a scagliarlo contro Baldr.
Morale della favola: Baldr muore.
Riguardo il vischio “parassita delle piante”… Se non erro, il vischio cresce su vari alberi, nutrendosi della loro linfa… E un tale epiteto poteva creare un paragone interessante con Loki.
So che in questa drabble non c’è molto del nostro lupo preferito, ma era necessaria per lo sviluppo della storia.
Spero vi sia piaciuta! A lunedì 22 aprile!

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Capitolo 25
*** # Ritorni ***


25 # Ritorni

«Fenrir».
È sufficiente una sola parola, e quella voce – bassa e profonda – fa scorrere un brivido sotto la carne del lupo, toccando tendini e muscoli come nient’altro riesce a fare.
È accompagnata da un odore inconfondibile, un odore di pelle e cuoio.
Un odore familiare.
Fenrir, però, mostra minacciosamente i denti, poiché molte cose sono conosciute alla progenie di Loki, ma tra queste non si annovera il perdono.
Týr – è davanti a lui, è lì per davvero, reale e concreto – lo guarda a lungo, prima di parlare.
«Thórr ha catturato Loki presso la cascata di Fránangr. Pensavo dovessi saperlo».














Note:
Sono stata ore e ore a rimuginare come Fenrir potesse venire a sapere della cattura di Loki.
Poi ho pensato: Týr!
Spero di non aver scritto niente di vergognoso.
A lunedì prossimo, il 29 aprile! =)
E gioite: il nostro guerriero senza mano ci farà compagnia ancora per qualche capitolo!

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Capitolo 26
*** # La punizione di Loki ***


26 # La punizione di Loki

Un istante: Fenrir raggela.
«Gli Asi l’hanno condotto in una grotta» prosegue piano Týr. «Hanno preso i suoi figli Vali e Narfi, e lui ha dovuto guardare come Vali veniva tramutato in un lupo e spinto a divorare Narfi suo fratello».
Un ricordo: un bambino dai tratti aguzzi che lo guarda con curiosità.
«Coi visceri di Narfi, hanno legato Loki a tre pietre. Su di lui è affisso un serpente, il cui veleno gli bagna il volto. Sua moglie Sigyn è rimasta al suo fianco: allevia la sua pena, per quanto le è possibile».
Andrà tutto bene, vero?
Ingenuità.

















Note:
Ed eccomi qui.
Lo so, c’è poco della reazione di Fenrir e Týr… Per narrare come volevo la punizione di Loki, ho avuto bisogno di spazio…
Vali e Narfi ç____ç
Okay, scusate. Comunque, “Andrà tutto bene, vero?” era la domanda che Vali aveva rivolto a Fenrir quando gli aveva confidato il fatto che una piantina non aveva prestato giuramento.
A lunedì 6 maggio!
P. S. Comunque, per alleviare la pena di Loki, Sigyn regge un bacile tra il veleno e il viso del suo sposo… Peccato che, quando esso è pieno, lei debba allontanarsi per svuotarlo… E allora il veleno cade sul volto del dio.
Qui, se può interessarvi, una fanfiction su Loki e Sigyn (e la punizione di Loki) che adoro con tutta me stessa.

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Capitolo 27
*** # Dipartita ***


27 # Dipartita

Fenrir scatta in avanti senza preavviso.
Se Týr non avesse riflessi tanto pronti, e la catena non facesse il suo dovere, ora il guerriero si ritroverebbe le zanne del lupo nel braccio.
«Fenrir…» tenta l’Ase, alzando la mano sinistra.
Un laccio e un moncherino: a questo ha portato la loro convivenza.
Con un ringhio, Fenrir cerca di morderlo una seconda volta.
Il messaggio è chiaro: Týr deve andarsene, se non vuole che il lupo gli strappi anche l’altra mano.
Dopo un tempo insopportabilmente lungo, Týr si arrende. Lentamente, dà le spalle a Fenrir, per poi allontanarsi da lui.













Note:
Qualcosa mi dice che Fenrir non abbia mai sentito dire: “Perdonate settanta volte sette” (in effetti, non vedo perché avrebbe dovuto, però è una frase che mi piace tanto, dal momento che il sette è il mio numero preferito… Ma tralasciamo i miei feticismi…)
.
A lunedì 13 maggio!

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Capitolo 28
*** # Dettagli ***


28 # Dettagli

C’era un tempo, quando Fenrir era un cucciolo, in cui poteva affidarsi a Týr.
In cui poteva permettergli di avvicinarsi e di accarezzarlo; in cui poteva concedersi di compensarlo con qualche languida leccata alle sue mani callose.
Perché, al di là dei dettagli, il guerriero era una sorta di compagno.
Adesso, i ruoli sono più definiti: Fenrir è il figlio di Loki, e Týr è un Ase.
Fenrir fa parte della famiglia dannata che è stata braccata e imprigionata; Týr fa parte di coloro che l’hanno incarcerata.
Può darsi che siano solo dettagli, ma sono impossibili da dimenticare.












Note:
Questa drabble non era prevista. Spero di non aver fatto un errore, a scriverla.
Appuntamento a lunedì 20 maggio!

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Capitolo 29
*** # Spina nella zampa ***


29 # Spina nella zampa

Una spina nella zampa può scatenare tanto.
Dolore. Rabbia.
È Týr la sua spina nella zampa, ora. Non può liberarsene, perciò gli rivolge il proprio odio… Anche se non tutto, certo – una parte di esso è dedicata ad Ódhinn.
L’Allfödhr l’ha strappato a Iötunheimr, gli ha portato via Hel e Iörmungandr.
Lo ha umiliato e imprigionato; ha condannato i suoi innocenti fratellastri – divinità nate dall’ingannatore, ma prive della sua perversione – secondo le colpe del loro padre.
Le spine nella zampa di Fenrir sono tante… E lui può diventare molto bravo, a serbare rancore.
Bravo quasi quanto Loki.



















Note:
Odio questa drabble ç_ç
L’ho smontata, rimessa insieme, allungata di qui, accorciata di là… Spero solo che ne sia valsa la pena.
Ah, scusate la posticipazione dell’aggiornamento: ieri ho avuto un pomeriggio piuttosto impegnato, e la sera ero davvero esausta (non se ne parlava proprio, di comporre e ricomporre delle drabbles…).
A lunedì 27 maggio!

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Capitolo 30
*** # Diverso ma familiare ***


30 # Diverso ma familiare

A svegliarlo, quella mattina, è un odore acre.
L’odore di un predatore.
In un lampo nero, Fenrir è sulle proprie zampe, le orecchie appiattite contro il cranio, i denti scoperti in un ringhio… L’istante successivo, quel suono minaccioso si spegne in un mugolio perplesso.
A fronteggiarlo, è un lupo piccolo, dal pelo chiaro e gli occhi limpidi.
E il suo odore è diverso, sì, ma familiare.
Esitante, remissivo, il lupetto si avvicina, e Fenrir scorge il sangue incrostato sulla sua pelliccia, sotto la gola.
Con estrema cautela, spinge il muso in avanti e lecca via ogni goccia.
















Note:
Scusate per le posticipazioni, negli ultimi giorni mi sono dedicata interamente allo studio…
Spero che questa drabble vi sia piaciuta, e vi do appuntamento a lunedì 17 giugno!
(Oddio. Questa è la trentesima drabble?! E dire che, secondo il progetto originale, avrebbero dovuto essere solo quindici...)

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Capitolo 31
*** # Legami fraterni ***


31 # Legami fraterni

Il lupetto è sfinito.
Esausto e sottomesso, privo della ferocia che l’ha spinto a sbranare suo fratello… ma non è una sorpresa. Quell’ira non nasceva da un cuore bestiale, ma dalla magia dei maledetti Asi.
Quando il lupetto si addormenta contro di lui, Fenrir vorrebbe ringhiare.
Quel calore, però, risveglia un ricordo mai dimenticato.
Le stagioni sono passate. Fenrir ha perso il pelo morbido dei cuccioli, rivestendosi di quello pungente dei predatori, ma non scorderà mai il calore di Hel e Iörmungandr che gli dormivano accanto.
Così rilassa i muscoli, Fenrir, e spia silenziosamente il sonno di Vali.
















Note:
Scusate. Scusate il ritardo, ma tra il computer che faceva i capricci e il caldo… stavo decisamente impazzendo.
Spero che la drabble vi sia piaciuta!
A lunedì 24 giugno (si spera)!






AVVISO del 3 luglio:
Per ora, nessuna nuova drabble. Il motivo è presto detto: mancanza di tempo e mancanza d’ispirazione – una combinazione fatale D:
Però prometto che per lunedì 8 luglio riuscirò a scrivere il prossimo capitolo.
Mi scuso per la posticipazione della posticipazione della posticipazione…

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Capitolo 32
*** # Lupo ***


32 # Lupo

Per certi versi, ora Vali è più lupo di Fenrir.
Non somiglia ad un bambino che cerca conforto nel fratello, ma un cucciolo che cerca protezione presso un animale più esperto.
A farlo giungere sino a Fenrir, non sono state elaborate riflessioni… È stato il suo naso, che lo ha condotto verso un odore familiare e sicuro.
Mentre il lupetto gli spinge il muso contro il fianco, Fenrir è certo che non abbia alcun pensiero che possa portarlo al rancore o all’odio.
L’unica scintilla divina – umana – che conserva, è un inusuale dolore sul fondo dei suoi occhi chiari.
















Note:
Perché ho la sensazione di aver appena scritto la drabble più noiosa del secolo?
Sia come sia, volevo chiarire la mia idea di ciò che gli Asi hanno fatto al povero Vali: non trasformarlo in un dio con le sembianze di un lupo (come Fenrir), ma in un animale vero e proprio.
Insomma, spero che il risultato non siano dei blateramenti inutili.
A lunedì 15 luglio!

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Capitolo 33
*** # Caccia ***


33 # Caccia

Dopo essersi riposato a sufficienza, Vali prova a cacciare.
È inesperto, però, e goffo come tutti i cuccioli.
Fenrir lo osserva, dando al laccio alcuni strattoni cauti ed innervositi, e dopo un po’ comincia a ringhiare. Se ad infastidirlo sia l’inettitudine del lupetto o il fatto di non poter correre a sua volta… Ecco, questo neppure lui lo sa.
Sa solo che, quando un coniglio spaventato da Vali finisce dritto tra le sue zampe, l’irritazione si trasforma presto in compiacimento.
Fenrir si concede il piacere di sventrare la bestiola, ma poi cede al fratellastro il resto della preda.



















Note:
Scusatemi la posticipazione!
Ieri, tra una cosa e l’altra, mi sono trovata a mezzanotte con la drabble ancora sotto forma di bozza… perciò ho deciso di rimandare a oggi (e l’orario vi fa capire quanto siano scadenti le mie capacità organizzative).
Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto!
A proposito del prossimo aggiornamento, sarà martedì 30 luglio, perché la settimana prossima vado in montagna…

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Capitolo 34
*** # Alterazioni ***


34 # Alterazioni

Vali impara velocemente.
Forse grazie all’istinto, forse ai brontolii minacciosi che Fenrir emette ogni qualvolta lui si comporta da cucciolo sgraziato.
Il grosso lupo, cresciuto tra le spire fredde di Iörmungandr e i perseveranti tormenti di Hel, non ha mai avuto a che fare con un fratello così mansueto.
Anche quando il figlio di Loki e Sigyn comincia a cacciare come un pericoloso predatore, continua a conservare una mitezza che ricorda più una preda.
E a Fenrir, che trova la debolezza tanto fastidiosa, non pare che la docilità di Vali – distorsione dell’ingenuità di un tempo – sia troppo seccante.




















Note:
Okay, scusate per la posticipazione.
Alla fine sono tornata mercoledì anziché lunedì, ed ero convinta di aver rimandato l’aggiornamento a questa settimana… E con ‘sto caldo, la mia ispirazione ha subito un calo avvilente.
Comunque sia, ora ecco qui la nuova drabble. Spero non sia un disastro.
Per il prossimo aggiornamento, si va a lunedì 2 settembre, visto che questo mese ho una miriade di impegni…

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Capitolo 35
*** # Legami spezzati ***


35 # Legami spezzati

Vali è intraprendente ed ha acquisito più sicurezza.
Ben presto, i confini a cui Fenrir è relegato iniziano a sembrargli troppo ristretti.
Esplora l’isola Lyngvi, si spinge oltre… I periodi di lontananza si fanno sempre più lunghi – e ora, se Fenrir gli ringhia contro, Vali ricambia a zanne scoperte.
Un mattino, il lupetto mordicchia il collo del fratellastro per invogliarlo al gioco… Poi, drizzando le orecchie, corre via.
E Fenrir sa, prima che il cielo si oscuri, che stavolta Vali non tornerà.
Strattona, sino a guaire, Gleipnir, l’unico legame della sua esistenza che non si sia ancora spezzato.



















Note:
E finalmente eccomi qui.
Spero che la drabble non vi abbia fatto venir voglia di usarmi come bersaglio di un tiro di pomodori (?), e vi do appuntamento a lunedì 9 settembre.

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Capitolo 36
*** # Residuo ***


36 # Residuo

Fenrir non prova risentimento per l’addio di Vali… Il ricordo delle zampe e dei denti del fratellastro che lo stuzzicano, però, lo riempie ancora di uno strano fastidio.
Giace da solo sulle foglie secche, e ha unghie troppo affilate, denti troppo poco consumati.
Una preda incauta non è sufficiente a soddisfarlo; l’uso a cui sono destinate le sue grinfie e le sue fauci è un altro.
E mentre il tempo lo trascina inevitabilmente verso il suo fato, Fenrir si ferma un istante, sentendo l’odore residuo di Vali sulla propria pelliccia.
In fondo, i lupi vivono in branco.















Note:
Devo dirlo? Questa drabble non mi convince.
Spero tanto di sbagliarmi.
A lunedì 23 settembre!

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Capitolo 37
*** # Uno ***


37 # Uno

Loki non aveva favole, ma solo enigmi e simbolismi.
Sul numero tre, aveva detto un giorno, si fondava l’ordine del cosmo: Yggdrasill, l’albero del mondo, ha tre radici.
Il numero due, Fenrir l’ha imparato da Vali, garantisce equilibrio. Luce e oscurità, freddo e caldo… esistono l’uno in funzione dell’altro.
Ma il numero uno?
Il fianco di Fenrir contro cui dormiva Vali è freddo, e il lupo capisce.
Uno significa essere scomodo la notte, passare il giorno a mordere una corda impossibile da rompere.
Uno significa solitudine, il rimedio è sempre lo stesso.
Lasciar crescere la rabbia.





















Note:
Il tema di questa drabble sarà ripreso più avanti, ma non dico di più…
Per ora, mi limito a sperare di non avervi deluso… E vi do appuntamento a lunedì 30 settembre!

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Capitolo 38
*** # Tre inverni ***


38 # Tre inverni

Il gelo brucia la terra; l’erba sbianca e muore.
Giunge la brina, poi una neve sempre più fitta e fredda.
Mentre i giorni si susseguono tra bufere e tormente, la pelliccia nera di Fenrir si imperla di cristalli di ghiaccio, e Gleipnir quasi scompare sotto un velo bianco.
Il freddo imperversa anche quando i fiori dovrebbero tornare a sbocciare, anche quando gli alberi dovrebbero offrire frutti polposi.
Fenrir osserva tre inverni avvicendarsi senza il tepore di una primavera… Che quello stravolgimento – più gelido e tagliente di una stalattite di ghiaccio – sfregi il cuore di Ódhinn sino a farlo sanguinare!














Note:
Il Ragnarök si avvicina… Intanto, spero di non aver fatto un brutto lavoro con questa drabble :)
A lunedì 14 ottobre!

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Capitolo 39
*** # Hati ***


39 # Hati

Il mondo vibra per le guerre degli uomini; la terra è imbevuta di sangue; le stelle più luminose sono svanite dal cielo.
Nella notte, Máni continua a guidare il carro della luna, sempre più rapido… inseguito da Hati.
Hati è un figlio di cui Fenrir non ha mai sentito la mancanza. Un figlio cresciuto lontano, ma che ha nel sangue l’odio della stirpe di Loki.
Ora, relegato su Lyngvi, Fenrir assiste alla caccia.
Lo invade una soddisfazione feroce, quando finalmente Hati divora la luna.
Fenrir ha ottenuto il primo assaggio della vendetta, e ciò fa aumentare la sua fame.
















Note:
Ad Hati si era accennato nella drabble 9 # La luna.
E anche se in questa raccolta Fenrir non ha un gran legame col figlio, la fine della povera luna non poteva mancare (almeno credo).
A lunedì 4 novembre!

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Capitolo 40
*** # Riunione ***


40 # Riunione

Infine, giunge il giorno in cui tutti i legami si spezzano.
Gleipnir si rompe come uno stelo secco, ma Fenrir non ha il tempo di capacitarsene… Senza alcun preavviso, un’onda si abbatte su Lyngvi.
Si ritira rapidamente, sradicando alberi e riducendo l’isola a una massa di fango.
L’acqua salata scorre tra le zampe di Fenrir; lui ha occhi soltanto per il mostro marino che gli striscia incontro.
Si fronteggiano, poi Fenrir posa la testa contro quella di Iörmungandr.
Pelo contro squame.
Il lupo getta indietro il muso in un ululato terrificante.
Sono pronti per distruggere il mondo.















Note:
Lo so, sono secoli che non aggiorno.
Le ultime settimane sono state infernali, ho avuto poco tempo e in più questa drabble mi ha dato molto filo da torcere… Comunque, spero possiate perdonarmi, e che il risultato non sia da buttare…
A lunedì 9 dicembre (si spera)!

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