I'm blinded, because you are everything I see

di Zayns quiff
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** We have a choice: live or exist ***
Capitolo 2: *** Hey how you doing? ***
Capitolo 3: *** You are my superhero ***
Capitolo 4: *** When I see you, everything changed ***
Capitolo 5: *** Shall I sing? ***
Capitolo 6: *** When I'm next to you, my heart explodes ***
Capitolo 7: *** Kiss me like you wanna be loved ***
Capitolo 8: *** «You can't protect me from everything» «I can try» ***
Capitolo 9: *** Wherever I am, you will always be my safe place ***
Capitolo 10: *** Open up your eyes, you’ll discover there’s a world outside ***
Capitolo 11: *** Let me be the one to light a fire inside your eyes ***
Capitolo 12: *** Ah, my head is a mess! ***
Capitolo 13: *** I'm under this umbrella and I’m calling your name and you know I don’t wanna lose ***
Capitolo 14: *** If it ain’t you, I ain’t myself ***
Capitolo 15: *** Just because I’m not forever by your side, doesn’t mean that’s not precisely where I want to be ***
Capitolo 16: *** I had never loved before you ***
Capitolo 17: *** Nothing can come between you and I ***
Capitolo 18: *** Though I try to get you out of my head ***
Capitolo 19: *** The day ever fight like us ***
Capitolo 20: *** All I want for Christmas is you ***
Capitolo 21: *** I’m half a heart without you ***
Capitolo 22: *** Quel sorriso mi incantava sempre ***
Capitolo 23: *** Always me and you.. ***
Capitolo 24: *** It's Christmas time ***
Capitolo 25: *** Look at me.. I'm strange! ***
Capitolo 26: *** Do you want to start 2014 with me? ***
Capitolo 27: *** Look at me now, I'm falling ***
Capitolo 28: *** I wish that I could wake up with amnesia.. ***
Capitolo 29: *** Sasha who? ***
Capitolo 30: *** If I lose you, I lose my entire world! ***
Capitolo 31: *** Aspetterò qui per sempre solo per vedere il tuo sorriso. ***
Capitolo 32: *** "The memory of your touch remains when you’re not there.” ***



Capitolo 1
*** We have a choice: live or exist ***


We have a choice: live or exist
 



Avevo passato tutta la vita a guardare coppiette felici che si scambiavano baci o regali desiderando di avere qualcuno speciale al mio fianco; i miei genitori si erano amati tantissimo fin dal primo mo­mento che si erano incontrati, ma tutto finì quando mio padre ebbe la brillante idea di tradire mia madre.
Da quel momento il mio tutto intorno a me sembrava aver preso una piega negativa, come se un im­menso mantello nero fosse calato sopra il mio corpo oscurando tutti i miei ideali e prospettive sul­l'amore che avevo coltivato fin da piccola. Detestavo vedere gli altri felici.
Crescendo questo strano sentimento si è amplificato fino a farmi diventare come repellente ai ragaz­zi, poi un giorno.. quel giorno tutto cambiò.
Ricordo come se fosse ieri il momento in cui i miei occhi azzurri hanno incontrato i suoi e tutto in un attimo era sparito, la mia mente era semplicemente vuota come se galleggiasse in mezzo al nulla e il mio cuore batteva forte di nuovo, come un tempo, ma questa volta solo per lui.
Perché con lui ho scoperto il vero significato dell'amore.. ma d'altronde cos'è poi l'amore?
L'amore è un misto di cose, belle e brutte. L'amore è soffrire, piangere, urlare, sorridere, avere qual­cuno che ti riesce a rendere felice con un semplice sguardo, voler stare solo con lui, fregarsene del resto, sbagliare, è quando non capisci più niente, è avere il sorriso stampato in faccia tutto il giorno, tremare quando ti abbraccia, non accontentarsi mai dei suoi baci e volerne infiniti.
A volte l'amore è soltanto un miliardo di domande e zero risposte, eppure io in te ho trovato quella risposta perfetta.

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Capitolo 2
*** Hey how you doing? ***


Hey how you doing?
 



«Dai bevi, tranquilla» uno dopo l'altro i bicchieri erano andati giù velocemente mentre l'alcool scal­dava la mia gola lasciandomi un retrogusto amaro, ma poco importava questo è tutto quello che ri­cordo, eppure deve essere successo qualcos'altro che mi ha fatto arrivare direttamente in camera mia.
<La stanza è buia e silenziosa, riesco appena a sentire l'infrangere del mare sulla sabbia e sugli scogli fuori dalla finestra che qualcuno deve aver lasciato un po' socchiusa, il vento soffia leggero e i gab­biani stridono desiderosi di cibo.
Ma la mia quiete viene presto interrotta dallo spalancarsi della porta mentre qualcuno entra aprendo le tende che lasciano posto ad una luce a dir poco accecante.
«Sei pazza?» domando rifugiandomi sotto le coperte, solo lei può piombare in camera a quest'ora svegliandomi così di malo modo.
«No, sono Katherine ed è ora di alzarsi in piedi!» esclama la mia migliore amica togliendomi il len­zuolo e buttandomi letteralmente giù dal letto.
«Kath ti prego! E' presto e sto malissimo» sussurro massaggiandomi il sedere sul quale sono atterra­ta mentre la stanza non fa che girare intorno a me, ho un mal di testa terribile che mi arriva fino allo stomaco provocandomi un senso di nausea tremendo.
«Presto? E' l'una! Ci credo che stai male come un cane, con tutto quello che hai bevuto ieri» ride lei sedendosi sopra al letto guardandomi con i suoi occhi azzurri.
Quando eravamo piccole giocavamo sempre insieme e spesso le persone ci scambiavano per gemel­le perché entrambe avevamo gli occhi azzurri e questi capelli biondi lunghissimi, ma con il passare del tempo i nostri lineamenti sono cambiati e io sono cresciuta spaventosamente in altezza superan­dola di netto.
«Dai su vestiti che andiamo a fare un po' di shopping, siamo o no in Spagna?» salta giù dal letto dandomi un bacio e uscendo di corsa dalla stanza senza neanche aiutarmi ad alzarmi. Quindi con fa­tica cerco di rimettermi in piedi chiudendo gli occhi e ritrovando il mio equilibrio, giuro che mai più nella mia vita toccherò un filo di alcool! Mi faccio velocemente una doccia poi indosso un paio di pantaloncini corti e una camicia, scendo nella hall dell'albergo trovando Kath e il suo fidanzato Sam ad aspettarmi mano nella mano scambiandosi occhiate innamorate.
Odio tutto questo amore gratuito.. e il mio turno quand'è?
«Sono pronta piccioncini! Devo reggere la candela oggi?» chiedo facendo una smorfia.
«No, ci sono io» risponde Simon spuntando alla spalle facendomi sobbalzare.
Usciamo tutti e quattro sotto il sole cocente di Agosto per fare una consueta passeggiata tra le strade affollate di Madrid, oggi c'è il mercato perciò tantissime persone sono scese in piazza per darsi allo shopping. Facciamo un giro tra le mille bancarelle piene di qualsiasi cosa comprando ogni tanto qualche gingillo e qualche stupidaggine, facendoci tante foto nei posti più impensabili oppure con persone sconosciute che hanno solamente un aspetto davvero buffo.
E' ormai una settimana che alloggiamo in Spagna trascorrendo la vacanza che tutti noi abbiamo sempre desiderato, grazie a Simon che praticamente vive qui per l'università abbiamo potuto stare in un albergo davvero lussuoso e a basso costo visitando ogni giorno un posto diverso e magico.
L'unica notte di vera follia è stata ieri quando siamo andati in una discoteca in centro dove evidente­mente dei ragazzi mi hanno obbligato ad assumere troppo alcool e io, non essendoci abituata, sono crollata subito ed è solo colpa mia se mi ritrovo in questo stato. Non dovevo bere niente né parlare con nessuno!
«Perrie sei con noi?» mi chiede Sam dandomi un pizzicotto.
«Aia!» esclamo toccandomi il braccio.
«Sembravi essere su un altro pianeta» ride Kath massaggiandomi il punto in cui il suo ragazzo mi aveva fatto male.
«Ci sono non vi preoccupate»
Continuiamo a camminare per un'altra mezz'ora mangiando un panino veloce, arriviamo ad una via secondaria dove di colpo ognuno di noi prende vie diverse: Sam si ferma in una bancarella di fran­cobolli, la sua passione; Kath da una signora che vende orecchini di tutti i tipi e Simon invece spari­sce verso uno stand di sciarpe di seta. Mentre io rimango sola in piedi in mezzo al passaggio con la folla che circola accanto a me intimandomi di spostarmi in Spagnolo, lingua che non capisco e non conosco.
Mi siedo sopra un muretto, sotto di me scorre il fiume e lungo tutto il ponte degli artisti stanno fa­cendo ritratti su richiesta o dipingono semplicemente ciò che vedono intorno a loro. Osservo la stra­da di fronte a me: gli spagnoli sono tutte abbronzati e tremendamente belli, soprattutto i ragazzi ep­pure ne noto uno in particolare che non ha le caratteristiche di Madrid.. deve essere un turista anche lui perché indossa una macchina fotografica mentre il volto è coperto da un capello della “Obey” e degli occhiali neri.
Nel momento in cui socchiudo gli occhi per studiarlo meglio lui si gira accorgendosi di me, cerco di assumere una posa naturale guardando da un'altra parte, ma ormai il danno è fatto: si è accorto di me e lo vedo sorridere con la coda dell'occhio, evidentemente devo essere diventata di colpo rossa.
Fa un passo in avanti come per volermi raggiungere, ma un uomo più grande gli si piazza davanti seguito da un altro ragazzo abbastanza chiaro dai capelli biondi, anche lui non è di qui lo si ricono­sce dal colore dalla pelle e dallo strano accento che riesco a sentire mentre parla.
I due ragazzi si allontano così posso tornare a guardarli senza essere notata, ma il moro si gira anco­ra una volta ad osservarmi togliendosi gli occhiali e scoprendo i suoi grandi occhi marrone.. degli occhi così profondi capaci di ipnotizzarmi con un solo sguardo.
Rimango a guardarlo con il cuore che batte veloce finché non svolta l'angolo venendo sommerso dalla calca.. cosa mi sta succedendo? Com'è possibile che un semplice sguardo di un ragazzo qual­siasi mi abbia colpito così nel profondo?
Cerco di calmarmi mentre Kath e il resto della truppa mi raggiunge pieni di buste.
«Abbiamo trovato un locale davvero carinissimo per sta sera!» afferma Sam sedendosi accanto a me, lo guardo alzando il sopracciglio destro.
«No, ho chiuso con l'alcool!»
«Mica devi bere per forza Perrie» scoppia a ridere Kath.
«E poi sta sera ci sono anche i miei amici, così fate un po' di conoscenza visto che tra due giorni si ritorna a casa» dice Simon mentre mangia un gelato, non sapevo che anche in Spagna facessero i gelati. Come vivi fuori dal mondo Perrie!
«Allora va bene, però non ho niente da mettere» sussurro triste.
«Non ti preoccupare ci penso io» sorride Kath prendendomi per mano per farmi scendere dal muret­to, ci incamminiamo da sole tra le strade tranquille fermandoci ad ogni negozio possibile e spiando ogni bancarella, ma i miei gusti in fatto di vestiti sono alquanto duri da accontentare.
Dopo un'ora di camminata finalmente vedo un abito in vetrina davvero stupendo, entro provandolo e mi sta davvero bene così, mentre Kath si prova un vestito nero, mi avvio alla cassa per pagare ac­corgendomi che in fila c'è il ragazzo biondo che avevo incontrato con il misterioso ragazzo. Lo guardo avvicinandomi per capire qualcosa in più.
«Paul possiamo andare a mangiare dopo?»
«Niall hai mangiato appena un minuto fa!» il biondino sbuffa pagando il suo acquisto poi si volta incrociando i miei occhi, anche i suoi sono blu, mi guarda per un attimo come se mi dovesse dire qualcosa poi il suo amico grande lo strattona per un braccio intimandogli di camminare e spariscono fuori dal negozio.

 

 

 

«Allora come stiamo?»
< «Siete perfette entrambe!» sorride Sam vestito elegantemente.
«Facci una foto!» urla Kath tirandogli la macchinetta fotografica.
Simon ci aspetta fuori dall'hotel con la sua macchina così saliamo tutti a bordo, guardo fuori dal fi­nestrino per tutto il tragitto pensando ancora a quel ragazzo.. chissà se lo avrei rivisto di nuovo, e perché mi ha fatto un effetto così strano se neppure lo conosco?
I pensieri frullano nella mia testa terribilmente e in un attimo la sento esplodere, brava Perrie così si fa! Farti venire il mal di testa ancor prima di entrare in discoteca, ora voglio proprio vederti a resi­stere là dentro senza toccare nulla e con la testa in fiamme.
Raggiungiamo la discoteca mentre Simon parcheggia cerco di guardare il posto da fuori ed è davve­ro grande, scendiamo dirigendoci verso l'entrata dove c'è una fila enorme, ma il nostro amico cono­sce i proprietari così entriamo da una porta secondaria e di colpo siamo già in pista. Il locale è enor­me, ha due piani: sotto una pista gigantesca ospita tanti ballerini mentre al piano di sopra ci sono ovunque divanetti dove le coppiette siedono scambiandosi baci o chiacchierando, mentre nell'ango­lo c'è un bar davvero grande.
Subito rimango da sola perché Kath e Sam sono andati a ballare mentre Simon si è fiondato al bar ordinando un bicchiere dopo l'altro, così non mi resta che fare un giro ma il mal di testa si accentua ad ogni nota che esce dalle casse e decido di uscire mentre il buttafuori mi fa il timbro per rientrare, ma non credo proprio che rimetterò piede in quell'inferno.
Cammino lungo il parco che si trova sul retro tenendo d'occhi la discoteca per non perdermi visto che in fatto di orientamento sono pessima, Madrid è una città meravigliosa perché anche di notte ci sono tantissime persone che passeggiano, i locali sono aperti e addirittura ci sono alcuni bambini che giocano a nascondino nel parco.
Senza neanche accorgermene mi ritrovo in una strada secondaria, mi guardo intorno ma nulla mi sembra familiare.. continuo a camminare entrando nel panico, sento le mani iniziare a sudarmi e le gambe tremare terribilmente.
Ecco mi sono persa, e ora che faccio?
Comincio a correre finché non vado a sbattere contro qualcuno che come me sta girovagando su questa strada con un amico, il cuore mi salta in petto e la mente mi dice di non avere paura, non mi farà niente anche se di storie di ragazze assalite da sconosciuti ne conosco a bizzeffe però poi mi accorgo che anche lui deve essersi perso perché non fa che guardare le strade e met­tersi le mani nei capelli imprecando sottovoce.
Lo guardo in viso e lo riconosco.. è il ragazzo che ho visto oggi al mercato.


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Capitolo 3
*** You are my superhero ***


You are my superhero
 



Rimango letteralmente paralizzata come se fossi un robot e di colpo qualcuno mi avesse staccato la corrente, non posso crederci che in tutta Madrid io sia capitata esattamente nello stesso punto in cui si trova lui, questo non può che essere destino.
«S-Scusa» sussurro allontanandomi di un passo «Stavo correndo e non ti ho notato così ti sono ve­nuta addosso»
«Tranquilla» sorride mettendo la lingua tra i denti, ha un sorriso meraviglioso che riesce subito a tranquillizzarmi, sembra come se il cielo si fosse illuminato di tante stelle brillanti.
Mi guardo intorno cercando una via di fuga a questo momento imbarazzante, ma non vedo niente che mi sembri familiare così non mi resta che rimanere qui impalata dondolandomi sui talloni come una scolaretta al suo primo giorno di scuola. Vedo il ragazzo guardarmi di nascosto e sorridere divertito, chissà cosa avrà mai da ridere, sto per chiederglielo quando il suo amico si avvicina a noi.
«Niente da fare non mi ricordo proprio dove siamo» si lamenta passandosi una mano tra i capelli, mi guarda e alza un sopracciglio curioso.
«Lei chi è?»
«Lei è..» inizia il ragazzo del mercato, ma si ferma constatando che in realtà non sa il mio nome vi­sto che non ci siamo ancora presentati.
«Io sono Perrie, molto piacere» mi presento allungando la mano.
«Io Louis» mi stringe la mano sorridendo.
«Ehi ci sono anche io» attira la nostra attenzione il ragazzo misterioso che sposta Louis con la mano parandosi davanti a me con quel suo sorriso stampato in volto «Io sono Zayn, piacere mio» sorride stringendomi delicatamente la mano.
Rimango scioccata da tanta sicurezza visto che all'apparenza sembra un ragazzo molto timido, ep­pure evidentemente nasconde un lato di sé molto sicuro e quasi addirittura vanitoso. Sorriso rima­nendo con la sua mano stretta alla mia fin quando Louis da un colpo di tosse riportandoci entrambi con i piedi a terra, mi scuoto diventando di colpo rossa e mi allontano un po'.
«Allora dicci come mai da queste parti a quest'ora?»
«Ehm.. in realtà mi sono persa» sospiro scoraggiata.
Louis scoppia a ridere.
«Anche noi ci siamo persi» risponde guardandomi, rido insieme a lui attirando l'attenzione di un gruppo di ragazzi che sono usciti da un bar appena adesso. Forse loro conoscono dove si trova il mio hotel, mi avvicino per chiedere sperando che almeno parlino un po' di inglese visto che con lo spagnolo sono negata, non a caso a scuola avevo 4.
«Scusate sapete dove si trova l'hotel..» non finisco a parlare che mi ritrovo un di loro che mi stringe il braccio fortissimo avvicinandosi a me, puzza di alcool e deve essere decisamente ubriaco, sento gli altri suo amici ridere spiaccicando qualche parola in spagnolo nonostante la bocca impastata dal­l'alcool e dalle sigarette.
Cerco di divincolarmi, ma è tutto inutile lui è più forte di me, lo vedo trascinare il mio corpo contro il suo e chiudo gli occhi rassegnata ormai a subire questo tipo di violenza, ma una mano calda mi afferra dolcemente l'altro braccio strattonandomi via. Spalanco gli occhi trovando Zayn accanto a me con un pugno alzato contro il mio aggressore, vedo l'ubriaco ridere e lasciarmi andare pronto per sferrare un cazzotto che però va a vuoto visto il suo equilibrio pessimo, Zayn lo spinge a terra urlan­dogli di andarsene consiglio che tutti accettano molto volentieri.
Vedo il gruppo allontanarsi di corsa ridendo e urlando, mi accascio tra le braccia del mio eroe scop­piando a piangere.. come ultima sera non si può di che non sia finita con il botto. Zayn mi culla tra le sue braccia calde e ora nulla ha più importanza: non importa che io lo conosca appena da mezz'o­ra, che sono stata quasi violentata, che sono sola immenso ad una città che non conosco e che non so come tornare all'hotel. Ora l'unica cosa essenziale è che sono qui, tra le sue braccia che hanno deciso di proteggermi e difendermi a spada tratta, senza neanche aver dovuto pensare per un momento se fosse giusto o no.
Cosa mi sta succedendo? Come posso provare questi sentimenti per un perfetto estraneo? Eppure sento di conoscerlo, nel profondo del cuore so che è una persona speciale, gentile che riesce a vede­re il meglio di te e aiutarti a farlo uscire fuori.
«Tutto apposto?» chiede Louis raggiungendoci, mi stacco da Zayn asciugandomi gli occhi con la mano mentre una riga di mascara se ne va, devo essere un mostro!
Mi giro di scatto.
«Che succede?» si preoccupa Zayn.
«Ho il trucco a pezzi.. sono orrenda» mi lamento cercando con la mano di riparare il danno, ma sen­za specchio non so se sto facendo meglio o peggio, sento Louis scoppiare a ridere e sussurrare “ah le donne” mentre Zayn mi fa voltare chinandosi verso di me così che i nostri visi sono vicinissimi.
«Sei bellissima» mi sussurra facendomi rabbrividire.
Una suoneria interrompe il momento, è il suo cellulare così lui risponde mentre mi allontano per non origliare, chissà forse è la sua ragazza.
Mi siedo su un muretto guardando il cielo pieno di stelle, Madrid è una città davvero meravigliosa piena di vita che riesce a coinvolgerti completamente, ricordo che ho sempre desiderato venire qui fin da piccola, ma mia mamma non voleva poi un giorno quando mio padre mi aveva promesso che finalmente mi ci avrebbe portato, lui e la mamma hanno divorziato e tutto è cominciato a cadere a pezzi. Oggi sono qui e devo molto a questa città visto che mi ha fatto conoscere una persona specia­le come Zayn, è presto per dirlo, ma lo sento dentro fin nel cuore e di solito non mi sbaglio mai.
«Si ritorna in albergo!» esclama Louis, lo guardo confusa.
«La nostra guardia..» inizia a dire, ma Zayn lo interrompe.
«Il nostro amico» sottolinea quest'ultimo «Sa dove siamo e ora ci viene a prendere, voi che ti diamo un passaggio al tuo hotel?»
«Magari!» urlo contenta.
Restiamo ad aspettare dieci minuti cercando di conoscerci meglio finché un suv ci viene a prendere dal quale scende un uomo davvero molto grande, la mia prima reazione è di rifugiarmi dietro a Louis, ma lui subito mi tranquillizza invitandomi ad entrare. Prendo posto tra i due ragazzi e durante il viaggio nessuno parla, vedo però il loro amico abbastanza scuro in volto segno che è arrabbiato parecchio del fatto che Louis e Zayn si sono persi.
«Grazie per il passaggio» scendo non appena la macchina si ferma davanti il mio hotel, ma Zayn scende insieme a me con sorpresa del guidatore che assume un'espressione ancora più contraria e arcigna.
«Perrie senti volevo lasciarti questo» mi porge un bigliettino con il suo numero «Noi domani sera torniamo a Londra , forse una volta tornati entrambi a casa chissà potremmo uscire» dice sorriden­do.
«Io.. si certo» sorrido a mia volta, gli stampo un bacio sulla guancia come ringraziamento di avermi salvata e salgo in camera gettandomi sul letto. E' stata davvero una strana serata, ma sono contenta che le cose siano andate in questo modo, mi volto a guardare l'ora sul telefono e sono appena le due di notte.
Apro la cartella messaggi ed è il mio cuore a scrivere:

Grazie per avermi difeso questa sera. Buonanotte

Perrie ”

Lo mando al numero di Zayn che ho appena salvato e mi addormento con un sorriso enorme stam­pato in faccia, forse qualcuno ha dato un bel po' di olio alla mia ruota della fortuna ed essa ha ripre­so a girare.

 


«Perrieeee» esclama Kath indignata.
«Che c'è?» chiedo con la bocca piena di brioches, guardandola spaventata.
«Dove eri finita ieri sera?»
«Io.. mi sono persa» sussurro abbassando lo sguardo mentre sento Sam ridere di gusto, lo fulmino con gli occhi ritornando poi al mio caffè.
«Persa? E poi come hai fatto?» deglutisco e lentamente le racconto tutta la storia omettendo la parte in cui stavo per essere attaccata, non voglio che si preoccupi per una cosa che per fortuna non ha portato a conseguenze negative.
Lei rimane ad ascoltarmi per tutto il tempo, annuendo ogni tanto con gli occhi che le brillano evi­dentemente curiosa e felice per me.
«Si sente» dice soltanto una volta terminato il mio racconto, la guardo.
«Cosa?»
«Che ti piace, si sente dal modo in cui ne parli, si vede dai tuoi occhi che ogni volta che lo nomini si accendono oppure dalla tua pelle che diventa subito rossa e infine la voce ti si fa acuta»
«Kath!» esclamo.
«Che c'è?» chiede lei spaventandosi guardandosi intorno.
«Non dire cavolate» le rispondo sorridendo, sento il telefono vibrare sopra al tavolo e lo afferro pri­ma che cada a terra vedendo sullo schermo la scritta “Zayn” che mi sta chiamando, il cuore inizia a battere fortissimo e la bocca mi si è seccata, cerco di rispondere ma le dita mi tremano. Kath si schiarisce la voce sorridendo come a dire “io te l'avevo detto”, le faccio la linguaccia ed esco dall'hotel per rispondere, faccio un respiro e pigio il tasto.
«Pronto?»
«Hei Perrie come stai?» la sua voce è perfetta.
«Tutto bene, stavo finendo di fare colazione» guardo l'orologio ed è quasi l'una del mattino, penserà che sono un dormigliona e avrebbe ragione.
«Ben alzata» risponde lui ridendo, sorrido.
«Grazie mille! Tu dove sei?» chiedo iniziando a camminare avanti ed indietro.
«Siamo in aereo, stiamo tornando a Londra. Mi chiedevo se domani avevi qualche impegno»
«Ehm.. domani no, non credo»
«Bene allora ti va di fare pranzo insieme?» mi chiede, sento dei rumori dalla sua parte qualcuno: sta urlando mentre altre due voce maschili stanno improvvisando una canzone che mi sembra di aver ascoltato da qualche parte.
«Si certo, ma cos'è tutto questo baccano?» domando curiosa.
«Sono Louis e gli altri che si stanno divertendo. Allora.. si arrivo Harry un attimo» lo sento sussur­rare a qualcuno, deve essere uno dei suoi amici «Domani verso le dieci ti chiamo, e mi raccomando voglio trovarti sveglia»
«Certo, ciao Zayn»
Preparo le valige velocemente, è già ora di tornare a casa.. Londra mi è mancata, ma di sicuro la cosa che mi mancherà terribilmente è il tempo di Madrid con il sole splendente e il caldo che amo tantissimo. E' già volata una settimana e non sono psicologicamente pronta a tornare a casa per riprendere il mio vecchio lavoro alla caffetteria alternato con le lezioni dell'università; finalmente era l'ultimo semestre e poi mi sarei laureata in moda, era una passione che mi aveva innescato mia madre fin da piccola e da allora non mi ha più abbandonato.
Saliamo in aereo e mi siedo vicino a Kath riuscendola finalmente a separare dal suo ragazzo, credo che il mio incontro con Zayn abbia segnato di netto qualcosa nel mio petto, come se il mio cuore fosse stato inciso da una parola che ormai non sentivo da tanto tempo, da un sentimento che mi era diventato estraneo: l'amore.

E se tutto questo è un sogno vi prego non svegliatemi, giuro morirei. 



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Capitolo 4
*** When I see you, everything changed ***


When I see you, everything changed
 



Non è facile ritornare di colpo alla vita di sempre dopo una lunga vacanza, è brutto rimettere la sve­glia presto per dover andare a lavorare mentre fuori i ragazzini non fanno che correre per le strade di Londra ansiosi di giocare con i loro amici, sotto il sole debole di giugno.
Eppure sta mattina qualcos'altro mi frulla in testa impedendo di concentrarmi e combinando un ca­sino al bar creando una furiosa crisi di nervi al mio capo, che stressato per i suoi problemi mi liqui­da immediatamente con una semplice lettera di licenziamento.
«Come licenziata?» urlo attirando l'attenzione di tutti i clienti.
«Shh non urlare!» esclama il proprietario portandomi in cucina scusandosi con tutti i presenti che ri­prendono normalmente la loro attività tranquilli e rilassati a differenza di me che potrei esplodere nel giro di due minuti.
«Senti i costi stanno aumentando e devo tagliare il personale, mi dispiace» si giustifica lui alzando le braccia al cielo.
«E io di cosa dovrei vivere adesso?» gli chiedo scuotendo il capo, lui alza le spalle indifferente. Prendo la busta con dentro l'assegno e la liquidazione del mese e me ne esco sbattendo con forza la porta riattirando l'attenzione di tutti i clienti che si voltano verso di me meravigliati. Che se ne vada­no tutti a quel paese: dal padrone spilorcio, alle altre ragazze che servono che sono più belle e di­sponibili di me e ai clienti seduti in quel bar schifoso che non hanno nulla a cui pensare.
Percorro le strade di Londra arrabbiata come non mai calciando ogni sasso che trovo davanti a me con una rabbia tremenda, non voglio che mia madre scopra che ho perso il lavoro altrimenti mi farà tornare a casa da lei, amo questa città sento che è perfetta per me, come se da quando sono nata mi sia stata cucita intorno come un vestito che puoi indossare quando hai l'età giusta e quando sei vera­mente pronta.
Ho sudato per comprarmi un minuscolo appartamento qui e di sicuro non abbandonerò tutto, sono così sovrappensiero che non mi accorgo di tutta la gente accalcata fuori da Nando's, chissà cosa è successo, mi avvicino lentamente notando che sono quasi tutte ragazzine così busso sulla spalla di una di esse che si volta con le lacrime agli occhi.
«Cosa succede qui?» chiedo sopra le urla.
«NIALLL» esclama lei indicando l'interno del ristorante dove un ragazzo biondo con un cappello verde saluta tutta la folla, stringo gli occhi per capire chi è ma non lo riconosco, la ragazzina conti­nua ad osservarmi aspettando la mia reazione di sorpresa che però non arriva.
«Non so chi sia, scusa» mi giustifico, mi guarda con gli occhi sorpresi come se fossi un alieno, poi mi molla un volantino e scappa via insieme ad altre ragazze che pian piano si stanno spiaccicando davanti alle vetrine del ristorante.
Guardo il foglio di carta che recita in alto “One Direction” con tutta una specie di didascalia, leggo velocemente capendo che sono una band inglese uscita non vincitrice da Xfactor e ora il loro secon­do album è in testa alle classifiche. Qualcosa mi ricordo, un servizio al telegiornale che aveva parla­to di loro, ma niente di più! Giro il foglio trovando cinque volti di bei ragazzi che mi sorridono con scritti sotto i loro nomi.. mi soffermo sugli ultimi due “Louis Tomlinson” e “Zayn Malik”, rimango scioccata leggendo il nome e guardando la faccia del ragazzo del mercato a Madrid che mi sorride. Non può essere, con tutte le persone che ci sono al mondo è impossibile che io abbia incontrato un ragazzo di una band inglese.. e non di una band qualsiasi! Con le mani che tremano lascio cadere il foglio a terra nello stesso momento in cui mi squilla il telefono dove sul display appare il suo nome.
«Perrie, sono contento che sei sveglia» ride dandomi il buongiorno.
«C-ciao Zayn, eh si sono andata a lavoro»
«Ah ti ho disturbato?»
«No tranquillo mi hanno licenziata» sospiro sedendomi su una panchina, mentre più in là le fans non smettono di urlare e battere come assatanate contro i vetri del ristorante.
«Davvero? Com'è successo?»
«Lasciamo stare.. come mai mi hai chiamata?»
«Andiamo a pranzo no?»
«Oh, si certo!» mi batto una mano sulla fronte, come una sciocca con tutto quello che era successo mi era passato completamente di mente.
«Ti va di andare da Nando's?» domanda mentre lo sento prepararsi, mi si gela il sangue.
«No per carità!» esclamo troppo forte attirando l'attenzione di una vecchietta che sta passeggiando con il suo cane.
«Non ti piace?» ora Perrie.. digli chi c'è dentro il ristorante, digli che sai tutto della sua storia e può smetterla di fare il ragazzo qualunque che vuole uscire con me solo per divertirsi. Dai Perrie dillo non è difficile!
«Ehm..» sussurro scuotendo la testa, qualcuno esce da Nando's e le ragazzine urlano di più stringen­dosi intorno ad una sola persona che stranamente non è protetta da nessuna guardia del corpo, vedo un ragazzo biondo guardarsi intorno completamente nel panico mentre velocemente firma qualche autografo e fa qualche foto. Non riesce però ad uscire dalla massa, mi alzo camminando in quella direzione, chiunque sia, famoso o no, non può essere lasciato in una situazione del genere. Chiamo un taxi che si ferma immediatamente.
«Può aspettare qui un secondo?» corro verso il ragazzo facendomi largo tra le fans, lo afferro per la mano trascinandolo verso di me facendogli cenno di seguirmi, lo vedo piantare i piedi a terra im­paurito dalla mia reazione, ma poi si fida e mi segue. Corriamo dentro al taxi a cui ordino di partire immediatamente per seminare la folla di ragazzine che ha preso a correrci dietro, sospiro sprofon­dando nei sedili mentre la voce di Zayn urla dal telefono, mi ero completamente dimenticata che stavo parlando con lui.
«Oddio scusa» mi giustifico riprendendo il telefono.
«Cos'è successo?» mi chiede lui preoccupato.
«Forse qualcuno può spiegartelo meglio..» passo il cellulare al biondino accanto a me che ha una faccia davvero spaventata e confusa, credo che pensi seriamente che sono una fans maniaca che ha intenzione di rapirlo. Lo vedo titubante poi afferra il telefono e con voce tremante parla.
«Pronto?» ha una voce così melodiosa con un accento irlandese «Zayn?» chiede prima di scoppiare a ridere, gli spiega dove si trova e cosa è successo rimanendo a parlare per qualche minuto poi da un indicazione al tassista e riaggancia dandomi il cellulare e porgendomi la mano.
«Piacere Niall Horan» sorride con un sorriso meraviglioso.
«Io sono Perrie Edwards» gli stringo la mano «Dove stiamo andando?» chiedo mentre il taxi arriva in una strada in cui non ero mai stata prima, ci sono poche case e le uniche che vedo credo appar­tengano a persone piuttosto ricche visto la loro dimensione. Un'abitazione in particolare mi colpi­sce: è una palazzina alta e grande evidentemente divisa in più appartamenti, ma con una sola entrata e un solo immenso giardino che la circonda, è bianca e una staccionata ne delimita il perimetro in­sieme ad un'alta siepe.
«Perché siamo qui?»
«Questa è casa nostra» mi risponde lui pagando il tassista e scendendo, lo seguo fuori trattenendo il mio cappello in testa dal vento che ha iniziato a levarsi improvvisamente, alzo gli occhi al cielo tro­vandomi sopra enormi nuvole nere che non promettono niente di buono. A Londra il tempo è varia­bile e conviene girare sempre con un ombrello.
Entro ritrovandomi davanti ad un atrio immenso, a sinistra c'è un salone enorme e a destra la cucina mentre una scala a chiocciola porta al piano superiore che è formato da cinque corridoi, ognuno dei quali porterà all'appartamento di ogni membro della band. Rimango sbalordita e Niall si accorge del mio stupore scoppiando a ridere e riportandomi con i piedi a terra, mi volto guardandolo scusando­mi.
«Ti piace?» mi chiede sorridendo.
«E' stupenda!» esclamo guardandomi intorno.
«Zayn è nel suo appartamento, è il corridoio centrale basta che lo percorri tutto e sei arrivata» mi da un buffetto sulla guancia poi lo vedo salire le scale e sparire nel corridoio di sinistra, deve essere il suo appartamento. Mi faccio coraggio e seguo le sue indicazioni, ogni corridoio è diverso dagli al­tri: quello di Zayn ha le pareti blu piene zeppe di quadri di fumetti di ogni genere lo percorro fino ad arrivare ad una porta di legno, busso.
Sento dei rumori all'interno prima che la porta si apra presentando davanti a me la visione più bella che io avessi mai visto in tutta la mia vita, Zayn indossa una maglietta nera a maniche corte con una scritta rossa, dei pantaloni dell'adidas e una cuffia azzurra. E' assolutamente perfetto e ora nulla ha più importanza: né che ho perso il lavoro, né che ho davanti a me il ragazzo famoso della boy band One Direction, né che il suo braccio destro e pieno fino al gomito di tatuaggi.. ora conta solo che io sia qui con lui.
«Ciao» sussurro entrando mentre lui chiude la porta alle sue spalle. Il suo appartamento non è molto grande, ma è ben arredato.
«Ti piace la casa?» domanda osservando la mia espressione corrucciata.
«Oh si si, vivete tutti qui?»
«Si, cioè è solo un punto comune sennò io e Louis abbiamo anche una casa tutta nostra» si siede sul divano di pelle bianca invitandomi accanto a lui, poso la borsa nera sopra al tavolo e mi sistemo vi­cino a lui guardandolo negli occhi. So cosa mi sta per dire, non voglio che quello che stiamo co­struendo sparisca di colpo, ma cosa pretendo? Una rock star come lui non potrà mai e poi mai inna­morarsi di una semplice ragazzina come me.
«Senti Perrie mi dispiace che tu abbia scoperto tutta la verità in un modo così banale, ti avrei rac­contato ogni cosa oggi a pranzo» abbassa gli occhi contorcendosi le mani, sembra agitato «Spero che ora tu non mi giudichi male, non sono come gli altri cantanti famosi che si montano la testa o vanno a letto con la prima che incontrano» divento di colpo rossa, perché mi sta dicendo queste cose?
«Quel giorno a Madrid al mercato in cui i nostri occhi si sono incrociati ho percepito qualcosa di unico, che mai per nessuna avevo provato» si avvicina prendendomi le mani, ora sono sicura di es­sere in fiamme!
«Zayn io..» riesco solamente a sussurrare mentre il mio cuore inizia a battere velocemente facendo un rumore infernale che è impossibile che da fuori non si senta, è come se volesse volare via dal mio corpo e raggiungere il suo.
«Dimmi solo che non cambierà niente e che continueremo a conoscerci» mi dice lui con la voce che gli trema, prendo un bel respiro stringendogli le mani. So già che tutto cambierà, so che non sarà mai una relazione come quella che hanno le altre persone perché lui sarà sempre in viaggio e la pos­sibilità di vederci e stare insieme sarà poca.
«E' già cambiato tutto» gli dico, lo sento irrigidirsi e lasciarmi le mani lentamente, le riafferro rassi­curandolo con un sorriso «Ma perché non provarci?» mi abbraccia forte e il suo profumo mi invade le narici calmandomi di colpo, come una medicina di cui ne ho assolutamente bisogno per sopravvi­vere perché sono sicura che è questo che accadrà: senza di lui la mia vita crollerebbe nel vuoto.

Come fai a pensare queste cose, a provare questi sentimenti per qualcuno che conosci da qualche giorno?
Ci mancava anche la coscienza! Lo sento.. so che lui è la persona perfetta per me, è difficile da spiegare, ma ogni volta che incrocio i suoi occhi marroni il mio stomaco si svuota di colpo, il cuore batte veloce mentre la testa inizia a girare come se mi mancasse l'aria. Ti basta tutto ciò?
Okay...
 

«Allora possiamo andare a pranzo» sorride lui alzandosi di scatto, lo seguo afferrando la borsa men­tre fuori si è alzando un vento tremendo e non ho portato nemmeno il cappotto, Zayn sembra leg­germi nel pensiero perché mi porge la sua giacca. Lo ringrazio stampandogli un bacio sulla guancia, lui mi prende per mano e usciamo dall'appartamento.
Mille domande mi scorrono in mente, ma nessuna delle quali ora è abbastanza importante da inter­rompere un momento così magico, so già che sarà un percorso lungo e difficile, ma questa volta non sarò sola.. forse io per lui sono appena un granello di sabbia, mentre lui per me é la mia spiaggia e il mio mare.

 

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Capitolo 5
*** Shall I sing? ***


Shall I sing? 
 



«Ogni volta è sempre così?» rido correndo dietro di lui mentre una folla di ragazze ci insegue arma­te di telefonino o macchinetta fotografica, alcune sventolano una maglietta, altre piangono disperate mentre noi cerchiamo di correre via più velocemente che possiamo.
Arriviamo in un parco nascondendoci dietro un albero mentre la folla, che non ci ha notati, ci sor­passa senza accorgersi di noi, li lasciamo passare per poi finalmente uscire allo scoperto con il fiato corto, ma senza riuscire a smettere di ridere.
«A volte è anche peggio» dice Zayn crollando a terra, con le gambe che mi tremano mi siedo sull'er­ba a cavalcioni portandomi una mano alla milza e cercando di mantenere il respiro regolare, questa corsa ci ha uccisi entrambi.
Rimaniamo in silenzio per qualche momento mentre lui appoggia la testa contro l'albero chiudendo gli occhi e respirando rumorosamente, io ne approfitto per mettere in ordine nella mia mente tutte le informazione raccolte da lui durante il pranzo. Mi ha raccontato dell'inizio della loro carriera, di come sono diventati subito tutti amici, del loro primo album e del primo tour, poi mi ha detto che ora stanno trascorrendo alcuni giorni liberi prima di volare in America per continuare le date del loro secondo album.. questa è stata la notizia più brutta, tra meno di cinque giorni sarà distante da me e ci sarà l'oceano a dividerci, non credo di essere pronta a così tanta distanza.
«A cosa pensi?» mi chiede lui riaprendo gli occhi e inclinando la testa da un lato per osservarmi me­glio.
«A quando sarai in America..» sussurro con il fiato corto, questa volta non per colpa della corsa.
«Perrie» mi dice avvicinandosi «Non preoccuparti, tu potrai venire con me!» esclama allargando le braccia, rimango a bocca aperta davanti ad una simile richiesta, non avrei mai pensato che me lo avrebbe domandato e detta così su due piedi un po' mi spaventa.
«Zayn non stiamo correndo troppo?»
«Io voglio solo passare più tempo possibile con te per conoscerti meglio, tutto qui; poi sarà bello no? Sei mai stata in America?»
«No, ma mi piacerebbe molto» rispondo con la voce che trema dall'emozione.
«Allora parti con me.. ti prego!» sussurra spalancando i suoi enormi occhi marroni, non riesco pro­prio a resistere così mi alzo in piedi annuendo, lui scatta subito afferrandomi per i fianchi e facendo­mi girare più volte su me stessa stringendomi forte. Una volta fermato mi ritrovo vicinissima a lui così tanto che i nostri nasi si sfiorano, restiamo a guardarci negli occhi per qualche minuto mentre il blu dei miei si confonde con il marrone dei suoi, un brivido percorre la mia schiena e la causa non è il freddo, lui mi sorride dandomi un bacio sulla fronte poi mi lascia andare.
«Credi che adesso la via è libera?» domanda sporgendosi dall'albero scoppio a ridere spingendolo, lui perde l'equilibrio e cade a terra sporcandosi i pantaloni mentre un tuono squarcia il cielo dando via ad una pioggia tremenda, alzo gli occhi al cielo meravigliata ritrovandomi in un secondo bagna­ta fino alla punta dei piedi.
«Corri Zayn, torniamo a casa!» urlo iniziando a correre mentre lui mi segue.
«Vi siete bagnati per bene» Louis ci porge una tazza di thè fumante come da vero inglese mentre cerco di asciugarmi sotto ad un enorme asciugamano blu, i miei vestiti stanno girando beati nel ce­sto della lavatrice insieme a quelli di Zayn il quale mi ha prestato una sua onesies che mi sta vera­mente enorme, ma almeno sono al caldo.
«Ha iniziato a piovere all'improvviso» rispondo come a giustificarmi per le pessime condizioni del tempo di Londra.
«Sta sera mangiamo tutti insieme, Perrie sei dei nostri?»
«Ehmm.. okay» sorrido, Louis ricambia poi esce dalla cucina lasciandomi sola, fuori la pioggia scende con violenza dal cielo allagando tutta la città e ogni tanto un lampo illumina la casa seguito da una tremenda scossa che mi spaventa terribilmente.
Rimango a bere il thé finché qualcuno interrompe i miei pensieri entrando in cucina e saccheggian­do l'intera dispensa, non pensavo che Niall essendo così magro riuscisse a mangiare tutta quella quantità di cose, lo guardo sbalordita mentre si siede di fronte a me sgranocchiando delle patatine mentre si prepara un panino.
«Allora come ti trovi qui?» mi chiede con la bocca piena.
«Bene, siete tutti così simpatici anche se ancora non ho conosciuto gli altri due ragazzi»
«Non vorrei dirtelo, ma..» abbassa la voce guardandosi intorno per essere certo che non arrivi nes­suno «Il migliore sono io» scoppio a ridere fregandogli una patatina, sorride porgendomi il pacchet­to e passiamo il resto del pomeriggio a mangiare raccontando un po' delle nostre vite scoprendo quanto io e lui ci assomigliamo e sento che con il tempo potremmo diventare degli ottimi amici.

 

 

«Non ho niente da mettere» mi lamento stesa sul letto di Zayn mentre lui sta scrivendo al computer comodamente seduto su una poltrona vicino alla finestra, fuori ha smesso di piovere e il cielo si è oscurato lasciando spazio ad una luna grande circondata da milioni di stelle; domani si prospetta una bella giornata.
«E' solo una cena tra di noi» mi rassicura lui senza togliere gli occhi dal pc.
«Appunto.. voglio fare bella impressione a tutti!» esclamo guardandolo, quando si impegna una ruga gli sorge tra gli occhi mentre la lingua fa capolino tra le sue labbra, prendo il mio cellulare e senza farmi notare gli scatto una foto. Al suono lui alza la testa confuso mentre gli mostro la foto ri­dendo, sorride chiudendo il pc e sedendosi accanto a me.
«Scusa volevo passare un po' di tempo su Twitter, comunque credo che Eleanor abbia qualcosa che potresti indossare» lo guardo confuso.
«Eleanor?»
«Si, la ragazza di Louis. Basta che vai da lui tanto lei è sempre lì» mi da un bacio sulla fronte prima di alzarsi «Vado a farmi una doccia, e non sbagliare corridoio!»
Esco dall'appartamento percorrendo tutto il passaggio per arrivare alla scala a chiocciola, mi affac­cio per vedere se in salone o in cucina c'è qualcuno ma niente da fare così cerco di individuare l'ap­partamento di Louis ed è facile perché le pareti del suo corridoio sono piene di sue foto con una ra­gazza che deve essere proprio Eleanor, arrivo fino in fondo bussando.
Ad aprirmi si presenta una ragazza alta e molto magra con i capelli marroni lunghi fino alla vinta che prendono una piega ondulata verso la fine, è davvero molto bella, ma non una bellezza da co­pertina bensì una bellezza normale che però riesce ad incantarti.
«Tu devi essere Eleanor» sorrido.
«E tu Perrie, piacere» mi invita ad entrare, l'appartamento di Louis è più grande e si riconosce il tocco femminile nell'arredamento.
«Scusa il disturbo, ma non ho nulla da indossare per questa sera e Zayn mi ha obbligata a chiederti qualcosa» mi sento terribilmente in imbarazzo.
«Tranquilla» mi porta nella sua camera aprendo un armadio enorme che contiene tantissimi vestiti: dai jeans, alle camicette, dalle gonne ai vestiti lunghi sembra davvero un paradiso, per non parlare poi delle scarpe.. sembra aver rapinato un intero negozio.
«Scegli pure quello che ti piace di più, io devo finire una cosa per l'università» mi lascia da sola di fronte quel ben di dio, così inizio ad esaminare tutti i capi e dopo una buona mezz'ora riesco a tro­vare cosa indossare: mi infilo una maglietta nera, un paio di pantaloncini a vita alta a fiori e le mie scarpe bianche che fortunatamente non si erano bagnate.
Esco dalla camera cercando Eleanor trovandola in cucina indaffarata con delle carte che ricoprono tutta la superficie del tavolo.
«Ho trovato cosa indossare, grazie mille domani ti riporto tutto» sorrido, lei alza la testa con un espressione alquanto confusa, poi fa mente locale e annuisce, mi avvicino sedendomi difronte a lei.
«Tutto bene?»
«Oh, si è solo che queste carte dell'università mi rendono matta!» esclama, afferro un foglio notan­do che va nello stesso posto in cui vado io e che sta compilando le stesse carte per un esame che avevo fatto alcuni mesi fa.
«Le ho scritte anche io queste, se vuoi ti aiuto» mi offro.
«Mi salveresti la vita!» esclama lei di rimando sorridendo, così ci rimbocchiamo le maniche cercan­do di destreggiarci tra tutti i fogli e compilando pian piano tutto; il tempo passa così veloce che non ci accorgiamo neanche che sono arrivate le otto, così finiamo le ultime scartoffie poi la saluto tor­nando da Zayn per lasciarla cambiare per la cena.
Come mio solito sono sovrappensiero così sbaglio corridoio e apro la porta sbagliata ritrovandomi in un appartamento diverso da quello di Zayn dove un ragazzo alto e riccio mi guarda alquanto con­fuso.
«Oddio! Scusa devo aver sbagliato» mi copro il volto con le mani seppellendo nella vergogna, sento il ragazzo ridere e avvicinarsi.
«Tranquilla è tutto apposto, tu devi essere Perrie vero?» domanda porgendomi la mano, la stringo annuendo «Io sono Harry, Harry Styles» ha degli occhi verdi meravigliosi e due fossette che spunta­no ogni volta che sorride.
«Sei il quarto ragazzo della band» sorrido contando sulle mani.
«Non hai ancora conosciuto Liam?»
«Ehm no»
«Rimedierai alla cena, ma ti conviene vestirti tra poco scendiamo per mangiare» mi dice lui facen­domi l'occhiolino, guardo l'orologio ed è molto tardi in effetti così lo saluto e torno nell'appartamen­to di Zayn cambiandomi velocemente cercando di sembrare presentabile, so che è una cosa stupida ma voglio fare colpo su di loro. Sono tutti così maledettamente belli ed intriganti che io in confronto a loro sembro un estranea arrivata qui a rovinare il loro quadretto perfetto.
Scendo al piano di sotto da dove provengono molte voci e risate, l'unica che riconosco è quella di Niall perché è la più fragorosa e sincera, mi avvicino timidamente affacciandomi sullo stipite osser­vando la band con le rispettive ragazze più altri che non ho mai visto. Zayn si accorge di me e mi viene incontro sorridendo beatamente, è così felice quando sta con i suoi amici che è come se li co­noscesse da tutta la vita.
«Vieni ti presento il resto delle persone» mi prende per mano trascinandomi da un ragazzo alto che sta parlando con Niall.
«Liam lei è Perrie» il ragazzo si gira rivelando la sua identità e deve essere il quinto membro della band e come sospettavo anche lui è di una bellezza mozzafiato, allungo la mano stringendo la sua sorridendo. Zayn si allontana con Niall e rimango da sola con Liam.
«Allora come si comporta Zayn?» scherza lui sorseggiando un po' di quello che deve essere vino.
«E' un bravo ragazzo» rispondo timida.
«Quando si tratta di ragazze ha davvero ottimi gusti» mi sorride «E non essere timida, qui siamo tutti una famiglia!» esclama prima di sparire in qualche parte della stanza, riconosco Eleanor che parla con Louis evidentemente sollevata, sono contenta di averla potuto aiutare con le carte dell'uni­versità.
Ci sediamo a tavola divorando l'ottima cena che avevano preparato i ragazzi, è tutto squisito e per fine serata ho conosciuto anche il batterista Josh, l'amico pazzo di Liam Andy, e qualche altro ragaz­zo di cui non ricordo il nome. Ma il mio sguardo rimane incollato tutta la sera al viso di Zayn, così solare e così perfetto che sembra essere quasi finto, come un angelo mandato sulla terra per fare del bene ad altre persone.
Si volta e i nostri occhi si incrociano provocandomi di nuovo quel vuoto allo stomaco che ogni vol­ta mi uccide, perché i suoi occhi sono qualcosa di pazzesco riescono a farti dimenticare qualsiasi cosa in un secondo.
A volte può essere seccante come cosa, ma farei di tutto per poter guardare i suoi occhi tutti i giorni, perché la vita ogni tanto lo fa: ti piazza davanti uno sguardo e non lo dimentichi più, anche se guar­derà altrove.
«E adesso la nostra tradizioneee» urla Niall dal salone, guardo confusa Zayn che scuote la testa pas­sandosi una mano tra i capelli mentre ride sotto i baffi assaporando il momento. «Perrie la nostra unica regola è che l'ultimo arrivato canta per primo» continua il biondino porgendomi un microfo­no, lo guardo terrorizzata.
«Io.. cantare? Tu sei completamente andato!» urlo mentre tutto scoppiano a ridere facendomi diven­tare di colpo rossa come un peperone, ma nulla da fare perché tutti chiamano il mio nome intiman­domi di salire sopra ad una specie di panca dove Niall tiene un microfono in mano collegato a due casse. Qualcuno da dietro mi spinge, mi volto per vedere chi devo uccidere ritrovandomi Zayn da­vanti lo fulmino con lo sguardo mentre afferro il microfono impaurita come non mai.
«C-Cosa dovrei cantare?» chiedo mentre la mia voce amplificata rimbomba per tutta la stanza di­ventando fastidiosamente acuta.
«Quello che vuoi» urla Liam seduto su una poltrona con le braccia conserte in attesa del mio debut­to, non è così che volevo entrare a far parte della loro famiglia.. non volevo umiliarmi a questi livel­li. Faccio un respiro profondo mentre sotto parte la musica ed è la loro canzone, mi volto verso Niall che mi fa l'occhiolino iniziando a cantare lui al ritornello lo seguo mentre la musica si fa sem­pre più alta e le persone iniziano a ballare e a battere le mani.
Le note si impossessano di me ed inizio a muovermi a tempo mentre le parole mi escono automati­camente, Zayn mi sorride evidentemente fiero di me, forse non canto così male ed è solo per lui se sono salita qui sopra.
E di colpo mi viene in mentre una frase che mi diceva sempre mia mamma quando ero più piccola: la musica crea una specie di contatto tra te e la persona a cui stai pensando, così senti vicino la per­sona che ami. 



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Capitolo 6
*** When I'm next to you, my heart explodes ***


When I'm next to you, my heart explodes
 



«No mamma non ci voglio tornare a casa» obietto per la milionesima volta, ma lei continua ad insi­stere «Mamma ti ripeto di no! Non ci torno.. non ora» si zittisce di colpo.
«Perché cosa è cambiato ora?» mi chiede, il suo tono di voce è mutato da autoritario a più dolce e curioso, rimango per un attimo in silenzio indecisa se dirle tutto o non parlare «E' un ragazzo Perrie che mi nascondi?» ha capito tutto come sempre, scuoto la testa ma poi mi ricordo che non può ve­dermi così cerco di calmare la voce prima di parlare.
«No macché mamma è solo che ho trovato un bel lavoro e non voglio abbandonarlo» sussurro poco convincente, lei mormora qualcosa poi mi saluta e riaggancia, sospiro sollevata buttandomi sul di­vano di casa facendo cadere uno scatolone. Katherine si sta trasferendo dal suo ragazzo lasciandomi l'appartamento unicamente per me e come idea la trovo favolosa però mi mancherà moltissimo, ep­pure sapevo in cuor mio che prima o poi una delle due se ne sarebbe andata. Non che si trasferirà molto lontano, massimo due isolati ma sarà lo stesso come sentirla lontana migliaia di km !
Afferro le cose rimettendole in ordine, ma trovo una sua foto con Harry rimango a guardarla un po' sorpresa cercando di riconoscere il posto.. eppure so di conoscerlo, le chiavi girano nella porta e Kath entra con un'espressione stanchissima, la guardo sventolandole la foto sotto al naso.
«E questa?»
«Perrie sono esausta.. non ho tempo per gli indovinelli, cos'è?» chiede afferrando la foto e buttando­si sul divano, la osserva poi mi guarda dicendo «E quindi..?»
«Come? E' Harry quello! Harry Styles dei One Direction!» sbraito gesticolando nervosamente, ma lei sembra non capire.
«Davvero fa parte della band?» chiede confusa.
«Non lo sapevi?» la guardo a bocca aperta sedendomi davanti a lei desiderosa di ascoltare tutta la storia.
«No, ci siamo conosciuti a Los Angels qualche anno fa, eravamo entrambi lì in vacanza e ci siamo incontrati una sera in discoteca abbiamo parlato, ballato, bevuto e il giorno dopo ci siamo accorti di alloggiare sullo stesso hotel» ride leggermente «Poi abbiamo passato qualche giorno insieme e pri­ma che io partissi ci siamo fatti scattare questa per ricordo» conclude sorridendo, ma in risposta alla mia occhiataccia si affretta ad aggiungere subito «Tranquilla non è successo assolutamente nulla tra di noi.. te lo giuro» confessa mettendo una mano al cuore, scoppio a ridere.
«Ti credo Kath è solo che.. il mondo a volte è davvero troppo piccolo» sorrido alzandomi.
«Quando parti?» chiedo timorosa guardando gli ultimi scatoloni accantonati vicino alla porta, lei si alza abbracciandomi.
«Sta sera arriva Sam a portare via le ultime cose, ma gli ho detto che rimarrò qui per la notte.. non voglio lasciarti sola» la abbraccio forte, mi mancherà ma è giusto che sia così. Ricordo quando eravamo all'ultimo anno di scuola e progettavamo di andare a vivere insieme, costruivamo la nostra casa decorando la camera da letto, la cucina e ricordo perfino di aver passato un'intera notte alzata a cercare su internet degli appartamenti economici a Londra. E devo ammettere che quella sera è stata proficua visto che abbiamo trovato questo bel monolocale che sarà decisamente troppo vuoto senza di lei.

 

 

«Sicura che starai bene?»
«Kath sembri mia madre» sbuffo «Tranquilla starò benissimo e finalmente potrò fare pipì con la porta aperta» scoppio a ridere trascinandomi dietro anche la sua splendida risata, rimaniamo a guar­darci per qualche secondo.. nessuna delle due vuole dire addio a quella vita per iniziare un'altra così diversa da quella precedente.
«Allora tutto pronto?» chiede Sam spuntando all'improvviso.
«Si capitano, la sua piratessa è pronta a salpare a bordo della nave, ma la devo avvertire capitano» mi alzo sulle punta dei piedi per arrivare alla sua altezza «Non provi a torcerle un capello o a spez­zare il suo fragile cuore altrimenti dovrà fare i conti con me e con la mia potente lama!» esclamo puntandogli il dito contro, lui scoppia a ridere abbracciandomi.
«Sarà al sicuro con me.. te lo prometto» mi rassicura, annuisco.
Li guardo caricare le ultime valige prima di salire in macchina, Kath si affaccia dal finestrino ricordandomi alcune cose che però non ascolto, sono impegnata a notare la sua piccola lacrima che scende dagli occhi per poi cadere sull'asfalto dove resterà per sempre. Sam mette in moto e partono, li seguo per un po' sventolando la mano come in quei film in bianco e nero dove il ragazzo di lei deve partire per il militare e lei lo segue, mentre il treno corre, sventolando un fazzoletto bianco; aspetto che girino l'angolo poi mi fermo soppesando per un momento prima di ritornare nel mio appartamento.
E' sempre difficile dire addio ad una parte di se..

Basta Perrie.. sembra che si sia trasferita in un altro pianeta, ha solo girato l'angolo!
Lo so, ma non sarà più come averla in casa.

Torno in cucina decisa a guardare un film stupido ingozzandomi di gelato, ma un sms sconvolge i miei piani è di Zayn che mi suggerisce di indossare qualcosa di carino perché tra qualche minuto sarà qui a prendermi. Corro in bagno per farmi una doccia superveloce e indossare la prima cosa de­cente che mi capita sotto mano nell'istante in cui un clacson mi fa trasalire, controllo che la casa sia in buone condizioni poi chiudo a chiave, come mi aveva sempre raccomandato Kathe e scendo in strada.
Lui è lì ad aspettarmi davanti ad una Range Rover nera dove all'interno scorgo Louis che mi saluta con la mano, ricambio ma i miei occhi sono attirati da quelli di Zayn che mi chiamano desiderosi della mia presenza.. desiderosi di cibarsi del blu dei miei. Mi avvicino e sul suo volto scoppia un sorriso, uno di quei sorrisi che raramente vedi in vita tua, per non parlare della maglietta nera al­quanto aderente che lascia intravedere tutti i suoi muscoli e i suoi enormi tatuaggi.
«Ciao» sussurro.
«Salve signorina, il suo principe è qui per lei» mi afferra la mano baciandola, sorrido diventando di colpo rossa mentre il mio cuore inizia a battere ad una velocità spaventosa. Saliamo insieme in mac­china e io mi sistemo dietro lisciando le pieghe del vestito cercando di indovinare dove saremmo andati, ma ad ogni luogo che pronuncio mi allontano sempre di più.
«Siete cattivi però!» esclamo mettendo il broncio, vedo Zayn ghignare nello specchietto.
«Dai Perrie che siamo arrivati» mi rassicura Louis raggiungendo un cancello dove sono posizionate parecchie fans che non appena vedono la macchina scoppiano ad urlare come se avessero ricevuto la scossa, mi nascondo per non essere notata da loro e pian pano entriamo mentre il cancello si chiu­de dietro di noi, Louis parcheggia e scendiamo.
«Perché ti sei nascosta?»
«Non voglio finire su qualche stupido giornalino»
«Sembravi una spia» ride Louis posandomi un braccio intorno alle spalle, giriamo l'angolo e capi­sco dove siamo: mi hanno portata nel loro studio di registrazione, appena vedo la scritta i brividi percorrono tutta la mia pelle, fin da piccola il mio più grande sogno era cantare perciò essere qui oggi per me è come una conquista personale.
Seguo i ragazzi dentro senza smettere di guardarmi intorno, è tutto così dannatamente perfetto che inizia a girarmi la testa, mi appoggio al muro mentre Louis mi supera per andare a salutare Harry con Zayn, ma qualcuno nota il mio malumore.
«Hey Perrie tutto bene?» sussurra Niall posandomi una mano sulla fronte.
«Si, tutto apposto» rispondo respirando a fondo.
«Sembri piuttosto pallida!»
«Niall sto bene è solo che quando mi capitano forti emozioni mi inizia a girare la testa, ma per favo­re» sussurro avvicinandomi «Non una parola con gli altri.. sto bene, okay?» lui annuisce dandomi un bacio in fronte poi si allontana, sgattaiolo via per fare un giro nello studio e finisco in un sala dove ci sono tantissimi vestiti e qualcuno che si sta preparando per un book fotografico, facendo at­tenzione a non fare rumore mi avvicino attirando però lo sguardo di qualcuno.
«E' da mezz'ora che ti aspetto! Dov'è il mio vestito? Devo fare le foto ora!» mi urla contro una mo­della, deve avermi scambiata sicuramente per qualcun'altra così faccio per parlare ma lei mi zittisce intimandomi di portarle i suoi vestiti altrimenti se ne andrà.
Maledicendomi di essere entrata qui dentro corro in cerca di qualcosa da far indossare a quel mani­co di scopa biondo, perché le modelle sono tutte così.. alte, magre, senza né seno né sedere, bionde ovviamente e sorprendentemente acide, belle senza dubbi ma con un carattere davvero pessimo, solo poche riescono a salvarsi.
Cerco di abbinare qualcosa facendo appello al mio istinto che mi aveva inculcato mia madre quando lavorava come stilista e glielo porto, lo indossa uscendo alquanto soddisfatta mi guarda scrolla le spalle e se ne va, posso tirare un sospiro di sollievo.
«Sai che mi hai salvata?» dice una voce dietro di me, mi volto trovandomi davanti una donna alta con il capelli lunghi e grigi che mi sorride.
«Come?» chiedo confusa.
«La modella.. mi ero assentata un attimo fortunatamente mi hai coperto e devo ammettere che hai un certo stile»
«Oh grazie» sorrido.
«Perrie finalmente ti ho trovata!» esclama Harry presentandosi al mio fianco «Ciao Lou» saluta la ragazza che ricambia scompigliandogli i capelli.
«E' la tua ragazza Styles? Tientela stretta.. ha un talento nascosto» ride lei facendogli l'occhiolino prima di sparire.
«Ma no veramente..» cerco di obbiettare, ma è troppo tardi.
«Tranquilla a Lou le piace sempre scherzare, ma a Liam no.. quando siamo in ritardo può infuriarsi davvero perciò non facciamolo aspettare ero venuto a cercarti, dai andiamo!»
Lo seguo ritornando sul corridoio principale poi in una stanza a destra dove Louis e Zayn stanno trafficando con una attrezzatura, mentre Niall aldilà del vetro indossa un paio di cuffie mentre suona la chitarra.
«Finalmente! Ciao Perrie» esclama Liam, lo saluto con la mano poi uno ad uno entrano nella cabi­na, mi siedo a guardarli mentre la musica parte in sottofondo così cerco di indovinare la canzone ma sembra nuova. Liam inizia a cantare e forse è la prima volta che li ascolto davvero, le loro voci si mischiano tra di loro creando un sound perfetto, ognuno ha la sua parte che combacia con quella de­gli altri perfettamente con in un puzzle. Poi nel mezzo della canzone, mentre tutti gli altri intonano il ritornello, Zayn inizia il suo acuto che riesce a provocarmi uno scoppio di emozioni: il cuore batte troppo forte per il mio corpo che è invaso da brividi mentre le lacrime non smettono di uscire dai miei occhi.
Non avrei mai pensato di affezionarmi ad un ragazzo in così poco tempo eppure è successo e farei qualsiasi cosa purché riaccada di nuovo ogni giorno per il resto della mia vita.
La canzone finisce e i ragazzi escono fuori esultando, mi alzo in piedi battendo le mani e abbrac­ciandoli uno per uno congratulandomi con loro.
«Siete stati fantastici!»
«Grazie Perrie ma noi siamo sempre fantastici» scherza Louis facendo ridere tutti perfino il tecnico che era stato tutto il tempo in silenzio passando completamente inosservato alla mia vista, Zayn mi prende per mano trascinandomi fuori da quella stanza lontano dagli altri che sono troppo presi a ria­scoltare le loro voci per far caso a noi. Percorriamo tutto il corridoio fino ad arrivare ad un angolo dove sono appesi tantissimi dischi.
«Quello è il nostro primo disco» lo indica orgoglioso, mi avvicino per leggere in grassetto il nome dell'album “Up all night” devo averlo sentito in qualche negozio o in tv perché il nome mi risulta familiare.
«Non c'è cosa in tutta la mia vita che non rifarei, quello che io e gli altri stiamo vivendo è un sogno, un bellissimo sogno e lo dobbiamo tutto alle nostre fans; però in questo periodo sta nascendo in me un altro sogno» inizia a dire sorridendo e sento fin da qui il suo cuore palpitare, come se scalpitasse sotto la sua maglietta nera desideroso di uscire.
«E lo devo grazie a te.. non so come sia stato possibile, ma questi giorni con te sono stati i migliori di tutta la mia vita, so che ti ho chiesto troppo ma..» lo interrompo alzando una mano.
«Mia mamma fin da piccola mi aveva sempre detto di stare attenta perché non avrei mai trovato il principe azzurro o qualcuno che avrebbe saputo amarmi e accettarmi completamente, e le avevo sempre dato ragione fino ad oggi. So che non sarà facile, ma insieme abbiamo promesso di provar­ci» sorrido vedendo la sua emozione trapelare dai suoi occhi che di colpo si sono illuminati, mi av­vicino lentamente a lui pensando che il vero amore ti può cambiare la vita, esso lascia che sia il cuore a condurre i tuoi passi.
Gli poso le braccia intorno al collo alzandomi sulle punte per guardarlo negli occhi, lui porta la sua mano destra sulla mia guancia e la sinistra sul mio fianco così che i nostri visi sono talmente vicini da sfiorasi, e poi..
«Hey Perrie scusa puoi venire un minuto?» mi giro di scatto per fulminare chiunque abbia interrotto questo momento così perfetto, ma il mio sguardo si addolcisce un po' notando lo sguardo disperato di Lou.




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Capitolo 7
*** Kiss me like you wanna be loved ***


Kiss me like you wanna be loved
 



«Scusa se ti ho disturbato, ma qui è tutto un disastro! La mia assistente se n’è andata ed io mi dovrei occupare di truccare le persone e non anche di vestirle e... » inizia a sbraitare Lou con aria davvero disperata.

«Lou sta calma, respira» le poso una mano sulla spalla «Ti aiuto io, tranquilla!» le sorrido e insieme ci avviamo nella stanza, dove regna il caos, modelle che corrono da tutte le parti urlando contro gli apprendisti, fotografi professionisti che danno segno d’impazienza, sembra di essere in una giungla. Mi volto verso Lou e la vedo sbiancare piano a piano mentre borbotta parole indistinte, prendo una sedia salendoci sopra.

«Silenzio!» urlo così forte che tutti si fermano a guardarmi come fossi matta «Allora c'è un proble­ma, l'assistente di Lou se ne è andata e abbiamo bisogno di fare tutto con calma, ma veloce perciò.. tu» indico un ragazzo con in mano un fascicolo «Cerca un vestito rosso da far indossare a quella ra­gazza, tu prendine una verde per quell'altra. Sbrigatevi!» tutti rimangono immobili, ho paura che scoppieranno a ridermi in faccia, invece come se il tempo avesse ripreso a scorrere, ognuno si dirige nella direzione che gli ho assegnato, in dieci minuti tutte le modelle sono vestite e truccate pronte per gli scatti.

«Perrie mi hai salvato la vita, davvero!» si congratula Lou asciugandosi il sudore sulla fronte con la manica della camicia blu, alzo le spalle sorridendo imbarazzata «Non dovevo prendere questo inca­rico, da oggi in poi sarò solo di proprietà dei One Direction» ride, la sua risata è acuta e un po' stri­dula.

«Sei stata incredibile!» mi sussurra qualcuno alle spalle, mi volto e Zayn mi guarda divertito... ripen­so alla scena di prima e devo essere sembrata alquanto ridicola lì sopra in piedi sulla sedia di legno traballante a dare ordini come se fosse la cosa più naturale al mondo. Sorrido imbarazzata guardan­dolo attentamente, è bello... ma di una bellezza particolare che ti fa mancare il respiro e ti fa scop­piare il cuore.

«Allora piccola soldatessa cosa vuoi fare?» mi chiede.

«Scusa Zayn solo un minuto» ritorna Lou rubandomi per la seconda volta dalla persona che amo, per quanto possa essere simpatica questa donna sta rovinando ogni mio momento romantico con lui. La guardo sorpresa mentre mi trascina più in là per non farsi ascoltare da orecchie indiscrete, ha un mucchio di carte in mano che a stento riesce a reggere, le posa sul bancone voltandosi con un sorri­so grandissimo.

«Ti sto per offrire un lavoro»

«C-Cosa?» chiedo sorpresa.

«Zayn mi ha detto che sei stata licenziata e dopo le doti che hai dimostrato oggi, sarei stupida a la­sciarti andare perciò... che ne dici di essere la mia nuova assistente?» esclama spalancando le brac­cia con fare molto teatrale, assomiglia molto a Harry nei movimenti, entrambi sono ancora nella fase “l'adolescenza non è ancora finita” e a volte li invidio tantissimo.

Rimango con la bocca aperta fin quando riacquisto l'uso della parola, faccio un profondo respiro va­lutando l'offerta: se accetto il lavoro avrò uno stipendio ottimo, viaggerò, ma soprattutto starò con Zayn; mi volto a guardarlo mentre curioso esamina qualcosa fuori dalla finestra. Le sue lunghe ci­glia toccano le guance e la sua bocca perfetta sembra essere disegnata, non avrei mai pensato d’in­namorarmi.

«Accetto!» esclamo felice.

 

 

 

«Sai stavo ripensando al modo in cui ci siamo conosciuti» fuori stranamente piove, io e Niall siamo seduti al tavolo della loro cucina mentre gli altri sono in giro per la casa oppure fuori a svolgere le ultime commissioni prima di cena.

«Mi ha completamente salvato la vita! Sono in debito con te» scherza mangiando una carota, gli sorrido. Secondo me Niall ha un dono, riesce ad ascoltare le persone, ad ascoltarle veramente perce­pendo davvero come si sentono e sa anche darti consigli meravigliosi, pronunciando esattamente le parole che hai bisogno di ascoltare per farti stare meglio.

«All'inizio pensavo mi avessi scambiato per una fans maniaca che voleva solo rapirti» confesso ri­dendo, lui mi guarda divertito.

«L'ho pensato! Ero seduto nel taxi e continuavo a ripetermi “ho appena realizzato il mio sogno non posso morire per mano di una fan pazza... ti prego!”» mi confessa tra le risate, lo guardo seria prima di scoppiare a ridere con lui, perché la sua risata è contagiosa, ti mette allegria, è come il sole d'esta­te che riesce a far sbocciare i girasoli.

Un rumore attira la nostra attenzione alle nostre spalle, mi giro trovando Zayn appoggiato sullo sti­pite della porta che ci osserva con un sorriso stampato in volto, lo guardo cercando di capire a cosa sta pensando, ma è quasi impossibile.

Fa per parlare, ma qualcun altro irrompe nella stanza urlando come un pazzo.

«Harry sta calmo!» gli strilla Niall alzandosi di scatto.

«Calmo? Io calmo? E' impossibile ragionare con lei» continua a farfugliare il riccio con il telefono in mano, avrà sicuramente litigato con qualche fantomatica ragazza, ho saputo che la sua reputazio­ne è molto colpita da giovani, non sempre, donzelle che vogliono ammaliarlo.

E' talmente arrabbiato che neanche riesce a preparare il caffè, Niall si offre di aiutarlo ma ormai il danno è fatto: Harry batte così forte il pugno sul tavolo che la tazza cade a terra frantumandosi, lo guardo spaventata facendo un passo indietro per uscire dalla cucina.

«Perrie aspetta!» mi urla qualcuno alle spalle, esco fuori dal portone sedendomi sugli scalini guar­dando il sole che cerca di spuntare dietro le pesanti nuvole che non promettono una bella giornata. A volte lo odio proprio il tempo di Londra!

«Qualche volta Harry esagera» dice Zayn sedendosi accanto a me.

«Mio padre faceva lo stesso, quando si arrabbiava con la mia mamma l'unica cosa che sapeva fare era rompere tutto, come se la distruzione attenuasse i suoi sentimenti di odio» confesso torturandomi le mani.

Lo vedo osservarmi prima di stringermi protettivo tra le sue braccia, accarezzo dolcemente la sua pelle toccando il contorno dei suoi tatuaggi, ne ha davvero molti eppure ognuno di esso racconta la sua storia, il suo cammino, le sue passioni. Sento il suo profumo invadermi le narici e mi sono al si­curo tra le sua braccia perché ora c'è lui a proteggermi come la prima volta che ci siamo incontrati, quando aveva lottato contro quei tipi ubriachi per salvarmi.

Mi accorgo già di amarlo, come una freccia che ti colpisce all'improvviso al cuore eppure se ami qualcuno per la sua bellezza, non è amore ma desiderio, se ami qualcuno per la sua intelligenza, non è amore ma ammirazione. Se ami qualcuno per la sua ricchezza, non è amore, ma interesse.

Ma amare qualcuno e non sapete il perché, quello è amore ed è quello che sento per lui.. non so per­ché lo amo, ma è così e basta.

«Vieni ti mostro una cosa» mi afferra per mano, saliamo in macchina percorrendo le strade di Lon­dra senza sapere dove mi sta portando, lo guardo mentre guida, mentre accelera o cambia marcia è così a suo agio con i sopraccigli rilassati e gli occhi che guardano la strada come a divorarla. Usciamo dalla città in pochi minuti raggiungendo quelle strade di campagna dove non ero mai stata.

«Questo ti piacerà» sorride premendo un bottone e il tettuccio della macchina si apre mentre il ven­to mi sfiora la pelle facendo volare indietro i miei capelli, sento l'aria fredda del pomeriggio inon­darmi i polmoni, è come se fossi libera, come se respirassi per la prima volta dopo tanto tempo di prigionia.

Mi sfilo la cinta togliendomi le scarpe, lui diminuisce la velocità intuendo ciò che voglio fare, mi siedo sulla spalliera del sedile aprendo le braccia... mi guarda e gli sorrido, è il solo che può curare il mio cuore infranto.

La macchina si ferma e scendiamo, davanti a noi c'è un campo immenso di girasoli, lui mi prende la mano camminando per un po' mentre un raggio di sole decide di spuntare dalle pensanti nuvole illu­minando qualsiasi cosa di fronte a noi, è uno spettacolo meraviglioso.

Mi afferra i fianchi ponendomi davanti a lui, i nostri occhi si perdono mentre il suo viso si av­vicina al mio, mi bacia… Quello era il genere di bacio che non avrei mai potuto raccontare ai miei amici. Era il genere di bacio che mi faceva capire che non ero mai stata così felice in tutta la mia vita e valeva la pena aspettare così tanto tempo, perché un bacio come quello solo una volta in tutta la tua esistenza lo ricevi.

Il suo cuore è contro il mio petto, le sue labbra sono premute sul mio collo, mi sono innamorata dei tuoi occhi e so che non riuscirò mai più a farne a meno.



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Capitolo 8
*** «You can't protect me from everything» «I can try» ***


«You can't protect me from everything» «I can try»
 



Svegliarsi di prima mattina con l'unico ricordo in mente di quel bacio meraviglioso mi da la carica di fare qualsiasi cosa, potrei scalare l'Everest in due minuti, oppure trattenere il fiato in acqua per un’intera ora senza mai lamentarmi né aver bisogno di respirare.
E’ così strano pensare a me e lui insieme… non avrei mai pensato, anche solo un mese fa, che avrei incontrato una persona così magnifica e speciale, perché lui è così, sa rendere tutto più bel­lo anche solo con un sorriso.
A volte bisogna avere qualcuno vicino, perché ci si sente soli, potrà essere anche famoso e tutto, ma il cuore è umano, è questo che conta.
Mi arriva un messaggio e controvoglia mi alzo dal letto per scoprire chi alle dieci di mattina ha de­ciso di svegliarmi, vedo ed è Kath che mi chiede di accompagnarla a comprare delle cose per il nuo­vo appartamento. Mi faccio una doccia, mi vesto velocemente e in un batter d’occhio sono sotto casa, dove la trovo ad aspettarmi, ha l’aria stanca e i capelli leggermente disordinati, sembra essere appena uscita dal tunnel dell’orrore.
Le vado incontro abbracciandola forte.
«Che ti è successo?» le chiedo.
«Lasciamo stare... la mamma di Sam è davvero un incubo, insiste che dobbiamo sposarci, SPO­SARCI ti rendi conto» alza la voce leggermente isterica, un passante si ferma a guardarci preoccu­pato, ma io prendo la mano della mia amica trascinandola via.
«Sta calma dai, basta solo spiegarle che per adesso non vuoi impegnarti esageratamente».
«No Perrie… lei non capisce, ma per favore oggi non voglio parlare né di lei né di Sam. Dimmi, come va con Zayn?» mi sorride e sento le mie guance che arrossire leggermente.
«Ci siamo baciati»
«Ooo finalmente! Com’è stato?» la guardo perplessa.
«Kath era un bacio come vuoi che sia stato?» scoppio a ridere trascinandomi dietro anche la sua ri­sata.
Passiamo il resto della mattinata uscendo ed entrando da un negozio all’altro comprando ogni gene­re di accessorio per la casa, dal più grande al più piccolo, Kath quando è stressata diventa una vera maniaca dello shopping.
Il cielo fortunatamente ospita un bel sole così decidiamo di fare pranzo fuori, continuo a parlarle di Zayn e so che è felice per me, perché sa da quanto tempo aspettavo un amore come questo. Un amore che arriva all’improvviso, ma che ti consuma fin nel profondo.
Fin quando qualcuno si siede accanto a noi, Zayn e Harry, sembrano distrutti, coperti con oc­chiali da sole e cappelli assomigliano a due spie in incognito, mi fa sempre ridere questa cosa… le fans potrebbero riconoscerli anche bendate.
«Che ci fate qui?» chiedo addentando un pezzo di panino.
«Scusa se vuoi ce ne andiamo» scherza Harry ordinando qualcosa da mangiare «Stavo scherzando» ride guardando la mia faccia confusa.
«Vi abbiamo visto da lontano, avevamo fame ed eccoci qua» sorride Zayn.
«Lei è Kath, la mia migliore amica» faccio le presentazioni e vedo Harry guardarla in modo strano perciò mi affretto ad aggiungere «Si sta per sposare».
Lei mi guarda letteralmente con gli occhi fuori dalle orbite, ma posso solo alzare le spalle ridac­chiando tra me e me mentre gli altri si congratulano con lei. Zayn poggia la sua mano sulla mia co­scia guardandomi con i suoi occhi carichi di amore e mi sento la persona più fortunata al mondo, vorrei non andarmene più via da qui, perché è come se il mio baricentro si fosse spostato ora l’unica cosa che mi tiene attaccata a terra è lui.
Si alzano per andare a prendere l’ordinazione e Kath ne approfitta per tirarmi un calcio dritto allo stinco che mi fa malissimo, le lancio un’occhiataccia ma sento di essermelo meritata per quello che ho detto prima.
«Sai, si vede che lo ami» mi dice sorseggiando il suo succo all’arancia guardandomi con gli oc­chietti maliziosi.
«Da cosa?»
«Dagli occhi. Lo guardi come se stesse cadendo a pezzi da un momento all'altro, lo guardi per sal­varlo»
Mando lo sguardo verso di Zayn sorridendo, è lì in piedi che conversa con una fan che evidente­mente l’ha riconosciuto, è così a suo agio che so che questa vita è fatta apposta per lui, a volte è ti­mido e non mostra sempre la sua personalità anzi preferisce rimanere in disparte e osservare, ma quando poi sta con gli altri ragazzi della band senza telecamere o paparazzi sa davvero essere incon­trollabile.
Rimaniamo seduti a conversare per un altro po’ quando arriva un ragazzo alto con i capelli scuri e gli occhi verdi, occhi che mai nella vita potrai dimenticare.
Si siede accanto a me guardandomi con uno sguardo strano come se volesse attirarmi a sé, uno sguardo che ti penetra nel profondo e per un attimo mi sento come nuda, non sono come gli occhi di Harry verdi e brillanti, ma sono più scuri e più profondi.
«Scusa amico hai perso qualcosa?» gli apostrofa Zayn in tono duro.
«Io? Si… ero là che passeggiavo e ho visto questa bella ragazza e ho pensato “bene oggi sarà mia”» dice l’estraneo con voce profonda, rabbrividisco scostando la sedia lontano, ma lui afferra il freddo metallo avvicinandomi. Zayn si alza in piedi notevolmente scocciato dal suo comportamento e pre­occupato per me.
«Sì dal caso che questa sia la MIA ragazza» sottolinea levando il suo braccio dalla mia sedia e atti­randomi a lui come per proteggermi, lo sconosciuto si alza in piedi a sua volta mostrando un ghigno divertito prima di afferrarmi il braccio stringendolo così forte da farmi male.
L’aria nel ristorante è diventata irrespirabile, tutti ci stanno guardando sbalorditi, addirittura i came­rieri sono usciti per costatare la gravità del fatto… proprio ora doveva allontanarsi la loro guardia del corpo? Vedo Harry uscire con un cornetto in mano, ci guarda preoccupato prima di raggiungerci di corsa.
«Qualche problema amico?» chiede Styles affiancandosi a noi.
«E’ arrivato il secondo eroe» ride il ragazzo mostrando i suoi denti perfettamente in linea, c’è qual­cosa di strano in lui, vestito troppo bene, denti smaglianti, carattere insistente, è come se lo cono­scessi, come se non fosse la prima volta che ci siamo incontrati. Cerco di liberarmi dalla sua stretta, ma qualcuno è meno paziente di me. Zayn gli si avvicina dandogli una spinta così forte da farlo ca­dere a terra aldilà dell’inferriata di acciaio, lo raggiunge prendendolo per il colletto e alzando un pu­gno, ma in quel secondo capisco tutto proprio mentre una macchina fotografica emana il suo flash di esultazione.
So chi è quel tipo.
«Zayn fermati!» gli urlo afferrandolo per un braccio. «Fermati! E’ quel paparazzo famoso… quello che provoca le star per farle andare su tutte le furie e poi scatta foto vergognose, non ne vale la pena andiamocene!» lui mi guarda confuso, ma si accorge della macchinetta fotografica, lascia il tipo a terra e insieme ad Harry e Kath scappiamo via lasciando i soldi del pranzo sopra al tavolo.
Corriamo per tutte le vie di Londra senza mai fermarci, mentre le persone intorno a noi si spostano, alcuni addirittura imprecandoci contro, con il fiato corto ci rifugiamo in casa loro entrando come quattro furie sotto gli occhi stupefatti di Liam e Niall.
Cadiamo letteralmente a terra completamente spossati dalla corsa, nella stanza si sentono solamente i nostri respiri e i nostri petti che si alzano e che si abbassano velocemente, Liam è seduto sulle sca­le che ci guarda con una tazza di caffè in mano mentre Niall ha la chitarra in mano e sta facendo avanti e indietro strimpellando qualcosa.
E’ stato un incubo… un maledetto incubo, come se tutto il mondo si fosse fermato in un minuto a guardare solamente noi, ora tutti penseranno che Zayn è un pazzo, nessuno saprà mai la verità. Gli lancio un’occhiata e lo vedo a terra con le mani nei capelli mentre le lacrime gli scendono giù pe­santi dal viso, sento il mio cuore pian piano rompersi a metà. Non l’ho mai visto in questo stato e vederlo stare male è qualcosa che mi uccide, è solo colpa mia… lui odia stare al centro dell’atten­zione, essere bombardato così tanto dai media, mai e poi mai ci saremmo dovuti mostrare insieme.
Mi alzo avvicinandomi a lui per posargli la mia mano sulla sua, ma si ritrae, mi guarda poi si alza correndo nel suo appartamento sbattendo forte la porta, rimango paralizzata a terra, è davvero colpa mia e anche lui lo pensa. Mi rannicchio a terra piangendo come una bambina mentre Kath mi acco­glie tra le sue braccia stringendomi a lei, perché a me? Perché proprio oggi, proprio adesso che tutto sembrava andare bene?
 
 
 
«Perrie vieni a mangiare qualcosa?» mi chiede per l’ennesima volta Niall, ma il mio silenzio è la miglior risposta, cerca di insistere un po’ ma poi ci rinuncia così come Kath alcuni minuti fa prima di andare via. Sono rinchiusa in camera di Liam ormai da un’ora e non ho nessuna intenzione di uscire, Zayn mi odia e mi ritiene responsabile del suo fallimento perché mai dovrei mettere il viso fuori da queste calde coperte?
Avrei dovuto riconoscerlo subito quel cretino di un paparazzo eppure l’ho visto talmente tante volte nel giornale che pensavo che mai avrei dimenticato quegli occhi tanto atroci, che con un solo sguardo possono ferirti. Forse dovrei andare a parlare con Zayn, ma non ho la forza e so già che la mia presenza non sarà gradita.
Sento qualcun altro salire i gradini così mi nascondo ancora di più sotto le coperte asciugandomi l’ultima riga di mascara ormai del tutto colato sulle mie guance, la maniglia si gira e il misterioso visitatore si stende accanto a me cercandomi sotto l’ammasso enorme di coperte.
«So che sei lì sotto, vieni fuori» ridacchia Liam cercando la mia mano, faccio spuntare la testa per guardare i suoi occhi pieni di comprensione e sostegno, ma non reggo e in un secondo mi ritrovo a piangere tra le sue possenti braccia che mi cullano dolcemente.
Cerco di buttare fuori tutta la mia frustrazione, la mia rabbia e delusione e lentamente mi sento me­glio, mi stacco da Liam sedendomi sul letto sospirando, avevo sempre pensato che nessuno mi avrebbe visto piangere eppure a volte si fatto tante promesse alle quali è difficile rimanere fedeli.
«Perrie so che ora ti senti distrutta e tutto ciò che vorresti è essere lasciata sola, ma devi parlare con Zayn.. Harry è andato a cercare quel paparazzo ritirando tutte le foto promettendogli una bella de­nuncia e addirittura il carcere» lo ascolto e dentro di me sboccia di nuovo la speranza, lo abbraccio forte stampandogli un bacio enorme sulla guancia prima di uscire di corsa dall’appartamento e piombare in quello di Zayn. La porta è aperta così entro senza nessuna difficoltà, lo cerco per la casa trovandolo anche lui in camera rannicchiato sotto le coperte con la paura del mondo fuori.
M’infilo accanto a lui abbracciandolo, lui si volta trovando il mio viso di fronte rimaniamo a guar­darci per qualche secondo e sembra di essere tornati piccoli, quando si aveva paura di quell’orribile mostro nell’armadio e ci si rifugiava nel lettone dei genitori che erano gli unici che sapevano pro­teggerci.
Mi sfiora la pelle con un dito segnando la strada che le mie lacrime avevano percorso poco tempo prima, gli sorrido cercando di tranquillizzarlo.
«Harry ha risolto tutto, ora puoi stare tranquillo e…» mi posa l’indice sulle labbra scuotendo la te­sta.
«Ho commesso un terribile errore questa sera» sussurra con una voce strana, come se fosse veramente pentito di ciò che ha fatto.
«Ti ha provocato quel tipo non ti preoccupare..» inizio a dire, ma lui mi interrompe di nuovo.
«No, non intendo con quel tizio. Ho commesso l’errore tremendo ti farti piangere» sospira accarez­zandomi la guancia, sento il mio cuore esplodere mentre lui continua a parlare «Odio vederti star male sotto i miei occhi»
«Ed io odio star male davanti all'unica persona che mi fa star bene» gli confesso sorridendo, mi stringe a lui baciandomi la testa, il mio orecchio è contro il suo petto e posso ascoltare il suo cuore che sta andando veloce, quasi come se volasse e per me questo conta più di mille parole.
«Per un attimo quando quel tipo ti aveva afferrato, ho visto la mia vita con te sparire sotto i miei oc­chi» la sua voce rimbomba nel suo petto e il dolore delle sue parole arriva alle mie orecchie am­plificato.
«Nessuno mai ci separerà, ma prima ho creduto che ce l’avessi con me, che non mi volessi più vede­re perché era stata colpa mia, solo mia…» sussurro mentre una lacrima bagna il lenzuolo, lui afferra il mio viso portandolo alla sua altezza così che i nostri occhi si possano intrecciare tra di loro.
«Una cosa che posso assicurarti è che i miei occhi non smetteranno mai di guardarti come se fossi la cosa più bella di questo mondo»
Afferma deciso prima di far scivolare la mano fra i miei capelli e mi stringe delicatamente a sé.
Mi guarda negli occhi per un lungo istante prima di appoggiare la sua bocca sulla mia e baciarmi con una passione così intensa e profonda da farmi capire che non aspettava altro neanche lui.
Scivoliamo dal letto alla moquette, continuando a baciarci avvinghiati l'uno all'altra riprendendo fia­to di tanto in tanto per guardarci negli occhi, eccitati e increduli.
Mi sembra di essere sempre stata fra le sue braccia e di conoscere quelle labbra e quel corpo da sempre.
«Scusate se interrompo il vostro momento romantico e sono contento che tutto si sia sistemato, ma noi siamo pronti» la voce di Liam ci raggiunge da vicino la porta facendoci sobbalzare, lo guardia­mo imbarazzati ricomponendoci con un sorriso, deve essere entrato di soppiatto oppure eravamo talmente presi da non esserci accorti di nulla.
Oggi è un giorno speciale perché, secondo una strana festa, questa è la notte dove miliardi di stelle ca­denti decidono di scendere dal cielo per illuminare i nostri cieli, ma Londra non permette di vederle a causa dell'intensa illuminazione allora i ragazzi hanno deciso di fare una scampagnata e dopo quello che è successo sta mattina allontanarsi un po’ dalla città credo sia l’idea migliore.
Scendiamo di sotto, ognuno ha uno zaino enorme sulle spalle e vedo Louis stringere la mano di una bella ragazza che riconosco essere Eleanor, le vado incontro per abbracciarla e mi confessa di essere sta­ta ammessa all’università grazie al mio aiuto.
Saliamo in una macchina grandissima e, a mio parere, impieghiamo una vita per arrivare al posto stabilito, il viaggio sembra non finire mai e i ragazzi non fanno altri che urlare, alzare la musica house al massimo e ballare in uno spazio minuscolo visto che ne siamo già in molti.
Quando l’auto si ferma mi sembra un sogno, sono la prima ad uscire di corsa per respirare l’aria pu­lita: ci troviamo in mezzo ad un bosco sperduto, intorno a me vedo soltanto alberi e cespugli, sem­bra tranquillo e rilassante se non fosse per la mia fobia per gli insetti. Mi giro per parlare con i ra­gazzi, ma vedo già Harry e Niall all’opera per montare la tenda mentre dietro Louis sta raccoglien­do la legna per accendere il fuoco.
Zayn è in un angolo a parlare al telefono, mentre Eleanor sta tirando fuori i sacchi a pelo, cerco con lo sguardo Liam trovandolo poco più in là isolato dagli altri, così decido di raggiungerlo poiché il mio aiuto qui è superfluo.
«Ti sei perso qualcosa?» chiedo.
«Sto cercando un po’ di legna, tento di rendermi utile, ma a quanto pare gli altri stanno facendo il lavoro maggiore» mi sorride, il cielo si sta oscurando e le prime stelle iniziano a spuntare in cielo, non ho mangiato nulla a cena e la fame si fa sentire o perlomeno il mio stomaco che inizia a bronto­lare. Imbarazzata mi porto le mani alla pancia.
«Ti avevamo detto di mangiare qualcosa» scherza lui.
«Se vuoi posso mangiarti un braccio» rido, mi guarda spaventato, fa un passo indietro e scoppia a ridere tirando fuori un cornetto alla crema.
«Lo tenevo come spuntino di mezzanotte, ma credo ne hai bisogno più tu»
Ci avviamo dagli altri e Louis ha acceso un bel falò, dove tutti sono seduti intorno ad arrostire marshmallow i mie preferiti, mi siedo accanto a Zayn e solo ora noto che Niall ha una chitarra in mano a volte non riesce proprio a separarsene.
Rimaniamo così per qualche minuto mentre i ragazzi mi raccontano le cose più buffe e strane suc­cesse loro in questi tre meravigliosi anni insieme, li vedo molto uniti si nota dal modo in cui si guar­dano in cui si capiscono solo con uno sguardo scoppiando a ridere come matti, sono perfetti per sta­re insieme.
Lentamente ognuno si ritira nella proprio tenda e rimaniamo soltanto io e Zayn stretti in una coperta di lana ed Harry e Niall che stanno ridendo per qualcosa di buffo trovato su Twitter, alzo gli occhi al cielo setacciandolo in cerca di una stella cadente ed eccola che improvvisamente passa veloce sopra di me.
«L’hai vista?» chiedo a Zayn alzando gli occhi per osservarlo da sotto il suo mento, annuisce sorri­dendo «E cosa hai desiderato?» continuo curiosa.
«Se detti ad alta voce i desideri non si avverano» mi rimprovera ridendo «E comunque ora che ho te non ho nessun desiderio» lo abbraccio forte baciandolo è così romantico stare abbracciati sotto le stelle insieme, ma qualcuno decide di rovinare il momento.
«Ragazzi andate in tenda per certe cose» scherza Harry tirandoci un marshmallow.
«Tutta invidia» rispondo facendogli la linguaccia.



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Capitolo 9
*** Wherever I am, you will always be my safe place ***



Wherever I am, you will always be my safe place




Mi sveglio di colpo nel cuore della notte completamente coperta di sudore, ho fatto un sogno davve­ro orrendo con degli animali feroci, è colpa di tutti i gufi e pipistrelli che non smettono di urlare fuori dalla tenda.
Zayn ancora dorme beato così infilo la sua felpa e, facendo poco rumore, esco con una torcia in mano, devo fare due passi altrimenti non prenderò più sonno. Mi avvicino al laghetto trovando qualcuno accovacciato sulle rocce, faccio un passo indietro rompendo un rametto di legno, il miste­rioso uomo si alza in piedi puntandomi la torcia contro, attirato dal rumore. E’ Liam. Faccio un re­spiro andando a sedermi accanto a lui.
«Che ci fai sveglio alle quattro di notte?» gli chiedo.
«Non riuscivo a prendere sonno» si sposta un po’ più in la facendomi posto, ha un’espressione mol­to triste, lo guardo lanciare i sassi nel laghetto con un movimento lento e annoiato per poi passare a uno più rabbioso.
«Liam va tutto bene?» gli poso una mano sulla spalla interrompendo il suo rituale meccanico, noi due non abbiamo poi così tanta confidenza eppure sento che qualcosa lo tormenta e voglio vera­mente aiutarlo perché qualunque cosa sia, lui è un ragazzo così buono che non si merita di soffrire.
«Sì..» sorride debolmente poi mi guarda meglio «A dire la verità no.. sto malissimo! La mia ragazza mi ha lasciato un paio di mesi fa e ieri mi manda un messaggio dicendomi che le manco, non so più che pensare»
«Mi dispiace, io non so come sono andate le cose però si è comportata male, non può accorgersi dopo due mesi di averti perso e iniziare a piangere dicendoti che le manchi, è da egoisti una cosa così» tiro un sasso forte in mezzo al lago che fa un tonfo tremendo, Liam mi guarda sorpreso dalla mia brutalità «Anche a me una volta è successo.. la stessa identica situazione e sono stata male per mesi e mesi perciò il consiglio che ti do è lasciala stare e va avanti. La vita è così bella» gli sorrido e lo vedo onestamente più rilassato.
«Grazie Perrie sei una persona speciale» mi abbraccia di slancio lasciandomi sorpresa. Sopra di noi i gufi hanno smesso di parlare tra di loro e le stelle illuminano il bosco mentre la luna si rispecchia nel lago creando un’atmosfera davvero magica.
Il mattino dopo io e Liam siamo gli unici che restiamo a dormire fino a tardi, Zayn stranamente si è alzato presto per andare a fare una piccola escursione con gli altri così al mio risveglio sono sola. Esco dalla tenda stirando ogni singolo muscolo del mio corpo, non avevo mai dormito in un sacco a pelo e si sta parecchio scomodi, cerco qualcosa da mangiare nello zaino ma Niall deve aver finito tutto; il mio stomaco brontola contrariato.
Questo proprio non ci voleva.
«Hai fame?» mi giro e Liam è di fronte a me che mi studia con i suoi caldi occhi marroni, in mano ha un cornetto.
«Non voglio rubarti ancora il cibo» rido rifiutando la tua richiesta.
«Dai prendilo io ne ho già mangiato io, avevo fatto la scorta ieri notte, conosco Niall» sorride lan­ciandomi il cornetto che prendo al volo, ha un profumo buonissimo «Sbrigati che voglio mostrarti una cosa» lo guardo confusa, ma decide di non svelarmi niente di più così divoro in fretta la mia co­lazione e mi preparo a seguirlo.
Camminiamo per almeno un’ora parlando di qualsiasi cosa ci passi per la testa, intorno a noi non c’è altro che bosco gli alberi si ergono ritti e maestosi sopra di noi coprendoci dal sole che, alto e brillante, è fisso nel cielo, gli uccelli hanno ripreso a cantare così come alcune cicale. Siamo così lontano dal centro di Londra, da tuto lo smog e i rumori assordanti che sembra di essere in un altro pianeta.
Di colpo cala il silenzio mentre continuo a camminare dietro di Liam osservando le sue spalle robu­ste e la sua agilità a scalare la montagna a differenza di me che rimango indietro con il fiatone, esausta di tutta questa camminata, cerco di trovare un appiglio con il piede sulla rocca per salire, ma qualcosa non va e il masso cede sotto il mio piede. Mi sbilancio indietro pronta a cadere sulla pietra appuntita, ma la mia schiena non tocca mai terra, apro gli occhi e la mia mano è intrecciata con quella di Liam che mi sorride magnificamente.
Mi ha salvato da una brutta caduta!
«Grazie eroe» rido mentre mi aiuta a raggiungerlo avvicinando il mio corpo al suo, lo guardo negli occhi marrone ed è tremendamente bello, sorride prima di ricominciare il suo percorso. Cerco di scacciare questi pensieri dalla mente e riprendo a salire dietro di lui, finalmente dopo mezz’ora arri­viamo e n’è valsa veramente la pena: di fronte a noi si presenta un enorme manto verde pieno di fio­ri e più in là una cascata scorre veloce; è semplicemente meraviglioso.
Crollo a terra sfinita ammirando il paesaggio.
«Ti piace?» si siede accanto a me anche lui visibilmente stanco.
«E’ fantastico!» affermo a bocca aperta, lo sento ridere.
«Dovresti vederti» ride di più «Sembra che hai visto l’ottava meraviglia del mondo»
«Ehi non prendermi in giro» sorrido tirandogli un pugno leggerlo sulla spalla, lui si leva lo zaino e sembra voler scatenare una guerra perché inizia a farmi il solletico ai fianchi cosa che io odio terri­bilmente.
Finiamo per rotolare sull’erba in preda alle risate che non riusciamo a frenare.
Chiudo gli occhi ispirando l’aria pulita.. era tanto, troppo tempo che non mi rilassavo così è come se dopo anni di prigionia sia riuscita finalmente a vedere la luce e la libertà.
«Da piccola i miei non mi avevano mai portato in un posto del genere, erano troppo occupati a liti­gare urlandosi contro» sussurro mantenendo gli occhi chiusi, ma sento un fruscio segno che Liam si è disteso accanto a me.
«Ti capisco, a volte alcuni eventi ti rendono la vita difficile» risponde lui con nota triste.
Rotolo su un fianco aprendo gli occhi per guardarlo meglio, sta osservando le nuvole sopra di noi ma i suoi occhi sembrano non vedere il cielo e sento la sua mente correre veloce ammucchiando pensieri su pensieri. Gli tocco la spalla con la mano attirando la sua attenzione, i nostri occhi s’in­contrano mescolando i nostri colori, mi sento al sicuro con lui ed è strano provare la stessa sensazio­ne di protezione e sicurezza che ho quando sono con Zayn, adesso qui con lui.
«Liam non ci pensare più a lei, ti prego!» sospiro, mi cinge le spalle con un braccio dandomi un ba­cio sui capelli.
Mi sto affezionando a lui e molto, in fin dai conti non siamo poi così diversi.

 

 

Esco da casa trovando Zayn fuori ad aspettarmi e appena mi vede mi corre incontro, io sorrido, e lo attendo, quando è abbastanza vicino da raggiungerlo mi getto fra le sue braccia felice. E’ uno di quegli abbracci che ti tolgono il respiro, mi stringe così forte da distruggermi la gabbia toracica. Sembra non ci vediamo da anni, e invece sono passate solo poche ore. 

«Che bella sorpresa» sussurro nascondendo la testa nel suo petto. Lui si tira indietro e mi guarda dritto negli occhi, illuminando il viso con uno di quei sorrisi che amo, uno di quelli veri, uno di quelli che gli si addice perfettamente.
Le sue labbra si fiondano contro le mie «Volevo vederti» pronuncia prima di baciarmi così forte che mi chiesi «Dove sono?», così forte che se non fossi stata aggrappata a lui, sarei caduta per l'emozio­ne.
«Sono nervosa» sussurro una volta che ci siamo lasciati.
«Non lo essere, devi solo stare calma e dare il tuo meglio»
«E’ questo il problema Zayn.. io non ho niente da offrire» mi lamento.
Zayn mi afferra il braccio mettendosi di fronte a me, mi accarezza la guancia mentre un ricciolo fa capolino da dietro l’orecchio, sento le sue dita scorrere lungo lo zigomo fino ad arrivare al mento per sollevarlo e immergere i suoi occhi nei miei. Ogni volta che il nostro sguardo s’incontra, sento il mio cuore fare una capriola.
Vi è mai capitato di incontrare quella persona, quel ragazzo che riesce a far andare a mille il vostro cuore? Per me è lui, ed è indescrivibile come mi fa sentire. Come fossi magicamente giusta, come se ci fosse realmente un motivo per cui io sia qui, su questa terra, a combattere per i miei desideri e i miei sogni. Mi fiondo in quel sorriso, mi scaglio in quegli occhi e non posso non sentirmi amata.
Mi accompagna al mio primo e vero giorno di lavoro insieme a Lou e sono talmente agitata che pro­babilmente farò un macello, magicamente Zayn ha preso la patente, ho almeno così mi ha assicurato prima di farmi salire in macchina.
La cosa positiva è che i ragazzi hanno un’intervista ed io e Lou dobbiamo occuparci dei loro vestiti e del loro aspetto, almeno potrò stare insieme a loro cosa che mi darà più sicurezza. Parcheggiamo davanti alla stazione radio, Zayn mi afferra per mano ed entriamo da una porta secondaria per evita­re la calca di fans che si è ammassata contro i cancelli di ferro, vedo Liam da lontano che ci cammi­na dietro e, involontariamente, mi spunta un sorriso in volto.
Gli altri sono dentro così li saluto prima che Lou mi trascini letteralmente via.
«Sei pronta?» mi chiede, annuisco e la seguo lungo un corridoio, dove ci sono tantissimi abiti, mi metto subito all’opera per cercare qualcosa di sportivo, ma elegante da far indossare ad i ragazzi mentre la loro parrucchiera pensa ai capelli.
Esco dopo cinque minuti con degli abiti per ognuno, Lou esamina la mia scelta approvandola in pie­no dando a ognuno i vestiti. Harry mi si spoglia letteralmente di fronte rimanendo in box, mi copro gli occhi diventando di colpo rossa mentre gli altri sono scoppiati a ridere.
«Perrie sta tranquilla dovrai abituarti perché credo che ogni giorno del tuo lavoro vedrai queste sce­ne» ride Niall, sorrido guardandoli per scusarmi.
Zayn è in un angolo a petto nudo e rimango ipnotizzata dal suo fisico perfetto e dai tatuaggi che di­pingono ogni centimetro del suo braccio sinistro e del petto, sono molti ma gli donano un’aria tre­mendamente sexy. Si accorge che lo sto guardando e mi sorride facendomi segno di avvicinarmi, sbircio cosa sta facendo Lou e la vedo impegnata a sistemare i capelli di Louis così lo raggiungo ma qualcuno m’intercetta prima piazzandosi davanti a me.
«Ciao»
«Ciao Liam» sorrido, anche lui è a petto nudo e i suoi pettorali spiccano voluminosamente, deve aver fatto palestra negli ultimi giorni e tutti i suoi sforzi stanno andando a buon fine.
«Come va il primo giorno?» mi chiede infilandosi la camicia.
«Credo abbastanza bene, ti piace quello che ho scelto per vestirti» rido pensando a quanto buffa sia la mia affermazione, lui annuisce ridendo con me.
Paul entra di colpo battendo le mani e radunando i ragazzi intorno a lui, dopo due secondi sono in sala, pronti per l’intervista. Mi metto dietro lo schermo per ascoltare e dopo vari minuti passati a ri­vivere le esperienze della promozione del CD, a parlare del nuovo tour che inizierà e del profumo e del film che rilasceranno a fine mese, passano alle domande un po’ scomode.
«Allora sappiamo che Niall e Harry sono ancora single, ma cosa ci dite di voi invece?»
«Io sono ancora impegnato» risponde sicuro Louis prima di scoppiare a ridere per qualcosa che stanno facendo Harry e Niall dall’altra parte del tavolo, Paul vicino a me scuote la testa senza riu­scire però a trattenere un sorriso.
«E voi due siete single oppure avete trovato la vostra anima gemella?» chiede l’intervistatrice a Zayn e Liam, li vedo guardarsi a vicenda e sorridere.
«Stiamo cercando» inizia a dire Liam.
«Forse qualcuno abbiamo già trovato» conclude Zayn lanciandomi uno sguardo, arrossisco di colpo sorridendo imbarazzata mentre lui mi fa l’occhiolino, ma evidentemente all’intervistatrice basta per­ché saluta i ragazzi mettendo fine all’intervista.
Escono ancora ridendo come matti, mi avvicino a loro intercettando lo sguardo di Zayn ma Lou mi prende in disparte annunciandomi che devo aiutarla con un’altra modella prima che io vada via. Mi arriva un sms di Liam.

Noi torniamo a casa, questa sera mangiamo tutti insieme… ci vediamo dopo. Un bacio”

Rimango a fissare lo schermo leggermente confusa, proprio mentre un altro sms fa vibrare il mio cellulare attirando un’occhiataccia da parte di Lou, mi scuso e guardo di chi è.

Le intervistatrici sono così curiose che dovrebbero eliminare le domande scomode! Ti aspetto a casa che questa sera ceniamo tutti insieme.

Ti voglio bene,
Zayn”

Rimetto l’Iphone in tasca riprendendo il lavoro cercando di sbrigarmi per tornare presto a casa cosa che succede alle sette di sera, sono terribilmente stanca che vorrei solo buttarmi sull’enorme divano dei ragazzi in salone e non alzarmi più, ma entrando a casa la mia idea è bocciata perché qualcun al­tro ha occupato il mio posto.
Liam e Zayn dormono vicini beatamente, sono così belli che non resisto e scatto una foto, hanno un’espressione rilassata e pacifica che quasi sembrano statue, accarezzo le guance di entrambi sor­prendendomi di quanto poco tempo sia passato dal nostro primo incontro.


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Capitolo 10
*** Open up your eyes, you’ll discover there’s a world outside ***


Open up your eyes, you’ll discover there’s a world outside



Vi capitano mai quei momenti in cui vi fermate a pensare, da soli, magari seduti sopra una comodissima poltrona con una tazza di cioccolata calda in mano, a quante cose siano meravigliose nella vita. Accadono raramente questi sprazzi di tempo in cui tutto vi sembra perfetto, in cui niente può rovinare la pace che state attraversando, eppure quando accadono, sono i momenti più belli.
«A cosa pensi?» Harry si siede accanto a me evidentemente stanco, ha tutti i capelli arruffati e delle pesanti occhiaie che gli circondano i suoi meravigliosi occhi verdi.
«A un po’ di cose» sorrido «Come procede in cucina?»
«Non osare mettere piedi lì dentro… se non vuoi avere una crisi esistenziale» ride lui poggiando le gambe sopra al tavolinetto di legno che si trova al centro della stanza.
Eleanor sta preparando la cena completamente da sola, Louis cerca di aiutarla creando però solamente guai, ogni tanto qualche pentola cade in cucina ma nessuno osa alzarsi e vedere cosa succede dentro per paura di essere risucchiati nella aspirale senza fine.
Finalmente la cena è pronta e oltre ai ragazzi della band a cena ci sono anche Josh, il batterista, Andy un amico di Liam, i cugini di Niall e una ragazza con i capelli biondini lunghi fino alla vita che si siede accanto ad Harry, evidentemente deve essere una sua amica eppure la somiglianza tra di loro è pazzesca.
«Perrie lei è Gemma, mia sorella» svelato il mistero, le porgo la mano sorridendole, ma lei si limita a fare un cenno alquanto freddo, ci rimango evidentemente male perché Harry la fulmina con lo sguardo prima di iniziare a mangiare.
Siamo tantissimi.
«Non te la devi prendere, Gemma è così… alquanto freddo» mi sussurra Zayn che è seduto accanto a me, lo guardo attentamente esaminando le sue parole poi sposto lo sguardo verso di Gemma che impegnata a osservarmi, non appena i nostri sguardi s’incrociano lei posa gli occhi sul piatto improvvisamente interessata a cosa sta mangiando.
Ha ragione Zayn, evidentemente deve prendere confidenza con qualcuno prima di aprirsi del tutto, di tempo ce ne sarà molto per conoscerci.
Sento addosso lo sguardo di qualcuno, mi volto trovando gli occhi di Liam che mi scrutano, mi sorride beatamente creando un leggero imbarazzo che si manifesta sulle sue guance,  il mio sguardo ricade sui suoi occhi troppe volte durante la cena, ogni qual volta che li incontra sento un colpo al cuore.. Se ogni volta che mi guarda succede questo non stiamo messi proprio bene.
Zayn mi prende la mano scusandosi con gli altri che sono però troppo impegnati a finire il dolce per prestare attenzione a noi, mi trascina via con sé portandomi fuori. E’ un freddo che si gela infatti inizio a tremare, ma lui mi circonda le spalle con la sua giacca stringendomi a lui facendomi sentire protetta, è come se di colpo al polo nord si siano accese le fiamme dell’inferno, di colpo tutto è più caldo.
Potrei essere in milioni di posti in questo momento, con chiunque ragazzo, guardando il cielo, mangiando o semplicemente camminando eppure mi sentirei fuori luogo perché l’unico che riesce a farmi sentire realmente a casa è lui. Ogni volta che guardo nei suoi occhi, il cuore perde un battito, quando sul suo volto spunta quel sorriso che tanto amo il mio stomaco, si riversa completamente, per non parlare di quando mi stringe…
Ma poi succede, i miei occhi si perdono nei suoi, le mie iridi si mischiano nel colore che infanga di miele le sue. Succede tutto velocemente; uno sguardo, dura pochi istanti, ma sembra durare una vita. Mi fissa, mi guarda come se potesse vedere dentro di me, rovistare nei miei pensieri, arrivare dritto al cuore e rubarmelo, farcirlo di nuove emozioni e sensazioni. Non capisco bene cosa provo, non è felicità, non è tristezza, è qualcosa che va oltre a tutto ciò. 
Il suo arrivo ha dato fine a ogni mio sogno, ha ribaltato ogni mio progetto, sconvolgendo tutti i miei piani. 
E' così vicino, vorrei sfiorarlo anche solo per un istante. Mi sento fredda, sudo, e il cuore sembra voler uscire dal petto. La sua voce rimbomba nella mia testa facendo un gran chiasso, cerco di ascoltare ogni parola, ma sento un grande eco e non riesco a cogliere quello che dice. 
«Hai visto la stella cadente?» continua a ripetere leggermente divertito dalla mia mancanza di concentrazione.
«Oh no l’ho persa» sussurro dispiaciuta; mi accarezza il braccio, la sua mano è calda come il pane appena sfornato e le sue dita incontrano le mie magicamente.
«Allora il mio desiderio è che tu possa vederne un’altra» sorride stringendomi a lui, in pochi secondi capisco che tutto l’amore del mondo, tutta la dolcezza presente sulla terra è racchiusa in quel ragazzo. Ogni centimetro di bontà è rinchiuso in quel cuore, adesso così vicino al mio.
Ride e riempie il silenzio che ci circonda. Le voci in casa, le urla e la musica sono ormai in un altro pianeta. Io e Zayn ci siamo creati il nostro ed io non voglio più andarmene. Voglio che questi attimi possano durare per sempre. 
«Ti voglio bene» gli sussurro alzandomi sulle punte per cercare di arrivare alla sua altezza.
Mi avvolge in un abbraccio che non fa altro che distruggermi. Mi stringe forte a sé e posso giurarlo, sento una scarica di emozione travolgermi. Mi abbraccia, dopo tanto, mi abbraccia davvero. Sento ogni centimetro della sua camicia contro la mia pelle, sento i suoi capelli morbidi contro la mia fronte, sento le sue guance contro le mie. 
«Ti volevo parlare di una cosa importante» mi allontano da lui guardandolo ansiosa. «Domani parto, andrò a trovare la mia famiglia»
«Per quanto starai via?»
«Solo due giorni tranquilla» sorride alzandomi il mento con le dita, annuisco. Non può semplicemente stare qui, dimenticarsi del mondo intero e farmi compagnia per sempre? Ma d’altronde due giorni sono pochi, passeranno velocemente.
«Mi mancherai» esclamo.
«Non quanto mi mancherai tu»
Lo fisso in quegli occhi, che, già di per sé, dicono ogni cosa. Può anche starsene zitto, a me basta la sua presenza. Mi basta sapere che c’è, che può rimanere per un po’, se non per sempre.
Osservo i suoi occhi e annego, annego completamente nel suo sguardo. Mi ci perdo, senza mai trovare la via d’uscita. I suoi occhi m’ipnotizzano, più di un neon lampeggiante.
Si avvicina verso di me stringendomi i fianchi con una mano e seppellendo l’altra tra i miei capelli, posa le sue labbra sulle mie schiudendole poco a poco così che le nostre lingue possono entrare in contatto e iniziare una meravigliosa danza romantica e per me questo è il primo vero bacio, perché sento qualcosa di nuovo… di diverso.
Qualcosa che assomigliava a una folata di vento caldo in una giornata nevosa d’inverno. Qualcosa che assomigliava a una stella cadente, che cade improvvisamente nello spazio di cielo sopra casa tua.
 
 
 
 
Zayn era partito la mattina presto e il mio programma del giorno era rimanere a letto a dormire per il resto della mattinata o addirittura fino la sera, ma il mio fantastico piano è rovinato da qualcuno che all’una di pomeriggio irrompe nella mia stanza, distruggendo il mio angolo di paradiso.
«Dormigliona è ora di alzarsi!» esclama il ragazzo spalancando le tende, il sole entra potente nella stanza illuminandomi il volto, mi ritraggo velocemente seppellendo la mia testa sotto il cuscino per evitare il raggio di luce potente. Non può farmi questo!
«Chiunque tu sia, lasciami dormire!» urlo tirandogli un cuscino, sento il letto piegarsi da una parte segno che il mio disturbatore è salito accanto a me, di colpo cala il silenzio così da permettermi di riaddormentarmi un po’, ma evidentemente lui non si è arreso perché inizia a farmi il solletico sotto i piedi, cosa che odio e soffro terribilmente.
«Dai smettila!» esco fuori dalle coperte colpendo l’aggressore facendolo cadere dal letto, mi stropiccio gli occhi mettendo a fuoco la figura sdraiata sulla moquette scoprendo che è Liam, rido vedendolo lì a terra massaggiarsi il sedere.
«Bella botta» rido più forte alzandogli il pollice, mi fa la linguaccia prima di fiondarsi su di me riprendendo a farmi il solletico, questa volta sui fianchi, è sopra di me. Si ferma mentre i nostri volti sono vicini così come le nostre labbra, le sue braccia bloccano il mio corpo che è sotto di lui, cerco di respirare lentamente.
«E ora alzati, ti porto a pranzo fuori!» esclama alzandosi e uscendo dalla stanza.
Rimango distesa cercando di controllare il mio respiro e soprattutto il mio cuore che batte veloce, un po’ troppo veloce a dire la verità, i miei pensieri sono disordinati, uno che sull’altro si mescolano senza trovare una dritta via.
Mi faccio la doccia velocemente vestendomi poi scendo sotto, trovando Liam che mi aspetta con le chiavi della macchina in mano, mi sorride prima di prendermi a braccetto. Saliamo nella sua Range Rover diretti chissà dove, non mi vuole svelare la destinazione perché dice che è una sorpresa, ma dal sedile posteriore sento profumo di qualcosa di buono da mangiare e il mio stomaco brontola, lui mi guarda scoppiando a ridere.
«Ci incontriamo quando hai sempre fame!»
«Sei tu che mi fai venire fame» è la prima cosa che mi passa per la testa, ci guardiamo entrambi scoppiando a ridere per l’enorme cavolata che ho appena detto. Percorriamo con la macchina l’autostrada fino a uscire, ma non ci fermiamo, davanti a me vedo la spiaggia, tiro giù il finestrino ispirando la dolce aria di mare che mi penetra in corpo liberandomi i polmoni.
Parcheggiamo e subito esco per correre in spiaggia immergendo i miei piedi nell’acqua salata dove le onde s’infrangono sui sassi trascinandoli via con sé, rimango a guardare il mare davanti a me così azzurro e magnifico che si erge come una distesa infinita.
Ci sedemmo vicini per ripararci dal vento mentre con una mano copriva la mia spalla stringendomi leggermente a lui, mi sentivo protetta come se con lui nulla di grave può accadermi.
«Parlami di te» mi chiede all’improvviso.
«Non so esattamente cosa dire di me, cosa vuoi sapere?»
«Che cosa vorresti fare da grande?» mi chiede lasciandomi completamente spiazzata, m’immaginavo domande del tipo “di che anno sei” “ti piacciono gli animali” cose così.
«Io beh… Da piccola volevo fare la maestra, amo stare insieme ai bambini, a volte solo loro riescono a darti quelle gioie immense che la vita ti preclude. Tu invece se non fossi famoso?» lo sfido, ci pensa su prima di rispondere.
«Il pompiere» afferma.
«Come mai?» chiedo curiosa.
«Mi piace l’idea di salvare le persone» sorride, ricambio stringendogli la mano, è un ragazzo davvero dolce.
Mangiamo i panini che aveva comprato ed io li divoro in cinque secondi, quando ho fame, mangio qualsiasi cosa mi si presenti sotto il naso. Liam mi racconta una loro avventura nel bosco in Svezia facendomi ridere, e il suono della mia risata si mescolava perfettamente al suo. Era come unire in una bacinella tutti i colori dell’arcobaleno e mischiarli con un pennello, poi dipingere le pareti della stanza con quella miscela che, sinceramente, non possedeva un nome, ma era talmente bella e originale, che chiunque se ne sarebbe innamorato. Le nostre risate sono così vere, così naturali e timide, che chiunque, all’udirne il suono, avrebbe riso, condizionato da tale armonia. 
«Perché mi hai portata qui? » porto le gambe al petto infilando le mani nella tasca del giaccone. Lui distende le gambe davanti a sé e accavalla i piedi l’uno sopra l’altro. 
«Non c’è mai nessuno, nessuno sa chi sono, nessuno mi riconosce quando cammino per strada da solo come un cane. Qua mi sento un ragazzo qualunque»
 «Solo qua ti senti così? » chiedo dispiaciuta. Mi fa male sentirlo parlare così come se si fosse perso gli anni migliori della sua vita, il college, i balli di fine anno, le feste, le partite di football…
«Anche quando sono con te» confessa guardandomi negli occhi, il cuore inizia ad accelerare e le mani in tasca si fanno troppo sudate per restare lì ferme immobili.
Il cielo tuona spaventandomi, odio i fulmini, mi nascondo sotto il braccio di Liam, schiacciata al suo petto. Le nuvole iniziarono a piangere, l’acqua cadde sui nostri vestiti, sui nostri visi, sui nostri capelli. Cerco di focalizzare perfettamente il suo viso, ma non ci riesco completamente. E’ troppo vicino, non riesco a spiegarmi perché ogni volta che mi guarda, muoio un po’. Osservo le sue labbra, così vicine alle mie e tremo.
Il suo sospiro è lieve, la pioggia scorre sui nostri visi e le gocce gareggiano percorrendo le nostre guance, ormai vicinissime…


 

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Capitolo 11
*** Let me be the one to light a fire inside your eyes ***


Let me be the one to light a fire inside your eyes


 

Il sapore del suo sorriso si mescola a quello della pioggia, è qualcosa di adorabile, qualcosa che non avrei mai potuto dimenticare. Liam vuole baciarmi, lo riesco a leggere nei suoi occhi e nel suo sor­riso, ma qualcosa mi blocca.
Quindi, schivo le sue labbra girando la testa e mi stampa un bacio sulla guancia. Poi, forse deluso, appoggia la fronte sulla mia testa, senza mai staccare le labbra. Io non mi sento pronta, a provare tal emozione. Ma sono convinta che c’è qualcosa di sbagliato… provo un sentimento fortissimo per Zayn eppure quando sono con Liam il mio cuore mi confonde facendomi provare qualcosa di strano.
Un po’ mi pento di non averlo baciato. Avanti, chi rifiuterebbe mai un suo bacio? 
«La prossima volta andrà diversamente» sussurra e sento il suo sorriso aprirsi sul viso.
Non so per quanto tempo rimaniamo a guardarci sul bordo della panchina, ho perso completamente la condizione del tempo. Liam mi aveva scortata in un’ altro mondo, mi aveva fatto vedere quanto potesse essere meraviglioso il mare in una giornata tempestosa, quanto potesse diventare speciale un posto del genere. Era riuscito a farmi sentire speciale.
 
 
  
Mi sveglio notevolmente presto poiché fuori non si vede neanche il chiarore dell’alba, scendo di sotto senza fare rumore per non svegliare gli altri ragazzi, che sicuramente stanno ancora dormendo, ma la luce della cucina è accesa così mi affaccio per vedere chi, a quest’ora come me, non riesce a prendere sonno.
Louis è seduto su una sedia con un cucchiaio in mano, con lo sguardo fissa la vetrata di fronte a sé senza però vederla, ha gli occhi spenti e tristi chissà cosa è successo. Entro in stanza attirando la sua attenzione che mi guarda meravigliato, mi siedo accanto a lui.
Mi osserva per qualche istante e poi mi cede un cucchiaio mettendo la ciotola di cioccolato fra noi e poi sorride, affondo un cucchiaio dentro la glassa desiderosa di qualcosa di tremendamente dolce.
«E’ sempre la cura, il cioccolato»
«Sicuro?» ne provo un cucchiaio ed è squisita, se l’ha fatta lui, deve essere un cuoco meraviglioso.
Il sapore del cioccolato mi rimane sulla lingua per tutta la sera o meglio per tutta la mattina. 
«Allora, cos’è successo?» mi dice curioso, non ho nessuna possibilità di scelta, ormai che ha capito che c’è qualcosa che non va devo dirgli tutto, con qualcuno mi dovrò pur sfogare.
Imbocco un altro po’ di glassa e poi appoggio il cucchiaio sul tavolo. 
«Oggi Liam ha tentato di baciarmi»
«Il buon e vecchio Liam» ride Louis prendendo un altro cucchiaio di cioccolata, lo guardo confusa e lui continua «Sapevo sarebbe andata a finire così, il primo giorno che Liam ti ha incontrata è subi­to corso da me dicendomi di aver visto la ragazza più bella e dolce di tutta la sua vita. Lo vedevo proprio cotto, poi, però gli ho detto che stavi con Zayn e si è calmato, evidentemente essere tuo ami­co non gli basta più» ride, rimango scioccata.
«Fate questo voi tra amici? Rubate le ragazze degli altri?» chiedo un po’ scettica.
«Perrie non essere così severa! Non ho detto questo, dico solo che Liam si è preso una bella sbanda­ta e come dice un proverbio… quando il gatto non c’è i topi ballano» mi fa l’occhiolino, scuoto la testa leggermente divertita affondando di nuovo il cucchiaio.
«Tu invece, come mai sei così triste?» azzardo a chiedergli, abbassa gli occhi mentre un’ombra scu­ra gli si dipinge in volto.
«Eleanor, oggi abbiamo litigato. Cose stupide, ma quando succede ci sto malissimo»
Rimaniamo a parlare per tutto il resto della mattina fin quando Louis si ritira a letto completamente distrutto, mi ha promesso che appena riposato andrà a parlare con Eleanor cercando di chiarire ogni cosa.
Sento dei passi lungo le scale poi una mano mi scorre lungo le spalle sorprendendomi, mi stampa un bacio sulla guancia prima di sedersi accanto a me.
«Ti ho spaventata?» sorride.
«Ero solo sovrappensiero, sei molto sexy così» rido indicando il suo pigiama di Batman.
 Ride e si alza dalla sedia, mi si avvicina talmente tanto che riesco a riflettermi nelle iridi dorate dentro i suoi occhi, poi, mi sorride. Afferra il cucchiaio pieno di cioccolato sul tavolo distraendomi da quel movimento lento con un sorriso mozzafiato. Mi spalma tutto il cioccolato sul naso e spalan­co la bocca, sorpresa.
Fra me e Liam si sta instaurando quel tipo di rapporto che non ero mai riuscita ad avere con qualcu­no, parlavamo di cose serie, scherzavamo, ridevamo insieme, stavamo in silenzio senza essere im­barazzati. 
Liam scappa via, urlando, anche se sono le 7 del mattino, quando lo minaccio di morte. Lo rincorro in salotto e lo trovo in piedi sul divano, gli salto completamente addosso, e grida di dolore. Rido, quando capisco di avergli fatto male davvero.
«Vuoi uccidermi?» ride, mi tira un braccio attirandomi a sé per stringermi forte, mi lascio coccolare dalle sue braccia dimenticandomi per un secondo dove mi trovo… tutto intorno a me sparisce, le pareti svaniscono e il terreno sotto di me improvvisamente sembra non esistere più.
Non riesco a capire esattamente quello che siamo. Ogni tanto sento che siamo amici, in altri mo­menti invece sento che siamo qualcosa di più. Aveva provato a baciarmi soltanto una volta, mi ab­braccia raramente, Liam mi sta confondendo davvero, mi sta mettendo in condizioni critiche. Certi giorni mi capita di pensarlo spesso, di vederlo perfino nei sogni. Poi appare Zayn e tutto diventa più complicato.
«Perrie smettila di pensare» ride lui sciogliendo l’abbraccio, lo guardo scusandomi.
«Come mai ti sei alzato così presto?» gli chiedo curiosa.
«Volevo andare a correre e poiché sei con me che ne dici di accompagnarmi?» lo guardo pensan­doci su, fuori il sole sta salendo ma le foglie degli alberi si muovono leggere segno che poi così cal­do non è, ma decido di accettare così corro in camera a cambiarmi presentandomi dopo due minuti con la mia tuta da palestra che sinceramente non avevo mai usato.
«Andiamo un po’ a spolmonarci» rido aprendo il portone di casa dove la fredda aria mattutina mi da il buongiorno.
Fuori è notevolmente freddo così iniziamo a correre lentamente per aumentare il passo dopo una mezz’ora, durante il percorso parliamo di qualsiasi cosa ci passi per la testa mentre le nostre voci si confondono creando un’armonia perfetta. Solo due mesi sono passati dal nostro primo incontro e non avrei mai pensato che Liam potesse regalarmi momenti come questi, così magici e speciali.
Lo vedo accelerare di colpo, a quest’ora non c’è nessuno in giro così che le fans non possono rico­noscerlo, ma non riesco a tenere il suo passo così cerco di raggiungerlo con una mano al fianco.
«Liam aspettami!» gli urlo fermandomi vicino ad un albero completamente distrutta, lui si gira rag­giungendomi sghignazzando.
«Sei stanca?»
«Hai accelerato di colpo, mi vuoi morta?» respiro lentamente guardandolo in volto, mentre il sole cerca di spuntare da dietro gli alberi che si stagliano intorno a noi, Green Park è immerso nel silen­zio, solo altre poche persone passeggiano nel viale oppure leggono qualche libro seduti su una pan­china fredda.
Faccio un profondo respiro immettendo nei polmoni tutta l’aria di Londra, è stato sempre un vizio che ho avuto fin da piccola e Liam se ne accorge.
«Come mai respiri così profondamente? L’aria non esaurisce» ride prendendomi in giro.
«E’ un vizio» rispondo imbarazzata, lui mi guarda accigliato allora cerco di spiegargli «Da piccola mia mamma ed io vivevamo fuori Londra e ogni volta che facevamo un salto qui per me era un so­gno, adesso essere qui è qualcosa di magico e ne approfitto per ricordarmene ogni giorno. Lo so è una cosa stupida» abbasso lo sguardo.
«No, non è una cosa stupida, è speciale… proprio come te»  rimango ferma ed immobile quando le sue braccia mi avvolgono completamente e mi stritolano l’anima. Il suo profumo mi fa pizzicare le narici e mi provoca una strana reazione agli occhi. 
«Mi sono innamorato di te Perrie. Mi sono innamorato del tuo sorriso, dei tuoi occhi, della tua voce, del tuo carattere stupendo, del tuo essermi amica, dei tuoi abbracci, del tuo modo di fare. Sono ca­duto in trappola, mi sono innamorato di te» rimango scioccata.
Mi prese il viso questa vicinanza a lui mi fa provare brividi di freddo, chiudo gli occhi sen­tendo le sue labbra sulle mie, il suo petto si avvicina lentamente al mio, il suo cuore lo sento battere veloce. Le sue labbra sono morbide, si muovono confusionarie contro le mie, creando nuove sensazioni in me, sensazioni che non riesco a domare. 
Ci lasciamo mentre lui mi guarda sorridendo, la mia testa inizia a girare vertiginosamente e il pavi­mento sotto i miei piedi traballa mentre le mie ginocchia cedono sotto il peso del mio cor­po, mi manca l’aria e sento che sto per svenire. L’ultima cosa che vedo è la faccia preoccupata di Liam prima di cadere in un tunnel buio senza fine.
Mi risveglio nel letto sotto tre pesanti coperte di cotone che mi soffocano, cerco di muovermi, ma la testa inizia a girare di nuovo… qualcuno vicino a me si alza di scatto in piedi sistemandosi sul letto, cerco di mettere a fuoco trovando il viso dolce di Liam che mi scruta preoccupato.
«Ehi» sussurro sorridendo.
«Mi hai fatto prendere un bello spavento lo sai?» mi ammonisce lui.
«Scusa..»
«Potevi dirmi che non avevi mangiato… se corri senza colazione, è normale che poi svieni!» escla­ma avvicinandomi un cornetto, lo divoro in un minuto alzando le spalle. Non mi piace molto man­giare, sia perché sto attenta alla mia forma fisica sia perché sembra che ogni cibo abbia lo stesso sa­pore.. quindi una cosa vale l’altra, e so che è sbagliato.
Si avvicina a me con un sorriso in volto osservando con attenzione le mie labbra, odio quando i ra­gazzi fanno così perché vuol dire che stanno per baciarmi, gli poso una mano sul petto ascoltando il suo cuore pompare sangue all’impazzata e lo allontano. Mi guarda confuso mentre scuoto la testa.
«Non posso… quello che è successo prima è sbagliato»
«No Perrie, non è sbagliato. Tu mi piaci ed evidentemente anch’io ti piaccio» sbotta interrompendo­mi.
«Liam io provo dei forti sentimenti per Zayn, è stato il primo ragazzo che dopo tanto tempo mi ha dato tutto quello di cui avevo bisogno, non posso fargli questo, ci tengo troppo a lui…» continuo io, ma lui non si da per vinto.
«Ma…» risponde lui ridendo e riavvicinandosi pericolosamente, è davvero un osso duro che non molla mai!
Sorrido rispingendolo via spalmandogli l’ultimo pezzo di cornetto alla crema sul naso, ora sia­mo pari, inorridito, corre in bagno a pulirsi tornando con un’aria carica di vendetta che gli si legge negli occhi, mi rifugio sotto le coperte per sfuggire al suo solletico.
Anche con lui sto bene, eppure mi manca Zayn, mi manca terribilmente come se un polmone avesse smesso di immettere aria così da costringermi a respirare soltanto metà di ciò che mi serve per vive­re… lui è l’altro polmone, l’altra metà.
 
 
 
 «Mi manchi tantissimo»
«Anche tu, ma domani torno e non vedo l’ora di riabbracciarti! Questi giorni senza di te sono stati un inferno»
Zayn è rintanato nella sua camera lontano dalle orecchie indiscrete della sua famiglia, mi ha detto che ha accennato loro qualcosa su di noi due, ma non vuole esagerare, lui è sempre stato timido e ri­servato e io rispetto ogni sua decisione. E’ brutto vederlo attraverso lo schermo di uno stupido tele­fono non potendolo toccare, non potendo sfiorare la sua dolce e calda pelle e poter guardare nelle sue iridi marroni perdendomi del tutto.
«Anche qui, oggi Niall ha fatto una capriola tremenda giù per le scale» gli racconto trattenendo le risate per riuscire a parlare.
«Davvero?» chiede lui curioso.
«Si!! Era all’inizio delle scale, Louis l’ha chiamato dicendogli se voleva la sua chitarra e Niall si è girato per rispondere, senza essersi accorto di aver messo il piede sullo scalino, ed è rotolato giù per tutta la rampa. Fortunatamente non si è fatto nulla perché Harry aveva messo un materasso alla fine, ma è stato troppo divertente» scoppio a ridere imitando la scena e facendo ridere anche lui, è così bello quando la sua bocca si spalanca e i denti stringono la lingua regalandomi un sorriso meravi­glioso.
«E perché Harry aveva un materasso?»
«Dice che il suo è scomodo..» scuoto la testa esasperata.
«E Liam?» mi chiede lui, il mio cuore si ferma per un attimo mentre una morsa mi attanaglia lo sto­maco impedendomi per qualche secondo di parlare, cerco di riprendere la voce alzando le spalle e farfugliando un “niente di che” come risposta, lo vedo stanco quindi ci crede senza fare troppe do­mande.
Quando torna dovremmo parlare di parecchie cose.
Lo vedo allungare l’indice verso lo schermo all’altezza della mia guancia cercando un contatto con me, il mio cuore si ferma, smette di battere per qualche istante gli occhi mi si riempiono di lacrime, alzo la testa e fisso il soffitto per non piangere.  Anche solo guardarlo mi fa venire i brividi.
So che dal momento in cui il mio sguardo ha incrociato il suo, lui è diventato una dipendenza per me, mi è entrato in testa e non ne è uscito più. Lo vedo ovunque, anche quando non c'è, lo penso continuamente e non ne posso fare a meno. Ma purtroppo più desideriamo una persona, più non possiamo averla e quest'assenza ci tormenta l'anima, continuamente, ma non puoi farci niente, per­ché lui non c'è e devi fartene una ragione. Infatti, noi viviamo in un mondo in cui le favole non esi­stono e dove non tutte le storie sono possibili. Le distanze, qualsiasi esse siano, sono più forti di tut­to. 


        

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Capitolo 12
*** Ah, my head is a mess! ***


Ah, my head is a mess!
 



Se fai spazio all’amore, l’amore ti troverà.
 
La pioggia, il vento e il gelo che irrompono nel cielo di Londra fuori dalla finestra sono nulla in confronto a quello che sento scorrere dentro il mio corpo, alla confusione che si annida negli angoli più stretti, nelle vene, nel cervello fino a farmi diventare pazza.
E’ ormai un’ora che cerco di studiare qualcosa per l’università, ma i miei pensieri non fanno altro che volare tra la faccia di Zayn e quella di Liam senza trovare un equilibrio, senza scorgere una giu­sta strada e mi sento morire perché non posso tenere un piede in due staffe!
Do un pugno sul tavolo alzandomi di scatto per cercare di schiarire la mente, non c’è nulla da fare… provo a buttarmi sul letto, ma una chiamata mi fa spaventare.
«Pronto?»
«P---Perrie?»
«Zayn? Non ti sento» avverto dei passi aldilà del telefono, poi un urlo e qualcuno che piange, una porta che sbatte e il rumore di un materasso che si abbassa.
«Ora mi senti?» mi chiede lui.
«Sì, tutto bene?» mi preoccupo percependo la sua voce stanca.
«Diciamo… hanno rimandato i voli perché sembra debba venire un diluvio, è arrivata mia zia che ha portato mio cugino piccolo e mia sorella non la smette di torturarlo provocandogli sempre rea­zioni di pianto, credo che tra poco darò di matto» sbuffa rumorosamente.
«Una giornata molto intensa» rido cercando di strappargli un sorriso e lo sento sghignazzare, ci sono riuscita «Quindi quando tornerai?» aggiungo un po’ triste.
«Domani sera dovrei essere lì con te… non riesco più a stare lontano da te e dagli altri, mi mancate terribilmente. Mi mancano i tuoi occhi profondi che riescono sempre a leggermi nell’anima, i tuoi abbracci caldi» mi sussurra facendomi venire i brividi, lo ascolto immaginandomelo qui vicino che mi stringe la mano.
«Ti voglio bene Zayn» gli dico mentre un sorriso mi si dipinge sulle labbra.
«Sai sta mattina ho parlato con Liam» ci risiamo… perché ogni volta che mi chiama deve accennare al signor Payne? «Mi ha detto che ha conosciuto una ragazza davvero speciale, tu sai nulla?» il mio cuore smette di battere mentre inizio a sudare freddo, la saliva in bocca si blocca mentre la voce non riesce a uscire.
Cosa gli ha detto quel maledetto ragazzo?
«Perrie ci sei? Mi senti?» continua a chiedermi lui… certo che ti sento dannazione!
«S-Si scusa, non sapevo nulla» cerco di fare la vaga, qualcuno bussa alla porta «Scusa Zayn hanno bussato e devo riattaccare, ci sentiamo questa sera» riappendo alzandomi di scatto sperando per chi ha bussato non sia Liam o questa volta un bello schiaffo non glielo leva nessuno. Apro di colpo ri­trovandomi gli occhi verdi di Harry che mi scrutano dall’alto al basso, scuoto la testa guardandolo con un sopracciglio in alto leggermente confusa.
«Volevi?» gli chiedo leggermente arrabbiata.
«Scusa ti ho interrotto? Se disturbo, me ne vado…» risponde lui con occhi tristi girandosi di spalle per andarsene, lo prendo per un braccio facendolo voltare con un sorriso per scusarmi del mio modo brusco, lui si passa una mano sui capelli scuotendoli come fa sempre, chissà quanti cuori ha infranto facendo così.
«Giornata storta?» mi chiede appoggiandosi alla porta con le braccia conserte.
«Esatto… e questo tempo non migliora il mio umore»
«So io cosa piace alle ragazze quando sono tristi» mi fa l’occhiolino «Dai vestiti che andiamo a fare shopping!» sparisce lasciandomi qui.
Mi cambio indossando qualcosa di pesante prima di scendere sotto, lascio un biglietto sulla porta della camera di Liam scrivendogli che appena torno dobbiamo assolutamente parlare; Harry mi aspetta fuori nella sua Range Rover nera, correndo sotto la pioggia salgo in macchina.
«Non c’è nessuno in casa?» chiedo mentre lui mette in moto.
«Louis è con Eleanor, Niall è tornato in Irlanda per il compleanno della cugina e Liam sembra esse­re sparito» sorride prima di aggiungere «Speravi di liberarti di me?»
«Eh già» rido tirandogli un pugno sulla spalla.
«Guarda che andiamo fuori strada» sterza per finta facendomi prendere uno spavento enorme, ac­cendo la radio mentre stranamente passa una loro canzone, mi appoggio allo schienale chiudendo gli occhi mentre l’acuto di Liam mi entra nelle orecchie scaldandomi il cuore. Percorriamo ancora qualche km prima di fermarci in un enorme parcheggio, apro gli occhi vedendo davanti a me una cosa mai vista prima.
«Uao e questo posto da dove spunta?» chiedo sporgendomi in avanti per vedere meglio.
«L’hanno costruito da poco, bello eh?»
«E’ il centro commerciale più grande che io abbia mai visto!» spalanco la bocca, è davvero un posto enorme con tantissimi piani. Entriamo e un atrio immenso si erge davanti a noi, ci sono tantissime persone che passano veloci con i carrelli carichi della spesa, ma anche di tantissime buste di vestiti, mi giro intorno trovando le scale mobili come una bambina che le vede per la prima volta afferro Harry per la mano trascinandomelo dietro.
Salgo il primo gradino lasciandomi trasportare dal nastro rilassandomi completamente, le ho sempre amate sono quelle cose che non ti fanno mai smettere di essere bambina.
«Ti piacciono?» mi chiede il riccio ridendo dietro di me mentre un paio di ragazzine dall’altra parte delle scale lo osservano per capire se è veramente lui o no, speriamo che non lo riconoscano non voglio un assedio di fans come era accaduto quella volta a Niall.
Annuisco scendendo il gradino e quasi spaventandomi, mia madre sta frugando nel reparto donna, cosa ci fa a Londra? Rimango completamente paralizzata, non sa che ho un altro lavoro e soprattut­to non sa che sto uscendo con uno facciamo due? Membri degli One Direction!
Cerco di sparire senza farmi vedere, ma lei intercetta il mio sguardo correndomi letteralmente in­contro per abbracciarmi forte.
«Ciao mamma» ricambio la stretta leggermente imbarazzata, odio queste cose in pubblico.
«Tesoro è una sorpresa incontrarti qui! Pensavo fossi a lavoro» mi guarda con un cipiglio quasi di rimprovero, alzo le spalle e faccio per parlare quando arriva Harry con addosso una camicia a scac­chi.
«Perrie che dici di questa?» ci interrompe.
«Harry lei è Deborah, la mia mamma» faccio le presentazioni mentre Harry le stringe la mano edu­catamente con un gran sorriso che lascia intravedere le sue splendide fossette, poi mi fa l’occhiolino e torna a cambiarsi deciso a comprare la camicia.
«E’ per lui che non vuoi tornare a casa?» mi chiede.
«Mamma! No macché è solo un amico!» mi affretto a rispondere completamente rossa in viso, co­minciamo davvero bene, mi volto cercando Harry con lo sguardo e lo vedo vicino alla cassa mentre firma qualche autografo e fa qualche foto con delle ragazze.
«E’ un modello?»
«Mamma!»
«Chiedevo.. firma degli autografi, o è un modello o un attore»
«E’ un cantante» le dico arrendendomi.
«Un… cosa? Te lo sei scelto proprio bene» ride lei dandomi una gomitata per scherzare, in momenti come questi vorrei proprio sparire, le sorrido annuendo per darle ragione così forse smetterà di fare domande. Mi saluta dicendomi che è di fretta e che un giorno di questi dobbiamo assolutamente an­dare tutti a cena fuori… compreso Harry che se ne rimane in un angolo ad ascoltare tutta la storia cercando di trattenere le risate.
Poi finalmente possiamo dedicarci allo shopping, così compro qualche vestito e un paio di scarpe nuove sentendomi improvvisamente meglio, il signor Styles aveva ragione: lo shopping e lo svago aiutano sempre!
«Stai pensando a lui, vero?» chiede Harry distogliendo gli occhi dalla strada per lanciarmi una rapi­da occhiata, lo osservo sorpresa abbassando lo sguardo per torturarmi le mani.
«Come fai a saperlo?»
«Quando pensi a lui, hai la vita negli occhi e la malinconia nello sguardo» sussurra, rimango sbalor­dita dalla frase che ha appena pronunciato… mai nessuno me l’aveva detto e forse aveva ragione. Rimaniamo in silenzio per il resto della strada che ci manca mentre fuori ha ripreso a piovere, trac­cio con l’indice il percorso di una goccia d’acqua che scorre lungo il finestrino della macchina im­maginando anche io di avere un percorso così breve, così lineare che termina in una grande pozza d’acqua sparendo.
Ritornando a casa noto la macchina di Liam parcheggiata nel vialetto e il mio stomaco fa una ca­priola, è l’ora di mettere tutto in chiaro così accelero il passo entrando nell’appartamento di Liam come una fuori ritrovandomi però un po’ spaesata.
Mi guardo intorno e sembra che qualcosa è cambiato, faccio un giro su me stessa trovando la sago­ma di Liam vicino al letto che mi guarda beffarda, mi avvicino per osservarla sorridendo, con i ca­pelli così lunghi sembrava davvero un ragazzino.
«Ero orrendo con quei capelli, vero?» mi sorprende qualcuno dietro di me, scuoto la testa senza vol­tarmi e lo sento avvicinarsi «Non raccontare bugie… lo so che lo pensi!» esclama abbracciandomi da dietro mettendo il mento sulla mia spala, sento il suo caldo respiro sulla mia pelle mentre le sue possenti braccia mi stringono forte.
«Eri bellissimo» mi volto sorridendo, tutta la rabbia che avevo nei suoi confronti è sparita di colpo mentre mi guarda con i suoi occhi caldi e con quel viso che potrebbe far innamorare chiunque, è come un bambino indifeso che ha solamente bisogno di affetto. «Perché hai detto a Zayn di aver co­nosciuto una ragazza?» gli chiedo allontanandomi da lui, lo sento trattenere il respiro, cosa sperava che Zayn non me lo avrebbe detto?
«Lui mi sentiva strano ed è stata la prima cosa che mi è venuta in mente, mi dispiace ho agito da vero cretino» si passa una mano nei capelli, lo guardo negli occhi vedendo che è davvero pentito così mi avvicino abbracciandolo.
«Non ti preoccupare andrà tutto bene!» sento la sua mano destra stringermi la schiena mentre quella sinistra cerca il mio volto per attirarlo a lui, le gambe mi tremano mentre il cuore cerca di opporsi ma in un secondo ritrovo le mie labbra tra le sue mentre cercano il suo sapore che m’invade il cor­po.
«Sta sera ti porto fuori!» sussurra prendendo fiato prima di riiniziare a baciarmi.
 
 
 
 
«Dai Liam sono un disastro!» esclamo mentre per la terza volta di fila la mia palla finisce nel tratto nero della pista passando esattamente di lato ai birilli senza neanche sfiorarli, pesto il piede a terra notevolmente arrabbiata… perché non ci riesco?
Lo sento ridere mentre la sua palla fa strike di nuovo, si avvicina a me cercando di trattenere le risa­te ma vedo che è impossibile facendomi così arrabbiare ancora di più, incrocio le braccia al petto mettendo il broncio.
«Dai broncio non fare così! Ti aiuto io» prende una palla gialla e mi aiuta ad infilare le dita, ci diri­giamo insieme verso la pista poi lo sento chinarsi e portare indietro il braccio destro e lo imito la­sciando di colpo la palla che corre lungo la sua traiettoria senza mai deviare colpendo esattamente il birillo in mezzo che di conseguenza butta giù tutti gli altri intorno. Strike! Il mio primo, e credo uni­co, strike!
Urlo felice saltando sul posto, poi abbraccio il mio magnifico maestro stampandogli un enorme ba­cio sulla guancia.
«Visto, ti serviva solamente il mio aiuto da esperto» ride lui.
«Sentilo che presuntuoso» rido insieme con lui spingendolo leggermente, ma evidentemente qualcu­no aveva dato un po’ troppa cera al pavimento e vedo Liam cadere lentamente a terra trascinandomi giù con lui, atterro sopra al suo corpo in preda alle risate.
Mi guarda accarezzandomi la guancia con enorme tenerezza come se fossi una bambola di porcella­na che al minimo gesto si romperebbe in mille pezzi, le mie mani sono appoggiate sul suo petto e possono ascoltare il battito del suo cuore che, minuto dopo minuto, si fa sempre più veloce. So che tutto questo è sbagliato, che non è lui che amo e che voglio veramente, ma è come una calamita per me.. i miei occhi sono immersi nei suoi che mi tirano giù, giù insieme a lui che mi fa dimenticare tutti i problemi facendomi iniziare a vivere.
Sometimes you just need someone who sees you differently from how you see yourself to make you love and believe in yourself.




 

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Capitolo 13
*** I'm under this umbrella and I’m calling your name and you know I don’t wanna lose ***


I'm under this umbrella and I’m calling your name and you know I don’t wanna lose

 


 

Zayn’s pov!
 
«Dai mamma non fare così» la abbraccio di nuovo asciugandole le lacrime che le scorrono lungo il viso, ogni volta che parto deve fare sempre così: scoppia a piangere e mi tiene stretto a lei come se non volesse lasciarmi andare via.
«Lo so tesoro, ma mi mancherai tantissimo… ci vediamo così poco» mi sussurra lei accarezzandomi una guancia, le sorrido.
«E papà?» chiedo facendo il vago, lei abbassa lo sguardo e alza le spalle, fa sempre così mio padre quando torno a casa passiamo molto tempo insieme, sempre lontano dai paparazzi o dalla stampa cosa che lui odia, e quando arriva il giorno della mia partenza sparisce all’improvviso… non è mai riuscito a dirmi un ciao che significasse un addio per un po’, non è mai venuto ad un mio concerto o ad una mia promozione di qualcosa eppure so che ora è in camera sua a sbirciarmi da dietro le tende con la mano appoggiata sul vetro, regalandomi quel “ciao” che non è mai riuscito a dirmi.
Saluto per l’ultima volta mia madre e le mie sorelle prima di salire in macchina, pronto per tornare a Londra dove finalmente rivedrò Perrie perché viaggiando nel tempo, nei giorni, conosci milioni di anime. Ci parli, sorridi, le guardi, di tanto in tanto ti fermi, ricambi gli sguardi. Poi però riprendi il tuo cammino. D'improvviso ne incontri una che stravolge il senso del tuo percorso per sempre, la direzione dei tuoi occhi. Dopodiché nulla sarà più maledettamente uguale, perché nel momento esatto in cui il mio sguardo ha incontrato il suo tutto è cambiato per sempre.
Finalmente arrivo a casa, da fuori riesco a intravedere una figura appoggiata alla finestra, vedo i suoi lunghi capelli circondarle le spalle mentre tiene un libro in mano, evidentemente sta studiando per l’università, sorrido e mi avvicino alla porta, ma qualcosa mi blocca.
Qualcuno arriva accanto a lei mettendole un braccio intorno alle spalle e stringendola a sé…
 
 
 
Liam’s pov
 
«Stai studiando?» mi butto sul divano di fronte a lei guardandola emergere dal suo libro pesante, mi guarda con gli occhi spaesati e poi sembra ricollegare tutto perché annuisce, chiude il testo appoggiandosi alla finestra distrutta. E’ così bella quando è pensosa, tra i due occhi si forma una piccola ruga e le sopracciglia si congiungono mentre una linea sottile occupa il posto del suo meraviglioso sorriso.
«Sto provando a studiare, ma questa dannata storia inglese mi manda in bestia… se sapevo che c’erano così tanti morti e battaglie avrei scelto sicuramente un altro corso» sbuffa gettando il libro a terra che cade con un tonfo sordo sopra al tappeto marrone, Niall si affaccia dalla cucina scrutandoci, poi alza le spalle e torna a provare con la sua chitarra.
Mi alzo per sedermi accanto a lei che sta letteralmente tremando, le cingo le spalle stringendola a me, è così piccola che potrebbe sparire tra le mie braccia sorrido notando che ha smetto di battere i denti. Il tecnico deve assolutamente riparare la caldaia o quest’inverno moriremo tutti di freddo!
«Ho un brutto presentimento» sussurra lei emergendo sotto il mio maglione, è già settembre e si gela in questa maledetta casa; alzo un sopracciglio leggermente confuso. «Non lo so.. ma sento che qualcosa di brutto sta per accadere e…» non fa in tempo a finire la frase che la porta di casa si spalanca di colpo, ci affacciamo per vedere chi è il nuovo arrivato e la testa di Zayn spunta facendo apparire il suo ciuffo che è cresciuto notevolmente in questi giorni, guardo Perrie che mi da un pizzicotto così la lascio andare e mi alzo.
«Ehi amico ben tornato!» esclamo abbracciandolo, ma lui si ritira lanciandomi un’occhiataccia prima a me poi a Perrie «Zayn non è come pensi, posso spiegarti io…» cerco di chiarire, anche se c’è poco da spiegargli.
«Non voglio sentire le vostre scuse, io mi fidavo di te!» mi urla addosso con una furia mai vista prima e sento il mio cuore rompersi in due parti, non ho solamente perso un amico, ho perso un fratello.
«Dai Zayn aspetta» cerco di riafferrarlo per il braccio e fallo voltare verso di me, ma è peggio perché lo faccio arrabbiare solamente di più così tanto da mollarmi un gancio destro direttamente in un occhio che mi manda letteralmente al tappeto. Sento Perrie trattenere il fiato e gli altri ragazzi correre in salone per vedere cosa sta succedendo: Harry e Niall tengono Zayn per le spalle che sembra fuori di sé, mentre Louis mi aiuta ad alzarmi.
Mi massaggio lo zigomo che mi lancia fitte di dolore mentre vedo Zayn liberarsi dalla stretta degli altri e sparire in camera sbattendo la porta, questa volta l’ho combinata davvero grossa; mi volto trovando Perrie appoggiata in un angolo, bianca in volto con le lacrime che le scorrono lungo le guance. Prendo la giacca ed esco correndo via dietro alle urla di Niall, sotto la pioggia che scende incessante dal cielo e con il dolore nel cuore.
Non so per quanto corro, ma è come se non mi fermassi da una vita, raggiungo un parco, dove cado letteralmente a terra sopra il fango ricoperto dalla pioggia e dalle mie lacrime, urlo.. urlo sempre più forte finché tutto il dolore e la rabbia che ho dentro non lascia spazio solo al rimorso.
«Mi odio..» sussurro.
 
 
Zayn’s pov

Sbatto la porta crollando contro di essa, porto le mani al volto che ormai è ricoperto solo da lacrime strappandomi i capelli che però non riesce ad attutire il dolore che ho nel cuore.
Sono stato uno stupido a pensare che lei si potesse innamorare di me, pensavo che questi giorni lontani sarebbero serviti per capire se siamo veramente destinati a stare insieme o se erano solamente tutte bugie, mi ha detto che ci teneva a me, che si stava innamorando… Mi alzo di scatto afferrando la lampada sopra al comodino gettandola a terra con una forza violenta, mi ferisco alla mano, corro in bagno mentre il sangue scorre tra le dita, una porta si apre alle mie spalle da dove esce una voce che chiama il mio nome.
«Zayn che diavolo stai facendo?» mi rimprovera Louis raggiungendomi in bagno, guarda la mia mano e fa un sospiro, prende le garze nel mobile e inizia a fasciarmela stretta per non far uscire più sangue poi si siede di fronte a me abbracciandomi forte, ricambio la stretta.
«Grazie Louis.. tu lo sai che non sono così vero? Non so cosa mi è preso.. e poi per cosa? Solo perché Liam ha abbracciato Perrie? Ma c’è di più vero?» lo guardo quasi supplicandolo di raccontarmi quella verità che sicuramente mi ferirà a morte.
«Non sono io la persona che dovrebbe dirtelo.. parla con lei, ascoltala» mi da una pacca sulla spalla poi si alza per andare via, ma sullo spigolo della porta si gira guardandomi «Lo so che non sei così Zayn… sei la persona più buona del mondo, ma capita a tutti un momento di rabbia, non affliggerti» mi sorride e va via lasciandomi solo con i miei pensieri e i miei rimorsi.
 
 
Perrie’s pov

«Dai Perrie calmati» mi sussurra Harry tenendomi stretta a sé mentre non riesco a porre fine ai miei singhiozzi, mi allontano da lui asciugandomi gli occhi notando che la sua maglietta è sporca di mascara mi scuso ma lui alza le spalle e mi sorride. «Non è questo il problema, dovresti parlare con Zayn»
«Per farmi picchiare?» sussurro con la voce flebile, Harry s’irrigidisce guardandomi torvo.
«Non pensare mai una cosa del genere, Zayn non farebbe male neanche a una mosca ha solo avuto un attimo di rabbia, può capitare a tutti» rileva lui.
«Lo so, scusa» mi alzo dal divano lanciando un sorriso a Harry poi salgo di sopra mettendomi davanti alla porta dell’appartamento di Zayn, busso ma non ricevo risposta così provo ad aprire ma è chiusa a chiave, busso di nuovo ma più forte ricevendo solo silenzio.
«Niall, Harry andiamo a mangiare qualcosa?» sento dire da Louis al piano di sotto, poi una porta che sbatte, la macchina che parte e mi ritrovo da sola: io e questa porta di legno fredda… mi appoggio su di essa.
«Lo so che mi odi, ma voglio che tu sappia la verità… quando te ne sei andato sentivo terribilmente la tua mancanza e Liam si è avvicinato a me, all’inizio era semplicemente un gioco, due amici che scherzavano insieme, ma poi lui una sera mi ha baciato.. mi ha detto che si stava innamorando di me» sento un rumore aldilà della porta e so che Zayn sta ascoltando «Io ero confusa, sentivo la tua mancanza eppure mi ero avvicinata così tanto a Liam da non volerlo perdere, ma se questo significava perdere te beh non voglio, le cose che ti ho detto Zayn sono vere fino in fondo, io provo questo grande sentimento per te..» faccio un respiro profondo prima di riprendere a parlare, questa volta voglio fargli capire ciò che provo veramente per lui e farò di tutto purché lui lo capisca.
«Io penso di aver bisogno di te per respirare, per respirare davvero. Ho bisogno di te perché la mia vita è un totale casino, ho bisogno di te per riuscire finalmente a vivere e non a sopravvivere. Magari sto facendo troppo la vittima in tutta questa dannata situazione, ma purtroppo sono troppo fragile e mi aggrappo a chiunque mi dia un briciolo d’amore. Con questo non voglio giustificarmi perché ciò che ho fatto è orribile, ma io ci tengo a te… è tutta la vita che ti aspetto e..» le lacrime iniziano a scorrermi lungo le guance, avevo davvero immaginato tutta una vita insieme a lui, chissà se sarebbe durata ma avevo sognato di accompagnarlo a tutti i suoi concerti, di fare il tifo per lui da dietro le quinte o da sotto il palco innalzando uno striscione solo per lui, lo avrei sostenuto ogni volta che doveva compiere una scelta importante e ci sarei stata sempre.
Sento la porta schiavarsi e mi allontano da essa voltandomi trovando Zayn in piedi di fronte a me, mi alzo asciugandomi gli occhi che ormai sono diventati così gonfi che mi sorprendo che ci siano ancora lacrime da versare, rimango impalata qui senza sapere cosa fare o cosa dire.
«Anch’io mi ero immaginato una vita insieme con te» inizia a dire quasi leggendomi nella mente «Eppure non sempre le cose vanno come desideriamo… Spero che tu sia felice con Liam» mi mostra un sorriso aspro e poi mi supera scendendo le scale di corsa, lo sento fermarsi per un secondo e poi esce dalla casa allontanandosi sotto la pioggia.
Mi guardo intorno soffermandomi sull’interno del suo appartamento dove i vetri giacciono ancora rotti a terra, le gambe iniziano a tremarmi e i polmoni non riescono a immettere abbastanza aria per respirare; è come se dovessi  morire da un momento all’altro… mia mamma me lo aveva detto di non innamorarmi, si perché l’amore fa male, è come un coltello che quando ferisce, penetra fin nel profondo.
 
 
«Perrie sbrigati!» mi urla Lou da dentro, alzo il pollice incamminandomi, ma una macchina attira la mia attenzione fermandosi a pochi metri da me, lo sportello si apre ed esce Zayn che ha una mano fasciata, ieri non l’avevo proprio notata.. mi lancia uno sguardo e leggo la tristezza nei suoi occhi, poi entra. Faccio un bel respiro e lo seguo, oggi i ragazzi hanno un servizio fotografico quindi Lou ha bisogno di me, cerco così di svolgere il lavoro al meglio ma ogni volta che il mio sguardo e quello di Zayn s’incrociano, sento una fitta al cuore. Per non parlare del modo in cui Zayn guarda Liam, come se lo volesse uccidere da un momento all’altro e questo influisce negativamente sulle foto che sono scattate mille volte prima di assumere una piega del tipo “siamo una famiglia felice”.
«Se avete i vostri problemi, risolveteli fuori da qui capito?» sento urlare Paul, mi affaccio e noto che si rivolge proprio a Zayn e Liam che cercano di non guardarsi, il manager sospira e li lascia andare solamente con uno sguardo minaccioso.
«Le cose vanno sempre peggio» mi sussurra Liam una volta accanto a me, mi siedo portandomi le mani ai capelli sospirando lui mi abbraccia stringendomi a sé, mi piacciono molto i suoi abbracci perché riescono a calmarti sempre, ma questa volta no.
Mi allontano da lui tornando al mio lavoro mentre una lacrima mi scende lungo il viso, sono distrutta e Liam se ne accorge, mi volto ma lo vedo serrare i pugni con una forza tale che ho paura che si rompa tutte le dita, si alza di scatto esclamando solo «Ora ci penso io» prima di partire come una furia verso di Zayn..



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Capitolo 14
*** If it ain’t you, I ain’t myself ***


If it ain’t you, I ain’t myself



 
Vedo Liam partire come una furia, le braccia stese lungo il corpo con tutti i muscoli tirati e la mascella che non promette nulla di buono, gli corro incontro riuscendo a fermarlo in tempo prima che possa commettere l'errore peggiore della sua vita.
Lo tengo stretto dalla cintura impedendogli di muoversi, lui si dimena per un po’ poi ci rinuncia e si siede, mentre Zayn sparisce senza accorgersi minimamente di ciò che è successo, senza prestarci troppa attenzione.
«Che cosa pensavi di fare?» gli chiedo sedendomi di fronte a lui che però non ha il coraggio di guardarmi in faccia, gli prendo il volto tra le mani obbligandolo a incrociare i miei occhi. Sbuffa e mi afferra il viso avvicinandolo al suo prima di lasciarmi un dolce bacio sulle labbra, mi allontano di colpo indecisa se schiaffeggiarlo o ucciderlo direttamente.
«Liam senti è stato tutto un grande malinteso, io ti voglio un bene pazzesco, ma credo di essere innamorata di Zayn... lo sono stata fin dall'inizio e queste cose non spariscono così di colpo» lui mi interrompe alzando la mano.
«Lo so, ho ascoltato ciò che gli hai detto ieri attraverso la porta, e sinceramente mi fa diventare matto che lui ti sta trattando in questo modo perché non te lo meriti. Ho visto il buono che c’è in te e che persona meravigliosa sei, è inaccettabile che una persona ti faccia soffrire così!» ha gli occhi lucidi e sento scaldarmi il cuore perché so che lui ci tiene molto a me, ora ne ho davvero la prova che sarebbe disposto a fare di tutto pur di non vedermi triste.
«Grazie Liam, davvero ogni volta che sono triste tu hai le parole giuste per tirarmi su di morale, sai sempre come farmi sentire speciale e come far passare un brutto momento come questo» mi avvicino a lui abbracciandolo forte, non avrei mai pensato di poter trovare un amico così speciale come lui, di solito persone così non esistono in terra eppure lui è qui vicino a me pronto ad allungarmi la mano e ad aiutarmi in ogni momento nonostante i sentimenti che gli ho confessato avere per Zayn.
Usciamo dall'edificio, diretti a casa ma Liam sembra deviare, percorriamo la strada fino ad arrivare a un quartiere mai visto prima, le case sono tutte molto alte con i tetti a punta, sembrano tante villette a schiera. Liam parcheggia, scendo guardandolo sorpresa ma lui sorride e mi afferra per mano, cerco di ritirarmi ma lui non me lo permette rafforzando la presa, lo guardo e mi fa l’occhiolino così non posso far altro che arrendermi.
Saliamo i gradini e lui suona, rimango alle sue spalle saltarellando sul posto per cercare di scaldarmi poiché improvvisamente si è alzato il vento, una signora bionda con gli occhiali apre la porta e capisco tutto: è la mamma di Liam. Sento avvampare di colpo, non ci credo... mi ha portato a casa sua!
«Ciao mamma» Liam la abbraccia lasciandomi la mano, faccio un passo indietro allontanandomi leggermente da lui per tentare una fuga galattica, anche se non sarebbe proprio educato da fare, non ci posso credere che con tutti i posti al mondo mi abbia portato proprio qui.
«Che bella sorpresa» esclama lei stringendolo a sé, mi nota sorridendomi e ci invita a entrare, rimango dietro di Liam cercando di non attirare troppo l’attenzione e soprattutto provo a non urtare qualcosa con la mia borsa gigante.
La casa è molto grande e davvero bella con una scalinata che sale a chiocciola verso l’alto dove una ragazza, anche lei con i capelli biondi e corti, si affaccia esibendo un sorriso meraviglioso, assomiglia moltissimo a Liam.
«Ciao Liam»
«Ciao sorellina» la saluta lui agitando la mano, le rivolge un sorriso prima di sparire in cucina e lasciarmi impalata nell’atrio, sua sorella mi guarda come se mi studiasse poi mi fa l’occhiolino e ritorna in camera sua. Ora sono sicura al cento per cento di avere le guance a mille, faccio un giro su me stessa notando che ci sono moltissimi quadri con appese le fotografie di famiglia, mi avvicino in salone dove sopra al camino trovo un portaritratti con la foto di Liam da piccolo mentre fa il bagnetto, è qualcosa di semplicemente meraviglioso: ha le guance paffutissime e i piedini sono minuscoli, in bocca ha una coperta e gli occhi marroni sono più grandi del solito.
La prendo in mano sorridendo, vicino c’è un’altra foto e sento un tremendo vuoto allo stomaco, c’è Liam e Zayn che si abbracciano, è di qualche hanno fa si capisce dai capelli lunghi di Liam e dai pochi tatuaggi di Zayn, entrambi sono in barca e sorridono, sembrano due fratelli.
«Le cose si sistemeranno, te lo prometto» sussurra qualcuno da dietro cingendomi i fianchi, mi asciugo una lacrima che traditrice ha deciso di cadere dai miei occhi mentre qualcun altro entra schiarendosi la voce, ci giriamo entrambi ritrovandoci il padre di Liam che ci scruta curioso, mi allontano velocemente da suo figlio mentre i due si abbracciano.
Sono davvero una famiglia molto unita.
«Allora tu devi essere la fantomatica ragazza di nostro figlio» mi chiedo suo padre con le braccia conserte, spalanco gli occhi negando energicamente con la testa mentre lui scoppia a ridere, Liam gli tira un pugno.
«Papà smettila non è vero, siamo solo.. eh.. amici» cerca di spiegare lui, ma suo padre ride e prima di andare via gli fa un sorrisetto, ora vorrei davvero sotterrarmi, non riesco proprio a spiegarmi come mai mi ha portato qui; prima che io possa parlare mi fa cenno con la mano di seguirlo al piano superiore dove mi porta nella sua camera.
E’ molto diversa da quella che ha nella casa in cui vive con gli altri ragazzi, qui ci sono poster ovunque di Toy Story per non parlare dei peluches, ogni mensola, sopra al letto, sopra al comodino spuntano fuori pupazzi di stoffa di qualsiasi cartone.. lo guardo sbalordita indecisa se mettermi a ridere o piangere.
«Stanza molto.. matura» sogghigno indicando la parete di fronte a me dove c’è un poster gigante di Woody.
«Io amo Toy Story.. si vede che non sei una mia fan altrimenti lo sapresti» mi dice vantandosi, scoppio a ridere trascinandomi dietro anche la sua risata che riempi la stanza facendola diventare un po’ meno inquietante.
«Come mai siamo qui?» gli chiedo sdraiandomi sul letto, sono completamente esausta, lui si stende accanto a me, mi giro rannicchiandomi contro la sua spalla mentre un suo braccio mi contorna le spalle.
«Volevo mostrarti il mio mondo, non voglio creare nella tua testa un’idea sbagliata tu mi piaci Perrie e molto, ma Zayn è il mio migliore amico e quello che ho fatto è assolutamente sbagliato e me ne pento con tutto il cuore. Non voglio ferirlo.. non voglio perderlo» mi spiega, sento il suo cuore battere veloce ed è l’unico rumore che ascolto prima di addormentarmi profondamente.
 
 

Zayn’s pov
 
Sto male. Un male che scava in profondità. Un male che non avevo mai provato. Quel male che ti toglie il respiro, che non ti lascia ridere, che non ti permette di essere felice, neanche in buona compagnia. Il male non sta in ciò attorno, è quello che è dentro di me che mi uccide.
Anche gli altri ragazzi della band non fanno altro che lanciarmi occhiate di nascosto parlando privatamente per poi smettere d'improvviso quando arrivo nella stanza, rivolgendomi sorrisi falsi e incoraggianti per farmi capire che va tutto bene.
Invece non va tutto bene.. proprio no!
Sentirsi soli al mondo è la peggiore malattia che una persona può contrarre.. Soprattutto dopo che la persona che cominciavi ad amare ti abbandona così su due piedi per un altro ragazzo, a lei avevo dato tutto, le avevo donato il cuore le avevo confessato cose che mai e poi mai nessun’altro saprà e cosa ha fatto? Ha cancellato tutto, ha strappato il mio amore in piccolissimi pezzi gettandoli via, seppellendoli sotto il suo egoismo.
«Ehi amico tutto bene?» mi chiede Niall sbucando alle spalle facendomi tremare, infilo subito il telefono in tasca alzandomi con un falso sorriso stampato in faccia annuendo, lo vedo scrutarmi poi andarsene poco convinto, neanche a loro posso nascondere la verità. Mi risiedo, ma evidentemente il biondo non si arrende perché fa marcia indietro mettendosi accanto a me, sospiro perché so che finché non gli dirò esattamente cosa mi affligge non mi lascerà solo con i miei maledetti pensieri, forse è meglio così.
«Vogliamo parlare del tempo fuori o di quello dentro la tua testa?» mi chiede interrompendo il silenzio, lo guardo posandogli una mano sulla spalla lui mi sorride dandomi forza.
«E’ un disastro Niall, l’ho persa e sento di aver perso qualsiasi cosa, l’amore è tutto quello che conta. Ma il vuoto che senti quando se ne va ti distrugge.. non so come sono andate esattamente le cose tra lei e Liam e neanche voglio saperle, ma sento che senza di lei sono perso, come in un tunnel nero in cui non riesci ad emergere. Lei era la luce che m’indicava l’uscita, la scritta lampeggiante verde sopra ogni “uscita di emergenza”» mi infilo le mani nei capelli scuotendo la testa, è impossibile che stia accadendo proprio a me.
«Zayn non l’hai persa, lo so che il perdono è la cosa più difficile che si riesce a concedere ma questa volta dovrai fare uno sforzo.. vuoi rinunciare a tutto per uno stupido equivoco?» mi chiede Niall, lo guardo lanciandogli un’occhiataccia, non è un equivoco, è andata con Liam mentre io non c’ero «Okay dicendo questo non voglio affermare che sto dalla parte di Liam però mi piacerebbe che voi due parlaste..» si affretta ad aggiungere prima che lo uccidi del tutto, menomale che c’è lui a volte è l’unico della band con cui riesco a parlare liberamente, l’unico dopo Liam. Pensare a lui mi fa male, come una scheggia che entra nel cuore.. sarà difficile perdonarlo, ci vorrà molto tempo.
E come a parlare del diavolo eccolo che spunta, entrando dalla porta con il suo solito berretto in testa, e la mia, o la sua visto che ho spesso l’abitudine di rubare i vestiti altrui, maglia di Batman addosso, ci guardiamo per qualche minuto poi mi alzo cercando di non far trasparire le mie emozioni ma Liam mi blocca la strada ponendomisi davanti.
«Posso passare?» chiedo aspramente cercando di spostarlo, è più forte di me ma riesco a passargli intorno per dirigermi in salone, non è proprio il momento per parlare con lui sento la rabbia scorrere lungo il sangue e annebbiarmi il cervello. Mi siedo vicino alla finestra sul divanetto, fuori ha iniziato a piovere e il tempo sembra riflettere esattamente il mio umore grigio e straziante; sento Liam parlare con Niall e anche qualcun altro s’intromette alla conversazione, ma non riesco a riconoscere la voce forse è Louis oppure Perrie mi sbaglio di grosso invece quando due occhi marroni spuntano dallo spigolo della porta.
Eleanor mi osserva da lontano, sorride per poi avvicinarsi così le faccio posto continuando a guardare fuori, io e lei non abbiamo mai avuto tanta confidenza sono, infatti, poche le volte che siamo riusciti a parlare da soli.
«Sei sicuro di voler perdere un amico così?» mi chiede diretta, scuoto la testa senza aver capito la domanda poi ci rifletto su guardandola negli occhi.
«No, io gli voglio bene» sussurro.
«E allora possiamo parlare?» una voce maschile risponde a posto di Eleanor, alzo gli occhi e Liam è in piedi di fronte a me così mi alzo anche io mentre la ragazza ci sorride ad entrambi ed esce dal salone chiudendo la porta di vetro dietro di lei.
Rimaniamo in silenzio ognuno di noi pensa a cosa dire, ma è Liam a fare la prima mossa.
«Come ti senti?» mi chiede a bruciapelo.
«Non mi sento. Sento solo un vuoto» rispondo sincero, lo vedo respirare profondamente prima di avvicinarsi di più a me.
«Zayn ci conosciamo da tanto tempo ormai e abbiamo condiviso tutto, sono stato un cretino a provare a fare una cosa del genere.. mai e poi mai mi sarei dovuto avvicinare a Perrie perché vedevo quanto tu ci tenevi a lei eppure sono andato contro ogni mia regola morale, agendo solamente d’istinto e creando un gran putiferio. Ti dico che mi pento con tutto il cuore di ciò che ho fatto perché è stato uno stupido errore, non prendertela con Perrie lei ti ama, dovresti vederla quando parla di te. Ha il sorriso di chi sarebbe disposto a morire felice, pur di abbracciarti anche solo una volta. La colpa è solo mia..» inizia a spiegarmi lui e le parole arrivano in ritardo come un leggero eco che riesce a raggiungermi solo dopo tanta strada, il mio cervello è fermo a “lei ti ama” è in standby perché non vuole andare avanti, non ci crede neanche lui che lei ancora possa provare un sentimento così forte per me.
«Lei pensa di amarmi» lo interrompo «Il mio più grande errore non è stato innamorarmi di lei. È stato pensare che lei si sarebbe innamorata di me» mi volto dandogli le spalle mentre una lacrima mi scendo lungo il viso, sento la sua mano appoggiarsi delicatamente sulla mia spalla e poi fare più pressione.
«Non ho mai visto nessuno amare qualcuno come lei ama te» mi confessa Liam, mi giro guardandolo negli occhi leggermente sorpreso, lo leggo quanto gli costa affermare queste cose, fare questa chiacchierata, sento il suo dolore che scorre nel cuore. Mi avvicino abbracciandolo, ecco cosa fanno due fratelli: litigano, s’insultano, non si parlano per giorni, mesi o anni, ma poi fanno pace perché capiscono che non possono stare divisi.
«Liam sto pensando a perdonarti, per adesso però è solo un piccolo perdono perché servirà tempo affinché io possa dimenticare ciò che hai fatto, ma so anche che senza di te non riuscirei più a vivere» gli sussurro, lui mi stringe forte in segno di risposta e all’improvviso la pioggia non batte più a terra ma le nuvole stanno facendo posto a un raggio di sole che ci illumina dai vetri bagnati, anche il cielo è contento di noi.


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Capitolo 15
*** Just because I’m not forever by your side, doesn’t mean that’s not precisely where I want to be ***


Just because I’m not forever by your side, doesn’t mean that’s not precisely where I want to be..

Mi sveglio di colpo ritrovandomi un pupazzo sopra il viso, cerco di fare mente locale alzandomi sui gomiti mentre la stanza è immersa completamente nel buio, non so che ore sono così mi allungo per cercare il mio Iphone trovandolo a terra sul tappeto azzurro. Sono le sette di sera e ritrovo tre chiamate senza risposte e un messaggio, cercando di riattivare la circolazione del mio polpastrello clicco sulla casella degli sms notando che è di Liam

“Ho capito perché ci tieni così tanto a Zayn, entrambi dormite tantissimo! Lo sai di essere ancora nella mia camera? Appena ti svegli chiamami!
Liam”

Rimango agghiacciata, cerco il bottone della lampada sul comodino costatando effettivamente che sono ancora nel suo letto avvolta dalle coperte di Toy Story con tutti i peluches intorno, compongo il suo numero veloce che ormai so a memoria e aspetto che risponda.
«Pronto?»
«Liam! Perché mi hai abbandonato qui da sola?» sussurro, non voglio che i suoi genitori capiscano che sono ancora qui.
«Tranquilla sono qui fuori» la porta si apre e lo vedo entrare con una faccia davvero stanca, mi alzo dal letto abbracciandolo al volo e lasciandolo sorpreso, lo osservo da vicino e ha delle pesanti occhiaie nere che gli marcano gli zigomi mentre un sorriso tirato gli colora leggermente il viso.
Mi allontano studiandolo per bene, lui si siede sul letto sospirando.
«Tutto bene?» mi sistemo acconto a lui portandomi le ginocchia al petto.
«Ho parlato con Zayn» inizia lui, m’irrigidisco immaginando il peggio con scene di lotta, pugni, schiaffi, insulti invece lui continua calmo «Mi sono scusato, gli ho detto che tu lo ami che ci tieni a lui e che io sono stato un cretino» la voce gli trema si sente che ci tiene a me, gli costa tantissimo lasciarmi andare, glielo si legge negli occhi la tristezza che ha in fondo al cuore «Lui ha iniziato a perdonarmi e non voglio sprecare questa unica occasione che potrebbe darmi» si alza di scatto aprendo la porta «Vai da lui per favore» mi dice con la voce roca, lo sento che sta malissimo così gli corro incontro cercando di abbracciarlo, ma mi tiene distante allontanandomi da sé lo guardo scioccata mentre continua a tenermi la porta aperta intimandomi ad andarmene, prendo la borsa con il telefono e scappo via voltandomi solo per lanciargli l’ultimo sguardo, l’ultima immagine che mi trafigge il cuore: sta piangendo.
Cammino sotto la pioggia che ormai mi ha reso completamente zuppa, non so dove andare ero così abituata a stare nella loro casa che non mi sono data la briga di riordinare il mio vecchio appartamento, Kath è in vacanza con il suo ragazzo ed Eleanor è all’università perciò l’unica cosa che mi resta da fare è tornare a casa mia e rimettermi a dormire, sperando che tutto questo presto svanirà come un brutto sogno.
Arrivo davanti al portone di casa, dove noto una figura che mi aspetta, ha le mani in tasca nel lungo cappotto beige e un cappello in testa, alzo lo sguardo cercando di riconoscerlo ma non ci riesco perché la pioggia scende più violenta e la vista inizia ad annebbiarsi colpo, sarà forse dovuto al fatto che non mangio da più di cinque ore. Mi avvicino cercando solamente a scorgere i suoi occhi azzurri prima che le mie gambe iniziano a cedere e di colpo tutto diventa nero, come un tunnel senza fine..
«Perrie.. Perrie mi senti?» la sua voce mi arriva da lontano, ma mi aggrappo ad essa per riuscire ad evadere da questo buio terribile che mi spaventa.
«Ci sono» sussurro cercando di aprire gli occhi, mi trovo nel mio letto e qualcuno mi ha cambiato i vestiti e asciugato i capelli, cerco il responsabile scontrandomi con gli occhi di Eleanor la guardo confusa e lei mi stringe la mano.
«Ero nei paraggi quando Niall mi ha chiamato, fortunatamente c’era lui ad aspettarti sotto casa» mi risponde lei con voce dolce, sento gli occhi bruciare terribilmente e di solito questo accade quando mi sale la febbre, cerco di girare il collo che mi da fitte tremende ed infatti trovo il termometro sopra al comodino.
«Ho la febbre?» la mia voce è talmente flebile che Niall è costretto ad avvicinarsi per capire esattamente cosa ho detto.
«Sì.. e anche alta, perciò oggi ci sarà sempre qualcuno qui con te, dato che non possiamo spostarti a casa nostra, prenderesti solo freddo» il biondino si siede vicino a me dall’altra parte del letto matrimoniale accendendo la televisione e iniziando a fare zapping per cercare qualcosa di decente da vedere, il telefono di Eleanor squilla così si allontana per rispondere ma cerco di rimanere in ascolto per vedere se è Zayn.
«La febbre è alta, prima è passato il medico ma ha bisogno di riposo» la sento sussurrare «Dovresti venirla a trovare … … … No Liam non puoi allontanarti da lei così tutto in un colpo, la farai soffrire di più … … … Ascoltami mentre parlo … … … Liam? Liam?» ascolto i suoi passi tornare ha l’aria un po’ irritata, sembra che Liam gli abbia chiuso il telefono in faccia.
Quindi il signorino ora che ha fatto pace con il suo amichetto pensa di non parlarmi più in tutta la sua vita? Dopo tutto quello che c’è stato crede che con due semplici parole può cancellare gli ultimi due mesi? Lo facevo sinceramente più maturo… mi sarei aspettata un altro comportamento eppure… mi addormento tra le carezze di Eleanor e il rumore dei tasti del telecomando pigiati da Niall che sembra non trovare pace.
Quando ho la febbre è terribile perché non riesco a chiudere occhio, mi giro e rigiro nel letto mantenendo gli occhi chiusi e cercando di trovare una posizione decente per sprofondare in quel coma pacifico che vorrei, le immagini di Zayn e Liam vorticano terribilmente nella mia testa senza farmi pace così decido di aprire gli occhi ritrovandomi immersa nel buio.
Cerco Niall con la mano, ma accanto a me non c’è nessuno, mi guardo intorno in preda al panico e riesco a scorgere una figura in piedi davanti alla finestra, è nascosto dalle tende eppure riconoscerei ovunque quella schiena e quei muscoli.
«Cosa ci fai qui?» chiedo, lui si volta di scatto evidentemente non si era accorto che mi sono svegliata.. lo vedo tentennare come se volesse sparire di colpo e improvvisamente capisco tutto «Ah ma certo sei qui in incognito, quindi è meglio che tu te ne vada oppure potrebbe scoprire che sei qui con me e poi il tuo amichetto cosa penserà? Non vorrai cacciarti di nuovo nei guai» sputo fuori tutto, perché lui non ha il diritto di trattarmi così. Lo vedo fare un passo verso la porta e capisco che se ne sta per andare quando invece afferra la sedia trascinandola vicino al bordo del letto, accende la lampada sul comodino per guardarmi meglio in faccia.
«Lo capisci che è meglio così? Se stiamo lontano, nessuno dei due soffrirà.. Vorrei tanto dirti che non mi mancherai, che starò bene senza di te, ma certe bugie il cuore non sarà mai in grado di dirle» mi sussurra prendendomi la mano, la sua è terribilmente calda oppure è la mia ad essere freddissima lo guardo negli occhi accarezzandogli una guancia, non lo voglio perdere.
«Liam noi non ci separeremo che tu lo voglia o no! Lo so che essere amici è dura, però la vita è così tutto si conquista con il sudore e noi otterremo anche questo perché io a te non ci rinuncio!» esclamo con voce più forte, mi sorride come non ha mai fatto prima ed ecco come lo voglio, così felice e solare.


Mi alzo dal letto completamente ristabilita, almeno secondo me perché Lou continua ad insistere che dovrei rimanere qualche altro giorno a letto per rimettermi del tutto, ma la febbre è scesa e mi sento decisamente meglio.
I ragazzi si stanno preparando perché devono partire per l’America ed io me ne ero completamente dimenticata così devo assolutamente parlare con Lou e convincerla a farmi partire con loro, non posso stare lontana da Zayn e da Liam, non posso inoltre lasciare il lavoro così.. mia madre mi ucciderebbe!
Mi vesto velocemente andando allo studio dove trovo Lou sepolta sotto fogli e fogli di carta, busso attirando la sua attenzione, ma non mi accorgo che ha le cuffiette così mi avvicino ma qualcun altro mi trattiene, mi volto trovando Zayn che mi stringe il polso delicatamente.
Lo osservo confusa mi fa segno di seguirlo, così cammino dietro di lui lungo il corridoio in silenzio mentre la sua mano continua a stringere la mia, mi sono mancate tanto le sue dita intrecciate con le mie che sembrano combaciare perfettamente.
Chissà cosa dovrà dirmi, finalmente ci fermiamo e lui mi fa entrare in una stanza piena di fotografie.. ce ne saranno migliaia che ricoprono completamente tutte le pareti e alcune sono addirittura appese a dei fili che vanno da una parete all’altra. Giro la stanza studiando alcune foto che ritraggono Zayn da piccolo con suo padre, con le sue sorelle o con il suo cane, era così tenero, mi volto e vedo che non è cambiato tantissimo: il viso è rimasto lo stesso, come il suo meraviglioso taglio degli occhi, non capisco che tutti hanno questa fissa per gli occhi azzurri lui ha gli occhi marroni, eppure non c’è niente di meglio al mondo.
«Perché mi hai portato qui?» gli chiedo.
«Volevo mostrarti che questa è la mia vita» mi spiega indicando le foto, riesco a scorgerne qualcuna dove è insieme a tutti gli altri ragazzi, guardando più attentamente noto infatti che non ci sono solo le sue foto ma quelle di tutti i membri della band.
«Con questo vorresti affermare che non farò mai parte di essa?» domando continuando a camminare per osservare gli altri volti individuando Liam e Niall da piccoli, sono inconfondibili.
«Avevi confessato di essere innamorata di me.. di amarmi e cosa hai fatto? Te la sei spassata con Liam mentre io non c’ero» sbotta, le sue parole mi feriscono terribilmente, mi avvicino a lui sentendo gli occhi pungere ma non posto dimostrarmi debole davanti a lui, è ora di mettere in chiaro tutto una volta per tutte.
«Zayn io ti amo! Come potrei non amarti? Dimmi se esiste un sorriso più bello del tuo, delle labbra più morbide delle tue, degli occhi più profondi dei tuoi» sussurro poggiandogli una mano sul petto «Tu sei l’unico a farmi sentire un po’ meno sbagliata, mi hai colto alla sprovvista sei entrato nel sangue e qualunque cosa io faccia non riesco a liberarmi di te. Devi credermi se..» mi blocca con la mano portando l’indice sulle mie labbra per non farmi parlare.
«Davvero provi questo per me?» sussurra.
«Si, se non posso stare con te non voglio stare con nessuno» gli rispondo, lo vedo sorridere e non ho più dubbi: in quel sorriso c'è il senso di tutto quello che sto cercando. Lo abbraccio stringendolo forte mentre le lacrime non possono più aspettare e si riversano sopra la sua maglietta nera, lui mi tiene stretta a sé accarezzandomi la schiena. Ecco cosa ho sempre aspettato: quest’abbraccio dove le sue braccia sono intorno alla mia vita, il suo profumo è nelle narici, il suo volto tra i miei capelli e il suo sorriso dedicato a me e solamente a me.


Detesto prendere gli aerei perché ogni volta che mi siedo su questo maledetto sedile ho sempre paura che qualcosa andrà male, il segnale di slacciare le cinture lampeggia da almeno cinque minuti ma io continuo a rimanere legata qui più stretta che posso. Ovviamente il jet dei One Direction è sicurissimo eppure non mi fido.. sarò tranquilla solamente quando i miei piedi potranno di nuovo toccare terra.
I miei pensieri vengono però interrotti da qualcuno che mi sfila la cintura di sicurezza facendomi entrare nel panico, cerco il responsabile e vedo Louis ridere insieme a Niall, mi alzo di scatto raggiungendoli con uno sguardo omicida.
«Sapete che ho paura di alzarmi perché mi avete slacciato quella dannata cintura?» esclamo ad alta voce provocando solamente altre risate. «Perché ridete?»
«Perché ti sei alzata quindi puoi stare tranquilla» cerca di dire Niall con le lacrime agli occhi, mi guardo intorno ed evidentemente è vero sono riuscita ad arrivare fin qui, sbuffo e vado da Liam che è affacciato a un finestrino mentre mangia una barretta.
«Siamo pensierosi?» gli chiedo abbracciandolo da dietro, lo sento irrigidirsi e mi stacco, sbuffo di nuovo facendo per andare via ma lui mi trattiene.
«Scusa Perrie è che non sono ancora abituato» sorride accarezzandomi una guancia guardando però qualcosa aldilà di me, mi volto trovando Zayn che ci sta guardando mentre continua a parlare con Harry, incrocio il suo sguardo e mi sorride.
L’aereo comincia a scendere e torniamo tutti ai nostri posti, il signorino Malik decide di sedersi accanto a me osservandomi mentre cerco di stringermi la cintura al massimo, odio quando l’aereo scende a terra perché una terribile sensazione di vuoto appare nel mio stomaco facendomi sentire per pochi secondi come inesistente.
Finalmente posso mettere i piedi a terra, ad aspettarci troviamo una calca di ragazzine urlanti con in mano poster, cartelli, bandiere e qualsiasi cosa nonostante la pioggia che incessante scende dal cielo, mi rifugio accanto a Lou cercando di passare inosservata mentre i ragazzi si fermano a firmare autografi o a scattare qualche foto.
«CI VEDIAMO AL CONCERTO QUESTA SERA!» sento urlare Harry prima di raggiungerci, mi sorride portando un braccio intorno alle mie spalle dietro di noi alcune ragazzine, che non so come erano riuscite a superare la sicurezza, sospirano mi volto per cercare di spiegare, ma Harry mi trascina via con un’alzata di spalle. In meno di mezz’ora siamo di nuovo rinchiusi dentro l’arena, dove i ragazzi questa sera dovranno cantare, ci sono telecamere ovunque, stanze enormi con migliaia di vestiti, una stanza con soli attrezzi musicali e ovviamente i loro camerini, dove ci siamo rifugiati.
Qualcuno bussa alla porta e vedo entrare quattro ragazzi in maniche corte, Niall si alza di scatto correndo loro incontro saltando letteralmente in braccio al più alto e carino dei quattro, guardo confusa le due band scambiarsi saluti calorosi.
«Oh ragazzi lei è Perrie la nostra aiutante stilista» mi presenta finalmente Niall, «Perrie loro sono i 5 Second of summer e apriranno i nostri concerti, sono una band australiana.. sono molto fichi!» esclama il biondino leggermente entusiasta, rido stringendo la mano ad ognuno di loro che si presenta, ascoltandoli si nota parecchio il loro accento australiano.
«Forza tutti a prepararsi!» entra Lou separando lei due band e di colpo il camerino si svuota lasciandomi sola, ne approfitto per fare un giro su Twitter dal computer di Harry constatando che le foto di me abbracciata con Harlod stanno facendo il giro dell’intero social network.
Fortunatamente sono di schiena così che nessuno sa ancora chi sono, non capisco perché il riccio non mi ha fatto smentire tutto questo grande malinteso, sapevo sarebbe finita così, sospiro chiudendo di scatto il computer mentre qualcuno entra: è Zayn.
Gli sorrido andandogli incontro, mi abbraccia di slancio: indossa la sua consueta maglietta di Batman nera che lo fa ancora più magro sulla vita e in testa ha uno dei suoi cappelli rossi che gli sta meravigliosamente.
«Sai non capisco perché ti vestono sempre di nero.. così sembri ancora più esile!» esclamo abbracciandogli la vita minuscola.
«Come sono magro? Guarda qua che muscoli!» alza la maglietta contraendo gli addominali e piccoli scacchetti si formano nella zona dello stomaco, ha un fisico davvero perfetto gli accarezzo il petto alzandomi in punta di piedi per dargli un bacio ma improvvisamente lungo il corridoio percepiamo uno scoppio di risate, ci affacciamo notando Niall che trasporta un enorme secchio della spazzatura blu con dentro Harry del quale si vede solamente la testa. Liam dietro indossa un accappatoio e ha in volto un’espressione alquanto basita, le risate di Niall riescono a riempire tutto il piano.
«Ah così voi vi preparereste per il concerto?» domando ridendo anch’io, ed ecco il bello di questi cinque ragazzi.. potranno essere la band più famosa in tutto il mondo, guadagnare miliardi di sterline, ma quando sono insieme ritornano ad essere dei semplici ragazzi.


            

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Capitolo 16
*** I had never loved before you ***


I had never loved before you
 
 
 


Zayn’s pov


«The story of my life I take her home I drive all night to keep her warm and time is frooozen…» mi fermo di botto notando che c’è qualcosa che non va nella mia voce «Scusate ragazzi, ma non mi suona qualcosa» affermo guardando Harry che ferma il suo acuto a metà, mi guarda storto e poi sbuffa.
«No Zayn andava bene!» esclama Niall riprendendo a suonare la chitarra, lo fermo con la mano alzandomi di colpo per uscire dallo studio, non riesco a rimanere un secondo di più qui dentro. Stiamo provando la nuova canzone che dovrebbe uscire tra qualche mese eppure non mi sento coinvolto oggi, ho la testa da un’altra parte e non riesco a concentrarmi al cento per cento ed ecco cosa succede quando non sono focalizzato: sbaglio intonazione e per tutto il resto del giorno sarò di brutto umore.
Mi affaccio dal balcone del nostro hotel, dove trovo un paio di fans che aspettano fuori dall’hotel nonostante siano le dieci di mattina e dovrebbero proprio essere a scuola, una delle due alza la testa in alto e probabilmente mi scorge perché sento delle grida prima di vedere la sua mano sventolare. La saluto allontanandomi di scatto, voglio rimanere solo.. a volte capitano quei momenti dove qualunque cosa a cui si pensa è sbagliata, dove sembra che il mondo ci stia cadendo addosso e non possiamo far nulla per fermarlo eppure io ho la soluzione. Sono i suoi occhi azzurri, le sue labbra rosee e la sua dolcezza infinita che a volte sono il rimedio di ogni malattia, di ogni dubbio o incertezza.
Ora che ne ho tanto bisogno lei dov’è?
Mi sembra di affogare senza riuscire a respirare e ho bisogno del mio salvagente.
Qualcuno interrompe i miei pensieri, il divano si abbassa segno che il misterioso visitatore si è seduto vicino a me, apro leggermente gli occhi cercando di mettere a fuoco la figura davanti nonostante la luce accecante della California.
«Come mai qui fuori solo soletto?»
«Ti stavo aspettando, se solo potessi stringerti giuro che non ti lascerei più andare» le dico sorridendo, la vedo tremare dall’emozione e posso udire il suo cuore aumentare di colpo come se volesse uscire dal suo corpo e raggiungere il mio.
«Allora fallo!» si avvicina a me, le afferro la mano stringendola, gli abbracci più belli son quelli che conoscono l’attesa, che si aspettano con gli occhi lucidi, son quelli che quando accadono ti ricordano che è lì il tuo posto nel mondo. Accanto a lei tutto si annulla e rimaniamo solamente noi due come due anime che galleggiano libere nell’universo.
«Ora va meglio?» mi chiede, sciolgo l’abbraccio guardandola negli occhi.
«Come facevi a sapere che qualcosa non andava?»
«Zayn, ormai ci conosciamo da parecchi mesi, ho imparato a conoscerti e lo sento quando stai male e sei giù di morale» mi sorride, uno dei sorrisi più belli di questo mondo.
«Ora va meglio!» esclamo afferrandole il viso, le accarezzo la guancia con il pollice prima di premere le mie labbra sulle sue, lei mi stringe delicatamente i capelli mentre il bacio si fa più appassionato, ultimamente l’attrazione fisica tra di noi è diventata sempre più forte, nonostante non è successo nulla oltre a semplici baci.
«Ti amo» mi sussurra lei con le guance leggermente colorate, è ancora più bella quando si emoziona, faccio per rispondere ma qualcuno interrompe il nostro angolo di paradiso riportandoci brutalmente con i piedi a terra. Mi guardo intorno per capire da dove proviene la voce e trovo Eleanor appoggiata alla porta a vetri che ci osserva imbarazzata per averci disturbato in un momento come questo.
«Scusate per il disturbo, ma gli altri ragazzi richiamano la tua presenza Zayn» m’informa lei, sbuffo do un ultimo bacio a Perrie e scendo di sotto, dove trovo il resto della band che è ancora immersa nelle prove. Mi siedo al mio posto scusandomi per il modo in cui mi sono comportato prima e pronto a provare di nuovo la canzone, ma questa volta verrà decisamente meglio.
 
Perrie’s pov

Passeggio per la strada cercando di concentrarmi sulla lista che mi ha dato Louis, non capisco perché devo essere io a fare la spesa mentre loro se ne restano in hotel tutto il giorno davanti quella maledetta playstation anche quando sono in tour, sembrano degli zombie soprattutto Louis che è fanatico di quell’aggeggio ci credo che poi Eleanor perde la pazienza.
Continuo a camminare scontrandomi con qualcuno con il carrello cadendo a terra, perché devo sempre fare brutte figuracce specialmente in pubblico? Alzo lo sguardo incrociando quello di Niall che mi sorride leggermente divertito, gli lancio un’occhiataccia.
«Che ci fai qui?» gli chiedo massaggiandomi il fondoschiena che ha subito una botta tremenda.
«Sono venuto a fare la spesa!» esclama come se fosse la cosa più normale al mondo poiché siamo entrambi in un supermercato.
«Era stato affidato a me il compito della spesa» lo guardo confusa.
«Infatti, questa spesa è per me» si mette a ridere, guardo il carrello trovando qualche pacco di patatine, salatini vari ed enormi confezioni di carne, sembra abbia svaligiato una macelleria, ora si che sono notevolmente confusa.
«Come mai tutte queste cose?» gli chiedo.
«Sta sera mi ha invitato mio cugino con alcuni suoi amici a casa e accendiamo il barbecue ho il compito di rifocillare i nostri pancini» sorride, mi ero completamente dimenticata che lui ha amici ovunque, ci dirigiamo insieme alla cassa, dove lo vedo tirarsi giù il berretto quasi al naso per non farsi riconoscere. Usciamo velocemente trovando Paul che ci aspetta con una macchina già bella e pronta, ma Niall è venuto con la sua Range Rover così ci abbracciamo separandoci, poso le buste in auto sedendomi davanti, di solito Paul non lo permette ma con me sembra essere meno severo.
Passiamo per le strade di Susanville che sembra essere meno calda e afosa del solito, guardo su dove un enorme orologio segna le cinque di pomeriggio, con questo fuso orario non ci sto capendo più nulla, sicuramente i ragazzi saranno ancora attaccati davanti alla televisione.
«Sono tornata!» urlo varcando la soglia, silenzio assoluto poso le buste sopra al tavolo della cucina affacciandomi in salone non trovando però nessuno, ogni volta che vanno in tour per molti giorni non si limitano a hotel a cinque stelle o al tour bus, ma le città gli offrono veri e propri appartamenti «C’è nessuno?» grido più forte ottenendo solamente altro silenzio, sbuffo mettendo la spesa dentro uno dei tanti sportelli quando una porta dietro di me sbatte. Mi volto di colpo con il cuore a mille, se fosse un ladro? Apro l’anta vicino al frigorifero trovando una mazza da baseball la impugno dirigendomi lentamente all’ingresso dove vedo un’ombra con qualcosa in mano, lancio un urlo colpendo l’aggressore alla testa che cade inevitabilmente a terra, lo osservo con attenzione mentre la mazza mi cade, non ci posso credere ho atterrato Liam!
«O mio dio Liam scusa!» gli alzo la testa delicatamente cercando di metterlo a sedere, ma non riesce a prendere conoscenza, in preda al panico corro in cucina tirando fuori dal congelatore una lastra di ghiaccio che avvolgo in uno asciugamano poggiandola leggermente nel punto in cui ho colpito il povero Liam che a contatto con il ghiaccio riprende conoscenza.
«Cosa..?» farfuglia cercando di alzarsi, ma lo fermo con una mano.
«Non ti alzare, mi dispiace averti colpito pensavo fossi un ladro» sussurro tenendogli la mano, i suoi occhi lacrimano colpa della botta, lui mi sorride scuotendo leggermente la testa pian piano ci alziamo da terra spostandoci sul divano.
«Resta disteso e tieni il ghiaccio sopra la testa, ti preparo un thè» corro in cucina mettendo il bollitore pieno d’acqua sopra ai fornelli, prendo una tazza, spero che almeno sia pulita. Qualcun altro arriva in casa perché sento il portone aprirsi e le chiavi cadere nel piatto, i passi mi raggiungono e un braccio mi cinge i fianchi, riconoscerei il suo profumo tra milioni, mi volto ammirando il suo sorriso meraviglioso sì perché lui fa invidia al sole, di colpo l’agitazione svanisce e mi assale una strana pace interiore. E’ strano come questo ragazzo riesca a farmi cambiare umore con un solo sguardo, un insignificante sguardo per lui, ma pura felicità per me.
Mi avvicino per baciarlo, ma il bollitore fischia così mi allontano per preparare il thè per Liam, Zayn mi segue prendendomi la mano, oggi lo vedo particolarmente di buon umore.
«Liam cosa ti è successo?» chiede lui leggermente preoccupato, sorrido sono contenta che le cose stiano tornando per il verso giusto, Liam ci tiene tantissimo a Zayn.
«Tranquillo amico la tua ragazza ha solo deciso di farmi fuori» ride lui sorseggiando la bevanda calda, gli do un piccolo schiaffetto sul braccio spiegando l’accaduto a Zayn che resta serio per un secondo prima di scoppiare a ridere di gusto.
«Sei un macello!» mi dice lasciandomi un bacio sulle labbra, il suo sapore sulle labbra è semplicemente meraviglioso, gli faccio la linguaccia alzandomi per andare alla finestra dove scorgo Louis ed Eleanor percorrere il vialetto mano nella mano. La porta si apre facendo entrare una folata di vento caldo, i due innamorati varcano la soglia mentre i loro sorrisi si spengono alla vista di Liam sdraiato sul divano, sbuffo annoiata di ripetere di nuovo la storia.
«Sto bene tranquilli» lo sento dire.
 
 
 
«Dai Perrie è semplice!»
«Questo è tutto meno che semplice.. no proprio no!» esclamo gettando la mazza a terra, sono stufa di fare questo stupido gioco tanto non sono portata per il golf quindi è inutile provarci, mi siedo sul sidecar incrociando le braccia.
Zayn corre verso di me con il cappellino e la divisa da golf è ancora più attraente, si siede accanto a me accendendo la piccola macchina e partendo veloce prendendo tutti i dossi possibili e immaginabili che incontra lungo il percorso, a volte mi chiedo se abbia pagato per ottenere la patente.
«Dove andiamo?» gli chiedo.
«E’ una sorpresa» mi fa l’occhiolino e accelera, arriviamo in fondo al campo «Poiché non ti piace il golf, pensavo che almeno questo potesse emozionarti» ferma il sidecar prendendomi la mano per aiutarmi a scendere, davanti a noi si erge l’immensa distesa d’acqua dell’oceano pacifico sul quale il sole sta tramontando, l’acqua si è colorata di arancione e lo stridio dei gabbiani riesce ad arrivare fin quassù. Rimango a bocca aperta, non ho mai visto nulla del genere; mi volto a guardarlo sorridendo.
«Sai nei tuoi occhi vedo la dolcezza, c’è un qualcosa in essi che mi fa sentire a casa quando sono con te» sussurro gettandogli le braccia al collo, lancio uno sguardo verso l’oceano continuando a parlare «La vita è un oceano di illusioni e delusioni , poi c’è l’amore e ci sei tu che sei una delle poche certezze che ho» mi sposta il volto e i nostri occhi si incontrano, le nostre labbra si uniscono desiderandosi come non si erano mai desiderate prima, le nostre lingue si uniscono e per un po’ perdo letteralmente la cognizione del tempo. I miei piedi non toccano più terra, ma mi sembra di galleggiare in un infinito temporale dove ci siamo solamente io, lui e nessun altro per sempre come doveva essere fin dall’inizio.
«Sta sera andiamo a una festa» sussurra una volta concluso il bacio.
«Quale festa?»
«Come quale festa! Sai che giorno è oggi?» mi chiede, scuoto la testa «E’ Halloween!!» lo guardo sbalordita, impossibile che sia passato tutto questo tempo.. sono cinque mesi che ci conosciamo? Sono passati cinque maledetti mesi? Come hanno fatto i giorni a scorrere così veloce senza che io me ne possa rendere conto?
 
 
 
«Dannazione non ho nulla da mettermi!» sbraito per la centesima volta nell’ultima ora, dall’angolo sento Niall sbuffare decisamente annoiato «Non sbuffare! Prova ad aiutarmi!» lo aggradisco.
«Chiedi a Eleanor, lei di sicuro ha un costume!» si alza dalla poltrona «E ora se permetti, devo andare a mettere un bel po’ di cerone sul mio volto» ride lasciando la stanza, bene ora sono completamente sola e in preda al panico.
Mi siedo sul bordo del letto infilandomi le mani nei capelli, sento un rumore di tacchi entrare in camera così alzo lo sguardo incontrando il viso di Eleanor completamente bianco con la bocca a strisce nere, è davvero molto bella.
«Un uccellino mi ha detto che sei in difficoltà!» mi sorprende tirando fuori da dietro le spalle un abito dentro un involucro di plastica lo osservo e lei mi incoraggia ad aprire «Così Zayn ti troverà ancora più sexy» mi fa l’occhiolino ed esce dalla stanza.
Guardo il vestito ed è praticamente un abito lucido nero e molto stretto, con una maschera velata, una parrucca e delle orecchie da gatta, scoppio a ridere.. non posso indossare questa cosa! Risulterò ridicola, ci penso un po’ poi decido di cambiarmi cercando un paio di tacchi neri in valigia, santa Kath che me li ha prestati.
Mi trucco e osservo il costume allo specchio, qualcosa non mi convince non mi sento tanto me stessa, ma questo è quello che offre il convento perciò afferro la borsetta e scendo di sotto facendo attenzione a non cadere. Trovo Louis che anche lui ha la faccia bianca con gli occhi e la bocca completamente neri, Niall interpreta uno dei compenenti del gruppo dei Kiss, scorro lo sguardo trovando Harry coprendomi immediatamente gli occhi.
«Non sono nudo!» lo sento esclamare mentre gli altri ridono, sbircio ed effettivamente indossa un paio di pantaloncini a mezza gamba color carne con dei codini in testa.
«Chi saresti?» chiedo confusa.
«Sono Miley Cyrus! Ho anche il guantone» risponde esaltato tirando fuori un dito enorme, scoppio a ridere non posso crederci che veramente ha scelto questo travestimento.
«Lascialo stare… è impazzito!» mi sussurra Liam da dietro, mi volto guardandolo e indossa solamente una maglietta di calcio, alzo un sopracciglio «Sono semplicemente Beckham oppure Liam Payne» mi confessa ridacchiando, lo spingo un po’ mentre la macchina arriva e tutti si dirigono per salire, ma ne manca uno all’appello mi guardo intorno senza trovare Zayn poi un rumore di stivali attira la mia attenzione ed eccolo che spunta con un cappello enorme in testa e una parrucca di rasta finta, sorride.
Ci sono quelle persone belle da morire, non belle in senso fisico, belle e basta! Belle perché quando sorridono illuminano ciò che le circonda, belle perché il suono della loro voce riempie l’aria, belle perché con un gesto ti rendono felice e belle perché fanno parte di te e ti rendono migliore!
Lui è una di quelle!
«Sei bellissima sta sera» mi sussurra cingendomi i fianchi.
«Ti amo» affermo guardandolo negli occhi, questi sono gli istanti più belli.. i silenzi prima che lui mi prenda il volto per baciarmi e l’emozione che scoppia è fortissima, altro che farfalle nello stomaco, altro che campane, altro che un nodo alla gola. Quando mi bacia ogni volta mi sento come se portassero alla fabbrica di cioccolato di Willy Wonka e dicessero ‘buon appetito.’

      

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Capitolo 17
*** Nothing can come between you and I ***


Nothing can come between you and I
 
 
 


Un mal di testa terribile mi dal buongiorno, devo aver bevuto troppo ieri sera, effettivamente ricordo di essere arrivata al sesto bicchiere e poi la mia memoria inizia a traballare proprio come il mio stomaco. Mi alzo velocemente dal letto correndo in bagno per riversare un misto di colori strani direttamente nel water. Non sono mai stata così male, forse la prima volta in Spagna prima di conoscere Zayn ma non era neanche lontanamente orrenda come questa. Sento dei passi, mi alzo e scarico trovando il mio ragazzo che mi osserva, gli occhi stanchi sono chiusi in due fessure e circondati ancora dalla matita di ieri sera. Mi guardo allo specchio e anch’io sono truccata così mi sciacquo la faccia e mi lavo i denti prima di dargli un bacio che sembra svegliarlo leggermente, sorrido cercando di aprirgli gli occhi con le dita ma sembra del tutto inutile. «Forse ieri abbiamo esagerato un po’» sussurro trascinando Zayn di nuovo sul letto, lo vedo annuire socchiudendo gli occhi e rimanendo in silenzio.
«Tu come stai?» mi chiede dopo un po’ immergendo il viso nei miei capelli. Ascolto il suo respiro caldo sulla mia pelle, le nostre mani sono intrecciate tra di loro così come le nostre gambe, amo stare vicino a lui perché so di essere esattamente dove devo essere. «Leggermente affamata» rispondo ridendo mentre il mio stomaco ricomincia a brontolare «Ma ho anche sonno» Zayn si muove accanto a me dandomi un bacio sulla guancia e sparendo lontano da me, una sensazione di freddo mi assale lungo tutto il corpo, senza di lui mi sento terribilmente vuota così mi avvolgo al piumone stringendolo forte cercando di riprendere sonno, anche se è difficile visto i rumori fastidiosi che provengono dal corridoio.
Mi alzo infastidita indossando la felpa rossa di Zayn che stona leggermente con i panatoli rosa del mio pigiama, spalanco la porta della camera cercando di tenere gli occhi aperti perlustrando il corridoio dove Harry, Niall e Liam stanno giocando a rugby passandosi il pallone ovale da un’estremità all’altra urlando come pazzi. Il biondino, che indossa una maglia verde e gli occhiali che gli vedo poche volte in viso, tira la palla verso Harry che non riesce a prenderla e si piega all’indietro per poi gettarsi letteralmente a terra poi arriva Liam che gli salta sopra cercando di strappargli il pallone mentre Niall inizia a cantare improvvisando qualcosa.
Prendo l’Iphone filmandoli cercando di non farmi vedere e trattenendo le risate ma vengo scoperta da Niall che mi nota puntandomi il dito contro prima di urlare come un pazzo.
«Ci sta filmando!! Addosso!» faccio in tempo a gettare il telefono sul letto che mi ritrovo i tre ragazzi sopra che mi fanno il solletico sui fianchi, sotto i piedi e sul collo, cosa che odio terribilmente così cerco di divincolarmi con le gambe ma è tutto inutile sono decisamente più forti di me.
«Ragazzi basta vi prego!» esclamo ridendo.
«Che succede qui? Dov’è la mia ragazza?» sento la voce di Zayn provenire da un punto sconosciuto della stanza, cerco di liberare un braccio alzandolo in aria per farmi trovare ma il mio salvatore invece di aiutarmi scoppia a ridere.
«Dai ragazzi basta ora» suggerisce Harry allontanandosi da me, Liam lo imita così anche Niall.
«Si ha ricevuto la giusta punizione» ride il biondino «Uao si mangia!»
«No Niall quello è per Perrie e ora tutti fuori» esclama Zayn cacciandoli dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle, mi prende di peso sollevandomi come fossi una piuma e poggiandomi sopra al letto per passarmi il vassoio pieno di cose squisite da mangiare.
«Tutto per me?» chiedo emozionata, lui annuisce ma lo trascino per un braccio obbligandolo a mangiare insieme con me, lo osservo mentre divora un cornetto alla crema ed è così tenero.
«Cosa festeggiamo?» gli domando alzando la tazza di caffè in alto, lui mi imita sorridendo ci pensa un po’ su, vedo mille pensieri passare davanti ai suoi occhi e le sue labbra assottigliarsi prima di rispondere.
«Sono quattro mesi che stiamo insieme» sussurra posando la tazza e avvicinandosi a me «You’re all I want so much it’s hurting» mi canticchia all’orecchio scatenandomi migliaia di brividi che percorrono la colonna vertebrale fino ad arrivare alla punta dei piedi, sposto il vassoio buttandogli le braccia intorno al collo per stringerlo a me posando le mie labbra sulle sue «Ti amo e ora che stiamo insieme niente può mettersi fra me e te, nemmeno gli dei possono separarci!»
 
«LOS ANGELES MAKE SOME NOISE» urla Harry con le braccia aperte davanti al palco, prima di portarle sopra la testa e muoverle a ritmo di Rock me, li osservo da sotto seduta vicino a Lou che sta controllando qualcosa in un registro pieno zeppo di nomi. Osservo ognuno dei ragazzi ridere e cantare a squarcia gola, c’è chi dice che sul palco sembrano altre persone invece io penso che sono sempre loro, i ragazzi che fanno guerra di cibo che ridono insieme e raccontano barzellette che non fanno assolutamente ridere.
Li vedo salire sulla pedana mobile e levarsi sopra al parterre le fans urlano salutandoli, mostrando i cartelli che con tanto amore hanno disegnato, questo è l’ultimo show a Los Angeles poi dovremmo partire per l’Australia, posto che ho sempre voluto visitare. Non so perché ma mi piace particolarmente, sarà per i koala oppure per il mare semplicemente stupendo!
«Oh oh Harry senti questa!» urla Zayn al microfono, mi volto per vedere cosa stanno combinando i ragazzi sul palco.
«Tock tock» inizia il mio ragazzo, mi passo la mano tra i capelli, non ci credo che si ostina ancora a raccontare queste stupide barzellette, tutta colpa di Harry che ci passa giorni intere a cercarle su internet oppure a volte se le inventa di testa sua.
«Who is?» risponde Styles dandogli corda, Niall si sdraia a terra mentre Liam fa finta di calpestarlo anche loro evidentemente ne hanno abbastanza.
«A Barbie»
«A Barbie who?»
«A barbecue!» esclama soddisfatto Zayn spalancando le braccia, Harry urla prima di saltargli in braccia ridendo come un matto, vedo da dietro Louis e Liam avvicinarsi con aria sospetta, infatti, dietro alla schiena hanno due bottigliette d’acqua, approfittando che gli altri due sono distratti si avvicinano colpendoli in pieno. Harry si allontana di scatto iniziando a saltare come un grillo, evidentemente era gelata, scoppio a ridere senza riuscire a fermarmi vedo Niall che sta indossando la chitarra incrociare i miei occhi e alzare il pollice in alto.
Inizia così una terribile battaglia d’acqua che non lascia scampo neanche al pubblico che viene bagnato da almeno una decina di bottigliette per colpa principalmente di Harry, mentre uno schizzo di acqua gelata raggiunge la mia schiena, mi volto per fulminare il colpevole e vedo Liam farmi l’occhiolino, scappo in camerino prima di finire nella mira di qualcun altro.
Trovo Eleanor seduta in camerino mentre è al telefono, senza fare rumore mi sistemo accanto a lei cercando con un asciugamano di tamponare il freddo che percorre la mia povera schiena, poso il panno sulla scrivania trovando un foglio con la scrittura di Zayn. Lo prendo cercando di decifrare le parole che risulta davvero difficile a causa delle molte cancellature e dei disegni che ha fatto affianco al bordo bianco, sembra però una canzone. Sento delle urla e qualcuno che batte le mani così rimetto tutto dove ho trovato risedendomi accanto ad Eleanor che mi sorride facendomi l’occhiolino.
«UAO! » urla Niall entrando nella stanza, ha ancora l’adrenalina al massimo perché non riesce a stare fermo, gli altri ragazzi lo seguono, ma ne manca uno proprio quello che ho bisogno di vedere per vendicarmi del piccolo scherzetto che mi ha fatto sul palco.
«Cerchi Liam?» mi sussurra Zayn abbracciandomi da dietro, le sue braccia sono umide a causa dell’acqua mischiata al sudore, annuisco e lo vedo sghignazzare prima di porgermi una bottiglietta e indicarmi il corridoio fuori, gli faccio l’occhiolino ed esco.
Cerco Liam con gli occhi non trovandolo, così percorro tutto il corridoio sbucando in un altro ingresso completamente immerso nel buio faccio un passo avanti, ma un rumore arriva alle mie orecchie spaventandomi, decido di tornare indietro ma di colpo le luci si spengono. Mi appoggio alla parete mentre la bottiglietta cade a terra facendo un rumore sordo che echeggia per tutto il corridoio spegnendosi pian piano, cerco di respirare lentamente.. odio il buio, ne sono sempre stata terrorizzata da piccola e trovarmi qui da sola mi paralizza.
Dei passi si dirigono verso di me, cerco di parlare ma è come se la lingua si fosse incollata al palato e non riuscisse a pronunciare correttamente le parole, una mano raggiunge il mio braccio è calda e sudata mentre raggiunge la mia spalla, le luci si riaccendono di colpo mi giro trovando il viso di Liam che mi guarda confuso.
Tiro un sospiro di sollievo gettandomi tra le sue braccia stringendolo forte iniziando a respirare meglio mentre lui mi accarezza la testa, sento il suo cuore battere veloce come ad entrare in contatto con il mio, si perché c’è un motivo se abbiamo il cuore a sinistra ed è quello che quando abbracciamo qualcuno, il battito del suo cuore riempie il nostro lato vuoto, proprio come in questo momento.
«Che ci fai nel corridoio da sola?» mi chiede allontanandomi leggermente.
«Ti stavo cercando per ripagarti dello scherzo che mi avevi fatto» rispondo indicandogli la bottiglietta a terra, lui sorride facendo un passo indietro e spalancando le braccia chiudendo gli occhi.
«Dai colpisci!» esclama, prendo la bottiglietta e gli do un piccolo schiaffo sulla guancia, lui apre le palpebre guardandomi confuso, ci fissiamo per un paio di secondi prima di scoppiare a ridere entrambi. Mi circonda le spalle con un braccio e torniamo insieme nel camerino, dove Harry è a petto nudo e sta improvvisando una specie di danza con Niall che invece indossa solamente un paio di boxer, di Louis ed Eleanor non c’è traccia evidentemente se ne sono andati, mentre Zayn è lungo sul divano e ha gli occhi chiusi.
Mi avvicino a sofà poggiando il mio corpo sopra al suo senza fare troppa pressione, le sue braccia mi circondano la vita mentre mantiene gli occhi chiusi, le nostre gambe si cercano intrecciandosi e il suo respiro soffia regolare tra i miei capelli mentre il battito del cuore riesce a creare una ninna nanna perfetta. Sono così stanca che potrei addormentarmi qui.
«In piedi ragazzi che abbiamo un party cui andare!» urla Harry spaventandoci, mi alzo di scatto facendo mente locale su dove mi trovo osservando che Styles si è già cambiato e indossa una giacca grigia con una camicia bianca che gli sta veramente bene, Niall si sta infilando un vestito elegante mentre Zayn rimane ancora sdraiato sul divano che cerca di ignorarci.
«Ma io non nulla da mettere!» esclamo in preda al panico, so come vanno le loro feste, si vestono tutti bene c’è moltissima gente famosa e paparazzi ovunque, non voglio fare una figuraccia, ma fortunatamente Lou mi soccorre porgendomi un vestito azzurro che mi aiuta a indossare mentre mi arriccia i capelli. Harry e Niall stanno cercando di far alzare Zayn che lentamente infila lo smoking che gli sta a pennello, amo quando si veste elegante sembra più grande e più maturo, mi avvicino baciandolo lui mi guarda sorpreso e alzo le spalle. Lo vedo spalancare i suoi meravigliosi occhi, se stiamo osservando la persona che amiamo, le nostre pupille si dilatano, quasi come se volessero vedere meglio colui, solo ed esclusivamente colui, che ci rende felici. Gli occhi amano prima di tutto il resto del nostro corpo, della nostra mente, del nostro cuore.
I nostri occhi si cercano fino a incontrarsi, sembra quasi di cadere nel vuoto, di morire. Ecco cosa vuol dire essere innamorati che in due non si cade nel vuoto e non muore più perché c’è lui qui a salvarmi.
«Stai davvero bene» gli faccio l’occhiolino, lui mi prende la mano e usciamo per salire in macchina dove però non trovo Liam, chissà dov’è sparito. Percorriamo la strada bagnata, deve aver piovuto fino a un’ora fa e presto arriviamo a un locale davvero sofisticato, come sospettavo già migliaia di fotografi sono appostati fuori con le loro macchine fotografiche potenti, ma Paul fa il giro posteggiando la macchina in un’entrata secondaria.
«Festa sia!» urla Niall sotto lo sguardo assassino di Paul, Harry gli batte il cinque e insieme entrano già con l’adrenalina a mille, Zayn mi aiuta a scendere ma qualcosa mi blocca.. Liam esce dal locale con un vestito meraviglioso, ma accanto a lui c’è è una ragazza che indossa un vestito rosso d’incanto, è decisamente bellissima e i due si tengono per mano.
Il cuore mi si ferma per un secondo, gli osservo attentamente gli occhi perché essi non mentono; gli occhi li vedi subito, se sono felici o tristi e i suoi brillano come due diamanti al sole, sorrido mentre si avvicinano a noi sembrano davvero contenti insieme.
«Ciao ragazzi, lei è Jade» inizia a dire Liam portandosi la mano libera dietro la nuca, è in imbarazzo «La mia ragazza» confessa sorridendo mentre le sue guance prendono colore, lei sorride impacciata e le porgo la mano sorridendo, sembra simpatica. D’altronde se riesce a far felice Liam perché non darle una possibilità?
Lei mi sorride stringendomi la mano, con la coda dell’occhio vedo Liam sospirare mentre un sorriso enorme gli si dipinge sul volto, mi giro alzandogli il pollice mentre Zayn si presenta a Jade, voglio solamente che Liam sia felice ora più che mai.


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Capitolo 18
*** Though I try to get you out of my head ***


Though I try to get you out of my head

 
 
 
 
«Carina la tua ragazza» sussurro a Liam avvicinandomi a lui allungando la mano per afferrare il bicchiere di Champagne, lo porto alle labbra sorseggiando sorridendo mentre lui mi osserva alzando le spalle.
«Non è la mia ragazza» afferma prendendo anche lui a sua volta un bicchiere e scolandoselo di botto, alzo un sopracciglio posando il calice vuoto sopra al tavolo lanciando uno sguardo a Jade che è in un angolo a scherzare insieme a Niall. Lui nota la direzione nella quale sto guardando seguendola con gli occhi incrociando poi quelli di Jade che gli sorride, osservo gli occhi di Liam illuminarsi leggermente mentre un sorriso gli spunta sulle labbra mentre risponde al saluto.
Gli do una gomitata ridendo lui arrossisce leggermente poi, approfittando della distrazione sia di Zayn sia di Jade, mi afferra per mano trascinandomi via dalla confusione, usciamo all’aria aperta sotto il cielo illuminato di stelle e posso finalmente respirare, odio i party come questo.. ci sono solo persone di un certo calibro, tutti vestiti eleganti, con musica contenuta, ovunque ti giri puoi solamente ascoltare chiacchiere di affari e di lavoro di gente decisamente importante.
«Liam!» esclamo fulminandolo con lo sguardo, lui si spaventa e l’accendino gli cade dalle mani; non ci posso credere che si stia accendendo una sigaretta, dai lui non me lo sarei mai aspettato!
«Perrie è solo una sigaretta» ride riuscendo finalmente ad accendere e facendo il primo tiro riempiendosi la bocca di fumo prima di farlo uscire con un gesto teatrale, lo osservo con le braccia conserte sia per il freddo che si sta avventando sulla mia pelle sia perché sono davvero arrabbiata con lui.
«Torno dentro!» esclamo girandomi di scatto, ma lui mi afferra la mano obbligandomi a voltarmi, getta la sigaretta a terra spegnendola con il piede prima di avvicinarsi a me, la puzza di fumo m’investe in pieno e mi allontano per respirare. Ho sempre odiato l’odore delle sigarette, ma ho dovuto farci l’abitudine da quando sto con zayn, anche se lui ha ridotto notevolmente la quantità.
«Perrie dai aspetta per favore, non è nulla di grave!» lo fulmino con lo sguardo.
«Dillo alla tua voce tra un paio di anni! Sei solo un bambino!» mi scrollo la sua mano di dosso facendo un altro passo verso la porta, ma questa volta mi afferra entrambi i polsi girandomi di scatto, la sua espressione muta sotto le mie accuse e qualcosa nel suo sguardo mi fa addirittura paura. Mi stringe di più il polso avvicinando il viso al mio, sento il mio cuore accelerare mentre cerco di scostarmi da lui, ma i suoi occhi mi attraggono come due calamite.
«Liam smettila! Torna dentro da Jade» gli sussurro quasi ad implorarlo.
«Pensavi veramente che ti avessi dimenticato così? Che un’altra ragazza ti avrebbe sostituito così velocemente? Povera illusa» scuote la testa ridacchiando «L’amore che provo per te è forte Perrie, certo si sta affievolendo grazie a Jade ma ci vorrà del tempo prima che tu riesca a uscirmi completamente dalla testa..» si avvicina per poi allontanarsi di scatto da me, come se qualcosa o qualcuno lo avesse tirato via, mi guardo intorno trovando Zayn che stringe i pugni mentre lentamente si piazza di fronte a me sovrastandomi con la sua statura. Gli tocco la spalla sentendo i suoi muscoli contrarsi spaventosamente, gli afferro la mano stringendola forte cercando di attirare la sua attenzione.
«Zayn torniamo dentro!» sembra non sentirmi «Zayn ti prego!» scuote la testa come a ritornare con i piedi a terra e sorride voltandosi verso di me, mi posa un braccio intorno alle spalle riportandomi dentro nello stesso momento in cui Jade esce fuori stringendosi nel suo cappotto. Mi giro vedendola avvicinarsi a Liam sussurrargli qualcosa prima di baciarlo con passione, lui ricambia il bacio stringendola a sé senza guardarmi, senza dire una parola.
Tornati nel locale la mia pelle avverte l’immediato calore e riesco finalmente a rilassare i muscoli, abbasso le spalle contratte per il freddo e le mie dita pian piano riacquistano il loro colore naturale scaldandosi, Zayn non dice una parola e non riesco a capire se questo è un bene o un male. Ci dirigiamo verso Niall e Harry che stanno animatamente chiacchierando con una mora e una ragazza bionda, la risata dell’irlandese arriva fin alle nostre orecchie così mi avvicino guardandolo mentre offre da bere alla sua nuova amica, nota il mio sguardo e mi fa l’occhiolino ricambio cercando di mascherare la tensione che attanaglia il mio volto.
Zayn sussurra qualcosa all’orecchio di Harry il quale annuisce guardandomi negli occhi, come ad assicurarsi della mia salute fisica e mentale, il mio ragazzo mi porge il cappotto e usciamo dal locale per mano scortati dalla sua guardia del corpo che ci accompagna in un’altra uscita dove una macchina nera ci aspetta, saliamo in silenzio. Durante il viaggio nessuno dei due proferisce parola: Zayn è intento a guardare fuori dal finestrino mentre io ho lo sguardo fisso sulle mie mani incapace di incontrare i suoi occhi per vedere la delusione e la rabbia che vi si celano.
Saliamo nella stanza dell’hotel, dove crollo sul letto completamente esausta, avverto il rubinetto del bagno aprirsi segno che Zayn si è rifugiato sotto la doccia, ho il tempo così di cambiarmi e di infilarmi il pigiama prima di rifugiarmi sotto le coperte, i passi di Malik si fanno pesanti in camera e lo scorgo infilarsi i boxer alla flebile luce della luna piena prima di stendersi accanto a me. Lo cerco con la mano trovando la sua, mi volto per guardarlo negli occhi ma lui mi afferra un fianco abbracciandomi dolcemente, mi da un bacio leggero sulle labbra prima di iniziare a cullarmi.
 
 
 
 
Cerco di scrivere più cose possibili mentre il tempo corre veloce come se volesse farmela pagare per qualche dispetto che accidentalmente gli ho fatto, la campanella suona squillante mentre scarabocchio l’ultima parola riempiendo il terzo foglio. Sorrido soddisfatta raccogliendo le mie cose e consegnando il compito al professore che mi sorride aldilà della cattedra, e anche quest’esame è andato ora per un bel po’ di tempo non dovrò studiare un granché.
Esco dall’università infilando i guanti, fuori ha iniziato a nevicare e le temperature sono scese di colpo, una folata di vento m’investe facendomi rabbrividire ma subito un paio di mani calde mi circondano il volto mentre le mie labbra entrano a contatto con le sue scaldandomi. Sorrido.
«Buongiorno tesoro!» esclamo gettandogli le braccia al collo.
«Com’è andato l’esame?» mi chiede lui stringendomi alla vita «Sta mattina sei uscita così in fretta che non ho neanche avuto il tempo di augurarti buona fortuna»
«E’ andato tutto bene, per ora solo una meritata vacanza!» siamo tornati da circa una settimana da Los Angeles ma non vedo l’ora di ripartire, questa volta però senza il peso di nessun esame che mi tormenta la mente durante i giorni di vacanza.
Un fiocco di neve scende dal cielo posandosi sul mio naso, alzo gli occhi in alto costatando che ha preso a nevicare di più, Zayn mi stringe la mano e insieme torniamo a casa procedendo per le strade più lunghe per trascorrere più tempo insieme.
Non abbiamo più parlato dell’episodio accaduto tra me e Liam e di rimando lui non si è fatto più né sentire né vedere, da quando siamo tornati a Londra è come se si fosse volatilizzato, neanche gli altri membri della band lo hanno sentito e in casa non si vede mai. Entriamo velocemente in casa esattamente un minuto prima che un forte vortice crolli giù dal cielo investendo tutte le strade e i marciapiedi che in un attimo diventano spaventosamente bianchi.
Niall è seduto in soggiorno mentre sta giocando alla play station insieme a Louis, Zayn si siede accanto a loro prendendo un controller, mi dirigo in cucina trovando Eleanor che sta leggendo un libro mi siedo vicino a lei con una tazza di thè caldo in mano.
«Stai bene?» mi chiede lei chiudendo il libro e passandosi una mano in volto scacciando la stanchezza.
«Tutto apposto» sorrido debolmente, lei solleva un sopracciglio poco convinta dalla mia risposta poi si alza preparandosi una tazza di thè, mi osserva battendo il piede a terra sbuffo sapendo esattamente cosa vuole sapere, ma non voglio parlarne con nessuno almeno per ora.
Mi alzo riponendo la tazza nel lavandino e tornando in salone, i ragazzi stanno ancora giocando e osservo che gli animi si sono accesi: Niall urla contro i giocatori che corrono nello schermo premendo freneticamente il tasto X insieme al cerchio, Louis invece ride facendo un goal teatrale, l’unico è Zayn che si limita a premere i pulsanti ogni tanto provocando la furia di Niall.
«Malik dannazione impegnati! Stiamo perdendo!» urla il biondino contro il mio ragazzo che però sembra avere lo sguardo assente, annuisce scusandosi e mettendosi a sedere meglio sul divano impugnando saldamente il controller. Louis sbuffa e abbandona la partita, Eleanor si avvicina a lui sedendosi sul divano porgendogli una coca-cola, lui sorride ringraziandola con un bacio.
Mi avvicino alla finestra e fuori ha smesso di nevicare, i bambini sono usciti in strada per giocare con la poca neve che è riuscita ad attaccarsi a terra, scorgo una figura in piedi di fronte al cancello.
Indossa un berretto e un cappotto lungo, si volta nella mia direzione e incrocio lo sguardo di Liam che non appena nota che lo sto osservando si allontana velocemente, questa volta però non gliela farò passare liscia. Mi alzo di scatto indossando sciarpa, cappello e cappotto correndo in strada sotto gli sguardi indifferenti dei ragazzi, affondo nella neve cercando di raggiungerlo ma sembra essere sparito, cammino per un’altra mezz’ora non riuscendo a trovarlo da nessuna parte.
Mi siedo a Hyde Park, dove hanno montato un enorme luna park e una pista di ghiaccio, ho sempre voluto pattinare, una mano mi sfiora la spalle sollevo lo sguardo trovando Liam che abbozza un sorriso imbarazzato. Mi alzo guardandolo in volto, sembra non farsi la barba da un bel po’ e sotto gli occhi spuntano due profonde occhiaie nere che gli solcano il viso.
«Ciao» mi sussurra, sollevo la mano colpendolo al volto e lasciandogli il segno della mia mano che rimane rosso sulla guancia per qualche minuto prima di scomparire, lui si massaggia il punto dove l’ho colpito con lo sguardo basso.
«Me lo sono meritato, mi dispiace di essere sparito così senza farmi più sentire io sono… io sono stato un…» inizia a dire.
«Un coglione!» esclamo alzando le braccia al cielo, lui sorride annuendo, so che si è pentito davvero e sono pronta a perdonarlo così mi alzo in punta dei piedi abbracciandolo forte, lui mi circonda la vita con le sue braccia possenti stringendomi e affondando il viso nei miei capelli. Sciolto l’abbraccio mi prende per mano trascinandomi in pista e obbligandomi ad indossare i pattini, nonostante i miei rifiuti categorici.
«Ho paura Liam!»
«Non fare la bambina Perrie ci sono qui io» mi afferra la mano aiutandomi a entrare sul ghiaccio, mi muovo pianissimo come un pinguino con una gamba rotta, Liam mi tiene le dita guidandomi lungo la lastra di ghiaccio pensate facendosi largo tra le tante persone e bambini che si stanno divertendo. Alcuni filano sopra al ghiaccio come missili e li invidio tantissimo, provo a staccarmi dal mio amico accelerando un po’ con l’unico risultato di ritrovarmi con il sedere a terra, ho fatto una botta tremenda e ogni singolo muscolo del mio corpo sta urlando di dolore.
Liam mi aiuta ad alzarmi senza smettere di ridere, lo fulmino con lo sguardo appoggiandomi alla staccionata e decido di non muovermi per almeno i prossimi dieci minuti, lui mi fa compagnia accanto, ma noto che qualcosa lo logora nel profondo così lo incoraggio a parlare.
«Potranno anche passare giorni, settimane, mesi o anni, ma mi ricorderò sempre di tutto… di noi, delle sere passate a pensarti, a dedicarti ogni singola canzone ogni volta che salivo su quell’enorme palco. Di tutte quelle volte che ho cercato i tuoi occhi tra la folla e di tutte quelle notti passate a immaginarci prima di andare a letto insieme.. Ricorderò ogni singola cosa, promessa, parola che tu abbia fatto o detto. Il punto è che con te non finirà mai, mi ritornerai sempre in mente» sputa tutto fuori prendendo fiato solo alla fine quando mi guarda negli occhi sorridendo «Eppure so che con il tempo sparirà questo forte sentimento che provo per te, e credimi se ti dico che Jade mi piace davvero» gli afferro la mano stringendola forte, mi ha lasciato senza parole con il discorso che ha fatto.
«Liam io ti voglio bene credimi te ne voglio tantissimo, e so che possiamo essere amici… migliori amici, perché ci abbiamo provato e le cose non vanno come vorremmo tra di noi, perciò ti prego non mettermi di fronte ad una scelta tra te e Zayn perché sai anche tu che in qualunque caso io opterei sempre e solo lui» voglio mettere le cose in chiaro, anche se credo che quello che pensa e prova per Jade possa essere davvero reale, lui mi abbraccia di slancio tenendosi alla staccionata per impedire che entrambi cadiamo a terra. Ci guardiamo scoppiando a ridere, pian piano le cose ritorneranno alla normalità ne sono sicura!


 

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Capitolo 19
*** The day ever fight like us ***


The day ever fight like us
 
 
 
 
Corro velocemente giù per le scale cercando di non inciampare negli scatoloni sistemati sui gradini, ne afferro qualcuno e lo porto nell’appartamento che sta diventando insolitamente vuoto, da quando Katherine se n’è andata non riesco a stare da sola infatti molto spesso mi fermo a casa dei ragazzi per stare in compagnia.
La mia mamma però mi ha fatto una gradita sorpresa, o almeno così lei pensava, ed è venuta a trovarmi e ho dovuto creare un po’ di caos nell’appartamento, quel minimo da farle capire che almeno ci vivo qui dentro. Per tutto il viaggio dall’aeroporto a casa non ha fatto altro che chiedermi dove fosse Harry e perché non glielo avessi presentato come mio futuro marito; il discorso però mi perseguita anche all’interno dell’appartamento.
«Mamma basta! Parliamo di altro, come stai tu?» le sorrido mettendo in tavola il pollo che avevo prontamente cucinato, lei annuisce fiera iniziando a dividere le parti.
«Tutto bene, il lavoro va alla grande, anche se mi manchi molto» le stringo la mano confortandola.
«Anche tu mi manchi e poi… si ho un lavoro» confesso arrossendo leggermente.
«Oh che bello è perché non me lo hai detto?» mi rimprovera lei brandendo il coltello, glielo sfilo dalle mani gettandolo nel lavandino alzando le spalle «E cosa fai?»
«L’aiuto stilista. Ti ricordi Harry?» ovviamente che se lo ricorda visto che non ha fatto altro che parlarmi di lui nelle ultime due ore «Beh preparo i vestiti per lui e gli altri ragazzi della band, è un lavoro abbastanza importante»
«Sono fiera di te tesoro!» esclama abbracciandomi di slancio «Però perché non hai invitato Harry? Non è il tuo ragazzo?» insiste. Sbuffo.
«Mamma no! Harry ed io non stiamo insieme, in verità è un altro il ragazzo che mi piace» ora sono convinta di essere completamente rossa, mi getto a capofitto sul piatto riempiendomi la bocca così tanto da non riuscire a parlare. Mia mamma aspetta una mia risposta e quando finalmente ingoio il telefono mi salva, mi allontano per rispondere.
«Zayn mi hai salvato la vita» sospiro chiudendo piano la porta della camera, lo sento ridere dall’altra parte del microfono.
«Perché?»
«Mia mamma vuole conoscerti non appena saprà che esisti» mi lamento torturandomi una ciocca dei capelli che sono cresciuti notevolmente. Sono stranamente nervosa riguardo queste cose, nella mia vita ho sempre cercato l’approvazione di mia madre e pur sapendo che non appena conoscerà Zayn anche lei se ne innamorerà, non sono pronta a condividerlo con qualcun altro.
«Bene allora vengo da te» esclama Zayn lasciandomi senza parole, fatico un po’ per ritrovare la voce e quando finalmente riesce a uscire, non so esattamente cosa dire.
«Non credo sia una buona idea» rispondo con voce stridula, ma mi ritrovo a parlare con il nulla perché il mio ragazzo ha chiuso la chiamata, questo vuol dire che sta venendo qua. Esco velocemente dalla camera correndo in cucina dove mia madre si sta rilassando sul divano mentre guarda un programma alla tv, sparecchio velocemente mettendo i piatti in lavastoviglie. Guardo l’ora e sono sicura che non faccio in tempo a farmi una doccia così decido di cambiarmi mettendo un vestito comodo raccogliendomi i capelli in una coda alta.
Scendo le scale quando qualcuno suona al campanello, mi affretto per aprire la porta ma mia madre mi precede ritrovandosi a faccia a faccia con Zayn, mi porto una mano agli occhi impedendomi di guardare.
«Salve signora io sono Zayn, Zayn Malik il ragazzo di sua figlia» lo sento presentarsi e ogni singolo muscolo del mio corpo si contrae immobilizzandomi, non posso credere che lo abbia fatto veramente! Non appena questo incubo finirà devo ricordarmi di ucciderlo, scendo lentamente i gradini urtando contro il mobile che traballa facendo cadere a terra un libro dell’università che sprofonda a terra provocando un rumore tremendo.
Entrambi si voltano a guardarmi, Zayn ha un sorriso che va da orecchio a orecchio, mentre mia madre mi guarda con una strana espressione, un misto tra confusa e felice poi si volta verso il mio ragazzo stringendogli la mano e presentandosi lasciandolo entrare.
«Perrie non aveva mai accennato al fatto di avere un ragazzo» sussurra mia madre una volta seduti al tavolo con una tazza di thè fumante tra le mani, faccio un sorrisino alzando le spalle, Zayn mi posa una mano sulla coscia ridendo.
«Ci sono stati un po’ di alti e bassi tra di noi, ma ora posso affermare che stiamo definitivamente insieme, no Perrie?» mi chiede lui, lo guardo spaesata affrettandomi ad annuire; è la conversazione più strana che io abbia mai avuto in tutta la mia vita.
«Sono contenta di averti conosciuto Zayn, perché con te mia figlia è felice» gli stringe la mano poi mi abbraccia di slancio sussurrandomi «Lo vedo che sei innamorata, lo capisco dai tuoi occhi: quando lo guardi è come se il mondo intorno a te sparisse di colpo» mi lascia andare, le stringo la mano con gli occhi lucidi, la guardo salire in macchina e allontanarsi lungo la strada per prendere il volo che la riporterà a casa.
Sospiro gettandomi sul tappeto rosso chiudendo gli occhi, sento lui imitarmi avvertendo il suo corpo caldo al mio fianco, mi volto finendo dritta tra le sue braccia che mi stringono forte, affondo il viso nell’incavo tra il collo e la spalla ispirando profondamente il suo profumo. Lo riconoscerei tra milioni eppure non saprei descriverlo perché ha un sapore che solo io sento, un misto tra amore e dolcezza è quell’odore che a differenza di te,  nessuno ama come la pioggia che cade sull’asfalto d’estate o l’odore di benzina che impregna le mani ogni volta che si fa il pieno. Eppure farei qualsiasi cosa, attraverserei mari e oceani pure di essere qui tra le sue braccia e sentire il calore del suo corpo sul mio.
Ogni volta che ho lui accanto non posso formulare una frase decente, perché sono impegnata ad assicurarmi che il mio cuore non faccia troppo rumore; ed ha ragione mia madre se parlo con lui mi dimentico che fuori piove, che fa freddo, che il mondo crolla, che la cena si fredda. Se parlo con lui sono semplicemente felice.
«A cosa stai pensando?» mi chiede, apro lentamente gli occhi incontrando i suoi e automaticamente un sorriso mi spunta sul volto, alzo le spalle accarezzandogli dolcemente i capelli.
«A niente di speciale… stavo solo riflettendo su quando ti amo» i suoi occhi s’illuminano e mi stringe a se accarezzandomi la schiena, appoggio i gomiti sul suo petto che si alza e abbassa velocemente e mi avvicino per baciarlo. Lui avvicina le mie labbra alle sue lasciandomi un piccolo bacio prima di allontanarsi.
«Voglio svegliarmi accanto a te, fare colazione con te, guardare milioni di film comodi nel nostro letto mentre ti stringo la mano, comprarti dei regali, guardarti negli occhi mentre il sole sorge e tramonta. Voglio vederti indossare i miei vestiti così grandi da nascondere il tuo fisico perfetto, desidero vederti cucinare o correre insieme sotto la pioggia e addormentarmi vicino a te dandoti il bacio della buona notte. Voglio passare il resto della mia vita con te e non sono mai stato così convinto di una scelta in tutta la mia vita» mi sussurra, il mio povero cuore sta per scoppiare mentre il mio stomaco è ormai un fosso profondo dove l’unica emozione che riecheggia è la gioia pura.
«Nell’istante stesso in cui ti ho conosciuto, ho sentito che in te c’era qualcosa di cui avevo bisogno. Ma non era qualcosa. Eri tu.»
Gli getto le braccia al collo bisbigliandogli quanto lo amo stampandogli un enorme bacio sulle labbra, gli sfilo la maglietta gettandola a terra mentre lui fa lo stesso con la mia. E’ lui tutto ciò che voglio, bramo il suo corpo a contatto con il mio, le sue braccia lungo i miei fianchi che mi stringono forte a lui mentre facciamo l’amore; per me questa è la prima volta e noi questa sera per la prima volta facemmo l’amore e fu la cosa più bella.
  
 
 
 
«Preparatevi ragazzi tra poco sarete in scena!» urla un addetto alla sicurezza affacciandosi dalla porta, lo osservo per un po’ cercando di capire a chi si stesse riferendo perché nel camerino nessuno è concentrato abbastanza da prestargli attenzione. Louis ed Eleanor stanno discutendo sul colore delle pareti della loro camera da letto sfogliando un catalogo, Niall è impegnato a parlare al telefono con suo cugino, Harry è misteriosamente sparito e Liam se ne sta mano nella mano con Jade in un angolino parlottando a bassa voce e sorridendo ogni tanto.
Qualcuno mi bussa sulla spalla, mi volto trovandomi un mazzo di rose rosse che mi accolgono sorrido arrossendo mentre Zayn mi da un bacio passionale, Louis comincia a tossire rumorosamente così che siamo costretti ad allontanarci scusandoci con gli altri. Lancio un’occhiata a Liam che ridacchia alzando il pollice in segno di vittoria a Zayn.
«E queste?» chiedo prendendo il mazzo, è davvero molto bello.
«Sono quattro mesi che stiamo insieme» confessa sempre con un sorriso enorme stampato in volto, il mio stomaco fa una capriola e il cuore smette un attimo di battere per poi riprendere a ritmo più veloce, sono convinta che il mio volto è dello stesso colore dei fiori. Si è ricordato che oggi di quattro mesi fa abbiamo deciso di andare incontro a questa sfida uscendone vittoriosi, getto i fiori a Eleanor che li prende ridendo prima di saltare in braccio al mio ragazzo baciandolo. Per una manciata di secondi tutto intorno a me si annulla: i brontolii di Niall al telefono, le risatine di Louis che ci deride scherzosamente e perfino la folla che urla “we want One Direction” aldilà di queste quattro pareti, per alcuni secondi esistiamo solamente noi.
«Ragazzi su si va in scena!» urla Paul irrompendo nella stanza, Zayn viene letteralmente strappato dalla mia presa e rimango con le braccia penzoloni ad abbracciare il vuoto mentre tutti i ragazzi vengono trascinati sul palco. Lancio un’ultima occhiata alle rose prima di sistemarmi sotto il palco insieme ad Eleanor, Jade e Lou per assistere al concerto, è un piccolo evento per promuovere il loro nuovo album uscito la settimana scorsa.
Le fans gridano terribilmente quando i ragazzi salgono sul palco salutandole, è incontrollabile la gioia che ho in petto ogni volta che lo vedo, iniziano lo show partendo con le note di best song ever e vedo i suoi occhi muoversi tra la folla mentre continua a cantare con la sua voce melo­diosa che mi fa ogni volta sciogliere, poi all'improvviso mi guarda sorridendo. Conti­nua la sua strofa senza staccare i suoi occhi color nocciola dai me.. quegli occhi che mi avevano rapito, fatta innamorare di una persona che mi aveva fatto perdere completamente la cognizione di qualsiasi cosa, ormai il mio mondo gira attorno a lui.
I ragazzi sul palco urlano augurando la buona notte a tutte le fans, poi saltano giù e le luci si spengono mentre la folla si avvia verso l’uscita, mi guardo intorno seguendo Eleanor che sparisce dietro le quinte cerco di raggiungerla ma qualcuno mi ferma, è una fan che sembra avermi riconosciuto mi sorride e mi abbraccia prima di fuggire via.
«Sono qua» esclama Eleanor sventolando la mano, le sorridiamo raggiungendola per dirigerci nei camerini da dove proviene un rumore infernale, i ragazzi stanno decisamente festeggiando. Un fischio attira la nostra attenzione e Liam ci saluta da sotto il palco, non indossa la maglietta e vedo Jade arrossire terribilmente mentre gli va incontro baciandolo, si sono proprio carini insieme!
Entro nella stanza cercando con gli occhi il mio ragazzo senza però riuscire a trovarlo, un senso di panico mi assale lo stomaco che però viene placato da due paglia di occhi azzurri che mi piombano addosso, mi allontano per mettere a fuoco Niall che mi sorride anche lui è senza maglietta.
«Tranquilla non lo abbiamo né incenerito né mangiato, è solo uscito un minuto per parlare al telefono con sua madre» mi tranquillizza, rido abbracciandolo forte facendo un terribile errore perché il suo corpo sudato si appiccica al mio sporcandomi tutta la maglietta, ma per un suo abbraccio farei questo e altro.
 
 
 
Zayn’s pov
 
La vedo muoversi lentamente riparandosi dietro una roccia altissima, poi si accovaccia dietro a quella che sembra una figura umana, si prepara ad attaccare premendo il grilletto così che la pallottola di vernice parte a tutta velocità colpendo con precisione il sedere di Niall. Il biondo si gira massaggiandosi il posteriore mentre Perrie esce alla scoperta urlando e proclamandosi vincitrice, erano rimasti solo lei e Niall alla sfida a paintball e il signorino si è fatto soffiare la vittoria sotto al naso dalla mia formidabile ragazza.
Il biondo sembra triste così lei corre ad abbracciarlo lasciandogli un bacio sulla guancia sotto i segni che c’eravamo fatti tutti prima di entrare in quella fatidica guerra, Harry aveva avuto la grande idea di dipingerci due linee verdi sulle guance, come se dovessimo essere arruolati in un esercito per una vera guerra.
«Amico la mia ragazza ti ha fatto il culo!» urlo raggiungendoli, Niall mi fa la linguaccia allontanandosi sconfitto ma trovando subito consolazione in un bel gelato che Louis gentilmente gli sta porgendo.
Afferro i fianchi di Perrie accarezzandole il collo baciandola dolcemente prima che il bacio acquisti più passione, dopo la nostra prima notte insieme sembra come se non riuscissi più a fare a meno di lei.. in ogni momento ho bisogno di averla vicina e di poter sentire la mia pelle contro la sua. Entriamo in casa mano nella mano, ma una chiamata mi costringe ad allontanarmi da lei per rispondere.
«Pronto?»
«Zayn? Oh Zayn devi assolutamente correre a casa… non so come sia successo ma la lavastoviglie si è rotta di colpo e l’acqua non smette di uscire» dice mia madre parlando velocemente, devo ricordarmi che la prossima volta che la invito a casa mia non deve assolutamente toccare nulla, a volte può rivelarsi un disastro averla attorno.
«Tranquilla mamma arrivo subito» riappendo la chiamata afferrando il giubbotto e sciacquandomi velocemente la faccia per mandar via i segni del nostro piccolo gioco, Perrie mi guarda confusa.
«Emergenza mamma» rido dandole un bacio sulle labbra «Non mi aspettare alzata»
«Potrei aspettarti anche per tutta la vita» mi sussurra, la stringo a me un’ultima volta prima di partire verso casa chiedendo un passaggio a Harry che sta giusto uscendo.
Il guasto non è poi così grave e grazie al mio amico Daniel riusciamo a fermare la perdita almeno per ora, la lavanderia è completamente allagata così insieme a mia mamma cerchiamo di asciugare il pavimento. Guardo l’orologio e la mezzanotte scocca attivando l’orologio a pendolo in soggiorno che ogni volta che suona provoca un rumore infernale, prima o poi dovrò darlo via.
«Gli idraulici verranno domani mamma, io sta sera mi fermo con Perrie e domani sistemeremo tutto, okay?» le domando strizzando l’ultimo panno.
«Grazie tesoro, e ricordati che un giorno questa famosa ragazza dovrà fare la mia conoscenza» mi fa l’occhiolino, le scocco un bacio sulla guancia chiamando Paul per riportarmi a casa dove al mio ritorno trovo Perrie che dorme beata sulla mia poltrona, la osservo mentre il suo petto si alza e abbassa regolarmente: ha un’aria così pacifica e rilassata che sembra ancora più bella. Le stampo un bacio sulle labbra facendo attenzione a non svegliarla mi avvolgo nella coperta verde e mi sistemo accanto a lei circondandola con le mie braccia calde.

        

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Capitolo 20
*** All I want for Christmas is you ***


All I want for Christmas is you

 

 
Mi alzo sulle punte dei piedi per prendere uno scatolone in alto, ma non ci arrivo così cerco di allungarmi di più afferrando il cartone rigido tirandolo verso di me con il solo risultato che tutto il contenuto dello scatolone mi si riversa addosso sommergendomi.
E’ pieno di luci, di nastri colorati e di fiocchi che mi cadono sopra facendomi diventare un albero di natale, fortunatamente le palline si trovano in un altro scatolone altrimenti sarebbero andate in mille pezzi e Zayn non me lo avrebbe mai perdonato. Prendo tutto tornando al piano di sotto dove in salone un enorme albero arriva fino al soffitto, mi aspetta un gran bel lavoro!
Dopo un’ora riesco finalmente ad appendere anche le palline in cima aiutandomi con la scala che ho trovato in garage, un rumore mi distrae così mi affaccio trovando il volto di Zayn che spunta sorridendo.
«Uao!» esclama ammirando il capolavoro, scendo con un balzo dalla scala sistemandomi al fianco del mio ragazzo contemplando il mio duro lavoro con grande soddisfazione, ci ho speso un’ora ma il risultato è molto gratificante.
«Ti piace?» chiedo guardandolo negli occhi.
«E’ bellissimo! Mi dispiace che hai dovuto fare tutto da sola» mi abbraccia baciandomi dolcemente, gli porto le braccia al collo stringendolo a me, mi è mancato tantissimo seppure sia stato via solamente un’ora. Ci stacchiamo pian piano mentre lui si toglie il giubbotto, mi stendo sul divano completamente esausta fortunatamente sta sera Liam ci ha invitato a casa sua per una cena così non devo cucinare nulla.
Chiudo gli occhi assaporando la pace assoluta che viene stroncata da Zayn che si sistema sopra di me cercando di non fare troppa pressione sul mio corpo per non schiacciarmi, apro gli occhi ritrovandomi il suo volto vicinissimo sento il suo respiro caldo sulla mia pelle mentre le sue labbra cercano le mie desiderose della stessa passione che ho io in corpo.
Gli stringo il bacino con le gambe affondando le mani nei suoi capelli accentuando il bacio, lui in risposta mi sfila la maglia iniziando a tempestarmi di baci il collo per poi scendere giù fino ad arrivare all’ombelico dove si ferma di botto per ritornare alla mia bocca, gli sfilo a mia volta la maglietta toccando i contorni dei suoi tatuaggi. Il telefono di colpo squilla interrompendoci, Zayn allunga il braccio per raccoglierlo da terra.
«Pronto?» sento la voce di Liam provenire forte e chiara dall’altra parte del microfono, cerco di concentrarmi sulle sue parole ma non riesco a distinguerle.
«Okay Liam a sta sera»
«Cosa voleva?» chiedo curiosa, Zayn getta il telefono a terra stendendosi al mio fianco passandosi una mano sul volto, è visibilmente stanco.
«Solamente di portare con noi una bottiglia di Spumante» ride chiudendo gli occhi, mi stringo a lui che mi circonda con le sue braccia, osservo la sua pelle impregnata di tatuaggi disegnando i contorni della parola “zap” con le dita, per poi passare al simbolo delle dita incrociate e alla scritta “m.s.g.” sul polso.
«Mi sono sempre chiesta se tutti i tuoi tatuaggi hanno un significato» sussurro, lo sento ridacchiare mi volto per osservarlo meglio aspettando una risposta.
«Si, non proprio tutti.. Tipo questo qua è semplice, per me il Madison Square Garden è stato un traguardo davvero importante, un semplice ragazzo di Bradford come me stava per cantare in un posto dove solo i migliori si erano esibiti» vedo i suoi occhi brillare, sorrido «Questo invece» riprende indicando il simbolo delle dita incrociate «è stato il mio primo tatuaggio.. come un simbolo di buona fortuna»
«E questo?» chiedo indicando la scritta “Zap” gialla che spicca notevolmente.
«Mi piacciono i fumetti» scoppia a ridere di cuore, scuoto la testa.
«Tu sei pazzo! Come ha dire che a me piacciono gli animali e mi disegno un’enorme gatto sulla schiena» rabbrividisco solo al pensiero di un ago che mi trapassa la pelle.
«E’ diverso, ogni tatuaggio per me ha una storia.. li ho fatti ognuno in un posto diverso, hanno viaggiato con me e sono il segno di ogni mia stupidaggine ma anche di cose molto serie che possono sembrare sciocche mentre, ma in realtà sono importantissime» sussurra guardando l’avanbraccio vuoto, ho proprio la sensazione che voglia riempire anche quello spazio. Mi tiro più su appoggiandomi sui gomiti afferrandogli il viso tra le mie mani.
«Per me nessuno dei tuoi tatuaggi è stupido! Hanno un significato importante per te e lo rispetto e poi..» mi avvicino sfiorandogli le labbra «Ti rendono tremendamente sexy» ride mentre lui mi stringe a sé riprendendo a baciarmi.
 
 
 
«Hey finalmente!» esclama Liam facendoci entrare, la abbraccio di slancio percependo il suo profumo mentre Zayn gli da una pacca sulla spalla entrando in casa. Con mia sorpresa trovo Louis seduto sul divano intento a fare una partita a calcio insieme a Niall, mi avvicino lasciandogli un bacio ciascuno sulla guancia salutandoli, Zayn si siede tra di loro scompigliando i capelli di Niall e dando una spinta a Louis che ricambia.
Mi dirigo in cucina dove Jade e Eleanor stanno cucinando, un profumino invitante proviene dal forno e dai fornelli dove una strana pietanza sta cuocendo a fuoco lento.
«Ciao ragazze!» le saluto, si voltano correndo ad abbracciarmi «Posso aiutarvi?»
«Tranquilla Perrie abbiamo quasi finito» mi sorride dolcemente Jade «L’unica cosa se per favore mi accompagni a prendere un po’ di legna per il fuoco» annuisco e la seguo fuori avvolgendomi nello scialle bianco che mi aveva regalato mia madre per il compleanno, mi carico sulle braccia tre pezzi di legna facendo attenzione a non farli cadere a terra.
«Sai Liam mi ha raccontato tutto tra di voi» proferisce riempiendosi anche lei le braccia di legna «Noi ci conosciamo dalla sua prima audizione ad xFactor e subito tra di noi c’è stata attrazione, ma poi la lontananza ci ha separato e abbiamo perso i contatti. Quando ci siamo rincontrati al cinema è stato come un colpo di fulmine… » non capisco perché mi dica tutte queste cose.
«Jade tra me e Liam c’è stato un passato burrascoso, ma ormai stiamo cercando di instaurare un rapporto di amicizia bellissimo» la rassicuro sulla difensiva, lei si volta di scatto.
«Perrie non ti sto accusando di nulla, sono solo contenta che Liam abbia al suo fianco un’amica come te, e vorrei che anche noi due riusciamo a instaurare un’amicizia» mi sorride dolcemente porgendomi la mano, scoppio a ridere stringendole la mano, non pensavo fosse così timida e dolce.
«Ragazze serve una mano?» ci chiede Eleanor affacciandosi sullo spigolo della porta, la raggiungiamo gettando i ceppi nel fuoco che arde improvvisamente investendo tutta la casa di un dolce calore. Mi guardo intorno e i ragazzi sono seduti a tavola mentre Liam sta sistemando sulla tavola le pietanze per la cena, lo osservo guardare Jade muoversi accanto a lui: la sua espressione è così dolce e attenta che si capisce quanto amore prova per lei.
Mangiamo tutti insieme scherzando e scambiandoci i piani per Natale che ormai è alle porte, devo ancora comperare il regalo per Zayn e non ho la più pallida idea su cosa fargli.. è così difficile prendere qualcosa ai maschi!
«Come mai Harry non è venuto?» chiedo ad Eleanor mentre mi passa un piatto prima di metterlo sotto l’acqua calda per mandare via il cibo avanzato ai bordi.
«E’ tornato a casa per fare una sorpresa alla mamma» mi informa lei appoggiandosi al mobile con un’espressione decisamente stanca, la osservo e ha delle occhiaie terribili sotto gli occhi che le solcano il viso faccio per chiederle se va tutto bene, ma Louis si scusa e la trascina via. Rimango sola a strofinare i piatti quando una mano mi sfiora il fianco, mi giro ritrovandomi Liam con un perfetto grembiule di Batman pronto per aiutarmi, cerco di trattenere una risata.
«Come ti sei conciato!»
«Chiedilo al tuo ragazzo, me l’ha regalato lui» ride sfilandomi il piatto dalle mani, sorrido asciugandomi le mani e sedendomi sopra al mobile vicino al lavandino dove lo guardo mentre pian piano pulisce tutto.
«Sei davvero un perfetto uomo di casa, Jade è fortunata» prendo un biscotto dalla credenza iniziando a rosicchiarlo.
«Sono io ad essere fortunato… è davvero una ragazza meravigliosa» mi sorride soddisfatto del lavoro compiuto «Eppure potevi essere tu ora la padrona di questa casa» sussurra avvicinandosi a me, inizio a tossire a causa del biscotto che mi è andato di traverso, riesce sempre a rovinare tutto. Lo spingo indietro bevendo un bicchiere d’acqua prima di strozzarmi del tutto, gli lancio un’occhiataccia che però lo fa ridere, alza le spalle come a scusarsi ma si avvicina di più, veniamo interrotti da Zayn che entra in cucina.
«Disturbo?» chiede con un tono un po’ irritato, scuoto la testa e mi avvicino a lui mettendogli un braccio intorno alla vita stringendo forte lo guardo negli occhi e mi sento decisamente meglio, è strano quanto la nostra felicità possa essere così legata ad un altro essere umano.
«Liam puoi aiutarmi?» urla Jade dall’altra stanza lui mi fa l’occhiolino poi va via lasciandoci soli, sospiro mettendomi davanti a Zayn aspettando una sua scenata che però non arriva al suo posto si prolunga un silenzio snervante, incrocio le braccia al petto.
«Sei arrabbiato con me ora?» domando, ma lui rimane impassibile «So di non essere perfetta Zayn, ma lo sai che è sempre lui a provocarmi.. ti devi fidare di me!» sbotto alzando la voce, dal salone proviene uno strano silenzio, spero che nessuno ci abbia sentiti non vorrei mettere nei guai Liam con Jade, lei non se lo merita.
«Perrie io non ho bisogno di una ragazza perfetta» sussurra avvicinandosi a me «Ho solo bisogno di qualcuno che mi faccia sentire come se io fossi l’unico» abbassa gli occhi, gli prendo il volto tra le mani sollevandolo per portarlo alla mia altezza, sento il battito del mio cuore che diventa più forte ogni volta che gli sono vicino. Gli accarezzo la guancia alzandomi in punta dei piede per baciarlo, mai in vita mia avrei pensato di amare qualcuno così forte nel modo in cui amo lui, perché lui è tutto ciò di cui ho bisogno. Per innamorarsi davvero ci vuole tempo, tempo per capire cosa hai davanti e tempo per apprezzarne i dettagli, i difetti e ogni sfumatura del carattere. Lui è l’unico che sa capire quando ho bisogno di parlare, di sfogarmi o quando voglio solamente rimanere sola, è l’unico per cui vale la pena rimanere alzati fino a tardi per aspettarlo che ritorna dalle prove o da una serata con gli amici, lui è l'unica persona al mondo per la quale vale la pena vivere per cui vale la pena lottare.
Per lui ne varrà sempre la pena.
«Zayn io ti amo» mi abbraccia forte affondando il viso tra i miei capelli.
«Io mi fido di te Perrie, non devi giustificarti con me» mi prende la mano e usciamo dalla cucina trovando Louis e Eleanor accoccolati sul divano che guardano un film, mi avvicino per scorgere il titolo.
«Io lo conosco questo film!» esclamo cercando di ricordare il nome.
«Love actually?» suggerisce Zayn, Louis sorride e vedo il mio ragazzo esultare per aver azzeccato il nome, rido salutando i miei amici e andiamo fuori dove Liam è in cima ad  una scala e sta appendendo le luci colorate intorno al portico aiutato da Jade, lei mi abbraccia dicendomi di tornare presto a trovarla, Zayn si avvia verso la macchina mi volto a guardare Liam che sembra aspettare un mio abbraccio, ma gli lancio un’occhiataccia tale che fa cambiare del tutto la sua espressione da felice a triste. Così impara a giocare con me!
Salgo in macchina, ma non percorriamo la solita strada di casa, guardo confusa il mio ragazzo che però non parla ma si limita a ridacchiare senza svelarmi nulla; arriviamo al centro commerciale che è quasi vuoto a quest’ora tarda della notte, ma al centro una casetta è illuminata, tutto intorno è piena di neve finta con addirittura delle renne di peluches.
Ci avviciniamo e un omone con la barba è seduto su un’enorme sedia che mi sorride, guardo Zayn con la bocca aperta.
«Avevi detto che da piccola nessuno ti aveva mai portato a parlare con Babbo Natale e ho voluto rimediare» mi confessa stringendosi nelle spalle, lo abbraccio di slancio dirigendomi verso l’uomo paffuto che mi fa segno di sedermi sulle sue ginocchia.. mi sento una bimba un po’
«Come ti chiami?»
«Perrie» sorrido.
«Che bel nome! Dimmi tesoro cosa vuoi per Natale?» lo guardo negli occhi azzurri sorridendo, poi il mio sguardo si posa su di Zayn che mi fa una foto con il suo Iphone nero.
«Non voglio nulla per Natale.. perché ho già tutto quello di cui ho bisogno» gli confesso con il cuore che mi esplode di gioia.

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Capitolo 21
*** I’m half a heart without you ***


I’m half a heart without you

 

 
«E’ ora di alzarsi!» esclamo aprendo le tende per far entrare la luce del mattino, Zayn urla e si rifugia sotto le coperte.
«Sono un vampiro, vai via!» grida lui tirandomi una ciabatta di stoffa che mi sfiora, scoppio a ridere gettandomi sopra di lui cercando di levargli le coperte che sta stringendo con tutte le sue forze, lottiamo per circa dieci minuti ma non c’è nulla da fare. Sbuffo e mi alzo, ma mi afferra la vita facendomi ricadere sul letto iniziando a tempestarmi di baci.
«Zayn, è tardi dovremmo scendere» sospiro, la sua mano si ferma sul mio fianco sinistro mentre la bocca mi lascia un piccolo bacio sul collo prima di allontanarsi e rifugiarsi in bagno. Indosso una sua felpa poiché i miei vestiti sono tutti sporchi e scendo di sotto trovando Niall seduto intendo a leggere qualcosa sul suo Iphone, lo abbraccio da dietro stringendolo forte lui alza il volto scoccandomi un bacio sul naso prima di tornare concentrato.
«Che stai facendo?» gli chiedo senza capire tutti i numeri e le parole.
«Calcio.. ti interessa?» sogghigna, scuoto la testa nell’esatto istante in cui il mio stomaco brontola terribilmente, cerco qualcosa nella credenza che è completamente vuota.. vivere con cinque ragazzi è praticamente impossibile!
Qualcuno entra in cucina portando con sé un profumo delizioso di cornetti appena sfornati, mi volto con un gran sorriso che si attenua vedendo Liam che posa le paste sopra al tavolo lanciando uno sguardo minaccioso a Niall che sta allungando una mano verso il sacchetto.
«Queste sono per chi non ha ancora fatto colazione» risponde Liam guardando me con un sorriso, mi avvicino prendo una pasta e sparisco in salone senza neanche guardarlo in faccia, mi butto sul divano cercando un canale interessante alla tv.
Zayn scende le scale ancora assonnato per poi sparire in cucina, qualcuno si siede vicino a me tamburellando le dita sopra al mio ginocchio, cerco di ignorarlo ma dopo un po’ il rumore diventa troppo fastidioso così allontano la sua mano che però afferra la mia, costringendomi a voltarmi.
«Mi lasci andare?» gli chiedo guardandolo.
«Quello l’ho già fatto mesi fa..» risponde lui serio, sbuffo sfilando la mia mano dalla sua e incrociando le braccia al petto «Rimarrò qui finché non mi parlerai» si ostina lui.
«Allora preparati a diventare vecchio!» esclamo senza un sorriso, il portone di casa si apre lasciando entrare un vento gelato con Harry che ci osserva mentre cerca di scaldarsi le mani sul camino davanti a noi.
«Buongiorno!» sorride.
«Ciao Harry, dove sei stato?» chiedo guardando la borsa che indossa a tracolla, qualcosa mi dice che ha passato la notte fuori e i miei sospetti sono fondati quando, alla mia domanda, lo vedo arrossire, scoppio a ridere facendogli l’occhiolino.
«Qualcuno ha passato la notte fuori» rileva Zayn, con la bocca ancora piena, sedendosi accanto a me e portando un braccio intorno alle mie spalle, Harry è completamente rosso in volto e si vede dagli occhi che sta cercando una scappatoia senza però riuscire a trovarla.
«Ormai sono grande per rendere conto a voi» sbuffa alla fine, Liam si alza dandogli una pacca sulle spalle e scompigliandogli i capelli.
«Per noi resterai sempre il piccolo della band» ride salendo in camera sua, mi lancia uno sguardo prima di sparire dalla mia visuale, sospiro leggermente sollevata gesto che però non sfugge a Zayn che mi lancia un’occhiata interrogativa, scuoto la testa.
«Vi lascio soli, vado a farmi una doccia» annuncia Harry sparendo anche lui.
Restiamo per un po’ in silenzio mentre il mio ragazzo fa zapping in televisione imbattendosi d un tratto in un’immagine che ci colpisce maggiormente, siamo io e lui fotografati all’uscita del centro commerciale proprio ieri. Gli rubo il telecomando dalle mani alzando il volume.
“E per quanto riguarda di gossip abbiamo una notizia fresca di ieri, quando il bel moro Zayn Malik della band One Direction è stato visto uscire da un centro commerciale mano nella mano con una ragazza bionda. Che anche il riservato Zayn abbia trovato l’amore?”
«Fortunatamente non mi vedo in viso» affermo cambiando canale, almeno non hanno detto nulla di cattivo nei miei confronti e non sanno neanche il mio nome.
«Perrie che succede tra te e Liam?» la sua domanda arriva diretta e improvvisa come un fulmine in una giornata limpida d’estate, mi volto a guardarlo cercando di trovare le parole adatte per esprimere tutta la situazione in pochi concetti, ma il problema è che neanche io so quello che veramente sta accadendo.
«Non voglio che lui si comporti in questo modo.. che faccia ancora allusioni a quando ci frequentavamo» mimo l’ultima parola con delle virgolette «Io voglio essere sua amica e voglio vederlo felice con Jade tutto qui!» sospiro, lui mi stringe la mano con un sorriso dolce.
«Tranquilla andrà tutto bene» mi lascia un bacio sulla fronte prima di alzarsi e sparire di sopra, mi accascio sul divano chiudendo gli occhi, qualcuno però mi sveglia dopo quelle che sembrano ora scuotendomi leggermente le spalle, così mal volentieri spalanco gli occhi trovandomi Jade che mi sorride.
«Ti va di venire a fare shopping con me?» mi chiede, annuisco indossando il cappotto. Usciamo fuori e osservando l’orologio noto che ho dormito ben un’ora, l’aria fredda mi punge sul volto svegliandolo del tutto. Londra sotto Natale è qualcosa di spettacolare, le luci illuminano le vie, le vetrine sono allestite con milioni di decorazioni e in ogni piazza un albero gigante erge in tutta la sua bellezza.
Camminiamo per Oxford Street cercando qualche regalo da fare, facendoci largo tra la folla che ha preso di mira ogni negozio possibile, Jade trova un maglione marrone per Liam mentre io riesco solo a trovare un paio di leggings stravaganti per Eleanor, un profumo per mia madre e qualche altra sciocchezza per gli altri ragazzi della band, mentre per Zayn tutto mi sembra inadatto.
«Ti va di mangiare qualcosa?» chiede Jade indicando “Nando’s”, annuisco ed entrando troviamo nientepopodimeno che Niall che si confonde con la tappezzeria in un angolo buio del locale, Jade si offre di fare la fila affidando a me i suoi pacchetti così io mi dirigo verso il biondino con idea in testa.
«O mio dio! Tu sei Niall Horan.. ti prego voglio una foto con te!» esclamo a bassa voce vicino al suo orecchio, lo vedo immobilizzarsi colto in fragrante posa la forchetta sbuffando e si gira con un sorriso alquanto tirato che presto viene sostituito da un’espressione sorpresa quando vede che sono io.
«Davvero simpatica» mi schernisce ridendo, mi siedo accanto a lui finalmente riposando i piedi dopo ore di cammino «Dove siete state?» chiede con la bocca ancora piena di pollo, gli lancio un tovagliolo indicando Jade.
«A fare compere! Non ho trovato nulla per Zayn» mi rammarico.
«E’ sempre difficile fare regali a lui, non sai mai cosa vuole, io infatti ci ho rinunciato» scoppia a ridere «Fortunatamente abbiamo smesso di comprarci cose a vicenda» si infila in bocca un’altra ala di pollo nello stesso istante in cui Jade torna al tavolo con il mio pranzo, mi rimbocco le maniche mangiando in silenzio mentre lei e Niall iniziano una discussione su una squadra di calcio che non avevo mai sentito, a quanto pare hanno trovato qualcosa in comune.
Il telefono interrompe i miei pensieri, così esco fuori stringendomi nel cappotto per rispondere, oggi è davvero freddo ed è strano leggere sul termometro della farmacia che sono solo 5° mentre io ne sento addosso solamente uno.
«Amore mi manchi terribilmente, dove sei?»
«Tesoro mio non ci vediamo da sta mattina» rido sedendomi sulla panchina mentre le persone camminano di fronte a me senza guardarmi «Torno a casa presto okay?»
«Sei con Niall vero?» domanda, sento un rumore sordo dall’altra parte del telefono come qualcosa di pesante caduto a terra.
«Zayn tutto apposto?» chiedo spaventata, lui ci mette un po’ per rispondere e quando lo fa ha la voce affannata.
«Tutto okay tesoro ci sentiamo dopo» mi scocca un bacio sull’altoparlante e chiude la chiamata, rimango seduta a guardare il display senza dire una parola, chissà cosa sta combinando a casa da solo vorrei proprio saperlo!
Faccio per tornare dentro ma Jade e Niall escono fuori,  il biondino è coperto dalla testa ai piedi per non farsi riconoscere e sta portando i miei regali così corro da lui dandogli un bacio sulla guancia prendendo i pacchi, ma nello stesso istante sento un “click” di una macchina fotografica gelarmi il sangue. Mi volto e un fotografo se la da a gambe esultando per aver ottenuto, probabilmente, il miglior scoop della settimana che gli permetterà di aumentare il suo misero stipendio; guardo Niall che scrolla le spalle mimandomi con la bocca di non preoccuparmi, gli stringo la mano e tutti e tre torniamo a casa.
Niall gira la chiave spalancando il portone di legno, ma l’unica cosa che ci accoglie è un freddo immenso e  il buio.. le luci dell’albero di Natale sono spente così come quelle lungo la ringhiera, i termosifoni sono a zero e sono sicura che tra un minuto un pinguino uscirà dalla cucina! Accendo immediatamente tutto e pian piano la casa inizia a scaldarsi, Jade è al telefono con Liam mentre Niall è impegnato a sistemare delle piccole luci sul lampadario all’ingresso.
«Perrie puoi tenermi la scala? E’ davvero alto quassù!» esclama cercando di non muoversi troppo, sorrido stringendo il freddo metallo per impedire di farlo cadere, qualcuno apre la porta e riconosco il profumo dolce di Louis sento i suoi passi avvicinarsi a me soffiandomi in un orecchio, gli lancio un calcio facendo tremare di poco la scala provocando un urlo da parte di Niall.
«Spiegami come facevi a non avere paura quando volavate sopra al pubblico durante il concerto» affermo guardando in su.
«E’ un’altra cosa! Lì abbiamo le imbracature che ci assicurano che non cadiamo tra il pubblico» risponde girandosi lentamente per guardarmi negli occhi, scende dalla scala attaccando la presa e in un attimo l’intero lampadario si illumina di tante luci che riempiono anche le pareti, rimango a bocca aperta: è davvero bellissimo!
Accompagno Louis che mi aiuta a mettere la scala apposto in cantina che non avevo mai visto, è piena di scatoloni e di polvere, mi avvicino per leggere cosa c’è scritto ma Louis mi trascina via afferrandomi il braccio. Cerco di sfuggire alla presa curiosa di cosa nascondono qua sotto.
«Louis che c’è che non mi vuoi far vedere?»
«Sono solo vecchie scartoffie Perrie» risponde lui ridendo perché faccio peso con il mio corpo per impedire di trascinarmi via, mi lascia la mano e cado a terra sopra un mucchio di vecchie coperte, lui si siede accanto a me prendendo un raccoglitore da una scatola mostrandomelo.
Ci sono tantissime foto di loro cinque da piccoli e poi della band negli anni, li osservo e noto visibilmente quanto sono cresciuti in questi anni: i capelli di Harry si sono accorciati e sono diventati un po’ meno ricci, Zayn è cambiato notevolmente in viso sarà anche colpa della barba, Niall ha perso il volto da “giovane innocente” e si è trasformato in un uomo mentre Liam ha accorciato i capelli e ha assunto tratti più mascolini. Louis ha fatto un salto di qualità facendo sparire i suoi ciuffi lunghi che gli coprivano gli occhi con un ciuffo alto che risalta di più il colore dei suoi occhi.
Sorrido guardando ogni foto scattata prima di un grande evento o di un’esibizione, noto una foto di Zayn con una ragazza con i capelli mori la osservo un po’ spaesata rivolgendo il mio sguardo verso Louis che scoppia a ridere sfilandomi l’immagine dalle mani.
«Era la sua ragazza durante xFactor!» mi spiega, annuisco ridendo, Zayn sembra davvero molto piccolo, ma la cosa più bella è la mutazione del suo braccio.. in alcune foto è completamente pulito mentre in altre, con il passare del tempo, si è riempito di tatuaggi sopra tatuaggi fino ad una foto che sembra essere scattata quest’estate prima delle Olimpiadi dove aveva ancora il ciuffo biondo.
«Finalmente! Ho girato tutta casa per trovarvi» la voce di Eleanor ci arriva ovattata fin quando non scende le scale aprendosi in un sorriso enorme alla vista del suo ragazzo, lo precedo e mi alzo per abbracciarla forte, mi è mancata molto.
«Mi sei mancata anche tu» ricambia la stretta «Sono qui però per un compito arduo..» mi mostra un fazzoletto che ha in mano, la guardo confusa.
«Devi bendarmi?» le chiedo ridendo, lei annuisce e rimango basita.. pensavo scherzasse! Le do le spalle mentre lei mi chiude gli occhi con il fazzoletto rosa stringendo bene, poi mi afferra la mano guidandomi al piano di sopra senza rispondere alle mie domande martellanti su dove stiamo andando. Arrivati in salone ci fermiamo e mi abbandona, faccio una giravolta su me stessa chiamandola ad alta voce ma qualcun altro mi stampa un bacio sulle labbra ridendo.
«Zayn?» domando incerta.
«Aspettavi qualcun altro?» immagino la sua espressione corrucciata in volto e rido cercandolo con le mani, gli tocco il petto gettandomi tra le sue braccia, faccio per sfilarmi la benda, ma lui me lo impedisce annunciandomi che la sorpresa non è finita. Usciamo da casa e mi aiuta a salire in una macchina, percorriamo quelli che sembrano pochi metri quando sono costretta a scendere di nuovo, ma questa volta rischio di inciampare a terra, evidentemente devo aver preso una buca.
Sento una chiave entrare in una toppa e una porta che si apre, poi un interruttore che scatta e un barlume di luce appare da sotto la benda che finalmente Zayn mi sfila dagli occhi obbligandomi a tenerli chiusi, sbuffo e obbedisco paziente.
«Sei pronta?» mi chiede, annuisco visibilmente emozionata «Apri gli occhi»
Spalanco gli occhi trovandomi davanti a me una stanza enorme, dove l’albero di Natale che avevo realizzato nel suo appartamento si trova in un angolo, sopra a un camino ci sono appese tre calze colorate, in mezzo a terra un tappeto enorme bianco arriva fino a un divano di ugual colore e a una strana poltrona nera. Mi volto studiando la casa, dal salone si vede la cucina che ha una penisola enorme mentre una scala, sorvegliata da due schiaccianoci a grandezza naturale, porta al piano di sopra dove probabilmente si trovano le stanze da letto.
Lo guardo leggermente disorientata.
«Ho comprato questa casa.. e vorrei tanto che fosse la nostra casa» inizia a dire lui «Voglio passare tutto il mio tempo con te, voglio assistere alle tue lune storte, ai tuoi sbalzi d’umore e alle tue giornate buie. Sono disposto a esserci durante i tuoi mille sfoghi, voglio riuscire a prendere la tua freddezza e i tuoi no e voglio entrare nella parte più tempestosa di te. Dammene solo l’occasione» mi chiede porgendomi la mano, la stringo per impedire alle mie gambe di cedere sotto tutta questa emozione che ho nel corpo: l’amore, che cosa stupida, da piccola aspetti tanto il principe azzurro in sella ad un cavallo bianco e poi un giorno ti svegli e capisci che nessuno arriverà mai, che l’amore non è sorrisi baci e carezze, l’amore è sofferenza, l’amore è pianti silenziosi nel cuore della notte, è quel nodo alla gola che ti ritrovi quando lo vedi camminare per strada, l’amore è quel sorriso luminoso che hai quando pensi a lui, l’amore è sopportare tutti i difetti, l’amore è pensare prima al bene dell’altro anche se questo potrebbe spezzarti il cuore, l’amore è rischiare tutto, l’amore è
mettersi in gioco, l’ amore è ricevere mille no come risposta ma nonostante tutto non smettere di tentarci.
L’amore è semplicemente amore e con lui l’ho finalmente capito!
«Io.. certo! Io ti amo Zayn e nessuno ti amerà mai come me, perché io ti amo e basta non ci sono motivi. Ho provato a pensarci ma non ne ho trovato uno valido, uno che prevalesse sopra gli altri. Non ti amo perché sei bello da morire, o da vivere, no. Io ti amavo anche prima di scoprire la tua bellezza. Non ti amo perché ti conosco, non ti amo perché siamo fatti l’uno per l’altra perché a volte litighiamo come pazzi, ci odiamo, ci prendiamo in giro. Non c’è un perché, dietro al mio amore: ci sono tante piccole ragioni che mi fanno pensare a te come persona che amo. 
Fra mille colori, mille animali, mille libri, mille canzoni, mille fiori solo una di queste cose diventa la tua preferita. E il motivo per cui ti piace più il verde che il rosa, una margherita rispetto ad una rosa, un gatto che un cane, è assolutamente casuale.
Ti amo in maniera assolutamente casuale. Ti amo perché fra le mille persone che ho incontrato, tu sei la mia preferita» gli dico tutto d’un fiato, lui mi stringe a sé baciandomi con passione come non ha mai fatto prima d’ora e lo sento.. sento il suo amore e il mio che si fondono insieme per creare una nuova miscela, un nuovo sentimento più potente di tutti che prevale su ogni cosa.
«Ho un’altra sorpresa per te» mi sussurra.
«Zayn non dovevi!»
«E’ il tuo regalo di Natale» mi annuncia portandomi in un’altra stanza, punto i piedi a terra impedendogli di camminare.
«Non voglio il regalo ora! Manca una settimana» mi lamento.
«Questo è il momento perfetto» mi da un bacio sulle labbra che mi fa sciogliere e lo seguo in una piccola stanza, dove al centro c’è un telo che copre qualcosa di molto grande, lui si avvicina scoprendolo rivelando un pianoforte d’oro con dei fiori disegnati sopra; rimango a bocca aperta, da piccola ho sempre voluto imparare a suonare ma i miei genitori non potevano permettersi di comprarmi un pianoforte.
Lui si siede sfiorando i tasti, ha un’espressione così dolce quando è concentrato, mi siedo accanto a lui guardandolo negli occhi mentre capisco che finalmente tutto quello che stavo aspettando da tutta una vita è proprio qui accanto a me, perché sarei come mezzo cuore senza di lui..



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Capitolo 22
*** Quel sorriso mi incantava sempre ***


Quel sorriso mi incantava sempre

 


Mi sveglio di soprassalto cadendo dal letto con il cuore che mi batte ancora veloce nel petto, mentre mi ritrovo la fronte malida di sudore.. cerco di far rallentare il battito cardiaco che però non ne vuole sapere. Ho fatto un sogno orrendo che mi ha spaventato a morte, un lampo squarcia il cielo provocando un rumore fortissimo, strillo spaventata facendo svegliare Zayn che mi chiama ad alta voce per trovarmi accovacciata ai piedi del letto con le ginocchia contro al petto.
Ridacchia prendendomi di peso riportandomi nel nostro comodo letto e circondandomi con le sue braccia stringendomi a sé, poso l’orecchio sul petto cercando di regolarizzare il respiro con il suo battito e pian piano riesco a calmarmi risprofondando di nuovo nel sonno.
«Perrie sveglia!» apro leggermente gli occhi cercando di mettere a fuoco la figura di Zayn che mi fa segno con la mano di alzarmi, ancora assonnata mi alzo raggiungendolo per guardare fuori dalla finestra, mi ci vogliono due minuti e una stropicciata di occhi per accorgermi che Londra è completamente coperta da un manto di neve. Il nostro giardino è pieno e un poca sta ancora cadendo dal cielo, sorrido.
«La neve!» esclamo, Zayn mi circonda la vita baciandomi il collo.
«Vorrà dire che bisogna passare tutta la giornata al caldo sotto le lenzuola» mi sussurra malizioso lui nell’orecchio, mi volto gettandogli le braccia al collo e spingendolo lentamente verso il letto baciandolo.
«Credo proprio di si!»
 
 
 
«Allora com’è?» mi chiede Eleanor passandomi un popcorn.
«E’ bellissima, grandissima davvero però.. non lo so la considero già casa mia» le rispondo sgranocchiandolo mentre l’uomo nello schermo si avvicina alla sua dama baciandola con passione, un pomeriggio perfetto per guardare un film romantico con la mia amica «Sai cosa? Questa sera venite tutti da noi!» sorrido, lei annuisce alzando il pollice verso l’alto.
Passiamo il resto del giorno distese sul divano da sole, alzandoci solamente al tardi per poter andare a casa e preparare la cena, fortuna Eleanor ha la macchina cosa che credo io mia prenderò.. non mi sento sicura al volante e poi cosa me ne faccio di un’auto quando sono tutti disposti a scarrozzarmi? Arriviamo in cinque minuti, credo che Zayn abbia scelto questa casa anche perché è vicinissima all’appartamento almeno possiamo restare tutti in contatto e vivere vicini.
Mando un sms a Zayn, Niall e Harry avvertendoli della cena di questa sera mentre a Louis ci penserà El, ci mettiamo sotto per preparare qualcosa di speciale anche se non sono molto brava in cucina dato che nessuno mi ha mai insegnato, ma Eleanor ha pazienza con me e mi impara qualche trucco del mestiere, lei si che è brava!
«Perrie attenta al forno!» mi ammonisce la mia amica diminuendo la temperatura, mi scuso allontanandomi dalla cucina per apparecchiare la tavola, questa casa è davvero molto grande e vorrei tanto sapere quanto tempo ha impiegato Zayn ad arredarla.. dovrò vendere il mio vecchio appartamento.
«A cosa pensi?» una voce mi distrae facendomi cadere la forchetta a terra che produce un rumore metallico infernale, scuoto la testa voltandomi per trovarmi gli occhi nocciola e caldi del mio ragazzo che mi scrutano dolcemente, lo abbraccio lasciandogli un bacio sulle labbra.
«Ragazzi non adesso!» esclama Niall afferrandomi per mano per staccarmi da Zayn, gli faccio la linguaccia abbracciandolo mentre anche Harry spunta fuori con i capelli in disordine a causa del vento; gli sorrido prendendogli il giubbotto per portarlo nella camera degli ospiti.
Qualcuno mi segue spingendomi da dietro, sbuffo ignorando il biondino che non può fare a meno di darmi fastidio, getto i giubbetti sul letto ma lui mi blocca la strada, incrocio le braccia al petto guardandolo.
«Hai detto che non sapevi cosa regalare a Zayn vero?» mi sussurra chiudendo piano la porta, annuisco illuminata, forse lui ha la soluzione «Bene! Forse ho quello che fa per te» ridacchia porgendomi il suo Iphone e premendo play.
“Ascoltatori ben tornati qui alla BBC One insieme ai One Direction in diretta da Londra! Allora ragazzi stavamo chiacchierando riguardo i vostri progetti per il Natale, ci scrive una ragazza che vorrebbe farvi una domanda ‘Qual è stato, da piccoli, il regalo che volevate maggiormente, ma che poi non avete ricevuto?”
“Domanda interessante..” è la voce di Louis “Io ho sempre desiderato un pupazzo che andava di moda  non ricordo il nome.. aveva le braccia che potevi tirarle e si allungavano..”
“Oh si! Quello lo volevo anche io!” esclama Liam ridendo come un matto insieme al suo amico, si sentono dei rumori strani probabilmente stanno facendo l’imitazione di qualcosa o qualcuno.
“Io volevo una chitarra..”
“Anche io Harold! Ah ma io poi l’ho avuta..” dice Niall.
“Io ho sempre desiderato andare a Disneyland, ma i miei genitori non avevano abbastanza soldi per potersi permettere un viaggio come questo” sussurra Zayn alquanto rammaricato, una lampadina si accende nella mia mente nell’esatto momento in cui qualcuno irrompe nella stanza accendo la luce cogliendoci in flagrante. Niall spegne velocemente il telefono ed io faccio un passo avanti senza saper bene cosa fare, sorrido a Zayn che ci squadra entrambi.
«Eleanor ha bisogno di te» mi dice, annuisco e lo sorpasso per andare dritta in cucina dove lei è intenda a lavare i piatti, mi scuso per averla abbandonata e la aiuto.
La serata trascorre allegramente e tutti si congratulano con Zayn per l’arredamento della casa, sono fiera del mio ragazzo che mi ha donato il regalo più bello che potessi mai desiderare e non parlo solo di quest’abitazione, ma mi riferisco soprattutto al suo amore e a questa nuova meravigliosa famiglia.
Mi rifugio in giardino lontano dalla confusione raggomitolandomi nella coperta di lana mentre il dondolo si muove leggermente a causa della brezza invernale che si è alzata improvvisamente, rimango a pensare a quante cose sono cambiate negli ultimi mesi.. la mia vita è stata completamente sconvolta dal suo arrivo, ho imparato a conoscerlo piano piano, come si fa coi personaggi dei libri ho imparato a riconoscere le sfumature dei suoi colori ogni qual volta che i suoi sentimenti cambiano. Lui è l’unico che riesce ad amare di me anche gli stati peggiori, quelli in cui si alternano rabbia a solitudine, freddezza ad amore, amo quando mi prende tra le sue braccia magre e mi stringe forte cullandomi accanto a lui facendo passare qualsiasi tipo di problema e facendomi sentire solamente amata. Lui è la mia ancora.
«Tutto bene?» mi volto incontrando i suoi occhi caramello che mi scrutano sospettosi, annuisco allargando la coperta per fargli posto e mi circonda la vita con un braccio avvicinandomi a sé «Qualcosa che non va con Niall?» chiede vagamente, sogghigno senza rispondere «No perché vi ho visti alquanto presi prima nella stanza..» sottolinea, alzo gli occhi verso di lui e vedo la sua espressione corrucciata che è la causa di una profonda riga tra le sopracciglia, gli poso la mano sulla fronte cercando di farlo rilassare.
«Amore sta tranquillo non è successo nulla» gli do un bacio sulle labbra sorridendo, lui mi stringe ricambiando con più passione; restiamo a guardare le stelle che brillano nel cielo lontano dai nostri occhi, dai nostri sogni e speranze. Mi sento osservata, infatti, Zayn mi sta guardando con un sorriso stupido sulle labbra, e solo Dio sa quanto amo questo risolino.. perché quando lui sorride, tutto diventa buio e quel sorriso è l’unica fonte di luce.
 
 
 
«Io non sono bravo in queste cose! Una volta dovevo prenotare un biglietto per mia cugina e ho fatto un macello.. mi dispiace Perrie!» si scusa Niall alzandosi, lo trattengo con la mano con aria supplichevole ma lui scuote la testa e se ne va; ora che tutti hanno trovato più o meno una sistemazione questa casa sta diventando davvero silenziosa.
Scorro per l’ennesima volta i siti che spiegano dove comprare i biglietti per Disneyland e i numeri cui rivolgersi, ma non l’ho mai fatto prima e ho paura di toccare qualcosa di sbagliato e di combinare un casino madornale! Chiudo gli occhi infilandomi le mani tra i capelli trattenendo l’impulso di sbatterla contro il pc e rompere lo schermo, un rumore attira la mia attenzione alzo lo sguardo trovando Liam seduto accanto a me, sbuffo.. ci mancava solo questa ora.
«Niall mi ha detto che hai bisogno di aiuto» annuncia innocentemente togliendosi il cappello nero con la scritta “Hype” bianca sul davanti, ho sempre amato questo berretto; scuoto la testa «Dai Perrie non potrai avercela con me per sempre!» alzo le spalle continuando a scorrere con il mouse, lui si avvicina a me con la sedia osservando lo schermo «Vuoi un aiuto?» scrollo di nuovo le spalle e con la coda dell’occhio lo vedo sorridere, posa la mano sopra la mia scorrendo le pagine con il mouse, lo studio in silenzio cercando di non gettare occhiate ansiose alle nostre mani intrecciate. E’ sempre un mistero quando si tratta di lui, non si sa mai come agire perché è semplicemente imprevedibile.. un giorno può comportarsi gentilmente e l’altro può rinfarciarti tutto il dolore che gli hai provocato.
Si allontana per fare una chiamata e poi torna sventolandomi sotto il naso le chiavi della macchina, lo guardo confusa ma sparisce, così indosso velocemente il giubbetto seguendolo fuori prima di salire in auto esaminando la zona per accertarmi che nessun paparazzo sia in giro. Percorriamo quelli che sembrano km immensi mentre in realtà la strada è veramente poca, colpa del traffico delle ore di punta.
«Ieri non mi hai invitato a casa tua per la cena» dice lui tamburellando le dita sul volante mettendo il cambio a folle e guardandomi mentre io continuo a fissare la strada davanti a me, ripeto: maledetto traffico!
«Ehm.. non ero sicura dopo quello che era accaduto di gradire la tua presenza» opto per dirgli la verità.
«Oggi invece la gradisci? Perché ti sto aiutando, solo per quello?» non sembra arrabbiato, ma nel suo tono di voce mentre esprime il concetto c’è qualcosa che mi ferisce profondamente, lo guardo cercando di spiegarmi ma lui scuote la testa, ingrana la prima e parte lentamente per poi svoltare a sinistra dove c’è una piccola agenzia viaggi.
Scendiamo dalla macchina in silenzio, al bancone c’è una donna mora che sta illustrando le possibili mete ad una ragazza bionda insieme al suo ragazzo, aspettiamo con pazienza quando una seconda donna spunta con la divisa dell’agenzia e ci fa segno di sederci di fronte a lei. Liam inizia a spiegare di aver chiamato prima con l’intenzione di prenotare un viaggio a Disneyland il prima possibile, la donna si leva la giacca dalla quale traspare un reggiseno di pizzo bianco, soffio silenziosamente: esibizionista.
«Allora il primo volo disponibile..» inizia a dire lei ma Liam la ferma.
«Non vogliamo sapere del volo, solamente dell’ingresso» le spiega, lei lo guarda per qualche minuto poi con un “Ah” riprende a scorrere la pagina, dopo un’ora usciamo finalmente da quel posto con due biglietti per entrare a Disneyland e con un mio sorriso enorme stampato in volto.
«Grazie Liam davvero, sei un angelo. Mi dispiace di essermi comportata male nelle settimane precedenti e oggi non sono venuta con te solamente perché mi stavi aiutando» gli afferro la mano «Io ti voglio veramente bene!» lo abbraccio di slancio, lui mi stringe a sé dandomi un bacio sulla guancia.
 
 
 
 
«Per fortuna non dovevamo darci i nostri regali di Natale prima del tempo» mi sussurra Zayn che è seduto vicino a me; grazie alla loro fama e ai loro soldi abbiamo preso un volo privato quindi ci siamo solamente io e lui nell’aereo.
«Questa è un’occasione speciale!» sorrido allacciandomi la cintura perché stiamo per atterrare finalmente, odio prendere l’aereo provoca brutte sensazioni al mio povero stomaco!
«Ancora non mi vuoi dire dove siamo diretti?» domanda lui, scuto la testa nell’esatto istante in cui finalmente le ruote toccano terra e posso tirare un respiro di sollievo; scendiamo velocemente e già un’auto ci aspetta con i bagagli pronta per portarci al nostro posto speciale. Durante il tragitto Zayn cerca di cogliere qualcosa che gli faccia capire dove siamo esattamente e continua imperterrito a farmi domande alle quali non trova però risposta, arrivati davanti al castello capisce ogni cosa, si volta a guardarmi con la bocca completamente spalancata per la sorpresa.
«Io.. tu.. no…» riesce solo a farfugliare, anche durante il tragitto per arrivare alla nostra camera non riesce a dire altro che parole sconnesse intervallate da “Disneyland.. non ci credo!”, la stanza è semplicemente stupenda: il letto è immenso e qualche pupazzo di peluches decora i mobili bianchi, una tv a schermo piatto riempie il muro di fronte al letto e il bagno gode di una vasca idromassaggio che sicuramente utilizzerò questa sera.
«Allora possiamo andare a visitare Topolino, no?» gli chiedo ridendo, mi sembra di rivolgermi a un bambino. Lui però mi prende la mano avvicinandomi per circondarmi con le sue braccia tenendomi stretta contro il suo petto, percepisco il rumore del suo cuore che batte alla stessa velocità e intensità del mio formandone uno solo.
«Ho sempre desiderato venirci.. tu sei semplicemente stupenda, ecco perché ti ho scelta! Ti amo» sussurra iniziando a baciarmi con passione, mi stringo a lui per rimanere appesa a questa realtà e per non sprofondare nel mio mondo meraviglioso dove lui è il centro del mio tutto.
«Ehi scusa ci puoi fare una foto con il castello alle spalle?» chiedo a un passante, lui non capisce così gli mostro la macchinetta e annuisce sorridendo, abbraccio Zayn mentre lui mi stringe un fianco indossa la maglia di Topolino ed è davvero buffo, mi lancia uno sguardo e sorride con gli occhi che gli brillano e finalmente capisco perché mi ha scelto e perché continua a ripetermi ogni giorno quanto sono diversa da tutte le altre. Non si tratta solo di me o solo di lui: a formare qualcosa di speciale siamo noi due insieme.



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Capitolo 23
*** Always me and you.. ***


Always me and you

 
 

Percepisco il suo respiro sulla pelle nuda appiccicata alle lenzuola a causa del caldo improvviso che è piombato nella stanza, le sue mani salgono dalle cosce verso il seno per raggiungere il mio viso che incrocia i suoi occhi attirando i miei in un meccanismo magnetico. Gli stringo la schiena mentre lo sento entrare in me per l’ennesima volta questa sera e un piccolo gemito mi esce dalle labbra, che è subito messo a tacere da un suo bacio.
Amo fare l’amore con lui perché non si tratta di sesso, ma di qualcosa di molto di più noi facciamo l’amore fino a perdere il respiro, con il cuore che batte tra i denti, uniamo i corpi e leghiamo le anime, facendole vibrare insieme come corde di una chitarra. Noi facciamo l’amore, con l’anima, con il corpo, con gli occhi, ci amiamo fin che la carne non si consuma, fin che ha un senso, e anche oltre.
Si avvicina al mio collo dandomi un bacio sulla pelle, un bacio casto, poi un respiro mentre mi allontano per guardarlo di nuovo sorridendo.
«Tra poco ore dovremmo ripartire» sussurro.
«Shhh» risponde sorridendo «Amami e basta» lo osservo mentre mille brividi mi cospargono la pelle, lo amo con tutto il cuore e anche di più.
 
 
 
Passeggiamo mano nella mano tra le vie di Parigi, anche qui la neve ha portato il suo effetto magico: ogni via è cosparsa dal suo manto e le luci natalizie rendono tutto più magico e meraviglioso, tanti sono i mercatini vicino la Torre Eiffel che di notte è illuminata da milioni di luci gialle che esaltano la sua maestosità.
Manca poco più di un’ora al nostro volo, ma non me ne voglio andare, qui abbiamo il nostro angolo di paradiso e tornare a Londra significherebbe stress immenso, da quando siamo partiti non abbiamo più sentito gli altri ragazzi chissà se ci sono novità in vista. Zayn mi stringe la mano riportando la mia mente alla realtà, osservo il suo indice che punta verso qualcosa così seguo la direzione con gli occhi trovando il ponte della Senna pieno zeppo di lucchetti, sorrido; Parigi è davvero la città dell’amore.
Ci incamminiamo lungo il ponte arrivando esattamente di fronte al negozio della Disney, spalanco gli occhi estasiata guardando speranzosa il mio ragazzo che sorridendo annuisce, lo trascino direttamente dentro rendendomi conto di quanto si grande il negozio. Faccio un giro veloce anche al piano di sotto cercando di assimilare ogni singolo particolare di ogni peluches, sono sempre andata matta per queste cose; esco dal negozio non trovando più Zayn che se ne sta fuori con le mani in tasca e un pacchetto tra le gambe, gli busso sulle spalle attirando la sua attenzione. Si volta sorridendomi gli indico così il pacchetto e lui alza le spalle porgendomi la busta la apro con attenzione trovando all’interno il peluches di Simba, lo stringo forte con un sorriso immenso sul viso.
«Grazie amore è bellissimo» mi alzo sulle punte dei piedi baciandolo stringendogli forte le spalle attirandolo a me, lui mi stringe la vita accentuando il bacio, sciogliamo l’abbraccio dopo un po’ con il fiatone guardandoci negli occhi ridendo complici.
In inglese essere innamorati si dice ‘fall in love’ che letteralmente significa ‘cadere in amore’. E’ perfetto, no? Perché quando t’innamori non è semplice, anzi. Ogni piccolo errore e ogni piccola imprecisione ti fanno letteralmente crollare in un terribile vortice di insicurezza. Amare è cadere. E’ cadere e sperare che ci sia qualcuno risposto a prenderti e lui è sempre dietro di me pronto a sorreggermi.
 
 
 
 
«Bentornati!» ci accoglie Niall saltandoci addosso per abbracciarci a vicenda forte più che mai, allontano il biondo per respirare e noto una ragazza bellissima seduta sul divano che ci guarda con degli enormi occhi azzurri, rimango senza fiato è davvero la creatura più meravigliosa di questo mondo.
Afferro la mano di Niall trascinandolo in cucina mentre Zayn si presenta alla cerbiatta in salone, chiudo la porta puntandogli il dito contro e lo vedo arrossire di colpo mentre si porta una mano dietro alla nuca cercando di mandar via l’imbarazzo.
«Che c’è?» mi domanda lui, incrocio le braccia al petto in silenzio aspettando che sia lui a parlare. «Oh e va bene! Si chiama Barbara fa la modella» sbotta alla fine.
«Il suo lavoro l’avevo intuito, è perfetta!» esclamo cercando di tenere la voce bassa, lui sorride «Da quando state insieme?»
«No no! Non stiamo insieme, siamo solo amici..» gli lancio un’occhiataccia «Okay ci stiamo conoscendo ma non è ancora nulla di speciale, se fosse stato qualcosa di più l’avresti saputo subito» si giustifica avvicinandosi, rido abbracciandolo stampandogli un bacio sulla guancia sinistra, qualcuno apre la porta interrompendo le nostre chiacchiere ci giriamo insieme trovando Zayn alquanto imbarazzato.
«Non so più cosa dire.. Niall torna dalla tua dama» dice lui spingendolo, ma prima che il biondo sparisce Zayn gli afferra una manica «Ottima scelta amico» gli batte una pacca sulla spalla in segno di approvazione.
Si gira verso di me per dirmi qualcosa, ma il suo telefono squilla improvvisamente.. ecco perché odio Londra ogni volta che siamo qui Zayn viene sommerso continuamente da miliardi di telefonate, almeno all’estero costavano di più! Esce in giardino per rispondere così mi sfilo il cappotto gettandolo sulla prima sedia libera e ne approfitto per prepararmi una cioccolata calda, fortunatamente fuori non piove, anche se le nuvole coprono il cielo e le temperature sono davvero basse.
«Non sapevo che fossi tornata!» mi volto per vedere a chi appartiene la voce trovando Liam che indossa un maglione rosso fuoco che gli esalta il fisico perfetto, annuisco sorridendogli e lui con due falcate mi raggiunge stringendomi forte, sprofondo la testa nell’incavo del suo collo appropriandomi di tutto il suo profumo che sale velocemente alle mie narici fin ad arrivare nel profondo del cuore. Non pensavo mi sarebbe mancato così, mi allontano osservandolo: sembra davvero in forma.
«Ti trovo bene» gli confesso prendendo una seconda tazza anche per lui.
«Sì, finalmente le cose stanno andando tutte per il verso giusto» mi risponde afferrando la tazza e agguantando il barattolo dello zucchero, ci sediamo l’uno di fronte all’altro e lui non smettere di sorridere «Con Jade le cose vanno a gonfie vele, stiamo davvero bene insieme» mi confessa, gli stringo la mano.
«Sono davvero contenta, ti meriti tutta la felicità del mondo e fidati lo dico con il cuore» mi accarezza la mano guardandomi sereno, sono contenta che il nostro rapporto sta riprendendo la piega iniziale come avrebbe sempre dovuto andare perché amo passare del tempo con lui e non voglio rinunciare a questo benessere, ne soffriremmo troppo entrambi.
Zayn ritorna nella stanza con il giubbotto tra le braccia che lascia sopra al mio per sedersi accanto a me dopo aver abbracciato Liam, afferra i piedi della mia sedia facendola girare pericolosamente e di colpo evitando per un pelo di versare tutto il cioccolato sul tavolo.
«Ma che..» esclamo, ma lui mi ignora.
«Tra due giorni è la vigilia di Natale e mia madre ci ha invitato a casa sua, non accetto un no come risposta» sputa tutto d’un fiato lasciandomi basita, lo guardo balbettando parole insensate. Io a conoscere la sua famiglia? No.. non sono pronta, non voglio ora.. No!
«Io.. mmm» sussurro nel panico, lui mi stringe la mano guardandomi con quella sua espressione talmente dolce e straziante che convincerebbe chiunque, sospiro annuendo lo vedo esultare prima di abbracciarmi e scrivere un messaggio a sua madre, probabilmente per comunicargli la mia decisione.
 
E’ la seconda volta nel giro di una settimana che prendo l’aereo, ormai sta diventando parte integrante della mia routine e non mi dispiace affatto, amo sorvolare Londra che diventa minuscola ai miei occhi.
Questa volta però non posso godermi il viaggio perché sono troppo preoccupata per l’arrivo, conoscerò finalmente la famiglia di Zayn e solo il pensiero mi terrorizza ho la paura di non essere abbastanza per lui e di venir considerata male dal resto della sua famiglia. Zayn intuisce i miei pensieri e mi stringe la mano per tutto il viaggio sia in aereo sia in macchina mentre corriamo lungo le stradine di Bradford. E’ la prima volta che vengo qua e sembra una città davvero tranquilla, la casa che Zayn ha regalato a sua madre è enorme da fuori, figuriamoci all’interno; ci avviciniamo e lui bussa alla porta prima di entrare, sento il cuore che sta per esplodere.
Una donna con i capelli lunghi si presenta sulla porta con un sorriso meraviglioso che s’illumina alla vista di suo figlio, è passato tanto tempo dall’ultima volta che si sono visi, rimango sulla porta mentre si abbracciano indecisa sul da farmi con il borsone stretto in mano.
«Mamma lei è Perrie» mi presenta Zayn afferrandomi la mano facendomi fare tre passi avanti, porgo la mano a sua madre leggermente imbarazzata ma lei sorride e mi abbraccia di rimando, rimango sorpresa inizialmente poi ricambio la stretta.
«A casa nostra non siamo così formali» spiega lei «Tranne che per una cosa: toglietevi le scarpe» ci ammonisce, Zayn si scusa e ci sfiliamo le scarpe poggiandole in un angolo e appendendo il giubbotto a un gancio vicino alla porta.
«Vieni ti mostro la camera» mi sussurra il mio ragazzo, saliamo le scale fino a raggiungere il piano superiore dove una ragazzina spunta da una porta bianca, ha i capelli raccolti in una coda alta gli occhi blu le esaltano i lineamenti orientali così come il fisico perfetto, ci sorride avvicinandosi per saltare in braccio a Zayn.
«Safaa questa è Perrie» la mette giù e la bambina mi sorride, avrà si e no undici anni mi porge la mano presentandosi con un inchino poi ridendo scappa via tirando un calcio ad un giocattolo a terra provocando un baccano enorme mentre scende le scale di corsa, un’altra porta si apre lasciando spuntare una ragazza davvero bella.
«Safaa smettila di fare baccano sto studiando!» urla prima di notarci, esce dalla stanza con aria stanca, ha i capelli lunghissimi e neri e gli occhi sono meravigliosamente uguali a Zayn infatti i due si assomigliano spaventosamente «Ciao Zayn!» lo abbraccia lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Io sono Waliyha, tu devi essere Perrie» annuisco «Mio fratello non fa altro che parlare di te, sembra non vedere altro davanti a se» ride lei Zayn gli tira una gomitata e la rispedisce in camera facendole la linguaccia, finalmente raggiungiamo la sua stanza che ha le pareti coperte da graffiti e disegni enormi, poso la valigia a terra avvicinandomi per studiarne i contorni e i colori sono meravigliosi.
Mi aggiro per la stanza prima di gettarmi sul letto completamente sfinita, lui si stende accanto a me accarezzandomi la mano guardandomi negli occhi, è cosi bello quando mi osserva perché non c’è nulla da dire a volte il silenzio vale più di mille parole. Io non ho mai capito perché proprio lui, e probabilmente non lo capirò mai, so solo che ogni volta che lo vedo il mio cuore va a mille e non riesco a far altro che guardarlo, ogni volta che sorride sorrido anche io, perché è l’unica cosa che posso fare: se lui è felice lo sono anche io, se lui è triste io ci sto male, quando è giù di morale vorrei solo andare da lui e abbracciarlo dicendogli che tutto andrà bene e che non lo abbandonerò mai.
Trisha ci chiama dal piano di sotto così malvolentieri scendiamo mano nella mano e la vediamo sfaccendare in cucina come una matta mentre le sorelle riescono a prendere qualche assaggio prima di venir sgridate dalla mamma che obbliga la più grande ad apparecchiare la tavola. Mi affaccio in salone e un albero enorme riempie l’angolo vicino al camino che è decorato con tante calze, la casa è addobbata splendidamente e ora che è notte anche le luci fuori risplendono tutta la strada.
«Posso aiutarvi?» chiedo appoggiandomi vicino al frigorifero.
«Tranquilla Perrie ora ci pensa Zayn» mi sussurra Trisha sfiorandomi il braccio con uno sguardo dolce, le sorrido guardando il mio ragazzo che sta letteralmente divorando il pollo fritto, infatti, sua madre se ne accorge «Zayn! Questo è per la cena!» esclama mettendosi a ridere cercando di spostargli il piatto riponendolo sul bancone, rido anche io attirata poi dalla porta d’ingresso che si chiude e un mazzo di chiavi che cade sopra al comodino vicino alle scale. I passi ci raggiungono fin qui e Zayn si affaccia per vedere chi è, i suoi occhi si spalancano e s’illuminano mentre apre le braccia felice.
«Papà.. finalmente!» il sangue mi si gela, ho sempre pensato che suo padre fosse un tipo duro e tosto e ho sempre avuto un po’ di paura.. 


         

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Capitolo 24
*** It's Christmas time ***


It's Christmas time

 
 

«Quindi tu saresti Perrie» sussurra lui squadrandomi dalla testa ai piedi.. lo osservo intimidita annuendo imbarazzata, non mi è mai capitato di trovarmi di fronte a lui. Restiamo per qualche minuto in silenzio guardandoci attentamente, mentre Zayn dalla cucina ci osserva sospettoso.
«Io sono Yaser, benvenuta in famiglia» mi sorride, gli porgo la mano ma lui mi abbraccia forte sorprendendomi, Zayn fa un cenno di vittoria e inizia a canticchiare allegro. Il resto della giornata trascorre velocemente e ho modo di conoscere meglio la sua famiglia: sono tutti molto espansivi e gentili, ma dopo qualche ora io e Zayn abbiamo bisogno del nostro spazio così, visto che è una bella giornata, decidiamo di uscire per fare una passeggiata. «Bradford non è solo case e fabbriche... ti porto su un bel posto» afferma mettendo in moto la macchina, mi sistemo asservandolo curiosa.. di solito non è troppo bravo a mantenere i segreti. Mi piace guardarlo guidare, fortunatamente sono riuscita a costringerlo a dare l'esame ed è stato un successone visto che sembra essere portato per questo genere di cose, come tutti i maschi d'altronde. Mentre guida osservo attentamente il suo viso. Ha un’espressione tranquilla, con gli angoli della bocca un po’ tirati in un sorriso che include gli occhi: si accorge che lo fisso e che i miei occhi slittano dai capelli, difficili da tenere a bada, fino al suo collo, che deglutisce per il mio essermi fermata a guardare quelle labbra che cosi tante volte avevo baciato e desiderato. Arriviamo in un posto lontano dal centro, dove si può finalmente respirare aria pura; Zayn spegne il motore. Ci siamo fermati davanti al parco più bello che io abbia mai visto: la neve depositata sugli alberi brilla al contatto con i raggi del sole, a terra il suolo è coperto da un manto di foglie sbiadite. Faccio per scendere, ma lui mi afferra la mano sorridendomi. «Sono felice di averti qui… Non puoi neanche lontanamente capire quanto io ti possa amare» mi sussurra accarezzandomi il collo con le dita, sento il cuore fermarsi per poi ripartire velocissimo. «Se c’è una cosa che posso assicurarti è che i miei occhi non smetteranno mai, e dico, mai di guardarti ogni volta come se fossi la cosa più bella di questo mondo» esclamo tutto d'un fiato «Perché ti amo immensamente come non ho mai amato nessuno… vicino a te sento che posso dire di tutto e comportarmi normalmente, è come se fossi il mio migliore amico. Voglio passare la mia vita con te e ti prometto di amarti fin quando ne avrò la forza e il coraggio sempre come se fosse la prima volta» finisco attirandolo a me per stampargli un bacio sulle labbra che diventa subito passionale. Non mi stancherò mai di un suo bacio o tocco.
Camminiamo mano nella mano per alcuni minuti immersi nel silenzio, questi momenti sono i migliori perché stare vicino a lui guardandolo negli occhi e sentire il suo respiro accanto a me mi fa sentire al sicuro, è come se tutto il mondo fosse rinchiuso nelle sue mani.
«Il giorno di Natale questa città è sempre deserta» dice guardandosi intorno.
«Sono tutti a preparare la cena, è normale. Mi dispiace non essere ad aiutare tua madre» sospiro fermandomi, lui mi afferra entrambe le mani avvicinando il suo corpo al mio stampandomi un bacio sui capelli, è sempre molto dolce con me e ogni volta che butto lo sguardo su di lui lo sorprendo ad osservarmi con gli occhi che brillano e un sorriso meraviglioso che gli spunta sul viso. A volte mi sento così fortunata.
Se solo una delle tante cose che erano successe fosse andata in modo diverso ora non saremmo qui, stretti uno nelle braccia dell’altra a respirare aria di casa. Restiamo un altro po’ a fissare il sole tramontare dietro le case prima di ritornare, così posso aiutare la mamma di Zayn, mi sento inutile ad abusare della sua ospitalità senza dare nulla in cambio.
Arriviamo davanti al vialetto di casa che è completamente assediato da macchine, devono essere i parenti di Zayn, sento un blocco allo stomaco e un groppo alla gola che m’impedisce di respirare.. ci saranno proprio tutti. Zayn deve aver avvertito il mio nervosismo perché posa la sua mano sulla mia stringendola forte, mi volto sorridendogli.
«Mamma siamo tornati» urla lui entrando nell’atrio levandoci entrambi le scarpe sporche di neve, la casa sembra splendere, le decorazioni appaiono moltiplicate dall’ultima volta che sono entrata qui e sono passate solamente alcune ore! In salone tutti i parenti stanno parlando allegramente, chi con un bicchiere di vino in mano e chi con un pezzo di pollo nella bocca, i bambini invece giocano a rincorrersi oppure a nascondino, sorrido a tanta allegria perché io non ho mai avuto una famiglia così meravigliosa. Appena entriamo tutti si accorgono di noi e non tardano ad arrivare gli auguri a Zayn, gli abbracci calorosi e non scordiamoci delle care nonne che torturano le sue povere e fantastiche guance. Faccio un passo dietro sparendo in cucina per cercare un po’ di tranquillità, ma evidentemente la fortuna oggi non gira a mio favore perché trovo la mamma di Zayn che chiacchiera allegra con altro quattro donne. Cerco di passare inosservata per andarmene, ma accidentalmente la mia mano decide di colpire una forchetta che cade a terra attirando l’attenzione delle altre che si girano di scatto, Trisha mi sorride afferrandomi la mano e facendomi fare una giravolta.
«Lei è Perrie, la ragazza di Zayn» mi presenta con aria fiera, sento che le mie guance sono in fiamme e riesco appena ad accennare un piccolo sorriso prima che Waliyha entri in cucina urlando parole senza senso riferendosi a un ragazzo di cui non capisco il nome. Tutti si concentrano su di lei e riesco a uscire dalla cucina per dirigermi al piano di sopra, chiudo la porta della camera scivolando a terra “sono salva” penso prima che qualcuno si schiarisca la voce.
Mi guardo intorno confusa e imbarazzata rizzandomi subito in piedi scorgendo la figura esile di Zayn davanti alla finestra che mi guarda un sorriso dolce in volto, mi avvicino abbracciandolo alla vita poggiando la mia testa sul suo petto ascoltando il suo cuore battere al ritmo del mio. Scorre la sua mano lungo la mia schiena accarezzandomi i capelli con l’altra, socchiudo gli occhi inspirando il suo profumo stringendolo semplicemente a me.
«Sei fuggita dal piano di sotto?» sento la sua voce vibrare nel petto.
«Era alquanto imbarazzante, non conosco nessuno» sprofondo il viso nel suo petto.
«Dobbiamo scendere però, la cena è pronta» malvolentieri mi allontano da lui intrecciando le nostre mani, scendiamo di sotto notando che tutti stanno prendendo posto in tavola così mi siedo tra Zayn e sua sorella Doniya. Mangio una quantità di cibo inimmaginabile, Trisha sembra aver cucinato per un intero reggimento.
«Perché quella volta che siamo andati a pesca e Zayn è caduto nel lago?» urla suo zio facendoci ridere tutti, guardo il mio ragazzo che è diventato completamente rosso per la vergogna, gli do una gomitata per scherzare.
«Spero che con te non sia così permaloso» grida sua zia dall’altra parte del tavolo rivolgendosi a me, scuoto la testa ancora ridendo facendo una carezza a Zayn che si rilassa sorridendomi a suo volta scatenando un coro di “oooh” da parte di tutti i parenti, ora è il mio turno ad arrossire.
La cena trascorre veloce e piena di racconti davvero divertenti, verso le undici gli uomini si ritirano in salone per chiacchierare e fumare mentre io aiuto le donne a sistemare la tavola, sono stanchissima è stata una giornata davvero lunga.
«Tutto apposto Perrie?» mi chiede la zia di Zayn, annuisco posando i piatti nel lavandino, per fortuna abbiamo finito così posso indossare il giubbetto e inosservata esco a prendere una boccata d’aria. Mi siedo sulle scalette del portico proprio quando il mio telefono squilla, rispondo senza guardare chi mi sta chiamando.
«Pronto?»
«Allora che aria tira a Bradford?»
«Liam! Che bello sentirti, qua va tutto bene. Tu e Jade?» domando stringendomi nel giubbetto di Zayn.
«Tutto alla grande siamo stati a pranzo da lei ora siamo a cena dai miei. Sono un attimo riuscito a scappare dalla calca di parenti» ride e mi unisco a lui «Quando tornate a Londra?»
«Non lo sappiamo ancora. Voi invece?» domando arrotolandomi i capelli intorno all’indice, quando mi annoio lo faccio sempre.
«Credo fra due giorni, domani mia cugina ha un saggio di danza allora abbiamo pensato di rimanere qui per guardarlo. Ci tiene tantissimo» sento la sua voce dolce e paterna, ecco perché è soprannominato il “daddy” del gruppo.
«Bravo Lili» rido affibbiandogli un nuovo soprannome improvvisato in questo preciso istante.
«Perrie è freddo, cosa fai qui fuori?» mi chiede Zayn sedendosi accanto a me, gli passo il telefono e lo lascio parlare qualche minuto con Liam prima di salutarlo e chiudere la chiamata, mi ha fatto piacere sentirlo.
Mi appoggio alla spalla di Zayn mentre un suo braccio mi stringe a lui, guardiamo le stelle che splendono sopra di noi, fortunatamente sta sera il cielo è libero dalle nuvole e neanche un fiocco di neve ha deciso di scendere a terra. Faccio un calcolo mentale e tra qualche mese i ragazzi dovranno riprendere il tour, questa volta negli stadi di tutto il mondo cosa che mi terrorizza alquanto, l’università a fine gennaio riprenderà e le occasioni per stare insieme si riducono notevolmente.
«A cosa pensi?» mi chiede sfiorando con il pollice le mie guance fredde.
«A nulla..» mi rinchiudo in me stessa, cosa che faccio sempre per paura di esprimere i miei sentimenti, per paura di esternare la verità e tutte le conseguenze che essa porta con sé.
«Perrie avanti ti conosco, sono tre mesi oramai.. dimmi a cosa stai pensando dentro quella tua testolina contornata» mi sussurra con dolcezza in un orecchio, sorrido stampandogli un bacio sulla guancia ritornando a fissare il cielo.
«Tra qualche mese partirai in tour, io ho l’università e cosa ne sarà di noi?» cerco di mantenere la voce ferma, ma alla fine l’emozione mi tradisce così come una lacrima che scende lungo il viso cadendo a terra senza fare rumore. Lui mi afferra per entrambe le spalle facendomi voltare in modo tale che in nostri occhi s’incrocino e i nostri cuori, le nostre anime, diventano una cosa sola.
«Perrie tra noi le cose non cambieranno mai, una soluzione c’è sempre a volta basta solo crederci ed io ci credo sai perché?» scuoto la testa «Perché ti amo, l’ho fatto dal primo momento in cui i nostri occhi si sono incontrati quel giorno al mercato e ogni giorno sento che questo sentimento cresce di più e non riesco a stare lontano da te.. sei diventata la mia calamita, per quanto posso sforzarmi di starti lontano mi risulta impossibile e..» interrompo il suo meraviglioso flusso di sentimenti baciandolo e stringendolo forte a me così che i nostri cuori si possano fondere, questo ragazzo è diventato tutto per me in così poco tempo che a volte questo sentimento mi spaventa, ma non potrei mai e poi mai fare a meno di lui.
«Non mi hai fatto finire il discorso» sussurra prendendo fiato, si avvicina al mio orecchio bisbigliando con una voce tremendamente sexy «E anche se non ci conoscessimo, sarei capace di innamorarmi di te un'altra volta. E mille altre ancora, come in un circolo vizioso. Perché allontanandomi da te, ti vorrei sempre più vicina. Fino a toccarti. Fino a baciarti. Fino ad averti mia..» scandisce ogni frase lasciandomi un bacio sul collo provocandomi milioni di brividi.
Ne sono sicura.. sono completamente innamorata di Zayn Malik!
 
 
 
 
 
«Siete sicuri che dovete partire così presto?» ci domanda Trisha sistemando per l’ennesima volta il giubbetto di Zayn e lisciandogli i capelli che lui continua a spettinare.
«Mamma abbiamo le prove e poi Louis vuole che a capodanno stiamo da lui.. ci tiene parecchio»
«Okay sunshine, ma mi mancherai davvero tanto» esclama lei con gli occhi lucidi, lo abbraccia forte. Li osservo appoggiata sullo stipite del portone d’ingresso sorridendo, sono una famiglia davvero molto unita; le sorelle scendono di corsa le scale assalendo letteralmente Zayn. La più piccola gli sale in groppa mentre le altre lo stringono ai fianchi, mi scende una lacrima; ogni volta che parte è come se andasse in guerra.
Trisha si avvicina a me porgendomi un borsone che evidentemente nella fretta avevo dimenticato al piano di sopra, le sorrido abbracciandola ormai è diventata come una seconda madre per me. Mi guarda dalle sue folte ciglia accarezzandomi i capelli, chissà a cosa sta pensando.
«Credevo che Zayn mai e poi mai avrebbe trovato una ragazza perfetta per lui eppure mi sbagliavo, siete fatti l’uno per l’altra e sono contenta di averti conosciuta perché sei davvero una persona meravigliosa» mi dice sorridendo, mi commuovo abbracciandola di nuovo, ma più forte sussurrandole un “grazie” all’orecchio prima che Zayn arrivi afferrandomi la mano.
«E’ ora di andare» m’informa indicando il vialetto dove un furgone nero ci sta aspettando, annuisco salutando velocemente le sue sorelle e avviandomi verso la macchina; prima di salire mi volto notando le donne della famiglia Malik che sono in piedi all’uscio salutandoci con la mano.
Mi mancherà vederle.


           

 

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Capitolo 25
*** Look at me.. I'm strange! ***


Look at me.. I'm strange!

 
 

L’unica cosa importante ora era correre, correre sempre più forte e più lontano dall’uomo vestito di nero che mi sta seguendo da almeno mezz’ora. Ho il cuore a mille e la milza rischia di esplodere con un colpo colossale, non resisto più ho paura che da un momento all’altro le mie gambe cederanno sotto il peso della fatica.
Faccio un ultimo scatto e crollo letteralmente sul giardino di casa in preda al panico, ormai mi ha raggiunto l’unica cosa da fare è rimanere immobili, mi copro la testa con le mani aspettando di essere uccisa.
«Perrie… PERRIE» qualcuno mi scuote, mi ha trovato.. è lui! Inizio a gridare e i miei occhi si aprono magicamente, mi guardo intorno ritrovandomi nel letto di casa con Zayn in jeans e felpa che mi guarda leggermente preoccupato, mi metto seduta cercando di calmare il mio respiro. Stupidi incubi!
«E’ stato un sogno.. scusa!» sussurro asciugandomi la fronte, lui sorride sedendosi al bordo del letto abbracciandomi forte lasciandomi un bacio sulla fronte «Dove sei stato?» chiedo curiosa.
«Abbiamo parlato del tour.. e del fatto del viaggio in Australia» mi confessa grattandosi il collo, fa sempre così quando è nervoso. Incrocio le gambe leggermente preoccupata, se lui è nervoso non ci sono belle notizie in arrivo.
«Dobbiamo partire a inizio Gennaio e torniamo alla fine del mese» confessa alzando gli occhi su di me, rimango a bocca aperta, un mese? Ma che diamine! Ho capito che l’Australia è gigante però un mese è veramente troppo, mi alzo dal letto aprendo il comodino cercando la mia agenda per scorrere quando avrò il prossimo esame: metà Gennaio.. bene!
«Posso venire fino al 14 Gennaio» sussurro guardando il suo viso che si apre in un sorriso, mi abbraccia baciandomi.
«Sempre qualcosa è!» esclama felice, mi prende in braccio gettandomi sul letto con un’espressione maliziosa in volto mentre inizia a levarsi la maglietta, sorrido attirandolo a me, com’è bello possedere una casa tutta per noi.
 
 
 
Una musica arriva dalla stanza vicino al salone, quella dove teniamo il pianoforte così mi avvicino lentamente sbirciandolo dallo stipite della porta chi sta componendo una melodia così meravigliosa, vedo Louis seduto davanti ai tasti bianchi mentre le sue dita danzano leggere da un lato all’altro della tastiera.
Sembra così rilassato e in pace con se stesso, ogni tanto si ferma ad annotare una nota o qualche parola indistinta mentre cerca di aggiungere alla musica il testo, sentirli cantare è una cosa meravigliosa; l’unica cosa di cui non mi stancherò mai.
«Che fai spii?» scuoto la testa tornando al presente.
«Scusa Lou non volevo disturbarti» sorrido avvicinandomi per sedermi sul divano di fronte al pianoforte, lo vedo passarsi una mano sul viso solcato dalle occhiaie, i capelli sono arruffati segno che sembra non dormire da chissà quanto tempo.
«Tutto bene?» gli chiedo preoccupata, annuisce tornando a suonare non mi convince del tutto ma rimango nel mio angolino con gli occhi chiusi ascoltandolo cantare quella che probabilmente è una nuova canzone. Amo quando i ragazzi scelgono la nostra casa per provare, mi fa sentire meno sola.
A un tratto la musica s’interrompe e sento Louis imprecare sotto voce, apro gli occhi ritrovando spartito e matita a terra mentre lui si nasconde il volto tra le mani iniziando un pianto senza fine. Mi alzo di scatto circondandolo con un abbraccio forte mentre i suoi singhiozzi scuotono entrambi i nostri corpi, sto male a vederlo così e fa ancora più male non sapere il perché.
«Louis con me puoi parlare lo sai..» gli sussurro accarezzandogli i capelli, lui si asciuga le lacrime annuendo, fa un profondo respiro e mi sorride tenendomi la mano.
«Eleanor è incinta» confessa lasciandomi basita. Ecco perché ultimamente la vedevo più bianca in volto e più stanca, ecco perché era leggermente ingrassata.. ora tutto aveva un senso; non riesco a parlare, la notizia mi ha completamente spiazzata.
«Da.. da quanto?» chiedo a voce bassa.
«Tre mesi» sospira di nuovo passandosi la mano sul volto, sembra essere invecchiato di dieci anni in un colpo. Mi alzo iniziando a camminare per la stanza, sono nervosa e mi sento in colpa, Eleanor è la mia migliore amica come ho fatto a non accorgermene? Sono una pessima amica!
«Perrie tutto apposto?» guardo Louis, anche lui si è alzato ed è davanti a me, mi avvicino abbracciandolo forte.
«Andrà tutto bene, fidati» gli sussurro dolcemente, lo sento sorridere e ricambiare la stretta. Qualcuno si schiarisce la voce dietro di noi, sussultiamo sciogliendo l’abbraccio per trovare Zayn appoggiato alla porta con le braccia incrociate che ci guarda sorpreso. Mi volto verso di Louis che scuote la testa, evidentemente per ora vuole mantenere il segreto.
«Amore! Quando sei tornato?» la mia voce è troppo squillante, stampo un bacio sulle labbra del mio ragazzo che però ricambia in modo troppo distaccato, lo guardo con un cipiglio strano dandogli un pizzicotto al braccio.. deve fidarsi!
«Ehm.. ragazzi io vado» ci interrompe Louis guardandomi intensamente, sta andando da Eleanor e ha bisogno di me.
«Aspetta, prendo il giubbetto e vengo con te» corro di sopra afferrando il cappotto, guanti e sciarpa poiché fuori ha ripreso a nevicare, scendo trovando Louis sulla porta d’ingresso che sta discutendo con Zayn. Rallento il passo per cercare di capire cosa stanno dicendo ma mi arrivano solamente parole sconnesse, alla mia vista si zittiscono di colpo mentre Louis mi sorride aprendo il portone ed uscendo.
«Non so a che ora torno» sussurro abbracciando Zayn.
«Proprio non mi vuoi dire cosa state combinando tu e Louis vero?» risponde in tono freddo.
«Zayn.. guardami negli occhi» gli afferro il volto così che i nostri occhi possano incrociarsi «Io ti amo come non ho mai amato nessuno, non posso dire nulla.. l’ho promesso, ma devi fidarti di me» la sua espressione si ammorbidisce e mi sorride stampandomi un bacio leggero sulle labbra.
Lo saluto entrando nella Range Rover di Louis, durante il tragitto nessuno di noi parla e nell’aria c’è un silenzio carico di mille parole che sono stroncate dalla musica che esce soave dallo stereo, casa di Louis non è molto lontana dalla nostra e in pochi minuti siamo arrivati.
Lo vedo esitare qualche secondo prima di aprire la porta di casa prendendo un respiro profondo, neanche dovesse andare in guerra; ma lui questo bambino lo vuole o no..?
«El sono a casa!» urla lasciando tintinnare le chiavi nel portacenere. Un rumore proviene dalla cucina come una sedia che si sposta, poi dei passi che si avvicinano ed ecco apparire Eleanor con una maglia di tre misure più grandi della sua e un paio di leggings, i capelli le ricadono sciolti lungo la vita formando delle curve perfette, gli occhi sono solcati da due profonde occhiaie e il volto è bianco. Mi avvicino a lei che alla mia vista rimane sorpresa accarezzandosi la pancia, sorrido abbracciandola di slancio, mi è mancata tanto! Louis con una scusa sparisce al piano di sopra dandoci così modo di rimanere un po’ da sole; ci sediamo in salone mentre preparo un tè.
«Immagino che Louis ti abbia detto tutto» annuisco «Mi dispiace di non averti detto nulla, davvero è solo che.. sono stati dei mesi veramente difficili ed è come se tutta la vita mi fosse scivolata dalle mani» la vedo piangere, mi avvicino circondandola in un abbraccio accarezzandole i capelli per tranquillizzarla, sembra così piccola e indifesa ora nelle mie braccia.
«Tranquilla El andrà tutto bene, te lo prometto.. ora ci sono io qui ad aiutarti» lei alza il volto asciugandosi le lacrime con il pollice sorridendomi.
Passiamo il pomeriggio stese sul suo letto a consultare migliaia di giornali pieni zeppi di tutine per bambini, culle, passeggini e tante altre cianfrusaglie per neonati, di sicuro questo bambino crescerà nel migliore dei modi.
«Sai Perrie per ora questa notizia vorrei restasse segreta, lo sa solo la mia famiglia e quella di Louis» mi sussurra Eleanor allungando le gambe.
«Tranquilla il tuo segreto con me è al sicuro, ma promettimi che se mai dovesse succedere qualcosa chiamami immediatamente!» le sventolo sotto il naso l’indice in segno di ammonimento, lei ride annuendo.
Qualcuno ci spia dalla porta perché avverto una presenza alle mie spalle, mi volto ed è Louis che osserva la sua ragazza con un’espressione meravigliosa, si vede che la ama.. lo si capisce dal sorriso ebete che ha ogni volta che la guarda, ma soprattutto lo si nota dagli occhi che brillano con una luce piena di vita e di amore.
Mi alzo stiracchiandomi i muscoli, osservo il telefono trovando due messaggi e una chiamata senza risposta, apro il primo sms che è di Zayn che mi chiede solamente cosa sto facendo, il secondo sms invece è di Liam.
 
“Perrie scusa il disturbo, ma ho assolutamente bisogno di vederti.. ti prego chiamami!”
 
Rimango scioccata, la chiamata senza risposta, infatti, è la sua, esco dalla stanza componendo il suo numero, il telefono squilla così mi siedo sui gradini delle scale a chiocciola ricoperto dalla moquette osservando che Louis non mi ascolti.
«Pronto?»
«Liam che succede?» domando preoccupata con voce bassa.
«Perché parli piano? Dove sei?»
«A casa di Louis, lascia perdere me! Che succede?» insisto di nuovo, lo sento trattenere il respiro per qualche secondo.
«Tra cinque minuti sono lì» esclama deciso.
«No Liam devo tornare a casa o Zayn …» non faccio in tempo a pronunciare tutta la frase che lui ha già riattaccato, bene.. splendida idea davvero!
Mi alzo di scatto tornando in camera di Eleanor trovando lei e Louis abbracciati sul letto mentre sfogliano un catalogo di scarpe per bambini, sono così dolci.
«Ragazzi scusate, ma io ora devo proprio andare» sorrido «Ci vedremo domani, okay?» Eleanor annuisce e Louis fa per alzarsi dal letto «Tranquillo Lou vado da sola» mando un bacio a entrambi e corro di sotto uscendo nel vialetto di casa Tomlinson, devo chiamare e Zayn e dirgli che farò tardi.. ma non posso dirgli che sono con Liam altrimenti questa volta si arrabbierà seriamente.
Ha smesso di nevicare, ma la temperatura si è abbassata ulteriormente, nell’aria il freddo è pungente, quel freddo che ti penetra nelle ossa fino a gelarti perfino il sangue, cerco di muovermi avanti ed indietro aspettando Liam, ma dovevo coprirmi di più visto che sto letteralmente tremando. Sicuramente domani starò male!
Una macchina svolta l’angolo e la riconosco, percorre tutta la strada sgombrata dalla neve fino ad arrivare davanti al cancelletto non appena si ferma salgo subito a bordo sentendomi improvvisamente meglio grazie all’aria calda che esce fuori  dalle bocchette. Guardo Liam ed ha un’espressione davvero mortificata sul volto, ma non parla, percorriamo la strada da dove è venuto, ma so già dove stiamo andando, infatti dopo cinque minuti siamo davanti al suo appartamento mentre lui cerca di aprire la porta con le mani tremanti.
«Vuoi che faccio io?» gli chiedo, annuisce. Apro la porta di casa chiudendola immediatamente per impedire al freddo di entrare. Noto come Liam, o meglio Jade, si sia divertita a decorare la casa, un albero enorme è posizionato in sala vicino al camino dove pendono alcune calze, sulle porte sono affisse delle decorazioni natalizie e la ringhiera di vetro è stata ricoperta con nastri e luci colorate che si accendono ad intermittenza.
Appoggio il cappotto sedendomi sul divano, anzi crollandoci letteralmente, la testa m’inizia a girare pericolosamente deve essere di sicuro un calo di pressione. Liam si accorge ed è subito al mio fianco preoccupato.
«Perrie tutto bene?»
«Tranquillo sarà stato il freddo!» esclamo togliendomi le scarpe e portandomi le ginocchia al petto, sto tremando «Raccontami cosa è successo» lo vedo alzarsi in piedi mentre si strofina le mani con aria ansiosa.
«Ieri sono andato a una festa.. Jade è dai suoi genitori così non è venuta, ho bevuto un po’» si ferma e mi guarda «un po’ tanto e non so come mi ricordo solamente di aver baciato una ragazza, ma di essermi poi accorto dell’enorme errore e di essermene andato subito. So che non è una giustificazione, ma vedi io ci tengo davvero molto a Jade e..»
«Liam» sussurro con voce dolce.
«No perché devi capire che è successo tutto veloce e..» continua lui imperterrito.
«Liam.. LIAM! Smettila un attimo! E’ successo, non possiamo negarlo, ma è stato un errore come dici tu.. secondo me l’unica cosa che puoi fare è parlarne con Jade, pentirti e chiedergli scusa. Nascondere le cose non è un bene per nessuno» sorrido, ho gli occhi stanchi che cominciano a pesarmi, l’orologio in cucina scossa le otto di sera ed è veramente tardi dovrei proprio avvertire Zayn.
«Grazie Perrie sapevo di poter contare su di te, ci sei sempre per me!» esclama abbracciandomi forte «Rimani a cena ti prego».
«Vorrei Liam ma devo avvertire Zayn, è tutto il pomeriggio che non lo sento.. sarà preoccupato» cerco di alzarmi, ma perdo di nuovo l’equilibrio atterrando tra le braccia di Liam.
«Perrie ma sei gelata! Tu non vai da nessuna parte.. ho alcuni abiti di Jade devi cambiarti, questi sono bagnati» cerco di oppormi, ma lui mi solleva di peso portandomi di sopra, indosso alcuni vestiti di Jade e mi sento un po’ meglio, ma Liam vuole misurarmi la febbre a tutti i costi così mi sdraio sul suo letto aspettando che il termometro suoni.
«Perrie ma hai 38!» esclama preoccupato, sparisce per un secondo tornando con una pasticca «Prendi questa e riposati, a Zayn lo avverto io» odio le pasticche, ho sempre paura che mi rimangano incastrate in gola, malvolentieri ingoio la maledetta pillola.. Liam si stende vicino a me abbracciandomi coprendomi con una coperta davvero molto calda. Lo sento accarezzarmi i capelli e cantarmi una dolce ninnananna prima che mi addormenti di colpo cullata dalla sua meravigliosa voce.
 
 
Il letto si alza, qualcuno si è allontanato da me, poi lo sento riabbassarsi e una mano mi sfiora la fronte prima di tornare a stringermi il fianco e baciarmi le labbra.. cosa?!
Apro gli occhi di colpo, ma il responsabile del bacio non è Liam, ma Zayn così sorrido gettandogli le braccia al collo accentuando il bacio, mi è mancato terribilmente il suo profumo e il suo tocco.
«Cosa ci fai qui?» gli chiedo.
«Ero preoccupato per te, non appena Liam mi ha chiamato sono corso subito qui.. non potevo permettere che dormissi da sola, avevo bisogno di controllare se stavi bene e poi» si avvicina al mio volto «Avevo bisogno di stringerti, sei stata via per così tanto tempo che il bisogno di averti vicino è aumentato terribilmente, ora che sono qui non ti lasci più» lo bacio con passione mentre le nostre lingue si incontrano ritrovandosi dopo così tanto tempo che erano state distanti. Lo amo.. lo amo con tutto il cuore.
«Odio dovervi interrompere, ma Zayn dobbiamo provare le nuove tute» si schiarisce la voce Niall entrando nella stanza, saluto il biondino che mi manda un bacio a distanza.. non vuole avvicinarsi per non prendersi la febbre.
«Quali nuove tute?» chiedo curiosa, vedo Niall fare l’occhiolino e Zayn sbuffare evidentemente contrario a quello che stanno per fare. Spariscono dalla stanza lasciandomi sola con la mia curiosità, così però non va bene! Mi siedo meglio sul letto misurandomi la febbre costatando che grazie a Dio è scesa a 37, mangio un cornetto lasciato sul comodino e prendo il telefono per controllare se qualcuno mi ha scritto ma trovo solamente una chiamata di mia madre, poi la richiamerò.
Qualcuno pesta un piede a terra per attirare la mia attenzione, e di fronte a me trovo tutti e cinque i ragazzi in delle tute da scii.. li osservo bene scoppiando letteralmente a ridere, sono stupendi!
«Lo sapevo che saremmo stati ridicoli conciati così!» esclama Zayn lisciandosi la casacca, scuoto la testa non riuscendo a parlare con le lacrime agli occhi.
«Siete.. bellissimi!» rispondo prendendo fiato, Harry sorride alzando i pollici in aria.
«Visto? Sapevo le sarebbero piaciute! Sono per il video del nuovo tour.. oggi lavoro extra!» esclama Harry scuotendo i suoi ricci che sono cresciuti in maniera sproporzionata.
«Basta vado a levarmi questa cosa» annuncia Louis prima di lasciare la stanza seguito dagli altri, Zayn si avvicina a me con un’espressione da cucciolo alla quale nessuno può resistere.
«Davvero mi sta bene questa cosa?» domanda preoccupato.
«Amore.. fidati saresti perfetto anche con una busta in testa!» esclamo baciandolo.
«Ti amo! Questa sera preparo una cenetta solo per noi due» mi sorride «Ora, però riposa, quando abbiamo finito di girare torno a prenderti, mi aspetti qui vero?»
«Ti aspetterò per tutta la vita» sorrido abbracciandolo forte.

   

                  

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Capitolo 26
*** Do you want to start 2014 with me? ***


Do you want to start 2014 with me?

 
 

Ogni anno per capodanno mia madre organizzava una piccola festicciola con le sue amiche di vecchia data e trascinava malvolentieri anche me costringendomi a sorbirmi tutta la serata chiacchiere di vecchie separate, in menopausa, con gli acciacchi dell’età.
Quest’anno però tutto sarebbe stato diverso, Louis voleva organizzare la festa di fine anno a casa sua ma vista le condizioni di Eleanor ho proposto di farla a casa nostra senza far trapelare nulla agli altri, è passata una settimana da quando ho scoperto che la mia migliore amica è incinta e mi costa un po’ dover nascondere tutto questo a Zayn.
Niall ha deciso di aiutarmi con le decorazioni, ognuno di noi ha invitato qualche amico così da essere un numero consistente, tutti verranno dopo cena; osservo l’irlandese appendere un vischio sulla porta invidiando la sua formidabile altezza, odio essere bassa!
Gli batto una mano sulla spalla congratulandomi per il buon lavoro passando così sotto la porta.
«Ora mi devi un bacio» esclama scoppiando a ridere, mi alzo in punta di piedi e gli bacio la guancia ridendo a mia volta.
Ci sediamo in cucina sorseggiando una bella cioccolata calda, ce la siamo proprio meritata dopo tutto questo duro lavoro, ma dopotutto la festa sarà domani.
«Ultimamente Louis sembra davvero molto stanco» sussurra Niall aggiungendo altra panna, mi va di traverso la cioccolata e rischio seriamente di bruciarmi la lingua, prendo aria guardandolo scuotendo la testa «Non ne sai niente tu?» insiste lui.
«Sei tu il suo migliore amico» affermo.
«Si sì, solo che ultimamente ho visto che passate parecchio tempo insieme allora pensavo si fosse aperto di più con te che con noi..» mi guarda sott’occhi, alzo le spalle assumendo un’espressione sorpresa e innocente, ma lui non molla la presa.
«Anche Eleanor non la vedo troppo bene»
«Niall davvero, non so nulla!» sbuffo, mi guarda mentre una ruga si disegna sulla fronte tra le sopracciglia quando fa così, è sempre brutto segno perché significa che sta pensando a qualcosa di profondo. Ho promesso a Louis di tenere la bocca chiusa, scrolla le spalle e torna a sorseggiare la sua bevanda; rimaniamo per un po’ di tempo in silenzio ognuno di noi immerso nei suoi pensieri. Mi alzo per posare le tazze nel lavandino, ma Niall mi afferra la mano trattenendomi, lo guardo curiosa così mi risiedo.
«Se ti confesso un segreto prometti di non dirlo a nessuno? Se non lo dico a qualcuno credo di impazzire!» mi svela a bassa voce, come se avesse paura che qualcuno potesse sentirlo, annuisco curiosa.
«Eleanor è incinta» sospira a voce più alta, scoppio a ridere con le lacrime agli occhi senza riuscire a fermarmi. «Perché ridi? E’ grave!» si lamenta lui.
«Lo so già! Louis me l’ha detto una settimana fa» gli rivelo senza smettere di ridere, è bello poterne parlare con qualcuno che non siano i diretti interessati, anche lui lo vedo rilassarsi e mi abbraccia forte ridendo con me.
Restiamo un po’ a parlare di questa novità finché si fa tardi e lui è costretto ad andare, approfitto dell’assenza di Zayn per farmi una doccia indossando la nuova lingerie ricevuta in regalo per Natale da Kate, è molto provocante ma anche molto carina. Dopotutto sono giorni che Zayn lavora senza sosta …
Mi accovaccio in salone fissando la casa arredata alla perfezione, io e Niall abbiamo fatto un lavoro straordinario senza di lui sicuramente sarei ancora qui ad appendere lo striscione rosso lungo la ringhiera che mi ha dato fin troppo da fare. Guardo la casa intorno e sono consapevole di aver finalmente trovato il mio punto felice, la casa dove voler invecchiare, dove sarebbe bello vivere buttando via la sveglia. Il punto felice è anche sentire il rumore di una chiave nella porta di casa più o meno alla stessa ora e sapere che è l’uomo che ami che torna, veder apparire il suo volto con lo splendido sorriso di sempre e capire che non ti serve davvero nient’altro.
«Amore sono tornato» si affaccia con un’espressione stanca in volto, mi alzo di scatto gettandogli le braccia al collo stringendolo a me così forte da spezzargli il fiato, sento le sua braccia percorrere la mia schiena fino ad avvicinare il mio corpo al suo, scontrando il nostro petto mentre le mie gambe si stringono forte intorno al suo bacino. Ci guardiamo negli occhi, dicono che essi sono lo specchio dell’anima e sono perfettamente d’accordo.. potrei capire qualsiasi cosa solamente guardando i suoi meravigliosi occhi marroni, riesco a cogliere quando è triste, quando non vuole parlare, quando è felice o quando vorrebbe essere lasciato da solo. Perché riusciamo a comunicare solamente con uno sguardo e quando si arriva a questo punto, quando conosci a memoria tutti i suoi errori, le sue mancanze, i suoi passi falsi, i suoi difetti e le sue debolezze e nonostante tutto continui a pensare che sia completamente incredibile così, allora capisci di essere veramente innamorata.
«Mi sei mancato» gli sussurro scostandogli un ciuffo di capelli dal volto, lui mi guarda con tutto l’amore possibile che una donna potesse mai ricevere da qualcuno.
«Pensavo di averti perso.. ultimamente passi troppo tempo con Louis» storce il naso, quando fa così vuol dire che è geloso, sorrido.
«Mi piace quando sei geloso sai?» gli sussurro baciandogli il collo, lo sento rabbrividire «Ma mi dispiace darti una brutta notizia: non ti libererai di me.. perché ormai sono tua» gli stampo un bacio in bocca, mi guarda stringendomi più forte portando una mano sotto i glutei per sostenermi baciandomi con più passione iniziando a spogliarmi.
Lo amo, del resto posso dubitare, ma di questo sono sicura.
 
 
 
«Sono emozionata!»
«Lo si nota.. è almeno mezz’ora che tu e Niall camminate avanti ed indietro per la stanza, neanche foste voi i futuri genitori!» ride Louis stringendo la mano di Eleanor.
«Di sicuro verrebbe con gli occhi azzurri e biondo» ironizza Niall guardandomi, scoppio a ridere, ha perfettamente ragione.
La porta si apre rivelando un dottore in camice bianco che chiama il nome della mia amica, rabbrividisco, anche se è una semplice ecografia, odio gli ospedali, hanno una puzza particolare perché non è odore, è proprio puzza.. di malato, di siringhe, di sangue cosa che detesto terribilmente.
I futuri genitori entrano mentre io e Niall aspettiamo fuori, è la prima visita di Louis è un peccato rovinarla con la nostra presenza. Mi siedo in grembo al biondino accoccolandomi tra le sue braccia, lui mi stringe riparandomi dal freddo del corridoio accarezzandomi i capelli cercando di cantarmi qualcosa con la sua splendida voce.
«Spero che il loro bambino avrà la voce di Louis» sussurro mantenendo gli occhi chiusi, la porta si apre dopo non so quanto tempo poiché devo essermi addormentata senza accorgermene, così mi alzo sbadigliando. Eleanor ha una cartella in mano e sorride, anche Louis ha un sorriso ebete stampato in volto, li scruto lei mi porge una fotografia del bimbo e riesco a scorgere solamente un piccolo pallino ma è come se sentissi già il suo cuore battere e mi emoziono.
Sono così contenta che sia capitato a loro perché li vedo felici e so che insieme sono la coppia perfetta. Torniamo verso casa, Niall mi lascia davanti al vialetto così lo saluto con un bacio veloce e scendo trovando l’auto di Zayn a casa, corro letteralmente e questo è possibile anche grazie al sole che da ben una settimana insiste su Londra e ha sciolto tutta la neve, senza però portare via il freddo pungente.
«Sono a casa!» urlo appoggiando il giaccone sull’appendiabiti e indossando le ciabatte, mi sento subito meglio.
Vado in cucina ma non trovo nessuno, in salone nemmeno così salgo le scale trovando Zayn seduto a terra davanti ad una valigia vuota, lo osservo senza fare rumore e mi accorgo che sta parlando da solo.. chissà a cosa sta pensando.
Studio la sua schiena perfetta, i muscoli delle braccia evidenziati dalla maglietta nera, colore che odio addosso a lui perché lo fa più magro di quello che sembra, ma grazie alla palestra ha messo su muscoli cosa che servirebbe anche a me per dimagrire un po’. Potrei restare tutta la vita a guardarlo e non stancarmi mai.
«Vuoi aiutarmi o continuare a fissarmi?» lo sento dire all’improvviso, mi sento spaesata deve essersi accorto che ci sono, mi avvicino sedendomi accanto a lui sopra alla moquette rossa della nostra camera.
«Non la riempi?» domando.
«Di solito non mi porto molte cose, parecchie volte chiedo il resto in prestito agli altri ragazzi» ride «Questa però è la tua valigia» sorride, è davvero molto grande constatando che devo rimanere solamente due settimane.
«Metà sarà occupata dai libri» sospiro appoggiandomi a lui che mi circonda le spalle con le sue braccia baciandomi la fronte.
«Sai un po’ mi manca la scuola.. volevo diventare un insegnante d’inglese quando ero più piccolo e se non fossi famoso avrei ancora questo sogno, ti ammiro sai? Nonostante Lou ti avesse offerto un bel lavoro tu non rinunci all’università» gli stampo un bacio sulle labbra, mi piace sentirlo dire che è fiero di me.
«E’ tutto pronto per domani?» mi chiede tirando una mia maglietta a maniche corte in valigia, in Australia è notevolmente caldo!
«Si non vedo l’ora» sorrido emozionata, lui ride iniziando a farmi il solletico ai fianchi cosa che ultimamente sembra essere diventata il suo sport preferito, mi getto a terra divincolando i piedi cercando di allontanarlo ma lui mi si butta sopra appoggiando il suo corpo piano sopra al mio e capisco che non è più il tempo dei giochi.
 
 
 
Corro a destra e a sinistra cercando di servire da bere a tutti gli ospiti il più veloce possibile, odio vederli aspettare o annoiarsi. La musica si diffonde in tutta la stanza e in salone il karaoke sta tirando fuori il meglio di ognuno di noi.
«Hey non vale! Io non voglio fare contro di te..» urla Kate addosso ad Harry «Tu sei un cantante professionista, mi batteresti ad occhi chiusi» sorrido vedendoli litigare mentre si passano il microfono, Eleanor è appoggiata vicino al camino cercando di scaldarsi, indossa un vestito lungo un po’ stretto lasciando leggermente evidenziare la pancia, ormai sono quasi tre mesi e prima o poi dovrà dirlo anche agli altri.
Jade ride accanto a Liam segno che le cose stanno andando per il meglio tra di loro, sono contenta vedere Payne di nuovo felice, anche se ultimamente passiamo troppo poco tempo insieme e mi manca avere il suo supporto vicino.
Niall come al suo solito è vicino al buffet con una birra in mano da perfetto irlandese, mentre Zayn sta parlando con una ragazza bionda che probabilmente è una sua amica, lo osservo mentre sorride elegante, indossa uno smoking e amo vederlo indossare abiti eleganti. Si accorge del mio sguardo e mi sorride alzando il bicchiere in aria, ricambio il sorriso mandandogli un bacio.
«Allora, propositi per l’anno nuovo?» mi distrae una voce alle mie spalle, mi volto ed è Liam che mi porge un bicchiere di Spumante.
«Sicuramente scegliere lo stesso personal trainer che avete voi!» esclamo toccando i suoi bicipiti che sono aumentati notevolmente di volume.
«Te lo consiglio, anche se non ne hai proprio bisogno!» ride lui baciandomi la guancia, arrossisco dandogli un buffetto sulla spalla.
«Vedo che le cose tra te e Jade stanno andando meglio»
«Si, mi ha perdonato e ora siamo più uniti che mai. Devo ringraziare anche te e i tuoi consigli, sei fantastica» si avvicina facendomi l’occhiolino, poi mi accarezza la guancia e se ne va. Lo osservo sparire in giardino tirando fuori un pacchetto di sigarette, odio questa mania che ora anche lui ha per quel bastoncino corrosivo.
«Pensare troppo l’ultimo dell’anno è vietato» mi sussurra Zayn abbracciandomi da dietro.
«Vietato? E da chi?» domando allarmata reggendogli il gioco.
«Sono le nuove disposizioni per l’anno che verrà!» sorride lui.
«Ci sono altre regole?»
«Forse una» mi prende la mano facendomi voltare per premere le sue labbra sulle mie, ogni volta che le nostre bocche s’incontrano è come se fosse la prima volta, come se il mondo si fermasse per qualche istante trattenendo il fiato. Potranno passare mesi, anche anni, ma sono sicura che in qualsiasi momento le sue labbra, i suoi occhi e la sua voce non smetterò mai di cercarli.
Mi allontano da lui accarezzandogli il viso, quante cose sono cambiate in pochi mesi, quest’anno è stato l’anno delle prime volte: la prima volta che mi sono innamorata davvero. La prima volta che Zayn mi ha confessato si essersi innamorato di me; la prima volta in tutta la mia vita che ho smesso di fare ciò che gli altri volevano e ho iniziato a fare qualcosa per me, inseguendo il mio sogno.
«Forza ragazzi mancano solamente cinque minuti!» urla Niall correndo in giardino, Zayn afferra la sua felpa blu infilandosi addirittura il cappuccio, io indosso il cappotto bianco che mi ha regalato mia madre a Natale con cuffia coordinata, anche tutti gli altri pochi alla volta escono fuori preparandosi, con un bicchiere in mano per festeggiare, al prossimo anno.
"Prima che stappiamo lo champagne, festeggiamo il nuovo anno, fermiamoci a riflettere sull'anno che è appena passato per ricordarci sia i nostri trionfi che i nostri fallimenti e anche le promesse fatte e infrante... le volte che ci siamo aperti per vivere grandi avventure o ci siamo chiusi in noi stessi per paura di essere feriti.
È questo il significato del capodanno, avere un'altra occasione, l'occasione di perdonare, di fare meglio, di fare di più, di dare di più, di amare di più e di smetterla di pensare alle conseguenze, cominciare finalmente ad accettare quello che verrà. Ricordiamoci di essere buoni l'uno con l'altro, gentili l'uno con l'altro e non solo questa notte ma tutto l'anno!"
Stringo la mano di Zayn guardandomi intorno, osservando tutte le facce felici che si sorridono, che si stringono tra di loro, che si baciano ed è qui dove voglio stare, in mezzo a questa mia nuova famiglia che mi ha fatto scoprire un mondo che prima non esisteva. Osservo l’orologio ed entrambe le lancette si dispongono sulla mezzanotte nel momento esatto in cui Niall e Harry accendono i fuochi d’artificio che avevano comprato nel pomeriggio.
Il cielo si accende di mille colori mentre noi festeggiamo augurandoci “Buon Anno”, scambiandoci abbracci, baci e promesse. Mi avvicino a Liam abbracciandolo forte mentre lui ricambia la stretta sussurrandomi qualcosa tra i capelli che però non riesco a cogliere a causa del rumore degli spari, cerco di chiedergli cosa mi ha detto ma una mano più delicata mi trascina via abbracciandomi, è Eleanor che mi ringrazia per essergli stata vicina, poi è il turno di Kate, Louis e Jade, mentre Niall ed Harry si fiondano letteralmente su di me sollevandomi da terra abbracciandomi forte.
Sorrido emozionata da tanto affetto, mi guardo intorno cercando lui.. l’unico che in questo momento vorrei accanto a me, lo raggiungo al centro della pista che ha installato nel nostro prato dopo che gli ho confessato di voler provare a pattinare sul ghiaccio.
«Zayn, Perrie un sorriso per la stampa!» urla Kate con il telefono in mano, il mio ragazzo mi abbraccia sorridendo e proprio mentre sento lo scatto della foto, dietro di me esplodono altri fuochi d’artificio, la mia migliore amica sorride e se ne va soddisfatta.
«Ti cercavo» mi avvicino a lui poggiandogli le braccia al collo mentre le sue braccia mi stringono i fianchi, avviciniamo i volti così che i nostri occhi possano incrociarsi di nuovo.
«Anch’io.. volevo chiederti una cosa» mi risponde lui scostandomi una ciocca di capelli davanti gli occhi, sorrido curiosa di sapere.
«Ti va di iniziare il 2014 insieme e me?» mi chiede con gli occhi che gli brillano dall’emozione, sento la gioia farsi strada nel mio petto fino a toccarmi il cuore dove esplode un milione di emozioni che a stento riesco a contenere.
«Come potrei fare a meno di te? Ti amo perché alla fine avrei comunque scelto te. Sempre!» lo bacio con passione cercando di comunicargli tutto l’amore che ho, quando ami qualcuno sei disposto a fare qualsiasi cosa per lui. A restare sveglia fino a tardi per parlare con lui o restare ore a pensarlo ininterrottamente, ad accettare tutti i suoi difetti, anche la sua parte peggior, ad ascoltarlo sempre. Quello sguardo, quelle labbra. Avrei fatto di tutto per avere lui per tutta la vita.



 

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Capitolo 27
*** Look at me now, I'm falling ***


Look at me now, I'm falling

 
 

Zayn ha impiegato ben dieci minuti per preparare la sua valigia a differenza di me che ci sto impiegando fin troppo tempo, butto il libro di storia cercando di chiudere il tutto con fatica. Mi ci siedo sopra afferrando la zip con decisione in modo che le due estremità si congiungano e finalmente un suono metallico mi fa capire che la valigia è pronta, ora il problema è portarla giù dalle scale.
Non sono mai stata in Australia, ma è un luogo che mi ha sempre affascinato.. le spiagge, il sole, le onde sembra tutto magnifico!
Qualcuno bussa alla porta e con fatica mi alzo dal pavimento guardando l’intruso, è Zayn che ha in mano un borsone, indossa una cuffia rossa e ha una camicia blu.. mi piace moltissimo quando si veste elegante.
«Sei pronta?» mi chiede sorridendo.
«Sì, ma c’è un problema.. questa chi la porta giù?» sorrido imbarazzata indicando la valigia, lui scoppia a ridere porgendomi il suo borsone che è decisamente più leggero mentre si occupa della mia valigia trascinandola giù per le scale. Chiudo a chiave notando che Harry ci sta aspettando con la sua auto nel vialetto, lo saluto entrando in macchina trovando la testa bionda di Niall che mi sorride.
«Bene si parte!» urla l’irlandese mentre Harry mette in moto, ci mettiamo un’oretta a raggiungere l’aeroporto dove il jet dei One Direction è in pista pronto a decollare, Louis e Liam sono a terra vicino alla scaletta e stanno parlando, vedo Liam accendersi una sigaretta.
Ci avviciniamo lasciando i bagagli a un uomo della sicurezza mentre Harry parcheggia l’auto, mi avvicino a Louis prendendolo in disparte abbracciandolo.
«Come sta El?» gli chiedo curiosa.
«Bene, la prossima settimana verrà in Australia» mi sussurra contento, gli lancio un’occhiataccia e il suo sorriso si spegne sostituito da un’espressione alquanto confusa.
«E’ pericoloso viaggiare nelle sue condizioni!»
«Tranquilla Perrie, è piuttosto sicuro» sorride lui mentre Paul ci intima di salire in aereo, così percorriamo la scaletta e mi accomodo nel sedile vicino a Zayn allacciando la cintura cercando di far pace con me stessa e le mie ventitre ore di volo che mi aspettano. Osservo l’aereo che decolla velocemente e dopo pochi minuti è già in alta quota tra le nuvole, posso finalmente alzarmi e raggiungere Liam che si trova dall’altra parte, sta guardando fuori dal finestrino con un’espressione triste e distante. Mi siedo accanto a lui appoggiando la mia testa sul suo braccio.
«Giornata pensierosa signor Payne?» chiedo in un sussurro, lui scuote la testa senza guardarmi, aspetto qualche secondo poi gli do una botta sul braccio attirando la sua attenzione, mi osserva con occhi distanti.
«Liam.. con me puoi parlare lo sai!» esclamo preoccupata.
«Tranquilla Perrie.. è solo una cosa passeggera» mi offre un sorriso, mi accarezza la mano prima di infilarsi le cuffiette e tornare a guardare fuori dal finestrino, capisco che ha deciso di chiudere qui la conversazione.
Mi alzo lanciandogli un ultimo sguardo sentendomi completamente inutile, torno al mio posto portandomi le ginocchia al petto chiudendo gli occhi.. le voci di Zayn ed Harry che chiacchierano poco più in là mi ronzano in testa mentre lo strimpellio della chitarra di Niall riesce a cullarmi.
Non so per quanto tempo ho dormito, ma appena apro gli occhi, l’aereo sta finalmente atterrando, Zayn mi sorride baciandomi dolcemente gli afferro la mano mentre scendiamo a terra con i nostri bagagli, è quasi notte e non c’è nessuna fans in vista così possiamo tranquillamente procedere verso le macchine, diritti verso il nostro hotel di lusso.
Non dista molto e una volta arrivati però vedo dividerci, Harry esce con un suo amico che è lì in vacanza invitando anche Niall, Louis corre in camera per parlare con Eleanor su Skype e Liam sparisce letteralmente.
«A quanto pare siamo rimasti soli» dico maliziosa verso di Zayn sorridendo, lui si passa una mano tra i capelli per ravvivarli, ha delle profonde occhiaie che gli solcano il viso e il suo sorriso è spento mentre gli occhi sono troppo stanchi per fare qualsiasi cosa, invece io che ho dormito in aereo sono pronta anche a scalare l’Everest.
«Vieni con me» gli dico afferrandogli la mano trascinandolo al piano superiore, lui si lascia guidare con le gambe stanche e una volta arrivati davanti alla nostra camera lo spingo sul letto «Riposati», gli do un bacio sulle labbra accarezzandogli il viso.
«Sei sicura?» chiede lui preoccupato, annuisco aiutandolo a stendersi per bene, faccio in tempo ad andare in bagno che si è già addormentato, sorrido.. quando dorme è semplicemente perfetto.. ogni suo lineamento è in pace con se stesso e il viso assume un carattere angelico. E’ meraviglioso.
A volte mi sorprendo come al mondo possano esistere persone come lui, pronte a regalarti un sorriso in ogni momento, a combattere la vita, a salire ogni sera su quel palco con il sorriso sulle labbra solo per far felici le fans nonostante i problemi e le difficoltà. Lo amo perché ha un cuore enorme che non fa altro che pompare generosità e amore ogni volta che batte, è stato come una boccata d’aria in una giornata troppo uggiosa che è riuscita a far tornare il sereno nel buio del mio cuore.
Scendo nella hall guardando l’orologio del mio Iphone e sono appena le dieci, sono un po’ stanca a causa del fuso orario ma credo di poter resistere, ora il problema è trovare qualcuno con cui uscire. Cammino per la strada osservando le vetrine illuminate, la spiaggia piena di giovani che ballano e corrono scaldandosi vicino ai falò accesi per combattere l’umidità della notte, alcuni bar sono aperti e dalle discoteche fuoriesce una musica assordante. Cammino per un altro paio di metri imboccando un vicolo pieno di luci e bandierine appese che attirano magicamente la mia attenzione, percorro tutta la strada con gli occhi rivolti verso l’alto, curiosa di questo nuovo strano posto; mi fermo di colpo andando a sbattere con un ragazzo che si gira e mi osserva sorpreso, mi scuso e riprendo a camminare rendendomi conto che però mi sono persa.
Bene.. il mio senso d’orientamento colpisce ancora! Non è possibile che a distanza di tutti questi mesi passati da un paese all’altro io non sia riuscita a imparare a orientarmi, è pazzesco! Tiro fuori il telefono dalla tasca pensando un po’ a chi chiamare, ma mi ci vuole un secondo a comporre il numero.
«Perrie non mi va di parlare..»
«Liam lo so questo, aspetta non riattaccare!» esclamo in preda al panico.
«Che è successo?» mi chiede preoccupato, deve aver notato il mio tono di voce.
«Non ci crederai, ma mi sono persa.. stavo seguendo le luci e ho imboccato un vicolo e ora non so dove mi ritrovo» inizio a piangere, ho sempre avuto paura di restare sola.
«Zayn non è con te?»
«No, è rimasto in albergo a dormire.. mi vieni a prendere?»
«Mandami un sms con il nome della via di dove ti trovi» esclama lui risoluto, chiudo la conversazione trovando un cartello stradale che si trova a pochi metri da me, mando un sms a Liam con il nome della via e mi siedo sopra un muretto portandomi le gambe al petto chiudendomi in me stessa in attesa del mio salvatore. Dopo quella che sembra un’infinità sento chiamare il mio nome ad alta voce così faccio cenno chiamando Liam forte per attirare la sua attenzione, lo vedo correre veloce nella mia direzione così mi alzo di colpo gettandomi tra le sue braccia aperte iniziando a singhiozzare forte. Lui mi accarezza la schiena baciandomi la testa cercando di tranquillizzarmi.
«Tranquilla ora è tutto apposto, torniamo all’hotel» mi scosto da lui sorridendo, mi pulisce una lacrima con il suo pollice prima di afferrarmi per mano e seguendo il navigatore sul suo telefono lentamente torniamo sulla strada principale e ricordo il percorso.
Osservo Liam mentre camminiamo, ha gli occhi stanchi ma la sua andatura non tradisce il suo malessere: cammina in modo fluido con il petto in fuori e i muscoli delle braccia che si contraggono ogni volta che mi stringe la mano, rimango a fissare i pettorali che si alzano e abbassano a ogni suo respiro. Ci fermiamo davanti all’entrata dell’hotel e lui si posiziona di fronte a me superandomi di netto in altezza, lo guardo sollevando un sopracciglio preoccupata ma lui mi lancia un’occhiata triste prima di baciarmi la guancia e sparire.
Cerco di bloccarlo ma se ne va prima che riesca ad afferrargli la manica in modo tale da farlo voltare, non lo capirò mai.
 
 
Un raggio di sole attraversa le tende illuminandomi il viso, rotolo dall’altro verso cercando di tornare a dormire poiché soffro di mal di testa terribile, però qualcuno decide che il mio tempo di sonno è scaduto così socchiudo un occhio per vedere chi, con tanta insistenza, mi sta scuotendo il braccio. Riconosco la chioma folta e la barba incolta prima di visualizzare un paio di occhi color miele che mi sorridono illuminati dal sole, non posso fare a meno di sorridere.. questo è il mio sogno: svegliarmi e trovarmi accanto a lui ogni mattina, potrei morire in questo preciso istante e sicuramente sarei felicissima.
Mi osserva con gli occhi pieni d’amore, quell’amore che non smette mai di cessare che ogni giorno cresce sempre di più senza perdere la sua scintilla senza deporre la convinzione che nulla è mai abbastanza, mentre io potrei morire per un suo sorriso.
«Buongiorno principessa» mi sussurra cercando di imitare uno strano accento italiano, gli poso un bacio sulle labbra stringendolo a me.
«Amore lo sai si che non siamo in Italia?» lo prendo in giro attirandolo verso di me sorridendo.
«Certo che lo so!» esclama fingendosi offeso disponendo il suo corpo delicatamente sopra di me «Volevo essere solo un po’ romantico» sussurra iniziando a baciarmi il collo stringendomi i fianchi con le mani, chiudo gli occhi toccandogli la schiena e le spalle con le mani sorpresa dei suoi muscoli ogni giorno sempre più forti.
E’ difficile accorgersi quando si ama una persona perché inizialmente c’è quella fase chiamata infatuazione che complica ogni cosa, ma l’amore.. l’amore vero è un’altra melodia, qualcosa di più grande che ti fa tremare le gambe e il cuore, quel sentimento che ogni volta che pensi a lui ti manca il respiro, che ti gira la testa ogni volta che lo vedi e quando sorride riesci solo ad abbassare lo sguardo e a sorridere a tua volta mentre l’emozione ti tradisce e il cuore perde un battito.
«A cosa pensi?» mi chiede lui guardandomi negli occhi, vedo riflesso nelle sue iridi tutto il mio futuro insieme con lui.. ogni cena, pranzo, ogni successo e sconfitta vedo sempre lui al mio fianco che mi da forza.
«Ti amo» gli sussurro, mi guarda piegando la testa di lato regalandomi un sorriso mozzafiato prima di riprendere a baciarmi con più passione.
 
 
Zayn’s pov
 
«Perrie dov’è?» mi chiede Niall indossando il berretto per coprire i capelli biondi che evidentemente questa mattina non ha pettinato perché ogni ciuffo ha deciso di prendere una propria direzione senza rispettare nessuna regola.
«E’ rimasta in camera a studiare per quel maledetto esame!» sospiro infilandomi gli auricolari, più lontano Liam sta facendo vorticare in aria il microfono con lo sguardo assente mentre Louis e Harry parlottano sotto voce ridendo.
Mi avvicino al mio amico sedendomi accanto a lui, il microfono gli cade a terra emettendo un suono sordo che riempie tutto lo stadio, mi osserva passandosi una mano sul viso sospirando.
«Allora.. vogliamo andare a pescare dopo? Ti va?» gli chiedo cercando di distrarlo dandogli una pacca sulla spalla, lui mi lancia un’occhiata poi annuisce sorridendo.
Paul mette fine a ogni nostra chiacchiera, ci fa mettere sul palco per provare qualche canzone mentre la musica in sotto fondo riempie l’intero stadio, rimango paralizzato di come la nostra voce riesca a raggiungere ogni angolo, perfino il cielo.
E’ pazzesco tutto questo, sembra ieri che giriamo un nuovo video su quelle scale di Xfactor dove sinceramente ho passato i momenti più belli, mi volto per guardare il resto della band e leggo nei loro occhi la mia stessa meraviglia.
Canto il mio assolo in You and I e sento l’adrenalina salirmi in corpo, Liam mi accompagna con la sua voce mischiandosi fino a realizzare un’unica melodia che scuote il cielo mentre il sole ci illumina i volti rischiarando i nostri pensieri.
Le prove durano un paio di ore poi siamo finalmente liberi, mi accordo con Liam di ritrovarci sul pontile verso le sei di pomeriggio e questo significa che ho un’intera ora prima di incontrarlo che posso dedicare completamente a Perrie. Tornando dallo stadio mi fermo da un fioraio per comprare un mazzo di rose rosse, salgo velocemente in camera bussando alla porta ricevendo il permesso di entrare; la vedo immobile sul letto china sui libri che sono almeno cinque sparsi sopra alle coperte. Indossa gli occhiali da vista ed è ancora più sexy, i capelli gli ricadono lungo le spalle legati in una treccia, gli occhi azzurri scorrono le pagine con attenzione e il petto si muove al ritmo del suo respiro regolare.
Mi avvicino senza fare rumore ponendole le rose sopra al libro di storia, la vedo sbattere le palpebre guardandomi sorpresa sorridendo, si leva gli occhiali annusando il mazzo di fiori poi con un movimento sensuale si alza cercando un contenitore dove mettere il mio regalo. Indossa una salopette con i pantaloncini corti, dove una bretella le ricade giù dalla spalla, si avvicina a me baciandomi così le afferro i fianchi stringendola forte ricambiando con passione.
«Mi sei mancata» le sussurro scostandogli una ciocca dietro le orecchie, si siede sopra le mie gambe accarezzandomi i capelli e guardandomi con quell’espressione dolce che solo lei riesce a regalarmi. Ricordo ogni singolo momento passato con lei, dal più bello al più brutto e ogni notte prima di addormentarmi ripenso a tutto quello che ci ha unito, perché incontrare lei è stata la cosa migliore che mi potesse mai accadere. A volte il destino ci gioca brutti scherzi, ci fa innamorare di qualcuno e poi distrugge tutto in mille pezzi lasciando un varco dentro di noi incolmabile, mentre a volte riesce a sorriderci, ci regala qualcosa per cui vale la pena restare a galla in questa vita.. ci da un’ancora che ci aiuta a non affogare e la mia ancora è lei e lo sarà sempre.
«Vorrei poterti fare una domanda..» domando più che altro a me stesso che a lei.
«Dimmi tutto, qualsiasi cosa che mi distragga da questa maledetta storia!» esclama lei visibilmente esausta.
«Tu la passeresti l’intera vita con me?» le chiedo a bruciapelo temendo un po’ la sua reazione, la vedo trattenere il respiro per qualche secondo decisamente sorpresa poi mi sorride accarezzandomi la guancia.
«Ogni volta che guardo nei tuoi occhi, visualizzo il nostro destino insieme!» mi confessa, sento nello stomaco una sensazione mai provata prima, è come se un intero reparto di fuochi d’artificio sia stato acceso di colpo. Ogni millimetro del mio corpo è elettrizzato dalla sua risposta, è come se gli angeli cantassero in cielo una melodia d’amore.
«Ti amo!» le dico con il cuore in mano baciandola.
Ci ritroviamo con Liam al pontile e con mia sorpresa noto che ha affittato una barca solamente per noi, Perrie soffre un po’ di mal di mare ma ha accettato volentieri quando le ho proposto di venire con noi; deve essere esausta di tutto questo studio.
Per fortuna il mare è calmo e il sole splende sopra di noi e Liam sembra essere un po’ più rilassato, lo vedo scherzare con la mia ragazza mentre la barca lascia il porto per dirigersi in mare aperto, è tutto così calmo e tranquillo che posso rilassarmi anche io.
«Vado un attimo in cabina» annuncio scendendo le scale, devo assolutamente bere qualcosa o morirò disidratato; fortunatamente trovo una bottiglietta d’acqua ma mentre sto risalendo mi fermo ad ascoltare la conversazione degli altri fuori.
«Lo so che non stai bene, ma devi dirmi il perché.. altrimenti non posso aiutarti!» esclama Perrie a voce bassa.
«Perrie non è nulla..» inizia Liam poi lo sento sbuffare evidentemente Perrie non ci crede «Ho litigato di nuovo con Jade, le cose sembrano andare sempre più male ed è come se mi sfuggisse tutto dalle mani e poi.. Non lo so averti sempre accanto non aiuta le cose» rimango pietrificato.
«Liam! Ancora con questa storia? Pensavo ti fosse passata..» si arrabbia lei, la sento camminare su e giù.
«No Perrie te lo giuro, mi è passata solo che.. vedo quanto tu sia felice con Zayn e mi chiedo se mai io potrò essere felice così con qualcuno» mi spiega meglio lui, cerco di rilassarmi un po’ ma mi chiedo se il mio migliore amico provi ancora dei sentimenti per la mia ragazza. Non riuscirei a reggere un’altra volta la stessa orrenda storia.
«Liam, tutto si risolve.. basta avere pazienza e crederci!»
«Grazie Perrie, ti voglio bene»
Salgo le scale tranquillamente vedendoli abbracciati e sorrido, mi fido di lei e so che non mi tradirà mai più, appena avvertono la mia presenza sciolgono l’abbraccio e Liam mi batte il pugno sulla spalla in segno di affetto.
La barca si ferma e ci annunciano che possiamo finalmente pescare così preparo la canna mostrando a Perrie come si mette l’esca anche se lei rimane leggermente inorridita e schifata alla vista di tanta brutalità. Ci sediamo sul bordo della barca gettando gli ami in mare aspettando mentre Perrie fa qualche foto, Liam sospira più tranquillo e dopo pochi minuti la mia canna inizia a tremare così che con uno strattone mi ritrovo con un enorme pesce tra le braccia.
«Amico hai decisamente vinto! Hai preso il pesce più grande che io abbia mai visto!» esclama Payne ridendo.
«Tesoro» amo quando mi chiama così «Voltati che ti faccio una bella foto!» mi giro guardandola negli occhi attraverso gli occhiali da sole, ha il sole in faccia che gli illumina i capelli color oro esaltando i meravigliosi occhi azzurri che si confondono con la tonalità del cielo e sorrido proprio nell’esatto momento in cui sento il “click” del suo Iphone.
 
 
Perrie’s pov
 
«E’ stata una giornata meravigliosa!» esclamo mentre torniamo all’hotel, Zayn è salito già in camera a farsi una doccia visto che Niall ha avuto la brillante idea di andare in discoteca questa sera.. di solito One Direction e alcool non sono un buon accostamento.
«Grazie per avermi distratto dai miei brutti pensieri» sorride Liam afferrandomi la mano, lo osservo accarezzandogli la guancia, è così tenero che non merita tutto il dolore che sta attraversando, lo abbraccio forte lasciandogli un bacio sulla fronte prima di sparire anche io in camera.
Salendo le scale incontro Louis che parla al telefono, sembra stia discutendo con qualcuno perché ha il tono di voce leggermente alto, mi avvicino bussandogli alla spalla cercando di calmarlo. Mi guarda per un attimo con uno sguardo leggermente spaesato poi annuisce e si calma, entro in camera trovando Zayn con un asciugamano intorno alla vita.
Rimango paralizzato dal suo petto scolpito, gli addominali segnano il suo profilo e i tatuaggi riempiono la sua pelle in modo uniforme conferendogli un aspetto decisamente attraente, mi mordo il labbro trattenendo ogni istinto di saltargli addosso e passare il resto della serata a letto.
«Ti conviene farti la doccia, siamo in ritardo» mi ammonisce riportandomi alla realtà, sorrido e corro in bagno. Mi lavo velocemente lasciando i capelli bagnati che mi ricadono lungo la schiena, grazie a dio si sono allungati moltissimo, uscendo dal bagno trovo Zayn che indossa una camicia blu a scacchi e un paio di jeans scuri.. sta davvero bene.
«Ti aspetto fuori» mi sussurra lasciandomi un bacio sulle labbra prima di prendere il suo pacchetto di sigarette ed uscire dalla stanza. Scorro i vestiti che ho appeso nell’armadio trovandone uno perfetto:  ha il top bianco e la gonna rossa di pizzo, mi infilo i tacchi neri prendendo la borsetta infilandoci il telefono e qualche spicciolo.
Afferro la tessera della camera e chiudo la porta ritrovandomi Niall di fronte, lo osservo con espressione accigliata ma lui mi sorride indicandomi l’orologio, scendiamo insieme salendo in macchina insieme a tutti gli altri. La discoteca non è molto lontana e all’ingresso troviamo moltissima gente che sta facendo la fila per entrare, deve essere un luogo molto popolare da queste parti perché arrivano continuamente persone; Paul parcheggia dietro facendoci entrare dall’entrata secondaria.
Dentro è il caos: gente che balla ovunque, persone che spingono per passare, ragazzi ubriachi che ridono in ogni angolo e coppiette che si stringono o si strusciano contro; Zayn mi afferra la mano per non perdermi dato che tutti gli altri ragazzi sono spariti. Ci dirigiamo verso il bar ordinando qualcosa da bere.
«Sei bellissima questa sera» mi urla lui sopra la confusione, lo ringrazio con un bacio, afferro il drink sorseggiando il contenuto mentre il mio ragazzo se lo scola tutto in una volta lo guardo sorpresa e lui di rimando alza le spalle divertito.
«Zayn ho bisogno di te!» urla Harry prendendolo per le spalle.
«Non lascio Perrie da sola!» risponde lui indicandomi, io scuoto la testa continuando a bere.. non voglio rimanere sola in mezzo a tutta questa gente.
«Ci sono io con lei tranquillo» urla una terza voce alle mie spalle, mi volto ed è Liam che mi sorride anche lui con un drink in mano, Zayn lo osserva per qualche secondo poi con un “torno presto” sparisce con Harry. Finisco il mio drink poggiandolo sul balcone, Liam mi imita prendendomi per mano e trascinandomi in pista per ballare.
Dopo altri tre drink Zayn ancora non si vede e la mia testa comincia a girare pericolosamente così che ho bisogno di sedermi, perdendo però di vista Liam e ritrovandomi da sola, perché nei momenti più brutti mi devo perdere? Cerco di guardarmi intorno per riconoscere uno di loro ma non noto nessuno, salgo le scale che portano al piano di sopra e in lontananza vedo una testa piena di ricci, è Harry che sta parlando con una ragazza e pochi metri da lui riconosco la camicia di Zayn. Sorridendo mi avvicino chiamandolo a voce alta nel momento esatto in cui la musica è più assordante che mai, faccio per raggiungerlo ma mi blocco di colpo quando vedo il mio ragazzo stringere il corpo di una ragazza bionda affianco a lui.
Lei lo guarda come si guarda un dessert delizioso e dopo pochi secondi le loro labbra si uniscono, all’improvviso intorno a me tutto tace.. la musica si zittisce, le persone che ballano di fronte a me sembrano sparire e sento solamente il suono del mio cuore che si spezza in frantumi. Una mano si posa sulla mia spalla facendomi sussultare, mi volto ed è Liam lucido come non mai che però non osserva me, ma Zayn e ha negli occhi la stessa espressione dura e rabbiosa che aveva quando Zayn non voleva più saperne di me.
Mi posiziono davanti a lui battendogli le mani forte sul petto attirando la sua attenzione, mi guarda negli occhi e cerco di sostenere il suo sguardo anche se le lacrime hanno ormai preso il via lungo il mio volto, scuoto la testa.
«Torniamo all’hotel ti prego!» gli dico con la voce che trema.



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Capitolo 28
*** I wish that I could wake up with amnesia.. ***


I wish that I could wake up with amnesia and forget about the stupid little things

 


Liam mi accompagna fino in camera, ma rimango a guardare la porta della stanza con disgusto.. non voglio entrare e magari svegliarmi domani ritrovandomi Zayn accanto. Mi volto verso il mio amico che deve aver capito tutto, mi prende per mano e barcollando raggiungiamo la sua stanza che è in fondo al corridoio.
È grande con un letto immenso e una televisione al plasma che riempie la parete, mi sfilo i tacchi gettandomi sul letto cercando di sbattere gli occhi ormai troppo appiccicati a causa del mascara colato; Liam mi da una sua camicia e un paio di boxer suggerendomi di andarmi a lavare la faccia. Seguo il suo consiglio levandomi tutto il trucco e sentendomi un po’ meglio, lascio il vestito sopra ad una seria indossando gli indumenti di Liam, anche lui si è cambiato ed indossa una maglietta bianca e un paio di pantaloncini neri. Mi stendo sul letto portandomi le ginocchia al petto e chiudendomi nella solita posa, lui si stende accanto a me abbracciandomi forte mentre mi culla cantando una loro canzone.


Sento dei rumori pazzeschi: un bicchiere che cade in frantumi, un pugno sul muro oppure qualche calcio ad un mobile e poi urla.. sempre più forti. Infilo la testa sotto al cuscino per impedire al mio mal di testa di raddoppiare, sapevo di non dover bere eppure..
In lontananza odo la voce marcata di Liam e quella sottile di Zayn, devono essere loro due che stanno litigando; vorrei alzarmi e affacciarmi per vedere cosa succede, ma non ne ho il coraggio.
«Voglio parlare con lei.. ora!» urla Zayn, sento i suoi passi avvicinarsi e mi ritiro ancora di più sotto le coperte. «Liam.. togliti di mezzo!» evidentemente il bel moro deve essersi messo in mezzo.
«Non la ferirai di nuovo» esclama Payne a voce bassa.
«Non sono affari tuoi questi..» Zayn si ferma e batte le mani «Sapevo che eri ancora innamorato di lei, ci avrei scommesso!»
«No fratello ti sbagli, le voglio bene come una sorella. Io amo Jade te lo giuro, ma non voglio che tu le faccia ancora del male.. Perrie non merita tutto questo!» silenzio.. per alcuni secondi non si sente più nulla poi qualcuno scende le scale mentre la porta della camera si apre, sbircio fuori dalle coperte ritrovando Liam a petto nudo. Evidentemente si sta cambiando per via dell'intervista che hanno.
Ci penso un po’ poi esco fuori guardandolo in attesa che parli, lui si volta sorpreso passandosi una mano dietro il collo imbarazzato.
«Non pensavo fossi sveglia..» mi sussurra infilandosi una maglia rossa.
«Mi hanno disturbato le vostre urla» rispondo impugnando il vestito, è ora di tornare nella mia camera e affrontare il problema perché è inutile scappare.
Apro la porta, ma Liam mi blocca la mano gli sorrido scuotendo la testa. Passo la carta sulla serratura ed entro in camera mia ritrovandola silenziosa e buia così apro le tende lasciando entrare il sole, oggi è una giornata meravigliosa e i giorni qui sembrano volare.. tra un po’ dovrò fare già le valigie per tornare a casa. 
Indosso il costume con un vestito desiderosa di andare in spiaggia, tanto i ragazzi oggi hanno un'intervista e  poi ... qualcuno bussa alla porta.
Il mio cuore accelera di colpo, le mani iniziano a sudare e lentamente apro ritrovandomi il viso di Eleanor che mi sorride, rimango paralizzata abbracciandola forte mentre le lacrime iniziano a scorrere di nuovo lungo il viso.
«Ehi Perrie.. tranquilla ora ci sono io qui con te» sussurra accarezzandomi i capelli, mi racconta che Louis le ha riferito tutta la storia e che pensa seriamente che Zayn si sia comportato da stronzo.
Le stringo la mano ringraziandola,ma oggi non voglio parlare di lui.
«Come siamo cresciuti!» esclamo accarezzandole la pancia, lei arrossisce sorridendo.
«È un maschio» annuncia fiera, rimango a bocca aperta abbracciandola.
«Dobbiamo festeggiare!» esclamo alzandomi in piedi piena di forza, lei scoppia a ridere.
«Sta sera voglio dirlo al resto della band.. una cena può bastare» sorride, annuisco.


La spiaggia è meravigliosa, le onde sono altissime e con un gettito ricoprono ogni cosa, i ragazzi si divertono a fare surf sulla loro superficie mentre gli adulti prendono il sole. Eleanor indossa un vestito largo in modo da non mostrare la pancia che ormai è quasi al quinto mese, mentre io rimango sdraiata in costume osservando le nuvole.
Come ha potuto baciare un'altra? Il pomeriggio stesso mi aveva detto di vivere insieme.. perché si é comportato così?
Un'ombra oscura il mio sole così mi sollevo sui gomiti arrabbiata dell'invasione, Harry indossa un cappello di paia bianco e un paio di pantaloncini neri mentre il petto rimane scoperto. È abbronzato molto più di me che ci sto mettendo anima e corpo per scurire la mia pelle, mi sorride da dietro gli occhiali da sole porgendomi la mano.
«Cosa vuoi?» chiedo disturbata, lui sbuffa agitando la mano di fronte a me. Sento Eleanor ridacchiare.
«Harry non disturbare le signore!» esclama Louis gettandosi sulla sabbia vicino alla sua ragazza lasciandole un bacio casto sulle labbra. Sono perfetti insieme.
«Dai Perrie ti devo solo parlare! Facciamo due passi» dice in tono supplichevole Harry, sbuffo alzandomi per seguirlo.
Camminiamo per un po’ in silenzio mentre osservo Harry vicino a me che si muove veloce tenendo le spalle leggermente basse, i ricci gli spuntano fuori dal cappello ricadendo sulle spalle.. in questi mesi gli si sono allungati parecchio.
«Non é colpa di Zayn» dice all'improvviso fermandosi a guardarmi, ruoto gli occhi verso l'alto «Davvero Perrie.. avevo bisogno di lui per parlare con una ragazza dato che era amica di una sua amica, abbiamo bevuto un po’ troppo e la sua amica, anche lei visibilmente ubriaca, gli é saltata addosso. Tu devi aver visto quello, ma poi lui l'ha scansata.. devi credermi!» 
«Harry non dovresti essere tu a dirmi queste cose» gli rispondo una volta ascoltato il suo racconto.
«Io mi sento in colpa!» urla lui attirando l'attenzione di due passanti, gli do una botta sul braccio facendogli segno di abbassare la voce.
«Shh! Non sei tu quello a doversi sentire in colpa. Stai tranquillo» gli sorrido accarezzandogli la guancia, abbozza un sorriso con espressione leggermente rilassata.
Indosso un vestito lungo blu per la cena di questa sera, Louis ha prenotato in un posto davvero elegante.
Zayn entra in camera nell'esatto momento in cui finisco di legare i miei capelli in una treccia, rimango immobile guardandolo dalla porta del bagno. 
Indossa una camicia elegante ornata da un papillon blu scuro, i pantaloni di velluto gli calzano a pennello evidenziandogli le gambe magre, rimango estasiata da tanta bellezza da arrossire, lo vedo ridere. Butto lo sguardo altrove cercando le scarpe sotto il letto che si piega sotto il peso di Zayn.
Mi siedo accanto a lui allacciando i tacchi, la sua mano si posa sulla mia provocandomi milioni di brividi, mi volto per guardarlo.
«Possiamo parlare?» mi chiede triste.
«É tardi Zayn» sospiro senza saper bene a cosa illudo.
«Non è mai troppo tardi.. ti prego» mi stringe la mano, scuoto la testa e mi alzo lasciando la stanza. Scendo le scale cercando di trattenere le lacrime, gli altri aspettano nell'atrio e sono tutti molto eleganti. Eleanor mi sorride, indossa un vestito nero che lascia vedere un po’ la protuberanza che cresce velocemente.
Ci avviamo in due macchine, durante il tragitto cerco di non incrociare gli occhi di Zayn cosa che per lui risulta più difficile. Arriviamo dopo pochi minuti e il locale é decisamente molto elegante, i posti sono assegnati e casualmente il mio è tra Zayn e Liam, sbuffo sedendomi.
La serata passa tranquilla, il cibo è ottimo e le chiacchiere risuonano sempre nell'aria così da non annoiarsi mai, Zayn prova ben due volte ad afferrarmi la mano, ma dopo il mio terzo rifiuto sembra rinunciare.
«Prima che andiamo via vorrei annunciare una cosa» inizia Louis schiarendosi la voce, io e Niall ci guardiamo sorridendo. Vedo Tomlinson prendere fiato guardandoci, annuisco per dargli forza.
«Io e Eleanor aspettiamo un bambino» dice con un sorriso meraviglioso che gli colora il viso.
Guardo gli altri che stanno osservando Louis a bocca aperta, rido insieme al biondino.
Sembrano scioccati, Zayn è quasi sul punto di piangere mentre Liam si sta strozzando con l'acqua. Eleanor li osserva leggermente preoccupata portandosi una mano in grembo sorridendo.
«Tu lo sapevi?» mi chiede Liam respirando forte, annuisco mimando la chiusura delle labbra e la parola di lupetto. Partono le grida e le "congratulazioni" da parte degli altri, noto Harry visibilmente commosso.. i due sono molto legati: si abbracciano forte per almeno un minuto e quando Louis lo lascia andare vedo entrambi notevolmente commossi.
Liam da bravo padre annuncia che è l'ora di andare a dormire così ci avviamo verso l'hotel.
Durante la strada del ritorno però mi ritrovo da sola con Zayn in macchina e capisco che fa tutto parte di un suo piano, rimango in silenzio riconoscendo però che non stiamo tornando all'hotel. L'auto corre lungo la strada imboccando il viale che conduce al porto dove é stato allestito un enorme luna park, rimango a bocca aperta.
Il bodygard di Zayn ferma la macchina e il cantante mi aiuta a scendere prendendomi la mano, è tardi e non c'è nessuno, ma le luci sono tutte accese e le giostre girano emettendo una melodia unica.. ho la vaga impressione che sia merito suo. Camminiamo fianco a fianco in silenzio finché non arriviamo alla fine del pontile, Zayn si siede su una panchina prendendomi la mano in modo da farmi sedere sulle sue ginocchia. All'improvviso dal mare s'innalzano milioni di fuochi d'artificio, rimango a bocca aperta mentre sento gli occhi di Zayn addosso. Mi volto guardandolo in faccia, ma lui non sorride.. ha quell'espressione preoccupata e triste che gli segna il volto e mi fa male vederlo così. Gli accarezzo la guancia con delicatezza cercando di fargli percepire il mio stato d'animo e lo bacio assaporando di nuovo le sue morbidi labbra, lui rimane sorpreso ma poi mi afferra i fianchi stringendomi forte.. mi era mancato il suo tocco sulla mia pelle, le sue labbra sulle mie e il suo respiro caldo e inebriante che mi fa girare la testa ogni volta.
 
 
«Perrie potresti cercare qualcosa per Liam?» mi chiede Lou agitando la mano verso il camerino, i ragazzi si stanno preparando per il servizio fotografico dedicato al loro nuovo profumo e io sono tornata al lavoro come loro costumista. Prendo una maglia bianca e un paio di jeans chiari, Lou approva mentre sta cercando di far tener alto il ciuffo di Louis. Porgo gli indumenti a Liam che è in piedi in boxer a braccia conserte, ormai sono abituata a vederli così; mi lancia un'occhiataccia afferrando i vestiti con forza.
«Ehi che ti succede?» chiedo sbalordita.
«Lo hai perdonato? Così senza battere ciglio?» dice a bassa voce con espressione dura, rimango ferita.
«Non sono affari tuoi!» esclamo voltandomi, lui mi afferra il braccio.
«No? Chi c'era quando stavi male? Chi ti ha riportato all'hotel dalla discoteca?» lancia a raffica domande stringendo sempre più forte il mio polso.
«Non ti ho chiesto mai nulla!» urlo forte attirando l'attenzione degli altri e cercando di divincolarmi sotto la sua presa che però non vuole mollare.
«Liam lasciala..» sussurra una voce dietro di me, è Zayn che sta guardando preoccupato il mio polso che sembra essere diventato viola, l'amico lo guarda poi mi lascia andare sparendo in camerino. Riprendo a respirare massaggiandomi il punto in cui la stretta era diventata troppo forte per il mio fragile corpo.
Zayn spalanca le braccia dove mi ci fiondo stringendolo a me.. non voglio più che qualcuno o qualcosa ci separi.
Il servizio fotografico dura almeno un'ora e i ragazzi sono perfetti, sorridono scherzano e si mettono in posa in modo così naturale da far sembrare che la fotocamera non esista.
Cerco di tenere d'occhio Liam che però sembra rilassato, mi diverto a vederli scherzare sotto i riflettori e a lanciarsi contro piume o pallide di gomma. Il profumo ha davvero un buon sapore e anche la presentazione sembra essere molto carina.
Sento un rumore alle mie spalle e girandomi trovo Eleanor, la pancia si vede da dietro la salopette e capisco che ormai é stanca di nasconderla, mi sorride posizionandosi accanto a me. Louis la nota e i suoi occhi brillano, com'é dolce il ragazzo.
«Quando riparti?» mi chiede lei alludendo al mio esame, sbuffo contrariata.
«Tra due giorni.. non vedo l'ora di levarmi questo peso e poi per un po’ ciao ciao esami» alzo le braccia al cielo esausta, lei ride.
Qualcuno batte le mani segno che per oggi hanno finito, Zayn si avvicina sorridendo, è perfetto: Lou gli ha fatto un'acconciatura meravigliosa e il bianco della maglia esalta il colore della sua pelle. Mentre lo guardo mille brividi mi percorrono il corpo, mi inizia a girare la testa come se mi mancasse il respiro e quando le sue labbra combaciano con le mie finalmente posso ricevere l'ossigeno di cui ho bisogno.
«Ti amo» mi sussurra lui prima di sparire a cambiarsi.
Sapevo che il mio destino era insieme a lui ancor prima di accorgermene.



«Quindi nel '600 l'Inghilterra era popolata da..?»
«Gli inglesi?» Niall mi lancia un'occhiataccia degna di nota, sono esausta.. é tutto il pomeriggio che ripetiamo le stesse identiche cose e sono arrivata allo stremo.
«Basta Niall sono sfinita.. ti prego chiudi quel libro, non voglio più vederlo in vita mia» esclamo gettando il libro a terra «Usciamo un po’?» propongo, lui annuisce.
Facciamo un giro per le strade di Sydney dove sta sera canteranno, amo questa città e mi sono riproposta che un giorno devo assolutamente venirci ad abitare.
«Tutto apposto con Zayn?» mi chiede Niall, annuisco.
«Con Liam?» indaga guardandomi da sopra gli occhiali da sole.
«Non molto bene.. non mi parla, é arrabbiato ma non capisco il perché!» esclamo furiosa.
«Dagli un po’ di tempo, gli passerà. Voleva solo essere più partecipe nella tua vita e da quando ha litigato con Jade sembra gettare le sue frustrazioni sugli altri» mi risponde lui, annuisco essendo pienamente d’accordo. Camminiamo per un altro po’ arrivando di fronte ad un ragazzo che vende hotdog lungo la strada, Niall si ferma a comprarne uno mentre io mi metto a curiosare tra le riviste di gossip. Ce ne sono parecchie con i loro volti e altre con i volti di quei ragazzi che avevo incontrato una sera prima di un loro concerto.. 5 second of summer, esatto come recita la copertina. Faccio per allontanarmi ma una faccia familiare attira il mio sguardo: Zayn ride, sta stringendo il fianco della sua amica bionda, quella della discoteca.
Leggo velocemente l'articolo:
 
"Zayn Malik il bel moro della ormai nota band One Direction sembra aver attirato nella sua tana un'altra preda, nonché la famosa attrice Sasha Pieterse. I due sembrano divertirsi molto insieme, li abbiamo avvistati due giorni fa in un ristorante di Sydney cenare al lume di candela scambiandosi occhiatine e risate. 
Sembra ci sia molta attrazione tra di loro e chissà cosa potrà accadere?.."
 
Sotto ci sono due foto, una dove i due sono seduti ad un tavolo di qualche ristorante famoso e l'altra è fuori da un hotel, probabilmente quello di lei, dove lei sembra un po’ troppo vicina a lui.
Mi accorgo di tremare solo quando Niall mi chiede se va tutto bene, mi ricompongo mettendo il giornalino al suo posto. Durante la strada del ritorno non proferisco parola e per raggiungere lo stadio decido di salire in macchina con Lou invece che con gli altri, senza neanche parlare a Zayn.
Una volta arrivati aspetto qualche minuto prima di irrompere nel camerino della band. Sembrano tutti indaffarati: Niall sta saltando da ogni parte mentre parla al telefono, Harry sta mangiando una banana, Louis e Eleanor parlano sottovoce mente Liam li guarda da lontano con espressione triste. I miei occhi cercano Zayn trovandolo affacciato alla finestra mentre sta fumando una sigaretta, sicuramente lo fa per cercare di levare l'ansia.
Mi avvicino a lui appoggiandomi alla parete, si accorge di me e butta via la sigaretta guardandomi.
«Ti ho cercata.. dove eri?»
«Sei andato a cena con lei!» dico con espressione dura cercando di contenere il tono di voce.
«Come lo hai saputo?»
«Non conta come lo ho saputo.. conta il fatto che tu non me l'abbia detto! Io mi fidavo..» alzo le mani in alto allontanandomi, lui mi segue ma Paul annuncia che devono salire sul palco così fanno il solito gesto di incoraggiamento e spariscono. Io e Eleanor ci avviamo fuori per vederli dalle prime file, passo attraverso le fans che mi notano e alcuni mi lanciano occhiate strane, le ignoro sedendomi sulle scalette.
Ascolto una dopo l'altra le canzoni che passano veloci, osservo Harry fare lo scemo sul palco indossando un cappello da cowboy, Zayn individua il punto dove sono e il suo sguardo corre troppe volte verso la mia direzione cantandomi anche dei pezzi di canzone. Questa volta però non la passerà liscia così!
Durante il discorso di Niall mi alzo per tornare nel camerino per prendere una bottiglietta d'acqua, ma sulla porta mi scontro con qualcuno, faccio un passo indietro scusandomi e mi ritrovo di fronte una chioma bionda.. è lei.. è Sasha.. 



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Capitolo 29
*** Sasha who? ***


Sasha who?

 

«Scusa é questo il camerino dei One Direction?» mi chiede con voce squillante facendo ondeggiare i suoi perfetti capelli biondi, rimango paralizzata.
«Io.. si è questo, ma stanno ancora cantando» rispondo indicando il palco, lei annuisce ed entra. La seguo prendendo una bottiglietta d'acqua dal mobile vicino al computer di Louis, lei si siede sul divanetto prendendo il rossetto dalla borsa passandoselo sulle labbra per rimarcare la loro intensità.
«Sei la sorella di uno di loro?» mi chiede senza degnarmi di uno sguardo.
«No.. una vecchia amica. Tu come mai sei qui?» cerco di indagare.
«Volevo fare una sorpresa a Zayn.. dovevamo vederci dopo cena, ma ho deciso di passare prima. Stupendo no?» chiede eccitata sorridendomi, faccio una smorfia che dovrebbe essere un sorriso ma veniamo interrotte dalla band che fa irruzione nel camerino.
Niall come sempre sembra aver ricevuto una scarica elettrica tanta è l'adrenalina che ha in corpo; Zayn mi cerca con lo sguardo ma io gli indico la sua amica bionda e rimane paralizzato. Cala un silenzio imbarazzante nella stanza interrotto da un colpo di tosse di Harry.
«Bene.. noi torniamo in hotel, ci vediamo domani ragazzi» se ne esce Louis prendendo la mano di Eleanor.
«Zayn tesoro!» urla Sasha gettandogli le braccia al collo, lo stomaco mi si rivolta e una sensazione di vomito mi risale su per la gola. Poso la bottiglietta prendendo la borsa, incrocio lo sguardo di Liam che sembra soddisfatto della mia delusione.. rimango ferita dal suo comportamento e senza dire una parola me ne vado.
Percorro il corridoio buio da sola, dei passi risuonano dietro di me ma non voglio fermarmi neanche quando la voce che grida il mio nome si fa più insistente.
«Perrie fermati!» mi raggiunge bloccandomi il braccio, mi volto mentre le lacrime hanno preso il sopravvento sul mio viso. Preferirei morire che restare qui a guardare il suo viso che mi ha solo mentito.
«Non è come sembra..»
«Dovevate vedervi dopo cena?» domando con voce flebile.
«Io..» sembra disorientato «Si.. ma era solo per parlare..» mi scrollo di dosso il suo braccio e inizio a camminare sempre più veloce. Questa volta sembra non esserci una soluzione .. la strada del ritorno è sempre più buia e non sembra riaccendersi nessuna luce.
Qualcuno bussa alla porta, rimango immobile con le gambe incrociate sul letto dando le spalle all'uscio fissando la pioggia che scorre lungo i vetri della finestra.
«Perrie posso entrare?» Liam si affaccia, non rispondo ma lo sento entrare e sedersi accanto a me, mi asciugo le lacrime con la mano cercando di ricompormi.
Rimaniamo in silenzio, io continuo a giocare con un filo che esce fuori dalla coperta mentre sento i suoi occhi addosso.
«Vogliamo restare in silenzio per sempre?» mi chiede lui.. continuo a non rispondere, sbuffa alzandosi e inginocchiandosi davanti a me.
Ora si che mi spaventa!
«Perrie sai che sono uno stupido? Volevo solo che imparassi la lezione..» dice con tono duro, alzo lo sguardo per osservarlo sbalordita dalle sue parole.
«Avevi ragione Liam.. finché non ci si sbatte il muso non si impara» mi alzo di scatto battendogli le mani sulle spalle, lui mi blocca posizionando un braccio intorno al mio bacino attirandomi a lui.
Rimango paralizzata osservandolo da dietro le ciglia, i suoi occhi stanno studiando i miei lineamenti mentre la sua mano mi perfora la schiena. Gli poggio le mani sul petto allontanandolo nell'esatto momento in cui entra Niall, ci guarda con un'espressione di scuse negli occhi per averci interrotti, ma scuoto la testa.
«Cosa vuoi Niall?» chiede Liam infastidito, gli lancio un'occhiataccia.
«Noi andiamo in discoteca venite?» ci chiede allacciandosi la camicia.
«Il "noi" chi include?» indago.
«Io e Harry»
«Okay, due minuti e sono pronta» annuncio spingendo i due ragazzi fuori dalla porta per cambiarmi.
Cerco nell'armadio qualcosa da mettere individuando un paio di pantaloncini decisamente corti e a vita alta, afferro una canottiera di pizzo dalla valigia, mi lego i capelli in una coda alta un po’ disordinata e dopo essermi truccata esco scendendo le scale facendo rumori con i tacchi.
Vedo Liam appoggiato alla porta vestito elegante, evidentemente anche lui verrà. Indossa un papillon blu coordinato con la camicia, appena i nostri sguardi si incrociano lui mi sorride facendomi l'occhiolino.
Il bodyguard di Harry ci accompagna alla discoteca che è un posto enorme: da fuori è illuminato e un'insegna gigantesca occupa l'intera facciata. Entriamo e rimango sbalordita.. ci sono scalinate di vetro in ogni angolo, alzo lo sguardo notando che la discoteca è formata da ben tre piani colmi di gente.
Facciamo un giro tutti insieme esplorando il posto, a Londra non ce ne sono di discoteche così grandi.
Ci fermiamo davanti al bar dove ci sono dei ragazzi che stanno facendo una gara di bevute, ridacchio guardandoli barcollare dopo il sesto shots.
«Resisteresti di più?» mi chiede malizioso Niall.
«Non mettermi alla prova Horan!» gli faccio l'occhiolino.
«Vogliamo scommettere?» mi provoca lui.
«Va bene! 50 sterline che riesco a bere più shots di te!» propongo tirando fuori i soldi dalla tasca posteriore dei miei jeans; non ho nulla da perdere e so di poterlo battere.
«Ci sto!» urla lui sopra la musica mettendo i soldi sul bancone. Il barista ci serve i primi shots ridendo, io e Niall buttiamo giù l'alcool nello stesso momento. 
Lo sento scorrere lungo la gola fino ad arrivare nello stomaco dove sembra esplodere, scuoto la testa ridendo. Harry e Liam ci osservano buttare giù uno dopo l'altro i piccoli bicchierini e ben presto mi accorgo che sempre più gente si è riunita attorno a noi per assistere alla nostra sfida. Vedo alcuni fare il tifo per me pagando loro stessi alcuni shots, rido sempre di più osservando Niall traballare accanto a me.
«Sei arrivato al capolinea biondino? Questa non è la tua cara birra irlandese!» urlo scolando l'ennesimo bicchiere, lo vedo scuotere la testa senza parlare.
Dopo un altro paio di bicchieri Niall non resiste più, mi sgancia i soldi e corre letteralmente in bagno mentre i ragazzi intorno a me esultano per la mia vittoria.
Salto sul posto facendo una piroetta intascando il mio premio, alcuni si avvicinano chiedendomi di ballare, ma la testa inizia a girarmi a causa del tanto alcool ingerito. 
Qualcuno mi afferra le spalle sorreggendomi, lo guardo sorridendogli mentre sento le sue mani posizionarsi sopra al mio sedere.
Poi di colpo non lo ritrovo più addosso, Liam gli ha lanciato un pugno in pieno viso da farlo cadere lungo a terra, mi porto le mani alla bocca non per la sorpresa ma per contenere le risate. Sono decisamente ubriaca!
Gli altri ragazzi spariscono di colpo e mi ritrovo sola con Liam che mi trascina per un braccio riafferrandomi ogni volta che scappo per correre in pista a ballare.
«Liam mettimi giù!» urlo divincolandomi dalla presa del mio amico che mi ha afferrato per la vita e posizionato sopra le sue spalle come un sacco di patate.
«No! Ce ne ritorniamo in hotel» esclama lui spingendomi in macchina, mi siedo incrociando braccia e gambe mettendo il muso.
Liam si siede accanto a me sbuffando prendendo una bottiglia bevendo un gran sorso.
«Anche io voglio un po’ di acqua!» esclamo cercando di afferrare la bottiglia, ma Liam la allontana ridendo.
«Perrie non è acqua questa!» mi risponde bevendo un altro sorso.
«Ma è trasparente» mi lamento allungando le mani come una bambina piccola che cerca il suo giocattolo preferito.
«Non solo l'acqua è trasparente» ride buttando la bottiglia vuota sotto il sedile facendomi segno di stare zitta, la macchina si ferma davanti l'hotel così Liam mi prende in braccio aiutandomi a salire le scale.
Sfortunatamente ora siamo entrambi ubriachi e ci impieghiamo il doppio del tempo a salire fino alla nostra camera perché continuiamo a cadere ridendo.
Finalmente raggiungiamo il capolinea entrando nella stanza di Liam e mi getto sul letto osservando il soffitto, lui mi imita posizionandosi accanto a me. Rimaniamo in silenzio per alcuni minuti ognuno di noi immerso nei nostri pensieri.
«Pensavo mi amasse veramente..» sussurro dopo un po’ «Ci credevo alle sue parole.. mi aveva chiesto di passare la vita con lui» sospiro cercando di trattenere le lacrime.
«Non ha mai capito quanto fossi speciale e unica. Sei come un fiore che cresce in un deserto: raro e bellissimo» mi giro di fianco per osservare Liam mentre parla, gli posiziono una mano sul petto ascoltando il suo cuore battere veloce.
«Io l'ho sempre saputo invece..» finisce lui afferrandomi il braccio e iniziando a baciarmi, gli allaccio le braccia al collo ricambiando il bacio con passione senza sapere con certezza cosa sto facendo.
  




Cerco di girarmi senza che la mia testa scoppi più di quanto stia già facendo, mi volto sul fianco destro ma un conato di vomito mi fa scattare subito in bagno. Alzo la tavoletta rigettando tutto nel water, qualcuno entra in camera e cerco di chiudere la porta ma Liam la blocca con il piede riuscendo ad entrare. Si china accanto a me tenendomi i capelli mentre un altro conato rigetta tutto l'alcool della sera prima.. che scena imbarazzante.
Mi riprendo appoggiandomi alla parete, faccio un respiro profondo aprendo gli occhi accorgendomi che sono in biancheria intima e urlo coprendomi con le mani. Liam scoppia a ridere lanciandomi un asciugamano, lui è solamente in boxer e qui le cose sembrano non quadrare affatto. Indosso una felpa prima di sedermi sul letto, tutto ancora sembra vorticare terribilmente attorno a me così chiudo gli occhi cercando di fare mente locale su cosa è accaduto ieri, ma vedo solo buio.
«Liam.. cos'è successo?» chiedo a voce bassa guardandomi le mani.
«Ci credi se ti dico che non ricordo nulla?» si siede accanto a me, ora è serio e sta cercando di ricordare, ma evidentemente ieri abbiamo esagerato entrambi.
«Eravamo ubriachi.. abbiamo passato la notte insieme?!» non so se sia una domanda o un'esclamazione, ma mi copro gli occhi imbarazzata. Un flash mi passa in mente: io e Liam che ci baciamo, urlo.
«Ci siamo baciati!» esclamo forte, lui annuisce; lo picchio «Dovevi impedirlo!» lo accuso alzandomi dal letto furiosa.
«Le cose si fanno in due Perrie! E poi neanche io ricordo nulla.. non prendertela con me!» urla di rimando lui alzando la voce, lo guardo mentre le lacrime mi scorrono lungo il viso, afferro i vestiti e esco dalla stanza sbattendo la porta.
In corridoio vado a sbattere contro Niall che mi osserva sconsolato.
«Vuoi il bis?» mi chiede.
«Come scusa?» chiedo confusa.
«Ieri abbiamo fatto una scommessa per chi beveva di più.. hai vinto tu. Non ricordi nulla?» dice alzando un sopracciglio, scuoto la testa stordita. Lo supero rifugiandomi nella mia camera, il letto è rifatto segno che nessuno ha passato la notte qui, chissà se Zayn ha dormito dalla "bionda"..
Vorrei poter ricordare ogni cosa, ho paura di aver fatto un macello ancora più grave di baciare Liam. Ero nel suo letto.. in biancheria intima!
Mi afferro la testa tirandomi i capelli mentre le lacrime hanno ripreso a scorrere veloci lungo il viso. La porta si apre di botto facendomi sussultare, è Zayn che mi osserva con espressione disgustata. Lo guardo senza sapere cosa dire, ma è lui a parlare.
«Eri tu quella che mi amava? Sei andata a letto con Liam sta notte.. non te ne vergogni?» urla facendo tremare le pareti, rimango paralizzata, non l'ho mai visto così furioso.
«Ma..» inizio a dire.
«Non ti voglio più vedere! Per me sei come morta!» urla uscendo sbattendo la porta. Resto per alcuni minuti a guardare il punto esatto dove è sparito prima di sprofondare nel letto cercando di calmare i miei singhiozzi che si fanno sempre più insistenti finché non mi addormento.






«Devi venire! Ti prego fallo per me..»
«No Eleanor non posso..»
«Se non vai tu non vado neanche io!»
«Tu devi andare con Louis»
«E tu con Liam!»
«Non lo voglio vedere..» sbuffo gettandomi sul letto. 
È mezz'ora che discutiamo sull'argomento: sta sera c'è una cena importante dove i ragazzi sono stati invitati e Eleanor insiste sul fatto che dovrò essere presente anche io, mentre io mi rifiuto categoricamente di vedere Zayn.
Sono due giorni che ormai ci evitiamo e non credo neanche che sappia che la mia idea di andarmene prima, cosa che credo non gli interessi proprio.
«Se non vieni non ti parlerò più!» esclama incrociando le braccia sopra alla pancia.
La guardo e mi fa tenerezza quando mette il broncio, la abbraccio forte lasciandole un bacio sulla fronte.
«Va bene vengo!» esclamo esasperata, la vedo esultare trionfante.
Dormo per tutto il pomeriggio e alle sette la sveglia suona segnalando la mia condanna a morte così, esausta, mi faccio una doccia veloce decidendo cosa mettere. Ho quasi messo tutto in valigia perciò devo fare attenzione a non dover tirare fuori tutto.
«Dovremmo indossare qualcosa si uguale non trovi?» domanda qualcuno al mio orecchio facendomi sobbalzare.
«Liam!» lo rimprovero dandogli uno schiaffo sul braccio.
«La porta era socchiusa quindi sono entrato» ride porgendomi un pacchetto, lo squadro aprendo la scatola. Al suo interno c'è una collana bellissima di color blu corallo che brilla sotto la luce fioca della lampada, rimango a bocca aperta.
Lui la sfila da sopra la stoffa facendomi voltare per allacciarla al collo sfiorandomi la pelle con le dita, sussulto mentre dei brividi mi percorrono il corpo. Sento le sue labbra posarsi sul mio collo lasciandomi piccoli baci, scuoto la testa allontanandolo.
Mi fa l'occhiolino ed esce lasciandomi il tempo di cambiarmi, indosso un vestito blu scuro lasciando i capelli mossi lungo la schiena, con i tacchi scendo nella hall trovando tutti vestiti eleganti, sorrido. Liam indossa un abito blu con un fazzoletto nel taschino dello stesso colore della mia collana, mi porge il braccio e usciamo tutti insieme.
Il locale dove si terrà la cena è enorme: fuori c'è un tappeto rosso ad accogliere gli ospiti e ai lati sono state posizionate delle transenne per dividere i fans, tanti paparazzi aspettano i vip che escono dalle auto per inondarli di flash. 
All'interno ci sono tantissimi tavoli rotondi per ogni gruppo di persone, al centro c'è un palco e dal soffitto ricadono luci e festoni, il tutto è decorato in modo molto elegante.
Sembra di essere ai BRIT a Londra!
«Qualcuno mi ricorda il perché siamo qui? Intendo.. che evento è?» chiedo sotto voce.
«Non ne ho idea!» esclama Niall «Basta che si mangia» ride.
«Siamo messi bene» sospiro, Eleanor mi sorride sfiorandomi la mano. 
Ci sediamo al nostro tavolo dove però rimangono due posti vuoti proprio davanti a me, cerco con gli occhi Zayn ma c'è troppa gente per individuarlo. Sembrano essere arrivati tutti quando dall'ingresso entrano Zayn e Sasha abbracciati che sorridono e si guardano complici, sento il mio stomaco chiudersi mentre una fitta attraversa il mio povero cuore. Mi manca il respiro, vorrei scappare ma le mie gambe sembrano paralizzate; li vedo avanzare verso di noi fino a sedersi occupando i posti vuoti.
Mi scambio un'occhiata con Eleanor che mi guarda apprensiva mentre Liam mi stringe la mano, sfilo la mia dalla sua presa guardando altrove.
«Ciao ragazzi» saluta Zayn sorridendo.
La cena è stata organizzata con un buffet perciò bisogna alzarsi per prendere il cibo, Liam si offre di prendere la mia parte e Zayn, per non fare brutta figura, lo imita lasciando me e la vipera bionda da sole.
«Proprio un bel posto vero?» chiede lei guardandosi intorno «Certo ho visto di meglio, sai facendo l'attrice vedi molti luoghi fantastici.. ma per te questo posto deve essere bello no?» rimango scioccata.. mi sta declassando?
Annuisco ridendo, lei si alza avvicinandosi a me.
«Sai Perrie sei davvero una bella ragazza, ma Zayn non è adatto per te. Lui ha bisogno di una persona che faccia parte del suo mondo, lui non si accontenta come Liam. Perciò fatti da parte» sorride tornando al suo posto proprio mentre i nostri cavalieri ritornano.
Ho le mani che tremano vorrei poterle proprio dare uno schiaffo, ma decido di comportarmi da persona matura e mi alzo avviandomi verso l'uscita sotto gli occhi di tutti.
Liam mi corre dietro raggiungendomi fuori dove fortunatamente i paparazzi sembrano essere spariti, mi affaccio sul marciapiede aspettando un taxi.
«Dove vai?» mi chiede.
«A casa!» esclamo respirando forte l'aria umida di Sidney, con tutto quello che è successo sto cominciando ad odiare l'Australia.
«Cosa ti ha detto?»
«Solo la verità.. non sono adatta per il vostro mondo» rispondo con voce ferma.
«A me piaci così Perrie!»esclama lui cercando i miei occhi.
«Liam basta.. è finita! Sono stanca di tutto questo.. io ti voglio bene, ma amo Zayn. Sono stanca di aspettare, di illudermi, di piangere e di stare male. Perché qualunque cosa accada io sceglierò sempre e solo lui.» rispondo aspettando una sua reazione negativa che però non arriva.
«Lo so.. fa male ad entrambi questa situazione. Lo so che lo ami, lo si vede da come lo guardi.. è come se un cieco vedesse il sole per la prima volta.» mi abbraccia forte.
Sono stanca di lottare contro il mondo, vorrei solo poter ricominciare a respirare.



 

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Capitolo 30
*** If I lose you, I lose my entire world! ***


If I lose you, I lose my entire world!

 
 

Getto le ultime cose nella valigia chiudendo il tutto guardando i libri appoggiati sopra alla sedia della scrivania sospirando; mi appoggio alla parete prendendo un bel respiro cercando di fare mente locale se ho preso tutto. Vedere questa stanza vuota mi lascia una fitta al petto indescrivibile.
Sono pronta per l'esame me lo sento, ma ciò che è successo nelle ultime settimane mi manda letteralmente fuori di testa ed è già un miracolo che tutta la storia inglese sia riuscita ad entrarmi in testa senza farmi impazzire.
Sono un paio di giorni che io e Zayn non parliamo, lo vedo sempre uscire dalla stanza di Niall per incontrarsi con Sasha chissà dove. Ho anche smesso di andare ai loro concerti per non doverla vedere sotto il palco battere le mani come un'oca giuliva.
È notte, il taxi mi sta aspettando in strada per portarmi all'aeroporto, Liam mi ha comprato un biglietto per scusarsi di tutto il casino che mi ha provocato e sta mattina con il volo delle dieci è arrivata Jade.
È stato uno shock per lui vederla piombare in hotel con un sorriso in volto e milioni di scuse che non finivano più. Ho guardato Liam sospirare e sorridere abbracciandola forte, poi mi ha guardato e io ho annuito capendo che loro due sono fatti per stare insieme. Poco più tardi Liam mi ha mandato un sms dicendomi che aveva raccontato a Jade di noi due e che lei non si era arrabbiata più di tanto; era volato solamente un sonoro schiaffo niente di più.
Mi siedo in aeroporto appoggiando i  piedi sopra la valigia sospirando, apro il libro che mi ha regalato Eleanor e inizio a leggere da dietro gli occhiali scuri; racconta di una storia d’amore di una ragazza che si innamora di un ragazzo, ma i due sono troppo distanti per poter vivere la loro storia d’amore e in più si aggiunge un terzo incomodo. Più leggo e più mi sento triste per la protagonista.
Mi sento dannatamente sola, non pensavo che finisse tutto così come una bolla di sapone che improvvisamente scoppia. Pensavo davvero che saremmo rimasti insieme per tanto, che il mio amore per lui gli bastasse, ma evidentemente il mondo non è una fabbrica che esaudisce desideri.
Manca solo mezz'ora al mio volo così decido di prepararmi controllando le ultime cose, sono uscita in fretta e furia che non ho salutato neanche gli altri che non se lo meritano proprio, credo che una volta atterrata a Londra li chiamerò.
Sento una voce chiamarmi da lungo il corridoio.
Mi volto trovando Liam che mi corre incontro, da lontano noto Jade che lo aspetta all'entrata salutandomi con la mano, ricambio.
«Perrie!!»
«Liam!» esclamo sorpresa.
«C'è una cosa che devo dirti» inizia con il fiatone, è piegato in due e ha una mano sulla milza «Quella notte che siamo stati insieme.. In realtà non siamo andati a letto insieme» mi dice, lo guardo trattenendo il fiato.
«Come lo sai?» chiedo esitante cercando ancora di credere a ciò che mi sta dicendo.
«Louis ha confessato di avermi visto uscire dalla mia camera quella sera, non si era accorto che ero ubriaco ecco perché ha aspettato tanto a dirmelo.. Pensava lo ricordassi! »
«Ma io ero in biancheria!» insisto.
«Si perché eri stata male e vomitando avevi sporcato i tuoi vestiti ecco perché non li indossavi. Io invece sono tornato in boxer perché avevo fatto una doccia da Harry per non svegliarti. Ora quadra tutto!» urla di gioia abbracciandomi, mi sento incredibilmente leggera.. Come se un macigno enorme si fosse spostato dal mio cuore per sparire del tutto.
Non ho tradito Zayn, non è successo nulla di importante con Liam perciò ora tutto sembra andare meglio allora perché non riesco a liberarmi definitivamente di questa terribile sensazione che mi stringe lo stomaco?
Rimango a guardare Liam sorridendo finché non scioglie l'abbraccio e sento una voce femminile ai microfoni annunciare il mio volo.
«Grazie di avermelo detto, ma non cambiano le cose tra me e Zayn. Lui ha dubitato del mio amore per lui e per me questa è la cosa più grave in assoluto..» sussurro accarezzandogli la guancia con tenerezza, lui mi guarda triste come se dovesse dire qualcosa ma scuoto la testa baciandogli una guancia.
«Saluta gli altri. Vi voglio bene!» prendo il trolley trascinandolo verso l'imbarco resistendo alla maledetta sensazione di voltarmi e tornare di corsa in quell’albergo per abbracciare Zayn e ripetergli ancora una volta quanto io lo ami, ma non posso.
Crescere, a volte, significa lasciarsi qualcuno alle spalle..



 
Zayn's pov

Butto fuori il fumo che mi riempie i polmoni guardandolo vorticare in aria tra i tetti delle case ammassate di Melbourne. Il tour sta proseguendo senza sosta, ma da quando è partita Perrie sembra non essere più lo stesso.. Sasha non fa altro che lamentarsi della camera, del tempo, del cibo.. di tutto e sono arrivato al limite!!
«Amorinoo hai visto la mia crema rosa?» la sento urlare da dentro con la sua voce squillante e fastidiosa; inizialmente era simpatica ed era perfino piacevole stare con lei, ma evidentemente era solo apparenza e solo ora mi rendo conto quanto in realtà io sia stato stupido a lasciarmi sfuggire l’unica ragazza che mi abbia mai amato in modo incondizionato, senza mai lamentarsi, senza mai battere ciglio.
«No!» urlo di rimando prendendo un altro tiro profondo, getto la sigaretta di sotto passando attraverso la portafinestra per entrare in camera che è completamente a soqquadro e tutto per una maledetta crema.
Le passo accanto senza degnarla di uno sguardo, ma lei mi blocca il braccio avvicinandosi e strusciando letteralmente il suo corpo contro il mio lasciandomi un bacio sulle labbra. Rimango immobile immaginando per un secondo Perrie tra le mie braccia e non lei che mi guarda da dietro i suoi meravigliosi occhi azzurri sorridendomi.. Cosa mi sta accadendo? Sospiro e la scosto da me uscendo dalla stanza più in fretta che posso.
Cammino per chissà quanti km, fortunatamente non c'è nessuno in giro così posso starmene un po’ da solo con i miei maledetti pensieri, odio quando le fans scoprono dove sono e mi assaltano letteralmente, sono un tipo riservato e silenzioso io.
Come ho potuto lasciarla andare? Perché ho deciso di attaccare bottone con Sasha? 
Tiro un pugno ad un albero con la sola conseguenza di farmi un male tremendo, mi siedo guardando il sole che tramonta lontano. La mia vita senza di lei è proprio come un tramonto senza sole: inesistente.
Un fischio lontano mi raggiunge e qualcuno si siede accanto a me, giro lo sguardo ed è Liam, indossa la mia maglia preferita che spesso durante i concerti ho il vizio di prendergli, quella con il marchio di Batman e per non farsi riconoscere si è infilato una cuffia dell’Hype nonostante faccia un caldo terribile. Sussurro un "non ci credo" prima di alzarmi ma lui mi trattiene seduto.
«Ascoltami ti prego è importante!!» mi sussurra, non ce la faccio neanche a guardarlo negli occhi ma annuisco in segno che sto ascoltando.
«Volevo dirti che Perrie non ti ha tradito.. Non siamo stati a letto insieme, lei ti ama davvero» rimango a sentire tutta la storia trattenendo il fiato. Perrie non mi ha mai tradito, lei mi ama. ANCORA MI AMA!!
Mi alzo di scatto sorridendo come non mai, mi sento più libero; i bruchi dentro il mio stomaco si sono finalmente schiusi dando vita a meravigliose farfalle che svolazzano senza riposarsi mai. Afferro Liam per una mano alzandolo e abbracciandolo forte.
«Grazie Liam.. Grazie davvero!!» esclamo al massimo della gioia, ma poi sbatto gli occhi e in un nanosecondo tutto mi ricade sopra come una valanga improvvisa. Lei se n'è andata e dopo la storia con Sasha non mi perdonerà mai..
«Lei non mi perdonerà mai..» sussurro ad alta voce scuotendo la testa ricadendo a sedere sulla panchina sconfortato.
«Zayn amico mio, nulla è impossibile e tu dovresti saperlo meglio di tutti. Abbiamo realizzato i nostri sogni dopo tanti sacrifici e sudore e ce l'abbiamo fatta. Lei ti ama davvero e so che potrà perdonarti.. fidati!» mi sussurra lui stringendomi la spalla per infondermi un po’ di coraggio.
Faccio un respiro forte annuendo, le cose che vogliamo davvero vanno conquistate.
«E.. Ti chiedo scusa se ho baciato Perrie.. di nuovo!» conclude porgendomi la mano, lo guardo esitante poi la afferro abbracciandolo. Niente potrà mai rompere la nostra amicizia.
Rimaniamo qualche minuto in silenzio guardando il sole scomparire dietro le nuvole, il mio telefono squilla e noto il nome "Sasha" che lampeggia come una bomba ad orologeria sul display. Rifiuto la chiamata, saluto Liam e mi alzo per affrontare l'imminente conversazione.
Dopo il concerto di domani abbiamo una settimana libera e devo assolutamente tornare a Londra da Perrie. Non posso lasciarmela scappare, è stato un periodo travagliato sono successe tante cose in poco tempo che ci sono sfuggite di mano creando proprio un bel casino, ma è tempo di rimediare.
Ricordo la prima volta che ho incrociato i suoi occhi azzurri in quel mercato in Spagna. Era seduta da sola sopra quel muretto e curiosa guardava la gente intorno a lei fin quando il suo sguardo è entrato nel mio e lì ho sentito qualcosa mai provato prima, una scarica di emozioni terribile.
Qualcosa di unico e irripetibile e mi sono promesso che dovevo conoscerla perciò è stato proprio un dono del destino quando quella sera, perdendosi, si è imbattuta in me e Louis.
Non ho mai amato qualcuno così tanto eppure.. 
Apro la porta della camera e vengo assalito da una chioma bionda che mi appanna la visuale. Subito sento le sue mani ovunque che mi sfilano la maglietta, che mi toccano i pettorali.
Chiudo la porta allontanandola da me, indossa un completino sexy che mi lascia sbalordito.
«Ti aspettavo» mi sussurra avvicinandosi, ma la blocco con la mano.
«Sasha dobbiamo parlare» inizio infilandomi la maglia, lei si siede sul letto preoccupata «Questi giorni sono stati folli»
«Davvero folli» ridacchia lei intendendo tutt’altro.
«No nel senso che non dovevano accadere. Ho fatto un errore ad essere trasportato in questo circolo vizioso con te, ma deve finire assolutamente. Io.. Io amo Perrie e l'ho sempre amata fin dal primo istante in cui ho visto il suo volto e ho sentito la sua splendida voce pronunciare il mio nome.» la guardo mentre si alza avvicinandosi a me per lasciarmi uno schiaffo forte sulla guancia poi sparisce in bagno per cambiarsi. 
La lascio da sola uscendo dalla camera, mi sento molto più leggero anche se mi dispiace per lei.
Vedo Eleanor seduta nella hall così mi accomodo accanto a lei; è molto brava a non farsi notare infatti nessun giornale ha ancora avuto la notizia della sua dolce attesa.
«A che mese siamo?» chiedo sorridendo.
«A metà del sesto» si accarezza la pancia con dolcezza «Sai che se domani non prendi quel volo e torni da lei non ti rivolgerò più parola si?» mi dice schietta senza guardarmi.
«Tornerò da lei e la riporterò con me.. Te lo prometto!» le sussurro baciandole la fronte.


Getto la sigaretta fuori dalla finestra prendendo un bel respiro, Niall mi posa una mano sulla spalla guardandomi negli occhi.
«Hei amico sei pronto?» 
«Sai dove vorrei essere in questo momento..» 
«Andrà tutto bene!» mi abbraccia forte, con lui ho sempre avuto un rapporto bellissimo. 
Riesce sempre a capirmi anche con un solo sguardo, a volte per noi non è necessario parlare. So di poter far affidamento sempre su di lui perché non mi tradirà mai.
Saliamo sul palco iniziando a cantare Midnight Memories mentre osservo Harry saltare da una parte all'altra del palco senza riuscire a star fermo neanche un secondo, a volte vorrei avere la sua energia e la sua voglia di interagire così tanto con il pubblico.
Cerco di non pensare a Perrie e di sorridere il più possibile, lo faccio per le fan, dopotutto sono venute qui per vedere noie non per osservare uno zombie che si trascina sul palco con un microfono in mano. Durante Little Things ci sediamo sui bordi del palco e noto Liam che mi guarda da lontano sorridendomi annuendo con la testa, sospiro intonando il ritornello.
Una fan mi guarda urlandomi "please smile!" mimando un sorriso con le mani, scoppio a ridere divertito e alzo i pollici in risposta. Non so proprio dove sarei senza di loro.
Dopo lo show sento ancora l'adrenalina scorrermi nelle vene e non riesco a stare fermo così decido di uscire per prendere una boccata d'aria per schiarirmi i pensieri.
Imbocco il corridoio spingendo forte sulla porta di emergenza, l'aria fredda notturna mi arriva in faccia paralizzandomi i muscoli. Do un colpo di tosso sfilando il telefono dalla tasca componendo il suo numero che ormai so a memoria..
Uno squillo, due squilli, tre squilli... Dovrebbe essere giorno a Londra a quest'ora... Quattro squilli... Non mi vorrà parlare sicuramente. Cinque squilli.. Parte la segreteria telefonica e decido di chiudere.
Concordo con Paul per tornare a casa e dopo varie discussioni riesco a convincerlo, così preparo le valigie mentre Liam e Harry mi accompagnano all'aeroporto aiutandomi a caricare il borsone in macchina e osservandomi durante il tragitto dallo specchietto resto visore, neanche fossi un pericoloso suicida che può aprire la portiera e gettarsi in strada. Rimango a pensare per tutto il viaggio, chissà cosa le dirò, cosa risponderà lei e soprattutto se vorrà parlarmi ancora..
«Siamo arrivati» annuncia Liam sporgendosi dal posto davanti, Harry parcheggia ed entriamo da una porta secondaria. Rimaniamo a guardarci per un po’ poi Liam mi abbraccia forte intimandomi di non fare cazzate. Harry sposta il suo amico per abbracciarmi a mia volta.
«Fatti valere e torna con lei!» esclama sorridendo, annuisco battendogli il pugno sulla spalla.
«Ciao Liam, ti voglio bene» rispondo notando la sua aria triste.
Corro verso le scale mobili per raggiungere l'aereo mentre sento Liam gridarmi un "mi mancherai", separarsi anche per poco dopo aver passato così tanto tempo insieme a volte è davvero dura.



 
Perrie's pov

«Com'è andato l'esame?»
«Alla grande Kath!! Ho preso il massimo» urlo rimettendo il libro in borsa stringendomi nel cappotto al passaggio di una folata di vento «Almeno una soddisfazione!»
«Non ti ha più richiamata?» chiede lei esitando, respiro forte ripensando a quella chiamata di prima mattina la quale ho avuto troppa paura per rispondere.
«Perrie? Ti ha chiamata e lo hai ignorato?» intuisco il suo tono di rimprovero, mi schiarisco la voce sentendola sospirare «Sei un caso impossibile» ridacchia e mi unisco a lei mentre l'autobus si ferma di botto, saluto la mia amica scendendo.
Tornare a casa.. In questa casa così grande senza di lui fa davvero male ogni vota, infilo la chiave sulla porta spalancandola. Tutto mi parla di lui: dal pianoforte che mi ha regalato, al divano per cui ho lottato tanto per averlo, ma soprattutto alla sua stanza piena di graffiti.
Socchiudo la porta sedendomi esattamente al centro ammirando le pareti completamente disegnate e per la prima volta scorgo qualcosa che prima non c'era, mi avvicino per vedere meglio. Siamo io e lui da lontano con un bambino vicino a noi, ci teniamo la mano.. Faccio scorrere le mie dita lungo i contorni delle figure mentre una lacrima mi scende dal volto cadendo a terra.
«Ricordo quando l'ho disegnato.. Era un giorno in cui eri lontana e mi mancavi terribilmente» sussurra qualcuno facendomi sobbalzare, mi volto di scatto urtando con il piede un barattolo pieno di pennelli che cadono a terra. Mi chino a raccoglierli e lui mi imita fin quando le nostre mani si sfiorano e sento i brividi percorrermi il corpo fino ad arrivare al cuore il quale per un attimo smette di battere.
«Questa mattina ti ho chiamata, ma ci avrei scommesso che non avresti risposto» continua Zayn girando per la stanza toccando le pareti con le sue mani perfette. Probabilmente è molto che non dorme perché vedo due profonde occhiaie solcargli i suoi meravigliosi occhi e il sorriso che ha sembra molto stanco.
Lo osservo muoversi mentre trattengo il fiato, incapace di parlare e paralizzata dalla sua apparizione così improvvisa.
«Ti ho accusata di non amarmi..» inizia a dire, ma a questo proprio non riesco a non rispondergli così faccio un passo avanti prendendo un bel respiro.
«Non è vero perché io ti ho amato come se fossi l’unico al mondo. Ti ho amato come non farò mai con nessun altro. Ti ho amato come se non ci fosse un domani. Ti ho amato perché la tua voce mi fa rabbrividire ogni volta. Ti ho amato perché eri l’unico che mi faceva sentire al sicuro. Ti ho amato perché mi hai reso migliore. Ti ho amato perché stringerti mi rendeva più forte.
Ti ho amato perché il mio cuore si fermava e si ferma ancora ogni volta che ti vede.
Ti ho amato perché lo stomaco si contorceva al solo pensiero che potessi guardare qualcuno come guardavi me. Ti ho amato tanto e ti amo ancora così tanto..» gli confesso con la voce che mi trema cercando però di restare sicura.
Lui si ferma incrociando le braccia al petto ascoltando le mie parole facendo un passo in avanti. Lo amo, ma ha dubitato dei miei sentimenti, l'unica cosa vera che io abbia mai provato per qualcuno in vita mia.
Faccio un passo indietro e lo vedo corrucciare la fronte.
«Zayn hai dubitato del mio amore per te... Questo è peggiore di ogni tradimento! Hai detto di non volermi più vedere e ora sei qui, perché?»
«Io..» si passa una mano dietro il collo in difficoltà «Mi manchi Perrie, mi manchi terribilmente e so di aver fatto una cazzata enorme, dopo che Liam mi ha detto che non era accaduto nulla tra di voi..» lo blocco alzando una mano in alto.
«Solo dopo aver saputo la "verità"» mimo la parola con delle virgolette immaginarie «Ci hai creduto, mentre a me non hai voluto credere.. Non hai avuto fiducia in me e questo ferisce Zayn!!» sospiro appoggiandomi alla parete.
«Lo so e ho sbagliato» fa tre passi in avanti mettendosi in ginocchio lasciandomi sconvolta «Proviamoci un'ultima volta... Dammi una settimana di tempo ti prego» mi guarda con i suoi occhi spalancati che mi hanno sempre fatto sciogliere e non posso fare a meno di sorridere e annuisco intimandogli di alzarsi.
Lo osservo e vedo tutto ciò che ho sempre desiderato: è l'unico che dopo tutto questo tempo riesce sempre a farmi battere il cuore come la prima volta, l'unico che mi capisce e mi sopporta anche quando sono profondamente irritante. L'unico che non se n'è mai andato del tutto e non si è mai arreso di fronte a qualche difficoltà, l'unico che riesce a comprendermi e l'unico con cui posso scherzare e insultarlo senza offenderci mai.
Ho sempre desiderato l'amore.. l'amore con la A maiuscola e con lui finalmente l'ho trovato.



                                           

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Capitolo 31
*** Aspetterò qui per sempre solo per vedere il tuo sorriso. ***


Aspetterò qui per sempre solo per vedere un tuo sorriso

 

Mi sveglio di soprassalto guardando il telefono con la paura di non riuscire ad alzarmi in tempo per l'università. Devo convalidare l'esame e per un bel po’ ciao ciao studi!
Malvolentieri mi alzo per cambiarmi ma qualcosa sotto ai piedi sembra strano, guardo a terra trovando alcuni petali rossi. Rimango scioccata, seguo il percorso con lo sguardo e noto che arrivano fino al piano di sotto così corro giù.
La cucina è completamente ricoperta di rose di ogni colore, mi porto le mani alla bocca per trattenere un urlo... Non ci credo!
Per di più sopra al tavolo mi aspetta una deliziosa colazione con un biglietto, con le mani che tremano lo apro venendo inondata dal profumo forte dei fiori.

"Volevo iniziassi bene la giornata
Un bacio, Zayn"

Rimango letteralmente senza parole, mangio la colazione che è squisita: brioches, succo di frutta, cereali, yogurt e chi più ne ha più ne metta; lo sa che più piace mangiare e mi ha accontentato.
Mi scappa un sorriso pensando a lui.
Gli mando un sms ringraziandolo e dopo due secondi ricevo la risposta, sento il cuore scoppiarmi.

"Ed è solo l'inizio x :) "


La giornata all'università è caotica e mi tocca aspettare un'ora solamente per far firmare uno stupido libretto, inoltre fuori ha ripreso a nevicare e si congela letteralmente. Scorro il telefono finché non arrivo al fuso orario notando che in Australia è notte fonda, non posso chiamare Eleanor ora.
All'una esatta finalmente esco dirigendomi alla fermata della metro, ma trovo ad aspettarmi una macchina nera che non appena passo abbassa subito il finestrino. Mi sporgo per vedere chi è, forse un passante che cerca indicazioni, ma mi ritrovo Zayn ad un centimetro che mi sorride. E come lo sa fare bene, sento i brividi percorrermi tutto il corpo e non sono causati dal freddo ne sono sicurissima.
Noto la sua bocca muoversi, dire qualcosa ma nessun suono arriva alle mie orecchie così distratta come sono dal suo volto. I capelli gli sono cresciuti notevolmente così come la barba che incolta gli ricopre le guance, gli occhi scattano dai miei alla mia bocca in un nanosecondo e sono costretta a scuotere la testa per cercare di tornare con i piedi a terra.  È passato un mese e mezzo da quando l'ho visto l'ultima volta..
«Perrie mi stai ascoltando?» ride lui osservandomi.
«No.. Scusa, che dicevi?» ricambio la risata leggermente imbarazzata.
«Sali in macchina ti porto a pranzo»
Titubante giro intorno all'auto per occupare il posto del passeggero e lui con una sgommata parte, sento le ruote ruggire sull'asfalto e gli mollo un pugno sul braccio intimandogli di guidare bene altrimenti sarei scesa.
Per un po’ nessuno dei due parla, ognuno immerso nei suoi pensieri ma scopro che ogni tanto Zayn mi lancia qualche occhiata di nascosto.
«Allora» inizio a dire prendendo un gran respiro «Come va con Sasha?» lo guardo in faccia e lo vedo storcere la bocca disgustato e non riesco a frenare la risata.
«Guai in paradiso?» lo provoco.
«Il mio paradiso eri tu..» risponde serio, sento le miei guance andare in fiamme e sono costretta a distogliere lo sguardo.
Cala di nuovo il silenzio.
Percorriamo chissà quanti km e ancora non ci fermiamo, ad ogni posto tiro un sospiro di sollievo ma Zayn pigia sull'acceleratore sorpassandolo. Dopo un po’ il mio stomaco inizia ad avere fame.
«Siamo quasi arrivati» mi annuncia, sbuffo perché non ne sono tanto sicura.
«Comunque odiavo stare con lei.. Ogni volta che le sue mani mi sfioravano pensavo a te. Per questo ho deciso di tornare perché io ti amo e ho capito che non me ne sarei mai dovuto andare» sussurra rallentando e imboccando una stradina laterale costeggiata da alberi, siamo in aperta campagna.
Mi giro su un fianco per guardarlo meglio ed è sincero, me lo sento però..
Frena di botto facendomi quasi strozzare con la cintura di sicurezza, la slaccio velocemente aprendo la portiera. 
Respiro l'aria fredda che mi punge sul volto, ha smesso di nevicare e intorno a noi è tutto un tappeto bianco. Un casolare si affaccia in mezzo alla neve: è gigante e sembra uno di quelli vecchi che ormai non usa più nessuno.
Mi avvicino sprofondando nella neve, sento due braccia aiutarmi da dietro e mi volto trovando la bocca di Zayn ad un centimetro dalla mia. Entrambi abbiamo i nasi rossi dal freddo e i nostri respiri si condensano nell'aria facendo uscire nuvolette di fumo dalla bocca; sorrido prendendogli la mano per sorreggermi.
Camminiamo vicini, ma davanti alla porta invece di suonare Zayn tira fuori un paio di chiavi, rimango a bocca aperta e lo guardo confusa, ma lui ride e mi invita ad entrare.
Dentro è meraviglioso: è tutto in pietra dalla cucina dove c'è una penisola enorme, al salone dove un camino ospita davanti a sé un divano immenso, una scalinata scende dal piano di sopra in modo elegante e sembra essere tutto molto costoso.
«Di chi è questa casa?» chiedo curiosa appoggiando il cappotto alla ringhiera.
«Il padre di Harry, ho chiesto ed è stato più che felice di prestarmela» sorride per poi sparire in cucina, lo seguo disorientata.
«Quindi per oggi è tutta nostra?» una punta di emozione mi tradisce la voce e lo vedo ridacchiare.
«Cosa si mangia?» cambio argomento per distrarlo mentre sfaccenda in cucina aprendo uno sportello dopo l'altro in cerca di una ciotola.
«Pizza.. Ti va?» chiede apparendo da dietro un mobile, annuisco.
«La prepariamo noi?» indago indicando la farina sopra al bancone, lui annuisce lanciandomi un grembiule per non sporcarmi, mi imita affiancandomi.
Gettiamo la farina con le uova e il lievito nella ciotola e lui inizia a girare con i suoi possenti muscoli, rimango a guardarlo mentre mi pulisco le mani seduta sopra al bancone. 
Lo guardo e penso "come ho fatto ad innamorarmi di lui?!", lo guardo e penso che non amerei nessuno in questo modo se non lui..
Ce lo vedo come uomo di casa, uno di quelli che quando torni dal lavoro morta più che mai, ti accoglie con il sorriso in volto annunciandoti che ha preparato la cena.
Prendo il mattarello stendendo l'impasto su una teglia mentre lui ci aggiunge il pomodoro e qualche altro ingrediente.
«Non sapevo fossi così brava»
«Mia mamma era sempre fuori per lavoro in qualche modo dovevo arrangiarmi» rispondo tranquilla.
«Allora il segreto è tua madre.. Non tu» ride, mi giro facendo la faccia offesa lui allunga la mano nel sacco di farina sporcandomi il naso.
«O no signor Malik.. Questo non dovevi farlo!» afferro il cucchiaio sporco d'impasto strofinandoglielo sul naso e sul mento, rimane scioccato. Scoppio a ridere mentre lui prende una manciata di farina buttandomela nei capelli, emetto un suono contrariato.
Ci rincorriamo per tutta la cucina tirandoci qualsiasi ingrediente troviamo sotto mano ridendo come non mai, all'improvviso Zayn riesce a bloccarmi in un angolo così alzo le mani in segno di resa, ma lui scuote la testa. Mi spinge contro il mobile disegnandomi una linea con della glassa, presa chissà dove, lungo tutta la fronte.
«Che bisogno c'era? Mi ero arresa!!» esclamo alzando le mani, lui mi afferra i polso avvicinandomi contro il suo corpo così che le nostre labbra possano sfiorarsi. 
Avvicina il suo volto al mio, le nostre labbra si fanno sempre più vicine quando... Biiip il forno scatta annunciando che le pizze sono pronte, scuoto la testa scivolando dalla sua presa per prendere il pranzo.
Mangiamo silenziosamente congratulandoci dell'ottimo lavoro svolto senza parlare di altro.



«El.. El.. Eleanor!! Calmati un attimo» urlo al telefono, guardando dentro casa per vedere se Zayn mi ha sentito ma è ancora chinato ad accendere il fuoco, è pomeriggio e si è fatto freddo. «Lo so che avrei dovuto baciarlo però.. Aah non lo so!» sbuffo sedendomi sulla panchina.
«Perrie adesso prendi un bel respiro.. Fai un salto sul posto e vai lì dentro con l'intenzione di baciarlo okay?» mi ordina la mia amica al telefono, annuisco ma poi mi ricordo che non può vedermi così mormoro un flebile "si" prima di entrare in casa facendo un respiro forte e un piccolo saltello; mi sento già meglio.
Attraverso il corridoio sorpassando la cucina dove la lavastoviglie emette un baccano terribile, accosto la porta prima di dirigermi in salone dove Zayn traffica con la televisione. I canali scorrono veloce sotto i suoi occhi mentre la fiamma del fuoco scalda l'ambiente, mi siedo accanto a lui raggomitolandomi in un angolo al freddo.
«Tutto bene?» mi chiede, annuisco osservando il programma di cucina.
«Hai freddo?» insiste.
«Un pochettino» confesso strofinandomi le mani, lo vedo avvicinarsi pericolosamente. Mi afferra il braccio sinistro trascinandomi vicino a lui poi mi circonda con un abbraccio coprendoci entrambi con una vecchia coperta.
Rimango immobile scordandomi perfino come si respira, ho l'orecchio appoggiato al suo petto e sento il suo cuore battere ad un andamento irregolare mentre le sue dita disegnano cerchi concentrici sulla mia schiena.
Restiamo in questa posizione chissà per quanto tempo o forse per tutta la vita, con lui il tempo sembra fermarsi trasportando i nostri corpi in uno spazio infinito, quasi in un mondo parallelo dove esistiamo solamente io e lui. 
All'improvviso spegne la televisione, alzo il viso per osservarlo negli occhi e ha assunto un'espressione seria.. mi allontano un po’ per riuscire a guardarlo meglio.
«Perrie io sono tornato a Londra perché voglio stare con te. Voglio passare il resto della mia vita insieme a te e nessun'altra.. voglio invecchiare, avere dei bambini, sposarmi, viaggiare davvero, ma tutto questo voglio farlo con te e se non è possibile allora è inutile chiamare questa che sto vivendo "vita". Non c’è Tom senza Jerry, non c’è bianco senza nero, non c’è mare senza spiaggia, non c’è pioggia senza nuvole, non c’è festa senza alcool, non c’è luna senza stelle, una macchina senza benzina, un cantante senza fans. E io non sono niente senza te...» sospira guardandomi, i suoi occhi sono tristi, hanno perso la sua solita luce magica e non voglio che questo accada.
«Zayn.. Zayn Malik io ti amo e non ci sarà giorno in cui io smetta di amare i tuoi occhi, il tuo viso, il tuo cuore e..» mi avvicino circondandogli il bacino con le gambe e gettandogli le braccia al collo «le tue labbra» gli sussurro all'orecchio prima di baciarlo, lui rimane sorpreso, ma poi mi stringe i fianchi accentuando il bacio sfilandomi la maglietta.
Mi erano mancate le sue mani che dolci scivolano lungo il mio corpo, il suo respiro su di me, i nostri corpi che si fondono in uno solo nell'atto d'amore più bello che possa esistere. Mi era mancato lui.. punto.




Tornando a casa noto una busta infilata in malo modo sulla buca delle lettere, la afferro entrando con Zayn che mi segue curioso.
«Chi è?
La apri?
Chi la manda?
Che dice?» inizia a sparare a raffica, mi volto lanciandogli il cappotto esasperata.
«Un attimo!» esclamo sedendomi in cucina strappando velocemente la busta, esce fuori un cartoncino ripiegato in due dall'aspetto molto elegante.
Sulla copertina recita "Sam e Katherine", tremando lo apro dove in primo piano trovo una loro foto in abiti eleganti e sotto una didascalia 

"Sam e Katherine vi invitano per un giorno speciale nato per festeggiare la loro unione il 13 Marzo presso la chiesa di Santa Margherita alle ore 15"

Rimango scioccata mentre dietro di me Zayn legge tutto, scoppia a ridere sedendosi si fronte a me, lo guardo in modo strano e lui si sbriga a chiarire.
«Rido di gioia! Ti saresti mai immaginata Kate sposarsi? Sembra così piccola!»
«Ha la mia età.. O mio dio!! Kate si sposa» urlo letteralmente afferrando il cellulare. Dopo tre squilli risponde.
«Salve futura signora Smith!» esclamo e la sento ridere.
«Ti è arrivato l'invito allora! Che ne pensi?» domanda titubante, faccio a Zayn segno di uscire e lui sbuffando chiude la porta alle spalle.
«Cosa ne penso? È.. È.. Da matti! Cioè sono felicissima perché Sam è davvero un ottimo ragazzo però.. diamine non credi sia troppo presto?» mi porto le ginocchia al petto iniziando a mangiucchiarmi le unghie.
«Ci ho pensato molto, ma ormai sono due anni che stiamo insieme e la convivenza va alla grande perciò mi sono detta: perché no? Non dirmi che non hai mai pensato a te e Zayn insieme in quel modo» mi stuzzica lei, lancio uno sguardo verso la porta chiusa sospirando.
«Visto?» insiste.
«Okay.. Okay.. Ma non stiamo parlando di me, ma di te.. CHE TI SPOSI!!» urlo cadendo quasi dalla sedia. «Quando cominciano i preparativi? Voglio aiutarti!»
«Perrie mi sposo tra due mesi.. C'è tempo!»
Restiamo più di due ore a parlare al telefono mentre la notte scende e il buio riempie la stanza, saluto la mia migliore amica e mi trascino in salotto per vedere dov'è finito Zayn.
Lo ritrovo steso sul divano che guarda la televisione, mi siedo accanto a lui alzando il volume. Stanno discutendo delle coppie più in voga del momento e un'immagine di Justin e Selena appare in primo piano.
Di colpo l'intervistatrice emette un urlo e in prima pagina eccola la foto di Louis e  Eleanor mano nella mano che escono da un negozio e chiaramente si vede che lei è incinta, do una gomitata a Zayn per svegliarlo mettendo il volume al massimo.

"Questi scatti risalgono a pochi minuti fa quando la coppia più discussa della band dei One Direction è stata avvistata mentre lasciava un negozio di articoli per bambini e possiamo visibilmente notare come Eleanor sembra essere in dolce attesa. Com'è stato possibile non scorgere prima questo enorme particolare? Quale sarà il nome? Sarà maschio o femmina? E.."

Spengo immediatamente disgustata da tanta insistenza, osservo il mio ragazzo che sospira afferrando il telefono, lo vedo comporre il numero di Louis prima di chiudersi in cucina. Lo imito chiamando Eleanor.
Dopo due squilli risponde.
«Finalmente una voce amica..» sussurra completamente distrutta, vorrei poter essere lì.
«Come stai?» domanda cretina.
«Sto.. Questo è l'importante» ride forzatamente; restiamo a parlare per un po’ e a fine chiamata la sento più serena.
«Domani ho il volo prenotato.. Vieni con me?» annuncia Zayn a cena, alzo lo sguardo dal pollo sorridendo.
«Con te andrei fino in capo al mondo!»


I ragazzi hanno uno show ad Atlanta così il viaggio in aereo è parecchio lungo, ma la mia stanchezza lo fa sembrare brevissimo. Dopo essermi ciondolata un po’ sul sedile e qualche ora di sonno finalmente atterriamo, in aeroporto ci aspettano Liam e Jade, corro incontro al mio amico gettandomi tra le sue braccia che mi stringono fortissimo.
Restiamo stretti così per almeno cinque minuti poi però Jade si schiarisce la voce interrompendoci, imbarazzata mi stacca lasciando i maschi salutarsi e ne approfitto per abbracciare Jade.
«Tutto bene?» le chiedo sorridendo.
«Si.. Abbiamo trovato pace» si riferisce a Liam, alzo il pollice in alto mentre i nostri rispettivi ragazzi ritornano a braccetto, sembrano due innamorati.
L'hotel è enorme e tutto molto lussuoso, un lampadario di cristallo ci accoglie nella hall e ogni camera ha una mega tv a schermo piatto e un idromassaggio in bagno che devo assolutamente provare, ma Zayn mi annuncia che dobbiamo uscire in motoscafo con Louis ed Eleanor.
Addio pacchia!!
«Io non so nuotare!!» mi lamento prendendo uno dei maglioni di Zayn, è grigio con il bordo del colletto viola, mi appunto i capelli gettandomi sul letto sfinita.
«Neanche io so nuotare se è per questo. Mica ci dobbiamo tuffare» rise spuntando fuori dal bagno, indossa una fascetta in testa per fermare i suoi capelli che sono diventati spaventosamente lunghi. 
Lo guardo e mi scappa un risatina, lo vedo alzare un sopracciglio prima di avvicinarsi a me con fare seducente, rido attirandolo a me per baciarlo.
La porta di apre di colpo e sussulto mentre Zayn sopra di me cade a terra, alzo lo sguardo trovando Eleanor che si copre gli occhi e Niall che ride come un matto. Faccio un balzo dal letto abbracciando la mia amica forte, la pancia si mette in mezzo ostacolando il nostro abbraccio.
«Hei piccolino, ti dovresti sbrigare ad uscire!» sussurro all'enorme protuberanza e la sento scalciare, inorridita indietreggio mentre gli altri scoppiano a ridere.
Niall mi stringe forte inondandomi con il suo profumo, mi erano mancati tutti.. terribilmente.
Rimango da sola con Eleanor, gli altri sono andati ad affittare il motoscafo e noi ne approfittiamo per camminare lungo il molo. Il tempo è più freddo che in Australia anche se c'è il sole e fortunatamente il mare è calmo altrimenti avrei vomitato ogni singola cosa mangiata meno di un'ora fa.
«Mi sei mancata» le dico, lei mi stringe la mano sorridendomi.
«Non hai mai pensato al fatto si rimanere incinta?» spara in un colpo e sono costretta a fermarmi per riprendere fiato.
«Sinceramente no.. Mai. Però ho sempre pensato che sarebbe bello appoggiare la mano sulla pancia mentre si cammina.. pensa quanto sarebbe comodo!» esclamo indicandola, Eleanor infatti appoggia il braccio destro sopra al grembo in un atteggiamento composto, ma rilassato.
«Sei proprio matta!» ride lei prendendomi a braccetto.
Le tavole di legno scricchiolano sotto i nostri passi, il sole scintilla sull'acqua calma mentre piccole onde si infrangono intorno alle barche ormeggiate lungo la costa.
Raggiungiamo i nostri ragazzi che stanno parlando con un uomo posizionato dietro a quattro sedili blu, il motoscafo è davvero molto piccolo.. avevo immaginato una barca grande e invece.
«Riuscirà a reggerci?» chiedo dubbiosa guardando Eleanor.
«Ehi!!» risponde lei offesa, le do un bacio sulla guancia.
I capelli di Louis spiccano da dietro la schiena di Zayn, sorrido saltandogli addosso, ma lui si spaventa e entrambi cadiamo a terra mentre la barca ondeggia pericolosamente.
«Perrie vuoi farci cadere tutti in mare» esclama lui rimettendosi in piedi, rimango seduta a terra ridendo Zayn mi allunga una mano per aiutarmi ad alzarmi e con un balzo sono tra le sue braccia. Mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio baciandomi dolcemente.
Sento Eleanor ridacchiare, così io e il mio ragazzo prendiamo posto dietro di loro e il motoscafo parte a tutta velocità. 
Le coste sono meravigliose: piene di alberi e di spiagge dove nonostante la stagione i bambini corrono tenendo il filo di un aquilone che vola in alto tra le nuvole. È tutto fantastico, mi è mancato il sole in volto, l'aria fresca e spensierata di non dover pensare a nessun esame o problema.
Finalmente sento che la ruota della fortuna si è posizionata su modalità "relax".
Un urlo squarcia la tranquillità del pomeriggio, apro gli occhi di scatto guardando Eleanor che si tiene la pancia mentre a terra una pozza d'acqua indica che le si sono appena rotte le acque.
L'uomo inizia a pompare carburante così che il motoscafo acquista velocità diretto all'ospedale, Louis tiene la mano alla sua ragazza pallido in volto mentre io aiuto la mia amica a respirare profondamente. Zayn si sbriga a chiamare gli altri annunciando la lieta notizia.
Penso al giorno: martedì.. è buffo nascere di martedì; è come nei film che accade tutto a rallentatore: il motoscafo si ferma sulla costa dove un ambulanza fa salire velocemente Eleanor e Louis partendo a sirene spiegate in direzione dell’ospedale. Una Range Rover nera si ferma rivelando alla guida Harry, io e Zayn saliamo al volo trovando all’interno il resto della band e Jade che preoccupata fa cenno al riccio di partire a tutta velocità.
Per tutto il tempo ho smesso di respirare e inizia ad annebbiar misi la vista, così chiudo gli occhi e prendo una grande boccata d’aria, Zayn mi stringe la mano sussurrandomi qualcosa all’orecchio che però non riesco a percepire. Sento solamente le ruote che veloci corrono sull’asfalto, fortunatamente non incontriamo traffico e in un batti baleno ci ritroviamo fuori dalla sala ad aspettare; abbiamo visto di sfuggita Louis che indossava il camice verde e per un attimo ho immaginato Zayn in quella stessa situazione.
Niall è sfinito e continua a passarsi le mani tra i capelli cercando di ravvivarli, ma essi cadono stanchi sulla sua fronte, Harry è andato a prendere un caffè mentre Liam si è addormentato sulla spalla di Jade che continua ad accarezzargli la guancia in modo affettuoso.
«E’ strano vederci tutti riuniti in un ospedale» sussurra Zayn abbracciandomi da dietro e poggiando il mento nell’incavo tra la mia spalla e il collo, sorrido inebriata dal suo profumo.
«Sai per un attimo ho immaginato te con quel camice verde addosso, entrare in quella stanza per venire da me» confesso con voce tremante, mi sorprendo dei miei stessi pensieri. Lo sento trattenere per un attimo il respiro e stringermi più forte, poi apre la bocca per parlare ma un medico esce dalla sala, ci giriamo tutti di scatto.
Jade si alza di colpo così che Liam scivola sulla sedia svegliandosi.
«E’ nato, è un maschio» annuncia il dottore, io e Niall eravamo gi unici a sapere il sesso del bambino..



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Capitolo 32
*** "The memory of your touch remains when you’re not there.” ***


The memory of your touch remains when you're not there 

 
 

Entriamo a turni e dopo mezz’ora finalmente posso accedere insieme a Zayn, apro la porta trovando Eleanor stesa lungo il letto bianco, ha la faccia arrossata ma è bellissima ugualmente, i capelli le ricadono lungo le spalle.
Tra le braccia stringe il bambino che è così piccolo da sparire tra le lenzuola color azzurro, Louis è seduto accanto a lei e osserva la sua famiglia piena di gioia.. non avrei mai pensato che proprio lui per primo potesse diventare padre. E’ sempre stato il più giocherellone e il meno responsabile del gruppo e invece guardandolo ora sembra essere maturato tutto ad un tratto.
Mi avvicino accarezzando la testa del neonato con delicatezza, sembra così fragile sotto il tocco delle mie dita.
«Come lo avete chiamato?» domanda Zayn guardando la creatura con occhi innamorati, non avevo mai visto così tanto amore nei suoi occhi prima d’ora, sembra quasi estasiato.
«William» sussurra Louis stringendo la mano di El, sono una coppia davvero perfetta dovrebbero proprio sposarsi.
Rimaniamo un po’ sole noi donne mentre gli altri escono parlando a bassa voce di chissà cosa, li osservo lasciare la stanza e prima di chiudere la porta Zayn mi lancia un’occhiata dolce sorridendo; guardo fuori ed è tardi infatti è calata la notte.
 
 

 
 
 
Zayn’s pov
 
Io e Louis usciamo dalla stanza, lo osservo gettare il camice nel bidone nero prima di sedersi su una delle sedie spoglie della sala d’aspetto sbadigliando. Gli altri sono ritornati in hotel a riposare un po’ in vista del concerto di domani sera, osservo Louis che regge a malapena gli occhi aperti, ma so già che non accetterà mai di andare a dormire in un momento come questo così decido di distrarlo.
«Perrie ha detto che mi ha immaginato con quel camice..» volta la testa per studiarmi per bene.
«Ti ho visto come la guardi amico, e come hai guardato William.. tu vuoi una famiglia Zayn e la vuoi con lei. Ammettilo» sospiro annuendo e lo vedo sorridere.
«Ti confesso una cosa Louis: sarebbe bello tenere in braccio un bambino tutto mio» sogno per un attimo con l’immaginazione, ma il mio sogno ad occhi aperti viene distrutto dalla realtà: quella non sarà mai la mia vita.
«Zayn.. Non pensare che noi non possiamo avere una vita, guarda me! Ho un figlio.. ti rendi conto? UN FIGLIO!! Perciò ti dico: se vuoi una cosa devi solo andarla a prendere senza tante scuse» mi da una pacca sulla spalla e prima di rientrare in sala si volta a guardarmi «Ovviamente parlane prima con Perrie» mi fa l’occhiolino e gli sorrido passandomi una mano tra i capelli.
Passano alcuni minuti ed esce Perrie; è stanca lo si nota dai capelli arruffati, dagli occhi rossi e dalle occhiaie profonde che le solcano gli occhi e sicuramente io non sono messo molto meglio di lei; mi alzo porgendole la mano.
«Andiamo in hotel?» propongo e lei annuisce sbadigliando, con uno slancio la prendo in braccio e lei allaccia le sue braccia intorno al mio collo chiudendo gli occhi, dopo pochi piani già dorme beatamente e com’è bella. Fortunatamente l’hotel è vicino e una volta toccato il letto non c’è scampo neanche per me.
Sembrano essere passate ore da quando mi sono addormentato, ma non molte abbastanza da avermi completamente stabilizzato, mi volto su un fianco trovando Perrie che dorme beatamente se nessuno la svegliasse sarebbe capace di dormire anche per tutto il girono e in questa cosa ci somigliamo abbastanza. Però io devo alzarmi dato che abbiamo le prove per il concerto di questa sera così velocemente mi vesto indossando le prime cose che mi capitano sotto mano, sono troppo stanco per scegliere anche cosa mettere.
Ci ritroviamo alle undici in punto tutti nello stadio, fortunatamente c’è il sole e il vento, che durante la notte ha infuriato, sulla città si è placato così che i miei capelli possono stare immobili sotto la stratta fascina nera rubata qualche giorno fa a Louis. Niall è già al centro del palco, indossa un paio di occhiali da sole e sta strimpellando qualche nota con la chitarra, faccio un giro completo con lo sguardo trovando tutti tranne che Louis.
«Buongiorno!» esclama Harry posizionandomi un braccio attorno alle spalle, sorrido.
«Louis?» chiedo cercando ancora in giro.
«Oggi proveremo senza di lui visto la lieta notizia di ieri.. Ora però tutti in posizione forza!» urla Paul battendo le mani come una maestrina d’asilo.
Ci posizioniamo sul palco e le note di Midnight Memories mi invadono le orecchie svegliandomi di colpo, ogni volta che canto sembra tutto così naturale: come le parole escano fuori creando un’armonia perfetta e di come le fans riescono a rendere tutto così magico. Lo stadio è enorme e riesco a stento ad immaginare le urla e i canti di questa sera.
«Bene per oggi è tutto!» finalmente dopo due ore siamo liberi di andare, esausto mi stendo sulla panchina posizionata sopra il palco e chiudo gli occhi cercando di evitare la luce cocente del sole che mi sta scaldando il viso. Un ombra oscura tutto, ma sono troppo pigro per aprire gli occhi.
Sento un brivido percorrermi il corpo e una mano si muove lungo il mio torace fino a fermarsi sulle mie guance, sorrido perché riconoscerei ovunque il suo tocco delicato; apro un occhio cercando di distinguere la sua sagoma in controluce.
I capelli color oro le scendono lungo le spalle finendo sul mio viso, indossa anche lei degli occhiali da sole e un top giallo le esalta la sua pelle abbronzata, afferro le gambe mettendola seduta accanto a me accarezzandole il viso. Incrocio i suoi occhi e sono meravigliosi, abbasso lo sguardo, il suo non lo reggo. É troppo bella per me, é come un sogno. 
«Non mi saluti?» domanda fingendosi offesa, rido avvicinando il mio viso al suo per stamparle un bacio sulle labbra. Ogni volta che accade mi sento come rinascere, i suoi baci sono diventati come droga per me.. ormai hanno assunto la forma di una dipendenza della quale, per quanto io mi sforzi, non riesco a farne assolutamente a meno.
«Mh così va meglio» si alza «Sai che giorno è oggi?» batte il piede a terra, brutto segno evidentemente mi sono dimenticato qualcosa ma essendo in continuo viaggio ho perso la condizione del tempo. La imito alzandomi in piedi posizionandomi esattamente di fronte a lei, la osservo negli occhi e ancora non mi sembra vero di averla qui con me.. i giorni che abbiamo vissuto separati sono stati un inferno.
«Ehmm» mi schiarisco la voce visibilmente in difficoltà, il nostro anniversario non può essere visto che è stato appena una settimana fa.. il suo compleanno nemmeno perché è a Luglio.. Lei sbuffa tirandomi il suo zaino contro la spalla.
«Hai una memoria pessima lo sai?» mi rimprovera lanciandomi un pezzettino di carta mentre scende dal palco per salutare Niall, apro il biglietto e ho praticamente un’illuminazione: oggi è il giorno per la prova d’abito della damigella per il matrimonio di Kate! Me ne ero completamente dimenticato!
Corro giù dal palco con un dubbio persistente in testa.
«Scusa amore se la mia memoria fa cilecca, ma sono un po’ agitato per sta sera..» lei si gira con un’espressione più dolce sul viso.
«Amore mio! Non devi preoccuparti sarai meraviglioso come sempre» si alza in punta di piedi e mi bacia, sorrido scuotendo la testa più sereno.
«Hai visto quanto è grande lo stadio?» insisto aprendo le braccia facendo un giro su me stesso, sento Harry ridacchiare da una delle file del parterre mentre scorre qualcosa sul telefono, evidentemente è su Twitter a seguire qualche fans.
«Amico è solo un altro stadio, non ti preoccupare!» esclama Niall abbracciandomi di slancio, ricambio la stretta cercando di rilassarmi. Ha ragione è solo un altro enorme stadio dove dobbiamo cantare, ma c’è qualcosa che mi turba l’animo.. evidentemente non è questo il problema che assilla la mia mente. Ho bisogno di parlare con Louis.
«Comunque tesoro come facciamo a fare la prova d’abito se noi siamo qua ad Atlanta e Kate è a Londra?» chiedo tornando a rivolgermi alla mia ragazza.
«Ha pensato a tutto il ragazzo di Kate, ha concordato con un negozio che ha trovato qua e boom!» mima la parola con le mani, scoppio a ridere avvicinandola di nuovo a me baciandola con passione. Dalla platea partono fischi e battiti di mani e addirittura un “Prendetevi una stanza!” dalla voce inconfondibile di Niall.
 




 
Perrie’s pov
 
«Potremmo stringere un po’ di più sul petto e sulla vita» inizia a dire la stilista alle sue assistenti passando da un lato all’altro di me, una di loro tira forte il vestito per appuntare una spilla e a stento riesco a respirare. La vista inizia ad appannarsi e l’ossigeno non passa più nei polmoni, faccio segno con la mano e vedo Zayn correre da me con espressione preoccupata mentre impreca sotto voce, ma a quel punto i miei occhi si fanno troppo pesanti per rimanere aperti e mi ritrovo di colpo tra le sue braccia.
«Perrie? Perrie dai apri gli occhi» qualcuno mi sta dando piccoli schiaffi sulle guance, apro gli occhi lentamente vedendo ombre sfocante di fronte a me. Una ciocca di capelli mi fa il solletico sul viso così cerco di afferrarli per levarli, ma nel tirarli mi accorgo che non sono i miei infatti qualcun altro si lamenta del dolore.
«Perrie diamine!» urla Jade liberando la sua ciocca ridendo, mi alzo sui gomiti mettendo a fuoco del tutto la sua figura: indossa una gonna a vita alta con una maglia nera, i suoi capelli le arrivano fino alla vita in morbide ciocche ondose.
«Cosa è successo?» chiedo confusa prendendo il bicchiere d’acqua che mi sta offrendo, mi sento più libera evidentemente qualcuno deve avermi allargato il vestito perché ora riesco a respirare di nuovo.
«Sei svenuta, hanno stretto troppo il vestito e il fatto che non avevi mangiato ha inciso notevolmente» mi dice lei sedendosi ai piedi del lettino, mi guardo intorno cercando Zayn con lo sguardo e lo trovo in un angolo al telefono durante una conversazione che sembra leggermente su di toni perché lo osservo sbraitare verso il muro.
«Tutto apposto?» chiedo a bassa voce indicando il mio ragazzo, lo sguardo di Jade segue la direzione che sto indicando e poi torna verso di me sorridendomi, mi da un bacio sulla testa e sparisce annunciando che deve andare in bagno lasciandomi qui senza una risposta. Mi siedo posando il bicchiere sul tavolino e provo ad alzarmi, le scarpe con il tacco non aiutano ma riesco a mettermi in piedi tenendo il vestito per i bordi così da non pestarlo. E’ un colore davvero meraviglioso, ma se provano di nuove a stringere il busto preferisco andare in pigiama al matrimonio; la stilista si avvicina scusandosi, le sorrido per educazione e di colpo sono di nuovo al centro della sala con alcune assistenti intorno che hanno ripreso ad armeggiare con stoffe e spille.
Il mio sguardo però non molla quello di Zayn che cammina avanti ed indietro per la stanza cercando di calmarsi senza smettere di guardare il telefono, cerco di attirare la sua attenzione senza risultati positivi. Dopo qualche minuto il suo sguardo si posa sul mio addolcendosi, gli sorrido e lui mi sorride, ed io non so neanche più dove ho la testa, e le braccia, e le gambe, e lo stomaco, e i polmoni. Ha un sorriso bellissimo, lo giuro.
Si avvicina verso di me prendendomi la mano per farmi fare una giravolta sul posto, la stilista ci guarda con uno sguardo dolce e nostalgico, chissà se anche lei ha avuto un amore come il nostro: un amore così potente da romperti il fiato ogni volta che lo vedi; un amore che ti consuma dentro fin nel cuore; un amore così forte da riuscire a sfondare qualsiasi barriera, qualsiasi problema; un amore come quelli che si leggono nei libri.. un amore che stringe lo stomaco ma fa vivere il cuore.
«Te l’ho mai detto che sei meravigliosa?» mi sussurra infilandomi il guanto color perla, abbasso lo sguardo imbarazzata, non sono abituata ad essere così “elogiata” in pubblico. In sala tutte le sarte hanno smesso di camminare da una parte all’altra del negozio e si sono fermate per guardare noi, ma a me sembra di essere sola.. sola con lui in questo universo parallelo solamente nostro.
«Forse qualche volta» sorrido scendendo dal piedistallo.
«Bhè lo sei.. moltissimo. Questo vestito ti sta d’incanto e non lo dico solo perché è un colore meraviglioso che risalta i tuoi occhi, non lo dico perché sei la cosa più bella che io abbia mai visto in tutta la mia vita, ma ti sto dicendo che sei bella perché riesci ad illuminare questa stanza solamente con il tuo sorriso e questo sorriso» abbassa la voce accarezzandomi il volto «lo voglio vedere per il resto della mia vita. Promettimi che questo è per sempre» mi avvicino a lui gettandogli le braccia al collo stringendolo forte.
«Te lo prometto» sussurro baciandolo e attorno a noi scoppiano applausi assordanti, ma questo appartiene ad un altro mondo.. sento solamente le sue labbra contro le mie che bramano il mio amore così tanto quanto lo bramo io, le sue mani stringermi i fianchi così vicini ai suoi e il mio cuore che vorrebbe solamente stare con lui per il resto della mia vita.
«Non vorrei interrompere questo momento così romantico, ma Zayn tocca a te per il cambio di abito» si schiarisce la voce la stilista per attirare la nostra attenzione, mi allontano da lui con un sorriso imbarazzato spingendolo leggermente verso la cabina armadio.
Mi siedo sfinita su una poltrona accanto a Jade che magicamente è riapparsa, la guardo sorpresa cercando di capire il suo ruolo qui.
«Come mai sei qui tu?» le chiedo sorseggiando un po’ d’acqua.
«Avevo del tempo libero così Liam mi ha detto che eri qui e ho pensato di passare a vedere quanto eri bella vestita da cerimonia» alza le spalle trafficando con il cellulare, mi sporgo curiosa per vedere cosa sta facendo ma lei si porta il dispositivo verso il petto «Ehi top secret!» esclama facendomi l’occhiolino, scoppio a ridere schizzandola con un po’ d’acqua, lei mi fa la linguaccia ridendo tornando a riempire una qualche casellina di una strana App.. è tutto quello che sono riuscita a scorgere.
Qualcuno si schiarisce la voce e mi volto rimanendo letteralmente senza fiato: il mio cuore si ferma per un secondo e lo vedo, qui di fronte a me ed è come respirare di nuovo, come uscire dall’acqua dopo essere quasi annegati, come toccare terra dopo essersi lanciati nel vuoto senza sfracellarsi. Indossa un vestito scuro con la giacca abbottonata alla vita e la cravatta che gli stringe il collo, ha un sorriso meraviglioso in volto e mi sembra quasi di morire perché quando lo vedo il mio cuore batte forte anzi no, si ferma. Le parole mi muoiono in gola. L’unica cosa che riesco a fare e guardarlo e innamorarmi più di prima.
«Bhè come sto?» mi chiede leggermente imbarazzato cercando di tirarsi giù la giacca e i polsini, mi alzo dimenticandomi di avere il bicchiere in mano che cade a terra riversando il contenuto sul tappeto beige ma davanti a me vedo solo lui.
«Stai benissimo..» riesco a balbettare con il cuore che non smette di pompare emozioni, credo che a breve avrò un infarto e la causa sarà solamente lui e il suo bellissimo sorriso, e i suoi occhi, e le sue labbra.. semplicemente lui!
«E’ da pazzi pensare di scappare da qui, io e te da soli per non tornare mai più?» gli chiedo sotto voce avvicinandomi al suo orecchio, lo sento rabbrividire e so di averlo in mio potere e ridacchio.
«Ricordati sta sera amore che dovrei essere su un palco, ma a pranzo possiamo scappare.. ho bisogno di parlarti di una cosa e ho già prenotato in un bel posto» mi annuncia allontanandosi da me e intimandomi di andarmi a cambiare, fa un cenno a Jade e lei pronta scatta in piedi affiancandosi a me per prendermi a braccetto trascinandomi dietro di lei verso il camerino.
Mi volto per vedere Zayn che mi sorride prima di afferrare il telefono in mano componendo il numero di chissà chi.. sono leggermente spaventata.
«Rilassati è solo un pranzo!» afferma Jade tirandomi un vestito, lo guardo ed è alquanto corto ma lei mi fulmina con lo sguardo intimandomi di metterlo, senza fiatare obbedisco e in pochi minuti sono pronti. Uscita dal camerino però non trovo più la mia amica ma Zayn che mi aspetta.
«Non ti sei cambiato..» sussurro sentendomi in disagio, lui scuote la testa ma mi prende la mano avviandoci fuori dal negozio, la stilista ci guarda mandandoci un bacio ricordandoci però di tornare domani per la prova finale.
Saliamo in macchina e durante il tragitto Zayn non parla, lo vedo concentrato mentre osserva fuori dal finestrino le macchine che scorrono sull’asfalto rovente cerco di calmarmi, ma il pensiero di cosa deve dirmi assilla la mia mente. Se fosse una cosa brutta? Se si fosse stufato?
Respiro e pochi minuti dopo la macchina accosta di fronte ad un ristorante di lusso, ora mi sento proprio fuori posto. Scendiamo e Zayn ha prenotato un tavolo per due più appartato degli altri così da galantuomo mi aiuta ad accomodarmi ordinando del vino rosso, mi schiarisco la voce per attirare la sua attenzione sulla questione importante e lui ride di fronte alla mia impazienza.
Mi osserva appoggiando il viso sulla mano e di colpo mi sembro come nuda.. di fronte a lui niente ha più significato, è come se riuscisse a leggere la mia anima con uno sguardo. Così per cercare di sbloccare questa sensazione decido di assaggiare un po’ di vino, quasi in preda alla disperazione dato che io il vino lo odio.
«Sai avevo pensato che chi lo sa.. ci potremmo sposare» esclama lui così tranquillamente, il vino mi va di traverso e per poco non mi si riversa tutto sul tavolo.
Io e lui? Sposarci?




                                                                

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