Crash

di Welt
(/viewuser.php?uid=317204)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Salve a tutti!
E' la mia prima ff su questo gruppo che ho ufficialmente nominato miei amori, e sono una sostenitrice, quasi accanita, della coppia Banglo.
Non ho resistito ed ho scritto su di loro, parecchio in prova per il momento, spero di scrivere altro, e magari qualcosa di migliore in futuro.
Spero che la storia possa piacervi e spero che commentiate facendomelo sapere.
Accetto anche pareri negativi!
Beh come al solito ringrazio la persona che ha sopportato i miei scleri su questa storia, e su il finale, per tutto il tempo.
Grazie Josie!
Vi saluto, spero di avere vostre notizie,
al prossimo capitolo.
Welt.

 

 


Crash


Capitolo I

Passavano praticamente ogni istante libero insieme quei due. Erano molto amici probabilmente per l’età molto simile, non gli era mai pesato realmente tutto quell’attaccamento a Jongup, anzi gli aveva sempre fatto piacere che il piccolo di casa riuscisse ad instaurare rapporti anche con altri membri e non solo con lui, anche se era pienamente consapevole che il loro di rapporto era una spanna sopra, o almeno ne era sempre stato convinto, ma adesso qualcosa nella sua mente era vacillata. Non è che fosse geloso particolarmente di un suo amico, ma era geloso del tempo che passavano insieme e che Jun aveva smesso di passare con lui. Non sapeva neanche dire quand’era stata l’ultima volta che aveva invitato a giocare lui ai videogame e non Jongup. Uno sguardo poco amichevole fu rivolto a quei due, mentre passava casualmente per il salotto dove sapeva benissimo che li avrebbe trovati e, come tutte le volte, li trovò incredibilmente vicini a giocare, mentre il più piccolo rideva e abbracciava il più grande nei momenti di più entusiasmo a causa una vittoria schiacciante. Dovette forse trattenersi più del dovuto da non andare lì dentro e baciarlo davanti a tutti e poi portarselo in camera e magari chiedergli spiegazioni. Non era un segreto la loro relazione, ma evitavano di infastidire gli altri con strane manifestazioni, infondo erano stati accettati tranquillamente, ma non volevano essere motivo di imbarazzo per loro ed era per questo che molte volte i baci e le carezze se le conservavano per la loro stanza. La verità era che il leader non osava chiedere e si accontentava delle sporadiche attenzioni che riceveva per paura, si il grande e forte guerriero aveva paura del piccolo e dolce maknae. Esatto, aveva il terrore che lui si fosse stufato di lui e che non trovasse le parole adatte per dirglielo, infondo sei anni di differenza erano tanti e potevano pesare particolarmente sia da un lato che dall’altro, e per tanti motivi.
-Hyung, ho vinto!- La voce del piccolo arrivò euforica e carica di felicità al leader che cercò di sorridergli il più sinceramente possibile. -Bravo piccolo!- Però la voce era decisamente poco favorevole a mentire, si notava la leggera ansia e la tristezza che albergava al suo interno ormai da giorni. Sospirò silenziosamente e si mise a guardarli mentre ridacchiavano e scherzavano insieme, mentre Zelo gli lanciava occhiate cariche di dolcezza si, ma che a lui non bastavano più, voleva essere vicino a lui, stringerlo e non sentirsi ignorato.
 
-Yongguk, ma mi stai ascoltando?- Yongguk fu praticamente costretto ad abbandonare i suoi dolci pensieri e fu svegliato da quello stato di trance da un Himchan tutt’altro che gentile, nonostante lo fosse sempre, forse era parecchio tempo che lo stava chiamando. -No, scusami ero sovrappensiero, dimmi cosa volevi chiedermi?- Evitò con tutto se stesso di guardarsi intorno per capire se era rimasto solo nel soggiorno e se il maknae se ne fosse andato senza dirgli niente. Forse gli aveva anche detto dove andava, ma lui era troppo immerso nei suoi pensieri per rendersene realmente conto, si optò per quella spiegazione e non si rese conto nuovamente di essersi perso le parole di Himchan, che lo guardava quasi stanco di dover ripetere sempre le stesse cose. -Ma si può sapere a che diamine pensi?- La voce era leggermente irritata, ma anche tanto preoccupata per lui, si vedeva che non era totalmente in se in quei giorni e lui, che era sempre stato uno dei suoi amici più cari sapeva leggerlo alla perfezione, quasi ci abitasse nella sua testa, dove si faceva mille problemi e tanti, troppi film mentali.
-Sono solo stanco, niente di preoccupante.- Mentire a lui era decisamente impossibile e se ne rese conto non appena i loro sguardi si incontrarono, non servirono neanche parole per la “mamma” del gruppo, perché il più grande iniziò a parlare subito in maniera sommessa con gli occhi bassi.
-Zelo-ah… Penso si sia stancato di stare con me, ma non abbia le parole o il coraggio per dirmelo.- Il suo sguardo vuoto e forse un po’ dolorante fece male al suo amico che scosse la testa con convinzione.
-Yongguk, ma lo vedi come ti guarda? E’ sempre in adorazione, ti vede come una cosa maledettamente preziosa e perfetta, anche se giuro mi chiedo come faccia.- Fece di proposito una battuta, per far sorridere il grande e grosso leader e ci riuscì, anche se non proprio come avrebbe sperato.
-Comunque, ti stai facendo un sacco di paranoie inutili, quel ragazzino ti adora come non mai.- Lo guardò dolcemente e lo strinse in un forte abbraccio cercando di calmarlo e di farlo rinsavire, era un abbraccio talmente tanto carico di affetto che poteva tranquillamente essere scambiato per amore e non per amicizia.
Nessuno si rese conto del piccolo di casa che passando nel corridoio vide quei due abbracciarsi forte e stretti, mentre il suo ragazzo nascondeva il viso nell’incavo del collo, come faceva la notte con lui. Avrebbe preferito non vedere quei due così intimi, anche se sapeva della fortissima amicizia che li legava, ma anche lui sentiva il leader distante in quei lunghi giorni ed anche lui aveva paura che fosse arrivata per loro la fine. Si sentì abbastanza male e dovette trattenere le lacrime che rischiavano di cadere copiose dai suoi occhi e scappò in camera sperando con tutto se stesso che non entrasse adesso lui, aveva bisogno di pensare e stare solo.
Mentre abbracciava uno dei suoi due pupazzi sprofondando con il viso in esso, iniziò a torturarsi con pensieri poco positivi. Infondo Bang e Himchan si passavano solo pochi mesi, sarebbero stati una coppia migliore di loro due, si sarebbero capiti meglio. Lui era piccolo e molte volte si sentiva così immaturo rispetto al leader, sei anni erano tanti e forse al più grande pesavano particolarmente, non era mai riuscito a dargli di più di qualche semplice bacio o carezza, si sentiva tremendamente piccolo ed insicuro, ed anche se Yongguk non glielo aveva mai fatto pesare magari adesso si era stancato di aspettarlo, di far uso di tutta la sua pazienza quando lui diventava immaturo, o di fargli da balia in alcuni momenti, forse cercava qualcuno di più simile a lui, sarebbe stato sbagliato? No, riusciva anche a capirlo, nonostante il fortissimo dolore al petto che stava provando. Se si amava una persona la si lasciava libera di andare giusto? Forse il leader non trovava le parole per lasciarlo, per paura di farlo soffrire, ed avrebbe fatto tutto lui, avrebbe fatto in modo che il suo amore fosse felice, e non importava se non sarebbe stata lui la causa della sua felicità, non importava se faceva un male da impazzire, o se le lacrime non riuscivano a fermarsi, o se il respiro gli mancava facendolo boccheggiare quasi. No, non importava niente in quel momento solo la sua felicità, e per Yongguk questo ed altro. Strinse ancora forte quel pupazzo continuando a versare lacrime di dolore, di rabbia, di un vorticoso insieme di sentimenti che lo spiazzavano facendolo soffrire in maniera assurda. Pianse per molto tempo e si fermò solo quando ormai stanco chiuse gli occhi per dormire.
 
Erano passati un paio di giorni da quando Zelo aveva preso la decisione di rompere con il leader, solo che stava trovando il momento giusto, e le parole giuste. Doveva dire qualcosa per farlo allontanare, ma per far in modo che lui non pensasse che poi gli avrebbe fatto male vederlo insieme ad un’altra persona. Voleva che si vivesse la sua storia con Himchan in maniera libera e felice, senza restrizioni  di alcun genere, desiderava davvero fosse felice, anche perché solo così lo sarebbe stato anche lui.
Forse il momento propizio era arrivato, dopo le riprese di un programma dove quei due erano stati particolarmente loquaci ed in sintonia il maknae nonostante avesse la morte nel cuore andò da Bang.
-Hyung, possiamo parlare? Solo io e te.- Ed il leader non aspettava altro, sapeva che quel giorno sarebbe arrivato presto e nonostante credesse fosse bruttissimo, non riuscì quasi a sentire un peso in meno sul petto, almeno avrebbero finito di soffrire no? –Certo Zelo-ah, arriviamo al dormitorio ed andiamo in stanza, okay?- Il viaggio fu incredibilmente breve per i due, che sentivano il cuore battere all’impazzata e fare drasticamente male, quasi qualcuno avesse avuto la brillante idea di infilzarlo. Si sentivano morire e cercavano conforto ognuno nelle braccia delle persone sbagliate, quali Himchan e Jongup.
Nessuno osò dire niente quando li videro sparire nella loro camera, avevano l’aspetto di due condannati a morte ed ebbero quasi il timore di parlare i loro compagni ed amici. Quello che più sembrava preoccupante poi era il leader, sembrava quasi uno spettro per quanto era bianco e per quanto i suoi occhi fossero spenti, mentre il più piccolo aveva uno strano sguardo, vuoto si, ma quasi cattivo, come se stesse cercando di essere come non era mai stato. Solo quando la porta si chiuse i quattro ragazzi si guardarono preoccupati e pieni di dubbi, ma senza dire una sola parola.
 
-Dimmi Zelo-ah, cosa succede?- La voce calda del leader quasi fece vacillare il piccolo che lo guardava con uno sguardo stranamente duro, uno sguardo che nessuno gli aveva mai visto essendo lui l’emblema della dolcezza, non solo davanti le fan, ma sempre. –Yongguk-hyung io ti lascio, non posso stare ancora con te!- Il suo tono era stranamente freddo, tagliente, cattivo quasi e gli fece accapponare la pelle, non sapeva come fosse possibile quel cambiamento. -Posso chiederti una spiegazione?- Faceva male poi, tremendamente male sentire il tono freddo e duro del più piccolo e quello ferito e deluso del più grande. Erano due cuori che si spezzavano insieme, ed anche se non c’erano lacrime, se solo si fossero guardati attentamente negli occhi avrebbero capito l’uno quanto stava soffrendo l’altro, se solo l’avessero fatto si sarebbero risparmiati tanto dolore inutile.
-Hyung, per favore non è importante.- Non si aspettava poi il più piccolo di essere così bravo a recitare, in realtà credeva che sarebbe scoppiato a piangere prima, ma si era trattenuto incredibilmente ed il suo tono di voce non tremava neanche un po’. -Invece lo è per me Junhong-ah, dopo tutto il tempo che siamo stati insieme un motivo me lo devi!- Voleva sentirselo dire che era innamorato di Jongup, voleva saperlo dalle sue labbra che tante volte aveva baciato, forse era masochismo il suo. -Io ti ho usato hyung, eri una prova nulla di più, volevo capire come sarebbe stato, ma è evidente che non mi piacciono i ragazzi, non ci riesco a stare con te, credo anche di provare anche un leggero senso di nausea se penso di dover fare qualcosa con te di più intimo.- Il tono era stato disgustato nell’ultimo pezzo della frase, quasi volesse far capire meglio quello che aveva detto, e faceva male, maledettamente male al petto. Zelo sapeva che non era vero, che non desiderava altro che stare con lui in tutti i sensi possibili ed immaginabili, e che non l’aveva mai usato, ma che l’amava davvero, talmente tanto intensamente che non riusciva a quantificare il reale peso dei suoi sentimenti, talmente tanto che faceva male. Avrebbe voluto urlare in quel momento, scomparire, ma anche morire sarebbe andato bene.
-Una prova? Sono stato solo una prova?- Il tono era incredulo, e come dargli torto poi. -Hai detto di amarmi!- La voce del leader era una cosa talmente tanto dolorosa che non riusciva a sopportarla, il suo sguardo era devastato e devastante. Si vedeva che faticava a trattenersi dall’urlare, dal spaccare qualcosa e dal piangere, ma Zelo sapeva che era un uomo orgoglioso, non sarebbe scoppiato a piangere davanti a lui e si sentì decisamente sollevato da quella cosa, in quel modo non avrebbe ceduto anche lui.
-Non era vero hyung, mi dispiace!- Stava facendo di tutto il maknae per farsi odiare, voleva davvero vederlo felice, voleva davvero che riuscisse a dimenticarsi di lui il prima possibile così da poi vivere la sua storia con Himchan, voleva fargli credere di stare bene, così lui non avesse nessun tipo di remora ad andare avanti con Himchan nella sua vita.
-Oh no, a te non dispiace proprio niente, sei stato pessimo Zelo e dovresti solo vergognarti di te stesso, hai usato una persona per sollazzarti un po’, non voglio più avere a che fare con te, sei la cosa peggiore che potesse mai capitarmi!- Yongguk non sentì il singhiozzo di Junhong perché coperto dalla porta che sbatteva, ma tutti in casa avevano sentito le parole del leader e tutti si erano trovati sconvolti. Non avevano idea con precisione di cosa fosse successo, ma qualsiasi cosa fosse Zelo l’aveva combinata grossa per far infuriare così Bang, che senza dire niente si chiuse nella stanza dove spesso andava a scrivere le canzoni e facendo intendere benissimo che non voleva essere disturbato. Nessuno osò neanche lontanamente andare da Zelo, e se l’avessero fatto avrebbero trovato una scena straziante. Un ragazzo in ginocchio distrutto dai singhiozzi che squarciavano il suo cuore in maniera prepotente. Nessuno poteva immaginare la desolazione che quei due stavano provando, nessuno aveva idea di quante lacrime stessero versando e quanto anche il semplice respirare diventava difficile. Zelo voleva davvero scomparire dal mondo, e continuava a piangere, a stringere i pugni fortemente e a sentirsi la persona peggiore al mondo. Yongguk invece si sentiva un’idiota per non aver capito le reali intenzioni del maknae di casa, che non era decisamente così puro ed ingenuo come sembrava, e piangeva come un bambino anche lui, nonostante odiasse farlo e non fosse nella sua indole. Non riusciva a credere a quello che era appena successo e continuava a chiedersi mentre copriva il viso con le mani se quello in realtà non fosse semplicemente un maledetto brutto sogno. Aveva sentito con chiarezza il suo cuore spezzarsi, il dolore provocato da quelle parole, sarebbe stato molto più facile accettare che il piccolo si era innamorato di qualcun altro e non sentirsi dire che era stato solo un passatempo, e che le dolci parole che si erano scambiati, così come i gesti, erano tutti quanti una bugia da parte sua. Continuava a sentire la stretta intorno alla gola farsi sempre più pesante, quasi credeva che avrebbe soffocato fino alla fine, ed arrivati a questo punto la morte non era neanche una cattiva idea.
Si riscosse da quei pensieri poco propensi alla sua persona, e si alzò. Lui era un guerriero, lui lottava e niente l’avrebbe fermato neanche un cuore rotto e per quanto potesse far male, perché faceva male, non avrebbe permesso a quella pulce di rovinargli la vita, gli avrebbe fatto vedere quanto poteva essere forte uno come lui.
Si, Zelo conosceva bene il suo Yongguk, e sapeva bene che solo colpendolo nell’orgoglio avrebbe permesso una ripresa più rapida e veloce.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Salve a tutti!
La storia finisce qui, sono molto felice che qualcuno l'abbia letta e ringrazio chiunque l'abbia fatto, ma in modo particolare, chi ha speso il suo tempo commentando e mettendo nelle seguite la storia!
Ringrazio anche i lettori silenziosi!
Spero di cuore che il finale possa piacervi, e che non lo riteniate sciocco, spero di non deludervi, ma è stato un parto per me questo finale!
Ringrazio Josie per il continuo sostegno, e se mi vedrete ancora qui sarà a causa sua, desidera una Daejae u.u
Aspetto vostre notizie! 
A presto spero!
Welt.
 

 


Crash


Capitolo II

Erano passati diversi giorni da quando ormai quei due avevano chiuso la loro relazione e di Junhong non era rimasto che un riflesso si quello che era prima, mentre Yongguk mostrava una figura sicura e forte di se.
C’era uno strano silenzio poi in casa, nessuno parlava mai troppo per non complicare le cose e lasciare che tutto rimanesse in quello strano equilibrio. Certo, davanti alle telecamere erano gli stessi ragazzi di sempre, ma era evidente che da soli c’era qualcosa che non andava. Himchan e Yongguk stavano sempre insieme, ed il più piccolo cercava in tutti i modi di consolare il leader. Vederlo così distrutto, anche se toglieva la maschera solamente quando erano da soli gli faceva malissimo. Dall’altro lato però c’era un ragazzino solo, che non riusciva a parlare con nessuno, che si isolava e chiudeva sempre di più in se stesso e che, soprattutto, dormiva e mangiava poco. Pensava che sarebbe stato capace di fingere un coinvolgimento minore a quella rottura, ma il suo corpo ormai non era più comandato da lui, ma da una forza a parte chiamata sofferenza, che lo stava decisamente distruggendo, neanche tanto lentamente.
-Himchan, sono stato un passatempo per lui, un maledetto passatempo!- Sospirò piano il leader e cercò con tutto se stesso di non pesare ancora sull’amico che mai si era dimostrato così come in quel momento, gli aveva davvero fatto vedere quanto fosse legato a lui, nonostante infondo stravedesse anche per il maknae, ma non aveva vacillato un secondo, gli era sempre stato vicino rincuorandolo e stava facendo la stessa cosa in quel momento, anche se con tutto se stesso cercava di capire il reale motivo per cui Zelo avesse detto quelle cose, non erano sue parole era un discorso fintamente costruito e lui, che ormai aveva imparato a conoscerli meglio di se stesso, sapeva bene che c’era qualcosa che non andava.
Solo quando vide il più grande calmo, con una scusa qualsiasi si dileguò ed andò dal più piccolo. Voleva parlare con lui, era anche arrabbiato a dire la verità, non riusciva a vedere Bang in quelle condizioni per quel moccioso, ma voleva parlare e magari riuscire a capirci qualcosa di più.
-Zelo-ah, sono io posso entrare?- La voce del più grande raggiunse le sue orecchie anche sopra la musica che spense nel momento in cui vide la porta aprirsi.
-Si hyung vieni, successo qualcosa?- Davanti a tutti il suo comportamento stranamente distaccato stonava con l’amore che invece aveva sempre dato a tutti, ed era quello che faceva decisamente insospettire Himchan. -Perché l’hai fatto?- Non faceva giri di parole lui, non si era mai trattenuto ed aveva sempre detto quello che pensava, ma il maknae aveva sperato con tutto se stesso che mai nessuno avesse avuto il coraggio di venire da lui a chiedere qualcosa, non era sicuro di poter continuare a mentire, era troppo difficile farlo racchiuso nel suo silenzio figuriamoci quando doveva parlare.
-Oltre al fatto che non credo che siano affari tuoi, sarai sicuramente stato già informato dalle sue parole.- Il tono non era rispettoso come sempre, anzi forse un po’ troppo scontroso, e subito il più grande si innervosì, ciò che lo toccò forse anche più del tono fu il giro di parole pur di non dire il suo nome, come se volesse quasi far finta che non esistesse. Era evidentemente un segno di sofferenza quello.
-Ragazzino non permetterti ad usare quel tono con una persona più grande, in più volevo saperlo da te, sai per avere una versione da entrambe le parti!- Sapeva bene Zelo che facendo così non stava facendo nient’altro che fare terra bruciata intorno a lui, inutilmente visto che in quel momento gli serviva più che altro invece un appoggio dalla sua famiglia. -Oh hyung, ma io so che tu ne sei felice, che credi che non abbia capito tutto?- Il suo tono era canzonatorio quasi, il suo viso era una maschera di tristezza e cattiveria insieme. Odiava essere preso in giro il più piccolo e nonostante tutto non aveva intenzione di farsi prendere in giro da Himchan, lui infondo era stata la causa della rottura, anche se non ne aveva idea, Zelo aveva visto tutto e sapeva della loro specie di relazione!
-Che stai dicendo? Cosa avresti dovuto capire?- Himchan si preoccupò quasi del tono e del suo sguardo, vedeva negli occhi del piccolo le lacrime che non riusciva più a trattenere, vedeva dolore e sofferenza e gli sembrava tutto parecchio assurdo. -Che tu e Bang avete una relazione, l’ho visto come vi guardate, l’ho notato come state sempre insieme anche prima che ci lasciassimo! L’ho lasciato per te ed adesso ti prego smettila di stare qui a parlare di cosa ho fatto io, perché l’ho fatto solo per renderlo felice, e se lo sarà insieme a te, va bene lo stesso!- Non riuscì il piccolo a trattenere le lacrime ed i singhiozzi, nonostante non volesse piangere affatto, non c’era riuscito e stava lì, davanti alla persona che probabilmente avrebbe dovuto odiare di più al mondo, ma che non odiava affatto, a piangere come il ragazzino che era. Himchan rimase commosso da quella che era a tutti gli effetti una delle dichiarazioni d’amore più dolce a cui lui avesse mai assistito. Lo strinse appena in un abbraccio e già con un piano in testa rese reali le paure del più piccolo, avrebbe fatto rimettere insieme quei due, ma prima punendoli un po’, sembravano due bambini incapaci di comunicare.
-Ti prometto che non farò mai niente per ferirlo, ti sono grato per esserti fatto da parte per noi.- Lo lasciò in camera ed andò alla ricerca degli altri, doveva far in modo di far esplodere la gelosia di entrambi e di renderli vulnerabili, così quando poi si sarebbero trovati soli avrebbero dato di matto e forse avrebbero parlato, se no, nel peggiore dei casi avrebbero assistito ad un omicidio.
 
 
I giorni passarono lentamente e venuti a conoscenza gli altri membri del piano della mamma di casa, si era creata una strana atmosfera a casa. Non era decisamente più pesante come prima, ma stantia. Himchan e Yongguk erano praticamente sempre da soli, e per Zelo era una pugnalata vederli così uniti, soprattutto dopo le parole del più grande. Quindi i suoi non erano stati film, ma ci aveva visto giusto. Odiava vederli così vicini, così intimi, avrebbe volentieri staccato le mani ad entrambi. Il suo umore era decisamente più nero del solito, era scontroso e maleducato un po’ con tutti, e l’unico che riusciva a sopportarlo era Jongup, anche se con parecchia pazienza e difficoltà.
Era fin troppo presto quella mattina ed il piccolo di casa sperò che stessero ancora tutti dormendo e che non ci fosse nessuno sveglio a casa, così da non dover fingere, ma evidentemente la fortuna non era dalla sua e quando entrando in cucina vide i suoi hyung quasi si strozzò. Yongguk perse parecchi battiti del proprio cuore, mentre Himchan fu quasi felice di come le cose stessero prendendo una piega così favorevole. Si avvicinò al leader e portò il braccio intorno alle spalle e iniziò a parlare fitto fitto con lui, guardandolo con occhi fintamente innamorati, ma per Zelo che era accecato da chissà quale sensazione quegli occhi sarebbero risultati veri ed era proprio quello che sperava il più grande. Il leader non capì il cambio di comportamento del suo amico, ma stette al gioco senza neanche pensarci più di tanto, non era affatto voluto e quando sentì il fiato caldo sul suo collo quasi rabbrividì. Zelo ignorò, o meglio fece finta di ignorare il tutto, anche se controllava bene i loro movimenti e quando vide il viso di Himchan così vicino al suo collo, conoscendo fin troppo bene i gusti del suo Yongguk pensò che doveva interromperli, immediatamente.
Fece scivolare il bicchiere vuoto, che aveva tra le mani per terra, e prima che potesse toccare il pavimento guardò Himchan come se volesse sfidarlo. Era un comportamento immaturo, lo sapeva, ma non era riuscito ad evitarlo. Era decisamente felice quando vide il salto che fecero entrambi spaventati dal rumore del vetro che si rompeva. Li aveva separati, ma adesso aveva i loro sguardi puntati addosso, e per quanto poco gli interessasse di Himchan, aveva dall’altro canto lo sguardo di Yogguk addosso e quello bruciava peggio del fuoco.
 -S-scusate, mi è scivolato dalle mani!- Si piegò svariate volte in segno di scusa e poi raccolse velocemente i vetri sparsi sul pavimento finendo anche per tagliarsi appena. Fu tutto talmente tanto veloce, che nessuno dei due riuscì anche solo a dire qualcosa, o meglio il leader ci provò anche, soprattutto quando vide il piccolo taglio e conoscendo la sua leggera fobia del sangue, ma la voce gli morì in gola, era ancora troppo presto, la ferita che gli aveva procurato bruciava ancora, non riusciva ad ignorare il dolore.
Zelo scappò velocemente in camera, mentre Himchan ridacchiava soddisfatto ed il leader era stranito da tutto quello.
Non fu neanche l’ultimo segnale di gelosia da parte di Zelo, ogni volta che li trovava soli da qualche parte interveniva. Come quella volta che erano sul divano i suoi hyung, sotto una calda coperta a vedere un film nella penombra, scena che ai suoi occhi ebbe un enorme significato romantico e lui senza neanche pensarci due volte entrò nel salone accendendo tutte le luci con la scusa di non trovare il suo cellulare, che era nella tasca dei suoi pantaloni, rompendo così quell’atmosfera romantica che si era creata, e poi successivamente sedersi sul divano anche lui, decisamente troppo vicino a suo ex ragazzo, con la scusa di volersi vedere il film, anche se a lui i film pesanti non gli piacevano per niente. Piccoli segnali, che iniziò a captare anche Yongguk, che iniziava a trovare quella cosa parecchio irritante. Cosa voleva? Lui stava cercando ancora di dimenticarlo e vederlo così spesso, o averlo così vicino non aiutava affatto. Come quella volta sul divano, dove dovette trattenersi dal stringerlo fra le braccia e baciarlo calorosamente.
Gli mancava incredibilmente.
Ma forse la volta più evidente fu quella volta nel camerino dove Yongguk ed Himchan stavano seduti sul divanetto aspettando di essere chiamati per l’esibizione ed erano incredibilmente vicini, incredibilmente a loro agio con le gambe intrecciate e gli sguardi incastrati, okay c’era da dire che Bang aveva intuito la gelosia del più piccolo e che ci stava giocando parecchio sopra questa cosa, un po’ per vendetta, un po’ per capire bene cosa passasse nella testa del maknae, ma il bacio leggero che diede vicino alle labbra di Himchan forse fu esagerato, e fu sicuramente la goccia che fece traboccare il vaso ed esplodere il più piccolo che se ne andò da quella stanza sbattendo la porta dopo averli guardati malissimo.
Il leader guardò tutti con estrema calma e si alzò raggiungendolo e fermandolo. -Non so dove credi di stare o chi ti credi di essere, ma devi essere rispettoso verso i tuoi hyung, e quello che hai appena fatto non è rispettoso!- Il piccolo aveva gli occhi gonfi, e stava cercando con tutto se stesso di non piangere assolutamente davanti a lui. L’aveva perso per sempre, non era più suo e non importava che l’avesse lasciato lui, no, importava solo il dolore sordo che provava all’altezza del petto, più precisamente del cuore in quel momento. Probabilmente gliel’aveva rubato per sempre e non sarebbe mai stato in grado di donarlo a qualcun altro, perché per quanto si illudesse il suo cuore era solo e soltanto di Bang.
-Perché tu credi di essere stato rispettoso nei miei confronti?- Non pensò alle sue parole, non pensò al tono che doveva usare, non pensò niente e fu agli occhi del maggiore una scena straziante. Non stava mentendo in quel momento e poteva vedere tutto il suo dolore, così simile a quello che provava lui. Lo trascinò in un corridoio deserto in modo tale da non dare spettacolo davanti a tutti quanti e riprese a parlare.
-Di che stai parlando? Tu mi hai lasciato, tu mi hai usato, ed io non posso neanche dare un bacio sulla guancia ad un amico?- Lo sguardo del più piccolo fu micidiale, era assurdo quanto fosse espressivo quel ragazzino e neanche se ne rendesse conto.
-Amico? Oh si certo, proprio amico! Che pensi che io sia un povero idiota? Ho notato come lo guardi e come l’abbracci sai?- Di certo il più grande non si aspettava tutto quello, si erano lasciati, o meglio era stato lasciato in un modo anche pessimo ed adesso stava assistendo ad una scenata di gelosia per qualcosa che non esisteva. C’era un passaggio che gli mancava.
-Non capisco cosa stai dicendo, e ti stai mettendo in ridicolo!- La voce del più grande era tagliente, non era solo arrabbiato per tutto quello che gli stava succedendo, ma era anche nervoso per il tono di Zelo.
-Si, sono un ridicolo, perché pensavo che dopo aver detto ad Himchan la verità su tutto, voi avreste avuto un minimo di riguardo nei miei confronti, ma evidentemente a te non interessa niente di potermi ferire!-
Non stava capendo più niente il più grande, capiva solo che quelle parole lo stava mandando in bestia.
-Ferirti? Tu mi hai ferito, tu mi hai lasciato dicendomi che ero un passatempo, sei tu che hai illuso e ferito me!-
Era lo scontro tra due ragazzi che non capivano più niente quello, era una cosa anche divertente, e nella stanza dove erano rimasti gli altri sicuramente si stava quasi festeggiando perché almeno si sarebbe arrivati ad un punto.
-Io ti ho lasciato per permetterti di metterti con lui, così che tu potessi essere felice e libero, e non ti sentissi costretto a stare con me, ti ho detto quelle cose perché ti conosco e so che era l’unico modo per farti riprendere subito dannazione! Ed adesso devo essere anche trattato così e soprattutto devo assistere a certe scene!- Le lacrime furono libere, non riusciva più a trattenerle il piccolo, ed era anche inutile oramai si era del tutto messo a nudo davanti a lui, si sentiva un ragazzino, aveva fatto bene a lasciarlo almeno adesso poteva stare con qualcuno di più maturo ed in grado di capirlo al meglio possibile.
Bang fu travolto da quelle parole, rimase come un vero idiota e lo strinse in un abbraccio sentendo come il suo corpo gioì quasi quando sentì il corpo del piccolo contro il suo.  
-L-Lasciami stare, non voglio la tua pietà!- Si era dimostrato estremamente maturo ed innamorato. Aveva messo prima di se stesso la felicità del leader e questo lui l’aveva capito, ed adesso non l’avrebbe lasciato che se ne andasse via, per niente al mondo.
-Sta zitto un po’!- Disse il più grande mentre schiacciava con bisogno le labbra contro quelle del suo amore. Non c’era niente da fare, quel ragazzino partiva troppo con la fantasia e creava parecchie situazioni strane. Il più piccolo però ignaro di quello che passava nella testa del suo amore si divincolò e cercò di scogliere la presa ed allontanare le labbra dalle sue. -No, no, lasciami! Non puoi baciarmi.- Aveva di nuovo le lacrime agli occhi, non voleva essere usato, non aveva intenzione di farsi usare così!
- Junhong-ah io amo te, non Himchan, voglio stare con te, non con lui.- Guardò fisso gli occhi del più piccolo che si sgranarono appena sentì quelle parole.
-Ma… Ma lui ha detto che volevate stare insieme!- C’era una piccola speranza in quei grandi occhi, ma anche tanta paura di soffrire ancora. -L’ha detto perché questo è sicuramente tutto un suo piano per farci rimettere insieme.-
Il più piccolo non sapeva cosa pensare, ma si sentì incredibilmente bene tra le sue braccia stretto in un abbraccio quasi soffocante, sentire il suo dolce profumo e sentirsi finalmente completo. Senza neanche pensarci troppo cercò le sue labbra e lo baciò con bisogno e trasporto, non l’aveva mai baciato così intensamente, ma in quel momento ne aveva un disperato bisogno. Venne praticamente schiacciato contro il muro dal corpo di Yongguk che lo baciava e sfiorava i fianchi, il busto, i capelli con le mani alla ricerca di un contatto maggiore, per convincersi che quello non fosse il solito sogno ricorrente. Avevano un bisogno quasi assurdo di sentirsi vicini, di amarsi come non mai, di recuperare il tempo in cui erano stati distanti. Le labbra del più grande percorsero la mascella e poi andarono a mordicchiare il collo del minore che non riuscì a trattenere un leggero ansito. Non era decisamente il luogo quello e neanche il momento e furono costretti ad allontanarsi anche se decisamente con rammarico. -Promettimi Zelo-ah, che la prossima volta verrai a parlare con me e che non ti farai mille paranoie inutili!- Disse il più grande guardandolo negli occhi, con parecchia convinzione e serietà. Non avrebbe assolutamente perdonato un’altra situazione del genere.
-Lo prometto!- Disse semplicemente il più piccolo lasciando un piccolo bacio sulle labbra del più grande e percorrendo mano nella mano la strada per tornare nel camerino, dove li aspettavano tutti, mentre facevano parecchie scommesse per chi sarebbe arrivato con i vestiti sporchi di sangue per comunicare che aveva ucciso l’altro, ma furono stranamente felici di dover pagare la somma di denaro a Himchan che aveva scommesso invece sulla loro unione. Le dita intrecciate dei due ragazzi si lasciarono solo davanti alle telecamere, ma i cuori rimasero uniti per tutto il tempo.
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2388188