Red Thread

di 1D voice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** chapter 1 ***
Capitolo 2: *** chapter 2 ***
Capitolo 3: *** chapter 3 ***
Capitolo 4: *** chapter 4 ***
Capitolo 5: *** chapter 5 ***
Capitolo 6: *** chapter 6 ***
Capitolo 7: *** chapter 7 ***
Capitolo 8: *** chapter 8 ***
Capitolo 9: *** chapter 9 ***
Capitolo 10: *** chapter 10 ***
Capitolo 11: *** chapter 11 ***
Capitolo 12: *** chapter 12 ***
Capitolo 13: *** chapter 13 ***
Capitolo 14: *** chapter 14 ***
Capitolo 15: *** chapter 15 ***
Capitolo 16: *** chapter 16 ***



Capitolo 1
*** chapter 1 ***




-Un’antica leggenda Giapponese narra che ognuno di noi nasce con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona  a cui siamo destinati, il grande amore, l’anima gemella. Le anime unite dal filo rosso, sono destinate prima o poi ad incontrarsi. Potranno passare anni, decenni, ma prima o poi le circostanze ci condurranno a questa persona speciale: non si può sfuggire al destino. Neanche le grandi distanze temporali o spaziali potranno impedire alle due persone di incontrarsi. Il filo rosso non potrà essere tagliato o spezzato da nessuno: il legame che simboleggia è forte, e niente e nessuno potrà metterlo alla prova.-

-wow…dissi sbalordita.

Mi presento, sono Mariana Brook , una ragazza di 17 anni, spigliata, dolce e sognatrice, bassina, carnagione olivastra e lunghi capelli neri. Questa è una delle infinite leggende che mi racconta Margaret, mia madre adottiva. Margaret è una donna sulla 70 che ha viaggiato per il mondo sin da piccola. Non è mai stata sposata, non ha mai avuto figli e una volta terminate le sue tappe ha deciso di adottare me, e levarmi da quello che comunemente viene chiamato orfanotrofio ma che io chiamavo: inferno. Quando Margaret mi ha presa con se avevo 13 anni. Mi ha salvata e non mi ha mai fatto mancare nulla. È sempre disponibile e paziente con me. Non ho mai frequentato la scuola perché Margaret paga maestri privati per istruirmi .Abitiamo più o meno al centro di Londra in una grande e antica casa. Margaret è una di quelle donne benestanti, una di quelle donne sempre profumate e ben vestite. Porta i suoi capelli bianchi sempre ben raccolti e il suo viso porta i segni di una vita vissuta in pieno. Le unghia delle sue mani sono sempre smaltate di rosso e il sorriso sulle sue labbra è sempre presente. Quando sono giù di morale si siede sulla poltrona accanto al camino e comincia a narrare una leggenda. Io sistemo i cuscini per terra e con le gambe incrociate e la testa poggiata sulle mani e comincio ad ascoltarla. Oggi è un giorno di questi, il mio morale è un po’ a terra, dalla mia camera vedo di continuo coppiette innamorate così ho chiesto a Margaret quando e se avrei mai incontrato l’amore della mia vita, lei in tutta risposta ha cominciato a parlare appunto del “filo rosso”.

-credo sia la leggenda più bella che abbia mai sentito

-sapevo ti sarebbe piaciuta, non scoraggiarti piccola mia, li fuori c’è un bel giovanotto che aspetta solo te.

-non ne sarei così sicura…dissi abbassando la testa.

-Mar guardami. Disse con voce calma chiamandomi con il mio soprannome.- Niente e nessuno potrà mai spezzare il filo rosso, ricordalo.

-grazie…dissi alzandomi per poi abbracciarla.- vado di sopra, notte Margaret e sogni d’oro.

Erano le 21.00 arrivata quest’ora correvo di sopra , mi poggiavo sulla ringhiera del grande balcone e…
-1 2 3 una luce, 1 2 3 due luci, 1 2 3 tre luci… amavo contare la distanza di tempo che ci voleva per far accendere le luci per la strada, fino a vedere tutta Londra illuminata da questi puntini bianchi. Uno spettacolo. Forse una cosa un po’ stupida ma che avevo l’abitudine di fare sin da piccola.
 
 
P.O.V Harry

-1 2 3 una luce, 1 2 3 due luci, 1 2 3 tre luci…

-Harry la smetti di contare le luci? Vieni qui che dobbiamo finire di provare. Disse Niall con la bocca piena.

-arrivo! Ok forse vi state chiedendo se sono impazzito, no, non lo sono. Il fatto è che amo vedere le città che ci ospitano illuminarsi a quest’ora della sera. Gli hotel in cui alloggiamo si affacciano la maggior parte delle volte sulla città. ricordo che quando ero bambino proprio alle21.00 prendevo la mano di mia sorella e uscivamo fuori per contare la distanza che serviva ad una luce per accendersi dopo un’altra. Oggi siamo a Londra e il panorama da qui è magnifico. Rientro dentro e vedo i ragazzi armati di chitarra e testi che aspettano solo me per provare. Mi siedo su un divano e con il testo tra le mani mi chiedo se qualcun altro al mondo avesse questa strana abitudine che ho io. Sorrisi e ripresi e cominciai  a cantare.
 
 
Ciao ragazze…
Spero che vi piaccia il primo capitolo di questa nuova ff, mi ha ispirato proprio questa leggenda. Fatemi sapere :*

Mar:

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Capitolo 2
*** chapter 2 ***


La luce del sole illuminava la mia grande stanza. Aprii gli occhi e mi stiracchiai nel letto.

-Mar è pronta la colazione! Sentii Margaret chiamarmi.
-scendoo! Urlai. Mi avvicinai alla finestra, spostai le tende el’aprii. Il venticello freddo mi fece venire la pelle d’oca, presi una vestaglia e la indossai.
-buongiorno. Entrai salutando Margaret con un bacio sulla guancia
-buongiorno anche a te tesoro- disse baciandomi la fronte e porgendomi un vassoio con un bicchiere di latte caldo e un cornetto.
-ho bisogno che tu mi faccia un favore oggi…
-certo, dimmi- dissi addentando il cornetto.
-dovresti portare a Lilith questa coperta fatta a mano…disse mostrandomela. Lilith era la migliore amica di Margaret ma ultimamente non stava molto bene…
-ma è bellissima, sta tranquilla mi vesto e vado.
-grazie tesoro.

Salii in camera, misi un paio di jeans delle converse e una canotta con cardigan sopra. Sistemai gli occhiali da sole sulla canotta e misi un cappellino. Presi la coperta tra le braccia, era morbidissima e calda. La casa di Lilith distava parecchio dalla nostra e per arrivarci dovevo prendere il bus. Quei mezzi di trasporto rossi in una città sui toni del grigio mi affascinavano un sacco. Gli inglesi erano sempre attivi, li vedevi camminare indisturbati e veloci sui grandi marciapiedi. Signori vestiti di tutto punto con valigette nere, donne che sbucavano da enormi negozi firmati. Era bellissimo. Scesi dal bus, la casa di Lilith era in una stradina piuttosto internata. Camminavo con la coperta ancora strinta tra le braccia, quando vidi un ragazzo che correva verso la mia direzione tenendo la testa girata. Non ebbi il tempo di avvisarlo che mi piombò addosso. fortunatamente non persi l’equilibrio ma appena abbassai la testa vidi che stava pestando la coperta per Lilith.

-credo che dovresti vedere dove metti i piedi la prossima volta- dissi spostandolo con il braccio per recuperare la coperta.
-sta giù- disse venendomi dietro e coprendomi la bocca con la mano e facendomi chinare dietro un muretto. Non riuscivo a divincolarmi e a palare così con le unghia gli graffiai la mano. -ahi ma sei impazzita?- disse vedendo i segni rossi sulla mano.
-a io? Si può sapere che diavolo vuoi? E che cosa stai facendo?
-ci sono i paparazzi…

Lo guardai alzando un sopracciglio. Ok questo stava male.

-e che cosa vogliono da te i paparazzi?
-mi stai prendendo in giro? Chiese stranito.
-quello che sta prendendo in girò qui sei tu, cosa vuoi??
-o no ti prego- disse sporgendosi fuori dal muretto –corri vieni- disse questa volta afferrandomi il polso e trascinandomi. -andiamo li dentro- indicò una casetta di legno abbandonata.
-mi vuoi lasciare? Smettila di correre. Dissi con il fiatone appena entrati nella casetta.
-per quale assurdo motivo dovrebbero inseguirti scusa?
-allora fai sul serio- rispose.- io sono Harry Styles-
-e io sono Mariana Brook  quindi? Dissi agitando le mani
-davvero non ci conosci?-
-a meno che Harry e Styles siano due persone differenti credo dovresti parlare al singolare e comunque no. Chi sei o siete?
-ma non hai amiche, una televisione, una radio?
-e che centra questo?
-sono uno dei componenti della band più famosa del momento- mi rispose come se fosse grave non saperlo.
-mai sentito parlare- risposi a braccia conserte. -posso andare?? O devo aspettare i comodacci della superstar?
-lo sai che sei davvero antipatica?
-perché mi hai convolta? Dovevo solo andare a lasciare una coperta.
-perché devi solo aiutarmi a seminarli poi potrai andare.
-e se non volessi farlo?
-oo andiamo! Disse avvicinandosi e prendendo gli occhiali attaccati alla canotta.
-ehi! Poi prese il cappello che avevo in testa e indossò anche quello. –vuoi anche la coperta? Dissi con tono innervosito
-o si certo, grazie.me la prese dalle mani e se la mise sulle spalle. Poi si aggrappò al mio braccio chinando la schiena. -sei proprio bassa-disse ridendo.
-sai se non ti va di piegarti potrei anche trascinarti…magari come un cadavere. lo guardai sorridendo. Aggrottò le sopracciglia e si riattaccò al braccio.
-mi assicuri che appeno usciamo non mi fai scoprire?
-be potrei farlo ma vorrei scollarti al più presto quindi non lo farò.
-ok usciamo. Quando uscimmo mi ritrovai chiusa da una miriade di fotografi pronti a catturare ogni singolo movimento di Harry. Ma appena videro me con una specie di signore/vecchio/mendicante si guardarono scioccati e mi chiesero:
-signorina ha per caso visto Harry Styles?
-chi quel ragazzo riccio, membro di quella band famosa, egocentrico…si l’ho visto.   sentii il braccio di Harry irrigidirsi- è andato da quella parte. Dissi indicando un’altra stradina.
-ok grazie. In meno di un secondo sparirono tutti. Harry aspettò qualche secondo e poi lo vidi alzarsi.
-per un secondo ho creduto che gli stessi dicendo la verità. Disse sospirando.
-non sono così cattiva. Dissi prendendo il mio cappello dalla sua testa, i miei occhiali dal suo viso e la coperta dalla sua schiena.
-posso andare ora? Starai facendo morire d’infarto Margaret. Mi guardò interrogativo.- lascia stare.
-si puoi andare, sono in debito con te . disse sorridendomi e cominciando a camminare. Chinai la testa e scuotendola sorrisi anche io.

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Capitolo 3
*** chapter 3 ***


Ero rimasta li con il sorriso sulla faccia. Mar che diavolo fai ti vuoi muovere? Mi girai di scatto e proseguii verso la casa di Lilith. Suonai il campanello e una ragazza più o meno della mia età mi venne ad aprire.

-em ciao, io sono Mariana- dissi porgendole la mano.- sono la figlia adottiva di Margaret, un’amica di Lilith.

-o si certo, mia nonna parla molto di voi, entra, accomodati.

-grazie… Anche Lilith era una donna benestante. La sua casa era enorme. La ragazza mi fece segno di seguirla. Entrammo nella grande camera di Lilith. Era distesa nel suo letto, il colorito pallido di una persona che non sta molto bene. Mi avvicinai a lei e le presi le mani. Erano fredde e tremanti. Le sorrisi, lei fece lo stesso.

-Mar… disse per poi poggiare la sua mano sulla mia guancia. I miei occhi divennero lucidi, ero molto affezionata a Lilith e vederla in quello stato mi faceva stare male.

-ciao Lilith, sono venuta per portarti una cosa da parte di Margaret. Dissi poggiando la mia mano sulla sua. Cercò di mettersi a sedere sui grandi cuscini bianchi, ma non ci riuscì. Presi da sopra le mie gambe la coperta e gliela mostrai.

-ti piace? È fatta a mano solo per te, Margaret ci ha lavorato anche di notte. Vidi una lacrima scorrere sul suo viso. I suoi occhi verdi brillavano. Presi la coperta e l’aprii su di lei così da coprirla. le sue mani la toccavano come se fosse qualcosa di pregiato, così delicate si spostavano su di essa.

-è la cosa più bella che abbia mai visto…disse mettendo una mano sul cuore e chiudendo gli occhi.-Mar scusami, avevo dimenticato, lei è mia nipote Sam è venuta qui per aiutarmi… disse ridacchiando –sono sicura andrete molto d’accordo. Mi girai verso la ragazza poggiata sullo stipite della porta e le sorrisi, lei ricambiò allo stesso modo.

-sai Lilith avevo proprio bisogno di qualcuno della mia età, Margaret è un angelo ma sai come diventa pesante quando si impunta su una cosa… dissi cercando di farla ridere. Così fu. La sua pelle segnata dalle rughe si piegò per formare un sorriso.- devo andare ora ,si starà preoccupando… dissi dandole un bacio sulla fronte e cominciando a camminare.

-Mar. mi richiamò-grazie a te e Margaret.

-di niente Lilith buon riposo. Dissi uscendo dalla camera. Sam mi accompagno alla porta.

-è stato un piacere conoscerti, magari potremmo sentirci qualche volta e uscire insieme. Disse sorridendo.

-o si, ne sarei davvero felice. Ci sentiamo allora!

Il cielo si era fatto più buio e l’aria più fresca, accelerai il passo e arrivai subito al bus che mi riportò a casa. Appena Margaret sentì la porta mi corse in contro.

-Mar ma che fine avevi fatto? Mi stavo preoccupando…

-mi sono trattenuta da Lilith… dissi mentendo ma il mio pensiero andò a quel ragazzo strampalato in cui mi ero imbattuta e cominciai a ridere.

-che hai da ridere?

-em no niente…
-è successo qualcosa che dovrei sapere signorina?

-no niente Margaret sta tranquilla.

-mi fido. Mangi qualcosa?

-si ovvio. Dissi cominciando ad andare verso la cucina. Margaret mi guardava come per dire: non me la conti giusta tu! Ma io ignoravo i suoi sguardi concentrandomi su quello che mangiavo. Alle 21.00 precise scattai sopra, per fare cosa? O be lo sapete benissimo.



Ragazze..
scusate è un capitolo di passaggio e si vede haahah fa schifo haha

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Capitolo 4
*** chapter 4 ***


Passò una settimana, le condizioni di Lilith miglioravano sempre di più e io strinsi un buon rapporto con sua nipote Sam. Sam era una ragazza fantastica, bionda, occhi verdi ma soprattutto con un carattere meraviglioso. Ridavamo  di continuo, era una comica, un’amica affidabile e anche una magnifica ascoltatrice. Lei è stata la prima a cui ho raccontato il famoso episodio in cui mi sono imbattuta quella sera. Ma la cosa ancora più divertente è che neanche lei aveva mai sentito parlare di questa famosa band.

Sentii il cellulare vibrarmi nella tasca. Guardai lo schermo : Sam.

-pronto Sam?

-Mar ho bisogno che tu venga con me stasera.

-em si ok ma dove?

-ricordi quel ragazzo che conobbi l’altra sera Josh?

-si certo…

-be mi ha detto che stasera c’è una festa in spiaggia e ci sarà anche lui. non mi va di andarci da sola…

-ok, ma come ci arriviamo noi in spiaggia?

-nonna ha già prenotato un’ autista per noi.

-fantastico!  A stasera allora.

-ok, grazie.

Finalmente. Non vedevo l’ora di trovare qualcuno della mia età con cui uscire, con cui divertirmi e fare cose che fanno le ragazze della mia età. Ero in fibrillazione, la mia prima festa, magari avrei conosciuto qualcuno, un bel ragazzo ,chissà…scesi giù per avvisare Margaret. La trovai seduta sul divano intenta a guardare un documentario sull’africa.

-Margaret posso chiederti una cosa? Chiesi sedendomi accanto a lei. In fin dei conti sapevo che non mi avrebbe di no ma volevo comunque avvisarla.

-certo tesoro, dimmi.

-questa sera ci sarà una festa sulla spiaggia, mi ha invitata Sam e ha detto che Lilith manderà un auto a prenderci…posso andarci?

-certo che puoi ma state attente, mi fido…

-grazie! dissi abbracciandola.

-divertitevi. Continuò.

Salii in camera per vedere cosa indossare. Aprii l’armadio e la prima cosa che mi saltò all’occhio  fu un pantalone di tuta grigio e ne ro con delle bretelle. Lo presi e lo abbinai con una canotta nera. Perfetto. Stirai i capelli, mi truccai e mi affacciai al balcone per vedere se arrivava Sam. Aspettai 5 minuti e poi vidi una grande macchina nera parcheggiarsi proprio sotto casa. Misi il telefono in tasca e scesi. Salutai Margaret ed entrai in macchina. Il viaggiò fu abbastanza lungo ma fu subito ripagato da un bellissimo panorama. Sulla spiaggia era stato montato un palco, addobbato con luci. Sparse per la spiaggia c’erano delle lanterne e dei tavolini dove si poteva sorseggiare qualcosa. La musica era altissima, così forte che la potevi sentire nel petto.

-ok credo sia la cosa più bella che abbia mai visto ! dissi urlando nell’orecchio di Sam.

-lo credo anche io. Oddio Mar c’è Josh. Disse indicando un ragazzo con una maglia aderente nera e un paio di jeans.

-che aspetti, va da lui.

-no vorrei lasciarti da sola…

-Sam è la tua occasione vai .dissi spingendola nella sua direzione.

-ok , ci parlo un po’ e poi ritorno.

Sam si allontanò ed io cominciai a camminare sulla sabbia fredda e umida allo stesso tempo. Che bella sensazione. Mi avvicinai ad un tavolino per prendere un bicchiere di succo. Non mi piace bere cose alcoliche. Be una volta ci ho provato ma i giramenti di testa, la nausea e le parole a vanvera non fanno per me. Stavo versando il succo nel bicchiere quando…

-ma dai smettila…disse un ragazzo ridendo e neanche il tempo di girare la testa mi venne violentemente addosso rovesciando il succo nel bicchiere. Fortunatamente macchiò la tovaglia e non me. Alzai lo sguardo e…

-no, ancora tu! La vuoi smettere di piombarmi addosso in questo modo?  Certo, ancora Lui. Harry la super star.

-ehi ma guarda chi si rivede, Mariana Brook…  disse spostando con la mano il ciuffo riccio che gli era caduto sul viso e sorridendomi.

Lo guardai perplessa.

-come fai a ricordati il mio nome…e cognome?

-tu non ricordi il mio?

Cacchio e ora? Ricordavo il suo nome, ma il suo cognome, quale era?

-ovvio che lo ricordo, Harry Siles (leggetelo Sails) risposi convinta.

-Styles ..disse correggendomi.

-quello che ho detto. Dissi incrociando le braccia.

-hai detto Siles.

-ok piantala.

Vidi venire verso di noi un ragazzo castano chiaro con dei bellissimi occhi azzurri. Poggiò il suo braccio sulla schiena di Harry e guardandomi disse:

-hai già fatto conquiste amico.

Rimasi scioccata e quasi balbettando dissi

-lui, conquistare me? Hahahah.- Misi una mano sulla spalla del ragazzo. – sai amico, sei davvero simpatico.

-si lo so, è strana. Disse Harry guardandomi con le braccia incrociate.

-o si, lo pensavo anche io finchè non ho incontrato te. Risposi innervosendomi. Chi si credeva di essere? – e comunque non sono un fenomeno da barraccone, smettetela di fissarmi.

Il ragazzo addetto alle bevande vide la scena e sporgendosi dal tavolino lo sentii dire

-ehi piccola, nervosa? Se vuoi ti aiuto io a calmarti…capii cosa intenedva. Aggrottai le sopracciglia. L’amico di Harry portò una mano alla bocca per nascondere la risata. Mi girai lentamente, lo pesi dal colletto.

-se ti sei permesso ora non farlo mai più se non vuoi provare l’ebrezza di essere attraversato da un bastone di ferro con la punta molto appuntita. Dissi ad un centimetro dal suo viso.

Harry fece un verso di disgusto, molto probabilmente stava immaginando la scena. Il tizio del bar ritornò al suo posto. Harry e l’amico vennero chiamati da un ragazzo.

-conoscete Josh? Dissi vedendo che il ragazzo che li chiamava era proprio lui.

-si, è il nostro batterista…tu come lo conosci?

-sta uscendo con la mia amica.

-o quindi ora ti avremo spesso tra i piedi . Disse Harry ridendo.

-Harry, hai presente quello che ho appena detto al barista? Non ci metto niente a ripercuoterlo su di te.

-non ne saresti capace con me. Disse avvicinandosi

-vogliamo scommettere? Dissi io facendo un passo avanti.

-a dopo. disse facendomi l’occhiolino ancora poco distante dal mio viso. Detto questo si girò e cominciò a raggiungere il suo amico lasciandomi come una stupida.

Wow, che occhi però…
 

ragazze spero vi piaccia questo capitolo, fatemi sapere che ne pensate. bacione :**

Mar:
 
 

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Capitolo 5
*** chapter 5 ***


Vidi Sam correre velocemente verso di me.

-Mar non sai che ho scoperto. Disse con il fiatone.

-Josh è il batterista della band più famosa del momento? Dissi. Mi guardò sorpresa.

-come fai a saperlo?

-ho rincontrato Mister “ Styles”- dissi imitando le virgolette –e quando ho visto che gli ha chiamati ho chiesto come mai lo conoscesse.

-devono esibirsi tra un po’.

-chi? Chiesi interrogativa.

-la band Mar! a che stai pensando? Non ti starai per caso prendendo una sbandata per il tipo.

-hahahahahah bella questa. Dissi ridendo e battendo le mani.

-vieni andiamo d’avanti al palco così potremo vederli meglio. Disse prendendomi per il braccio e trascinandomi sotto il palco.

-Sam se vuoi saliamo sopra. Dissi ironica.

-sta zitta stanno entrando. Neanche il tempo di finire la frase cominciò ad urlare spaccandomi i timpani.

Entrarono prima di tutto i ragazzi che suonavano gli strumenti e dopo in fila cominciarono ad uscire i membri della Band. Il primo ad entrare fu un biondino con gli occhi azzurri e una polo rossa. Stringeva tra le mani una chitarra. Si sistemò sullo sgabello avanti a noi. Dopo il ragazzo che c’era pima con Harry. Indossava una maglia a righe blu e bianca. Poi fu il turno di Harry. Aveva una maglia semplice bianca aderente che lasciava intravedere i tatuaggi sul suo corpo. Mentre camminava scuoteva con le mani i suoi capelli disordinati. Dopo di lui un ragazzo bruno dai tratti orientali, con una maglietta nera e infine un ragazzo castano dal viso dolce e un taglio d’occhi spettacolare. Si posizionarono uno accanto all’altro. Sorridevano alla gente che gli era di fronte, salutavano e riuscivi a capire la loro importanza dalle urla che provenivano dal di sotto del palco. Come era possibile che non ne avevo mai sentito parlare? Eravamo proprio sotto al palco così alzai le braccia e le misi  sopra poggiandoci la testa. Un ritmo dolce, sereno cominciò a propagarsi per la spiaggia. Uno dei ragazzi cominciò a intonare la canzone. Le loro voci erano bellissime, in simbiosi perfetta. Vidi Harry avvicinarsi al microfono. Appena cominciò a cantare mi venne la pelle d’oca. Cercai di convincermi che era provocata dal venticello ma no, mi succedeva ogni volta che Harry apriva bocca e cantava. I miei occhi erano fissi su di lui e coglievano ogni suo movimento, sembrava così diverso quando cantava, così a suo agio. Involontariamente girò la testa e beccò il mio sguardo. Cercai velocemente un altro punto da fissare ,vidi con la coda dell’occhio che stava sorridendo. Accidenti, adesso chissà cosa andrà a pensare.

Sam continuava a strillarmi nell’orecchio e detto sinceramente? Non ci stavo capendo più nulla. Avevo paura a riporre il mio sguardo ancora su di Harry, se mi avesse scoperto mi avrebbe presa in giro dicendomi che sono cotta di lui. ma andiamo…non è affatto vero. Avevo bisogno di allontanarmi.

-Sam. Urlai. Sam! La strattonai per il braccio.

-dimmi!

-mi allontano un attimo.

-per fare?

-devo chiamare un attimo Margaret. Mentii.

-vuoi andare via?? Mi chiese.

-no, no.

-ok.

Cominciai a farmi spazio tra la gente, involontariamente girai la testa verso il palco e ancora una volta incrociai gli occhi di Harry che mi guardava stranito. Accidenti la vuoi smettere Mar. guarda avanti e non voltarti.

-permesso, permesso…

Finalmente riuscii ad uscire dalla marea di gente. Tirai un sospiro. E cominciai a camminare verso la riva del mare. La luna piena si rispecchiava nell’acqua. Mi avvicinai per bagnare i miei piedi. L’acqua era calda. L’odore della salsedine era buonissimo. E il venticello fresco mi provocava dei brividi. Stetti in piedi li parecchio tempo senza rendermene conto.
 
Pov Harry

Finimmo di cantare anche l’ultima canzone. Si era alzato un vento fresco così scesi dal palco per prendere la felpa. Vidi vicino al tendone Josh con una ragazza, era l’amica della tipetta così mi avvicinai.

-ciao, piacere io sono Harry.

-o ciao, Sam. Disse dandomi la mano.

-prima ti ho vista con un'altra ragazza…dissi cercando di non far vedere che mi interessava.

-si, si è allontanata per fare una chiamata, sarà da queste parti. disse sorridendo. Non che davvero mi importasse qualcosa ma sono ancora in debito con lei. Quando la gente sotto il palco cominciò ad allontanarsi ne approfittai per fare un giro sulla riva del mare. Stavo camminando quando la intravidi. Mi avvicinai con le mani nelle tasche della felpa.

-non ti è piaciuta la canzone? La vidi girarsi di scatto, forse l’avevo spaventata. –ti ho spaventata?. Risi.

-per niente! rispose guardandomi.

-non ti è piaciuta per niente la canzone? Dissi stuzzicandola.

-intendevo che non mi hai spaventata. Disse.

-allora ti è piaciuta?

-carina. Rispose vagamente. Non voleva ammettere che la canzone gli fosse piaciuta, e anche tanto. Si vedeva da come l’ascoltava. Non voleva semplicemente darmela vinta.

Pov Mar

Certo che mi era piaciuta la canzone, le parole erano magnifiche, e con le loro voci poi…Harry voleva sentirselo dire ma non volevo dargli questa soddisfazione.

-carina. Risposi in maniera molto vaga.

-capisco…disse per poi avvicinarsi in modo da fa bagnare i suoi piedi.

Cominciavo a sentire freddo, eravamo rimasti tutti e due in silenzio. Cominciai a riscaldarmi le braccia muovendo le mani su e giù.

-hai freddo? Chiese guardandomi . vidi che cominciò a tirare giù la cerniera della felpa.

- non ho bisogno di queste smancerie Styles dissi ridendo. Rise anche lui chinando la testa.

-ti devo un favore ricordi? Disse per poi togliersi la felpa e poggiarla sulle mie spalle. Era calda, e aveva il suo profumo. Tenendola sulle spalle infilai le due braccia e la chiusi con la cerniera.

-bene, io che credevo te la saresti tolta  e me l’avresti ridata facendo una sceneggiata delle tue disse ridendo. –mi hai fregato, non me l’aspettavo.

-hahahaha davvero lo credevi? Mi dovevi un favore Styles. Dissi nascondendo le mani nelle maniche e portandole vicino al viso.

-quando hai intenzione di ridarmela??

-mm vedremo…risposi standomene sulle mie.

Forse non era così male come credevo, forse l’ho giudicato prima di conoscerlo per bene…
 
ragazze scusate se ci sono alcuni errori, non l'ho riletto questo capitolo :/ fatemi sapere che ne pensate

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Capitolo 6
*** chapter 6 ***


Ancora una volta un silenzio imbarazzante prese il sopravvento. Muovevo il piede avanti e dietro nell’acqua.

-ti va di fare una passeggiata? Mi chiese tranquillamente.
Ok, non mi sarei mai aspettata che me lo chiedesse, insomma per come gli rispondevo credevo di stargli abbastanza sul così detto.
-si ok… cominciammo a camminare per la riva, il volume della musica era quasi impercettibile e ora faceva da padrone il suono delle onde che si infrangevano sulla riva.
-sai, sei la prima ragazza che quando mi ha incontrato non ha cominciato ad urlare e a starmi vicina solo per ottenere un autografo o una foto…
-ti sbagli, prima ti sono stata vicina solo per ottenere la felpa altrimenti me ne sarei andata. Hahhaha no scherzo.

Lo vidi scuotere la testa e ridere e sulle sue guance notai delle fossette.

-abiti a Londra giusto? mi chiese.
-si, anche tu?
-ho una casa nel centro di Londra che condivido con i ragazzi e poi quella con la mia famiglia ad Holmes Chapel, però trascorriamo la maggior parte del tempo in giro per il mondo…
-ti manca la tua famiglia? Chiesi notando che nell’ultima frase diventò più malinconico.
-be, parecchio direi. Parlami un po’ di te...
-che vorresti sapere?
-ci stavo pensando, Mariana non è un nome Inglese giusto?
-si infatti, è Italiano.
- i tuoi genitori sono Italiani?

A quella frase rimasi spiazzata, i miei genitori sono Italiani? Non sapevo molto di loro e detto sinceramente nemmeno mi importava, che razza di genitori sono quelli che abbandonano i propri figli?

-si, credo…dissi abbassando la testa.
-credi?
-non conosco i miei genitori. Dissi spostando il mio sguardo dai piedi al mare.
-scusami, mi dispiace… disse imbarazzato.
-no, no stai tranquillo. Risposi guardandolo e sorridendogli.
-ti andrebbe di conoscere i ragazzi ?? disse cercando di cambiare discorso.
-si, volentieri. Ci allontanammo dalla riva per raggiungere il grande tendone dietro il palco.
-vieni entra. Disse spostando la grande tenda rossa per farmi entrare.

i ragazzi erano seduti su delle sedie in maniera alquanto disordinata. Nel vederli mi scappò un sorriso. Appena mi videro entrare in compagnia di Harry e per di più con la sua felpa mi sorrisero. Continuavano a fissarmi il che mi fece sentire in imbarazzo. Aspettavo che Harry mi presentasse. Ma non so per quale motivo non parlava.

-ok faccio da sola. Dissi guardandolo.- ciao ragazzi io sono Mariana, sono un’amica della quasi-ragazza di Josh il vostro batterista.
-o si certo, Sam. L’abbiamo conosciuta prima. Rispose il ragazzo bruno. – piacere Zayn .disse avvicinandosi e dandomi la mano.
-ragazzi non vi conviene far arrabbiare la piccoletta non sapete di cosa è capace. Disse l’altro con la maglia a righe sorridendomi.- non ci siamo presentati prima, io sono Louis.
-io sono Niall. Disse il biondino con un panino tra le mani.
-io Liam continuò l’altro sorridendomi dolcemente.
-Harry devo dire che sei stato molto utile. Dissi picchiettando la mano sul suo braccio.
-sapevo avresti fatto da sola, quindi perché scomodarmi. Disse guardandomi dall’alto.
-forse perché me lo hai chiesto tu? O, lasciamo perdere.

Vidi Josh e Sam avvicinarsi. Credo che se fosse successo qualcosa tra di loro Sam sarebbe impazzita, si vedeva lontano un miglio quanto gli piacesse quel ragazzo e anche lui non scherzava.

-Mar credo sia arrivato il momento di andare. Mi hanno chiamato e sono venuti a prenderci.
-ok, ragazzi è stato un piacere conoscervi.
-potremmo vederci qualche volta tutti insieme. Disse Niall alzandosi per buttare la carta del panino.
-si, quando volete. Sembravano dei ragazzi semplici e simpatici.
-ragazze vi accompagno alla macchina. Disse Josh iniziando a camminare seguito da Sam.
-vengo anche io.  Rispose prontamente Harry. Lo guardai stranita, e da quando Harry ci tiene ad accompagnare le persone alle macchine?
-notte ragazzi. Risposi rivolgendo un ultimo saluto.
-notte risposero insieme.

Ci incamminammo verso la macchina. Nessuno dei quattro parlava. E nonostante io abbia sempre da dire in quel momento sembravo muta. Si sentivano solo i nostri passi sulla passerella della spiaggia. Adesso io mi chiedo perché Harry è venuto se non sta dicendo niente? Non che mi importasse che mi dicesse qualcosa ma data la situazione potevo arrivarci benissimo da sola alla macchina.
-ecco è quella li. Disse Sam indicando la macchina nera. Vidi Josh sfiorarle la mano per farla allontanare da me e Harry. Si fermarono un po’ più di stanti da noi. Ero tentata dalla voglia di vedere cosa stava per succedere.

-smettila di fissarli. Fui interrotta dalla voce di Harry che rideva.
-non li stavo fissando. Dissi cercando di mentire.
-grazie per la passeggiata di prima…disse poi tornando serio tutto d’un tratto e guardandomi.
-di niente. Dissi leggermente imbarazzata.
-è stata la prima volta che ci siamo parlati senza sbraitarci contro, di solito urli e gesticoli troppo quando parli. Continuò ricominciando a ridere.
-hahhaha ehi, non è vero. Dissi facendo la finta offesa

Girai la testa e vidi tornare i due.

-andiamo? Mi chiese Sam.
-si, buonanotte. Dissi alzando la mano per salutare Josh e Harry.
-buonanotte ragazze. Risposero.

Mi stavo avviando verso la macchina quando mi accorgo di avere ancora la felpa di Harry.

-a Harry. Dissi richiamandolo e correndogli incontro. –la tua felpa. Dissi cominciando a sbottonarla.
-no, puoi tenerla.
- non ce n’è bisogno davvero, io sto tornando a casa. Serve a te. Dissi sfilando un braccio.
-Mar davvero, tienila, almeno avrò una scusa per rivederti… abbassai la testa e sorrisi. Sentii le guance andare a fuoco. Mar, non ha detto niente, stai andando in iperventilazione, smettila.
-grazie. Risposi poi alzando lo sguardo e incrociando i suoi luminosi occhi verdi.
-notte. Si chinò  mi lasciò un bacio sulla guancia e comincio a camminare. Mi girai anche io e vidi Sam fare segni strani dalla macchina. Sembrava impazzita. Misi una ano sulla guancia e rientrai in macchina. In poco tempo arrivammo a casa, Magaret era già a letto. Senza far rumore mi misi il pigiama e crollai in un sonno profondo. ragazze mi fate sapere se è il caso di portare avanti questa ff?? :/

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Capitolo 7
*** chapter 7 ***




Aprii gli occhi. Uscii le braccia da sotto le lenzuola  e le lasciai fuori. Guardavo il soffitto e ripensando alla sera precedente sorrisi. Girai lo sguardo e sulla sedia c’era la felpa di Harry. Com’era stato carino da parte sue farmela tenere e dirmi quella frase. Ci teneva così tanto a rivedermi? Cosa gli aveva colpito di me se ne suoi confronti non ho fatto nulla di dolce anzi, sono stata sempre piuttosto acida? Sentii bussare alla porta.

-avanti!

Vidi entrare dalla porta Margaret con un vassoio in mano.

-tesoro, ti ho portato la colazione. Allora? Com’è andata ieri?
-alla grande. Risposi senza giri di parole.
-a, bene. Conosciuto qualcuno di speciale.
-può essere, ma non voglio affrettarmi.
-ti brillano gli occhi lo sai? Sono contenta, amo vederti così felice Mar. disse prendendomi le mani.- ti lascio la colazione qui. Quando finisci scendi.
-ok dissi sorridendole. Stava per uscire. –Margaret- la richiamai.- ti voglio bene..
-anche io piccola. Disse mandandomi un bacio volante.

Sentii una vibrazione provenire da sopra al comodino. Presi il telefono e con il boccone risposi.

-Sam?
-Mar hai per caso visto il giornale?
-il giornale? Che giornale?
-ho trovato un giornale in una cartolibreria. L’ho comprato , vengo subito da te.
-Sam? Sam? Ha riattaccato. Dissi guardando il cellulare e alzando le spalle.

Finii la colazione e mi andai a fare la doccia. Mi vestii. Misi a caricare il cellulare. Scesi giù. Sentii suonare il campanello. Andai ad aprire, era Sam.

-Mar devo mostrarti una cosa. Disse appena mi vide sulla porta.
-ok, stai calma, vieni saliamo in camera. Andammo al piano di spora, aprii la porta e mi sedetti sul letto.
-cosa devi mostrarmi di così importante?
-questo. Disse mettendo una rivista sul letto.
-è un semplice giornale Sam. Dissi non vedendo nulla di strano.
-pagina 25. Mi rispose.

Andai alla venticinquesima pagina. Un piccolo quadratino mostrava la faccia di Harry mentre lo sfondo dietro riportava una nostra immagine di ieri sulla spiaggia mentre passeggiavamo. La foto era un po’ scura e io non mi distinguevo bene. In basso a destra una scritta in grassetto rossa : Harry Styles, nuova fiamma. Sarà un’altra delle tante? Mi venne un nodo in gola. Presi il giornale e lo gettai sul letto.
-non posso crederci. Mi stava prendendo in giro. Credevo davvero che gli importasse qualcosa di me? Sono un illusa. Che poi a me non importa di lui…forse, ma perché sto sentendo questa sensazione? Perché mi sento così presa in giro in questo momento?.

-scusami. Dissi alzandomi dal letto e andando in bagno. Sentii una lacrima bagnare il mio viso. L’asciugai velocemente con la mano. Misi una mano sul cuore e presi un respiro. Sentii dei passi avvicinarsi.
-Mar, esci un attimo…

Uscii.

-scusami Sam e che… non finii la frase.
-Harry vuole parlarti.
-cosa?
-mi ha appena chiamata Josh e mi ha detto che Harry vuole parlarti…
-no, non voglio farlo. Mi ha presa in giro, si è mostrato interessato per cosa? Per aggiungermi ad una delle sue liste. Dissi agitandomi.
-magari non è così, se non ci parli non lo saprai mai Mar! se non ci vieni non vado neanche io.
-Sam non farmi questo…
-Mar fallo per me. Abbassai la testa. Ne valeva davvero la pena andarci a parlare?
-solo per te.. presi la felpa di Harry da sopra la sedia e aprii la porta per uscire. Entrai in cucina dove c’era Margaret.
-ragazze andate da qualche parte?
-si, ritorniamo verso l’ora di pranzo più o meno.
-ok, a dopo allora. Mi avvicinai a Margaret e la salutai.
-sai dove andare? Chiesi a Sam una volta fuori.
-si mi ha spiegato Josh dov’è, non è molto distante da qui la loro casa.

Per tutto il tragitto restai con la testa bassa, calciavo i sassolini che trovavo sulla strada.

-siamo quasi arrivate.

Il mio cuore cominciò a battere più forte a quelle parole. Che gli avrei detto? Come mi sarei comportata?

-eccoci. Sam si avvicinò al campanello della grande villa. Suonò e il cancello si aprì. Entrammo. I miei piedi sembravano voler fare marcia in dietro ma dovevo farmi coraggio, io non sono così sono sempre stata spigliata e menefreghista ma quando Harry mi guardava con quegli occhi mi sentivo così timida, così vulnerabile. I ragazzi ci accolsero in casa, li salutammo. Harry non c’era. Bene, che codardo. Dice e una cosa e ne fa un'altra. Questo conferma le sue intenzioni.

-ragazzi dove posso lasciare questa? Dissi alzando con il braccio la felpa del signorino.
-Mar appendila alla maniglia di quella porta. Disse Liam indicandomi una porta alla fine del lungo e largo corridoio . Mia avviai per attraversarlo. Tutte le porte erano chiuse a parte una, la penultima. Girai la testa verso di questa e seduto per terra con le mani tra i capelli vidi Harry. Ancora con la felpa tra le mani mi feci coraggio e aprii di più la porta. Lui sentendo il rumore alzò la testa e mi vide.

-la tua felpa. Gli dissi fredda
-Mar io…
-tu cosa? Tu mi stavi prendendo in giro? O, me ne sono accorta, una delle tante, è ovvio. Sapevo che non avrei dovuto fidarmi di te. Alla fine cosa pretendo da uno che ha il mondo ai suoi piedi?
-Mar io non sono quello che scrivono. Disse alzando la voce.
-come faccio a sapere che non mi stai mentendo. Harry io non so davvero chi sei… dissi , i miei occhi diventarono lucidi.
-lasciami dimostrartelo…
-e come?
-fidati di me!. Disse alzandosi e avvicinandosi. Abbassai la testa.
-non è facile…
-Mar con te ieri ero me stesso…lo sono stato sin dall’inizio. Non te ne pentirai.

Lo guardavo alzando la testa, ora che era così vicina si poteva notare ancora di più la differenza d’altezza che c’era tra di noi. Le sue labbra a cuore erano perfettamente chiuse, i suoi occhi lucidi mi fissavano facendomi arrossire. Alcuni suoi ricci gli erano ricaduti sulla fronte.

-promettimelo.
-te lo prometto Mar. disse spostando una mano sul cuore.
Ora stavo provando a fidarmi di lui. Stavo facendo la cosa giusta o me ne sarei pentita di qui a poco?

 
belle...

ragazze vi prego di dirmi se c'è qualcosa che non va e di farmi sapere che ne pensate, grazie :**

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Capitolo 8
*** chapter 8 ***


Volevo dare una possibilità ad Harry, volevo che lui mi dimostrasse chi fosse davvero.

-credo dovremmo tornare di la, mi staranno dando per dispersa. Dissi sorridendo, lui fece lo stesso. Sentii la sua mano toccare il mio braccio. Mi girai.
-resti qui oggi? Mi chiese con voce insicura e fissando i suoi occhi nei miei. La domanda mi spiazzò. Avrei avvisato Margaret e chiesto a lei.
-lasciami avvisare Margaret… risposi a Harry.
-chi è Margaret?
-dopo ti racconto. Presi il cellulare dalla tasca e composi il numero di casa. Mi spostai vicino alla finestra della camera di Harry. Lo vidi poggiarsi vicino alla porta. Io parlavo al telefono, lui teneva il suo sguardo su di me.
-ok, a dopo allora. Conclusi la chiamata salutando Margaret.
-andiamo? Dissi avvicinandomi a lui.
-si. Disse sorridendomi e poggiando la sua grande mano sulla mia schiena per incitarmi a camminare.

Passammo la mattinata a parlare sui grandi divani nel soggiorno, non avevo mai conosciuto persone come loro prima d’ora. Ognuno di loro aveva caratteristiche di verse. Liam era il più responsabile soprannominato “papà” dagli altri. Niall era il più dolce, Zayn il più silenzioso e Louis il giocherellone. Il pranzo con loro fu davvero qualcosa di comico e disastroso ma sicuramente indimenticabile. Aiutammo i ragazzi a mettere in ordine la cucina. E mentre asciugavo i piatti insieme a Sam vidi Harry avvicinarsi.

-posso portarti in posto? Disse sussurrandomi all’orecchio. In quel momento rabbrividii sentendo il suo respiro così vicino.
-em si. Dissi lasciando la pezza E girandomi.
-ragazzi noi usciamo. Continuò Harry urlando. Mi prese la mano e uscimmo dall’entrata che c’era in cucina. Sam mi fece l’occhiolino appena vide che mi girai.
-dove andiamo?
-non fare domande, vieni con me.
-e no caro, potresti anche portarmi vicino ad un pozzo e buttarmi giù. Dimmi dove andiamo.
-no, non lo farei mai. Ora sta zitta e seguimi.
- se mi butti da un pozzo mi avrai sulla coscienza per sempre.
-Mar smettila. Disse ridendo. Non voglio ucciderti.
-sarà meglio per te.
-siamo quasi arrivati…lo vidi passarmi dietro e mettermi le mani sugli occhi.
-Harry? No ti prego ho paura quando non vedo.
-fidati di me, segui le mie indicazioni.

Mi diceva i passi da fare, sentivo la sua risata alle mie spalle. Agitavo le mani di fronte a me e urlavo, mi sembrava logico.

-Harry ti prego mi sento cieca. Dissi poggiando le mie mani sulle sue.
-un ultimo sforzo devi solo salire delle scale ora. Disse prendendo le mie dita tra le sue.
-ma io cado!
-non cadi, ci sono io stai tranquilla Mar, non ti agitare. –dai un altro scalino. Brava, così. Sei pronta?
-per morire? No. Dissi stringendo le mani sulle sue.
-hahaha ancora con questa storia? Al mio tre tolgo le mani. 1…2…3.

Tolse le sue mani da sopra i miei occhi e poi le abbassò continuando a tenerle unite alle mie.

-wow, Harry ma è bellissimo. Dissi staccando le mie mani dalle sue e avvicinandomi alla ringhiera. Mi aveva portato su una specie di terrazzo da dove si poteva vedere tutta Londra.
-ero sicuro ti sarebbe piaciuto… disse raggiungendomi. Poggiai i miei gomiti sulla ringhiera e chiusi gli occhi. Il vento smuoveva i nostri capelli. –mio padre portava sempre me e mia sorella qui quando eravamo piccoli…
-perché avete perso quest’abitudine? Dissi guardandolo.
-da quando i miei si sono separati il mio rapporto con lui è cambiato…
-o, mi dispiace…
-tranquilla. Mi mancava davvero questo posto.
-da quanto tempo non ci venivi?
-moltissimo. Disse sedendosi per terra poggiando la schiena alla ringhiera. Lo imitai.
-quanto tempo resterete qui a Londra?
-un mese…poi partiremo per la Francia.
-umm dissi abbassando la testa. Non avrei dovuto affezionarmi molto a lui, ci avrei sofferto quando sarebbe partito. Ma era così scontato volergli bene, volergli stare vicino. Il suo sorriso il suo carattere avrebbero fatto si che chiunque gli volesse bene.
-che ti prende? Chiese vedendomi dispiaciuta. -potresti sempre venire con me. Disse per farmi sorridere
-addirittura? Dissi ridendo. E Margaret la lascio da sola?
-ancora Margaret, ma chi è?
-o si giusto dovevo raccontartelo.
-sono tutto orecchie.
-Margaret e la mia mamma adottiva. Sono stata adottata da lei all’età di 13 anni. Dissi giocando con le mani. È una donna di 70 anni, è unica, dolce, è mia madre a tutti gli effetti. Sorrisi.
-dove sei stata fino a quell’età?
-in orfanotrofio…il periodo più brutto della mia vita. Mi bloccai un minuto, ripercossi tutte gli scherzi, le umiliazioni subiti li dentro e mi scese una lacrima.
-Mar stai bene? Non sei costretta a parlare se non vuoi…
-e che non so come ho fatto a sopportare tutto quelle cose…
- sin dall’inizio ho visto che sei una piccoletta forte, determinata. Quegli episodi hanno formato il tuo carattere, e se devo ammetterlo mi  piace da impazzire. Tu non ti tieni niente, rispondi senza farti problemi, dici le cose come stanno senza aver paura di quello che potranno pensare di te.
-lo pensi davvero? Dissi guardandolo negli occhi e inclinando la testa.
-davvero.

Mi venne spontaneo in quell’istante di mettermi sulle ginocchia e abbracciarlo. Fu sorpreso dal mio gesto ma dopo qualche secondo strinse le sue braccia attorno a me. Chiusi gli occhi e poggiai la testa sulla sua testa. Riuscivo a sentire il profumo dei suoi capelli.

-grazie sussurrai vicino al suo orecchio. Ricambiò il grazie stringendomi più forte. Molte persone mi avevano ripreso per i miei modi di fare, di parlare e sentirmi dire da Harry queste parole mi aveva sorpresa.

Notai una cosa…si stava così dannatamente bene tra le braccia di Harry. Mi staccai da lui mal volentieri. mi alzai.

-sai cosa mi piacerebbe fare?


Pov Harry

La sentivo così piccola tra le mie braccia. Sapevo che Mar in fondo era anche una ragazza dolce, sensibile e di sicuro con quello che avrà passato in orfanotrofio non avrà avuto un’infanzia felice. Quando l’ho strinta a me mi sono sentito strano, come se ci fosse qualcosa tra di noi. Dopo l’abbraccio l’ho vista alzarsi leggermente imbarazzata. Mi alzo anche io. Comincia a parlare ma ero così preso dal suo sguardo che sembrava che le parole fossero mute. Vedevo le sue labbra carnose muoversi e sorridere e i suoi occhi attraenti fissarmi.

-sai cosa mi piacerebbe fare? Sentii solo. Mentre parlava mi avvicinai a lei, non riusciva a capire cosa stessi facendo. Un impulso. Volevo baciarla. A pochi centimetri dal suo viso gli dissi:
-sai cosa piacerebbe fare a me? Con il mio corpo avanzai ancora verso di lei facendola indietreggiare. Una volta che con la sua schiena toccò il muretto dietro di lei mi fermai. La sentii deglutire. Si era arrossata e imbarazzata chiese:

-cosa? Sapeva  benissimo cosa stava per succedere e il fatto che non si tirò indietro mi fece capire che anche lei ci stava. Misi le mani sul muretto chiudendola di fronte a me. Mi avvicinai lentamente al suo viso. I miei occhi si spostavano dai suoi occhi alla sua bocca e anche lei faceva lo stesso. Il mio cuore era accelerato.  Cosa diavolo mi stava facendo questa ragazza?


Pov Mar…


Harry era così vicino, potevo sentire il suo respiro sul mio viso. Il mio cuore cominciò ad impazzire. Si avvicinò fino a far sfiorare le nostre labbra. una sensazione indescrivibile nello stomaco. Volevo continuare, ne ero sicura. Harry mi aveva chiusa tra se e il muretto. Misi le mie braccia attorno al suo collo e con un leggero movimento avvicinai ancora di più le nostre labbra. Ora combaciavano perfettamente. I suoi movimenti erano dolci ,delicati. I nostri occhi erano chiusi. Un bacio bello come questo si poteva solo sentire dentro e non vedere. Con il mio consenso Harry approfondì il bacio. Il suo sapore mi stava facendo impazzire, non volevo staccarmi e vidi anche per lui era lo stesso. Senza fiato ci allontanammo dopo un po’. I nostri occhi si guardavano e si parlavano senza che qualche altro nostro muscolo si muovesse. Era inutile continuare a mentire a me stessa, forse mi stavo innamorando di quel ragazzo che credevo donnaiolo e egocentrico ,Harry era tutt’altro che questo, era un normalissimo ragazzo con un cuore enorme e una sensibilità innata.

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Capitolo 9
*** chapter 9 ***




 
 
Harry mi sorrise guardandomi negli occhi. Poi lo vidi girarsi e chinarsi. Lo guardai interrogativa.

-che stai facendo? Dissi ridendo.

-salta su. Rispose facendo segno alla sua schiena. Senza pensarci due volte salii sulla sua spalla e misi le mie braccia attorno al suo collo.

-ora possiamo andare. Disse cominciando a correre per arrivare alle scale.

-Harry vai piano così mi fai cadere. Mi strinsi ancora di più a lui che senza ascoltaRmi cominciò a scendere le scale saltando. -sento che tra un po’ ci schianteremo da qualche parte. Dissi urlando.

-Mar scendi vieni. Disse facendomi scendere e prendendomi la mano. –guarda li ci sono dei paparazzi. Allungai il collo per vedere.

-Ma non hanno una vita? Chiesi scocciata ad Harry.

-me lo chiedo anche io…ancora con la mia mano nella sua mi disse: nascondiamoci.

Ci nascondemmo in una stradina dietro una casa. Eravamo vicinissimi e Dio com’era bello. Misi la mano sul suo viso e cominciai a baciarlo. Harry non si tirò indietro anzi poggiò le sue mani sulla mia vita e mi attirò ancora di più a se. quando ci staccammo ero leggermente in imbarazzo, era come se il mio cervello avesse fatto tutto da solo.

-scusa dissi abbassando la testa e arrossendo.

-quale scusa, dovresti farlo più spesso. disse alzandomi il viso con le mani  e sorridendomi. – si sono allontanati vieni, torniamo a casa?

-si ok.

Trascorremmo il pomeriggio a casa dei ragazzi, il nostro bacio non era ancora stato svelato perché pensandoci, cosa eravamo ora io e Harry? secondo me i ragazzi data la nostra uscita improvvisa avevano già capito qualcosa. Strano, all’inizio sembrava quasi che tra di noi ci fosse solamente un sentimento di odio e fastidio invece ora? Io Mariana Brook avevo smosso qualcosa in Harry Styles e viceversa lui aveva smosso sicuramente qualcosa dentro me. Avete presente quando parlate con una persona, ci scherzate, la prendete anche in giro ma non riuscite a levargli gli occhi di dosso perché è maledettamente attraente? Ecco la stessa cosa solo che Harry oltre ad essere bellissimo aveva anche un carattere meraviglioso, magari sembrava un tipo forte determinato ma dentro era diverso. Come un soufflè croccante all’esterno e morbido e dolce all’interno.

-si è fatto tardi Mar, dovremmo andare… disse Sam guardando l’orologio.

-si, ho abbandonato Magaret a se stessa oggi, non è abituata a non avermi tra i piedi.

-ragazze vi accompagniamo noi. Dissero Harry e Liam alzandosi, Josh era andato via prima.

-ok. Salutammo Niall Zayn e Louis ed entrammo nell’enorme macchina di Harry. Accompagnammo Sam e poi arrivammo a casa mia. Stavo aprendo lo sportello e neanche il tempo di dare la buona notte
Harry disse:

-scendo con te. Salutai Liam e scesi dalla macchina per raggiungere il portone. Harry mi seguì.

-vuoi portarmi anche a letto? Dissi sarcastica

-se proprio insisti. Disse avvicinandosi. Mi resi conto della frase appena detta.

-Harry! Non intendevo in quel senso. Diventai rossa.

-per me non ci sono problemi in tutti e due i sensi.si avvicinò e cominciò a baciarmi.

-Harry , Harry aspetta. Dissi mettendo una mano sul suo petto.

-è successo qualcosa?

-no è che…cosa, cioè cosa siamo ora noi?

-scusami, io non ci avevo fatto caso. Mi prese la mano. –Mar vorrei provare a stare con te, neanche provare, io ne sono sicuro. Tu mi attrai, e non poco, credo che tu sia una ragazza fantastica.

In tutta risposta mi avvicinai e gli stampai un bacio a fior di labbra.

-questo era un si?

-si.sorrisi.

-allora ci sentiamo domani?

-si, va bene.

-notte. Disse dandomi un bacio.

-notte.

 Nel mio stomaco potevo sentici lo zoo che ballava. Lo vidi allontanarsi per raggiungere la macchina e salutarmi da lontano. Entrai a casa. Margaret era in camera sua, strinta nella sua vestaglia color panna e comodamente sdraiata sul letto. Entrai per farmi vedere.

-ben ritornata, passato una bella giornata?

-bellissima.

-è successo qualcosa di interessante? Chiese curiosa.

-Margaret ricordi la leggenda del filo rosso?

-ovvio bambina mia perché? Hai trovato la fine del tuo?

Dovevo parlarne con Margaret, lei mi avrebbe consigliata e poi le avevo sempre detto tutto.

-credo…o almeno spero…

-chi sarebbe il fortunato?

-lui appartiene ad un altro mondo Margaret, è sempre circondato da fotografi, belle ragazze, gente importante…

-che vorresti dire? Fa parte del mondo delle stelle?

-si…forse non sono alla sua altezza, potrebbe avere di meglio…

-potrebbe ma non ha voluto, Mar renditi conto, lui ora ha scelto te, lui sente che tu sei il meglio e perché allora andartene nei complessi con questi ragionamenti?

-forse hai ragione…ma tra un po’ lui tornerà a viaggiare per il mondo con la sua band e che ne sarà di me? Verrò lasciata in disparte e dimenticata. Non so perché ho accettato di provare a stare con lui, non finirà bene me lo sento.

-Mar, Mar cogli l’attimo, vivi il momento. Ora lui ti rende felice, tu rendi felice lui quello che succederà poi ora non importa. Stai seguendo il tuo cuore e ora lui ti dice questo. Se pensi a ciò che potrà succedere in futuro non vivi più. È come quando uno ha paura dell’aereo, è convinto che se sale sull’aereo quest’ultimo precipiterà. Questo non gli permetterà mai di vedere altri continenti, di scoprire nuove culture, di conoscere nuova gente.

-si, hai ragione devo guardare il presente.

-così voglio sentirti parlare, vieni qui.

 Disse allargando le braccia. Mi precipitai su di lei per abbracciarla.

-grazie Margaret, senza di te sarei persa.

Le diedi la buona notte e salii in camera. Magaret aveva ragione dovevo preoccuparmi di quello che sto vivendo ora e non di quello che potrei vivere in futuro.
 
 
Belleeeeeee. Scusate il ritardo del capitolo D: spero vi piaccia, anche se a me non piace molto. Fatemi sapere :p

 
 

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Capitolo 10
*** chapter 10 ***


Sentii il telefono squillare. Mi alzai di scatto.

-pronto .risposi con la voce assonata senza vedere la schermata.
-buon giorno dormigliona. La voce di Harry mi fece sobbalzare.
-Harry come ti viene in mente di chiamare a quest’ora?
-sono le 11.00 Mar
-A.
-Mar ci sei?
-si si, dimmi.
-a mezzo giorno abbiamo un intervista con i ragazzi, dopo passo a prenderti che andiamo alla spiaggia dell’altra sera ok?
-em si si ok.
-stai ancora dormendo vero?
-si. Lo sentii ridere al telefono.
-a dopo piccola. Chiuse.

Mi alzai, mi lavai, mi vestii , scesi giù per mangiare qualcosa. Chiamai Sam sicuramente sarebbe venuta anche lei e chiacchierammo per un po’. Le raccontai cos’era successo tra me e Harry e lei racconto che si era finalmente messa con Josh e per un’ora circa continuò a ripetermi quanto fosse bello, dolce , tenero e altri infiniti aggettivi che non sto qui ad elencarvi. Feci preparare da Margaret un cestino con delle cose da mangiare da portare sulla spiaggia dato che avremmo mangiato li. Finii di sistemarmi e vidi un messaggio di Harry: esci, sono fuori piccola. Salutai Margaret e uscii. Entrai in macchina.
-dove sono gli altri? Dissi avvicinandomi ad Harry per dargli un bacio.

-sono già partiti con la macchina di Louis. Ti sei ripresa? Mi chiese ridendo
- hahaa si di mattina la mia recettività è pari a quella di un criceto.
-ho notato. E scommetto che hai ancora sonno.
-ma serio. Come diavolo è possibile? Comunque com’è andata l’intervista?
- bene, solite domande.
-non hanno chiesto niente su…su di noi?
-per ora no, non hanno ancora notizie certe, aspetta un po’ e mi bombarderanno.
-dirai la verità?
-tu lo vuoi?
-Harry a me non importa che la gente sappia che sono la ragazza di Harry Styles dei One direction, a me basta essere felice con te senza che nessuno venga a distruggere ciò che stiamo creando.
-questo è quello che amo di te, non ti importa di me come un personaggio famoso, ti importa di Harry come persona e questo mi rende felice. Credo però che sarà impossibile evitare che ti coinvolgano in interviste e foto…
-se ci sarai tu con me non mi importa di niente, non voglio ritrovarmi da sola ad affrontare questa situazione, non ne sarei capace. Non sono abituata a troppe attenzioni…
-stai tranquilla. Tolse la mano da sopra il volante e la spostò sulla mia gamba. Io misi la mia sulla sua e la intrecciai. Il pollice di Harry accarezzava la mia mano delicatamente.
-ecco siamo arrivati.

Scendemmo dalla macchina e andammo in cerca dei ragazzi.

-ecco sono li. Dissi indicandoli vicino alla riva.

Zayn e Niall giocavano con un pallone, Louis e Liam aggiustavano i teli sulla sabbia e Josh e Sam passeggiavano indisturbati.

-giorno ragazzi. Urlai correndo contro di loro.
-povera, è impazzita la nanetta. Disse Louis guardandomi. Con i ragazzi avevamo instaurato un bellissimo rapporto, ci prendevamo in giro scherzosamente a vicenda ma ci volevamo bene.
-gne gne. Ho portato questo. Dissi alzando il cestino preparato da Margaret. Vidi Niall girarsi e esclamare.
-cibo!
-ragazzi che ne dite di un bel bagno? Urlò Liam sfilandosi la maglia e correndo in acqua. In meno di un secondo  si creò uno tzunami provocato dagli altri che si gettarono con lui.
-entri? mi chiese Harry togliendosi anche lui la maglietta. Rimasi incantata a fissare la maea di tatuaggi che ricoprivano il suo fisico scolpito.
-pochi tatuaggi mi dicono. Dissi ridendo.
-belli vero?
-belli. Tolsi il copri costume quando sentii un fischio. Era Harry.
-Harry smettila!
-sei bellissima. Disse venendomi vicino con voce sensuale. Mi diede un bacio.
-vieni. Dissi prendendolo per un braccio e portandolo in acqua.
-è congelata.
-naaa disse cominciando a schizzarmi, che più schizzi parevano onde quelle che provocava con le sue grandi mani. Misi le mani sul viso per coprirmi. Cercai di andargli contro per spingerlo in acqua ma era impossibile, Harry era il doppio se non il triplo di me.
-vuoi un altro po’?
-no, può bastare. Dissi allontanandomi per immergermi in acqua più profonda. fatto il tuffo mi alzai in piedi e con le mani mi stavo asciugando gli occhi. Qualcuno mi dava dei baci sul collo tenendomi per la vita. Sapevo che era Harry e mi girai Ancora con le mani sugli occhi.
-non ti vedo, è salatissima, mi bruciano gli occhi. Portai le mie braccia attorno al suo collo e aprii gli occhi.
-hahaha allora aspetta chiudo anche io gli occhi.
-si così se viene uno squalo non ce ne accorgiamo e ci sbrana.
-ma quale squalo hahahh tu sei pazza. Disse abbassandosi per immergersi, lo imitai sempre aggrappata a lui.
-mi sta facendo freddo…dissi tremando.
-ti riscaldo io. Si avvicinò a me e poggio le sue labbra sulle mie. Approfondì il bacio.
-Harry usciamo? Dissi una volta staccati

Mi prese per mano e uscimmo dall’acqua, prese un telo enorme che prima mise sulle sue spalle e poi strinse me nelle sue braccia in modo da coprirmi.

-stai meglio?
-si.

Ci asciugammo e stendemmo per bene i teli in modo da formare un cerchio, si alzò un venticello fresco verso il pomeriggio e ci rivestimmo. Niall andò a prendere dalla macchina la chitarra e cominciò a strimpellare qualcosa.

-perché non cantiamo qualcosa? Chiese Zayn
-Vai Niall comincia con un brano e noi ti seguiamo.

(https://www.youtube.com/watch?v=mpPTXXGBXBs)

Niall comincio a muovere le sue mani sulla chitarra. Il brano che aveva scelto era Wonderwall. I ragazzi cominciarono a cantare seguendolo. Era incredibile la magia che riuscivano a creare 5 voci e una chitarra. Ero seduta di fronte a Harry e stringevo le gambe vicino al petto. Mentre cantava mi guardava e mi sorrideva e il mio cervello, il mio cuore e il mio stomaco andavano in tilt. Non riuscivo a non guardarlo, come se l’unica cosa che sapessi fare fosse perdermi nei suoi occhi. Che mi stai facendo Harry? sembra quasi che mi abbia fatto un incantesimo…

Finirono di cantare e decidemmo di restare ancora un altro po’ perché si stava benissimo. Ero sdraiata sul telo pancia in giù e Harry venne a sdraiarsi accanto a me.

-ehi . disse accarezzandomi la schiena
-ehi dissi girando la mia testa poggiata sulle braccia e sorridendogli. – sei stato bravissimo.
-ti è piaciuto?
-tanto,  quando canti è come se uscisse fuori quello che sei realmente
-e cosa sono realmente?
-un ragazzo bellissimo, con un carattere meraviglioso.
-non avresti mai detto una cosa del genere qualche settimana fa.
-ho sbagliato, ti ho giudicato senza conoscerti ma per fortuna c’è stata l’occasione per ricredermi.
-sono contento sia andata in questo modo. Disse dandomi un bacio sul naso
-anche io. Mi avvicinò a se con il suo braccio e mi strinse.

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Capitolo 11
*** chapter 11 ***



 
Dopo aver passato un bella giornata al mare decidemmo di rientrare. Salutai i ragazzi che avevano una macchina a parte  e mi diressi con Harry verso la sua. Mi ero stancata e durante il viaggio il sonno prese il sopravvento e mi addormentai.

-Mar, svegliati siamo arrivati .disse avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia. Mi stiracchiai e aprii gli occhi.

-vuoi tornare a casa?

-no, voglio restare un altro po’ con te. Mi sorrise.

-cosa vorresti fare? Disse poggiandosi con il gomito sul mio sedile.

-non possiamo uscire conciati in questa maniera però hahaha. Dissi guardando come eravamo vestiti ovvero con i copricostumi.

-potremmo andare sulla terrazza dell’altra volta, che dici?

-si, sarebbe bellissimo andarci di sera.

-ok andiamo. Mise in moto la macchina e andammo sulla terrazza dove c’era stato il nostro primo bacio. Arrivati prendemmo i teli e li stendemmo per terra. Ci sdraiammo su di essi. Il cielo cominciò ad oscurarsi e si iniziavano ad intravedere le prime stelle. Il braccio sinistro di Harry era sotto il mio collo e la mia mano destra teneva la sua mano sinistra. Era tutto così dannatamente perfetto, non mi ero mai sentita così bene in tutta la mia vita.

-mi mancava davvero tanto poter stare così tranquillo, senza pensare a un minuto che io sono un ragazzo normale e che a volte ha bisogno di staccare la spina.

Girai la mia testa verso di lui, lui fece lo stesso.

-sono felice di far parte della vita di Harry il ragazzo normale.

-io amo il mio lavoro ma vorrei avere più privacy, non dover dare ogni secondo la spiegazione del perché sono felice, sono triste o sono turbato…si aspettano che dica i miei problemi o le mie gioie solo per sbandierarli ai 4 venti. A loro non importa davvero di me, vogliono solo fare odiens e fare soldi scattando delle foto.

-a me importa davvero di te e sono sicura che importa anche alle tue fans.

-tu sei una mia fan?

-o mio dio come potrei non essere fan di Harry Styles dei one direction cioè lui è bellissimo non potrei davvero. Dissi cominciando a fare la vocina e ad agitare le mani. Harry rise.

-dai smettila hahaahha disse e cominciò a farmi il solletico sui fianchi

-Hahahhaha Harry dai basta dissi cercando di levare le sue mani dai miei fianchi-non ce la faccio hahha ti prego.

Si fermò poggiando i suoi gomiti ai lati della mia testa. E fissandomi disse

-sei bellissima Mar. misi le mani le mie mani dietro il suo collo e avvicinai il suo viso al mio.

-anche tu .dissi per poi baciarlo. Un bacio lento, dolce, pieno di passione. Una suoneria ci interruppe. Era il suo telefono. Si alzò e lo prese da sopra il telo.

-pronto…si arrivo. Chiuse. –Mar i ragazzi mi hanno chiamato per le prove.

Mi alzai sui gomiti.

-ok

-credimi, vorrei restare ancora qui con te…

-sarà per un'altra volta, il dovere chiama. Dissi alzandomi. Mi venne vicino

- ti prometto… disse dandomi un bacio…che ci ritorneremo presto…mi diede un altro bacio.

-hahah va bene.

-vuoi venire alle prove?

-un altro giorno, sono stanca.

Entrammo in macchina, mi accompagnò a casa.

-notte Harry a domani

-notte piccola.

Entrai a casa, si era fatto tardi e Margaret si era addormentata aspettandomi. La lasciai li sul divano e le misi una coperta addosso, le diedi un bacio ,salii sopra per lavarmi e andai a dormire.
Ero nel letto, pensavo. Tra una settimana Harry sarebbe dovuto partire, avrei sentito senza dubbi la sua mancanza, quella dei suoi baci dei suoi occhi nei miei. Mi addormentai.

Il mattino seguente…

-Mar , Mar c’è un ragazzo che ti cerca.

Ero appena uscita dalla doccia. Mi vestii velocemente e scesi giù. Vicino alla porta vidi Niall.

-Niall ciao. Dissi dandogli un bacio sulla guancia. – che ci fai qui?

-ciao Mar Harry mi ha chiesto di passare a prenderti.

-non mi ha avvisata comunque un attimo arrivo. Avvisai e salutai Margaret e andai con Niall. –destinazione?

-casa nostra. Entrammo in macchina e partimmo. Niall era dolcissimo.

-arrivati. Entrammo in casa e c’erano i ragazzi, li salutai.

-Harry? Chiesi dato che non c’era.

-è in camera sua.

Mi sembrava strano che era chiuso in camera sua e avesse andato Niall a prendermi. Bussai.

-Harry sei qui?

-Mar un attimo. Sentii un rumore.

-sei caduto per caso? Aprì velocemente la porta facendomi spaventare.

-no, sto benissimo.

-hahah ok. Dissi sistemandogli i capelli e dandogli un bacio che ricambiò velocemente.

-entra.  Entrai nella sua enorme stanza.

-come mai hai mandato Niall a prendermi?

-sono uscito a fare una commissione.

-e si può sapere qual’ è?

-em dovresti aspettare un po’.

-mi sto preoccupando…

-non farlo.

Che diavolo stava combinando?

-potresti andare un attimo in soggiorno?

-ok dissi guardandolo stranamente e uscendo. Raggiunsi i ragazzi. Parlavano di una festa.

-Mar tu e Sam verrete? Chiese Louis.

-dove?

-ci sarà una festa prima della nostra partenza. Rispose Liam

-davvero? Certo se siamo ben accette.

-ovvio

Vidi Harry affacciarsi dalla stanza.

-Mar puoi venire. Gridò

-sapete che sta sperimentando? Chiesi agli altri ragazzi.

-no.

Mi alzai e andai verso la sua camera.

-Harry ma che stai facendo? Mi oltrepassò e chiuse la porta.

-Mar io volevo darti questo. Da dietro la schiena uscì un pacchettino. Ero senza parole.

-ma… cominciai a scartarlo.- wow ma…è bellissima. Nel pacchettino c’era una collana a forma di chiave.- Harry davvero io non so che dire…grazie.

-non devi dire niente, tu sei riuscita ad ottenere la chiave del mio cuore…solo tu Mar…

Mi gettai su di lui e lo abbracciai fortissimo. Mi vennero le lacrime agli occhi. Lui mi prese il viso e mi baciò.

-è una cosa meravigliosa quella che hai fatto. Disi una volta che ci staccammo.

-tu sei meravigliosa. Prese la collana dalle mie mani mi spostò i capelli e la legò attorno al mio collo. Poi si girò.- ne ho presa una uguale così quando sarò via ti penserò ogni volta che guarderò la collana.
Portai le mani al collo e toccai la mia.

-lo farò anche io.

Restammo un po’ in camera e poi ritornammo in soggiorno a parlare della festa che si sarebbe tenuta la settimana successiva.
 
Ragazze…
Il prossimo capitolo succederà qualcosa di inaspettato, cosa succederà tra Harry e Mar?
 
 

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Capitolo 12
*** chapter 12 ***



 
Era passata una settimana, i ragazzi sarebbero partiti tra due giorni e domani ci sarebbe stata la festa per la loro partenza. Era sera, ero sul balcone a finire di leggere un libro iniziato da tempo. Harry era impegnato con i ragazzi e Sam era tornata a casa dei suoi per prendere alcune cose. Squillò il cellulare, era Harry.

-Harry?

-Mar, ho avuto un po’ di tempo libero e ti ho chiamata, che stai facendo?

-leggo, sei stanco si sente dalla voce?

-un po’. Comunque volevo dirti che domani io e i ragazzi dovremmo essere presenti dal pomeriggio presto alla festa, vi verrà a prendere un’autista a te e Sam ok?

-si si va bene.

-devo andare ora piccola, appena posso ti richiamo ok?

-ok a dopo. Chiusi dando un bacio sul telefono.

Chiusi il libro e alzai i piedi sulla ringhiera. Non riuscivo a leggere, Harry sarebbe partito tra due giorni e nonostante sapevo che potevo sentirlo spesso non riuscivo a non pensare al fatto che non avrei potuto stargli vicina come ora. Si era fatto tardi, Harry non aveva più richiamato, decisi di andare a letto.

 
POV HARRY


La mattina della festa…

-no! Non posso farlo.

-Harry non vedo molte scelte.

-state scherzando? Non le farei mai questo.

Non potevano dirmi queste cose. Che diavolo di Manager erano?

-Harry tra  due giorni tu te ne andrai e lei non potrà aspettarti, si troverà un altro.

-ma cosa state dicendo?

-sarà meglio per tutti e due, quando andremo in America dovremo fare gossip, dovrai uscire con qualche modella di li…e poi lei non verrà mai lasciata in pace dai paparazzi e dai giornalisti.

Misi le mani tra i capelli.

-scegli Harry o lei ho il tuo lavoro.

-questo non c’entra con il mio lavoro! Dissi gridando e alzandomi.

-scegli.

Non avevo scelta, ovvio loro ci venivano a guadagnare se facevano uscire qualche storiella tra me e un’altra, per loro era lavoro quello, ma con il mio non aveva niente a che fare. Era da un bel po’ che questi ci infastidivano e comandavano con le loro cavolate. A breve il nostro contratto fortunatamente sarebbe scaduto e l’avremmo rinnovato con qualcun altro. Ma ora, ora che cosa dovevo fare? Avevo una abbia che mi ribolliva dentro, non avrei mai voluto far soffrire Mar ma…non ebbi neanche il coraggio di chiamarla. Uscii velocemente dalla stanza, i ragazzi mi chiamavano. Non volevo parlare con nessuno.
Continuai a camminare a testa bassa e uscii dall’edificio.

Pov Mar…
-Sam ti muovi sta aspettando noi! Dissi aprendo la porta e vedendo la macchina mandata da Harry.

Avevo indossato un abito lungo rosso era bellissimo, lo avevo scelto con Sam e mi ero truccata di più rispetto alle altre volte. Vidi scendere Sam, lei indossava un abito azzurro che stava benissimo con i suoi colori. Entrammo in macchina, eravamo agitatissime ci sarebbero stati fotografi, giornalisti e una marea di gente importante. La festa si sarebbe tenuta in un enorme villa di un famoso produttore. Fortunatamente non era molto distante infatti arrivammo in fretta. L’autista ci lasciò proprio d’avanti all’enorme cancello. Entrammo e wow era stracolmo di gente, tutti vestiti per bene e di un certo livello.
Vidi Josh prendere per i fianchi Sam. Lei si girò e lo baciò.

-vieni? Gli chiese prendendogli la mano. Prima che se ne andassero chiesi.

-Josh hai visto Harry?

-sarà in giro…

-ok. Si allontanarono. Vagavo tra la gente in cerca di Harry ,alzavo la testa più che potevo. Lo intravidi che stava parlando con due signori. Girò lo sguardo, mi vide.

-Harry !!gridai muovendo la mano. Tenette il suo sguardo su di me e poi si rigirò e continuò a parlare con i due signori. Abbassai un attimo la testa confusa, forse non stava guardando me ma solo nella mia direzione…rialzai lo sguardo per andargli in contro ma era sparito. Mi guardavo attorno, mi stava facendo uno scherzo ne ero sicura. Vidi i ragazzi in lontananza. Corsi verso di loro.

-ciao ragazzi, avete visto Harry?

-no, è da questa mattina che è strano… rispose Zayn.

-ok, continuo a cercarlo…mi allontanai.

( ragazze mi piacerebbe se a partire da questo punto metteste di sottofondo questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=o_1aF54DO60)


Perquisii ogni metro quadro della stanza, mi stava per caso evitando? Al solo pensiero che potesse farmi una cosa del genere il mio cuore accelerò i battiti. Mi spostavo velocemente da una parte all’altra. Poi vidi delle di scale. Pensai si trovasse sopra e cominciai a salirle, erano infinite e l’agitazione si faceva sentire. Arrivai sopra  con il fiatone. D’avanti a me tre porte, sembrava quasi una caccia al tesoro, ma per quale motivo il tesoro si stava comportando in questo modo? Aprii una porta sperando fosse li. Niente. Aprii la seconda…niente. La terza…niente. Scesi di nuovo le scale ed entrai nel giardino sul retro. Sentii un rumore e girai la testa. Era Harry. Mi vide, si voltò ancora.

-Harry che stai facendo? Chiesi, mi veniva da piangere sentivo una strana sensazione.

-Mar dovresti andare. Disse freddo

Lo guardai interrogativa.

-andare? Harry che hai?

-non possiamo più vederci e sentirci…

-c-cosa stai dicendo? I miei occhi si riempirono di lacrime. Abbassò la testa. –Harry parla! Urlai. –stai scherzando vero?... Niente. – Harry rispondi ! non rispondeva, sembrava muto deglutii, il mio respiro si fece più pesante, una lacrima rigò il mio viso. –va bene… dissi alzando le mani. –non ce n’è bisogno.

Un colpo al cuore, sapevo sarebbe successo. Mi girai. Non riuscivo a fermare le lacrime. Speravo con tutto il cuore che Harry mi avrebbe preso il braccio e mi avrebbe detto che stava scherzando. non fu così. Dovevo andarmene non riuscivo a sopportare quest’aria pesante, sembrava come se qualcosa mi stesse sopprimendo. Cominciai a camminare per uscire dal retro.

-Mar! sentii la voce di Harry richiamarmi, i suoi occhi erano lucidi, sembrava che non volesse farmi questo ma perchè lo stava facendo? Mi girai.

-non puoi capire…continuò

-si infatti, non capisco.

-i manager… è solamente colpa loro…

-Harry diavolo parla! Dissi alzando la voce.

Abbassò la testa.

-non mi sarei mai aspettata questo da te... E se ci tieni tanto continua pure a farti rovinare la vita.

Mar torna a casa è meglio. Mi girai ricominciai a camminare. Questa volta il mio nome non fu più pronunciato dalle sue labbra. Il mio cuore si ruppe, potevo sentirlo benissimo. Portai una mano sul viso e cominciai a piangere più forte. Le mie lacrime furono subito accompagnate dalla pioggia. Cominciai a correre sotto di essa per ritornare a casa. Sembrava tanto un film ma non c’era nessun ragazzo che mi avrebbe baciata fermando il traffico. Arrivata vicino casa tolsi le scarpe dai piedi e corsi sotto il portone. Aprii la porta la richiusi e scivolai su di essa. Rimasi li, seduta per terra con i singhiozzi soffocati nel vestito, il trucco sciolto e il cuore infranto…
 
 
Tadaaaaaaaaaaaaaaaaaan che ve ne pare di questo capitolooo?? Secondo voi ha fatto bene Harry a non raccontarle niente??
 

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Capitolo 13
*** chapter 13 ***


Sentii dei rumori provenire dalla cucina e subito dopo Margaret sporgersi dalla porta. Appena realizzò che seduta per terra c’ero io spalancò gli occhi e mi corse in contro.

-Mar, cosa ti è successo? Disse gettandosi per terra e scuotendomi. I miei singhiozzi continuavano senza farmi riuscire a parlare. L’abbraccia. La strinsi forte. Lei ricambiò accarezzandomi la spalla.

-bambina mia che hai? Mi aiutò ad alzarmi e mi fece sedere sul divano. Si sedette accanto a me. Mi sdraiai poggiando la mia testa sulle sue gambe continuando a piangere. Mi accarezzava i capelli umidi e si mise di fare domande.

-lo sapevo, non avrei dovuto fidarmi di lui…misi una mano sugli occhi. –non mi ha dato alcuna spiegazione…

-avrà avuto i suoi motivi per farlo….forse non riusciva a sopportare il fatto di starti lontano, o aveva paura che qualcosa potesse succedere durante questo periodo di lontananza…non credi?

-no, mi ha detto che non potevo capire e ha nominato i suoi manager.

-magari ha dovuto scegliere o altro…fa parte del loro lavoro, non possono permettersi una vita privata come le persone normali Mar.

-mi fidavo… dissi mettendo una mano sulla collana che mio aveva regalato. Ancora distrutta mi alzai dal divano e mi andai a lavare. Il getto dell’acqua calda si univa alle mie lacrime che non la smettevano di fuori uscire. Misi il mio pigiama e mi sedetti sul letto. Presi il cellulare, avevo completamente dimenticato Sam, le mandai un messaggio dicendole che ero tornata a casa per una discussione con Harry per tranquillizzarla. Passai la notte insonne, seduta sul cornicione della finestra stavo male, tanto.
 
Mattina…
Sentii il citofono, ero ancora sopra alla mia stanza, Margaret aprì e dopo un po’ vidi salire Sam che senza neanche salutarmi corse in contro ad abbracciarmi.

-Mar come stai?

-così come mi vedi… non mi va di parlarne ora…

-i ragazzi partiranno tra un po’ che hai deciso di fare?

-non lo so…Harry non voglio vederlo. Ma vorrei salutare gli altri…non so come fare.

-andremo all’aeroporto e quando stiamo per arrivare dirò a Josh di allontanare Harry ok?

-deve farlo sul serio però.

-lo farà, ora preparati e andiamo.

Mi vestii, non avevo molta voglia di uscire, sapere che avrei potuto incrociare ancora il suo sguardo mi uccideva, ma dovevo salutare  i ragazzi, a tutti i costi. Uscimmo e entrammo in taxi che ci portò in aereo porto. Sam chiamo Josh appena scendemmo avvisandolo.

-sta tranquilla l’ho ha portato via di li

Vidi i ragazzi in lontananza con i bagagli e li raggiungemmo. Li abbracciai forte, mi sarebbero mancati tantissimo, avevano saputo della sera precedente e non smettevano di farmi sorridere dicendo cose sceme.

-ci mancherai Mar. disse Niall abbracciandomi ancora

-anche voi ragazzi. Dissi aprendo le braccia e cominciando a piangere. Mi strinsero in un abbraccio di gruppo. Mi misi da parte perché ora stavano salutando Sam. Vidi da lontano Josh che veniva nella nostra direzione e dieto Harry con la testa abbassata. Rimasi pietrificata, non riuscivo a muovermi. Harry alzò la testa e il suo sguardo incrociò il mio. Abbassai immediatamente io la testa. Una pugnalata. Una volta a pochi passi da noi non resistetti.

-credo sia arrivato il momento di andare. Ciao Josh dissi abbracciandolo. Ciao ragazzi buon viaggio. Dissi sforzando un sorriso. Harry si allontanò e si sedette su una panchina con la testa fra le mani.

Cominciai a camminare, girai la testa, mi stava guardando, una lacrima rigò il mio viso, l’asciugai con la mano e continuai a camminare.
Ritornai a casa, mi sentivo vuota e con la costante presenza di un nodo in gola, non avevo fame, l’unica cosa che volevo fare era starmene chiusa nella mia camera.


Pov Harry

Come mi era venuto in mente di farle questo? La vedevo stare male e non sapevo che fare, arei dovuto chiamarla, spiegarle il perché dei miei atteggiamenti, chiarire tutto in modo da poter continuare a sentirci, invece no, ho scelto di farla rimanere così confusa e triste. Ignorarla quella sera è stata la cosa più brutta, era bellissima, è bellissima e merita affetto, amore, non altre delusioni come quella che le hanno dato i suoi genitori. Quanto sarei riuscito a resistere senza i suoi baci ,le sue urla suoi movimenti goffi, il suo sorriso, i suoi occhi, quanto? Mi sento solo un stupido, anzi lo sono. Non ho chiesto consiglio neanche ai ragazzi che sicuramente mi avrebbero aiutato a risolvere la situazione, me la sono presa anche con loro che non centravano niente. Dovevo scusarmi.

-ragazzi, devo parlarvi. Vorrei scusarmi con voi per quello che è successo, sono stato un idiota, ho ascoltato loro e mi sono arrabbiato con voi, non volevo…

-sta tranquillo Harry, abbiamo saputo, ora l’unica cosa che conta è chiarire con Mar… disse Louis

-è impossibile, mi odia, non vuole più vedermi è ha ragione…l’ho ignorata e confusa…

-Harry tu la ami vero? Chiese Liam

-con tutto il mio cuore. Farei di tutto.

-ok sappiamo noi che fare, appena abbiamo qualche giorno libero…

 
Pov Mar…

Passarono alcuni giorni dalla partenza dei ragazzi. I momenti passati con Harry si ripetevano nella mia mente come un film, ricordavo ogni istante passato insieme a lui, ogni singolo particolare, ogni singola parola. Io lo amavo, si lo amavo. Potrà sembrare impossibile ma quelle settimane passate con lui erano bastate a farmi perdere completamente la testa. Sapevo che il suo ricordo sarebbe restato per sempre e che non sarebbe stato per niente facile dimenticarmi dei suoi occhi delle sue labbra. Tempo, ci voleva solamente tempo, tanto tempo…
 
 
Ragazze…
Scusate non è molto :/ ma è quello che sono riuscita a scrivere, non so se continuo più tardi o domani. Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo e se c’è qualcosa che non va :** baci

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Capitolo 14
*** chapter 14 ***


Quasi ogni sera andavo sulla terrazza, la nostra terrazza. Con la testa poggiata sulle ginocchia ricordavo i momenti con lui, sapevo che se avrei continuato di questo passo non l’avrei dimenticato, ma a volte avevo bisogno di sentirlo vicino, di ricordare il suo respiro sul mio viso, le sue braccia attorno a me. Perché mi hai fatto questo Harry? Ripetevo ogni volta tra le lacrime. Non sentivo neanche più Sam molto spesso durante la giornata. Mi stavo isolando, dovevo riprendere in mano la mia vita. Ritornai a casa. Mangiai qualcosa e ritornai in camera. misi il pigiama feci una treccia e andai sul balcone ad aspettare le 21.00.

Molto probabilmente non era Harry la fine del mio filo, molto probabilmente questa era solo una cavolata per illudere la gente…

Pov Harry

-Harry la prossima settimana abbiamo due giorni di riposo. Disse Liam entrando in camera

-e allora?

-come e allora devi ritornare da Mar.

Abbassai la testa. Solo sentire il suo nome mi faceva stare male.

-ragazzi credete davvero che mi perdonerà dopo che l’ho lasciata in quel modo e non mi sono neanche fatto sentire per chiarire? E poi…mi accolleranno una modella tra qualche giorno, ne vale davvero la pena continuare a farla soffrire in questo modo? Non ci sto.

-le dirai la verità Harry

-non credo l’accetterebbe

-fai un tentativo almeno!

-sapete una cosa? Lo farò, sono stanco di stare ai loro ordini, io ho la mia vita e devono accettarla che gli piaccia o no. Tornerò da lei appena posso.
 
Pov Mar


Un'altra settimana senza lui, un'altra settimana senza ricevere chiamate, niente… ero stanca di aspettare un ritorno che non ci sarebbe stato, delle scuse che non ci sarebbero state.
Mi alzai,  mi sistemai, avevo voglia di uscire all’aria aperta. Andai in un parco di fronte a casa mia, era pieno di bambini che giocavano con le loro mamme, erano bellissimi. Notai una panchina vicino ad un grande albero, mi avvicinai e mi sedetti, accavallai le gambe e poggiai la mia testa sulla mano. La mi attenzione fu catturata da una coppia di ragazzi giovani che giocavano sull’altalena con il proprio bambino. Sorrisi. Sentii qualcuno toccarmi la spalla, mi girai.

-M-Mar sei tu? O mio dio non era possibile, era Simon, il mio primo ragazzo avuto all’orfanotrofio, il ragazzo che mi ha sempre aiutata, difesa ma soprattutto amata. Non riuscivo a credere ai miei occhi. Mi alzai di scatto.

-Simon! dissi con le lacrime agli occhi. Mi corse in contro e mi abbracciò forte.

-non sai quanto mi sei mancata Mar, ti ho cercata ovunque. Dai suoi occhi scese una lacrima.Lo strinsi forte.

-anche tu, come hai fatto a trovarmi?

-ora non importa, l’importante è averti incontrata. Sei bellissima. Disse prendendomi il viso tra le mani. Lo riabbraccia di nuovo, mi era mancato tantissimo, credevo di non rivederlo mai più…

-ora che sono qui con te prometto di non lasciarti mai più. Un dolore allo stomaco. Ero felicissima di averlo rivisto ma i miei sentimenti non erano più gli stessi, ora c’era qualcun altro al suo posto…

-Mar tutto bene?

-si, gli sorrisi.

-mi sei mancata. Ripetette abbracciandomi, ricambiai.

-quando ti hanno portata via dall’orfanotrofio mi sono sentito morire…stai bene qui?

-si, sono stata adottata da una signora di 70 anni, lei è speciale.

-tu come ne sei uscito?

-compiti 18 anni ho avuto l’autorizzazione per poter uscire.

-vivi da solo?

-si, ci ho fatto l’abitudine, ho anche cercato lavoro.

-tu…sei andata avanti immagino…

-in che senso?

-hai un ragazzo ora? Abbassai la testa. tasto dolente. Non volevo parlarne e fortunatamente Simon capì, c’era sempre stata una specie di feeling tra di noi, ci capivamo al volo.

-scusami…

-non importa. Sorrisi. Tu invece?

-Aspettavo te…

-me? E se non mi avessi trovata?

-impossibile, avrei girato il mondo pur di ritrovarti.

-non ti ho fatto perdere tempo allora. Scherzai. ero più vicina del previsto.

-punto a mio favore. Rise.

-potrei portarti a fare un giro Mariana Brook? Disse venendomi vicino in modo che lo prendessi sotto braccio.

-volentieri Simon Jones. Lo presi a braccetto e cominciammo a camminare.- sei diventato piuttosto alto- dissi notando la differenza tra noi e ridendo.

-e tu ancora più bella. Mi guardò.

Anche Simon era un bellissimo ragazzo e aveva un carattere d’oro, era protettivo, dolce e divertente. Per questo è stato il mio primo amore, in mezzo a quella massa di bambini assatanati lui era l’unico che mi capiva. Avevamo molto in comune ad iniziare dal fatto che anche lui era stato abbandonato dai suoi.

-Simon, tu hai mai pensato una volta uscito di trovare i tuoi genitori biologici?

-si, parecchie volte ma ogni volta che mi chiedevo se ne valeva la pena una voce nel mio cevello mi diceva di no. tu?

-no…mentre camminavamo vidi un enorme cartellone attaccato ad una vetrina, sopra c’erano Hary e i ragazzi. Mi ammutolii perché mi salì un nodo in gola.

Dovevo dimenticare Harry questo era sicuro, avrei dovuto dare un’altra opportunità a Simon e a me stessa.



Mar e Simon:

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Capitolo 15
*** chapter 15 ***


Ancora una volta Simon mi chiese cosa mi prendeva e ancora una volta gli mentii.

-niente, solo un giramento di testa, devo tornare a casa Simon ,Margaret mi starà aspettando.

-ok, non ti trattengo ma lasciami accompagnarti, ti vedo parecchio strana.

-va bene dissi sorridendogli.

Ci incamminammo verso casa mia e appena arrivati Simon esclamò

-wow, tu vivi qui?

-si, ti piace?

-molto. Bene , ora devo andare anche io, promettimi che ci rivedremo Mar..

-te lo prometto, sta tranquillo.

-che ne dici se domani ritorniamo al parco?

-è una buona idea

-passo a prenderti alle 9. Mi diede un dolce bacio sulla guancia

-a domani…

Aprii la porta ed entrai, Margaret era seduta come suo solito sulla poltrona. Mi avvicinai a lei e sottovoce le dissi:

-non sai chi ho ritrovato…

-chi?

-Simon, il ragazzo che ho amato all’orfanotrofio, l’ho rivisto dopo  tanto tempo ed è stato così…così strano, emozionante è un ragazzo d’oro, ha detto che non ha mai smesso di cercarmi in questi anni…

-sono contenta che almeno hai un buon ricordo di quel periodo, ma dimmi è carino questo Simon?

-si, tanto ma…

-ma hai la testa da un'altra parte giusto?

-credimi io ci sto provando con tutte le forze ma è difficile togliermi Harry dalla testa, ovunque vado ora c’è la sua faccia…

-vedrai che con il tempo passerà e sono sicura che questo ragazzo farà di tutto pur di conquistarti…

Sorrisi ripensando a Simon. Mi alzai e andai di sopra, feci una doccia e mi poggiai sul letto. Questa sera non sarei andata alla terrazza, arei dovuto dimenticare quel posto come tutti i ricordi ad essa legati. Domani avrei rivisto Simon e avrei fatto riaffiorare l’amore per lui, dovevo riuscirci.

Pov Harry
Domani avrei preso il primo aereo, sarei corso da lei e l’avrei strinta a me per non lasciarla più andare, quanto mi mancavano le sue labbra, il suo carattere dinamico ma anche dolce.

-Harry ho prenotato il volo, arriverai a Londra più o meno per le nove. Entrò Paul avvisandomi.

-i ragazzi?

-in soggiorno. Mi alzai e li raggiunsi.

-ragazzi sono nervoso. Dissi entrando e toccandomi i capelli.

-vuoi che veniamo con te?

-no, è che ho paura per la sua reazione.

-andrà tutto bene Harry ora rilassati. Disse Louis mettendomi una mano sulla spalla.

Le ore passavano velocemente, il mio stomaco si era chiuso, l’ansia aumentava, un suo rifiuto mi avrebbe distrutto, in fondo me lo meritavo, io avevo distrutto lei…durante tutta la notte non chiusi occhio, prepararmi un discorso sarebbe stato inutile se una volta guardati i suoi occhi l’arei dimenticato. Dovevo parlare con il cuore. Sistemai la mia valigia e i ragazzi mi accompagnarono in aereo porto .li salutai abbracciandoli e salii sull’aereo. Portai con me solo una guardia. Sto arrivando piccola…

Pov Mar
Mi alzai e mi vestii scesi giù e feci colazione. Guardai un po’ di tv nell’attesa che arrivasse Simon. Decidemmo di andare presto al parco perché c’era meno caos. Erano le nove. Puntualissimo Simon suonò. Aprì Margaret che prontamente si presentò, lo fece entrare e andandosene in cucina ci lasciò soli in salone.

-buongiorno meraviglia sei pronta? Disse baciandomi la guancia

-si principino

-principino? Ricordi quando mi chiamavi così?

-certo che lo ricordo. Questo era il soprannome che davo a Simon

in orfanotrofio, prima era ancora più biondo e i suoi occhi azzurri sembravano ancora più azzurri. -andiamo? Dissi alzandomi.

-andiamo. Si alzò anche lui.

Salutammo Margaret e uscimmo. Andammo al parco ci sedemmo per terra sotto un grande albero, Simon mi fissava il suo sguardo era costantemente su di me, ero imbarazzata.  Restammo seduti più o meno un quarto d’ora poi disse:

-andiamo alla fontana? La fontana si trovava più o meno al centro del parco, era bellissima anche se non molto grande.

-si. Ci alzammo e ci dirigemmo verso la fontana. Eravamo seduti sul bordo quando vedo Simon alzarsi.

-sai cosa voglio fare?

-emm no cosa? Vidi che mise un piede nella fontana. – Simon che fai sei impazzito?

-può essere. Con un balzo mise l’altro piede . l’acqua che scorreva da sopra cominciò a bagnarlo, cominciai a ridere. Mi mise una mano d’avanti. –vieni?

-vengo. Mi alzai, mi sistemai la gonna e presi la sua mano. Ma si ,infrangiamo le regole per una volta. Mi aiutò a salire. L’acqua bagnò anche me. Ridevamo come due pazzi finchè vidi Simon bloccarsi e guardarmi. Smisi di ridere e abbassai lo sguardo… vidi la sua mano lentamente avvicinarsi al mio viso, alzai lo sguardo. I nostri occhi si incrociarono. Anche il suo viso si avvicinò al mio, le nostre labbra stavano per toccarsi. Un bivio, la mia testa voleva provarci, il mio cuore voleva tirarsi in dietro. Misi a tacere la vocina del cuore e mi avvicinai alla sua bocca per eliminare le distanze…

Pov Harry
L’aereo era arrivato in anticipo. Correndo presi un taxi per raggiungere casa sua, non ce la facevo più mi stava esplodendo il cuore. Arrivato d’avanti al portone di casa sua cominciai a bussare. Mi venne ad aprire una signora, suppongo fosse Margaret. Ero agitato e lo noto.

-è successo qualcosa ragazzo?

-Mar, dov’è?

-Mar? perché la cerchi?

-perché sono stato uno stupido, l’ho fatta soffrire e devo assolutamente rimediare.

-tu sei Harry?

-si esatto, la prego mi dica dov’è…

-io…

-la prego, ho bisogno che lei mi dica dove si trova. Sentii un nodo alla gola, volevo piangere ma mi trattenni.

-mi sembri sincero…Mar è al parco ma…
-non la feci finire di parlare che cominciai a correre verso il parco. Sentivo i battiti del cuore accelerare, la strada sembrava infinita. Girai intorno a tutto il parco, l’avevo perquisita tutta a parte…a giusto, la fontana…
 
 
 
 
Ragazze scusate il super mega ritardo ma non ho avuto tempo, che ve ne pare di questo capitoluzzo?

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Capitolo 16
*** chapter 16 ***





Pov Harry

Corsi per raggiungere la fontana ma i miei piedi si bloccarono a pochi metri da essa. Un dolore al petto. Misi a fuco e no, non ci potevo credere. Non poteva essere vero. Le labbra di Mar sopra quelle di un altro ragazzo mi uccisero. Sentii la rabbia cominciare a prendere il sopravvento, la voglia di sferrare un pugno in pieno viso a quel tipo era irrefrenabile, ma la mia coscienza mi diceva che dalla parte del torto c’ero solo io. Cazzo lei era mia.


Pov Mar
Mi staccai da Simon continuando a tenere le mie braccia attorno al suo collo, gli sorrisi ma dannazione il suo bacio non mi aveva fatto provare neanche la metà di quello che mi facevano provare i baci di Harry. Il suo essere così provocante i suoi sguardi magnetici, niente a che fare. Lo vidi sorridere e avvicinarsi per continuare. Presi le distanze.

-scusami… dissi poggiandogli una mano sul petto e tenendo lo sguardo basso.
-c’è qualcosa che non va?
-Simon io…io non voglio farti soffrire o illuderti ma non ho la testa scusami…mi poggiai a lui e scesi dalla fontana. ero fradicia , lo lasciai li, solo. Asciugai velocemente con il dorso della mano le lacrime che silenziose scorrevano sul mio volto e a passo svelto mi incamminai verso casa.
 
Pov Harry.
Furioso tornai a casa. Gettai nervosamente un cuscino per terra. E mi sedetti sul divano con le mani sul viso. Suonò il telefono. era Liam.

-Harry allora?
-allora sono un coglione, non ha perso tempo, ha già trovato un altro…
-sei sicuro?
-ci vedo ancora bene fortunatamente…
-lo hai visto? Dio mi dispiace Harry se vuoi ti raggiungiamo.
-no, vi raggiungo io. A dopo. Chiusi il telefono. Dovevo andare prima in un posto. La terrazza, la nostra terrazza…
Misi una giacca e mi avviai. Salii le scale e mi sedette con le spalle contro la ringhiera.
 
Pov Mar.
Arrivai a casa e mi cambiai. Presi il telefono e uscii di nuovo. Avevo bisogno di stare da sola e quale posto migliore per rilassarsi? La terrazza. Salii le scale ma all’ultimo gradino mi fermai. La figura di Harry seduta per terra mi colpì. Sentii immediatamente un nodo alla gola. Sentendo i miei passi girò la testa.

-che ci fai qui? dissi con gli occhi lucidi e la voce bassa.
-vedo che non hai perso tempo. Disse con un sorriso forzato.
-che vuoi dire?
-ti ho vista nella fontana Mar!
-non è stato niente e poi che credevi che sarei rimasta ad aspettarti in eterno? Certo che lo avrei aspettato ma non volevo dargli la soddisfazione di sentirselo dire.  Si alzò allargando le braccia.
-non credevo che la mia relazione fosse stata così poco importante da dimenticarmi in così pochi giorni.
-non ho mai detto questo e Simon è solo un amico.
-io non bacio le mie amiche.
-Harry smettila! Fino a prova contraria tu mi hai mollata.
-non ti ho mollata e mai avrei voluto farlo.
-bel modo di dimostrarlo. Sembrava ti avessero tolto l’uso della parola. Hai idea di come mi sia sentita io?
-mi hanno obbligato… disse abbassando la testa.
-credo che sarà troppo tardi quando smetterai di farti influenzare in questo modo. È la tua vita Harry, non la loro. E questa e la mia e scusami…per quanto mi possa fare male non posso amare qualcuno che affida la propria vita a degli sconosciuti… ecco, stavo piangendo. Mi girai e cominciai a scendere le scale.
-Mar non possiamo lasciarci così.
-Harry lo hai già fatto tu l’altra sera. Dissi singhiozzando.
-ti prego fermati. Disse poggiando la sua mano sul mio braccio. Mi fece girare. I suoi occhi erano lucidi e la voglia di stringerlo a me era tanta. Ma Harry apparteneva ad un altro mondo, un mondo differente dal mio e io non potevo portarlo a scegliere tra cose importanti come la carriera e l’amore. Lui è giovane e l’amore ha tempo…
-non puoi abbandonare tutto ora,i tuoi amici hanno bisogno di te, e magari in giro troverai qualcuno migliore di me…
-non voglio una migliore Mar, io voglio te.
-non rendere tutto più difficile Harry per favore… mi girai con uno sforzo sovraumano  e continuai per la mia strada…
 

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