The Beauty and The Beast

di Himi87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La prova di coraggio ***
Capitolo 3: *** La Bestia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


The Beauty and The Beast

Capitolo 1 – Prologo -

 

1908, Castello Fudo

 

Esisteva un giovane principe che viveva in un bellissimo castello. Aveva tutto ciò che si poteva desiderare al mondo, ma nonostante questo il principe era viziato, arrogante ed egoista.

Accadde una sera che una mendicante, cercando un riparo per la notte, chiese ospitalità al castello. Il giovane principe la respinse per il suo aspetto repellente. La mendicante provò di nuovo offrendogli una rosa rossa come dono in cambiò dell'ospitalità dicendolo di non lasciarsi ingannare dalle apparenze perchè la vera bellezza si trova nel cuore, ma il giovane la respinse malamente di nuovo.

La mendicante allora si svelò per quello che era veramente: una meravigliosa e giovane fata. Il principe si inginocchiò ai piedi della fata scusandosi per il suo comportamento e offrendogli la sua ospitalità. Ma ormai la fata aveva visto che non c'era amore nel suo giovane cuore, così lo maledisse lanciando un incantesimo su tutto il castello e i suoi abitanti. Il principe venne tramutato in una orrenda bestia e si rinchiuse nel castello vergognandosi del suo aspetto. Il tempo in tutto il castello si fermò permettendo ai suoi abitanti di non invecchiare. La rosa, dono della fata, era incantata e sarebbe rimasta fiorita per cento anni, se in quel lasso di tempo il principe fosse riuscito ad amare e a farsi amare a sua volta l’incantesimo si sarebbe spezzato altrimenti il tempo avrebbe ripreso a scorrere nel castello e lui sarebbe rimasto una bestia per sempre. 

Passarono i decenni e il principe cadde in uno sconforto senza uscita, le sue speranze ormai si erano spente: chi mai avrebbe potuto amare una bestia?

 

Fine 1° capitolo

cosa ne pensate?^^ Come di certo avrete capito questa fanfic è ispirata alla Bella e la Bestia. Il primo capitolo l'ho preso dal film Disney(infatti è molto simile) ma già da quì si possono scorgere le prime differenze. Bhe basta chiacchere e COMMENTATEEEE!!^^

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Capitolo 2
*** La prova di coraggio ***


The Beauty and The Beast

Capitolo 2 – La prova di coraggio –

 

- Voi siete matti! Io li dentro non ci metto piede! – esclamò una ragazza sui sedici anni con capelli a caschetto neri.

- Andiamo Lisa non avrai mica paura? – le chiese un ragazzo con capelli biondi al suo fianco

- Secondo me sei tu che hai paura David. – sogghignò una biondina con occhi azzurro cielo, magra, ma col corpo poco formoso

- Non ho paura. – si difese il ragazzo

- Io vorrei sapere a chi è venuta questa splendida idea della prova di coraggio. – esclamò una terza ragazza tremando di paura.

La biondina sospirò; si chiamava Silvia De Alisia e frequentava la Deava institute e il giorno prima dei suoi compagni avevano avuto la brillante idea di organizzare una prova di coraggio in piena notte. La prova si sarebbe svolta nel vecchio castello Fudo, alla periferia della città. Quel castello era disabitato da almeno cento anni. La gente del posto diceva che era maledetto, strani rumori e ululati si sentono dal castello. Nessuno ci ha più messo piede da quando, da un giorno all’altro, tutti i suoi abitanti, compreso il principe Fudo, scomparvero misteriosamente; o almeno questo era quello che raccontava la leggenda.

Silvia e altri quattro suoi compagni di scuola avevano accettato la prova, in tutto erano in sei compreso l’ideatore; la fantomatica prova consisteva in un giro completo del castello tutti insieme.

- Ragazzi muoviamoci ormai è mezzanotte. – esclamò Silvia stufa di stare fuori al freddo.

I sei varcarono il cancelli ormai arrugginito. Il castello era davvero imponente, ma anche molto lugubre. Silvia si strinse nel giubbino rabbrividendo, quel posto non le piaceva affatto! Alzò gli occhi verso una delle torri scorgendo una figura in ombra, si stropicciò gli occhi credendo di essersi sbagliata e tornando a guardare in alto non vedendo più niente.

Percorsero il lungo viale costeggiato da alberi spogli e secchi giungendo ad un enorme portone in lagno scuro.

- Bene ora entriamo. – Peter, l’ideatore della prova, si avvicinò alla porta estraendo un coltellino multiuso per forzare la porta.

- Stupido cosa credi di fare con quei coltellini? Sono troppo piccoli! – disse saccente Silvia.

- De Alisia stai indietro e fai lavorare il maestro. – disse sorridente facendole l’occhiolino. Silvia sbuffò: quello cercava sempre di mettersi in mostra per conquistarla, ma a lei non interessava. Cercava il grande amore ed era certa che un giorno o l’altro lo avrebbe trovato.

Peter si appoggiò alla porta e questa si aprì.

- Bel lavoro Pet! Era già aperta! – lo canzonò un altro ragazzo al suo fianco.

L’altro lo ignorò ed entrarono. Dentro era immenso.

- Nessuno ha un accendino? –

- No, Betta. – le rispose Silvia

- Io si. –Peter estrasse un accendino creando una fiamma, si accorse poi di un candelabro a tre braccia posizionato su di un mobile accanto a lui: - Con la fiamma del candelabro vedremo meglio. – esclamò posando la fiamma dell’accendino su di esso

- Ehi,ehi,ehi! Così mi scotti, idiota! –

- Chi ha parlato? – chiese impaurito David

- Io. –

I ragazzi si guardarono in giro, prima che la voce parlasse di nuovo: - Qui, qui!! –

Tutti gli sguardi si posarono sul candelabro in mano a Peter. All’apparenza era un candelabro come gli altri se non fosse per una bocca, un naso e due occhietti castani che li guardavano.

- Ciao! – salutò cordiale il candelabro: - Ehi ragazze siete proprio uno schianto! ^___- -

- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH – urlarono tutti spaventati. Peter lasciò cadere malamente lo strano oggetto che imprecò per la caduta; presi dal terrore scapparono tutti verso l’uscita, ma Silvia inciampò e cadde.

- ASPETTATEMI! – urlò la ragazza ancora a terra: - TORNATE IN DIETROOOO!!! –

Era sola! Quelli che credeva suoi amici l’avevano abbandonata senza pensarci due volte. Si sedette portandosi le ginocchia al petto e iniziando a piangere disperata.

- Ehi piccola non piangere. –

Silvia alzò lo sguardo umido sul candelabro che le aveva appena parlato: - Io mi chiamo Pierre e tu? –

- Si-silvia. – disse tirando su col naso e asciugandosi un po’ le lacrime.

- Non avere paura Silvia. Qui non c’è nessuno che ti farà del male. –

La bionda sorrise debolmente. Quella situazione era assurda: stava parlando con un candelabro!!

- Ehi Pierre! Cos’era tutto quel trambusto? –

- Abbiamo una deliziosa ospite, Jun! –

Silvia osservò il nuovo arrivato: un orologio da tavolo con un piccolo pendolo nascosto dietro una vetrinetta, al posto dello stomaco; anch’esso con occhi, naso e bocca, ma in più dell’altro aveva anche dei piccoli occhiali da vista.

- Io sono Jun. –

- Silvia piacere. –

- CHE STATE FACENDO QUI’? – esclamò una voce tonante e leggermente roca

In quel preciso istante Pierre e Jun capirono che per la loro ospite iniziavano i guai....

 

Fine 2° capitolo

()Apollo

(Sono tornato!^^) Purtroppo per noi!=__= (Dai Him, sii più allegra! Fuori splende il sole e tu devi scrivere le lemon!^^) Ecco perché sei così felice....-__-‘’ Cmq hola a tutti! Allora bella gente cosa ne pensate del secondo capitolo? Allora rispetto al primo capitolo abbiamo fatto un bel salto temporale di 100 anni. ^^ (Perché proprio 100? ) Perché sul copione c’è scritto così!U__U(Si, ma…) Zitto! Io sono il capo supremo qui e decido IO!!! (O.O S-si…) Bene^^ ora passiamo alle recensioni:

Dreamer21: *Himi e Apy si tappano le orecchie* Ti prego shore fallo smettere! (O.O Le sue storie magnifiche? Ahahahahaah questa si che è buona! XD ahahahaha… SDONG @___________@) APOLLO!!è__é Il solito stupido!! Cmq grazie shore ^///^

Silviatheangel: Si anche a me piace molto!^^ Eccoti il secondo capitolo!!^^

Roby the best: ( Come sarebbe che sono sempre una bestia?!!? è____é) Guarda che ha perfettamente ragione!!U__U

Ringrazio anche Dreamer21, Inukami, Miettajessica per aver messo questa fanfic fra i preferiti!^^

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Capitolo 3
*** La Bestia ***


Capitolo 3

.:La Bestia:.

 

Silvia fissò impaurita l’essere che troneggiava di fronte a lei. Era alto circa due metri e aveva un aspetto animalesco. Il suo corpo era interamente coperto da una folta pelliccia rossiccia, mentre dai pantaloni spuntava una coda simile a quella di un cane troppo cresciuto. Il suo “volto” era enorme e peloso e dal capo spuntavano due piccole corna, mentre zanne appuntite uscivano dalla sua bocca. Silvia si ritrovò a fissare i suoi abiti; erano abiti del primo novecento, probabilmente, ma erano tutti sgualciti e strappati.

- Chi sei tu? – sibilò la bestia guardandola minaccioso.

Silvia continuò a guardare quell’essere spaventoso terrorizzata. Voleva scappare, voleva andarsene, ma le gambe non ne volevano sapere di muoversi. Sentì le lacrime pizzicarle di nuovo gli occhi mentre avvertiva il panico prendere possesso di lei.

- Ti ho fatto una domanda, ragazzina! Chi diavolo sei? Che sei venuta a fare qui? – chiese di nuovo.

- Veramente queste sono due domande, capo! – puntualizzò Pierre, zittito immediatamente da un’occhiata non proprio amichevole del suo padrone.

- Portatela nella torre a nord! – ordinò ai due servi.

- Vi...vi prego, lasciatemi andare. – riuscì a sussurrare Silvia ancora in preda al panico.

- Non so se ti è chiara la situazione, ragazzina! Tu qui sei mia prigioniera. Nessuno può entrare nel mio castello e pretendere di uscirne...vivo! –

Silvia sbarrò gli occhi mentre la bestia la afferrava per un polso e se la caricava malamente su una spalla. La ragazza parve riscuotersi iniziando a scalciare e a sbraitare insulti verso tutto e tutti.

 

*    *     *     *     *

 

- Henry, appena Silvia torna a casa dovrai farle una bella ramanzina! E’ un’irresponsabile, se aveva intenzione di stare fuori tutta notte almeno poteva avvisarci! Ci saremmo preoccupati un po’ meno! – mormorò nervosa Katherine De Alisia appoggiando la tazzina di thè sul piattino.

- Tesoro, Silvia ha sedici anni, è normale che faccia anche lei qualche birichinata. – disse calmo Henry De Alisia, famoso e ricco storico e docente universitario.

- Padre, credo che la mamma abbia ragione. Non è da Silvia comportarsi in questo modo. – sussurrò un ragazzo con lunghi capelli biondi e gli occhi celesti rivolti al di la della finestra, in attesa del ritorno della sorella minore.

- Diglielo Sirius! Diglielo ha questo sciagurato che non si preoccupa se sua figlia scompare per una notte intera! – inveì Katherine contro il marito.

Ma la loro discussione fu interrotta dal campanello della porta. Dora, la domestica, andò ad aprire seguita a ruota dalla Famiglia De Alisia. Ma sulla soglia non c’era la persona che loro speravano, bensì una ragazza coi capelli neri e corti, Lisa Smith.

- Lisa, che piacere rivederti. – salutò cordialmente Katherine: - Dora, puoi andare, grazie. –

- Scusate se mi presento di mattina così presto, ma volevo sapere se Silvia stava bene. – mormorò mesta.

- Silvia era con te la scorsa notte? – chiese Henry.

- Si, ma ...è rimasta indietro e io avevo troppa paura per tornare lì... – gli occhi nocciola della ragazza si riempirono di lacrime e la sua voce si fece incerta e incrinata per il pianto che presto sarebbe giunto.

- Lisa... – cominciò apparentemente calmo Henry: - ...Silvia non è tornata a casa.

 

*   *     *     *      *

 

La stanza della torre dell’ala nord era piccola e buia. I timidi raggi dell’alba filtravano appena dalla piccola finestra situata molto in alto. Alcuni metri sotto di essa Silvia stava rannicchiata su se stessa. Quella notte aveva consumato tutte le sue lacrime. Chissà se sarebbe mai riuscita a rivedere i suoi genitori e suo fratello. Dovevano essere molto preoccupati per lei, pensò.

Sentì la pesante porta di ferro aprirsi con uno stridulo e la Bestia comparire davanti a lei.

Si fissarono negli occhi per qualche istante senza dire una parola. Silvia notò per la prima volta che gli occhi del suo carceriere erano dorati e bellissimi, ma soprattutto quasi umani.

- Vieni, ti mostro la tua stanza. – disse gelido dandole le spalle.

- Cosa? Perché? – chiese confusa.

- Se preferisci stare qui... –

- No no! – scattò lei balzando subito in piedi e accingendosi a seguirlo.

La sera prima non aveva avuto modo di osservare con attenzione il castello.

Dall’interno sembrava ancora più enorme. L’architettura le sembrava del periodo Gotico. Silvia osservò affascinata gli arazzi che adornavano le pareti del castello; passò accanto, o meglio in mezzo, a molte armature che sembrava la studiassero da dietro l’elmo. Rabbrividì senza saperne il motivo.

Continuò a guardarsi in giro e finì per sbattere contro la Bestia che si era fermato davanti a una grande porta bianca con le rifiniture d’oro.

- Ouch! – imprecò Silvia: - Potevi avvisarmi che ti saresti fermato! –

Lui la guardò gelido da dietro la spalla, girandosi appena: - Siamo arrivati. – disse semplicemente spostandosi di lato per farla passare.

Silvia aprì titubante la porta trovandosi in una bellissima stanza quadrata. Un enorme letto a baldacchino era posizionato sulla destra vicino a una cassettiera, mentre la parete sinistra era occupata da un enorme armadio accanto ad uno un po’ più piccolo e verde.

- Di qualunque cosa tu abbia bisogno basta che la chiedi hai domestici. Ti è permesso andare in tutto il castello, tranne che nell’ala ovest. –

- Come mai? – chiese d’istinto.

- Perché si! – ringhiò la Bestia mostrando le zanne acuminate.

Silvia arretrò istintivamente di un passo, spaventata. Lui la guardò ancora per un attimo indeciso sul da farsi, infine se ne andò sbattendo la porta, senza aggiungere altro.

 

*   *    *    *    *

 

La Bestia si diresse velocemente nell’ala ovest. Attraversò a grandi balzi i corridoi del castello trovandosi davanti a una porta nera e piena di sfregi profondi. Aprì violentemente la porta scagliandosi su ogni oggetto a lui vicino. Iniziò a rompere tutto in quella stanza già semi-distrutta e desolata. Furente lanciò un vaso di porcellana contro la parete di fronte a lui che si ruppe accanto a delle frecce incastonare al muro.

La Bestia osservò quella che poteva sembrare una scultura: tre frecce messe a triangolo rovesciato.

Sospirò guardando quell’oggetto che un tempo era stato suo padre: - Che cosa devo fare? – gli chiese non ottenendo alcuna risposta, come ogni volta.

 

Fine 3° capitolo

 

Ah! Vi ho fatto aspettare un po’, ma ecco qui il terzo capitolo! Silvia e la Bestia si sono “conosciuti” e per la vostra gioia è apparso anche Sirius!XD

Ma ora passiamo ai ringraziamenti:

La sognatrice(Dreamer): Fanno ridere vero?XD Quei due hanno la funzione di smorzare un po’ le eventuali tensioni della storia. La voce come hai letto è di un focoso e rosso animale, il suo ruolo ideale!U__U

Krystal86: Si è bellissimo!^^ Si sono incontrati, ma molto presto si scontreranno...

Silviatheangel: XD Carina la battuta! Sì, si è davvero incavolato! Anche a me piace di più l’ambientazione moderna, oltretutto è “bello” anche che Apollo sia in quelle condizioni da 100 anni, aumenta la sua rabbia e il suo caratteraccio.XD

 

Ringrazio inoltre tutti quelli che leggono questa storia e anche Krystal86, La sognatrice e MoonCristal per aver messo questa fanfic fra i preferiti!

A presto, Himi.

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