Vampire song

di Klaina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Punizione ***
Capitolo 2: *** Mai_esistiti ***
Capitolo 3: *** Colazione_col_vampiro ***
Capitolo 4: *** Let's_party ***
Capitolo 5: *** Sotto_osservazione ***
Capitolo 6: *** Casa_berry ***
Capitolo 7: *** L'aiuto_giusto ***
Capitolo 8: *** La_storia_Riinizia ***



Capitolo 1
*** Punizione ***


1.Punizione

 
Buongiorno a tutti. Dato che io NON sono normale il 3 giorno della V ( si,l’anno in cui bisognerebbe impegnarsi di più, stare dietro alla scuola, o almeno ascoltare le lezioni in classe)
Mi è venuta in mente questa proposta per una nuova long. Non so se riuscirò davvero a scriverla tutta né so con che frequenza sarò in grado di pubblicarla. Spero che nonostante questa kilomentrica introduzione siate incuriositi.

 
CROSSOVER TRUE BLOOD-GLEE
 
 
 
 
 
 
- Bene ragazzi, oggi vi introdurrò il nostro prossimo argomento: l’800 qui in America-
I ragazzi furono distratti da un bussare alla porta e ne approfittarono per chiacchierare.
-Ragazzi buoni, avanti- li riprese il professore –Oh, buon giorno preside Figgins. Ragazzi. In piedi.-
-Buongiorno professore, buongiorno ragazzi. Seduti prego. Professore le presento i nostri nuovi studenti ....- un rumore assordante venne dal cortile e il preside schizzò fuori urlando contro i teppisti che avevano cercato di far saltare gli spalti.
-Bhe ragazzi, venite pure dentro. Io sono William Shuester, il professore di storia e del glee club-
-Glee club? Esistono ancora quelle schifezze?- il ragazzo biondo e più alto aveva parlato. Era magro e slanciato, con canotta, pantaloncini e un’aria generale davvero strafottente.
-SEB! Lo scusi professore. Io sono Kurt e questo è il mio “fratellastro” Sebastian- l’altro ragazzo era poco più basso, castano e con la pelle chiarissima. Il suo viso colpì il professore quando lo guardò meglio. Aveva due occhi azzurri molto intensi e un’espressione da bambino sul viso.
-È tutto ok Kurt, dovrete solo abituarvi, andate pure a sedervi-
Nel passare Sebastian rivolse un sorrisetto al professore, per niente dispiaciuto o impressionato.
-Ditemi ragazzi, cosa vi porta in questa scuola? Vi siete appena trasferiti?-
-Più o meno. Diciamo che noi viaggiamo spesso ma questa volta la nostra crea... em... ci hanno convinto a inscriverci in una scuola, ci hanno detto che ci farebbe bene fermarci in un posto per un po’. Vero Seb?-
- Direi che ci hanno più COSTRETTO che convinto. Gliela farò pagare. A scuola. ANCORA-
-Seb!- sussurrò Kurt come avvertimento, l’altro si limitò a rimuginare in silenzio.
-Bhe, in ogni caso siamo felici di avervi qui. Vedrete che vi ambienterete presto, qui non è così male. Allora, cosa stavo dicendo?-
-Ha detto che dovremo parlare dell’1800 in America,prof-
Sebastian scoppiò a ridere guardando Kurt, che gli lanciò un’occhiataccia, con l’unico risultato di trasformare quella risata sguaiata in un lieve risolino.
-Grazie Tina. Posso sapere che c’è da ridere Sebastian?-
-Oh niente di che prof. Semplicemente Kurt è COSI’ affezionato alla prima parte di quel secolo-
-SEB!- lo riprese Kurt a denti stretti.
-Ma davvero Kurt?- chiese il professore stupito
-Si, mi piace molto la storia-
Sebastian ridacchiò –Si, a volte mi stupisce per quante cose sa, quasi come ci si avesse davvero vissuto- a questo punto continuò ancora a ridere. Questa volta Kurt lo fece zittire semplicemente toccandogli la gamba.
Il professore si riscosse dai suoi pensieri e riprese la lezione e Sebastian non disturbò più.
 
 
 
 
-Che mi hai fatto fatina?!- Sebastian era fuori di sé quando uscirono dall’aula. Kurt lo strascinò fino agli spalti e vi ci sedette tranquillamente.
-Devi imparare che non tutte le cavolate che fai possono essere cancellate via, e questa dovrebbe esserne la prova evidente, quindi ti ho flashato e ti ho tolto la possibilità di ammaliare. Non ti preoccupare, mentre tu ti riprendevi ho ammaliato il resto della classe, nessuno saprà quello che è successo....-
-COSA?! Non puoi farlo! Avevi detto che non avresti mai usato la tua luce su di me!-
- Pam mi ha detto di tenerti sotto controllo e mi ha autorizzato a usare ogni metodo possibile, quindi....-
- Oh, gliela farò pagare a quella “donna”.-
-Tecnicamente non puoi farle pagare niente. Questa è la tua punizione e per il fatto che ha obbligato anche me a subirla mi ha dato la possibilità di divertirmi-
- Ma ora tu mi ridarai i miei pieni poteri, vero Kurtie? Sai che se non lo farai potrei farti decisamente male-
-OH Sebbie- lo canzonò Kurt sapendo quando l’altro odiasse questo soprannome – Non provare a minacciarmi, posso sembrare piccolo e tenero ma ho quasi duecento anni più di te, sono decisamente più potente e soprattutto sto più simpatico a Pam, per cui non hai la possibilità di vincere contro di me. Forza ora andiamo e se fai il bravo questo pomeriggio ti ridò i poteri prima che Pam lo sappia e ti sfotta ancora di più-
- oh, je déteste Kurt Hummel!-
- oh non, tu m'aimes Seb. Aller –
I due si riportarono all’interno, andando direttamente in classe, tanto non avevano bisogno di mangiare.
 
 
 
-Hey Blaine. Vieni, ti abbiamo tenuto il posto. Tu  li hai visti quelli nuovi?-
-Hey Tina, ciao ragazzi. No, è arrivato qualcuno di nuovo? Dove sono?-
-In realtà non li vedo, comunque abbiamo le prossime ore con loro. Sono due ragazzi. Sebastian e Kurt. Entrambi sono due fighi pazzeschi ma non si capisce se siano single. Si sono presentati come fratelli ma non si assomigliano minimamente, anche se si pizzicano proprio come due fratelli-
-Oppure come due che stanno insieme da tanto, tipo coppia sposata-
-RACHEL! Che paura, da dove spunti?-
-Scusa Blaine, è che ho cercato di seguire i due nuovi ma li ho persi nella folla, quando sono arrivata a loro stavano già rientrando. E si tenevano per mano. Ora ditemi quale teenager maschio tiene per mano suo fratello a scuola E non si presenta a mensa. Devono per forza stare insieme- disse tutta contenta la ragazza.
-Ma oggi a lezione ho sentito che Sebastian diceva che l’avrebbe fatta pagare a una LEI. Magari sono solo davvero fratelli e, visto che non c’era nessuno fuori hanno deciso di prendersi per mano-
-Mi spiace Tina ma la tua teoria non regge, è più credibile quella della nasona- Santana, una ragazza spagnola che non perdeva mai occasione per insultare gli altri si era unita alla conversazione.
-Grazie Santana, credo-
-Comunque non li ho ancora visti, per cui solo dopo zia Tana potrà dirvi se si tratta davvero di fatine o meno-
-O cavolo ragazzi. È tardissimo, muoviamoci a finire e andiamo in palestra, adesso ci tocca ginnastica. Credo che vomiterò- Rachel era davvero sconsolata, odiava fare ginnastica soprattutto perchè la coach Silvester era davvero cattiva con loro per il semplice fatto che lei e i suoi amici facevano parte del glee club. Inspiegabilmente lei era contro qualsiasi cosa che ostacolasse anche solo limitatamente il suo lavoro con le cheerleader.
-Ma dai, la coach non è così mostruosa-
-Solo perchè tu sei una Cherios,Santana-
- bhe, anche tu hai ragione- la latina andò via ridacchiando e scrollando la sua minigonna come per vantarsi della protezione e delle libertà che indossare una semplice divisa le garantivano.
-A volte è proprio odiosa. Forza andiamo ragazzi?-
Visto che tutti avevano finito si divisero andando verso le loro classi mentre Rachel, Blaine, Tina e Quinn si dirigevano verso le palestre.
-Quinn, com’è che tu sei una Cheerios ma non sei così odiosa come Santana?-
-Semplicemente perchè io mi accetto così come sono e non ho bisogno dell’approvazione della coach Silvester per ogni cosa che faccio, non mi devo impegnare per compiacerla-
- Ammesso ma non concesso. Andate a cambiarvi. Muovetevi!!!! Datemi solo una scusa e vi richiuderò qui dentro, facendovi “casualmente” saltare quello spreco di tempo che voi chiamate prove del glee- non si sa come ma la donna aveva sentito i discorsi dei ragazzi, nonostante stesse sulla scalinata dalla quale solitamente li rimproverava. La coach Silvester era una donna piazzata e che apparentemente non aveva paura di niente ( nè aveva un cuore), ma chi ci aveva avuto a che fare quanto quei ragazzi sapeva che Sue in realtà nascondeva dietro questa facciata un animo buono e gentile, che si dimostrò quando vide arrivare Backy Jackson, la ragazza down che entrava di corsa in evidente ritardo.
-Mi scusi coach, è che non trovavo più la strada per la palestra- si scusò quasi piangendo la ragazza.
-Non preoccuparti Backy sono gli altri che sono arrivati troppo prima di te, è colpa loro non tua-
-Grazie coach-  la ragazza scappò ancora via per andare a cambiarsi.
Sue controllò che nessuno fosse in vista e si concesse un sorriso tenero pensando alla ragazza che aveva da subito preso sotto la sua ala.
-È quasi disgustoso- una voce maschile interruppe i pensieri della donna che ricostruì la sua facciata immediatamente.
-SEB!- lo riprese Kurt – guarda che di questo passo non riavrai mai indietro i tuoi poteri- gli sussurrò poi.
-OK- disse a denti stretti.
-E voi chi diavolo siete? E che ci fate nella mia palestra?-chiese la coach arrabbiata per essere stata scoperta in un momento di debolezza.
-Io sono Kurt e il francese qui di fianco è Sebastian. Ci siamo appena trasferiti in questa scuola e ora dovremmo avere lezione con lei.-
-Oh, freshmen*( Novellini). Allora qui le regole sono semplici:

 
  1. io sono Sue Silvester, la vostra insegnante di ginnastica e coach delle Cheerleader della scuola. Odio il glee e qualsiasi suo partecipante per cui evitate di entrarci se volete evitare la mia ira.
  2. quando avete lezione con me dovete sempre venire prima per cambiarvi, io non voglio perdere neanche un minuto di lezione per colpa vostra
  3. non si fanno assenze durante le mie ore e non ci si può lamentare ,fatelo e vi darò una buona motivazione per andare in infermeria
  4. qualsiasi cosa dica è un ordine e non si può infrangere.
 
-Qui ci sono le vostre tute, visto che la lezione inizia tra 30 secondi e voi non sarete mai in grado di cambiarvi e tornare in tempo vi terrò qui 1 ora in più per recuperare il tempo perso. Ora sparite e tornate subito- il quel momento la campanella suonò e tutti i ragazzi presero a correre seguendo i comandi della prof. Nonostante si cambiarono in 20 secondi netti la prof pretese comunque di farli rimanere di più per via del loro “ritardo”.
Quando finirono la lezione, i due, per niente stanchi dalla lezione,si misero a giocare a palla aspettando il ritorno della professoressa. Pensando di essere rimasti soli si misero a giocare alla massima velocità a loro consentita.
-Ma siete idioti o cosa? Se qualcuno vi vedesse come glielo spieghereste?- la voce della loro creatrice li fece trasalire
-Pam.- la salutarono i ragazzi – Ti ricordo che abbiamo ancora la possibilità di ammaliare i ficcanaso- disse Sebastian alzando gli occhi al cielo e incenerendo con lo sguardo Kurt che stava per specificare che in realtà al momento solo lui era in grado di ammaliare la gente.
- Hey ragazzi, qui anche voi? Non è giusto che la coach ci obblighi a rimanere qui solo perchè odia il glee club. Oh, mi scusi, non l’avevo vista. Lei è...?- Rachel, seguita dagli altri del glee era entrata in palestra e appena vide Pam si bloccò.
-Io sono la loro....em ... tutrice- disse Pam insicura
-Oh si. MAMMINA!!!!- la prese in giro Sebastian e suo malgrado anche Kurt scoppiò a ridere al pensiero.
-NON OSARE MAI PIU’ CHIAMARMI COSI’!!!!!- Pam si era alzata e in un attimo era andata a fronteggiare Sebastian ringhiandogli contro.
-Pam!- disse Kurt preoccupato
-E poi dici a noi di stare attenti con gli umani- disse a bassa voce Sebastian.
-Scusateci ragazzi, è che Pam è molto suscettibile sulla sua età- spiegò Kurt. – Se non sbaglio non ci siamo ancora presentati. Io sono Kurt e l’idiota lì è Sebastian-
-Ciao Kurt. Io sono Rachel e questi sono Blaine e Tina- i ragazzi quando  si sentirono nominare fecero un cenno con la mano.
-Non so chi sei e non mi importa, so solo che non puoi stare qui- anche la coach era entrata e si era arrabbiata nel trovare un’estranea nella sua palestra.
-Certo, ora me ne vado. Fate i bravi BIMBI- disse Pam a denti stretti prima di passare accanto a Sebastian lasciandogli un buffetto sulla guancia e poi andare via.
-Forza scansafatiche iniziamo!-
Quaranta minuti dopo tutti stavano uscendo dagli spogliatoi. Sebastian e Kurt si erano fatti la doccia solo per non far insospettire gli altri, non era normale che due ragazzi dopo tre ore di esercizio non avessero sudato neanche un po’.
-Ma non avrai freddo con solo quella maglia Sebastian?- chiese Tina mentre uscivano da scuola.
-No di certo.- sogghignò questo.
Rachel e Blaine non prestarono attenzione alle chiacchere degli altri in quanto erano fissi a osservare le mani di Sebastian e Kurt che erano intrecciate, come se non ci fosse niente di strano.
-Voi due state insieme?- chiese di punto in bianco la ragazza.
-Cosa?- chiese Kurt stupito
-Tu e Sebastian siete una coppia?- chiese ancora prima che Blaine riuscisse a fulminarla con lo sguardo.
-No. Semplicemente siamo come fratelli, siamo insieme da mooolto tempo e quindi si è creato un grande affetto.-
-Già, la fatina qui proprio non vuole saperne di staccarsi da me- anche se le parole sembravano ostili Sebastian le disse con il sorriso sulle labbra e abbracciando Kurt per la vita.
-Quindi si.- disse Blaine cercando di non far trasparire la sua delusione.
-Quindi no- disse Kurt come risposta, fissando negli occhi il ragazzo.
-Dai Kurtie, divertiamoci, non c’è nessun altro nel parcheggio e tu riusciresti ad ammaliarli in un attimo, mi sta venendo fame- lo pregò Sebastian all’orecchio e poi lanciando un’occhiata ai ragazzi.
Kurt per un attimo sembrò tentato ma poi si riscosse.
-No, andiamo-
-Ma Kurt, dai...-
-Ho detto andiamo! Sebastian! Non osare discutere- i ragazzi rimasero allibiti di come il più alto abbassasse la testa, sottomettendosi all’autorità dell’altro, che aveva parlato piano e chiaramente.
-Ci vediamo domani ragazzi- disse Kurt, tornato al suo solito tono cordiale.
-ok- disse Blaine, il primo a riprendersi dalla scena.
Quando i due se ne furono andati Rachel chiese agli altri
-Ma che diavolo è successo? Che gli avrà detto all’orecchio e chi sono sti due?-
-Non ne ho idea. Ora è meglio che vada se no  mia madre mi darà per disperso. Ci vediamo domani ragazzi.-
-Ok. Ciao –
 
 
 
-Ma che diavolo ti salta in mente? Siamo qui perchè ti hanno fatto un video mentre ti nutrivi di un umano e l’hanno messo su internet. Hai idea di quanto ci abbiamo messo Pam ed io per riuscire a rintracciare chiunque lo avesse visto per farglielo dimenticare?-
 -Si, lo so perchè siamo qui Kurt. E ti ho già detto che mi dispiace-
-E allora inizia a dimostrarlo! Non puoi pensare a mangiare sempre! E se ci fosse stato ancora qualcuno a scuola, magari qualcuno che noi non abbiamo visto. O t’immagini se troviamo un altro che non può essere ammaliato? Non tutti possono essere trasformati, Seb-
-OK, Ok hai chiarito il punto. Scusa . Ora puoi ridarmi i miei poteri?-
-No, te li ridarò quando li meriterai-
-A volte sei odioso-
-Ti voglio bene anche io Sebbie-
Era stupefacente la facilità con la quale quei due passassero dall’urlarsi dietro al dichiararsi il loro affetto.
-Ora andiamo a casa. I’m starving!-
Dopo dieci minuti arrivarono alla loro enorme villa.
-Ciao Pam-
-Hey ragazzi. C’è del true blood nel frigo. Io vado al FangTasia. Dormite un po’ altrimenti inizierete a sanguinare e guai a voi se mi sporcate la moquette! Magari dopo passate se volete un po’ di sangue fresco. Bye –
-Ciao-
 
 
 
 
 
 
Klaina space:
eccomi. Allora, come detto prima questa è solo una cavolata che è venuta fuori tra una lezione di ragioneria e una di informatica, e ho deciso di aspettare a pubblicarla solo perchè non avevo idea di che titolo darle quindi ho aspettato di avere le idee un pò più chiare. comunque la storia è quasi finita per cui non ci dovrebbero essere tempi troppo lunghi tra gli aggiornamenti. I personaggi sono sempre quelli ( a parte la fantastica Pam che arriva da TB), anche se le loro capacità sono un pò potenziate. Nei prossimi capitoli sarà tutto spiegato.  Quindi niente. Xoxo

 

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Capitolo 2
*** Mai_esistiti ***


2. mai esistiti
 
 
Rieccomi, non vi siete ancora liberati di me i hope you enjoy the show.
 
CROSSOVER TRUE BLOOD-GLEE
 
 
 
 
 
 
Il giorno dopo tutti i ragazzi del glee si trovarono fuori da scuola, prima di entrare, come facevano sempre.
-Come mai ieri non siete venuti? - chiese Mercedes, la ragazza nera con la voce di Beyoncè.
-La Silvester ci ha obbligato a rimanere un’ora in più in palestra per farcelo saltare, ma almeno così abbiamo conosciuto quelli nuovi. Sono un po’ strani. Prima si comportano come fratelli, poi vanno in giro come fidanzati, poi passano a capo e il suo fedele schiavetto per poi tornare ancora a fratelli. -
-Che diavolo stai dicendo Rachel, non si è capito niente- Questa volta fu Puck, il teppista buono, a dare voce alla confusione degli altri.
-Allora, ieri quando siamo arrivati in palestra per l’ora aggiuntiva loro erano lì che si pizzicavano come fratelli e c’era anche la loro tutrice. Stadio 1: fratelli- Rachel alzò un dito per tenere il conto e rafforzare il concetto.
-Poi quando siamo usciti si tenevano per mano e Sebastian ha abbracciato per la vita Kurt. Stadio 2: fidanzati-
-Ma poi tu hai chiesto a Kurt se stavano insieme e lui ti ha risposto di no. - la interruppe Blaine
-Bhe, in ogni caso non hanno fatto niente per smentirlo. Comunque poi ancora Sebastian ha detto qualcosa a Kurt nell’orecchio e lui si è arrabbiato. E senza neanche alzare la voce ha comandato, si giuro che era un ordine, a Sebastian di andare e lui subito ha abbassato la testa e lo ha seguito in silenzio. Stadio 3: capo e servo. E dopo averci salutato si sono ripresi la mano e senza dire niente si sono diretti in macchina. Ancora come fratelli – concluse Rachel.
-Bhe questo ci complica le cose- fece presente Santana.
-Ma perché vi importa tanto? Quei due non mi piacciono, lasciamoli stare, non voglio mettermi nei guai- disse il ragazzo sulla sedia a rotelle.
-Artie, abbi un po’ di coraggio! E poi magari potrebbero entrate a far parte del glee. Abbiamo bisogno di nuovi membri- Rachel era determinata e quando lei decideva qualcosa difficilmente falliva.
-Facciamo così, ora andiamo e ognuno cerchi di trovare informazioni su quei due. All’ora di pranzo ci troviamo in mensa e ci facciamo rapporto- Puck sorprendeva sempre tutti per quanto era in grado di fare il pettegolo, nonostante la sua facciata da duro.
-Ok, allora ci vediamo dopo-
I ragazzi si divisero, andando ognuno nella propria classe.
-Allora? Che dici Santana? Stanno insieme o no? Che ti dice il tuo gay radar?-
-Non saprei Hobbit. Non si sono esposti più di tanto- Blaine sorvolò l’insulto sulla sua altezza, c’era abituato ormai. La cosa che lo preoccupava era la risposta di Santana. Non l’avrebbe mai ammesso ma quei ragazzi lo incuriosivano non poco, e sapere almeno il loro orientamento sessuale sarebbe stato di grande aiuto per cercare di concepire un avvicinamento con loro.
-Terra chiama Hobbit. Muoviti che abbiamo la verifica, non voglio prendermi un brutto voto per colpa tua-
Blaine si riscosse dai suoi pensieri.
-Certo. Arrivo –
Quando arrivarono nella classe i due “fratelli” incriminati erano già seduti che parlottavano.
-E loro da dove sono entrati? Noi eravamo davanti all’entrata e non li abbiamo visti passare-
-Magari sono arrivati prima di noi- ipotizzò Blaine, sedendosi al suo solito banco e tirando fuori il necessario per fare la verifica.
-Sarà-
 
 
-Allora, com’è andata la verifica? -
Sebastian rimase sorpreso che qualcuno gli avesse rivolto una domanda
-Bene- rispose seccamente alla ragazza che gli aveva parlato, se solo quella tipa avesse saputo con chi stava parlando sarebbe scappata urlando.
-Oh, scusa, non mi sono presentata. Io sono Santana Lopez-
-Sebastian Smythe-
-Sebbie- lo chiamò Kurt che non si era accorto della mancanza dell’altro. L’altro si girò quasi ringhiando per lo stupido soprannome.
-Oh, ciao. Io sono Kurt-
Santana notò che il ragazzo non aveva detto il suo cognome e la cosa la incuriosiva.
-Santana Lopez. Stavo chiedendo al tuo ragazzo come era andata la verifica-
- Non era per niente difficile. – rispose Kurt tralasciando la prima parte della domanda. –Ora scusa ma dobbiamo andare, essendo i primi giorni vorremmo evitare di arrivare in ritardo-
-Certo-
Sanatana rimase stupita perché nel giro di pochi secondi entrambi erano spariti tra la folla.
 
 
 
 
 
 
-Allora, ecco quello che ho scoperto- iniziò il suo rapporto la latina durante il pranzo – Il cognome di Sebastian è Smith o qualcosa del genere, ma Kurt non mi ha detto il suo. Poi ho provato a stuzzicarli per capire se stanno insieme ma non mi hanno dato soddisfazione-
-Io invece ho fatto di meglio, naturalmente- Rachel come al solito era rimasta l’ultima ad esporre per poter risaltare di più. –Ho guardato i loro fascicoli in segreteria...-
-Ma non è illegale? Per via della privacy- chiese Artie
-Teoricamente sì, ma non è necessario che il preside lo sappia. -
-Ok, fa niente. Cosa hai scoperto? - tagliò corto Puck
-niente. Questo è il problema. So solo che il cognome di Sebastian è Smythe e quello di Kurt è Hummel. Quindi come previsto non sono fratelli di sangue, ma oltre questo non c’è scritto nient’altro. Sembra che siano riusciti a non dare i dati personali. Come se non fossero mai nati o esistiti. Come abbiano fatto è un mistero-
-Rachel-
-Comunque nei prossimi giorni mi impegnerò di più...-
-Rachel-
-...come è evidente che voi non avete fatto, per scoprire i loro segreti-
-Rachel! -
-Che c’è Blaine! -
- Ciao Rachel, Blaine, Tina, Santana. Di che stavate parlando di bello? -
-OH Kurt. Dove hai abbandonato Sebastian? -
-Oh, sarà qui in giro- risposte tranquillamente il ragazzo, sedendosi vicino a Tina che gli aveva liberato il posto.
-Come vi trovate nella nuova scuola? Immagino sia un po’ frastornante come situazione- Blaine era stato il primo a rivolgersi al ragazzo con la faccia d’angelo.
-Per me è fantastico, non ero mai stato in una scuola- disse entusiasta il ragazzo. Tutti lo guardarono straniti.
-Già, ho studiato per lo più a casa-
-Non è noioso? - chiese questa volta Tina.
-Oh no. Ma era un tempo, em, una situazione diversa. Non c’era molta scelta-
-Kurt- la voce dell’amico lo salvò dalla pessima figura che stava per fare.
-Hey Seby, unisciti a noi. Stavo dicendo loro che per me è fantastico essere qui. Non ero mai stato in una scuola così-
-Già, puoi scommetterci- ghignò l’altro.
-Hey Sebastian, ti è rimasta della salsa di pomodoro all’angolo della bocca- gli disse Brittany
Sebastian e Kurt si guardarono allarmati per mezzo secondo ma nessun’altro colse questo scambio e il francese semplicemente si pulì con la lingua.
-MMMM che buono- commentò chiudendo gli occhi.
-Kurty, tieni, penso che anche tu abbia bisogno di mandare giù qualcosa di buono-
Si passarono una sacchetto che però non permetteva di vedere il contenuto.
-mercì- poi il cellulare del ragazzo suonò e lui si allontanò per rispondere. Quando tornò Rachel notò che era un pochino più colorito in faccia, come se avesse ripreso le forze tutto d’un colpo.
-Hai avuto proprio una bella idea Seb- disse sedendogli praticamente in braccio.
-Ma quindi voi siete fratelli? - chiese Puck –Perché non vi assomigliate per niente-
-Direi che è normale. Siamo stati “adottati” da Pam. Io sono americano mentre Seb è francese-
-Wow. Che figo. Ma com’è che siete finiti nella stessa famiglia? -
- Io sono stato adottato per primo- spiegò Kurt – ero ancora piccolo e indifeso e quando Pam mi trovò ero messo male. Mi adottò e mi tenne sotto la sua ala. Un’estate eravamo in vacanza in Francia e vedemmo questo ragazzino strafottente che ci provò con entrambi – Kurt sorrise prendendo in giro Sebastian sotto di lui.
-Hey! Non è vero! Semplicemente la mia professione era abbindolare i turisti e ricavarne qualcosa – spiegò tranquillamente come se avesse detto di essere un semplice panettiere
-Fatto sta che hai sbagliato persone. E ti sei preso anche una bella strigliata. -
-Dio, mi fanno ancora male le orecchie per tutte quelle urla- disse ridendo
-Ma a me facevi tenerezza per cui sfruttai i miei occhi d’angelo- Sebastian tossì un “modesto” – e convinsi Pam a darti un’opportunità. -
-E tutt’ora Pam è convinta di aver sbagliato a darti ragione-
-Oh, ma ne sono convinto anche io- Sebastian gli fece una linguaccia e fece finta di morderlo emettendo un lieve ringhio che però non passò inosservato, e beccandosi un’occhiataccia da Kurt per questo.
-E ora eccoci qui- concluse Kurt per spostare l’attenzione degli altri.
-Che bella storia. Commovente ma credo che voi dobbiate andare in classe. Ora! - Sue Silvester fece trasalire praticamente tutti e solo allora i ragazzi si accorsero che la mensa era praticamente vuota.
-Ha ragione prof. Meglio andare- disse Rachel, cercando di non guardarla negli occhi.
-Voi due- disse la prof indicando Sebastian e Kurt che si fermarono fronteggiando nuovamente la professoressa.
-Ci dica- disse Kurt rassegnato
-Non voglio più vedervi in questi atteggiamenti a scuola. E non lo dico per voi ma perché ne ho abbastanza di bambinetti che vengono a piangere da me perché sono stati spinti contro gli armadietti dai brutti e grandi giocatori di rugby. -
-Non si preoccupi, prof. Non credo che noi verremo mai a piagnucolare da lei- rispose Sebastian con uno sguardo di sfida
-E non voglio neanche che voi proviate a difendervi da soli. La violenza non è permessa in questa scuola-
-E immagino che quella che fa lei sia solo dura disciplina, vero? -
-Esattamente. E ora sparite! -
-Ah-ah. Andiamo che è meglio. Arrivederci prof-
E con questo i due si allontanarono diretti alla loro classe.
 
Quando quel pomeriggio Sue Silvester stava controllando che i ragazzi non facessero troppa confusione all’uscita, notò che i due nuovi arrivati continuavano a tenersi tranquillamente per mano, senza neanche essere disturbati dai giocatori di rugby più ottusi. Chissà che avevano combinato per guadagnarsi quel rispetto, quasi paura, nel giro di pochi giorni.
 
 
 
 
-Hey Sebastian. Kurt! - il francese alzò gli occhi al cielo e sussurrò all’altro nell’orecchio
-Ma questi proprio non ci vogliono lasciare in pace, eh? - Kurt ridacchiò e rispose all’altro ragazzo
-Ciao Blaine. Che succede? -
-Volevo chiedervi se volete provare a fare un’audizione per il glee club domani-
-In un’altra vita, bello- rispose Sebastian, trascinandosi dietro Kurt che non fece resistenza, continuando a parlottare.
-Allora? Com’è andata? Verranno? - Rachel subito assalì il moro
-Direi di no. Peccato- dispiaceva davvero a Blaine che Kurt (e Sebastian, si costrinse ad aggiungere nella sua mente, c’era anche Sebastian) non volessero entrare nel glee. Doveva trovare un altro modo per poterci parlare.
 
 
 
 
-Direi che hai fatto colpo, Kurty-
-Che diavolo stai dicendo Seb? -
I due si stavano dirigendo verso la loro macchina
- Si vede benissimo che quel Blaine ti viene dietro. Non fa niente per nasconderlo-
-Che c’è? Sei geloso per caso? Dopo 10 anni riesci ancora ad essere geloso? -
-Non sono geloso. È divertente da vedere. Tutto qui –
-Se lo dici tu-
Sebastian ci pensò un attimo e poi disse
-Perché non organizziamo una festa a casa nostra? Invitiamo quegli umani e anche qualcuno dei nostri vecchi amici. Tanto basta ammaliarli e nel caso non si ricorderanno niente-
-No Seb. Potrebbe finire male, meglio evitare –
- Se riesco ad organizzarmi e invito solo un paio di vampiri mi dirai di sì? -
-Lo sai bene che non sono io quello da convincere, ma Pam-
-Si, ma tu sai che è la tua approvazione che mi interessa, non quella di Pam. Ti prego, dimmi di sì-
-Vedremo, intanto iniziamo ad andare a casa. Comunque devo dire che è stata geniale l’idea di portarci del true blood a scuola. Dopo le prime ore circondati da tutto quel sangue profumato un po’ di cibo non ha fatto male. -
-Già, anche se me ne ero fatto scappare un po’-
Kurt ridacchiò –Giusto. Salsa di pomodoro. Ma come le è venuto in mente? Chi mangia la salsa di pomodoro da sola? Solo quella stordita di Brittany poteva uscirsene con una cosa così-
Nel frattempo i ragazzi erano arrivati a casa e subito Kurt andò nella loro camera a dormire. Anche se la sua natura gli permetteva di poter girare anche di giorno senza abbrustolire, un paio di ore di sonno doveva farsele, per evitare di diventare una fontana di sangue$.
Sebastian invece preferì rimanere in sala ancora un po’, iniziando a programmare la festa. Se voleva avere l’approvazione dell’altro doveva prepararla nei minimi particolari e dimostrargli che gli umani non avrebbero corso nessun rischio, cosa per altro non facile da assicurare, ma ne sarebbe valsa la pena. Solo un paio d’ore più tardi si unì al fratello nella stanza.
Per il tramonto entrambi si erano riposati a sufficienza per poter andare a fare baldoria nel loro bar. Infatti Pam, con il suo creatore Eric, erano i proprietari del bar FangTasia, il più frequentato dai vampiri della zona, e proprio grazie a questo a Kurt e Sebastian era permesso di andare e venire come e quando volevano.
-Forza fatina, andiamo che è meglio-
Sebastian si divertiva sempre così tanto a prenderlo in giro per la sua natura fatata.
-Zitto tu, che se non fosse per me saresti già un mucchietto di polvere. Sono sicuro che ti saresti abbrustolito dopo un mese. Non riesci a resistere al sole tu-
-Touché-
 
 
 
 
 
 
 
Klaina space:
Hi. Here I am. Allora un paio di note tecniche dovute. Sebastian e Kurt sono due vampiri (come Pam e Eric) ma non sono vampiri normali. Avendo appena finito la 6 stagione di TB ho scelto di approfittare dell’ultima invenzione dei produttori della serie: vampiri diurni. Più avanti nei capitoli spiegherò come questo è possibile ma per ora vi basti sapere che NON sono come i vampiri sbrilluccicanti di twilight (fan mi dispiace ma bisogna ammettere che sono davvero pessimi come vampiri). Sono vampiri con zanne “estraibili”, potere di ammaliare e sete di sangue.

$ altra nota tecnica, quando stanno svegli di giorno i vampiri iniziano a perdere sangue da occhi e orecchie per lo più. Per quello Kurt vuole andare a dormire.
A parte questo, spero che vi sia piaciuto.
per eventuali problemi con il font mi scuso ma ci ho litigato per due giorni :(
 
 
 
Lascio a te Sarah la correzione. Grazie mille :*

 

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Capitolo 3
*** Colazione_col_vampiro ***


3.colazione col vampiro
 
 
rieccomi, come prima cosa voglio ringraziare chiunque abbia letto e commentato, non avrei mai creduto possibile di poter scrivere qualcosa che qualcuno SERIAMENTE apprezza. i love you all. Ora basta con le mielosità. buona lettura
 
CROSSOVER TRUE BLOOD-GLEE
 
-Buon giorno a tutti. Come va? C’è una cosa molto importante che devo chiedervi-
Il gruppo di ragazzi del glee era rimasto piacevolmente sorpreso di vedere Sebastian, stranamente senza Kurt, rivolgergli la parola di sua spontanea volontà, tanto che nessuno si accorse del modo con il quale il ragazzo aveva detto “chiedervi”, quasi come se fosse una cosa che non era abituato a fare, come effettivamente era, “ma questo al momento non è importante, appena Kurt ti ridarà i poteri non dovrai più chiedere niente, ti basterà ammaliare” si rammentò il francese.
-cos’è che vuoi chiedere? - gli chiese Santana quando vide che l’altro non accennava a continuare il suo discorso.
-Giusto. Volevo chiedervi se questo venerdì volete venire a casa nostra. Abbiamo, beh ho, intenzione di organizzare una piccola festicciola e volevo fare una sorpresa a Kurt, ed essendo voi gli unici con i quali abbiamo parlato in questa settimana volevo sapere se volete venire. -
I ragazzi rimasero interdetti per un paio di secondi. Questa proprio non se l’aspettavano.
-certo. Perché no? Io ci sarò- disse Blaine che era davvero curioso di vedere che casa avevano i due, e poi voleva vedere la reazione di Kurt.
- Penso che verremo tutti. E non ti preoccupare il tuo segreto è al sicuro con noi. - gli assicurò Santana.
-ok. Se lo dite voi- Sebastian non era per niente convinto.
-Hey eccoti. Buon giorno ragazzi. Tutto bene? -
-Si, ce la caviamo, tu? - rispose prontamente Santana
-oh, io sì. Ma mi sa che dovrete salutare Sebastian perché non sopravvivrà alla notte-
-e perché di grazia? Ho dimenticato qualcosa di importante? -
-Direi di sì. Bill ha telefonato a casa per avvisare che verrà con Jes- -La sua progenie- disse in un sussurro a Sebastian – e la telefonata non solo ha svegliato Pam, e sai che è sempre di pessimo umore quando viene svegliata all’improvviso, ma per di più lei non sapeva assolutamente niente della festa che a quanto pare IO e te stiamo organizzando. Per questo la tua fuga presto sta mattina ha reso palese la mia estraneità ai fatti citati- Sebastian tossì per far capire all’altro che stava iniziando ad usare un vocabolario troppo complicato per un semplice diciottenne – quindi Pam mi ha ufficialmente incaricato di dirti di prepararti per il cazziatone che subirai questa sera. - il discorso di concluse con un ghigno del più basso.
-Cavolo! Non solo mi ha rovinato la festa, ma anche la sorpresa- sbottò il francese.
-beh, ma visto che hai un angelo per fratello io ho calmato le acque. Sono riuscito a ottenere una festa che finisca prima delle 4, con pulizia annessa, alla quale possono partecipare i nostri amici solo a condizione che siano fidati e che non facciano troppi casini-
Sebastian stava già per iniziare a festeggiare quando l’altro lo bloccò.
-ma devono esserci anche Pam e Eric. Per controllarci, beh controllarti. E non potrai avere indietro ciò che vuoi fino alla fine della serata-
-Cosa?!?! No! Non può! Non puoi! Saresti malvagio. Ti prego dimmi che sei riuscito a mediare anche su questo-
-mi spiace, ma no-
Sebastian ringhiò ma per fortuna riuscì a girarsi prima che gli altri vedessero le sue zanne scattare.
-em, scusate se interrompo, ma quindi la festa si fa lo stesso? E possiamo venire? - chiese Blaine che non voleva rinunciare alla serata.
-Si, certo. Oltre a voi magari ci saranno un altro paio di persone della scuola e poi altri nostri vecchi amici- disse Kurt vedendo, e capendo, la situazione dell’amico.
-ok. Figo. Ora è meglio se entriamo-
-certo. Io aspetto che Seb si riprenda e poi arrivo- e si girò per andare dal fratello.
-Hey Sebbie, forza ritira le zanne e entriamo, magari entro venerdì riesco a convincere Pam. -
-No Kurt, hai già fatto abbastanza per me. Me la caverò. Andiamo alla tortura, forza-
Kurt ridacchiò e prendendolo a braccetto entrò.
 
 
 
 
Rachel seguì Sebastian e Kurt sulle scalinate, cercando di non farsi vedere
-…quindi loro possono venire. E che mi dici di Tara e Willa? - a quanto pareva i due si stavano organizzando sulle persone da invitare
- sai che non sono proprio le più mansuete di noi- Kurt prese un respiro profondo e poi guardò stupito poco dietro a Sebastian, dove si trovava Rachel. – Credo che entrambi dobbiamo fare un respiro profondo prima di continuare- disse guardando di nuovo Sebastian e facendogli capire che non erano più soli e liberi di parlare. Appena anche il francese fece come gli era stato detto, e si rese conto che la nana con il nasone li stava spiando, gli venne naturale mostrare i denti, fortunatamente a Kurt e non alla spiona.
- Per quanto riguarda invece quelli della scuola a quante persone avevi pensato? - continuò Kurt, continuando a guardare il punto in cui si trovava Rachel, che si era immobilizzata per paura di essere stata scoperta.
-direi tutti quelli di quello stupido club, anche se la nasona non mi piace, E’ TROPPO IMPICCIONA- disse a voce appositamente alta per farsi sentire bene anche dalla ragazza nascosta dietro di loro.
- Pensavi anche di invitare quelli della squadra da rugby? Lo sai che le ragazze vanno pazze per i bamboccioni senza cervello. Come facciano poi non lo so. Sono così idioti e privi di ogni stile-
- Ma solo perché tu sei un ragazzo di altri tempi e ti piacciono solo quelli come te. Devo ammettere che ogni tanto un rugbista non ti farebbe male. -
-naaa, non sono i miei tipi, ma grazie per l’offerta-
I due sentirono in lontananza la campanella suonare segno che dovevano affettarsi a tornare dentro se non volevano arrivare in ritardo. Lo stesso dovette fare Rachel che tutta contenta per non essere stata scoperta tornava dentro, mentre i due ridevano della sua presunzione e sbadataggine.
 
 
 
-ragazzi! Sono riuscita a origliare una parte dei discorsi di Kurt e Sebastian oggi a pranzo- Rachel era arrivata tutta contenta al glee e stava aspettando un applauso dagli altri che però non arrivò.
-In realtà hai fallito su tutta la linea nasona. Mentre tornavo dagli spogliatoi ho sentito che stavano ridendo di una babba che aveva cercato di spiarli da sotto le gradinate. Immagino che quella sia tu. Chissà che hanno detto solo per fartelo sentire a te- disse prendendola in giro Puck.
-Ma come hanno fatto a sapere che io ero lì? Non ho fatto neanche un rumore e loro da sopra non potevano vedermi continuò a chiedersi la ragazza
-Magari hanno sentito il tuo odore- ironizzò Santana.
-Si, magari è possibile-
-Si, e poi magari sono anche dei vampiri che non vogliono far altro che succhiarci il sangue, ma ti prego Rach, cresci un po’. Le storie dell’orrore esistono solo nei libri e nei telefilm*- la prese ancora in giro Puck
-ma che ne sai? Magari sono davvero vampiri-
-Rach, anche io so che i vampiri bruciano al sole. E direi che loro non sembrano scottati- le disse in tono accomodante Finn, il suo fidanzato.
- E non provare neanche a dire che quelli di twilight non bruciano perché ti tiro dietro una sedia. Quelli non sono veri vampiri 1. Non esistono nella realtà 2. E soprattutto i vampiri non sbrilluccicano! -
-ok ok. Non ti scaldare, era solo un’idea. -
-buon giorno ragazzi. Qui ci sono le canzoni che dobbiamo provare per essere pronti per le prossime gare- il professor Shuester era entrato in aula e tutta l’attenzione dei ragazzi passò alle canzoni, ma Rachel non era ancora del tutto convinta. Quei due ragazzi avevano un segreto e lei doveva scoprirlo.
 
 
 
 
-Kurt. Sebastian. Tutto bene? Risolti i problemi con la vostra tutrice? -
-bounjour Blaine- rispose Sebastian, il più reattivo quella mattina – si, possiamo dire di aver chiarito. A mensa verremo a dirvi per che ora farvi trovare qui così vi guidiamo a casa nostra-
- ok. Perfetto grazie. A dopo allora. - Blaine corse via un po’ deluso che Kurt non gli avesse rivolto la parola.
-visto che sono stato bravo? mon petit pingu? ce qui se passe? -
- Ho solo litigato con Pam. È che secondo me hai capito il concetto e che quindi non è più necessario privarti dei poteri, ma secondo lei non sei ancora pronto-
-Oh Kurt, grazie mille ma sappiamo tutti che Pam ha ragione. Io non sono fatto per rispettare le regole. -
-ma anche questa è maturità, tu sei fatto così e lei non può pensare che diventerai come me. È proprio questo che mi aveva attratto di te. Tu sei così diverso da me che speravo quasi di poter diventare io come te-
-ti prego no. Kurt sei troppo stanco, conoscendoti ti sarai addormentato piangendo e oggi hai subito cambiato e lavato la federa così che non si vedesse-
-l’ho proprio buttata, tanto Pam non ha idea di che federe abbiamo- rispose l’altro con gli occhi tutti rossi e un paio di gocce di sangue che già scendevano*.
-Kurt. Kurt. Basta. Se ci vede qualcuno come faccio a spiegargli queste? - disse Sebastian baciandogli via le lacrime. Kurt tirò su con il naso e annuì.
- E adesso andiamo a cercare qualcuno da farti assaggiare, e non opporti. Devi recuperare un po’ di sangue perso e poi basta evitare il collo e il gioco è fatto. Tu vai a lavarti la faccia, possibilmente senza farti vedere, io trovo qualche buono spuntino-
Kurt ridacchiò e si diresse dentro la scuola deserta essendo già iniziate le lezioni, verso il bagno dei maschi. Mentre si lavava la faccia sentì un rumore e si girò. Così vide Blaine uscire da uno dei cubicoli. Entrambi si bloccarono guardandosi negli occhi e quando Kurt si ricordò che aveva gli occhi ancora iniettati di sangue sfruttò la sua velocità sovraumana per raggiungere Blaine e mettergli una mano sulla bocca, per evitare urlasse, anche se l’altro non sembrava intenzionato a farlo, semplicemente lo guardava sconvolto. Kurt lo lasciò andare e si ridiresse ai lavandini, finendo di pulirsi. Quando finì semplicemente guardò l’altro e gli disse di seguirlo, senza il bisogno di ammaliarlo.
-Cosa sei? - chiese semplicemente il moro.
Ma Kurt non rispose, limitandosi a raggiungere Sebastian che lo aspettava sulle scalinate, con il professore di musica vicino a lui.
-A me sembra che stia benissimo…- cominciò a dire l’insegnante prima che Kurt lo fissasse negli occhi ammaliandolo
-Un po’ di silenzio, grazie-
-Vedo che anche tu hai preso qualcosa. E bravo il mio Kurtie- gli disse Sebastian vedendo Blaine.
-Cosa diavolo gli hai fatto? - disse il moro in questione curioso.
-Non l’hai ammaliato? Che diavolo pensavi di fare? - chiese sconvolto il francese alla vista dell’altro ragazzo cosciente.
-Blaine, togli la maglia e siediti lì- gli disse Kurt senza girarsi.
-Cosa? E perché dovrei? - questa volta il ragazzo stava iniziando ad arrabbiarsi, perché il suo angelo, Blaine si maledì per aver anche solo pensato a Kurt come SUO, non sembrava disposto a rispondergli.
Kurt estrasse le zanne e gli intimò, girandosi verso di lui
-Fallo e basta! -
Questa volta il ragazzo obbedì ma continuò a guardarlo male.
-Professore- continuò richiamando l’attenzione dell’altro – credo che i suoi servigi non saranno più necessari. Ora prenda e torni nella scuola e appena avrà superato la porta d’ingresso di dimenticherà di aver visto me, Sebastian e Anderson. Ora vada. Oh, e già che c’è trovi una scusa credibile per la quale tutti e tre saremo giustificati con i nostri professori per la nostra assenza. Ora vada-
L’uomo annuì e si diresse verso l’interno. Sebastian guardò l’altro sorridendo per l’ultima richiesta.
-Beh? Se vogliamo evitare ogni conseguenza perché non approfittare dei professori creandoci un alibi? -
Blaine si mosse, a disagio per essere a petto nudo con due ragazzi, non tanto per il fatto in sé quanto più per la presenza delle zanne di Kurt.
-Ora Blaine ho intenzione di bere un po’ del tuo sangue. - Kurt si era posizionato sulle sue ginocchia per poterci parlare meglio.
-Non ti farà male, anzi, sarà molto piacevole per te, ok? Devo ammaliarti o riesci a non urlare? -
-No, starò zitto. Ma prima voglio solo sapere una cosa. Perché? -
-Dio! È così scemo? Perché siamo vampiri e ci nutriamo di sangue. Pensavo che tutti sapessero almeno delle leggende su di noi- disse Sebastian, al quale erano spuntate tu paio di zanne uguali a quelle di Kurt.
-Non credo intenda questo- disse tranquillamente Kurt come se stessero parlando del calcio la domenica.
-no, infatti- gli sorrise impercettibilmente il moro. – vorrei sapere come fate. Nel senso, di solito i vampiri non bruciano al sole? -
-Vedi che è meno idiota di quanto pensi? - chiese Kurt, girandosi verso Sebastian –Comunque tesoro non perderò tempo a spiegartelo perché questo proprio non posso permetterti di ricordarlo-
Così dicendo gli sussurrò “stai fermo” a un centimetro dalle labbra e poi si chinò sul suo fianco, mordendolo e iniziando a nutrirsi. La reazione di Blaine all’inizio fu di panico ma quasi subito si trasformò in gemiti di piacere. Quando si ritenne soddisfatto, Kurt si staccò dall’altro leccandosi le labbra e indicando il ragazzo a Sebastian che velocemente si chinò e prese il suo posto. Quando anche questo si raddrizzò Kurt si morse la lingua e la passò per l’ultima volta sulla ferita, curandola con il suo sangue.
Blaine cercò di non perdersi neanche un passaggio di tutto ciò, ma inutilmente. Infatti appena entrambi si erano risistemati, ritraendo le zanne, Kurt si sedette nuovamente sulle sue gambe.
-Sei stato bravissimo Blainy ma ora devo cancellare tutto questo. -
-no, ti prego, non dirò niente- lo pregò questo.
-mi spiace. E ora guardami negli occhi. Tra 20 secondi tu ti sveglierai, ti rimetterai la maglietta e andrai dal professor Jenkins a ritirare la tua giustificazione. Non ricorderai niente da quando hai incontrato me in poi. Tu ricorderai solo di essere andato in bagno e che poi il professore aveva richiesto la tua presenza, ok? -
-ok- rispose in trance il moro.
-Bravo bimbo- disse sorridendo Kurt. -Ci vediamo a pranzo- e corse via con Sebastian.
 
 
-Meno male. Ameno ti sei ripreso un po’. Ma come mai hai scelto lui? Io ti avevo procurato un professore….-
-Mi sembrava più succulento Blaine, lo sai che ho un debole per il sangue giovane-
-pensavo almeno che come ringraziamento gli avresti dato qualche goccia del tuo sangue, almeno gli avresti garantito dei sogni niente male. Te lo dice uno che li ha provati-
-Seb! Mi sembra che quel ragazzo sia già fin troppo preso da me, vorrei evitargli settimane di sogni erotici su una persona che deve vedere tutti i giorni. Credo che sia meglio per tutti, non voglio sentirmi responsabile per la calata della sua media scolastica-
-Che animo d’oro- disse Sebastian prendendolo in giro, come una mamma molto fiera del suo figlio prediletto.
- Ma sta zitto, va- rispose il soprano spingendolo all’indietro e partendo di nuovo a tutta velocità, certo che nessuno li avrebbe visti. Per una volta era bello non dover far finta di essere qualcun altro, o meglio qualcos’altro.
 
All’ora di pranzo, quando i due si presentarono al tavolo, Blaine si sentiva ancora confuso. Quando si era ripreso aveva fatto come gli era stato detto ma nonostante tutto la ragione gli diceva che gli mancava qualcosa. Istintivamente quando vide Kurt si passò una mano sul fianco dove solo una lieve cicatrice restava a testimoniare ciò che era accaduto. Il moro sperò di vedere una qualche reazione da parte dell’altro invece questo non fece neanche una piega, limitandosi a dire agli altri a che ora avrebbero dovuto ritrovarsi quella sera.
-sappiate anche che non sarà una festa elegante per cui ragazze non angosciatevi troppo per i vestiti. Diciamo che i nostri amici non stanno tanto dietro alle tendenze del momento. A parte questo ci vediamo sta sera. - stava per andarsene quando incrociò lo sguardo di Blaine. –Tutto bene Blaine? -
Chiese quindi.
-Si, si certo-
-ok- disse semplicemente andandosene con il francese.
 
 
 
Qualche ora dopo i ragazzi si ritrovarono nuovamente nel parcheggio della scuola, questa volta deserto.
-cavolo Blaine, stai proprio bene. Dove hai trovato quei jeans? -
-Ciao Santa. Li ho trovati in un negozietto a Westerville- rispose il ragazzo.
-Ha ragione, ti stanno proprio bene. Credo che andrò anche io a fare un giro in quel negozio, ho bisogno di nuovi vestiti- la voce di Kurt fece girare tutti, e tutti rimasero a bocca aperta nel vedere il ragazzo. Portava dei pantaloni neri strettissimi che gli fasciavano completamente il corpo. Sopra portava solo una camicia bianca per metà lasciata aperta, che faceva vedere il petto chiaro del ragazzo. Blaine deglutì nel vederlo.
-Gr..grazie. Anche tu stai benissimo. - Kurt si limitò a sorridere, era da quasi un secolo che i complimenti sulla sua bellezza non lo facevano più arrossire, ci si stava abituando.
-Ci siamo tutti? Quante macchine abbiamo? -
-Io ne ho una- disse Puck – E Mike un’altra-
-Ok, per cui chi rimane fuori? -
-Solo io e Santana- disse Blaine.
-Ok, allora potete venire in macchina con me. Ora un’ultima cosa. Avvicinatevi, vi prego. Bravi e ora ascoltatemi. Tutto quello che vedrete sta sera non sarà mai accaduto. Quando varcherete la porta della casa dimenticherete tutto, neanche un ricordo vi rimarrà. Ognuno di voi adesso dica il proprio nome e “ho capito”. - Kurt ascoltò i responsi dei ragazzi appena ammaliati.
-Bene. Ora tutti in macchina e seguitemi-
Tutti si riscossero e fecero come gli era stato detto. Solo Blaine continuava a chiedersi cosa stava succedendo, cosa stava dimenticando.
 
 
 
 
 
 
Klaina space:
*mi trollo da sola :p
*se qualcuno non ha confidenza con True Blood quando i vampiri piangono, piangono l’unico liquido presente dentro di loro, il sangue.
 
Eccomi, allora spero che questo capitolo sia decente, pensavo di mettere la festa direttamente ma io non posso controllare questa cosa. La mia fantasia detta e io semplicemente scrivo. A voi il giudicare. xoxo

 

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Capitolo 4
*** Let's_party ***


4. Let’s party
 

 
CROSSOVER TRUE BLOOD-GLEE
 
Dopo 10 minuti di macchina i ragazzi arrivarono al cancello della villa. Tutti rimasero a bocca aperta davanti alla struttura, chiedendosi di quanti soldi quei due disponessero per potersi permettere una casa così, soprattutto essendosi appena trasferiti.
-Benvenuti a villa De Beaufort- disse Kurt scendendo dalla macchina e indicando la casa dietro di lui.
-Alla faccia! Che casa! - esclamò Puck, facendo ridacchiare Kurt.
-Hey, little Fary! - la voca della ragazza nera, con un forte accento del sud, fece girare tutti.
-Ciao Tara. Willa. È bello vedervi – esclamò Kurt andando ad abbracciarle.
-Sei sempre delizioso- esclamò Tara, prendendo un bel respiro quando il ragazzo si staccò da lei.
-Grazie cara, ma tieni le zanne a posto- rise in risposta Kurt, poi rivolgendosi ai ragazzi che li guardavano incuriositi –Ragazzi, loro sono Tara e Willa, vi consiglio di stare lontani dalle loro bocche-.
Alcuni ragazzi fecero un cenno di assenso, anche se non capivano il motivo dell’avvertimento.
-Carini. Dove li hai trovati? -chiese Willa dirigendosi verso l’interno della casa.
-Sono i miei compagni di scuola- spiegò il ragazzo prendendola sottobraccio.
-Sei tornato a scuola? Dopo tutto questo tempo? -
I ragazzi del glee non ci stavano più capendo niente e li seguivano in silenzio.
-Si, Pam ci ha costretti. Colpa mia purtroppo. Ciao. Siete sempre bellissime- le accolse Sebastian appena dietro la porta.
-Chi se non il grande Sebastian Smythe poteva fare un casino simile? - chiese una ragazza rossa, fermandosi sulla porta per salutare.
-Ciao anche a te Jess- disse Sebastian scuotendo la testa –Bill. Come va? -
-Tutto bene grazie. Meno male che avete organizzato questa festa, dovevo già venire per parlare con Eric...-
-Ogni tuo desiderio è un ordine, eccomi Compton- un uomo alto e biondo si era letteralmente materializzato nella stanza, provocando parecchi urletti dalle ragazze, umane naturalmente.
-Oh bene. Siete già arrivati tutti. Volevo dirvi solo un paio di cose prima di iniziare la festa- Kurt prese la parola salendo sul tavolo per farsi vedere meglio in mezzo a tutti quegli armadi che erano gli altri vampiri. –Primo, vi pregherei di evitare di nutrirvi dalla giugulare, rimangono cicatrici troppo grandi e difficilmente nascondibili. Secondo evitate di fare sesso con le ragazze umane, a parte Santana sono quasi sicuro che le altre siano ancora vergini per cui, chiamatemi all’antica, ma preferirei che rimanessero tali, almeno sta sera- i ragazzi del glee rimasero di sasso al discorso di Kurt. Quel ragazzo iniziava quasi a fargli paura. – per finire se volete c’è una abbondante scorta di true blood gentilmente offerta dal FangTasia- dicendo questo alzò il bicchiere che Sebastian gli aveva appena dato come brindisi, e dopo aver fatto fuoriuscire le zanne, lo bevve tutto d’un sorso.
I ragazzi inorridirono quando una goccia di quello che era indubbiamente sangue gli colò su mento.
Sebastian appena la vide si affrettò a leccarla via, lasciando un lieve bacio sulle labbra del ragazzo, e poi si rivolse agli umani nella stanza –Se volete ci sono anche degli alcolici per voi. Vi consiglio solo di evitare il BloodyMary se non volete sorprese- e ridendo si allontanò.
Blaine riuscì ad intercettare Kurt prima che sparisse, e non mostrando paura davanti alle zanne completamente visibili gli chiese
-Perché? -
-Ho pensato che mettere le regole in chiaro fosse la cosa migliore. Anche per voi. - gli rispose Kurt facendo finta di non capire cosa intendesse l’altro.
-Perché ci hai fatti venire qui? -
-È stata un’idea di Sebastian. Aveva voglia di dare una festa e voi siete gli unici umani con i quali avevamo abbastanza confidenza da potervi invitare a una festa senza attirare troppa attenzione, o troppa gente-
-Quindi mi stai dicendo che tu hai portato noi qui, dove sapevi che i tuoi amici vampiri ci avrebbero trattato come carne da macello, solo perché siamo gli unici con cui hai confidenza? Scusami tanto ma questo discorso non ha senso-
-Non deve avere senso. Voi siete umani e volevate scoprire di più sulla nostra vita. Noi siamo vampiri che volevano festeggiare e fare baldoria bevendo un po’ di sangue fresco. Tutto qui. Tanto non vi ricorderete niente di questa serata. - Kurt fece una pausa, fissando l’altro ragazzo negli occhi, dove vi leggeva solo disgusto e rabbia, proprio quello che voleva il vampiro – Diciamo che gli altri non ricorderanno niente, dico bene? -
-Non so cosa tu stia dicendo ma tutto questo è assurdo. Noi ce ne andiamo-
-Fai pure, ma credo che dovrai convincere i tuoi amici-
Blaine stava per ribattere ma, girandosi, vide che Kurt aveva ragione, tutti i suoi amici stavano ballando e bevendo insieme ai vampiri. Kurt con un ghigno lo superò, andando a recuperare un bicchiere.
-Oh, sei stato crudele con quel povero ragazzino. Che ti aveva fatto di male? - Bill lo affiancò, porgendogli un altro bicchiere stracolmo di sangue.
-Non sono stato crudele. Quel tipo si è ossessionato con me. Gli ho semplicemente fatto presente che io non sono l’angelo che sembro-
-E tu hai fatto tutto questo solo per liberarti di un ragazzino? -
-Come ho già detto anche a Blaine non sono io che ho organizzato la festa. Ho solo assecondato Sebastian-
-E secondo te perché io ho fatto tutto questo? - gli chiese il francese spuntandogli da dietro –Speravo che per una volta ti saresti lasciato andare, magari scatenandoti-
-OK, ogni suo desiderio è un ordine Sebbie- gli rispose Kurt, trascinando sia lui che Bill in mezzo alla pista, e iniziando a ballare a caso.
-Kurtie, devi assaggiarlo questo, è davvero dolcissimo- lo chiamò Tara.
Quando Kurt si girò vide che la ragazza si stava nutrendo da Blaine, dal collo.
-Vi avevo detto di non nutrivi dal collo! Così gli rimarranno i segni! Perché diavolo non ascolti mai Tara?!-
-Hey calmati fatina. Non rimarranno cicatrici. E poi me lo ha chiesto lui. Giuro che non ho neanche avuto bisogno di ammaliarlo-
Mentre Tara parlava Kurt si rese conto di avere tutti gli occhi su di se. Per quanto tutti lo conoscessero da molti anni, in pochi erano in grado di resistere al potere che il ragazzo sprigionava quando si arrabbiava.
-Lo so bene che non hai dovuto ammaliarlo. - gli rispose a bassa voce lui, e la tensione era tangibile. Kurt non era arrabbiato con Tara quanto più con l’altro ragazzo.
-Rilassati Kurt. So cosa sto facendo e non ho bisogno della tua approvazione. Ora se vuoi bevi, altrimenti togliti di mezzo che vorrei evitare di sprecare il mio sangue. -
-Non sia mai, so bene quanto è delizioso il tuo sangue. Tienine un po’ nel caso domani mi venga ancora fame a scuola. - e raccogliendo con un dito un po’ del sangue che stava uscendo dalla sua ferita, se ne andò leccandolo.
-Odio fare le citazioni dei film ma “non si può negare che Kurt abbia stile” *- disse Willa sorridendo a Blaine, mentre si avvicinava per assaggiare il suo sangue.
Eric la fermò e raccolse il sangue con il dito, come aveva fatto Kurt e dopo averlo assaggiato disse
-Come pensavo. Purtroppo il suo sangue ora è imbevibile. Complimenti ragazzino, Kurt ti ha appena segnato come tuo-
-Non avresti mai dovuto sfidare Kurt – disse semplicemente Sebastian, dirigendosi verso l’esterno dove Kurt si era rifugiato.
 
 
-Perché l’hai reclamato come tuo? - gli chiese sedendosi vicino a lui.
-Che diavolo stai dicendo? Io non ho fatto niente-
-Allora non l’hai fatto apposta ma hai segnato Blaine come tuo. Eric dice che il suo sangue ora è imbevibile. -
-Avrà inventato una qualche palla qualsiasi. Tanto sa benissimo che ora nessuno proverà a verificare quello che ha detto-
-Hey voi due! Prima date una festa e poi ne scappate? – chiese una Rachel decisamente alticcia.
-Eccoci- disse Kurt, alzandosi e prendendola sottobraccio. Portò la ragazza con se e, dopo essersi seduto su una delle poltrone, iniziò a nutrirsi di lei, mordendola appena dietro l’orecchio, dove sapeva che il segno non si sarebbe visto.
I gemiti che la ragazza emise fecero girare tutti nella stanza.
-Che diavolo le stai facendo Kurt? - chiese Jess ridendo.
-Sai com’è. C’è gente che sa nutrirsi con stile. - Kurt si morse la lingua per sigillare il buchi dal collo della ragazza.
-Ora sparisci- le disse nell’orecchio, sorridendo quando questa eseguì.
-Finalmente sei tornato il Kurt che conosco- disse Pam con tono fiero.
 
La festa durò ancora diverse ore prima che i vampiri si stancassero, decidendo di tornare verso le loro case. Solo Eric accettò l’invito di Pam a fermarsi da loro per un po’. Kurt, dopo aver salutato tutti i suoi amici, controllò che i segni dei morsi sui corpi degli umani non fossero troppo visibili e poi li ricondusse alle auto. Come all’andata pensava di dover riportare indietro sia Blaine che Santana, ma questa volta la latina si intrufolò nell’auto di Puck, per cui Kurt si trovò solo in macchina con Blaine.
I primi minuti passarono in totale silenzio.
-Mi hai segnato come tuo. - constatò semplicemente Blaine, come se stesse discutendo della prossima verifica.
-Non credo, secondo me Eric l’ha fatto solo per impedire ad altri di nutrirsi di te. Il tuo sangue è particolarmente delizioso. Dopo tutto sono sempre stato il suo nipote preferito. Una volta, sarà stato il 1887, mi ricordo che…-
-Kurt. Stai divagando. Perché il mio sangue dovrebbe essere speciale? -
-credo che tu abbia un qualche antenato fatato-
-Non esistono le fate! -
-Bhe, credo sia il caso che tu ti ricreda. Io sono una fata. -
-Cosa???? Ma tu sei un vampiro! -
-Già. Infatti credo di essere l’unico nel mio genere. Comunque la storiella è finita. Siamo arrivati a casa tua, e ti prego non chiedermi come faccio a saperlo. A questo punto dovresti aver capito che non sono un semplice angelo con gli occhi belli che tu abbia mai visto-
-MA che? Come fai a sapere che l’ho detto? - Blaine lo guardava sbalordito
Kurt scoppiò a ridere e Blaine lo guardò ancora più sconvolto.
-Che diavolo hai da ridere?!-
-Tu non ti sei neanche scomposto quando mi hai visto estrarre le zanne e bere il tuo sangue. Hai semplicemente urlato un po’ perché ho mandato i tuoi amici in pasto ai miei amici vampiri, E TI SCONVOLGI QUANDO TI DICO CHE SO QUELLO CHE HAI DETTO DI ME? -  il ragazzo scoppiò nuovamente a ridere.
-Bhe, si. Non avresti dovuto saperlo-
-Non so se te ne sei reso conto ma Rachel Berry è piuttosto loquace da ubriaca-
-Non avrebbe dovuto saperlo lo stesso lei. È che spia la gente continuamente-
-Blaine, sono le 4 di mattina, credo che tu debba andare a casa-
-I miei non ci sono, per cui non ho orari da rispettare, quindi ti offro due alternative: o vieni in casa mia e mi racconti la tua storia, o rimaniamo qui e mi racconti la tua storia. -
-Sei davvero tenero Blaine. Cerchi di fare il duro ma non hai possibilità, direi che non puoi neanche negoziare. Ora tu scenderai da questa macchina e andrai a casa tua, possibilmente a dormire, mentre io tornerò a casa mia, mi berrò un po’ di sangue e quando spunterà il sole andrò a dormire come non ho fatto da quando ho iniziato la scuola. Quindi buona notte Blaine. -
-E se io non avessi intenzione di fare come dici tu? -
-Lo farai, fidati-
-Provalo- prima che Blaine se ne accorgesse Kurt era uscito dalla macchina, aveva fatto il giro e, dopo aver aperto la portiera del moro, lo tirò giù.
-Buona notte Blaine- Kurt gli fece un ghigno e sparì di nuovo nella macchina.
-Buona notte Kurt. - disse il ragazzo alla notte, quando ormai l’altro se n’era già andato da un po’.
 
 
 
-Hai riportato la fata a casa, Fatina? - gli chiese Pam quando vide rientrare.
-Si, sano e salvo-
-Ammettilo, quante possibilità c’erano di trovare un’altra fata? Magari è anche un tuo lontano parente. Vista la differenza d’età potresti essere un suo bisnonno-
-Grazie mille Seb. Come se io non ci avessi già pensato. - disse il ragazzo sedendosi un divano. - credo che ora mi farò un po’ di sangue e poi vado a dormire-
-Non sperarci neanche. Tu ora mi racconti per filo e per segno cosa è successo tra di voi-
-Questa è facile, non è successo niente. Ora vado a dormire. Buona notte- e afferrando una bottiglia di true blood di diresse a letto.
Quando la mattina dopo si svegliò Sebastian era mezzo sdraiato su di lui, ma ormai c’era abituato, erano quasi 10 anni che il ragazzo preferito il suo petto al cuscino.
-bonjour Mon petit pingu*-
-bonjour. Dormito bene? -
-Si, lo sai che non c’è niente di più comodo che il tuo petto- Sebastian si sporse per lasciare una dolce bacio sulle labbra del ragazzo, come al solito. –Ora, parlando seriamente, che intenzioni hai? Ed evitami le tue solite risposte sarcastiche-
-Non ne ho idea. È la prima fata che incontro dal 1850. Non capisco se quello che mi attrae in lui è il fatto che è una fata, che sia anche lui attratto da me or him itself
-Questo è un problema-
-Già. Ma tu non mi hai dato una soluzione-
-Direi che l’unica cosa da fare è vedere come Blaine cercherà di comportarsi a scuola. Dopo tutto tu gli hai offerto un pacchetto regalo davvero incasinato: “Hey ciao. Sono un vampiro. Ti va se mando i tuoi amici in mezzo ai miei che li divoreranno? Adoro il tuo sangue. Ti ho reclamato come mio. Sono anche una fata. E lo sei anche tu” -
-Non... sì, potrei aver fatto una cosa così, ma questo non significa che lui debba ricordarselo davvero o avere reazioni particolari. Dopotutto si è reso conto che gli mancavano dei ricordi, ma non quali-
-Se lo dici tu-
-Ora direi di tornare a dormire, non ho intenzione di subirmi qualsiasi cosa Pam abbia in mente di farci fare-
-Approvo decisamente il tuo piano- Sebastia si riaccoccolò sul suo petto, riaddormentandosi quasi subito. Kurt invece rimase un po’ a guardare il soffitto, ripensando a Blaine.
 
 
 
 
Klaina space:
*cit Kingsley di harry potter: "non le piacerà ministro, ma non si può negare che Silente abbia stile"
*ammetto di averla rubata come espressione ma purtroppo non mi ricordo chi è l’autrice/autore della ff dalla quale l’ho letta
come al solito litigo con l'editor di efp per cui se c'è qualcosa di sbagliato ditemelo. xoxo
/span

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Capitolo 5
*** Sotto_osservazione ***


5.sotto_osservazione
 
 
CROSSOVER TRUE BLOOD-GLEE
 
Lunedì Blaine arrivò a scuola dieci minuti prima del suono della campanella sperando di incontrare il suo-diavolo Blaine, non è tuo, te lo ha dimostrato venerdì sera, al massimo sei tu che sei suo, si ammonì- Kurt. Quando lo vide arrivare gioì, notando la mancanza dell’altro vampiro - possibile che siano vampiri?! Mi sa che ho bevuto un po’ troppo venerdì- ma dopo un attimo vide in francese spuntare dalla macchina.
-Hey ragazzi, come va? Ancora mal di testa? Dio, credo di non aver mai bevuto così tanto in vita mia. Ho buchi neri per intere ore-
-Ciao Kurt, si, anche io ho un enorme buco nero su tutta la serata, deve essere stata una festa grandiosa- Tutti ridacchiarono al commento di Puck.
-Hey Hobbit, stai bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma e che questo ti abbia distrutto tutti i cravattini della tua collezione- chiese Santana vedendo la faccia delusa di Blaine.
-Si, certo. È che sono solo un po’ stanco- il moro sperava di attirare così l’attenzione di Kurt, ma questo continuò a stare abbracciato stretto a Sebastian.
-Forza, andiamo in classe. -
Blaine rimase indietro, vicino ai due fratelli.
-em, Kurt, ti posso parlare un attimo? Da soli possibilmente-
-Certo. Vieni anche tu un attimo in bagno, poi Bas se ne andrà-
Sebastian lo guardò un attimo e poi capì. Quando poi arrivarono in bagno Kurt rifleshiò Sebastian, ridandogli la capacità di ammaliare.
-Vai e fai in modo di trovare una giustificazione per la nostra assenza-
-Ci vediamo dopo, Babe- Sebastian lasciò un lieve bacio sulle labbra dell’altro e uscì dal bagno.
-Tu-tu, come hai fatto? Cosa sei esattamente, ho un ricordo ma è troppo assurdo per essere vero- Blaine era sconvolto ma aveva aspettato che Sebastian uscisse prima di parlare.
-Ascolta, non so cosa tu sappia né cosa tu vuoi sapere ma in ogni caso è meglio uscire dove non ci sono orecchie indiscrete. -
I due si spostarono verso gli spalti.
-Allora? Che cosa sei di preciso?-
-A cosa ti servirebbe saperlo? Tanto poi dovrei comunque cancellarti la memoria. E se tu te lo stai chiedendo non c’è modo che tu possa scappare a questo processo- Kurt sembrava debole e nonostante tutto Blaine si preoccupò.
-Tutto bene? -
-Si, semplici tensioni in “famiglia” -
-Ok, Bhe, se vuoi nutrirti fai pure-
Kurt spostò solo gli occhi, stupito dalla frase dell’altro, dato che in teoria non avrebbe dovuto ricordare niente.
-Che cosa stai dicendo? - finse di essere sconvolto il vampiro.
-Lo so che sembra stupido, ma sono quasi certo che tu, e Sebastian, siate vampiri. E non negare, qualcosa mi dice che è così-
-Ok, segui le tue convinzioni. -
-Ma non puoi dirmelo? Non lo saprà nessuno. -
-Oh, voi umani, siete così certi e al contempo così sciocchi. Rachel mi avrebbe detto anche i suo i peggiori segreti da quanto era ubriaca, e tu hai fatto l’idiota solo per farmi ingelosire. Come pretendi che mi fidi della tua segretezza. Voi siete troppo sicuri di voi per vedere la realtà-
-E allora costringimi, fai quella cosa strana che hai fatto con Sebastian e costringimi a non dirlo a nessuno, pena dolore, ma ti prego, non cancellarmi questa conversazione-
-Secondo me ha ragione, tanto non riusciamo ad ammaliarlo completamente, tanto vale averlo dalla nostra parte, può essere utile anche per controllare il gossip su di noi-
Sebastian li aveva raggiunti e dietro di loro c’era un giocatore di football che sembrava in trance.
-Che gli avete fatto??- Blaine si allarmò di nuovo.
-Prima dici di voler sapere tutto su di noi e poi fai di tutto per farci scoprire. Forse non sei proprio il miglior cavallo su cui puntare-
Blaine si zittì subito e si risedette.
-OK-
-Bene, ora fai discutere i grandi e stai in silenzio. E tu, vieni qui e siediti, mi raccomando non parlare. - il giocatore annuì ed eseguì gli ordine.
-Non credo che possiamo Seb, già ho fatto un casino convincendo Pam a trasformarti, non credo che prenderà bene il fatto che abbiamo un umano che sa tutto di noi. -
-Ma lei ha Ginger. Basta che leghi ufficialmente il nano a te-
Blaine non reagì anche se era evidente che parlavano di lui.
-Si, certo. Perché non ci ho pensato prima! Perché non legò un ragazzo per l’eternità a me, per usarlo come schiavo e poi, quando sarà vecchio semplicemente cambiarlo?! Mi sembra proprio l’idea migliore! MA RAGIONA SEB! NON DIRE MINCHIATE! - dalla rabbia erano anche fuoriusciti i suoi canini e sia Blaine che il giocatore trasalirono alla vista
-Hey. Calmati, ok. Era solo una proposta, lo so che tu non sei fredda come il ghiaccio come la nostra creatrice ma io stavo proponendo una cosa diversa. Se Pam vede che lui è tuo, che è profondamente innamorato di te, e tu di lui, non ti proibirà di trasformarlo. E se poi ci prova chiamiamo in causa Eric, che ti adora e ti darà il suo permesso-
-Non credo proprio, e poi io non sono innamorato di lui. Lo sai che non posso amare-
-Ma se potessi lo saresti, e poi non è detto che tu non puoi amare. Tu mi ami, magari non nel modo canonico ma l’affetto tra noi è innegabile, e poi mi piacerebbe avere un altro fratello. Ma ora tutto questo non è importante. Ora tu devi solo mangiare un po’. E fai in fretta perché tra non molto inizia la pausa pranzo. - Sebastian fece segno “all’armadio” di avvicinarsi e entrambi si misero a nutrirsi dai suoi fianchi. Quando finirono lo mandarono via con la memoria cancellata. Durante tutto il processo Blaine rimase lì, fermo immobile, per cercare di capire più cose possibili da quei due e nel contempo provare che era affidabile.
Quando si furono risistemati i due vampiri si girarono verso il moro ma continuarono a parlare come se questo non ci fosse.
-Quindi che facciamo con lui? La memoria non gli si cancella completamente e credo che sia più pericoloso avere uno che fa supposizioni a caso piuttosto che uno che sa tutto, compreso i rischi che corre se osa parlare- Sebastian disse tutto con un tono piatto ed affettuoso, rivolgendosi solo a Kurt.
-Si, sono d’accordo anche io- intervenne il moro ma dalle occhiate che ricevette capì che non poteva intervenire più. La scelta era di Kurt, non certo dell’umano. Ovvio.
-Iniziamo con il lasciarlo cosciente, secondo come si comporterà vedremo come reagire. - Kurt disse come se stesse riflettendo con sé stesso e poi continuò, rivolgendosi a Blaine. –Non ti dirò quanto durerà questo periodo di prova, perché di certo non sarà breve. Comunque tu dovrai continuare a fare quello che facevi normalmente, il che significa che non dovrai avvicinarti a noi più del dovuto. E per favore tieni sotto controllo la tua cotta per me. Se le tue amiche iniziassero a percepirla potrebbero fare domande e iniziare a diventare troppo curiose, capito? -
Blaine sgranò gli occhi ma annuì subito.
-Bene, ora vai. Ci vediamo a pranzo- Kurt era tornato al solito tono gioviale e prendendo per mano il francese rientrò nell’istituto.
 
-Brutale ma efficace direi- commentò Sebastian.
-Stai zitto tu- lo rimbeccò con fare scherzoso il soprano.
 
-Hey ragazzi. Ciao. Kurt sembri stare molto meglio, sta mattina avevi una faccia. Ho saputo che non sei stato bene. -
-Ciao. Eh si, sono stato male, ma ora per fortuna sto meglio. -
-A quanto pare anche Blaine è stato male, non l’hai visto in infermeria? - Rachel aveva iniziato ad usare il suo tono da pettegola che vuole scoprire gossip succulenti. –A quanto pare lui però sta ancora male, non vedi che faccia? -
-Certo, prima l’ho visto, i vede che si era addormentato come me. Per evitare di svegliarlo poi mi sono spostato. Ora va meglio Blaine? -
-Si, si. Grazie, dev’essere stato un po’ di freddo che ho preso ultimamente. Capita –
-Non ci avete più detto se vi è piaciuta la festa, perché sto proprio pensando di farne un’altra-
-No Seb. Direi che quella che abbiamo fatto sia già abbastanza. - lo fulminò Kurt.
-Io sono d’accordo, non mi ricordo niente di quella festa perché ho bevuto così tanto da dimenticare, non credo che vorrò rivivere l’esperienza a breve. -
-Ma è proprio questo il bello Nasona. Io ci sto-
In poco tempo la maggior parte dei ragazzi del glee acconsentì.
-Yey. Allora altra festa-
-Bas. Non ti stai per caso dimenticando qualcosa? - chiese Kurt con fare angelico.
-Cazzo! È vero, Pam. Bhe, ma tu mi potresti dare una mano, no? -
-Direi di no. Ci ho già litigato ultimamente e con tutto il casino che si sta creando a breve ci litigherò ancora, scusa ma sappiamo entrambi che ci sono cose più importanti da discutere. Ti ricordo che l’ultima volta ci ho litigato per difenderti e farti ottenere quello che volevi. Mi devi decisamente un favore. -
-Ok, ma noi organizziamola lo stesso. Tu riesci ad entrare nelle grazie di Eric e lui ti farà tutti i regali che vuoi-
-Chi è Eric? Il tuo fidanzato? - chiese Rachel interessata.
-No di certo-
-Ma quindi voi siete due fatine o cosa? - chiese Santana interrompendo Kurt.
-Credo intenda chiedervi sei siete entrambi gay, solo che non ha tatto. - disse Blaine, notando l’accenno alla natura fatata sua (a quanto pare) e di Kurt, di cui naturalmente Santana non era a conoscenza.
-Diciamo che definire è limitare, quando hai visto tante cose come noi capisci che limitare i tuoi orizzonti è una cosa pessima, ma si, diciamo che preferiamo entrambi gli uomini- rispose in modo molto garbato e tranquillo Kurt per entrambi.
-Ma quindi siete stati con delle ragazze? -
-Hey Nana, queste domande tienitele per obbligo o verità. - la schernì Sebastian.
-Sai che ti dico, Presuntuoso, che visto che tu non sai tenerti fuori dai guai il tempo necessario ad organizzare una festa, lo farò io. Questo venerdì, a casa mia. -
-Perfetto- rispose sorridendo questo –Ora è meglio se andiamo in classe, pingou. - e così dicendo trascinò Kurt verso la loro aula.
 
-Ma sei diventato scemo? Una festa in mezzo agli umani? -
-Rilassati. Se ci pensi a menta fredda guarda che è la soluzione migliore. I -Testiamo la fedeltà di Blaine sotto l’effetto dell’alcool. II- evitiamo di dover ancora litigare con Pam e gli altri vampiri.
III- togliamo un po’ di sospetti in quanto in questa festa non dovremo ammaliare nessuno, così eviteremo voci infondate. Tanto basta che ci nutriamo come si deve prima della festa, facciamo finta di bere come gli altri e li assecondiamo. Per fine serata se ci va bene beviamo qualcosa ma senza che gli altri lo sappiano. Ammettilo che è geniale. -
-Ok. Per una volta sei stato geniale. -
-Grazie mille Kurty- i due iniziarono a scambiarsi dolci e lunghi baci, appoggiati alla portiera della loro macchina.
Blaine che passò di lì non poté fare a meno di digrignare i denti, ma dopo tutto lui doveva accettarli entrambi se voleva davvero far parte del loro mondo.
 
 
 
 
Klaina space:
Ok, forse non è esattamente completamente Klaine come avevo previsto all’inizio ma non so assicurarvelo, è tutto subordinato alle mie dita e alla mia testa. Notte notte. PS grazie mille a chiunque abbia letto, recensito e apprezzato questa storia, senza di voi non avrei mai fatto tutto questo :*.

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Capitolo 6
*** Casa_berry ***


6.Casa_Berry
 
Nota di servizio: oggi ho finito di scrivere tutta la storia per cui penso che posterò i capitoli mancanti in una volta sola o comunque in tempi molto brevi :)
 
CROSSOVER TRUE BLOOD-GLEE
 
-Allora? Ve lo siete segnati tutti il mio indirizzo? Bene. Ah, Kurt, se vuoi puoi anche lasciare Sebastian alla punizione che gli toccherà, non ci offenderemo-
-Berry, ti consiglio di fare un controllo dello stomaco, ti è salito tutto l’acido in gola e lo stai sputando a caso. Non vorrei mai che tu stessi male-
Sebastian, che non aveva perso il sorriso nemmeno per un attimo la superò e fu più che sicuro di sentire la voce di Santana dire: “snap”.
 
-Blaine! Blaine, mi senti? Sembri vivere in un tuo mondo dalla festa a casa dei fratelli. Non è che ti sei preso una cotta per uno dei due? - Rachel lo richiamò al suo pranzo. Blaine si stava guardando intorno per cercare di scorgere i suddetti, che non si erano ancora presentati a pranzo, o almeno non in quello in mensa.
-BLAINE! -
-Si, ti ascolto, scusa Rach-
-Dicevo, non è che ti sei preso una cotta per uno dei due fratelli? -
-O magari di entrambi- aggiunse Santana.
-Ma che vi viene in mente ragazze! Certo, sono bellissimi e spudoratamente gay, ma non per questo devo per forza innamorarmi di loro. Più che altro li ammiro. Loro sono arrivati e non si sono fatti spaventare da nessuno di quegli stupidi e ottusi giocatori. Io non avrei mai avuto il coraggio di tenere per mano un altro ragazzo nei corridoi. Invece oltre tutto adesso i “testa-calda” ci lasciano in pace. Come farei a non ammirarli per questo-
-E poi ammettiamolo- intervenne Santana, visto che Rachel era persa a sospirare per le parole di Blaine. –Quei due hanno proprio un culo d’oro e a occhio non dovrebbero essere messi male-
-SANTANA!!!! MA CHE DICI?!?- gli urlarono scandalizzati gli altri due.
-Ok. Ora dì che non ci hai mai pensato- Blaine arrossì ma non rispose.
-Chi non ha mai pensato a cosa? - chiese Puck che era arrivato insieme ai gemelli e agli altri del glee.
-Stavo chiedendo a Blaine quali dei ragazzi della scuola si farebbe- rispose pronta la latina.
-E dai Santana. Te l’ho già detto, queste sono domande per Obbligo o Verità. Tienile altrimenti non saprai più che chiedere- Sebastian andò in aiuto del moro, dopotutto presto, secondo i suoi calcoli, anche lui sarebbe diventato uno di famiglia.
-Grazie Seb. Ha ragione-
“Ora ho capito a quale dei due fa il filo” sussurrò Rachel a Santana.
Kurt e Sebastian, avendolo sentito chiaramente di concessero un rapido sorriso. Quanto potevano essere ciechi e sciocchi gli umani?
 
Quel venerdì si trovarono tutti a casa Berry.
-I fratelli sono in ritardo. Qualcuno ha il loro numero per poterli chiamare? -
Tutti si guardarono intorno ma effettivamente nessuno aveva alcun modo per contattare i due assenti.
-Bhe, iniziate ad entrare, poi loro arriveranno. Prego, benvenuti in casa mia-
Rachel indossava un vestito davvero orribile, sicuramente pensato per essere elegante e che faceva a botte con tutti gli abiti più corti e colorati che indossavano le altre ragazze.
Dopo una decina di minuti gli assenti fecero il loro ingesso.
Entrambi indossavano dei jeans davvero stretti ma mentre Sebastian indossava una camicia bianco candida, Kurt ne vestiva una nera di seta, che faceva un contrasto perfetto con la sua pelle lattea.
-Porca vacca ragazzi, state davvero bene vestiti così. Vedi Berry? Questo è stile! -
-Grazie Santana, oddio, Rachel che cosa ti sei messa addosso? - chiese Kurt mentre io suo IO della moda urlava disgustato.
-È un vestito tradizionale ebreo. Comunque ben venuti e prendetevi pure qualcosa da bere, sempre se Puck ve ne lascia un po’. -
-non preoccuparti Nana, io oggi devo portare a casa l’angelo qui presente e lui già normalmente non beve molto-
-E allora perché non fai guidare lui? -
-Perché gli devo un favore. Comunque ci era stata promessa una festa non un mortorio-
-il francese ha ragione, forza, venite tutti qui in cerchio che si gioca a Obbligo o Verità. È una settimana che raccolgo domande-
-inizierò io. Perché sono la padrona di casa. Sebastian-
-Verità-
-Hai mai baciato una donna? -
-Certo che sì. Ora tocca a me. Finn-
-Obbligo-
-Devi bere un bicchiere di vodka tutta d’un fiato-
Quando anche lui ebbe eseguito si rivolse a Brittany. Dopo un paio di giri l’attenzione fu riportata sui fratelli da Santana.
-Kurt-
-Verità-
- Sei mai andato a letto con Sebastian? -
-Si, è capitato, dopotutto prima di convincere Pam ad adottarlo lui ci aveva provato con me. Prima di raggiungere lo stadio di fratelli siamo stati fidanzati-
-ed è legale? Insomma, vivete nella stessa casa-
-Bhe, non siamo realmente fratelli e poi siamo entrambi grandi e grossi, non è propriamente un incesto, lo sai, vero Rachel? -
-si, ok. Comunque secondo me non dovreste farlo. -
-Comunque ora tocca a me. Santana-
-verità-
-qual è il nome del peluche che usavi per dormire da piccola-
-Juanito. Blaine, tocca a te-
-obbligo. Non mi freghi Santana-
-tu dici? Devi raccontarci il tuo ultimo sogno erotico, nel dettaglio-
Tutti ridacchiarono per la perfidia della latina, perfino Rachel che nel frattempo si era bevuta altri due bicchieri di alcool. -
-ok. Ma non sperate in nomi perché non aveva faccia-
Blaine raccontò in suo sogno, diventando sempre più rosso in faccia. Quando finì chiamò Sebastian che naturalmente scelse verità.
-il nome dell’ultima persona con cui sei stato a letto-
-Kurt- entrambi i vampiri studiarono la reazione del moro che però ridacchiò come tutti e basta.
-vediamo. Santana. Devi dirci qual è l’ultima ragazza che hai portato a letto-
Qualche ragazzo rise pensando che il francese avesse sbagliato il sesso della domanda ma Santana lo guardò fisso prima di rispondere
-Brittany. Kurt. Devi fare la classifica dei sederi più belli dei ragazzi qui presenti-
-direi: Sebastian (provato e approvato), Blaine, Mike, Puck, Finn. Ora, Sebastian, dicci, o meglio di agli altri i soprannomi più imbarazzanti con cui ti chiam(an)o-
-Pinguino, gattino, pingou, Babe, Sebbie-
Gli altro scoppiarono a ridere sentendoli.
-Blaine. Obbligo? Bene. Ti obbligo a baciare Kurt- “attento ai denti” gli sussurrò poi, scoppiando a ridere.
Il moro sussultò nel sentirlo ma Kurt sempre ridacchiando gli si avvicinò, lasciandogli un lieve bacio sulle labbra.
-E quello che cos’era? Non è classificabile come bacio. Rifo. Rifo. Rifo- i due ragazzi si fecero convincere dal coretto degli altri che li incitavano a ribaciarsi. Questa volta fu Blaine a prendere l’iniziativa baciando lentamente e con passione l’altro.
-Ok. Ok. Ora potete staccarvi. Dio, non avete una mezza misura, passate da un timido bacetto a stampo a succhiarvi la faccia nel giro di tre secondi. - urlò estasiata Rachel.
Per fortuna i ragazzi erano troppo ubriachi per accorgersi delle zanne che erano appena fuoriuscire a Kurt. Il soprano ringraziò gli anni di esperienza che gli permisero di ritrarre subito le zanne, prima che qualcuno, oltre a Sebastian e Blaine, se ne accorgesse.
-Bhe, Sebastian, ora tu dovrai emm BACIARE RACHEL!!!-
-cosa?!? Scegli un’altra persona e lo faccio ma lei no! -
-Mi dispiace ti tocca-
Sebastian fece il suo obbligo il più veloce possibile, lasciando la ragazza con ancora le labbra arricciate.
-visto che ormai sta diventando il gioco del: tu dovrai baciare questo o quello direi di passare direttamente al gioco della bottiglia-il francese fece girare la bottiglia che Puck aveva messo in mezzo e poi si sporse a baciare Santana, che era scelta. Nella mezz’ora dopo si alternarono un po’ tutti. Gli ultimi estratti furono i due fratelli e tutti si fermarono ad osservare il bacio di fuoco che i due si scambiarono.
-Hey, voi dovreste essere fratelli. Guardate che chiamo la vostra tutrice- ridacchiò Santana prima di accasciarsi al suolo come gli altri.
 
-Ho superato la prima prova? -
-Blaine. Ti avevo detto di non avvicinarti troppo- lo rimbeccò Kurt.
-E dai. Stanno tutti dormendo, ma tu rispondi alla mia domanda-
-Primo, non sei tu che fai le condizioni. Secondo non provare mai più a darmi ordini. Terzo tu non sei leale, non hai bevuto tanto e sei ancora in grado di controllare quello che dici per cui il test non è affidabile-
-A. Ok. Allora credo che sia meglio se mi allontano. Comunque, giusto per la cronaca, credono che io abbia una cotta per Sebastian-
-Che cosa tenera (BLEAH)- commentò il francese che per tutto il tempo era rimasto spaparanzato sul divano con un braccio intorno ai fianchi del più grande.
 
-Kurtie, ammettilo che un po’ ti piace-
-Certo. Come no-
-E dai. Comunque a me piace. È carino e con un cervello. Non mi dispiacerebbe “adottarlo” nella nostra famiglia. -
-Non ho voglia di parlarne. Andiamo semplicemente a casa- Kurt appoggiò la fronte al vetro mentre finiva la sua bottiglia di True Blood.
 
 
 
 
Klaina space:
Eccomi, non credo che questo capitolo abbia davvero un senso ma va Bhe.
Fatemi sapere se lo avete gradito o se è meglio che mi nasconda dalla tempesta di pomodori marci che sta per arrivare.

 

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Capitolo 7
*** L'aiuto_giusto ***


7. l’aiuto_giusto
 
 
 
CROSSOVER TRUE BLOOD-GLEE
 
Le settimane successive Blaine fece di tutto per provare ai fratelli la sua fedeltà ma Kurt sembrava ignorarlo del tutto. Sebastian, che si rese conto del comportamento tenuto dal moro, provò più volte a farlo notare al soprano che però continuava a fare finta di non vederlo.
4 mesi dopo la prima festa a villa De Beaufort, i due ragazzi organizzarono un altro party, chiamando sempre le stesse persone a festeggiare.
-Non saprei Kurt. L’ultima volta i miei mi hanno sgridato perché pensavano che avessi guidato ubriaca fino a casa.-
-E allora tu digli che rimani a dormire da un’amica, poi al massimo rimanete in una delle tante stanze della villa-
-Sebastian, ma l’hai chiesto a Pam prima di fare una proposta del genere?-
-No, tesoro, a quello ci penserai tu- e schioccandogli un bacio veloce si diresse dentro la scuola. Anche gli altri lo seguirono mentre Blaine rimase indietro con Kurt.
-Kurt, posso chiederti una cosa?-
-Se vuoi puoi portare anche Jeremy o come si chiama il tuo ragazzo- gli disse il vampiro con tono freddo.
-No, in intendevo questo e poi ve l’ho già detto. Non è il mio ragazzo, ci sono solo uscito un paio di volte (per allontanare l’attenzione da voi)- borbottò poi. –Comunque ti volevo chiedere se questa volta mi sarà permesso di tenere i ricordi della festa. Mi sembra di avervi già dimostrato che non ho intenzione di dire niente a nessuno-
-Se pensi di avermi convinto con questa cosa ti sbagli davvero. Pensi che pochi mesi mi possano dimostrare tutto di te?-
-Bhe, scusa se non ho secoli da offrirti, ma a me basta anche solo potervi vedere per quello che realmente siete. L’unico privilegio che ti chiedo è quello di farmi tenere i miei ricordi. Non ti ho mica chiesto di farmi diventare quello che non sono- e così dicendo se ne andò furioso in classe.
 
-Hey Blaine, che c’è ? il gatto ti ha morso la lingua? O più semplicemente è stato quel biondino-
-Ti ripeto Santana che non sono fatti tuoi. Ho solo litigato con mio fratello. Sta sera cercherò di rimediare- Kurt e Sebastian si scambiarono uno sguardo perplesso. Davvero quell’umano gli si era affezionato al punto tale da considerarli fratelli e tenere il muso tutto il giorno solo per una stupida litigata?
-Hey Blainy-babe. Questa sera ti va di venire al cinema con me??-
-No Jeremiah. Non posso. E francamente non voglio. - il moro si rivolse in modo scontroso al biondino che era appena arrivato saltellando. –E comunque credo che non ci sarò neanche alla vostra festa. Si sa che quando litighiamo i miei prendono sempre le parti di mio fratello. -
Blaine raccolse tutte le sue cose e se ne andò.
-Io non sapevo neanche che l’Hobbit avesse un fratello-
-Si, Santa. È andato a Hollywood e sta cercando di fare carriera ma non sembra riuscirci-
 
-Hey Blaine. Tutto bene? Sembri piuttosto scosso-
-Kurt. Per favore vattene. Non mi serve che ora tu faccia il finto amichetto del cuore quando fino a 5 minuti prima mi dici che non ho possibilità nemmeno per avvicinarmi a voi. Quindi gentilmente, visto che non ti piacciono gli ordini, vattene e lasciami solo che dovrei andare in bagno-
 
Come previsto Blaine litigò con i suoi, anche se suo fratello non centrava niente, e questi gli impedirono di andare alla festa e lui non combatté molto per fargli cambiare idea. Quando poi il lunedì tutti arrivarono a scuola iniziarono a ripetergli che non sapeva cosa si era perso. A quanto pareva i fratelli avevano deciso che bastava confondere un po’ i loro ricordi e cancellare solo il minimo indispensabile. Questo fece infuriare Blaine ancora di più.
-Chiarito con tuo fratello? - gli chiese Sebastian mentre si spostavano di classe.
-Coop non centra niente. È semplicemente cattivo umore, incolpare lui era più facile. Comunque è meglio se ti allontani, poi se no Kurt pensa che mi sto prendendo troppa confidenza- Blaine lo disse con un tono decisamente acido.
-HEY. Kurt sarà un vero rompi palle a volte e anche iperprotettivo, ma sa quello che fa. Tu forse vedi la nostra vita come perfetta ma fidati, la maggior parte delle volte rischi di fare cavolate e un mucchio di scelte sbagliate, direi che io sono l’esempio palese di questa cosa. Se non ci fosse stato Kurty a proteggermi a quest’ora sarei già abbrustolito al sole. Non avere fretta di essere trasformato-
-Ma io non ho chiesto questo. O almeno non adesso. A me basterebbe non essere trattato come un pezzo di merda da tutti. Soprattutto quando non vi ho chiesto niente se non poter esservi amico-
-Se ti fa piacere posso provare a parlarci io con Kurt. -
-E scusa se te lo chiedo, ma perché lo faresti? -
-Perché penso anche io che non sia giusto il modo freddo gelido con cui ti sta trattando Kurtie. E poi l’hai detto tu, non c’è niente di male ad essere amici, no? -
-Grazie Sebastian-
-Chiamami Seb. Mi rendo conto che il mio nome è troppo lungo da pronunciare- disse ridacchiando e andandosene il francese.
 
-Stai meglio, vedo. Questo vuol dire che hai chiarito con quel figo di tuo fratello? -
-Grazie mille per il tatto Santana. Comunque più o meno, semplicemente ho trovato qualcun altro che ha capito che non sempre le porte chiuse in faccia servono a qualcosa. Comunque, forza. Fatemi diventare verde d’invidia, com’era la festa? -
Tutti si lanciarono nella descrizione della serata, tanto che nessuno si accorse delle occhiate che il moro aveva lanciato ai fratelli.
 
≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈ ≈
 
-Seriamente Kurt, credo che tu ci stia andando giù un po’ troppo pesante con Blaine. -
-Non ho idea di cosa tu stia parlando, Seb-
-Si, certo. Vuoi farmi credere che non ti sei reso conto che un bellissimo ragazzo moro dalla statura decisamente discutibile, da più di tre mesi sta cercando di fare di tutto per compiacerci e per mantenere il nostro segreto? -
-Un paio di mesi sono niente in confronto all’eternità, deve capire che se diventa uno di noi dovrà rispettare delle regole, e poi soprattutto non può pensare che sarà una storia d’amore di noi due soli. Ci sarai anche tu. Poi anche ipotizzando che ci mettiamo insieme, dopo una cinquantina di anni per non dire un secolo si sarà stancato di noi e poi sai benissimo che dovrà fingersi morto, vedere i suoi genitori che piangono per lui e tutti i suoi amici che dicono stupide sdolcinatezze su: “Quanto era buono”, “Lui era il migliore di tutti noi”, “Lo porteremo sempre nel nostro cuore” …. Cazzate così-
-Anche io l’ho pensato ma prima di tutto noi stiamo affrettando le cose, lui non vuole diventare uno di noi, a lui basta poter stare con noi un po’, condividere un po’ della nostra vita e poi vediamo. Non è che ci sta chiedendo di sposarlo, ci sta solo chiedendo di uscire-
Kurt era stupito
-Ci ha già compresi entrambi? -
-Più o meno, in realtà è evidente che mira a te, ma già il fatto che mi ha preso in considerazione mi piace, credo che ormai ci veda come due unici che però fanno parte di un insieme. -
-Insomma ti ha convinto. Sei già dalla sua parte- Kurt sorrise intenerito al fratello accarezzandogli una guancia.
-Bhe, diciamo che mi piace. E poi mi piacerebbe un piccolo Hobbit in casa. È anche multifunzionale: nano da giardino, novellino che si prende le sgridate da Pam e arma infallibile per sfuggire alla stessa, grazie ai suoi occhi da cucciolo abbandonato- spiegò gesticolando il francese
-E poi soprattutto non saresti il più giovane e inesperto- ridacchiò Kurt
-Ma davvero? Non ci avevo proprio pensato- il francese sorrise sornione, ormai sapeva che aveva convinto il fratello. –Dai, ora andiamo da lui a scusarci. O meglio, VAI da lui a scusarti, io la mia parte l’ho fatta. Vado a cercare qualcosa da mettere sotto i denti-
-Prima fammi un favore…-
 
 
 
Kurt rientrò in mensa, cercando il moro.
-Hey ragazzi, come va? Voi sapete se la prof di francese c’è? Mi hanno detto che si è sentita male. -
-Io l’ho avuta sta mattina e stava bene. Ma hanno detto che è andata via adesso? -
-Si, Rachel, così mi hanno detto. A quanto pare Blaine, avremo un’ora buca-
Kurt intercettò gli occhi del ragazzo per vedere se aveva capito.
-Che fortuna, già che ci siamo posso chiederti un favore? Non è che mi aiuteresti a finire quello stupido tema d’inglese? L’ultima lezione proprio non riuscivo a seguire-
-Certo. Ti dà fastidio se stiamo fuori? Odio il fatto di dover rimanere chiuso qui per tutto il giorno-
-No, non c’è problema. Ora andiamo in classe, e se ci confermano che la prof si è sentita male andremo fuori. Ci vediamo all’uscita ragazzi-
 
I due andarono direttamente verso gli spalti sapendo che Sebastian aveva già ammaliato la prof e che per certo questa non si sarebbe presentata in classe.
-Allora? Che succede? Ho sbagliato qualcosa? Se è così mi dispiace tantissimo, non volevo, davvero. TiPregoKurtDimmiQualcosaSeNoImpazzisco-
-Hey, Blaine, calmati. Non hai fatto niente di sbagliato, anzi. A quanto pare hai conquistato la fiducia di Seb, cosa non facile da fare tra l’altro, e lui mi ha fatto presente che mi stavo comportando come un vero stronzo con te, per cui sono io che mi devo scusare con te, non il contrario-
-No, Kurt…-
-Zitto e fammi parlare. Ha ragione. Mi sono comportato male e ti chiedo scusa. Il problema è che quando io sono cresciuto, ovvero il 1800, le diversità non erano viste per niente bene, per cui il mio essere prima effemminato e completamente inadatto al lavoro pesate, poi gay, fata e figlio illegittimo, non mi ha certo garantito una gran bella vita. La mia vita da umano era un inferno eppure ho sofferto tantissimo quando ho dovuto dire addio ai miei amici e ai miei fratelli e sorelle, vederli invecchiare e poi morire uno a uno e non poterli assistere perché rischiavo il rogo come strega. -
-Davvero hai passato tutto questo? Non lo sapevo, ora capisco perché a volte sembri uscito da un libro di favole che parla di fate e principi. Era il tuo tempo di origine! -
Kurt ridacchiò lusingato.
-Grazie ma non pensare che il mio posto fosse il trono, anzi. La mia famiglia era di poveri contadini bigotti e quando mio padre vide che non ero adatto al lavoro mi vendette e passai di casa in casa a fare lo sguattero e lo stalliere. Un giorno poi mi vendettero un signore benestante che pensò bene di fare di me il servo personale delle nobildonne che soggiornavano da lui. Il fatto che non provassi ad andare a letto con loro lo rassicurava ma dall’altra parte le donne si sentivano offese dalla mia totale mancanza di interesse. Un paio di volte ho sentito che il padrone diceva che ero ritardato. Comunque una volta mi obbligò ad andare a letto con una di esse e quando io mi rifiutai e mi difesi con la magia, che scoprii di avere in quell’occasione, lui mi percosse a sangue, dicendo che ero una strega e dovevo bruciare sul rogo. Pam e Eric mi trovarono attirati dal profumo del mio sangue. Eric riuscì a fermare Pam appena in tempo, prima che mi prosciugasse del tutto presa dalla brama di sangue. Decisero quindi che Pam mi avrebbe trasformato e quindi mi diede il suo sangue. Ed eccomi qui. Tutto questa storia è servita a spiegarti perché continuo a pensare che non sia una buona idea per te affezionarti a noi se poi non hai intenzione di diventare come noi, e d’altro canto credo che la trasformazione ti porterà più dolore che altro. - Kurt fece una lunga pausa –MA, direi che ho finito le giustificazioni e credo che tu sia cresciuto abbastanza per fare le scelte di testa tua-
-Si. E grazie mille per avermi raccontato la tua storia. So che questo significa molto per te- i due rimasero lì a fissarsi imbarazzati.
-PER L’AMOR DEL CIELO! ORA DATEVI UN BACIO E FINIAMOLA QUI! Sta per venirmi il diabete! - la voce di Sebastian arrivò da dietro di loro e li fece entrambi scoppiare a ridere.
-Hey! Io dicevo veramente. Bacio! -
-Ai suoi ordini capo- rispose ridendo Kurt prima di sporgersi per lasciare un bacio a fior di labbra all’altro. Blaine però non voleva perdersi l’occasione per cui trattenne Kurt vicino a sé seppur non approfondendo il bacio.
-Direi che l’Hobbit sta imparando in fretta- Sebastian si inserì tra i due, come un bambino geloso dell’attenzione data agli altri.
-Grazie mille anche a te Seb, senza di te non sarei mai riuscito ad avvicinarmi a voi- Blaine rimase un attimo interdetto, aveva voglia di baciare anche Sebastian ma forse sarebbe risultato un po’ strano.
-Se te lo stai chiedendo, si, anche io pretendo un bacio- Sebastian rispose alla sua domanda non espressa e si avvicinò a sua volta per baciare il moro.
-Dio, sono passato da essere single e terribilmente depresso a aver appena quasi acquisito due fidanzati-fratelli. Che figata. -
-Si, per quanto riguarda quello…-
-Kurt. Lascialo sognare almeno per un po’, il discorso sulle responsabilità e sulle relazioni avrai tempo per farglielo più avanti-
 
 
Klaina space:
Piccola nota: Jeremiah è naturalmente il biondino di GAP ma con tutte le irritanti caratteristiche di Chandler.
Questo sarà il penultimo capitolo per cui ne approfitto per ringraziarvi di avermi seguito fino a qui. Siete fantasticherrimi :p   tenete duro, tra poco vi potete liberare di me. Come al solito se volete lasciate un parere qua sotto :p
Xoxo

 

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Capitolo 8
*** La_storia_Riinizia ***


8. Epilogo
La_storia_riinizia

 

 
CROSSOVER TRUE BLOOD-GLEE
 
I ragazzi decisero che Blaine si sarebbe trasformato e prima di dirlo a Pam organizzarono la cosa nei minimi dettagli, così che la loro creatrice non potesse rifiutarsi. Come prima cosa si trovarono concordi sul fatto che dovesse essere Pam a trasformare Blaine, così sarebbero stati tutti e tre fratelli, senza differenze o poteri speciali strani. Per quanto riguarda la parte più dolorosa, l’addio agli amici, avevano trovato un modo per evitarlo almeno momentaneamente. I tre erano diventati inseparabili e nessuno si stupì quando a fine scuola affermarono che sarebbero andati in vacanza insieme. Il piano era quello di trasformare Blaine e fargli immediatamente bere il sangue di Kurt nel caso in cui la sua parte fatata non gli avesse già consentito l’immunità al potere ustionante che il sole aveva sulle loro pelli di vampiri. Il tutto doveva essere fatto lontano dagli occhi degli amici di tutti i giorni in quanto, soprattutto i primi tempi, era difficile controllare la fuoriuscita delle zanne e abituarsi al ritmo della vita e al ciclo sonno-veglia sballato. Quando a Settembre tutti i diplomati si ritrovarono per il consueto benvenuto dei nuovi membri del glee club quasi nessuno si accorse del cambiamento avvenuto in Blaine, anche se si tenne lontano dai suoi amici per un paio di ore buone dopo il classico giro degli abbracci. Al termine della rimpatriata i ragazzi gli proposero di andare fuori a festeggiare e il moro automaticamente estese l’invito ai suoi nuovi fratelli-fidanzati. Quando Rachel vide arrivare entrambi i ragazzi rimase decisamente sorpresa da come il suo amico si rapportava con quelli che fino a pochi mesi prima erano stati degli estranei totali.
-Allora Rach, hai scelto cosa fare adesso? Devo ammettere che ti facevo già a New York-
-Infatti ci sono. Sono solo tornata in città per la rimpatriata, mi sembrava un secolo che non ci vedevamo e volevo risalutarvi. Comunque alla NYADA va tutto benissimo. È assolutamente fantastica. Ma Blaine, io avevo sperato di vederti nell’elenco dei nuovi iscritti quest’anno. Non era mica il tuo sogno cantare?-
-Certo, e lo è ancora ma alla NYADA non mi hanno preso per cui mi sono concentrato su altro, ma non temere, la musica non ha ancora abbandonato la mia vita. Sebastian sta cercando di convincermi a fare giurisprudenza ma non so ancora- alla ragazza non sfuggì il fatto che Blaine aveva nominato il francese come se fosse assolutamente normale che influisse sulle sue decisioni.
Il telefono di Kurt squillò e il ragazzo si affrettò a rispondere.
Dopo un risatina si accordò con colui che c’era dall’altra parte e tornò al tavolo.
-Blainy, tuo fratello ci ha ufficialmente invitati a festeggiare nella sua nuova piscina il nostro diploma. Direi che siamo giunti al tentativo 4 di abbordare Sebastian. - i tre vampiri scoppiarono a ridere – Naturalmente ha esteso l’invito anche a voi, quindi direi di spostarci tutti verso villa Anderson-
Rachel, Mercedes e Santana rimasero allibite quando videro Blaine intrecciare le dita con la mano di Kurt e contemporaneamente avvolgere il fianco di Sebastian con l’altro braccio.
-Quest’estate è successo qualcosa a quei tre. Voi ne sapete niente? - chiese Puck spuntando dietro alle ragazze e rimanendo perplesso dal loro comportamento.
-Niente. Praticamente non si è fatto sentire, l’unica cosa che so per certo è che sono andati in vacanza insieme in Francia-
-Bah-
 
 
Mentre erano in piscina i tre ragazzi ridussero al minimo le manifestazioni di affetto in quanto erano certi che gli altri non avrebbero capito, come gli aveva dimostrato il discorso che avevano sentito prima.
 
-Non potremmo rimanere ancora per molto, lo sai vero Blaine? Dovremmo spostarci, non possiamo rischiare che vedano che non invecchiamo-
-Si, lo so, ma questo vorrà dire lasciare per sempre i miei genitori, vero? -
- Non per forza, per un po’ puoi fare finta di essere a studiare lontano o di non poter tornare a casa per le vacanze perché sei trattenuto da feste con gli amici ma prima o poi si, dovrai dire addio alla tua vecchia vita. Lo sapevi però-
-Si, lo sapevo ma non l’avevo ancora realizzato...-
-Vedila così, ora hai guadagnato due fratelli, una creatrice rompipalle e una famiglia più allargata di quello che immagini-
-Già- Blaine cercò di sorridere a Sebastian, non facendosi incupire dal pensiero dell’addio ai suoi famigliari.
 
 
 
 
 
 
 
VENTI ANNI DOPO
 
 
 
Il professor Taylor entrò in classe con qualche minuto di ritardo, seguito da due ragazzi.
-Buongiorno ragazzi, scusate il ritardo ma il preside Kinney mi ha trattenuto. Vi presento i vostri nuovi compagni di classe, Kurt, Sebastian e.…- il professore si fermò in quanto non vedeva più il terzo ragazzo.
-Eccomi, scusatemi ma mi si era slacciata una scarpa. Io sono Blaine- il moro era arrivato correndo in classe, accodandosi ai suoi fratelli.
-Si, giusto. Questi sono i tre fratelli De Beaufort e si sono trasferiti qui da New York. Facciamogli sentire che Pittsburgh non è tanto male. Benvenuti alla lezione di arte figurativa. -
 
 
 
-Voi avete saputo qualcosa dei nuovi? Sembrano strani-
-Lascia stare Lizzie, non ci si impiccia degli affari degli altri-
-Ok-
 
 
 
 
Klaina space:
 Eccomi, siamo giunti alla fine e spero che a qualcuno sia piaciuta. Unica nota tecnica, i nomi della fine del capitolo sono liberamente ispirati al Queer As Folk, ma totalmente a caso, giusto perché avevo bisogno di nomi nuovi.
Direi che è giunta l’ora di ringraziare tutti:
grazie a jessthesohodoll e a calime96  che hanno recensito
grazie a Silvi_KlaineBerry che l'ha inserita tra le ricordate
grazie a Fedekikka,Lady_Klaine , lisa94 che hanno inserito la mia storia tra le preferite
grazie a  14antonella65, alexiakurtbustian, DarkLady93, Deirdre Willowfrost, elystella_20, I_love_Taylor and Robert, jeje_12 , Seklainelove , shippersofinsanity ,wislava  che l’hanno inserita tra le seguite.
Grazie a tutti voi lettori silenziosi che mi avete seguito in questo viaggio (siete tantissimi, assolutamente più di quanti avrei mai potuto sognare). I love u all :3
 
 
Detto questo vi saluto, vado a mettere una spunta su completa(*scappa una lacrimuccia*) se vi va fatemi sapere che ne pensate. Xoxo Silvia

 

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