1.Punizione
Buongiorno a tutti. Dato che io NON sono normale il 3 giorno della V ( si,l’anno in cui bisognerebbe impegnarsi di più, stare dietro alla scuola, o almeno ascoltare le lezioni in classe)
Mi è venuta in mente questa proposta per una nuova long. Non so se riuscirò davvero a scriverla tutta né so con che frequenza sarò in grado di pubblicarla. Spero che nonostante questa kilomentrica introduzione siate incuriositi.
CROSSOVER TRUE BLOOD-GLEE
- Bene ragazzi, oggi vi introdurrò il nostro prossimo argomento: l’800 qui in America-
I ragazzi furono distratti da un bussare alla porta e ne approfittarono per chiacchierare.
-Ragazzi buoni, avanti- li riprese il professore –Oh, buon giorno preside Figgins. Ragazzi. In piedi.-
-Buongiorno professore, buongiorno ragazzi. Seduti prego. Professore le presento i nostri nuovi studenti ....- un rumore assordante venne dal cortile e il preside schizzò fuori urlando contro i teppisti che avevano cercato di far saltare gli spalti.
-Bhe ragazzi, venite pure dentro. Io sono William Shuester, il professore di storia e del glee club-
-Glee club? Esistono ancora quelle schifezze?- il ragazzo biondo e più alto aveva parlato. Era magro e slanciato, con canotta, pantaloncini e un’aria generale davvero strafottente.
-SEB! Lo scusi professore. Io sono Kurt e questo è il mio “fratellastro” Sebastian- l’altro ragazzo era poco più basso, castano e con la pelle chiarissima. Il suo viso colpì il professore quando lo guardò meglio. Aveva due occhi azzurri molto intensi e un’espressione da bambino sul viso.
-È tutto ok Kurt, dovrete solo abituarvi, andate pure a sedervi-
Nel passare Sebastian rivolse un sorrisetto al professore, per niente dispiaciuto o impressionato.
-Ditemi ragazzi, cosa vi porta in questa scuola? Vi siete appena trasferiti?-
-Più o meno. Diciamo che noi viaggiamo spesso ma questa volta la nostra crea... em... ci hanno convinto a inscriverci in una scuola, ci hanno detto che ci farebbe bene fermarci in un posto per un po’. Vero Seb?-
- Direi che ci hanno più COSTRETTO che convinto. Gliela farò pagare. A scuola. ANCORA-
-Seb!- sussurrò Kurt come avvertimento, l’altro si limitò a rimuginare in silenzio.
-Bhe, in ogni caso siamo felici di avervi qui. Vedrete che vi ambienterete presto, qui non è così male. Allora, cosa stavo dicendo?-
-Ha detto che dovremo parlare dell’1800 in America,prof-
Sebastian scoppiò a ridere guardando Kurt, che gli lanciò un’occhiataccia, con l’unico risultato di trasformare quella risata sguaiata in un lieve risolino.
-Grazie Tina. Posso sapere che c’è da ridere Sebastian?-
-Oh niente di che prof. Semplicemente Kurt è COSI’ affezionato alla prima parte di quel secolo-
-SEB!- lo riprese Kurt a denti stretti.
-Ma davvero Kurt?- chiese il professore stupito
-Si, mi piace molto la storia-
Sebastian ridacchiò –Si, a volte mi stupisce per quante cose sa, quasi come ci si avesse davvero vissuto- a questo punto continuò ancora a ridere. Questa volta Kurt lo fece zittire semplicemente toccandogli la gamba.
Il professore si riscosse dai suoi pensieri e riprese la lezione e Sebastian non disturbò più.
-Che mi hai fatto fatina?!- Sebastian era fuori di sé quando uscirono dall’aula. Kurt lo strascinò fino agli spalti e vi ci sedette tranquillamente.
-Devi imparare che non tutte le cavolate che fai possono essere cancellate via, e questa dovrebbe esserne la prova evidente, quindi ti ho flashato e ti ho tolto la possibilità di ammaliare. Non ti preoccupare, mentre tu ti riprendevi ho ammaliato il resto della classe, nessuno saprà quello che è successo....-
-COSA?! Non puoi farlo! Avevi detto che non avresti mai usato la tua luce su di me!-
- Pam mi ha detto di tenerti sotto controllo e mi ha autorizzato a usare ogni metodo possibile, quindi....-
- Oh, gliela farò pagare a quella “donna”.-
-Tecnicamente non puoi farle pagare niente. Questa è la tua punizione e per il fatto che ha obbligato anche me a subirla mi ha dato la possibilità di divertirmi-
- Ma ora tu mi ridarai i miei pieni poteri, vero Kurtie? Sai che se non lo farai potrei farti decisamente male-
-OH Sebbie- lo canzonò Kurt sapendo quando l’altro odiasse questo soprannome – Non provare a minacciarmi, posso sembrare piccolo e tenero ma ho quasi duecento anni più di te, sono decisamente più potente e soprattutto sto più simpatico a Pam, per cui non hai la possibilità di vincere contro di me. Forza ora andiamo e se fai il bravo questo pomeriggio ti ridò i poteri prima che Pam lo sappia e ti sfotta ancora di più-
- oh, je déteste Kurt Hummel!-
- oh non, tu m'aimes Seb. Aller –
I due si riportarono all’interno, andando direttamente in classe, tanto non avevano bisogno di mangiare.
-Hey Blaine. Vieni, ti abbiamo tenuto il posto. Tu li hai visti quelli nuovi?-
-Hey Tina, ciao ragazzi. No, è arrivato qualcuno di nuovo? Dove sono?-
-In realtà non li vedo, comunque abbiamo le prossime ore con loro. Sono due ragazzi. Sebastian e Kurt. Entrambi sono due fighi pazzeschi ma non si capisce se siano single. Si sono presentati come fratelli ma non si assomigliano minimamente, anche se si pizzicano proprio come due fratelli-
-Oppure come due che stanno insieme da tanto, tipo coppia sposata-
-RACHEL! Che paura, da dove spunti?-
-Scusa Blaine, è che ho cercato di seguire i due nuovi ma li ho persi nella folla, quando sono arrivata a loro stavano già rientrando. E si tenevano per mano. Ora ditemi quale teenager maschio tiene per mano suo fratello a scuola E non si presenta a mensa. Devono per forza stare insieme- disse tutta contenta la ragazza.
-Ma oggi a lezione ho sentito che Sebastian diceva che l’avrebbe fatta pagare a una LEI. Magari sono solo davvero fratelli e, visto che non c’era nessuno fuori hanno deciso di prendersi per mano-
-Mi spiace Tina ma la tua teoria non regge, è più credibile quella della nasona- Santana, una ragazza spagnola che non perdeva mai occasione per insultare gli altri si era unita alla conversazione.
-Grazie Santana, credo-
-Comunque non li ho ancora visti, per cui solo dopo zia Tana potrà dirvi se si tratta davvero di fatine o meno-
-O cavolo ragazzi. È tardissimo, muoviamoci a finire e andiamo in palestra, adesso ci tocca ginnastica. Credo che vomiterò- Rachel era davvero sconsolata, odiava fare ginnastica soprattutto perchè la coach Silvester era davvero cattiva con loro per il semplice fatto che lei e i suoi amici facevano parte del glee club. Inspiegabilmente lei era contro qualsiasi cosa che ostacolasse anche solo limitatamente il suo lavoro con le cheerleader.
-Ma dai, la coach non è così mostruosa-
-Solo perchè tu sei una Cherios,Santana-
- bhe, anche tu hai ragione- la latina andò via ridacchiando e scrollando la sua minigonna come per vantarsi della protezione e delle libertà che indossare una semplice divisa le garantivano.
-A volte è proprio odiosa. Forza andiamo ragazzi?-
Visto che tutti avevano finito si divisero andando verso le loro classi mentre Rachel, Blaine, Tina e Quinn si dirigevano verso le palestre.
-Quinn, com’è che tu sei una Cheerios ma non sei così odiosa come Santana?-
-Semplicemente perchè io mi accetto così come sono e non ho bisogno dell’approvazione della coach Silvester per ogni cosa che faccio, non mi devo impegnare per compiacerla-
- Ammesso ma non concesso. Andate a cambiarvi. Muovetevi!!!! Datemi solo una scusa e vi richiuderò qui dentro, facendovi “casualmente” saltare quello spreco di tempo che voi chiamate prove del glee- non si sa come ma la donna aveva sentito i discorsi dei ragazzi, nonostante stesse sulla scalinata dalla quale solitamente li rimproverava. La coach Silvester era una donna piazzata e che apparentemente non aveva paura di niente ( nè aveva un cuore), ma chi ci aveva avuto a che fare quanto quei ragazzi sapeva che Sue in realtà nascondeva dietro questa facciata un animo buono e gentile, che si dimostrò quando vide arrivare Backy Jackson, la ragazza down che entrava di corsa in evidente ritardo.
-Mi scusi coach, è che non trovavo più la strada per la palestra- si scusò quasi piangendo la ragazza.
-Non preoccuparti Backy sono gli altri che sono arrivati troppo prima di te, è colpa loro non tua-
-Grazie coach- la ragazza scappò ancora via per andare a cambiarsi.
Sue controllò che nessuno fosse in vista e si concesse un sorriso tenero pensando alla ragazza che aveva da subito preso sotto la sua ala.
-È quasi disgustoso- una voce maschile interruppe i pensieri della donna che ricostruì la sua facciata immediatamente.
-SEB!- lo riprese Kurt – guarda che di questo passo non riavrai mai indietro i tuoi poteri- gli sussurrò poi.
-OK- disse a denti stretti.
-E voi chi diavolo siete? E che ci fate nella mia palestra?-chiese la coach arrabbiata per essere stata scoperta in un momento di debolezza.
-Io sono Kurt e il francese qui di fianco è Sebastian. Ci siamo appena trasferiti in questa scuola e ora dovremmo avere lezione con lei.-
-Oh, freshmen*( Novellini). Allora qui le regole sono semplici:
- io sono Sue Silvester, la vostra insegnante di ginnastica e coach delle Cheerleader della scuola. Odio il glee e qualsiasi suo partecipante per cui evitate di entrarci se volete evitare la mia ira.
- quando avete lezione con me dovete sempre venire prima per cambiarvi, io non voglio perdere neanche un minuto di lezione per colpa vostra
- non si fanno assenze durante le mie ore e non ci si può lamentare ,fatelo e vi darò una buona motivazione per andare in infermeria
- qualsiasi cosa dica è un ordine e non si può infrangere.
-Qui ci sono le vostre tute, visto che la lezione inizia tra 30 secondi e voi non sarete mai in grado di cambiarvi e tornare in tempo vi terrò qui 1 ora in più per recuperare il tempo perso. Ora sparite e tornate subito- il quel momento la campanella suonò e tutti i ragazzi presero a correre seguendo i comandi della prof. Nonostante si cambiarono in 20 secondi netti la prof pretese comunque di farli rimanere di più per via del loro “ritardo”.
Quando finirono la lezione, i due, per niente stanchi dalla lezione,si misero a giocare a palla aspettando il ritorno della professoressa. Pensando di essere rimasti soli si misero a giocare alla massima velocità a loro consentita.
-Ma siete idioti o cosa? Se qualcuno vi vedesse come glielo spieghereste?- la voce della loro creatrice li fece trasalire
-Pam.- la salutarono i ragazzi – Ti ricordo che abbiamo ancora la possibilità di ammaliare i ficcanaso- disse Sebastian alzando gli occhi al cielo e incenerendo con lo sguardo Kurt che stava per specificare che in realtà al momento solo lui era in grado di ammaliare la gente.
- Hey ragazzi, qui anche voi? Non è giusto che la coach ci obblighi a rimanere qui solo perchè odia il glee club. Oh, mi scusi, non l’avevo vista. Lei è...?- Rachel, seguita dagli altri del glee era entrata in palestra e appena vide Pam si bloccò.
-Io sono la loro....em ... tutrice- disse Pam insicura
-Oh si. MAMMINA!!!!- la prese in giro Sebastian e suo malgrado anche Kurt scoppiò a ridere al pensiero.
-NON OSARE MAI PIU’ CHIAMARMI COSI’!!!!!- Pam si era alzata e in un attimo era andata a fronteggiare Sebastian ringhiandogli contro.
-Pam!- disse Kurt preoccupato
-E poi dici a noi di stare attenti con gli umani- disse a bassa voce Sebastian.
-Scusateci ragazzi, è che Pam è molto suscettibile sulla sua età- spiegò Kurt. – Se non sbaglio non ci siamo ancora presentati. Io sono Kurt e l’idiota lì è Sebastian-
-Ciao Kurt. Io sono Rachel e questi sono Blaine e Tina- i ragazzi quando si sentirono nominare fecero un cenno con la mano.
-Non so chi sei e non mi importa, so solo che non puoi stare qui- anche la coach era entrata e si era arrabbiata nel trovare un’estranea nella sua palestra.
-Certo, ora me ne vado. Fate i bravi BIMBI- disse Pam a denti stretti prima di passare accanto a Sebastian lasciandogli un buffetto sulla guancia e poi andare via.
-Forza scansafatiche iniziamo!-
Quaranta minuti dopo tutti stavano uscendo dagli spogliatoi. Sebastian e Kurt si erano fatti la doccia solo per non far insospettire gli altri, non era normale che due ragazzi dopo tre ore di esercizio non avessero sudato neanche un po’.
-Ma non avrai freddo con solo quella maglia Sebastian?- chiese Tina mentre uscivano da scuola.
-No di certo.- sogghignò questo.
Rachel e Blaine non prestarono attenzione alle chiacchere degli altri in quanto erano fissi a osservare le mani di Sebastian e Kurt che erano intrecciate, come se non ci fosse niente di strano.
-Voi due state insieme?- chiese di punto in bianco la ragazza.
-Cosa?- chiese Kurt stupito
-Tu e Sebastian siete una coppia?- chiese ancora prima che Blaine riuscisse a fulminarla con lo sguardo.
-No. Semplicemente siamo come fratelli, siamo insieme da mooolto tempo e quindi si è creato un grande affetto.-
-Già, la fatina qui proprio non vuole saperne di staccarsi da me- anche se le parole sembravano ostili Sebastian le disse con il sorriso sulle labbra e abbracciando Kurt per la vita.
-Quindi si.- disse Blaine cercando di non far trasparire la sua delusione.
-Quindi no- disse Kurt come risposta, fissando negli occhi il ragazzo.
-Dai Kurtie, divertiamoci, non c’è nessun altro nel parcheggio e tu riusciresti ad ammaliarli in un attimo, mi sta venendo fame- lo pregò Sebastian all’orecchio e poi lanciando un’occhiata ai ragazzi.
Kurt per un attimo sembrò tentato ma poi si riscosse.
-No, andiamo-
-Ma Kurt, dai...-
-Ho detto andiamo! Sebastian! Non osare discutere- i ragazzi rimasero allibiti di come il più alto abbassasse la testa, sottomettendosi all’autorità dell’altro, che aveva parlato piano e chiaramente.
-Ci vediamo domani ragazzi- disse Kurt, tornato al suo solito tono cordiale.
-ok- disse Blaine, il primo a riprendersi dalla scena.
Quando i due se ne furono andati Rachel chiese agli altri
-Ma che diavolo è successo? Che gli avrà detto all’orecchio e chi sono sti due?-
-Non ne ho idea. Ora è meglio che vada se no mia madre mi darà per disperso. Ci vediamo domani ragazzi.-
-Ok. Ciao –
-Ma che diavolo ti salta in mente? Siamo qui perchè ti hanno fatto un video mentre ti nutrivi di un umano e l’hanno messo su internet. Hai idea di quanto ci abbiamo messo Pam ed io per riuscire a rintracciare chiunque lo avesse visto per farglielo dimenticare?-
-Si, lo so perchè siamo qui Kurt. E ti ho già detto che mi dispiace-
-E allora inizia a dimostrarlo! Non puoi pensare a mangiare sempre! E se ci fosse stato ancora qualcuno a scuola, magari qualcuno che noi non abbiamo visto. O t’immagini se troviamo un altro che non può essere ammaliato? Non tutti possono essere trasformati, Seb-
-OK, Ok hai chiarito il punto. Scusa . Ora puoi ridarmi i miei poteri?-
-No, te li ridarò quando li meriterai-
-A volte sei odioso-
-Ti voglio bene anche io Sebbie-
Era stupefacente la facilità con la quale quei due passassero dall’urlarsi dietro al dichiararsi il loro affetto.
-Ora andiamo a casa. I’m starving!-
Dopo dieci minuti arrivarono alla loro enorme villa.
-Ciao Pam-
-Hey ragazzi. C’è del true blood nel frigo. Io vado al FangTasia. Dormite un po’ altrimenti inizierete a sanguinare e guai a voi se mi sporcate la moquette! Magari dopo passate se volete un po’ di sangue fresco. Bye –
-Ciao-
Klaina space:
eccomi. Allora, come detto prima questa è solo una cavolata che è venuta fuori tra una lezione di ragioneria e una di informatica, e ho deciso di aspettare a pubblicarla solo perchè non avevo idea di che titolo darle quindi ho aspettato di avere le idee un pò più chiare. comunque la storia è quasi finita per cui non ci dovrebbero essere tempi troppo lunghi tra gli aggiornamenti. I personaggi sono sempre quelli ( a parte la fantastica Pam che arriva da TB), anche se le loro capacità sono un pò potenziate. Nei prossimi capitoli sarà tutto spiegato. Quindi niente. Xoxo