And I
Just wish that
I didn't feel
Like there was
Something I missed
«Uff!»
Mi
buttai sul letto con un sospiro, né stanco né desolato, un po’ sognante. Forse.
Il
cuscino era morbido e i miei capelli corti e rosa affondavano in quel morbido giaciglio
di piume. Me lo portai al petto, stringendolo e attutendo contro di questo un
gridolino di gioia.
Naruto
era tornato e mi sentivo veramente felice, come non lo ero più da tanto tempo.
Finalmente era tornato!
Era
diventato più alto e slanciato, le spalle erano più ampie, il viso più maturo,
le mani più grandi e appariva ancora più forte e adulto, in un certo senso.
Tuttavia il sorriso era rimasto accogliente e caldo e gli occhi ridenti e con
la stessa luce determinata che avevo cominciato ad apprezzare solo dopo gli
esami Chuunin.
Il
mio viso si rilassò nell’ennesimo sorriso gioioso della giornata.
Strofinai
la guancia contro il tessuto del cuscino, mentre gli occhi correvano sulla foto
appoggiata sul mio comodino, che ritraeva tutto il Team7.
Il viso
di Naruto era imbronciato, era così tenero da bambino!
Ora
invece era circondata da un’aura nuova per me, ricca di suggestione e fascino.
Era
strano pensarlo, ma Naruto si era fatto decisamente molto carino dall’ultima
volta che l’avevo visto tre anni prima. Forse perché era cresciuto, forse
perché ero cresciuta io, forse perché eravamo cresciuti entrambi.
Non
ero riuscita a rimangiarmi questo pensiero un po’ imbarazzante. Lo credevo sul
serio più attraente e arrossii ripensando a Naruto. Affondai imbarazzata il
viso nel cuscino, sfregandovi il naso.
Che stupida! È Naruto, insomma, non mi
pare il caso di pensare a come sia diventato bello!
Ripensai
piuttosto a come mi ero sentita a mio agio con lui, nonostante fossero passati
tre anni dall’ultima volta che ci eravamo visti.
Questo
era un po’ strano: l’atmosfera tra di noi era stata più rilassante e genuina
anche dei giorni da genin. Probabilmente nell’ultimo
periodo insieme ci eravamo legati più di quanto fossi riuscita a comprendere.
Non
c’erano stati particolari silenzi imbarazzanti, ma solo battute e un
chiacchiericcio che eguagliava solo quello che intraprendevo con Ino quando
andavamo insieme a raccogliere erbe mediche.
E
c’erano stati tanti sorrisi risate. Da quanto non ridevo così?
Le
guance mi facevano perfino male dal tanto avevo tirato i muscoli in quel
pomeriggio insieme.
Mi
facevano un po’ male anche le nocche delle mani, forse avevo messo un po’
troppa forza in quei pugni, ma alle volte non avevo saputo contenere la mia
stizza.
Ma
d’altronde non ero mai riuscita a fingermi gentile e caritatevole con Naruto,
gli facevo vedere la vera me, quella un po’ aggressiva e ritrosa ma anche dolce
quando serviva.
Forse
era per quello che mi era mancato così tanto: solo lui pareva comprendermi al
volo in ogni sfaccettatura e mi voleva bene per quella che ero.
E
anche io gli volevo bene, un po’. Ma solo un
pochino.
Mi
resi conto che mi erano mancati i suoi sorrisi incoraggianti, le sue risate
spontanee, i suoi bronci, la sua vitalità.
E
di Sasuke, cosa mi era mancato?
Scoprii
quella sera che il suo sguardo glaciale non mi era mancato come quello caldo di
Naruto.
*
This is my December
This is my time of the year
This is my December
This is all so clear
«Fly me to the moon
and let me play among the stars…»
Naruto
seguiva il mio motivetto fischiettando, mentre passava lo straccio sui vetri
del suo appartamento, seguendo le direttive che gli avevo impartito quando
avevamo cominciato a lavorare alla pulizia della sua casa.
Non
erano passati molti giorni da quando avevamo visto Sasuke, ma non sentivo nulla
di particolare essere cambiato in me, se non un po’ d’amarezza per non essere
riuscita ad aiutarli come volevo a riportarlo indietro.
Forse
proprio per questa strana ventata di novità in me – che pareva essere arrivata
come una boccata d’aria fresca –, quella mattina avevo deciso di aiutare Naruto
con le faccende domestiche: avevamo guardato dentro il frigo buttando i cibi
andati a male e facendo una lista per la spesa, avevamo sistemato gli armadi e
messo in un cesto i panni che gli avrei lavato e stirato per la mattina
successiva, fatto la spesa, spazzato, spolverato e ora stavamo finendo le
ultime cose.
L’appartamento
non sembra più una discarica ma aveva un aspetto lindo e un odore pulito di
fresco, ne ero soddisfatta e anche Naruto sembrava entusiasta (però un po’ gli
mancava l’odore di ramen, diceva. Un po’ forse mancava anche a me, ma mi
bastava avvicinarmi a lui per aspirarlo nuovamente).
Passai
lo scopettone sul pavimento precedentemente spazzato per benino avvicinandomi
alla zona del divano.
«Naruto
hai finito?» chiesi, indugiando a grattare una macchia di ramen essiccata in un
angolo tra parete e pavimento.
«Un
attimo… sì, fatto!»
Appoggiò
lo straccio sulla maglietta a mezza-manica scura, ghignando in mia direzione.
«Splendono,
vero Sakura-chan?»
«Rispetto
a prima di sicuro» ironizzai piccata, ridacchiando tra me e me e avvicinandomi
a lui, secchiello e scopettone in mano. «Era così piena di polvere che non si vedeva
nemmeno fuori!»
«Esagerata.»
mi rimproverò ridendo. «Ed ora che si fa? Ti devo aiutare a passare lo
straccio? Devo mettere via i detersivi? Devo portarti un bicchiere d’acqua?»
Risi
apertamente a pochi passi da lui, e lo spinsi dolcemente verso il divano.
«Non
voglio nulla, grazie, ora stai lì buono mentre io passo lo spazzolone ok? Se mi
sporchi il pavimento dopo che abbiamo pulito questa casa per tutta la giornata,
ti strangolo.»
Doveva
aver preso sul serio la mia minaccia, perché saltò sul divano con
un’espressione intimidita.
«Non
disubbidirò, capitano Haruno!»
Risi
ancora, divertita dalla sua mimica teatrale. Poggiai il secchio a terra e le
mie mani sui fianchi, fingendomi indispettita.
«Sei
un ribelle, soldato Uzumaki, so già che avevi pensato di filare in cucina a
rubare una di quelle scatole di ramen che abbiamo comprato oggi facendo la
spesa!»
Naruto
mi rivolse un sorrisetto colpevole.
«Forse…»
Inarcai
le sopracciglia.
«…esattamente le mie intenzioni ree.»
«Ma
io ho scoperto e bloccato ogni tuo piano!» mi gongolai, immergendo
nell’acqua un po’ torbida lo straccio. Lo strizzai sopra il secchio e lo buttai
a terra, prendendo a passare in ogni angolo della zona ovest dell’appartamento,
l’unica che mancava alle mie attenzioni di casalinga. «Ci vuole altro per
fregarmi!»
«Mhmh.»
Mi
assecondò con un tono strambo, un po’ più chiuso rispetto alla solita tonalità
stentorea e allegra.
Ricominciai
a canticchiare il mio motivetto e, non ricordando le parole della canzone,
intonai la melodia con un po’ di “lala”, stonando
lievemente.
Pulii
dall’esterno all’interno e, quando ebbi finito, appoggiai accanto al divano
secchiello e spazzolone e mi ci buttai sopra, sospirando.
«Stanca?»
Annuii,
massaggiandomi ad occhi chiusi i muscoli intorpiditi delle braccia. «Un po’, ma
nulla che una buona dormita stanotte (è superfluo: secondo me dovresti
toglierlo) non possa riparare.»
Crock.
Socchiusi
l’occhio destro e subito li dovetti aprire entrambi per la sorpresa.
Naruto
mi sorrise imbarazzato, allungando verso di me un pacchetto di patatine aperte.
Aprii
e richiusi la bocca ritmicamente.
«M-ma questa da dove…?»
«Preso
mentre tu non guardavi e nascosto in una delle pieghe del divano!» sogghignò
lui con orgoglio, spingendo verso di me ancora il sacchetto, facendo tintinnare
la plastica duttile. «Vuoi favorire? Avrai fame!»
«Se
fai cadere briciole sul divano passi tu l’aspirapolvere stavolta!» ringhiai, ma
immersi la mano dentro il sacchetto prendendone un paio e portandomele alla
bocca.
Naruto
mi rivolse uno dei suoi sorrisetti sicuri.
«Agli
ordini, capitano Haruno!» ripeté e mi imitò immergendo la mano nel sacchetto e
sgranocchiandone un paio.
Ci
guardavamo negli occhi, scambiando risatine poco rumorose e sguardi carichi di… non so nemmeno io cosa. Complicità, forse? Sapevo solo
che stavo così bene con lui e tutto il resto non importava in quel momento.
Solo con Naruto riuscivo ad estraniarmi da tutto e concentrarmi solo su di lui,
me e le cose più piccole, e forse anche le più frivole, il che mi dava una
gioia immensa e impagabile.
Finito
il pacchetto Naruto lo buttò sul tavolo; cominciai a schiamazzare contro la sua
disattenzione all’ordine ma lui mi zittì con una grossa risata, cingendomi le
spalle con un braccio e premendo un pugno sulla mia testa, quasi fossi una
bambina.
«Naruto!
Smettila!» protestai imbarazzata, cercando di schermirmi il viso arrossato con
le mani.
«Ma
sei così adorabile con questo foulard rosa! Una bambina!» rise lui, prendendomi
evidentemente per i fondelli.
Sbuffai
e così facendo scostai un ciuffo chiaro dal viso.
«Parla
quello che ancora gioca a fare il ninja!» ironizzai senza cattiveria.
Senza
che lui se ne accorgesse, presi il cuscino alla mia sinistra e glielo tirai
dritto in testa, centrandolo. Sogghignai davanti alla sua espressione
scocciata.
«Ah,
sei proprio una bambina Sakura-chan!» mi rimproverò, puntandomi un dito contro,
un’ombra di sorriso dipinta sulle labbra morbide. «Prendermi a cuscinate! Non è
responsabile, sai?»
Non
mi piaceva come stava rigirando le cose, così pareva sul serio che io fossi
infantile. Non lo ero affatto, e mi dava fastidio che lui mi considerasse come
bambina e non come donna, così tanto che mi prudevano le mani dalla voglia di
picchiarlo.
«Non
è affatto vero! E tu dovresti essere l’ultimo a dirmelo!»
«Lo
è invece.»
«Non
è vero! Nonono!»
«Sìsìsì!»
«Nooo!»
«Sì
alla decima!»
«No
alla millesima!»
Naruto
ridacchiò e mi rubò il cuscino, mettendoselo poi dietro la schiena senza
tuttavia staccare i suoi occhi azzurri dai miei.
«Sakura,
chi si sarebbe messo a discutere in questo modo con un bambino? Solo un altro
bambino.»
Sobbalzai
appena, presa in contropiede da quell’argomentazione. Naruto se ne accorse e mi
sorrise, ancor più fiero di se stesso. Digrignai i denti.
Da
quando era così intelligente da rigirarmi la frittata? Dannato! Non era
cresciuto solo in altezza e forza, no
ovviamente, si era fatto anche furbetto!
«Sono
una donna, e te lo posso dimostrare.»
«Ah,
davvero?» i suoi occhi luccicavano di una luce nuova e intensa. «Come?» mi
sfidò, già deridendomi con il tono di voce.
Avrei
tanto voluto picchiarlo, ma non lo feci. Il pavimento si stava ancora
asciugando e non volevo macchiarlo di sangue dopo tutto il lavoro fatto. Lo
avrei ucciso quando sarebbe tornato un porcile (per cui molto presto).
Mi
morsi il labbro inferiore, cercando di ingegnarmi sul modo più appropriato per
dimostrarglielo. Come potevo fare? Certo non gli avrei mai confessato dei
problemi mensili femminili (dubitavo che Naruto ne fosse a conoscenza, nonostante
frequentasse il maestro Jiraya, e poi era imbarazzante).
Cosa rimaneva? Solo stuzzicarlo con un po’ di finte-seduzioni, moine di poco
conto che non avrebbero nuociuto a nessuno.
Decisa
in questa direzione rischiosa, mi sciolsi il nodo che teneva i miei capelli
racchiusi nel foulard e lo appoggiai sul tavolino con un movimento
calcolatamente lento.
Avvertivo
i suoi occhi concentrati su di me e, mentre mi scrollavo i capelli sulle spalle
coperte da una semplice canotta, con la coda nell’occhio vidi la sua
perplessità, la curiosità e qualcos’altro a cui non seppi dare un nome, ma che
mi fece rabbrividire istintivamente.
Appoggiai
il capo nell’incavo delle sue spalle, strusciandomi contro la sua maglietta,
come un gatto quando fa le fusa. Naruto sotto di me si irrigidii e io sorrisi,
già trionfante.
«Sakura?
Cosa stai…?»
«Shh» lo zittii, appoggiando la mano contro il suo petto e
alzando gli occhi in modo da incontrare il suo sguardo scurito. «C’è qualcosa
che non va Naruto-kun?»
Naruto
deglutì, ma mi fissava con serietà.
«Sakura
non è un bel gioco questo. Smettila di essere infantile.»
Uhm,
forse avevo esagerato con quel –kun seguito da un
battito civettuolo di ciglia.
«Ma
di cosa stai parlando?» mi finsi innocente, riabbassando il capo sul suo petto
e accoccolandomi meglio contro di lui. Il suo calore mi cullava e il profumo
solleticava i sensi, anche se non positivamente: un misto tra ramen, polvere e
sudore.
Starnutii
senza riuscire a contenermi e sussultai contro di lui, affondando d’istinto le
dita nella maglietta.
Subito
dopo anche lui sobbalzò e avvertii la presa attorno alle mie spalle farsi più
ferrea e l’altra sua mano scostarmi dal suo petto.
«Naruto
stavo così bene lì! Perché– » fermai la mia protesta,
incapace di continuare.
Le
iridi di Naruto si erano fatte scure, così intense che vi affogavo dentro, e mi
mordevano i pensieri: capacità razionali in quel momento pari a zero. Battito
cardiaco sicuramente superiore alla norma. Respiro condensato.
L’aria
era così calda che avevo un impulso illogico di spogliarmi e non mi sarebbe
dispiaciuto essere rinfrescata dalla mano di Naruto sul mio ventre.
Un
momento. Rewind.
Che
stavo pensando?
«…sei una bambina, Sakura…»
Nonostante
il cervello fuori uso, riuscii a concepire una risposta azzardata.
«Vuoi
dire che una bambina riuscirebbe a farsi schiacciare contro il divano con il
tuo alito addosso?»
Nonostante
l’ironia, mi rendevo conto di quando fosse compromettente quella posizione. Lui
era Naruto, il mio compagno di squadra, amico e… beh,
un po’ tutto.
Era
la mia ventata d’aria, soffocante ma confortevole. Ed eccitante.
Ridacchiò,
e la sua risata aveva un tono tra scusa, divertimento e imbarazzo, più rauca
del solito.
Mi
piacque, quel suono anomalo.
«Chissà… forse è possibile perché anche io sono un bambino…»
«Vedi
che lo ammetti anche tu di non essere un uomo?»
Mi
sentii soddisfatta di aver ripreso in mano la situazione, ma il suo sorriso
immutato mi fece tendere istintivamente.
«Uh,
vuoi che te lo provi?»
Il
suo respiro mi lambiva la guancia e l’orecchio e mi sentii bruciare sulle
guance e sul collo e… dappertutto.
«Naruto!»
respirai, intimorita dall’effetto che aveva su di me quell’atteggiamento
malizioso. «Non si può– »
«Hai
minato la mia virilità, Sakura-chan, devo farti cambiare idea…»
sussurrò insinuante, accarezzandomi la pelle morbida delle braccia con le dita
callose.
Le
sue labbra mi sforarono l’orecchio e mi sentii avvolgere da una corrente
elettrica.
«Ma,
Naruto noi siamo– » mi strozzai da sola quando le
labbra toccarono la pelle del collo, vicina alla mandibola.
Sentii
le labbra vibrare, segno evidente di una risata.
«Dai
Sakura ammetti che ti piace…» soffiò, alzando il viso
per potermi fissare in faccia.
Sperai
che sul mio viso vi fosse la rabbia che provavo, ma non la confusione e il piacere
che mi avevano scosso mentre Naruto mi stuzzicava bonariamente.
«Ti
è piaciuto?»
Dimenai
la testa in segno negativo, cocciuta. Naruto sorrise divertito.
«Allora
dovrò farti cambiare idea… non voglio rimanere con
l’orgoglio ferito…»
Le
sue labbra si abbassarono, in rotta di collisione con mie.
Oddio.
Io
non avevo mai baciato nessuno! E se fossi stata una frana?!
Oddio,
oddio!
«Naruto,
non provare a– »
«Rilassati Sakura-chan» soffiò, lambendo
con il fiato caldo le mie labbra, divisi da pochi centimetri. «In fondo ti ho
quasi baciata già una volta…»
Spalancai
gli occhi.
Fermi
tutti. Cosa?
«Cosa?
Fermo Nar– !»
Troppo
tardi: le sue labbra erano già sulle mie, calde e morbide come avevo supposto. D’istinto
allungai le braccia e le incrociai dietro il suo collo, spingendolo verso di
me, mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Lui
rispose socchiudendo la bocca e lambendomi le labbra con la punta umida della
lingua, con gentilezza. Avrei voluto lasciarlo fare…
«In fondo ti ho quasi baciata già una volta…»
Mi
staccai con violenza da lui, buttandolo indietro, il respiro corto e gli occhi
sgranati, mentre una mano andava a coprirmi le labbra tumide e arrossate.
Ripensando
a quello che era successo, tremai e percepii una vampata percorrermi il corpo.
«Sakura…»
Ero
senza fiato.
Avvertivo
il petto come ristretto, tanto da non riuscire a respirare regolarmente. Le
mani cominciavano a sudare, ed io deglutii tentando di tranquillizzare il
battito accelerato e il sangue che mi fluiva sul volto e nelle vene, impazzito.
Faceva troppo caldo.
E
il petto cominciava a dolermi.
Naruto
abbassò gli occhi, e così finalmente riuscii a riprendermi. Inspirai ed
espirai, cercando di rimettere in ordine i pensieri che caoticamente si
affollavano nella mia mente.
«Forse
non avrei dovuto farlo.»
Commentò
pacatamente lui con il viso chinato, forse proprio perché io non potessi
scorgere la sua espressione.
«Già»
mi trovai ad annuire, assente. «Non avresti dovuto.»
Seguì
qualche istante di silenzio. Io cercavo di ripigliare il fiato perso, lui
altrettanto regolarizzava il respiro. Ma sembrava poco sorpreso dalla mia
reazione, lo ero molto di più io.
Mi
era piaciuto.
Adoravo
quel respiro, quel brivido quando mi aveva baciata, quella sfida maliziosa.
Ma… ma
c’era qualcosa che mi aveva turbato.
«Naruto»
lo richiamai, tremante, stringendo le gambe contro il petto.
Lui
si girò, mugugnando un «Uh?» distratto. Chissà a cosa stava pensando…
«Tu… tu hai detto che mi hai quasi baciata. Quando?»
Naruto
sospirò pesantemente e si passò la mano nella zazzera bionda, scompigliando il
crine dorato, nervoso.
«Hai
presente quando Sasuke ti ha trovata al parco, appena dopo la scelta dei Team?»
Annuii
senza capire.
«Ricordi
cosa ti disse? ‘Hai una bellissima fronte spaziosa. Mi fa venire voglia di
baciarla’.»
Spalancai
gli occhi chiari, premendomi la mano contro la bocca. «Se tu sai questa frase… allora…»
Naruto
sospirò nuovamente, passandosi ancora la mano tra i capelli, sempre più
innervosito.
«Ero
io, Sakura. Volevo… volevo sapere cosa pensavi di me
però poi… eri così bella…»
Me
lo confessò osservandomi fissa, e mi sentii
davvero bella. Anche con la fronte spaziosa, il piattume
al posto del seno e i capelli di un colore assurdo.
«E
non me lo hai mai detto!» lo accusai,
gridando per nascondere in realtà lo smarrimento che provavo.
«Non
avrei voluto dirtelo mai, Sakura-chan…» esalò stanco.
«Perché…?»
Sorrise
ironico. «Sapevo che era uno dei tuoi ricordi preferiti con Sasuke. E non
volevo rovinarlo.»
Ancora
mi spiazzò e mi confuse.
Sasuke
non aveva tentato di baciarmi. Mai.
Mi aveva sempre allontanata, così come io, quando era ancora con noi, avevo
tentato di allontanare Naruto.
E
tutto per chi, per cosa?
Per
una cotta. Per un compagno di squadra. Per il mio primo amore.
Ma
ora che non c’era, avevo scoperto Naruto. Di come la sua presenza in passato mi
fosse servita tantissimo, di come lo volevo vicino.
Deglutii
a vuoto e scattai in piedi, marciando verso la porta a passo sostenuto.
«Sakura?
Ehi Sakura!»
Prima
che potessi allungare la mano e prendere la maniglia, le dita di Naruto si
serrarono sul mio polso e mi bloccarono, costringendomi a voltarmi per
fronteggiarlo.
«Perché
stai scappando?!»
«Non
è vero, non sto scappando, e da che cosa, poi?»
«Mi
sembra evidente» rispose, serio ed evidentemente arrabbiato. «da me.»
Risi
senza allegria, tentando di apparire seccata, quando invece aveva proprio
centrato il punto.
«Ma
non dire sciocchezze! Cosa ti fa mai pensare che…?»
Naruto
ringhiò con rabbia e mi afferrò l’altro polso, sbattendomi con la schiena
contro il muro. Respiravo veloce e il seno premeva contro il torace spazioso di
lui; il suo respiro ancora mi bruciava la pelle e le mani prudevano dalla
voglia di picchiarlo e accarezzarlo insieme.
«Logico
che scappo! Mi stai trattenendo contro la mia volontà!» lo accusai, tentando di
svincolarmi, ma la presa era stretta.
«E
allora baciami e dimmi che non provi nulla per me, Sakura!»
Avevo
le lacrime agli occhi. Perché non mi lasciava andare? Perché doveva complicare
le cose in quel modo? Era già difficile mollarlo senza una parola, accidenti!
«Naruto…» sussurrai, mezza supplicante.
«Fallo.
Giuro che non mi muovo né ti costringo ad andare oltre a ciò che vuoi tu. Solo
un bacio a stampo. Provami che non mi ami, Sakura.»
Per
la prima volta non sapevo se avrei vinto, perché Naruto non mi lasciava vincere
più ogni volta.
Da
ragazzini era molto più facile affrontarlo, ora mi ritrovato spiazzata; e un
po’ mi mancava il vecchio Naruto. Ma non perché non mi piacesse quello nuovo, tutt’altro, forse il problema era che mi
piaceva troppo. Ed era pericoloso.
«Naruto»
La
risposta fu un mezzo singulto.
Lui
non si mosse, ma attendeva il mio bacio (qui ci va la virgola, altrimenti sembra
che indifferente si riferisca a bacio) indifferente. Io chiusi gli occhi e
distolsi lo sguardo, ferita e perdente in questa sfida.
«Sai
cosa credo io, Sakura?»
Il
tono era rilassato ma serio. Scossi la testa, affranta.
«Credo
che tu non voglia accettare i tuoi nuovi sentimenti.»
«Ridicolo»
sussurrai bugiarda.
«Non
è vero e tu lo sai.»
«Sasuke…»
«Smettila
di tirarlo in ballo, stiamo parlando di noi,
io e te»
Noi…
come suonava bene. Sakura e Naruto. Naruto e Sakura.
E
Sasuke? Sasuke dov’era, non c’era più posto per lui, ero così crudele e
meschina?
Alzai
la testa quasi offesa, tentando di placare il dolore pungente che sentivo nelle
vene.
«Coma
faccio a non tirarlo in ballo? Naruto, io ho
amato Sasuke-kun!»
«Lo
so.» sospirò lui, stanco.
«Come?»
Ancora
mi sorprendeva.
Ancora
mi resi conto di non aver mai capito nulla, che tutto su me e Naruto stava
venendo a galla in quel momento. Tutto più chiaro.
«Ho
detto che lo so che tu hai amato Sasuke. Lo so da quando ti facevo il filo da
bambini.» Mi spiegò con infinita pazienza, guardandomi con un’intensità e una
tristezza che mi mozzò il fiato. Ancora.
«Giuro
che non ti avrei mai costretta a ritrattare i tuoi sentimenti Sakura se solo… se solo non avessi visto quella luce nei tuoi occhi,
poco fa.»
«Q-quale luce?»
Balbettavo.
Da
quando ero così insicura? Da quando i miei sentimenti erano cambiati così tanto
da farmi vacillare? Da quando la paura di illudere Naruto si era trasformata
nella paura di ferirci a vicenda?
Sorrise
mesto. «Quella che vedevo nei tuoi occhi quando Sasuke-kun ti sorrideva»
«Io
amo Sasuke-kun.» ripresi cocciuta.
«E
ami anche me.» ribatté pacato.
Scossi
la testa e i capelli mi schiaffeggiarono il viso. «Sì…
no… è
complicato.»
«Sei
tu che non vuoi aprire gli occhi, Sakura!» sbottò Naruto lasciandomi andare ma
portandosi con il viso più vicino al mio.
«Tu… tu sei come un’ossessione, nata per distrarmi e
confondermi!» gli urlai nonostante la gola bruciasse ad ogni parola, quasi
arrivando con il mio naso a sfiorare il suo. «Penso a te, ti sogno, e mi sento
attratta: ma è solo un’ossessione!»
sostenni convinta.
«…e per Sasuke non era la stessa cosa?»
Boccheggiai.
«Sono
gli stessi sintomi che mi descrivesti anni fa. Identici. E dici ancora che l’hai amato, non che era un’ossessione.»
«Ma
lui… io… li provo ancora…» tentai debolmente, ma mi sentivo così stanca e il
tepore delle sue braccia era così confortante e accogliente che avrei voluto
solo appoggiare il capo sulla sua spalla e addormentarmi lì, al sicuro, senza
quel guazzabuglio di sentimenti e spirali di scelte che mi si prospettavano
davanti.
«Non
posso credere che siano della stessa intensità.»
«…
e che ne sai?» sospirai, passandomi stancamente una mano sul volto.
Mi
prese la mano e la portò al suo petto. «Io sono qui, Sakura. E lui?»
Solo un ricordo, piacevole e doloroso
insieme.
«Non
ne hai il diritto. Non hai il diritto di parlare al posto del mio cuore.»
Lui
sospirò, e il fiato caldo mi lambì dolce la guancia.
«Già… rimango sempre un’egoista, vero?»
Avvertii
il bruciore agli occhi più forte, tanto che mi scappò una lacrima.
«Forse
lo sono io.»
Lui
mi guardò stupito ma quasi malinconico. Il suo dito asciugò la lacrima che mi
aveva rigato la guancia, con dolcezza. Mi sentii persa, commossa e fortunata,
ma confusa e combattuta.
«Io… scusa Naruto. Scusa
per tutto.»
E
scappai sgusciando dalla sua presa, pur sapendo che non avrei potuto scappare
per sempre da quei cambiamenti che mi avevano fatto nascere nuovi sentimenti.
Ma non era il momento giusto per noi due. Non ancora.
Arrivata
a casa, sdraiata sul mio letto, fissando apatica la mensola di legno piena di
libri di medicina sopra la testa, mi chiesi quanto tempo sarebbe passato prima
di perderlo del tutto.
Ma dovevo vedere Sasuke e guarirlo (come mi
ero ripromessa); e, dopo tutto questo, scoprire che qualcosa era cambiato, come mi aveva spiegato pazientemente Naruto
(e come segretamente sospettavo da un po’ di tempo quella parte).
Solo
così avrei saputo di non ferire Naruto e mi sarei sentita più leggera.
Non
avrei mai potuto abbandonare Sasuke per dedicarmi interamente (anima e corpo) a
Naruto né avrei potuto tentare di farlo, quando sapevo benissimo che non ero
pronta a lasciarmi trascinare da quel caldo fuoco avvolgente che bruciava, ma
confortava anche.
…d’altronde,
era Naruto stesso che mi aveva insegnato a mantenere le promesse.
“Ma ero sua compagna di squadra. Non
potevo arrendermi così, per lui, per me… dovevo
scalfire l’indifferenza del suo sguardo e guarirlo.”
“Lo riporteremo a casa. Insieme.”
Sorrisi
amara. ‘Questo è il mio credo ninja.’
La
finestra era aperta.
Contro
le guance bagnate, l’aria fresca primaverile mi parve una tagliente sferzata di
vento invernale.
O
forse ero io a non riuscire del tutto a scongelare il ghiaccio che mi sigillava
nella sua morsa ferrea.
Egoisticamente
avrei voluto il mio cuscino, su cui
appoggiare il capo, e quel respiro
caldo sulle guance, per scaldarmi.
And I give it all away
Just to have somewhere
To go to
Give it all away
To have someone
To come home to
*^*^*^*^*
Mi
sono accorta che effettivamente il fandom è troppo
poco Rosa.
E
che io potrei ripitturarlo, se mi ci metto di
impegno, con ben due NaruSaku nel computer che
attendono di essere completate e una terza in costruzione. *sospiro*
Beh,
intanto pubblico quest’ultima parte! :)
Un’unica
cosa non mi piaceva: il cliché della sfida ‘ammaliatrice’, ma ammetto che non
mi interessava molto il pre-bacio, ma il post-bacio. Perché purtroppo Sakura è
così insicura dei suoi sentimenti, e
ha paura di Naruto sostanzialmente. Io almeno ho sempre pensato così della
Sakura Shuppiden. Timorosa all’invero simile nello sbilanciarsi in legami
simili a quello che ha avuto con Sasuke… anche se
sono convinta e lo sarò sempre che riuscirebbe davvero ad amare Naruto, senza
che lui sia un sostituto, le viene così semplice volergli bene e essere
lunatica, essere semplicemente lei stessa.
Mentre con Sasuke, beh, sono convinta che tiri fuori solo una parte di lei. Naruto… beh, lui sa cosa Sakura vuole. E il fatto che prima
del ‘quasi bacio’ sapesse le parole che lei sognava,
ne è la prova. ù_ù
Chiedo
scusa alle SasuSaku fans
che magari hanno letto con simpatia la storia, non ho nulla contro il pairing,
davvero! ^^ In qualche occasione piace anche a me, a furia di leggere brave
autrici che vi scrivono sopra qualcosa lo apprezzo.
Ovviamente
per me Naruto/Sakura rimane La Mia Coppia che mi fa sospirare, piangere, ridere
e sorridere tutto insieme! ^^
Grazie
a tutti coloro che hanno messo la fic nei preferiti: a crazycotton,
gracy110, Kikichan, Kinuye, Kokky, Pai, yuna92.
Grazie
in particolare a coloro che hanno recensito. *_*
.
Pai (grazie! ^^)
.
Solarial
(oh, è stata una sorpresa graditissima trovarti qui! *-* In effetti, è proprio
la crescita che mi intriga tantissimo del rapporto NaruSaku.
beh, ovviamente ci sono altri cento motivi, ma elencali sarebbe difficile! XD
comunque, la crescita tra loro è importantissima, non è solo un amore sognato,
è qualcosa di costruito. E questo mi piace tantissimo. Spero che l’ultima parte
non ti abbia delusa :)
.
Queen_of_Sharingan_91 (Ehi Ludo! *_*
Sono contenta che ti abbia trovato la NaruSaku! ce ne
sono così poche in giro… *sospiro* Eh, sono proprio
bellissimi, concordo con te. Mi fanno sentire bene, ecco. e mi emozionano
sempre! ^^ Grazie a te delle recensioni… le mie
(stupide, tra l’altro) le ho scritte con piacere, per cui non mi ringraziare!! ù.ù un bacione!)
.
darkrin
(XDDD Capita a tutti di sbagliarsi, dai! E anche io sono un rinco
al momento, per cui ti comprendo! XD Io? Brava con la prima persona? Nah, non credo XD cioè, me la cavo, ma non la sento mia
come invece lo è la terza persona. Va beh. ù.ù” E la
fine? Come ti è parsa? *fischiatta innocentemente* un bacio!)
.
Helen
Lance (nuuu, l’email! Beh,
non era nulla di che, non ti preoccupare. Solo una risposta alla tua
gentilissima, in cui con tono semi-minaccioso e serio – per una volta XD – ho
scritto che non c’era bisogno di ringraziarmi per la recensione, che io come
lettrice ringrazio te per quello che scrivi. Ok, non vorrei fare la sviolinata
qua, per cui mi limiterò a dirti grazie per essere qui: significa tanto, per
me! ^^ un bacio)
.
gracy110 (Già, per fortuna c’è lo shuppiden… e secondo me Sasuke era necessario per creare
bene un legame tra Naruto e Sakura. ecco. ù.ù Grazie!
:)
.
sousuke sagara (Beh,
non ci sono stati tanti triangoli ma… spero ti sia
piaciuto. Non credevo di poter commuovere. Sono felice di averti dato tante
emozioni! Grazie! :)
.
Kokky (Oh, mi fai morire nelle tue recensioni!
XDDD Certo che Naruto è tanto arfarf da grande! Tutto
suo padre… *sorriso ammiccante* E ovvius che il lieto
fine non c’era. O quasi. Qui la speranza c’è sempre! :) Grazie Kok! ^^ un bacio)
.
yuna92 (Ecco, l’ambientazione Shuppiden.
Spero ti sia piaciuta un pochetto! ;) Grazie!)
.
Kikichan
(Grazie mille! ^^ Eheh, non sei l’unica ad amare il NaruSaku! Insieme sono unici! ;) un bacio)
.
arwen5786 (ecco, se penso che tra due
anni sarò in preda alle crisi pre-esame… sto male. Devo
imparare ad organizzarmi! è.é a parte questo… mi gongolo quando mi dici che diventi rosa leggendo
le mie fic! *-* eddai, per
tornare verso il SasuSaku ne hai di scelta, ce ne
sono in giro tantissime ultimamente! Per cui se ne hai bisogno, qualcosa di
loro lo trovi. ovviamente, io ti mantengo di una sfumatura vagamente rosea. Ci tengo!
ù.ù grazie! :)
.
Mao_chan91 (Leggendo degli errori di
battitura mi sono detta: ma sono stata così imbranata? Poi mi sono accorta di
aver pubblicato la versione non riletta, come una scema. XD solo io riesco in
certe cose! Ohoh! *_* Esatto! Sakura sa essere così
crudele anche se non vorrebbe, è tremendamente egoista e si attacca al passato
in un modo quasi morboso… infatti, qui, mica c’è il
bacio e poi ‘tutto bene, ti amo Naruto’. Va là! Non poteva essere, con loro
due, una cosa così. ù_ù So già che la parte pre-bacio non ti convincerà, non convince nemmeno la
sottoscritta! XD Ma spero ti piaccia comunque. Tra parentesi…
HYUUGACEST?! Quella del concorso? *_* Sarà un piacere leggere una NejiHina tua! E sarò appena posso un’occhiata a quella su FMA… ricordo di averla aperta ma che il computer non ha
caricato la pagina. Dannato. Grazie Mao! :)
Sono
lieta di aver visto che ha riscosso un buon successo, ne sono felicissima! ^^
Spero
che abbiate apprezzato il finale, anche se non a lieto fine. D’altronde, non
era possibile che Sakura cascasse ai piedi di Naruto così presto. Sarebbe stato proprio OOC. Già la storia della sfida
lo è abbastanza. ù_ù” Anche se devo dire che sono
così testardi e orgogliosi che – meglio che non continuo o parlo di NaruSaku per un tempo indeterminabile! XD
Grazie di
cuore a tutti quanti! ^^
Bye,
Kaho
PS
= Ah, giusto! La canzone che canticchia Sakura è colpa di Evangelion.
XD Mi ero fissata con la ending e mi piaceva troppo!
Ricorda anche il video stupendo di Naruto, quello con le stelline! Shoting Star! *-*