December

di Kaho
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Absolute (?) Zero ***
Capitolo 2: *** Pillow of mine ***
Capitolo 3: *** Back To Frostiness ***



Capitolo 1
*** Absolute (?) Zero ***


«Sakura…»

Ero senza fiato.

Avvertivo il petto come ristretto, se così si può dire, tanto da non riuscire a respirare regolarmente. Le mani cominciavano a sudare, ed io deglutii tentando di tranquillizzare il battito accelerato e il sangue che mi fluiva sul volto e nelle vene, impazzito.

Faceva troppo caldo.

E il petto cominciava a dolermi.

Naruto abbassò gli occhi, e così finalmente riuscii a riprendermi. Ispirai ed espirai, cercando di rimettere in ordine i pensieri che caoticamente si affollavano nella mia mente.

«Forse non avrei dovuto farlo»

Commentò pacatamente lui con il viso chinato, forse proprio perché io non potessi scorgere la sua espressione.

«Già» mi trovai ad annuire, assente. «Non avresti dovuto»

 

 

 

 

D e c e m b e r

~ Missing Moments Of An Escalation ~

 

 

And I
Take back all
The things I said
To make you
Feel like that

 

«Mamma muoviamoci!»

Il vento mi soffiava forte nelle orecchie, con un suono stridente e fastidioso. Sentivo già il principio di un malore all’apparato uditivo, sotto forma un pulsare leggero ma costante, e sbuffai gemendo piano e premendo le mani guantate sulle orecchie.

«Maaaammaaaa!» gridai ancora, smettendo di correre e voltandomi di scatto, fronteggiando mia madre che mi fissava con un sorrisetto furbesco e insieme accondiscendente, lo stesso che mi riservava da bambina quando smaniavo di giungere presto a casa Yamanaka.

«Sto arrivando, Sakura» mi rassicurò, stringendosi con un brivido dentro il lungo cappotto nero. «Perché tutta questa fretta di arrivare all’Accademia?»

Nascosi il viso nella calda sciarpa di lana per nascondere il rossore che, ne ero sicura, mi aveva imporporato le guance.

Come potevo confessarle il mio ardente desiderio di rivedere Sasuke-kun, il ragazzo di cui mi ero innamorata? Anche se la mamma aveva certamente intuito qualcosa, non l’avrei mai ammesso davanti a lei: ora che di anni ne avevo undici, non potevo più condividere con lei certe cose, e tendevo a creare tra noi dei segreti. Ma era giusto così, credevo.

«Non voglio mica arrivare in ritardo, che figure ci faccio io?»

Non aggiunsi che Ino avrebbe cercato di rubarmi il posto accanto a Sasuke-kun e che lui fosse uno dei primi ad arrivare, sempre. Sasuke-kun era un vincente, ed io… ed io? Non ero altro che una Fronte Spaziosa un po’ troppo intelligente. Ma ora avevo anche lunghi capelli ed ero certa di essere carina… o così mi dicevano mamma, papà e anche quel baka di Naruto Uzumaki.

Mamma mi raggiunse aumentando leggermente l’andatura, e mi coprì con l’ombrello aperto, per ripararmi dalla leggera pioggerellina che aveva cominciato a cadere dal cielo plumbeo. Rivolsi un’occhiata scocciata sia alle nuvole sia a mia madre.

«Mamma… non c’è bisogno che tu mi prenda a braccetto!»

Lei mi sorrise con dolcezza.

«Lasciami essere ancora un po’ mamma, ok Sakura-chan?»

Strozzai una protesta serrando le labbra: mi dava tremendamente fastidio il suffisso chan al mio nome. Mi faceva sembrare una bambina, ed io non lo ero più. Inoltre l’Uzumaki aveva la brutta abitudine di urlarlo a squarciagola, mettendomi sempre in imbarazzo.

Stupido.

«Siamo arrivati» commentai annoiata, sgusciando via dal gomito di mamma. Lei sospirò, e si chinò su di me per sistemarmi il giubbetto.

«Mamma…»

«Stai buona e zitta. Non permetterò che i tuoi capricci ti facciano bruscare una raffreddore!»

Alzai il mento per fare l’imbronciata (abitudine che avevo imparato da Ino e che ancora non riuscivo a cancellare) e con la coda nell’occhio vidi la mano della mia ex-migliore amica librata in aria per salutarmi e il suo viso distorto in un sogghigno superiore.

Sapevo già cosa stesse macchinando: superarmi e sedersi accanto a Sasuke-kun. Ma non gliel’avrei permesso.

Sgusciai via dalla stretta di mia madre senza curarmi del suo richiamo, correndo come una forsennata verso l’aula in cui frequentavo il corso. Tra poco ci sarebbe stata la lezione del maestro Iruka e non avrei permesso che Ino rubasse il posto per cui lottavo ogni mattina!

Scattai in avanti, afferrando la maniglia della porta, e l’aprii ansimante, scannerizzando l’area: Sasuke era già seduto in prima fila, i libri appoggiati ordinatamente in un angolo del banco e una faccia insofferente, mentre Ino chiacchierava accanto a lui.

Mi si strinse il cuore in petto, osservandoli, e mi sedetti strascicata nel banco opposto, consapevole che tentare di osservarli troppo a lungo vicini mi avrebbe depresso. Avrei potuto urlare ad Ino di non infastidire Sasuke-kun, ma d’un tratto era come se un pesante macigno mi stesse schiacciando; era una giornata no. Mi sentivo così arrabbiata e così triste da essere certa che se avessi anche solo aperto bocca, sarei scoppiata in un pianto a dirotto, un’umiliazione che volevo evitare a tutti i costi.

Accoccolai la mia fronte spaziosa contro il braccio, strofinandovi gli occhi celatamente, per non mostrare agli altri la mia debolezza. Non volevo essere debole. Io volevo solo cambiare, essere più forte ed essere considerata.

Fin da bambina sono sempre stata una ragazzina timida e impacciata, che aveva avuto bisogno dell’appoggio di Ino per andare avanti; adesso, invece, desideravo solo riscattarmi e dimostrarle che non avevo bisogno di lei.

«Ciao Sakura-chan! Stai bene?»

Lentamente alzai lo sguardo su Naruto Uzumaki, improvvisamente seduto accanto a me con il suo grande sorriso e quella faccia graffiata che lo faceva sembrare un gatto randagio colorato.

Scioccai la lingua seccata e alzai il capo, appoggiandolo al palmo della mano sostenuta dal gomito che faceva leva sul tavolo.

«Certo che sto bene!» esclamai irritata, roteando platealmente gli occhi ancora un po’ lucidi.

«Sicura?» continuò lui, inclinando appena il capo come per analizzarmi da cima a fondo, con aria preoccupata. «Hai una faccia… è stato ancora quel teme?!»

Lo vidi scattare in piedi con il pugno minaccioso ben in alto e, sapendo già il suo volere di vendicarmi e di picchiare Sasuke-kun (come se potesse batterlo e poi perché diamine si era fissato con quella storia della sfida?), lo precedetti e gli posai celermente una mano sulla bocca, zittendolo e fulminandolo con uno sguardo truce.

«Non ho bisogno del principe che mi salva, Naruto-baka! E comunque il mio principe non saresti tu!»

«Uffa, Sakura-chan» si lagnò lui, risedendosi sulla sedia e portando le braccia dietro la nuca, le labbra strette a pesce. «Io volevo solo vendicarti! Il teme non ti merita assolutamente!»

Sbuffai, innervosita.

«Non parlare così di Sasuke-kun!»

«Dico solo la verità…»

«Ma lui si merita qualcuno che gli voglia bene! Tutto lo meritano! Come puoi essere così egoista da desiderare che io non mi occupi più di lui?»

Naruto strinse le palpebre, e voltò il capo verso la finestra.

Lo osservai per un attimo, notando uno strano velo di amarezza in quegli occhi azzurri (non mi ero mai accorta prima che fossero così limpidi…) e un po’ di invidia, forse.

Per un attimo mi pentii di essere stata così meschina, ma non gli chiesi scusa. Mi limitai a mordermi il labbro e voltare il capo verso Ino e Sasuke-kun, ma senza badare veramente all’abbraccio in cui Ino lo aveva stretto obbligatoriamente.

La verità era che tentavo di scappare dagli occhi di Naruto, che erano tornati a cercarmi per rispondere alla mia provocazione. Mi concentrai su un libro, in attesa smaniante dell’arrivo del maestro Iruka.

Lo sentii sospirare.

«Sakura-chan, sai, credo che tu abbia ragione. Sono un egoista»

Strinsi la copertina del libro, ma mantenni un’espressione neutra. «So di avere ragione, Naruto»

L’arrivo del maestro Iruka e l’inizio delle lezioni riuscì a distrarmi un po’ da quella strana discussione avuta con il peggior allievo che l’Accademia avesse mai visto in tanti anni. Tuttavia le sue parole mi rimbombarono nella testa per molto, molto tempo.

Non sapevo ancora che mi avrebbero torturato anche negli anni avvenire.

 

*

 

This is my December
This is my snow covered home
This is my December
This is me alone

 

«A domani»

Laconico saluto, veloce fuga.

Non ebbi nemmeno il tempo di allungare le mani verso Sasuke-kun, che lui era già scappato via, con una velocità invidiabile.

Avevo sempre questa percezione del mio rapporto con Sasuke: che lui scappasse e non mi lasciasse entrare. Mai.

Non riuscivo a legarlo a me, lo sentivo così inarrivabile, lontano.

Forse era per questo che mi affannavo tanto per lui, facendovi capire con un esempio: chi non ha mai cercato di prendere dalla credenza più alta una scatola misteriosa che la mamma gli ha nascosto proprio per celargliela? La situazione era piuttosto simile, anche se la mia non era semplicemente una questione di infantile curiosità. Io amavo Sasuke-kun. Ne era certa.

Sospirai e cominciai a camminare verso casa.

Naruto mi seguiva a distanza di pochi passi, sentivo lo strascichio dei suoi piedi sulle strade ciottolate di Konoha.

Mi sembrava quasi si essere pedinata e questo mi innervosì. O forse era solo la sua presenza costante accanto a me, come se fosse la mia balia, a darmi fastidio.

«Naruto cosa stai facendo esattamente?!» domandai scocciata, fermandomi per fronteggiarlo faccia a faccia. Sapendo che avrei vinto, perché Naruto mi lasciava vincere ogni dannatissima volta.

Lui si grattò il naso a punta sogghignando bonariamente.

«Sto tornando a casa!»

«Ma è dall’altra parte» obiettai, inarcando le sopracciglia con scetticismo.

Naruto ridacchiò, imbarazzato, con le dita intrecciate dietro la nuca bionda. «Già, faccio una passeggiata…»

Pensava sul serio di darmela a bere?

«Naruto…» lo avvertii ringhiando. Lui smise di ridacchiare e si lasciò andare in un sospiro rassegnato.

«Ok, ok, lo ammetto: volevo accompagnarti a casa… posso?»

Il tono era esitante, quasi timido, non ero abituata a questo suo lato del tutto nuovo.

Mi lasciò un po’ interdetta.

Riflettei un attimo sulla proposta e lo osservai per qualche minuto, indecisa: dirgli di sì significava dargli qualche speranza (cosa che io volevo assolutamente evitare), ma dirgli di no significava anche compromettere il labile rapporto che si stava creando fra di noi come compagni di squadra.

In fondo sarebbe bastato dargli capire che non mi interessava – come avevo fatto sin dai tempi dell’Accademia –, ragionai svelta, un po’ ammorbidita dai grandi occhioni blu spalancati e supplicanti.

Feci qualche passo in avanti, poi mi fermai, girando il volto fino a scorgere con la coda nell’occhio il viso di Naruto chinato verso terra, intristito.

«Ehi, guarda che non ho intenzione di aspettarti in eterno!»

Era certa di che il tono fosse stato sufficientemente sgradevole e acido, ma la sua reazione non fu né un sospiro né uno sbuffo, tutt’altro, mi corse a fianco, ridente, come se le mie parole non lo avessero scalfito per nulla.

Aveva lo stesso sguardo felice dei bambini il giorno di Natale con in mano il regalo agognato, lo stesso luccichio che avevo visto nello sguardo di mia madre quando da bambina le disegnavo paesaggi di fiaba con i pastelli a cera.

Strinsi le dita a pugno, lasciando che le chiacchiere di Naruto mi scivolassero addosso, senza prestarci grande attenzione; ebbi l’impressione (un po’ azzardata, forse) che queste cercassero di affollare i miei pensieri, come se volessero esserne il centro.

Ma Naruto non era il mio centro.

Ed un tratto mi assalii quella stessa paura che prima avevo accantonato. Io non lo volevo ingannare, volevo solo essergli un po’ più vicina, ma… se lui avesse pensato solo un momento di avere una chance… non sarebbe stato giusto illuderlo di questo. Io amavo Sasuke Uchiha. Non Naruto Uzumaki. E questo non sarebbe cambiato perché non c’era spazio per lui.

Era Sasuke-kun il centro dei miei pensieri e mi rendevo vagamente conto di quanto irrazionale fosse l’impulso di scacciare chiunque volesse (o potesse) prendere il suo posto.

«… e così ho trovato il buono sconto per un ramen gratis! Non è mitico, Sakura-chan?»

Quando pensavo a Sasuke, il cuore cominciava a battere più forte, ma era atroce sentirlo pulsare forte e risuonare nel petto, ristrettosi come se il mio corpo si rifiutasse di respirare. Ed ogni sospiro era faticoso e quasi ansimavo, senza accorgermene.

«Quel teme! La prossima volta che lo sfido, giuro, lo batto!»

Nonostante questo, continuavo a vederlo. Ricercavo quegl’occhi d’onice che impietrivano e rallentava ogni mio pensiero, lasciandomi in balia del mio cuore che, inerte, continuava a battere, incurante dell’istintiva paura del dolore.

«Tutte quelle arie solo perché lui è un Uchiha, un genio! Ma non basta solo lo sharingan per essere un bravo ninja e io glielo mostrerò!»

Sotto le ciocche corvine vedevo quei pozzi d’inchiostro, ma non vi riuscivo a vedere alcuna ombra. Nulla.

Mentre quelli di Naruto (prendendo un esempio a caso, eh) si scurivano alle volte, quelli di Sasuke-kun non rivelavano niente di niente, come se fosse di un altro mondo, un po’ misterioso un po’ oscuro, come se avesse costruito una barriera attorno a quegli occhi di ghiaccio (gli occhi sono lo specchio dell’anima, no?).

Riuscivo solo a percepire dalle sue parole sprezzanti di vendetta l’oscurità in cui era avvolto, ma non mi lasciava provare a curarle.

«Ehi, ma mi stai ascoltando? Sakura-chan?»

D’altronde, cosa potevo fare? Non ero un ninja medico né sua amica.

Ma ero sua compagna di squadra. Non potevo arrendermi così, per lui, per me… dovevo scalfire l’indifferenza del suo sguardo e guarirlo.

«Neee Sakura-chaaaan

Il profilo familiare della mia casa mi apparve a pochi metri di distanza e ne fui confortata. Avevo bisogno di una doccia, un letto caldo e un libro. Il modo migliore per distrarmi.

Girai su me stessa e i miei capelli rosa ricaddero sulle mie spalle con leggerezza.

«Grazie per avermi accompagnato, Naruto.» Sorrisi, inclinando appena il capo di lato. «Ora torna a casa e mangia! Scommetto che sei stanchissimo anche tu.»

«Naruto Uzumaki non è mai stanco! E la fame non è un pro– » Ad interromperlo un sonoro gorgoglio da parte della sua pancia. Le guance graffiate di Naruto divennero vermiglie e non potei trattenere un sorrisetto.

«Forse dovresti usare quel buono ramen…» suggerii con dolcezza piuttosto inusuale.

Lui chinò appena il mento verso il petto, grattandosi una guancia in quel modo imbarazzato che io trovavo adorabile, anche se non glielo avrei mai confessato nemmeno sotto tortura.

«Allora Sakura-chan mi stavi ascoltando…

Lo aveva sussurrato così piano, che non ero sicura di aver ben capito, né avevo voglia di discutere di questo, per cui feci finta di nulla.

«Hai detto qualcosa, Naruto?»

«Nulla nulla!» ridacchiò lui, continuando a grattarsi. «Ehm, sono contento di averti accompagnato! E spero di averti un po’ distratto!»

Sbattei gli occhi, perplessa.

«Cosa?»

«Beh» si guardò attorno, evitandomi. «Sei così presa da chissà cosa negli ultimo tempi… volevo un po’ distrarti, tutto qui… non voglio vedere quella specie di tristezza nei tuoi occhi Sakura-chan…»

«Naruto…» soffiai, troppo sorpresa per aggiungere altro.

Lui mi sorrise spontaneo.

«Beh, io vado! A domani all’allenamento Sakura-chan!» salutò e corse via velocemente.

Rimasi qualche attimo in piedi in strada, rimuginando su quelle parole e sulla sensibilità di Naruto nel cogliere il mio stato d’animo, poi entrai in casa, salutai mia madre e mi precipitai a fare un bagno caldo.

Mentre mi insaponavo le braccia provate, sorridevo.

«non voglio vedere quella specie di tristezza nei tuoi occhi Sakura-chan…»

 

 

 

 

 

 

 

*^*^*^*

 

 

Naruto, Sakura, Sasuke ecc. © Kishimoto.

My December © Linkin Park

 

 

Esatto.

Io sul podio quella con la coppa aurea, signori e signore.

IO! Con QUESTA fic! Dopo tutta la fatica che ho fatto nel scriverla… più che altro, per convincermi a mandarla e non sto scherzando se dico che ero insicurissima! XD

L’ho scritta in uno stile che non è propriamente il mio, cioè usando la narrazione in prima persona, in cui sono ancora un po’ convinta di essere incapace… Tuttavia, pare che i miei sforzi non siano andati a quel paese!!! AW! *o*

Allora, dunque, ho solo alcune cosa da dire.

E sono ringraziamenti, più o meno. XD

Innanzittutto a Susi, alias _ayachan_, per aver scritto “Ali di cera” una delle Naruto/Sakura più belle che abbia mai letto, a cui un po’ è ispirata questa fan fiction.

Poi a Vale, che me l’ha betata, rassicurandomi sulla validità della fic! *_*

A Coco Lee e a HarryHerm per il concorso – non vedo l’ora di leggere le altre fic *_* Finalmente un po’ di NaruSaku sul sito! *o* - per il giudizio apprezzatissimo e oggettivo, a prescindere dal mio grigiume! XD

A tutte le altre partecipanti, per aver scritto una NaruSaku o comunque una fic sul loro rapporto… grazie! Essendo una fan accanita, il solo pensiero di leggerle mi riempie di gioia! *_*

Ora, mentre scrivo questo (h. 20.19), la linea ancora non va… mi ha concesso gentilmente quei 10 minuti per leggermi i risultati ed esultare un po’ su MSN. Questa cavolo di linea… ci ho litigato tutto il pomeriggio mentre (ergo bambi88) sogghignava con compiacenza tenendomi all’oscuro dei risultati e inveendo insieme a me contro Mefisto! XD

È cattivissima ‘sta linea… =_= Comunque spero di pubblicare il primo capitolo al più presto! *_* Oggi nemmeno la linea può rattristirmi! *_*

Ah, giusto! Sono 3 capitoli ed ognuno riprende un po’ gli episodi salienti di Naruto, dall’infanzia alla serie Shuppiden! Spero vi piaccia e, se non siete fan della coppia, ve la faccia un po’ apprezzare o almeno considerare, ecco! ^^

Ed ora lasciatemi esultare ancora un po’… HO VINTOOO! *O* YATTAAA! *cipollino che corre commosso*

Complimenti ancora a tutte quante! In particolare alle mie colleghe di podio, Mao-chan91 (oddeo, se penso che mi sono battuta con te *.*) e dionea (bravissima! *-* non potevo non aspettarmi che il meglio da te! ;-)… (L)

Sono semplicemente senza parole, scusate se ho riempito le note di fondo con stupidaggini!

Il prossimo aggiornamento arriverà presto, tra quattro giorni facciamo, tanto è già pronta! XD

Ah, mi raccomando, una recensione non fa male! *_* ß Occhi supplicanti

 

 

Un bacio,

la vostra esuberante e contentissima – nonostante la linea baka

Kaho

 

PS = Già che ci sono… grazie a tutti coloro che mi hanno fatto gli auguri ieri. Vi ringrazierò a dovere (L)

PS2 (e non è la PlayStation XD) = Ispirata anche ad un video bellissimo su questa canzone di una delle mie NaruSakuAMVmakers preferita: Inikusan. Se avete voglia di darci un’occhiata – e io ve lo consiglio *_* - vi passo il link del video! La potete trovare qui: http://it.youtube.com/watch?v=dFIma6ZjfOo

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Capitolo 2
*** Pillow of mine ***


 

And I give it all away
Just to have somewhere
To go to
Give it all away
To have someone
To come home to

 

Ancora avevo gli occhi umidi di lacrime.

Mi passai le mani sugli occhi, senza riuscire a contenere né la stanchezza né la gioia per il risveglio di Sasuke-kun.

Ora sarebbe stato tutto perfetto. Sarebbero tornate quelle pigre giornate passate al sole a sgobbare per qualche stupida missioncina di classe C affidataci da Kakashi-sensei e quelle serate fatte di piccole passeggiate in cui mi sarei legata a Sasuke-kun per il braccio, per sentirlo vicino: ora più che mai ne sentivo il bisogno, dopo la tremenda paura che avevo provato nell’averlo quasi perso.

Mi accorsi, in tutta quella mia euforia, che non avevo ringraziato abbastanza Naruto per aver portato con sé Tsunade-sama, che aveva guarito Sasuke-kun.

Indugiai sulla strada di ritorno verso casa, ma decisi che una visita al mio compagno di squadra era giustificata e che mamma avrebbe aspettato ancora un poco.

Usai il chakra per correre più velocemente, e mi sentii sollevata nel costatare che non ero peggiorata nonostante fosse da un po’ – cioè da quando assistevo Sasuke-kun all’ospedale – che non mi allenavo.

Bussai educatamente alla porta, attendendo il suo arrivo.

Naruto mi aprì la porta, i capelli scarmigliati e bagnati, addosso una t-shirt nera e la parte superiore della solita e vistosa tuta arancione legata alla vita per mezzo delle maniche. Non ricordavo di averlo mai visto così. Era decisamente… carino? Strano aggettivo da associargli; non ci avevo mai fatto veramente caso prima di allora.

«Sakura-chan…

Non era proprio capace di fingere, la sua sorpresa nel vedermi lì era palese.

Gli sorrisi dolcemente, senza traccia dell’astio che gli riservavo durante l’Accademia. D’altronde ormai lo consideravo come un compagno di squadra e, beh sì, forse come un amico.

Si era dimostrato leale e alle volte era riuscito davvero a stupirmi, come quella volta che combattemmo Zabuza e Haku: forse ero io ad averlo classificato sin dall’inizio come ‘stupido’, senza dargli la possibilità di mostrarsi per come era e probabilmente, non lo negai, non gli avrei mai dato questa chance se non fosse mio compagno di squadra.

«Ciao Naruto, posso entrare?» domandai sorridente, le mani intrecciate dietro la schiena.

«Oh» esalò lui, ancora incredulo «ma certo Sakura-chan! Però ti avverto che è un po’ disordinato…» ridacchiò imbarazzato, grattandosi la zazzera bionda.

«Non ti preoccupare!» esclamai entrando. «Sono anche io molto – Naruto! Ma qui c’è il finimondo!»

Nonostante le buone intenzioni non riuscii a trattenermi. Osservai con cipiglio scuro il caos che regnava nell’appartamento, le scatole di ramen vuote appoggiate sui mobili o sul pavimento, le lenzuola disfatte, i vestiti appoggiati caoticamente per la stanza.

Assottigliai gli occhi e Naruto si sfregò imbarazzato la guancia graffiata.

«Sakura-chan… ti avevo avvertita… e poi sono appena tornato…»

Arricciai il naso e lo interruppi bruscamente. «Non tentare di addolcirmi con queste patetiche scuse, Naruto. Giuro che uno di questi giorni vengo a casa tua e sistemiamo tutto quanto!»

A dispetto delle mie aspettative, Naruto sorrise raggiante all’idea.

«Vuol dire che tornerai a casa mia, Sakura-chan?»

Il sangue mi fluì al viso, rendendolo bollente al tocco gelato delle mie dita che meccanicamente cercavano di nascondere il rossore, inutilmente. Schivai lo sguardo speranzoso di Naruto, e posai i miei occhi color giada sul pavimento, cercando di apparire indifferente e scocciata.

«Vedremo, Naruto, vedremo… d’altronde qualcuno ti dovrà fare da mamma no?» lo presi in giro. Lo sentì ridacchiare e mi azzardai a cercare il suo sguardo: morbido e accomodante. Come un cuscino, insomma, dove appoggiare il capo quando sei assonnato e hai bisogno di un po’ di pace. Dove sfoghi la frustrazione, gridandogli addosso, dove piangi lacrime amare, dove puoi sognare.

Stupidamente paragonai Naruto al mio cuscino personale; ma presto tentai di scacciare questo pensiero dalla mente, consapevole che i cuscini si trovano sui letti delle camere, nell’angolo che solitamente è quello più intimo delle persone. E Naruto per me non era altri che il mio compagno di squadra chiacchierone, a cui dovevo molto.

Mi ricordai allora il motivo della mia visita. 

«Senti, Naruto, io volevo…»

«Vuoi da bere Sakura-chan?» mi domandò lui, interrompendomi e fiondandosi verso una porta che doveva dare sulla cucina o qualcosa del genere.

Scossi la testa negando. «Sono un po’ di fretta, mamma mi aspetta per cena…» mi sentii a disagio nell’ammetterlo, per una volta, non perché era poco ‘indipendente’ avere un orario a cui rientrare a casa, ma perché sapevo che lui non aveva questa mia fortuna. «E poi non ho sete» aggiunsi, quasi imbarazzata.

Le sue sopracciglia bionde di inarcarono, rendendo la sua espressione triste e dispiaciuta. Masticò un «Ah» scoraggiato, e mio malgrado mi sentii profondamente in colpa.

Per cosa poi? Non aveva davvero creduto che sarebbe stata una lunga visita, no? In fondo passavamo già tanto tempo assieme, negli allenamenti, nelle missioni… avevo già dedicato la mia parte del mio tempo a lui, vero?

Mi odiai per essere una pessima attrice, anche e soprattutto con me stessa.

«Naruto?»

Lo chiamai per farlo uscire da quella specie di stato di trance in cui era caduto, e allungai appena la mano, senza però toccarlo.

«Scusa Sakura-chan» sorrise mesto, e ancora un vago senso di disagio e colpa mi colpii. «pensavo fossi venuta per passare un po’ di tempo insieme, sai, è da tanto che non ci vediamo… tra la missione e la tua assistenza a Sasuke…» ridacchiò, ma non vi era la solita allegria.

Tutto il mio buon umore fu schiacciato da una sensazione indefinita, ma inequivocabilmente triste. Tentai di sorridergli per allietarlo, non sopportavo vederlo così. Me ne accorsi solo in quell’istante.

«Scusa Naruto, è che volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per Sasuke e…» feci una pausa, senza sapere cosa aggiungere.

«…beh, grazie. Dico davvero.»

Naruto si illuminò – ma piuttosto opacamente – in un sorriso largo e disteso.

«Non c’è di che, Sakura-chan! Non mi devi ringraziare, l’ho fatto perché anche se è un teme, Sasuke è il nostro compagno di squadra, no? Lui avrebbe fatto lo stesso»

Gli sorrisi indulgente. «Sì… avrebbe fatto lo stesso…»

E mentre lo dicevo, le immagini della prima volta in cui l’avevo visto a terra, sanguinante, dopo l’attacco di Haku mi vorticarono in mente, e d’istinto strinsi le mani verso il cuore, che batteva lentamente ma dolorosamente.

‘L’amore fa male’ dicono, ed io l’avevo provato sulla mia pelle per prima, ignorando però di essere io stessa causa dello stesso male. Ma ero sempre stata un po’ cieca a ciò che non volevo vedere.

Tossicchiai. «Beh… ora vado»

«Grazie per la visita!»

Il solito tono raggiante, il solito sorriso sghembo.

Naruto era davvero qualcosa di magico, la persona più solare e sorridente che avessi mai visto… e soprattutto la più generosa. Lo capii quando mi ringraziò, nonostante gli avessi fatto intendere che l’idea di passare tempo con lui dopo la missione nemmeno mi aveva sfiorata, occupata com’ero con Sasuke-kun.

E allora realizzai che non volevo lasciarlo così, in quel modo pieno di sottointesi e di illusioni infrante. Anche se un po’ mi metteva a disagio il suo attaccamento per me, dovevo lasciargli uno spiraglio di luce… lui aveva creato il mio.

«Naruto?»

«Uh?»

«Che ne dici di mangiare al chiosco di ramen, una di queste sere?»

Non seppi nemmeno come avevo avuto il coraggio di chiederglielo, ma lui subito si lanciò di slancio verso di me per abbracciarmi, strillando un: «OH CERTO SAKURA-CHAN!»

Mi scansai, e lui cadde e pestò il naso contro il pavimento.

Alzai le sopracciglia, in un’espressione divertita e rassegnata insieme, mentre Naruto si rialzava e si massaggiava dolorante il naso contuso.

«Ok, allora ci metteremo d’accordo… ci sentiamo!» mi abbassai su di lui, approfittando del fatto che stesse ancora mugugnando qualche «Ahia» a mezza voce, e gli posai un piccolo bacio a farfalla sulla fronte.

Ora i suoi occhi erano pieni di sorpresa e le guance rosse come pomodori maturi. Mi fece una gran tenerezza e il mio cuore si riempì di una sensazione calda e dolce come miele.

«Guarisci, piccolo imbranato!» con questo augurio, scivolai fuori dalla sua casa, ridacchiando tra me e me, serena come lo ero stata poche volte negli ultimi mesi.

 

 

*

 

This is my December
These are my snow-covered trees
This is me pretending
This is all I need

 

Le dita affondavano nel morbido spessore del cuscino, tracciando rughe che solcavano la stoffa rosa.

Il mio naso, premuto contro di esso, avvertiva il sentore del sapone usato da mia madre, acidulo e irritante, mischiato all’odore di cipria e fondotinta che cominciava a macchiare la stoffa.

Era stata un’idea istintiva tentare di nascondere le guance rigate da lacrime ai miei genitori con l’aiuto dei cosmetici, ma almeno, aiutata anche dalla penombra della mia stanza, ero riuscita a convincere mia madre che la mia mancanza di fame era del tutto spontanea, senza che lei sospettasse nulla, propinandole una bugia.

Doveva essere piuttosto tardi.

Dalla finestra vedevo le stelle incastonate dentro il blu scuro della notte, l’ombra nera dell’albero del viale, la mezzaluna illuminare debole il cielo.

Avevo soffocato i singhiozzi in quel pezzo di stoffa, lo avevo bagnato, avevo affondato i denti rabbiosa nel sacco pieno di piume e lo avevo lanciato con foga verso l’armadio; poi ero corsa a riprenderlo, legandomelo al petto con le braccia come se fosse un tesoro prezioso, e avevo ricominciato a piangere come una bambina (nonostante mi fossi ripromessa di smetterla, con i capricci), e tutto perché Sasuke-kun se ne era andato. Senza di me.

«Arigato.»

Cosa avevo mai fatto per meritarmi quel grazie? Non ero riuscita a penetrare quel muro. Non ero riuscita a salvarlo da se stesso. E mi ero aggrappata a Naruto perché lo salvasse per me.

Soffiai rumorosamente il naso dentro un quadrato di stoffa bianca, e mi pulii il viso con delle salviette umidificate che tenevo nel cassetto del comodino accanto al mio letto per i casi di emergenza. Ero sempre stata attenta alla pulizia.

Mi alzai e raggiunsi l’armadio e, aprendo l’anta centrale, guardai all’interno della specchiera: avevo i capelli scompigliati e gli occhi ancora troppo lucidi e gonfi, ma in compenso il viso era asciutto e le spalle tremavano meno di prima.

Ispirai aria dentro i polmoni e appoggiai i palmi delle mani sulla superficie fredda dello specchio.

I miei occhi fissavano i loro gemelli nel riflesso, e vi vedevano stanchezza ma anche un luce nuova e risoluta. Ne fui compiaciuta: avevo deciso di dedicarmi a diventare un buon ninja e avrei fatto di tutto per riportare Sasuke-kun a casa, insieme a Naruto.

Non avrebbe affrontato tutto quello da solo, ma con me. Insieme ce l’avremmo fatta a scalfire il muro di Sasuke. Ne ero certa.

Appoggiai la fronte sulla superficie fredda e mi lasciai andare ad un nuovo sospiro, per trovare la forza di smetterla come le lacrime. Annuii decisa e richiusi le ante, voltandomi per infilarmi nel letto e tentare di dormire un po’ – in effetti avevo sofferto un po’ di insonnia, ultimamente, e lo sfogo precedente doveva essere stato un risultato di questa mancanza di riposo.

Adocchiai per un’ultima volta la finestra e soffocai un urlo nel vedere un sorridente biondino sventolare la mano verso di me.

«Buonasera Sakura-ch – »

Cambiai direzione e corsi alla finestra, aprendola e buttando malamente Naruto sul pavimento, con veemenza, spezzando così il suo saluto.

«Che diavolo ci fai a quest’ora sul mio davanzale?! Ma lo sai che sei appena guarito, incosciente!, avresti potuto cadere!»

Naruto si sedette sul pavimento e cominciò a spolverarsi la tuta arancione, imbronciato.

«Neee, Sakura-chan, sei violenta… e poi sono in perfetta forma, pronto per un allenamento!» mi contestò, continuando a rimanere seduto a gambe incrociate.

Ci guardammo per un po’, o meglio, io ricambiavo il suo sguardo che mi scrutava scrupoloso. Inarcai un sopracciglio, perplessa e incuriosita insieme.

«Che c’è?» sbottai infine, volendo sapere il perché di quell’analisi minuziosa.

Naruto sogghignò, gongolante.

«Non sapevo che ti piacessero i coniglietti, Sakura-chan!»

«Eh?» domandai confusa, non capendo a cosa si stava riferendo. Poi ricordai che avevo addosso il pigiama che mi aveva regalato mia madre due anni prima, rosa confetto con tanto di coniglietti e carotine, e arrossì furiosamente per l’imbarazzo.

Il mio pugno colpì preciso il capo di Naruto, facendo scomparire il suo ghigno. Lui piagnucolò un «Sakura-chan perché…?» addolorato, massaggiandosi il capo con entrambe le mani.

«Perché te lo meriti, cretino» risposi, facendo scattare il viso di lato per nascondere il rossore che sentivo sulle guance bollenti.

Stupido Naruto. Stupido!

«Uffa! E pensare che ero venuto sperando in un abbraccio d’arrivederci prima di partire con l’Ero-sennin…

La mia rabbia sbollì in un attimo, e mi voltai a rallentatore verso di lui, incrociando un mezzo sorriso impacciato.

«Scusa?» domandai, senza volerci credere.

Naruto si alzò in piedi, spolverandosi il pantalone anche dietro, e continuò: «Parto per un addestramento intensivo con Jiraya, credo che tornerò solo tra un po’.»

«Un po’ quanto?»

Tentennò. «Probabilmente tre anni.»

«Oh.»

Non volevo mostrarmi delusa, ma non riuscii come avrei voluto a nascondere quanto questa notizia mi avesse colpita.

Sarei rimasta sola per tre anni e Naruto sarebbe diventato più forte. Come avremmo fatto a ritrovare insieme Sasuke-kun?

«Ma non ti preoccupare Sakura-chan!» esclamò allegro, mettendo davanti a sé il pollice, come aveva fatto prima di partire con il gruppo guidato da Shikamaru. «Mi allenerò e diventerò forte, e intanto farò qualche ricerca su Sasuke! Così te lo riporterò indietro! Ok?»

Che sciocco. Si preoccupava sempre per me.

Sorrisi e fui certa di risultare naturale e sincera. «Va bene. Ma anche io diventerò un bravo ninja, e poi ci ritroveremo insieme per andare a prendere Sasuke-kun.»

Lui mi fissò in modo strano, indecifrabile.

«Ti manca così tanto?»

Sussultai colpevole, e incastonai la testa nella clavicola, stringendomi leggermente il braccio sinistro con le dita della mano destra.

«Beh, un po’ sì.» ammisi, tentando di non far trapelare quando mi mancasse. Ma dallo sguardo preoccupato di Naruto capii che lui aveva già compreso, per cui sospirai.

«Tanto. Lo sogno, penso a lui ogni giorno e vorrei essere con lui sempre. E quando ripenso ai suoi occhi, vorrei abbracciarlo, come se fossi un polo di una calamita e cercassi il polo opposto.» sorrisi mestamente, un po’ impacciata. «Stupido eh?»

«No» Naruto mi sorrise. «Capisco come ti senti. Anche a me capita la stessa cosa con una persona.» Gli occhi azzurri corsero verso l’orologio nella mia stanza, e si spalancarono.

«Oh, sono in super-ritardo! L’ero-sennin sarà arrabbiatissimo con me! Ci vediamo Sakura!»

«Aspetta Naru– »

Saltò dalla finestra all’albero davanti a casa, correndo via veloce.

Io rimasi immobile, la mano protesa verso la finestra. Avrei voluto regalargli quel famoso abbraccio d’arrivederci.

Respirai a fondo e chiusi la finestra, buttandomi poi sul materasso.

Per quella notte, nonostante i buoni propositi, non chiusi occhi, ripensando alle parole di Naruto, alla promessa che ci legava, a quella che ci divideva.

 

 

 

 

 

 

 

 

*^*^*^*

 

Ho letto tutte le altre shot del concorso, ma ammetto che, purtroppo, non ho avuto il tempo di recensire per motivi tecnici *coff*lalinea*coff*.

Comunque, ecco la seconda parte, dove Sasuke troneggia nel cuore di Sakura! Ma è necessario che sia così, come nel manga, un’evoluzione lenta, a piccoli passi… anche se gli episodi li ho inventati spudoratamente, lo ammetto. ù_ù” Questo ultimo lo trovo poco probabile… *coff*

Comunque… Ringrazio tutti coloro che hanno recensito la storia! davvero mi ha fatto tanto piacere! ^-^

Mi scuso già per le risposte affrettate, ma devo andare a imparare i gesti dell’inno del Grest! ;__;

 

darkrin: Anche io credevo di non esserne capace, ma come vedi ci sono riuscita in qualche strano modo… bisogna provare, per dire! (anche se continuo a essere convinta che la prima persona mi venga un po’ da schifo =.=). Ha centrato perfettamente il significato del titolo! E la dolcezza di Naruto la adoro anche io! *_* Baci

Kairi84: My December… anch’io la adoro dopo un certo video! ;__; è angosciosa, questa canzone, ma splendida! *.* Grazie dei complimenti, e soprattutto per come hai analizzato i personaggi: esattamente come volevo che fossero visti! ^^ Noti altri passi avanti in questa relazione? XD Grazie un bacio!

Elwerien: Ho letto la shot Serena! Devo solo trovare 10 minuti per recensire, se stasera la linea funzia considera che leggerai la recensione. Intanto complimenti perché la forma dialogica l’ho trovata originale e molto scorrevole, piena di rancore! *_* Ok, non mi perdo a commentare qui, sarebbe idiota… Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! ^^

Rori_chan: Grazie per gli auguri… e per i complimenti! *_* Il disprezzo per i soprannomi infantili è autobiografico, odiavo quando papà mi chiamava ‘scricciolo’… invece ora che sono grande lo adoro! XD Il mondo è strano… eheh… Naruto sostituire Sasuke? Sì, molto molto probabile che ci riesca! ^^ O almeno così spero io… divertiti in vacanza, cara! *_* e ancora grazie!

Lily_90: Sono un’eccezione? Uhuh! Che gioia! *-* Guarda, io sono convinta che l’amore di Sakura per Sasuke da dodicenne sia stato sincero, più di una sfida (mentre secondo me per Ino era La Sfida), però nello shuppiden vedo difficile che sia rimasto intatto! Oh, per il pezzo Sakura/mamma è vagamente autobiografico… XD è così tenero scrivere della sconosciuta madre di Sakura, adoro usare questo personaggio anche se non esiste! *_* E hai centrato la volontà di staccarsi da Ino e camminare sola! ù_ù Sostenitrice NaruSaku? davvero? ottimo ottimo! *_* Mi fa piacere fa considerare una coppia di cui magari si era scettici! ;) Grazie un bacio!

sousuke gaara: Andrò avanti, dalla prima serie si arriva allo Shuppiden nella terza parte. Grazie mille! :)

arwen5786: *très chic, très bon nana* ß oh, la canzoncina nel film della ‘Carica dei 101’… non ho resistito nel metterla! XD Camiiiiiiiiiiiiii! *salta addosso* Sono a casaaaaa! Mi sembra un sogno! XD A parte queste piccole sciocchezzuole, grazie mille! *_* Tu non sai quanto è bello che io ti faccia pensare seriamente a questa coppia… ovviamente, so che la tua fede primaria è la SasuSaku, come indica il portachiavi. ù_ù Lo sai che per me è il contrario: la SasuSaku non mi dispiace, ma prima NaruSaku!! XD Un bacio, tesoro mio! *_*

Kikichan: Ovviamente sarà tutta su internet! ^^ Spero ti piaccia anche la continuazione… un bacio!

Yuna92: Grazie mille! :)

Mao_chan91: Mao… la tua shot sarà la più difficile da commentare. So già che mi impappinerò nello scrivere qualcosa di vagamente sensato… va beh, io ci proverò! é.è Lo spannung crudele è fatto apposta per costringere il lettore ad andare avanti… e per i periodi lunghetti, è un po’ il mio stile, temo! ^^; Non ci posso fare nulla… e rileggendo però ho visto anche io che mancava qualche virgola! (grazie degli appunti, ne farò tesoro! ^^) Naruto piccino è veramente da stropicciare! Sakura da strozzare… ma va beh, io adoro il loro rapporto anche con tutta l’amarezza che ci può essere! ^^ Dici che la narrazione è funzionale alla fic? *_* Per fortuna! Era uno dei miei crucci! Grazie mille per la recensione, Mao-chan! <3

Kokky: Grazie per i regalini, Kokky. Sono bellissimi. <3 E perché sei sempre qui, ad incoraggiarmi… graziegraziegrazie! ^^ Beh, sai, Naruto è così puccio io non ce la faccio a non descriverlo con gli occhioni grandi grandi! *_* Anche se poi da grande non è affatto tenero: è ARF! ù_ù Idiozie a parte, sono lieta che ti sia piaciuto il capitolo! Un bacio!

bambi88: Oh Rò… sto ancora scrivendo il coso per il tuo account… arriverà non ti preoccupare! ^^ Hai mangiato il tronky al cocco?! L’hai assaggiato?! A me non dispiace, anche se è più buono quello al cioccolato… *coffcoff* Nero e rosa? Uhm? Sai che sono in molti a pensare che siano perfetti insieme? XD *firulì* ma non intendo nulla con questo! bestia satanica che mi corrompe! XD Un bacio tesoro, grazie! <3

Helen Lance: Approfitto di questa fic per ringraziarti di ogni recensione che mi hai lasciato… non sai quanto mi renda incredibilmente felice la tua presenza nelle mie shot! *_* A proposito… ti è arrivata la mail? Purtroppo ho dovuto mandarti la risposta via ‘Contatta Autori’, perché ho cancellato per sbaglio la tua mail… perdono! *inchino* e ho visto anche la raccolta di Bleach… appena la linea permette, ci faccio un salto più che volentieri! *_* Quella del gatto randagio piaceva tanto anche a me! così piccolo e arancione… e scarmigliato… un micino, troppo tenero Naruto! *_* E la prima parte è per tenervi sulle spine, tutti quanti! Sono pochi quelli che sanno l’amaro finale! XD  Grazie mille… <3

 

 

 

Grazie, ancora, a chi legge e a chi commenta.

 

Bye,

Kaho

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Capitolo 3
*** Back To Frostiness ***


 

And I
Just wish that
I didn't feel
Like there was
Something I missed

 

«Uff

Mi buttai sul letto con un sospiro, né stanco né desolato, un po’ sognante. Forse.

Il cuscino era morbido e i miei capelli corti e rosa affondavano in quel morbido giaciglio di piume. Me lo portai al petto, stringendolo e attutendo contro di questo un gridolino di gioia.

Naruto era tornato e mi sentivo veramente felice, come non lo ero più da tanto tempo. Finalmente era tornato!

Era diventato più alto e slanciato, le spalle erano più ampie, il viso più maturo, le mani più grandi e appariva ancora più forte e adulto, in un certo senso. Tuttavia il sorriso era rimasto accogliente e caldo e gli occhi ridenti e con la stessa luce determinata che avevo cominciato ad apprezzare solo dopo gli esami Chuunin.

Il mio viso si rilassò nell’ennesimo sorriso gioioso della giornata.

Strofinai la guancia contro il tessuto del cuscino, mentre gli occhi correvano sulla foto appoggiata sul mio comodino, che ritraeva tutto il Team7.

Il viso di Naruto era imbronciato, era così tenero da bambino!

Ora invece era circondata da un’aura nuova per me, ricca di suggestione e fascino.

Era strano pensarlo, ma Naruto si era fatto decisamente molto carino dall’ultima volta che l’avevo visto tre anni prima. Forse perché era cresciuto, forse perché ero cresciuta io, forse perché eravamo cresciuti entrambi.

Non ero riuscita a rimangiarmi questo pensiero un po’ imbarazzante. Lo credevo sul serio più attraente e arrossii ripensando a Naruto. Affondai imbarazzata il viso nel cuscino, sfregandovi il naso.

Che stupida! È Naruto, insomma, non mi pare il caso di pensare a come sia diventato bello!

Ripensai piuttosto a come mi ero sentita a mio agio con lui, nonostante fossero passati tre anni dall’ultima volta che ci eravamo visti.

Questo era un po’ strano: l’atmosfera tra di noi era stata più rilassante e genuina anche dei giorni da genin. Probabilmente nell’ultimo periodo insieme ci eravamo legati più di quanto fossi riuscita a comprendere.

Non c’erano stati particolari silenzi imbarazzanti, ma solo battute e un chiacchiericcio che eguagliava solo quello che intraprendevo con Ino quando andavamo insieme a raccogliere erbe mediche.

E c’erano stati tanti sorrisi risate. Da quanto non ridevo così?

Le guance mi facevano perfino male dal tanto avevo tirato i muscoli in quel pomeriggio insieme.

Mi facevano un po’ male anche le nocche delle mani, forse avevo messo un po’ troppa forza in quei pugni, ma alle volte non avevo saputo contenere la mia stizza.

Ma d’altronde non ero mai riuscita a fingermi gentile e caritatevole con Naruto, gli facevo vedere la vera me, quella un po’ aggressiva e ritrosa ma anche dolce quando serviva.

Forse era per quello che mi era mancato così tanto: solo lui pareva comprendermi al volo in ogni sfaccettatura e mi voleva bene per quella che ero.

E anche io gli volevo bene, un po’. Ma solo un pochino.

Mi resi conto che mi erano mancati i suoi sorrisi incoraggianti, le sue risate spontanee, i suoi bronci, la sua vitalità.

E di Sasuke, cosa mi era mancato?

 

Scoprii quella sera che il suo sguardo glaciale non mi era mancato come quello caldo di Naruto.

 

 

*

 

 

This is my December
This is my time of the year
This is my December
This is all so clear

 

 

«Fly me to the moon and let me play among the stars…»

Naruto seguiva il mio motivetto fischiettando, mentre passava lo straccio sui vetri del suo appartamento, seguendo le direttive che gli avevo impartito quando avevamo cominciato a lavorare alla pulizia della sua casa.

Non erano passati molti giorni da quando avevamo visto Sasuke, ma non sentivo nulla di particolare essere cambiato in me, se non un po’ d’amarezza per non essere riuscita ad aiutarli come volevo a riportarlo indietro.

Forse proprio per questa strana ventata di novità in me – che pareva essere arrivata come una boccata d’aria fresca –, quella mattina avevo deciso di aiutare Naruto con le faccende domestiche: avevamo guardato dentro il frigo buttando i cibi andati a male e facendo una lista per la spesa, avevamo sistemato gli armadi e messo in un cesto i panni che gli avrei lavato e stirato per la mattina successiva, fatto la spesa, spazzato, spolverato e ora stavamo finendo le ultime cose.

L’appartamento non sembra più una discarica ma aveva un aspetto lindo e un odore pulito di fresco, ne ero soddisfatta e anche Naruto sembrava entusiasta (però un po’ gli mancava l’odore di ramen, diceva. Un po’ forse mancava anche a me, ma mi bastava avvicinarmi a lui per aspirarlo nuovamente).

Passai lo scopettone sul pavimento precedentemente spazzato per benino avvicinandomi alla zona del divano.

«Naruto hai finito?» chiesi, indugiando a grattare una macchia di ramen essiccata in un angolo  tra parete e pavimento.

«Un attimo… sì, fatto!»

Appoggiò lo straccio sulla maglietta a mezza-manica scura, ghignando in mia direzione.

«Splendono, vero Sakura-chan?»

«Rispetto a prima di sicuro» ironizzai piccata, ridacchiando tra me e me e avvicinandomi a lui, secchiello e scopettone in mano. «Era così piena di polvere che non si vedeva nemmeno fuori!»

«Esagerata.» mi rimproverò ridendo. «Ed ora che si fa? Ti devo aiutare a passare lo straccio? Devo mettere via i detersivi? Devo portarti un bicchiere d’acqua?»

Risi apertamente a pochi passi da lui, e lo spinsi dolcemente verso il divano.

«Non voglio nulla, grazie, ora stai lì buono mentre io passo lo spazzolone ok? Se mi sporchi il pavimento dopo che abbiamo pulito questa casa per tutta la giornata, ti strangolo

Doveva aver preso sul serio la mia minaccia, perché saltò sul divano con un’espressione intimidita.

«Non disubbidirò, capitano Haruno!»

Risi ancora, divertita dalla sua mimica teatrale. Poggiai il secchio a terra e le mie mani sui fianchi, fingendomi indispettita.

«Sei un ribelle, soldato Uzumaki, so già che avevi pensato di filare in cucina a rubare una di quelle scatole di ramen che abbiamo comprato oggi facendo la spesa!»

Naruto mi rivolse un sorrisetto colpevole.

«Forse…»

Inarcai le sopracciglia.

«…esattamente le mie intenzioni ree.»

«Ma io ho scoperto e bloccato ogni tuo piano!» mi gongolai, immergendo nell’acqua un po’ torbida lo straccio. Lo strizzai sopra il secchio e lo buttai a terra, prendendo a passare in ogni angolo della zona ovest dell’appartamento, l’unica che mancava alle mie attenzioni di casalinga. «Ci vuole altro per fregarmi!»

«Mhmh

Mi assecondò con un tono strambo, un po’ più chiuso rispetto alla solita tonalità stentorea e allegra.

Ricominciai a canticchiare il mio motivetto e, non ricordando le parole della canzone, intonai la melodia con un po’ di “lala”, stonando lievemente.

Pulii dall’esterno all’interno e, quando ebbi finito, appoggiai accanto al divano secchiello e spazzolone e mi ci buttai sopra, sospirando.

«Stanca?»

Annuii, massaggiandomi ad occhi chiusi i muscoli intorpiditi delle braccia. «Un po’, ma nulla che una buona dormita stanotte (è superfluo: secondo me dovresti toglierlo) non possa riparare.»

Crock.

Socchiusi l’occhio destro e subito li dovetti aprire entrambi per la sorpresa.

Naruto mi sorrise imbarazzato, allungando verso di me un pacchetto di patatine aperte.

Aprii e richiusi la bocca ritmicamente.

«M-ma questa da dove…

«Preso mentre tu non guardavi e nascosto in una delle pieghe del divano!» sogghignò lui con orgoglio, spingendo verso di me ancora il sacchetto, facendo tintinnare la plastica duttile. «Vuoi favorire? Avrai fame!»

«Se fai cadere briciole sul divano passi tu l’aspirapolvere stavolta!» ringhiai, ma immersi la mano dentro il sacchetto prendendone un paio e portandomele alla bocca.

Naruto mi rivolse uno dei suoi sorrisetti sicuri.

«Agli ordini, capitano Haruno!» ripeté e mi imitò immergendo la mano nel sacchetto e sgranocchiandone un paio.

Ci guardavamo negli occhi, scambiando risatine poco rumorose e sguardi carichi di… non so nemmeno io cosa. Complicità, forse? Sapevo solo che stavo così bene con lui e tutto il resto non importava in quel momento. Solo con Naruto riuscivo ad estraniarmi da tutto e concentrarmi solo su di lui, me e le cose più piccole, e forse anche le più frivole, il che mi dava una gioia immensa e impagabile.

Finito il pacchetto Naruto lo buttò sul tavolo; cominciai a schiamazzare contro la sua disattenzione all’ordine ma lui mi zittì con una grossa risata, cingendomi le spalle con un braccio e premendo un pugno sulla mia testa, quasi fossi una bambina.

«Naruto! Smettila!» protestai imbarazzata, cercando di schermirmi il viso arrossato con le mani.

«Ma sei così adorabile con questo foulard rosa! Una bambina!» rise lui, prendendomi evidentemente per i fondelli.

Sbuffai e così facendo scostai un ciuffo chiaro dal viso.

«Parla quello che ancora gioca a fare il ninja!» ironizzai senza cattiveria.

Senza che lui se ne accorgesse, presi il cuscino alla mia sinistra e glielo tirai dritto in testa, centrandolo. Sogghignai davanti alla sua espressione scocciata.

«Ah, sei proprio una bambina Sakura-chan!» mi rimproverò, puntandomi un dito contro, un’ombra di sorriso dipinta sulle labbra morbide. «Prendermi a cuscinate! Non è responsabile, sai?»

Non mi piaceva come stava rigirando le cose, così pareva sul serio che io fossi infantile. Non lo ero affatto, e mi dava fastidio che lui mi considerasse come bambina e non come donna, così tanto che mi prudevano le mani dalla voglia di picchiarlo.

«Non è affatto vero! E tu dovresti essere l’ultimo a dirmelo!»

«Lo è invece.»

«Non è vero! Nonono

«Sìsìsì

«Nooo

«Sì alla decima!»

«No alla millesima!»

Naruto ridacchiò e mi rubò il cuscino, mettendoselo poi dietro la schiena senza tuttavia staccare i suoi occhi azzurri dai miei.

«Sakura, chi si sarebbe messo a discutere in questo modo con un bambino? Solo un altro bambino.»

Sobbalzai appena, presa in contropiede da quell’argomentazione. Naruto se ne accorse e mi sorrise, ancor più fiero di se stesso. Digrignai i denti.

Da quando era così intelligente da rigirarmi la frittata? Dannato! Non era cresciuto solo in altezza e forza, no ovviamente, si era fatto anche furbetto!

«Sono una donna, e te lo posso dimostrare.»

«Ah, davvero?» i suoi occhi luccicavano di una luce nuova e intensa. «Come?» mi sfidò, già deridendomi con il tono di voce.

Avrei tanto voluto picchiarlo, ma non lo feci. Il pavimento si stava ancora asciugando e non volevo macchiarlo di sangue dopo tutto il lavoro fatto. Lo avrei ucciso quando sarebbe tornato un porcile (per cui molto presto).

Mi morsi il labbro inferiore, cercando di ingegnarmi sul modo più appropriato per dimostrarglielo. Come potevo fare? Certo non gli avrei mai confessato dei problemi mensili femminili (dubitavo che Naruto ne fosse a conoscenza, nonostante frequentasse il maestro Jiraya, e poi era imbarazzante). Cosa rimaneva? Solo stuzzicarlo con un po’ di finte-seduzioni, moine di poco conto che non avrebbero nuociuto a nessuno.

Decisa in questa direzione rischiosa, mi sciolsi il nodo che teneva i miei capelli racchiusi nel foulard e lo appoggiai sul tavolino con un movimento calcolatamente lento.

Avvertivo i suoi occhi concentrati su di me e, mentre mi scrollavo i capelli sulle spalle coperte da una semplice canotta, con la coda nell’occhio vidi la sua perplessità, la curiosità e qualcos’altro a cui non seppi dare un nome, ma che mi fece rabbrividire istintivamente.

Appoggiai il capo nell’incavo delle sue spalle, strusciandomi contro la sua maglietta, come un gatto quando fa le fusa. Naruto sotto di me si irrigidii e io sorrisi, già trionfante.

«Sakura? Cosa stai…

«Shh» lo zittii, appoggiando la mano contro il suo petto e alzando gli occhi in modo da incontrare il suo sguardo scurito. «C’è qualcosa che non va Naruto-kun

Naruto deglutì, ma mi fissava con serietà.

«Sakura non è un bel gioco questo. Smettila di essere infantile.»

Uhm, forse avevo esagerato con quel –kun seguito da un battito civettuolo di ciglia.

«Ma di cosa stai parlando?» mi finsi innocente, riabbassando il capo sul suo petto e accoccolandomi meglio contro di lui. Il suo calore mi cullava e il profumo solleticava i sensi, anche se non positivamente: un misto tra ramen, polvere e sudore.

Starnutii senza riuscire a contenermi e sussultai contro di lui, affondando d’istinto le dita nella maglietta.

Subito dopo anche lui sobbalzò e avvertii la presa attorno alle mie spalle farsi più ferrea e l’altra sua mano scostarmi dal suo petto.

«Naruto stavo così bene lì! Perché– » fermai la mia protesta, incapace di continuare.

Le iridi di Naruto si erano fatte scure, così intense che vi affogavo dentro, e mi mordevano i pensieri: capacità razionali in quel momento pari a zero. Battito cardiaco sicuramente superiore alla norma. Respiro condensato.

L’aria era così calda che avevo un impulso illogico di spogliarmi e non mi sarebbe dispiaciuto essere rinfrescata dalla mano di Naruto sul mio ventre.

Un momento. Rewind.

Che stavo pensando?

«…sei una bambina, Sakura…»

Nonostante il cervello fuori uso, riuscii a concepire una risposta azzardata.

«Vuoi dire che una bambina riuscirebbe a farsi schiacciare contro il divano con il tuo alito addosso?»

Nonostante l’ironia, mi rendevo conto di quando fosse compromettente quella posizione. Lui era Naruto, il mio compagno di squadra, amico e… beh, un po’ tutto.

Era la mia ventata d’aria, soffocante ma confortevole. Ed eccitante.

Ridacchiò, e la sua risata aveva un tono tra scusa, divertimento e imbarazzo, più rauca del solito.

Mi piacque, quel suono anomalo.

«Chissà… forse è possibile perché anche io sono un bambino…»

«Vedi che lo ammetti anche tu di non essere un uomo?»

Mi sentii soddisfatta di aver ripreso in mano la situazione, ma il suo sorriso immutato mi fece tendere istintivamente.

«Uh, vuoi che te lo provi?»

Il suo respiro mi lambiva la guancia e l’orecchio e mi sentii bruciare sulle guance e sul collo e… dappertutto.

«Naruto!» respirai, intimorita dall’effetto che aveva su di me quell’atteggiamento malizioso. «Non si può– »

«Hai minato la mia virilità, Sakura-chan, devo farti cambiare idea…» sussurrò insinuante, accarezzandomi la pelle morbida delle braccia con le dita callose.

Le sue labbra mi sforarono l’orecchio e mi sentii avvolgere da una corrente elettrica.

«Ma, Naruto noi siamo– » mi strozzai da sola quando le labbra toccarono la pelle del collo, vicina alla mandibola.

Sentii le labbra vibrare, segno evidente di una risata.

«Dai Sakura ammetti che ti piace…» soffiò, alzando il viso per potermi fissare in faccia.

Sperai che sul mio viso vi fosse la rabbia che provavo, ma non la confusione e il piacere che mi avevano scosso mentre Naruto mi stuzzicava bonariamente.

«Ti è piaciuto?»

Dimenai la testa in segno negativo, cocciuta. Naruto sorrise divertito.

«Allora dovrò farti cambiare idea… non voglio rimanere con l’orgoglio ferito…»

Le sue labbra si abbassarono, in rotta di collisione con mie.

Oddio.

Io non avevo mai baciato nessuno! E se fossi stata una frana?!

Oddio, oddio!

«Naruto, non provare a– »

«Rilassati Sakura-chan» soffiò, lambendo con il fiato caldo le mie labbra, divisi da pochi centimetri. «In fondo ti ho quasi baciata già una volta…»

Spalancai gli occhi.

Fermi tutti. Cosa?

«Cosa? Fermo Nar–

Troppo tardi: le sue labbra erano già sulle mie, calde e morbide come avevo supposto. D’istinto allungai le braccia e le incrociai dietro il suo collo, spingendolo verso di me, mugugnando qualcosa di incomprensibile.

Lui rispose socchiudendo la bocca e lambendomi le labbra con la punta umida della lingua, con gentilezza. Avrei voluto lasciarlo fare…

«In fondo ti ho quasi baciata già una volta…»

Mi staccai con violenza da lui, buttandolo indietro, il respiro corto e gli occhi sgranati, mentre una mano andava a coprirmi le labbra tumide e arrossate.

Ripensando a quello che era successo, tremai e percepii una vampata percorrermi il corpo.

«Sakura…»

Ero senza fiato.

Avvertivo il petto come ristretto, tanto da non riuscire a respirare regolarmente. Le mani cominciavano a sudare, ed io deglutii tentando di tranquillizzare il battito accelerato e il sangue che mi fluiva sul volto e nelle vene, impazzito.

Faceva troppo caldo.

E il petto cominciava a dolermi.

Naruto abbassò gli occhi, e così finalmente riuscii a riprendermi. Inspirai ed espirai, cercando di rimettere in ordine i pensieri che caoticamente si affollavano nella mia mente.

«Forse non avrei dovuto farlo.»

Commentò pacatamente lui con il viso chinato, forse proprio perché io non potessi scorgere la sua espressione.

«Già» mi trovai ad annuire, assente. «Non avresti dovuto.»

Seguì qualche istante di silenzio. Io cercavo di ripigliare il fiato perso, lui altrettanto regolarizzava il respiro. Ma sembrava poco sorpreso dalla mia reazione, lo ero molto di più io.

Mi era piaciuto.

Adoravo quel respiro, quel brivido quando mi aveva baciata, quella sfida maliziosa.

Ma… ma c’era qualcosa che mi aveva turbato.

«Naruto» lo richiamai, tremante, stringendo le gambe contro il petto.

Lui si girò, mugugnando un «Uh?» distratto. Chissà a cosa stava pensando…

«Tu… tu hai detto che mi hai quasi baciata. Quando?»

Naruto sospirò pesantemente e si passò la mano nella zazzera bionda, scompigliando il crine dorato, nervoso.

«Hai presente quando Sasuke ti ha trovata al parco, appena dopo la scelta dei Team?»

Annuii senza capire.

«Ricordi cosa ti disse? ‘Hai una bellissima fronte spaziosa. Mi fa venire voglia di baciarla’.»

Spalancai gli occhi chiari, premendomi la mano contro la bocca. «Se tu sai questa frase… allora…»

Naruto sospirò nuovamente, passandosi ancora la mano tra i capelli, sempre più innervosito.

«Ero io, Sakura. Volevo… volevo sapere cosa pensavi di me però poi… eri così bella…»

Me lo confessò osservandomi fissa, e mi sentii davvero bella. Anche con la fronte spaziosa, il piattume al posto del seno e i capelli di un colore assurdo.

«E non me lo hai mai detto!» lo accusai, gridando per nascondere in realtà lo smarrimento che provavo.

«Non avrei voluto dirtelo mai, Sakura-chan…» esalò stanco.

«Perché…

Sorrise ironico. «Sapevo che era uno dei tuoi ricordi preferiti con Sasuke. E non volevo rovinarlo.»

Ancora mi spiazzò e mi confuse.

Sasuke non aveva tentato di baciarmi. Mai. Mi aveva sempre allontanata, così come io, quando era ancora con noi, avevo tentato di allontanare Naruto.

E tutto per chi, per cosa?

Per una cotta. Per un compagno di squadra. Per il mio primo amore.

Ma ora che non c’era, avevo scoperto Naruto. Di come la sua presenza in passato mi fosse servita tantissimo, di come lo volevo vicino.

Deglutii a vuoto e scattai in piedi, marciando verso la porta a passo sostenuto.

«Sakura? Ehi Sakura!»

Prima che potessi allungare la mano e prendere la maniglia, le dita di Naruto si serrarono sul mio polso e mi bloccarono, costringendomi a voltarmi per fronteggiarlo.

«Perché stai scappando?!»

«Non è vero, non sto scappando, e da che cosa, poi?»

«Mi sembra evidente» rispose, serio ed evidentemente arrabbiato. «da me.»

Risi senza allegria, tentando di apparire seccata, quando invece aveva proprio centrato il punto.

«Ma non dire sciocchezze! Cosa ti fa mai pensare che…

Naruto ringhiò con rabbia e mi afferrò l’altro polso, sbattendomi con la schiena contro il muro. Respiravo veloce e il seno premeva contro il torace spazioso di lui; il suo respiro ancora mi bruciava la pelle e le mani prudevano dalla voglia di picchiarlo e accarezzarlo insieme.

«Logico che scappo! Mi stai trattenendo contro la mia volontà!» lo accusai, tentando di svincolarmi, ma la presa era stretta.

«E allora baciami e dimmi che non provi nulla per me, Sakura

Avevo le lacrime agli occhi. Perché non mi lasciava andare? Perché doveva complicare le cose in quel modo? Era già difficile mollarlo senza una parola, accidenti!

«Naruto…» sussurrai, mezza supplicante.

«Fallo. Giuro che non mi muovo né ti costringo ad andare oltre a ciò che vuoi tu. Solo un bacio a stampo. Provami che non mi ami, Sakura.»

Per la prima volta non sapevo se avrei vinto, perché Naruto non mi lasciava vincere più ogni volta.

Da ragazzini era molto più facile affrontarlo, ora mi ritrovato spiazzata; e un po’ mi mancava il vecchio Naruto. Ma non perché non mi piacesse quello nuovo, tutt’altro, forse il problema era che mi piaceva troppo. Ed era pericoloso.

«Naruto»

La risposta fu un mezzo singulto.

Lui non si mosse, ma attendeva il mio bacio (qui ci va la virgola, altrimenti sembra che indifferente si riferisca a bacio) indifferente. Io chiusi gli occhi e distolsi lo sguardo, ferita e perdente in questa sfida.

«Sai cosa credo io, Sakura?»

Il tono era rilassato ma serio. Scossi la testa, affranta.

«Credo che tu non voglia accettare i tuoi nuovi sentimenti.»

«Ridicolo» sussurrai bugiarda.

«Non è vero e tu lo sai.»

«Sasuke…»

«Smettila di tirarlo in ballo, stiamo parlando di noi, io e te»

Noi… come suonava bene. Sakura e Naruto. Naruto e Sakura.

E Sasuke? Sasuke dov’era, non c’era più posto per lui, ero così crudele e meschina?

Alzai la testa quasi offesa, tentando di placare il dolore pungente che sentivo nelle vene.

«Coma faccio a non tirarlo in ballo? Naruto, io ho amato Sasuke-kun!»

«Lo so.» sospirò lui, stanco.

«Come?»

Ancora mi sorprendeva.

Ancora mi resi conto di non aver mai capito nulla, che tutto su me e Naruto stava venendo a galla in quel momento. Tutto più chiaro.

«Ho detto che lo so che tu hai amato Sasuke. Lo so da quando ti facevo il filo da bambini.» Mi spiegò con infinita pazienza, guardandomi con un’intensità e una tristezza che mi mozzò il fiato. Ancora.

«Giuro che non ti avrei mai costretta a ritrattare i tuoi sentimenti Sakura se solo… se solo non avessi visto quella luce nei tuoi occhi, poco fa.»

«Q-quale luce?»

Balbettavo.

Da quando ero così insicura? Da quando i miei sentimenti erano cambiati così tanto da farmi vacillare? Da quando la paura di illudere Naruto si era trasformata nella paura di ferirci a vicenda?

Sorrise mesto. «Quella che vedevo nei tuoi occhi quando Sasuke-kun ti sorrideva»

«Io amo Sasuke-kun.» ripresi cocciuta.

«E ami anche me.» ribatté pacato.

Scossi la testa e i capelli mi schiaffeggiarono il viso. «Sì… no… è complicato.»

«Sei tu che non vuoi aprire gli occhi, Sakura!» sbottò Naruto lasciandomi andare ma portandosi con il viso più vicino al mio.

«Tu… tu sei come un’ossessione, nata per distrarmi e confondermi!» gli urlai nonostante la gola bruciasse ad ogni parola, quasi arrivando con il mio naso a sfiorare il suo. «Penso a te, ti sogno, e mi sento attratta: ma è solo un’ossessione!» sostenni convinta.

«…e per Sasuke non era la stessa cosa?»

Boccheggiai.

«Sono gli stessi sintomi che mi descrivesti anni fa. Identici. E dici ancora che l’hai amato, non che era un’ossessione.»

«Ma lui… io… li provo ancora…» tentai debolmente, ma mi sentivo così stanca e il tepore delle sue braccia era così confortante e accogliente che avrei voluto solo appoggiare il capo sulla sua spalla e addormentarmi lì, al sicuro, senza quel guazzabuglio di sentimenti e spirali di scelte che mi si prospettavano davanti.

«Non posso credere che siano della stessa intensità.»

«… e che ne sai?» sospirai, passandomi stancamente una mano sul volto.

Mi prese la mano e la portò al suo petto. «Io sono qui, Sakura. E lui?»

Solo un ricordo, piacevole e doloroso insieme.

«Non ne hai il diritto. Non hai il diritto di parlare al posto del mio cuore.»

Lui sospirò, e il fiato caldo mi lambì dolce la guancia.

«Già… rimango sempre un’egoista, vero?»

Avvertii il bruciore agli occhi più forte, tanto che mi scappò una lacrima.

«Forse lo sono io.»

Lui mi guardò stupito ma quasi malinconico. Il suo dito asciugò la lacrima che mi aveva rigato la guancia, con dolcezza. Mi sentii persa, commossa e fortunata, ma confusa e combattuta.

«Io… scusa Naruto. Scusa per tutto

E scappai sgusciando dalla sua presa, pur sapendo che non avrei potuto scappare per sempre da quei cambiamenti che mi avevano fatto nascere nuovi sentimenti. Ma non era il momento giusto per noi due. Non ancora.

Arrivata a casa, sdraiata sul mio letto, fissando apatica la mensola di legno piena di libri di medicina sopra la testa, mi chiesi quanto tempo sarebbe passato prima di perderlo del tutto.

Ma dovevo vedere Sasuke e guarirlo (come mi ero ripromessa); e, dopo tutto questo, scoprire che qualcosa era cambiato, come mi aveva spiegato pazientemente Naruto (e come segretamente sospettavo da un po’ di tempo quella parte).

Solo così avrei saputo di non ferire Naruto e mi sarei sentita più leggera.

Non avrei mai potuto abbandonare Sasuke per dedicarmi interamente (anima e corpo) a Naruto né avrei potuto tentare di farlo, quando sapevo benissimo che non ero pronta a lasciarmi trascinare da quel caldo fuoco avvolgente che bruciava, ma confortava anche.

…d’altronde, era Naruto stesso che mi aveva insegnato a mantenere le promesse.

“Ma ero sua compagna di squadra. Non potevo arrendermi così, per lui, per me… dovevo scalfire l’indifferenza del suo sguardo e guarirlo.”

“Lo riporteremo a casa. Insieme.”

Sorrisi amara. ‘Questo è il mio credo ninja.

 

La finestra era aperta.

Contro le guance bagnate, l’aria fresca primaverile mi parve una tagliente sferzata di vento invernale.

O forse ero io a non riuscire del tutto a scongelare il ghiaccio che mi sigillava nella sua morsa ferrea.

Egoisticamente avrei voluto il mio cuscino, su cui appoggiare il capo, e quel respiro caldo sulle guance, per scaldarmi.

 

 

And I give it all away
Just to have somewhere
To go to
Give it all away
To have someone
To come home to

 

 

 

 

*^*^*^*^*

 

 

 

 

Mi sono accorta che effettivamente il fandom è troppo poco Rosa.

E che io potrei ripitturarlo, se mi ci metto di impegno, con ben due NaruSaku nel computer che attendono di essere completate e una terza in costruzione. *sospiro*

Beh, intanto pubblico quest’ultima parte! :)

Un’unica cosa non mi piaceva: il cliché della sfida ‘ammaliatrice’, ma ammetto che non mi interessava molto il pre-bacio, ma il post-bacio. Perché purtroppo Sakura è così insicura dei suoi sentimenti, e ha paura di Naruto sostanzialmente. Io almeno ho sempre pensato così della Sakura Shuppiden. Timorosa all’invero simile nello sbilanciarsi in legami simili a quello che ha avuto con Sasuke… anche se sono convinta e lo sarò sempre che riuscirebbe davvero ad amare Naruto, senza che lui sia un sostituto, le viene così semplice volergli bene e essere lunatica, essere semplicemente lei stessa. Mentre con Sasuke, beh, sono convinta che tiri fuori solo una parte di lei. Naruto… beh, lui sa cosa Sakura vuole. E il fatto che prima del ‘quasi bacio’ sapesse le parole che lei sognava, ne è la prova. ù_ù

Chiedo scusa alle SasuSaku fans che magari hanno letto con simpatia la storia, non ho nulla contro il pairing, davvero! ^^ In qualche occasione piace anche a me, a furia di leggere brave autrici che vi scrivono sopra qualcosa lo apprezzo.

Ovviamente per me Naruto/Sakura rimane La Mia Coppia che mi fa sospirare, piangere, ridere e sorridere tutto insieme! ^^

 

Grazie a tutti coloro che hanno messo la fic nei preferiti: a crazycotton, gracy110, Kikichan, Kinuye, Kokky, Pai, yuna92.

Grazie in particolare a coloro che hanno recensito. *_*

. Pai (grazie! ^^)

. Solarial (oh, è stata una sorpresa graditissima trovarti qui! *-* In effetti, è proprio la crescita che mi intriga tantissimo del rapporto NaruSaku. beh, ovviamente ci sono altri cento motivi, ma elencali sarebbe difficile! XD comunque, la crescita tra loro è importantissima, non è solo un amore sognato, è qualcosa di costruito. E questo mi piace tantissimo. Spero che l’ultima parte non ti abbia delusa :)

. Queen_of_Sharingan_91 (Ehi Ludo! *_* Sono contenta che ti abbia trovato la NaruSaku! ce ne sono così poche in giro… *sospiro* Eh, sono proprio bellissimi, concordo con te. Mi fanno sentire bene, ecco. e mi emozionano sempre! ^^ Grazie a te delle recensioni… le mie (stupide, tra l’altro) le ho scritte con piacere, per cui non mi ringraziare!! ù.ù un bacione!)

. darkrin (XDDD Capita a tutti di sbagliarsi, dai! E anche io sono un rinco al momento, per cui ti comprendo! XD Io? Brava con la prima persona? Nah, non credo XD cioè, me la cavo, ma non la sento mia come invece lo è la terza persona. Va beh. ù.ù” E la fine? Come ti è parsa? *fischiatta innocentemente* un bacio!)

. Helen Lance (nuuu, l’email! Beh, non era nulla di che, non ti preoccupare. Solo una risposta alla tua gentilissima, in cui con tono semi-minaccioso e serio – per una volta XD – ho scritto che non c’era bisogno di ringraziarmi per la recensione, che io come lettrice ringrazio te per quello che scrivi. Ok, non vorrei fare la sviolinata qua, per cui mi limiterò a dirti grazie per essere qui: significa tanto, per me! ^^ un bacio)

. gracy110 (Già, per fortuna c’è lo shuppiden… e secondo me Sasuke era necessario per creare bene un legame tra Naruto e Sakura. ecco. ù.ù Grazie! :)

. sousuke sagara (Beh, non ci sono stati tanti triangoli ma… spero ti sia piaciuto. Non credevo di poter commuovere. Sono felice di averti dato tante emozioni! Grazie! :)

. Kokky (Oh, mi fai morire nelle tue recensioni! XDDD Certo che Naruto è tanto arfarf da grande! Tutto suo padre… *sorriso ammiccante* E ovvius che il lieto fine non c’era. O quasi. Qui la speranza c’è sempre! :) Grazie Kok! ^^ un bacio)

. yuna92 (Ecco, l’ambientazione Shuppiden. Spero ti sia piaciuta un pochetto! ;) Grazie!)

. Kikichan (Grazie mille! ^^ Eheh, non sei l’unica ad amare il NaruSaku! Insieme sono unici! ;) un bacio)

. arwen5786 (ecco, se penso che tra due anni sarò in preda alle crisi pre-esame… sto male. Devo imparare ad organizzarmi! è.é a parte questo… mi gongolo quando mi dici che diventi rosa leggendo le mie fic! *-* eddai, per tornare verso il SasuSaku ne hai di scelta, ce ne sono in giro tantissime ultimamente! Per cui se ne hai bisogno, qualcosa di loro lo trovi. ovviamente, io ti mantengo di una sfumatura vagamente rosea. Ci tengo! ù.ù grazie! :)

. Mao_chan91 (Leggendo degli errori di battitura mi sono detta: ma sono stata così imbranata? Poi mi sono accorta di aver pubblicato la versione non riletta, come una scema. XD solo io riesco in certe cose! Ohoh! *_* Esatto! Sakura sa essere così crudele anche se non vorrebbe, è tremendamente egoista e si attacca al passato in un modo quasi morboso… infatti, qui, mica c’è il bacio e poi ‘tutto bene, ti amo Naruto’. Va là! Non poteva essere, con loro due, una cosa così. ù_ù So già che la parte pre-bacio non ti convincerà, non convince nemmeno la sottoscritta! XD Ma spero ti piaccia comunque. Tra parentesi… HYUUGACEST?! Quella del concorso? *_* Sarà un piacere leggere una NejiHina tua! E sarò appena posso un’occhiata a quella su FMA… ricordo di averla aperta ma che il computer non ha caricato la pagina. Dannato. Grazie Mao! :)

 

 

 

Sono lieta di aver visto che ha riscosso un buon successo, ne sono felicissima! ^^

Spero che abbiate apprezzato il finale, anche se non a lieto fine. D’altronde, non era possibile che Sakura cascasse ai piedi di Naruto così presto. Sarebbe stato proprio OOC. Già la storia della sfida lo è abbastanza. ù_ù” Anche se devo dire che sono così testardi e orgogliosi che – meglio che non continuo o parlo di NaruSaku per un tempo indeterminabile! XD

Grazie di cuore a tutti quanti! ^^

 

Bye,

Kaho

 

PS = Ah, giusto! La canzone che canticchia Sakura è colpa di Evangelion. XD Mi ero fissata con la ending e mi piaceva troppo! Ricorda anche il video stupendo di Naruto, quello con le stelline! Shoting Star! *-*

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