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di Assasymphonie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 - KasaKise ( Cane ) ***
Capitolo 2: *** #2 - KasaKise ( Fangirl ) ***
Capitolo 3: *** #3 - KasaKise ( Chitarra ) ***
Capitolo 4: *** #4 - KasaKise ( Altezza ) ***
Capitolo 5: *** #5- KasaKise ( Tintura per capelli ) ***
Capitolo 6: *** #1 - KagaKuro ( Diversità culturale ) ***
Capitolo 7: *** #2 - KagaKuro ( Yukata ) ***
Capitolo 8: *** #3 - KagaKuro ( Pudore ) ***
Capitolo 9: *** #4 - KagaKuro ( Pranzo ) ***
Capitolo 10: *** #5 - KagaKuro ( Letture impegnate. ) ***
Capitolo 11: *** #1 - MibuAka ( Torta ) ***
Capitolo 12: *** #2 - MibuAka ( Au!Yakuza ) ***
Capitolo 13: *** #3 - MibuAka ( Au!Merman ) ***
Capitolo 14: *** #4 - MibuAka ( Acqua ) ***
Capitolo 15: *** #5 - MibuAka ( Una tipica giornata di scuola ) ***



Capitolo 1
*** #1 - KasaKise ( Cane ) ***


Titolo del capitolo: Cane.
Personaggi: Yukio Kasamatsu / Ryouta Kise
Rating: Giallo
Note dell'autore: Flashfic / Comica 
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Cane.

Che Kise non dovrebbe essere lasciato da solo durante il periodo degli sconti è cosa risaputa. Ma che Kise riuscisse a perdersi in un negozio durante una semplice passeggiata di ritorno a casa aveva davvero dell'incredibile: specialmente se ci si sofferma sul tipo di negozio.
Kasamatsu era immobile contro una parete bianco panna, le forti braccia incrociate sul petto e le sopracciglia non aggrottate, di più. Se esistesse un aggettivo per quantificare il grado di aggrottamento di quelle sopracciglia-- e gli occhi, acuti come spade, fissavano una morbida tendina color pastello. « Kise. » La voce roca rimbombò in quelli che ormai assumono i contorni di semplici camerini di un negozio... che Yukio non avrebbe nemmeno mai guardato. « Ne hai ancora per molto? E' tardi. » La risposta fu un braccio che spuntò fuori, un braccio morbido e... peloso. « Senpai, guarda-! »
Un Kise sorridente da un orecchio all'altro scostò la tenda, agitando le solitamente lunghe e scoperte gambe dentro alla stoffa morbida e felpata di un kigurumi da cane. L'entusiasmo era palpabile così come le orecchie flosce sul cappuccio: il biondino girò sul posto tenendo le braccia larghe, per farsi ammirare da un Kasamatsu con gli occhi grandi come le palle da basket maneggiate fino ad un'ora prima. « E' bellissimo, vero? E' un'offerta speciale, lo potrei usare come pigiama per il ritiro invernale e- » Oh, Kise parlava ancora, ma il suo senpai non riusciva a staccare lo sguardo da un particolare. Un lembo, esattamente dietro al kigurumi morbido, lasciato penzolante, aperto e... « S-sì, va bene, te lo compro addirittura io ma ora l-levalo. » Non avrebbe mai immaginato che il compagno potesse davvero indossare degli slip stretti come quelli. Non c'erano nello spogliatoio!


.Fine.

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Oh well, prima delle cinque piccole flash dedicate a Kasamatsu e a Kise. Dedico OGNI storia di questa raccolta
a Rota, mia guida in questo fandom e soprattutto unica compagnia di ship MibuAka.
Enjoy the Kasamatsu's sex appeal.

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Capitolo 2
*** #2 - KasaKise ( Fangirl ) ***


Titolo del capitolo: Fangirl
Personaggi: Yukio Kasamatsu / Ryouta Kise
Rating: Giallo
Note dell'autore: Flashfic / Comica 
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Fangirl.

« Come al solito! Non possiamo fare una partita che subito uno stuolo di ragazzine viene a bordo campo! »
Una partita semplice contro un liceo da poco conto, giusto per allenarsi in un modo diverso. Per il Kaijo non era stato altro che questo e il punteggio lo dimostrava: 70 a 35, con una differenza spaventosa di punti e anche di sudore. Kasamatsu stava piegandosi per afferrare la propria bottiglietta dell'acqua, quando quella voce -non associò alcun volto ad essa, troppo stanco per sforzarsi- lo dipinse di una smorfia infastidita. Nemmeno a chiedersi per chi fossero tutte quelle ragazze urlanti, e non si sarebbe di certo stupito a trovar-
« K-Kas-Kasamatsu-senpai...? » Una voce. Di ragazza. Sottile, delicata, tanto da farlo rizzare di scatto con l'espressione uguale a quella di un pesce rosso in una boccia. Era davvero una donna, dai corti capelli neri fino al mento, due grandi occhi verdi e un blocchetto note in mano, con una penna. « ... sì. Che c'è? » Burbero, è vero, ma chi non lo sarebbe a trovarsi sudato, stanco, di fronte ad una ragazza? Non cerca un vero contegno ma la osserva, sopracciglia corrugate, cercando il modo migliore per tenere a bada l'istinto di fuggire via e fare come gli struzzi.
« P-Potresti f-farmi un autografo, per piacere? Ti seguo sempre quando giochi, sei il mio giocatore preferito! » Una bolla di calore cominciò a scatenarsi nel petto largo di Yukio, ma un famoso e appuntito ago provvide in fretta a farla scoppiare, facendone crescere un'altra bollente, ustionante. Bastò un braccio attorno alle spalle e una voce divertita, l'odore di sudore a cui era tanto abituato. « Oi oi, mi dispiace ma il senpai non lascia autografi! Solo io posso essere suo fan! » E a ragion veduta, dato che solamente Kise riusciva a farlo arrossire a livelli ciliegini.


.Fine.

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Capitolo 3
*** #3 - KasaKise ( Chitarra ) ***


Titolo del capitolo: Chitarra
Personaggi: Yukio Kasamatsu / Ryouta Kise
Rating: Giallo
Note dell'autore: Flashfic / Drammatica
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.

.Chitarra.


Il tempo non aveva intaccato il legno chiaro dello strumento, né le corde solo un po' allentate. Poteva ancora percepire il profumo della cera e della colla utilizzate per togliere gli adesivi e curarne il materiale e il suono, che ormai non echeggiava più in alcuna stanza. Le labbra di Kise si distorsero in un sorriso amaro e le dita lunghe, affusolate e chiare sfiorarono la corda più esterna a sinistra, spingendovi il polpastrello del medio contro. Un sottile segno rosso andò a dividerlo mentre scorreva, facendo incurvare le labbra sempre più giù ad ogni centimetro. Se ne era andato, Kasamatsu. Si era diplomato ed era andato in una università lontana, Kise non voleva nemmeno sapere quale. Non ce l'avrebbe fatta a vederlo insieme ad altre persone, in un'altra squadra, con- « S-Senpai... » Un mormorio strozzato di un ragazzo ancora troppo giovane, iridi nocciola annacquate da un film di lacrime.
" Kise-! Tienila, così quando torno ti insegnerò a suonarla. Almeno non strimpellerai più la mia. "
Non era tornato.
Non sarebbe tornato.
Lui non era andato a trovarlo, e quella macchina sulla strada era stata più veloce di lui.

.Fine.

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Capitolo 4
*** #4 - KasaKise ( Altezza ) ***


Titolo del capitolo: Altezza
Personaggi: Yukio Kasamatsu / Ryouta Kise
Rating: Rosso
Note dell'autore: Flashfic / Erotica
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Altezza.

« S-senpai! » Le guance di Kise, di solito sempre brillanti di un sorriso di scherno o sinceramente divertito, ormai sono così calde e arrossate da poterci davvero cuocerci un uovo sopra. Se la mano sinistra lascia filtrare a fatica quell'appellativo strozzato, la testa è china verso il basso a carezzare una chioma elettrica, spinosa e scura. Come sono finiti in quella situazione? Kise vorrebbe ricordarlo, ma l'unica cosa che gli appare in mente se chiude gli occhi lucidi e grandi è il pensiero che, sì, Kasamatsu è davvero dell'altezza giusta.
La schiena, poggiata contro le fredde piastrelle del bagno, si inarca in avanti portando con sé un gemito acuto, quasi simile ad un pianto di bambino. « Y-Yukio! » Il nome del maggiore rimbomba nel bagno vuoto e piccole lacrime scivolano sulle guance di Kise, chiuso a riccio per contenere quell'ondata di piacere talmente devastante, talmente terribile da lasciarlo cadere in ginocchio sul pavimento. Oh, ora sono... alla stessa altezza. Kasamatsu non è affatto imbarazzato mentre si pulisce lievemente le labbra, accennando il piegare della testa per poterlo baciare.
Se c'è una cosa che Ryouta desidera, adesso, è di poter sempre, sempre, essere alla sua altezza. Anche letteralmente.

.Fine.

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Capitolo 5
*** #5- KasaKise ( Tintura per capelli ) ***


Titolo del capitolo: Tintura per capelli.
Personaggi: Yukio Kasamatsu / Ryouta Kise
Rating: Verde.
Note dell'autore: Flashfic / Demenziale
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Tintura per capelli.


Sarà stata almeno la terza persona a ridere dopo il suo passaggio: Kasamatsu ne aveva sinceramente abbastanza. Non che avesse i pupazzetti in faccia o andasse avanti raccontando qualcosa di particolarmente divertente, ma quel giorno allenarsi era praticamente impossibile. Aveva sbagliato quasi tutti i tiri perché, nel momento dell'andata a canestro, solo risatine gli sbattevano dietro la nuca. E quando sentì la risata di Kise, fu la goccia che fece traboccare il vaso.
« Oi! Si può sapere che avete da ridere? Non sono così spiritoso, quindi finitela se non volete correre attorno alla scuola fino a notte! » Un tono da capitano, un cipiglio arrabbiato tanto che Moriyama, dall'alto della sua ignoranza, si accostò a Kise sollevando un sopracciglio. « ... pensi che dovremmo dirglielo? » Kise sorrise, beffardo, passandosi una mano tra i capelli chiari. No, troppa cattiveria. « Se ne accorgerà da solo, vedrai. »
Ben presto divenne comune il sapere che Kasamatsu si era lasciato convincere da Kise a provare la decolorazione e la tinta su una ciocca di capelli, risultando però talmente allergico da avere ormai una piccola, ma evidente, chiazza di calvizie sulla nuca.


.Fine.

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Con questa finiscono le KasaKise, stay tuned per le cinque KagaKuro! ;D

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Capitolo 6
*** #1 - KagaKuro ( Diversità culturale ) ***


Titolo del capitolo: Diversità culturale.
Personaggi: Kagami Taiga / Tetsuya Kuroko
Rating: Verde.
Note dell'autore: Flashfic / Sentimentale
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Diversità culturale.


« Kagami-kun, non devo togliermi le scarpe? » La voce sottile di Kuroko proveniva dall'ingresso della casa di Kagami, un semplice appartamento come tanti dove il giovane viveva da solo, senza effettivamente nessun'altro che il televisore acceso e puntato sul volume basso. L'indecisione nel tono di voce del ragazzo era dettata da un comportamento ai suoi occhi tanto insolito: Kagami era entrato in casa senza pensare a togliersi le scarpe e a lasciarle all'ingresso, aveva continuato a camminare con la suola delle scarpe da ginnastica fino al soggiorno con angolo cottura, lasciando Tetsuya immobile come una margherita davanti alla porta chiusa.
« Mh? No no, entra pure, non c'è nessun problema. » La voce arrivò attutita e Kuroko inclinò il viso su una spalla, abbassando gli occhi cerulei sulle scarpe annodate che portava ancora i piedi. Kagami gli aveva assicurato più volte durante il tragitto che avrebbe dovuto fare come se si fosse trovato a casa sua, ma quella prima visita non gli impedì di abbassarsi per slacciare le stringhe e scivolare con i piedi piccoli fuori dalle calzature. Un passo, poi un altro, e andò ad incontrare gli occhi caldi di Kagami seduto sul divano, carichi di indulgenza e di un pizzico di irritazione. « Sei testardo, Kuroko. Ti avevo detto di tenerle! »
In risposta, il ragazzo sorrise e zompettò con suono sordo e morbido verso quel divano che sembrava tanto comodo.


.Fine.

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Capitolo 7
*** #2 - KagaKuro ( Yukata ) ***


Titolo del capitolo: Yukata.
Personaggi: Kagami Taiga / Tetsuya Kuroko
Rating: Verde.
Note dell'autore: Flashfic / Sentimentale
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Yukata.

La fascia in vita stringeva troppo, il tessuto nero e grigio dello yukata maschile prudeva contro la pelle nuda e di sicuro Kagami non è il tipo da stare ad aspettare la venuta di qualcuno. Nulla come il festival annuale riuniva tante persone in uno spazio relativamente piccolo e il gigantesco giocatore del Seirin se ne stava seduto su una panchina, le gambe abbastanza larghe da prendersi tutto il legno scuro, e nella mano destra l'ultimo stecchino appuntito del takoyaki.
Aveva invitato Kuroko proprio quella mattina, dopo almeno cinque caffè e la dose di coraggio di una tigre, perché Taiga e qualsiasi cosa si avvicinasse ad un concetto romantico erano così distanti da temere la formazione di un nuovo Pacifico. Eppure eccolo lì, ad aspettarlo seduto, da almeno dieci minuti! « ... Kuroko, damn it! » Sibilò, stringendo i denti attorno a metà della pallina dall'interno di polpo, prima delle povere tre superstiti. Chiamarlo? No, troppo difficile - e vergognoso - per Kagami. Non è lui il tipo da fare queste cose e-
« Kagami-kun, scusa il ritardo. » Una voce calma, anche se leggermente affaticata, fece irrigidire il corpo di Taiga fino a rendergli impossibile piegare la gamba. Ma il suono morbido dei takoyaki caduti sul terreno polveroso si udì molto meglio, e non fu per la sorpresa nel sentire la voce di Kuroko, bensì vedere qualcosa sul lato sinistro della testa. Una piccola composizione di fiori di ciliegio, probabilmente finti, sopra i capelli azzurrini del ragazzo leggermente ansimante e appena arrivato, nel suo yukata bianco e grigio.
« ... e-e quelli? » Kuroko mostrò sorpresa, alzando la mano sinistra per sfiorare la decorazione. « Oh, mi ha costretto Momoi-san. Per questo ho fatto tardi, scusam- » La voce venne soffocata dalla morbidezza delle altrui labbra sulle proprie, dal sapore dei takoyaki e dalla sorpresa di quel gesto tanto inconsueto. « Ti stanno benissimo, Tetsu. » E, soprattutto, andarono abbinandosi alla sfumatura rosata sulle guance morbide.


.Fine.

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Capitolo 8
*** #3 - KagaKuro ( Pudore ) ***


Titolo del capitolo: Pudore.
Personaggi: Kagami Taiga / Tetsuya Kuroko
Rating: Rosso.
Note dell'autore: Flashfic / Erotica
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Pudore.

Da quando era tornato dall'America -ma anche come carattere, sempre troppo diretto- ciò che più fastidio aveva dato a Kagami era quel pudore tutto giapponese con cui aveva perso i contatti. Era troppo artificioso per uno come lui, abituato invece a dire le cose in faccia, dirette e concise, il più possibile sincere. Non avrebbe mai avuto il pudore necessario per evitare argomenti spinosi o aggirare i problemi, eppure in un campo ben preciso qualcuno lo superava. Ed era pazzesco che quel qualcuno fosse Kuroko.
« Kagami-kun... » Il bagno della palestra, le tenebre della sera post-allenamento oltre la piccola finestrella del cubicolo: un luogo dove entrambi non si sarebbero dovuti trovare, soprattutto con Kuroko inginocchiato a terra, le mani chiare strette attorno al cavallo dei pantaloni altrui e gli occhi, resi liquidi dalla foga concitata del momento, sollevati verso l'alto viso di Taiga.
Lo aveva proposto lui, lo aveva spinto lui dentro al bagno, gli aveva abbassato lui i pantaloni. Kagami non era stato in grado di fare nulla se non spremersi le mani sugli occhi, tingersi dello stesso rosso della sua chioma ribelle e rifiutarsi categoricamente di guardare Kuroko chino con la bocca sulla propria -maledetta- eccitazione. Per questo in risposta ottenne un grugnito disperato perché, nonostante le gambe forti tremassero come dopo una partita sotto gli assalti lenti, profondi, calibrati della bocca bollente dell'altro, tutto il pudore allontanato durante la giornata ritornava prepotente a trasformarlo nell'uomo più adorabile che Tetsuya avesse mai conosciuto.

.Fine.

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Capitolo 9
*** #4 - KagaKuro ( Pranzo ) ***


Titolo del capitolo: Pranzo.
Personaggi: Kagami Taiga / Tetsuya Kuroko
Rating: Verde.
Note dell'autore: Flashfic / Comica
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Pranzo.

« ... e questo cos'è. » Una delle due bacchette tenute in mano da Kagami andò a colpire una strana forma ovale, probabilmente all'inizio bianca ma ora tendente ad un colorito bluastro tutt'altro che sano. Rotolò nel piatto finendo direttamente contro il pesce -anche quello, perché ha un lato completamente nero?- e la salsina di cottura, facendo salire un conato di vomito a Kagami di dimensioni apocalittiche. Non era fisicamente possibile che il suo ragazzo, indossando addirittura un grembiule bianco con dei pizzi e un gattino stampato davanti, riuscisse a far diventare blu un uovo sodo.
« Uovo sodo, Kagami-kun. Poi c'è del salmone, piselli e acqua. » Non ha nemmeno l'accortezza di voltarsi, tutto impegnato nel far sciogliere il ghiaccio tra i piselli in un modo che fece tremare le ossa di Taiga dal profondo. Rigettando l'uovo in mezzo al salmone stracotto trascinò la sedia all'indietro, rassegnandosi. O si sarebbe messo in testa di aiutarlo, oppure avrebbe potuto dire addio al pranzo e saltare direttamente alla cena.
La soluzione è ovvia, perché le lunghe braccia di Kagami avvolsero Kuroko, e le mani si posarono sulle sue controllando il movimento del cucchiaio di legno nel pentolino. « Ti insegno. Potresti uccidere qualcuno proponendo quelle uova. Non posso certo--- »
« --- "stare con qualcuno che cerca di avvelenarmi", Taiga-kun? » Forse sarebbe stato meglio un salto al konbini.


.Fine.

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Chiedo scusa per lo stop domenicale ;_;'''

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Capitolo 10
*** #5 - KagaKuro ( Letture impegnate. ) ***


Titolo del capitolo: Letture impegnate.
Personaggi: Kagami Taiga / Tetsuya Kuroko
Rating: Verde.
Note dell'autore: Flashfic / Comica
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Letture impegnate.

Cielo terso, intervallo per il pranzo, il sole leggero che accarezza i capelli con dita gentili. Forse un lieve alito di vento ed ecco la giornata perfetta per salire fin sul tetto, portarsi dietro i tre panini per il pranzo e una bustina colorata sotto braccio. Nessuno aveva chiesto nulla a Kagami durante il suo sfrecciare per i corridoi ed infine per le scale, ma ora può intrecciare le gambe a mo' di indiano e appoggiare gli occhi sottili sulle pagine.
Vedere Kagami leggere è veramente un lusso, specialmente se così concentrato e- « Kagami-kun, Hyuuga-san mi ha chiesto di venirti a cercare. » E niente. Le pagine di carta presero il volo bene quanto i capelli dritti di Kagami, dopo essere caduto sulla schiena come le tartarughe di fronte all'ennesima apparizione di Kuroko. Dovrebbe smetterla, davvero.
« C-che ci fai qui, quando sei arrivato?! » Domanda sterile proveniente da una persona isterica, che con gli occhi va ricercando ciò che stava leggendo scoprendolo tra le dita sottili dell'altro ragazzo, ora interessato in un modo quasi morboso alle pagine cartacee di quello che sembra proprio un fumetto. Un fumetto capace di far arrossire persino Kuroko, rendendogli le orecchie simili a tizzoni. « Kagami-kun, ma questo- » « Ridammelo, Kuroko! Sto imparando! »
Come funziona una relazione tra due ragazzi tramite un fumetto yaoi.


.Fine.

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Orbene, questa è l'ultima KagaKuro. Ora inizio con le MibuAka ( L ), per cui urfijhugi ecco.
Ps: grazie tantissimo a chi legge, recensisce e segue la storia, vi amo tutti. ;_; 

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Capitolo 11
*** #1 - MibuAka ( Torta ) ***


Titolo del capitolo: Torta.
Personaggi: Akashi Seijuro / Reo Mibuchi
Rating: Verde.
Note dell'autore: Flashfic / Romantica
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Torta.


« Seeei-chan! Sei proprio sicuro di non volerla? » La neve andava cadendo soffice al di fuori della grande casa degli Akashi, opportunamente vuota nel giorno dopo il compleanno dell'unico erede. I regali erano ancora in una pila ordinata accanto al tavolino ed Akashi seduto su di un puff morbido, di color avorio, con le gambe morbidamente accavallate e la stoffa della giacca chiara frusciante sulle spalle. Gli occhi scivolano sulla figura dell'unica persona che ha ammesso al di fuori della sua famiglia, sfiorano le labbra morbide e scendono verso le mani, che tengono un piattino di ceramica.
Il suo regalo è l'unico che ha aperto, lo dimostra la carta colorata e un sottile filo di argento al polso, che catturava la luce ad ogni spostamento della mano sinistra dell'Imperatore. Un regalo gentile da parte di un ragazzo sorridente, adorante come sempre, profumato di panna dolce e di cioccolato fondente. Gli ingredienti della torta di compleanno per Seijuro, comprata proprio da Reo nel tragitto verso la casa del suo idolo. « ... »
Seijuro non risponde, ma dedica un attimo a quella fetta. Sembra una sachertorte, anzi lo è veramente, con un ricciolo di panna sulla sommità e null'altro che il sorriso di Mibuchi a decorarla. Lentamente, come in un sogno, schiude le labbra sottili in un invito tacito che il compagno accoglie con un sorriso contento, zelante, prendendo dal piattino una piccola porzione. Mai, mai, Mibuchi avrebbe anche solo pensato di poter imboccare con un pezzo di torta l'unica persona di cui si sia mai detto innamorato.


.Fine.

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E finalmente si inizia con le ultime cinque flash, dedicate alla Mibuchi x Akashi ( L )

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Capitolo 12
*** #2 - MibuAka ( Au!Yakuza ) ***


Titolo del capitolo: Au!Yakuza
Personaggi: Akashi Seijuro / Reo Mibuchi
Rating: Verde.
Note dell'autore: Flashfic / Introspettiva / Alternative Universe
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Au!Yakuza.


La pelle era ancora arrossata dove l'ago aveva premuto con forza, intaccandone la perlacea perfezione distruggendo il non colore per dare origine ad un reticolo di inchiostro, capaci di incrociarsi una sopra l'altra fino a formare una corolla floreale, posata quasi senza pensarci sopra la spalla sinistra, dietro alla schiena. Un crisantemo rosso, simbolo della Famiglia e di quel sangue sempre versato troneggiata sulla pelle candida di Seijuro Akashi, ancora seduto su di uno sgabello e gli occhi bricromi fissi su di un'altra schiena, ferma sulla sdraio reclinabile del tatuatore.
« Reo, stai fermo. » La voce calma di Seijuro oltrepassò il ritmo incessante dell'ago che batteva su una pelle di un tono più scura, facendo altresì battere i denti dell'altro impegnato a non piangere di dolore. Akashi lo aveva accettato nel suo ruolo di "vice", ma non sarebbe mai bastato. Un tatuaggio per rendere ufficiale l'entrata in quel gruppo tanto antico, un'ammodernamento di cui Seijuro aveva sentito il bisogno. E Reo, di riflesso, aveva desiderato fortemente tatuarsi assieme a lui.
Non disse nulla, ma tese una mano verso il suo Imperatore, simboleggiato anch'egli da quel fiore quasi nazionale, sfiorandone le nocche strette sul ginocchio. Akashi non battè ciglio, ma si riservò la possibilità di mostrargli il palmo e stringere forte le dita con le sue.


.Fine.

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Io ammetto senza problemi che questa è la mia preferita. -coriandoli

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Capitolo 13
*** #3 - MibuAka ( Au!Merman ) ***


Titolo del capitolo: Au!Merman
Personaggi: Akashi Seijuro / Reo Mibuchi
Rating: Verde.
Note dell'autore: Flashfic / Introspettiva / Alternative Universe
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Au!Merman.

« C'è un audace marinaio, che attendo dentro al cuore. Non conosco il suo nome, ma ho bisogno del suo amore... »
La canzone sfiorava le labbra sorridenti del marinaio fino a piroettare sulle piccole increspature dell'acqua del mare, infrangendosi sulla riva sabbiosa dove egli era seduto. Era da solo, con i capelli scuri ondeggianti nella brezza del tramonto, gli occhi fissi su quell'acqua tanto immota.
Il suo cantare era melodioso quanto il suo nome, Reo, e non fu facile smettere ad un guizzo tra le onde. Un guizzo dello stesso colore del tramonto all'orizzonte che spinse il ragazzo a sollevarsi dalla sabbia e a seguire quel colore del fuoco e del sangue, che tanto pareva la coda di un pesce. Non poteva crederci, neppure quando vide emergere da quelle stesse onde arancioni il busto di un ragazzo.
La pelle colore delle perle, i capelli rossi quanto la coda che si agitava alle sue spalle e gli occhi di due colori differenti, così troppo simili alla luce tutta attorno da atterrirlo per un momento. Reo non sapeva cosa fare ma sorrise, bagnandosi i piedi nudi con quella stessa acqua per avvicinarsi ancora di più.
« Voi fanciulle innamorate, venite tutte qua. L'allegro audace marinaio un giorno arriverà. » Ad ogni strofa cantata da quella creatura, dalla voce come quella di un coro di bambini, corrispondeva un passo dell'audace marinaio. L'essergli davanti equivalse al farsi trascinare nell'abisso.

Solo lui può consolare, questo cuore spezzato a metà...


.Fine.

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Capitolo 14
*** #4 - MibuAka ( Acqua ) ***


Titolo del capitolo: Acqua.
Personaggi: Akashi Seijuro / Reo Mibuchi
Rating: Rosso
Note dell'autore: Flashfic / Introspettiva / Erotica.
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Acqua.

Le gocce d'acqua, così impunemente esplose dalla copertura del palloncino, scivolavano lungo la stoffa bianca della maglietta di Reo, brillante sotto al sole. Akashi, da una finestra del primo piano della scuola, poteva semplicemente vedere ogni linea della schiena altrui, ogni goccia su quelle labbra piene, ogni curva degli addominali e del petto ampio al di sotto del tessuto bagnato. Le giornate estive, i gavettoni e le risate salgono fino a quella finestra, sotto gli occhi insondabili dell'Imperatore.
« Nh- » Il banco, in quell'aula completamente vuota in una scuola altrettanto vuota, fungeva da barriera contro qualsiasi sguardo curioso, anche il proprio, mentre la destra era ormai scivolata al di sotto degli strati leggeri della divisa estiva, muovendo quasi ritmicamente il polso sottile, celato. Era un attimo di debolezza che nessuno avrebbe dovuto conoscere, mentre Seijuro continuava a carezzare la pelle bagnata di Mibuchi con gli occhi, non perdendo un solo attimo della stoffa che andava sollevandosi mostrando la pelle chiara, aumentando la velocità di quel polso mano a mano che l'indumento svelava, invece di celare.
Non avrebbe mai potuto ammetterlo neppure a sé stesso, questo continuava a ripetersi mentre la mano libera scivolava tra i capelli rossi come il fuoco, sorreggendo una testa troppo stanca per tutti quei pensieri. Schiuse le labbra liberando un sospiro rovente tanto quanto  il picchiare del sole nel cortile, motivazione sufficiente per Reo: prese la bottiglietta posata vicino alla borsa e se ne rovesciò il fresco contenuto sulla testa, bagnando i capelli, sorridendo quasi estatico.
La stessa estasi che provò Akashi in quel momento, piegandosi sul banco e sporcando la propria mano, senza riuscire a distogliere lo sguardo da quel sorriso bagnato d'acqua. Senza avere il coraggio di rompere il rumore delle cicale.


.Fine.


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Capitolo 15
*** #5 - MibuAka ( Una tipica giornata di scuola ) ***


Titolo del capitolo: Una tipica giornata di scuola.
Personaggi: Akashi Seijuro / Reo Mibuchi
Rating: Giallo
Note dell'autore: Flashfic / Introspettiva / Fluff.
Disclaimer: Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.


.Una tipica giornata di scuola.


« Sei-chan, cosa prendi? » Reo dondolava sul posto, le braccia strette dietro la schiena e la testa sporta in avanti, verso il vetro trasparente del distributore automatico al piano terra del Rakuzan High. Il momento di pausa non può che essere coronato, specialmente quando la primavera sembra imporsi fuori dalle finestre, da un caffè freddo.
Akashi, di rimando, fece roteare tra le dita sottili la moneta che gli avrebbe permesso di prendere la bevanda desiderata, ma non disse nulla. Gli occhi continuavano a scandagliare le proposte fino al momento in cui i soldi caddero nella fessura apposita. Il dito indice premette il pulsante del prodotto e questo tintinnò nella sua mano: le sopracciglia aggrottate anche mentre la bevanda scivolava fino allo stomaco. Reo lo guardava fisso e ancora più fisso guardava le sue labbra staccarsi dal bordo metallico... diretto verso la sua direzione!
« Tieni. » La voce di Seijuro tramutò quella realtà strana in una realtà vera e il povero Mibuchi non riuscì a togliere sguardo e labbra da quel punto, prima toccato dal suo capitano, durante e dopo aver accettato il sorso. « Sei-chan? » Tono interrogativo, risposta secca da un Akashi già avviato verso le scale dirette al tetto.
« Ieri ho visto una coppia che si comportava così. » Reo poteva addirittura sentire l'imbarazzo sotteso di Akashi, per questo gli arrivò alle spalle e gli schioccò un bacio tra il fuoco dei suoi capelli. « Dopo le lezioni vieni da me? »
Null'altro che una normale giornata di scuola, in fondo.


.Fine.

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Oookay, e siamo arrivati alla fine di questa raccolta!
Vorrei ringraziare innanzittutto Rota, senza la quale nulla sarebbe stato possibile; le dolcissime ragazze che mi hanno recensita e poi tutti voi lettori, anche solo per aver dato uno sguardo
a questa raccoltina priva di pretese.
Ma non preoccupatevi, sono in arrivo altre quindici flash in un'altra raccolta!

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