Hunger Reality

di anna21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Cap 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Hunger Reality

Diciotto concorrenti delle scorse quattro stagioni erano stati rapiti ed erano stati portati in un villa, la villa di Chris McLean.
Erano imbavagliati e legati come dei maiali al macello.
Molte delle ragazze piangevano e facevano strani grugniti non sapendo cosa sarebbe successo di lì a poco.
- Benvenuti prescelti. - Entrò il conduttore nella sala, seguito da Blaineley e da Chef.
Delle persone mai vista prima di all' ora, liberarono i poveri ragazzi dalle corde.
I concorrenti cominciarono a lamentarsi e a parlare fra di loro, cosa che diede fastidio al conduttore.
- Ora, s
tate zitti! - Urlò l' uomo accentuando l' ultima parola.
I tre "conduttori" si sedettero su un divanetto di pelle di bufalo, di fronte ai concorrenti.
- Allora miei cari bambini. - Cominciò Chris sfregando maleficamente le mani abbronzate.
- NON MI CHIAMARE BAMBINA! - Urlò Eva mostrando i pugni.
Mclane fece un cenno con la mano e la ragazza si ritrovò immobilizzata da due assistenti.
- Come stavo dicendo, miei cari bambini sapete perché siete qui? - Chiese il conduttore indicando la grande stanza bianca.
Quella era una delle sale più grandi di tutta la villa McLane, anche se arredata miseramente.
Il divanetto dove sedevano i tre conduttori del "gioco", un lungo tavolo dove due assistenti affilavano delle spade e dei quadri sulle mura color panna.
Tutti i concorrenti fecero "no" con la testa, aspettando che l' uomo ricominciasse a parlare.
- Io voglio fare una quinta stagione! Ma non la solita stagione con delle sfide tanto facili, saranno difficili e mortali. - Blaineley smise di limarsi le unghie delle mani e guardò interrogativa l' uomo.
Lei non sapeva che sarebbero state sfide "mortali" . Pensava che Chris avrebbe iniziato una nuova stagione dove anche lei avrebbe condotto.
- Le tue sono sembre state puntate mortali! - Urlò Duncan sputando sul pavimento.
Un' altro cenno di Chris e il povero Duncan fu immobilizzato e frustato.
Gwen si mise le mani di fronte agli occhi mentre il suo mascara colava ad ogni sua lacrima.
Aveva realmente paura. Che cosa voleva quel pazzo da loro?
- Bene, qualcun' altro vuole interrompere? - Chiese McLane alzandosi dal divanetto e guardando le vittime del suo gioco fare "no,no" con la testa.
- Come stavo dicendo, avrete tre giorni di relax, un piano della mia villa sarà vostro. Dalle nove del mattino fino a mezzogiorno e dopo dalle tre alle dove di sera ci vedremo al sotteraneo dove vi allenerò. Nel mio gioco, una sola coppia potrà vincere, le altre otto moriranno. - Ghignò in modo malefico il conduttore.
Blainley e Chef fecero una faccia stupita e cominciarono ad applaudire. I tre provavano un piacere sadico a veder soffrire le persone, maschi o femmine.
- Chris non puoi farci questo! - Piagnucolò Bridgette senza avvicinarsi, non aveva intenzione di essere frustata.
- E invece posso. Potrà vincere anche un singolo concorrente se il suo compagno morisse. Mi raccomando, alle nove di domani mattino nel sotteraneo! -
Nessuna delle povere vittime sapeva cosa sarebbe successo il mattino seguente ma sperava che l' incubo finisse presto.

***
Primo piano
Cody&Sierra



Per entrare nella loro "casa" si doveva prendere un ascensore che li avrebbe portati in quel appartamento lussuoso.
Un salotto dalle mura verdastre, con una tavola viola lunga, delle sedie rosa, un divanetto di bufalo bianco con dei cuscini neri e una televisione a plasma, una cucina con frigo-bar, lavastoviglie, forno-microonde e cestino.
Vi erano due camere, quella di Sierra dalle mura viola e quella di Cody con le mura azzurine, entrambe con un letto matrimoniale, due comodini di legno bianco, uno specchio, un armadio fornito di diversi vestiti e due finistre che davano su un lago.
Vicino alle loro camere due bagni di mattonelle bianche, un lavandino bianco-azzurrino, un water bianco, un bidè e una doccia.
Quando i due entrarono nella loro momentanea casa rimasero sbalorditi. Era veramente meravigilioso!
- Sierra noi faremo coppia. - L' abbracciò il ragazzo per rassicurarla. La ragazza dai capelli viola piangeva da quando il sadico conduttore aveva dato la lieta notizia. Dopò l' abbraccio, Sierra spalancò gi occhioni neri, asciugò le lacrime e corse verso il frigorifero.
Cody era sorpreso, non sapeva che l' amica-fidanzata avesse fame.
Dopo aver fatto uno spuntino a base di torta al cioccolato i due si sedettero e cominciarono a guardarsi.
- Cody, hai visto quanto sono forti gli altri concorrenti? Noi moriremo. - Una lacrima uscì dall' occhio desto. Anche il ragazzo cominciò a piangere. Erano troppo giovani per morire, avevano tutta la vita davanti.
- Non dire così. - Si alzò Cody buttando la sedia per terra. Sierra era incatata dalla forza che aveva il ragazzo in quel momento.
- NOI NON MORIREMO. VINCERO' PER TE! - Continuò il ragazzo alzando la voce e fermando le lacrime.
C'è l' avrebbero fatta?

***
Secondo piano
Bridgette&Geoff

I due piccioncini avevano una "casa" totalmente diversa da quella di Sierra e Cody.
Un colore regnava sovrano per tutte le stanze: il rosso.
A Bridgette non le piacevano quelle mura, le ricordavano il sangue. Durante il "gioco" ne avrebbe visto fin troppo.
Il salotto aveva parecchi quadri raffiguranti la natura morta, due finestra che davano su un giardino stracolmo di fiori, un plasma attacato alla parete e un divanetto nero.
Le loro camere erano anch' esse rosse, avevano un letto a baldacchino dalle tendine nere e due comodini con due piccoli quadri con disegni bianchi.
Un' armadio con abiti sia per Bridgette e sia per Geoff.
Si fecero entrambi una doccia nel bagno dalle mattonelle dal color rosso-rosa e quando uscirono e si incontrarono nella cucina, Bridgette corse piangendo dal suo fidanzato.
- NON VOGLIO MORIRE! - L' abbracciò la surfista mentre il festaiolo le accarezzava dolcemente la chioma bionda.
- Noi non moriremo piccola. Tu credi che quel pazzo dica sul serio? - La calmò il fidanzato anche se sapeva che le parole dell' uomo erano reali.
- Si. - Sussurò Bridgette all' orecchio del suo fidanzato.
- Cosa vuoi mangiare, piccola? - Chiese Geoff avvicinandosi alla cucina.
La surfista lo guardò arrabbiata: stavano per morire e lui pensava a mangiare?
- Senti, prima la strategia e poi il cibo. - Geoff la guardò divertito. Era forse diventata Heather?

***
Terzo piano
Scott&Dawn

Quando Raggio di Luna seppe che il suo compagno sarebbe stato Scott fece un sorriso di sollievo.
Il ragazzo probabilmente non avrebbe avuto paura ad uccidere le persone, mentre lei era terrorizzata.
La loro casa era una delle più belle. Appena entrati vi erano delle piccole scale con delle colonne greche che portavano rispettivamente ad un tavolo bianco-nero con delle sedie marroncine, un divanetto bianco con delle poltrone anch' esse bianche, un tappeto persiano e una televisione su un mobile di legno.
Dall' altro lato, una cucina dalle mura zebrate con un frigorifero, un lavandino grigiastro, un microonde e qualche mobile ricco di pentole, forchette, cucchiai, bottiglie d' acqua, coca-cola e chi più ne ha più ne metta.
C' erano due camere, quella di Dawn dalle mura giallastra, con un meraviglioso letto rosa rotondo a baldacchino, un armadio con dei bellissimi vestiti della sua taglia, due specchi lunghi, due comodini fucsia e qualche quadro.
La camera di Scott aveva un letto a scomparsa, due poltrone, un armadio alto, due finestre e qualche mobile.
Il bagno era uno solo, tutto di mattonelle bianche e azzurrine.
I due cenarono dopo essersi fatti una doccia ed essersi cambiati.
Misero in tavolo frutta, verdura e prosciutto, dato che nessuno dei due aveva la benchè minima voglia di cucinare.
- Dawn. - Fu Scott il primo a proferire parola, fissando quei magnifici occhi azzurri della sua compagna.
- Scott. - Le sorrise la biondina addentando una carota.
- Dovrai usare quella tua cosa delle auree e vedere se c' è qualcuno. Io ucciderò e tu farai la maga. - Spiegò il ragazzo la tecnica del loro gioco.
Avrebbero vinto?

***
Quarto piano
Lighting&Eva


I due erano forse la coppia più forte che il conduttore avesse formato. Non si conoscevano, ma secondo loro avrebbero certamente vinto.
La loro casa era tale e quale a quella di Geoff e Bridgette, tranne che per i vestiti, totalmente diversi.
Avevano deciso di non parlarsi. Entrambi sapevano che avrebbero vinto e che avrebbero ucciso chiunque si fosse messo sulla loro strada.
Verso le nove di quella sera, Lighting bussò alla porta della sua compagna che lo fece entrare.
Indossavano entrambi il pigiama, stavano per addentrarsi nel mondo dei sogni.
- Eva ti senti bene? - Chiese il ragazzo sedendosi a terra e fissando gli occhi marroncini della palestrata.
Era cambiata. Non aveva più il monociciglio, si era lasciata crescere i capelli e la sua aria da dura non si notava poi così tanto.
I muscoli invece si vedevano da sotto alla maglietta, era una vera forza!
- Senti coso, non mi è successo niente. - Il ragazzo sorrise divertito. Non aveva di certo paura di una donna!
- Senti cosa, se non fai la brava io ti ucciderò. - La prese in giro il ragazzo.
Erano coraggiosi, ma sotto sotto, avevano paura.

***
Quinto piano
Heather&Alejandro


I due erano astuti, Heather però aveva paura, tanta paura.
Appena arrivati nella casa, si era rinchiusa nella sua camera dalle mura bianche a piangere e a prendere a pugni un povero cuscino a pois .
Alejandro invece era andato nel bagno dalle mura giallastre e si era fatto una doccia fredda.
Doveva riflettere, doveva capire.
Era uscito da un robot e adesso si ritrovava a combattere per la vita?
Non era una cosa giusta! Specialmente per le povere ragazze.
Lui se la sarebbe cavata, ma la sua Heathy? Sarebbe morta? Non poteva certamente permetterselo.
Mentre Alejandro era nel bagno, Heather sgusciò fuori dalla sua stanza e andò nella cucina, prendendo da un' armadietto un "twinky" (NDA: Benvenuti a Zombieland *_*) .
Proprio in quel momento, l' argentino aveva finito la sua doccia e si dirigeva verso il salotto, deciso a guardare un po' di televisione per distrarsi.
- Heathy, vieni qua! - La sorprese Alejandro. La ragazza finì la sua merendina e alla fine si decise a sfogarsi con qualcuno.
- Ale, giurami che vinceremo! - Urlò l'asiatica stringendolo in un' abbraccio stritolatore.
- Chica, te lo giuro. - Rispose il ragazzo accarezzandogli la chioma mora.

***
Sesto piano
Noah&Izzy


I due avevano deciso di creare una strategia il prima possibile.
Appena entrarono nella loro casa si sedettero sul divanetto del salotto, muniti di foglio e penna.
Noah si stese sul divano mentre Izzy si sedette sul tappeto rosso persiano, fissando un quadro sopra un caminetto finto.
- Allora Izzy... Perché piangi? - L' intelletuale si accorse soltanto allora che la sua compagna aveva gli occhi rossi e si puliva la faccia con la mano.
- Stai tranquillo, tranquillo... - Noah non la lasciò finire che si alzò e la prese in braccio facendola sedere su una poltrona.
- Ora parli. - Ordinò il ragazzo facendo ridere la ragazza dalla chioma arancione.
- Noah, hai visto contro chi stiamo? Lighting e Eva, due muscoloni palestrati, Scott e Dawn, un sociopatico e una maga e Alejandro e Heather che... che non lo so! Dimmi, da chi verrò ammazzata? - Noah sbadigliò annoiato. Non gli andava di essere pessimista, anche lui sapeva che non sarebbe durato chissà quanto: era piccolo e poco atletico.
- Izzy, noi c'è la faremo, fosse l' ultima cosa che faccio. - Si stiracchiò alzandosi dal divanetto e stendendosi sul tappeto, dove poco prima c' era Izzy
- Sarà l' ultima cosa che farai. - Rise Izzy stendendosi sopra al suo compagno di squadra.

***
Settimo piano
Trent&Courtney


- Trent, non mi importa se tu muori, io devo rimanere viva! - Sbraitò Courtney appena entrati in quel meraviglioso appartamento.
La ragazza non provava tanta simpatia per quel chitarrista, a suo parere sfigato.
- NON TI VERGOGNI! - La prese Trent per la vita fermandola.
Lui avrebbe preferito stare con chiunque, ma non con Courtney.
Era sicuro che la perfettina avrebbe ucciso Gwen.
- Io non merito di morire. - Disse in modo calmo la perfettina, spostanto il braccio del ragazzo e dirigendosi verso la cucina.
Prese una caramella alla coca-cola e bevve un po' di acqua.
- E io invece si? - La seguì il chitarrista, abbastanza arrabbiato per quello che la perfettina gli stava dicendo.
- Se posso salvarti lo faccio molto volentieri, ma sennò... - La ragazza non finì la frase che Trent se ne scappò in camera sua arrabbiato.
Lui era un bravo ragazzo, non aveva mai fatto male nemmeno ad una mosca, non si meritava di stare in squadra con Courtney!
- Scusa! - Urlò Courtney che aveva seguito il chitarrista e adesso aspettava che le aprisse la porta di legno bianco.
Trent aprì subito, voleva proprio sentire che scusa gli raccontava.
- Noi, noi viceremo insieme! - Sembrava convinta.
Il ragazzo abbracciò la sua compagna, baciandola appasionatamente.
Courtney fingeva.

***
Ottavo piano
Jo&Brick


La recluta e Calamity avevano paura, non erano poi così tanto coraggiosi come volevano dimostrare!
- Ehy, pisciasotto, lo sai che siamo i più forti? - Disse Calamity durante la cena a base di carne, patatine fritte e insalata.
- Spero. - Rispose poco convinto il ragazzo addentando un pezzo di maiale.
- Buono, dove hai imparato a cucinare? - Chiese la bionda prendendo un po' di patatine che il ragazzo aveva preparato.
- Me l' ha insegnato mio padre. E' morto in battaglia qualche mese fa. - Rispose triste il soldato smettendo di mangiare.
- Scusa. - Disse piano la ragazza. Aveva fatto ricordare una cosa davvero triste al suo compagno di squadro e le dispiaceva!
- Non fa niente. Comunque, tu di chi ti fidi di meno? - Chiese Brick mettendo nel suo bicchiere un po' d' acqua.
- Penso di Lighting e di Eva. - Disse la ragazza prima di addentare un' altro pezzo di cane. Non era preoccupata in quel momento.
- E di Scott e Dawn? - Chiese il soldato trasmormado il suo sorriso in un broncio.
- Di quella santarellina, ma non farmi ridere! - Rispose Calamity cominciandò a sgignazzare come una forsennata, quasi strozzandosi.
- Primo, ricorda che Scott la ama e secondo, ha dei poteri. - Disse Brick enfattizando la parola "poteri" con le mani.
- La ucciderò. - Rispose arrabbiata Jo.

***
Ultimo piano
Duncan&Gwen


Appena entrarono nella loro casa, la gotica saltò tra le braccia di Duncan.
- Ti fa male la schiena? - Chiese Gwen preoccupata.
Si amavano e non avevano paura della morte.
- Gothy, sto bene! - Disse Duncan dandole un bacio sulle guancia pallide.
- Fammi vedere. - La ragazza si staccò dal ragazzo e andò dietro di lui, alzandogli la maglietta.
- Cazzo... - La schiena di Duncan era piena di lividi e del sangue usciva ancora dalle ferite.
- Che c'è ? - Gwen fece cenno a Duncan di seguirla.
Trovarono il bagno, era tutto azzurro e quel colore era per loro perfetto.
La ragazza prese della carta e la mise sui lividi di Duncan che fece dei strani rumori con la bocca.
- Fa male, fa male, fa male, FA MALE! - Urlò le ultima due parole, ma Gwen continuò imperretita.
Quandò finì di curare il ragazzo corsero a guardare la televisione.
Un film horror era proprio quella che serviva!


Angolo autrice
Spero che vi sia piaciuto e che recensirete.
Pubblicherò un capitoo ogni due settimane o prima, quindi, vi toccherà aspettare!
Ciao!

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Capitolo 2
*** Cap 1 ***


Angolo autrice

Allora, in questo capitolo ci sarà giusto qualche parolaccia, ok, forse tante parolaccie xD .
Cosa ci posso fare se amo far litigare i miei personaggi?
Se non avete voglia di leggere questo capitolo io vi spiegherò tutto in messaggio privato :D .
Penso che la lotta contro la vita comincierà tra uno o due capitoli.
Quasi mi dimenticavo! Vorrei ringraziare Owen04 per avermi fatto notare degli errori e Skaterboy per avermi detto che stavo infrangendo le regole.
Grazie dell' attenzione e buona lettura.


Hunger Reality

Erano le nove in punto e solo sedici concorrenti si erano presentati in quei freddi sotteranei.
- Ma quando arrivano? - Si lamentò Eva tirandosi uno schiaffo sulla fronte e guardandosi intorno, per capire meglio che cosa avrebbero dovuto fare.
Si trovavano in una stanza grande, le mura di mattonelle grigie con qualche tratto di verde vomito e la pavimentazione fatta in laminato nero.
- Intendi i pazzi o i fidanzatini? - Chiese Duncan sistemandosi meglio la divisa che avevano dovuto indossare tutti gli individui maschili (Nda: la mia idiozia è al massimo xD) .
- Perché abbiamo dovuto indossa 'sta cosa? - Inveì il punk verso una cannotiera nera col colletto alto, i pantaloncini verdi troppo corti e delle scarpe da ginnastica rosse.
- A me piace. -
Rispose Courtney girando su se stessa e facendo un perfetto Arabesque.
La divisa delle ragazze era composto da una cannottiera azzurrina, dei pantaloni lunghi neri con delle strisce bianche e delle scarpe anch' esse bianche.
- A te piace qualunque cosa a me faccia schifo. - Protestò Duncan avvicinandosi pericolosamente alla sua ex che si finse offesa.
Trent e Gwen a quel contatto dei due sentirono un groppo in gola, un' improvvisa rabbia che li costrinse a stringere i pugni.
- Vai indietro. - Urlò Courtney quando vide che i loro corpi erano ormai a pochi centimetri di distanza e diciamoci la verità, la perfettina era ancora attratta da quel fisico perfetto del suo ex.
- Che c'è principessa, qualche problema? - Sussurrò Duncan all' orecchio della perfettina che ridusse gli occhi a due fessure e con la mano spostò il busto del punk.
- Sei uno stronzo, fai schifo. - Furono le uniche parole che uscirono dalla labbra di Courtney prima di avvicinarsi a Trent che la accolse in un abbraccio.
Finito quel discorso, Duncan andò al suo posto e quando cercò di cingere la vita di Gwen, la ragazza spostò la mano e lo allontanò lanciandogli un' occhiataccia gelida.
Si aprì l' ascensore da cui uscirono Bridgette e Geoff mano nella mano.
- Finalmente! - Sospirò Scott sedendosi a terra accanto a Dawn intenta a meditare.
- Ehy, hanno limonato tutta la notte, sai com'è, ci rimettiamo la pelle e a loro non interessa! - Disse Duncan con acidità battendo il cinque alla iena.
- Guarda, i bambini si vogliono bene! - Ridacchiò Heather prendendo in giro i due.
- BASTA! - Urlò Cody in un' improvviso scatto di virilità.
Un fastidioso rumore proveniente dall' altoparlante fece sobbalzare i concorrenti.
Quel rumore era la voce di Chris Mclane.
- Buongiorno ragazzi! Stiamo per entrare in sala, vorremmo un appluso. - Sentenziò l' uomo senza ricevere il minimo suono da parte dei concorrenti.
Pochi secondi dopo le porte grigie dell' ascensore si aprirono e apparvero i tre presentatori nella loro tenuta migliore:
  • Blainley con un corto vestitino rosso, dei tacchi anch' essi rossi e i capelli lasciati sciolti con una coroncina con delle perle.
  • Chef con un costume da domestica sexy (NDA: Livello di pazzia, 1000) e una parrucca bionda con un cappellino bianco.
  • Chris con un' abito da sera con papillon e dei mocassini.
I tre si avvicinarono piano ai concorrenti, quasi andassero a rallentatore e facendo un sorriso sadico, Chris continuò a parlare.
- Bene, ho deciso, questo programma non andrà in televisione e vi porterò a fare la sfida in un luogo desolato. - Bridgette si strinse al suo fidanzato che cominciò ad accarezzarle la chioma bionda come un papà affettuoso.
- Qui imparerete ad usare l' arco e la spada, ad arrampicarvi e ad evitare di essere uccisi. - Accentuò l' ultima parola ridendo come un ossesso facendo sì che tutti i concorrenti tranne Duncan, Scott, Gwen e Eva si spostassero indietro.
- E voi quattro, non avete paura? - Continuò Chris schioccando le dita della mano destra e leccandosi le labbra in modo sensuale.
- Io vincerò. - Disse Eva senza esitazioni. Ed era vero, lei sapeva che il suo destino era di vincere quella maledetta sfida che la vita le aveva presentato, doveva dimostrare tutta la sua forza d' animo senza farsi troppe pippe mentali.
- Sai Chris, io non ho paura della morte. Tanto prima o poi tutti ci rimettono le penne, e io morirò questa settimana. - Sorriso Gwen senza troppi ripensamenti, senza una lacrima, niente. Era una maschera di ferro, una statua. In quel momento non provava niente.
- Sei un fottuto bastardo Chris! Sei il pezzo di merda più schifoso che esista sulla terra! Ti odio con il cuore che mi ritrovo! - Disse il punk stringendo i pugni e buttandoli in avanti, quasi volendo colpire qualcosa, o meglio qualcuno.
- Ma tu non hai un cuore, Duncan. - Sghignazzò McLane prendendo la mano di Blainley e toccandole in sedere.
- Non dico niente. - Disse Scott. Non voleva dare soddisfazione a quel maniaco, e quando avrebbe vinto, avrebbe denunciato (o ucciso) quel maledetto.

***

Era iniziato l'allenamento, ognuno col suo compagno.
C' era chi si esercitava con l' arco, chi con la spada e chi cercava di scavalacare un muro.
Avevano tutti molta paura, ma non volevano morire, dovevano sopravvivere.

Da quanto McLane aveva spiegato loro, li avrebbe portati in un luogo desolato, avrebbero aspettato per 1 minuto di scendere dalle loro pedane per andare a prendere armi, cibo, e tutto il necessario per non morire.

Tra di loro c' era il prescelto, colui o colei che avrebbe vinto sugli altri.

***


- Sei proprio un macho Cody! - Gridò Sierra mente il bambino cercava di impugnare una spada con scarsi risultati.
- Grazie, però... - Disse il ragazzo buttando per terra quell' aggeggio troppo pesante per lui.
- Però cosa Codychino? - Chiese agitata la ragazza dai capelli viola, avvicinandosi al suo "fidanzato" e accarezzandogli i capelli mori amorevolmente.
- Se non so impugnare una spada, come farò a sopravvivere? - Piagnucolò Cody arrabbiato e invidioso delle altre squadre.
- Guarda. - Sierra levò le braccia dalla schiena del ragazzo e prese la spada dall' impugnatura in legno marrone che Cody aveva buttato per terra e con l' agilità di un ninja la tirò verso un poster sul muro.
- WOW! - Sospirò Cody, quasi geloso dell' abilità mostrata da Sierra.
- Nemmeno sapevo di esserne capace. - Sgignazzò lei.
Non era vero. Sierra aveva fatto scherma per otto anni ma lei amava troppo il suo Cody per dirgli questo.

***

- Cosa cazzo ti è preso prima? -  DisseDuncan con calma, schioccando una freccia e colpendo la testa del manichino.
- Fanculo Duncan. V-A-F-F-A-N-C-U-L-O! - Gli rispose Gwen prendendo una spada da un cesto di vimini e muovendosi leggiadra come una fata.
- Dai... - Continuò il punk lasciando l' arco a terra e prendendo anche lui una spada dal cesto marrone.
Cominciarono una vera battaglia, lei tirando colpi a destra e a manca e lui evitandoli facendo salti mortali.
- Perché non lo vai a chiedere a Courtney? - Disse la ragazza graffiando il braccio del ragazzo facendo uscire un po' di sangue.
- Gelosa la bambina? - Sta volta il punk fece cadere la spada dalle mani della sua fidanzata e la prese per la vita.
- Si e anche tanto dato che un' altro po' baciavi la tua ex. - Cercò di divincolarsi Gwen dal suo ragazzo.
- E rimarrà la mia ex. Mi perdoni? - Sorrise Duncan guardando la ragazza fissa negli occhi.
- Ok. - E i due si legarono in un bacio che durò poco, troppo poco.

***

- Ale. - Sussurò Heather cercando di scalvarcare un muro alto tre metri senza riuscirci. Era troppo piccola.
- Mmmm chica? - Fece Alejandro ormai in cima a quell' altissima parete.
- Mi aiuti? - Detto fatto. Il ragazzo fece un salto e si ritrovò a terra, in piedi, quasi fosse un circense.
Heather guardò stupefatta il ragazzo, rimasto anche lui incantato, però da Heather.
- Dammi la mano. - Disse l' argentino. La ragazza la prese senza troppe esitazioni e cominciarono e mettere i piedi su quelle assi che avrebbero dovuto rappresentare i rami di un' albero.
- Ahhhhh! - Urlò Heather credendo di cadere quando Alejandro le aveva lasciato la mano.
Arrivarono in cima e si fermarono, seduti a fissarsi.
- Che c'è ? - Chiese acida Heather. Non le piaceva essere fissata, tantomeno da quell' individuo.
- Sei bella. - Furono le uniche parole che il ragazzo proferì prima di scendere dalla parete lasciando la "piccola Heathy" in preda a mille pensieri.

***

- Ehy Noah, dove hai imparato a tirare così bene le freccie? - Ridacchiò Izzy alle prese con un machete a suo parere difettoso.
- Sai com' è, ho letto tanti libri. - Disse il ragazzo schioccando un' altra freccia verso il bersaglio, una statua di legno, colpendo il cuore.
- Uffi, non c'è la faccio! - Si scoraggiò la ragazza dai capelli arancioni sedendosi a terra.
- Prova questo. - Il ragazzo la sollevò da terra e le prestò le sue cose.
Izzy tirò le corde dell' arco verso sè, mise una freccia che finì sul piede della statua di legno.
- BRAVA!! - Le urlò Noah. Ed era vero, Izzy era davvero brava, Noah non lo diceva per dire.
C' era un qualcosa tra loro che li univa.

***

- Dio santissimo Lighting! Muovi quei pugni mosci! - Lo incitò Eva con un pungiboll tra le braccia che il ragazzo colpiva.
- Provaci tu se sei tanto capace! - Urlò Asso (Nda: Lo sapevate che questo era il sopranome? ).
I due si scambiarono di posto.
Eva cominciò a tirare pugni a raffica tanto che il ragazzo fu costretto a tirarsi indietro.
- Scusa, scusa. - Fece Lighting con le mani dato che la ragazza lo stava guardando come una bistecca.
- NON PROVARCI MAI PIU. - Lo raccomandò lei.
Non voleva arrivare al punto di picchiare il suo compagno di squadra, ma se fosse stato necessario, l' avrebbe fatto.

***

- Eddai Bridgette, provaci! - La incitò Geoff che stava tenendo un pugnale da almeno dieci minuti.
- No e poi no! Io non ucciderò proprio nessuno! - Continuava a dire la ragazza appena il fidanzato le porgeva quell' arma, a suo parere, peccaminosa.
- Vuoi che qualcuno come Duncan ti uccida? - A quella frase la biondina rabbrividì. Non voleva certo essere uccisa, ma non sarebbe mai stata capace di fare del male a qualcuno!
- Senti angelo mio, ti amo da morire però devi lottare, devi farcela, forza! - E spinta da un' improvvisa adrenalina, la ragazza prese il pugnale e lo lanciò verso una statua di legno colpendo la testa.
- Come ho fatto? - Chiese lei a Geoff che rispose con spallucce.
Era solo l' inizio quello. Chissà, forse avrebbe davvero ucciso.

***

- Come cavolo hai fatto? - Chiese Scott guardando incredulo la figura fragile che era letteralmente volata sulla parete che prima avevano scavalcato Alejandro e Heather.
- Non ti ricordi? Avevi detto che ero una maga. - Sorrise Dawn spostandosi una ciocca di capelli dagli occhi azzurri.
- Si però... , però tu! - Balbettò lui senza riuscire a formulare la sua frase. - Nel reality non facevi queste cose! -
Scott ghignò mentre Dawn era rimasta appolaiata su quelle mura come una gallina.
- Scott, non mi conosci. - Il ragazzo trasmorfò il sorriso in una smorfia e in due minuti si ritrovò in cima accanto alla sua compagna di squadra.
- Sai Raggio Di Luna, dicono che il gioco di squadra aiuti a vincere. - Si guardarno per attimi interminabili, anzi Scott guardò Dawn.
- Tu ne sei un esempio. Nella quarta stagione hai fatto tanto gioco di squadra, o sbaglio? - Lo prese in giro lei prima di sistemarsi delle ciocche di capelli dietro le orecchie a punta.
In quei pochi istanti in cui i due erano stati insieme, Scott aveva provato qualcosa, un qualcosa di strano.
Aveva forse una cotta per lei?

***

- Dai Brick! - Lo incitò Jo con un coltello tra le mani - Fatti sotto! - .
Il ragazzo aveva davvero paura che quella donna le facesse male.
Sapeva che era pericolosa, sembrava una tigre quando si arrabbiava.
- No, no! Mi esercito da solo. - Si tirò indietro Brick prendendo una spada da un mucchio e correndo verso delle statue che avrebbe dovuto tagliare a metà.
- Eddai pisciasotto! - Lo prese in giro la ragazza correndo verso di lui con il coltellino tra le mani, quasi fosse un killer.
Quella situazione fece abbastanza paura al soldato che si nascose dietro un tabellone.
- Ti prego, non mi uccidere! - Urlò lui cercando di evitare Jo.
- Ma io non ti voglio uccidere, voglio sfidarti! - A quelle parole il ragazzo si fece vedere e si mise a guardare gli occhioni cobalto della sua compagna.
Non l' avrebbe ucciso e loro lo sapevano.

***

- Ehy Court vediamo chi tira meglio di noi due le freccie? - Chiese Trent attirando l' attenzione della ragazza che si esercitava in un angolo con una spada.
- In che senso, "meglio" ? - Continuò lei buttando l' aggeggio di metallo a terra e camminando vero il ragazzo.
- Nel senso, chi centra meglio il bersaglio, tipo il cuore. - Spiegò lui sorridendo, mostrando i suoi denti perfettamente bianchi.
- Ok. - Disse lei quasi imbronciata.
Trent non capiva questo comportamento: se non le si dava importanza lei si lamentava, se gle la si dava si mostrava indifferente.
Certo che quella ragazza era difficile!
Presero entrambi un' arco e una freccia che schioccarono quasi contemporaneamente.
Il lancio di Court fu migliore di quello di Trent.
- Vedi! Quelle che fanno le capogruppo in un centro estivo sono decisamente migliori! - Si vantò lei facendo numerosi gridolini.
Era strano. Trent non era arrabbiato per le arie che la sua compagna di squadra, anzi.
Era felice per lei.

***

Cosa succederà? Chi si salverà? Scopritelo con Anna21

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Hunger Reality


Il sole ormai calato, si era nascosto dietro gli alberi del bosco circostanti alla villa di McLane. L' indomani sarebbe iniziato il gioco del conduttore e l' agonia dei concorrenti.
Questi ultimi avevano deciso di fare una cena insieme, o meglio, Blaineley e Chris avevano deciso di far fare una cena ai concorrenti.
Si erano dunque ritrovati attorno ad un lunga tavola marrone imbandita di qualunque cibaria, seduti su sedie di legno biancastro.
La sala dove si sarebbe svolta la cena era molto grande, le mura tinte di un' ocra scuro, con una pavimentazione di parquet marrone tendente al nero.
Sulle pareti c' erano numerosi quadri raffiguranti frutta e verdura, dolci come caramelle e gelato, una libreria di legno scuro ricca di libri e decorazioni varie e ovviamente fotografie di Chris nelle sue pose migliori. 

Quando i concorrenti furono a tavola cominciarono a servirsi con ogni genere di portata.
Si era creato un mortorio, nemmeno Izzy osava dire una sua pazzia. La quiete regnava dunque sovrana, fino a quando non si sentì una piccola voce maschile:
- Resteremo amici? - Cody con il suo cuore gentile aveva detto solo questo. 
Lui pensava che avendo più persone dalla sua parte, la morte sarebbe venuta a prenderlo il più tardi possibile.
Il piccolo Cody però non sapeva che con concorrenti come Eva, Scott o Duncan non c' era da fidarsi troppo.
- Certo! Se uccidere una persona significa essere amici, ovviamente lo saremo! - Lo prese in giro Courtney addentando del budino di riso al formaggio e inforchettando della ricotta alle erbe per poi metterla (la ricotta) nel piatto.
I presenti guardarono la ragazza, alcuni ridendo e altri con occhi sbarrati, arrabbiati per le parole appena dette al piccolo Cody. 
Lo sapevano tutti che il ragazzo era quello con meno probabilità di vittoria, persino Sierra.
- Non ascoltarla, io ti vorrò per sempre bene. - Dissi Bridgette facendo un sorriso dolce, fissando il moretto con occhi tristi, quasi stessero per scendere delle lacrime.
Eva a quella patetica sceneggiata che la biondina stava inscenando, sentì ribollire la rabbia dentro se e si alzò di colpo buttando la sedia a terra e sbattendo i pugni sul tavolo.
- Cosa stai dicendo? Sei patetica. Lo sai anche tu che questo ragazzino non deve vincere, anzi non può! - Caterpillar si risedette come si era alzata, senza più degnare di uno sguardo alcun membro seduto a tavola.
Il nerd si passò il braccio sugli occhi, non avendo potuto far altro che buttar fuori qualche lacrime, non riuscendo a trattenerle.

Poco più tardi, al secondo piatto, si accese una nuova discussione, forse più animata della prima.
- Ragazzi per voi chi vincerà? - A parlare era stata Gwen, senza guardare nessuno negli occhi, fissando la carne nel suo piatto.
A quella domanda spropositata, tutti smisero di mangiare.
Cominciarono a riflettere, a ricordare.
- Penso io e la mia squadra. - Sorrise Scott fissando con le sue iridi grigie la biondina, Dawn.
Quest' ultima sembrava non accorgersi delle attenzioni che le riservava la Iena, anzi continuava a guardarsi intorno aspettando la risposta degli altri concorrenti.
Lei pensava che il suo compagno avrebbe potuto vincere, ma lei no. Era piccola e indifesa, non sapeva difendersi e tanto meno lottare. 
E allora, che ci faceva in quel luogo?
- Scott stai scherzando? Ricordati che io sono un ladro, un malvivente, bravo a scalare e a correre! - Duncan con il suo ghigno stampato in faccia aveva risposto a Scott facendogli il verso, quindi prendendolo in giro.
La Iena indignata, si alzò dalla sua sedia e quasi non stampò un pugno in pieno volto a Duncan. Il punk però fu veloce a scansarsi.
Jo si alzò di colpo e riportò Scott al suo posto che si calmò appena la ragazza disse qualcosa di incomprensibile.
- Ricordatevi che io sono un ex-cadetto, signori. - Brick fece il saluto militare facendo ridere Lighting che quasi cadde dalla sua sedia.
A quella reazione da parte dell' ex compagno di squadra il ragazzo rimase basito.
Cos'aveva detto di così tanto divertente? 
- Si, un cadetto che ha paura del buio. - A quella frase, si unì anche Jo alla risata.
Il povero soldato si sentiva imbarazzato, umiliato e triste.
Fece una faccia da cane bastonato e si alzò, sibilando un "vado a dormire" .
Schifata dai due, si alzò anche Dawn che seguì Brick mettendogli una mano sulla spalla.
Alla ridicola scenetta dei due, Scott fece uno sbuffo silenzioso.
Le risate di quei due cominciavano ad essere troppe, e la pazienza di Courtney giungeva al termine.
- RAGAZZI! Dovevamo parlare e non ridere come degli ubriachi! - Quasi la perfettina non avesse detto niente, i due risero più forte.
Stufi si alzarono anche Geoff e Bridgette , muovendo la mano facendo "ciao" e dirigendosi verso "casa" loro.
- Ok, chi caccia questi due? - Chiese Heather indicando la bionda e il castano.
Dopo due minuti di urli isterici da parte della calcolatrice, i due pazzi si azzittirono.
- Bene, siamo rimasti in... - Si fermò Sierra a contare quanti concorrenti fossero rimasti attorno al tavolo, - Quattordici! - disse lei esaltata, facendo un gridolino alla Katie e Sadie.
Avevano "perso" Dawn, Brick, Geoff e Bridgette prima delle undici solo per colpa dei due con la ridarella convulsiva.
- Tredici, mi sono rotto, Izzy vieni con me? - Chiese Noah guardando con occhi sognanti la ragazzi dai capelli rossi.
Quest' ultima mosse la testa in un si e facendo un salto mortale si ritrovò accanto all' indiano.
- Ci vediamo domani, perdenti! - Disse alla fine Izzy sparendo attraverso i corridoi bianchi della villa McLane.
Trent sbuffò mettendosi in bocca il dolce che nel frattempo i camerieri avevano messo in tavola.
- Tu Courtney pensi di vincere? - Chiese Gwen facendo una faccia buffa alla vista della perfettina con due quintali di tartufo bianco in bocca.
Quest' ultima, dopo aver ingoiato come una vera "dama" il tutto, mise una mano sulla spalla di Trent facendolo arrossire.
- Io non penso di vincere, io so che vincerò. - A quelle parole dell' isterica, Eva cercò di alzarsi ma venne bloccata da Lighting.
Per Caterpillar sentire un altro concorrente dire "vincerò io" era come un colpo al cuore, una pugnalata allo stomaco o una pallottola al cervello.
- Alejandro, quando sei uscito dal robot? - Chiese Scott curioso. Aveva seguito la terza stagione come un vero appassionato, smangiucchiando pop-corn di fronte alle tv.
Aveva vissuto anche lui la situazione dell' argentino, sapeva cosa si provava a non poter far altro che starsene rinchiusi nel metallo.
- Appena finita la vendetta dell' isola. - Disse lui con una nota di malinconia nella voce.
Heather guardò il ragazzo impietosita, era per colpa sua che era entrato in un robot.Il cuore le diceva di chiedere scusa ad Alejandro, il cervello invece di stare zitta.
- E tu Scott? - Chiese Trent con un sorriso smagliante sulle labbra.
La Iena non capiva cosa avesse da ridere quel chitarrista da quattro soldi. Lui aveva subito una sventura e veniva deriso?
- Due mesi dopo la fine del Reality, comunque grazie che siete venuti a visitarmi voi della quarta stagione. - Disse con tono canzonatorio fissando i suoi ex compagni di squadra indignato. Mentre era rinchiuso in ospedale nessuno era venuto a vedere come stava, persino i suoi genitori.
Certo, aveva buttato fuori mezzo cast, ma di fronte ad una sventura di tale portata non si poteva rimanere impassibili!
- Era appena nata mia sorella. - Si discolpò Jo mettendosi le mani al cuore, addolcendosi di colpo.
Scott, credeva che quella che aveva appena detto la ragazza, fosse solo una balla ma non ne era sicuro.
- E come si chiama la piccolina? - Chiese Sierra guardando con occhi sognanti il suo Cody.
Quanto avrebbe voluto avere una baby-Sierra o un baby-Cody in casa. 
Avrebbe adorato cambiare pannolini su pannolini e abbracciare il pargolo nei momenti di noia.
- Samantha. - Sorrise Jo. A quel sorriso così vero, così malinconico, Scott si convinse sul fatto che la ragazza stesse dicendo la verità.
Anche lui aveva una sorella, una bambina dai capelli rossi di dieci anni, Margot.
E infondo le voleva anche bene.
- Io vado a dormire, la discussione si è fatta stupida, sha-ciao! - Salutò Lighting, alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso il suo piano.
Lui era sempre stato figlio unico, non aveva mai avuto compagnia se non i guantoni da box e un bel pungiball rosso con cui allenarsi.
Vedendo Jo tanto felice si era sentito triste. A chi sarebbe mancato? Sicuramente i suoi genitori non si erano accorti della sua mancanza, forse la cameriera.
- Basta bambini, quale strategia segreta userete? - Disse Courtney mettendo i gomiti sul tavolo e la testa sulle mani.
Tutti guardarono storto la ragazza, che fece un " che c'è? " imbronciata.
- Se è segreta perché dovremmo dirtela? - Le spiegò in poche parole Heather sbadigliando e mettendosi le mani sugli occhi.
Aveva molto sonno, la mattina seguente si sarebbero dovuti presentare nel giardino della villa McLane, dove un' aereo li avrebbe portati in un luogo dove far la sfida.
" Robba da pazzi " era il pensiero che le veniva sempre in mente pensando a Chris.
- Chica, andiamo a dormire? - Chiese Alejandro mettendole una mano su una spalla.
Lei acconsentì senza pensarci due volte.
Erano rimasti in nove, se ne erano dunque andati Brick, Dawn, Lighting, Alejandro, Heather, Izzy, Noah, Geoff e Bridgette.
- Andiamocene tutti a dormire. - Disse Gwen sorridendo.Detto fatto. La sala fu sgombra in due minuti. Il tavolo era stato lasciato sporco e insudiciato.


La mattina presto i concorrenti si erano ritrovati nel giardino dove un grande aereo targato Chris McLane aspettava il loro arrivo.
- Benvenuti! - Urlò il conduttore invitandoli a salire sulla catapecchia.
Si sedettero, tre medici cominciarono a fare delle strane punture molto dolorose.
Quello che i dottori stavano mettendo nel braccio degli adolescenti si rivelò una specie di GPS per vedere dove fossero.
- Ragazzi, volete sapere dove andiamo? - Chiese Chris mostrando un ghigno malefico.
I suoi occhi neri avevano preso un colore rosso e delle occhiaia bluastre sporgevano come delle borse.
- Parla. - Sputò Eva tenendosi stretta alle cinture nere dell' aereo.
Erano tutti seduti su dei sedili attacati, le cinghie facevano in modo che i concorrenti non cadessero.
- A Wawanakwa! -

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


Hunger Reality


Diciotto adolescenti sono appena scesi da un' aereo diroccato, aspettando qualcosa, anche il più banale movimento da parte del loro conduttore, Chris.
- Sono eccitatissimo! - Grida il quarantenne, muovendosi come un' uomo in preda ad un' attacco epilettico. Noah sbuffa di fronte a quello spettacolo a dir poco raccapricciante mentre Heather ridacchia sotto ai baffetti.
- Ora, da come avrete già notato, ci troviamo vicino alle vostre ex-casette. All' esterno sono stati messi degli zaini con all' interno oggetti come cibo, borracce e corde. Dentro alle baracche troverete armi. - Sentenzia lui con noncuranza, quasi fosse la cosa più normale del mondo.
Sguardi arrabbiati fissano ostinatamente l' uomo, mentre Blaineley e Chef sono intenti a litigarsi un succoso panino.
- L' isola non era una discarica tossica? - Chiede Scott, cercando di rimandare la sfida al più tardi possibile e fissando tristemente Raggio di Luna.
- Hai detto bene, era. Mentre marcivo in gatta buia, gli amichetti di Dawn hanno ripulito l' isola. - I concorrenti fanno un sospiro di sollievo,
-una sfida in meno fa solo bene- pensa Gwen guardandosi intorno.
Il panino conteso da Blainley e Chef cade rovinosamente a terra, la biondina urlacchia arrabbiata verso il suo compagno mentre lui si difende tirandosi indietro.
- Che il timer si azioni! - Ed una luce rossa, abbagliante, segna i secondi su un' enorme tabellone nero, attaccato alla ex-casetta delle ragazze.
 
60...59...58...
Blainley, Chef e Chris cominciano a muoversi verso l' aereo.
-Meglio non esserci quando si scanneranno uno contro l' altro. - Pensano i tre ridendosela di gusto.
 
30...29...28...
I conduttori, ormai alti nel cielo, si affacciano ai finestrini salutando i concorrenti con le mani curate. Questi ultimi, si preparano all' inizio della battaglia, al sangue e alla morte, posizionandosi sulla pedana, scambiandosi sguardi titubanti.
 
10...9...8...
Tutti fissano impazienti i numeri rossi muoversi lentamente sul tabellone.
 
2...1...0...
I ragazzi scattano dalle pedane, cercando di raccogliere qualunque oggetto disponibile in pista.
Gli zaini spariscono rapidamente, alcuni concorrenti si nascondono correndo verso il bosco di Wawanakwa, altri lottano per la vita.
Il sangue sporca le mani dei concorrenti.
Qualcuno ha perso la vita.
 
Geoff raccoglie uno zaino da terra, si guarda confuso intorno cercando con lo sguardo la sua adorata fidanzata.
- Bridgetteeee! - Urla noncurante degli altri concorrenti pronti a farlo a fettine.
Sente la voce della sua bella surfista chiamarlo in preda alle lacrime e con l' adrenalina a mille comincia a correre.
A pochi passi dalla ragazza, Geoff nota Lighting con un coltello in mano e un sorrisetto strafottente in faccia.
- Piccola! - E come se il muscoloso ragazzo di fronte a lui non esistesse, aiuta Bridgette ad alzarsi da terra.
- Ehy, ehy, ehy, tu che vuoi? - Urla Lighting inferocito, muovendo abilmente il coltello verso il collo di Geoff.
Dapprima intimoriti i due biondini si tirano indietro mentre il killer di fronte a loro si avvicina velocemente.
Bridgette cade a terra.
Una freccia scoccata da un' arco invisibile.
Geoff si gira e vede uno Scott trionfante scappare con degli zaini stracolmi di qualunque oggetto.
- Noooooo! - Urla lui con le lacrime agli occhi mentre comincia a scappare, inseguendo il ragazzo verso il bosco.
 
Due adolescenti corrono rapidamente verso le casette, stando attenti a non farsi notare.
- Duncan. - Dice Gwen stringendo la mano del ragazzo di fianco a lei.
Aprono la porta di una delle baracche con calma, sperando di non trovarvi nessuno.
E' tutto cambiato.
I letti non vi sono, i muri sono stati pitturati di un nero/blu scuro e delle cassettiere contenenti armi di vario genere sono posate ad ogni lato.
- Si Gwen? - Sussurra lui prendendo da una valigia due spade, ghignando maleficamente di fronte al metallo ben appuntito.
- Come usciamo da qui? - Gwen infila sotto braccio una faretra e raccoglie da terra una bottiglietta contenente un liquido bluastro decisamente inquietante. La gotica apre uno zaino e con cura vi infila la fiaschetta e un pugnale trovato in un' armadietto.
- Con i piedi e con... ATTENTAA. - La voce pacata con cui Duncan aveva iniziato la frase si tramuta in un tono allarmato e acuto. Prende una delle spade da terra e con velocità sovrumana sposta Gwen in un' angolo.
Nella casetta è entrato qualcuno.
Qualcuno voleva uccidere la sua amata. Duncan deve ucciderlo.
- MALEDETTO. - E con un colpo secco il punk toglie la vita a Noah.
Un colpo in testa, il sangue esce dalla bocca dell' Allergico.
Gwen inizia a piangere, stringendosi alle gambe e urlando il nome dell' intellettuale.
- Perché l' hai fatto? - Grida lei, dimenticandosi del perché Duncan abbia agito in quel modo.
Il punk prende gli zaini, le armi e tirando Gwen esce dalle casetta, senza guardarsi alle spalle.
 
Ormai lontani Heather e Alejandro si concedono del riposo, sedendosi su una roccia in mezzo al bosco.
- Apriamo gli zaini? - Chiede Heather squadrando Alejandro steso su una pietra in posizione fetale.
- Ok. - I due hanno raccolto due sacchi. Nel primo trovano una coperta di lana, una borraccia da 2 litri, una bustina con delle zollette di zucchero, due pagnotte, delle strisce di bacon e una corda. Nel secondo sacco trovano dei calzini, un sacco a pelo, una cinta, una borraccia da un litro e mezzo, delle focacce e una bustina di frutta secca.
- Bene, non abbiamo armi con cui difenderci. - Si lamenta Heather mordendosi il labbro e guardando arrabbiata il ragazzo di fronte.
- Mi stai ascoltando? - Alejandro alza il capo e sedendosi strattona il pane dalle mani di Heather.
Subito l' asiatica lo ferma, fulminandola con lo sguardo e stringendo i denti inferocita.
- Mangeremo domani mattina. Procurati un' arco, così cacciamo. - Quasi fosse una mogliettina fin troppo esigente, Heather comanda il ragazzo come un povero cagnolino.
 
Al campo di battaglia Jo lotta animatamente contro Eva, brandendo una spada dal manico di legno e tenendo uno zaino di pelle verde in spalla.
- Dicevano che era la mia sosia della quarta stagione. - Ride la ragazza dai capelli neri evitando un' agile colpo di spada da parte di Jo.
- Eva, io sono più forte di te. - La prende in giro la biondina schioccando le labbra e saltando a sinistra guardandosi intorno.
Nessuno osa avvicinarsi a loro, il combattimento delle due è realmente spaventoso, Brick è appena uscito da una casetta con due pugnali in mano.
- L' importante è crederci, cara. - Il cadetto comincia a correre, evitando di farsi vedere da Eva, pronto ad uccidere la palestrata e correre nel bosco con Jo.
Brick arriva, facendo un movimento di troppo, cade a terra rovinosamente e Eva girandosi nota il ragazzo, con i pugnali in mano.
- Quandi tu, essere inutile volevi uccidermi! - Urla la ragazza stringendo i denti e costringendo Brick a guardarla negli occhi. Lighting la chiama, una, due, tre volte.
- Evaaaaa, aiutami!!!!- Grida il ragazzo impaurito di fronte ad una Courtney con dei coltelli in mano. Scocciata la ragazza si gira, non può permettersi di perdere un compagno di squadra.
- Ci rivedremo, ne sono certa. -
 
Cody porta sulle spalle una faretra con all' interno delle frecce che scocca ridicolmente con un' arco di legno bianco verso Izzy, girata di schiena.
- Dai Codychino, c'è la puoi fare! - Lo incita Sierra che nel frattempo impugna una baionetta, cercando di scacciare gli altri concorrenti.
- Tira, subito, vuoi che Trent ci uccida! - Strilla la ragazza dai capelli viola fissando il chitarrista avvicinarsi con una tachi decisamente affilata.
- Aspetta! - Urla lui. Scocca la freccia. La ragazza dalla chioma arancione si sposta di scatto e si dirige verso il bosco, con le lacrime agli occhi.
Sierra prende la mano di Cody, e con la sua spada si avvicina a Trent, attenta ad ogni suo movimento.
- Ehy Cody, ehy Sierra. - Dice il ragazzo in tono tranquillo come se li invitasse ad una partita di baseball.
Sierra con la sua baionetta si avvicina a Trent, graffiando il braccio del chitarrista.
Il ragazzo si accascia a terra ed urla di dolore.
I due fidanzatini scappano verso il bosco impauriti.
 
Scott si siede vicino ad un' albero, poggia il suo sacco sul prato e si guarda intorno.
-Questo sarà il mio rifugio. - Pensa lui aprendo il suo zaino verde.
Estrae una borraccia, cerca di aprirla ma la fortuna non è dalla sua parte: non c'è acqua.
Sente un rumore provenire da dietro di lui, come delle foglie che si schiacciano.
Allarmato si alza da terra e si mimetizza dietro all' albero.
Non è armato, potrebbe essere chiunque, Geoff o un' animale randagio.
Una vocina debole si lamenta, riconosce una chioma bionda, Dawn.
- Raggio di luna, non sapevo che le ragazze cadessero dagli alberi. - Lei piagnucola qualcosa, con il maglione disinfetta il ginocchio sbucciato e stringe gli occhi di fronte al sangue. Scott si avvicina piano a lei, stacca delle stoffa dalla sua maglietta e la fa stendere a terra.
- Cosa vuoi da me? - Pigola intimorita Dawn, stringendo le foglie a terra, sbuffando e fissando gli occhi della Iena.
- Aiutarti. -

ANGOLO AUTRORE
Scusatemi per l' immenso ritardo, avevo perso il capitolo e ho dovuto riscriverlo, ma finalmente eccolo qua!
Courtney, Trent e Izzy non sono stati presenti, forse saranno presenti nel prossimo capitolo.
Forse.
Spero che vi sia piaciuto, grazie dell' attenzione.

Le scuse sono in questa storia "Il boss delle torte" , sempre di TotalDrama.
Ps: Vi piace questa foto? Cliccate sulla parola "foto"

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Ehy belli, pensavate che non sarei tornata? Bene vi sbagliavate.
E dal lontano 1/11/12 che non aggiorno questa storia, probabilmente nessuno si ricorderà di me, ma vabbe, ho finalmente avuto l' ispirazione!
Buona lettura!
PS: State seguendo A Tutto Reality All Stars?

 

HUNGER REALITY


Geoff si guarda intorno con le lacrime agli occhi. Non è possibile. La sua bellissima principessa è stata uccisa. E' morta.
Aveva tutta la vita davanti. Pensare che se ne è andata, è orribile.
Si guarda le mani. Niente armi, niente cibo, niente di niente. Se aveva qualche possibilità, è scomparsa.
Scott. La persona più orribile del mondo ha tolto la vita alla sua ancora di salvezza.
Perché rimanere in vita senza la sua bimba?
Geoff sente delle voci provenire da Nord. Si asciuga le lacrime agli occhi ed inizia a pensare:
" Cosa vorrebbe Bridgette? " Le gambe iniziano a muoversi da sole. Ucciderà chiunque, anche a mani nude.
Senza far rumore inizia a camminare. Si nasconde dietro ad un albero e porge le orecchie verso le voci.
Scott e Dawn.
Vede le loro mani strette, mentre lei si fa medicare dal rosso. Perché si fida? Lui è una persona orribile.
Geoff inizia a muoversi fino ad arriva alle spalle di Scott, senza farsi notare.
E'  quasi dietro al ragazzo, un movimento e la sua testa verrà staccata dal resto del corpo.
Quasi...
Le foglie sotto ai suoi piedi scricchiolano.
Solo questo rumore e Scott lascia la mano della bionda, prende l' arco ed incocca una freccia.
- Cosa avevi intenzione di fare? -
Geoff cerca di indietreggiare e di dire qualcosa, ma dalla sua bocca esce solo sangue.
Dawn grida ed inizia a piangere. Si dimena, fa chiasso, urla il nome di Geoff. Scott prima di avvicinarsi alla sua compagna di squadra sputa sul corpo del morto.
- Non è successo niente piccola. Stai tranquilla. - Ed inizia a cullare tra le sue braccia la ragazza, che a poco a poco si addormenta.


- Che ne dici di uno scontro contro Gwen? Sono SICURA di vincere! - Si vanta una Courtney, mentre coi coltelli si fa spazio nel bosco.
Trent si sforza di non piangere. Perché lei? Perché come alleata gli è capitata tale disgrazia!
- Tu dimmi Court, perché dovrei uccidere la mia ex? Per quale assurdo motivo? - La ragazza si gira, le mani sui fianchi ed uno sguardo del tipo "scherzi?"
- Perché è la tua ex? Perché ti ha tradito in diretta mondiale? Potrei continuare all' infinito! - Lui si accascia a terra ed estrae dallo zaino la sua tachi.
L'  accarezza piano piano e la pianta a terra. Inizia a ridere, come un forsennato.
- Vedi piccola, sei tu ad indurmi a tali istinti. Ti consiglio solo di chiudere gli occhi. - Il volto della ragazza diventa bianco e la presa intorno alle sue armi si fa più stretta.
- Cosa hai intenzione di fare? - Lei inizia ad indietreggiare, assai stupita dall' atto di rivolta del ragazzo.
Inciampa. Una radice comparsa dal nulla la fa ruzzolare a terra.
Piagnucola qualche secondo, sia per la storta alla caviglia appena presa che per il panico.
Cerca di tirare un coltello, ma Trent è troppo veloce.
Quasi...  
Il corpo del ragazzo le cade addosso.
Con una spada piantata nella schiena.
- Mi sei simpatica. E debitrice. -










Ecco, è cortissimo, ma beh, spero che vi piaccia! SONO TORNATA!

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