Quando l'amicizia lascia il posto all'amore.

di 24maggio2011
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La febbre dell'amore. ***
Capitolo 2: *** Gelosia e stagione degli amori. ***
Capitolo 3: *** Segreti. ***
Capitolo 4: *** Il mio compagno per la vita. ***
Capitolo 5: *** Tu sei mio. ***
Capitolo 6: *** Mi vuoi sposare? ***
Capitolo 7: *** Le nozze. ***
Capitolo 8: *** Sorprese. ***
Capitolo 9: *** La famiglia perfetta. ***
Capitolo 10: *** Una giornata solo per noi. ***
Capitolo 11: *** Brutti sogni. ***
Capitolo 12: *** Un morso di troppo. ***
Capitolo 13: *** Come un salto nel vuoto. ***
Capitolo 14: *** San Valentino. ***
Capitolo 15: *** Staremo insieme per sempre. ***
Capitolo 16: *** Di pagelle nascoste e di eccitazione. ***
Capitolo 17: *** S.O.S lupi arrabbiati. ***
Capitolo 18: *** Io faccio cosa voglio. ***
Capitolo 19: *** Fuga d'amore. ***
Capitolo 20: *** Odori. ***
Capitolo 21: *** Complotti e confessioni. ***
Capitolo 22: *** Innamorarsi a 16 anni. ***
Capitolo 23: *** Topi contro lupi. ***
Capitolo 24: *** Nonna, io adesso sono una donna. ***
Capitolo 25: *** Voglio stare con te. ***
Capitolo 26: *** Ti amo come il primo giorno. ***
Capitolo 27: *** Fratelli. ***
Capitolo 28: *** Una visita inaspettata. ***
Capitolo 29: *** Ritardi e luna piena. ***
Capitolo 30: *** Scherzi della notte. ***
Capitolo 31: *** Paure. ***
Capitolo 32: *** Sono geloso perchè ti amo. ***
Capitolo 33: *** Sei l'anima mia. ***
Capitolo 34: *** Mio. ***
Capitolo 35: *** La prima volta. ***
Capitolo 36: *** Jacob è tornato. ***
Capitolo 37: *** La prima vera lotta. ***
Capitolo 38: *** L'inizio e la fine. ***



Capitolo 1
*** La febbre dell'amore. ***


* Piccole avvertenze: Come sempre i personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis.
-
Cosa succede quando per anni, confondi l'amicizia con l'amore? Come ti senti quando scopri che il tuo migliore amico adesso è il tuo primo, vero e forse anche unico amore? E' quello che è successo a Stiles e Scott, dopo anni di amicizia, dopo tutti i casini sovrannaturali, dopo che Beacon Hills era finalmente tornata alla normalità da qualche giorno, loro avevano capito. Loro erano innamorati.
 
- La febbre dell'amore.
 
Stavano insieme da mesi ormai, nessuno lo sapeva, branco e compagni di scuola a parte. La paura più grande era proprio quella di dirlo allo Sceriffo e a Melissa, avevano paura che li avrebbero disonorati come figli, avevano paura che li avrebbero odiati. Ciò che Stiles e Scott, però, non sapevano, è proprio che i loro genitori si sono accorti, molto sicuramente prima di loro stessi, che fra quei due, non ci fosse solo amicizia. E avavano ragione. Era un lunedì mattina come tanti e Scott, avrebbe aspettato davanti alla porta di casa, quella Jeep e quello che adesso era il suo ragazzo. Con un unica differenza però. Stiles, alle 00:32, sapendo che Scott era sveglio, gli aveva mandato un messaggio.
-"Hei, domani niente scuola per me, ho la febbre. Notte!"
-"Ok piccolo mio. Ci sentiamo domani. Notte!"
A quel messaggio, Stiles, anche se dolorante per via della febbre alta, sorrise. Impazziva di felicità ogni volta che Scott lo chiamava così. Sapeva anche che il suo ragazzo, impazziva quando lo chiamava per nome. Per Scott, era importante che Stiles lo chiamasse amore, tesoro o qualsiasi altro nomignolo, non importava quale, purchè non Scott. Pensando a quanto in realtà fosse tenero il suo ragazzo, si lascio cullare tra le braccia di morfeo e si addormentò. E se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, allora, Stiles, si sarebbe presto trovato il suo ragazzo, nel letto, steso accanto a lui. E si, perchè quella mattina, dopo aver giurato a Stiles che sarebbe andato a scuola anche senza di lui, Scott, si alzo di buon umore, indossò una tuta veloce e uscì di casa correndo, sali sulla sua moto e partì alla volta di casa  Stilinski. Con i suoi sensi da lupo, avvertì che il suo cucciolo stava ancora dormendo e che la febbre era abbastanza alta, lo sceriffo era in casa. Suonò il campanello e attese qualche secondo prima di ritrovarsi il sorriso dello sceriffo che lo invitava ad entrare.
- Scott, che piacere vederti! Entra pure. Stiles sta ancora dormendo. Devi farmi un favore però. Usa uno dei tuoi ordini Alpha per farlo mangiare per favore. Non mangia da giorni e sono preoccupato. So che lui è umano e tecnicamente non è parte del tuo branco ma ti ascolterà, voglio dire, sei un Alpha e sei il suo ragazzo. Sarà costretto a farlo. - Dice lo sceriffo. Il cervello di Scott è andato in tilt e l'ultima parola che ha sentito è: "sei il suo ragazzo."  Deglutisce a vuoto e ancora imbambolato sulla porta inizia a balbettare.
- Il suo.. c..cosa? 
- Il suo ragazzo. Oh andiamo Scott! Per quanto volevate tenercelo nascosto. Io e tua madre lo sappiamo ancora prima di voi. - Afferma euforico lo Sceriffo. E' felice perchè sa che suo figlio è in buone mani.
- E.. non ci odiate?! - Chiede Scott ancora sconvolto dalla rivelazione dello sceriffo.
- E come potremo? Siete i nostri figli. Siete l'amore della nostra vita! Siamo felici invece. Siete fatti per stare insieme evidentemente. So che Stiles protegge te e tu proteggi lui. Cosa potremo chiedere di meglio?! Vai da lui a coccolartelo quanto vuoi. Non dirò nulla a tua madre sul fatto che hai saltato scuola, promesso. Adesso, fatti abbracciare e tra poco vi porto la colazione. - Scott percepisce che lo sceriffo è sincero e si butta a capofitto fra le sue braccia. Quell'uomo, negli anni, è stato il padre che non ha mai avuto. Dopo avvertimenti imbarazzanti da parte dello sceriffo, del tipo, non fate sesso in mia presenza per lo meno, o cose così, Scott, zitto zitto e felice come un bambino si dirige nella stanza del suo ragazzo, certo che di li a poco, dovrà sgridarlo perchè non vuol mangiare. Entra senza neanche bussare e si siede sul letto accanto a lui. E' a pancia in giù, la faccia completamente schiacciata contro il cuscino, i capelli scompigliati e il labbro inferiore in sporgenza.
"Quant'è bello, mamma mia. Perchè non me ne sono accorto prima." - Pensa Scott. Poi passa ai fatti, Stiles sa che è li, ma sta troppo male, anche solo per pensare, quindi, lo ignora.
- Amore. - Dice teneramente Scott mentre gli accarrezza i capelli e si sporge per poggiarli un delicato bacio sulla guancia.
- Scott. Che ci fai qui? Non ti avevo detto di andare a scuola? - Dice Stiles. Mugugna più che altro. Occhi più chiusi che aperti e faccia ancora sul cuscino.
- Hei, signorino. Fino a prova contraria qui sono io che do gli ordini, non tu. - Scherza Scott.
- Oh, si. Mio Alpha. Dimenticavo, scusa. - Scherza Stiles. 
Se c'è una cosa di cui Scott, non può proprio fare a meno da quando stanno insieme, è il bacio del buongiorno. Così, senza preavviso, con la sua forza lupesca toglie il cuscino dalla faccia di Stiles e se lo mette dietro la schiena, costringendolo a guardarlo negli occhi.
- Scott. Un cuscino, serve per dormire. Io vorrei dormire. Dammelo per favore. Non ho la forza di prenderlo da solo.
- Tu dammi prima quello che voglio, perchè tanto sai cosa voglio e poi io ti darò quello che vorrai.
- No. Non lo farò Scott! Non ti darò il bacio del buongiorno, ok? Mi sono a malapena riuscito ad alzare per andare a lavarmi i denti e sono uno straccio. Sono impresentabile, non voglio che tu mi veda così. Va a scuola. - Piagniucola Stiles. Scott sorride.
- No. - Risponde semplicemente Scott.
Stiles è a pezzi ma sa che se non gli da questo benedetto bacio del buongiorno, non lo lascerà stare. Si alza a fatica, girandosi su di un fianco, si sporge in avanti e fa congiungere le loro labbra per la felicità di Scott. E' un semplice bacio a stampo, sa che Stiles sta veramente male e per oggi, si accontenta di questo. Avranno tempo per recuperare. E dovranno recuperare eccome. Se solo Stiles sapesse che è in arrivo la stagione degli amori. 
- Buongiorno. - Dice allegro Scott 
- Buongiorno a te lupo brontolone che non riesce ad andare avanti senza il bacio del buongiorno. - Dice Stiles accennando un lieve sorriso.
Scott gli allunga il cuscino, percepisce quanto freddo abbia e si infila sotto le coperte con lui. Oddio. Lo avrebbe fatto anche se non avesse avuto freddo.
- Vieni qui da me. - Dice Scott tirandolo e tenendolo stretto a se. In quella presa, Stiles, si sente al sicuro. Brividi di piacere gli percorrono la schiena quando sente che gli da un leggero bacio sulla fronte e da sotto le coperte ha fatto unire le loro mani.
- Scott.
- Mh. - Mugugna Scott per risposta.
- Se mio padre entra e ci becca così, gli viene un infarto.
- Stiles, amore mio. Ti devi calmare ok? Tuo padre sta salendo le scale in questo momento con la colazione, sa tutto. Anche mia mamma. Sanno il nostro segreto e ne sono felici. - Esclama Scott mentre accarezza la schiena di Stiles che sta per rispondere ma il padre fa la sua entrata in scena.
- Hei piccioncini. - Dice sorridente lo sceriffo mentre allunga a Scott il vassoio con la colazione.
- Papà.. io.. Scusa! - Dice pentito Stiles.
- Perchè mi chiedi scusa? - Chiede lo sceriffo.
- Per questo. - Dice pentito mettendo in mostra le mani unite di lui e Scott. Lo sceriffo si siete sul letto, dove prima c'era Scott e inizia a parlare.
- Vedi, Stiles. Se c'è una cosa che mi fa rabbia e anche a Melissa, è che voi non ci abbiate detto niente. - Afferma lo sceriffo.
- Avevamo paura. - Confessa Scott.
- Beh, non dovevate. Ad ogni modo.. fate colazione! 
- Io non ho fame. - Dice Stiles. Scott lo sta guardando furioso, lo sceriffo anche.
- Stiles, non mangi da giorni. Devi pur mettere qualcosa nello stomaco. - Dice dolcemente lo Sceriffo.
- Quando avrò fame mangerò. - Risponde Stiles.
- Scott.. - Dice lo sceriffo.
- Ci penso io. - Dice Scott annuendo.
- Vi lascio soli. - Detto questo, lo sceriffo, si sporge in avanti e da un bacio nella guancia a Stiles e a Scott.
Rimasti soli, Scott, inizia la sua romanzina al ragazzo steso sul letto.
- Stiles.
- Scott.
- Mangia.
- No.
- Si invece.
- No invece.
- Stiles, ho detto mangia. - Dice iniziando ad alzare la voce.
- Non ho fame.
- Te la fai venire.
- Scott. Sto cercando di dormire.
- Prima mangi. 
- Dopo.
- Adesso! - Afferma Scott.
- Perchèèè? - Chiede spazientito Stiles.
- Perchè si. - Risponde Scott.
- Cioè, fammi capire. Io adesso dovrei mangiare quando in realtà non voglio.
- Si.
- Scott, ma poi vomito. - Afferma Stiles.
- Ti terrò la testa. - Risponde Scott.
- Rassicurante. - Esclama ironico Stiles guardandolo accigliato.
- Stiles, sto perdendo la pazienza. Inizia a mangiare, subito. - Strilla Scott. Stiles mette il broncio e tira su col naso.
- Sei un lupo cattivo. - Afferma con la voce di un bambino. 
Scott è intenerito. Stiles spazientito. Di malavoglia, inizia a mangiare.
Una volta finito, inizia a parlare.
- Contento, my big Alpha? - Dice Stiles posandoli un bacio sulle labbra.
- Si. - Risponde Scott, continuando a baciarlo.
Due minuti dopo sono di nuovo nella stessa posizione di prima, coricati sotto le coperte.
Stiles avverte ciò che Scott sta facendo. Li assorbe il dolore.
- SCOTT! - Urla con tutto il fiato che ha in gola Stiles. Scott porta istintivamente un dito a tapparsi l'orecchio e fingendosi sopreso gli chiede cosa c'è. Anche se sa, perchè il suo ragazzo lo sta sgridando.
- Lo sai cosa c'è, smettila. - Dice Stiles.
- Ma non ho fatto niente. - Dice Scott.
- Ma mi prendi in giro? - Chiede Stiles.
- No. - Risponde Scott.
- Senti, non voglio che mi assorbi il dolore, ok? 
- Ok. Non lo farò più.
- Promesso? - Chiede Stiles.
- Giuro. - Risponde Scott.
Stiles si rannicchia ancora di più sul corpo di Scott che lo sta coccolando. Poi Stiles allunga il viso verso gli occhi del suo Alpha inizia a parlare.
- Mi dai un bacino? - Chiede tenero Stiles.
- Anche due. - Risponde Scott. Quel bacio, che inizialmente doveva essere uno e poi è passato a due, magicamente sono diventati dieci e poi venti e altri ancora. Scott sa che Stiles vivrebbe solo di baci a stampo. Sente di amarlo ed è arrivato il momento di dirglielo.
- Stiles?
- Scott.
- Ti amo. - Dice Scott
- Ti amo anch'io. - Risponde Stiles baciandolo e ribaciandolo ancora.
- Il mio lupo ti ha scelto. - Dice Scott.
- Tu no? - Chiede un pò preoccupato Stiles.
- Stupidino. - Gli passa un dito sul nasino. - Chi è che controlla il lupo? Io. Ti abbiamo scelto entrambi.
- Ti amo da sempre! Anche tu mi ami da sempre. Dovevamo solo scoprilo. - Dice Stiles che sembra sentirsi meglio, mentre si tuffa fra le labbra di quello che una volta era il suo migliore amico e adesso è il suo ragazzo.
Piccolo spazio autrice:

Allora ragazzi. L'idea di questi due mi vaga nella testa da parecchi giorni. Non ho potuto non scriverla. Ho già in mente anche gli altri capitoli. Recensite se vi va
perchè per me è importante la vostra opinione. So che quella di Scott e Stiles non è una coppia molto frequente e quindi mi ci sono voluta cimentare.
Buona lettura e al prossimo capitolo.

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Capitolo 2
*** Gelosia e stagione degli amori. ***


- Gelosia e stagione degli amori.

La febbre di Stiles, era passata da qualche giorno ormai e mentre Scott, Isaac, Derek e Peter si stavano tranquillamente allenando nel giardino della vecchia villa Hale, Stiles e Lydia erano stretti in un abbraccio, nelle scale e osservavano l'allenamento dei lupi. Quei due, nel corso del tempo, erano diventati una cosa sola. Se si univa poi, l'intelligenza di entrambi, veniva fuori un mix perfetto. Scott, mentre si allenava, li osservava. E' un paio di giorni che Stiles è strano, non parla quasi mai, è fin troppo tranquillo e Scott sa che sta pensando. Una volta finito l'allenamento ne parlerà con Lydia. Lei sa sempre tutto. Peter richiama l'attenzione di Stiles per un piccolo aiuto con il branco.
- Va bene, arrivo subito. Ma Lydia, quando sono le 17:20 dimmelo che devo andare a fare una cosa ok? - Dice Stiles.
- Ok Stiles, tranquillo.
- Grazie. - E li posò un bacio sulla guancia. Poi, come detto da Peter, si avvicina a Scott e iniziano il loro allenamento.
- Dov'è che devi andare? - Chiede Scott. Stiles sbianca e sta cercando di calmare i suoi battiti, invano naturalmente.
- A fare una cosa. Tu, non ti preoccupare, ok? Ti passo a prendere qui per le 18:00 come finite. - Risponde Stiles e Scott fa finta di crederci. Sa che il suo ragazzo gli sta nascondendo qualcosa ed è determinato a scoprire cosa. Non ha torto. Stiles qualcosa lo nasconde e per quanto vorrebbe parlarne con Scott, non può. Le 17:20 arrivano veloci come un lampo, Lydia lo richiama e Stiles, dopo aver dato un bacio a Scott, si allontana velocemente, lasciando tutti i presenti, specie Scott, più insospettito che mai.
"Maledizione, gli sto mentendo. Sto mentendo al mio ragazzo! Ma non posso di certo dirgli che mi sto incontrando con quel tipaccio che due giorni fa è entrato in casa mia, nel cuore della notte, puntandomi un coltello alla gola. No, non posso! Darebbe di matto." - Pensa Stiles mentre è già arrivato a destinazione. E' teso, ha paura.
- Ciao dolcezza. - Dice sorridente, "il segreto di Stiles".
- Mi chiamo Stiles, non chiamarmi dolcezza e dimmi cosa vuoi idiota. 
- Oh, lo so come ti chiami! Abbiamo molto in comune noi due. Beh, io non ho un ragazzo, però, per il resto..
- Come sai tutte queste cosa di me? Cosa vuoi? Prima entri in casa mia nel cuore della notte puntandomi un coltello alla gola e poi adesso questo! Chi sei? - Chiede spaventato Stiles.
- Ti chiedo scusa per l'episodio dell'altra notte. E' che ancora non sapevo chi tu fossi per me.
- E di grazia, cosa sono io per te? - Chiede Stiles.
- Sei il figlio di mia madre. Sei mio fratello! Claudia, è anche la mia mamma. - Dice il fratello di Stiles. 
Stiles sta credendo di impazzire. Ha il cuore a mille ed è prossimo ad un attacco di panico. Spera proprio che Scott, o qualche altro lupo se ne accorga e lo raggiunga. Ha le lacrime agli occhi e annaspa. 
- No, no, no. Vai via. Devi andartene. - Grida Stiles.
- Non lo farò. Tu sei mio fratello e noi dobbiamo parlare! Adesso ho delle cose da fare. Mi farò vivo io per spiegarti tutto. Non lo dire a nessuno o finisco quello che ho iniziato due giorni fa. Il fratello di Stiles, Jacob, così si chiama, si allontana e Stiles torna da Scott. Scende silenziosamente dall'auto e a passo svelto mordendosi freneticamente le unghie si dirige da Lydia senza nemmeno degnare di uno sguardo gli altri.
- Stiles, ma che hai? - Chiede teneramente Lydia.
- Niente. - Risponde lui.
- Che ti hanno fatto quelle unghie?
- Niente.
- Ok! Stiles, senti, riesco a sentire il tuo cuore che impazza anche se non sono un lupo accidenti. Che c'è? Un attacco di panico?
- No! - Risponde lui. - Sto bene. - Poi prosegue.
Scott era concentrato sull'allenamento e quindi, non ha dato ascolto alla conversazione dei due. Si avvicina a Stiles ancora seduto sui gradini e inginocchiandosi all'altezza del suo viso, gli mette le mani sulle gambe accarezzandogliele con i pollici.
- Hei cucciolo mio. - Dice Scott sporgendosi in avanti richiedendo un bacio da Stiles che non tarda ad arrivare.
- Ciao lupone sexy. - Risponde lui riempiendolo di baci. Non che non volesse farlo, per carità, ma sembra che baciarlo sia l'unico modo che ha di non pensare alla conversazione avvenuta poco fa con quello che dice di essere suo fratello. Salutano il resto del branco e zitti zitti, mano nella mano si dirigono a casa. Ceneranno con lo sceriffo e poi saranno soli soletti dato che lo sceriffo, passerà la notte in centrale. Sono in macchina e tra pochi metri saranno a casa. Nel tragitto, però, qualcosa non va. Jacob sta passando davanti a loro, fuori dalle strisce e Stiles, per non metterlo sotto si ritrova costretto a frenare bruscamente. Non gli toglie gli occhi di dosso. Jacob sorride e lui continua a fissarlo. Scott, geloso come non mai, inizia a ringhiare. 
- No, ma guardalo ancora un pò se vuoi eh'! Tanto qui, con te, non c'è il tuo ragazzo. - Strilla Scott distogliendolo Stiles dai suoi pensieri e calcando per bene le ultime parole. "Il tuo ragazzo".
- Uh? Oh, Scott avanti! Lo guardavo solo perchè mi sembrava di averlo già visto da qualche parte. 
- Farò finta di crederti. - Dice con un tono un pò scontroso.
- Mi piace quando fai il geloso però. Sei ancora più bello. - Dice Stiles prendendo il viso del suo ragazzo fra le mani e iniziando a baciarlo. 
- Stasera, quando saremo soli, me la paghi Stilinski.
- Oh oh ! Qui qualcuno passerà la notte in bianco. 
- Non immagini quanto. 

Arrivano a casa, cenano, salutano lo sceriffo e si dirigono nella stanza di Stiles mentre Scott inizia a pensare come punirlo per aver guardato a quello strano individuo, prima. Prenderlo in braccio. Stiles lo odia quando lo fa, infatti si lamenta.
- Stilinski. Ti ho detto che te l'avrei fatta pagare. E lo sto facendo. - Lo riprende Scott buttandolo dolcemente sul letto, coricandosi sopra a lui e iniziando a baciarlo con dolcezza. Lo sceriffo sale le scale, vede la porta chiusa e immaginando ciò che stava accadendo in quella stanza, non entra. Bussa e comunica loro che se ne sta andando. Stiles e Scott sorridono e una volta che sentono la porta d'ingresso chiudersi, segno che lo sceriffo non è più in casa, riprendono a baciarsi dolcemente.
- Siamo soli. - Afferma Stiles.
- Finalmente! Adesso sarai solo mio. - Dice Scott all'orecchio del suo ragazzo passando poi a baciargli il collo.
- Io sono già solo tuo. - Risponde Stiles.

E per quella sera, rimasti soli, per l'ennesima volta, si addormentano e si risvegliano l'indomani l'uno stretto all'altro. Uniti come fossero un solo corpo ed una sola anima. E' sabato mattina e tra qualche ora, andranno al loft di Derek per un po' di chiacchiere, in compagnia di amici. Stiles e Scott sono accoccolati sul divano. Scott non fa altro che baciare e ribaciare Stiles.
- Amore, ma si può sapere che hai in questi giorni? Come mai sei così coccolone? - Chiede teneramente Stiles fra un bacio e l'altro.
- Perchè ti amo. - Risponde Scott.
- Ti amo anche io. - Dice Stiles.
- Stiles, preparati. Perchè sarà una settimana intensa. - Dice Peter. Scott ringhia.
- Di che parli? - Chiede Stiles.
- Il tuo ragazzo lo sa. - Risponde Peter sorridente. Stiles si gira verso Scott e in silenzio gli sta chiedendo una spiegazione.
- Lascia stare l'idiota. E poi chi ti ha detto che puoi smettere di baciarmi solo per parlare con lui? - Lo riprende Scott.
- Antipatico. - Detto questo riprendono a baciarsi.
Si separano e dopo una mezz'ora buona che Stiles rispondeva a messaggi su messaggi di qualcuno che non era lui, Scott, sta iniziando a perdere la pazienza. 
- Si può sapere con chi cavolo stai messaggiando da mezz'ora? - Strilla Scott.
- Ah, è uno. Non lo conosci. - Risponde Stiles agitando le mani come se volesse scacciare una mosca. Scott gli strappa il cellulare dalle mani e inizia a leggere i messaggi. Sembrano messaggi di due che si sono appena conosciuti e invece sono i messaggi di due fratelli che si sono appena ritrovati. Dopo una litigata Stiles si allontana dal Loft. Scott lo insegue e lo ferma a metà delle scale spingendolo dolcemente al muro facendo unire i loro petti.
- Stiles, amore scusa. Lo sai che sono geloso. Non è colpa mia! Io e il mio lupo ti vogliamo solo per noi. - Dice Scott
- Non è questione di lupi Scott perchè anche io sono geloso, ok? Ti sembra che mi piaccia quando Isaac ti sta appiccicato come il miele? Tu sei mio. - Dice Stiles.
- E hai ragione amore mio. Sono solo tuo! - E iniziano a baciarsi.
- Amore, sul serio! Che hai in questi giorni e che intendeva Peter? A cosa mi devo preparare? - Chiede dolcemente Stiles.
- E' appena cominciata la stagione degli amori. - Dice malizioso Scott baciando il collo del suo ragazzo.
- Promette bene. - Risponde malizioso Stiles mentre riprendono a baciarsi.
Piccolo spazio autrice:

Salve ragazzi. Capitolo deludente, lo so. Non è il massimo. Chiedo scusa a tutti!!
Mi farò perdonare con il prossimo capitolo, spero. :D
un bacio a tutti e grazie per essere arrivati sin qui.

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Capitolo 3
*** Segreti. ***


Salve ragazzi. Grazie per essere qui.
Piccolissima informazione:
Da ora in avanti, nel testo:
- Gli * saranno i pensieri dei ragazzi *
- Il - assieme alle " saranno i messaggi di testo che si scambiano i ragazzi.
Come sempre i personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis.
 
- Segreti.
 
La stagione degli amori era appena cominciata e Stiles poteva benissimo dire di essere già, più che esausto. Scott, non lo lasciava mai nemmeno un attimo. La scuola era chiusa in quella settimana, che guarda caso, era proprio quella della stagione degli amori. Era solo lunedì mattina e quella routine sarebbe durata ancora per 5 lunghissimi giorni. Sveglia alle 8, colazione con lo sceriffo, saluti, "attività fisica", doccia, coccole, altra attività fisica, baci, carezze fino a sera, cena, film sul divano, lo sceriffo se ne andava e..
- Siamo soli. - Ghigna malizioso Scott.
Stiles lascia andare indietro la testa fino a scontrarsi completamente con il divano e bisbiglia qualcosa che nemmeno i sensi di Scott riescono a capire cosa.
- Scott. Levati quel sorriso dalla faccia perchè stasera vai a secco. - Dice serio Stiles.
- Cosa? Sei matto. - Strilla Scott agitato. E' la stagione degli amori, non può andare a secco.
- No Scott. Sul serio, è da sabato pomeriggio, da quando siamo tornati dal Loft di Derek che va avanti sta storia. Non sei stanco? - Chiede Stiles.
- No. Se tu fossi meno sexy, forse! - Dice Scott malizioso baciandoli il collo e facendo scivolare lenta una mano lungo tutto il suo corpo.
Stiles sorride, in fondo non li dispiace così tanto.
- Scott, ora come ora a te ti ecciterebbe anche un peluche. - Dice Stiles sorridendo e poi leccandosi le labbra. 
"Oh, no. L'ho fatto, mi sono leccato le labbra. Ora Scott n.. " - E no, Stiles non finisce nemmeno di pensare perchè le sue labbra sono state catturate da quelle di Scott che impazzisce ogni volta che Stiles si lecca le labbra in quel modo.
- Hai ragione. E' che non ho trovato nessuno più bello di te su cui sfogare le mie frustrazioni. - Dice Scott sapendo che molto probabilmente, se solo Stiles fosse stato un lupo, in questo momento avrebbe ringhiato più forte di lui. 
- Mi prendi per il culo? - Urla Stiles.
- E' ovvio. - Risponde Scott.
- Farò finta di non aver sentito. Ma adesso, qui, gli ordini gli do io, ok? Quindi smettila subito di sparare stronzate e torna a baciarmi. - Dice Stiles fingendo di riprenderlo.
- Adesso si che si ragiona. - Afferma Scott fiondandosi di nuovo su quelle labbra che tanto ama e con le mani va a toccare ogni singola parte di quel corpo che non solo ama, ma che adesso, desidera più che mai. Stiles si stacca da quel bacio che per lui sembrò durare eternamente, con le mani sulle spalle di Scott, finge di pensare, arriccia il naso e si morde le labbra e poi inizia a parlare.
- Ma non staremo più comodi in un letto? - Chiede Stiles.
- Mh. - Ghigna malizioso Scott. 
- Vieni qui Stilinski. - Dice subito dopo, facendo legare le gambe di Stiles alla sua vita e le braccia al suo collo, se lo prende in braccio, e zitto zitto, se lo porta in camera, dove si ameranno, per l'ennesima volta. E mentre le scene si ripetevano ogni giorno fino al sabato sera, l'ultima per la gioia di Stiles e la tristezza di Scott, Stiles nascondeva qualcosa. Un segreto. Ha continuato a sentirsi con Jacob. Scott adesso dorme e lo sta abbracciando, lo sceriffo è in centrale, come da tutta la settimana d'altronde, e lui, beh lui, Stiles, sta messaggiando con Jacob. Domani sera si incontreranno. Sono le 02:45 e quando finalmente si stava addormentando gli arriva un messaggio. Ancora una volta, Jacob.
- "Ho bisogno di vederti adesso. Vieni a casa mia!" - 
- "Non posso. Il mio ragazzo è qui! Non è il caso. Oppure vuoi che gli dica il nostro segreto?" - Chiede Stiles.
- "Sei matto? Fallo e ti ammazzo." - Risponde Jacob.
- "Ma porca di quella trota. In questo esatto momento vorrei che tu ti bruciassi il culo nel forno. E' il mio ragazzo. Sto male a mentirgli." - Risponde Stiles mentre il suo cuore sta tentando di uscirgli letteralmente dal petto. Si sta agitato. 
*Sta calmo Stiles, ricorda che il tuo ragazzo, per quanto a volte sia tonto, è un lupo. Sentirà i tuoi battiti. Calma, calmati Stiles. Oppure scappa! No, non posso stare qui. Vado in bagno, magari non sentirà da li.* - Pensa Stiles.
- "Preferisci stare male perchè gli menti, oppure perchè andrò da lui a dirgli che stiamo insieme?" - Dice sempre per messaggio Jacob.
- "Si può sapere cosa vuoi? Mi stai dando su i nervi e non osare nominarlo, un altra sola volta." - Dice Stiles. Si lava il viso con dell'acqua fredda. Spera sia solo un brutto sogno, vuole svegliarsi. Si accorge di essere perfettamente sveglio quando il getto dell'acqua fredda sul viso lo fa rabbrividire e quando vede che Jacob lo sta chiamando. Non può rispondere, altrimenti Scott sentirebbe tutto. Riaggancia la chiamata e gli manda l'ennesimo messaggio.
- "Stiles, avanti. Ti devo parlare! Perchè non vieni a casa mia?" - Chiede Jacob.
- "Te lo già detto. C'è il mio ragazzo. E poi anche se non ci fosse, cosa mi interessa a me di quello che mi devi dire. Non credo ad una sola parola di tutto quello che mi hai detto in questa settimana. Non una sola parola. Stammi lontano!" - Risponde Stiles.
- "Non esiste. Comunque sto arrivando." - Dice Jacob.
- "Che? Cosa? Dove? Quando? Perchè?" - Risponde alla velocità della luce Stiles.
- "Proprio così Stiles. Sto venendo a casa tua, adesso, perchè devo farlo." -
- "Non esiste. Non ci provare!" -
- "Lo farò invece."
- "Non ti aprirò." - Dice Stiles, poi scappa a rifugiarsi fra le braccia di Scott. Ha un piano per farlo andare via senza che lui sappia niente. Si mette a letto e lo stringe forte.
- Hei, cucciolo. Ma, dov'eri? - Chiede Scott dandogli un bacio fra i capelli e stringendolo forte.
- In bagno, non riuscivo a dormire e non ti volevo svegliare. - Risponde Stiles dandogli un bacio su una guancia.
- Heii. - Fa il lagnoso Scott.
- Che c'è? - Chiede Stiles sorridente.
- C'è che non lo voglio un bacio nella guancia. - Risponde Scott mettendo il broncio.
- Ah no?
- No. - Risponde con la voce da bimbo Scott.
- Quindi, se non lo vuoi nella guancia.. non lo vuoi nemmeno qui? - Chiede Stiles fiondandosi subito dopo sulle sue labbra.
- Era proprio li che lo volevo. - Dice Scott con sorriso vittorioso in volto.
- Ahah quanto sei capriccioso. - Dice Stiles continuando a baciarlo.
- No, io non sono capriccioso. E' che ho voglia di sentirti mio. - Dice Scott sincero facendo unire le loro mani.
- Scott. Io sono già tuo. Credo di esserlo da quando avevamo due anni che io mi sono trasferito con i miei qui e tu, eri diventato il mio compagno di giochi all'asilo. Poi sei diventato il mio compagno di avventure dalle elementari alle medie e poi adesso. Adesso che sei il mio compagno punto e basta. Stiamo insieme, da quanto, 5 mesi? E ti sono fedele da quando avevo due anni, davvero. Hai bisogno di altre prove per capire che sono già tuo? - Dice Stiles. Scott si è appena sciolto come neve al sole e si è letteralmente buttato addosso a lui, una mano fra i suoi folti capelli e l'altra su un fianco, lo bacia con dolcezza. E li, Stiles, fra quelle labbra, si sente protetto, al sicuro da quell'orribile segreto che gli sta logorando l'anima. Vorrebbe tanto piangere e dire tutto al suo amato Scott, ma non può. Ha paura che Jacob possa ferirlo. E Stiles, questo non può permetterlo. Nessuno può fare del male a Scott. Il flusso dei suoi pensieri venne interrotto dal campanello di casa Stilinski. Si staccano l'uno dalle labbra dell'altro e Scott fa illuminare lo schermo del cellulare di Stiles, proprio li vicino a lui. Le 03:05. Chi cavolo è a quest'ora?
- Le 03:05, sul serio?! Chi è? E' Domenica, ok? La gente a quest'ora dorme. Oppure, c'è qualcuno come noi che si stava amando. - Protesta Scott. 
- Appunto. Sarà qualche vagabondo, lascia stare e torna ad amarmi signorino. - Dice Stiles catturando le labbra di Scott. Sa che è Jacob ma non può proprio vederlo. Non ha nemmeno voglia di vederlo se per questo. Quale cosa o posto migliore, delle labbra del suo ragazzo? Ma Jacob continua ad insistere. Scott si stacca da Stiles e inizia a parlare.
- Vado a vedere. - Dice Scott mentre Stiles, quando è già praticamente fuori dal letto, lo ferma per una mano e lo trascina a letto verso di se.
- No, no amore. Ti prego non andare, resta qui con me! - Dice Stiles quasi implorandolo.
- Ma, amore stanno continuando a suonare. - Dice Scott dolcemente stringendoli la mano
- Non mi interessa. Te l'ho detto, sarà qualche vagabondo, non è la prima volta che lo fanno. Ti prego. Dai, inizio ad avere sonno. Torna a letto e dormiamo un pò. - Dice Stiles. Scott si è messo in ginocchio sul letto e sporto col viso sorridente, verso Stiles, le mani sui fianchi del suo ragazzo, gli da un bacio e inizia a parlare.
- Ok amore mio. Lascerò stare, vado a fare pipì e sono tutto tuo, ok? - Chiede Scott dando un bacino sul nasino di Stiles.
- Sii. - Scott se ne sta per andare, con una gamba già fuori dal letto e girato di fianco, Stiles lo gira di scatto costringendolo a guardarlo negli occhi. 
Scott, in una muta domanda gli sta chiedendo il motivo di quello strano ma piacevole gesto.
- Un altra cosa. - Dice Stiles sorridendo.
- Cosa? - Chiede Scott, anch'egli sorridendo.
- Questo. - Risponde Stiles subito prima di baciarlo un altra volta.
- E questo a cosa lo devo? - Chiede Scott felice come non mai.
- Perchè sei il mio ragazzo. E questo, - dice baciandolo di nuovo. - Questo, beh, questo è perchè Ti Amo McCall.
- Ti amo anche io, Stilinski.
Sorridono, Scott va in bagno e Jacob manda un messaggio a Stiles.
- "Per sta volta me ne vado. Ci vediamo domani sera, anzi, stasera, vista l'ora. Ad ogni modo."
- "Speravo proprio di risparmiarmi questa tortura, ma ok!" 
- "Buonanotte Stilinski."
- "Fottiti Jacob"
Stiles spegne il cellulare mentre Scott esce dal bagno.
- Chi era? - Chiede Scott dalla porta.
Stiles alza la testa fino ad incrociare i suoi occhi con quelli del suo ragazzo.
- Umh, nessuno. Lo stavo spegnendo. Adesso, perchè invece di stare li a scaldare la porta non vieni qui nel letto a scaldare il tuo stupido ragazzo, inutile umano che sente freddo? - Chiede Stiles passandosi le mani sulle braccia, aveva freddo davvero, e posando il cellulare, spento, sul comodino di fianco a lui.
- Primo, non sei stupido. Secondo, non sei inutile, terzo, vieni qui da me brontolone. - Dice Scott abbracciandolo da dietro, uniscono le mani, intrecciano le gambe, si danno il bacio della buonanotte e finalmente entrambi si addormentano. Il resto della Domenica, passa troppo in fretta per la tristezza di entrambi. Scott, voleva stare con Stiles, Stiles non voleva vedere Jacob. L'incontro è stato al quanto strano. Quel ragazzo, gli incute terrore. 
E' lunedì mattina e Stiles, sta andando a prendere Scott per andare a scuola.
- "Buongiorno amore, non vedo l'ora di sentire un altra volta le tue labbra sulle mie. Stanno bene solo con le tue." - Dice Scott per messaggio.
- "Amore, che ragionamenti fai. E' ovvio che stanno bene solo con le mie. Sono una combinazione perfetta. Nessun altro ti può baciare." - 
- "E questo chi lo dice?!" - Chiede Scott. Le rare volte che Stiles fa il geloso, Scott scoppia di felicità.
- "Hai ragione sai? Ora che ci penso potrei benissimo vedere come stanno le mie labbra con quelle di Derek! Sai cosa posso fare? La prossima volta che lo vediamo, potrei baciarlo." - 
*Oh oh, pessima mossa Scott!* - Si rimprovera mentalmente, mentre il suo lupo, sta ringhiando dentro. Stiles è solo suo.
- "Stiles, appena arrivi ti picchio." 
- "Geloso?" 
- "Certo. Tu sei mio."
- "E questo chi lo dice?"
- "Dai amore, scherzavo. E' ovvio che solo tu mi puoi baciare. E giusto perchè tu lo sappia, non ti permetterò un solo secondo di stare solo con Derek."
- "Ora si che va meglio. Sto arrivando, amore. Vedi di essere già pronto se no ti lascio a piedi, oggi, giuro."
- "Sono pronto. Ti aspetto."
E mentre Scott è già fuori casa, ad aspettarlo sulle scale, Stiles sta spruzzando talmente tanto di quel deodorante da far star male chiunque, in quella macchina, dove fino a qualche ora prima, c'era Jacob. Non vuole che Scott ne senta l'odore. Ma adesso Scott è un Alpha e i suoi poteri sono ancora più sviluppati. Mentre pensa, fra una cosa e l'altra, Stiles è già da Scott. Ferma la macchina, sorride al suo ragazzo e per evitare qualsiasi tipo di domanda sul profumo della macchina, armeggia con il cellulare. O meglio, risponde al milionesimo messaggio di Jacob. 
- Buongiorno am.. - Le parole li muoiono in gola, inizia ad annusare l'aria, non è il profumo a dargli fastidio, ma quello di Jacob. Lo ha sentito. Stiles non sa che fare e cerca di addolcirlo per distrarlo.
- Amore, facciamo che la smetti di annusare questa macchina come se fossi un cane e mi dai il mio bacio del buongiorno? - Scott lo bacia ma continua a non capire qualcosa. Anche Stiles ha un odore diverso, il suo, mischiato a quello di un altro.
- Stiles..
- Si..
- Hai addosso l'odore di qualcun'altro. Anche la macchina ha un altro odore che hai cercato di coprire con il profumo. E' un maschio, è stato dentro questa macchina non più di qualche ora fa. - Dice freddo Scott. Stiles prende un respiro profondo e inventa sperando che Scott non se ne accorga.
- Maledetti sensi da lupo, senti Scott, non è niente ok? Stanotte non riuscivo a dormire e così ho fatto un giro in macchina e ho incontrato il figlio di un vecchio amico di mia mamma, aveva bisogno di andare in stazione e gli ho dato un passaggio, per ringraziarmi, mi ha dato un abbraccio. Tutto qui. - Dice Stiles cercando di essere il più calmo possibile.
- Sembri sincero. - Dice Scott.
- Lo sono. Adesso mi dai un buongiorno degno di nota oppure vuoi continuare a farmi l'interrogatorio? - Chiede sarcastico Stiles. Scott lo tira dalla maglietta verso di se e lo bacia con una dolcezza disarmante.
- Andiamo a scuola? - Chiede Scott dopo il bacio.
- Dobbiamo proprio? - Chiede Stiles.
- Fila. - Dice Scott sorridente.
Vanno a scuola e passano le prime tre ore tranquilli, Scott mezzo addormentato sul banco, Stiles infastidito dei continui messaggi di Jacob. Sta per sentirsi male. Si sente scoppiare. Vorrebbe urlare. Ma lo sta facendo il suo cuore al posto suo. Il fiato è corto, il battito accelerato, la vista annebbiata, suda freddo e ha le vertigini. Trema. E' spaventato. 
- Stiles, amore. Che hai? - Chiede Scott preoccupato.
- Sto benissimo Scott. Perchè?
- Stiles, smettila. Hai il cuore che sta tentando di uscirti dal petto. Respira, ok? Provaci.
- Scott, sta calmo! Sto bene.
- Non stai bene.
- Si invece, adesso vado in bagno, mi sciacquo la faccia e torno qui più sano di prima, sta tranquillo.
- Vengo con te.
- No, quell'idiota non ti farebbe mai uscire e poi non è necessario, davvero. Ci vediamo tra poco. - Dice Stiles cercando di calmarlo.
- Ok, va bene. Ma non appena ti senti qualcosa, basta che sussurri solo il mio nome, io ti sentirò e verrò da te, ok? - Chiede Scott.
- Va bene. Prof, ho bisogno di uscire per favore.
- Si certo. - Risponde l'insegnante. Ringrazia e si allontana velocemente da li. Sta impazzendo. Sta andando in iperventilazione. Manda un messaggio a Lydia.
- "Lydia, hei. Non farti capire da Scott. Ho bisogno di aiuto! Ti aspetto in bagno, da sola! E' urgente. DA SOLA!"
- "Arrivo subito, DA SOLA"
Un minuto esatto e Lydia è già da Stiles.
- Tesoro, hei, che succede?
- Sto male Lydia, sto male perchè sto mentendo a Scott. Gli sto tenendo una cosa nascosta e questo mi sta uccidendo.
- Oddio Stiles, l'hai tradito? - Chiede Lydia.
- Cosa? No. Sei matta?! Io lo amo! - Risponde Stiles.
- Allora cosa c'è? - Chiede Lydia.
- Non posso dirtelo. Mi stanno obbligando a tenere il segreto ed è un incubo. - Dice Stiles lasciando che finalmente le lacrime scendano libere sul suo viso.
- Cos'è che mi stai nascondendo Stiles? Qual'è il tuo segreto? - Chiede Scott entrando improvvisamente in bagno.
- Oh merda. - Bisbiglia Lydia.
- Scott io.. - Tenta Stiles.
- Stiles. Te lo ripeto per l'ultima volta. Cos'è che mi stai nascondendo? Qual'è il tuo segreto?
- Io. Sono io il suo segreto. - Dice Jacob spuntando alle loro spalle.
Piccolo spazio autrice:

Allora. Siete curiosi di sapere come se la caverà Stiles? Come reagirà Scott? E cosa succederà dopo? Sii? E allora, vi invito a seguire il prossimo capitolo. Scusate se è troppo lungo. Ma credo che il capitolo, non poteva terminare meglio di così. Grazie a chi è arrivato fin qui e alla prossima :D

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Capitolo 4
*** Il mio compagno per la vita. ***


* Ciao ragazzi. Vi avevo lasciati ad un Jacob che si mostrava a tutti e davanti ad uno Scott che apprendeva la novità!!  Secondo il mio punto di vista, sto per lasciarvi ad un capitolo pieno di tutte le emozioni possibili ed inimaginabili..
Piccola premessa: il linguaggio potrebbe essere un pò pesante secondo i punti di vista di qualcuno e dunque chiedo scusa anticipatamente. Nelle più pesanti, ovviamente saranno presenti gli ** onde evitare di urtare la sensibilità dei lettori.
Detto questo.. Pronti all'avventura? Buona lettura.
- Il mio compagno per la vita.
 
- E tu chi saresti? - Ringhia Scott
- Sono quello che sta per far piangere il tuo ragazzo. - Dice Jacob. 
Dopo questa affermazione, se fino a un secondo fa, Stiles era fisso su gli occhi di Scott, adesso si è girato. Le lacrime non più di dolore ma di rabbia con una velocità che forse nemmeno Scott, lo ha spinto contro un armadietto. Scott è incredulo, non lo ha mai visto così arrabbiato. Lydia è spaventata e ha indietreggiato instintivamente portandosi una mano sul cuore ed imprecando. 
- Che ca*** ci fai ancora qui? Ti avevo chiesto una settimana fa di lasciarmi stare, di non tormentarmi. Tu non sei mio fratello. Non ci credo. Non ci credo per niente. Se tu fossi mio fratello come mi hai detto, in questa settimana, non saresti entrato in casa mia nel cuore della notte puntandomi un coltello alla gola, non mi avresti impedito di parlarne per lo meno con il mio ragazzo. IL MIO RAGAZZO. Hai capito, lurido verme? Avevo bisogno di lui. Mi hai costretto a mentirgli per una settimana, ti presenti in casa mia alle 03:05 di Domenica mattina, mi mandi messaggi minatori, mi insulti. Avrei sopportato tutto. Tutto per davvero. Ma ti avevo avvisato. NON NOMINARE E LASCIA STARE, IL MIO RAGAZZO. - Dice Stiles fra i denti.
- Stiles, Stiles n.. no.. non.. r.. res.. - Tenta di dire Jacob.
- Scott fa qualcosa. - Dice Lydia.
- No. No Lydia. Questa volta sarò io a fare qualcosa.
- Vedi. E' così che ci si sente a non respirare!! Quando qualcuno ti manipola la vita. Ti senti mancare la terra sotto ai piedi. Ti senti fuori dal mondo, inutile, spento. Vuoto. E' così che mi sono sentito io per una settimana per colpa tua, solo e soltanto tua. Io non sono come te. Tu non sei mio fratello. MIA MADRE non è avrebbe mai fatto UN ORRORE come te. Devi sparire. Ma prima devi dirmi perchè sei qui e cosa vuoi da noi. - Dice ancora Stiles.
- Stiles, smettila. Stiles devi calmarti. - Dice Scott mentre delicatamente li poggia le mani sulle spalle. Mentre Scott sta cercando di calmare Stiles, nel frattempo, è proprio il suo lupo che sta graffiando per uscire. Scott non ce la fa a vedere Stiles così. Sta cercando di respirare. Di aggrapparsi alla sua ancora, che adesso, è proprio Stiles, ma come fa ad aggrapparsi alla sua ancora, quando è proprio la sua ancora che sta cadendo in pezzi? E' distrutto dal dolore, Scott lo vede, Scott lo sente. Non ce la fa, non resiste. Gli occhi li diventano di un rosso acceso. Rosso come il fuoco.
- Nessuno, può fare del male al mio ragazzo. Adesso io ti lascerò stare. Scappa! Ma prima.. devi dirmi chi sei e cosa vuoi dal mio ragazzo. - Dice Scott ringhiando, mentre piano piano, sentendo una mano di Stiles, sulla sua, il suo cuore, non più così accelerato, il suo respiro, finalmente moderato, torna in se. Giusto in tempo perchè lo sceriffo, ha appena fatto il suo ingresso in bagno.
- Papà. - Dice Stiles in lacrime. 
- Vieni qui. - Dice lo sceriffo, Stiles si fa abbracciare da suo padre.
- Papà, come facevi a sapere cosa mi stava succedendo? E' davvero il figlio della mamma? - Chiede Stiles con la voce rotta dai singhiozzi.
- Mannò Stiles. Ha 20 anni. Tu ne hai 18, ok?
- Si e con questo? - Chiede ancora Stiles.
- Lui è nato a Maggio. 20 anni fa. E io e tua madre, nel Maggio di 20 anni fa, proprio il giorno in cui è nato, ci stavamo sposando. Lo saprò no, se mia moglie, quel giorno stava partorendo? - Chiede lo sceriffo cercando di calmare il figlio. Stiles scoppia a piangere e il suo cuore a ripreso a battergli ferocemente nel petto. Si allontana dal padre e fa avanti e indietro per tutto il bagno. Poi lo sceriffo continua la sua spiegazione, mentre "i suoi uomini" eseguivano l'ordine d'arresto.
- Vedi Stiles, so che ti stai chiedendo, perchè tu. Ti rispondo subito, 20 anni fa, io ho fatto arrestare suo padre. E ADESSO ARRESTO LUI. - Dice lo sceriffo in direzione di Jacob, mentre gli altri lo portano via.
- Lydia, tu va in classe tranquilla, Scott, io vado di la e vi firmo un permesso, uno di quelli giustificati, che non vi segnano nemmeno assenza, puoi portarlo a casa e stargli accanto, per favore? Non è stabile al momento. - Dice lo sceriffo.
- Ma certo sceriffo. 
- Grazie Scott. Mi fa piacere come hai difeso il tuo ragazzo. - Dice felice lo sceriffo.
- E' il mio ragazzo. Per lui questo ed altro. - Dice Scott.
- Bene, vi lascio soli. Ci vediamo stasera a casa. - Dice ancora lo sceriffo, guardando in direzione di Scott, poi subito dopo in quella di Stiles, come a dirgli: guarda come sta. Scott, capisce e annuisce.
Rimangono soli e Stiles sta ancora facendo avanti e indietro. Indietro e avanti, trema e non dice una parola. Piange. Scott lo chiama ma lui non risponde. C'è silenzio, poi un rumore. E' Stiles che ha appena tirato un calcio all'armadietto. Esausto della situazione, ha chinato la testa su di esso e ha iniziato a piangere, tirando più e più volte pugni con la mano destra, contro l'armadietto. Scott, gli si è avvicinato, lo sta abbracciando forte a se, da dietro, faccia sulla schiena di Stiles inizia a parlare.
- Stiles, amore per favore. Devi calmarti!
- Non ci riesco. - Dice Stiles portando una mano a stringere quella di Scott.
- No, si che puoi. Guardami, hei. Hei, guardami. - Dice Scott, girandolo a se. Gli prende il viso tra le mani e poi gli asciuga le lacrime.
- Mi dispiace. - Dice Stiles fra le lacrime. 
- Shh. Vieni qui amore mio. - Dice Scott abbracciandolo. Stiles lo stringe forte. E' diventato la sua unica fonte di sicurezza.
- Amore. - Dice Stiles continuando a piangere su Scott.
- Sono qui amore. Vieni, sediamoci un attimo qui. - Dice Scott, sedendosi a terra trascinando con se Stiles.
- Scusa Scott.
- Stiles, ascolta. Io non voglio che mi chiedi scusa ok? Solo, vorrei che la prossima volta ti fidassi un pò di più, tutto qui. - Dice accarezzandogli i capelli.
- No, non è che io non mi fidavo Scott. E' che avevo paura ti avrebbe fatto qualcosa.
- Ma io non mi faccio mai del male. - Dice Scott.
- Questo lo so. E' che tu sei così lupo, così perfetto. Vorrei essere come te. 
- Sei sicuro? - Chiede Scott, sperava che Stiles gli e lo dicesse, spera anche che il suo lupo abbia ragione.
- Si. Ma non potrò farlo se tu non mi trasformi. Fallo Scott. Per favore, io non posso più essere il debole del branco.
- Non è necessario. Non è necessario che io ti trasformi.
- Cosa?
- Si, proprio così. Basta che tu liberi la mente da ogni cosa. Quando l'hai fatto, prendi un respiro profondo, apri e chiudi la mano. E poi, non sei mai stato debole. - Dice Scott. Stiles libera la testa da ogni pensiero, prende un respiro profondo, apre e chiude la mano, piange di felicità.
- Artigli. - Esclama Stiles.
- Si, artigli. - Dice Scott.
- Posso fare solo questo? - Chiede Stiles.
- No. - Risponde Scott.
- No? - Chiede ancora Stiles.
- No. Puoi far cambiare colore ai tuoi occhi, avrai i denti affilati, sentirai voci, profumi e tutto il resto, sarai come me, Stiles. Avrai gli occhi rossi. Come i miei. Solo, non ti trasformerai nelle notti di luna piena, lo farai, solo se sarò io ad ordinartelo. Sentirai l'influenza della luna anche tu. E tutto questo, ce l'hai anche senza il morso.
- Come mai? - Chiede Stiles finalmente felice.
- Vorrei dirtelo. Ma ho paura che tu non la prenda così bene.
- No, amore, per favore. Dimmelo! Qualunque cosa sia. - Dice Stiles prendendogli la mano.
- Il mio lupo ti ha scelto Stiles, io ti ho scelto. Tu sei la mia ancora, Ti amo io, ti ama il mio lupo. Quando mi hai preso la mano, prima, nel pieno della mia trasformazione, ti ho trasmesso i poteri perchè tu sei divento il mio compagno per la vita. Dopo oggi Stiles, tu ti sentirai attratto da me, per sempre, e io da te per sempre. Vorremo stare sempre insieme, sentiremo il bisogno di trasformarci insieme, tu mi proteggerai, io ti proteggerò. Anche tu avrai bisogno di un ancora. Non l'ho fatta a posta Stiles, magari per te questo è un problema. - Dice Scott a testa bassa.
- Un problema? Scherzi? Scott. Scott IO TI AMOOOO! - Dice Stiles baciandolo e ribaciandolo.
- Ma amore, hai capito cosa ti ho detto? - Chiede Scott fra un bacio e l'altro, felice.
- Si, ho capito che mi ami, che il tuo lupo mi ama e che noi quattro, staremo insieme per sempre. Che bello, quando ci sarà la prossima luna piena? Voglio essere pronto. Andiamo a casa a fare una gara a chi ringhia più forte? - Chiede Stiles. Ad ogni parola, un bacio.
- Ahah che scemo che sei. Andiamo a casa! 
E in silenzio, vanno a casa a fare a gara su chi ringhia più forte e un bel pò di.. attività fisica! Si accasciano sul letto, dopo un tempo che parve interminabile, sudati, appagati, stanchi, eccitati.
- Tra quanto il secondo raound? - Chiede Stiles.
- Secondo raound? Scherzi Stiles? Non ci siamo divertiti già abbastanza?. 
- Beh? Ti devo ricordare quante volte, ci siamo divertiti nella stagione degli amori? Anche io voglio la mia stagione degli amori e fidati che l'anno prossimo, non ti farò uscire dal letto. - Dice Stiles mentre Scott lo bacia.
- Uh. Interessante, come faremo però? - Chiede Scott
- Perchè? - Chiede Stiles.
- Perchè uno di quei giorni, di quella settimana, è di luna piena. - Risponde Scott iniziando a mordicchiare il corpo di Stiles.
- Ah, ecco, questo si che è decisamente interessante. Scott?
- Che c'è Stiles?
- Chi è che vuole il secondo round, adesso? - Chiede Stiles.
- Io, signorino. Io! - Dice Scott.
- Hei, io non sono più il tuo signorino. - Lo rimprovera scherzosamente Stiles.
- Hai ragione, tu, adesso, sei il mio compagno per la vita. - Dice Scott baciandolo.
Piccolo spazio autrice:

Ragazzi, orrore. Lo so! Scusate ma purtroppo, è uscito quello che è uscito. Ho tentato di fare di meglio, giuro. Ma a quanto pare, per oggi, questo è il massimo che potevo dare. Sono coscente del fatto che ha dei limiti che superano l invero simile.. ma infondo, siamo a Beacon Hills Grazie a tutti e al prossimo capitolo :D

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Capitolo 5
*** Tu sei mio. ***


- Tu sei mio. 
 
Manca una settimana esatta alla luna piena, Stiles si sta allenando, con Scott, Derek e tutti gli altri. Non vede l'ora di sentire l'influenza della luna e potersi trasformare.
- Allora Scott, io direi che il tuo Stiles è pronto per la trasformazione di Domenica. E' incredibile, l'ho sempre saputo che avresti avuto del potenziale come lupo, ragazzo mio. - Dice Peter. Scott ringhia e si è avvicinato a lui, con gli occhi rossi.
- Non ti permettere mai più a dire cose così al MIO RAGAZZO. Lui sta con me non con te. - Ringhia Scott, Peter, sta davvero tentando di non ridere ma scoppia in una fragorosa risata quando vede che è Stiles per primo a non riuscire a smettere di ridere. Si avvicina a loro ancora di più, mette una mano sulla spalla di Peter e inizia a parlare.
- Peter ti prego di perdonarlo, è che purtroppo, lui è così da quando avevamo due anni. Tu dici una cosa, lui ne capisce un altra. Scott, amore mio, ha detto ragazzo mio, è un modo di dire. Ma questo non significa che io non sia il tuo ragazzo. Anche io adesso, vado da Derek e gli dico: hei ragazzo mio ciao, come va?! Ma sto comunque con te. Non con lui. - Dice Stiles dandogli un bacio nella guancia. Peter sorride, Scott è un pò più tranquillo, Derek, cosa strana da parte sua, ride.
- Sei un idiota, Scott. - Dice Derek ridendo e scuotendo la testa.
- Non sono idiota, sono geloso. - Dice Scott.
- E' vero, ma da quando mi ha trasmesso i poteri lo è ancora di più, è normale? - Chiede Stiles a Derek.
- E perchè lo chiedi a me Stiles? Qui c'è il vecchio. Chiedilo a lui. - Risponde Derek.
- Grazie tante nipote, poi non sono così vecchio. Ad ogni modo, Stiles. Si, è normale eccome. Anzi, più si avvicina la luna e lo sarà ancora di più. Tu ormai sei suo. Il lupo che è in te, anche se non sei stato morso, è suo. Se noti bene, lui ha il tuo odore e tu il suo. Vi appartene a vicenda. Siete il sole e la luna, l'acqua e il fuoco, il fiore e le spine, lo zucchero e il sale. Per quanto opposti potevate essere, adesso siete una cosa sola. - Dice Peter. Stiles e Scott sorridono all'unisono e si prendono per mano.
- Wow. - Dice Scott.
- Ma, Peter, ultima curiosità, perchè questa storia mi piace eccome. Visto che io adesso ho il suo odore, se un umano o un lupo mannaro, per caso è, sempre e solo per caso Scott, dovesse baciarmi o abbracciarmi, lui non lo sentirebbe. Voglio dire, ho il suo odore addosso. Non può sentirlo giusto? - Chiede Stiles. Peter ghigna divertito non appena vede che Scott sta lanciando occhiate omicida a Stiles.
- Scott, smettila. Ho detto, per caso, non ho detto che qualcuno lo ha già fatto. - Dice Stiles.
- Però lo farà. - Dice Scott.
- Ma cosa dici. - Dice Stiles.
- Scott, sei sprecato come lupo, sei troppo tonto. L'ho capito pure io che quella di Stiles è solo una curiosità e comunque se ne accorgerà invece e sarà li che si arrabbierà veramente tanto. Il problema è che sarai anche tu ad arrabbiarti tanto se sentirai l'odore di qualcun'altro su Scott. - Dice Peter.
- Perchè lui può essere geloso e io no? - Chiede Stiles.
- Ma amore, non serve essere gelosi. Nessuno mi si avvicinerà mai. Io voglio solo te. - Dice Scott 
- Già Scott, non serve essere gelosi. Anche io voglio solo te e non mi farò toccare da nessuno. - Dice Stiles. Scott lo bacia. 
- Oh, vi prego. Andatevene per favore! - Dice Derek esasperato.
- Derek, ma da quant'è che non fai sesso con qualcuno? Sei frustrato amico mio. - Dice Stiles sorridente.
- Ti offri volontario? - Chiede Derek malizioso, guardandolo negli occhi. Scott è in procinto di trasformarsi completamente. Stiles sbianca, apre e richiude la bocca più e più volte guardandolo incredulo e poi inizia a parlare.
- Emh, no. Grazie mille! Ciao. Scott andiamo! Ciao Peter. - Dice Stiles. Zio e nipote salutano e Stiles porta via Scott da li. Sono in macchina e Scott inizia la sua scenata di gelosia.
- Stiles.. - 
- Che? - Chiede ingenuo Stiles.
- Oh, parli della battuta? Scherzava. 
- Beh, tu evita di parlare di sesso con lui. 
- Ok grande capo. Lo farò, promesso.
- Ma dove stai andando? - Chiede Scott quando vede che sta prendendo una strada diversa per andare a casa.
- Una sorpresa. - Si limita a dire Stiles.
- Cosa? Che sorpresa? - Chiede felice Scott.
- Se te lo dico che sorpresa è? Non ci staremo tanto, promesso. Tua mamma sa che mangi da me e mio padre sa già cosa dirgli se dovrebbe chiamare, tranquillo. Forse davvero riusciremo ad essere a casa mia per cena. - Dice Stiles sorridendo mentre tiene gli occhi sulla strada.
- Sei bellissimo. - Dice Scott. Stiles sorride ferma la macchina, lo bacia, si sporge in avanti verso di lui, si mette sulle sue gambe, lo bacia di nuovo, Scott lo accarezza e lui, alla fine, li mette una benda. Lo bacia di nuovo e inizia a parlare. 
- Tra poco arriverà la tua sorpresa. - Dice sinuosamente all'orecchio del suo ragazzo baciandoli poi il collo.
- Mh, non vedo l'ora. - Dice Scott. Stiles si allontana da Scott e torna al posto di guida, abbassa il finestrino e inizia a parlare con un ragazzo. Vecchio amico di Stiles. Danny Mahealani. Si conoscono sin da bambini e fino a qualche anno fa Stiles, passava due settimane dell'estate con lui mentre era in visita dalla nonna, ormai defunta. Ora il problema è che Danny, ha da sempre una cotta per Stiles.
- Hei. - Dice sorridente Danny.
- Ciao amico, come stai? - Chiede Stiles.
- Tutto bene grazie, tu piuttosto, vedo che stai meglio di me. Ad ogni modo, tieni. Queste sono tue. - Dice Danny porgendo a Stiles un mazzo di chiavi.
- Danny, io non so come ringraziarti! Molto gentile, ti devo un favore. 
- Ma no Stiles. Sono io che ho voluto farti questo regalo. Farei di tutto per farti sorridere, scappo che è tardi. Ci si vede in giro, ok bello? - Chiede Danny.
Stiles sorride, annuisce e se ne va. Sa che Scott sta per chiedere qualcosa e lo anticipa sul tempo.
- Scott, sta zitto e goditi la sorpresa. Tra due minuti siamo arrivati.
- Ok sto zitto però.. a quello li batteva il cuore. - Dice Scott.
- Ma, veramente? Oddio. Forse devo tornare indietro e chiamare un ambulanza. Li batteva il cuore? Sicuro? E' grave. - Lo prende in giro Stiles.
- Dai amore, sai cosa intendo. - Dice sorridente Scott
- Si amore lo so. Siamo arrivati.
- Dove siamo? - Chiede Scott mentre Stiles lo fa scendere dall'auto.
- Shhh. Vieni con me. - Dice Stiles prendendolo per mano e portandolo davanti alla porta di casa. E' una villa bellissima, enorme. E' di Danny, è la casa delle vacanze e gli ha detto di farci cosa vuole. Leva la benda a Scott che rimane a bocca aperta per la bellezza di quella villa.
- Vedi, ho un amico no, Danny, il ragazzo di prima, che odia questa casa, la odia davvero, è la sua casa delle vacanze, ne ha anche un altra e di questa.. mi ha dato le chiavi, mi ha detto che posso venirci quando voglio, farci cosa voglio e sopratutto con chi voglio. - Dice Stiles.
- Ok, Stilinski, hai già parlato troppo. Di a tuo padre che non veniamo a cena e portami dentro. - Dice Scott baciando Stiles.
- Sai, la cosa dispone di un enorme vasca idromassaggio.
- Dov'è è il bagno? - Chiede Scott.
- Seguimi. - Dice Stiles.

Passano tutta la sera in quella vasca, a mollo, fra baci e bollicine, mangiando fragole ricoperte di cioccolato e bevendo spumante. In fondo, è il loro mesiversario. 5 mesi esatti. Poi però, considerando che domani è Lunedì e che hanno scuola e che ormai sono già le 22:00, a malincuore, abbandonano quel posto meraviglioso e si dirigono alle loro case. 
- Che dici se entriamo alla seconda, domani? - Chiede Stiles davanti casa di Scott.
- Dico che te lo stavo per chiedere io. Ci vediamo a scuola o mi passi a prendere? - Chiede Scott 
- Ti passo a prendere. - Dice Stiles.
- Ok. Buonanotte amore. - Dice Scott dandogli il bacio della buonanotte.
- Notte a te amore mio. Solo e soltanto mio. - Dice Stiles dandogli un altro bacio.
Si separano e si rincontrano l'indomani mattina. Vanno a lezione, chimica. E..
- Stiles! O mio Dio, Stiles. Amico che sorpresa, vieni qui, fatti abbracciare. - E' Danny che si è appena buttato addosso a Stiles.
- Danny, ciao. Che ci fai qui. - Chiede Stiles cercando di sorridere mentre deglutisce a vuoto. Scott li sta squadrando da testa a piedi.
- Sono un nuovo alunno. Mi sono trasferito qui. Per questo ti ho detto che ci saremo visti in giro. - Dice Danny.
- Ah, che bella notizia. Ad ogni modo, Danny.. lui è Scott, è il mio ragazzo. Scott, lui è Danny, il ragazzo che ci ha prestato casa. - Dice Stiles, i ragazzi si stringono la mano e si presentano. Stiles e Scott, successivamente vanno a sedersi, vicini, per la sfortuna di Stiles. Scott gli si è appoggiato sulla spalla e ha iniziato a parlare.
- Stiles, sai che quello li ci sta provando con te, vero? E che io potrei anche fargli passare la voglia di provarci, da un momento all'altro? - Chiede Scott estremamente tranquillo.
- Si. - Risponde Stiles.
- E sai anche perchè? - Chiede Scott mentre gli prende una mano.
- Che domande. Perchè sono tuo. - Afferma Stiles. Scott sorride.
- Si, perchè sei mio. Tu sei mio. Mio e di nessun'altro. - Dice Scott sorridente, mentre Stiles, approfittando dell'assenza del professore, gli da un bacio nella guancia.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Ragazzi, grazie a chi è arrivato sin qui. Il capitolo è quel che è :) spero tutto sommato sia piaciuto e se vorrete, vi aspetto al prossimo capitolo. Anzi, mi chiedevo una cosa. Se metterò il prossimo capitolo, saranno loro due, qualche anno dopo, un pò più grandi, sposati e con dei figli. Volete, o chiudiamo con loro da giovani? Se li volete anche da grandi, avrei delle bellissime idee. Ad ogni modo, a voi la scelta. Baci :D

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Capitolo 6
*** Mi vuoi sposare? ***


*E che amore sia. Premetto che forse è un pò lunghino, ma secondo il mio punto di vista, per chi come me, si è affezionata a questi due come coppia.. ne  vale la pena. Ulteriori note, in fondo, come sempre :D buona lettura.
 
- Mi vuoi sposare?
La luna piena, era arrivata e così, con lei, arrivò anche la prima trasformazione di Stiles, tutti si aspettavano qualcosa di traumatico, tutti tranne Peter. Quell'uomo, per quanto morto e risorto più e più volte, era forse, assieme a Stiles, il più intelligente del branco. Sapeva che Stiles avesse del potenziale e non si sbagliava. Passarono la notte di luna piena, chiusi in una cantina, lui e Scott all'interno. Derek e Peter dall'esterno pronti ad intervenire in qualsiasi momento. Scott, credeva che se lui, non gli avesse dato il permesso, Stiles, non avrebbe potuto trasformarsi, ciò che però accadde quella notte, fu l'esatto contrario.
- Ma com'è possibile. Non ti ho dato il permesso di trasformarti. - Dice Scott, mentre cerca di calmare Stiles, sapendo che zio e nipote avrebbero comunque sentito.
- Idiota. Infatti, tu, come Alpha, l'unica cosa che puoi fare è dargli l'ordine di fermarsi. Ma non farlo, non ancora, deve trovare la sua ancora. Mi sembra abbastanza tranquillo al momento. - Dice Peter dall'altra parte della stanza.
Due minuti dopo, Stiles, ha trovato la sua ancora. Scott!
- Hai trovato la tua ancora. - Dice Scott, orgoglioso di lui tenendogli la mano.
- Se ti dico cos'è, prometti di non scappare spaventato? - Chiede Stiles sorridendo leggermente.
- Non scapperei mai via da te. Mai e poi mai. - Dice Scott dandogli una bacio in una guancia.
- Sei tu la mia ancora, Scott. - Dice Stiles. Gli occhi di Scott sono per un attimo diventati rossi, di felicità. Il lupo dentro lui, sta sorridendo a quello della sua metà. Lo guarda qualche secondo e poi inizia a baciarlo con il massimo della dolcezza ripetendogli, ad ogni bacio, quanto lo ama. Stiles, nonostante sentiva l'influenza della luna, pensando alla sua ancora, non si trasformò più. Nemmeno Scott. Passarono tutta la notte chiusi in quella cantina, uno stretto all'altro. Lupo contro lupo, si addormentarono dolcemente, risvegliandosi l'indomani.
- Sei stato bravo amore. La prossima luna, possiamo provare nel bosco, ok? - Chiede Scott, mentre cerca di svegliare Stiles.
- Amore, sei un brontolone. Prima dammi il bacio del buongiorno, poi ripeti cosa hai detto perchè non ho capito niente. - Dice Stiles sorridendo sulla sua spalla. Scott ride di gusto e gli da il bacio del buongiorno di cui necessitava. E' passato un mese dalla prima trasformazione e la seconda luna, è arrivata, come promesso, passarono la notte nel bosco, non una sola trasformazione. Quei due scriccioli sono sempre insieme e si amano ogni giorno di più. Sono passati quasi tre anni ormai, due anni dalla prima luna, due anni e mezzo da Jacob, quasi tre anni dal primo bacio, quasi tre da quando si sono messi insieme. Adesso, hanno quasi ventun'anni. Una maturità conseguita con il massimo dei voti alle spalle, due settimane alla laurea in veterinaria di Scott e poco meno di una settimana a quella di ingegneria di Stiles. Le loro università, erano attaccate e distavano si e no una decina di minuti a piedi, passando per il bosco, da Beacon Hills. 5 minuti se si prendeva la macchina e si passava per la città. Ognuno di loro, infatti, terminate le lezioni, la sera, faceva ritorno a casa per poter dormire nel proprio letto e stare con i famigliari. Per quanto lo sceriffo e Melissa, cercassero di non farli dormire insieme, almeno in vicinanza degli esami, quei due, trovavano sempre il modo, di svegliarsi mano nella mano la mattina, una volta a casa di Stiles, una volta a casa di Scott. Erano rare le volte in cui, questo non accadeva. Ma cosa può fare il volere di due genitori, contro quello di due lupi innamorati?
- Scott. Stiles. Svegliatevi, è tardi. Avete lezione fra mezz'ora. - Strilla Melissa mentre cerca di svegliarli e mettendo a posto la camera del figlio.
- Io per oggi passo, vado a casa. - Dice Stiles scendendo dal letto e dando un bacio nella guancia a Melissa, passandosi poi una mano fra i capelli.
- Dove credi di andare tu, signorino? Fila a scuola. - Lo riprende Melissa.
- Mell. Sono esausto, giuro. Che ci fa se non vado per un giorno. - Si lamenta Stiles.
- Fa che manca poco meno di una settimana alla tua laurea. Devi tenere duro, fila a studiare. E tu alzati dal letto. - Dice a Stiles e poi a Scott.
- No. - Dice Scott.
- Scott, alza quel culo dal letto e vai a scuola. Mancano solo due settimane. Muoviti! - Strilla Stiles.
- Stiles, o torni a letto o vai a scuola, fa cosa vuoi, ma io dormo. - Dice Scott.
- Stiles, fai gli occhi rossi per favore. Ringhia, fa qualcosa tesoro. - Dice Melissa.
- Sono io l'Alpha, mamma, non lui. Anche se fa gli occhi rossi, non mi convincerà. - Dice Scott, brontolando sul cuscino.
- Si ma io sono il tuo compagno per la vita e dunque mi devi obbedire. Fila a scuola. - Ringhia Stiles. Scott, indispettito, si alza dal letto. Si avvicina a Stiles, gli da un bacio a stampo, da un bacio nella guancia a Melissa e poi si rivolge al suo ragazzo.
- Ti odio. -
- Si, ti amo anche io. - Dice Stiles sorridente.
- Bene, lui è sveglio. E' già vestito e io me ne posso tornare a casa a dormire. Ciao Mell. Salutami Scott. - Melissa sta per riprenderlo ma Scott spunta alle loro spalle, con già sotto braccio la roba per l'università, lo prende per un orecchio e lo trascina all'entrata.
- Ora tu muovi il tuo bellissimo culo lupesco e fili a scuola. - Dice Scott.
- Ma Scott io n.. 
- Non voglio sentire scusanti. A scuola tutti e due che questa casa è diventata un bordello. Smettetela di fare i capricci e andate a laurearvi. - Li riprende Melissa scompigliando ad entrambi i capelli e dandogli un bacio ad ognuno. E' andata avanti così fino alla laurea di Scott. Lo sceriffo e Melissa, potevano benissimo dire di essere esausti. Li stessi rimproveri, li stessi ragionamenti, avevano dovuto farli ad una settimana dalla maturità, quando entrambi, stavano gettando la spugna. E invece adesso, eccoli li. Melissa e lo sceriffo, alla laurea di Scott e Stiles. Veterinario, In geniere. Erano così orgogliosi di loro. Nel frattempo, una settimana dopo la sua laurea in veterinaria, Scott, fece i suoi ventun'anni, ma non festeggiò perchè due giorni dopo, li avrebbe fatti anche Stiles. I genitori, organizzarono per loro, la festa più bella in assoluto. C'erano i compagni dell'università, qualche parente sparso qua e là e vecchi compagni di scuola delle superiori. Avrebbero festeggiato, compleanno e laurea assieme. Era notte fonda ormai e tutti gli ospiti erano già andati via. Per quella notte, fu Scott a stare da Stiles, approfittando che la madre fosse a lavoro. Erano le 08:10 ed era Domenica mattina, Scott si svegliò per primo e lo fisso estasiato mentre dormiva.
*Quant'è bello mamma mia. Lo amo. Lo amo da morire. Come posso vivere anche un solo giorno senza di lui? Mi ci immagino, io e lui, accoccolati sul divano, con il camino accesso quando è inverno e le sere d'estate in veranda, con una fede al dito. Oh mamma mia, quanto vorrei che diventasse mio marito. Lo desidererei con tutto me stesso. E' il mio lupo, però, che ha preso il sopravvento. Basta, ho deciso. Quell'anello che ho comprato mesi fa e che porto sempre con me, oggi sarà suo. Mi inginocchierò davanti a lui e li dichiarerò amore eterno, poi lo farò anche fra qualche mese. Mentre lo aspetterò all'altare e con la mano tremolante dall'emozione, gli dirò si. Si. Si. Si. Anche lui mi dirà di Si. Mi ama anche lui, lo so. Anche se sono così spaventato. E se mi dice, no? Ah, no.. mi dirà di si. Io lo devo sposare, anche lui mi vuole sposare. Diventerà il signor McCall. Basta, è deciso. E io sarò il signor Stilinski. Si, si, ci sposeremo. Se solo sapesse che ho già trovato la casa. E' una bellissima villa, dove abbiamo festeggiato i nostri primi 5 mesi. Si, è la casa di Danny! E' ancora innamorato dell'amore della mia vita, anche se entrambi dicono di no, io so. E sono ancora geloso, ma quel Danny, ha deciso di regalarmela. Proprio così. Non è una fortuna? Dai amore, dimmi si. Non puoi trovare la scusa che saremo distanti dai nostri genitori perchè fra casa mia e tua, e casa nostra, c'è meno di 10 minuti. Si, casa nostra. Senti come suona bene. Mi vuoi sposare, Stiles Stilinski?" - Pensa Scott. Si alza dal letto e scende in cucina per non farsi sentire da Stiles, inizia a preparare la colazione, lo sceriffo non è in casa, prende il telefono e chiama Danny.
- Pronto?
- Hei Danny, ciao sono Scott. - Dice sottovoce.
- Ciao Scott, dimmi pure. - Chiede Danny.
- Ascolta, ti ricordi che ti avevo detto che avevo intenzione di fare la domanda a Stiles?
- Si certo, ha accettato? Vuoi la casa? - Chiede Danny felice.
- Amore ma chi è? - Chiede una voce dall'altro capo del telefono. Scott spalanca gli occhi con fare sorpreso.
- Nessuno amore, è solo il ragazzo di un mio amico che si stanno sposando. Sicuramente avranno bisogno della casa. Torna a dormire. - Dice Danny.
- Danny, ma chi era? - Chiede curioso Scott.
- Il mio ragazzo. Ethan! - Risponde tranquillamente Danny.
- Oh, ok! Ad ogni modo, non gli e l'ho ancora chiesto e la casa mi servirebbe proprio per quello, ti dispiace? - Chiede Scott.
- Mannò figurati. Però senti Scott, il mio ragazzo fa l'arredatore e dato che io conosco molto bene Stiles, che ne dici se arrediamo noi, casa per l'evento? Senza offesa amico, ma sei un pò negato tu su questo campo. - Lo prende in giro Danny.
- Nessun problema amico, grazie. Pensate di riuscirci per stasera?
- Si certo. - Risponde Ethan.
- Grazie mille ad entrambi allora. - Dice Scott.
- Nessun problema. Ci mettiamo a lavoro! Passo per mezzogiorno a casa da Stiles con le chiavi, ok? Sarai li?
- Si, ma mandami un messaggio, fermatevi prima, fingo di andare a buttare la spazzattura e vi raggiungo. - Dice Scott sempre sottovoce.
- Ok, a dopo Scott.
- A dopo Danny, grazie. - Chiude la chiamata, Stiles si è svegliato e sta scendendo le scale, la colazione è pronta.
- Buongiorno amo.. wooow! A cosa devo questa splendida colazione? - Chiede Stiles.
- Hei signorino, vieni a darmi il bacio del buongiorno prima di fare domande o mangiare. - Stiles si butta fra le sue braccia baciandolo dolcemente.
- Mi sono svegliato perchè mi mancavi. - Dice Stiles.
- E', era ora. A forza di cose, sono quasi le 9. - Dice Scott.
Consumano tranquilli la loro colazione e intorno alle 10, una volta finito di sparecchiare e rimettere tutto a posto, tornano nel letto. Infondo è domenica. E dopo tutto quel lavoro con l'università e tutto il resto, un pò di relax e coccole se le meritano eccome. E' quasi giugno e dunque l'aria calda inizia a farsi sentire, per questo sono entrambi in boxer coperti per metà solo da un leggerissimo lenzuolo, ognuno stretti e protetti, tra le braccia dell'altro. Suona il cellulare di Stiles e si appoggia, per metà, sul corpo di Scott, per risponde alla chiamata.
- Pronto, papà?
- Hei Stiles. Sto arrivando a casa.
- E perchè chiami?  
- Per evitare di trovarvi mentre fate sesso per tutta casa. Stupidi lupi. - Scott che ha sentito tutto, ride.
- Hei, smettila di offenderci, chiaro? Siamo lupi, papà. E' normale che abbiamo degli istinti o chiamali come vuoi. - Brontola Stiles.
- Si, certo, come no. Vabbè dai, a tra poco. Ciao.
- Ciao. - Chiude il telefono e si rivolge a Scott.
- Di un po tu, signorino. 
- Cosa? - Chiede Scott.
- Posso mordicchiarti tutto? Chiede Stiles tentando di non ridere e iniziando a riempirlo di baci nella guancia e nel collo.
- Che hai amore? - Chiede Stiles.
- Niente, perchè? - Chiede Scott.
- Scott, stai pensando dalle 08:10, da quando i tuoi bellissimi occhi hanno rivisto la luce del sole. Sputa il rospo. - Dice Stiles, Scott sorride.
- Ma amore, non ho niente, tranquillo. Stavo solo pensando cose belle. - Dice Scott passandogli una mano fra i capelli e accarezzandolo.
- E tutte queste cose belle che pensavi non puoi condividerle con il tuo bellissimo ragazzo? - Chiede Stiles sorridente dandogli l'ennesimo bacio a stampo.
- Mh. - Mugugna Scott storcendo le labbra con fare pensieroso.
- Ehi. Non è che stavi pensando a qualcun'altro più bello di me? - Chiede Stiles quasi serio puntandogli un dito contro.
- Amore, da quando c'è qualcuno più bello di te? - Chiede Scott alzandosi sui gomiti e dandogli anche lui un bacio a stampo.
- Mh, così va meglio. 
- Non potrei mai pensare a nessun'altro che non sia tu. - Dice serio Scott.
- Poi sei così sexy, con i capelli lunghi. Eri brutto sai, amore, quando li portavi rasati. - Scherza Scott. Stiles ride.
- Ahah che scemo che sei. Però pensaci, noi stiamo insieme da 3 anni, giusto? E' da tre anni che io non porto i capelli rasati. Non li taglierò mai più. - Dice Stiles.
Come promesso, lo sceriffo, è già in casa. Si vestono, scendono a salutarlo, parlano del più e del meno e iniziano a pensare qualcosa per il pranzo. Lo sceriffo e Scott, preferiscono qualcosa che non sia verdura cotta al vapore o roba del genere. Esasperato, Stiles, li manda al diavolo.
- Al diavolo. Non vi sopporto più! Decidete fra pizza, cinese o giapponese e poi fatemi sapere, io me ne vado. - Dice Stiles salendo nella propria stanza lasciando il suo ragazzo e suo padre nella cucina, sorridenti, intenti a decidere cosa mangiare per il pranzo. Pizza. La ordinano e chiamano Stiles. Danny, ha appena mandato un messaggio a Scott dicendogli che tra due minuti sarebbero arrivati. Scott con una scusa esce di casa e va a prendere le chiavi di quella che spera con tutto il cuore, sarà la loro casa. Dopo pranzo, stanno ancora qualche ora assieme e poi si separano. Lo sceriffo sa cosa Scott sta per fare e decide di aiutarlo.
-"Amore, ci vediamo fra mezz'ora a casa di Danny, non puoi dirmi no, è una sorpresa. E' importante e Ti Amo. Dio, quanto Ti amo." - 
-"Va bene, ci vediamo fra mezz'ora a casa di Danny! Ti amo anche io, amore mio!" - Risponde Stiles.
E' già sulla porta, ma quando lo sceriffo, vede com'è vestito, lo rimprovera facendolo sobbalzare.
- Dove credi di andare tu, vestito in quella maniera? - Chiede con tono severo lo sceriffo.
- Papà, ma ti sei rincitrullito? Ti pare il modo di gridare? E poi, di grazia, come sarei vestito scusa? Ho una banalissima tuta indosso, non sono vestito da terrorista.
- No, ma è proprio la tuta che non va. Stai andando da Scott! Metti su una camicia e un jeans o qualcosa di simile ma non una tuta.
- Sai che sorpresa è? - Chiede Stiles felice.
- Si ma non ti dico nulla sennò non è sorpresa, fila a cambiarti signorino. E vedi di non rispondermi più come prima perchè le prendi. - Lo rimprovera scherzosamente lo sceriffo.
- Scusa vecchio mio. - Ride Stiles mentre gli da un bacio nella guancia e corre a cambiarsi per l'occasione.
- Così vado bene? - Chiede qualche minuto dopo.
- Sei perfetto. Buona serata. - Dice lo sceriffo.
Stiles sorride e velocemente va dal suo ragazzo. Più si avvicina alla villa e più la curiosità, cresce nelle sue vene.
Scende dalla macchina e rimane estasiato da tale bellezza. La villa è tutta illuminata, sul prato, ci sono delle candele con petali di rosa che conducono alla porta d'entrata e in sottofondo il cinguettio degli uccellini. Sulla porta, un bigliettino.
"Ciao amore, benvenuto. No, tranquillo, non hai dimenticato nessun anniversario, però adesso, ti prego. Entra. Entra perchè ti amo." Stiles sorride e lentamente, apre la porta di casa. Le uniche luci accese, sono quelle delle candele messe a forma di cuore. Grazie ad esse, nota un altro bigliettino. 
"3 anni fa tu, sei entrato nel mio cuore, eccolo, adesso è li il mio cuore. Puoi rientrarci, per favore?" Stiles entra con piacere dentro quel cuore, con un sorriso che va da orecchio a orecchio. C'è qualche minuto di silenzio, poi, Scott, nascosto da qualche parte, dallo stereo, fa partire una delle loro canzoni preferite. Si, difficile a credersi, ma la loro canzone e che tra l'altro è perfetta per la situazione è proprio quella di un film. Sin da piccoli, avevano detto che avrebbero fatto la proposta di matrimonio con una canzone. Crescendo, in un pomeriggio di noia, attaccati davanti alla tv, trovarono un telefilm, Glee. Si concentrarono qualche minuto sulla canzone che stavano cantando. Marry you!
"Con questa canzone chiederò a Lydia di diventare mia moglie." - Aveva detto Stiles.
"Con questa canzone chiederò a Allison di diventare mia moglie." - Aveva detto Scott
E invece adesso, con quella canzone in sottofondo, Scott, stava per chiedere a Stiles di diventare suo marito. Finita la canzone, Stiles aveva già le lacrime agli occhi dall'emozione, Scott altrettanto che pochissimo dopo uscì allo scoperto. Si avvicinò lentamente a Stiles cercando i suoi occhi. Erano pieni d'amore. Entrò nel cuore e Stiles lo abbracciò, lo abbracciò forte. Stettero così, in silenzio, per qualche minuto mentre uno ascoltava i battiti del cuore dell'altro. Quasi non si stupirono quando capirono che stavano battendo all'unisono. Stesso ritmo. Il lupo di Stiles si era accoccolato al cuore, ne era sicuro. Così come quello di Scott, anche lui ne era sicuro. Poi Scott, lo stesso Scott che era stato il suo migliore amico per una vita e che poi è diventato il tuo ragazzo, schiacciando play, ha fatto partire una registrazione vocale.
"Vedi amore mio, quando ci siamo messi insieme il mio lupo scalpitava dentro me, ti amava, ti amava da sempre. All'inizio avevo paura, ma poi, seguendo l'istinto e ascoltando il mio piccolo lupacchiotto, ho sentito il tuo cuore. Batteva, batteva all'impazzata quando eri con me. E allora ho capito, hai capito anche tu e guardandoci negli occhi, un po impauriti, ci siamo avvicinati e ci siamo baciati. E' li che la mia vita ha iniziato ad essere migliore. Era migliore proprio perchè avevo te. Ti amo Stiles, ti amo come non ho mai amato nessun altro e come non amerò mai nessuno. Mi ci vedo Stiles, tu e io, in questa casa, in cucina, in bagno, in camera, solo noi amore. Noi due soli. Poi, ma te lo immagini come sarebbe bello se con noi ci fosse anche un piccolo lupacchiotto e poi una piccola lupacchiotta da tenere a bada perchè saranno pazzi come te? Stiles, vita mia, devo chiederti una cosa.. " - Ferma la radio, stringe la mano di Stiles, si inginocchia, estrae dalla tasca la scatoletta contente l'anello, prende un respiro profondo e..
- Stiles, vita mia, mi vuoi sposare? - Chiede Scott. 
- Si. - Ripete all'infinito Stiles facendo alzare Scott per poi baciare dolcemente le labbra del suo futuro marito.

Piccolo spazio autrice:

Emh-emh. *si schiarisce la gola* Non mi odiate vero per averlo fatto troppo lungo? Scusate ma si è scritto da solo praticamente, ad ogni parola, ne veniva un
altra fuori e ho creduto che concluderla così, fosse la cosa più appropriata. Pronti per l'annuncio ai genitori/amici e per le nozze dei nostri piccioncini?
Sii? Bene, allora vi lascio in attesa del prossimo capitolo. Grazie a chi è arrivato sin qui. :-*

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Capitolo 7
*** Le nozze. ***


- Le nozze.
 
Dopo la proposta, passarono tutta la notte ad inaugurare a modo loro, casa. Inutile dire che lo sceriffo, per quella sera, andò a dormire tranquillamente senza l'ansia di dovere aspettare il ritorno di quei due teppistelli che però ama da morire. Quando mandò un messaggio a Scott ed uno a Stiles chiedendo se sarebbero tornati a casa e nessuno dei due rispose, capì che per lui e per Melissa i bei tempi trascorsi a rimproverarli per mettere a posto casa o per i ritardi madornali, erano ormai finiti.
*E' laureato e ha 21 anni, sta con Scott da tre anni ormai e si conoscono da una vita, chi diavolo sono io per impedire ad un amore come il loro di continuare a maturare? Se non mi hanno risposto nessuno dei due è perchè Stiles ha detto si e adesso stanno festeggiando a modo loro. Me ne vado a dormire, tanto quei due, non torneranno fino a domani sera.* - Pensa lo sceriffo con un sorriso in volto.
Anche Melissa, come lo sceriffo, sapeva cosa Scott volesse fare, solo, non sapeva cosa Stiles avesse risposto. Ripensa all'ultima conversazione tenuta con il figlio e capì. Scott gli aveva detto che se non l'avrebbe chiamata dopo le 23:00, significava che Stiles aveva detto si. Guarda l'orologio e nota che sono le 23:55.
*Ecco perchè non mi chiama. Il mio bambino, si sposa. Adesso chissà come festeggeranno. Oddio, non ci posso pensare. Meglio che mi metto a dormire.* - Pensa sorridente Melissa.
Sono le 09:10 e dei figli, nemmeno l'ombra. Inutile dire che stanno dormendo profondamente nel letto della loro nuova casa.
- Nah, dova va il mio futuro marito se l'unico posto dove può stare è fra le mie braccia? - Si lamenta Scott, quando vede che Stiles si sta alzando.
- Hei, buongiorno. Devo andare a fare qualcosa che non rischi la rottura dei miei reni e della mia vescica. Però, poi torno subito fra le tue forti e belle braccia, perchè hai ragione, effettivamente, è davvero un bel posto dove poter stare. - Dice Stiles mentre scende dal letto, Scott lo ferma e lo fa girare verso se.
- Bacio.. - Chiede Scott sporgendosi sorridente verso Stiles, sorride e lo bacia dolcemente.
- Buongiorno amore mio. - Dice Stiles dopo il bacio.
- Buongiorno a te. Dai fila in bagno e poi torna da me. - Dice Scott spingendolo dolcemente fuori dal letto. 
Mentre Stiles è nel bagno, Scott controlla il cellulare e notando l'ora decide che è ora di chiamare la madre. Si alza in piedi e fa la telefonata aspettando che Melissa risponda. Due squilli dopo, Stiles è già da lui che lo abbraccia dolcemente da dietro, Scott fa unire le loro mani poi si gira e gli da un bacio in una guancia. Melissa non risponde e riaggancia il telefono.
- Mi sa che dobbiamo andare a casa. - Dice Stiles 
- Mi sa anche a me. Sei pronto a dare la notizia? - Chiede Scott.
- Oh, ma quei due sanno già tutto. Comunque, io si e tu? - Chiede Stiles.
- Io, con te sono pronto a tutto. - Dice Scott.
- Ah bene, è rassicurante perchè sappi, caro il mio bel fidanzatino, che da ieri sera, da quando mi hai messo quest'anello al dito, sarà per sempre. - Dice Stiles catturando le sue labbra.
- Era proprio quello che volevo. - Dice Scott mentre riprende a baciarlo.
Fra un bacio e l'altro riescono finalmente a finire di vestirsi, raggiungono casa di Stiles e danno la lieta notizia ai genitori.
- Hei ragazzi, finalmente! Dove eravate? Ci stavamo preoccupando. - Dice dolcemente Melissa appena li vede entrare in casa mano nella mano.
- Oh, avanti, sapete già dov'eravamo e si.. - Dice Stiles.
- CI SPOSIAMOOOO! - Dicono in coro i futuri sposini.
- Siiii. - Urlano felici i genitori e corrono ad abbracciarli facendo loro mille congratulazioni. 
Dopo pranzo, portano i genitori a mostrare la casa che rimangono estasiati da tale bellezza e poi ognuno si dirige a lavoro. Lo sceriffo, in centrale. Melissa, in ospedale. Stiles nel suo ufficio e Scott nello studio veterinario. Dopo la dichiarazione agli amici, i preparativi iniziarono alla svelta e con l'aiuto di Ethan, arredatore e Lydia, organizzatrice di eventi, veni fuori un matrimonio perfetto. Sono passati 3 mesi dalla proposta di Scott e adesso è il 13 agosto. E' domenica, ed è il giorno delle nozze. Lo sceriffo e Melissa, hanno vietato assolutamente ai due di vedersi, porterebbe sfortuna, così come hanno vietato di andare già a vivere nella casa nuova prima delle nozze. Stiles non ha dormito tutta la notte, si è girato e rigirato nel letto per non si sa quanto tempo, alle 04:55 stufo, si alzò e andò a fare avanti e indietro in cucina per un un quarto d'ora.. svegliando il padre.
- Stiles, ma che cavolo hai?! - Chiede dolcemente con un sorriso in volto lo sceriffo. Sa bene cos'ha. Anche lui al suo matrimonio era così. Buon sangue non mente.
- Cos'ho? Dunque vediamo. Ho un matrimonio tra qualche ora, papà. Sono io che mi sposo, ok? E perchè cavolo non riesco a dormire? - Chiede Stiles scettico.
- Ahahahahah. - Ride lo sceriffo.
- Lo trovi divertente? - Chiede Stiles.
- No, no, scusa. E' che mi ricordi molto me, il giorno del mio matrimonio con tua madre. - Dice fra le risate lo sceriffo.
- Avanti papà, racconta per favore.
- Ero come te Stiles. Sta tranquillo, ok? Scott ti ama. E' stato lui a chiederti di sposarlo. E' stato lui a trasformarti grazie alla forza dell'amore. Che altre prove hai bisogno?
- Ma papà, io lo so che lui mi ama. Lo amo anche io. E il mio lupo ama il suo, ok? Sono.. solo preoccupato, per te.
- Per me? - Chiede lo sceriffo.
- Ho paura che tu un giorno mi odierai, perchè ti ho lasciato solo. 
- Ma che cavolo dici Stiles? Non mi stai lasciando solo, stai andando incontro alla tua vita. Vieni qui. - Dice lo sceriffo abbracciandolo. Stiles lo stringe forte.
- Ok, papà . Ma ti giuro che verrò a trovarti tutti i giorni ok? Si, come finisco da lavoro vengo a vedere se stai bene o passo in centrale, prima di andare a casa. 
- Se ti dico di non farlo lo farai lo stesso, vero? - Chiede lo sceriffo.
- Che domande, certo. - Risponde Stiles.
- Bene, ci rinuncio. Non avrò mai la mia libertà. - Scherza lo sceriffo.
- Grazie tante papà, ti voglio bene anche io. - Scherza Stiles.
- Dai, vai a farti una doccia calda, così ti rilassi, io intanto preparo il caffè. Tanto ormai, chi dorme più. Sono quasi le 06:30. 
- Doccia calda? In pieno agosto? Scherzi, papà? Qui ci va fredda la doccia, non calda. - Dice Stiles tra l'isterico e l'emozionato. Lo sceriffo ride e mentre Stiles va a farsi la doccia fredda di cui necessità, prepara il caffè e Melissa sta impazzendo per via di Scott che per tutta la notte non gli ha fatto chiudere occhio per un solo secondo per via delle mille domande. Decide così di chiamare il suo futuro consuocero e grande amico per vedere come procede a casa Stilinski.
- Pronto, Melissa. Anche tu sveglia? - Chiede lo sceriffo.
- Buongiorno. Si, non ho chiuso occhio tutta notte. Scott non me l'ha permesso. Tu, come va li?
- Na meraviglia. Stiles ha fatto tutta la notte avanti indietro per la cucina e girandosi da un lato all'altro del letto. Adesso l'ho spedito a calci sotto la doccia. Non ce la facevo più. - 
- Oh, non sai qui invece. Scott mi sta facendo domande su domande e domande. Come sarà se.. cosa fare se.. con chi sarà se.. non ce la faccio più, giuro. Facciamo a cambio per qualche ora? Vieni qui ad aiutare Scott e io vengo li ad aiutare Stiles? - Chiede Melissa.
- No no no. Mamma, per quanto io voglia bene al mio futuro suocero, ho bisogno di te. E Stiles ha bisogno di lui. A proposito ma sta bene? Perchè non mi ha ancora chiamato? E se ha cambiato idea? - Grida Scott. Lo sceriffo dall'altra parte del telefono che ha sentito tutto, ride. Melissa sorride.
- Scott, datti una calmata. Sta impazzendo anche il tuo futuro sposo, piantala! E non ti ha chiamato perchè tuo suocero lo ha preso a calci e spedito sotto la doccia.
- Povero il mio cucciolo. - Si lamenta Scott.
- Papà. Papà, chi è? E' Melissa? Digli di svegliare Scott perchè se fa tardi all'altare lo mordo, ok? - Grida Stiles.
- Melissa. Ha detto Stiles di svegliare Scott perchè se fa tardi all'altare lo morde. - Dice lo sceriffo ridendo.
- Ahah si ho sentito. Anche Scott ha sentito. Dai, vado ad aiutarlo a vestirsi che sennò qui facciamo notte e tuo figlio alla fine lo morde davvero. - Dice ridendo Melissa.
Dopo altre mille paranoie giustificate da entrambi gli sposi, Scott è già all'altare al fianco della madre e del suo testimone, Isaac. Qualche minuto dopo, arriva anche Stiles, a braccetto del padre, emozionato proprio quanto lui, che ad ogni passo che fa, sta lasciando andare il suo bambino ad una nuova vita piena di amore. Lydia al suo fianco come testimone. Adesso sono uno davanti all'altro, mentre aspettano l'ufficiante. *spero si chiami così da quelle parti*
- Sei bellissimo amore mio. - Dice Scott sottovoce prendendogli le mani.
- Sono bello grazie a te amore. Se solo potesse in questo momento, il mio lupo uscirebbe fuori per abbracciare e baciare il tuo. - Dice sorridendo Stiles e sottovoce.
- Aspetta stasera. Quando tu e il tuo lupo sarete il signor McCall, così potrà andare tranquillamente ad abbracciare lupo Stilinski.
- Suona così bene. Stiles McCall. - 
- Benissimo amore, anche Scott Stilinski non è male però.
- E' bellissimo. - Dice Stiles.
Qualche minuto dopo, la cerimonia ha inizio.
- Io, accolgo te, Stiles Stilinski, come mio legittimo sposo. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita. - Dice Scott infilando l'anello al dito di Stiles.
- Io, accolgo te, Scott McCall, come mio legittimo sposo. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita. - Dice Stiles infilando l'anello al dito di Scott.
- Quindi, vuoi tu, Scott McCall, prendere come tuo legittimo sposo, il qui presente Stiles Stilinski? Se lo vuole, dica: si lo voglio.
- Si, lo voglio. - Esclama Scott emozionato. Melissa piange di felicità.
- E tu, Stiles Stilinski, vuoi prendere come tuo legittimo sposo, il qui presente Scott McCall? Se lo vuole, dica: si lo voglio.
- Si, lo voglio. - Dice Stiles, mentre Lydia e lo sceriffo hanno il cuore che scoppia di felicità.
- E adesso, è con la benedizione del Signore che ho il piacere di presentarvi i signori McCall-Stilinski. Vi potete baciare e voi potete applaudire.
Partono gli applausi e inizia la festa. Una festa, più che bella. A metà cerimonia, quando tutti iniziano ad essere un pò brilli, lupi a parte, che purtroppo per loro, non si ubriacano quasi mai, Peter, si avvicina ai neo sposini.
- Allora ragazzi, ditemi. Avete controllato il calendario nell'ultimo periodo?
- Perchè? - Chiedono in coro Stiles e Scott.
- Perchè, è appena cominciata la stagione degli amori idioti. - Dice scherzoso Peter. Scott avvampa, Stiles si lecca le labbra.
- Ecco perchè ho una voglia matta di saltargli addosso in questo esatto momento. - Dice Stiles.
- Hei vecchio. Potevi starti zitto e non dirgli niente no?! - Chiede Derek, poi prosegue. - Ad ogni modo, ragazzi. Tanti auguri, buona stagione degli amori e noi ce ne andiamo. - Si salutano e poi arriva Cora, che salta addosso ad entrambi, ancora qualche chiacchiera qua e là e la famiglia Hale se ne va. Passa ancora qualche ora e tutti gli invitati, se ne sono andati, è sera inoltrata ormai. Lo sceriffo, da gentil uomo quale è, riaccompagna Melissa a casa e lasciano così i loro figli liberi di iniziare la loro vita da sposati. Una vita piena di amore, ringhi, passione.
- Siamo a casa. - Dice Scott davanti all'entrata.
- Aspetta McCall, devo fare una cosa. - Dice Stiles mentre cerca qualcosa nella tasca dei suoi pantaloni. 
- Cosa? - Chiede sorridente Scott.
- Questo. - Dice Stiles mentre tiene in mano del nastro adesivo bianco ed un pennarello nero indelebile. Lo appoggia al muro e inizia a scrivere. "Famiglia McCall-Stilinski." poi lo porge a Scott.
- Ti amo. - Dice mentre lo attaccano insieme al citofono.
- Ti amo anche io. - Dice Stiles. Si baciano davanti all'entrata, poi Scott, piglia in braccio Stiles e lo porta nella loro camera da letto, dove loro stessi e i loro lupi, si ameranno per la prima volta come legittimi sposi nella loro nuova casa.
- Buongiorno signor McCall. - Dice Scott baciando Stiles la mattina dopo.
- Buongiorno signor Stilinski. - Dice Stiles baciando quello che adesso è.. e resterà per sempre, suo marito.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Ed ecco le famose attese nozze. Chiedo scusa ma purtroppo è uscito quel che è uscito, non sono brava a raccontare i matrimoni, ma ho voluto comunque provare. Nel prossimo capitolo, se vorrete, ne vedrete delle belle. Un colpo di scena! :D

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Capitolo 8
*** Sorprese. ***


- Sorprese.
 
Erano sposati da tre mesi ormai ed erano sicuramente la coppia più bella del mondo. Si amavano e si desideravano ogni giorno di più. Inutile dire che il loro viaggio di nozze fu nella loro camera. Durò una settimana e ad essa diedero per puro caso, un nome. La chiamarono la stagione degli amori!
Era un giovedì sera come tanti ed erano appena tornati stanchi da un loro allenamento con il resto del branco. Scott, dopo cena e una doccia su buttò sul letto e sprofondò in un sonno pesante, all'istante. Stiles invece era frustrato e decise che al posto di stare nel letto e rigirarsi su di esso mille e altre mille volte ancora, con il rischio di svegliare il marito, era meglio stare in cucina. Il tavolo, dove di solito si usa per pranzare o cenare, per quella notte, fu trasformato in una scrivania. Era pieno di fogli per il lavoro e a Stiles, stava scoppiando la testa. Letteralmente. I litri e litri di caffè, sembra che stiano finendo il loro effetto. Potrebbe addormentarsi da un momento all'altro. Erano le 02:10 del mattino e la sua dolce testolina non riusciva a tirar fuori la giusta idea per concludere al meglio quell'importante progetto da consegnare l'indomani che l'avrebbe portato dritto dritto ad una promozione che Stiles, voleva ottenere assolutamente. Se l'azienda cinese avrebbe approvato il suo progetto, lui, forse, sarebbe diventato qualcosa di più di un semplice dipendente. Scott si svegliò per un istante e vedendo che il marito non era al suo fianco, aguzzò le orecchie e percepì che era ancora in cucina. Sentendolo sbuffare, capì anche che stava ancora lavorando.
"Non è possibile, questo qui, è abbandono del letto coniugale. Domani lo denuncio! Anzi no, ora vado giù e me lo riporto qui. Ma stiamo scherzando? Ha intenzione di sprofondare dal sonno per caso?" - Pensa Scott mentre si reca al piano di sotto dal marito. Ormai sono le 02:15, Scott è arrivato e lui nemmeno se n'è accorto. Scott, è appoggiato sulle stipite della porta e lo osserva con piacere. Con una mano si morde le unghie, l'altra tiene una matita che fa girare su se stessa alla velocità della luce e pensa mentre guarda i documenti.
- Maledizione. - Impreca Stiles credendo di essere solo.
- Maledizione. Mio marito si è improvvisamente dimenticato di essere sposato. - Impreca Scott facendolo sobbalzare.
- Ciao amore. - Dice Stiles, continuando a guardare i fogli davanti a lui.
- Amore, porca di quella miseria. Ma sai che accidente di ora è? - Chiede Scott
- Saranno al massimo le dieci di sera. - Risponde Stiles.
- Ma mi prendi in giro? - Chiede Scott.
- Amore, ma che hai? - Chiede Stiles.
- Ho che sono le 02:20 del mattino, che mio marito non è nel letto come me, dove in realtà dovrebbe esserci e che mentre mi parla, guarda i fogli di lavoro. Ecco che mi prende. - Dice Scott.
- Scott, è importante, ok? E non riesco a concludere un accidente. Domani.. cioè, tra poco, vista l'ora, devo consegnare il progetto e mi manca ancora qualcosa. Non riesco a capire cosa però.. dai vieni qui da me. - Dice Stiles allungando il braccio verso Scott per farlo sedere sulle sue gambe. Una volta che Scott, è in braccio a lui, li da un dolcissimo bacio sulla guancia.
- Amore, sono preoccupato, ok? Hai gli occhi gonfi e rossi. Adesso fili a letto e torni nella nostra dimora d'amore a cocc..
- Aspetta. Ma io ti amo amore. TI AMO DA MORIRE. - Strilla euforico Stiles facendo congiungere le loro labbra in un bacio.
- Ti amo anche io. Ma che hai? - Chiede Scott, sorridente. Stiles si affretta a fare un disegno alla bene meglio e a prendere qualche appunto.
- Niente. Ti amo punto e basta! Andiamo a letto? - Chiede Stiles, Scott sorride e poi gli mette una mano sulla fronte per vedere se avesse la febbre.
- Febbre sembra che non ne hai. Andiamo a letto va, che è meglio. - Dice Scott.
- Certo che non ho la febbre. Sono un lupo anche io, se l'hai dimenticato e i lupi non si ammalano mai. - Dice Stiles.
- Ahah già scusa. Vice Alpha. Sorry. Andiamo lupacchiotto sexy. - Dice Scott prendendoselo per mano e portandolo finalmente a letto.
La mattina dopo, Stiles non si sveglia. Scott sa che è esausto. Scende al piano di sotto a preparare la colazione che poi porterà su al suo grande amore.
- Hei svegliati dormiglione. C'è la colazione. - Dice Scott dandogli un bacio nella guancia.
- Primo, sono sveglio. Secondo, chi cavolo ti ha detto che potevi darmi un bacio nella guancia? Lo sai che la mattina lo voglio qui. - Dice Stiles indicandosi con un dito le labbra. Scott sorride e poi lo bacia.
- Contento?
- Si - Dice felice.
- Noto con piacere che stamani sei felice. - Dice Scott sorridente.
- Come potrei non esserlo, se sono sposato con l'amore della mia vita? - Chiede Stiles.
- Ah, se si chiama Scott McCall, sappi che ti tradisce con un lupo che si chiama Stiles Stilinski. Fra loro è stato amore a prima vista.
- Che scemo che sei. - Dice Stiles baciandolo.
- Stiles, smettila.
- Di fare che?
- Di baciarmi solo perchè non vuoi mangiare. Ti conosco. E non mi dire che non hai fame perchè non mi interessa. Stai mangiando poco e niente e non va bene. Stanotte ho addirittura pensato fossi crollato dal sonno. Stai lavorando come un mulo e per cosa poi? Adesso tu mangi e tutto anche oppure ti mordo. Decidi. - Dice serio Scott.
- Mh, mi piacciono i tuoi morsi. Ma ok, brontolone. Mangio. - Dice Stiles iniziando a mangiare insieme a Scott.
- Bravo il mio amore. - Dice Scott.
- Scott. - Dice con vocino e faccino triste, Stiles.
- Cosa? - Chiede Scott.
- Ingrasso se mangio tanto. - Piagnucola Stiles. Scott scoppia a ridere e dopo altri mille baci si separano e ognuno di loro, si dirige tranquillamente al suo lavoro. E' mezzogiorno e mezza e Stiles, ha appena finito una delle sue tante riunioni. I cinesi sembrano intenzionati a fare l'affare e il capo di Stiles, lo sta riempiendo di complimenti. Scott, nel frattempo, è appena diventato capo. Nonché, unico proprietario dello studio veterinario. Deaton gli e lo ha dato in gestione e adesso è suo a tutti gli effetti. Felice come una pasqua, decide così, di andare da suo marito e fargli una sorpresa. La porta del suo ufficio è socchiusa e lui riesce ad entrare tranquillamente. Stiles, è di spalle e con i sensi da lupo, capisce che è Scott ma fa finta di nulla, spinto dalla curiosità. Scott si avvicina a lui, lo abbraccia da dietro e gli da un bacio sul collo.
- Com'è andata la riunione, amore? - Chiede Scott.
- Benissimo amore. Promosso a vice direttore. Tu hai già finito? - Chiede euforico Stiles.
- Congratulazioni al mio cucciolino. Io ho finito prima perchè Deaton mi ha dato lo studio. Sono l'unico proprietario. - Dice estremamente felice Scott.
- Che bello amore, congratulazioni. Allora fra tutti e due stasera dobbiamo festeggiare. Ci alleniamo un pò, stasera? Qui c'è qualcuno che vuole uscire. Prima, alla riunione per esempio. Gli occhi mi sono diventati rossi. Menomale che è stato solo un secondo e sono riuscito a coprirlo.
- Stai scherzando? - Chiede Scott.
- No, non arrabbiarti con me, però. Non è colpa mia. - Dice Stiles un pò rattristito.
- Ma no amore, non sono arrabbiato.
- Davvero?
- Davvero. Sono solo confuso. Tutto qui! Ti senti strano, adesso?
- Assolutamente no. Non può essere stato solo un pò di stress? -
- Sicuramente. Ad ogni modo, bravo perchè sei riuscito a controllarlo. Anche se sei così estremamente sexy quando ti trasformi, con gli occhietti rossi, i dentini affilati e le unghie lunghe lunghe, non credo che gli altri avrebbero gradito. - Scherza Scott dandogli un bacio nelle labbra. Stiles sorride e poi inizia a parlare fintamente offeso.
- Come, prego? Io sono sexy anche se non mi trasformo signor Stilinski.
- E' per questo che ti ho sposato signor McCall. - Si stanno per baciare nuovamente quando qualcuno fa il suo ingresso nell'ufficio di Stiles, peggio di un tornado. Cora!
- Oddio. Stiles, amore mio. Sai quanto io ti adori, vero? Ciao Scott.
- Ti adoro anche io Cora, ma che ti serve? - Chiede Stiles.
- Dunque, vediamo. Un bambino. O meglio, una gravidanza. Non fare domande sul perchè. La cosa è semplice, tu mi dai il seme, io rimango incinta, partorisco, vi do il pupo a voi e sarete la famiglia perfetta per tutta la vita perchè con il mio DNA sarà anche lui licantropo come voi e saremo tutti felici e contenti. Vi do due giorni per pensare. Ma tanto mi direte già si, è un occasione per voi. Per ringraziarvi, poi potrei farvene un altro fa qualche anno. Magari il prossimo con il seme di Scott. Non mi importa. Decidete voi. Ciao, vi amo. - Detto questo, Cora, li bacia e velocemente si allontana da li lasciandoli interdetti.
- Saremo papà. - Esclama Scott. Sa che anche Stiles vuole dei bambini.
- Dunque ricapitoliamo. Mi hanno promosso a vice direttore, tu sei diventato capo, nonché unico proprietario e tra nove mesi, se tutto va bene diventeremo genitori. Oggi è il giorno più bello della mia vita. - Esclama Stiles.
- E dalla mia. Vieni qui, abbraccio da lupi. - Dice Scott, si abbracciano, chiamano Cora dicendogli si e per quel giorno, mano nella mano, escono dall'ufficio e si dirigono alla loro bellissima casa con la consapevolezza che fra nove mesi saranno tre.
 
Piccolo spazio autrice:

Mour. Eccoci qui, piaciuto il colpo di scena? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi aspetto numerosi al prossimo capitolo :) grazie a chi è arrivato
fin qui.
Piccole avvertenze: quando ho scritto "con la consapevolezza che fra nove mesi saranno tre." la parte originare in realtà sarebbe:
- Sai qual'è il numero dell'amore?
- No, quale?
- 593
- E perchè? 
- Perchè fra 5 minuti vieni da me che fra 9 mesi saremo 3.
Era un dialogo che qualche anno fa girava spesso su facebook.

Alla prossima. :D

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Capitolo 9
*** La famiglia perfetta. ***


- La famiglia perfetta.

Stiles e Scott, ricordano benissimo il cuore dei loro genitori scoppiare di gioia quando comunicarono loro che fra qualche mese sarebbero diventati nonni. Erano felici ed orgogliosi dei loro figli. Stiles e Scott ricordano tutto. Ricordano quel 13 agosto, quando il loro primo figlio, nacque. Quel giorno, oltre alla nascita di Benjamin McCall-Stilinski, i due coniugi, festeggiavano anche il loro primo anno da sposati. "La famiglia perfetta." Così venivano chiamati da Lydia e Allison. "Un giorno anche noi avremo una famiglia splendida come la loro" aveva detto Ethan a Danny, osservandoli. Benjamin, era il bambino più bello, dolce e calmo del mondo, notte di luna piena a parte, dove Stiles e Scott, già nervosi per conto loro, passavano l'intera notte a cullare quel cucciolo di lupo tra le loro braccia. Stiles e Scott, ricordano come fosse ieri quella notte di due anni fa, quando il loro bambino si svegliò nel cuore della notte urlando con tutto il fiato in gola, facendo illuminare gli occhi rossi dei genitori credendo fosse in pericolo.
- Sarà stato solo un sogno, vado io. Sta tranquillo. - Dice Stiles a Scott che annuisce e poi Stiles, raggiunge la stanza del figlio ancora intento ad urlare. Lo abbraccia forte tentando di calmarlo.
- Shh, sta calmo amore. Era solo un sogno. Sta calmo! Papà è qui. - Detto questo Ben (il suo soprannome) si accoccola meglio su Stiles che chiede di raccontargli il sogno con la promessa che poi sarebbe stato meglio.
- Era un uomo, alto! E anche grosso. Mi faceva paura. Aveva un coltello enorme e voleva farmi del male, io provavo a difendermi con gli artigli e i denti ma non volevano uscire e nemmeno gli occhi mi cambiavano colore. Mi stava ammazzando e io non potevo fare niente. Poi è venuto da voi e nemmeno voi riuscivate a trasformarvi, ci stava ammazzando tutti papà. - Dice scoppiando il lacrime Ben. Stiles lo accarezza dolcemente.
- Era solo un sogno amore. Guarda. - E mostra gli artigli, gli occhi rossi e i denti affilati. 
- Io sono apposto. Adesso, prova tu. - Ben ci prova e anche lui ha gli occhi gialli, denti affilati e artigli.
- Funziona. - Dice Ben.
- Certo che funziona. Andiamo a vedere se anche papà ci riesce così tu stai più tranquillo e poi dormi nel lettone con noi? - Chiede Stiles.
- Sii. - Esclama Ben finalmente un pò più tranquillo. Stiles lo piglia in braccio e lo porta da Scott.
- Hei cucciolo mio. Che è successo? - Chiede Scott allungando le braccia a Stiles e prendendo Ben in braccio.
- Solo un brutto sogno papà. - Dice Ben
- Dai papone, fai vedere artigli e occhietti rossi, così nostro figlio saprà che anche tu come noi puoi trasformarti e difenderti se qualcuno dovrebbe entrare in casa. - Dice Stiles sorridente accomodandosi vicino al marito.
- Ma cosa dice papà, amore? E' tutto matto. E' ovvio che noi sappiamo difenderci. Guarda! - Dice Scott trasformandosi e tornando subito in se.
Ben ride e poi fa una domanda.
- Lo rifacciamo tutti e tre insieme?
- E va bene, ma poi fili a letto signorino. - Dice Scott dolcemente baciandoli i capelli.
- No. - Risponde Ben.
- Come no? - Chiede Scott.
- No, perchè stanotte, il nostro cucciolo, dorme nel lettone con i suoi papà. Mentre la sua sorellina, dorme tranquilla nella sua culla. Vero amore? - Chiede Stiles. 
- Certo papà. - Risponde Ben dandogli poi un bacio a stampo.
- Ok mocciosi. Al mio tre facciamo cambiare colore agli occhi, facciamo le unghie lunghe e facciamo diventare i dentini affilati. E poi a nanna, chiaro? - Chiede Scott.
- Va bene Alpha. - Dicono in coro Stiles e Ben
- Dai! Uno, due, tre. - Al tre di Scott, entrambi si trasformano per la felicità di Ben e dopo qualche secondo tornano in se. 
- Ma perchè voi avete gli occhi rossi e io gialli? - Chiede Ben.
- Dunque amore, papà, è un Alpha originale e per questo sono rossi. Il suo lupo, mi ha riconosciuto come compagno per la vita e per questo che anche i miei sono rossi. E tu ce l'hai gialli perchè sei ancora piccolo, ma forse anche tu, come papà, quando crescerai diventerai Alpha originale e come noi avrai gli occhi rossi. Ma guarda che anche i tuoi sono bellissimi. E sei forte, esattamente quanto noi. Quindi.. Vero, papà? - Chiede Stiles a Scott.
- Certo. - Risponde Scott.
- Però non possiamo farci vedere da nessuno, a parte il branco, se non in casi di pericolo? - Chiede Ben.
- Si, proprio così. - Risponde Scott.
- Ma allora quand'è che potrò allenarmi con voi? - Chiede ancora Ben.
- Amore, hai solo 4 anni, non è necessario ancora! Io e papà ti abbiamo spiegato come difenderti, ma allenarti, non è il caso perchè tu non la senti come noi l'influenza della luna ancora! Non avere fretta. - Dice Scott.
- Ok papà. - Dice Ben.
- Hei, nanetto, a letto su! Che se papà domani si addormenta a lavoro poi si arrabbia con tutti e due e grida come un matto. - Dice Scott nell'orecchio di Ben.
Stiles gli tira un pugno sul braccio. 
- Ti ho sentito. - Finge di riprenderlo Stiles, Ben scoppia a ridere e si mettono a dormire.
Stiles e Scott, ricordano anche l'arrivo di Sydney. La loro secondogenita, nata anche lei grazie a Cora. Adesso ha 4 anni.    
Stiles e Scott, ricordano anche il primo giorno di scuola di Ben, hanno dovuto combattere a lungo, tanto che per farlo alzare dal letto, stavano pensando di dargli un ordine Alpha. Ma poi è bastata la voce! Adesso ha sei anni e mezzo e fa la prima elementare, è molto intelligente e proprio come il suo amato papà Stiles, sa mantenere il controllo del suo lupo. Ama la sua sorellina e sarebbe disposta a tutto per lei.
In questo momento, Stiles, è a lavoro e ha appena ricevuto una chiamata dalla scuola di Ben.
- Signor Stilinski? -
- Si, mi dica!
- Guardi, sono la preside di suo figlio, dovremo parlare! Può venire per favore? 
- Si certo, nessun problema, arrivo subito! Ma è successo qualcosa? Devo preoccuparmi? - Chiede premuroso Stiles.
- No, no. Sta bene, è il suo rendimento e sopratutto comportamento scolastico che non va. L'aspetto nel mio ufficio.
- Arrivo subito. - Dice Stiles, chiude la telefonata e scappa a scuola. Dopo qualche minuto di camminata, è già arrivato a destinazione. 
Manda un messaggio a suo marito che doveva venire a prenderlo.
-"Sono a scuola, mi ha chiamato la preside! Ci vediamo all'uscita?" - Dice Stiles.
-"Si amore, ma che è successo?" - Chiede Scott
-"Ancora non so, poi ti dico. A dopo, amore." - Risponde Stiles.
Scott si affetta a chiamarlo e lui risponde.
- Amore? - Dice Stiles.
- Ohi amore, aspettami che sto parcheggiando! Ci vediamo all'entrata, così ci parliamo insieme!
- Dai, ok! 
Riagganciano e si ritrovano all'entrata. Scott gli da un bacio a stampo e insieme si dirigono dalla preside del figlio.
Bussano, porgono la mano all'insegnante e si accomodano.
- Allora, grazie per essere venuti. Come le ho accennato prima, signor Stilinski, quello che mi preoccupa in vostro figlio, sono i voti. Manca meno di un mese alla fine delle lezioni e ho paura che di questo passo, sarà difficile ammetterlo alla classe successiva.
- Ma com'è possibile scusi? A noi dice che va tutto bene e quando controlliamo il diario non ci sono compiti segnati. - Dice Scott.
- Perchè è lui a non segnarli. Era uno degli studenti migliori del nostro corso fino a qualche settimana fa ed è calato drasticamente. Non studia più, non prende appunti e risponde male a compagni e professori. Non si è mai comportato così, per questo ci stavamo chiedendo se a casa, magari, fosse tutto apposto. - Dice la preside.
- Si si a casa è tutto apposto. Ad ogni modo, le chiediamo scusa e le assicuriamo che da domani stesso si metterà sotto a studiare e recupererà tutto. - Dice Stiles.
- Senza dubbio. - Dice Scott
- Però, una curiosità. Risponde male in che senso? - Chiede Stiles.
- Parolacce a tutto andare. - Risponde la preside. Scott e Stiles hanno spalancato gli occhi e si sono guardati. Non è proprio da lui.
- Ma ha notato qualcosa di strano con i compagni? Non vanno d'accordo? - Chiede Scott.
- No no, anzi, credo proprio siano loro il problema. Nella classe di vostro figlio, ci sono due elementi un pò troppo vivaci e da qualche giorno a questa parte, vostro figlio si è avvicinato proprio a loro. Parlano durante le lezioni, si passano bigliettini e cose così. Infondo sono solo bambini e il problema non è quello. Sono i voti, se riuscirete a farlo recuperare, sarà promosso senza problemi, altrimenti verrà bocciato. Adesso, se volete andare a prenderlo, potete pure andare, tanto siete i genitori e visto e considerato che sono le 16:15 e le lezioni stanno per finire, nessun problema se volete già portarlo a casa. - Dice la preside molto tranquillamente.
- Va bene, mille grazie. - Dice Stiles.
- E ancora, scusi! Recupererà tutto. - Dice Scott.
- Non lo metto in dubbio. Vostro figlio è molto intelligente e di questo dovete solo esserne orgogliosi. - Dice l'insegnante porgendoli la mano.
Scott e Stiles mentre parlano tra di loro, aspettano che il figlio esca da scuola, così potranno anche capire chi siano i compagni di cui parlava la preside. 16:30 e Ben sta uscendo. Gli ha visti con le braccia incrociate al petto e ha capito che sono arrabbiati. Poi la presenza di Stiles, lo confonde. Oggi doveva venire solo Scott.
- Oh cavolo. - Dice Ben al suo compagno di classe.
- Cosa? - Chiede quest'ultimo.
- Ci sono i miei genitori e sembrano arrabbiati. - Dice Ben.
- Li ho visti dieci minuti fa uscire dall'ufficio della preside. - Dice Frankus, il compagno di classe.
- Scherzi? - Chiede Ben.
- No! 
Saluta l'amico e lentamente, testa quasi bassa, va dai genitori.
- Ciao papini. - Dice sorridente e dando un bacio ad entrambi. E' convinto che un pò di coccole li distraggano.
- Ciao signorino. - Dice Stiles serio facendoli segno di entrare in macchina. Entra nel posto a sedere dietro, Scott alla guida e Stiles al suo fianco.
- Allora, amore. Com'è andata a scuola? - Chiede Scott.
- Bene, papà. - Risponde Ben.
- Sei sicuro? - Chiede Stiles.
- Si, papà. - Risponde Ben.
- Non devi dirci niente? - Chiede Scott.
- No, papà! - Risponde Ben. 
- Io credo di si invece. - Dice Stiles.
- Che pa***! - Impreca Ben, sbuffando.
- Prego? - Chiede Scott furioso.
- Cos'è che hai detto? - Chiede Stiles furioso.
- Ho detto che pa***. - Risponde senza alcun problema il loro bambino.
- Hei signorino. Cos'è sta storia? Spera per te che non ti senta mai più dire solo un altra parolaccia. - Lo riprende Scott.
- Si si come no, ok Alpha. - Dice scontroso il bambino.
- Ben, smettila con questo atteggiamento. Non è da te. E la tua preside ci ha chiamati perchè ci ha detto che non studi più a scuola, non fai compiti, dici parolacce e rispondi male ai professori. Adesso ti metti pure a risponde male a noi? - Lo riprende duramente Stiles.
- Se dite solo cazzate non è colpa mia. - Risponde lui. 
- Senti, capisco che tu sia nervoso perchè si sta avvicinando la luna piena, ok? Lo siamo tutti. Lo sei tu, lo è papà, lo sono io, perfino tua sorella lo è, ma questo qui, non è l'atteggiamento giusto! Adesso andiamo a prendere Sydney all'asilo e a casa ne riparliamo. - Dice Stiles.
- E se io non ne avessi voglia? - Chiede scontroso Ben.
- Te la fai venire. - Dice Scott.
- Io no..
- Ben, non ti voglio più sentire parlare di questo argomento fino a casa, chiaro? - Chiede Scott.
- Si. - Dice rassegnato Ben.
Vanno a prendere la cucciola di casa e tutti e quattro insieme se ne vanno tranquilli, chi più, chi meno, alla loro casa.
Ben, si chiude a chiave nella sua stanza perchè sa che i genitori sono arrabbiati e non ha voglia di parlare.
- Ben, apri questa porta. - Dice tranquillamente Stiles 
- No. - Risponde lui.
- Dobbiamo parlare. - Dice Stiles.
- E io non ho voglia. - Dice Ben.
- Ben, o apri questa porta, adesso, oppure la butto giù, decidi. - Dice Scott
Il bambino spazientito, apre la porta e corre a nascondersi sotto le coperte nonostante il caldo di metà maggio.
- Allora? - Chiede Scott
- Cosa succede Ben, perchè ti comporti così? - Chiede Stiles scoprendolo. Il figlio non risponde, ma scrolla le spalle.
- Alzare le spalle non è una risposta, Ben. - Dice Scott.
- Ma mi lasciate stare? - Chiede Ben
- No! Tu adesso ci devi spiegare. - Dice Stiles.
- Senti, papà! Non è successo niente, ok? Io a scuola non ci voglio più andare.
- E perchè, no? - Chiede Scott.
- Fino a qualche settimana fa eri uno studente modello. - Dice Stiles.
- Questo è quello che credete voi. - Dice Ben.
- Cosa intendi? - Chiede Scott.
- C'è che mi sono rotto di farmi prendere in giro dagli altri. E domani non svegliatemi nemmeno perchè non ci vado a scuola.
- Tu ci vai eccome invece. Devi recuperare tutti i voti. - Dice Scott.
- Non mi interessa. - Dice Ben.
- Ma interessa a noi però! E poi chi è che ti prende in giro? E perchè? - Chiede Stiles
- Per colpa di quell'insegnate troppo idiota. - Dice Ben.
- E dice parolacce. Ben, basta. - Dice Stiles.
- Quale insegnante? E poi, qual'è la sua colpa scusa? - Chiede Scott.
- Quella di italiano. E' colpa sua perchè mi fa sempre leggere ad alta voce. - Dice Ben iniziando a piangere.
- E qual'è il problema amore? Tu leggi benissimo. - Dice dolcemente Stiles facendolo sedere sulle sue gambe e asciugandogli le lacrime.
- No, non è vero. Leggo benissimo qui a casa, con voi. A scuola invece, quando tutti mi guardano, non ci riesco. E per evitare che mi prendessero ancora in giro ho smesso di studiare. - Dice Ben stringendo forte Stiles.
- Ok amore, ma questa non è una giustificazione! Se ce l'avresti detto prima, avremo chiesto all'insegnante di non farti più leggere e l'avrebbe fatto, finita li. Smettere di studiare da un momento all'altro, non è la soluzione. Non lo è proprio per niente. - Dice dolcemente Scott accarezzandogli la schiena.
- Da stasera, ricominci a studiare e recuperi tutte le materie senza fare storie chiaro? E poi insieme, vediamo di risolvere il problema del leggere. Ok? - Chiede Stiles.
- Ok papà. - Dice Ben.
- Papiniiii. - Dice Sydney salendo sul letto del fratello.
- Amoree. - Dice Scott accarezzandogli i capelli, Stiles sorride.
- Io ho fame. E perchè avete fatto piangere mio fratello? - Strilla Syd facendo ridere tutti i presenti e abbracciando Ben. 
- Vado a fare da mangiare lupachiotti! Anche se .. voglio un bacio da tutti e tre prima. - Chiede Stiles. Syd bacia la guancia sinistra, Ben quella destra e Scott gli da un bacio nelle labbra.
- Ti voglio bene papà. - Dice Syd abbracciando Stiles.
- Anche io amore, tantissimo. - Risponde lui dandogli un bacio nei capelli.
- Tz. Che viziata che sei! Papà, lasciali stare a questi due stupidi lupi, menomale che ci siamo io e te qui. - Dice Ben a Scott riempiendolo di baci nella guancia. Scott lo stringe forte a se e lo riempe di baci. Si, sono davvero la famiglia perfetta.

Piccolo spazio autrice:

Amori. Vado a nascondermi! Chiedo scusa a tutti. E alla prossima :D
Grazie a chi è arrivato fin qui.

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Capitolo 10
*** Una giornata solo per noi. ***


*Piccole note: Salve ragazzi. Sono così affezzionata a questi lupacchiotti che gli ho anche trovato un volto. Le immagini sono state prese da google e io ovviamente non ci guadagno nulla. Come sempre, i personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Jeff Davis.

Ben - padre biologico Stiles:

http://www.google.it/search?hl=it&site=imghp&tbm=isch&source=hp&biw=1024&bih=559&q=bambino+capelli+castani+occhi+marroni&oq=bambino+capelli+castani+occhi+marroni&gs_l=img.3...4418.14116.0.14388.49.15.6.28.30.0.166.1741.1j14.15.0....0...1ac.1.34.img..28.21.1578.k760GecXrFw#hl=it&q=bambino+castano+occhi+marroni&tbm=isch&facrc=_&imgdii=_&imgrc=rtmrArMdocsWDM%253A%3BbI7xnt0U6PCp9M%3Bhttp%253A%252F%252Fimage.nanopress.it%252Fdonna%252Ffotogallery%252F625X0%252F137161%252Fbambino-piccolo-e-divertente.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fdonna.nanopress.it%252Fbellezza%252Ffotogallery%252Fbambini-piccoli-bellissimi-che-ne-dite_13357_6.html%3B454%3B301
Syd - Padre biologico Scott:

http://www.google.it/search?hl=it&site=imghp&tbm=isch&source=hp&biw=1024&bih=559&q=bambino+castano+occhi+marroni&oq=bambino+castano+occhi+marroni&gs_l=img.3...2276.8465.0.8910.29.10.0.19.19.0.169.1174.0j10.10.0....0...1ac.1.34.img..17.12.1185.IiUwFUSPgaQ#hl=it&q=bambina&tbm=isch&facrc=_&imgdii=_&imgrc=JJQv97zWfL7KCM%253A%3BJ3L6ZpuYUuMVbM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.mammaimperfetta.it%252Fwp-content%252Fuploads%252Fbambina-inappetente.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.mammaimperfetta.it%252F2010%252F11%252F10%252Fmia-figlia-non-mangia%252F%3B450%3B352
Per aprire le foto, cliccate sul link.
- Una giornata solo per noi.
 
Era luglio ormai, il caldo era diventato insopportabile, Ben, alla fine, ha recuperato tutti i voti ed è stato promosso senza alcun problema, l'asilo di Syd, era ormai chiuso, era iniziata la stagione degli amori, per quell'anno, arrivata un po in ritardo e tra lavoro e figli, Stiles e Scott, non avevano un minuto per loro. Stavano letteralmente impazzendo, sono lupi, e hanno i loro bisogni. Era un martedì sera come tanti, l'indomani entrambi avevano il giorno libero ed erano a cena dai nonni, che nel corso degli anni la loro amicizia è diventata tanto grande a tal punto da farli vivere insieme per dividere le spese. Jonh gli disse che tanto in casa ci sarebbero stati poco e ognuno di loro aveva la propria stanza. Melissa accettò con piacere! I bambini questa sera erano più vivaci del solito e Stiles e Scott passavano il tempo a guardarsi, a leccarsi le labbra, a mordersele e il calore aumentava in loro, sempre più. Ad un certo punto, Scott, non ce la fa più, con i bambini in salotto a giocherellare tranquillamente, lo sceriffo e Melissa distratti, da sotto al tavolo, allunga una mano e inizia ad accarezzare le gambe di suo marito. Stiles lo guarda e con gli occhi lo sta ammazzando, Scott sorride malizioso mentre suo marito sta chiamando a raccolta tutto il suo autocontrollo per non saltargli addosso in questo esatto momento. Diventa rosso in viso e allontana le mani di suo marito dal suo corpo. Prende il cellulare e li manda un messaggio.
-"Scott Stilinski. Ti odio quando fai così, te lo giuro! Smettila oppure ti salto addosso. In questo esatto momento. Ma me la fai apposta?!"
-"No. Non è colpa mia se ti amo ancora come il primo giorno, anzi, anche di più. E non è nemmeno colpa mia se sei così maledettamente sexy. Poi, che vuoi! E' iniziata da tre giorni la stagione degli amori e ancora non ci siamo divertiti. Sono un lupo! Ho dei bisogni." - Dice Scott
-"Appunto idiota. Anche io ho dei bisogni proprio come te, anche io sono un lupo. Ma dobbiamo sfogarli in casa dei nostri genitori!? E smettila di morderti il labbro. E si meno sexy per favore. Ah, tanto per la cronaca, Ti Amo Anche Io baby! Se solo fossimo soli.." - Dice Stiles.
-"Ti salterei addosso in questo esatto momento." - Dice Scott.
-"Anche io. Ok, mi sono calmato, se vuoi, puoi rimettere le mani dov'erano, ma non esagerare." - Propone Stiles.
-"E me lo chiedi anche?" - Chiede Scott, mentre felice, rimette le mani al loro posto.
E' un attimo, un attimo soltanto, chiamati dai loro lupi ad abbandonarsi al loro istinto, il colore dei lori occhi, passa dai marroni, per Stiles e neri per Scott, a rossi. Stiles abbassa la testa e si mette una mano sulla fronte e respira affondo. Scott, leva velocemente le mani dalle gambe di suo marito e ritorna composto mordendosi le unghie.
"Non adesso. Ti prego." - Parla Stiles al suo lupo.
"Sta buono per favore. Resisti! Lo so che anche tu hai dei bisogni. Tieni duro!" - Parla Scott al suo lupo.
Lo sceriffo e Melissa si sono accorti di ciò che accade ai figli e lo sceriffo decide di imbarazzarli ulteriormente.
- Ragazzi, da quant'è che non lo fate? - Chiede lo sceriffo. Stiles quasi si soffoca da solo per l'imbarazzo e Scott è diventato più rosso di un peperone. Melissa sorride.
- Prego? - Chiede Stiles.
- Cosa? - Chiede Scott.
- Certo che per essere lupi siete stupidi. Quella cosa che fanno le persone che si amano. E' cominciata da 3 giorni la stagione degli amori e voi ancora non  avete fatto niente? - Chiede Melissa.
- Mamma per favore. - Impreca Scott deglutendo a vuoto.
- Ci sono i bambini. - Dice Stiles.
- Oh si! Certo. Stasera dormiranno da noi. Almeno voi potete divertirvi un pò e stare soli. E dato che domani avete il giorno libero potete benissimo venire a prenderli domani sera. Vero? - Chiede Melissa allo sceriffo.
- Certo cara. Guarda come stanno messi. - Risponde lo sceriffo.
- Hei, non siamo messi così male, ok? - Dice Stiles.
- Esattamente. - Dice Scott.
- Si come no. Ma la piantate di dire cazzate? Chiunque, anche noi umani, riusciamo a sentire la vostra tensione, anche a due chilometri di distanza. - Dice Melissa sorridente. Vederli in imbarazzo è la cosa più bella del mondo. Lo sceriffo, se solo potesse sprofonderebbe in una risata colossale. Ecco, come non detto. E' appena scoppiato a ridere.
- Papà?! - Dice Syd allungando le braccia verso Stiles per farsi prendere in braccio.
- Vieni qui amore mio. - Dice Stiles facendola accomodare sulle sue gambe.
- Ma me lo lasci un po stare il mio papà? - Brontola Ben dando un bacio nella guancia a Stiles e andando a sedersi sulle gambe di Scott.
- No, lui è mio stupido. - Risponde per le rime la piccola.
- Chiamami un altra volta così e ti mordo, tu sei stupida non io. - Dice Ben mostrando gli occhi gialli. La sorellina ringhia.
- He. hei! Signorini, calmatevi è. - Li riprende Scott.
- Ha iniziato lei. - Dice Ben. Syd ha allungato una mano verso di lui, per stuzzicarlo. Stiles l'ha fermata prima del tempo.
- Oh, allora! Che vi prende stasera? Quante volte vi abbiamo detto che dovete controllare i vostri lupi? - Li riprende Stiles.
- State un po calmi. - Dice Scott.
- Volevate chiederci qualcosa? - Chiede Stiles.
- Si. - Risponde Ben.
- Cosa, amore? - Chiede Scott accarezzandogli i capelli.
- Cos'è la stagione degli amori, papà? - Chiede Syd. Melissa e lo sceriffo sono diventati rossi in viso e iniziano a sorridere. Stiles è sbiancato e Scott apre e chiude la bocca un paio di volte tentando di spiccicare parola, ma invano.
- Mh, dove avete sentito questa parola? - Chiede finalmente Stiles.
- Zio Peter. - Risponde tranquillamente Ben.
- GRRRRR. - Ringhia Scott.
- Grrrrrr. - Aggiunge, in contemporanea a lui, Stiles.
- Perchè voi potete usare i vostri lupi e noi no? - Chiede giustamente Syd.
- Beh, forse perchè sei una nana ancora? - Chiede Ben.
- Papà, posso morderlo? - Chiede Syd a Stiles.
- No! - Dice severo Stiles.
- Ma perchè? La luna piena è vicina e se lo mordo due minuti dopo è già guarito.
- Non è una giustificazione signorina. - Dice Scott
- Vuoi che ti mordo io, nana? - Chiede Ben.
- Benn. - Lo riprendono i nonni e i genitori.
- Che c'è? Lei può e io no? - Chiede Ben.
- Neanche lei può infatti. Discorso chiuso. - Dice Scott.
- Uffaa! Siete sempre i soliti. Ma ce lo dite o no cos'è la stagione degli amori? - Chiede spazientita Syd.
- Possiamo chiederlo a zio Peter cos'è. - Dice Ben.
- Nooo! - Impreca Stiles facendoli sobbalzare.
- Amori, la stagione degli amori, per i vostri papà, e per voi quando sarete più grandi, è qualcosa che vi porterà a voler stare incondizionatamente con il vostro compagno. - Spiega dolcemente Melissa.
- Ed è già iniziata, nonna? - Chiede Syd.
- No amore, non ancora. - Risponde Melissa.
- E quando inizierà, nonna? - Chiede Ben.
- Tra qualche mese amore. Ma diteci, volete restare a dormire qui con noi, stasera e poi domani vi vengono a prendere? - Chiede nonno Stilinski. 
- Siii. - Rispondo i bambini mentre Syd corre ad abbracciare la nonna e Ben il nonno.
Stiles e Scott, quasi involontariamente, tirano un sospiro di sollievo. Mentre i loro lupi, graffiano i loro petti per la felicità. Passa ancora qualche ora e una volta messi a letto i pupi, salutati i genitori, i due coniugi vanno alla loro casa. Soli! Inutile dire cosa fecero fino a che non si addormentarono. Sono le 08:45 in casa McCall-Stilinski e i due lupacchiotti, si sono appena svegliati, l'uno stretto a l'altro.
- Ciao amore mio. - Dice malizioso Scott baciandoli il collo.
- Buongiorno amore. - Dice Stiles.
- Senti, ho un idea. Chiamiamo a casa dei nostri genitori per sapere come stanno i nostri figli, co..
- Si si, colazione per riprendere le forze e poi ricominciamo. Va bene. Ci sto! - Lo interrompe Stiles sorridente.
- Mh, tu si che mi conosci, vieni qui amore mio. - Dice Scott facendolo girare di scatto e un secondo dopo Stiles è già sopra di lui che si baciano con pura passione.
- Devo fartela ancora pagare per ieri. - Dice Stiles mordendo dolcemente il suo collo.
- Fa pure. - Dice malizioso Scott.
Stiles, improvvisamente, si alza da quella posizione e si siede sulle gambe di Scott che accarezza la sua schiena nuda. Con il cellulare in mano, poi, chiama il padre e la suocera. Risponde Melissa.
- Hei Mell, ciao. Senti, abbiamo chiamato per vedere se è tutto a posto. - Dice Stiles.
- Hei lupacchiotti. Buongiorno! Si si qui tutto bene! Si sono appena svegliati e tuo padre gli sta preparando la colazione. State tranquilli. Ci vediamo stasera, ok? - Chiede Melissa, Stiles sta guardando il marito che sta scuotendo velocemente la testa su e giù dicendo di dirgli si.
- Ok dai, a stasera, grazie mille Mell. Salutaceli, a tutti e tre. Ciao!
- Ciao tesoro. A stasera! - Dice Melissa. Stiles non fa nemmeno in tempo a dire A che Scott è già sulle sue labbra. Stiles sa cosa vuole e inizia a parlare.
- Ma non manca la colazione, prima d..? - Chiede malizioso Stiles fra un bacio e l'altro.
- Piccolo cambio di programma. Adesso sta zitto e continua a baciarmi. - Ordina dolcemente Scott, interrompendo le sue parole.
- Ai suoi ordini, Alpha. - Dice Stiles.
- Vieni qui, lupacchiotto sexy. - Dice Scott. La colazione, divenne un pranzo. Melissa, a metà pomeriggio li chiama e li chiede di fermarsi anche per quella sera a cena da loro, accettano con piacere, ritornano nel loro letto e dopo una doccia veloce, vanno dai figli. Entrano in casa dai genitori e li trovano a litigare. Syd che ringhiava e gli occhi gialli, altrettanto Ben che di tanto in tanto mostrava anche gli artigli. Si affrettano a dividerli. Scott con Ben e Stiles con Syd. Dopo avergli ripetuto all'infinito di calmarsi, senza ottenere risultati, esasperati, i due genitori, si guardano per un secondo negli occhi e in silenzio, ma specie a malincuore, si sono dati il permesso per un ordine Alpha. Appena Stiles, da l'ordine alla figlia facendo diventare i suoi occhi rossi fuoco, lei blocca la trasformazione e ritorna in se scoppiando a piangere. Ben altrettanto. Tentano di scappare tra le braccia dei loro nonni ma i genitori non gli e lo permettono.
- Ho detto basta. Anche io e papà, ogni tanto litighiamo, ma ci avete mai visto ringhiarci a vicenda? Questa storia deve finire. Siete ancora piccoli per la lotta. E se continuate così, la prossima volta, quando io e papà, andiamo ad allenarci con il resto del branco, voi invece di venire a guardare e imparare qualcosa, starete con i nonni, chiaro? - Chiede severo Stiles ai figli.
- E lo stesso vale per te, signorino. Non voglio più ripetervelo. E nemmeno papà. Avete capito? - Chiede Scott ai figli. Loro annuiscono e poi scappano.
- Nonnaaa. - Dice piangendo Syd correndo da Melissa per essere presa in braccio.
- Oh, amore vieni qui, su! - Dice Melissa prendendola in braccio e accarezzandola.
- Nonnooo. - Dice piangendo Ben correndo da suo nonno per essere preso in braccio.
Stiles e Scott sorridono e i genitori li guardano furiosi.
- Shhh, sta calmo amore. - Dice lo sceriffo stringendo forte a se Ben e accarezzandolo dolcemente.
- Ma papà, è arrabbiato con me. - Dice piangendo Ben.
- No amore, non lo è più papà. - Dice Melissa.
- Non è vero, sono arrabbiati. Ci hanno fatto gli occhi rossi e ringhiavano. - Dice continuando a piangere Syd.
- E' perchè sono due stupidi. Adesso li picchiamo come quand'erano piccoli. Guardate! Nonna, vieni, andiamo a punire i nostri figli. - Dice lo sceriffo a Melissa. Sorridono e con i nipoti ancora in braccio si avvicinano ai figli. Melissa tira uno scappelloto a Stiles.
- Ahu. - Si lamenta Stiles.
- Sta zitto. - Dice Melissa.
- Perchè? - Chiede Stiles.
- Perchè sei uno stupido e hai fatto piangere mia nipote, ecco perchè. - Lo riprende Melissa. Scott scoppia a ridere, ma prima che dica qualsiasi cosa, lo sceriffo, ha tirato anche a lui uno scappellotto dietro la nuca.
- Aiah! Sceriffo. - Brontola Scott.
- Sceriffo un corno. Non fare mai più spaventare così a mio nipote. - Lo riprende lo sceriffo. Ben e Syd scoppiano a ridere.
- Dai amore, picchia anche tu papà. - Dice il nonno, prendendo un braccino di Ben, facendo "picchiare" Scott.
- Non devi più farmi piangere, papà. - Dice melissa imitando la voce della nipotina e copiando il gesto del consuocero.
- Tu smettila di fare i capricci e io non ti faccio più piangere. - Dice Stiles.
- Ok, la smetto. - Dice nonna con la voce di Syd.
- Dai vieni qui nanetta. - Dice Stiles prendendo la sua bambina in braccio.
- Mi ascolterai la prossima volta? - Chiede Scott a Ben.
- Si, papà, certo. Non farò più la lotta con Syd, promesso. - Dice il nonno con la voce di Ben.
- Ok brontolone, vieni qui. - Dice Scott prendendo il suo bambino in braccio.
Melissa si allontana in cucina e qualche minuto dopo, ritorna in salotto da loro.
- Hei. Stupidi lupi, a tavola che è pronto. - Dice Melissa.
- Mamma basta. Noi non siamo stupidi lupi. - Dice Scott 
- Giusto. I miei nipoti, non lo sono. Voi si. - Dice Melissa. I bambini corrono ad abbracciarla dicendo che ha ragione, lo sceriffo gli da un bacio nella guancia e Stiles e Scott, rimasti soli per qualche secondo, si scambiano un leggero bacio sulle labbra.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Eccoci amori, vi ha divertito il capitolo? :) spero di si. I bimbi vi piacciono? Ho fatto la scelta giusta oppure non si assomigliano per niente ai
genitori? :) Chiede UMILMENTE SCUSA PER L'ORRIBILE GRAFICA IN CUI APPAIONO I LINK MA NON VENIVA IN ALTRO MODO. Se sapete come migliorare, fatemi sapere per favore. Ad ogni modo, fatemi sapere e vi lascio in attesa del prossimo capitolo. A presto :D e grazie a chi è arrivato fin qui.

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Capitolo 11
*** Brutti sogni. ***


- Brutti sogni.
 
Era notte fonda ormai, in casa McCall-Stilinski. Stiles, era fuori città per lavoro e Ben e Syd dormivano tranquillamente nel loro letto o almeno, questo è quello che credeva Scott. Se fino a mezz'ora fa erano nel loro letto che dormivano profondamente, adesso sono in salotto come nulla fosse. Scott, stava per addormentarsi e sentire i battiti dei figli il lontananza, parve strano. Scese dal letto e con i suoi sensi da lupo, intuì che non erano nelle loro stanze  ma bensì in salotto. Si avvicina a loro e li trova spaparanzati sul divano. Chi a giocare con il cellulare, chi con il nintendo imbacuccati da una coperta, visto e considerato il freddo di dicembre.
- Hei lupacchiotti. Ditemi un pò, avete visto che ora è? - Chiede Scott spuntando alle loro spalle e facendoli sobbalzare.
- Ciao papà. - Dice sorridente Syd mentre scende dal divano per andare ad abbracciarlo.
- Ciao papi. - Dice Ben dandogli un bacio nella guancia.
- Ciao? Ma che ciao, ragazzi! E' l'una e venticinque di notte, ve ne rendete conto? Fino a mezz'ora fa stavate dormendo profondamente e adesso siete qui? - Chiede dolcemente Scott accarezzando i capelli di entrambi.
- Non riusciamo a dormire. - Confessa Ben.
- No? - Chiede ancora Scott.
- No. - Dice Syd.
- Ok nanetti. A letto, su. - Dice Scott prendendoli entrambi in braccio. 
- Ahh, papà ma che fai? - Chiede Syd fra le risate.
- Dai papà, non riusciamo a dormire davvero. - Dice Ben, anch'egli fra le risate.
- Dormirete con me. - Dice Scott.
- Siii! - Dicono i fratelli riempiendolo di baci. Con i figli ancora in braccio, arriva nella stanza da letto, li adagia delicatamente su esso, mette dei cuscini ai lati nel caso la notte si girassero, si mette nel mezzo e i figli l'abbracciano. 
- Papà? - Dice Ben stretto a lui.
- Dimmi amore. - Dice Scott.
- Ma un giorno anche io sarò forte come te e papà? - Chiede Ben. 
- Certo che lo sarai. Tu sei un McCall-Stilinski. Non potevi avere combinazione di cognomi migliori. Credimi! - Risponde Scott dandogli un bacio in fronte.
- E anche io, papà? - Chiede Syd.
- Certo amore mio. Sarete i lupacchiotti più belli, dolci, forti e intelligenti del mondo. Sicuramente anche molto più di noi. - Dice Scott baciando anche lei.
- Beh, su Syd e l'intelligenza ho dei dubbi a riguardo. - Scherza Ben.
- E io su te e la tua bellezza. - Scherza Ben
- Ahah dai ragazzi. Basta! Adesso chiudo la luce e dormite. - Dice Scott sorridente.
- No. - Dice Syd.
- Si invece, non, no. - Dice Scott.
- No non possiamo papà. Prima dobbiamo fare una cosa. - Dice Ben guardando la sorella.
- E sarebbe? - Chiede Scott.
- Questo. - Dicono in coro iniziando a dare bacetti a raffica nella guancia di Scott.
- Ah, i miei lupacchiotti. Quanto vi amo!! - Dice dolcemente Scott.
- Anche noi papà. - Dice Ben.
- No, io lo amo di più. - Dice Syd.
Scott ride e li mette a letto. Durante la notte, i lupacchiotti si sono addormentati tranquillamente, chi invece è rimasto sveglio, è proprio lui. Syd era completamente buttata addosso a lui. Ben con le gambe incrociate alle sue, li dormiva con tutto il suo peso sul ventre. Verso le 3, quando i bimbi, tornano finalmente ad una normale posizione, Scott è convinto di poter dormire almeno qualche ora. Quel che però non sa, è che la testolina di suo figlio, ha deciso bene di giocargli un brutto scherzo, o per meglio dire, un incubo. Sta ancora dormendo, ma inizia a ringhiare e a tirare fuori gli artigli. Scott, si alza in un tempo che è pari all'immediato e tenta di svegliare il figlio. Una volta sveglio, quest'ultimo, ha quasi completato la trasformazione.
- Ben. Ben, amore, calmati, ok?! Ti devi calmare. Era solo un sogno. - Dice Scott mentre gli tiene il viso fra le mani.
- Così, bravo! Respira amore mio. - Dice Scott.
- Non posso, papà. - Dice Ben continuando a ringhiare.
- Si che puoi. Sei sempre stato bravo a mantenere il controllo. Proprio come papà. Dai l'ordine al tuo lupo di fermarsi, adesso. - Come Scott dice questo, Ben, riesce a bloccare la trasformazione. Respira a fatica e si tiene la testa.
- Papà, mi fa male la testa. Perchè? - Chiede Ben.
- Era una trasformazione inconscia la tua. Nel sogno, il tuo lupo ha creduto fossi in pericolo ed è uscito fuori per salvarti.
- Papààà. - Dice Ben gettandosi fra le braccia di suo padre.
- Sta tranquillo amore, era solo un sogno. Tranquillo!
- Ho avuto paura. E se non sarei riuscito a fermarmi? - Chiede Ben.
- Se non ce l'avresti fatta, a malincuore, ti avrei dato un ordine Alpha, ma ce l'hai fatta perchè tu, sei un lupo eccezionale. Tuo padre anche è così. Te l'ho mai detto che alla sua prima luna piena, si è trasformato solo una volta? Ed è stato solo per due minuti esatti. Non di più, eravamo chiusi in una cantina e abbiamo dormito tutta la notte. La luna piena successiva, siamo stati nel bosco e anche li, non una sola trasformazione.
- Davvero? - Chiede stupito Ben.
- Si davvero. - Risponde Scott sorridente accarezzandogli i capelli.
- Papà, ma sei sicuro che tua figlia sia un lupo come noi? Ho ringhiato, stiamo parlando, perchè non si è ancora svegliata? - Chiede Ben guardando la sorella che sta continuando a dormire come nulla fosse.
- Si, è un lupo. Non ha nemmeno 5 anni Ben, sta dormendo. - Dice Scott.
- Mbah, sarà. - Dice Ben.
- Dai, sai cosa facciamo adesso? Andiamo di sotto in cucina, ci beviamo un bicchiere d'acqua così magari il tuo cuore la smette di scalpitare nel petto così velocemente, ci laviamo questo bel faccino tutto sudato e ce ne torniamo a dormire.
- Ok ma voglio che mi prendi in braccio. - Dice Ben mettendo le braccia intorno al collo di suo padre. 
- Mhu, andiamo cucciolone. - Dice Scott prendendolo in braccio, dandoli un dolcissimo bacio nella guancia e portandolo in cucina.
La mattina dopo, il risveglio, fu più che traumatico. Specie per Ben. Nemmeno Syd aveva intenzione di alzarsi.
- Syd, dai amore, per favore, alzati che è tardi. Ti devo ancora vestire. - Dice Scott per l'ennesima volta.
- Uffa! - Brontola Syd alzandosi finalmente dal letto, Scott la prende in braccio e poi tenta di svegliare Ben.
- Ben, vado a vestire tua sorella e fra 5 minuti ti voglio di sotto già vestito per la colazione. Alzati.
- No. - Dice Ben.
- Si invece.
- Dai papà, fammi stare con te a casa, oggi. Per favore. - Brontola Ben.
- Amore, devo andare a lavoro. Non sto a casa oggi, lo sai. E tu devi andare a scuola.
- Non è giusto. - Si che è giusto invece, su. Fila! - Dice dolcemente Scott accarezzandogli i capelli
Dopo innumerevoli rimproverate, i figli hanno finalmente fatto colazione e una volta vestiti, lavati e profumati, escono da casa e dopo qualche minuto di macchina sono già divisi, chi alle elementari, chi all'asilo e chi a lavoro. Per quel giorno, è Melissa ad andargli a prendere alle chiusura delle scuole, dato che Stiles, non c'era e lui era ancora a lavoro. Vanno a casa dei nonni e passano il resto del pomeriggio tranquillamente a giocare con il nonno che li vizia all'invero simile.
- Ciao mamma. - Dice Scott dandogli un bacio nella guancia, intorno alle 18:45 quando va a recuperare i figli.
- Ciao amore mio della mamma. - Dice Melissa coccolandoselo un pò.
- Ma, ma..mam..ma! Mamma ti sei accorta che non sono più un bambino o cosa? - Brontola sorridente Scott.
- Per me sarai sempre il mio bambino. - Dice Melissa.
- Ah ecco. A proposito, dove sono i miei? - Chiede Scott.
- Di sopra. Sai che tuo suocero li vizia. - Risponde sorridente Melissa.
- Certo. Perchè tu no, ovviamente. - Dice Scott.
- Ahha hai ragione. Li vizio anche io. Ragazziiiiii. C'è papà. - Dice Melissa chiamando i nipoti.
- Papiii. - Corrono ad abbracciarlo.
- Vite mie. Ciao!
- Restate a cena qui, stasera? - Chiede lo sceriffo.
- Siii. - Rispondono i bambini.
- Hei signorini, qui fino a prova contraria decido io, non voi. - Dice Scott scherzosamente.
- Sta zitto Scott. Tuo marito non c'è e tu in cucina sei un imbranato. Non posso permettere che i miei nipoti muoiano di fame. - Dice Melissa tranquillamente. Ben e Syd scoppiano a ridere.
- Grazie per la fiducia mamma. - Fa l'offeso Scott.
- Prego Scott. Ti voglio bene anche io. Dai, filate a tavola angeli miei che è pronto.
- E tanto per la cronaca, non farei mai morire di fame i miei figli. - Dice Scott.
Finita la cena, Scott ringrazia e saluta i genitori e con i figli, già crollati nella macchina, se ne va tranquillo a casa. Li prende in braccio, senza svegliarli, li infila il pigiama e li infila nel lettone, certo che se non l'avrebbe fatto lui, l'avrebbero fatto loro nel cuore della notte. Syd lo abbraccia forte e Ben gli stringe la mano. Quella notte per fortuna, Scott, dormì qualche ora. Quando all'improvviso alle 3:45 in punto, mentre lui era nel sonno più profondo, venne svegliato dalle urla dei figli.
- Papààààààààà! - Gridavano correndo giù per le scale per andare in salotto. Hanno sentito l'odore di Stiles. Scott si alza felice dal letto e dalle scale lo guarda abbracciare i figli.
- Amori miei. Che ci fate svegli a quest'ora? - Chiede Stiles mentre continua a stringerli forte a se.
- Hanno sentito il tuo odore, amore. Ti sei già dimenticato che abbiamo due lupi per figli? - Chiede sorridente Scott.
- Ciao amore. Mi siete mancati. - Dice Stiles.
- Tu a noi. E poi, sono felice così da domani li svegli tu la mattina, che oggi non c'era verso. Non si sarebbero alzati nemmeno con le cannonate. - Dice Scott.
- Non è vero. - Dice Ben
- Si che è vero. - Dice Scott.
- No, papà, non si dicono le bugie. - Dice Syd. Stiles scoppia a ridere e Scott gira le testa più e più volte divertito.
- Dai cuccioli, a letto, su. Io dico una cosa a papà e arriviamo. - Dice Stiles.
I figli se ne vanno lasciando i genitori soli.
- Hei lupacchiotto. Vieni ad abbracciarmi. - Dice sottovoce Stiles, per non farsi sentire dai figli. Scott si butta subito addosso a lui baciandolo dolcemente.
- Amore mio grande. Quanto mi sei mancato. - Dice Scott.
- Ti amo da morire Scott. - Dice Stiles dandogli un bacio a stampo.
- Ti amo anche io amore mio. Ma non dovevi tornare domani mattina, scusa? 
- Il mio capo, è andato in pensione. E il suo posto è stato preso dal vice direttore. - Dice con un sorriso di vittoria in volto Stiles.
- Aspetta un attimo, ma sei tu il vice direttore. - Strilla euforico Scott.
- Ero il vice direttore. - Lo corregge Stiles.
- Sei capo? - Chiede sorpreso Scott.
- Si son.. - Stiles non fa a tempo a finire la frase che Scott è già sulle sue labbra.
- Lupacchiotto, frena i tuoi istinti, abbiamo due figli al piano di sopra che sono nel nostro letto.
- Va bene, va bene, andiamo a dormire. - Dice Scott continuando a baciarlo. Mano nella mano, zitti zitti, felici felici, se ne vanno al piano di sopra e qualche minuto dopo, sono già tutti e quattro crollati dal sonno.
Syd stretta a Scott. Ben stretto a Stiles.
 
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Allora che dite? :) Vi è piaciuto questo capitolo? Spero di si e alla prossima :D 

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Capitolo 12
*** Un morso di troppo. ***


- Un morso di troppo.
 
Sebbene Syd, fosse figlia di Scott, il carattere era esattamente quello di Stiles, era un peperetta, vispa, attiva, vivace, giocherellona e brontolona proprio quanto lui. Se ci aggiungiamo che è anche una piccola lupacchiotta di 5 anni compiuti il 12 di Dicembre, allora le cose, si complicano. Stiles, per quel giorno era di riposo e i bambini altrettanto. L'asilo e la scuola erano chiusi per problemi tecnici. Scott era a lavoro e fu Stiles, a doversi occupare di loro. Erano le 09:10 e si erano già svegliati.
- Ciao papà. - Dice Ben abbracciandolo ed entrando in cucina dove c'era Stiles che sorseggiava il suo 5° caffè della giornata.
- Ciao amore mio. - Dice Stiles prendendolo in braccio. 
- Tua sorella? - Prosegue ancora Stiles.
- Non lo so e non mi interessa. - Risponde Ben
- Hei! Ma cosa dici? - Chiede Stiles.
- Mi morde sempre papà. E non lo fa normalmente, ok? Lo fa con i denti da lupo. Non la sopporto più. - Dice Ben.
- Scherzi? - Chiede il padre.
- No. Lo fa sempre. E' diventata una routine nell'ultimo periodo. Poi però se lo faccio io a lei vi arrabbiate e a lei non gli dite mai niente. - Brontola Ben con il broncio.
- Ma amore, se non ce lo dici! Come possiamo riprenderla? Non ti preoccupare che la prossima volta che la becco io, gli farò passare la voglia di farlo.
- Ahah - Ride di gusto Ben, Stiles sorride e gli accarezza i capelli, tenendolo ancora in braccio e lo riempe di bacetti nella guancia.
- Dai, faccio la colazione. Tanto tra poco tua sorella scende. Sentila, è in bagno. - Dice Stiles indicandosi l'orecchio per far sentire al figlio.
- E' vero. - Dice Ben sorridente.
- Certo. Ma non dirgli niente a papà che usiamo i nostri poteri. - Scherza Stiles.
- No, non lo farò. E' un brontolone, si arrabbia sempre quando lo facciamo. - Dice Ben ridendo.
- E' tutto matto amore, non farci caso. - Scherza ancora Stiles.
- Nanaaaa ! Scendi che c'è la colazione. - Urla Ben.
- Bennn. Che urli! Ci sente benissimo. - Dice Stiles portandosi istintivamente un dito all'orecchio.
- Che c'è? Non ti avrò stordito spero. - Dice Ben.
- Beh no, ma c'eri quasi. - Dice Stiles sorridente.
- Scusa papà. - Dice Ben.
- Tranquillo amore. - Lo tranquillizza Stiles.
Dopo aver salutato la cucciola, fatta la colazione, Stiles decide di portarli dal nonno, dato che sente la mancanza del padre e impedirgli di mangiare cibo spazzatura, data l'assenza di Melissa. La giornata scorre serena, mancano poche ore all'arrivo di Scott e Stiles, con bimbi tutti sporchi di grasso a seguito perchè hanno ben deciso di aiutare il nonno ad aggiustare la macchina della centrale, ritorna a casa. Sta preparando la vasca per Ben quando lo sente ululare dal dolore. Gli occhi gli diventano rossi, chiude l'acqua alla svelta e corre da ben. Syd, è già scappata nella sua stanza.
- Amore, che è successo? - Chiede Stiles premurosamente avvicinandosi a lui.
- Mi ha morso. - Urla Ben con gli occhi già gialli dal dolore e dalla rabbia.
- Shh! Fa vedere. Dai amore, ora passa. Guarda, sta già guarendo. - Dice Stiles cercando di calmarlo.
- Non mi interessa. Adesso la mordo io! - Strilla Ben.
- No, vieni con me. Andiamo! - Dice Stiles
- Dove? - Chiede Ben.
- Da lei. - Risponde Stiles.
Mentre porta Ben da Syd per rimproverarla, ovviamente, il suo cellulare inizia a squillare. Il primo è Scott.
- Stiles, che è successo? Devo venire a casa? Ho sentito Ben. - Chiede Scott avendo sentito a distanza l'ululato di suo figlio.
- No Scott, tranquillo. Adesso devo andare a rimproverare nostra figlia. A dopo! - Risponde Stiles.
- Nostra figlia? Cosa centra? - Chiede Scott
- Lo ha morso. E Ben ha detto che non è la prima volta e non stava mentendo. Adesso si è chiusa in camera sua e sento la sua paura. - Dice Stiles.
- Beh, dovrebbe averne! Digli che come torno se la dovrà vedere anche con me. A dopo amore.- Dice Scott.
- Dai, ciao amore, a dopo. - Dice Stiles. Riaggancia il telefono e gli arriva un altra telefonata.
- Derek? - Dice Stiles.
- Ohi, Stiles, sono con Peter, Cora e Isaac, dobbiamo venire? Ho sentito Ben. Tutto apposto? - Chiede Derek.
- Si si state tranquilli. Solo una piccola lite con la sorellina. Non preoccupatevi e grazie. - Dice Stiles.
- Oh! Certo che per essere figlia di Scott è strano. Ha il tuo carattere! - Scherza Derek.
- Ahah si lo so, me lo dicono in tanti. - Dice Stiles.
- Dai, ti lascio al ruolo di padre rimproveratore. Sento la tua voglia di sgridarla fin da qui. - Dice Derek.
- Già! E' strano però, Ben non era come lei. E' un periodo che morde chiunque. - Dice Stiles.
- Per le femmine nate con il gene della licantropia è così, tra qualche mese gli passa, vedrai. -
- Ok Derek, grazie mille per aver chiamato! Saluta gli altri, ciao. 
- Ciao Stiles.
Chiude la telefonata e finalmente può andare dalla figlia. La porta è chiusa, sfortuna per lei, però, non a chiave. Stiles entra con Ben in braccio e la trova nascosta sotto al letto. Non dice una parola, fa sedere Ben sul letto della sorella, si abbassa e la trascina fuori di li con una mano, data la sua forza e la leggerezza di Syd. Lei cerca di liberarsi, ma quando vede lo sguardo autoritario del padre e sente la sua rabbia, decide che è meglio per lei di lasciar stare.
- SYDNEY MCCALL-STILINSKI. Questa volta l'hai fatta grossa. E' ora che tu la smetta. E' tuo fratello, non è un pupazzo. E se lo facesse lui? Se ti mordesse ogni qualvolta li venga voglia proprio come fai tu? E poi io e tuo padre ti abbia detto centomila volta che devi controllare il tuo lupo. Lo sai quanto ci ha messo a guarire, questa volta, tuo fratello? Più del solito. Perchè non era un normale morso, gli sei andata affondo proprio. E' un bambino come te e anche se è un lupo anche lui sente dolore. - Dice Stiles con voce autoritaria. Syd non risponde, ma abbassa gli occhi e inizia a piangere.
- Non iniziare a piangere adesso perchè mi fai arrabbiare ancora di più. Non sto scherzando Syd e guardami in faccia quando ti parlo. - Dice Stiles alzandogli il viso con due dita sotto al mento per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- Non voglio mai più vederti mordere un altra sola volta tuo fratello. Gli hai fatto male! Mi ha chiamato perfino zio Derek che era con lo zio Isaac, la zia Cora e lo zio Peter, per vedere se avevamo bisogno d'aiuto. Ma ti rendi conto che è riuscito a sentirlo pure papà? E tanto per la cronaca, come arriva, anche lui vuol parlarti. Adesso tu gli chiedi scusa e mentre lui va in bagno a lavarsi io vado di sotto a preparare la cena e tu verrai con me, voglio controllarti da ora in avanti, sempre. Come uscirà lui dal bagno, una volta asciugato, ci fili pure tu. E non voglio sentire lamenti, poi come arriva tuo padre ne riparliamo. - Conclude Stiles. Sente la paura di Syd e per quanto se ne dispiaccia, quando ci vuole ci vuole. 
- Io me ne vado. - Sbotta Ben vedendo che la sorella non gli ha ancora chiesto scusa, come detto dal padre.
- No. Lei prima deve fare una cosa. - Dice Stiles fermandolo.
- Scusa. - Dice Syd. Poi, stupendo tutti, gli da un bacio nella mano dove l'aveva morso.
- Ecco, bua non c'è più. - Dice teneramente Syd. Ben e Stiles sorridono all'unisono poi Ben va a levarsi tutto quel grasso di dosso.
- Tu fila di sotto. - Dice Stiles. La bambina, zitta zitta, segue l'ordine del padre. Dieci minuti dopo, Ben, si sta ancora lavando e arriva anche Scott. Inutile dire che se era un pò più calma, la paura è tornata ad avvolgerla. Stiles lo saluta, Syd no.
- Ciao è. - Dice Scott guardandola negli occhi.
- Ciao papà. - Dice Syd cercando di guardarlo il meno possibile negli occhi.
- Vieni un pò qua, tu. - Dice Scott. Syd sembra non ne sia intenzionata, ma Stiles la sta guardando negli occhi facendoli segno di andare perchè sennò si sarebbe arrabbiato ancora di più. Si avvicina lentamente a lui ma non lo guarda. Come il marito, anche lui adesso, gli ha alzato il viso con due dita.
- Ora tu mi ascolti, perchè non te lo ripeterò più. Stai esagerando! Non so se ti rendi conto di quello che hai fatto signorina. Tuo fratello, dal dolore che ha sentito ha ululato talmente tanto forte da mettere in allerta il resto del branco. Ma ti sembra il modo? - Chiede Scott.
- Ma ha iniziato lui. - Brontola Syd.
- Non mi importa chi sia stato ad iniziare. Hai fatto una cosa che non dovevi fare. Punto! Lui ti ha morso per caso? - Chiede ancora Scott.
- No. - Risponde Syd.
- Ecco, appunto! E per stasera sei in punizione e il nintendo lo teniamo noi. 
- Papà, io ho finito. Ti ho già messo l'acqua pulita per Syd se li devi fare il bagnetto. - Dice Ben a Stiles.
- Grazie amore. - Dice Stiles
- Ciao papi. - Prosegue Ben sorridente dando un bacio a Scott.
- Ciao cucciolo, ma guarda, hai i capelli tutti bagnati e sei solo in canottiera, sei matto? Vieni, che mentre papà fa il bagnetto a Syd, io ti vesto e ti asciugo i capelli. - Dice Scott prendendolo in braccio.
- Con il phone? - Chiede teneramente Ben.
- Si. - Risponde Scott.
- Siii! - Strilla felice Ben. Ama da sempre il phone.
Scott e Ben se ne vanno lasciando Stiles e Syd soli.
- Dai lupacchiotta, andiamo a fare il bagnetto. - Dice Stiles con un tono di voce normale. Syd, crede che lui sia ancora arrabbiato con lei. Dopo qualche minuto di assoluto silenzio in cui Syd è dentro la vasca e Stiles la sta lavando Syd, inizia a parlare.
- Papà? - Dice Syd.
- E'. - Dice Stiles.
- Ma sei ancora tanto arrabbiato con me? - Chiede con gli occhi già lucidi. Stiles la guarda serio, inspira a fondo e poi inizia a parlare.
- Secondo te? - Chiede Stiles.
- Si. - Dice triste Syd abbassando la testa.
- No. - Dice Stiles.
- No? - Chiede Syd quasi felice.
- No ma non voglio che lo fai più. Intesi? - Chiede Stiles.
- No. Mai più, giuro, papà! - Dice Syd facendo il gesto del giuramento. Stiles sorride e li lancia un pò di schiuma addosso. Syd inizia ridere di gioia e poi fa una cosa che uno Stiles sopra pensiero, non si sarebbe mai aspettato. Ha riempito le sue manine di schiuma e l'ha spalmata tutte sulle guancie di Stiles.
- Bahmhah. Ahhah Syd. - Dice Stiles cercando di pulirsi ma più lui si pulisce, più la sua piccola lupacchiotta, continua a riempirlo di schiuma.
- Ti voglio bene papà. - Dice Syd dandogli un bacio a stampo.
- Anche io amore, ti voglio bene anche io. - Dice Stiles dandogli un bacio in fronte.
 
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Eccoci belli miei. Grazie a chi è arrivo fin qui. Siete fantastici! Alla prossima :D Forse è un pò corto.. sorry.

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Capitolo 13
*** Come un salto nel vuoto. ***


- Come un salto nel vuoto.
 
Erano le 02:25 del mattino in casa McCall-Stilinski, quando Stiles si svegliò e per evitare di svegliare anche il marito decise di chiudersi in bagno. Aveva sognato la madre. Non accadeva da 13 anni ormai e rivedere il suo sorriso fu un colpo al cuore. Improvvisamente si ritrovò a respirare a fatica e questo li parve molto strano dato i suoi poteri da lupo. Si accasciò contro le mattonelle fredde del bagno e la testa sulle gambe circondate dalle braccia. Inizia ha tremare e le lacrime iniziano a scendere libere sul suo viso. Inevitabile, l'arrivo di Scott. Pur avendolo sentito, non si scompose e rimase nella stessa posizione. Scott non disse nulla, sapeva cosa avesse il marito e sapeva anche come calmarlo. Si accasciò a terra, la schiena contro il bordo vasca, stessa posizione di Stiles e faccia a lui, gli prese una mano tremolante stringendola forte.
- Hei. - Disse Scott dopo qualche secondo di silenzio.
- Hei. - Rispose Stiles fissando il pavimento. Si è sempre vergognato a farsi vedere piangere. 
- Che succede? uh? - Chiede Scott accarezzandogli il viso e tenendogli la mano.
- Niente, solo un sogno. - Risponde Stiles
- Mamma? - Chiede Scott, anche se già sapeva.
- Mamma. - Risponde Stiles.
- Me lo vuoi raccontare? - Chiede Scott.
- E' strano. - Dice Stiles.
- Cosa? Il fatto di raccontare un sogno a tuo marito o il fatto che il cuore ti sta letteralmente uscendo dal petto nonostante tu sia un lupo? - Chiede Scott.
- Credo più la seconda. - Risponde Stiles.
- Si, credo anche io. - Dice Scott.
Stiles sorride, ma non risponde.
- Ok, senti, facciamo così! Prima, vieni qui a farti consolare tra le braccia di tuo marito e poi, quando ti sentirai meglio o pronto, mi racconterai tutto. Dai lupacchiotto. Vieni qui da me. - Dice teneramente Scott tirandolo leggermente a se, ma prima che potesse fare altro, Stiles, dopo averlo guardato per un secondo negli occhi, si è gettatto sulle sue braccia. Stringe forte la sua schiena, il viso sul collo di suo marito, è scoppiato in un pianto liberatorio.
- Scott. - Dice Stiles fra le lacrime.
- Amore. - Dice Scott stringendolo forte e accarezzandogli la schiena.
- E' stato come un salto nel vuoto. Rivederla dopo tutti questi anni, è stato un colpo al cuore. Non la sognavo da 13 anni. - Dice Stiles.
- Significa che hai finalmente eleborato la cosa e accettato la sua perdita, anche se adesso fa male, è un bene tutto sommato. - Dice Scott.
- Lo so. - Dice Stiles.
- Com'era? - Chiede Scott.
- Era bellissima amore, era bellissima sul serio. Sorrideva ed era felice. - Dice Stiles accennando finalmente un lieve sorriso.
- Certo amore. Guarda quanto sei bello tu. - Dice Scott dandogli un bacio nei capelli.
- Mi ha parlato. - Dice Stiles.
- Si? - Chiede Scott.
- Si. E sai cosa mi diceva? - Chiede Stiles.
- Cosa? - Chiede Scott.
- Mi ha detto che è orgogliosa di me. Che è felice per me. - Dice Stiles facendo unire le loro mani
- Chiunque sarebbe orgoglioso di te amore. - Dice Scott. Stiles sorride e gli da un bacio a stampo. Successivamente, Scott, asciuga gli ultimi residuii di lacrime dal viso del suo amato Stiles. Quello che per anni, è stato il suo migliore amico e quello che adesso è diventato suo marito e padre dei suoi figli.
- Mi ha detto di salutarti, di darti un bacio nella guancia, - e lo fa davvero - e di dirti che ti vuole bene. Ha detto anche che siamo la coppia più bella del mondo e che non ha mai visto due persone più innamorate di noi due. E poi, ha detto che abbiamo due figli meravigliosi. Che Syd è bella quanto te ma ha il mio carattere e che Ben è bello quanto me ma sembra assomiglia più a te. - Dice Stiles finalmente sereno fra le braccia del marito che continua a stringerlo forte a se e a coccolarlo.
- Beh, non ha torto sai, amore? Noi siamo davvero la coppia più bella del mondo. E davvero i nostri figli sono meravigliosi. Capricci a parte, ovvio. Ma quella è colpa tua. - Scherza Scott dandogli un bacio nelle labbra.
- No! Non è colpa mia se fanno i capricci. - Dice Stiles sorridendo e catturando nuovamente le labbra di suo marito.
- Si invece, li vizii. - Dice Scott
- E va bene, questa te l'abbono. Ma ci hai mai pensato ultimamente, amore? - Chiede Stiles.
- Cosa? - Chiede Scott.
- A noi. Voglio dire, no? Siamo sposati da 8 anni, più 3 anni di fidanzamento. Sono 11 anni che stiamo insieme. 11 anni, amore. - Dice Stiles
- Gli 11 anni più belli della mia vita. - Dice Scott riempiendolo di baci nelle labbra.
- E della mia. - Dice Stiles fra un bacio e l'altro.
- Ti ricordi com'è cominciato tutto? - Chiede Scott.
- Certo che me lo ricordo. Eravamo a casa mia. - Dice Stiles.
- Era un noiosissimo ma sopratutto freddissimo pomeriggio di metà Febbraio. - Dice Scott.
- Beacon Hills era finalmente tornata alla normalità da qualche giorno. - Dice Stiles.
- E noi avevamo capito. - Dice Scott.
- Già. Noi, solo allora avevamo capito che ci amavamo l'un l'altro. - Dice Stiles.
- Ma che sopratutto, ci appartenevamo l'un l'altro. - Dice Scott.
- Ovviamente. Credo che la mia vita senza di te non avrebbe senso. Anzi ne sono sicuro. - Dice Stiles.
- Ne la mia senza te. Tu mi hai cambiato la vita Stiles McCall. - Dice Scott.
- E tu la mia Scott Stilinski. Staremo insieme per sempre. - Dice Stiles.
- Per sempre e anche oltre. - Dice Scott
- Che bello. Così so, che ovunque tu sarai se ci sarà un altra vita per noi, dopo questa, non muori di fame. - Scherza Stiles.
- Ma io so cucinare. - Brontola Scott.
- Certo Scott, come quella volta che stavi mandando a fuoca casa mia, mentre mio padre era in centrale? - Chiede Stiles.
- E' stato un incidente e comunque un caso isolato. - Dice Scott sorridente.
- Isolato perchè da quel giorno in poi, io ti ho vietato di mettere piede in cucina. - Dice Stiles sorridente dandogli un bacio nella guancia.
- Non è giusto però, nemmeno mia mamma crede nelle mie doti culinarie, l'altro giorno, quando eri fuori città per lavoro e sono andato a prendere i bambini a casa loro, mi ha obbligato a mangiare li perchè non avrebbe mai permesso che i suoi amati nipotini morissero di fame. - Dice Scott lasciando tanti piccoli baci nel collo di Stiles.
- Ahah giura. - Dice Stiles.
- Te lo giuro. E' stato umiliante. - Dice Scott.
- Ahhahah beh, non ha tutti i torti. - Ride Stiles.
- Hei. - gli pizzica con fare scherzoso il sedere.
- Ahu. - Si lamenta Stiles sorridendo.
- Come l'ho detto a lei, l'ho dico anche a te, non avrei mai permesso che i miei figli morissero di fame.
- Certo. E questo perchè sei il padre migliore del mondo. 
- Mh, non hai torto. Ma solo quello? - Chiede teneramente Scott con un finto broncio.
- No, non solo. Sei l'amore della mia vita e sei il marito migliore del mondo. - Risponde Stiles.
- Adesso si che si ragiona. Vieni qui e baciami come si deve lupacchiotto sexy. - Dice Scott attirandolo in un bacio. 
Si baciano dolcemente fino a quando l'aria diventa la cosa più importante.
- Andiamo a letto McCall? - Chiede Scott catturando nuovamente le labbra del marito.
- Si Stilinski. Andiamo a letto. - Dice Stiles, catturando anche lui, per l'ennesima volta le labbra del marito.
Si alzano e se ne vanno nella loro stanza.
- Ti amo da morire. - Dice Scott stringendolo forte a se e facendo unire le loro mani.
- Ti amo anche io. Buonanotte amore mio. - Dice Stiles dandogli il bacio della buonanotte.
- Buonanotte vita mia. - Conclude Scott prima di chiudere la luce.
 
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Capitolo incentrato solo su loro due e sui ricordi. Che dite? Ho fatto bene? A voi i pareri, grazie mille a alla prossima.

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Capitolo 14
*** San Valentino. ***


- San Valentino.
 
Era San Valentino in casa McCall-Stilinski e Scott, aveva spedito i figli dai nonni. Necessitava una giornata solo per lui e il marito. Stavano insieme da 12 anni ormai. Ben aveva 8 anni, Syd 6. Organizzò tutto nei minimi dettagli, addobbò la casa proprio come 9 anni fa, quando gli chiese di sposarlo. Nonostante si fossero sposati ad Agosto, il loro vero anniversario, era a Febbraio. Era a Febbraio che comunciò tutto, Febbraio, il mese dell'amore e dell'allegria. L'amore, in quella casa era come il bacio del buongiorno, la mattina appena svegli. L'amore, era come il caffè, la mattina appena svegli o chiudere gli occhi ogni sera e risvegliarsi mano nella mano. L'allegria, era la zucchero della loro vita, specie da quando Ben e Syd vennero al mondo. E quella sera, la sera di San Valentino, Scott, decise di ricreare quanto più potesse, con qualche piccolo cambio di programma, il giorno della loro prima volta che guarda caso, cadeva proprio il 14 di Febbraio. Stiles, sarebbe arrivato solo tra qualche ora e lui aveva ancora tutto il tempo del mondo per prepararsi al meglio per l'occasione. Era sera ormai e finalmente Stiles fece ritorno a casa.
- Hei lupacchiotti, sono a casa. - Strilla felice Stiles.
Nessuna risposta.
- Ragazzi, ci siete? - Chiede Stiles.
Ancora nessuna risposta.
Si avvicina di più e sulle scale, che portano alle stanze da letto, nota dei petali di fiori blu, rosse e bianche con qualche candela sparsa qua e là. Il profumo che per quella sera avvolgeva la loro casa era un mix tra vaniglia e cioccolato, il preferito di Stiles. Aguzzò le orecchie e capì che con lui, nascosto da qualche parte, c'era solo il marito. Seguì la scia dei petali di rosa e sulla porta della loro camera c'era una foto di loro due da bambini nel giardino di casa McCall. La prese in mano e sorrise, immaginando ciò cosa avesse fatto il marito, girò la foto e ci ritrovò come previsto una scritta.
"Questa qui, è la nostra prima foto, chi l'avvrebbe mai detto che sarebbe stata la prima di una lunga serie? Va di sotto in salotto amore, alza il cuscino rosso a forma di cuore e troverai il simbolo dell'amore."
Stiles, con un sorriso in volto e il cuore che batteva forte, si recò in salotto e trovò il simbolo dell'amore. Una chiave e un altro biglietto.
"Ecco, vedi, amore, quella chiave li, è il simbolo dell'amore, perchè è la chiave del mio cuore. Nessun altro ha diritto ad averla perchè il mio cuore ti appartiene sin da quando ha preso vita. Adesso, appurato che sei l'amore della mia vita e che per sempre lo sarai, puoi risalire di sopra e trovare la porta del mio cuore?"
- "Che scemo che sei amore, è la chiave della nostra camera da letto. Ma Ti amo da morire, però." - Pensa sorridente, Stiles mentre intanto si dirige nella loro stanza da letto. Scott, avvertitì la sua presenza salire e da sotto la porta, fece passare il menù di quella sera.
"Un menù straordinario, per un amore più che straordinario come il nostro.
- Antipasto: Cuoricini al Salmone
- Primo: Penne Acciughe ed Olive
- Secondo: Gamberi alla Fiamma
- Dolce: Fragole con cioccolato fuso e panna.
Dai vita mia, apri la porta."
Stiles, se potesse, passerebbe direttamente al dolce. Apre la porta e ciò che vede lo lascia stupido. Suo marito è in pieni, davanti a lui, in tutta la sua bellezza, vestito da cameriere. Un vassoio, trovato chissà dove contenente le portate che sicuramente non saranno mangiate e dello champagne.
- Ti amo. - Disse solamente Stiles andando incontro per baciarlo.
- Perchè ho l'impressione che l'unica cosa di questo menù che mangeremo saranno solo le fragole? - Chiede Scott malizioso tra un bacio e l'altro.
- Perchè è quello che faremo. - Risponde Stiles.
- Stilinski, non chiuderai occhio questa notte. - Dice Scott.
- Lo immaginavo. - Dice Stiles.
Scott prende una delle fragole ricoperte dal cioccolato fuso e inizia a sporcare le labbra di Stiles, labbra che verranno pulite dalle sue.
- Ci vuoi anche la panna? - Chiede Scott pulendo i residui di cioccolato dalle labbra del marito.
- Voglio te. - Dice Stiles.
- Ti accontento subito. - Dice Scott iniziando a baciarlo dolcemente.
- Immagino siamo soli. - Ipotizza Stiles.
- Nemmeno l'ombra di due lupacchiotti ribelli. - Dice Scott.
Dopo l'ultima affermazione di Scott, mancava qualche minuto allo scoccare della mezzanotte e dopo aver fatto l'amore, Scott si avvicina all'orecchio di Stiles per comunicargli la cosa più dolce del mondo.
- Oggi, non è solo San Valentino, ma è anche il giorno della nostra prima volta.
- La prima di tante. - Aveva risposto Stiles.
- Buon San valentino vita mia. - Disse Scott dandogli un bacio nel collo.
- Buon San valentino anima mia. - Disse Stiles catturando le sue labbra.

 
Piccolo spazio autrice:
Buon Sanvalentinooooo ^-^
Capitolo terribile, lo so. Vado  a nascondermi.

Piccole avvertenze: il menù l'ho preso dal seguente sito:
http://www.amando.it/san-valentino/ricette-san-valentino.htm
Si chiama menù dell'amore e mi sono permessa solo di modificare il dolce.
E' lo stesso che ho inserito nell'ultimo capitolo di Laura Hale Stilinski. La mia prima storia Sterek, conclusa a fine gennaio se non sbaglio :)
ATTENZIONE: HO CAMBIATO REATING (O COME SI SCRIVE) DA GIALLO AD ARANCIONE PER RAGIONI DI SICUREZZA.

Detto questo, vado davvero a nascondermi. So che è corto e me ne scuso.. Questo capitolo non mi convince per niente. Stavo addirittura pensando di non metterlo. Grazie a chi è arrivato fin qui e alla prossima.

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Capitolo 15
*** Staremo insieme per sempre. ***


- Staremo insieme per sempre.
 
Era passato da qualche giorno San Valentino e le elementari dei figli, tra qualche giorno sarebbero state chiuse per una settimana per via della cosidetta settimana bianca. Era un Giovedì mattina come tanti e per quel giorno, Stiles, era in un ritardo madornale, così come Scott che era stato chiamato da uno dei suoi dipendenti per un grave caso a lavoro. La macchina di Stiles, era andata e quindi toccava a lui portare il marito a lavoro e i figli a scuola. Quello che però, ne Stiles, ne Scott, per quel giorno programmarono era proprio che i figli non avessero la minima intenzione di alzarsi dal letto. Tento varie volte Scott, talmente tanto invano che, esaspereto correva da una parte all'altra della casa per riuscire a prepararsi per il lavoro, lasciando il comando al marito, che di solito, nonostante il massimo della sua dolcezza, era quello che faceva più paura quando si arrabbiava.
- Stiles è tardiii! E i tuoi figli non si alzano. Io ho un emergenza a lavoro e se continuate di questo passo va a finire che vi lascio a piedi. - Urla Scott.
- Come sarebbe a dire che non si alzano? Li ho già chiamati dieci volte. - Risponde Stiles mentre si veste alla veloce. Erano davvero in ritardo.
- Dico quello che dico, Stiles. Non si alzano! Ora, ho vi alzate di vostra spontanea volontà ho vi faccio alzare io e a modo mio, chiaro? - Chiede Scott ai figli.
Ben si rintana sotto le coperte e Syd va a nascondersi dall'armadio.
- Stiless. Basta! Ben si è nascosto sotto le coperte e Syd si è chiusa nell'armadio. Io me ne vado. - Dice Scott spazzientino.
- Scott, smettila di fare il bambino e falli alzare. - Lo riprende Stiles.
- Vuoi che lo faccio a modo mio, Stiles? - Chiede Scott riferendosi ad un ordine Alpha.
- No Scott, poi piangono e non mi va. - Risponde Stiles mentre si lava i denti.
- Nemmeno a me va che piangono. Ma non si alzano. - Urla Scott in direzione dei figli.
- Scott, per favore, sono in ritardo, non ho tempo per sgridarli. Sei il loro papà. Ti basterà la voce. - Risponde Stiles.
- Ok, adesso basta. Tu esci di qui. - Dice Scott trascinando Syd fuori dall'armadio mentre si dimena nella presa di suo padre e grida NO.
- Si invece. E tu.. inizia a vestirti, oppure ti vesto io! Decidi. - Dice Scott levando le coperte a Ben.
- Papà, vai via. Lasciami stare! - Dice Ben coprendosi per l'ennesima volta e per l'ennesima volta, Scott lo scopre di nuovo.
- Signorina, vieni qui tu. - Dice Stiles iniziando a vestire anche contro la sua volontà a Syd mentre Scott inizia ad occuparsi di Ben.
- Papà, no, lasciami stare, non ci voglio andare a scuola, lasciami. - Urla Syd mentre non permette a Stiles di toccarla.
- Sydd. Smettila! E' tardi, lo capisci che è tardi? Ben, tu smettila anche e fatti vestire. - Dice Stiles con tono autoritario in direzione dei figli.
- Sono grande, non ho bisogno di farmi vestire. - Brontola Ben.
- Allora inizia a comportarti come tale e finisci di vestirti. - Dopo qualche altra parola, Ben, contrariato, si inizia a vestire, ma non mette la cannotiera.
- E allora? Non manca niente? - Chiede Stiles.
- No. - Risponde lui.
- Si invece, la cannottiera Ben. - Dice Scott.
- Non la voglio mettere. - Dice Ben.
- O mio Dio. Ma che avete voi due stamattina? - Chiede Scott. Stiles passa l'occhio sull'orologio. Sono già le 07:35 e ancora i figli non hanno fatto la colazione.
- Maledizione ragazzi. Fra 25 minuti iniziano le lezioni e non avete ancora fatto colazione. Ben, mettiti sta cannottiera e falla finita. Tu stai ferma così posso farti questa coda in maniera decente così non passerai per la figlia di nessuno. - Impreca Stiles contro i figli.
- A me non me ne frega un accidente delle lezioni. - Risponde scontroso Ben.
- A me tanto meno e poi non ho nemmeno voglia di fare la colazione. - Risponde Syd, scontrosa proprio quanto il fratello.
- Ok, adesso basta! O la smettete e dico subito, oppure vi facciamo smettere noi e a modo nostro. Volete così? - Chiede Scott serio più che mai. Impauriti dall'idea degli occhi rossi dei loro genitori, finalmente la smettono, fanno velocemente la colazione e Scott può portarli a scuola, portare il marito a lavoro e dirigersi finalmente al suo. A metà giornata, Scott, venne chiamato dalla preside di scuola dei loro figli che comunicava lui che la piccola lupacchiotta, non frequentava le lezioni da ben 3 giorni. Chiede scusa all'insegnante, inventa che ha un influenza e si prepara a mentalmente per riprenderla per bene, non appena tornerà a casa. Ciò che gli parve strano è che Melissa, in quei giorni, non si accorse di nulla, era lei che li andava a prendere all'uscita da scuola, e all'uscita da scuola, loro c'erano davvero. Termina il suo lavoro e di fretta raggiunge la casa della madre.
- Ciao mamma, dove sono? Anzi, dov'è Syd? - Dice Scott iniziando ad alzare la voce per farsi sentire dalla figlia.
- Di sopra, perchè Scott che è successo? - Chiede Melissa.
- Niente, stavolta l'ha combinata davvero grossa. Non la passerà liscia e non provare a coccolartela quando verrà a piangere tra le tue braccia. - Dice Scott mentre chiama con nome e cognome sua figlia. Stiles e Scott, non li chiamavano mai per intero, se non quando erano davvero tanto arrabbiati. Adesso, per Syd, erano guai.
- Ok, non lo farò, ma dimmi che succede. - Dice Melissa.
- Mi ha chiamato la preside oggi pomeriggio, è tre giorni che non frequenta la scuola e se ne va in giro da sola, chissà dove. - Risponde Scott.
- Cosa? O mio Dio. Ma è impazzita? Tranquillo, hai tutto il mio appoggio questa volta. - Dice Melissa.
- Grazie mamma. - Ringrazia Scott.
- SYDNEY McCALL-STILINSKI. Vieni immediatamente qui perchè sto perdendo la pazienza. Scendi subito. - Urla Scott, la figlia, dal piano di sopra, con il  fratello accanto, sento benissimo la sua rabbia. Lentamente scende le scale ed è davanti al padre mentre cerca un contatto con Melissa.
- Che c'è signorina? Non cercare il mio aiuto perchè questa volta non lo avrai. Le cose giuste, lo sai. Ti rendi conto di quello che hai fatto? - Chiede Melissa quando vede che la nipote cerca di stringergli la mano ma l'unica cosa che fa lei, è abbassare gli occhi, iniziare a piangere e non rispondere.
- Primo, non iniziare a piangere perchè mi fai arrabbiare ancora molto di più di quanto io già non lo sia, secondo, guardami in faccia quando ti parlo, terzo, spiegami immediatamente che cosa ti è preso e cos'hai fatto in tutto quel tempo. - Urla Scott. Ben, si è fatto piccolo piccolo.
- Ho fatto solo quello che andava fatto. - Risponde Syd.
- Come prego? - Chiede Scott furioso.
- Sei una stupida Syd, se me l'avessi detto prima a me, io ti avrei difeso e loro avrebbero smesso. - Dice Ben.
- Di che stai parlando tu? - Chiede Melissa al nipote mentre Scott lo scruta da capo a piedi con fare dubbioso.
- Del perchè lei ha saltato le lezioni per tre giorni. - Risponde Ben
- Tu lo sapevi e non ci hai detto niente? - Chiede Scott
- L'ho saputo solo oggi. E tanto per la cronaca, l'ho fatto anche io. Ma solo oggi. - Confessa Ben.
- Benn. - Lo riprende Melissa.
- Vuoi scherzare? - Chiede Scott
- No, senti papà, è lei adesso il problema, non io. - Dice Ben mentre inizia a nascondersi dietro la nonna.
- Esattamente, qual'è il problema? - Chiede Melissa.
- Il problema è che mi vogliono portare via da voi. - Confessa Syd scoppiando in lacrime. Melissa, a vederla in quello stato, ha il cuore spezzato in due e non resiste alla tentazione di prenderla in braccio.
- Chi è che ti porterebbe via da noi, scusa? - Chiede Scott.
- Due miei compagni. Hanno detto che se avrei saltato per qualche giorno la scuola, loro mi avrebbero permesso di stare con voi e io voglio stare con voi. Non la voglio un altra famiglia. Siete voi la mia famiglia. - Dice Syd, scoppiando ancora di più in lacrime. Scott la prende in braccio.
- No amore, senti. Erano bugie quelle che ti hanno detto. Noi siamo una famiglia e resteremo tale per sempre, nessuno ci dividerà mai. - Dice Scott stringendola forte a se.
- Davvero? - Chiede Syd.
- Davvero.
- Staremo insieme per sempre. - Dice Stiles entrando all'improvviso e abbracciando il marito e i figli, già stetti in un abbraccio. Ad esso, si aggiungono anche i nonni. 
Evidentemente Stiles, aveva sentito tutto.
 
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Ragazzi, salutino al volo, sono in ritardo, scappo. Buona serata! Grazie a chi è arrivato fin qui :-* e alla prossima. Scusate eventuali errori di battitura.

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Capitolo 16
*** Di pagelle nascoste e di eccitazione. ***


- Di pagelle nascoste e di eccitazione.
Erano passati ancora degli anni nel frattempo. Erano lupi, è vero, ma Beacon Hills, da anni a questa parte, si era come trasformata e aveva smesso di creare danno al branco, che allenamenti a parte, erano semplicissime persone. Stiles e Scott si amavano ogni giorno di più. Aiden che è il fratello di Ethan, si è sposato con Lydia e adesso, hanno due figli di qualche anno più piccoli di Ben e Syd che adesso, hanno rispettivamente 16 e 14 anni, frequentano entrambi la seconda superiore perchè Ben perse degli anni. Lo sceriffo e Melissa sono ancora amici e ormai la convivenza come coinquilini procede a gonfie vele. Come sempre, d'altra parte. Ethan, si è sposato con Danny, diventato un lupo anche lui, grazie alla forza dell'amore come successe anni e anni fa a Stiles. Anche loro hanno due figli, un maschio ed una femmina che sembra andare più che d'accordo con Ben. Peter, ha trovato l'amore e adesso, la sua compagna, è in attesa di un piccolo lupacchiotto. Isaac e Allison, qualche anno fa, si sono sposati e anche lei, adesso, come Stephanie, la compagna di Peter, è in attesa di una futura cacciatrice. Si, è una femminuccia, si chiamerà Alix e Isaac è convinto che sicuramente morderà chiunque le si avvicinerà un pò troppo, Allison, di questo, ne sorride sempre divertita. Cora, dopo la nascita di Syd, andò fuori città per qualche mese per staccare la spina, tutti stavano formando una famiglia per conto loro e iniziava a sentirsi davvero troppo sola. Partì dunque alla volta di Londra e li incontrò l'amore. Jackson. Solo dopo, scopri essere l'ex di Lydia, ma non ci furono problemi. Lydia ormai, aveva occhi solo per il suo Aiden. Fra tre mesi, diventeranno marito e moglie e resteranno a vivere in quella che è la loro vera casa. Beacon Hills. Per quanto amassero Lontra, quella, non era la loro casa. Quanto al suo amato fratellino, Derek, l'uomo di ghiaccio, il vecchio lupo cattivo, beh, lui, è tornato a ridere, ad amare, a vivere e ad essere amato. Sta da 9 anni con una delle donne più belle di tutto il mondo, secondo lui ovviamente. Tutti la amano, è diventata la zia acquisita per i piccoli lupacchiotti. Ben e Syd. David e Rachel Mahealani e per Nathan e Kaitlyn figli di Lydia e Aiden, anche loro lupacchiotti visto che anche i gemelli, come la famiglia Hale, nacquero con il gene della licantropia. Stiles e Scott, adesso, stanno insieme da 22 anni e sono sposati da 19 e hanno entrambi 40 anni. Ma continuano ad essere ancora belli come il sole, visto e considerato anche che con i loro super poteri da lupo, invecchiano molto più lentamente rispetto agli essere umani. Ben e Syd sono appena usciti da scuola e sono letteralmente terrorizzati, o meglio Ben lo è. Ma la sorella, come al solito, sente le emozioni del fratello, come sue, mentre i genitori sono tranquillamente a lavoro, ignari di tutto.
- Come faccio? - Chiede Ben
- Non lo so. - Risponde Syd
- Come sarebbe a dire, non lo so? - Chiede Ben.
- Sarebbe a dire che non lo so. - Risponde Syd.
- No Syd, devi aiutarmi. - 
- Non posso Ben.
- Si che puoi. Un modo ci sarebbe. - 
- E quale? - Chiede Syd.
- Teniamo le pagelle nascoste ancora qualche giorno. Sono nervosi per via della luna, aspettiamo che passi e poi li e la consegniamo. - Dice Ben.
- E perchè mai non dovrei consegnare oggi una pagella così bella? Ho tutti 7. - Dice Syd orgogliosa di se stessa sfottendo il fratello.
- Beh forse proprio per quello? A te non diranno nulla, a me non credo. Se mi bocciano un altra volta, sono fregato. - Grida Ben in mezzo alla strada.
Syd scoppia a ridere talmente tanto che è obbligata a portarsi una mano sulla pancia e ad asciugarsi le lacrime.
- Ben, questa è la pagella prima di Natale, hai ancora mezzo anno per recuperare. E comunque smettila, anche io sono nervosa per via della luna e la tua ansia me la stai trasmettendo. - Dice Syd iniziando ad agitarsi.
- Dai sorellina, per favore. Che ti costa! - Dice Ben con la voce di un bambino.
- Va bene.
Due giorni dopo, la sera della luna piena è passata, erano nervosissimi. Tutti e 4! 
Ben e Syd, hanno sempre odiato mentire ai genitori che in questo momento, mentre i figli pensano siano ognuno al proprio lavoro, sono invece tranquilli, o quasi, a casa e hanno appena avuto un interessante conversazione con il preside della loro scuola che per quel giorno, ha ben deciso di informarli e chiedere spiegazioni sul perchè, i figli, essendo minorenni, non avessero ancora consegnato le pagelle scolastiche consegnate due giorni fa, firmate da almeno uno dei due genitori.
- E iniziano i problemi. - Commenta Stiles aspettando i figli.
- Si, hai ragione, però siamo fortunati. Hanno iniziato tardi rispetto ad altri, l'altro giorno ho sentito Danny, i suoi hanno iniziato già da circa 3 mesi.
- Adolescenti. Che ci vogliamo fare! - Dice Stiles sorridendo.
- Io saprei cosa fargli per punirli riguardo a questa malefatta. - Dice Scott.
- Allenamento extra? - Chiede Stiles sapendo già la risposta.
- Allenamento extra. Ma ti pare, Stiles? Me lo sarei aspettato da Ben, ma da Syd? - Chiede Scott.
- Credo sia Ben il problema. Credo che quella di Syd sia una bellissima pagella, quella di Ben invece.. no! C'è la luna piena stasera e in questi giorni ci hanno visti più nervosi del solito, magari avevano solo paura.
- E Ben visto che è già stato bocciato due volte, ha chiesto aiuto alla sorella. Vediamo se come arrivano ce le consegnano di loro spontanea volontà. - Propone Scott.
- Ne dubito. - Dice Stiles.
- Ne dubito anche io, ma voglio vedere fino a che punto arrivano. Cosa facciamo una volta avute le pagelle in mano? - Chiede Scott.
- Non lo so Scott, vediamo prima come sono, ok? So che sei arrabbiato, perchè lo sono anche io, ma evita ringhi e occhi rossi. Dobbiamo solo essere i loro genitori. Non i loro Alpha. - Dice Stiles.
- Ok. - Dice Scott alzandosi dalla poltrona e tirando uno scappellotto in testa a Stiles.
- Scott, ma ti sei impazzito? - Chiede sorridente Stiles.
- Ne vuoi un altro? - Chiede Scott sorridente.
- Emh, dov'è finito mio marito? Ma stai fuori di brutto stasera. Capricci dei nostri figli a parte, che hai? - Scherza Stiles.
- Come mi chiamo, Stiles? - Chiede Scott malizioso avvicinandosi alle labbra del marito.
- Ah, adesso ho capito. Non ti chiami Scott, ma ti chiami amore. - Dice Stiles catturando le labbra di Scott.
- Vedo che hai capito. Non farlo mai più. - Dice Scott continuando a baciarlo ed a accarezzarlo.
- Perchè sennò che fai? Occhietti rossi e ringhi? - Chiede Stiles.
- Potrei farlo, si. - Risponde Scott.
- Mh, sai che invece di farmi paura mi provocheresti tutt'altre reazioni? - Chiede malizioso Stiles al suo orecchio.
- Mi fa piacere. Lo terrò a mente per dopo, adesso stanno arrivando i nostri figli e dobbiamo smettere. - Dice Scott quasi a bassa voce accarezzando con una mano il viso di Stiles. Si sporge qualche centimetro più avanti per catturare nuovamente le labbra di suo marito, mentre due secondi dopo i figli fanno il loro ingresso. Già dall'entrata, hanno sentito che i loro genitori erano arrabbiati e pronti per sgridarli.
- Ciao papini, io scappo. Mi ha chiamato Kaitlyn che ha bisogno di me, porto la roba su e la raggiungo. Vi amo. - Dice Syd baciandoli alla svelta e correndo velocemente su per le scale. Mentre manda un messaggio all'amica dicendo che ha bisogno di aiuto e che dovevano vedersi al più presto. Quest'ultima, accetta con piacere, per la gioia di Syd e lei davvero se ne va. Mentre è di nuovo dai genitori, vede che il fratello gli sta dicendo che aveva promesso una partita a calcetto a David e non poteva mancare. Di fretta, i fratelli escono di casa e qualche secondo dopo, ognuno di loro ha già preso la propria strada.
- Cioè, non ci credo. - Dice Scott.
- Nemmeno io. - Dice Stiles.
- Ma perchè cavolo li abbiamo lasciati andare via? - Chiede Scott.
- Il piano, ricordi? Vogliamo vedere fino a che punto arrivano. - Risponde Stiles.
- Dov'eravamo rimasti noi due? - Chiede Scott mordendosi il labbro e guardando Stiles che sorride e scuote la testa visibilmente divertito.
- Dopo McCall! Adesso devo preparare la cena! - Dice Stiles.
- Stasera? - Chiede Scott.
- Stasera. Ma sei sicuro? Guarda che rischierei di non farti chiudere occhio. - Risponde Stiles
- Promette bene. - Risponde Scott iniziando a baciarli dolcemente il collo di Stiles che in questo momento sta preparando la cena. Le mani calde di suo marito, lo stanno facendo impazzire, il lupo dentro di lui scalpita, lui non resiste più, si gira di scatto, spinge Scott dolcemente contro il frigorifero, impreca qualcosa e inizia a baciarlo con tutta la passione del mondo. Scott, di questo ne è più che felice. Si staccano solo per riprendere fiato e sorridono l'uno sulle labbra dell'altro. Se qualcun'altro del branco, entrasse in questo momento, l'unica cosa che sentirebbe in quella casa, è l'odore dell'amore.
- Tieni buono il tuo lupo fino a stasera perchè potrei saltarti addosso da un momento all'altro. - Dice Stiles malizioso iniziando a mordere dolcemente le labbra di Scott che fa altrettanto con le sue.

Dopo qualche altro bacio qua e là, la cena è pronta, Ben e Syd non sono ancora arrivati e loro iniziano a chiamarli. Qualche minuto dopo, sono già a casa. Consumano la loro cena tranquillamente e i figli non accennano a dire nulla delle pagelle. Brutta mossa. Scott prende parola.
- Non avete da dirci niente? - Chiede Scott guardandoli.
- No. - Rispondo in coro Ben e Syd.
- Scott, avresti dovuto dire se non hanno niente da darci. - Dice Stiles.
- Giusto. Niente da darci? - Chiede ancora Scott.
- No. - Rispondono i figli.
- Sai Scott, mi ha chiamato Danny, due giorni fa, la notte di luna piena, ricordi? E mi ha detto che David e Rachel hanno avuto tutti 8 in pagella. - Dice Stiles.
- Ma davvero? E dov'è la pagella dei nostri figli, invece? Visto che andate nella stessa scuola. - Dice Scott.
- Oh, si, le pagelle, giusto! Papà, ce le hanno date oggi a noi e prima abbiamo dimenticato di dirvelo. Le volete vedere? - Chiede Syd.
- Io direi di si. - Risponde Stiles sorridendo.
- Ok, nana, va tu a prenderle, tanto sai anche dov'è la mia. - Dice Ben.
- Va bene nano, vado io. Arrivo subito! - Risponde Syd mentre si allontana al piano di sopra lasciando Ben agitato al piano di sotto con i genitori.
- Ben, perchè sei così agitato? - Chiede Stiles.
- Non ho niente papà, ok? E non sono agitato. - Risponde Ben.
- I nostri sensi da lupo dicono il contrario. - Dice Scott.
- Beh, si vede che avanzando con l'età i vostri sensi da lupo vanno a scemare. - Risponde secco Ben torturandosi le mani.
Scott e Stiles lo guardano accigliato.
- Farò finta di non aver sentito. - Dice Scott.
- Syddd. Sei andata in Burundi a prendere queste pagelle? - Dice Stiles con tono abbastanza normale, tanto la figlia avrebbe sentito.
- Sto arrivando papà. - Risponde Syd anch'egli con tono normale.
Due secondi dopo, Syd, è già davanti a loro.
- A chi la vuoi dare tu la tua al veterinario o all'ingeniere? - Chiede Syd al fratello. Ben deglutisce a vuoto e poi risponde.
- Facciamo all'ingeniere. - E Syd fa così. Da la sua pagella a Scott che sorride vedendo tutti 7 e da quella di Ben a Stiles che si passa nervosamente una mano tra i capelli.
- Ben, dimmi un po una cosa, no?! Hai intenzione di perdere anche quest'anno? - Chiede Scott dopo che Stiles gli ha passato la pagella.
- No. - Risponde lui a testa bassa.
- E allora, cosa sono tutti quei voti? Fino all'anno scorso, andavi così bene. - Chiede dolcemente Stiles.
- Si papà, lo so. E' che ... boh! Non lo so. Ti giuro che recuperò tutto, infondo non sono così male, guarda. Ci sono solo 3 materie sotto. - Risponde Ben.
- Si, ma con 4 Ben. - Dice Scott.
- Ho capito papà, lo so e hai ragione, però, sono materie stupide che posso recuperare benissimo. - Dice Ben.
- E' proprio questo il problema Ben. Tu se vuoi, puoi fare di più di chiunque altro, hai del potenziale e non ti applichi, perchè? - Chiede Scott dolcemente.
Ben scrolla le spalle.
- Facciamo così, noi ti daremo fiducia, ok? Crediamo che recupererai tutto e che questo è solo uno sbandamento momentaneo. E cercheremo di passare sopra anche al fatto che ce le avete tenute nascoste per due giorni e avete detto che ve l'hanno date solo oggi. Adesso filate a studiare che domani avete una verifica e poi a letto su. - Dice dolcemente Stiles, i figli ringraziano per la comprensione, li baciano, li danno la buonanotte e se ne vanno.
Rimasti soli, con Ben e Syd, già crollati nel loro letto, Stiles e Scott, mano nella mano, zitti zitti escono dalla loro casa e si dirigono nel bosco per potersi trasformare. Entrambi ne sentivano il bisogno.
 
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Capitolo extra lungo. Chiedo perdono. Spero non sia stato noioso e se vorrete, ci si sente al prossimo capitolo. Mille grazie a tutti e alla prossima. 

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Capitolo 17
*** S.O.S lupi arrabbiati. ***


- S.O.S lupi  arrabbiati.

Stiles, ultimamente lavorava comodamente a casa sua, nel suo divano, con il pc tra le gambe e il caminetto acceso e aspettando l'arrivo dei figli e del marito. Era un pomeriggio come tanti ed era da poco iniziato Dicembre. Quando Ben e Syd fecero ritorno a casa per quel giorno, Stiles li trovò eccessivamente nervosi e ora che ci pensa per bene, è dalla luna piena con non si allenano ne tanto meno trasformano. Poveri cuccioli. Adesso fanno ufficialmente parte del branco dei loro papà, Stiles ricorda bene la loro prima vera trasformazione. Per Ben, come per il padre, non fu molto difficile e trovò presto la sua ancora. Syd, ci mise giusto qualche minuto in più, ma poi anche lei, da brava lupacchiotta, trovò presto la sua ancora.
- Ciao papà. - Dice Syd entrando velocemente in casa e sbattendo la porta in faccia al fratello. Stiles capì avessero litigato ma non chiese nulla a riguardo. Erano adolescenti, erano fratelli ed era normalissimo che avessero segreti tra loro e qualche litigata, se si conta anche che erano lupi, poi, non c'era molto da stupirsi.
- Idiota, non hai visto che c'ero io dietro? A momenti mi tiravi la porta in faccia. - Urla Ben contro la sorella.
- Era proprio quello che volevo. Lasciami stare oppure giuro che ti appendo al muro. - Urla Syd contro Ben ignorando entrambi i richiami del padre.
- Vai stupida lupacchiotta inutile, fallo. Ti sto aspettando. Sei debole e non mi farai niente. - E come Ben termina la frase, è già attaccato al muro con Syd che gli ringhia contro. Stiles li continua a chiamare ma loro non ascoltano, se non la smettono entro due secondi sarà costretto a dargli un ordine Alpha. Ma Syd non molla la presa e Ben si trova costretto a sfoderare gli artigli e graffiare la sorella che dal dolore si scansa subito da lui e si allontana di qualche passo mentre con gli occhi di un giallo accesso e qualche ringhio continua a guardare in cagnesco il fratello che è pronto ad attaccarla. Stiles si mette tra i due e mentre stringe entrambi i polsi dei figli inizia a ringhiare senza fare gli occhi rossi però, giusto da farli calmare un po'.
- E allora? Passi che siete nervosi, passi che litighiate tra di voi, passi che ci tenete dei segreti perchè siete solo due adolescenti, ma qualunque sia stata la causa del vostro litigio questa qui non è la soluzione. Ve lo avrò detto un milione di volte. - Li riprende Stiles con voce autoritaria, senza ringhi questa volta. Adesso è solo un padre, non il loro Alpha. Ben e Syd, quasi inconsciamente, alla sola voce del padre, bloccano la trasformazione e tornano umani. Nel frattempo, la ferita di Syd, è già guarita.
- Fallo un altra volta e te la farò pagare cara. - Urla Ben mentre Stiles continua a tenerlo fermo per il polso.
- Bennn. - Lo riprende Stiles.
- Sarò io a farlo, se farai un altra sola volta quello che hai fatto prima. - Ringhia Syd, al solo pensiero di quello che Ben gli ha fatto, la rabbia sale e perde nuovamente il controllo, gli occhi diventano gialli, i denti affilati e iniziano ad uscirgli gli artigli, con essi, graffia il padre involontariamente dato che continuava a tenerla stretta per i polsi, nonostante non avesse sentito quasi nulla, Syd, deve smetterla e così molla la presa da Ben e con l'altro braccio tiene quello di Syd, la scuote freneticamente chiamando il suo nome varie volte per far bloccare la trasformazione.
- Syddddddddddddd! Ti ho detto basta! Guardami. - Urla Stiles prendendogli il viso tra le mani ottenendo l'attenzione di suo figlia.
- Oh, finalmente! Non mi piace questa storia Syd, non mi piace per niente. Nessuno vi vieta di litigare, è giusto che lo facciate, è nella natura dei fratelli farlo, ma così, no. Non è il modo! Da quando non mi ascolti più? - Chiede Stiles.
- Scusa papà. - Dice Syd abbassando lo sguardo, adesso completamente calma, evidentemente a sfogato tutta la sua rabbia. Ben non ancora. Stiles riesce a sentirlo.
- Io non voglio che mi chiedi scusa, ok? Voglio che la smettiate, tutti e due. Chiaro? - Chiede Stiles guardando prima lei e poi lui.
- Chiaro. - Rispondo i figli.
- Bene. Avete compiti per domani? - Chiede Stiles. 
- No. - Rispondono loro e Stiles capisce che è vero.
- Da studiare? - Chiede ancora Stiles.
- No. - Rispondono loro e anche li è la verità.
- Siete troppo nervosi. Facciamo così, adesso andiamo sul giardino nel retro, dove non ci vede nessuno e ci alleniamo un pò cercando di limitare al minimo i ringhi. Va bene? - Chiede Stiles.
- Ma l'allenamento non è il Mercoledì? - Chiede Syd
- Oggi è solo Lunedì. - Dice Ben.
- E io fino a Mercoledì, con voi due, così, rischio l'esaurimento nervoso. E poi, sono o non sono anche io il vostro Alpha? - Chiede Stiles sorridente.
- E che allenamento sia, almeno posso fargli del male con il tuo permesso. - Dice Ben con sorriso di vittoria in volto.
- O io posso farlo a te. - Dice Syd ghignando divertita.
- No, non se ne parla. Ho detto allenamento non lotta. Per quello aspetteremo stasera, papà. - Dice Stiles.
- E tu credi davvero che ce la faccia fare? Dai papà, tu sei la nostra unica speranza. Lo senti che ne abbiamo bisogno. Tu sei quello più buono, quello più bello, quello più intelligente e quello più tutto. Lui invece non capisce. - Dice Syd.
- Per una volta l'idiota ha ragione. Ti prego, papà. - Dice Ben. 
- Benn. Linguaggio! Stai esagerando. Sei tu che la stuzzichi, è. Ad ogni modo, pulite tutto questo sangue qui che vado a mettermi una tuta mentre deciderò se farvi fare anche la lotta.
- Papà, ce l'hai già la tuta. - Fa notare Ben mentre inizia a pulire a terra il sangue della sorella.
- Oh. - Dice Stiles guardandosi.
- Dammi la maglia signorina. La metto a lavare. - Dice Stiles e Syd si leva la felpa nera che aveva indosso restando in maniche corte.
- Io sono pronta. - Dice Syd. 
- Io anche. - Dice Ben levandosi anche lui quella felpa bianca con il teschio nero. Dio, se ama quella maglia, se potrebbe, la metterebbe indosso tutti i giorni.
- A maniche corte? A Dicembre? Siete fuori di testa? - Chiede Stiles dopo aver dato una sciacquata alla bene meglio alla maglia della figlia, mettendola poco dopo, in lavatrice con il resto della roba.
- Dai papà, tanto sudiamo. Andiamo? - Chiede impaziente Syd.
- Ok. - Dice rassegnato Stiles andando nell'atrio con i figli ad iniziare il loro allenamento. Alla fine, opta anche per la lotta.
- Allora, ora vi dico una cosa ma ascoltatemi bene. - Dice Stiles. I figli lo guardano aspettando che ricominci a parlare.
- Dieci e dico solo dieci minuti di lotta e dovrete ascoltarmi e fare tutto quello che vi dico io, chiaro? Altrimenti tornerete in casa.
- No papà, ok, ti ascoltiamo. - Si affretta a dire Syd.
- Certo papà. - Dice Ben.
- Bene iniziate. Syd, inizia tu. Tu Ben, devi cercare di difenderti senza fargli troppo male. E anche tu ovviamente non devi farli male, Syd. - Ordina ai figli che si affrettano finalmente ad iniziare la loro tanto attesa lotta.
- Se lo sa vostro padre ci ammazza. - Dice Stiles. Syd si gira sorridendo a guardarlo, e Ben ne approfitta per graffiarla. 
- Ahhh. - Impreca Syd.
- Lezione n° 1: mai perdere la concentrazione, vero, papà? - Chiede Ben orgoglioso di se stesso al padre.
- Si, è vero. Syd, anche se non mi piace quello che ha fatto, tuo fratello a ragione. Dai, adesso basta. Andate in casa che dovete guarire. - Dice Stiles.
- Lezione n° 2°: mai fare la lotta da soli e aguzzare sempre le orecchie. L'avete dimenticata questa? - Chiede Scott spuntando alle loro spalle.
- Hei, non eravamo soli. Papà, ci ha dato il permesso. Da dove sei uscito, tu? - Chiede Syd.
- Appunto, è questo il problema. E' un quarto d'ora che sono in casa e nemmeno ve ne sieti accorti. Ma che Alpha sei? - Chiede poi Scott con fare scherzoso al marito.
- Ero concentrato su di loro. Appena sono arrivati a casa a momenti si mordevano. Erano troppo nervosi, allenamento e lotta. - Risponde tranquillamente Stiles.
- Cosa chiedere di meglio. - Risponde Ben felice.
- Wow. Papà, grazie. Ne avevo bisogno. - Dice Syd estremamente calma.
- Lo so. Per questo ve l'ho fatto fare. Ma che non si ripeta mai più quello che avete fatto oggi pomeriggio, chiaro? - Chiede Stiles.
- Siiii. - Rispondono in coro Ben e Syd andandogli addosso a riempirlo di baci nella guancia.
- Heiiiiiii. - Brontola Scott. Stiles scoppia a ridere e Ben e Syd si buttano anche addosso a lui.
 
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Ciao dolcezze. Eccoci qui ad un altro capitolo. Cosa avrà mai fatto Ben per fare arrabbiare così tanto Syd? Come la prenderanno Scott e Stiles una volta appresa la notizia? A chi dei due, daranno ragione? Curiosi di saperlo? Siii? Bene allora, vi lascio in attesa del prossimo capitolo. Ci vediamo domani :-*
Dalla famiglia McCall-Stilinski, per il momento è tutto. A voi la linea! 

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Capitolo 18
*** Io faccio cosa voglio. ***


 
 
- Io faccio cosa voglio.

Erano le 17:00 del pomeriggio in casa McCall-Stilinski, Scott era ancora a lavoro e Stiles era con un suo dipendente al tavolo della cucina per parlare d'affari con un suo dipendente, mentre aspettava i figli. Di solito a quell'ora, erano già in casa.
- Scusa ma chiamo i miei figli, di solito a quest'ora sono già in casa e hanno finito la scuola da mezz'ora. Vedo se è tutto apposto. - Dice Stiles al suo dipendente che dopo avergli sorriso fa un cenno con la testa come a dirgli di star tranquillo. Il suo nome è Mike e darà presto problemi alla coppia di sposini. Ma questa, per il momento, è un altra storia. Li chiama ma nessuno dei due risponde. Nonostante la preoccupazione, ritorna al suo lavoro nella speranza che facciano presto ritorno a casa.
- Nessuna risposta? - Chiede Mike sorridendo.
- No. Nessuna risposta. - Dice Stiles.
- Posso chiederti quanti anni hanno? Dalla foto del tuo ufficio sono piccoli. - Dice Mike.
- Si, dovrei metterne un altra. Ben ha 16 anni e Syd ne ha appena fatti 14. - Dice Stiles sorridendo.
- Ben e Syd. Bellissimi nomi, complimenti. - Dice Mike.
- Grazie, in realtà si chiamano Benjamin e Sydney. Ma sai, accorgiamo. - Dice Stiles.
- Amo i soprannomi. - Dice Mike.
Dopo qualche altra chiacchiera, tornano al loro lavoro e qualche minuto dopo, per la felicità di Stiles di saperli al sicuro nella loro casa, Ben e Syd, fanno il loro ingresso come un tornado e come da qualche giorno a questa parte, litigando.
- Mi hai rotto le palle Benjamin McCall-Stilinski. E' la mia vita. - Urla Syd in direzione di Ben.
- Non me ne frega un ca***. E' la tua vita, hai ragione, ma sei MIA SORELLA. E' mio diritto difenderti. - Urla Ben.
- Tu non mi stai difendendo Ben, mi stai rovinando la vita. Io non mi metto in mezzo negli affari tuoi, lo capisci? - Chiede Syd urlando e con le lacrime agli occhi dalla rabbia. 
- Forse perchè io a differenza tua, faccio le scelte giuste? - Chiede Ben anche lui urlando ignorando i ripetuti richiami di Stiles.
- E perchè io no, invece? Che ne sai tu di scelte giuste. Cosa ne sai. Hai solo due anni più di me. E sei un maschio, idiota per natura. - Urla Syd.
- Syd, io lo conosco a quello li, ok? So che tipo è e non fa per te. Non ti voglio ma più vedere con lui perchè sennò, mi arrabbia. Sono stato abbastanza chiaro? - Chiede Ben con fare apprensivo e autoritario alla sorella.
- Ben, te lo dico una volta per tutte e cerca di fartelo bastare perchè non te lo ripeterò più. E' la mia vita. Non la tua. Non ho bisogno che tu mi difenda da niente ne tanto meno da nessuno, so difendermi da sola e tu mettiti in mezzo, un altra sola volta e ad arrabbiarmi, poi sarò io, non tu. - Dice Syd versando lacrime di rabbia, ad un centimetro dal fratello.
- Scusa un attimo. - Dice Stiles a Mike, uscendo velocemente dalla cucina, richiudendosi la morta alle spalle e andando incontro ai figli, nell'entrata, arrabbiato nero.
- Facciamo così. Adesso voi due la smettette SUBITO. Andate di la, salutate un mio dipendente, andrete ognuno nella vostra stanza a studiare e quando sarò libero, ne riparleremo. E parliamo anche di tutte queste parolacce. Vi ha dato qualcuno il permesso di dirle? Due giorni fa a momenti vi saltavate addosso e ora questo. State esagerando. Adesso farete tutto quello che vi ho detto e poi fino a stasera non voglio sentire volare una mosca, chiaro? - Chiede Stiles alzando la voce. I figli capiscono benissimo che è arrabbiato. Zitti zitti, annuiscono, salutano Mike e se ne vanno ognuno nella sua stanza nella speranza che non arrivi presto la sera. Per quanto Stiles fosse quello più buono, gentile, apprensivo e chi più ne ha più ne metta, quando si arrabbia, hanno più paura di lui che di Scott.
- Scusali, sai. - Dice Stiles rimasto solo con Mike.
- Tranquillo, bel caratterino la femminuccia. - Dice Mike sorridendo un pò troppo. Scott, dove sei? 
- Si, è una peperetta. Ma anche il maschio non scherza. - Dice Stiles.
- Lo vedo. E' proprio tuo figlio. - Dice Mike.
- Come sai che è lui mio figlio? Perchè non Syd? - Chiede Stiles.
- Per quanto Syd abbia il tuo carattere, Ben, è bello quanto te. Attento è, perchè quando crescerà ancora di più farà conquiste. - Dice Mike. Stiles è tutto rosso e si è soffermato ad ascoltargli il cuore. Adesso ha capito. Deve cercare di mandarlo via prima che arrivi Scott.
- Papà, o lo mandi via tu, oppure scendo giù e lo mordo. Decidi! - Dice Syd sapendo che Stiles sente comunque.
- Sento la sua eccitazione fin da qui. Ma lo sa che siamo lupi e che siamo al quanto lunatici? Ci sta provando con te, papà. - Dice Ben anche lui come la sorella parlando normalmente. Stiles non può rispondergli perchè sennò Mike, potrebbe confondersi e così prende il cellulare, seleziona i numeri dei suoi figli e li manda un messaggio.
-"Lo so, me ne sono accorto anche io, ma state buoni. Non credete che mi sia passata per quello che avete fatto prima. Siete in punizione. Non muovetevi da li." 
- Che palle. - Dicono Ben e Syd.
- "Che bravi i miei figli, che bel linguaggio, continuate così."
- Scusa papà. - Dicono Ben e Syd. Dopo questo Stiles ritorna al suo lavoro.
- Stiles, so che mi odierai e che probabilmente mi licenzierai, ma ti devo dire una cosa. - Dice Mike. Stiles ha il cuore in gola. Sa cosa vuole dirgli e i suoi figli sono un po' troppo nervosi e gelosi al momento da poterlo capire e non reagire.
- Dimmi pure. - Dice Stiles deglutendo a vuoto.
- Io, io ti amo. - Dice Mike. Gli occhi di Ben e Syd in ascolto, sono già gialli e si stanno facendo del male a vicenda per bloccare la trasformazione.
- Si? Davvero? Sai perchè te lo chiedo? Perchè questo qui, è mio marito. E' l'amore della mia vita, è il padre dei miei figli e anche io lo amo. Adesso, il problema è che io sono parecchio geloso, forse troppo, lo so. Ma lui è mio e nessuno me lo può toccare, nessuno me lo può guardare e nessuno, tranne io, lo puo' amare. Adesso, hai due secondi per uscire da questa casa, oppure ti faccio uscire io. - Dice Scott urlando e spuntando all'improvviso, facendo sorridere Ben e Syd, facendo sobbalzare Stiles e deglutire a vuoto Mike.
- Me ne vado. - Dice Mike raccogliendo alla svelta le sue cose e uscendo da quella casa di lupi, al più presto.
- ECCO BRAVO. - Urla Scott. Poi si gira a guardare furioso Stiles.
- Scott.. non adesso. Dobbiamo parlare con i nostri figli! Credo ci siano dei problemi. - Dice Stiles alzandosi per andare al piano di sopra, quando è di spalle a Scott, lui lo ferma per un braccio e lo fa girare verso di se. Sono ad un centimetro dalle labbra dell'altro. Stiles sa che quando suo marito fa così, è perchè vuole che lo guardi negli occhi, così, con quegli occhioni grandi color nocciola va a scontrarsi con quelli neri e profondi di Scott.
- Adesso andiamo da loro, ma dopo io e te ne ne riparliamo. Non lo voglio più vedere con te e sopratutto in casa nostra, Stiles. Non sto scherzando.
- Lo so. - Dice Stiles sentendo la rabbia di suo marito.
- Tu sei mio. - Dice Scott facendo unire le loro labbra. 
- Mio e di nessun altro. - Continua Scott
- Ragazzii. Scendete immediatamente! Quante volte vi ho detto che non dovete fare arrabbiare papà? - Dice Scott parlando ai figli come se fossero li.
Qualche secondo dopo i figli sono già da loro, si siedono zitti zitti e non salutano.
- Non si saluta? - Chiede Stiles.
- Ciao papà. - Dicono in coro i due fratelli a Scott.
- Allora? Cos'è successo? - Chiede Scott mentre si siede assieme a Stiles su una delle tante sedie della cucina.
- Niente. - Risponde Ben.
- Niente? Ma allora tu sei un idiota di prima categoria. Hai anche il coraggio di dire niente? - Chiede Syd urlando cercando di iniziare a graffiare con i suoi artigli, il fratello. Quello che non aveva programmato però, è che Stiles, l'avrebbe fermata prima del tempo.
- Stai ferma e seduta e modera subito il linguaggio. - Ordina Stiles. La figlia obbedisce.
- Sentite ragazzi, già oggi non è giornata. Non ne ho voglia, ok? Ora ci dite subito cosa succede tra di voi, la smettette di dire parolacce perchè mi da fastidio e tanto anche e lo sapete e cercheremo di chiarire la situazione. - Dice Scott stranamente troppo tranquillo. Stiles sa che una volta rimasti soli, sarà proprio lui, quello che non chiuderà occhio.
- La situazione è che tuo figlio non si fa gli affari suoi. - Dice Syd.
- La situazione è che tua figlia si frequenta con chi non dovrebbe frequentarsi. - Dice Ben.
- Ma lo capisci che è la mia vita e tu non c'entri niente? Io faccio cosa voglio. Tu non sei mio padre che mi dai degli ordini. - Ribatte Syd.
- Bene, vediamo allora cosa ne dice papà? E'? Io non credo sarà contento di sapere cosa fa la sua bambina. - Dice Ben
- Cosa farebbe? - Chiede Stiles.
- Niente. - Risponde Syd.
- Niente un corno. Sei .. Oddioo! Syd. Ti prenderei a morsi. - Urla Ben nervoso.
- Vai, fallo se hai il coraggio. Oppure perchè non vai a mordere lui? E' quello che stavi facendo oggi pomeriggio, tanto no? - Urla Syd.
- Si, lo stavo facendo e se vuoi mi alzo e vado anche adesso, sai? Non me ne faccio problemi, io. - Urla Ben
- Noi si però. Smettetela tutti e due. Subito. - Ordina Scott.
- Vi abbiamo chiesto di dirci il motivo del litigio, non vi abbiamo chiesto di continuare a litigare tra di voi. - Dice Stiles.
- Sembra sia un ragazzo il motivo. - Dice Scott.
- Questo l'ho capito anche io. Ben, qual'è il problema con questo ragazzo? - Chiede Stiles.
- Il problema, papà, è che questo ragazzo qui, ha 18 anni, fuma sigarette quanto un turco, beve, fa sesso con chiunque li capiti a tiro e adesso ha puntato alla nostra bambina. - Dice Ben. Stiles, all'idea, è nervoso e il suo lupo sta graffiando, Scott respira affondo mentre ha già gli occhi rossi, Stiles sa che sta per perdere il controllo e gli stringe la mano per farlo calmare. E tutto questo, perchè Ben, ha detto la verità.
- Sei il solito bugiardo. - Dice Syd abbassando gli occhi.
- Vattene al diavolo, Syd, fai cosa vuoi. Voglio proprio vedere a chi chiederai aiuto per dirlo a loro, - indicando i genitori. - quando ti metterà incinta. - Dice Ben alzandosi per andare nella sua stanza. Scott lo ferma.
- E tu credi che io sia così stupida da farci sesso? Ma ti senti, Ben? Ma per chi mi hai preso? Sono tua sorella, dovresti saperlo che non sono come la maggior parte delle mie compagne. - Urla Syd.
- Syd, smettila. All'uscita da scuola, prima, se non intervenivo io, era pronto a metterti le mani sul culo come niente. - Urla Ben.
- Ma cosa dici razza di idiota che non sei altro. Aveva le mani sui fianchi, non sul culo! Vai a studiare il corpo umano, va', anziché stressarmi a me. - Urla Syd.
- Ma tu come mai sei così tranquillo? - Chiede Ben a Stiles.
- Perchè lui a differenza tua è intelligente e si fida di me. - Risponde Syd.
- No, perchè lui, come me, a differenza sua, sta aspettando solo di vederti ad un centimetro da lui che poi non la passerai liscia. - Dice Scott guardandola fissa e forse un pò troppo seriamente negli occhi.
- Non mi impedirete di vederlo. - Dice Syd tranquillamente.
- E' proprio quello che faremo invece. - Dice Stiles incrociando le braccia al petto.
- Ma voi potete dire quello che volete, io mi fido di lui e continuerò a vederlo, con o senza il vostro permesso. - Urla Syd mentre cerca di andare nella sua stanza.
- Non ti muovere di li. - Ordina Stiles. Syd, si ferma.
- Ripeti quello che hai detto se hai il coraggio. - Dice Scott.
- Papà, ma che cavolo. Non lo conosci, ok? Non puoi giudicare stando solo a quello che ti dice tuo figlio. - Dice Syd a Scott.
- Si che posso invece. - Risponde Scott.
- No, non ha un minimo di senso logico tutto quello che dici. - Urla Syd.
- Syd, abbassa quella voce e inizia ad ascoltarci. Siamo i tuoi genitori. - La riprende Stiles.
- E perchè siete i miei genitori devo per forza fare quello che mi dite voi? Ben, questa è tutta colpa tua. - Dice Syd.
- Non dare la colpa a tuo fratello perchè non centra niente. Ha fatto bene invece. Syd, te lo dico adesso e non te lo dico più. Non ti voglio vedere con quello li un altra sola volta, chiaro? E se Ben mi dice che continui a vederlo saranno guai! - Dice serio Scott.
- Hai capito, Syd? - Chiede Stiles con voce dura.
- Non sono d'accordo. - Dice Syd.
- E credi che a noi interessi qualcosa se tu sei d'accordo o meno? A tuo fratello non piace e noi ci fidiamo di lui e di conseguenza non piace nemmeno a noi. - Risponde Stiles.
- E di conseguenza a me non me ne frega niente. E' a me che deve piacere non ha voi. - Risponde Syd.
- No ma questa qui è andata, proprio. Di brutta maniera. Se vi avrei risposto io così a quest'ora, ero già sfinito dai vostri allenamenti come minimo e non mi avreste fatto uscire di casa per un mese. - Dice Ben quasi scontroso.
- Oh ma nemmeno lei uscirà di casa se continua con questo atteggiamento Ben, tranquillo. Lo sapete, le cose giuste. Quanto a te signorina, fila in camera tua e vedi di restarci fino all'ora di cena. - Dice Scott.
- Cos'è una punizione? Siamo tornati a quando avevamo 4 e 6 anni? - Chiede Syd.
- Non mettermi in mezzo a me che sei tu in punizione, non io idiota. - Dice Ben.
- Se dici un altra parolaccia ci finisci pure tu però Ben. - Dice Stiles.
- Scusa. - Dice Ben.
- E Syd, se ti comporti come quando avevi 4 anni, si. Sei in punizione. Fila di sopra e senza lamentele, adesso. - Dice Stiles alzando un dito indicando le scale che portano al piano di sopra. Syd si alza velocemente dalla sedia facendola quasi cadere e se ne va. Arriva nella sua stanza e manda un messaggio a Andrew, il ragazzo che tanto gli piace e quello che il fratello e i genitori non sopportano solo perchè si basano per sentito dire.
"Al diavolo mio fratello, al diavolo i miei, questa notte, dopo che i miei si addormentano, solito posto."
"Ok cucciola, a stanotte." - Dice Andrew.
 
Piccolo spazio autrice:


Mike? Mike, mike. Ti stai mettendo nei guai. Non corteggiare Stiles. Sei entrato nella tana del lupo, sta attento. Guardati le spalle.
Hei Syd? Che fai? Ti sei dimenticata che sei in punizione e che i tuoi papà sono dei lupi? Emh, sai che ti sentono, fa la buona, su.
Poi ricorda che i tuoi papà, questa notte staranno svegli a litigare per colpa di Mike. Come pensi di andare dal tuo Andrew?
Ahah ragazzi, salve. E grazie a chi è arrivato fin qui. Vi piace oppure ho esagerato? :) ovviamente i consigli e le critiche sono sempre
bene accette, alla prossima. :)

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Capitolo 19
*** Fuga d'amore. ***


*Ciao bellissimi. Capitolo forse un pò lungo, ok, lo ammetto, non riesco mai a regolarmi. Non è possibile! Ad ogni modo, secondo me, anche se pur lunghino rispetto agli altri, ne vale la pena. :-* Pronti per l'avventura? Buona lettura.
 
- Fuga d'amore.
 
Avevano appena finito da poco la cena e Syd continuava a ribattere e a rispondere male ai suoi genitori che stufi dell'atteggiamento della figlia la misero in punizione proibendoli di uscire per una settimana, scuola, allenamenti e allenamenti extra a parte.
- Non mi interessa Syd. Quello non ci piace, smettila di risponderci male e inizia ad ascoltarci ho da una settimana passiamo a due come niente. - La riprende Scott per l'ennesima volta.
- E certo perchè voi siete capaci di fare solo questo vero? Mettere in punizione se non vi ascolto. Ma vi siete chiesti come sto io? E' un mio amico, non è il mio ragazzo. - Dice Syd.
- Ci mancherebbe anche che sia il tuo ragazzo Syd. Quello che ha detto tuo fratello, è vero. Non ci serve conoscerlo per giudicare. Che poi tu ci devi ancora spiegare come conosci questo qui, è, signorino. - Dice Stiles prima a Syd e poi a Ben.
- Si infatti, come lo conosci, Ben? - Chiede Scott.
- Io lo conosco per sentito dire e poi l'ho visto in faccia. E' orrendo. - Dice Ben.
- Sei bello tu. - Lo stuzzica Syd.
- Syd, va a farti un giro va. - Dice Ben.
- Non posso. Per colpa tua! - Risponde Syd.
- Syd, basta. Il discorso è chiuso! Non ti vedrai mai più con quello li e resterai in punizione per una settimana. Chiaro? - Chiede Scott.
- Chiaro Alpha. Ok, come no. Posso andarmene adesso? Almeno non lo vedo? - Chiede Syd indicando Ben.
- Vai e smettila con questo atteggiamento. - Gli da il permesso Stiles.
Se ne va e rimasti soli, Ben inizia a bisbigliare per non farsi sentire dalla sorella.
- Ps. Questa qui è una sua maglietta, sentite l'odore così potrete saperlo se si vedranno ancora. - Dice Ben passando la maglia di Andrew ai genitori che l'annusano e rimangono schifati. L'odore di fumo e alcool in quella maglietta è eccessivo.
- Dio, che puzza. Però riesco a sentire il suo odore. - Dice Stiles.
- Si anche io. - Dice Scott.
- Dove l'hai presa? - Chiede Stiles.
- Emh, non credo che lo vogliate sapere davvero. - Mugugna Ben.
- Bennnn. - Lo riprende Scott avendo capito cos'ha fatto.
- Papà, scusa. Ma andava fatto. - Si giustifica Ben.
- Davvero è così terribile come ragazzo? - Chiede Scott.
- Lo è. E Syd non lo capisce. Perchè non andiamo a casa sua a riempirlo di morsi? - Chiede Ben.
- Va'! Benn. Non si dicono queste cose. - Lo riprende Stiles ridendo.
- Certo che però se tu ridi mentre lo sgridi. Sei un genio è amore. - Dice Scott iniziando a ridere e facendo ridere anche Ben.
- Io vado di sopra. Se cambiate idea, fatemi sapere. Sono sempre disponibile. Vi amo da morire. - Dice Ben dando un bacio ad entrambi.
- Anche noi amore. - Dice Stiles.
- Ciao amore. - Dice Scott.
Ben se ne va e Stiles e Scott continuano a ridere ancora un pò. Poi all'improvviso, quando Stiles si stava alzando per i piatti e credeva di averla fatta franca..
- Vieni un pò quà, tu. - Dice Scott fermando Stiles per una mano e attirandolo verso se.
- No, no, Scott. Devo lavare i piatti e non ho voglia di litigare, per favore, è. - Dice Stiles sembrando quasi un bambino alla sua prima sgridata.
- Dei piatti a me non me ne frega un accidente e poi noi adesso non litighiamo, noi adesso parliamo. Te l'avevo detto anche prima. - Dice Scott facendolo sedere sulle sue gambe e allacciando le sue braccia ai fianchi del marito.
- Si, lo conosco io il tuo modo di parlare. - Dice Stiles sorridendo e dandogli un bacio nella guancia.
- Vedi amore mio. Quando il mio lupo, ti ha riconosciuto come compagno, intendeva per sempre. Quando ti ho detto che tu sarai solo mio, è proprio quello che intendevo. Tu sei mio Stiles e quello li, ha detto chiaramente che ti ama e così non va perchè solo io posso amarti e tu puoi amare solo me. Il mio lupo è arrabbiato, tanto. Puoi decidere amore. Io non ti sto dicendo di licenziarlo, perchè non mi permetterei mai. Ma la prima volta che ti sento con il suo odore addosso al tuo o che lo rivedo qui in casa libero il lupacchiotto geloso, ok? - Chiede Scott estremamente tranquillo sorridendo e catturando le labbra di suo marito. Si baciano a lungo e quando si staccano per riprendere fiato Stiles inizia a parlare.
- La tua eccessiva tranquillità mi fa quasi paura ma ok. - Dice Stiles sorridendo sulle sue labbra.
- Oh, ok! - Dice Scott facendo alzare Stiles, illuminando gli occhi rossi e mostrando denti e artigli. 
- Vado, lo ammazzo e torno. Ti amo. - Dice Scott mentre si avvia con fare scherzoso verso la porta. Stiles scoppia a ridere e fermandolo per un polso lo riporta da lui. Adesso anche lui ha gli occhi rossi, gli artigli e i denti affilati.
- Sei così sexy. - Dice Scott restando lupo e baciando il lupo di suo marito. Infondo non è la prima volta che si baciano così.
- Scott. - Dice Stiles.
- Mh. - Mugugna Scott tra un bacio e l'altro.
- Dovrei lavare i piatti. - Dice Stiles sapendo già che suo marito non gli e lo permetterà.
- Dopo. - Dice Scott. 
- No, Scott, per quando a me va in questo momento, ci sono i ragazzi e sono svegli. - Dice Stiles. 
- Sei un Alpha come me, ok? Anche senza morso. Hai pure più capacità di me a momenti. Non devo sempre spiegarti le cose. - Dice Scott indicandosi le orecchie per dirgli di sentire cosa stessero facendo i figli. Ben è al telefono con un suo compagno di classe, mentre Syd ha le cuffie non le orecchie con la musica più deprimente della storia a tutto volume e Stiles assieme a Scott sono convinti che quelle in sottofondo, siano le lacrime della loro bambina.
- Cucciola però. Mi dispiace saperla così. - Dice Stiles con il broncio.
- Anche a me, ok? Però le cose giuste. Sappiamo che quello li non è tipo per lei e se non lo capisce da sola, è nostro compito farglielo capire. - Dice Scott iniziando a trascinarlo nella stanza da letto.
Nel frattempo, in casa McCall-Stilinski mentre i genitori sono nella loro stanza, il fratello altrettanto e completamente distratto, Syd, sta iniziando a mettere in pratica il suo piano di fuga.
- "Si sono addormentati?" - Chiede Andrew per messaggio.
- "Non ancora, ma non dovrebbero accorgersi della mia fuga." - Risponde Syd.
- "Oddio. Non voglio sapere cos'hai combinato." - Dice Andrew.
Si sono fatte le 23:45 ormai, Stiles dopo aver lavato i piatti con Scott che lo provocava è salito nella sua stanza, Ben, stranamente è già crollato nel suo letto e Syd sta cercando di fare il meno rumore possibile per non attirare l'attenzione dei suoi genitori e andare dal suo Andrew. Scott era distratto e stava per dare la buonanotte a Stiles che si è affrettato a tappargli la bocca con una mano e facendoli segno di aguzzare le orecchie. Aveva sentito Syd che usciva. Quando la porta fu chiusa e lei era già abbastanza lontano dall'udito di licantropo, i genitori, iniziano a parlare.
- Stiles. Ti dico una cosa. Se tua figlia, è andata da quello li, non uscirà di casa fino alla maggiore età e non sto scherzando. Io la seguo.
- No, Scott. Non serve a nulla seguirla. L'aspetteremo giù in salotto con le luci spente e appena entrerà faremo illuminare i nostri occhietti di un rosso acceso che gli ha sempre fatto paura e inizieremo a fargli delle domande. - Dice Stiles.
- Tz. Ma che fine ha fatto il vostro cervello? Entrerà dalla finestra, non dalla porta. - Dice Ben dalla sua camera. Scott e Stiles non rispondono, ma si alzano e vanno da lui.
- Allora? Che ne sai che entrerà dalla finestra? - Chiede Scott 
- Perchè siamo a Dicembre e ha deciso di lasciarla aperta. E papà, mi sono informato ulteriormente, ha la nomina dello sverginatore della notte. - Dice Ben con sorriso malizioso in volto. Scott inizia a ringhiare e a mostrare gli occhi rossi. Ben scoppia a ridere e Stiles sta cercando di calmare il marito e di tenere buono il suo lupo che sta ringhiando inferocito dentro se. Quella è la sua bambina. 
- Papà, hai sbagliato figlio. Non è a me che devi fare gli occhietti rossi. E.. bei denti. Ahah. - Ride Ben.
- Ben. Smettila, non c'è da scherzare. E tu anche Scott, datti una calmata. Siamo Alpha, riusciremo a sentirlo se ha fatto qualcosa con quello li. - Dice Stiles alzando la voce per farlo calmare.
- No Stiles, forse sarebbe meglio che noi evitassimo che facesse qualcosa con quello li, non credi? Oddio la mia bambina. Se la sfiora anche solo con un dito Stiles, io... io mi arrabbio! - Ringhia Scott ma non è arrabbiato con Stiles.
- Ok Alpha gelosi, facciamo così. Vado a seguirla io e la riporto a casa se ci sono dei problemi, se invece quello li si limita solo a baciarla, starò buono e guarderò da lontano. Voi chiudete la sua finestra, così sarà costretta ad entrare dalla porta e li l'aspetterete voi. - Dice Ben già pronto per uscire.
- Va bene. Ben, guardami! Guardami amore mio. - Dice Scott prendendogli il viso tra le mani.
- Cosa c'è papà? - Chiede Ben.
- Se la tocca troppo, devi chiamarmi, ok?? Devo venire, subito. Hai capito? - Ordina Scott.
- Ok papà. - Dice Ben con sorriso di vittoria in volto. Stiles ha appena tirato una gomitata a Scott.
- Tu non farai proprio un bel niente. Ti limiterai a portarla indietro se dovessero esagerare. Sono stato chiaro? - Chiede Stiles.
- Decidetevi però è.. - Dice sbuffando Ben iniziando ad uscire dalla stanza in maniche corte.
- Ben. Il giubbotto. - Dice Scott.
- Non lo voglio. - Dice Ben.
- Benn. - Dice Stiles. Ben sbuffa, afferra il giubbotto, lo indossa e prima che possa uscire, venne fermato nuovamente.
- Ben aspetta. - Dice Stiles.
- Papà, che c'è? - Chiede Ben.
- E se fosse un cacciatore? - Chiede Stiles. Ben ha perso qualche battito. Scott altrettanto. Significherebbe che sono tutti in pericolo.
- No. Ho controllato ora che ci penso. L'unica cacciatrice in città e zia Allison e Alix quando nascerà. Il papà della zia è morto ormai, no? Anche la mamma, la zia e il nonno, della zia, sono morti? - Chiede Ben.
- Si, sono tutti morti. C'è solo zia Allison. - Risponde Scott tornando indietro negli anni a quando stavano insieme. 
- Perfetto. Posso andare ora o me ne torno a dormire? - Chiede Ben frustrato.
- Va, ma sta attento amore. - Dice premuroso papà Stiles.
- Tranquillo papà. Sono un McCall-Stilinski, ricordi? Porto avanti con onore il mio cognome. - Dice orgoglioso Ben.
E mentre lui se ne va, Scott ha già chiuso le finestre della figlia ed è andato a controllare che anche quella del bagno sia chiusa. Non altra via d'entrata se non la porta. Un ora dopo circa, Stiles sta perdendo la pazienza perchè nessuno dei suoi due figli ha fatto ritorno a casa e l'ansia inizia a crescere sempre di più.
- Io vado a cercarli. - Dice Scott mentre cerca con gli occhi il marito e lo trova già vestito.
- Si, anche io. - Dice Stiles con le mani già sulla maniglia pronto per uscire. Scott lo ferma bruscamente, aguzza l'udito e sente che la figlia sta girando per casa cercando una via d'entrata. Ben intanto ha mandato un messaggio al cellulare di Scott.

- "Siete due geni. Ora io da dove entro? Potevate lasciarmela aperta la finestra di camera mia." 
- "Sarebbe entrata da li genio della natura. Entri dalla porta forse? -  Lo prende in giro Scott 
- "Ho capito, ma mi vede se entro anche io dalla porta."
- "Non importa. Tanto avrà una di quelle punizioni che si ricorderà per sempre."  
- "Si, le conosco le vostre punizioni. Allenamento extra." 
- "Ben, piantala e entra in casa."
- "Se lo facesse tua figlia, magari.. lo farei anche io."
- "Ma davvero non si è ancora accorta di te?" - Chiede curioso Scott.
- "No. Te l'ho detto io quando avevo 7 anni, quella notte che ho fatto l'incubo, quella prima in cui papà diventasse capo, che non ero sicuro che fosse un lupo"
- "Ricordo amore. Sento la sua paura. Ora o si muove ad entrare dalla porta o giuro che esco io e la trascino dentro per un orecchio." 
- "Ahahah" 
- "Che ti ridi nanetto." - Scherza Scott.


Iniziano a sentire che la figlia sta mettendo le chiavi nella serratura, si allontanano di qualche passo, uno a fianco all'altro e mentre aspettano che lei entri finalmente in casa, fanno gli occhi rossi, braccia incrociate al petto e rabbia che sentirebbe qualsiasi essere umano senza poteri sovrannaturali.
- Stavi andando da qualche parte, signorina? - Chiede furioso Scott.
- Oddiooo! Papà, ma sei fuori di testa, mi hai fatto prendere un colpo. - Impreca Syd, visibilmente terrorizzata. Anche se dello spavento rimane presto ben poco, la paura che ha, è quella della reazione che avranno. Questa volta l'ha fatta grossa, grossissima anzi ed è sicura che non se la caverà con un paio di scuse e degli occhi lucidi. Loro fanno gli occhi rossi, o per eccessiva rabbia, o per un ordine Alpha. E quelli occhi, quella notte, di ordine Alpha, aveva ben poco.
- Lui sarebbe fuori di testa Syd? Lui? Cos'è che non hai capito della parola punizione? - Urla Stiles.
- Ben, entra. - Dice Scott nel frattempo.
- Ciao nanetta. Riesci a sentire la loro rabbia? Sei nei guai sorellina. Buonanotte. Ti voglio bene. - Dice Ben dandogli un bacio nella guancia.
- Sei un maled***. - Urla Syd.
- Io? No. Sei tu che sei una stupida Syd. Vivi in una casa circondata da lupi. Di cui due sono Alpha. Uno è diventato così dal nulla, Alpha originale e l'altro lo è diventato grazie alla forza dell'amore. Credevi davvero che non si sarebbero accorti di niente? - Chiede Ben.
- Voi non capite. - Sentenzia Syd. Scott sta perdendo la pazienza e l'odore che sente non gli piace per niente. Adesso anche sua figlia puzza di fumo. Si è avvicinato a lei con passi decisi, la tiene per le braccia e inizia ad annusarla.
- Papà, che cavolo fai? Sei un lupo non un cane. - Tenta Syd mentre cerca di liberarsi dalla presa di suo padre, invano, naturalmente.
- Stai ferma e zitta. - Ordina Scott. E' furioso!
- Hai fumato. - Dice Stiles.
- No. Non l'ho fatto. - Dice Syd.
- E' vero. Ma sai di fumo. - Dice Scott.
- Perchè mi ha dato un piccolo abbraccio. - Dice Syd mentre Scott ha iniziato a lasciarla libera.
- Syd ma lo sai che ore sono? E' l'una passata. E ti era stato proibito di uscire. Ti avevamo detto che eri in punizione e ti avevamo proibito di uscire con quello li. Questo qui è scappare. - Urla Stiles.
- Senti, papà, lo so cosa mi avevate detto, ok? - Dice Syd.
- Ah lo sai? Perchè a me non sembra invece. - Dice Stiles.
- Uffa, ma perchè non capite. Avevo voglia di vederlo. - Dice Syd.
- Di notte? Nel bosco? Avevi così tanta voglia di vederlo che ti ha portata ad uscire di casa nel cuore della notte senza il nostro permesso e disobbedirci quando ti è stato detto chiaramente che non ti volevamo vedere con quello li? - Chiede Scott.
- Si. - Risponde Syd.
- No vabbè, io non ci posso credere. - Dice Ben.
- Tu fatti gli affari tuoi. - Dice Syd.
- Questi sono affari miei Syd se quel ragazzo ti ha fritto il cervello. - Dice Ben.
- Oddio Ben. E' un mio amico. Ok? Perchè trovate strano che io abbia un amico? Da quando non posso avere un amico? - Chiede Syd furiosa.
- Nessuno ti ha proibito di avere un amico. - Dice Stiles guardandola negli occhi.
- Si invece. Voi, adesso. Anzi, da oggi pomeriggio. - Urla Syd.
- Abbassa quella voce signorina. Perchè non ci arrivi da sola a capire che quel ragazzo è sbagliato per te? Anche solo come amico. Dov'è finita la tua intelligenza? - La riprende Stiles.
- Ci rinuncio. Non capirete mai. Me ne vado a dormire che è meglio. - Sbotta Syd incamminandosi verso le scale.
- Ecco brava va. E non credere che sia finita qui. Domani ne riparliamo. E giusto perchè tu lo sappia, la tua punizione è passata magicamente da una settimana ad un mese. - Dice Stiles.
- Grandioso. - Dice Syd poi si gira a guardare il fratello e si rivolge a lui. - Buonanotte idiota. 
- Ciao nana, buonanotte. - Dice Ben.
- Bene, vado anche io a dormire. Notte! - Dice Ben una volta rimasto solo con i genitori schioccandogli un bacio nella guancia e andando poi nella sua stanza.
- Notte.
- Andiamo anche noi lupacchiotto? - Chiede Scott a Stiles.
- Si. - Risponde lui e se ne vanno. Nella stanza di Syd, invece, accade la cosa più prevedibile di tutti. Messaggia con Rachel, la figlia di Ethan e Danny.
- "Li odio. Li odio tutti tesoro. Stupidi maschi. Stupidi lupi." - Dice Syd all'amica.
- "Hai fatto la tua fuga d'amore tesoro?" - Chiede Rachel.
- "Si, ho fatto la mia fuga d'amore." - Risponde Syd contenta di quello che ha fatto. Quel ragazzo, gli ha fatto perdere la testa.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Ragazzi. Grazie a chi è arrivato fin qui. Vi adoro. Vi adoro tutti. Ben mentre messaggia con Scott, mi fa spaccare dal ridere. Povera Syd, non dev'essere facile vivere in casa con 3 uomini, 3 lupi e tutti e 3 gelosi. Syd, te l'avevo detto io di non scappare. Menomale che la luna piena è ancora lontana.
Ahahha dolcezze. Scusate eventuali errori di battitura, pubblicata troppo velocemente. Sono in un ritardo pazzesco. Alla prossima :)

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Capitolo 20
*** Odori. ***


- Odori.

Era in punizione da una settimana ormai e ne mancavano altre tre e la povera Syd era già più che esausta. Le scuole erano appena finite per via delle vacanze natalizie e restare in punizione in quel periodo non era proprio una bella cosa. Ha cercato di limitare al minimo la conoscenza con quell'Andrew, ma invano naturalmente. Per gli adolescenti, è così. Se i tuoi genitori ti dicono di fare una cosa, tu, fai l'esatto contrario. Quel giorno, infatti, con il fratello al suo fianco, quandò si trovo Andrew, li, per lei, in tutta la sua bellezza, ad aspettarla fuori scuola, non resistette alla tentazione e ignorando gli inutili richiami del fratello, gli andò incontro, gettandosi fra le sue braccia. Lo strise forte e Ben sentì benissimo che aveva il cuore fermo in gola dalla felicità. Syd stava bene tra le sue braccia, ma quelle braccia, appartenevano a qualcuno che per Syd, sicuramente, non andava bene. Quella piccola lupacchiotta di 14 anni appena compiuti, era ribelle per natura. Era una testa calda e nonostante fosse la figlia biologica di Scott, di Scott, apparte determinati aspetti fisici, aveva ben poco. Chissà perchè, più cresceva e più quella lupacchiotta andava a prendere il carattere di Stiles. E come può, un adolescente così, non farsi condizionare da quella che per il fratello e i genitori è un orribile persona? Ben, decide di ignorarla e aspettò pazzientemente che si staccassero da quell'abbraccio a medusa per poter tornare finalmente a casa, mentre chiacchierava tranquillamente con Nathan, il figlio di Lydia e Aiden. 
- Ben. Riesco a sentire la sua puzza di alcool e fumo fin da qui. Perchè non fai nulla? - Chiede Nathan riguardo Andrew.
- Perchè è già stata messa in punizione Nath. E' scappata nel cuore della notte per incontrarsi con lui, i miei l'hanno scoperto ed è successo quello che è successo. Anche se li dicessi di smetterla, non lo farebbe, e per quanto mi dia fastidio che sia più che amica di quello li, è mia sorella e li voglio un gran bene. Lei lo sa e sa anche che appena sento che gli ha fatto qualcosa di troppo, vado da lui a riempirlo di morsi. E' mia sorella e non me la deve toccare. Quanto ad oggi, invece, i miei sentiranno il suo odore mischiato a quello di quel tipaccio e ci penseranno loro. - Risponde Ben.
- Hei, amico. Se lo fai, dimmelo, ok? Vengo con te. - Dice Nath
- Lo odi? - Chiede Ben.
- Si. - Risponde Nath.
- Perchè ti piace mia sorella? - Chiede tranquillamente Ben. Sa cosa prova Nath per Syd.
- Cosa? - Chiede Nath perdendo qualche battito.
- Nath, amico, ascolta. Riesco a sentirlo, ricordi? E sono felice. Anche i miei lo sarebbero. Tua mamma è stata il "primo amore" se così si può chiamare, di mio padre e tu sei come lei. Come potrebbero, non esserlo? Sei un lupo come noi e sei apposto. Io starei anche tranquillo perchè almeno so che mia sorella è al sicuro. Le tue braccia, sarebbero il posto perfetto per lei. Non quelle di quel moccioso. Quanto lo odio. - Dice Ben.
- Si ma Ben, io ho 15 anni, lei appena 14, non ti da fastidio questo? - Chiede Nath.
- No, per niente. Tu ne hai 15 e assieme a David, non solo siete i miei migliori amici, ma se guardiamo bene, siamo cugini, siamo famiglia. Porco cane, quando mai hai sentito di un branco così numeroso? Siamo tutti lupi. Apparte tua madre e zia Allison, ma lei è una cacciatrice. - Dice Ben.
- Anche la ragazza di zio Derek è un licantropo. - Dice Nath, sorridendo.
- Sii. - Dice Ben sorridendo.
- Amori, andiamo? - Chiede Syd dando un bacio nella guancia al fratello e a Nathan. Fortuna per loro, che, Syd, non ha sentito nemmeno una sola singola parola di quello che hanno detto.
- Nath, resti a pranzo da noi? Così ci godiamo qualche ringhio di due Alpha, gelosi? - Chiede Ben ridendo. Syd, gli tira un pugno nel braccio e Nath, come l'amico, scoppia a ridere, beccandosi anche lui, un pugno nel braccio da parte di Syd. Dio, quanto gli piace quella ragazza.
- Siete i soliti rompi scatole. Nath, dov'è Kaitlyn? - Chiede Syd. Nath si guarda intorno alla ricerca della sorella.
- Non lo so. Era qui fino a qualche minuto fa. Ben, l'hai vista? - Chiede Nath preoccupato annusando l'aria. Qualche secondo dopo, la trova. E' in compagnia di un ragazzo e Nath, sente benissimo che il lupo dentro se, lo sta graffiando per poter uscire. Ben se ne accorge, così come Syd che gli sta stringendo la mano per farlo calmare. Deve aver capito che per Nath, la sua ancora, per il momento, è proprio Syd. E si calma infatti, ma sta squadrando la sorella e con un cenno della testa gli sta dando l'ordine di andare da loro. Dopo aver schioccato un grosso bacio nella guancia all'amico, Kait, raggiunge il resto della famiglia. 
- Ciao tesoro. - Dice Syd sorridendo.
- Tesorooo. - Dice Kait sorridendo ed abbracciandola, ignorando lo sguardo del fratello. 
- Tz. Donne! - Sbuffa Ben.
- Assurde. - Dice Nath.
- Zitto nano. - Dicono in coro le ragazze dandogli un bacio. Syd a Nath e Kait a Ben.
- Lo sai che tuo fratello stava per saltargli addosso, vero? - Chiede Ben a Kait con fare scherzoso.
- Perchè è un idiota, proprio come te. Dovete smetterla di essere gelosi. Siete i nostri fratelli e lo comprendiamo, ma quei ragazzi, che a voi, tanto non piacciono, sono solo nostri amici. - Dice Syd. Sono le 14:00 e loro 4 se la stanno ancora chiacchierando davanti scuola. La maggior parte dei ragazzi, è già andata via e stanno rimanendo soli. Ad un certo punto, com'era abbastanza prevedibile, a Ben, suona il cellulare. Era Scott.
- Papà? - Dice Ben.
- Ragazzi. Ma si può sapere dove siete? - Chiede Scott.
- Stiamo arrivando. Siamo con Kait e Nath. - Risponde Ben.
- Lo immaginavo, per questo abbiamo chiamato solo te. Dai lupacchiotti, a casa, che ci sono anche la zia Lydia e lo zio Aiden ed è quasi pronto il pranzo. - Dice Scott.
- Ok, Alpha, stiamo arrivando. A tra poco. - Dice Ben. Chiude la telefonata e se ne vanno a casa. Qualche minuto prima di essere dentro, Kait, inizia ad agitarsi. La luna piena è quasi vicina e suo padre, è un pò troppo nervoso ultimamente.
- Syd.. - Dice Kait.
- Che c'è tesoro? - Chiede Syd.
- Si sente tanto l'odore del mio amico? - Chiede agitata Kait. Ben e Nath, scoppiano a ridere dicendo si e dicono si anche a Syd, certi, che sottovoce, si stesse chiedendo se anche l'odore di Andrew si sentiva. Per istinto, le ragazze, si abbracciano, cercando di mischiare i loro odori e nascondere quello dei ragazzi. Si spruzzano anche del profumo addosso sotto gli occhi piene di lacrime dalle risate, dei fratelli. 
- Che cavolo vi ridete idioti. - Dice Syd.
- Aiutateci invece di fare gli stupidi. - Dice Kait.
- Certo che per essere lupe, sono idiote è, amico. - Dice Nath a Ben.
- Concordo. - Dice Ben. Esasperate dal comportamento dei fratelli, le ragazze, dopo averli mandati a quel paese, entrano in casa e dopo aver salutato gli zii e i genitori, si mettono a tavola. I 3 lupi, Alpha, tra l'altro, hanno sentito l'odore dei ragazzi, addosso alle ragazze ma di comune accordo decidono che è meglio non far nulla, almeno per il momento. Consumano il loro pranzo in maniera tranquilla e ridendo come sempre. Chiedono quando torneranno Ethan, Danny, David e Rachel, partiti per delle vacanze anticipate e poi i ragazzi, vanno nella stanza di Ben a parlare tra di loro e le ragazze, altrettanto. Lasciando i genitori in cucina.

Nella stanza di Ben..

- Hai visto che paura avevano? - Chiede Nath.
- Certo. Che poi, tu credi che gli Alpha, di sotto, non abbiano sentito l'odore di quei due? - Chiede Ben.
- Certo che l'hanno sentito. Non sono mica scemi. Lo abbiamo sentito noi che siamo lupi, normali. Per così dire e vuoi che non lo sentano loro? - Chiede Nath.
- Appunto. Le nane, hanno fatto finta di niente, ma in realtà, sanno. Partitina? - Chiede Ben.
- Certo. - Dice Nath, inseriscono il gioco e giocano fino all'ora di cena.

In cucina..

- Avete sentito anche voi? - Chiede Aiden.
- Si. Hanno anche tentato di nascondere l'odore con il profumo e abbracciandosi tra di loro. - Risponde Stiles.
- Ma io non gli avevo detto che a quello li non doveva vederlo mai più? - Chiede Scott.
- Scott, sono adolescenti. Tu li dici di fare una cosa, loro fanno il contrario. Lo sai. Non dico che questa cosa mi piaccia, ok? Ma come facevamo, noi? - Chiede Stiles.
- Ragazzi. Sentite! Sono inteligenti e sono lupe. Sanno quando è ora di fermarsi e non si metteranno nei guai. - Le difende Lydia. Gli Alpha la squadrano, e guardandola solo negli occhi, Lydia, capisce benissimo che quello che gli stanno comunicando è proprio che la deve smettere di difenderle. 
- Ok la smetto. Non le difendo più. Giuro! - Dice Lydia.
- Ecco brava. - Dicono in coro Stiles, Scott e Aiden.
Nella stanza di Syd, invece, le ragazze, sono comodamente accoccolate nel letto e strette in un abbraccio.
- E' fantastico. - Confessa Kait, rossa in volto al solo pensiero.
- Mi piace da morire. - Confessa Syd sorridendo, è felice.
- Me ne sono accorta. - Scherza Kait.
- Come si chiama? - Chiede Syd.
- Joshua. - Risponde Kait.
- Mh, bel nome. - Dice Syd sorridendo.
- Solo il nome? - Chiede con fare scherzoso Kait.
- Ahha beh, dai, è carino anche lui. - Dice Syd iniziando a ridere, seguita a ruota libera da Kait.
Qualche secondo dopo, Syd allunga la sciarpa fino al naso e inizia a sorridere e lo stesso fa Kait con la manica della maglietta.
- Ho il suo odore addosso. - Dicono in coro le due ragazze con il cuore che gli sta scoppiando nel petto, dall'emozione.
 
Piccolo spazio autrice:

Allora.. Emh, non so che dire di questo capitolo. Non è niente di che. Ho solo voluto mettere in evidenza i pensieri di due amiche/cugine, alle prese con il loro primo amore e le reazioni di due fratelli gelosi. Giudicate voi. Alla prossima :)

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Capitolo 21
*** Complotti e confessioni. ***


- Complotti e confessioni.
 
La scuola di Ben e Syd era chiusa da due giorni ormai per via delle vacanze natalizie e mentre Stiles e Scott affrontavano controvoglia, gli ultimi giorni di lavoro, Syd e Kait passavano il loro tempo chiuse nella stanza ad ascoltare musica, ballare, cantare a squarciagola e a trovare il piano perfetto per conquistare definitivamente Andrew e Joshua e far capire ai loro genitori che in realtà erano dei bravi ragazzi, Ben e Nath, invece, avevano passato due giorni interi ad organizzare uno dei complotti più assurdi della storia per allontanare definitivamente quei cattivi ragazzi, dalle sorelle, Ethan e Danny, invece, erano appena arrivati all'aeroporto e ovviamente la prima cosa che David e Rachel chiesero ai genitori era proprio quella di portarli da Ben e Nath e da Syd e Kait. Stufi di sentirli brontolare, alla fine cedettero ai capricci dei figli e li portarono da loro. Li lasciarono davanti alla porta d'entrata e dopo un saluto con un cenno della mano a Scott, che era appena arrivato, stanchi, andarono nella loro abitazione a disfare le valige.
- Ciao zioooo. - Dice Raey abbracciando Scott.
- Ciao cucciola. - Dice Scott.
- Ci siete mancati zio. - Dice Dave abbracciandolo.
- Anche voi amori. Se non ho sentito male ci sono anche Nath e Kait, andate. - Dice Scott sorridente.
- Si zio. Ci sono! Le ho sentite prima, ci siamo date appuntamento qui apposta. Tranquillo, staseremo in casa. So che avete messo in punizione Syd per niente. Non si fa, zio. - Scherza Raey.
- Si che si fa invece. Prova a farlo tu e ti mordo. - Dice Dave in direzione della sorella.
- Heiii. E allora! Regola n°3? - Chiede Scott riprendendo il nipote.
- Non mordere inutilmente, giusto zio Alpha. Scusa! - Dice con fare scherzoso Dave.
- Ecco bravo. Dai, vi preparo la merenda e arrivo. Fate i bravi. Tutti e 6. - Dice Scott mentre si dirige in cucina, lasciando che vadano incontro ai cugini.
Nella stanza di Ben:
- Hei famigliaaa. - Strilla felice Dave entrando nella stanza di Ben.
- Cuginooooo. - Urla Nath andandolo ad abbracciare.
- Oh, finalmente siete tornati, ciaooo! - Dice Ben correndo anche lui ad abbracciare Dave.
- Siii, poco fa, ci siamo precipitati subito qui. - Dice Dave.
- Fatto bene. Ascolta, stiamo organizzando un complotto per far allontanare Syd da Andrew e Kait da Joshua. Li odiamo. Ci aiuti? - Chiede Nath.
- Certo. Non posso permettere che anche mia sorella si avvicini a tipi del genere. - Dice Dave.
- Bene. Siamo apposto allora. 3 lupi, contro 3 idioti. Avremo la meglio. - Dice Ben ghignando divertito, seguito a ruota libera da Nath e Dave.
Nella stanza di Syd, dove aver urlato di felicità per l'arrivo di Raey:
- Io, non ci credo. - Dice Kait avendo sentito la conversazione dei fratelli.
- Io, nemmeno. Ma come si permettono? - Chiede Syd isterica.
- Sono idioti. E' la nostra vita, non la loro. Ma potremmo fare quello che vogliamo si o no? - Chiede Raey anch'egli nervosa.
- Tesoro, vai, dicci tutto. Chi è il tuo? - Chiede felice Syd a Raey.
- Emh, ok. Evidentemente Dave deve avermi spiata e dunque sa del tipo. Siamo solo amici al momento ma potremmo diventare qualcosa di più. - Dice Raey.
- Certo tesoro, come noi con Joshua e Andrew. - Dice Kait.
- Già, si chiama Noah.. e.. credetemi, ragazze, è il ragazzo più bello della storia. Non esistono più belli di lui, davvero. Sapete chi è? Quello del 4 anno, che viene a scuola da noi. - Dice Raey felice.
- O-mio-Dio. Quel gran fico di Noah? - Chiede felice per l'amica/cugina, Syd.
- Si, proprio lui. - Dice Raey con un sorriso che va da orecchio a orecchio.
- Il più popolare della scuola? - Chiede Kait sorpresa quanto felice.
- Esattamente. - Risponde Raey.
- Ma non ci credo. E' troppo bello quel ragazzo. - Dice Kait.
- Vero. - Dice Syd.
- Lo so. Ed è anche apposto. Non capisco perchè a Dave dia così tanto fastidio. - Si lamenta Raey.
- Perchè è idiota per natura, tesoro, proprio come quegli altri due. - Dice Syd.
- Chi sarebbe idiota per natura? - Chiede Scott sorridente entrando improvvisamente nella stanza delle ragazze con un vassoio tra le mani con la merenda delle 4 del pomeriggio.
- Tuo figlio e i tuoi nipoti. - Rispondono contemporaneamente le ragazze.
- Oh. Questo si che è interessante. Perchè? - Chiede Scott sorridente, pronto ad ascoltarle.
- Perchè non ci lasciano vivere papà. Ti sei soffermato ad ascoltargli qualche secondo? Hai capito cosa stanno facendo? - Chiede Syd.
- No. Non l'ho fatto. Come non ho ascoltato voi. Siete adolescenti. Saranno cose vostre. Non avreste dovuto farlo neanche voi, ascoltare la loro conversazione, intendo. - Dice Scott.
- Si, zio, ho capito, però, noi abbiamo ascoltato, perchè parlavano di noi. - Dice Kait.
- Appunto. E' assurdo, zio. Lo sanno che prima o poi lasceremo le nostre case per andare a vivere con qualcuno? - Chiede Raey.
- Ragazze, sentite, io non so, cosa stiano facendo loro di la, ok? Però, a quanto pare, si tratta dei vostri cattivi ragazzi. Siete le sorelle minori e se non ci arrivate voi a capire che quelle persone non fanno per voi, tocca a loro e a noi farlo. - Dice Scott.
- E di nuovo con questa storia.. siete tutti uguali. - Dice Kait.
- Si, appunto. Se prima potevo fare affidamento su mio papà Danny, adesso anche lui ci si mette. Di solito era il più permissivo. - Dice Raey.
- E perchè mio padre invece? Non abbiamo nemmeno più lui dalla nostra parte. Sono tutti convinti che quei ragazzi non facciano per noi che poi tra virgolette, per l'ennesima volta, papà, non sono i nostri ragazzi, ma sono i nostri amici. - Dice Syd.
- Ma neanche come amici vanno bene. Potrebbero portarvi sulla cattiva strada. - Dice Scott tranquillamente. Se l'aspettava una conversazione del genere.
- No invece. Siamo.. vabbè va. Tanto ormai! Penso che Andrew, abbia capito tutto e si sta allontanando. Tutta colpa di Ben. Ogni volta che mi sta vicino, lui, si mette in mezzo, inizia a ricordarmi che dobbiamo andare a casa, che c'è papà a casa, incentra tutti i discorsi sulla famiglia. Non è stupido e avrà capito. Dovrebbe farsi gli affari suoi. - Dice Syd.
- Perchè? Joshua, no invece? E' distante ormai. Vorrei cercarlo ma come faccio se quando ce l'ho vicino, sento la sua paura? O meglio, la paura che ha di Nath. - Dice Kait.
- Non ce la posso fare nemmeno io se Dave continua a girarci intorno. Noah, è terrorizzato da lui. - Dice Raey.
- E Andrew da Ben. Ha il cuore fermo in gola ogni volta che si avvicina a noi. Solo due giorni fa era tranquillo, quando ha permesso che ci abbracciassimo tranquillamente e stava a distanza. E' così bravo quel ragazzo e io ormai non so più come farvelo capire. - Dice Syd prima alle ragazze e poi a Scott.
- Uno che fuma e beve è un bravo ragazzo Syd? - Chiede Scott.
- Ha smesso di farlo da quando mi conosce papà. Da quella notte nel bosco in particolar modo. Riesco a sentire quando mente e riesco a sentire il suo odore. Tu, in questo momento, riesci a sentire che ti sto dicendo la verità? Che davvero ha smesso perchè gli e l'ho chiesto io? - Chiede Syd.
- Si, stai dicendo la verità. - Ammette Scott.
- Almeno inizi a credermi. E' un buon passo. - Dice Syd.
- Syd, noi non è che non ti credevamo prima, ok? Era l'atteggiamento che non andava. Se avresti parlato prima così.. non ci sarebbero stati tutti questi problemi. - Dice Scott.
- Se voi iniziate ad ascoltarmi solo ora. - Dice Syd.
- Zio, per favore. Sono davvero dei bravi ragazzi. Sono cugini anche loro. Come noi. - Dice Kait.
- I migliori zio. Aiutaci, per favore. - Dice Raey.
- Oddio. Stupidi adolescenti. Avete una f... - Scott, non finisce nemmeno di parlare che figlia e nipoti, gli hanno già piazzato il telefono sotto al naso con la foto dei ragazzi dei loro sogni. Scott sorride e dopo averli osservati fa una smorfia di disgusto.
- Cosa? Non dire che non sono belli è zio. - Dice sorridendo Raey.
- Bellissimi. Na meraviglia. - Fa del sarcasmo Scott.
- Zio, ma che ti prende? Tu hai sempre avuto buon gusto nei ragazzi. Sei sposato con un uomo che da ragazzo era un gran figo. - Dice Kait.
- Oh. Mio padre è figo ancora adesso se per questo. Ad ogni modo, papà. Li hai visti bene? Poi, hai visto Andrew? E' bello quanto zio Derek. - Dice Syd.
- E si sa, zio Derek è davvero bello. - La aiuta Kait.
- Ragazze, a dirla tutta, zio Derek è davvero un gran fico. Sia da ragazzo che adesso. - Dice Raey iniziando a ridere e trascinando con se Kait e Syd.
Scott è scosso da quello che dicono le ragazze e nel frattempo Stiles è entrato nella loro stanza.
- Si, avete ragione, zio Derek, è figo. - Dice Stiles, Scott, ripresosi dallo stato di trans in cui era caduto, ha tirato una forte gomitata a Stiles come a dirgli che non ha gradito il commento del marito. Le ragazze scoppiano a ridere ulteriormente e poi Stiles prende parole.
- Dai. Fateli vedere anche a me questi ragazzi, su. - Dice Stiles. Come con Scott, un secondo dopo, ha già le foto dei ragazzi sotto al naso.
- Allora? - Chiedono le ragazze in coro dopo qualche secondo di silenzio.
- Beh. Visti così, potremmo anche pensarci su. Ma, realmente, come sono? - Chiede Stiles.
- Zio, ci credi se ti dico che è il migliore in assoluto per davvero? L'altro giorno, mi ha fatto trovare nel banco un mazzo di rose rosse. - Dice Raey rossa in viso.
- E a me, invece, Andrew, nell'armadietto, mi ha messo la lettera d'amore più bella del mondo. Da brividi papà, te lo giuro. - Dice Syd.
- Beh, quanto a Joshua invece, zio, è la dolcezza fatta a persona. Lui, mi dimostra quanto mi voglia bene, non solo con i gesti, ma anche con le parole, ogni singolo giorno. - Dice Kait.
- Ho il cuore che rischia di scoppiarmi di felicità ogni volta che mi stringe a se. - Dice Syd.
- E io quando mi prende di nascosto, sotto il banco, per mano. - Dice Kait.
- Riesco a sentire il suo profumo addosso al mio corpo, per giorni e riuscirei a sentirlo anche se non fossi un lupo. - Dice Raey.
Scott e Stiles sono scioccati quanto emozionati per la figlia e le nipoti. Infondo, sono solo delle adolescenti alle prese con il loro primo amore.
- Scott, ma noi due anche eravamo così? - Chiede Stiles.
- Oddio, Stiles, no. - Risponde Scott.
- Significa che avete cambiato idea? - Chiede Syd.
- E significa che ci aiuterete anche a noi? - Chiede Kait, Raey sorride.
- Si. Ok, cioè più o meno. Dobbiamo pensarci ancora un pò, anche se quello che ci avete detto è v... - E mentre Stiles tenta di terminare la frase, Syd, Kait e Raey gli sono già saltate addosso riempiendolo di baci e dividendosi tra lui e Scott, avendo preso quel fiume di parole per un Si punto e basta.
Nella stanza di Ben, nel frattempo, i ragazzi, hanno sentito tutto e si sono battuti una mano sulla fronte, quasi schifati.
- Stupide donne adolescenti. - Dicono in coro i ragazzi.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Amorii. Io avrei in mente molti altri capitoli, ma se vorrete, se vi siete stufati di questa storia entro dopodomani al massimo, potrei mettere l'ultimo capitolo. Li sta a voi e vorrei saperlo :) avete ancora voglia di avventure del nostro splendido branco oppure siete stanchi? :) Fermatevi quando vorrete perchè fosse per me potrei continuare anche fino al mese prossimo. Beh, oddio, ancora un mese intero, forse no.. però. Ad ogni modo, alla prossima e mille grazie a tutti.

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Capitolo 22
*** Innamorarsi a 16 anni. ***


- Innamorarsi a 16 anni.
Era Mercoledì pomeriggio, mancava qualche giorno a Natale. Alla fine, la punizione di Syd, fu annullata com'era già stato previsto da Ben. Stiles e Scott erano ufficialmente in vacanza e oggi era giorno di allenamenti. Di solito, avvenivano intorno alle 16 fino alle 18, ma considerato che i ragazzi erano in vacanza, per quel periodo, si iniziava intorno alle 17 e durava poco più di mezz'ora. Syd era già in compagnia di Kait e Raey e come d'accordo con i genitori, si sarebbero direttamente incontrati nel bosco. Nath era con un suo amico, Dave, con una sua amica e il povero Ben era chiuso nella sua camera con le cuffie nelle orecchie, mentre il suo cervello non la smetteva di pensare a Raey. Si, proprio così. La figlia di Ethan e Danny. Se Nath aveva una grande cotta per Syd, Ben, invece, aveva una grande cotta per Raey. La pensava giorno e notte e vederla tra le braccia di quel Noah, qualche giorno fa, è stato un colpo dritto al cuore. Ci ha provato e riprovato a non pensare, ma non c'è mai riuscito. Elaborava teorie su teorie su quanto quella cosa che sentiva crescere sempre più dentro al suo petto, che gli portava il cuore quasi a scoppiare dall'emozione, ogni volta che ce l'aveva di fianco, fosse sbagliata, ma non ci riusciva. Niente, in quel momento, era sbagliato. Per quanto amasse, essere un lupo, Ben, in quel periodo, lo detestava. Riusciva a sentire tutto quello che provava la sua bellissa Raey tra le braccia di quel Noah e questo lo faceva cadere a pezzi, letteralmente. Con i suoi sensi da lupo, poteva anche sentire, come si sentisse lei, in sua presenza. Nemmeno un alterazione del battito cardiaco, un rossore in viso, un bacio di troppo, nulla. Avrebbe voluto tanto urlare dalla rabbia. Ma credeva di amarla, anzi ne era sicuro, per quanto qualcuno, possa amare davvero a quell'età e dunque, dato che l'amava, l'unica cosa che gli importava davvero era la sua felicità. Si sarebbe accontentato di un bacio alla guancia di sfuggita, in gesto di saluto, di un sorriso una volta ogni tanto e di qualche contatto fisico durante gli allenamenti. L'avrebbe protetta ad ogni costo. Qualunque cosa sarebbe accaduta. Raey, Syd e Kait. Le sue piccole donne da proteggere. Piccole lupe che stanno prendendo la strada sbagliata, scegliendo il ragazzo sbagliato. Syd, starebbe benissimo con Nath. Ben ne è  sicuro. Kait con quel Joshua? No, impossibile. E poi c'era lei, Raey. La più bella, la più dolce e la più tutto. Per lei, davvero, avrebbe fatto di tutto. Lei, che adesso aveva occhi solo per Noah. Un ragazzo di 4 anni più grande di lei, che come il cugino Andrew, che guarda caso, era anche quello che girava troppo intorno alla sua sorellina, non era un bel tipo. Non lo era per niente. Loro, 3 ragazze, 3 lupe con 3 idioti di prima categoria. No, non andava bene. E indovinate un pò, Dave, di chi si era preso una bella cotta? Madison. Era la sorella di Andrew, aveva un anno meno di lui, dunque, 13, ed era la ragazza più bella in assolluto, a detta sua, ovviamente. Lei si che era una brava persona. Riuscivano a sentirlo. Non come quello stupido di suo fratello. E Ben, doveva solo trovare quel pizzico di coraggio in più, che gli manca per convincersi del tutto a lasciarsi andare. Se lo troverà, corteggerà Raey e solo dopo, confesserà. Avrebbe avuto il cuore in gola per tutto il tempo del corteggiamento. Il cuore di Ben, ormai, apparteneva a Raey. Gli apparteneva così tanto che lei, avrebbe potuto farci ciò che più ne desiderava. Quello di cui Ben, era sicuro, era proprio che se lei, l'avrebbe rifiutato, il suo cuore, avrebbe iniziato a battere solo per il gusto di farlo. Sarebbe diventato solo un muscolo come tanti, ma l'unico che ti tiene in vita. Sarebbe stato sempre di Raey e nessuno mai, ci sarebbe entrato. Era bloccato ormai. Un cuore sigillato, ricoperto da un enorme catenaccio. Se un giorno, Raey, avesse cambiato idea, lui, solo allora e solo a lei, lo avrebbe riaperto. Erano le 16:45 e lui stava ancora pensando. Non si fermava ormai. Non la smetteva. Il flusso dei suoi pensieri però, venne frenato, dall'arrivo in stanza di Stiles, che senza saperlo, lo aveva bruscamente riportato alla realtà.
- Hei cucciolo. - Dice Stiles.
- Papà. - Mormora Ben.
- Dobbiamo andare. Gli allenamenti. - Dice Stiles.
- No papà. Io oggi non vengo. - Dice serio Ben.
- Come sarebbe a dire che non vieni. Devi venire per forza. - Dice Stiles dolcemente. Ha avvertito la confusione mentale di suo figlio.
- Non mi va papà, per favore, va. - Dice Ben senza guardarlo negli occhi e schiacciando nuovamente play per tornare alla sua musica e ai suoi pensieri.
Stiles, si è avvicinato a lui, si è seduto nel letto, al suo fianco, ma il figlio continua a non guardarlo. E' nervoso, tanto. E Stiles deve aiutarlo. A malincuore, gli leva le cuffie dalle orecchie e lo vede sbuffare.
- Ben.. - Dice Stiles dolcemente.
- Che c'è? - Chiede Ben.
- Dovrei chiedertelo io a te. Non tu a me. Che c'è, amore? - Chiede Stiles iniziando ad accarezzargli i capelli.
- Niente. - Risponde lui.
- Stai mentendo. - Dice Stiles.
- Papà, perchè non vai ad usare i tuoi poteri da lupo con qualcun'altro? - Chiede Ben quasi scontroso.
- Ben. Che centrano adesso i poteri da lupo. Hai qualcosa. Lo capirebbe anche la nonna e il nonno. E loro non hanno poteri da lupo. Non ho bisogno di poteri da lupo per capire che c'è qualcosa che non va in mio figlio. - Dice dolcemente Stiles.
- Non c'è niente che non va. Niente. - Dice Ben. Stiles lo guarda e in una muta domanda, gli sta chiedendo di smetterla e di raccontargli cosa lo turba.
- Papà. Smettila di guardarmi così. Ti giuro che non ho niente. Quante volte te lo devo dire? Sto bene. E' così strano che per un giorno io non abbia voglia di allenarmi? - Chiede Ben.
- Ma tu hai sempre voglia di allenarti. Ben. Sono gli allenamenti del mercoledì, quelli obbligatori. Non possiamo non andare. - Dice Stiles.
- Chi ti vieta di non andare. Vacci tu. A me non mi interessa, non oggi. - Insiste Ben.
- Ben, amore mio, ascolta, non mi vuoi dire cosa ti turba, ok, lo capisco, sei un adolescente ed è logico per natura che tu abbia i tuoi segreti, lo comprendo. Sappi solo, che quando ti sentirai pronto per parlarne con noi, io e papà ci saremo sempre per te. Sempre. Ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno. In qualsiasi momento. E se fosse per me ti farei anche stare a casa, ok? Ma di sotto c'è papà e lo sai come la pensa riguardo agli allenamenti. - Dice Stiles nella maniera più dolce in assoluta, come solo lui è in grado di fare. Alle prime parole del padre, Ben, ricevette come ospite, un lungo brivido che gli percorse la schiena. Se i suoi genitori ci sarebbero stati, per lui, in quella maniera, lui stesso, ci sarebbe stato, nella stessa e identica maniera, per Raey. Sa che oggi, le ragazze, sono uscite con i ragazzi e l'idea di andare agli allenamenti e sentire l'odore di qualcuno che non è il suo, addosso al corpo della sua Raey, lo manda in bestia. Non resisterebbe. Starebbe troppo male, è meglio per tutti, se per oggi, se ne resta al caldo e al sicuro della sua cameretta, solo con i suoi pensieri.
- Grazie papà, voi siete la mia vita, davvero. Vi amo, ma oggi non vengo.
- Ben, amore, per favore. Dobbiamo sbrigarci perchè tra poco salirà l'Alpha. Lo sai. - Dice Stiles.
- E chi se ne frega. Anche tu sei Alpha, come lo zio Danny, o vice Alpha come ama chiamarvi papà. Non comandano solo loro. - Dice Ben. Stiles vorrebbe proprio lasciarlo stare, ma sa che se non lo convice lui, con le buone, sarà Scott a farlo e nel peggiore dei modi. Lui è sempre così. Ordine Alpha. Come se si risolvono i problemi di un adolescente, solo con un ordine Alpha. Ma per favore. Ecco, appunto, come non detto. Sta salendo le scale, ed è arrabbiato.
- Ben. Hai due minuti per uscire da quella stanza ed essere in macchina. Siamo in un ritardo pazzesco e abbiamo gli allenamenti. - Dice Scott.
- E come l'ho detto a papà, lo dico anche a te. Non mi interessa. Andatevene via. - Quasi urla Ben, mentre si è completamente nascosto sotto le coperte. Proprio come da bambino, quando aveva paura dei mostri. Adesso il mostro, è dentro al suo cuore e si chiama amore. Dovrebbe essere la cosa più bella del mondo, ma la paura di un rifiuto da parte della sua amata, lo sta uccidendo. 
- BENJAMIN McCALL-STILINSKI. Alzati da quel letto, adesso. - Urla Scott.
- SCOTT. Piantala! Non lo vedi come sta messo? Lasciamolo stare. Si allenerà stasera, con noi, dopo cena o appena arriviamo. Smettila di urlare perchè non risolvi niente. - Urla Stiles. Ben, da sotto le coperte, accenna finalmente a un lieve sorriso. Suo padre è sempre il solito. E' il migliore. Mentre Scott, invece, per quanto Alpha sia, è il cagnolino di Stiles. Fa tutto quello che gli dice lui. Infatti, abbassa la guardia e controvoglia accetta quello strano compromesso. Evidentemente, anche lui ha sentito che in questo momento c'è qualcosa che disturba il suo piccolo bambino. O meglio, il cuore, del suo piccolo bambino.
- Va bene. Faremo così. Ma se anche stasera si rifiuterà di allenarsi lo trascino dal letto giù a forza. Sono stato chiaro? - Dice Scott, prima a Stiles e poi a Ben.
- Stasera lo farà. VERO BEN? - Chiede Stiles.
- Si. - Risponde lui, rimanendo al caldo.
- Ti aspetto in macchina. Muoviti. - Dice Scott avendo capito che il marito voleva restare qualche istante solo con il figlio.
- Hei cucciolo.. - Inizia Stiles, mentre lo scopre lentamente, giusto da guardarlo in faccia, infatti, proprio in quel momento, il figlio ha alzato gli occhi su di lui e può ricominciare a parlare.
- Hai visto cosa sa fare un Alpha? Dai, noi ora andiamo. Ma stasera dovremo allenarci davvero o quello li ci morde. - Dice Stiles solo per far ridere il figlio. Ma Ben, si limita solo ad un sorriso per metà e a dargli un bacio nella guancia come a dirgli: grazie papà, per avermi capito. Stiles sorride e se ne va. Lui, si rintana nuovamente sotto le coperte e con la musica a tutto volume, nelle orecchie, nella solitudine della sua stanza, inizia a far scendere qualche lacrima. Si sente uno stupido Ben. Ha solo 16 anni, è un lupo, uno dei forti e piange per una ragazza. No, non è una ragazza qualunque. E' quella ragazza. Quella che è diventata la sua ancora. Quella che è diventata il centro del suo mondo. Quella che se solo gli e lo domandasse, andrebbe fin su in cielo per tornare poi giù e regalargli una stella. Un giorno, magari, davvero lo farà. Regalargli una stella. Farà uno di quei strani contratti e ad una stella, la più bella, darà il suo nome. Rachel, la stella del suo cuore.
 
 
Piccolo spazio autrice:

Emh-emh. *Si schiarisce la gola* Cucciolo che sei Ben. E se ti dicessi che ti adoro talmente tanto che ti farò presto avere una bella sorpresina? Dai, sta tranquillo. Alla fine, i tuoi sforzi saranno ripagati. Stiles, sei il padre migliore del mondo. Scott, finiscila o va a finire che litigherai con tuo marito. E noi non vogliamo che litighi con tuo marito, vero? Ahhah ragazzi. Sono fusa. Grazie a chi è arrivato fin qui. Vi adoro tutti e come sempre, se vorrete, ci vediamo domani con un altro capitolo. Questa volta,
uno bello divertente. (Secondo me, ovviamente, poi sta a voi.. xD) Dal cuore martagliato di Benjamin McCall-Stilinski, per il momento è tutto, 24maggio2011, a voi la linea.

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Capitolo 23
*** Topi contro lupi. ***


- Topi contro lupi.
 
Erano le 15:35 e Stiles e Scott erano comodamente accoccolati sul divano del salotto con il camino di dicembre acceso con una tazza di the caldo tra le mani, Syd era nella sua stanza a parlare al cellulare, facendo comunicazione a tre con Kait e Raey. Le solite. Erano sempre insieme e quando non erano insieme, parlavano al cellulare, insieme. Stiles e Scott, così come Danny e Ethan e anche Lydia e Aiden, non si sarebbero stupidi di trovarle anche in bagno insieme, Ben invece era nella sua stanza con Dave. Era tutto tranquillo. I ragazzi, al piano di sopra a giocare ai videogame o ad organizzare chissà cosa, Syd, nella sua stanza a parlare e parlare ancora e mille altre volte ancora con le ragazze e Stiles e Scott, stretti in un abbraccio godendosi il loro primo giorno di vacanza. Syd, aveva appena chiuso la conversazione con  le ragazze e stava per mettersi tranquillamente al computer quando si accorge, che qualcosa non va. Sente uno strano odore nella sua stanza e questo, non trasmette mai nulla di buono. Attribuisce quello strano odore come nemico.
- Ben, Dave, venite subito qui. Ho bisogno di voi. Adesso. - Dice seria Syd dalla sua stanza, sperando che il fratello, o il cugino, fossero in ascolto.
- S.o.s? - Chiede Dave.
- Si. - Risponde 
I ragazzi, non fanno nemmeno in tempo ad alzarsi dal letto, per andare in suo aiuto, che la sentono tirare un urlo talmente tanto forte, che non fu una cosa deliziosa per le loro orecchie delicate, nemmeno per quelle di Stiles e Scott che stavano per scambiarsi l'ennesimo bacio della giornata, ma dovettero fermarsi per precipitarsi nella stanza della figlia. Scott, credendo fosse in pericolo, così come Stiles, ha fatto quasi involontariamente illuminare i suoi occhi di rosso. Ben e Dave si erano già, completamenti trasformati e sono corsi nella sua stanza, appena entrati, vedono una scena che ha dell'incredibile. Syd, anche lei, completamente trasformata, ringhiava inferocita per tutta la stanza, a qualcosa che apparentemente, era il nulla. Stiles e Scott raggiunsero i figli e il nipote subito dopo. 
- Ragazzi, che succede? - Chiede premuroso Stiles.
- A saperlo. Tua figlia e fuori di testa, sta ringhiando a cosa? - Chiede Ben.
- Zio, sicuro che sia tua figlia? - Chiede Dave a Scott.
- Si. Syd, amore, che hai? - Chiede Scott prendendo il viso della figlia, tra le mani, per farla calmare. Ma lei, si toglie da quella presa, quasi bruscamente.
- Chiudete la porta, idioti. - Dice Syd a Ben e Dave che si affrettano a farlo. Ad un certo punto, anche Dave, inizia a ringhiare. Deve aver capito cosa turba la cugina.
- L'ho visto. - Dice Ben, iniziando a ringhiare anche lui. Stiles e Scott non capiscono. E adesso, si ritrovano a dover calmare tre lupi adolescenti che apparentemente, ringhiano al nulla.
- Ragazzi. Adesso basta. - Urla Stiles per farli calmare. 
- Ritirate artigli e zanne. Subito. - Ordina Scott.
- E smettetela di ringhiare. Poi spiegateci cosa avete visto che noi, ancora, non vediamo. - Ordina Stiles.
I ragazzi, dopo l'ennesimo ordine, riescono a calmarsi e a bloccare la trasformazione.
- Dov'è finito?! - Dice Syd.
- Vieni fuori maledetto. - Dice Dave.
- Appena ti becco ti apro in due. - Dice Ben.
- Ok, che avete fumato? - Chiede Scott.
- Papà. Piantala e annusa. - Ordina Ben. Scott non lo fa ma Stiles si e una volta rivelata la minaccia, caccia fuori un ringhio acuto, tira fuori gli artigli e fa gli occhi rossi. Manca davvero poco per l'arrivo delle zanne. Appena i ragazzi hanno visto che anche Stiles, adesso, si è trasformato, si trasformano pure loro, nuovamente alla ricerca della così detta, minaccia.
- Porco cane Stiles, ti ci metti pure tu ora? Mi dici che c'è? - Chiede Scott.
- Zio. Basta. - Ordina Dave.
- Papà, cavolo. Due minuti zitto, ci sai stare? Annusa. - Ordina Syd.
- Sei sempre il solito. Con te che rompi non possiamo fare nulla per trovarlo. Papà, sei un Alpha. Usa i tuoi poteri. Hai l'infrarossi, usali. - Ordina Ben.
Scott sta per replicare seccato ma Stiles non gli e lo permette.
- Scott, piantala e aiutaci a trovarlo. - Ordina Stiles.
- Ma a chi? - Urla Scott frustrato.
- Al topo. - Dicono in coro, marito, figli e nipote. 
Scott, inevitabilmente, scoppia a ridere. Inutile dire che passarono l'intero pomeriggio a ringhiare ad un topo, da sempre, primo nemico dei lupi, che in realtà, non esisteva. Quello che Stiles, Ben, Syd e Dave, avevano visto, altro non era che un granello di polvere. Scott, rise per un quarto d'ora, poi si fece serio.
- Voi 4. In giardino. Fra 10 minuti. Allenamento extra. - Ordina Scott.
- Cosa? - Strilla Dave.
- Prego? - Chiede Ben.
- Non esiste. - Dice Stiles.
- Non contare su di me. - Dice Syd.
- Ho detto 10 minuti. Tutti e 4. Allenamento extra. Dovete cambiarvi. Tic Tac.. Tic Tac.. il tempo scorre. - Dice Scott uscendo dalla stanza.
- No no zio, per favore. - Dice Dave fermandolo all'entrata.
- Papà, dai non fare così. L'allenamento è al mercoledì, oggi è giovedì. - Dice Syd.
- Dai papà, fai il bravo. Sai che ti vogliamo bene. - Dice Ben.
- Aahhahah. - Ride Stiles.
- Tu perchè ridi? - Chiedono in coro i 3 adolescenti. Stiles scrolla le spalle.
- Stiles. Dicevo anche a te. - Dice Scott.
- Ma perchè? Che centro io? - Chiede Stiles.
- Centri perchè anche tu hai ringhiato al nulla. - Dice Scott.
- Anche tu l'hai fatto. - Dicono in coro i ragazzi.
- Voi 3 siete ancora qui? Allenamento extra. Andate a cambiarvi. Ve lo devo ripetere ancora? - Chiede Scott.
- Senti zio, io dovrei andare ora che ci penso. - Tenta Dave.
- Non è vero. Stasera dormi qui e comunque questo qui è un ordine del tuo Alpha. - Dice Scott.
- Il che mi porta a doverti obbedire per forza, vero? - Chiede ironico Dave.
- Esatto. - Dice Scott. I ragazzi sbuffano e si vanno a cambiare. La decisione dell'Alpha ormai è stata presa. Stiles rideva di gusto e nel frattempo non si è ancora spostato di un millimetro dal letto della figlia.
- Tu fai allenamento in Jeans? - Chiede Scott.
- Scott, piantala per favore. Non mi va, vai tu con loro. - Dice Stiles, Scott lo guarda fisso negli occhi e Stiles combattuto si alza e si va a cambiare. Al suo ritorno, Stiles è triste e Scott è combattuto.
- Ok. Ti limiterai a dare gli ordini come lo faccio io. Ma stasera ti voglio tutto per me. - Dice Scott dandogli un bacio nella guancia. Due minuti dopo, sono già tutti giù in giardino a fare il loro allenamento extra. La sera, dopo cena, mentre Syd era nella sua stanza con le cuffie nelle orecchie, in procinto di crollare nel sonno più profondo, accoccolata comodamente al caldo del suo piumone, Stiles e Scott, nella loro stanza, stretti in un abbraccio, Dave e Ben erano nella stanza di quest'ultimo, comodamente nei loro letti, intenti a chiacchierare.
- La ami? - Chiede Dave avendo capito cosa turba il cugino.
- A chi? - Chiede tranquillo Ben. Sa che il cugino, ha capito.
- Lo sai a chi. - Afferma Dave nella tranquillità più assoluta.
- E' difficile parlarne con te. - Dice Ben.
- Perchè sono suo fratello? Che male c'è?! Nath ha una cotta per Syd.
- Nath è innamorato di Syd. - Risponde Ben.
- E tu sei innamorato di mia sorella. - Dice Dave.
- Si, sono innamorato di tua sorella. - Confessa finalmente Ben.

 
 
Piccolo spazio autrice:

Ben, amore mio. Sta tranquillo, hai Dave dalla tua parte. Siete fantastici. Ma però non si fa arrabbiare a papà Scott è. Non si ringhia così al nulla, ragazzi. Ahhahahaahah. Dai Ben, fai un piccolo sforzo. Nath, anche tu è, svegliati prima che Andrew ti soffi la ragazza dei tuoi sogni. Su su, lupacchiotti, noi siamo dalla vostra parte. Vero?
Ragazzi, capitolo breve, ma divertente secondo il mio punto di vista. Voi che dite? Grazie a chi è arrivato fin qui e alla prossima. Vi amo tutti :-*

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Capitolo 24
*** Nonna, io adesso sono una donna. ***


- Nonna, io adesso sono una donna.
 
Era passata qualche settimana ormai, Natale e Capodanno, passarono tranquillamente, Stiles e Scott, tornarono a lavoro e oggi, era il primo giorno di scuola per Ben e Syd. Erano le 03:35 del mattino e loro erano ancora svegli. Ben, stava messaggiando con Raey, per la sua estrema felicità, parlavano, ridevano, scherzavano e Raey era completamente andata fuori di testa perchè non riusciva a trovare nulla di adatto per il ritorno a scuola. Voleva essere bella per Noah, questo Ben lo sapeva, era distrutto dal dolore, ma saperla felice era la cosa più importante al momento. Sapeva anche che quella specie di relazzione, sarebbe presto finita. Ne era sicuro. Se solo zio Ethan, avrebbe scoperto tutto, ci avrebbe pensato lui a farla finire. Nemmeno zio Danny, l'avrebbe fermato. Nemmeno lui. Nel frattempo, mentre Stiles e Scott dormivano tranquillamente nel loro letto, stretti in un abbraccio e mano nella mano, Syd, era nella sua stanza che messaggiava con Andrew. O meglio, litigava con Andrew. Per quanto a Stiles e Scott dicesse che erano solo amici, i genitori sapevano che non era così. Anche se ancora molto contrariati, alla fine, avevano capito e avevano permesso ai ragazzi di proseguire la loro conoscenza dando l'ordine categorico a Ben, di non fare nulla a riguardo. Ancora non lo conoscevano, ancora non l'avevano visto in faccia, se non in foto, ma sapevano che questo giorno non sarebbe stato lontano. Syd, nonostante l'età, era ancora una bambina. Nel vero senso della parola. Non aveva ancora avuto il primo ciclo mestruale e dunque, Stiles e Scott, avevano beatamente evitato l'argomento con la loro bambina. Erano le 07 del mattino e per Stiles e Scott, era decisamente arrivato il momento di rimboccarsi le maniche, prendere respiri profondi, chiamare a raccolta tutto il loro autocontrollo e svegliare quei piccoli pestiferi che sicuramente, non si sarebbero svegliati nemmeno con secchi d'acqua gelida in viso e nonostante il loro udito super sviluppato, nemmeno le cannonate avrebbero fatto effetto. Scott, avrebbe provato con Ben e Stiles con Syd.
- Amore. - Dice Scott accarezzando Ben dolcemente e iniziando a riempirlo di bacini.
- Papààà. - Mugugna Ben terribilmente assonnato. Scott sorride.
- Fatto le ore piccole è signorino? - Chiede Scott.
- No. - Risponde Ben.
- Bugiardo. - Dice Scott sorridendo.
- Papà che fai qui? - Chiede Ben.
- Ti sto svegliando. - Dice Scott.
- Questo lo vedo. Ma perchè? - Chiede Ben.
- Perchè devi andare a scuola. - Risponde Scott.
- Non mi va. Tornate a dormire papà. - Dice Ben.
- Non se ne parla. Alzati e fila scuola, è quasi pronta la colazione. - Dice Scott.
- Io non ci voglio più andare a scuola papà. - Dice serio Ben con il magone fermo in gola. Scott, sa che sta dicendo la verità.
- Che succede amore? - Chiede Scott.
- Niente. - Rispone Ben.
- Senti Ben, che hai? Sei strano in questi giorni. Hai qualcosa, perchè non ti fidi più di noi amore? - Chiede Scott. Ben non risponde, ma si limita ad abbracciarlo forte. Scott lo stringe a se quasi a dargli la forza che in questo momento non ha.
- Non è per voi papà, è una cosa mia, sto bene, state tranquilli. - Dice Ben ancora stretto a Scott mentre a stento, trattiene le lacrime.
- Amore mio grande. Ok. Sappi solo che quando ti sentirai pronto, noi ti ascolteremo e ti aiuteremo. Me lo prometti che ce ne parlerai? - Chiede Scott.
- Promesso. - Dice Ben.
- Dai andiamo. - Dice Scott sorridendo.
- Papiii. - Brontola Ben mentre tenta di rimettersi sotto le coperte. 
- Filaaa. - Dice Scott ridendo trascinando letteralmente fuori dal letto.
- Cattivo. - Dice Ben dandogli un bacio nella guancia andando poi a vestirsi controvoglia, borbottando qualcosa di impronunciabile, facendo ridere ancora di più Scott. Nella stanza di Syd invece, Stiles, stava tentanto di svegliare la figlia che pareva non volerne sapere di alzarsi dal letto.
- Papà per favore, smettila. Non mi sento bene. - Dice per l'ennesima volta Syd. 
- Syd, piantala di dire cazzate. Sei un lupo, non stai mai male. - Dice Stiles.
- Senti, lo so che sono un lupo ok? Ma ti giuro che non mi sento bene, papà. - Dice Syd bianca in viso.
- Ok e che ti senti? - Chiede Stiles accarezzandogli i capelli.
- Mi gira forte la testa e mi viene da rimettere. E' come se l'origine del problema arrivasse da qui. - Dice Syd indicando il basso ventre. Stiles, improvvisamente, sgrana gli occhi avendo capito tutto. Spera di sbagliarsi e sentendo che la figlia è agitata non gli dice niente, scende al piano di sotto, gli prepara un the caldo e alla fine riesce a convincerla ad alzarsi dal letto e andare a scuola con la promessa che non appena avrebbe accennato a qualcos'altro, lui sarebbe subito andato a prenderla a scuola senza alcun problema. Erano a scuola e Syd sembrava sentirsi meglio, quello che aveva qualcosa però era Ben che aveva sentito alla sorella uno strano odore addosso. Pensò subito a Andrew, ma non era quello l'odore che lo disgustava. Non aveva nemmeno cambiato il suo profumo abitudinale e dunque decise di chiedere spiegazioni alla diretta interessata, completamente appisolata sul banco, colta improvvisamente da un attacco di eccessiva stanchezza.
- Nana, tutto apposto? - Chiede Ben preoccupato.
- Si nano tranquillo. - Risponde lei chiudendo gli occhi e cadendo in un sonno profondo nel bel mezzo della lezzione.
E' ora di cena ormai e Syd continua a non sentirsi bene, sono a casa dai nonni e poco prima della cena, salita al piano di sopra, per lavarsi le mani, il dolore al basso ventre aumenta e ha come l'impressione che la vescica sia in procinto di esplodergli da un momento all'altro. Pensa che deve solo far pipì, ma una volta finito, quando va per pulirsi nota quello che ogni bambina, ancora estranea a quell'accaduto, ha paura. Syd aveva paura. Non capiva cosa gli stesse succedendo. Era un lupo e in teoria non dovrebbe stare male. Parlarne con i genitori e con il fratello era escluso, con il nonno tantomeno e quindi l'unica disponibile era Melissa. Chi meglio di una nonna, di una donna e di un infermiera straordinaria? Syd sta tremando ma riesce a concentrarsi e con le orecchie sente che anche lei è al piano di sopra al momento e sola. Prende il cellulare e la chiama sperando che ce l'abbia con se. 
- Syd, amore. - Dice Melissa.
- Nonna, non farti capire. Ho bisogno di te. Da sola. Sono in bagno. Nonna per favore. - Dice Syd scoppiando a piangere e chiudendo la telefonata. Melissa la raggiunge in un tempo che è pari all'immediato e la trova seduta sul water, in lacrime, tremante e distrutta dal dolore, coperta da un asciugamano trovato li di fianco e i pantaloni buttati a terra sporchi di sangue. Melissa capì all'istante. Si avvicino a lei, si inginocchio all'altezza del suo viso e la strinse forte a se. Syd, scoppiò a piangere ancor di più.
- Oh amore mio sta tranquilla. Non è niente. - La tranquillizza Melissa.
- Che cos'è nonna? Sto morendo? - Chiede Syd traumatizzata.
- Ma no amore. Sei solo diventata una donna.
- Io sono già una donna. - Afferma Syd adesso più calma.
- Si, ma questa qui ne è la prova. Non è nulla di che amore. Farà un pò male i primi due giorni, di solito dura una settimana e succede una volta al mese. - Dice Melissa.
- Come la luna piena? - Chiede Syd.
- Più o meno, si. - Risponde la nonna sorridendo.
- Ma cosa significa davvero? - Chiede Syd.
- Significa solo che quando troverai l'amore della tua vita, quello vero intendo e ti unirai corpo ed anima a lui, se non userai le giuste protezioni, diventarai mamma. E questo per i tuoi papà, se capita adesso sarà un problema. Credimi. O meglio, lo sarà per il tuo ragazzo. Quindi tesoro, prima di fare quella cosa.. devi sentirti pronta per davvero, chiaro? Deve essere quello giusto e devi essere sicura al cento per cento del fatto che anche lui ti ami. Solo allora potrai farlo. Ma sempre usando le giuste protezioni ovviamente. - Spiega dolcemente Melissa continuando ad accarezzarla.
- Cioè? Pillola e preservativo? - Chiede Syd. Melissa rimane a bocca aperta e la nipote, capendo cosa stesse per chiedere rispose già alla domanda.
- Educazione sessuale nonna, l'abbiamo fatta qualche settimana fa. - Dice Syd.
- Oh. - Dice Melissa.
- E adesso che faccio? - Chiede Syd tornando preoccupata.
- Adesso ti lavi tranquillamente, qui c'è tutta la roba che ti serve, io vado di la a prenderti un pantalone della tuta che hai qui da non so quanto tempo per fortuna e metto i Jeans in lavatrice. - Scherza Melissa dando una bacio nella guancia alla sua piccola donna e incamminandosi verso l'uscita.
- Nonna aspetta. - La ferma Syd.
- Dimmi amore. - Dice Melissa.
- Ma devo dirlo agli Alpha? - Chiede Syd.
- Si. Vuoi che ti aiuto? Anche perchè non capirebbero. - Scherza Melissa.
- Si nonna per favore. 
- Sta tranquilla cucciola.
Melissa se ne va, lasciando la nipote tranquilla a lavarsi e andando dal figlio e dal genero certa che dovrà chiamare a raccolta tutto il suo autocontrollo per non insultarli all'ennesimo chiarimento che loro, ovviamente non capiranno.
- Mamma ma dov'è Syd? - Chiede Scott.
- Bella domanda. Dov'è? - Chiede Stiles.
- Oh mio Dio Nonna. E' arrivato quel momento? - Chiede Ben avendo capito tutto.
- Si amore. - Risponde Melissa orgogliosa di quanto sia intelligente il suo nipotino.
- Oh no. E ora come gli e lo spiego a tuo figlio, io, adesso? - Chiede Stiles. I suoi dubbi, stamattina, non erano del tutto infondati.
- Cos'ha la mia bambina? - Chiede Scott preoccupato.
- Ahha. - Ride Ben.
- Scott, è questo il problema. - Dice Melissa.
- Quale? - Chiede Scott frustrato.
- Non è più una bambina. - Risponde Stiles captando l'agitazione del marito.
- Come sarebbe a dire che non è più una bambina? E' la mia bambina Stiles, ok? E' la nostra bambina. E' una bambina. Ha solo 14 anni. - Risponde Scott che ovviamente, ancora non ha capito nulla.
- Scott, sarà sempre la nostra bambina, ok? Ma non è lo più nel vero senso della parola. - Dice Stiles.
- Qual'è il vero senso della parola? Stiles che ca*** dici. - Urla Scott. Ben scoppia a ridere e Stiles anche.
- Scott, questa cosa probabilmente ti scioccherà, ma Syd, la nostra bambina, oggi, è diventata una donna. - Dice Stiles.
- Che significa? - Chiede Scott
- Mell. Ma quando l'hai concepito eravate ubriachi? - Chiede Stiles. Melissa ride di gusto e dice che si, forse erano ubriachi.
- Scott dai. Non ci vuole un genio. Ho capito pure io. - Dice lo sceriffo.
- Cosa? - Urla Scott.
- Papà sei tonto. Syd, oggi è diventata una donna, ok? Significa che se farà sesso non protetto, rimarrà incinta. Ha il ciclo, le mestruazioni o come cavolo le vuoi chiamare, porca miseria, pure un muro l'avrebbe capito. E' una donna. - Urla Ben facendo ridere il padre, il nonno e la nonna e facendo sorridere Syd dal piano di sopra. Scott è sotto sciock. Completamente sconvolto.
- Scott stai bene? - Chiede preoccupata Melissa.
- Credo di no. - Risponde lui.
- Oh avanti Scott, sta tranquillo. La nostra bambina, ancora non farà sesso. - Lo rassicura Stiles.
- Oh, lo voglio ben sperare Stiles perchè potrei non rispondere di me. - Dice Scott.
- Non farò sesso papà. Anche perchè con Andrew, è finita. - Dice Syd entrando improvvisamente in cucina.
- Siii. - Esclama vittorioso Ben.
- Grazie per la comprensione nano. - Lo riprende Syd.
- Scusa, mi dispiace per te, ma quello li lo odiavo. - Dice Ben consolando la sorella, abbracciandola forte a se e dandogli un bacio nella guancia e dicendogli quanto in realtà gli voglia bene. Syd sorride e risponde che anche lei vuole un gran bene al suo fratellone coccolone e super gelosone.
- Amore mio. - Dice Stiles andola ad abbracciare. Syd lo stringe forte.
- Stai facendo finta che ti dispiaccia, vero, papà? - Chiede Syd stretta fra le sue braccia.
- No, mi dispiace davvero. - Dice Stiles mentre da dietro si scambia un Ok di vittoria con il figlio. Melissa, appena si scioglieranno da quell'abbraccio, lo picchierà. Ne è sicura. Intanto ha tirato uno scappellotto in testa a Ben facendolo ridere. Poi uno a Scott ordinandogli di riprendersi immediatamente e di andare a consolare sua figlia. Stiles la lascia a Scott e mentre sta per sedersi Melissa, realizza il suo desiderio. Tira uno scappellotto anche a lui.
- Melll. - Brontola Stiles.
- Stai zitto. - Dice Melissa.
- Papà ma tu non dici niente? - Chiede Stiles.
- Ha fatto bene. - Risponde lo sceriffo scoppiando a ridere.
Si mettono a tavola e consumano la loro cena tranquillamente. La sera, a casa, Scott, come prevedibile fa il discorso alla figlia che esasperata gli sta ripetendo ok all'infinito.
- Scott, hai rotto. Finiscila di tormentarla, non è scema. Sa quello che fa. Tu fila nel lettone che c'è già tuo fratello. Stasera dormirete con noi. - Dice Stiles riprendendo il marito e sorridendo alla figlia.
- Siii. - Strilla felice Syd dando un bacio nella guancia a Scott e poi uno a Stiles e andando nella stanza dei genitori, dove ad aspettarla c'era già il fratello. 
- Siamo fottuti. - Dice Scott, ancora sotto sciock.
- Ma la pianti? E' solo diventata una donna, tutto qui. Sarebbe accaduto prima o poi. - Dice Stiles.
- Ma è la mia bambina. - Dice triste Scott facendosi abbracciare da suo marito. Stiles sorride. Raggiungono la loro stanza da letto e vanno a coccolare i loro due cuccioli. Ragione del loro respiro, causa del loro sorriso, sangue delle loro vene, battitti dei loro cuori.
- Vi amo da morire. - Dice Scott baciando tutti e tre nella guancia prima di chiudere la luce.
- Ti amiamo anche noi. - Dicono loro.
- Sei il papà migliore del mondo. - Dice Ben abbracciandolo.
- Poi quando sei geloso sei ancora più fantastico. Anche se forse un pò troppo geloso. - Scherza Syd prendendogli una mano, facendola unire alla sua e facendola girare nell'aria senza una meta precisa. Stiles sorride, Scott anche e poi risponde.
- Certo, tu sei la mia bambina. Come potrei non essere geloso? - Chiede Scott.
- No Scott, tu sei geloso punto e basta. Amori, ve l'avevo raccontata quella volta in cui zio Derek mi ha chiesto di far sesso con lui e papà gli stava saltando addosso? Letteralmente? - Chiede Stiles iniziando a ridere al ricordo. Scott ringhia. Ben e Syd scoppiano a ridere per la notizia appena ricevuta.
- Cioè papà, fammi capire. Quel gran figo di zio Derek ti ha chiesto di far sesso con lui e tu hai rifiutato? - Chiede Syd sconvolta all'idea.
- Si. - Risponde lui tranquillamente.
- Ma sei impazzito? Tutti farebbero sesso con zio Derek. - Dice Syd. Scott è rosso come un pomodoro e Ben e Stiles sono scoppiati nuovamente a ridere.
- Syd, piantala di parlare di sesso. - Ordina Scott.
- Ok Alpha, sta calmo. - Scherza Syd dandogli un bacio della guancia e andando ad abbracciare forte Stiles, poggiando la sua testa sul petto del padre. Stiles gli da un bacio tra i capelli e li fa i grattini sul braccio. Da sempre, miglior sedativo per lei e per Ben. Ben gli da un bacio nella guancia e poi si stringe di più a Scott. E fu così che per quella sera, la famiglia McCall-Stilinski, finalmente, si addormetò.
 
Piccolo spazio autrice:
 
 
Allora amori. Che dite? Qui ci sono belle novità. Syd ha lasciato Andrew. Ben, è sempre più innamorato di Raey e lei sembra gli stia dedicando più attenzioni
visto l'ora tarda in cui si sono trattenuti a parlare. Non è che sotto, sotto, anche lei sta iniziando a provare qualcosa? Non è che anche lei, come Syd, sta
iniziando a capire e presto lascerà le braccia di Noah per stare fra quelle sicure di Ben? Quanto a te Scott, tranquillo, Syd, resterà per sempre la vostra
bambina. Stiles, io ti adoro. Detto questo, spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, grazie a chi è arrivato fin qui e alla prossima. Dalla famiglia 
McCall-Stilinski, per il momento è tutto, grazie e al prossimo capitolo. A voi la linea. :-*

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Capitolo 25
*** Voglio stare con te. ***


- Voglio stare con te.
 
Il primo ciclo di Syd, fu più che traumatico, non tanto per il dolore in se, perchè essendo lupo, ne risentì ben poco ma bensì per l'ansia di suo padre Scott che ogni volta che usciva, gli faceva il terzo grado. Letteralmente. Syd, dove vai, Syd, cosa fai, Syd, con chi sei, Syd, perchè esci. All'ennesima domanda, inevitabilmente, Syd, sbottò.
- Papà, ma la pianti? Sto andando da Kait e Nath, c'è già Ben a casa loro. Finiscila. Poi ti ho detto si e no un migliaio di volte che con Andrew è finita, chiaro? Per cui non farò sesso, ne con lui, ne con nessun'altro. Basta. Hai finito il 3° grado? Mi lasci andare che Kait deve parlarmi e devo aiutare Nath e Ben a studiare? - Chiede Syd esasperata.
- Ok ma fa attenzione. - Dice Scott premuroso.
- Ciao. - Dice lei chiudendo quasi scontrosa mente la porta e andando da Ben e Nath.
A casa di Kait e Nath nel frattempo, mentre aspettano l'arrivo di Syd, Ben e Nath, rinchiusi nella sua stanza iniziano a parlare.
- Nath, sai che io non ho bisogno di nessuna ripetizione, tanto meno da mia sorella, vero? - Chiede Ben.
- Si lo so amico e di questo ti ringrazio. - Risponde Nath sinceramente.
- Non devi. Sono contento di aiutarti. Sai che non lascio la mia sorellina al primo che passa. Con te sarebbe in buone mani e in più adesso hai campo libero. Sai che si è lasciata con Andrew, vero? - Chiede Ben felice come una Pasqua.
- Cosa? - Strilla felice Nath.
- Si, non lo sapevi? - Chiede Ben sorridendo.
- No. Quand'è successo? - Chiede Nath.
- Una settimana fa. - Risponde Ben.
- E perchè io lo so solo adesso? - Chiede Nath.
- Non lo so. Ad ogni modo, mi limiterò a lasciarvi soli, passerò il tempo con Kait. - Dice Ben quasi malizioso.
- Ma piantala che sei cotto di Raey. - Dice Nath.
- Prego? - Chiede Ben perdendo qualche battito. Si sta chiedendo come mai lo sapesse ma la risposta arrivò quanto prima. E' un lupo. Certe cose le sente.
- Ben, piantala. Certe cose le sento anche io come te è .. ricordi? Sono un lupo anche io. - Dice Nath.
- Si scusa. - Dice Ben.
- Papà riesce a sentire l'attrazione delle altre persone. - Dice Nath.
- Cioè? - Chiede stupito Ben.
- Cioè, mio padre sa che Raey prova qualcosa per te. - Confessa Nath.
- Che cosa? - Chiede Ben con il cuore pronto a scoppiargli di felicità dentro al petto.
- Già. - Dice solo Nath.
- Stai scherzando? - Chiede Ben.
- No. E' attratta da te ma ancora non lo sa evidentemente.
- Una settimana fa, la notte prima che iniziasse la scuola, siamo stati fino alle 3 e mezzo del mattino passate a parlare per via messaggi. - Confessa Ben.
- Vedi, buon inizio. Poi, stai zitto perchè se sa che te l'ho detto, Kait, al prossimo allenamento, mi soffoca di morsi e artigliate.. ma la mia sorellina, mi ha detto che la nostra Raey è in crisi con Noah. Si chiama davvero così quell'idiota? - Chiede disgustato all'idea Nath.
- Si. Fa schifo come nome e fa schifo lui. - Esclama Ben arrabbiato alla sola idea che quel moccioso stia tra le braccia della sua Raey.
- Concordo. Ma poi Andrew? L'hai visto in faccia? - Chiede arrabbiato Nath.
- Certo. Syd no a quanto pare però. Ad ogni modo, sta attento ok? Devi sbrigarti perchè nonostante si siano lasciati lui continua a stargli intorno e lei è ancora abbastanza restia al momento. Devi agire, Nath. Adesso! - Quasi ordina Ben.
- E' per questo che non credevo si fossero lasciati, capito? La vorrei tutta per me. La conquisterò Ben, te lo giuro, fosse l'unica e ultima cosa che farò, ma ti giuro che io la conquisterò. - Afferma deciso più che mai Nath. Syd, dev'essere sua. Punto e basta.
- Così mi piaci amico. - Esclama felice Ben, battendo il cinque a Nath per poi trascinarlo in un abbraccio fraterno.
- Che poi scusa è.. perchè Dave è così calmo a saperla con quel Noah? Non è strano? - Chiede Nath confuso.
- No, lui è geloso eccome. Solo che zio Danny gli ha vietato di far qualsiasi cosa a riguardo dopo che ha parlato con i miei. Anche i miei mi vietarono di fare qualsiasi cosa. Nonostante questo però, non significa che io ero tranquillo a saperla tra le sue braccia. Non immagini i salti di gioia che fece il mio cuore e quello di mio papà Scott in particolar modo, quando ci ha detto che con Andrew era finita. Ho gridato e lei si è offesa e poi sono passato al fratello dolce e l'ho abbracciata forte, consolandola, anche mio papà Stiles l'ha abbracciata mentre da dietro aveva un sorriso enorme quanto una casa e mi fece il gesto dell'ok senza farsi vedere ma poi la nonna l'ha picchiato. Come ha picchiato me e all'Alpha originale. Mentre il nonno se la rideva di gusto. Ahah, dovevi esserci guarda. - Dice Ben ridendo al sol ricordo. Che buffa giornata è stata quella di una settimana fa.
- Grande nonna. Ma perchè non mi hai chiamato? Sarei venuto io a consolarla. - Scherza Nath, Ben sorride ma poi si fa serio e gli tira uno scappellotto in testa, come fece nonna Melissa con lui, Stiles e Scott una settimana fa. Scoppia a ridere e scuote la testa divertito più e più volte poi inizia a parlare.
- Non esagerare troppo Nath. Stiamo pur sempre parlando della mia sorellina. - Dice Ben fra le risate. Suona il campanello.
- E' arrivata la tua regina. - Dice Kait entrando nella stanza del fratello che ha appena perso qualche battito e la guarda stupito chiedendosi il perchè di quella battuta. Non ne avano ancora parlato ma lei evidentemente deve aver capito tutto.
- Lo so e basta. Tranquillo, lei ancora non lo sa. - Dice Kait.
- Dai idiota, vai ad aprire. - Dice Ben.
- Si. Volo. - Dice Nath correndo velocemente al piano di sotto per andare dalla regina del suo cuore specchiandosi in ogni specchio che trova per la strada. Apre la porta e ad accoglierlo c'è il dolce sorriso della sua amata.
- Ciao principessa. - Esclama felice Nath. Syd lo guarda, sorride e poi lo abbraccia. Lo abbraccia forte e Nath sta pregando chiunque abbia il potere di farlo, per far calmare i suoi battiti adesso eccessivamente accelerati per via di quell'improvviso ma estremamente piacevole gesto.
- Che succede cucciola? Sei triste. - Afferma Nath stringendola ancora più forte a se. Al piano di sopra, nel frattempo, due lupi impiccioni erano in ascolto e adesso sorridevano complici e felici di come stesse prendendo piega quella strana storia che univa i fratelli.
- No, è che, mi sento sola Nath. - Dice triste Syd.
- Non lo sei. Mi credi? - Chiede serio Nath.
- C'è qualcuno che mi vuol bene Nath? Qualcuno che non abbia il mio stesso sangue nelle vene? Qualcuno che non siano i miei genitori o mio fratello? - Chiede Syd in procinto di piangere.
- Si. Qualcuno c'è. - Dice Nath. Ormai non sta nemmeno più tentando di calmare i suoi battiti. Sarebbe inutile. Il peso che si porta dentro da mesi è diventato troppo grande da sopportare e se lo scopre non sarà poi così un grave problema. Syd è intelligente, troppo. Capirà, presto capirà.
- Chi? - Chiede seriamente Syd. Nath prende un respiro profondo e poi risponde. 
- Io. - Dice Nath liberandosi finalmente di quell'enorme peso dallo stomaco.
- Tu? - Chiede Syd anche se da i suoi battiti ha già capito tutto. Come ha fatto a non accorgersene prima? Ma sopratutto, come ha fatto a non accorgersi prima che forse forse, anche lei prova le stesse cose? Ma adesso non è il momento di dirglielo. E' troppo presto. E' passata solo una settimana da quando Andrew e lei si sono lasciati e lei è ancora molto confusa e ferita a riguardo. Ha solo 14 anni e i suoi genitori avevano ragione. E' troppo presto per un amore. Ciò non vuol dire che però, negherà, nel corso dei mesi, a quel ragazzo, fratello di una delle sue migliori amiche, una conoscenza più approfondita. E' sicura al 100% che da oggi in poi lo cercherà spesso, gli chiederà di uscire e tutto il resto. Il tempo è trascorso, è passato quasi un anno ormai. Ben e Syd frequentano la terza superiore. Ben continua ad amare Reay che verso Febbraio, anche lei, come Syd, troncò quella relazione con Noah e iniziò a sentirsi con Ben perchè aveva percepito il suo interesse e capì che quel ragazzo, quel Noah, non faceva per lei. Ben invece.. non stavano ancora insieme. Ne Ben con Raey, ne Nath con Syd ma erano più che vicini a superare la fase migliori amici e passare a quella successiva. Più che amici. Stiles e Scott ricordano ancora il giorno in cui capirono che Ben provava qualcosa per Raey. Come dimenticare, insomma. Fu il giorno più imbarazzante della loro vita. I figli, avrebbero dovuto dormire da Nath e Kait ma decisero di tornare a casa chi sa poi perchè. Ben, dopo che Nath gli aveva detto che suo padre, un Alpha, in particolar modo, sente l'attrazione delle altre persone, si impose di chiedere spiegazioni ai suoi due Alpha, non appena avrebbe messo piede in casa. Forse per quella sera avrebbero dovuto restare dagli amici a dormire. Entrarono in casa e Stiles e Scott si stavano allenando. Si rivestono velocemente e poi rivolgono finalmente tutta la loro attenzione ai loro piccoli lupacchiotti.
- Hei amori, che succede? - Chiede dolcemente Stiles.
- Io ho capito che Nath ha una cotta per me e come se non bastasse anche io sembra abbia una cotta per lui che è stata nascosta da quella di Andrew. Come ho fatto a non capirlo prima che mi veniva dietro? E' dolcissimo. Avrei voluto stare ma poi inevitabilmente questa cosa sarebbe cresciuta. Non è un errore? - Chiede Syd.
- No. Non lo è. Nath è un ragazzo straordinario e noi saremo felici di saperti con lui. - Dice Scott.
- Ok. Beh, io vado sopra. Continuate pure senza di me. - Scherza Syd baciandoli entrambi e andando a chiudersi nella sua stanza.
- Tu, amore? - Chiede Scott.
- Tutto apposto cucciolo? - Chiede Stiles.
- Si, cioè no. Non lo so. In questi giorni mi avete visto strano e non avevate torto. Mi piace una persona. Mi piace tanto e non so come dirglielo.
- Raey? - Chiede Stiles. Ben è sbiancato. Scott sorride.
- Come lo sai? - Chiede curioso Ben.
- Certe cose le sento. - Dice Stiles sorridendo.
- A tal proposito, sono qui per questo. Nath mi ha detto che lo zio Aiden sente l'attrazione che qualcuno prova per qualcuno e a quanto pare ha ragione, non è che d'ora in poi potreste cercare di capirlo anche con Raey? - Chiede Ben quasi imbarazzato.
- Guarda che Raey è cotta di te nano. - Dice Scott.
- E'? - Chiede Ben stupito, quanto felice.
- Proprio così. - Affermano in coro i genitori. Ben sorride, li bacia e se ne va lasciandoli soli. 
- Dovremmo chiamare Aiden e Lydia. - Dice Scott.
- E Ethan e Danny se per questo, ma no. Tu non farai nulla. Faranno loro, non sono ancora pronti. Dovresti saperlo. Secondo me passerà quasi un anno prima che arrivino alla fase più che amici. - Dice Stiles. E non ha torto. E' passato quasi un anno infatti, siamo in primavera, il caldo inizia a sentirsi parecchio. Ben stava facendo una passeggiata con Raey quando decise di prendere finalmente l'iniziativa e iniziare a stringergli la mano. Raey sorride, sta scoppiando di felicità in questo momento. Letteralmente. Se solo l'avesse capito prima, avrebbe evitato di soffrire per mesi appresso ad un idiota di prima categoria. Lo guarda negli occhi, sorride ancora e dopo un respiro profondo gli da un bacio nella guancia facendo fare allo stomaco di Ben parecchie volte su e giù, o peggio, era diventato una trottola dall'emozione. Passano il resto del pomeriggio a passeggiare mano nella mano, ridono, scherzano e sono felici. Spensierati. Si abbracciano e entrambi capirono di aver trovato il loro posto nel mondo. Per Syd e Nath, invece, non fu molto diverso. A metà pomeriggio, Nath, prese coraggio e fece congiungere le loro labbra. Syd non ricordava di aver mai ricevuto un bacio così bello. Con Andrew non aveva quell'effetto. Le labbra di Nath, a confronto, erano il paradiso. Continuarono a baciarsi per tutto il pomeriggio. Quando era quasi sera, il cavaliere riaccompagnò la sua dama al castello. Scott e Stiles non erano ancora in casa e Nath ne approfittò per baciare ancora un pò quella piccola donna che desiderava da chissà quanto tempo.
- Voglio stare con te. - Confessa Nath.
- Anche io. - Confessa Syd. E una coppia si era appena formata. Si baciarono un altro po e poi si separarono.
Ben, riaccompagnò Raey a casa che gli chiese di entrare. Non se lo fece ripete una seconda volta ovviamente e si precipitò con lei dentro casa. Erano in cucina e Raey
stava sorseggiando un bicchiere d'acqua.
- Raey aspetta, cucciola. - Dice Ben.
- Cosa? - Chiede Raey sorridendo dolcemente.
- Hai del cioccolato sulle labbra. - Dice Ben.
- Dove? - Chiede lei rossa in viso cercando di pulirsi con le mani. Ben la ferma prima del tempo.
- Qui. - Dice un secondo prima di baciarla. Raey, non aspettava altro. Sorride sulle sue labbra, un attimo prima di lasciarsi andare del tutto e approfondire il bacio.
- Ancora? - Chiede Raey sorridendo.
- No. - Risponde lui avendo capito che si riferiva al cioccolato.
- Peccato. - Dice Raey. Ben sorride.
- Non ho bisogno di una scusa per baciarti. - Dice Ben ad un centimetro dalle sue labbra.
- Allora fallo perchè credo di essere appena diventata dipendente dalle tue labbra. - Dice Raey.
- Mi fa piacere. Anche io. - Dice Ben riprendendo a baciarla.
- Vuoi stare con me Raey? - Chiede Ben serio fissandola negli occhi.
- Si Ben. Voglio stare con te. - Risponde Raey catturando nuovamente le labbra di quello che adesso è il suo ragazzo. Nel frattempo, anche un altra coppia, si era appena formata.
 
Piccolo spazio autrice:
 
Allora. Lo so che è una schifezza e dunque chiedo scusa. Non so neanche come ho potuto scrivere una cosa del genere e addirittura pubblicarla.
Per giustificarmi posso dire solo che può essere un effetto della anestesia. Ad ogni modo, grazie a chi è arrivato fin qui. Vi ringrazio.
Vi amo e alla prossima.

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Capitolo 26
*** Ti amo come il primo giorno. ***


- Ti amo come il primo giorno.
 
Quando quella sera Ben tornò a casa felice come una pasqua, per aver finalmente ottenuto la sua Raey, notò dell'estrema felicità che avvolgeva anche la sorella. Fece velocemente due più due e capire gli fu più che facile. Stiles e Scott non erano ancora in casa, sarebbero arrivati di li a breve e avrebbero capito i figli solo guardandogli negli occhi. Non servivano poteri. La loro felicità era visibile anche a chi purtroppo, non ha la vista dalla nascita o a chi l'ha persa da poco. Syd era stufa di sentirsi osservata dal fratello con quel sorriso che va da orecchio a orecchio. Sapeva cosa gli fosse successo e sapeva che il suo amato fratellino sapeva cosa fosse successo a lei. Non avevano mai bisogno di parlare tra di loro, ma nonostante tutto, quel silenzio iniziava ad essere un pò troppo imbarazzante.
- Congratulazioni fratellino. Ho la cognata migliore del mondo. - Dice Syd sorridendo. Ben diventa rosso in viso, sorride e poi risponde alla sorella.
- Hei sorellina, grazie. Congratulazioni a te. Anche mio cognato è fantastico. Il migliore. - Dice Ben.
- Puzzi di cioccolato. - Scherza Syd.
- Tu puzzi di Nath. - Scherza Ben.
- Siii. - Dice Syd col cuore che gli sta scoppiando in petto, rossa in viso e felice, porgendo una tazza di the caldo al fratello.
- Grazie, ma non te l'ho chiesto. - Fa notare Ben sorridendo.
- So che lo vuoi. - Dice Syd.
- Tu si che mi conosci bene. - Dice Ben.
- Ben. Come ti conosco io, non ti conosce nessun'altro, credo. Nostri Alpha preferiti, a parte. - 
- Hai ragione. Ma dove sono a proposito? - Chiede Ben.
- Non lo so. - Risponde Syd.
- A quest'ora di solito sono già qui. Piccola donna, va a preparare la cena. -
- Contaci. - Dice sarcastica Syd.
- Ah già. La cucina è il regno di papà. Se ti scopre, ti riempe di allenamenti extra. - Dice Ben.
- Vero? Darebbe di matto secondo me. Urlerebbe come un pazzo. Giù le mani dalla mia cucina. - Dice Syd. Imitando con la voce di Stiles le ultime parole.
- Ahhaha. - Ride Ben. A Syd suona il telefono. E' Stiles.
- Papà? - Dice Syd.
- Ciao amore, tutto apposto? - Chiede Stiles.
- Si, ma voi? Noi siamo a casa. - Dice Syd.
- Stiamo arrivando. Pizza? - Chiede Stiles.
- Sii. - Dicono i fratelli.
- Digli di portare anche della birra. - Scherza Ben scoppiando a ridere immaginando la faccia dei genitori.
- Ben piantala. - Lo riprende Stiles, dall'altro capo del telefono, sorridendo dolcemente.
Dopo aver detto a Stiles che pizza avrebbero voluto, chiudono la telefonata, parlano tra di loro e qualche minuto dopo i genitori, sono già a casa.
- Hei lupacchiotti. - Dice Stiles dolcemente.
- Siamo a casa amori. - Dice Scott.
- Ma perchè urlano? Si sono dimenticati che ci sentiamo benissimo? - Chiede Syd al fratello con un sorriso che non accenna ad andar via.
- E' l'età nana. Stanno invecchiando e il loro udito non è più così sviluppato. - Scherza Ben scoppiando a ridere. Stiles e Scott, scambiatosi un occhiata, capirono fin da subito cosa fosse successo ai loro figli per renderli così felice. Inoltre Syd, come ha detto prima Ben, puzza di Nath e Ben, ovviamente di Raey.
- Vi ho sentiti. - Dice Scott andando al piano di sopra per qualche istante.
- Ah ma allora il tuo udito funziona ancora bene, papà. - Scherza Ben.
- Certo. - Risponde Scott, ormai già al piano di sopra.
- Ciao è, nani. - Dice fintamente offeso Stiles.
- Papà. - Dice Ben alzando la testa in cenno di saluto e andando poi a poggiargli un bacio nella guancia.
- Pizza. - Esclama Syd con l'acquolina in bocca, togliendo le pizze dalle mani del padre per poggiarle sulla tavola già apparecchiata. Poi prosegue.
- Hallo Dad. - Dandogli un bacio dietro l'altro, nella guancia. Stiles sorride.
- Che viziati. - Brontola Scott. Facendoli scoppiare tutti e tre a ridere.
- Papà, sei il solito geloso. Lo sai che ti amiamo. - Dice Ben andandolo ad abbracciare. Scott sorride e gli da un bacio tra i capelli. 
- Da morire. - Aggiunge Syd imitando il gesto del fratello, ottenendo anche lei un bacio da parte di Scott.
- Ma avete detto che non ci sento più. - Li punzecchia Scott iniziando a ridere.
- Beh, però tuo figlio non ha torto però è, papà. Ci sentiamo. - Fa notare Syd.
- Si ma ogni tanto dimentichiamo di essere lupi e ci comportiamo normalmente. Ovvero urlare ai tuoi figli di essere in casa. - Dice Stiles appoggiando l'idea del marito.
- Bravo amore mio. Così si fa. Vedi, sei adorabile quando sei intelligente. - Scherza Scott.
- Ahahha - Ben e Syd scoppiano a ridere di gusto. Stiles è ancora stupito da quello che gli ha detto Scott e lo guarda quasi storto.
- Che c'è? - Chiede Scott a Stiles.
- E voi perchè ridete? - Chiede poi ai figli.
- Papà, perchè hai appena detto una cazzata madornale. Papà è sempre intelligente. - Dice Ben.
- Tu un po' meno. Ti facevi fare i compiti da lui. - Dice Syd.
- Non avevo voglia di studiare. - Fa notare Scott.
- Papà, ma come hai fatto a laurearti? - Chiede Syd sarcastica.
Si mettono a tavola e mentre consumano la loro pizza tranquillamente, Stiles e Scott raccontano ai figli alcune cose del loro passato. Le risate, non mancano sicuramente.
- Papà, voglio che mi pigli in braccio come quand'ero piccola. - Dice Syd andando a sedersi sulle gambe di Scott e iniziando a riempirlo di baci nella guancia.
- Si anche io. - Dice Ben imitando la sorella, sedendosi sulle gambe di Stiles e iniziando a coccolarlo come, quando davvero, erano solo due bambini. Stiles e Scott sorridono, sono felici. E nonostante che adesso, i loro bambini, non siano più bambini, ma ragazzi, ciò non toglie che se loro vogliono un po' di coccole, gli e le faranno sicuramente. Li stringono forti a se, quasi a non volerli lasciare andare via mai. Ma adesso è arrivato il momento di parlare di cose serie. Percepiscono che Ben e Syd, anche se non lo dicono, ne hanno bisogno.
- Syd, piantala. Così poi puzzo anche io di Nath e tuo padre fa il geloso. - Scherza Scott all'ennesimo bacio della figlia. Giusto per iniziare il discorso. Syd sbianca e il suo cuore sta facendo le capriole. Scott non può fare a meno di sorridere.
- Si Ben, poi tuo padre mi farà una testa tanta perchè, magicamente, puzzo di Raey. - Scherza Stiles.
- Chissà come mai. - Dice Scott sarcastico.
- Avranno l'udito un po' andato, ma l'olfatto, gli funziona bene però, è. - Fa notare Ben sorridendo.
- E poi, giusto perchè tu lo sappia, ma io non puzzo di Nath, io profumo di Nath. - Dice Syd rossa in viso.
- Ohh. Certo. Come tu profumi di Raey, vero, Ben? - Chiede Stiles sorridendo.
- Certo. - Afferma Ben.
- Ti ha baciato un po' troppo per i miei gusti. - Dice Scott a Syd facendo la parte del padre geloso. Ben rotea gli occhi, Stiles sorride. Scott, è sempre il solito.
- Papà, ma la pianti? Che problema hai nel cervello che non ti fa capire che non sono più una bambina? - Chiede Syd dolcemente.
- Non dirmi piantala Sydney McCall-Stilinski. - La riprende scherzosamente Scott dandogli poi un bacio nella guancia, prosegue a parlare.
- Tu sarai sempre la mia bambina. - Afferma Scott.
- A dire il vero è anche la mia. - Fa notare Stiles.
- Si, la nostra bambina. - Si corregge Scott. Syd e Ben scoppiano a ridere. Stiles e Scott sorridono. Il suono della risata dei loro figli, è sempre stato un loro punto debole. Ma che lupi e lupi, in loro presenza, di fronte alla loro dolcezza, quei due lupi, quei due Alpha, diventano dei pulcini. Certo, se li devono sgridare perchè fanno qualcosa che non va fatto, lo fanno, ovvio. Ma sono rare le volte in cui accade. I loro figli, sono due angeli. Veramente.
- Papà, mi dici una cosa? - Chiede Syd a Stiles.
- Dimmi amore. - Dice Stiles. Mentre Ben è ancora sulle sue gambe, come Syd, su quelle di Scott. Non sentono un minimo di dolore. I loro figli, pesano quasi niente.
- Ma come hai fatto a sopportarlo per tutti questi anni? Voglio dire, vi conoscete da quando ne avevate due, da allora siete sempre stati insieme. Poi, a 18 anni, dopo tutti quegli anni trascorsi insieme, avete capito di amarvi e vi siete fidanzati, tre anni dopo, vi siete sposati e un anno dopo avevate già Ben e due anni dopo, me. Adesso avete quasi 41 anni, lui, rimane il solito geloso, come, come l'hai sopportato? Era geloso anche agli inizi? - Chiede Syd.
- Eccome se lo era. Era quasi un ossessione. Una volta, stavamo insieme da quasi 5 mesi, e un ragazzo mi importunava. Si chiamava Jacob. Mi ha fatto passare le pene dell'inferno per una settimana. Diceva di essere mio fratello. Ero sconvolto, avevo bisogno del mio ragazzo. Ma mi ha detto che se gli avrei parlato di lui, avrebbe fatto del male a papà. Anche se era già un lupo e non avrebbe potuto ferirlo in alcun modo, io non potevo permetterlo. Mi son tenuto il mio segreto, ma inevitabilmente, vostro padre capì tutto. Era un lunedì, ero andato con la Jeep a prenderlo a casa e avevo spruzzato si e no un intera bomboletta di profumo dentro la macchina, perchè avrebbe sentito l'odore di questo qui e sarebbe impazzito di gelosia. Il profumo non servì a molto, se non ad aggiungere altri dubbi. Gli inventai una scusa a cui finse di credere, andammo a scuola e alla terza ora inizia a sentirmi male. Letteralmente. Jacob continuava ad infastidirmi. Uscì velocemente dalla classe per andare in bagno, chiamai la zia Lydia perchè avevo bisogno di aiuto. Prima della trasformazione, soffrivo di attacchi di panico ed ero sul punto di averne uno da un momento all'altro. La zia mi raggiunse subito e iniziò a chiedermi il perchè del mio strano comportamento che tenevo da una settimana a quella parte. Gli dissi che avevo un segreto che mi stava logorando l'anima e che nasconderlo a papà, mi stava uccidendo. Come finì di dare la mia spiegazione alla zia, l'impiccione qui, entrò in bagno, aveva sentito tutto. Mi chiese qual'era il mio segreto e guardandolo negli occhi, capì che era arrabbiato. Tanto. Stavo per rispondere, ma Jacob spuntò alle nostre spalle. Non sapevo fosse li. Disse a papà che era lui il mio segreto. Il lupacchiotto iniziò ad ingelosirsi e ringhiando gli chiese chi fosse. Ero suo. E l'idea che qualcun'altro mi parlasse, mi toccasse, lo mandava in bestia. Jacob, gli parlò male. Io non ci ho visto più e lo aggredì. Lo avevo avvertito. Tutto, ma lascia stare il mio ragazzo. Ero spaventato, dovevo proteggermi in qualche modo. Io allora non lo sapevo, ma ero diventato l'ancora di vostro padre. E per un lupo, non c'è cosa più peggiore, se la tua ancora, è una persona, vederla cadere a pezzi. Letteralmente. Io ero a pezzi. Vostro padre, tentò di calmarmi e quando ci riuscì, fu lui a perdere il controllo. Si trasformò e il resto, venne da se. Gli intimò di andarsene. Gli strinsi la mano per farlo calmare e li, in quel momento, con la mia mano, che stringeva la sua, io diventai il lupo che sono adesso. Senza essere morso. Il suo lupo mi scelse come compagno e quasi 20 anni dopo, eccoci qui. Sposati, felici, con due figli meravigliosi e innamorati ancora come il primo giorno. Jacob, è stato una persona orribile, ma io non lo ringrazierò mai abbastanza, perchè se io adesso, sono quello che sono, è anche grazie a lui. - Dice Stiles non staccando gli occhi da quelli di Scott già in lacrime per l'emozione.
- Wow. - Dice Ben sentendo lunghi brividi percorrere la sua schiena.
- E' incredibile. Non ci posso credere. - Esclama Syd. Passò ancora qualche ora. Ben e Syd, capirono che per loro e per i loro lupi, Raey e Nath, erano diventati i loro compagni per la vita. Erano le 23:25 ormai e Stiles li mandò a letto, vista l'ora e visto e considerato che domani avevano scuola, un po' contrariati, dopo avergli baciati e dato loro la buonanotte, fecero quello che Stiles chiese loro, andarono ognuno nella sua stanza e si addormentarono con la consapevolezza che quel loro nuovo amore,durerà, per sempre. Stiles e Scott andarono a letto e Scott, trascinò Stiles a se, stringendolo forte, facendo unire le loro mani e riempiendolo di dolci baci sul collo di suo marito.
- Guarda che è vero che ti amo ancora come il primo giorno. - Dice Stiles catturando le labbra di suo marito.
- Io se è possibile, di più. - Dice Scott approfondendo il bacio.
 
Piccolo spazio autrice:

Amori, sono tornata. Perdonate il ritardo, mi dispiace, ma da me c'è stato brutto tempo e la linea internet ha deciso bene di smettere di funzionare. Per farmi perdonare, l'ho fatto un pò più lunghino, sperando che non sia un problema. Vi è piaciuto? Grazie a chi è arrivato fin qui e al prossimo capitolo.
Vi amo.

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Capitolo 27
*** Fratelli. ***


- Fratelli.
 
Erano passate due settimane ormai da quando Ben si era messo con Raey e Nath con Syd. Erano entrambi felici e innamorati pazzi. Lo erano davvero. Fu quasi instintivo, in fondo avevano represso i loro sentimenti per troppo tempo ed ora, inevitabilmente, venivano fuori. Ben era al settimo cielo, Syd, in paradiso. Nath, sognava ad occhi aperti e Raey si tratteneva di scoppiare dalla felicità e dal sorridere per ogni futile motivo anche senza la presenza del suo ragazzo. Era diventata una cosa costante, ormai, il suo accessorio preferito era diventato il suo sorriso. La lupa dentro lei,  gli chiedeva di abbandonarsi completamente a se stessa, all'istinto, all'impulso, specie, adesso, che la luna piena, è vicina. Troppo vicina. Danny lo sapeva. Sapeva che prima o poi la figlia, si sarebbe messa con Ben. L'ha sempre saputo, fin dall'inizio e quando quella sera di due settimane fa tornò in casa ed ebbe la conferma di quello che credeva già da tempo, non potè non scoppiare di felicità. Un pò meno suo marito. Ethan, il solito geloso. Mentre Danny l'abbracciava felice e si congratulava con lei, Ethan iniziò a fargli il terzo grado e ad essere quasi schifato dall'incredibile odore di Ben addosso al corpo di sua figlia. La sua bambina. Raey, è la sua bambina, anche biologicamente, dunque la gelosia, era doppia. Inizialmente era contrario alla loro relazione, non perchè non adorasse Ben, sia chiaro, anzi, tutt'altro. Impazziva di felicità quando lo chiamava zio nonostante non lo fosse. Ma Raey era comunque la sua bambina. Come quando stava con Noah, Danny gli fece cambiare idea. In fretta.
 
Dave, invece, al contrario del padre, una volta appresa la notizia, scoppiò di felicità. Saperla al sicuro, tra le braccia di Ben, per lui era la cosa più bella del mondo. Stiles e Scott erano felici come una pasqua. La loro bambina, stava con Nath, il che era tutto dire. Quel ragazzo era straordinario per davvero. Nonostante Scott continui ad essere geloso della sua bambina e Stiles ne sorride sempre divertito, per il resto, non ci furono problemi. Lydia non faceva altro che coccolare il suo bambino dicendogli quanto fosse orgogliosa di lui e della sue scelte, Aiden, per quanto fosse felice, non lo diede molto a vedere, infondo, il figlio, era un maschio e quindi era tutto più normale. Sua figlia Kait, invece, la sua cucciola, la sua piccola donna, nonostante gli avesse proibito più volte di vederlo, stava ancora con Joshua, alla fine, a malincuore, cedette pure lui e accettò quella relazione. In fondo non era un cattivo ragazzo. 

Era un martedì pomeriggio come tanti e mentre Stiles e Scott erano tranquillamente ognuno, al suo lavoro, Ben nella sua stanza con Dave, Syd che doveva uscire con Nath, si ritrovò costretta a non farlo per studiare al posto del fratello. Domani avrebbero avuto un importante compito di economia e per evitare che prendesse l'ennesimo due, lasciando, ovviamente all'oscuro i genitori, studiò anche per lui preparando tutti i bigliettini possibili e inimmaginabili da passare l'indomani al fratello, gli faceva anche i compiti di chimica. E poi aveva anche il coraggio di dire che non lo voleva bene? Ma per favore. Per lui, aveva appena rinunciato ad un pomeriggio in compagnia del suo bellissimo ragazzo. Se c'era una persona con cui Syd, in questo momento era più che arrabbiata, era proprio lei stessa. E' succube del fratello. Per quanto finga di odiarlo, si ritrova poi a fargli compiti e ad amarlo più della sua stessa vita. Ama anche i genitori ed era proprio per loro che lo faceva. Sapere che il figlio non andasse bene a scuola, sarebbe stato un dispiacere e Syd, non poteva permetterlo. Erano le 16:45 ormai, Dave era già andato via e Ben senza dir nulla alla sorella, ignaro del fatto che gli stesse facendo i compiti al posto suo, andò tranquillamente nella sua stanza come nulla fosse. Syd sbuffò ed imprecò ad alta voce, proprio mentre il padre fece il suo ingresso in casa.
- Fanc***. - Sbotta Syd ignorando la presenza di Stiles.
- Prego? - Dice Stiles iniziando ad alzare la voce per farsi sentire dalla figlia. Sa che non aveva avvertito la sua presenza. Alla voce autoritaria del padre, Syd, sussultò, più che spaventata.
- Papà. Hei. Ciao! - Cerca di fare la dolce Syd.
- Niente carta della dolcezza perchè non funziona. Non oggi almeno. Cos'è questa storia signorina? - Chiede serio Stiles sedendosi sul tavolo della sala, faccia a lei.
- Scusa. - Bisbiglia Syd.
- Syd, ti ho chiesto il motivo di tale comportamento. Quante volte ti ho detto che non mi piace quando tu e tuo fratello dite le parolacce? E sei fortunata che sia stato io a sentirti e non papà. Anzi, no, sono arrabbiato lo stesso. - Quasi urla Stiles.
- Papà, dai per favore, non arrabbiarti. - Dice Syd teneramente mentre tenta di abbracciarlo.
- Lo faccio invece. Non mi piace affatto quello che hai detto. E nonostante tutto non mi hai ancora detto perchè. - Dice Stiles mentre alla fine, lascia che la figlia lo abbracci tranquillamente.
- E' Ben il problema, papà. E io sono stanca, ok? Oggi dovevo pure uscire con Nath e non ho potuto perchè ho dovuto fare i suoi compiti. Come sempre. Domani abbiamo un compito importante e senza il mio aiuto, se prenderà 1, sarà troppo. Decisamente troppo. - Sbotta nuovamente Syd mentre Stiles è incredulo.
- Cosa stai dicendo? - Chiede Stiles.
- Quello che dico. Hai capito bene. Per me non è un problema aiutarlo, ma così faccio tutto io. Lui non ci mette il minimo impegno e non volevo dirvelo ma così non posso andare avanti così, papà. Anzi, sai che ti dico, domani non chiamarmi perchè a scuola non vado. - Dice seria Syd.
- Tu ci vai invece, fai il tuo compito, prenderai un voto bellissimo e a tuo fratello non lo aiuterai. Adesso vado di sopra a ricordargli un paio di cosette e questa storia finirà. Ma spera che non ti senta mai più dire una sola parolaccia o saranno guai è. Hai finito di studiare? - Chiede Stiles.
- Per me, si. Per lui, no. - Risponde Syd.
- Fila in camera tua o dove tu voglia. Se esci, ti voglio a casa per l'ora di cena. - Dice Stiles picchiettandosi un dito nella guancia, richiedendo un bacio dalla  figlia che non tarda ad arrivare.
- Non esco, tranquillo. Dove vuoi che vado ormai, a quest'ora? Però magari potrei chiedere a Nath di raggiungermi. - Dice Syd.
- Non esagerare signorina. Vi vedrete domani a scuola e poi anche agli allenamenti. - Dice Stiles.
- Papà, ma adesso ti metti a fare il geloso anche tu? - Chiede scherzosa Syd.
- Certo. Tu sei la mia bambina Syd. E' ovvio che io sia geloso. Solo che io, a differenza di tuo padre, non lo do così a vedere e ti lascio di più i tuoi spazi. - Risponde Stiles.
- Sii. Si vede. - Brontola Syd riempiendolo di baci nella guancia e andando finalmente nella sua stanza a godersi il suo meritato riposo, mentre Stiles, passa al ruolo di padre rimproveratore e sale nella stanza di Ben. Come previsto, non ha sentito il suo arrivo e lo trova con le cuffie nelle orecchie a tutto volume, sdraiato nel letto, perso nei suoi pensieri e con una canottiera. 
- No, dico, siamo impazziti? E' solo il due di aprile Ben e stai in canottiera? Mettiti subito la felpa, chiudi immediatamente la musica e ascoltami perchè io e te dobbiamo fare un bel discorsetto adesso. - Ordina Stiles passando la felpa al figlio che ovviamente non vuol mettere.
- Non mi interessa che sei un lupo e che non ti ammali Ben, ma la felpa la metti lo stesso. E subito anche. Non farmelo ripetere una seconda volta perchè sto perdendo la pazienza. - Lo riprende Stiles.
- Papà, ma si può sapere che cavolo vuoi? - Chiede quasi arrabbiato Ben, indossando la felpa.
- Primo, che mi rispondi come si deve perchè sono tuo padre e secondo voglio che mi dici cosa ti sta passando per la testa. Ben, prima sono arrivato e di sotto, c'era tua sorella che studiava al posto tuo. Era stanca e a pezzi. Ti sembra il caso? Non credi che sarebbe il momento giusto in cui tu ti rimbocca le maniche e inizi a studiare come si deve? Ben, se ti bocciano anche quest'anno, tuo padre ti riempirebbe di allenamenti extra per tutta l'estate e non avrebbe torto e io lo aiuterei anche. - Dice Stiles.
- Nessuno gli e l'ha chiesto di studiare al posto mio. E poi non mi bocciano solo per una materia sotto. Economia di me***. - Dice Ben.
- Non è una giustificazione Ben. Il fatto che tu gli e lo abbia chiesto o meno. Lei lo fa per te. E tu, con questo comportamento non aiuti. Sono sicuro, a questo punto, che se i vostri professori, non mi hanno ancora chiamato è perchè tu abbia dei bei voti solo grazie a tua sorella. - Dice Stiles.
- Si, ok, grandioso, appurato che tua figlia è più intelligente, puoi andartene e lasciarmi stare per favore? - Chiede Ben scontroso. L'argomento scuola, per lui, è sempre stato un tabù. Stiles sta per riprenderlo come si deve ma Scott fa la sua entrata in scena e risponde al posto del marito.
- Hei signorino. Cos'è quest'atteggiamento? Da quando si risponde così? - Chiede Scott alzando gradatamente la voce.
- Da quando mi va. Ve ne andate adesso? - Chiede Ben senza guardargli in faccia.
- Ce ne andiamo quando lo decidiamo noi. - Dice Stiles con tono autoritario. Ben sbuffa.
- Non sbuffare. Stiles, vuoi dirmi cosa succede? - Chiede Scott.
- Succede che tua figlia è un genio e che io odio economia e che mi state facendo perdere la pazienza a parlare di scuola. Se volete stare e parlare di altro, bene, sennò andatevene. - Dice Ben.
- Ben, se continui con questo atteggiamento finisci in punizione, te lo dico e non sto scherzando. E non dare la colpa alla luna in arrivo perchè sono tutte cazzate. - Lo riprende Scott.
- Senti, papà, per me puoi fare cosa vuoi ok? Non mi interessa. Però nella punizione mettici qualcosa di geniale. Non farmi andare a scuola. Quello si che sarebbe educativo. - Dice Ben.
- Tu a scuola invece ci vai e come l'ho detto prima a tua sorella lo dico adesso a te, domani fate quel compito, ognuno da solo, per conto vostro e alla consegna voglio una sufficienza come minimo. - Dice Stiles.
- Non ci riuscirò mai. - Dice Ben, adesso molto più tranquillo.
- Ben, amore, ascoltami, quante volte ti devo dire che tu sei intelligentissimo? Tu se vuoi puoi. Io ci scommetto che se tu adesso ti metti a studiare, domani torni a casa con un voto pure più alto di quello di tua sorella. O al pari col suo come minimo. Perchè non riesci a capirlo? - Chiede dolcemente Scott mentre Stiles inizia a coccolarselo un pò, notando la sua tristezza.
- Ma a me non interessa andare a scuola. - Dice Ben.
- Ma amore, ti servirà un giorno. Adesso credi di no, un giorno invece ti sarà utile. - Dice dolcemente Stiles.
- Non credo. Sono un lupo a che mi serve un diploma. - Dice Ben.
- Heiii. - Lo riprende dolcemente Scott scompigliandogli i capelli. Stiles scoppia a ridere stringendolo forte a se e dandogli un dolcissimo bacio nella guancia.
- Non offendere nanetto. Noi siamo lupi e siamo laureati. Il diploma ti serve per un lavoro. - Dice Stiles mentre Ben si gode i bacietti di Scott.
- Che palle. - Brontola Ben. Stiles gli tira una leggera sberla sul braccio come a dirgli di smetterla. Ben, inevitabilmente, scoppia a ridere.
- Ben, vuoi per caso un allenamento extra? - Chiede Stiles ben disposto a darglielo.
- No grazie. - Risponde il figlio.
- E allora smettila di dire parolacce e mettiti a studiare. Subito. - Dice Scott.
- Siete un ansia. - Dice Ben sbuffando e alzandosi dal letto per andare a prendere il libro di economia. Stiles e Scott si guardano e sorridono dolcemente.
- Piantala. - Scherza Scott.
- Non vi sopporto. - Dice scherzosamente Ben dando un bacio a Scott.
- Andate via. - Prosegue dandone uno anche a Stiles che guarda il marito e in un muto accordo, entrambi, hanno atterrato il figlio, buttandolo nel letto, facendogli il solletico e riempiendolo di baci.
- E tu saresti un lupo? No, allenamento extra, su. - Dice Scott mentre Ben continua a ridere.
- Piantala. Ci penseremo domani. Adesso deve studiare. - Dice Stiles a Scott schioccando l'ennesimo bacio al figlio e uscendo dalla stanza per farlo studiare. La mattina dopo, Ben e Syd avevano il loro famoso compito ed entrambi, tornarono a casa con un bel 7 e mezzo, senza l'aiuto di nessuno, per l'immensa felicità di Stiles e Scott che per premiargli decisero di fargli saltare l'allenamento. Ma solo per quella sera. Ma mentre i figli, continuavano a ripetere ai genitori che a scuola, andasse tutto bene, Ben e Syd nascondevano un segreto. Un enorme segreto che sicuramente li avrebbe portati come minimo ad un mese di punizione e un casino di allenamenti extra al quanto dolorosi. Il loro segreto si chiamava Miller. Il signor Miller per la precisione. Era il loro insegnante di francese dove entrambi avevano 2. Era Venerdì sera, la famiglia McCall-Stilinski era tranquillamente seduta al tavolo della loro cucina a consumare tra le risate, la cena. Erano le 20:00 in punto e il campanello di casa, suonò. Questo parve strano a tutti ma non si insospettirono più di tanto e Scott andò ad aprire accogliendo il nuovo ospite.
- Salve, lei è..? - Chiede Scott non riconoscendo l'uomo davanti a lui.
- Salve. Sono il signor Miller. Sono l'insegnante di francese dei vostri figli. Mi scuso per l'ora ma ci sarebbe qualcosa di importante di cui dobbiamo parlare. In loro presenza, ancora meglio. E' possibile? - Chiede Miller.
- Certo, si accomodi. - Dice Scott.
- Ragazzi, abbiamo un ospite. - Dice Scott guardando in cagnesco i figli che deglutiscono a vuoto allo sguardo del padre e alla vista del loro tanto odiato professore.
 
Piccolo spazio autrice:

Amori, fatto un pò lungo per farmi perdonare del ritardo. Sono mortificata. Mi credete? Ad ogni modo, vi è piaciuto il capitolo? Siete curiosi di sapere cosa dirà l'insegnante e quali saranno le reazioni dei nostri amati genitori? Cosa diranno in loro difesa i nostri amati lupacchiotti? Quello che dirà il professore, non è che farà arrabbiare Scott e Stiles portandoli a decidere di fare allontanare per qualche giorno i figli dai loro rispettivi fidanzati?
Emh-emh. Lo scoprirete nel prossimo capitolo. 
24maggio2011, dalla famiglia McCall-Stilinski 
per il momento è tutto. A voi la linea.

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Capitolo 28
*** Una visita inaspettata. ***


- Una visita inaspettata.
 
Quando Ben e Syd si trovarono davanti ai loro occhi impauriti, lo sguardo del loro odiatissimo professore di francese che sorrideva malefico a Stiles e lo sguardo del loro papà, Alpha tra l'altro, con luna piena in avvicinamento, persero qualche battito. Successivamente il cuore prese a battergli ferocemente contro la cassa toracica certi che di li a poco, avrebbero dovuto subire l'ira, non di uno ma bensì di due Alpha, al quanto, arrabbiati. Scott si accorse del loro improvviso cambiamento, così come Stiles che decise di agitargli ulteriormente guardandoli fisso negli occhi. Tra tutti e due, adesso, non sapevano di chi aver più paura. Il professore, non aveva ancora iniziato a parlare e Scott era già furioso, Stiles, tanto meno. Bastò l'agitazione dei figli a fargli capire qual'era il motivo della visita. Non che un professore, che si presenta all'ora di cena, il venerdì sera, in casa di due suoi alunni, non sia già stato più che chiaro a capire il motivo della visita. Quando il professore, dopo essersi accomodato gentilmente al fianco di Stiles facendo quasi partire l'embolo a Scott, dalla gelosia, iniziò a parlare. Ben, istintivamente avvicinò ancora di più la sedia, attaccandosi praticamente alla sorella, terrorizzata proprio quanto lui.
- Vedete, signori McCall-Stilinski, se mi sono presentato qui, questa sera, a quest'ora è perchè c'è qualcosa di cui dobbiamo parlare. Qualcosa di molto importante che sicuramente inciderà sul futuro scolastico dei vostri figli. - Dice il professor Miller.
- Il fatto che tu sia un idiota di prima categoria, incide anche? - Bisbiglia Ben, non udibile a orecchio umano. Ma ha dimenticato che i suoi genitori e sua sorella ci sentono benissimo? A giudicare dal sorriso che nacque quasi, involontariamente sul volto della sorella e dalle occhiate dei due Alpha, si. 
- E ci dica, signor Miller, qual'è il problema che hanno i nostri figli con la sua materia, suppongo? - Chiede Stiles.
- Mi dia pure del tu. Ad ogni modo, si, solo con la mia materia e sono gli unici. Questo mi rende un pò deluso. Inizialmente pensavo che sbagliassi qualcosa io, ma successivamente, quando i mesi trascorrevano e loro non davano segni di miglioramento, capì che il problema non ero io, ma senza offesa, loro. Hanno due da quanto, 3 mesi? E il fatto che abbiano un brutto voto, non è poi così grave perchè nelle altre materie vanno più che bene, sono intelligentissimi, il problema, è il comportamento. Mi rispondo male senza alcun motivo e su questo ho sorvolato per parecchio tempo ma recentemente le cose sono peggiorate. A malincuore mi sono ritrovato costretto a mettergli una nota e addirittura a chiedere un colloquio con voi e ogni volta mi dicevano che lavoravate spesso e entrambi e avere una conversazione con voi era dunque più che difficile. Inizialmente ci credetti anche ma dopo ieri, mi sono trovato costretto a venire qui. In fondo è venerdì sera, torneranno a casa prima o poi, no? Mi dispiace molto avermi disturbato ma era necessario. - Spiega Miller non levando gli occhi di dosso da Stiles. Scott già è arrabbiato con i figli, in più questo qui adesso ci prova con il marito. L'odore di eccitazione che sente addosso a quello li è quasi nauseante. Solo lui può provarlo.
- Nessun problema, giusto per curiosità, potrebbe dirci cos'hanno fatto ieri? - Chiede Scott cercando di mantenere la calma.
- Certamente. Ieri, eravamo nel bel mezzo di un compito in classe e Ben ha strappato i fogli in mille pezzi, mentre la sorella ha abbandonato tutto sul banco imprecando di malo modo, alzandosi e uscendo dall'aula sbattendo violentemente la porta, senza ottenere il mio permesso. Inevitabilmente, il fratello ha fatto come lei. - Risponde Miller. Stiles, li sta incenerendo con gli occhi. Da quegli occhi, adesso, erano terrorizzati. Capirono che non se la sarebbero cavata con qualche giorno di punizione o degli allenamenti extra. Questa volta, l'hanno fatta davvero grossa.
- Io per lei mi chiamo Benjamin. - Sbotta Ben.
- Benn. - Lo riprende Scott.
- Oh, signor McCall, questo qui non è niente. Quel che io non capisco, è il perchè. Credo siano arrabbiati per il fatto che il loro voto, non si alzi, ma mi creda che io, faccio di tutto, ma loro niente. Mi sono permesso di portare qualche loro recente compito giusto da dimostrarle che non è solo colpa mia, se permettete. Vi dispiace? - Chiede il professore.
- Ma la prego, siamo proprio curiosi. - Dice sarcastico Stiles.
Il professore apre la sua valigetta, cerca per qualche secondo e poi porge a Stiles, i compiti dei figli. Quelli di Syd erano tutti in bianco. L'unica cosa che scriveva era nome e cognome e la data. Quelli di Ben, invece, sono quasi tutti ridotti in mille pezzi e scarabocchiati con disegnini che in realtà rappresentano il nulla. Era solo la penna che prendeva possesso della mano di Ben, preso dalla noia. 
- Non è possibile. - Dice Stiles passando i fogli al marito e guardando per l'ennesima volta male i figli. Non parla Stiles. Non hai mai avuto bisogno di farlo con loro, bastano gli occhi. Scott, è esterrefatto. 
- Siamo mortificati. - Dice Scott.
- Non dovete. Non è colpa vostra. - Dice Miller.
- Si può sapere che cavolo vi è preso? - Chiede Scott furioso ai figli che ovviamente, terrorizzati come sono, non riescono a proferire parola.
- Ma poi dico io, Syd, te? Te che l'altro giorno a momenti davi di matto solo perchè hai aiutato tuo fratello per un compito e poi sei la prima a consegnare i compiti in bianco. Non va bene così, non va bene per niente. - La riprende Stiles. La figlia sbuffa, la paura ha lasciato spazio alla noia.
- Non sbuffare Syd perchè peggiori solo la situazione. - La riprende Scott.
- Almeno nell'orale vanno bene, spero. - Dice Stiles. Il professore risponde in francese. Stiles e Scott ovviamente capiscono tutto ciò che gli ha detto, a differenza dei figli invece.
- Cos'è che ha detto? - Chiede Syd al fratello.
- Ma cosa ne so io, nana. Questo qui parla arabo, parla. - Risponde Ben alla sorella che scoppia a ridere dicendogli che ha ragione.
- Ragazziiii. - Li riprendono i genitori. Mentre il professore continua a parlare, Ben se ne sta fregando e messaggia beatamente con la sua ragazza. O meglio, litiga. Ultimamente c'è una sua compagna di classe che gli sta troppo intorno e Raey, se ne è accorta. Diciamo che una piccola lupacchiotta, adolescente, con la luna piena in arrivo tra meno di un giorno e con il ciclo mestruale solo al secondo giorno, gelosa, non è una bella cosa. Ben ovviamente la sta assecondando sotto ogni punto di vista e cerca di rassicurarla. Sta per rispondere all'ennesimo messaggio ma Scott perde la pazienza e gli strappa il cellulare dalla mano. 
- No, no, papà, per favore. Mi serve il cellulare. - Dice Ben mentre tenta di riprenderlo.
- Non mi interessa. - Dice serio Scott zittendo il figlio solo con uno sguardo.
- Papà, non puoi capire. Raey pensa che la sto tradendo e se non gli rispondo andrà su tutte le furie. - Tenta Ben. Syd gli ha appena tirato un fortissimo pugno nella spalla usando quasi tutta la sua forza lupesca.
- Ahhhhh. Syd, ma che t'è preso. - Strilla Ben. Questa volta gli ha fatto davvero male.
- Fallo Ben. Tradiscila e a costo che non diventerò mai zia, ti tolgo l'unica cosa in grado di farti fare un figlio. - Dice seriamente Syd.
- No, dico, sei scema? Io la amo. - Strilla Ben.
- Questo mi rasserena. - Si tranquillizza Syd.
- Idiota. - Dice Ben.
- La piantate? - Chiede Stiles furioso.
- Scusa. - Dicono in coro i due fratelli.
- Signori, io qui, quello che dovevo dirvi ve l'ho detto. Ricordate ai vostri figli che domani, farò fare loro eccezionalmente una verifica di recupero dove avrò modo, di capire le loro capacità. Spero. Sempre se non facciano come con le precedenti.
- Non accadrà. - Dice Scott porgendogli la mano.
- Se succederà un altra volta, non esiti a chiamarci, a qualsiasi ora che può star sicuro che avranno una punizione che ricorderanno per un pò e gli faremo passare la voglia di fare scherzi del genere. Domani conoscerà le loro capacità e le assicuro che si rimetteranno al pari col programma quanto prima. - Dice Stiles imitando il gesto del marito. Quando la porta di casa si chiude, Ben e Syd, iniziando ad aver di nuovo paura. L'unico odore che sentono addosso ai genitori è quello della rabbia e della delusione. Si siedono al tavolo, faccia a loro. Scott che scruta Ben e Stiles che scruta Syd. Sono arrabbiati. Neri.
- Scott, dimmi una cosa, no. Tu credi davvero che se noi due, avessimo fatto una cosa del genere, alla loro età, i nostri genitori, ci avrebbero permesso, che so, di uscire presto di casa? - Chiede Stiles al marito.
- Direi di no. Però aspetta, li chiamo per sicurezza. - Risponde Scott afferrando il cellulare e chiamando la madre.
- Metti il vivavoce. - Dice Stiles.
- Certo. - Dice Scott. Ben e Syd sono confusi. Non capiscono a che gioco stiano giocando i genitori.
- Pronto? - Dice lo sceriffo.
- Sceriffo che piacere sentirla, come sta? - Chiede Scott.
- Hei Scott, vi stavamo chiamando. Ci mancano i nostri nipotini. Qui tutto bene. Li invece, come va?
- Qui un pò meno papà. Abbiamo dei problemini piuttosto seri. Ascolta, appurato che sei il padre migliore del mondo e che ti voglio bene ogni giorno di più non è che potresti rispondere ad una domanda? - Chiede Stiles.
- Cucciolo mio. Quanto mi manchi. Certo, dimmi pure.
- Quando io e Scott avevo tra i 15/16 anni e ne combinavamo una delle nostre. Tipo a scuola, no. Poniamo il caso, avessimo strappato per tutto l'anno i fogli delle verifiche di una qualunque materia ottenendo sempre due e ripetuti richiami, tu e Melissa, anche se ancora non vivevate insieme, anche se io e Scott, ancora non stavamo insieme, ci avreste messo in punizione? - Chiede Stiles.
- Direi di si Stiles. Non vi avrei fatto uscire di casa per un mese come minimo, vi avrei obbligati a recuperare quei brutti voti e visto che si tratta dei vostri figli, adesso e visto anche che non ne combinano mai, a differenza di voi due, eviterei allenamento extra.
- Grande papà. Grazie.- Dice Stiles mentre Scott squadra i figli.
- Fatemi indovinare, stupidi lupi, dovremo aspettare un mese prima di vedere i nostri amatissimi nipotini? - Chiede triste Melissa.
- Mamma, loro sono in punizione da questo esatto momento e non potranno uscire di casa. Ma nessuno vieta voi di venire qui da loro e quando lo fate, sicuramente domani, evitate di viziarli come vostro solito per favore. - Dice Scott.
- Che ansia che sei amore mio. Io li amo. Come amo te e Stiles. E' ovvio che li vizio. Anche tuo suocero li ama e vi ama. Come potremo non farlo? Comunque promettiamo, di stare buoni, però domani veniamo. - Dice Melissa. Stiles sorride.
- Grandioso. Adesso andiamo a sgridare i tuoi amati nipotini che questa volta l'hanno fatta grossa. Salutami il mio vecchio. Vi amiamo. - Dice Stiles.
- Vi amiamo anche noi. - Dice Melissa prima di chiudere la telefonata e abbracciare forte il suo coinquilino. La voglia che ha di coccolare i suoi nipotini, è incredibile e sapere che adesso quei due stupidi li sgrideranno, la rattristisce e non poco.
- Adesso veniamo a noi.. - Dice Scott.
- Siete in punizione per un mese. Non uscirete di casa se non per andare a scuola e non vedrete ne Nath ne Raey per una settimana. Syd, inizia a darmi il cellulare, quello di tuo fratello, come hai visto prima ce l'ha già tuo padre e lo terremo noi fino a quando vorremo. Lo avrete solo nelle ore scolastiche per sicurezza ma ce l'ho ridarete non appena metterete piede in casa. Lavorerò a casa da domani stesso così riuscirò a controllarvi meglio. Non voglio sentire storie. Se vi sento dire una sola parolaccia nel corso del tempo la punizione aumenterà e adesso andate a prendere il libro di francese e iniziate a studiare per domani. Tornate immediatamente qui che lo farete davanti a noi. Non siamo mai stati esigenti con i voti ma voglio che domani come minimo prendiate un 9. Dovrete recuperare quell'infinità di 2. - Dice Stiles passando lo sguardo da un figlio all'altro. Non è mai stato più serio di così.
- Scherzi, vero? - Strilla Syd.
- Non è possibile. - Urla Ben.
- Primo, abbassate quella voce. Secondo, vi è stato detto di non fare storie e già iniziamo col piede sbagliato. Ben, vai a prendere il libro. - Li riprende Scott. Ben sbuffa, si alza, va al piano di sopra e torna con quaderni e libri, per lui e la sorella. Syd, non ha ancora consegnato il cellulare ai genitori.
- Io sto ancora aspettando qualcosa. - Dice Scott allungando la mano verso la figlia.
- Tieni. - Sbotta Syd consegnando il cellulare al padre.
- Ti ho detto di abbassare quella voce. Iniziate a studiare. - Ordina Stiles.
Ben e Syd, iniziano a studiare controvoglia sotto gli occhi dei genitori che ancora non si sono spostati di li di un solo millimetro. Se non per sparecchiare e lavare i piatti. Sono le 23:45 ormai e iniziano tutti e quattro ad essere più che stanchi.
- Hei genio, va bene così? - Chiede Syd a Stiles con gli occhi impastati dal sonno, passandogli il quaderno dove ha scritto una frase ma non era sicura fosse stata scritta nella giusta maniera.
- Si è perfetta. Siete due stupidi. Se volete potete e mi fate arrabbiare. Tantissimo, quando fate così. Non siamo mai stati troppo esigenti con i voti e lo sapete, non abbiamo mai preteso voti altissimi, ci siamo sempre accontentati di un misero sei e voi ci ripagate così? Ma poi, l'atteggiamento. Che cosa vi succede ragazzi. Siete adolescenti e lo capisco, ma così? Non è il modo. - Dice Stiles.
- Papà, quello li ti viene dietro. - Confessa Syd.
- Cosa? - Sbotta Scott. Stiles apre e richiude la bocca più volte. Entrambi i genitori hanno capito che quello che dicono non è una bugia.
- Ha ragione. Lo abbiamo sentito mesi fa parlare con un suo collega. Ha detto che avrebbe fatto di tutto per portarti a letto. Ha detto proprio il tuo nome. Stiles Stilinski. Sei tu, no, papà? Ha detto, il padre di Benjamin e Sydney che fino a prova contraria, siamo noi. - Confessa Ben mentre si avvicina a lui per abbracciarlo forte. Non può perdere suo padre. Scott è nero dalla rabbia e dalla gelosia, i suoi sospetti, non erano infondati. 
- Tu sei il nostro papà e sei di nostra proprietà. Specie del veterinario. Non possiamo perderti. - Dice Syd iniziando a piangere e stringendo Stiles attorno a lei e prendendo la mano di Scott.
- Io a quello li, lo trasformo. - Dice Scott.
- Scott. - Lo riprende il marito tirandogli uno scappellotto in testa solo per far ridere i suoi bambini.
- Che vuoi? - Chiede Scott, quasi urlando, avendo capito l'intenzione del marito.
- Amori, ascoltatemi. Io amo vostro padre più della mia stessa vita. Cioè, no, scherzavo. Lui è quasi nullo confronto a quanto amo voi. - Dice Stiles asciugandogli le lacrime ad entrambi e riempiendoli di baci, Scott lo pizzica. Stiles sorride e poi si lamenta.
- Scherzi a parte. Io lo amo a questo veterinario qui. Ok? Lo amo troppo. A parte che è bellissimo. Ma poi, sul serio, l'avete visto a quello li? Con quella R moscia. Ma per favore. - Scherza Stiles mentre continua a riempirli di baci.
- Adesso andate a letto e se domani ci portate un bel voto annulliamo la punizione. - Dice Scott.
- Scott, parla per te, ok? Loro dormono con me stanotte, vuoi stare con noi, ok. Sennò vattene a dormire in camera di uno di loro. Ma questi due cuccioli che amo da morire, stanotte, staranno con me. - Dice Stiles in direzione del marito.
- Con noi. A letto idioti. Su, che è quasi mezzanotte. - Risponde Scott dolcemente iniziando a baciare tutti e tre.
Qualche secondo dopo, Scott si corico Ben sulle spalle, proprio come quand'era piccolo e Stiles fece lo stesso con Syd, mentre entrambi i figli gli stringevano forte a loro. Non che avessero paura di cadere. Solo, non li volevano lasciare. Si accasciarono nel lettone e dopo qualche ringhio per scherzo, dopo quattro occhietti illuminati di rosso e quattro di giallo, dopo aversi scambiato il bacio della buonanotte, la famiglia McCall-Stilinski, chiuse gli occhi e si addormentò.
 
Piccolo spazio autrice:

Piccoli lupacchiotti, tranquilli che nella famiglia McCall-Stilinski, c'è sempre il lieto fine. Sempre. Avevate pensato a chissà che, vero? Tutto è bene quel che finisce bene. Ci tengo molto a questo capitolo e vorrei sapere più opinioni possibili. Non so nemmeno perchè, questo, è così importante, eppure è solo un capitolo come un altro. Beh, che altro dire.. Io vi amo da morire. Vi amo tutti. Alla prossima lupacchiotti :-*

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Capitolo 29
*** Ritardi e luna piena. ***


- Ritardi e luna piena.
 
Era sabato sera ormai, in casa McCall-Stilinski, erano le 18:00 e Ben e Syd, stamani, ebbero la loro verifica di recupero. La scuola, per quel giorno, terminò, eccezionalmente al pomeriggio. Alle 16:45 per la precisione. Dovrebbero essere in casa da ore ormai, ma della loro presenza, nemmeno l'ombra. Scott era a lavoro e Stiles li chiamò varie volte ma nessuno dei due rispondeva. Iniziò a preoccuparsi parecchio. Un comportamento del genere, non era certo da loro. Non che non arrivassero in ritardo, per carità, ma un ritardo così? No, non era mai successo. E se accadeva, avvisavano. Più Stiles li chiamava, più loro non rispondevano e più Stiles si agitava. Doveva per forza essere successo qualcosa. Ok che quella cittadina, dopo Jacob, non creò più problemi ma era pur sempre di Beacon Hills che si parlava. Una piccola cittadina della California che per anni, è stata una calamita del sovrannaturale. E se fossero tornati? Li richiama per l'ultima volta e se non otterrà risposta uscirà per cercarli. Li chiama, i cellulari, sono addirittura, spenti. Qui c'è qualcosa che non torna. E se i figli sono tranquillamente dai loro rispettivi fidanzati e hanno spento il cellulare di proposito? Oh, questa volta non l'avrebbero passata liscia. Per niente. Syd e Ben, hanno ancora tutt'ora paura degli ordini Alpha dei genitori. Specie di quelli di Stiles, nonostante siano rare le volte in cui Stiles e Scott, ricorrevano a tali metodi. Succedeva davvero raramente. Da piccoli, fino ad oggi, se i genitori gli hanno fatto gli occhi rossi, al massimo 5 volte, era troppo. La prima volta fu quando Ben e Syd erano a casa dei nonni e stavano litigando tra di loro, ringhiando ferocemente e quasi completamente trasformati. La seconda volta fu a Syd quando morse Ben senza motivo. Sia Stiles che Scott si trovarono a ringhiare solo per mettergli paura. La terza volta, fu Scott a ritrovarsi costretto a fare gli occhi rossi alla figlia di soli sei anni. Fu quella volta che la piccola lupacchiotta, saltò volutamente la scuola per tre giorni andando in giro da sola, solo perchè dei compagni gli avevano detto che se non l'avrebbe fatto, l'avrebbero strappata via dalla sua famiglia. Quella dopo, Ben e Syd erano già grandicelli, avevano rispettivamente 16 e 14 anni e fu Stiles a dare l'ordine Alpha di calmarsi perchè stavano litigando, non come normali fratelli, ma bensì come lupi. Syd, attacco Ben che per difendersi, tirò fuori gli artigli e la graffio provocandogli immenso dolore. Stiles, intervenne, si mise in mezzo a loro ringhiando quasi ferocemente solo per farli calmare e loro lo fecero. L'ultima volta invece, entrambi, sia Stiles che Scott, fecero gli occhi rossi a Syd, qualche giorno dopo, per una fuga d'amore. Da quel momento in poi, niente più occhi rossi. Se dovevano sgridargli, certo, lo facevano, come ogni genitore. Ma questa volta, Stiles, avrebbe fatto l'Alpha. Sono le 18:25 ormai e loro hanno fatto finalmente ritorno a casa. Syd fu la prima ad entrare in casa, sapeva di fragole e cioccolato, Ben, entrò qualche secondo dopo ma Stiles capì che si erano incontrati solo in quel momento, dunque, ognuno era per i fatti suoi e il figlio sapeva di eccitazione pura. Non ci volle molto per capire e Stiles, nonostante di solito fosse il più calmo, perse la pazienza. La paura che ha avuto era davvero troppo e a malincuore, iniziò a fare gli occhi rossi e qualche secondo dopo a ringhiare. Ben e Syd, letteralmente spaventati e istintivamente, fecero qualche passo indietro fino a scontarsi completamente con la porta d'entrata.
- Papà, ma che hai? - Chiede Syd. Stiles torna in se.
- Cos'ho? Mi chiedi cos'ho Syd? Vi ho chiamato un migliaio di volte. Avete addirittura spento il cellulare. Di vostra spontanea volontà. Tu, sai di fragole e cioccolato e hai l'odore di Nath addosso. E tu Ben, sai di eccitazione pura. Non avete la minima idea della paura che ho avuto. Sentivo il cuore scoppiarmi nel petto nonostante mi sia praticamente impossibile che mi venga un infarto. Ora, nessuno vi vieta di stare con Nath e Raey, nessuno. Ma sparire per due ore senza nemmeno avvisare quando in teoria eravate anche in punizione, ma dico, vi siete impazziti? Che cavolo vi è passato per la testa? Ah no, non ce l'avete una testa. Due ore. Non sapevo niente. Stavo venendo a cercarvi. Stavo quasi per chiamare papà. Cosa vi costava farmi una cavolo di telefonata o rispondere ad almeno una delle migliaia che vi ho fatto io? Sarei stato tranquillo per lo meno. E non guardatemi con quella faccia perchè se al posto mio, ci fosse stato vostro padre a quest'ora avrebbe fatto di peggio. E adesso voglio immediatamente una spiegazione e sperate per voi che sia convincente. - Urla Stiles. Ben e Syd capiscono quanto abbia avuto paura ma adesso sono proprio loro ad aver paura. Tanta anche e Stiles lo sente ma nonostante questo, per una volta, si comporterà più da Alpha, che da padre. Se deve urlare per fargli spaventare e fargli capire l'errore, allora, a malincuore, perchè vedere i figli così, gli dispiace da morire, ma lo farà. Loro non rispondono, non ne sono in grado. Evidentemente perchè si sentono in colpa.
- Ragazzi, si può sapere che succede? Vi si sente fino a fuori. - Chiede tranquillamente Scott entrando in casa facendo sobbalzare i figli. Annusa l'aria e sente che suo marito, il suo amato marito sa di un misto tra rabbia e paura e per un lupo, Alpha, con la luna piena, quasi alta nel cielo, non è una bellissima combinazione. I figli invece, anche loro, sono terrorizzati. Nonostante avesse chiesto il motivo di quelle urla, Scott, aveva, quasi involontariamente, origliato il marito mentre gli rimproverava e non poteva che essere più d'accordo con lui. Ma dico, si sono impazziti? Sparire per due ore? No, è assurdo. Con luna piena in arrivo? Stiles ha fatto bene a sgridarli in quella maniera.
- Sto ancora aspettando una risposta. - Urla Stiles.
- Papà per favore, cerca di capirci. - Dice Syd.
- Io vi capisco sempre Syd, sempre. Ma oggi, no. Una telefonata. Mi sarebbe bastata una telefonata e invece non vi è nemmeno passato per l'anticamera del cervello di farlo, vero? Ma dico, lo sapete che stasera c'è la luna piena, si o no? - Chiede Stiles.
- E' già arrivata la luna piena amore. - Dice Scott, osservando la luna dietro di lui. 
- Siamo arrivati a casa prima però. - Dice Ben.
- E tu credi sia una giustificazione questa qui, Ben? - Chiede Scott serio.
- No. - Dice Ben a testa bassa.
- E poi scusa, è. Voi due non eravate ancora in punizione? - Chiede ancora Scott, adesso anche lui, arrabbiato. La paura che ha sentito Stiles era troppa e adesso, come ogni volta, quello che sente lui, inizia a sentirlo anche il marito. E' sempre così tra di loro. Scott sta per perdere il controllo? Anche Stiles. Stiles è agitato e ha paura? Anche Scott.
- In teoria si. In pratica mi ha chiamato il loro professore dicendomi che hanno preso 9 e mezzo e che come aveva da sempre capito, abbiamo due figli intelligentissimi. - Risponde Stiles adesso, tranquillo.
- E dov'era la loro intelligenza quando hanno deciso di non risponderti al telefono per due ore? - Chiede Scott.
- E' quello che vorrei sapere anche io. Anzi no, non voglio sapere niente. Il vostro odore parla per voi. Andate in camera vostra, consegnatemi il cellulare perchè tanto, non lo usate per rispondermi, perchè dovrete usarlo ora e tornate qui solo per l'ora di cena quando vi chiameremo io e papà. Poi forse, dopo cena, ve lo ridarò. Adesso andate e che non si ripeta mai più. - Dice Stiles mentre i figli, zitti zitti, obbediscono consegnandogli il cellulare.
- Che sia la prima e l'ultima volta. - Dice Scott.
- Non lo farò più. - Dice Ben. 
- Nemmeno io. - Dice Syd.
- Lo voglio ben sperare per voi. - Dice Scott.
- Adesso andate. - Dice Stiles. Ben e Syd sono a metà scale. Scott e Stiles si stanno finalmente scambiando il loro bacio di ben tornato e sono tranquilli. Nell'aria, non c'è nemmeno più un briciolo di rabbia. I lupacchiotti, lo sentono, sorridono felici e corrono a gettarsi sulle lore braccia. Ben a quelle di Stiles, Syd a quelle di Scott.
- Emh, che state facendo? - Chiede Stiles sorridendo, guardando il marito, senza però staccare il figlio da lui.
- Siete in punizione fino all'ora di cena se non mi sbaglio. - Dice Scott.
- Papiii. - Dice Syd stringendolo forte a se e riempiendolo di baci. Scott, non muove un muscolo ma la lascia fare.
- Dai papà, ci dispiace se vi abbiamo fatto spaventare e ok, siamo in punizione, nessun problema ma il fatto che siamo in punizione non ci nega di coccolarvi. Siamo pur sempre i vostri bambini. - Dice tenero Ben riempiendo di baci suo padre e sorridendo all'altro.
- Si, certo, quando volete voi siete i nostri bambini. - Dice Scott mentre tenta di trattenersi dal ridere. Invano naturalmente. Scoppia in una risata gioiosa che coinvolge il resto della famiglia.
- Ben, ti scolli un momento? Poi puzzo di Raey. - Dice scherzosamente Stiles dando un bacio nella guancia al suo bambino.
- E allora? Papà non è geloso. - Dice Ben. 
- Certo che sono geloso. - Dice Scott.
- Di una femmina? - Chiedono seri e in coro marito e figli.
- Si. Lui è mio. - Dice Scott, riferendosi al marito.
- Ho capito papà, ma è della mia ragazza che parliamo. Vostra nipote. - Dice Ben.
- E che me frega a me. Lui resta comunque mio. - Risponde Scott sorridendo al marito.
- Tu stai fuori di brutto. - Scherza Syd trattenendo le risate. Scott la scruta serio per qualche secondo.
- Ripeti cosa hai detto. - Dice Scott.
- Io? Ho solo detto che, assieme a lui, - indicando Stiles - Sei il papà migliore del mondo. - Risponde Syd facendo sciogliere come neve al sole il nostro Scott. Stiles sorride e Ben scuote la testa più volte, con fare divertito.
- Ha ragione. Siete i genitori migliori del mondo. - Dice Ben.
- Si ok, copione, lasciami coccolare un pò il mio papà, vai via. Vai da papà, tu. - Dice Syd lasciando le braccia di Scott per andare da quelle di Stiles. I coniugi scoppiano a ridere, mentre Ben ha già riempito di baci a Scott.
- Anche voi siete i figli migliori del mondo. - Dice Stiles.
- Infarti che ci fate prendere, a parte. - Dicono in coro Stiles e Scott. I figli ridono e rimangono in quella posizione ancora per un pò. Syd stretta a Stiles e Ben stretta a Scott. Optano per una pizza, oggi, di cucinare, voglia, non ne aveva proprio Stiles. Dopo averle ordinate, passa una buona mezz'ora circa. Sono le 19:30 passate ormai, in casa McCall-Stilinski e l'influenza della luna sembra non farsi sentire, per quella sera. Sebbene Syd e Ben avessero già la loro ancora in Nath e Kait e Stiles in Scott e viceversa, la loro ancora, generale, era la famiglia. Il fattorino non era ancora arrivato e Ben iniziava a sentire davvero tanta fame.
- Alpha, vi dico una cosa ma non arrabbiatevi. Appena arriva il fattorino, me lo mangio, chiaro? - Chiede Ben cercando qualcosa da mettere sotto i denti, girando come un pazzo per la cucina. 
- Io pure. Forse dev'essere anche più buono della pizza. - Scherza la sorella.
- Va'. Ragazziii! - Li riprende Scott mentre sorride sotto i baffi. 
- Ah, ah. Non dite che siete giustificati dalla luna perchè non è così. - Li riprende Stiles cercando di trattenere le risate. Finalmente, per la felicità di Ben e Syd, la pizza arrivò, la divorarono in quattro e quattro otto. E sempre così nelle notti di luna piena. O perdono il controllo, cosa che non succedeva praticamente mai, o mangiano a più non posso. Cosa che succedeva praticamente sempre. Stiles e Scott preferiscono di gran lunga la seconda. Almeno sanno che sono in salute. Per Stiles, il cibo è sempre stato importante. Oltre ad essere l'ingeniere migliore di tutta Beacon Hilss, era anche conosciuto come cuoco eccezionale. Dopo aver mangiato, stettero ancora tutti e quattro per un ora buona al tavolo. Quando i figli si stavano alzando per andare ognuno nella propria stanza, i genitori, iniziano a fare le loro solite raccomandazioni che fanno una volta al mese, le notti di luna piena.
- I love you Dad. - Dice Syd dando un bacio prima a Stiles e poi a Scott prima di dirigersi nella sua stanza. 
- Sei la solita viziata. - Dice Ben in direzione della sorella. Poi si avvicina ai genitori e li bacia entrambi augurando loro la buonanotte e dicendogli quanto in realtà, li ami.
- Senti chi parla. - Dice Syd ormai al piano di sopra. Ben scoppia a ridere seguito dai genitori, poi si allontana e li lascia soli.
- Sei sexy. - Dice malizioso Scott fissando il suo bellissimo marito. - Stilinski. Quando i nostri figli si addormenteranno, sfogherò la mia frustrazione da luna piena addosso a te, sappilo. - Dice Stiles all'orecchio di Scott passando poi a lasciare una lunga scia di caldi baci lungo tutto il suo collo.
- Non vedo l'ora McCall. - Dice malizioso Scott lasciando che il marito lo baci.
 
 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui con un altro avvincente (Secondo me) capitolo. Mi sono divertita molto a scriverlo, specie l'ultima parte. Oddio, io amo talmente tanto scrivere che mi diverto sempre, dunque, alla prossima e ringrazio chiunque sia arrivato fin qui. 

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Capitolo 30
*** Scherzi della notte. ***


- Scherzi della notte.
 
Syd, non ebbe problemi e si addormento, giusto un ora dopo che sali nella sua stanza mentre tentava di calmare Nath, leggermente influenzato dalla luna, Aiden, quasi involontariamente, sentì la telefonata del figlio con la sua piccola nipotina, Syd, dal tono in cui rispondeva, capì che era molto stanca e che non sentisse l'influenza della luna, al contrario del figlio. 
- Cucciola va a letto che al lupacchiotto qui ci penso io. - Dice Aiden dolcemente accarezzando il figlio.
- Sicuro zio? - Chiede Syd.
- Si, sono un Alpha, ricordi? So come calmarlo. A letto, su, che sei cotta di sonno. - Risponde Aiden.
- Papà, non osare più chiamarla cucciola, lei è la mia cucciola. - Fa il geloso, per scherzo, Nath, facendo ridere il padre e Syd. I ragazzi si salutano, Aiden può tranquillamente calmare suo figlio e Syd, può finalmente, dormire. Era davvero esausta. Ben, dal canto suo, anche lo era. Ma, quella sera, Nath, non fù l'unico a sentire l'influenza della luna, anche Raey la sentiva e forse anche molto di più di Nath. Ben, stava pensando di alzarsi e raggiungerla ma Danny lo tranquillizzò dicendogli che ci avrebbe pensato lui e infatti, dopo che Raey abbracciò forte il padre, si calmò e l'influenza della luna non si fece più sentire per tutta la notte. Erano le 04:50 del mattino e nel cielo, la luna piena si stava abbassando, ma era ancora li. Stiles e Scott dormivano tranquillamente nel loro letto, stretti in un abbraccio, Syd, altrettanto nel suo, stretta al suo pupazzo preferito, Ben anche dormiva, ma non tranquillamente. La sua testa gli stava giocando un brutto scherzo. Un cosidetto, incubo. Uno scherzo della notte. Se era brutto per un umano qualunque, figuriamoci se non lo era per un adolescente, lupo, con luna piena ancora troppo alta, nel cielo. Stava sognando Raey, la sua compagna, la sua piccola donna, la sua cucciola che si donava corpo ed anima al suo peggior nemico. Frankus. Quello che in prima elementare, gli stava facendo prendere una cattiva strada, lo aveva fatto smettere di studiare e aveva iniziato a dire parolacce, a rispondere male ai professori e anche ai genitori. Una volta capito l'errore, Ben, ritornò sulla sua corsia e si rimise in pista per la retta via. Da allora, Frankus, gli diede il tormento. Sono passati anni da quel giorno, e nonostante, adesso, fossero in terza superiore, Frankus, non dimentica. Il fatto che Ben si allontano da lui e dal resto del gruppo, per lui, fu un affranto. Li aveva promesso vendetta e lo faceva ogni giorno, dall'inizio dell'estate che divideva la prima dalla seconda elementare, fino adesso, che erano, entrambi, in terza superiore. Più cresce e più, lui, va a toccare punti delicati per Ben. Adesso, per esempio, girava troppo intorno a Raey. Troppo. Li regalava fiori, cioccolatini, bigliettini d'amore e chi più ne a, più ne metta. Nonostante gli desse un fastidio da morire, non mosse un dito, solo perchè sa che Raey, non cadrebbe mai in tentazione. Raey gli era fedele e Ben, questo lo sapeva bene. Ma per quella notte, con la luna piena nel cielo stellato, con la primavera alle porte, la stagione degli amori in arrivo, Ben, perse la pazienza. Si svegliò di soprassalto, il battito accelerato, sudava freddo, sentiva la voglia di trasformarsi. Tentò di resistere, si aggrappava alle sue ancore a più non posso. Raey e la famiglia. Ma non funzionò. Perse il controllo. Letteralmente. Si trasformo completamente e senza la sua volontà inizio a ringhiare come mai prima d'ora. Gli occhi gialli di rabbia e gelosia. Raey era sua e tale doveva restare anche nei sogni. Adesso capisce perfettamente Scott. E adesso eccolo li Scott, assieme a Stiles e Syd, si sono precipitati da lui e Scott, gli prese il viso tra le mani per farlo calmare. Ma non c'era verso.
- Amore. Shhh. Respira. - Dice Stiles accarezzandogli la schiena.
- Papà ma che ha? - Chiede Syd.
- Deve aver fatto un brutto sogno. Ma non riesce a calmarsi. -  Risponde Scott.
- Amore, per favore. Guardami. Hei, cucciolo, guardami. - Ordina dolcemente Scott, ottenendo la sua attenzione.
- Così amore, bravo. Respira, piano. - Dice Stiles. Passa ancora qualche minuto e Ben finalmente, si calma. Torna in se.
- Fiùù. Che paura che mi hai fatto prendere nano. Io torno a letto. Vi amo. - Dice Syd baciando prima Ben, poi Scott, poi Stiles.
- Ciao amore mio. - Dice Scott.
- Ciao nana, scusa se ti ho spaventata. - Dice Ben.
- Amore, tu tutto apposto? - Chiede Stiles.
- Si papà, tranquillo. - Dice Syd mandandogli un bacio al volo.
- Syd aspetta. - Dice Scott.
- Cosa? - Chiede lei.
- Mi sa che questo cucciolo e meglio che torni a letto con noi, almeno finché non sorga il sole. Ti unisci a noi lupacchiotta? - Chiede dolcemente Stiles.
- Che dici nano? Dormiamo con loro? - Chiede Syd al fratello.
- Tu credi che riuscirò a dormire? Chi dorme più ormai. - Dice Ben.
- Voi due. Sono solo le 05:00 del mattino. Filate a letto. - Ordina dolcemente Scott.
- Anche se non credo dormirò più, ok. - Dice Syd dirigendosi nella stanza dei genitori.
- Nemmeno io. - Dice Ben baciando entrambi i genitori e raggiungendo la sorella.

Stiles e Scott si scambiano qualche bacio per il sollievo e vanno dai loro cuccioli. E li trovano stretti un abbraccio. Syd sul petto di Ben che mentre gli accarezza i capelli, gli sta raccontando il sogno.
- No, dico io.. no, se ci fate un pò di posto non sarebbe male. - Scherza Scott. Stiles scoppia a ridere, proprio come i figli.
Si accoccolano nel lettone e si ritrovano tutti e quattro abbracciati.
- Cos'hai sognato, amore? - Chiede Scott accarezzando i capelli di Ben.
- Non mi prenderete in giro, vero? - Chiede Ben.
- Mai, amore. - Risponde Stiles.
- Oh, avanti Ben, sei un idiota. Te l'ho detto come risolviamo il problema. Andiamo da lui e ciao! Detto fatto. Bye Bye Frankus. - Dice Syd come nulla fosse, imitando con le mani il gesto del saluto.
- Syddd. - La riprendono i genitori. Ben, ride.
- Cosa? - Chiede Syd strillando.
- Lo sai cosa. - Risponde Scott.
- Senti papà, devi stare tranquillo. Non parlerà. E se non parlerà, nessuno saprà mai della nostra esistenza e senza vivremo tutti felici e contenti. - Risponde Syd.
- Hai ragione, sorellina. Lo facciamo la prossima luna?  - Dice Ben.
- Per me possiamo farlo anche domani se vuoi. Che senso ha, aspettare la prossima luna. - Risponde Syd.
- Si, mi piace come ragioni. Si si, facciamolo. Diciamogli chiaramente che è ora di smetterla! - Dice Ben.


Scott sta guardando scioccato Stiles, in cerca di risposte.
- No ma dico, vi siete impazziti per caso? - Chiede serio Scott.
- No. - Rispondo decisi più che mai i due fratelli.
- Si invece. Ragazzi, io non vi riconosco più. Giuro. - Dice Stiles. Ben e Syd scoppiano a ridere.
- E adesso cosa vi ridete? Qui ci sarebbe da rivedere le regole lupesche come le chiamate voi, altro che ridere. - Li riprende Stiles.
- Ridiamo perchè è uno scherzo. - Confessa Ben fra le risate.
- E perchè ce l'abbiamo fatta. - Dice Syd, ridendo e tenendo una mano ferma sulla pancia.
- Era uno scherzo.. esattamente, cosa? - Chiede confuso Stiles.
- Dell'andare a parlare con Frankus. - Risponde Syd.
- Tranquilli papini, non faremo del male ad una mosca. - Li tranquillizza Ben.
- Questo mi tranquillizza. Ce l'avete fatta a fare cosa? - Chiede Scott. Anch'egli, confuso.
- A regolarizzare i battiti. Non vi siete accorti che mentivamo. - Risponde Ben.
- E adesso che gli e l'hai detto, la prossima volta che gli faremo uno scherzo, non ci crederanno, idiota. - Lo riprende la sorella.
- No, idioti, non ce ne siamo accorti perchè non ci siamo soffermati ad ascoltare i vostri battiti. - Dice Scott. I ragazzi sono sorpresi. Qualche secondo dopo, scrollano le spalle e si buttano addosso a Scott riempiendolo di baci e passando poi a Stiles che in questo momento ha appena tirato un pugno nella spalla a Scott. Dato che non si aspettava un gesto del genere e che comunque, pur sempre umano è, senti male.
- Ahuu. Ma che cavolo fai, amore. - Lo riprende Scott.
- Non osare mai più chiamare i miei figli, idioti o la prossima volta non mi limiterò ad un pugno nella spalla ma ti morderò, chiaro? - Lo sgrida Stiles. Ben e Syd a stento, trattengono le risate.
- Ok. Scusa. - Dice Scott.
- Non è a me che devi chiedere scusa. - Dice Stiles. Scott gira gli occhi, divertito.
- Scusate lupacchiotti. - Dice Scott ai figli. Stiles, ha un sorriso che va da orecchio a orecchio.

Intorno alle 05:30, finalmente, Ben e Syd, si riaddormentarono. Seguiti a ruota libera da Stiles e Scott che mentre stringevano forte i figli a se, hanno trovato anche il modo per stringersi la mano. Sono le 9:00 del mattino ormai, ed è Domenica e Ben e Syd, hanno appena aperto gli occhi, con l'estrema voglia di andare dai loro nonni. Ben agita Scott per un braccio facendolo svegliare e Syd fa lo stesso con Stiles.
- Amore, che c'è? - Chiede un assonato Scott.
- Ciao nano, mi dai le chiavi della macchina? Vogliamo andare dai nonni. - Dice Ben. Stiles, si è sbattuto la faccia contro il cuscino trattenendo le risate. I suoi figli. Ma quanto li ama? Altro che Scott. Come ama loro, non amerà mai nessun'altro.
- Non chiamarmi nano. - Lo riprende Scott scompigliandogli i capelli.
- Ben, non hai la patente. - Dice Stiles.
- Si, nemmeno io se per questo, ma il nonno è lo sceriffo, il che significa che possiamo andare in giro senza patente. - Dice Syd.
- Stiles, posso dire che sono idioti e fuori di testa a sto giro? - Chiede Scott al marito.
- Si. - Risponde Stiles, iniziando a ridere.
- Bene, grazie. Siete idioti. Vi pare il modo di svegliarci? - Chiede Scott.
- Papà che palle che sei. Non ci dai le chiavi della macchina, bene, fa niente, ma noi a piedi non abbiamo voglia di andare, quindi alzate il vostro culo lupesco e portateci dai nonni, adesso. - Ordina Syd iniziando ad alzarsi.
- Chiamo la nonna e gli dico di preparare la colazione che stiamo arrivando. - Dice Ben, alzandosi anche lui, come la sorella per andare a vestirsi e lasciando i genitori, soli nella stanza da letto.
- No, sul serio? - Chiede Scott.
- Scott.. - Dice Stiles.
- E'. - Dice Scott.
- Ti amo da morire. - Dice Stiles sporgendosi in avanti richiedendo il bacio del buongiorno da suo marito che non tarda ad arrivare.
- Ti amo anche io lupacchiotto sexy. - Risponde Scott approfondendo il bacio.
 
Piccolo spazio autrice:

Amori miei grandi, sera. Ahah le risate che mi sono fatta mentre scrivevo di loro 4 nel letto. Ahah non potete capire. Io amo questa matta famiglia. La amo da morire. Ma si può, amare così tanto qualcuno che nemmeno esiste? Oddio, la mia testa è andata ahah perdonate il mio sclero. Ad ogni modo, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Vi ringrazio tutti per essere arrivati fino a qui e come sempre, se vorrete, al prossimo capitolo :-*

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Capitolo 31
*** Paure. ***


- Paure.

La giornata dai nonni, fu al quanto divertente. Syd, non mollava Melissa. Non c'era verso. Chiacchierarono tutto il giorno fino a tarda sera. Cosa da donne insomma, mentre gli uomini della casa, stettero tutto il pomeriggio a giocare a carte e parlare tra di loro. Ben stette tutto il giorno abbracciato allo sceriffo, non lo mollava unsecondo e gli parlava in continuazione di Raey, la sua Raey. Gli raccontava di quanto fosse bella, di quanto credeva di amarla, gli raccontava dei lunghi brividi che gli percorrevano la schiena, ogni volta in sua presenza e di quanto fosse felice con lei. Ciò nonostante però, Stiles e Scott, capirono che c'era qualcosa che non andava nel figlio e iniziarono a preoccuparsi. Quando era sera tardi ormai, dopo aver mandato i lupacchiotti a letto per via della scuola l'indomani, Stiles e Scott, andarono nella loro stanza. Scott era ansioso, preoccupato, quasi spaventato. Stiles lo sapeva. Sapeva anche cosa avesse, così, con un braccio intorno alle sue spalle, lo attiro a se.
- Vieni qui amore mio. - Dice Stiles. Scott non dice nulla, si limita ad abbracciarlo forte e a dargli un bacio nella guancia, ringraziandolo per aver capito che in lui, c'era qualcosa che non andava. E come poteva non capirlo? Era Stiles. Stiles capiva sempre tutto. E poi, era pur sempre di suo marito che si parlava.
- Cosa c'è che turba così tanto mio marito? - Chiede ancora Stiles lasciandogli un tenerissimo bacio tra i capelli e continuando a stringerlo forte a se mentre gli accarezzava dolcemente un braccio.
- Come sai che c'è qualcosa, amore? - Chiede Scott facendo unire le loro mani.
- Lo so e basta amore. Non ho nemmeno usato uno dei nostri poteri. Non mi serve. So quando mio marito, ha qualcosa. Mi basta guardarti negli occhi. So già cos'hai amore. - Dice Stiles.
- Tu sai sempre tutto di me è. - Dice Scott.
- Certo. E lo sai perchè? - Chiede Stiles.
- Perchè? - Chiede Scott accennando finalmente ad un lieve sorriso, sul petto di suo marito.
- Perchè Ti Amo Scott. - Confessa Stiles.
Scott storce il labbro con fare pensieroso, alza gli occhi verso Stiles e con fare cuccioloso, si rivolge a lui.
- Beh, ma visto che mi ami no, perchè non dai un bacio a tuo marito? - Chiede Scott allungando le labbra verso suo marito per farsi baciare. Stiles sorride e gli stampa un bacio sulle labbra. Scott mette il broncio, le labbra di Stiles sono la sua droga. Le ama. Le ama da morire. Quando suo marito, poggia le labbra alle sue, Scott, si sente in paradiso. Vede le stelle. Le labbra di suo marito, sono il suo posto nel mondo. Anche per Stiles è così e Scott lo sa bene.
- Dai amore, non fare il broncio, lo sai che se inizio a baciarti non la smetto più. - Brontola Stiles.
- Ma io è questo che voglio. - Afferma Scott girandosi a pancia in giù. Adesso il suo corpo, è completamente sopra Stiles. Occhi negli occhi. Scott sorride un secondo prima di catturare nuovamente le labbra di suo marito.
- Lo so e anche io. Ma dobbiamo parlare. - Dice Stiles fra un bacio e l'altro.
- Parliamo dopo. - Dice Scott continuando a baciarlo.
- Scott. - Lo incinta a parlare Stiles.
- Ok, ti dico cos'ho, però nel frattempo ti bacio. Ci guadagno io e ci guadagni tu. Io perchè mi levo un peso dallo stomaco e ti bacio, sono così buone le tue labbra. Dio, ci starei per ore. E Ti Amo Stiles. Ti amo come non ho mai amato nessun altro. Tu sei la mia vita Stiles. - Confessa Scott prima di lasciare un altro bacio a Stiles.
- Scott, non mi hai tradito, vero? - Chiede Stiles.
- Stiles, dico, sei impazzito? Ti ho appena detto che ti amo. Non potrei mai tradirti. Perchè pensi una cosa del genere? - Chiede Scott quasi impaurtito.
- Perchè ti amo Scott e l'idea di perderti, mi uccide. Tu sei la mia vita e ti amo da morire. Io non posso vivere senza di te. Non posso. Tu sei la mia salvezza. So cos'hai amore, la stagione degli amori è in arrivo e sei preoccupato per Ben e Syd, hai paura che un giorno, non molto lontano ci lascieranno soli e anche io, Scott, anche io ho paura, ma con te, al mio fianco, mi sentirei meno solo. E poi, sono i nostri figli. Penso che faranno la fine nostra. Guardaci, quasi 41 anni e ancora non possiamo fare a meno di mio padre e di tua madre. Ho solo avuto paura, per qualche secondo che anche tu un giorno ti possa stancare di me. E io non potrei. Io, Scott tu mi hai salvato, tu sei la mia ancora, sei la mia persona e sono sicuro che se mi starai al fianco, giorno e notte come io starò giorno e notte al tuo, sentiremo meno la mancanza dei nostri figli, quando se ne andranno. - Confessa Stiles. Scott non riesce a levargli gli occhi di dosso. Ma come può pensare anche un solo secondo che si possa allontanare da lui. Però quant'è cucciolo. E quanto lo ama.
- Tu sei tutto scemo amore mio. Io ti amo da morire, mi dici come faccio a vivere senza di te? Sei così bello, sei così perfetto, sei così cucciolo, sei così tenero, sei così Stiles McCall, sei così MIO. - Dice Scott prima di attaccarsi con le labbra a quelle di Stiles. Inutile dire che non le lasciò più per quasi tutta la notte. Loro si amano, loro si baciano. Loro si baciano da anni, loro si baciano ogni giorno. Loro, baciandosi, si amano ogni giorno. Si addormentarono intorno alle 02:00 del mattino, non prima di aversi scambiato, l'ennesimo bacio della giornata. Erano le 07:20 e Ben, non si alzava. E' stato fino alle 04:00 del mattino, chiuso nel bagno a messaggiare con Raey e inevitabilmente, il sonno, adesso era troppo. Stiles e Scott erano in cucina che preparavano la colazione e poi dritti a lavoro.
- Buongioro vite mie. - Dice Syd entrando in cucina, già bella vestita e profumata come non mai e baciando i genitori.
- Ciao vita mia. - Dice Stiles dandogli un bacio nella guancia.
- Amore mio grande. - Dice Scott abbracciandola e lasciandogli tanti piccoli baci, fra quei lunghi capelli mossi di colore nero. Dio quant'è bella.
- Tuo fratello, amore? - Chiede Stiles.
- Dorme. Siete ingiusti però è.. a lui lo lasciate a casa a me no. Non è giusto. Ora me ne torno a dormire anche io. Ciao. - Si lagna Syd tentando di risalire nella sua stanza. Voglia di andare a scuola, stamattina, per Benjamin e Sydney McCall-Stilinski, zero. Scott la ferma, Stiles sorride e poi inizia a parlare.
- L'ho chiamato venti minuti fa, pensavo si fosse svegliato, fa colazione che intanto io e papà andiamo a buttarlo giù dal letto. - Ordina dolcemente Stiles.
- Si si come no. Voglio proprio vedere come lo buttate giù dal letto. Ma per favore. E comunque, non ho fame.
- Syd.. - Dice Stiles.
- Cosa? - Chiede lei.
- Mangia. - Dice Scott. Syd sbuffa e si versa un bicchiere d'arancia. 
- E quella sarebbe la tua colazione? - Chiede Stiles.
- Si, dai papà, non ho fame. E poi tu non dovevi andare con lui - indicando Scott - a svegliare Ben? - Chiede Syd.
- Ha ragione. Dai Alpha, andiamo a svegliare nostro figlio. - Dice Scott.
- Vuoi vedere come buttiamo giù dal letto a tuo fratello amore? - Chiede Stiles.
- Certo papà, non vedo l'ora. Ma tanto non lo farete. - Ghigna divertita Syd.
- Vedrai. - Dice Scott. Dopo questo, si incamminano tutti e tre per le scale. A metà di esse, Scott, inizia a strillare.
- BENJAMIN McCALL-STILINSKI. ALZA SUBITO QUEL CULO DAL LETTO. - Urla Scott. Stiles e Syd scoppiano a ridere.
- Cosa vi ridete voi due, stupidi nani. - Scherza Scott.
- Nulla, stupido lupo. - Scherza Syd.
- Heii. - Brontolano in coro i genitori.
Syd sorride e nel frattempo sono da Ben.
- Ben. Amore.. - Lo chiama dolcemente Stiles.
- Alpha, andatevene. -  Dice Ben.
- Ben, alzati. - Dice Scott.
- Non ho voglia. - Dice lui.
- Te la fai venire. - Dice Stiles.
- Ma perchèèè? Sto cercando di dormire ok? - Dice Ben.
- Perchè lo diciamo noi Ben e perchè la scuola è importante. Alzati da quel letto adesso se non vuoi che ti butto giù. - Dice Stiles.
- E come mi butti giù io mi rialzo e torno a letto. - Lo provoca Ben. Stiles e Scott sono esasperati. Syd, fa la cattiva.
- Ben, mi ha appena detto Raey che era nuda, sotto la doccia e Frankus è entrato dalla finestra e adesso non se ne va. Lo zio Aiden non è in casa e lei è sola. - Dice Syd Stiles e Scott la guardano divertiti quanto stupiti. Si, non c'è più dubbio. La loro figlia, è un genio. 
E' un secondo, un secondo soltanto. Ben si alza in un tempo che è pari all'immediato. Caccia fuori qualche ringhio feroce e alla velocità 
della luce è già vestito.
- Malede***.  Syd, cosa fai ancora qui, dobbiamo andare da Raey! - Dice Ben.
- Ben.. - Dice Syd, mentre a stento trattiene le risate.
- Cosa? - Chiede Ben.
- Raey è vestita, a scuola che ci aspetta. - Confessa Syd prima di scoppiare a ridere, seguita dai genitori.
- Stai scherzando? - Chiede Ben.
- No. Scusa. Ma dovevo farlo. - Confessa Syd.
- Ti odio. - Urla Ben. Ormai è vestito e agitato, i suoi non gli avrebbero mai permesso di restare a letto così sbuffa, li bacia, si avvicina alla porta della sua stanza, dove attaccata, c'è Syd, gli tira un pugno nella spalla e scende al piano di sotto per la colazione. 
- Ahhu. - Si lamenta Syd.
- Non per niente amore, ma te la sei cercata. - Scherza Scott.
- Intanto però si è alzato. Sicuro che voi due siete Alpha? - Chiede Syd.
- Ma vedi, amore, se vuoi, quando torni da scuola, possiamo farti vedere quanto siamo Alpha, sai? - Chiede ironico Stiles riferendosi ad un allenamento extra, fuori programma.
- Idiota. Io vado a scuola. Ci vediamo li. Ciao papini. - Dice Ben, già sulla porta di casa.
- Idiota, aspetta. Vengo con te. - Dice Syd raggiungendolo. Salutano i genitori e dopo mille raccomandazioni, finalmente se ne vanno lasciandoli soli.
Piccolo spazio autrice:
 
Mbeh, amori che ne dite? Ho dei dubbi su questo. Non è nulla di che. Mh, non so. Non so nemmeno se il titolo sia itinerante al capitolo. A voi il giudizio. Spero tutto sommato non sia niente male.. grazie a chi è arrivato fin qui e al prossimo capitolo :-*

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Capitolo 32
*** Sono geloso perchè ti amo. ***


- Sono geloso perchè ti amo.
 
Stiles amava Scott, lo amava da morire. Da quando quel giorno di inizio febbraio di tantissimi anni fa, si misero insieme, non aveva smesso di amarlo un solo secondo, se possibile, adesso, a distanza di anni, lo ama ancora di più. Stiles amava tutto di Scott. Amava le sue mani, il suo sorriso, i suoi occhi nel quale da 38 anni, da quando si era trasferito a Beacon Hills, vedeva i riflessi dei suoi, Scott lo guardava. Lo guardava sempre. E' dei suoi occhi che si innamorò per la prima volta. Si soffermo a guardarli per un secondo di più e capì che si erano innamorati. Che tutti quegli anni trascorsi insieme, quella bella e grande amicizia, altro non era che vero amore. Scott è l'aria del suo respiro, il battito del suo cuore, Scott, dopo i figli, è l'unica ragione per cui vive. Ringrazia chiunque sia stato così buono da farli incontrare, fargli diventare migliori amici, poi fidanzati e qualche tempo dopo sposati e con due figli meravigliosi. Era felice Stiles, aveva Scott al suo fianco e non poteva chiedere di meglio. Proprio non poteva. Stiles amava Scott e la sua gelosia. Nonostante non lo desse a vedere, anche Stiles era geloso di Scott. Lo era eccome. Scott è suo e di nessun altro. Scott è l'amore della sua vita. Era un giovedì come tanti in casa McCall-Stilinski e Stiles, quel giorno, di lavorare, non ne aveva proprio voglia. In ufficio non c'era molto da fare, i suoi dipendenti erano abbastanza in gamba e dunque, quella mattina, dopo aver accompagnato i lupacchiotti a scuola, torno a casa e si mise a preparare il pranzo per il marito e i figli che sarebbero rincasati solo intorno alle 13:40. Chi prima, chi l'altro. Alla fine, per quell'ora erano tutti a casa. Erano le 10 del mattino circa quando Ben gli mando un messaggio sul cellulare.
- "Papà, io e Syd non veniamo a casa a pranzo oggi. Lei va da Nath, tanto c'è zia Lydia, io vado da Raey. Ci passa a prendere zio Danny.  Ciao, ti amiamo da
morire." - Scrive Ben.
- "Ok vite mie, fate attenzione però, vi amo anche io. A casa per l'ora di cena." - Scrive Stiles.
- "Sei il solito. Che fai?!" - Chiede Ben.
- "Stavo iniziando a preparare il pranzo. Chiudi il cellullare e ascolta la lezione." - Risponde Stiles.
- "Non ho voglia. C'è l'idiota di Miller." - Dice Ben.
- "Ben, ne abbiamo già parlato." - Dice Stiles.
- "Ok, Alpha. Ho capito. Vado a fingere di ascoltare sto cretino, non ho voglia di un allenamento extra. A dopo, ti voglio bene." - Dice Ben.
- "Anche io amore mio. A dopo." - Dice Stiles
Visto che i figli non verranno per il pranzo, oggi, si dedicherà solo a suo marito preparandogli il suo piatto preferito. Stava iniziando a cercare tutti gli ingredienti per la pasta al forno quando venne distratto dal cellullare che squillava, segnalando l'arrivo di un altro messaggio. Era Syd.
- "Ciao papi. Come sta il mio Alpha preferito?" - Chiede Syd.
- "Sta che vuole che i suoi figli seguino la lezione, piuttosto che messaggiare con me. Syd, chiudi il cellulare e ascolta quello che dice il professore. E controlla che anche tuo fratello lo faccia, gli e l'ho detto fino a due secondi fa." - Dice Stiles.
- "Ma io non ne ho voglia di ascoltare a questo qui. E' l'idiota che ti viene dietro, papà, hai capito?" - Chiede Syd.
- "Si syd, lo so, ma non ha importanza." - Dice Stiles.
- "Ok, farò finta di ascoltarlo. Ma tui sei tutto nostro. Chiaro?" - Chiede Syd.
- "Non c'è neanche da chiederlo." - Risponde Stiles con un sorriso in volto. E' ovvio che è solo loro. Ma quanto può amare quei tre? Troppo.
- "A stasera papà. Fai il bravo. E visto che sei tranquillo a casa a far niente preparami il tiramisù. Ti voglio bene da morire." - Dice Syd.
Stiles scoppia a ridere.
- "Ahaha .. ok, ti farò il tiramisù per stasera. Tranquilla. A dopo, ti voglio bene anche io amore mio." - Dice Stiles.
Il resto della mattinata scorre velocemente e molto tranquillamente, il pranzo è pronto e l'amore della sua vita ha appena fatto il suo ingresso in casa sorridendogli felice. Stiles, non gli da nemmeno il tempo di dire A che si è già attaccato prepotentemente alle sue labbra, gli e le sta consumando, come non farlo d'altrande. Le bacia, le lecca, le morde in continuazione e Scott se lo lascia fare, ripetendo i gesti su quelle del marito. Se c'è una parte del corpo, dell'altro, di cui entrambi, non possono proprio fare a meno, queste, sono proprio le labbra. Si staccano solo quando l'aria diventa un bisogno ma fronte a fronte, naso a naso, sorridono l'uno sulle labbra dell'altro e poi Scott, inizia a parlare.
- Ma ciao lupacchiotto sexy. - Dice Scott.
- Mai quanto te. - Risponde Stiles catturando le labbra del marito ancora una volta, per un normalissimo bacio a stampo, poi scende sul collo. Aveva già notato un odere diverso in Scott, ma non ci diede molto peso, essendo praticamente distratto dalle sue labbra. Ma adesso che gli sta lasciando tanti piccoli baci nel collo, l'odore è più forte. Qualcun altro, fino a poco tempo fa, lo ha baciato li. Si stacca velocemente da lui, le mani sulle spalle e lo guarda dritto negli occhi. Scott, ha capito tutto e inizia a perdere qualche battito, nella speranza che suo marito non se ne accorga. Oh, no, aspetta, come può non accorgersene? E' un lupo con super sensi sviluppati ed è Stiles. Stiles, che da sempre è chiamato il piccolo genio. Quando Stiles sta per aprire la bocca per parlare, Scott, deglutisce a vuoto.
- Scott.. - Dice Stiles alternando lo sguardo tra il collo del marito e gli occhi. Annusando l'aria.
- Dimmi, amore. - Cerca di addolcirlo Scott.
- Non mi addolcisci chiamandomi amore Scott. Hai l'odore di qualcun'altro addosso. Ti ha baciato il collo non più di mezz'ora fa ed era un maschio e anche eccittato. - Dice Stiles. Scott si sofferma ad ascoltargli il cuore. E' arrabbiato. Stiles ascolta quello di Scott. Ha paura.
- Ma amore, cosa dici. Ti starai confondendo, che ne so, con l'odore di pasta al forno che mi hai fatto. E grazie vita mia. Ti amo così tan.. 
- Scott, piantala. Ti ho detto che non mi addolcisci. Io ora voglio la verità. - Lo interrompe Stiles.
- Ma quale verità amore? Non è successo niente, te lo giuro. - Dice Scott, passandosi freneticamente una mano nei capelli.
- Stai mentendo. - Fa notare Stiles. 
- Amore, forse dovremmo allenarci un pò, quant'è che non ti trasformi completamente? I tuoi sensi no..
- SCOTT. - Quasi urla Stiles. Poi prosegue. - Non ho usato nessun potere. Non mi servono i poteri per capire quando mio marito mente, ti sei passato le mani nervosamente tra i capelli. Lo fai sempre quando menti. - Dice Stiles sevendo in tavolo la pasta al forno. Si siedono e Scott è agitato. Sa che se guarda suo marito negli occhi, cederà e saranno guai. Non per lui, ma per il suo dipendente. Joseph, che da sempre ha una cotta per Scott, stamattina ha deciso bene di lasicarli baci sul collo. E Stiles in questo momento è troppo arrabbiato, troppo geloso per poter sopportare una cosa del genere. Nemmeno il fatto che lui lo abbia allontanato subito, lo calmerà. Non questa volta.
- Perchè non mi guardi negli occhi Scott? - Chiede Stiles sentendo sempre di più la rabbia crescere in lui. Deve calmarsi. Adesso. Scott, alza finalmente gli occhi su di lui e gli risponde.
- Vedi, amore, c'è un mio dipendente che forse ha una piccola cotta. - Confessa Scott. Stiles lo sapeva, se lo sentiva. E' troppo nervoso al momento, però, per questo i suoi occhi diventano rossi dalla rabbia. Deve fare sicuramente quattro chiacchiere con questo qui e dirgli che Scott, è solo suo.
- A.. Amore, per favore. Sta calmo. - Tenta di calmarlo Scott iniziando a stringerli la mano. Stiles la leva bruscamente.
- No, non sto calmo scott. Quello li non ha una piccola cotta, quello è stracotto di te. Sente la sua eccittazzione. Sei pieno della sua eccitazzione. E' disgustoso. - Urla Stiles.
- Si ma amore è la sua di eccittazione, non la mia. - Dice Scott.
- Lo so. - Dice Stiles.
- Oh, bene. - Dice Scott accennando a un lieve sorriso mentre tenta di baciare sulle labbra, suo marito. Stiles si scosta velocemente ma sorride, portando, così, Scott, a baciargli la guancia. Vuole fargliela pagare per non aver confessato subito. 
- Dovremmo ìniziare a mangiare, altrimenti si fredda. - Dice Stiles trattenendo le risate. Scott scuote la testa divertito. Suo marito è qualcosa di eccezzionale. E quanto ama dire che è suo marito.
- Ok. - Dice Scott con tono quasi lagnoso. Stiles scoppia a ridere e poi inizia ad imboccare Scott. Scott viceversa.
- Ma dove sono i nostri figli? - Chiede Scott.
- E' buongiorno è. Ben tornato tra i vivi, lupacchiotto sexy. Sono da Raey e Nath. E' passato Danny a prenderli.
- E', ma se stavo litigando con mio marito per niente. - Dice Scott mentre tenta per l'ennesima volta di catturare le labbra di Stiles, che ovviamente, non gli e lo permette. Scott sa che lo sta facendo a posto. Sa che per lui, le labbra di Stiles, sono una vera e propria dipendenza.
- Si si, per niente. Tu lascia che lo becco io, poi ti faccio vedere se abbiamo litigato per niente. - Dice Stiles quasi severo. Scott inspira rumorasamente e ruota gli occhi all'insù. Passano il resto del pranzo in assoluta tranquillità, la marea è ormai passata e tutto è perfettamente perfetto. Sono le 14:55 e Scott, deve tornare a lavoro.
- Io torno a lavoro. Me lo dai un bacio? - Chiede Scott avvicinandosi alle labbra di suo marito. Stiles si allontana, sorride e poi risponde.
- No. - Dice Stiles, alzandosi dalla sedia, con i piatti in mano per portarli a lavare. Scott si passa una mano sulla fronte e quando vede che Stiles, ha già posato i piatti e che quindi non c'è rischio che cadano a terra, si avvicina a lui e inizia a parlare.
- Ok, adesso basta. - Dice Scott prendendo suo marito per i fianchi, facendolo girare verso di se e baciandolo lo stesso. Stiles, si è sciolto. Sorride sulle sue labbra e allaccia le braccia intorno al suo collo, un secondo prima di schiudere le labbra per far approfondire il bacio.
- Scott, tu sei mio. - Dice Stiles alzandogli con un dito, il viso, per fare in modo che lo guardi negli occhi, visto che Scott, sembra sia fermo sulle sue labbra.
- Solo tuo amore mio. Certo. - Gli da ragione Scott. Ed è la varità infatti.
- Vedi, amore.. - Dice Stiles mentre lentamente gli lascia un malizioso bacio sulle labbra.
- Se io ti sento un altra sola volta, l'odore addosso di quel Joseph del cavolo, sul tuo corpo, vado li e lo licenzio al posto tuo! Sono serio e non sto scherzando. Sono stato abbastanza chiaro?
- Chiarissimo. Come sai che è Joseph? Ad ogni modo, non mi importa. Tu sai sempre tutto. Sei così maledettamente eccitante quando fai il cattivo. - Dice Scott malizioso iniziando a mordergli le labbra.
- Non sono cattivo. Sono geloso. - Confessa Stiles stringendolo forte a se.
- Si ma tu non lo sei quasi mai. E' bello quando lo fai. Anche se ho avuto paura per quello li. Credevo non sarei riuscito a calmarti e che ti saresti  precipitato in laboratorio. - Confessa Scott.
- L'avrai fatto. E sai perchè sono geloso? - Chiede Stiles.
- Perchè? - Chiede Scott lasciandogli un bacio nelle labbra anche se già sa la risposta.
- Sono geloso perchè ti amo. - Confessa Stiles prima di fiondarsi per l'ennesima volta, fra le labbra di suo marito.
Piccolo spazio autrice:

Lupacchiotti, eccoci. Lupacchiotte in particolare. Oggi è la nostra festa e visto che ieri non mi è stato possibile publicare, mi sono voluta far perdonare
con questo capitolo, a dir poco meraviglioso. Secondo il mio conto. Voi che dite? Sono perdonata, per il ritardo? ^_^ Li amo. Non c'è dubbio. Ben che messaggia con Stiles, ahah, tenerissimo. Anche Syd. Poi Stiles, geloso.. ^^ finalmente. Tanti auguri a tutte le donne e a risentirci al prossimo capitolo.

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Capitolo 33
*** Sei l'anima mia. ***


- Sei l'anima mia.
.
Stavano insieme da quattro mesi ormai. I giovani lupacchiotti. Ben con Raey e Syd con Nath. Erano felicissimi e si amavano da morire. Nath, finalmente, gli e lo confessò un settimana fa. Si mise il cuore in pace e gli disse che l'amava da sempre. Syd si sciolse come neve al sole. Si fiondò sulle sue labbra e per l'immensa felicità di Nath, confessò che anche lei ricambiava i sentimenti del ragazzo. Come non farlo d'altronde con un ragazzo d'oro. Letteralmente. Nath. Quello stesso Nath che ha fatto di tutto per conquistarla e che ce l'ha fatta. Nath l'amava. Nath l'amava per davvero. Syd anche lo amava. Lo amava come non aveva mai amato nessuno in vita sua, i suoi fantastici genitori e il suo amatissimo quanto stupido fratellino geloso, a parte, per Syd, Nath era il centro del suo universo. L'unica cosa che contava dopo la sua splendida famiglia. Nath era la sua ancora e la lupa dentro lei voleva uscire ogni volta che qualcuno gli si avvicinava troppo. Qualcuno che non era lei, ovvio. Anche Syd è gelosa. Anche Ben è geloso. Anche Stiles è geloso. Perfino Scott è geloso. Scott, il solito geloso. Il più geloso della famiglia. Adesso Syd lo capisce. Nath era solo suo e quella stupida ragazzina di qualche mese più piccola di loro, adesso, stava davvero troppo girando intorno al suo Nath. Anche Ben stava iniziando ad avere dei problemi seri con Raey. Questa volta il problema non era Frankus ma bensì, il fratello di quella stupida ragazzina che ci prova con Nath. Il suo nome è Hannah e oggi, ha dichiarato amore eterno a Nath, davanti a Syd che per poco non si trasformò, davanti a tutti. Ben dovette trascinarla in bagno molto velocemente, gli tappò la bocca con una mano e fece in modo gli ringhiasse tranquillamente sopra, assicuratosi che nessuno era con loro, tirò fuori gli artigli e la graffiò. Dovette farlo perchè si stava trasformando. Gli occhi tornarono del colore normale e si calmò. Guarì all'istante. Qualche secondo dopo, Nath, entrò in bagno con loro.
- Cucciola mia. - Dice Nath. Syd sta respirando pesantemente.
- Interessante la tua amica. - Fa il serio Ben. Per quanto fosse felice per lui e Syd e adorasse Nath, Syd era pur sempre la sua sorellina.
- Non ne sapevo niente Ben, ti giuro. Non mi ero accorto provasse qualcosa. - Dice Nath.
- Beh io si invece. Quella li ti viene dietro da chi sa quanto, te l'avevo pure detto. Ma che cavolo, lo sa tutta la scuola che stiamo insieme non vedo perchè debba aver fatto questa uscita. E poi solo io ti posso amare. - Urla Syd.
- Dai amore, è logico che solo tu mi possa amare. Che me frega a me di lei. Io voglio amare solo te. Tu sei l'anima mia. - Dice Nath trascinandosela in un tenero abbraccio per poi far congiugere le loro labbra.
- Andatevene al Diavolo, stupidi lupi. Io vado dalla mia bellissima ragazza. Ma dov'è? Non l'ho ancora vista stamattina e non mi risponde al cellulare. - Si preoccupa Ben.
- Ben, abbiamo un problema. Cioè, io no. Tu, forse si. Anthony, il fratello di Hannah, gli sta un pò troppo addosso per i miei gusti. Oggi Raey non viene a scuola ed è a casa sola con lui. Per un compito. Così ha detto ai miei. - Dice Dave entrando nel bagno con i cugini. Ben ringhia, da un bacio a Syd, saluta Nath e Dave e poi va da Raey. Erano solo le 07:35 e le lezioni non erano ancora inziate, quindi se ne andò, al diavolo la scuola. La sua ragazza viene prima di tutto. Anche se poi dovrà subire una sgridata dai suoi, adesso non gli importa. Raey era solo sua e Anthony deve stargli alla larga. Prima c'era Frankus, adesso questo idiota. Ma ancora non l'hanno capito che Raey è solo sua e nessuno gli e la può toccare? Alla svelta va da lei, bussa alla porta con fare quasi violento e Raey sussulta spaventata. Sa che è Ben e che è arrabbiato perchè ha sentito la presenza di Tony e che in casa, con loro, non c'era nessun altro. Raey è sicura che una volta rimasti soli, Ben, gli urlerà contro per poi prenderla per un braccio, trascinarla a se e baciarla con passione. Era sempre così tra di loro. Litigavano e poi Ben, aveva un modo tutto suo di farsi perdonare. Ma questa, per il momento, è un altra storia. Sospira quasi rumorosamente, si alza, sorride e va ad aprire la porta.
- Ciao amore. - Dice Raey stampandogli un bacio a stampo.
- Dov'è? - Chiede Ben.
- Buongiorno è. - Cerca di distrarlo Raey.
- Raey, sei sola in casa con lui ed è chiaro che ti viene dietro. Dov'è? - Chiede di nuovo Ben entrando in casa come nulla fosse.
- Ben, stiamo solo studiando. - Tenta di giustificarsi Raey.
- Grandioso, quasi quasi sto con voi. - Dice Ben.
- Ok. - Dice Raey tranquillamente.
- Ok? - Chiede Ben.
- Si. La smetti di fare lo stupido geloso e mi dai almeno un bacio oppure vuoi continuare la tua sceneggiata? - Chiede Raey avvicinandosi alle labbra del suo ragazzo.
- Non provocarmi amore. - Dice Ben fiondandosi tra le labbra della sua amatissima Raey.
Si baciano ancora qualche secondo e poi Ben, si avvicina a Tony cingendo con le braccia, i fianchi di Raey che sorride, si gira di qualche centimetro verso destra e lo bacia con dolcezza.
- Ti amo amore mio. - Dice sottovoce Ben. Era la prima volta che gli e lo diceva. Il cuore di Raey ha appena fatto 1000 capriole, una dietro l'altra e poi altre 1000 ancora. Si girà del tutto verso il suo viso, gli occhi già lucidi dal pianto, per via dall'emozione, si attacca alle sue labbra per poi lasciarle dopo un tempo che parve interminabile e finalmente, riprendendo fiato, risponde. Nel frattempo, Tony, schifato, se n'è già andato.
- Ti amo anche io amore mio. E sei solo mio. Riley, ti sta troppo attorno secondo me. Solo una persona che poi sarei io in teoria, può possedere il cuore dell'anima mia. Mia e solo mia. - Dice Raey riempiendolo di baci. Ben è stupito, sorride felice, la piglia in braccio a la fa girare su se stessa.
- Ma allora anche tu sei gelosa è. Che bello. Pensavo di essere l'unico. Anche tu sei l'anima mia. - Dice Ben.
- Ahah che scemo che sei amore. E' ovvio che sono gelosa. Guarda quanto sei bello. Amo quando hai solo il mio profumo addosso. - Dice Raey.
- E se ti dicessi che da oggi e per sempre avrò solo il tuo? - Chiede Ben.
- Ti amerei più di prima. - Confessa Raey catturando per l'ennesiva volta le labbra di Ben.
Nel frattempo, nel bagno di una scuola, con la seconda campanella suonata già da più di 5 minuti, anche un altra coppia di giovani lupi si stava dichiarando, per l'ennesima volta, amore eterno. Quelli erano Syd e Nath che non la smetteva un solo secondo di riempire di baci il collo della sua lupa.
Mentre i loro figli, invece di fare scuola erano con i loro rispettivi fidanzati a fare scorta di baci che ne avrebbero abbastanza per un anno intero, un altra coppia, la più importante, stava parlando. Stiles era già a lavoro, Scott di stare con quel Joseph del cavolo che ancora ci prova con lui, proprio non ne aveva voglia, così, raggiunge il marito nel suo ufficio, ignaro di tutto. Sta parlando con un suo dipendente e non appena si accorge di Scott e del suo viso triste, dice al suo dipendente di tornare dopo in modo che lui possa occuparsi benissimo di suo marito. Scott entra lentamente.
- Amore mio, che hai? - Chiede Stiles preoccupato.
- Mi sento tanto triste amore mio. - Dice Scott con il broncio, mentre Stiles ha appena allargato le braccia per poterlo abbracciare. Scott si butta a capofitto tra le forti braccia di suo marito e si lascia cullare dal battito del suo cuore, inspirando il suo gradevole odore.
- Cos'hai vita mia? Mi stai facendo preoccupare. E' successo qualcosa ai bambini? - Chiede Stiles.
- No, loro stanno bene che io sappia, amore. - Risponde Scott.
- Ok allora dimmi cos'hai amore. - Dice Stiles.
- Niente. Sono triste perchè vorrei un bacio dall'anima mia ma non so se me lo voglia dare. - Dice Scott allungando il viso verso le labbra di Stiles mentre sta tentando in tutti i modi di non ridere. Stiles lo guarda stupito quanto curioso ma poi scoppia a ridere per poi fiondarsi per l'ennesima volta tra le labbra di suo marito.
 
Piccolo spazio autrice:

Ciao lupacchiotti. E se vi dicessi che questo qui è l'ultimo capitolo? Ma non è nulla di sicuro. Avrei ancora in mentre altri due o tre capitoli ma vorrei che decidiate voi. Nel caso, dovesse essere l'ultimo, vi piace come fine? Oppure è poco chiara? Sono troppo confusa. Per favore. Ho bisogno di consigli. Tanti. E' importante. Ad ogni modo, grazie a chiunque abbia avuto il coraggio di arrivare fin qui. Siete fantastici, come al solito. Un abbraccio.

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Capitolo 34
*** Mio. ***


- Mio.

Era venerdì ormai, in casa McCall-Stilinski. Scott, alle 07:20, dopo aver dato un bacio veloce agli angeli della vita sua, era già fuori casa. Stiles si stava vestendo per il lavoro quando si accorge che i figli sono ancora in pigiama, praticamente estivo, nonostante i primi giorni di aprile. Ben con la cannottiera e Syd a maniche corte. Fortuna che di notte, erano rannicchiati sotto i loro enormi piumoni.
- Ben, Syd. Vite mie. Per favore è, oggi non è giornata. Vestitevi che è tardi. Vi porto io a scuola ma muovetevi. - Dice Stiles dolcemente ancora parecchio assonnato. Dopo qualche lamentela, alle 07:50, erano già tutti e tre, davanti scuola. Nell'entrata.
- Mi dici per quale cavolo di motivo siamo già qui? - Si lagna Ben. Stiles lo guarda accigliato. E' Syd a rispondere.
- Papà, non ha torto però è!! - Lo difende Syd. Stiles inspira affondo e poi risponde.
- Perchè stamattina non fate altro che lamentarvi voi due? - Chiede dolcemente Stiles accarezzando le guancie di entrambi.
- Papà devi andartene. - Quasi ordinano sia Ben che Syd in procinto di perdere il controllo, avvistando il loro tanto odiato professor Miller mentre si avvicina, quasi pericolosamente al loro papà e con il cuore in procinto di uscirgli dal petto per l'emezione, letteralmente. Nel frattempo, Ben e Syd, hanno iniziato a stringerlo forte, come a far capire a quell'idiota che il loro papà, non è roba per lui. Il loro papà è già impegnato. Sposato e con due figli.
- Shh. Respirate, tranquilli!! Limitatevi a fare solo quello che vi dico io e non perderete il controllo. Ricordate anche che è pur sempre un vostro professore. - Li tranquillizza Stiles, stringendo le mani ad entrambi e lasciando che i suoi lupacchiotti lo stringano forte a se quanto vogliano.
- Signor Stilinski. Che grandissimo piacere rivederla. Come sta? - Chiede euforico Miller, con un sorriso enorme in volto e porgendogli la mano in gesto di saluto. Stiles la stringe educatamente e risponde alla sua domanda dicendo che sta bene. Syd si è nascosta dietro la sua schiena e respira a fatica. Sta per perdere il controllo. Lo sa lei, lo sa Stiles e lo sa Ben che come la sorella, adesso anche lui, si è nascosto dietro la schiena del suo papà respirando a fatica. Devono calmarsi. Assolutamente. Adesso, prima che sia troppo tardi e Ben, forse l'ha anche trovato. Sta cercando di mantenere il controllo e per farlo, sapendo che quasi non avrebbe sentito niente, morde il suo papà. O meglio, la felpa grigia del suo papà.
- Ma cos'hanno i suoi figli oggi? - Chiede Miller notando lo strano comportamento dei suoi alunni.
- No, nulla, non si sentono molto bene. Forse dovrei riportarli a casa per oggi. - Mente Stiles sentendo il cuore troppo accellerato dei suoi figli e l'eccitazione del professor Miller.
- Sono proprio uguali, è. Ad ogni modo, andate pure se volete. Ci pensero io a giustificarli. Non si preoccupi. - Dice Miller.
- Volete andare a casa cuccioli? - Chiede Stiles ai figli, nascosti ancora dietro la sua schiena, pur sapendo già la risposta.
- Sii. - Rispondono loro. Miller sorride a Stiles. Troppo per i gusti di due lapacchiotti, forse un pò troppo gelosi del suo papà.
- Bene, allora vi lascio andare tranquilli. Buona giornata Signor Stilinski. Ciao ragazzi, riprendetevi in fretta. - Dice Miller. Stiles saluta e poi scuote i figli, dandogli in silenzio, l'ordine di salutare e ringraziare il loro professore. I figli lo fanno e se ne stanno per andare quando all'improvviso vennero distratti da qualcuno che li stava raggiungendo.
- Ziooo. - Strilla felice Dave correndo ad abbracciare Stiles per poi schioccargli un tenerissimo bacio nella guancia. Poi abbraccia "il cognato" e bacia la cugina.
- Ciao cucciolo mio. - Dice teneramente Stiles accarezzandogli i capelli.
- Cognatino. - Scherza Ben abbracciandolo.
- Cuginetto. - Dice tenera Syd mentre lo bacia nella guancia per poi abbracciarlo forte.
- Siete appena arrivati? - Chiede Dave.
- Si, ma li riporto a casa. Sono troppo nervosi stamattina. - Risponde Stiles.
- Raey? - Chiede Ben incuriosito dall'assenza della sua bellissima ragazza.
- A casa, con Kait e Nath. Entrano alla seconda. Se uno dei due Alpha, scopre che se l'è ballata tranquillamente e specie senza permesso, daranno di matto. Zio mi riporti a casa per favore? Ho troppo sonno e di andare a scuola non ho voglia. - Chiede poi Dave, allo zio.
- Dave, fila a scuola che è già suonata. - Ordina dolcemente Stiles.
- Dai zio, ti prego, tu sei uno degli Alpha buono. Oggi i miei non ne hanno voluto sapere e mi hanno mandato qui lo stesso. Io non ne ho voglia. - Si lagna Dave.
- La voglia te la fai venire e senza giustificazioni. Dave, fila a scuola e non provare a ballartela anche tu o la prossima volta che ti alleni da noi un allenamento extra non te lo leva nessuno. - Dice Stiles.
- Mhu, i soliti. Ok zio. Ho afferrato il concetto. Vado a scuola contro la mia volontà. Ad ogni modo, ai suoi ordini mio Alpha. Ti voglio bene. - Dice ironicamente Dave schioccando un altro bacio sulla guancia a Stiles e imitando il gesto con Ben e Syd.
- Ciao amore, ti voglio bene anche io e smettila di rispondere. - Lo riprende dolcemente Stiles. Dave si allontana e loro tornano a casa, dove finalmente Stiles può calmarli tranquillamente. Oggi, sarebbe dovuto andare a lavoro in teoria ma lui è capo e i suoi figli vengono prima di tutto. Sempre. Li coccola. Li bacia e li stringe forte a se. I nervi sembrano quasi spariti e insieme preparano il pranzo. Poi una torta. La preferita di Scott. Il solito vizziato. Sono le 12:35 e Scott è appena arrivato a casa. Avrebbe fatto una doccia veloce e poi via a prendere i figli a scuola. Ma i suoi piani vengono drasticamente cambiati quando sente che tutti e tre i suoi lupacchiotti sono in casa. 
- Vite mie. Come mai tutti a casa? - Chiede Scott felice andando a baciare entrambi.
- Papààà. - Lo stringe forte a se Ben mentre Syd lo sta riempiendo di baci, uno dietro l'altro nella guancia. Stiles finge di non calcolarlo.
- Ciao è nanetto. - Dice Scott a Stiles.
- Ciao amore. Cos'è, volevi un bacio di ben tornato? Come potevo se i nostri figli ti avevano momentaneamente rapito? - Scherza Stiles.
- Non è una giustificazione. - Dice Scott schioccandogli un bacio nella guancia.
- Si che lo è. - Dice Stiles imitando il gesto del marito.
- Voi due nani, come mai non siete a scuola? - Chiede Scott ai figli che per non rispondere alla domanda si fingono impegnati. Stiles sorride divertito e poi risponde al posto loro.
- Erano troppo nervosi stamattina. Li ho riportati a casa. Com'eravamo davanti all'entrata il loro professore di francese è venuto a salutarmi e stavano perdendo il
controllo - Dice Stiles.
- Ben, perchè stavate perdendo il controllo? - Chiede Scott. Stiles con lo sguardo gli sta comunicando di mentire. Inutilmente, ovviamente. Quando si tratta di ste cose Scott e Ben, hanno sempre fatto comunella. Adesso ci si mette pure Syd e siamo apposto.
- Sapeva di eccitazione. E aveva il cuore a mille. - Risponde Syd.
- Qual'è la prima regola in assoluto? Nessuno, a parte papà, puo' provare attrazzione per papà. Possibile che vi devo ancora insegnare certe cose? - Chiede Scott. Stiles lo sta guardando furioso. Lo odia quando insegna certe cose ai figli. Ben e Syd scoppiano a ridere e si mettono a tavola. Consumano il pranzo tranquillamente fra le solite risate e nel primo pomeriggio, dopo aver sparecchiato e dopo essersi accertati dello stato d'animo dei figli, Scott e Stiles gli danno il permesso di raggiungere i loro rispettivi fidanzati e poter rimanere qualche minuto da soli prima che ognuno di loro si diriga nuovamente a lavoro. O meglio, che Scott si diriga a lavoro. Stiles, oggi, avrebbe avuto il pomeriggio libero nonostante fosse il capo. Scott stava lavando i piatti, per una volta tanto e Stiles decide bene di distrarlo abbracciandolo da dietro e riempiendolo di dolci baci nel collo e nella guancia. Scott se lo lascia fare compiaciuto.
- Mi stai provocando McCall. - Dice Scott tirando indietro la testa per dare libero accesso al marito di avvettarsi sul suo collo.
- Può darsi. Tanto so che ti piace. - Dice Stiles al suo orecchio mentre lascia che una mano, gli accarezzi il collo.
- Da morire. - Confessa Scott.
- Peccato tu debba tornare a lavoro. Dai, vai nano, qui finisco io. - Dice Stiles.
- Non me ne vado se non prima mi dai un bacio. - Dice Scott.
- Ma se ti ho baciato fino adesso. - Fa notare Stiles.
- Io non credo. - Dice Scott mordendosi le labbra.
- Ti odio quando sei così sexy. - Dice Stiles avventandosi sulle labbra di Scott.
Si separano di malavoglia e Scott se ne va ma dimentica il portafoglio. Stiles piglia le chiavi della macchina e lo raggiungere. Guidare senza documenti, non è il massimo. Vabbè che il suocero è lo sceriffo, però, non si sa mai. Se prima, ad essere nervosi erano i figli, adesso, è proprio lui. E' sul punto di perdere il controllo quando vede che Joseph, si sta avventando sul collo di Scott. Il suo Scott, l'amore della sua vita. Suo marito e il padre dei suoi figli. Scott tenta di levarselo di dosso, vorrebbe usare la sua forza lupesca ma potrebbe essere scoperto. Le sue labbra sono disgustose. Li viene quasi il vomito al sol pensiero che a baciarlo, non è suo marito. Lo spinge, lo chiama ripetutamente ma Joseph, non vuol sentire ragioni. Stiles, che fino adesso è stato zitto zitto ad osservare di nascosto la scena, adesso, è appena entrato come un fulmine e si è fatto vedere.
- DEVI STARE LONTANO DA MIO MARITO LURIDO VERME. - Urla Stiles. Sta per trasformarsi. Scott lo sente e se l'è appena trascinato in bagno, chiudendosi a chiave la porta dietro alle sue spalle. I suoi occhi sono pericolasamente rossi e sta ringhiando sulla mano di Scott, che è ferma sulla sua bocca.
- Shh. Amore sta calmo. Calmati. Respira. Shh. - Tenta di calmarlo Scott mentre sta usando quasi tutta la sua forza per tenerlo stretto a se. Ma anche Stiles è un lupo e anche forte tra l'altro, quindi gli risulta un pò difficile.
- Sta calmo amore mio, ti prego. Respira. O mordi la mia mano, tanto guarisce subito, ma calmati. Ti stavi quasi facendo scoprire. - Dice Scott ma Stiles è stufo di sentirlo parlare, la rabbia che ha in corpo è tanta, forse troppa. Gli occhi tornano marroni e gli artigli diventano normalissime unghie. Scott tira un sospiro di sollievo ma dura ben poco perchè Stiles si è appena allontanato da lui e ha iniziato a parlare o meglio, ad urlare.
- Scott, perchè ca*** mi hai fermato. Ti avevo avvisato che gli e ne avrei dette quattro, se avrebbe continuato. - Urla Stiles tirando un pugno al muro per sfogare la rabbia e calmarsi. 
- Amore, ti prego. - Dice Scott.
- Non chiamarmi amore, Scott. Lo sai che mi da fastidio quando lo fai solo per addolcirmi. Non funziona. Mi chiedo se sia tu a non aver capito che tu sei mio e nessuno ti può toccare a parte io o se sia quello li la fuori che ha deciso di mettersi contro un lupo. - Urla ancora Stiles.
- E ok. Sono tuo e basta. Di nessun altro. Che te frega di quello li. Hai visto anche tu che cercavo di levarmelo di dosso.
- Non mi interessa Scott. Non mi calmerai, non questa volta. Ero venuto a portarti i documenti, non è mai prudente guidare senza la patente. Vengo qui e trovo uno, che ci prova con il padre dei miei figli e no, non mi interessa che sia stato lui ad iniziare. Ha sbagliato persona. Avresti dovuto ricordargli ogni tanto che sei sposato e che hai due figli. - Dice Stiles uscendo dal bagno con Scott che gli corre dietro, non prima di aver preso i documenti, certo che dovra seguirlo fino a casa, come niente. Sono nell'atrio e Stiles non ha resistito all'impulso ed è andato da Joseph a dirgliene quattro, senza però mettere in mostra la sua vera identità. Esce di li, sale sulla sua macchina e a tutta velocità si dirige a casa seguito subito dopo da Scott. Sono in soggiorno, i figli non sono ancora in casa e loro iniziano a litigare.
- Che cosa vuoi Scott? Perchè non te ne torni da lui? - Urla Stiles.
- Perchè non è lui che mi interessa. Non è lui mio marito. Non è lui il padre dei miei figli e non è lui che amo. - Risponde Scott.
- Non è a me che devi dirlo questo ma a lui. - Urla ancora Stiles.
- Gli e l'ho già detto. - Dice Scott.
- Non bene a quanto pare. - Dice Stiles.
- No, credimi che lo fatto. - Dice Scott.
- Non mi interessa niente Scott. Non te lo immagini nemmeno quanto sono arrabbiato. - Dice Stiles.
- Certo che lo so, ma amore, calmati però. - Dice Scott avvicinandosi a lui. Stiles è quasi intenzionato a non accettare il contatto ma poi si scioglie davanti gli occhi da cucciolo del marito che adesso gli sta stringendo i fianchi e ha iniziato a baciargli le guance.
- Scott. - Dice Stiles.
- Mh. - Mugugna lui.
- Che cavolo fai? - Chiede Stiles.
- Vediamo, bacio mio marito. - Dice Scott iniziando a baciargli le labbra.
- Non puoi. Stiamo litigando. - Dice Stiles.
- Si, ok, tu mi sgridi mentre io mi faccio perdonare. - Dice Scott.
- Così non vale però. - Dice Stiles sorridendo sulle sue labbra.
- Vale eccome. - Dice Scott coricandoselo sulle spalle e portandoselo nella stanza da letto mentre lui, ride di gusto. La rabbia è ormai passata. Sa che comunque vada, Scott sarà suo e di nessun altro. Stiles era sopra Scott che se lo coccolava un po e Scott per l'ennesima volta, con le mani scese ad accarezzare la schiena di suo marito. 
- Il lupo perde il pelo ma non il vizio è. - Dice Stiles dandogli un bacio a stampo a Scott che inevitabilmente scoppia a ridere.
- Certo. - Risponde lui.
- Si ma dovresti piantarla.
- Ma io non credo. Questa schiena qui, perfetta tra l'altro e tutto il resto del tuo corpo è mio da anni ormai. Da quel 4 febbraio, quando ci siamo messi assieme, specie poi, dal 14 febbraio, la notte di San Valentino. Quindi io ti tocco la schiena quanto mi pare e piace chiaro? Anche se ti da fastidio e onestamente non ho mai capito perchè. - Chiede Scott. Stiles scoppia a ridere.
- Tu lo fai finchè voglio io. - Lo provoca Stiles.
- Ma anche se tu non vuoi. Stiles. Tu sei mio. Questo schiena qui è mia. Questa fronte qui è mia. Questi occhi qui sono miei, queste labbra qui sono mie, questo nasino qui è mio. - Dice Scott lasciando un tenero bacio sul nasino di Stiles che sorride intenerito.
- Tu sei tutto MIO. - Dicono in coro i due coniugi.
Piccolo spazio autrice:

Dunque dunque.. che dire riguardo a questo capitolo. Io lo amo. Mi fa impazzire. Sto incentrando i capitoli maggiormente su loro. Non che non ami Ben e Syd, per carità, ma ogni tanto, solo Sciles, ci vuole. Sono o no cucciolosi? Ok, fine dello svarione. Vi mando un bacione e un saluto al volo. Sono in ritardissimo, mi si sta spegnendo il pc. Grazie a chi è arrivato fin qui e alla prossima. Vi amo.

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Capitolo 35
*** La prima volta. ***


- La prima volta.

Se c'era una cosa di cui Scott, non poteva fare a meno erano le labbra di Stiles. Era così da sempre e ormai non sarebbe cambiata mai più. Per Scott, Stiles era l'aria del suo respiro, era il battito del suo cuore. Scott viveva di Stiles. Scott amava Stiles ed era geloso come non mai. Anche dei suoi figli era geloso, in particolare di Syd. Lo era davvero troppo, ma in fondo era comprensibile. Syd era la loro bambina e lo sarebbe stata per sempre. Aveva solo quindici anni d'altronde e ha una paura micidiale di perderla. Sono passati due giorni da quando Ben ha detto a Raey di amarla e sono passati anche due giorni da quando Hannah, si diachiarò a Nath. La gelosia iniziale passo qualche minuto dopo perchè Nath, ci sapeva fare con Syd. Così come Raey sapeva calmare i bollenti spiriti del suo bellissimo ragazzo Ben. Per quel giorno Syd, portò Nath a casa sua e una volta accertatosi che i genitori non fossero in casa, si attaccò prepotentemente alle sue labbra. Le desiderava a più non posso. Voleva unirsi corpo ed anima e lui e oggi, anche Nath lo voleva e questo Syd lo sapeva bene. Per questo, per quel giorno, senza dire una parola, guardandosi negli occhi, in un sol secondo, in un solo sguardo, entrambi, capirono che era arrivato il momento di compiere il gesto tanto atteso quanto desiderato da tutti e due. Fare l'amore. Nath, Avvisò Lydia che sarebbe arrivato un pò più tardi del prefevisto e dopo, si dedicò completamente alla sua ragazza, la afferrò per i fianchi facendo aderire perfettamente i loro corpi, la baciò con dolcezza mentre con una mano ferma tra i suoi lunghi capelli, fece scendere libera l'altra, lungo tutto il suo splendido corpo per la felicità di Syd. L'eccitazione e la voglia di essere una cosa sola, era troppa, i vestiti anche erano troppo, per questo motivo Nath, sollevò di poco la maglietta di Syd per toccare la sua pelle. Le sue mani erano calde e piacevoli al tocco, Syd aveva brividi di piacere lungo tutto il corpo, Syd si spinse ancora più avanti facendo aderire ancor di più i loro corpi, specie, le loro intimità. Nath capì che quello era un chiaro segno, da parte sua, di voler andare avanti, ma da gentil uomo quale era, decise di esserne sicuro. Era la prima volta per entrambi e anche se lui non vedeva l'ora, voleva che Syd fosse sicura al cento per cento. Per questo motivo si stacco di qualche centimentro dalle sue labbra, la guardò negli occhi e li porse una domanda.
- Sei sicura? - Chiede premuroso Nath.
- Sicura come il fatto che mi chiamo Sydney McCall-Stilinski e che sono nata il dodici di Dicembre. - Risponde Syd con con convinzione. Nath sorride e si riattacca come colla alle sue labbra. L'eccitazione, adesso, è alle stelle. Syd è convinta. Ormai non c'è più dubbio. Nath la piglia in braccio e la porta nella sua stanza, si chiude la parta alle loro spalle, lentamente la stende sul letto, la spoglia e inizia a lasciare tanti piccoli, bollenti baci, lungo tutto il suo corpo. Syd copia il gesto con il suo ragazzo e qualche secondo dopo anche Nath è senza vestiti. Si baciano con dolcezza, sono pronti, Nath, sopra di lei, la distrae qualche secondo e poco dopo, Nath e Syd, sono diventati una cosa sola. Un solo corpo. Una sola anima. Nessuno dei due sentì dolore visto e considerato che erano lupi o se lo sentirono era veramente poco e poi c'era qualcosa di più forte, di più potente che li univa. L'amore. Erano felici come mai prima d'ora. Si amarono a più non posso per chissà quanto tempo, il tempo trascorreva quasi velocemente e loro ne erano ignari. Incuranti del resto del mondo, continuarono a fare l'amore come niente fosse. Ma c'era un dettaglio, in tutto questo, che non andava trascurato. La porta era chiusa, si, ma non a chiave. Erano le 17:00 ormai e Scott, assieme a Stiles, fecero ritorno a casa. Si aspettavano di trovare i figli a litigare oppure con la musica a tutto volume come al solito ma ciò che trovarono non appena misero piede in casa, furono solo i gemiti e ringhi di piacere di due lupi adolescenti che si stavano amando per la prima volta, al piano di sopra. Non era Ben. Questo Scott lo sapeva bene. Anche Stiles che ha appena perso un battito dietro l'altro. Se si pensava che Stiles era il meno geloso, beh, non è così. Stiles è geloso eccome della sua bambina. Scott sta guardando Stiles a bocca a parte e in silenzio gli sta comunicando di aiutarlo. Certi che figlia e nipote non gli avrebbe ancora sentiti, prende il cellulare e scrive un messaggio.
- Sta calmo Scott. Non ci hanno sentito, prendiamoli di sopresa. - Passa il cellulare a Scott che dopo aver letto annuisce e insieme salgono zitti zitti al piano di sopra. Avrebbero potutto fare tutto il rumore possibile ed inimaginabile del mondo, che tanto, quei due non gli avrebbero sentiti. Come previsto, quei gemiti provenivano dalla stanza di Syd, Scott entrò in iperventilazione, strinse la mano di Stiles per non perdere il controllo, fece respiri profondi, aprì la porta che trovo aperta e entrò. Se gli faceva perdere il controllo, solo l'idea che la sua bambina si unisse corpo ed anima a qualcuno solo a quell'età, gli fece sicuramente perdere il controllo il vedere che la sua bambina si stava donando corpo ed anima a quell'età con il suo ragazzo. Troppo impegnati ad amarsi, ancora non sentirono la loro presenza e in più erano sotto le coperte. Scott fece illuminare gli occhi di rosso per la rabbia e cacciò fuori un ringhio più che acuto che fece sobbalzare i due amanti dalla paura ma che però non si scomposero. Erano come pietrificati sul posto.
- SYDNEY McCALL-STILINSKI, TU E IL TUO AMICHETTO. GIU' FRA DUE MINUTI E VESTITI POSSIBILMENTE. - Urla Scott prima di scendere al piano di sotto. Syd è
terrorizzata. Nath anche. Avvertono che con loro c'è ancora Stiles e Syd, lentamente alza la testa e va a scontrarsi con gli occhi di Stiles.
- Papà.. - Dice Syd terrorizata a più non posso e a testa bassa.
- Non dire una parola Syd. Muovitevi a scendere e .. signorina, non gli rispondere perchè stavolta finisce male. NON-GLI-RISPONDERE. Muoviti. - Urla Stiles alle ultime parole prima di raggiungere il marito, giù di sotto in cucina. E' agitato. Fa avanti e indietro per la stanza, a gli occhi rossi e ringhia in continuazione. I canini in bella mostra. E' completamente trasformato ormai.
- Amore. - Dice Stiles avvicinandosi.
- Grr. - Ringhia Scott. Ma Stiles non ha paura. Stiles non ha mai avuto paura di niente. Si avvicina a lui e gli prende il viso tra le mani per farlo calmare.
- Heii. Respira amore mio. Devi calmarti. So che è difficile ma devi farcela. Stanno scendendo, poi come Nath se ne andrà potremo parlare con lei da soli. - Dice dolcemente Stiles.
- No Stiles, io non ci parlo con lei, io urlerò con lei e che non si permetta a rispondermi come fa sempre perchè finisce male. - Dice Scott, tornato umano.
- Gli e lo già detto. - Dice Stiles.
Un secondo dopo, Syd e Nath fanno il loro ingresso in cucina, testa bassa, spaventati, pentiti per aver deluso i genitori, nel caso di Syd e zii nel caso di Nath, ma felici per essersi uniti corpo ed anima.
- Oh, eccoli li. I signori dell'amore. - Urla Scott. Nath sobbalza spaventato e Syd inizia a piangere.
- Non iniziare a piangere Syd perchè così peggiori solo la situazione. Te l'ho detto anche prima. Non ti conviene. - Dice Stiles.
- Papà, per favore. - Dice Syd guardando prima Stiles e poi Scott.
- Che cosa Syd? Tu credi sia normale quello che avete fatto? Ma, che cavolo, hai solo 15 anni. E poi lo vieni a fare in casa nostra. Sapevi che avremo potuto beccarti, mi devi spiegare cosa ti è passato per la testa. - Urla ancora Scott.
- Zio, per favore, cerca di capirci. Siamo innamorati. - Dice Nath.
- Guarda Nath, tu devi solo stare zitto è per favore. Perchè per quanto io ti voglia bene, per quanto io sia felice per voi due, questa qui è la mia bambina e se permetti vedere che fa sesso con qualcuno in casa mia mi da fastidio. - Dice Scott.
- Noi non stavamo facendo sesso papà, noi stavamo facendo l'amore. - Risponde Syd. Stiles la sta guardando furioso, perchè improvvisamente si è dimenticata di ascoltarlo?
- Io non ci posso credere. Non ci posso proprio credere. Hai 15 anni Syd per la miseria. Hai 15 anni, sei una bambina. - Dice Stiles.
- Io non sono più una bambina. - Strilla Syd.
- Ti ho detto di non urlare. - La riprende Stiles.
- Si Syd, sei una bambina. Sei la nostra bambina e lo resterai per sempre e finchè vivi in questa casa devi fare quello che ti diciamo noi. Iniziavo dal fatto che non voglio che tu lo veda per una settimana, come minimo e che poi, se proprio dovete fare sesso o l'amore come lo chiamate voi, non fatelo in casa mia. - Urla Scott prima di allontarsi nella sua stanza e chiudere con fare violento la porta alle sue spalle. Syd e Nath non si sono mossi ancora di un centimentro. 
- Nath, tu vai a casa tranquillo. Io vado di sopra a calmarlo un pò, quanto a te signorina, fila in camera tua che poi ne riparliamo. - Urla Stiles indicando con un dito alla figlia, le scale che portano alla sua stanza. Zitti zitti, si salutano con un semplice bacio nella guancia e i lupacchiotti seguono l'ordine di zio e papà Alpha. Nath se ne va e Syd scappa in camera sua, scoppiando qualche minuto dopo in un mare di lacrime. Scott anche sta piangendo. E' steso nel letto che si morde freneticamente le ughie. Non dice una parola Stiles che è appena entrato. Si è steso nel letto accanto a lui e con un braccio l'ha trascinato a se e fa in modo che il marito pianga quanto voglia, stretto tra le sue braccia. Scott si rannicchia su se stesso e si attacca quasi con forza a Stiles, iniziando a piangere ancora di più.
- Amore mio. - Dice Scott stringendolo forte mentre il suo labbro inferiore trema.
- Shh, sta calmo amore mio. Non dico che sia giusto quello che ha fatto Syd, ma sono innamorati. Anche noi lo eravamo, ricordi? - Chiede Stiles.
- Noi lo siamo ancora. - Piagnucola Scott.
- Ovviamente. - Dice Stiles riempiendo la sua guancia di dolci baci.
- Ma è la nostra bambina Stiles. - Piange ancora Scott.
- Ma lo sarà per sempre amore. Lo sarà per sempre. Nessuno ce la porterà via, mai. - Lo rassicura Stiles.
- Nath vuol portarcela via. - Dice Scott.
- Ma no Scott, no. Quando io e te abbiamo fatto l'amore, te lo ricordi no? Quando poi mio padre ci disse che sapeva tutto, anche lui doveva avere paura che mi portassi via da lui? No, perchè io lo chiamo ogni giorno e quasi ogni giorno vado a trovarlo. Non se ne andrà mai via amore. Mai, davvero dico. Sarà sempre con noi. Sempre. - Dice Stiles.
- Ti amo quando riesci a tranquillizzarmi così. - Confessa Scott. Stiles gli tira un leggero scappellotto in testa per riprenderlo.
- E così mi ami solo quando ti tranquillizzo è. - Fa l'offeso Stiles. Scott finalmente ride.
- Io ti amo sempre scemo. - Dice Scott baciandolo.
- Ti amo anche io scemo. - Dice Stiles.
Una volta assicuratosi che il marito stesse meglio, va a consolare anche la figlia che sta piangendo come una fontana.
- Papà per favore, non ho voglia di sentir gridare anche te. - Dice Syd.
- Non ho voglia di gridare Syd. Voglio parlare. - Dice Stiles sedendosi nel letto accanto a lui.
- E dirmi cosa? Che sono la vostra delusione? Lo so già, grazie. - Dice Syd continuando a piangere. Stiles inspira affondo, gli piglia il viso tra le mani e gli asciuga le lacrime. Sorride, gli da un bacio sulla fronte e poi inizia a parlare.
- Non sei una delusione Syd, non lo sei mai stata e non lo sarai mai. Siamo solo un pò gelosi. Sei la nostra bambina Syd e vederti che ti donavi corpo ed anima a qualcuno è stato un passo importante. Ce l'aspettavamo, si, ma non così presto. Tutto qui. - Dice Stiles. Syd scoppia a piangere e li getta le braccia al collo.
- Mi dispiace papà. Io non voglio che voi due mi odiate. - Dice Syd.
- Ma cosa dici vita mia? Io e papà ti amiamo. Ti amiamo da morire. Non potremo mai odiarti. - Dice Stiles riempiendola di baci.
- Ma adesso papà è arrabbiato con me però. - Dice Syd.
- Non lo è amore, credimi. E' solo spaventato. Ha paura di perderti. - Dice Stiles.
- Non mi perderà mai papà. Nemmeno tu e Ben. Voi siete la mia vita, io non me ne andrò via mai, per davvero. - Dice Syd. Stiles sorride e sta per rispondere ma Scott entra nella stanza della figlia e inizia a parlare.
- Sei propria figlia di tuo padre è. Non ti odio amore mio, vieni qui lupachiotta. - Dice Scott. Syd corre ad abbracciarlo forte.
- Mi dispiace averti urlato contro prima. - Dice Scott.
- Dispiace a me. Tu non hai nulla di cui dispiacerti. Ti sei comportato come qualunque padre di questo mondo. Ti voglio bene papà. - Dice Syd.
- Vita miaaaaa. - Dice Scott stringendola ancora più forte a se.
- Papini, non ditelo a Ben per favore. - Chiede Syd. Stiles scoppia a ridere e Scott dice che quasi quasi è tentato di dirglielo.
- Non dirmi cosa Syd, che hai fatto sesso con Nath? - Ringhia Ben, per scherzo prima di andare ad abbracciarla e riempirla di baci. 
Scott si avvicina a Stiles. Lo bacia dicendogli che lo ama e anche loro si abbracciano godendosi i loro figli che si scambiano un pò di coccole.
 
Piccolo spazio autrice:

Amori. ^___^ Io amo questo capitolo. Vi piace? Spero di si. Alla prossima.

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Capitolo 36
*** Jacob è tornato. ***


- Jacob è tornato.
 
Quando Ben tornò a casa e scoprì che Syd si donò corpo ed anima a Nath, per qualche battito mentre il lupo dentro lui ringhiava e graffiava per uscire dalla gelosia, ma quando la sentì dire al suo papà che in realtà lei non se ne sarebbe andata via mai, si tranquillizzò e corse al piano di sopra per abbracciarla e stringerla forte a se non prima di avergli ringhiato contro, quasi a volerla sgridare, anzi, l'intento era proprio quello. I genitori, li lasciarono nella stanza di Syd, stretti in un abbraccio e intenti a raccontarsi tutti i loro segreti come normali fratelli, umani e adolescenti. Il loro parlottare venne interrotto da un odiosa suonerai che segnalava una chiamata in arrivo nel cellulare di Scott. Curiosi più del solito, si mettono in ascolto.
- Mamma? - Dice Scott.
- Ciao amore mio, come state? Vi amo da morire. Ascoltate, venite a cena da noi stasera? Vi dobbiamo parlare!! - Dice Dolcemente Melissa.
- Mamma, non è che sei incinta per caso? - Chiede Scott tra l'ironico e il serio.
- Ma sei scemo Scott? Vai a cagare, va. Passami tuo marito che è meglio. - Praticamente ordina Melissa. Scott sorride e raggiunge il marito in bagno. Gli da un bacio nella guancia e poi inizia a parlare.
- Amore è mamma. - Dice semplicemente Scott alzando le spalle come nulla fosse. Stiles sorride e prendendo il cellulare inizia a parlare con Melissa.
- Mell, ciao. - Dice Stiles.
- Ciao amore mio. Come stai? - Chiede dolcemente Melissa.
- Tutto bene, ho sentito papà prima, tutto apposto? - Chiede Stiles iniziando a preoccuparsi e visibilmente agitato. E' da questa mattina che ha un bruttissimo presentimento e come al solito, lui non si sbaglia mai.
- Tutto apposto amore, tranquillo. Dai, venite a cena da noi per favore. Ci mancate! - Dice Melissa. Stiles guarda Scott e in silenzio, prendono accordo che forse non sarebbe male, raggiungere i genitori. Salutano Melissa, gli dicono che gli avrebbero presto raggiunti, avvisano i figli anche se sapevano che non sarebbe stato assolutamente necessario, certi al mille per mille che avrebbero ascoltato la conversazione avvenuta tra la nonna e i genitori e dopo una doccia alla veloce per i due fratelli e per i due genitori, tutti e 4 sono nella macchina di Scott con Stiles alla guida, diretti a casa dei genitori. I nonni saltano addosso ai nipotini e si mettono a tavola per la cena. Una volta terminata la splendida e squisita cena che nonna Melissa fece e la straordinaria, supercosmica torta al cioccolato di nonno Stilinski, Ben e Syd si allontano di parecchi metri per poter parlare in assoluta tranquillità, con i loro rispettivi fidanzati. Melissa e lo sceriffo, adesso, possono finalmente parlare con i loro figli e dirgli cosa tanto li turba in questo momento. Prendono un respiro profondo e iniziano a parlare, o per lo meno, iniziano a rispondere alla più prevedibile domanda che i figli gli avrebbero posto.
- Allora? - Chiedono in coro Stiles e Scott.
- Ok, sarò breve. Jacob è appena uscito dal carcere. - Confessa lo sceriffo, levandosi un grosso peso dal cuore. Stiles e Scott ringhiano ferocemente e all'unisono e i loro occhi sono diventati pericolosamente rossi. I canini quasi in bella mostra, si stringono forte la mano per non perdere definitivamente il controllo e respirano a fatica. La loro trasformazione, fu completa, quando udirono a distanza i forti ringhi di rabbia e di dolore che uscivano dalla gola dei loro figli.
- Ben e Syd. - Esclamano tra i denti Stiles e Scott, mentre ringhiando a più non posso, senza dire una parola, si allontanano da li per raggiungere i loro figli. Melissa, è prossima ad un attacco di panico. Ne è sicura. Adesso non solo è preoccupata per i nipoti, ma anche per i figli. Lo sceriffo gli stringe la mano per calmarla, si avvicina al mobiletto della sala ed estrae da esso, la pistola d'ordinanza. Melissa è allarmata e sta tentando in tutti i modi di non piangere. Non adesso, non ora. In momenti come questi, non è mai opportuno piangere. Jonh gli si avvicina, gli posa un leggero bacio nella fronte e inizia a parlargli.
- Vado, li cerco, lo trovo e torno a casa con i nostri nipoti e i nostri figli senza nemmeno un graffio e sani come un pesce. Te lo giuro! Parola di sceriffo.
- Ok, ma fa attenzione. - Si preoccupa Melissa, un secondo prima di lasciarlo andare. Una volta assicuratosi che lo sceriffo, fosse abbastanza lontano dalla sua visuale, si accascia a terra e scoppia a piangere mentre con la voce rotta dai singhiozzi, inizia a pregare Dio, o chi per lui, nella speranza che i suoi amatissimi nipotini, i suoi splendi figli e il suo più grande amico, tornino presto a casa da lei sani e salvi.

 
Piccolo spazio autrice:

Amori, vergogna. Chiedo ammenda. So che è corto, che fa schifo e che sono in un ritardo madornale con gli aggiornamenti. Non so che altro dire se non che, che mi dispiace da morire. Perdonatemi se potete. Grazie a chi è arrivato fin qui e arrivederci al prossimo capitolo. Vi amo lupacchiotti. Vi amo tutti.

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Capitolo 37
*** La prima vera lotta. ***


- La prima vera lotta.
 
Non appena Stiles e Scott udirono in lontananza i ringhi di rabbia e di dolore dei figli, corsero immediatamente in loro aiuto con una rabbia in corpo, davvero troppo pericolosa per due lupi con la luna piena ad una sola notte di distanza. Annusano l'aria qualche secondo e poi, finalmente, riconobbero l'odore dei loro figli. Corsero al loro inseguimento e due minuti dopo, li avevano già trovati. Stavano lottando. Si stavano difendendo con le unghie e con i denti. Ma se c'era una cosa da non sottovalutare, in tutta quella strana lotta, che Jacob, era furbo. Veramente troppo furbo. Estrasse dalla tasca, quella che all'apparenza era una semplice bomboletta di profumo, corretta con lo strozzalupo. Lo spruzzò in aria e poi proprio sotto i loro nasi, un secondo, un secondo soltanto e Ben e Syd, caddero a terra, stremati e senza sensi. Stiles e Scott ringhiarono ferocemente ma evitarono di ululare, onde evitare che quando gli altri sarebbero corsi in loro aiuto, Jacob, avrebbe fatto del male anche al resto del branco. Mentre Scott si occupava di Ben e Syd, Stiles li saltò addosso e lo buttò a terra, lo graffiò con gli artigli senza andare troppo affondo con il rischio di trasformarlo, gli occhi pericolosamente rossi, ringhia sul suo viso. Jacob è immobilizzato, terrorizzato. Sa che questa volta non la passerà liscia. Stiles sente la sua paura e decide che qualche ringhio, non è sufficiente. Con i canini in bella mostra si avvicina al collo di Jacob e inizia a parlare, mentre con una mano, affonda gli artigli, qualche centimetro sotto al cuore, ma non così infondo, sempre per evitare un eventuale trasformazione.
- Ti avevo già detto chissà quanti anni fa di andartene. Di sparire dalla nostra vita. Mio marito ti aveva risparmiato. Ti aveva dato una possibilità. E oggi, l'avrei fatto anche io, se tu non avessi fatto del male ai nostri figli. Ma è quello che hai fatto e non posso passare sopra a questo. Domani sera c'è la luna piena, sono un lupo e sono arrabbiato. Vederti in agonia, sarebbe un sogno in questo momento. Sei appena diventato il mio dolce di questa sera. O ti mordo, ma non così tanto da trasformarti, oppure scegli tu, cos'altro possa farti. Decidi Jacob prima che sia troppo tardi e decido io. Sento il tuo odore della paura e più hai paura e più io voglio morderti. Sai, quando una persona è arrabbiata con un altra, spesso dice, ti do in pasto ai cani, ma sarebbe meglio dire ti do in pasto ai lupi. - Ringhia pericolosamente Stiles facendo la finta di morderlo. Jacob trema. Stiles ride con fare nervoso e Scott, mentre i figli, lentamente si riprendevano, si trasforma nuovamente e si avvicina a loro. Piglia Jacob dai capelli e come Stiles, adesso, anche lui è con i canini in bella mostra.
- Cosa c'è amore, hai fame? - Chiede Stiles.
- Da morire amore mio. - Risponde Scott. Jacob sta morendo di paura.
- Perdonatemi, vi prego. Sparirò, ve lo giuro, non mi farò mai più vedere. Non dovevo prendermela con i vostri figli e nemmeno con voi e sopratutto con te Stiles, non è colpa tua se tuo padre, anni fa, ha arrestato il mio. - Li implora Jacob con le lacrime agli occhi.
- TU A MIO PADRE NON LO DEVI NOMINARE E NEMMENO AI MIEI FIGLI. - Urla Stiles. O meglio, ringhia.
- NON LI DOVEVI TOCCARE. - Urla Scott, o per meglio dire, anche lui sta ringhiando.

Quando furono attaccati, Nath e Raey capirono che erano in pericolo. Raey corse velocemente al piano di sotto da suo padre Danny. Ethan era fuori città per lavoro.
- Papàààààà. - Strilla Raey terrorizzata.
- Che c'è amore? - Chiede Danny.
- Ben e Syd, sono in pericolo. Sono stati attaccati. Erano dai nonni. Sono nel bosco, ne sono sicura, dobbiamo andare. Papà, muoviti dobbiamo andare. - Urla Raey prendendo con forza il braccio di Danny per trascinarlo fuori di casa. Danny si affretta a seguirla e ringrazia Dio, o chi per lui, abbia deciso di mandare Dave a cena della sua ragazza. Almeno lui, è tranquillo. Sono sul vialetto e Ethan fa la sua comparsa. Raey è già completamente trasformata e si sta addentrando nel bosco, ignorando l'arrivo del padre che la blocca per un braccio e fa in modo che la figlia la guardi negli occhi.
- Dove stai andando tu? - Chiede Ethan.
- Ben e Syd sono in pericolo papà. Dobbiamo andare. - Ringhia Raey. Ethan guarda Danny che gli sta dando l'ordine di salire in macchina per raggiungere prima il bosco. Sono nell'adorabile vecchia macchinina di Danny e si sono messi in viaggio per raggiungere Ben, Syd, Stiles e Scott. Li trovano dopo all'incirca dieci minuti, Syd e Ben accasciati contro un albero e ancora privi di forze e Stiles e Scott che stanno decidendo se uccidere oppure no, Jacob. Raey raggiunge in un tempo che è pari all'immediato il ragazzo e la cognata per occuparsi di loro mentre Danny e Ethan stanno tentando di calmare Stiles e Scott. Invano naturalmente. La rabbia, in loro, ormai ha appena preso il sopravvento.
- Ragazzi, noi siamo quelli buoni. Ricordate? - Chiede Danny, completamente trasformato nell'eventualità di chissà quale altro attacco. Anche Ethan è completamente trasformato. Stiles e Scott prendendo un respiro profondo e poi, il primo, risponde a Danny, rivolgendosi però a Jacob in lacrime e con una paura più grande di un centro commerciale.
- Già, noi siamo i buoni. Ma tu hai fatto del male ai miei figli. Non te lo immagini nemmeno, quanto sono arrabbiato. Io ti odio. - Ringhia ancora Stiles. I suoi occhi continuano a rimanere rossi. Anche quelli di Scott sono ancora rossi, pericolosamente rossi, mentre adesso, è lui a parlare a Jacob.
- I miei figli e mio marito, sono la mia vita. Io li amo da morire. Nessuno me li può toccare. Tu l'hai fatto, e adesso, farò esattamente ciò che vorrò. Sei appena diventato il mio giocattolino preferito. - Ringhia Scott.
- Oppure visto che sei solo uno stupido umano, posso semplicemente sbatterti fuori da questa città, una volta per tutte. Tu hai messo in pericolo la vita dei miei figli e dei miei nipoti e non puoi cavartela con altri anni di galera. Non questa volta. - Lo informa, lo sceriffo entrando miracolosamente in scena puntandogli la pistola contro.
- Me ne vado. Ve lo giuro. Lasciatemi andare. - Li supplica Jacob. Stiles e Scott si guardano negli occhi mentre lentamente tornano del loro colore originale, i denti tornano normali ma non le unghie. Ethan e Danny tornano umani completamente, lo sceriffo con lo sguardo gli comunica che è meglio lasciarlo andare, Ben e Syd, finalmente stanno meglio.
- Papini, lasciatelo andare. E' solo un lurido stronz*. Se tornerà un altra volta, sarò io stesso a difendermi. - Dice Ben.
- Io ti aiuterò fratellino. Pezzo di me***. - Dice Syd.
- Hei ragazzini, per oggi vi passo le parolacce solo perchè siete in questo stato, ma che non ne escano altre dalla vostra bocca, chiaro? - Li sgrida lo sceriffo. Stiles e Scott scoppiano a ridere così come Ben e Syd che chiedono scusa al nonno, Raey abbraccia forte Ben e Danny e Ethan sorridono. Lasciano andare Jacob, salutano e ringraziano Danny, Ethan e Raey e con la macchina del nonno, tornano da Melissa, certi tutti e 5, che l'avrebbero trovata con gli occhi gonfi dalle lacrime e con il cuore che rischiava di uscirgli dal petto. E' infatti questa la scena che trovano non appena mettono tutti piede in casa. Melissa piangeva a dirotto, faceva avanti indietro per tutta la sala e fissava costantemente la porta d'entrata. Non appena li vede tutti sani e salvi si butta addosso a loro. In primo luogo i nipoti, in assoluto, poi passa ai figli e sorride a Jonh. 
- Mell stiamo bene. - Dice dolcemente Stiles, mentre Melissa lo sta soffocando nell'ennesimo abbraccio.
- Dai mamma, sta tranquilla. - Dice dolcemente Scott mentre gli accarezza la schiena e li lascia un bacio tra i capelli. Melissa scoppia a piangere ancora di più e in quell'abbraccio, si trascina con se anche il figlio. 
- Ho avuto così tanta paura. - Dice Melissa mentre riempie di baci le guance di entrambi. Poi li guarda e nota che loro sono sporchi di sangue.
- Oddio amore perdi sangue. - Dice Melissa a Stiles alzandogli la maglietta e controllando le eventuali ferite. Fa lo stesso con Scott.
- Mell non è il nostro di sangue. - La tranquillizza Stiles.
- Mamma, siamo sani e salvi. Non abbiamo un graffio, stiamo bene. - La tranquillizza Scott. Mentre Melissa, non sembra essere intenzionata a mollarli un secondo, Ben e Syd sorridono e corrono ad abbracciare il nonno che li stringe forte a se e nel calore di quell'abbraccio lascia scivolare lenta sul suo viso, una lacrima di sollievo. Suo figlio, suo genero e i nipoti stanno bene ed è questo l'importante.
- Dai Melissa, lascia i loro genitori a questi due lupacchiotti che avranno bisogno di loro. - Dice lo sceriffo dolcemente. Melissa obbedisce e Ben e Syd si buttano tra le braccia dei loro genitori scoppiando in un pianto liberatorio. 
- Sta tranquilla vita mia. - Dice Stiles a Syd.
- E' tutto finito angelo mio. - Dice Scott a Ben.
- Siete stati bravissimi. - Dice Stiles ai figli.
- I migliori in assoluto. - Dice Scott ai figli.

Sono le 23:45 ormai e mentre la paura sembra quasi un lontano ricordo, la famiglia McCall-Stilinski lascia la casa dei nonni per andare nella loro. Inevitabilmente, per quella notte, i due lupacchiotti dormirono nel lettone con gli Alpha che li stringevano forte a se riempiendoli di baci. Decisero che per l'indomani non sarebbero andati a scuola, Scott li bacia un ultima volta, spegne la luce e nemmeno un quarto d'ora dopo, tutti e quattro sono nel sonno più profondo.
Syd stretta a Scott. Ben stretto a Stiles.
Piccolo spazio autrice:

Allora, non chiedetemi perchè ho pubblicato una cosa del genere perchè proprio non lo so. Non sono abituata di scrivere di lotte o cose così e dunque è uscito fuori ciò che è uscito. Spero di non avervi deluso così tanto, vi ringrazio tutti e a risentirci al prossimo capitolo. 

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Capitolo 38
*** L'inizio e la fine. ***


- L'inizio e la fine.
 
Sono passati 7 anni ormai. Ben ha 24 anni e 3 mesi fa si è sposato con Raey, fu il matrimonio più bello della storia, si amano ancora come il primo giorno e stanno pensando di incrementare il branco dando alla luce un piccolo lupacchiotto. Il suo nome sarà Elijah, di questo Ben ne è sicuro e non si discute. Elijah McCall-Stilinski. Ormai la decisione era stata presa e fine della storia. Se sarà femmina invece, Raey è stata chiara, il suo nome sarà Mya. Mya McCall-Stilinski! Ben, ne è felicissimo. L'unico problema di quando Mya verrà al mondo, sarà solo che quando crescerà, Ben, dovrà chiamare a raccolta tutto il suo autocontrollo per non saltare addosso a chiunque le si avvicinerà un pò troppo. Papà Scott 2, alla vendetta. Per quando riguarda Syd, invece, ieri era il suo matrimonio. Ha 22 anni ed è la persona più felice del mondo. Vestita in quell'abito bianco, mentre si avviava all'altare dal suo Nath, con a braccietto entrambi i suoi papà e Ben come testimone, fu il matrimonio più allegro, gioioso e festoso che Stiles e Scott avrebbero desiderato per la loro bambina. Come in quello di Ben, Stiles e Scott piansero quasi tutto il giorno dall'emozione. Adesso è in viaggio di nozze, lontano mille miglia e Stiles e Scott, sono distesi nel letto che fissano il soffitto. Scott trascina Stiles verso se e lo fa accomodare sul suo petto mentre lo accarezza dolcemente.
- Ieri ho capito una cosa, guardando Syd. Ma lei ancora non lo sa. - Dice Stiles.
- E' incinta. - Dice Scott.
- Si. Saremo nonni, Scott. - Dice Stiles.
- E' meraviglioso. - Dice Scott.
- Si. - Dice Stiles.
- Ci credi se ti dicono che già mi mancano? - Chiede Scott.
- Si che ti credo. Mancano pure a me. Prima Ben, poi adesso Syd. Siamo soli. - Dice Stiles triste.
- Questa casa è troppo grande per noi. - Dice Scott.
- Lo pensavo anche io. Però avremo presto dei nipoti. - Dice Stiles.
- Almeno quello. Amore? - Lo chiama Scott.
- Dimmi amore. - Dice Stiles.
- Non te andrai anche tu vero vita mia? - Chiede Scott, adesso anche lui, triste. Forse pure più di Stiles.
- E dove vuoi che vado se il mio posto nel mondo è qui con te? - Chiede Stiles sorridendo. Scott lo bacia.
- Ti amo Stiles. - Dice Scott stringendoselo ancora più forte a se.
- Ti amo anche io Scott. - Dice Stiles.
Di alzarsi dal letto, per quel giorno, proprio voglia non ne avevano. Si sentivano tristi e soli. Si alzarono solo per andare al bagno qualche volta, per un pranzo alla veloce e poi tornarono nel lettone stretti in un abbraccio.
- Sarà sempre così d'ora in avanti? - Chiede Scott.
- Ti prego Scott, no. - Dice Stiles.
- Ci siamo rimbambiti. - Dice Scott.
- Lo penso anche io. Da quando siamo diventati poltronari? Da quando vogliamo stare solo nel letto? - Chiede Stiles.
- Sarà la mancanza dei nostri figli a renderci mosci. - Dice Scott. Poi squilla il telefono.
- Mell ciao. - Dice Stiles felice di sentire la voce dlela suocera.
- Allora amori, come va la vostra vita da soli? - Chiede curiosa Melissa.
- Fa schifo mamma. - Risponde Scott.
- Oh, no dai. Dove solo trovare uno stimolo, poi voglio dire. I vostri figli si sono sposati non sono mica andati in guerra. - Li consola Melissa.
- Ma siamo soli adesso. - Risponde Scott.
- Avete voi due. Prima che Ben nascesse, anche eravate solo voi due e vi siete sempre bastati. Dovete solo riprenderci l'abitudine. Tutto qui. - Dice Melissa.
- Tu e papà come avete fatto dopo che noi due ce ne siamo andati? - Chiede Stiles.
- Beh, io, mi davo al lavoro e tuo padre anche, ma noi due eravamo single. Voi no, voi siete sposati. State tranquilli lupacchiotti. Per esempio, adesso che state facendo oltre che deprimervi da soli e parlare con me? - Chiede Melissa. 
- Siamo a poltrire nel letto da stamattina. - Risponde Scott.
- Cosaaa? Ma siete impazziti? E' domenica pomeriggio, fuori c'è un sole che spacca le pietre, siamo in pieno Agosto e voi siete a poltrire nel letto da stamattina? Vergognatevi. Vestitevi e uscite fuori a prendere dell'aria fresca. Prendetevi per mano e passeggiate per le vie del centro e poi venite a trovarci se proprio morite di noia ma non permettetevi a stare ancora un minuto di più su quel maledetto letto o la prossima volta che vi vedo nella vostra torta preferita ci metto lo strozzalupo, stupidi lupi. - Li sgrida duramente Melissa. Stiles e Scott sgranano gli occhi e sembrano essersi ripresi dallo stato di trans e tristezza in cui erano caduti. La ringraziano, sorridono, si vestono e vanno al lago. Era il loro posto preferito fin da bambini. Stiles preparò dei panini e presa una tovaglia si incamminarono al lago dove stranamente non c'era quasi nessuno. Trascorsero il resto del pomeriggio a baciarsi e a ricordare i bei momenti passati.
- Mi ricordo ancora come fosse ieri la prima volta in cui ti ho guardato negli occhi e ho capito di amarti. - Dice Scott mentre suo marito gli sta accarezzando i capelli. Stiles sorride e poi risponde.
- Mi ricordo ancora come fosse ieri la prima volta in cui mi hai guardato negli occhi e mi hai detto ti amo. Avevo la febbre amore, ti ricordi? - Chiede Stiles.
- Si amore, stavamo insieme da praticamente cinque mesi. Era lo stesso giorno in cui tuo padre ci confessò di sapere tutto della nostra storia. - Dice Scott.
- La paura che ho avuto guarda. - Dice Stiles ridendo al sol ricordo. Scott anche ride.
- A chi lo dici. Se ne è uscito così, digli di mangiare Scott, fagli un ordine alpha, ti ascolterà, sei un alpha e sei il suo ragazzo sarà costretto a farlo. Io lo guardai stupito e gli dissi: il suo cosa? - Dice Scott catturando le labbra del marito.
- Sii. Me lo ricordo quel giorno. Si si . Mi hai costretto a mangiare, lupo cattivo. - Scherza Stiles tirandogli una leggera sberla sul braccio.
- Ho dovuto farlo, stupido nano. - Scherza Scott.
- Ahha oddio Scott, ma quella volta in cui era diventato lupo da poco e Derek mi ha chiesto di fare sesso? Ahah tu ti stavi buttando addosso a lui pronto a sbranarlo. - Ride di gusto Stiles. Scott ringhia.
- L'avrei fatto se non mi avessi trattenuto. - Dice Scott schioccandogli l'ennesimo bacio a stampo.
- Il solito esagerato. - Scherza Stiles riempiendolo di baci nella guancia e stringendolo forte a se.
- Prego? - Scherza ancora Scott buttandolo a terra per fargli il solletico.
Passano ancora qualche ora li, stesi sull'erba ad ammirare il lago e a ricordare vecchi bei ricordi. Ammirano il sole che scompare piano piano per lasciare il posto al buio della sera, si scambiano l'ennesimo bacio della giornata e se ne tornano alla loro casa. Mangiano, chiamano i figli, doccia e poi letto. 
- Amo addormentarmi ascoltando il battito del tuo cuore. - Dice Stiles con la testa poggiata sul petto di Scott.
- Ti piace amore? - Chiede Scott.
- Certo. - Risponde Stiles.
- Ne sono felice perchè questo cuore qui, batte da sempre e per sempre, solo e soltanto per te. - Confessa Scott stringendola ancora di più a se. Stiles sorride sul suo petto, sa che quando Scott gli dice una cosa del genere è solo perchè è un modo diverso che ha per dirgli quanto lo ama. Alza gli occhi verso il suo viso e cattura le sue labbra in un dolce e casto bacio.
- Ti amo anche io anima mia. - Confessa Stiles. Chiudono la luce e per quella sera si addormentarono, l'uno stretto all'altro ad ascoltare i loro cuori battere all'unisono con la consapevolezza che la loro famiglia, resterà perfetta, per sempre.
 
Piccolo spazio autrice:

Vite mie. Come avete ben capito, ormai, questo qui è l'ultimo capitolo. Spero sia degno di essere chiamato tale. Ringrazio tutti. I miei fedelissimi recensori:
- Tallutina.
- Roselight.

Quelli occasionali:
- AnnaMARIA1997.
- Deterent.
- Stydia4ever.

E tutti gli altri. Se ho dimenticato qualcuno chiedo scusa. Ringrazio ancora a tutti quanti per avermi accompagnato in questo splendido viaggio. E' stato un piacere.
Dalla famiglia McCall-Stilinski, questa volta, è tutto. 
(Alla prossima se vorrete)
Ciao lupacchiotti <3
Per chi ne fosse interessato e vorrebbe, nel frattempo, leggere altre mie 2 storielle, sono le seguenti:
- Laura Hale Stilinski. (La prima in assoluto che ho scritto.)
- Papà, ho la febbre. (Pubblicata qualche giorno fa, è legata alla prima storia.)

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