Wedding Planner-Milan In Love

di sognatrice99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorni e preparativi ***
Capitolo 2: *** Nuove conoscenze e confessioni ***
Capitolo 3: *** Sfoghi e decisioni ***
Capitolo 4: *** Piani e bugie ***
Capitolo 5: *** Scoperte sconvolgenti e ritirate ***
Capitolo 6: *** La scelta definitiva ***



Capitolo 1
*** Ritorni e preparativi ***


Indicazioni narrative: per questa serie ho scelto di farla vedere da due punti di vista, dalla sorella di Elena, in prima persona, e da un narratore esterno, in terza persona. La narrazione in terza persona sarà in un altro carattere. Che esista o meno questa tecnica, l'ho adottata. Lasciate recensioni, mi piacerebbe sapere la vostra opinione, se avete consigli, non esitate a darli, ovviamente facendo critiche costruttive senza insulti. Buona lettura.

Si sentiva l'estate nell'aria. La campanella che segnava la fine degli esami della maturità era appena suonata e gli studenti stavano uscendo dalla scuola, entusiasti. Tra quegli studenti, c'era una coppia di amici. Sono Elena e Marco. Lei dai capelli castani, occhi verdi e alta, sempre con un libro in mano, lui dai capelli neri, il viso furbo, occhi marroni e alto. Si conoscono da molti anni e io conosco loro. Vidi Marco dire a Elena: -Gli esami sono stati facilissimi. E dire che pensavi di andare male.
-Sono stati facili perché hai studiato.-ribatté Elena. Li vidi guardarsi e scoppiare a ridere. Elena si fece seria.
-Secondo te ci rivedremo ancora?
-Non so dirtelo. - rispose lui. - Tu andrai a Bologna e io a Firenze.
-Ma ci sentiremo?
-Sì, credo che riuscirò a trovare qualche minuto libero per telefonarti. - scherzò Marco. - Dai, ci sentiremo. E comunque abbiamo un'estate intera davanti!
-No, io dovrò andare a Bologna tra due settimane. - disse Elena.
-Allora...buona fortuna.
-Buona fortuna anche a te.
Ma entrambi sapevano che non si sarebbero più rivisti, ma se il destino e un matrimonio si intromettono, può accadere di tutto.
 
Otto anni dopo
 
Mi trovavo a un bar insieme alla mia migliore amica, Barbara. Un vento primaverile aleggiava attorno alle persone.
- Giulia, va tutto bene?-mi chiese. Evidentemente si vedeva che ero pensierosa.
-Stavo pensando a due persone. Chissà se si sono riviste.
-Ti riferisci a Elena e Marco, vero?-disse Barbara. Poi aggiunse in tono cospiratorio:-Ti assicuro che stanno per incontrarsi.
-E come fai a saperlo?-le chiesi.
-Guarda dietro di te.
Mi girai e vidi due uomini. Uno di loro era molto emozionato, l'altro curioso dell'emozione dell'amico. Li riconobbi. Quello emozionato era Andrea, l'altro era... Marco?! Incredibile. Mi accertai che fosse davvero lui. Ma che cavolo ci faceva a Milano?
-E guarda verso quel tavolino. - continuò Barbara.
Seguii il suo sguardo e riconobbi una donna seduta al tavolino. Non ci potevo credere. Elena? A Milano? Guardai i due uomini. Si stavano dirigendo verso Elena.
-Qua sta per succedere una catastrofe!-esclamai.
-Io sono curiosa di sapere che cosa succede. - replicò lei.
-Tu sai qualcosa che io non so. - dissi, sospettosa.
Barbara fece finta di non capire, ma con me non funzionava. Sospirò.
- Andrea ed Elena sono fidanzati e si sposeranno tra due mesi. Me l'ha detto un'amica di Bologna. Si sono conosciuti all'università e si sono fidanzati un anno dopo. Beh, questo lo sai già. Credo che siano qui per volere di Andrea: Marco è suo amico. Però non sa che Elena e Marco si conosco già, quindi stiamo a vedere.
-Conoscendo Elena, sviene.-commentai io.
Marco e Andrea intanto erano al tavolo di Elena.
- Elena, ti presento Marco, Marco, ti presento Elena. - disse Andrea.
Elena a sorpresa non svenne, mentre Marco si grattò la nuca, imbarazzato.
-Ma vi conoscete già?-chiese Andrea, avvertendo l'imbarazzo da entrambe le parti.
-Sì, noi abbiamo fatto insieme le medie e il liceo. -spiegò Elena ad Andrea. -Vi sedete?
-Allora Andrea, - disse Marco - Perché mi hai chiamato in tutta fretta, qui a Milano?
-Perché vorrei che mi facessi da testimone, al nostro matrimonio. - rispose Andrea.
-Cosa?!-esclamò Marco. Il caffè gli andò di traverso.
-Io ed Elena ci sposeremo tra due mesi. Ho riflettuto molto sulla scelta del mio testimone e credo che debba darlo tu. E adesso ho un motivo in più per sceglierti.
-Sono...sorpreso. - disse Marco, pulendosi la camicia con un fazzoletto.
-Accetti?-gli chiese Andrea.
-Certo. Sarei onorato di partecipare al matrimonio tra due miei cari amici. Dove si svolgerà?
-In una piccola chiesa, poco lontano da qua.
-Allora dovrò procurarmi l'abito da cerimonia e gli anelli.
-Adesso io devo andare.-disse Andrea, guardando l'ora. -Ci vediamo a casa, Elena. Baciò mia sorella poi se ne andò.
-Wow! Ti sposi. E' bellissimo.
Elena continuava a tacere.
-Raccontami, cos'è successo durante questi ultimi otto anni?
-Mi sono laureata in Scienze Politiche e in Lingue, sono diventata una giornalista affermata e una scrittrice di successo, stando a quello che dicono i giornalisti. - rispose Elena.
-E Andrea?
-Ci siamo conosciuti all'università e poi ci siamo fidanzati. E tu? Ti sei laureato in Economia? E sei fidanzato o sposato?
-Sì, mi sono laureato e lavoro in una banca. Riguardo alla mia vita sentimentale, sono da solo. Ma parliamo del matrimonio. Come vanno i preparativi?
-Sono agli inizi. Devo trovare una brava organizzatrice. E vorrei tanto che Andrea mi aiutasse, ma è sempre occupato col lavoro.
-Vuoi che ti aiuti?
-Non vorrei disturbare.
-Lavoro la mattina. Il pomeriggio sono libero.
-Ti telefonerò per dirti quando cominciamo. - Elena si alzò. - E' stato un piacere rivederti, Marco.
-Lo è stato anche per me.
I due se ne andarono, senza aggiungere altro.
-Sinceramente, mi sarei aspettata un abbraccio. - commentò Barbara.
-Prima o poi ti si ritorcerà contro il tuo modo di vivere. - ribattei io. -Non si aspettavano di incontrarsi.
-Comunque tu conosci Elena meglio di me. Sei sua sorella. - mi ricordò Barbara.
-Sì, ma non sapevo che stesse per sposarsi. Io e lei non ci parliamo da troppo tempo. Non mi ha neanche detto che tornava a Milano. E poi hai visto che non si è neanche accorta che eravamo qui?
-Sì, ma ora che è tornata, dovrà farsi sentire dai vostri genitori. Comunque Andrea non è il tuo tipo.
-Si vedrà col tempo. - dissi solamente.
-Ma tu sei la professionista in questo campo! Indovini quanto durano i matrimoni e hai sempre ragione!
-Ma potrei sbagliarmi. Comunque, che cosa faccio? Io so che si sposerà!
-Fa finta di non aver assistito a quest'incontro.-mi consigliò Barbara.-Adesso devo andare.
Barbara si alzò e se ne andò. La guardai andarsene, poi finii il mio tè. Pagai il conto e me ne andai, pensando a cosa sarebbe accaduto.
 
 
-Perché non mi hai detto come si chiamava il tuo amico?-chiese Elena ad Andrea.
-Non mi è passato per la mente. Scusami. Che cosa è successo tra voi due?
-Ci siamo allontanati per via degli studi. Tutto qui.-rispose Elena.
-Ma siete ancora amici?-le chiese lui.
-Non so. Sono passati otto anni. Siamo cambiati. L'ultima volta che ci siamo visti è stata dopo la maturità, poi siamo stati occupati con l'università. Ottima scelta come testimone. - aggiunse Elena, sorridendo.
-A proposito di testimoni, tu l'hai già scelto?
-Stavo pensando a mia sorella, ma non credo che accetterà. A lei piace partecipare ai matrimoni, ma non vuole mai essere la testimone o la damigella.
-Ma è il tuo matrimonio! Potrà per una volta fare un eccezione!
-Eccezione non rientra nel suo dizionario. E poi sarà occupata col suo lavoro. Fa la wedding planner ed è la migliore di tutta Milano.
-Perché non le chiedi di organizzare il nostro matrimonio?-esclamò Andrea, sorpreso.
-Non posso garantire nulla. Magari le chiedo se può. Adesso devo andare dai miei per dire loro che sto per sposarmi.
-Vuoi che ti accompagno?
-No, grazie mille.
Elena prese la borsa e andò alla porta.
-Ci vediamo stasera.
 

 
Sentii il suono del campanello. Era lei. Aprii la porta e me la ritrovai davanti.
-Ciao Giulia!
- Elena! Come stai?
-Bene, tu?
-Benissimo! Sono così felice che tu sia qui. Ma entra!
Elena si accomodò in salotto e fece dei complimenti per la casa. La ringraziai.
-Allora, che ci fai qui a Milano?
-Sto per sposarmi con Andrea. Sai quel ragazzo di cui ti ho parlato tempo fa. E... vorrei chiederti se puoi organizzare il mio matrimonio.
- Quand'è?-le chiesi.
-Tra due mesi.
-Avete già pensato al luogo.
-Sì,  in una piccola chiesta un po' lontano da qui. Devo ancora iniziare i preparativi, mi manca quasi tutto!
-Controllerò i miei impegni. - dissi, fingendomi impassibile e prendendo l'agenda.
-Ti prego!-mi supplicò lei.
-Ma secondo te non partecipo ai preparativi della mia sorellina che si sposa?-risi io.
-Grazie, grazie, grazie. Però, per favore, potresti evitare di fare le tue previsioni su quanto durerà?
-Tranquilla, non farò alcuna previsione. - le assicurai. -Allora, ho dei clienti domani. Lavorerò per loro solo la mattina. Di pomeriggio va vene?
-Perfetto! Sei sicura che sia quello giusto?
Elena fece finta di non aver capito.
-Senti, ti ho promesso che non avrei fatto previsioni, ma sei sicura di volerti sposare con Andrea? Lo ami? Senti che è quello giusto?
-Certo che lo amo. Perché me lo chiedi?
-Perché so chi è il testimone dello sposo. Marco. Ho assistito al vostro incontro.
-Hai comprato i miei libri?-chiese lei, in un banale tentativo di cambiare discorso.
-Sì, li trovo stupendi. La guardai negli occhi, i miei azzurri che incontravano i suoi verdi. - Sei sicura di questo matrimonio?
-Sì.
-Tu adesso ami Andrea come lo amavi prima di rivedere Marco?
-Sì.
-Ottimo. Domani ti aspetto alla boutique Il vestito della sposa. So che verrà qualcuno. Ci servirà un parere diverso, no? Elena cercò di sorridere.
-I nostri genitori sono ancora qui a Milano. Va' a dire loro la notizia.
 
 
Mi trovavo davanti alla boutique gestita da Barbara. Da sempre venivo lì con le clienti. Non vidi ancora Elena. Doveva sicuramente sapere dove si trovava questa boutique, pensai. Dopo qualche minuto vidi arrivare una macchina e uscirono Marco ed Elena. Elena si fece avanti.
-Marco, lei è mia sorella Giulia.
Ci stringemmo la mano, poi dissi:-Entriamo. Ci aspettano. Quando entrammo, vidi Barbara dietro al bancone.
-Ciao Giulia! - mi salutò.
-Ciao.
-Siete qui per provare dei vestiti?
-Sì.
-Ottimo! Di solito do del tu alle clienti, va bene per Lei?-chiese Barbara a Elena.
-Certo. So che è amica di...
-Dammi del tu. Sono amica di tua sorella da tanto tempo.
-Ok.
- Vieni con me. Barbara ed Elena sparirono in un'altra stanza.
-Quindi organizzi matrimoni. - disse Marco.
-Sì.
-Sono andate a provare qualche vestito?
-Sì, bisogna fare varie prove per capire cosa starà meglio a Elena.
Passarono dieci minuti e la porta della stanza dove erano sparite la mia migliore amica e mia sorella si aprì. Ne uscì una Elena con un vestito bianco, senza spalline
-Come mi sta?-chiese esitante Elena.
-Io direi bene. - commentò Marco, osservando attentamente il vestito, rimanendo lo stesso seduto.
-Ma è a te che deve piacere. -aggiunsi io, sorridendo.
-Uhm.... Elena si osservò allo specchio.  - Posso provarne un altro?
-Certamente. Tornarono nella stanza.
-Da quanto organizzi matrimoni?-chiese ancora Marco.
-Da cinque anni. Ho iniziato a venticinque anni.
-E' difficile organizzare matrimoni?
-Dal punto di vista organizzativo no, è divertente e si guadagna bene. Diventa difficile quando si hanno situazioni difficili. Perché mi fai domande sul mio lavoro?-aggiunsi.
-Perché ho sentito dire che sei la migliore in tutta Milano e quando verrà il momento saprò chi chiamare.
Uscì fuori Elena con un abito bianco vaporoso.
-Come mi sta?
-Vuoi la verità? Sembri una meringa. -dissi io, sorridendo mentre guardavo Barbara, che si trattenne dal ridere. Doveva sempre prendere dei vestiti vaporosi, era una sua fissa.
-Ti stava meglio quello di prima. -continuai.
-Lo penso anch'io.-ammise Elena.
-Vuoi vederne altri?
-No, no, va benissimo quell'altro.
-Ok, l'abito è a posto. Come vuoi il velo?
-Corto.
-I capelli?
-Raccolti in uno chignon. E poi vorrei mettermi delle perle alle orecchie.
Perfetto. Dobbiamo pensare agli inviti. Di che tipo li vuoi?
-Non saprei...
Presi il mio tablet e le mostrai le varie decorazioni e il carattere dell'invito. Scelse quelli che le piaceva. Le chiesi del testo e lei mi disse che doveva parlarne con Andrea. Quando avrebbero deciso, me l'avrebbero detto e avrei inviato tutto a loro e poi in cartoleria. Le chiesi quant'erano gli invitati e lei mi disse che erano sedici: doveva essere qualcosa di intimo.
- Andrea quand'è libero? Dobbiamo pensare all'abito.
-Sabato.
-Ok, magari porto qualche vestito dietro e vengo a casa vostra. Marco, che cosa intendi mettere il giorno del matrimonio?
-Uno smoking. E' nuovo, l'ho appena preso. E' nero.
-Perfetto. Elena, chi sarà la tua testimone?
-Ci devo ancora pensare.
-Ok. Quando hai deciso, penseremo al suo vestito. Per oggi abbiamo finito. Marco, ti devo parlare.
Elena andò a togliersi il vestito.
-Devo vedere il tuo smoking.
-Va bene, andiamo con la mia macchina.
Uscimmo da Il vestito della sposa e andammo a casa sua. Marco aprì la porta del suo appartamento ed entrammo. Prese il suo abito e, dopo averlo osservato attentamente, lo approvai.
- Giulia...non posso fare da testimone ad Andrea.
-Perché?-chiesi io, sconcertata.
-Perché mi sto innamorando di tua sorella.

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Capitolo 2
*** Nuove conoscenze e confessioni ***


-Quindi Marco, che è un vecchio amico di Elena e di Andrea, che gli ha proposto di fare da testimone al suo matrimonio, è innamorato di tua sorella? -ricapitolò Barbara.
-Esattamente. - confermai io.
-E tu cosa farai?
-In che senso che cosa farò?-chiesi sorpresa io.
-Beh, tu sei la sorella di Elena, oltre all'organizzatrice del suo matrimonio. Cosa ne pensi?
-Penso che Marco sia sincero. Ma penso anche che Elena sia troppo impegnata a organizzare il suo matrimonio con Andrea insieme a me per accorgersi dei sentimenti di Marco.
-Cosa pensi che accadrà se Marco si dichiarasse ad Elena? Sicuramente lei sarà confusa.
-E' quello che temo. Credo che Elena, nel profondo del cuore, non voglia sposarsi con Andrea. La felicità che mostra non è quella che mostrano le altre spose. lo vedo. Il punto è che le ho promesso di non fare previsioni.
-A me puoi dirle.
-E' un matrimonio molto strano, Barbara, dovremmo aspettarci molti colpi di scena. Starò a vedere.
-Non interverrai? Non dirai a Elena che Marco la ama?
- No. Io sono una wedding planner, mica Cupido. Ma credo che Elena si trovi meglio con Marco, non solo perché si conoscono da più tempo, ma anche perché erano amici. Andrea non mi convince.
-Ma come fai a conoscerlo?-mi chiese Barbara, notando che sapevo il suo nome e com'era ancor prima di averlo incontrato con Elena, e questo non era ancora avvenuto.
-Storia davvero lunga. Comunque, gli abiti per la signora Colombo sono arrivati?
-Sì. Ah, mi sono dimenticata! E' arrivato Davide, mio fratello, da Londra, e gli ho dato appuntamento qui.
-Quindi me ne devo andare?
-No, puoi rimanere, così te lo presento. Eccolo, sta arrivando.
Mi girai e vidi un uomo affascinante che ci veniva incontro. Capelli castani scuri, occhi blu profondi, alto e vestito casual. Mai visto prima.
-Ciao Davide!-esclamò Barbara, gioiosa.
-Barbara. - ribatté lui, a mo' di saluto. Si sedette accanto a sua sorella, poi notò la mia presenza.
-Lei è Giulia, una mia amica. -disse Barbara.
-Piacere di conoscerti. -disse Davide, abbozzando a un sorriso.
-Piacere mio.-replicai io.
-Che lavoro fai?
-Organizzo matrimoni.
-Deve essere un bel lavoro. Io faccio l'avvocato. Lo studio in cui lavoro si è trasferito qua a Milano. Come va la tua attività?-chiese a Barbara.
-Benissimo. Ora devo andare. -disse Barbara. -Voi restate pure qui, conoscetevi. Ero caduta un'altra volta nella sua trappola. Avevo capito le sue intenzioni: voleva trovarmi un fidanzato. E ci provava da quando avevo cominciato a organizzare matrimoni. Avevo avuto qualche relazione, ma niente di più. Il mio lavoro mi teneva troppo occupata, non si poteva combinare vita sentimentale con la vita che conducevo. Aspettai che se ne fosse andata poi dissi a Davide:-Dì a tua sorella che il suo tentativo è fallito.
-Come?-chiese lui, sorpreso. Dopo avergli spiegato la situazione, lui mi rivelò che Barbara faceva lo stesso con lui. Ed era per questo che aveva colto l'opportunità di lavorare a Londra al volo. -Però potremmo conoscerci e diventare amici. Ma solo se vuoi, è chiaro. L'idea non mi sembrava male e cominciammo a chiacchierare per una decina di minuti. Alla fine dell'incontro, ci scambiammo anche i numeri di telefono.
-A presto!-mi salutò lui. E se ne andò. Mi squillò il cellulare, era Elena. -Abbiamo deciso il testo. Puoi venire qui?
-Certo! Dove abitate?

 
Mi trovavo davanti al palazzo dove abitavano Elena e Andrea. Citofonai, poi andai nel loro appartamento.
-Ciao sorellina.-la salutai.
-Ciao Giulia. Entra pure. Entrai nell'appartamento e non potei non notare il salotto magnifico. Mi sedetti su uno dei divani e presi il mio fidato tablet. Dalla cucina uscì Andrea e, alla mia vista, si bloccò.
-Tutto bene?-chiese Elena, notando la sua faccia che esprimeva perplessità.
-Sì...-rispose Andrea. -Lei è...tua sorella?
-Sì, sono la sorella di Elena. E vedo che sei in gran forma dall'ultima volta che ci siamo visti.
-Vi conoscete già?-domandò Elena sorpresa.
-Sì. -confermò Andrea. - Ha organizzato il matrimonio di una mia parente.
-Un bellissimo matrimonio. -aggiunsi, neutra.
-Purtroppo la tua previsione era giusta. -ribatté lui. -Si sono lasciati dopo un anno.
-Innanzitutto, non è colpa mia se si sono lasciati. Se non erano fatti l'uno per l'altra, dovevano accorgersene. 
-Non farà previsioni sul nostro matrimonio, vero?-chiese Andrea ad Elena, preoccupato.
-Non le farò. Possiamo lasciare indietro il passato adesso? Qual è il testo che avete scelto?
Elena mi dettò il testo e mostrai il risultato.
-Wow! E' stupendo!
-Dovete scegliere la busta. Io avrei già un'idea. Mostrai loro la busta che avevo immaginato giusta per il loro matrimonio. Approvarono.
-Ci sarebbe un problema con i testimoni. -dissi, dopo aver inviato tutto alla mia cartoleria di fiducia. 
-Ho già deciso chi sarà la mia testimone. Sarà una mia amica. -mi interruppe Elena.
-Se non si ritira la tua amica, credo che dovrete cercare un altro testimone. 
-Marco si vuole ritirare?-chiese Andrea, avendo capito dove volevo arrivare. Confermai.
-Ma perché?
-I grandi misteri del cervello dell'uomo. -dissi io, sarcastica. -Parliamo dell'abito di Andrea?
-Un'altra volta.-disse Elena. -Dove abita Marco?Le diedi l'indirizzo e lei uscì. Dopo qualche minuto dissi che me ne dovevo andare.
-Aspetta un attimo. - mi disse Andrea, prima di farmi uscire. -Perché il matrimonio di mia cugina non ha funzionato?
-Non era una coppia ben amalgamata. Ma solo loro sanno perché non ha funzionato. Se avevano qualcosa che non andava e hanno cercato in tutti i modi di risolverla, significa che si si amavano. 

 
Elena intravide Marco su uno dei punti del Naviglio. Fermò l'auto e scese. 
-Marco!-esclamò, mentre correva verso di lui. Lui riconobbe la voce tanto familiare e si fermò. Stava pensando a che fare, dire o no a Elena che la amava. Non sapeva che cosa sarebbe successo se glielo avesse detto e aveva il cuore in pena.
-Ciao Elena. -la salutò.
-Perché non vuoi fare da testimone ad Andrea?
-Perché non posso essere testimone del futuro marito della donna che amo.
-Come?
-Ti amo. -confessò Marco, non pensando ulteriormente. Poi se ne andò, lasciando Elena sbalordita. Il ragazzo che amava fin dai tempi del liceo aveva detto che la amava...

 
Ero nel mio salotto. Stavo leggendo l'ultimo libro di Elena: lo trovavo interessante e bellissimo. Stavo per iniziare un nuovo capitolo quando mi squillò il telefono. Era lei.
-Dimmi. -risposi.
-Devo assolutamente vederti. -disse Elena, supplicante.
-Dove?-scattai in piedi.
-Al bar in Galleria Vittorio Emanuele.
In meno di mezzora fui lì.
Che è successo?-chiesi, sedendomi davanti a mia sorella. 
-Marco. Incredibile come un nome, una sola parola possa allarmarti così tanto. Che cosa aveva combinato per aver sconvolto così tanto Elena, che di solito era tranquilla?
-Mi ha detto che mi ama. -continuò Elena, sconvolta.
-E...tu lo ricambi?
-Il problema è che sono innamorata di lui dai tempi del liceo. Quando ho incontrato Andrea, credevo di averlo dimenticato, che fosse una storia passata. Dopo averlo rivisto dopo tanto tempo sono risaliti, dopo che li avevo seppelliti avendo incontrato Andrea. Non potevo amare un uomo essendo innamorata di un altro, non era un bene per quest'uomo. Che cosa faccio adesso.
-Calmati. Tu ami Marco. Ma ami anche Andrea? Dovresti esserne sicura; se tu non lo fossi, questo giustificherebbe il fatto che mi hai telefonato così urgentemente.- Non avendo ricevuto alcuna risposta, continuai. - Dovresti valutare come ti senti con l'uno e con l'altro. 
-Tu sai bene com'è fatto Marco. Non era proprio responsabile al liceo.
-Ma poi è cambiato.
-E' che con lui mi sento come se niente di brutto possa succedermi. Mi sento al sicuro. Andrea mi dà sicurezza, ma non è la stessa cosa. Io sono certa di amarli entrambi.
-Perché hai creduto di aver dimenticato Marco?
-Mi sentivo bene con Andrea. Lui è affettuoso, dolce, innamoratissimo di me. Quando mi ha chiesto di sposarlo, ho pensato che fosse la cosa migliore che potessi fare. Ti giuro che pensavo di amarlo davvero fino a qualche giorno fa!
Sentii la suoneria del mio telefono. Chiunque fosse, io rifiutai la telefonata: mia sorella era più importante di chiunque altro.
-Perché quando eravate al liceo, non hai detto a Marco che lo amavi?
-Temevo di rovinare la nostra amicizia. Lui era ed è molto importante per me e il solo pensiero di perderlo mi uccideva. Soffrivo, perché avrei voluto che fossimo qualcosa di più, ma non potevo pensare di essere rifiutata proprio da lui e allontanata di conseguenza. Eravamo ragazzi, dovevo capirlo che non ci saremmo mai più rivisti dopo la maturità e ho messo il mio cuore in pace, tra agonia al pensiero di non vederlo mai più e sollievo. 
-E se tu non avessi mai incontrato Andrea e avessi incontrato Marco qualche giorno fa, come avresti reagito?
-Dopo quello che mi ha detto, credo che l'avrei baciato immediatamente. E mi sono trattenuta perché sono fidanzata.
-E se dovessi scegliere tra Marco ed Andrea?
-Non ne ho la più pallida idea. 
-Riflettici su. Non dirlo ad Andrea, potrebbero scoppiare gelosie. Lasciati guidare dal cuore, come sempre. Ti indicherà la strada giusta.
Il cellulare squillò di nuovo. - Ma chi è che continua a cercarmi?-esclamai. Vidi il nome di Davide sul display.
-E' il tuo fidanzato?
-No, sono sola. E' il fratello di una mia amica, tradotto: uno dei tanti tentativi di farmi fidanzare con qualcuno.
-Almeno tu non devi scegliere tra due persone che ami.
-Fidati, forse è meglio avere due uomini da amare che non averne nessuno.
-Deduco quindi che ti dispiace essere sola.
-Starei molto meglio se avessi qualcuno
-Su, rispondi. Forse è l'uomo della tua vita. - scherzò Elena. Salutai mia sorella e risposi.
-Giulia?-disse la voce profonda di Davide.
-No, ristorante cinese, ti dico le specialità?-dissi io, ironica.
-Vedo che non ti manca il senso dell'umorismo! 
-Più che altro ironia.
-Comunque sia, sabato sera sei libera?
-Credo di sì. Perché questa domanda? 
-Perché vorrei invitarti a cena, per approfondire la nostra recente conoscenza.
-Non è una cattiva idea. Dove? Mi disse il nome del ristorante e accettai. Ci salutammo. E pensai solamente "Accidenti a Barbara!"

 
Mi trovavo davanti al ristorante. Piuttosto carino, dovetti ammettere. Pensai che Davide fosse già arrivato ed effettivamente mi venne incontro. Dopo aver ordinato, mi fece alcune domande sul mio lavoro, sulla mia vita. Quando mi chiese se fossi laureata e scoprì che ero laureata in Psicologia, si stupì molto sulla mia deviazione di carriera. Era piacevole parlare con lui. -Che matrimonio stai organizzando attualmente?
-Quello di mia sorella. 
-Vedo che sei piuttosto curiosa.
-Mia sorella ama anche l'ex testimone del futuro sposo. 
-Che cosa?
-Storia complicata e non vorrei rischiare di confonderti.
-Al momento ho testa e corpo qua. Dì tutto. 
-L'aspirante testimone del fidanzato di mia sorella la ama, e anche lei lo ama, ma è divisa tra lui e il suo futuro marito. Il testimone e lei si conoscono da molto tempo.
-Immagino che Barbara sappia già di questo triangolo. 
-Lo sa.
-E cosa succederebbe se il matrimonio venisse annullato? Se tua sorella scegliesse l'altro? Fossi in te, mi arrabbierei, dopo tanta fatica!
-Più che altro in questi casi sono gli sposi a lamentarsi, per via di tutti i soldi buttati in un matrimonio non celebrato.
-Perché non sei fidanzata? Insomma, al momento mi hai fatto una bella impressione. Ah, ah! L'aveva tenuta per ultima la domanda cruciale.
-Non ho ancora trovato la persona giusta. Non sembra, ma sono terribile.
-Non ci credo! Comunque penso che l'avresti già potuta incontrare e non lo sai ancora. - concluse Davide, misterioso. 

 

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Capitolo 3
*** Sfoghi e decisioni ***


-Complimenti!-esclamai, quando vidi Marco.
-Ciao Giulia. Immagino che tu sappia che io...-disse lui, imbarazzato.
-Che hai detto a Elena che la ami? Sì, l'ho saputo, me l'ha detto. -risposi.
-E...come sta?
-Confusa, questo è certo. -dissi, ricordando come stava mia sorella l'ultima volta che l'avevo vista.
-Ma lei lo dirà ad Andrea o farà finta che non è mai successo?
-Sai benissimo, forse più di me, che non farebbe né l'uno né l'altro. -ribattei. -Tu cosa farai invece? Interferirai col matrimonio? Non è tutto perduto: non si sono ancora sposati.
-Ma si sposeranno e tra due mesi. Aspetta, ma tu sei contro il matrimonio?-disse Marco, improvvisamente sospettoso.
-Organizzare matrimoni non consiste soltanto nell'organizzare matrimoni, credimi. Quello è soltanto superficie. Io sono una wedding planner piuttosto particolare, studio i miei clienti con attenzione, e so per certo che Elena e Andrea non sono ben amalgamati. Non sono contro il loro matrimonio, credo solo che non sia giusto.
-Elena...mi ama?-chiese Marco, che aveva afferrato il senso della frase.
-Io sono dalla tua parte, non ho detto che Elena ti ama. -risposi. Doveva capirlo da sé, Marco, se era ricambiato o meno. Non lo facevo per divertirmi, volevo seriamente che la situazione finisse per il meglio. Non volevo impicciarmi troppo nella situazione, potevo soltanto farli ragionare. 
-Ma ciò non significa che Elena non mi ami. Anche se non l'hai detto, potrebbe. -obiettò Marco. Cavolo Elena, prenditi Marco e lascia Andrea, pensai. 
-Se ami veramente mia sorella, lotta per lei. -dissi solamente. 
-Ma sa che tu la pensi così?
-No. Ora devo andare, ciao!
Raggiunsi Il vestito della sposa, entrai e vidi Barbara che si stava annoiando. Strano, di solito trovava sempre qualche modo per intrattenersi.
-Ciao. - mi salutò lei, alzandosi dal bancone.
-Ciao Barbara.
-E' successo qualcosa?
-Marco ha detto che Elena che la ama, Elena è confusa perché lo ama da sempre potremmo dire, ma ama anche Andrea e quindi non sa se vuole sposarsi ancora con lui oppure no.E credo che cambierò lavoro, perché ho una splendida laurea in Psicologia che non-sto-utilizzando!-esclamai, sottolineando le ultime parole.
-Calmati, Giulia! Di solito sei la donna più calma del mondo intero! -esclamò Barbara. -Hai un bellissimo lavoro, studi a fondo i tuoi clienti e capisci al volo le loro paure, aiutata anche dalla tua splendida laurea in Psicologia. Non dire che non utilizzi la tua conoscenza della natura umana, perché non è così.
-Ma io questo lavoro non lo volevo fare! -esplosi. - Ogni volta che organizzo un matrimonio, una parte di me mi ricorda che non ho nessuno nella mia vita. Perché devono coinvolgere altre persone? Il matrimonio dovrebbe essere una cosa intima!
-Giulia, calmati, per favore. - ripeté Barbara. Il mio sfogo improvviso era una sorpresa sia per lei che per me. - Le persone hanno bisogno di te. E riguardo al fatto che sei sola, non significa che tu non sia bella, affascinante e via dicendo. Sei sola perché al mondo ci sono solo uomini superficiali e non vanno oltre alla corazza che ti metti ogni giorno.
-Tranne tuo fratello. -dissi. Le parole mi scivolarono, senza che io potessi trattenerle.
-Come?-chiese Barbara.
-Ieri sono uscita con tuo fratello e quando ha saputo che ero ancora single, è rimasto sorpreso.
-Lui ha incontrato solo donne che pensavano solo al suo conto in banca, ecco perché è rimasto sorpreso.
-Per caso speri che io e Davide ci mettiamo insieme o cose del genere?
-Mi piacerebbe, siete le persone migliori che io conosca. Ma dipende solo da voi.

 

-Pronto?-rispose Elena al telefono, dimenticando di guardare chi la chiamava.
-Elena, sono Marco. 
-Perché mi hai chiamata?-chiese Elena, improvvisamente turbata. 
-Vorrei capire se mi ricambi oppure no.
-Vorrei ricordarti che sto per sposarmi.
-Non vuol dire niente. Non sempre ci si sposa con la persona che si ama.
-Io amo Andrea, d'accordo? -Elena disse questo tentando di essere decisa, ma proprio con questo diede un po' di speranza a Marco. - Il mio sentimento nei suoi confronti non sono cambiati. Marco, non opporti al nostro matrimonio, fallo in memoria della nostra vecchia amicizia.-E con questo chiuse quella telefonata.
-Va tutto bene, Elena?-chiese Andrea, entrando nello studio. 
Ultimamente Andrea vedeva Elena piuttosto pensierosa, distaccata. I motivi potevano essere i preparativi, ma in quel caso sarebbe stata piuttosto chiacchierona. Forse Elena la prendeva in modo diverso: era presa, ma non lo mostrava. Del resto, anche se era una ragazza gioiosa, riusciva anche a trattenersi. Ma non sembrava pensasse ai preparativi. Non erano in ritardo, da quanto aveva capito, e Giulia era un'organizzatrice di matrimoni perfetta, e questo era per esperienza personale.Anche se il matrimonio tra sua cugina e il fidanzato di allora di lei era andato male, i preparativi erano stati impeccabili. Allora cosa teneva lontano da lui la sua futura moglie? Doveva assolutamente scoprirlo. Così, quando vide Elena seduta in studio a scrivere al computer, le si avvicinò e le chiese se stesse bene. Alla sua domanda, Elena si finse sorpresa(dopo essersi ripresa velocemente dalla telefonata), anche se sapeva benissimo di essere stata silenziosa ultimamente. 
-Sì, sto bene, perché me lo chiedi?
-Ti vedo un po' strana. Da quando hai incontrato Marco, sei tesa. Spero che siano impressioni, ma poche volte mi sbaglio.
-E' solo stanchezza, non preoccuparti. Gli editori mi stanno addosso col nuovo libro, vogliono i primi capitoli entro una settimana. Mi hai già visto quando sono a corto di ispirazione, la supererò. E' che non ho mai tempo, tra il lavoro e i preparativi, a scrivere, o tentare di scrivere. E' come cercare di buttare qualche riga dal nulla, è praticamente impossibile con me, solo che non lo capiscono. Avrei dovuto tenerlo per me che stavo scrivendo un nuovo libro, come hai detto tu. 
-Ma ne hai parlato con loro? Sanno che ultimamente sei molto occupata e hai poco tempo per il nuovo libro?
-Gliel'ho detto, ma non accettano scuse. Cercherò di farmi venire in mente qualcosa.
-Ma non stressarti, non fa bene né a te e mi fa preoccupare.
-Non mi stresserò.  
-Hai scoperto perché Marco non vuole farmi da testimone?
-Il periodo in cui si celebrerà il matrimonio dovrà partire per lavoro. -mentì Elena.
-Mi dispiace. -commentò Andrea. -I preparativi come vanno?
-Perfettamente. Per fortuna Giulia conosce ciò che desidero. 
-Anche se non apparirà tutto perfetto, per me lo sarà. Mi sposerò con la donna che amo, il resto non conta.
-Andrea, non pensavo fossi così romantico!-tentò di scherzare Elena, mentre moriva dentro.
Andrea non si meritava una donna che aveva il cuore diviso a metà, non meritava una donna piena di dubbi, non meritava una donna piena di bugie.
-Sto dicendo la verità. Spero che sia lo stesso anche per te.
-Lo è. Ti amo e voglio sposarti, non sono mai stata così sicura in vita mia. -disse Elena. Ma entrambi non sapevano se credere nelle sue parole. 


Marco continuava a pensare alle parole di Giulia. "-Tu cosa farai invece? Interferirai col matrimonio? Non tutto è perduto: non si sono ancora sposati". Era rimasto sorpreso. Fino all'annuncio del matrimonio tra Andrea ed Elena, non la conosceva personalmente. Elena l'aveva sempre descritta come una ragazza riservata, sincera, studiosa, intelligente e abbastanza razionale. E, dopo averla incontrata, non sapeva con certezza se nel carattere di Giulia fosse inclusa la razionalità. L'amore non è forse irrazionale? Spesso gli uomini soffrono per amore non perché la persona amata fa soffrire, ma perché cercano di scegliere solo col cuore o solo con la testa, e quando questi entrano in collisione, il dolore e la confusione, soprattutto la confusione, sono assicurati. Siamo la causa della nostra stessa infelicità. E l'amore è soltanto una delle condizioni. L'uomo è dotato di logica ma anche di istinto, deve capire come utilizzarli entrambi per raggiungere la sua felicità. L'amore è illogico, ma a volte usare soltanto il cuore in affari amorosi porta a una sofferenza incredibile. Lo stesso se si è decisi a usare la testa. In qualunque affare amoroso, che vada in porto o ci lasci sofferenti, noi siamo le vittime: che sia piacevole o meno, dipende dai casi. Tornando a Marco, pensava costantemente al fatto che Giulia dicesse che Andrea ed Elena non erano ben amalgamati. Questo poteva dargli qualche speranza. Ma ogni speranza era negata se Elena non lo amava. Era da folli partire sapendo l'esito negativo. Ma l'amore non è folle? Folle come il destino di Marco: che gli aveva fatto capire di amara una ragazza che conosceva da tutta la vita solo quando lei stava per sposarsi con un altro. Che brutto scherzo.


Certo che il destino mi ha giocato proprio un brutto scherzo, pensò Elena. Ero sicura, quando ci eravamo separati, che non ci saremmo ritrovati più e che il mio amore non sarebbe mai stato corrisposto, non aveva speranze. Avevo deciso quindi di dimenticarmi di lui, del mio amore e degli anni trascorsi insieme. E proprio ora che ho cominciato a vedere meno nitido il ricordo degli anni passati, lui torna, portando in superficie ciò che ho inutilmente cercando di affondare. Devo parlare con lui, anche se rischierò di rovinare tutto ciò che faticosamente ho costruito. Quindi si alzò, prese la borsa e le chiavi e uscì dalla porta. Che cosa avrebbe detto, l'avrebbe scoperto più tardi.

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Capitolo 4
*** Piani e bugie ***


Anche se ero una wedding planner che ci teneva molto al suo lavoro, ero prima di tutto una donna, con dei sentimenti. In casi come quello di mia sorella, parlavo con l'improvviso spasimante, per capire se davvero amava la sposa. Poi mi accertavo dei sentimenti di quest'ultima. Poco contava se l'intero matrimonio sarebbe crollato, a me non interessava creare feste perfette, ma se le coppie erano perfette. Considerato che Marco amava davvero Elena, ed Elena amava Marco, non ero tanto sicura di continuare i preparativi, eppure lo feci. Che sperassi che Elena si rendesse conto dello sbaglio che stava commettendo con l'avanzare dei preparativi, nessuno lo sapeva. E nessuno sapeva neanche che facevo capire a Marco che cosa si stava perdendo. Era chiaro però che mi impegnavo meno del solito, sicura com'ero che quel matrimonio sarebbe stato annullato. Non stavo facendo schifo, anzi stavo preparando tutto minuziosamente ma anche con fretta. Barbara se ne accorse e un giorno alla boutique mi disse:-Tu hai un piano. Lavori di più quando metti in gioco la tua parte sensibile.
-In effetti ho un piano. Devo far capire a due persone che cosa stanno combinando.
-Oh, vedrai che se ne renderanno conto. Piuttosto, con Davide come va?
-Non pensavo che un ragazzo tanto amabile potesse essere il fratello di un'insopportabile pettegola.
-Wow, la signorina Giulia ha detto che un ragazzo è amabile. Devo sospettare un matrimonio in vista?
-Sempre a saltare a quello, eh?
-Come ha detto il tuo amatissimo Mr Darcy...
-La fantasia di una donna è molto veloce, passa dall'ammirazione all'amore e dall'amore al matrimonio in un attimo. E ha perfettamente ragione!
-Scommetto che te lo rileggerai quel libro.
-Esattamente.
-Quindi tu e Davide vi state vedendo?
-Ogni tanto usciamo.
-Come ti sembra?
-Te l'ho detto, sembra amabile. Non dico altro prima che tu possa fantasticare su un ipotetico matrimonio.
-Ricordati che sei una donna, prima di una wedding planner. Ti dovrai innamorare prima o poi.
-E tu speri che sia tuo fratello il prescelto.
-Una parte di me sì, ma non perché è mio fratello, ma perché so com'è fatto e sarebbe davvero la persona giusta per te.
-Barbara, ho un'alta opinione di Davide: è intelligente, sensibile, simpatico e generoso. Non è un uomo scontato. E se mi innamorassi di lui, potrei anche dimenticare che saresti mia cognata.
-Sempre a scherzare su di me!
E scoppiammo a ridere, come due ragazzine.


Elena aveva parlato con Marco. Cercando di ignorare il suo forte imbarazzo, soprattutto perché indossava jeans e maglietta aderente e la vista le faceva un grande effetto, gli aveva detto che aveva detto ad Andrea che non avrebbe potuto fare loro da testimone per un viaggio improvviso. Gli aveva detto che amava Andrea, cosa tutt'altro che vera, e che se la amava davvero, avrebbe dovuto rispettare la sua scelta. Il cuore di entrambi soffriva, uno perché mentiva e rinunciava alla felicità per senso di dovere, e l'altro perché veniva rifiutato e gli veniva chiesto di lasciar andare quella che forse era l'unica possibilità di amare. Marco disse solo che avrebbe rispettato la sua decisione, poi Elena se ne andò. I giorni successivi furono uno strazio per lei: continuava a pensare a Marco, poi le venivano i sensi di colpa perché Andrea non meritava questo, e poi pensava alla strada che aveva scelto: infelicità assicurata. Forse l'amore che Andrea nutriva per lei era abbastanza per entrambi da farle immaginare di provare amore nei suoi confronti, ma i primi tempi sarebbero stati pieni di rimpianti. Se avesse scelto l'altra, avrebbe fatto soffrire Andrea, e questo lui non lo meritava: era fin troppo generosa per lasciarlo di punto in bianco a un mese dal matrimonio. Sarebbe stata felice con Marco, se lo avesse scelto? Tutto questo ammasso di sentimenti la distraevano, sia dal lavoro che dai preparativi. Me ne accorsi quando, mostrandole una bomboniera davvero orribile, aveva commentato dicendo "Va benissimo". Capii che era davvero da un'altra parte, quindi dissi solo:-Elena, sai che puoi mettere fine a tutto questo, vero? Sei sempre stata abbastanza razionale, ma questo è proprio il momento sbagliato. Va da Marco e digli che lo ami dai tempi dei tempi, diglielo che vuoi solo lui. Andrea soffrirà, ma è forte e capirà. Ti ama troppo per essere arrabbiato con te. Chi se ne frega di tutto il lavoro sprecato, sul serio! L'importante è che non ti sposi con la persona sbagliata.
Elena, che in situazioni normali mi si sarebbe scagliata contro dopo un simile discorso, se ne stette zitta. Di impulso la abbracciai, facendole capire che non la stavo rimproverando.
-Puoi ancora annullare il matrimonio. E non pensare che sarei arrabbiata perché mi sono impegnata così tanto, anzi ne sarei felice. Manca ancora un mese. Puoi ancora farlo.
-Io adesso vado. -disse lei, dopo un lungo silenzio.
-Ok. -dissi. Era appena uscita quando ricevetti una telefonata da Davide. Stranamente stavo aspettando con ansia una telefonata. Ultimamente eravamo usciti tanto e avevamo scoperto molte cose in comune. Era piacevole parlare con lui, era davvero il ragazzo che avevo sperato di incontrare. Il mio ideale era sempre stato il personaggio descritto da Jane Austen, ma il fratello della mia migliore amica mi stava cambiando tutto. Mi resi conto di essermene innamorata quando stavo aspettando che arrivasse a casa mia per prendermi. Ero agitata e non volevo rendermene conto. Non sapevo quanto potessi affidarmi al mio cuore: quasi sempre combinava guai.


Marco non sapeva che fare. Lasciarla andare oppure impedire il matrimonio? Poi pensava ad Andrea. L'amore che il suo amico-e rivale-provava per Elena lo paralizzava. Era sempre stato un bravo ragazzo, non meritava questo. Forse è per questo che Elena non lo ha lasciato. Forse mi ama ma non vuole infliggere dolore. Sarebbe da lei, si ritrovò a pensare. Ma non può rinunciare alla felicità. Comunque causerebbe sia la sua infelicità, quella di Andrea e la mia. Doveva parlarne con Giulia. Doveva capire se il matrimonio si potesse annullare oppure se era costretto ad arrendersi.


-Di cosa dovevi parlarmi?-chiesi, osservando Marco che era davanti a me e continuava a camminare su e giù per il salotto. -Calmati, innanzitutto. -aggiunsi. Lui si sedette. -Dimmi pure.
-Dovrei insistere con Elena o lasciarla perdere? Entrambi sappiamo com'è fatta. E' generosa, e mette il bene degli altri prima del suo. Se mi amasse, anche se mi amasse, sposerebbe comunque Andrea, ma condannerebbe all'infelicità tutti e tre. Se non mi amasse...
-I segreti che Elena custodisce nel suo cuore raramente li condivide con me, e raramente io svelo i segreti altrui. Tu pensi che ti ama? Pensi che sia la sua generosità a far condannare non solo lei stessa, ma te e Andrea, all'infelicità? E allora sei dalla persona sbagliata. Ma perché pensi che ti ama?
-Quando è venuta da me a dirmi che ama Andrea, non sembrava lei.
-Manca meno di un mese al matrimonio: fossi in te, passerei alla boutique domani, non ci sarà Andrea. Falle domande sul matrimonio, cose così. Cerca di capire se è davvero felice, anche se sarà taciturna. Fatti un'idea.
-Mi ha detto di lasciarla andare.
-Se ama Andrea, non ti farebbe avvicinare. Se domani non ti caccia...
-Io non so come farei senza i tuoi consigli.
-Prego. -dissi, sorridendo. Bisognava far capire ad Elena che quello che stava facendo era una delle più grandi cavolate dell'anno. Ne valeva della sua felicità. E poco importava se poi si arrabbiava con me, un giorno mi avrebbe ringraziata.


Giulia era appena andata in un'altra stanza della boutique quando Elena vide entrare Marco. Il suo cuore perse un colpo. Cerco di mantenere la calma. 
-Che cosa ci fai qui?-gli chiese, cercando di capire se essere arrabbiata con lui, con Giulia, oppure felice di vederlo.
-Volevo vedere come andavano i preparativi. -rispose lui.
-Grazie dell'interessamento, ma non lo prenderò come un atto di interessamento al mio matrimonio quando è una scusa per vedermi. Che cosa ci fai qui?
-Te lo chiedo per l'ennesima volta: tu lo ami?
-Ah, ti interessa solo quello.
-Rispondimi sinceramente e ti lascerò in pace per sempre.
-Perché ne dubiti?
-Perché non hai raccontato tutto ad Andrea?
-Io volevo evitare di...
-Se tu fossi certa del tuo amore per lui, glielo avresti detto senza problemi, mi sbaglio?
-Se non lo amassi, avrei già annullato il matrimonio.
-Sappiamo entrambi che non lo avresti fatto. Perché sei generosa, e detesti infliggere dolore agli altri. E' una delle tante ragioni per cui sono innamorato di te.
-Ti prego, lasciami in pace.
-Se lo fai per senso di dovere, condannerai all'infelicità te, tuo marito e la persona che ami. Pensaci.
Marco uscì dalla boutique com'era entrato e lasciò Elena scioccata. Forse aveva ragione...

 

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Capitolo 5
*** Scoperte sconvolgenti e ritirate ***


Penultimo capitolo.

-C'è qualcosa che non va in Elena ultimamente. -mi disse Andrea. Era venuto senza preavviso, ma immaginavo il motivo della sua visita.
-In che senso?
-E' distratta, distaccata...pensierosa. Ci parliamo poco. Vorrei credere che siano i preparativi ma credo ci sia dell'altro. E' troppo silenziosa. Ti ha raccontato qualcosa?
-No, niente. Credo che dovresti chiederle che ha.
-E se non volesse più sposarmi? Magari è per questo.
-Dovresti parlarne con lei.
Andrea se ne andò. Quella sera dovevo uscire con Davide. Quasi non ci facevo caso che uscivamo fin troppo ultimamente. Il problema era: lui era interessato a me? Io cercavo di essere disinvolta e di controllarmi ma c'erano momenti in cui lui era chiacchierone e volte in cui era pensieroso. Chissà che cosa gli stava succedendo. Sentii il citofono, era lui. Scesi e lo vidi un po' preoccupato, anche se tentò di sorridere quando mi vide. 
-Tutto bene?-chiesi, preoccupata.
-Sì, certo. -rispose, cercando di essere allegro. Raggiungemmo il ristorante a piedi, era poco lontano.
-Come va col matrimonio di tua sorella?-mi chiese.
-Un casino totale. Si vuole sposare anche se ama un altro. E' troppo generosa.
-Non vuole far soffrire l'uomo che sta per sposare. E' comprensibile.
-Ma così farà soffrire tutti e tre. Comunque, come mai avevi l'aria preoccupata prima?
-Io devo ritornare a Londra. La forchetta che tenevo in mano cadde sul tavolo.
-Perché?-chiesi, forse con troppo stupore.
-Devo sistemare delle faccende. -disse lui soltanto, dispiaciuto. -Tornerò. Non te ne accorgerai nemmeno. Sembri sconvolta. Sicura di stare bene?
-Sì, io... sono solo un po' sorpresa. -dissi, confusamente. -Quando parti?
-Domani. Già domani?, pensai, ma mi trattenni. Dovevo sembrare già fin troppo dispiaciuta. 
-Barbara lo sa già, credo.
-Sì, ma le ho detto di non dirti nulla.
-Sai quando tornerai?
-Presto.
Il resto della serata fu silenzioso. Quando tornai a casa, crollai. Mi ero davvero innamorata?


Il giorno dopo, decisa a saperne di più, andai da Barbara e le chiesi se sapesse il motivo per cui Davide era dovuto partire.
-So la vera ragione, Giulia, ma spero che non mi incolperai di averti omesso dei dettagli; fino a qualche giorno fa non ne ero a conoscenza nemmeno io. Davide è fidanzato ed è ritornato a Londra perché là abita la sua ragazza. E credo che si sposeranno. -disse Barbara, seria. Mi impietrii sentendo quelle parole.
-Giulia, stai bene?-mi chiese, vedendomi probabilmente sbiancata e sull'orlo delle lacrime.
-Non lo so, davvero. -dissi, tentando di ricompormi. -Barbara, le tue speranze si sono avverate parzialmente. Amo tuo fratello e lui sta per sposarsi con un'altra. Ti prego, non dire niente. E' un amore appena iniziato e finirà presto, aiutato dal pensiero che non potrà mai essere mio. Sto bene, sono solo un po' scossa. Mi passerà.
-Io...
-Sta tranquilla. Adesso iniziamo a lavorare. Quelle ultime tre settimane  mi buttai anima e corpo nel matrimonio di Elena pur di scordarmi di Davide. Qualche giorno dopo andammo nella chiesa predestinata e scegliemmo le decorazioni floreali e la musica. Come avevo previsto, aveva scelto delle azalee, fiori stupendi che aveva da sempre amato; in quanto alla musica, optò per qualcosa di tradizionale, non troppo notevole. A quel punto bisognava pensare al ricevimento. Scegliemmo una sala di un palazzo lì vicino, grande, ariosa e accogliente. 
-Ti ricordi quel giorno in cui nostra madre tirò fuori una boccetta di profumo e tu esclamasti "Festa stile impero"?-disse Elena, che era entrata per prima nella sala.
-Me lo ricordo bene. Da là è partita la mia passione per l'organizzazione delle feste.- dissi, sorridendo al ricordo.
-Quando sono entrata in questa sala, ho subito pensato a "Festa stile impero"!-continuò Elena. - Quelle tende lo suggeriscono. Sui vari tavoli tondi che già sono qua potremmo mettere dei vasi di vetro con dei fiori, magari rose rosa o rosse. Ci sono delle colonne in vari punti, potremmo metterci qualche nastro color pesca. Non sarà vuota questa sala, ma non apparirà troppo piena. Poi pensavo a una piccola orchestra e delle coppe per il brindisi. Ok, mi sto facendo prendere dall'entusiasmo. -disse, cercando di fermare l'improvvisa creatività.
-No, va avanti, è interessante. Basta che piaccia a te e ad Andrea.
-Ci piacerà. -replicò Elena, sorridendo. La osservai attentamente, per capire se stesse recitando o meno. Non sembrava del tutto sincera quando l'aveva detto, forse pensava a Marco mentre descriveva come doveva essere la sala.
-Ottimo, ne parlerò col direttore del palazzo. Ora parliamo di ciò che mangerete. Discutemmo a lungo sul menu e alla fine riuscimmo a compilarlo. Avrei detto anche questo al direttore.
-La sala dovrebbe essere pronta esattamente una settimana prima del matrimonio, perciò tra due settimane. -dissi ad Elena.
-Perfetto. Senti, devo parlarti di una cosa. L'altro giorno alla boutique è venuto Marco e mi ha detto delle cose che mi hanno fatto pensare e credo tu sappia di che sto parlando. E so che gli hai detto di venire e che l'hai fatto per il mio bene, quindi non me la prenderò con te. Secondo te sto facendo la cosa giusta sposando Andrea?
-Se non hai dubbi su ciò che provi per Andrea, fai benissimo. Ma è meglio non confondere l'amore con il senso di dovere. Se ami Marco, stai facendo un errore immenso. Hai ancora tre settimane, pensaci. Potresti perderli entrambi. Elena ascoltò con attenzione, poi non disse più nulla sull'argomento quel giorno.
-Come va con tentativo di fidanzarti di Barbara?
-Partito per Londra, si è scoperto che è fidanzato, forse si sposa e io sto cercando di non pensare a quei tempi in cui nutrivo qualche speranza su un possibile futuro insieme. Penso rimarrò zitella a vita, cercando di consolarmi leggendo Jane Austen e a guardare vecchie fotografie dei matrimoni che ho organizzato per ricordarmi che non sono una fallita.
-Che brutta prospettiva. - riuscì a commentare Elena, che comunque sapevo era dispiaciuta per me.
-Oh, in confronto alla prospettiva di prima non è cambiata di molto. Solo che prima non ero innamorata. -replicai.
-Ti conosco abbastanza da dire che lo sei davvero ora. So che non sei una donna così sentimentale, sei più razionale e tenti di far apparire ciò che provi meno serie di quel che è in realtà, Siamo entrambe condannate alla generosità: io facendo ciò che è giusto e tu non facendo preoccupare gli altri perché sai che significa essere preoccupati per qualcuno. Gli altri possono approfittarsene però.
-E noi due lo sappiamo bene. -dissi, ricordando come entrambe facevamo da "psicologhe" ai nostri compagni di classe o dando loro i compiti già fatti. Il risultato era che amavo poche persone al mondo intero e il resto lo disprezzavo. Regna l'incoerenza, il caos, la distruzione, la falsità, l'avidità. In fondo qualche speranza di un mondo migliore ce l'avevo, ma venivano sempre meno ogni volta che si presentava una delusione. Ecco, ero incoerente pure io: detestavo il mondo intero ma qualche speranza ce l'avevo. E non l'avrei mai avuta se non fosse per Elena, per Barbara e per pochi altri. Erano l'eccezione che mi faceva andare avanti e sperare. Anche Davide mi aveva deluso, non dicendomi che era già occupato. Non che alimentasse le mie speranze durante le nostre uscite, ma non le smorzava nemmeno. Non avrebbe dovuto fermarsi a chiacchierare con me e invitarmi ad uscire. Lo potevo giustificare se non aveva proprio idea che potessi innamorarmi di lui. In fondo era sempre quel bravo ragazzo che io stessa avevo descritto a Barbara. Stavo pensando a tutto questo quando sentii la suoneria del mio cellulare dalla borsa. Era Marco.
-Ciao, sono con una cliente. -dissi, rispondendo alla telefonata.
-Sei con Elena?-chiese lui.
-Sì.-dissi, gettando uno sguardo verso Elena, che stava sfogliando un catalogo dopo il mio lungo silenzio.
-Ho deciso di lasciarla andare. Insomma, non può essere così folle da sposarsi con un uomo che non ama.
-Oh, lo può essere, fidati. -replicai.
-Non a questo livello, Giulia. Se cambiasse idea, se si rendesse conto della cavolata che sta facendo, ci sarò. Non alimenterò le mie speranze, resteranno là, in un angolo del mio cuore. Se non mi ama, me ne farò una ragione. Ho deciso e non cambierò. Arrivederci, Giulia. -disse, chiudendo la telefonata. Io rimasi perplessa. Davvero aveva deciso di lasciar andare Elena? E un altro caso che confermava la mia idea sul fatto che ci condanniamo all'infelicità. Potevo solo sperare che tutti prendessero, anche all'ultimo, la scelta giusta.

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Capitolo 6
*** La scelta definitiva ***


Elena, in un momento di noia, pur sapendo di sbagliare, pensò alla sua amicizia con Marco. Ciò che l'avevo attratta fin da subito a lui era il suo modo di mettere a proprio agio le persone. Era molto gentile, evitava le discussioni ed era anche intelligente, solo non era serio come lui. Era responsabile, ma anche molto istintivo. Ecco cosa l'aveva fatta innamorare di lui. Riusciva a tranquillizzarla con una parola di conforto e un sorriso. La faceva sentire al sicuro. Quando qualcosa non andava, andava da lui e appena lui la stringeva a sé, poteva esserci la fine del mondo ma lei si sarebbe sempre e comunque sentiva al sicuro. Marco non l'aveva mai delusa. Sapeva, sentiva, di essere al sicuro e di potersi fidare di lui. E fu questo che le disse quale scelta fare.
Era nel suo studio, senza ispirazione. Quando lavorava ai romanzi, Andrea la lasciava sola. Mancava una settimana, lo sapeva perché la sala era pronta. Quelle due settimane erano passate in fretta tra gli ultimi controlli dei preparativi, questo avrebbe detto che mancava più di una settimana al matrimonio. Un matrimonio sbagliato, aggiunse tra sé, davanti alla porta chiusa che la separava da Andrea. Sperava di non ferirlo, ci teneva a lui, avendo creduto di amarlo in passato. Aprì la porta, andò in salotto dove sapeva avrebbe trovato Andrea. Prese il respiro e lo chiamò.
-Devo parlarti.
-Dimmi pure. -disse lui, notando che Elena era tesa.
-Questo matrimonio è sbagliato. Io credevo di amarti, ma in realtà amo Marco. Lo amavo già prima di incontrarti all'Università, Ti amavo, ma amo più lui. Non eri un ripiego, anzi sei molto importante per me. Avrei dovuto dirti tutto, ma non volevo ferirti, mi avrebbe spezzato il cuore. Non volevo che pensassi che io fossi una persona orribile. Meriti una donna che ti ami al cento per cento, che non abbia dubbi.
Andrea stette un attimo in silenzio.
-Non sei una persona orribile, Elena. Sei una persona sensibile, di gran cuore, che mette la felicità degli altri prima della propria, ma ora è il caso che segui la tua felicità. Starò bene. Se sarai felice, lo sarò anche io. Va' a cercare Marco.
-Sei una persona davvero speciale, ti auguro tutto il meglio del mondo. -disse Elena, emozionata. Lo baciò sulla guancia, prese le chiavi e uscì da quella casa, forse per l'ultima volta.



Ero davvero preoccupata per la felicità di mia sorella. Mancava poco al matrimonio e lei non accennava a nessun annullamento. Pensavo questo mentre entravo nella boutique di Barbara, per sapere se le modifiche all'abito da sposa richieste da una cliente erano state apportate. Mi accorsi che all'interno della boutique c'era un uomo, e quell'uomo era Davide. Era per caso venuto per chiedere l'aiuto di Barbara per l'abito della sua futura moglie?, pensai, un po' sarcasticamente mentre la ferita che avevo tentato di chiudere si riapriva senza alcuno sforzo. Non volevo né incontrarlo né vederlo, ma fu troppo tardi per andarmene, perché lui si accorse che c'ero anche io.
-Giulia, aspetta. -disse ad alta voce, dato che ero alla porta, girata, pronta ad andarmene.
-Che ci fai qui?-chiesi, girandomi. - Devi chiedere consiglio a Barbara per il vestito della tua fidanzata?
-Come?-chiese lui, sorpreso. Prima ometteva verità, adesso mentiva. Fantastico.
-Sai benissimo di che sto parlando. Sei ritornato a Londra per la tua fidanzata, per sposarla.
-Veramente sono ritornato a Londra per lasciare la mia fidanzata.
Questa volta toccò a me ad essere sorpresa. - P-perché?
-Perché amo un'altra. E volevo chiudere la mia storia con la mia ex perché andava a rotoli già da tempo.
-Chi è quest'altra?
-Sei tu.-disse Davide, che era a un passo da me. Nel giro di un secondo prese il mio viso e mi baciò, senza che me ne rendessi conto. In un attimo mi sciolsi e lasciai che tutto l'amore che potevo dare ad un uomo scorresse senza che io lo trattenessi.
-E' il caso che tu mi dia qualche spiegazione. -dissi.
-Da tempo non mi trovavo bene con quella ragazza, era troppo ossessiva e gelosa. E quando ti ho incontrato, credo di aver capito che eri tu la donna giusta per me. Hai quella vitalità che lei non aveva. Barbara mi aveva parlato tanto e bene di te e per una volta non ha esagerato. Quando fui cosciente dei miei sentimenti per te, ho capito che dovevo lasciarla. Qualche sospetto che tu mi ricambiassi ce l'avevo, ma non volevo illudermi troppo. Ricambiato o meno, dovevo lasciarla. Avrei voluto dirti tutto, ma quella storia doveva essere definitivamente chiusa. Spero che la mia partenza non ti abbia fatto soffrire.
-Non sono stata affatto bene quando sei partito.
-Non me ne andrò più via. 


Aveva cominciato a piovere. Fortunatamente Elena aveva preso la macchina e aveva vagato per Milano, fino a quando non vide una figura che assomigliava a Marco - e forse era un caso che fosse nel punto in cui lui le aveva confessato il suo amore - , uscì, anzi schizzò dall'auto, per poi ricordarsi che pioveva, quasi se ne fosse accorta solo in quel momento. Poco importava, erano poco distanti e si mise a correre.
Marco sentì dei passo dietro di sé e il filo dei pensieri che stava rivolgendo a Elena si interruppe. Forse un altro innamorato arreso, pensò. Ma si girò e si rese conto che era Elena, a pochi passi da lui. Per sbaglio Elena scivolò e per prontezza di riflessi Marco la afferrò.
-Tutto bene?-le chiese, aiutandola a rimettersi in piedi.
-Sì, grazie mille per avermi presa. -disse Elena.
-Che ci fai qui?-chiese Marco, un po' curioso.
-Quando ti ho detto che amavo Andrea, ho mentito. In realtà amo te, da dieci anni. Non dovevo perderti un'altra volta. - disse Elena, tutto d'un fiato.
Vide il volto di Marco accendersi, il sorriso più genuino che avesse mai visto gli apparì in viso. 
-Dato che ci sta piovendo addosso il diluvio universale, direi di andare al coperto. No invece, sinceramente sei molto più bella sotto la pioggia, disse Marco, accarezzandole il viso. Poi, fregandosene altamente di essere sotto il diluvio universale, la baciò, e tutti i problemi che li avevano divisi evaporarono, incapaci di dividerli davvero.



Quando Elena venne con Marco da me a dirmi che finalmente aveva lasciato Andrea e si era fidanzata con Marco, mi lasciai sfuggire un "Era ora!", ma con un sorriso verso i due innamorati. Erano bagnati fradici, ma sorridenti. Sposa bagnata, sposa fortunata, pensai. - Ma per i preparativi? Ne hai parlato con Andrea? - mi ricordai.
-Io direi di non annullare nessun matrimonio. Mi sembra di aver aspettato abbastanza. - rispose Marco, guardando Elena. 
-Mi sembra giusto. - replicai io. Finalmente stavano insieme ed ero felicissima, sia per loro che per me.
Qualche ora prima, dopo il chiarimento di Davide, era entrata Barbara e, quando Davide le spiegò tutto, e vedendo me sorridente, non poté che essere felice. 
In una settimana riuscimmo a sistemare i vari cambiamenti e Marco riuscii a reggere i miei momenti di paranoia. Al matrimonio di Elena e Marco venne anche Andrea. Lo vidi parlare tutto il tempo con Barbara e poco dopo iniziarono ad uscire insieme. Ora stanno insieme, credo che Andrea abbia dimenticato Elena e sia davvero felice con Barbara, che è ancor di più con la testa tra le nuvole. E' passato un anno da tutta questa storia. Per un po' ho continuato a organizzare matrimoni, poi ho deciso di tenerlo come hobby e sfruttare appieno la mia laurea. Le future spose continuano a venire da me e io accetto con piacere. Organizzare matrimoni è stata una fase molto importante della mia vita, e non potevo smettere completamente. Davide mi sostiene in tutto. Marco ed Elena si amano come si amavano quando si sono sposati, sono la coppia più felice che io conosca. 
 
 
FINE

 
Piccola parentesi:
Volevo aggiungere un po' di cose che sono uscite fuori durante un commento, in cui si chiedeva il motivo per cui Elena e Giulia si fossero separate, perché Barbara sapesse che Elena stava per sposarsi e Giulia ne fosse all'oscuro, e il pezzo <<- Giulia...non posso fare da testimone ad Andrea.
-Perché?-chiesi io, sconcertata.
-Perché mi sto innamorando di tua sorella.>> (varie perplessità sul "mi sto innamorando", poteva essere "amo tua sorella da sempre" eccetera).
Elena e Giulia si separano per via degli studi, hanno qualche anno di differenza e scelgono facoltà diverse. Continuavano a sentirsi, ma quando Elena ha accettato la proposta di matrimonio di Andrea, voleva fare una sorpresa a Giulia. Barbara, e voi come avete visto è molto pettegola, è venuta a saperlo da voci di corridoio, vari amici in comune all'Università e simili. Per quanto riguarda Marco, quando vede che la sua migliore amica dei tempi del liceo sta per sposarsi con un altro, in qualche modo scopre di amare Elena, ed è un sconvolgimento. I giorni che seguono il primo incontro, lui è molto turbato e scopre di amare Elena del liceo, ma anche Elena di quel momento. La gente cambia continuamente, anche se la sostanza viene appena sfiorata, ma Marco si ritrova ad amare anche cose di Elena che prima non notava. Ecco tutto.

Grazie a voi che avete seguito questa storia fino alla fine, grazie, grazie di cuore.
Sognatrice

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