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Autore: sognatrice99    28/02/2014    0 recensioni
Elena e Marco si dicono addio dopo la maturità. Hanno scelto strade diverse. Otto anni dopo si ri-incontrano in una situazione a dir poco imbarazzante:Elena si sta sposando con un altro uomo e Marco comincia a provare qualcosa di più nei confronti di Elena. Impedirà il matrimonio o si metterà da parte?Ed Elena sposerà l'uomo che ha scelto o seguirà il suo cuore?
Giulia, la sorella di Elena, è un'organizzatrice di matrimoni single e organizzerà anche il matrimonio di sua sorella. E' felice della sua vita, usa la sua laurea in Psicologia per capire i suoi clienti. Ma un incontro le farà rivalutare tutta la sua vita...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Indicazioni narrative: per questa serie ho scelto di farla vedere da due punti di vista, dalla sorella di Elena, in prima persona, e da un narratore esterno, in terza persona. La narrazione in terza persona sarà in un altro carattere. Che esista o meno questa tecnica, l'ho adottata. Lasciate recensioni, mi piacerebbe sapere la vostra opinione, se avete consigli, non esitate a darli, ovviamente facendo critiche costruttive senza insulti. Buona lettura.

Si sentiva l'estate nell'aria. La campanella che segnava la fine degli esami della maturità era appena suonata e gli studenti stavano uscendo dalla scuola, entusiasti. Tra quegli studenti, c'era una coppia di amici. Sono Elena e Marco. Lei dai capelli castani, occhi verdi e alta, sempre con un libro in mano, lui dai capelli neri, il viso furbo, occhi marroni e alto. Si conoscono da molti anni e io conosco loro. Vidi Marco dire a Elena: -Gli esami sono stati facilissimi. E dire che pensavi di andare male.
-Sono stati facili perché hai studiato.-ribatté Elena. Li vidi guardarsi e scoppiare a ridere. Elena si fece seria.
-Secondo te ci rivedremo ancora?
-Non so dirtelo. - rispose lui. - Tu andrai a Bologna e io a Firenze.
-Ma ci sentiremo?
-Sì, credo che riuscirò a trovare qualche minuto libero per telefonarti. - scherzò Marco. - Dai, ci sentiremo. E comunque abbiamo un'estate intera davanti!
-No, io dovrò andare a Bologna tra due settimane. - disse Elena.
-Allora...buona fortuna.
-Buona fortuna anche a te.
Ma entrambi sapevano che non si sarebbero più rivisti, ma se il destino e un matrimonio si intromettono, può accadere di tutto.
 
Otto anni dopo
 
Mi trovavo a un bar insieme alla mia migliore amica, Barbara. Un vento primaverile aleggiava attorno alle persone.
- Giulia, va tutto bene?-mi chiese. Evidentemente si vedeva che ero pensierosa.
-Stavo pensando a due persone. Chissà se si sono riviste.
-Ti riferisci a Elena e Marco, vero?-disse Barbara. Poi aggiunse in tono cospiratorio:-Ti assicuro che stanno per incontrarsi.
-E come fai a saperlo?-le chiesi.
-Guarda dietro di te.
Mi girai e vidi due uomini. Uno di loro era molto emozionato, l'altro curioso dell'emozione dell'amico. Li riconobbi. Quello emozionato era Andrea, l'altro era... Marco?! Incredibile. Mi accertai che fosse davvero lui. Ma che cavolo ci faceva a Milano?
-E guarda verso quel tavolino. - continuò Barbara.
Seguii il suo sguardo e riconobbi una donna seduta al tavolino. Non ci potevo credere. Elena? A Milano? Guardai i due uomini. Si stavano dirigendo verso Elena.
-Qua sta per succedere una catastrofe!-esclamai.
-Io sono curiosa di sapere che cosa succede. - replicò lei.
-Tu sai qualcosa che io non so. - dissi, sospettosa.
Barbara fece finta di non capire, ma con me non funzionava. Sospirò.
- Andrea ed Elena sono fidanzati e si sposeranno tra due mesi. Me l'ha detto un'amica di Bologna. Si sono conosciuti all'università e si sono fidanzati un anno dopo. Beh, questo lo sai già. Credo che siano qui per volere di Andrea: Marco è suo amico. Però non sa che Elena e Marco si conosco già, quindi stiamo a vedere.
-Conoscendo Elena, sviene.-commentai io.
Marco e Andrea intanto erano al tavolo di Elena.
- Elena, ti presento Marco, Marco, ti presento Elena. - disse Andrea.
Elena a sorpresa non svenne, mentre Marco si grattò la nuca, imbarazzato.
-Ma vi conoscete già?-chiese Andrea, avvertendo l'imbarazzo da entrambe le parti.
-Sì, noi abbiamo fatto insieme le medie e il liceo. -spiegò Elena ad Andrea. -Vi sedete?
-Allora Andrea, - disse Marco - Perché mi hai chiamato in tutta fretta, qui a Milano?
-Perché vorrei che mi facessi da testimone, al nostro matrimonio. - rispose Andrea.
-Cosa?!-esclamò Marco. Il caffè gli andò di traverso.
-Io ed Elena ci sposeremo tra due mesi. Ho riflettuto molto sulla scelta del mio testimone e credo che debba darlo tu. E adesso ho un motivo in più per sceglierti.
-Sono...sorpreso. - disse Marco, pulendosi la camicia con un fazzoletto.
-Accetti?-gli chiese Andrea.
-Certo. Sarei onorato di partecipare al matrimonio tra due miei cari amici. Dove si svolgerà?
-In una piccola chiesa, poco lontano da qua.
-Allora dovrò procurarmi l'abito da cerimonia e gli anelli.
-Adesso io devo andare.-disse Andrea, guardando l'ora. -Ci vediamo a casa, Elena. Baciò mia sorella poi se ne andò.
-Wow! Ti sposi. E' bellissimo.
Elena continuava a tacere.
-Raccontami, cos'è successo durante questi ultimi otto anni?
-Mi sono laureata in Scienze Politiche e in Lingue, sono diventata una giornalista affermata e una scrittrice di successo, stando a quello che dicono i giornalisti. - rispose Elena.
-E Andrea?
-Ci siamo conosciuti all'università e poi ci siamo fidanzati. E tu? Ti sei laureato in Economia? E sei fidanzato o sposato?
-Sì, mi sono laureato e lavoro in una banca. Riguardo alla mia vita sentimentale, sono da solo. Ma parliamo del matrimonio. Come vanno i preparativi?
-Sono agli inizi. Devo trovare una brava organizzatrice. E vorrei tanto che Andrea mi aiutasse, ma è sempre occupato col lavoro.
-Vuoi che ti aiuti?
-Non vorrei disturbare.
-Lavoro la mattina. Il pomeriggio sono libero.
-Ti telefonerò per dirti quando cominciamo. - Elena si alzò. - E' stato un piacere rivederti, Marco.
-Lo è stato anche per me.
I due se ne andarono, senza aggiungere altro.
-Sinceramente, mi sarei aspettata un abbraccio. - commentò Barbara.
-Prima o poi ti si ritorcerà contro il tuo modo di vivere. - ribattei io. -Non si aspettavano di incontrarsi.
-Comunque tu conosci Elena meglio di me. Sei sua sorella. - mi ricordò Barbara.
-Sì, ma non sapevo che stesse per sposarsi. Io e lei non ci parliamo da troppo tempo. Non mi ha neanche detto che tornava a Milano. E poi hai visto che non si è neanche accorta che eravamo qui?
-Sì, ma ora che è tornata, dovrà farsi sentire dai vostri genitori. Comunque Andrea non è il tuo tipo.
-Si vedrà col tempo. - dissi solamente.
-Ma tu sei la professionista in questo campo! Indovini quanto durano i matrimoni e hai sempre ragione!
-Ma potrei sbagliarmi. Comunque, che cosa faccio? Io so che si sposerà!
-Fa finta di non aver assistito a quest'incontro.-mi consigliò Barbara.-Adesso devo andare.
Barbara si alzò e se ne andò. La guardai andarsene, poi finii il mio tè. Pagai il conto e me ne andai, pensando a cosa sarebbe accaduto.
 
 
-Perché non mi hai detto come si chiamava il tuo amico?-chiese Elena ad Andrea.
-Non mi è passato per la mente. Scusami. Che cosa è successo tra voi due?
-Ci siamo allontanati per via degli studi. Tutto qui.-rispose Elena.
-Ma siete ancora amici?-le chiese lui.
-Non so. Sono passati otto anni. Siamo cambiati. L'ultima volta che ci siamo visti è stata dopo la maturità, poi siamo stati occupati con l'università. Ottima scelta come testimone. - aggiunse Elena, sorridendo.
-A proposito di testimoni, tu l'hai già scelto?
-Stavo pensando a mia sorella, ma non credo che accetterà. A lei piace partecipare ai matrimoni, ma non vuole mai essere la testimone o la damigella.
-Ma è il tuo matrimonio! Potrà per una volta fare un eccezione!
-Eccezione non rientra nel suo dizionario. E poi sarà occupata col suo lavoro. Fa la wedding planner ed è la migliore di tutta Milano.
-Perché non le chiedi di organizzare il nostro matrimonio?-esclamò Andrea, sorpreso.
-Non posso garantire nulla. Magari le chiedo se può. Adesso devo andare dai miei per dire loro che sto per sposarmi.
-Vuoi che ti accompagno?
-No, grazie mille.
Elena prese la borsa e andò alla porta.
-Ci vediamo stasera.
 

 
Sentii il suono del campanello. Era lei. Aprii la porta e me la ritrovai davanti.
-Ciao Giulia!
- Elena! Come stai?
-Bene, tu?
-Benissimo! Sono così felice che tu sia qui. Ma entra!
Elena si accomodò in salotto e fece dei complimenti per la casa. La ringraziai.
-Allora, che ci fai qui a Milano?
-Sto per sposarmi con Andrea. Sai quel ragazzo di cui ti ho parlato tempo fa. E... vorrei chiederti se puoi organizzare il mio matrimonio.
- Quand'è?-le chiesi.
-Tra due mesi.
-Avete già pensato al luogo.
-Sì,  in una piccola chiesta un po' lontano da qui. Devo ancora iniziare i preparativi, mi manca quasi tutto!
-Controllerò i miei impegni. - dissi, fingendomi impassibile e prendendo l'agenda.
-Ti prego!-mi supplicò lei.
-Ma secondo te non partecipo ai preparativi della mia sorellina che si sposa?-risi io.
-Grazie, grazie, grazie. Però, per favore, potresti evitare di fare le tue previsioni su quanto durerà?
-Tranquilla, non farò alcuna previsione. - le assicurai. -Allora, ho dei clienti domani. Lavorerò per loro solo la mattina. Di pomeriggio va vene?
-Perfetto! Sei sicura che sia quello giusto?
Elena fece finta di non aver capito.
-Senti, ti ho promesso che non avrei fatto previsioni, ma sei sicura di volerti sposare con Andrea? Lo ami? Senti che è quello giusto?
-Certo che lo amo. Perché me lo chiedi?
-Perché so chi è il testimone dello sposo. Marco. Ho assistito al vostro incontro.
-Hai comprato i miei libri?-chiese lei, in un banale tentativo di cambiare discorso.
-Sì, li trovo stupendi. La guardai negli occhi, i miei azzurri che incontravano i suoi verdi. - Sei sicura di questo matrimonio?
-Sì.
-Tu adesso ami Andrea come lo amavi prima di rivedere Marco?
-Sì.
-Ottimo. Domani ti aspetto alla boutique Il vestito della sposa. So che verrà qualcuno. Ci servirà un parere diverso, no? Elena cercò di sorridere.
-I nostri genitori sono ancora qui a Milano. Va' a dire loro la notizia.
 
 
Mi trovavo davanti alla boutique gestita da Barbara. Da sempre venivo lì con le clienti. Non vidi ancora Elena. Doveva sicuramente sapere dove si trovava questa boutique, pensai. Dopo qualche minuto vidi arrivare una macchina e uscirono Marco ed Elena. Elena si fece avanti.
-Marco, lei è mia sorella Giulia.
Ci stringemmo la mano, poi dissi:-Entriamo. Ci aspettano. Quando entrammo, vidi Barbara dietro al bancone.
-Ciao Giulia! - mi salutò.
-Ciao.
-Siete qui per provare dei vestiti?
-Sì.
-Ottimo! Di solito do del tu alle clienti, va bene per Lei?-chiese Barbara a Elena.
-Certo. So che è amica di...
-Dammi del tu. Sono amica di tua sorella da tanto tempo.
-Ok.
- Vieni con me. Barbara ed Elena sparirono in un'altra stanza.
-Quindi organizzi matrimoni. - disse Marco.
-Sì.
-Sono andate a provare qualche vestito?
-Sì, bisogna fare varie prove per capire cosa starà meglio a Elena.
Passarono dieci minuti e la porta della stanza dove erano sparite la mia migliore amica e mia sorella si aprì. Ne uscì una Elena con un vestito bianco, senza spalline
-Come mi sta?-chiese esitante Elena.
-Io direi bene. - commentò Marco, osservando attentamente il vestito, rimanendo lo stesso seduto.
-Ma è a te che deve piacere. -aggiunsi io, sorridendo.
-Uhm.... Elena si osservò allo specchio.  - Posso provarne un altro?
-Certamente. Tornarono nella stanza.
-Da quanto organizzi matrimoni?-chiese ancora Marco.
-Da cinque anni. Ho iniziato a venticinque anni.
-E' difficile organizzare matrimoni?
-Dal punto di vista organizzativo no, è divertente e si guadagna bene. Diventa difficile quando si hanno situazioni difficili. Perché mi fai domande sul mio lavoro?-aggiunsi.
-Perché ho sentito dire che sei la migliore in tutta Milano e quando verrà il momento saprò chi chiamare.
Uscì fuori Elena con un abito bianco vaporoso.
-Come mi sta?
-Vuoi la verità? Sembri una meringa. -dissi io, sorridendo mentre guardavo Barbara, che si trattenne dal ridere. Doveva sempre prendere dei vestiti vaporosi, era una sua fissa.
-Ti stava meglio quello di prima. -continuai.
-Lo penso anch'io.-ammise Elena.
-Vuoi vederne altri?
-No, no, va benissimo quell'altro.
-Ok, l'abito è a posto. Come vuoi il velo?
-Corto.
-I capelli?
-Raccolti in uno chignon. E poi vorrei mettermi delle perle alle orecchie.
Perfetto. Dobbiamo pensare agli inviti. Di che tipo li vuoi?
-Non saprei...
Presi il mio tablet e le mostrai le varie decorazioni e il carattere dell'invito. Scelse quelli che le piaceva. Le chiesi del testo e lei mi disse che doveva parlarne con Andrea. Quando avrebbero deciso, me l'avrebbero detto e avrei inviato tutto a loro e poi in cartoleria. Le chiesi quant'erano gli invitati e lei mi disse che erano sedici: doveva essere qualcosa di intimo.
- Andrea quand'è libero? Dobbiamo pensare all'abito.
-Sabato.
-Ok, magari porto qualche vestito dietro e vengo a casa vostra. Marco, che cosa intendi mettere il giorno del matrimonio?
-Uno smoking. E' nuovo, l'ho appena preso. E' nero.
-Perfetto. Elena, chi sarà la tua testimone?
-Ci devo ancora pensare.
-Ok. Quando hai deciso, penseremo al suo vestito. Per oggi abbiamo finito. Marco, ti devo parlare.
Elena andò a togliersi il vestito.
-Devo vedere il tuo smoking.
-Va bene, andiamo con la mia macchina.
Uscimmo da Il vestito della sposa e andammo a casa sua. Marco aprì la porta del suo appartamento ed entrammo. Prese il suo abito e, dopo averlo osservato attentamente, lo approvai.
- Giulia...non posso fare da testimone ad Andrea.
-Perché?-chiesi io, sconcertata.
-Perché mi sto innamorando di tua sorella.
  
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