Only know you love her when you let her go.

di Nothing_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Non sei solo. ***
Capitolo 3: *** Questo è ciò che sono. ***
Capitolo 4: *** Forget it. ***
Capitolo 5: *** L'inizio del gioco. ***
Capitolo 6: *** La gioia di un momento. ***
Capitolo 7: *** Perché mi piaci. ***
Capitolo 8: *** Sorpresa. ***
Capitolo 9: *** Vacanze. ***
Capitolo 10: *** My love. ***
Capitolo 11: *** Dubbi e.. Verità. ***
Capitolo 12: *** The end. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


                                                                                                           Prologo.

When the days are cold
And the cards all fold
And the saints we see
Are all made of gold

When your dreams all fail
And the ones we hail
Are the worst of all
And the blood’s run stale

                                                  
Imagine Dragons - Demons




Era incredibile quanto Ron potesse renderla felice, era l’unico in grado di farle dimenticare le tragedie della guerra.
Con tutti quei baci, quelle carezze, quelle parole.. Eppure avrebbe dovuto aspettarselo. Nulla dura per sempre, figuriamoci l’amore. Se davvero ero amore, come poteva esserne certa? Era convinta che l’amore fosse quella cosa indistruttibile che unisce due persone, che non finisce mai. Chi ama una volta non smette mai di amare, e forse lei non avrebbe mai smesso. Ma doveva provarci, non poteva farsi abbattere così, non c’erano riusciti i Dissennatori, figuriamoci un ragazzino che non la voleva. Eppure.. Senza di lui era tutto così triste.

*una settimana prima*
La guerra era finita, Heriome era finalmente felice insieme a Ron, eppure.. a volte era così strano. Come quando, due giorni prima, si rifiutò di baciarla perché “aveva paura di mischiarle il raffreddore”, ma lei non ci fece caso, pensava che Ron stesse diventando un po’ più premuroso, non era importante se per una volta non si baciavano, lei lo amava, e lui amava lei, contava solo questo.
“Herm, puoi venire un attimo? Devo parlarti”
“Certo Ron.”
Uscirono nel vialetto della Tana, Hermione era andata a trovare la signora Weasley quella mattina, dopo la perdita del figlio era sempre più difficile per lei andare avanti, ed Hermione voleva starle vicina, sapeva come si sentiva la signora Weasley, lei stessa aveva perso i suoi familiari, anche se per un breve periodo..
Si fermarono poco distanti dalla porta d’ingresso, Ron prese fiato ed iniziò a parlare tutto d’un fiato.
“Ascolta, so che questo ti sorprenderà, ma dobbiamo lasciarci, da quando la guerra è finita io.. Io non sono più lo stesso, ho bisogno di stare da solo per un po’, di ritrovare chi ero. E.. Hermione, io non ti amo più.
E il mondo si fermò.
Ogni cosa perse significato, importanza. Non esisteva più nulla, solo lei e quelle parole, quelle maledette parole. Cosa c’era che non andava? Dove aveva sbagliato? C’era sempre stata per lui, sempre. Ogni singolo giorno lei era lì ad accontentare i suoi capricci, ad ascoltarlo, a calmarlo, a confortarlo. Ogni stramaledetto giorno, e lui l’aveva lasciata.. Ed ora era sola.
Ron prese fiato, si soffermò sull’espressione di Hermione, impassabile, come pietra. Sospirò, poi riprese a parlare.
“Tu sei sempre stata un ottima amica per me, non vorrei perdere questo rapporto.”
“Non ti toglierò il saluto se è questo che intendi Ronald, non sono così infantile.”
“Lo so, sei sempre stata una persona razionale..”
“Hai altro da dire Ronald? Qualche altra stupida scusa? O posso andarmene? Perché non so te ma io ho un sacco di cose da fare.”
“Tipo studiare?”
“Tipo”
Era stata fredda come il ghiaccio, ma il ghiaccio d’estate si scoglie, e lei stava per farlo, doveva andarsene da lì, tornare nel suo appartamento. Scappare.
“E ora se non ti dispiace, io me ne vado. Saluta la signora Weasley da parte mia.”
E si smaterializzò.
Era nel suo appartamento, nel suo caldo, vuoto e sicuro appartamento. Libera di sfogarsi, di piangere, di urlare. Libera da Ron.
Iniziò a strappare tutte le loro foto, quelle che gli scattava di nascosto Ginny, quelle che conservava con tanta cura e amore, strappò tutte le sue lettere, così piene d’amore ma anche così infantili e tipiche di Ron, lanciò dalla finestra quella collana che lui le regalò per il suo compleanno, quella collana così bella, non se la sarebbe mai aspettata da lui. Urlò con tutta l’aria che aveva nei polmoni, urlò così tanto da non avere più voce, pianse anche peggio.
Dopo un ora si ritrovò con gli occhi e la gola che bruciavano, ma non le importava, non le importava più di nulla.
Passo un giorno senza che lei uscisse di casa, ormai non piangeva più, camminava come un fantasma nel suo appartamento, non aveva mangiato tutta la giornata, fino all’ora di pranzo, quando il suo stomaco iniziò a brontolare dalla fame, stava per ordinare una pizza quando bussarono alla porta, era Harry. Molto probabilmente Ronald era andato da lui, a raccontargli il sollievo di aver finalmente lasciato la petulante so-tutto-io.
“Cosa vuoi?”
Perché era così aggressiva? In fondo non era colpa di Harry, lui non c’entrava niente, è sempre stato il suo migliore amico e lei non aveva alcun diritto di trattarlo male.
“Herm.. mi dispiace così tanto, se avessi saputo.. sarei venuto prima da te”
Sempre così protettivo, sempre il ragazzo che aiuta tutti.
“Oh, Harry..”
E lo abbraccio, e lui ricambiò l’abbraccio, stringendola più che poteva, calmando quei singhiozzi che non era riuscita a trattenere, quando finalmente si staccarono, Hermione fece accomodare Harry, si sedettero sul divano ed iniziarono a parlare.
“Davvero non so che gli è preso, sarà solo un periodo, è solo troppo sconvolto per la morte di Fred, lui ti ama, lo sai.”
“No Harry, lui non mi ama, non più almeno.”
“Herm..”
“È così, devo accettarlo.”
Rimasero in silenzio per qualche minuto, lei a fissare il vuoto, lui a fissare lei.. Fino a quando non bussarono di nuovo alla porta.
“Herm! Per Merlino, che fine hai fatto? Come stai? Giuro che quell’idiota di mio fratello me la paga per averti ridotta così.. Oh Herm, ero così preoccupata. Era strano che te ne fossi andata così all’improvviso senza dire niente, e quando l’ho chiesto a Ron, lui ha semplicemente detto che dovevi studiare. Ma poi non mi hai inviata nessuna lettera e allora ho chiesto di nuovo a Ron, e lui ha detto che vi eravate lasciati, che non stava più bene con te, e lì ho perso la calma e l’ho schiantato.. “
Ginny, come sempre, era euforica. Riusciva a strapparle sempre un sorriso, anche nelle giornate più tristi. Era in assoluto la migliore amica che una strega potesse desiderare..
“Ginny! Calmati. Sto bene, davvero. Non c’era bisogno di schiantarlo.. Mi dispiace non averti scritta, non ne ho avuto il tempo.. “
“Non ne avevi la forza, è diverso.”
“Sisi, tu sai sempre tutto.”
Hermione abbracciò l’amica, era così bello averla vicina nonostante fosse la sorella del suo –ormai ex- ragazzo.
In quel momento arrivò anche Harry, che vedendo Ginny arrossì fino alla punta dei piedi.
“C-ciao, Gin.. “
“TU! MALEDETTO BAMBINO SOPRAVVISSUTO, SE VOLDEMORT NON TI HA UCCISO LO FARÒ IO ORA. “
Hermione la guardò stralunata, cosa gli prendeva? Fino a due giorni fa non faceva altro che decantare il loro smielato ed appassionante amore..
“Tesoro, amore.. Calma, giuro che posso spiegarti tutto!”
“AH, ORA PUOI SPIEGARE TUTTO?! PERCHÉ STAMATTINA ERA TROPPO DIFFICILE EH? PREGA MERLINO DI CAVARTELA CON UN’ALTRA CICATRICE. “
Harry doveva averla fatta proprio grossa questa volta, ma stavano ignorando Hermione, in casa sua.. Si sentiva un poco infastidita, così cercò di calmare la situazione..
“Ehi, ragazzi.. Non vorrei disturbarvi ma vi ricordo che litigare non è il motivo per cui siete qui.. “
“Hai ragione Herm, scusaci.. “
Si avvicinò all’amica per abbracciarla, e intanto le sussurrò
“Grazie, mi ha salvato”
Con gli occhi di un bambino che ha appena ricevuto un lecca-lecca dal dentista..
“Herm, hai ragione! Dobbiamo subito andare a Diagon Alley, non ho ancora comprato i libri per Hogwarts, quindi tu ora ti vesti e mi fai compagnia, così ti distrai anche.. E tu, non credere di cavartela così, più tardi faremo i conti.
“Vabbene Gin.. Harry, tu è meglio che vai, io domani  vado dai miei, avevo promesso a mia madre che avrei passato l’ultima settimana di vacanze con loro, quindi ci vediamo direttamente a King’s Cross fra una settimana.”
“Ok, ci vediamo allora, stammi bene..  “
E così si smaterializzò.
“Gin, toglimi una curiosità, che ha fatto Harry questa volta?”
“Stamattina era a Diagon Alley con Cho Chang, sai quanto sono gelosa, e quel cretino quando mi ha vista ha detto solo “ti spiegherò tutto, sappi che ti amo” e si è smaterializzato insieme a quella”
“wow.. Non se la caverà con poco vero?”
“è fortunato che non l’abbia schiantato poco fa. Su, corri a vestirti. “
“Grazie Gin, ti voglio bene”
 
Arrivate a Diagon Alley la prima cosa che fecero fu andare da Florean, Hermione moriva dalla fame e aveva la tremenda voglia di un gelato, si sedettero ad uno dei tavoli fuori e iniziarono a mangiare.. Poco lontano da dove erano sedute loro, Hermione vide un ragazzo che riconobbe essere Draco Malfoy, era seduto da solo a mangiare il suo stesso gelato, panna e menta, dopo la guerra i suoi genitori ebbero un ergastolo per Azkaban, lui riuscì a salvarsi grazie alla testimonianza di Harry, che confermò la sua innocenza nell’omicidio di Silente. Era passato un mese appena, eppure lui era così cambiato. Aveva i capelli in disordine, era molto più magro e i suoi occhi.. i suoi occhi erano gli occhi più tristi che lei avesse mai visto. Rimase a fissarlo per non so quanto tempo, fino a quando Ginny non fece schioccare le dita davanti ai suoi occhi.
“Herm, Herm! Cosa diamine stai fissando da non potermi prestare attenzione?!”
Si girò a guardare nella direzione degli occhi dell’amica.
“Mh, chi è quel ragazzo così aff- PER LE MUTANDE DI MERLINO! QUELLO è DRACO MALFOY”
“Shh, abbassa la voce, ti sentirà così!”
Ma il ragazzo non si accorse di nulla, continuava a fissare il vuoto..
“Herm, perché lo stai fissando?”
“Non lo so.”



Spazio Autrice: Si lo so che fa schifo ma oddio, spero andrà migliorando.. Questa è la mia prima Dramione, ho sempre desiderato scrivere una dramione, ed ora ho in testa questa storia anche se non so come farla finire, e devo aggiungerci qualche colpo di scena.
Anyway, spero vi piaccia.. fatemi sapere cosa ne pensate se volte, sennò fa niente.. Continuerò a dubitare di me stessa e cadrò in depressione… ):
Comunque, è un po’ cortino per i miei gusti, ma è solo il prologo, spero di fare il prossimo capitolo più lungo.

 

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Capitolo 2
*** Non sei solo. ***


                                                                                                   Non sei solo.
I’m scared to get close and I hate being alone.
I long for that feeling to not feel at all.
The higher I get, the lower I’ll sink.
I can’t drown my demons, they know how to swim.

 
Bring me the horizon - Can you feel my heart?  
 

Era passata una settimana da quando Ron l’aveva lasciata, una settimana che non vedeva ne sentiva nessuno, ed ora, il primo di settembre, sarebbe tornata ad Hogwarts per il suo ultimo anno, insieme a tutti i suoi amici.. e Ron. Doveva farsi forza, non poteva lasciarsi abbattere così, lei era forte, lei aveva affrontato di tutto, lei poteva farcela.

Erano le nove del mattino, Hermione era intenta a fare colazione con la madre, fra meno di due ore avrebbe preso l’espresso per Hogwarts per l’ultima volta, era così emozionata ma contemporaneamente così triste, non se la sentiva di lasciare quella scuola, così amata piena di quei ricordi che l’avrebbero accompagnata per sempre..
“Herm, cara, sai che non sono una madre impicciona ma.. Che fine ha fatto quell’adorabile ragazzo di cui mi parlavi tanto? Non ho sue notizie da un po’.”
Ci mancava solo sua madre a rigirare il coltello nella piaga.
“Mi ha lasciata.”
“Oh, tesoro.. Mi dispiace davvero tanto. So come ci si sente quando il primo amore ti lascia.. E so che ora ti sembrerà assurdo, ma credimi, ti innamorerai ancora, e sarai più felice che mai.”
Che ne voleva sapere lei? L’unico uomo di cui era mai stata innamorata era papà. No, non doveva prendersela con lei, cercava solo di confortarla. Scaricare la colpa su qualcun altro era inutile e infantile.
“Grazie mamma, ma sto bene, davvero.  Mh, scusa, vado a preparare il baule, sono così emozionata!”
Così dicendo si fiondò in camera sua, chiuse la porta alle sue spalle e si abbandono sul letto, sospirando.. Era così difficile fingersi felici quando la felicità stessa non ti voleva.

Iniziò a preparare il baule, sistemò i libri in bell’ordine, dal più grande al più piccolo, i vestiti li buttò così a caso.. *Meglio un vestito sgualcito che un libro con le con le orecchie* era il suo motto.  Lasciò fuori solo un paio di jeans e una camicetta bianca, li avrebbe indossati dopo per prendere l’espresso.
Un ora e 20 minuti dopo era alla stazione di King’s Cross, aveva appena salutato i suoi genitori e stava per passare la barriera tra il binario 9 e il binario 10, per così raggiungere il binario  9 e ¾, quando un ragazzo la urtò facendola cadere.
“Ahia, che dolore.. “
“Scusa, non ti avevo vista.”
“No.. Non preoccuparti è anche colp-.. “
Non riuscì a finire la frase, era rimasta paralizzata dalla vista che le si presentò davanti, il ragazzo che l’aveva urtata era niente poco di meno che Draco Malfoy, e quello stesso ragazzo ora la stava aiutando ad alzarsi, e le aveva chiesto scusa! C’erano due possibilità, o Draco Malfoy aveva un gemello buono tenuto segretamente nascosto, o lui stava cambiando.
“Malfoy, che piacere.”
La guardò con il suo solito ghigno, con la sua solita aria strafottente. Decisamente non era cambiato, avrà avuto un attimo di sbandamento, dovuto magari alla botta nell’urtarla. Era il solito e sprezzante Malfoy che guardava dall’alto in basso tutti. Lui era il migliore, il più rispettato, il più temuto. Il principe delle Serpi insomma.
“Il piacere è tutto mio, mezzosangue.”
Draco ghignò, stava osservando Hermione in tutta la sua figura, la quale si accorse troppo tardi di essere finita in una pozzanghera, e di conseguenza aveva la camicetta bagnata, e di conseguenza trasparente..
“Merda.”
Si girò, aprì il baule e prese una felpa a caso in tutta fretta, doveva coprirsi subito.
“Suvvia mezzosangue, non c’è bisogno di essere così volgare, infondo.. è solo una camicetta.”
“Chiudi il becco Malfoy.”
E non la smetteva di ghignare, si stava proprio divertendo quel maledetto furetto figlio di un mangiamorte.
“Come vuoi, ci vediamo ad Hogwarts, mezzosangue.”
Così sparì dietro la barriera, non prima di averle rivolto un altro sguardo divertito, ovviamente.
“Maledetto Malfoy, proprio lui dovevo incontrare.”
Per un attimo ebbe un flash, durò un secondo soltanto, un secondo in cui ricordò quegli occhi così tristi e così belli di una settimana fa, forse erano ancora gli stessi, non lo sapeva, non ci aveva fatto caso..
Si riscosse da quei pensieri appena sentì la voce di Ginny urlare il suo nome, non capiva come faceva quella ragazza ad essere sempre così allegra, dopo tutto quello che aveva passato..
“Gin! Che bello vederti.”
“Mi sei mancata in questa settimana, però ora muoviamoci, non voglio dover stare nello stesso scompartimento di qualche primino.”
E così superarono la barriera insieme, Ginny la trascinò subito sul treno, non gli diede nemmeno il tempo di salutare Harry o.. Ron. Occuparono il primo scompartimento libero che trovarono, Ginny si lasciò cadere su un sedile vicino al finestrino e sospirò.
“Herm, non senti caldo con quella felpa?”
“In effetti, ma prima sono scivolata in una pozzanghera e ho la camicetta bagnata..”
“Scivolata? Da quando sei così sbadata?”
“Ehi! Non è che sono proprio scivolata.. Malfoy mi ha spinta.”
Ginny sbuffò.
“Tipico di lui.”
Hermione abbassò lo sguardo, imbarazzata, non credeva a quello che stava per dire..
“No ecco, non l’ha fatto apposta.. Mi ha chiesto scusa e mi ha aiutata ad alzarmi. Anche se dopo si è messo a ridere – o meglio a ghignare, non credo di aver mai visto Malfoy ridere- della mia, ehm, camicetta.”
“No aspetta, quindi tu mi stai dicendo che Malfoy ti ha praticamente quasi vista nuda?!”
E scoppiò a ridere, Hermione era rossa dall’imbarazzo, invece di consolarla insultando Malfoy la prendeva in giro anche lei! Bell’amica proprio eh, ma non poteva evitare di farsi trascinare dalle risate di Ginny.. Era così bello poter ridere e scherzare, senza preoccuparsi di nulla.
“Torniamo serie per un attimo! Con Harry hai risolto?”
“Ah si, tutto tranquillo.. Alla fine Cho l’aveva quasi costretto a fare un elogio a Cedric Diggory ad una cerimonia organizzata in suo onore.. Non poteva rifiutare.”
“È sempre così gentile..”
“Uno dei motivi per cui lo amo.”
Hermione si affrettò a dire subito all’amica che grazie, ma non voleva sapere gli altri. Glieli aveva elencati ormai troppe volte ed Hermione non poteva reprimere un senso di vomito ogni volta che andava troppo nei dettagli..

Passarono un’ ora a parlare del più e del meno, Hermione gli raccontò della settimana passata a casa dei suoi, di quanto gli mancavano e di quanto fosse felice di riaverli con lei. Ginny invece gli raccontò di quanto tutti avevano rimproverato Ron per aver lasciato una ragazza meravigliosa e intelligente come lei.

“Davvero, mamma è sconvolta. Dice che Ron se ne pentirà presto e tornerà da te.”
“Non lo farà Gin, e poi io voglio dimenticarlo, devo andare avanti!”
Si sforzò di sorridere, Ginny ovviamente non ci cascò, erano troppo amiche per poter fingere con lei. In quel momento apparve Draco Malfoy sulla soglia del loro scompartimento, Hermione non gli era mai stata così grata, aveva impedito una sfilza di rimproveri da parte dell’amica su quanto inutile fosse fingere con lei e su quanto fosse evidente che era ancora innamorata di Ron.
“Malfoy, qual buon vento ti spinge da queste parti?”
“La riunione dei Caposcuola, mezzosangue.  Sai quanto sono puntigliosi i Corvonero, e Goldstein vuole stabilire le ronde prima di arrivare ad Hogwarts.”
“è un ottima idea Malfoy, almeno così non dovremmo perdere tempo una volta arrivati. Gin, scusa, ti lascio sola per un poco.”
“Non preoccuparti.  Trattamela bene Malfoy.”
Malfoy sbuffo ed uscì seguito da Hermione che, appena chiusa la porta dello scompartimento, tirò un sospiro di sollievo.
“Sbaglio o sei felice di essere uscita da lì?”
“Ginny stava per farmi una lezione di morale, diciamo che mi hai salvato.”
“Oh, e di quale lezione avrebbe bisogno la petulante so-tutto-io?”
Hermione si incupì, abbassò lo sguardo e iniziò a camminare.
“Non sono affari tuoi.”
Lo sussurrò appena, ma quelle parole arrivarono chiare all’orecchio di Draco che non perdeva nemmeno un movimento della ragazza, non sapeva bene per quale ragione, ma era interessato a lei.
Magari era solo annoiato..

Arrivarono allo scompartimento riservato ai Caposcuola, discussero mezz’ora sui turni. Il problema principale era Malfoy, nessuno voleva avere i turni con lui, lo disprezzavano per essere un Mangiamorte, per un destino che lui non avrebbe voluto. E la cosa più assurda era che Malfoy non si opponeva, anzi, sembrava dar ragione alle loro accuse restando nel suo silenzio. Questo comportamento sconvolse Hermione, non si sarebbe mai aspettata che il principe delle Serpi si facesse mettere i piedi in testa in questo modo.
E quando quell’oca di Lavanda Brown se ne uscì con
“Non voglio fare le ronde con un maledetto Mangiamorte! Mi fa schifo questo qui.”
Hermione si sentì in obbligo di difenderlo, non sapeva per quale assurda ragione, ma voleva farlo.
“Per quanto mi riguarda sarei più felice di fare le ronde insieme ad un –e qui imitò il segno delle virgolette- “maledetto mangiamorte” piuttosto che con un oca come te.”
Tutti la guardarono stupiti, soprattutto Draco, da quando la mezzosangue so-tutto-io lo difendeva? E da quando lo preferiva alla Brown? Era pazza, completamente pazza.
Goldstain, dall’altro lato dello scompartimento, sorrise e si ritrovò ad essere d’accordo con Hermione.
Quindi i due si divisero i turni con Malfoy, appena finito di discutere Lavanda Brown uscì dallo scompartimento urlando “voi siete pazzi!”, Hermione provava una certa soddisfazione ad infastidirla, non aveva mai sopportato le ragazze come lei, così piene di sé e soprattutto oche. Uscì dallo scompartimento sorridendo, ma subito dopo si ritrovò contro la parete del treno, e con la faccia a pochi centimetri dal petto di Malfoy, che mise le mani appoggiate accanto al viso di Hermione, impedendole così di muoversi.
“Perché hai preso le mie difese là dentro?”
Il suo sguardo era accusatorio, faceva quasi paura. Non l’avrebbe lasciata andare fino a quando non fosse stato soddisfatto, e Malfoy non è facile da soddisfare.
“Non ho preso le tue difese, ho semplicemente detto quello che penso.”
“E da quando la so-tutto-io mezzosangue preferisce fare le ronde con me invece che con una sua compagna Grifondoro?”
Già.. Da quando? Aveva sempre disprezzato Malfoy e tutti i suoi stupidi principi, pensava fosse impossibile odiare una persona più di quanto lei odiasse lui, eppure.. Gli tornò in mente l’espressione triste che aveva quel giorno, era così solo. Abbassò lo sguardo, e con freddezza rispose.
“Lavanda è una stupida, con te almeno posso fare delle conversazioni intelligenti, anche se piene di insulti. Ed ora, se non ti dispiace, Ginny mi sta aspettando.”
E così oltrepasso il braccio di Draco, ancora poggiato sulla parete dietro di lei, e se ne andò. Draco rimase a fissare la sua ombra per qualche minuto, era stato antipatico, lo sapevo, eppure le era grato per ciò che aveva fatto, nessuno avrebbe mai preso le sue difese in quel modo, neppure i suoi compagni Serpeverde.
Maledetta mezzosangue.” Sussurò, per poi girarsi e tornare nel suo scompartimento.

Quando Hermione tornò nel suo scompartimento racconto ogni cosa a Ginny, di come i ragazzi avevano trattato Malfoy, di come lei aveva preso le sue parti, e di come lui era stato antipatico nel chiedergli perché l’avesse fatto.
Alla fine del racconto Ginny rimase basita, sospirò, poi disse
“Ti è forse saltato il cervello?! Quel ragazzo è un Mangiamorte.”
“Lo so Gin, ma non è stato lui a volerlo, l’ha detto anche Harry.”
Hermione aveva ragione, lo sapeva. Draco non si meritava tutte quelle accuse, è stato costretto a diventare un Mangiamorte per la salvezza della sua famiglia, chi non avrebbe fatto lo stesso?
Ginny parve pensarci un po’..
“Si.. infondo hai ragione, scusa Herm. È difficile per me essere razionale in questo periodo.”
Hermione sorrise, lo sapeva. Sapeva tutto quello che stava passando Ginny, le sarebbe stata vicina, a consolarla e a supportarla tutte le volte che ne aveva bisogno, proprio come faceva lei. Adorava il rapporto che avevano e non l’avrebbe cambiato per nulla al mondo.



Spazio autrice: Yeeeh, secondo capitolo fatto! E anche molto presto, il che è sorprendente, non mi aspettavo di riuscire a scriverlo così velocemente, ma comunque è solo una.. mhh, diciamo anticipazione? È un po’ noioso lo so, ma voglio fare una storia lunga.. Magari non troppo ma abbastanza.
Quindiii, ditemi cosa ne pensate e se ho fatto qualche errore (spero di no c.c ) grazie a chiunque lo leggerà. <3
Ah, forse nel prossimo capitolo farò anche dal punto di vista di Draco, dato che per ora mi sono soffermata molto su Hermione, alla prossima :3

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Capitolo 3
*** Questo è ciò che sono. ***


                                                                                              Questo è ciò che sono.
 

I wanna heal,
I wanna feel,
Like I'm colse to something real,
I wanna find something I've wantend all along,
Somewhere I belong.

Linkin park - Somewhere I belong.

 

Arrivarono ad Hogwarts quando ormai era già sera, il viaggio era stato tremendamente lungo e molto stancante, Hermione non vedeva l’ora di tuffarsi sul suo amato letto nel suo amato dormitorio, prima però, avrebbe dovuto subirsi lo smistamento dei primini.. Si ricordava quando anche lei era al loro posto, così emozionata per essere stata ammessa in una delle più famose scuole di maghi, così felice nel momento in cui il cappello parlante urlò “GRIFONDORO!” Segnando per sempre la sua vita, non avrebbe saputo descrivere l’intensità di quei sentimenti, le parole sminuivano il tutto..


Era seduta accanto a Ginny ed Harry, Ron era di fronte a loro intento a lamentarsi di quanto fosse lungo il discorso della preside, era incredibile come quel ragazzo riuscisse a non essere in imbarazzo quanto lei, forse quel piccolo incontro sul treno l’aveva aiutato..

*corsivo perché è un ricordo*
Stava aspettando sola nel suo scompartimento che Ginny tornasse dall’incontro con Harry, anche se avrebbe dovuto immaginare che non sarebbe stato breve, quindi decise di iniziare a rileggere il suo libro preferito, “Orgoglio e Pregiudizio”, amava il modo in cui Mr. Darcy metteva in secondo piano i suoi pregiudizi verso la famiglia di Elizabeth solo per amor suo, per lei amore significava andare contro tutto e tutti, contro ogni etica e principio.
Non riuscì a leggere nemmeno tre pagine che la porta dello scompartimento si aprì, e sulla soglia.. *rullo di tamburi* Il signor Ronald Weasley! Un bell’applauso alla sfortuna per aver indovinato.
“Hai mica visto Harry? È mezz’ora che lo cerco.”
“Credo sia on Ginny.”
Lo guardò giusto una frazione di secondo, per poi tornare a concentrarsi sul suo libro, ma evidentemente Ron non era soddisfatto.
“Senti Herm, so che ce l’hai con me ora, ma davvero credo che questo siamo meglio per tutti e due, non eravamo proprio felicissimi insieme.”
Lei lo era, lei era felicissima, lei lo amava. Ma evidentemente l’amore non gli bastava, e invece di urlargli di andare a farsi friggere il cervello da Voldemort, rispose con la più falsa delle bugie..
“Si Ronald, infondo hai ragione. Ma credimi io non ti odio, sono felice di esserti ancora amica.”
Non lo guardò nemmeno mentre lo diceva, aveva lo sguardo puntato sul libro, se avrebbe alzato la testa Ron si sarebbe accorto di quanto fingeva.
“Ah, che bello sentirtelo dire! Scusa ma ora ho davvero bisogno di trovare Harry, ci vediamo ad Hogwarts.”
“Ciao Ron.”
Uscì dallo scompartimento senza guardarsi indietro, se l’avesse fatto avrebbe visto una lacrima solitaria rigare il viso di Hermione, e sapeva che se l’avesse vista si sarebbe comportato da stupido, perché è questo quello che fa sempre.
La cosa che non sapeva, però, era che qualcun altro – passando di lì per caso- notò quella lacrima, e se ne interessò più del dovuto..
*Fine ricordo*

Quel ricordo le pizzicava gli occhi, gli faceva male fingere che tutto andasse bene. Lei era sempre stata sincera con tutti e mentire così palesemente ai suoi amici era così.. frustrante.
“Herm! Devo darti una notizia bomba, Calì qui, mi ha appena informata che sabato, cioè fra una settimana esatta, ci sarà una festa di bentornato, parteciperà praticamente tutta la scuola, e se tu vuoi davvero dimenticare mio fratello, devi venirci per forza. Quindi non accetterò un no come risposta.”
“Io?! Ad una festa?! Questa volta si che l’hai sparata grossa. Non rischierò l’espulsione per uno stupido raduno di oche.
Ginny sbuffò, la irritava quando faceva così, infondo era solo una festa, che male faceva divertirsi un po’? Anche Hermione Granger dovrebbe imparare a sciogliersi ogni tanto.
“Non posso espellere tutta la scuola, sarebbe da pazzi. Al massimo una settimana di punizione.. Comunque tu ci verrai lo stesso, che ti piaccia o no.”
Girò la testa verso il piatto on aria altezzosa, quasi a voler imitare una purosangue spocchiosa, tuttavia Hermione non diede tanto peso a quelle parole, non credeva l’avrebbe obbligata ad andarci.. Quanto si sbagliava.

Dall’altro lato della sala, un Draco Malfoy sempre più sconvolto non capiva perché continuava a fissare quella maledetta mezzosangue, certo era bella, bisognava essere oggettivi. Dal quinto anno in poi aveva sempre notato le curve della ragazza e non le aveva per niente disprezzate, ma non erano comunque abbastanza da meritarsi tanta attenzione, non da un purosangue come lui. Il problema era che quella lacrima l’aveva scombussolato più del dovuto, non avrebbe mai immaginato di vedere Weasley uscire sorridendo dallo scompartimento della mezzosangue mentre lei a stento tratteneva le lacrime, avrebbe voluto prenderlo a pugni, non sapeva bene perché, ma il suo pugno era attratto da quella faccia da donnola.
“Drà, perché fissi la Granger?”
Blasie Zabini poteva essere così irritante a volte, anche solo con una frase. Però era il suo migliore amico, a pensarci bene era anche l’unico che aveva.
“Non la sto fissando.”
“Si invece.”
“Vuoi chiudere il becco e mangiare? Credevo avessi fame fino a due secondi fa.”
“Infatti, ma infastidirti è più importante.”
Avrebbe voluto scaraventargli il suo bicchiere di succo di zucca in testa, era incredibile che quel fastidioso cocco di mamma fosse suo amico.
“So che vorresti spaccarmi la faccia, lo capisco da come strangoli quella forchetta, ma a nome di tutto il mio fan club, non farlo! Sarebbe come rovinare la più bella meraviglia del mondo.”
Pompato, alla lista di difetti da attribuire a Blasie aveva dimenticato pompato.
“Preferisco scoparmi la Lovegood che mettermi contro il tuo fan club di ragazzine isteriche.”

Una volta finita la cena Draco andò finalmente nella sua stanza che, con enorme felicità, si ricordò essere singola! – uno dei privilegi di essere Caposcuola- niente più Tiger e Goyle che lo infastidivano con le loro stupide domande, niente più nottate in bianco per il russare dei suoi compagni, solo lui e il silenzio. Si abbandonò sul letto contemplando la bellezza di quella camera, fino a quando..
“Wow, bella stanza. Ne voglio pure io una singola.”
“Studiavi di più e diventavi Caposcuola, Zabini. Ma ora dimmi, mio illustre collega, che cazzo ci fai nella mia stanza?!”
“Tu ti sei impegnato molto eh? Il tuo unico scopo era rendere fiero tuo padre.”
Draco si incupì, gli faceva male ricordare quei tempi, ma doveva conviverci, tutta la scuola non faceva altro che ricordarglieli. Compreso il suo fottuto migliore amico.
“Non mi hai ancora detto perché sei qui.”
Lo disse con più acidità del solito, Blasie sapeva di aver esagerato, suo padre era uno degli argomenti più odiati da Malfoy, lo odiava così tanto che fu quasi felice quando fu condannato ad Azkaban, l’unica cosa che lo impediva di esultare era che insieme a lui ci finì anche Narcissa.
“Stanno organizzando una festa per sab-“
“Scordatelo. Non ci vengo. Non se ne parla nemmeno.”
“Oh, andiamo amico. Ci sarà praticamente tutta la scuola, davvero vuoi perdere un opportunità come questa per conquistare qualche bella fanciulla?”
“Si Blasie, per quanto possa sembrarti assurdo, non me ne frega un cazzo di scoparmi qualcuna, non quando i livelli delle ragazze ad Hogwarts sono così bassi, e ora vattene, domani iniziamo le lezioni e in più ho le ronde con la Granger, ho bisogno di riposare.”
“Come vuoi, ma sappi che tu verrai a quella festa, che ti piaccia o no. ‘Notte Drà.”
Non sapeva quante volte l’aveva pensato quella giornata, ma avrebbe volentieri spaccato la testa al suo amico.

La notte passò veloce, gli studenti di Hogwarts si svegliarono più stanchi che mai, il primo giorno di lezione è sempre il più difficile. Ed Hermione, stranamente, non vedeva l’ora che finisse. Era particolarmente irritata quella mattina, aveva rischiato di fare tardi alla prima lezione e come se non bastasse Ron filtrava con delle ragazzine del quinto anno davanti ai suoi occhi.
La giornata non poteva iniziare peggio insomma, e le due ore di pozioni con i Serpeverde di certo non aiutavano. 
A fine lezione Hermione era più stressata che mai, così approfittò dell’ora vuota per andare a rilassarsi un po’ in biblioteca, ma i guai non arrivano mai da soli. Quel giorno Mr. Perfezione Malfoy aveva deciso di non darle tregua.
Era uscito insieme a lei dalla classe e l’aveva seguita fino in biblioteca, all’inizio Hermione pensava dovesse ritirare qualche libro, ma capì di sbagliarsi quando si sedette di fronte a lei, continuando a fissarla, odiava essere fissata, la metteva in soggezione e finiva nel panico.
“Si può sapere che vuoi Malfoy?”
“Sembri stanca.”
Fastidioso.
“Fammi capire, mi hai pedinata fino ad ora solo per dirmi che sembro stanca?!”
Draco ghignò, come suo solito.
“Certo che no, sciocca mezzosangue. Dobbiamo organizzarci per le ronde.”
Irritante.
“E non potevi parlarmene prima in classe?”
“Sei pazza?! Già è tanto che ti parlo, figuriamoci farsi vedere mentre lo faccio.”
Arrogante.
“Sei il solito pompato.”
“È questo che piace di me.”
E a questa affermazione Hermione non poté evitare di ridere, e ancora ridendo rispose.
“Non mi sembrava che a Lavanda piacessi tanto”
“È che quella ragazza non ha gusto, è così stupida”
E sorrise, Draco Malfoy stava sorridendo, non uno dei suoi soliti ghigni, ma un sorriso vero, ed Hermione  ne restò incantata, era così bello quando sorrideva. Durò giusto una frazione di secondo, ma ad Hermione bastò per memorizzare quell’espressione che sembrava quasi felice, così poco alla Malfoy.
“Mezzosangue, smettila di fissarmi.”
Hermione parve svegliarsi da un sogno, non si era accorta di stare a fissarlo.
“No.. non ti stavo fissando.”
“Come ti pare. Comunque, per le ronde, alle 10 fuori la tua sala comune, non farmi aspettare, non lo sopporto.”
Ed ecco tornato il solito arrogante Malfoy con il suo solito tono acido.
“Vabbene. Sei libero di andare ora.”
Si alzò senza tante cerimonie e se ne andò, Hermione rimase a fissare il suo fantasma seduto sulla sedia di fronte a lei, non riusciva a togliersi dalla testa quel sorriso, quegli occhi, così belli… No, doveva smetterla di pensare a lui e tornare ai suoi libri, l’unica cosa davvero importante.



Per il resto, con Hermione che studiava e Draco che fumava illecitamente in camera sua, la giornata trascorse tranquilla.

Il tempo passava e si fecero le 10, Malfoy era arrivato fuori la sala comunque dei Grifondoro con 5 minuti di anticipo, e ne erano passati 10, ma della Granger nemmeno l’ombra.. Aveva deciso che non avrebbe aspettato oltre e stava per andarsene, quando dal ritratto della signora grassa uscì una chioma riccia affannata e disordinata..
“Ma-lfoy.. S-scusa..”
“Calma Granger, riprendi fiato.”
Hermione si appoggiò alla parete dietro di lei cercando di riprendere fiato, Draco non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, era così bella, anche con il respiro affannato, i capelli disordinati e gli occhi gonfi di chi aveva pianto, aspetta.. la Granger aveva pianto?
“Che ti è successo?”
“Niente.”
fu la sua risposta, un secco e deciso niente. Ma a Draco non bastava, lui voleva sapere.
“Perché hai pianto?”
“Non ho pianto”
“So riconoscere una persona che ha pianto quando la vedo, e tu sicuramente hai pianto.”
“Vabbene Malfoy, ho pianto! Un applauso per l’osservazione, ed ora puoi pure ridere di me con tranquillità, perché è questo che volevi fare no?! “scopriamo perché la mezzosangue zannutta ha pianto e prendiamola in giro, tanto, chissenefrega dei suoi sentimenti”. Voi ragazzi siete così infantili, non vi sta bene mai niente, volete essere sempre i migliori.. ahhh! Vi odio, tutti quanti.”
Nell’arco di tempo in cui la Granger disse queste parole, l’espressione di Draco cambiò dallo sconvolto al frustrato, ed infine di nuovo sconvolto.
Era circondato da persone pazze, non solo si era preoccupato per lei, non si sa bene per quale motivo, ma ora doveva subirsi anche la sua ramanzina su quanto gli uomini facessero schifo e bla bla bla.. Che poi non era vero, non per tutti almeno.
“Mezzosangue, calmati. Non volevo prenderti in giro e non voglio farlo nemmeno dopo il tuo adorabile sfogo, i tuoi stupidi drammi adolescenziali non mi interessano.”
“Vaffanculo Malfoy.”
“Sta zitta e cammina.”
Trascorsero la prima ora di ronda nel silenzio, non una mosca volava, e nessuno dei due aveva intenzione di parlare per primo, erano entrambi così orgogliosi e pensavano entrambi che dovesse essere l’altro a chiedere scusa per primo.
Draco iniziava ad essere innervosito da quel silenzio, certo la voce della Granger non era delle più belle, ma non gli avrebbe certamente fatto un torto parlando un po’.
“Per qu-“
“Shh”
Subito Hermione gli coprì la bocca con la mano spingendolo al muro, si trovavano nell’ala est del terzo piano, vicino ad una classe in disuso, lentamente, tolse la mano dalla bocca di Draco e sussurrò.
“Ho sentito delle voci dietro quel muro”
Draco estrasse la bacchetta da dentro il mantello, si accorse che Hermione aveva già in mano la sua, quella ragazza ci sapeva fare…
Girarono l’angolo e puntarono la bacchetta contro i due ragazzi che.. stavano facendo Merlino sa solo quale magia contro il muro.
“Ehi, voi due! Che state combinando?”
I due ragazzi rimasero paralizzati da quella voce, uno dei due fece persino cadere la bacchetta.
“10 punti in meno per ciascuno per essere fuori dai vostri dormitori oltre il coprifuoco, come vi chiamate?”
“Non mi faccio dare ordini da un fottuto mangiamorte.”
“Non provocarmi e dimmi il tuo nome.”
“Altrimenti che fai? Chiami il tuo paparino? Ah, dimenticavo, lui è ad Azkaban..”
Ecco la solita reazione degli studenti medi di Hogwarts, ma a Draco era abituato ad essere insultato, quelle parole non gli fecero ne’ caldo ne’ freddo, stava per chiedergli di nuovo il nome – magari con maniere più forti- quando la Granger prese in mano la situazione.
“Altri 10 punti in meno per aver insultato un caposcuola, Thomas, tornate nei vostri dormitori prima che decida di andare a riferire tutto alla McGranitt.”
Il ragazzo chiamato Thomas dalla Granger lanciò un ultima occhiata piena di rancore a Malfoy per poi girarsi ed andarsene, seguito a ruota dal suo amichetto.
L’aveva fatto di nuovo, la Granger aveva preso di nuovo le sue parti, iniziava ad infastidirlo questo suo comportamento, ma preferì non dire niente, non voleva subirsi un’altra dei suoi discorsi su quanto insulsi e ingrati fossero i ragazzi.
Si avvicinarono al muro dove erano prima i ragazzi, e quello che videro fu sconvolgente, infatti sul muro apparse a grandi lettere la scritta “Malfoy merda” sostituito subito dopo da “Malfoy maledetto mangiamorte” e ancora “Sei feccia” e “la tua presenza inquina il mondo” e “vi meritate solo Azkaban.”
Hermione ne era sconvolta, mai aveva visto tanto odio manifestato con tanta crudeltà (escludendo Voldemort ovviamente) ma la cosa che più la sconvolgeva era che non ci fosse nessuna reazione da parte di Malfoy, lui era così calmo, quasi non gliene importasse, e infatti era così, sapeva di meritarsi quegli insulti.
“Non dici niente?”
“Cosa dovrei dire?”
“Non so.. qualcosa. Per Merlino, quei ragazzi ti hanno augurato di finire ad Azkaban, non lo so, incazzati, fa qualcosa!”
“Mezzosangue, il punto è che loro hanno ragione, sono un mangiamorte, sono feccia, e se non fosse stato per lo sfregiato ora sarei ad Azkaban.”
Hermione lo guardò stralunata, aveva sempre pensato che i Malfoy si credessero migliori di tutti, e scoprire che Draco avesse così poca stima di se stesso la mandava nel pallone, era diverso da come lo conosceva, o da come credeva di conoscerlo.
Eppure, nonostante fosse davvero un mangiamorte e dovesse essere ad Azkaban, non riusciva ad odiarlo per questo, sapeva che non era stata una sua scelta e non voleva incolparlo anche lei. Si ricordò di quegli occhi, di come li aveva visti a Diagon Alley, di com’era triste, pensò che era lo stesso sguardo che aveva ora mentre fissava quella parete, pensò anche che non avrebbe mai più voluto rivedere quell’espressione.
“Io non penso che tu sia feccia, e non penso nemmeno che tu debba andare ad Azkaban, Draco, so che non è stata una tua scelta diventare un Mangiamorte e non intendo fartene una colpa per questo.”
Aveva sentito solo metà di quello che gli aveva detto, il suo cervello si era fermato a quando l’aveva chiamato per nome, suonava così bene detto da quelle labbra così belle, perfette per essere baciate.. Ma che gli saltava in testa! Quella ragazza lo faceva diventare matto, doveva allontanarsi il prima possibile da lei.
“Granger, la ronda è quasi finita, ti accompagno davanti la tua sala comune e poi torno indietro.”
E nonostante tutte le proteste della ragazza sul fatto che non c’era bisogno di accompagnarla, che sapeva cavarsela da sola, che lei aveva sconfitto un sacco di mangiamorte e certamente 2 ragazzini di Hogwarts non potevano fermarla, lui continuò a camminare davanti a lei quasi ignorandola. Una volta giunti davanti la sala comunque dei Grifondoro, la Granger gli diede la buonanotte e passò attraverso il ritratto della signora grassa.
Draco restò lì, intento a fissare quel bacio che aleggiava intorno a loro, e che mai avrebbe fatto atterrare.



Spazio autrice: Yaaaaaaaaaaaaaay! Ecco il nuovo capitolo u.u Avrei anche potuto pubblicarlo prima ma ieri avevo il compito di latino e oggi quello di matematica, quindi sono stata occupata a studiare.. (Domani ho quello di inglese, ma tanto è solo inglese.. ahaha) Coomunque,  tornando al capitolo. Volevo davvero che Draco baciasse Hermione, ma è troppo presto! Quindi ancora un pochino pochino di attesa.. voglio fare in modo che entrambi capiscano di piacersi.
Fatemi sapere cosa ne pensate e ditemi se trovate qualche errore. <3

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Capitolo 4
*** Forget it. ***


Forget it.
Give me love like never before
Cos lately I’ve been craving more
And It’s been a while but I still feel the same
Maybe I should let you go

And you know I’ll find my corner
Maybe tonight I’ll call you
After my blood, is drowning in alcohol
I just wanna hold you.


Ed Sheeran - Give me love.

 

Era passata una settimana dall’inizio delle lezioni, il tanto atteso fine settimana era finalmente arrivato, tutta la scuola era in fremito per la festa di quel sabato sera, solo una piccola Grifona non vedeva l’ora che quel sabato passasse in fretta.. 
“Che ne dici di questo? O è meglio quello rosso?”
Hermione Granger non ne poteva più, erano tre ore che Ginevra Weasley provava tutti gli abiti che aveva nel baule, ed erano tre ore che Hermione ripeteva come un autonoma “questo è stupendo!” Senza nemmeno guardare il vestito.. Non riusciva a credere che quella ragazza l’avesse convinta ad andare a quella festa, ma dopotutto era normale, nessuno sarebbe riuscito a sopportare l’insistenza di quella ragazza per più di un giorno, e il fatto che minacciava di far esplodere tutti i suoi libri preferiti la terrorizzava, Ginny sapeva cosa voleva e sapeva come ottenerla. 
“Avanti Herm, non stai guardando nemmeno, sforzati almeno un po’!” 
“Scusa Gin, ma sai quanto mi annoiano queste cose..”
Ginevra sbuffò, esasperata e sconvolta dal fatto che una ragazza potesse trovare noiosi dei vestiti! Non era nemmeno concepibile per lei, si girò con un po’ troppa foga e si richiuse nel bagno, lasciando Hermione sola a fissare il letto. Cosa ci poteva fare lei se quelle cose proprio non la appassionavano come alle altre ragazze? Poi si ricordò che anche lei doveva scegliere un vestito, ma non ne aveva portato nessuno…
“GIN! Mi spieghi come vengo alla festa se non ho nemmeno un vestito?!”
Dall’altra parte della porta una Ginevra sorrideva soddisfatta del fatto che finalmente l’amica se ne fosse ricordata, e del fatto che lei avesse già pensato a tutto. Uscì dal bagno quasi di corsa, più sorridente che mai, corse all’armadio e prese un vestito coperto da una fodera grigia, guardo di sottecchi l’amica e disse.
“Questo, cara mia, l’ho comprato ad Hogsmade per te qualche settimana fa, sapevo ti sarebbe servito.” 
Hermione prese l’abito con la fodera, lo apri e ne rimase sbalordita, era un abito semplice, nero con fantasia floreale, aveva le spalline di un nero trasparente, era senza scollatura ed aderente fino alla vita, dove lasciava spazio ad una gonna un po’ più larga, non troppo corto ma nemmeno troppo lungo, era perfetto per lei*. Guardò Ginny con aria sognante e piena di gratitudine, non riusciva a credere che avesse davvero comprato quell’abito per lei.. 
“Non ringraziarmi e provatelo su!” 
Non se lo fece ripetere due volte, e con un sorriso a 32 denti si provò il vestito perfetto. Gli costava ammetterlo, ma le stava davvero bene, certo non era bella come Ginny, non lo sarebbe mai stata e l’aveva accettato, ma non era nemmeno brutta, era.. Carina. 
“Sei bellissima Herm.”
Ginny sapeva sempre a cosa stesse pensando Hermione, alcune volte credeva usasse la legilimanzia. Sorrise, incapace di dire qualcos’altro, si tolse il vestito e decise di andare a farsi un bagno caldo nel bagno dei prefetti, li avrebbe potuto rilassarsi e nessuno l’avrebbe disturbata.. Quanto si sbagliava, non fece nemmeno due passi lì dentro che vide Draco Malfoy nella vasca, nudo. Si girò di scatto, coprendosi gli occhi con le mani e rossa in viso, non si aspettava di trovarci qualcuno quindi non aveva bussato, grosso errore.. Mai entrare in un bagno senza bussare, mai. 
“Ehilà Mezzosangue, vuoi unirti a me?”
L’impertinenza di quel ragazzo non aveva limiti, non solo si faceva trovare così, ma aveva anche la faccia tosta di ironizzare.
“Malfoy, ti dispiace andare a farti fottere?” 
Non aveva il coraggio di girarsi, non l’avrebbe mai avuto, ma riusciva comunque a sentire il rumore dell’acqua che si muoveva, di due piedi che scivolano sul pavimento, delle gocce che schizzando a pochi centimetri da lei, e il profumo.. Ah, quel profumo così buono che la mandava in estasi, non sapeva bene come descriverlo, era un odore dolce ma forte, intenso quanto bastava per farla impazzire.. Draco le si avvicinò lentamente, si fermò pochi passi dietro di lei, allungo il viso sulla sua spalla, la bocca a pochi centimetri dal suo orecchio.. 
“Se sei tu a fottermi, con piacere.”
Dei brividi percorsero la spina dorsale di Hermione, non si sarebbe aspettata quella risposta, non sussurrata in quel modo almeno. Era rossa dall’imbarazzo ma Malfoy sembrò non farci caso, sempre dietro di lei prese una asciugamano e se la passò attorno alla vita.
“Puoi girarti adesso.” 
Hermione si girò e subito pensò che forse era meglio non farlo, ciò che vide non fece che aumentare il rossore delle sue guancia.. Lui, lui era lì, davanti a lei con solo una asciugamano a coprirlo, ed era bellissimo. Con i capelli bagnati, e il fisico così perfetto che si chiedeva se fosse stato Michelangelo stesso a scolpirlo. Ora capiva perché quel ragazzo avesse tanto successo fra le ragazze.. 
“Che.. Che ci fai qui?”
Quasi non riusciva a parlare da quant’era imbarazzata, non era abituata a queste cose! 
“Non so, questo è un bagno, io ero nella vasca.. Secondo te mezzosangue?”
Uno a zero per Malfoy, che domanda stupida. 
“In ogni caso, sto uscendo quindi tranquilla, avrai il bagno tutto per te.. Ma la prossima volta, bussa.”
Draco stava per togliersi l’asciugamano ed Hermione si girò di scatto, lo senti ghignare alle sue spalle e riuscì quasi ad immaginarsi il suo viso, così strafottente e.. Bello. 
Ahh! Doveva smetterla di pensare in quel modo di Malfoy, certo era attraente, ma non era per niente il suo tipo e tutto quel fantasticare su quanto sarebbe bello essere stretta fra quelle braccia così forti era esagerato, e poi lei amava ancora Ron. 
Rise di se stessa, per essere così fragile e così attaccata al passato, per quanto ci provasse non riusciva proprio a dimenticarsi di Ron, nonostante fossero passate solo due settimane lei non riusciva più a sopportare di vederlo tutti i giorni e fingere un sorriso ogni volta. 
Malfoy fece schioccare le dita davanti ai suoi occhi, si era incantata a fissare il vuoto.. 
“Mezzosangue, gradirei che mi ascoltassi mentre parlo.” 
“Si scusa, mi ero distratta.. Dicevi?”
Draco sbuffò, odiava non essere ascoltato. 
“Lascia perdere.”
Ed uscì, lasciandola lì a fissare il vuoto.

Quella stupida mezzosangue lo faceva imbestialire, come si permetteva di distrarsi mentre parlava? Le aveva chiesto se quella sera sarebbe andata alla festa di benvenuto che avevano organizzato, e lei era lì intenta a fissare qualche punto impreciso del pavimento. 
Tirò un pugno al muro fuori dalla sua sala comune, era andato in quel bagno per rilassarsi e lei era arrivata a rovinare tutto.
“A quanto pare quel bagno non è servito a molto.”
“Sta zitto Blasie, sei irritante.” 
Era una settimana che provava a convincerlo in tutti i modi di andare alla festa, ma ovviamente nessuno poteva dissuadere il Re delle Serpi quando prendeva una decisione. 
“Dovresti davvero venire a quella festa, andiamo. Persino una secchiona come la Granger ci va..”
La Granger ci andava allora? E lui che ne sapeva? Avrebbe voluto chiederglielo, ma sarebbe sembrato troppo interessato quindi preferì ignorare.. 
“Quindi Blasie?”
“Quindi, non ti vergogni ad avere una vita più apatica di quella della Granger?”
“Onestamente, non me ne fotte un cazzo, ma se proprio ci tieni verrò a quella stupida festa.” 
Ed entrò nella sala comunque lasciando un soddisfatto Blasie Zabini a sorridere al muro..
Nella sua stanza Draco continua a chiedersi perché aveva accettato di andare a quella festa, insomma.. Per una settimana intera era stato irremovibile, nessuna minaccia poteva convincerlo ad andare, poi quando Blasie aveva detto che anche la Granger ci andava, qualcosa era scattato in lui e non avrebbe potuto fare a meno di dire che si, ci sarebbe andato.. Ma tutto questo non aveva senso! Lei era solo una stupida mezzosangue e quello che faceva non doveva importargli.
La sera arrivò presto, e ovviamente lui arrivò tardi. Le persone importanti si facevano sempre attendere, e, nonostante la scarsa considerazione che aveva di se stesso in questo periodo, non poteva infrangere una delle regole di base che suo padre tanto gli aveva ripetuto. 
“E ricorda, un Malfoy non attende mai, sono gli altri ad attendere un Malfoy.”
Odiava suo padre, lo odiava dal più profondo del cuore e non l’avrebbe mai perdonato per quello che aveva fatto patire a lui e a sua madre, ma ora non voleva pensarci. Se doveva andare a quella faste tanto vale tentare di divertirsi. 
Entrò nella sala a mezzanotte precisa insieme al suo amico Blasie, il quale subito lo abbandonò per andare a provarci con Pansy, anche se non c’era bisogno di provarci, lei era il tipo di ragazza che la dava via non appena vedeva qualcuno interessato. Quella ragazza lo disgustava, ma preferì non pensarci troppo e si diresse al tavolo delle bevande, e la prima cosa che vide fù lei, la mezzosangue, più bella che mai con quell’abito che le fasciava perfettamente i seni, con quei tacchi che rendevano la sua figura slanciata, e quelle gambe che avrebbero provocato anche l’uomo più puro. Accidenti a lei, non poteva essere brutta e scialba come se la ricordava? Rimase qualche minuto a fissarla, e forse lei se ne accorse perché iniziava a dare segni di impazienza, disse qualcosa, ma la musica era troppo forte per riuscire a sentire qualcosa, quindi la ignorò e si versò un bicchiere di whisky incendiario. Hermione parve non gradire, e infatti se ne andò sbuffando e borbottando qualcosa che solo lei capiva.
Passò la serata a ballare con qualche ragazzina del quarto o quinto anno.. Non gli interessava, si ubriacò più che mai e vide la Granger fare lo stesso, non per sua scelta almeno, c’era la piattola della Weasley che le riempiva il bicchiere ogni due minuti e non la lasciava un momento da sola, sembrava ansiosa, ma non ci badò più di tanto.  All’improvviso vide Hermione fermarsi al centro della pista, come paralizzata, fece qualche passo all’indietro per poi girarsi e correre verso l’uscita con una mano sugli occhi. Draco non poté fare a meno di seguirla.. 
“Mezzosangue!”
La prese per un braccio e la blocco, facendola girare, e ciò che vide lo pietrificò.. Hermione era in lacrime ed aveva un espressione sconvolta e così triste, Draco l’abbracciò d’impulso, voleva consolarla, voleva asciugare quelle lacrime una ad una, voleva che sorridesse. Non sopportava di vederla così, e non sapeva nemmeno perché! Era una situazione esasperante.
Hermione iniziò a singhiozzare più forte, ma dopo qualche minuti si calmò, torno a respirare normalmente e si staccò da lui
“Scusa, ti ho bagnata tutta la camicia.”
“Non che il tuo vestito sia messo meglio.”
Sorrise, con ancora i residui delle lacrime sulle guancia.. Era così bella.
“Malfoy smettila di fissarmi.”
“Non ti sto fissando.”
“Si, lo stai facendo.”
Era vero, la stava fissando.. Ma che gli importava, anche lui poteva permettersi qualche stranezza ogni tanto. 
“Cos’è Malfoy, vuoi provarci con me?”
E lei era ubriaca, ovviamente.
“Credimi Granger, lo farei volentieri, ma non sono il tipo di ragazzo che approfitta di una ragazza ubriaca.”
“Oh andiamo Malfoy, non fare tanto il santarellino.”
E gli si avvicinò pericolosamente, con sguardo malizioso.. Poggiò le mani sul suo petto come a sorreggersi e si allungò verso le sue labbra, nonostante i tacchi era comunque più bassa di lui.
Malfoy le prese le mani e la bloccò, non riusciva a credere a quello che la mezzosangue stava per fare, e non voleva che il giorno dopo venisse a piangere da lui supplicandolo di dimenticare e urlando che era stato tutto un errore e lui si era approfittato di lei.
Camminarono insieme per un po’,Hermione iniziò a raccontargli tutto, di come aveva indossato quel vestito per fare colpo su Ron, di come si era illusa pensando che sarebbero tornati insieme, e di come era rimasta sconvolta quando l’aveva visto baciare Lavanda, quella maledetta oca, e mentre raccontava incominciò di nuovo a piangere, quasi a ritmo con la pioggia che batteva contro le finestre. 
“Granger, sai che ho sempre pensato che quell’ .. Essere, fosse un completo idiota, ma non ne sono mai stato tanto sicuro come adesso. Lasciare una come te per una come la Brown, solo un deficiente come Weasley poteva farlo. Credimi, sei sprecata per uno come lui.” 
E da quando lui la pensava così? Ormai non aveva più il controllo di ciò che la sua bocca diceva.
Hermione sbuffò, più intristita che mai..
“Oh Malfoy, se solo tutti i ragazzi fossero come te, credo che sarebbe un modo perfetto. Certo magari dovrebbero essere meno arroganti e con meno pregiudizi, ma tu sei intelligente ed hai buone maniere, uscirei volentieri con te.. Già già.. Ehy Malfoy, perché non usciamo insieme? Dammi un bacio.. voglio un bacio!”
Era ancora troppo ubriaca e continuava nei suoi goffi tentativi di baciarlo, così Draco decise che era il momento per lei di andare a dormire, il giorno dopo si sarebbe dimenticata di tutto e pace, sarebbe tornata a soffrire per quel deficiente di Weasley e a detestare quel ‘mangiamorte’ di Malfoy.
“Ti accompagno a letto, cammina.”
Hermione mise il broncio, non voleva andarsene, stava bene lì con lui.
“Solo se poi resti con me.”
Draco per tutta risposta sbuffò, lei non aveva la minima idea di quanto desiderava restare..
“Certo Granger, certo.”
Camminarono in silenzio fino alla sala comune dei Grifondoro, li si fermarono uno di fronte all’altro, Hermione rossa in viso non si sa se per l’imbarazzo o per l’emozione e Draco sempre più esasperato da quella situazione, non riusciva a capire perché era così attratto da quella ragazza. Gli si avvicinò lentamente, le posò un bacio sulla guancia, uno di quei baci che fai ad un bambino, di quelli pieni di tenerezza, e sussurrò “Comunque sei bellissima stasera.” Si allontanò da lei lentamente, la fissò per qualche secondo negli occhi e se ne andò, camminò fino al suo dormitorio maledicendosi per quella debolezza, ma sfortunatamente per lui, la Granger era davvero bellissima, e tanto il giorno dopo avrebbe dimenticato tutto.


Restò ferma fuori la sua sala comune per qualche minuto, cercava di far tornare i battiti del cuore ad un ritmo normale. Da quando Draco Malfoy la trovava bellissima? E da quando lei si emozionava così tanto per un semplice bacio sulla guancia? Anche da ubriaca non riusciva a trovare quelle cose normali. Oh, ma che gli importava, in quel momento aveva solo bisogno di dormire, tutto il resto era superfluo. 


Spazio autrice: Salveeee, so che è passato molto da quando ho pubblicato l'ultima volta, ma questa settimana non ho avuto proprio le forze mentali per scivere, ed infatti questo capitolo non è venuto come lo desideravo. Coomunque, per il vestito di Hermione mi sono ispirata ad un vestito che ho comprato da poco e che ho amato (L'ho preso da Berska o da H&M, non mi ricordo <.< ).
Per il resto, fatemi sapere cosa ne pensate e fatemi notare se ho fatto qualche errore.
Un bacio e alla prossima. <3
 
 

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Capitolo 5
*** L'inizio del gioco. ***


L'inizio del gioco.
 
E dimmi ancora 
Quanto pesa
La tua maschera  
Di cera,
Tanto poi
Tu lo sai 
Si scioglierà  

Come fosse 
Neve al sol
Mentre tutto scorre. 

Negramaro - mente tutto scorre.
 

"PER TUTTE LE MUTANDE DI MERLINO, HERMIONE, SVEGLIATII!"
Ma lei non voleva svegliarsi, stava così bene in quel letto, coperta da quelle adorabili e calde coperte, perché mai qualcuno dovrebbe voler alzarsi? Nemmeno se Voldemort fosse tornato lei si sarebbe alzata da lì. 
Stava per riaddormentarsi quando.. Un getto d'acqua gelata la fece svegliare eccome, e insieme a lei si svegliò anche un grande mal di testa.. La ragazza infreddolita di passo il pollice e il medio sulle tempie, non riusciva a credere che Ginny fosse arrivata a tanto.
"Ora tu mi spieghi dove cavolo sei finita ieri sera! Ti ho cercata ovunque."
"Non lo so Gin, non me lo ricordo. E ora, se non hai intenzione di gettarmi nel lago nero, vado a farmi una doccia."
Si alzò e se ne andò in bagno, lasciando un'esasperata Ginny ad inveire contro Merlino e le sue povere mutande. 
Gliel'avrebbe pagata per questa, non poteva chiederglielo quando sarebbe stata abbastanza riposata? No per carità, i Weasley agiscono d'istinto, e come se non bastasse aveva quel maledettissimo mal di testa dovuto probabilmente al dopo sbornia.. 

Draco Malfoy, sorprendentemente, si svegliò più riposato che mai. Dopotutto la serata non era andata poi tanto male, grazie alla Granger aveva passato poco tempo in quella sala, anche se poi si è dovuto subire i deliri della mezzosangue. Si ricordò di quando le aveva sussurrato che era bellissima, dell'emozione che aveva provato dandole un semplice bacio sulla guancia, quella guancia così morbida che avrebbe voluto accarezzare per sempre.. Scosse la testa, deciso a voler scacciare quei pensieri, doveva concentrarsi su qualcos'altro.. Tipo Zabini che dormiva accanto a lui, cosa ci faceva lui nella sua stanza?! Lo spinse giù dal letto, provocandogli una pesante botta sulla fronte e qualche strano verso di sofferenza..
"Mhh.. Ancora 5 minuti mamma.."
"Zabini, non sono la tua mamma, alza le chiappe dal pavimento e vattene dalla mia stanza."
Mugugnò qualcosa e si riaddormentò sul pavimento, quel ragazzo era incorreggibile. 
Decise di ignorarlo e andare a farsi una doccia, ne aveva proprio bisogno.. 

Era appena scesa nella sala comune insieme al suo terrificante mal di testa, quando venne fermata da Ron, stranamente preoccupato per qualcosa, che continuava a chiederle se andasse tutto bene.. Mah, chi li capisce i ragazzi. Ginny la raggiunse poco dopo, e appena vide il fratello parlare con Hermione sbiancò, pensava che Ron gli avesse detto qualcosa sulla sera precedente -anche se sperava che suo fratello non fosse così stupido- oppure che Hermione si fosse improvvisamente ricordata tutto e stava per scatenare una guerra.. Non aveva tanta voglia di avvicinarsi a loro, ma doveva farlo. Prese un bel respiro e iniziò a camminare.
"Ron! Non infastidire troppo Herm, ieri sera si è presa una sbornia e non ricorda più nulla poverina.."
"Ah si?"
Il viso di Ron si rilassò immediatamente, mai era stato tanto felice di ricevere una notizie del genere, mai era stato tanto grato alla sorella per quella rivelazione, ma.. Da quando Hermione si ubriacava? Molto probabilmente era stata Ginny a farle bere troppi drink con la speranza che capitasse appunto questo e lei non si ricordasse di aver visto lui e Lavanda in atteggiamento piuttosto intimi. 
Hermione, intanto, era sempre più infastidita da quell'emicrania, doveva farsi dare assolutamente qualcosa da Madama Chips. 
"Ragazzi vado un attimo in infermeria, voglio vedere se Madama Chips ha qualcosa per questo mal di testa."
Non ascoltò nemmeno le risposte dei suoi amici, uscì dal ritratto e si diresse verso le scale. Scendere fino al primo piano fu una tortura, mai aveva odiato le scale come in quel momento e mai aveva desiderato così ardentemente di tornarsene a dormire, ma non poteva, aveva bisogno di studiare, non avrebbe mai rischiato di restare indietro con i compiti. 
Aveva appena appoggiato la mano sulla maniglia della porta quando quest'ultima si aprì facendo uscire un Draco Malfoy con aria più soddisfatta del solito. 
"Mezzosangue! Dormito bene?" disse il bel Serpeverde dagli occhi di ghiaccio.
Hermione per tutta risposta lo guardò con sguardo truce, era evidente dalle sue occhiaie che no, non aveva dormito bene, ma Malfoy non perdeva mai l'occasione per essere un po' più spregevole del giorno prima. 
"Se gli sguardi fossero fuoco io ora starei bruciando."
"Lo credo bene! Già ho mal di testa di mio, poi ti ci metti anche tu con la tua insopportabile voce."
Si massaggiò le tempie con fare esasperato, doveva assolutamente prendersi qualcosa per quel maledetto emicrania.
"Chiamasi dopo sbornia Granger, per come stavi ieri sera questo è il minimo."
Hermione si fece sospettosa, il fatto che lui sapesse che era ubriaca significava che era con lei nelle ore di blackout della sua memoria..
"E a quanto pare ero talmente ubriaca che ora non ricordo più niente!"
Draco ghignò, con aria talmente soddisfatta da far spaventare Hermione, cosa diamine era successo la sera prima?! 
"E fammi indovinare, nessuno da dov'eri ieri dopo la festa giusto? Giusto, ovviamente.. Nessuno lo sa, nessuno tranne me.."
Hermione spalancò la bocca, quella serpe stava dicendo che loro due erano stati insieme durante quasi tutta la notte, ma era impossibile.. Lei non lo avrebbe mai fatto, ma lei era ubriaca.. E in verità avrebbe potuto fare di tutto.
"Dimmi immediatamente cosa è successo."
Draco rise, di una risata così sadica e diabolica da far venire la pelle d'oca, ormai Hermione aveva capito che l'unico scopo del ragazzo era giocare con lei fino alla noia, fino a quando ne avrebbe avuto abbastanza e finalmente l'avrebbe lasciata libera, fino al prossimo gioco ovviamente.. 
"Cos'è successo, mia cara mezzosangue, dovrai scoprirlo da sola."
"Vaffanculo Malfoy." 
Eccolo, l'inizio del gioco. 


Erano passate due ore da quando aveva visto la Granger, si sarebbe aspettato un po' più di insistenza da lei, c'era rimasto male, diciamo. Infondo non gli importava davvero, voleva solamente giocare un po' con lei, farla impazzire giusto un po'. 
"Draco, amico, smettila di girare in tondo per la stanza." 
"Primo: non dirmi cosa fare. Secondo: questa è la mia stanza e faccio quel che voglio. Terzo: perché cazzo sei sempre qui?!" 
Aveva immaginato che quel coglione di Blasie avesse trovato la stanza occupata, e non avendo altro posto dove andare fosse venuto da lui a dormire, ma ora la sua stanza era libera, poteva tornarsene bellamente a fanculo. 
"Perché voglio essere presente nel momento in cui capirai di essere attratto dalla Granger."
A quelle parole Draco quasi si affogo con la saliva, cosa cazzo stava blaterando?! Lui?! Attratto dalla Granger?! Mai aveva sentito barzelletta più comica. 
"Sei ubriaco?"
"Presto o tardi capirai che ho ragione."
Per tutta risposta Draco sbuffò, esasperato dalle continue insistenze dell'amico, avrebbe preferito farsi scopare da Voldemort stesso.. Anche se la Granger aveva un corpicino niente male, e l'avrebbe fatto godere certamente più di Voldemort.. Ma a che stava pensando?! Maledetto Blasie. 
"Intanto andiamo a pranzo, ho fame."
"Come vuole principe delle serpi."
Draco sbuffò, odiava essere chiamato così e quel ragazzo sembrava essere stato creato apposta per infastidirlo di continuo. 

Erano 4 ore che non vedeva Malfoy, e di certo non sarebbe andata a cercarlo, tanto si sarebbero visti la sera le ronde e così Malfoy avrebbe potuto continuare il suo maledetto gioco, ma mancavano altre 6 ore alle 10, e in quelle ore avrebbe potuto prepararsi psicologicamente a quella tortura.. Se non fosse stato per le continue occhiate preoccupate di Ginny, non capiva cosa prendeva a tutti quel giorno. Prima Ron che le chiedeva come stesse trentamila volte, poi Ginny che la guardava in modo preoccupato, ci mancava solo Harry con un letto portatile nello scopo di farla stare meglio. 
"'Giorno ragazzi."
"Amore! Finalmente ti sei svegliato."
E infatti ecco il bambino sopravvissuto ma ancora assonnato, non capiva come faceva a dormire così tanto. 
"Sei davvero un ghiro Harry."
"Lo so Herm, ma è così bello dormire. Comunque, tu.. Come stai?" 
Sembrava anche lui preoccupato, ma subito Ginny rispose al suo posto dicendole che stava bene! Anche se il giorno prima si era ubriacata talmente tanto da farle dimenticare ogni cosa. Harry parve subito riprendersi, Hermione iniziava a sospettare che le stessero nascondendo qualcosa.. E l'unico modo per scoprire ogni cosa era costringere Malfoy a parlare. 

Erano le 22.00 e come sempre Draco aspettava Hermione fuori la sua sala comune, era incorreggibile, ogni volta doveva farlo aspettare. Quando finalmente decise di scendere arrivò con uno dei sorrisi più falsi che lui abbia mai visto. 
"Perché quel sorriso così palesemente falso?"
Hermione subito tornò ad avere un'espressione seria
"Speravo di convincerti a dirmi cos'è successo ieri." rispose.
Ma quando Draco si metteva in testa una cosa era impossibile fargli cambiare idea. 
"Forse, Mezzosangue, ma poi sarai in debito con me.. Non so quanto ti conviene."
Ghignò, adorava farla esasperare, non si sarebbe stancato presto di questo gioco. 

Passarono un quarto d'ora girando per il settimo piano, e ad Hermione all'improvviso venne un idea su come costringere Draco a farsi rivelare cos'era successo.
"Draco, mi è sembrato di sentire delle voci in questa stanza."
"Diamo un occhiata."
Entrarono e la porta si chiuse dietro di loro, scomparendo. 
"Ma che cazzo.."
Era la stanza delle necessità, Hermione era riuscita a mettere in trappola il principe delle serpi! Non sarebbero usciti di lì fino a quando lei non avrebbe sentito ciò che voleva. 
"Suvvia Draco, non essere così volgare, perché invece non ti siedi e mi racconti un po' di ieri?"
"Mezzosangue cos'hai fatto?!"
Lo sguardo di Draco era furioso, mai si sarebbe aspettato una mossa così dalla Graner, proprio lei, la paladina della giustizia, piena della sua bontà e della sua lealtà. Quello era un tiro mancino, tipico di una Serpe, non di un Grifone. 
"Siamo nella stanza delle necessità, e non usciremo di qui fino a quando tu non avrai detto tutta la verità."
Ma Draco era furbo, non avrebbe ceduto così.
"Non so quanto ti conviene, Granger. Restare da sola con una serpe, in una stanza dove nessuno può entrare.. Lo vedo piuttosto pericoloso, poi non so te."
"Non attacca Malfoy, so che non mi farai del male, in ogni caso l'unico modo per uscire è che tu mi dica tutto, sono le regole."
Questa volta era Hermione a ghignare, sapeva di averlo messo in gabbia, ora finalmente avrebbe parlato e lei si sarebbe liberata di un peso.
Draco si accomodò su una poltrona che era comparsa al lato della stanza, vicina ad un camino, avrebbe dovuto parlare, lo sapeva..
"Come vuoi Granger, ma è meglio se ti siedi."
Hermione iniziava a spaventarsi, era davvero tanto sconvolgente ciò che era successo? Decise che si, era meglio sedersi. 
Draco fissava il camino, aveva un aria quasi triste, Hermione provò l'impulso di correre lì ed abbracciarlo, ma decise che era più saggio trattenersi. 
"Tu.. Tu hai visto Weasley che pomiciava con la Brown."
E all'improvviso, con la forza di milioni di spilli conficcati nel petto, la verità la colpì. Come un flash, l'immagine di Ron e Lavanda le si parò davanti, e quasi pianse dal dolore. Distolse lo sguardo da Malfoy, neanche lui là guardava. Restarono in silenzio per qualche minuto, fino a quando Draco non decise di alzarsi e andarsene, ma quella maledetta porta ancora non si decideva ad apparire. 
"Granger, spiegami dov'è la porta."
"Non c'è.. A quanto pare non mi hai detto tutto, ad esempio, come sai tu che li ho visti?"
Continuava a non guardarlo, non voleva farsi vedere così fragile da lui.
"Eri scappata dalla festa e ti ho seguita, mi hai raccontato tutto tu."
Certo che da ubriachi si fa di tutto, persino confessare il tuo segreto più caro al tuo nemico di sempre.. Ma nonostante questa rivelazione, la porta non si decideva ad apparire.
"Malfoy, stai omettendo qualcosa."
Draco ghignò, dall'aria triste che aveva era passato ad una maliziosa..
"Beh, diciamo che volevi qualcosa da me."
Le si avvicinò lentamente, proprio come una serpe, i loro respiri si facevano sempre più accelerati, il sangue di Hermione ribolliva nelle vene.
".. E sarebbe?"
"Questo."
E la baciò, la baciò come non aveva mai baciato nessuno, la baciò come nessuno aveva mai baciato lei, la baciò con tanta intensità e passione che lei non poté fare a meno di sciogliersi, di farsi trasportare in quel bacio con la stessa intensità e la stessa passione. 
Forse si sbagliava, forse era quello l'inizio del gioco. 

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Capitolo 6
*** La gioia di un momento. ***


La gioia di un momento.

Non senti che
Tremo mentre canto,
Nascondo 
Questa stupida allegria
Quando mi guardi..

Non senti che
Tremo mentre canto,
è il sengo
Di un estate che
Vorrei potesse non finire mai.. 

Estate - Negramaro.



 

 

 

E la stava baciando, Draco Malfoy stava baciando Hermione Granger, ed era un bacio maledettamente bello. Come lui, bello e dannato. Ma doveva staccarsi, quello.. quello non era giusto! Lei amava Ron, non poteva lasciarsi trascinare così, non poteva, ma non si decideva a staccarsi da quelle labbra, quelle labbra che a vederle sembrano di pietra ma che sono così morbide, quelle braccia che piano l’avvolgevano e la facevano sentire protetta.. Magari, magari poteva farlo, non avrebbe fatto del male a nessuno infondo..
Draco si staccò lentamente dalle sue braccia e la guardò intensamente negli occhi, Hermione fece lo stesso, ma se Draco sembrava perfettamente calmo lei era la reincarnazione dell’agitazione.. Doveva scappare da lui, e subito.
Corse verso la porta che, finalmente, era apparsa, corse per i corridoi del settimo piano fino alla sua sala comune, pronunciò la parola d’ordine in fretta e furia e si fiondò in camera sua evitando accuratamente di incontrare qualcuno dei suoi amici, sicuramente non l’avrebbero lasciata andare vendendo com’era sconvolta, ma lei non poteva correre il rischio di farsi vedere così da qualcuno.. Solo Ginny avrebbe potuto aiutarla.
“Ginny!”
Per fortuna l’amica era già in camera, si fiondò nelle sue braccia e scoppiò a piangere, non sapeva perché lo stava facendo, infondo non c’era bisogno di piangere per un semplice bacio.. eppure, non ne poté fare a meno.
“Hermione, tesoro, cos’è successo?”
Ginny l’accarezzava piano i capelli, cercando in qualche modo di calmare i singhiozzi dell’amica.
“Oh, Ginny, ho fatto una cazzata.”
“wow, la Caposcuola Granger che dice una parolaccia, dev’è essere successo qualcosa di terribile.. Se è ancora colpa di mio fratello io giuro che.. che lo crucio!”
Hermione non poté trattenere una risatina, si staccò lentamente dall’amica e si asciugò le lacrime con le mani..
“Nono, Ron non c’entra niente.”
“E allora che diamine succede?!”
Ginny sembrava esasperata, e preoccupata, odiava quando non si arrivava subito al sodo ed Hermione lo sapeva, ma a quanto pare le parole ‘Draco Malfoy mi ha baciata’ non riuscivano ad uscire dalle sue labbra..
“Ecco.. Meglio se ti racconto dall’inizio.”
E così fece, gli raccontò tutto, gli disse di come aveva intrappolato Draco e lei nella stanza delle necessità e di come l’aveva quasi costretto a dirgli cos’era successo la sera prima.. Gli raccontò anche che ora ricordava e che aveva visto Ron e Lavanda abbastanza intimi, e infine, gli disse di come Draco l’aveva baciata, e di come quel bacio fosse stato il migliore della sua vita.
“Ommiomerlino, questa è assolutamente la cosa più assurda che io abbia mai sentito. Cioè, stiamo parlando dello stesso Draco Malfoy di sempre no?! Che odia tutto e tutti tranne le sue puttanelle purosangue e che si crede superiore a chiunque?”
Hermione si irritò un po’ a quelle parole, aveva imparato a conoscere Draco meglio degli anni precedenti, e sapeva che infondo non si credeva tanto superiore a tutti, anzi, aveva un autostima pessima in quel momento.
“Gin, Draco non è così egocentrico come lo dipingi..”
“Oddio Herm, lo stai davvero difendendo?! Non è che ti stai innamorando di quello vero?”
Innamorarsi di Malfoy? Era un’idea che non aveva preso in considerazione, solo perché era ancora fermamente convinta di essere innamorata di Ron. Ma ora.. beh, poteva succedere no? E se succedesse, che male ci sarebbe?
Hermione era più confusa che mai, non riusciva a capire cosa gli stesse passando per la testa, aveva decisamente bisogno di una dormita.
“Gin, non mi innamorerò di Malfoy, ma ora sono davvero stanca.. Buonanotte.”
E andò a rifugiarsi sotto le coperte calde del suo letto, quanto amava dormire.. Era l’unico modo per fuggire davvero da tutti i suoi problemi, e lei era stanca, stanca di pensare, stanca di sentire, stanca di vedere. Preferì abbandonarsi alle braccia di Morfeo e non esiste per qualche ora, non troppe, quelle che bastano, tipo per sempre..

Draco Malfoy era incazzato, quella maledetta mezzosangue l’aveva lasciato da solo nella stanza delle necessità a fissare il vuoto. Avrebbe dovuto dire qualcosa, fare qualcosa, pure uno schiaffo sarebbe stato meglio, ma vederla scappare così, insomma, non aveva mica la lebbra. Comunque preferì non seguirla e decise di tornarsene nel suo dormitorio, non avrebbe mai continuato la ronda, già in due era una tortura, figuriamoci in uno.
Entrato nella sua camera, ovviamente, trovò Blasie Zabini sul suo letto.
“Malfoy.”
“Zabini.”
Ormai era un abitudine vederlo lì, ed era stanco di ricordargli ogni volta che quella era la stanza del Caposcuola Malfoy, e non del coglione Zabini. Decise che era meglio farsi una doccia, magari quando sarebbe uscito avrebbe trovato il suo letto magicamente vuoto, si avviò verso la porta del bagno e poco prima di aprirla Zabini decise che quel breve saluto non gli bastava..
“Com’è andata la ronda?”
Malfoy entrò nel bagno sbattendo la porta, maledetto Zabini, doveva sempre interferire, ma farsi i cazzi suoi mai eh? Tipico degli Italiani, sempre impiccioni. Dall’altra parte della porta Zabini ghignava guardando il soffitto, quella sera si sarebbe divertito a torturare Draco..

Appena uscito dal bagno Zabini insistette nel chiedergli com’era andata la ronda, e Draco, a brucia pelo, gli disse.
“Ho baciato la Granger.”
Quello sicuramente non se lo aspettava, e infatti la bocca di Zabini si spalancò in una grande O. E finalmente, quel ragazzo sembrava impossibile da stupire.
“Co-come prego?”
“Hai sentito bene.”
“E perché l’hai fatto?!”
“Mi andava.”
“Oh certo, perché ti andava, prima neghi quando dico che hai una cotta per la Granger, poi la baci e lo dici come se fosse la cosa più normale del mondo.”
Draco si stava contorcendo dalle risate, vedere Zabini così sconvolto era un privilegio che pochi avevano, e lui era decisamente fortunato, anche se sembrava che Blasie gli avrebbe scagliato una Avada Kedavra da lì a pochi minuti.. Ma, sfortunatamente per Draco, lui sapeva come colpire per avere le sue vendette.
“E quindi, lei che ha fatto? Ti ha schiaffeggiato e ti ha urlato contro il suo amore per Weasley?”
Draco si rabbuiò, in un certo senso è stato peggio, che bisogno c’era di scappare?!
“è scappata.”
Blasie scoppiò a ridere, senza pudore o un minimo di compassione, quel bastardo.
“Zabini vaffanculo. Anzi no, va dove cazzo ti pare ma esci dalla mia stanza.”
Era palesemente irritato e avrebbe preferito dormire invece di essere costretto a guardare quella faccia da pugni, così spinse malamente Zabini fuori dalla stanza e chiuse la porta a chiave, si infilò nel suo letto e si addormentò, fingendo di non esistere per qualche ora.


La mattina dopo Hermione si svegliò più stanca della sera prima, nonostante tutta la voglia che aveva di dormire non riuscì quasi a chiudere occhio.. quel bacio la stava tormentando, rivedeva in continuazione la scenda di Draco che si fiondava sulle sue labbra ancora e ancora e ancora.. Stava impazzendo.
Varcando la soglia della sala Grande si imbatté nel Caposcuola Goldstein, proprio il ragazzo che gli serviva.
“Ehy, Anthony, proprio te cercavo”
“Hermione, buongiorno”
Goldstein le sorrise radioso, quel ragazzo era sempre  felice, al contrario di lei che aveva sempre un’aria afflitta e stanca.
“Senti.. questa settimana non è che puoi sostituirmi nelle ronde con Malfoy? La McGranitt mi ha affidato delle cose da fare proprio in quelle sere..”
Lui la guardò sospettoso.. non ci credeva tanto ma se la Granger voleva evitare le ronde con Malfoy sicuramente aveva un buon motivo, quindi gli disse che non c’era nessun problema e che se ne sarebbe occupato lui, Hermione lo ringraziò con un sorriso a 32 denti e andò a sedersi al tavolo della sua casa aspettando che Ginny si decidesse a scendere.

Passarono tre giorni e le ore di lezione sembrarono volare, lei evitava Malfoy e Malfoy evitava lei, ma entrambi sapevano che non avrebbero potuto continuare così per sempre..
Quel giovedì mattina Hermione era più rilassata che mai, la McGranitt aveva avuto dei problemi con una classe del primo anno ed aveva sospeso le sue ore di lezione per quella giornata, così lei si ritrovava ad avere 3 ore vuote, una di erbologia e un’altra di rune. Non c’era niente che avrebbe potuto rovinare quella giornata.. O almeno così credeva.
Si stava rilassando sotto un albero in riva al lago nero quando sentì una voce squillante ridacchiare, si girò e vide Ron e Lavanda appoggiati contro un albero che si baciavano.. E non uno dei baci più casti.
Iniziarono a pizzicarle gli occhi, perché vederlo con lei gli doveva fare sempre quest’effetto? Si odiava per essere così fragile e vulnerabile, lei aveva aiutato Harry a sconfiggere il più grande mago oscuro di tutti i tempi, non poteva stare così per un ragazzo..
“Weasley, perché tu e la tua ochetta non andate a scambiarvi smancerie dentro, sai.. è un luogo pubblico e non vorrei vomitare.”
“Attento a come parli furetto.”
“Altrimenti?”
Hermione non riusciva a vedere cosa stessero facendo, ma riusciva benissimo a distinguere quelle voci e non capiva perché Malfoy volesse che Ron e Lavanda se ne andassero da lì, lei comunque cercò in tutti i modi di non farsi vedere.
“Suvvia Ron-Ron, andiamo dentro.”
Non sapeva se Ron l’avesse seguita dentro, ma dato che nessuno parlava pensava di essere finalmente sola, ma si sbagliava, pochi secondi dopo infatti sentì dei passi avvicinarsi piano a lei, con il cuore a mille cercò di trattenere le lacrime che non vedevano l’ora di uscire e prese un bel respiro per sembrare non presentabile ma almeno decente.
“Se ne sono andati, ora puoi piangere tutte le lacrime che vuoi.”
Ma non lo fece, non voleva piangere di nuovo davanti a lui per Ron, non dopo quel bacio..
“Malfoy, grazie.”
Lui annui, fissando un punto indeterminato nel lago nero, poi, come accortosi di essere in ritardo per qualche appuntamento, si fiondò dentro al castello lasciando Hermione da sola a fissare il cielo.


I giorni passarono e il weekend arrivò molto velocemente, quella sera avrebbe dovuto fare la ronda con la Mezzosangue ma molto probabilmente si sarebbe ritrovato ancora una volta Goldstein al suo posto. Con un sospiro di rassegnazione si alzò dal suo letto ed uscì dalla camera.. Percorse il corridoio fino alla sala Comune, varcò l’uscita e rimase paralizzato alla vista della Granger, ma non lasciò trapelare il suo stupore e nemmeno quel briciolo di felicità che gli fece vederla lì, represse quel sorriso che tanto premeva per uscire e la oltrepasso con occhi bassi, Hermione lo seguì per 2 piani interi, fino a quando non arrivarono fuori al bagno dei prefetti..
“Malfoy..”
“Mh?”
“Dobbiamo parlare.”
Si fermò di scatto, continuando a dare le spalle alla ragazza, sapeva già di cosa avrebbe voluto parlare e sapeva che avrebbe dovuto guardarla, ma essere coraggiosi era una virtù dei Grifondoro, non dei Serpeverde, e lui era una serpe fino al midollo.
“Perché mi hai baciata l’altra volta?”
Draco si girò, lentamente, e vide la Granger avvicinarsi sempre di più, ma doveva darle una risposta o l’avrebbe schiantato.
“Perché mi andava.”
Che risposta del cazzo però, ma lui non era mai stato bravo a dire la verità.. che poi, qual’era la verità? Non lo sapeva nemmeno lui perché l’aveva fatto, era stato preso dal momento e.. non aveva potuto farne a meno.
Intanto la Granger si avvicinava sempre di più.. Draco iniziava a spaventarsi, cosa diavolo voleva fare?!
“Sai Draco, a me va ora.”
Sussurrò queste parole a pochi millimetri dalle labbra di Draco, lo disse con così tanta intensità e con così tanto desiderio che non poté fare a meno di coprire quella breve distanza e assaggiare di nuovo quelle labbra così morbide e vellutate.. In quell’attimo il tempo sembrò fermarsi, esistevano solo loro e quel bacio. Un’eternità in un secondo. L’infinito della gioia che mai finirà. La dolcezza di un bacio che non sa di essere amore. E se un paradiso esiste, decisamente erano le sue labbra. 




Spazio autrice: Salveeeee, non uccidetemi! c.c mi dispiace tantissimo di aver pubblicato con così tanto ritardo ma davvero non ho avuto tempo, sempre colpa della scuola :c
Ora ignorando le mie più sincere scuse, fatemi sapere cosa ne pensate e ditemi se trovate qualche errore. Grazie a chiunque leggerà. <3

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Capitolo 7
*** Perché mi piaci. ***


Perché mi piaci.


Baciarlo era stato un gesto assurdo, completamente pazzo e privo di alcun senso. Certo aveva passato l'ultima settimana a pensarci, si era fusa il cervello a furia di farlo, ma non aveva trovato una maledetta spiegazione a quel bacio, se non che Malfoy volesse divertirsi, e quindi decise che si sarebbe divertita anche lei, e infondo Malfoy le piaceva.. Lo stava ancora baciando quando lui si staccò lentamente dalle sue labbra, e guardandola negli occhi disse 
"Perché?"
"Mi piaci Malfoy."
Ok, magari confessarglielo così non era una delle scelte migliori, ma che altro avrebbe dovuto dire? 'No scusa per sbaglio sono scivolata sulle tue labbra'? E magari lui l'avrebbe avada kedavrizzata all'istante. 
"E allora perché sei scappata, e perché mi hai evitato tutta la settimana?"
"Ero.. Spaventata."
Draco ghignò, si vedeva lontano un miglio che non la credeva, ma stranamente non le disse nulla, anzi, si impossessò di nuovo delle sue labbra, ma questo era un bacio più crudele, pieno di rabbia e di dolore.. Quando si staccarono Hermione aveva le labbra rosse dalla troppa foga, guardava il biondo negli occhi e non riusciva a distogliere lo sguardo, era così bello.. 
"Beh, tesoro, dato che ti piaccio tanto, non ti dispiacerà fare la ronda da sola vero? Così magari ci ripensi prima di rifilarmi Goldstein."
Le diede un leggero bacio a timbro e se ne andò, abbandonandola lì confusa e scocciata. 
Già odiava fare le ronde, figuriamoci farle da sola. 


Draco era felice, e incazzato. Felice perché finalmente aveva ottenuto quei baci che tanto desiderava, incazzato perché sapeva che non avrebbe dovuto desiderarli, incazzato perché aveva dovuto aspettare una settimana tormentandosi dai dubbi, incazzato perché aveva dubbi! Da quando un Malfoy aveva dei dubbi? La guerra lo aveva cambiato davvero. 
Tornò nel suo dormitorio e si abbandonò su una sedia davanti al camino della sala comune, non sapeva che fare. Se continuare questa 'cosa' con Hermione oppure lasciar perdere. Era nella merda. 
"Drà, amico, che ci fai già qui?"
"La Granger ha detto che gli piaccio."
Non era abitudine di Draco tergiversare su un argomento, e sapeva benissimo che Blasie l'avrebbe scoperto in un modo o nell'altro, quindi tanto valeva dirglielo subito. 
"Bello no?"
"No."
"Perché no?"
"Perché non so che fare."
"Beh, tu piaci a lei, lei piace a te, potresti iniziare con il portartela al letto."
Per tutta risposta Draco gli lanciò un cuscino in piena faccia, vabbene che non gli sarebbe dispiaciuto, ma lei non era quel tipo di ragazza, lei non era una delle ochette Serpeverdi che gliela davano ogni volta che ne aveva voglia. Lei era.. speciale. 
"Cosa c'è che non va Drà? Nessuno ti impedisce di avere una relazione con lei ora, l'unico problema sei tu."
Aveva ragione, quel maledetto ficcanaso aveva maledettamente ragione. Ora non c'erano i suoi genitori ad impedirglielo, non c'era Voldemort, non c'erano più pregiudizi. Era libero di fare ciò che voleva e l'avrebbe fatto. 
"Vado a dormire, 'notte Blà."
"Notte Drà."
E a metà del corridoio sussurrò un grazie all'amico, sapeva che l'avrebbe sentito e sapeva che non avrebbe risposto. Il loro rapporto era sempre stato così, nonostante i continui battibecchi, si volevano bene come dei fratelli e si aiutavano a vicenda. Blasie era la famiglia che Draco non aveva mai avuto. 

Il giorno dopo Hermione realizzò davvero cosa aveva fatto, aveva praticamente dato campo libero alla serpe, lo aveva baciato e gli aveva detto che le piaceva ed ora sicuramente quella serpe la starà deridendo insieme ai suoi amici. Quanto era stata stupida.. Anche se, ci aveva pensato parecchio e l'idea di avere una storia con Malfoy, il Malfoy che aveva conosciuto in quei giorni, non le dispiaceva.. 
Stava scendendo le scale per arrivare in sala Grande quando delle labbra conosciute si posarono sulle sue in un lieve bacio pieno di dolcezza.
"'Giorno.."
"G-giorno.. Malfoy! Che ti prende?! Se qualcuno ci vedesse.."
"Se qualcuno ci vedesse cosa?"
"Beh, mh."
"Vedi, non c'è niente di cui avere paura."
"Ma sai.. Harry e Ron, loro non lo accetterebbero."
"Quindi?"
"Non voglio perderli."
Aspetta.. Come erano finiti a parlare di quello? Era successo tutto troppo in fretta! Non sapeva nemmeno cosa c'era davvero fra loro. Era tutto troppo confuso. 
"Malfoy, ma quindi ora noi stiamo insieme?"
Draco era palesemente imbarazzato, non lo sapeva nemmeno lui ma avrebbe dovuto dire qualcosa.
"Beh, si.. Se vuoi."
"Ah, vabbene."
Ecco, risolto, è stato facile. Troppo facile. Tutto questo aveva qualcosa di assurdo ed Hermione era più confusa che mai. 
Draco invece restava immobile davanti a lei guardando il pavimento.
Imbarazzante, davvero.
"Voi due vi eravate baciati o ho le allucinazioni?"
Ci mancava solo Ginny, era restata tutto quel tempo lì ad origliare?
"Intendi così piattola?"
E Draco baciò Hermione, di nuovo, davanti a Ginny.
"Si ecco, intendevo proprio così Malfoy."
"Allora no, tranquilla piattola."
Lui ghignò e scese le scale ridendo, Hermione non poté fare a meno di ridere anche lei, non le piaceva ammetterlo ma era stato simpatico. 
"Spiegami perché Malfoy ti bacia."
"Stiamo insieme."
"Ah.."
Ginny in un primo momento sembrava confusa, poi alzò le spalle e sembrò non interessarsene più di tanto.
"Se è quello che vuoi, vabbene. Almeno non pensi a mio fratello."
Già, Ron. Nonostante Draco gli piacesse lei era ancora innamorata di Ron.. E magari Draco sarebbe riuscito a farla distrarre. 
"Non so, sembra quasi mi stia approfittando di Draco."
"Herm, stai bene? Questo basta."
E lei, un po', stava bene. 

Passò tutta la mattina senza più vedere la Granger, era difficile ammetterlo ma lo infastidiva che lei non volesse che i suoi amici li vedessero insieme. Per questo l'aveva baciata davanti la piattola, per farle capire che a lui non importava niente dei suoi amici.
"Drà, ti prego aiutami. Quella puttana di Pansy mi sta praticamente supplicando di convincerti a farla tornare nel suo letto."
Quasi si affogò con la sua stessa saliva, ci mancava solo Pansy. 
"Digli che non sono interessato e che può farsi scopare da Theodore, tanto, quel maniaco se le scopa tutte."
"Credimi gliel'ho detto, ma sai quant'è stupida, guardala, ti sta fissando."
Draco si girò lentamente verso la fine dell'aula, proprio dove era seduta Pansy, ed era vero, lo stava fissando.
"Malfoy, Zabini, 10 punti in meno a Serpeverde. Nelle mie lezioni non si parla."
"Ci scusi professoressa."
Certo che la McGranitt era pesante, quasi quanto la Granger. 

Hermione era stranamente infastidita, aveva visto Draco voltarsi a guardare la
Parkinson e aveva notato come lei lo stesse fissando, con aria piena di desiderio e passione, quella maledetta faccia da carlino. Quasi era stata contenta quando la McGranitt aveva tolto dei punti a lui e Zabini. 
"Herm.. Hermione!"
Harry Potter la stava chiamando da circa 2 minuti, ma la sua amica sembrava persa nelle nuvole.
"Mh.."
"Herm, la lezione è finita.."
"Uh, giusto."
"Perché sei così distratta?"
Quello sembrava il momento adatto per parlargli di Draco, ma no.. Aveva troppa paura per farlo. 
"Niente, niente!"
Sorrise all'amico e uscì dall'aula di corsa,ma ciò che vide non gli piaceva per niente. La Parkinson si stava praticamente strusciando su Draco, e lui non faceva niente per staccarsela di dosso, stava solo lì contro il muro a fissare il soffitto, maledetto Malfoy e maledetta lei. 
Sbattè la porta dell'aula facendo sobbalzare i due, li guardò e con aria angelica disse "scusate, non volevo disturbarvi."
E se ne andò dal lato opposto al loro, incazzata a morte con Malfoy e infastidita dalle continue domande di Harry sul perché fosse così strana oggi. 
"Per Merlino Harry, non ho niente!"
Ed entrò in biblioteca con la speranza che lui non la seguisse. 

Pansy stava diventando sempre più appiccicosa e dopo quella scenata della Granger Draco si sentiva in dovere di scusarsi con lei.. Cosa che non era mai successo, un Malfoy non si scusa mai. 
"Pansy, levati."
"Andiamo Dry, non ti manco un po'?"
Draco la spinse per le spalle facendola quasi cadere, ma almeno non le stava vicino. 
"Onestamente no, Pansy, la tua presenza mi infastidisce solamente e sono davvero scocciato di doverti subire ogni giorno. dovresti capirlo quando un ragazzo ti rifiuta, ed io l'ho sto facendo."
Ok, forse era stato crudele, ma quella sgualdrina se lo meritava. Se ne andò intento a seguire le tracce della Granger, sapeva perfettamente dove trovarla.. 
Arrivò in biblioteca e si sedette al tavolo di fronte alla Granger.
"Ciao."
Lei non rispose, continuava a leggere quel suo libro fingendo di non aver paura.
"Senti.. Fra me e la Parkinson non c'è niente. È lei che si è incollata addosso."
"Ma tu non hai fatto niente per cacciarla."
Parlava continuando a fissare il libro, quasi avesse paura di guardarlo negli occhi.
"Solo perché sei scappata subito, se fossi rimasta qualche attimo di più mi avresti visto spingerla via."
Ora stava alzando lentamente la testa, lo guardava con sospetto e non sapeva se credergli o no.
"Come, come posso fidarmi di te?"
"Non puoi Granger."
Hermione abbassò di nuovo lo sguardo. Draco avrebbe dovuto dire qualcosa, fare qualcosa, non poteva rovinare tutto in un solo giorno. 
"Però devi, perché stai con me e perché ti piaccio, perché io sono qui e ti sto dicendo la verità, perché non ti mentirei mai. Perché mi piaci e voglio stare con te, perché quella sgualdrina di Pansy non vale nemmeno 1/10 di te."
Lei lo fissava sbalordita, non si aspettava quelle parole da lui.. Era stato davvero dolce. Hermione sorrise, si allungò verso di lui e lo bacio, un bacio casto e dolce, pieno d'amore e di promesse.
"HERMIONE PERCHÉ STAI BACIANDO QUELLA SERPE!?"
Merda.

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Capitolo 8
*** Sorpresa. ***


Sorpresa.




"HERMIONE PERCHÉ STAI BACIANDO QUELLA SERPE?"
Merda
L'ultima cosa di cui aveva bisogno era che Ron la vedesse baciare Malfoy, l'unica cosa che non doveva succedere era successa. 
"Ronald, io e Draco stiamo insieme."
Tanto vale andare dritti al nocciolo della queste, non sarebbe riuscita a trovare una scusa per quel bacio, ne voleva farlo. 
"Cosa?! Ora che ti ho lasciata sei talmente disperata da uscire con.. Con Malfoy?!"
Questo non avrebbe dovuto dirlo, come si permetteva.. La guerra l'aveva cambiato, ma in peggio. E lei di certo non era il tipo che si faceva trattare così. Draco si era già alzato dalla sedia con la palese intenzione di tirare fuori la bacchetta e schiantarlo, ma Hermione lo bloccò con la mano, si alzò e guardò Ron con sguardo gelido disse 
"Ronald, mi dispiace dirtelo, ma non sto con Malfoy perché sono una disperata, lui è senza dubbio 100 volte migliore di te, nonostante tutto quello che ci ha fatto passare negli anni passati, lui è cambiato, e anche tu, ma tu in peggio. Sei diventato uno stupido ragazzino orgoglioso che non desidera altro che farsi notare da tutti, e sei ancora pieno di pregiudizi nei confronti dei Sepreverde, come tutti del resto! Svegliatevi, la guerra è finita."
Gli rivolse un ultima occhiata gelida ed uscì dalla biblioteca senza guardarsi indietro, da perfetta Grifondoro. Ma nonostante il fatto che Ron le avesse dato della disperata, lei non riusciva comunque ad odiarlo, l'aveva amato per troppo tempo e un amore così non svanisce, resta, nelle più piccole fessure del cuore, e si fa avanti quando tutto è buio, quando non c'è più speranza e gli occhi sono tristi. Un amore così, te lo porti per la vita. 
O così credeva Hermione.. 


Draco non poté fare a meno di scoppiare a ridere alla faccia di Weasley dopo il bel discorsetto della Granger, si meritava di essere dipinta, incorniciata e appena nella sala principale di Malfoy Manor. Era un misto fra disgusto, rabbia, umiliazione più la sua solita faccia da pesce lesso. 
"Che c'è Weasley, un molliccio ti ha mangiato la lingua?"
All'improvviso il viso di Ron si trasformò in un espressione di puro odio.
"Sta zitto Malfoy, sta con te perché l'ho lasciata."
Draco si sentì turbato da quelle parole, una piccola parte di lui pensava che forse era davvero così, il restante era troppo occupato a vantarsi per capire davvero la verità. 
"Non stando alle sue parole, non te la prendere tanto se preferisce me a te eh.."
E se ne andò con il migliore dei ghigni, senza far trapelare nessuno dei suoi dubbi. Una volta fuori la biblioteca trovò Hermione appoggiata al muro con aria persa nel vuoto, gli fece schioccare le dita davanti agli occhi e lei sembrò come svegliarsi da un sogno. 
"Draco! Perché ci hai messo tanto ad uscire."
"Volevo memorizzare bene la faccia del tuo amichetto, era davvero esilarante."
Hermione rise, rise di gusto all'espressione soddisfatta che aveva Malfoy e rise ancora di più pensando all'espressione che avrebbe potuto avere Ron.
Draco sorrideva, ed era bellissimo, doveva sorridere più spesso. Le mise un braccio intorno alle spalle e andarono insieme alla lezione di Pozioni. 


Tutti nei corridoi li guardavano, e con il massimo della discrezione poi, alcune ragazzine del quarto-quinto anno addirittura li additavano urlando "Ma quelli sono la Granger e Malfoy?!".. Era davvero esasperante. Una volta giunti a lezione la prima persona che incontrarono fu Harry, che ovviamente guardava Hermione con aria sconvolta e spaventata e Malfoy con aria di disgusto. 
Hermione si staccò da Malfoy e raggiunse il posto vicino ad Harry
"Ti spiego tutto dopo."
Lo sussurò all'orecchio dell'amico e si sedette accanto a lui pronta a seguire la lezione. Qualche minuto dopo arrivò anche Ron, palesemente infuriato, e si sedette il più lontano possibile da Hermione e Harry. 
Harry per tutta la lezione non fece altro che guardare di sottecchi Ron, Draco ed Hermione e più provava a capirci qualcosa più non capiva niente. 
Una volta finita la lezione tutti e tre (più Ron) si fermarono fuori la porta per dare la bella notizia ad Harry 
"Harry, io e Draco stiamo insieme."
Il ragazzo che era sopravvissuto aprì la bocca in una grande O, per poi richiuderla e provare a balbettare qualcosa ed infine decise di restare lì a fissarli con aria rassegnata e magari sperando che quello fosse solo un incubo.
"Vedi Harry, diglielo anche tu che Malfoy non è un buon rimpiazzo."
Harry inizialmente parve non capire, poi realizzò cosa intendesse Ron e lo guardò con aria quasi disgustata.
"Ron, calma le manie di grandezza, Hermione non è il tipo che sta con qualcuno solo per 'rimpiazzo', e se ha deciso di stare con Malfoy ci sarà un buon motivo."
Ron non riusciva a credere alle sue orecchie, era rosso dalla rabbia. Hermione invece era raggiante, sapeva che Harry era comprensivo ma non si aspettava lo fosse così tanto.
"Tu?! La difendi?! QUELLO È MALFOY PER MERLINO. Ci ha sempre deriso e umiliato, ed era dalla parte di Voldemort! Non so se ti ricordi, calvo, senza naso, ti ha fatto quella cicatrice e voleva ucciderti.."
Harry sembrava esasperato, nessuno l'aveva mai visto così, non a causa di Ron almeno. 
"Lo so chi è Voldemort, ma come ti ho già spiegato, non è stato Malfoy a decidere di stare dalla sua parte, l'ha fatto per la sua famiglia."
Ron decise che era meglio non rispondere e se ne andò, imprecando a destra e a manca e muovendo le mani in aria come a voler dire "qui sono tutti pazzi!".
Draco durante tutta la scena si teneva una mano davanti alla bocca per evitare di ridere, non voleva rovinare un momento perfetto come quello. Il trio magico che litigava.. In tempi passati avrebbe pagato una cifra sproporzionata di galeoni per edere uno spettacolo del genere. 
Hermione per tutta risposta gli diede una gomitata nello stomaco facendolo piegare in due, ma era inutile, proprio non voleva smettere di ridere.
"Harry.. Grazie."
"Di nulla Herm, Ron stava esagerando.. Comunque, dopo mi dovrai spiegare la buona ragione per stare con questo qui."
Ed indicò Malfoy piegato in due dalle risate  e dal dolore.


Quella sera Hermione stette un'ora sul divano insieme ad Harry a raccontargli tutto quello che era successo e spiegarlo quanto Malfoy era cambiato. Alla fine Hermione era finalmente in pace e Harry aveva un mal di testa assurdo.
"Vabbene Herm, credo che ora sia il caso di andare a dormire."
Hermione per tutta risposta sbadigliò e fece ridere il ragazzo.
"Buonanotte Harry."
"Buonanotte.."
Gli diede un leggero bacio sulla fronte e salì sulle scale del dormitorio maschile, Hermione fece lo stesso e, una volta giunta nel suo amato letto, si addormentò in pochi secondi. 


I giorni passavano e ormai gli studenti di Hogwarts si abituavano a vederli insieme, Ron continuava ad evitarli e Hermione continuava a non odiarlo.. Ma piano piano, quello che provava per lui diventava sempre più un ricordo. 


Passarono 2 mesi, le vacanze di Natale erano vicinissime.
Draco era insieme ad Hermione sotto un albero in riva al fiume, si erano minuti di coperte e maglioni caldo e avevano approfittato di quella giornata libera per stare insieme tutto il pomeriggio senza dover pensare a studiare. 
"Hermione, che ne dici di venire da me a Natale?"
Lei quasi si strozzò con il succo di zucca che stava bevendo, non si aspettava quella proposta.. 
"Beh.. Di solito lo passo con i miei genitori.."
"Allora fa nulla, non ci pensare."
"Ma potrei venire da te dopo Natale, per capodanno."
Draco sembrò che potesse quasi saltare dalla gioia, era palpabile la felicità di quel momento, la guardò con quell'aria così dolce che riservava solo a lei e la baciò come ormai faceva tutti i giorni, provocando sempre lo stesso bellissimo effetto. 

Intanto, nascosta dietro la finestra di una torre del castello, una figura li osservava con aria disgustata e carica d'odio per quella ragazza che non avrebbe dovuto esistere. 
"Avrò la mia vendetta, schifosa mezzosangue."




Spazio autrice: ok, eccomi, sono vivaaa! Ahaha scusate il ritardo, davvero, ma questa era l'ultima settimana di interrogazioni ed ho dovuto praticamente farmi tutte le materie, più gli impegni con gli amici e la famiglia, davvero non ho avuto un briciolo di tempo. Comunque, sono riuscita a scriverlo! Anche se è solo un capitolo di passaggio, scusate tanto >.< ah, sto dal cellulare (il mio pc è praticamente morto) quindi non posso selezionare una scrittura decente, scusate anche per questo.. 
Grazie a chiunque leggerà e fatemi notare qualsiasi errore, un bacio e alla prossima. <3

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Capitolo 9
*** Vacanze. ***


Vacanze.



Era una bellissima giornata di dicembre, la scuola era in vacanza ed Hermione e Draco erano sull'espresso di Hogwarts per tornare a casa.
Hermione era stesa con la testa poggiata sulle gambe di Draco e guardava fuori dal finestrino più pensierosa del solito, Draco invece giocava con i suoi ricci e intanto si perdeva a fissare dettagli del suo volto che ormai conosceva a memoria.
"Stavo pensando.. Tu sei da solo al Manor?"
Draco si irrigidì, sapeva che quella domanda sarebbe seguita da tante altre sui suoi genitori, e lui odiava parlarne.
"Si."
"Beh.. Potresti venire da me allora, giusto per Natale. Poi magari andiamo al Manor." Lo disse fissandosi le mani e cercando di coprirsi il viso improvvisamente rosso con i capelli, Draco la trovò adorabile. Non si aspettava una proposta del genere, anche se non poteva dire di non averla presa in considerazione. Desiderava passare ogni minuto del suo tempo con lei e quelle 'vacanze' sarebbero state terribili se non fossero stati insieme.
"Per me andrebbe bene, ma i tuoi?"
"Oh non ti preoccupare, mia madre sarà d'accordo."
Passarono le ore sul treno a parlare del più e del meno, ridendo fra loro come mai avevano fatto e come aveva avrebbero creduto di fare. 
Una volta arrivati alla stazione Hermione subito vide i suoi genitori e gli corse incontro per abbracciarli, seguita da un Draco stranamente in imbarazzo di incontrai dei babbani. 
"Mamma, papà.. Lui è Draco Malfoy, passerà il Natale con noi."
La signora Granger lo squadrò da capo a piede, poi guardò la figlia e sorrise, sicuramente soddisfatta dell'ottima scelta. 
"Beh, sarà un piacere per averti con noi."
"Sarà un piacere per me esserci."
Era sicuro, Jean Granger adorava quel ragazzo. 
"Vabbene mamma, veniamo a casa fra un oretta, giusto in tempo per la cena, intanto sistemo un po' di cose nel mio appartamento."
Saluto con un forte abbraccio entrambi i genitori e si smaterializzò insieme a Draco nel suo appartamento.
"Non mi avevi detto che vivi da sola.."
"Si beh, volevo farti una sorpresa."
Sistemarono alcune cose nella casa, i vestiti e i libri li rimasero nel baule dato che nemmeno una settimana dopo sarebbero dovuti ripartire per Malfoy Manor. Andarono poi a casa dei genitori di Hermione e passarono tutta la serata a parlare di come andava la scuola, del lavoro dei Granger e fecero domande su alcuni interessi di Draco.
"Che lavoro fanno i tuoi genitori, caro?"
Draco restò completamente paralizzato, non sapeva cosa rispondere e non voleva rispondere. Desiderò tanto poter ignorare quella domanda, desiderò sparire e non farsi più vedere, tutto pur di non dover rispondere.
Hermione era altrettanto paralizzata, ma ance preoccupata di come si sentisse Draco, sua madre aveva la meravigliosa capacità di fare sempre le domande sbagliate. Fortunatamente per lei la cena era finita e lei poteva andarsene senza sembrare troppo maleducata
"Mamma! Scusa davvero ma io e Draco dobbiamo scappare. Domani mattina abbiamo un sacco di cose da fare e dobbiamo riposarci.."
"Ma.."
"Ti telefonerò domani, vi voglio bene, buonanotte!"
Prese la mano di Draco e si smaterializzò nel suo appartamento, si tolse le scarpe e andò nella camera da letto, lasciando Draco in cucina a fissare il vuoto.
Poco dopo anche lui la raggiunse e la trovò già in pigiama e a letto, si cambiò in pochi minuti e si stese accanto a lei, abbracciandola da dietro.
"Grazie.." Era un sussurrò appena percettibile, ma Hermione lo apprezzò, più di quanto diede a vedere, molto di più.

I giorni successivi trascorsero sereni, Hermione aveva parlato con la madre e l'aveva informata che a Draco non piaceva parlare della sua famiglia, lei non aveva fatto domande e aveva promesso che la prossima volta sarebbe stata più cauta. Il giorno di Natale stettero tutti insieme a casa Granger scambiandosi regali, Hermione ricevette una collana con uno smeraldo verde da Draco e lui ricevette un maglione da lei, era davvero incapace con i regali, aveva addirittura sbagliato la taglia. Il giorno dopo si smaterializzarono al Manor, Hermione aveva proposto più volte di restare nel suo appartamento ma Draco aveva insistito dicendo che aveva delle cose da sistemare lì, così lei non aveva fatto resistenza e l'aveva seguito.

"Mhh, Drà.. Perché sei ancora sveglio?"
Erano circa le 4 del mattino e Draco era seduto ad una scrivani a scrivere Merlino solo sa cosa da circa 6 ore. 
"Devo finire queste pratiche."
"E non puoi finirle domani?"
Hermione aveva capito che da quando i suoi genitori erano rinchiuso ad Azkaban tutte le azioni della sua famiglia cadevano sulle sue spalle, ma non capiva perché dovesse lavorarci tutta la notte.
"Se potessi non credi lo farei?"
La Grifondoro sbuffò pesantemente, odiava quando faceva così. Aveva sempre quelle manie di superiorità ed ogni volta la faceva sentire una stupida, decise di tornare a dormire e si girò dal lato opposto al suo.
Qualche secondo dopo sentì delle labbra premerle leggere sul collo, una mano che accarezzava la sua schiena provocandole brividi di piacere, una voce che sussurrava parole dolci e piene d'amore, era in estasi, fino a quando lui non si staccò da lei e con sguardo angelico disse "un'altra mezz'ora e giuro che mi metto a dormire."
Ma Hermione si addormentò prima della mezz'ora che Draco aveva promesso, e non seppe mai se veramente aveva mantenuto la promessa o no..
Il giorno dopo Hermione era stranamente riposata, quel letto era deliziosamente comodo e accanto a lei Draco dormiva come un ghiro, decise di scendere a preparargli la colazione per fargli una sorpresa, ma quel castello era enorme e dopo 10 minuti che vagava alla ricerca di una cucina non sapeva più dov'era. Aprí una porta e in pochi secondi tutto le tornò in mente; le sue urla, il sangue, la voce isterica di Bellatrix che la torturava, il dolore... Gli occhi le si riempirono di lacrime, era paralizzata, quella stanza aveva visto il momento peggiore della sua vita ed ora era come se lo stesse rivedendo, le cicatrici di quel giorno presero a bruciarle la pelle come se fossero state riaperte, fece qualche passo indietro e andò a finire contro qualcosa di solido, Draco. Si girò verso di lui e lo abbracciò forte, desiderando sparire in quelle braccia così forti
"Portami via."
E così fece, in un attimo erano di nuovo nella stanza da letto di Draco, ancora abbracciati, Hermione ancora scossa dai singhiozzi. Quando finalmente riuscì a staccarsi da lui andò subito in bagno per darsi una sistemata e lavare via gli ultimi residui di lacrime, uscì dal bagno e andò a mettersi di nuovo a letto
"Scusa, non so cosa mi sia preso prima.."
"Scusami tu. Avrei dovuto ricordarmene e tenerti lontana da quella stanza. Avrei dovuto fargli qualche incantesimo per impedirti di aprirla. Mi dispiace essere stato così stupido."
Hermione lo fissava stupita, non era da lui essere così sincero e non era da lui scusarsi. Ogni giorno lo amava sempre di più, ma questo non glielo avrebbe detto. 


Il primo di Gennaio arrivò in fretta, per Hermione e Draco era tempo di tornare ad Hogwarts, tornare a studiare e tornare agli sguardi accusatori dei loro compagni di casa e agli sguardi omicidi di tutta la popolazione femminile della scuola.
"Hermione! Quanto mi sei mancata!"
Nel treno la prima persona che incontrarono fu Ginny, che ovviamente le saltò al collo stritolandola in un abbraccio che solo a lei era concesso.
"Devo raccontarti troppe cose, ed anche tu, ma ora ti lascio con la tua serpe. Sappi solo che appena arrivati ad Hogwarts tu sarai mia, il furetto si fotte."
"È sempre un piacere vederti Piattola."
Ginny gli sorrise con fare ironico per poi abbracciare di nuovo l'amica e correre verso il suo scompartimento dove sicuramente c'erano Harry e Ron. 
"Quella ragazza è sempre così euforica?"
"Quasi sempre."
Sorrise pensando a quanto fosse bello avere un amica come lei, sempre disposta ad aiutarti e sempre felice, nonostante tutto, nonostante tutti. Era un'ancora di salvezza. 
"Drà, amico!"
"Blasie.."
E ci mancava solo lui.
"Granger."
"Zabini."
I due si scambiarono sguardi gelidi, per una qualche strana ragione avevano iniziato ad odiarsi e scambiarsi frecciatine ogni volta che ne avevano l'occasione, ma Hermione sapeva che infondo (ma molto infondo) un po' si volevano bene. Si capiva da come ogni volta che Pansy fosse nei paraggi lui evitava in qualsiasi modo di farla avvicinare a Draco, forse aveva paura di una reazione troppo catastrofica della Grifondoro, ma non gli importava granché, finché teneva quella sgualdrina lontana dal suo ragazzo a lei andava bene. 
"Fai schifo, non hai inviato nemmeno una lettera per farti sentire."
"Nemmeno tu"
"Tanto non avresti risposto."
Draco ghingò, ormai si conoscevano troppo bene e Zabini sapeva che inviargli una lettera e aspettarsi una risposta era come aspettare di vedere Lord Voldemort vestito di rosa. 
"Vado a cercare Nott, lui è più socievole di te."
Gli voltò le spalle e sparì fra gli studenti che ancora occupavano i corridoi cercando qualche loro compagno di casa.
"Andiamo a sederci, sono stanco di stare alzato."
"Sei troppo pigro."
Draco sbuffò e la prese per mano guidandola in uno scompartimento vuoto, chiuse la porta dietro di lui e si lascio andare sul sedile, sospirando di sollievo, Hermione si stesse accanto a lui e poggio la testa sulle sue gambe, come se fosse la cosa più normale del mondo, come se loro fossero normali.




*angolo autrice*
Scusate il ritardassimo c.c sono stata malata e non avevo le forze di scrivere, in più ho iniziato anche un'altra storia (sempre Dramione) e quindi sto cercando di dividermi tra le due lol. Comunque, questo è solo un capitolo di passaggio, giusto per descrivere un po' le vacanze, nel prossimo prometto che ci sarà qualche svolta. Intanto, fatemi sapere cosa ne pensate e se notate degli errori, grazie a tutti <3

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Capitolo 10
*** My love. ***


My love.



Era assurdo come Draco riuscisse a farla stare bene, come, nei momenti in cui erano insieme, lei si dimenticasse di tutto e di tutti. Esistevano solo loro due e nessun altro. Eppure.. Hermione, quando era sola ed aveva la possibilità di pensare, si sentiva maledettamente in colpa. Nonostante la palese attrazione che provava per Draco non riusciva a togliersi dalla testa quell’imbecille di Ron, e lui continua a filtrare con sgualdrine di seconda mano ignorandola a più non posso. Non che lei facesse qualcosa per migliorare la situazione, ma non era certo colpa sua se la loro amicizia era finita così, lei non aveva fatto assolutamente nulla di sbagliato.
“Hermione! “
Stava camminando nel corridoio del terzo piano quando una voce squillante la chiamò facendola voltare, non l’avesse mai fatto. La vocetta stridula apparteneva a Pansy Parkinson. Il che era assurdo, da quando la chiamava per nome e da quando le sorrideva? Tuttavia non era nella indole di Hermione essere antipatica quindi ricambiò il sorriso e si fermò ad aspettarla.
“Cercavo proprio te!”
“Si? E perché”
Non riuscì ad evitare una punta di acidità nel modo in cui parlò. Odiava quella ragazza e non era una novità.
“Beh.. Sinceramente mi sei simpatica e mi sembra giusto dirtelo. Ieri ero nella mia sala comune e per puro caso ho sentito Blasie e Draco che parlavano, Draco gli confessava che, beh, che ti sta solo usando per portarti a letto e che stasera si sarebbe incontrato con una nella torre di Astronomia. Ora io te l’ho detto, sta a te decidere cosa fare, ma se fossi in te mi farei furba e lo lascerei per prima.”
Quella ragazza era davvero stupida, credeva davvero di poterla ingannare così? Lei era la strega più intelligente del suo anno! Come osava una stupida sgualdrina offenderla in quel modo? Decise di fare il suo gioco per vedere fino a che punto si sarebbe spinta.
Cercò in tutti i modi di farsi venire le lacrime e piano iniziò a singhiozzare, la guardò con aria disperata e sofferente, palesemente finta, certo, palese per chiunque avesse un QI superiore a quello di una gallina, e questo non era il caso di Pansy.
“D-dici davvero? M-ma.. io lo amo! Non potrei mai lasciarlo! No, sai cosa farò, stanotte andrò sulla torre a controllare io stessa. “
Pansy si bloccò, ah ah! Non si aspettava quella mossa.
“No ma che dici! Non puoi andarci, sarebbe troppo imbarazzante.. e poi non so nemmeno a che ora sia, a pensarci bene non sono nemmeno sicura che sia la torre giusta.”
Hermione assunse uno sguardo perplesso.
“Hermione, devi lasciarlo! Non c’è altra scelta.”
Quella vocettina stridula iniziava ad irritarla davvero, ma si stava divertendo troppo alle sue spalle per riuscire a badarci davvero.
“Si! Hai ragione! Corro subito a lasciarlo!”
Ma nemmeno finì la frase che Draco apparve dietro di lei con aria truce e palesemente infastidita. Hermione si girò di scatto verso di lui e sorrise, facendogli un occhiolino e sperando capisse di stare al gioco, nello sguardò di Draco parve una scintilla di comprensione e lei capì di poter iniziare la sua commedia.
“Tu! Maledetto verme! Come hai potuto tradirmi in questo modo?!”
“Non capisco di cosa tu stia parlando, Amore.”
“Ah no? Guarda che lo so benissimo, me l’ha detto Pansy, mi ha detto di averti sentito dire che mi sfrutti solo per portarmi a letto e che stasera ti incontrerai con una nella torre di Astronomia”
Draco guardò in cagnesco Pansy che sbiancò del tutto
“A-ad essere sincera non sono sicura fosse Draco a parlare.. s-sai, è molto buio nella nostra sala.. i-io.. devo andare.”
E corse via più rossa di un pomodorino, smascherata con le sue stesse mani, che dilettante. Draco esplose in una fragorosa risata seguita subito dopo da quella di Hermione.
“Ma hai visto la sua faccia? Mi ha guardato come se fossi Voldemort in persona.”
Hermione dovette appoggiarsi con la schiena al muro talmente era l’affanno dovuto alle risate, non si divertiva così da tempo. Ma, non riuscì a fare neanche due respiri regolari che le labbra di Draco corsero a toglierle il fiato di nuovo.
Quel bacio sapeva di passione, di desiderio e di seduzione, le lambì le labbra con la lingua e le diede un leggero morso sul labbro inferiore, con le mani scese ad accarezzarle i fianchi, sempre più giù.. fino ad arrivare sotto al sue sedere, fece un po’ di pressione e sollevo la sua gamba sinistra portandosela intorno alla vita, Hermione giocava maliziosa con i sui capelli godendosi quei baci umidi sul suo collo..
“Sai.. non è che l’idea di portarti a letto mi dispiacerebbe.”
Hermione gemette leggermente, quel ragazzo riusciva a far uscire lati di lei che nessuno conosceva, nessuno, tranne lui.
“Draco.. dobbiamo andare a lezione.”
Riluttante, si stacco da lei fissandola, era così bella, con le guance rosse e le labbra un po’gonfie, con la gonna stropicciata e gli occhi pieni di desiderio..
“Agli ordini, Miss Perfezione.”
Hermione gli fece la linguaccia e lo prese per mano conducendolo per quel corridoio deserto fino all’aula di Trasfigurazione.


Il resto della mattinata trascorse tranquillo, Pansy non si fece più vedere, ne a lezione ne a pranzo, non che ad Hermione dispiacesse, ma avrebbe voluto vedere ancora quell’espressione così stupida che aveva dipinto in viso.
Passò il pomeriggio sotto un albero vicina al lago Nero, Draco era impegnato negli allenamenti di Quidditch e lei approfittava delle sue assenze per concentrarsi meglio sullo studio.
“Hermione..”
Oh no, ancora quella vocina stridula.
“Che vuoi ancora?”
“Senti, c’era Draco, non potevo confermare, ma ti assicuro che era lui ad aver detto quelle cose ieri.”
Hermione guardò in aria con aria esasperata, davvero non ne poteva più di quella ragazzina, si alzò per poterla fronteggiare meglio e con sguardo gelido parlò
“Pansy, davvero pensi che io possa crederti? Insomma, si vede lontano un miglio che sei cotta marcia di Draco, cotta poi, credo che più che altro vorresti portartelo a letto da brava sgualdrinella eh? Ma con questi trucchetti mi offendi, sei davvero così stupida o è solo una copertura?”
Pansy ribolliva di rabbia, la vide estrarre in fretta la bacchetta e fece altrettanto lei gridando “PROTEGO” nel momento stesso in cui Pansy gridò “PETRIFICUS TOTALUS”
Hermione si spostò di parecchi passi lontana da Pansy, sapeva di essere nettamente superiore nel combattimento, ma non voleva correre rischi.
“Abbassa la bacchetta, non fare la stupida.”
“CRUCIO”
Una scarica di dolore prese in pieno petto Hermione, facendola crollare a terra e contorcersi, era come se milioni di spilli la stessero oltrepassando da parte a parte, fortunatamente il dolore durò qualche secondo, grazie a Draco, ovviamente.
“EXPELLIARMUS.”
La bacchetta di Pansy volò a distanza di metri, Draco la fissava con aria omicida, Hermione sapeva benissimo che se nessuno fosse intervenuto lui sarebbe stato capace di incenerirla con lo sguardo.
“Dra.. co..”
La sua voce era debole, quell’attacco anche se debole e di pochi secondi l’aveva lasciata inerme sull’erba, senza un briciolo di forza.
“Vattene.” Draco lo disse con tanta intensità che fece rizzare i peli delle braccia anche ad Hermione. Pansy invece corse via come una furia, spaventata da una possibile vendetta da parte di Draco, che, sicuramente, ci sarebbe stata.
Subito lui si precipitò da lei, le sollevo piano la testa e guardò nei suoi magnifici occhi, era terrorizzato.
“Come hai.. come hai fatto a sapere che ero qui?”
“Ti stavo osservando dal campo, appena ho visto Pansy avvicinarsi sono corso da te.”
Hermione sorrise debolmente, in un attimo, tutti i sensi di colpa e le paure che aveva avuto in quei pochi mesi sparirono, non esisteva vita senza Draco, non avrebbe mai potuto separarsi da lui.
 
Draco portò in infermeria Hermione e spiegò alla professoressa McGranitt cos’era successo, la professoressa sconvolta fece convocare immediatamente la signorina Parkinson e la fece espellere. Nella sua scuola non erano tollerati incantesimi come quello.
“Malfoy, 10 punti a Serpeverde per il coraggio con cui ha difeso la signorina Granger, sono davvero orgogliosa di te.. E lo sarebbe anche il Professor Piton.”
Draco abbassò la testa, si sentiva quasi in colpa, aveva causato tanti problemi a Piton che dubitava potesse mai essere orgoglioso di lui. Ciò nonostante, non poté fare a meno che sentirsi felice alle parole della Professoressa, nessuno, prima d’allora, aveva mai detto di essere orgoglioso di lui. Era una sensazione piacevole.
“tuttavia non ti permetterò di passare la notte in infermeria con la Granger, quindi fila nel tuo dormitorio.”
Eh si, restava sempre la vecchia megera. Tanto  non sarebbe riuscita ad impedirgli di sgattaiolare fuori dal suo dormitorio e correre in infermeria.. Infatti, verso le 2 di notte, eccolo lì a pochi passi da Hermione, si era seduto accanto a lei e le accarezzava leggermente il viso, la ragazza si mosse lentamente nel sonno e piano iniziò ad aprire gli occhi, sorridendo appena mise a fuoco l’immagine del ragazzo.
Si spostò al bordo del letto e fece spazio a Draco che subito si stese accanto a lei, stringendola al suo petto e giocando con i suoi capelli.
“Draco.. grazie, per oggi.”
“L’avrebbe fatto chiunque.”
“Ma tu non sei chiunque.”
“Vero..” Draco ghignò, Hermione soffocò una risatina sul suo torace.
“Sai.. sto davvero bene con te.”
“Anch’io.”
“Non lasciarmi mai, d’accordo?”
“D’accordo.”
Hermione sorrise, baciandogli lievemente le labbra e tornando a stendersi sul suo petto così caldo.
"Nemmeno io ti lascerò mai."
"Lo so."
Hermione sbadigliò, dopo quell'attacco da parte di Pansy era davvero esausta, non riusciva a tenere le palpebre aperte.
"Dormi, è meglio."
“Buonanotte Drà.”
“Buonanotte, amore mio.”



Spazio autrice: Ok, no comment lol, sono stata sdolcinatissima alla fine <.<  Lascio a voi i giudizi, ditemi cosa ne pensate e se trovate degli errori, grazie a chiunque leggerà. <3
 

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Capitolo 11
*** Dubbi e.. Verità. ***


Dubbi e.. Verità.



"Ginny, non puoi obbligarmi a venire a questa maledetta festa." 
"No, infatti, ma dovresti pensarci. Insomma, la prima e unica festa a cui tuabbuia mai partecipato ti ha fatta avvicinare a Malfoy. Magari questa ti fa allontanare..." 
Hermione era esasperata, nonostante fossero 5 mesi che lei e Malfoy stavano insieme, Ginny continuava a dirle che era sbagliato e che non erano fatti per stare insieme. Ma lei non ci dava molto peso, sapeva che nonostante tutto Ginny le voleva bene e avrebbe continuato a volergliene, anche se lei e Draco finivano per sposarsi! Rise di quel pensiero, difficilmente lei e Draco si sarebbero sposati. E il motivo principale era Ron. Sempre e solo lui. Nonostante quello che provava per Draco, non riusciva a toglierselo dalla testa, e vederlo tutti i giorni non facilitava il compito. Era.. Una costante. E, come ogni costante, non passava mai. 
"Vabbene, vorrà dire che chiederò direttamente a Malfoy, sono sicura che lui non rifiuterà."
Si alzò dalla sedia di fronte ad Hermione ed uscì dalla biblioteca con sguardo fiero ed orgoglioso, come chi sapeva di aver già vinto.



"Malfoy! Fermati maledizione!"
Draco sbuffò, non sopportava quella maledetta Weasley e non sopportava che fosse la migliore amica della sua ragazza, e quindi era quasi costretto a sopportarla.. Quindi si girò nella direzione da cui proveniva la voce e le fece un gesto come a volerla invitare a proseguire.
"Stasera ci sarà una festa nella stanza delle necessità, ma Hermione non vuole venire."
Ovviamente, Hermione odiava le feste e lo sapevano tutti benissimo.
"Quindi?"
"Dovresti convincerla."
Draco sgranò gli occhi, la guardò per qualche secondo come se fosse pazza, poi esplose in una sonora risata, la rossa lo guardò accigliata, e Draco smise di ridere quasi subito, sapeva quanto fosse impulsiva quella ragazza e non voleva ritrovarsi accigliata.
"Sai che odia le feste."
"E da quando ti importa quello che pensano gli altri?"
A quelle parole fu Draco a guardarla con odio, avevano fatto quel discorso come minimo una centinaia di volte e non ne avevano ricavato nulla! Finivano sempre per schiantarsi ed odiarsi un po' più del solito.
"Sai bene che mi importa di Hermione."
E sai bene che non ti credo. La risposta tipica della rossa, così scontata e monotona che Malfoy stava per dirla al posto suo. 
"E lei? A lei importa di te allo stesso modo?"
Draco si irrigidì, non si aspettava quella risposta, non da lei. Stava forse mettendo in dubbio quel che Hermione provava per lui? Stava forse dicendo che a lei non importava di lui? Ginny si morse il labbro, palesemente pentita di aver aperto bocca. 
"Che vuoi dire?"
"Niente, lascia perdere."
Si girò e corse per i corridoi della scuola, lasciandolo lì, pietrificato dai dubbi e dal terrore. 



"Draco, che hai? Ti vedo distratto.."
"Sono solo un po' stanco."
Non era del tutto una bugia, aveva appena finito gli allenamenti di Quidditch  quindi la stanchezza c'era. Ma la verità è che le parole della Weasley l'avevano scosso più del dovuto.
Hermione lo guardò con un ombra di sospetto, poi però decise che era meglio non pensarci e tornò ad appoggiare la testa sulla sua spalla, fissando il lago nero. 
"Sai, stasera c'è una festa.."
"Ti prego no, già ho dovuto sopportare Ginny tutta la mattinata, non intendo più sentire una parola riguardo quella festa."
Draco roteo gli occhi e sorrise, almeno così la piattola non poteva dire che non ci aveva provato. 
"Era un'idea come un'altra."
Hermione sbuffò e mise il broncio, era adorabile quando faceva così.. Gli prese una ciocca di capelli caduta sul viso e inizio ad attorcigliarsela attorno al dito, vide Hermione rilassarsi piano piano e sospirare.. Probabilmente era felice del fatto che non aveva insistito con la storia della festa. Resto a fissarla per 10 minuti buoni, quelle labbra così perfette, quei capelli, quel corpo... Non aveva mai desiderato tanto una ragazza in vita sua. Lei era perfetta. 
"Dovremmo rientrare.."
Draco la strinse più forte a se, non voleva lasciarla, non ora che la sua testa era tormentata di dubbi. 
"Draco.."
Hermione si girò verso di lui e poggiò piano le sue labbra contro quelle del ragazzo, era un bacio lieve, uno sfioramento di labbra.. Ma per Draco era ogni volta un emozione indescrivibile, ormai era completamente pazzo di lei. 
"Vabbene, signorina non-infrango-mai-le-regole Granger."
Hermione sorrise e si alzò, seguita a ruota da lui che le circondò le spalle con un braccio.
"Sono una Caposcuola! Devo dare il buon esempio.."
"Anch'io sono Caposcuola."
"Si ma nessuno prederebbe esempio da te."
"Touché."
Risero entrambi di gusto e camminarono fino alla sala comune dei Grifondoro continuando a punzecchiarsi.
"Mhh, ci vediamo domani"
"Dammi un bacio prima."
"Come desidera, mia principessina."
Hermione sorrise sulle labbra di Draco e lo baciò, prima lentamente, poi il baciò iniziò a farsi più spinto ed Hermione portò una mano fra i capelli di Draco, lui invece la strinse più forte a se desiderando non lasciarla più. Ma, volete o nolente, doveva lasciarla.. Si staccò piano da lei e le sussurrò la buonanotte in un orecchio, e lentamente se ne andò. 

Nella sua sala comune le Serpi lo fissavano con sguardo d'accusa, era odiato da quasi tutti lì dentro, lo consideravano un traditore per essere uscito con la Granger. 
"Stai ancora con quella sanguesporco Malfoy? Fai talmente schifo da abbassarti a tanto?"
"Non credo siano affari tuoi Nott."
"Tuo padre ne sarà orgoglioso, non immagino tua madre. Ah.. Giusto, loro sono rinchiusi ad Azkaban. Forse é per questo che sei diventato una femminuccia."
Draco iniziava a perdere la pazienza, anche se ormai era abituato alle frecciatine dei suoi compagni, proprio non sopportava che quell'insulso di Nott nominasse sua madre. 
"Nott, ti conviene farmi passare prima che decida di spaccarti la faccia."
Theodore ghignò, evidentemente non aspettava altro che sfidarlo ad un duello. 
"E allora che aspetti, sfidami! O sei bravo solo a parole?"
"Nott, sai che perderesti, non fare il cretino e lascialo passare."
Sia Draco che Theodore si girarono verso la voce che aveva appena parlato, ovviamente era Zabini. Non sapeva come ma Nott sembrava aver paura di lui, quindi decise di lasciar passare l'ormai Ex Principe Delle Serpi. Non prima di avergli rivolto uno sguardo di disgusto ovviamente. 

Nella sua stanza Draco si sentì quasi al sicuro, lontano dai suoi compagni che ormai lo odiavano, lontano da chiunque gli ricordasse che lui e la Granger insieme erano sbagliato, lontano da tutto. O quasi.. Infatti Blasie Zabini era seduto a pochi passi da lui e lo osservava con fare circospetto.
"Sputa il rospo prima che decida di usare del Veritaserum."
Blasie sospirò.
"Sai che io ti sosterrò sempre, amico? Non mi importa se frequenti una mezzosangue. Sei il mio migliore amico... Anche se mi tratti di merda."
Sorrise, ora ricordava perché non cacciava Zabini dalla sua stanza a calci nel sedere. 
"Si Blà.. Lo so. Però non dovevi intrometterti prima, avrei spaccato la faccia a quel deficiente."
"Non ne dubito!"
Risero entrambi, immaginando la faccia di Nott dopo che Draco l'avrebbe colpito. Sapevano tutti chi era il più forte, nessuno aveva speranze contro l'erede dei Malfoy. 
"Però ora spiegami perché Nott ha così paura di te?"
"Affari di famiglia, suo padre ha parecchi conti in sospeso con il mio."
Draco rise di gusto, Nott senior non poteva scegliere famiglia peggiore con cui avere dei debiti. I Zabini erano conosciuti per i loro metodi di persuasione e per la discrezione con cui facevano sparire i loro avversari in affari. 

Il giorno dopo Ginny era infuriata nera con Malfoy, quel cretino era davvero inutile.
"Tu! Furetto! Una sola cosa dovevi fare e non ci riesci? Ma ti pagano per essere così stupido?"
Draco sbuffò, ecco la sfuriata della rossa, ma stavolta non sarebbe fuggita, avrebbe dovuto spiegarlo cosa intendeva con le parole del giorno precedente.
"Weasley, dimmi cosa intendevi ieri e io la prossima volta convincerò Hermione."
Ginny si irrigidì. 
"Non intendevo niente."
"Io davvero non capisco come faccia Hermione ad esserti amica, sei odiosa, fastidiosa e non servi praticamente a niente. L'unica cosa che fai e girare per la scuola tormentando le persone."
Ginny lo guardò con odio. Bene, l'aveva fatta incazzare, ora avrebbe parlato.
"E tu sei sicuro di essere meglio di me? Sei così stupido da non accorgerti che Hermione ti sta solo usando per dimenticare Ron? Non ti ama, non gli importa nulla di te, sei solo un rimpiazzo, e nemmeno tanto efficace dato che tutte le sere mi dice quanto gli manca Ron e quanto vorrebbe tornare con lui."
Sputò quelle parole con tutta la rabbia che aveva in copro, guardò l'espressione ferita del biondo e sorrise soddisfatta. Finalmente era riuscita a colpire davvero quel maledetto furetto.. Anche se, molto probabilmente, lui ed Hermione si sarebbero lasciati, e lei non le avrebbe più rivolto la parola. 
Ma aveva colpito quel cretino di Malfoy.
"Soddisfatta?"
"Non sai quanto."
Draco la guardò con odio e si girò, dritto al lago nero. Lo sapeva, sapeva che la Granger non aveva dimenticato del tutto Weasley, ma sentirselo dire così.. Rendeva tutto più reale e doloroso. Prese a calci una pietra e la spedì dritta al centro del lago, si scagliò contro l'albero vicino al quale di solito passavano il tempo lui e Hermione e lo prese a pugni fino a farsi sanguinare le nocche, poi si accasciò a terra e mise le mani sugli occhi. I suoi compagni di casa avevano ragione, non erano fatti per stare insieme. O almeno lui non era fatto per lei, non era abbastanza.
La Granger l'avrebbe pagata, nessuno può prendersi gioco del Principe delle Serpi, nessuno. 



 Spazio autrice: non odiatemi! Lo so che tutti vogliono Hermione e Draco insieme ma tutta la storia si basa praticamente su questa loro rottura.. Ora però devo chiedervi un consiglio, voglio continuare la storia raccontando anche loro dopo la scuola, ma non so se farlo sempre si questa o dividerla, cioè fare un sequel di questa.. Ditemi cosa ne pensate, sia dell'idea che del capitolo. 
Un bacio e un abbraccio forte forte. <3

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Capitolo 12
*** The end. ***


Capitolo 12.
The end
Era passata una settimana da quando Draco aveva iniziato ad ignorarla, passa davanti a lei come se non esistesse ed ogni volta che Hermione cercava di fermarlo per parlare lui o si girava e se ne andava, oppure le passava accanto senza degnarla di uno sguardo.
“Ginny, non capisco perché fa così! Ho fatto qualcosa di sbagliato secondo te?”. Erano chiuse nella biblioteca da un’ora ormai, ma Hermione non riusciva a concentrarsi, si tormentava sempre di più per l’improvviso cambiamento di Draco.
“Davvero non lo so, ma ora dovresti concentrarti sui libri! Tra poco ci saranno gli esami e tu non hai ancora completato il secondo ripasso”.
Ginny non riusciva a guardarla in faccia, si sentiva colpevole dell’agitazione dell’amica e più di ogni altra cosa avrebbe voluto vederla felice, ma la sua rabbia contro Malfoy era troppa e le parole gli erano uscite automaticamente dalla bocca, appoggiò la testa sulla mano come a volerla sorreggere e si perse a guardare fuori dalla finestra in cerca di una soluzione a quel macello.
“Non ce la faccio a studiare ora, andiamocene da qui, stiamo solo perdendo tempo e disturbando gli altri”.
Così disse e così fece, prese tutti i suoi libri e le sue pergamene e le ripose dentro la borsa, si alzarono e si avviarono verso la sala grande, era quasi ora di cena ormai.
Ginny si sedette vicina ad Harry ed Hermione anche, di Ron non si vedeva nemmeno l’ombra, meglio così, si sarebbe risparmiata tutti i suoi “te l’avevo detto”.
 Aveva appena iniziato a mangiare quando si girò a guardare il tavolo dei Serpeverde e ciò che vide la pietrificò, la più piccola delle sorelle Greengrass era avvinghiata al corpo di Malfoy come una piovra e lui non sembrava affatto infastidito da questo.
Hermione si alzò di scatto dal suo tavolo, sussurrando “questa me la paga” con sguardo omicida. Si diresse da Goldestain con la consapevolezza che non avrebbe ricevuto un rifiuto alla sua richiesta.
“Ehy Goldestain, so che questa sera è il tuo turno di ronda con Malfoy, ma ti dispiace se ti sostituisco io?”
Disse Hermione sorridendo in modo palesemente falso. Lui la guardò un attimo di sottecchi, ma alla fine decise di accettare, una ronda in meno non poteva fare altro che bene.
Gli fece promettere di non riferire nulla a Malfoy dicendogli che era una sorpresa e che lui ne sarebbe stato sicuramente felice, fece cambiare anche il luogo d’incontro in modo che fosse davanti la stanza delle necessità e infine se ne tornò nella sua stanza, pronta ad utilizzare quella fiaschetta di veritaserum che aveva conservato per un’occasione… speciale.
Le nove e mezza arrivarono presto ed Hermione arrivò di proposito in ritardo, in modo che se l’avesse vista da lontano non sarebbe potuto tornare indietro.
Appena Malfoy la vide si irrigidì e il suo sguardo divenne di ghiaccio, sapeva che prima o poi avrebbero dovuto parlarne ma non si aspettava così presto.
“Malfoy”
“Mezzosangue.”
Subito apparve la porta per la stanza delle necessità ed entrambi la guardarono con malinconia e sofferenza.
“Dopo di te”
Disse Hermione, sicura che sarebbe entrato senza opporsi ma nel caso la sua bacchetta era pronta per essere usata.
Draco sapeva che non sarebbe riuscito ad uscire da quella situazione, così decise di entrare senza troppe lamentele, subito seguito da lei. La stanza era identica a tutte le altre volte, c’erano il letto e le poltrone vicine al camino, l’armadio e la porta del bagno, si sedette in una delle poltrone, lei invece restò in piedi, andò all’altro lato della stanza –dove apparve un ripiano per bevande- e versò due bicchieri di succo di zucca, facendo scivolare in uno dei due una piccola fiaschetta trasparente.
Si avvicinò a Draco e si sedette nella poltrona di fronte alla sua, appoggiando il bicchiere sul tavolino davanti a loro e iniziando a bere il suo, Draco prese il suo e fece lo stesso.
Hermione ghignò, “Perché mi stai evitando?”.
“Perché ti amo ma tu non ami me”. Draco si corpì subito la bocca con la mano, era sconvolto, non sapeva perché aveva detto quella frase e nemmeno con che coraggio. Poi guardò il succo di zucca e tutto gli fu chiaro.  “Hai messo del veritaserum nel mio bicchiere?! Ti abbassi a tanto per riuscire ad avere delle risposte.”
Hermione lo guardò un po’ sconvolta, primo perché aveva appena detto di amarla, secondo perché era convinto di non essere ricambiato.
“Per riuscire ad avere la verità da te questo è l’unico modo. Tornando a noi, perché sei convinto di non essere ricambiato?”.
Lo sguardo di Draco si fece gelido, stava approfittando di quella situazione come una vera Serpe avrebbe fatto.
“Perché quella piattola della tua amichetta è venuta da me a confermarmelo, dicendomi quanto tu ti senta in colpa nello stare con me e quanto ti manca il tuo dolce Weasel”.
Si alzò dalla poltrona, continuando a tenere lo sguardo carico d’odio su di lei “E ora, se non ti dispiace, vado a fare la ronda”.
Hermione era traumatizzata, lo osservava parlare ed uscire dalla stanza senza risucire a dire una sola parola, tutto ciò che riempiva la sua testa era il fatto che se aveva perso Draco era solo colpa di Ginny, quella che in teoria doveva essere la sua migliore amica.
Passò una mezz’oretta chiusa lì dentro pensando a cosa fosse giusto fare, la sua rabbia verso Ginny sbollì più in fretta di quanto pensasse e la colpa di tutto ciò passò in automatico su di lei, effettivamente ciò che aveva detto era vero, si sentiva tremendamente in colpa a stare con Draco e a pensare a qualcun altro, si sentiva ancora più in colpa nel parlare a Ginny di quanto effettivamente gli mancasse Ron, ed ora si sentiva in colpa perché lui lo sapevo e la odiava per questo, anche se aveva detto di amarla.
Decise che era meglio uscire da lì ed inizare la ronda, così passo il tempo a perlustrare aule e corridoi senza trovare nulla di interessante che la distraesse da tutti i suoi pensieri.


Il giorno dopo Hermione si svegliò molto presto, si diresse verso la sala grande ed aspettò pazientemente che Ginny scendesse a fare colazione, doveva parlare di quanto aveva saputo e lei gli doveva parecchie spiegazioni.
Dopo mezz’ora di attesa, quando ormai la sala era piena, vide arrivare la sua amica insieme ad Harry, si sedettero entrambi accanto a lei, sorridendole e dandole il buongiorno.
Hermione fissava il suo piatto senza dire una parola, poi si girò lenta verso Ginny e le disse che sapeva cosa aveva detto a Draco. Il sorriso le morì sulle labbra, sapeva che sarebbe successo, lo sapeva dal momento in cui aveva aperto bocca quella volta, eppure non era pronta, non voleva perdere un’amica leale come Hermione.
“Hermione, io..”
Hermione sospirò e abbasso lo sguardo sulle sue mani, sapeva quanto Ginny non sopportasse Malfoy e nonostante tutto era la sua migliore amica.
“Non ti odio Gin, infondo non è colpa tua, sono io che gli ho mentito e non avrei dovuto, certo sono un po’ arrabbiata con te perché avresti anche potuto stare zitta, ma ormai il danno è fatto e io sono la responsabile”.
Ginny restò a bocca aperta, sapeva che Hermione era brava a perdondare chiunque senza distinzioni, ma non si aspettava certo che si assumesse la colpa di quello.
“Oh Herm, ti voglio così tanto bene e mi dispiace così tanto, avrei dovuto stare zitta, scusami davvero!”.
Disse abbracciandola, era felice di non aver perso la sua amica, l’unica che davvero la capisse.


Passarono settimane, mesi, da quando lui ed Hermione non stavano più insieme, quello era l’ultimo giorno degli esami e loro non si sarebbero visti mai più, forse era meglio così, non avrebbe più avuto quella maledetta mezzosangue davanti agli occhi a ricordargli quanto stavano bene insieme e quanto era diventato patetico e debole dopo la rottura.
La mattina passò veloce, l’ultimo esame era quello di pozioni e lui andava perfettamente in quella materia, come anche nelle altre d'altronde.
“Ho fatto schifo, te l’avevo detto che mi servivano ripetizioni, ma tu no! Eri troppo occupato a fare niente”.
“Avanti Blasie, dici sempre che sei andato malissimo e poi te la cavi sempre”
Blasie sorrise, era vero, stranamente riusciva sempre a cavarsela, anche se non sapeva come. Si avviarono verso il lago e si sedettero sotto un albero, passarono il tempo così, parlando del più e del meno, il giorno dopo sarebbero partiti e quella era l’ultima volta che avrebbero visto il loro amato Lago Nero, non che fossero chissà quanto dispiaciuti, ma quel lago aveva visto tutto ciò che succedeva nell’intimità delle loro camere.
“Draco.. guarda chi sta arrivando”.
Si voltò piano nella direzione indicata dall’amico ed osservò un ammasso di capelli ricci avvicinarsi a loro, con passo deciso e sguardo fiero.
“Io direi che me ne vado, a dopo Drà”.
Guardò l’amico in modo quasi spaventoso, non voleva restare solo con lei, non voleva sentire ancora la sua voce, il suo profumo, non voleva vedere quelle guance diventare rosa per ogni minima cosa e i suoi capelli sempre così in disordine. La detestava, detestava ogni cosa di lei e detestava quella canzone che sentiva ogni volta che la guardava.

 
When I see your face
There’s not a thing that I would change
‘Cause you’re amazing
Just the way you are

And when you smile
The whole world stops and stares for a while
‘Cause girl, you’re amazing
Just the way you are


Gliel’aveva fatta sentire lei nei giorni in cui era andata a passare il natale a casa sua e da allora ogni volta che la guardava sentiva questa canzone risuonargli nella testa, la detestava.
Hermione si sedette di fronte a lui e lo guardò intensamente, pronta a parlare ma anche poco convinta di star facendo la cosa giusta.
“Ti devo dire una cosa”.
Disse semplicemente, lui non aprì bocca e la invitò con lo sguardo a continuare.
“So che non ci siamo lasciati nel migliore dei modi, so anche che pensi che io ti abbia solo usata per dimenticarmi di Ron, ma voglio che tu sappia che non è così, io a te ci tenevo –e ci tengo- davvero molto, non ti ho usato, nemmeno per un attimo, e mi dispiace davvero tanto”.
Disse tutto d’un fiato, Draco non la guardava più, aveva lo sguardo puntato verso il lago, e dopo un intero minuto di silenzio si alzò, senza dire una parola, e se ne andò.
Consapevole che non si sarebbero mai più rivisti e che quelle erano le ultime parole che avrebbe sentito da lei.
Una sola lacrima bagnò la guancia del biondo, una sola lacrima carica di sentimenti e parole non dette, una sola lacrima d’amore, una sola lacrima per lei.

 
FINE




Spazio autrice: Si, sono ancora viva! *io sono ancora qua, eh già!*
Comunque, so di essere sparita senza spiegazioni, ho avuto dei lutti in famiglia e non me la sentivo proprio di scrivere, poi con la scuola e il resto.. una cosa tira l’altra e non ho fatto più nulla, ora però sono tornata con questo ultimo e deprimente capitolo, so che non è il finale che tutti volevano, ma tanto continuerà, in un’altra storia (devo ancora delineare bene la trama quindi ci metterò un po’ a pubblicarla)

Volevo ringraziare dal più profondo del cuore tutte le persone che hanno seguito la storia, che devo ammettere sono più di quanto credessi!
Ringrazio in particolare LolaBunny99 e Fifilla995 che hanno seguito e recensito tutti i capitoli, facendomi anche notare degli errori qualora ci fossero, siete le migliori e spero non mi odierete!
un abbraccio forte a tutti <3

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