Double Trouble

di laverde
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quel giorno ***
Capitolo 2: *** Equilibristi ***
Capitolo 3: *** Avanti... ferma. ***
Capitolo 4: *** Solo un'occasione ***
Capitolo 5: *** La sera in cui dicemmo addio all'estate ***
Capitolo 6: *** Selvaggio ***
Capitolo 7: *** L'ora di ginnastica ***
Capitolo 8: *** Il momento di cambiare ***



Capitolo 1
*** Quel giorno ***


DOUBLE TROUBLE


Ultime gocce d'estate sopra Konoha. Dopo molti giorni di pioggia finalmente le nuvole avevano liberato il sole, che scaldava la terra e i corpi.

Il parco del paese ora era affollato di giovani che, prima di tornare sui banchi di scuola (evento terribilmente imminente!) volevano sfruttare quelle ultime occasioni di divertirsi in libertà.

-Kibaaaaaaa!-

-Ma che ti urli?!-

-Rallenta!!-

-Ma và, che stiamo andando forte... abbiamo superato quella lumaca di Shino!!-

-Per forza, l'hai speronato ed è finito in un cespuglio!-

-Colpa sua che non è padrone del mezzo. Dai Hina, pesta più forte con quei piedini!-

Kiba Inuzuka, 18 anni, stava conducendo un pericolante risciò [avete presente il trabiccolo? ND] lungo i vialetti ghiaiosi del parco, e la sua passeggera Hinata Hyuga era sull'orlo del panico.

-Guidi come un terrorista!-

-E allora guida tu no?!-

-No, voglio solo che rallenti!-

-Uffa, guarda che--

-ATTENTO!-

Uno strillo femminile interruppe l'idilliaca conversazione tra i due; Hinata si guardò intorno preoccupata, e notò una figura aggomitolata su una panchina, coperta di fango dalla testa ai piedi.

-Oh, Kiba... mi sa che abbiamo infangato qualcuno...- mormorò lei preoccupata, stringendo il braccio del ragazzo, che in tutta risposta alzò le spalle.

-Bè, oramai è fatto, andiamo avanti facendo finta di niente...-

-Ma Kiba..!-

-Dai, che magari non ha visto chi è stato...- e riprese a pedalare più forte che poteva nella speranza di seminare il poveretto che avevano inzaccherato

-EHI TU!-, la stessa voce squillante che li aveva spaventati prima si rifece sentire, -Non fare il furbo brutto stronzo, ti ho visto! Se hai le palle scendi da quel catorcio e porta quel tuo brutto muso qui, che ti faccio un tarallo così!-

Hinata arrossì violentemente allo sentire quella sfilza di parolacce, così poco carine quando uscivano dalla bocca delle ragazze (perchè a parlare era una forte, irosa voce femminile), e guardò incerta Kiba, che era diventato rosso anche lui, ma dalla rabbia.

Inchiodò bruscamente il risciò dietro una curva, rischiando di far cappottare la povera Hinata, scese con balzo felino ed avanzò a grandi falcate verso la ragazza, qualche decina di metri più indietro.

Arrivò di fronte a lei e la squadrò bene: in effetti l'aveva proprio affogata, e non aveva avuto tutti i torti ad arrabbiarsi, ma ormai era stato provocato, e non esisteva possibilità di chiederle scusa per la sua distrazione.

-Ah, sei venuto davvero...!-

-Certo, cosa credi... se vengo provocato non posso certamente tirarmi indietro.-

La guardò meglio: anche sotto gli schizzi di fango che le erano arrivati fino ai capelli riuscì a notare quanto fosse bella. Aveva lunghi capelli biondi raccolti in una coda alta, e un modaiolo ciuffone biondo le copriva parte del viso, occhi azzurri quasi vitrei e una bocca sicuramente molto carina ma che, in quel momento, purtroppo era imbronciata.

-Bè, per dir la verità non mi aspettavo che tornassi qui veramente... volevo solo sfogarmi, mi hai schizzata di brutto, guarda il mio vestito nuovo, è da buttare, e mi ero appena lavata i capelli!-

-Bè, il vestito si lava, e i capelli pure... Scusa comunque, non ti avevo vista.-

-E ti credo, andavi come un siluro...- sbuffò lei, incrociando le braccia

-Ok, ok... lo so... scusa, d'accordo?-

-Ma si... alla fine è solo un po' d'acqua e terra... tutta natura...-

Kiba rise, - Ehi, ma tutta la cattiveria di prima dov'è finita?-

La ragazza aggrottò le sopracciglia, fissandolo intensamente. Stava per dire qualcosa, quando...

-Kiba!- la voce di Hinata interruppe la conversazione.

L'Inuzuka sussultò, -Si, scusami, arrivo!- si voltò verso la bionda, rivolgendole un distratto cenno di saluto, esclamando -Ciao, eh!- per poi correre via veloce verso Hinata, che ancora l'aspettava a bordo del risciò.

Saltò a bordo, rimettendosi al posto del guidatore.

-Ci hai messo un secolo!-

-Eheh, scusami, è che stavo trattando l'armistizio con quella tipa...-

Hinata abbassò gli occhi, un po' tristemente: -Hai visto quella ragazza... era veramente bella... Ci credo che hai voluto restare così tanto tempo con lei.-

Kiba la fissò con occhi sgranati per qualche istante, poi scoppiò a ridere, dandole una fortissima pacca sulla spalla, -Ma sentila, questa sciocchina! Sei mica gelosa?-

-I...io?! No!-

Il ragazzo sorrise dolcemente, con le labbra e con gli occhi, e la circondò con le sue braccia: -Hinata... sei solo tu la più bella...-

Hinata alzò lo sguardo fino ad incontrare i suoi occhi, sorrise a sua volta e ricambiò il bacio che il ragazzo le diede. Kiba sapeva sempre come farla stare bene, era il ragazzo più dolce del mondo, non avrebbe mai saputo come fare ad essere felice senza di lui.

Stavano insieme da tanti anni ormai, e lui era parte integrante della sua esistenza e della sua anima.

Ed ogni volta che lui la baciava era come la prima.

-Kiba... cosa fai?!- rise lei quando si accorse delle mani del ragazzo che si infilavano pian pianino sotto i suoi vestiti...

-Come cosa faccio... non lo sai?- scherzò lui, non accennando a smettere ed affondando il viso tra i suoi capelli

-Si, ma non è luogo, dai... è pieno di gente!-

-Ma si, un po' di esibizionismo non ha mai fatto male a nessuno...-

-Kibaa!- esclamò lei, tra il divertito e l'imbarazzato, afferrando alfine i polsi del ragazzo e riportandoli all'ordine.

Lui alzò le mani al cielo: -Ok, ok...mi arrendo, generale Hyuuga! Stavo solo scherzando!-

-Hai sempre voglia di scherzare eh?-

Ripresero il loro viaggio attraverso il parco, decidendo di rimettersi sulle tracce dei loro amici e verificare che Shino fosse ancora vivo. Percorsero tutto il sentiero fino ad arrivare al grande spiazzo che occupava il centro del parco, dove si trovavano il laghetto delle paperette e il gelatiere.

Lì, seduti sulle loro panche, trovarono i loro amici, già intenti a divorare enormi gelati.

Riportarono i risciò alla rimessa, e raggiunsero i loro amici sulle panchine.

-Ma guardali questi simpaticoni che divorano il gelato come maiali|! Grazie d'averci aspettato, eh!- esclamò Kiba, saltando su una panchina accanto ad un ragazzo con una gran massa di capelli scuri e dei Rayban neri [diamo una rimodernata al suo look, valà ND]

Questi non lo degnò di uno sguardo, continuando a lavorare sul suo cono al pistacchio e sbottando: -Tu puoi solo stare zitto, dopo che mi hai quasi ammazzato!-

-Già, però sei ancora vivo, Shino, quindi non porti questi problemi, su!-

Oltre a Shino Aburame, erano parte della compagnia anche Neji, cugino e quasi fratello di Hinata, e Naruto Uzumaki e Sakuna Haruno, i due “freschi fidanzatini” del gruppo. Ovviamente erano seduti appiccicati e condividevano lo stesso gelato.

-Dov'eravate finiti, si può sapere?- domandò Sakura

-Kiba ha centrato una pozzanghera e ha lavato una povera ragazza che aveva la sfortuna di sedersi su una panchina troppo sul ciglio del sentiero...- spiegò Hinata, ridacchiando e coprendosi la bocca con la mano.

-Eh già!- confermò Kiba -e sapeste che cazziatone mi ha fatto dopo! Mi ha urlato contro il male, ho dovuto scendere e affrontarla da uomo a donna.-

-Hai inziato ad attaccar briga anche con le ragazze, adesso?- commentò Neji, scuotendo la testa con aria di rimprovero

-Quella non era una ragazza, era un'arpia! Dovevate sentire che strilli!- rise Kiba, e i suoi amici si unirono alla sua risata.


Ino Yamanaka non si mosse dal punto in cui si era congedata con quel ragazzo.

Lo osservò allontanarsi, con una tale intensità che dovette pizzicarsi un braccio per ricondursi alla realtà: cosa le stava succedendo? Cos'era questo intontimento che l'aveva presa?

In fondo non avevano che scambiato due parole, e lui non era nemmeno stato un campione d'educazione, ma... ma...

Ma non riusciva a smettere di guardarlo allontanarsi. Tutto di lui le sembrava degno d'attenzione, dalla punta dei ribelli capelli castani fino alla suola delle sue Vans flip-on, scollata quasi per metà.

Si sentì seccata al pensiero che fosse già andato via. Avrebbe voluto sentire la sua voce ancora una volta... anche solo per dirle ancora “ciao, eh”. E invece era andato via... e, se non aveva visto male, aveva raggiunto una ragazza.

-Ino!-

Un ragazzo la raggiunse alle spalle, portando in mano due bicchieroni di frappè. Era alto, magro, con affilati occhi neri e capelli dello stesso colore, raccolti in una coda alta dall'aria da samurai.

-Eh...- bofonchiò Ino, ancora immersa nei suoi pensieri, voltandosi verso di lui ma vedendolo appena.

-Ma che hai? Ti sei fumata una canna mentre ero al chiosco?- esclamò lui, infastidito.

-Eh?- Ino sgranò gli occhi, finalmente vedendolo, -Ah, non ho nulla, ero solo sovrappensiero!- si affrettò a giustificarsi, gesticolando ampiamente.

Shikamaru Nara la guardò di traverso, sospettoso. Aveva visto un ragazzo allontanarsi nella direzione in cui guardava Ino.

-Con chi stavi parlando?-

-Con... bè, c'era un ragazzo in risciò che mi ha schizzata, e allora sai come sono fatta... gliene ho dette quattro!-

Lui fece un mezzo sorriso divertito: -Ti ci vedo, si...-

Ma dentro non sorrideva per niente.

Erano anni che sopportava tutto questo viavai di ragazzi attorno alla sua amica, ed erano anni che doveva mordersi i pugni per non spaccare la faccia a tutti loro.

Lei era solo sua. Era la sua migliore amica e, anche se lei non lo sapeva, il suo grande amore da sempre.

Non avrebbe permesso a nessuno di occupare, nel cuore di Ino, un posto più importante del suo.

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Capitolo 2
*** Equilibristi ***


Primo giorno di scuola, e ultimo anno di studi per il nostro Kiba.

Felice di questa -relativamente- rosea prospettiva, il ragazzo quella mattina salutò il pallido sole con animo sereno e, calcatosi sulla testa il casco, montò in groppa al suo fido motorino, pronto a raggiungere al galoppo l'istituto.

Era felice: ieri sera aveva passato un'ottima serata di festa insieme a parecchi dei suoi amici per salutare conclusione delle vacanze estive, e dopo aveva goduto di un meraviglioso after con la sua Hinata... Congedatisi dagli amici, mano nella mano si erano incamminati lungo l'argine del fiume, sul quale si specchiava il bellissimo cielo limpido, e passarono qualche ora coccolosa sotto la luna.

Kiba tirò un profondo sospiro soddisfatto: si, era tutto perfetto con Hinata.

Le voleva troppo bene, era la sua principessa, la sua gattina, la sua donna. Era cresciuto con lei e grazie a lei era migliorato, e anche se non era perfetto si sarebbe impegnato a diventarlo, per lei, per la sua fan numero uno, per la persona che gli voleva più bene al mondo.

E quella mattina, come tutte le altre mattine, non vedeva l'ora di vederla!

Arrivato di fronte al cancello dell'istituto, scese con un balzo e legò il suo bolide rombante ad un palo della luce, dopodichè si caricò sulle spalle lo sgualcito zainetto marrone e varcò la soglia.

Individuò subito Sakura, pochi passi avanti a lui.

-Ohi!- chiamò.

La ragazza riconobbe la voce dell'amico e si voltò, rivolgendogli un sorriso gentile.

-Buongiorno Kiba...-

-Buongiorno a te. Bella mattina eh?-

-Già... sono emozionata, è il nostro ultimo anno... dovremmo impegnarci!-

-Non me ne parlare... ho una voglia di studiare che non ti dico.- ironizzò lui

-Bè, la solita, no?- lo prese in giro lei, dandogli un pugnetto sulla spalla.

Li raggiunse Naruto, che subito piombò come un falco sulla sua ragazza, esclamando: -Kiba, cosa fai, ci provi con la mia Sakura-chan per caso?!-

-Ah Naruto, dovresti tenerla a bada questa ragazza! Alza le mani un po' troppo!- scherzò l'Inuzuka, sfregando i pugni sulla testa del biondo, che protestando si divincolò dalla sua presa.

-La mia Sakura-chan è perfetta così. Giusto Sakura-chan?- cinguettò poi rivolgendo alla rosa un sorriso enorme.

-E come no...-

Raggiunsero presto l'ingresso dell'edificio, per consultare le composizioni delle classi.

Il sorriso di Kiba crollò come una diga quando le lesse.

-Ma va... mi butto giù da un ponte!-

-Cosa c'è, Kiba?- chiese Naruto, ma prima di aver risposta apparve come dal nulla Hinata, che si precipitò dal suo ragazzo.

-Oh no, hai visto? Non siamo più in classe insieme!-

-Già, ho visto... ;_____; dopo tanti anni ci separano... con che cuore, Hinata-chan...-

Nel frattempo si era unito al gruppo anche Shino, il quale sbuffò: -Ma che problema vi fate, non lo so... Vi vedete ad ogni ora del giorno e della notte, se non siete insieme quelle poche ore che passate sui banchi non muore nessuno.-

Kiba e Hinata non risposero, si limitarono a rivolgersi l'un l'altro uno sguardo sconsolato e stringersi la mano: non era certo un dramma, solo che era così strano. Erano in classe assieme dalla terza elementare, ed ormai ci avevano fatto l'abitudine, ad aversi come compagni di classe.

-Bè, del resto... come si dice? La lontananza rafforza l'amore!- disse Hinata con ottimismo.


Shikamaru Nara trattenne a fatica un sorriso quando lesse i nomi.

Era nella stessa classe di Ino. Finalmente.

Si conoscevano da molto tempo, erano stato bambini insieme, ma non avevano mai condiviso gli studi... e ora aveva quest'ulteriore occasione di starle accanto.

Quello doveva essere il suo anno fortunato.

Raggiunse l'aula della sua classe, e una volta lì si guardò intorno, in cerca di qualche faccia conosciuta. Ne trovò subito una: Inuzuka, inconfondibile per via di quelle allucinanti zanne scarlatte che si era fatto tatuare sulle guance in terza media. Era completamente fuso, il ragazzo...

-Ohi, Shikamaru!- lo salutò il ragazzo coi capelli castani, sventolando un braccio.

-Quale sorpresa, siamo dunque compagni di classe?-

-Eh già! Quest'anno mi hanno separato dalla mia vecchia Hina...-

-Eh capirai, siete sempre attaccati...-

-Uffa, perchè tutti mi dicono così? Anche Shino...! Voi non potete capire, voi non siete innamorati!-

-Bah...- Shikamaru sbuffò, desiderando fortemente cambiare discorso.

Nessuno sapeva dei suoi sentimenti per Ino: tutti lo consideravano una specie di pesce lesso senza alcuno sprint, ed in effetti era così. Non era mai stato particolarmente portato alle amicizie, perchè la sua pigrizia lo aveva sempre portato ad evitare molte possibilità di socializzare. L'unica amicizia degna di questo nome era quella con Ino, ma era un'amicizia un po' distorta...

Comunque una cosa era certa: non riusciva ad esprimere ciò che provava.

Eppure gli sarebbe piaciuto confidarsi con qualcuno... Magari una persona giusta poteva essere proprio l'Inuzuka: in fondo era di un'espansività imbarazzante e sembrava un ragazzo alla mano.

Decise al volo di provare a provocarlo: -E chi te lo dice, che non sono innamorato?-

Kiba arrossì un po', -Oh, non volevo offenderti!-

-Non mi hai offeso...-

-Il fatto è che mi sembri quel classico tipo di ragazzo che non ha bisogno di una ragazza... che sta per i cazzi suoi ed è contento così.-

Shikamaru si rabbuiò: -Questa è l'impressione che do?-

L'altro si rese conto di aver fatto una gaffe, e si agitò ancora di più: -Oh, no, no!! Sono sicuro che magari la tua è solo una facciata, magari sei timido, o un po' introverso... Sono io che sono esagerato al contrario... oddio... che imbarazzo... mi sta sudando il sedere...-

Shikamaru dovette mordersi la lingua per non ridere di fronte a quel ragazzo che sudava sette camicie a parlare con lui, come se lo mettesse in soggezione.

-Kiba, va tranquillo! Non sono offeso! E poi... ci hai preso in pieno con la tua analisi...-

-Davvero?- domandò Kiba, un po' sollevato

-Sono introverso, ma soprattutto molto pigro. Ma non è vero che non ho bisogno di qualcuno accanto a me...-

Kiba si intenerì a questa frase: -Bè, quello che stai facendo ora è già un primo passo per sciogliersi con la gente. Dai che vai forte! Rock'n'roll!- esclamò infine, facendo il gesto con le dita.

Shikamaru gli sorrise, ed avrebbe voluto continuare quella conversazione, che stava prendendo una piega positiva, quando però la sua attenzione fu attirata da uno sfarfallio di capelli biondi nelle sue vicinanze.

Ecco, era arrivata Ino.

-Ciao Shika!- esclamò lei, sollevandosi sulle punte e dandogli un bacio sulla guancia. Era splendida...

-Ciao...- rispose lui, con un tono che non lasciava trasparire nemmeno un decimo della sua contentezza nel vederla.

-Hai visto, quest'anno siamo finiti in classe insieme! Sono contentissima!- esordì la bionda, ma quando si accorse di Kiba, l'ultima parola gli si intorcinò in gola, costringendola ad una tosse esagerata.

Kiba e Shikamaru osservavano lo spasmo della ragazza perplessi e un filino terrorizzati per la possibilità che avesse contratto qualche strano morbo, mentre Ino si diede mentalmente della deficiente e dovette trattenersi a fatica dal prendersi a pedate da sola.

Che cazzarola stava facendo? Ancora queste scene da pirla?

Ma soprattutto... quel ragazzo!

Kiba la riconobbe quasi subito, ed esclamò: -Oh, ma tu sei la ragazza di ieri! Ti sei pulita vedo!-

-Ehm... già...- bofonchiò lei, nel tentativo disperato di recuperare un po' di contegno, anche perchè Shikamaru la guardava come se fosse un marziano.

Ma lei guardava l'altro ragazzo... cavolo, era così... così... maledettamente figo! Tanto da farle perdere tutta la verve che solitamente la caratterizzava.

-Ino, stai bene?- domandò Shikamaru, preoccupato e un tantino infastidito dalla situazione.

-No, in effetti... penso di avere due linee di febbre...- si difese lei

-E sei venuta a scuola?!-

-E che dovevo fare, non potevo perdermi il primo giorno!-

-Che stupida...-

-Non darmi della stupida davanti alla gente!-

Kiba intervenne, -Ah, non preoccuparti, non gli credo!- disse, con un ampio sorriso che fece tremare le ginocchia a Ino, la quale decise che non si sentiva per niente bene.

-Io... devo andare al bagno!- e si precipitò rumorosamente fuori dall'aula.

Shikamaru e Kiba la guardarono andare via, poi il secondo chiese al primo: -Ma... è amica tua?-

-Si, una cara amica... Ma di solito ha l'aria più intelligente...-

Ino raggiunse stancamente un lavandino, aprì a manetta l'acqua fredda e si bagnò violentemente il viso, per cercare di calmarsi e rinfrescarsi le idee.

Non si era mai sentita così, e la cosa sconcertante era che non sapeva assolutamente a cosa fosse dovuto questo suo sconvolgimento emotivo: il fatto che qualche giorno prima l'avesse sporcata con una tonnellata di fango? O il fatto che avesse sempre la battuta sbagliata al momento sbagliato?

Sta di fatto che quando lui le parlava, quando lo vedeva, si sentiva girare la testa.

Non sapeva perchè, ma sapeva come stavano le cose: desiderava conoscerlo.

Desiderava parlarci, desiderava strappargli altri sorrisi, desiderava toccarlo...

Desiderava...

Si diede due schiaffetti sulle guance, fissando con determinazione la sua immagine allo specchio, dopodichè uscì.


Ed eccoci qua... iniziano i primi sviluppi: Ino inizia a sentire qualcosa per il nostro Kiba... ma questa determinazione di certo dovrà pagare, e a farne le spese sarà qualcun'altro...

Al prossimo capitolo, sperando nasca presto :)

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Capitolo 3
*** Avanti... ferma. ***


Tardo pomeriggio, ormai sera, e il sole stava calando rossiccio oltre i neri tetti di Konoha.

All'interno della palestra di arti marziali della scuola, si stava concludendo l'allenamento di kickboxing: a breve ci sarebbe stato il campionato amichevole di apertura della stagione sportiva, e la loro squadra avrebbe partecipato.

Shino e Hinata stavano appoggiati al muro esterno dell'edificio, impazienti.

-Per quanto ne hanno ancora?- chiese lui, sbuffando

Hinata guardò l'orologio, rispose: -Dovrebbero aver già finito... Abbi pazienza: il campionato è questo fine settimana e loro vogliono fare bella figura.-

-Giusto. Anche se non è più di tanto necessario, sono già i migliori della città...-

-Eh, sai com'è...-


All'interno della palestra, l'allenamento di quel giorno si avviava verso la conclusione, e l'energia dei lottatori era al massimo.

-Inuzuka! Tieni alta quella guardia, sei tutto esposto!-

Kiba, sentendo l'ammonizione proveniente dal maestro Sarutobi, trannenne un ringhio: odiava essere ripreso, da chiunque. Ma era un ottimo maestro, ed aveva stima del suo giudizio.

-Mi hai capito?! Sei capace di mettere su una guardia decente si o no? Fai penzolare le braccia come un orango! Tienile su, maledizione!-

Deciso a concludere al più presto quel combattimento e porre fine alle fastidiose grida del maestro: velocemente si chinò, effettuando un'inarrestabile spazzata a terra, per poi finire la serie con un calcio rotante. [si... il riferimento a Chuck Norris viene spontaneo... ma ebbene: non è lui! ND] L'avversario era a terra.

-Stop!- esclamò un compagno di squadra che per quell'incontro era preposto ad arbitro.

-Inuzuka... faresti di tutto pur di non darmi soddisfazione!- disse Sarutobi con una smorfia, tra l'irritato e il divertito.

-Ovviamente sensei!- ghignò Kiba, ostentando un profondissimo inchino. Dopodichè si voltò verso il compagno che aveva steso.

Gli porse la mano, sorridendo amichevolmente: -Bella gara Shikamaru... Ottimo esordio nel nostro club, direi!-


-Che sorpresa... anche Shikamaru nel club di kickboxing!- disse Shino, vedendo il Nara uscire dalla palestra insieme al suo amico.

-Eh già... l'avevo già praticato in una palestra privata, ma poi sapendo della buona fama di questo club ho pensato di unirmi alla squadra.- spiegò Shikamaru

Kiba gli tirò scherzosamente i capelli, ridendo: -Bè ma ha già capito che qua la vita non sarà facile, soprattutto perchè dovrà vedersela col mitico Kiba!-

-A che livello sei, Shikamaru?- domandò Hinata, incuriosita

-Cintura arancione...-

-E ovviamente non ha avuto speranza contro il sottoscritto e la sua cintura marrone... che a breve diventerà nera!- sghignazzò Kiba, non accennando a lasciare i capelli dell'altro ragazzo, che infastidito se lo divincolò di dosso.

-Ma la smetti? Cos'è, vuoi prenderteli per te, i miei capelli?-

Ma anche se a vederlo da fuori era seccato, in realtà a Shikamaru faceva piacere quel gesto. Non tanto per il tiramento di capelli in sé, ma per la simpatia che questo gesto esprimeva. Conosceva poco Kiba: erano nella stessa scuola, avevano amici in comune, ma non avevano un rapporto particolare. Ora le possibilità di conoscerlo c'erano in abbondanza, e sentiva che sarebbe potuta nascere una bella amicizia.


Arrivò il fatidico weekend.

Kiba era iscritto alla categoria 74 kg, che avrebbe combattuto la domenica pomeriggio. Nella stessa categoria, anche Shikamaru.

-Oh mamma miaa... che emozione... Hinata abbracciami...-

-Dai Kiba... non fare lo scemo- rise Hinata, tuttavia non negandogli l'abbraccio richiesto, -Vincerai sicuramente, sei bravissimo!-

-Moan, lo dici solo per dire... >.< bugiarda...-

-Ma và, lo sai anche tu che è vero!-

-Hinatuccia, vincerò per te...-

-Mi viene da vomitare.- sbottò Shino, dandosi una manata sul viso.

I tre erano nel cortile del palazzetto dello sport cittadino, dove si teneva la competizione. Insieme a loro Naruto, Sakura e Neji.

-Quando tocca a te?- chiese quest'ultimo

-Il mio incontro è il quarto sulla scaletta.-

-Ma... allora che cavolo ci fai qua fuori?- domandò Sakura.

...in effetti...

-Dove cazzo è quel ramarro di Inuzuka?!- la voce del sensei Sarutobi rimbombò dal corridoio degli spogliatoi.

Kiba uggiolò: -Aiuto, adesso mi prende e mi pela il deretano!-

-Corri dentro, non farti beccare fuori a far niente!- lo esortò Hinata, spingendolo e mandandolo a muso in giù nell'erba. Strisciando, Kiba raggiunse l'ingresso del palazzetto; tragedia scampata.

Verificato che la situazione fosse tranquilla, il nostro eroe potè mettersi seduto comodo insieme ai suoi compagni a guardare l'incontro, il secondo in scaletta.

Era sceso in campo Rock Lee, il campione della scuola Maito: la sua velocità era impressionante, e anche quanto a potenza non scherzava. Kiba sognava di poterlo battere, ma fino a quel giorno non ci era mai riuscito.

Come da previsione, Lee stracciò il suo avversario in pochi minuti. Ora era il momento del terzo incontro, in cui combatteva Shikamaru. Kiba non era molto ottimista nei suoi confronti: il ragazzo era molto abile in strategia e certamente molto scaltro, ma in quanto a potenza fisica era un po' carente.

L'incontro fu piuttosto lungo, e con piacevole sorpresa di Kiba, Shikamaru vinse per 7 a 3.

Ma non c'era tempo di pensare all'amico... ora toccava a lui!


Il pomeriggio della categoria 74kg fu piuttosto lungo, perchè gli atleti iscritti erano abbastanza numerosi, ma finalmente giunse all'ultimo incontro.

Finalisti erano Kiba Inuzuka e Rock Lee.


-Yu-huu, sono in finale! Sono un figo!- esultava Kiba durante la pausa

-Hai poco da bullarti, quello là ti fa un culo così...- constatò, molto pragmaticamente, Shino

-Uffa, sei sempre a smontarmi tu!- piagnucolò l'altro

-Ma è la verità! Non dormire sugli allori e preparati ad uno scontro impegnativo!-

-Ma si... lo so... quanto sei noioso!- sospirò Kiba, incrociando le braccia con cipiglio offeso

-Coraggio Kiba!- intervenne Hinata -Sei andato benissimo finora! L'ultimo sforzo e la medaglia d'oro è tua!-

-Si... yo! Fight!-


Ino salì di corsa le scale che portavano alle tribune: era potuta arrivare solo in quel momento perchè aveva da poco finito di lavorare al negozio di fiori dei suoi genitori, ma per lei era molto importante essere presente, perchè voleva sostenere Shikamaru.

Raggiunse un ragazzo grassoccio seduto su una delle gradinate, intento a mangiare un enorme hot dog.

-Ohi, Choji!-

-Oh Ino, finalmente!-

-Lo so... non mi mollavano più al negozio... ma ora sono qui.- si sedette accanto all'amico, -Shikamaru come va?-

-Ha finito, ma non se l'è cavata male, è arrivato ottavo...-

-Bè dai, tutto sommato non è un cattivo risultato!-

-Infatti... per la maggior parte ha combattuto contro cinture alte... Comunque ora siamo alla finale.-

-Uffa... di già?! Mi sono persa tutto, che rabbia! Chi combatte?-

-C'è Kiba in finale! Combatte contro Rock Lee della scuola Maito!-

-Kiba?-

-Si, Inuzuka, il nostro compagno di classe! Eravamo alle medie insieme!-

-Ah...- Ino non riuscì a dire altro, non ci credeva. Pure lì lo incontrava, quel ragazzo...

L'annuncio al microfono annunciò il pubblico che lo scontro stava per cominciare.

Ino cercò ansiosamente con gli occhi Kiba, e lo vide. Emozione.

L'incontro si avviò, e il ritmo fu subito sostenutissimo: Rock Lee era un fulmine, e Kiba faticava non poco a contrastarlo, ma si sapeva difendere molto bene, e pian piano riuscì a mettersi alla pari col campione.

-Uè, accidenti... Kiba non se la cava affatto male nemmeno contro quel demonietto con gli occhi a palla!- esclamò Choji, ridendo.

Ino era ipnotizzata: pur stravolto dalla fatica muscolare, rosso peperone per lo sforzo, grondante sudore, con la testa strizzata nell'elmetto e il viso deformato dal paradenti, e infagottato in quell'abbondante divisa bianca e verde completa di guantoni, calzari e compagnia bella, gli sembrava ugualmente bello come un divo.

La prendeva.

Riusciva ogni volta a catturare la sua attenzione, con la sola presenza, ed Ino non riusciva ad opporsi a questo fenomeno: quando Kiba era nei paraggi, lei non riusciva a concentrarsi su nient'altro.

Nel frattempo, la tensione era a mille. Rock Lee mantevena sempre il suo distacco di un punto, e per quanto Kiba si sforzasse di rimontare, l'avversario riusciva sempre a tenerlo distante.

Ma ad un certo punto il nostro riuscì a prendere il ritmo giusto, e mise a segno una lunga serie di calci in kuriyashi che lo portarono in vantaggio, per concludere con fortissimo uraken che fece perdere l'equilibrio a Lee. Kiba colse l'occasione favorevole, infilò la spazzata al momento giusto, facendolo definitivamente sbilanciare, e finendo l'azione con un semplice ma efficace jeb-diretto.

-Tempo!- gridò l'arbitro.

Ino vide Kiba tendersi speranzoso verso l'arbitro...

-Inuzuka vince!-

Ino, dopo aver assistito a tutto l'incontro abbarbicata disperatamente alla transenna coi nervi a fior di pelle, non riuscì a trattenersi oltre: -Siiiiiiii!!!-


-Eeeeevvaaaaaai! Sono uno strafigo!- esultò Kiba, spiccando un salto di un metro e trattenendosi a fatica dal correre ad abbracciare l'arbitro.

Venne raggiunto al suo fianco da un Rock Lee un po' seccato ma sorridente:-Alla fine ce l'hai fatta eh? Un degno avversario!-

-Bè, mi hai fatto sputare sangue, sai... sei sempre un grande!- sorrise Kiba, stringendogli la mano con sportività.


Mmm... che imbarazzo, che idea ho avuto a scendere fin qui... Speriamo che nessuno, vedendomi, pensi male...”

Ino era scesa nel corridoio degli spogliatoi per prelevare Shikamaru e fargli i complimenti, e magari portarlo fuori per offrirgli un gelato da brava amica, ma si pentì quasi subito di essersi avventurata così oltre.

Tutti i ragazzi che uscivano dagli spogliatoi la guardavano un filo perplessi, e alcuni le fecero l'occhiolino. Si pentì anche di essere uscita con gli shorts...

Ma dove cacchio è Shikamaru?!”

Proprio mentre stava per voltare i tacchi ed andarsene, per aspettarlo direttamente sulla porta, sentì una voce inconfonbibile rimbombare nel corridoio.

-Aiuto, sono troppo contento! Stasera mi ubriacherò!-

Kiba!”

Ino lentamente si voltò, e si, era proprio Kiba, con indosso una polo a righe, jeans e infradito Birkenstock, e i capelli phonati che gli davano un'aria da barboncino.

O signur quant'è gnocco...”

-Ehi, ciao Ino!-

-Eh... ciao!-

-Che ci fai quaggiù nei bassifondi? Cerchi qualche bel maschione nudo?- scherzò lui

Si, tu!”

-Bè, cercavo Shikamaru a dire il vero, e possibilmente vestito...-

Kiba scoppiò a ridere e disse: -Già, non vogliamo scandalo in pubblico, specie davanti alle signore!-

-Sarei io la signora?- sbottò Ino, fingendo irritazione

-Oh no, scusa: volevo dire, davanti alle signorine!-

-Ecco, già meglio...-

Kiba rise ancora, dicendo: -Ti è passata la febbre?-

Dapprima Ino non capì a cosa si riferisse, poi si ricordò della scusa che si era inventata qualche giorno prima per giustificare il suo strano comportamento.

-Ah... eh... si! Si, si, non mi vedi? Sto alla grande!-

-Bene! Sei molto più simpatica da sana!-

-Chiaro...-

-Vuoi che vada a chiamarti Shikamaru?-

-Ehm...- in verità Ino avrebbe voluto stare ancora un po' da sola con lui, ma non voleva dare a vedere nulla, -Si, grazie!-

Kiba le strizzò l'occhio e corse fin sulla porta dello spogliatoio maschile, sbraitando: -Oh Naraaa, qua fuori c'è una splendida bionda che chiede di te! U-oooo, che emozione!- , e si sentirono delle risate provenire da dentro lo spogliatoio.

Ino si sentì arrossire lievemente, e non nascose un largo sorriso: le piaceva... non lo conosceva, non sapeva nulla di lui, ma... le piaceva da impazzire.

Nel frattempo si avvicinò una ragazza con i capelli neri e dagli occhi chiarissimi molto ipnotici, che si appoggiò al muro e sembrava aspettare qualcuno. Ino le rivolse un distratto cenno di saluto, ma non le diede particolare peso.

Kiba fece dietrofront e tornò nella sua direzione, e Ino sorrise, pronta a scambiare altre quattro chiacchiere col ragazzo, che però la ignorò completamente, passandole a fianco e dirigendosi verso l'altra ragazza.

-Oh Hinatuccia! Hai visto come sono stato bravo?!-

-Sii! Sono emozionatissima, sei un campione!-

-Allora mi spetta un premio, eh?-

-Vieni a prendertelo...-

Ino, coi peli dritti per l'orrore, sbirciò i due con la coda dell'occhio, e vide che si stavano scambiando un lungo bacio, e che Kiba aveva cinto la ragazza per la vita, sollevandola e facendola girare.

Le veniva da vomitare.


Novità: il lato sportivo della vicenda; volevo arricchire un po' il personaggio di Kiba e così... l'ho messo a praticare il mio sport preferito :)

Ino inizia a farsi avanti, ma è subito costretta a fermarsi... Come reagirà?

Intanto, qualche ringraziamento a chi ha commentato (poche ma buone, grazie girls)

Stezietta: mmm contenta per Ino? bè, non si può mai dire quello che succederà... ti dico solo che non sarà semplice come può sembrare! in fondo sono in gioco i sentimenti di ben quattro persone diverse... Grazie di aver cominciato a leggere la mia fic, felicissima che ti piaccia: spero di non deluderti! :))

Kikichan: ehehe, si, io sinceramente Shikamaru non lo vedo come il figone stronzone che viene descritto in certe fic, ma anzi una persona molto buona... anche se comunque dalla scorza impenetrabile, o quasi ^_- e per quanto riguarda il pairing KibaHina... bè, è il mio preferito in assoluto, quindi cercherò di essere buona XD vedremo gli sviluppi! Grazie di essere stata dei “nostri”, e al prossimo capitolo!

Ramiza: che bello, tra i preferiti?! ^///^ grazie dei complimenti! eh si... il vecchio Shika dovrà penare un po', ma lo tratterò bene non preoccuparti!

Mimi18: ehehe la complicazione non mancherà, e se ti piace il triangolo qua vai a nozze, ben due se ne profilano all'orizzonte! spero di non deludere le aspettative... grazie dei complimenti!

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Capitolo 4
*** Solo un'occasione ***


Nel periodo che seguì, si formarono i vari gruppetti all'interno delle classi.

Kiba fu molto felice di scoprirsi in classe col suo vecchio amico delle medie Choji Akimichi, ed ebbe piacere di trascorrere molti momenti insieme a lui, per ritrovarsi ed aggiornarsi sui vari fatti delle loro giovani vite XD

-La mia vita... mmm... direi che ho messo su qualche chilo...- disse Choji, rimuginando sulla domanda mentre ravanava in un pacchettone formato-squadra-di-calcio di cipster.

Kiba lo squadrò, -Bè, non sei mai stato una farfallina, Choji... nonostante il tuo nome!- [Cho, per chi non lo sapesse, vuol dire appunto farfalla :) ND]

Choji rise un po': -Suvvia però, non sono così male! Sono un mega macho robusto e muscoloso!-

-E dove sarebbero i muscoli, dimmi dimmi...?- lo punzecchiò Kiba

Choji raccolse la provocazione: -Oh, ciccio bello, senti a me: sarai pur campione ipergalattico di calciepugni ma il sottoscritto, qualora gli aggradasse, potrebbe farti il culo e anche il controculo!-

-OoOoOh cheppauraaaaaaa!- piagnucolò Kiba scherzando, e Choji, sempre scherzando, gli tirò un tale pugno sul petto da rabaltare un cavallo [che spiritoso! ND]

Così, ridendo e scherzando e malmenandosi, rinasceva un'amicizia.

A un certo punto Choji fu attratto da qualcuno che entrò, alzò la mano e chiamò:-Ragazzii! Qua!-

Kiba si voltò, e vide che Choji stava chiamando Ino e Shikamaru.

Conosceva già la situazione: tutti quelli del loro giro sapevano che quei tre, insieme, erano come una specie di trio artistico inseparabile, legame che si protraeva da generazioni e generazioni di genitori cicciottoni, super biondi e scazzati, tutti amici tra loro.

Portavano pure, tutti e tre, degli orecchini a brillantino identici!

-Ciao ragazzi!- salutò Kiba, -bella giornata eh?-

-Già già: è un vero peccato dover stare segregati qui, tra i banchi di scuola...- sospirò Ino

-Quando potremmo stare stravaccati sul tetto a guardare il cielo e le nuvole...- continuò Shikamaru, pensieroso

-Te e le tue nuvole, è da quando siamo piccoli che ci ammorbi!- ridacchiò Choji

Ino diede un colpetto a Kiba, dicendo: -Pensa Kiba, il suo gioco preferito da piccoli era nientepopodimeno che individuare le forme delle nuvole! Un bambino di sette anni! Che sfigato!- rise a crepapelle, e Kiba la seguì

-Sempre simpatica, eh Ino?- sbottò Shikamaru, arrossendo e distogliendo lo sguardo imbarazzato

-Sei così carino imbronciato, Shika...- chiocciò Kiba, strizzandogli una guancia

-Ohh e dai... sempre le mani addosso mi metti... guarda che a me piacciono le donne!-

-Oh, no!-

Choji li interruppe: -Comunque... parlando di queste belle giornate... voi avete intenzione di andare alla festa di fine estate?-

-Quand'è?-

-Tra dieci giorni, circa...-

-Certo che ci vengo! Adoro indossare lo yukata, mi fa ancora più gnocca di quel che sono!- scherzò Ino, e Shikamaru tossì convulsamente.


Passarono i giorni.

Il gruppetto ebbe molte occasioni, in classe, di passare i momenti buchi insieme e di conoscersi meglio.

Tra loro, ovviamente, Kiba ed Ino.

Ino era entusiasta: ora Kiba le rivolgeva la parola con la massima spontaneità, chiacchierava con lei, scherzava con lei, insomma... erano diventati amici. Certo, non era il massimo a cui lei aspirava, ma era un validissimo punto di partenza.

Lui le piaceva davvero tanto... Adorava il suo carattere così libero e spontaneo, e anche se spesso dalla sua bocca uscivano frasi senza senso o magari inopportune, era fantastico così, perchè era lui, vero e puro, lì iniziava e lì finiva, non aveva nessun lato nascosto. Diceva sempre quel che pensava, e si poteva stare sicuri con lui.

Inoltre era gentile, disponibile, sempre pronto ad aiutare, per quanto potesse...

Le piaceva anche il suo lato scontroso ed aggressivo, le piaceva tutto del suo carattere...

E poi... insomma... anche fisicamente, le piaceva un disastro! I suoi capelli indomabili, i suoi occhi affilati, le sue mani grandi, il suo pancino piatto e il suo... il suo sederino così tondo e carino!! X3 Oh si, era pazza di lui.

Peccato per un piccolo, piccolissimo problema: era fidanzato.

Quando l'aveva scoperto, quel giorno del campionato di kickboxing, si era sentita svenire, credeva di non avere nessuna possibilità con lui.

Ma in effetti... perchè non avrebbe dovuto averla?

Si, ok.. al momento era impegnato con un'altra ragazza, ma al cuor non si comanda, e nulla avrebbe potuto impedirgli di interessarsi a lei, se così avrebbe dovuto essere. Nel senso: magari, conoscendola bene, avrebbe capito che preferiva lei ad Hinata. Che gli piaceva tantissimo e voleva che diventasse LEI la sua ragazza.

Certo, era spregevole, perfido e assolutamente bastardo da parte sua ma... in amore e in guerra tutto è concesso, no?

Aveva il diritto di avere la sua opportunità. Non si sarebbe arresa prima di combattere con tutte le sue armi.


Pausa pranzo.

-Kiba, mangi con noi?- chiese Ino, sorridente.

Kiba restò interdetto. Certo... gli sarebbe piaciuto tanto, stava bene in loro compagnia, soprattutto con Ino: era spiritosa, gentile, cazzuta, e poi era una bella ragazza, e questo agli occhi di un ragazzo fa sempre guadagnare punti... anche se il ragazzo in questione è fidanzato!

Eh già, Kiba aveva un vero debole per le belle ragazze, ma ormai da quattro anni aveva deciso di dedicarsi anima e corpo a una sola di loro, la più dolce e bella di tutte.

Certo, però... anche Ino si difendeva...

Ehm...

Che strano periodo: con Hinata stava benissimo, come sempre, e tutto proseguiva alla grande. Quando era insieme a lei si sentiva felice, ma... qualcosa lo turbava...

Quando Hinata non c'era, la sua mente fluttuava sempre in un'altra direzione... per la precisione, in direzione di quella ragazza bionda e vanitosa che aveva conosciuto solo poco tempo prima, ma che già le era così simpatica.

Non sapeva come definire questi sentimenti e, a dire il vero, provare a definirli gli faceva un po' paura, aveva timore di scoprire qualcosa di lui che non gli sarebbe piaciuto.

Hinata.

Hinata.

Si, si, lui era solo per Hinata.

Non gli importava nulla delle altre.

-Allora?- insistette Ino, -Ti sei addormentato in piedi?-

-Ah? ...No, no! Stavo pensando: mi spiace, grazie dell'invito ma come ogni giorno pranzerò con Hinata!-

-Di solito con voi ci sono anche Uzumaki, Haruno, Aburame...-

-Si, e con ciò?-

-Bè, magari potresti chiamarli, così ci pranziamo tutti assieme e conosciamo.-

-Ah, si... ehm, ok! Vado a chiamarli...- farfugliò Kiba, allontanandosi in direzione dei suoi amici.

Ino tirò un lungo sospiro di sollievo: salvata in corner. Era felice, era riuscita a tenerlo vicino a lei, e anche se non avrebbe potuto stargli vicino, a causa della presenza di Hinata, per ora le bastava questo.

Voleva stare insieme a lui il più possibile, in ogni modo.

Ogni momento, per lei, era importante.



Ecco qui, la piccola Ino è riuscita ad avvicinarsi a Kiba... riuscirà a conquistarlo? oppure lui manterrà la sua integrità morale? mmm scopritelo XD

Ok, sinceramente? mi dispiace un po' che di tutte le persone che leggono la fic (ho scoperto che esiste anche il counter delle letture! ammazzaaa) quasi nessuna commenti...

insomma, pochi scrittori hanno la possibilità di avere commenti e recensioni così, al volo, e noi EFPiani siamo tra questi... ricordate che a tutti fa piacere avere qualche impressione sul proprio lavoro, un'opinione da parte di esterni... anche commenti negativi, purchè siamo costruttivi, ovviamente! insomma, come si suol dire... parlate bene di me, oppure male, basta che ne parliate! ;)

se la mia richiesta sembra inopportuna... scuseme!


Kikichan: guarda, proprio ieri ho finito di stendere definitivamente gli sviluppi e la sceneggiatura della mia storiella... e si: l'happy ending ci sarà maaa... dipende dai punti di vista :P ihihi mi sto intrippando anch'io da sola! grazie dei complimenti :) alla prossima!


Mimi18: ahaha, addirittura urlarle contro? povera Hinata... lei è in balìa degli eventi... ^ ^' Ino invece si fa intraprendente... eh, lei è una che, quello che vuole, se lo va a prendere! sono contenta che trovi interessante la mia storia :) alla prossima!

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Capitolo 5
*** La sera in cui dicemmo addio all'estate ***


Venne infine anche la festa di fine estate a cui aveva accennato Choji.

Kiba aveva fatto un piccolo lavoretto da PR e aveva unito i due gruppetti di amici, così quella sera avrebbero formato una bella compagnia. Insomma, si prospettava una piacevole serata.

La tradizione della festa di fine estate vuole che si indossi il tipico yukata giapponese, soprattutto le ragazze, e le nostre non si tirarono certo indietro: Hinata, Sakura, Ten Ten (la fidanzata di Neji) e Ino indossavano tutte degli splendidi yukata dei colori dell'estate, ed erano veramente graziose.

Cazzarola se è graziosa... oh, mamma mia, qui la faccenda si fa imbarazzante!” pensava Kiba trattenendosi a stento dal fissare Ino, il suo fasciante yukata, e quello che... vi stava sotto.

I pensieri di Ino, del resto, non erano molto diversi. Appena aveva visto Kiba arrivare era andata in visibilio nel notare, ancora una volta, quanto fosse bello. Quella sera era splendida, si vedevano un sacco di stelle, e poi ci sarebbero stati i fuochi d'artificio... sarebbe stata l'occasione perfetta per concludere un'incontro nel più romantico dei modi, ma come al solito c'era Hinata, quei due erano inseparabili, maledizione.

Si sarebbe dovuta accontentare di raccogliere qualche briciola della sua attenzione e del suo tempo...

Nel frattempo, le altre ragazze si erano avvicinate alla bancarella della pesca dei pesci, quel diabolico giochetto in cui si dovevano raccattare dei pesci dalla bacinella col solo ausilio di una sorta di racchetta di carta che, naturalmente, aveva un'aspettativa di vita nell'acqua di un secondo e mezzo.

-Ohh, ma ragazze... perchè vi piace spendere il vostro denaro in queste trappole per i nervi?- esclamò, guardando Sakura, Ten Ten e Hinata che si impegnavano a mille e si schizzavano tutte, ridendo come sceme.

Ten Ten le rivolse uno sguardo di sfida: -Ne deduco che non sei mai riuscita a pescarne nemmeno uno, eh?-

-Bè, nessuno a memoria d'uomo c'è mai riuscito!-

-Eheh, invece è fattibile, basta avere la giusta tecnica...-

-Non ci credo... lo dici solo per indurmi ad unirmi a voi...-

-Embè? Paura di fallire?- le disse l'altra, strizzandole l'occhio

-Io? No!-

-E allora forza: neanche donna se non vieni qui e cerchi di portarti a casa un pesce!-

Ino, sentendosi toccata nell'orgoglio, stette al gioco: si rimboccò le maniche fin sopra le spalle e si cimentò nell'ardua impresa.

Naturalmente non ci riuscì, ma si divertì ugualmente molto in compagnia delle altre ragazze; in seguito si unirono all'impresa anche Kiba, Naruto, Neji e Choji e, tirato con la forza, Shino.

Shikamaru invece non ne aveva voluto sapere di venire alla festa quella sera: come risposta all'invito, disse:

Queste cose mi fanno venire la diarrea.”

e non ci fu verso di fargli dire altro a proposito.

Kiba si inginocchiò al fianco di Ino, sorridendo allegro: -Eh, qua mi sa che la signorina Yamanaka sta perdendo la sfida... ma di brutto-brutto-brutto!-

-Coosa?! Io perdendo? Ricorda Inuzuka: io non perdo mai.-

-Ah no?- Kiba alzò un sopracciglio, alla vista del sacchetto di Ino ancora vuoto.

-No, non perdo: semmai rinvio la vittoria.-

Kiba scoppiò a ridere, -Aah, giusto, giusto... non avevo pensato, a questo! Mi sa che hai ragione!-

-Chiaro: tra le altre cose, io ho sempre ragione!- sorrise Ino -Se vuoi più tardi ti spiego le altre cose!-

-Mi interesserebbe davvero molto!-

Ecco, uno di quei momenti. Ino ci diventava scema, su quei momenti: quelle volte in cui lui sembrava flitrare, ma che ovviamente si concludevano sempre in modo ambiguo. Certo, Ino non poteva certo civettare in quelle situazioni, specialmente in mezzo a tutta quella gente, e soprattutto con Hinata nei paraggi.

A proposito.

La voce di Hinata esclamò: -Che rabbia non ne raccolgo manco uno morto!-

Kiba, udendola, fece un mezzo sorriso, si alzò e la raggiunse, per aiutarla. Dopo pochi secondi già iniziò a spruzzarla con l'acqua, ed entrambi cominciarono a giocare come due bambini.

Sembravano davvero innamorati.

Faceva male...

Ino sospirò, e si rimise un po' mogia ad armeggiare coi suoi retini di carta, quando sentì una presenza accanto a sé.

Uh, il tizio amico di Kiba, quello che porta gli occhiali scuri anche quando va a letto.

Anche se gli occhi erano coperti dalle lenti nere, percepiva chiaramente il suo sguardo che la fissava intensamente. Inquietante, e non poco!

-Ehm...che c'è?- disse Ino, tentando un sorriso per sdrammatizzare

Dopo una lunga pausa, Shino disse, a bassa voce, per fare in modo che solo Ino lo sentisse: -Non pensarci. Non pensarci neanche un momento.-

-A cosa?-

Shino, zitto, voltò il viso in direzione di Kiba, che proprio in quel momento stava schioccando un bacio sulla fronte ad Hinata, che sorrideva serena e divertita.

Ino si sentì arrossire vistosamente, e abbassò il viso, bofonchiando: -Non so a cosa tu ti riferisca...-

-Ah, non lo sai eh?...- sospirò Shino, scuotendo la testa, -Dammi retta Yamanaka. Lo dico per te.-

Ino, non sapeva perchè, ma si sentì molto, molto triste.

Era così vistosa, la sua attrazione per Kiba?

E soprattutto... era così imbarazzante? Così inopportuna?

Chi aveva scritto una legge che stabiliva il divieto di innamorarsi di persone già impegnate?

Una legge così non esisteva e non poteva aver luogo: al cuore non si comanda.

-Grazie Aburame, ma so decidere da sola cosa sia meglio per me.- ribattè infine Ino, fredda.

Shino restò un attimo interdetto, poi fece un mezzo sorriso: -Da un certo punto di vista, potrebbe sentirsi fortunato...- disse, riferito a Kiba.

-Non c'è motivo per cui non lo sia. Lui ha tutto.-

-Non ha tutto... Non ha un equilibrio stabile.-


Splash.

Acqua fredda. Le serviva acqua fredda.

Chiusa dentro un bagno pubblico, Ino rifletteva.

La conversazione, criptica ma infraintendibile, con Shino, l'aveva profondamente turbata.

Era convinta di essere una ragazza forte, decisa, una ragazza che sapeva come ottenere ciò che voleva, seppur non strappandolo con la forza a nessuno.

Ma Shino le aveva messo in faccia una realtà che non aveva considerato: rischiava di rovinare l'equilibrio di Kiba, quell'armonia bellissima che aveva costruito con Hinata.

Shino sembrava avere il dono di saper leggere nel cuore delle persone e, fortunatamente, a questo di associava l'altro dono, preziosissimo, della discrezione. Probabilmente aveva scrutato anche nel cuore di Kiba, e forse aveva visto che, nella sua totale perfezione, c'era una macchiolina, piccola, di nome Ino.

Ino che si era introdotta così clamorosamente nella sua vita, Ino che sapeva rendersi seducente ed amabile e che voleva LUI. Kiba non aveva ancora realizzato tutti i dettagli della situazione, probabilmente ne aveva paura, ma... ma qualcosa di lei era riuscita a far breccia dentro Kiba.

Un risultato. Quel risultato a cui lei così fortemente aspirava, e che ora poteva rovinare qualcosa di bello che già esisteva.

Shino aveva fiutato il pericolo, e aveva voluto proteggere Hinata.

Forse...” pensò Ino mentre si asciugava il viso “Dovrei rinunciare.”

Proprio in quel momento un rumore la riportò alla realtà, un rumore che proveniva dalla cabina a fianco della sua... il rumore di qualcuno che stava male e che, per la precisione, stava gettando l'anima.

Imbarazzata e un po' schifata, Ino fece per andarsene in fretta, quando sentì una voce piagnucolare tra sé e sé.

-Mamma mia come sto...-

Ino, forse, l'aveva riconosciuta. -Ehm... Hyuuga?-

Sentì un sussulto oltre la porta. -Ya... Yamanaka?!-

-Stai bene?-

-Tu che dici?- ironizzò Hinata, cercando di tirarsi in piedi.

-Domanda di circostanza. Ok... ti serve una mano?-

Hinata aprì la porta, guardando torva Ino: -No, ormai la tempesta è passata.-

Ino, imbarazzata, chiese: -Ti senti meglio ora?-

-Insomma... Scusami, sai, ma mi sento rivoltata dentro... Che tristezza, non avrei dovuto mangiare quella schifosissima frittella...-

-Poverina, guarda che faccia... vieni, lavati il viso, sei tutta sudata...-

-Si... grazie- Hinata si fece docilmente condurre fino ai lavandini, e si sciacquò il viso.

Ino la osservò attentamente: era una bella ragazza. Dolce, educata, gentile... deliziosa.

Kiba non poteva non esserne innamorato, e non poteva voler rinunciare a lei.

Sospirò: che stupida.

Insieme, le due ragazze tornarono dal gruppo, e Kiba notò subito lo stato di Hinata.

-Hinatuccia, sei corsa via come un'antilope, cos'è successo?-

-Ho rispedito al mittente la frittella di prima...-

-In effetti anche la mia sta protestando...- ridacchiò Naruto toccandosi la pancia, tentando di sdrammatizzare.

-Credo che tornerò a casa, mi sento molto debole...- disse infine Hinata, con viso triste.

Kiba annuì: -Ok, ti accompagno-

-No, vado a casa anch'io, le tengo io compagnia- intervenne Neji, posando una mano sulla spalla del ragazzo.

-Sei sicuro?-

-Si, tanto sono un po' stanco... oggi ho studiato tutto il giorno e domattina devo alzarmi presto.-

-Ah... a te va bene Hinata?-

Hinata annuì: -Si, a me non cambia... tanto ho in programma di mettermi sotto le coperte e dormire.-

-Bene allora. Riposa bene tesoro... bacino?- Kiba si abbassò per posare un tenero bacio sulle labbra di Hinata, dopodichè la salutò.


In breve, il gruppetto si disperse...

Sakura e Naruto vollero fare un giro loro due da soli, Choji aveva piantato le tende al chiosco dei dolci, e Shino si era avviato verso casa, non prima di aver scoccato ad Ino un'occhiata significativa.

Rimasero solo Kiba ed Ino.

Imbarazzo...

-Ehm... che ore sono?- chiese Kiba, impacciato

-Le 23,40...-

-Mamma, com'è tardi! Quasi quasi andei anch'io...-

Ino lo guardò tristemente.

Ricordò le parole di Shino, e le sue riflessioni a proposito... La avevano portata ad una conclusione, ma questa già traballava: era da sola con lui.

Era l'occasione che aspettava da settimane. Era il suo più grande desiderio.

Anche lei voleva costruire qualcosa di bello. Anche lei voleva conquistare il ragazzo dei suoi sogni.

Insomma...

Perchè avrebbe dovuto precludersi l'opportunità di essere felice?

-Ma... Kiba... a mezzanotte c'è lo spettacolo pirotecnico. Non pensi sia un peccato perderlo? Mancano solo venti minuti...-

-Ah...-

-Mi piacerebbe tanto vederlo. Mi fai compagnia?-

Il cuore di Kiba tremò.

Cos'era quella sensazione? Perchè era così dolorosa e amara, ma al tempo stesso così esaltante, così gradevole?

Perchè, ora che era solo con Ino, non pensava più ad Hinata?

Voleva rimanere. Con lei.

-D'accordo, andiamo a trovare un posto da dove si veda bene...-


Insieme, fianco a fianco, i due ragazzi costeggiarono l'argine, fino a trovare uno spiazzo da dove si godeva di una bella vista del campo sottostante e del piazzale dove sparavano i fuochi. Lì, sarebbero stati proprio sotto la cascata di luce, sarebbe stato un bello spettacolo.

Si sedettero vicini, presero un gelato, chiacchierarono. Risero, si divertirono, stettero bene.

Si dimenticarono del resto del mondo, del tempo, di tutto.

I fuochi iniziarono: erano meravigliosi, una girandola d'oro, rossa, verde, argento, un concerto di esplosioni e fischi e sibilii e voci misteriose.

Ino guardò Kiba.

Sentiva che la cosa più giusta da fare era gettare il cuore oltre il traguardo, e tentare con tutte le forze di inseguirlo.

E in quel momento, il suo traguardo era così vicino.

-Sai Kiba, sono felice di averti con--

-COSAA? NON SENTO NULLA, SIAMO TROPPO SOTTO I FUOCHI, QUI C'E' UN CASINO ASSOLUTO!-

Ino scoppiò a ridere, e si ricompose subito.

Si avvicinò all'orecchio del ragazzo, sentiva il suo profumo, i suoi capelli le solleticavano il viso, -Kiba, sono felice di averti incontrato. Sei un ragazzo speciale.-

Kiba perse un battito, ma non seppe pensare a nulla, aveva la mente sgombra ed il cuore al galoppo.

-Anch'io ne sono felice... sei proprio un bel tipetto interessante!-

-Ma no, io intendo... veramente speciale... un ragazzo da voler tenere tutto per sé...-

Kiba arrossì come un peperone, ecco che si concretizzavano tutte le sue ansie e le sue paure. Ma anche i suoi desideri più remoti, sconosciuti perfino a lui.

Vide il busto di Ino protendersi in avanti, e il suo viso niveo avvicinarsi al suo... sempre più vicino...


Ecco, lo stava facendo.

O dio.

Stava baciando Kiba. E lui... lui la baciava.

Il bacio crebbe, si addolcì, si inumidì, divenne melodioso, divenne un signor bacio, il loro primo bacio, un bacio da sogno.

Un momento di pura felicità.


-Mm... Ino... i fuochi sono terminati.-

-Ah?- Ino, stordita e scarmigliata, realizzò le parole di Kiba e notò che intorno a loro non c'era quasi più nessuno. -Ma, che ore sono?-

-Hai tu l'orologio...-

-Oh, ah si... che scema... CAZZAROLA! Mezzanotte e tre quarti! Ma è tardissimo!-

-Corri a casa, su... noi due ci vediamo domani.-

-Si...- sorrise dolcemente Ino, dandogli un tenero buffetto sul naso -Così facciamo quattro chiacchiere... mi sa che ce ne sarà bisogno.-

-Eh già...-

-Ciao!-

-Ciao...-

Ino si alzò e iniziò a correre in direzione di casa sua.

Strabordava gioia! Era felice! Era un sogno, era una meraviglia! Non riusciva a credere a quello che era appena successo, ma voleva crederci, era così bello...

Correva, Ino, correva leggera, a un metro da terra.


Kiba, invece, non riusciva ad alzarsi da quella zolla di terra.

Si sentiva pesante una tonnellata...

Che cazzo ho fatto?!”


OoOoOo capitolone molto lungo e molto intenso, direi... spero vi piaccia, a mio avviso è uno dei momenti clou della storia (es claro que siii!)

Un po' triste, che dite? Oppure vi è sembrato un bel momento? Insomma... dipende dai punti di vista! Guardate i due protagonisti: lei è superfelice, per lei la storia ha raggiunto l'happy ending... per lui invece si è aperta una nuova storia, piena di rimorso e destinata a tranciarlo in due, combattuto tra due amori.

E Hinata?

E Shikamaru?

Shino si manterrà solo spettatore?

Bè, intanto gradirei delle vostre impressioni... per le risposte a queste domande cruciali della nostra vita, c'è tempo XD


I ringraziamenti di rito!

Kikichan: ed eccolo il danno! mmm a te immagino non piacerà... il povero Shikamaru non ha molte possibilità al momento... :( ma che ci vuoi fare... è la vita... Ah, grazie del sostegno morale cara! :)) apprezzo moltissimo! alla prossima allora!


InoYamanaka89: ciao, grazie di aver cominciato a leggere la mia fic :) eh già... sembrerebbe abbastanza KibaIno, sisi... non so, come pairing è altamente improbabile però ultimamente mi ispira, quindi colgo l'occasione per scrivere qualcosa che aspira ad essere piacevole. sono contenta che per il momento ti piaccia :))


Ramiza: nono, mi hai veramente offesa, e per farti perdonare devi lasciare DUE commenti a questo capitolo.... XP ihihi ma va là, apprezzo tantissimo il solo fatto che mi leggi, non preoccuparti se ritardi con i commenti... sono io che sto andando veloce (per il momento almeno...!). felicissima che ti piaccia la mia Ino: anche a me in realtà non piace granchè ma mi sembra un personaggio interessante da sviluppare (perchè purtroppo Kishimoto non ci ha fornito molti dati su di lei, quindi bisogna lavorare un po' d'intentiva... stando sempre sul binario del logico ovviamente! ma non posso parlare io... sto scrivendo una KibaIno... ed è un pairing assurdo!) Bè, allora al prossimo capitolo!

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Capitolo 6
*** Selvaggio ***


Wolfmother scrive:

Ho un grosso problema.

Avevo una vita perfetta ed ero felice: famiglia serena, un bel gruppo di amici, successo nello sport... e soprattutto una fidanzata stupenda che amavo (e tuttora amo) moltissimo. Ho ancora tutte queste cose, ma sto malissimo, perchè la mia vita è cambiata.

Ho conosciuto lei. Quella maledetta diavolessa bionda, tentatrice, perfida, che mi ha sedotto. Tuttavia farmi sedurre non mi dispiace per niente...

Cazzo! Cosa faccio?


Hokutonoken risponde:

Devi troncare questa storia ed essere fedele alla tua ragazza, se la ami così tanto come dici.


Ricciolona90 risponde:

Che brutta storia, anche ad una mia amica è successa una cosa del genere, è stata beccata e il suo ragazzo le ha fatto un culo come un pneumatico...


Joe_Ruspante risponde:

E ti lamenti? Fattele entrambe e buon divertimento! XD


Hokutonoken risponde:

Quote “Joe_Ruspante”:

Cretino, che risposta è?!


Wolfmother risponde:

Ehm...


LordOfBugs risponde:

Kiba, sei proprio un coglione. Sto venendo a casa tua, preparati.



Kiba stava seduto sulla sedia della sua scrivania, imbronciato.

Sudava.

-Oh, insomma, smettila di fissarmi, Shino!!-

Gli occhiali di Shino luccicarono minacciosamente: -Perchè? Coscienza sporca?-

-...-

-Bè, non serve che rispondi. Conosco già la verità.-

-Oh mio dio...- Kiba sbiancò

-Ho parlato con Ino la sera della festa...-

-Cosaa?! E che le hai detto?-

-Di lasciare perdere, ma evidentemente non mi ha ascoltato...-

-Ovviamente...è fatta così...-

-Non so come è fatta, non la conosco.-

-Beato te...-

-Beato me? A sentirti sembra che tu sia passivo in questa storia...-

-Quasi quasi...-

-Kiba- avvertì Shino, che si stava visibilmente innervosendo -Se dici un'altra di queste stronzate ti arriva una tale secca sui denti che dopo non riuscirai più a contarteli.-

-Ma perchè mi minacci?!-

-Perchè te lo meriti! Ti rendi conto di quel che hai fatto? Ma ci pensi a Hinata?-

Kiba saltò in piedi, rosso in viso e chiaramente agitato: -Si, si che ci penso, continuamente, se proprio vuoi saperlo! Non riesco a perdonarmi!-

-Eppure non sei convinto... Se ti ricapitasse, lo rifaresti.-

Kiba abbassò gli occhi, zitto, -Non è vero...-

-Si invece. Ino ti piace davvero-

-No, non mi piace, è stato solo un errore...-

-Lei non sembra pensarlo così... Ino è chiaramente presa da te, non dico innamorata, ma è un sentimento molto vicino all'innamoramento.-

Kiba sospirò sconfortato, mettendosi le mani tra i capelli e crollando di nuovo a sedere: -Lo so, lo so...! Sto malissimo, mi chiedo cosa ho fatto per creare questa situazione, se è colpa mia, se le ho dato a credere cose che non ci sono...-

-Oh, Kiba, è qui che ti sbagli- disse Shino, scuotendo la testa, -Ino ha capito perfettamente invece.-

-Come?!-

-Ino ha agito con cognizione di causa. Sapeva di trovare terreno fertile... non si è buttata nel vuoto. Ho cercato di dissuaderla quella sera, perchè sapevo che tu ti saresti trovato in difficoltà...-

-Ma, scusami sai- esclamò Kiba, puntandosi i pugni sui fianchi e squadrando l'amico con sguardo iroso -Tu tutte queste cose in base a cosa le dici?-

-Io parlo poco, ma osservo molto. E soprattutto... cosa che tu non fai... ragiono.-

-Che stronzo...-

-Piuttosto, Kiba: hai poi parlato con Ino, dopo la sera dei fuochi?-

-No... c'è stato il weekend di mezzo, e oggi lei non è venuta a scuola. La vedrò domani.-

-Ah, sarà da ridere.-


Il giorno dopo, a scuola. O meglio: davanti scuola, un po' prima dell'inizio delle lezioni.

Kiba Inuzuka sudava come un ramarro guardandosi intorno. Non sapeva cosa lo rendeva così agitato: l'imminente arrivo della sua dolce Hinata, ignara di quanto stava accadendo nella mente e nel cuore del suo ragazzo? O l'altrettanto imminente arrivo della bella e terrificante Ino?

-Kiba!- una voce squillante alle sue spalle.

-Eh?!- strillò il ragazzo, voltandosi di scatto.

-Sei un po' nervoso?- chiese la voce, che si scoprì appartenere a Naruto

-Accidenti a te stupida volpe! Mi hai fatto cagare nei pantaloni!-

-Ma Kiba, che schifo...-

-Uffa, si può sapere cosa vuoi?- esclamò Kiba, seccato

-Niente! Non si possono più salutare gli amici adesso?-

-Non arrivando come furie come hai fatto tu!-

-Che palle, mi hai stancato, quando sei isterico non sei per nulla simpatico, vado a cercare Sakura...-

-Vai vai, piaga...-

-Ciao, a dopo!- e si allontanò trotterellando.

Proprio in quel momento, scorse in mezzo al cortile Ino. Lo stava guardando, ma non si avvicinava... Quando capì che Kiba si era accorto di lei, gli fece l'occhiolino e indicò l'ingresso dell'edificio, dopodichè entrò. Kiba capì che voleva che la seguisse... e così fece.

Era bellissima, di una bellezza che ti opprime il cuore, e il ricordo del bacio che si erano scambiati poche sere prima lo schiacciò.

Si, perchè quel bacio non era stato un errore, no, era stato bellissimo, e l'avrebbe rifatto, dimenticandosi di tutti i sensi di colpa, di tutte le altre persone, del buon senso e della fedeltà, di tutto quello che aveva promesso, della stessa Hinata.

Tuttavia, bloccato tra due sentimento opposti che lo torturavano, non prese nessuna iniziativa, perchè non ci riusciva. Restò semplicemente in piedi di fronte ad Ino, la quale a sua volta stava in piedi di fronte a lui, dritta e fiera, un totem, nascosti nel laboratorio audiovisivo.

-Ciao... che bello vedere che mi hai seguito così senza esitare.-

-...-

-Temevo che oggi mi avresti preso in disparte per dirmi che è stato tutto un grosso sbaglio e che tu non vuoi avere una storia con me.-

Kiba si tratteneva con fatica per non esplodere. Non sapeva cosa preferiva, se piangere o urlare o prendere a pugni le cose.

Perchè le cose erano precipitate così improvvisamente? Era confuso, molto confuso, e veramente non sapeva in che direzione muoversi.

In ogni caso, non riusciva ad andare via da lì.

-Tutto bene?- esordì la voce di Ino, che, Kiba notò, si era fatta più vicina. Si era portata col corpo a pochi centimetri dal suo, e sembrava si sentisse piuttosto a suo agio accanto a lui.

-Non lo so, Ino... sono molto confuso, credo che lo noti anche tu, non serve un genio...-

-No, infatti. Ti vedo teso. Però sento anche che non te ne andresti da qui...-

-Dici...?- Kiba non riuscì a non rispondere al tono leggermente malizioso dell'amica...

-Si, secondo me ti piace che ti sono così vicina, ti piace sentirmi contro il tuo corpo...-

-Ino, dai... non dire così...- mormorò lui, portandosi una mano alla fronte ed arrossendo, frustrato.

-Perchè?- disse lei, sbattendo le ciglia

-Pensa ad Hinata.-

Ino restò per qualche secondo zitta, poi gli rivolse uno sguardo significativo: -Tu ci pensi?-

-Si, ci penso... ogni volta che sono con te... Anche se con te sto così bene che per qualche secondo riesci a farmela dimenticare...-

-Kiba, io sono pazza di te.-

Il ragazzo si sentì avvampare nel sentir uscire dalla sua bocca un'affermazione così diretta. Certo già lo sapeva, ma detto così esplicitamente... era tutta un'altra sensazione.

-E tu, cosa senti per me?-

-Non voglio nemmeno pensarci, Ino...-

-Non serve che ci pensi, allora... goditi l'istante e basta...- sorrise la ragazza, per poi passargli languidamente le braccia intorno al collo e avvicinarsi dolcemente al suo viso, baciandolo.

Kiba la scostò leggermente da sé, sussurrando, -Per piacere, no... non posso...!-

-Si che puoi...-

-No!-

-E allora perchè sei ancora abbracciato a me?- domandò Ino, e in effetti le braccia di Kiba, contrariamente a quanto sostenevano le sue parole, cingevano la vita della ragazza in un abbraccio molto poco da amico.

Kiba non seppe rispondere. Alzò gli occhi verso l'amica, e lei colse l'occasione per farsi nuovamente avanti... e questa volta lui non si tirò indietro.

Le labbra di Ino erano fantastiche, il suo sapore inebriante, così come il suo profumo. Sentiva i suoi capelli scivolargli sulle mani, e le braccia lisce e fresche di lei intorno al suo collo caldo lo facevano rabbrividire. Non si sentiva così da tempo.


Ora posso morire, sono felice!”

Ino non seguiva una parola della lezione di storia, guardava sognante fuori dalla finestra, gli alberi del cortile e il cielo azzurro senza neanche una nuvola, era bellissimo, e pensava a Kiba. Le sarebbe piaciuto scappare dalla scuola insieme a lui, e fare una lunga passeggiata nei prati, stare con lui, coccolarsi, rotolarsi e fare l'amore in mezzo all'erba.

Girò lo sguardo al lato opposto dell'aula, dove sedeva Kiba. Aveva la testa appoggiata sulle mani e lo sguardo perso nel vuoto. Era bello... bello e con quell'aria un po' selvaggia che tanto la attirava, con quei capelli spettinati e i tatuaggi da guerriero. Ma sapeva che sotto quell'aria aggressiva pulsava un cuore dolce, e lei voleva conoscerlo sempre di più, voleva prendere un posto speciale nel suo cuore, e stare con lui sempre, tutto il tempo che avanzava da vivere.

No, non posso morire oggi. Se muoio, come faccio a realizzare tutte queste cose?” Ino ridacchiò tra sé e sé, incantandosi a guardare Kiba che sonnecchiava.


Al suo fianco, Shikamaru aveva la testa affondata tra le proprie braccia, e sembrava riposare profondamente. Ma non gli era sfuggito il comportamento dell'amica. Vedeva come le sue attenzioni si rivolgevano di più, ogni giorno che passava, verso l'Inuzuka. Non voleva dare retta ai suoi sospetti, erano troppo insopportabili per lui, ma non sapeva quanto sarebbe riuscito a continuare a giustificare quegli avvenimenti.

Aveva fatto male a non uscire con gli altri la sera della festa di fine estate: chissà cos'era successo, in quell'occasione. E chissà quale occasione si era mangiato, lui...!

-Shikaa...- il sussurro di Ino vicinissimo al suo orecchio lo fece trasalire. Col suo solito self-control, alzò un solo occhio in direzione dell'amica, borbottando con voce quasi inudibile: -Cosa c'è?-

-Dormi?-

-No, non riuscirei mai a dormire, con te affianco.-

-Mh? E perchè mai?-

Perchè voglio godermi ogni secondo accanto a te, mi piace sentire il profumo del tuo shampoo e i tuoi borbottii tra te e te, mi piace sentirti fisicamente vicina.”

-Perchè non fai che ridacchiare tra te e te come una scimmia... sei una vera seccatura.-

Ino ridacchiò e gli diede un calcio scherzoso sotto il banco, -Ma quanto sei scemo, Shika!- per poi aprire il proprio diario e continuare a farsi gli affari suoi.

Ecco, Shikamaru. Anche questa volta lasci cadere tutto così.

Fino a quando continuerai a voler far finta di niente?

Per sempre, temo, perchè sono fatto così: sono sbagliato, sono freddo e distaccato da tutti, e non combinerò mai niente di buono nella mia vita. Figurarsi mettermi con Ino...”




Uh, ci ho messo un po' a metter giù questo capitolo, che in effetti non trovo nemmeno particolarmente interessante, ma... diciamo che la storia ha fatto il giro di boa, tra un po' ne vedrete delle belle.

Spero vi sia ugualmente piaciuto, e mi interesserebbe leggere dei vostri commenti :)

Ed ora, i ringraziamenti di rito per il mio piccolo, gentilissimo pubblico!


Kikichan: XD eh si, quando basta molto poco per incasinare le cose, questa volta la colpevole è la frittella! Hmm, ma anche Kiba non scherza, direi! eheh! grazie per aver commentato!

InoYamanaka89: sono contenta che la storia continui a piacerti! :)) povero Kiba? mm... si in effetti è un po' in balia degli eventi, e si... anche un po' stronzo! Risolvere le cose, vediamo... mmm... no, non te lo dico ora :P cmq brava, hai colto bene la situazione! Kiba non è proprio un santo, ma è un bravo diavolo... bè, grazie di avermi commentato anche stavolta, alla prossima!

Ramiza: ma va... grandiosa... hai fatto veramente DUE recensioni!! XD che matta! bè innanzitutto grazie dei complimenti, mi hanno fatto davvero molto piacere! Mi fa piacere anche che hai colto il senso della storia, che insomma, altro senso non ha che dire che l'amore è un gran casino, e più un generale la vita e il suo intrecciarsi di rapporti sociali, ma questo tema lo svilupperò più avanti... diciamo nell'ultimo capitolo! E poi: una parte a Shino? ahahah XD bè in questo capitolo una parte l'ha avuta, diciamo però che non è proprio attivo, ma è più un grillo parlante... vediamo come evolve! grazie ancora, e bellissima la citazione! alla prossima!

Mimi18: eh, invece questo aggiornamento non è stato molto veloce ^ ^' eh pasiensa, sono sotto esami ed è un gran trauma! Tu dici che Ino soffrirà? non so... ci devo pensare :P e per quanto riguarda Shino... bè... mi sa che lui non verrà mai ascoltato del tutto, perchè ha la capacità di dire la verità e di leggere nel cuore delle persone, e la gente nella mia fic è intimorita da lui! ma si, è un grande lo stesso... eheh... ok, grazie del commento, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! alla prossima!


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Capitolo 7
*** L'ora di ginnastica ***


7. L'ORA DI GINNASTICA

Passavano i giorni.

Mancava ancora qualche minuto all'inizio delle lezioni, e Kiba approfittava di quel tempo a disposizione per passarlo con Hinata.

Quando era con lei non c'era null'altro che potesse interessarlo tanto, e riusciva a dimenticarsi di Ino e di tutto il casino che però, tuttavia, coinvolgeva direttamente anche Hinata, la quale era all'oscuro di tutto. Kiba si sentiva una merda quando pensava a queste cose. Tuttavia non era ancora riuscito ad assumere una posizione decisa e il controllo della sua vita amorosa, e un po' per paura un po' per lussuria, preferiva dimenticare l'esistenza di una ragazza in compagnia dell'altra, e viceversa.

Lo so, sono un infame carogna. Mi vergogno da morire. Ma è più forte di me... Ino è meravigliosa, ma non lascerei mai Hinata per lei, pechè Hinata è la mia principessa e io non posso rinunciarvi.”

-Kiba, a cosa pensi?- chiese Hinata, seduta accanto a lui su una panchina del cortile.

-Eh?-

-Cadi dalle nuvole? Hai uno sguardo un po' imbambolato...- disse Hinata, scrutandolo

Kiba ridacchiò, nervoso: -Ah, è solo che stanotte non ho dormito molto, quindi stamattina sono un po' intortato...-

-Che sciocco...-

-Ma và...-

Kiba si diede mentalmente dello stupido, rimproverandosi di non dare ad Hinata tutta l'attenzione che invece voleva davvero darle. Si accoccolò col viso nell'incavo del suo collo, respirando profondamente.

Hinata rise: -Ehi, cagnolone, vuoi le coccole?-

-Si, tante...-

-Eh, ehm...- una voce li interruppe. Kiba alzò il viso, seccato, e vide di fronte a loro Choji.

-Che vuoi?- chiese seccamente.

-Mi dispiace disturbare i due colombini, ma Kiba, sei in ritardo, abbiamo educazione fisica e gli altri sono tutti già in spogliatoio... e per venire ad avvisarti sono in ritardo anch'io, quindi spicciati!-

-Uffa, che palle!- esclamò Kiba, -Hinatuccia, principessina, mi rincresce ma devo lasciarti, vado a combattere il drago.-

-Vai, vai, e divertiti...-

-Ciaooo, ci vediamo dopo!-

Kiba seguì Choji nel tragitto lungo la palestra. Videro che i loro compagni stavano già uscendo cambiati dal locale degli spogliatoi, quindi si affrettarono. Li raggiunsero presto, schierandosi per l'inizio della lezione. Il professore li divise in due squadre per una partita di pallavolo, e Kiba notò che si trovava nella stessa squadra di Ino.

Cercò di ignorare il fatto che le sue gambe erano così lunghe e affusolate, e quanto le stessero bene gli shorts verdi sportivi che indossava, e di come era carina quando si impegnava nel gioco... ma non ci riusciva. Ad ogni modo, cercò almeno di concentrarsi sul gioco per distogliere un po' l'attenzione dall'amica.


-Vai, vai!- il grido di Ino mentre alzava la palla

-Miaaaaaa!- Kiba si lanciò e piazzò una potentissima schiacciata tra le gambe di un giocatore dell'altra squadra.

Ino gli corse incontro, saltandogli addosso ed abbracciandolo -Il migliore, Kiba!!-

Eh si, era subdola, era sempre all'occhio: come lasciarsi sfuggire una sola occasione per abbracciarlo? No, era troppo bella come sensazione, non voleva rinunciarci nemmeno una volta. E poi, notava Ino, Kiba non sembrava affatto dispiaciuto, anzi, per qualche secondo rispose all'abbraccio. Poi, come la ragazza di aspettava, purtroppo la repinse per tornare al gioco facendo finta di nulla, ma era prevedibile. Sapeva che lo faceva per non far pensare male gli altri.

Invece, quando riuscivano a trovarsi soli, era un vero tesoro.

In un primo momento la testa di Kiba era ancora fuori, da Hinata, pensava a lei, sentiva il senso di colpa, era incerto. Però poi Ino riusciva sempre a tenerlo accanto a sé...

La ragazza un po' alla volta si era resa conto che tra loro due poteva veramente esserci qualcosa di importante: vedeva come Kiba sembrava felice quando era insieme a lei, e forse era perchè Hinata non sapeva dargli tutto quello che poteva Ino. Oh dio: di questo non era sicura, però era una sensazione che aveva.

Non era arroganza la sua: mai aveva pensato di essere meglio di Hinata in assoluto, anzi riteneva che la ragazza dai capelli corvini fosse una vera perla, sempre gentile, dolce, di una bellezza eterea al quale era impossibile restare indifferenti. Però, pensava che lei non fosse veramente la ragazza giusta per Kiba: lui aveva bisogno di qualcosa in più, di confrontarsi con una ragazza dal carattere più forte, con la quale lui si sentisse libero di tirare fuori l'intero suo lato sanguigno. Hinata aveva un carattere molto mansueto, e Kiba con lei diventava un cucciolone, erano melensi assieme, e Ino si sentiva male quando lo vedeva insieme a lei: non solo per gelosia, anche se sicuramente era una componente molto pesante delle sue sensazioni in quei momenti, ma anche perchè le sembrava quasi di vedere tarpate le ali ad un ragazzo straordinario, pieno di vita e di potenza vitale... Era come vedere una pantera intrappolata nel corpo di un micetto.

Ino era convinta di essere in grado di liberare il meglio che c'era in lui, e voleva farlo, non riusciva a rinunciare a quel desiderio.


-Ino, muoio di fame, vado a fare rifornimento al bar... Vuoi qualcosa anche tu, vieni con me?-

Era finita la doppia ora di educazione fisica, e i ragazzi si stavano dirigendo verso la loro solita aula. Shikamaru aveva preso il coraggio a due mani e aveva rivolto questo piccolo invito all'amica bionda. I due erano già avviati nel loro tragitto.

-Certo!- sorrise Ino in risposta

Poi all'improvviso si battè una mano sulla fronte -Cavolo, che testa! Ho dimenticato il cellulare dentro lo spogliatoio...-

-Corri a prenderlo dai, ti aspetto qui.-

-Grazie! Ci metto un minuto!- esclamò Ino, girando i tacchi e correndo in direzione del locale degli spogliatoi.

In breve tempo raggiunse lo spogliatoio femminile, ed individuò subito il cellulare, abbandonato sopra ad un termosifone. Sorridendo sollevata, lo afferrò, pronta per tornare velocemente da Shika e fare insieme uno spuntino e quattro chiacchiere prima di iniziare una noiosa mattina di lezioni.

Poi però, qualcosa attirò la sua attenzione: un canticchiare proveniente dallo spogliatoio maschile, la cui porta non era stata chiusa bene e si era leggermente spostata. Cercò di riconoscere la voce, ma non ci riuscì, quindi fece spallucce e decise di tirare avanti.

Poi però la voce da dentro chiamò: -C'è qualcuno là fuori? Aspettatemi vi prego, mi sono preso tardi! Non voglio tornare in classe da solo a lezione iniziata... insomma: mal comune mezzo gaudio, no?- per poi mettersi a ridere da solo.

Ino fece un sorriso radioso, riconoscendo la voce di Kiba. Si precipitò dentro lo spogliatoio: -Sono io, non preoccuparti... Ti aspetto volentieri!-

Poi le cadde la mandibola vedendo che il ragazzo era in mutande, intento ad infilarsi i pantaloni, ingobbito e visibilmente imbarazzato.

-Ohmiodioscusaaaa!- belò lei, arrossendo come un gambero e smaterializzandosi fuori dalla porta. Ah, si atteggiava tanto a donna vera e senza paura ma in realtà...

Aiuto, quant'è figo!! Sta calma Ino, calma... sei a scuola...” ma i suoi pensieri vennero interrotti da una mano che spuntò dalla soglia dello spogliatoio e la trascinò dentro.

-Non avevi detto che mi avresti aspettato?- chiese Kiba, malizioso, credendo a fatica a ciò che egli stesso stava dicendo.

Ino sorrise furba: -Non volevo metterti in imbarazzo, ti vedevo interdetto...-

-No, mi hai solo colto di sorpresa...-

I due si scambiarono un lungo abbraccio pieno di passione, e un bacio.

Sarebbero rimasti lì ancora molto tempo, ma Ino sospirò: -Uffa, mi spiace ma devo uscire da qui... c'è Shikamaru sulle scale che mi aspetta, poverino, devo correre.-

-Certo, vai... bacino?-

-Di bacini, anche due...-


Shikamaru non riusciva a sopportare quello che stava vedendo.

Preoccupato per tutto il tempo impiegato da Ino a recuperare un cellulare dallo spogliatoio che distava cento metri da lì, aveva deciso di andarle incontro. L'aveva avvistata davanti alle porte degli spogliatoi, e stava per chiamarla, quando vide una mano tirarla dentro una porta, che Shikamaru mise poco a riconoscere come appartenente allo spogliatoio maschile. Col cuore in gola e le viscere che ruggivano, sgattaiolò avanti più silenziosamente che potè e si piazzò davanti alla porta. Fortunatamente era socchiusa: aveva modo di vedere l'idendità del violentatore mostro e piombare all'improvviso nella stanza, trucidandolo e salvando la sua amica in pericolo.

Poi però che vide? L'assalto non era affatto violento, e la sua amica non sembrava affatto preoccupata. Anzi, era tutta presa dal limonarsi Kiba.

Shikamaru sudò freddo come non aveva mai sudato in vita sua, e si resse in piedi a fatica. Gli sembrò che il mondo gli fosse crollato addosso, e si sentì spaesato e sordo per parecchi secondi... fino a che non sentì Ino dire “C'è Shikamaru sulle scale che mi aspetta”

Lì capì che non avrebbe dovuto farsi trovare lì: voltò i tacchi e corse il più veloce e silenzioso possibile verso il punto in cui si trovava prima. Fortunatamente riuscì a farsi trovare lì prima che Ino svoltasse l'angolo e lo vedesse.

-Eccomi Shika, scusa il ritardo: il cellulare era caduto dietro al termosifone e ho dovuto cercarlo... Cos'hai? Hai il fiatone!-

-Io? ...anf... No, no... Tutto bene!...-

-Ancora stanco dalla lezione? Che fiacco Shika... devi impegnarti con gli allenamenti se vuoi rimetterti in forma, sai!- lo rimproverò bonariamente Ino, prendendolo a braccetto.

Shikamaru odiò quel gesto: la pelle della ragazza era ancora calda dell'abbraccio di Kiba, e tutta questa tenerezza da parte di lei gli sembrò odiosa e falsa, e si trattenne a fatica dallo spingerla per terra. Ma del resto lei non sapeva nulla di nulla: né dei suoi sentimenti per lei, né del fatto che l'aveva vista con Kiba.

Non poteva fare altro che mandare giù un altro boccone amaro, questa volta molto più grosso del solito.


capitoletto corto... tanto per tenere alta la tensione XD ma mi sembra di aver cacciato un discreto sviluppo anche qui dai... ma si può fare di meglio... nah?

Allora questa volta abbiamo solo una commentatrice ma graditissima sempre :) grazie Ramiza! [applauso] uhm, mi metti in pensiero con questa storia di Shino... in realtà non era previsto ma non penso ci starebbe male come sviluppo! ci penserò... vedrò di inserirlo nella storia senza stracciarla troppo :) alla prossima!


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Capitolo 8
*** Il momento di cambiare ***


-Dividetevi in due file, una per sacco!-

Mentre sensei Sarutobi spiegava l'esercizio, Kiba, ordinatamente disposto nella fila, saltellava sul posto come da norma, ma con una rabbia che normalmente non provava.

I colpi che scaricava sui sacchi erano una valvola di sfogo per la sua disperazione e la sua rabbia.

Stupiti? Scettici?

Kiba stava male. Era un periodo pazzesco per lui: viveva dei momenti di totale felicità che si alternavano ad altri momenti di profonda frustrazione e disgusto verso sé stesso.

Non riusciva più a negare a sé stesso quello che realmente provava, non riusciva più a concentrarsi unicamente sul godimento di ciò che di bello gli capitava.

Ogni volta che Hinata lo abbracciava, il cuore di Kiba si rattrappiva come uva passa al pensiero che, anche magari solo pochi minuti prima, al posto suo c'era Ino.

La sua amica bionda era visibilmente pazza di lui, avrebbe fatto di tutto pur di averlo, e si accontentava di quel poco che lui riusciva a darle. Lei non gli creava particolari crucci: conosceva benissimo la situazione e i sentimenti di Kiba. Era comprensiva ed assolutamente adorabile.

Ma Hinata... Lei era completamente ignara, cornuta e innocente. Non sopportava il pensiero di starle facendo questo, non si meritava questo trattamento.

Si odiava: non credeva di essere capace di tanta bassezza e meschinità, eppure era riuscito a stupirsi, purtroppo. Non aveva la forza di chiudere con Ino, lei lo faceva stare bene quando era in sua compagnia, e riusciva a concentrarsi solo su di lei senza pensare al rimorso verso Hinata, si sentiva sereno, si divertiva, si lasciava andare. Lei aveva un carattere talmente forte che lui non doveva preoccuparsi di non essere troppo duro, o troppo aggressivo o impositivo. Hinata era una ragazza dolce e mansueta, e si lasciava guidare da lui. Ino invece no. Questo lato di lei lo attraeva irresistibilmente.

Talmente preso da questi pensieri, perse poco alla volta il controllo delle sue membra, colpendo il sacco con scoordinazione e piegando erroneamente il polso.

-Ah!! Caazzo....-

-Che c'è Inuzuka?- chiese un compagno di squadra, sporgendosi al di sopra della sua spalla.

-Niente, niente... ho solo fatto un errore da dilettante col pugno...-

-Ahahah, sei un po' sulle nuvole?-

-Già...- ammise Kiba, con un sorriso amaro.

Quel sorriso non sfuggì a Shikamaru, in coda dietro l'altro sacco, che lo scrutava da ormai qualche minuto, avendo notato le sue movenze insolitamente scoordinate e rabbiose. Aveva capito subito che c'era qualcosa che non andava, ed era sicuro di sapere cosa. Dopo la malaugurata visione negli spogliatoi, appena due giorni prima, Shikamaru doveva lottare ferocemente con sé stesso per non odiare Kiba e giudicarlo in maniera lapidaria. Era difficile non farsi una pessima opinione di lui: tradiva la sua ragazza, che era un angelo, e soprattutto se la faceva con la sua Ino! Come se Hinata non fosse sufficiente! Lo trovava insopportabile.

Tuttavia, considerato questo suo visibile disagio, era presumibile che in realtà Kiba non fosse affatto felice, e che quella situazione lo facesse star male.

Shikamaru è sempre stato uno che badava solo ai fatti suoi, e non era sua tendenza ficcare il naso ed intervenire senza essere desiderato. Decise di aspettare, ancora.


1 messaggio ricevuto.

FronteSpaziosa

Esci stasera? C'è il compleanno di Temari, ci ha invitate tutte!

Maiale Biondo

Non lo so... per la verità avevo altri progetti

FronteSpaziosa

Eddai...non è da te rifiutare un'uscita... Ci sono pure Ten e Hinata, e tante altre ragazze che mi dicono simpatiche!

Maiale Biondo

No, davvero...mi disp, ho già preso un impegno. Manderò gli auguri a Tem e la ringrazierò. Saluta tutte!

FronteSpaziosa

Nono,wewe,frena: si tratta di un ragazzo?

Maiale Biondo

Scusa devo spegnere il cell, mi finisce la batteria! ciaooo


Tirando un lungo sospiro, Ino si lanciò distesa sul letto. Hinata quella sera era via con le ragazze. Non riuscì a trattenere un sorriso entusiasta.


1 messaggio ricevuto

Ino

Sei in casa?

Kiba<3

Si, appena rientrato da allenamento. Perchè?


Dopo aver premuto invio, Kiba appoggiò il cellulare sul tavolino, in attesa di una risposta.

Viveva in un piccolo monolocale di circa 20 mq a pochi minuti dalla scuola, composto di un divano letto a una piazza e mezza posto sotto un'ampia finestra, un minuscolo cucinino, un tavolino con due sedie, un televisore appeso al soffitto, una gran quantità di mensole e un piccolissimo bagno. Tutte le altre cose erano sparse per la stanza. Era il suo nido e gli piaceva: l'anno prima sua madre si era risposata, e lui aveva preferito andare a vivere da solo, anche in vista di una futura frequenza dell'università.

Da poco rientrato, fresco di doccia dopo degli spossanti allenamenti, si era tolto la pesante felpa, rimanendo con la t-shirt: le ridotte dimensioni di quell'appartamento lo rendevano più caldo della media. Si cambiò i jeans con dei comodi pantaloni della tuta, accese la tv e si stese sul letto.

Il volume altissimo della suoneria del suo cellulare lo fece nuovamente sobbalzare.


Ino

din dooooooon!


Kiba alzò perplesso un sopracciglio leggendo quel messaggio: era mica impazzita, Ino? Boh, forse aveva voglia di scherzare. Appoggiò il cellulare sul tavolino e tornò pericolosamente vicino all'assopimento.

-Ahh!- di nuovo quel cellulare! Ma che cavolo voleva Ino a quell'ora?


Ino

Hey baby... ho detto din don!


-Ma che caz...- Kiba si mise una mano sulla testa, poi capì. Ino era forse fuori dalla sua porta? Ma non gli sembrava di averle mai detto dove abitava...

Si diresse a passo svelto verso la porta e l'aprì, trovandosi davanti Ino, sorridente, bellissima in jeans slim scuri e felpa rosa, e con una busta in mano.

-Ciao Kiba!-

-Ciao... ma perchè non hai suonato?!-

-Non funziona, il tuo stupido campanello...!-

-Ah...- Kiba ricordò, -Hai ragione...-

-Ho provato anche a bussare ma non facevo molto rumore, tu non mi sentivi... Certo che sei poco sveglio eh?-

-E secondo te io dovevo capire cosa vuol dire din don su un sms?!-

-Una campana, di solito, o qualcosa di simile!-

-Ma era fuori contesto... uff..- Kiba sbadigliò -Ho un sonno...! L'allenamento mi ha massacrato...-

-So io come tirarti su!-

-Eddai Ino...-

-Ma cos'hai capito!- esclamò lei, dandole un pugno nella pancia -Ti ho portato da mangiare!-

Kiba aprì il pacchetto che Ino gli stava porgendo, e vide che dentro c'erano due grossi hamburger comprati in un fast food, e altrettante buste di patatine fritte ancora calde e croccanti.

-Hey... grazie!-

-Di niente. Ci facciamo compagnia, siamo tutti e due soli soletti questa sera!-


Mangiarono i loro pasti sul letto, chiacchierando e guardando un po' di televisione.

-Ino, come hai saputo dove abito?-

-Ho chiesto in segreteria a scuola.-

-Ah...- Kiba sembrò perplesso -E la privacy?-

-Si vede che qui non vige!- rispose Ino, stringendosi nelle spalle e intingendo una patatina nella maionese che Kiba aveva preso dal proprio frigo.

Kiba si mise una mano sulla fronte, enfatico: -In che mondo...!-

Ino ridacchiò, portando la patatina che aveva preparato per sé alla bocca di Kiba, lasciando che la mangiasse lui. Gli sorrise dolcemente.

-Avevo una voglia di vedere casa tua...!-

-Ah, davvero?- fece Kiba, alzando un sopracciglio con espressione interrogativa.

-Si... con te dentro, però...-

-Ovviamente...-

-Volevo stare con te. Temari mi aveva invitato al suo compleanno, ma quando ho saputo che ci sarebbe stata anche Hinata ho rifiutato l'invito con una scusa... ed eccomi qui. Questa è la realtà. Sono perfida, e meschina, vero?-

Kiba la guardò per qualche istante, negli occhi: erano azzurri, bellissimi e, soprattutto, privi di qualsiasi malizia. Lei non voleva mettere i piedi in testa ad Hinata, né sabotare nessuno. Voleva solo lui, il resto non contava.

Sospirò: -Vorrei pensare questo di te. Perchè non ci riesco...? Non ce la faccio ad odiarti del tutto.-

-Per fortuna!- ridacchiò Ino, tentando di sdrammatizzare la piega seria che avevano preso le parole dell'amico.

-Ino, lo sai che noi due siamo solo amici, vero?-

La ragazza ringhiò, battendosi i pugni sulle cosce: -Si, cazzo, si! Lo so! Eppure non mi rifiuti, mai una volta, mai! Ci stai sempre! Tu non lo sai, ma--

Kiba le mise una mano davanti al viso, alzando il tono della voce: -Ehi, ehi! Non dire quello che pensi di dire! Io amo Hinata, solo lei!-

-E allora cosa fai con me?-

-Non lo so...- Kiba si prese la testa tra le mani, la voce rotta, -Non so, ma non riesco ad allontanarti... ma... ma i miei sentimenti sono questi. Non cambieranno.-

-Come lo sai? Dammi una possibilità! Lascia lei, e vieni da me! Non te ne pentirai, e già lo sai, questo!-

Kiba scattò in piedi, gli occhi lampeggianti d'ira: -Ok, signorina. Fuori!-

Ino sussultò, arrossendo: -No...!-

-Si, si!- le afferrò un braccio e la trascinò via dal letto in direzione della porta, -Questo è il segno: deve finire, basta. Fuori dalla mia vita, una volta per tutte!-

-Nooo!- Ino scoppiò a piangere, reagendo con tutta la sua forza alla stretta di Kiba -Non mandarmi via!-

-Esci!-

Ino gridò più forte, lasciandosi cadere all'indietro, Kiba mollò la presa e la lasciò cadere sul parquet, e fece un passo indietro, sconvolto dalla reazione della ragazza, che ora si stava asciugando le lacrime coi polsini della felpa.

-Ma sei pazza?-

-No!- esclamò lei, la voce spezzata dal pianto, mentre si alzava in piedi ancora un po' tremante, e correva verso di lui. Si tuffò nel suo petto, singhiozzando: -Ti prego, non allontanarmi... perdonami se sono stata arrogante. Io voglio solo stare con te... non lasciare Hinata, mi accontenterò del poco tempo che mi riservi, ma ti prego... permettimi di stare con te, come facciamo in questo periodo...-

-Ino...-

La ragazza alzò il viso e lo fissò profondamente: -Hey, non montarti la testa.-

Kiba la fissò altrettanto intensamente, e... scoppiò a ridere.

-Bwahahahahah! Oddio...!-

Ino gli diede un pugno sul petto, esclamando: -Oh! Che hai? Non prendermi in giro! Ti ammazzo!-

Kiba abbassò lo sguardo, imbarazzato: moriva dalla voglia di abbracciarla. Esitò un po', ma lo fece. La abbracciò fortissimo, sussurrando: -Mi sconvolgi, Ino. Perchè lo fai? Cos'ho fatto di male per meritarmi tutto questo?-

La ragazza capì e sorrise, trattenendo a fatica altre lacrime, ed appoggiò la fronte contro il petto di Kiba, e disse: -Non lo so. Io so solo che sono felice come solo ho sognato di poter essere...-

-Ti accontenti di poco, un coglione vigliacco come me...-

-Lo so... Ma io ti amo.-


Kiba si voltò sull'altro fianco, scostando un po' la tenda e guardando le stelle. Non riusciva a dormire. Faceva caldo in quell'appartamento, sebbene fosse praticamente nudo sotto le coperte, eccetto i boxer. Saranno state le dimensioni ridotte dell'appartamento. Oppure il suo cuore, che pompava sangue ad una velocità smodata lungo tutto il suo corpo, e che sembrava stesse per scoppiare da un momento all'altro.

Il fiato caldo di Ino, addormentata, a pochi centimetri dalla sua schiena, lo faceva rabbrividire. Sentiva le cosce nude della ragazza, che strusciavano lievemente contro le sue, e i suoi lunghi capelli, ora sciolti, lo sfioravano sulle spalle.

Ogni respiro, ogni movimento, ogni struscio, era una condanna. Colpevole, colpevole, sempre più colpevole.

Non poteva continuare, non poteva proprio, non era giusto. Doveva lasciare una delle due, e sapeva già chi.

Ino era fantastica, con lei stava benissimo ma, per quanto si sforzasse, non riusciva proprio ad immaginare la sua vita senza Hinata.

Doveva chiudere con Ino ma prima, per togliersi quel peso, voleva confessare tutto a Hinata, e tentare di recuperare parte della sua credibilità.


Ohh, ecco forse una svolta, il nostro Kiba sembrerebbe aver finalmente toccato il fondo, e voglia dare una scossa a questa situazione. Ce la farà? Quale sarà la reazione di Hinata? Ed Ino... se ne starà solo a guardare?

Un paio di ringraziamenti :)


Ramiza: XD mi piacciono un sacco i tuoi commenti, sembri veramente indignata! Bè è un buon segno, vuol dire che la mia fic sta colpendo nel segno! Allora, Kiba in questo capitolo sicuramente ti ha fatto arrabbiare ancora di più, ma dal prossimo capitolo la musica cambierà... ce ne saranno delle belle. Grazie mille di leggere la mia fic, davvero! Alla prossima!


InoYamanaka89: ehh... Shika purtroppo è diventato il mio punchingball personale, temo...! Cercherò di non essere troppo cattiva :P grazie del commento, alla prossima!

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