My sweet Fairy 2 - La figlia di Finn

di Eden891
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo/ Una nuova avventura ***
Capitolo 2: *** Arrivo al campus/Dimitry e Debrah ***



Capitolo 1
*** Prologo/ Una nuova avventura ***


                                                                           Prologo/Una nuova avventura


 

I tiepidi raggi del sole che entravano prepotenti dalla finestra della mia stanza, mi destarono prima del suono squillante della sveglia, che disattivai prima che partisse.
Rimasi ancora un pò raggomitolata sotto le coperte, poiché, nonostante fossimo solo all’inizio dell’autunno, a quell’ora faceva già abbastanza freddo.
Ancora non potevo crederci che quel giorno, sarebbe stato il mio primo giorno di college.
Oh ma che maleducata! Voi state qui a leggere la mia storia ed io, non mi presento neanche!
Il mio nome è Carhan Richards, ho 19 anni e , insieme ai miei amici, e non solo, divenni una matricola del college Dolce Amoris.
So già cosa vi state domandando…ma il Dolce Amoris non era un liceo? Certamente si, solo che quel dolce, tenero, e ormai vecchio aggiungerei, confettino rosa della preside ha deciso che dominare il liceo non le bastava, oh no, e così ha invaso anche il mondo universitario!
Scherzi a parte, moltissimi alunni si trovavano talmente bene al Dolce Amoris che si facevano bocciare apposta pur di stare li un anno di più.
Impossibile, direte voi, no, no vi assicuro che è possibile.
Tutto è iniziato dopo il diploma di Finn e Castiel, che per chi ancora non l’avesse capito sono i miei genitori, e dei loro amici Violet,Iris, Alan e Lysandre.
Il racconto delle loro avventure passò di bocca in bocca di anno in anno, ovviamente il tutto adesso è ingigantito all’inverosimile tanto che mia madre e mio padre vengono tutt’ora dipinti come super eroi che hanno salvato il liceo dall’orribile influenza di Ambra Williams, colei che rendeva il liceo un vero inferno.
Il succo di tutta questa spiegazione è che dopo di loro, qualunque persona della scuola sperava di vivere avventure simili, si crearono moltissimi gruppi e parecchie amicizie e le persone si trovavano davvero così bene da non voler più andare via dal Dolce Amoris, così la preside ha istituito un college con tre indirizzi: Medicina e Chirurgia, Letteratura ed Ingegneria , in modo che gli studenti potessero per altri 3 o 5 anni a seconda delle lauree, rimanere in un ambiente a loro famigliare.
Il problema principale era il fatto che il college, non si trovava a New York.
Nessuno sa il perché ma la preside decise di istituirlo a Los Angeles..faceva prima a farlo costruire dall’altra parte del globo! Magari è vero che vuole dominare il mondo..essendo lei, non la vedrei come un’impresa così complicata.
“Carhan!Carhan! Muoviti dormigliona!!” disse una voce maschile, fuori dalla mia finestra, mentre sentii distintamente dei sassolini che la colpivano..possibile che fossero già qui?
Mi alzai ed aprì la finestra ricevendo l’ennesimo sassolino, da loro lanciato, sul naso mentre le risate cristalline dei responsabili si facevano spazio nelle mie orecchie:
“Che cavolo avete da ridere voi due?!”dissi io irritata ai due ragazzi che vedevo sotto la mia finestra.
Si trattava di Armin e di Alexy,i miei migliori amici.
Sapete che mia madre e mio padre rimasero molto amici degli altri del gruppo no? Anche loro si sono sposati ed hanno avuto dei figli.
Armin e Alexy sono gemelli e sono i figli di Alan ed Iris.
Ci conosciamo fin da quando siamo stati abbastanza grandi da distinguere ciò che riuscivamo a vedere e siamo sempre stati inseparabili.
Li guardai sorridendo pensando a quanto fossero diversi,nonostante gemelli.
Alexy era alto con i capelli celesti e due magnifici occhi ametista. Era un modaiolo, un ragazzo che adorava la modo e ogni cosa ci avesse a che fare, tanto che spesso mi domandavo se fosse davvero Figlio di Iris e non di Violet, ma bastava guardare il suo gemello per comprendere che erano davvero fratelli.
Anche se Armin aveva i capelli neri e gli occhi azzurri i lineamenti del viso erano identici a quelli del fratello, ma era l’unica cosa che avevano in comune.
Armin era un patito dei videogiochi, tanto che ogni evento che accadeva lui lo abbinava ad un videogioco e per questo litigavamo molto spesso, per la sua incapacità di distinguere un gioco dalla realtà e di associare ad un videogame ogni cosa..possibile che ci fosse un videogioco per tutto e che lui li conoscesse tutti?
Si, era possibile.
Vi era poi un’altra differenza tra loro, una differenza per la quale Alexy sa molte più cose di me rispetto ad Armin e che so solamente io.
Alexy era gay.
Esatto, il mio migliore amico era attratto dai ragazzi, ora, molte ragazze l’avrebbero visto come uno spreco, io come una cosa meravigliosa.
Con Alexy potevo essere me stessa e dirgli ogni cosa anche ciò che normalmente avrei confidato solo ad una ragazza perché lui poteva comprenderla.
Certo dicevo molte cose anche ad Armin ma essendo lui un ragazzo anche e soprattutto a livello celebrale, certe cose non gliele potevo proprio dire.
“Sai fossi in te mi darei una pettinata ranocchietta!”disse Armin ridendo e affibiandomi quell’orrendo soprannome che mi ha dato da quella volta al parco giochi quando, a quattro anni, provai ad imitare il saltellare di una rana.
Le rane mi piacevano molto, erano i mie animali preferiti e camera mia era piena di peluches e gadget a forma di rana o con rane disegnate sopra.
Gli feci una linguaccia chiudendo la finestra e m’irritai ancora di più quando, guardandomi allo specchio, vidi che aveva ragione.
I miei capelli erano neri come la notte, molto corti dietro e più lunghi sul davanti con una frangetta laterale a destra, ma anche essendo corti si spettinavano con niente.
Mi pettinai e misi un filo di matita sotto i miei occhi verde smeraldo e un po’ di mascara.
Stavo finendo di vestirmi quando mia madre entrò in camera per vedere a che punto ero.
“Allora ci sei? I ragazzi ti stanno aspettando”disse lei e io la osservai…era incredibile come, ogni volta, mi sembrava di osservarmi allo specchio.
Io e mia madre ci somigliavamo molto, avevamo gli stessi occhi e gli stessi lineamenti che papà definisce da folletto dei boschi.
“Ho quasi fatto!! E prima che tu me lo chieda, si ho messo tutto in valigia e gli scatoloni con le mia cose sono tutti siglati e pronti per essere spediti”dissi io in un tono un po’ scocciato.
Non era per cattiveria, volevo bene a mia madre ma molto spesso era davvero troppo, troppo apprensiva.
“Hai proprio il caratteraccio di tuo padre!”sospirò lei iniziando ad impilare gli scatoloni, finché non la vidi prendere in mano una custodia molto particolare e d’istinto m’irrigidii e lei ovviamente se ne accorse, sorridendomi.
“Tranquilla..lo sai che tratto Stacy come se fosse oro..farò in modo che giunga da te sana e salva..hahaha sei proprio come tuo padre! Scendi ora, i ragazzi aspettano!”disse lei uscendo e chiamando mio padre perché organizzasse il trasporto delle mie cose.
Aveva ragione lei, caratterialmente io ero molto simile a mio padre: impulsiva, irascibile e attaccata in maniera morbosa alla sua chitarra, specie a Stacy che fu la prima chitarra di papà.
Scesi le scale e abbracciai Alexy tirando poi un pugno ad Armin.
“Com’è che lui lo abbracci e a me mi picchi?!”chiese lui contrariato.
“così impari a tirarmi un sasso sul naso! Guarda! C’è un segno rosso!”dissi indicando il mio naso.
“Tsk non che abbia rovinato gran ché sai?”disse lui sarcastico.
“Come hai detto??!!”chiesi io irritata e saremmo andati avanti tutta la mattina se i miei genitori non ci avessero richiamati, dicendoci che era tardi e dovevamo andare se no avremmo perso l’aereo.
Io abbracciai forte sia mamma che papà e quest’ultimo lanciò un’occhiata ammonitrice ai ragazzi.
“Ve la affido…mi raccomando!” disse in un tono che non ammetteva repliche.
Stavamo andando all’aereoporto, diretti a Los Angeles dove ci saremmo stabiliti nel dormitorio del Campus, ed avevo chiesto ai miei di salutarci a casa..i saluti non mi piacciono molto anche se non corrispondono ad un addio.
Arrivata all’aereoporto mi ritrovai circondata da quattro braccia dall’abbraccio stritolante delle mie due migliori amiche Kim e Nina.
Nina era una ragazza bionda, bassa e molto carina con gli occhi azzurri e si veste sempre con abiti dell’epoca vittoriana, non per niente è secondo genita di Lysandre e Violet, mentre Kim era una bellezza alta, sportiva con la pelle abbronzata i capelli neri e gli occhi verde ed era la figlia di Dake e Peggy.
“Finalmente siete arrivati!” disse Nina abbracciando anche gli altri.
“Saremmo arrivati prima se miss Tranquilli Mi Sveglio Presto, si fosse davvero svegliata presto!”disse Armi sorridendo divertito.
Non so perché, ma si divertiva davvero un sacco a sfottermi ed io, per quanto assurdo,mi divertivo a sfottere lui.
“Ci avrei messo meno se mr Mira Perfetta non avesse centrato il mio naso con un sasso!”dissi io di rimando.
“Ah ora sarebbe colpa mia?” chiese lui.
“Ovviamente!”dissi io.
Andammo avanti così ben dopo l’imbarco con Hostess e altri assistenti di volo che ci guardavano malissimo, fino a che uno di loro non venne dov’eravamo seduti noi a dirci di stare zitti e solo li ci rendemmo conto di essere seduti vicini e che avevamo bisticciato per tutto il tempo.
Quando sentimmo gli altri ridere di gusto, ridemmo anche noi e venimmo nuovamente richiamati dalla Hostess per il troppo baccano, ma poco ci poteva fare, eravamo fatti così.
Eravamo un bel gruppo, unito fin dall’infanzia ed ero convinta che nulla si sarebbe mai messo tra di noi.
Ci addormentammo consapevoli che al risveglio ci attendeva una nuova, bellissima avventura..il college!!
                                                                                  ***
 
 
Note dell’autore: ciao a tutte, non  so se vi ricordate di me perché ho fatto un bel periodo senza scrivere nulla XD sono Eden891 l’autrice di My sweet Fairy ed ora eccomi qui a scriverne il seguito, i protagonisti?? Ovviamente i figli di Finn e Castiel, di Violet e Lysandre, di Iris ed Alan, Peggy e Dake e anche di altri che si vedranno in seguito…ho alzato il range di età credendo di poter descrivere meglio la mentalità che s’inizia ad avere dopo il liceo, avendo io fatto l’università..ovviamente la loro non è un’università come la nostra ma un college americano, con un Campus, diverse Confraternite, feste e moltissimo altro…spero davvero che vi piaccia e spero mi direte con una recensione o con un messaggio privato, cosa ne pensate..vi prego non siate timide, commentate in modo che io possa sapere se sto andando nella giusta direzione..
Un bacione a tutte
Eden891
 

 

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Capitolo 2
*** Arrivo al campus/Dimitry e Debrah ***


                                                       Arrivo al campus/Dimitry e Debrah
 

Punto di vista di Carhan:

“Carhan!! Il letto accanto alla finestra lo volevo io!!!” urlò Nina furibonda.
“Allora spicciati prima la prossima volta !”le risposi io con un sorrisetto divertito, mentre Kim, ignorandoci completamente, sistemava le sue cose nell’enorme armadio che avevamo a disposizione.
Eravamo arrivati a Los Angeles qualche ora prima e all’aereoporto avevamo scoperto che era stato istituito un autobus apposito che ci avrebbe portato al college Dolce Amoris.
Durante il tragitto nessuno aveva proferito parola, eravamo tutti troppo intenti a guardare il bellissimo  e soleggiato paesaggio fatto di palme altissime, spiagge bianche ed acque cristalline.
Le strade erano piene di gente che passeggiava oppure andava in bicicletta o in pattini, il clima era caldo ma non afoso e l’odore del mare si sentiva ovunque.
Era un vero e proprio paradiso.
Una volta giunti al campus, il nostro stupore non fu da meno.
Era immenso.
L’introduzione dei nuovi studenti e le lezioni sarebbero iniziate solo il giorno dopo, perciò noi avemmo tutto il tempo per esplorare.
Al centro erano visibili i tre edifici principali, per le tre facoltà di studio: a destra Medicina e Chirurgia, al centro Letteratura e a sinistra Ingegneria, tutti e tre collegati tra loro da bellissimi e pittoreschi corridoi di pietra provvisti di colonne e tetto.
Gli edifici rispecchiavano lo stile antico dei corridoi esterni, ma pur apparendo così pittoreschi all’esterno, all’interno erano certamente molto più moderni di tante altre università ed erano simili in tutto e per tutto ad un normalissimo college, con aule provviste ad ogni postazione di computer portatili a disposizione degli studenti e lavagne multimediali, corridoi infiniti con macchinette sforna-schifezze in ogni angolo , un bar nel piano seminterrato e laboratori ai piani superiori.
Dietro le facoltà vi erano due enormi edifici che rappresentavano i dormitori maschile e femminile e sparse per tutto il campus vi erano diverse costruzioni con varie insegne, nomi e loghi, soprattutto risalenti all’alfabeto greco: le confraternite e le sorellanze.
Per tutto il viaggio, Nina non aveva fatto altro che ripetere quanto le sarebbe piaciuto far parte delle Beta G, diceva che era la sorellanza più popolare del campus che organizzava feste da sballo e che la presidentessa era in assoluto la ragazza più bella del college.
Come vidi la foto della loro sede e dei suoi membri, però, capii immediatamente che non era fatto per me.
Si trattava di un gruppo di barbie bionde e cotonate, con la fissa per il rosa e per il the con i biscottini alle cinque.
Certo, per essere le più famose del campus  le loro feste dovevano essere fantastiche e ciò mi fece credere che erano determinate persone di giorno ed altre completamente diverse di notte.
Non puoi essere una signorina impeccabile tutta casa-chiesa ed essere anche la più popolare della scuola.
Il fatto che Nina volesse disperatamente diventare una di loro, mentre io e Kim non ci avremmo mai avuto nulla a che spartire mi fece pensare anche ad un’altra cosa: saremmo finiti tutti in confraternite diverse.
Io e i miei amici eravamo diversi tra di noi, coltivavamo interessi differenti ed avevamo sogni l’uno agli antipodi dell’altra, tanto per fare un esempio io ed Alexy eravamo iscritti a letteratura, Nina ed Armin a Medicina e Kim ad Ingegneria .
Improvvisamente la consapevolezza che potevamo separarci mi colpì facendomi mancare il respiro.
Loro erano tutto per me, la mia famiglia la mia vita, avrei dato l’anima per ognuno di loro persino per Armin..
Scossi la testa per liberarmi da un pensiero tanto triste quanto opprimente.
Eravamo amici e nulla mai ci avrebbe diviso.
Arrivate al dormitorio delle ragazze ci venne affidata una stanza al secondo piano ed io mi ci fiondai consapevole che Nina aveva l’intento di rubarmi il letto accanto alla finestra.
Solo quando mi fui garantita il posto che desideravo mi soffermai a notare la bellezza di quella stanza.
Era enorme, le pareti erano color panna in perfetta armonia con l’avorio delle coperte  dei baldacchini e delle tende impalpabili di seta,presenti sui tre letti matrimoniali.
L’armadio ottocentesco  ricopriva quasi per intero la parete alla sinistra dei letti mentre tre scrivanie di mogano scuro erano situata l’una all’opposto dell’altra.
Come me, notai che pure le mie amiche erano rimaste immobili ad ammirare tale splendore.
“Secondo voi, quanto ci ha speso la preside per tutto questo?!”chiese Kim.
“Non ne ho idea, ma certamente non poco”disse Nina, sedendosi sul letto di mezzo, estasiata, senza più pensare al fatto che le avessi rubato quello accanto alla finestra.
Stavo per disfare una delle mie valige, quando vidi passeggiare fuori dalla finestra una delle ragioni principali per cui avevo scelto quel college e in particolare la facoltà di letteratura.
“Scusate io…devo andare!”dissi scappando di corsa fuori dalla stanza, correndo all’impazzata e fermandomi a meno di due passi da lui che chiuse il libro che stava leggendo sorridendomi dolcemente.
“allora ce l’hai fatta! E’ un piacere rivederti Carhan!” mi disse lui mentre i suoi occhi nocciola fissavano i miei quasi volessero leggermi dentro.
“E’ un piacere anche per me…Dimitry”dissi io con un filo di voce, in sua presenza diventavo tale e quale ad una bambina impacciata, ma era impossibile non esserlo.
I suoi capelli, lunghi e lasciati sciolti, castani come i suoi occhi, si sollevavano delicatamente a causa del venticello che soffiava dal mare e quella stramaledetta camicia bianca gli stava terribilmente a pennello, evidenziando i suoi muscoli,ben fatti ma non esagerati.
Aveva un anno più di me, si chiamava Dimitry Handerson, ed io ero da tre anni pazzamente ed incondizionatamente innamorata di lui.
                                                                             ***
Punto di vista di Kim:

Cavoli che sciccheria! Certo che la preside/confettino non aveva badato a spese, pensai osservando la sfarzosa stanza principesca in cui io,Carhan e Nina eravamo state sistemate.
Era veramente bella.
Stavo per dire a Carhan che poteva sistemare le sue cose nello scomparto accanto al mio a patto che le tenesse in ordine (la ragazza è alquanto disordinata) quando la vidi diventare rossa come un peperone e dicendo che doveva andare è sfrecciata via come una scheggia.
“Che le prende?!”chiese Nina curiosa avvicinandosi alla finestra dove io già mi trovavo.
“Penso di saperlo”dissi indicando un punto nel giardino in cui Carhan si era fermata a parlare con Mr. Perfezione in persona.
“Aaaah ora capisco!”affermò Nina sorridendo, perché anche lei sapeva che l’atteggiamento di Carhan cambiava radicalmente con Dimitry nei paraggi.
La prima volta che l’abbiamo vista parlare con lui avevamo seriamente pensato che soffrisse di doppia personalità, ma non  era così.
Anche quella Carhan dolce e disponibile era parte del suo essere…certo, non era esattamente se stessa soffocando la parte ribelle e un po’ aggressiva del suo carattere, ma potevo capirla se voleva che il suo adorato Dimitry(come lei lo definiva quando era convinta che nessuno la sentisse) credesse che lei fosse più femminile di ciò che sembrava.
Certo che la mia amica, quando puntava, puntava in alto.
Dimitry Handerson era in assoluto il ragazzo più gettonato del Dolce Amoris al liceo, ed ero convinta che pure al college non sarebbe stato diverso.
Carhan era innamorata di lui praticamente da sempre ed io ero contenta di vederla raggiante e solare, ma c’era qualcosa in Dimitry che mi convinceva poco.
Non fraintendete, con lei era sempre stato più che gentile, ma ero certa che il suo fosse semplice affetto…avevo sinceramente paura che i sentimenti della mia amica per lui non fossero ricambiati.
Si erano conosciuti in biblioteca, Carahan adorava la letteratura ed amava i libri molto più di certa gente che conosceva.
Lui era il responsabile della biblioteca e tra una cosa e l’altra avevano iniziato a parlare e Carhan aveva finito col perdere completamente la testa.
Stavo per rimettermi a fare le mie cose quando notai una persona appostata dietro un albero, vicino al luogo dove Carhan e Dimitry stavano parlando e quando la riconobbi ebbi un vero e proprio attacco di orticaria.
“che ci fa li quella vipera?!”domandò alterata Nina notando anche lei quella persona..era inconfondibile.
Capelli castani. Lunghi e scalati, fisico mozzafiato, abbigliamento sconcio e di dubbio gusto e due occhi azzurri bellissimi in apparenza ma che mascheravano con lacrime di coccodrillo ogni sua bugia e solo quelle uscivano dalla sua perfetta bocca maligna.
Il suo nome era Debrah Smith, e non era difficile indovinare di chi fosse figlia..esatto! Di Ambra e a quanto sembrava aveva preso il carattere superbo e vendicativo della madre.
“Cosa vuoi che faccia? Lo sai che anche lei ha una cotta per Dimitry, come mezza scuola del resto..sarà gelosa!”dissi io.
“Dopo quello che ha fatto ad Armin dovrebbe solo chiudersi in uno sgabuzzino!”ribattè Nina infuriata.
Debrah ed Armin avevano avuto una relazione l’anno prima, una storia che ci è quasi costata l’amicizia di Armin.
Era talmente preso da quella sciacquetta che non si rendeva conto del fatto che lei lo stesse solo usando per avvicinarsi a suo padre Alan, solo perché conosceva il direttore della Douglas Production che era un’influente casa discografica.
Lei sognava di diventare una cantante famosa e avrebbe fatto qualunque cosa per ottenere ciò che voleva.
Fortunatamente, capimmo le sue vere intenzioni, ma fu grazie a Carhan che Armin aprì finalmente gli occhi.
Armin non voleva darci ascolto, allora Carhan si era chiusa con Debrah nella sala professori dove aveva precedentemente aperto il microfono che la preside usava per i suoi annunci.
Non ci era voluto molto perché Debrah perdesse la pazienza e confessasse ogni cosa.
Successivamente Armin si scusò con tutti noi ma soprattutto con Carhan.
Lei e i gemelli avevano un legame molto profondo e quella storia li aveva quasi distrutti.
Lei non lo perdonò subito ma lo costrinse a farle i compiti per due mesi.
Quando vidi Debrah procedere verso di lei mi apprestai a fare altrettanto, ma venni fermata da Nina.
“Che c’è?!”le chiesi.
“E’ inutile che vai, Armin arriverebbe comunque prima di te”disse lei e solo in quel momento notai Armin che stava raggiungendo Debrah e sorrisi.
Per quanto ancora quel ragazzo intendeva tenere nascosta una cosa così evidente?
                                                 
                                                                       ***

Punto di vista di Armin:

Il college era molto più grande di quanto avessi previsto e lo stesso la stanza che condividevo con mio fratello Alexy e con Dajan, un mio grande amico e campione di basket.
Ero contento di essere li, e di iniziare Medicina, era il mio sogno diventare medico.
L’unico rammarico era la paura costante che mi portavo dietro.
Lei si era iscritta a letteratura, la stessa facoltà di quel damerino da strapazzo che le piace tanto ed io sapevo che avrebbe passato molto più tempo con lui che con me.
Improvvisamente la paura di perdere non solo lei, ma anche Nina, Kim ed Alexy si fece prepotente nel mio cuore…non avrei dovuto permettere che accadesse.
Ma come se le mie paure potessero prendere forma ecco che dalla finestra della mia stanza vidi Carhan in compagnia del re dei beoti, Dimitry.
Lui non mi aveva mai fatto nulla, per la verità non ci eravamo mai nemmeno parlati , ma non mi convinceva per niente con quella sua aria da bravo ragazzo impeccabile.
“Stai ancora rosicando per Dimitry, fratellino?!” mi chiese Alexy e mi domandai per quanto tempo fossi stato li ad osservarli.
“Che diavolo vai blaterando?! È solo che quello non mi convince!”dissi io.
“E perché? Perché bello ed interessante?!”chiese Alexy venendo alla finestra accanto a me
“Fidati io mi intendo di bellezza maschile molto più di te..e il beota, come lo chiami tu, piace molto”disse lui.
Stavo per rispondergli non molto cortesemente ma mi anticipò afferrandomi per un braccio e trascinandomi fuori.
“Che c’è?!”chiesi io confuso.
“Guai”disse semplicemente lui, una volta che fummo fuori, indicandomi un albero dietro al quale vidi una delle persone più insulse del pianeta..Debrah, la mia ex ragazza.
Per lei ero quasi uscito di senno ma per fortuna i miei amici mi avevano aperto gli occhi.
La vidi squadrare  Carhan dalla testa ai piedi con l’odio dipinto nei suoi occhi azzurri, mentre Alexy mi guardava,aspettando una mia mossa quando vedemmo Debrah scattare verso Dimitry e la mia migliore amica.
La scelta era semplice.
Se la lasciavo fare, li avrebbe interrotti, se la intercettavo Carhan avrebbe continuato a parlare con Dimitry.
Per quanto desiderassi che lui le stesse lontano, se non avessi fermato Debrah la mia coscienza non mi avrebbe dato pace perché avrei potuto farlo, così scattai nella sua direzione e la intercettai prima che li raggiungesse.
“E tu che vuoi? Levati ho da fare!”disse Debrah sprezzante.
Ma cavolo avevo fatto ad innamorarmi di una così? Dovevo essere proprio cieco.
“Così impegnata da non voler conoscere il cantante della band più famosa del college? Stanno facendo audizioni in palestra per una voce femminile!”le dissi io sperando che ci cascasse dato che era una storia inventata di sana pianta, ma a quanto pare il desiderio della stronza era sempre quello, perché senza dirmi niente scattò nella direzione opposta.
Mi voltai e vidi Carhan ridere e scherzare con il ragazzo dei suoi sogni.
Da amico quale mi professavo avrei dovuto essere felice per lei, invece perché, vederla con lui mi procurava una così forte stretta al cuore?
La vidi voltarsi verso di me, senza farsi vedere da lui e pronunciare un grazie a fior di labbra, probabilmente si era accorta che avevo deviato il percorso di Debrah.
Ci volle tutta la mia forza di volontà per sorriderle, voltarmi e lasciarla da sola con Dimitry, ma lo feci…probabilmente nella scala delle decisioni di cui mi sarei pentito, questa sarebbe arrivata in cima.

                                                                ***
Punto di vista di Carhan:

Aveva fatto una cosa a dir poco eroica.
Sapevo che Debrah stava arrivando, l’avevo vista ma non sarei riuscita a fermarla.
Sarebbe arrivata e avrebbe interrotto, per l’ennesima volta da quando la conosco, la conversazione tra me e Dimitry, invece Armin era arrivato dal nulla.
Non so cosa le avesse detto, ma aveva funzionato perché lei si era voltata ed era schizzata nella direzione opposta.
Debrah l’aveva ferito come poche persone avevano fatto e sapevo che per lui anche solo vederla significava avere la giornata rovinata, figuriamoci parlarle, ma l’aveva fatto, perciò quando si voltò verso di me, non potei evitare di ringraziarlo.
Ovviamente, dopo mi avrebbe chiesto un conto molto salato per questo favore, ma ero disposta a pagarlo.
Mi fece un sorriso e tornò verso il suo dormitorio, ma in quel momento accadde qualcosa.
Nell’istante in cui mi voltò le spalle e s’incamminò nella direzione opposta alla mia, sentii una forte sensazione di angoscia opprimermi all’altezza del petto.
Fu solo per un attimo ma anche più tardi, quella sera, mi chiesi cosa potesse significare.

                                                                                  ***


Note dell’autore: Buona sera lettori e lettrici, ecco il primo capitolo di questa storia. I nostri protagonisti sono arrivati al college ed abbiamo fatto la conoscenza di altri due personaggi chiave: L’amore di tutta una vita della protagonista principale e ovviamente la sua antagonista che non poteva certo mancare..cosa succederà? Se volete scoprirlo, non vi resta che continuare a leggere XD
Ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno letto e recensito il prologo…siete straordinari <3
Bacione grande <3
Eden891

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