Lulu e la Radura delle fate

di logan_weasley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro inaspettato ***
Capitolo 2: *** Il racconto di Pix ***
Capitolo 3: *** Il dono dell'Anziana ***
Capitolo 4: *** Ritorno a Valoran ***
Capitolo 5: *** Il Vuoto ***
Capitolo 6: *** League of Legends ***



Capitolo 1
*** Incontro inaspettato ***


LULU E LA RADURA DELLE FATE – CAPITOLO 1 (Incontro inaspettato)
 
Come ogni mattina Lulu si alzò dal suo comodo letto, si liberò dalla coltre delle coperte e iniziò i suoi rituali mattutini: lavarsi la faccia, fare colazione, scambiare due chiacchiere con sua madre, dare un bacio sulla guancia al padre prima che uscisse per andare al lavoro. Quelle piccole abitudini erano sempre rimaste uguali fin da quando aveva ricordo. Bandle City del resto era un posto che nel tempo era sempre rimasto immutato, gli yordle non amavano molto i cambiamenti, erano dell’idea che la sicurezza di una cosa certa era sempre meglio dell’incertezza di un cambiamento. Lulu non era sempre d’accordo con questa linea di pensiero, ma non se ne discostava poi troppo, anche a lei piaceva sapere sempre quello che sarebbe accaduto e non apprezzava molto le sorprese. La mattinata passò molto velocemente per la giovane yordle, aiutò sua mamma a sistemare la casa e poi uscì a giocare con gli altri ragazzini della sua età. Puntuale come un orologio, alle dodici precise, tornò nella sua piccola casetta ricavata dal tronco di un grande albero e pranzò insieme a sua madre. Le raccontò i giochi che aveva fatto e come sempre le disse che sarebbe andata a giocare nel bosco subito dopo aver finito di mangiare.

Lulu amava moltissimo giocare con i suoi coetanei, ma quello che preferiva era ritirarsi nel regno della fantasia: giocare ad essere un valoroso cavaliere in gonnella, affrontare draghi e mostri terribili, fare finta di essere una principessa in pericolo o destinata a sposarsi presto con un bellissimo principe, giocare ad essere una regina cattiva o una fata buona che esaudisce i desideri di tutti quanti. Il teatro di questi suoi giochi solitari era il bosco che sorgeva tutto intorno a Bandle City. Lulu era bravissima ad arrampicarsi sugli alberi, le piaceva soprattutto addentrarsi nel fitto del bosco, dove aveva trovato il Padre della Foresta, un grande e maestoso albero, il più antico di tutti, e salire sopra di esso. I grandi nodi che ricoprivano quasi tutta la sua corteccia rendevano facile l’arrampicata e così la giovane yordle riuscì a salire sul ramo più basso. Facendo un piccolo salto si aggrappò con le mani ad un ramo più grande e più alto, sì issò sopra di esso e vi si sedette. Quello era il suo posto preferito, da lì riusciva a scorgere le case più vicine al limitare del bosco. Facendo molta attenzione si avvicinò alla corteccia dove aveva lasciato il suo bastone: un pezzo di legno pieno di nodi che aveva trovato ai piedi del Padre della Foresta. Lo afferrò e iniziò a muoverlo fantasticando di essere una strega.

 Su quell’albero vari tipi di uccelli erano soliti fare il loro nido, i rami erano abbastanza ampi da ospitare nidi di grandi dimensioni. Inoltre era abbastanza alto da proteggerli dai predatori più grandi, avidi di uova. Sulla corteccia spesso i nodi avevano formato delle vere e proprie insenature dove i volatili più piccoli si nascondevano durante i temporali estivi. Alcune di queste rientranze però erano assai grandi e permettevano anche alle specie di dimensioni maggiori di ripararsi. In una di esse Lulu aveva trovato un grande uccello blu ferito ad un’ala, ogni giorno andava a vedere come stava e lo medicava come meglio poteva. Nel giro di una settimana era riuscito a tornare a volare quasi normalmente, poi dopo un mese aveva trovato un compagno, dopo un anno aveva deposto le uova nel nido e da pochi giorni si erano schiuse. Secondo i calcoli che la giovane yordle aveva fatto, quel giorno i piccoli avrebbero imparato a saltare di ramo in ramo. Quando Lulu giunse all’insenatura doveva aveva visto per la prima volta l’uccello blu trovò il nido vuoto.  Si guardò intorno per scoprire dove fossero andati i suoi amici alati, ma non li trovò da nessuna parte. Poi sentì un famigliare cinguettio e si accorse che la famiglia di pennuti era esattamente sopra la sua testa: i piccoli avevano già imparato a volare. Erano molto piccoli rispetto ai genitori, la madre e il padre erano poco più piccoli di uno yordle adulto.

Contenta di aver visto i suoi amici, Lulu decise di arrampicarsi più in alto. Solitamente non lo faceva, l’altezza massima che aveva raggiunto era quella del nido. Sfruttando uno dei grandi nodi della corteccia salì sopra un ramo, molto più grande di quello su cui era prima, da lì con un salto raggiunse un ramo leggermente più piccolo, ma da cui aveva accesso ad un altro nodo. Salì ancora di qualche ramo e poi decise di fermarsi. Era arrivata abbastanza in alto quel giorno, probabilmente più in alto di qualunque yordle conoscesse. Tra due piccoli rami notò un nido, da cui proveniva uno strano cinguettio. Lulu non aveva mai sentito un verso simile, non era nemmeno convinta che si potesse definire un cinguettio. Era più simile alla voce di un piccolissimo yordle che si sforzava di urlare per farsi sentire. Indecisa sul da farsi si mise ad osservare l’intricato intreccio di rami da cui proveniva il suono. Osservandolo attentamente notò che non si trattava di un vero e proprio nido, ma più che altro un mucchietto di rami e foglie secche raccolte alla rinfusa e agganciati ai due rami in malo modo. In mezzo a quel garbuglio notò un’ala colorata. Incuriosita si avvicinò. Tra i rami una piccola fata dalla ali colorate si dimenava a più non posso. Non sembrava davvero incastrata, ma Lulu scostò i rami più vicini alla magica creatura che subito iniziò a svolazzarle intorno. Con una minuscola mano nera le sfiorò il naso e improvvisamente lo strano ed incomprensibile verso si tramutò in parole dal senso compiuto. «Buon giorno!» squittì la fata. «Mi chiamo Pix! Grazie per avermi liberato!» disse lo spirito fatato continuando a svolazzare intorno alla giovane yordle. «Tu sei Lulu! In realtà non ero incastrata! Ho fatto tutto per incontrarti!» cinguettò Pix. «Come mai?» chiese Lulu. «Perché voglio portarti nella Radura delle Fate! Coraggio, seguimi!» esclamò la creatura magica. Con uno strano movimento delle mani fece comparire davanti a sé un portale colorato in cui si tuffò. Senza farselo ripetere due volte Lulu seguì Pix ed entrò nel varco.

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Capitolo 2
*** Il racconto di Pix ***


LULU E LA RADURA DELLE FATE – CAPITOLO 2 (Il racconto di Pix)

Per un attimo fu buio, poi gli occhi di Lulu furono riempiti da un incredibile arcobaleno di colori. Il cielo non era più azzurro come quello sopra Bandle City, ma aveva una tonalità di lilla tipica delle più meravigliose albe. Il sole splendeva alto nel cielo e i suoi raggi illuminavano una distesa infinita di erba azzurra e fiori di ogni colore immaginabile, ma le nuvole erano rosse come al tramonto.

«È bellissimo» esclamò la giovane yordle con gli occhi pieni di stupore.

«Questa è la radura delle fate» disse Pix.

«Tutto in questo posto cambia costantemente, i colori dei fiori, del cielo, delle nuvole, le chiome degli alberi là in lontananza, le ali di noi fate» spiegò la creatura magica.

Lulu non riusciva a staccare gli occhi dal meraviglioso spettacolo che aveva davanti, passarono parecchi minuti in contemplazione di quel fantastico paesaggio. Poi ritornata alla realtà si ricordò delle parole dette precedentemente dall’essere fatato.

«Come facevi a sapere chi ero?» domandò Lulu.

«è una storia molto lunga. Forse è meglio che non sia io a raccontartela. Seguimi e scoprirai tutto quello che c’è da sapere» rispose Pix.

La fata iniziò a svolazzare per i campi facendo cenno alla giovane yordle di seguirla. Le due camminarono a lungo attraverso i prati colorati della Radura, fino a che giunsero in prossimità di un grande masso grigio.

«Quella è la porta della case delle fate» disse la magica creatura svolazzando in direzione della pietra.

Quando fu abbastanza vicina la tocco con la sua piccola mano ed essa si spostò, rivelando l’ingresso di un grande tunnel. Pix vi si lanciò dentro cinguettando per la felicità e Lulu la seguì, scoprendo che il tunnel era in realtà un enorme scivolo. Ridendo la yordle atterò su un morbido terreno sabbioso. Come la maggior parte delle cose che si trovano all’interno della Radura delle fate anche la sabbia era di mille colori diversi.

«Benvenuta nel mio regno» disse una voce molto simile a quella di Pix.

«Io sono la “Regina delle fate”, se così mi si può chiamare» continuò la creatura magica.

Lulu non riusciva ad individuare da dove provenisse la flebile voce. Infatti in quella caverna sotterranea c’erano tantissimi esserini dalle ali colorate, poi una di essi si mosse in avanti e dal modo in cui volava capì che si trattava dellla “Regina”. Aveva un’ala azzurra e una verde smeraldo, era leggermente più grande di Pix ma non era la più grossa all’interno della caverna.

«Noi fate ci consideriamo tutte allo stesso livello, il titolo che mi è stato dato non ha lo stesso valore, né lo stesso significato che a Valoran» spiegò la Regina.

«Immagino che sarai curiosa di sapere come mai Pix ti ha condotto fin qui. È una storia abbastanza lunga ma lei saprà sicuramente raccontarla meglio di tutte quante noi» disse la fata.

«Pensavo che l’Anziana avrebbe preferito raccontare a Lulu il motivo della sua chiamata, per questo l’ho portata subito qui, ma se volete che sia io a parlare lo farò volentieri» disse Pix, e senza aspettare consensi cominciò a raccontare.

«Solitamente noi fate non ci addentriamo fuori dalla Radura, ci piace stare qui, ma ultimamente abbiamo notato che a Valoran la magia sta subendo dei grossi cambiamenti a cui noi vogliamo assistere e se possibile vorremo anche parteciparvi. Per questo, alcune di noi, tra cui io, da circa tre mesi perlustriamo le zone dove questo cambiamento è più forte. Bandle City è uno di questi. Due giorni fa, l’Anziana ha detto alla Regina di avere avuto una premonizione in cui una giovane yordle sarebbe giunta alla Radura e che questo avrebbe reso tutte le fate partecipi del grande cambiamento che è in atto. Nella descrizione dell’Anziana io ti ho riconosciuto: sapevo già tutto di te. Ti ho visto più volte giocare nel bosco, arrampicarti sugli alberi, perderti nelle tue fantasie. Ho capito che eri più simile a noi rispetto che agli yordle. Dopo aver fortuitamente sentito il discorso fatto alla Regina mi sono affrettata a raccontare loro tutto quello che sapevo. Quindi mi hanno mandato a chiamarti» concluse Pix.

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Capitolo 3
*** Il dono dell'Anziana ***


LULU E LA RADURA DELLE FATE – CAPITOLO 3 (Il dono dell’Anziana).

Quando Pix terminò il suo discorso, la Regina si dilungò in ulteriori spiegazioni e la folla di creature incantate che riempivano la caverna sotterranea volle intrattenersi con la giovane ospite. Lulu rappresentava una grande novità per il popolo fatato, non capitava tutti i giorni che gli abitanti di Valoran giungessero nelle loro terre, anche perché non era facile raggiungerle senza una guida. Spesso le visite che avevano ricevuto erano state indesiderate, ma le fate con la loro magia erano riuscite a difendersi dagli abitanti del Vuoto e dalle terribili creature che infestano le Isole Ombra. L’ultima visita positiva che gli abitanti della Radura rimembravano era quella di Veigar, ma anche da quella erano passati ormai parecchi anni, così tanti che il dolce yordle ormai si era trasformato in un essere malvagio, devoto ai poteri oscuri che aveva scoperto. Dopo una buona mezzora, Lulu riuscì ad uscire dalla casa delle fate. Inspirò l’aria fresca, che in quel luogo ricco di magia aveva un profumo dolcissimo.
«Com’è bello qui!» esclamò raggiante la giovane abitante di Bandle City.

«C’è una cosa che ti devo dire…» disse Pix.
«Qua lo scorrere del tempo è molto diverso rispetto a Valoran, da quando sei entrata nella Radura sono ormai passate quasi due ore, ma è come se fossi stata lontana da casa quasi per un giorno intero…» spiegò la creatura magica.
«Mamma e Papà saranno preoccupatissimi» mormorò preoccupata la yordle.
«A questo ho pensato io, sono già stati avvisati» continuò la fata.
«Immagino che non ci siano problemi allora» disse Lulu sorridente.

Poi si mise a correre per tutto il prato fiorito, lanciando in aria il suo cappello e poi riprendendolo al volo. Pix non riuscì a resistere alla tentazione e si mise a giocare anche lei, inseguendo la sua nuova amica e di tanto in tanto rubandole il capello e facendosi rincorrere a sua volta. Mentre le due si stavano chiassosamente divertendo, una fata dalle maestose ali bianche le raggiunse. Appena Pix scorse quella figura si fermò immediatamente.

«Buon giorno giovane yordle» disse la nuova arrivata.
«Io sono l’Anziana, forse ti avranno già parlato di me» trillò la fata.
«Sì» rispose Lulu, incerta su come si sarebbe dovuta comportare difronte ad un personaggio importante per quella comunità magica.
«Devi sapere, che come il titolo di “Regina”, anche quello di “Anziana” ha un significato diverso qui alla Radura. Io non sono affatto vecchia, anzi per i parametri di vita di noi fate sono ancora una bambina. Ma le ali bianche che porto dietro alla schiena, il cui colore è rimasto immutato dal momento della mia nascita, rappresentano il potere di vedere nel futuro» spiegò la creatura magica.
«Con gli occhi della mente, ho scorto il futuro ancora un’altra volta, ed ho visto il tuo volto. Farai grandi cose mia cara, e le farai proprio con quel tuo bastone a cui sei tanto affezionata» disse l’Anziana.

Appena furono pronunciate quelle parole, il piccolo ramo pieno di nodi, che Lulu teneva in mano da prima ancora di entrare nella Radura, iniziò a brillare di una luce bianca e molto intensa. Poi si librò in aria, una raggio arcobaleno piovve dal sole e lo investì. Quando il brillio si affievolì il ramo ricadde nelle mani della yordle, ma era completamente cambiato. Ora sembrava un vero e proprio bastone, era più grande e resistente, ma sempre ricoperto di nodi.

«Quel ramo che tieni stretto tra le tue mani è diventato una potente arma magica» annunciò l’Anziana lasciando trapelare l’emozione dalla sua voce.
«E cosa dovrei fare con questo?» chiese Lulu alzando in aria il suo bastone.
«Potrai dominare le creature trasformandole per breve tempo in una creatura a tuo piacimento, potrai sparare scintille che feriranno i tuoi nemici e potrai invocare una barriera contro il male» spiegò la fata delle ali bianche.
«Tra non molto tempo ti servirà, io l’ho visto nel futuro. Ma non posso rivelarti altro, perché rischierei di compromettere l’esistenza della mia visione» disse l’Anziana, allontanandosi dalle due amiche.

Pix fissò il bastone in modo strano, si sentiva in qualche modo attratta dal suo potere magico. Come se fossero in realtà un’unica entità. Quando il raggio arcobaleno aveva colpito quel ramo nodoso, si era sentita riempiere di un nuovo potere, un potere offensivo molto forte.
«Non vuoi vedere che cosa può fare?» chiese curiosa la fata.

Senza farselo ripetere Lulu puntò verso il cielo il suo magico bastone, si concentrò e scoprì che all’interno del suo corpo, si celava un grandissimo potere magico e che era in qualche modo attratto dall’arma che teneva in mano. Inoltre riusciva a sentire la presenza di una massa di energia grandissima vicino a lei, che si muoveva nell’aria. “Deve essere Pix” pensò la yordle. Poi tornò a concentrarsi sull’energia magica che aveva appena scoperto di possedere e la incanalò nel bastone. Subito uscirono dei raggi di energia, molto luminosi e colorati che dopo qualche metro si dissolsero. Lulu riprovò più volte ad evocare quelle scintille magiche, facendo molta attenzione a dove li indirizzava. Con un po’ di pratica la giovane abitante di Bandle City si accorse di poter indirizzare i due fasci di energia colorata in direzioni diverse. Pix inoltre si rese conto di poter incanalare lei stessa quella magia  e di poter sparare a sua volta una di quelle scintille, ma quando lo faceva, dal  bastone usciva solamente un raggio. Le due amiche passarono parecchie ora ad utilizzare i loro nuovi poteri, scoprendo cose nuove e diventando sempre più abili nell’utilizzarli.

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Capitolo 4
*** Ritorno a Valoran ***


LULU E LA RADURA DELLE FATE – CAPITOLO 4 (Ritorno a Valoran)
 
Erano passati alcuni mesi dall’arrivo di Lulu alla Radura, ormai le fate si erano abituate alla presenza di quella vivace yordle, che più passava il tempo più diventava simile agli abitanti di quel magico mondo. Aveva anche imparato le loro abitudini e la loro flessibile gerarchia, si era abituata ai rapidi  cambiamenti che avvenivano ogni ora in quel bizzarro luogo. Aveva anche scoperto che il bosco che circondava la Radura era abitato da creature feroci che minacciavano la sicurezza delle fate: dei lupi giganti, mostruosi insetti grandi come yordle, roditori dai denti aguzzi e altri orrori.  Proprio la scoperta di trascorre il suo tempo vicino a questi malvagi esseri aveva spronato Lulu ad allenarsi nell’utilizzo della magia, e già dopo una settimana la novella strega era in grado di controllare perfettamente i suoi poteri. Riusciva ad ammansire le pericolose creature che abitavano il bosco intorno alla Radura trasformandole in innocui scoiattoli bianchi e blu, era capace di alterare l’energia magica per formare barriera protettiva intorno a sé stessa, ma era anche in grado di dirigerla verso gli altri per difenderli, era anche capace di plasmarla per attaccarli. Anche Pix aveva fatto grandi progressi nel dominare i  poteri magici che si erano accresciuti moltissimo, da quando il sole aveva donato la magia a Lulu. Ora la fata era molto più forte rispetto a tutti gli altri abitanti della Radura, e come la giovane yordle stava cambiando moltissimo, era capace di sferrare scintille di energia magica che quando colpivano il bersaglio riuscivano a rallentarlo, quando la sua compagna lanciava il suo scudo lei compariva magicamente sull’alleato per dargli man forte o era in grado di proiettarsi sul nemico per colpirlo più da vicino. Dopo un mese passato insieme a quelle creature magiche così mutevoli anche Lulu aveva iniziato a dare i primi segni di cambiamento, era infatti riuscita a modificare i colori dei suoi abiti, più passava il tempo più acquistava la capacità di mutare a suo piacimento il suo aspetto fisico e quello delle sue magie. Una volta invece di trasformare un feroce lupo in uno scoiattolo quello aveva preso la forma di un piccolo gattino nero con un fiocco rosso avvolto sulla pancia. Delle volte si divertiva a modificare anche l’aspetto di Pix, alla fata piaceva molto prendere l’aspetto di un draghetto o di un poro dotato di ali. Talvolta a Lulu piaceva trasformare i suoi avversari in piccoli pupazzetti di neve o anche in dei dolcetti rosa. Quando al terzo mese di permanenza nella Radura aveva acquisito il completo controllo su queste trasformazioni aveva deciso di abbinare il suo vestiario e la forma di Pix ai vari colori ed effetti delle sue magie. Il suo aspetto preferito era quello in cui la fata prendeva le sembianze di un poro alato e lei si vestiva di blu e bianco lanciando scintille azzurre dal suo bastone.

«Fermati» cinguettò la creatura magica, mentre giocava ad inseguire la giovane yordle.
«No!» le rispose Lulu, continuando a correre per il prato fiorito.

Improvvisamente l’abitante di Valoran arrestò la sua corsa e cadde a terra svenuta. Una fitta alla testa le aveva fatto perdere i sensi e nella sua mente stavano comparendo immagini terribili, ricche di morte e distruzione: mostruose creature che attaccavano Bandle City e il resto del paese, uccidendo chiunque gli capitasse a tiro, senza fare distinzioni fra le varie fazioni che esistevano in tutta Valoran. Lulu capì subito che quello non era un semplice sogno, ma una visione. Tutto quello che aveva visto era reale.

«D-Devo vedere la Regina» disse la yordle.
«Lo so già» esclamò la magica creatura, che era appena arrivata.
«L’Anziana mi ha detto già tutto quello che c’è da sapere, a quanto pare non è l’unica in questo mondo che riesce ad avere delle visioni riguardanti il futuro. Ti consiglio di portare Pix con te, il vostro potere combinato è molto forte. Torna subito a Valoran, il tuo mondo ha bisogno di essere difeso da quegli orrori. E non preoccuparti, sarai sempre la benvenuta qua alla Radura, sentiti libera di venirci a trovare ogni volta che vorrai» spiegò fata.
«Grazie Regina» rispose la yordle, accennando un timido inchino.

Pix mosse le sue piccole mani e creò una fenditura nell’aria, simili a quella che le aveva condotte in quel mondo. In pochi secondi lo squarcio si allargò fino a diventare abbastanza grande da permettere il passaggio della giovane yordle. Appena il varco terminò la sua crescita le due amiche si gettarono nel portale appena creato e sparirono dalla Radura.

«Quanto tempo abbiamo?» chiese la Regina.
«Non molto» rispose l’Anziana.
«A breve l’Occhio del Vuoto verrà a farci visita… » continuò la fata dalle ali bianche.
«Nuove visioni mi hanno però rassicurato. Non saremo soli a combattere questa battaglia: il Camminatore del Vuoto darà man forte alla nostra giovane amica, tenendo a bada quelle rivoltanti creature» cinguettò la creatura magica.
«Sì, ma sapevamo che Lulu non avrebbe dovuto affrontare quegli abomini da sola… mi chiedo solamente se noi riusciremo a sopravvivere a tutto questo…» disse la fata dalle ali colorate.
«Non preoccuparti, anche noi avremo i nostri aiuti» rispose l’Anziana.

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Capitolo 5
*** Il Vuoto ***


LULU E LA RADURA DELLE FATE – CAPITOLO 5 (Il Vuoto)

Dopo qualche attimo di oscurità Lulu e Pix uscirono con un salto dal portale ed entrarono nel mondo di Valoran. Atterrarono su un suolo ricco di erba fresca, non c’era traccia della distruzione che la giovane yordle aveva visto nella sua mente.

«Dove ci troviamo esattamente?» chiese la magica creatura.
«Nel bosco» rispose Lulu, guardandosi intorno.

La bambina riconobbe il paesaggio familiare costituito da contorti alberi, si trovavano a poche centinaia di metri da Bandle City. Le due amiche si incamminarono verso la tranquilla cittadina, entrambe scrutavano con molta attenzione l’ambiente intorno a loro poiché non erano ancora sicure che non ci fosse alcun pericolo. Dopotutto la fata delle ali bianche aveva confermato le terribili visioni avute da Lulu.

«Forse deve ancora accadere» disse Pix.
«Le visioni dell’Anziana sono sempre riferite al futuro, alcune volte anche molto prossimo, ma riguardano sempre eventi che devo ancora avvenire» spiegò la creatura magica.
*

«Sei certa di quello che stai dicendo?» chiese la Regina delle fate, mentre svolazzava agitata sopra il prato fiorito della Radura.
«Certo, me lo hai già chiesto tre volte. Prima l’Occhio del Vuoto ci attaccherà, poi il Camminatore del Vuoto combatterà contro il Profeta, sarà uno scontro terribile»
«Non stare troppo in pensiero, il tutto avverrà tra poco. Dobbiamo prepararci in modo adeguato a fronteggiare il pericolo, e dobbiamo anche avvisare tutta la comunità magica» disse la fata dalle ali bianche.

Entrambe si diressero verso la caverna sotterranea, dove tutte le altre della loro specie si erano già riunite sotto l’ordine della Regina. Anche se non era una monarca vera e propria, aveva il diritto di impartire degli ordini se necessario, ma non era un evento frequente. Quando ciò accadeva tutti erano tenuti ad adeguarsi alle istruzioni date.  La Casa era molto affollata, ancora di più che per il benvenuto fatto alla giovane yordle. Un grande brusio attraversava tutta l’ampia caverna, ma quando le due fate fecero la loro entrata, tutte le altre tacquero.

«Buon giorno mie care, come già alcune di voi sapranno ci troviamo in una situazione particolarmente drammatica. Le creature del Vuoto che tempo addietro attaccarono il nostro Mondo stanno per tornare. Non in massa come l’altra volta… attaccheranno anche Valoran, ma saranno anche più forti rispetto a… » la Regina non fece in tempo a terminare la frase perché un fortissimo tonfo aveva fatto tremare le pareti della caverna sotterranea.

«Sono arrivati! Forza mia care all’attacco» gridò con foga la monarca.

Tutte le fate uscirono dalla loro Casa con spirito battagliero, pronte ad affrontare i loro vecchi nemici. Un fumo nero e maleodorante le investì quando furono fuori dalla caverna. L’Occhio del Vuoto lanciava raggi violetti dai suoi orrendi tentacoli viola bruciando tutti i fiori colorati della Radura e lasciando solamente del terreno arido e secco, mentre con il suo unico e tremendo occhio dello stesso colore delle sue estremità scrutava soddisfatto la distruzione che stava creando. In lontananza si vedeva una creatura enorme e mostruosa, con il corpo rosso e viola, quattro mostruose braccia dotate di artigli e una grande coda, delle fauci abnormi con immense zanne e degli occhi completamente verdi e luminosi dove, anche a distanza, si poteva leggere la sua malvagità.

«Vel’Koz e e Cho’Gath» sussurrò l’Anziana.
*
 
Una grande voragine oscura si aprì sotto i piedi di Lulu, che evocando la magia benefica del suo bastone incantato gli salì sopra e si scansò rapidamente dalla zona pericolosa. Poi uno strano essere simile ad un ragno le si scagliò addosso, ma Pix e la giovane yordle furono molto veloci a neutralizzarlo con le loro scintille di energia.

«Cosa sta succedendo, Pix?»
«Temo che la tua profezia si stia per avverare» rispose la fata.

In quel momento dal fitto del bosco fece la sua comparsa un uomo, che di umano ormai aveva ben poco, fluttuava nell’aria ed aveva il viso coperto da un velo viola, ma quello che colpiva del suo aspetto erano i luminosi occhi completamente azzurri.

«Sono il Profeta del Vuoto» disse il nuovo arrivato, e senza indugiare oltre iniziò a sferrare delle sfere di energia contro le due amiche. Improvvisamente da due parti opposte del bosco comparvero due portali viola che si aprirono sparando dei micidiali colpi diretti verso Lulu, che non riuscì ad evitarli. Il Profeta approfittando della situazione di vantaggio scagliò un colpo verso la giovane yordle. Un vortice oscuro avvolse la giovane strega che iniziò ad urlare disperata, mentre una scheggia nera e viola andava a scagliarsi contro l’uomo fluttuante.

«Malzahar è giunta la tua ora» disse una voce disumana.

Poi un fendente di energia oscura andò a colpire il Profeta del Vuoto, ed il nuovo arrivato trascinò il mago malvagio nel fitto del bosco da dove era venuto. Nel frattempo il vortice oscuro che avvolgeva Lulu si era dissolto lasciandola libera.

«Ti senti bene?» chiese Pix.
«Più o meno… ma cosa è successo?»
«Kassadin, il Camminatore del Vuoto è venuto a combattere la sua nemesi» spiegò la creatura magica.

Lulu e la sua amica fatata, dopo essersi riprese dal recente scontro, continuarono la loro esplorazione del bosco. Arrivate vicino a Bandle City notarono che qualcosa di enorme si era creato un sentiero sradicando gli alberi che trovava sul suo passaggio e lasciando sul terreno un liquido verde maleodorante. Le due alleate decisero di intraprendere quella strada appena creata che invece di entrare in città sembrava girarle intorno. Utilizzando la magia del suo bastone, Lulu salì sopra di esso a cavalcioni e lasciando dietro di sé una scia di fiori colorati aumentò di molto la sua velocità. In poco tempo riuscirono a raggiungere l’orrore che aveva creato quel sentiero. Sembrava una larva gigante, dotata di zampe, artigli e zanne. Era di un colore indefinibile visto che era completamente ricoperto dalla melma verde che allagava tutto il terreno. Senza pensarci Lulu e Pix lanciarono delle scintille di energia magica contro il colosso, che urlò dal dolore quando fu colpito. Il mostro si voltò verso le due creature appena arrivate e gli scagliò contro una palla di quel nauseabondo liquido verde, ma le due amiche furono più veloci di lui e riuscirono a scansarla. Il loro avversario però non si arrese ed emettendo degli strani versi iniziò a far cadere su di loro una rapida pioggia di colpi, che sputava direttamente dalle sue faci.

«Non possiamo continuare ed evitare i suoi colpi e basta» disse Pix.

Lulu afferrò saldamente il suo bastone con entrambi le mani e poi scaricò contro il suo avversario un colpo magico che lo trasformò in uno scoiattolo, poi lo colpì ripetutamente con delle scintille di energia, ma in quel momento il Profeta del Vuoto fece nuovamente la sua comparsa e portò via, attraverso un varco, la larva gigante.
 
*
 
L’esercito delle piccole fate continuava a scagliare sferzate magiche contro i loro giganteschi avversari, sia l’Occhio che il Terrore del Vuoto stavano dando sfoggio dei loro incredibili poteri, lanciando bombe di energia e facendo spuntare dal terreno artigli affilati, distruggendo il meraviglioso paesaggio della Radura. La situazione era critica, le fate da sole non riuscivano a reggere la battaglia contro quegli orrori.

«Quando arriveranno i nostri rinforzi?» chiese la Regina, mentre una palla di materia oscura andava a scagliarsi contro Cho’Gath.
«Penso ora» rispose l’Anziana.

Una meteora nera come la pece andò ad abbattersi contro il Terrore del Vuoto, mentre una prigione di energia imprigionò l’Occhio del Vuoto. Le fate non persero l’occasione di poter attaccare il terribile mostro dotato di tentacoli, che prima non riuscivano a colpire perché le teneva sempre a distanza con i suoi raggi laser. Le creature magiche accerchiarono il loro avversario e iniziarono a scagliargli contro raffiche continue di scintille magiche, che come risultato fecero stramazzare al suolo il loro nemico. Nel frattempo, un mago di piccola statura, vestito di viola, con un enorme cappello sulla testa dello stesso colore, fronteggiava Cho’Gath con l’aiuto della Regina e dell’Anziana. Il colosso però sembrava reggere tranquillamente il confronto con i suoi tre avversari. Ormai sconfitto Vel’Koz le altre fate andarono in soccorso dei tre combattenti ed iniziarono a scagliare scintille di energia contro il Terrore del Vuoto, ma lui in risposta inviò nell’aria un impulso elettrico che bloccò gli attacchi magici dei suoi numerosi sfidanti.

«Veigar, imprigionalo!» gridò la fata dalle ali bianche.

In risposta alla richiesta dell’Anziana, il mago oscuro incanalò la sua energia ed evocò una prigione di materia viola che bloccò il suo nemico, poi molto rapidamente gli scagliò contro una meteora mentre le creature magiche lanciarono le loro sferzate di magia mandando al tappetto anche quel mostro. In quello stesso momento si aprì sulla Radura un portale viola da cui uscì Malzahar prendendo con sé i due orrori per poi scomparire assorbito da un altro varco.


___
Ed eccoci finalmente giunti al penultimo capitolo di questa fan fiction, scriverlo si è rivelato più arduo di quanto immaginassi e mi sono reso conto non solo che non sono molto bravo a scivere combattimenti, ma proprio che non ne sono capace. Spero però che abbiate notato l'utilizzo delle skill di League of Legends in questo testo. Ovviamente non ho fatto usare le final ai nostri campioni, perché non sono ancora entrati nella League of Legends. Il prossimo capitolo si chiamerà "League of Legends", ma siccome lo devo ancora scrivere ci sarà un po' di attesa.

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Capitolo 6
*** League of Legends ***


LULU E LA RADURA DELLE FATE – CAPITOLO 6 (League of Legends)

La foresta che sorgeva in prossimità di Bandle City era irriconoscibile rispetto a qualche anno prima, alcuni abitanti dell’allegra cittadina raccontavano che lì era avvenuto un terribile scontro e che una piccola yordle aveva fatto la sua parte per salvare la città dall’attacco degli orrori provenienti dal Vuoto. La battaglia che aveva abbattuto parecchi alberi e causato un cambiamento radicale nell’aspetto della foresta però era stata un’altra: quella fra il Profeta e il Camminatore. Anche se era difficile da credere per i più giovani, davvero cinque anni prima la foresta aveva un aspetto diverso, perché quel terribile scontro era davvero avvenuto. Le terribili creature del Vuoto, un mondo parallelo abitato da malvagi esseri simili a quelli delle Isole Ombra, erano entrate a Valoran e avevano combattuto contro i suoi abitanti. Nelle vicinanze di Bandle City in una delle radure più prossime al centro abitato Lulu con la sua fidata amica Pix si erano scontrate con Kog’Maw, mentre Malzahar e Kassadin si erano dati battaglia più in profondità nella foresta dove adesso sorge una radura di terra bruciata. Quei terribili eventi ed i successivi conflitti fra i vari stati hanno portato alla nascita della League of Legends: una serie di arene della giustizia dove degli evocatori si fanno carico della rappresentanza delle varie fazioni interne ed esterne a Valoran chiamando a combattere i campioni designati dalle varie parti. Valorosi guerrieri, fortissimi maghi, coraggiosi guaritori e spietati assassini popolavano le arene della giustizia e con i loro scontri venivano prese importanti decisioni politiche. I nomi dei combattenti erano famosi in tutto il regno, tutti quanti conoscevano cosa accadeva all’interno della League of Legends, anche perché un banditore ufficiale era insediato in ogni centro abitato e il suo compito era quello di informare i cittadini sui risultati degli scontri. Teemo, Heimerdinger, Rumble, Ziggs e Veigar erano nomi già noti a Bandle City, ma da quando questi illustri personaggi avevano fatto la loro entrata nelle arene erano diventati ancora più conosciuti ed acclamati all’interno della città. Era stato così anche per Caitlyn lo sceriffo di Piltover e la sua agente migliore: Vi. Tutte e tre le fazioni del Freljord erano rappresentate invece da capi politici dei vari fronti e da altri personaggi di spicco in quel paese di guerrieri. Le Isole Ombra erano rappresentate dalle creature più spietate che le abitavano come Hecarim ed Elise. Noxus era rappresentato dai suoi guerrieri più forti: Draven, Darius e Katarina. In generale in tutto il regno i personaggi più importanti e di rilievo erano entrati nel sistema della League of Legends come campioni per rappresentare le loro città e in questo modo avevano acquisito ancora più fama di quanta ne avevano in precedenza. Invece tra i vari combattenti che rappresentavano la felice cittadina degli yordle compariva anche il nome di Lulu, che era sconosciuto ai più prima che entrasse a fare parte della League of Legends. Infatti la yordle passava pochissimo tempo a Bandle City, perché preferiva andare a trovare le sue amiche alate nella Radura, un mondo parallelo abitato da creature gentili e coraggiose, che era stato anche lui vittima dell’attacco dei mostri del Vuoto e da dove proveniva la magica aiutante della Sacerdotessa delle fate.
 
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«Attenta, Pix! Stanno arrivando» gridò Lulu.
«Non preoccuparti, ci penso io» rispose Jinx, mentre con un rapido colpo scambiava la sua fidata minigun, con il Fishbones ed iniziando a scagliare dei piccoli razzi contro i minions avversari che avevano iniziato ad arrivare. Con un altro cambio d’arma, la mina vagante di Piltover tornò ad impugnare la sua Pow Pow che ad ogni colpo sparava sempre più veloce. Poi la tiratrice usando lo Zapper spedì un colpo preciso nell’erba alta non molto distante da loro riuscendo a ferire e rallentare i due campioni avversari: una donna bellissima e procace con i capelli rossissimi e che impugnava due pistole, la famosa cacciatrice di taglie Miss Fortune ed una sirena con un’armatura azzurra e il corpo rosa, Nami. Lulu approfittando del colpo sferrato dalla sua alleata, scagliò le sue lance luccicanti contro di loro rendendo ancora più lenti i loro movimenti e poi lanciò Pix contro la rappresentate di Bilgewater. Con maestria Jinx piazzò sul percorso della donna tre granate che al suo passaggio esplosero ferendola ed immobilizzandola, ma il suo supporto fu molto rapido e la curò con un getto d’acqua e poi lanciò una bolla che imprigionò la ragazza con le trecce azzurre. La Sacerdotessa delle fate spedì Pix in aiuto della sua alleata ma lo spirito delle maree intuendo l’intenzione della yordle scagliò la sua terribile Mareggiata: una fortissima onda che sbalza i nemici in aria e li rallenta. Miss Fortune approfittando del vantaggio creato dal suo supporto utilizzò la Pioggia di piombo iniziando a sparare una raffica di colpi. La mina vagante scomparì nel nulla per poi ricomparire leggermente spostata in modo da evitare il temibile colpo, nel frattempo Lulu aveva bloccato l’attacco della donna con i capelli rossi trasformandola in uno scoiattolo ed aveva evocato la Crescita selvaggia sulla sua alleata donandole salute e accrescendo le sue dimensioni e aveva anche sbalzato in aria Nami. Le loro due avversarie cercarono di sfuggire scattando indietro come aveva fatto prima Jinx, ma fu tutto inutile perché la rappresentante di Piltover scagliò contro di loro il Super mega razzo della morte che le uccise entrambe.
«Ottimo gioco di squadra!» disse ridendo la ragazza dai capelli azzurri.

“Double kill” annunciò la voce della commentatrice dello scontro.


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Ringrazio tutti quelli che hanno letto/leggeranno questa storia. Ho scelto Jinx perché in bot lane con Lulu funziona molto bene (a mio parere). Mi rendo conto che nell'elenco mancano parecchi campioni (e fazioni, gli Indipendti ad esempio, Ionia ed altri), ma essendo più di 100 non mi pareva il caso di nominarli tutti quanti, diciamo che era solo carino nominare altri champion nel raconto. Questa storia si conclude così con l'entrata di Lulu nella League of Legends. Grazie ancora.

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