Tea House

di MadCheshireCat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Té Verde ***
Capitolo 2: *** Té Bianco ***
Capitolo 3: *** Té Oolong ***



Capitolo 1
*** Té Verde ***


Buonsalve a tutti! Ho deciso di provare a seguire una specie di ispirazione passeggera causata dal...Ehm. Beh, dal té, ovviamente. Suppongo. 
In questa raccolta saranno presenti Bronzini e Goldini (Ma si dice? Mah.) si del manga Classico che del Lost Canvas, why not. 
Ora vi lascio al primo capitolo, enjoy!


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Il tè verde è il più puro di tutti: tra le varie tipologie di infusi a base di foglie di tè, quello verde è l’unico fatto con le foglie non trattate, che quindi mantengono il loro colore naturale, donandolo poi anche all’acqua quando vengono tagliuzzate e immerse.
 
Hyoga non era mai stato un estimatore di quella bevanda che alla fine non era altro che acqua colorata e vagamente saporita, ma da quando viveva con Shun si era dovuto abituare a consumare quasi giornalmente il fantomatico beverone verde, trovando difficile dire di no al giovane giapponese che sembrava adorare bere tè di qualunque tipo, con una predilezione per quello verde.
Sorridendo, il biondo notò delle vaghe somiglianze tra il cavaliere di Andromeda e la bevanda che tanto amava: tralasciando similitudini tanto basiche che solo Seiya avrebbe potuto avere il coraggio di sottolineare (“Hai bevuto tanto tè verde che i tuoi capelli sono diventati addirittura più verdi!”), Hyoga poté notare con una punta di divertimento che il più puro dei cavalieri beveva il più puro di tè, con il quale condivideva anche la leggerezza e la freschezza. Scuotendo la testa il Cigno si rese conto che tali pensieri lo facevano sentire stranamente sciocco, tanto che poté sentire la risata di Isaac nelle orecchie, seguita a ruota da un egualmente sghignazzante commento, un qualcosa a riguardo di “cuccioli innamorati” o cose simili. Cose che Hyoga fece finta di non sentire in ogni caso, nonostante fosse pressoché impossibile ignorare una voce nella propria testa, no?
 

Certamente né quei pensieri, né il consumo di tè facevano per lui, ma bere quel dannato infuso era un’ottima scusa per passare un po’ di tempo con Shun nella calma più totale, magari seduti sul divano, uno accanto all’altro, in modo da poter “casualmente” allungare il braccio per poter cingere le spalle del giovane cavaliere di Andromeda… Solo per ritrovarsi a stringere il niente, in quanto Shun si era alzato, scusandosi perché doveva assentarsi un attimo. Solo in quel momento Hyoga si ricordò con stizza una fantastica qualità del tè verde: puro, fresco, leggero… E fortemente diuretico.

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Capitolo 2
*** Té Bianco ***


Ed ecco il secondo capitolo di questa piccola raccolta! Siamo partiti con due piccoli bronzini ed ora si continua con due goldini (?), uno dei due proprio non va d'accordo col té. 

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Il tè bianco è probabilmente tra le varietà cinesi più costose per via delle lavorazioni a cui è sottoposto e per il fatto che alcuni tipi vengono raccolti solo in determinati periodo dell’anno, poiché i germogli vanno recuperati prima che il germoglio sbocci. E’ detto ‘bianco’ non per il colore dell’infuso in sé, ma per il colorito argenteo che prendono i germogli dopo l’essicazione.

 
Deathmask fissò con malcelato astio la tazzina posta di fronte a sé, che dalla sua posizione sul tavolino lo prendeva in giro silenziosamente con il suo fumo sottile e le sue sfumature gialline pallide- Poté addirittura giurare di avere visto un viso malvagio formarsi nelle increspature del liquido. Oh sì, quella disgustosa bevanda lo stava schernendo nel più completo e reverenziale silenzio della dodicesima casa.
 
Poteva accettare molte delle stranezze che facevano parte della persona di Aphrodite, ma quest’ultima trovata lo faceva semplicemente ribollire dalla rabbia. “Senti un po’, ‘Dite. Ma è davvero necessario?” la voce roca del cavaliere del Cancro arrivò sino alle orecchie del padrone di casa che ancora armeggiava con il bollitore in cucina. “Assolutamente necessario. Il tè è molto più salutare di quella roba che bevevamo prima. In più è incredibilmente costoso, cosa che è indice di qualità. Quindi fattelo piacere!” lo aveva detto con il suo temibile tono ‘lo sto facendo chiaramente per te', quando invece Deathmask sapeva che era solo l’ennesimo capriccio di Aphrodite.
 
Cambiare la loro usuale “pausa liquore” con una dannatissima “pausa tè”, affermando che bere troppo faceva male. Che gran cavolata! Anche fumare a quanto pare faceva male, eppure lui era ancora vivo, no? Che poi tossisse ogni quattro frasi era un dettaglio facilmente ignorabile. “Ti conviene berlo, dato che non ti darò nient’altro da bere.” La notizia arrivò come un pugno nello stomaco per il cavaliere e per la sua aridissima bocca, ma lui non avrebbe ceduto al nemico, sete o non sete! Si passò la lingua sulle labbra secche e sentì la malefica risata del tè bianco, che arrivò sotto forma di fischio del bollitore. Era la risata di chi sapeva di avere vinto.

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Capitolo 3
*** Té Oolong ***


Sì, lo so, sono abbastanza in ritardo. Ma chi sono io per combattere contro quella bestia infernale chiamata 'esami di fine anno'? A dire il vero, sono ancora in balia di suddetto demone, ma avevo quest'idea da mettere per iscritto e non c'era esame di fisica che tenga. Beh, spero vi piaccia! E con questo siamo al capitolo tre, che come quello precedente, ha come protagonisti due Gold Saint. 

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L’Oolong è anche chiamato té blu o tè quing ed è un tipo di tè semiossidato prodotto sopratutto in Cina e Taiwan. Il termine ‘Oolong’ significa letteralmente ‘drago nero’. A seconda dei vari trattamenti che può subire durante la preparazione, si possono ottenere diversi tipi di Oolong e ciò lo rende un tè molto vario ed apprezzato.

 
Che sia ben chiaro, lui amava la sua terra natale. Nessuno poteva dire di amare di più la propria patria che Dohko di Libra, cavaliere d’oro al servizio di Atena che occupava la settima casa dello zodiaco nel Santuario ad Atene. Perché doveva sempre ricordarsi così tanti dettagli, ogni volta che pensava al proprio ruolo all’interno di quel luogo sacro? Sembrava che il suo cervello faticasse a darsi una calmata, forse perché era ancora così eccitato all’idea di avere finalmente superato le prove richieste per diventare a tutti gli effetti un paladino della Dea greca.
 
C’era però qualcosa che ancora, nel profondo, lo turbava: stare lì e proteggere il mondo dal male era esattamente ciò che aveva sempre desiderato fare con tutto sé stesso, ma ciò significava anche stare a chilometri di distanza dalla sua amata Cina. Non aveva rimpianti, ma chi diceva di non avere un po’ di nostalgia era quasi certamente un gran bugiardo. Quasi sempre. Così credeva Dohko almeno e di solito non si sbagliava quando c’era da capire chi mentiva e chi invece diceva la verità- Tuttavia per lui la verità era soltanto una. Gli mancava la sua terra d’oriente.
 
Quasi come un malefico scherzo, sentì le sue narici riempirsi di un profumo familiare, si sentì inebriato da quella fragranza che gli lasciava dentro un retrogusto amarognolo di nostalgia. Non ebbe il coraggio di muoversi, forse per paura che quella semplice magia scomparisse, lasciandolo di nuovo in balia a ricordi che preferiva non riaffiorassero in quel preciso momento, ma una voce lo costrinse a tornare alla realtà. “Oolong.” Una singola parola, con molteplici significati. “Ho pensato di portartene una tazza. E’ da un po’ che non ne beviamo insieme.” Sorrise come solo lui poteva fare, mostrando al nuovo arrivato i suoi denti bianchissimi nella più classica delle sue espressioni. “Hai un tempismo impeccabile, Shion.” 

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